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RACCONTIAMO FIRENZE OGNI MESE.
Q3 DA OLTRE 10 ANNI.
FEBBRAIO 2018
Come tagliare emissioni e bollette Rivoluzione tech per i rifiuti Che tramvia sarà
Fine vita, a che punto siamo Sulle tracce dei genitori biologici Un po’ di Firenze a Sanremo
Per qualcuno è ancora capodanno Per qualcuno è già estate Tutte le notizie del tuo Quartiere
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V COME ARRIVARE Nuova uscita VILLA COSTANZA sull’A1, tra le uscite di Scandicci e Impruneta
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iale
Pollice verde
I
FRANCESCA PULITI
l colore viola sarà anche la sfumatura dell’anno (ne parliamo a pag 11), ma il futuro della nostra città è sempre più verde. Ne abbiamo avuto un assaggio durante l’ultima edizione di Pitti Immagine, con le collezioni ispirate alla sostenibilità ambientale e il passaggio dall’Istituto Europeo di Design di Livia Firth, creative director della fondazione Eco-Age (nonché moglie del Premio Oscar Colin), per sensibilizzare i designer di domani verso una moda green. Le nostre abitudini sono già più “verdi”, a partire dalla nuova flotta di bike sharing a flusso libero, attiva dallo scorso dicembre, che ha portato la quota di bici condivise ad oltre 4mila unità. Ben presto anche i nostri mezzi pubblici saranno decisamente più sostenibili, con l’entrata in funzione delle nuove linee della tramvia (vedi servizio a pagg. 6-7). Non è un caso che sia stata sviluppata a Firenze una app, GreenApes, per premiare le azioni green nella vita quotidiana, già alcuni anni fa. Ed è fiorentina anche una delle prime società create con lo scopo di ridurre le emissioni nocive piantando alberi in Africa e America Latina, per compensare la Co2 prodotta da aziende & Co. Nata come startup, oggi Treedom ha tra i suoi clienti multinazionali, società di distribuzione di energia, aeroporti e importanti gruppi bancari. Firenze è pronta a diventare più verde. E noi lo siamo?
La foto del mese
Un angolo di paradiso: il cortile delle Oblate Foto del nostro lettore @ml_pisel Tagga @ilreporterfi nelle tue foto su Instagram, ogni mese pubblicheremo la più rappresentativa
che succede in citta città 6- 11 FEBBRAIO PREZIOSI VAN GOGH
Alessandro Preziosi è Van Gogh in L’odore assordante del bianco, il primo testo scritto da Stefano Massini, per la regia di Alessandro Maggi, che andrà in scena al Teatro della Pergola.
13 FEBBRAIO CRAZY MARTEDÌ GRASSO
Si chiama Crazy Fucsia, l’evento ideato da Federica Borghi per Progetto Itaca Firenze, onlus che sostiene i giovani con una storia di disturbo psichico e le loro famiglie. Una serata che si preannuncia piena di sorprese, tra buon cibo, musica, spettacoli, moda e un pizzico di follia, con il fine di abbattere i pregiudizi sulla malattia mentale. Dress code: crazy, con un tocco di fucsia. Appuntamento alle Serre Torrigiani dalle 19.30 con possibilità di ingresso ridotto per under 30 dopo le 22. Info: crazyfucsia73@gmail.com e sul sito www.progettoitacafirenze.org
14 FEBBRAIO UN BACIONE A FIRENZE
Sono tante le iniziative in città per San Valentino, da romantiche cene a lume di candela a spettacoli ad hoc. A Palazzo Vecchio, come da tradizione, sono invitate le coppie che si sono sposate 50 anni fa per festeggiare le nozze d’oro nel Salone dei Cinquecento. Gli innamorati di tutte le età, invece, sono invitati al piazzale Michelangelo per il bacio collettivo con panorama (e allestimento floreale a forma di cuore).
15 – 18 FEBBRAIO TORNA IL GRANDE BASKET
Il Mandela Forum è pronto a ospitare il super evento del basket, la Final Eight di Coppa Italia. Quattro giorni di partite, protagoniste le prime otto squadre della Serie A. Si comincia il 15 con i quarti di finale, domenica alle 18 la finale.
17 FEBBRAIO FESTA DEL GATTO
Amici degli amici pelosi, preparate ricche ciotole e cotillon: questo mese ricorre la Festa nazionale del gatto, istituita nel 1990 e sentitissima dagli amanti degli animali (vip compresi). Sono in arrivo valanghe di gattini online: naviganti, siete avvisati.
24-25 FEBBRAIO COLLEZIONISTI ALL’OBIHALL
Torna Collezionare a Firenze – Artigianarte, appuntamento imperdibile per tutti gli amanti del vintage e del collezionismo. Tra i banchi del grande mercato allestito all’Obihall si potrà trovare di tutto, dai piccoli mobili ai giocattoli d’epoca, fino a cartoline, borse che hanno fatto la storia della moda, bigiotteria, ventagli e ceramiche Art Nouveau.
febbraio 2018 · www.ilreporter.it
SiamoCome aldiventare verde più Gianni Carpini
Basta un interruttore per fare la differenza. Non ci vogliono investimenti milionari o complicati interventi: alcuni semplici accorgimenti sono sufficienti per ridurre i consumi e quindi anche l’impatto sull’ambiente. Il 23 febbraio torna “M’illumino di meno”, la giornata dedicata al risparmio energetico durante la quale anche famosi monumenti spengono le luci, per una notte. Obiettivo: sensibilizzare le persone sul tema. Ma cosa possiamo fare nel nostro piccolo? Abbiamo chiesto consiglio a un esperto: Fabio Tognetti, co-responsabile energia di Legambiente Toscana.
sostenibili
Il vero e falso del risparmio energetico
I dispositivi in standby consumano poco Attenti a quella lucina rossa. Lasciare tv, pc ma anche le macchinette del caffè in stand-by incide sulla bolletta più di quanto si pensi, soprattutto perché, in casa o in ufficio, ormai abbiamo una miriade di dispositivi che vanno in “pausa”. “Sono responsabili di consumi non indifferenti – spiega l’esperto – che non sono tanto legati alla luce a led che rimane attiva (consuma pochissimo), ma al fatto che l’apparecchio rimane in realtà acceso, anche se in una ‘modalità di attesa’. Ciò riduce ma non azzera i consumi”.
FALSO
Fare attenzione al termosifone Creare un clima tropicale in casa, quando ci troviamo in pieno inverno, non è una scelta eco-friendly. Tenere il riscaldamento “a tutto fuoco” comporta una bolletta salata ma anche più inquinamento. Esistono molte strategie: “Innanzitutto non tenere la temperatura troppo alta, 20 gradi sono più che sufficienti – suggerisce Tognetti - evitare di lasciare porte e finestre aperte, eliminare gli spifferi, installare valvole termostatiche e pannelli termoriflettenti ai termosifoni, isolare i cassonetti delle tapparelle, fare la giusta manutenzione all’impianto”.
VERO
Tutti gli elettrodomestici sono uguali Una sola lettera può cambiare tutto. Quando si acquistano gli elettrodomestici è consigliabile fare caso all’etichetta della classe energetica: si va dal top, i dispositivi classe A che “divorano” meno energia (ma si arriva anche a A+, A++ e A+++), fino alla maglia nera dei consumi, contrassegnata con la G. Una volta comprati, il suggerimento è uno: prendersene cura, ad esempio sbrinare periodicamente il frigorifero.
FALSO
4
Meglio staccare il caricabatterie, quando non si usa I più pigri li lasciano sempre attaccati alla presa, per fare prima quando il cellulare deve fare il pieno di energia. Il consiglio però è di sfilare i caricabatterie dalla presa di corrente una volta che hanno svolto il loro compito. “Come tutti i trasformatori, anche se poco, consumano anche quando non c’è un apparecchio collegato – puntualizza Fabio Tognetti - si tratta comunque di consumi molto bassi”.
VERO
i lampioni diventano eco-smart
Anche la città risparmia energia. Dalle vie principali alle strade secondarie, entrano nel vivo i lavori per dotare i lampioni di 30mila nuove luci a led, che illuminano meglio e consumano meno energia, riducendo i consumi del 40%. Le operazioni, curate da Silfi spa, interessano 1.572 tra strade e piazze. Previsti in questo mese di febbraio anche una serie di incontri pubblici in tutti i quartieri, durante i quali i cittadini potranno chiedere informazioni e fare segnalazioni.
www.ilreporter.it · febbraio 2018
Tiziana Alma Scalisi
R
aee, questi sconosciuti. Siamo ormai abituati a masticare acronimi di derivazione anglosassone, ma di che si tratta? Raee sta per Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche. Vecchi computer, stampanti, frigoriferi, condizionatori, lavatrici e in generale tutte le apparecchiature che necessitano di uno smaltimento corretto. I Raee, infatti, possono contenere sostanze tossiche o non biodegradabili, accanto a materiali come ad esempio il rame, il piombo o l’acciaio che invece sono riciclabili. Ecco la buona notizia: è stata Firenze – insieme a Siviglia – ad aggiudicarsi lo scorso novembre il bando europeo Life Weee (Waste electrical and electronic equipment), con 1,8 milioni di euro a disposizione per promuovere un progetto virtuoso che vede protagonisti Anci Toscana, la Camera di Commercio di Firenze, la Regione Toscana, l’Università degli studi di Firenze, Ecocerved e la Camera di Commercio di Siviglia, e che punta a sensibilizzare le imprese e i cittadini sul corretto ritiro e smaltimento dei rifiuti. Grazie a Life Weee nei prossimi tre anni si punterà alla sensibilizzazione e alla formazione sia dei cittadini sia delle istituzioni. Dai 230 punti di raccolta attualmente attivi, l’obiettivo sarà quello di puntare ad almeno 5mila centri di raccolta comunali e privati. I punti verdi saranno facilmente individuabili grazie a un’app che li geolocalizzerà. Inoltre arriverà un aiuto anche per quelle start up che favoriranno il processo di smaltimento e per le aziende green ci saranno incentivi sulla tassa dei rifiuti. Ma ad oggi quante sono le aziende che seguono le regole? Da una ricerca della Camera di Commercio di Firenze i dati emersi sono abbastanza sconfortanti: meno di un’azienda su due smaltisce correttamente i Raee. Su un campione di 1.275 imprese toscane ben il 73,7% non conosce le regole per un corretto smaltimento e solo il 53,5% li smaltisce negli appositi centri di raccolta, il 26,3% di questi accetta il materiale usato. In Toscana per oltre 10mila imprese sarebbe invece un obbligo ritirare i Raee anche senza obbligo di acquisto (pensiamo ad esempio alle grandi catene di negozi). Spesso il cittadino si trova solo nel mare magnum della burocrazia: dai dati emerge che nell’82,3% dei casi i documenti che accompagnano lo smaltimento risultano essere incompleti o addirittura sbagliati. Adesso Firenze ha un’arma in più per cercare di invertire questa tendenza, per un 2018 davvero tutto green.
Il vecchio pc lo butto con un’app nel 2018 sempre più cassonetti interrati L o smaltimento dei rifiuti elettronici si inserisce in un progetto più ampio che coinvolge l’intera città nell’ottica, sempre più chiara per Palazzo Vecchio, di offrire una nuova gestione della raccolta dei rifiuti. Dai cassonetti interrati alle telecamere nascoste fino alla raccolta porta a porta passando per l’ultima novità, annunciata recentemente dal sindaco Dario Nardella, che vedrà impegnata una vera e propria task-force ad hoc contro l’abbandono dei rifiuti fuori dagli appositi cassonetti. Accanto agli angeli del bello, dovrebbero infatti arrivare anche gli angeli del cassonetto, pronti a disinnescare le cattive abitudini. L’idea è quella di scoraggiare i “furbetti”, ma contemporaneamente offrire ai cittadini cassonetti di nuova generazione incrementando i controlli. A novembre, dopo aver toccato diverse zone della città, è arrivata anche a Novoli la sostituzione dei cassonetti Alia: 128
nuove postazioni per 665 nuovissimi contenitori up loader con chiavetta. L’obiettivo di Alia è quello di ridurre del 42% gli ingombri sulle strade. Il sistema dei cassonetti interrati è già attivo a San Jacopino, viale Redi, piazza Puccini, Campo di Marte, al Galluzzo, via Senese, Porta Romana, San Gaggio, Soffiano, viale Nenni, Torregalli, Leopolda, Belfiore e Forlanini. T.A.S.
I numeri di Alia 822.937.310 kg TOTALE RIFIUTI RACCOLTI
428.183.900 kg RIFIUTI DIFFERENZIATI
733.971 Utenti
HANNO RICHIESTO IL RITIRO DI RIFIUTI INGOMBRANTI
i furbetti si battono con lo smartphone
E
cco l’app che contrasta il trasporto illegale dei rifiuti. Dal 1° gennaio le polizie municipali di Prato, Lucca, Empoli e altri 44 Comuni della Toscana hanno a disposizione gratuitamente Fda Smart, applicazione per smartphone che consente, grazie a una semplice foto della targa, di sapere se un mezzo è in regola oppure no. Il progetto è stato promosso dalla Camera di Commercio di Firenze e dall’Albo nazionale gestori ambientali (Ministero dell’ambiente). T.A.S.
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5 domande (e 5 risposte) scaccia dubbi
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La tramvia
a cura di Gianni Carpini
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1 e 3: sono due linee diverse?
La linea 3 è una sorta di illusione ottica: non è altro che l’estensione del primo tracciato inaugurato il 14 febbraio di otto anni fa. Una volta conclusi i cantieri, la linea uno diventerà “super”: il tram che arriva da Scandicci non farà più capolinea all’entrata della stazione, ma continuerà il suo percorso davanti alle scalette. Qui i binari che fino a poco tempo fa erano morti si allacciano al nuovo tracciato. Sirio quindi circumnavigherà la stazione, uscirà da via Valfonda e arriverà fino a Careggi, il vero capolinea, dove cambierà binario e tornerà indietro. Di fatto si potrà andare da Careggi a Scandicci (e viceversa) senza scendere dai vagoni.
Cosa succederà alla stazione S.Maria Novella?
Una volta a regime, i tecnici prevedono che dalla stazione passerà un tram al minuto. I binari saranno un po’ affollati, visto che nel tratto tra via Alamanni e piazza dell’Unità transiteranno sia la T1, sia la T2. La fermata “Alamanni – Stazione” diventerà quindi un interscambio e sarà possibile scendere dalla linea 1 e salire sulla 2 e viceversa. Questo inciderà però sulla frequenza. Secondo le previsioni di Gest, la società che gestisce il servizio tramviario fiorentino, una volta attivate le nuove linee, nelle ore di punta l’attesa si allungherà, ma di poco: i tram passeranno ogni quattro minuti e mezzo, un minuto in più rispetto a quanto previsto oggi sulla linea 1. Serviranno comunque sei mesi per calibrare il servizio.
