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RACCONTIAMO FIRENZE OGNI MESE.
Q4 DA OLTRE 10 ANNI.
FEBBRAIO 2018
Come tagliare emissioni e bollette Rivoluzione tech per i rifiuti Che tramvia sarà
Fine vita, a che punto siamo Sulle tracce dei genitori biologici Un po’ di Firenze a Sanremo
Per qualcuno è ancora capodanno Per qualcuno è già estate Tutte le notizie del tuo Quartiere
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iale
Pollice verde
I
FRANCESCA PULITI
l colore viola sarà anche la sfumatura dell’anno (ne parliamo a pag 11), ma il futuro della nostra città è sempre più verde. Ne abbiamo avuto un assaggio durante l’ultima edizione di Pitti Immagine, con le collezioni ispirate alla sostenibilità ambientale e il passaggio dall’Istituto Europeo di Design di Livia Firth, creative director della fondazione Eco-Age (nonché moglie del Premio Oscar Colin), per sensibilizzare i designer di domani verso una moda green. Le nostre abitudini sono già più “verdi”, a partire dalla nuova flotta di bike sharing a flusso libero, attiva dallo scorso dicembre, che ha portato la quota di bici condivise ad oltre 4mila unità. Ben presto anche i nostri mezzi pubblici saranno decisamente più sostenibili, con l’entrata in funzione delle nuove linee della tramvia (vedi servizio a pagg. 6-7). Non è un caso che sia stata sviluppata a Firenze una app, GreenApes, per premiare le azioni green nella vita quotidiana, già alcuni anni fa. Ed è fiorentina anche una delle prime società create con lo scopo di ridurre le emissioni nocive piantando alberi in Africa e America Latina, per compensare la Co2 prodotta da aziende & Co. Nata come startup, oggi Treedom ha tra i suoi clienti multinazionali, società di distribuzione di energia, aeroporti e importanti gruppi bancari. Firenze è pronta a diventare più verde. E noi lo siamo?
La foto del mese
Un angolo di paradiso: il cortile delle Oblate Foto del nostro lettore @ml_pisel Tagga @ilreporterfi nelle tue foto su Instagram, ogni mese pubblicheremo la più rappresentativa
che succede in citta città 6- 11 FEBBRAIO PREZIOSI VAN GOGH
Alessandro Preziosi è Van Gogh in L’odore assordante del bianco, il primo testo scritto da Stefano Massini, per la regia di Alessandro Maggi, che andrà in scena al Teatro della Pergola.
13 FEBBRAIO CRAZY MARTEDÌ GRASSO
Si chiama Crazy Fucsia, l’evento ideato da Federica Borghi per Progetto Itaca Firenze, onlus che sostiene i giovani con una storia di disturbo psichico e le loro famiglie. Una serata che si preannuncia piena di sorprese, tra buon cibo, musica, spettacoli, moda e un pizzico di follia, con il fine di abbattere i pregiudizi sulla malattia mentale. Dress code: crazy, con un tocco di fucsia. Appuntamento alle Serre Torrigiani dalle 19.30 con possibilità di ingresso ridotto per under 30 dopo le 22. Info: crazyfucsia73@gmail.com e sul sito www.progettoitacafirenze.org
14 FEBBRAIO UN BACIONE A FIRENZE
Sono tante le iniziative in città per San Valentino, da romantiche cene a lume di candela a spettacoli ad hoc. A Palazzo Vecchio, come da tradizione, sono invitate le coppie che si sono sposate 50 anni fa per festeggiare le nozze d’oro nel Salone dei Cinquecento. Gli innamorati di tutte le età, invece, sono invitati al piazzale Michelangelo per il bacio collettivo con panorama (e allestimento floreale a forma di cuore).
15 – 18 FEBBRAIO TORNA IL GRANDE BASKET
Il Mandela Forum è pronto a ospitare il super evento del basket, la Final Eight di Coppa Italia. Quattro giorni di partite, protagoniste le prime otto squadre della Serie A. Si comincia il 15 con i quarti di finale, domenica alle 18 la finale.
17 FEBBRAIO FESTA DEL GATTO
Amici degli amici pelosi, preparate ricche ciotole e cotillon: questo mese ricorre la Festa nazionale del gatto, istituita nel 1990 e sentitissima dagli amanti degli animali (vip compresi). Sono in arrivo valanghe di gattini online: naviganti, siete avvisati.
24-25 FEBBRAIO COLLEZIONISTI ALL’OBIHALL
Torna Collezionare a Firenze – Artigianarte, appuntamento imperdibile per tutti gli amanti del vintage e del collezionismo. Tra i banchi del grande mercato allestito all’Obihall si potrà trovare di tutto, dai piccoli mobili ai giocattoli d’epoca, fino a cartoline, borse che hanno fatto la storia della moda, bigiotteria, ventagli e ceramiche Art Nouveau.
febbraio 2018 · www.ilreporter.it
SiamoCome aldiventare verde più Gianni Carpini
Basta un interruttore per fare la differenza. Non ci vogliono investimenti milionari o complicati interventi: alcuni semplici accorgimenti sono sufficienti per ridurre i consumi e quindi anche l’impatto sull’ambiente. Il 23 febbraio torna “M’illumino di meno”, la giornata dedicata al risparmio energetico durante la quale anche famosi monumenti spengono le luci, per una notte. Obiettivo: sensibilizzare le persone sul tema. Ma cosa possiamo fare nel nostro piccolo? Abbiamo chiesto consiglio a un esperto: Fabio Tognetti, co-responsabile energia di Legambiente Toscana.
sostenibili
Il vero e falso del risparmio energetico
I dispositivi in standby consumano poco Attenti a quella lucina rossa. Lasciare tv, pc ma anche le macchinette del caffè in stand-by incide sulla bolletta più di quanto si pensi, soprattutto perché, in casa o in ufficio, ormai abbiamo una miriade di dispositivi che vanno in “pausa”. “Sono responsabili di consumi non indifferenti – spiega l’esperto – che non sono tanto legati alla luce a led che rimane attiva (consuma pochissimo), ma al fatto che l’apparecchio rimane in realtà acceso, anche se in una ‘modalità di attesa’. Ciò riduce ma non azzera i consumi”.
FALSO
Fare attenzione al termosifone Creare un clima tropicale in casa, quando ci troviamo in pieno inverno, non è una scelta eco-friendly. Tenere il riscaldamento “a tutto fuoco” comporta una bolletta salata ma anche più inquinamento. Esistono molte strategie: “Innanzitutto non tenere la temperatura troppo alta, 20 gradi sono più che sufficienti – suggerisce Tognetti - evitare di lasciare porte e finestre aperte, eliminare gli spifferi, installare valvole termostatiche e pannelli termoriflettenti ai termosifoni, isolare i cassonetti delle tapparelle, fare la giusta manutenzione all’impianto”.
VERO
Tutti gli elettrodomestici sono uguali Una sola lettera può cambiare tutto. Quando si acquistano gli elettrodomestici è consigliabile fare caso all’etichetta della classe energetica: si va dal top, i dispositivi classe A che “divorano” meno energia (ma si arriva anche a A+, A++ e A+++), fino alla maglia nera dei consumi, contrassegnata con la G. Una volta comprati, il suggerimento è uno: prendersene cura, ad esempio sbrinare periodicamente il frigorifero.
FALSO
4
Meglio staccare il caricabatterie, quando non si usa I più pigri li lasciano sempre attaccati alla presa, per fare prima quando il cellulare deve fare il pieno di energia. Il consiglio però è di sfilare i caricabatterie dalla presa di corrente una volta che hanno svolto il loro compito. “Come tutti i trasformatori, anche se poco, consumano anche quando non c’è un apparecchio collegato – puntualizza Fabio Tognetti - si tratta comunque di consumi molto bassi”.
VERO
i lampioni diventano eco-smart
Anche la città risparmia energia. Dalle vie principali alle strade secondarie, entrano nel vivo i lavori per dotare i lampioni di 30mila nuove luci a led, che illuminano meglio e consumano meno energia, riducendo i consumi del 40%. Le operazioni, curate da Silfi spa, interessano 1.572 tra strade e piazze. Previsti in questo mese di febbraio anche una serie di incontri pubblici in tutti i quartieri, durante i quali i cittadini potranno chiedere informazioni e fare segnalazioni.
www.ilreporter.it · febbraio 2018
Tiziana Alma Scalisi
R
aee, questi sconosciuti. Siamo ormai abituati a masticare acronimi di derivazione anglosassone, ma di che si tratta? Raee sta per Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche. Vecchi computer, stampanti, frigoriferi, condizionatori, lavatrici e in generale tutte le apparecchiature che necessitano di uno smaltimento corretto. I Raee, infatti, possono contenere sostanze tossiche o non biodegradabili, accanto a materiali come ad esempio il rame, il piombo o l’acciaio che invece sono riciclabili. Ecco la buona notizia: è stata Firenze – insieme a Siviglia – ad aggiudicarsi lo scorso novembre il bando europeo Life Weee (Waste electrical and electronic equipment), con 1,8 milioni di euro a disposizione per promuovere un progetto virtuoso che vede protagonisti Anci Toscana, la Camera di Commercio di Firenze, la Regione Toscana, l’Università degli studi di Firenze, Ecocerved e la Camera di Commercio di Siviglia, e che punta a sensibilizzare le imprese e i cittadini sul corretto ritiro e smaltimento dei rifiuti. Grazie a Life Weee nei prossimi tre anni si punterà alla sensibilizzazione e alla formazione sia dei cittadini sia delle istituzioni. Dai 230 punti di raccolta attualmente attivi, l’obiettivo sarà quello di puntare ad almeno 5mila centri di raccolta comunali e privati. I punti verdi saranno facilmente individuabili grazie a un’app che li geolocalizzerà. Inoltre arriverà un aiuto anche per quelle start up che favoriranno il processo di smaltimento e per le aziende green ci saranno incentivi sulla tassa dei rifiuti. Ma ad oggi quante sono le aziende che seguono le regole? Da una ricerca della Camera di Commercio di Firenze i dati emersi sono abbastanza sconfortanti: meno di un’azienda su due smaltisce correttamente i Raee. Su un campione di 1.275 imprese toscane ben il 73,7% non conosce le regole per un corretto smaltimento e solo il 53,5% li smaltisce negli appositi centri di raccolta, il 26,3% di questi accetta il materiale usato. In Toscana per oltre 10mila imprese sarebbe invece un obbligo ritirare i Raee anche senza obbligo di acquisto (pensiamo ad esempio alle grandi catene di negozi). Spesso il cittadino si trova solo nel mare magnum della burocrazia: dai dati emerge che nell’82,3% dei casi i documenti che accompagnano lo smaltimento risultano essere incompleti o addirittura sbagliati. Adesso Firenze ha un’arma in più per cercare di invertire questa tendenza, per un 2018 davvero tutto green.
Il vecchio pc lo butto con un’app nel 2018 sempre più cassonetti interrati L o smaltimento dei rifiuti elettronici si inserisce in un progetto più ampio che coinvolge l’intera città nell’ottica, sempre più chiara per Palazzo Vecchio, di offrire una nuova gestione della raccolta dei rifiuti. Dai cassonetti interrati alle telecamere nascoste fino alla raccolta porta a porta passando per l’ultima novità, annunciata recentemente dal sindaco Dario Nardella, che vedrà impegnata una vera e propria task-force ad hoc contro l’abbandono dei rifiuti fuori dagli appositi cassonetti. Accanto agli angeli del bello, dovrebbero infatti arrivare anche gli angeli del cassonetto, pronti a disinnescare le cattive abitudini. L’idea è quella di scoraggiare i “furbetti”, ma contemporaneamente offrire ai cittadini cassonetti di nuova generazione incrementando i controlli. A novembre, dopo aver toccato diverse zone della città, è arrivata anche a Novoli la sostituzione dei cassonetti Alia: 128
nuove postazioni per 665 nuovissimi contenitori up loader con chiavetta. L’obiettivo di Alia è quello di ridurre del 42% gli ingombri sulle strade. Il sistema dei cassonetti interrati è già attivo a San Jacopino, viale Redi, piazza Puccini, Campo di Marte, al Galluzzo, via Senese, Porta Romana, San Gaggio, Soffiano, viale Nenni, Torregalli, Leopolda, Belfiore e Forlanini. T.A.S.
I numeri di Alia 822.937.310 kg TOTALE RIFIUTI RACCOLTI
428.183.900 kg RIFIUTI DIFFERENZIATI
733.971 Utenti
HANNO RICHIESTO IL RITIRO DI RIFIUTI INGOMBRANTI
i furbetti si battono con lo smartphone
E
cco l’app che contrasta il trasporto illegale dei rifiuti. Dal 1° gennaio le polizie municipali di Prato, Lucca, Empoli e altri 44 Comuni della Toscana hanno a disposizione gratuitamente Fda Smart, applicazione per smartphone che consente, grazie a una semplice foto della targa, di sapere se un mezzo è in regola oppure no. Il progetto è stato promosso dalla Camera di Commercio di Firenze e dall’Albo nazionale gestori ambientali (Ministero dell’ambiente). T.A.S. 5
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5 domande (e 5 risposte) scaccia dubbi
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La tramvia
a cura di Gianni Carpini
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1 e 3: sono due linee diverse?
La linea 3 è una sorta di illusione ottica: non è altro che l’estensione del primo tracciato inaugurato il 14 febbraio di otto anni fa. Una volta conclusi i cantieri, la linea uno diventerà “super”: il tram che arriva da Scandicci non farà più capolinea all’entrata della stazione, ma continuerà il suo percorso davanti alle scalette. Qui i binari che fino a poco tempo fa erano morti si allacciano al nuovo tracciato. Sirio quindi circumnavigherà la stazione, uscirà da via Valfonda e arriverà fino a Careggi, il vero capolinea, dove cambierà binario e tornerà indietro. Di fatto si potrà andare da Careggi a Scandicci (e viceversa) senza scendere dai vagoni.
Cosa succederà alla stazione S.Maria Novella?
Una volta a regime, i tecnici prevedono che dalla stazione passerà un tram al minuto. I binari saranno un po’ affollati, visto che nel tratto tra via Alamanni e piazza dell’Unità transiteranno sia la T1, sia la T2. La fermata “Alamanni – Stazione” diventerà quindi un interscambio e sarà possibile scendere dalla linea 1 e salire sulla 2 e viceversa. Questo inciderà però sulla frequenza. Secondo le previsioni di Gest, la società che gestisce il servizio tramviario fiorentino, una volta attivate le nuove linee, nelle ore di punta l’attesa si allungherà, ma di poco: i tram passeranno ogni quattro minuti e mezzo, un minuto in più rispetto a quanto previsto oggi sulla linea 1. Serviranno comunque sei mesi per calibrare il servizio.
