Il Reporter Campi Bisenzio - Novembre 2018

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NOVEMBRE 2018

Scandicci

L’UNIONE FA LA FORZA Campi Bisenzio

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Editoriale

Pensare è contagioso

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FRANCESCA PULITI

el momento in cui scrivo la cosiddetta pre-influenza sta falcidiando senza pietà la mia cerchia di amici, colleghi e conoscenti, compresa la sottoscritta. Si prevedono all’orizzonte tonnellate di nuovi articoli con utilissimi e mai scontati consigli per prevenire e curare i sintomi (lavarsi spesso le mani, evitare i luoghi affollati, bere molto, consumare tanta frutta e simili). Un grande classico di stagione al pari dei servizi tv sui divieti più assurdi imposti nelle località balneari, evergreen delle ultime estati. Una informazione innovativa ci giunge invece da altri contesti scientifici: parallelamente ai mali di stagione si stanno studiando gli effetti – positivi e addirittura corroboranti – di un’altra sciagura umana, contagiosa quanto l’influenza: la pigrizia. Secondo molteplici ricerche scientifiche, infatti, pare assodato il fatto che spingere sul freno, anziché sull’acceleratore, delle nostre esistenze, aiuti addirittura a prolungarle. Una rivoluzione, dopo anni di indottrinamento a suon di palestre, programmi fitness, spinning, zumba, maratoneti di ogni età e grado di dedizione. La ragione starebbe nel minor consumo di energie, che porterebbe a una miglior “conservazione” del corpo. Un po’ lo stesso motivo per cui da anni sentiamo dire che mangiare poco allunga la vita. L’attitudine all’indolenza sarebbe inscritta nel nostro Dna dall’alba dei tempi, quando i nostri antenati dovevano cercare di limitare gli sforzi e massimizzare il risultato. Difficile però che questo stratagemma ci sia utile oggi: pare che il nostro Dna non ci aiuti, in una società sedentaria. Nonostante le rassicurazioni scientifiche, dovremo quindi continuare a combattere la nostra battaglia interiore e costringerci ad andare in palestra o a correre alle 6 del mattino. Ma vale la pena comunque provare a cedere alla pigrizia ogni tanto: nei momenti di riposo la nostra mente è portata a pensare più spesso a obiettivi di lungo termine. E anche pensare aiuta ad allungare la vita.

LA FOTO DEL MESE

Un tramonto da sogno Foto del nostro lettore @attebasile01 Tagga @ilreporterfi nelle tue foto su Instagram, ogni mese pubblicheremo la più rappresentativa

CHE SUCCEDE IN GIRO 10-11 NOVEMBRE

MERCATINO (ASPETTANDO IL NATALE)

Può sembrare presto, ma a Scandicci si guarda già alle feste di dicembre. Per un intero weekend il corso pedonale di via Pascoli ospita il mercatino “Aspettando il Natale” con tante bancarelle di artigianato. Appuntamento sabato 10 dalle ore 15 a mezzanotte e domenica 11 dalle 10 alle 19. Per gli amanti dello shopping all’aria aperta segnaliamo inoltre che domenica 25 novembre torna vetrina antiquaria in piazza Matteotti e il mercatino di arte, ingegno e agroalimentare lungo il corso cittadino.

10 NOVEMBRE

SULLE ORME DEI MEDICI

Un itinerario alla scoperta della vera storia della famiglia dei Medici, per chi si è appassionato alla serie tv o chi ne ha sempre sentito parlare. Si comincia con la visita al quattrocentesco Palazzo Medici Riccardi

per proseguire verso piazza Duomo, ripercorrendo le intricate storie dei Medici con le famiglie rivali, sfociate nella famosa congiura del 1478. Durata dell’itinerario 3 ore circa. Prenotazione obbligatoria allo 055-5520407 o a turismo@archeologia.it

16-17 NOVEMBRE

FORTEZZA ANTIQUARIA

Tornano le bancarelle nei giardini della Fortezza da Basso, per un weekend a caccia di pezzi vintage e oggetti senza tempo da portarsi a casa.

18 NOVEMBRE

LIBRO DELLA VITA

Nell’auditorium del centro Rogers di Scandicci torna la quinta edizione della manifestazione. Protagonista del primo appuntamento l’attrice Daniela Morozzi che in 50 minuti parla del libro che ha segnato la sua esistenza: “Pastorale americana” di Philip Roth (dalle ore 11.00). Alle dodici date del “Libro della vita” quest’anno si affiancano tre incontri dedicati al racconto della “Città della vita”. Tra gli ospiti anche Lella Costa, Dijana Pavlovic e Simone Cristicchi. Ingresso gratuito.

1 DICEMBRE

ROCK CONTEST

Tutto pronto per la sfida finale del Rock Contest, il concorso dedicato alle rock band emergenti giunto quest’anno alla 30/a edizione. I sei finalisti si daranno battaglia all’Auditorium Flog con una giuria composta da voci note della musica italiana. Sul palco l’omaggio agli Offlaga Disco Pax con Max Collini, Daniele Carretti e guest star ancora da annunciare.

1-2 DICEMBRE

STRINGS CITY

Il festival diffuso dedicato agli strumenti a corda più grande d’Italia, torna a Firenze sabato 1 e domenica 2 dicembre per una terza edizione che si svolgerà in 50 luoghi d’arte insoliti, tra nobili palazzi, biblioteche, musei, archivi storici, in un viaggio unico con violini, viole, pianoforti, arpe, chitarre e voci straordinarie. I concerti (oltre 70) sono tutti a ingresso gratuito. Per alcuni la capienza è limitata: prenotazioni dal 20 novembre. Info: www.stringscity.it


SCANDICCI / CAMPI BISENZIO

4 novembre 2018

Badia a Settimo / San Donnino al via i lavori per la Passerella Gianni Carpini

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a passerella ciclopedonale tra Badia a Settimo e San Donnino prende forma: dopo la conclusione della bonifica bellica, prevista per la fine di novembre, scatterà la gara pubblica e una volta affidati i lavori ci vorrà un anno e mezzo per vedere il termine dei cantieri. Fatti due conti, se non ci saranno intoppi, sarà pronta nella seconda parte del 2020. L’opera è attesa ormai da quasi un decennio: struttura in acciaio per centottanta metri di lunghezza con due campate e un pilone, il nuovo collegamento permetterà agli scandiccesi di “saltare” l’Arno e di arrivare con pochi passi alla stazione ferroviaria di San Donnino. Da qui per raggiungere Firenze in treno ci vorranno tredici minuti e un domani, proprio su questo tracciato, nascerà la linea 4 della tramvia, dalla stazione Leopolda alle Piagge, con un’estensione fino a Campi Bisenzio. Gli interventi per bonificare i terreni dai residui bellici sono partiti il 15 ottobre. “Cominciamo a vedere finalmente il traguardo di questa opera così importante commenta il sindaco di Scandicci Sandro Fallani - è un’infrastruttura che consente un’ulteriore passo di integrazione del territorio, non

a caso auspicato da molto tempo. C’è voluta la tenacia dei cittadini e la condivisione di quest’aspettativa da parte degli amministratori per passare dalle parole ai fatti”. Soddisfazione anche da parte del sindaco di Campi Emiliano Fossi che ribadisce “Sono opere come questa che dicono come la particolarità di un territorio possa venire in aiuto a una visione generale armonica dello sviluppo delle infrastrutture. Quando questo si verifica si fanno notevoli passi avanti”. La passerella, per cui la Città metropolitana


SCANDICCI / CAMPI BISENZIO

di Firenze ha stanziato 4,3 milioni di euro, “sarà una sorta di cerniera, un esempio di integrazione tra bici, pedonalità e trasporti pubblici”, spiega Massimiliano Pescini consigliere della Metrocittà con delega alla viabilità. Tutto intorno il progetto prevede nuovi alberi e la sistemazione del verde, mentre l’infrastruttura sarà dotata anche di un impianto di illuminazione e sarà accessibile ai diversamente abili.

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Sul sito www.passerellasandonnino.com è possibile conoscere i dettagli del progetto e seguire gli aggiornamenti sui cantieri


SCANDICCI

6 novembre 2018

a cura di Caterina Canneti

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rrivano i primi freddi, ma la città non va in letargo: tra libri, film, conferenze, concerti, letture in biblioteca e spettacoli a teatro, la Scandicci d’autunno vi terrà occupati tutti i giorni (a tutte le ore). Ecco qui la nostra mappa per non perdersi tra gli eventi.

Scandicci città della cultura

La guida a tutti gli eventi

LA NUOVA STAGIONE DEL TEATRO STUDIO MUSICA DEL CENTRO ARTE VITO FRAZZI

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l Centro dell’arte Vito Frazzi propone fino a metà dicembre un interessante programma di concerti, interviste e presentazioni di libri, all’insegna della musica (classica o corale), tutti i weekend nella sala consiliare del Comune. Domenica 11 novembre, il laboratorio corale di Careggi presenta “In trincea. Un breve viaggio corale nei dintorni della Prima Guerra Mondiale. Canti popolari, inni, canzoni”, per i cento anni dalla Grande Guerra. Il 25 novembre sarà intervistata Laura D’Andrea, presidente della Commissione comunale Pari opportunità, seguita dal concerto per voci e pianoforte “No alla violenza alle donne”. La sera di sabato 15 dicembre, per entrare nel mood delle feste natalizie, non perdetevi la rassegna corale Città di Scandicci. Per maggiori informazioni: www.centroartevitofrazzi.it.

á Il cast di Giovanni per campare digiunava.   Foto Francesco Margarolo

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ffidato per altri tre anni alla Fondazione Teatro della Toscana, il Teatro Studio Mila Pieralli propone con la nuova stagione spettacoli per tutti i gusti e con biglietti ridotti speciali riservati ai residenti nel Comune di Scandicci: dal 24 al 28 novembre ospita “Giovanni per campare digiunava”, spettacolo-graphic novel nato da un laboratorio con gli studenti di due istituti superiori di Scandicci e basato su “Il digiunatore” di Kafka, in

Chiesa santa maria Sorpresa sul tetto Una stanza segreta e un soffitto in stile Santa Croce Matteo Minà

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cui il protagonista Giovanni, digiunatore di professione, si lascia morire di fame. Da non perdere a dicembre i racconti mitologici narrati da Vittorio Continelli (“Nel Labirinto. Discorso sul mito”) e il divertente cabaret matematico-culinario de “La matematica in cucina” (18 e 19 dicembre): un letterato e un matematico cercheranno di svelare i misteri scientifici che si nascondono tra i fornelli. Per info www.teatrostudioscandicci.it.

a chiesa di Santa Maria a Scandicci si rifà il look. E dall’importante lavoro di ripristino del manto di copertura, che ha interessato anche il consolidamento di una capriata e il recupero di alcune decorazioni pittoriche sulle pareti, spunta una stanza segreta in prossimità della facciata. Il luogo è oggi accessibile soltanto dal tetto, ma in futuro potrebbe diventare fruibile creando un passaggio dal limitrofo campanile. A fine anno è previsto il termine dei lavori, iniziati nel 2016, della parrocchia di piazza Cioppi, che ha origini già prima dell’anno Mille e con i suoi dodicimila fedeli è tra le più importanti dell’Arcidiocesi di Firenze. Come spiega il proposto don Aldo Menichetti: “L’intervento, che era assolutamente necessario per garantire la sicurezza del luogo e ha visto un investimento di circa 340 mila euro, principalmente finanziato con le nostre forze, a parte un contributo da Roma grazie all’otto per mille. Puntiamo a finire entro Natale, per poi nei prossimi anni procedere con il ripristino della facciata, in quanto alcune lastre in travertino necessitano di un consolidamento”. Importanti anche i lavori di restauro. “Abbiamo reso nuovamente visibili le decorazioni intorno alle sette finestre monofore strombate laterali in alto, e scoperto, da terra fino a due metri di altezza, dei pattern ottocenteschi coperti dal vecchio intonaco”, racconta invece il restauratore Francesco Giovannoni. “Nello specifico del soffitto - prosegue - del soffitto, dopo aver ripulito travi e travetti, ora si può apprezzarne la bellezza della decorazione fatta sullo stile della basilica di Santa Croce a Firenze”. Tra gli interventi realizzati (quelli precedenti risalgono agli anni Trenta quando la facciata della chiesa fu spostata nella posizione attuale per creare la relativa piazza grazie alla presenza della scuola Duca degli Abruzzi) anche l’arretramento del presbiterio alla sua posizione originale e la creazione di un’area confessionale laterale. “Abbiamo inoltre tolto il vecchio riscaldamento e sarà montato un impianto di illuminazione scenografico che valorizzerà i dettagli dell’edificio”, spiega l’architetto Daniele Nocentini, che ha diretto i lavori.


