Il Giornale del tuo Quartiere
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La Gioconda
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APRILE 2009
Periodico d’informazione locale. Anno III n.22 del 1 aprile 2009. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10
Primo maggio, festa tra intimi
PRIMO PIANO
CURIOSITÀ
1001494
RISOLVIAMO TUTTI I VOSTRI PROBLEMI CON I PREZZI PIÙ BASSI DI FIRENZE!
Andrea Muzzi*
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UN TOUR “SPETTRALE” In città circolano tante leggende sulla presenza di fantasmi: eccone una singolare rassegna PAGG.16-17
LE “ZONE BUIE” DEL Q5 La mappa dei luoghi in cui gli abitanti hanno paura ad avventurarsi PAG.3
Lo sguardo attento de Il Reporter sulla quotidianità fiorentina
PAG.22
SPORT
Benvenuti a “Novolandia”, città nella città Il popolo dei senza lavoro e cifre della crisi sono agghiaccianti, le storie di chi ha perso il lavoro lo sono ancora di più. Abdulaye, facchino in un albergo, dopo 20 anni deve ricominciare daccapo, e con il settore turistico in crisi l’impresa non è semplice. Gianni, disegnatore progettista, lavorava all’Enseco: poi la dichiarazione di fallimento dell’azienda, e ora un limbo
angosciante. Ancora: Luca, addetto al supporto tecnico in una società che si occupa di telefonia, ha paura di essere costretto a “emigrare” al Nord. E poi Serena, ex commessa, e come loro tanti altri: la crisi picchia forte. E c’è chi allora si adatta a fare mestieri messi nel cassetto: vedi quello di badante, che non è più solo appannaggio delle straniere. PAGG.10-11
Giovanni Carta
Vietata la vendita di alcolici da asporto in centro dopo le 22. Cosa ne pensi?
PAG.39
PAG.15
“MARTINO” SI RACCONTA Il danese Jorgensen è tornato dopo sei mesi di stop: ora parla di sé, tra passato e futuro PAG.38
REPORTAGE. Non solo Rom: viaggio nell’insediamento dell’Argingrosso
Una giornata al Poderaccio I
Sondaggio
di Puliti-Wiedenstritt
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di
PAG.5
n questo periodo s’è fatto un gran parlare di “nomadi”, “rom”, “zingari”, “rumeni” spesso confondendoli, spesso etichettandoli. E allora Il Reporter ha deciso di passare una giornata con gli abitanti del Poderaccio, per fotografare “da dentro” un mondo che di solito è lasciato all’immaginazione e ai luoghi comuni. Risultato: il villaggio non è un ammasso di rottami e sporcizia ma una fila di casette dignitose, molte ben tenute. Quelli che vengono chiamati “zingari” sono
persone ospitali, piene di bambini, e soprattutto, lavorano in tanti e dunque si presume abbiano meno bisogno di corrispondere a quel luogo comune che li vuole ladri. Certo, non è un mondo tutto roseo: ha le sue contraddizioni e certe usanze particolari, qui le donne si sposano bambine e il matrimonio risponde alle leggi del mercato più che a quelle del cuore. Capita che arrivino al Poderaccio ragazzine da altri campi d’Italia, e che vivano nella clandestinità (imposta
dalla famiglia ospitante, di solito quella del futuro marito) finché non si trovano a partorire. L’Ufficio Immigrazione, quando le scopre, ne segnala la presenza, ma capita spesso- raccontano- che la macchina burocratica s’inceppi e che queste ragazze restino senza un tutor. Un altro capitolo invece è quello della comunità rumena che vive in città: sono 4.453 persone, la metà del totale degli immigrati comunitari. Ma l’integrazione c’è e non PAGG.8-9 c’è.
EDIZIONE DEL QUARTIERE 5 • 43.480 COPIE DISTRIBUITE DA
rimo maggio, festa dei lavoratori. Una volta era la festa di tutti, oggi, grazie alla disoccupazione, è diventata una festa per intimi. Una volta il Primo Maggio si festeggiava nelle piazze, oggi basta il salotto di casa. I tempi sono cambiati. Una volta il Primo maggio era la festa degli operai che votavano comunista. Oggi i comunisti sono in via di estinzione. Quelli del WWF hanno cambiato simbolo, al posto del panda nella bandiera hanno attaccato una fotografia di Bertinotti. Una volta un uomo tornava a casa stanco dal lavoro, oggi un uomo torna a casa stanco….e basta. La verità è che oggi il lavoro non c’è e se c’è è precario. Quindi è meglio non trovarlo. Mio fratello aveva un lavoro precario e viveva nell’insicurezza. Ora che l’ha perso è sicuro. Sicuro che non lo ritrova. Poi ci si lamenta se i figli abitano fino a quarant’anni in casa con i genitori. La colpa non è mica dei figli! La colpa è dei genitori che non se ne vogliono andare! Largo ai giovani, pensate in che situazione vivono: a Firenze otto professori su dieci sono precari. I professori precari sono come dei maghi: appaiono e scompaiono. Non è un trucco, è il contratto a termine! I contratti a termine spesso sono brevissimi. Giorni fa un professore è entrato in classe, ha fatto l’appello e già gli era scaduto il contratto. Il sostituto, invece, ha aperto la porta ed è stato subito sostituito! Ieri sul giornale ho letto di una scoperta sensazionale: dietro una lavagna, alcuni scienziati hanno ritrovato l’ultimo insegnante di ruolo, sembra che risalga all’era del paleozoico. Ora è esposto nell’aula di scienze con un cartello al collo “Specie di professore estinta!”. *Comico
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Rifredi • Novoli • Brozzi
Aprile 2009
PERETOLA. Qualche ora in compagnia degli abitanti delle zone più vicine all’aeroporto Vespucci
Cronaca di un giorno di ordinario rumore
Un aereo in volo sopra i tetti
La vita a Brozzi, Quaracchi e dintorni sembra essere scandita dagli atterraggi e dai decolli degli aerei, in media uno ogni 10/20 minuti. Dal 2002 sono attive le rotte antirumore, e dallo scorso autunno un radar controlla che siano rispettate: ma – dice l’Arpat – la popolazione esposta aumenta Fannì Beconcini
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iazza Primo Maggio, ore 12: un aereo solca il na, residente in via di Brozzi - ma purtroppo alla fine ci si cielo di Brozzi levando un vortice di rumore e abitua, mentre l’odore del cherosene e gli effetti tossici devento. Via di Cammori, Peretola, ore 12:30: il gli scarichi rimangono, con gravi danni alla nostra salute”. primo volo pomeridiano lascia nell’aria l’odore Elena si dichiara inoltre delusa perché, pur avendo riceacre del cherosene. Via Pistoiese, ore 14: un aereo passa vuto comunicazione dei sopralluoghi per gli interventi di a qualche centinaio di metri dal viale ed è solo uno di una risanamento acustico e fissato l’appuntamento, sta ancora lunga serie di voli che, nel pomeriggio, si susseguono con aspettando l’arrivo dei tecnici. Una vicina aggiunge che una media di 4/5 passaggi all’ora. La vita nelle zone di personalmente non ha ricevuto nessuna comunicazione in Brozzi, Quaracchi e Peretola sembra essere scandita da- merito ai sopralluoghi, e afferma che “comunque il perigli atterraggi e dai decolli degli aerei del vicino aeroporto colo rimane perché, al di là dell’inquinamento acustico, “Amerigo Vespucci”. Dal 2002 sono state attivate rotte c’è il rischio di incidenti: gli aerei passano troppo bassi antirumore per allontanare le traiettorie aeree dal centro sull’abitato”. Secondo Mario, commerciante di Quaracchi, abitato e, dall’autunno 2008, è in funzione un radar per “è una questione di traiettorie, a seconda della direzione e controllare che queste rotte vengano effettivamente rispet- del vento si percepisce più o meno il rumore, anche perché gli aerei non volano a meno di tate. Nonostante questo, recen300 metri da terra. Noi che qui ti rilevamenti Arpat indicano Uno dei motivi di maggiore che la popolazione esposta al preoccupazione per gli abitanti ci lavoriamo e basta ormai ci siamo abituati, il problema è rumore è aumentata rispetto è poi rappresentato per chi ci abita e la notte voral 2002, e che l’area in cui il dall’inquinamento ambientale rebbero dormire”. I voli, infatrumore è più alto - sforando i ti, continuano a pieno regime limiti di legge - è proprio quella tra Peretola e Quaracchi. Non a caso, nella zona, dallo dalle sei della mattina fino a mezzanotte – l’aeroporto scorso mese di gennaio sono iniziati i sopralluoghi per un chiude alle 23 ma sono permessi alcuni sforamenti di orapiano di risanamento acustico che interesserà gli alloggi rio – come conferma la titolare di un circolo di Quaracchi: di circa 200 famiglie. I dati Arpat fotografano una situa- “A volte trema tutto e il cattivo odore è insopportabile, al zione sperimentata ogni giorno dagli abitanti di Brozzi, rumore ci si abitua ma alla puzza no. Mettere i doppi veQuaracchi e Peretola, esposti ai disagi causati dai voli in tri, come mi hanno detto che faranno in alcune abitazioni, arrivo o in partenza ogni 10/20 minuti. Disagi costituiti serve fino a un certo punto, perché nel momento in cui si non solo dal rumore, ma anche da un inquinamento di aprono le finestre rumore e cattivi odori si ripresentano”. tipo ambientale dovuto ai gas di scarico degli aerei e alle Si avvicina il tramonto, e gli aerei continuano a sfrecciare perdite di carburante. Sembra infatti essere questo uno dei sopra il centro abitato, più o meno vicini agli isolati, più o motivi di maggiore preoccupazione per chi abita qui. “Il meno rumorosi, più o meno maleodoranti. Di certo semrumore è molto fastidioso soprattutto in estate, quando gli pre meno amati dagli abitanti che si sentono defraudati di aerei passano ogni cinque minuti - afferma la signora Ele- ore di sonno, salute e qualità della vita.
L’INTERVENTO Obiettivo: effettuare i lavori entro l’anno
Risanamento acustico per sessanta edifici
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iù di 16mila persone espo- che gestisce l’aeroporto fiorentino ste al rumore derivante dalle – e del Comune è quello di portare attività dell’aeroporto “Amerigo a termine gli interventi entro la fine Vespucci” di Firenze: sono questi dell’anno, come dichiara Francesco i dati raccolti dall’ultima indagi- Martelli di Adf: “Il piano si è conne dell’Arpat, l’Agenzia regionale centrato sulle zone maggiormente per la protezione ambientale della disturbate dall’attività aerea – spieToscana. Dati che fotografano una ga - e i lavori inizieranno dopo che situazione le cui origini risalgono al il piano verrà condiviso dalla Compotenziamento dello scalo e all’al- missione antirumore e approvato lungamento della pista avvenuti a dagli enti preposti”. Secondo Anpartire dagli anni Ottanta. I rileva- drea Biagioni, rappresentante del menti dell’Arpat hanno registrato gruppo L.U.D.A, progetto di riquache, nonostante l’applicazione delle lificazione territoriale, il problema procedure antirumore, tra il 2002 e concerne l’ubicazione dello scalo il 2007 si è verificato un incremento e la tipologia dell’offerta aeropordi circa il 15% della popolazione tuale: “Occorrerebbe agire innanziesposta al rumore. Ciò è dovuto sia tutto sul numero di voli – dice - il all´aumento del numero di voli che risanamento acustico serve ma non alla presenza di nuovi insediamenti basta… anche la rotazione della abitativi. A Firenze, l’area maggior- pista, ipotesi emersa recentemente, comporterebbe mente colpita solo il dirotrisulta essere Più di 16mila tamento del quella tra Perele persone esposte rumore da una tola e Quaracsecondo i dati zona all’altra e chi, dove il rudell’ultima indagine non risolverebmore è più alto, be il problema, tra i 60 e i 65 decibel. E proprio in queste zone, che non è semplicemente acustico da metà gennaio, è stato avviato ma riguarda la vivibilità del terriun piano di risanamento acustico e torio”. Il progetto rientra negli insono stati effettuati sopralluoghi per terventi predisposti per il miglioraidentificare le tipologie di intervento mento della qualità della vita nella necessarie. In tutto sono stati indivi- zona compatibilmente alle necessiduati 60 edifici da risanare, per un tà logistiche del Vespucci, da anni totale di circa 200 famiglie residenti al centro di un dibattito che vede in via di Cammori, via Pistoiese, via contrapporsi la volontà di creare un San Bonaventura, via Cocco, via aeroporto fiorentino competitivo ed Agio, via di Brozzi, via della Sag- efficiente e le esigenze di vivibilità gina. L’obiettivo di Adf – la società dei cittadini della piana. /F.B.