…E alla fine arriva la Linea 4 Vincenzo D’Angelo
“M
a quanto entra in funzione la tramvia?” è una domanda che i fiorentini si pongono da un po’. In principio il grande giorno era fissato per il quattordici febbraio, ma in realtà si potrà raggiungere Careggi in venti minuti solo a primavera inoltrata, quando le due nuove linee avranno superato i dovuti collaudi e saranno pronte per accogliere i passeggeri. Una città più vivibile e smart, con il flusso di traffico verso il centro diminuito e una maggiore semplicità nel raggiungere le sedi di istituzioni, ospedali e altri luoghi principali dei quartieri interessati. Per arrivare in via dello Statuto basterà salire in tramvia alla stazione e scendere nella nuova piazza pensile intitolata a Oriana Fallaci, tra il ponte dello Statuto e il lago dei Cigni della Fortezza da Basso, mentre i convogli della linea 2 passeranno attraverso lo storico Palazzo Mazzoni, debitamente riportato al suo antico splendore, tramite un tunnel che permetterà ai Sirio di ridurre notevolmente i tempi di percorrenza tra Santa Maria Novella e Peretola. E il famoso ponte di Novoli? Avrà
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anche un passaggio pedonale, in modo da consentire ai cittadini di raggiungere più facilmente il Polo delle Scienze Sociali e il Palazzo di Giustizia. Ma Firenze guarda già al futuro e, dopo qualche mese di respiro, il prossimo anno partiranno i lavori per la linea quattro che collegherà il centro con Campi Bisenzio. I cantieri si sposteranno tra Firenze e Le Piagge e ci resteranno fino alla metà del 2020. Allo stesso tempo si penserà al tratto 2-bis che dall’aeroporto giungerà fino a Sesto Fiorentino andando a coprire completamente la zona ovest della città metropolitana. Per Bagno
a Ripoli bisognerà aspettare l’arrivo del “jumbo bus” un tram elettrico su gomma con preferenziali dedicate e ricariche elettriche alle fermate che permetterà di collegare piazza della Libertà con la zona sud passando per i viali, Gavinana e viale Europa. Un progetto meno costoso ed ugualmente efficace che snellirebbe fortemente i tempi e faciliterebbe la vita giornaliera di moltissimi pendolari. Si tratterebbe del primo tram elettrico in servizio in Italia, già ampiamente utilizzato e apprezzato dai cittadini di Lione, Budapest e in Sud America. Una valida alternativa in attesa della tramvia. È invece ancora in corso il dibattito sulla possibilità di portare i binari anche nel sottosuolo del centro storico: gli studi di fattibilità sono ancora in progress, così come l’analisi dei costi. La decisione definitiva arriverà, ma l’obiettivo principale è quello di rispettare profondamente l’incredibile patrimonio storico del sito Unesco. Una città che guarda al futuro, dunque, e che allo stesso tempo si sta impegnando per completare gli ultimi lavori di rifinitura in vista della grande inaugurazione, quando il traffico in zona Fortezza sarà solo uno spiacevole ricordo e i nostalgici avranno tutto il tempo di ricordare l’affollata linea 14.
www.ilreporter.it · febbraio 2018
che verrà 3
Cambieranno gli orari dei mezzi?
Il servizio continuerà a iniziare e a finire agli stessi orari, su tutte le linee: partirà alle 5 del mattino per concludersi a mezzanotte e mezzo. Durante il weekend la tramvia andrà sempre a letto tardi: come già succede per la linea 1, il venerdì e sabato sera il servizio terminerà alle 2 di notte, anche viaggiando verso l’aeroporto o Careggi. Fatti due conti, ogni giorno saranno previste oltre novecento corse, per un popolo di passeggeri stimato in 36 milioni di persone ogni anno.
La tramvia in pillole Linea 1 Villa Costanza Stazione 7,4 km in 23 minuti 14 fermate
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Quali saranno i tempi di percorrenza?
Il numero magico è 20 (minuti). È quanto sarà necessario per spostarsi dalla stazione di Santa Maria Novella verso i tre capolinea: da piazza dell’Unità all’aeroporto la tramvia impiegherà 21 minuti; 60 secondi in meno serviranno per andare da “Alamanni – Stazione” a Careggi; per raggiungere Villa Costanza saranno necessari 23 minuti, come adesso.
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Alle fermate sarà possibile comprare il biglietto?
Sì e anche con la “carta”. Saranno infatti installati nuovi modelli di macchinette automatiche che permetteranno di pagare il biglietto non solo con le monete e le banconote, ma anche con bancomat e carta di credito. Alle fermate delle nuove linee arriveranno cinquanta emettitrici hi-tech e inoltre saranno sostituite le ventotto macchinette della linea uno, ormai un po’ datate.
Linea 2 Aeroporto Piazza dell’Unità 5,3 km in 21 minuti 13 fermate Linea 3 Careggi • Stazione 4,1 km in 20 minuti 12 fermate
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febbraio 2018 · www.ilreporter.it
Serena Wiedenstritt
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a fine 2017 il biotestamento è legge e sulla sua applicazione si sta lavorando in più campi. Ma accanto alla decisione di come morire, c’è un tema che riguarda coloro che si avvicinano al fine vita ed è quello delle cure palliative che non guariscono ma aiutano ad alleviare il dolore quando la prognosi è infausta. Sulla leniterapia la Regione Toscana è impegnata da sempre: cura e gestione del dolore, utilizzo dei farmaci oppioidi, terapia del dolore e cure palliative alla fine della vita sono oggetto dei Piani sanitari regionali fin dai primi anni Novanta. Oggi le cure palliative vengono offerte attraverso attività ambulatoriale e domiciliare, decisa d’intesa dal medico di medicina generale con il medico palliativista e che prevede la collaborazione di più figure professionali, dal fisioterapista allo psicologo, fino ai volontari. Altra possibilità è il ricovero ordinario in Hospice, quando il paziente non può essere assistito a domicilio. La Regione Toscana ha inoltre istituito un centro di ascolto regionale per offrire informazioni e sostegno psicologico alle persone in cura palliativa. Il servizio è rag-
cure palliative, la toscana c’è giungibile al numero verde gratuito 800.880.101. Il numero potenziale dei malati necessitanti cure palliative in Toscana è pari a circa 12mila persone. Anche il mondo dei privati, sempre in collaborazione con il sistema sanitario toscano, si è mobilitato negli ultimi anni sulla terapia del dolore. La Fondazione Italiana di Leniterapia Onlus (FILE) ha da poco compiuto i 15 anni di attività e rappresenta una
realtà fondamentale per chi è malato e per coloro che gli stanno accanto. I numeri raccontano un impegno quotidiano, sostenuto da donazioni sempre più importanti: 2.400 i pazienti assistiti in un anno e 8mila le visite effettuate; 23 gli operatori coinvolti di cui 10 medici palliativisti, 5 psicologi, 5 fisioterapisti, 2 infermiere, 1 operatore socio-sanitario e, oltre alla collaborazione con il personale della Cooperativa Di Vit-
la mensa di strada, un progetto pensato con il cuore
S
i chiama Mensa di strada ed è uno dei progetti della campagna Pensati con il cuore della Fondazione Il Cuore si scioglie che sono online sulla piattaforma di crowdfunding Eppela fino al prossimo 2 marzo (www.eppela. com/progettipensaticonilcuore). Scopo del progetto, promosso dalla Comunità di Sant’Egidio, è raccogliere fondi per dare un pasto caldo e assistenza ai senza fissa dimora che vivono nelle stazioni fiorentine. “Questa iniziativa rappresenta un’occasione importante per dare una mano a chi vive in condizioni estremamente difficili. Chi volesse contribuire al progetto può farlo sostenendo la raccolta fondi o partecipando in prima persona alla preparazione dei pasti e alla distribuzione, ogni sabato alle 17 e ogni martedì alle 18.30, in via della Pergola 8 a Firenze”, spiega Alessio Mugelli, responsabile del progetto per la comunità di Sant’Egidio. Promossa dalla Fondazione Il Cuore si scioglie in collaborazione con le sezioni soci Coop, la campagna di crowdfunding solidale vuole dare risposte concrete alle richieste di aiuto che arrivano dal territorio, attraverso la mobilitazione online e offline. Lo scorso anno Pensati con il cuore ha raccolto più di 230mila euro, coinvolto oltre seimila persone e realizzato 21 progetti, ossia la totalità di quelli presentati. S.W.
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torio, oltre cento volontari attivi. “La nostra assistenza è fatta di lunghi percorsi e di semplici consulenze. La nostra filosofia è che si deve curare anche se non si guarisce, per dare dignità, qualità di vita, rispetto dei desideri, per riempire quella solitudine e placare quella paura che si provano quando ci viene detto ‘non c’è più niente da fare’. Perché invece c’è ancora tanto da fare” spiega Donatella Carmi, presidente FILE.
www.ilreporter.it · febbraio 2018
Adozione, la ricerca dei genitori E sul web si ritrovano oggi è possibile agli Innocenti le origini del DNA
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Deborah Macchiavelli
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a ricerca dei genitori biologici parte dalla Toscana. L’Istituto degli Innocenti avvia un progetto sperimentale per accompagnare le persone adottate nel percorso di ricerca della famiglia di origine e i motivi per i quali si è resa necessaria l’adozione. Una prestazione innovativa, finanziata dalla Regione Toscana, che prende il nome di “Servizio per le Informazioni sulle Origini” (Ser.I.O.), puntando ad elaborare un modello nazionale, colmando al contempo un vuoto legislativo. Nella ricerca delle proprie origini, le persone saranno accompagnate da un team di esperti quali consulenti giuridici, psicologi, assistenti sociali e archivisti. Il servizio si avvale della collaborazione di diversi soggetti del “sistema delle adozioni” toscano, tra cui il Tribunale per i Minorenni di Firenze e di Genova, ma anche di realtà come la rete dei Centri Adozioni di area vasta con i quali l’Istituto, attraverso le funzioni di Centro Regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza, interagisce per il monitoraggio dei percorsi di informazione e soste-
gno ai protagonisti dell’adozione. Le persone interessate a iniziare un percorso di ricerca delle proprie origini avranno la possibilità di rivolgersi a uno “sportello” (da contattare telefonicamente per fissare un colloquio su appuntamento) a cui chiedere le prime informazioni e il primo orientamento. L’équipe specializzata si incontrerà per definire un progetto sulle singole situazioni, senza mai sottovalutare quanto delicata possa essere l’esperienza di venire a conoscenza della
propria storia e stabilire un contatto con i propri familiari di nascita. Tra gli obiettivi del Ser.I.O. sono previsti anche interventi di formazione rivolti agli operatori del settore delle adozioni come alle famiglie adottive. Parallelamente, il servizio attiverà un sistema di raccolta della documentazione, ricerca e analisi del fenomeno anche attraverso iniziative di confronto ed approfondimento con altre realtà italiane e internazionali impegnate sul tema.
a quale parte del mondo proviene la tua famiglia? Per scoprirlo basta un po’ di saliva. Grazie al sito myheritage. it è possibile effettuare un’analisi del proprio DNA, individuando così il retaggio familiare e le regioni geografiche da cui proveniamo. E persino trovare parenti lontani di cui ignoravi l’esistenza. Attraverso una tecnologia avanzata, MyHeritage confronta i dati DNA con quelli di altri utenti, rilevando sequenze genetiche condivise che possono indicare una possibile parentela. I risultati dell’analisi forniscono un elenco delle regioni da cui provenivano gli antenati e la percentuale del DNA che deriva da ciascuna delle regioni. Ordinare il proprio corredo DNA è semplicissimo: tramite il sito è possibile ricevere a casa un kit contenente un tampone buccale, che dovrà poi essere rispedito ai laboratori dove verranno effettuate le analisi. Dopo circa un mese sarà possibile consultare i risultati online. D.M.
BANDO DI CONCORSO
PREMIO LEGACOOP TOSCANA Possono partecipare tutti gli studenti dell’Università di Firenze. C’è tempo fino a maggio 2018.
NDO E V I R C S I A ST AUREA L I D I S E T UNA SULLA ZIONE? A R E P O O C
Il Premio Legacoop Toscana nasce per promuovere la ricerca accademica sui temi legati alla cooperazione e all’impresa cooperativa in ambito economico, sociale e giuridico. Saranno selezionate tre tesi di laurea magistrale discusse all’Università degli Studi di Firenze nell’anno accademico 2016/2017, ovvero entro la sessione di aprile 2018. Gli autori delle tre tesi vincitrici riceveranno un contributo da mille euro ciascuno.
