Il Reporter Q1 - Marzo 2018

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MARZO 2018

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Q1

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30 Editoriale

Smart malati FRANCESCA PULITI

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n una città smart come la nostra, se rimanessimo a piedi per un qualsiasi motivo potremmo noleggiare al volo una bici o un’auto, grazie a una semplice app sullo smartphone (ne parliamo a pagg. 10-11). Oppure potremmo acquistare un biglietto dell’autobus con un sms. Ma se rimanessimo un’intera giornata senza smartphone? Forse rischieremmo di perderci. In 10 anni siamo passati da usare il telefono 18 minuti al giorno a circa tre ore. Le spendiamo per lo più sui social (primo tra tutti Whatsapp), ma anche nel controllare aggiornamenti in diretta sul web e casella mail. Steven Soderbergh, premio Oscar e prolifico regista (suoi Erin Brokovich, Effetti Collaterali, Magic Mike, oltre alla serie degli Ocean’s dagli “eleven” in giù), ha appena presentato al Festival di Berlino il primo film girato interamente con un cellulare. “Lo smartphone è la nuova frontiera della creatività”, ha dichiarato. Ma attenzione: il film si chiama Unsane e non a caso è un thriller psicologico. I cellulari di ultima generazione sono così presenti nella nostra vita quotidiana da aver generato una serie di “tecno-malattie”. Secondo una ricerca inglese la mania del selfie è diventata una sorta di disturbo ossessivo-compulsivo, abbiamo stuoli di adolescenti con il “pollice ad artiglio”, deformazione delle articolazioni che di solito colpisce gli ultra-settantenni e siamo circondati da “gobbe da smartphone” ovunque ci troviamo, in coda alla posta, sui mezzi pubblici, per strada. Già proliferano gruppi di auto-aiuto per liberarsi dalla dipendenza da tecnologia (di come uscire da altre dipendenze parliamo a pag. 17) e percorsi per avvicinarsi al momento cruciale: l’eliminazione dallo smartphone della propria app preferita. Pare infatti che la guarigione passi da qui: dalla consapevolezza che per riprendersi qualcosa di importante come il proprio tempo, è necessario lasciare andare qualcos’altro. Ma forse non avevamo bisogno di un seminario per capirlo.

LA FOTO DEL MESE

Il sommo poeta è pop nel sottopasso di piazza Alberti Foto del nostro lettore @tommaso.tronconi Tagga @ilreporterfi nelle tue foto su Instagram, ogni mese pubblicheremo la più rappresentativa

CHE SUCCEDE IN GIRO 7-12 MARZO

SIAMO FUORI DI TASTE

Torna il salone dedicato alle eccellenze del gusto firmato Pitti Immagine: dal Cioccolato Militare riscoperto da Fonderia del Cacao alle ultime tendenze del “senza” (glutine, lattosio, proteine animali, ecc.), fino ai distillati made in Florence, la Stazione Leopolda sarà il tempio dei gourmet. E l’intera città si riempirà di eventi collaterali (tradotto: cene a tema, degustazioni, installazioni golose).

9 MARZO

FENOMENO MANESKIN

La giovanissima band uscita dall’ultima edizione di X Factor è pronta a sbarcare al Viper Theatre con il suo corredo di pantaloni di pelle, pellicce e completi leo-

pardati. Ma non ci provate nemmeno: la data è già sold out da un pezzo. In attesa del bis.

’68 attraverso 80 significative opere. Fino al 22 luglio.

10-20 MARZO

FOCHI TUTTO L’ANNO

JOVA PER OTTO

Otto date di cui diverse già da tutto esaurito: il tour 2018 di Jovanotti arriva al Mandela Forum ed è già delirio di fan. Fortunato chi ha il biglietto.

16 MARZO

ARTE NAZIONALE

La nuova grande mostra di Palazzo Strozzi parla italiano: un viaggio nella “Nascita di una Nazione. Tra Guttuso, Fontana e Schifano”, che ripercorre l’Italia tra gli anni ’50 e il periodo della contestazione del

24 MARZO

Prosegue a Villa Bardini la rassegna “San Giovanni tutto l’anno”: ogni 24 del mese un minuto di “fochi” lanciati dal giardino monumentale, seguiti da una breve conferenza in villa e buffet a chiudere la serata (donazione minima consigliata 10 euro). Ingresso solo su prenotazione fino ad esaurimento dei posti: 055 294174 info@sangiovannifirenze.it


4 marzo 2018

Il Quartiere che cambia Costanza Tosi

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toria, arte e cultura fiorentina gli ingredienti principali che hanno il merito di rendere il centro del capoluogo toscano uno dei luoghi più visitati al mondo. Tra le strade di sanpietrini del centro uno si conservano una miriade di luoghi che riportano ai tempi antichi, ma, tra chiusure e nuovi progetti in attesa, non sono poche le aree che rischiano di essere dimenticate. La salvezza inizia a sembrare più vicina per il complesso di Santa Maria Novella. A dicembre del 2016 la Scuola Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri si era trasferita nella nuova sede di Castello lasciando l’area corrispondente al Monastero Nuovo nelle mani del Comune. Dopo una lunga attesa il 2018 pare essere iniziato con il piede giusto. Per il rilancio dell’area, la risposta della Call For Ideas lanciata lo scorso anno dall’amministrazione vede sette proposte volte ad una valorizzazione scientifico-culturale del luogo. Dalla creazione di un istituto per il restauro, ai musei 2.0 con allestimenti scenografici, al Polimoda che si è fatto avanti con la proposta di aumentare le proprie sedi per i corsi di studio, e ancora un istituto storico, o magari un polo scientifico. Sono molte le proposte partendo dalle quali l’amministrazione comunale ha individuato quattro funzioni dell’intera area capaci di restituire al complesso una posizione fondamentale nel tessuto culturale della città. Sicurezza, cultura, formazione, civica, queste le parole d’ordine da rispettare per dare vita al nuovo progetto. L’Arma dei carabinieri continuerà ad occupare una porzione del complesso, dove sarà attivo un presidio fisso a disposizione dei cittadini h24. Non passerà in secondo piano l’interesse per l’arte. Il percorso museale verrà ampliato e anche l’archivio fotografico del Comune di Firenze (che attualmente si trova alla Biblioteca delle Oblate) verrà ospitato nel nuovo piano. Nelle idee di Palazzo Vecchio anche la creazione di un nuovo spazio civico e location per eventi e congressi sia pubblici che pri-

QUARTIERE 1

Libri, arte e matrimoni nell’ex caserma di santa maria novella

vati. Una sorta di ufficio informazioni sull’offerta culturale della città, ma anche uno spazio a disposizione del Comune per eventi di informazione, sensibilizzazione e ascolto della cittadinanza oltre che una nuova sede comunale per la celebrazione dei matrimoni civili. Il programma complessivo non rimane mera immaginazione e neanche solo una forte speranza. I lavori di ampliamento della parte museale hanno già avuto inizio e, seppur in assenza di una data precisa, il Comune promette che nel 2018 ci sarà il bando di concessione oltre all’ufficializzazione dei nuovi spazi per i matrimoni. Anche i prossimi eventi dell’Estate Fiorentina, che già inizia a scrivere il calendario per la stagione 2018, animeranno lo spazio con arte e musica. Per i lavori di valorizzazione si attende il 2019.

via ai lavori alla Sinagoga Via ai lavori di restauro e messa in sicurezza della cupola del Tempio ebraico in via Luigi Carlo Farini a Firenze. L’intervento si era reso necessario dopo la caduta (mercoledì 31 gennaio) di piccoli manufatti lignei dalla cupola e dal rosone. A rendere possibile la partenza del cantiere una campagna di crowdfunding e il contributo di Fondazione CR Firenze. La fine dei lavori è prevista per la fine di marzo così come la riapertura al pubblico dell’intera area.

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C.T.

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RIVOLUZIONE SUI PEDALI

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convento di san marco 12mila firme ma non bastano

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QUARTIERE 1

Costanza Tosi

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ffreschi di Beato Angelico, architetture di Michelozzo Michelozzi, il Convento di San Marco a Firenze è un altro dei luoghi detentori di capolavori del Rinascimento fiorentino. Una storia lunga la sua, dettata anche dalla famigerata famiglia de’ Medici. Eretto prima del 1300 per l’Ordine dei Silvestrini, è conosciuto come dimora di coloro che li successero (i frati Domenicani) il convento da qualche anno rientra con tutto diritto nella classifica delle perle preziose da salvare del Quartiere 1. La vicenda travagliata del luogo inizia nel 2013 quando l’Ordine dei Domenicani decide a favore della soppressione del convento di San Marco. Da lì quattro anni di discussioni, prese di posizione da parte del popolo di artisti e

intellettuali e dubbi sulla sorte dei frati. Fino a quando a luglio 2017, il Capitolo Provinciale dei Frati Domenicani dell’Italia Centrale decide, ancora una volta, di chiudere il Convento di San Marco a Firenze. L’idea lasciava intatta la parte del convento dedicata al Museo statale e la chiesa. Molte le iniziative volte a tutelare il patrimonio artistico e culturale, tra cui, a settembre 2015 un accordo tra il Padre Generale dei domenicani e il Cardinal Betori. L’Arcivescovo in rappresentanza della città decise di ricordare il luogo come protagonista di una storia cittadina e memoria di Giorgio La Pira. Si riuscì così a stipulare un accordo che impegnava i domenicani a tenere aperto il convento fino al termine del processo di beatificazione del celebre Sindaco di Firenze. Ma la

speranza di annullare ogni volontà di chiusura definitiva del luogo ha avuto tempo breve; la Provincia Domenicana, non si è fatta fermare dall’accordo e ha domandato al Generale di chiudere il convento, così come quattro anni fa. Così svanisce la speranza di riuscire a ridare al convento domenicano un giusto numero di frati in grado di valorizzare le sue attività. Motivo per cui era stata lanciata la Petizione su change. org “Salviamo il convento di San Marco a Firenze” che, in meno di due mesi, aveva raggiunto più di 12.000 firme. Non è bastato. E gli ultimi quattro frati rimasti nel convento sono stati spostati a Santa Maria Novella. Adesso rimane la speranza di riuscire a salvare il patrimonio artistico e culturale del luogo. La biblioteca Levasti a seguito della

decisione del Capitolo provinciale sarà alle dipendenze della biblioteca di Santa Maria Novella. E che ne sarà dei 40.000 libri che vi abitano? Per rispondere alla domanda la Soprintendenza archivistica e bibliografica della Toscana esegue un’ispezione, dopo la quale ritiene che nonostante il cambiamento i volumi non debbano perdere il loro posto e continuare ad essere consultabili. Su questo punto erano molte le insicurezze dei cittadini, messe in luce anche dalla petizione; si temeva che la biblioteca Arigo Levasti potesse diventare meno fruibile. Ma adesso arrivano le rassicurazioni: i frati, hanno infatti dichiarato di essere completamente disponibili ad inviare personale direttamente da Santa Maria Novella, e si esclude l’ipotesi di un trasloco dei manuali.


6 marzo 2018

QUARTIERE 1

un bacio contro il terrorismo

le proposte per le barriere antisfondamento Serena Wiedenstritt

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di o ‘panettoni’ luminosi, barriere a forma di tartaruga e sedute a forma di uova colorate. Dominano i fiori e i supporti più colorati, ma c’è anche chi ha pensato di unire più funzioni, ad esempio realizzando una barriera che fa anche da rastrelliera per le bici.

Stampa RR.P.I. S.R.L - Loreto (AN)

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l teatro settecentesco di Palazzo Rinuccini, sede del Liceo Internazionale Machiavelli, nel quartiere di Santo Spirito, oggi rivive grazie al restauro avvenuto ad opera di Città Metropolitana (attuale proprietario dell’edificio storico) e della dirigente scolastica Gilda Tortora. L’unico e il più grande teatro privato di Firenze, creato ad uso familiare nel 1783, oggi è intitolato a Ottavio Rinuccini, membro insigne della famiglia proprietaria, riconosciuto come l’iniziatore del melodramma a livello mondiale. Saranno due le compagnie teatrali attive nella scuola che adesso potranno esibirsi nel meraviglioso teatro fiorentino.

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Direttore Responsabile Francesca Puliti Redazione Tabloid soc.coop., Firenze (FI) Tel. 055 6585939 Mail redazione@ilreporter.it Periodico d’informazione locale Anno XII n. 11 del 1 marzo 2018. N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10.

Dati non raccolti presso l’interessato Si informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs 196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), il consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg 196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili, sono raccolti e trattati da Bunker s.r.l., al solo fine dell’invio presso la Sua residenza del periodico gratuito “il Reporter”. Il responsabile del trattamento è Bunker s.r.l. Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in contemporanea la sospensione dell’invio della sua copia esercitando l’art. 7 scrvendo a Bunker s.r.l. piazza E. Artom 12 - 50127 Firenze.

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Il Teatro Rinuccini rialza il sipario

V.D.A.

Il Reporter del Q1 raggiunge le famiglie del quartiere 1 di Firenze Editore e Concessionaria Pubblicitaria Bunker s.r.l. Sede Legale | Amministrativa Piazza E. Artom 12, 50127 Firenze Sede operativa Via Giovanni dalle Bande Nere 24 50126 Firenze

Alla presentazione dei progetti ha partecipato anche l’assessore all’urbanistica e architettura di Parigi, Jean Louis Missika, con cui Palazzo Vecchio è allineato sui temi della difesa delle città e sulla necessità di trovare una sintesi fra urbanistica e tutela della sicurezza.

