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055 0515231 APRILE 2009
Periodico d’informazione locale. Anno III n. 24 del 1 aprile 2009. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10
Primo maggio, festa tra intimi
PRIMO PIANO
CURIOSITÀ
Affiliato
Andrea Muzzi*
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UN TOUR “SPETTRALE” In città circolano tante leggende sulla presenza di fantasmi: eccone una singolare rassegna PAGG.16-17
LAVORI (POCO) IN CORSO L’anno nero delle opere pubbliche, progetti fermi e polemiche PAG.4
Lo sguardo attento de Il Reporter sulla quotidianità fiorentina
PAG.22
SPORT
I tesori nascosti di Impruneta Il popolo dei senza lavoro e cifre della crisi sono agghiaccianti, le storie di chi ha perso il lavoro lo sono ancora di più. Abdulaye, facchino in un albergo, dopo 20 anni deve ricominciare daccapo, e con il settore turistico in crisi l’impresa non è semplice. Gianni, disegnatore progettista, lavorava all’Enseco: poi la dichiarazione di fallimento dell’azienda, e ora un limbo
angosciante. Ancora: Luca, addetto al supporto tecnico in una società che si occupa di telefonia, ha paura di essere costretto a “emigrare” al Nord. E poi Serena, ex commessa, e come loro tanti altri: la crisi picchia forte. E c’è chi allora si adatta a fare mestieri messi nel cassetto: vedi quello di badante, che non è più solo appannaggio delle straniere. PAGG.10-11
Giovanni Carta
Vietata la vendita di alcolici da asporto in centro dopo le 22. Cosa ne pensi?
PAG.39
PAG.15
“MARTINO” SI RACCONTA Il danese Jorgensen è tornato dopo sei mesi di stop: ora parla di sé, tra passato e futuro PAG.38
REPORTAGE. Non solo Rom: viaggio nell’insediamento dell’Argingrosso
Una giornata al Poderaccio I
Sondaggio
di Puliti-Wiedenstritt
L
di
PAG.3
n questo periodo s’è fatto un gran parlare di “nomadi”, “rom”, “zingari”, “rumeni” spesso confondendoli, spesso etichettandoli. E allora Il Reporter ha deciso di passare una giornata con gli abitanti del Poderaccio, per fotografare “da dentro” un mondo che di solito è lasciato all’immaginazione e ai luoghi comuni. Risultato: il villaggio non è un ammasso di rottami e sporcizia ma una fila di casette dignitose, molte ben tenute. Quelli che vengono chiamati “zingari” sono
persone ospitali, piene di bambini, e soprattutto, lavorano in tanti e dunque si presume abbiano meno bisogno di corrispondere a quel luogo comune che li vuole ladri. Certo, non è un mondo tutto roseo: ha le sue contraddizioni e certe usanze particolari, qui le donne si sposano bambine e il matrimonio risponde alle leggi del mercato più che a quelle del cuore. Capita che arrivino al Poderaccio ragazzine da altri campi d’Italia, e che vivano nella clandestinità (imposta
dalla famiglia ospitante, di solito quella del futuro marito) finché non si trovano a partorire. L’Ufficio Immigrazione, quando le scopre, ne segnala la presenza, ma capita spesso- raccontano- che la macchina burocratica s’inceppi e che queste ragazze restino senza un tutor. Un altro capitolo invece è quello della comunità rumena che vive in città: sono 4.453 persone, la metà del totale degli immigrati comunitari. Ma l’integrazione c’è e non PAGG.8-9 c’è.
EDIZIONE DI IMPRUNETA • 6.273 COPIE DISTRIBUITE DA
rimo maggio, festa dei lavoratori. Una volta era la festa di tutti, oggi, grazie alla disoccupazione, è diventata una festa per intimi. Una volta il Primo Maggio si festeggiava nelle piazze, oggi basta il salotto di casa. I tempi sono cambiati. Una volta il Primo maggio era la festa degli operai che votavano comunista. Oggi i comunisti sono in via di estinzione. Quelli del WWF hanno cambiato simbolo, al posto del panda nella bandiera hanno attaccato una fotografia di Bertinotti. Una volta un uomo tornava a casa stanco dal lavoro, oggi un uomo torna a casa stanco….e basta. La verità è che oggi il lavoro non c’è e se c’è è precario. Quindi è meglio non trovarlo. Mio fratello aveva un lavoro precario e viveva nell’insicurezza. Ora che l’ha perso è sicuro. Sicuro che non lo ritrova. Poi ci si lamenta se i figli abitano fino a quarant’anni in casa con i genitori. La colpa non è mica dei figli! La colpa è dei genitori che non se ne vogliono andare! Largo ai giovani, pensate in che situazione vivono: a Firenze otto professori su dieci sono precari. I professori precari sono come dei maghi: appaiono e scompaiono. Non è un trucco, è il contratto a termine! I contratti a termine spesso sono brevissimi. Giorni fa un professore è entrato in classe, ha fatto l’appello e già gli era scaduto il contratto. Il sostituto, invece, ha aperto la porta ed è stato subito sostituito! Ieri sul giornale ho letto di una scoperta sensazionale: dietro una lavagna, alcuni scienziati hanno ritrovato l’ultimo insegnante di ruolo, sembra che risalga all’era del paleozoico. Ora è esposto nell’aula di scienze con un cartello al collo “Specie di professore estinta!”. *Comico
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il giornale del tuo Comune
Aprile 2009
EVENTI. Uno studio e un “concorso” per ricordare un mestiere che non c’è più
Quando la nonna intrecciava la paglia
Arriva la Settimana della Cultura: l’archivio fotografico della Società Corale digitalizzato, il quarto appuntamento con “Laureati in Imprunetinità”, ma soprattutto l’antica professione delle trecciaiole, che saranno commemorate con una targa in via Cavalleggeri Oscar Landini
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aranno le trecciaiole le protagoniste del- o addirittura camminando per strada, tanto erano l’undicesima edizione della Settimana del- spontanei quei movimenti per alcune di esse”. Per la Cultura, la sette giorni di eventi – dal realizzare la ricerca, Lara ha fatto ricorso a diverse 18 al 26 aprile – promossa in tutta Italia interviste, raccogliendo testimonianze e cercando di dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che ricostruire la “mappa” delle famiglie impegnate in toccherà Impruneta domenica 19, con un’iniziativa questo lavoro, oggi scomparse: “Quasi nessuno ha organizzata dall’assessorato alla formazione, dalla più proseguito questa attività, perché diventata poco Società di Mutuo Soccorso e dalla biblioteca comu- conveniente. Qui a Impruneta ho trovato soltanto nale. A partire dalle 17, nei locali della biblioteca, una signora che ancora lavora la paglia, sia pure prenderà il via il quarto appuntamento di “Laureati con macchinari e in maniera molto diversa da una in Imprunetinità”, con la presentazione di altre due volta” racconta ancora Lara. Particolarmente imtesi laurea incentrate sul territorio imprunetino, la portante è il ruolo storico rivestito dalle trecciaiole prima riguardante “La cancelleria della Comunità per le battaglie che in alcuni momenti hanno portato del Galluzzo in San Francesco di Paola 1783-1868” avanti nel tentativo di migliorare le proprie condie la seconda intitolata “Studi di fattibilità degli in- zioni di lavoro, diventando un caso emblematico tra terventi di recupero urbano: il caso di Tavarnuzze”. le lotte operaie condotte dalle donne a cavallo tra Per il resto della serata, il tema centrale sarà la sto- il diciannovesimo e il ventesimo secolo: “Alla fine ria locale, con la presentazione del cd fotografico dell’Ottocento – dice la curatrice – si verificarono delle vere e proprie sommosrealizzato digitalizzando olse, qui come a Signa, a Prato, tre duecentocinquanta delle Uno studio dedicato a Brozzi, durante le quali ad ottocento foto contenute nel ad un mestiere antico, essere rivendicati erano un vasto archivio della Società le famose trecciaiole erano miglioramento delle condiCorale, che raccoglie immamolto diffuse in Toscana zioni lavorative e un aumento gini di fatti, luoghi e persone delle paghe”. Per ricordare le immortalate a partire dalla sua fondazione, avvenuta nel 1888, fino ai giorni nostri. trecciaiole e tutto quello che hanno significato dal A farla da padrone, tuttavia, sarà l’antico mestiere, punto di vista storico e sociale, nel largo tra via oggi perduto, delle trecciaiole, le intrecciatrici di Cavalleggeri, via Roma e via Paolieri, dove la loro fili di paglia con cui si realizzavano i cappelli che presenza era più significativa, sarà apposta una targa fino al secondo dopoguerra sono state una costan- commemorativa, realizzata sulla base del bozzetto te presenza nelle campagne toscane. Tutta la rile- che sarà scelto in conclusione della serata. Come in vanza sociale ed economica di questo mestiere, è un piccolo concorso, infatti, senza premi eccetto la stata raccolta in uno studio, curato da Lara Socci, soddisfazione di contribuire a ricordare un mestiere che sarà esposto nell’occasione. “Il mestiere delle antico e importante, chiunque potrà avanzare la protrecciaiole ha conosciuto un declino a partire dagli pria proposta, consegnando un bozza in biblioteca o anni Cinquanta – spiega la curatrice – ma in prece- presso la sede della Società Corale, in via Vittorio denza ha occupato la maggior parte delle donne, che Veneto, entro il 17 aprile. La targa sarà realizzata in riuscivano a guadagnare qualcosa lavorando da casa cotto e avrà le dimensioni di 35x50 cm.
LA NOVITÀ. Un elenco regolerà la professione
A.A.A. Tata cercasi? Puoi trovarla sull’albo S
i chiama “Cerco una tata” ed è regionale. L’articolazione del corso un’iniziativa dei Comuni della prevede ventitre ore di formazione zona fiorentina sud-est che ha come frontale, durante le quali vengono obiettivo quello di arrivare a creare fornite nozioni di psicologia dello un albo zonale con validità biennale sviluppo, principi dell’alimentaziodei baby-sitter per la fascia da zero ne e nozioni di primo soccorso e di a sei anni. Un aiuto e una garanzia prevenzione degli infortuni domein più per tutti quei genitori tante stici, insieme a informazioni sulla volte preoccupati e titubanti quan- gestione del rapporto con i genitori do si tratta di lasciare il pargolo in e sulle attività ludico-creative e di mano ad una persona spesso giova- cura del bambino fino a sei anni. nissima e pressoché sconosciuta, le A questa prima parte “teorica”, fa cui uniche referenze, di solito, sono seguito una seconda, della durata di soltanto frutto del passaparola. Con trenta ore, durante la quale gli aspila creazione dell’albo, tutti questi ti- ranti “tati” e tate devono svolgere un mori potrebbero ben presto diventa- tirocinio presso le strutture educatire soltanto un ricordo, dal momento ve della zona. Alla fine, tutti i parche, per esservi inclusi, tate e “tati” tecipanti che abbiano frequentato dovranno dimostrare di avere tutti i per almeno diciannove ore la prima requisiti necessari per poter seguire parte del corso e per ventiquattro il bambino la seconda, in un moI partecipanti dimostreranno riceveranno mento deliun attestato di avere tutti i requisiti cato e comdi partecipaper seguire un bambino plesso come zione e sanei primi anni di vita i primissimi ranno iscritanni di vita. ti all’elenco Per entrare a far parte dell’elenco, dei baby sitter, che sarà messo a infatti, è necessario frequentare, a disposizione di tutte le famiglie che partire dal prossimo mese di mag- ne facciano richiesta. Ancora fino al gio, un apposito corso di forma- 15 aprile, è possibile presentare la zione di sessanta ore, per accedere domanda di partecipazione al coral quale è richiesto di essere mag- so, redatta secondo le indicazioni giorenni, risiedere a Impruneta o in contenute nel bando, disponibile uno degli altri Comuni appartenenti anche sul sito internet del Comune, alla zona fiorentina sud-est e posse- inviandola per posta raccomandata dere un titolo di istruzione almeno con ricevuta di ritorno oppure resecondaria attinente al mondo del- candosi di persona presso gli uffici l’educazione e della pedagogia, se- di piazza Buondelmonti o all’URP condo le previsioni della normativa di via Cavalleggeri. /O.L.
primo piano
IMPRUNETA
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IN PAESE. Un’area vasta, disseminata di dettagli preziosi. Dall’architettura agli affreschi
Arte & co: Impruneta si racconta SCHEDA
Più di cento tabernacoli,
Il villaggio etrusco? Un’area di servizio
numerose chiese, piccoli e grandi capolavori disseminati
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e il territorio imprunetino è ricco da un punto di vista artistico e culturale, una parte non piccola del merito va alla sua posizione strategica, che fin dall’antichità ha fatto sì che potesse ritagliarsi un ruolo di primissimo piano nel passaggio dei traffici commerciali. Già in epoca etrusca, infatti, Impruneta costituiva uno snodo fondamentale sulla via che collegava Chiusi a Lastra a Signa, da dove le merci proseguivano sull’Arno; per mercanti e viaggiatori, questo insediamento non lontano da Fiesole era un prezioso punto di sosta, dove fermarsi per riposare e fare rifornimento di acqua, come una sorta di stazione di servizio ante litteram su una delle più importanti strade dell’epoca. Nei secoli successivi, col venir meno del predominio etrusco e l’affermazione di altri itinerari per le merci, Impruneta ha conservato comunque la sua importanza sulle direttrici per Firenze, sapendone sfruttare al meglio la vicinanza.
sulle strade. Pur piccolo, il territorio è ricchissimo di storia e cultura Giovanni Rizzo
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arà per la vicinanza di un gigante come Firenze, al cui confronto ogni partita è persa, o per l’idea che soltanto i grandi nomi fanno l’Arte con la “a” maiuscola. Eppure, checché se ne dica, nel suo piccolo il territorio di Impruneta è tutt’altro che povero di cultura, costellato com’è di testimonianze e di “tesori” nascosti, segni di un passato e di una storia che aspettano solo di essere riscoperti. Tra i beni artistici imprunetini, a far la parte del leone, ovviamente, è il complesso della Basilica di Santa Maria, la cui millenaria presenza ha accompagnato fin dalle origini ogni passaggio della storia di Impruneta, legandone indissolubilmente le vicende all’immagine miracolosa della Madonna, il cui culto ben presto arrivò a diffondersi in tutta la Toscana, attirando pellegrini e con essi i doni e le ricchezze oggi raccolte nel Museo del Tesoro. Tuttavia, dietro la floridezza di cui la chiesa imprunetina poté godere attraverso i secoli non si celavano soltanto i “proventi” derivanti dal culto mariano, ma anche l’apporto dei “popoli” delle ventuno chiese suffraganee, “succursali” della Basilica alla quale versavano dei tributi. Di queste parrocchie sparse per la campagna, sono quindici quelle arrivate fino ai giorni nostri, talvolta mantenendo la propria funzione sacra, talvolta perdendola, com’è capitato alla chiesa di Sant’Ilario a Petigliolo, diventata un’abitazione. Quasi tutti gli edifici hanno mantenuto almeno in parte l’impianto di origine medievale, costituendo luoghi di interesse sia da un punto di vista architettonico, sia per quanto riguarda le suppellettili e le opere conservate all’interno, com’è il caso, solo per citarne alcune, della chiesa di San Pietro a Montebuoni, con la sua Madonna col bambino di Lorenzo di Bicci, e della chiesa di San Miniato a Quintole, che custodisce i resti di un affresco del Trecento. Ancor più diffusi e strettamente legati alla storia locale sono poi le nicchie e i tabernacoli, disseminati per le campagne e lungo le vie. Secondo il censimento eseguito dal Comune nel 2004, sono centoundici i ta-
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Il Reporter è un periodico di 7 edizioni che mensilmente viene distribuito da in 192.404 copie
bernacoli e le nicchie presenti sul territorio, per la gran parte successivi al quindicesimo secolo e realizzati in cotto, preziose testimonianze dell’alto livello presto raggiunto dal lavoro dei maestri fornaciari. Quasi sempre il soggetto delle raffigurazioni è legato alla figura di Maria, diversamente da quanto generalmente accade nei contesti rurali, dove un grande spazio è riconosciuto ai santi legati al raccolto e all’attività agricola in genere. Per la quasi totalità dei tabernacoli e per buona
parte delle nicchie, incastonate nei muri delle case, lo scadente stato di conservazione rappresenta il problema più grave, dal momento che non sono rari i casi in cui il tempo è riuscito a cancellare gli affreschi e ad erodere del tutto le terrecotte, se non addirittura a spazzare via la muratura. Tra i manufatti più importanti, si può citare il tabernacolo di via Ponte a Jozzi, risalente al quattordicesimo secolo e recentemente restaurato, sul quale è affrescata una Madonna col bambino; lo
stesso soggetto si ritrova a Baruffi e ad Erta di Quintole, dove è possibile ammirare due tipici tabernacoli rustici del diciassettesimo e del diciottesimo secolo, mentre nella nicchia all’incrocio tra via Sant’Isidoro e via Imprunetana per Pozzolatico è inserita una rappresentazione settecentesca in terracotta parzialmente dipinta della Vergine attorniata dagli angeli, da Sant’Isodoro, patrono degli agricoltori, e Carlo Borromeo, protettore dalle pestilenze.
FOCUS L’impegno degli “Amici del Museo”, indispensabile nella valorizzazione del patrimonio
Oggi al “piccolo” Museo già si parlano quattro lingue
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na delle realtà maggiormente impegnate nell’approfondimento e nella diffusione della conoscenza della storia locale è l’associazione Amici del Museo di Impruneta e San Casciano “Marcello Possenti”, dedita prevalentemente alla promozione del museo e della basilica, ma anche di tutto il tessuto artistico e culturale presente sul territorio, attraverso la collaborazione con le scuole e l’organizzazione di iniziative ed eventi. “Attualmente contiamo una sessantina di iscritti – dice la presidentessa Maria Pratesi – e volontariamente ci occupiamo della custodia della basilica e del museo,
rendendoci disponibili anche per visite guidate”. Tra le iniziative più recenti dell’associazione, c’è la realizzazione delle audio guide in quattro lingue: “E’ il primo piccolo museo dell’area fiorentina a esserne dotato – dice ancora Maria Pratesi – si è trattato di uno sforzo molto grande, reso possibile grazie al contributo dell’Ente Cassa e a quello del Lions Club”. Tra gli obiettivi futuri degli “Amici dei Musei” c’è quello di non limitarsi ad aspettare l’arrivo di nuovi visitatori, ma di andarli a “cercare”, offrendo la possibilità di visitare in maniera approfondita l’intero santuario, con un occhio di riguardo per i
Il Reporter di Impruneta raggiunge 6.273 famiglie nel Comune di Impruneta
Stampato da Rotopress International, Loreto (AN)
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Anno II n. 24 del 1 aprile 2009
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Associato alla Unione Stampa Periodica Italiana
gruppi. Con l’avvio della mostra per i sette secoli del cotto imprunetino, inoltre, spetterà all’associazione il compito di integrare la sorveglianza al complesso basilicale, offrendo assistenza ai turisti nella visita. Proprio in preparazione alla mostra, negli scorsi mesi sono state organizzate tre conferenze, una sulle origini etrusche di Impruneta, una sul significato devozionale dei tabernacoli e l’ultima, tenutasi lo scorso 17 marzo, sull’importanza del cotto di Impruneta nella storia dell’arte, con la partecipazione di Maria Pia Zaccheddu, responsabile dei musei locali della Sovrintendenza. /G.R.
Dati non raccolti presso l’interessato Si informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs 196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), il consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg 196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili, sono raccolti e trattati da Web&Press s.r.l., al solo fine dell’invio presso la Sua residenza del periodico gratuito “il Reporter”. Il responsabile del trattamento è Web&Press s.r.l. Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in contemporanea la sospensione dell’invio della sua copia esercitando l’art. 7 scrivendo a Web&Press via Kassel 17 50126 Firenze.
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Aprile 2009
LAVORI IN CORSO/1. Pochissime le novità in vista, solo la circonvallazione va avanti
Grandi opere, si procede al rallentatore Una manciata di interventi e tanti progetti destinati a rimanere solo sulla carta. Il Comune “fa i conti” col patto di stabilità Giovanni Rizzo
Svincolo, questo sconosciuto Inaugurato il 31 gennaio, il collegamento tra l’Autopalio e il centro abitato non è
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na miriade di necessità da soddisfare, poche risorse a disposizione, tante opere rimaste sulla carta e qualcuna che piano piano inizia a vedere la luce. Si riassume così una delle stagioni più difficili per il settore dei lavori pubblici nel Comune di Impruneta, a volte penalizzato dalla difficoltà di interloquire con i grandi attori che intervengono sul territorio, com’è accaduto ai Bottai, a volte costretto a fare i conti con le dure leggi della contabilità. Infatti, se per il parcheggio “occupato” da Società Autostrade la soluzione sembra essere arrivata, assai più difficile è la situazione per molti degli interventi di competenza comunale, Via Longo destinati, per ora, a rimanere soltanto poco più che delle ipotesi. Gran parte delle ragioni di questo primo lotto, per una investimento blocco sono dovuti al Patto di Sta- complessivo pari a un milione di bilità per il 2009, una misura con- euro che da solo assorbe la quatenuta nella Finanziaria che limita si totalità delle risorse spendibili la possibilità di spesa degli enti lo- in base al Patto. Più modesti, ma cali – nel caso di Impruneta il tetto non meno importanti, sono i lavori di messa è fissato a un milione di Si riducono a una manciata in sicurezza delle scuole, euro, escluse gli interventi da realizzare come la reale valorizzanel territorio comunale lizzazione, zioni – inda ora ai prossimi mesi attualmendipendente in cortemente dal fatto che dispongano o meno delle so, delle scale di emergenza alla risorse che intendono impiegare. media di Tavarnuzze, ultimo di Si riducono così ad una manciata, una serie di interventi simili che almeno per il momento, gli inter- hanno interessato diversi plessi venti che da qui ai prossimi mesi scolastici. Per quanto riguarda le potranno vedere la luce, il più im- strade, sono da poco finiti i lavori portante dei quali rimane la realiz- di riasfaltatura di via della Sodezazione della circonvallazione e ra e della piazzetta di Ferrone e si dell’impianto fognario, di cui sono apprestano a partire quelli di mesin corso d’opera i lavori relativi al sa in sicurezza di via di Riboia e
TAVARNUZZE. Il nuovo bypass non è segnalato
ancora abbastanza utilizzato
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via Quintole per le Rose. Prossimi alla conclusione sono poi i lavori del parco pubblico dei Falciani, sistemato in maniera molto più semplice rispetto al progetto originario, così da poter impiegare le risorse risparmiate per costruire un nuovo parcheggio di fronte al Circolo ricreativo. Accanto a questa lista opere in dirittura d’arrivo, rimane sempre quella, tutt’altro che breve, di quelle destinate a rimanere al palo, come ad esempio la piazza di Tavarnuzze, che, data la mole dell’investimento sembra allontanarsi sempre più dal diventare realtà, oppure, solo per citare qualche caso, il risanamento della Presuria, il marciapiede sulla Cassia, nonché le questioni “annose” e cariche di polemiche riguardanti via Longo e via Barducci, ancora in attesa di una soluzione.
ovrebbero partire a breve i liti percorrere questo itinerario lavori di ripavimentazione sono camion, che però ancora con asfalto fonoassorbente del non può essere apprezzato appietratto urbano della Cassia, dal no, dal momento che alla nuova Villino alla Fuma. L’intervento, sistemazione viaria non ha fatto finanziato dalla Provincia di Fi- seguito un adeguamento della renze, ha come obiettivo quello cartellonistica. Così, chi proviedi alleggerire l’impatto ambien- ne dal casello di Firenze Certosa tale che il passaggio di un’arteria e si appresta ad affrontare la rocosì importante per il traffico tra tonda, non è informato della posFirenze e il Chianti esercita sulla sibilità di poter imboccare sulla zona di Tavarnuzze, costretta a destra la Firenze-Siena per poi subire ogni giorno il passaggio di uscire ai Falciani. Una situaziomigliaia di auto e mezzi pesanti. ne un po’ singolare, che a oltre Una volta terminati i lavori, gra- due mesi dall’inaugurazione ha zie al nuovo manto stradale, sarà il profumo della beffa: “Attualpossibile ottenere una riduzione mente il bypass di Tavarnuzze del rumore di circa cinque deci- non è segnalato adeguatamente bel, con un miglioramento sen- – ammette l’assessore ai lavori sibile per la vivibilità e la salute pubblici di Impruneta Leonello degli abitanti. E con queste stes- Buccianelli – e questo ritardo se finalità, lo scorso 31 gennaio è in parte dovuto al fatto che la è stato inaugurato il nuovo svin- competenza è divisa tra Società colo dell’Autopalio, all’altezza Autostrade, Anas e Provincia del cimitero di Firenze.” americano, questa Segnaletica inadeguata A tra Falciani e per lo svincolo di Falciani, m o t i v a z i o Tavarnuzze. ne, secondo i camion continuano L’intervento, l’assessore a passare dal paese realizzato da va aggiunta Società Auquella della tostrade su richiesta del Comune difficoltà “tecnica”, pur prodi Impruenta come opera di rica- spettando una soluzione in temduta dei lavori della terza corsia pi non eccessivamente lunghi: dell’Autosole, permette di spo- “Bisogna tener presente che la stare sulla superstrada il traffico situazione che deve essere deproveniente dalla A1 e diretto nel scritta dalla cartellonistica non Chianti, evitando di attraversare è semplicissima e necessita di il centro abitato di Tavarnuzze. essere studiata un po’. In ogni Un bel vantaggio se si conside- caso, penso che entro un paio di ra che gran parte dei mezzi so- mesi tutto sarà a posto”. /G.R.
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IMPRUNETA
LAVORI IN CORSO/2. Leonello Buccianelli fa il punto sulla situazione dei cantieri
“Sicurezza, è questa la priorità” Per tutto il 2009, saranno solo gli interventi-tampone
ad essere realizzati dal Comune, che nel frattempo è costretto a pagare per le opere mai avviate Oscar Landini
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fruttare al meglio le opportunità offerte dagli enti diversi dal Comune, utilizzando le poche risorse spendibili per gli interventi urgenti e non più rimandabili. E’ questa la strategia che secondo l’Assessore ai Lavori pubblici, Leonello Buccianelli, è necessario seguire in questo momento di difficoltà per far fronte ad una situazione tutt’altro che semplice: “Il settore dei lavori pubblici – spiega – è fortemente penalizzato dal Patto di Stabilità, che con i suoi limiti di spesa di fatto blocca molti degli interventi programmati da tempo e indispensabili per la sicurezza e la qualità della vita dei cittadini”. Per l’assessore, uno degli aspetti più paradossali e gravi della vicenda è il fatto che al momento dell’entrata in vigore del Patto per il 2009, molte delle opere bloccate erano state già finanziate prima del 2007, in alcuni casi attraverso l’accensione di mutui che non possono essere utilizzati: “I soldi ci sono – dice Buccia-
nelli – e il Comune paga da tempo inutilmente le rate di ammortamento dei mutui acquisiti insieme ai progetti definitivi, che a causa di questo ritardo, quando partiranno, necessiteranno di un finanziamento integrativo”. Questo stato di cose, pesa fortemente sulla scelta delle priorità, impedendo di operare in maniera sistematica: “Stiamo portando avanti degli interventi di emergenza sulle strade – dice ancora Buccianelli – non tanto per risolvere problemi, quanto per creare un situazione di maggiore sicurezza con misure tampone, come in via della Sodera o alla piazzetta del Ferrone”. Per le opere di maggior respiro, almeno per ora, l’impegno del Comune è teso a ricercare la collaborazione di altri enti, come la Provincia, che si occuperà della riasfaltatura di parte della via Cassia, o di Società Autostrade: “Stiamo lavorando per cercare di sbloccare sia gli interventi sulle strade che quelli più rilevanti, come via Longo, via Barducci, il marciapiede sulla
Leonello Buccianelli
Cassia e la piazza di Tavarnuzze, magari rivedendo con Società Autostrade la progettazione del Parco Pali e della pista ciclabile”. E all’opposizione, che negli ultimi mesi ha criticato duramente l’amministrazione, accusandola di aver utilizzato il Patto come scusa per giustifi-
care un sostanziale immobilismo di fronte alle esigenze dei cittadini, l’assessore lancia un invito: “Avanzino le loro proposte, fare l’elenco dei desideri è semplicissimo, dicano piuttosto quali risorse utilizzare e saremo ben contenti di assecondarli”
LAVORI IN CORSO/3. L’opposizione punta il dito sulle emergenze e fa un elenco degli interventi necessari
Il punto di partenza deve essere la manutenzione e ha per tutti Massimo Bisignano. Per il Patto di Stabilità, che bloccando anche le opere già finanziate determina una situazione che definisce gravissima, e per l’amministrazione comunale, che, a suo parere, ha trasformato il Patto in una “foglia di fico” dietro la quale nascondere i veri motivi “che impediscono di realizzare quanto promesso dal Sindaco in campagna elettorale”. Il consigliere di Obbiettivo Comune, da sempre particolarmente attento ai problemi di molte delle zone che adesso si trovano a fare i conti con il blocco dei lavori, pur riconoscendo la difficoltà del momento, non risparmia le critiche al sindaco e alla maggioranza: “Effettivamente – dice – molte opere non possono partire sebbene ci siano sia i soldi che i progetti, ma mi pare molto riduttivo dare la colpa di tutto al Patto, perché in molti casi, prima di arrivare a questo punto, si tratta di interventi
rimandati e rimandati”. Non soltanto una questione finanziaria, con le piccole cose il Patto non c’entra: il corrimano della scuola quindi, ma anche un problema di scelta delle priorità: “Prendia- Paolieri non costa più di 1500 euro, eppure ci sono dei cittadimo ad esempio il caso di via Longo, trascinatosi per anni fino al- ni che stanno raccogliendo i soldi per farlo mettere. Oppure la l’anno in cui è difficile far partire i lavori. E non dimentichiamo- rete lasciata al Villino dopo la fine dei lavori al campo sportivo che impedisce di accedere al lungofiume: ci che, attualmente, ad impedire altre spese quanto costa mandare un operaio a rimuoin opere pubbliche, è il milione e mezzo di In molti casi si tratta verla?”. Questa “scarsa attenzione” alle euro per la circonvallazione”. Per Bisignadi interventi rimandati, piccole cose, secondo Bisignano, rischia no, infatti, la vera priorità dovrebbe essere è riduttivo dare la colpa di minare la credibilità dell’Amministral’ordinaria manutenzione, accanto ad un solo al patto di stabilità zione comunale agli occhi dei cittadini: numero ristretto di grandi opere: “Prima di tutto la piazza di Tavarnuzze, già finanziata “E’ chiaro – afferma – che finché i cittanel 2007, e poi l’anello di via Barducci, fino ad oggi frenato dal dini segnalano e nessuno dà loro risposte, la considerazione che problema degli espropri”. Particolarmente critico è poi per quel hanno nell’amministrazione sarà sempre peggiore, indipendenche riguarda gli interventi di modesta entità: “E’ evidente che temente dal Patto di Stabilità”. /O.L.
Spi Cgil • Lega di Impruneta e Tavarnuzze
Lo SPI CGIL di Impruneta ha festeggiato la sua iscritta più longeva Alcuni giorni fa ha infatti tagliato l’importante traguardo del secolo di vita Gina Montelatici, La segretaria dello SPI Renata Carini è andata nell’abitazione di via Prachatice, dove la signora vive con la nuora, ed insieme alla tessera del Sindacato Pensionati CGIL anno 2009, ha consegnato una targa con una frase augurale e un mazzo di fiori.