Primo Piano
il giornale del tuo quartiere
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LA CITTA’ E I SUOI PERICOLI. Viaggio tra i luoghi che fanno più paura (soprattutto la sera)
Sicurezza, le “zone buie” del quartiere VOX POPULI
A Novoli e dintorni non
Ora la gente chiede più illuminazione
mancano le aree in cui gli abitanti hanno paura ad avventurarsi dopo il calar
S
e, chi non abita nelle zone cosiddette “a rischio”, può evitare di avventurarsi nelle ore buie in strade non proprio rassicuranti, soprattutto se da solo, chi è residente non può invece sfuggire. “La sera ho paura a uscire di casa, anche solo per portare fuori il cane a fare una passeggiata – dice Chiara, che abita in via Carlo del Prete – . Spesso ci sono persone che si mettono a bere per strada, nei pressi dei bar, e rimangono anche tutta la notte con la bottiglia in mano. Negli ultimi tempi si vede passare qualche pattuglia della polizia in più, ma non basta. Già un piccolo miglioramento sarebbe avere una maggiore illuminazione delle strade”. “Finché è giorno e c’è luce non ci sono problemi, ma quando inizia la sera io non vado troppo in giro da sola – racconta Lucia, che vive in via Pistoiese – ho paura: ci sono spesso persone dall’aspetto non troppo rassicurante che girano. Non è giusto che non ci si senta al sicuro nella propria città”.
del sole, soprattutto nelle zone più periferiche. La prostituzione il problema principale Giulia Coli
A
nche il quartiere 5 ha le sue zone buie. Quelle in cui gli abitanti hanno timore ad avventurarsi la sera, dopo che il sole è calato e la scarsa illuminazione rischiara solo pochi metri sotto i lampioni. Se per i cittadini sono luoghi “da evitare”, diventano invece il nascondiglio perfetto per malintenzionati e per chi, in cerca di un po’ d’intimità, si apparta in effusioni non del tutto “innocenti”, anche a pagamento. Sono soprattutto le zone più periferiche del quartiere quelle da marcare con il bollino rosso: da viale Guidoni a via Forlanini, da via Carlo del Prete alla zona di Firenze Nova. Non manca all’appello la striscia di confine con l’Osmannoro, come Peretola e Brozzi. In queste zone i residenti si trovano a dover fare i conti con preservativi e altri residui che la mattina “decorano” marciapiedi e cespugli. E anche con loschi figuri che la sera si aggirano in attesa del cliente a cui vendere la droga che, a volte, viene consumata proprio nello stesso posto. Il buio, è risaputo, è amico di chi la fa sospetta, e dove la scarsa illuminazione accompagna il degrado, nasce l’ambiente giusto per delinquenza e situazioni torbide. Questo stesso sodalizio non risparmia però nemmeno alcune delle zone più centrali del quartiere. Soprattutto dove si trovano stradine secondarie, spesso poco frequentate e in ombra, che si trasformano in perfetti rifugi. Oppure in corrispondenza di giardini e i parcheggi non custoditi. E così, la notte ragazze in abiti succinti passeggiano per viale Guidoni o via Forlanini – tanto per fare un esempio – per poi andare a consumare i rapporti nelle strade limitrofe meno trafficate. Nel paesaggio del degrado rientrano anche altre situazioni, quali quelle in cui versano alcune stazioni, come quelle di Rifredi e dello Statuto che, una volta chiusi i cancelli, diventano giaciglio per rom e senzatetto. Riguardo ai rom, poi, è da registrare il malcontento che serpeggia fra gli abitanti delle strade attigue al campo dell’Olmatello. La situazione non può certo essere portata ad esempio di per-
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Il Reporter è un periodico di 7 edizioni che mensilmente viene distribuito da in 192.404 copie
Via Forlanini
fetta integrazione. A quest’ultimi, infatti, i residenti attribuiscono i “furtarelli” che si registrano nella zona. Qualcosa è stato fatto per cercare di risolvere queste situazioni di degrado e disagio, ma non ovunque i risultati sono stati quelli auspicati. Se dopo lo sgombero del complesso dell’ex Cnr in via Panciatichi – iniziato a fine maggio del 2008 dopo un’occupazione di due anni da parte di oltre centocinquanta stranieri – la situazione è migliorata nella zona del Lippi, la stessa
sorte non è capitata ad altre parti pur interessate da azioni di riqualificazione, come via Torre degli Agli, via Versilia e via Forlanini. È soprattutto la piaga della prostituzione il nemico numero uno da sconfiggere in queste aree. Situazioni che non sono sconosciute all’amministrazione. “Per rendere più sicure strade e giardini occorrono più cose – dice Stefania Collesei, presidente del Quartiere 5 – in primo luogo una grande collaborazione fra le forze dell’ordine e un vero contrasto
da parte di polizia e carabinieri. In secondo luogo una progettazione attenta del territorio, che non lasci spazi liberi senza funzioni, una illuminazione efficace, un arredo urbano curato e vivibile. In terzo luogo una città che vive sia di giorno sia di notte con attività, iniziative, locali aperti e mezzi pubblici efficienti che costituiscano una sorta di controllo sociale spontaneo. E infine – conclude Collesei - una rivoluzione culturale, un’educazione alla legalità in grande stile”.
IL FOCUS La strada era diventata uno dei posti preferiti per appartarsi con le “lucciole”
La vittoria dei residenti: via Campani si riqualifica
O
rmai era diventato uno dei luoghi “preferiti” da coloro che si appartavano con le prostitute. Qualche foglio ai vetri della macchina, tanto per creare una parvenza di privacy, o spesso nemmeno quello. Intanto, per nascondersi, poteva bastare qualche frasca. Un via-vai certo non gradito agli abitanti della zona, i quali, la mattina, trovavano per terra le prove di quello che era successo la sera: profilattici, fazzoletti e quant’altro. Sono andati avanti per tanti anni protestando, in via Campani, una piccola strada racchiusa fra via Matteucci e via Barsanti, e
alla quale si accede da via Accademia del Cimento. Una situazione che stava diventando sempre più insostenibile. La striscia di terra fra il Nuovo Pignone, da un lato, e le case popolari di via Campani, dall’altro, era diventata non solo un cassonetto a cielo aperto o un luogo per scambiare “merce” non proprio in modo legale, ma anche il posto fidato di “coppie” nate per una sola sera. Alla fine, però, dopo tante lettere e reclami, gli interventi per far sì che la zona potesse riacquistare il giusto decoro sono iniziati. Sono stati, infatti, intrapresi i lavori di riqualificazione del-
Il Reporter di Rifredi, Novoli, Brozzi raggiunge 43.480 famiglie nel quartiere 5 di Firenze.
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Anno II n. 22 del 1 aprile 2009
Direttore Responsabile: Matteo Francini Service editoriale e grafico: Tabloid soc.coop., Firenze (FI) scrivimi@ilreporter.it
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l’area. Il progetto vedrà la realizzazione di un parcheggio lungo la “famosa” striscia e di una strada di collegamento percorribile anche dalle macchine – ad oggi è presente solo un vialetto pedonale – con via Barsanti. Prima dell’estate i residenti avranno a disposizione cinquantacinque nuovi posti auto, un nuovo impianto d’illuminazione e, infine, nuovi elementi di arredo. Un piano non solo di semplice restyling dell’area, quanto, con la volontà di eliminare le attività “improprie” che vi venivano svolte, di interesse a restituire lo spazio alle necessità dei residenti. /G.C.
Dati non raccolti presso l’interessato Si informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs 196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), il consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg 196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili, sono raccolti e trattati da Web&Press s.r.l., al solo fine dell’invio presso la Sua residenza del periodico gratuito “il Reporter”. Il responsabile del trattamento è Web&Press s.r.l. Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in contemporanea la sospensione dell’invio della sua copia esercitando l’art. 7 scrivendo a Web&Press via Kassel 17 50126 Firenze.
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Rifredi • Novoli • Brozzi
Aprile 2009
IL QUARTIERE CHE NON T’ASPETTI. Sono una cinquantina statue e sculture disseminate qua e là
Se le opere d’arte scendono in strada Come in un museo a cielo aperto, in piazze, vie e giardini di Novoli e
dintorni si possono incontrare lavori di Botero, Cipriani, Pazzagli e altri Giulia Giachi
U
n museo a cielo aperto diffuso nel quartiere. Nelle strade, nelle piazze, nei giardini e all’interno di alcuni edifici: sono una cinquantina le opere d’arte del ‘900 e dei primi anni di questo millennio visibili qua e là nel Q5. Non bisogna pagare un biglietto per ammirarle. Sull’aiuola davanti all’aeroporto di Peretola, a salutare fiorentini e i turisti che arrivano in città, c’è Paloma. “L’Uccellino”, così si chiama la grande statua in bronzo, è stato realizzato nel 1990 da Fernando Botero, artista colombiano conosciuto in tutto il mondo per le sue opere “grandi forme”. La statua sembra uscita dalla fantasia di un bambino, con il suo aspetto essenziale e paf- “Forze propulsive” in viale Guidoni futo che gli ha fatto guadagnare il soprannome di “uccellino obeso”. Più enigmatici sono i quattro paral- color ruggine. È diventata invece la alato che sembra prendere il volo: lelepipedi aggregati in una compo- mascotte di piazza Tanucci la scim- una sagoma semplificata bidimensizione a zig-zag che svettano lungo mietta in bronzo che, seduta in cima sionale del mitologico animale. La viale Guidoni. “Forze propulsive”, alla fontana, osserva i passanti. La scultura in acciaio è di Enzo Pazzaquesto il nome della scultura di “Fontana della Scimmia”, realizza- gli, presente in città anche col suo Antonio Di Tommaso. Sistemata in ta verso la metà degli anni ’50 da Parco d’Arte, il più grande spazio G i u l i o dedicato all’arte contemporanea di un’aiuola Cipriani, Firenze. Ma se sono tante le sculdel viale Recente è il progetto è una del- ture, non mancano nemmeno i muin occa“Free Wall”: due murales le diverse rales. Testimonianza di un grande sione dei in via Petrocchi, realizzati sculture artista fiorentino, uno dei principali mondiali da Torrick Ablack in arte Toxic in bronzo esponenti dell’astrattismo nel padel ’90, sta, apdel quar- norama italiano, è il “Dipinto mupunto, a suggerire l’idea di equili- tiere che rappresentano animali. rale” di Vinicio Berti. L’opera, che brio instabile e dinamismo. Anche All’interno del Giardino dell’Or- decora l’atrio del cinema Manzoni in questo caso l’ironia dei fiorentini ticoltura, infatti, si trovano anche di via Mariti, unisce l’evocazione ha dato prova della propria inventi- una piccola zebra di Cesare Fiumi, di oggetti reali, rappresentazioni va, e ha coniato l’appellativo, non due cerbiatti di Angiolo Vannetti e in grandezza naturale e scrittura. proprio lusinghiero, di “monumen- un cavallino di un’artista non iden- Molto più recente è invece il proto alla ruggine”. Titolo derivante tificato, che sono irresistibili attra- getto “Free Wall”: due murales in dal materiale con cui è stata rea- zioni per i più piccoli. Nel giardino via Petrocchi, realizzati da Torrick lizzata: acciaio corten, che con gli della Regione Toscana, invece, in Ablack, in arte Toxic, esponente di anni acquista la caratteristica patina via di Novoli, c’è Pegaso, il cavallo punta dei writers.
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Donne, un corso per difendersi
“A
volte vorrei essere disoccupato, ma credo che questi corsi siano importanti e per farli ci vuole una grande motivazione”. A parlare è Fabio Bonciani, istruttore, iscritto all’albo nazionale di Difesa Donna, una scuola che da anni insegna alle donne a e come difendersi. Ha un’esperienza alle spalle di quasi 20 anni, e tutti i mercoledì sera è all’associazione sportiva Asd Firenze 2008 di Brozzi, dove tutti i mercoledì insegna alle ragazze (di tutte le età) a difendersi. Voce pacata e figura imponente, Fabio ci spiega minuziosamente il suo lavoro. “Noi utilizziamo delle tecniche importate dagli Stati gruppo e gli istruttori non sono comUniti che concentrano la maggior plici loro. Secondo noi non ha senso parte dello sforzo sulla parte psico- provare tecniche o mosse particolari, logica – spiega - la nostra priorità è in palestra, con un abbigliamento quella di insegnare la prevenzione, sportivo. Si devono abituare a regutilizzando un codice, di derivazione gere psicologicamente. A valutare militare. Insegniamo alle nostre ra- sempre la scelta migliore a seconda gazze a fare uno screening, un’analisi della situazione – assicura Bonciani delle situazioni e dei luoghi in cui si - Infatti le reazioni in una situazione trovano a passare. E’ fondamentale. di pericolo aggressione sono due: o Noi riteniamo che forza fisica e tec- combattono o si lasciano sopraffare, niche particolari non siano indispen- come se la mente si staccasse dal corsabili – continua - ciò che conta di po, solo che, poi, in quel corpo ci depiù è riuscire a sostenere psicologi- vono ritornare. E’ per questo che noi camente la situazione. Solo L’istruttore: con un’analisi Solo con un’analisi lucida lucida e realidella situazione si può essere sta della situapronti a reagire a un’aggressione zione possono essere pronte a reagire a un’eventuale aggressione”. facciamo delle simulazioni e i nostri I fatti di cronaca degli ultimi mesi collaboratori entrano anche a volto hanno portato una maggiore atten- coperto e con protezioni da hockey. zione e un interesse crescente da par- Vogliamo che nel momento in cui te delle donne. Fabio racconta che le capiscono che l’aggressione non è donne che seguono il suo corso non più evitabile, tirino fuori tutta la rabhanno subito molestie pesanti, ma bia e colpiscano”. E quando chiediaquel che le accomuna è la paura che, mo come sono le “sue”, Fabio non almeno una volta, tutte hanno pro- ha dubbi: “Sono brave, bravissime. /F.M. vato. “Non le facciamo lavorare in Picchiano davvero!”.
