MAGGIO 2018
SCANDICCI
SBOCCIA IL MEDIOEVO
Mensile di infomazione gratuita ilreporter.it
1/ 2/ 3 giugno 2018 Villa Bardini Firenze
Federica Bosco
Chiara Francini Pierluigi Battista
la città dei lettori
festival
prima edizione
ANTONIO FERRARA
PAOLO GIORDANO
a cura di
Francesco Sole Pinuccio
in collaborazione con
RICCARDO FALCINELLI Annalena Benini Patrizia Cavalli
con il sostegno di
Sasha Naspini
LORENZO MATTOTTI Giorgio Bacci “2X1 = 2”
con Patrizia Rinaldi e Otto Gabos
Antonella Ossorio
LIA LEVI ANTONIO MANZINI Marco Vichi Leonardo Gori Letture itineranti
ilreporter.it 3
PAOLA ZANNONER
Carlo Carabba Enzo Fileno Carabba
Barbara Baraldi Matteo Strukul
Giovanni Gozzini Lisa Roscioni
MARCELLO SIMONI
Elena Stancanelli Nadia Terranova
Simone Innocenti
I DODICI DEL PREMIO STREGA
FEDERICO MARIA SARDELLI
Corrado Fortuna
“COPERTINE DA FAVOLA” laboratorio
FLORENCE BOOK PARTY
Luca Ricci Vanni Santoni Alessandro Raveggi
Claudio Giunta Claudio Marazzini Vera Gheno
Simona Atzori PINOCCHIO, HARRY POTTER, TOPOLINO, HEIDI E TUTTI GLI ALTRI… laboratori e letture
“GINO BARTALI EROE SILENZIOSO” con Federica Molteni
FRANCESCO RECAMI LEONARDO CAFFO
Simona Baldanzi Pilade Cantini
Giuseppe Girimonti Greco
MASSIMO CARLOTTO BEN GREEMAN
Jessica Joelle Alexander Roberta Balestrucci
“SCIENZA RAP” con Annalisa Bugini e Teresa Porcella “SULLA LINEA DELL’ORIZZONTE” concerto per immagini in ricordo di Maria Lai “IL MIGLIORE DEI MONDI POSSIBILI”
l’Associazione Culturale Wimbledon sostiene le attività di
Lirio Abbate
Francesco Cataluccio
FRANCESCO PICCOLO The book is on the table instagram event
Busajo ONLUS
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Editoriale
Dedicato a Luca FRANCESCA PULITI
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trano mondo quello in cui la notizia della morte di un tuo compagno di liceo ti arriva con un link su Facebook. Strano mondo quello in cui puoi perdere la vita a 34 anni andando a lavoro in bicicletta. Un paio di mesi fa titolavamo il Reporter “Rivoluzione sui pedali”, alludendo a una trasformazione che sembrava a portata di mano, grazie a nuove infrastrutture, iniziative di sensibilizzazione, festival dedicati alle 2 ruote. La verità è che le strade delle nostre città non sono ancora sicure per chi si sposta sui pedali. Sentiamo spesso dire che l’aereo è il mezzo più sicuro per spostarsi. Sapete chi c’è in fondo alla classifica? La bici. Peggio fanno solo moto e motorini. Da ciclista urbana avevo già avuto l’impressione di essere l’ultimo anello della catena alimentare, più a rischio anche dei pedoni. Recentemente l’Onu ha stabilito che il 3 giugno sarà la giornata mondiale della bici - in Italia la giornata nazionale è il 14 maggio - per promuoverne l’uso ma anche ricordare ricordare i diritti di chi la usa. Forse varrebbe la pena dare una rinfrescata anche ai doveri. Chi di noi ciclisti di città non si è mai trovato a ridisegnare le righe della strada a piede libero, per risparmiarsi un po’ di fatica? Chi non ha sperimentato almeno una volta la sensazione di essersi giocato il jolly andando contromano in una via stretta del centro storico? Quale possa essere la via più breve per rendere le strade più sicure per chi va in bici non lo so. Personalmente diffido dai limiti di velocità improbabili e dagli eccessi di imposizioni. Credo piuttosto che si debba continuare a lavorare sull’approccio culturale alla bici, smontare i pregiudizi che la circondano, convincere chi si muove in città che si fa prima e meglio lasciando l’auto in garage. La strada è lunga, in salita e controvento. Ma dobbiamo continuare a pedalare, anche per Luca.
LA FOTO DEL MESE
La primavera sboccia all’Acciaiolo Foto del nostro lettore @luciano_fi Tagga @ilreporterfi nelle tue foto su Instagram, ogni mese pubblicheremo la più rappresentativa
CHE SUCCEDE IN GIRO 6 MAGGIO
getti per la salute. Grazie all’edizione dell’anno scorso è stato donato all’ospedale di Torregalli un nuovo ecografo da 18mila euro.
15mila persone. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti.
IL LIBRO DELLA VITA
Conclusione in grande stile per la rassegna “Il Libro della vita”: Igor Sibaldi, scrittore, studioso di teologia, filologia e filosofia, parla di “Resurrezione” di Tolstoj. L’appuntamento è alle ore 11 nell’auditorium del Centro Rogers dove dal novembre scorso si sono alternati attori, politici, volti noti per parlare dei libri che hanno avuto un significato particolare nell’esistenza dei celebri ospiti della manifestazione. Nelle tre edizioni precedenti, l’iniziativa promossa dal Comune di Scandicci, ha coinvolto un pubblico di oltre
13 MAGGIO
MERCATINO DEI RAGAZZI
27 MAGGIO
Shopping solidale. Dietro le bancarelle ci sono nonni e nipoti, genitori e figli. Domenica 13 maggio torna il Mercatino dei Ragazzi, alla 28esima edizione: dalle ore 8.30 alle 19.30 piazza Di Vittorio a Casellina viene invasa dai piccoli banchi allestiti dalle famiglie scandiccesi che mettono in vendita oggetti di seconda mano o donati dai commercianti della zona. Il ricavato va in favore di pro-
VETRINA ANTIQUARIA
Come ogni ultima domenica del mese piazza Matteotti diventa “vintage” per un giorno grazie a Vetrina Antiquaria, la manifestazione che porta in strada tante bancarelle con mobili d’epoca, fumetti, complementi d’arredo, rarità per collezionisti. Il mercato si svolge dalle 8.30 alle 19.30. Sempre domenica 27 maggio mercatino dell’arte, dell’ingegno e agroalimentare sull’asse via Pascoli – via Aleardi.
Il Reporter di Scandicci raggiunge le famiglie di Scandicci Editore e Concessionaria Pubblicitaria Bunker s.r.l. Sede Legale | Amministrativa | Piazza E. Artom 12, 50127 Firenze Sede operativa | Via Giovanni dalle Bande Nere 24, 50126 Firenze
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Anno XII n. 30 del 2 maggio 2018
Direttore Responsabile Francesca Puliti Redazione Tabloid soc.coop., Firenze (FI) Tel. 055 6585939 mail redazione@ilreporter.it
Periodico d’informazione locale N° reg 5579 del 17/05/2007 Tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 23957. Contiene I.P. - Prezzo di copertina euro 0,10.
SCANDICCI
6 maggio 2018
Gianni Carpini
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on solo il 10 maggio: a Scandicci i festeggiamenti per il patrono San Zanobi vanno avanti per oltre dieci giorni. Si parte il 6 maggio con un mercatino straordinario sull’asse via Pascoli – via Aleardi per proseguire nei giorni successivi con spettacoli, cene benefiche, iniziative e una grande festa al Castello dell’Acciaiolo, dove nel weekend del 12 e 13 maggio si potranno rivivere le atmosfere del passato, grazie a un accampamento medievale, danze rinascimentali, arcieri storici, falconieri e rapaci in volo. Quest’anno Scandicci non avrà i suoi “fochi” d’artificio, ma il programma promosso dall’associazione San Zanobi con il patrocinio del Comune prevede molte iniziative. Giovedì 10 maggio, giorno del patrono, si terranno due messe, una alle ore 11 nella chiesa di Santa Maria, l’altra alle 16 all’interno della grotta di San Zanobi nel bosco di Casignano, mentre il parco del Castello dell’Acciaiolo nel pomeriggio si animerà con attività per i più piccoli, musica ed esibizioni delle scuole di danza. Alle 21.30 il corteo storico sfilerà lungo le vie cittadine con figuranti in costume e sbandieratori. Da sabato 12 aprirà poi i battenti l’accampamento e il mercatino medievale: l’Acciaiolo ospiterà attività per grandi e piccoli, laboratori alimentari, tornei medievali, balli e concerti, tra cui quello della cover band Killer Queen, sabato alle ore 19.30. Il programma si concluderà venerdì 18 maggio, quando al Teatro Aurora la compagnia Guelfi e Ghibellini metterà in scena la commedia “Una di Quelle”. Tutto il ricavato dei festeggiamenti di San Zanobi sarà devoluto al progetto Social Party e
Medioevo nel parco ed eventi in città Scandicci festeggia il patrono
all’associazione Cui – I Ragazzi del sole, per la creazione di Casa Humanitas, struttura per giovani diversamente abili a Badia a Settimo. Programma completo sul sito www. associazionesanzanobi.it.
á Foto di Giuseppe Gabarino
San Zanobi: non tutti sanno che…
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escovo di Firenze tra la fine del quarto secolo e l’inizio del quinto, San Zanobi è stato anche il “padre” della Basilica di San Lorenzo: è stato lui a fondare la prima cattedrale di Firenze. Oggi le sue reliquie sono conservate in Duomo, dentro una grande urna realizzata da Lorenzo Ghiberti. Al santo è dedicata anche una colonna vicino al Battistero, detta appunto Colonna di San Zanobi: qui secondo la leggenda si trovava un albero secco che, al passaggio delle reliquie del santo, rifiorì miracolosamente. Dal 1983 è il patrono di Scandicci: sulle colline, a Casignano, si trova una piccola cappella realizzata in una grotta, dove San Zanobi si ritirava a meditare.
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SCANDICCI
Passeggiate che ti prendono per la gola sulle colline con i percorsi di Itinera Ivana Zuliani
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u e giù per le colline alla scoperta dei tesori nascosti e delle specialità culinarie del territorio. Torna Itinera, il calendario di iniziative promosso dalla Pro Loco San Vincenzo a Torri insieme al Comune di Scandicci, che da maggio a novembre accompagna i cittadini a esplorare la campagna, attraverso percorsi “golosi” a ritmo lento: agriturismi, frantoi, fattorie didattiche aprono le porte per degustazioni, cene, merende, ma anche balli, concerti e laboratori per bambini. Oltre alle visite nei poderi, ci saranno tre iniziative itineranti, corse e camminate con soste culturali e gastronomiche. Le parole d’ordine sono come sempre conoscere, gustare e muoversi. Si inizia il 20 maggio con la terza edizione del Trail del Mulinaccio: la sfida podistica prevede due corse (di trenta e di quindici chilometri), più un percorso di nordic walking e una passeggiata ludico motoria, con partenza e arrivo al campo sportivo di San Vincenzo a Torri. Si snoda tra i sentieri delle colline, attraversa i boschi e la sorgente della Roveta, il parco di Poggio Valicaia, la grotta di San Zanobi e il Mulinaccio: la diga-mulino di origine seicentesca, abbandonata nel ‘700 di cui oggi rimangono gli affascinanti resti. La gara, promossa con Il Ponte Scandicci ASD, sarà accompagnata da un pasta party e dalla visita al crocifisso custodito nella chiesa di San Vincenzo a Torri.