Era presente anche il sindaco di Impruneta Ida Beneforti per portare il saluto e le congratulazioni dell’amministrazione comunale. All’arzilla nonnina va il saluto di tutti gli iscritti della Lega di Impruneta
DOVE POTETE TROVARCI • IMPRUNETA Via della Croce, 39 - 50023 Impruneta Tel/fax 055 2012022 e-mail spiimpruneta@firenze.tosc.cgil.it Lunedì ore15/18 (2° e 4° lunedì del mese presenza di un incaricato CGIL per vertenze lavoro). Martedì ore 9/11 Giovedì ore 9/12 (Il secondo ed il quarto giovedì del mese riceverà previo appuntamento un funzionario INCA per tutto ciò che riguarda pratiche pensionistiche) Sabato ore 9/11
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il giornale del tuo Comune
Aprile 2009
RIONI/1. Prima puntata del viaggio nei quartieri di Impruneta, aspettando la Festa dell’Uva
Sante Marie, ficattole porta fortuna Il rione di piazza Accursio, che ha trionfato negli ultimi tre anni, si racconta. La competizione senza drammi, il divertimento, la goliardia, la voglia di stare insieme, sempre col sorriso sulle labbra e con un gustosissimo evento in arrivo a maggio Giovanni Rizzo
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uando al termine della Festa del- in ogni caso siamo tutti contenti, perché tutl’Uva del 2006 tornò alla vitto- to il lavoro di preparazione che abbiamo fatto ria dopo dodici anni di digiuno, durante l’anno è bello di per sè”. Come tutti qualcuno invitò i rionali trionfan- gli altri rioni, infatti, anche quello delle Santi a godersi per bene il momento, perché sa- te Marie, che deve il suo nome all’omonimo rebbe trascorso ancora tanto tempo prima che monte compreso nei suoi “confini”, nel corso potessero riassaporare di nuovo il piacere di dell’anno non cessa la sua attività, in attesa stare sul gradino più alto del podio. E invece del momento clou della festa di settembre. quell’anonimo invidioso si sbagliava, perché “Durante l’anno – racconta Nicola – prepada allora il Rione delle Sante Marie al dolce riamo i progetti dei carri, scegliamo le stoffe, sapore della vittoria si è quasi abituato, repli- decidiamo le coreografie: si litiga e si discute cando quel successo, il nono della sua storia, fino all’inizio della costruzione, che occupa tutto settembre”. Nel per due anni consecutiIl rione delle Sante Marie complesso, tutta l’atvi, nel 2007 e nel 2008. deve il suo nome al monte tività del Rione arriva “Nel 2009 si vedrà, se vinciamo bene, se non che si trova dentro i confini ad impegnare oltre trecento persone di tutvinciamo l’importante del quartiere imprunetino te le età, dai bambini è che siamo stati insieme e ci siamo divertiti” precisa subito il vice- agli anziani: “La cosa bella è che c’è grande presidente del rione, Nicola Subbi. E l’allegria collaborazione – dice Nicola – può capitare e la voglia di stare insieme sono un po’ la cifra che per un po’ qualcuno si allontani, ma sarà che contraddistingue quello che vuole essere sempre ben accetto, perché nonostante lo spiil più goliardico tra i rioni, in cui tutti sono rito contradaiolo, il rione è una cosa aperta”. sorridenti indipendentemente dai risultati: “Se Una delle attività più importanti svolte dalle si vince è meglio – dice ancora Nicola – ma Sante Marie lontano dalla Festa dell’Uva è la
Il carro vincitore della scorsa edizione della Festa dell’uva
Sagra della Ficattola, che si tiene tutti gli anni in maggio e che, grazie al servizio volontario dei rionali, permette di finanziare, almeno in parte, la realizzazione dei carri. L’iniziativa, giunta alla sua quinta edizione, quest’anno si terrà nei fine settimana del 10, 11 e 17 e 18 maggio, in piazza Accursio, “quartier generale” del rione. Per tutti e quattro i giorni, dalle
16 alle 20, sarà possibile gustare le ficattole “al sacchetto”, da sole o accompagnate con un bicchiere di vino; il sabato, l’orario di apertura sarà esteso a comprendere anche la cena, che il 10 includerà una grigliata di carne, mentre il 17 vedrà protagonista il maialino girato sul fuoco, vera “specialità” del rione. L’evento ha anche un suo sito internet: www.ficattola.it.
INES 42 anni, straniera ma in Italia già da molti anni. La vita non è stata generosa con me ma voglio tornare a sorridere, a ballare, a essere felice con un uomo buono, comprensivo ma soprattutto allegro. ADELE 63 enne, nonostante sia rimasta vedova ho comunque reagito alla vita. Mi occupo a tempo pieno del mio nipotino ma non tralascio tantissimi altri interessi quali il teatro, la lettura e i tornei di carte. Mi piace molto viaggiare, ballare e vorrei trovare un compagno giovanile e allegro con il quale condividere momenti splendidi. ELIA 26 enne. Sono simpatico, solare, giocoso, amo molto lo sport, i cavalli e trascorrere il tempo libero all’aria aperta. Ma allo stesso tempo guardo avanti, alla famiglia che voglio per me, alla ragazza che vorrà condividere con me questo progetto entusiasmante. AMEDEO 45enne, sono un concertista, la musica ha accompagnato la mia vita fin da bambino e mi ha preso cosi tanto da farmi tralasciare altri valori importanti che adesso voglio ritrovare insieme a te! Ti cerco carina, nubile e soprattutto disposta a condividere i valori di una vera famiglia.
ANTONELLA 38enne nubile, impiegata; sono una ragazza riflessiva e divertente. Vorrei finalmente conoscere qualcuno che desideri cambiare la propria vita in meglio. Da soli si riesce a vivere ma in due si può toccare il cielo con un dito. FRANCESCA bella 40enne, separata. Sono mora, con la pelle ambrata. Cerco un uomo non fumatore, interessato ad una conoscenza non superficiale. So essere coinvolgente e passionale. LUCIA 42enne. Libera professionista, mamma single. Cerco un uomo passionale e divertente che sappia rendermi felice. MARTA 46anni, laureata, educata e di classe. Sensibile e dolce, odio le bugie e l’ipocrisia. Cerco una anima gemella per costruire un percorso insieme. ALESSANDRA 47enne, particolarmente sensibile ma dal carattere estremamente forte. Amo cercare nelle persone e cose la semplicità, pur essendo io, una donna ambiziosa. Mi ritengo di bella presenza. Cerco un uomo come me, distinto, di bella presenza, esigente, ma profondamente legato ai principi morali e alla famiglia. BARBARA 51enne vedova. Ho trascorso tanti anni in solitudine, ora cerco un compagno: curato, a modo, anche con figli, semplice, libero e come me amante del ballo. ARIANNA 55 anni, begl’occhi verdi, mora, affettuosa, dolce, sensibile, “impiegata”, cerco compagno intelligente, romantico, sensibile che ami la famiglia. TATIANA 58enne. Non sono italiana ma vivo in questa bellissima regione che è la Toscana già da tanti anni, nella mia terra ho lasciato tutto, specialmente i miei affetti più cari, e dal momento che sono qui vorrei ricominciare tutto da capo. Se ci sei e sei disposto ad accompagnarmi in questo strano ed entusiasmante viaggio, chiamami! ROSITA 64enne. Ho vissuto intensamente la mia vita, ora sono in pensione e cerco un uomo per condividere il tempo libero, che sia allegro e ottimista.
GIAMPAOLO 27enne. Sono un ragazzo simpatico, allegro e altruista, realizzato professionalmente. Cerco una ragazza giovane simpatica e intelligente che creda nei veri valori e che sia disposta a costruire un rapporto basato sulla fiducia reciproca. ALESSANDRO 34enne celibe, buon carattere, aspetto piacevole, molto serio e riservato, affettivamente maturo, conoscerebbe buona presenza, minuta, carattere dolce, seriamente motivata. LEONARDO Ho 35 anni anche se ne dimostro meno, sono un ragazzo sportivo e estroverso. Dopo un lungo fidanzamento mi sono trovato da solo, ma vorrei ricominciare proprio da te e con te, semplice, carina ma soprattutto allegra e coinvolgente! Ti aspetto! FABIO 40enne. Dopo una lunga relazione voglio ricominciare da un rapporto romantico e appagante con una ragazza che ami il mare, il cinema, la letteratura. MARIO 45enne, architetto. So che esistono le donne intelligenti, le donne serie, so che l’amore trionfa sempre! L’anno prossimo non voglio andare al cinema da solo la sera di S. Valentino, voglio una donna per condividere tutto! FABRIZIO 50 anni. Sarei il classico uomo da sposare ma non ho ancora trovato una ragazza che stia al mio fianco. Ho tanto da dare e vorrei tanto ricevere. Cerco una ragazza dolce, che condivida valori ed interessi. Vorrei costruire un rapporto solido e arrivare a qualcosa di veramente importante. MI CHIAMO ALESSANDRO mi ritengo un uomo carismatico e passionale. Ho 54anni, sono un imprenditore di bella presenza. Non fumatore. Cerco una Signora massimo 50enne. ANTONIO medico 59enne. Sono una persona solare, allegra e comunicativa, e questo mi aiuta molto nel mio lavoro, che amo. Ma c’è un vuoto nella mia vita che vorrei che tu riempissi, portando nelle mie giornate quel calore che solo una DONNA sa dare. ALFIO 72 anni. Sono un uomo del sud, radicato un po’ alle mie origini e anche al senso della famiglia. La perdita di mia moglie mi ha colto di sorpresa, ma io non ci sto a stare da solo! Credo, anzi so di sicuro, di avere molte qualità e soprattutto tanto affetto da dare ad una donna che come me si sia ritrovata da sola e soprattutto non abbia voglia di affrontare il futuro in solitudine. 992584
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IMPRUNETA
L’APPUNTAMENTO. Torna alla ribalta l’Esposizione Nazionale Canina di Tavarnuzze
Una Pasquetta tutta per “Fido” Oscar Landini
Al via la quinta edizione dell’evento aperto ai cani di tutte le razze, con e senza pedigree. Tra premi e uno spazio riservato ai cinofili di domani
L’
appuntamento per tutti i cinofili e gli appassionati del mondo a quattro zampe è fissato per il 13 aprile a Tavarnuzze, dove, dopo un anno di interruzione, ritorna l’Esposizione Nazionale Canina, la manifestazione organizzata dal Centro Commerciale Naturale giunta alla sua quinta edizione. Per un giorno, cani e padroni saranno gli indiscussi protagonisti di un evento che, anno dopo anno, ha saputo crescere sempre di più, fino a diventare il più importante del settore a livello regionale: “Negli anni passati siamo arrivati anche a toccare i duecentocinquanta iscritti, provenienti da tutta Italia” racconta Enrico Maria Puccioni, titolare del bar “Lo Scalino” e tra i promotori dell’iniziativa, ideata da un gruppo di esercenti della zona desiderosi di condividere e promuovere una passione dal seguito tutt’altro che trascurabile. “In generale, l’interesse per la cinofilia è molto diffuso – osserva Lucilla Lepri del negozio “Scodinzolando” – e qui a Impruneta, sia pure a livello amatoriale, direi
che riguarda quasi la metà dei padroni”. E infatti, secondo gli organizzatori, la mostra del giorno di Pasquetta dovrà essere prima di tutto un’occasione di incontro per i cinofili e una vetrina per le razze più note come per quelle meno note, che per tutta la giornata potranno mettere in luce pregi e qualità. Dalle 8,30 del mattino sarà possibile iscriversi al concorso, aperto ai cani di razza (con o senza pedigree) e ai meticci, che saranno raccolti in una classe a parte; mostre speciali sono poi previste per i Jack Russel Terrier, per tutti i Setter e, nell’ambito del “Memorial Fulvio Rocca”, per la razza Schnauzer. Inoltre, per i cinofili in erba, saranno previste due classi speciali di giovani presentatori – la “mini” per i bambini dai quattro agli otto anni e la “maxi” per i ragazzi dai nove ai quattordici – che saranno valutati in base alla presentazione e al feeling mostrato col proprio cane. Nel corso della mattinata, sulla base dei giudizi espressi dai sei giudici della manifestazione, saranno attribuiti premi di merito al miglior esemplare maschio e femmina di ogni razza in ciascuna delle quattro classi (esordienti, giovani, intermedia, libera), dopodiché, a partire dalle 15, saranno formati i dieci raggruppamenti che, attraverso selezioni progressive, determineranno i partecipanti alla finalissima. Ai primi tre classificati di ciascun raggruppamento sarà attribuito un riconoscimento “in natura” e premi speciali fino al quinto posto sono previsti per il raggruppamento dedicato ai residenti nel Comune di Impruneta. I primi di ogni raggruppamento, il vincitore della classe intermedia e il migliore di ognuna delle tre classi speciali accederanno alla finalissima e all’assegnazione del “best in show”, con in palio premi di valore, come articoli di elettronica e piccoli elettrodomestici.
L’INIZIATIVA Il GVT va incontro alla disabilità
Superare le difficoltà con l’auto-aiuto
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romuovere competenze, consapevolezze e responsabilità attraverso il confronto e la condivisione di esperienze: in una parola, “auto-aiuto”, ovvero una risorsa in più per le famiglie che si trovano ad affrontare il disagio e le difficoltà della disabilità, fisica o psichica, di un figlio. Molto spesso, infatti, il semplice scambio di informazioni tra chi quotidianamente si trova a vivere una situazione difficile, insieme al supporto professionale di medici e specialisti, può essere sufficiente per superare alcuni problemi; ecco che allora diventa importante per le famiglie riuscire a sviluppare delle relazioni sul territorio con chi condivide le stesse difficoltà. Proprio in questo senso va l’iniziativa “La condivisione delle relazioni”, due incontri informativi organizzati dal Gruppo Volontari di Tavarnuzze in collaborazione con la Società della Salute e il Comune di Impruneta e incentrati sui temi della disabilità, della genitorialità e dell’autoaiuto, che si svolgeranno presso l’Istituto comprensivo “Primo Levi” di Tavarnuzze, il 17 aprile e l’8 maggio, con inizio alle 17,30.
Il primo incontro, dal titolo “Un sostegno alle famiglie, un possibile percorso di auto mutuo aiuto”, vedrà la partecipazione della psicologa Francesca Focardi del Coordinamento regionale toscano dei gruppi di aiuto-aiuto, mentre al secondo, che avrà per titolo “Mio figlio diverso: un’esperienza di gruppo di auto-aiuto”, prenderà parte la psicologa Giusy Tricarico. In entrambe occasioni, l’argomento sarà introdotto dalla psicologa Silvia Li Puma, esperta di contesti educativi, e gli interventi saranno seguiti da testimonianze di esperienze di gruppi di auto-aiuto. /O.L.
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l’inchiesta
Aprile 2009
REPORTAGE. Nei due lotti del villaggio dell’Argingrosso vivono 440 persone
Viaggio nella terra degli “zingari” Le casette di legno hanno poco a che vedere con le roulotte sgangherate del nostro immaginario, i bimbi scorrazzano negli spiazzi e molti degli adulti lavorano. Certo, le contraddizioni ci sono. Ma tanti luoghi comuni si sbriciolano in poche ore Giulia Righi
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ici campo nomadi e ti viene in mente una cartolina sporca, fatta di capanne sudicie e roulotte sgangherate. Sbagliato, il luogo comune è da riedificare daccapo. Almeno qui, a Firenze. Ore quindici di un giorno a caso. Al Poderaccio non c’è un campanello da suonare. Ci si arriva trotterellando su una salita che si arrampica sulla collina, volti una curva e cambi mondo. Entri in un altro, governato da leggi uguali e diverse da quelle del “fuori”. Il villaggio del Poderaccio (nota bene: villaggio, non campo), lotto due, comincia con un bar. Con un furgoncino attrezzato, modello lampredottaio, che vende dolciumi, salatini, specialità etniche. E alcool. Molto, troppo, alcool, a detta di chi il villaggio lo conosce bene. Passato il bar, si arriva tra le case. Casupole, se si vuol essere fiscali. Bungalow. Tutto insomma, tranne le roulotte che uno s’immagina. In fila, a schiera, di legno. Chi ci abita, 440 persone in tutto divise nei due lotti, per queste case paga un affitto di dieci euro al mese. Ma questa è un’altra storia. Il Poderaccio è fatto di gente. Tanta gente: del Kosovo e della Macedonia soprattutto. E la prima cosa che si nota, entrandoci, è una pioggia di bambini. Nanerottoli dagli occhi grandi, che scorrazzano da una parte all’altra, in bici o sui pattini. Giocano, come tutti i bambini del mondo, si rincorrono, si nascondono. La base dei loro giochi è una macchina abban-
donata con le ruote a terra. Si rintanano dentro, fanno cucù dai finestrini e non importa se la tappezzeria è una distesa di vetri. “State attenti che vi fate male alle manine” li ammonisce Giuseppina Baffè, responsabile dell’Ufficio Immigrazione del Quartiere 4. Giuseppina, detta Giusy, tra i corridoi del Poderaccio è un’istituzione. Una via di mezzo tra un’interfaccia con la pubblica amministrazione e una psicologa. Non si fanno cinque passi senza che qualcuno la fermi. “Giusy trovi un lavoro per me?”. “Giusy ma come faccio per rinnovare permesso soggiorno?”. E soprattutto, la frase più ripetuta è “Giusy, c’è problema con bagno”. I bagni sembrano essere la croce degli abitanti del Poderaccio. Il problema, spiega lei, è che gli scarichi sono comunicanti, e se qualcuno non li tratta come dovrebbe (pare che dentro ci finiscano pannoloni e scarpe) ne fanno le spese tutti. “Tutta la mattina, ho passato tutta la mattina a pulire. No possibile Giusy”. A parlare è una donna, una madre di famiglia. “Entrate, venite a vedere”. Entriamo. Ci si levano le scarpe, per non sporcare il tappeto. Capito bene. Il luogo comune dello “zingaro sporco” in questo caso si sbriciola alla svelta. E’ tutto in ordine, le pareti piastrellate luccicano, non c’è una cosa fuori posto. Accanto a questa mamma kosovara, c’è il capofamiglia e un ragazzo adolescente. “Vieni guarda mia camera”. E’ minuscola, un divanetto e una scrivania. Ma anche un televisore, un computer e uno stereo. “E’ piccola, ma non ti manca niente”. Il ragazzo quasi si risente. “Guarda che io lavoro”. Ci si siede in-
torno a un tavolo e si beve un caffè. In questa casa lavorano tutti, ma la crisi fa paura anche qui, e la mamma cerca rassicurazioni da Giusy, ha paura di essere licenziata. Un copione simile si ripete nella casetta davanti, ordinata e pulita alla stessa maniera. Anche qui gli adulti lavorano e i bimbi vanno a scuola. I lavoratori al Poderaccio sono tanti. Certo, camminando in giro per il villaggio scopri che Tizio aspetta un processo, Caio è in carcere per spaccio. L’occhio cade anche su un paio di Mercedes fiammanti, e viene da chiedersi da dove arrivi cotanta ricchezza. “Appartengono a famiglie di lavoratori”, taglia corto Giuseppina Baffè. Posta questa contraddizione, resta un dato: visti da qui, quelli che chiamiamo zingari non fanno paura. Anche se, fuori le cose stanno in un’altra maniera e i residenti della zona si lamentano. Piuttosto sono certe loro dinamiche interne a spaventare un po’. Come la prassi delle spose bambine, il mercimonio di giovanissime vendute alla famiglia del futuro sposo. Spesso arrivano da altri campi, ancora rigorosamente minorenni. E al Poderaccio, racconta Giuseppina Baffè, trascorrono lunghi mesi nell’ombra, nella casa dei suoceri, quasi recluse. “Solo quando partoriscono in ospedale diventano ‘visibili’, anche se noi le segnaliamo subito”. Eppure tecnicamente si tratta di minori non accompagnate, “e proprio per questo - conclude la responsabile dell’Ufficio immigrazione- occorrerebbe maggior attenzione, andrebbe attivato subito l’iter previsto dalla legge per tutelarle”.
Uno scorcio del lotto 2
L’INDAGINE Il 62% degli abitanti si sente tranquillo
Firenze? Terza in sicurezza
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irenze è terza fra le grandi città italiane quanto a “percezione di sicurezza” da parte dei suoi abitanti. A raccontarlo è una ricerca sulla percezione dell’insicurezza fra i cittadini, realizzata a gennaio e presentata da poco da Anci-Cittalia a Novara. Secondo questo dossier il 62 per cento dei fiorentini considera la sua città “molto o abbastanza sicura”. La percentuale per questo parametro è più alta solo a Venezia (81 per cento) e a Cagliari (77 per cento), mentre sotto di noi s’incontra Genova (55 per cento), Milano (52 per cento), Torino e Bologna (51 per cento), Roma (45 per cento), Bari (38 per cento), Palermo (30 per cento). A chiudere la lista ci pensa Napoli, dove a sentirsi sicuro è il 9 per cento dei residenti. Ad alimentare il senso di insicurezza per gli abitanti di Firenze concorrono: la mancanza o la precarietà del lavoro, la scarsa efficacia della giustizia, l’aumento delle diseguaglianze e la crisi economica. Ancora, per i fiorentini, i fattori che fanno ritenere un luogo insicuro sono soprattutto lo spaccio di droga, il pericolo di furti e scippi e l’alta concentrazione di immigrati. Curiosa la classifica dei posti e delle situazioni che invece fanno sentire tranquilli: Firenze al
primo posto mette “quando si va a fare la spesa” (7,2), seguito dai “centri commerciali (6,9) e da “quando si cammina per le vie del centro” (6,6). Quanto alla geografia della sicurezza, il 52 per cento dei fiorentini considera la propria città sicura “nella maggior parte dei luoghi”. Il 66 per cento ritiene il proprio quartiere “molto o abbastanza sicuro”, mentre il 34 per cento “poco sicuro”. Ma come sono cambiate le cose nel tempo? Il 54 per cento degli abitanti di Firenze pensa che il suo quartiere sia sicuro allo stesso modo, mentre guardando al futuro, il 48 per cento pensa che il problema sicurezza diventerà più acuto. /G.R.
l’inchiesta
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POPOLI. Dei 7.641 stranieri Ue residenti a Firenze, 4.453 provengono dalla Romania
La comunità rumena è la più numerosa La maggior parte di loro è arrivata in età giovane, intorno alla fine degli anni novanta, e le statistiche riportano dati di immigrazione in crescita, con una distribuzione sul territorio fiorentino piuttosto uniforme Simele Kruklidis
O
gni giorno la parola “rumeno” viaggia dagnarsi il pane quotidiano non è poi così difficile. di bocca in bocca per tutta Firenze, por- Nonostante in molti abbiano in mano un diploma tando con sé decine di significati, quasi ed alcuni anche una laurea (circa il 10,1 per cento), sempre negativi: “zingaro”, “rom”, “la- i più intraprendono quei lavori che noi abbiamo da dro”, “furfante”, “stupratore”, queste sono le princi- tempo “abbandonato”: di buon grado si reinventapali connotazioni del termine. Ma, al di là della con- no muratori, imbianchini, operai, badanti, segretari, fusione linguistica e della facilità con cui si radica lo camerieri e si adattano bene a qualunque mestiere. stereotipo, sarebbe utile, una volta per tutte, capire La loro distribuzione sul territorio, secondo gli studavvero chi sono i rumeni, cosa fanno e soprattutto di condotti dal Comune, appare piuttosto uniforme, se sono pericolosi così come li descrive la cronaca anche se sembra interessare soprattutto i quartieri locale. Per imparare qualcosa in più, bisogna partire 1 e 5 ed in particolar modo l’area di Careggi. Una da un presupposto fondamentale: dal 2007 la Roma- presenza consistente è visibile anche nelle zone di nia fa parte dell’ Unione Europea e questo significa viale dei Mille, piazza Oberdan, via Faentina, Cure, che i rumeni possono muoversi liberamente nel no- San Salvi, Bellariva, e nel quartiere 4 verso l’Isolotstro Paese. Passiamo adesso ai numeri: i residenti to Sud, Legnaia e Ponticelli. Meno coinvolto invece il quartiere 3. Ad ogni modo, trarumeni a Firenze rappresentano, da soli, oltre il 50% della popoIn molti hanno il diploma, lasciando per un momento i dati, lazione comunitaria immigrail 10 per cento la laurea, quel che emerge è il ritratto di una comunità vasta, volenterosa, ta. Si considera quindi che dei ma si adattano abbastanza bene inserita, ma che 7.641 stranieri dell’Ue, 4.453 a qualsiasi mestiere fatica a farsi accettare. I fiorentisiano rumeni. La maggior parte ni infatti la temono nella maniera di loro è arrivata in età giovane, intorno alla fine degli anni novanta e le statistiche ri- più assoluta ed i casi di delinquenza riportati dalla portano dati di immigrazione in crescita costante. Si cronaca locale di certo non favoriscono il clima di tratta di centinaia di persone, regolari, che abitano indulgenza. Inutile negarlo, sotto gli occhi di tutti si accanto a noi e che passano per lo più inosservate, profila l’enorme difficoltà di convivenza tra culture almeno finché qualche spiacevole fatto di cronaca, diverse. Ed il trucco per non farsi prendere dall’inche sia un furto o uno stupro, non le mette tutte sotto tolleranza resta sempre lo stesso: non confondere la accusa. Immaginare cosa fanno i rumeni per gua- delinquenza di uno, con l’innocenza di altri.
L’INTERVISTA Parla Fabio Bracci, Ufficio Immigrazione
“Stigmatizzazione ingiustificata”
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all’Ufficio Immigrazione, noto subire l’offesa. Credo che questa crocevia di stranieri, Fabio “stigmatizzazione” sia del tutto inBracci esprime il suo punto di vista giustificata, soprattutto perché spesso sulla presenza della comunità rume- influisce in maniera negativa sulle na a Firenze. persone oneste e sulla loro qualità di Di rumeni si parla tanto, ma in vita. Non bisogna mai generalizzare pochi hanno le idee chiare. Perché o attribuire la colpa di un crimine ad accade? un’intera comunità: sarebbe un atIl problema è che da qualche anno teggiamento superficiale e sbagliato, oramai si è venuto a creare, a Firenze dettato non di rado dall’ignoranza in come nel resto d’Italia, un clima di materia. diffidenza e paura che rende difficile Chi sono allora i rumeni? l’inserimento degli stranieri. Senza I rumeni sono cittadini europei ed alcun dubbio i media hanno contri- in quanto tali posseggono uno stabuito in manietus civile che ra decisiva a dovrebbe tuI rumeni sono cittadini telarli da ogni costruire queeuropei ed in quanto tali tentativo di sta immagine posseggono uno status emarginazione distorta, che sociale. A mio non ha nulla civile che dovrebbe a che vedere tutelarli da ogni tentativo di parere dunque, la loro con la realtà. emarginazione sociale unica sfortuna Non è corretto è stata quella infatti pensare che una comunità possa essere più o di essere costretti ad emigrare in un momento storico e sociale delicato, meno pericolosa di un’altra. Si tratta di un vero e proprio clima disagevole. A tal proposito, il report sull’immigrazione da noi pubblicato di pressione sociale? Molti rumeni da anni abitano nella qualche tempo fa, rappresenta per nostra città, lavorano regolarmente Firenze un importante strumento di e, nonostante ciò, continuano a subi- conoscenza, utile per aiutare i cittare una forte discriminazione sociale. dini a creare una comunità più coesa Loro lo percepiscono e ne devono e solidale. /S.K.
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dossier
Aprile 2009
CRISI/1. I sindacati calcolano che ci siano 40mila toscani a rischio licenziamento
Quelli che... il lavoro non lo hanno più ABDULAYE, FACCHINO
Francesca Puliti
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icenziati, non confermati, cassaintegrati o in mobilità. Se il futuro nel mondo del lavoro non è mai stato così grigio e nebuloso, il presente non è certo roseo. Lo spettro della crisi è diventato una realtà anche a Firenze, travolgendo i lavoratori. A partire dagli atipici, la bufera si è abbattuta anche su coloro che pensavano di avere un posto sicuro, a tempo indeterminato. Se alla fine dell’anno scorso le aziende toscane in serie difficoltà erano circa 660, all’inizio del 2009 la cifra era già salita a 791. Paragonando invece il primo bimestre del 2009 con quello dell’anno scorso si scopre che le ore di cassa integrazione sono lievitate da 315 mila circa a oltre 440 mila. E le previsioni per i prossimi mesi non fanno ben sperare. Cgil, Cisl e Uil hanno lanciato l’allarme all’unisono: secondo le stime dei sindacati sarebbero 40 mila i toscani a rischio licenziamento per i quali non si prospetta la possibilità di accedere alla cassa integrazione. A risentire maggiormente del crollo economico-finanziario sono stati finora i settori del tessile, dell’abbigliamento e delle calzature, già da tempo insidiati dalla concorrenza straniera. Solo nella provincia fiorentina sono 4.500 i cassaintegrati provenienti dal mondo della pelletteria e della moda. Non va meglio al comparto meccanico. Difficile sostenere che la crisi se
la inventano i giornali quando le aziende sotto casa iniziano a chiudere i battenti. Succede a Novoli, dove la Pam manda a casa tutti e 20 i dipendenti, o a Scandicci, dove la Enseco dichiara fallimento e lascia a piedi 36 persone. Il calo del turismo, poi, ha già cominciato a mietere vittime nel settore dell’accoglienza, come dimostra il licenziamento di 45 dipendenti di Excelsior e Grand Hotel. E nel frattempo la fila davanti agli sportelli dei centri per l’impiego si allunga. Non più soltanto giovani che si affacciano al mondo del lavoro o donne desiderose di reinserirsi dopo la maternità, ma persone di tutte le età, dal ragazzo al padre di famiglia. Sempre più spesso si tratta di persone altamente qualificate, con un’esperienza consistente alle spalle. E progetti futuri che scricchiolano sotto il peso di un presente fatto di incertezze, promesse e risposte date a mezza bocca. “Bisogna fare di tutto per evitare il licenziamento – afferma Mauro Fuso, segretario della Cgil Firenze – fare in modo di tenere i dipendenti legati all’azienda, attraverso la cassa integrazione ordinaria e straordinaria, così che possano più facilmente reinserirsi una volta passato il momento peggiore della crisi. Ma non solo, è necessario sostenere il reddito, anche attraverso sgravi fiscali”. Il dialogo con le istituzioni locali, da questo punto di vista, è già stato avviato.
GIANNI, PROGETTISTA
“Dopo quasi 20 anni ricomincio daccapo”
“Siamo tutti ancora sospesi in un limbo”
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uasi 20 anni di lavoro nello stesso albergo, poi un giorno ti ritrovi a ricominciare tutto daccapo. Questa la storia di Abdulaye, in Italia dal 1981, impiegato all’Hotel Ambasciatori come facchino dall’88. “I problemi sono cominciati quando, per tagliare sui costi, è stato deciso di terziarizzare tutto il personale dandolo in gestione a una cooperativa – racconta – Un passaggio che non mi sono sentito di accettare, perché non mi offriva le stesse garanzie del mio vecchio contratto. Così ho perso il posto”. Considerato il calo del turismo, la ricerca di un altro impiego nel settore si presenta tutt’altro che facile. Dallo scorso dicembre Abdulaye tira avanti con l’assegno di disoccupazione, ma rimane ottimista. “La crisi c’è, ma fortunatamente ci avviamo verso l’alta stagione. Non credo che il contratto a tempo indeterminato sia un sogno irraggiungibile”.
LUCA, TECNICO
he l’azienda stava per essere messa in liquidazione i dipendenti dell’Enseco, società di ingegneria meccanica e di servizi tecnici per le industrie metal-meccaniche, l’hanno saputo a gennaio, nonostante la decisione fosse stata presa un mese prima. Fino all’ultimo hanno sperato che potesse essere acquisita. Poi la dichiarazione di fallimento e i libri in tribunale. “Siamo in un limbo, non ancora licenziati, né messi in mobilità, perciò non possiamo neanche accedere all’assegno di disoccupazione – racconta Gianni, 31 anni di cui 11 anni passati all’Enseco nel settore della progettazione – Siamo tutti giovani e altamente specializzati, ma ci vengono offerti soltanto contratti a progetto o ci viene chiesto di aprire una partita Iva”. Un passo indietro difficile da accettare per chi ha il matrimonio alle porte, tra un mesetto, e un mutuo già sulle spalle.
SERENA, COMMESSA
“La paura è di dovermi trasferire al nord”
“29 anni: la mia età è già un ostacolo”
T
V
agli trasversali al personale, all’interno della CommProve, società che da anni opera nella telefonia mobile producendo sistemi hardware e software. Diciassette le vittime del ridimensionamento aziendale, spiegano dalla Cgil, a seguito del calo delle vendite. Tutte professionalità medio-alte, lavoratori cresciuti all’interno dell’azienda, per cui si preannuncia adesso la cassa integrazione straordinaria: “Con la speranza di riprenderci il nostro posto di lavoro, una volta superato il periodo più buio della crisi – auspica Luca, 9 anni di esperienza maturati in CommProve, praticamente da quando è stata fondata – Questa è l’unica società di questo tipo in Toscana. La sola alternativa che avremmo sarebbe spostarci, lasciare tutto e cercare un altro impiego nel Nord-Italia. Scelta non facile per chi, come me, ha qui gli affetti e una casa appena comprata”.
entinove anni e una collezione di contratti a tempo determinato. L’ultimo è scaduto alla fine di febbraio, per Serena. Il nome è di fantasia, ma la storia è vera e purtroppo rispecchia quella di molte altre ragazze come lei. Dopo un anno come commessa in una profumeria di una grande catena, il trattamento di fine rapporto. Senza appelli. “Ho sperato fino all’ultimo di essere riconfermata – racconta – invece niente da fare. Anche un’altra collega ha il contratto in scadenza e con tutta probabilità non sarà richiamata”. E adesso che si fa? “Si ricomincia facendo il giro delle agenzie interinali. La richiesta però non è molta e oltretutto la mia età comincia già ad essere un ostacolo: non rientrando più nella fascia interessata dall’apprendistato risulto meno appetibile per i datori di lavoro, nonostante abbia una discreta esperienza in questo campo”.