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SCANDICCI

Il cinema Cabiria fa gli anni

H I LIBRI (E I FILM) DELLA BIBLIOTECA

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er chi vuole passare un pomeriggio culturale, la Biblioteca di Scandicci organizza tanti eventi: presentazioni di libri, conversazioni musicali sulle opere in programma al Teatro del Maggio musicale fiorentino, laboratori per ragazzi. Tra gli appuntamenti i sabati letterario-cinematografici della rassegna “Un libro, un film”, un appuntamento al mese, sempre alle ore 15.45 nell’auditorium, per scoprire film che hanno ricevuto prestigiosi premi e i libri che li hanno ispirati, con le letture di Valentina Schiavi e Daniela Dello Russo. Il 17 novembre si parla del romanzo di John Klempner, “Una lettera a cinque mogli”, a seguire la proiezione del riadattamento del regista Joseph L. Mankiewicz. Il 15 dicembre, discussione sui “Racconti romani” di Alberto Moravia e sull’omonimo film di Gianni Franciolini. I dettagli sul sito www.scandiccicultura.eu.

Ivana Zuliani a ospitato i più importanti avvenimenti culturali, artistici e politici di Scandicci quando il Comune ancora si chiamava Casellina e Torri. Oggi è un cinema che, a centoquaranta anni dalla nascita della struttura, continua a essere un punto di riferimento. Parliamo del Cabiria, la seconda vita di quello che fu il Teatro Manzoni: nel 1876, l’amministrazione comunale acquistò davanti al municipio di allora un terreno che venne ceduto, a titolo gratuito, alla Società filodrammatica “Alessandro Manzoni” per farne il centro della propria attività. Progettato dall’architetto Vincenzo Micheli, il teatro fu inaugurato il 28 agosto 1878. Cambiano i tempi, il palcoscenico viene sostituito dal grande schermo. Nel 1994 un’altra crisi: dopo il fallimento della cooperativa che lo gestisce il cinema chiude. Per salvar-

lo si mobilita un gruppo di cittadini, promuovendo una petizione popolare con il sostegno di personaggi come Sergio Staino, Adriano Sofri, Francesco Guccini e Paolo Hendel. Il Cabiria riapre, grazie alla Giglio Cinematografica che ancora oggi lo gestisce, e nasce l’associazione Amici del Cabiria. “Ospitiamo attori e registi, proponiamo un ciclo di film dedicati alle scuole, Lanterne magiche, e proiezioni all’interno del carcere di Sollicciano”, spiega la presidente Mila Baldi. Appuntamento fisso è la rassegna “La febbre del lunedì sera”, per una media di cento spettatori alla volta. In cartellone fino a primavera, ci sono film come Il contagio, The Party, Loveless, La battaglia dei sessi. L’associazione tiene anche il corso “2018 Odissea del cinema” alla Libera Università di Scandicci e organizza eventi con il Teatro Studio.

spunta anche una cappellina nascosta

passerella sul Vingone, ci siamo

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a chiesa di Santa Maria riserva anche un altro luogo di culto meno conosciuto. Nascosta sotto al campanile c’è infatti una cappellina, aperta 24 ore su 24. In questa piccola area, dal 2006 si svolge l’Adorazione Eucaristica perpetua, dove in un clima di silenzio, preghiera di lode e meditazione, la comunità ha la possibilità ogni giorno, a tutM.M. te le ore, di adorare “Colui che ci ha amati per primo”.

ltimi ritocchi per la passerella pedonale sul Vingone e per il parco pubblico intorno alla Coop. Al momento in cui scriviamo non si conosce ancora la data di inaugurazione. La nuova infrastruttura, lunga quasi venti metri e illuminata con tecnologia led, mette in collegamento via della Cooperazione con via Masaccio e fa parte delle opere di urbanizzaG.C. zione finanziate da Unicoop Firenze con 1,4 milioni di euro.


SCANDICCI

8 novembre 2018

Gianni Carpini

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ue caffè, per favore”. A questa richiesta Matteo scatta come un razzo, si avvicina alla macchina dell’espresso e con movimenti esperti prepara le tazzine. Potrebbe sembrare una caffetteria come qualunque altra, ma questo locale è diverso. Dietro al bancone del “Bar… Ella”, progetto portato avanti dall’Humanitas di Scandicci, ci sono venti adolescenti tra i 14 e i 18 anni, che imparano sul campo cosa vuol dire lavorare in gruppo e al pubblico, con un ruolo e una responsabilità. Sono tutti volontari e i proventi raccolti servendo caffè, gelati e bibite vanno in favore dell’acquisto di una nuova ambulanza, che sarà intitolata a Niccolò Ciatti, il giovane scandiccese ucciso in una discoteca spagnola nel 2017. Dopo l’esperienza alla Fiera di Scandicci, che di fatto chiude un anno di impegno, adesso questa squadra di ragazzi si prepara per la prossima stagione del “Bar… Ella”, che riaprirà i battenti in estate con il ritorno del colorato container-caffetteria nel giardino di via Bessi. Il bar è l’esame sul campo, nel periodo invernale invece i ragazzi frequentano corsi professionali gratuiti: è indispensabile la certificazione HACCP, per conoscere le regole dell’igiene

Il caffè “buono” con i ragazzi del Bar…Ella

e della sicurezza alimentare, ma i giovani seguono anche altre lezioni tenute da esperti del settore. L’anno scorso hanno imparato come fare una buona pizza grazie all’aiuto di Mario Cipriano, uno dei migliori

pizzaioli d’Italia secondo il Gambero Rosso, mentre per il futuro ci sono tante idee in cantiere, dai corsi di pasticceria fino a quelli di barman freestyle, per entrare in locali pubblici e prestare servizio durante

eventi privati, ad esempio in occasione di matrimoni. Il “Bar... Ella” è nato nel 2011 come iniziativa riservata a ragazzi diversamente abili, ma con il tempo si è aperto a tutti gli adolescenti, coinvolgendo dal 2013 il progetto “Questa casa non è un albergo” che offre agli under 18 attività pomeridiane gratuite. In sette anni da questa esperienza sono passati una sessantina di giovani. “Così favoriamo l’inclusione sociale e sviluppiamo l’autonomia personale e professionale – spiega Elisabetta Bondi, educatrice dell’Humanitas di Scandicci – il ‘Bar.. Ella’ serve per far scoprire ai ragazzi cosa vuol dire affacciarsi al mondo del lavoro, le regole da osservare, come il rispetto di un orario e la pulizia personale dei luoghi. È un modo anche per rompere quel muro che spesso viene messo tra l’adolescente e la società”. E dopo tanta fatica, una vacanza estiva che i ragazzi si guadagnano con il loro impegno: quest’anno sono andati tutti insieme all’Isola d’Elba.

Il Reporter di Scandicci e Campi Bisenzio raggiunge le famiglie di Scandicci e Campi Bisenzio Editore e Concessionaria Pubblicitaria Bunker s.r.l. Sede Legale | Amministrativa | Piazza E. Artom 12, 50127 Firenze Sede operativa | Via Giovanni dalle Bande Nere 24, 50126 Firenze

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Anno XII n. 65 del 2 novembre 2018


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CAMPI BISENZIO

10 novembre 2018

economia civile Matilde Bernini

torna il festival che non se n’è mai andato

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i potrebbe definire un festival che dura un anno. Perché dal 2016, in concomitanza con l’avvio del primo Festival dell’Economia Civile, Campi Bisenzio si è strutturata come distretto dell’economia civile. “In pratica significa un cambio di visione, dove le priorità nella gestione della cosa pubblica cambiano e diventano fondamentali i processi di partecipazione dei cittadini, la collaborazione fra soggetti diversi del territorio e la realizzazione di buone pratiche per lo sviluppo di una comunità sempre più capace di essere innovativa, spiega Giorgia Salvatori, assessore al Distretto dell’Economia Civile del Comune di Campi Bisenzio. Così, se la comunità e l’agire come comunità si pone al centro, l’obiettivo diventa uno sviluppo che comprenda le dimensioni sociali, culturali, economiche e ambientali: “uno sviluppo, insomma, capace di mettere al centro l’uomo e valori come la reciprocità, la felicità pubblica, la gratuità”, dice Eleonora Ciambellotti, presidente del Consiglio comunale. Dal 15 al 17 novembre 2018 torna il Festival che rappresenta un momento di confronto nazionale e di sviluppo di nuove idee, con interventi da tutta Italia

nello spirito di condividere le esperienze più virtuose. Il festival che si tiene a Campi infatti è il primo in Italia a occuparsi del rapporto fra economia civile e pratiche territoriali e affronta con forza e decisione tematiche come il nuovo volontariato collaborativo, lo sviluppo socio economico delle periferie, le pratiche di responsabilità delle aziende nella propria comunità, le forme di riuso e di riciclo, il tema ambientale con focus sulla sostenibilità, l’inclusione e la coesione

sociale. Promosso dalle maggiori istituzionali regionali, come Regione Toscana, Anci Toscana, Comune di Campi Bisenzio, da Legambiente e Sec (Scuola Economia Civile), il festival è organizzato grazie ad un network di soggetti, formato da Slow food Firenze, Arci Toscana, Mcl Provinciale, 91c, Scuola Coop di Montelupo, Fondazione il cuore si Scioglie, Novo Modo, Fondazione Finanza Etica, Unicoop Firenze, Cooplat e Alia. L’anno scorso i partecipanti ai diversi appuntamenti sono stati oltre duemila.

Tutte le info su www.festivaleconomiacivile.it


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CAMPI BISENZIO

Urbum,

Educazione alla cittadinanza sui banchi di scuola

il cantiere L dell’intelligenza collettiva

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na residenza breve per innovatori sociali. È Urbum, che si terrà prima dell’inizio della tre giorni del 15-17 novembre a Campi Bisenzio e vedrà all’opera innovatori, designer sociali, operatori culturali, accademici, operatori sociali, giovani imprenditori civili e altre figure, che da tutta Italia si ritroveranno a lavoro sulle policy e sulle pratiche per lo sviluppo di un distretto dell’economia civile. Urbum sarà un cantiere aperto, pronto ad accogliere e pronto a coltivare e cogliere le idee che gli innovatori semineranno a Campi, ma potranno anche riportarsi indietro nel proprio contesto professionale e di vita, dove torneranno arricchiti dal confronto. Spazio quindi all’intelligenza collettiva per costruire pensieri emergenti e stimolare azioni concrete da realizzare.
Il programma prevede che gli esiti di Urbum vengano consegnati all’amministrazione comunale come primo atto del festival, in modo da poter stimolare suggestioni per seminari, workshop ed incontri che seguiranno. M.B.

a campagna di Anci Toscana è di quelle che potrebbero cambiare il futuro di molti ragazzi. L’Associazione nazionale dei comuni italiani della Toscana si mobilita per reintrodurre nelle scuole l’educazione alla cittadinanza come materia autonoma di studio. Lo fa attraverso una raccolta firme a cui sarà possibile contribuire anche durante la tre giorni campigiana del Festival dell’Economia Civile. L’obiettivo è arrivare a 50mila firme. Solo così potrà partire l’iniziativa di legge popolare per far crescere la consapevolezza dei più giovani sui temi dell’educazione alla legalità, educazione digitale ed educazione ambientale. M.B.

campigiani e solidarietà, un binomio fortissimo

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ampigiani campioni di solidarietà: non si sono tirati indietro gli oltre trenta volontari della sezione soci Coop, di Caritas, Misericordia, Pubblica Assistenza, Fratellanza Popolare di San Donnino e della Pieve di Santo Stefano che, insieme a tanti cittadini volenterosi, sabato 13 ottobre hanno partecipato alla raccolta alimentare del punto vendita Coop di Campi Bisenzio. In una giornata, grazie alla generosità di soci e clienti Unicoop Firenze e all’impegno della Fondazione Il Cuore si scioglie onlus, sono stati raccolti quasi 2mila kg di prodotti, che hanno riempito 158 scatoloni destinati alle associazioni che li distribuiranno alle famiglie bisognose sul territorio. M.B.