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Costanza Tosi
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este, cenoni, musica e botti per l’arrivo del nuovo anno, con annesse celebrazioni degli obiettivi raggiunti e desideri espressi per i mesi che verranno. Pensavate di aver archiviato le feste? E invece per qualcuno il capodanno deve ancora venire. Per la comunità cinese l’inizio del nuovo corso cade quest’anno il 16 febbraio. Sarà l’anno del cane e i festeggiamenti andranno avanti per 16 giorni, a partire dalla vigilia. Il capodanno è sempre l’occasione per fare un po’ di baldoria e divertirsi soprattutto con gli amici. Ma non in Cina, dove la tradizione esige una grande festa in famiglia. I parenti si ritrovano per il cenone, che secondo le regole, è a base di pollo con l’aggiunta di alcune pietanze di pesce di buon augurio per l’anno che verrà, portatrici di fortuna e guadagno. La festa non termina nella notte, il mattino seguente la famiglia si riunisce nuovamente per lo scambio dei regali. Niente è lasciato al caso. Ogni dono deve essere confezionato con cura all’interno di pacchettini rigorosamente rossi (di buon auspicio) che vengono poi consegnati alle coppie sposate da persone non sposate. Ai fuochi d’artificio però non rinunciano neanche le Chinatown italiane, che nella festa più importante dell’anno decidono di esorcizzare il male che fuoriesce dalle persone e viene bruciato per sempre con coloratissimi fuochi artificiali. Anche il periodo delle feste si differenzia da quello occidentale e a deciderne la data è l’anno lunare. Dal suo termine fino alla Festa delle Lanterne 10
Sotto il segno del cane
Lanterne, fuochi e menu speciali per festeggiare il capodanno cinese
(che cade tra fine gennaio e fine febbraio, nello specifico il quindicesimo giorno del primo mese lunare) si praticano i sacrifici per le divinità, ci si riunisce, si prega e si pulisce la propria dimora per liberarla simbolicamente dallo sporco dell’anno passato. A Firenze e dintorni sono molte le occasioni per tutti i curiosi di provare la magia della festa cinese più importante dell’anno. Eccone alcune… Firenze sud Fulin, ristorante fiorentino dedica-
to all’arte della ristorazione cinese di alta qualità, per festeggiare la Festa di Primavera ha scelto di creare un menù speciale. Non solo una buona cena all’interno dell’elegante ristorante ma una vera e propria serata di intrattenimento con ballerine che si esibiranno in una tipica danza dell’etnia Uygur, popolo che appartiene al gruppo turco del ceppo Altaico, il cui nome significa alleanza e aiuto. Prato Per chi invece volesse visitare la seconda comunità cinese in Ita-
lia per importanza, a Prato, come ogni anno, avrà luogo la sfilata del dragone. Un appuntamento ormai tradizionale al quale il Comune ha concesso il patrocinio. Il tutto consiste in una coloratissima parata che percorrerà le principali strade della cittadina pratese. A seguire lo scoppio dei petardi e fuochi d’artificio. Infine, il dragone entra all’interno di numerose aziende augurando pace e benessere. Costumi tipici orientali e balli della tradizione contribuiranno a rendere l’evento unico nel suo genere.
www.ilreporter.it · febbraio 2018
il viola è il colore dell’anno? A firenze lo è da sempre
â Alessandro Farini
Fannì Beconcini
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ue tifosi viola, un professore e un laureando, accomunati dalla passione per la Fiorentina e dall’interesse scientifico per gli studi sul colore. E’ così che è nata una ricerca portata avanti dal CNR Consiglio Nazionale delle Ricerche in collaborazione con il Museo Fiorentina: “Quando i miei studenti vengono a chiedermi la tesi domando sempre cos’è che appassiona di più il laureando” racconta il professor Alessandro Farini, direttore del Vision Lab dell’Istituto Nazionale di Ottica del CNR e docente del corso di laurea di ottica e optometria. “Francesco Russo, lo studente con cui abbiamo effettuato lo studio oggetto della sua tesi, è come me un tifoso e abbiamo pensato che sarebbe stato interessante studiare l’evoluzione del colore viola della maglia della Fiorentina da quando è stata creata ad oggi.” Si dà il caso che il colore viola (per la precisione Ultra-Violet) sia stato consacrato come tinta dell’anno 2018 da Pantone, l’azienda leader del colore, che ogni gennaio decreta la sfumatura regina dei 12 mesi successivi. Grazie alla preziosa collaborazione di David Bini, vice presidente del Museo Fiorentina e della Foundation for Sports History Museums, tutte le maglie della Fiorentina a partire da quelle del 1956 sono state recapitate ed esaminate presso i laboratori dell’Istituto Nazionale di Ottica di Firenze. “Spesso c’è difformità tra la percezione che si ha di un colore e la sua effettiva composizione, per cui abbiamo analizzato le maglie dal punto di vista colorimetrico ovvero abbiamo misurato quello che viene chiamato spettro del colore per ottenere valori numerici” spiega il professor Farini. Quello che è emerso è che i primi anni le maglie erano di un colore decisamente più scuro rispetto a quelle attuali: ciò è dovuto in parte ai tessuti – negli anni cinquanta di lana pesante, oggi di tessuto tecnico leggerissimo – e in parte al fatto che all’epoca fino ai decenni successivi si giocava praticamente sempre di pomeriggio e in genere alla luce del sole. L’evoluzione del colore viola è legato anche agli sponsor tecnici che si sono susseguiti a partire dagli anni Ottanta per cui, nonostante esista un pantone “Viola
Fiorentina”, ogni marchio sportivo che funge da sponsor varia metodo e tipologia di colorazione. “Il cambiamento epocale avvenne nella stagione 1981-82, quando i gioca-
tori si presentarono con una maglia viola con una banda rossa e un giglio stilizzato.” prosegue Farini: “Si tratta del definitivo passaggio dal viola tradizionale a un colore
più luminoso e vivace adatto anche alle partite in notturna e ai nuovi tessuti sintetici usati a partire dagli anni settanta.” Considerando il valore identitario del colore della maglia per le squadre di calcio e il viola nei tratti distintivi della città di Firenze, l’interesse di una ricerca di questo tipo appare duplice: da un lato, definire scientificamente con parametri numerici il “Viola Fiorentina” è utile per attestare l’autenticità delle maglie contro ogni tipo di falsificazione, dal punto di vista teorico indagare evoluzione e cambiamenti nella percezione del colore è indicativo del contesto culturale, di usi e costumi, di temi e linguaggi di un’epoca. “Come battuta siamo soliti dire che siamo aperti a replicare la ricerca anche per altre squadre... purchè le maglie siano colorate.” Per fugare ogni dubbio, il bianco e il nero dunque non sono ovviamente contemplati.
una tinta nata da un... bisogno I l colore viola da sempre è nel Dna di Firenze e dei fiorentini. Narra la leggenda che nel quattordicesimo secolo un commerciante di stoffe fiorentino che si trovava in Oriente per affari, spinto da una necessità fisiologica, abbia orinato sopra ad una pianta che, immediatamente, cambiò il proprio tenue colore in un bel viola acceso. Si trattava di una pianta di licheni del genere Roccella, in seguito denominata Roccella tinctoria, che a contatto con l’ammoniaca contenuta nell’urea aveva subito un cambiamento cromatico. Il mercante intuì subito le enormi potenzialità di quella scoperta capendo che da quelle piante avrebbe potuto ottenere un ottimo colorante per tingere stoffe, lane e sete.
Tenendo ben nascosto il segreto della sua tintura, cominciò a commercializzare panni violacei – il tipico rosso viola delle stoffe fiorentine – che subito riscossero un grande interesse e successo unanime ovunque. La tintura prese il nome di “oricello” e, per estensione, la famiglia del mercante prese il nome di Oricellari poi diventato Rucellai. Nell’omonimo orto di proprietà della famiglia aveva luogo il processo di tintura delle stoffe addizionando l’oricello con l’ammoniaca. Questa tintura rese i Rucellai tra i mercanti più ricchi d’Europa e il suo uso rimase ininterrotto per centinaia di anni, fino all’introduzione dei coloranti artificiali. F.B.
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febbraio, è già tempo di estate fiorentina Francesca Puliti
L’
Estate Fiorentina 2017 aveva già battuto tutti i record: estensione nei luoghi e nel tempo, realtà culturali attive, numero di eventi, cittadini coinvolti. L’edizione 2018 si appresta ad abbattere un altro muro: quello del milione di euro di finanziamenti. Ne abbiamo parlato con il curatore artistico Tommaso Sacchi, confermato al timone del cartellone estivo più ampio d’Europa. Siamo a febbraio e già cominciamo a parlare di Estate Fiorentina: sarà un’edizione extra-long? Manterremo la formula ‘estesa’, quella dei sei mesi tra maggio e ottobre, che finora ha funzionato bene, per distribuire al meglio le attività anche nei periodi dell’anno meno densi dal punto di vista dell’offerta culturale. Quello che cambia davvero sono i tempi della preparazione e della selezione dei progetti: per la prima volta, infatti, il bando è già pronto (con diversi mesi di anticipo) e darà modo alle varie associazioni di lavorare al meglio e con il giusto tempo. Quali saranno le novità principali del 2018? Direi periferie, periferie, periferie. E poi largo ai giovani e valorizzazione dei luoghi nascosti. Vogliamo un’Estate sempre più diffusa su tutto il territorio comunale, formula che lo scorso anno ha dimostrato di funzionare molto bene. Abbiamo portato il circo alle Cascine, il cinema (sempre affollatissimo) in piazza da Ugnano a Sorgane oltre che nel Piazzale degli Uffizi, la musica nei parchi e sui sagrati delle basiliche. Poi massima attenzione ai giovani, tra i principali fruitori dell’offerta, e all’apertura a nuovi pubblici. L’Estate è un progetto culturale in crescita, anche dal punto di vista economico: quest’anno, come ha confermato il Sindaco, potrà contare su maggiori risorse con un trend in costante ascesa da quattro anni ad oggi. Qual è l’invito/il suggerimento/la 12
Per la prima volta il bando è già pronto Il curatore Tommaso Sacchi anticipa le novità proposta che si rivolge agli operatori che parteciperanno al nuovo bando? Coraggio, qualità, attenzione al contemporaneo e ai luoghi più nascosti di Firenze. Anche le sinergie e la capacità di sperimentare sono qualità che non dovranno mancare nelle proposte. Ci saranno nuove piazze o nuovi luoghi della cultura valorizzati attraverso l’ Estate? Gli “spazi estivi” sono un progetto in crescita che si estende anche alle aree meno centrali della città. Un modello di successo che sta facendo scuola a livello nazionale: presìdi di cultura e socialità per una città viva e più sicura e tutto questo grazie alla capacità delle nostre associazioni di unire cultura e vitalità sociale delle piazze e delle aree verdi cittadine. Nelle scorse settimane è già stato presentato qualche big del cartello-
á Foto di Marlin Dedaj ne 2018, soprattutto sul fronte concerti: si preannunciano sorprese? Siamo contenti che per il secondo anno tornerà una grande kermesse rock al Visarno (Firenze Rocks) con Foo Fighters, Guns n’ Roses, Iron Maiden, Ozzy Osborne. Lo scorso anno Firenze è stata senza dubbio una delle capitali internazionali del rock e quest’anno si preannuncia un successo simile -se non superiore- e non mancherà lo spazio per sorprese e altre novità in campo musicale. Musart, Firenze Rocks, Firenze Jazz Fringe Festival: le grandi rassegne che hanno segnato la scorsa stagione saranno confermate? Il bando è ancora aperto, vedremo quali proposte arriveranno. Confermo che saranno riproposti cinque progetti speciali e strategici di elevato valore artistico, dal cinema all’aperto alle arti visive e performative contemporanee, dalla musica jazz
in Oltrarno alla valorizzazione del patrimonio storico attraverso i più diversi linguaggi della cultura fino ai concerti di musiche dal mondo. Tra i progetti speciali del 2017 Secret Florence e Genius Loci sono stati molto apprezzati sia dai fiorentini che da un pubblico internazionale: li ritroveremo? Manifestazioni di questo tipo hanno funzionato perché hanno valorizzato contemporaneamente diverse forme d’arte e luoghi cittadini da scoprire (o riscoprire), hanno avuto la grande intuizione di far dialogare i linguaggi di oggi con il patrimonio storico cittadino. Lavoreremo ancora in questo senso per dare nuova luce a molti luoghi che rimangono da scoprire e valorizzare. Insomma una vita culturale sempre più diffusa anche nei luoghi meno frequentati che tornano ad essere i ‘teatri naturali’ di una stagione di alto livello.
Elezioni politiche 2018, informazioni utili Il 4 marzo gli italiani sono chiamati al voto per le elezioni politiche, destinate a ridisegnare la composizione del parlamento del nostro paese (Senato e Camera dei Deputati). Per poter votare, l’elettore deve essere identificato attraverso la carta d’identità o altro documento di riconoscimento rilasciato da un’Amministrazione pubblica purché munito di fotografia. L’elettore dovrà inoltre essere in possesso della tessera elettorale e controllare se vi siano ancora spazi disponibili per il timbro attestan-
te il voto. In caso di smarrimento della tessera o di esaurimento degli spazi gli elettori possono richiederne il duplicato o il rinnovo presso gli sportelli anagrafici sul territorio(PAD) o presso l’Ufficio Elettorale di viale Guidoni 174. Le informazioni riguardanti l’esercizio del diritto di voto per le persone con difficoltà fisiche e motorie (voto domiciliare, accompagnamento al seggio etc.) sono pubblicate sulla rete civica comunale all’indirizzo web www.comune.fi.it
Quartiere
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la giungla delle adozioni Daniele Mu
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opo il nubifragio del 1 agosto 2015, che lo aveva pesantemente danneggiato, il parco dell’Anconella è tornato ad essere un luogo di aggregazione e di socialità per grandi e piccini. Non solo: oggi il parco è diventato anche luogo di sperimentazione di nuove forme artistiche. Lo scorso 20 dicembre, infatti, è stato inaugurato il nuovo murales presente su una delle pareti del Barchetto. L’opera, realizzata dalla street-artist Rame13, raffigura una leonessa e una pantera intente ad accudire un tigrotto. “Il messaggio che ho voluto trasmettere - ci ha raccontato l’autrice -, è di un amore universale, senza pregiudizi. Attraverso gli animali ho cercato di sensibilizzare il pubblico circa un tema particolarmente ostico come l’adozione di un bambino da parte di persone dello stesso sesso”. È un murales che guarda al futuro, ha continuato, “nella speranza di abbattere un poco i pregiudizi di carattere sessuale, razziale e di genere”. A giudicare dalle reazioni dei frequentatori del parco, l’intento è stato raggiunto. “Normalmente sono contro queste cose - ci ha detto la signora Martina (62 anni) - non è giusto che vengano imbrattati muri ed edifici. Ma questo è molto bello e colorato, sicuramente adatto per i bambini”. Della stessa opinione è anche Edoardo, padre di Michele (7 anni): “Io venivo qui spesso con mio figlio.
nel parco dell’anconella Dopo il nubifragio non sapevo cosa sarebbe successo all’Anconella. Ora non solo il parco è aperto, ma questo murales lo rende ancora più a misura di bambino”. Michele è tutto preso a giocare al vicino parco giochi con gli altri bimbi, ma spesso si ferma per dare un’occhiata al tigrotto. Non sappiamo se riesca a cogliere il messaggio del murales, ma di sicuro è felice: ha di nuovo un parco in cui giocare e una leonessa e una pantera che vegliano su di lui.
chi è rame13
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ame13, alias Ginevra Giovannoni, nasce a Pisa il 13 novembre 1989. Da sempre appassionata di arte e pittura, terminati gli studi alla Scuola internazionale di comics e alla facoltà di Lettere e filosofia, si dedica interamente all’esposizione delle sue opere. Dal 2016 si unisce a Progeas Family ed entra in contatto con la streetart. Proprio dalla collaborazione tra Progeas Family, l’associazione Ireos e il Comune di Firenze nasce il murales “Open Mind”, che abbellisce il parco dell’Anconella.