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dossier
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CRISI/2. Non sono più solo le straniere ad accettare questo tipo di lavoro
E le italiane tornano a fare le badanti Dalle agenzie interinali spiegano che oramai “tutti accettano tutto”
e si adattano a mestieri diversi. Qualche extracomunitario rimpatria, e con una laurea in tasca ci si accontenta di un lavoro al call center Serena Wiedenstritt
I
portali di annunci sono un buon indicatore. Da la tremenda crisi che stiamo vivendo, quasi tutti (lautempo non si trovavano fra le richieste di la- reati e non) si adattano a far tutto, nella speranza che voro le parole “signora italiana” e “badante” o in futuro la situazione possa migliorare e si possa “colf” nella stessa frase. Complice la crisi, in- valutare qualche lavoro più consono ai propri studi”. vece, oggi, basta una scorsa ai siti più frequentati per Continuano dall’agenzia: “Qualche extracomunitascoprire fra tante offerte di ragazze e donne ucraine, rio ritorna a casa perché non ce la fa più a vivere nel rumene e georgiane, un’abbondanza di annunci che nostro paese e si vedono sempre più donne italiane suonano come questi due: “Signora 60enne italiana e disperate che si adattano davvero a tutto”. Non si diplomata referenziata cerca lavoro come badante a adatta proprio a tutto, ma sicuramente è disposta a persona sola con vitto alloggio stipendio massima scendere a compromessi con la sua storia, la sua forserietà”, oppure “Signora italiana referenziata, auto mazione e soprattutto le sue aspirazioni V.P., trentamunita, abile in cucina e piccoli lavori di sartoria trè anni compiuti da poco e un pensiero fisso: come cerca a Firenze lavoro come arrivare alla fine del mese. Per baby sitter, badante, colf”. SeI giovani laureati si trascinano anni ha combinato studi e laguono indirizzi di posta eletvoretti: “Lavoro da quando ho tra uno stage non pagato tronica e numeri di telefono. finito il liceo, come commessa e contratti di tre mesi Non sono quindi signore itaper i saldi estivi, piuttosto che liane alla ricerca di un lavoro come hostess per convegni”. qualsiasi, ma che tendono a precisare la necessità di Si è laureata in Scienze Politiche e ha fatto anche un uno stipendio (qualcuno tenterà di assumere badanti semestre in Erasmus, voleva rimanere nell’ambiente promettendo solo vitto ed alloggio?) e le competen- accademico, però i fatti l’hanno costretta a cambiaze, come il saper fare lavori di sartoria che in tempo re idea. Ha fatto qualche stage non remunerato e ha di crisi non qualificano più. La stessa percezione di avuto contratti dai tre ai sei mesi, tutti per sostituziouna crisi che non guarda in faccia nessuno viene fuo- ni. Oggi quando porta i curriculum alle agenzie interi dalle risposte di chi è impiegato nei centri che si rinali non perde tempo a spiegare la sue competenze occupano di lavoro interinale, che a loro volta sono e chiede “un lavoro qualsiasi, va benissimo un call lavoratori che a causa del sempre minor numero di center e non importano i turni”. Se fra due mesi non aziende che cercano personale rischiano a breve di avrà trovato niente, però, anche lei si adatterà “a fare perdere il loro impiego. Raccontano da un’agenzia da dama di compagnia a qualche nonnetta. No, non che si trova a due passi da piazza della Libertà:“Data voglio dire badante”.
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attualità
Aprile 2009
SICUREZZA. Il questore Tagliente punta sulla collaborazione di commercianti, tassisti e autisti
Ronde? No. Qui c’è il “modello Firenze” In città varie sperimentazioni per pattugliare il territorio “pacificamente”: dalle sentinelle cioniane agli angeli neri, fino agli steward fuori dai locali. Tutte iniziative portate avanti senza l’uso di armi e affidate al senso civico dei cittadini Lorenzo Salusest
C’
è chi li chiama assistenti civici, chi volontari della sicurezza, chi sentinelle, chi presidi di cittadinanza attiva. E c’è chi le chiama, per comodità o convinzione, ronde. Quale che sia la forma espressiva preferita il contenuto resta lo stesso: uomini e donne animati da senso civico e armati esclusivamente di telefonino e blocco notes, impegnati a pattugliare il territorio cittadino e segnalare alle forze dell’ordine possibili situazioni di pericolo. Un fenomeno già presente in alcune città d’Italia che il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha cercato di regolamentare nel recente “decreto sicurezza”: sì alle ronde, purché agiscano sotto il coordinamento dei Comuni e sotto la responsabilità del Prefetto. Una decisione che ha spaccato l’opinione pubblica e la classe politica, a Firenze come altrove: c’è chi le invoca e chi le condanna. Posizione, quest’ultima, assunta da sempre da Palazzo Vecchio. E dire che Firenze le sue “ronde” le ha avute, e le ha tuttora. Tutte o quasi ideate dall’assessore alla sicurezza sociale Graziano Cioni. Dapprima le sentinelle: un esercito di 600 pensionati senza divisa chiamati a segnalare alla polizia municipale situazioni di degrado. Dopo di loro è stata la volta, l’estate scorsa, degli “Angeli neri” (a piedi o sull’autobus), mediatori culturali, secondo la dizione ufficiale, chiamati (non a titolo gratuito) a dissuadere il fenomeno dell’abusivismo commerciale con le sole armi della parola e del dialogo. E come non citare gli steward davanti ai locali notturni, incaricati di preservare dagli schiamazzi la tranquillità dei residenti. Iniziative a cui solo per semplicità pare possibile assegnare l’etichetta di ronde. Diversamente da quanto proposto dal movimento giovanile di Alleanza nazionale, che ha offerto la sua collaborazione alla polizia in funzione di presidio del territorio: ragazzi e ragazze con casacchine fluorescenti e telefonini. Una proposta abortita sul nascere per evitare il rischio di scontri tra “rondisti” e “antirondisti”: un paradosso, già verificatosi in altre città, che ha visto le forze dell’ordine distolte dal pattugliamento ordinario e chiamate a garantire la sicurezza degli stessi aspiranti collaboratori degli uomini in divisa. A chiarire la situazione fiorentina ci ha pensato infine il Questore Francesco Tagliente: sua la proposta di un “modello Firenze” che vede coinvolti commercianti, tassisti, autisti degli autobus. Persone che per lavoro vi-
vono la città chiamati a svolgere la funzione di avamposti per la sicurezza, in collaborazione con le forze dell’ordine. E infine i semplici cittadini. La città alle otto di sera tira giù la saracinesca, lasciando le sue vie e le sue piazze in balia del buio e del degrado. Tornare a far vivere la notte, riportando i fiorentini nelle strade di Firenze potrebbe essere la soluzione migliore.
FOCUS La prefettura attende direttive dal Viminale
“Per ora tutto in stand by”
N
iente di nuovo sul fronte sicurezza. O almeno su quello relativo alle cosiddette ronde, le associazioni di cittadini incaricati di segnalare casi di disagio sociale o di potenziale pericolo. Nonostante la discussione intorno al tema sia animata già da tempo tutto è ancora in stand by: allo stato attuale nessuna forma di “sicurezza partecipata”, estranea all’operato delle forze dell’ordine, pare essere autorizzata. Una fase di stallo tecnico che tuttavia potrebbe terminare a breve. Il decreto che contiene il piano straordinario di controllo del territorio, approvato lo scorso 20 febbraio dal Consiglio dei Ministri, deve essere ancora convertito in legge. Da allora il ministro dell’Interno avrà 60 giorni per emanare un ulteriore decreto che determini gli ambiti operativi delle associazioni, i requisiti per la loro iscrizione in appositi albi e le modalità di tenuta di questi ultimi. In attesa di queste indicazioni pratiche la parola d’ordine sembra essere cautela: “E’ prematura al momento ogni iniziativa operativa sul territorio con l’impiego di sentinelle o il coinvolgimento di associazioni di categoria riguardo a una questione ancora all’attenzione del Governo”, ebbe a dire il Prefetto di Firenze Andrea De Martino, all’indomani dell’approvazione del “decreto sicurezza”. Proprio alle strutture prefettizie il Governo ha affidato il compito di conservare e gestire gli albi delle associazioni dei volontari della sicurezza. Ma fintantoché il Viminale non avrà chiarito anche i dettagli attuativi e emanato le direttive tecniche, confermano dagli uffici della Prefettura, nessun elenco potrà essere creato e nessun gruppo di volontari potrà candidarsi a svolgere la funzione di sorveglianza del territorio fiorentino in collaborazione con le forze /L.S. dell’ordine.
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Aprile 2009
costume
FILM. L’industria cinematografica si diffonde a macchia d’olio. Tra nuovi e vecchi attori
Cinema, tutta la Toscana in un “ciak” Caterina Gentileschi
S
e gli italiani sono un popolo di poeti, santi e navigatori, quando si parla di toscani sarebbe bene aggiungere anche la categoria degli attori. Sì, perché gli abitanti del granducato si dilettano da tempo a vestire i panni di nobili e poveracci, giullari, studentelli e imprenditori pur di guadagnarsi le luci della ribalta. Sono tanti gli esempi di ragazzi normali diventati nel corso della vita dei veri e propri personaggi, famosi al grande pubblico. Molti grazie alla comicità, altri grazie ad una recitazione seria e composta. Basti citare Roberto Benigni e Paolo Poli. Leonardo Pieraccioni e Giorgio Panariello. Oppure Francesco Nuti e Alessandro Benvenuti, fino a quel nugolo di professionisti giovani e meno giovani che “abitano” palcoscenici importanti e teatri di periferia. Ma cosa fa la Toscana per aiutare gli aspiranti divi a diventare degli attori con la “a” maiuscola? Poco, perché evidentemente Firenze non è Cinecittà, ma abbastanza per dare libero sfogo alle passioni dei novelli Rodolfo Valentino. La Toscana Film Commission è la prima e più attiva realtà nel settore, che promuove e sostiene le produzioni che vengono realizzate nei quattro angoli della regione e pubblica on line bandi e informazioni riguardanti corsi, casting e derivati. In questo periodo, chi volesse cimentarsi nei panni dell’attore, trova pubblicato sul sito (www.mediatecatoscana.it) il bando di Albatros Pictures che cerca attori e attrici per la realizzazione di “Elena prigioniera dell’indifferenza”, un lungometraggio indipendente firmato da Raffaele Angiolillo. E’ la storia di una donna e dei suoi amori, dilaniati dagli eventi, dalla malattia e da “tangentopoli”. Le riprese sono previste per il prossimo mese di maggio tra Firenze e Prato e la candidatura va mandata entro il 15 aprile. Per
chi invece ha voglia di capire come funziona un set, ma senza pretendere di trasformarlo in una fonte di guadagno, ci sono gli organizzatori del film “Summer Campus” – altra pellicola che verrà girata nella provincia di Firenze – che cercano volontari a cui assegnare diversi compiti. Per chi invece fa sul serio, ed ha aspirazioni da regista, non mancano i concorsi. E’ dedicato agli universitari il concorso “Universo-corto”, una selezione di cortometraggi e documentari riservato a studenti italiani e stranieri iscritti a corsi di specializzazione post lauream (Scadenza per la consegna: 30 maggio) e per rimanere in tema, c’è il “Corto fiction Chianciano terme”, quest’anno dedicato al tema “Corpo, anima, spirito, Dio”. Chi invece pensa di essere più tagliato per la composizione, può prendere parte a “Film video Montecatini 2009”, che mette in palio due soggiorni nella cittadina termale per chi realizzerà la più bella sigla per il festival. E per finire, se è l’animazione, la passione che anima la fantasia di qualcuno, c’è pronto un personaggio da realizzare: si chiama “Toni Respiro” e dovrebbe diventare la mascotte del prossimo festival Italia Wave di Livorno. Altro capitolo è quello che riguarda le scuole. Perché per ogni temerario che si precipita sul palco, c’è qualcun altro che studia con metodo costruendosi una professione. Anche da questa punto di vista, la città non è sguarnita. Basta fare un giro nella rete per trovarne diverse: dalla “Scuola nazionale di cinema indipendente” all’istituto “Immagina”, fino a corsi organizzati dalle associazioni più diverse. E allora… ciak, si gira!
Sempre più dilagante la passione per il palcoscenico. Aumentano a vista d’occhio le persone desiderose di mettere in pratica l’arte della recitazione. Ma quante sono le opportunità? Pur non brillando, Firenze presenta un’offerta variegata e divertente
Partecipa al sondaggio Puoi votare sul sito www.ilreporter.it oppure inviaci una mail a dicolamia@ilreporter.it o telefona al numero 840.70.74.74
Il prefetto ha vietato la vendita di alcolici da asporto e di tutte le bevande in vetro in centro dalle 22 alle 3 di notte. Sei d’accordo? 1. Sì, è una misura utile contro il degrado 2. Sì, ma oltre a questo provvedimento ne occorrerebbero altri 3. No, non credo che serva a risolvere i problemi della città I risultati saranno pubblicati sul prossimo numero
Così avete risposto il mese scorso Ronde dei cittadini per la sicurezza sul territorio, sei d’accordo? No, così c’è il rischio di una giustizia fai-da-te
57,40% 35,41%
Sì, serve un maggior controllo nelle strade
LA 194 CHE 7,19%LEGGE Sì, ma solo se sorvegliate e con precisi limiti d’azione REGOLAMENTA L’ABORTO DEVE ESSERE CANCELLATA?
Il sondaggio è stato effettuato tramite il sito internet www.ilreporter.it, una linea telefonica dedicata e l’indirizzo e-mail dicolamia@ilreporter.it. Totale votanti:1364; Risposte: No, così c’è il rischio di una giustizia fai-date: 783 (57,40%); Sì, serve un maggior controllo nelle strade: 483 (35,41%); Sì, ma solo se sorvegliate e con precisi limiti d’azione: 98 (7,19%); Sondaggio tramite www.ilreporter.it: 876 (64,22); Risposte: No, così c’è il rischio di una giustizia fai-da-te: 503(57,42%); Sì, serve un maggior controllo nelle strade: 309 (35,27); Sì, ma solo se sorvegliate e con precisi limiti d’azione: 64 (7,30); Sondaggio tramite linea telefonica dedicata: totale votanti: 276 (20,23%); Risposte: No, così c’è il rischio di una giustizia fai-da-te: 159 (57,60); Sì, serve un maggior controllo nelle strade: 98 (35,5); Sì, ma solo
se sorvegliate e con precisi limiti d’azione: 19 (6,88%); Sondaggio tramite dicolamia@ilreporter.it: totale votanti: 212 (15,54%); Risposte: No, così c’è il rischio di una giustizia fai-da-te: 121 (57,07); Sì, serve un maggior controllo nelle strade: 76 (35,84); Sì, ma solo se sorvegliate e con precisi limiti d’azione: 15 (7,07%); AVVERTENZA: I “sondaggi on line” non sono sondaggi rappresentativi ai sensi delle direttive dell’Autorità garante delle comunicazioni: essi non hanno valore statistico. I risultati che forniscono non hanno, cioè, la pretesa di rappresentare l’opinione di gruppi di persone. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente, che hanno l’unico scopo di permettere agli utenti che lo desiderano di esprimere la propria personale opinione.
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curiosità
Aprile 2009
MISTERI/1. Palazzo Vecchio, Poggio Imperiale, il campanile di Giotto: ecco la mappa delle “presenze”
In città un fantasma tira l’altro Leggenda vuole che Firenze sia ricca di spettri che si aggirano
Francesca Puliti
nelle dimore antiche e che a cadenza regolare si fanno sentire. Ma niente paura: sono buoni e a qualcuno hanno anche offerto un tè...
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intinnar di catene e lenzuola bianche che svolazzano in bui corridoi? Macché, i fantasmi di casa nostra sono molto più fantasiosi. E anche fastidiosi a volte. Da quelli che si mettono a giocare a biliardo nel salone, a quelli che fanno dispetti di ogni tipo fino alle anime buone che addirittura offro-
L’INTERVISTA Parla Enrico Baccarini, studioso di esoterismo
“Ma sembra siano passati di moda”
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ra manifestazioni del demonio, tradizioni massoniche e antica simbologia, Firenze svela un volto sconosciuto ai più, attraverso le parole di Enrico Baccarini, appassionato di misteri ed esoterismo, autore di diverse pubblicazioni e libri in tema. C’è molta “materia prima” in cui scavare a Firenze? In che epoca hanno origine le storie più affascinanti? Firenze gode di un’enorme stratificazione di leggende e tradizioni esoteriche, a partire dal Medioevo fino al XIX secolo, passando attraverso il Rinascimento. Molte sono le storie che si legano alla famiglia dei Medici, i primi a introdurre tradizioni e pratiche legate all’esoterismo. E’ noto ad esempio che Francesco I aveva in Palazzo Vecchio uno studio dove si dedicava alle arti magiche, alla produzione di pozioni e veleni. Intrugli spesso letali che sperimentava sui detenuti del Bargello. Il fatto che lo stesso Francesco e la sua amante Bianca Cappello siano morti avvelenati si tinge di nuovi misteri, messo in relazione a queste pratiche. In epoca successiva si sono sviluppate numerose tradizioni esoteriche. Ad esempio pare che gli Orti Oricellari siano stati teatro di rappresentazioni dell’Inferno e pratiche magiche durante il Rinascimento. Fino ad arrivare al ‘700, quando Firenze è diventata la culla della massoneria, con tutta la simbologia ad essa collegata. Quali sono i luoghi più interessanti? Molte strade portano i segni di credenze e leggende popolari. Nei dintorni di via Tornabuoni si trovano diverse statuette o immagini, poste a 2-3 metri di altezza, che testimoniano antiche apparizioni del demonio. E per quel che riguarda l’epoca più recente? Pare che i fantasmi siano ormai fuori moda e che i fiorentini si siano scordati, per fortuna, delle visite demoniache, così frequenti nel Medioevo. Adesso al massimo si segnalano presenze extraterrestri e /F.P. ufo sui cieli cittadini.
no il tè ai viandanti. Molti sono gli spettri illustri tra le presenze che si aggirano per antichi palazzi e nobili dimore. Personaggi storici come Bianca Cappello, che non si sarebbe ancora data pace per esser stata sepolta lontano dall’amante Francesco de’ Medici, o Gian Gastone ultimo discendente della stessa dinastia. Questo aristocratico fantasma andrebbe a spasso per le stanze della Villa di Poggio Imperiale. Sì, proprio quella che di giorno appare come un tranquillo luogo di studio. C’è chi assicura di aver sentito i passi e i lamenti del granduca nella notte e chi giura di averlo addirittura visto coi propri occhi mentre si trascinava per gli androni con passo stanco, il fisico appesantito e la parrucca un po’ scomposta dagli anni e dai tormenti. Lo spirito di Baldaccio d’Anghiari, invece, avrebbe scelto come dimora il palazzo per eccellenza, Palazzo Vecchio. E’ qui che il valoroso capitano di ventura venne trucidato il 6 settembre del 1441. Ad attirarlo in trappola fu Bartolomeo Orlandini, che uccidendolo sperava di metter a tacere le accuse di viltà che costui gli aveva rivolto quando aveva abbandonato il paese che avrebbe dovuto difendere, Marradi. Secondo un’antica tradizione ogni 50 anni, nell’anniversario della sua morte, il Baldaccio compare in quella che fu la sua magione, il Castello di Sorci, mentre per il resto del tempo se ne sta rintanato nelle stanze del palazzo cittadino. Ma pare che recentemente lo spettro si sia mostrato ad una giovane coppia fiorentina, in una sera d’estate, al piazzale Michelangelo. Al ragazzo, fiorentino ma con origini proprio di Anghiari, avrebbe indicato con la mano il luogo in cui trovò la morte. Di tutt’altro spirito i fantasmi delle due donne che, in una notte dell’immediato dopoguerra, comparvero ad un giovane uomo che transitava in via Bolognese. Madre e figlia chiesero gentilmente al ragazzo di scortarle fino a casa e per ringraziarlo, una volta giunti a destinazione, lo fecero accomodare e gli offrirono una tazza di tè. Sembrerebbe tutto nella norma, se non fosse per il fatto che il giorno successivo l’uomo ripassò davanti all’abitazione e constatò che era in completo stato di abbandono e che le due signore che ci vivevano erano decedute da oltre 12 anni. Come potrebbero poi mancare le leggende legate agli artisti, che tanta parte hanno avuto nella storia di Firenze? Questa volta non parliamo dei misteri legati alle opere di geni come Leonardo, ma di un altro tipo di eredità. Ad esempio, se salendo i gradini del più famoso campanile cittadino avvertite ad un tratto una brezza fresca lo avete trovato: è il folletto di Giotto, spiritello amico che lo accompagnò per tutta la vita.
curiosità
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MISTERI/2. Nella credenza popolare la Croce al Trebbio è uno dei luoghi simbolo
E la leggenda vive in Santa Maria Novella Paola Ferri
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due passi da Santa da- tant’è che vi si affacciava pure Maria Novella, lad- una casa maledetta, antica dimora dove si incrociano di uno stregone di satana. Narrasi via delle Belle Don- che chiunque osasse mettervi piene, via del Trebbio e via del Moro de fosse spinto al suicidio. Questo formando un piccolo slargo, si finché una pia famiglia fiorentina erge una colonna sormontata da non vi andò ad abitare e riuscì, una croce. E’ la Croce al Trebbio, con la forza delle preghiere, ad memento al sanguinoso scontro esorcizzare quella forza malefica. tra eretici e fedeli che proprio qui Battaglie, vendette, amori spezzaebbe luogo, nel lontano agosto del ti dalla furia della gelosia. Firenze 1245. Un comricca di cultubattimento dalra, di passato, Due i manieri toscani l’esito incerto. celebri in questo senso: di storia. Ma E come avrebanche di storie. il castello di Vincigliata be potuto esseSe le pietre poe quello di Poppi re altrimenti in tessero parlare, un posto come quante sarebquello? Un incrocio di tre strade, bero le vicende e gli aneddoti da un trivio caro al demonio, così raccontare. Tra sogno e realtà, tra racconta una leggenda popolare eventi accertati e ed episodi affidi origine medievale. La piazzetta dati al mito e alla leggenda porimase a lungo infestata dalla pre- polare. Certo la nostra non è una senza del diavolo -dice la leggen- città “sulfurea” come Torino, la
Invece Palazzo Nonfinito, secondo la tradizione, fu costruito dal re degli Inferi in persona. Che si fermò alla realizzazione del primo piano per una banalissima rescissione del contratto. Leggere per credere
L’INTERVISTA Parla Luigi Pruneti, saggista e scrittore
L’insolito strada per strada
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enticinque anni vissuti da “viandante” della Toscana, alla ricerca di quel patrimonio di misteri, miti, leggende popolari tramandate di generazione in generazione, che rischiano di essere inghiottiti dalla frettolosa vita di tutti i giorni. Luigi Pruneti, saggista e scrittore, ha dedicato numerose opere alla storia e alle antiche tradizioni della nostra regione. L’ultima fatica, scritta assieme a Roberto Pinotti, si intitola “Stradario magico insolito di Firenze”. Da dove nasce la sua passione per questa materia? Ho cominciato ad appassionarmi negli anni ’70, dopo aver letto una serie di guide dedicate ai misteri delle città. Nelle mie ricerche fui ispirato anche dalla rubrica “Domenica dove” di Giorgio Batini, che proponeva ogni settimana un itinerario intrigante, tra storia e immaginazione. Da allora sono venuto a conoscenza di personaggi ed episodi straordinari, scavando nelle credenze popolari, nella toponomastica, nelle antiche compilazioni. Tra le tante vicende in cui si è imbattuto, qual è la sua preferita? Una storia di fantasmi, ambientata nella Firenze capitale. A quel tempo gli affitti erano saliti alle stelle, ma una famiglia riuscì a trovare un appartamento a un canone ragionevole in via Ghibellina. Il motivo di quel prezzo così basso altro non era che la presenza di uno spettro molesto e dispettoso. La vicenda finì addirittura in tribunale: la famigliola riuscì ad ottenere la rescissione del contratto. Consigli per gli appassionati. Dove cercare per trovare storie interessanti? Sicuramente la letteratura non manca in questo campo. Consiglierei di partire dai testi di storia di Firenze di Davidsohn o di Leland, o dai periodici più datati dedicati alle tradizioni popolari. E prepararsi a leggere molto e a setacciare altrettanto per trovare ciò che si cerca. /F.P.
Croce al Trebbio
più esoterica d’Italia, né può contare sui labirinti misteriosi che si celano sotto la capitale, ma accade spesso che la verità storica giochi a confondersi con interpretazioni e aggiunte di fantasia. Nonostante il traffico, i clacson, la fretta della vita moderna, pare che alcuni luoghi e alcuni palazzi abbiano mantenuto intatta nel tempo la loro aura. Altri continuano ad ospitare inquilini più o meno graditi, che si manifestano solo al calar delle tenebre, magari nelle notti più buie e tempestose. E’ il caso del Castello di Vincigliata, dove ancora, di tanto in tanto, appare il fantasma di una donna di bianco vestita, che piange e si dispera per l’amor perduto. O di quello di Poppi, in Casentino, sulle cui mura pare si arrampichino i fantasmi di antichi guerrieri, per darsi battaglia nel piazzale. E il cozzar d’armi s’ode ancora nottetempo. Ma è nel cuore di Firenze che si annidano i misteri più avvincenti. Leggenda vuole, ad esempio, che il Palazzo Nonfinito, all’angolo tra via del Proconsolo e Borgo Albizi, abbia avuto come architetto nientemeno che il re degli Inferi e che sia stato proprio lui a lasciare incompiuta la sua opera, evitando di completare le decorazioni del secondo piano. Perché? Semplice come ai tempi d’oggi: il proprietario del palazzo decise di rescindere il contratto. Niente anima, niente facciata.
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amarcord
Aprile 2009
USI E COSTUMI. Sono poche le botteghe artigianali sopravvissute al tempo che passa
C’erano una volta gli antichi mestieri Giuditta Boeti
C’
era una volta il ciabattino, c’era una volta l’arrotino, c’era una volta il civaiolo. C’erano una volta antichi mestieri ed oggi non ci sono più, o quasi. Anche se ancora, a fatica, in qualche angolo della città rimane traccia del nostro passato, di quei lavori manuali che senza l’ausilio dell’elettronica e della tecnologia premiavano ingegno e sudore. Oggi, il mestiere del ciabattino non è considerato attuale eppure, Firenze di botteghe umide, dove i ciabattini insegnavano ai garzoni a torcere lo spago a suon di scap-
L’INTERVISTA Stefano Poggesi, titolare
Via Taddea, 60 anni di civaie Quando nasce la vostra attività? “Il nostro Civaiolo nasce in via Taddea nel settembre del 1948 grazie ai mie genitori. Sessant’anni fa mio babbo Alfredo Poggesi e mia mamma Dina, iniziarono l’attività con la vendita di fieno e biada per i cavalli delle carrozze. Erano gli stessi fiaccherai a venire in bottega a comprare dieci, venti chili di avena. In negozio si vendevano anche scaldini con la brace dentro, trabiccoli, preti, lumi ad olio, tegami e pentole di coccio, fagioli e ceci. Poi, negli anni successivi, l’attività fu incrementata con sempre con più articoli”. Cos’è cambiato oggi in bottega? Oggi la bottega, che continua ad essere a conduzione familiare, vanta un vastissimo assortimento di civaie fra cui i famosi e ricercati fagioli di Sorana e gli zolfini del Valdarno, spezie da tutto il mondo, erbe aromatiche della Jamaica e peperoncini piccanti che arrivano dalla Nuova Guinea. Ma anche baccalà, aringhe e lampadine! Ciò che è davvero cambiato è che non ci sono più i pischelli che organizzano gli scherzi di una volta… Mio babbo mi raccontava che i ragazzini venivano in bottega a comprare “la terra dell’ombra del Campanile di mezzogiorno” e lui diceva di averla terminata e di possedere solo quella di un quarto al tocco! Oggi, queste scene alla Ugo Tognazzi nel film “Amici miei” non esistono più, ma ci sono i flash dei turisti che incuriositi immortalano nei loro scatti la nostra bottega, squarcio di una Firenze immutata. Mi piacerebbe che i miei figli continuassero a portare avanti l’attività del nostro Civaiolo, per conservarne l’identità storica e la tradizione. Ma ancora sono dei bambini. Un domani si vedrà!”. /G.B.
Donne, è arrivato l’arrotino! Arrota coltelli, forbici, forbicine: chi non se ne ricorda? pellotti, ne ha avute. Ma non solo, figure come l’impagliatore di sedie, l’ombrellaio, il restauratore, l’orologiaio sono sempre più rare. Mestieri affascinanti in via di estinzione, travolti dall’incalzare del tempo, spesso dimenticati salvo ricordarcene all’improvviso, quando scatta quella particolare esigenza che solo alcuni specialisti sono in grado di soddisfare. Come non menzionare l’arrotino che passava in tutte le strade con il suo trabiccolo che spesso consisteva in una bicicletta modificata trasformata in mezzo di lavoro con cui affilava le lame dei coltelli. Il famoso “Donne, è arrivato l’arrotino! Arrota coltelli, forbici, forbicine, forbici da seta, coltelli da prosciutto! Donne è arrivato l’arrotino e l’ombrellaio. Aggiustiamo gli ombrelli. Ripariamo cucine a
Lo storico civaiolo di via Taddea
Tante le figure che oramai sono divenute assai rare: gli orologiai, gli ombrellai, gli arrotini con il loro rumoroso megafono, ma anche gli impagliatori di sedie e i ciabattini. E si finisce per ricordarsi di loro quando servirebbero ma non si trovano più gas: abbiamo i pezzi di ricambio per le vostre cucine a gas. Se avete perdite di gas noi le aggiustiamo, se la cucina fa fumo noi togliamo il fumo della vostra cucina a gas”, echeggiava un tempo anche tra le strade di Firenze. E poi c’era il civaiolo, questa figura antica nata per vender tegami e pentole di coccio, fagioli, ceci, fieno e biada per i cavalli dei fiaccherai, scaldini, trabiccoli, preti e lumi ad olio. Per civaie, appunto, si intendevano i semi di leguminose usati quando in città si trovavano ancora tanti orti e campicelli dove molte famiglie allevavano un paio di galline. Spesso, erano gli stessi civaioli che vendevano uccelli da compagnia che cinguettavano nelle gabbiette appese all’esterno della bottega, in un’atmosfera che oggi parrebbe surreale. Sembra di raccontare un mondo che non esiste più, la pellicola di un film in bianco e nero, ma fortunatamente qualcosa è rimasto ancora vivo, a tinte forti, negli angoli di quella Firenze custode e vigile della propria storia e della propria identità. Certo, negli anni è cambiata la merce in vendita, non più o non solo civaie, ma anche alimenti come il farro, i funghi, i fagioli, il pesce e le spezie. Antiche botteghe, tramandate da babbo a figliolo, che ancora operano in locali storici e che portano avanti l’attività di famiglia, diventando veri e propri punti di riferimento nella vita di un quartiere e nella salvaguardia della tradizione. Tirando su il bandone tutte le mattine, con costanza e passione.