…E alla fine arriva la Linea 4 Vincenzo D’Angelo
“M
a quanto entra in funzione la tramvia?” è una domanda che i fiorentini si pongono da un po’. In principio il grande giorno era fissato per il quattordici febbraio, ma in realtà si potrà raggiungere Careggi in venti minuti solo a primavera inoltrata, quando le due nuove linee avranno superato i dovuti collaudi e saranno pronte per accogliere i passeggeri. Una città più vivibile e smart, con il flusso di traffico verso il centro diminuito e una maggiore semplicità nel raggiungere le sedi di istituzioni, ospedali e altri luoghi principali dei quartieri interessati. Per arrivare in via dello Statuto basterà salire in tramvia alla stazione e scendere nella nuova piazza pensile intitolata a Oriana Fallaci, tra il ponte dello Statuto e il lago dei Cigni della Fortezza da Basso, mentre i convogli della linea 2 passeranno attraverso lo storico Palazzo Mazzoni, debitamente riportato al suo antico splendore, tramite un tunnel che permetterà ai Sirio di ridurre notevolmente i tempi di percorrenza tra Santa Maria Novella e Peretola. E il famoso ponte di Novoli? Avrà
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anche un passaggio pedonale, in modo da consentire ai cittadini di raggiungere più facilmente il Polo delle Scienze Sociali e il Palazzo di Giustizia. Ma Firenze guarda già al futuro e, dopo qualche mese di respiro, il prossimo anno partiranno i lavori per la linea quattro che collegherà il centro con Campi Bisenzio. I cantieri si sposteranno tra Firenze e Le Piagge e ci resteranno fino alla metà del 2020. Allo stesso tempo si penserà al tratto 2-bis che dall’aeroporto giungerà fino a Sesto Fiorentino andando a coprire completamente la zona ovest della città metropolitana. Per Bagno
a Ripoli bisognerà aspettare l’arrivo del “jumbo bus” un tram elettrico su gomma con preferenziali dedicate e ricariche elettriche alle fermate che permetterà di collegare piazza della Libertà con la zona sud passando per i viali, Gavinana e viale Europa. Un progetto meno costoso ed ugualmente efficace che snellirebbe fortemente i tempi e faciliterebbe la vita giornaliera di moltissimi pendolari. Si tratterebbe del primo tram elettrico in servizio in Italia, già ampiamente utilizzato e apprezzato dai cittadini di Lione, Budapest e in Sud America. Una valida alternativa in attesa della tramvia. È invece ancora in corso il dibattito sulla possibilità di portare i binari anche nel sottosuolo del centro storico: gli studi di fattibilità sono ancora in progress, così come l’analisi dei costi. La decisione definitiva arriverà, ma l’obiettivo principale è quello di rispettare profondamente l’incredibile patrimonio storico del sito Unesco. Una città che guarda al futuro, dunque, e che allo stesso tempo si sta impegnando per completare gli ultimi lavori di rifinitura in vista della grande inaugurazione, quando il traffico in zona Fortezza sarà solo uno spiacevole ricordo e i nostalgici avranno tutto il tempo di ricordare l’affollata linea 14.
www.ilreporter.it · febbraio 2018
che verrà 3
Cambieranno gli orari dei mezzi?
Il servizio continuerà a iniziare e a finire agli stessi orari, su tutte le linee: partirà alle 5 del mattino per concludersi a mezzanotte e mezzo. Durante il weekend la tramvia andrà sempre a letto tardi: come già succede per la linea 1, il venerdì e sabato sera il servizio terminerà alle 2 di notte, anche viaggiando verso l’aeroporto o Careggi. Fatti due conti, ogni giorno saranno previste oltre novecento corse, per un popolo di passeggeri stimato in 36 milioni di persone ogni anno.
La tramvia in pillole Linea 1 Villa Costanza Stazione 7,4 km in 23 minuti 14 fermate
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Quali saranno i tempi di percorrenza?
Il numero magico è 20 (minuti). È quanto sarà necessario per spostarsi dalla stazione di Santa Maria Novella verso i tre capolinea: da piazza dell’Unità all’aeroporto la tramvia impiegherà 21 minuti; 60 secondi in meno serviranno per andare da “Alamanni – Stazione” a Careggi; per raggiungere Villa Costanza saranno necessari 23 minuti, come adesso.
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Alle fermate sarà possibile comprare il biglietto?
Sì e anche con la “carta”. Saranno infatti installati nuovi modelli di macchinette automatiche che permetteranno di pagare il biglietto non solo con le monete e le banconote, ma anche con bancomat e carta di credito. Alle fermate delle nuove linee arriveranno cinquanta emettitrici hi-tech e inoltre saranno sostituite le ventotto macchinette della linea uno, ormai un po’ datate.
Linea 2 Aeroporto Piazza dell’Unità 5,3 km in 21 minuti 13 fermate Linea 3 Careggi • Stazione 4,1 km in 20 minuti 12 fermate
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Serena Wiedenstritt
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a fine 2017 il biotestamento è legge e sulla sua applicazione si sta lavorando in più campi. Ma accanto alla decisione di come morire, c’è un tema che riguarda coloro che si avvicinano al fine vita ed è quello delle cure palliative che non guariscono ma aiutano ad alleviare il dolore quando la prognosi è infausta. Sulla leniterapia la Regione Toscana è impegnata da sempre: cura e gestione del dolore, utilizzo dei farmaci oppioidi, terapia del dolore e cure palliative alla fine della vita sono oggetto dei Piani sanitari regionali fin dai primi anni Novanta. Oggi le cure palliative vengono offerte attraverso attività ambulatoriale e domiciliare, decisa d’intesa dal medico di medicina generale con il medico palliativista e che prevede la collaborazione di più figure professionali, dal fisioterapista allo psicologo, fino ai volontari. Altra possibilità è il ricovero ordinario in Hospice, quando il paziente non può essere assistito a domicilio. La Regione Toscana ha inoltre istituito un centro di ascolto regionale per offrire informazioni e sostegno psicologico alle persone in cura palliativa. Il servizio è rag-
cure palliative, la toscana c’è giungibile al numero verde gratuito 800.880.101. Il numero potenziale dei malati necessitanti cure palliative in Toscana è pari a circa 12mila persone. Anche il mondo dei privati, sempre in collaborazione con il sistema sanitario toscano, si è mobilitato negli ultimi anni sulla terapia del dolore. La Fondazione Italiana di Leniterapia Onlus (FILE) ha da poco compiuto i 15 anni di attività e rappresenta una
realtà fondamentale per chi è malato e per coloro che gli stanno accanto. I numeri raccontano un impegno quotidiano, sostenuto da donazioni sempre più importanti: 2.400 i pazienti assistiti in un anno e 8mila le visite effettuate; 23 gli operatori coinvolti di cui 10 medici palliativisti, 5 psicologi, 5 fisioterapisti, 2 infermiere, 1 operatore socio-sanitario e, oltre alla collaborazione con il personale della Cooperativa Di Vit-
la mensa di strada, un progetto pensato con il cuore
S
i chiama Mensa di strada ed è uno dei progetti della campagna Pensati con il cuore della Fondazione Il Cuore si scioglie che sono online sulla piattaforma di crowdfunding Eppela fino al prossimo 2 marzo (www.eppela. com/progettipensaticonilcuore). Scopo del progetto, promosso dalla Comunità di Sant’Egidio, è raccogliere fondi per dare un pasto caldo e assistenza ai senza fissa dimora che vivono nelle stazioni fiorentine. “Questa iniziativa rappresenta un’occasione importante per dare una mano a chi vive in condizioni estremamente difficili. Chi volesse contribuire al progetto può farlo sostenendo la raccolta fondi o partecipando in prima persona alla preparazione dei pasti e alla distribuzione, ogni sabato alle 17 e ogni martedì alle 18.30, in via della Pergola 8 a Firenze”, spiega Alessio Mugelli, responsabile del progetto per la comunità di Sant’Egidio. Promossa dalla Fondazione Il Cuore si scioglie in collaborazione con le sezioni soci Coop, la campagna di crowdfunding solidale vuole dare risposte concrete alle richieste di aiuto che arrivano dal territorio, attraverso la mobilitazione online e offline. Lo scorso anno Pensati con il cuore ha raccolto più di 230mila euro, coinvolto oltre seimila persone e realizzato 21 progetti, ossia la totalità di quelli presentati. S.W.
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torio, oltre cento volontari attivi. “La nostra assistenza è fatta di lunghi percorsi e di semplici consulenze. La nostra filosofia è che si deve curare anche se non si guarisce, per dare dignità, qualità di vita, rispetto dei desideri, per riempire quella solitudine e placare quella paura che si provano quando ci viene detto ‘non c’è più niente da fare’. Perché invece c’è ancora tanto da fare” spiega Donatella Carmi, presidente FILE.
www.ilreporter.it · febbraio 2018
Adozione, la ricerca dei genitori E sul web si ritrovano oggi è possibile agli Innocenti le origini del DNA
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Deborah Macchiavelli
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a ricerca dei genitori biologici parte dalla Toscana. L’Istituto degli Innocenti avvia un progetto sperimentale per accompagnare le persone adottate nel percorso di ricerca della famiglia di origine e i motivi per i quali si è resa necessaria l’adozione. Una prestazione innovativa, finanziata dalla Regione Toscana, che prende il nome di “Servizio per le Informazioni sulle Origini” (Ser.I.O.), puntando ad elaborare un modello nazionale, colmando al contempo un vuoto legislativo. Nella ricerca delle proprie origini, le persone saranno accompagnate da un team di esperti quali consulenti giuridici, psicologi, assistenti sociali e archivisti. Il servizio si avvale della collaborazione di diversi soggetti del “sistema delle adozioni” toscano, tra cui il Tribunale per i Minorenni di Firenze e di Genova, ma anche di realtà come la rete dei Centri Adozioni di area vasta con i quali l’Istituto, attraverso le funzioni di Centro Regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza, interagisce per il monitoraggio dei percorsi di informazione e soste-
gno ai protagonisti dell’adozione. Le persone interessate a iniziare un percorso di ricerca delle proprie origini avranno la possibilità di rivolgersi a uno “sportello” (da contattare telefonicamente per fissare un colloquio su appuntamento) a cui chiedere le prime informazioni e il primo orientamento. L’équipe specializzata si incontrerà per definire un progetto sulle singole situazioni, senza mai sottovalutare quanto delicata possa essere l’esperienza di venire a conoscenza della
propria storia e stabilire un contatto con i propri familiari di nascita. Tra gli obiettivi del Ser.I.O. sono previsti anche interventi di formazione rivolti agli operatori del settore delle adozioni come alle famiglie adottive. Parallelamente, il servizio attiverà un sistema di raccolta della documentazione, ricerca e analisi del fenomeno anche attraverso iniziative di confronto ed approfondimento con altre realtà italiane e internazionali impegnate sul tema.
a quale parte del mondo proviene la tua famiglia? Per scoprirlo basta un po’ di saliva. Grazie al sito myheritage. it è possibile effettuare un’analisi del proprio DNA, individuando così il retaggio familiare e le regioni geografiche da cui proveniamo. E persino trovare parenti lontani di cui ignoravi l’esistenza. Attraverso una tecnologia avanzata, MyHeritage confronta i dati DNA con quelli di altri utenti, rilevando sequenze genetiche condivise che possono indicare una possibile parentela. I risultati dell’analisi forniscono un elenco delle regioni da cui provenivano gli antenati e la percentuale del DNA che deriva da ciascuna delle regioni. Ordinare il proprio corredo DNA è semplicissimo: tramite il sito è possibile ricevere a casa un kit contenente un tampone buccale, che dovrà poi essere rispedito ai laboratori dove verranno effettuate le analisi. Dopo circa un mese sarà possibile consultare i risultati online. D.M.
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Costanza Tosi
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este, cenoni, musica e botti per l’arrivo del nuovo anno, con annesse celebrazioni degli obiettivi raggiunti e desideri espressi per i mesi che verranno. Pensavate di aver archiviato le feste? E invece per qualcuno il capodanno deve ancora venire. Per la comunità cinese l’inizio del nuovo corso cade quest’anno il 16 febbraio. Sarà l’anno del cane e i festeggiamenti andranno avanti per 16 giorni, a partire dalla vigilia. Il capodanno è sempre l’occasione per fare un po’ di baldoria e divertirsi soprattutto con gli amici. Ma non in Cina, dove la tradizione esige una grande festa in famiglia. I parenti si ritrovano per il cenone, che secondo le regole, è a base di pollo con l’aggiunta di alcune pietanze di pesce di buon augurio per l’anno che verrà, portatrici di fortuna e guadagno. La festa non termina nella notte, il mattino seguente la famiglia si riunisce nuovamente per lo scambio dei regali. Niente è lasciato al caso. Ogni dono deve essere confezionato con cura all’interno di pacchettini rigorosamente rossi (di buon auspicio) che vengono poi consegnati alle coppie sposate da persone non sposate. Ai fuochi d’artificio però non rinunciano neanche le Chinatown italiane, che nella festa più importante dell’anno decidono di esorcizzare il male che fuoriesce dalle persone e viene bruciato per sempre con coloratissimi fuochi artificiali. Anche il periodo delle feste si differenzia da quello occidentale e a deciderne la data è l’anno lunare. Dal suo termine fino alla Festa delle Lanterne 10
Sotto il segno del cane
Lanterne, fuochi e menu speciali per festeggiare il capodanno cinese
(che cade tra fine gennaio e fine febbraio, nello specifico il quindicesimo giorno del primo mese lunare) si praticano i sacrifici per le divinità, ci si riunisce, si prega e si pulisce la propria dimora per liberarla simbolicamente dallo sporco dell’anno passato. A Firenze e dintorni sono molte le occasioni per tutti i curiosi di provare la magia della festa cinese più importante dell’anno. Eccone alcune… Firenze sud Fulin, ristorante fiorentino dedica-
to all’arte della ristorazione cinese di alta qualità, per festeggiare la Festa di Primavera ha scelto di creare un menù speciale. Non solo una buona cena all’interno dell’elegante ristorante ma una vera e propria serata di intrattenimento con ballerine che si esibiranno in una tipica danza dell’etnia Uygur, popolo che appartiene al gruppo turco del ceppo Altaico, il cui nome significa alleanza e aiuto. Prato Per chi invece volesse visitare la seconda comunità cinese in Ita-
lia per importanza, a Prato, come ogni anno, avrà luogo la sfilata del dragone. Un appuntamento ormai tradizionale al quale il Comune ha concesso il patrocinio. Il tutto consiste in una coloratissima parata che percorrerà le principali strade della cittadina pratese. A seguire lo scoppio dei petardi e fuochi d’artificio. Infine, il dragone entra all’interno di numerose aziende augurando pace e benessere. Costumi tipici orientali e balli della tradizione contribuiranno a rendere l’evento unico nel suo genere.