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12 novembre 2018

Dario Baldi

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siste da più di centocinquantanni ed è sempre al servizio di Campi Bisenzio e dei campigiani. La Pubblica Assistenza di Campi nasce nel 1855 da un gruppo spontaneo di cittadini per sopperire ad una epidemia di colera giunta in paese. Soltanto nel 1871 però viene costituita regolamente ed oggi è una Onlus iscritta all’Albo Regionale delle associazioni di Volontariato. Nata dall’unione della solidarietà con la passione civile e spirituale, la Pubblica Assistenza è diventata cardine per la società campigiana grazie ai suoi servizi di intervento sanitario, donazione di sangue, protezione civile ed alle sue attività sociali. All’interno della nuova sede della Pubblica Assistenza posta in via Orly 35-39, l’associazione accoglie un nutrito gruppo di volontari formati ed addestrati che sono contraddistinti dalle ormai note divise arancioni e che ogni giorno si impegnano nel servizio sanitario sulle ambulanze. Questi inoltre sono i primi ad impegnarsi in situazioni di calamità o di pubblica utilità facendo anche parte della Protezione Civile. È di poco tempo fa la notizia che la Pubblica Assistenza di Campi Bisenzio ha ottenuto la certificazione Anpas per un’unità cinofila da attivare in caso di scomparsa. Nella sede di via Orly sono presenti gli ambulatori dei medici di base e pediatrici,

pubblica assistenza 150 anni al servizio dei cittadini di campi oltre agli studi specialistici appartenenti alla rete PAS (Pubbliche Assistenze Sanità). Dall’agopuntura alla cardiologia passando per dermatologia, oculistica e tanto altro, la Rete Pas rappresenta la prima rete di Centri Medici del NonProfit in Toscana con tariffe sociali e zero tempi di attesa grazie alla possibilità di prenotazione online o al numero unico 055711111. La Pubblica Assistenza di Campi Bisenzio si è fatta promotrice anche di corsi di antiaggressione femmi-

nile col metodo “Difesa Donna” ed è da sempre “casa” della solidarietà con la sua vicinanza al popolo Saharawi. Infatti dal 1996, la PA ha iniziato i viaggi nel Sahara Occidentale creando un rapporto con la popolazione del luogo riuscendo a realizzare nel 2011 un punto di primo soccorso ed a portare,

tutt’oggi, aiuti umanitari. La Pubblica Assistenza di Campi, inoltre, insieme ad altre associazioni ospita i piccoli bambini Saharawi ogni anno. All’ingresso dello stabile di via Orly è presente il Circolo GniGni, luogo d’aggregazione utilizzato come bar ma anche come ristorante per cene e compleanni.


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CAMPI BISENZIO

Matilde Bernini

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n cavaliere del lavoro che da Capalle fa partire i tappeti rossi e le moquette “calpestati” dai grandi del mondo. È Carla Casini, amministratore delegato di Alma Spa, l’azienda di famiglia leader mondiale nella produzione di moquette agugliata. Con 140 dipendenti, produce ogni anno 30 milioni di metri quadri di materiale, che finisce soprattutto nei principali paesi europei, in Estremo Oriente e in America. Con un fatturato nel 2017 di 38 milioni di euro, Alma è il principale brand nella holding che nel complesso raggiunge quota 70 milioni di euro di fatturato e impiega 300 persone. Carla Casini, lei è donna, cavaliere del lavoro e campigiana. Come ci si sente a guidare una azienda così importante a livello internazionale e per il territorio? Sono molto legata a questo territorio e tale legame non è dovuto solo al fatto che ci sono nata, ma anche all’affetto che mio padre e tutta la famiglia hanno sempre avuto per questo luogo. Guidare Alma è una grande responsabilità che regala molte soddisfazioni a me e alle persone che lavorano con me. Ho visto nascere questa azienda e la sua continua crescita, nonostante le difficoltà che hanno visto realtà della nostra zona andare in declino, è la testimonianza della passione e della dedizione che quotidianamente noi tutti investiamo in essa. La nostra moquette viene interamente prodotto a Capalle con il contributo di molti dipendenti che vivono nelle immediate vicinanze dell’azienda e viene poi distribuita in tutto il mondo dove quotidianamente “arreda” con un proprio stile e gusto italiano i più importanti poli fieristici. Come nasce l’azienda e quali sono le prospettive per il futuro? Alma nasce alla fine degli anni ’70 quando mio padre, il Cav. Carlo Casini riuscì ad anticipare e poi soddisfare le esigenze dei crescenti poli espositivi con un prodotto, “la moquette agugliata”, che consentiva di personalizzare ogni ambiente garantendo un costo contenuto e dei veloci tempi di esecuzione della fornitura. Le prospettive sono molto buone. attualmente stiamo realizzando importanti progetti immobiliari ampliando la nostra fabbrica con due nuovi magazzini per un incremento di area di circa 6000 mq che ci consentiranno anche l’introduzione di nuove linee

alma, da capalle stende tappeti in tutto il mondo

produttive. Fra tradizione ed innovazione, in che punto si situa Alma Spa? Alma sposa e mixa da sempre tradizione ed innovazione all’interno del suo prodotto. Questo nasce ancora come originariamente pensato dal suo fondatore, ma costantemente rinnovato dalle nuove tecnologie produttive. Molto caro

è per noi l’aspetto legato al green, soprattutto per quanto riguarda il completo riciclo dei nostri materiali dopo l’utilizzo. È un aspetto su cui stiamo investendo molte energie. Inoltre investiamo molto sui giovani. Stiamo puntando alla formazione di personale giovane per rispondere alla futura naturale sostituzione dell’attuale forza lavoro.


14 novembre 2018

Firenze Fakes: come evitare di farci prendere per il naso Gianni Carpini

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alazzo Vecchio è assediato dalle bufale. Il cavallo di Troia è rappresentato dai post sui social network. In questi anni a Firenze di fake news se ne sono viste a bizzeffe, dal ritorno della Notte Bianca (una panzana) all’improbabile concerto degli U2 alle Cascine. Agli uffici comunali che si occupano di comunicazione arrivano segnalazioni un giorno sì e uno no. “Il problema è che spesso la smentita passa sotto silenzio - spiegano gli addetti ai lavori - è il fatto falso, ma clamoroso, a destare scalpore”. I più frequenti sono i post sul degrado in città che trovano una cassa di risonanza nei gruppi Facebook fiorentini. Qui alle denunce veritiere dei cittadini se ne affiancano di fasulle: immagini vecchie fatte passare per nuove o ritoccate con Photoshop. Come la foto-balla di piazza Duomo piena di ambulanti abusivi, smascherata a settembre dall’assessore alla sicurezza urbana Federico Gianassi: scatto vero, ma vecchio di due anni e già riproposto dodici mesi fa. Sì, perché le bugie sul web hanno le gambe lunghe e vengono rispolverate all’occorrenza. “Spesso queste notizie non sono

totalmente false, ma parzialmente vere o del tutto decontestualizzate. Negli studi sul giornalismo più che di fake news parliamo di disordine informativo”, osserva Carlo Sorrentino, professore di sociologia dei processi culturali all’Università di Firenze. Di false notizie è piena la storia, cambiano i mezzi (digitali) e la velocità di diffusione. “È più faticoso districarsi in un mare ricco di informazioni, c’è una grande confu-

sione che rende difficile trovare ciò che serve e controllare la veridicità di quanto si legge”, dice Sorrentino. Ma chi ci guadagna? “Al di là delle burle e della convenienza economica, ossia articoli curiosi inventati per generare maggiori accessi a siti che guadagnano così in pubblicità, questo fenomeno viene sfruttato in modo pericoloso da chi è interessato a raccontare per finalità ideologiche, politiche o finanziarie una

parte della verità. Esempi eclatanti si sono registrati durante le elezioni presidenziali Usa e la Brexit”. Questo bombardamento di fake news si può replicare su piccola scala, come in una città, ma un’arma anti-bufale sembra esserci. “Una seconda alfabetizzazione – propone Sorrentino - istruire le persone a un uso più consapevole dell’informazione digitale, per aiutare a capire quanto una notizia sia credibile”.

IL CALENDARIO DELLE BALLE Settembre 2018 Nine Inch Nails a Firenze Rocks Ma non ci sono conferme. È lunga la lista dei concertifake annunciati sui social nell’ultimo anno: Adele in Santa Croce, Robbie Williams e gli U2 alle Cascine. Aprile 2018 Torna la Notte Bianca E invece è una panzana, nonostante il post abbia collezionato 14mila like. Una falsa notizia simile era circolata anche l’anno scorso. Settembre 2017 Selva di cartelli in piazza Beccaria No, è un fotomontaggio. A mettere a confronto la situazione reale e l’immagine taroccata l’assessore alla mobilità Stefano Giorgetti sulla sua pagina Facebook. Aprile 2017 Starbucks in piazza della Repubblica “Aprirà il 21 giugno”, ma la notizia è infondata. Come l’apertura di Harrods e di un ristorante targato Nutella, sempre in piazza della Repubblica. Febbraio 2017 Mostra su Frida Kahlo E Palazzo Strozzi smentisce. Poco prima anche il Museo Novecento era dovuto correre ai ripari per “disinnescare” un’altra balla: una mostra su Van Gogh a Firenze

LE REGOLE ANTI-BUFALA

1

Risalire alla fonte

le conferme 2 Controllare ufficiali

3

Attenzione ai dettagli nelle foto


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Una, 100, 1000 app urbane a cura di Barbara Palla

U

na città sempre più smart con tanti servizi a portata di pollice: il Comune scommette sulla punta delle dita dei residenti per facilitare il rapporto quotidiano con le differenti istituzioni. Il progetto di digitalizzazione e innovazione è nato nel 2005 con Linea Comune Spa, un’azienda partecipata specializzata nello sviluppo dei sistemi multicanale per la comunicazione tra cittadini e istituzioni. Le collaborazioni si sono poi estese nel tempo fino ad includere un numero crescente di app dedicate alla velocizzazione delle interazioni con istituzioni come l’ospedale o la scuola così come per facilitare l’uso dei servizi di parcheggio, viabilità e favorire la sostenibilità. Amministrazione e servizi pubblici non sono mai stati così tanto a portata di mano, scaricare per credere!

L’ospedale in fondo alla tasca

C

areggi Smart Hospital, sviluppata dalla stessa azienda ospedaliera, offre una grande varietà di servizi direttamente sul cellulare. In qualche semplice tocco è possibile prenotare un visita, visualizzare la modulistica, pagare il ticket o conoscere il numero di persone in attesa al Pronto Soccorso. Ogni paziente, tramite un codice, può consultare i referti, prenotare un prelievo e in caso di intervento chirurgico è possibile ricevere notifiche sull’andamento dell’operazione e seguirla da remoto.

La scuola mobile

L’

app è nata per semplificare il rapporto tra genitori e alunni delle scuole materne, elementari e medie gestite dal Comune di Firenze. Grazie all’incrocio con le informazioni Open Data del Comune, ogni genitore può registrare la propria fascia ISEE e controllare i prezzi e le scadenze di pagamento per i servizi scolastici. Per ogni figlio è possibile consultare il calendario scolastico, i menù delle mense, così come comunicare direttamente agli istituti eventuali assenze o ritardi dei ragazzi.

La viabilità senza segreti

T

ra sensi vietati, multe e fermate dell’autobus soppresse, per spostarsi in città serve un’assistenza personalizzata. Sulla mappa di Ataf 2.0 è possibile scovare le fermate e consultare i tempi di attesa e percorrenza. Per posteggiare la macchina in agilità Firenze Parcheggi permette di verificare le disponibilità di posti e pagare la sosta con lo smartphone. Infine Firenze Pulizia Strade evita le multe: basta segnare la posizione dell’auto e l’app invierà notifiche per ricordarsi di spostarla. Facile no?