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provincia
Aprile 2009
IL VIAGGIO. La visita del presidente Matteo Renzi negli States ha portato nuovi spunti per migliorare la mobilità
Paline intelligenti per i bus. Made in Usa Il progetto per le fermate degli autobus
dotato del touch screen. Grazie a dispositivi satellitari sarà possibile conoscere in qualsiasi momento la posizione esatta dell’autobus e di conseguenza sapere in anticipo i tempi di attesa alla fermata. Inoltre, per agevolare le persone ipovedenti, le paline del futuro saranno dotate anche di un sistema audio. Le nuove apparecchiature rappresentano solo l’inizio di un grande progetto di modernizzazione lanciato dalla delegazione guidata da Renzi agli scienziati del MIT. Un progetto, dal titolo “Florence smart City” (Firenze città intelligente), che ha l’ambizione di disegnare la città del futuro, e consistente nello studio di fattibilità di innovazioni tecnologiche da applicare all’area metropolitana fiorentina: dall’infomobilità (nuove paline Ataf e non solo), al risparmio energetico, dall’estensione delle reti wireless alla gestione tecnologica dei rifiuti. Un piano coordinato dalla Fondazione per la Ricerca e l’innovazione, che vede lavorare a stretto contatto Provincia e Università di Firenze, e che si avvarrà della supervisione scientifica dei ricercatori del MIT di Boston e dei contributi provenienti dai centri di ricerca di aziende leader mondiali nel campo dell’innovazione tecnologica. Progetti in grado di migliorare la qualità della vita dei fiorentini e di tenere la città al passo con i tempi. Perché il futuro non può attendere.
prevede l’introduzione di apparecchi elettronici (ed eco-compatibili) che forniranno informazioni sugli autobus in tempo reale: si potrà conoscere con esattezza la posizione del mezzo e l’ora di arrivo Angelo Lenosi
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rogettare la città del futuro, proiettare la città nel futuro. E’ questo l’obiettivo del viaggio istituzionale negli Usa organizzato dalla Provincia di Firenze negli ultimi giorni di marzo. Un tour che ha visto la delegazione guidata dal Presidente Matteo Renzi confrontarsi con i rappresentanti delle principali istituzioni universitarie della costa orientale degli Stati Uniti, dal Boston Institute, alla Harvard University, al Massachussets Institute of Technologies, con cui la Provincia ha una collaborazione avviata quattro anni fa. Incontri programmati per raccogliere spunti utili e proposte finalizzate a migliorare la mobilità pubblica a Firenze. A partire dall’introduzione delle paline elettroniche, prevista nel prossimo bando di gara per l’affidamento del trasporto pubblico locale, che andranno a sostituire almeno 1500 dei 2500 vetusti cartelli alle fermate degli autobus. Nuovi apparecchi in grado di fornire informazioni in tempo reale relative al traffico e ai mezzi pubblici in arrivo attraverso sofisticate tecnologie in grado di collegare telepaticamente autobus e pensiline. Soluzioni non avveniristiche, come hanno dimostrato i ricercatori del MIT, ideatori di un prototipo presentato alla delegazione fiorentina. Un progetto che prevede paline totalmente eco-compatibili, grazie all’alimentazione ad energia eolica e solare. Sulla parete principale sarà possibile consultare orari e fermate interagendo con uno schermo luminoso e leggero. Sarà inoltre possibile comunicare a distanza con le pensiline grazie al dispositivo bluetooth e lo schermo sarà
Matteo Renzi negli Usa
IL FOCUS Questa ed altre iniziative consentiranno di rilanciare l’indotto turistico
Una proposta di legge per istituire l’anno Vespucciano N
on solo sviluppo tecnologico. Il viaggio americano della delegazione della Provincia di Firenze è stato finalizzato anche alla valorizzazione delle risorse culturali fiorentine e alla promozione del turismo a stelle e strisce nella nostra città. Nel breve e nel lungo periodo. In questa direzione la presentazione al Rockfeller Center di New York della mostra “Galileo immagini dell’universo”, dedicata alle scoperte del geniale scienziato toscano. Un’iniziativa, frutto di una collaborazione tra l’Enit e la Provincia di Firenze, che ha rappresentato, nelle parole del presidente della Provincia Matteo Renzi, “un modo innovativo di dare respiro internazionale ad un evento di grande valore culturale per Firenze e il suo territorio”. E la
presentazione della mostra dedicata a Galileo non è stata altro che il momento culminante di un quadro di progetti rivolti ad aumentare l’appeal del capoluogo toscano, come ad esempio l’accordo stretto tra la Provincia, Alitalia Agenzia del Turismo e la Fondazione Palazzo Strozzi. Un’intesa che prevede uno scambio di servizi e agevolazioni per i visitatori della mostra dedicata che decideranno di giungere a Firenze con un volo della compagnia italiana. Un passo avanti nel tempo, e uno indietro nella storia: da Galileo a Amerigo Vespucci. In occasione del quinto centenario della morte, ricorrente nel 2012, la Provincia ha intenzione di dedicare al navigatore ed esploratore fiorentino una serie di eventi di interesse internazionale
che coinvolgano i cittadini dell’una e dell’altra parte dell’Atlantico. Un progetto ambizioso di cui il Presidente Renzi vorrebbe rendere partecipe anche l’ambasciata italiana a Washington. E proprio nella sede diplomatica Renzi ha presentato la proposta di legge istitutiva delle celebrazioni e rinnovato la forte volontà della Provincia, della Regione e dell’Università degli studi di Firenze nell’organizzazione degli eventi che comporranno l’anno “vespucciano”. Eventi che procureranno non solo un indotto in termini turistici, ma costituiranno anche una sorta di ponte culturale e scientifico che andrà a celebrare i viaggi e le scoperte compiute da Amerigo Vespucci, l’esploratore fiorentino a cui l’America deve il suo nome.
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politica Firenze
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AL VOTO. Giovanni Galli, candidato sindaco del centrodestra
IL PERSONAGGIO. E’ il nuovo segretario metropolitano
“Sono pronto per la sfida. E non ho paura di vincere”
Simone Naldoni, l’uomo dell’unità ritrovata del Pd
Angelo Lenosi
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U
n passato da calciatore, un presente da giornalista sportivo, un futuro da amministratore pubblico. Giovanni Galli, ex portiere di Fiorentina, Milan e Nazionale, è il candidato sindaco del centrodestra. Guiderà una lista civica che correrà a fianco del Popolo della Libertà. Smessi i panni del calciatore, e abbandonati gli studi di Mediaset, Galli è pronto per lanciarsi verso una sfida nuova. Sulla scrivania all’interno del suo quartier generale ritratti di famiglia e una cartellina contenente i dossier sui problemi di Firenze. La corsa verso Palazzo Vecchio è iniziata. Una sfida molto impegnativa. Cosa l’ha spinta ad accettare la proposta? L’amore per la mia città. In tutti questi anni in cui mi sono dedicato alle attività sociali sono stato a stretto contatto con i fiorentini, ho vissuto al loro fianco la quotidianità, le difficoltà ed i problemi che ogni cittadino si trova costretto ad affrontare. Mi sono reso conto che Firenze così non può funzionare. Per questo motivo ho deciso di impegnarmi in prima persona, accogliendo l’invito giunto dal Popolo della Libertà. Del resto non ho tessere di partito in tasca, ma ho sempre avuto fiducia in Silvio Berlusconi. Ho avuto modo di conoscerlo nella sua veste di imprenditore, e gli riconosco grandi capacità. Adesso ad attenderla c’è una partita lunga circa due mesi. Che campagna elettorale sarà? Mi confronterò con la gente, camminando lungo le strade della città, in centro come in periferia. Ascolterò i miei concittadini, le loro necessità e le problematiche che solleveranno. Il programma scaturirà fuori da questi incontri. Non bisogna offrire agli elettori un menù a prezzo fisso, promesse in cambio di un voto. Vorrei creare un progetto di condivisione assieme ai fiorentini. Se si fideranno mi voteranno, altrimenti voteranno qualcun altro. Un progetto all’interno del quale ci saranno sicuramente alcune priorità. Quali? Innanzitutto garantendo la sicurezza dei cittadini, tornando a far vivere le strade di Firenze. Il governo ha proposto l’impiego dell’Esercito, non vedo perché respingere questa iniziativa. Nessuno vuole una camionetta dell’Esercito in piazza Duomo, ma potremmo dislocare i militari presso i consolati, consentendo agli agenti di polizia di presidiare il territorio. Inoltre dobbiamo risolvere i problemi legati alla mobilità e alla viabilità, a partire dalla messa in discussione dei progetti della tramvia. Infine
Giovanni Galli
dobbiamo incrementare le politiche sociali. Sono queste le principali questioni aperte. Non sono io a dirlo, ma i fiorentini con cui mi sto confrontando. L’obiettivo principale è riqualificare la città, migliorare la sua immagine a livello nazionale e internazionale. Dobbiamo trasmettere un messaggio: Firenze sta ripartendo. Restiamo sulle iniziative sociali. Un tema a lei molto caro. L’amministrazione comunale deve essere al fianco di chi è in difficoltà, attraverso lo sviluppo di progetti di integrazione e inclusione dedicati a chi ne ha bisogno. E il mio pensiero va soprattutto ai ragazzi con disabilità. Abbiamo il dovere di fare qualcosa per loro e allo stesso tempo dare forza e orgoglio alle loro famiglie. E le politiche di integrazione riguardano anche gli extracomunitari. Dobbiamo comprendere le loro ragioni ed accoglierli. Purché siano in regola. Questo per rispetto nei loro confronti, perché non sopporto l’idea di vederli dormire per terra o sotto un ponte. Dobbiamo dar loro la possibilità di riscattarsi. Che non tradiscano la nostra fiducia, però. Sarà una sfida difficile, con avversari molto ostici. Paura di perdere? Assolutamente no, perché la partita è aperta. In tutta la mia carriera non ho mai avuto paura di perdere, e non ce l’ho neanche oggi. E del resto non ho neanche paura di vincere. Sono pronto ad affrontare questa nuova sfida.
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a sua elezione è passata sotto traccia, non per sue responsabilità, ma per circostanze esterne chiamate primarie. Del resto non poteva essere altrimenti, visto che Simone Naldoni ha ricevuto l’investitura a segretario metropolitano del Partito democratico il 14 febbraio scorso. E dire che, mentre il Pd si confrontava animatamente sul nome del futuro candidato a sindaco per il centrosinistra, la dirigenza locale convergeva in maniera quasi unanime sul nome di Naldoni quale erede di Andrea Barducci, autosospesosi dall’incarico per dedicarsi anima e corpo alla corsa per la conquista della poltrona di presidente della Pro- Simone Naldoni vincia di Firenze. Una successione che avrebbe potuto generare ulteriori scontri, ma così non è stato. lunga esperienza politica.QuaranNonostante le fibrillazioni inter- taquattro anni, laureato in storia ne tutto è filato liscio (tre i voti contemporanea, Simone Naldoni contrari, quattro gli astenuti), con è stato infatti segretario comunale somma soddisfazione dei vertici Ds dal 1997 al 2001, incarico abdemocratici. E di Naldoni stesso. bandonato per entrare nello stesChe per svolgere al meglio il suo so anno nella giunta comunale di nuovo ruolo ha scelto di avere al Scandicci. Ruolo nel quale è stato suo fianco un esecutivo ridotto riconfermato anche nell’amminida diciotto a otto membri, rigoro- strazione guidata da Simone Ghesamente equiparatiti tra uomini e ri: attualmente Naldoni ricopre la donne.Un collegio,quello guidato carica di assessore alle politiche da Naldoni, che avrà il compito sociali e alla sanità e alla casa, oldi collaborare con il coordinatore tre ad essere, dal 2004, presidente cittadino Giacodella Società della mo Billi ed il seLa dirigenza locale Salute dell’area Figretario regionale renze Nord-Ovest. lo ha scelto quasi Andrea Manciulli, Impegni politici e all’unanimità con l’obiettivo priprofessionali a cui mario di completail neosegretario re lo scacchiere delle candidature metropolitano del Partito demolocali e prepararsi alla campagna cratico ha affiancato nel tempo la elettorale, per far sì che il Pd con- passione per il calcio (con un pasfermi a giugno i successi eletto- sato da giocatore di buon livello rali ottenuti sotto la segreteria di ed un presente da tifoso della FioAndrea Barducci. Predecessore rentina) e quella per la musica di con cui Naldoni ha alcuni punti Fabrizio De André. Interessi che in comune: entrambi sestesi, en- adesso più di prima Naldoni dovrà trambi provenienti dall’area ex far conciliare con il suo nuovo im/L.S. Ds, entrambi con alle spalle una portante ruolo.
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tempo libero
Aprile 2009
FUORI PORTA. Con il ritorno della bella stagione inizia il periodo delle gite all’aria aperta
Primavera, la scampagnata è servita Simele Kruklidis
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opo lunghi mesi trascorsi a patire il freddo e la pioggia, finalmente possiamo svegliarci dal letargo: è primavera. Il sole è ancora pallido ed incerto, ma accarezza la pelle quel tanto che basta per far venir voglia di lasciare i nostri accoglienti rifugi invernali, per godere della natura che di nuovo fiorisce e delle città che tornano ad animarsi. Di primo acchito tutti vorrebbero fuggire lontano, lasciandosi alle spalle il lavoro e le preoccupazioni, ma il più delle volte il portafoglio magro ed i giorni liberi riducono ampiamente il raggio di scelta delle destinazioni. Tanto più se a spostarsi è un’intera famiglia, poiché il costo della gita sale non di poco. Così, sono sempre più numerosi i fiorentini che, unendo l’utile al dilettevole, decidono di rimanere entro i confini della Toscana, spendendo poco ed offrendosi una piccola vacanza di tutto rispetto. Dalle splendide colline del Chianti alle cittadine medievali, tutta la regione offre centinaia di spunti per trascorre una giornata o un intero fine settimana all’insegna della cultura e del benessere. Un suggerimento? Il primo passo utile per organizzarsi è capire che genere di escursione si vuole intraprendere: questo significa non solo valutare risorse e tempo utile, ma optare anche per una meta che metta d’accordo tutti. Per esempio, la vacanza culturale che segue tappa dopo tappa musei, conventi ed opere d’arte, è adatta ad un turista più maturo o magari ad una coppia: da evitare invece se si hanno bambini, che con tutte le
QUANDO BEL TEMPO FA RIMA CON GITA Una rondine non fa primavera, ma una gita sì. Come animali usciti dal letargo, appena un raggio di sole riscalda le giornate, i fiorentini si organizzano e partono per avvincenti gite domenicali. All’insegna della sobrietà, questo è certo. Niente di lontanamente paragonabile alle paranze che metterebbero in scena i melodrammatici napoletani, che per un picnic portano con sé una vagonata di cibo pronto. I toscani si accontentano di una bella mangiata in una trattoria di provincia, magari sotto un pergolato fiorito, nella quale si illudono SEMPRE di mangiare (e bere) bene e di spendere poco. Niente di meno probabile. Una volta finito il banchetto, si avviano alla scoperta di borghi e paesini, girandoli con facce stupite e compiaciute, come se si trovassero su un altro pianeta.
Dalle porte delle casine in pietra, spesso si affacciano inglesi e tedeschi che hanno messo radici da tempo tra ulivi e vigneti. Gente che ormai, il toscano doc, lo mangia a colazione. E poi c’è un’altra scuola di pensiero. Quelli che il weekend vanno al mare. Si fa per dire, ovviamente. La temperatura ancora non consente di mettersi in costume a prendere il sole, ma molti dei pionieri della Versilia si avventurano verso la spiaggia per il solo gusto di mangiare del pesce, sfoggiare occhialoni e pantaloni bianchi e fare una passeggiata sul lungomare a guardare le vetrine. Dopodichè, senza neanche mettere un piede sulla sabbia, si godono una coda rientrando in città. Il tutto per il solo gusto di raccontare sornioni ai colleghi in ufficio: “Ah! Questo fine settimana sono stato al mare”. Sarà.
probabilità si annoierebbero. I luoghi “papabili” sono a dir poco numerosi: per citarne alcuni, c’è l’abbazia di Monte Oliveto, quella Benedettina di San Gaudenzio, ed ancora la certosa di Farneta a Lucca, ed il convento de la Verna in Casentino. Ma la gita può essere orientata anche alla salute, ed in tal caso sono d’obbligo le escursioni nel verde e le camminate lungo le viuzze dei borghi d’altri tempi. Oppure può essere dedicata alla gastronomia, facendo un salto a Colonnata o scovando qualche sagra di paese. Di possibilità ce ne sono per tutti i gusti ed età, dai ruderi di Castelvecchio, alle cave di Carrara, dai colori del Casentino ai mulini del Mugello, dal parco migliarino di San Rossore ai soffioni di Larderello. Si tratta solo di prendere carta e penna ed organizzare, mappa in mano, il percorso più adatto alle vostre esigenze. Dopodiché, infilatevi vestiti comodi, zaino in spalla e, perché no, organizzate un bel pic-nic: la gita perfetta di inizio primavera è servita.
TOUR ITINERARIO 1 GIORNO Mugello, antichi mulini ad acqua
Una piccola gita all’insegna della tradizione, per riscoprire i mestieri del passato, fa tappa nel Mugello. Questa zona è infatti disseminata di otto splendidi mulini ad acqua, oggi visitabili su prenotazione, alcune case-museo che raccolgono antichi attrezzi da lavoro e graziose botteghe artigiane. A Borgo San Lorenzo c’è il Mulino Margheri, risalente all’anno 845 ed il Mulino di Grezzano, del 1580 circa, divenuto vero e proprio museo. Spostandosi a Firenzuola e dintorni, si incontrano il mulino di Valtellere, splendidamente restaurato, quello più spartano di Razzaiole ed il mulino dei Lotti: a pochi passi da qui, vale una visita il Museo della pietra serena, aperto nei week end.
ITINERARIO 2 GIORNI Dalle cave di Carrara alle Alpi
La prima tappa verso le conche marmifere conduce a Carrara: qui, le splendide cave di Fantiscritti, Colonnata e Ravaccione costituiscono il lato più imponente dei bacini apuani ed offrono una superba vista dei maestosi ravaneti sui fianchi dei Monti Serrone Maggiore e Spallone. La sera, di ritorno a Carrara, si può fare una tappa nel luminoso paesino di Torano e la suggestiva piazza Alberica. Il giorno seguente si arriva in poco tempo a Campocecina, località montana delle Alpi Apuane settentrionali: dei numerosi sentieri panoramici che si possono imboccare, il monte Borla ed il monte Sagro regalano la visione di una natura rigogliosa.
ITINERARIO 3 GIORNI Volterra – Larderello – Massa Marittima
Il primo giorno dell’ itinerario è dedicato a Volterra: si parte subito dal museo etrusco Guarnacci, uno tra i più antichi e completi del suo genere e, dopo pranzo, vivamente consigliato è un giro in piazza dei Priori, sulla quale si affacciano splendidi edifici, come il Palazzo Vescovile o Palazzo Pretorio. Da non perdere il Duomo e l’anfiteatro romano. Il secondo giorno, dopo grandi curve panoramiche sulle colline, si arriva a Saline, antico centro per l’estrazione del sale minerale ed ai soffioni boraciferi di Larderello. L’ultimo giorno del mini viaggio tocca Massa Marittima, le spiagge di Follonica ed in particolar modo Cala Violina, baia sabbiosa di grande bellezza, premiata anche da Legambiente.
APRILE 2009
Bilancio di previsione 2009 La situazione
Da qualche mese a questa parte la nostra nazione, come del resto l’Europa e il resto del mondo, è stata travolta da una grave crisi economica e finanziaria, che oggi sta dando forti segnali anche nell’economia reale, mettendo a serio rischio aziende e posti di lavoro. Anche l’A.C. non può non risentire di questo quadro di crisi: da una parte il Governo chiede una limitazione drastica degli investimenti e delle spese, non sostituisce integralmente le tasse abolite (ICI), mentre le difficoltà economiche del territorio rischiano di diminuire fortemente gli introiti tradizionali dell’Ente Locale, legati soprattutto all’attività edilizia. Minori risorse dunque e minori capacità di spesa in un momento in cui ci sarebbe forte necessità di interventi sociali diffusi e significativi, anche per ceti sociali tradizionalmente non bisognosi ma che sono costretti ad affacciarsi per la prima volta sulla soglia della povertà.
Entrate
Su questo fronte dobbiamo prendere atto di una consistente minore entrata che va a sommarsi alla carenza storica del Comune, coperta negli anni scorsi da recuperi, oneri di urbanizzazione, alienazioni ecc. L’entrata principale degli Enti locali era costituita fino al 2007 dall’ICI. La nostra entrata ICI, come è ormai noto, era già modesta a causa degli estimi catastali non adeguati e che la legge non aveva mai permesso di aggiornare. Il governo Berlusconi ha poi tolto l’ICI a tutti i proprietari di prima casa , con la promessa di restituire ai Comuni la cifra corrispondente. Con due conseguenze negative per gli Enti Locali: un danno strutturale perché ha congelato un entrata che poteva crescere nel tempo con la realizzazione di nuove abitazioni o con la determinazione di variazioni nell’aliquota della tassa, e un danno ancora più insidioso con la mancata completa copertura delle cifre dovute ai Comuni. Nel 2008 infatti sono mancati nel nostro bilancio circa 200.000€ e per il 2009 l’ANCI consiglia di mettere in bilancio una cifra dal 5 al 10 % inferiore al dovuto. Inoltre il decreto con i quale si è eliminata l’ICI prima casa impone ai Comuni di non ritoccare alcuna tassa Sul fronte delle entrate comunali dobbiamo poi sottolineare il minor gettito degli oneri di costruzione legati alla crisi del settore edile, Si possono quindi calcolare minori entrate per circa 500.000€, che vanno ad aggiungersi alle difficoltà storiche del nostro bilancio, che vede mancare da vari anni entrate strutturali adeguate a coprire i costi dei servizi, almeno se si vogliono mantenere servizi di qualità.
Uscite
Altrettanti sono i problemi sul fronte delle uscite, legati in particolar modo al patto di stabilità interno, cioè a quei parametri imposti dalle varie finanziarie finalizzati al risanamento complessivo dello stato. A questo proposito occorre sottolineare che i comuni italiani, a parte qualche sporadica eccezione, hanno rispettato negli anni queste norme realizzando un saldo complessivo anche superiore a quello stabilito. Se non si vogliono drasticamente tagliare i servizi il risparmio del patto di stabilità va operato sulla spesa in conto capitale, cioè la capacità in un anno di pagare interventi nel campo dei lavori pubblici, delle manutenzioni ecc. Dai 3.700.000€ spendibili nel 2007 siamo passati ai 2.500.000 del 2008 e ai 2.100.000 circa del 2009 , che dopo l’interpretazione restrittiva data dalla Circolare Tremonti dell’art 77 bis della finanziaria sono ridotti a circa 1.400.000.\ 1.500.000 Questo significa che molti lavori finanziati e progettati non possono essere realizzati, e la cosa appare particolarmente negativa in quanto è in corso la realizzazione della Circonvallazione di Impruneta (opera essenziale per lo sviluppo del territorio che Provincia e Comune con grande impegno sono riusciti a far ripartire), che da sola assorbe la quasi totalità delle capacità di spesa. L’A.C. non vuole certo rifiutarsi di contribuire al risanamento dello stato, ma indigna fortemente vedere il Governo usare due pesi e due misure nei confronti dei cittadini , prima di tutto finanziando i dissesti di alcune amministrazioni (vedi Catania ed oggi forse anche Palermo) e poi approvando deroghe al patto di stabilità per il solo comune di Roma. Oggi l’ANCI raccoglie la preoccupazione dei sindaci di destra e di sinistra, della Lega come del PDL e del PD nella richiesta di allentare i limiti del patto di stabilità, per evitare che i Comuni in gran numero si vedano costretti a non rispettarlo, ma soprattutto per rispondere a quella richiesta di stimolo all’economia locale che viene dalle categorie economiche e da Confindustria. I lavori pubblici progettati e finanziati e oggi fermi non sono solo quelli del Comune di Impruneta, sono milioni di euro immobilizzati che non aumenterebbero il debito pubblico, ma invece darebbero lavoro e porterebbero sviluppo in un momento di crisi economica così acuto.
Gli interventi
Ma il compito di un sindaco e di una maggioranza è proprio quello di affrontare le difficoltà con coraggio e determinazione tenendo sempre presenti le necessità dei cittadini e individuando le priorità delle scelte da fare. Per questo abbiamo costruito un percorso di intervento Possiamo così riassumere gli obiettivi che ci siamo proposti: a) Prioritariamente mantenere, pur nella difficoltà, un livello soddisfacente nell’erogazione dei servizi, tutelando in particolare le fasce più deboli della popolazione b) verificare ogni possibilità di aumentare le entrate, in modo da poter assicurare le risorse per fornire i servizi, e capacità di spesa per gli investimenti c) razionalizzare e ridurre gradualmente la spesa corrente, limando il più possibile i consumi, evitando di aumentare l’indebitamento, individuando modalità nuove e più economiche nell’erogazione dei
d) e)
servizi nei pochissimi investimenti possibili privilegiare gli interventi volti a realizzare infrastrutture per lo sviluppo e tutto ciò che serve alla sicurezza delle scuole, degli edifici, delle strade, delle reti dei servizi, tenendo presenti le criticità di tutto il territorio. Velocizzare la stesura e l’approvazione del RUC come elemento di sviluppo sia per i cittadini e le imprese, sia per l’Ente
Le azioni necessarie ad assicurare gli interventi necessari per l’anno 2009 riguardano , come abbiamo sottolineato, sia le entrate che le uscite del Bilancio
Entrate • • • • •
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rivisti gli importi sugli oneri di costruzione, fermi da tempo, sono state inasprite le sanzioni nelle sanatorie edilizie, è stata individuata una modalità di accertamento e riscossione per le sanzioni al codice della strada che si spera darà i suoi frutti. riconfermato il progetto per il mantenimento del gruppo di lavoro per l’espletamento delle pratiche relative ai condoni edilizi. utilizzato lo strumento delle valorizzazioni, offerto dalla Finanziaria ,con lo scopo di trovare risorse per il bilancio corrente ma nello stesso tempo di evitare il ricorso all’indebitamento. Posto le condizioni per la stesura e l’approvazione del Regolamento Urbanistico, strumento essenziale per garantire un incremento di risorse TARSU Quest’anno l’aumento sarà di circa 6% ,inferiore allo scorso anno per un lavoro svolto da provincia, Quadrifoglio e Safi sui costi delle discariche, con un accordo che si spera stabilizzerà i costi dello smaltimento. ma tra ciò che potrà addossarsi l’A.C e i due punti di riduzione sull’aliquota di spettanza provinciale possiamo prevedere che l’aumento per i cittadini sarà di circa il 2,19%. TARIFFE Per quanto riguarda le tariffe scolastiche il bilancio non riuscirà ad assorbire completamente l’aumento dei costi della nuova concessione, come abbiamo fatto lo scorso anno, anche perché sono prevedibili contraccolpi negativi sui ricavi legati alla riforma Gelmini. Abbiamo però fatto una operazione che salvaguardi il più possibile le fasce di reddito più basse ( nessun aumento per la prima fascia, limitato quello della seconda), interessando invece alla copertura dei costi la parte delle famiglie che non rientra nelle fasce agevolate.Anche per il nido le tariffe sono state ritoccate secondo questi criteri E’ stata individuata una forma di agevolazione aggiuntiva per quelle famiglie che nel corso dell’anno si troveranno con un genitore o due in mobilità o in cassa integrazione,
BILANCIO DI PREVISIONE 2009 - ENTRATE Entrate tributarie (ICI, add.IRPEF, TOSAP, TARSU)
7.401.465,68 €
45%
Trasferimenti correnti dallo stato e da altri enti
3.330.361,15 €
20%
1.508.158,67 €
9%
4.278.898,90 €
26%
0,00 €
0%
Entrate extratributarie (Tariffe comunali, sanzioni e diritti di segreteria...)
Alienazioni e trasferimenti di capitale (Valorizzazioni: 1.778.000,00 €, trasf.regionali: 700.000,00 € per Opera Pia, Conc. edilizie: 790.000,00 €, Partite di giro per il tesoriere: 1.000.000,00 €)
Mutui e prestiti Totale
16.518.884,40 €
B ila n c io d i p r e v is io n e 2 0 0 9 - E n tr a te
A lie n a z io n i e tr a s f e r im e n ti d i c a p ita le
mu tu i e p r e s titi 0%
2 6%
En tr a te t r ib u ta r ie 45 %
En tr a t e e x tr a t r ib u ta r ie 9%
T r a s f e r im e n ti c o r re n ti 20%
Uscite
L’obiettivo è quello di ridurre gradualmente la spesa in tre anni, per arrivare a bilanciare entrate e uscite correnti. Qualcosa si potrà ancora fare con tagli nei vari settori, soprattutto via via che scadranno appalti e contratti, ma soprattutto occorrerà ripensare alle modalità di erogazione di alcuni servizi, andando verso una gestione di tipo diverso. Nell’anno in corso è stato fatto un taglio di circa il 3 % rispetto alla spesa dello scorso anno, : i tagli sono stati distribuiti in modo piuttosto omogeneo sui vari settori, interessando il personale, le manutenzioni, le attività promozionali e culturali, la scuola e in piccola parte anche i servizi sociali. Qui il taglio non è fatto sulle spese comunali,che sono state riconfermate, ma nasce dal fatto che l’Ente non sarà in grado di sopperire ai minori trasferimenti statali e regionali, corrispondenti al taglio del Governo del 30% sul fondo sociale.
Interventi negli altri settori
B il a n c io d i p r e v is io n e 2 0 0 9 - S p e s e
Per mancanza di spazio mi limiterò a sottolineare come, in questa difficile situazione, l’A.C. abbia continuato ad impegnarsi, all’interno della spesa corrente per garantire servizi adeguati e controllati ai cittadini, in particolare ai minori (contributi all’attività scolastica, due asili nido, sezione della Biblioteca, sostegno alle associazioni che si occupano dei minori, rassegna teatrale per i ragazzi, progetto Pimpirulino , centri estivi per non citarne che alcuni), ai disabili (centro di socializzazione, attività motoria ad hoc, trasporto sociale ecc.) agli immigrati ( progetti di acqusizione della lingua per adulti e bambini, supporto alla scuola, sportello immigrati ecc.) agli anziani ( ricoveri, assistenza domiciliare, vacanze anziani, servizi di trasporto, informanziani ecc), alle famiglie (servizi per il disagio minorile, operatori di strada, attività integrative Occhio al tempo, punto insieme ecc., assegnazione case popolari) Altro elemento importante è l’impegno sulla cultura e lo sviluppo, quest’anno caratterizzato dalla mostra internazionale del cotto, supportata dall’Ente Cassa di Risparmio, con una serie di iniziative collaterali volte a sostenere le nostre imprese, ad aprire loro nuovi orizzonti ma anche a promuovere il territorio nel suo insieme. A questo si aggiunge l’attività delle nostre associazioni: che tanto si adoperano per la valorizzazione culturale e sociale del territorio Anche le manifestazioni tradizionali, avranno tutta l’attenzione dell’Amministrazione, che garantirà loro aiuto economico per quanto possibile, ma anche appoggio strumentale e operativo, nonché sostegno e supporto nella ricerca di finanziamenti.
S p e s e p e r r im b o r s o Sp es e
p r e s titi
d 'in v e s tim e n to
6,2%
17,5%
S p e s e c o r r e n ti
76,3%
BILANCIO DI PREVISIONE 2009 - SPESE SPESE CORRENTI
12.609.359,22 €
73,6%
SPESE D’INVESTIMENTO (*)
2.884.795,18 €
17,5%
SPESE PER RIMBORSO DI PRESTITI
1.024.730,00 €
6,2%
Totale
E’ intenzione dell’Amministrazione procedere, dopo la valorizzazione, alla messa in vendita dei due terreni ad Impruneta, rinviando nel tempo quello di Tavarnuzze, che potrebbe rivelarsi anche non necessario o realizzabile quando gli interventi privati previsti nell’area si siano concretizzati e permettano quindi una valutazione più puntuale. IL quarto riguarda la valorizzazione dei locali della ex Coop, con l’accorpamento del volume posto nel resede posteriore al corpo del fabbricato e un modesto aumento di volume, con l’obiettivo di un risanamento complessivo del retro, riqualificando la facciata posteriore in armonia con l’edificio ristrutturato della banca. L’obiettivo qui è la vendita dell’immobile e il contestuale acquisto dei locali dismessi dalla Banca di Credito Cooperativo. Questo permetterebbe di utilizzare gli spazi della ex banca per il tempo necessario per la ristrutturazione del Palazzo Comunale,per la quale i tempi si allungheranno vista la difficoltà a realizzare i lavori legata ai limiti del patto Alla fine del percorso, quando sarà possibile avere in disponibilità sia il Palazzo Comunale che l’edificio di Via Rosselli a Tavarnuzze i locali potranno essere valorizzati e venduti, se necessario.
16.518.884,40 €
(*) Ma il limite di spesa in conto capitale è di 1.580.000,00 € (non potremo spendere di più)
Cosa spendiamo per.... SPESE CORRENTI
La Finanziaria prevede oltre al censimento degli immobili in disponibilità dell’Amministrazione anche la possibilità di valorizzare alcune proprietà comunali in modo da poter ritrovare risorse. Questa operazione si rivela necessaria per vari motivi: 1. per assicurare risorse che possano garantire di completare il pareggio di bilancio, gravato da una carenza di entrate storica e non accendere nuovi mutui; 2. per garantire anche negli anni successivi un incremento nelle entrate degli oneri di urbanizzazione , assicurando così entrate in bilancio nell’attesa dell’entrata in vigore del RUC; 3. per offrire alcune possibilità di lavoro e investimento al mercato e alle imprese del nostro territorio in un momento di stasi, nel quale anche l’A.C. non può operare investimenti; 4. per trovare risorse utili a risolvere alcune questioni relative agli edifici comunali, questioni che il limite del patto di stabilità rinvierebbe nel tempo. L’A.C. ha preso in visione soprattutto quattro interventi Tre valorizzazioni riguardano la previsione di modesti interventi residenziali in aree di proprietà comunale, alla Presuria e nel Parco dei Sassi Neri a Impruneta e lungo Via della Cooperazione a Tavarnuzze. Sono, come ho detto, interventi di modeste dimensioni, che rientrano nelle Utoe e costituiscono una anticipazione del Regolamento urbanistico. Il primo appare un piccolo stralcio della più complessiva trasformazione dell’area dovuta agli interventi edilizi a seguito dello spostamento delle aziende Pesci Ref e Bilancino, che daranno una sistemazione definitiva alla viabilità e ai servizi di questa zona riqualificandola. Il piccolo intervento sui Sassi Neri , a lato della strada che sbocca su Via Vittorio Veneto, sostituirà in modo più congruo all’ambiente il posteggio per camper ivi previsto e contribuirà a trovare le risorse per una sistemazione definitiva del Parco, integrando quei lavori che non sono rientrati negli oneri delle lottizzazioni. A Tavarnuzze l’intervento verrà ad situarsi su Via della Cooperazione, ma deve essere visto nell’ambito della risistemazione della viabilità e dei servizi previsti con l’intervento alle Poste e dare risorse anche per una sistemazione delle criticità della zona. La realizzazione di questi interventi porterebbe entrate dalla vendita dei terreni ( parte delle quali dovranno essere destinate ad interventi di miglioramento delle zone interessate), ma anche oneri di urbanizzazione negli anni seguenti. Potrà essere inoltre un volano per le nostre imprese, offrendo in un periodo difficile, anche per la mancanza di pianificazione, possibilità di lavoro.