á Rame13
D.M. 13
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QUARTIERE 3
Tiziana Alma Scalisi
l tema della sicurezza stradale è uno dei più sentiti anche nel quartiere: cinture e caschi allacciati, attenzione alla manutenzione delle auto, ai limiti di velocità. E il pedone dove lo metto? Se da un lato al cittadino su due piedi si richiede attenzione e senso civico tanto quanto ai colleghi motorizzati, evitando dunque di lanciarsi sulle strisce pedonali senza prima essersi assicurati che il traffico sia fermo, dall’altro sarebbe auspicabile che gli venisse consentito anche di attraversare in sicurezza. Sul territorio del quartiere esistono alcuni punti critici: l’attraversamento di piazza Gino Bartali ad esempio evidenzia alcune criticità con il parcheggio a lisca tra gli alberi che spesso para la visuale impedendo di avvistare in tempo i pedoni che transitano verso la pensilina dell’autobus. O altri – di cui ci siamo già occupati in passato – che riguardano l’uscita dalle scuole, gli attraversamenti di via Gran Bretagna all’altezza dell’Istituto Comprensivo Botticelli, o tra via di Ripoli e piazza Elia dalla Costa. Eppure esiste un fiore all’occhiello di incomprensibile valutazione, e per trovarlo bisogna spostarsi ai confini del Q3. Percorrendo via Chiantigiana in direzione Grassina infatti, all’altezza di Ponte a Ema si trova un parcheggio scambiatore. Siamo all’uscita dell’autostrada Firenze sud, su via G. della Torre si trovano le fermate degli autobus e dei pullman per il flusso dei pendolari che lavorano nell’industrializzata zona di via di Vacciano e dentro il centro abitato di Ponte a Ema. Orbene. Lasciando l’auto al parcheggio gratuito l’attraversamento della SR222 è impossibile. Esistono le strisce degli attraversamenti pedonali: uno lato Ponte a Ema e uno lato via Benedetto Fortini, ma le strisce pedonali
nella terra degli attraversamenti impossibili terminano sul guardrail e la rotonda che snoda il traffico pesante diventa un mostro dalle mille teste in cui ogni soluzione è perduta tra i campi. Così alle otto di mattina ordinate file di pendolari percorrono il ciglio della storica strada regionale della Chiantigiana, definita la strada che attraversa la grande bellezza perché collega Firenze a Siena e si snoda tra le colline del nostro Chianti, ma non collega il parcheggio all’altro lato della strada. Ai pedoni pendolari basterebbe molto meno della grande bellezza: raggiungere il posto di lavoro senza rischiare la vita dovendo camminare sul ciglio di una strada regionale.
Il Reporter del Q3 raggiunge le famiglie del quartiere 3 di Firenze Editore e Concessionaria Pubblicitaria Bunker s.r.l. Sede Legale | Amministrativa Piazza E. Artom 12, 50127 Firenze Sede operativa Via Giovanni dalle Bande Nere 24 50126 Firenze PUBBLICITÀ Tel. 055 6585939 Fax 055 3940003 email: info@edizionibunker.it Stampa Rotostampa - Campi Bisenzio (FI)
Direttore Responsabile Francesca Puliti Redazione Tabloid soc.coop., Firenze (FI) Tel. 055 6585939 Mail redazione@ilreporter.it Periodico d’informazione locale Anno XII n. 8 del 1 febbraio 2018. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10.
Dati non raccolti presso l’interessato Si informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs 196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), il consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg 196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili, sono raccolti e trattati da Bunker s.r.l., al solo fine dell’invio presso la Sua residenza del periodico gratuito “il Reporter”. Il responsabile del trattamento è Bunker s.r.l. Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in contemporanea la sospensione dell’invio della sua copia esercitando l’art. 7 scrvendo a Bunker s.r.l. piazza E. Artom 12 - 50127 Firenze.
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radio firenze reporter
dal lunedì al venerdì ore 13.30
QUARTIERE 3
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a cena negli anni ‘90 un tour tra vecchie glorie e novità Quartiere 3 avrebbero fatto un salto da Mezzanotte e dintorni, locale nato nel 1998 in via Kassel che, nel weekend, restava aperto fino alle 2-3 di notte e al posto del quale, oggi, c’è la pasticceria Jada. Cambia il locale ma non la proprietà: “È stata una scelta dettata dalle nuove mode e dalla concorrenza dei nuovi locali”, ci racconta Jacopo. “Ora vanno di moda aperitivi e apericena, che all’epoca non esistevano”. Anche i clienti sono cambiati: “Prima si trattava soprattutto di lavoratori serali e di ragazzi che venivano a bere qualcosa per poi far serata. Oggi si tratta soprattutto di famiglie e di lavoratori che vengono per pranzo. A noi non dispiace: gli affari vanno bene e ai clienti abituali se ne sono aggiunti di nuovi”. Insomma: quello che emerge da questo mini-tour è un Quartiere profondamente cambiato nel quale, accanto ai locali storici, trovano spazio le nuove proposte. Di una cosa possiamo essere certi: ieri come oggi il divertimento (e il buon cibo) non mancano!
Daniele Mu
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irenze è una città in continuo mutamento: cambia la città, cambiano le persone, cambiano le mode. Ci potremmo chiedere, allora, come sia cambiato il Quartiere 3 dal 2000 ad oggi. Prendiamo un classico sabato in città: quali locali frequentavano i ragazzi di allora e quali frequentano i ragazzi di oggi? Quindici anni fa i ragazzi del Quartiere 3 sarebbero andati a cena alla trattoria da Beppino, in via di Ripoli, e sarebbero stati accolti dalla Mimma che, come fa ormai da 34 anni, li avrebbe deliziati con i piatti tipici della cucina toscana. “Il segreto per essere così longevi”, ci dice con un sorriso, “è essere sempre cordiali e cucinare bene. Peposo, ribollita e zuppa di funghi: chi passa da noi una volta poi ritorna!”. Oggi alla cucina tradizionale si affianca quella esotica. I più pigri scelgono Cuore d’oro, la rosticceria cinese da asporto presente in via Datini da oltre dieci anni, mentre gli amanti della cucina giapponese preferiscono Koko, in piazza Ferrucci. Quindici anni fa i ragazzi si sarebbero fermati in un pub o in una birreria. Ad esempio al Fitzcarraldo, in via di Ripoli, dove era (ed è ancora) possibile gustare delle ottime birre artigianali. Oppure al Bobo Check Point, vero e proprio punto di riferimento di piazza Ferrucci; o al vicino James Joyce, nel lungarno Benvenuto Cellini, con la sua infinita lista di birre artigianali. Oggi piazza Ferrucci ospita il Dogana, che offre cocktail da abbinare a taglieri toscani. Prima di andare a ballare i ragazzi del
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Tiziana Alma Scalisi
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erboristeria Naturalmente di via di Ripoli compie gli anni e diventa maggiorenne. Sono infatti 18 le candeline che Serena Cassi e Maurizio Manetti spengono dietro al loro bancone che profuma di timo, menta e anice stellato. “18 anni fa è venuta questa grande passione – dice Luigi – che era già innata in noi, per le piante e per la natura. Noi abbiamo cominciato su in campagna con un’azienda biologica e da lì aprire il negozio è stato un attimo perché l’idea era quella di divulgare certi pensieri, e più in generale promuovere un maggiore rispetto per la natura”. Il percorso verde inizia dal cuore dunque: “Sì, decisamente – prosegue Maurizio Manetti –. Serena è laureata in tecniche erboristiche, e io ho la mia scuola di shiatsu. Lavoriamo con tutto ciò che è inerente all’equilibrio, all’armonia della persona senza con questo rifiutare le medicine, ma fin dove si può arrivare cerchiamo di arrivare con qualcosa di più naturale possibile perché impatta meno sull’organismo. Nel corso di questi anni abbiamo organizzato molti corsi: dalla meditazione all’astrologia alla degustazione, e stiamo lavorando a un nuovo ciclo di conferenze con l’intervento di una psicologa e psicoterapeuta. Gli argomenti tratteranno anche i problemi degli ado-
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18 anni in armonia, tra piante e tisane
lescenti, dalle fobie, ai disturbi psicosomatici e fino all’efficacia della comunicazione. Poi ripartiranno i corsi sulla medicina cinese di cui mi occupo personalmente”. “Tutto è nato per una passione in comune – dice Serena - e da lì è partita l’avventura prima con tutti gli alimenti biologici e poi con l’erboristeria. Mi
sono laureata a 39 anni e ho iniziato a fare corsi con le piante officinali, ma è stato Maurizio a iniziare questa attività. Da lì si è aperto il mondo dai cristalli, ai fiori di bach, alla sinestesia, allo shiatsu”. Dalla natura allo studio, dall’approfondimento delle tematiche di cui si occupano, all’amore per il loro lavoro sempre e
solo passando per il cuore: “Tutte le persone che abbiamo incontrato nel corso di questi anni – rivela Serena ci hanno restituito la stessa passione con cui noi ci siamo tuffati in questa avventura. Riceviamo tanto dalle persone che passano dal negozio. Al di là del commercio trovi la relazione, ed è questa la cosa bella”.
QUARTIERE 3
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mamanet, il gioco che fa muovere le mamme di tutto il mondo da 6 a 99 anni, non è mai troppo tardi per fare l’attore
R Tiziana Alma Scalisi
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rriva direttamente da Israele la passione che accende le mamme italiane e fiorentine. Non si tratta di un super modello, ma del gioco rivelazione dell’anno: il Mamanet. “Mamanet è nato in Israele circa 15 anni fa - racconta Alessandra Gagliardi che ha portato questo sport a Firenze che si pratica nella palestra di San Marcellino – inventato da una mamma per poter far uscire le donne dalla solita routine casalinga. Sappiamo che in Israele ci sono problemi diversi dai nostri, ma questo gioco ha fin da subito riscosso un successo pazzesco ed è conosciuto come Catch-ball”. E in Italia? “Il Mamanet è un movimento più che uno sport, coinvolge le mamme e più in generale tutte le donne che superano i 35 anni”. Il Mamanet si gioca con
le stesse regole della pallavolo: “Il campo è come la pallavolo femminile – continua Alessandra - con la stessa rete e le stesse posizioni in campo, solo che la cosa divertente è che si può giocare subito. Se ho un’amica e la voglio portare non deve saper giocare. Si tratta infatti solo di afferrare la palla e passarla sempre con i tre passaggi. Afferro e schiaccio con tutte e due le mani seguendo i tre passaggi della pallavolo tradizionale. La dinamica è la stessa ma è più facile. Il punto si realizza quando la palla tocca il terreno”. Da Israele a Firenze passando per tutta Italia, il fenomeno delle super mamme è sempre più coinvolgente, ma come è nato e cosa ha di speciale? “Io ho iniziato due anni fa grazie alla promozione portata avanti dall’Acs di Roma. Ho seguito un corso stupendo, ma quando ho ini-
ziato non credevo che avesse tutto questo seguito. Ho fatto di tutto per organizzare qui a Firenze la prima partita e dopo non ho più smesso. La cosa bella è scappare da casa la sera lasciando figli e mariti pur di giocare mezz’ora. Dietro c’è un movimento pazzesco di donne, si organizzano passaggi in auto pur di non mancare e ci si dimentica tutto per un’ora e mezzo”. “A novembre abbiamo partecipato a un torneo interregionale a Cervia e poi abbiamo ospitato le altre Mamanet qui a San Marcellino. Al momento non ci sono molte squadre, ma per marzo stiamo provando a organizzare nella zona di Vaglia un piccolo torneo”. Il fenomeno Mamanet è davvero virale, tanto che adesso le figlie delle atlete stanno pensando al Figlianet. Signori uomini siete avvisati, senza donne la scelta migliore rimangono pizza e birra davanti alla tv.
ecitare da 6 a 99 anni. È l’idea del Genio della Lampada, la scuola di recitazione nata nel 1995 in via San Domenico e dal 2004 attiva anche nella sede di via Erbosa a Gavinana. Per gli adulti la scuola propone un percorso triennale: si parte con i principi della recitazione applicati a scene di Shakespeare e altri classici e percorsi di improvvisazione teatrale, per continuare con il metodo Stanislavskij e il metodo mimico di Orazio Costa. Per i più piccoli invece la recitazione diventa un gioco di espressione corporea e di improvvisazione. Il palcoscenico si fa avventura e magia per imparare le tecniche e le regole del teatro, in un ambiente allegro ma disciplinato. Le attività sono tutte sostenute da un progetto pedagogico e sono pensate sia per i bambini più riservati per acquistare libertà e sicurezza, sia per i più vivaci come occasione per mettere a frutto la loro energia in un progetto che li aiuterà a sviluppare anche ordine e dominio di sé. S.W.
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E-mail: quartiere3@comune.fi.it
Comunicazione istituzionale
UNA NUOVA RETE CIVICA PER IL COMUNE DI FIRENZE Firenze si dota di un nuovo sito istituzionale, una Rete Civica che si rimodella per rispondere alle sempre più incisive sollecitazioni di interattività e di partecipazione che provengono dai cittadini. Il Comune di Firenze è dotato di un sito web istituzionale dal 1996 e nel corso degli anni questo si è esteso sia in senso verticale, raggiungendo un volume di contenuti costituito oggi da più di 35.000 pagine, sia in senso orizzontale, mediante la realizzazione di oltre 40 siti tematici correlati al sito principale. Questa crescita è avvenuta in modo non sempre coerente, rendendo le pagine (e quindi le informazioni) non facilmente accessibili per il cittadino. Inoltre la precedente rete civica non era responsive, pertanto non si adattava automaticamente al dispositivo mobile che la visualizzava, mentre è ormai comprovato che è questo il canale di gran lunga più utilizzato per la navigazione internet. Questo ha comportato un calo significativo e progressivo del numero annuale degli accessi. La necessità di dotarsi di una rete più accessibile, sia dal punto di vista del dispositivo che da quello dell’architettura delle informazioni, ha ricevuto ulteriore spinta nel 2016, in seguito alla pubblicazione
da parte di Agid (Agenzia per l’Italia Digitale) delle linee guida di design per i siti web della Pubblica Amministrazione. Con questo strumento sono
A Villa Bandini
POETI ITALIANI DEL ‘900 Ogni appuntamento comprenderà anche un contest di poesie ispirate all’autore in programma quel giorno A Villa Bandini prende il via un ciclo di incontri dedicato alla scoperta e alla conoscenza dei poeti italiani del Novecento con testimonianze audiovisive originali e suggestioni multimediali a cura dell'Associazione Multi Media 91 e Archivio nazionale Voce dei Poeti. Al termine di ogni incontro si svolge un torneo di poetry slam, in cui i poeti, previa iscrizione, propongono propri testi liberamente ispirati al poeta oggetto dell'incontro per il piacere di condividerli con il pubblico. Sono previsti 6 partecipanti a incontro. Si possono presentare propri scritti in forma recitata e/o cantata, anche in lingua straniera, con l'eventuale accompagnamento di uno strumento. Le esibizioni durano 5 minuti e sono valutate da una giuria composta da membri scelti tra il pubblico. Per iscriversi inviare una mail a: bibliotecavillabandini@comune.fi.it con un breve profilo di sé, il poeta o poetessa scelta e la data. Le iscrizioni si raccolgono fino a due giorni prima rispetto alla data dell’incontro. Programma degli incontri, inizio ore 17 14 febbraio, Alda Merini 14 marzo, Amelia Rosselli e Giorgio Caproni 18 aprile, Pier Paolo Pasolini 16 maggio, Giuseppe Ungaretti 13 giugno, Dino Campana 4 luglio, Andrea Zanzotto 12 settembre, Clemente Rebora e Umberto Saba 26 settembre, Mario Luzi 17 ottobre, Salvatore Quasimodo 7 novembre, Antonia Pozzi 28 novembre, Edoardo Sanguineti Info e prenotazioni: Biblioteca Villa Bandini, via del Paradiso 5, tel. 055.6585124 email: bibliotecavillabandini@comune.fi.it
state fornite alle amministrazioni le indicazioni per l’adozione omogenea di alcuni presupposti di fondo: una grafica coerente; un’architettura dell’informazione semplificata e funzionale; una standardizzazione dei principali componenti tecnici del sito. A partire dal 2015 il Comune di Firenze ha deciso il passaggio a un sistema di ultima generazione (definito Drupal), che consente di migliorare l’interazione con il cittadino anche attraverso la valorizzazione dei servizi online. A questo fine si è reso necessario un complesso lavoro di revisione dell’architettura della rete civica e dei siti tematici, analizzando tutti i contenuti attualmente presenti e revisionandoli secondo un’ottica di razionalizzazione e semplificazione delle informazioni (eliminazione dei contenuti superati, riorganizzazione di quelli ancora validi, riduzione dei siti tematici). A questo si è aggiunto il progetto di un nuovo design che ha offerto l’occasione di introdurre una inedita coniugazione per il rosso del giglio di Firenze: il rosso rgb #c30c26. E’ un colore caldo, pastoso e accogliente, un ‘rosso fiorentino’ che sottolinea un altro aspetto fondante della Rete Civica: la caratterizzazione di una specifica e originale identità visiva.