L’app che fa la fila al posto tuo

C

’è la fila? Nessun problema si fa con il cellulare Nonostante il nome possa trarre in inganno Qurami è l’app per registrarsi e prendere da remoto il biglietto presso gli uffici pubblici. Basta selezionare l’ufficio e il servizio desiderato e la app si metterà in fila per te! Il biglietto ottenuto è equivalente a quello cartaceo, ma il vantaggio sta nel poter conoscere in tempo reale il numero di persone presenti e il tempo di attesa stimato, riducendo al contempo perdite di tempo e stress.


16 novembre 2018

turismo Costanza Tosi

“F

irenze l’è piccina” cantava Pieraccioni, ma a quanto pare non basta farci “un salto” per poterne ammirare tutte le sue bellezze. Se il turismo nel capoluogo toscano è sempre andato a gonfie vele, adesso non solo continuano ad essere moltissimi i cittadini del mondo affascinati da piazza del Duomo e Palazzo Vecchio, ma sono sempre di più coloro che decidono di vivere per almeno qualche giorno in città. Secondo le tendenze dei flussi elaborati dal Centro Studi Turistici emerge che, per il secondo trimestre 2018, la permanenza dei turisti in città è nettamente aumentata. Sulla base di un saldo positivo di arrivi e presenze, infatti, la permanenza media a Firenze passa da 2,6 del secondo trimestre 2017 a 2,7 notti del 2018. “Un risultato incoraggiante – ha detto l’assessore al Turismo Cecilia Del Re – che conferma l’importanza delle politiche messe in campo per promuovere eventi, cultura e qualità nella nostra città. Dai grandi concerti, alle mostre agli interventi a tutela del centro storico e della sua identità, anche valorizzando aree e quartieri meno ‘battuti’ dai flussi turistici”. Seguendo la corrente dei dati, per la città di Firenze le tendenze dei

più notti e più italiani

flussi turistici, basati su un raggio di tempo che analizza il secondo trimestre 2018, sono state positive. Si parla infatti di oltre 1,1 milioni di arrivi e 2,9 milioni di presenze registrate che testimoniano una crescita rispettivamente dello 0,8% e del 3,5%. Numeri, questi, che

CAMICIA SU MISURA UOMO - DONNA A disposizione una vasta gamma di tessuti

concretizzano un saldo positivo con circa 9mila arrivi e 98mila presenze. E ad aumentare è anche la permanenza media. Tali variazioni vanno ad allinearsi ai risultati positivi registrati nei primi tre mesi dell’anno. Prendendo in esame tutto il semestre gennaio - giugno,

SARTORIA

la crescita è stata del 3,1% per gli arrivi e del 6% per le presenze. Non solo stranieri, anche gli italiani hanno contribuito al buon andamento del turismo in città. I primi sono cresciuti dell’1,6% come arrivi e del 10,9% come presenze (+71 mila), i secondi rispettivamente

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Tutto ci sembra fuori moda, troppo lungo, troppo largo, giacche con spalloni. Mamma mia come farò? Niente panico, La Bottega del cucito è a tua disposizione per sistemare tutto. Hai dei pantaloni belli ma fuori moda perché troppo larghi nel gambule? La tua giacca preferita ha le spalle troppo grandi, ma il tessuto è favoloso? Oppure jeans bellissimi ma completamente usurati? Non c’è problema, porta tutto a La Bottega del cucito, dove troveremo insieme una soluzione!

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airbnb, firenze sul podio O

rmai è noto, il fenomeno Airbnb ha rivoluzionato il settore alberghiero e l’ha fatto senza nemmeno possedere una struttura ricettiva. L’idea nasce a San Francisco nel 2007 da tre studenti che, per pagare l’affitto, improvvisano un B&B nel proprio loft. Oggi Airbnb è diventato un colosso da 31 milioni di dollari, la cui caratteristica vincente è quella di consentire al turista di essere parte integrante del tessuto sociale del luogo visitato, partecipando al folclore locale e a un prezzo modico, senza rinunciare al design accattivante.

In particolare, Airbnb ha molto successo nella nostra Toscana, infatti, come riporta il Sole 24Ore, nel 2017 sono stati oltre 1.300.000 gli ospiti che vi hanno soggiornato con una permanenza media di 3,6 notti; dati che confermano un piccolo prolungamento dei soggiorni turistici. Addirittura, stando a quanto riportato recentemente da La Repubblica, Firenze è seconda solo a Parigi per il più alto numero di affitti in rapporto agli abitanti. E.G.

sweet guest, la novità del dormire smart S

dello 0,6% e dell’1,2% (+27 mila). La componente internazionale si conferma come principale fonte del turismo fiorentino con il 75,5% delle presenze complessive. Positiva anche la domanda alberghiera, che nonostante un lieve calo dello 0,5% sugli arrivi, ha visto aumen-

e Airbnb costituisce un meccanismo perfetto, Sweet Guest va ad ottimizzare questa perfezione. Questa startup nasce a Milano nel 2016 da due giovani imprenditori: Rocco Lomazzi ed Edoardo Grattirola. Il loro obiettivo è aiutare i proprietari nell’affitto degli immobili su Airbnb, sollevandoli da obblighi, come ad esempio, vincoli orari per il check-in e il check-out degli ospiti e, allo stesso tempo, massimizzare il potenziale dell’immobile per incrementare il loro guadagno. Abbiamo parlato con Filippo Pasciuto, responsabile commerciale della sede di Firenze, che ci ha spiegato: “Da luglio 2017 fino ad ora, solo sulla città fiorentina, abbiamo avuto 6.000 ospiti (che in media vanno dai 30 ai 40 anni) con circa 82 proprietari. Gli immobili su cui possiamo contare vanno da Borgo La Croce a via Aretina , fino tare i pernottamenti dello 0,7% ad arrivare alla zona Oltrarno e Firenze Sud”. Pa(+14 mila); in rialzo quella exsciuto termina dicendo: “Secondo i nostri dati, tralberghiera con +4,7% di arrivi ultimamente c’è stato un leggero aumento della e +11,0% di pernottamenti (+84 permanenza dei turisti dello 0,3%, infatti si è remila). Rimane prevalente la quota gistrato che da maggio 2018 la permanenza va di mercato delle strutture alber2 giorni fantasie scarsi ai 3 giorni pieni”. sconti Vasto assortimentodai • Belle e tanti ghiere con il 71,4% di presenze reE.G. gistrate. Ti abbiamo incuriosito? Vieni a trovarci...

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18 novembre 2018

twitter, l’hashtag giusto è firenze Costanza Tosi

L

ike su instagram, hashtag, dirette Facebook ma sopratutto cinguettii. È Firenze quest’anno ad aggiudicarsi la medaglia d’oro come città più popolare su Twitter. La notizia ci arriva dai risultati dall’indagine di FPA, società del gruppo Digital360, sulla presenza, l’uso e la performance sui social network di 107 comuni capoluogo di provincia. Si tratta di uno dei 100 indicatori contenuti nel Rapporto “ICity Rate 2018”, con la classifica delle città più smart e sostenibili d’Italia. Sebbene il social media più amato dalle città rimanga ancora Facebook, dopo di lui troviamo Twitter, con 79 città presenti con un account ufficiale, in crescita rispetto alle 73 dello scorso anno. Osservando i dati delle community dei cittadini, le più grandi sono Roma, che vanta la presenza di 446mila followers pari al 15,5% della popolazione, seguita da Milano, con 332mila partecipanti, vale a dire il 24,3% dei propri cittadini, poi Torino, con 216mila (24,5%). Ma la città che è riuscita a raggiungere la community più ampia in relazione alla propria popolazione è Firenze, seguita da un numero di followers pari al 24,6% della propria cittadinanza. Per quanto riguarda la presenza sulle diverse piattaforme digitali il capoluogo toscano alza la mano all’appello su Facebook con una platea di 64.000 seguaci, YouTube, Instagram in cui l’hashtag “#firenze” compare sotto 7,2 milioni di post, e ovviamente Twitter. Resta invece un vuoto per quanto riguarda canali come Pinterest, Google+, Linkedin, Flickr, Telegram e WhatsApp in cui, invece, hanno già preso posto tra i profili città come Ferrara, Torino ed altre ancora. Ma il futuro si prospetta positivo: “La quantità non deve mai andare a discapito della qualità dichiara l’assessore all’innovazione tecnologica del Comune di Firenze Lorenzo Perra - ma è anche vero che la comunicazione non si può e non si deve fermare: stiamo studiando ed internamente già utilizzando anche Telegram, ad esempio, ma quello che più importa è capire l’uso dello strumento e la sua finalità e se questo permette di raggiungere una community che altrimenti sarebbe esclusa e, soprattutto, avere la capacità di stare sul canale ed essere responsive: questo è il nostro vero obiettivo”.

Carla Castro e le WIC: “insieme siamo più forti”

S

e il sindaco sceglie i “social” tradizionali con uscio e bottega

I

l sindaco va porta a porta. C’è chi ha invitato il primo cittadino a cena, chi invece per un caffè. Ci sono addirittura gruppi di amici che si sono organizzati per un invito collettivo. Dario Nardella ha dato il via alla sua nuova campagna di ascolto, chiamata non a caso “Uscio e bottega”, per confrontarsi direttamente con i fiorentini sui problemi della città, andando in salotti e negozi. Solo nelle prime due settimane sono stati oltre duecento gli inviti ricevuti, ma ora questo “tour” continua ed è ancora possibile proporre un appuntamento faccia a faccia con il sindaco scrivendo una mail all’indirizzo uscioebottega@comune.fi.it. La prima a ricevere la visita di Nardella è stata la signora Mirella, pensionata che vive nella zona di San Niccolò da trentacinque anni. “Quando mi hanno chiamata per fissare, pensavo fosse uno scherzo”, ha detto sorpresa. Davanti a un caffè fumante accompagnato da biscottini di mais, Mirella e il suo invitato speciale hanno parlato del trasporto pubblico, in particolare dei problemi che la signora incontra sulla linea Ataf 23, oltre alla questione della sostenibilità del centro visto l’alto numero di turisti. Il “viaggio” è continuato nei vari quartieri, dall’Isolotto a piazza Puccini fino a entrare nelle attività economiche, come la Torrefazione Dini. Viabilità, politiche per i giovani, interventi per il verde pubblico, ma anche la riqualificazione dei grandi complessi urbani vuoti, sono alcuni G.C. degli argomenti affrontati in questi incontri.

e i social spesso vengono descritti come semplici oggetti di svago, passatempo o peggio ancora, strumenti per sbirciare nelle vite degli altri, non è così per tutte coloro che hanno deciso di iscriversi al gruppo Facebook Women In Charge; né tanto meno per la sua fondatrice Carla Castro a cui piace definire questa community una rete solidale. Consigli, suggerimenti, istruzioni per l’uso e tanto altro: sul gruppo delle WIC si può chiedere tutto, a patto che le risposte siano messaggi di conforto, comprensione, aiuto morale o concreto, ma non insulti o polemiche. “C’è solo una regola sulla quale non transigo - spiega Carla - sono proibite le polemiche”. Qualsiasi tipo di commento aggressivo ed eccessivamente critico viene infatti tempestivamente cancellato e spesso, l’artefice è costretto ad uscire dal gruppo. Non è poi così difficile da comprendere il motivo di questa lotta all’odio, basti pensare che l’idea di colei che ha deciso di fondare la rete di donne in Toscana nasce principalmente da un’esigenza: “incentivare il comportamento solidale in un paese come l’Italia in cui - spiega Carla Castro - si ha sempre paura di chiedere aiuto”. Nato a dicembre del 2017, dopo solo pochi mesi il gruppo arriva ad avere a 10mila iscritte per poi raggiungere, a distanza di nove mesi dalla sua creazione, quota 30.000. Da qui la decisione di diventare associazione. “È un’idea che avevo fin dall’inizio, ma prima di realizzarla dovevo far capire alle persone l’importanza dell’unione”, confida Carla. E la novità non sarà fine a se stessa, ma porterà con sé porterà diverse opportunità per la famiglia delle WIC. Sportelli gratuiti con consulenti a disposizione di chiunque voglia accedervi e corsi, di ogni tipo, per dare l’opportunità a chiunque voglia coglierla di scoC.T. prire il proprio talento.