2
INCIDENZA % SU SPESE 2009
COSTO POLITICA E ORGANI ISTITUZIONALI
205.867,00
ASSICURAZIONI
120.603,00
0,96%
20.000,00
0,16%
STAMPATI E CANCELLERIA
Valorizzazioni
PREVISIONE 2009
VESTIARIO PERSONALE
1,63%
11.905,00
0,09%
PULIZIE LOCALI
117.150,00
0,93%
FITTI PASSIVI
219.500,00
1,74%
PRESTAZIONI VARIE UFFICIO POLIZIA
72.745,00
0,58%
COMUNICAZIONE
64.610,00
0,51%
PROMOZIONE TURISTICA E SVILUPPO
51.049,00
0,40%
UTENZE SMALTIMENTO E SPAZZAMENTO RIFIUTI CIMITERI
560.184,05
4,44%
2.608.573,40
20,69%
52.500,00
0,42%
MANUTENZIONI
210.183,01
1,67%
MANIFESTAZIONI CULTURALI
107.099,00
0,85%
BIBLIOTECA E MUSEO
22.950,00
0,18%
GESTIONE IMPIANTI SPORTIVI E MANIFESTAZIONI SPORTIVE
95.800,00
0,76%
MANUTENZIONE E ASS.ZA INFORMATICA
50.000,00
0,40%
4.681.147,00
37,12%
REFEZIONE
135.000,00
1,07%
TRASPORTO SCOLASTICO
241.274,33
1,91%
ASILI NIDO
184.000,00
1,46%
ASSISTENZA SOCIALE
614.795,10
4,88%
CENTRO SOCIALIZZAZIONE
160.000,00
1,27%
1.288.856,00
10,22%
713.568,33
5,66%
12.609.359,22
100,00%
PERSONALE + NUOVO CONTRATTO ENTI LOCALI
INTERESSI PASSIVI SU MUTUI E PRESTITI PRESTAZIONI DIVERSE (spese legali, difensore civico, economato, condominio Zodiac...)
SPESE CORRENTI
i gruppi consiliari PARTITO DEMOCRATICO
BILANCIO 2009
Il riflesso della crisi economica mondiale, dal Comune ai cittadini
La crisi economica e finanziaria mondiale ricade sulla testa dei nostri cittadini anche attraverso quelle azioni che il Comune non può mettere in campo per le forti limitazioni alla spesa e per la sensibile diminuzione dei trasferimenti operati dal Governo. In maniera particolare vengono a mancare somme rilevanti dal trasferimento ICI, dalla drastica riduzione del fondo sociale, - 30% circa, mentre pesante risulta la maggiore spesa determinata dal rinnovo del contratto del Pubblico Impiego. Ormai da anni per chiudere i bilanci in pareggio sono stati sacrificati settori come la Cultura e lo Sport, ma sempre sono rimaste inalterate le risorse per il sociale. Anche per il 2009 abbiamo confermato questo impegno nei confronti delle famiglie, degli anziani, dei minori, degli immigrati e per il centro di socializzazione. Sui cittadini graveranno gli aumenti della TARSU per il 2,19 %, e, solo per le fasce più alte di reddito, l’aumento della refezione scolastica e del nido. Questi aumenti sono assolutamente necessari nonostante il Comune spenda per il trasporto scolastico 280.000 euro pari all’85% dell’intero servizio, per la mensa 175.000 euro, per i 2
LA SINISTRA
LO STRABISMO “DESTRO” DEL GRUPPO DIRIGENTE DEL PD
Oramai è il leit-motive invernale che si propagherà nell’aria “prossima” primaverile; il patto di stabilità e le conseguenze ad esso annesse che l’attuale governo di centrodestra ha scagliato contro gli enti locali. Sarà il vero tormentone dei mesi a venire, altro che Giusy Ferreri o i Negramaro! Questo dispositivo dal nome algido si abbatterà come una mannaia sui nostri amati comuni limitandone la possibilità di spendere…anche la dove lo si potrebbe fare… Come non concordare con gli ex-compagni del PD e come non ascoltare il grido affranto della loro dirigenza imprunetina!? Quella dirigenza che invoca ed impreca con questo governo delle “destre”…salvo poi strizzargli l’occhiolino; magari per un posticino nel cda dell’Opera pia Leopoldo Vanni? Come non accogliere il loro disperato grido di dolore per l’impedimento di fantasmagoriche realizzazioni amministrative? E’ per questo che La Sinistra di Impruneta si unisce alla loro disperazione (peccato per i 120.000 euro volati per l’affitto dei locali delle scuole medie di Impruneta e per un nuovo plesso scolastico che non ci sarà mai!)…si unisce al loro rincrescimento (peccato per i 60.000 euro sprecati per l’affitto dei locali dell’URP…e pensare che villa Ferragamo poteva essere un affare!?)…si unisce al loro sconforto (peccato per tutti quegli incarichi, rinnovati prima di Natale, che ci fanno venir meno cifre mirabolanti ecc ecc!)… La Sinistra di Impruneta si unisce al cordoglio per tutti questi ed altri soldi pubblici che si potevano investire in altro modo…come? Ci tempo e modo…(bilancio di previsione 2009!)… Maledetta Primavera…
Gruppo consiliare LA SINISTRA di Impruneta Riccardo Lazzerini Marco Mazzetti
nidi 282.000. Certamente non potremo continuare a pareggiare i bilanci con rendite straordinarie o come ci suggerisce il Governo con finanziarie creative o valorizzazioni. Un Comune con le nostre dimensioni dovrà necessariamente provvedere ad una razionalizzazione della spesa. Probabilmente 7 plessi scolastici, per la messa insicurezza dei quali è stato speso nella passata legislatura 2.000.000 di euro, 2 palazzetti dello sport e 2 campi sportivi sono forse troppo costosi per noi e nel futuro dovremo riflettere insieme ai nostri cittadini su come rendere più efficiente e meno cara la gestione di questi servizi. Nonostante tutte le difficoltà l’Amministrazione e il partito democratico non rimangono insensibili ai problemi che molte famiglie vivono in questo momento e per questo si sono attivati per eventuali agevolazioni delle tariffe scolastiche e per il mantenimento di tutti gli interventi volti a sostenere le fasce deboli della popolazione. COMPLIMENTI SINDACO Il Gruppo consiliare del P.D. non può che plaudire al nobile gesto del Sindaco che si è ridotto l’indennità del 30% ; gesto forte che racchiude due significati: la protesta verso il governo centrale che penalizza oramai cronicamente l’operato di chi amministra i comuni con i continui tagli ai trasferimenti e i forti limiti imposti alla spesa e responsabilità verso i cittadini, che da una parte non vedono realizzate le proprie aspettative
PARTITO DELLE LIBERTÀ
………E IL SENSO CIVICO?
Non è difficile a Impruneta imbattersi in SUV da molte decine di migliaia di Euro, raffinate pellicce di visone, facciate di edifici sottoposte ad onerosi, anche se necessari, lavori di manutenzione. Sintomo questo di una certa agiatezza nel nostro tessuto economico. Bene! Peccato però che questo diffuso benessere non sia accompagnato da un uguale SENSO CIVICO. E mi spiego. Se dai cassonetti per la raccolta dei rifiuti non differenziati si sprigionano odori nauseabondi di alimenti in decomposizione, vuole dire che molti cittadini non hanno ancora compreso, o non vogliono comprendere, o, peggio ancora, non gliene importa niente, che esistono dei ben visibili contenitori di colore verde nei quali andare a depositare tutti gli avanzi di cucina. E per non parlare poi del triste spettacolo offerto dai marciapiedi cosparsi di escrementi lasciati da cani, o per meglio dire, dai loro padroni, probabilmente durante l’ultima uscita notturna quando occhio non vede. Ma l’aspetto più grave e deprimente è forse evidenziato dall’uso che viene fatto della Piazza Buondelmonti, particolarmente di fronte al Santuario. Quello che dovrebbe rappresentare il salotto buono del Capoluogo, attrazione per i Turisti e che molti Comuni ci invidiano, al cospetto non solo di un Luogo Sacro, ma anche di importanti reperti storici, viene usato per le più sguaiate manifestazioni giovanili, il più delle volte con il beneplacito delle mamme e con la colpevole assenza o connivenza delle Autorità Comunali. E’ giunto il momento per una vera mobilitazione delle coscienze! Impruneta, 10/03/2009 Maria Teresa Lombardini Capogruppo PDL
, dall’altra viste le difficoltà a chiudere i bilanci, sono chiamati a fare sacrifici. Troviamo di basso livello il comportamento dei gruppi consiliari di Impruneta, La Sinistra e P.d.L.,ancora una volta in piena sintonia, che hanno trovato il modo per criticare il gesto del Sindaco ; questo è la conferma di una azione politica poco obiettiva e solo partitica che offende a nostro parere non solo il ruolo del sindaco nella sua veste istituzionale , ma soprattutto nella sua persona. IL P.D. TRA LA GENTE Domenica 8 marzo il Sindaco, la giunta e i consiglieri comunali del Partito Democratico, hanno incontrato i cittadini residenti di via Longo a Impruneta. E’ la prima delle iniziative promosse dall’amministrazione per spiegare alla gente il perché nonostante ci siano soldi e quindi progetti finanziati, non si possono fare i lavori previsti. I limiti del “patto di stabilità“ imposti dal governo, di fatto bloccano la possibilità di spesa per gli investimenti da parte dei comuni e per assurdo molti interventi attesi, progettati e finanziati prima della riduzione di questi limiti, non possono partire. IL GRUPPO CONSILIARE DEL P.D. DI IMPRUNETA Per scrivere al Gruppo mail pd.impruneta@alice.it
OBBIETTIVO COMUNE
PATTO DI STABILITÀ, RESPONSABILITÀ E SCELTE DEL SINDACO
I limiti del patto di stabilità sono utilizzati come “foglia di fico” per coprire i motivi che impediscono di realizzare quanto promesso in campagna elettorale. Il Sindaco “scorda” che i problemi derivano soprattutto da due suoi errori-scelte: 1) circonvallazione I lotto, è infatti proprio l’incremento di spesa, 1,5 milioni di euro! ad impedire altre spese per importanti opere pubbliche; 2) swap del 2004 con una perdita di 355.000 euro, dei quali ben 215.000 nel solo 2008. Per le due questioni abbiamo presentato un esposto alla competente Procura della Corte di Conti in modo che Sindaco e dirigenti vengano chiamati a ripagare gli ingenti danni causati. Incredibile che a dicembre il Sindaco abbia rinnovato, fino al 2013, gli incarichi ai dirigenti a contratto (140.000 euro all’anno) e quello di Direttore Generale, altri 21.000. Promesse elettorali e ruolo dell’opposizione Ridicolo che a dare lezioni su come fare opposizione sia chi mostra di non saper rispettare le promesse, fatte un anno fa in campagna elettorale ben conoscendo le difficoltà e i limiti normativi presenti. Il Sindaco ci accusa di strumentalizzare le problematiche e gettare discredito sull’Amministrazione Comunale, invitamo il Sindaco ad indicare una delle problematiche segnalate che non sia vera e sentita dai cittadini, per la perdita di credibilità di Sindaco e Giunta non c’è alcun bisogno di nostri interventi, i cittadini, anche quelli che l’hanno votata, si rendono ben conto da soli che sono stati beffati ancora una volta e che le fresche promesse elettorali non verranno, in gran parte ed ancora una volta, mai realizzate. Emblematico il caso di via Barducci, ma purtroppo i “casi” sono moltissimi, basta ricordare il parcheggio dei Falciani. Il Sindaco confonde i ruoli di maggioranza e opposizione, chiede all’opposizione “proposte serie ed alternative”, queste erano nel nostro programma elettorale (poche opere pubbliche, priorità all’ordinaria manutenzione, niente dirigenti a contratto), i cittadini hanno scelto il PD e il suo candidato quindi deve essere questo a risolvere i problemi e cercare di mantenere le promesse fatte. Continueremo, senza farci intimorire dagli attacchi ed anzi traendo vigore da questi, a segnalare e sollecitare, come i cittadini ci chiedono, Sindaco e maggioranza a risolvere i problemi. Per informazioni e segnalare problemi massimobisignano@libero.it, per le attività svolte consultare il sito www.obbiettivocomuneimpruneta.org Il Capo Gruppo Consiliare Massimo Bisignano
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GUIDA AL VOTO
Le urne saranno aperte, come in tutti i Paesi europei, dalle ore 15:00 di sabato 6 giugno e tutta la giornata di domenica 7 giugno; i cittadini vengono chiamati al voto in una sola tornata per le elezioni europee e le amministrative, il cosiddetto ‘election day’ stabilito con decretolegge 27 gennaio 2009, n.3. TESSERA ELETTORALE In occasione di ogni consultazione elettorale o referendaria, per poter esercitare il diritto di voto l´elettore deve presentare al seggio di appartenenza la propria tessera elettorale unitamente ad un documento di identificazione. Da lunedì 1 giugno a sabato 6 giugno, l’Ufficio Elettorale comunale resta aperto dalle ore 09:00 alle ore 19:00 e la domenica per tutta la durata delle operazioni di voto, per il rilascio delle tessere elettorali non consegnate o dei duplicati delle tessere elettorali smarrite, rubate o deteriorate. ELETTORI DIVERSAMENTE ABILI Gli elettori non deambulanti, allorché la sede del seggio elettorale al quale sono iscritti risulta non accessibile mediante sedia a ruote, possono esercitare il diritto di voto in altra sezione del Comune priva di barriere architettoniche. Per esercitare il diritto di voto in sezione diversa da quella di iscrizione, dovrà essere esibito, unitamente alla tessera elettorale, una attestazione medica rilasciata gratuitamente dai medici autorizzati dell’ASL o copia autentica della patente di guida speciale, purché dalla documentazione esibita risulti l’impossibilità o la capacità gravemente ridotta di deambulazione. L’Amministrazione comunale, per detti cittadini, mette a disposizione tramite richiesta all’Ufficio Elettorale Comunale la possibilità del trasporto dal domicilio alla sede di seggio e ritorno in collaborazione con le associazioni del territorio. I cittadini diversamente abili impossibilitati ad esercitare autonomamente il diritto di voto (ciechi, menomati o amputati alla mano) possono essere accompagnati in cabina da una persona di fiducia (voto assistito). L’accompagnatore deve essere iscritto nelle liste elettorali del Comune e può esercitare tale funzione una sola volta. Nel rispetto di questa disposizione di legge l’accompagnatore deve avere con sé la tessera elettorale, sulla quale verrà annotato, al seggio, il nome dell’elettore accompagnato. Per informazioni: Ufficio Elettorale Comunale Piazza Buondelmonti, 41 Tel 055/2036440 Fax 055/2036438 E:mail: s.gramigni@comune.impruneta.fi.it
NOTIZIE UTILI
Bonus Energia Prorogato al 30 aprile 2009 il termine ultimo per ottenere la retroattività del Bonus elettrico a tutto il 2008. Le novità sono: 1. proroga al 30 aprile 2009 del termine ultimo per la consegna delle domande di agevolazione per godere della retroattività per il 2008; 2. validità anche del protocollo comunale come data utile per far riferimento alla retroattività. 3. estensione del bonus alle famiglie numerose (da intendersi con 4 o più figli a carico). Poiché tale dato non si evince in maniera chiara dall’ISEE è necessario che il cittadino dichiari quali tra i vari CF riportati nell’ISEE sono riferibili a figli a carico – Modulo E, in questo caso il valore dell’ISEE è elevato fino a 20.000€; 4. introduzione del Modulo A/bis per la raccolta dei dati relativi alle famiglie numerose (il Modulo A rimane valido per le altre tipologie di istanza di disagio economico); 5. estensione della potenza impegnata fino a 4,5 KW per le istanze di disagio economico presentate da soggetti con numerosità familiare (come da stato di famiglia) superiore a 4 componenti. Periodico inComune Si comunica alla cittadinanza che il periodico inComune non verrà pubblicato nei mesi di maggio e giugno, in ottemperanza della legge n. 28 del 22 febbraio 2000 recante disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica. Pertanto dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto è fatto divieto a tutte le Pubbliche Amministrazioni (sia quelle direttamente interessate alle elezioni dei propri organi, sia a quelle che non lo sono, sia agli enti, istituti, aziende dipendenti degli enti territoriali) di svolgere attività di co-
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municazione con qualunque strumento di propaganda (pubblicazioni, manifesti, a mezzo di quotidiani, periodici, emittenti televisive) Asilo Nido Le domande per l’iscrizione all’Asilo Nido Comunale per i bambini che compiono 12 mesi entro il 31 agosto ,devono essere presentate dal 2 al 21 maggio 2009 . Possono presentare la domanda anche i genitori dei bambini che compiono 12 mesi entro il 31 dicembre; che saranno inseriti in una graduatoria suppletiva, da cui si attingerà in caso di posti disponibili. Accedono al servizio i bambini residenti nel Comune di Impruneta, possono fare domanda anche i genitori dei bambini residenti in altri Comuni, però le domande verranno prese in considerazione nel caso in cui si rendano disponibili dei posti liberi. L’asilo nido di Tavarnuzze accoglie 40 bambini di età compresa dai 12 ai 36 mesi, suddivisi in tre sezioni a gruppo misto.
IL COTTO DELL’IMPRUNETA MAESTRI DEL RINASCIMENTO E LE FORNACI DI OGGI
26 marzo – 23 luglio 2009 Impruneta, Basilica e Chiostri di Santa Maria e Loggiati del Pellegrino ORARIO MOSTRA dal giovedì alla domenica ore 10.00 - 13.00 / 15.00 - 19.00 BIGLIETTI ingresso con un biglietto unico, la Cotto Card, valida dall’acquisto fino alla fine della mostra. costo Card intero € 5,00 ridotto per i gruppi € 3,50 (e per i residenti del Comune di Impruneta) VISITE GUIDATE GRATUITE Tutti i sabati e le domeniche, per tutta la durata della mostra, sono previsti servizi di visita guidata gratuita. Inizio visite ore 10.00, 11.00, 12.00, 15.00, 16.00, 17.00, e 18.00 (appuntamento alla biglietteria della mostra). Gli altri giorni si effettuano visite guidate a pagamento. Il costo è di € 50,00 a servizio (per gruppi di massimo 25 persone). E’ inoltre possibile abbinare alla visita della mostra quella ad uno dei musei appartenenti alla rete museale del Chianti Fiorentino dove sarà possibile ammirare altre opere in cotto. Il costo del servizio è di € 150,00. La prenotazione è obbligatoria per i gruppi
TURNI DI APERTURA DEL SABATO MESI DI APRILE E MAGGIO 2009 DELLE FARMACIE DI IMPRUNETA Farmacia PULITI IMPRUNETA
Farmacia LA CERTOSA TAVARNUZZE
Farmacia LESCHIUTTA IMPRUNETA
Farmacia CATERINO TAVARNUZZE
APRILE
Sab 04/04/09 Sab 11/04/09
Sab 11/04/09 Sab 18/04/09
Sab 18/04/09 Sab 25/04/09
Sab 04/04/09 Sab 25/04/09
Maggio
Sab 02/05/09 Sab 09/05/09 Sab 30/05/09
Sab 09/05/09 Sab 16/05/09
Sab 16/05/09 Sab 23/05/09
Sab 02/05/09 Sab 23/05/09 Sab 30/05/09
NOTE La farmacia di turno garantisce il servizio di Guardia Farmaceutica diurno, notturno, domenicale e festivo. Per informazioni telefonare a 055/2011049. Le farmacie Leschiutta, Puliti e La Certosa, quando in turno, effettuano il servizio a battenti aperti il sabato pomeriggio (vedi orari) e la domenica mattina (9/12,30) La farmacia Caterino, quando in turno, effettua il servizio a battenti aperti anche la domenica pomeriggio.
EVENTI E MANIFESTAZIONI APRILE-LUGLIO 2009 • 13 aprile Esposizione Nazionale Canina Piazza di Tavarnuzze • 19 aprile XI edizione “ Settimana della cultura”: ”La cultura è di tutti: partecipa anche tu” Biblioteca Comunale – ore 17 • 23 - 26 aprile Mostra dell’Antiquariato Centro storico
• 30 aprile - 3 maggio 3° Fiera Chiantigiana energie rinnovabili Centro Storico • 2 –3 maggio Mercatino enogastronomico Centro Storico • 10 maggio Raduno regionale UISP (promosso dal Gruppo Trekking Impruneta) Parco Sassi Neri • Venerdì 15 maggio “Darwin Day - Conferenza sull’evoluzionismo” (all’interno del “Genio Fiorentino”) Auditorium Casa del Popolo ore 16.00 • 16-17 maggio “Contemporanea di Scultura: realizzazioni estemporanee di bassorilievi in terracotta” Piazza Buondelmonti – tutto il giorno • 17 maggio Festa di Primavera Centro Storico • 22 maggio Letture Galileiane: Carteggio tra Suor Virginia Galilei e il padre (all’interno del “Genio Fiorentino”) Chiostro Piccolo Basilica S.Maria – ore 21 (ingresso a invito) • 23 maggio Vita di Galileo di Bertoldt Brecht (estratti) (all’interno del “Genio Fiorentino”) Chiostro Piccolo Basilica S.Maria – ore 21 (ingresso a invito) • 24 maggio Festa di Primavera Centro Storico • 24 maggio Mostra di auto e moto d’epoca Piazza Buondelmonti • 13 giugno Musica sotto le stelle (promossa dalla Filarmonica G. Verdi di Impruneta) Arena estiva Buondelmonti – ore 21 • 18 – 21 giugno Evento espositivo “Arte, fiori e terrecotte” Concorso di idee su nuovi oggetti di design per l’arredo giardino in terracotta Centro Storico • 20 giugno Musica sotto le stelle (promossa dalla Filarmonica G. Verdi di Impruneta) Arena estiva Buondelmonti – ore 21 • 21 giugno rassegna di canto corale Centro Storico - pomeriggio • 27 giugno Musica sotto le stelle (promossa dalla Filarmonica G. Verdi di Impruneta) Arena estiva Buondelmonti – ore 21 • 4luglio Notte Bianca • Venerdì 10 luglio Convegno “Il Cotto di Impruneta: arte e architettura tra tradizione e innovazione” Villa Corsini, Loc. Mezzomonte – ore 10-18 • Luglio-agosto Cinema sotto le stelle • Arena estiva Buondelmonti (tutti i giorni).
EDUCAZIONE ALLA SALUTE SI PARTE DALLA SCUOLA
UN PROGETTO COMUNE-ASSESSORATO ALL’AMBIENTE, ASL10 E ISTITUTO OMNICOMPRENSIVO ”PRIMO LEVI” DI IMPRUNETA
Nel periodo aprile – maggio si terranno una serie di incontri di informazione e sensibilizzazione sul tema della prevenzione e lotta alle zanzare, rivolti agli alunni delle classi III , IV e V della scuola elementare e delle classi I della scuola media di Impruneta. un impegno comune assunto dall’Assessorato all’Ambiente, con l’Azienda Sanitaria 10 di Firenze con la collaborazione del Dr Pierangelo Macchione Direttore U.O. tecnici della Prevenzione e l’Istituto Omnicomprensivo Primo Levi di Impruneta, nell’ambito di uno dei progetti di educazione alla salute della ASL.
good news
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SANITÀ. Completato l’intervento: il complesso è stato ampliato grazie ad un investimento di 26 milioni di euro
Torregalli raddoppia e cambia look Un padiglione nuovo si affianca a quello vecchio:
spazi nuovi per la day surgery, il centro trasfusionale, l’anatomia patologica, l’hospice, il reparto di psichiatria, i laboratori e altri servizi Serena Wiedenstritt
U
n nuovo padiglione, dedicato a Leonardo da Vinci, si affiancherà al vecchio, intitolato ad Amerigo Vespucci. Così Torregalli raddoppia, con un nuovo spazio che ospiterà gli ambulatori, la day surgery, il centro trasfusionale, i servizi di anatomia patologica, hospice, psichiatria, i laboratori e altri servizi. L’ampliamento è di 14 mila metri quadri (contro i 18 mila metri quadrati del vecchio padiglione) e i posti letto passano da 367 a 418.Il nuovo San Giovanni di Dio ha comportato un investimento di 26 milioni di euro, di cui 20 milioni per strutture e impianti e 6 milioni per gli arredi, le apparecchiature sanitarie e l’allestimento completo di due sale multimediali. Con la nuova struttura si raggiunge un importante primato, che garantisce ai cittadini ancora di più il diritto alla salute: la Toscana diventa la regione con il patrimonio immobiliare sanitario più nuovo
d’Italia e quella dove si sono realizzati gli investimenti più consistenti e si sono rinnovate tutte le strutture sanitarie. Il progetto e la realizzazione della struttura di Torregalli sono stati ispirati ai principi di umanizzazione, inserimento ambientale e flessibilità, perché il paziente possa non solo ricevere le cure migliori, ma anche trascorrere la degenza, lunga o breve che sia, in un ambiente accogliente. Così i tre piani fuori terra si sviluppano attorno a quattro chiostri verdi che consentono di godere di illuminazione naturale in tutti gli ambienti. La galleria di accesso funziona come una cerniera fra il nuovo padiglione (Leonardo da Vinci) e il vecchio padiglione (Amerigo Vespucci) con una riorganizzazione dei flussi e degli spazi: nel nuovo padiglione troverà spazio l’area dedicata all’“outpatients” e ai servizi, mentre nel vecchio resterà l’area degenza. Il passaggio è costituito da un elemento vetrato e trasparente, che garantisce luce e
un ambiente più piacevole a chi si reca in ospedale.La struttura è a basso impatto ambientale, di altezza contenuta e con blocchi che richiamano le colline vicine. Il progetto insomma è stato pensato per aumentare gli spazi, migliorare la qualità degli ambienti e la vivibilità per chi lavora o deve trattenersi in ospedale, senza alterare il paesaggio. Le tecnologie utilizzate e i materiali, oltre a
rispondere ai requisiti tecnici per una struttura ospedaliera, offrono prestazioni supplementari sia sotto il profilo della durata e dell’ economia gestionale, sia dal punto di vista del comfort ambientale. E così il nuovo Torregalli ha contribuito a realizzare in Toscana una rete ospedaliera moderna, efficiente, accogliente, a risparmio energetico ed ecosostenibile.
LA CURIOSITÀ Anche al San Giovanni di Dio via al progetto per rendere più serene degenze e attese
In corsia arriva la musica classica e l’ospedale diventa più “umano”
C
on il raddoppio di Torregalli, in ospedale arriva anche la musica. Il progetto, fortemente voluto dalla Regione Toscana, si chiama “Classica dentro” e propone la diffusione via radio di musica classica negli ospedali del Servizio sanitario regionale. Il progetto, unico in Italia, si pone lo scopo di umanizzare la sanità, rendendo il tempo passato in ospedale il più possibile sereno per tutti: pazienti, familiari e operatori sanitari che si trovano a trascorrere la giornata in queste strutture. Il progetto prevede la diffusione della musica di Rete Toscana Clas-
sica in tutti gli ospedali della Toscana. All’interno del palinsesto della radio saranno inoltre presentati, a intervalli di 10 minuti, contenuti informativi di carattere sanitario: due “edizioni” ogni ora saranno a cura della Regione Toscana; altre quattro saranno invece curate dalla singola struttura, che potrà diffondere informazioni personalizzate rivolte agli utenti. Ogni struttura potrà decidere liberamente in quali aree e in che fascia oraria far ascoltare la radio.Il progetto, realizzato dalla Fondazione Sistema Toscana, è praticamente a costo zero. Rete Toscana Classica
trasmette in streaming ed è già disponibile su internet. E’ sufficiente quindi istallare un programma su un normale computer per gestire la programmazione e l’inserimento delle news locali e regionali. Il servizio è già stato sperimentato per 6 mesi a Careggi e a San Giovanni di Dio a Firenze e nell’Ospedale della Versilia, dove è stato effettuato uno studio sul gradimento da parte degli utenti per individuare le aree e i reparti dove la trasmissione è più opportuna (ad esempio: nelle sale d’attesa piuttosto che nei reparti). /S.W.
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Aprile 2009
INGORGHI. E’ moltissima la gente che passa le sue giornate nelle code sparse per la città
Traffico, il valzer della frizione 237mila sono le auto che girano vorticosamente per Firenze
e 116 sono le ore che statisticamente ogni cittadino ha trascorso in macchina lo scorso anno. Troppo spesso spostamento fa rima con patimento, e i fiorentini cercano delle scappatoie Caterina Gentileschi
A
cceleratore, freno e frizione. Una vita passata in coda. Con la radio che parla, il vicino d’automobile che va in escandescenza e il piede impegnato a dare un po’ di gas. Ma non troppo. Questo è l’infausto destino di chi, soprattutto per lavoro, si trova quotidianamente a dover affrontare interminabili ingorghi. Complice la noia, la rabbia, la fretta e la suggestione, piccoli tragitti sembrano viaggi interminabili e monotoni. Ma quanto tempo spendiamo in media all’interno delle nostre auto? Tantissimo. Secondo le stime della società di consulenza Vision e Value - che di recente ha discusso a Napoli delle problematiche legate allo smog e al mancato rispetto del protocollo di Kyoto - sarebbero più di 116 ore per ogni fiorentino. Un’eternità. Quasi 5 giorni all’anno sprecati nel traffico. Calcolando una media (intensa) di 800 chilometri al giorno,
in cinque giorni si potrebbe percorrere la distanza che separa Firenze da Mosca. E invece, nella migliore delle ipotesi, si va da piazza Beccaria a Novoli con una velocità media che si aggira intorno ai 28 chilometri orari. Più o meno la velocità di una carrozza. Siamo messi un po’ meglio di Napoli, dove nei casi peggiori si va avanti ad un passo lumaca di circa 16 chilometri all’ora, di Palermo, 19 km/h, e di Torino, 22 km/h. Sono 237mila i veicoli che circolano in città (sei fiorentini su dieci possiedono un’auto) e qualche furbo esasperato prova a tendere tranelli alle code cercando tragitti alternativi, pur di non stare inchiodato nel sottopassaggio alla Fortezza o a Bottai. Percorsi collinari nemmeno troppo segreti, che il lavoratore medio utilizza per evitare semafori e isterismi. Tra i tracciati più utilizzati, c’è sicuramente Le Bagnese, stradina stretta e piena di buche, diventata nel tempo una
vera e propria arteria che collega Scandicci al Galluzzo senza dover passare dal centro. Altro escamotage è quello utilizzato da chi tenta di evitare il tratto viale Europa/viale Giannotti per arrivare velocemente da Firenze sud a piazza Francesco Ferrucci, passando dalle Cinque vie e da via Benedetto Fortini. E ancora c’è Bellosguardo, che da Piazza Tasso arriva fino a Soffiano risparmiando al guidatore la confusione che viene dal piazzale di Porta Romana e dal cantiere della tramvia sul viale Talenti. Spesso sono strade tanto belle e panoramiche quanto insicure, e in alcuni tratti sono talmente strette da permettere il passaggio di un solo veicolo per volta. Nessuna certezza di arrivare puntuali o di impiegare meno tempo, perché talvolta queste alternative sono anche più lunghe. Ma poco importante. L’essenziale è non stare fermi a schiacciare ininterrottamente acceleratore, frizione e freno.