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il giornale del tuo quartiere
NUOVE REALTA’. Tra via di Novoli e viale Guidoni sta nascendo un quartiere residenziale e commerciale
“Novolandia”, una città al posto delle officine Nelle strade attorno al polo universitario, l’ex area Fiat,
sorgono banche, parcheggi, hotel, case e sempre più negozi. Ci sono già anche i primi nati, e i lavori continuano... Giulia Coli
C’
è chi già l’ha soprannominata “Novolandia”: un dedalo di nuove strade con negozi, banche, parcheggi, hotel, un parco, sedi direzionali e insediamenti residenziali. E’ quanto sta sorgendo nell’area un tempo occupata dalle officine Fiat. Un grande spicchio di terra – nel complesso 318mila metri quadrati – che si apre fra due grandi arterie di comunicazione, via di Novoli e viale Guidoni. Qui sta nascendo un vero e proprio quartiere residenziale e commerciale, nuovo luogo di incontro e di vita del quartiere. Se all’inizio era solo il grande complesso universitario a catalizzare attenzione nella zona, ora lo sono anche le tante attività commerciali che stanno nascendo al suo interno. In piazza Giovanni Spadolini, che si apre fra il polo universitario e il nuovo parco di San Donato, si trovano bar e caffè che sono frequentati soprattutto dagli studenti universitari. E
accanto al primo punto vendita, testimonial di una nota catena sportiva, ora alzano le saracinesche tanti nuovi negozi che vanno a vivacizzare l’area. E le attività aperte sono molteplici: si spazia dal parrucchiere alla farmacia, dal rivenditore di scooter e moto ai punti vendita di abbigliamento. Non mancano nemmeno i servizi, come le poste, gli istituti di credito e gli studi medici. Quello che sta nascendo è un quartiere nel quartiere, che si sta pian piano animando e popolando. Sono sempre più numerose, infatti, le case abitate nelle nuove strutture residenziali e già arrivano i primi nati. Gli abitanti della zona hanno anche a disposizione il nuovo polmone verde della città, il parco di San Donato. E anche gli studenti ne possono approfittare. Ora che le giornate cominciano ad allungare, poi, non mancano i gruppetti di universitari che si prendono un momento di pausa fra una lezione e l’altra seduti fra il verde della
Il nuovo “quartiere” si popola di negozi
collinetta artificiale. Ma le gru continuano e muoversi e le ruspe a lavorare. “Novolandia”, infatti, non è ancora finita. In fase di realizzazione, nella zona posta a sud-est dell’area, fra via di Novoli e via Forlanini, c’è ancora un grande complesso costituito da servizi com-
merciali, una palestra e dal discusso multiplex. Per questo, però, il destino è sospeso a un filo, fra l’iter della giustizia e una proposta di legge regionale che, eliminando i vincoli per le aperture dei multisala, ne faciliterebbe l’inaugurazione.
IL CASO. Tante le vie del Q5 in cui, a causa delle condizioni dell’asfalto, anche camminare diventa pericoloso
Non solo strade: anche i marciapiedi finiscono in buca è chi le adotta, chi fa di tutto per scansarle e chi – purtroppo – ci cade. Buche, rattoppi e avvallamenti non solo costellano numerose strade del quartiere, ma anche i marciapiedi. Un “campo minato” che porta i guidatori ad acrobatiche “gincane” e i pedoni a una particolare attenzione per non finire a terra. Ogni tanto spuntano cartelli che segnalano il pericolo: “Attenzione, marciapiede dissestato”. Fanno bella mostra di sé per un po’ e poi come sono arrivati se ne vanno, senza che però niente sia stato riparato. Curioso è il fatto di via XX Settembre dove per lungo tempo, nel primo tratto di strada (quello fra via Bolognese e via Vittorio Emanuele), nel marciapiede che costeggia le case, un cartello di pericolo indicava
la precaria situazione del marciapiede per poi spostarsi – senza che nessun lavoro fosse stato effettuato – nel marciapiede di fronte, quello che costeggia il Mugnone. Ma i marciapiedi del quartiere che hanno bisogno di un restyling sono numerosi. Via Pistoiese, ad esempio, è una delle strade dove questi appaiono in una situazione rovinosa: dossi, tombini non in piano, buche mal rattoppate e buche che aspettano di essere chiuse creano un vero e proprio percorso a ostacoli. Anche se meno praticati, i percorsi per i pedoni di via Barsanti sono pure a “rischio caduta”: qui sono più frequenti, infatti, i tratti sconnessi di quelli in cui è possibile procedere con sicurezza. Camminare poi lungo via Corridoni, così come in viale Gori
o via Fabroni, è a proprio rischio e pericolo. Dallo Statuto a Careggi, da Novoli a Peretola, tanti sono i marciapiedi che sembrano dei groviera. Ci sono, poi, strade dove i vari patchwork sono dovuti a lavori, alle tubature dell’acqua o del gas, come in via Baracca. Molte infatti sono le strade nell’elenco di quelle che richiedono opere di manutenzione: ai primi posti ci sono via Forlanini e via Carlo del Prete. Per ora un nuovo marciapiede lo avrà via Clementi, dato che nel mese di aprile sarà interessata da lavori di manutenzione, mentre per via Pistoiese è previsto il risanamento dei tratti ammalorati della carreggiata. Quanti marciapiedi nuovi? Questo dipenderà dai soldi, che – si sa - non sono mai abbastanza. /G.C.
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6 IL CASO. Sospiro di sollievo per i residenti
brevi
Ex Gover, dopo i sigilli è l’ora della bonifica
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Rifredi • Novoli • Brozzi
Aprile 2009
cittadini cominciano a tirare i primi sospiri di sollievo, anche se ancora cantar vittoria è un po’ prematuro. Dopo anni di battaglie a suon di lettere all’amministrazione, una petizione popolare e un esposto alla Procura della Repubblica, dal 17 marzo il sito industriale ex-Gover, con i suoi tetti di amianto, è stato messo sotto sequestro. Anni in cui gli abitanti delle Piagge e quelli di via del Pesciolino - che con insistenza segnalavano il problema nel loro blog - denunciavano in tutti i modi la spiacevole situazione senza, peraltro, ricevere convincenti risposte. Una battaglia che ha visto varie fasi: l’esposto alla procura della Repubblica nel 2007, le denunce sui giornali e sulle televisioni locali e infine, storia recente, le telecamere di “Annozero”, il programma condotto da Santoro. E sono stati proprio i media nazionali a riaccendere il caso. I sigilli al sito industriale ex-Gover di via Pistoiese sono stati apposti dal Noe (Nucleo operativo ecologico) del comando dei carabinieri di Firenze, che hanno nuovamente sollecitato la proprietà a effettuare la bonifica della copertura in amianto dell’edificio ormai in disuso. I militari del Noe hanno, infatti, denunciato la proprietà proprio per il pericolo di dispersione in luogo pubblico delle fibre di amianto e per il deposito
incontrollato di rifiuti. È da otto anni che l’’edificio, ormai in disuso, era diventato ricovero per chi non ha un tetto. L’amministrazione comunale aveva già chiesto nel 2007, sulla base di un rapporto Arpat, alla proprietà il risanamento dell’ex fabbrica di tomaie, pelli e plastiche. La società proprietaria dell’area aveva risposto che avrebbe provveduto ai lavori, ma questi non sono mai iniziati. Se, però, la nuova intimazione non avrà esito, seguirà un’ordinanza contingibile e urgente. Sotto sequestro sono finiti 15mila metri quadrati di terreno che attendono di essere bonificati e i capannoni dell’ex sito industriale. Tutta l’area è, fra l’altro, inclusa in una serie di interventi nell’ambito del Pru (Programmi di recupero urbano) che ha già portato alla realizzazione di oltre 170 alloggi, un asilo nido, un centro commerciale di quartiere, parcheggi e verde pubblico. E i lavori di riqualificazione non sono terminati. Da poco sono partiti quelli per la realizzazione di una pista pedo-ciclabile lungo la Goricina: una pista lunga 1.350 metri che da via Molise porta fino a via della Scala e che avrà una nuova illuminazione. Altro intervento deciso dall’amministrazione comunale riguarda la rimozione dei rifiuti pericolosi abbandonati lungo lo stesso cana/G.C. le della Goricina.
LA DELIBERA NUOVO PARCHEGGIO A PERETOLA Un nuovo parcheggio per favorire l’interscambio tra i veicoli privati e i mezzi del trasporto pubblico, in primis il tram: è quanto sarà realizzato nella zona di Peretola, dopo l’approvazione, da parte della giunta comunale, della delibera che dà il via libera al progetto di fattibilità dell’opera e alla richiesta di finanziamento alla Regione Toscana. Duplice l’obiettivo del progetto: da un lato incentivare l’uso del trasporto pubblico per gli spostamenti verso il centro da parte, principalmente, dei pendolari che ogni giorno arrivano a Firenze dalla direttrice nord ovest (autostrada Firenze-Mare, viadotto all’Indiano, viale XI Agosto), dall’altro servire da nodo di interscambio con la linea 2 della tramvia e, a seguito della prevista realizzazione di nuove fermate della linea Rifredi-Osmannoro-Campi Bisenzio, con il servizio ferroviario metropolitano. Il costo previsto per il progetto è di 2 milioni e mezzo di euro, di cui il 60% verrà chiesto alla Regione nell’ambito dei finanziamenti per lo sviluppo e il completamento di interventi previsti nei Piani urbani della mobilità in attuazione del Piano regionale della mobilità e della logistica, pari a un milione e mezzo di euro. Il resto, se il finanziamento regionale sarà assegnato, verrà coperto da risorse comunali. Il piano regionale prevede anche una precisa tempistica: il Comune dovrà dare inizio ai lavori entro 18 mesi dall’assegnazione dei fondi e concluderli entro 24 mesi dal loro avvio. BROZZI UNA LAPIDE PER I 200 ANNI Una lapide per celebrare i 200 anni della fondazione del Comune di Brozzi: è quella che è stata scoperta lo scorso 21 marzo in piazza 1° maggio. “In questo edificio ebbe sede l’antico Comune di Brozzi”, recita la scritta sulla lapide. Come ricordato dall’assessore Eugenio Giani nel corso della cerimonia, “Brozzi è stato Comune a sé fino al 31 dicembre 1928, prima di essere annesso a Firenze. A Brozzi si devono le prime rivendicazioni sindacali dell’area fiorentina con le lotte delle trecciaiole, la nascita della prima società di mutuo
Spi-Cgil Lega Quartiere 5 Firenze...... Diario sindacale Futuro si, indietro no - Grandissima è stata la partecipazione alla manifestazione organizzata dalla Cgil a Roma sabato 4 aprile. Questa è stata la risposta alle scelte deboli, sbagliate, insufficienti e in grave ritardo fatte da questo governo e soprattutto per ribadire la totale contrarietà all’accordo separato del 22 gennaio scorso. E’ stato un evento straordinario iniziato il 27 settembre scorso in 150 piazze d’Italia e proseguito con varie manifestazioni compresa quella dello Spi del 5 marzo scorso sempre a Roma dove erano presenti sotto un diluvio oltre 20mila pensionati. Non vogliamo tornare indietro, come vorrebbero condannarci a fare politiche taccagne e sbagliate del governo che non riescono ad affrontare una crisi di crescenti drammatiche proporzioni, né siamo disposti a pagare, a partire dalla riduzione della contrattazione e della tutela delle retribuzioni, una crisi determinata da scelte che non abbiamo condiviso. Il governo, purtroppo in un silenzio imbarazzante di troppe forze sociali, utilizza la crisi per dividere i sindacati, ridurre libertà importanti come con gli interventi sullo sciopero, ridurre retribuzioni, pensioni e diritti. Noi chiediamo di ridiscutere l’accordo separato sulle regole ma chiediamo contemporaneamente investimenti massicci a sostegno del sapere, della ricerca e dell’innovazione; un sostegno straordinario agli ammortizzatori sociali; la valorizzazione di pensioni e retribuzioni. Sulla consultazione, nella nostra Lega hanno votato circa 1.000 persone tra pensionati e lavoratori, il risultato ha sottolineato che il 99% è stato contrario all’accordo separato firmato dalle altre organizzazioni sindacali.
Vacanze anziani – Anche per il 2009 i residenti che hanno
compiuto 60 anni potranno partecipare alle vacanze anziani organizzate dal nostro quartiere. La durata è di 15 giorni comprensivi di viaggio e pensione completa. Per iscriversi occorre fissare un appuntamento telefonando presso gli uffici del quartiere 5 da mercoledì 15 aprile a giovedì 30 aprile dalle 9.00 alle 13.00 tutti i giorni lavorativi escluso il sabato ed il martedì ed il giovedì dalle 15.00 alle 16.00. Tutte le persone che intendono usufruire di un contributo dal quartiere, dovranno presentarsi all’appuntamento provvisti di attestazione Isee. I numeri a cui telefonare sono : 055.2767032 – 055.2767070 – 055.2767022 Nel 2008 le persone che hanno partecipato alle vacanze anziani del nostro quartiere sono state 416, di queste 334 hanno pagato per intero la quota di partecipazione mentre 82 hanno avuto in base alla dichiarazione Isee un contributo dal quartiere. Sono state individuate 7 fasce di reddito su cui viene calcolata la quota. Per poter usufruire del contributo bisogna presentarsi con il modello Isee che viene rilasciato dai Caaf. Per informazioni sul modello Isee telefonare presso le nostre sedi al 055.4220440 – 055.417903 – 055.300027. Per prenotare un appuntamento per la compilazione del modello Isee, telefonare al numero verde 800730800 Crediamo, che per molti, queste vacanze anziani siano un ottimo momento di socializzazione e di aggregazione. Non solo, anche il prezzo contenuto può favorire la partecipazione anche a quelle persone che per motivi economici non potrebbero permettersi una vacanza.