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ettete fiori nei vostri cannoni, anzi mettete baci sulle vostre strade. Sono infatti due labbra rosso fuoco una delle proposte dell’avviso pubblico lanciato l’estate scorsa dal Comune di Firenze per trasformare in arredo urbano le barriere antisfondamento in città. L’idea era venuta all’architetto Stefano Boeri ed è stata subito condivisa dal sindaco Dario Nardella dopo che il Comitato per l’ordine e la sicurezza aveva deciso di posizionare dei blocchi per vietare l’ingresso delle auto nelle aree sensibili della città, in seguito gli episodi di terrorismo verificati in Spagna e in altri Stati europei. Così, a fine gennaio si è conclusa la Chiamata alle Arti - #Florencecalling e sono stati illustrati i 52 progetti presentati. Tutti hanno colto il senso del bando, che è quello di contrapporre la cultura al terrore e di rendere piacevoli degli elementi dissuasivi che sono purtroppo necessari. Le proposte sono arrivate per la maggior parte da Firenze ma anche da altre città d’Italia, da nord a sud e alcune anche dall’estero. A studiare strumenti di difesa passiva che siano efficaci ma anche creativi sono stati architetti, singoli o associati, ingegneri, agronomi, garden e interior designer e studenti. Oltre ai baci, fra i progetti più originali ci sono fioriere a forma di simbolo della pace, panchine che si richiudono a libro e scompaiono sotto il livello dell’asfalto, sedute come massi luci-

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Monumenti

RESTAURATA LA COLONNA DELLA GIUSTIZIA IN PIAZZA SANTA TRINITA Il finanziamento dell’intervento (149.810 euro) è avvenuto mediante concessione degli spazi pubblicitari ricavati dalla copertura del cantiere e quindi senza alcun costo per l’Amministrazione Comunale. I lavori sono stati eseguiti dall’Impresa MECENARTE srl. Le origini storiche della struttura La colonna della Giustizia, insieme alla colonna della Pace in piazza San Felice e a quella della Religione in piazza San Marco, fa parte del grandioso processo celebrativo avviato daCosimo I de’Medici per il ricevuto riconoscimento di Granduca avvenuto nel 1570. Delle tre andrà a buon fine solo la Giustizia visto che quella della Pace rimarrà sempre in uno stato di incompletezza perché priva di un basamento monumentale, del capitello e della statua sommitale mentre quella della Religione si fratturerà irreparabilmente al momento dell’innalzamento. La colonna in granito appena restaurata, proveniente dallo spoglio delle Terme di Caracalla, rappresentava un dono fatto da Papa Pio IV alla casata medicea nel 1560. Il colossale fusto, dopo essere stato debitamente imbragato, arrivò a destinazione attraverso mille peripezie, per via d’acqua, sino a Ponte a Signa e poi, via terra, sino a Firenze, trainato per mezzo di argani piantati nel terreno e azionati da uomini e cavalli che lo facevano avanzare su rulli lignei a loro volta posizionati su travi. A sovrintendere alle operazioni furono Giorgio Vasari e, in particolare, Bartolomeo Ammannati che curò direttamente il trasporto finale da Ponte a Signa sino alla destinazione finale dove la colonna arrivò il 27 settembre 1563. La sistemazione della colonna in piazza Santa Trinita, inizialmente, voleva celebrare la battaglia di Montemurlo del 1537 in cui erano stati sconfitti i fuorusciti guidati da FilippoStrozzi. Si sarebbe così esaltata l’eliminazione definitiva del pericolo di una restaurazione repubblicana ma, alla fine, in un momento storico di ormai consolidato potere, si optò per la collocazione di una statua raffigurante la Giustizia. Gli intenti celebrativi emergono anche dalla scelta del momento storico in cui la

colonna venne innalzata, ovvero pochi mesi prima delle nozze di Francesco I e Giovanna d’Austria (18 dicembre 1565). Il monumento viene completato nel maggio del 1581, alcuni anni dopo la morte di Cosimo (1574). Degrado, monitoraggio e intervento di restauro Già prima del completamento del progetto di restauro la Direzione Servizi Tecnici aveva provveduto ad applicare uno speciale sensore per monitorare gli spostamenti della sommità della colonna. Oltre a tale presidio nel 2015 si era proceduto ad una verifica strumentale della verticalità del fusto. A conclusione dell’impianto del cantiere sono state eseguite indagini petrografiche, mineralogiche, chimiche, fisiche e biologiche al fine di approfondire lo stato di conservazione del monumento e affinare le metodologie di intervento previste dal progetto. Queste indagini hanno evidenziato la presenza di resine sintetiche alchidiche e viniliche probabilmente provenienti da restauri del passato. Nel braccio sinistro della statua, all’altezza del pernio d’innesto della mano, sono state riscontrate microlesioni che sono state sigillate con una resina molto fluida; nel contempo è stato realizzato un tutore in bronzo marino che arriva al polso sinistro della statua e funge da presidio della mano che sorregge la bilancia. Lo stato di forte degrado del mantello ha condotto alla decisione di rimuoverlo dalla sede e affidarlo al laboratorio del restauratore ove è stato possibile appurare che si tratta di una lega inusuale per la bronzistica rinascimentale ( rame circa 80%; stagno 17% e piombo 3%) e dove sono state evidenziate ben sette diverse riparazioni eseguite nel corso del tempo. Il mantello presenta inoltre tracce di altri metalli estranei alla fusione (alluminio, titanio, piombo) che fanno ipotizzare l’applicazione di una scialbatura di colore bianco, con funzione protettiva. Dopo aver proceduto al lavaggio del mantello si è eseguita una pulitura meccanica. Ha completato l’operazione la chiusura delle lacune con resina pigmentata (al fine di escludere l’infiltrazione delle acque meteoriche) e con l’applicazione di uno stato protettivo.

Servizio gratuito su appuntamento

Piste ciclabili

LE PROCEDURE PER DEPOSITARE IL TESTAMENTO BIOLOGICO NASCE LA BICIPOLITANA In questi giorni è entrata ufficialmente in vigore la nuova normativa sul testamento biologico che permette a ciascun cittadino di dare precise indicazioni relativamente al trattamento terapeutico cui dovesse essere sottoposto nelle eventuali situazioni di fine vita. Come redigere e dove consegnare il documento Ecco le modalità con cui gli uffici dell’Amministrazione riceveranno le DAT (disposizione anticipata di trattamento). La persona interessata dovrà consegnare personalmente la DAT, redatta in forma scritta, con data certa e sottoscrizione del soggetto interessato. Nel documento è possibile nominare un fiduciario maggiorenne che in tal caso dovrà sottoscrivere la dichiarazione a comprova dell’accettazione della nomina. Per procedere alla registrazione occorre rivolgersi alla Direzione Servizi Territoriali Integrati, insieme al fiduciario, su appuntamento telefonico (055/2768283) o via mail (servizio.servizidemografici@ comune.fi.it); entrambi gli interessati dovranno presentarsi muniti di documenti di identità validi. Il fiduciario potrà anche non recarsi personalmente presso gli uffici comunali e consegnare al disponente la dichiarazione di accettazione, debitamente sottoscritta, corredata di copia del documento d’identità. Il servizio viene erogato a titolo gratuito.

Il Registro delle DAT Presso la Direzione Servizi Territoriali Integrati è istituito il Registro delle DAT, in forma cartacea o digitale, nel quale vengono annotati e numerati i depositi delle DAT, con le generalità dei disponenti e dei fiduciari e ogni altra documentazione depositata. L’accesso al Registro Al Registro delle DAT potranno avere accesso il diretto interessato, il medico che lo ha in cura e il fiduciario. Al di fuori di questi si applica la disciplina sull’accesso alla documentazione amministrativa (legge 241/90 e ss.mm.ii. eDPR: 184/2006) e l’accesso potrà essere esercitato dal parente più prossimo individuato ai sensi degli articoli 74, 75, 76 e 77 del codice civile. È in ultimazione la costruzione della pagina della rete civica dove saranno disponibili tutte le informazioni e la modulistica. Per tutte le relative informazioni si possono chiamare i numeri 055/2768283 o 055/2768458 o 055/2768447, da lunedì a venerdì: ore 8.30-13 (martedì e giovedì anche 14.30-17) oppure scrivere a: servizio. servizidemografici@comune.fi.it

Otto linee trasversali caratterizzate da colori, come la metro Presentato il progetto della Bicipolitana, che nasce con l’obiettivo di collegare le piste ciclabili esistenti con una rete di collegamenti in grado di abbracciare tutto il territorio, arrivando anche ai comuni limitrofi. Per coordinare il progetto è stata costituita una task force che mette insieme gli assessorati all’Urbanistica, Polizia Municipale, Ambiente e Mobilità. Saranno otto le linee, contraddistinte da un colore, come per la metropolitana, e caratterizzate dal principio della trasversalità; le prime a partire saranno le linee rossa e blu destinate a collegare rispettivamente Quaracchi a Sorgane (14 km) e le Piagge a Varlungo (13 km). Seguiranno le linee verde e azzurra da San Bartolo a Rovezzano (13 km) e da Ugnano all’Anconella. La rete di piste ciclabili esistenti è di circa 90 km, con 20 km all’interno di parchi e giardini, 13 lungo gli argini dell’Amo e la parte restante in ambito urbano. Nell’ambito del programma operativo nazionale ‘città metropolitane’ entro il 2019 saranno realizzati altri 25 km di piste ciclabili, per un investimento di circa 4milioni di euro.


Notizie dal territorio IL NUOVO VOLTO DELLE OFFICINE FS DI PORTA A PRATO

Al via la trasformazione dell’area Leopolda con la dismissione delle ex Officine grandi riparazioni (Ogr) di Ferrovie e la rigenerazione di un importante pezzo di città. Dopo l’ok della giunta, su proposta dell’assessore all’Urbanistica, il Consiglio comunale ha ratificato oggi l’accordo di pianificazione tra Comune di Firenze e Regione Toscana. L’accordo libera una superficie utile lorda di 42mila metri quadri dei capannoni dell’Ogr per la quale è prevista la trasformazione in quartiere con funzioni di residenza, commercio e servizi nel rispetto dei volumi esistenti. A ciò potrebbero sommarsi i 12mila metri quadri di ‘atterraggio’ delle superfici da demolire nell’area del complesso ferroviario di Campo di Marte. Tale opzione sarà definita in sede di definizione del piano attuativo. Il nuovo assetto, inoltre, rende indipendente la realizzazione della linea 4 dal resto della trasformazione urbana e consente le ‘accelerazioni’ nella progettazione per l’acquisizione dei finanziamenti statali. Si individua la necessità di un accesso ciclopedonale alla fermata della linea 4 lungo via Paisiello in corrispondenza di via Rinuccini e di un sottopasso pedonale di viale Rosselli, per rendere i tempi di attraversamento pedonali compatibili con i tempi di percorrenza delle auto.

PIAZZA PITTI, RICORDO DI CARLO LEVI E ANNA MARIA ICHINO

Saranno intitolate a Carlo Levi e Anna Maria Ichino i due slarghi ai lati di piazza Pitti. Lo hanno annunciato il sindaco e il direttore degli Uffizi Eike Schmidt in occasione del Giorno della Memoria. Si tratta di un gesto simbolico di grande significato per mantenere viva la memoria del ruolo di Levi e Ichino nella lotta antifascista, anche per il valore evocativo della casa in piazza Pitti che rappresentò un rifugio di molti antifascisti. Fu proprio in piazza Pitti che Carlo Levi scrisse ‘Cristo si è fermato a Eboli’ , coadiuvato da Anna Maria Ichino che batté a macchina giorno dopo giorno il manoscritto. La cerimonia di intitolazione si terrà il prossimo 8 marzo in occasione dell’anniversario della deportazione dei fiorentini nei campi di sterminio nazisti. Per tre mesi la Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti ospita una piccola mostra dedicata a Carlo Levi che, come è noto, fu anche un valente pittore.

VERSO IL RECUPERO DEL NUOVO CONVENTINO

Un’area abbandonata di oltre 3mila metri quadrati sarà riqualificata e destinata a una nuova funzione residenziale. Lo prevede il piano di recupero del complesso Nuovo Conventino di via Giano della Bella, che si trova accanto allo spazio già rinnovato e rilanciato con vocazione artigianale. L’edificio oggetto dell’intervento, situato tra via Giano della Bella, via del Casone e via Villani, venne realizzato negli anni ‘80 come ampliamento del complesso artigianale e versa attualmente in uno stato di semi-abbandono. Il piano prevede un intervento di demolizione e ricostruzione con una sostanziale riduzione della superficie ricostruibile (circa 2mila metri quadrati). La destinazione d’uso sarà al 100% residenziale, comprensiva di esercizi commerciali di vicinato. Ciascun appartamento disporrà di una superficie minima di 40 mq e di un posto auto pertinenziale.

CANTIERE IN PIAZZA DELLA REPUBBLICA

Eventi

GLI SPAZI DELL’ESTATE FIORENTINA Più risorse e più spazio per i quartieri nel nuovo bando dell’Estate Fiorentina appena pubblicato, per la prima volta molto in anticipo rispetto all’inizio della kermesse. L’Estate conferma anche per il 2018 la formula ‘estesa’, da maggio ad ottobre. Quest’anno sono state destinate all’Estate risorse complessive pari a un milione di euro, cifra che prosegue il trend positivo degli ultimi anni che ha visto 450 mila euro di risorse stanziate per il 2015, 670 mila per il 2016 e 767 mila per il 2017. Per quanto riguarda i luoghi, la manifestazione rinnoverà quindi gli appuntamenti negli spazi noti e già utilizzati in passato nel centro storico (Cascine, piazzale Michelangelo, piazza Santissima Annunziata, Le Murate, Piazza Indipendenza, Forte di Belvedere) ma si punterà molto anche sugli altri quartieri.

‘PIAZZA LA CANTINA’ Via alla IV edizione di Piazza la cantina, una manifestazione senza scopo di lucro in cui i residenti rimettono in circolazione i propri oggetti usati. L’evento è in programma, nelle due sedi distinte di piazza Massimo D’Azeglio e di piazza Indipendenza, il prossimo 8 aprile dalle 8 alle 18 (in caso di pioggia l’iniziativa sarà posticipata a domenica 15 aprile). Si ricorda che per poter partecipare è necessario compilare il modulo di adesione che si trova sul sito istituzionale del Quartiere 1 (http://q1.comune. fi.it/). La domanda potrà poi essere presentata nelle date stabilite, direttamente presso gli Uffici del Quartiere 1 (piazza Santa Croce 1) o inviata tramite e-mail al seguente indirizzo: piazzalacantinaq1@comune.fi.it Le postazioni saranno assegnate progressivamente in ordine di presentazione del modulo di adesione.