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il viola è il colore dell’anno? A firenze lo è da sempre
â Alessandro Farini
Fannì Beconcini
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ue tifosi viola, un professore e un laureando, accomunati dalla passione per la Fiorentina e dall’interesse scientifico per gli studi sul colore. E’ così che è nata una ricerca portata avanti dal CNR Consiglio Nazionale delle Ricerche in collaborazione con il Museo Fiorentina: “Quando i miei studenti vengono a chiedermi la tesi domando sempre cos’è che appassiona di più il laureando” racconta il professor Alessandro Farini, direttore del Vision Lab dell’Istituto Nazionale di Ottica del CNR e docente del corso di laurea di ottica e optometria. “Francesco Russo, lo studente con cui abbiamo effettuato lo studio oggetto della sua tesi, è come me un tifoso e abbiamo pensato che sarebbe stato interessante studiare l’evoluzione del colore viola della maglia della Fiorentina da quando è stata creata ad oggi.” Si dà il caso che il colore viola (per la precisione Ultra-Violet) sia stato consacrato come tinta dell’anno 2018 da Pantone, l’azienda leader del colore, che ogni gennaio decreta la sfumatura regina dei 12 mesi successivi. Grazie alla preziosa collaborazione di David Bini, vice presidente del Museo Fiorentina e della Foundation for Sports History Museums, tutte le maglie della Fiorentina a partire da quelle del 1956 sono state recapitate ed esaminate presso i laboratori dell’Istituto Nazionale di Ottica di Firenze. “Spesso c’è difformità tra la percezione che si ha di un colore e la sua effettiva composizione, per cui abbiamo analizzato le maglie dal punto di vista colorimetrico ovvero abbiamo misurato quello che viene chiamato spettro del colore per ottenere valori numerici” spiega il professor Farini. Quello che è emerso è che i primi anni le maglie erano di un colore decisamente più scuro rispetto a quelle attuali: ciò è dovuto in parte ai tessuti – negli anni cinquanta di lana pesante, oggi di tessuto tecnico leggerissimo – e in parte al fatto che all’epoca fino ai decenni successivi si giocava praticamente sempre di pomeriggio e in genere alla luce del sole. L’evoluzione del colore viola è legato anche agli sponsor tecnici che si sono susseguiti a partire dagli anni Ottanta per cui, nonostante esista un pantone “Viola
Fiorentina”, ogni marchio sportivo che funge da sponsor varia metodo e tipologia di colorazione. “Il cambiamento epocale avvenne nella stagione 1981-82, quando i gioca-
tori si presentarono con una maglia viola con una banda rossa e un giglio stilizzato.” prosegue Farini: “Si tratta del definitivo passaggio dal viola tradizionale a un colore
più luminoso e vivace adatto anche alle partite in notturna e ai nuovi tessuti sintetici usati a partire dagli anni settanta.” Considerando il valore identitario del colore della maglia per le squadre di calcio e il viola nei tratti distintivi della città di Firenze, l’interesse di una ricerca di questo tipo appare duplice: da un lato, definire scientificamente con parametri numerici il “Viola Fiorentina” è utile per attestare l’autenticità delle maglie contro ogni tipo di falsificazione, dal punto di vista teorico indagare evoluzione e cambiamenti nella percezione del colore è indicativo del contesto culturale, di usi e costumi, di temi e linguaggi di un’epoca. “Come battuta siamo soliti dire che siamo aperti a replicare la ricerca anche per altre squadre... purchè le maglie siano colorate.” Per fugare ogni dubbio, il bianco e il nero dunque non sono ovviamente contemplati.
una tinta nata da un... bisogno I l colore viola da sempre è nel Dna di Firenze e dei fiorentini. Narra la leggenda che nel quattordicesimo secolo un commerciante di stoffe fiorentino che si trovava in Oriente per affari, spinto da una necessità fisiologica, abbia orinato sopra ad una pianta che, immediatamente, cambiò il proprio tenue colore in un bel viola acceso. Si trattava di una pianta di licheni del genere Roccella, in seguito denominata Roccella tinctoria, che a contatto con l’ammoniaca contenuta nell’urea aveva subito un cambiamento cromatico. Il mercante intuì subito le enormi potenzialità di quella scoperta capendo che da quelle piante avrebbe potuto ottenere un ottimo colorante per tingere stoffe, lane e sete.
Tenendo ben nascosto il segreto della sua tintura, cominciò a commercializzare panni violacei – il tipico rosso viola delle stoffe fiorentine – che subito riscossero un grande interesse e successo unanime ovunque. La tintura prese il nome di “oricello” e, per estensione, la famiglia del mercante prese il nome di Oricellari poi diventato Rucellai. Nell’omonimo orto di proprietà della famiglia aveva luogo il processo di tintura delle stoffe addizionando l’oricello con l’ammoniaca. Questa tintura rese i Rucellai tra i mercanti più ricchi d’Europa e il suo uso rimase ininterrotto per centinaia di anni, fino all’introduzione dei coloranti artificiali. F.B. 11
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febbraio, è già tempo di estate fiorentina Francesca Puliti
L’
Estate Fiorentina 2017 aveva già battuto tutti i record: estensione nei luoghi e nel tempo, realtà culturali attive, numero di eventi, cittadini coinvolti. L’edizione 2018 si appresta ad abbattere un altro muro: quello del milione di euro di finanziamenti. Ne abbiamo parlato con il curatore artistico Tommaso Sacchi, confermato al timone del cartellone estivo più ampio d’Europa. Siamo a febbraio e già cominciamo a parlare di Estate Fiorentina: sarà un’edizione extra-long? Manterremo la formula ‘estesa’, quella dei sei mesi tra maggio e ottobre, che finora ha funzionato bene, per distribuire al meglio le attività anche nei periodi dell’anno meno densi dal punto di vista dell’offerta culturale. Quello che cambia davvero sono i tempi della preparazione e della selezione dei progetti: per la prima volta, infatti, il bando è già pronto (con diversi mesi di anticipo) e darà modo alle varie associazioni di lavorare al meglio e con il giusto tempo. Quali saranno le novità principali del 2018? Direi periferie, periferie, periferie. E poi largo ai giovani e valorizzazione dei luoghi nascosti. Vogliamo un’Estate sempre più diffusa su tutto il territorio comunale, formula che lo scorso anno ha dimostrato di funzionare molto bene. Abbiamo portato il circo alle Cascine, il cinema (sempre affollatissimo) in piazza da Ugnano a Sorgane oltre che nel Piazzale degli Uffizi, la musica nei parchi e sui sagrati delle basiliche. Poi massima attenzione ai giovani, tra i principali fruitori dell’offerta, e all’apertura a nuovi pubblici. L’Estate è un progetto culturale in crescita, anche dal punto di vista economico: quest’anno, come ha confermato il Sindaco, potrà contare su maggiori risorse con un trend in costante ascesa da quattro anni ad oggi. Qual è l’invito/il suggerimento/la 12
Per la prima volta il bando è già pronto Il curatore Tommaso Sacchi anticipa le novità proposta che si rivolge agli operatori che parteciperanno al nuovo bando? Coraggio, qualità, attenzione al contemporaneo e ai luoghi più nascosti di Firenze. Anche le sinergie e la capacità di sperimentare sono qualità che non dovranno mancare nelle proposte. Ci saranno nuove piazze o nuovi luoghi della cultura valorizzati attraverso l’ Estate? Gli “spazi estivi” sono un progetto in crescita che si estende anche alle aree meno centrali della città. Un modello di successo che sta facendo scuola a livello nazionale: presìdi di cultura e socialità per una città viva e più sicura e tutto questo grazie alla capacità delle nostre associazioni di unire cultura e vitalità sociale delle piazze e delle aree verdi cittadine. Nelle scorse settimane è già stato presentato qualche big del cartello-
á Foto di Marlin Dedaj ne 2018, soprattutto sul fronte concerti: si preannunciano sorprese? Siamo contenti che per il secondo anno tornerà una grande kermesse rock al Visarno (Firenze Rocks) con Foo Fighters, Guns n’ Roses, Iron Maiden, Ozzy Osborne. Lo scorso anno Firenze è stata senza dubbio una delle capitali internazionali del rock e quest’anno si preannuncia un successo simile -se non superiore- e non mancherà lo spazio per sorprese e altre novità in campo musicale. Musart, Firenze Rocks, Firenze Jazz Fringe Festival: le grandi rassegne che hanno segnato la scorsa stagione saranno confermate? Il bando è ancora aperto, vedremo quali proposte arriveranno. Confermo che saranno riproposti cinque progetti speciali e strategici di elevato valore artistico, dal cinema all’aperto alle arti visive e performative contemporanee, dalla musica jazz
in Oltrarno alla valorizzazione del patrimonio storico attraverso i più diversi linguaggi della cultura fino ai concerti di musiche dal mondo. Tra i progetti speciali del 2017 Secret Florence e Genius Loci sono stati molto apprezzati sia dai fiorentini che da un pubblico internazionale: li ritroveremo? Manifestazioni di questo tipo hanno funzionato perché hanno valorizzato contemporaneamente diverse forme d’arte e luoghi cittadini da scoprire (o riscoprire), hanno avuto la grande intuizione di far dialogare i linguaggi di oggi con il patrimonio storico cittadino. Lavoreremo ancora in questo senso per dare nuova luce a molti luoghi che rimangono da scoprire e valorizzare. Insomma una vita culturale sempre più diffusa anche nei luoghi meno frequentati che tornano ad essere i ‘teatri naturali’ di una stagione di alto livello.
Elezioni politiche 2018, informazioni utili Il 4 marzo gli italiani sono chiamati al voto per le elezioni politiche, destinate a ridisegnare la composizione del parlamento del nostro paese (Senato e Camera dei Deputati). Per poter votare, l’elettore deve essere identificato attraverso la carta d’identità o altro documento di riconoscimento rilasciato da un’Amministrazione pubblica purché munito di fotografia. L’elettore dovrà inoltre essere in possesso della tessera elettorale e controllare se vi siano ancora spazi disponibili per il timbro attestan-
te il voto. In caso di smarrimento della tessera o di esaurimento degli spazi gli elettori possono richiederne il duplicato o il rinnovo presso gli sportelli anagrafici sul territorio(PAD) o presso l’Ufficio Elettorale di viale Guidoni 174. Le informazioni riguardanti l’esercizio del diritto di voto per le persone con difficoltà fisiche e motorie (voto domiciliare, accompagnamento al seggio etc.) sono pubblicate sulla rete civica comunale all’indirizzo web www.comune.fi.it
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Quartiere
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Laura Piccioli
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ia Palazzo dei Diavoli è una delle strade storiche del Q4 e nasconde curiosità e misteri tra i suoi edifici del passato. Come abbiamo già avuto modo di raccontare, gli alunni delle classi quinte della scuola Montagnola, insieme all’eccelso lavoro delle insegnanti, hanno preso in esame quella via, studiandone ogni dettaglio con l’obiettivo di realizzare entro l’anno un volume che raccolga tutte le informazioni che sono state approfondite nelle diverse materie scolastiche. La prima curiosità che ha stimolato la ricerca degli studenti, ha riguardato l’etimologia del nome della strada. Sono state infatti trovate tre diverse ipotesi sul toponimo: la prima riguarda il fatto che nella via fosse presente un palazzo all’interno del quale avvenissero riunioni di streghe, la seconda invece evidenzia l’appartenenza del palazzo del XII secolo situato al civico 30 alla famiglia degli Alberti, di nota appartenenza ghibellina e quindi considerati dei “Diavoli”; mentre la terza teoria, più plausibile, riguarda il fatto che in Italia siano presenti numerose strade con questo nome che si caratterizzano per la presenza di una biforcazione finale, che obbliga, come un Diavolo, alla scelta di una strada da prendere. La scoperta che invece ha esaltato i bambini, ha riguardato un errore trovato sui libri. Sì perché nella via è presente quella che era la villa di campagna della famiglia Mannelli, sulla cui facciata è affisso uno stemma che era stato attribuito alla famiglia stessa. In realtà, gli studenti hanno scoperto che lo stemma Mannelli era diverso e grazie all’aiuto dell’insegnante, dell’archivio Ceramelli Papiani, e dei genitori che li hanno accompagnati all’Archivio di Stato di piazza Beccaria, hanno potuto risalire, in parte, al vero proprietario. Lo stemma considerato matrimoniale, in quanto suddiviso in due parti da una croce, appartiene a due diverse famiglie: una è rappresentata sicuramente dai Buccetti, che acquistarono la villa alla fine del 1600. Manca purtroppo l’ultimo tassello a chiudere il cerchio, perchè gli alunni, a causa del deterioramento dello stemma, non sono riusciti a capire a chi appartenga l’altra metà. Ma chissà che nei prossimi mesi, i curiosi ed entusiasti alunni della Montagnola, grazie al supporto prezioso delle insegnanti, non riescano a scoprire qualcosa di più...
a caccia di misteri alla
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QUARTIERE 4
Piazza Pier Vettori verso la svolta I commercianti fanno squadra Gianni Carpini
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a svolta di piazza Pier Vettori è in strada: da marzo, grazie al lavoro di una manciata di negozi, un sabato al mese in piazza arriverà un mercatino con bancarelle di artigianato e prodotti alimentari di qualità. “È solo l’inizio, stiamo pensando ad altri progetti insieme ai residenti - anticipa Edoardo Boccherini, titolare della gioielleria Giallo Oro e presidente del neonato centro commerciale naturale di piazza Pier Vettori –. Vogliamo riportare in questo luogo bambini e famiglie”. Al momento sono sette le attività che hanno fatto squadra: quelle storiche, ad esempio il bar Francescoá Boccherini e Meiattini ni, affacciato sulla piazza da oltre mezzo secolo, e i nuovi arrivi, come l’erboristeria Il vimentazione in un materiale simile Biancospino che ha preso il posto a quello usato in piazza Pitti; addio del fioraio. “Venendo da una realtà alla divisione “Pier Vettori Est” e molto attiva, quella di Impruneta, “Pier Vettori Ovest”, con l’unione dei ho lanciato l’idea del Ccn e ho tro- due spicchi di piazza oggi spezzati vato terreno fertile”, dice Tommaso da un parcheggio (sarà diminuito Meiattini, che meno di un anno fa di un terzo e i posti auto saranno ha tirato su il bandone dell’erboriste- recuperati successivamente); nuovo ria ed ora è vicepresidente del centro look per verde e aiuole, oltre a una commerciale naturale. I negozianti nuova struttura-gioco per i bambini. stanno facendo pressing sul Comu- “Prevediamo di partire con i cantiene perché qui approdi un mercato ri entro la fine dell’anno – anticipa rionale giornaliero, oltre a chiedere il presidente del Quartiere 4 Mirko la partenza dei lavori di riqualifica- Dormentoni – è un intervento che insieme ai cittadini abbiamo forzione, attesi da quindici anni. In ballo ci sono 250mila euro. Il temente richiesto”. Ci sarà ancora progetto, già finanziato, darebbe da aspettare invece per la fase due, una prima risposta alle richieste dei quella che ridisegnerà gli spazi di residenti: via buche e asfalto dalla sosta ricavando nuovi posteggi tutto parte pedonale, con una nuova pa- intorno alla piazza.