PER ULTERIORI INFORMAZIONI ENTRA NELLE NOSTRE SEDI E TROVERAI LA RISPOSTA CHE CERCHI Programma culturale: Sabato 18 aprile - ore 8.30 Camminata sui monti della Calvana Sabato 9 maggio - ore 10.00 Visita alla chiesa della Badia e alla Casa di Dante Sabato 16 maggio - Visita a Genova in pullman Per informazioni e prenotazioni, rivolgersi o telefonare presso le nostre sedi
LEGA QUARTIERE 5 - FIRENZE Via Cesalpino, 3/B - 50134 Tel. 055.4220440 - 055.417903 Fax 055.4360151 E-mail : spiq5@firenze.tosc.cgil.it
soccorso nella piazza di Peretola. Una storia ricca di tradizioni e cultura che merita un anno di celebrazioni e che vede oggi il primo atto”. Diverse, infatti, le iniziative in programma per festeggiare il “compleanno” del fu Comune di Brozzi: l’intitolazione di una strada (da via della Nave di Petriolo a via della Nave di Brozzi) a Elisa Baciocchi (la sorella di Napoleone Bonaparte), una mostra fotografica e altri eventi che si concluderanno con una grande cena e un concerto di musica classica. Lo scoprimento della lapide è stato preceduto dalla presentazione della pubblicazione “L’antica giurisdizione della comunità di Brozzi” a cura di Marco Conti. VIA VEZZANI INAUGURATO UN NIDO D’INFANZIA Sono stati l’assessore alla pubblica istruzione Daniela Lastri e il presidente della quinta commissione Dario Nardella a inaugurare, in via Vezzani, il nido d’infanzia “Il nido sul melo”. Dal prossimo 15 settembre la nuova struttura potrà ospitare i bambini e le bambine dai 12 ai 36 mesi. Il nido sarà aperto da settembre a luglio, dal lunedì al venerdì, con orario 7.30-16, e sorge in una struttura completamente rinnovata e appositamente progettata per accogliere i piccoli grazie all’iniziativa di due onlus fiorentine: la Coop. Soc. S. Agostino e la Coop. Soc. Istituto San Giuseppe, da anni impegnate nei servizi educativi e scolastici della città. VIA VESPUCCI L’AREA VERDE SI AMPLIA Nuovi giochi e sostituzione di quelli vecchi per le aree verdi del quartiere: la giunta comunale ha dato via libera ai lavori. In concreto, si tratta, per lo più, di sostituzioni di tappeti smorza-cadute, panchine in ferro e in legno. Gli interventi sono previsti nella scuola Colombo con ampliamento della pavimentazione in legno e la messa in sicurezza di una parte del giardino e nell’area verde di via Vespucci a Peretola, con un progetto di riqualificazione e ampliamento dell’area esistente. I lavori, in parte già iniziati, saranno completati in estate.
Assessorato alla formazione Direzione lavoro e formazione
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l’inchiesta
Aprile 2009
REPORTAGE. Nei due lotti del villaggio dell’Argingrosso vivono 440 persone
Viaggio nella terra degli “zingari” Le casette di legno hanno poco a che vedere con le roulotte sgangherate del nostro immaginario, i bimbi scorrazzano negli spiazzi e molti degli adulti lavorano. Certo, le contraddizioni ci sono. Ma tanti luoghi comuni si sbriciolano in poche ore Giulia Righi
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ici campo nomadi e ti viene in mente una cartolina sporca, fatta di capanne sudicie e roulotte sgangherate. Sbagliato, il luogo comune è da riedificare daccapo. Almeno qui, a Firenze. Ore quindici di un giorno a caso. Al Poderaccio non c’è un campanello da suonare. Ci si arriva trotterellando su una salita che si arrampica sulla collina, volti una curva e cambi mondo. Entri in un altro, governato da leggi uguali e diverse da quelle del “fuori”. Il villaggio del Poderaccio (nota bene: villaggio, non campo), lotto due, comincia con un bar. Con un furgoncino attrezzato, modello lampredottaio, che vende dolciumi, salatini, specialità etniche. E alcool. Molto, troppo, alcool, a detta di chi il villaggio lo conosce bene. Passato il bar, si arriva tra le case. Casupole, se si vuol essere fiscali. Bungalow. Tutto insomma, tranne le roulotte che uno s’immagina. In fila, a schiera, di legno. Chi ci abita, 440 persone in tutto divise nei due lotti, per queste case paga un affitto di dieci euro al mese. Ma questa è un’altra storia. Il Poderaccio è fatto di gente. Tanta gente: del Kosovo e della Macedonia soprattutto. E la prima cosa che si nota, entrandoci, è una pioggia di bambini. Nanerottoli dagli occhi grandi, che scorrazzano da una parte all’altra, in bici o sui pattini. Giocano, come tutti i bambini del mondo, si rincorrono, si nascondono. La base dei loro giochi è una macchina abban-
donata con le ruote a terra. Si rintanano dentro, fanno cucù dai finestrini e non importa se la tappezzeria è una distesa di vetri. “State attenti che vi fate male alle manine” li ammonisce Giuseppina Baffè, responsabile dell’Ufficio Immigrazione del Quartiere 4. Giuseppina, detta Giusy, tra i corridoi del Poderaccio è un’istituzione. Una via di mezzo tra un’interfaccia con la pubblica amministrazione e una psicologa. Non si fanno cinque passi senza che qualcuno la fermi. “Giusy trovi un lavoro per me?”. “Giusy ma come faccio per rinnovare permesso soggiorno?”. E soprattutto, la frase più ripetuta è “Giusy, c’è problema con bagno”. I bagni sembrano essere la croce degli abitanti del Poderaccio. Il problema, spiega lei, è che gli scarichi sono comunicanti, e se qualcuno non li tratta come dovrebbe (pare che dentro ci finiscano pannoloni e scarpe) ne fanno le spese tutti. “Tutta la mattina, ho passato tutta la mattina a pulire. No possibile Giusy”. A parlare è una donna, una madre di famiglia. “Entrate, venite a vedere”. Entriamo. Ci si levano le scarpe, per non sporcare il tappeto. Capito bene. Il luogo comune dello “zingaro sporco” in questo caso si sbriciola alla svelta. E’ tutto in ordine, le pareti piastrellate luccicano, non c’è una cosa fuori posto. Accanto a questa mamma kosovara, c’è il capofamiglia e un ragazzo adolescente. “Vieni guarda mia camera”. E’ minuscola, un divanetto e una scrivania. Ma anche un televisore, un computer e uno stereo. “E’ piccola, ma non ti manca niente”. Il ragazzo quasi si risente. “Guarda che io lavoro”. Ci si siede in-
torno a un tavolo e si beve un caffè. In questa casa lavorano tutti, ma la crisi fa paura anche qui, e la mamma cerca rassicurazioni da Giusy, ha paura di essere licenziata. Un copione simile si ripete nella casetta davanti, ordinata e pulita alla stessa maniera. Anche qui gli adulti lavorano e i bimbi vanno a scuola. I lavoratori al Poderaccio sono tanti. Certo, camminando in giro per il villaggio scopri che Tizio aspetta un processo, Caio è in carcere per spaccio. L’occhio cade anche su un paio di Mercedes fiammanti, e viene da chiedersi da dove arrivi cotanta ricchezza. “Appartengono a famiglie di lavoratori”, taglia corto Giuseppina Baffè. Posta questa contraddizione, resta un dato: visti da qui, quelli che chiamiamo zingari non fanno paura. Anche se, fuori le cose stanno in un’altra maniera e i residenti della zona si lamentano. Piuttosto sono certe loro dinamiche interne a spaventare un po’. Come la prassi delle spose bambine, il mercimonio di giovanissime vendute alla famiglia del futuro sposo. Spesso arrivano da altri campi, ancora rigorosamente minorenni. E al Poderaccio, racconta Giuseppina Baffè, trascorrono lunghi mesi nell’ombra, nella casa dei suoceri, quasi recluse. “Solo quando partoriscono in ospedale diventano ‘visibili’, anche se noi le segnaliamo subito”. Eppure tecnicamente si tratta di minori non accompagnate, “e proprio per questo - conclude la responsabile dell’Ufficio immigrazione- occorrerebbe maggior attenzione, andrebbe attivato subito l’iter previsto dalla legge per tutelarle”.
Uno scorcio del lotto 2
L’INDAGINE Il 62% degli abitanti si sente tranquillo
Firenze? Terza in sicurezza
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irenze è terza fra le grandi città italiane quanto a “percezione di sicurezza” da parte dei suoi abitanti. A raccontarlo è una ricerca sulla percezione dell’insicurezza fra i cittadini, realizzata a gennaio e presentata da poco da Anci-Cittalia a Novara. Secondo questo dossier il 62 per cento dei fiorentini considera la sua città “molto o abbastanza sicura”. La percentuale per questo parametro è più alta solo a Venezia (81 per cento) e a Cagliari (77 per cento), mentre sotto di noi s’incontra Genova (55 per cento), Milano (52 per cento), Torino e Bologna (51 per cento), Roma (45 per cento), Bari (38 per cento), Palermo (30 per cento). A chiudere la lista ci pensa Napoli, dove a sentirsi sicuro è il 9 per cento dei residenti. Ad alimentare il senso di insicurezza per gli abitanti di Firenze concorrono: la mancanza o la precarietà del lavoro, la scarsa efficacia della giustizia, l’aumento delle diseguaglianze e la crisi economica. Ancora, per i fiorentini, i fattori che fanno ritenere un luogo insicuro sono soprattutto lo spaccio di droga, il pericolo di furti e scippi e l’alta concentrazione di immigrati. Curiosa la classifica dei posti e delle situazioni che invece fanno sentire tranquilli: Firenze al 1021292
primo posto mette “quando si va a fare la spesa” (7,2), seguito dai “centri commerciali (6,9) e da “quando si cammina per le vie del centro” (6,6). Quanto alla geografia della sicurezza, il 52 per cento dei fiorentini considera la propria città sicura “nella maggior parte dei luoghi”. Il 66 per cento ritiene il proprio quartiere “molto o abbastanza sicuro”, mentre il 34 per cento “poco sicuro”. Ma come sono cambiate le cose nel tempo? Il 54 per cento degli abitanti di Firenze pensa che il suo quartiere sia sicuro allo stesso modo, mentre guardando al futuro, il 48 per cento pensa che il problema sicurezza diventerà più acuto. /G.R.
l’inchiesta
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POPOLI. Dei 7.641 stranieri Ue residenti a Firenze, 4.453 provengono dalla Romania
La comunità rumena è la più numerosa La maggior parte di loro è arrivata in età giovane, intorno alla fine degli anni novanta, e le statistiche riportano dati di immigrazione in crescita, con una distribuzione sul territorio fiorentino piuttosto uniforme Simele Kruklidis
O
gni giorno la parola “rumeno” viaggia dagnarsi il pane quotidiano non è poi così difficile. di bocca in bocca per tutta Firenze, por- Nonostante in molti abbiano in mano un diploma tando con sé decine di significati, quasi ed alcuni anche una laurea (circa il 10,1 per cento), sempre negativi: “zingaro”, “rom”, “la- i più intraprendono quei lavori che noi abbiamo da dro”, “furfante”, “stupratore”, queste sono le princi- tempo “abbandonato”: di buon grado si reinventapali connotazioni del termine. Ma, al di là della con- no muratori, imbianchini, operai, badanti, segretari, fusione linguistica e della facilità con cui si radica lo camerieri e si adattano bene a qualunque mestiere. stereotipo, sarebbe utile, una volta per tutte, capire La loro distribuzione sul territorio, secondo gli studavvero chi sono i rumeni, cosa fanno e soprattutto di condotti dal Comune, appare piuttosto uniforme, se sono pericolosi così come li descrive la cronaca anche se sembra interessare soprattutto i quartieri locale. Per imparare qualcosa in più, bisogna partire 1 e 5 ed in particolar modo l’area di Careggi. Una da un presupposto fondamentale: dal 2007 la Roma- presenza consistente è visibile anche nelle zone di nia fa parte dell’ Unione Europea e questo significa viale dei Mille, piazza Oberdan, via Faentina, Cure, che i rumeni possono muoversi liberamente nel no- San Salvi, Bellariva, e nel quartiere 4 verso l’Isolotstro Paese. Passiamo adesso ai numeri: i residenti to Sud, Legnaia e Ponticelli. Meno coinvolto invece il quartiere 3. Ad ogni modo, trarumeni a Firenze rappresentano, da soli, oltre il 50% della popoIn molti hanno il diploma, lasciando per un momento i dati, lazione comunitaria immigrail 10 per cento la laurea, quel che emerge è il ritratto di una comunità vasta, volenterosa, ta. Si considera quindi che dei ma si adattano abbastanza bene inserita, ma che 7.641 stranieri dell’Ue, 4.453 a qualsiasi mestiere fatica a farsi accettare. I fiorentisiano rumeni. La maggior parte ni infatti la temono nella maniera di loro è arrivata in età giovane, intorno alla fine degli anni novanta e le statistiche ri- più assoluta ed i casi di delinquenza riportati dalla portano dati di immigrazione in crescita costante. Si cronaca locale di certo non favoriscono il clima di tratta di centinaia di persone, regolari, che abitano indulgenza. Inutile negarlo, sotto gli occhi di tutti si accanto a noi e che passano per lo più inosservate, profila l’enorme difficoltà di convivenza tra culture almeno finché qualche spiacevole fatto di cronaca, diverse. Ed il trucco per non farsi prendere dall’inche sia un furto o uno stupro, non le mette tutte sotto tolleranza resta sempre lo stesso: non confondere la accusa. Immaginare cosa fanno i rumeni per gua- delinquenza di uno, con l’innocenza di altri.
L’INTERVISTA Parla Fabio Bracci, Ufficio Immigrazione
“Stigmatizzazione ingiustificata”
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all’Ufficio Immigrazione, noto subire l’offesa. Credo che questa crocevia di stranieri, Fabio “stigmatizzazione” sia del tutto inBracci esprime il suo punto di vista giustificata, soprattutto perché spesso sulla presenza della comunità rume- influisce in maniera negativa sulle na a Firenze. persone oneste e sulla loro qualità di Di rumeni si parla tanto, ma in vita. Non bisogna mai generalizzare pochi hanno le idee chiare. Perché o attribuire la colpa di un crimine ad accade? un’intera comunità: sarebbe un atIl problema è che da qualche anno teggiamento superficiale e sbagliato, oramai si è venuto a creare, a Firenze dettato non di rado dall’ignoranza in come nel resto d’Italia, un clima di materia. diffidenza e paura che rende difficile Chi sono allora i rumeni? l’inserimento degli stranieri. Senza I rumeni sono cittadini europei ed alcun dubbio i media hanno contri- in quanto tali posseggono uno stabuito in manietus civile che ra decisiva a dovrebbe tuI rumeni sono cittadini telarli da ogni costruire queeuropei ed in quanto tali tentativo di sta immagine posseggono uno status emarginazione distorta, che sociale. A mio non ha nulla civile che dovrebbe a che vedere tutelarli da ogni tentativo di parere dunque, la loro con la realtà. emarginazione sociale unica sfortuna Non è corretto è stata quella infatti pensare che una comunità possa essere più o di essere costretti ad emigrare in un momento storico e sociale delicato, meno pericolosa di un’altra. Si tratta di un vero e proprio clima disagevole. A tal proposito, il report sull’immigrazione da noi pubblicato di pressione sociale? Molti rumeni da anni abitano nella qualche tempo fa, rappresenta per nostra città, lavorano regolarmente Firenze un importante strumento di e, nonostante ciò, continuano a subi- conoscenza, utile per aiutare i cittare una forte discriminazione sociale. dini a creare una comunità più coesa Loro lo percepiscono e ne devono e solidale. /S.K.