FIERA DEL CIOCCOLATO IN PIAZZA SS. ANNUNZIATA Dal 2 all’11 marzo si terrà un’edizione speciale della Fiera del cioccolato, per la quale quest’anno è stata scelta la prestigiosa cornice di piazza SS. Annunziata. Più di venti maestri cioccolatieri provenienti da tutta Italia offriranno al pubblico cioccolatini, praline, tavolette, gustose creme al cacao e tante altre imperdibili prelibatezze per il palato di grandi e piccini. Sono previste iniziative durante l’intera durata dell’evento: ogni giorno si potrà assistere a preparazioni in diretta e alla proiezione di filmati di cui saranno protagonisti chef di fama nazionale; vi saranno giochi e laboratori dedicati ai più piccoli, degustazioni e abbinamenti guidati, dal mondo della pasticceria a quello della gelateria e della cucina d’autore. Si potrà inoltre prendere parte a incontri di approfondimento sul cioccolato, che spazieranno dall’analisi salutistica e nutrizionale di questo prezioso alimento, alla sua importanza nella dieta degli sportivi, oltre a tante altre tematiche di attualità che faranno di questa fiera un appuntamento imperdibile.

A Palazzo Medici Riccardi

PROROGATA FINO AL 3 APRILE LA MOSTRA SU KEITH HARING Il 5 febbraio sono iniziati i lavori di riqualificazione di piazza della Repubblica e dell’adiacente via Pellicceria, spazi viabili di importanza nevralgica del pieno centro storico. L’intervento, che prevede una spesa di circa 900mila euro, sarà incentrato sul rifacimento della pavimentazione in pietra. Lavori e cantierizzazione prevedono un restringimento dello spazio nella piazza e l’istituzione di divieti di transito in via Pellicceria. Previsti anche divieti di sosta in via Porta Rossa, via Lamberti, piazza Davanzati.

NUOVO LASTRICO A SANTO SPIRITO

Sono in corso i lavori per la riqualificazione del lastrico in piazza Santo Spirito. L’area interessata è quella sul lato della basilica. Previsto lo spostamento in altra zona della piazza dei banchi del mercato normalmente collocati nell’area. Dal punto di vista dei provvedimenti di circolazione, saranno istituiti divieti di sosta in via Maggio e in via Michelozzi. L’intervento si concluderà il 7 marzo.

Firenze si conferma città sempre più sensibile alle istanze della nuova arte metropolitana. Un gran numero di persone, oltre 30 mila dal giorno dell’apertura al pubblico, ha infatti visitato a palazzo Medici Riccardi la mostra ‘Made in New York, Keith Haring, (Subway drawings) Paolo Buggiani and co. La vera origine della Street Art’. Un così grande successo ha indotto gli organizzatori a prorogare la manifestazione fino al 3 aprile.


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10 marzo 2018

metropolitana sì, ma sui pedali Gianni Carpini

“S

ali” in bicipolitana e scendi dall’altra parte di Firenze, pedalando dentro la città solo su percorsi protetti, con cartelli di indicazione a misura di ciclista, “fermate” nei luoghi di interesse (dagli uffici pubblici ai poli universitari) e stima dei tempi di percorrenza, per dare una mano anche ai meno esperti in sella. Ad esempio ci vorranno cinquanta minuti in bicicletta, senza andare a rotta di collo, da Sorgane alla sede della Regione in via di Novoli; mezz’ora tra il Ponte di Varlungo e quello della tramvia alle Cascine. È il progetto lanciato dall’associazione Fiab - Firenze Ciclabile e sposato dal neonato ufficio bici del Comune di Firenze, che riunisce gli assessorati di mobilità, ambiente, urbanistica e polizia municipale, coinvolgendo anche Legambiente: creare una rete di direttrici ciclabili fino ai confini della città, per un totale di otto percorsi, otto linee di colore diverso proprio come una metropolitana. Questa volta però niente vagoni, solo pedali e un po’ di buona volontà come motore propulsore. Per far viaggiare la bicipolitana il Comune ha annunciato lavori che ricuciranno le piste ciclabili esistenti e ne creeranno di nuove: 18 chilometri in più di asfalto rosso nei prossimi due anni,

18 km in più di asfalto rosso nei prossimi 2 anni

a cui si aggiungeranno altri 7 chilometri di tragitto da ricavare nei parchi pubblici e la manutenzione delle ciclovie già realizzate. Si parte dalla linea rossa (da Quaracchi a Sorgane, con un terzo di questi 14 chilometri da realizzare) e blu (13 chilometri, di cui manca un decimo del percorso, dalle Piagge al ponte di Varlungo passando per il centro). Poi toccherà alla verde Villa Vogel-Rovezzano e alla celeste UgnanoAnconella. Fra gli interventi già programmati due chilometri e mezzo di ciclabile nella zona di Lungarno Serristori, per sostituire il percorso misto sul marciapiede, la pista su Ponte San Niccolò e l’ultimo tratto di Lungarno della Zecca Vecchia fino alla Biblioteca Nazionale.

Identikit del Mo-biker fiorentino È

giovane, pedala in media per due chilometri e mezzo, va dal centro verso la periferia. È l’identikit del ciclista-tipo che inforca le bici condivise. Nei primi sei mesi del bike sharing a flusso libero (prendi la bici con lo smartphone, viaggi e poi la lasci dove vuoi, purché in un’area di sosta regolare) quasi 130mila fiorentini si sono registrati al servizio. Da agosto allo scorso gennaio sono stati macinati sui pedali quasi 100mila chilometri, come andare da Firenze a Parigi cento volte, con punte di 12mila utilizzi giornalieri, mentre la metà del popolo del bike sharing ha tra i 16 e i 24 anni. “È una piccola rivoluzione della mobilità, molte di queste persone avrebbero usato un mezzo inquinante”, dice Giovanni Bettarini assessore a urbanistica, politiche del territorio e smart city del Comune di Firenze. C’è anche l’effetto centrifugo: in tanti prendono le bici nella zona centrale e le lasciano in periferia, per questo Mobike si avvale di tre furgoni per ridistribuire equamente il parco mezzi oltre a rimuovere quelle che vengono lasciate dove non è consentito, grazie al collegamento diretto con la polizia municipale. Intanto il secondo gestore, Gobee, per problemi legati agli atti vandalici, ha fermato il suo servizio di bike sharing in tutta Europa, Firenze compresa.


ilreporter.it 11

Vincenzo D’Angelo

L’

assessore alla mobilità e lavori pubblici, Stefano Giorgetti, è a lavoro per delineare il piano viabilità che entrerà in vigore dal prossimo luglio e riorganizzerà i servizi di trasporto cittadini con l’entrata in funzione della nuova tramvia. Il nuovo piano di viabilità urbana studiato dall’assessore in collaborazione con Metrocittà, Comuni limitrofi, Quartieri e Ataf, terrà conto di alcune linee guida che porteranno i trasporti fiorentini a una riorganizzazione nell’ottica di ottimizzarne la qualità. Le linee bus, o parte di esse che si sovrappongono alla tramvia, verranno soppresse; altre saranno riorganizzate per creare coincidenze utili al traffico passeggeri. La linea 22 verrà definitivamente soppressa, coincidendo con la linea due della tramvia Peretola – Stazione, mentre la 14 subirà un importante cambiamento di percorso, evitando completamente i punti di coincidenza con la linea 3, che a sua volta si fonderà con la linea uno permettendo ai cittadini di raggiungere Careggi da Scandicci in circa venti minuti senza nessun cambio. La linea 8 si fermerà nella nuova piazza Oriana Fallaci e si potrà proseguire verso Santa Maria Novella solo su rotaia. Il 23 dall’attuale capolinea di Sorgane proseguirà fino a Bagno a Ripoli, mentre il 57, partendo da Campi, collegherà i poli universitari di Calenzano, Sesto Fiorentino e San Donato a Novoli. Le linee 2 e 28 da Sesto arriveranno fino in piazza Dalmazia, mentre il 60 avrà una linea trasversale che incrocerà tutte le tre linee della tramvia. Alcune linee forti, come il

rivoluzione tramvia per i bus: tracciati spezzati e variati E il centro “liberato”

E la festa della bici dura un anno

U

na kermesse sui pedali lunga dodici mesi. Il Florence Bike Festival cresce e diventa smart: non più solo un weekend di festa, ma tanti eventi distribuiti durante un anno intero. Prima novità il FlorencE-Bike Festival, alle Cascine dal 13 al 15 aprile, dedicato alle bici “intelligenti” a pedalata assistita. Non mancherà l’appuntamento con la De Rosa Granfondo Firenze (15 aprile), corsa che richiama in città migliaia di appassionati. A giugno arriverà poi la prima cronoscalata con biciclette storiche, mentre per l’estate 2019 è in cantiere il primo Bike Music Festival. Stay tuned sul sito fbf.bike. G.C.

6, 11, 1 e 17 rimarranno pressapoco invariate, tranne per qualche piccolo cambiamento di tracciato ancora da definire. L’attuale milione e mezzo di chilometri di percorrenze sarà portato a quattro milioni, integrando i servizi urbani nelle zone scoperte. Il piano prevede inoltre lo sgombro del centro e della stazione e la riduzione delle lunghezze dei percorsi bus per eliminare disagi e ritardi. In lavora-

zione già da tempo, il progetto definitivo dovrebbe essere ultimato per la fine del mese di febbraio. Tuttavia vanno considerati ulteriori possibili variazioni che potranno essere apportate al fine di rendere definitivo il nuovo piano urbanistico. In questo modo potranno essere aboliti i disagi creati, prima dai cantieri, e da luglio, dalla nuova organizzazione a cui i cittadini si dovranno abituare.

C’è un nuovo car sharing in città

O

rmai tutti sanno che il â Foto motori.it car sharing permette di utilizzare un’auto come se fosse la nostra, senza le numerose spese e i grattacapi di un’auto di proprietà. Dopo Car2Go, Enjoy e Share’ngo, a Firenze arriva un nuovo servizio completamente green. Si chiama Adduma Car e da pochi mesi ha messo in campo la sua flotta di quaranta mezzi totalmente elettrici, di cui otto furgoni. Il progetto è tutto italiano, nato nella soleggiata Sicilia, mentre Firenze è la città scelta per il debutto nazionale. Per utilizzare il servizio basta accedere al portale via smartphone, registrarsi e localizzare la vettura più vicina. Un veicolo Adduma Car può essere prenotato per massimo venti minuti e si sblocca solo utilizzando il QR Code che appare sull’app al momento della prenotazione. Il noleggio inizia una volta saliti sul mezzo e le tariffe vanno dai venti centesimi per la prima ora, fino a un centesimo a partire dalla nona, previsti prezzi agevolati per noleggi più lunghi. Il servizio è disponibile su tutto il territorio del Comune di Firenze. V.D’A.


12 marzo 2018

abc

ai dubbi più comuni Gianni Carpini

Gli alimenti biologici entrano prepotentemente nel carrello della spesa, basti pensare che l’anno scorso in Italia il fatturato del settore è aumentato quasi di un quinto. La Toscana oggi vanta il 19 per cento della superficie agricola utile coltivata secondo queste tecniche. Ma cosa vuol dire in concreto biologico? Per rispondere ai bio-dubbi abbiamo sentito Gaio Cesare Pacini, docente di Agro-ecologia all’Università di Firenze.

á Gaio Cesare Pacini

L’ del biologico Le risposte

come agricoltura “L’agricoltura biologica mira a produrre alimenti evitando prodotti chimici di sintesi, come pesticidi, fertilizzanti e ogm”, spiega l’esperto. Qualche pesticida viene usato, ma “viene ottenuto per estrazione da ingredienti naturali ed è impiegato solo come extrema ratio”. Un prodotto bio si riconosce dal marchio, una foglia bianca stilizzata su fondo verde e disegnata da dodici stelle, che garantisce la certificazione europea: solo chi supera i controlli di enti esterni, in tutte le fasi, può fregiarsi del logo, che riporta il codice dell’ente certificatore e la zona di produzione.

come biologico

E la Fortezza diventa green, per tre giorni

A

rriva la prima mostra mercato di prodotti biologici e biodinamici della città. Dal 23 al 25 marzo, la Fortezza da Basso si colorerà di verde per FirenzeBIO, una tre giorni a ingresso libero tutta dedicata al settore. Sarà possibile comprare alimenti di qualità e prodotti di biocosmesi grazie a realtà produttive di tutta Italia, ma anche partecipare a eventi e degustazioni, show cooking e convegni, oltre a mangiare in un bio-ristorante. La kermesse sarà l’occasione per approfondire i temi legati al benessere, dal buon cibo alla cura del corpo, dall’educazione alla sicurezza alimentare. I bambini delle scuole di Firenze saranno poi coinvolti nel concorso “PulcinoBIO” per riflettere sulla sana alimentazione e sul rispetto degli animali. Le iniziative abbracceranno tutta la città, con menù biologici in oltre cinquanta ristoranti, mentre dentro la Fortezza arriverà “Città Semplice”, iniziativa collaterale per toccare con mano quanto è stato fatto e quanto ancora si può fare per rendere le nostre città moderne e innovative. Per info e programma www. firenzebio.com. G.C.

Non tutto il “bio” è uguale, ne esistono tanti tipi. Con il boom del settore, molte aziende si sono affacciate in questo campo, tant’è che in alcuni casi c’è il rischio, avvertono gli esperti, di una mera agricoltura biologica di sostituzione: “Replica i cliché delle coltivazioni convenzionali, sostituendo prodotti chimici con altri che si trovano in natura – puntualizza Pacini -, in realtà lo spirito alla base della gestione delle aziende biologiche ‘storiche’ e di molte di quelle convertite recentemente è diverso: il fondamento è l’approccio agro-ecologico, che valorizza le potenzialità della natura: ad esempio mentre l’agricoltura convenzionale tende a uccidere gli insetti nocivi con i pesticidi, le aziende bio cercano di favorire la presenza di insetti utili, che mangiano quelli dannosi”. Sul mercato si trovano anche prodotti biodinamici, frutto di un’ulteriore certificazione più restrittiva.

come costo Perché il biologico è più costoso? “Da una parte, come in tutti i settori, ci sono questioni legate alla ‘marca’ che fanno alzare il prezzo – chiarisce Pacini -, prendiamo come paragone l’abbigliamento: i jeans griffati sono molto più cari di quelli che troviamo al mercato, ma sempre jeans sono. Lasciando stare queste eccezioni, per la stragrande maggioranza dei prodotti biologici la differenza di prezzo si attesta intorno al 20% in più: questa percentuale corrisponde alla diminuzione media del rendimento delle colture biologiche rispetto a quelle convenzionali, che è documentato essere il 20% in meno”.