Il calendario da giugno a novembre
I “Il grande valore delle colline scandiccesi sta nell’equilibrio tra la presenza dell’uomo e quella della natura – dicono i promotori -. L’uomo ha plasmato il paesaggio adattandolo alle colture, senza travolgerlo, la natura si è ritirata ma non ha abdicato e tuttora presidia le vette più alte delle colline con una fitta macchia mediterranea e folti boschi”. Il 26 maggio
è in programma invece il primo appuntamento di Scollinando-Assaggi e Paesaggi: una camminata con tappe golose dove riposarsi e gustare le specialità locali. Quest’anno Itinera sarà ancora più green: durante le iniziative verranno utilizzate stoviglie e posate biodegradabili. Al calendario di eventi è abbinato inoltre un concorso fotografico: “Le colline sono in fiore”.
l 3 giugno e il 2 settembre si segue la via del Lupo con il Gruppo cinofilo, il 9 giugno visita alla Fattoria i Sassoli, il 30 giugno al Podere Casaccia. Il 17 giugno e il 14 luglio la Fattoria di Roncigliano ospiterà i viandanti, mentre il 23 giugno e il 26 agosto toccherà al Podere del Leone. Il 21 luglio sosta al lago Le Certane, il 9 settembre a OrtoxMille. Il 7 ottobre secondo appuntamento di Assaggi e Paesaggi, il 28 tappa al Frantoio di Cerbaia e infine il 3 novembre alla Fattoria di San Michele a Torri. Info e costi: www.prolocosanvincenzo.it. I.Z.
SCANDICCI
8 maggio 2018
La chiesa diventa un tetto per donne senza casa
“Ci siamo sentite come in famiglia” Matteo Minà
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rasformare un’emergenza sociale in opportunità? A Scandicci si può. Il problema era legato al freddo dell’inverno appena trascorso e alle difficoltà di alcune donne italiane e dell’Est Europa rimaste senza una casa e costrette a vivere per strada. A far diventare queste storie di sofferenza un punto di forza ci ha pensato la comunità parrocchiale cittadina, in collaborazione con Caritas. E così, grazie all’idea di don Aldo Menichetti, parroco della chiesa di Santa Maria, da metà dicembre allo scorso 9 aprile gli spazi della canonica di San Martino a Scandicci Alto, struttura oggi poco utilizzata per la funzione religiosa, hanno accolto durante le notti una ventina di donne. Se Caritas ha provveduto a pagare le spese per le utenze e il cibo, motore di questa iniziativa sono stati i volontari (almeno tre ogni giorno), che alternandosi hanno provveduto a preparare la cena e a mantenere puliti i locali.
L’iniziativa ha rappresentato il primo caso di accoglienza tutta al femminile in città e si è andata ad affiancare a un’analoga struttura al maschile, presente da quattro anni a San Giusto. “Il progetto aveva un duplice scopo e ha funzionato in entrambi i casi, tanto che speriamo di poterlo riproporre anche il prossimo inverno”, spiega Monia Montaleone, referente vicariale di Caritas Scandicci. “Non solo abbiamo aiutato queste donne, visto anche il dimezzamento della struttura di via Gioberti a Firenze, ma siamo riusciti a rompere muri e pregiu-
dizi: sono nate delle vere e proprie amicizie tra i volontari e le donne accolte, tanto che ad alcune di loro
è stato anche trovato un lavoro o sono state aiutate nel pagamento della caparra per stanze in affitto”. Il Reporter ha incontrato il gruppo. Per Teresa (il nome è di fantasia), cinquantenne fiorentina, fuori casa da giugno con notti passate in stazione e sui treni, dopo alcuni precedenti con la giustizia, “è stata un’esperienza che mi ha lasciato tanto dentro, visto che oggi il gruppo è come una famiglia. Ora cerco di ripartire anche se non è facile, ma di certo non voglio più fare gli errori del passato”. Le fa eco Paola (altro nome inventato), settantenne originaria della Romania, ma da oltre tre lustri in Italia. “Grazie a chi ci ha accolte: non posso tornare nella mia terra perché dopo quello che mi è successo non ce la farei a guardare in faccia, nei suoi occhi blu, mia mamma”. Infine, le parole della volontaria Iolanda lasciano trasparire la forza e la ricchezza d’animo di chi aiuta gli altri senza chiedere niente in cambio: “Una gioia inspiegabile essere stata utile. Sono io che dico grazie a queste donne, perché mi rendono qualcosa”.
Aperitivo
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Colazione
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SCANDICCI
Laura Piccioli
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AA cercasi una nuova miss e un nuovo mister per Scandicci con questi requisiti: maggiore di 16 anni, residente in città o nelle vicinanze purché abbia un collegamento scandiccese (amici, parenti, lavoro, studio) e naturalmente essere traboccante di bellezza. Il 10 giugno alle ore 21 l’associazione dei commercianti “Le Botteghe di San Bartolo in Tuto” organizzerà la quinta edizione del concorso diventato ormai uno degli eventi clou della bella stagione in città. “L’idea è nata nel 2014 – ci spiega Daniele Spinelli, presidente dell’associazione – dalla necessità di voler dare vitalità al nostro quartiere. Così, con gli altri commercianti della zona ci siamo inventati piccoli eventi come raduni delle Ferrari, premi artistici per i bambini e concerti di giovani cantanti emergenti. Purtroppo in seguito alle norme di sicurezza istituite a causa del triste evento di Torino dell’anno scorso, abbiamo dovuto ridurre drasticamente tutte le attività, cercando così di far confluire le forze nell’evento dedicato alla bellezza. Tra l’altro la sua è una storia simpatica – continua Spinelli – perché inizialmente volevamo organizzare Miss Com-
Cercasi campioni di bellezza Torna Miss e Mister Scandicci
messa, per dare risalto alle nostre colleghe, ma purtroppo non abbiamo trovato molto seguito, così abbiamo deciso di ampliare gli orizzonti coinvolgendo tutte le donne e gli uomini della città”. L’evento prenderà vita, anche quest’anno, in via di San Bartolo in Tuto e prevederà la presenza di dieci ragazze e dieci ragazzi che saranno valutati da una giuria attenta e scrupolosa composta da Aurelys Mejia e Raffaele Buonanni (Miss e Mister
uscenti), amministratori pubblici, giornalisti e attori che avranno il compito di decretare i vincitori e assegnare le fasce degli sponsor. I partecipanti, a cui sarà offerto anche trucco e parrucco, sfileranno con outfit diversi, dal casual all’elegante, dal costume all’intimo, ambendo così a vincere oltre al titolo di reginetti di bellezza, anche un buono in un’agenzia di viaggi e tutti gli indumenti indossati durante la serata. A tenere le fila non potrà mancare ne-
anche a questa edizione Alessandro Masti, l’irriverente speaker radiofonico che intratterrà il pubblico con simpatici sketch e tante risate. Per aspirare a diventare la nuova miss ed il nuovo mister della città, basterà andare alla tabaccheria Gioca Gioca di via di San Bartolo in Tuto e compilare il modulo d’iscrizione, fino ad esaurimento posti. A questo punto non resta che domandarci “Oh specchio, specchio dicci, chi saranno i più belli di Scandicci?”.
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10 maggio 2018
Tasse, lavoro e nuovo pronto soccorso Il piano di fine legislatura Gianni Carpini
In diecimila nell’ufficio smart
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rpef comunale azzerata per una platea più ampia di persone con redditi bassi, un aumento a 150mila euro del fondo comunale anti-crisi per chi perde il lavoro, la partenza entro giugno 2019 dei cantieri per il nuovo pronto soccorso di Torregalli. Sono alcuni degli impegni previsti dal “patto” di fine legislatura che il Comune di Scandicci ha di recente firmato con i sindacati Cgil, Cisl e Uil e con le rispettive sigle dei pensionati. Si tratta di un accordo nato dal confronto sul Bilancio di previsione 2018, documento che mette nero su bianco gli investimenti e le misure economiche previste dall’amministrazione. Nell’intesa ci sono obiettivi comuni come la creazione di un centro diurno per anziani e malati di Alzheimer oltre alla crescita dei posti nelle residenze sanitarie assistite. “La nostra modalità di governo della città è questa: lavorare con le categorie sociali e produttive per condividere gli obiettivi strategici su occupazione, scuola, sociale, sanità e urbanistica - commenta Andrea Giorgi, vicesindaco di Scandicci tra i vari impegni, compatibilmente con le risorse disponibili, prenderemo in considerazione la possibilità di estendere la soglia di esenzione dall’addizionale Irpef comunale a 10mila euro di reddito (ora è 8mila euro) per venire maggiormente in-
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contro alle fasce più deboli”. A livello generale ci sono poi delle linee di sviluppo condivise, che vanno dal potenziamento del polo industriale e formativo per i giovani, al miglioramento dei servizi per le persone in situazioni di fragilità, fino al tema degli alloggi con affit-
ti agevolati per giovani e anziani. “Condivideremo con i sindacati un ulteriore protocollo di intesa riguardante la tutela della sicurezza sul lavoro negli affidamenti degli appalti pubblici – annuncia Giorgi - ci siamo impegnati a farlo entro luglio”.
arta di identità, iscrizioni alla mensa scolastica, informazioni sulle multe e molti altri servizi. Tutto in un ufficio, con un orario prolungato: dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18.30 (il sabato fino alle 12.45). Da dicembre a febbraio oltre 10mila scandiccesi si sono rivolti al Punto Comune, nuovo front office al primo piano del municipio. “Una piccola rivoluzione – dice il sindaco Sandro Fallani - abbiamo riorganizzato il lavoro interno per relazionarsi meglio con i cittadini”. La sala ospita box di cristallo per aspettare il proprio turno e le postazioni degli addetti. Tra i 10 e i 15 minuti l’attesa media, anche nelle ore di punta. G.C.
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12 maggio 2018
Ogni buca ha un suo perché Le voragini? Colpa del “raffreddore”
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Gianni Carpini
nemici giurati sono camion e bus, uno stress per l’asfalto. Producono tensioni che scendono in profondità lungo la “spina dorsale” delle strade, generando a lungo andare le buche. Il colpo di grazia quest’anno è arrivato dal “raffreddore”: la pioggia si è infiltrata nelle fessure già presenti nell’asfalto e il gelo ha fatto il resto. A dirlo sono gli esperti che studiano lavorazioni e materiali necessari per avere vie sicure, una sorta di “scienza della buca” potremmo chiamarla. “L’azione del gelo è intervenuta su pavimentazioni che avevano già perso la loro integrità da tempo a causa del traffico”, chiarisce Lorenzo Domenichini, professore di strade, ferrovie e aeroporti del Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale dell’Università di Firenze. Metterci una toppa, non basta: riempire le buche con il bitume “risolve nell’immediato i problemi di sicurezza e consente di andare avanti ancora qualche mese”. In Italia esistono procedure codificate per gestire l’usura delle strade. “Impiegare questi procedimenti quando la struttura è già completamente ‘rotta’ comporta però enormi spese e grossi disturbi al traffico. Questo li rende, di fatto, inapplicabili”, precisa Domenichini. Quale può essere la soluzione? “Mentre si tappano le buche nei tratti più danneggiati – suggerisce - monitorare lo stato delle pavimen-
Il piano: i lavori in arrivo E le segnalazioni via chat
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re chilometri e mezzo di strade già riasfaltate dopo gli “acciacchi” invernali, mentre in questo mese arriva un nuovo manto su viale Mazzini, via Senese, viale Etruria, viale Talenti, via Masaccio, via Bolognese e via Palach. Prosegue il piano anti-buche del Comune di Firenze che prevede in tutto il 2018 di risistemare 69 chilometri di strade e 37 chilometri di marciapiedi. Intanto Palazzo Vecchio ha presentato il nuovo servizio “Chattalabuca” per segnalare le situazioni critiche via Whatsapp al numero 3351648681, grazie alla georeferenziazione del sistema di messaggistica. G.C.
tazioni ancora integre, intervenendo per tempo con manutenzioni magari più frequenti, ma meno invasive e nel medio termine economicamente più vantaggiose”. Nelle strade più deteriorate, spiega l’esperto, rifare solo tre centimetri di manto superficiale può allungarne la vita per non più di due anni. Il danno infatti è sotto. Per capire meglio, dobbiamo considerare le nostre vie come se fossero vestite a cipolla: noi vediamo solo il “cappello”, l’asfalto su cui guidiamo. “In alto c’è lo strato di usura, subito sotto il binder ossia uno strato di collegamento, poi la base e infine la fondazione – dice lo
studioso - eliminare il danno strutturale significa intervenire almeno sui primi tre livelli, ma questo, come dicevo, comporta problematiche di tempi e budget”. Qual è la genesi della buca? “La capacità di resistenza ai carichi è data dalla base. Il passaggio dei mezzi pesanti affatica la struttura: alla base si crea una fessurazione che si trasferisce prima al binder e poi allo strato di usura”. Così vediamo le prime crepe, col passare del tempo l’asfalto diventa “a pelle di coccodrillo”, come dicono gli addetti ai lavori. Un sintomo, ma è già troppo tardi: basta il traffico quotidiano o qualche ora di gelo e la buca è fatta.