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dossier
Aprile 2009
CRISI/1. I sindacati calcolano che ci siano 40mila toscani a rischio licenziamento
Quelli che... il lavoro non lo hanno più ABDULAYE, FACCHINO
Francesca Puliti
L
icenziati, non confermati, cassaintegrati o in mobilità. Se il futuro nel mondo del lavoro non è mai stato così grigio e nebuloso, il presente non è certo roseo. Lo spettro della crisi è diventato una realtà anche a Firenze, travolgendo i lavoratori. A partire dagli atipici, la bufera si è abbattuta anche su coloro che pensavano di avere un posto sicuro, a tempo indeterminato. Se alla fine dell’anno scorso le aziende toscane in serie difficoltà erano circa 660, all’inizio del 2009 la cifra era già salita a 791. Paragonando invece il primo bimestre del 2009 con quello dell’anno scorso si scopre che le ore di cassa integrazione sono lievitate da 315 mila circa a oltre 440 mila. E le previsioni per i prossimi mesi non fanno ben sperare. Cgil, Cisl e Uil hanno lanciato l’allarme all’unisono: secondo le stime dei sindacati sarebbero 40 mila i toscani a rischio licenziamento per i quali non si prospetta la possibilità di accedere alla cassa integrazione. A risentire maggiormente del crollo economico-finanziario sono stati finora i settori del tessile, dell’abbigliamento e delle calzature, già da tempo insidiati dalla concorrenza straniera. Solo nella provincia fiorentina sono 4.500 i cassaintegrati provenienti dal mondo della pelletteria e della moda. Non va meglio al comparto meccanico. Difficile sostenere che la crisi se
la inventano i giornali quando le aziende sotto casa iniziano a chiudere i battenti. Succede a Novoli, dove la Pam manda a casa tutti e 20 i dipendenti, o a Scandicci, dove la Enseco dichiara fallimento e lascia a piedi 36 persone. Il calo del turismo, poi, ha già cominciato a mietere vittime nel settore dell’accoglienza, come dimostra il licenziamento di 45 dipendenti di Excelsior e Grand Hotel. E nel frattempo la fila davanti agli sportelli dei centri per l’impiego si allunga. Non più soltanto giovani che si affacciano al mondo del lavoro o donne desiderose di reinserirsi dopo la maternità, ma persone di tutte le età, dal ragazzo al padre di famiglia. Sempre più spesso si tratta di persone altamente qualificate, con un’esperienza consistente alle spalle. E progetti futuri che scricchiolano sotto il peso di un presente fatto di incertezze, promesse e risposte date a mezza bocca. “Bisogna fare di tutto per evitare il licenziamento – afferma Mauro Fuso, segretario della Cgil Firenze – fare in modo di tenere i dipendenti legati all’azienda, attraverso la cassa integrazione ordinaria e straordinaria, così che possano più facilmente reinserirsi una volta passato il momento peggiore della crisi. Ma non solo, è necessario sostenere il reddito, anche attraverso sgravi fiscali”. Il dialogo con le istituzioni locali, da questo punto di vista, è già stato avviato.
GIANNI, PROGETTISTA
“Dopo quasi 20 anni ricomincio daccapo”
“Siamo tutti ancora sospesi in un limbo”
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uasi 20 anni di lavoro nello stesso albergo, poi un giorno ti ritrovi a ricominciare tutto daccapo. Questa la storia di Abdulaye, in Italia dal 1981, impiegato all’Hotel Ambasciatori come facchino dall’88. “I problemi sono cominciati quando, per tagliare sui costi, è stato deciso di terziarizzare tutto il personale dandolo in gestione a una cooperativa – racconta – Un passaggio che non mi sono sentito di accettare, perché non mi offriva le stesse garanzie del mio vecchio contratto. Così ho perso il posto”. Considerato il calo del turismo, la ricerca di un altro impiego nel settore si presenta tutt’altro che facile. Dallo scorso dicembre Abdulaye tira avanti con l’assegno di disoccupazione, ma rimane ottimista. “La crisi c’è, ma fortunatamente ci avviamo verso l’alta stagione. Non credo che il contratto a tempo indeterminato sia un sogno irraggiungibile”.
LUCA, TECNICO
SERENA, COMMESSA
“La paura è di dovermi trasferire al nord”
“29 anni: la mia età è già un ostacolo”
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agli trasversali al personale, all’interno della CommProve, società che da anni opera nella telefonia mobile producendo sistemi hardware e software. Diciassette le vittime del ridimensionamento aziendale, spiegano dalla Cgil, a seguito del calo delle vendite. Tutte professionalità medio-alte, lavoratori cresciuti all’interno dell’azienda, per cui si preannuncia adesso la cassa integrazione straordinaria: “Con la speranza di riprenderci il nostro posto di lavoro, una volta superato il periodo più buio della crisi – auspica Luca, 9 anni di esperienza maturati in CommProve, praticamente da quando è stata fondata – Questa è l’unica società di questo tipo in Toscana. La sola alternativa che avremmo sarebbe spostarci, lasciare tutto e cercare un altro impiego nel Nord-Italia. Scelta non facile per chi, come me, ha qui gli affetti e una casa appena comprata”.
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he l’azienda stava per essere messa in liquidazione i dipendenti dell’Enseco, società di ingegneria meccanica e di servizi tecnici per le industrie metal-meccaniche, l’hanno saputo a gennaio, nonostante la decisione fosse stata presa un mese prima. Fino all’ultimo hanno sperato che potesse essere acquisita. Poi la dichiarazione di fallimento e i libri in tribunale. “Siamo in un limbo, non ancora licenziati, né messi in mobilità, perciò non possiamo neanche accedere all’assegno di disoccupazione – racconta Gianni, 31 anni di cui 11 anni passati all’Enseco nel settore della progettazione – Siamo tutti giovani e altamente specializzati, ma ci vengono offerti soltanto contratti a progetto o ci viene chiesto di aprire una partita Iva”. Un passo indietro difficile da accettare per chi ha il matrimonio alle porte, tra un mesetto, e un mutuo già sulle spalle.
entinove anni e una collezione di contratti a tempo determinato. L’ultimo è scaduto alla fine di febbraio, per Serena. Il nome è di fantasia, ma la storia è vera e purtroppo rispecchia quella di molte altre ragazze come lei. Dopo un anno come commessa in una profumeria di una grande catena, il trattamento di fine rapporto. Senza appelli. “Ho sperato fino all’ultimo di essere riconfermata – racconta – invece niente da fare. Anche un’altra collega ha il contratto in scadenza e con tutta probabilità non sarà richiamata”. E adesso che si fa? “Si ricomincia facendo il giro delle agenzie interinali. La richiesta però non è molta e oltretutto la mia età comincia già ad essere un ostacolo: non rientrando più nella fascia interessata dall’apprendistato risulto meno appetibile per i datori di lavoro, nonostante abbia una discreta esperienza in questo campo”.
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CRISI/2. Non sono più solo le straniere ad accettare questo tipo di lavoro
E le italiane tornano a fare le badanti Dalle agenzie interinali spiegano che oramai “tutti accettano tutto”
e si adattano a mestieri diversi. Qualche extracomunitario rimpatria, e con una laurea in tasca ci si accontenta di un lavoro al call center Serena Wiedenstritt
I
portali di annunci sono un buon indicatore. Da la tremenda crisi che stiamo vivendo, quasi tutti (lautempo non si trovavano fra le richieste di la- reati e non) si adattano a far tutto, nella speranza che voro le parole “signora italiana” e “badante” o in futuro la situazione possa migliorare e si possa “colf” nella stessa frase. Complice la crisi, in- valutare qualche lavoro più consono ai propri studi”. vece, oggi, basta una scorsa ai siti più frequentati per Continuano dall’agenzia: “Qualche extracomunitascoprire fra tante offerte di ragazze e donne ucraine, rio ritorna a casa perché non ce la fa più a vivere nel rumene e georgiane, un’abbondanza di annunci che nostro paese e si vedono sempre più donne italiane suonano come questi due: “Signora 60enne italiana e disperate che si adattano davvero a tutto”. Non si diplomata referenziata cerca lavoro come badante a adatta proprio a tutto, ma sicuramente è disposta a persona sola con vitto alloggio stipendio massima scendere a compromessi con la sua storia, la sua forserietà”, oppure “Signora italiana referenziata, auto mazione e soprattutto le sue aspirazioni V.P., trentamunita, abile in cucina e piccoli lavori di sartoria trè anni compiuti da poco e un pensiero fisso: come cerca a Firenze lavoro come arrivare alla fine del mese. Per baby sitter, badante, colf”. SeI giovani laureati si trascinano anni ha combinato studi e laguono indirizzi di posta eletvoretti: “Lavoro da quando ho tra uno stage non pagato tronica e numeri di telefono. finito il liceo, come commessa e contratti di tre mesi Non sono quindi signore itaper i saldi estivi, piuttosto che liane alla ricerca di un lavoro come hostess per convegni”. qualsiasi, ma che tendono a precisare la necessità di Si è laureata in Scienze Politiche e ha fatto anche un uno stipendio (qualcuno tenterà di assumere badanti semestre in Erasmus, voleva rimanere nell’ambiente promettendo solo vitto ed alloggio?) e le competen- accademico, però i fatti l’hanno costretta a cambiaze, come il saper fare lavori di sartoria che in tempo re idea. Ha fatto qualche stage non remunerato e ha di crisi non qualificano più. La stessa percezione di avuto contratti dai tre ai sei mesi, tutti per sostituziouna crisi che non guarda in faccia nessuno viene fuo- ni. Oggi quando porta i curriculum alle agenzie interi dalle risposte di chi è impiegato nei centri che si rinali non perde tempo a spiegare la sue competenze occupano di lavoro interinale, che a loro volta sono e chiede “un lavoro qualsiasi, va benissimo un call lavoratori che a causa del sempre minor numero di center e non importano i turni”. Se fra due mesi non aziende che cercano personale rischiano a breve di avrà trovato niente, però, anche lei si adatterà “a fare perdere il loro impiego. Raccontano da un’agenzia da dama di compagnia a qualche nonnetta. No, non che si trova a due passi da piazza della Libertà:“Data voglio dire badante”.
È primavera, Firenze. Matteo Renzi Sindaco www.renzi2009.it - www.matteorenzi.it
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attualità
Aprile 2009
SICUREZZA. Il questore Tagliente punta sulla collaborazione di commercianti, tassisti e autisti
Ronde? No. Qui c’è il “modello Firenze” In città varie sperimentazioni per pattugliare il territorio “pacificamente”: dalle sentinelle cioniane agli angeli neri, fino agli steward fuori dai locali. Tutte iniziative portate avanti senza l’uso di armi e affidate al senso civico dei cittadini Lorenzo Salusest
C’
è chi li chiama assistenti civici, chi volontari della sicurezza, chi sentinelle, chi presidi di cittadinanza attiva. E c’è chi le chiama, per comodità o convinzione, ronde. Quale che sia la forma espressiva preferita il contenuto resta lo stesso: uomini e donne animati da senso civico e armati esclusivamente di telefonino e blocco notes, impegnati a pattugliare il territorio cittadino e segnalare alle forze dell’ordine possibili situazioni di pericolo. Un fenomeno già presente in alcune città d’Italia che il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha cercato di regolamentare nel recente “decreto sicurezza”: sì alle ronde, purché agiscano sotto il coordinamento dei Comuni e sotto la responsabilità del Prefetto. Una decisione che ha spaccato l’opinione pubblica e la classe politica, a Firenze come altrove: c’è chi le invoca e chi le condanna. Posizione, quest’ultima, assunta da sempre da Palazzo Vecchio. E dire che Firenze le sue “ronde” le ha avute, e le ha tuttora. Tutte o quasi ideate dall’assessore alla sicurezza sociale Graziano Cioni. Dapprima le sentinelle: un esercito di 600 pensionati senza divisa chiamati a segnalare alla polizia municipale situazioni di degrado. Dopo di loro è stata la volta, l’estate scorsa, degli “Angeli neri” (a piedi o sull’autobus), mediatori culturali, secondo la dizione ufficiale, chiamati (non a titolo gratuito) a dissuadere il fenomeno dell’abusivismo commerciale con le sole armi della parola e del dialogo. E come non citare gli steward davanti ai locali notturni, incaricati di preservare dagli schiamazzi la tranquillità dei residenti. Iniziative a cui solo per semplicità pare possibile assegnare l’etichetta di ronde. Diversamente da quanto proposto dal movimento giovanile di Alleanza nazionale, che ha offerto la sua collaborazione alla polizia in funzione di presidio del territorio: ragazzi e ragazze con casacchine fluorescenti e telefonini. Una proposta abortita sul nascere per evitare il rischio di scontri tra “rondisti” e “antirondisti”: un paradosso, già verificatosi in altre città, che ha visto le forze dell’ordine distolte dal pattugliamento ordinario e chiamate a garantire la sicurezza degli stessi aspiranti collaboratori degli uomini in divisa. A chiarire la situazione fiorentina ci ha pensato infine il Questore Francesco Tagliente: sua la proposta di un “modello Firenze” che vede coinvolti commercianti, tassisti, autisti degli autobus. Persone che per lavoro vi-
vono la città chiamati a svolgere la funzione di avamposti per la sicurezza, in collaborazione con le forze dell’ordine. E infine i semplici cittadini. La città alle otto di sera tira giù la saracinesca, lasciando le sue vie e le sue piazze in balia del buio e del degrado. Tornare a far vivere la notte, riportando i fiorentini nelle strade di Firenze potrebbe essere la soluzione migliore.