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A teatro, in cucina o in trappola colleghi si diventa così Caterina Canneti

S

e il vostro capo dovesse proporre a voi e ai vostri colleghi un’esperienza di team building, non temete il peggio: letteralmente significa “consolidare la squadra di lavoro” e comprende tutte le più svariate attività volte a incoraggiare la formazione di un gruppo coeso e motivato. La cosa potrebbe anche essere molto divertente e alcuni imprenditori fiorentini sono d’accordo. Ecco qui alcuni esempi di team building nostrano.

la preparazione di cibi, unita ad una sana competizione, affina la tecnica, la manualità e l’inventiva di ogni partecipante, da solo o in squadra. Per non parlare delle cene di gala, eleganti appuntamenti con vino, tra musica e degustazioni. Un’esperienza di condivisione che stuzzica anche l’appetito! Per le attività: www.mamaflorence.it/it/corporate/.

Caccia al tesoro Per le strade della città, si organizzano delle vere e proprie cacce al tesoro (anche digitali!), divisi in squadre e accompagnati da una guida turistica. A piedi, in bicicletta, o addirittura in Segway (il monopattino elettrico), ogni team dovrà risolvere i quiz più impensabili per raggiungere la meta finale e trovare l’agognato tesoro: i partecipanti, oltre a scoprire (e a conoscere meglio) le bellezze di Firenze, avranno anche la possibilità di fare gruppo e scoprire le grandi potenzialità del lavoro di squadra. Un esempio su: www.treasurehuntinflorence. com/it/index.htm.

Escape Room Un gioco per chi apprezza il brivido dell’avventura: il gruppo di colleghi, chiuso in una stanza a tema, deve cercare di scappare. Per riuscire nell’intento, i partecipanti dovranno tirare fuori tutto il loro intuito e la loro logica, risolvendo gli enigmi e gli indovinelli sparsi per la stanza. Il tutto in un tempo di soli 60 minuti. Ci si può mettere alla prova anche in più sfide contemporaneamente o in serie. Per info: foxinaboxfirenze.com/teambuilding.

Sfide culinarie Che si tratti di una gara di pasta, di pizza, della creazione di un vino personalizzato o di finger food design, anche in cucina si può fare team building:

Teatro Se si preferisce la via intellettuale, l’Accademia dell’uomo (Teatro della Toscana) organizza dei percorsi formativi dedicati ai team aziendali. Molti i moduli proposti, per una maggiore conoscenza

di se stessi e del gruppo di lavoro: attraverso esempi illustri (Goethe, Shakespeare, gli antichi miti ed eroi), i partecipanti avranno la possibilità di migliorare le loro capacità di leadership, di espressione in pubblico, di rapporto coi colleghi. Il tutto sotto la guida di professionisti. Il programma: www. teatrodellatoscana.it/formazione/accademia-delluomo/accademia-delluomo-corsi-progetti.


OPI NIO NI

OPINIONI

20 novembre 2018

ICCHÉ SI MANGIA

ICCHÈ SI DICE BRICIOLE DI STORIA, FRA ANEDDOTI, LEGGENDE E MISTERI

PER OGNISSANTI MANICOTTI E GUANTI LUCIANO E RICCIARDO ARTUSI

FOOD REPORTER OGNI MESE IN UNA CUCINA DIVERSA A CURA DI LAURA PICCIOLI

“Siamo amici da una vita - racconta con un velo di emozione Matteo, uno dei proprietari della nuova Salmoneria in piazza del Mercato Centrale – e dopo aver avuto esperienze diverse nel campo della ristorazione, abbiamo deciso di unire le forze dando un nuovo volto a questo locale che da anni si è caratterizzato per la vendita del salmone di altissima qualità. Il nostro principale fornitore è infatti Norika, azienda leader nel settore della distribuzione di prodotti ittici in Italia. Il vero cambiamento del ristorante ha riguardato invece l’offerta, perché se prima era aperto solo a pranzo e cena, adesso vive tutto il giorno, dalle 8.30 del mattino fino alle 1 di notte, proponendo quindi anche un servizio di bar e caffetteria, ma anche gastronomia, aperitivo con finger food e naturalmente ristorazione. Il nostro è un menù molto variegato, perché oltre ai piatti di pesce affumicato, proposti marinati all’aneto con mostarda e miele o altri prodotti ittici di grande qualità in abbinamento ai pani prodotti artigianalmente nel nostro laboratorio, prepariamo anche pizze gourmet con diverse tipologie di impasto: classico, muesli ed un altro che varia settimanalmente. Quella che è una classica pizza può quindi diventare una vera e propria seafood pizza di altissima qualità, il tutto abbinato ad una buona carta di vini selezionati con cura da piccolissimi produttori, soprattutto locali. Ma la vera sorpresa della nostra salmoneria, sta nel conto, assolutamente accessibile”.

“Per Ognissanti manicotti e guanti”. Espressione coniata per avvertire che siamo nell’imminenza dell’inverno; infatti la festività di tutti i Santi ricorre il primo novembre ed è particolarmente celebrata nella chiesa di San Salvatore in Ognissanti, fondata dai frati Umiliati nel 1256 nell’omonimo borgo fiorentino. La chiesa fu ricostruita nella prima metà del XVII secolo sotto la direzione di Bartolomeo Pettirossi. I frati, detti Umiliati perché indossavano vesti semplici e grezze “umiliandosi in Dio”, appartenevano all’ordine religioso sorto per opera di Papa Innocenzo III nel 1201. Si distinsero particolarmente per gli importanti lanifici che avevano nei loro conventi, dove fabbricavano il “panno umiliato” cioè una mezzalana spessa e resistente, di grande diffusione. Tali religiosioperai, che avevano deciso di vivere con il lavoro delle proprie mani, giunsero a Firenze nel 1239 accolti molto favorevolmente dalla cittadinanza. Infatti, si sapeva che da loro, definiti “maestri di lanificio”, se ne sarebbero tratti grandi vantaggi. E fu così poiché, nel 1250 permutato il loro terreno con quello dell’oratorio di Santa Lucia, si trasferirono in quel luogo del quale bonificarono subito il terreno acquitrinoso e malsano, sulla sponda dell’Arno, dove presero sede. Costruirono la loro chiesa dedicata a tutti i santi, il convento e case per artigiani tintori e tessitori. Del loro convento fecero un’operosa azienda tessile, insegnando ai fiorentini progredite tecniche di lavorazione. Con ingegno e mentalità mercantile dal fiorente commercio dei tessuti di lana, la città trasse in breve tempo ricchezza e benessere. Gli Umiliati vollero dedicare la loro chiesa a San Salvatore ed alla Regina di Tutti i Santi; denominazione non certamente breve tanto che i fiorentini, abituati a mangiare le parole come noccioline, ne coniarono subito l’abbreviazione, per cui divenne comunemente appellata Ognissanti. La Chiesa cattolica, il primo giorno di novembre, dedica la ricorrenza “a tutti i Santi che regnano con Dio nella celeste Corte del Paradiso” ed il proverbio “Per Ognissanti, manicotti e guanti”, ci vuol ricordare di predisporre un adeguato abbigliamento, poiché l’imminenza del freddo invernale non ci debba prendere alla sprovvista. Quindi manicotti di pelliccia o di panno e guanti di lana o di pelle. Specialmente i guanti, il cui uso è molto antico, sono sempre stati indice di distinzione e ambito regalo degli innamorati. A proposito di manicotti, vogliamo ricordare un aneddoto ottocentesco del bontempone fiorentino, certo signor Mani, di professione “cavalocchio” ossia mancato avvocato senza alcun titolo, che valeva poco e, tuttalpiù, s’incaricava di

µ

Web: artusi.net Facebook: Artusi Firenze Luciano Artusi Artusi Ricciardo

riscuotere i crediti altrui. Si racconta che sua moglie lo stimolasse spesso a comprarle un manicotto, cosa che il Mani prometteva sempre ma non comprava mai. Una sera ad un’allegra cena con amici il nostro gaudente cavalocchio alzò talmente il gomito che dopo l’ultimo bicchiere, quello cosiddetto della staffa, non si reggeva più in piedi. Alcuni amici rimasti un po’ più sobri di lui lo accompagnarono sull’uscio di casa. Picchia e ripicchia alla porta, finalmente si affaccia la moglie assonnata e domanda: “Chi è?”. Il Mani che aveva perso la stabilità delle gambe ma non l’acutezza della mente rispose: “Vieni giù a pigliare i’ manicotto!”. La moglie tutta lieta e giuliva scese con la lucerna in mano e non vedendo il desiderato regalo esclamò: “E i’ manicotto?” Allora il Mani, che di faccia tosta ne aveva da vendere, esclamò: “O che sei cieca… non lo vedi i’ Mani-cotto ben, bene… pigliami dunque e portami a letto!”.


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OPINIONI

ICCHÈ C’È LA CITTÀ CHE SI MUOVE E CHE SI MUOVERÀ

SCUSE 2.0

DAVIDE DEIV AGAZZI Sorry. Lo Siento. Dèsolè. Tut mir leid. Desculpa. Forse sarà più semplice cominciare ad imparare il termine in una lingua straniera, dato che nel nostro paese, questa parola, non la pronuncia più nessuno. Ma davvero nessuno. Scusa. Eppure non è una parola dalla pronuncia difficile. Non è come dire, che so, locupletare, kalokagathia, scuttroterellando o guidrigildo. Scusa, cinque lettere. Esse, ci, u, esse, a. Scusa. Capita, eh. Succede a tutti. Uno sbaglia e chiede scusa, che male c’è? Anzi, è proprio un bel gesto, un segnale di stima, di rispetto, per se stessi e, soprattutto, per il prossimo. Ma non qui, non in questo Paese, non in questa fase politica di campagna elettorale perdurante e permanente. Neanche di fronte alla realtà, quando questa si manifesta come un tir lanciato a cento all’ora nel viso. Proprio dritto sul grugno. Non che il brutto esempio arrivi solo dalla politica, eh. Magari. Non serve poi guardare così lontano, anzi, dovremmo cominciare proprio dalla quotidianità, dal vicino di casa che hai molestato tutta l’estate con l’ultima tortura acustica latino-americana, sparata quotidianamente a volume da lite condominiale. O chiedere scusa a quello a cui hai rubato il posto in fila alla cassa per prendere il caffè prima di lui, che ieri era il 20 di ottobre e hai fatto le tre di notte a riguardarti la replica di Noi-Loro 4-2 e Pepito che suona la carica sotto la Fiesole ma quell’entusiasmo nostalgico stamani ha un prezzo. Non ci si scusa con quello a cui abbiamo involontariamente (ahah, certo, come no) rubato la

ICCHÉ SI SCATTA BAMBINI E FOTOGRAFIA

precedenza in macchina, non ci si scusa neanche con i professori che redarguiscono i nostri figli, tentando di recuperare dove siamo mancati in primis noi, nel ruolo di educatori. Ecco, la scuola. Forse dovremmo istituire un’ora di scusa. La si potrebbe mettere al posto di matematica, materia arcaica e sopravvalutata: siamo in deficit permanente, a che serve imparare a contare? Il risultato è negativo a prescindere, lo si sa già prima, è come il maggiordomo assassino. Oppure al posto dell’italiano, perché continuare ad impantanarsi nel congiuntivo? A breve parleremo coi rutti, ma scusa è una parola breve e dovrebbe essere comunque fattibile. Magari con una birra, che aiuta sempre nei momenti catartici. Certo, direte voi, ma con gli adulti come si fa? Mica si possono rimandare a scuola. E allora ecco la patente a punti dello ‘scusa’. (Scusa si pronuncia con l’accento sulla u, non sulla a, nel caso qualcuno se lo stesse chiedendo: ve lo dico qui, tra parentesi, così potete cominciare a far pratica di questo curioso neologismo prima che sia finito il pezzo). Hai commentato l’articolo dopo aver letto solo il titolo? Via due punti. Non paghi il bollo auto da dieci anni, ma la crisi è colpa dell’Euro? Via quattro punti. Qualsiasi cosa avvenga oggi, è comunque colpa dei governi precedenti? Via cinque punti e in castigo a vederti le repliche di Mentana. In caso di perdita di tutti i punti patente, esilio forzato su Temptation Island con Maria De Filippi. No, non intendo “condotto da”, intendo proprio “in compagnia di”. Tu. E lei. Paura, eh? E allora, sapete cosa? Mi sa che comincio io. Scusa Direttore, che pure questo mese il pezzo l’ho consegnato in ritardo. µFacebook: davide.agazzi Twitter: @deivagazzi