QUANTO TEMPO CI VUOLE? PIAZZALE DI PORTA ROMANA - CASELLO A1 FIRENZE CERTOSA 5 KM TEMPO PREVISTO*: 8 MINUTI TEMPO EFFETTIVO ALLE 6 PM: 18 MINUTI
VIALE EUROPA - PIAZZA LIBERTÀ 5 KM TEMPO PREVISTO: 14 MINUTI TEMPO EFFETTIVO ALLE 6 PM: 28 MINUTI
STAZIONE SANTA MARIA NOVELLA - AEROPORTO AMERIGO VESPUCCI 8 KM TEMPO PREVISTO: 17 MINUTI TEMPO EFFETTIVO ALLE 6 PM: 35 MINUTI
STADIO - SASCHALL LUNGARNO ALDO MORO 3 KM TEMPO PREVISTO: 8 MINUTI TEMPO EFFETTIVO: 25 MINUTI
PIAZZA FRANCESCO FERRUCCI - OSMANNORO 11 KM TEMPO PREVISTO: 24 MINUTI TEMPO EFFETTIVO ALLE 6 PM: 38 MINUTI
* IL TEMPO PREVISTO È CALCOLATO IN BASE AD UNA VELOCITÀ DI 45 KM/H
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QUATTRORUOTE. In media la macchina risucchia al suo proprietario quasi 200 euro al mese
Cara automobile, quanto mi costi Tra i capitoli di spesa più “pesanti” ci sono l’assicurazione, il
carburante, la revisione, il bollo e la manutenzione. Per non parlare degli imprevisti e di fanalini e affini che si rompono. Il risultato? Circa 2.300 euro l’anno che se ne vanno Francesca Puliti
E
ccoci lì fuori dal concessionario, chiavi luccicanti in una mano e contratto di vendita nell’altra. Pensiamo che il più sia fatto. Ma quanto ci costa davvero possedere un’auto? Se pensavate che la spesa fosse tutta nell’acquisto, vi sbagliavate di grosso. Perché oltre a comprarla poi c’è da mantenerla, la macchina, e ogni voce in capitolo ha un prezzo. Tante le variabili, una sola certezza: l’auto è una rimessa continua. Ma, si sa, in pochi rinuncerebbero alle quattro ruote: un rapporto di attaccamento quasi affettivo finisce per legarci al nostro caro (è proprio il caso di dirlo) veicolo.Senza contare la svalutazione dell’auto, concentrando l’attenzione solo sugli aspetti legati all’uso e alla manutenzione, il nostro mezzo ci costa in media 2 mila e 300 euro l’anno, il che significa poco meno di una banconota da 200 al mese e poco più di sei euro al giorno. Stiamo parlando di cifre
FOCUS
medie ovviamente, calcolate in base ai comportamenti di un guidatore altrettanto medio e sui consumi di un’utilitaria. Partiamo dalle spese obbligatorie. L’assicurazione, innanzitutto, un esborso compreso tra 500 e oltre mille euro. L’oscillazione dipende ovviamente da tanti fattori: tipo di polizza scelta (ad esempio furto e incendio, kasko ecc.), modello ed età dell’auto, profilo e “storia” del guidatore, solo per citarne alcuni. In genere le assicurazioni online permettono di risparmiare notevolmente, ma sono sconsigliate ai cosiddetti “guidatori a rischio”, ad esempio i giovani sotto i 25 anni e chi ha alle spalle diversi incidenti. Passiamo al bollo, altra spesa fissa ogni anno: in questo caso si va dal centinaio ad oltre 250 euro. A questi costi annuali dobbiamo aggiungere quello della revisione (una sessantina di euro dopo i primi quattro anni e in seguito ogni due) e quello del tagliando, come minimo un’altra banconota verde. Ma la vera nota dolente riguarda il denaro “bruciato” in benzina: un pieno annuale da quasi mille
Il servizio, attivo dal 2005, consente di noleggiare un veicolo anche per poche ore
Un trucco per risparmiare? Condividere l’auto con il Car Sharing
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tilizzare l’auto solo quando ti serve e pagarla solo per quel che effettivamente la usi. Un sogno? No, si chiama Car sharing. Il servizio nasce da una semplice constatazione: spesso accade che la nostra auto rimanga ferma anche per diversi giorni, ma paghiamo assicurazione, bollo, ecc. per l’intero anno. Oltretutto chi vive in città in genere non brucia esattamente centinaia di chilometri al giorno, ma si limita a spostarsi da casa a lavoro, ad accompagnare i bambini a scuola o in piscina e arri-
vare al supermercato. Da qui l’idea di condividere il mezzo: basta abbonarsi, fare una telefonata per prenotare il veicolo e andare a prenderlo nei parcheggi dedicati. A partire dal 2005, quando il servizio è stato attivato nella nostra città, i soci sono cresciuti fino a raggiungere quota 1150 circa. “Si tratta per lo più di famiglie – spiega il dottor Roberto Burigana, amministratore di CarSharing Firenze – anche se vi è anche una piccola quota di aziende con cui abbiamo un rapporto costante, oltre agli enti pubblici”.
Nella maggior parte dei casi l’auto viene richiesta per un periodo breve, al massimo un weekend, ma più spesso per una giornata o anche un paio d’ore nel pomeriggio. “Attualmente viaggiamo sulle 240 fatture al mese – continua Burigana – ma contiamo di ampliare il giro nei prossimi mesi”. La prossima frontiera sarà quella di posizionare alcune auto della flotta nei parcheggi dei grandi insediamenti abitativi, così da sconfiggere anche la pigrizia di arrivare /F.P. al luogo di sosta più vicino.
euro. Mettiamo che il nostro guidatore medio percorra circa 10 mila chilometri l’anno, considerando il consumo di un’utilitaria pari a circa 12-13 km con un litro e un prezzo della benzina assestatosi attorno a 1,16 euro al litro, il conto è presto fatto: 966 euro solo di carburante. Se il prezzo del diesel è ormai pressoché in linea con quello della verde, i chilometri percorsi con un litro risultano superiori e si riesce dunque a risparmiare qualcosa sul conto finale. Infine ci sono olio, gomme & Co. Se per il primo in genere basta una cinquantina di euro ogni 10mila chilometri, le seconde rappresentano una spesa ben più consistente: dai 70 ai 90 euro a gomma, cifra che però si spalma su un periodo di tempo più prolungato. Il nostro diligente automobilista dovrà poi ricordarsi di cambiare le pasticche dei freni prima di cominciare a sentirle stridere paurosamente. E sarà un’altra mazzata di 120 euro.Poi ci sono le spie che si guastano, i fanalini che si rompono, i fari che si bruciano, per non parlare degli interventi più costosi, come riparare il climatizzatore o rimettere gli airbag che magari si sono aperti in uno scontro. Alla voce “manutenzione” troviamo anche un’altra serie di piccole e grandi spesucce, dai tergicristalli (una trentina di euro l’uno, anche se in alcuni grandi supermercati si possono trovare a 15-20), ai tappetini, fino al cambio della batteria, che diventa più frequente se si tiene l’auto parcheggiata sempre all’aperto. Calcoliamo così un’altra cinquantina di euro l’anno tutto compreso, e il conto è servito. Restano fuori dal conteggio tutte le monetine che se ne vanno semplicemente per parcheggiare, ingoiate dai parchimetri. Ma questo è un capitolo a parte.
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Aprile 2009
PESCA. La popolazione ittica del fiume di Firenze è cambiata e subisce le minacce del temibile Siluro
Arno, vecchi amori e nuovi intrusi Le sue acque, ormai assai poco d’argento, sono popolate
da pesci venuti da lontano: alcune specie sono anche molto invasive, e il risultato è che la pescosità si è dimezzata. Ma i pescatori non demordono Giuditta Boeti
L’
Arno, dentro e fuori. Quello che vive sopra tentativo di afferrare il cibo offerto da qualche turista. il fiume è un mondo da cartolina, istanta- Ma la pesca “piange”. Negli ultimi quattro anni – da nee che fanno il giro del mondo: Ponte quanto emerge da un studio dell’Assessorato provinVecchio, i lungarni, gli Uffizi. Poi c’è un ciale agricoltura, caccia e pesca – si è registrato un calo altro mondo, più sconosciuto ma non meno affascinan- di pescosità di circa il 50 per cento. Il cestino del pete, che popola le acque non più d’argento dell’Arno: scatore si è così ridotto da 4 a circa 2 chili. Le specie ituna popolazione ittica che negli ultimi anni ha visto tiche presenti nel tratto fiorentino dell’Arno sono circa modificare in modo sostanziale i suoi componenti. In 40, di cui il 50 per cento alloctone, cioè non originarie mezzo a questi due mondi vivono – forse sopravvivono dei corsi d’acqua italiani. Le motivazioni che causano – quei fiorentini da sempre innamorati dell’Arno: pe- il dimezzamento della pescosità sono molteplici.Oltre ai danni prodotti dal “Siluro” anscatori, canottieri, barcaioli. Gente che vive ancora la magia di un Le specie ittiche presenti che l’uomo fa la sua parte. Detriti di ogni genere, sacchetti di imfiume, croce e delizia di una città, nel tratto fiorentino mondizia, calcinacci, siringhe ed capace di tenere tutti con il fiato sono circa quaranta erba lasciata crescere senza cura, sospeso nei giorni di piena e poi corrono lungo le sponde del fiume di emozionarli nelle sere d’estate, quando le luci dei lampioni disegnano la superficie del- che diventa inesorabilmente deposito di rifiuti.Ma gli l’acqua e creano capolavoro naturali. L’Arno non è più amanti dell’Arno riescono a vivere ancora la loro pascome una volta. Né dentro, né fuori. Tra le otto catego- sione. Nonostante tutto. A cominciare dai pescatori che rie ittiche inserite nella lista delle cento peggiori specie in ogni periodo dell’anno presidiano il fiume. “L’Arno invasive a livello mondiale, ben cinque sono presenti non è mai solo – dice Pier Luigi Ghilarducci, autore del nelle acque fiorentine (tra cui il famigerato “Siluro” di libro “Nell’acqua e sulle rive” – Sulle rive, in barca, origine asiatica, che divora tutto ciò che trova, o quasi). sulle briglie, l’esile profilo di una canna che si protende E questa è una delle principali minacce per la fauna it- nell’acqua non manca mai. Nel tratto che va dal Ponte tica locale, assieme all’inquinamento e all’alterazione alle Grazie al Ponte Vecchio dove secondo la canzone degli habitat fluviali. I pescatori si consolano con le di Spadaro ‘si specchiava il firmamento’, le acque delgrosse carpe che ancora popolano il fiume e che con l’Arno sono sempre solcate dalle veloci imbarcazioni colpi di coda si lasciano andare a convulsi caroselli, nel dei canottieri fiorentini”.
BIANCO E NERO COMUNICATO
AI SENSI DELL’ARTICOLO 7 COMMA 1 DELLA LEGGE N. 28 DEL 22 FEBBRAIO 2000 “Disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica” La società Web & Press Edizioni Srl editrice del mensile di informazione Il Reporter di Firenze, Fiesole e impruneta, nelle edizioni attualmente pubblicate e in quelle che dovessero essere pubblicate da qui all’ 8 Giugno 2009, a norma della legge n.28 del 22.02.2000 e relative delibere delle autorità competenti, comunica le CONDIZIONI che intende applicare PER LA DIFFUSIONE DI MESSAGGI POLITICI ELETTORALI PER LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE ED EUROPEE INDETTE PER I GIORNI 7 E 8 GIUGNO 2009. Agli annunci pubblicati di tutti i partiti, di tutte le liste, di tutti i movimenti politici e di tutti i candidati verranno applicate le seguenti tariffe in Euro che si debbono intendere al netto dell’Iva al 4% prevista dalla normativa vigente: LISTINO ELETTORALE CON COPERTURA GLOBALE DI TUTTA LA CITTÀ DI FIRENZE E PER I COMUNI DI FIESOLE E IMPRUNETA
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La pubblicazione degli avvisi alle tariffe sopra indicate è prevista, per tutti i numeri in diffusione dal 1.5.2009 sino all’ultimo numero consentito dalle previsioni normative prima della consultazione elettorale cui detti avvisi fanno riferimento. Tutti i soggetti politici aventi diritto avranno garantita la parità di accesso agli spazi per i messaggi politici elettorali. Il criterio di accettazione delle prenotazioni si basa sul principio della progressione temporale e saranno pubblicati tutti gli annunci pervenuti e conformi alle previsioni del documento analitico di cui più sotto sino ad esaurimento degli spazi riservati ai messaggi politici elettorali. Sono ammesse soltanto le forme di messaggio politico previste dalla normativa vigente ed in particolare dall’art. 7 comma 2 della legge n. 28 del 22.2.2000. Tutte le inserzioni devono recare la dicitura “messaggio politico elettorale” ed indicare il soggetto politico committente. Non sono previsti sconti di quantità né sconti o provvigioni di agenzia. Il pagamento dovrà essere effettuato anticipatamente all’accettazione dell’ordine di pubblicazione. Il materiale per la pubblicazione dovrà pervenire completo del nome dei richiedenti ed il materiale di stampa agli uffici della Web & Press Edizioni non meno di 10 giorni lavorativi prima della data di pubblicazione dell’annuncio. L’Editore si riserva di integrare e/o modificare il presente comunicato preventivo ove necessario a seguito della pubblicazione delle delibere dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni di attuazione della legge n. 22 febbraio 2000 n. 28. E’ stato predisposto un documento analitico a disposizione di chiunque abbia interesse a prenderne visione, depositato presso la redazione in Via Kassel, 17/7 Firenze. Le richieste di preventivi e/o pubblicazioni dovranno essere indirizzate alla Web & Press Edizioni Via Kassel, 17/7 50126 Firenze – 055.68.22.1 – 848.80.88.68 – Fax 055.68.22.336.
Tante le figure legate a queste acque
C’era una volta il renaiolo
I
fiorentini hanno smesso di “vivere” l’Arno in modo diretto e quotidiano, come facevano un tempo. Non ci sono più gli stabilimenti balneari (nella zona di Bellariva, almeno fino all’alluvione del ‘66, gli argini erano puliti e l’acqua era limpida e cristallina) anche se, alla come accade nelle odierne Beauty Farm, sulla briglia di Santa Rosa, tra il Ponte alla Carraia e il Ponte Vespucci, durante l’estate, si esibiscono bagnanti in cerca di un’abbronzatura “domestica”. Sono sparite anche le donne che risciacquavano i panni nelle pescaie. E i renaioli hanno smesso di grattare il letto del fiume per trovare la “rena” che costituiva la parte pregiata delle malte da costruzione. Bastava affacciarsi dai lungarni per vedere quegl’infaticabili uomini all’azione: in mezzo al fiume, estate ed inverno, dalla mattina alla sera, con l’immancabile cappello sbertucciato in testa calato sugli occhi. Ma, oggi come allora, chi pesca in città può ritenersi fortunato perché alzare il proprio trofeo in aria ed osservarlo alle spalle della vetrata degli Uffizi, piuttosto che del campanile di Ognissanti, o della
Torre di Arnolfo, o della Chiesa del Cestello, è un’emozione unica. Almeno il fascino è rimasto immutato. Sono cambiati i tempi e di conseguenza gli strumenti della pesca hanno subito modifiche, ma per chi è interessato a conoscere le attrezzature usate dai pionieri della pesca, tra cui un’ingegnosa macchina “acchiappa insetti”, è possibile visitare (l’ingresso è gratuito) l’Art Athletic Center di Walter Rontani, in via Maggio a Firenze, unico museo al mondo nel quale è raccolta un’importantissima collezione di attrezzi sportivi usati sin dal XV secolo nelle varie discipline. /G.B.
Assessorato alla formazione Direzione lavoro e formazione
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LA MOSTRA. Nella Sala d’Arme, fino al 22, ci sono le opere dell’artista fiorentino
L’INTERVISTA
Un arcobaleno color Ghelli
Le porte delle fantasia? Uno stargate sul mondo
Caterina Gentileschi
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Spirali del barone rampante
a sala d’arme esplode di colori. Arcobaleni volanti, barchette a forma di gheriglio, alberelli appuntiti e oceani dalle sfumature blu intenso. E a controllare che tutte le tinte rimangano ordinate al posto, ci pensa un silenzioso squadrone di busti femminili in terracotta. Sono questi i protagonisti della mostra firmata da Giuliano Ghelli - “Le porte della fantasia” - che potrà essere visitata ancora fino al 22 aprile. 62 opere collocate nel suggestivo spazio espositivo della Sala d’Arme di Palazzo Vecchio dalle mani esperte del curatore Maurizio Vanni. “Questa mostra non sarà una mostra per me, sarà un’emozione, non paragonabile a nessun’altra della mia lunga e fortunata carriera. - spiega Giuliano Ghelli - A volte i sogni si realizzano anche per chi è abituato a regalarli”. Accanto alle tele farà la sua apparizione il “pacifico” esercito di terracotta, busti di donna alti 70 centimetri sui quali l’artista applica i simboli della sua pittura e incide brani di poesie di Campana, Saramago, Majakovskij, a significare che le vere vittorie si ottengono attraverso l’arma della cultura. “Giuliano Ghelli affronta la terracotta con il piglio del giovane artista che deve conquistare la materia, con l’incoscienza di colui che desidera ancora meravigliarsi per nuove scoperte e inedite soluzioni artistiche - spiega il
curatore Maurizio Vanni - ma anche con la consapevolezza dell’artista affermato, testimone del proprio tempo, che vuole inviare un messaggio preciso al mondo”. In contemporanea a quella di Palazzo Vecchio, una mostra collaterale è stata allestita presso la galleria Mirabili di Firenze, dove sono esposte oltre 50 opere relative alla ricerca artistica degli ultimi dieci anni. Il catalogo, curato da Maurizio Vanni ed edito dalla Carlo Cambi Editore, raccoglie le immagini dei dipinti esposti in sala d’Arme, le fotografie delle realizzazioni delle sculture nelle fornaci storiche di Impruneta e dell’esposizione dell’Esercito di Terracotta di ritorno dalle mostre in Spagna, Portogallo, Marocco e dall’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo. Oltre al saggio del curatore, nel catalogo è inserita un’introduzione di Paolo Cocchi, assessore alla cultura della Regione Toscana. Durante l’organizzazione della mostra, evidentemente di buon auspicio, Ghelli ha ricevuto l’incarico dall’amministrazione comunale della città di Siena per la realizzazione del Palio dell’Assunta, del 16 Agosto 2009, ed è stato premiato per la 44esima edizione del Premio Internazionale “Le Muse” a Firenze. Entrambe le mostre sono ad ingresso gratuito. Sala d’Arme: aperta dal martedì alla domenica. Galleria Mirabili: dal martedì al sabato.
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tu per con Maurizio Vanni, curatore della mostra “Le porte della fantasia” nella Sala d’Arme, professionista giovane ed esperto che lavora da anni nell’arte contemporanea. Maurizio, quali sono per il curatore le Porte della Fantasia? Sono il risultato di una mostra site specific che ha come elementi principali proprio la porta e la fantasia. Tutti i quadri in mostra sono della stessa dimensione, 150 centimetri per un metro. Ogni quadro rappresenta una porta. La porta è un passaggio, una sorta di stargate, che presuppone ci sia qualcosa al di qua e qualcosa al di là. Un confine immaginario posto dall’uomo. E poi c’è la fantasia, la fantasia dell’artista, che è quella che fa vivere un sogno ad occhi aperti ma proiettato nel quotidiano. E poi c’è l’esercito di terracotta… E poi c’è un esercito di pace che fa da spartiacque nella grande sala di Palazzo Vecchio. Da tempo una vox popoli lega il suo nome all’imminente apertura di un museo a Lucca. Ancora è tutto in fieri, ma posso anticipare che a maggio verrà aperto un museo internazionale, dal carattere non conservatore. Un luogo che sarà in grado di offrire molti servizi. Ospiterà idee frizzanti e particolari e sarà caratterizzato da un veloce susseguirsi di mostre temporanee, il tutto nella cornice di un palazzo del Cinquecento proprio nel centro della città. /C.G.
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cultura
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L’APPUNTAMENTO. In arrivo la 72esima edizione del festival più importante della città
Un Maggio con la cinghia tirata Apre i battenti il 29 e porta al Comunale un cartellone ridimensionato nei costi,
FOCUS
a causa del taglio netto dei finanziamenti statali. Il risultato?
Wagner, atto terzo Sul palco c’è la Fura
Una manifestazione oculata e di qualità, con pochi ospiti ma dai nomi altisonanti
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o spettacolo inaugurale e anche la punta di diamante del 72° Maggio Musicale Fiorentino, nonostante i tagli che hanno costretto a rivedere il resto del programma, è il Götterdämmerung, ‘Il crepuscolo degli dei’ di Richard Wagner, diretto da Zubin Mehta nell’allestimento della Fura dels Baus. Il 29 aprile l’opera chiuderà la tetralogia dell’anello di Nibelungo, messa in scena nel corso della collaborazione triennale tra il Teatro del Maggio e la compagnia teatrale catalana famosa nei cinque continenti. Una sinergia fruttuosa che ha già visto la realizzazione quest’anno del Siegfried nella programmazione invernale con un ottimo successo. Nel “Crepuscolo degli dei” la tensione e la drammaticità arrivano all’apice. Spettacolare e avanguardistico l’allestimento della Fura dels Baus compagnia nota soprattutto per la sua impostazione radicale e anticonformista, le installazioni provocatorie e tecnologiche e la ricerca continua del coinvolgimento degli spettatori nella rappresentazione. Piena la sintonia con il Maestro Metha che ha più volte dichiarato: “In tutta la mia carriera non mi era mai capitato di avere un rapporto così felice con un regista come con Carlus Padrissa”. I miti pagani prenderanno così vita ancora una volta immersi nell’arte d’avanguardia, tra i mille colori di una scena che dà man forte all’orchestra nel proiettare il pubblico direttamente nel sogno e nella fiaba. Il tutto secondo la concezione wagneriana del teatro totale, nel più fedele rispetto dello spirito innovatore del maestro tedesco. /S.G.
Sara Ghilardi
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irenze in apprensione per il Maggio. Il cartellone del 72esimo Maggio Musicale Fiorentino è arrivato in via definitiva dopo essere stato cancellato e riprogrammato rispetto a quello presentato quasi un anno fa. Il motivo sono i pesanti tagli alla cultura e allo spettacolo che hanno costretto alla cura dimagrante anche uno dei festival più blasonati d’Italia, orgoglio e spirito di una città. Un cartellone sofferto, ma garantito anche per quest’anno, presentato assieme alla campagna di sensibilizzazione “senza musica mai” nella quale i musicisti appaiono privi dei loro strumenti. Suoni voci, gesti è il nuovo titolo, per significare la pluralità dei contributi degli artisti che interverranno. Bilanci e guai finanziari a parte, a chi gli chiede che Festival dobbiamo aspettarci il sovrintendente Francesco Giambrone assicura: “Sarà un Maggio bello anche se ripensato rispetto a quello programmato prima che cambiassero in maniera così evidente le condizioni di base, ma un Maggio che mantiene alcuni elementi fondamentali che ne fanno uno degli appuntamenti culturali più interessanti del nostro Paese. Conserverà l’eccellenza che si conquista anche attraverso i nomi. Vedrà protagonista infatti Zubin Metha il direttore principale che completa il ciclo wagneriano insieme ad altri grandissimi come Muti, Abbado e Bartoletti”. Tutto pronto quindi per il debutto il 29 aprile con il Crepuscolo degli dei di Richard Wagner, frutto della collaborazione tra Metha e la Fura Dels Baus. Altro fiore all’occhiello del Festival la prima assoluta dell’opera contemporanea Patto di sangue di Matteo D’Amico. “Quest’anno è la volta di nuova produzione- spiega il Direttore artistico Paolo Arcà – Il lavoro del compositore italiano Matteo D’Amico. Certamente la possibilità di mettere in scena nuovi titoli è la dimostrazione della
fiducia che noi abbiamo nel teatro musicale, che non si ferma al repertorio ma vive nella contemporaneità”. Un omaggio alla carriera è quello che il Festival tributa a Sir Peter Maxwell Davies, il compositore inglese che festeggia nel 2009 il 75° compleanno e che sarà presente a Firenze il 29 maggio al concerto a lui dedicato dal Contempoartensemble diretto da Mauro Ceccanti. A chiudere il Festival il 1° luglio il tradizionale Galà di
danza e il grande Concerto diretto da Metha, con la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi. Anche quest’anno il Festival ospita Maggio Off, la rassegna parallela con una proposta meno tradizionale che si apre ad altri generi musicali. L’altro lato della musica è il tema di questa terza edizione che si inaugura il 22 maggio e prosegue con altri cinque appuntamenti fino al 24 giugno, festa di San Giovanni.
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cultura
Aprile 2009
IL FESTIVAL. Dal 23 al 26 torna l’appuntamento per gli amanti del ballo argentino
Ad aprile Firenze si veste di tango
Camilla Sanpietrini
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’uomo guida, la donna segue. Lui ropeo. La settima edizione del Firenze Tango le cinge la schiena con la destra e Festival si svolgerà dal 23 al 26 aprile in vari con la sinistra le tiene la mano, in luoghi della città. Le due giornate principali un abbraccio che è insieme pas- si terranno al Saschall e interverranno ballesione allo stato puro, sensualità e ritmo. Il rini e insegnanti internazionali, oltre a musitutto al suono di una musica struggente e a cisti di primo livello. Stages di tango salon, tratti drammatica. E’ il tango argentino, un nuevo e milonguero, milonga, vals, tecnica, pensiero triste che si balla secondo la cele- chacarera, canyengue sono gli ingredienti di bre definizione dello scrittore argentino Luis questa edizione. Accanto agli elementi della Borges. Una danza che sintetizza anche un tradizione via libera anche alla sperimentamodo di essere e di sentire, nella quale l’im- zione con la sala del Tango Lounge dedicata provvisazione e l’affiatamento la fanno da all’ascolto e al ballo di selezioni musicali di padroni. Dai sobborghi di Buenos Aires dove musica di tango elettronico ed alternativo. E è nato nella seconda metà dell’800 il tango poi c’è Swingintango una formazione jazz ha affascinato mezzo mondo. Anche Firenze che suona temi di tango tradizionale con arper alcuni giorni diventa capitale di questa rangiamenti jazz. Molto atteso dagli amanti danza con il Firenze delle emozioni del Tango Festival, uno tango, lo spettacolo Accanto agli elementi degli eventi più attesi di venerdì 24 intitodella tradizione via libera dai tangheri e dagli lato quest’anno “coanche alla sperimentazione lores de tango”. “Chi amanti dell’autentica con il Tango Lounge cultura del tango arpercorre le strade di gentino in Italia e alBuenos Aires è inl’estero, ideato da Patricia Hilliges e Matteo vaso dalla forza dei colori della città, delle Panero, ballerini di grande esperienza che case, della vita dei quartieri in cui è nato e insegnano in molte città in Italia e in Euro- vive il tango.” Un omaggio ai colori che fra pa ed hanno partecipato ad alcuni tra i più mille sfumature esprimono le emozioni più importanti festival a livello nazionale ed eu- profonde che sono parte della vita del tango.
Protagonisti di questo viaggio: il rosso dei tramonti incendiati, delle passioni che esplodono improvvise, il blu dei cieli, del mare, del ricordo, il giallo delle terre sconfinate, del silenzio, del rimpianto per la patria lonta-
na, il nero della notte che tutto avvolge come una furente passione. Protagonista l’Ensemble Hyperion, un’orchestra di tango formata da 8 elementi, cantante e 5 coppie di ballerini di fama internazionale.
L’EVENTO. Alla Sala d’Arme di Palazzo Vecchio una mostra ricorda “la pacifica rivoluzione”
Se l’unità nazionale comincia in Toscana “L
a pacifica rivoluzione Toscana”, così è stato definito il corteo che il 17 Aprile 1859 partì da piazza Indipendenza e arrivò in piazza della Signoria issando la bandiera tricolore sulla facciata di Palazzo Vecchio, dopo la cacciata dalla città del granduca Leopoldo II. Comincia così la storia di un’indipendenza tutta toscana, che ebbe un ruolo fondamentale nell’unificazione dell’intero Paese. Per ricordare questo pezzo importante di storia made in Tuscany, il 27 aprile apre i battenti nella sala d’arme di Palazzo Vecchio la mostra “27 aprile 1859: l’alba dell’unità nazionale a Firenze e in Toscana”. Gli oggetti in mostra,
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disposti in ordine rigorosamente cronologico, sono dipinti, disegni, stampe, incisioni, bandi e manifesti dedicati ai fatti e alle figure più rappresentative del periodo, ma anche caricature e allegorie tratte dai giornali satirici della metà dell’Ottocento. E ancora si potranno ammirare divise, armi, monete e francobolli, oltre ai tre scranni ritrovati di recente, che facevano parte del corredo del parlamento fiorentino e sui quali sedevano Bettino Ricasoli, Adriano Mari e Ubaldino Peruzzi. Una carrellata completa che ripercorre gli anni dell’indipendenza, cominciata nel granducato e finita con l’Unità d’Italia nel 1861. Proprio in occasione
delle celebrazioni per l’unità nazionale, che verranno festeggiate nel 2011 e delle quali saranno protagoniste le tre capitali d’Italia – Firenze, Torino e Roma – il comune di Firenze promuove questa iniziativa per poter scandire un momento dopo l’altro gli eventi che hanno portato l’Italia all’unificazione definitiva ed evidenziare il ruolo fondamentale che la città ebbe all’interno del processo risorgimentale italiano. Gli oggetti in mostra sono stati messi a disposizione da numerosi enti prestatori tra cui la Fondazione Spadolini, il museo del Risorgimento e la galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti. Fino al 7 giugno. /L.V.Z.
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cultura
Aprile 2009
ARTE CONTEMPORANEA. Bagarre tra Accademia e ExTre per l’aggiudicazione dell’appalto
Ex Quarter, una storia infinita Sara Ghilardi
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l giallo di un documento di identità misteriosamente sparito sta dietro la gestione contesa dell’ ex Quarter, il centro per l’arte contemporanea di Viale Giannotti. Il Quarter di Gavinana chiuso dal 2006 e lasciato al degrado, è stato l’oggetto di un bando del Comune, per riqualificarlo e rimetterlo in funzione. Una gara alla quale hanno partecipato l’Accademia delle Belle Arti e l’associazione Extre Toscana. Ma il progetto presentato dall’Accademia non era stato neanche valutato a causa della documentazione arrivata incompleta per ben due volte alla commissione giudicante. Una vicenda complicata da questioni esclusivamente burocratiche: la fotocopia di un documento smarrita ha fatto accantonare un’idea potenzialmente molto interessante per la città. Un pasticcio, un rompicapo che ha mandato su tutte le furie il presidente dell’Accademia Paolo Targetti che quel documento rivendica di averlo consegnato. Fatto sta che l’aggiudicazione della gara è andata all’Associazione Extre Toscana che ha già pronto il programma di eventi, mostre ed esposizioni .Un esito che ha suscitato malumori per l’esclusione di una realtà storica importante come l’Accademia, bisognosa di nuovi spazi, che però ha annunciato l’intenzione di ricorrere al Tar per andare fino in fondo a questa vicenda. Di come sono andate le cose si era rammaricato anche il Presidente della Commissione Cultura Dario Nardella. Il fatto evidente è che una gara senza almeno due alternative da prendere in considerazione non è una gara, almeno dal punto di vista dei conte-
nuti. Per salvare capra e cavoli è intervenuto l’Assessorato alla Cultura con la proposta di nuovi spazi.“Ancora deve essere tutto aggiudicato” ha messo le mani avanti l’Assessore Giani “Io spero comunque di prevenire eventuali riscorsi al Tar trovando anche per l’Accademia una giusta collocazione per le esigenze didattiche che ha prospettato”. Allo studio c’è infatti la proposta di assegnare all’Accademia un paio di padiglioni del Parterre, che ben si adatterebbero allo scopo didattico. Niente gestione in tandem quindi, come si era pensato in un primo momento, ma una soluzione che lascerebbe a ciascuno i suoi spazi, trovando una soluzione per il Quarter senza ulteriori ritardi, visto che da marzo la struttura avrebbe dovuto entrare nuovamente in funzione se non ci fosse stato l’intoppo di una fotocopia.