Luci sulla passerella (in attesa della gemella)
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iaperta a gennaio dopo sei mesi, la passerella dell’Isolotto si prepara agli ultimi ritocchi, ma questa volta rimarrà chiusa al massimo per qualche giorno. Saranno installate due “cerniere di metallo”, i giunti dilatatori che permettono alla struttura di adeguarsi alle diverse temperature. Entro fine mese arriverà anche la nuova illuminazione per i corrimano studiata da Silfi per migliorare la visibilità notturna con luci led. “Nei mesi successivi sarà realizzata poi una nuova accessibilità per permettere il passaggio dai tornelli delle sedie a rotelle più ingombranti: un cancellino elettrico o un pilomat”, annuncia il presidente del Q4 Dormentoni. Intanto durante questo mese è attesa la pubblicazione del bando per la costruzione della passerella “gemella”, tra l’Argingrosso e le Cascine. G.C.
Il Reporter del Q4 raggiunge le famiglie del quartiere 4 di Firenze Editore e Concessionaria Pubblicitaria Bunker s.r.l. Sede Legale | Amministrativa Piazza E. Artom 12, 50127 Firenze Sede operativa Via Giovanni dalle Bande Nere 24 50126 Firenze PUBBLICITÀ Tel. 055 6585939 Fax 055 3940003 email: info@edizionibunker.it Stampa Rotostampa - Campi Bisenzio (FI)
Direttore Responsabile Francesca Puliti Redazione Tabloid soc.coop., Firenze (FI) Tel. 055 6585939 Mail redazione@ilreporter.it Periodico d’informazione locale Anno XII n. 9 del 1 febbraio 2018. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10.
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radio firenze reporter
dal lunedì al venerdì ore 13.30
QUARTIERE 4
Gianni Carpini
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iccoli scienziati imparano con lattuga, basilico e prezzemolo coltivati a scuola, dentro uno speciale “orto in acqua”, una serra idroponica per far crescere gli ortaggi senza l’uso di terreno, ma immergendo le radici in acqua arricchita da elementi nutritivi e grazie a particolari luci, regolate da un timer. Duecentotrenta bambini della scuola dell’infanzia Argingrosso e della primaria De Filippo hanno messo i semi, nutrito e seguito le piantine giorno per giorno, documentando con precisione i progressi, come si confà a degli studiosi in erba. E alla fine dell’esperimento, hanno assaggiato il frutto di mesi di lavoro. È la prima volta in Italia che questo progetto didattico, promosso da Indire, l’Istituto nazionale di innovazione e ricerca educativa, entra in aula. Dopo la fase uno, conclusa a dicembre, i piccoli sono pronti alla seconda parte del test verde: osservare cosa succede nella piccola serra, che sta tutta su un banco, se viene cambiata una variabile, ad esempio se le piantine ricevono meno luce. “Appena tornati dalle vacanze di Natale erano già impazienti di cominciare - racconta Gennaro D’Oriano, insegnante della seconda C della De Filippo - sono rimasti sorpresi vedendo crescere enormemente le piante”. Anche i “colleghi” della materna dell’Argingrosso si sono calati perfettamente nella parte. “Avevamo già un orto didattico nel giardino della scuola e ci è sembrata un’ottima opportunità affiancare una modalità di coltivazione innovativa - dice la maestra Luisa Martina -. Abbiamo coinvolto tutte le sezioni, dai tre ai cinque anni, i più grandi hanno anche registrato le loro osservazioni sul modello che abbiamo creato”. Un modo diverso per imparare fa-
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Gli scienziati in erba e il loro orto didattico (in acqua)
Cos’è una serra idroponica
L’
idroponia è una tecnica di coltivazione fuori suolo, a basso impatto ambientale. La terra è sostituita da un substrato inerte e le radici sono immerse nell’acqua in cui sono aggiunti elementi nutritivi. Esistono anche delle serre idroponiche a misura di appartamento, grandi quanto un foglio A3, per far crescere verdure ed erbe aromatiche in casa. Il costo va dai 40 euro in su, a seconda del modello scelto. G.C.
cendo. Jessica Niewint e Lorenzo Guasti sono i ricercatori di Indire che hanno seguito il progetto. “I bambini – osservano possono fare scienza con una didattica attiva che ne stimola il pensiero scientifico: modellizzare la realtà circostante per elaborare delle previsioni di comportamento; ipotizzare e attuare delle soluzioni interagendo con la realtà; verificare le previsioni fatte con il riscontro dei dati raccolti per migliorare il modello iniziale”. Il prossimo passo è estendere il progetto a livello nazionale.
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QUARTIERE 4
un po’ volley, un po’ rugby ecco il floball, il nuovo sport made in isolotto Laura Piccioli
È
fiorentino, anzi isolottino, l’ideatore del nuovo sport che sta facendo impazzire i giovani italiani. Mirko Biasion, classe 1982, quando ancora frequentava la quinta superiore, decise di voler inventare un nuovo sport, capace di permettere a tutti e ovunque di potersi divertire insieme, tenendosi in allenamento. Nacque così il Floball, il nuovo gioco 5 contro 5 che combina in chiave innovativa le migliori peculiarità degli sport di squadra moderni in un mix originale ed inedito, fortemente incentrato sull’azione continua e veloce. “Ho creato il nome – ci racconta Biasion - da un gioco di parole: “flow” che in inglese significa flusso e “ball”, palla, togliendo però la w affinchè rimanesse solo la sillaba Flo per ricordare Florence, la città da cui ha avuto tutto inizio nel 2001. Il Floball – continua Biasion - si gioca sul campo da pallavolo (senza rete), con un pallone in cuoio morbido e ha come fondamentale base di gioco il passaggio di mano, durante il quale non ci può assolutamente essere alcun contatto fisico con l’av-
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versario. Lo scopo, come nel rugby, è quello di portare la palla con il proprio corpo in “meta” in 60 minuti, suddivisi in 4 tempi da 15.” Dall’idea iniziale allo sviluppo e messa in pratica di questa disciplina, sono passati circa 9 anni, durante i quali Biasion ha messo a punto le regole, insieme anche a tecnici UISP dandone nel 2010 la veste definitiva. Da quel momento, grazie
ad una continua e forte comunicazione attraverso il sito internet ed i social e grazie alla partecipazione alle manifestazioni pubbliche di sport, il Floball ha iniziato a prendere piede fortemente nel centronord Italia, facendo nascere squadre anche in altre città come Figline Valdarno, Torino, Roma, Bologna e Milano. “Leoni Firenze” è la squadra fioren-
tina che si è distinta per gli ottimi risultati ottenuti, tanto da aver bisogno di maggiore supporto, in vista anche del prossimo torneo che si terrà a Torino a maggio: per questa occasione la società vuole aprire le sue porte anche a nuovi giocatori di un’età compresa tra i 16 e i 35 anni. Chi volesse provare questo nuovo sport può trovare tutti i contatti al sito www.floball.it.
QUARTIERE 4
Laura Piccioli
È
il terzo anno che la casa editrice Florence Art Edizioni propone “E tu, di che genere sei?”, la rassegna culturale promossa insieme a Comune di Firenze/Quartiere 4, BiblioteCanova e Unicoop Firenze che si svolge il terzo lunedì del mese alle ore 17 nella sala della Bibliocoop di Ponte a Greve. L’idea, nata dall’editrice Silvia Tozzi poggia sulla necessità di promuovere libri e di offrire alla cittadinanza un’occasione piacevole per ritrovarsi e, insieme, riflettere su alcuni temi che i libri sollecitano. “Si tratta di 5 appuntamenti con 6 autori – spiega la Tozzi - che con i loro recenti libri rappresentano 5 generi letterari differenti: dal giallo al romanzo d’amore, dalla poesia al racconto macchiaiolo e alla saggistica nella categoria spettacolo. La finalità - continua la Tozzi - è di esplorare i vari generi, metterne a fuoco le caratteristiche e stimolare confronti tra scrittori anche molto distanti anagraficamente. Uno di questi incontri, per esempio quello dedicato alla poesia che si terrà il 19 febbraio metterà in relazione due poetesse che con i loro scritti hanno sempre affrontato temi significativi.” Gli autori sono tutti toscani e sono stati selezionati perché accomunati da una particolare attitudine a raccontare simpaticamente il loro modo di scrivere e dal desiderio di diffondere la cultura del libro. La partecipazione agli incontri, caratterizzati da un dialogo tra autore ed editrice con anche la proiezione di immagini, è aperta a tutti gratuitamente. È possibile vedere il calendario completo dell’iniziativa sulla pagina facebook “Florence Art Edizioni”.
www.ilreporter.it · febbraio 2018
Sei autori per cinque incontri Tornano le letture tra gli scaffali del super
le stelle si fanno guardare e la biblioteca diventa un osservatorio La Società Astronomica Fiorentina ONLUS è formata da un gruppo di astrofili volontari che si prefiggono come obiettivo la divulgazione dell’Astronomia,pertanto organizzando ogni mese eventi gratuiti aperti alla cittadinanza. Nello specifico, nel mese di febbraio, giovedì 15 alle 21:15 si terrà presso il punto lettura L. Gori in via degli Abeti, la conferenza dal titolo “I moti della Terra”, mentre giovedì 22 (come ogni ultimo giovedì del mese) dalle 21, la BilioteCanova si trasformerà in un vero e proprio osservatorio, mostrando a tutti i curiosi ed appasionati del cielo, le principali costellazioni e pianeti visibili. informazioni e calendario completo sono disponibili sul sito www. astrosaf.it. L.P.
Per la tua pubblicità su il Reporter chiama il numero 055 6585939 oppure invia una mail a info@edizionibunker.it
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Passaggio a Sud-Ovest A cura del Quartiere 4
Sede del Quartiere 4
Villa Vogel, via delle Torri 23 tel. 055.2767108 e-mail: quartiere4@comune.fi.it web: http://q4.comune.fi.it
Lavori del Consiglio
IL QUARTIERE E IL BILANCIO COMUNALE 2018 Il Consiglio di Quartiere ha espresso parere favorevole al Bilancio Comunale, formulando in proposito una serie di valutazioni e indicazioni operative e programmatiche. Infrastrutture e Mobilità: sviluppare rapidamente il progetto preliminare per il nodo viario di collegamento tra viale Nenni, via Baccio da Montelupo e il viadotto dell’Indiano; portare avanti i progetti di completamento di anelli e percorsi ciclabili, destinando anche risorse per la manutenzione delle piste esistenti (es. via Modigliani e viale Talenti); incremento del trasporto pubblico su gomma per migliorare il servizio di interscambio con la tramvia (linee 6, 9, 77-78, 44) con particolare riguardo alle zone periferiche come Pontignale, Mantignano e Ugnano; reperire risorse per parcheggi scambiatori tram-auto (Ponte a Greve); priorità per la manutenzione stradale: via dell’Argingrosso, via Corcos, via del Saletto, via Palazzo dei Diavoli, via Lunga, via Panerai, via del Crocifisso, via delle Torri, via di Soffiano e strade limitrofe, via Baccio da Montelupo e strade limitrofe, viale Nenni e strade limitrofe, via di Scandicci, via Mariotto di Nardo, via Duccio da Boninsegna, via Torcicoda, via Granacci, via Cecioni. Verde Pubblico e Ambiente: richiesta di maggiori stanziamenti per la manutenzione ordinaria visto il grado di sofferenza di alcuni giardini e aree gioco; sviluppo delle aree cani; progettazione area verde Cavallaccio-San Bartolo integrata nell’area sportiva; progettazione dei pannelli fonoassorbenti sul viadotto dell’Indiano (altezza viuzzo dei Sarti) e su viale Piombino (altezza via Empoli); investimento per il “porto Granducale” per completare la sistemazione dell’area arginale a monte del ponte tranviario; riqualificazione del Parco dell’Argingrosso; sistemazione giardino via Siena.
Sociale e Casa: sviluppare progetti in collaborazione con Reti di Solidarietà (es. trasporto sociale o accompagnamento) e con Fondo Essere (prestiti di solidarietà a famiglie in difficoltà); proseguire con determinazione il piano pluriennale per il superamento del villaggio Rom del Poderaccio; riqualificazione e ampliamento dei cimiteri minori (Ugnano e Sollicciano): riqualificazione dell’edifico pubblico di via Assisi. Riqualificazione/Rigenerazione Urbana: portare a termine il concorso di progettazione urbana per l’area Lupi di Toscana; procedere al progetto esecutivo della “nuova Piazza Isolotto” per passare rapidamente alla gara d’appalto e all’avvio dei lavori nel corso del 2018; attuare rapidamente la riqualificazione di Piazza Pier Vettori. Servizi Educativi e Scuola: potenziare il percorso di ‘statalizzazione delle scuole dell’infanzia’ per salvaguardare la gestione pubblica, con attento monitoraggio del sistema integrato; porre particolare attenzione ai servizi delle ludoteche con auspicabile incremento degli orari e dei giorni di apertura per quelle appaltate; potenziare il ruolo della Fattoria dei Ragazzi quale importante centro di educazione ambientale; sviluppare la progettazione preliminare della nuova scuola media Ghiberti; avviare progetti specifici di prevenzione relativi al bullismo e alla violenza di genere in collaborazione con le associazioni competenti e con le scuole interessate. Disabilità: potenziare i progetti per l’inclusione scolastica e le progettualità sportive/culturali oltre a sviluppare progetti di autonomia abitativa; interventi per l’abbattimento delle barriere architettoniche con mappatura delle stesse anche tramite le varie app in corso di sviluppo. Prevenzione dipendenze giovani: in relazione al
crescente consumo di sostanze stupefacenti anche da parte di giovani minorenni si chiede di potenziare alcuni servizi come gli “operatori di strada”. Sportelli per i cittadini: rafforzamento della funzione di “Sportello del Cittadino” con incremento di risorse umane di front-office e sviluppo di sportelli decentrati. Sport: ricerca di finanziamenti pubblici per l’area sportiva di San Bartolo, in particolare la piscina coperta. Cultura: sviluppare al massimo il ruolo strategico delle Biblioteche comunali; valorizzare la Limonaia di Villa Strozzi come spazio culturale dedicato alla contemporaneità; far crescere ulteriormente l’Estate Fiorentina nelle “periferie” e gli spazi culturali estivi nel nostro quartiere. Politiche giovanili: valorizzare i centri giovani con le loro specializzazioni, in un’ottica di rete a livello cittadino. Sicurezza e Polizia Municipale: attuare il piano delle videocamere di sorveglianza a partire dalle priorità segnalate dai Quartieri; continuare il lavoro di stretto raccordo con le Forze dell’Ordine sulle principali criticità che emergono a livello locale; sviluppare ulteriormente il nuovo servizio dei “Vigili di Quartiere”. Sicurezza stradale: sviluppare la formazione e la sensibilizzazione sul tema della mobilita sicura, con progetti specifici nelle scuole. Partecipazione e Beni comuni: procedere alla attuazione del “Regolamento per l’uso dei beni comuni” appena approvato, mettendo al centro il ruolo dei Quartieri come motori dei “patti di collaborazione” con i cittadini.