Paolo Matteoni organizza corsi di fotografia individuali e per piccoli gruppi. Prenota con lo sconto Reporter: paolomatteonifotografo@gmail.com

PAOLO MATTEONI Come si sa la fotografia è una componente della grande famiglia che va sotto il nome di comunicazione visiva. Non si tratta di solo estetica, ma di un vero e proprio linguaggio spesso usato per trasmettere informazioni, emozioni sensazioni e tanto altro. Pensiamo per esempio ad un soggetto fotografico che va oggi molto di moda: il food, ovvero la foto di cibo. Scopo principale di questo genere fotografico è valorizzare i piatti e gli alimenti, magari per scatenare nell’osservatore la voglia di assaggiarli; se facciamo questo usiamo un linguaggio volto a trasmettere un messaggio, usando un linguaggio preciso. Come ogni altra forma di linguaggio evoluto, anche quello delle immagini si può imparare ed insegnare. Soprattutto con i bambini questo diventa anche molto divertente ed interessante. Proviamo a mettere i bambini, direi dagli otto-nove anni in poi, di fronte ad una fotografia e facciamoci dire cosa gli provoca. Le risposte potranno essere su vari piani: quello emotivo (paura, gioia, allegria, tristezza ecc.) o quello razionale (ciò che l’immagine mostra e racconta). Poi proviamo a fargli inventare una storia utilizzando ciò che vede nel-

la fotografia e facciamocela raccontare; magari aggiungiamo degli elementi di racconto per renderlo più avvincente. Con questi “giochi” riusciremo a sviluppare uno spirito di osservazione che spesso ci stupirà. Infine cerchiamo con lui un’immagine che corrisponda ad un certo stato d’animo e facciamoci spiegare perché ha scelto proprio quella e quali sono gli elementi (inquadratura, colori, chiaroscuri). Gli insegneremo ad apprezzare il linguaggio delle immagini e scopriremo lati interiori inaspettati. Questa riflessione nasce dal fatto che la nostra società è piena di stimoli visivi che dobbiamo provare a non subire passivamente, ma osservare per comprenderne i significati. In poche parole possiamo attrezzarci a capire i messaggi della comunicazione visiva che operano su tanti livelli: dalla semplice descrizione dei fatti alla trasmissione di messaggi più inconsci, diretti al nostro cuore. Fare questo esercizio con i bambini è assai stimolante. Ci aiuta a capire meglio loro e anche noi stessi, e forse a farne fotografi in erba. µpaolomatteonifotografo.com Facebook: PaoloMatteoniFotografo


22 novembre 2018

Lelia Zoia

O

gni giorno un film diverso. E’ il bellissimo regalo che Firenze ci riserva questo mese. Tre saranno, infatti, i festival dedicati alla settima arte che si susseguiranno uno dopo l’altro. Si parte - dal 3 al 10 novembre - con il Festival dei Popoli, giunto ormai alla sua 59esima edizione. La rassegna, che si propone di presentare il meglio del cinema documentario internazionale, ci suggerisce un viaggio attraverso gli 88 film che compongono il programma. Sotto i riflettori: il complicato rapporto tra i giornalisti del New York Times e le elezioni di Trump; la storia del più trasgressivo night club americano di tutti i tempi, lo Studio 54; le fasi cruciali del processo a Nelson Mandela e l’America “nera”, raccontata da Roberto Minervini, regista a cui viene dedicata una retrospettiva. Il Festival ci riserva inoltre un omaggio a Dominique Marchais e un evento dedicato ai giovanissimi in collaborazione con i greci di KinderDocs. Si prosegue con lo Schermo dell’Arte Film Festival dal 13 al 18 novembre, progetto internazionale dedicato alle molteplici interazioni tra cinema e arte che riunirà un ricco programma di film realizzati da artisti, cortometraggi, incontri con curatori, workshop, oltre alla mostra European Identities e i due progetti di formazione Visio e Feature Expanded. Protagonista della opening night il regista inglese Peter Greenaway assieme al collettivo di artisti Zapruder, mentre il Focus 2018 sarà dedicato all’italiana Rä Di Martino, che presenterà in prima mondiale il suo nuovo film 100 Piper (mercoledì 14, ore 21). In cento frammenti l’artista interpreta in chiave personale le atmosfere della celebre discoteca e centro culturale torinese, attraverso la riattivazione di materiali di archivio. Tra le anteprime il lungometraggio “Kusama – Infinity” (venerdì 16, ore 21) dedicato all’artista giapponese novantenne Yayoi Kusama, una delle figure più celebri della scena contemporanea. Si chiude in bellezza dal 21 al 25 novembre con il Festival Internazionale di Cinema e Donne, DIS/ UGUALI, che festeggia la 40esima edizione. Un anniversario impor-

Un film al giorno toglie novembre di torno

tante e un record che il Festival di Firenze condivide solo con quello parigino di Créteil. Il programma è densissimo di autrici da tutto il mondo, tra cui- per la prima volta in città -la canadese Léa Pool e la svedese Suzanne Osten.

In apertura, alle 21 di mercoledì 21, segnaliamo Marie-Castille Mention-Schaar. La regista francese di grande prestigio, che rende omaggio a tutte le madri con “La fête des mères”, vi emozionerà e vi strapperà delle risate. In chiusura, domenica 25 alle 21, la Tunisia presenterà l’ultimo lavoro della sua regista più importante, Kaouther Ben-Hania. Il film, vincitore di molti premi, è “La bella e le bestie”; volutamente proiettato nella giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Ogni mattina, poi, masterclass, laboratori e incontri. I festival saranno ospitati principalmente dal Cinema La Compagnia (via Cavour, 50/r) e in vari spazi cittadini.


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O D N E V I R C STAI S A E R U A L I D UNA TESI A SULL ? E N O I Z A R COOPE

BANDO DI CONCORSO

PREMIO LEGACOOP TOSCANA Seconda Edizione

Possono partecipare tutti gli studenti dell’Università di Firenze. C’è tempo fino a maggio 2019. Il Premio Legacoop Toscana nasce per promuovere la ricerca accademica sui temi legati alla cooperazione e all’impresa cooperativa in ambito economico, sociale e giuridico. Saranno selezionate tre tesi di laurea magistrale discusse all’Università degli Studi di Firenze nell’anno accademico 2017/2018, ovvero entro la sessione di aprile 2019. Gli autori delle tre tesi vincitrici riceveranno un contributo da mille euro ciascuno.

Bando e informazioni su www.legacooptoscana.coop


24 novembre 2018

Barbara Palla

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attoni in canapa per la bioedilizia, cosmetici a base di “erba” (legale), creazioni tessili e prodotti alimentari, tutto made in Italy. Le produzioni italiane di cannabis light si mettono in mostra il 10 e 11 novembre nella Sala delle Nazioni della Fortezza da Basso, per Firenze Canapa, prima fiera cittadina dedicata a questa “green” economy. Accanto a cinquanta espositori, anche incontri con esperti per parlare dei diversi utilizzi della pianta, dagli ambiti medici a quelli industriali o artigianali. Un’unica pianta per mille usi diversi: la canapa è diventata la protagonista di un settore agricolo ed economico in piena crescita e completamente made in Italy. Dalla pianta di canapa, una coltivazione molto versatile per sua facilità di adattamento al terreno, si possono ricavare tanti prodotti per uso domestico e industriale. L’uso più conosciuto è però quello illegale, cioè il consumo delle infiorescenze e delle resine, ovvero le due parti che contengono le sostanze potenzialmente dannose per il cervello. Esse sono: il delta-9-tetraidrocannabinolo (o più semplicemente THC) dagli effetti psicotropi ovvero agendo sul cervello ne alterano le funzioni, e il cannabinolo (o CBD) che invece agisce sul metabolismo con effetti rilassanti e distensivi. Ciononostante, la parziale legalizzazione del prodotto è un fenomeno in crescita. Nel 2016, il Parlamento italiano ha approvato la legge 242 che consente la produzione e commercializzazione della

Dai mattoni ai cosmetici,

l’erba buona

cosiddetta “cannabis light”, ovvero della pianta di canapa che contiene pochissimo THC (il limite tollerato è di 0.6%), e dei suoi prodotti derivati. Tuttavia, la legge non riconoscendo alla cannabis light una destinazione d’uso non ammette l’uso

personale e ricreativo. In sintesi: la vendita è libera ma per il consumo rimane qualche dubbio. Dal 2016, da un lato la produzione italiana è esponenzialmente cresciuta in virtù della conversione (sotto stretto controllo) di alcune

GREEN ECONOMY

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Firenze oltre i negozi più antichi come Nirvana (San Lorenzo) e il Campo di Canapa (via Niccolini), sono nati i negozi Cannabis Amsterdam (in via del Corso) e Idroponica (via del Bronzino e via Avogadro). Per i più timidi esiste anche un distributore automatico Weedy Point in via Mannelli, via Orsini e via de’ Rossi.

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coltivazioni operata da giovani agricoltori che hanno preso i campi abbandonati dei nonni e rimesso in moto l’economia locale. Dall’altro sono nati tantissimi punti vendita sia in città che online, come sul sito Widora.


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Widora, relax bio e a domicilio

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Elena Giorgi

n occasione del Firenze Canapa, abbiamo parlato con chi ha fatto della canapa il proprio lavoro. È il caso di tre giovani fiorentini - Niccolò Mazzoni, Folco Masiero e Giulio Benati - che hanno creato uno dei primi servizi a domicilio per l’erba legale in Italia. Questo progetto rivoluzionario si chiama Widora ed è partito il 1° aprile 2018. Come nasce Widora? L’idea di Widora è nata quando un nostro amico ci ha detto che era entrato nel mercato del cannabidiolo in Austria. Da qui, abbiamo iniziato a riflettere sulla fattibilità della cosa e poi ci siamo divisi i vari compiti: sviluppare un sito web, occuparsi delle forniture, del marketing e della parte amministrativa. Qual è il vostro cliente tipo? Il nostro target di riferimento è dal 27enne al 64enne, quindi una persona adulta che lavora e che quando torna a casa vuole qualcosa che lo rilassi e che non sia né la classica marijuana che lo stona troppo né il bicchiere di vino; oppure persone che vanno dai 50 ai 64 anni che vogliono un piccolo ricordo di gioventù. A quale scopo si usa l’erba legale? Alcuni dei nostri clienti hanno, o hanno avuto, delle patologie importanti, come ad esempio ictus, gravi infermità, disabilità molto

Cannabis “di Stato” contro il dolore Gianni Carpini

importanti o contrazioni spastiche dei muscoli e traggono giovamento dall’erba legale che li rilassa. Da dove proviene l’Erba Light che vendete? Ci stiamo concentrando sulla produzione a km zero con prodotti che provengono dai dintorni di Firenze. Al massimo la zona più distante è quella del Bargino e di San Donato. Per noi la qualità è fondamentale, infatti a breve avremo dell’erba legale con certificazione bio, coltivata da aziende che si occupano di biologico.

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e serre di Firenze non bastano: in tutta Italia sempre più medici prescrivono cannabis ad uso terapeutico, soprattutto per alleviare il dolore cronico quando i normali farmaci non funzionano. Dal 2014 lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze è l’unico ente del Paese autorizzato a coltivare questa pianta, grazie a un accordo tra i Ministeri della Difesa e della Salute, con l’obiettivo di abbattere il prezzo dei farmaci cannabinoidi, limitandone l’importazione, e di creare un prodotto made in Italy con qualità garantita. Partiti da una produzione di cento chili di cannabis l’anno, ora si punta ai trecento chili. Intanto il ministro della Salute Giulia Grillo ha annunciato di essere al lavoro su un bando per una partnership pubblico-privata in questo campo. La cannabis è usata in ambito terapeutico anche all’ospedale di Careggi, come cura palliativa per pazienti con dolore cronico, generato dal sistema nervoso o da gravi patologie. Ma attenzione, chiariscono gli esperti, si tratta di un farmaco a tutti gli effetti, con vantaggi e controindicazioni.