FOCUS La prefettura attende direttive dal Viminale
“Per ora tutto in stand by”
N
iente di nuovo sul fronte sicurezza. O almeno su quello relativo alle cosiddette ronde, le associazioni di cittadini incaricati di segnalare casi di disagio sociale o di potenziale pericolo. Nonostante la discussione intorno al tema sia animata già da tempo tutto è ancora in stand by: allo stato attuale nessuna forma di “sicurezza partecipata”, estranea all’operato delle forze dell’ordine, pare essere autorizzata. Una fase di stallo tecnico che tuttavia potrebbe terminare a breve. Il decreto che contiene il piano straordinario di controllo del territorio, approvato lo scorso 20 febbraio dal Consiglio dei Ministri, deve essere ancora convertito in legge. Da allora il ministro dell’Interno avrà 60 giorni per emanare un ulteriore decreto che determini gli ambiti operativi delle associazioni, i requisiti per la loro iscrizione in appositi albi e le modalità di tenuta di questi ultimi. In attesa di queste indicazioni pratiche la parola d’ordine sembra essere cautela: “E’ prematura al momento ogni iniziativa operativa sul territorio con l’impiego di sentinelle o il coinvolgimento di associazioni di categoria riguardo a una questione ancora all’attenzione del Governo”, ebbe a dire il Prefetto di Firenze Andrea De Martino, all’indomani dell’approvazione del “decreto sicurezza”. Proprio alle strutture prefettizie il Governo ha affidato il compito di conservare e gestire gli albi delle associazioni dei volontari della sicurezza. Ma fintantoché il Viminale non avrà chiarito anche i dettagli attuativi e emanato le direttive tecniche, confermano dagli uffici della Prefettura, nessun elenco potrà essere creato e nessun gruppo di volontari potrà candidarsi a svolgere la funzione di sorveglianza del territorio fiorentino in collaborazione con le forze /L.S. dell’ordine.
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Medicina legale: una nuova specializzazione per gli ambulatori della Misericordia M
olto presto la Misericordia di Firenze offrirà un servizio specialistico medico-legale. Tale attività, spesso fraintesa o male interpretata a causa di banali luoghi comuni o accattivanti serie televisive, presenta un ventaglio applicativo assai ampio. Nella vita quotidiana, infatti, possono frequentemente presentarsi, purtroppo, condizioni patologiche legate in qualche modo all’ambito giudiziario, assicurativo privato o sociale, tali da necessitare una interpretazione medica applicata al diritto. In tali circostanze diventa fondamentale il parere specialistico del medico legale. Parlando in termini più semplici, la medicina legale è una branca dell’arte medica rivolta a tutti, dai minori ai pensionati, dai lavoratori dipendenti agli autonomi, dagli occupati ai disoccupati, dai disabili in prima persona e ai loro familiari. Le applicazioni di tale disciplina sono molteplici. Il medico legale, il quale prima di tutto è un medico, con un suo bagaglio culturale di base di medicina e chirurgia, si occupa di problematiche eterogenee, in ambito di
invalidità civile, di handicap, di I.N.P.S., I.N.A.I.L., causalità di servizio e collocamento lavorativo mirato; si occupa di problematiche assicurative, tossicologiche, giudiziarie in ambito civilistico e penalistico. Questo nuovo servizio specialistico offerto, dunque, che spesso può essere affiancato da altri specialisti in diverse discipline mediche e chirurgiche, è finalizzato a facilitare e risolvere problematiche complesse, ma frequentemente anche banali, che la quotidianità può presentare ad ogni cittadino, qualunque sia la sua età, la sua occupazione, la sua scolarità ed il suo contesto socio-familiare. In prima persona, affiancato dalla Dott. ssa Federica Formichetti, anch’essa specialista in Medicina Legale, mi occuperò della gestione ambulatoriale del suddetto servizio. La mia formazione specialistica in materia si è svolta presso l’Università di Firenze ove, peraltro, ho conseguito anche la laurea in Medicina e Chirurgia. Dopo la laurea, durante la scuola di specializzazione, ho svolto numerose sostituzioni in ambito di medicina generale e
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Dr. Cristina Lucin Sabato Dalle 09.00 alle 12.30 Endocrinologia – Dietologia Dr. Sandra Silvestri Giovedì Dalle 17.30 alle 19.10 Dr. Benedetta Ragghianti Venerdì 11.00-13.00/14.00-17.00 Gastroenterologia Dr. Ilaria Giangrandi Giovedì Dalle 17.30 alle 19.30 Dr. Ortolani Manuela Venerdì Dalle 15.30 alle 17.40 Geriatria Dr. Polidori Vezio Per appuntamento Ginecologia (5) Dr. Palma Berloco Lunedì Dalle 15.00 alle 19.00 Mercoledì Dalle 15.00 alle 19.00 Giovedì Dalle 09.00 alle 13.00 Venerdì Dalle 15.00 alle 19.00 Dr. Benedetta Mangani Lunedì Dalle 09.00 alle 12.00 Dr. Donatella Nannoni Martedì Dalle 09.00 alle 13.00 Dr. Filippo Tondi Martedì Dalle 16.00 alle 19.30 Dr. Marta Papini Mercoledì Dalle 08.30 alle 13.00 Sabato Dalle 09.00 alle 12.30 Dr. Paola Morelli Venerdì Dalle 09.30 alle 11.30 Dr. Chiara Riviello Venerdì Dalle 11.30 alle 13.30 Neurologia Dr. Paola Ragghianti Mercoledì Dalle 08.30 alle 10.00 Neurofisiologia (6) Dr. Gagliardo Andrea Giovedì Dalle 17.30 alle 19.00 Dr. Perangela Liotta Lunedì Dalle 09.30 alle 13.30 Mart-Giov Dalle 09.30 alle 13.30 Mercoledì Dalle 16.00 alle 19.00 Oculistica (7) Dr. M. Antonietta De Giovanni Lunedì Dalle 15.00 alle 19.00 Mercoledì Dalle 15.30 alle 19.00 Sabato Dalle 08.30 alle 12.00 Dr. Saverio Matteini Lunedì Dalle 09.00 alle 11.30 Dr. Dario Di Salvo Martedì Dalle 17.00 alle 19.00
DIRETTORE SANITARIO: DR. ALESSANDRO PAOLI ORARIO DI APERTURA:
Tutti i giorni feriali dalle 8.30 alle ore 19.30 • Il sabato dalle 8.30 alle 12.30 Il servizio infermieristico di iniezioni intramuscolari • si effettua dal lunedì al sabato dalle ore 08.00 alle ore 10.00 PER TUTTE LE SPECIALISTICHE OCCORRE PRENOTARE LA VISITA GLI APPUNTAMENTI VERRANNO DATI PER ILGIORNO RICHIESTO DISPONIBILE IN ORDINE PROGRESSIVO RISPETTO ALL’ORARIO DI INIZIO DELLA SEDUTA
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Agopuntura Dr. Rosa Di Lernia Martedì Allergologia e Immunologia (1) Dr. Silvia Carifi Lunedì Venerdì Dr. Stefano Turchini Giovedì Angiologia (2) Dr. Nicolina Cavallaro Lunedì Giovedì Dr. Angela Terreni Venerdì Cardiologia (3) Dr. Claudio Poli Giovedì Dr. Paolo Cecchi Giovedì Dr. Marco Vinci Venerdì Sabato Dr. Silvia Perlangeli Mercoledì Chirurgia Dr. Riccardo Gattai Martedì Giovedì Chirurgia della mano e della spalla Dr. Enrico Broglia Martedì Dr. Giuseppe Checcucci Martedì Dr. Piergiuseppe Zampetti Martedì Dermatologia (4) Dr. Cesare Filippeschi Lunedì Giovedì Dr. Beatrice Magini Lunedì Martedì Dr. Cozza Carmela Martedì Dr. Elena Quercioli Mercoledì Giovedì Venerdì Dr. Laura Fancelli Mercoledì Dr. Alessandra Di Blasi Venerdì
di continuità assistenziale. Durante tali attività ho avuto modo di conoscere realtà sociali assai varie, eterogenee e spesso critiche, e le mie conoscenze di medicina legale e medicina sociale mi hanno permesso di consigliare numerose famiglie e di garantire loro il raggiungimento di un qualche privilegio, del quale spesso ignoravano il diritto, che la nostra Società ed il nostro Sistema Sanitario Nazionale, di tipo universalistico, offrono ad ogni cittadino. Tali consigli, che erano sempre in aggiunta ad un parere medico di base, finalizzato ad una diagnosi o ad una terapia, hanno spesso svegliato un sorriso che ha, se non eliminato, quanto meno alleviato una sofferenza. Il mio desiderio, dunque, nello svolgimento di questa attività specialistica offerta dalla Misericordia di Firenze, è quello di riuscire a garantire al cittadino l’effettivo godimento dei diritti agli aiuti ed ai servizi che derivano da uno stato patologico pregresso o attuale, e dei quali, molto spesso, ne viene ignorata l’esistenza. Dott. Giuseppe Panichi
Dr. Marco Ciaramelli Dr. Vanni Borgioli Dr. Riccardo Paoletti Perini Dr. Maria Gabriella Rossi Ortopedia Dr. Daniele Lazzara Dr. Enrico Broglia Dr. Filippo Poccianti Dr. Roberto Virgili Dr. Francesco Menotti Otorinolaringoiatria Dr. Pontone Filippo Dr Alonzo Attilio Dr. Faleg Fausto Dr. Traversi Luciano Dr. Ferriero Gennaro Pneumologia Dr. Laura Tinacci Psichiatria Dr. Paolo Rossi Prodi Dr. Chiara Cecchelli Psicologia Dr. Ana Maria Donanovoa Dr. Maria Novelli Cappelli Dr. Palma Alessandra
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Mercoledì Giovedì Reumatologia Dr. Maria Letizia Conforti Mercoledì Urologia Dr. Angelo Zucchi Lunedì Dr. Alessandro Della Melina Giovedì Terapia delle cefalee infantili Dr. Cinzia Scalas Mart-Ven Ecografia (8) (anche convenzione) Dr. Scrocca Marco Martedì Dr. Giovanni Branco Giovedì Dr. Stefano Papp Venerdì
Dalle 15.00 alle 17.30 Dalle 09.30 alle 14.30 Dalle 11.00 alle 14.00 Dalle 16.30 alle 18.30 Dalle 16.15 alle 17.15 Dalle 16.00 alle 19.00 Dalle 08.00 alle 14.00 Dalle 08.00 alle 12.00 Dalle 08.00 alle 12.30
PRESTAZIONI IN CONVENZIONE: Ecografie: addome superiore, inferiore e completo, transvaginale, transrettale, tiroide, capo e collo. Dr. Marco Scrocca martedì 08.00 - 13.00 / Dr. Giovanni Branco giovedì 08.00 - 12.00 / Dr. Stefano Papp venrdì 08.00 - 09.30 Cardiologia: visita cardiologica, elettrocardiogramma, ecocardiogramma. Dr. Paolo Cecchi giovedì 12.30-15.30 1) Allergologia: prove cutanee – patch test – vaccini • (2) Angiologia: ecocolordoppler: carotideo vertebrale; arterioso e venoso arti inferiori; aorta addominale; arterie renali • (3) Cardiologia: Elettrocardiogramma – Ecocardiogramma - Ecodoppler cardiaco - Holter Cardiaco e pressorio – E.C.G. sotto sforzo (cicloergometro) • (4) Dermatologia: Diatermocoagulazione - Laser dermatologico - Esame micologico • (5) Ginecologia e Ostetricia: Colposcopia – Eco transvaginale – Eco pelvica transaddominale – Ecografia per test di screening I trimestre (I test) - Ecografia ostetrica di screening (I-II-III trim.) • (6) Neurofisiopatologia: Elettromiografia • (7) Oculistica: Campimetria • (8) Ecografie: Addome: superiore, inferiore e completo*; pelvica*; osteo-articolare; capo e collo*; tiroidea*; paratiroidi e ghiandole salivari; tegumenti e parti superficiali; testicolare; transrettale*; mammaria; transvaginale*; in gravidanza • * anche in convenzione • Si prega di segnalare all’operatore la necessità di eventuali esami diagnostici al momento della prenotazione
Partecipa al sondaggio Puoi votare sul sito www.ilreporter.it oppure inviaci una mail a dicolamia@ilreporter.it o telefona al numero 840.70.74.74
Il prefetto ha vietato la vendita di alcolici da asporto e di tutte le bevande in vetro in centro dalle 22 alle 3 di notte. Sei d’accordo? 1. Sì, è una misura utile contro il degrado 2. Sì, ma oltre a questo provvedimento ne occorrerebbero altri 3. No, non credo che serva a risolvere i problemi della città I risultati saranno pubblicati sul prossimo numero
Così avete risposto il mese scorso Ronde dei cittadini per la sicurezza sul territorio, sei d’accordo? No, così c’è il rischio di una giustizia fai-da-te
57,40% 35,41%
Sì, serve un maggior controllo nelle strade
LA 194 CHE 7,19%LEGGE Sì, ma solo se sorvegliate e con precisi limiti d’azione REGOLAMENTA L’ABORTO DEVE ESSERE CANCELLATA?