Strade
IL PIANO DELLA MANUTENZIONE 2018 La giunta ha stanziato quasi 9 milioni di euro per il rifacimento di strade e piazze. Approvati anche interventi per la manutenzione straordinaria di guard rail, spartitraffico, barriere laterali e per il consolidamento strutturale a garanzia della sicurezza di alcune strade. Sessantanove chilometri di strade da asfaltare e 37 chilometri di marciapiedi da risistemare a livello cittadino nel 2018. A questi vanno aggiunti 27 chilometri di piste ciclabili (17 nuovi e 10 da mantenere). In totale sono in programma interventi su 133 chilometri per 20 milioni e 100 mila euro di investimenti. Ecco il dettaglio esemplificativo degli interventi in programma nel Quartiere 3. Manutenzione strade Via Senese, Via Datini, Via delle Campora,, Via San Felice a Ema, Via Coluccio Salutati, Via di Rusciano, Via Benedetto Fortini (con consolidamento e ricostruzione di muri in pietra), Viale Europa (controviali), Viuzzo di Gattaia (messa in sicurezza della scarpata di sostegno alla strada a seguito di un movimento franoso). Marciapiedi P.zza Francia, Via Belgio, Via De Filippi, P.zza Bacci, Via Fortini, Via Torre del Gallo, Via del Pian de' Giullari, Via di San Felice a Ema, Via Villamagna, Via Senese, Via Buodelmonti, Via di Ripoli, Via di Rusciano, Via Coluccio Salutati, Via Marsuppini, Via Giampaolo Orsini, L.no Ferrucci, Via Silvani, Viale Tanini, Via Chiantigiana, Via Ciolini, Via Senese, Via Accursio Nuove Piste ciclabili Via del Cimitero del Pino, Via Villamagna, Viale Europa, Via Erbosa, Via Livenza Manutenzione piste ciclabili esistenti Viale Europa (tra Cimitero Pino e via San Marino), Viale Croce
Notizie dal territorio
A PONTE A NICCHERI UNA NUOVA SALA DI EMODINAMICA
Inaugurata la nuova sala di Emodinamica all’Ospedale Santa Maria Annunziata, a Ponte a Niccheri. La nuova Sala è operativa da dicembre e lavora in parallelo con l’altra sala; entrambe aperte 24 ore al giorno sette giorni su sette così da garantire le urgenze cardiologiche in tutta l’area metropolitana fiorentina e in particolare sulle zone Firenze-Sud e Chianti fiorentino, che da sole vantano un bacino di utenza di oltre 250.000 abitanti. L’Ospedale di Ponte a Niccheri potenzia ulteriormente la propria attività di emodinamica, configurandosi come vero e proprio Polo di riferimento insieme a Careggi: i due centri sono stati infatti individuati nella programmazione di area vasta per il percorso di angioplastica primaria con particolare riferimento all’infarto miocardico con “ST sopraslivellato” (Stemi) L’attività ha avuto una costante crescita: nel 2016 sono state effettuate 1174 procedure di angioplastica coronarica di cui più di 200 in corso di STEMI; nei primi sei mesi del 2017 rispetto ai primi sei mesi del 2016 si è avuto un incremento dell’12% delle procedure totali e del 27% delle procedure in corso di STEMI. La Nuova Sala di Emodinamica è dotata di un angiografo della General Elettric per la cui installazione è stato necessario effettuare interventi di adeguamento dei locali che hanno comportato un investimento di 95.000 euro; l’apparecchiatura è invece costata 601.000 euro oltre a 40.000 euro per le linee di alimentazione elettrica.
Verde in città PARCO DELL’ANCONELLA, PROSEGUE IL RECUPERO Nuovi investimenti per la ristrutturazione del Parco dell'Anconella. Il programma dei lavori prevede: la sistemazione della pavimentazione del viale dei platani e dei lecci; la messa a dimora di altri alberi; la ristrutturazione dell'anfiteatro, delle aree ludiche e dell'isolotto. Nell'anfiteatro si comincerà con il ripristino dei gradini danneggiati e subito dopo verranno sistemati due punti luce con una fornitura elettrica da utilizzare in occasione di spettacoli. All'isolotto della vasca sarà ritinteggiato il ponticino di legno a doghe che collega al prato e verranno sostituite la pavimentazione in legno e l'intera staccionata. Nell'area ludica arriverà un nuovo gioco con torri, scivoli e ponti, disegnando una sorta di villaggio. Verranno installati anche tre gazebo per garantire ombra ai frequentatori. Nella zona al di là delle vasche l'attuale percorso vita, utilizzato per il fitness, sarà sostituto da uno nuovo mentre il sistema fognario del fontanello sarà recuperato per far defluire bene le acque di scolo integrandole nella rete centrale del parco.
UN APPARTAMENTO PER I FAMILIARI DEI BAMBINI LUNGODEGENTI
Venti case di accoglienza per le famiglie che hanno bambini malati di tumore ricoverati al Meyer, come venti sarebbero gli anni che avrebbe compiuto Tommasino Bacciotti se un brutto male non lo avesse portato via il 19 dicembre 1999 a soli due anni, strappandolo alla vita e all’amore della sua famiglia. Proprio in questa occasione è stato inaugurato sul lungarno Ferrucci, al civico 49, il ventesimo appartamento della Fondazione Tommasino Bacciotti per l’accoglienza delle famiglie, che arrivano da ogni parte d’Italia all’ospedale pediatrico fiorentino. L’appartamento di proprietà del Comune è stato concesso alla Fondazione Bacciotti tramite una convenzione con i Servizi sociali e va ad aggiungersi agli altri 19 offerti dalla Fondazione alla rete di ospitalità del Meyer per accogliere in modo totalmente i familiari dei bambini lungodegenti ricoverati. “Con il raggiungimento di questo emozionante traguardo - ha detto Paolo Bacciotti - la Fondazione arriverà ad ospitare ben 90 persone al giorno che significano 32.800 notti gratuite all’anno e risparmi per le famiglie per circa 980.000 euro”.
INVESTIMENTO PER ASSI GIGLIO ROSSO
Nei prossimi mesi gli impianti della nostra città beneficeranno di un importante piano di interventi (recentemente approvato dalla Giunta) che migliorerà di molto la fruibilità e la godibilità delle strutture sportive. Oltre due milioni i fondi stanziati per quello che si può considerare un vero e proprio investimento nel settore sportivo e del tempo libero. Nel Q.3 spicca tra i progetti quello per la riqualificazione della pista di atletica e delle pedane del complesso Assi Giglio Rosso.
RINNOVO DEGLI ARREDI IN PARCHI E GIARDINI L'amministrazione investe 450mila euro per rinnovare gli arredi di parchi e giardini della città. Lo scopo è quello di rendere gli spazi verdi luoghi sempre più piacevoli da frequentare. Spazi pubblici dove riposare, leggere, giocare, incontrarsi, all’insegna del relax e della possibilità di coltivare, anche nel contesto urbano, un buon rapporto con la natura e con il ciclo delle stagioni. I lavori nel Q.3 riguarderanno, in particolare i giardini del Galluzzo, via Vecchia di Pozzolatico, il parco di Rusciano, i giardini di piazza Francia e il parco Anconella/ Albereta. In programma anche la ristrutturazione delle aree gioco pubbliche e scolastiche, il reintegro dei giochi e degli arredi obsoleti o pericolosi e la realizzazione di interventi di manutenzione straordinaria delle strutture esistenti, per un investimento complessivo di 700 mila euro. Per quel che concerne il Q.3 sono previsti interventi nelle aree verdi di via Villamagna alla Nave a Rovezzano, via Federico da Montefeltro, via Gran Bretagna, via Brenta e via del Tagliamento a Sorgane.
60 NUOVE PIANTE AL BANDINO Sono terminate al Bandino le operazioni per mettere a dimora 60 nuovi alberi. Grazie a questo intervento, che ha riguardato l'area verde di via Baccarini-via Caruel, sono stati piantati 20 esemplari di gleditsia e 40 di melia, alberi particolarmente resistenti alla siccità, oltre a numerosi gruppi di cespugli.
Galluzzo ALLARGAMENTO DI VIA GHERARDO SILVANI
Tutti gli appuntamenti IL CARNEVALE NEL Q.3
E’ stato approvato dalla giunta il progetto per l’allargamento di via Gherardo Silvani, la grande strada alberata che unisce il borgo storico del Galluzzo con l’abitato di San Felice a Ema. Con un investimento di 250 mila euro è stato finanziato il primo lotto dei lavori che prevede anche un nuovo parcheggio destinato soprattutto ai residenti della zona che devono recarsi in chiesa o al cimitero. L’allargamento stradale e la realizzazione di un marciapiede aumenteranno le condizioni di sicurezza della circolazione sia lungo via Silvani che sulla successiva via di San Felice ad Ema. I lavori, che prenderanno il via la prossima estate, presentano queste caratteristiche tecniche: allargamento a 8 metri della strada con corsie adeguate al transito degli autobus; nuovo impianto di illuminazione; rifacimento del muro di separazione tra la strada e la proprietà della parrocchia. L’area dove sarà allargata la strada è al momento incolta e vi sarà ricavata una zona verde con quattro nuovi tigli che andranno a sostituire i quattro pioppi attuali.
Sabato 10 febbraio, a partire dalle ore 14, si terrà la dodicesima edizione del Carnevale della Nave a Rovezzano. L’iniziativa, organizzata da SRMS Nave a Rovezzano, Centro Diurno Linar, GSD Albereta Calcio e Circolo Parrocchiale avrà come tema e ambientazione la favola di “Peter Pan”. Come di consueto il Centro Commerciale Naturale ‘Punti di Incontro’ organizza il Carnevale per le strade di Gavinana (via Datini, via d’Antiochia, piazza Gualfredotto e contrade). Domenica 11 febbraio, ore 15, partenza del corteo da via d’Antiochia con carri allegorici e sfilate in maschera. Lungo il percorso saranno allestiti banchi e stand gastronomici. Sabato 10 febbraio, ore 15, al Galluzzo, ritrovo in maschera sul piazzale della chiesa di San Giuseppe, con intrattenimenti e giochi per bambini e ragazzi. Alle ore 15:45 dal piazzale della chiesa inizierà la sfilata per le vie del paese a seguito del carro allegorico, fino alla casa del Popolo del Galluzzo dove, oltre all’animazione, sarà offerto un piccolo rinfresco. L’iniziativa è realizzata da Centro Sportivo Galluzzo, Misericordia, Casa del Popolo e parrocchia di San Giuseppe.
Per lo studio, la cura, l’assistenza e l’informazione sui tumori cerebrali infantili
Via Ontignano, 44 - 50061 Fiesole [Fi] Tel/Fax 055.695047 • Cell. 335.362203 info@tommasino.org • www.tommasino.org CF 94078280487 • PI 05090750489 • c/c postale 12158531
Al parco senza uscire dalle regole del gioco Serena Wiedenstritt
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ino a che età è lecito dondolarsi sull’altalena? Per i vigili di Cairo Montenotte, in provincia di Savona, l’infanzia finisce presto e a 13 anni l’altalena deve essere già stata archiviata. Così qualche settimana fa due ragazzine “sorprese” a giocare insieme sull’altalena sono state multate dai vigili. L’importo della sanzione ammontava a 340 euro e possiamo stare sicuri che in futuro le due ragazze gireranno alla larga dal parco giochi. A Firenze spesso le norme per l’uso di parchi e giardini cittadini sono illustrate sui cartelli affissi all’ingresso. Quelli più comuni vietano di accendere fuochi e spesso anche i giochi con la palla sono sconsigliati. A livello comunale, invece, non esiste più un regolamento specifico per l’uso dei giochi nei giardini pubblici. C’è però l’articolo 21 del Regolamento di Polizia Urbana, comma g, che menziona nello specifico le aree verdi e decreta che è vietato “salire o comunque usare le attrezzature e i giochi destinati ai
bambini in modo non corretto o comunque da soggetti palesemente al di fuori della fascia di età cui sono destinati”. Il Regolamento di Polizia Urbana è disponibile anche online http://www.viverelacitta.it/ firenze/home/Polizia_Municipale_Regolamento.pdf
Al di là delle istruzioni per l’uso, da gennaio 2018 i parchi fiorentini sono destinati ad essere più belli grazie ad un programma di interventi del valore di 700mila euro. La delibera dell’assessore all’ambiente Alessia Bettini riguarda in particolare la ristrutturazione delle
London calling, Palazzo Vecchio risponde
aree gioco pubbliche e scolastiche, il reintegro dei giochi e degli arredi obsoleti o pericolosi e la realizzazione di interventi di manutenzione straordinaria delle strutture esistenti. Sul sito del Comune di Firenze è disponibile l’elenco di tutte le aree coinvolte
Torna il carnevale in borgognissanti
C’
è chi l’inglese lo impara a Londra e chi a…Palazzo Vecchio, grazie a lezioni di un’ora il sabato mattina pensate per le esigenze di bambini da 6 a 11 anni. L’idea è di MUS.E con la collaborazione di English Florence. L’obiettivo è duplice: da una parte insegnare ai bambini ad esprimersi in inglese acquisendo un vocabolario di base e le principali forme grammaticali, migliorando comprensione e pronuncia della lingua, dall’altra coinvolgerli nella storia dell’arte fiorentina, attraverso percorsi animati e laboratori. Il ciclo di lezioni affronta temi diversi, come la natura, le stagioni, i sapori e le tecniche artistiche e si conclude il 24 marzo con una caccia al tesoro a Palazzo
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Vecchio. Info: http://musefirenze. it/mus-english/ S. W.