Isolotto
BENTORNATA, PASSERELLA! Lo scorso 9 gennaio è stata nuovamente aperta al passaggio pubblico la rinnovata passerella dell’Isolotto. Si è infatti concluso il collaudo, ultima condizione necessaria per la riapertura al transito di pedoni e biciclette. La passerella era chiusa al traffico pedonale da fine giugno quando erano iniziati i lavori sul posto. All’inizio di settembre si era proceduto alla calata della vecchia passerella su due pontoni galleggianti e alla sua successiva demolizione. Il 9 ottobre era stata varata la nuova travata centrale in acciaio. Nell’ultima fase dei lavori, a partire da inizio novembre, si era registrato un forte calo della produttività del cantiere, che aveva comportato il superamento del termine contrattuale. Dopo diversi ordini di servizio disattesi dalla impresa, l’Amministrazione comunale aveva avviato la procedura di risoluzione contrattuale per grave inadempienza dell’appaltatore, fissando il termine per la ripresa dei lavori al 22 dicembre. A seguito di questo, i lavori sono ripresi e le operazioni residue sono state eseguite e ultimate. Sono ora in programma ulteriori interventi di miglioramento come l’installazione di un impianto di illuminazione realizzato da Silfi che permetterà una migliore visibilità notturna e quindi una maggiore sicurezza. Inoltre entro 45 giorni sarà eseguita l’ultima lavorazione di contratto, consistente nella installazione dei giunti di dilatazione, attualmente ancora in produzione da parte del fornitore. La passerella resterà accessibile alle normali carrozzine ma verrà inibito il passaggio dei motorini con un sistema di parapedonali analogo a quello presente prima dell’intervento. Nei prossimi
mesi l’Amministrazione procederà, in concertazione con la Consulta Disabili, alla progettazione di nuovi accessi alla passerella che permettano il transito delle carrozzine motorizzate, impedendo comunque il passaggio ai motorini. Nell’occasione è stato ricordato il progetto della nuova passerella dell’Argingrosso. La progettazione definitiva è pronta ed entro febbraio sarà bandito l’appalto integrato che prevede la progettazione esecutiva e la realizzazione dell’intervento da parte del soggetto vincitore, con l’obiettivo di iniziare i lavori entro il 2018.
Verde in città APERTE LE DOMANDE PER GLI ORTI SOCIALI
Dall’8 gennaio al 9 febbraio coloro che sono interessati alla concessione di un orto sociale nel Quartiere 4 nei siti Isole Vecchie, isole Nuove, San Lorenzo a Greve e San Bartolo a Cintoia, possono presentare domanda utilizzando il modulo relativo alla categoria di appartenenza. Possono fare richiesta di assegnazione i cittadini del Q.4 che si trovino in una delle seguenti condizioni: pensionati; età superiore ai 65 anni; famiglie, composte da coppie (con o senza figli) o da nuclei monogenitoriali; persone che siano collocate nell’elenco dei soggetti in mobilità e che abbiano compiuto 50 anni. Inoltre i richiedenti non devono possedere appezzamenti di terreno coltivabile nel territorio del Comune di Firenze o nei comuni limitrofi. Per info e presentazione delle domande: Quartiere 4, via delle Torri 23 tel. 055.2767104 lunedì, martedì, giovedì e venerdì, ore 9-13, martedì e giovedì anche 14,3016,30 Dettagli e moduli di domande su http://q4.comune.fi.it/
RINNOVO DEGLI ARREDI IN PARCHI E GIARDINI
L’amministrazione investe 450mila euro per rinnovare gli arredi di parchi e giardini della città. Lo scopo è quello di rendere gli spazi verdi luoghi sempre più piacevoli da frequentare. Spazi pubblici dove riposare, leggere, giocare, incontrarsi, all’insegna del relax e della possibilità di coltivare, anche nel contesto urbano, un buon rapporto con la natura e con il ciclo delle stagioni. I lavori nel Q.4 riguarderanno, in particolare, il parco di Villa Strozzi, il giardino di via Ambrogio di Baldese, via Canova, via del Saletto, Gasometro, lungarno Santa Rosa, via Baccio da Montelupo, via Caravaggio, via Neri di Bicci, via del Cavallaccio, via Ursi, via di Mantignano. In programma anche la ristrutturazione delle aree gioco pubbliche e scolastiche, il reintegro dei giochi e degli arredi obsoleti o pericolosi e la realizzazione di interventi di manutenzione straordinaria delle strutture esistenti, per un investimento complessivo di 700 mila euro. Per quel che concerne il Q.4 sono previsti interventi in via Baccio da Montelupo, via del Caravaggio, via del Cavallaccio, via Neri di Bicci, via Silvestro Lega, via dell’Argingrosso, oltre che nel al parco di Villa Vogel.
Notizie dal territorio NASCE LA BIG-BAND DELL’ISOLOTTO La Scuola di Musica di Fiesole, in collaborazione col Centro Culturale ‘Spazio Giovani Sonoria’, crea la Big-Band Orchestra dell’Isolotto, per dare a tutti un’occasione di crescita personale e artistica attraverso la musica d’insieme. Le lezioni si svolgono lunedì e mercoledì, dalle 14 alle 16, presso il Centro Sonoria, via Chiusi 3, e riguardano i seguenti strumenti: violino, violoncello, saxofono, tromba, trombone, ritmica, lettura musicale, body percussion e musica d’insieme. Ogni allievo seguirà settimanalmente: 1 ora di ritmica/ 1 ora di strumento / 2 ore di orchestra. E’ richiesta la frequenza regolare e continua al corso. Lo strumento musicale è concesso in comodato d’uso gratuito per tutta la durata del percorso formativo.
SOFFIANO, INTERVENTO IN VISTA PER LA PISTA DI ATLETICA Nei prossimi mesi gli impianti della nostra città beneficeranno di un importante piano di interventi (recentemente approvato dalla Giunta) che migliorerà di molto la fruibilità e la godibilità delle strutture sportive. Oltre due milioni i fondi stanziati per quello che si può considerare un vero e proprio investimento nel settore sportivo e del tempo libero. Nel Q.4 è in programma un intervento molto atteso: la riqualificazione della pista di atletica e delle pedane del complesso Bruno Betti in via del Filarete, a Soffiano.
Strade
IL PIANO DELLA MANUTENZIONE 2018 Sessantanove chilometri di strade da asfaltare e 37 chilometri di marciapiedi da risistemare nel 2018. A questi vanno aggiunti 27 chilometri di piste ciclabili (17 nuovi e 10 da mantenere). In totale sono in programma interventi su 133 chilometri per 20 milioni e 100 mila euro di investimenti. Ecco il dettaglio degli interventi previsti nel Q.4. Strade Via dell’Argingrosso, Via del Saletto, Via Corcos, Via Baldovinetti, Via Santa Maria a Cintoia, Via Sernesi, Via degli Arcipressi, Via Palazzo dei Diavoli, Via Maccari, Via Altamura Marciapiedi Via del Pollaiolo, Via Baccio da Montelupo, Via S.Maria a Cintoia, Via Segantini,, Via Pietro di Cosimo, Via di Soffiano, Via Duccio di Boninsegna, Via Bartolomeo della Gatta, Via di Scandicci, Via Pisana, Via del Caparra, Via del Cronaca, Via Canova, Via Sernesi, Viale Piombino, Via dell’Olivuzzo, Via Domenico Veneziano Nuove Piste ciclabili Via Sernesi, Via Pampaloni, Via Lunga, Lungarno del Pignone
Parco di Villa Vogel CARNEVALE DI PACE Il Q.4 già da alcuni anni organizza, in occasione del Carnevale, un corteo caratterizzato dai temi della pace e della reciproca conoscenza tra le diverse culture presenti nel nostro territorio: un evento che vede la partecipazioni di centinaia di bambini e famiglie del quartiere. Alcune comunità anche questa volta saranno presenti nel corteo con i loro abiti tradizionali. A conclusione grande festa nel Parco di Villa Vogel dove sono previsti momenti di spettacolo, canti, offerte di cibo e danze tradizionali dei vari popoli. Appuntamento domenica 11 febbraio, con concentramento alle ore 14 in Piazza Isolotto. Seguirà un corteo per le strade del quartiere con arrivo al parco attorno alle 15,30.
Lutto MANTO SINTETICO PER IL RUGBY Grazie a una convenzione tra la Città metropolitana e il Comune di Firenze sarà realizzato il manto da gioco sintetico del campo da rugby annesso all’istituto scolastico Itt Marco Polo a San Bartolo a Cintoia, la cui attuale superficie si presenta piuttosto danneggiata. La Città Metropolitana di Firenze ha approvato lo studio di fattibilità tecnica dell’intervento e la spesa ammonta complessivamente a 600.000,00 euro. Il Comune di Firenze effettuerà ora la progettazione definitiva-esecutiva, dirigerà i lavori, avrà il coordinamento della sicurezza e redigerà il certificato di regolare esecuzione.
ROTATORIA PER ALLEGGERIRE IL TRAFFICO IN VIA PISANA L’intervento rientra negli interventi concordati con il Comune di Scandicci per la riorganizzazione e il miglioramento, anche dal punto di vista della sicurezza stradale, della viabilità della zona. La rotatoria è posta all’incrocio tra via Minervini e via Baccio da Montelupo, con l obiettivo di alleggerire la circolazione nella zona di Ponte a Greve, in particolare in via Pisana, con il raddoppio di via Baccio da Montelupo e l’utilizzo di via Minervini come direttrice verso l’area industriale di Scandicci. A completamento dei lavori sono stati piantati 16 nuovi alberi: 4 oleandri, 4 tigli, 3 noccioli e 5 ontani. L’investimento è stato di oltre 400mila euro.
STEFANO BELTRAMINI, IL ‘BIBLIORTOLANO’ Il 20 gennaio ci ha troppo prematuramente lasciato Stefano Beltramini, una persona che davvero ha dato moltissimo al Quartiere 4 e all’intera città. Nella sua esperienza di dipendente comunale Stefano ha avuto occasione di lavorare in settori e servizi di notevole delicatezza (verde pubblico, 118, servizi sociali), ogni volta immettendovi spiccato spirito di servizio, grande rigore professionale e fortissimo senso di responsabilità verso l’onore/onere di esercitare una funzione pubblica. La gente dell’Isolotto lo ha conosciuto e apprezzato soprattutto per l’impronta che ha saputo imprimere alle attività della biblioteca, il luogo ideale per esaltare e fondere insieme le sue tante competenze: l’amore sconfinato per la letteratura (con un occhio di riguardo per l’America Latina e il Portogallo), la passione per la musica, la valorizzazione dell’agricoltura e del cibo come elementi portanti di un modello di consumo basato sulla stretta connessione tra territorio e produttori locali (l’unico in grado di preservare la tipicità dei prodotti smarcandosi dai diktat dei giganti agro-alimentari). A questa specifica vocazione si devono esperienze innovative come il mercato mensile Agrikulturae e la nascita del Bibliorto (ben prima che Michelle Obama ne avviasse uno alla Casa Bianca). E’ stato proprio in virtù di questa così forte tensione alla ricerca e all’innovazione che è stato possibile traghettare l’anima della ‘storica’ biblioteca di viale dei Pini nella nuova struttura multimediale di viale Canova. La dimensione metropolitana e la vastità dei servizi offerti non hanno offuscato il ‘cuore’ e lo ‘spirito’ delle vecchie baracche dell’Isolotto e se questo è potuto accadere è stato proprio grazie alla creatività e all’impegno di Stefano e dei suoi colleghi/e. Per tutto questo e per tanto altro ancora siamo sicuri che Stefano continuerà a vivere nei tanti progetti in cui si è profuso, lasciando frutti che non smetteranno mai di parlarci di lui.
Per lo studio, la cura, l’assistenza e l’informazione sui tumori cerebrali infantili
Via Ontignano, 44 - 50061 Fiesole [Fi] Tel/Fax 055.695047 • Cell. 335.362203 info@tommasino.org • www.tommasino.org CF 94078280487 • PI 05090750489 • c/c postale 12158531
Al parco senza uscire dalle regole del gioco Serena Wiedenstritt
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ino a che età è lecito dondolarsi sull’altalena? Per i vigili di Cairo Montenotte, in provincia di Savona, l’infanzia finisce presto e a 13 anni l’altalena deve essere già stata archiviata. Così qualche settimana fa due ragazzine “sorprese” a giocare insieme sull’altalena sono state multate dai vigili. L’importo della sanzione ammontava a 340 euro e possiamo stare sicuri che in futuro le due ragazze gireranno alla larga dal parco giochi. A Firenze spesso le norme per l’uso di parchi e giardini cittadini sono illustrate sui cartelli affissi all’ingresso. Quelli più comuni vietano di accendere fuochi e spesso anche i giochi con la palla sono sconsigliati. A livello comunale, invece, non esiste più un regolamento specifico per l’uso dei giochi nei giardini pubblici. C’è però l’articolo 21 del Regolamento di Polizia Urbana, comma g, che menziona nello specifico le aree verdi e decreta che è vietato “salire o comunque usare le attrezzature e i giochi destinati ai
bambini in modo non corretto o comunque da soggetti palesemente al di fuori della fascia di età cui sono destinati”. Il Regolamento di Polizia Urbana è disponibile anche online http://www.viverelacitta.it/ firenze/home/Polizia_Municipale_Regolamento.pdf
Al di là delle istruzioni per l’uso, da gennaio 2018 i parchi fiorentini sono destinati ad essere più belli grazie ad un programma di interventi del valore di 700mila euro. La delibera dell’assessore all’ambiente Alessia Bettini riguarda in particolare la ristrutturazione delle
London calling, Palazzo Vecchio risponde
aree gioco pubbliche e scolastiche, il reintegro dei giochi e degli arredi obsoleti o pericolosi e la realizzazione di interventi di manutenzione straordinaria delle strutture esistenti. Sul sito del Comune di Firenze è disponibile l’elenco di tutte le aree coinvolte
Torna il carnevale in borgognissanti
C’
è chi l’inglese lo impara a Londra e chi a…Palazzo Vecchio, grazie a lezioni di un’ora il sabato mattina pensate per le esigenze di bambini da 6 a 11 anni. L’idea è di MUS.E con la collaborazione di English Florence. L’obiettivo è duplice: da una parte insegnare ai bambini ad esprimersi in inglese acquisendo un vocabolario di base e le principali forme grammaticali, migliorando comprensione e pronuncia della lingua, dall’altra coinvolgerli nella storia dell’arte fiorentina, attraverso percorsi animati e laboratori. Il ciclo di lezioni affronta temi diversi, come la natura, le stagioni, i sapori e le tecniche artistiche e si conclude il 24 marzo con una caccia al tesoro a Palazzo
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Vecchio. Info: http://musefirenze. it/mus-english/ S. W.