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Mi faccio l’orto... sul terrazzo Fannì Beconcini

L’

orto fai da te è una pratica sempre più diffusa e, in mancanza di un giardino o di un appezzamento di terreno a disposizione, sono sempre di più coloro che si cimentano nella realizzazione di un orto casalingo in terrazza o sul balcone. Ma quali sono gli accorgimenti e le buone pratiche da tenere presenti affinchè entusiasmo ecologico e pollice verde non siano vani? Innanzitutto bisogna considerare il

microclima del terrazzo, meglio se esposto a sud o sud est e ventilato, in ogni caso deve essere soleggiato per almeno quattro ore al giorno. Il secondo parametro riguarda dimensioni e portata della superficie in modo da scegliere contenitori e impianti di irrigazione adeguati. A tal proposito si può optare per la progettazione in verticale al posto o insieme a quella classica orizzontale e si può scegliere la coltivazione idroponica, acqua e argilla espansa, al posto della terra. L’ideale sarebbe mixare le tecniche

preparando vasi e fioriere con argilla o ghiaietto sul fondo, terriccio mischiato a sabbia nella percentuale del 10% e concime. In commercio è possibile scegliere tra terricci tradizionali già fertilizzati e terricci bio già concimati. Quanto alla scelta delle piante da coltivare, il consiglio green è di informarsi sui prodotti di stagione e dotarsi di un calendario delle semine con le fasi lunari. Marzo è un buon mese per la semina ma, soprattutto che per chi è alle prime armi, utilizzare piante già germogliate potrebbe essere la soluzione migliore. Le piante di più facile gestione e resa sono la maggior parte delle aromatiche, in primis prezzemolo e basilico, e le insalate, dalla lattuga alla rucola. Sono molto adatte alla coltivazione sul balcone anche le zucchine, le bietole, le cipolle, le fragole, i pomodori, i peperoncini, le melanzane e il sedano. L’importante è dedicare cure quotidiane all’orto, provvedere all’innaffiatura giornaliera – possibilmente al tramonto e in estate due volte al giorno, mattina e sera – e gestire correttamente semina, interramento, concimazione. Consiglio ecosostenibile: i fondi del caffè, l’acqua di cottura delle verdure (fredda) e la cenere della legna sono ottimi concimi naturali. Idea originale: erbe aromatiche coltivate in verticale usando un’asse di legno e bottiglie di plastica.


14 marzo 2018

Daniele Mu

O

gni tanto mi capita di chiedermi come cambierebbe la mia vita se fossi donna. Come cambierebbero le mie abitudini? A quali difficoltà andrei incontro? La risposta che mi sono dato è che, ahimè, ci sono troppe libertà che do per scontato e alle quali una donna, solo per il fatto di essere donna, potrebbe essere costretta a rinunciare. Un esempio? È notte fonda, devo tornare a casa e non ci sono più mezzi pubblici. Probabilmente non mi sentirei al sicuro ad attraversare la città e ricorrerei a un servizio come il “taxi rosa” che, oltre a garantire una tariffa scontata sulle corse notturne, dalle 22 alle 4 riserva una linea preferenziale alle clienti in attesa. Potrei anche sfruttare il car sharing: il “Women night voucher” di Share’ngo, ad esempio, offre una tariffa ridotta alle donne che utilizzano il servizio dalle 1 alle 6 di mattina. Oppure potrei decidere di tornare a casa da sola, ma forse comincerei a frequentare dei corsi di autodifesa per camminare a testa alta. A Firenze ce ne sono tanti: ad esempio c’è il Women Ju-Jitsu Department, in zona Porta Romana, o la World Ju-Jitsu Corporation, in via A. del Pollaiolo. Ma quello della sicurezza non è l’unico problema che una donna deve affrontare. Penso ai bisogni di una madre, come quelli di allattare o di cambiare un pannolino, che possono mettere in crisi una donna se si trova fuori casa. Fortunatamente, oltre alla rete di “baby point” dell’associazione Mamme amiche, anche molti esercenti, librerie e musei si sono attrezzati con spazi appositi. Tra

Essere donna oggi

sostegno e prevenzione, le chiavi per battere le discriminazioni

D

questi Chicco (naturalmente), la Biblioteca delle Oblate, il Mercato Centrale e la Galleria degli Uffizi. Insomma: non si può certo dire che Firenze non sia una città attenta alle esigenze e alle problematiche riguardanti l’universo femminile. C’è da chiedersi, però, per quanto tempo ancora la nostra società sarà disposta ad accettare che una donna non possa sentirsi al sicuro da sola, oppure quando tutti i locali si doteranno di strutture apposite per le necessità di una madre. C’è da chiedersi, inoltre, per quanto ancora questi servizi saranno considerati la regola e non, invece, l’eccezione. Forse, se tutti gli uomini si chiedessero come cambierebbero le loro vite se fossero donne, quel momento potrebbe arrivare prima.

iscriminazione, stalking, violenza di genere, femminicidio. Parole che nessuno vorrebbe sentire e che, invece, affollano ogni giorno le nostre cronache. Ancora oggi per molti uomini la donna rimane un oggetto da possedere e, quando questo non è più possibile, da buttare. Fortunatamente a Firenze ci sono diverse associazioni che si battono per assistere le vittime di ogni forma di violenza, sia essa fisica o psicologia. Tra queste l’Associazione Artemisia, che dal 1991 garantisce assistenza a donne, bambine e bambini che subiscono (o hanno subito) violenza. Sono 1300 le donne che, ogni anno, si rivolgono all’associazione. Due sono gli ambiti di intervento: il sostegno, garantito da un gruppo di esperti che, oltre a fornire ascolto e assistenza legale, accompagna le vittime di violenza nel processo di uscita; e la prevenzione. La violenza di genere, infatti, non si sconfigge con le quote rosa, ma solo attraverso un lento e capillare lavoro di sensibilizzazione. Un vero e proprio cambiamento culturale che deve iniziare fin dalla tenera età, in famiglia e nelle scuole, e proseguire nell’età adulta con convegni e conferenze. Solo in questo modo potremo dirci una società veramente civile. D.M.


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Dove la letteratura è... femmina Barbara Palla

N

el cuore di Firenze, in via Fiesolana 2/B, dietro una piccola porta blu e sotto un’insegna bianca e arancione c’è la Libreria delle Donne: un piccolo angolo del centro dove si trovano solo libri scritti da donne, ma attenzione, da non confondersi con la letteratura rosa. La Libreria delle Donne è nata nel 1980 grazie all’impegno di una quarantina di donne con l’intenzione di creare un posto nuovo, nel quale raccontare la storia del movimento femminista così come parlare e discutere dell’empowerment femminile o della costruzione di genere. Proprio questi argomenti guidano le socie, tutte volontarie, nella selezione dei volumi da mettere in vendita, alcuni scelti nei cataloghi della grande distribuzione mentre altri in quelli delle piccole, vedi piccolissime, case editrici. Data la rarità e la particolarità dei volumi presenti, alcuni dei quali divenuti introvabili sul mercato vengono ri-pubblicati dalla Libreria stessa: le socie hanno creato il Centro di Documentazione “FILI”, successivamente inserito nel sistema bibliotecario comunale, così che i libri si possano non solo comprare

ma anche prendere in prestito. Oltre ai libri, nei piccoli spazi presi in affitto dal Comune, la Libreria ospita una grande varietà di attività come convegni, gruppi di lettura, incontri formativi, stage finalizzati alla discussione e al confronto sul tema del femminismo. La diversità culturale e l’impegno politico rendono della Libreria delle Donne un luogo aperto a tutti, uomini, donne, militanti, ma soprattutto amanti della lettura.

un ballo contro la violenza

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rtemisia Gentileschi, Frida Khalo, Maria Callas, Edith Piaf e Tamara de Lempicka si danno appuntamento l’8 marzo 2018 alle 21.00 nella Chiesa di Santo Stefano al Ponte per raccontare il loro coraggio, l’arte e... la violenza. Cinque donne, cinque destini segnati da abusi fisici o psicologici,

Facciamo Merenda in Sartoria?

T

ra i mille impegni della giornata, capita di non avere tempo per seguire un’attività manuale. Così è nata Merenda in Satoria, o più semplicemente Mis, un piccola scuola di cucito in via del Drago d’Oro. La storia di Mis è la storia di tre donne che hanno deciso di cambiare professione. L’idea è di Romana, laureata in Psicologia del Lavoro, capitata un po’ per caso e un po’ per fortuna nell’arte della sartoria, seguendo la passione e un artista per cui realizzava cartamodelli e piccoli abiti. Insieme a lei ci sono Gloria, restauratrice e conservatrice di tessili antichi il cui interesse si è spostato di recente sulle stoffe moderne; e Piera, sarta di professione e insegnate di Mis da pensionata, una passione difficile da abbandonare. Nonostante i piccoli spazi, Mis propone molti spunti per iniziare un’attività manuale e creativa. Offre anche una seconda chance a studenti e disoccupati grazie a corsi professionalizzanti riconosciuti e.. ovviamente ai capi che necessitano di un restyling. B.P.

presentate in un unico balletto in cui sarà protagonista à il loro riscatto artistico. Uno spettacolo tra danza e storia dell’arte. Lo spettacolo “5 Danze contro la violenza” è messo in scena dalla Lyric Dance Company, compagnia di ballo di Alberto Canestro. B.P.


16 marzo 2018

Cambio

casa

Meglio acquistare che affittare

Vincenzo D’Angelo

U

n nuovo lavoro, il desiderio di stare in coppia o di realizzare un sogno nel cassetto. Sono moltissimi i motivi che ci spingono a cercare una nuova casa. Nella selvaggia giungla del mondo immobiliare è indispensabile muoversi nel modo giusto e trovare una sistemazione adatta alle proprie esigenze. Innanzitutto è importante chiarirsi le idee cercando di capire cosa si sta cercando, in particolare il budget: affitto o acquisto? Secondo uno studio condotto dall’Osservatorio di Immobiliare.it a Firenze conviene più la seconda opzione: lo scorso anno acquistare una casa in città è costato in media duemila euro per metro quadrato, mentre affittare circa dieci euro/mq contro la media nazionale di poco più di nove euro. La cara vecchia Firenze registra comunque un aumento del 3,4% sul numero di affitti mentre segna un numero negativo dell’1% per quanto riguarda l’acquisto. Il nostro è il capoluogo più caro della regione, seguito da Siena, Prato, Lucca e Grosseto, mentre il più economico è Arezzo. Dunque cosa fare? Affidarsi alle mani

degli esperti del settore potrebbe essere un’ottima soluzione se state cercando una sistemazione più stabile e duratura, ma bisogna tener conto dei costi aggiuntivi, a volte anche particolarmente esosi. Per soluzioni più temporanee è invece più conveniente affidarsi ai numerosi servizi online, in cui è possibile consultare i vari immobili, spesso resi disponibili dagli

stessi proprietari, e portare avanti la trattazione privatamente. Idealista (idealista.it) e Immobiliare (immobiliare.it) sono i più consultati, seguiti da Subito (subito. it) e il familiare Kijiji (kijiji.it) nato dall’eredità del vecchio Ebay Annunci. Per gli studenti e i fuori sede arrivano in soccorso i social network: sono diversi i gruppi Facebook in cui gli utenti pubblica-

no gli annunci di camere, bilocali e appartamenti in affitto. Il colosso americano ha creato un’intera sezione chiamata “marketplace” in cui è possibile fruire dei numerosi annunci in una modalità più intuitiva e organizzata rispetto ai classici post. Le soluzioni sono diverse, anche se la ricerca richiede impegno, costanza... e una buona dose di fortuna.

Giovani e lavoro: le nuove opportunità sul territorio Fiorentino

S

ono sempre di più i giovani che decidono di abbinare allo studio un’esperienza pratica per acquisire nuove competenze e fare esperienza. A Firenze ci sono molte opportunità per chi desidera affacciarsi al mondo del lavoro, ad esempio il Servizio Civile offre la possibilità di collaborare per un anno a progetti di natura sociale e culturale in cambio di un rimborso spese mensile. Una buona opportunità per conoscere meglio le complesse dinamiche del mondo del lavoro ma anche aiutare quella parte di popolazione bisognosa di aiuto, sostegno o semplicemente di un piccolo gesto di gentilezza quotidiana. Il bando regionale si è chiuso agli inizi di marzo e circa novecento ragazzi saranno selezionati tra le numerose candidature, mentre è previsto per la primavera inoltrata la pubblicazione del bando nazionale per i progetti in partenza il prossimo autunno. Anche il Centro per l’Impiego si occupa attivamente dell’orientamento lavorativo dei giovani, sopratutto grazie ai progetti GiovaniSì e Garanzia Giovani che prevedono agevolazioni per le aziende che decidono di accogliere dei tirocinanti all’interno dell’organico. Infine sono molte le aziende private che hanno deciso di investire in città: The Student Hotel, il circuito di palestre Klab e Red Bull sono solo alcune delle società alla continua ricerca di personale under 30 su tutto il territorio fiorentino. V.D.A.


ilreporter.it 17

come uscire dalle dipendenze Tiziana Alma Scalisi

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uando si affronta un tema delicato come quello delle dipendenze, ci si trova di fronte un vero e proprio vaso di Pandora. Le sostanze stupefacenti si dividono in psicotrope legali (alcool, nicotina e farmaci) e illegali (eroina, cocaina, cannabinoidi, stimolanti e altre droghe). Esistono poi le dipendenze comportamentali come il gioco d’azzardo patologico (GAP), la videodipendenza, la compulsione alla spesa, i disturbi alimentari, le dipendenze tecnologiche, il tabagismo.

ALCOOL

L’alcool presenta rischi non del tutto considerati, come spiega la dottoressa Fiamma Cocchi, responsabile del programma alcool e cocaina a Villa dei Pini: “Ho pazienti ricoverati da tutta Italia, dai 18 ai 65 anni per la maggior parte maschi tra 40-50 anni, ma non esistono differenze né a livello culturale né a livello sociale. Ho avuto medici, laureati, operai, suore e preti. Purtroppo negli ultimi anni il ricovero si sta abbassando e ultimamente abbiamo ingressi già a 25 anni. All’alcool si associano spesso i cannabinoidi (marjuana e hashish), mentre dai 35 anni in su la cocaina”. L’alcool è un fenomeno strisciante: “E’ più facile uscire dalla cocaina che dall’alcool – ammette – è legale, costa poco, si trova dappertutto e viene pubblicizzato. Non se ne avvertono i rischi”.