l Carnevale per i più piccoli a Firenze, da oltre dieci anni, è quello organizzato dall’Associazione Borgognissanti. L’appuntamento torna puntuale anche quest’anno: nel pomeriggio del 10 febbraio piazza Ognissanti ospiterà animazione per bambini, banchi di dolciumi e un trenino elettrico. A fine festa come da tradizione sarà bruciata la maschera di Stenterello. Altri appuntamenti a Firenze e dintorni su www.ilreporter.it S. W. 21
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Valentina Veneziano
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on possiamo farne a meno, sono celebri, hanno packaging iconici e interi eventi che li vedono protagonisti indiscussi. Il profumo, dal latino “per fumum” che significa letteralmente “attraverso il fumo”, ha una storia antichissima e ha svolto, nel corso del tempo, molteplici funzioni. Firenze, insieme a Venezia, fino alla fine del XVIII secolo era il polo di produzione di profumi più importante d’Europa. Il capoluogo toscano vanta luoghi dove crearlo e acquistarlo, luoghi che sono delle vere e proprio perle, posti che vale la pena visitare anche per chi non è un amante delle fragranze. Iniziamo con Dr. Vranjes Firenze che nasce dal naso del farmacista, chimico e cosmetologo Paolo Vranjes. Era bambino quando andava a spiare il nonno, commerciante di stoffe pregiate con la passione per le essenze, nella stanza dove conservava i profumi che ricercava meticolosamente nei suoi viaggi in giro per il mondo. Da Dr. Vranjes (via della Spada 9R, via San Gallo 63R e borgo La Croce 44R) sarete ammaliati dall’arcobaleno di bottigliette colorate, eleganti diffusori d’ambiente che diventano
Ridi con
il profumo della città
complementi d’arredo. AquaFlor Firenze (borgo Santa Croce 6) è una bottega dal fascino d’altri tempi dedita alla manifattura artigianale di profumi, confezionati con l’impiego di materie prime naturali e rare grazie alla cura di Sileno Cheloni. Qui il cliente può personalizzare il profumo attraverso un metodo esclusivo legato a un’esperienza multisensoriale. Impossibile non menzionare l’Officina Profumo Farmaceutica di
Affilate l’ironia: ogni mese, Il Reporter ospiterà una vignetta “silenziosa”. Ai dialoghi pensateci voi lettori, facendo emergere il vostro innato spirito da cabarettista.
Inviateci la vostra interpretazione via mail a redazione@ilreporter.it o tramite i nostri canali social. La migliore sarà pubblicata il prossimo mese.
Santa Maria Novella (via della Scala 16) dove i prodotti seguono ancora le ricette dei frati domenicani. È possibile acquistare profumi, antiche preparazioni, saponi, cosmetici, profumi per la casa e preparazioni liquorose circondati dalla bellezza originale della Sala Vendita che era una delle cappelle del convento di Santa Maria Novella. È un vero e proprio paradiso, una tappa imperdibile per gli amanti dei profumi e non solo. Concludiamo con Lorenzo Villoresi Firenze (via de’ Bardi 12), la cui produzione, interamente artigianale, si fonda su due diverse collezioni: la Profumeria vera e pro-
pria e la linea Casa. Presso l’atelier in Oltrarno e su appuntamento, Lorenzo Villoresi crea anche fragranze su misura miscelando il profumo davanti al cliente dopo un attento colloquio di due, tre ore.
Dal fotoromanzo a Netflix: la società 2.0 vista dal duo Muzzi-Santini Ma davvero, si stava meglio quando si stava peggio? Gli attori toscani Andrea Muzzi e Bruno Santini provano a rispondere al grande enigma che attanaglia l’umanità e lo fanno tramite l’omonimo programma radiofonico in onda su Radio Fiesole e adesso attraverso il libro scritto a quattro mani Si stava meglio quando si stava peggio? Traumi del passato e del presente: dal fotoromanzo al selfie!. Edito da Sarnus, il piccolo volume mixa con leggerezza e originalità passato e presente; Bruno Santini si è occupato di rileggere il nostro passato con sguardo nostalgico e brillante mentre Andrea Muzzi ha scritto divertenti pagine sul nostro presente. I due autori affrontano in ogni capitolo lo stesso argomento ma con registri e contenuti molto diversi: i musicarelli, il fotoromanzo, la cartolina illustrata, il duplex, il tamagotchi, fanno da contraltare agli odierni neo flagellanti, il 3D, i fotografi 2.0, l’e-mail spam, Whiplr e i cani di terza generazione. G.L. 23
febbraio 2018 · www.ilreporter.it
L’arte della novità D Gianni Carpini
al primo marzo cambia tutto. I big dell’arte rivoluzionano le tariffe di ingresso, dalla cupola del Brunelleschi alla Venere del Botticelli, con qualche sorpresa positiva per i fiorentini. Agli Uffizi (il terzo museo statale più visitato in Italia durante il 2017), Palazzo Pitti e Boboli non ci saranno più “mezze stagioni” ma solo due: alta e bassa. In pratica il prezzo del biglietto sarà variabile e dipenderà dal periodo dell’anno in cui si entrerà: tra il primo novembre e il 28 febbraio si pagherà meno di quanto fatto finora (12 euro l’intero per gli Uffizi, 10 per Pitti) mentre durante i mesi gettonati dai turisti, dal primo marzo al 31 ottobre l’ingresso sarà più salato (20 euro Uffizi, 16 Pitti). Le mostre temporanee, che finora potevano far lievitare il prezzo anche del 30%, saranno sempre incluse nel biglietto. Ci sono altre novità: a Pitti c’è lo sconto per i “mattinieri”, con il biglietto acquistato entro le ore 8.59 a metà prezzo, inoltre da marzo “compri” gli Uffizi e vai anche al Museo Archeologico con lo stesso ticket (nei cinque giorni successivi), mentre in estate è atteso l’arrivo del biglietto unico per Bargello, Cappelle medicee e Palazzo Davanzati. Con il primo marzo rincari in vista inoltre per il Museo del Duomo. La
Agli Uffizi non ci sono mezze stagioni, il Battistero è free (ma non per tutti) card che dà accesso anche a cupola, campanile di Giotto, cripta di Santa Reparata e Battistero passerà da 15 a 18 euro, ma sarà più lunga, con una validità di 72 ore. Infine le buone notizie: dal primo marzo il Battistero si unisce alla lista dei monumenti aperti gratuitamente ai residenti nella Città metropolitana di Firenze. Chi vive nel Comune gigliato continuerà a non pagare
l’accesso per il giardino di Boboli (dalle entrate di Annalena e Porta Romana). Ingresso libero per i residenti dal dicembre scorso pure al giardino di Villa Bardini.
Palatina day. Musei gratis il 18 febbraio
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stata lei a legare alla città un gran tesoro: Anna Maria Luisa Medici, nota come Elettrice Palatina, è stata l’ultima discendente della potente famiglia. Stipulò un patto con i Lorena nel 1737 perché le collezioni d’arte medicee, statue, quadri, ma anche gallerie e biblioteche, non potessero essere spostate da Firenze. La città ricorda l’anniversario della sua morte il 18 febbraio con un corteo storico, musei comunali gratis e incontri con l’Elettrice Palatina in “carne e ossa” (info www.musefirenze.it). G.C.
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Niente tv e wifi la vacanza in stile ‘800
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archi la soglia e sembra di aver fatto un viaggio nel tempo. Mobili d’epoca, una libreria con antichi volumi, i busti dei due inquilini “vip”: la poetessa inglese Elizabeth Barrett Browning e il marito Robert Browning, che qui nel 1847 trovarono un nido d’amore. Casa Guidi, in piazza San Felice vicino Palazzo Pitti, è una dimoramuseo: le tre stanze principali sono aperte al pubblico a ingresso libero da aprile a novembre, tre pomeriggi al mese (info.casaguidi@ fastwebnet.it), mentre l’intero appartamento da 250 metri quadri, arredato secondo il gusto di metà Ottocento, può essere affittato per una villeggiatura d’altri tempi. Scordatevi le diavolerie moderne come radio, tv e wifi: la vita tra queste mura è rimasta come due secoli fa, perché The Landmark Trust, ente no-profit britannico che valorizza dimore storiche in cinque nazioni, è specializzato in “vacanze nella storia”. Il prezzo per un soggiorno in stile Ottocento? Circa 1.500 euro per sei posti letto e quattro notti. G.C.
CULTURA
www.ilreporter.it · febbraio 2018
novecento. atto secondo Parla Sergio Risaliti, dallo scorso mese al vertice del polo culturale dedicato al secolo breve. “Sarà un laboratorio dinamico, aperto a giovani artisti” Barbara Biondi
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á Valentina Gensini
â Sergio Risaliti
uova guida al timone del Museo Novecento, che dall’inizio di questo anno passa alla direzione artistica di Sergio Risaliti, storico e critico d’arte già curatore e ideatore di alcune delle mostre e degli eventi culturali più celebrati e discussi degli ultimi anni (Da Ytalia al Forte Belvedere a Urs Fisher, Jan Fabre e Jeff Koons in piazza della Signoria, solo per citarne alcune). “Quella del Novecento è una sfida importante – ha detto Risaliti a Il Reporter -. L’obiettivo più ambizioso è quello di abbattere la staticità di cui soffre oggi il Museo. Deve diventare un laboratorio assai più dinamico, più vitale, in cui il visitatore possa entrare e possa tornare richiamato da una serie di attività che si generano costantemente all’interno dei suoi spazi. È un luogo importante, in una piazza straordinaria, lungo una direttrice che lo lega al cuore del centro storico e ai musei più importanti della città. C’è un grande potenziale”. Arte ma non solo. Didattica e mediazione culturale saranno (e sono già adesso, grazie al lavoro dell’associazione Mus.e) i fiori all’occhiello della proposta culturale del Novecento, perché “uno degli step fondamentali passa certamente dalla formazione del pubblico che intendiamo intercettare. Fiorentini quindi, ma anche turisti. C’è materiale a sufficienza per soddisfare varie tipologie di pubblico. E poi progetti ambiziosi per uno spazio impegnativo ma bellissimo, che merita di essere valorizzato”. A breve verrà presentato il nuovo programma espositivo e gli eventi collaterali, che continueranno ad albergare tra le mura del complesso delle ex leopoldine: collezionismo privato, il disegno degli scultori nel Novecento, una diversa concezione museologica per quanto riguarda le collezioni municipali, focus dedicati ai grandi protagonisti del Novecento italiano e non, interventi site specific di giovani artisti e altro ancora cercando di far funzionare il Museo come palestra e laboratorio per studiosi, curatori, critici e artisti.
Residenze d’artista e viaggi immaginari: Le Murate nell’era Gensini M ostre internazionali, residenze d’artista, collaborazioni con i più importanti istituti culturali fiorentini e non solo. E poi una sequenza di visite guidate e laboratori aperti a tutti, da 0 anni in su, per avvicinare tutti (ma proprio tutti) all’arte contemporanea. È questo lo spirito con cui comincia il 2018 de Le Murate. Progetti Arte Contemporanea, spazio aperto alla città in un luogo che è stato troppo a lungo sinonimo di reclusione. È così che, nelle intenzioni del suo direttore artistico, Valentina Gensini, Le Murate diventano sempre più luogo di condivisione, apprendimento e connessione con i nuovi linguaggi del contemporaneo. “Attraverso il corpus di iniziative in programma, che crescono di anno in anno – ha detto Valentina Gensini – facciamo in modo che le mura di questo complesso parlino a chi avrà voglia di ascoltarle”. Parlano attraverso le voci degli artisti che vengono ospitati per le residenze – oltre 300 nel 2017 – e le mostre (fino all’11 febbraio la personale di Adrian Paci “Di queste luci si servirà la notte” e poi dal 15 febbraio al 16 marzo “Viaggio Immaginario”, installazione dell’importante artista camerunense Barthélémy Toguo; e ancora, confermata la pluriennale collaborazione con il Korea Film Festival a fine marzo e la mostra “Il tempo della discrezione” di Lisa Batacchi che a primavera inoltrata porterà un intenso racconto sulla Mongolia). Ma non è tutto, Le Murate parlano anche a chi ha voglia di fermarsi solo al piano terra, nella Sala riviste, dove è possibile sfogliare gratuitamente una selezione dei più importanti magazine di arte, architettura, fotografia e
design o partecipare alle visite guidate settimanali al complesso, comprese le celle dell’ex carcere duro, e ai laboratori tematici Murate Art Lab, che invogliano a conoscere e a capire l’arte più da vicino. Info e dettaglio iniziative: lemuratepac.it B.B.