l Carnevale per i più piccoli a Firenze, da oltre dieci anni, è quello organizzato dall’Associazione Borgognissanti. L’appuntamento torna puntuale anche quest’anno: nel pomeriggio del 10 febbraio piazza Ognissanti ospiterà animazione per bambini, banchi di dolciumi e un trenino elettrico. A fine festa come da tradizione sarà bruciata la maschera di Stenterello. Altri appuntamenti a Firenze e dintorni su www.ilreporter.it S. W. 21
www.ilreporter.it · febbraio 2018
Valentina Veneziano
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on possiamo farne a meno, sono celebri, hanno packaging iconici e interi eventi che li vedono protagonisti indiscussi. Il profumo, dal latino “per fumum” che significa letteralmente “attraverso il fumo”, ha una storia antichissima e ha svolto, nel corso del tempo, molteplici funzioni. Firenze, insieme a Venezia, fino alla fine del XVIII secolo era il polo di produzione di profumi più importante d’Europa. Il capoluogo toscano vanta luoghi dove crearlo e acquistarlo, luoghi che sono delle vere e proprio perle, posti che vale la pena visitare anche per chi non è un amante delle fragranze. Iniziamo con Dr. Vranjes Firenze che nasce dal naso del farmacista, chimico e cosmetologo Paolo Vranjes. Era bambino quando andava a spiare il nonno, commerciante di stoffe pregiate con la passione per le essenze, nella stanza dove conservava i profumi che ricercava meticolosamente nei suoi viaggi in giro per il mondo. Da Dr. Vranjes (via della Spada 9R, via San Gallo 63R e borgo La Croce 44R) sarete ammaliati dall’arcobaleno di bottigliette colorate, eleganti diffusori d’ambiente che diventano
Ridi con
il profumo della città
complementi d’arredo. AquaFlor Firenze (borgo Santa Croce 6) è una bottega dal fascino d’altri tempi dedita alla manifattura artigianale di profumi, confezionati con l’impiego di materie prime naturali e rare grazie alla cura di Sileno Cheloni. Qui il cliente può personalizzare il profumo attraverso un metodo esclusivo legato a un’esperienza multisensoriale. Impossibile non menzionare l’Officina Profumo Farmaceutica di
Affilate l’ironia: ogni mese, Il Reporter ospiterà una vignetta “silenziosa”. Ai dialoghi pensateci voi lettori, facendo emergere il vostro innato spirito da cabarettista.
Inviateci la vostra interpretazione via mail a redazione@ilreporter.it o tramite i nostri canali social. La migliore sarà pubblicata il prossimo mese.
Santa Maria Novella (via della Scala 16) dove i prodotti seguono ancora le ricette dei frati domenicani. È possibile acquistare profumi, antiche preparazioni, saponi, cosmetici, profumi per la casa e preparazioni liquorose circondati dalla bellezza originale della Sala Vendita che era una delle cappelle del convento di Santa Maria Novella. È un vero e proprio paradiso, una tappa imperdibile per gli amanti dei profumi e non solo. Concludiamo con Lorenzo Villoresi Firenze (via de’ Bardi 12), la cui produzione, interamente artigianale, si fonda su due diverse collezioni: la Profumeria vera e pro-
pria e la linea Casa. Presso l’atelier in Oltrarno e su appuntamento, Lorenzo Villoresi crea anche fragranze su misura miscelando il profumo davanti al cliente dopo un attento colloquio di due, tre ore.
Dal fotoromanzo a Netflix: la società 2.0 vista dal duo Muzzi-Santini Ma davvero, si stava meglio quando si stava peggio? Gli attori toscani Andrea Muzzi e Bruno Santini provano a rispondere al grande enigma che attanaglia l’umanità e lo fanno tramite l’omonimo programma radiofonico in onda su Radio Fiesole e adesso attraverso il libro scritto a quattro mani Si stava meglio quando si stava peggio? Traumi del passato e del presente: dal fotoromanzo al selfie!. Edito da Sarnus, il piccolo volume mixa con leggerezza e originalità passato e presente; Bruno Santini si è occupato di rileggere il nostro passato con sguardo nostalgico e brillante mentre Andrea Muzzi ha scritto divertenti pagine sul nostro presente. I due autori affrontano in ogni capitolo lo stesso argomento ma con registri e contenuti molto diversi: i musicarelli, il fotoromanzo, la cartolina illustrata, il duplex, il tamagotchi, fanno da contraltare agli odierni neo flagellanti, il 3D, i fotografi 2.0, l’e-mail spam, Whiplr e i cani di terza generazione. G.L. 23
febbraio 2018 · www.ilreporter.it
CULTURA
L’arte della novità D Gianni Carpini
al primo marzo cambia tutto. I big dell’arte rivoluzionano le tariffe di ingresso, dalla cupola del Brunelleschi alla Venere del Botticelli, con qualche sorpresa positiva per i fiorentini. Agli Uffizi (il terzo museo statale più visitato in Italia durante il 2017), Palazzo Pitti e Boboli non ci saranno più “mezze stagioni” ma solo due: alta e bassa. In pratica il prezzo del biglietto sarà variabile e dipenderà dal periodo dell’anno in cui si entrerà: tra il primo novembre e il 28 febbraio si pagherà meno di quanto fatto finora (12 euro l’intero per gli Uffizi, 10 per Pitti) mentre durante i mesi gettonati dai turisti, dal primo marzo al 31 ottobre l’ingresso sarà più salato (20 euro Uffizi, 16 Pitti). Le mostre temporanee, che finora potevano far lievitare il prezzo anche del 30%, saranno sempre incluse nel biglietto. Ci sono altre novità: a Pitti c’è lo sconto per i “mattinieri”, con il biglietto acquistato entro le ore 8.59 a metà prezzo, inoltre da marzo “compri” gli Uffizi e vai anche al Museo Archeologico con lo stesso ticket (nei cinque giorni successivi), mentre in estate è atteso l’arrivo del biglietto unico per Bargello, Cappelle medicee e Palazzo Davanzati. Con il primo marzo rincari in vista inoltre per il Museo del Duomo. La
Agli Uffizi non ci sono mezze stagioni, il Battistero è free (ma non per tutti) card che dà accesso anche a cupola, campanile di Giotto, cripta di Santa Reparata e Battistero passerà da 15 a 18 euro, ma sarà più lunga, con una validità di 72 ore. Infine le buone notizie: dal primo marzo il Battistero si unisce alla lista dei monumenti aperti gratuitamente ai residenti nella Città metropolitana di Firenze. Chi vive nel Comune gigliato continuerà a non pagare
l’accesso per il giardino di Boboli (dalle entrate di Annalena e Porta Romana). Ingresso libero per i residenti dal dicembre scorso pure al giardino di Villa Bardini.
Palatina day. Musei gratis il 18 febbraio
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stata lei a legare alla città un gran tesoro: Anna Maria Luisa Medici, nota come Elettrice Palatina, è stata l’ultima discendente della potente famiglia. Stipulò un patto con i Lorena nel 1737 perché le collezioni d’arte medicee, statue, quadri, ma anche gallerie e biblioteche, non potessero essere spostate da Firenze. La città ricorda l’anniversario della sua morte il 18 febbraio con un corteo storico, musei comunali gratis e incontri con l’Elettrice Palatina in “carne e ossa” (info www.musefirenze.it). G.C.
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Niente tv e wifi la vacanza in stile ‘800
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archi la soglia e sembra di aver fatto un viaggio nel tempo. Mobili d’epoca, una libreria con antichi volumi, i busti dei due inquilini “vip”: la poetessa inglese Elizabeth Barrett Browning e il marito Robert Browning, che qui nel 1847 trovarono un nido d’amore. Casa Guidi, in piazza San Felice vicino Palazzo Pitti, è una dimoramuseo: le tre stanze principali sono aperte al pubblico a ingresso libero da aprile a novembre, tre pomeriggi al mese (info.casaguidi@ fastwebnet.it), mentre l’intero appartamento da 250 metri quadri, arredato secondo il gusto di metà Ottocento, può essere affittato per una villeggiatura d’altri tempi. Scordatevi le diavolerie moderne come radio, tv e wifi: la vita tra queste mura è rimasta come due secoli fa, perché The Landmark Trust, ente no-profit britannico che valorizza dimore storiche in cinque nazioni, è specializzato in “vacanze nella storia”. Il prezzo per un soggiorno in stile Ottocento? Circa 1.500 euro per sei posti letto e quattro notti. G.C.
CULTURA
www.ilreporter.it · febbraio 2018
novecento. atto secondo Parla Sergio Risaliti, dallo scorso mese al vertice del polo culturale dedicato al secolo breve. “Sarà un laboratorio dinamico, aperto a giovani artisti” Barbara Biondi
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á Valentina Gensini
â Sergio Risaliti
uova guida al timone del Museo Novecento, che dall’inizio di questo anno passa alla direzione artistica di Sergio Risaliti, storico e critico d’arte già curatore e ideatore di alcune delle mostre e degli eventi culturali più celebrati e discussi degli ultimi anni (Da Ytalia al Forte Belvedere a Urs Fisher, Jan Fabre e Jeff Koons in piazza della Signoria, solo per citarne alcune). “Quella del Novecento è una sfida importante – ha detto Risaliti a Il Reporter -. L’obiettivo più ambizioso è quello di abbattere la staticità di cui soffre oggi il Museo. Deve diventare un laboratorio assai più dinamico, più vitale, in cui il visitatore possa entrare e possa tornare richiamato da una serie di attività che si generano costantemente all’interno dei suoi spazi. È un luogo importante, in una piazza straordinaria, lungo una direttrice che lo lega al cuore del centro storico e ai musei più importanti della città. C’è un grande potenziale”. Arte ma non solo. Didattica e mediazione culturale saranno (e sono già adesso, grazie al lavoro dell’associazione Mus.e) i fiori all’occhiello della proposta culturale del Novecento, perché “uno degli step fondamentali passa certamente dalla formazione del pubblico che intendiamo intercettare. Fiorentini quindi, ma anche turisti. C’è materiale a sufficienza per soddisfare varie tipologie di pubblico. E poi progetti ambiziosi per uno spazio impegnativo ma bellissimo, che merita di essere valorizzato”. A breve verrà presentato il nuovo programma espositivo e gli eventi collaterali, che continueranno ad albergare tra le mura del complesso delle ex leopoldine: collezionismo privato, il disegno degli scultori nel Novecento, una diversa concezione museologica per quanto riguarda le collezioni municipali, focus dedicati ai grandi protagonisti del Novecento italiano e non, interventi site specific di giovani artisti e altro ancora cercando di far funzionare il Museo come palestra e laboratorio per studiosi, curatori, critici e artisti.
Residenze d’artista e viaggi immaginari: Le Murate nell’era Gensini M ostre internazionali, residenze d’artista, collaborazioni con i più importanti istituti culturali fiorentini e non solo. E poi una sequenza di visite guidate e laboratori aperti a tutti, da 0 anni in su, per avvicinare tutti (ma proprio tutti) all’arte contemporanea. È questo lo spirito con cui comincia il 2018 de Le Murate. Progetti Arte Contemporanea, spazio aperto alla città in un luogo che è stato troppo a lungo sinonimo di reclusione. È così che, nelle intenzioni del suo direttore artistico, Valentina Gensini, Le Murate diventano sempre più luogo di condivisione, apprendimento e connessione con i nuovi linguaggi del contemporaneo. “Attraverso il corpus di iniziative in programma, che crescono di anno in anno – ha detto Valentina Gensini – facciamo in modo che le mura di questo complesso parlino a chi avrà voglia di ascoltarle”. Parlano attraverso le voci degli artisti che vengono ospitati per le residenze – oltre 300 nel 2017 – e le mostre (fino all’11 febbraio la personale di Adrian Paci “Di queste luci si servirà la notte” e poi dal 15 febbraio al 16 marzo “Viaggio Immaginario”, installazione dell’importante artista camerunense Barthélémy Toguo; e ancora, confermata la pluriennale collaborazione con il Korea Film Festival a fine marzo e la mostra “Il tempo della discrezione” di Lisa Batacchi che a primavera inoltrata porterà un intenso racconto sulla Mongolia). Ma non è tutto, Le Murate parlano anche a chi ha voglia di fermarsi solo al piano terra, nella Sala riviste, dove è possibile sfogliare gratuitamente una selezione dei più importanti magazine di arte, architettura, fotografia e
design o partecipare alle visite guidate settimanali al complesso, comprese le celle dell’ex carcere duro, e ai laboratori tematici Murate Art Lab, che invogliano a conoscere e a capire l’arte più da vicino. Info e dettaglio iniziative: lemuratepac.it B.B. 25
febbraio 2018 · www.ilreporter.it
CULTURA
Da smn all’Ariston e ritorno: i fiorentini che hanno fatto (e faranno) la storia del Festival Rocco Gurrieri
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orna a Sanremo dall’8 al 10 febbraio il sessantottenne Festival, con Claudio Baglioni al timone e un altro Baglioni, Lorenzo, in cima alla lista dei toscani in gara. Fiorentino d’adozione, l’ex grossetano omonimo di quello che nel 1972 cantava “Quella sua maglietta fina/tanto stretta al punto che m’immaginavo tutto” arriva da “Sarà Sanremo” col brano “Congiuntivo” dopo aver convinto i giudici Piero Pelù, Gabriele Salvatores, Ambra Angiolini, Irene Grandi e Francesco Facchinetti. Ma certo Baglioni non è il primo a partire da Firenze e dintorni per salire sul palco dell’Ariston. Molti si sono cimentati nell’impresa riscuotendo più o meno successo. Le domande sono chi e quando. A volte pure perché. 1955. Calca le scene Narciso Parigi con la canzone “Incantatella”. Narciso, da Campi Bisenzio, tornerà al Festival. 1969. In smoking bianco Riccardo del Turco si esibisce con la simpatica “Cosa hai messo nel caffè”, un brano sulla rigidità dell’inverno e altri tipi di irrigidimenti più o meno collegati. 1965. Beppe Cardile con “L’amore è partito”. Testo di Battiato, Cardile si esibisce in coppia con Anita Harris. 1979. La fiorentina Roberta Voltolini è in gara con “Il sole, la pioggia”. 1980. Al Festival dove giganteggia Benigni in veste di presentatore, Alberto Cheli si esibisce con “Passerà”. 1983. Nell’edizione che vede “Vita spericolata” di Vasco finire sotto gli occhi increduli del pubblico al 25° (immeritatissimo) posto, neanche Riccardo Azzurri con “Amare te” convince la giuria. Conquistano invece entrambe radio e ascoltatori. 26
1984. Rodolfo Banchelli infiamma il palco con “Madame”. 1985. Premio della critica a Laura Landi con “Firenze, piccoli particolari”. Testo di Minghi. 1986. Anna Bussotti: “Nessun dolore” è scritta da Mango. 1988. Stefano Palatresi, da Cerreto Guidi, gareggia con “Una carezza d’aiuto”. 1990. “Disperato” di Marco Masini vince la competizione giovani. 1992. Alessandro Canino
gareggia con “Brutta”. Certo il testo non parla della giacca che indossa sul palco, ma vale la pena darle un’occhiata su YouTube. Già, i primi anni novanta. Altro fiorentino in gara Paolo Vallesi con “La forza della vita”. 1994. Si classifica al quarto posto Irene Grandi con “Fuori”. 1997. I Dirotta su Cuba cambiano piani e volano all’Ariston con
“È andata così”. 2004. Masini fa il bis, stavolta tra i “grandi”. La canzone è “L’uomo volante” 2006. Sbancano i piccioni. Povia, milanese di nascita, ma ormai fiorentino da decenni, vince Sanremo con “Vorrei avere il becco”. 2012. Emma Marrone, leccese nata a Firenze, porta a casa il primo premio. Vince “Non è l’inferno”. 2017. “Cose che ci danno ansia” di Tommaso Pini vince il premio Sala Stampa.