GIOCO D’AZZARDO

Il Gioco d’Azzardo Patologico (GAP) e la ludopatia stanno assumendo dimensioni rilevanti. Da settembre 2017 in Toscana è attivo un numero verde per contrastare e prevenire il fenomeno. L’iniziativa si inserisce nel piano regionale contro la dipendenza da gioco d’azzardo già approvato dal Ministero della Salute. Al numero verde, accessibile a chiunque, risponde un pool di esperti psicologi e psicoterapeuti per una prima assistenza telefonica.

DCA

Acronimo di Disturbi del Comportamento Alimentare Il 15 marzo è la giornata del “fiocchetto lilla”, istituita per sensi-

LE SOSTANZE ILLEGALI

25,9%

degli studenti italiani ha assunto almeno una

sostanza illegale

nel 2016

25,7%

I NUMERI DEL FUMO

31,1%

dei maschi in Toscana

31,6% in Italia

26,5%

Delle femmine in Toscana

17,9% in Italia Dati: Ars su dati Istat 2015

bilizzare l’opinione pubblica. I DCA comprendono l’anoressia, la bulimia, il binge eating, l’obesità, l’EDNOS e molte altre forme legate ai disturbi dell’alimentazione. Interessa prevalentemente le ragazze ma i dati sono purtroppo in crescita. Stefania Cecchi del consiglio

degli studenti toscani ha usato almeno una direttivo dell’associazione Conversando Onlus, spiega: “Il gruppo è nato da alcuni genitori che hanno figlie con disturbi. I percorsi sono separati, noi accogliamo i genitori. Quel primo gruppo ebbe talmente tanti benefici dal percorso che nacque l’associazione. Vogliamo dare un sostegno ai genitori, credo fermamente in questo approccio. Facciamo incontri quindicinali a Careggi il venerdì, mentre il lunedì abbiamo uno sportello di accoglienza al Nuovo ingresso di Careggi. I genitori vengono introdotti nel gruppo del venerdì dopo un primo momento di ascolto. Ci ritroviamo per parlare, chi arriva ha bisogno di una risposta immediata. Non abbiamo professionisti, il gruppo funziona attraverso il racconto e l’ascolto. La chiave di tutto è l’esperienza condivisa. La via d’uscita c’è anche nei momenti peggiori, ma serve avere un esempio”.

sostanza illegale

negli ultimi 12 mesi

23,4%

degli studenti italiani che ha consumato cannabis nel 2016 ha avuto un consumo problematico

15,1% in Toscana

9,2%

degli studenti italiani ha assunto almeno uno

psicofarmaco 9% in Toscana Dati: ESPAD ITALIA 2016 (panel Sabrina Molinaro)


18 marzo 2018

Il 17 marzo tutti in verde: è San Patrizio. Cosa fare tra trifogli, musica folk e boccali di birra scura Leila Zoia

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nche a Firenze arriva come ogni anno la festa di San Patrizio. Preparate un outfit rigorosamente verde, e, per i più coraggiosi, via libera a parrucche, make up e nail art a forma di trifoglio e quant’altro, per celebrare insieme l’Irlanda. Il verde è infatti il colore simbolo di questa terra chiamata anche l’Isola di Smeraldo. Il 17 marzo si ricorda la morte del Santo, Patrono d’Irlanda, cui fu affidata da Papa Celestino I nel V secolo l’evangelizzazione delle terre britanniche. Si narra che San Patrizio si avvalse della simbologia del trifoglio per spiegare il concetto cristiano di Trinità alle popolazioni pagane. Non solo in Irlanda si organizzano parate spettacolari per celebrare il Santo. Anche altri Paesi del mondo, interessati da una significativa migrazione irlandese, si vestono a festa per l’occasione. Caratteristiche sono le tradizionali parate per le vie cittadine di Montreal, New York, Boston e Tokyo; mentre a Chicago le acque dell’omonimo fiume vengono colorate di verde per celebrare il santo irlandese. Firenze dimostra ancora una volta l’interesse e l’amore per la musica e le tradizioni di questo popolo. La manifestazione “Irlanda in Festa” si svolgerà quest’anno alla Flog (Via Mercati 24/b), con un bel programma di concerti che vedrà esibirsi il 16/3 Chris Jagger trio e Folkabbestia e il 17/03 i Drunken Lullabies, Baro Drom Orkestar. Si continuerà a festeggiare anche la settimana successiva, il 24/3, con i Modena City Ramblers, gruppo che fin dagli esordi ha dichiarato un amore incondizionato per il folk irlandese. Party, musica e danze renderanno l’atmosfera di Firenze davvero unica. I numerosi Irish pub della città stanno preparando spettacoli di musica dal vivo, fiumi di birra verde e per l’occasione distribuiranno dei gadget. Special guest nei locali, il Leprechun: il celebre elfo baffuto, parte della mitologia irlandese. La leggenda vuole che il folletto custodisca dei sacchetti pieni d’oro nascosti ai piedi dell’arcobaleno. L’Irlanda rappresenta tutto questo:

il cielo d’irlanda sopra la toscana

magie, miti e leggende. Non dimentichiamoci però di assaggiare anche le numerose tipologie di bevande al luppolo bionde, rosse e naturalmente la Guinness, birra scura color rubino, di cui vengono serviti più di 10 milioni di bicchieri al giorno in tutto il mondo!

guinness cake: il dolce perfetto per festeggiare

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an Patrizio è l’occasione giusta per preparare la Guinness cake: la torta al cioccolato aromatizzata con la birra. Abbiamo raccolto la ricetta di James, studente universitario irlandese residente a Firenze. Ecco gli ingredienti: 225 g di burro, 350 g di zucchero di canna, 4 uova, lievito e 225g di farina, 100 di cacao amaro e 400 ml di Guinness. Per la decorazione: 200g di mascarpone e 250g di zucchero a velo. Setacciate in una ciotola farina, lievito e cacao amaro. In un’altra ciotola lavorate il burro con lo zucchero di canna e aggiungete le uova. Unite assieme i due composti. Infine versare a filo la birra Guinness e mescolate. Infornate per 1 ora e 10 minuti a 180 gradi. Una volta raffreddata ricoprite con una crema da realizzare unendo mascarpone e zucchero a velo. Distribuite la crema sulla superficie formando dei ciuffi che ricordino la schiuma della birra Guinness. L.Z..


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C’è un po’ di Grecia in città Leila Zoia

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e state già pensando alle vacanze per l’estate, perché non iniziare a preparare il vostro viaggio già da ora, scoprendo gli aspetti culturali che riguardano la vostra meta, a partire dalle tracce che si possono trovare in città. Se ad esempio la vostra destinazione è la Grecia, o le sue isole, facendo due passi vicino a Ponte Vecchio, potete scoprire la bellissima Chiesa costruita proprio sopra il fiume Arno, da cui deriva il nome: San Jacopo Soprarno. Il tempio - in stile romanico del XI secolo con aggiunte architettoniche in stile barocco del XVIII secolo- è stato concesso alla sacra Arcidiocesi d’Italia e Malta da parte dell’Arcivescovo Antonelli nel 2006. Lì è situata attualmente la Parrocchia ortodossa di San Jacopo Apostolo di Firenze. Numerosi sono i ristoranti greci in città dove poter assaporare i cibi della tradizione culinaria ellenica. Alcuni centri culturali, inoltre, organizzano spettacoli e corsi di ballo, indispensabili per non farsi trovare impreparati quando vi imbatterete in una festa. Soprattutto quest’anno, perché la musica tradizionale greca è stata inserita nella lista dei patrimoni intangibili dell’Unesco. Se nella vostra idea di vacanza c’è anche il desiderio di entrare in con-

tatto con la popolazione locale per farsi dare delle dritte dagli abitanti, c’è anche la possibilità di imparare i rudimenti della lingua. A Firenze, alcune scuole organizzano corsi serali di greco moderno o antico. Occhi aperti anche sui quartieri della città: a Novoli un tempo c’erano delle zone abitate da persone greche, soprattutto di origine italiana. Interessante conoscere le loro storie, a volte positive, a volte dolorose, come tutte le storie di migrazione.

La storia di P: italiana, ellenica e anche fiorentina

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l racconto di P. ,una simpatica signora greca di discendenza italiana, che da bambina viveva a Patrasso comincia negli anni Quaranta. “Durante la Seconda Guerra Mondiale, per tristi motivi, siamo stati costretti a fuggire dal nostro Paese. Sono arrivata in Italia, a Bari, con un treno merci (via Jugoslavia) assieme alla mia mamma, il babbo e mia sorella. Siamo giunti a Firenze nel ‘43, dove per alcuni anni abbiamo vissuto in un centro profughi, in via della Scala. Negli anni siamo poi riusciti a costruire finalmente la nostra casa. Ricordo i miei genitori come grandi lavoratori. La

mamma, che faceva la sarta, nei pochi momenti liberi mi ha insegnato le tradizioni greche, i balli tipici e la cucina... Sapeva preparare degli ottimi involtini di foglie di lattuga, riso e carne macinata, cotti in forno cosparsi di brodo di agnello”. La Signora P. si sente italiana, ma volte, in casa, parla ancora la lingua greca che ha insegnato anche al figlio. Testimonianza del fatto che, a distanza di anni, il legame con il Paese natale è ancora forte. L.Z.

RIDI CON IL REPORTER Affilate l’ironia: ogni mese, Il Reporter ospiterà una vignetta “silenziosa”. Ai dialoghi pensateci voi lettori, facendo emergere il vostro innato spirito da cabarettista.

LA VIGNETTA DI FEBBRAIO

di Pasquale Ielo

Inviateci la vostra interpretazione via mail a redazione@ilreporter.it o tramite i nostri canali social. La migliore sarà pubblicata il prossimo mese.


Benvenuto bebè: un kit per neomamme Serena Wiedenstritt

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annolini e pomata per il nuovo arrivato, una tisana per la mamma e la guida per neogenitori da leggere insieme sul divano se e quando il piccolo farà la nanna. É il contenuto del kit di benvenuto ‘Bebénvenuto!’ destinato ai neonati fiorentini. Il pacco regalo, che è la novità del 2018 per le famiglie che si stanno allargando, potrà essere ritirato nelle 21 farmacie comunali, presentando la lettera inviata ai neogenitori dal sindaco di Firenze, Dario Nardella. Insieme all’occorrente per il primo cambio e alla tisana, il kit comprende 30 pagine di “istruzioni per l’uso” per gestire i primi momenti e giorni dopo la nascita del proprio figlio o figlia. L’opuscolo contiene informazioni su tutte le questioni burocratiche da assolvere, dalla dichiarazione di nascita e la carta di identità alla scelta del pediatra e delle strutture e dei servizi educativi, una volta che il neonato sarà cresciutello. Nella guida ai neogenitori ci sono anche indicazioni sui congedi parentali e la malattia

del figlio, sulle misure di sostegno alla famiglia, come gli assegni di maternità e al nucleo familiare, il bonus asilo nido e le modalità di richiesta dell’Isee e del il reddito di inclusione (Rei). Proprio sui servizi educativi, è di fine gennaio la buona notizia che, grazie ai fondi del Piano Infanzia

il cane? lo prendo in affido

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dottare un cucciolo dal canile o prenderlo in affido? Se la prima è una scelta per la vita, la seconda opzione dura un anno, al termine del quale il cucciolo ormai cresciuto rientrerà stabilmente alla scuola Cani Guida per Ciechi. L’affidamento infatti è il periodo nel quale l’animale vive in famiglia per sviluppare le corrette regole di socializzazione e abituarsi alle realtà urbane e sociali. Info: http://open.toscana.it/web/toscana-accessibile/ affidamento-cuccioli. S. W.

del Governo, le famiglie fiorentine con i redditi più bassi avranno diritto allo sconto sulle rette degli asili e per alcune anche a mesi di nido gratis. Nel dettaglio 969 nuclei familiari fiorentini, con un reddito tra 0 e 15mila euro, vedranno azzerata la retta del nido per cinque mesi, per 714 famiglie,

con Isee da 15mila a 32.491 euro, lo sconto sarà progressivo e andrà dal 99,99% al 10% della retta. Mentre per altre 574 famiglie, con reddito superiore a 32.500 euro, il tetto di sconto sarà fissato al 10%. Da Palazzo Vecchio le comunicazioni sul rimborso sono partite nelle scorse settimane.

un viaggio da pinocchio a harry potter

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è tempo fino al 3 giugno per visitare a Villa Bardini la mostra ‘Da Pinocchio a Harry Potter. 155 anni di illustrazione italiana dall’Archivio Salani dal 1862’. La mostra raccoglie 300 documenti di vario tipo sulla storica casa editrice fiorentina, a cui si deve il merito di aver portato in Italia il successo mondiale della saga di Harry Potter. A Villa Bardini sarà così possibile fare un viaggio nella storia dell’illustrazione attraverso le pubblicazioni Salani. S. W.