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piazza che vai, cantiere che trovi Mappa delle agorà che cambiano IN CORSO…
Gianni Carpini Alcune stanno già mettendo il vestito buono, altre aspettano i progetti per cambiare look. C’è del nuovo in piazza: abbiamo fatto un giro tra le varie “agorà” di Firenze che si stanno trasformando (o lo faranno presto).
á Piazza del Carmine
á Piazza delle Cure
á Piazza dell’Isolotto
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Posteggio a cielo aperto prima, piazza pedonale dell’Oltrarno adesso. Liberata dalle auto nel 2015, piazza del Carmine sta cambiando faccia: i cantieri partiti l’estate scorsa hanno fatto nascere un “boschetto” di una ventina di alberi, lo step successivo è la riqualificazione entro luglio del lastricato pedonale, sopraelevato per impedire la sosta selvaggia. Riprenderanno in autunno i lavori in piazza della Repubblica, dopo i ritardi legati ai ritrovamenti archeologici nel sottosuolo: mentre vi scriviamo è in corso la ripavimentazione. Fuori dal centro vanno avanti le opere, attese da anni, in piazza delle Cure. Il cuore del rione sarà rivoluzionato con una moderna pensilinatettoia, diciotto alberi in più e un’isola pedonale all’angolo tra viale dei Mille e viale Volta. La fine ipotizzata è a inizio 2019. A Gavinana infine prosegue il restyling di piazza Elia Dalla Costa: dopo la prima parte dei lavori e il rifacimento del campetto da calcio scatta la fase due, per cinque mesi di cantieri. Cresce l’aiuola centrale, arrivano un campo da street basket e un’area giochi per bambini.
… E I PROGETTI IN ARRIVO Un giardino al posto del mercato delle pulci. Dopo i primi lavori, piazza dei Ciompi si prepara a cambiare: il progetto esecutivo è in dirittura di arrivo e prevede un’area verde delimitata da una recinzione, che potrà ospitare fiere temporanee. Spostandoci in zona Statuto, per piazza della Vittoria è in vista qualche ritocchino: resterà una grande piazza-giardino e il masterplan è in via di revisione dopo il confronto con i cittadini. Dall’altra parte dell’Arno, è tempo del progetto esecutivo per piazza dell’Isolotto, anche se per i lavori da 3,5 milioni di euro bisognerà aspettare il 2019. L’idea? Una grande agorà pedonale e ciclabile (senza perdere posti aiuto), dalla chiesa al lungarno. Nell’area metropolitana intanto Scandicci aggiunge un tassello alla sua passeggiata dello shopping: gli architetti incaricati dal Comune stanno progettando la semi-pedonalizzazione da via de Amicis a via Aleardi, passando per piazza della Repubblica, nel centro cittadino. Le auto non scompariranno, ma i marciapiedi saranno ripensati per camminare in sicurezza dalla fermata del tram “Resistenza” a piazza Matteotti. Infine Campi Bisenzio, dopo il nuovo look dell’ingresso al centro, piazza Gramsci, per il futuro pensa già a piazza della Costituzione a San Donnino.
Marzo 2018 MARZO 2018
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ilreporter.it
RIVOLUZIONE SUI PEDALI
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il giornale del tuo quartiere
14 maggio 2018
Il Rinascimento dialoga con la street art Vincenzo D’Angelo
N
ella città di Botticelli e Michelangelo c’è spazio anche per la street art. C’è chi li ama e c’è chi li odia, ma ormai a Firenze si trova ad ogni angolo di strada. La contemporaneità dialoga con i grandi capolavori rinascimentali, dunque, donando a fiorentini e visitatori un punto di vista nuovo e inusuale difficilmente trovabile sulle guide e le riviste patinate. Se n’è accorto anche il Portale Giovani del Comune di Firenze che ha realizzato una pratica mappa, disponibile su Google Maps e in continuo aggiornamento, in cui sono segnalati più di cinquanta spazi di colore urbano: graffiti, murales, disegni e decorazioni ma anche spazi liberi messi a disposizione per futuri interventi. Dai colorati murales della scuola elementare e media in viale Spartaco Lavagnini agli spazi vuoti in zona Leopolda e in cerca di liberazione dal grigio metropolitano. Il Dizionario La street art nasce negli Stati Uniti e in Europa verso gli inizi degli anni Novanta, ma comincia ad essere considerata una vera e propria forma d’arte solo negli anni Duemila quando a Londra, l’ormai noto ma ancora anonimo Banksy, comincia la sua attività di guerilla art. Se in principio l’artista di strada veniva chiamato “graffitaro”, al giorno d’oggi è un vero e proprio artista a tutto tondo il cui compito è portare vivacità e arte in posti inusuali e di uso comune. Esistono tanti tipi di street art, che possono variare per tipologia, soggetto e uso dell’ambiente urbano, ma il trend del momento è lo “yarn bombing”: consiste nell’impiegare filati colorati o fibra di maglia o ad uncinetto piuttosto che pittura o gesso. Altre forme di street art riguardano la personalizzazione dei segnali stradali attraverso adesivi, telecamere di sorveglianza, le strutture, i giochi d’ombra e prospettiva che una grande città può offrire.
Gli street artist fiorentini Anche la culla del Rinascimento è ricca di artisti contemporanei che dedicano la propria creatività a questa arte. Il francese Clet Abraham personalizza i segnali stradali in giro per il mondo, ma ha fatto di San Niccolò la sua base operativa. Dallo scanzonatorio ai messaggi più critici, i suoi adesivi donano un tocco di colore di originalità, rendendo interessante e vagamente piacevole anche un segnale di divieto. Blub è invece il padre del progetto “L’Arte Sa Nuotare” una serie di disegni in cui personaggi celebri del mondo dell’arte, della letteratura, della storia e dello spettacolo indossano una maschera da sub per simboleggiare lo stato di “l’acqua alla gola” in cui è costretto a vivere l’uomo medio contemporaneo e la conseguente necessità di imparare a “nuotare”. Gli amanti della poesia possono leggere i componimenti di MEP (Movimento per l’Emancipazione della Poesia) sui muri del centro storico, mentre “Fly Away” è il nome del progetto in cui dei simpatici omini stilizzati esprimono il desiderio di volare via verso altri posti, altre conoscenze, altri mondi. Non solo disegni, ma vere e proprie rappresentazioni del vivere á Foto di Edoardo Matteoni contemporaneo.
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OSPEDALI COME GALLERIE D’ARTE COSI’ SI DIMENTICANO PAURE E MALATTIA
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Paola Bolletti
l termine “ospedale” deriva dal latino hospitale e anticamente indicava un luogo di accoglienza, non solo per i malati ma anche per gli inabili, gli orfani, gli esposti e i pellegrini. I primi veri ospedali fiorentini nascono verso il 1200 diventando luoghi dove i malati vengono esclusivamente assistiti e curati. L’ospedale di Santa Maria Nuova, fondato da Folco Portinari nel 1288, oltre ad essere il più antico nosocomio della nostra città, vanta un corredo artistico di tutto rispetto grazie alle decorazioni realizzate dai migliori artisti fiorentini che ne impreziosiscono soffitti e sale. Il concetto quindi di ospedale come “luogo di speranza” in cui si poteva essere confortati dalla bellezza dei dipinti sulle pareti o dalla presenza di quadri che ne abbellivano gli ambienti, deriva da un’antica tradizione ed è oggi ancora molto efficace ed apprezzato. I direttori sanitari degli ospedali fiorentini, sia privati che pubblici, hanno sempre dato molta importanza alla presenza di opere d’arte nelle zone di attesa o in corsia. L’obiettivo è quello di rendere terapeutici gli spazi e farli diventare parte attiva del processo di cura, infondendo serenità e fiducia e alleggerire il peso
della permanenza in ospedale. Lo stesso La Pira diceva che Le opere d’arte sono un metodo di comunicazione con i malati per tenere i pensieri lontani dalla malattia e dalle paure. Lo sa bene Manfredo Fanfani, per il quale arte e medicina sono la stessa cosa: grande appassionato di pittura, ha
reso il suo centro di analisi di piazza Indipendenza una vera galleria d’arte moderna per la gioia dei fruitori. Vanta invece una ricca collezione di arte contemporanea il Palagi del viale Michelangelo, che lungo la sua scalinata espone sculture e grandi ritratti, mentre all’interno dei singoli reparti, ci sono opere donate da altri artisti talentuosi che con questo generoso gesto valorizzano e rendono più gradevoli gli ambienti adibiti alla permanenza dei pazienti. Degno di attenzione anche il progetto “Il giardino terapeutico” che offre uno spazio all’esterno concepito in modo tale da evocare sensazioni che, agendo sotto la soglia della coscienza, trasforma in risorse energetiche gli influssi negativi che vanno inconsciamente ad influenzare le persone ricoverate. Si intitola “Il paesaggio nel Mugello” la collettiva permanente allestita presso gli ambulatori del piano terra del CTO da otto artisti che grazie ai loro bellissimi quadri rendono meno lunga l’attesa. Molte sono le opere di artisti contemporanei che si incontrano anche all’interno delle palazzine del
complesso ospedaliero di Careggi e al San Giovanni di Dio, alle porte di Scandicci che hanno corridoi e corsie abbelliti con acquerelli, fotografie o riproduzioni di quadri di grandi pittori. Al sesto piano di Santa Maria Annunziata a Ponte a Niccheri si possono apprezzare una rassegna di foto di paesaggi, mentre pareti arancioni accolgono pazienti e familiari del terzo piano dove dipinti a olio e acquerelli abbelliscono le corsie di Chirurgia. Ritratti fotografici e disegni - realizzati probabilmente dai fratellini - sono affissi alle pareti di Ostetricia, mentre all’ambulatorio di Cardiologia ci sono i lavori dei ragazzi dell’Istituto d’Arte di Porta Romana. Distrazione dalla malattia e svago anche per i piccoli ricoverati al Meyer grazie alle sculture e alle grandi opere colorate – alcune donate dagli studenti del Liceo Artistico Leon Battista Alberti – a soggetto giocoso mentre una “Baby Cow Parade” si snoda lungo la galleria a vetri che aggira l’edificio. L’arte negli ospedali è dunque un grande agente di guarigione sia per l’anima che per il corpo, uno strumento prezioso che apporta beneficio psicologico aiutando i pazienti nel cammino verso la guarigione. Grazie a tutti gli artisti che concorrono a questo intento.