Ex-Quarter
LA RECENSIONE. Il volume del regista e giornalista Gabriele Parenti
Leader e politici, in un libro le istruzioni per l’uso
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e elezioni amministrative sono vicine, molti candidati sono già in pista e alle prese con le strategie per un’efficace e, si spera, vincente campagna elettorale. Questione delicata, con cui gli aspiranti sindaci e presidenti dovranno fare i conti, è il fondamentale rapporto con la stampa e i media in generale. Per quelli un po’ a digiuno, candidati e non, viene in soccorso un recentissimo libro edito dall’editore fiorentino Mauro Pagliai: “Napoleone in sala stampa”, strategie d’immagine nella storia, scritto dal giornalista e regista Rai Gabriele Parenti. Il volumetto (pagg. 176, euro 10) ripercorre a grandi linee la storia dei grandi politici e comunicatori del passato. Scopriamo così che “spin doctor” è il termine coniato dal giornalista americano William Safire nel 1984
per definire i consulenti politici che elaborano strategie d’immagine. Nei secoli scorsi molti statisti sono stati anche degli ottimi spin doctor per la capacità di rendere popolari alcune scelte politiche, di volgere a proprio favore un evento negativo. Giulio Cesare e Napoleone sono stati dei veri maestri in questo campo. Ci sono state poi situazioni in cui campagne di stampa hanno determinato le scelte politiche o personaggi il cui reale profilo è sublimato nel mito (da Lawrence d’Arabia a Che Guevara). Gabriele Parenti ha realizzato vari programmi per le reti nazionali della Rai e per Rai International. Autore di documentari e di docu-fiction, attualmente coordina i programmi culturali della sede Rai di Firenze. /Ciro Becchimanzi
L’avvocato Aldo Fittante risponde A cura del Prof. Avv. Aldo Fittante
Sono titolare di un’azienda toscana i cui prodotti, interamente realizzati in Italia, riscuotono un notevole successo. Constatando che nel mercato vengono sempre più spesso offerti prodotti recanti l’etichetta “Made in Italy” la cui realizzazione è però riconducibile al nostro Paese solo in misura ridotta se non nulla, sono a chiederle delucidazioni in ordine alla regolamentazione giuridica dell’utilizzo di tale marchio. Gentile lettore, il tema che mi richiede di approfondire è di estrema attualità e coinvolge da vicino l’oggetto del Corso di Laurea in Disegno Industriale della Facoltà di Architettura di Firenze nell’ambito del quale sono docente in Diritti d’Autore. Il Corso di Laurea in Disegno Industriale dell’Ateneo fiorentino, istituito con la consapevolezza che Firenze e la Toscana rappresentino l’origine della moda del brand e del design – come da sempre sostenuto dal Prof. Massimo Ruffilli e dal Presidente Prof. Vincenzo Legnante – offre un percorso formativo completo per coloro che vogliano intraprendere la professione di designer. In quest’ottica il problema della tutela del Made in Italy non può non costituire un focus nell’ambito della formazione degli studenti. L’espressione anglosassone “Made in Italy”identifica tradizionalmente il prestigio della produzione artigianale ed industriale italiana, ed un conseguente primato dei nostri prodotti nella competizione commerciale internazionale. È chiaro a tutti infatti che l’utilizzazione di questo marchio induce nel consumatore una garanzia di qualità, creatività, stile e design tale da costituire un valore aggiunto in termini di vantaggio concorrenziale delle nostre imprese nella competizione globale. È anche vero però che spesso il valore suggestivo che il marchio “Made in Italy”è in grado di evocare può prestarsi a forme di abuso dannose sia per il consumatore sia, a ben guardare, per le imprese che di esso si avvalgono nel pieno rispetto delle regole del gioco. Infatti, riferendomi alla nostra realtà economica, è un dato di fatto la tendenza soprattutto della grande impresa a competere nel mercato globalizzato trasferendo parte della propria produzione al di fuori del nostro Paese, usufruendo di un sensibile vantaggio soprattutto in termini di costo del lavoro. Ne deriva per il consumatore il concreto rischio di fare affidamento sulle qualità che il marchio “Made in Italy”è in grado di evocare, acquistando però un prodotto nel quale il contributo apportato in termini di realizzazione dal nostro Paese è davvero modesto. In controtendenza invece le piccole e medie imprese italiane che, non disponendo della stessa facilità di reperire risorse, non sono in grado con la stessa facilità di esternalizzare
la propria produzione e, dovendo sopportare costi produttivi più elevati, si trovano in una situazione concorrenzialmente svantaggiata. Facile comprendere le ragioni per le quali da un lato le grandi imprese hanno interesse a che prevalga una regolamentazione giuridica dell’uso del marchio “Made in Italy”meno restrittiva e, viceversa, le piccole e medie imprese sono favorevoli ad una disciplina maggiormente rigorosa. Un problema a ben guardare di politica economica prima ancora che strettamente giuridico. Sotto quest’ultimo profilo mi preme comunque segnalare che l’intervento recente maggiormente rilevante in materia si è avuto con la finanziaria del 2003, quando il nostro Legislatore ha deciso di rendere maggiormente incisiva la tutela penale del cd. “Made in Italy”. Modificando l’art. 517 c.p., concernente la “Vendita di prodotti industriali con segni mendaci”, si è provveduto ad includere nella condotta sanzionata dalla riferita norma penale incriminatrice anche la stampigliatura “Made in Italy”su prodotti e merci non originari del nostro Paese nonché l’uso, anche se accompagnato dalla specificazione dell’origine o della provenienza estera del prodotto, di segni, figure, o quant’altro possa indurre il consumatore a ritenere che il prodotto o la merce sia di origine italiana. Si pensi al caso, tutt’altro che infrequente, in cui nell’etichetta di un determinato prodotto non realizzato in Italia, accanto ad una indicazione inerente la reale origine del medesimo, si accompagni un riquadro recante la dicitura “Italy”o i colori della bandiera italiana. Se l’intervento in questione, ed altri successivi, si mostravano astrattamente idonei ad offrire una maggiore tutela, nell’applicazione concreta che della norma ha fatto la giurisprudenza ne è derivato tuttavia un notevole svuotamento di contenuto. Mi riferisco a pronunce, anche recenti, della Corte di Cassazione nelle quali i giudici italiani hanno mostrato di accogliere un orientamento particolarmente restrittivo dell’art. 517 c.p., privilegiando l’accezione di “provenienza giuridica”rispetto a quella di provenienza materiale o geografica del prodotto. In altre parole si è ritenuto che relativamente ai prodotti industriali, la cui qualità dipende dalla affidabilità tecnica del produttore, per origine o provenienza del prodotto debba intendersi la sua origine imprenditoriale, cioè la sua fabbricazione da parte di un imprenditore che assume la responsabilità giuridica, economica e tecnica del processo produttivo: ne deriva la possibilità che l’imprenditore affidi a terzi l’incarico di produrre materialmente un prodotto secondo le linee guida da lui stabilite, per poi apporvi regolarmente il proprio marchio. Di segno opposto tuttavia le recentissime novità che, ancora allo studio del Parlamento, si candidano a soddisfare le istanze di una regolamentazione più rigorosa e restrittiva dell’uso
del marchio “Made in Italy”. In particolare nell’ambito del disegno di legge n. 1441 ter (A.S. n. 1195 al Senato) si prevede un interessante emendamento specificamente dedicato alla materia. Si tratta dell’art. 11 bis del riferito A.S. nel quale si specifica che un prodotto possa essere messo in commercio con la stampigliatura Made in Italy, solo qualora la sua produzione sia avvenuta esclusivamente o principalmente in Italia, e almeno il 70% dei relativi costi di manifattura siano imputabili a fasi di lavorazione avvenute in Italia. Alla proposta si accompagna anche la previsione dell’obbligo dei produttori di indicare in apposita etichetta, da accompagnare al marchio Made in Italy, la filiera produttiva del manufatto relativamente al suo ciclo di produzione, specificando per ogni fase di lavorazione i Paesi che hanno contribuito alla sua realizzazione. Se la modifica dovesse essere licenziata dal Parlamento, ma allo stato i relativi lavori parlamentari sono ancora in itinere, ne deriverebbe un notevole rafforzamento in termini di garanzia sia dell’affidamento che il consumatore ripone nel marchio “Made in Italy”sia della tutela del medesimo come strumento di vantaggio competitivo delle nostre imprese soprattutto piccole e medie – fiore all’occhiello della nostra economia – nell’agone del mercato globale. Per contattare il Legale: Posta elettronica: fittante@fol.it Telefono: 055 2337651 • fax 055 2306552
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Mostre Ferdinado I De’ Medici. Maiestate tantum Dal 2 Maggio all’1 Novembre
Museo delle Cappelle Medicee – San Lorenzo Il granduca Ferdinando I (1549 – 1609) fu tra le figure eminenti della dinastia medicea, e il quarto centenario della sua morte verrà ricordato con una mostra, promossa dal Polo Museale fiorentino unitamente all’Opificio delle Pietre Dure, che da Ferdinando fu fondato. La mostra, che ha per titolo il motto personale di Ferdinando I (Maiestate tantum), si concentra su due eventi emblematici, entrambi legati a quella politica di affermazione dinastica che fu di guida all’operato di Ferdinando. Le nozze con Cristina di Lorena, della famiglia dei reali di Francia, e il prezioso altare-ciborio per il mausoleo di famiglia, la Cappella dei Principi, scelta a sede dell’esposizione. I marmi vivi. Gian Lorenzo Bernini e la nascita del ritratto barocco Fino al 12 luglio
Museo Nazionale del Bargello Dopo la mostra “Bernini and the Birth of Baroque Portrait Sculpture” organizzata dal Getty Musem di Los Angeles e dalla National Gallery di Ottawa (5 agosto 2008 - 8 marzo 2009), anche Firenze rende omaggio all’artista e alle sue eccezionali qualità di ritrattista: con il busto di Costanza Bonarelli, il Museo Nazionale del Bargello possiede infatti la testimonianza più emozionante e più celebre della svolta che Gian Lorenzo Bernini (1598-1680) operò
nel genere della ritrattistica scultorea.
Concerti Max Gazzè 6 Aprile
Teatro Puccini
stati inseriti anche nell’album live con la Omnia Symphony Orchestra uscito nel 2007, ma ormai la voglia di canzoni nuove tra i fan era altissima. L’occasione per ascoltare dal vivo queste composizioni sarà il tour già in preparazione che partirà anch’esso ad aprile. Al momento non si hanno indiscrezioni circa il titolo del nuovo disco o particolari sul contenuto.
raffinatezza stilistica, ma allo stesso tempo allarga il proprio orizzonte artistico, spaziando dal lento classico di “Se non ami” alle atmosfere sincopate di “Le mie mani” con una chitarra reggae dall’incedere percussivo.
Saschall
Nelson Mandela Forum
Il progetto live “Casi ciclici” è prima di tutto uno spettacolo audio visivo. Le canzoni seguono un ordine preciso e sono accompagnate da immagini che rendono parole e musica visibili, ne dilatano il contenuto, le interpretano e le estendono. Un film sonoro in cui Max coinvolgerà il pubblico nel suo modo eclettico e originale. Elettro-acustico perché la voglia di sperimentazione di Max trascende i generi musicali e per questo progetto ha scelto musicisti provenienti da mondi musicali diversi e apparentemente incompatibili: Megahertz (teremin e sintetizzatori) Sergio Carnevale (batteria), Silvia Catasta (flauto traverso e ottavino) e il Quartetto d’Archi EdoDea. Nomadi 19 Aprile
Saschall I Nomadi stanno per tornare con un disco di canzoni nuove ed un tour. Ad aprile è prevista infatti l’uscita del nuovo album, il primo con materiale inedito da studio dal 2006, anno in cui pubblicarono “Con me o contro di me”. Due inediti erano
Nek 23 Aprile
Saschall Il nuovo tour di Nek, è il risultato di un lavoro durato più di due anni. Tanto è passato dall’uscita di “Nella stanza 26” a “Un’altra direzione”, titolo dell’ultimo album. Un disco di composizioni originali, capace di ripercorre un’evoluzione personale che rimane fedele alla sua
Gigi Proietti 16 e 17 Aprile
Nelson Mandela Forum Fiorella Mannoia 29 Aprile
Tiziano Ferro 22 Aprile
Un tour che porta a Firenze il nuovo album di Tiziano Ferro, “Alla mia età”, uscito in contemporanea in 42 paesi del mondo. E’ il quarto della sua carriera iniziata nel 2001, a soli 21 anni, con il singolo “Xdono” e l’album “Rosso Relativo”. Il titolo dell’album suggerisce il contenuto autobiografico di questo suo nuovo lavoro. Tiziano riassume in 12 canzoni tutto quello che il suo cuore ha metabolizzato in questi ultimi due anni. Questo album lo ha visto collaborare con Ivano Fossati e Franco Battiato con cui ha scritto rispettivamente i brani ‘Indietro’ e ‘Il tempo stesso’ e con Kelly Rowland con cui ha duettato nel bonus track ‘Breathe gentle’ (versione inglese del pezzo con Fossati).
ed editoria, Corrado torna in scena a grande richiesta, con uno spettacolo interamente dedicato ai suoi personaggi vecchi e nuovi.
Dopo il successo del tour legato alla raccolta “Canzoni nel tempo”, che ha visto l’artista nelle piazze d’Italia durante tutta l’estate 2008, Fiorella Mannoia torna ad esibirsi dal vivo per presentare il suo nuovo lavoro “Il Movimento del dare”. E’ un album che contiene collaborazioni con alcuni dei più grandi autori della musica italiana tra cui Ligabue, Fossati, Jovanotti, Battiato e molti altri. Sono canzoni, quelle contenute nel nuovo album, che sembrano non scritte per lei, ma quasi da lei, tanta è la capacità di Fiorella di sapersi immedesimare nelle parole degli uomini che scrivono per lei e al tempo stesso la capacità degli autori di riuscire a scandagliare l’animo femminile e di esprimere sono cose che (di solito) “gli uomini non dicono”.
Teatro Corrado Guzzanti 7 Aprile
Nelson Mandela Forum Dopo gli ultimi anni passati tra apparizioni tv, cinema
Con il suo nuovo show, Gigi rende omaggio a tanti grandi del teatro e a un genere, il “ Varietà” che tanto fece divertire e ancora oggi diverte il pubblico di ogni età, condizione e censo. Accompagnato come sempre dalla sua orchestra di fedelissimi, dieci elementi scelti tra i migliori musicisti italiani, la compagnia di attori, il balletto, e le figlie Susanna e Carlotta, Proietti nello spettacolo alterna canzoni romane a grandi successi internazionali; liriche d’amore e sketch esilaranti; nuovi e vecchi personaggi con una chicca d’autore: l’atto unico “ Pericolosamente” di Eduardo De Filippo. Nel mezzo del cammin. Canti e canzoni dall’inferno di Dante 23 e 24 Aprile
Teatro di Rifredi Una rivisitazione moderna dell’Infreno dantesco, curata, realizzata e diretta da Angelo Savelli e interpretata da Carlo Monni, insieme a Nicola Pecci, Andrea Bruno Savelli, Massimo Grigò, Marzia Risaliti. Amore e psiche. La favola dell’asino d’oro Dal 14 al 19 Aprile
Teatro della Pergola “L’Asino d’oro” è uno dei due grandi romanzi “moderni” dell’antichità romana (e non solo) insieme al “Satyricon” di Petronio, e non a caso,
dopo aver affrontato lo scorso anno il Satyricon, ora mi impegno nella messa in scena dell’Asino d’oro (conosciuto anche col titolo di Metamorfosi). E così come per il Satyricon mi ero concentrato sull’episodio della Cena di Trimalcione, per l’asino, non ho preso l’intero romanzo ma la sua parte centrale, senz’altro la più bella, poetica e suggestiva, “la favola di Amore e Psiche”.
Visite guidate Archeologia Narrante Dal 15 Aprile al 14 Giugno
Centro di Restauro e archeo-antropologia Nell’ambito dell’iniziativa “Archeologia narrante” del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, dal 15 aprile al 15 giugno 2009 sarà possibile effettuare visite guidate ai laboratori del Centro di Restauro e di Archeo-antropologia della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana. Le visite si svolgeranno, su prenotazione, la mattina dei giorni lunedì, mercoledì e venerdì. Sarà possibile prenotare anche visite pomeridiane, limitatamente al mese di maggio, per i giorni lunedì e mercoledì. I partecipanti potranno apprendere le principali fasi delle attività svolte e osservare gli interventi in corso, inoltre, verranno illustrate le caratteristiche degli apparecchi e delle attrezzature impiegate. Le prenotazioni potranno essere effettuate dal lunedì al venerdì dalle ore 10,00 alle ore 12,00 ai seguenti numeri: Centro di Restauro 055.0949311 o 055.0949336. Laboratorio di Archeo-antropologia 055.253273
FIORENTINA. Il danese sta vivendo la sua quinta stagione (la più complicata) in maglia viola
“Martino” è tornato. E ora pensa al futuro Cristina Guerri
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Martin Jorgensen
Ha fatto il suo rientro in campo dopo sei mesi di stop a causa di un virus che, per diverso tempo, ha fatto discutere (e preoccupare) Firenze. Ora, lasciato il peggio alle spalle, Jorgensen - che ha il contratto in scadenza – è concentrato sul suo rinnovo. “Sono ottimista, ma devo guardarmi intorno per non arrivare a giugno senza sapere dove giocare”. E da “grande” sogna di allenare i bambini
artin Jorgensen, 35 anni il prossimo 6 ottobre, sta vivendo la sua quinta stagione in maglia viola. Stagione che, senza dubbio - assieme alla prima - è quella più complicata. Il danese è stato fuori dal campo per quasi sei mesi a causa di un virus provocato dal morso di un insetto. “Non vengo da un periodo semplice. Per la prima volta sono rimasto tanti mesi senza calcio, è stata durissima, anche perché ho dovuto fare diversi controlli – racconta -. Come stavo? Sempre abbastanza sereno, anche se a Firenze sono circolate un sacco di voci. Prima nessuno aveva il coraggio di dirmi cosa avevo, me l’hanno detto dopo, quando avevano capito che tutto si sarebbe risolto. Comunque – continua - ho preso quel virus da un insetto, non so quando, certamente prima del ritiro a Castelrotto, una settimana o forse quindici giorni prima”. Il suo rientro nella partita di ritorno con l’Ajax, assieme a quello di Almiron - in una gara che, alla fine, ha visto la Fiorentina uscire dalla Coppa Uefa - è stato messo sotto accusa dalla critica. Acqua passata, ormai. Il centrocampista, con tante esperienze in difesa e in attacco, vive invece ora una situazione di stallo a causa del suo contratto in scadenza a giugno. Il ds Pantaleo Corvino ha detto che l’accordo non si è trovato per 50mila euro... “Se la cifra fosse stata 50mila euro avrei già firmato – spiega “Martino” - dipende da tutte e due le parti, io sono ottimista, anche se devo guardarmi intorno per non arrivare a giugno senza sapere dove giocare. Speravo di chiudere il discorso in poco tempo. Comunque non sono deluso o arrabbiato”. Il suo futuro,
nel caso sfumasse il rinnovo con la società viola, è in Danimarca. “Mi tengo in contatto con Brian Nielsen (diesse dell’Aarhus, il suo primo club da professionista, ndr), è un amico, ma prima di tutto vorrei evitare di giocarmi gli ultimi anni cambiando squadra. Si tratta di capire quanti e quali passi si possa fare l’uno verso l’altro. In Italia? Solo alla Juve!” (ride, ndr). Una cosa è certa, quindi. Quando Martin appenderà le scarpette al chiodo vivrà con la sua famiglia in Danimarca, dove, probabilmente seguirà l’attività di famiglia. “Forse lavorerò con la mia famiglia, i miei hanno un’agenzia di viaggio (trentacinque pullman) ad Aarhus – dice - anche se vorrei restare sempre vicino al mondo del calcio. Mi piacerebbe fare l’allenatore dei bambini, non mi vedo come direttore sportivo o team manager”. L’ipotesi di vederlo nelle vesti di dirigente viola, infatti, era solo uno scherzo tra lui, Corvino e Mencucci. Se continuasse a giocare a calcio fino al 2010, Jorgensen, che ha praticamente giocato in tutti i ruoli - tranne da portiere e difensore centrale - potrebbe diventare l’unico calciatore danese ad aver partecipato a tre mondiali. Intanto, con la maglia viola ci sono da conquistare i preliminari di Champions. Obiettivo difficile ma non impossibile, per Martin. “Quest’anno è mancata un po’ di convinzione ed esperienza. Scendevamo in campo con la mentalità di essere più forti degli altri, sia come singoli che come collettivo. Bisogna essere più umili. Per il quarto posto – conclude - sono fiducioso, abbiamo reagito alla critica e lavorato per la squadra: dopo la partita con l’Inter ho visto la reazione che serviva”.
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CENTRO DI RIABILITAZIONE FISIOTERAPIA Direttore Sanitario Prof. E. Piccoli Sede: Via C. Franceschi Ferrucci 48 (FI) Tel. 055 6541049 fax. 055 6541085 e-mail: camessas@libero.it Informazioni - Prenotazioni: Lunedi - Venerdi ore 08,30 - 19,30 LA PERIATRITE DELLA SPALLA La periatrite della spalla è una espressione generica di una sindrome dolorosa causata da una patologia periarticolare. Si distinguono diverse sindromi: spalla dolorosa semplice (tendinite del m. sovraspinoso o del capo lungo del m. bicipite brachiale), spalla dolorosa acuta (associata a borsite calcifica subacromiale), spalla bloccata o congelata (capsulite adesiva), sindrome da conflitto sotto-acromiale (rottura della cuffia dei rotatori). E’ frequente sia in attività lavorative che sportive, per traumi efficienti, microtraumi ripetuti, sovraccarico funzionale notevole. Si manifesta clinicamente con limitazione funzionale e dolore che si accentuano nei movimenti attivi e passivi. Generalmente il dolore è localizzato sulla faccia antero laterale della spalla con possibile irradiazione sulla faccia anteriore del braccio. Il trattamento all’inizio è conservativo associando terapia farmacologia per via generale e locale. Efficace è la terapia fisica strumentale (Ultrasuoni, Ionoforesi, Tens, Laserterapia, Tecarterapia). Per potenziare i risultati della terapia medica e fisica è indispensabile il trattamento riabilitativo per riattivare la motilità articolare compromessa specie nella spalla bloccata, per rinforzare i gruppi muscolari deficitari, con automotivazione del paziente per un migliore recupero funzionale della spalla.
PRESTAZIONI • Terapie strumentali: - ultrasuoni - ionoforesi - idrogalvanoterapia - elettroterapia antalgica - infrarossi - elettrostimolazioni muscolari - compex - magnetoterapia - trazione vertebrale • Tecar terapia • Laserterapia (a diodi-CO2) • Terapie manuali: massaggio - pompage - linfodrenaggio • Riabilitazione neuro-motoria e funzionale • Ginnastica vertebrale segmentarla • Ginnastica posturale • Visite Specialistiche: - Fisiatria - Ortopedia - Neurologia - Oculistica - Dermatologia - Medicina dello Sport -
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FUORI DAL CAMPO. Mutu & Gila? No, i veri protagonisti viola sono i supporter
Vita da tifosi (ogni maledetta domenica) Cristina Guerri
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on sono solo Mutu & Co. i protagonisti della domenica. Perché, per 11 maglie viola che scendono in campo, ci sono migliaia di tifosi a sostenerle. E sono proprio loro, forse,
i veri protagonisti. A cui Il Reporter ha deciso ora di dare spazio. Lorenzo la partita la vede in maratona. “Come va quest’anno? C’è un problema di modulo tattico, oltre che di condizione fisica – dice - il centrocampo non corre. Penso che sia difficile raggiungere il quarto posto, anche se sono fiducioso. Il contratto di Jorgensen?
Andrea ha l’abbonamento da 11 anni (“ma l’ultima stagione con Cecchi Gori non l’ho fatto”), Paolo è un “aficionado” della Fiesole, Alessandro va allo stadio dal ‘75. E ora dicono la loro
Dipende quanto vuole, anche se per un anno glielo rinnoverei. Rimpianti per Pazzini? No. sono sempre stato un suo sostenitore, avevo anche la maglia, però oggettivamente non faceva gol neanche a spingerlo. In futuro mi piacerebbe vedere la Fiorentina in un nuovo stadio, non importa dove, basta che abbia 50.000 posti e sia coperto. La dirigenza viola? non si potrebbe averne una migliore”. Andrea è abbonato da 11 anni. “L’ultima stagione con Cecchi Gori non l’ho fatto perché ero contro di lui – racconta - anche se compravo il biglietto. Prima andavo in curva, ora mi godo la tribuna. Questa è stata una stagione di alti e bassi; credo che non ce la faremo ad andare in Champions... spero di sbagliarmi, ma la penso così. Sono affezionato al Franchi, ma purtroppo è obsoleto. Lo stadio nuovo va bene anche a Sesto, quello del Bayern Monaco è fuori dal centro della città. Rimpiangere Pazzini? Troppo facile, ora”. Paolo ha l’abbonamento da ben 7 anni in Fiesole. Si definisce un po’ un cane sciolto, non facendo parte di nessun gruppo organizzato. “I Della Valle hanno investito molto, soprattutto su due giocatori, Vargas e Gilardino. Uno, i’ Gila, li ha ripagati, l’altro ancora deve esplodere. L’anno prossimo – chiosa - manderei via parecchi giocatori per stare tra le prime quattro-cinque del campionato. Chi vorrei? Ivanovic e Diego, anche se sogno Messi. Jorgensen va premiato con il rinnovo, è un giocatore di cuore che si è anche in ruoli non suoi quando ce n’era biso-
di Giovanni Carta
Le barriere da abbattere Chissà se Firenze avrà mai uno stadio nuovo. Nell’attesa - a dire il vero neanche tanto trepidante - di saperlo, pensiamo a cosa abbiamo a disposizione adesso. Lo stadio comunale oggi intitolato ad Artemio Franchi, progettato da Pier Luigi Nervi nel 1929, fu costruito tra il 1930 e il 1932. A conferma dei corsi e ricorsi storici, allora si discuteva sulla localizzazione: alle Cascine o alle Cure? Alla fine si optò per la capiente area della Piazza d’Armi, dedicata a Marte, dio della guerra. C’era anche la pista di atletica, sacrificata nel 1990 quando lo stadio fu ritoccato per ospitare quattro gare dei campionati del mondo. Da allora nessun altro intervento, nel rispetto della sacralità del monumento nazionale, se si escludono quelli, esterni, imposti dal decreto anti-violenza del 2007: i tornelli e la recinzione metallica di pre-filtraggio, orrendo scempio “regalato” alla già tartassata popolazione residente. Guardando al futuro, è desiderabile una manovra al contrario: l’abbatti-
gno. Il Pazzo? È’ uno dei migliori attaccanti italiani, anche se l’ho sempre criticato”. Alessandro va allo stadio dal ‘75. “E’ un’annata al di sotto delle aspettative, con tutti i giocatori che sono arrivati in estate – commenta che cambiamenti farei? La Fiorentina
mento delle barriere che separano gli spettatori dal campo di gioco. Come si vede già in molti stadi europei, a partire dall’ex-hooligana Inghilterra, e come si dovrebbe vedere - salvo imprevisti - allo stadio Olimpico di Roma in occasione della prossima finale di Champions League. Senza per forza scadere nella retorica, sono tante le barriere da abbattere nello sport. A cominciare dal basso, dai campi di periferia, dalle miriadi di società sportive che stanno assumendo sempre più un ruolo fondamentale come nuovi centri di aggregazione sociale e palestre di vita per bambini e adolescenti. E’ in queste realtà che va fatto lo sforzo maggiore per diffondere valori di solidarietà, di onestà e correttezza, di fair-play, di sportività. Perché non serve applaudire il “terzo tempo” dei campioni sul tappeto rosso se i nostri giovani campioni crescono sull’onda della competitività esasperata e sulla spinta di genitori-ultrà al di là della rete che circonda il campo di gioco.
avrebbe bisogno di una persona di immagine, a livello dirigenziale, che ci metta la faccia, tipo Antognoni. Lo stadio? Il Franchi è antico, è stato costruito durante il periodo fascista, sarebbe da rimodernare. Sennò meglio costruirne uno nuovo”.
iscrizioni anno educativo 2009 - 2010
Nido d’infanzia 6 mesi / 3 anni Centro per la cultura Dell’infanzia
Il nido d’infanzia Barbapapà accoglie bambini/e da 6 mesi a 3 anni di età. L’ambiente, completamente ristrutturato con materiali, arredi e pitture ecocompatibili, è aperto dal lunedì al venerdì dalle ore 7.30 alle ore 18.30 (è possibile, su richiesta, prolungare l’orario fino alle 19.00) e il sabato dalle 09.00 alle 13.00. Gli ambienti sono ampi e luminosi e si affacciano su un grande giardino e una corte interna. L’asilo organizza laboratori, atelier e incontri a tema sull’infanziaa con la partecipazione di professionisti altamente qualificati. Sono inoltre previsti pomeriggi di gioco per bambini più grandi. La cucina interna prepara quotidianamente il pranzo e le merende per i bambini con alimenti di origine biologica. L’asilo si avvale della presenza costante di un pediatraa ed uno psicologo di riferimento. Le iscrizioni sono aperte tutto l’anno. La struttura rimane aperta anche nei mesi di luglio e agosto agosto, con la possibilità di frequenza settimanale. per informazioni
055.5535688 - 346.6608231 www.asilobarbapapa.it viale a.volta, 72 - via g.cavalcanti, 4 firenze
info@asilobarbapapa.it
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Aprile 2009
VIAGGIO NEL PALLONE. Ottava tappa del tour de Il Reporter tra i club sportivi di casa nostra
Cattolica Virtus, la maglia che non ti scordi Lorenzo Mossani
L’INTERVISTA. Parla il direttore sportivo Piccardi
Canottieri Firenze, 75 anni di successi
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el 1957 Don Mario Alberto Lupori fondò una delle più gloriose società sportive d’Italia: la San Michele Cattolica Virtus. In breve tempo, la polisportiva divenne un importante centro di aggregazione per migliaia di giovani. Negli ultimi anni la San Michele, oggi guidata da don Massimiliano Gabbricci, ha anche curato la formazione religiosa dei ragazzi impegnati nel gioco del calcio e delle ragazze della pallavolo femminile. Ma è soprattutto nel calcio che la Cattolica Virtus è sempre stata una delle maggiori “sforna talenti” in città, riuscendo a vincere titoli nazionali e regionali: l’ultimo in ordine di tempo la Coppa Toscana categoria Allievi nella passata stagione, in finale contro lo Sporting Arno. Ma le coppe in bacheca non sono il solo vanto della società. Il sogno è quello di regalare al calcio professionistico giovani stelle. Non è sempre stata solo utopia. Alcuni esempi? Il campione del mondo 1982 Paolo Rossi e il nazionale Andrea Barzagli. Tutt’oggi, a ogni partita disputata in casa sono presenti osservatori di tutte le “big” d’Italia. I “senatori” della gloriosa società fiorentina ammettono, infatti, che negli ultimi dieci anni il livello del calcio giovanile made in Italy, soprattutto da un punto di vista tecnico, si è abbassato, rendendo molto più difficile un ricambio generazionale. Altra differenza con gli anni ’80 e i primissimi anni ’90 è semplice: c’è molto
L’
In campo con la Cattolica Virtus
più abbandono in età giovanile di allievi che non hanno nel calcio un futuro remunerativo. E’ proprio per questo che la San Michele Cattolica Virtus cerca, oltre che far crescere i propri atleti da un punto di vista educativo e spirituale, di selezionare i ragazzi che possano avere una prospettiva, soprattutto dalla Seconda Divisione fino alla Serie A. Ormai in Serie D o in Eccellenza gli stipendi dei calciatori non sono tali da permettere una sopravvivenza in una società sempre più ai margini della povertà.
Senza offrire illusioni o posti di lavoro, la Cattolica ha come obiettivo i primi posti dagli Esordienti fino agli Juniores, grazie all’ausilio del ds Marco Marchi e di esperti dirigenti che forniscono ai propri tecnici, tutti qualificati, un organico di prima scelta. Un altro vanto per tutte le persone che sono vicine all’ambiente della San Michele è che la prima squadra è composta da ragazzi e da uomini che indossano da sempre, o quasi, la maglia giallorossa, maglia che per qualsiasi giocatore è un ricordo indelebile.
Arno d’argento risplende il firmamento. E’ proprio così, perché solo di stelle - nel caso della Canottieri Comunali Firenze - si può parlare. Tanti successi e molte ambizioni anche per il futuro. Il Reporter ha chiesto al direttore sportivo Alessandro Piccardi quali sono i segreti di così tanti successi. Senza considerare l’olimpionica Stefania Cicali, prodotto del vostro vivaio, quali sono stati i risultati della vostra stagione agonistica? Direi che è andata sopra ogni aspettativa. La nostra società ha chiuso infatti il 2008 con un verdetto ufficiale di grande prestigio: siamo stati la terza società italiana di canoa. Nella classifica finale la società biancorossa è preceduta solo dall’Idroscalo Club con 12513,5 punti e, di pochissimo, dalla Canoa San Giorgio con 9854, contro i nostri 9533,8. Dopo un 2008 così avete già iniziato il 2009 conquistando titoli su titoli. Quali sono gli obiettivi più importanti? Nella canoa olimpica allenata da Marco Guazzini abbiamo grandi ambizioni con Susanna Cicali, sorellina di Stefania, che a ritmo di pagaiate sta ripercorrendo i successi avuti dalla sorella. Nel mese di luglio sarà sempre impegnata con la Nazionale nella categoria Juniores. La speranza è di riuscire a portare qualche piazzamento importante agli Europei e ai Mondiali. Mentre nelle altre discipline? Nella canoa fluviale allenata da Niccolò Pandolfini abbiamo in
partenza diverse certezze: i fratelli Fianchisti nel K1, Ricardo Tonini nel C1, tutti categoria Senior, e tanti giovani che stanno crescendo e cercando di raggiungere il livello dei nostri atleti più forti. Nella canoa polo, allenata da Massimiliano Sizzi, cerchiamo di puntare ai play-off, abbiamo lavorato molto in questi mesi per allestire una formazione che possa raggiungere i vertici della classifica, iscrivendo inoltre altre tre formazioni ai campionati di Serie B, Under 21 e Juniores allenate da Massimo Chiti. Anche in questa disciplina siamo sicuramente una solida realtà. Capitolo a parte sono il dragonboat, la canoa polinesiana e il podismo, altre attività svolte dalla Canottieri Comunali... Nel dragonboat siamo ormai un punto di riferimento in Europa, tanto che in Francia hanno chiesto il nostro aiuto per importare questa disciplina come in altre città italiane. La canoa polinesiana e il podismo sono portati avanti con entusiasmo dai nostri soci e sono un vanto per una società con sempre più energia e voglia di fare. Quest’anno festeggiate i settantacinque anni dalla vostra nascita, quali saranno le iniziative? Inutile elencarle tutte, siamo rientrati nel pre-ingresso delle società centenarie e stiamo organizzando gare e manifestazioni per tutte le categorie. Vogliamo onorare questa stagione nel migliore dei modi, non lasciando /L.M. niente al caso.