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Per lo studio, la cura, l’assistenza e l’informazione sui tumori cerebrali infantili Via Ontignano, 44 50061 Fiesole [Fi] Tel/Fax 055.695047 Cell. 335.362203 info@tommasino.org www.tommasino.org CF 94078280487 • PI 05090750489 c/c postale 12158531

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â L’ex Carcere delle Murate Guido Bachetti

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lla scoperta di tesori nascosti, come novelli esploratori. È questa la possibilità offerta dalla 26esima edizione delle giornate Fai di primavera, che sabato 24 e domenica 25 marzo vedranno aperti oltre mille luoghi speciali (a cui si potrà accedere con un contributo facoltativo, da 2 a 5 euro), distribuiti a pioggia su tutto il territorio nazionale. La Toscana, e Firenze in particolare, offriranno ai tutti gli Indiana Jones 2.0 pronti ad avventurarsi alla scoperta del nostro patrimonio culturale, delle perle da segnare assolutamente in agenda. Il complesso de Le Murate, ad esempio, oggi sede di eccellenze culturali e produzione artistica (Le Murate. Progetti Arte Contemporanea) e letteraria, ha una storia che affonda nel ‘400 con la costruzione, finanziata da Giovanni De’ Benci di un monastero ad uso delle pie donne fiorentine che già vivevano rinchiuse (da qui il nome “murate”) in piccole casupole sull’attuale Ponte alle Grazie. Il convento crebbe nei secoli successivi fino a quando, a partire dal 1845 i locali vennero ristrutturati, e le Murate ospitarono il nuovo carcere cittadino. Negli anni ’80 il carcere venne chiuso e l’intero complesso, ormai disabitato, divenne così oggetto di un ambizioso progetto di ristrutturazione e riqualificazione, guidato da Renzo Piano, che oggi i visitatori potranno scoprire addentrandosi tra celle, cappelle e corridoi che vivono tra passato e presente. Altro giro, altra corsa con il complesso conventuale di Ognissanti, fondato alla metà del XIII secolo dall’ordine degli Umiliati, e all’interno del quale è celato il suggestivo cenacolo dipinto da Domenico del Ghirlandaio nel 1480. Posto sul fondo, il grande affresco

e tu che

fai? dell’Ultima cena crea un potente gioco illusionistico, ampliando l’architettura della sala che si trasforma in una loggia aperta. E ancora, sempre in borgo Ognissanti, il bellissimo e misconosciuto ex ospedale di Santa Maria dell’Umiltà diventato

Il 24 e il 25 marzo arrivano le Giornate di primavera del Fondo Ambiente Italiano: due giorni per scoprire i tesori nascosti

poi vecchio ospedale di San Giovanni di Dio, uno degli ricoveri più antichi di Firenze (insieme a Santa Maria Nuova). Fondato nel 1380, fu ampliato tra il 1697 e il 1709 e a quell’epoca risalgono la chiesa e il monumentale scalone a forbice,

â La chiesa di Ognissanti a Firenze

con affreschi e sculture. Nella corsia settecentesca ha sede il “Centro di documentazione per la storia dell’assistenza e della sanità” con opere e arredi provenienti dall’ospedale, dalla chiesa e dal convento tra cui i suggestivi 28 capoletto attribuiti a Bartolomeo Bimbi e alla sua bottega, oltre ad un’esposizione di antichi strumenti medici. E poi la cappella di San Luca, a cui si accede dal chiostro della Basilica della Santissima Annunziata. La cappella, divenuta sede dell’Accademia delle Arti del Disegno, fu decorata con un complesso ciclo allegorico in cui tre dipinti (Allori, Vasari e Santi di Tito) si alternano a dodici sculture. Dalla chiesa soppressa di San Ruffillo vi pervenne nell’Ottocento anche un pregevole affresco del Pontormo. Questo è il meglio dell’offerta fiorentina, ma per chi volesse fare una gita fuori porta? Potrebbe fare un salto al suggestivo ex ospedale psichiatrico di Maggiano (dove visse e lavorò lo scrittore viareggino Mario Tobino) oppure alla “botte” a Vicopisano, condotto sotterraneo che passa sotto l’alveo dell’Arno, o anche all’Accademia navale di Livorno e all’antica farmacia Francini Naldi di Asciano, in provincia di Siena. Insomma, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Info: www.fondoambiente.it


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CULTURA

la classe non è acqua(rama) Intervista al duo fiorentino emigrato a Milano con il sogno della Francia Rocco Gurrieri

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quarama è l’originale progetto concepito da Dario Bracaloni e Guglielmo Torelli a partire dall’estate 2015. Fiorentini con base a Milano, il loro primo album “Riva” è uscito nel 2017. Il vostro futuro 2018. Un tour in Francia, ancora tanti concerti in Italia e nuova musica. Il connubio fra la musica e un certo tipo di estetica è fondamentale nella vostra band. Specifiche grafiche, palette cromatiche. Raccontate questa scelta. Siamo convinti che una bella grafica aiuti tantissimo a comunicare la propria musica...soprattutto oggi, dove la comunicazione che ruota attorno a uscite discografiche e eventi musicali passa quasi esclusivamente attraverso i social network e l’immagine che proponi di te stesso è più che mai importante. L’artwork di “Riva” è stato curato dall’illustratrice francese Clemence Chatel, ci siamo incontrati a Firenze ed ha subito saputo interpretare quello che avevamo in mente creando qualcosa di davvero unico. Aiutatemi a dare una definizione del vostro stile musicale. Domanda non semplice! Ci piace pensare alla nostra musica come un incontro dei ritmi e dei groove della musica nera con le melodie del pop anni ‘60, il tutto in formato canzone. Nei live state proponendo un pezzo di repertorio di Battisti, “Il veliero”. Perché la scelta di Lucio? Battisti è un autentico punto di riferimento per noi: musicista eclettico, ha interpretato tantissimi generi mantenendo una personalità e uno stile unici attraverso tutta la sua lunga carriera. “Il Veliero” è un brano pazzesco, fatto di groove e grandi melodie, ogni volta che lo suoniamo la reazione del pubblico è entusiastica! Trovereste offensivo se dicessi che “Riva” è un album perfetto da ascoltare durante un viaggio? È distensivo, sognante, ti lascia andare

a una pop-malinconia. No al contrario, è un album scritto pensando al viaggio, alla fuga e all’evasione. Quello che dici è il miglior complimento possibile.

E la risposta francese al vostro sound? Pazzesca! In attesa del tour di aprile abbiamo fatto una prima data per presentare l’album e a Grenoble ci

siamo trovati davanti un pubblico attento, che cantava le nostre canzoni e che ballava senza sosta. Non vediamo l’ora di tornare a suonare anche per loro.

tutti in piedi per il nobel della canzone bob dylan al mandela nel segno del tre T orna a tre anni dall’ultima esibizione italiana il leggendario Robert Allen Zimmerman, alias Bob Dylan. Dopo il premio Nobel per la letteratura “Per aver creato nuove espressione poetiche all’interno della grande cultura della canzone americana” come ha sancito il comitato svedese, il 7 aprile al Mandela Forum il mito presenta il suo triplo disco. Lungo? No, solo come se ne facevano un po’ di anni fa. Triplicate è un omaggio ai vecchi standard del canzoniere americano, non un’operazione nostalgica ma una ricostruzione sonora tramite il recupero dell’immaginario musicale e storico che ha contribuito a generare il suo lavoro. Tre capitoli scissi fra loro volti a formare un unico concept. “C’è così tanto di me nei versi di queste canzoni da avermi permesso di concentrarmi solo su melodie e arrangiamenti” ha dichiarato Dylan. La chiave è la semplicità, il ritorno alla canzone chiara e perfetta nella sua innocenza. Come scrive lo scrittore Tom Piazza nelle liner notes dell’album: “Spesso serve una vita per capire le cose più importanti, che spesso sono le più semplici. Forse così semplici da non poter esser tradotte in parole”. Quindi testi non suoi, dove Dylan si svela senza travestimenti. Il cuore, le radici pure di un uomo che lo si ami o no, lascia un feroce segno del suo passaggio. Questo è Triplicate. Per quanto riguarda il concerto possiamo stare tranquilli. Dylan è fra i massimi esponenti della teoria per

cui le canzoni non vivono in uno studio di registrazione ma si realizzano solo davanti al pubblico col quale si confrontano. “Sinatra ad esempio - ha dichiarato era solito portarsi sempre un po’ di gente in studio, lo faceva sentire meglio”. Sempre a proposito di Sinatra, del quale Dylan ripropone dei brani nel triplo disco, c’è una storia buffa relativa a un loro incontro negli anni Novanta. “Era divertente. Ci trovammo in un patio, era notte. Lui venne da me e disse ‘Io e te amico, con questi occhi blu, veniamo da lassù’. E puntò alla volta delle stelle. Magari aveva ragione, pensai”. R.G.


24 marzo 2018

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Giulia Luchi

n primavera a Firenze si respira un’aria tutta orientale, sarà merito del Florence Korea Film Fest, 8 giorni, dal 22 al 30 marzo, al cinema La Compagnia di Firenze, 40 pellicole interamente dedicate alla cinematografia sud coreana contemporanea e alla scoperta della sua storia, cultura, tradizioni, cibo. La manifestazione giunta alla 16/ma edizione è ideata e diretta da Riccardo Gelli, console onorario di Corea in Firenze e presidente dell’associazione Taegukgi – Toscana Korea Association, e inaugura la settima edizione della Primavera Orientale, iniziativa che celebra il cinema d’Oriente organizzata da Quelli della Compagnia di Fondazione Sistema Toscana. Gelli racconta “A Firenze è presente una piccola comunità coreana, che studia e lavora. La Corea adora Firenze: il turismo dalla Corea sta crescendo a dismisura, solo nell’ultimo anno è aumentato del 300%. – e continua - Il festival ha un ottimo riscontro sia da parte dei fiorentini, ormai affezionati alla manifestazione, sia dal pubblico nazionale” Focus di questa edizione, la sedicesima, sarà il difficile rapporto tra le due Coree “questo anno abbiamo deciso di affrontare la difficile situazione politica, molto attuale, tra Corea del Sud e del Nord – dice Gelli - All’argomento dedicheremo un’intera sezione: K –South North, 6 pellicole che spazieranno dal documentario Ryeohaeng sulle donne nordcoreane fuggite in Corea del Sud, al film drammatico, sportivo, fino al thriller” Ospite speciale del Festival sarà l’attore Ha Jung-woo che presenterà in prima europea sabato 24 marzo l

Si accendono le luci sul cinema coreano ’ultima pellicola di cui è protagonista, il fantasy Along with the Gods: The Two Worlds, diretto da Kim Yong-hwa, che in Corea ha sbancato il botteghino. È la storia di un vigile del fuoco che perde la vita mentre sta salvando una bambina, tre guardiani lo traghetteranno all’interno di un viaggio, di cui solo alla fine conoscerà il suo destino nell’aldilà. Jung-woo sarà inoltre omaggiato da una retrospettiva di 7 titoli dedicata al suo percorso artistico. L’apertura del festival sarà affidata a The Fortress di Hwang Dong-hyuk, film storico e di azione ambientato nel 1636 durante la Seconda invasione Manciù della Corea, presen-

tato in prima europea. La serata di chiusura sarà invece dedicata alla prima europea Room No.7, commedia nera confezionata da Lee Yong-seung. Tra gli eventi collaterali, dal 23 marzo, la mostra “Imaging Korea” che sarà visitabile per un mese a Villa Bardini. 120 scatti dei maggior fotografi coreani che ripercorrono la storia del Paese dal 1970 a oggi. In collaborazione con l’Istituto Coreano di Roma e Budapest e Cassa di Risparmio di Firenze. A Riccardo Gelli abbiamo anche chiesto di consigliare ai lettori due titoli della rassegna: “Vi segnalo due film diversi tra loro ma molto

interessanti e utili per capire aspetti culturali e sapere di più della storia della Corea: Glass Garden, dove una promettente ricercatrice scientifica dopo aver scoperto che il suo lavoro sta per essere compromesso fugge in una casa isolata immersa nella foresta. E ancora, A Taxi driver, che ripercorre la storia della rivolta contro la dittatura Coreana nel 1980 attraverso l’incontro casuale tra un tassista coreano e un giornalista tedesco.” Per scoprire tutto il programma: www.koreafilmfest.com

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mostre per gite fuori porta

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proposte fuori Firenze, per abbinare una bella mostra a una gita fuori porta. Al Museo del Tessuto di Prato, fino al 27 maggio, in esposizione i costumi originali del film di Sophia Coppola Marie Antoniette, gli abiti sono straordinaria opera della costumista Milena Canonero, che nel 2007 ha ricevuto per questa produzione il Premio Oscar. La trottola e il robot. tra Balla, Casorati e Capogrossi fino al 22 aprile al Palazzo Pretorio di Pontedera, è la mostra che nasce intorno ad una prestigiosa collezione di giocattoli d’epoca del Comune di Roma e opere di artisti italiani attivi tra il 1860 e il 1980. A Siena al Museo di Santa Maria della

Scala una mostra su Ambrogio Lorenzetti uno dei più grandi pittori del secolo XIV, visitabile fino all’8 aprile. Ancora, fino al 3 giugno al Lu.C.C.A. - Lucca Center of Contemporary Art, Mario Sironi e le illustrazioni per “Il Popolo d’Italia” 1921-1940.

100 opere scelte tra le quasi mille illustrazioni realizzate da uno dei più maggiori esponenti dell’arte italiana del ‘900 per il quotidiano ufficiale del Partito Fascista. G.L.


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CULTURA

Il teatro è roba da vecchi? Ma anche

no!

Vincenzo D’Angelo

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uante volte abbiamo sentito dire “il teatro è roba da vecchi!” da amici e conoscenti? In realtà non è proprio così. Ogni giorno nei teatri italiani si plasmano le menti e si lavora sul talento di moltissimi giovani che decidono di intraprendere la strada della recitazione. A Firenze, il Teatro della Toscana, ha dato il via al progetto “I Nuovi” che coinvolge gli allievi diplomati alla Scuola per Attori “Orazio Costa” nel biennio 2015/2017. Una nuova generazione, per l’appunto, che dopo due anni di studio e formazione ha intrapreso un percorso di avviamento professionale al mestiere di attore fatto di spettacoli, workshop ed eventi aperti al pubblico. Nata nel 2015, la Orazio Costa e è un vera e propria accademia per aspiranti attori. Il percorso di studi ha come base didattica il “Metodo Mimico”, una particolare tecnica basata sul risveglio e sull’affinamento dell’innata attitudine mimica del

corpo e delle sue estensioni all’educazione della voce, oltre a uno studio approfondito delle opere teatrali, della drammaturgia, ma anche del canto e della danza. Per entrare a farne parte bisogna superare un elaborato processo di selezione, ma il Teatro della Toscana offre anche un “corso di avviamento al teatro” aperto a tutti e destinato a coloro che sono interessati a conoscere le basi di questo particolare metodo e a un primo incontro con il mondo attoriale. “I Nuovi” nascono invece alla fine dello scorso anno e sono già diversi gli ambiziosi progetti realizzati. Dopo “Boccaccio Dark” un’in-

teressante rivisitazione in chiave moderna del Decamerone del grande poeta di Certaldo, andato in scena al Teatro di Scandicci registrando il tutto esaurito, nel mese di febbraio è stata la volta di “Viaggi nel Cocomero” una visita interattiva al teatro più antico di Firenze, il Niccolini. Due guide-attori hanno accompagnato il pubblico alla scoperta della storia e della bellezza architettonica di uno dei più bei palcoscenici situati nel cuore di Firenze, attraverso il racconto della storia dei vari personaggi de La Mandragola di Niccolò Macchiavelli. Spazio anche al canto e alla musica grazie ad alcuni eventi

musicali alle Murate, che con molta probabilità saranno replicati nel corso della primavera. Anche per il futuro sono molti i progetti in cantiere, in particolare lo spettacolo con il regista Marco Baliani, con cui porteranno in scena proprio La Mandragola dell’eclettico scrittore fiorentino. Il gruppo è anche molto attivo sui social attraverso cui raccontano il dietro le quinte dei vari progetti, insieme ad alcuni momenti di relax dopo una lunga giornata di prove. La prossima volta in cui sentirete dire che il teatro è una cosa per vecchi, l’unica risposta possibile sarà “Ma anche no!”