16 maggio 2018
Daniele Mu
A
vreste mai pensato di vivere in una casa fatta di cibo? Forse è un’esagerazione, ma il principio della bioedilizia è proprio questo: usare scarti alimentari e rifiuti agricoli nell’edilizia e nell’architettura al fine di ridurre l’impatto ambientale e, perché no, quello economico. A spiegarlo è Egidio Raimondi, consigliere dell’Ordine degli Architetti di Firenze, che ha curato la seconda edizione di Agritettura svoltasi il 22 marzo nel capoluogo toscano: “Un edificio residenziale in classe energetica G consuma mediamente, in 20 anni di vita utile, una cifra pari al 25% del suo valore. Per lo stesso edificio in classe A la spesa può scendere all’8% del suo valore”, ci dice. Certo, la strada è ancora lunga: in Italia se ne parla da almeno trent’anni e in Toscana da circa un ventennio, “ma le applicazioni pratiche sono ancora poche. Bisognerebbe passare quanto prima dalle parole ai fatti». Tra gli esempi di opere realizzate con la bioedilizia spicca la biblioteca di Rosignano Marittimo. “In Toscana esistono vari esempi di edifici con tamponamenti esterni realizzati in paglia e intonacati in argilla cruda. Uno di questi è la biblioteca di Rosignano Marittimo. Ci sono poi una serie di interventi realizzati con sistemi costruttivi in legno strutturale – prosegue – che gettano le basi per la nascita di una filiera legno-edilizia che parte dalla disponibilità di legname nelle foreste toscane”. Una vera e propria rivoluzione, insomma. Talmente visionaria che molti ancora la vedono con un mix di scetticismo e stupore: “Si va dallo scetticismo ba-
La casa del futuro è bio E contro gli ecofurbi sato sulla scarsa informazione alla sfiducia nei controlli e al sospetto di essere truffati”. E a ben pensarci il pericolo, spiega Raimondi, non è poi così remoto: “Io li chiamo ecofurbi. Sono coloro che, con operazioni di green washing, tentano di inseguire una tendenza del mercato per incrementare il fatturato, senza
solide conoscenze e senza conoscere il quadro di riferimento”. Se è vero che c’è ancora molto da fare, la direzione sembra comunque essere quella giusta: “Il futuro è tracciato. Se sapremo governare il cambiamento potremo ricavarne vantaggi non solo ambientali ma anche sociali ed economici”. Anche perché
L’agritettura alla prova
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tilizzare scarti provenienti dalla lavorazione agricola per costruire e arredare case. Questo il principio alla base della bioedilizia, una particolare modalità di progettazione e costruzione di edifici eco-sostenibili che, attraverso l’utilizzo di rifiuti e materiali di scarto, si propone di ridurne l’impatto ambientale. Una sfida, che richiede di ripensare il modo stesso di concepire gli ambienti urbani, ma anche una enorme opportunità per la costruzione di un futuro sempre più green. D.M.
la posta in gioco è alta: “Spesso si dice ‘salviamo il pianeta’ – conclude Raimondi –, ma il pianeta si salva sempre. Non è il pianeta ad essere a rischio ma il genere umano. Se nemmeno questo basta a convincere ognuno a fare la sua parte, vorrà dire che ci siamo meritati l’estinzione”.
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bike sharing che va bike sharing che viene Costanza Tosi
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on si può certo dire che Gobee Bike si fosse affezionata a Firenze, né tantomeno che la sua fuga dalla città possa aver disorientato i fiorentini. Le biciclette verde fluo che certo piacevano per la grandezza standard di cui ha fatto a meno la prima compagnia di bike sharing approdata a Firenze (Mobike), non hanno fatto in tempo ad arrivare nel capoluogo Toscano che già le abbiamo viste volatilizzarsi nel giro di pochi mesi. E se il motivo del passo indietro di Gobee fosse stato davvero il grande numero di atti vandalici siamo sicuri che negli angoli più nascosti, magari mimetizzato tra le foglie, sia stato ritrovato qualche velocipede verde e nero. La caccia al tesoro c’è stata davvero e a portarla a termine è stata la Cooperativa sociale Ulisse. L’associazione infatti, è stata incari-
cata di recuperare i mezzi che non era stato possibile ritirare dal servizio e che erano rimasti abbandonati lungo le strade, in cambio della loro donazione alla cooperativa. Per l’operazione il Comune ha fornito al personale di Ulisse un attrezzo specifico per eliminare l’antifurto sistemato da Gobee sui mezzi. Appoggiate agli alberi dei giardini, dimenticate sul ciglio della strada o addiritura ospiti di giardini privati, 41 Gobee Bike sono state portate in salvo. Un piccolo restyling nelle officine della cooperativa e poi il via alle vendite. Tutti i mezzi recuperati potranno essere acquistati attraverso le piattaforme online di Ulisse e Piedelibero e il ricavato sarà poi utilizzato per aiutare persone svantaggiate o adoperato a sostegno del lavoro dei detenuti. E questa volta niente lunghe attese, nel giro di pochi giorni era stato annunciato il più probabile successore. Si trat-
ta di Ofo, che con le sue bici gialle provenienti dalla Cina, è riuscita ad espandersi in circa 250 città del mondo mettendo a disposizione degli utenti oltre 10 milioni mezzi. Già sbarcata in Italia, a Milano e Varese, la società asiatica a Firenze partecipò al bando aperto presentandosi assieme ad altri operatori, adesso si attende che la commissione si riunisca per valutare se l’offerta
di Ofo risponde a quanto richiede il Comune. Ma Mobike non è rimasta a guardare: dallo scorso mese la flotta è stata rinforzata con bici arancioni a 3 marce, dotate di ruote più grandi, maxi-cestino e sellino adatto a garantire posizioni e prestazioni migliori anche ai ciclisti più alti. Già annunciata per il prossimo futuro anche una pattuglia di Mobike elettriche a pedalata assistita.
18 maggio 2018
Disturbi alimentari: come uscirne Vincenzo D’Angelo
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angiare è bello, ma per alcuni non è così. In Italia sono 3 milioni di giovani che soffrono di disturbi alimentari: circa il 90% sono donne, il 10% uomini. E se in realtà preoccuparsi per qualche chilo in più non è necessario, l’ossessione per il cibo, il peso e l’immagine corporea colpisce sempre di più i giovani, portando l’età d’esordio anche tra i bambini e i preadolescenti. Anoressia, bulimia, fame nervosa e binge eating (diturbo da alimentazione incontrollata) sono le patologie più comuni, ma esistono anche altre forme meno conosciute, come i disturbi sottosoglia, forme ibride e legate ad altre malattie. L’Ospedale di Careggi ha recentemente inaugurato il Centro di Nutrizione Clinica, una struttura organizzativa dipartimentale a direzione universitaria costituita da personale medico in grado di prestare attività assistenziale per un supporto nutrizionale avanzato e moderno attraverso attività di individuazione del rischio nutrizionale, trattamento di situazioni cliniche e sopratutto prevenzione e informazione. Per accedere alle cure bisogna presentare la ricetta firmata dal medico curante, mentre i pazienti affetti da diabete possono entrare a farne parte anche senza prescrizione. L’Ospedale Santa Maria Nuova è invece specializzato in Chirurgia Bariatrica, branca medica che si occupa di curare i pazienti che superano un indice di massa corporea (BMI) superiore a quaranta, dunque affetti da grave obesità. La chirurgia bariatrica consiste nel ridurre le dimensioni dello stomaco attraverso bendaggi o rimozione di una parte dell’organo. Queste procedure riducono la quantità di cibo che lo stomaco è in grado di digerire, portando alla perdita di peso. Le procedure chirurgiche sono accompagnate da assistenza nutrizionale e psichiatrica pre e post opera-
toria. I pazienti sono inoltre tenuti a frequentare terapie di gruppo, incontri individuali e test clinici per capire il grado di motivazione e idoneità all’intervento. Sono invece diverse le associazioni che si occupano dell’argomento sul territorio fiorentino. La Onlus Conversando è composta da un gruppo di geni-
tori che ha vissuto l’esperienza dei figli affetti da disturbi alimentari e due volte al mese si riunisce per accogliere gli altri parenti che hanno bisogno di sostegno e di informarsi su come affrontare la situazione. Fa anche da collegamento con le strutture sanitarie per trovare la giusta soluzione per i giovani e le famiglie.
Fisico da spiaggia? Basta regolarsi
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a prova costume è praticamente dietro l’angolo, ma spesso non è necessario seguire diete dissociative, regimi particolari o frullati miracolosi: verdure e proteine, sia vegetali che animali, sono le nostre migliori alleate. I carboidrati non sono i nemici, il loro abuso sì. Un bel piatto di pasta asciutta è sano e fa bene, ma bastano circa settanta grammi piuttosto che due etti. Da evitare le bevande gasate, alcolici, formaggi, insaccati e preferire smoothies, frullati e frutta fresca di stagione. E poi bere tanta acqua, preferire le passeggiate rilassanti alla macchina e ogni tanto fare le scale. Il fisico da spiaggia si può ottenere, basta regolarsi (e un po’ di sano buonsenso). V.D’A.
Amici Obesi Onlus invece offre assistenza medica attraverso il contributo di psicologi e dottori qualificati. Infine Overeaters Anonymous organizza incontri di gruppo mensili supervisionati da professionisti che aiutano gli ospiti a condividere con gli altri il proprio rapporto con il cibo.
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Francesca Puliti
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ltre 5 milioni di euro per la manutenzione stradale, un milione in più per gli anziani, 500mila euro in più per la cultura. Difficilmente quando si scrive di bilanci pubblici è possibile fare un elenco con il segno più di fronte agli investimenti. Succede a Firenze, con la prima variazione al bilancio 2018/2020, che si è resa necessaria a fronte di maggiori entrate derivate da diversi fattori. Primo tra tutti, il recupero dell’evasione fiscale. Ne abbiamo parlato con l’assessore al Bilancio a Palazzo Vecchio Lorenzo Perra. A quanto ammonta il recupero dell’evasione? La lotta all’evasione, che eseguiamo con particolare attenzione anche grazie all’incrocio fra banche dati e alla collaborazione della Guardia di finanza, sta dando frutti importanti: nel corso del 2017, abbiamo recuperato 4,6 milioni di euro evasi dall’IMU, 4,3 milioni dall’evasione della Tari e 3 milioni dall’imposta di soggiorno, anche se in quest’ultima cifra c’è una quota derivata dall’aumento dei pernottamenti turistici in città. Inoltre abbiamo recuperato 2,7 milioni dall’evasione della Cosap (il canone occupazione suolo pubblico). L’addizionale Irpef è invariata, ma il gettito aumenta: i fiorentini sono più ricchi? L’aliquota comunale dell’addizionale Irpef, a Firenze, è invariata ed è fra le più basse d’Italia: sotto i 25mila euro di reddito è pari a zero, per gli altri redditi c’è l’aliquota unica dello 0,2%. Nel bilancio abbiamo però registrato 600mila euro in più dal gettito Irpef, variazione che quindi deriva interamente dall’aumento dei redditi dei fiorentini di oltre il 7%. Ci sono altri segnali che fanno ben sperare per le nostre tasche? Il bilancio del Comune è sano e abbiamo una forte riduzione delle spese di indebitamento dell’ente: questo significa che non avremo necessità di maggiori entrate ma anzi c’è l’idea, in prospettiva, di ridurre ulteriormente le aliquote fiscali. Ricordo che per i fiorentini non ci sono da tre anni aumenti di tasse e tariffe. 1 milione di euro in più per gli anziani: quali servizi si vanno a finanziare? La cifra servirà a sostenere, attraverso dei contributi, le famiglie che si prendono cura e assistono il proprio familiare. Quali sono i maggiori investimenti nei quartieri? Gli investimenti sulla città previsti
“dal recupero dell’evasione i soldi per le strade” per il 2018 superano i 422 milioni di euro. Solo per fare alcuni esempi, abbiamo 600mila euro per piazza Goldoni nel Quartiere 1, 800mila euro per la riqualificazione della scuola Don Milani, 400mila euro per la riqualificazione di piazza Edison e via San Domenico nel Quartiere 2, 680mila euro per i parcheggi di superficie a Sorgane nel Q3, 250mila euro aggiuntivi per piazza Pier Vettori nel Q4 e 450mila euro per la realizzazione della nuova palestra polivalente di via Geminiani nel Q5. Sono solo alcuni esempi, a cui si aggiungono investimenti di 800mila euro per potenziare la videosorveglianza nelle zone meno centrali. A tutto questo si aggiunge la Linea 4 della tramvia che collegherà
la stazione Leopolda con Le Piagge. Ci sarà spazio anche per ripianare qualche buca lungo le strade? Oltre ai ripristini di emergenza che abbiamo effettuato da marzo con 6.000 buche ripristinate e altre 2.000 da riparare entro la prima settimana di maggio, abbiamo avviato anche un piano straordinario: ci sono 20 milioni di euro di investimenti già programmati per risanare strade e marciapiedi. Complessivamente si tratta del rifacimento di 68 chilometri di strade e 37 km di marciapiedi. Di questi 20 milioni ben 8.710.000 euro di lavori sono già appaltati e partiranno a inizio maggio. Per il Quartiere 1 sono interventi per 1.800.000 euro (interessate, tra le altre, viale Redi, via Maragliano,
Intervista all’assessore al Bilancio Lorenzo Perra viale del Poggio Imperiale, via San Gallo); 1.725.000 euro rispettivamente per il Quartiere 2 (tra le strade interessate via D’Annunzio, viale Volta, via Centostelle e moltissimi marciapiedi come quelli nella zona via Massaccio) e per il Quartiere 3 (via Senese, via Fortini, via Datini e marciapiedi in via di Villamagna e viale Tanini solo per fare qualche esempio); 1.730.000 euro rispettivamente per il Quartiere 4 (previsti tra l’altro i lavori sulle carreggiate in viale Talenti, viale Etruria, via dell’Argingrosso e sui marciapiedi in via Baccio da Montelupo, il Viadotto dell’Indiano e via di Scandicci) e per il Quartiere 5 (con asfaltature, per esempio, di via Baracca, viale Guidoni e viale XI Agosto).