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CICLISMO. L’edizione speciale della gara toccherà anche Firenze
Cento anni di Giro: un secolo in rosa Per celebrare
Scarselli guida i fiorentini alla conquista della corsa
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l’anniversario saranno ricordati i campioni che ne hanno scritto la storia: la 13esima tappa dedicata a Gino Bartali Ivana Vita
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IL PERSONAGGIO. L’atleta alla sua sesta partecipazione
l Giro d’Italia compie 100 anni. Il 9 maggio, la corsa rosa ripartirà dal Lido di Venezia marcando le strade italiane per un totale di 3.395,5 chilometri. Un giro che si annuncia scoppiettante per la presenza di molti “big” del ciclismo: oltre al giovane madrileno, vincitore del giro 2008, Alberto Contador, le collaudate star Sastre, Evans e Menchov tra gli stranieri e Garzelli, Simoni, Cunego, Di Luca, Basso e Petacchi tra gli italiani. Anche se la grande stella del centenario pare essere Lance Armstrong, che correrà al Giro per la prima volta nella sua carriera alla ricerca di conferme dopo il rientro nel mondo delle competizioni. Un tracciato adatto a tutti e quindi imprevedibile, che sarà il palcoscenico
ideale per un’edizione spettacolare: le Alpi arrivano dopo soli quattro giorni, uno sconfinamento in Austria e uno in Francia e la conclusione del 31 maggio a Roma avverrà con una crono individuale. Per celebrare il Centenario, il Giro d’Italia 2009 ricorderà i grandi campioni che ne hanno scritto i capitoli più belli: la 13esima tappa, 150 chilometri tra Lido di Camaiore e Firenze, sarà dedicata a Gino Bartali, il campione di Ponte a Ema che ha segnato la storia del nostro paese dalla fine degli anni ‘30 ai primi anni ‘50. Lambirà tutte le città fondatrici del 1909, avrà un inno inedito e un logo speciale dedicato ai 100 anni. In più una maglia rosa rivisitata eccezionalmente da Dolce & Gabbana e una mascotte particolare, Girbecco lo Stambec-
co, animale simbolo di caparbietà, forza e onestà, doti che serviranno ai protagonisti della corsa più amata dagli italiani. La città di Firenze corre con il fiorentino Leonardo Scarselli e Dario David Cioni, nato in Inghilterra ma residente sulle colline di Montelupo Fiorentino, entrambi corridori della neoformazione italoucraina della Isd, che vanta come consulente tecnico e d’immagine il campione Mario Cipollini. Questa edizione, che raccoglie l’esperienza di un secolo in rosa, vuole essere all’insegna di un ciclismo che promuova i valori di eticità e qualità nel rispetto della tradizione, ma che allo stesso tempo sia attuale e guardi al futuro della disciplina. Nel 1909 il vincitore fu Luigi Ganna: chi sarà quello del 2009?
orrerà al Giro d’Italia per la sesta volta il fiorentino Leonardo Scarselli, classe 1975, professionista dal 2000: abbiamo chiesto a lui cosa significhi prendere parte alla corsa a tappe più amata dagli appassionati del ciclismo. Debutto della Isd al giro: come si trova nella sua nuova squadra? Bene, è una squadra piccola, appena nata, ma ben organizzata e con tanta voglia di crescere. Cosa significa per un corridore prendere parte al Giro d’Italia? Il Giro, per un italiano, è la manifestazione più importante dell’anno, richiama tanta gente. Ci sono altre corse belle come la Milano–Sanremo, il Giro di Lombardia, ma non hanno lo stesso fascino. La gente associa il ciclismo al Giro d’Italia. La tappa fiorentina sarà dedicata a Gino Bartali: come la vive? Noi toscani abbiamo avuto la fortuna di ammirare un ciclista eccellente che è il simbolo stesso di questo sport. Non possiamo che esserne fieri. Peccato che si tratti di una tappa tutta in pianura, quindi si prospetta un arrivo in volata. Fosse stata una tappa intermedia si poteva aspirare a qualcosa di diverso. Io cercherò di affiancare la mia squadra affinché si possa arrivare a una vittoria. Mario Cipollini è il consulente tecnico e d’immagine della Isd: una garanzia? Mario è un grandissimo campione, con lui ovunque vai trovi le porte aperte. E’ un onore averlo come uomo immagine e come presenza all’interno della squa-
Leonardo Scarselli
dra. E’ molto importante perché anche se la nostra è una squadra piccola, lui ha creduto in un progetto che ha ambizioni ben più ampie. C’è qualcosa che deve cambiare nel mondo del ciclismo? Al contrario di quanto si dice, nel ciclismo è già cambiato tanto, solo che è uno sport popolare che ha meno aiuti economici e politici di altri ed è stato fin troppo facile prenderlo di mira. Fino al 1995 sembrava uno sport pulito, poi siamo stati noi ciclisti a chiedere maggiori controlli e lì è scoppiata una bomba. Certo, è vero che abbiamo sbagliato tanto in questi anni ed è giusto che chi sbaglia sia punito, ma si è arrivati a una situazione paradossale. Adesso abbiamo la reperibilità a casa 24 ore su 24, neanche i carcerati, e se salti tre controlli prendi una squalifica. Comunque molto è stato fatto e, se oggi avessi un figlio, non avrei alcun problema a farlo /I.V. correre in bici.
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C’ERA UNA VOLTA LA PIORREA C’ERA UNA VOLTA LA PIORREA, E LA GENTE SI ARRENDEVA ALL’INEVITABILE: LA PERDITA DEI DENTI! Oggi invece questa grave malattia può essere combattuta e addirittura prevenirla. Questa malattia colpisce sia le persone in eta’ avanzata che persone relativamente giovani. Si osserva anche in persone che hanno una estrema cura dei denti e li puliscono quotidianamente. Il sanguinamento dei denti, gonfiore delle gengive, arrossamento, sensibilita’ al caldo e al freddo sono campanelli di allarme e si dovrebbe immediatamente chiedere un appuntamento con un dentista parodontologo per valutare la gravita’ di questa patologia se si vuole evitare il progredire della malattia e conseguente caduta dei denti. Il paradontologo ha molte armi a disposizione per combatterla. La visita consiste in un sondaggio delle tasche eseguita con una sonda apposita, di una panoramica della bocca per valutare lo stato dell’osso e la perdita di attacco. La visita deve essere accurata e dopo di che studiata una terapia personalizzata.
la famosa tecnica odontoiatrica inglese NON CHIRURGICA contro l'invecchiamento del volto
La terapia non può e non deve essere limitata alla semplice detartrasi, che al momento può dare sollievo, ANCHE CHI PORTA LA DENTIERA PUO' ma può recidivare dopo 3-4 settimane in quanto non si PORTARE L’ORALIFT è scoperto la causa reale deve essere impostato un RISULTATI: piano di trattamento preciso: riduzione delle rughe • riduzione delle borse sotto gli Dopo la detartrasi va effettuato un test batteriologico o occhi • zigomi prominenti • rassodamento dei muscoli al DNA a seconda dei casi, per individuare i batteri facciali • miglioramento della postura • chiusura dei pori • occhi luminosi e vivaci • miglioramento del collo presenti nelle tasche parodontali ed in caso positivo effettuare una terapia sistemica e locale con antibiotici. La dr.ssa Daniela Soave sarà disponibile a fornire tutte le Alle persone che non tollerano gli antibiotici, o informazioni riguardanti ORALIFT previo richiesta di un APPUNTAMENTO GRATUITO E SENZA NESSUN IMPEGNO sono contrari ad essi la Dr.sssa Daniela Soave effettua una TERAPIA OMEOPATICA APPOSITA LA REGINA DELL'ARABIA LA EX REGINA ALTRETTANTO EFFICACE. SAUDITA DOPO DELL'ARABIA In aggiunta va eseguita la levigatura dei denti UN ANNO DI per asportare la placca sottogengivale e quando si TRATTAMENTO SAUDITA PRIMA ritiene necessario fare delle applicazioni LASER per decontaminare e biostimolare i siti infetti in maniera completamente indolore. La TERAPIA LASER è un’arma molto potente contro la PIORREA, ed oggi viene usato di routine nello studio della dr.ssa Daniela Soave ed è molto efficace. Con questo protocollo si ottengono risultati duraturi, ed in molti casi anche la remissione totale della malattia. Va ricordato però che la malattia è sempre in agguato e vanno poi eseguiti controlli periodici per evitare le recidive. ®
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lettere
Aprile 2009 l’Arno deve fare un giro molto più lungo (nel mio caso devo prendere l’auto). Sarebbe auspicabile che visti i soldi spesi per le opere, le stesse fossero fruibili di giorno a tutti gli abitanti del quartiere. Ringrazio per l’attenzione sperando in un eco alla mia richiesta. Cordiali saluti, Vanni Milli TAVOLINI E DIRITTI Ricominciamo con i tavolini per via Borgo San Lorenzo e a noi abitanti sta anche bene se però saranno salvaguardati i nostri diritti e cioè: 1) che la sera si possa entrare con la macchina per caricare e scaricare come stabilito dalle leggi del comune e confermato dal cartello all’inizio della strada. 2) I tavolini siano messi a debita distanza per non ostacolare in alcun momento il passaggio di mezzi di soccorso. 3) I ristoranti rispettino gli orari di chiusura e scoraggino gli schiamazzi notturni considerando che nella strada ci sono molti abitanti non solo turisti che si vogliono divertire Lettera firmata
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QUANDO ATTRAVERSARE LA STRADA DIVENTA UN PROBLEMA
QUEI PASSAGGI PEDONALI MAI APERTI
Io abito a Rovezzano, un quartiere di Firenze Sud, e vi scrivo per segnalare un malfunzionamento della via pedonale sul viale Generale Dalla Chiesa (se di malfunzionamento si può parlare). Sul lato destro della palestra Virgin e su quello sinistro del ristorante Otel ci sono due bellissimi passaggi pedonali con tanto di accesso per gli invalidi (premetto che io sono invalido) per arrivare al parco lungo l’Arno. Peccato che sono chiusi. Costruiti circa 4 anni fa non sono mai stati aperti (il presidente del quartiere mi ha fatto sapere che possono venire aperti solo durante le gare di pesca!!!). Chi vuole andare al parco lungo
Gentile Direttore, noi di via di Scandicci, da anni, abbiamo segnalato un gravissimo problema riguardante l’attraversamento pedonale, di fronte alla croce lignea della chiesa di San Paolo a Soffiano. In sostanza in questo punto si è costretti a stare in equilibrio in circa cm. 40 di spazio su una sorta di marciapiedino (che non può essere chiamato tale), tra bus ed auto che sfrecciano (immaginate i motociclisti) in spregio della incolumità e della vita altrui. Abbiamo coinvolto: l’URP-Quartere 4 (Limonaia)- Dott. Giuseppe D’Eugenio, il Comando Vigili Urbani-P.M. Isolotto-Legnaia, Città Sicura con Conferma Registrazione Caso Utenti (conclamata ed accertata estrema pericolosità incolumità utenza), caso estremamente pericoloso a cui è stato attribuito il numero 080403-1051-31877-09, la Nazione di Firenze, presa d’atto per la presa in carico dalla SAS (Società- Comune di Firenze per la Gestione Integrata dei servizi di Mobilità Urbana..). Chiedevamo un parapetto bianco/rosso per mettere in sicurezza almeno i bambini. Ci si è limitati solo ad una ripennellatura deludente...e ancor peggio! Siamo stanchi di avere paura nell’attesa di attraversare la strada, appoggiati al muro, stringendo i nostri bambini mentre le auto
ci sfiorano sempre più veloci, incuranti della nostra difficoltà, da gente priva di senso civico! Siamo stanchi di doverci affidare alla fortuna ogni volta che si percorre quel pericolosissimo marciapiede (se così può definirsi), costretti a mettere i piedi sull’asfalto, col rischio di essere urtati da auto guidate a gran velocità senza il minimo rispetto per i pedoni. Mettono, talvolta, gli autovelox in punti meno pericolosi del nostro, argomentando l’incidenza degli infortuni... ma allora dov’è andata a finire la prevenzione?!.Il 18.02.2009 è stato depositato, all’Ufficio-Comando Vigili Urbani N.O.T.-Isolotto-Legnaia-Quartiere 4, l’insieme della richiesta di installazione autovelox con gli Allegati delle firme dei cittadini, stanchi di questo lassismo a spregio dei cittadini che pagano profumatamente le tasse a fronte di un menefreghismo che ci spinge a ricorrere al Vostro risaputo e civico interessamento per il buon funzionamento del nostro quartiere. Ancor prima, ossia il 03.02.2009, è stata depositata altrettanta richiesta, in abbinamento alla installazione autovelox, anche della ringhiera protettiva bianco/rossa. Ci rispondono che ci passa il 118, ma il 118 ne è dispensato proprio perché è la tutela del cittadino e che tutto si può fare, basta metterci i dovuti cartelli di preavviso stradali!!.. Sono ormai tre anni di lotta contro un muro di gomma che non ci saremmo mai aspettati da una Firenze che tuttavia amiamo e che ci teniamo stretta al cuore! Fate qualcosa! Grazie infinite. ANCORA A PROPOSITO DELLA CARTA FATA Sul numero di marzo, Reporter riporta la risposta quasi seccata dell’Ataf a proposito dell’abolizione della Carta Fata. La riduzione, dice l’Ataf “si basava sull’equazione del tutto ipotetica e demagogica: anziano uguale povero”. Rispondo che il fatto di essere anziano giustifica di per se un trattamento preferenziale. Esempio: musei, cinema ed altro. Nel caso Ataf, si deve in primis considerare che un ultra 75enne non si diverte a fare diverse corse al giorno e quindi usa l’autobus per lo stretto necessario. C’è un abbonamento studenti (per giovani) favorito (e studente non vuol dire povero) quindi ci poteva essere e rimanere un abbonamento favorito per i vecchi. Nel mio caso ho usato FATA sino al mese di novembre 2008 e quindi per tanti anni. Ora che ne ho 84 FATA non c’è più e la carta Mago è sparita sul nascere : è toccata a chi è arrivato prima. Pagare l’abbonamento ordinario di 350 euro per fare da 10 o se va bene 15 corse al mese solo per la comodità
di non obliterare il biglietto è uno spreco anche per i non poveri. Quindi per me l’Ataf ha torto marcio. Lettera firmata “LE MIE IDEE PER LE CASCINE” Credo di non scoprire niente dicendo che Le Cascine sono qualcosa di impagabile per Firenze e che se non ci fossero bisognerebbe inventarle, un po’ come Central Park per New York. E allora, se così è, perché non migliorarne la fruibilità per tutte le categorie di frequentatori: pedoni con e senza cani, mamme e nonni con carrozzine, podisti, pattinatori e ciclisti? Per esempio, si potrebbero identificare specifiche piste ciclabili (e pattinabili), in particolare sui viali Washington, dell’Indiano, del Pegaso e dell’Aeronautica, migliorando la convivenza fra i predetti ed eliminando, o quantomeno minimizzando, discussioni sui rispettivi diritti (non ho citato il viale Lincoln in quanto è talmente largo da ospitare agevolmente tutti e, data la presenza del mercato il martedì, non sarebbe probabilmente pratico dipingere del rosso-pistaciclabile una sua parte). Ci sarebbero anche altri aspetti da esaminare, come ad esempio l’utilizzo della passerella dell’Isolotto da parte delle moto, ma non voglio abusare dell’ospitalità e mi fermo qui, sperando di riuscire a sollevare un po’ d’interesse da parte dei settori competenti dell’amministrazione (a proposito, vi risulta che esista un indirizzo e-mail di quest’ultima alla quale il cittadino possa fare segnalazioni dirette?). Grazie dell’attenzione e complimenti per la rubrica. CIMITERO DI BROZZI, IL “CRATERE” NEL PARCHEGGIO
Gentile Redazione, per ragioni non difficili da immaginare mi reco spesso al cimitero di Brozzi, in via di San Martino a Brozzi. Lascio abitualmente l’auto all’interno del grande parcheggio posto proprio di fronte all’ingresso del cimitero, per
COS E LA FLUOROPROFILASSI? La Fluoroprofilassi è la somministrazione di fluoro per la prevenzione della carie, è una metodica sicura e di indubbia utilità, come dimostrato da molti studi scientifici. Tuttavia, poiché risulti realmente efficace è necessario che l'utilizzo inizi quanto più precocemente possibile e sia costante nel tempo. Le dosi e le metodiche di assunzione del fluoro (mai prendere il fluoro con il latte, molto meglio con l'acqua) devono essere indicate al genitore dal pediatra in modo che possa essere controllata la quantità realmente assunta dal fanciullo ed evitare sovradosaggi che, se protratti per lunghi periodi, possono essere causa di segni bianchi sui denti (fluorosi). Il fluoro esplica la sua azione integrandosi nella struttura dei denti durante la loro formazione all'interno delle ossa mascellari, rendendoli maggiormente resistenti alla azione della carie. Dalla nascita fino ai 3 anni di età è indicata la somministrazione quotidiana di compresse o gocce in concentrazioni che dovranno aumentare parallelamente alla crescita del bambino: sarà l'unica fonte
aggiuntiva di fluoro ed è sconsigliato utilizzare dentifrici che ne contengano onde evitare l'eventuale fluorosi. Da questo momento in poi, fino ai 6 anni, il genitore può iniziare ad utilizzare 2 volte al giorno un dentifricio specifico, a basso contenuto di fluoro per poi passare dopo i 6 anni ad usare il dentifricio per adulti a maggiore concentrazione di fluoro, quale unica fonte dell'elemento. Nei casi in cui vi siano elementi dentari, sia di fanciulli che di adulti, con problemi di mineralizzazione o con sintomi di predisposizione cariogena , sarà molto utile eseguire periodiche applicazioni topiche di gel al fluoro, specialmente dopo le sedute di igiene orale. E' opinione abbastanza diffusa che la "pulizia dei denti" (detartrasi) possa arrecare danni alle strutture dentali, ma non è assolutamente vero. Questo può accadere se non si usano strumenti adeguati e se l'operatore non è sufficientemente competente.
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lettere
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invia la tua segnalazione alla nostra redazione redazione@ilreporter.it PERMESSI INVALIDI, LA PIAGA DELL’USO IMPROPRIO Trovo ridicolo leggere articoli e indagini nei confronti di persone che fanno uso improprio del tagliando invalidi pur essendo sani come pesci. Non sto a polemizzare sulle vetture, per le quali certe volte ci vuole l’ascensore per salirci dentro, figuriamo per un invalido. I commenti dei vigili da me interpellati? (a 50 metri da spazi per invalidi occupati da auto normali senza autorizzazione) “Non possiamo intervenire perché non autorizzati dal comando per quel tipo di situazione”. (Ma liberi i vigili di girare in coppia e fermarsi al bar a parlare di Juve o Milan). Mercato di Sant’Ambrogio, 10/15 posti occupati in maniera fissa da personaggi del mercato che con i loro banchi hanno bisogno dell’affettuosa presenza della loro auto. Non solo, se fai loro osservare che non hanno diritto di stare lì, ti mandano anche a quel paese e se si tenta di avvertire i vigili trovati nella strada accanto, li si trova impegnati in altre faccende. Io sono costretto a cercare posto oltre piazza Beccaria il più delle volte, o lasciarla lontana dal posto dove devo andare perché impossibilitato a fare sforzi, portare pesi e quanto altro. Dimenticavo 4 interventi al cuore, coronopatia cronica, cardiopatia ischemica, e ultimo il mese scorso intervento a cuore battente. Non voglio pietismi, ma auguro a questi signori arroganti e prepotenti di usare il permesso per invalidi perché gli è arrivata addosso la stessa patologia che ho io. Con i miei più sinceri auguri. Lettera firmata
non ostacolare il traffico fermandomi lungo la strada. L’ingresso del parcheggio però è caratterizzato da parecchi mesi da un tombino sconnesso e da un “cratere” che diventa sempre più profondo. Per quanto si possa procedere lentamente e con attenzione, è quasi impossibile non prendere l’uno o l’altro con una delle ruote. Capisco che in tempi di crisi, dovendo pensare ai costi della tramvia, non ci siano più soldi per riparare le buche, ma nel caso specifico, senza spendere un solo Euro si potrebbe lo stesso rimediare. Infatti, come appare sempre dalle foto, il passaggio è diviso in due parti da una colonnina di ferro a sostegno di una catena. Ebbene la catena è sempre abbassata dalla parte della buca ed è sempre alzata dalla parte con l’asfalto integro. Possibile? Proprio così! Troppo evidente per essere casuale. Forse invecchiando comincio a perdere qualche colpo, ma non riesco proprio a trovare una soluzione logica di questa scelta. C’è forse un tacito accordo con la lobby dei meccanici e dei carrozzieri? O forse la scelta è stata fatto proprio perché assolutamente illogica? Grazie, cordiali saluti Giovanni Garofalo L’AREA VERDE AL BUIO
Partendo col dire che il male (soprattutto quando si parla di patologie serie, come in questo caso) non andrebbe mai augurato a nessuno, è vero che quello dell’uso improprio dei permessi per invalidi è un problema che deve essere risolto. L’Italia, si sa, è il paese dei “furbetti”, e purtroppo ormai non stupisce più di tanto leggere di individui sorpresi a utilizzare un permesso non loro magari per parcheggiare il più vicino possibile allo stadio il giorno della partita o per entrare all’interno della Ztl e farsi un bel giro in centro. Sono tante, troppe le notizie di questo tipo che si leggono sui giornali, e che vedono “protagoniste” persone che sembrano proprio non fermarsi davanti a nulla, fino a utilizzare contrassegni di amici o perfino della madre morta. Comportamenti che si commentano da soli, e che non possono essere etichettati se non come vergognosi. Ma, probabilmente, “vergogna” è una parola non conosciuta da chi utilizza un permesso invalidi senza averne diritto. Scopo, come è facilmente intuibile, di questi permessi è quello di rendere (almeno un po’) la vita più facile a chi ne ha bisogno. Per questo, l’utilizzo “disinvolto” di questi permessi – per qualsiasi motivo – da parte di coloro a cui non sono destinati è un comportamento da condannare senza appello. Mesi fa, Il Reporter si era già occupato della questione, censurando il fenomeno dell’utilizzo improprio dei contrassegni per invalidi: ma, da allora, la cronaca cittadina ha mostrato come nuovi casi del genere non siano mancati. E se è vero che le forze dell’ordine hanno il dovere (compito peraltro a volte non facile) di controllare che comportamenti del genere non si ripetano, è altrettanto vero che non dovrebbe nemmeno essercene bisogno. L’idea di utilizzare un permesso per invalidi pur non essendolo non dovrebbe neanche sfiorare la testa di nessuno, e non è una questione di maggiore o minore sensibilità o di “leggerezza” da parte di chi, facendolo una volta, pensa in fondo di non far del male a nessuno. È una questione di civiltà. Marco Agnoletti
Incuria e degrado Inviateci le vostre segnalazioni corredate di foto all’indirizzo redazione@ilreporter.it
Da ben sei mesi l’area verde, con albereta e area per cani, tra via vecchia di Pozzolatico e via Cicognani è al buio. Abbiamo cercato inutilmente di contattare il Comune, il Quartiere 3, per far presente questo disagio, ma sembra che l’area in questione sia di nessuno. Tante persone dopo le diciotto, in particolare signore con cani non si addentrano per paura e fanno anche bene visto i tempi che corrono. Possibile che tra tutti gli incaricati del quartiere nessuno possa interessarsi del caso, chiamando un elettricista? Forze dovremmo rivolgerci ai servizi segreti oppure aspettare che qualche male intenzionato approfitti del buio per fare del male a qualcuno? Siamo nel buio più totale, se esiste qualcuno che ci può aiutare, grazie. Distinti e preoccupati saluti, Franco Berti
divieto di sosta con rimozione in ambo i lati, comunque le macchine sostano incuranti e, non solo, pagano anche il parchimetro. Se un’ambulanza proveniente dal centro è diretta all’ospedale, pur con i segnalatori acustici attivati, non riesce a passare, in quanto le macchine in transito sono solo su due file. Le macchine che dalla via Stenone o da via Grocco devono immettersi in via Taddeo Alderotti non riescono a passare se non trovano una persona che dà loro la precedenza. Non sarebbe stato più facile fare l’ingresso da via Banti, dove esiste un semaforo ? Saluti e … cercate di pensarci voi. Bruno Bardossi LO “STATO D’ASSEDIO” DI SAN BARTOLO A CINTOIA Gentilissima redazione, vi scrive un folto gruppo di cittadini di San Bartolo a Cintoia. Il titolo nell’oggetto parla chiaro, “Stato d’assedio”, sì perché i cittadini di San Bartolo sono stufi di subire ogni benedetta settimana, venerdì, sabato e domenica compresi, le intemperanze dei “ballerini” che escono dal Circolo A.R.C.I. e che alle una di notte si comportano come se fosse mezzogiorno. Purtroppo la piazzetta adiacente al circolo è come una cassa di risonanza, e qualsiasi rumore viene amplificato, ma tutto ciò non toglie che l’educazione delle persone potrebbe far sì che invece di mettersi a parlare a voce alta, e magari anche a urlare ed a suonare i clacson delle proprie auto, potrebbero andarsene con maniera più garbata. A proposito di auto, vi inviterei a vedere il parcheggio selvaggio che viene sistematicamente attuato nelle occasione descritte, e ci domandiamo se ci fosse bisogno di un qualsiasi mezzo di soccorso che dovesse passare dalla strada e dalla piazzetta, come potrebbe andare a finire. Per concludere vi informiamo che a cento metri dal circolo, ci sono parcheggi, quasi sempre semivuoti, che potrebbero ospitare diverse decine di automobili, e oltretutto sono distanti dalle abitazioni. Un folto gruppo di cittadini di San Bartolo a Cintoia
BUCHE E SOSTA SELVAGGIA A CAREGGI Spett. redazione, vorrei, ancora una volta, segnalare la caotica circolazione stradale nei pressi del polo ospedaliero di Careggi. Buche nelle strade dove passano ambulanze dirette al C.T.O. con gente a bordo. Sosta selvaggia e nessun vigile presente. In Via Dino del Garbo esiste il
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terra e cielo
Aprile 2009
IN CUCINA. Con il primo caldo arrivano cibi leggeri e le “istruzioni” per l’uovo
Le stelle della Maga Lula
Stagione nuova, ricette nuove
Ariete 20 marzo • 20 aprile Sul lavoro, questo sarà mese il delle novità. Inattese: potrebbe arrivare una proposta che vi coglierà alla sprovvista, e che scardinerà le vostre certezze, proponendovi di lasciare la cosiddetta “via vecchia per la nuova”. Tutto calmo sul fronte dell’amore: ma non sedetevi sugli allori, il partner richiede attenzioni costanti.
Bilancia 23 settembre • 22 ottobre Il mese in corso si trascinerà dietro un carico di profondo scetticismo: siete in cerca di rassicurazioni ma, una volta ottenute, non vi bastano. E quindi è il caso di rilassarsi un pochino, e di tenere a freno le irrequietezze dell’anima. Sul lavoro ci sarà qualche imprevisto, ma sarete bravissimi a risolverli.
Toro 21 aprile • 21 maggio Siete un po’ irascibili, tendete ad addossare al partner colpe che magari non ha. Forse è il caso di fare un bel respirone, e di pensare che in fondo non è tutto così nero. Sul lavoro invece la strada è in discesa, è il tempo della raccolta dopo una faticosa semina, e il portafoglio potrebbe gioirne.
Scorpione 23 ottobre • 22 novembre Non è il mese migliore per le faccende sentimentali. Ci sarà qualche scontro con il partner, e forse scegliere di stargli meno col fiato sul collo potrebbe essere la decisione migliore. Ottimo momento invece per la carriera, la strada è in discesa e potrebbe essere in arrivo qualche entrata decisamente interessante.
Gemelli 22 maggio • 21 giugno Il prossimo mese vi riserverà una vita sociale traboccante di spunti e occasioni, ma non è il caso di montarsi la testa per questo imprevisto exploit, per non rischiare di prendere abbagli. Sul lavoro, le “buone nuove” tanto attese dovranno aspettare ancora un pochino, ma siate fiduciosi: è questione di tempo.
Sagittario 23 novembre • 21 dicembre La primavera fa bene all’amore: a quello che c’è già, e a quello che deve ancora arrivare per i single, che questo mese avranno di che gioire. In campo professionale invece è il momento di mettere tutto in stand by ed aspettare tempi migliori, le uscite tendono ad essere più importanti delle entrate.
A
prile, anche la tavola si veste di primavera, il menu si arricchisce dei colori e dei sapori della bella stagione, ma soprattutto della leggerezza necessaria per affrontare le giornate più lunghe e il caldo estivo in arrivo. In primavera inizia la depurazione del nostro corpo con i frutti che ci offre la bella stagione, dopo che in inverno i grassi e le calorie contenuti nei cibi son serviti per sopportare le temperature rigide. Mettiamo pure da parte le noci, le mandorle, le nespole e i cachi e andiamo a cercare le fragole, le ciliegie e le prime pesche. Quello che è interessante e di cui abbiamo bisogno sono poi i germogli e le insalatine fresche, ma anche alcuni formaggi, tipo il marzolino fatto con il latte delle pecore che hanno mangiato l’erba verde appena germogliata e ricca di clorofilla. A proposito di germogli ricordiamo i teneri e prelibati asparagi con la loro azione depurativa e diuretica. Poi c’è l’erba primaverile principe: il tarassaco, amarognola quasi sempre presentata cotta in tavola, è gradevolissi-
Angelo Mazzi
ma anche cruda, tagliata a listarelline e condita con un po’ di aceto di mele e olio extra vergine di oliva. Notevolissima anche qui la proprietà depurativa e drenante. Se depurarsi è la parola d’ordine è pur vero che l’uovo di Pasqua è sempre l’uovo di Pasqua. Quest’anno lo prepariamolo da soli con almeno tre vantaggi: il cioccolato lo scegliamo noi, così come la sorpresa e poi vedrete che anche il portafoglio ringrazierà.
L’uovo è più buono se è fai da te • Procurarsi gli appositi stampi per uova nei negozi specializzati, casalinghi o grandi magazzini ben forniti. • Scegliere il cioccolato a piacimento, fondente o al latte, per una quantità indicativa di 500 grammi circa. • Sciogliere il cioccolato a bagnomaria o nel microonde mescolando bene per assicurarsi che non rimangano grumi. • Versarlo nello stampo dalla parte cava facendolo roteare in modo da foderarlo completamente con uno strato il più possibile omogeneo. Ripetere l’operazione per entrambe le metà dell’uovo • Lasciare indurire per un paio d’ore in frigorifero e poi togliere le due metà premendo delicatamente dietro i due mezzi stampi. Inserire in una delle due parti la sorpresa avvolta in un sacchettino per alimenti. • Con la lama di un coltello scaldato ammorbidire i bordi delle due metà e unire. • Per la decorazione acquistare dei fiorellini di cialda, intingerli in un pochino di cioccolato sciolto da usare come collante. /Rubrica a cura di Sara Ghilardi con i consigli dello Chef Angelo Mazzi, Presidente Associazione Cuochi Fiorentini
Cancro 22 giugno • 22 luglio Serenità, entusiasmo e passione: sono questi gli ingredienti del mese in corso, e per chi ha il cuore impegnato si prospetta un periodo decisamente sereno. I single dovranno invece portare pazienza. Sul lavoro tutto tace, e prosegue senza grandi scossoni lungo i binari della routine.
Capricorno 22 dicembre • 20 gennaio Le stelle consigliano di iniziare a mettere in cantiere l’ipotesi di un passo in avanti, potrebbe essere l’ora di assecondare il partner nel suo desiderio di stabilizzazione. Sul lavoro ci sono stati momenti migliori: ma come sempre le cose sono destinate ad evolvere rapidamente in modo positivo.
Leone 23 luglio • 22 agosto Sarete molto pretenziosi, e questo sarà il mese dell’estrema pignoleria nel giudicare certi aspetti del carattere del partner: tutto normale, basta non esagerare e non chiedere troppo. Sul lavoro potrebbero arrivare svolte: vantaggiose per certi versi, assai impegnative per altri.
Acquario 21 gennaio • 19 aprile Sembra che in questo periodo le faccende di cuore non vi tocchino: ma in realtà, e lo sapete voi per primi, ci tenete molto e state solo temporeggiando. In campo professionale è l’ora delle responsabilità: occorre assumersele, e rendersi conto del fatto che stanno diventando importanti.
Vergine 23 agosto • 22 settebre Ottimo momento per la vita di coppia, dove tutto scorre all’insegna della sintonia. I cuori in cerca di compagnia troveranno pane per i loro denti. Sul versante lavorativo si preannunciano giorni di grande impegno: non vi fate abbattere, ne vale la pena e arriverà il momento della ricompensa.
Pesci 20 aprile • 19 marzo In amore, finalmente vi sentite compresi e la vita a due smette di darvi fastidiosi grattacapi. Anche per i cuori in cerca di capanne le cose non si mettono affatto male. Sul lavoro si prospetta un periodo di tranquillità, specialmente dal punto di vista relazionale: le acque si calmano e gli screzi diminuiscono.
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