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febbraio 2018 · www.ilreporter.it
CULTURA
Da smn all’Ariston e ritorno: i fiorentini che hanno fatto (e faranno) la storia del Festival Rocco Gurrieri
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orna a Sanremo dall’8 al 10 febbraio il sessantottenne Festival, con Claudio Baglioni al timone e un altro Baglioni, Lorenzo, in cima alla lista dei toscani in gara. Fiorentino d’adozione, l’ex grossetano omonimo di quello che nel 1972 cantava “Quella sua maglietta fina/tanto stretta al punto che m’immaginavo tutto” arriva da “Sarà Sanremo” col brano “Congiuntivo” dopo aver convinto i giudici Piero Pelù, Gabriele Salvatores, Ambra Angiolini, Irene Grandi e Francesco Facchinetti. Ma certo Baglioni non è il primo a partire da Firenze e dintorni per salire sul palco dell’Ariston. Molti si sono cimentati nell’impresa riscuotendo più o meno successo. Le domande sono chi e quando. A volte pure perché. 1955. Calca le scene Narciso Parigi con la canzone “Incantatella”. Narciso, da Campi Bisenzio, tornerà al Festival. 1969. In smoking bianco Riccardo del Turco si esibisce con la simpatica “Cosa hai messo nel caffè”, un brano sulla rigidità dell’inverno e altri tipi di irrigidimenti più o meno collegati. 1965. Beppe Cardile con “L’amore è partito”. Testo di Battiato, Cardile si esibisce in coppia con Anita Harris. 1979. La fiorentina Roberta Voltolini è in gara con “Il sole, la pioggia”. 1980. Al Festival dove giganteggia Benigni in veste di presentatore, Alberto Cheli si esibisce con “Passerà”. 1983. Nell’edizione che vede “Vita spericolata” di Vasco finire sotto gli occhi increduli del pubblico al 25° (immeritatissimo) posto, neanche Riccardo Azzurri con “Amare te” convince la giuria. Conquistano invece entrambe radio e ascoltatori. 26
1984. Rodolfo Banchelli infiamma il palco con “Madame”. 1985. Premio della critica a Laura Landi con “Firenze, piccoli particolari”. Testo di Minghi. 1986. Anna Bussotti: “Nessun dolore” è scritta da Mango. 1988. Stefano Palatresi, da Cerreto Guidi, gareggia con “Una carezza d’aiuto”. 1990. “Disperato” di Marco Masini vince la competizione giovani. 1992. Alessandro Canino
gareggia con “Brutta”. Certo il testo non parla della giacca che indossa sul palco, ma vale la pena darle un’occhiata su YouTube. Già, i primi anni novanta. Altro fiorentino in gara Paolo Vallesi con “La forza della vita”. 1994. Si classifica al quarto posto Irene Grandi con “Fuori”. 1997. I Dirotta su Cuba cambiano piani e volano all’Ariston con
“È andata così”. 2004. Masini fa il bis, stavolta tra i “grandi”. La canzone è “L’uomo volante” 2006. Sbancano i piccioni. Povia, milanese di nascita, ma ormai fiorentino da decenni, vince Sanremo con “Vorrei avere il becco”. 2012. Emma Marrone, leccese nata a Firenze, porta a casa il primo premio. Vince “Non è l’inferno”. 2017. “Cose che ci danno ansia” di Tommaso Pini vince il premio Sala Stampa.
sanremo? per ora lo guardiamo in tv
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iorentini ancora mai saliti sul palco di Sanremo sono gli Street Clerks. Non che questo li abbia tenuti lontani dai riflettori, anzi. Ci parlo infatti fra una pausa e l’altra delle registrazioni della 5°stagione del programma Sky “E poi c’è Cattelan”. Il palco dell’Ariston per voi descrive lo stato della musica italiana? Non completamente. Il fatto che la canzone “sanremese” sia diventata una specie di genere musicale lascia intendere che artisti meno votati al “bel canto all’italiana” debbano sacrificare parte della propria originalità per parteciparvi. Ma non è un male, magari è nostalgia. Noi lo interpretiamo come un “omaggio” all’antica canzone italiana, tradizionale e pop. Mai pensato di andarci? Certo. Sarebbe una sfida magari un po’ buffa ma molto stimolante. In questi anni non abbiamo potuto pensarci concretamente per via del nostro impegno con Sky a “E poi c’è Cattelan”. Nel singolo “Vitamina” si percepisce un sound più elettrico rispetto al vostro passato. Qualcosa è cambiato? Nei nuovi pezzi la scommessa è stata provare a scrollarci di dosso qualsiasi tipo di etichetta, essere genuini. È stato un passo importante e necessario anche se il disco deve ancora uscire. Resta la passione per chitarre e voci ma come hai notato anche tu, si sono aggiunti nuovi elementi come le chitarre elettriche. Da musicisti: esibirsi su un grande palco o in televi-
sione sono due lavori distinti? La tv e i grandi palchi sono cose diverse, a volte opposte. Sui palchi l’obbiettivo è pensare il meno possibile, dare tutto, entrare in empatia col pubblico. Lo show è calcolato, hai davanti più telecamere che persone, l’interazione è diversa. Fortunatamente però EPCC è molto “Live”, il pubblico risponde, di solito ci sono poche interruzioni e nel bene e nel male improvvisiamo parecchio! All’occorrenza recitiamo anche, come è capitato con Ben Stiller. Una band o il/la cantante italiana di adesso che meglio incarna la vostra idea di qualità in musica. Proviamo: l’ultimo Niccolò Fabi, Max Gazzè, the Giornalisti, l’ultimo Cremonini è bello e maturo e poi ci piace il nuovo underground...I Cani, Cosmo, Calcutta e molti altri. R.G.
CULTURA
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Giulia Luchi
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vete presente il murale Leda e il cigno che costeggia la Fortezza da Basso lungo il viale Filippo Strozzi? Bene, è opera Vincenzo di Martino, in arte Ninjaz (realizzato nel 2012 insieme a BUE2530, in seguito alla vincita del concorso indetto dal Comune di Firenze) e potete trovare in giro per la città molti altri suoi lavori. Ninjaz però non è solo un writer ma anche rapper del collettivo tutto toscano Numa Crew, una delle poche realtà fiorentine hip hop che sono riuscite a uscire dal panorama locale raggiungendo importanti festival e iniziative in Italia e all’estero. Ninjaz campano di origine ma nato e cresciuto a Firenze, ha appena esordito con “Showgun” primo lavoro da solista uscito lo scorso 7 dicembre e finanziato da Toscana100Band, progetto promosso dalla dalla Regione Toscana allo scopo di valorizzare i talenti locali. Un disco che fonde sonorità inglesi e filosofia giapponese. L’album segna il debutto dell’etichetta GRIMEIT dedicata ai suoni urbani dal sapore italiano. Quale è il tuo percorso musicale? Da dove nasce la tua passione per il rap? Ho iniziato a rappare all’età di 17 anni, tutto è iniziato come un hobby, un’altra delle mie passioni da sempre è il disegno, facevo e faccio ancora graffiti (da quando avevo 13 anni), diciamo che è ciò che “mi dà da mangiare”. Da lì sono entrato in contatto con la scena hip hop e nel 2005 abbiamo formato Numa Crew un collettivo di produttori, dj e mc orientato all’ambiente clubbing uk. Chi sono le tue fonti di ispirazione? Sono fondamentalmente un auto-
Il ninja(z) del rap toscano didatta, quindi per me negli anni della formazione è stato molto importante rubare con gli occhi da quello vedevo intorno a me, inizialmente mi sono ispirato molto al rap italiano e ad artisti come Killa Kat, Soud Sound System, Brusco, Clementino. Per poi proseguire con uno sguardo verso il panorama internazionale: dubstep, drum and
bass, grime, tutti stili musicali che fino a poco tempo fa non erano ancora arrivati in Italia. Cosa significa per te essere parte di Numa Crew? Numa Crew è una sorta di squadra dove ognuno porta le sue peculiarità e individualità. La crew è una parte importantissima della mia vita e del mio percorso musicale, la definizione di solista mi va un po’ stretta, Showgun infatti è il risultato non solo del mio lavoro ma anche e soprattutto di quello di tutta la crew. Come mai il titolo dell’album è Showgun? Quale è il concept dell’album? Showgun è una selezione di tutto il mio lavoro, sono dieci pezzi del repertorio che da anni eseguo durante i miei live con Numa Crew. Le tracce di cui si compone rappresen-
tano da un lato la ricerca tecnica e metrica, mentre i testi raccontano la vita normale di un ragazzo di quartiere e del suo punto di vista sulla società e sulla politica. La parte giapponese non è nient’altro che il tema grafico e rappresenta una continuità stilistica, dato che la storia e i personaggi del Giappone hanno sempre fatto parte del mio percorso come writer, a partire dal nome d’arte che mi sono dato. Quali progetti per il futuro? Sogni nel cassetto? Spero che la musica diventi il mio mestiere a 360 gradi, sempre a fianco di Numa Crew. Dove possiamo trovarti prossimamente? Il 9 febbraio insieme alla Numa Crew sarò all’Auditorium Flog per un Carnival Party insieme a Clap! Clap! e Ckrono b2b Biga.
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febbraio 2018 · www.ilreporter.it
Lorenzo Mossani
S
è Il focus del benzivendolo
icuramente l’ingaggio di Giovanni Caprara farà sognare i tanti appasionati di sport a Firenze. Il tecnico, che nell’ultima stagione aveva guidato la Pomì Casalmaggiore, ha firmato un accordo con la società del presidente Elio Sità e del patron Wanny Di Filippo fino al giugno 2019. Caprara, uno dei tecnici più vincenti a livello italiano con una bacheca in cui figurano, fra gli altri trofei, quattro scudetti, quattro Champions League e un mondiale con la Russia, si avvarrà della collaborazione del secondo allenatore Marcello Cervellin, dello scoutman Lorenzo Librio, del preparatore atletico Andrea Falsetti, dei fisioterapisti Michele Savarese ed Enrico Sergi, del medico Jacopo Giuliattini e del dirigente accompagnatore Valentina Tiloca, tutti già presenti all’interno dello staff tecnico de Il Bisonte. Giovanni Caprara nasce il 7 novembre 1962 a Medicina e comincia la sua carriera professionistica da tecnico nel 1998, come secondo di Marco Bonitta a Bergamo: in due stagioni vince uno scudetto, due Supercoppe italiane e due Coppe dei Campioni. Poi nel 2000 si trasferisce a Reggio Calabria dove debutta da primo allenatore in serie A1: pronti via e si porta subito a casa Supercoppa Italiana, Coppa Italia e scudetto. Dopo tanti successi, collezionati in molti club, nel 2012 Piacenza vince due Coppe Italia, due scudetti e una Supercoppa italiana. Nel 2014 si trasferisce in Turchia, all’Eczacıbaşı, dove rimane due stagioni portando a casa un’altra Champions League e la sua prima Coppa del Mondo per club, poi nel 2016 torna in Italia, a Casalmaggiore, lasciando la Pomì a fine stagione e rimanendo libero fino alla firma con Il Bisonte. “Non ci ho messo molto a decidere perché le esigenze del
SPORT
scudetti ed esperienza, il bisonte sogna in grande con coach caprara
club andavano a combaciare con le mie, sia dal punto di vista della crescita professionale che di sfida,
possibile e di far crescere la squadra in questi due mesi, poi ovviamente cominceremo anche a impostare il lavoro per il prossimo anno. Vengo da due giorni di studio con lo staff tecnico, abbiamo già in testa alcune cose da fare e mi sono consultato con il secondo allenatore Marcello Cervellin che è molto preparato: ho ascoltato i suoi feedback cercando di capire come intervenire, la squadra è difficilmente migliorabile perché come ha detto il presidente i risultati sono in linea con le aspettative, e quindi se arriveremo ottavi avremo già fatto il nostro”.
a febbraio tocca a... sportiello, veretout e simeone
a cura diLorenzo Mossani
Sportiello: Si sta rivelando un buon portiere ma rimane un prestito dell’ Atalanta, il riscatto dovrebbe essere vicino ai 9 milioni di euro, non saprei se li vale. Abbiamo Dragowski che contro la Lazio, in Coppa, ha fatto una buona gara. Essendo un giocatore della Fiorentina, proverei a farlo giocare con continuità per
Ogni mese Andrea Di Salvo, la barba rossa più famosa del Franchi, giudica tre giocatori viola, uno per reparto 28
e quindi ho accettato con piacere. Nel mio curriculum manca la capacità di far crescere dei gruppi di questo tipo e di farli migliorare: con molta pazienza, dovremo individuare quali sono gli step da fare per ogni singolo giocatore e come lavorare per arrivare a una crescita generale. Il mio interesse, e anche il mio obiettivo primario, è quello di finire la stagione nel miglior modo
vedere se è pronto per la Serie A. Fare giocare i prestiti, vuol dire valorizzare altre società. Veretout: Si sta dimostrando una grande “corvinata”, centrocampista completo, dinamico, corre come un matto, ha un gran calcio ed ha il vizio del gol. Il problema è che sarà un giocatore appetibile alle altre squadre, non ci sono tanti giocatori come lui. Simeone: Ha segnato, ha regalato assist e ha fatto lavoro per la squadra. Considerando che gioca
praticamente da solo in attacco, sta facendo veramente una grande stagione, purtroppo avrebbe bisogno di un compagno di reparto che lo facesse correre un po’ meno, arriva alla fine completamente senza energie; gioca spesso spalle alla porta e non è la sua caratteristica. Dovrebbe attaccare la profondità, se arriva a 15 reti, cosa probabile, per essere la prima stagione tanto di cappello. Se rimane a Firenze a lungo ci farà divertire.
gennaio 2018
â Foto Gianmarco Chinaglia
SPORT
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Tiziana Alma Scalisi
l biliardo che non ti aspetti è quello che si potrebbe imparare a scuola e che vede la collaborazione tra i professori di ginnastica e quelli di scienze. È Emanuele Terzuoli consigliere della Fibis e attuale commissario del Fipoptarsi che spiega il progetto: “Il progetto scuola è nato per iniziativa della Fibis nazionale (Federazione Italiana Biliardo Sportivo), che ha stilato un programma, e tutte le regioni italiane sarebbero chiamate a coinvolgere le scuole e in particolare i professori di matematica e scienze. Il biliardo rappresenta infatti il giusto connubio tra scienza e sport”. Un progetto indubbiamente affascinante e inedito. “La Toscana è un po’ indietro, ma abbiamo buoni propositi per le prossime stagioni”. Il biliardo è uno
il biliardo? un po’ scienza, un po’ sport e si impara a scuola sport che solo ultimamente è salito agli onori delle cronache, relegato un po’ per abitudine ai clichè di Bogartiana memoria.“Finora non ci sono state leve efficaci per attirare i giovani – ammette Emanuele -, ma stiamo attraversando un periodo di salute. Abbiamo investito per pubblicizzare questo sport con dirette streaming su Facebook, veniamo da una tradizione che resta ancorata alle sale fumose, il biliardo è difficilmente associato a una disciplina
sportiva. Ultimamente però la percezione sta finalmente cambiando: si tratta in un certo senso di una rinascita, anche se in realtà i numeri non sono mai calati. A Firenze la Sala dell’Accademia del biliardo in via Porpora è una delle più grandi con 10 biliardi”. Quanti sono i tesserati in Toscana? “Siamo circa 2mila anche con vere e proprie eccellenze come Matteo Gualemi, l’attuale campione europeo, ed ex campione del mondo del 2015, ha meno di 30
anni ed è fiorentino”. “Il biliardo è una disciplina che ti mette alla prova da un punto di vista psicofisico. Oltre alla tecnica - aggiunge Terzuoli serve la componente caratteriale: la gestione delle emozioni, la paura di perdere, la paura di vincere, la paura di fare il colpo giusto, un millimetro e sbagli il tiro. Serve freddezza, lucidità, ogni giocatore ha la sua predisposizione: c’è chi tiene un ritmo, chi medita molto, chi fa le sue macumbe e chi cerca di trovare il momento. Ci sono giornate in cui la testa ti dice già come fare al primo sguardo. Ci vuole intuito”.