RIDI CON IL REPORTER Affilate l’ironia: ogni mese, Il Reporter ospiterà una vignetta “silenziosa”. Ai dialoghi pensateci voi lettori, facendo emergere il vostro innato spirito da cabarettista.
LA VIGNETTA DI JAL – Contatti esplorativi Lega/M5S –
Inviateci la vostra interpretazione via mail a redazione@ilreporter.it o tramite i nostri canali social. La migliore sarà pubblicata il prossimo mese.
20 maggio 2018
Deborah Macchiavelli
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a Firenze di fine Quattrocento non fu solo quella delle feste carnevalesche, dello splendore artistico, della vita sfarzosa delle classi più ricche. Fu anche quella dell’accesa predicazione di Girolamo Savonarola, dei roghi delle “vanità” in cui si bruciavano in piazza libri e disegni ritenuti pagani, di movimenti che mettevano sotto accusa la corruzione delle casate più abbienti e della Chiesa stessa. Frate domenicano nato a Ferrara nel 1452, Savonarola si stabilì a Firenze nel 1489 e divenne priore di San Marco nel 1491. Svolse un ruolo di primo piano nella vita fiorentina di fine Quattrocento: autore di prediche accese e potenti che lo resero popolare negli ambienti fiorentini, Savonarola è stato propugnatore di una profonda riforma morale e religiosa. In seguito alla morte di Lorenzo il Magnifico, il frate accentuò la sua lotta antiprincipesca, prendendo una netta posizione contro la tirannide e, implicitamente, contro il potere signorile. Dopo la cacciata di Piero de’ Medici nel 1494, divenne uno dei protagonisti della vita politica della città, ispirando la nuova costituzione della repubblica varata l’autunno di quello stesso anno. Il frate sollecitava la partecipazione del popolo alla vita cittadina, ma incontrò l’opposizione delle casate fiorentine e del papa Alessandro VI della famiglia Borgia. Come sottolinea Machiavelli in un celebre passo de “Il Principe”, egli conobbe la sua rovina proprio durate la repubblica da lui stesso ispirata: abbandonato da parte dei suoi antichi sostenitori e scomunicato nel 1497, fu mandato al rogo come eretico l’anno successivo in piazza della Signoria insieme ai suoi confratelli Domenico Buonvicini e Silvestro Maruffi. Di fronte alla statua del Biancone, si trova una lapide che ricorda il punto esatto dove venne arso. Si racconta che, il giorno dopo l’esecuzione, il luogo del rogo venne ricoperto di fiori e petali, probabilmente depositati da qualche mano caritatevole. Ancora oggi, il 23 maggio la città di Firenze celebra la morte di Savonarola con
la fiorita di Savonarola
la “Fiorita”, una cerimonia ufficiale alla presenza del sindaco, del gonfalone e del corteo storico della Repubblica Fiorentina in cui la lapide viene cosparsa di fiori.
alle cascine torna la festa del grillo
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in dai tempi del Granducato il popolo fiorentino era solito recarsi alle Cascine – eccezionalmente aperte al pubblico – il giorno dell’Ascensione. Solo in tempi più recenti la festa si celebrava con l’acquisto di una gabbietta contenente un grillo, trasformandosi in uno degli eventi più attesi dai piccoli fiorentini. Esistono due versioni sulle origini della festa del grillo. Secondo la prima, l’evento rappresenterebbe una celebrazione dell’insetto canterino, considerato un portafortuna nonché simbolo della primavera stessa. Secondo altri, invece, la festa sarebbe nata per ridurre il numero di grilli presenti, ritenuti nocivi e dannosi per le campagne e i raccolti: presentandosi in orde massicce, infatti, l’insetto invadeva le colture e costituiva una grave calamità per gli agricoltori della zona. D.M.
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cantine aperte tre viaggi sulla strade del vino Leila Zoia
1 FIRENZE
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reparatevi a passare il weekend del 27 e 28 maggio filosofeggiando con in mano un calice di buon vino toscano. Arriva infatti puntuale l’iniziativa “Cantine aperte 2018”. Unite dal tema dell’anno “Gustiamo il bello della Toscana”, le circa cento aziende che aderiscono alla manifestazione apriranno le porte agli appassionati, facendo scoprire, non solo i tesori custoditi nelle botti e nelle bottiglie, ma anche quelli artistici e paesaggistici. Promuovere la cultura del vino attraverso le visite nei luoghi di produzione, può diventare anche un’occasione di turismo slow. Degustare il vino, soprattutto se di ottima qualità, è un piacere che sta contagiando sempre di più anche i millennials, che si definiscono infatti wine lovers. C’è inoltre una nuova tendenza, che nasce in California e si sta diffondendo anche qui: fare wine trekking. Una gradevolissima passeggiata in collina, godendo dei panorami mozzafiato tra i vigneti e , in più, assaporare il vino del luogo, accompagnato dai prodotti tipici. La prima azienda a proporlo è la Famiglia Cecchi, a Val delle Rose; la cantina maremmana in località Poggio alle Mozza. Per informazioni www. mtvtoscana.com.
A caccia del Chianti più Classico
Alla scoperta del Chianti, vino dal colore rosso rubino , che tende al granato con l’invecchiamento, connotato dal simbolo del gallo nero, ormai famoso in tutto il mondo. L’itinerario suggerito parte da Greve in Chianti passando per Panzano, Volpaia, Radda, Gaiole per giungere a Monteriggioni. Nel tragitto possiamo scoprire la filosofia produttiva della Cantina Antinori, costruita con materiali locali e grande rispetto per l’ambiente.
Monteriggioni
Montalcino
Montepulciano
Alla ricerca del Nobile
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Il territorio di produzione si estende a partire dal comune di Montepulciano, da cui prende il nome, fino alla Val d’Orcia. Qui potremo scoprire la Vecchia Cantina di Montepulciano, fondata nel 1937; la più antica cooperativa vitivinicola toscana.
Verso la culla del Brunello
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L’itinerario ci porta tra i boschi della Maremma e le alture del Monte Amiata, dove nasce il Brunello, uno dei più conosciuti vini italiani, che per primo è entrato nelle importanti aste internazionali delle bottiglie da grande invecchiamento. Da visitare il Casato Prime Donne: prima cantina tutta al femminile in Italia e gestita da Donatella Cinelli Colombini. A lei si deve, infatti, la giornata “Cantine aperte”, che ha portato, in un solo giorno, oltre un milione di persone fra le botti.
come stanno le famiglie arcobaleno due anni dopo la legge cirinnà Valentina Veneziano
aperte le iscrizioni ai centri estivi
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ue anni fa veniva approvata la Legge 20 maggio 2016, n. 76, la cosiddetta legge Cirinnà. Per quelli che non ne hanno mai sentito parlare, ricordiamo che la legge Cirinnà regolamenta, nella prima parte, l’unione civile tra persone dello stesso sesso e disciplina, nella seconda, la convivenza di fatto tra due persone, sia omosessuali che eterosessuali. A che punto siamo? Lo scorso anno durante l’International Family Equality Day, promosso in tutta Europa dalla Nelfa (Network of European LGBTIQ* Families Associations), si è riflettuto sui numeri. Una crescita costante quella delle Famiglie Arcobaleno in Toscana che contava 30 famiglie e circa 100 soci attivi toscani di “Famiglie Arcobaleno”, l’associazione nazionale indipendente nata nel 2005 e composta da coppie o single omosessuali che hanno realizzato il proprio progetto di genitorialità o che aspirano a farlo. Nel 2017 a Firenze ogni dieci matrimoni è stata ratificata un’unione civile. Quelle registrate a Palazzo
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ell’apposita sezione online del Comune di Firenze (http://educazione.comune.fi.it/ attivita_e_tempo_libero/) sono disponibili tutte le informazioni riguardanti i periodi, i costi e i vari programmi dei Centri Estivi 2018. Il servizio è rivolto a bambini e ragazzi di età compresa tra i 3 anni (che già frequentano la scuola dell’infanzia) e i 14 anni (che frequentano la scuola secondaria di 1° grado). Le iscrizioni online possono essere effettuate dal 3 al 17 maggio per i Centri Estivi compresi del periodo 18 giugno-27 luglio. V.V. Vecchio hanno una percentuale molto alta rispetto alla media europea. Soffermandoci sempre sui dati del 2017, le unioni maschili sono mediamente tre volte di più di quelle femminili. Se a fine 2016 si contavano 49 coppie dello stesso sesso unite nella Sala Rossa, a fine 2017 altre 90 festeggiavano il co-
la cameretta? È in stile nordico
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a camera dei bambini è un posto magico in cui trascorrere momenti di gioco e di apprendimento. Arredarla in stile nordico vuol dire scegliere mobili dalle linee pulite ed essenziali, prediligere il bianco e i colori pastello, arricchire le pareti di pattern geometrici e donare tocchi di colore più acceso con giocattoli di design e tappeti rotondi. La cameretta, attraverso le stampe di animali del bosco, i contenitori a forma di casetta e i letti a castello, diventa il set di avventure indimenticabili. V.V.
ronamento di un sogno. Sempre nel 2017 per la prima volta il tribunale dei minori di Firenze dispose la trascrizione dei provvedimenti emessi da una corte britannica riconoscendo così l’adozione di due bambini da parte di una coppia di padri. Pochi mesi fa invece il tribunale di
Livorno ha riconosciuto la rettifica dei certificati di nascita di due bambini, nati negli Stati Uniti, in modo che risultassero anche per l’ordinamento italiano figli di entrambi i padri con cui sono nati e cresciuti. Un passo in avanti in un futuro che sarà ancora più arcobaleno.
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CULTURA
Guido Bachetti
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entoventi appuntamenti tra cui sei titoli d’opera, oltre due mesi di programmazione ininterrotta e più di settanta istituzioni culturali coinvolte, compongono il Festival del Maggio Fiorentino che travalica i confini fiorentini andando a toccare parte del territorio toscano. L’81ª edizione del Maggio Musicale, fino al 13 luglio 2018, è un caleidoscopio dove antico, moderno e contemporaneo si coniugano nel segno della riscoperta e delle novità. Il titolo che quest’anno accompagna il Festival - “Dialoghi ai confini della libertà” – vuole rappresentare un’occasione per uno sguardo sulla storia e, in modo particolare, sul ruolo dell’artista nella società. Sguardo che l’artista contemporaneo Mimmo Paladino ha saputo cogliere rielaborando un manifesto che è l’immagine guida dell’intera manifestazione. Arricchisce il calendario del festival – composto da sei opere e più di quaranta concerti con grandissimi interpreti – una sezione dedicata alla danza, con in primo piano un progetto coreografico di Virgilio Sieni. Come sempre, particolare attenzione sarà rivolta alla musica contemporanea, che fin dalle prime edizioni del Festival si riconferma una delle peculiarità del Maggio. E ancora, un ciclo dedicato alle composizioni pianistiche di Schubert eseguite sul fortepiano, una serie di approfondimenti, dal titolo Rimembranze, sugli artisti che hanno dato un contributo fondamentale alla crescita culturale della città, e gli appuntamenti con Zubin Mehta, presenza indiscussa e amatissima a Firenze, Fabio Luisi, al suo debutto come Direttore musicale, e Riccardo Muti, che festeggerà cinquant’anni di carriera. E ancora, tra i grandi direttori che saliranno sul podio dell’orchestra ci saranno James Conlon e Mikhail Jurowski e un giovane di grande talento come Lorenzo Viotti mentre, in collaborazione con l’associazione Amici della Musica, sono in programma due recital pianistici che vedranno protagonista il primo Murray Perahia e il secondo Grigory Sokolov. In più una serie di appuntamenti organizzati nelle periferie e nel territorio regionale, che porteranno il Maggio in trasferta in un’ottica inclusiva mirata sempre più alla condivisione. Una rassegna ricca e dalla vocazione internazionale, aperta al confronto e al dialogo tra le arti che è stato possibile sviluppare grazie alla sinergia tra il Teatro e le numerose istituzioni culturali fiorentine che, a vario titolo, partecipano a questo importante appuntamento. “Il Festival del Maggio di quest’anno vuole inserirsi
Un Maggio senza confini Fino a metà luglio un programma ricco di iniziative tra opere, concerti, danza e musica contemporanea che coinvolge non solo il teatro fiorentino
nel Festival della città – ha detto il sovrintendente Cristiano Chiarot - frutto della collaborazione di tantissime Istituzioni cittadine che ne garantiscono la completezza artistica, caratteristica
Michail Baryšnikov
Il Maestro Muti delle migliori edizioni che si ricordano. Ampio spazio per la danza contemporanea, per i cicli di concerti sinfonici e cameristici, un’ampia finestra sulla musica contemporanea e sperimenta-
le, riflessioni sulla propria storia. E poi un Maggio diffuso in tutta la città, nelle sue zone periferiche, nella Regione, che si caratterizza celebrando la tradizione di questa tipica festa fiorentina”.