Il sondaggio è stato effettuato tramite il sito internet www.ilreporter.it, una linea telefonica dedicata e l’indirizzo e-mail dicolamia@ilreporter.it. Totale votanti:1364; Risposte: No, così c’è il rischio di una giustizia fai-date: 783 (57,40%); Sì, serve un maggior controllo nelle strade: 483 (35,41%); Sì, ma solo se sorvegliate e con precisi limiti d’azione: 98 (7,19%); Sondaggio tramite www.ilreporter.it: 876 (64,22); Risposte: No, così c’è il rischio di una giustizia fai-da-te: 503(57,42%); Sì, serve un maggior controllo nelle strade: 309 (35,27); Sì, ma solo se sorvegliate e con precisi limiti d’azione: 64 (7,30); Sondaggio tramite linea telefonica dedicata: totale votanti: 276 (20,23%); Risposte: No, così c’è il rischio di una giustizia fai-da-te: 159 (57,60); Sì, serve un maggior controllo nelle strade: 98 (35,5); Sì, ma solo
se sorvegliate e con precisi limiti d’azione: 19 (6,88%); Sondaggio tramite dicolamia@ilreporter.it: totale votanti: 212 (15,54%); Risposte: No, così c’è il rischio di una giustizia fai-da-te: 121 (57,07); Sì, serve un maggior controllo nelle strade: 76 (35,84); Sì, ma solo se sorvegliate e con precisi limiti d’azione: 15 (7,07%); AVVERTENZA: I “sondaggi on line” non sono sondaggi rappresentativi ai sensi delle direttive dell’Autorità garante delle comunicazioni: essi non hanno valore statistico. I risultati che forniscono non hanno, cioè, la pretesa di rappresentare l’opinione di gruppi di persone. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente, che hanno l’unico scopo di permettere agli utenti che lo desiderano di esprimere la propria personale opinione.
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curiosità
Aprile 2009
MISTERI/1. Palazzo Vecchio, Poggio Imperiale, il campanile di Giotto: ecco la mappa delle “presenze”
In città un fantasma tira l’altro Leggenda vuole che Firenze sia ricca di spettri che si aggirano
Francesca Puliti
nelle dimore antiche e che a cadenza regolare si fanno sentire. Ma niente paura: sono buoni e a qualcuno hanno anche offerto un tè...
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intinnar di catene e lenzuola bianche che svolazzano in bui corridoi? Macché, i fantasmi di casa nostra sono molto più fantasiosi. E anche fastidiosi a volte. Da quelli che si mettono a giocare a biliardo nel salone, a quelli che fanno dispetti di ogni tipo fino alle anime buone che addirittura offro-
L’INTERVISTA Parla Enrico Baccarini, studioso di esoterismo
“Ma sembra siano passati di moda”
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A sinistra, Gian Gastone de’ Medici. A destra, Anna Cappello
Cari Amici, il titolo dell’articolo sintetizza il contenuto della mia collaborazione a questo Giornale, fin dalla uscita del suo primo numero. Sarà anche lo slogan della mia campagna elettorale; mi presento candidato al Consiglio Comunale di Firenze nella Lista del Popolo delle Libertà per GIOVANNI GALLI Sindaco, dopo 15 anni di appassionate battaglie condotte in Consiglio Comunale come esponente di Alleanza Nazionale e per oltre 10 anni come suo capogruppo. Per cambiare Firenze mi rivolgo a persone come Voi, che credono nella onestà e nel lavoro, nella competenza e nella operosità. Mi rivolgo ai Fiorentini tutti: Cittadini, Artigiani, Commercianti, Lavoratori dipendenti. Giovani - studenti e non – che si trovano ad affrontare i problemi dello studio, del lavoro, della casa. PERCHE’ CAMBIARE? Firenze soffre. Firenze ha perduto la sua identità. Firenze vive - meglio, sopravvive - nel degrado! Città resa asfittica nella sua economia, privata delle sue potenzialità di sviluppo, ferita di giorno da orde di venditori abusivi, ridotta al rango di città-dormitorio dopo le 21, col centro svuotato e le piazze abbandonate a clandestini, ubriachi e spacciatori. FIRENZE CITTA INSICURA Sono i tanti Comitati di Quartiere che chiedono di ripristinare quella qualità della vita che non c’è più. Sono i Comitati di Cittadini che si battono contro lo scempio della tramvia nel Centro Storico. Sono i Cittadini, i Negozianti, gli Artigiani, che chiedono a gran voce SICUREZZA e VITA DIGNITOSA. Sono i Giovani che chiedono luoghi di aggregazione. Sono Tutti che chiedono spazi vivibili per TUTTI. “Il Centro Storico è ridotto a un immondezzaio”, “La sera pre-
ferisco restare in casa, piuttosto che uscire ”, “Gli Amministratori, inflessibili per la pipì di un cane, passano davanti a accampamenti di barboni, con Riccardo Sarra Capogruppo di AN relativo immondezal Consiglio Comunale di Firenze zaio, cenci e cartoni e fanno finta di nulla”, “Latrine a cielo aperto, spaccio di droga aperto 24 ore con consumo diretto in loco e nessuno fa nulla”, “Quando mi va bene trovo la serratura del Negozio imbrattata di urina e poi sputi, pezzi di kebab lanciati sulla vetrina. Ci vuole coraggio la mattina a venire a lavorare. : sono i contenuti ricorrenti delle numerose segnalazioni che i cittadini inoltrano al sito Web del quotidiano locale “La Nazione”. I FIORENTINI HANNO AMORE PER LA LORO CITTA’ e RANCORE VERSO l’Amministrazione di Centro-Sinistra. HANNO ANCHE PAURA LA CITTA’ HA VOGLIA di SICUREZZA. Sicurezza per le PERSONE. Sicurezza per le ATTIVITA’. Sicurezza per le PROPRIETA’. Sicurezza per il LAVORO. Cosa fa l’Amministrazione di Centro-Sinistra? Dove è l’Amministrazione di Centro-Sinistra? Ci siamo NOI. E per questo diciamo : “E’ ORA di CAMBIARE ! FIRENZE ai FIORENTINI !
Riccardo Sarra Capogruppo di A.N. al Consiglio Comunale di Firenze
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FIRENZE ai FIORENTINI! E’ ORA di CAMBIARE!
ra manifestazioni del demonio, tradizioni massoniche e antica simbologia, Firenze svela un volto sconosciuto ai più, attraverso le parole di Enrico Baccarini, appassionato di misteri ed esoterismo, autore di diverse pubblicazioni e libri in tema. C’è molta “materia prima” in cui scavare a Firenze? In che epoca hanno origine le storie più affascinanti? Firenze gode di un’enorme stratificazione di leggende e tradizioni esoteriche, a partire dal Medioevo fino al XIX secolo, passando attraverso il Rinascimento. Molte sono le storie che si legano alla famiglia dei Medici, i primi a introdurre tradizioni e pratiche legate all’esoterismo. E’ noto ad esempio che Francesco I aveva in Palazzo Vecchio uno studio dove si dedicava alle arti magiche, alla produzione di pozioni e veleni. Intrugli spesso letali che sperimentava sui detenuti del Bargello. Il fatto che lo stesso Francesco e la sua amante Bianca Cappello siano morti avvelenati si tinge di nuovi misteri, messo in relazione a queste pratiche. In epoca successiva si sono sviluppate numerose tradizioni esoteriche. Ad esempio pare che gli Orti Oricellari siano stati teatro di rappresentazioni dell’Inferno e pratiche magiche durante il Rinascimento. Fino ad arrivare al ‘700, quando Firenze è diventata la culla della massoneria, con tutta la simbologia ad essa collegata. Quali sono i luoghi più interessanti? Molte strade portano i segni di credenze e leggende popolari. Nei dintorni di via Tornabuoni si trovano diverse statuette o immagini, poste a 2-3 metri di altezza, che testimoniano antiche apparizioni del demonio. E per quel che riguarda l’epoca più recente? Pare che i fantasmi siano ormai fuori moda e che i fiorentini si siano scordati, per fortuna, delle visite demoniache, così frequenti nel Medioevo. Adesso al massimo si segnalano presenze extraterrestri e /F.P. ufo sui cieli cittadini.
no il tè ai viandanti. Molti sono gli spettri illustri tra le presenze che si aggirano per antichi palazzi e nobili dimore. Personaggi storici come Bianca Cappello, che non si sarebbe ancora data pace per esser stata sepolta lontano dall’amante Francesco de’ Medici, o Gian Gastone ultimo discendente della stessa dinastia. Questo aristocratico fantasma andrebbe a spasso per le stanze della Villa di Poggio Imperiale. Sì, proprio quella che di giorno appare come un tranquillo luogo di studio. C’è chi assicura di aver sentito i passi e i lamenti del granduca nella notte e chi giura di averlo addirittura visto coi propri occhi mentre si trascinava per gli androni con passo stanco, il fisico appesantito e la parrucca un po’ scomposta dagli anni e dai tormenti. Lo spirito di Baldaccio d’Anghiari, invece, avrebbe scelto come dimora il palazzo per eccellenza, Palazzo Vecchio. E’ qui che il valoroso capitano di ventura venne trucidato il 6 settembre del 1441. Ad attirarlo in trappola fu Bartolomeo Orlandini, che uccidendolo sperava di metter a tacere le accuse di viltà che costui gli aveva rivolto quando aveva abbandonato il paese che avrebbe dovuto difendere, Marradi. Secondo un’antica tradizione ogni 50 anni, nell’anniversario della sua morte, il Baldaccio compare in quella che fu la sua magione, il Castello di Sorci, mentre per il resto del tempo se ne sta rintanato nelle stanze del palazzo cittadino. Ma pare che recentemente lo spettro si sia mostrato ad una giovane coppia fiorentina, in una sera d’estate, al piazzale Michelangelo. Al ragazzo, fiorentino ma con origini proprio di Anghiari, avrebbe indicato con la mano il luogo in cui trovò la morte. Di tutt’altro spirito i fantasmi delle due donne che, in una notte dell’immediato dopoguerra, comparvero ad un giovane uomo che transitava in via Bolognese. Madre e figlia chiesero gentilmente al ragazzo di scortarle fino a casa e per ringraziarlo, una volta giunti a destinazione, lo fecero accomodare e gli offrirono una tazza di tè. Sembrerebbe tutto nella norma, se non fosse per il fatto che il giorno successivo l’uomo ripassò davanti all’abitazione e constatò che era in completo stato di abbandono e che le due signore che ci vivevano erano decedute da oltre 12 anni. Come potrebbero poi mancare le leggende legate agli artisti, che tanta parte hanno avuto nella storia di Firenze? Questa volta non parliamo dei misteri legati alle opere di geni come Leonardo, ma di un altro tipo di eredità. Ad esempio, se salendo i gradini del più famoso campanile cittadino avvertite ad un tratto una brezza fresca lo avete trovato: è il folletto di Giotto, spiritello amico che lo accompagnò per tutta la vita.
curiosità
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MISTERI/2. Nella credenza popolare la Croce al Trebbio è uno dei luoghi simbolo
E la leggenda vive in Santa Maria Novella Paola Ferri
A
due passi da Santa da- tant’è che vi si affacciava pure Maria Novella, lad- una casa maledetta, antica dimora dove si incrociano di uno stregone di satana. Narrasi via delle Belle Don- che chiunque osasse mettervi piene, via del Trebbio e via del Moro de fosse spinto al suicidio. Questo formando un piccolo slargo, si finché una pia famiglia fiorentina erge una colonna sormontata da non vi andò ad abitare e riuscì, una croce. E’ la Croce al Trebbio, con la forza delle preghiere, ad memento al sanguinoso scontro esorcizzare quella forza malefica. tra eretici e fedeli che proprio qui Battaglie, vendette, amori spezzaebbe luogo, nel lontano agosto del ti dalla furia della gelosia. Firenze 1245. Un comricca di cultubattimento dalra, di passato, Due i manieri toscani l’esito incerto. celebri in questo senso: di storia. Ma E come avrebanche di storie. il castello di Vincigliata be potuto esseSe le pietre poe quello di Poppi re altrimenti in tessero parlare, un posto come quante sarebquello? Un incrocio di tre strade, bero le vicende e gli aneddoti da un trivio caro al demonio, così raccontare. Tra sogno e realtà, tra racconta una leggenda popolare eventi accertati e ed episodi affidi origine medievale. La piazzetta dati al mito e alla leggenda porimase a lungo infestata dalla pre- polare. Certo la nostra non è una senza del diavolo -dice la leggen- città “sulfurea” come Torino, la
Invece Palazzo Nonfinito, secondo la tradizione, fu costruito dal re degli Inferi in persona. Che si fermò alla realizzazione del primo piano per una banalissima rescissione del contratto. Leggere per credere
Croce al Trebbio
più esoterica d’Italia, né può contare sui labirinti misteriosi che si celano sotto la capitale, ma accade spesso che la verità storica giochi a confondersi con interpretazioni e aggiunte di fantasia. Nonostante il traffico, i clacson, la fretta della vita moderna, pare che alcuni luoghi e alcuni palazzi abbiano mantenuto intatta nel tempo la loro aura. Altri continuano ad ospitare inquilini più o meno graditi, che si manifestano solo al calar delle tenebre, magari nelle notti più buie e tempestose. E’ il caso del Castello di Vincigliata, dove ancora, di tanto in tanto, appare il fantasma di una donna di bianco vestita, che piange e si dispera per l’amor perduto. O di quello di Poppi, in Casentino, sulle cui mura pare si arrampichino i fantasmi di antichi guerrieri, per darsi battaglia nel piazzale. E il cozzar d’armi s’ode ancora nottetempo. Ma è nel cuore di Firenze che si annidano i misteri più avvincenti. Leggenda vuole, ad esempio, che il Palazzo Nonfinito, all’angolo tra via del Proconsolo e Borgo Albizi, abbia avuto come architetto nientemeno che il re degli Inferi e che sia stato proprio lui a lasciare incompiuta la sua opera, evitando di completare le decorazioni del secondo piano. Perché? Semplice come ai tempi d’oggi: il proprietario del palazzo decise di rescindere il contratto. Niente anima, niente facciata.