26 marzo 2018

Lorenzo Mossani

è Il focus del benzivendolo

l basket fiorentino cerca ancora di rialzarsi. Dopo aver sfiorato più volte le Serie A2 nel primo decennio del 2000, nell’era Everlast Firenze di patron Bastagli, ora tocca all’All Foods tentare la scalata nell’olimpo della pallacanestro. Il roster di coach Andrea Niccolai sembra inferiore, in campionato, solo alla corazzata Omegna (tra l’altro battuta a Firenze in una gara perfetta). La Fiorentina ha tanti ragazzi di talento. Grande ha tutto nel motore: velocità, ball-handling, tecnica e fantasia. Stessa cosa si può dire per Mazzuchelli, giocatore dalla tripla facile. E capitan Berti, fiorentinissimo che dopo tanto girare sui parquet della Penisola è tornato a casa con l’obiettivo di riportare in alto i viola. Fiorentina, quindi inferiore quasi a nessuno, almeno sulla carta. Ma i gigliati hanno un altro problema: la continuità. Non si spiega la sconfitta nel derby contro Empoli del mese di febbraio, con l’Use che arrivava reduce da cinque sconfitte consecutive. Per il salto di qualità c’è bisogno di crescere di testa, concentrazione e continuità. In Serie C Gold, l’Enic Pino Dragons potrebbe e dovrebbe tornare in Serie B dopo un solo anno di purgatorio. Trascinata da Poltroneri, la squadra di Salvetti può contare su tanta qualità “fatta in casa”: Marotta, Merlo, Borsetti, Pupi, Filippi, Passoni, Goretti, Taiti, Zappia e Magini sembrano davvero avere una marcia in più rispetto alle avversarie. Il Pino Dragons ha dalla sua anche un tifo infernale che è un fattore in più per riprendersi la Serie B. Tanti cambiamenti a Legnaia, l’altra fiorentina in C Gold, che invece sotto la guida di coach Zanardo dovrà combattere per salvarsi. La Serie B gigliata al femminile sor-

firenze sogna di tornare nell’olimpo dei canestri á Berti (foto Bernardini)

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SPORT

2000 Rifredi sul filo di sirena per 53 a 52. Le due compagini navigano, comunque, troppo vicino alla zona play-out. Riepilogando, la stagione del basket fiorentino si avvia al momento clou con entusiasmo e convinzione.

Le perplessità rimangono però sempre le stesse: ma non sarebbe possibile unire le forze per riavere squadre più competitive per riempire nuovamente i palazzetti? Nel femminile i fasti della serie A2 della Florence Fotoamatore non sono troppo lontani, per il basket maschile si deve usare, purtroppo, il passato remoto: sono passati quasi trent’anni da quando il Mandela Forum fu calcato da giocatori come John Ebeling, J.J. Anderson, Larry Krystkowiak, Clarence Kea, Renzo Vecchiato, Gigi Serafini, Piero Mandelli e dal coach Rudy D’Amico. La mitica Neutro Roberts si può solo ricreare con un progetto che unisce le tante forze della Firenze cestistica.

ti del calcio italiano, sarà di sicuro l’uomo mercato di questa estate, se andrà in doppia cifra varrà veramente oltre i 50 milioni. Federico è giovane, italiano e possiede un potenziale incredibile. Purtroppo noi tifosi dobbiamo capire che a Firenze i giocatori buoni tendono ad andare via per tanti motivi: economici e sportivi. Falcinelli: E’ stata una pedina di scambio con il Sassuolo nell’operazione Babacar, non avendo ora i 10 milioni per pagarlo hanno dato il

giocatore alla Fiorentina con diritto di riscatto non obbligatorio, quindi se dimostrerà di essere di valore rimane altrimenti tornerà in Emilia. L’anno scorso ha fatto 13 gol con il Crotone, che non sono pochi, il problema è che non arrivano palloni giocabili agli attaccanti, quindi sarà dura valutarlo: il giudice sarà il campo.

á Coach Zanardo (Legnaia) e coach Salvetti (Pino) ride con la Pallacanestro Fiorentina Firenze che si avvia a finire la regular season senza nemmeno una partita sbagliata. Vanno meglio le cose, rispetto a qualche tempo fa, le cose per il Fotoamatore, dopo il derby vinto a febbraio contro l’Avvenire

a marzo tocca a... hugo, chiesa e falcinelli Hugo: Nelle poche apparizioni che ha fatto, direi che si è dimostrato un buon difensore, arcigno e molto fisico. Pagato circa otto milioni di euro, si è ben disimpegnato nella difesa a tre. Pioli lo deve far giocare maggiormente per capirne il valore, Chiesa: E’ uno dei più grandi talen-

a cura diLorenzo Mossani

Ogni mese Andrea Di Salvo, la barba rossa più famosa del Franchi, giudica tre giocatori viola, uno per reparto


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SPORT

Tiziana Alma Scalisi

P

er Matteo Gualemi il biliardo è stato amore a prima vista: “Ho iniziato a 16 anni – racconta - la prima volta ho giocato per divertimento al biliardo da pool, ero al mare con gli amici”. Dal blu del mare al verde del tavolo il passaggio è stato breve ma intenso. “Quando sono tornato a casa ho cercato i biliardi da pool, ma non sono riuscito a trovarli. Accanto a casa c’erano i tavoli internazionali e ho provato a giocare a quello. Così è nata una passione incredibile, da subito”. L’inizio della sua storia d’amore col tavolo verde ha anche decretato fin dall’inizio la sua stoffa di campione: “L’aspetto professionale è arrivato negli anni, questo è uno sport che bisogna praticare per tante ore, e i miglioramenti arrivano velocemente solo se si gioca tanto. Quindi l’avventura è diventata sempre più seria fino a che ho deciso di partecipare al circuito BTP (Biliard Tour Pro) che rappresenta la massima categoria. Ho passato due categorie in un colpo – racconta – sono passato da prima categoria a nazionale professionisti grazie al mio risultato. Era il 2011 e avevo 22 anni, poi sono retrocesso l’anno dopo, ma ho vinto il mio primo titolo italiano singolo della categoria nazionale. Sono ripassato nella categoria nazionale professionisti facendo buoni risultati e poi nel 2015 ho vinto il mondiale”. Quando ti specchi sul tappeto verde, cosa vedi riflesso di te? “E’ una domanda difficile – sorride - intanto sicuramente la passione! Tanto da pensarci in ogni momento della giornata quasi fosse una seconda pelle e questo fa tanto. Poi il carattere tranquillo aiuta ad affrontare le partite, è lo specchio dell’anima e nel gioco si vede. Sul-

matteo gualemi e il biliardo un amore a prima vista la concentrazione ci ho lavorato perché un po’ mi mancava, e poi ci vuole il talento naturale per arrivare a certi livelli. Non subisco molto e riesco a reagire spesso, questo mi ha consentito di conquistare le mie vittorie spesso in rimonta”. Quali sono

á Foto Gianmarco Chinaglia i prossimi impegni? “Ultimamente ho vinto l’europeo al campionato di Brandeburgo (maggio 2017), ho partecipato a diverse gare nazionali e alcune prove del circuito su Fox (Sky) e alcune prove BTP. I prossimi obiettivi continuavano a essere gio-

care bene e divertirsi. Non mi piace l’obiettivo della vittoria mi sembra sempre più difficile da raggiungere sennò. Adesso ci sarà l’ultima prova su Sky, poi la pool finale col Trofeo Fox e due prove per la conclusione del circuito BTP”.

la passione, il calcio, la Sla: la storia di borgonovo

U

n romanzo al femminile nonostante il campo di calcio in copertina. Il racconto di una donna, Chantal Borgonovo che ha trascorso una vita insieme al suo amato Stefano e lo ha assistito fino al suo ultimo respiro nel 2013 stroncato dalla SLA. Un amore solido che ha portato alla nascita di una bella famiglia con 4 figli. Un amore puro che li ha uniti. La voglia di raccontare e condividere gli aneddoti di chi ha vissuto la sua vita di donna, moglie e madre al fianco di un campione che ha rappresentato tanto per la nostra città. A 10 anni dalla storica serata al Franchi in cui 27mila tifosi riabbracciarono Stefano, guerriero immobile della sua battaglia, la presentazione del libro di Chantal, edito da Mondadori, nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio. Il libro non è un diario di una malattia, ma un romanzo pieno di vita, passione e coraggio e scritto di pugno, insieme a Mapi Danna. E’ una storia piena di valori e

significati che fanno riflettere. Dal tema bioetico del fine vita all’abuso “comodo” di certi farmaci. Sono pagine dense di rispetto per la vita, qualsiasi vita sia, e desiderio. C.M.


28 marzo 2018

SPORT

Patron a confronto

Wanny Di Filippo e Paolo Nocentini, un derby tutto scandiccese Amici, prima di tutto. Due imprenditori che hanno scelto di investire nello stesso sport, con le loro squadre che da qualche stagione militano nel medesimo campionato: quello di pallavolo femminile in Serie A1. Sono Wanny Di Filippo e Paolo Matteo Minà

1 Penso che essendo Scandicci una piccola cittadina, c’è un forte sentimento di appartenenza. A molte persone piace identificarsi nella squadra. Le istituzioni stanno cercando di incoraggiarci, con un finanziamento parziale, a realizzare un nuovo palazzetto dello sport adiacente all’attuale Turri. Al di là dell’investimento economico, ci sto pensando bene perché costruire è impegnativo. 2 Lo sport fa bene, forma il carattere di chi lo pratica ed è un esempio per una società sana. 3 Direi che ho già risposto nella prima domanda. 4 Lui è più bravo, perché ha lavorato meno di me e ci ha dedicato più tempo (ride, ndr). Giocavo a biliardo da ragazzino, nel tempo questo sport è cambiato molto e Wanny mi ha insegnato a giocare un po’ meglio. Oltre a farmi riscoprire questa passione, mi ha attaccato la “malattia” della pallavolo. Se non era per lui, che già aveva una squadra, non avrei mai investito nel Club Sportivo Robur, adesso Savino Del Bene Volley.

Nocentini, rispettivamente patron dei club Il Bisonte Firenze e Savino del Bene Scandicci. Attivo nella moda il primo con un marchio di pelletteria (ceduto da qualche anno), nel settore della logistica il secondo alla guida di un colosso dei tra-

sporti, si conoscono per una passione comune: il biliardo e ogni tanto impugnano la stecca per la voglia di confrontarsi, senza parlare di pallavolo. Il Reporter li ha sentiti con domande sulle loro città e... sul gioco preferito da entrambi.

1 Non molto, anche perché sport a

LE DOMANDE 1 LA CITTÀ AIUTA A VALORIZZARE LA SQUADRA? 2 QUANTO LO SPORT IN AMBITO FEMMINILE AIUTA CONTRO IL DEGRADO DELLA SOCIETÀ? 3 UN PUNTO DI FORZA E UNO DI DEBOLEZZA DELLA CITTÀ? 4 CHI È PIÙ BRAVO A BILIARDO TRA DI VOI?

ç Paolo Nocentini Wanny Di Filippo è

Firenze vuol dire soprattutto Fiorentina. Semmai è vero il contrario. A fine 2016 ho deciso di donare alla città un palazzetto dello sport nella zona di San Bartolo a Cintoia, ma anche in questo caso la burocrazia non aiuta dilatando i tempi. Inoltre, con il consorzio Volley Art di dodici squadre della provincia facciamo giocare oltre duemila bambine. 2 Aiuta molto a combattere questo disastro sociale. Chi si impegna nell’attività sportiva, soprattutto di gruppo come nella pallavolo, trasmette ed educa a uno stile di vita sano e al rispetto degli altri. Poi non dimentichiamo l’ampia eco di questo sport, visto che, dopo il calcio, il volley femminile è il più praticato in Italia. 3 Come punto di forza l’internazionalità della città. Sul fronte opposto, non è supportata bene a livello di sicurezza e di ordine pubblico, soprattutto nelle periferie. 4 Ogni tanto vince anche Paolo (ride, ndr). Sta giocando molto bene, mentre io ho smesso di fare i campionati. La mia soddisfazione è aver vinto una medaglia d’oro insieme con Marcello Lotti, detto lo Scuro e David Martinelli. Nocentini gioca per vincere, ma del resto, parafrasando le parole di Nelson Mandela: “Se giochi non perdi mai, perché o vinci o impari”.