sanremo? per ora lo guardiamo in tv
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iorentini ancora mai saliti sul palco di Sanremo sono gli Street Clerks. Non che questo li abbia tenuti lontani dai riflettori, anzi. Ci parlo infatti fra una pausa e l’altra delle registrazioni della 5°stagione del programma Sky “E poi c’è Cattelan”. Il palco dell’Ariston per voi descrive lo stato della musica italiana? Non completamente. Il fatto che la canzone “sanremese” sia diventata una specie di genere musicale lascia intendere che artisti meno votati al “bel canto all’italiana” debbano sacrificare parte della propria originalità per parteciparvi. Ma non è un male, magari è nostalgia. Noi lo interpretiamo come un “omaggio” all’antica canzone italiana, tradizionale e pop. Mai pensato di andarci? Certo. Sarebbe una sfida magari un po’ buffa ma molto stimolante. In questi anni non abbiamo potuto pensarci concretamente per via del nostro impegno con Sky a “E poi c’è Cattelan”. Nel singolo “Vitamina” si percepisce un sound più elettrico rispetto al vostro passato. Qualcosa è cambiato? Nei nuovi pezzi la scommessa è stata provare a scrollarci di dosso qualsiasi tipo di etichetta, essere genuini. È stato un passo importante e necessario anche se il disco deve ancora uscire. Resta la passione per chitarre e voci ma come hai notato anche tu, si sono aggiunti nuovi elementi come le chitarre elettriche. Da musicisti: esibirsi su un grande palco o in televi-
sione sono due lavori distinti? La tv e i grandi palchi sono cose diverse, a volte opposte. Sui palchi l’obbiettivo è pensare il meno possibile, dare tutto, entrare in empatia col pubblico. Lo show è calcolato, hai davanti più telecamere che persone, l’interazione è diversa. Fortunatamente però EPCC è molto “Live”, il pubblico risponde, di solito ci sono poche interruzioni e nel bene e nel male improvvisiamo parecchio! All’occorrenza recitiamo anche, come è capitato con Ben Stiller. Una band o il/la cantante italiana di adesso che meglio incarna la vostra idea di qualità in musica. Proviamo: l’ultimo Niccolò Fabi, Max Gazzè, the Giornalisti, l’ultimo Cremonini è bello e maturo e poi ci piace il nuovo underground...I Cani, Cosmo, Calcutta e molti altri. R.G.
CULTURA
www.ilreporter.it · febbraio 2018
Giulia Luchi
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vete presente il murale Leda e il cigno che costeggia la Fortezza da Basso lungo il viale Filippo Strozzi? Bene, è opera Vincenzo di Martino, in arte Ninjaz (realizzato nel 2012 insieme a BUE2530, in seguito alla vincita del concorso indetto dal Comune di Firenze) e potete trovare in giro per la città molti altri suoi lavori. Ninjaz però non è solo un writer ma anche rapper del collettivo tutto toscano Numa Crew, una delle poche realtà fiorentine hip hop che sono riuscite a uscire dal panorama locale raggiungendo importanti festival e iniziative in Italia e all’estero. Ninjaz campano di origine ma nato e cresciuto a Firenze, ha appena esordito con “Showgun” primo lavoro da solista uscito lo scorso 7 dicembre e finanziato da Toscana100Band, progetto promosso dalla dalla Regione Toscana allo scopo di valorizzare i talenti locali. Un disco che fonde sonorità inglesi e filosofia giapponese. L’album segna il debutto dell’etichetta GRIMEIT dedicata ai suoni urbani dal sapore italiano. Quale è il tuo percorso musicale? Da dove nasce la tua passione per il rap? Ho iniziato a rappare all’età di 17 anni, tutto è iniziato come un hobby, un’altra delle mie passioni da sempre è il disegno, facevo e faccio ancora graffiti (da quando avevo 13 anni), diciamo che è ciò che “mi dà da mangiare”. Da lì sono entrato in contatto con la scena hip hop e nel 2005 abbiamo formato Numa Crew un collettivo di produttori, dj e mc orientato all’ambiente clubbing uk. Chi sono le tue fonti di ispirazione? Sono fondamentalmente un auto-
Il ninja(z) del rap toscano didatta, quindi per me negli anni della formazione è stato molto importante rubare con gli occhi da quello vedevo intorno a me, inizialmente mi sono ispirato molto al rap italiano e ad artisti come Killa Kat, Soud Sound System, Brusco, Clementino. Per poi proseguire con uno sguardo verso il panorama internazionale: dubstep, drum and
bass, grime, tutti stili musicali che fino a poco tempo fa non erano ancora arrivati in Italia. Cosa significa per te essere parte di Numa Crew? Numa Crew è una sorta di squadra dove ognuno porta le sue peculiarità e individualità. La crew è una parte importantissima della mia vita e del mio percorso musicale, la definizione di solista mi va un po’ stretta, Showgun infatti è il risultato non solo del mio lavoro ma anche e soprattutto di quello di tutta la crew. Come mai il titolo dell’album è Showgun? Quale è il concept dell’album? Showgun è una selezione di tutto il mio lavoro, sono dieci pezzi del repertorio che da anni eseguo durante i miei live con Numa Crew. Le tracce di cui si compone rappresen-
tano da un lato la ricerca tecnica e metrica, mentre i testi raccontano la vita normale di un ragazzo di quartiere e del suo punto di vista sulla società e sulla politica. La parte giapponese non è nient’altro che il tema grafico e rappresenta una continuità stilistica, dato che la storia e i personaggi del Giappone hanno sempre fatto parte del mio percorso come writer, a partire dal nome d’arte che mi sono dato. Quali progetti per il futuro? Sogni nel cassetto? Spero che la musica diventi il mio mestiere a 360 gradi, sempre a fianco di Numa Crew. Dove possiamo trovarti prossimamente? Il 9 febbraio insieme alla Numa Crew sarò all’Auditorium Flog per un Carnival Party insieme a Clap! Clap! e Ckrono b2b Biga.
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febbraio 2018 · www.ilreporter.it
Lorenzo Mossani
S
è Il focus del benzivendolo
icuramente l’ingaggio di Giovanni Caprara farà sognare i tanti appasionati di sport a Firenze. Il tecnico, che nell’ultima stagione aveva guidato la Pomì Casalmaggiore, ha firmato un accordo con la società del presidente Elio Sità e del patron Wanny Di Filippo fino al giugno 2019. Caprara, uno dei tecnici più vincenti a livello italiano con una bacheca in cui figurano, fra gli altri trofei, quattro scudetti, quattro Champions League e un mondiale con la Russia, si avvarrà della collaborazione del secondo allenatore Marcello Cervellin, dello scoutman Lorenzo Librio, del preparatore atletico Andrea Falsetti, dei fisioterapisti Michele Savarese ed Enrico Sergi, del medico Jacopo Giuliattini e del dirigente accompagnatore Valentina Tiloca, tutti già presenti all’interno dello staff tecnico de Il Bisonte. Giovanni Caprara nasce il 7 novembre 1962 a Medicina e comincia la sua carriera professionistica da tecnico nel 1998, come secondo di Marco Bonitta a Bergamo: in due stagioni vince uno scudetto, due Supercoppe italiane e due Coppe dei Campioni. Poi nel 2000 si trasferisce a Reggio Calabria dove debutta da primo allenatore in serie A1: pronti via e si porta subito a casa Supercoppa Italiana, Coppa Italia e scudetto. Dopo tanti successi, collezionati in molti club, nel 2012 Piacenza vince due Coppe Italia, due scudetti e una Supercoppa italiana. Nel 2014 si trasferisce in Turchia, all’Eczacıbaşı, dove rimane due stagioni portando a casa un’altra Champions League e la sua prima Coppa del Mondo per club, poi nel 2016 torna in Italia, a Casalmaggiore, lasciando la Pomì a fine stagione e rimanendo libero fino alla firma con Il Bisonte. “Non ci ho messo molto a decidere perché le esigenze del
SPORT
scudetti ed esperienza, il bisonte sogna in grande con coach caprara
club andavano a combaciare con le mie, sia dal punto di vista della crescita professionale che di sfida,
possibile e di far crescere la squadra in questi due mesi, poi ovviamente cominceremo anche a impostare il lavoro per il prossimo anno. Vengo da due giorni di studio con lo staff tecnico, abbiamo già in testa alcune cose da fare e mi sono consultato con il secondo allenatore Marcello Cervellin che è molto preparato: ho ascoltato i suoi feedback cercando di capire come intervenire, la squadra è difficilmente migliorabile perché come ha detto il presidente i risultati sono in linea con le aspettative, e quindi se arriveremo ottavi avremo già fatto il nostro”.
a febbraio tocca a... sportiello, veretout e simeone
a cura diLorenzo Mossani
Sportiello: Si sta rivelando un buon portiere ma rimane un prestito dell’ Atalanta, il riscatto dovrebbe essere vicino ai 9 milioni di euro, non saprei se li vale. Abbiamo Dragowski che contro la Lazio, in Coppa, ha fatto una buona gara. Essendo un giocatore della Fiorentina, proverei a farlo giocare con continuità per
Ogni mese Andrea Di Salvo, la barba rossa più famosa del Franchi, giudica tre giocatori viola, uno per reparto 28
e quindi ho accettato con piacere. Nel mio curriculum manca la capacità di far crescere dei gruppi di questo tipo e di farli migliorare: con molta pazienza, dovremo individuare quali sono gli step da fare per ogni singolo giocatore e come lavorare per arrivare a una crescita generale. Il mio interesse, e anche il mio obiettivo primario, è quello di finire la stagione nel miglior modo
vedere se è pronto per la Serie A. Fare giocare i prestiti, vuol dire valorizzare altre società. Veretout: Si sta dimostrando una grande “corvinata”, centrocampista completo, dinamico, corre come un matto, ha un gran calcio ed ha il vizio del gol. Il problema è che sarà un giocatore appetibile alle altre squadre, non ci sono tanti giocatori come lui. Simeone: Ha segnato, ha regalato assist e ha fatto lavoro per la squadra. Considerando che gioca
praticamente da solo in attacco, sta facendo veramente una grande stagione, purtroppo avrebbe bisogno di un compagno di reparto che lo facesse correre un po’ meno, arriva alla fine completamente senza energie; gioca spesso spalle alla porta e non è la sua caratteristica. Dovrebbe attaccare la profondità, se arriva a 15 reti, cosa probabile, per essere la prima stagione tanto di cappello. Se rimane a Firenze a lungo ci farà divertire.
gennaio 2018
â Foto Gianmarco Chinaglia
SPORT
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Tiziana Alma Scalisi
l biliardo che non ti aspetti è quello che si potrebbe imparare a scuola e che vede la collaborazione tra i professori di ginnastica e quelli di scienze. È Emanuele Terzuoli consigliere della Fibis e attuale commissario del Fipoptarsi che spiega il progetto: “Il progetto scuola è nato per iniziativa della Fibis nazionale (Federazione Italiana Biliardo Sportivo), che ha stilato un programma, e tutte le regioni italiane sarebbero chiamate a coinvolgere le scuole e in particolare i professori di matematica e scienze. Il biliardo rappresenta infatti il giusto connubio tra scienza e sport”. Un progetto indubbiamente affascinante e inedito. “La Toscana è un po’ indietro, ma abbiamo buoni propositi per le prossime stagioni”. Il biliardo è uno
il biliardo? un po’ scienza, un po’ sport e si impara a scuola sport che solo ultimamente è salito agli onori delle cronache, relegato un po’ per abitudine ai clichè di Bogartiana memoria.“Finora non ci sono state leve efficaci per attirare i giovani – ammette Emanuele -, ma stiamo attraversando un periodo di salute. Abbiamo investito per pubblicizzare questo sport con dirette streaming su Facebook, veniamo da una tradizione che resta ancorata alle sale fumose, il biliardo è difficilmente associato a una disciplina
sportiva. Ultimamente però la percezione sta finalmente cambiando: si tratta in un certo senso di una rinascita, anche se in realtà i numeri non sono mai calati. A Firenze la Sala dell’Accademia del biliardo in via Porpora è una delle più grandi con 10 biliardi”. Quanti sono i tesserati in Toscana? “Siamo circa 2mila anche con vere e proprie eccellenze come Matteo Gualemi, l’attuale campione europeo, ed ex campione del mondo del 2015, ha meno di 30
anni ed è fiorentino”. “Il biliardo è una disciplina che ti mette alla prova da un punto di vista psicofisico. Oltre alla tecnica - aggiunge Terzuoli serve la componente caratteriale: la gestione delle emozioni, la paura di perdere, la paura di vincere, la paura di fare il colpo giusto, un millimetro e sbagli il tiro. Serve freddezza, lucidità, ogni giocatore ha la sua predisposizione: c’è chi tiene un ritmo, chi medita molto, chi fa le sue macumbe e chi cerca di trovare il momento. Ci sono giornate in cui la testa ti dice già come fare al primo sguardo. Ci vuole intuito”.