Il manifesto di Mimmo Paladino
Il Reporter all'opera Vinci il Maggio musicale fiorentino
Scopri come sul profilo Facebook Facebook.com/ilreporterfirenze
CULTURA
24 maggio 2018
Artigianato e Palazzo
tra eccellenze e una mostra dedicata alla Richard Ginori
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Giulia Luchi
Promessi sposi, La Divina Commedia, Il Decameron, capisaldi della letteratura italiana, ma diciamo la verità chi durante il liceo non ha sofferto un po’ davanti a questi mattoni? Per alleviare le pene e alimentare il piacere della lettura dei giovani studenti arriva la XVIII edizione di Libernauta, l’iniziativa e concorso di Regione Toscana, Comune di Firenze, Comune di Scandicci, SDIAF e SDIMM, e organizzato e realizzato da EDA Servizi e Allibratori Aps Onlus, che promuove la lettura e la conoscenza della narrativa contemporanea proponendo testi diversi da quelli scolastici e vicini alla sensibilità dei giovani lettori. Quindici i titoli che i ragazzi tra i 14 e i 19 anni possono trovare in più 40 biblioteche della provincia di Firenze, ma non solo: i romanzi arriveranno direttamente in oltre 30 scuole secondarie di secondo grado attraverso attori che andranno nelle classi a drammatizzazione i testi. I
Leggere per puro piacere la missione di Libernauta C ragazzi che desiderano partecipare al concorso dovranno leggere e recensire almeno tre tra i testi selezionati e iscriversi sul sito www. libernauta.it. Tra “I magnifici 15”, questo il nome con cui sono vengono presentati i libri in concorso, La Frontiera di Alessandro Leogrande, giornalista e scrittore di denuncia, Continua a camminare di Gabriele Clima, un libro che riesce a restituire poesia alle vite assurde di due ragazzi che ne sono stati privati sotto il regime dell’Isis a Raqqa. E poi ci sono i testi che richiamano altri libri o altri scrittori come Mary e il mostro di Lita Judge, che racconta con parole e immagini la biografia della scrittrice Mary Shelley autrice del celeberrimo Frankenstein, o In attesa di un sole, in cui Benedetta Bonfiglioli racconta la nascita del talento della
Sostienici
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giovanissima Emily Dickinson. Non mancano il fumetto The end of the Fucking world di Charles Forsman, che ha ispirato l’omonima serie TV, molto seguita su Netflix e Kamasutra Kevin di Alessandro Berselli, sarcastica riflessione sulla difficoltà di diventare grandi. Tra i premi in palio, una giornata con Gabriele Clima tra “i magnifici 15” con il libro “Continua a camminare”, il quale accompagnerà il primo classificato al Festival “Più Libri Più Liberi” di Roma (5-9 dicembre 2018). Tra le altre ricompense previste: biglietti per concerti e spettacoli teatrali, abbonamenti e ingressi per palestre, piscine e altre attività sportive, card Netflix e Spotify, buoni per l’acquisto di libri e il cd “Canzoni per un lettore - vol. 1” curato dall’associazione La Scena Muta.
ento artisti e artigiani italiani e internazionali saranno presenti con i loro lavori e con le loro idee alla XXIV edizione di “Artigianato e Palazzo”, dal 17 al 20 maggio (dalle ore 10 alle 20) presso il Giardino Corsini (via della Scala,115 Firenze). Evento di punta di questo anno la mostra dedicata alla Manifattura della Porcellana Richard Ginori: l’azienda ricreerà vari momenti del processo creativo attraverso i quali dal 1735 realizza opere uniche in porcellana. Tra le novità la presenza di alcuni dei migliori artigiani del gusto italiani con i loro food truck. Spazio anche alla raccolta fondi per il Museo di Doccia, della Richard Ginori, affinché una collezione di valore inestimabile di porcellane, terracotte, ceramice e molto altro torni a essere fruibile al grande pubblico. Tutte le info sulla manifestazione e su come contribuire alla raccolta fondi: www.artigianatoepalazzo.it
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CULTURA
fabbrica europa, 25 anni 52 titoli e 15 prime I
Rocco Gurrieri
suoi venticinque anni Fabbrica Europa li festeggia con ben 52 titoli, 10 produzioni, 96 repliche e 15 prime tra nazionali e assolute. L’onore e l’onere di aprire il sipario vanno a Teatrul Nottara con lo spettacolo Iarna diretto da Mihai Maniutiu (4 maggio). Fine ultimo e irrinunciabile missione del Festival saper guardare avanti senza lasciare esclusi, ricercare nel contemporaneo per assimilare e finalmente offrire al pubblico. Una vecchia stazione di nome Leopolda come una principessa dei racconti che finalmente si risveglia svelandosi per quasi un mese intero in tutta la sua grazia e bellezza. Che ciò che si vada a vedere piaccia o meno si prova finalmente la netta sensazione di partecipare al presente, forse al futuro, senza dubbio alla scoperta di qualcosa che non si conosceva. Con ventiquattro edizioni all’attivo l’idea nata nel 1994 da Maurizia Settembri e Andres Morte Terés si può dire attuata. Palcoscenico e laboratorio di ricerca e sperimentazione, spazio per il linguaggio, luogo d’arte ad uso e consumo di tutti, da maggio a giugno è quasi un crimine non parteciparvi. L’edizione 2018 si dislocherà anche nelle ex-Scuderie Granducali delle Cascine, al Teatro Verdi, al Teatro della Pergola, al Teatro Goldoni e al Teatro Cantiere Florida. Fra i molti spettacoli Il Reporter segnala Mitten wir im Leben sind/Bac6hcellosuiten di Anne Teresa de Keersmaeker e Jean-Guihen Queyras (teatro della Pergola, 2 e 3 giugno), John Parrish, storico musicista collaboratore di Pj Harvey (Stazione Leopolda, 6 giugno), Sang Jijia che in prima assoluta presenta Re-Mark, creazione site
specific di danza e multimedia (Stazione Leopolda, dal 5 all’8 maggio), Omar S (elettronica, 11 maggio, Stazione Leopolda) e il debutto dell’ultimo spettacolo Ultima vez di Wim Vandekeybus, fra i massimi esponenti della scena performativa contemporanea. Consigliamo
thom yorke torna a firenze (ma senza i radiohead) C apire da dove partire per parlare di Thom Yorke non è cosa facile. Quella del frontman dei Radiohead è un’aura, una dimensione a sé stante. L’apporto di questo vero e proprio idolo,
di dare un’occhiata alla descrizione dell’evento, si prospetta come una vera e propria esperienza. Il programma completo può essere facilmente consultato sul sito fabbricaeuropa.net dove troverete dei focus per ogni spettacolo al quale siate interessati.
della sua band alla musica contemporanea potrebbe essere definito totale, se non quasi legge. Sempre un passo avanti, non sulla cresta dell’onda ma nell’atto di capire e poi scegliere quale onda verrà cavalcata d’ora in avanti. Incredibile e inaspettato che il palcoscenico della prima data del tour solista live-mix/performance del signor Yorke sia il prossimo 28 maggio proprio il nostro Teatro Verdi di Firenze. Ad accompagnarlo vedremo Oliver Coates, giovane e talentuosissimo violoncellista britannico, Nigel Godrich, già produttore assieme a Yorke della fortunatissima band Atoms for peace e Tarik Barry, stella del panorama audiovisivo internazionale collaboratore di Yorke e Nicolas Jaar. Di Yorke è inoltre attesa quest’anno la colonna sonora del remake di Suspiria diretto da Luca Guadagnino, regista italiano di recente adozione Hollywoodiana fresco di candidatura all’Oscar. Un vero e proprio evento questa ripresa di quell’opera d’arte che era il film di Argento del 1977. Da non sottovalutare la cieca fedeltà del suo pubblico: accorrete al più presto ai botteghini se siete interessati. Per i palchi i prezzi variano dai 45 ai 70 euro, per la platea dai 60 ai 70. Per maggiori informazioni consultare www.teatroverdifirenze.it R.G.
CULTURA
26 maggio 2018
Caterina Canneti La biblioteca di Scandicci è da sempre un punto di aggregazione importante per la città, sia per gli studenti scandiccesi di tutte le età, sia per chi non studia ormai più, ma ama leggere e tenersi informato sulle ultime novità editoriali o partecipare alle diverse iniziative proposte. Sono gli universitari però i principali e i più assidui frequentatori: è nell’estate 2017 che un gruppo di studenti volontari, sostenuti dall’associazione Amabis (Amici dell’archivio e della biblioteca di Scandicci), ha lanciato una petizione per chiedere la disponibilità dei locali anche nelle ore serali. L’intento è quello di poter avere a disposizione un luogo della città autogestito per condividere con altri studenti, ma anche con lettori e curiosi, almeno una serata di studio alla settimana. Dal mese di luglio quindi è possibile accedere di sera al piano terra della biblioteca, il mercoledì dalle 20 alle 23 (si entra dal lato del parcheggio dei motorini). La partecipazione allo studio serale è particolarmente sentita nei giorni delle sessioni d’esame, durante i quali sono molti gli studenti che si ritrovano per gli ultimi ripassi prima delle prove. “L’interesse da parte degli studenti per questa iniziativa è grande – racconta Luciano Farri, presidente di Amabis – tanto che all’inizio veni-
Topi da biblioteca sì, ma by night vano effettuate due aperture serali, il lunedì e il mercoledì”. Tuttora l’entusiasmo dei volontari continua con la proposta di molte iniziative aperte a tutti e organizzate insieme ai membri dell’associazione (non solo di sera): dalle lezioni di fisica sulla relatività ristretta, ai corsi di conversazione inglese; dagli incontri tematici di interesse collettivo, alle letture di poesie, oltre ai laboratori e alle rappresentazioni teatrali. Per tenersi aggiornati sulle iniziative in programma e partecipare alle attività è possibile visitare la pagina Facebook “Amabis - Amici dell’archivio e della biblioteca di Scandicci”.
Il parco dell’ex Cnr, tra tulipani e scienza
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ietro ai colorati tulipani, una ricerca scientifica. “Abbiamo realizzato un impianto per sperimentare la floricoltura biologica: al momento non esistono coltivazioni bio di fiori”, spiega Alessandra Benati, dell’associazione Le Tribù della Terra che ha promosso il progetto Wander and Pick. L’iniziativa ad aprile ha aperto alla città le porte di un campo con 200mila tulipani di settanta specie, nell’ex area Cnr di Scandicci. Un’idea che ha richiamato tante persone, circa duemila solo il primo weekend. E ora il sogno è far rivivere, grazie ai bandi europei Life, il “vecchio” pomario del Cnr che conserva trecento diversi tipi di piante.