torna danzainfiera, tre giorni tutti da ballare alla fortezza
È tempo di rosamimosa, la corsa tutta in rosa
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ld, vintage… da quando vecchio è sinonimo di superato? Niente affatto. Il passato diventa fonte inesauribile di idee e contaminazioni, riletture postmoderne tanto care alla contemporaneità. DanzainFiera per la sua 13esima edizione che si terrà dal 22 al 25 febbraio alla Fortezza da Basso di Firenze riserva alle atmosfere vintage un’attenzione particolare. L’appuntamento è orma in da anni un imperdibile punto di riferimento per amatori e appassionati. La Fortezza da Basso custodisce ancora una volta il cuore pulsante di una Firenze sempre attenta alle contaminazioni e che diventa nuovamente punto di riferimento a livello nazionale. Lezioni ad hoc e vere e proprie rassegne coreografiche dunque dedicate alle varie tipologie di balli vintage: dal passato con amore grazie al gruppo di ballerini The Hopper che faranno rivivere il sapore dello Swing degli anni Venti, mentre il Padiglione La Ronda ospiterà il Pop Tap Festival interamente dedicato alla tap dance e alle sue sonorità. Saranno centinaia gli eventi, le lezioni e gli stage che questa edizione di DanzainFiera porterà a Firenze: musica per
tutti i gusti dunque e vere e proprie star della danza come Alicia Amatriain, Principal dello Stuttgart Ballet, e Iana Salenko, prima ballerina dello Staatsballet di Berlino, e Antonio Marquez per gli appassionati di Flamenco. Attesissimo il Premio Danzainfiera che si terrà sabato 24 febbraio pomeriggio nel Padiglione La Ronda. T.A.S.
orna sabato 10 marzo Rosamimosa, la gara podistica tutta al femminile organizzata dal Gruppo sportivo le Torri per sensibilizzare l’opinione pubblica sui diritti delle donne. Quest’anno al centro della manifestazione ci sarà il contrasto del femminicidio, con il coinvolgimento di due istituti superiori, il Marco Polo di Firenze e l’Agnoletti di Campi Bisenzio e Sesto, le cui studentesse non solo parteciperanno alla gara, ma saranno chiamate anche a scrivere un elaborato sul tema. In palio tre borse di studio comprensive di fornitura completa dei libri per il prossimo anno scolastico. “Con iniziative come questa – sottolinea il vice presidente del Gruppo sportivo le Torri Gianni Gambetta Vianna – ci poniamo l’obiettivo di dimostrare come lo sport possa eliminare le differenze di genere”. La Rosamimosa cresce anche sotto il profilo sportivo, con il servizio di cortometraggio ufficiale a cura di Mysdam e l’ottenimento del titolo di Campionato regionale femminile di corsa su strada Uisp. Il percorso agonistico sarà il classico anello di 8 km, con partenza dal Campo comunale Betti (“Il Filarete”) per salire sulle colline e ritorno. Prevista anche una passeggiata ludico-motoria di 5 km, oltre al nuovo percorso dedicato alle scuole. Info: info@gsletorrifirenze. it o sulla pagina Facebook Noi del G.D.Lle Torri. 29
opinioni
Icché si dice BRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI
GNOCCHI ALLA CORTIGIANA
Icché si mangia
LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI
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Web: artusi.net Facebook: Artusi Firenze Luciano Artusi Artusi Ricciardo
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FOOD REPORTER OGNI MESE IN UNA CUCINA DIVERSA A CURA DI LAURA PICCIOLI
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l nostro è un ristorante apprezzato, soprattutto dalla clientela internazionale, per la carne – a parlare è Carmine Bellino, responsabile comunicazione della “Trattoria dell’Oste - Chianineria” di via Alamanni – pertanto, andando un po’ incontro alle necessità dei clienti abbiamo deciso di introdurre all’interno dell’attività la figura del “macellaio a vista”, vale a dire una sorta di “sommelier” della ciccia. Tutti i giorni infatti è presente in sala un giovane macellaio, grande conoscitore della carne e dei suoi processi di lavorazione in quanto formato in accordo con l’Accademia Macelleria Italiana, che ha il compito di guidare il cliente nella sua scelta tra bistecche, lombate e filetti. Questa non è un’operazione semplice visto che all’interno della trattoria abbiamo dieci diversi tipi di carne bovina proveniente da tutto il mondo, ognuna delle quali ha caratteristiche molto diverse l’una dall’altra. Abbiamo sentito la necessità di introdurre questa figura per dare la possibilità al cliente di avere la consapevolezza dell’origine certificata della materia prima e delle sue caratteristiche, offrendo quindi non solo un servizio in più, ma anche l’opportunità di far conoscere le differenze tra i vari tipi di prodotti che sta per mangiare. Infine il compito del macellaio a vista sarà anche quello di preparare le polpette o disossare un prosciutto di fronte al cliente, facendogli assaporare il gusto prezioso del piatto, prima con la vista e solo successivamente con il gusto”. 30
Le altre due categorie erano invece ome mai questi gnocchi di patate quelle più, diciamo così, “da battasono stati definiti “alla cortigiaglia”, alle quali appartenevano le na” non ci è dato sapere. Ci viene donne che, per usare un termine più però in mente, che a Firenze esisteva recente, battevano il marciapiede. il Magistrato dell’Onestà con il quale le Oltre al pagamento del “balzello” cortigiane avevano spesso a che fare. prescritto, le meretrici erano obbliInfatti questa Magistratura, istituita nel gate a portare un particolare segno 1415, era composta da otto specchiati sugli abiti, consistente in un vistoso cittadini (due per Quartiere), popolafiocco giallo che le distingueva e, ni e di Parte Guelfa, chiamati Ufficiali per uscire di casa nelle ore notturne, dell’Onestà, che avevano l’importante erano obbligate ad avere un lume e delicata funzione di “conservare nel pubblico quella virtù”. Essi in altre pa- á Stemma del Magistrato di una candela o di torcia (tanto da essere poi definite anche “candele”, role, soprintendevano al buon costume dell’Onestà “torce” o “lucciole”), ma anche decittadino tutelando moralità e pubblica tenere il “bollettino”, cioè la licenza decenza. Per lo svolgimento delle loro rilasciata dagli Ufficiali dell’Onestà, attribuzioni, “li predetti otto dell’Onestà dopo l’avvenuta riscossione della potevano andare di notte con e senza tassa. La legge stabiliva rigorose lume” al fine di verificare le “passeggiapene per coloro che trasgredivano trici” che esercitavano il mestiere più alle prescrizioni, nonché pene seveantico del mondo. Infatti, gli Ufficiali, rissime a carico di quelle meretrici oltre ad aver cura che le donne di facili incappate nei reati di “bestemmia, di costumi osservassero le norme degli falso, di ruberia e smodata bruttura”. statuti che le riguardavano, dovevano Secondo la gravità del caso le contenere aggiornati anche i loro elenchi, danne andavano dal “bagno” forzato nonché riscuoterne la tassa per “l’attiviin Arno, cioè legate e calate dal boia tà” esercitata, ripartita in tre categorie: tre volte nell’acqua dal ponte Santa Ricche, mediocri e povere. Trinita, oppure esposte alla berlina, Naturalmente alla prima appartenevano á Ritratto di giovane imprigionate nella “gogna” posta le cortigiane, “amanti” oltre che degli donna dipinto da Piero uomini, anche della musica e della po- del Pollaiolo nel 1470 circa davanti all’ingresso della residenza del Magistrato nella centralissima esia; esse “ricevevano” in casa propria o esercitavano, trattate con riguardo, nelle dimore, Piazzetta dei Tre Re, tuttora esistente con questo nei palazzi e perfino nelle corti di coloro che le invita- nome, nella quale si accede da Via dei Calzaiuoli vano. La parola cortigiana indicava quindi una dama per un vicolo detto, appunto, dell’Onestà in quanto di facili costumi a corte, e anche colei che si faceva conduceva a questo ufficio. Un vecchio detto recita: Donna adorna, tardi esce e tardi torna! fare la corte da molti.
Leggi con
Scrivi al Reporter, la lettera migliore sarà premiata ogni mese con la spedizione di un libro, grazie alla collaborazione con Edizioni Clichy. Ecco il vincitore di questo mese, che si aggiudica “I Medici” di Alexandre Dumas.
Il popolo italiano l’é in affanno a pensare Che uno di questi tre ci potrebbe governare. I novelli Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno. Ci promettono mari e monti a tutto spiano faranno fare all’Italia la fine di Rigopiano. Ecco ciò che promettono al popolo italiano: Dai bonus a tutto spiano alle dentiere per l’anziano al reddito di inclusione all’aumento di vita a profusione Oh popolo usciamo dal sonno e dal torpore e andiamo tutti a votare per abbattere sto fetore e per non lasciargli in mano tutto sto potere.
Grillo Fiorentino
Le lettere vanno indirizzate a redazione@ilreporter.it
OPINIONI
www.ilreporter.it · febbraio 2018
Icché c’è LA CITTÀ CHE SI MUOVE E CHE SI MUOVERÀ
VOTA AGAZZI VOTA AGAZZI VOTA AGAZZI DAVIDE DEIV AGAZZI
N
el momento in cui leggerete questo articolo, la campagna elettorale sarà nel suo pieno svolgimento, ma non avrà ancora dato il peggio di sé. Oh no, per quello ci sono sempre gli ultimi giorni, con le proposte per il Paese che arrivano a mò di saldi di fine stagione. Il maglioncino stava al 30%? E ora lo mettiamo al 70%. Prima c’era il 3x2? E allora portati via tutto, ti regalo ogni bene. Onestamente (no, scusate, ho sbagliato avverbio) parlando non sembra difficile e, tra il precariato che incombe e un futuro incerto di fronte a me, ho scelto di tuffarmi anch’io nella pugna elettorale, vedi mai che mi faccia le vacanze a spese dei contribuenti. Qualcuno propone di abolire le tasse universitarie: io rilancio e vado oltre. Aboliamo direttamente l’università, che tanto a questo paese ormai non serve più. La meritocrazia è sempre stata un miraggio e allora perché sprecare tanti anni a studiare comunicazione per poi finire a impanare gli anelli di cipolla? E’ vero che eri più bravo tu, ma in barca a vela col padrone ci andava l’altro e il posto l’ha avuto lui. Facciamocene una ragione, del resto i sondaggi danno per vincente il partito dell’uomo comune, e allora accodiamoci, non avessero a cascare due briciole dal tavolo anche per me. Inutile e superato anche il tristanzuolo dibattito vaccini sì/ vaccini no/ questo è figlio mio e decido io/ sì ma io avrei studiato medicina 30 anni / ecco lo vedi che sei un servo del potere? I numeri, cosa non si farebbe per loro? E allora finiamola di ragionare di esavalente e di immunità di gregge: io propongo di abolire direttamente le malattie, per ricompattare l’elettorato e portare consensi. Sarà ancora possibile presentare falso certificato medico qualora non si abbia voglia di lavorare quel giorno, ma si potranno millantare solo malattie
Icché si scatta FOTOGRAFARE? LASCIAMO PERDERE PAOLO MATTEONI
mentali o quelle trasmesse sessualmente. Non mi nascondo neanche sui temi sociali: basta con ‘sta storia della famiglia tradizionale, che tanto poi c’avete tutti l’amante. Gridiamo assieme un forte sì, allora, all’assai più comune famiglia disfunzionale: ognuno si ritrova con un cugino antipatico o una zia grulla, che si incontra solo a Natale. Un quadro decisamente più credibile del Paese, e senza bisogno di sbandierarlo a colpi di ipocrisia e cartelloni 6x3. Per quanto riguarda la politica locale, prendo di fronte a tutti voi, lettori del Reporter, un impegno non più rimandabile: l’abolizione della figura del terzino. Mai più in campo con Bruno Gaspar o Maxi Oliveira, no a un improbabile ritorno di Tomovic. Si giocherà direttamente in nove, che tanto è uguale da un punto di vista tecnico, ma almeno farò felici gli amici del Fantacalcio che non dovranno più vedersi quei quattro in pagella al lunedì. Chiudiamo con la mobilità: ci sarà una nuova linea della Tramvia, la quattro, che fermerà di fronte a casa mia. Perché ok la democrazia, va bene che uno vale uno, ma ricordatevi che c’è sempre qualcuno che vale più degli altri. E’ per questo che mi votate del resto, no? La fermata si chiamerà “terzo scudetto”. Perché l’importante è crederci, come diceva sempre il mio allenatore di calcio. E io ci credevo talmente tanto in quel pallone, che oggi faccio il giornalista.
µFacebook: davide.agazzi • Twitter: @deivagazzi
Sono ripartiti i workshop di fotografia del cibo Click4Food organizzati da Paolo Matteoni e Chiara Brandi, con un viaggio nelle cucine del mondo. Sconti speciali per i lettori del Reporter. Info e prenotazioni: click4foodfirenze@gmail.com
Eccoci! Dopo una serie di articoli dedicati al come-quando-dove-perché fotografare, questa volta la pressante indicazione è: lasciamo perdere! Come è possibile che da una rubrica dedicata alla fotografia giunga il consiglio così determinato di non fotografare? Perché in alcuni casi l’atto del fotografare ci distrae da qualcosa di più interessante e di più importante da godere. Procediamo con un paio di esempi che tenteranno di chiarire le motivazioni del suggerimento dato nelle righe sopra. Una parte della mia attività di fotografo è dedicata agli spettacoli, in particolare di danza. Durante le performance capita spesso che gli spettatori sfoderino i loro smartphone per riprendere parenti e amici che si esibiscono sul palco; a volte la platea pullula di schermi illuminati e, ancora peggio, di lampi flash. Ebbene, in teatro, a causa dell’ illuminazione fortemente contrastata che gli è propria, un sistema fotografico totalmente automatico non è in grado di riprodurre niente di decente; il flash non è abbastanza potente da raggiungere il palco, e poi disturba e distrae moltissimo gli artisti nella loro performance. E noi saremo troppo impegnati a guardare nel piccolo schermo del nostro telefono per goderci la magia del teatro. Se proprio vogliamo delle foto interpelliamo l’organizzazione o la scuola. Saranno sicuramente disposti ad acconten-
tarci. Altro caso classico è quello del matrimonio. È una festa che ha una organizzazione precisa, e questo vale anche per le foto. Posto che siamo liberi di scattare quanto vogliamo durante il rinfresco, evitiamo di farlo durante la cerimonia; c’è già un professionista incaricato di farlo, quindi lasciamolo lavorare senza essergli di intralcio. In più, spesso il celebrante non gradisce troppa confusione intorno agli sposi, e gli sposi stessi hanno il diritto di godersi il loro giorno senza distrarsi. Anche noi invitati concentriamoci sull’evento; siamo stati coinvolti per condividere una gioia, non per tramandarla ai posteri. Questi illustrati sono due casi, ma ce ne sono sicuramente tantissimi dove è preferibile assaporare appieno ciò che ci circonda senza dover pensare ad inquadrature, diaframmi, lunghezze focali eccetera. La fotografia ci permette di conservare un ricordo di qualcosa che abbiamo vissuto. Se abbiamo preferito riprenderlo invece che viverlo la nostra immagine fotografica sarà arida e senz’anima; non riuscirà ad evocarci nulla. Sarà quindi inutile.
µpaolomatteonifotografo.com •
Facebook: PaoloMatteoniFotografo 31