torna danzainfiera, tre giorni tutti da ballare alla fortezza
È tempo di rosamimosa, la corsa tutta in rosa
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ld, vintage… da quando vecchio è sinonimo di superato? Niente affatto. Il passato diventa fonte inesauribile di idee e contaminazioni, riletture postmoderne tanto care alla contemporaneità. DanzainFiera per la sua 13esima edizione che si terrà dal 22 al 25 febbraio alla Fortezza da Basso di Firenze riserva alle atmosfere vintage un’attenzione particolare. L’appuntamento è orma in da anni un imperdibile punto di riferimento per amatori e appassionati. La Fortezza da Basso custodisce ancora una volta il cuore pulsante di una Firenze sempre attenta alle contaminazioni e che diventa nuovamente punto di riferimento a livello nazionale. Lezioni ad hoc e vere e proprie rassegne coreografiche dunque dedicate alle varie tipologie di balli vintage: dal passato con amore grazie al gruppo di ballerini The Hopper che faranno rivivere il sapore dello Swing degli anni Venti, mentre il Padiglione La Ronda ospiterà il Pop Tap Festival interamente dedicato alla tap dance e alle sue sonorità. Saranno centinaia gli eventi, le lezioni e gli stage che questa edizione di DanzainFiera porterà a Firenze: musica per
tutti i gusti dunque e vere e proprie star della danza come Alicia Amatriain, Principal dello Stuttgart Ballet, e Iana Salenko, prima ballerina dello Staatsballet di Berlino, e Antonio Marquez per gli appassionati di Flamenco. Attesissimo il Premio Danzainfiera che si terrà sabato 24 febbraio pomeriggio nel Padiglione La Ronda. T.A.S.
orna sabato 10 marzo Rosamimosa, la gara podistica tutta al femminile organizzata dal Gruppo sportivo le Torri per sensibilizzare l’opinione pubblica sui diritti delle donne. Quest’anno al centro della manifestazione ci sarà il contrasto del femminicidio, con il coinvolgimento di due istituti superiori, il Marco Polo di Firenze e l’Agnoletti di Campi Bisenzio e Sesto, le cui studentesse non solo parteciperanno alla gara, ma saranno chiamate anche a scrivere un elaborato sul tema. In palio tre borse di studio comprensive di fornitura completa dei libri per il prossimo anno scolastico. “Con iniziative come questa – sottolinea il vice presidente del Gruppo sportivo le Torri Gianni Gambetta Vianna – ci poniamo l’obiettivo di dimostrare come lo sport possa eliminare le differenze di genere”. La Rosamimosa cresce anche sotto il profilo sportivo, con il servizio di cortometraggio ufficiale a cura di Mysdam e l’ottenimento del titolo di Campionato regionale femminile di corsa su strada Uisp. Il percorso agonistico sarà il classico anello di 8 km, con partenza dal Campo comunale Betti (“Il Filarete”) per salire sulle colline e ritorno. Prevista anche una passeggiata ludico-motoria di 5 km, oltre al nuovo percorso dedicato alle scuole. Info: info@gsletorrifirenze. it o sulla pagina Facebook Noi del G.D.Lle Torri. 29
opinioni
Icché si dice BRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI
GNOCCHI ALLA CORTIGIANA
Icché si mangia
LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI
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Web: artusi.net Facebook: Artusi Firenze Luciano Artusi Artusi Ricciardo
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FOOD REPORTER OGNI MESE IN UNA CUCINA DIVERSA A CURA DI LAURA PICCIOLI
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l nostro è un ristorante apprezzato, soprattutto dalla clientela internazionale, per la carne – a parlare è Carmine Bellino, responsabile comunicazione della “Trattoria dell’Oste - Chianineria” di via Alamanni – pertanto, andando un po’ incontro alle necessità dei clienti abbiamo deciso di introdurre all’interno dell’attività la figura del “macellaio a vista”, vale a dire una sorta di “sommelier” della ciccia. Tutti i giorni infatti è presente in sala un giovane macellaio, grande conoscitore della carne e dei suoi processi di lavorazione in quanto formato in accordo con l’Accademia Macelleria Italiana, che ha il compito di guidare il cliente nella sua scelta tra bistecche, lombate e filetti. Questa non è un’operazione semplice visto che all’interno della trattoria abbiamo dieci diversi tipi di carne bovina proveniente da tutto il mondo, ognuna delle quali ha caratteristiche molto diverse l’una dall’altra. Abbiamo sentito la necessità di introdurre questa figura per dare la possibilità al cliente di avere la consapevolezza dell’origine certificata della materia prima e delle sue caratteristiche, offrendo quindi non solo un servizio in più, ma anche l’opportunità di far conoscere le differenze tra i vari tipi di prodotti che sta per mangiare. Infine il compito del macellaio a vista sarà anche quello di preparare le polpette o disossare un prosciutto di fronte al cliente, facendogli assaporare il gusto prezioso del piatto, prima con la vista e solo successivamente con il gusto”. 30
Le altre due categorie erano invece ome mai questi gnocchi di patate quelle più, diciamo così, “da battasono stati definiti “alla cortigiaglia”, alle quali appartenevano le na” non ci è dato sapere. Ci viene donne che, per usare un termine più però in mente, che a Firenze esisteva recente, battevano il marciapiede. il Magistrato dell’Onestà con il quale le Oltre al pagamento del “balzello” cortigiane avevano spesso a che fare. prescritto, le meretrici erano obbliInfatti questa Magistratura, istituita nel gate a portare un particolare segno 1415, era composta da otto specchiati sugli abiti, consistente in un vistoso cittadini (due per Quartiere), popolafiocco giallo che le distingueva e, ni e di Parte Guelfa, chiamati Ufficiali per uscire di casa nelle ore notturne, dell’Onestà, che avevano l’importante erano obbligate ad avere un lume e delicata funzione di “conservare nel pubblico quella virtù”. Essi in altre pa- á Stemma del Magistrato di una candela o di torcia (tanto da essere poi definite anche “candele”, role, soprintendevano al buon costume dell’Onestà “torce” o “lucciole”), ma anche decittadino tutelando moralità e pubblica tenere il “bollettino”, cioè la licenza decenza. Per lo svolgimento delle loro rilasciata dagli Ufficiali dell’Onestà, attribuzioni, “li predetti otto dell’Onestà dopo l’avvenuta riscossione della potevano andare di notte con e senza tassa. La legge stabiliva rigorose lume” al fine di verificare le “passeggiapene per coloro che trasgredivano trici” che esercitavano il mestiere più alle prescrizioni, nonché pene seveantico del mondo. Infatti, gli Ufficiali, rissime a carico di quelle meretrici oltre ad aver cura che le donne di facili incappate nei reati di “bestemmia, di costumi osservassero le norme degli falso, di ruberia e smodata bruttura”. statuti che le riguardavano, dovevano Secondo la gravità del caso le contenere aggiornati anche i loro elenchi, danne andavano dal “bagno” forzato nonché riscuoterne la tassa per “l’attiviin Arno, cioè legate e calate dal boia tà” esercitata, ripartita in tre categorie: tre volte nell’acqua dal ponte Santa Ricche, mediocri e povere. Trinita, oppure esposte alla berlina, Naturalmente alla prima appartenevano á Ritratto di giovane imprigionate nella “gogna” posta le cortigiane, “amanti” oltre che degli donna dipinto da Piero uomini, anche della musica e della po- del Pollaiolo nel 1470 circa davanti all’ingresso della residenza del Magistrato nella centralissima esia; esse “ricevevano” in casa propria o esercitavano, trattate con riguardo, nelle dimore, Piazzetta dei Tre Re, tuttora esistente con questo nei palazzi e perfino nelle corti di coloro che le invita- nome, nella quale si accede da Via dei Calzaiuoli vano. La parola cortigiana indicava quindi una dama per un vicolo detto, appunto, dell’Onestà in quanto di facili costumi a corte, e anche colei che si faceva conduceva a questo ufficio. Un vecchio detto recita: Donna adorna, tardi esce e tardi torna! fare la corte da molti.
Leggi con
Scrivi al Reporter, la lettera migliore sarà premiata ogni mese con la spedizione di un libro, grazie alla collaborazione con Edizioni Clichy. Ecco il vincitore di questo mese, che si aggiudica “I Medici” di Alexandre Dumas.
Il popolo italiano l’é in affanno a pensare Che uno di questi tre ci potrebbe governare. I novelli Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno. Ci promettono mari e monti a tutto spiano faranno fare all’Italia la fine di Rigopiano. Ecco ciò che promettono al popolo italiano: Dai bonus a tutto spiano alle dentiere per l’anziano al reddito di inclusione all’aumento di vita a profusione Oh popolo usciamo dal sonno e dal torpore e andiamo tutti a votare per abbattere sto fetore e per non lasciargli in mano tutto sto potere.
Grillo Fiorentino
Le lettere vanno indirizzate a redazione@ilreporter.it
OPINIONI
www.ilreporter.it · febbraio 2018
Icché c’è LA CITTÀ CHE SI MUOVE E CHE SI MUOVERÀ
VOTA AGAZZI VOTA AGAZZI VOTA AGAZZI DAVIDE DEIV AGAZZI
N
el momento in cui leggerete questo articolo, la campagna elettorale sarà nel suo pieno svolgimento, ma non avrà ancora dato il peggio di sé. Oh no, per quello ci sono sempre gli ultimi giorni, con le proposte per il Paese che arrivano a mò di saldi di fine stagione. Il maglioncino stava al 30%? E ora lo mettiamo al 70%. Prima c’era il 3x2? E allora portati via tutto, ti regalo ogni bene. Onestamente (no, scusate, ho sbagliato avverbio) parlando non sembra difficile e, tra il precariato che incombe e un futuro incerto di fronte a me, ho scelto di tuffarmi anch’io nella pugna elettorale, vedi mai che mi faccia le vacanze a spese dei contribuenti. Qualcuno propone di abolire le tasse universitarie: io rilancio e vado oltre. Aboliamo direttamente l’università, che tanto a questo paese ormai non serve più. La meritocrazia è sempre stata un miraggio e allora perché sprecare tanti anni a studiare comunicazione per poi finire a impanare gli anelli di cipolla? E’ vero che eri più bravo tu, ma in barca a vela col padrone ci andava l’altro e il posto l’ha avuto lui. Facciamocene una ragione, del resto i sondaggi danno per vincente il partito dell’uomo comune, e allora accodiamoci, non avessero a cascare due briciole dal tavolo anche per me. Inutile e superato anche il tristanzuolo dibattito vaccini sì/ vaccini no/ questo è figlio mio e decido io/ sì ma io avrei studiato medicina 30 anni / ecco lo vedi che sei un servo del potere? I numeri, cosa non si farebbe per loro? E allora finiamola di ragionare di esavalente e di immunità di gregge: io propongo di abolire direttamente le malattie, per ricompattare l’elettorato e portare consensi. Sarà ancora possibile presentare falso certificato medico qualora non si abbia voglia di lavorare quel giorno, ma si potranno millantare solo malattie
Icché si scatta FOTOGRAFARE? LASCIAMO PERDERE PAOLO MATTEONI
mentali o quelle trasmesse sessualmente. Non mi nascondo neanche sui temi sociali: basta con ‘sta storia della famiglia tradizionale, che tanto poi c’avete tutti l’amante. Gridiamo assieme un forte sì, allora, all’assai più comune famiglia disfunzionale: ognuno si ritrova con un cugino antipatico o una zia grulla, che si incontra solo a Natale. Un quadro decisamente più credibile del Paese, e senza bisogno di sbandierarlo a colpi di ipocrisia e cartelloni 6x3. Per quanto riguarda la politica locale, prendo di fronte a tutti voi, lettori del Reporter, un impegno non più rimandabile: l’abolizione della figura del terzino. Mai più in campo con Bruno Gaspar o Maxi Oliveira, no a un improbabile ritorno di Tomovic. Si giocherà direttamente in nove, che tanto è uguale da un punto di vista tecnico, ma almeno farò felici gli amici del Fantacalcio che non dovranno più vedersi quei quattro in pagella al lunedì. Chiudiamo con la mobilità: ci sarà una nuova linea della Tramvia, la quattro, che fermerà di fronte a casa mia. Perché ok la democrazia, va bene che uno vale uno, ma ricordatevi che c’è sempre qualcuno che vale più degli altri. E’ per questo che mi votate del resto, no? La fermata si chiamerà “terzo scudetto”. Perché l’importante è crederci, come diceva sempre il mio allenatore di calcio. E io ci credevo talmente tanto in quel pallone, che oggi faccio il giornalista.
µFacebook: davide.agazzi • Twitter: @deivagazzi
Sono ripartiti i workshop di fotografia del cibo Click4Food organizzati da Paolo Matteoni e Chiara Brandi, con un viaggio nelle cucine del mondo. Sconti speciali per i lettori del Reporter. Info e prenotazioni: click4foodfirenze@gmail.com
Eccoci! Dopo una serie di articoli dedicati al come-quando-dove-perché fotografare, questa volta la pressante indicazione è: lasciamo perdere! Come è possibile che da una rubrica dedicata alla fotografia giunga il consiglio così determinato di non fotografare? Perché in alcuni casi l’atto del fotografare ci distrae da qualcosa di più interessante e di più importante da godere. Procediamo con un paio di esempi che tenteranno di chiarire le motivazioni del suggerimento dato nelle righe sopra. Una parte della mia attività di fotografo è dedicata agli spettacoli, in particolare di danza. Durante le performance capita spesso che gli spettatori sfoderino i loro smartphone per riprendere parenti e amici che si esibiscono sul palco; a volte la platea pullula di schermi illuminati e, ancora peggio, di lampi flash. Ebbene, in teatro, a causa dell’ illuminazione fortemente contrastata che gli è propria, un sistema fotografico totalmente automatico non è in grado di riprodurre niente di decente; il flash non è abbastanza potente da raggiungere il palco, e poi disturba e distrae moltissimo gli artisti nella loro performance. E noi saremo troppo impegnati a guardare nel piccolo schermo del nostro telefono per goderci la magia del teatro. Se proprio vogliamo delle foto interpelliamo l’organizzazione o la scuola. Saranno sicuramente disposti ad acconten-
tarci. Altro caso classico è quello del matrimonio. È una festa che ha una organizzazione precisa, e questo vale anche per le foto. Posto che siamo liberi di scattare quanto vogliamo durante il rinfresco, evitiamo di farlo durante la cerimonia; c’è già un professionista incaricato di farlo, quindi lasciamolo lavorare senza essergli di intralcio. In più, spesso il celebrante non gradisce troppa confusione intorno agli sposi, e gli sposi stessi hanno il diritto di godersi il loro giorno senza distrarsi. Anche noi invitati concentriamoci sull’evento; siamo stati coinvolti per condividere una gioia, non per tramandarla ai posteri. Questi illustrati sono due casi, ma ce ne sono sicuramente tantissimi dove è preferibile assaporare appieno ciò che ci circonda senza dover pensare ad inquadrature, diaframmi, lunghezze focali eccetera. La fotografia ci permette di conservare un ricordo di qualcosa che abbiamo vissuto. Se abbiamo preferito riprenderlo invece che viverlo la nostra immagine fotografica sarà arida e senz’anima; non riuscirà ad evocarci nulla. Sarà quindi inutile.
µpaolomatteonifotografo.com •
Facebook: PaoloMatteoniFotografo 31