OPI NIO NI

ilreporter.it 29

OPINIONI

ICCHÉ SI MANGIA

FOOD REPORTER OGNI MESE IN UNA CUCINA DIVERSA A CURA DI LAURA PICCIOLI

Avevo fatto una promessa ai clienti delle mie precedenti esperienze ristorative – ci racconta lo chef Nicola Schippo – vale a dire quella di tornare ai fornelli! E così è stato. Questa volta però ho scelto una location centrale si, ma fuori dai circuiti turistici, trovando nella mia osteria “Badalì” in zona San Niccolò, l’espressione della mia cucina tradizionale. Oggi infatti non si fa che parlare di rivisitazione dei piatti, ma sinceramente, stufo di questi pensieri, nel mio menù ho voluto inserire pietanze semplici, caratterizzate da quegli ingredienti di stagione che popolavano una volta le tavole toscane. Amo infatti le cotture lunghe, la pasta fresca fatta in casa, i secondi di cacciagione e la carne alla brace a legna, in più, piacendomi molto i sapori forti, ho voluto inserire alcuni piatti con alcune note piccanti. Il menù quindi è molto variegato, anche se il comune denominatore è la ciccia: tra le mie proposte infatti è possibile trovare lo stufato alla sangiovannese, l’inizimino di cappone, ma anche il rigatino servito su insalata con aceto, o l’ossobuco, senza dimenticare la classica bistecca alla fiorentina o una sfiziosa trippa gratinata al pecorino e servita come antipasto nel nostro padellino. Ma il mio non è solo un ristorante. Ho voluto infatti introdurre anche la vendita di libri di cucina e di foto storiche dell’archivio Locchi: un modo questo per rendere ancora più vivo il mio spazio elegante e contemporaneo

ICCHÈ SI DICE BRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI

IL POETA FAGIUOLI

µ

Web: artusi.net Facebook: Artusi Firenze Luciano Artusi Artusi Ricciardo

LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI Giovan Battista Fagioli fu il capostipite del teatro vernacolare fiorentino. Nacque il 24 giugno 1660 proprio nel giorno del Santo Patrono Giovanni Battista, momento più solenne e festivo della città, nel quale tutti trascorrevano lietamente ore piacevoli in spassosa armonia, fino a sera per gli immancabili “fochi colorati”. Di spirito arguto e bizzarro, dopo aver studiato lettere, divenne un burlesco personaggio conosciuto ed apprezzato tanto da frequentare le persone più importanti del bel mondo, fino a raggiungere il “Serenissimo Principe” con il quale colloquiava in piacevoli ed argute conversazioni punteggiate da pronte e frizzanti “botta e risposta”. A volte le sue “licenze poetiche” andavano anche al di là del limite consentito, ma col Fagioli non era usanza prendere cocci; pure il granduca si divertiva ridendo a crepapelle per le sue piacevoli “bizzarrie”, pronunciate in modo “ilare e sempre grazioso nello sguardo e nel sembiante”. A seguito dell’interessamento della granduchessa Violante Bea-

acuta, provocatoria e tagliente, raramente scurrile, mai malvagia. Con tali prerogative, riceveva accoglienza, onori, inviti ed anche qualche beneficio alla corte granducale, favori che però non lo fecero demordere dallo scagliare salaci versi: I Medici, pietosi, ai fiorentini Volendo rimediar piaghe e malanni, Decretaron l’effige sui fiorini Del Santo Protettore, San Giovanni; Però al Santo, al di dietro delle spalle, Appiopparono, al solito, le palle! E questa fu, pei Medici, l’eguale Ricetta …a ogni lor male. trice di Baviera, la quale amava le facezie del Fagiuoli, il poeta prese moglie e dalla prolifica unione, in dieci anni, nacquero altrettanti figli tra maschi e femmine, tanto da fargli dire: Mia moglie, amante molto dei fagioli, mi ha scaricato un sacco di figlioli! La mordace satira del poeta, uomo piccolo, grassoccio e con occhietti vispi e pungenti, era

Morì il 12 luglio 1742 a 81 anni, fu sepolto nella cripta della basilica di San Lorenzo poco distante dall’elegante Cappella dei Principi, dove riposa tutta la famiglia Medici alla cui corte l’arguto poeta conobbe lustro, accoglienza e notorietà nonostante le sue più ironiche e geniali bordate, fossero dirette proprio a loro!

LEGGI CON IL REPORTER Scrivi al Reporter, la lettera migliore sarà premiata ogni mese con la spedizione di un libro, grazie alla collaborazione con Edizioni Clichy. Ecco il vincitore di questo mese, che si aggiudica “Carlo Monni, balenando in burrasca” a cura di Pilade Cantini. Gent.ma Redazione de Il Reporter, mi chiamo Claudia Tosi e sono una vostra affezionata lettrice; purtroppo nell’ultimo numero, febbraio 2018,ho riscontrato in un servizio,quella che per me è da considerarsi una sgradevole e triste mancanza. Il sig. R.G. che ha scritto l’articolo “Da Smn all’ Ariston”, nominando tutti i bravi toscani che si sono presentati su quel palco ,ha fatto almeno tre (forse più) omissioni clamorose. Aleandro Baldi: signori, che grave dimenticanza,un non vedente a Sanremo, più volte, oltretutto. Stefano Sani, di minore importanza,certo,ma meritevole comunque di citazione nel suo piccolo. Francesco Nuti, quasi un’offesa non nominarlo. Ok, l’articolo voleva esser breve, ma se nominate un quasi perfetto sconosciuto come Canino, che ha fatto un brano ed è sparito, non è giustificabile il non aver citato i tre signori di cui sopra. Si possono fare articoli

brevi, simpatici, che scorrono, ma mai senza un minimo di ricerca concernente l’argomento di cui si vuol parlare, lo trovo davvero superficiale e offensivo nei confronti in particolare di Aleandro Baldi, voce stupenda, secondo nella sezione giovani, e il nostro Francesco Nuti, che tanto ha dato a tutti noi. Distinti saluti Claudia Tosi Le lettere vanno indirizzate a redazione@ilreporter.it


30 marzo 2018

OPINIONI

ICCHÈ C’È LA CITTÀ CHE SI MUOVE E CHE SI MUOVERÀ

DISTURBO POST TRAUMATICO DA CAMPAGNA ELETTORALE DAVIDE DEIV AGAZZI

Anzitutto complimenti. Sentiti, sinceri, vivissimi. A tutti quanti. Perché se siete arrivati fin qui, e state leggendo queste righe, significa che siete sopravvissuti alla campagna elettorale. Grandi, non era facile. Nel momento in cui vergo questo righe, tentando di aggrapparmi a quel poco di lucidità che mi è rimasta, non ho ovviamente idea di quale sarà il nome vincente fuoriuscito dalle urne domenica 4 marzo, quando più o meno questo giornale sarà disponibile. Quelli bravi, i politologi, sostengono che difficilmente vincerà un nome, più facile una coalizione, ma il punto non è questo: il punto è come ci arriverete voi. Andiamo allora ad esaminare la varie possibilità. Il nome che avete scelto ha vinto e siete contenti. Grandi! Prende bene, eh? Lo sapevate che c’avevate ragione voi, che quell’artri non capiscono una mazza. E’ giusto così. Adesso con quelli che non capiscono una mazza – stando ai politologi di poche righe fa – toccherà allearsi per governare il paese, ma pazienza. Dopotutto, avevate ragione voi. E ora subito su Facebook a prender per il naso chi ha perso! Il nome che avete scelto ha vinto ma è dura festeggiare. Vittoria! O no? Il voto utile ha sempre quel retrogusto dolceamaro, ma l’importante era che al governo non ci andassero quelli che proprio non sopportate. E poco male se vi siete dovuti turare il naso e forse anche qualcos’altro, avete comunque vinto voi. Giusto? Visto che avevate ragione? E ora subito su Facebook a fare la parte dei grandi statisti! Il nome che avete scelto ha preso lo zero virgola qualcosa. Ancora con questa

ICCHÉ SI SCATTA UN PICCOLO PARTICOLARE FA UNA GRANDE FOTO PAOLO MATTEONI

palla del voto utile? Ma chi ci crede più? Son vent’anni che vi raccontano la frottola del voto utile, ma voi no, voi avevate ragione. Voi e quegli altri 20 che hanno ottenuto questo risultato più simile ad un prefisso telefonico che non ad una reale piattaforma politica. Ma pazienza, avevate ragione voi e adesso siete liberi di vantarvene assieme agli stessi 20 amici. E ora subito su Facebook a far la parte degli alternativi! Il nome che avete scelto non ha vinto. Ahia! Che sfiga. Partiamo dal presupposto che avevate ragione voi e che il resto del paese non capisce una mazzafrusta. E dire che ci avevate creduto così tanto a tutte quelle promesse. Via le tasse, lavoro per tutti, gli arcobaleni viola.. come si fa a non credere a tutto ciò? Questo paese ha scelto di non cambiare e, per questo motivo, non vi merita. E ora subito su Facebook a far la parte di chi non voterà più! Non avete scelto nessun nome. Bene così, e tanti saluti a tutti quegli schiavi del sistema che ancora vanno a votare. Voi sì che siete ganzi, avete annusato bene la situazione ed avete capito che la cosa migliore era cavarsene fuori. Del resto, da anni il partito degli astensionisti è da sempre vincitore ed in costante, continua, crescita. Visto che avevate ragione voi? E ora subito su Facebook a sfottere chi si è sbattuto a seguire qualcosa! E io? Io son solo un bischero, quindi – come da proverbio - la ragione l’è mia. Scusate un attimo, vado a scriverlo su Facebook.

µFacebook: davide.agazzi Twitter: @deivagazzi

Sono ripartiti i workshop di fotografia del cibo Click4Food organizzati da Paolo Matteoni e Chiara Brandi, con un viaggio nelle cucine del mondo. Sconti speciali per i lettori del Reporter. Info e prenotazioni: click4foodfirenze@gmail.com

Siamo abituati ad usare la fotografia in senso descrittivo. Cioè riprendiamo ciò che vogliamo far vedere, o raccontare, nel suo intero complesso; come se scrivessimo un testo in prosa, sia pure di alto contenuto e in bella forma, che ci parli diffusamente di ciò che vediamo. Esiste un altro modo di raccontare, forse più vicino alla poesia, che è quello di evocare, attraverso l’immagine, storie e sensazioni. Scegliere un particolare, fotografarlo da vicino, in modo che riesca a raccontare il tutto senza mostrarlo. Sembra parecchio difficile, ma in realtà non lo è, ci sono alcuni consigli da seguire. Intanto bisogna scegliere qualcosa di chiaramente riconoscibile: chi vedrà la foto non dovrà perdere tempo a chiedersi che cos’è, altrimenti la magia svanirà, è davvero questione di attimi. Il particolare scelto, poi, deve essere il protagonista del nostro scatto; ossia deve essere nitido, ben illuminato e ben inquadrato; proprio perché “particolare” deve essere una presenza “forte”. Bisogna inoltre che il nostro soggetto sia interessante; nelle forme, nella funzione, potremo dire nella sua “personalità”. Infine, ma assolutamente da non trascurare, la sua relazione con il contesto. Abbiamo detto che il nostro protagonista dovrà essere decisamente

il primattore, ma è necessario che sia inserito in un contesto che ne rafforzi l’identità, attraverso una relazione con il circostante che ne sottolinei l’importanza. Di esempi ne potremmo fare a centinaia, a partire da una pallina natalizia con uno sfondo di luci natalizie sfocate; oppure il bouquet di una sposa; oppure un primo piano di una pialla su un asse di legno grezzo. Tutti particolari che descrivono situazioni attraverso la creazione di una atmosfera. Dobbiamo attivare una specie di terzo occhio, che ci faccia vedere le atmosfere che ogni elemento di un ambiente sa trasmettere; il nostro sguardo fotografico sarà in grado di valorizzarlo e “farlo parlare”. Senza accorgercene siamo passati alla fotografia poetica, quella capace con pochi elementi di evocare emozioni. Allora chiudiamo con una poesia vera e propria, che magari chiarisce in parole il concetto espresso fin qui: “Si sta come / d’autunno / sugli alberi / le foglie”. Soldati, di Giuseppe Ungaretti.

µpaolomatteonifotografo.com

Facebook: PaoloMatteoniFotografo


La situazione in Siria continua a essere difficilissima e a pagarne le conseguenze molto spesso sono i piÚ deboli. Per questo motivo promuoviamo un importante intervento a sostegno dei bambini di Aleppo, con l’obiettivo di garantire loro cibo, cure mediche e ogni tipo di assistenza per aiutarli a superare i gravi traumi subiti a causa del conflitto.

Scopri il progetto su www.ilcuoresiscioglie.it

in collaborazione con

IL NOSTRO IMPEGNO IN SIRIA PER I BAMBINI E LE BAMBINE DI ALEPPO


FINANZIAMENTI A FONDO PERDUTO PER INTERVENTI DI BONIFICA AMIANTO BANDO ISI INAIL 2017/18 249 MLN DI EURO A DISPOSIZIONE DELLE AZIENDE CHE INVESTONO SUL MIGLIORAMENTO DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA SUL LAVORO

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aranno 60 mln gli euro stanziati a fondo perduto da INAIL per le imprese che attuano progetti di bonifica da materiali contenenti amianto. Il finanziamento è riservato alle imprese, anche individuali, iscritte alla Camera di Commercio nei settori industria, artigianato ed agricoltura e coprirà il 65% del costo dell’intervento sino ad un massimo di 130.000 € per azienda.

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artirà il 19 aprile, per concludersi il 31 maggio, la prima fase di presentazione delle domande telematiche di accesso agli incentivi. Le imprese che raggiungeranno o supereranno la soglia minima di ammissibilità potranno poi accedere alla procedura informatica e inoltrare la propria domanda online di ammissione al finanziamento attraverso il “Click-day”.

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er partecipare al bando isi inail ed al click day contattaci, ci occuperemo per te di:

•Campionare ed analizzare l’amianto. •Effettuare un sopralluogo e redigere il preventivo dei lavori. •Selezionare la documentazione e predisporre le pratiche. •Iscrivere l’azienda per la ricezione del codice identificativo. •Gestire il click day. •Finalizzare le pratiche •Effettuare il Lavoro di bonifica e ricopertura

h Clickday

li interventi di bonifica per essere finanziati dovranno essere affidati esclusivamente a ditte qualificate e iscritte all'Albo Nazionale Gestori Ambientali nelle categorie 10A o 10B per la rimozione e nella categoria 5 per il trasporto del materiale pericoloso.

Ge.Eco opera su tutto il territorio regionale e nazionale, offre servizi integrati di igiene urbana e di gestione del ciclo dei rifiuti, servizi di raccolta e trasporto di rifiuti speciali pericolosi e non, anche in ambito sanitario, e servizi di consulenza ambientale. Inoltre la società progetta ed esegue interventi di bonifica ed opere di risanamento e ripristino ambientale ed è specializzata nella bonifica di beni e manufatti contenenti amianto. Ge.Eco possiede le iscrizione all’albo gestori ambientali per la raccolta e il trasporto dei rifiuti urbani (CAT. 1), la raccolto e il trasporto di rifiuti pericolosi e non (CAT. 5), attività di intermediazione (CAT. 8), Bonifica siti contaminati (CAT. 9), Bonifica siti contaminati da amianto (CAT. 10).

PER INFORMAZIONI 055 4289 651 • info@geeco.eu


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