CULTURA

26 novembre 2018

Guido Bachetti

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ovanta candeline appena spente e un futuro più roseo all’orizzonte. Buone notizie per il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino che ha appena festeggiato i primi 90 anni dell’Orchestra e che dopo anni di instabilità economica comincia a risalire la china grazie alla gestione “illuminata” del sovrintendente Cristiano Chiarot, arrivato nel 2017 per prenderne le redini. Una programmazione intensa, nuovi appuntamenti in calendario, nuove produzioni e tante sfide ma soprattutto un sospiro di sollievo per i conti economici, che seppur ancora lontani dall’essere in pari, cominciano a tornare in ordine. Di cosa si parla di preciso? Svariati milioni di euro, circa 61 per essere più precisi, un debito importante che il Maggio si trascinava dietro da anni e che aveva portato la Fondazione sull’orlo della liquidazione. Un debito che però piano piano sta cominciando a calare, anche grazie anche al contributo di 3 milioni erogato dal Comune di Firenze e di altrettanti milioni stanziati dalla Regione Toscana. Nel 2019 il deficit scenderà a quota 55 milioni. Un passo che, parola del sovrintendente, “ha permesso di mettersi alle spalle il periodo più critico, dimostrando di poter guardare al futuro con maggior serenità rispetto al passato”. Un altro segnale positivo è arrivato dal Fus, il Fondo unico per lo spettacolo del Ministero per i beni e le attività culturali che ha accordato al Teatro per il 2018 un contributo di circa 15 milioni di euro (appena superiore al contributo per l’anno 2017), finanziamento riconosciuto per l’aumento e per la qualità delle produzioni del Teatro (il Maggio è quinto per qualità tra le Fondazioni lirico sinfoniche italiane). Un po’ di tranquillità in più dunque, che permette al Teatro di lanciarsi in nuove sfide, proponendo al suo pubblico un mix di nuove proposte e di grandi classici della tradizione lirica e sinfonica che vedranno salire sul podio, nei prossimi due anni, alcuni dei migliori direttori d’orchestra al mondo. Grande attenzione anche al mondo dei più giovani, con un programma, quello del “Maggio dei ragazzi” che vede proporre una selezione di spettacoli adatti anche ai più piccoli “perché – chiosa Chiarot – questo è il teatro dei fiorentini, e il nostro obiettivo è farlo amare da tutto il pubblico, da 0 a 100 anni”.

Il maggio fa 90 e passa la paura (del deficit)

Un podio da oscar con piovani

U

n premio Oscar sul podio del Maggio. Il 17 novembre, è atteso al teatro fiorentino Nicola Piovani con La Pietà, composizione su libretto di Vincenzo Cerami

che ripercorre la forma dello Stabat Mater classico, e che viene presentato a Firenze in prima esecuzione assoluta nella sua nuova versione. Sul palcoscenico del Teatro, diretti

dal compositore romano, ci saranno Amii Stewart, il soprano Maria Rita Combattelli e Gigi Proietti, a cui è affidata la voce recitante. La Pietà canta, in versi liberi, il dolore archetipo della madre per la perdita del figlio, il dolore di Maria sotto la croce, citando a tratti i versi rituali di Jacopone da Todi, sia in traduzione moderna sia nell’originale latino. Protagoniste della rivisitazione di Piovani e Cerami sono due madri, ambedue affrante per la perdita del proprio figlio. La prima madre (Maria Rita Combattelli), in un paese opulento e consumista, ha visto suo figlio ucciso dalla droga, da un’overdose, dall’abbondanza, vittima di una società smarrita nei miti sbagliati del benessere e nella perdita del sentimento della trascendenza. La seconda, che invece ha la voce soul di Amii Stewart, ha perso il figlio ucciso dalla carestia, dalla fame, dalla scarsità di un paese dalla profonda Africa non ha risparmiato il ragazzino. “Due madri, chine sul dolore, cercano conforto nel pianto”, ha detto Piovani. G.B.


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CULTURA

Laura Piccioli

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nche quest’anno il Castello dell’Acciaiolo di Scandicci farà da cornice ad uno dei più importanti eventi ufologici in Italia. Tutti i nostalgici di X-Files e delle avventure dell’agente dell’FBI Fox Mulder e della scienziata Dana Scully avranno la possibilità di partecipare il prossimo 11 novembre dalle ore 9.30 alle 19.00 presso la sala conferenze del castello alla diciannovesima edizione del Convegno internazionale di ufologia, organizzato dall’associazione Gaus - Gruppo accademico ufologico Scandicci, con il patrocinio del Comune e della Regione Toscana. Il titolo di questa edizione è “Homo videns – Ufo evidences”, con il quale, l’associazione Gaus vuole sia riassumere le tematiche che verranno trattate nel corso della conferenza, sia evidenziare il legame tra evoluzione e regresso dell’umanità con le testimonianze sempre più numerose di avvistamenti ufologici e casi apparentemente inspiegabili. La conferenza sarà moderata dalla giornalista e conduttrice Mediaset Sabrina Pieragostini che nel corso della giornata affronterà anche il tema delle ultime eclatanti notizie dagli Stati Uniti, secondo cui il Pentagono avrebbe

Gli Ufo “atterrano” all’Acciaiolo

studiato per anni gli Ufo avvistati e ripresi dal personale militare. Ospite d’onore della manifestazione sarà lo scienziato e ufologo francese JeanPierre Petit, consulente del Centre national de la recherche scientifique e fondatore dell’associazione UfoScience. Lo scienziato parlerà dei più famosi casi ufologici francesi cercando di mettere in relazione l’ipotesi extraterrestre con le più recenti teorie scientifiche. Inoltre verranno mostrati filmati,

testimonianze e i risultati emersi dalla terza indagine forense su fotografie arrivate da quella che ormai viene chiamata la “Valle degli UFO”, ovvero la Valmalenco – situata a pochi passi da Sondrio – teatro di avvistamenti sorprendenti. Molti abitanti infatti, sostengono di aver visto degli oggetti volanti, altri addirittura di aver incontrato delle sconcertanti entità aliene. In alcuni casi, i testimoni oculari sarebbero stati decine. Una fenomenologia

sostenuta da centinaia di foto, tutte da verificare, mischiando quelli che sono i racconti di oggi, con le antiche leggende locali, che parlano di strane creature osservate tra quei monti in epoche passate. Nel corso della giornata sarà affrontato anche il tema del rapporto tra religione e extraterrestri, già esaminato negli anni precedenti, ma con l’intervento di quest’anno si cercherà di dare una visione più generale all’intera questione.

novembre nel segno delle donne a teatro Matilde Bernini

U

n novembre tutto al femminile, con la programmazione di prosa del Teatrodante Carlo Monni dedicata a due donne diversissime fra loro, ma entrambe di grande carattere. La prima è Giovanna D’Arco che salirà sul palco del teatro interpretata da Monica Guerritore il 3 novembre, per l’apertura della stagione di prosa, la seconda Miss Marple protagonista dei Giochi di prestigio dello spettacolo del 15 novembre. L’eroina francese a cui presta il corpo e la voce Monica Guerritore rivive nella nostra epoca grazie a riferimenti a figure sempre attuali come Martin Luther King, Che Guevara o il giovane studente che ferma con il suo corpo i carri armati di piazza Tienanmen. Impossibile non ritrovarsi empatici con questa Giovanna D’Arco visionaria e poetica. Altra donna, altra ambientazione,

altro stile per il 15 novembre con Miss Marple, Giochi di prestigio, di Agatha Christie, con l’adattamento teatrale di Edoardo Erba e la regia di Pierpaolo Sepe, con Maria Amelia Monti e con Roberto Citran. Siamo alla fine degli anni Quaranta, in una casa della campagna inglese e la simpatica, arzilla e intuitiva anziana signora è andata a trovare una sua vecchia amica che vive con la famiglia allargata. C’è anche uno strano giovane che durante un tranquillo dopocena perde i nervi, minaccia ed uccide un membro della famiglia. Tutto chiaro quindi? Assolutamente no: nell’attesa dell’arrivo della polizia Miss Marple indaga e svela che ciò che è successo non è quello che tutti credono di aver visto. Il pubblico è stato distratto da qualcosa che ha permesso all’assassino di agire indisturbato. Come a teatro. Come in un gioco di prestigio.


piccoli costruttori cercasi torna il festival dei mattoncini

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Valentina Veneziano

mattoncini LEGO ci fanno sognare, divertire, progettare a ogni età. È difficile incontrare qualcuno che non abbia mai giocato con loro e che non possieda un ricordo collegato. Il 2018, anno in cui si celebrano i 60 anni del mattoncino e i 40 dei personaggi LEGO, segna anche il ritorno del Bricks in Florence Festival all’Obihall (10 e 11 novembre). Le novità che caratterizzano questa seconda edizione 2018 sono: ospiti internazionali, un grandissimo mosaico da costruire con l’aiuto del pubblico e varie attività dedicate ai visitatori sia di gioco libero sia di gioco guidato. Ci sarà anche la Galleria dei Giovani Costruttori dove cinquanta bambini, tra i 6 e i 12 anni, potranno cimentarsi come dei reali espositori mettendo in mostra le loro personali creazioni. Sarà possibile inoltre visitare la mostra fotografica curata da “Amici della fotografia Empoli” con protagonisti i personaggi LEGO in gita in Toscana. L’AperiBRICK è un’altra grande novità. Sarà possibile fare un aperitivo presso il foyer del teatro visitando la mostra in fase di costruzione

durante la serata del 9 novembre (ingresso su prenotazione). Il Bricks Florence Festival è gratuito per i bambini fino ai 5 anni mentre per gli adulti il costo del biglietto è di 7 euro. Per maggiori informazioni consigliamo di visitare www.bricksinflorencefestival.it).

al museo bardini arriva sherlock holmes. e l’arte si colora di giallo

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arola chiave: «Elementare Watson!». Mettiti nei panni di Sherlock Holmes e partecipa a una vera e propria indagine poliziesca, in un’avvincente mattinata ricca di arte e divertimento. Superando prove ed enigmi, i ragazzi – età consigliata dai 5 agli 11 anni – aiuteranno le preparate guide dell’associazione Artemide a rintracciare le opere d’arte che una banda di ladri sta cercando di rubare, diventando così dei perfetti detective. I bambini, attraverso il gioco, impareranno ad osservare alcune delle opere custodite all’interno del Museo Bardini. Una collezione eclettica che spazia dalle arma-

â Foto di ToscanaBricks

ture, ai quadri e alle statue, ed è costituita da tutti quegli oggetti d’arte acquistati dall’antiquario che dà il nome al museo nel corso dell’800. Verranno spiegate anche alcune famose opere, quali il Diavoletto del Giambologna, l’originale in bronzo del porcellino di Firenze e la Madonna dei Cordai di Donatello. Sorpresa finale per tutti i partecipanti. Appuntamento domenica 11 novembre alle ore 11. L’attività dura circa un’ora e mezzo. Il costo è di 10 euro. Per prenotazioni: artemidefirenze@gmail.com L.Z.


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SPORT

francesca baglieri, il gioiello del calcio femminile Lorenzo Mossani

talia, e il lunedì si tornava a lavoro... una fatica bestiale”. Sono cambiati anche gli allenamenti? “Certo, per questo i risultati, le prestazioni, la preparazione fisica che possono raggiungere le ragazze oggi non si possono paragonare a quelle dei miei anni. Questo alza il livello sicuramente e rende il calcio femminile italiano molto più internazionale. Infatti l’Italia femminile ha raggiunto dopo molti anni la qualificazione ai Mondiali”. Vorresti avere qualche anno per giocartela oggi? “Potessi togliermi qualche anno dalla carta d’identità sarebbe un sogno poter fare questo sport nella realtà di oggi: a noi sembrava così lontano e impossibile!”. Ti ricordi Elena e Alia? “Alia Guagni e Elina Linari erano davvero giovanissime quando erano al Gioiello. Hanno potuto cavalcare quest’onda e vivere il calcio femminile di oggi ma non si scorderanno mai quanta acqua è passata sotto i ponti o quanta strada hanno fatto e abbiamo fatto per arrivare ad oggi! Merito di tante ragazze, che come me hanno rincorso quel pallone, sudato, fatto immensi sacrifici per arrivare alla domenica a giocare”. Se avessi la possibilità di fare un ultimo gol, a chi lo faresti? “Da fiorentina Doc vorrei sbloccare Fiorentina – Juventus al 90’! Mi vengono i brividi a immaginarlo”.