Per lo studio, la cura, l’assistenza e l’informazione sui tumori cerebrali infantili Via Ontignano, 44 50061 Fiesole [Fi] Tel/Fax 055.695047 Cell. 335.362203 info@tommasino.org www.tommasino.org CF 94078280487 • PI 05090750489 c/c postale 12158531
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á Foto Giacomo Morini
SPORT
Lorenzo Mossani
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Il focus del benzivendolo
ta entrando di diritto tra le squadre più blasonate dell’hinterland fiorentino. L’ovale a Firenze è andato a meta e lo ha fatto con una società, I Medicei, che sta bruciando le tappe per prendersi un posto nell’Olimpo del rugby. Nella passata stagione, Il Rugby Club I Medicei nel secondo anno di attività, ha centrato un grandioso obiettivo sportivo con un anno di anticipo rispetto alle previsioni: ha vinto, infatti, il campionato laureandosi Campione d’Italia di Serie A e conquistando la promozione in Eccellenza, massima serie nazionale. Un traguardo reso ancora più eclatante dalla contemporanea promozione anche della squadra cadetta in Serie B. Quest’anno, l’Eccellenza, non aveva retrocessioni e i Medicei hanno potuto assaporare la massima serie con serenità strappando risultati importanti, vincendo in campi sulla carta difficili e sfiorando imprese sportive. Tutto questo coronato da un grande pubblico, in continua crescita, che ha accompagnato la squadra per tutta la
il futuro dell’ovale sono i medicei stagione. Tanti i punti di riferimento in questa stagione il mediano di apertura Dan Newton, leader e guida in campo del gruppo toscano, metronomo e al tempo stesso dotato di un ottimo calcio. Senza dimenticare l’esperienza di Stefan Basson, cecchino che in Eccellenza ha sempre garantito un’alta percentuale al piede ma la parte di esperienza non si limita solo a loro conti eccellenti rugbisti che hanno esaltato i Medicei. Insieme a loro tanti giovani Lorenzo Lubian, Cristian Cerioni, Matteo Maran, Alessandro Furia per citarne solo alcuni. Il giusto cocktail che ha fatto divertire così tanto gli sportivi fiorentini e che con qualche ritocco potrà puntare nella prossima stagione al vertice dell’Eccellenza. I Medicei non saranno una meteora.
In panchina coach Presutti disponibile con squadra, rugbisti e stampa si è fatto amare non solo per l’egregio lavoro svolto ma anche per come si è integrato nell’ambiente fiorentino. “E’ stata una stagione bella, ma in cui abbiamo pagato anche un po’ il primo anno di Eccellenza – commenta coach Presutti -, in alcune partite potevamo portare a casa la vittoria ma c’è sfuggita per un soffio. Ma era tutto previsto, anche se si vorrebbe fare meglio”. Cosa le è piaciuto di più? “Il bel clima che si è respirato nello spogliatoio, tra quelli più esperti e quelli che affrontavano per la prima volta la categoria, questo è il rugby: il gruppo è tutto”. I Medicei sono il futuro? “Non siamo venuti in Eccellenza per
fare la meteora...”. Si aspetta più collaborazione con le altre società dell’hinterland fiorentino? “Sì. Dobbiamo diventare la piramide di un movimento, quello fiorentino, in grande crescita. C’è tanto pubblico a vederci, abbiamo tanti ragazzi che stanno facendo bene nelle giovanili ma con una maggior collaborazione tra tutte le società, potremo fare ancora meglio. Sono sicuro che verrà col tempo”.
a maggio tocca a... Victor hugo, biraghi e simeone
a cura diLorenzo Mossani
Victor Hugo: E’ stato pagato circa 8 milioni di euro, si sapeva che era un buon difensore, dovevamo solo aspettare che avesse l’occasione di dimostrare il suo valore. Purtroppo è capitata la tragedia di Astori che ha obbligato Pioli a schierarlo e ora sta dimostrando di essere un bel giocatore. Sicuramente sarà un
Ogni mese Andrea Di Salvo, la barba rossa più famosa del Franchi, giudica tre giocatori viola, uno per reparto
pilastro della Fiorentina del futuro. Biraghi: Preso a saldo dal Pescara retrocesso, sta facendo il suo compitino, effettivamente ha una grande grinta e sta migliorando ogni partita sempre più. Non diventerà mai Roberto Carlos, però ci mette cuore, ogni tanto azzecca qualche cross e ha pure segnato. Non sarà un fenomeno ma spero di sbagliarmi, vedremo in futuro. Simeone: Per me è veramente un gran attaccante, pagato abbastanza, fino adesso 9 reti e 4 assist, essendo
il primo anno direi un bel risultato. Mancano poche partite ma potrebbe migliorare il suo bottino di gol. Non ha mai giocato nel suo schema migliore e non arrivando tanti palloni giocabili non è facile segnare, però corre come un matto e si mette, con il sacrificio, a disposizione della squadra. Batistuta il primo anno è stato abbastanza deludente, poi tutti sappiamo la sua carriera. Con un partner di attacco adeguato può veramente fare tanto di più.
SPORT
28 maggio 2018
la savino del bene vola in europa L Lorenzo Mossani
a Savino Del Bene riporta uno dei grandi sport di squadra dell’hinterland fiorentino in Champions dopo anni di assenza. La massima competizione per club, che probabilmente si giocherà al “Mandela” nella prossima stagione, vedrà infatti protagonista la Società di patron Nocentini. La compagine scandiccese è stata artefice di una regular season esaltante, arrivando seconda a un solo punto dalle campionesse di Novara. Nel girone di ritorno è stata anche la squadra che ha fatto più punti in regular season. Da evidenziare come nelle classifiche individuali di rendimento della Serie A1 ci siano due giocatrici della Savino Del Bene, Isabelle Haak e Adenizia Da Silva. La 18enne di Lund, soprannominata la Regina di Svezia è stata la best scorer con 491 punti in 22 partite davanti alla rivale Paula Egonu ferma a quota 454. La stessa svedese ha ricevuto anche il Trofeo Gazzetta destinato alla MVP della regular season per con un netto distacco su tutte le altre giocatrici. Grande conferma anche della brasiliana Da Silva che ha vinto la classifica dei muri vincenti per il secondo anno consecutivo, su Olivotto e Stefanovic. La “Dea” ha vinto la classifica con 88 muri (giocando meno set) delle seconde arrivate Olivotto e Pencova ferme a quota (66). Ben piazzato, comunque, tutto il sestetto
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della Savino Del Bene nelle classifiche di specialità. Numeri da favola anche per gli spettatori: quasi tutti sold-out a Scandicci, circa 4000 spettatori in gara 1 di semifinale Scudetto contro Conegliano nel match giocato a Firenze. Queste sono le cifre che hanno portato la Savino Del Bene in Champions. Sicuramente la Dea Bendata è stata benevola: la decisio-
ne di portare tre squadre italiane nella massima competizione europea è stata presa in corsa in questa stagione ed ha spianato le porte a Scandicci. Altrimenti i due posti sarebbero stati di Cone-
gliano e Novara che nelle rispettive semifinali hanno strapazzato per 3 – 0 la stessa Savino Del Bene e Busto Arsizio. Scandicci si è qualificata in virtù proprio della bellissima regular season; una stagione che ha concretizzato tanti sacrifici, partiti non troppi anni fa dalla Serie B1. Chapeau Savino Del Bene, l’Olimpo della pallavolo è tuo.
l’invasione della deejay ten
A
ppuntamento imperdibile quello della Deejay Ten, che come ogni anno torna nella sua tappa fiorentina. Un tour che tocca molte città d’Italia e che è diventato l’evento del mese di maggio. La formula è vincente: correre a passo di musica tra le meraviglie architettoniche e paesaggistiche della nostra città, che non tradisce mai le aspettative. La Deejay Ten è una corsa non competitiva aperta a tutti che si articola su due percorsi: da 10 e da 5 chilometri. Partenza lungarno della Zecca Vecchia e arrivo in piazza del Duomo per la 10 km, mentre arrivo in via Magliabechi per la 5km. Erano 15mila nell’edizione del 2016 e 13mila in quella del 2017, un fiume colorato che ha invaso le vie del centro, e anche quest’anno i numeri non deluderanno le aspettative. Il village sarà situato in piazza Santa Croce come ogni anno, e come ogni edizione sarà
all’insegna del divertimento, un’occasione per vivere una parte di città senza auto e con le scarpe da ginnastica ai piedi. T.A.S.
Maggio – Festa della Mamma Ottimi sconti su macchine Singer, Pfaff, Bernina e, per festeggiare, un simpatico e utile omaggio all’acquisto della macchina
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Lorenzo Mossani
C
’è una società che sa cadere, si rialza nelle difficoltà, soprattutto in pista: il pattinaggio della Robur Scandicci. La società quest’anno compie cento anni ed è stata capace di rialzarsi dopo un grave atto vandalico che ha distrutto la sede solo qualche mese fa, senza mai lasciare l’attività agonistica: atleti sempre sugli scudi. Non poteva che nascere dalla Robur, sportivamente parlando, Cristina Bartolozzi scandiccese doc, campionessa del mondo in Colombia nell’ottobre del ‘98; da allora è passato molto tempo ma la Robur ha continuato a vincere e a sorprendere tutti. Abbiamo parlato con uno dei tecnici della Robur, Monica Caioli, perno fondamentale per la società. Prima le note dolenti: l’atto vandalico. Abbiamo subito una vigliaccata: nella nostra segreteria è stato distrutto quasi tutto, compresi i trofei vinti dai ragazzi, le tute della squadra, i disegni che i più piccoli fanno per gli allenatori e altre cose di valore. Da cosa è dipeso secondo te? Ritengo che sia stata una bravata di persone poco per bene, ma grazie alla solidarietà di tutte le sezioni della polisportiva siamo riusciti a reperire fondi per provvedere al ripristino della segreteria. Il presidente Gamannossi ha organizzato una cena alla quale hanno partecipato tutte le sezioni. Abbiamo apprezzato la vicinanza di tutti e i messaggi di solidarietà ricevuti anche dalle altre società sportive. Quanto vi ha scossi? Diciamo che è stato violato un posto puro frequentato dai bambini, perché la nostra segreteria in realtà è anche lo spogliatoio dei ragazzi più piccoli: è il luogo in cui si preparano, ridono, scherzano, quindi per noi la ferita è stata ancora più profonda.
Dopo gli atti vandalici, inizia la rivincita (su rotelle) Torniamo all’attività agonistica, come sta andando? Siamo nel pieno dei campionati regionali e siamo impegnati con più di trenta atleti. È un momento propedeutico alla partecipazione ai campionati nazionali Uisp e Fisr, ora si raccolgono i frutti dei sacrifici fatti da settembre ad oggi. Aprile e maggio sono i mesi più importanti della stagione, siamo impegnati ogni fine settimana. Chi ha stupito maggiormente? Mi ha stupito la crescita di Mattia Agostini che ha vinto il campionato provinciale Uisp
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e Fisr con un punteggio molto alto e questo fa ben sperare per il raggiungimento di risultati anche in campo nazionale, è un atleta promettente. La stessa crescita si riscontra in Viola Paoli che ha vinto il campionato provinciale Uisp e si è classificata seconda al campionato Fisr. Ma la crescita più importante è quella di Linda Palmerani che nonostante un bruttissimo infortunio parteciperà ai campionati regionali: chapeau.
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OPI NIO NI
OPINIONI
30 maggio 2018
ICCHÉ SI MANGIA
ICCHÈ SI DICE BRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI
E L’ATTACCA IL MAIO A OGNI USCIO! LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI
FOOD REPORTER OGNI MESE IN UNA CUCINA DIVERSA A CURA DI LAURA PICCIOLI “Da sempre si pensa che l’olio sia semplicemente un condimento, una cornice a giorno che sta davanti ad una stampa – ci racconta Marco Provinciali, uno dei tre scrittori di Come si mangia l’olio, (Polistampa, 2018) - e invece attraverso questo manuale che ho scritto insieme ad Andrea Leonardi e Filippo Falugiani, vogliamo spiegare l’importanza di questo ingrediente e di quanto possa cambiare e migliorare un piatto. Questo volume è il secondo della collana, e si concentra sugli abbinamenti dell’olio con il pesce e la pasta, partendo dalla selezione del giusto prodotto, fino al lungo elenco di aziende olivicole che rappresentano l’eccellenza italiana, passando per le ricette di sette grandi chef stellati come Enrico Bartolini, Pino Cuttaia, Isa Mazzocchi, Marco Stabile, Kotaro Noda, Roy Caceres, Gino Sorbillo. Una delle ricette più entusiasmanti è sicuramente quella del fiorentino Stabile, che reinterpreta uno dei piatti più semplici della cucina italiana come spaghetti olio e parmigiano, utilizzando un olio extravergine d’oliva Toscano IGP al sentore di carciofo ed erba tagliata. Degna di nota per la sua particolarità è sicuramente quella del giapponese Noda che propone un insolito shottino di olio con scampi, pannocchie e gamberi. In questo volume emerge anche la diversità dell’olio nelle diverse regioni italiane, da quelli più delicati del nord a quelli più spiccati del centro a quelli morbidi del sud: ognuno con le proprie caratteristiche capaci di impreziosire le pietanze che ogni giorno troviamo sulle nostre tavole”.