P

 Il focus del benzivendolo

robabilmente sarà lo sport del futuro. Un percorso difficile da decifrare quello del calcio femminile: fino a qualche anno fa uno sport che sembrava non decollare, non entusiasmare. Ora è più facile pensare che in Italia fossero i maschietti ad aver paura di passare il testimone al gentil sesso. Il calcio femminile è in ascesa tecnica, come numero di tesserate e come interesse mediatico. Non è un caso che le pay-tv più importanti si siano già interessate, snobbando altre discipline più popolari tra le donne. Non manca nemmeno il pubblico negli stadi, come si evince per esempio dagli ottimi numeri registrati dalla Fiorentina Women’s in Champions e per le partite di cartello disputate al “Franchi”. A Firenze ci sono due squadre che militano nel massimo campionato, la già citata Fiorentina e la Florentia, con due obiettivi diversi: vincere la prima, crescere la seconda. Ma il calcio femminile a Firenze ha lontane origini, dal Rovezzano al Gioiello Firenze di una decina anni fa, che ha “regalato” al calcio femminile tante fuoriclasse: Elena Linari e Alia Guagni in primis. Abbiamo intervistato chi nei primi anni 2000 portò a Firenze il calcio nella massima serie a suon di gol: bomber Francesca Baglieri, classe ‘79 e sanfredianina Doc, che ancora non ha appeso le scarpette al

chiodo. Cosa è cambiato in questi 10 anni? L’attenzione mediatica e i social hanno spinto il calcio femminile soprattutto a livello di visibilità... “Le notizie riescono a girare molto più facilmente e sicuramente le visualizzazioni sono molto più agili che ai miei tempi! Inoltre in questi ultimi 3 anni la scelta di

società maschili come in primis la Fiorentina e poi a seguire Juventus, Milan e altre hanno permesso di alzare qualitativamente il livello delle atlete rendendole professioniste. Questo secondo me ha fatto sì che si potesse praticare questo sport in maniera più seria. Ai miei tempi si andava a lavorare e la sera agli allenamenti, nel week end si girava l’I-

promossi e bocciati di inizio stagione

Andrea Di Salvo, mister, opinionista, speaker radiofonico e per passione benzinaio di piazza Alberti, prova a dare un giudizio su alcuni punti cardine della Fiorentina. Stefano Pioli questa stagione ha una rosa più completa rispetto alla scorsa, ha il problema che andando via Badelj, non è arrivato un nuoa cura di Lorenzo Mossani vo regista e non riesce a trovare un equilibrio giusto con i giocatori che

I giudizi di Andrea Di Salvo, la barba rossa più famosa del Franchi

ha. Purtroppo forse non ha i giocatori per giocare a 3 a centrocampo, anche perché i 3 davanti andando su e giù, vanno in carenza di ossigeno. Mi piacerebbe vedere Norgard in qualche spezzone di partita per capire com’è. Pezzella si sta dimostrando un grande centrale ed effettivamente i 9 milioni di euro sono stati spesi bene, prendiamo veramente pochi gol e piano piano, trovando sintonia con gli altri di reparto, andrà sempre meglio. La convocazione in Nazionale, conferma il suo valore.

Gerson è la conferma dei problemi a centrocampo, è un attaccante esterno che si adatta alle richieste di mister Pioli, però non rende come nel suo vero ruolo, infatti a volte fa errori che confermano che è adattato. Comunque ce la mette sempre tutta e va bene così. Miralles è una bella scoperta, è un lottatore e avendo 31 anni ha l’esperienza giusta che gli permette di entrare sempre in partita, mi piacerebbe dargli più continuità, renderebbe forse più di Esseric e di questa incognita Pjaca.


SPORT

30 novembre 2018

Il Casellina calcio gioca da grande Lorenzo Mossani

N

ell’ultima stagione il Casellina calcio è diventato grande conquistando le regionali e le categorie “big” del calcio giovanile. Una parte del merito è di Simone Verniani, giovane direttore sportivo biancorosso dal 2013, dopo essere arrivato alla società come mister della Juniores e responsabile degli Allievi. Perché hai scelto il Casellina? La domanda dovrebbe essere al contrario, nel senso che il Casellina mi ha scelto e in particolare il presidente Giovanni Bellosi: siamo legati da un’amicizia nata vent’anni fa sul campo dell’Audace Legnaia, come compagni di squadra. Quando è diventato presidente mi ha cercato come allenatore, insieme all’ora ds Cosimo Schipani. Quanto è cresciuto il club negli ultimi anni? Tantissimo, considerando che ci riteniamo una piccola società. Siamo riusciti a vincere due campionati, conquistare categorie che da dieci anni non c’erano, specialmente nel settore giovanile, e l’anno scorso le abbiamo mantenute. La scuola calcio guidata da Angelo Crescenzo, nostro responsabile ormai per il secondo anno, è cre-

 Passione volley

a cura di Lorenzo Mossani

Ogni mese le notizie sull’avventura in A1 della Savino Del Bene

Il calendario 11 novembre

Savino Del Bene – Club Italia Crai

18 novembre Savino Del Bene – Pomì Casalmaggiore (salvo anticipi-posticipi tv)

sciuta numericamente e in qualità. Qual è adesso l’obiettivo? Per quanto mi riguarda, visto il mio impegno sul settore giovanile, è quello di mantenere le due categorie regionali, Juniores e Allievi A, e gli Allievi B di merito, riuscendo a conquistare la categoria regionale con i giovanissimi. Uscendo dal mio settore penso che

l’obiettivo per la prima squadra sia di entrare nei play-off di seconda categoria e per la scuola calcio di diventare un punto di riferimento tecnico e sociale per avviare a questo sport i ragazzi del quartiere e di tutto il Comune di Scandicci. Quanti tesserati avete? Contando i ragazzi della prima squadra e della Juniores e tutto il

settore giovanile fino ai Giovanissimi B 2005 siamo intorno a 135 tesserati. E il rapporto con la Sampdoria? Con la Sampdoria c’è una collaborazione sempre più stretta. Ci dà un grande supporto tecnico attraverso incontri, sul nostro campo e nel loro centro tecnico a Bogliasco.

dai mondiali una brutta tegola. ma arriva Hood Le cattive notizie arrivate dal Mondiale in Giappone portano un’americana a Scandicci. Bojana Milenkovic, impegnata lo scorso mese con la maglia della nazionale serba, ha infatti avuto un brutto infortunio al ginocchio sinistro, nel corso della partita contro Porto Rico. Per lei si parla della rottura del legamento crociato e di una lunga assenza. La Savino Del Bene non può che essere vicina alla sua atleta, ma intanto è corsa ai ripari e ha aggiunto al suo roster un’alternativa nello spot di schiacciatrice: ha tesserato la statunitense Regan Hood, giocatrice di lunga carriera, è stata anche convocata nella nazionale Usa, per la prima volta nel 2011.


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SPORT

san lorenzo: calciatori per amore S Lorenzo Mossani

e entriamo nel Circolo MCL della Parrocchia di San Lorenzo e alziamo gli occhi noteremo delle vecchie foto, alcune ingiallite, con dei ragazzi con un pallone di cuoio che sembra quello di Piola (bomber dell’Italia Campione del Mondo del ’38). Se ci avviciniamo di più noteremo meglio la data delle fotografie di fine anni ’50. Foto di campigiani che per diletto avevano fondato una squadra di calcio: la storica squadra degli Amatori del San Lorenzo. Dieci anni prima della fondazione della Società San Lorenzo, nata nel 1970. Tra un bicchiere di spuma e una schiacciata ripiena, chiunque passi di qui riconosce senz’altro qualche volto o ha qualche aneddoto da raccontare. Alcuni ne sono protagonisti. Storie che strappano qualche sorriso o qualche lacrima per qualche ragazzo che non c’è più. E capiamo una cosa: per chi ha indossato questa maglia il primo ricordo non ha età, nell’immaginario di tutti si ferma a quando ha calciato il primo pallone. Tornando ad oggi, gli Amatori del San Lorenzo, rappresentano la massima espressioni anche tecnica del calcio della Piana. La squadra ha conquistato nella passata stagione una storica promozione in Serie A1, dimostrando non solo con la lunga serie di vittorie di essere la squadra più

forte ma anche il gruppo più unito, formato da amici ma anche da tanta qualità in campo. La squadra riparte da dietro con palla a terra, gioca in profondità senza “spazzare” e attua un ottimo giro palla. E’ una squadra che potrebbe militare con ottime probabilità in un alto campionato dilettantistico. Ma non può per tanti motivi: famiglia, lavoro e voglia di stare insieme dopo la partita. Per tutti, infatti, il San Lorenzo è una

seconda famiglia e dopo i match si va tutti al pub per brindare a una vittoria o analizzare una sconfitta. Si mangia e ci si beve su, si sorride e si fa un selfie per i tifosi. Già i tifosi. Il San Lorenzo può vantare un numero di sostenitori da squadra di Eccellenza, nonostante le partite infrasettimanali. Bandiere, cori e un rione (e non solo) che segue la squadra di mister Rapezzi. Alessio Rapezzi, volto conosciuto a Campi,

è stato un buon calciatore che ha militato molto nella Lanciotto e che ora guida con orgoglio gli Amatori del San Lorenzo. Uomo carismatico, schietto, severo e giocherellone: la persona adatta per guidare uno dei gruppi che hanno fatto e faranno la storia di Campi Bisenzio. Lo scorso mese, il 10 ottobre, è iniziato il campionato di Serie A1, comunque vada sarà un successo: ragazzi avete insegnato a molti la parola sport.

florence marathon, ci (ri)siamo. pronti per il solito record L’ emozione lunga 42 km e 195 metri torna a Firenze ed è pronta a sorprendere tutti, come sempre, con tante novità. L’appuntamento con la Firenze Marathon è fissato per domenica 25 novembre 2018 con la 35esima edizione della classica internazionale di corsa su strada. Un’emozione unica che solo chi ha corso a Firenze può raccontare e che ha trasformato la classica della città del giglio in un appuntamento irrinunciabile per migliaia di sportivi e appassionati provenienti da tutto il mondo, puntuali ogni anno, l’ultima domenica di novembre. La Firenze Marathon è il principale evento di corsa su strada che si svolge in Toscana e, insieme a Roma, è ormai di diritto la maratona internazionale più importante d’Italia e tra le prime 20 al mondo per numero di partecipanti e per qualità. Il percorso fiorentino si muove attraverso scorci paesaggistici e monumenti di una bellezza unica, che hanno reso famosa la città nel mondo. Un nuovo tracciato che tocca i luoghi più affascinanti di Firenze, come piazza

del Duomo, piazza della Signoria, Ponte Vecchio e tante altre strade e piazze ricche di storia e di cultura. La prima novità di questa edizione è la medaglia che verrà consegnata a tutti coloro che porteranno a termine la gara, tradizionale simbolo dell’impresa compiuta. A firmare la tanto agognata medaglia quest’anno è un artista di fama internazionale ben conosciuto ai fiorentini: Clet Abraham, meglio noto come “Clet”, famoso per l’arte urbana degli stickers che “completano” i cartelli stradali trasformandoli in simboli divertenti. Per la maratona i podisti avranno quindi un motivo in più per impegnarsi ad arrivare al traguardo. Quello di poter ricevere e indossare al collo non solo una medaglia che ha un valore affettivo intrinseco, ma anche un valore artistico. Per informazioni e iscriversi alla competizione o alla Ginky Family Run rivolta ai bambini e alle loro famiglie rivolgersi al sito www.firenzemarathon.it. N.D.


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Il bando è aperto dall’8 ottobre al 30 novembre 2018 In collaborazione con


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