Si diceva diverso tempo fa per indicare un giovane dai costumi licenziosi che se la diceva con tutte le donne; un dongiovanni da strapazzo corteggiatore ma senza intenzioni di cercare una sistemazione definitiva. La frase, divenuta proverbio, è legata alla festività del Calendimaggio, quando si celebrava Maggio, quinto mese dell’anno nel calendario, il cui nome deriva forse dalla dea romana Maia detta “la grande”, sposa del dio del fuoco Vulcano e considerata la dea della Terra e della rigogliosa vegetazione; la sua festività veniva celebrata il primo giorno di Maggio. Fin dagli antichi tempi Maggio, si distingue dagli altri mesi, per il rifiorire intenso della natura che in questo periodo assume nuova vitalità con l’esplosione della vegetazione e la profumata fioritura delle rose (dette maggesi) e delle ginestre; di ciò, anche Dante nella sua Commedia (Purgatorio, C. XXIV, vv. 145-147) lascia testimonianza con i noti versi: “E quale, annunziatrice de li albori, l’aura di maggio movesi e olezza, tutta impregnata da l’erba e da’ fiori” A Maggio, quando regnano sovrani i profumi ed i colori dei fiori nei giardini e nelle campagne intorno a Firenze si celebrava il mese dell’amore e della giovinezza con usanze galanti, feste, suoni e canti che univano ai fiori la passione del popolo per i canti d’amore, tanto da essere definito “Maggio amoroso” con la sua gaudiosa festa del Calendimaggio. Festa, appunto, dedicata all’amore e al risveglio primaverile, che si svolgeva nella prima settimana di quel mese. In epoca medioevale e rinascimentale la festività aveva avuto grande importanza e terminava con l’elezione della “Regina di Maggio”, una antesignana delle reginette di bellezza dei nostri tempi. Allora era fondamentale specialmente per le famiglie nobili, che una delle loro rappresentanti divenisse la “Regina”, per cui la competizione era assai contesa, senza esclusione di colpi. Nel Calendimaggio del 1300, questa gentile usanza scatenò gravi disordini: l’elezione
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Web: artusi.net Facebook: Artusi Firenze Luciano Artusi Artusi Ricciardo della fanciulla più bella divenne il pretesto per un ulteriore scontro tra i Guelfi di Parte Bianca e quelli di Parte Nera, con nefaste conseguenze. Infatti, quei festeggiamenti dettero origine ad una zuffa tra i giovani dei due opposti schieramenti politici proprio in Piazza di Santa Trìnita, dietro ai quali vi era probabilmente la “mano” dei capi più anziani. Vi furono diversi feriti e, di conseguenza, vennero presi dei severi provvedimenti per alcuni rappresentanti dei due schieramenti, che si concretizzarono, tra l’altro, in alcuni bandi di esilio. E’ da notare che, fin dal periodo Medioevale, troviamo le “Regine di Maggio” anche nel mondo nordico, in particolare in Inghilterra ed in Irlanda, dove le fanciulle più graziose, incoronate di fiori, facevano il giro d’onore del villaggio. Nel mondo contadino toscano rimase invece fino all’Ottocento la tradizione di “Cantare il Maggio” con tipiche canzoni dette “maggi” cantate in forma di serenata da gruppi di giovani “maggiaioli”, i quali accompagnati da strumenti musicali e diverse “regine”, tutte adorne di fiori di campo. Tali maggiaioli facevano il giro delle fattorie, nelle cui aie, dopo aver cantato una stornellata, ricevendo in cambio salumi, formaggi, frutta, pane e vino, che in un certo qual modo, erano richiesti con le strofe della canzone popolare Il Maggio, che sintetizzavano lo spirito della festività. Le comitive dei “cantamaggio” erano precedute da un giovane che portava il “majo”, cioè un ramo fiorito e infiocchettato simbolo della Primavera, che appendeva all’uscio o alle finestre della fanciulla desiderata. Proprio dall’uso di appendere il majo derivò il modo di dire “E l’attacca il majo ad ogni uscio” per indicare un libertino che se la faceva un po’ con tutte, invaghendosi facilmente di ogni ragazza, ma non con serie intenzioni di “accasarsi”. Gli intrattenimenti musicali itineranti andavano avanti tutta la notte e, il giorno dopo, quanto “raccolto” veniva allegramente consumato su di un bel prato, sempre con accompagnamento di canti e danze. Il Calendimaggio era, in sintesi, tutto ciò che rende lieto l’animo: canto, gioco, danza, amore, mensa, spettacolo.
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OPINIONI
ICCHÈ C’È LA CITTÀ CHE SI MUOVE E CHE SI MUOVERÀ
FIRENZE ROCKS (AGAIN) DAVIDE DEIV AGAZZI Buona la prima, speriamo nella seconda. L’estate (Fiorentina e non) si avvicina e con lei anche quello che necessariamente è l’evento simbolo di questa nuova stagione all’aria aperta: la nuova, seconda, edizione del Firenze Rocks, il festival che – dall’anno scorso – fa rima con musica del vivo. Ad alto volume, possibilmente, grazie. Terminata l’edizione di rodaggio (che ha comunque registrato oltre 100mila spettatori paganti) questa volta si fa sul serio: quattro nomi di grande richiamo per altrettante giornate di musica, una in più rispetto a dodici mesi fa. In molti, sui social, hanno sbertucciato il programma: i quattro headliner, ovvero le band col nome scritto in grande sul cartellone, sono tutt’altro che novità musicali: Guns n’ Roses, Iron Maiden, Foo Fighters e Ozzy Osbourne erano grandi negli anni ‘90, quando chi scrive questo pezzo andava ancora a scuola, non aveva la patente, ma parecchi capelli in più coi quali fare headbanging. Le battute non sono mancate, complici anche i perduranti cantieri della tramvia, e l’età media di molti degli ospiti che animeranno l’estate rock delle Cascine fiorentine. Eppure, analizzando la questione meno superficialmente, ci si accorge presto di come diventi decisamente più complesso tacciare gli organizzatori di scarso coraggio artistico: quello che questo cartellone evidenzia, infatti, più che la miopia di chi ha messo insieme la scaletta, è la mancanza degli eredi dei suddetti gruppi. Sono loro i veri assenti. E sorvoliamo sul fatto che un’arena estiva da 50mila persone (che va comunque riempita, dato che ha dei costi di gestione) non sia esattamente la location migliore per giocare agli esperimenti musicali. Chi sono i nuovi Guns? Quale gruppo ha sostituito i Maiden nei cuori dei metallari? Risposta: nessuno. Con la crisi dell’industria musicale, e la spari-
ICCHÉ SI SCATTA SMARTPHONE DA BRIVIDI PAOLO MATTEONI Oggi, pensando alla fotografia, mi pervade un senso di inquietudine. Ho appena visto la pubblicità di un nuovo smartphone dotato di ben tre (!!!) sensori e obiettivi di conseguenza, ognuno – se ho capito bene – dedicato ad usi diversi. Un prodigio della tecnica, peraltro marchiato Leica, il nome per eccellenza nella storia del reportage fotografico da oltre settanta anni. Uno strumento (macchina fotografica? telefono? o cosa?) che ci promette performance tecniche esaltanti: mai più foto sfocate o mosse, banditi colori incerti, ombre sempre leggibili e luci mai bruciate. Il tutto gestito da una fantomatica AI (intelligenza artificiale) che “capisce te e l’immagine che vuoi creare, valorizza la tua creatività e ti consente di ottenere lo scatto perfetto”. Un chiaro invito a rinunciare alla bellezza del gesto creativo personale, dimenticando il proprio punto di vista sulle cose, abbandonando la riflessione su cosa si sta facendo e perché. La conseguenza saranno milioni di foto tutte uguali, un rumore globale fatto di tramonti sul mare, una discarica visuale in cui ogni fotografia non sarà più distinguibile dalle altre perché perderà senso e memoria. Un brivido sulla schiena di chi è ancora convinto che fotografare significhi esprimere se stessi, patetici dinosauri che ancora pensano che fotografare
zione dei canali televisivi ad essa dedicati, la promozione su larga scala è finita. Puf, non ci sono più i soldi. Di conseguenza, i gruppi “famosi” sono quelli che erano già famosi, prima del crollo del settore, prima di Napster e del file sharing, prima di Spotify, prima delle canzoni vendute a 99 centesimi su Itunes. Ma veniamo alla musica: se sulla resa live di Foo Fighters (ad oggi, la più grande rock band del pianeta) ed Iron Maiden sono pronto a mettere la mano sul fuoco, le condizioni di Guns n Roses ed Ozzy Osbourne destano qualche dubbio in più. Axl Rose, dopo aver preso in ostaggio la band per circa due decadi, ha messo da parte l’ascia di guerra col compagno di scorribande di sempre, l’amico/nemico chitarrista Slash, l’anima blues del gruppo. Già questo sarebbe più che sufficiente per far pagare il biglietto a molti fan ma, all’orizzonte, dovrebbero esserci addirittura due album di inediti di futura uscita che potrebbero trovar spazio nella scaletta fiorentina. Ozzy Osbourne, indimenticata ugola della prima e ultima parte di carriera dei leggendari Black Sabbath è praticamente sopravvissuto a qualsiasi tipo di eccesso. Sarebbe curioso vederlo alla prese con un lampredotto (del resto, leggenda vuole che si sia mangiato un pipistrello, che saran mai un po’ di frattaglie condite?) ma già portare a casa un live da 90 minuti avrebbe il sapore dell’impresa. Spulciando fra gli altri nomi, ai più metallari saranno sicuramente saltati agli occhi due nomi: quelli degli Avenged Sevenfold (autori di un metal di nuova matrice) e dei Judas Priest, veri e propri architetti del sound che avrebbe dato vita al metallo pesante. Per restare in tema di metal vecchio e nuovo, se siete amanti del genere, da non perdere anche i live dei teutonici Helloween e di Jonathan Davis, già voce dei Korn, tra i più fieri ambasciatori del suono nu-metal, qui in versione solista. Se invece il metal vi spaventa, ma le chitarre sono il vostro pane, allora è tempo di rock n roll: il nome imperdibile è probabilmente quello dei The Kills, ma ho grande curiosità anche per i concerti dei danesi Volbeat, sospesi tra il rigore della tradizione e l’apertura ai nuovi stili. Ci ritroviamo nel pit, allora: dovessi cadere, tiratemi su. µFacebook: davide.agazzi Twitter: @deivagazzi
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voglia dire comunicare quel che sentiamo. Non si discute, evidentemente, lo strabiliante oggetto tecnologico; ma ne abbiamo davvero bisogno? Oppure stimolerà la pigrizia fino a farci desistere dallo studiare la storia della comunicazione visiva, dalle Grotte di Lascaux ad oggi, che ogni fotografo dovrebbe tenacemente sviluppare? Se invece contano solo i like sui social, allora tanto vale. Io resto un fotografo, tecnologicamente avanzato, ma sempre un fotografo e non uno schiacciatore di pulsanti touch che “tanto la fotografia viene bene lo stesso”. A proposito di fotografi e di Leica, leggete “Leggermente fuori fuoco” (appunto), la biografia di Robert Capa, poi ne riparliamo. Considerazione finale: ieri a casa di un amico ho visto una foto di sua madre, scattata negli anni venti dal padre fotografo, mentre beve da una tazza. Un prodigio di poesia e di dolcezza, concentrato in un controluce non del tutto nitido, che ancora ci parla dopo novanta anni. E ci dice che ancora c’è speranza!
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