L’INTERVISTA
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Parla Luigi Pruneti, saggista e scrittore
L’insolito strada per strada
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enticinque anni vissuti da “viandante” della Toscana, alla ricerca di quel patrimonio di misteri, miti, leggende popolari tramandate di generazione in generazione, che rischiano di essere inghiottiti dalla frettolosa vita di tutti i giorni. Luigi Pruneti, saggista e scrittore, ha dedicato numerose opere alla storia e alle antiche tradizioni della nostra regione. L’ultima fatica, scritta assieme a Roberto Pinotti, si intitola “Stradario magico insolito di Firenze”. Da dove nasce la sua passione per questa materia? Ho cominciato ad appassionarmi negli anni ’70, dopo aver letto una serie di guide dedicate ai misteri delle città. Nelle mie ricerche fui ispirato anche dalla rubrica “Domenica dove” di Giorgio Batini, che proponeva ogni settimana un itinerario intrigante, tra storia e immaginazione. Da allora sono venuto a conoscenza di personaggi ed episodi straordinari, scavando nelle credenze popolari, nella toponomastica, nelle antiche compilazioni. Tra le tante vicende in cui si è imbattuto, qual è la sua preferita? Una storia di fantasmi, ambientata nella Firenze capitale. A quel tempo gli affitti erano saliti alle stelle, ma una famiglia riuscì a trovare un appartamento a un canone ragionevole in via Ghibellina. Il motivo di quel prezzo così basso altro non era che la presenza di uno spettro molesto e dispettoso. La vicenda finì addirittura in tribunale: la famigliola riuscì ad ottenere la rescissione del contratto. Consigli per gli appassionati. Dove cercare per trovare storie interessanti? Sicuramente la letteratura non manca in questo campo. Consiglierei di partire dai testi di storia di Firenze di Davidsohn o di Leland, o dai periodici più datati dedicati alle tradizioni popolari. E prepararsi a leggere molto e a setacciare altrettanto per trovare ciò che si cerca. /F.P.
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amarcord
Aprile 2009
USI E COSTUMI. Sono poche le botteghe artigianali sopravvissute al tempo che passa
C’erano una volta gli antichi mestieri Giuditta Boeti
C’
era una volta il ciabattino, c’era una volta l’arrotino, c’era una volta il civaiolo. C’erano una volta antichi mestieri ed oggi non ci sono più, o quasi. Anche se ancora, a fatica, in qualche angolo della città rimane traccia del nostro passato, di quei lavori manuali che senza l’ausilio dell’elettronica e della tecnologia premiavano ingegno e sudore. Oggi, il mestiere del ciabattino non è considerato attuale eppure, Firenze di botteghe umide, dove i ciabattini insegnavano ai garzoni a torcere lo spago a suon di scap-
L’INTERVISTA Stefano Poggesi, titolare
Via Taddea, 60 anni di civaie Quando nasce la vostra attività? “Il nostro Civaiolo nasce in via Taddea nel settembre del 1948 grazie ai mie genitori. Sessant’anni fa mio babbo Alfredo Poggesi e mia mamma Dina, iniziarono l’attività con la vendita di fieno e biada per i cavalli delle carrozze. Erano gli stessi fiaccherai a venire in bottega a comprare dieci, venti chili di avena. In negozio si vendevano anche scaldini con la brace dentro, trabiccoli, preti, lumi ad olio, tegami e pentole di coccio, fagioli e ceci. Poi, negli anni successivi, l’attività fu incrementata con sempre con più articoli”. Cos’è cambiato oggi in bottega? Oggi la bottega, che continua ad essere a conduzione familiare, vanta un vastissimo assortimento di civaie fra cui i famosi e ricercati fagioli di Sorana e gli zolfini del Valdarno, spezie da tutto il mondo, erbe aromatiche della Jamaica e peperoncini piccanti che arrivano dalla Nuova Guinea. Ma anche baccalà, aringhe e lampadine! Ciò che è davvero cambiato è che non ci sono più i pischelli che organizzano gli scherzi di una volta… Mio babbo mi raccontava che i ragazzini venivano in bottega a comprare “la terra dell’ombra del Campanile di mezzogiorno” e lui diceva di averla terminata e di possedere solo quella di un quarto al tocco! Oggi, queste scene alla Ugo Tognazzi nel film “Amici miei” non esistono più, ma ci sono i flash dei turisti che incuriositi immortalano nei loro scatti la nostra bottega, squarcio di una Firenze immutata. Mi piacerebbe che i miei figli continuassero a portare avanti l’attività del nostro Civaiolo, per conservarne l’identità storica e la tradizione. Ma ancora sono dei bambini. Un domani si vedrà!”. /G.B.
Donne, è arrivato l’arrotino! Arrota coltelli, forbici, forbicine: chi non se ne ricorda? pellotti, ne ha avute. Ma non solo, figure come l’impagliatore di sedie, l’ombrellaio, il restauratore, l’orologiaio sono sempre più rare. Mestieri affascinanti in via di estinzione, travolti dall’incalzare del tempo, spesso dimenticati salvo ricordarcene all’improvviso, quando scatta quella particolare esigenza che solo alcuni specialisti sono in grado di soddisfare. Come non menzionare l’arrotino che passava in tutte le strade con il suo trabiccolo che spesso consisteva in una bicicletta modificata trasformata in mezzo di lavoro con cui affilava le lame dei coltelli. Il famoso “Donne, è arrivato l’arrotino! Arrota coltelli, forbici, forbicine, forbici da seta, coltelli da prosciutto! Donne è arrivato l’arrotino e l’ombrellaio. Aggiustiamo gli ombrelli. Ripariamo cucine a
Lo storico civaiolo di via Taddea
Tante le figure che oramai sono divenute assai rare: gli orologiai, gli ombrellai, gli arrotini con il loro rumoroso megafono, ma anche gli impagliatori di sedie e i ciabattini. E si finisce per ricordarsi di loro quando servirebbero ma non si trovano più
COMUNICATO
AI SENSI DELL’ARTICOLO 7 COMMA 1 DELLA LEGGE N. 28 DEL 22 FEBBRAIO 2000 “Disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica” La società Web & Press Edizioni Srl editrice del mensile di informazione Il Reporter di Firenze, Fiesole e impruneta, nelle edizioni attualmente pubblicate e in quelle che dovessero essere pubblicate da qui all’ 8 Giugno 2009, a norma della legge n.28 del 22.02.2000 e relative delibere delle autorità competenti, comunica le CONDIZIONI che intende applicare PER LA DIFFUSIONE DI MESSAGGI POLITICI ELETTORALI PER LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE ED EUROPEE INDETTE PER I GIORNI 7 E 8 GIUGNO 2009. Agli annunci pubblicati di tutti i partiti, di tutte le liste, di tutti i movimenti politici e di tutti i candidati verranno applicate le seguenti tariffe in Euro che si debbono intendere al netto dell’Iva al 4% prevista dalla normativa vigente: LISTINO ELETTORALE CON COPERTURA GLOBALE DI TUTTA LA CITTÀ DI FIRENZE E PER I COMUNI DI FIESOLE E IMPRUNETA
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La pubblicazione degli avvisi alle tariffe sopra indicate è prevista, per tutti i numeri in diffusione dal 1.5.2009 sino all’ultimo numero consentito dalle previsioni normative prima della consultazione elettorale cui detti avvisi fanno riferimento. Tutti i soggetti politici aventi diritto avranno garantita la parità di accesso agli spazi per i messaggi politici elettorali. Il criterio di accettazione delle prenotazioni si basa sul principio della progressione temporale e saranno pubblicati tutti gli annunci pervenuti e conformi alle previsioni del documento analitico di cui più sotto sino ad esaurimento degli spazi riservati ai messaggi politici elettorali. Sono ammesse soltanto le forme di messaggio politico previste dalla normativa vigente ed in particolare dall’art. 7 comma 2 della legge n. 28 del 22.2.2000. Tutte le inserzioni devono recare la dicitura “messaggio politico elettorale” ed indicare il soggetto politico committente. Non sono previsti sconti di quantità né sconti o provvigioni di agenzia. Il pagamento dovrà essere effettuato anticipatamente all’accettazione dell’ordine di pubblicazione. Il materiale per la pubblicazione dovrà pervenire completo del nome dei richiedenti ed il materiale di stampa agli uffici della Web & Press Edizioni non meno di 10 giorni lavorativi prima della data di pubblicazione dell’annuncio. L’Editore si riserva di integrare e/o modificare il presente comunicato preventivo ove necessario a seguito della pubblicazione delle delibere dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni di attuazione della legge n. 22 febbraio 2000 n. 28. E’ stato predisposto un documento analitico a disposizione di chiunque abbia interesse a prenderne visione, depositato presso la redazione in Via Kassel, 17/7 Firenze. Le richieste di preventivi e/o pubblicazioni dovranno essere indirizzate alla Web & Press Edizioni Via Kassel, 17/7 50126 Firenze – 055.68.22.1 – 848.80.88.68 – Fax 055.68.22.336.
gas: abbiamo i pezzi di ricambio per le vostre cucine a gas. Se avete perdite di gas noi le aggiustiamo, se la cucina fa fumo noi togliamo il fumo della vostra cucina a gas”, echeggiava un tempo anche tra le strade di Firenze. E poi c’era il civaiolo, questa figura antica nata per vender tegami e pentole di coccio, fagioli, ceci, fieno e biada per i cavalli dei fiaccherai, scaldini, trabiccoli, preti e lumi ad olio. Per civaie, appunto, si intendevano i semi di leguminose usati quando in città si trovavano ancora tanti orti e campicelli dove molte famiglie allevavano un paio di galline. Spesso, erano gli stessi civaioli che vendevano uccelli da compagnia che cinguettavano nelle gabbiette appese all’esterno della bottega, in un’atmosfera che oggi parrebbe surreale. Sembra di raccontare un mondo che non esiste più, la pellicola di un film in bianco e nero, ma fortunatamente qualcosa è rimasto ancora vivo, a tinte forti, negli angoli di quella Firenze custode e vigile della propria storia e della propria identità. Certo, negli anni è cambiata la merce in vendita, non più o non solo civaie, ma anche alimenti come il farro, i funghi, i fagioli, il pesce e le spezie. Antiche botteghe, tramandate da babbo a figliolo, che ancora operano in locali storici e che portano avanti l’attività di famiglia, diventando veri e propri punti di riferimento nella vita di un quartiere e nella salvaguardia della tradizione. Tirando su il bandone tutte le mattine, con costanza e passione.
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provincia
Aprile 2009
IL VIAGGIO. La visita del presidente Matteo Renzi negli States ha portato nuovi spunti per migliorare la mobilità
Paline intelligenti per i bus. Made in Usa Il progetto per le fermate degli autobus
dotato del touch screen. Grazie a dispositivi satellitari sarà possibile conoscere in qualsiasi momento la posizione esatta dell’autobus e di conseguenza sapere in anticipo i tempi di attesa alla fermata. Inoltre, per agevolare le persone ipovedenti, le paline del futuro saranno dotate anche di un sistema audio. Le nuove apparecchiature rappresentano solo l’inizio di un grande progetto di modernizzazione lanciato dalla delegazione guidata da Renzi agli scienziati del MIT. Un progetto, dal titolo “Florence smart City” (Firenze città intelligente), che ha l’ambizione di disegnare la città del futuro, e consistente nello studio di fattibilità di innovazioni tecnologiche da applicare all’area metropolitana fiorentina: dall’infomobilità (nuove paline Ataf e non solo), al risparmio energetico, dall’estensione delle reti wireless alla gestione tecnologica dei rifiuti. Un piano coordinato dalla Fondazione per la Ricerca e l’innovazione, che vede lavorare a stretto contatto Provincia e Università di Firenze, e che si avvarrà della supervisione scientifica dei ricercatori del MIT di Boston e dei contributi provenienti dai centri di ricerca di aziende leader mondiali nel campo dell’innovazione tecnologica. Progetti in grado di migliorare la qualità della vita dei fiorentini e di tenere la città al passo con i tempi. Perché il futuro non può attendere.
prevede l’introduzione di apparecchi elettronici (ed eco-compatibili) che forniranno informazioni sugli autobus in tempo reale: si potrà conoscere con esattezza la posizione del mezzo e l’ora di arrivo Angelo Lenosi
P
rogettare la città del futuro, proiettare la città nel futuro. E’ questo l’obiettivo del viaggio istituzionale negli Usa organizzato dalla Provincia di Firenze negli ultimi giorni di marzo. Un tour che ha visto la delegazione guidata dal Presidente Matteo Renzi confrontarsi con i rappresentanti delle principali istituzioni universitarie della costa orientale degli Stati Uniti, dal Boston Institute, alla Harvard University, al Massachussets Institute of Technologies, con cui la Provincia ha una collaborazione avviata quattro anni fa. Incontri programmati per raccogliere spunti utili e proposte finalizzate a migliorare la mobilità pubblica a Firenze. A partire dall’introduzione delle paline elettroniche, prevista nel prossimo bando di gara per l’affidamento del trasporto pubblico locale, che andranno a sostituire almeno 1500 dei 2500 vetusti cartelli alle fermate degli autobus. Nuovi apparecchi in grado di fornire informazioni in tempo reale relative al traffico e ai mezzi pubblici in arrivo attraverso sofisticate tecnologie in grado di collegare telepaticamente autobus e pensiline. Soluzioni non avveniristiche, come hanno dimostrato i ricercatori del MIT, ideatori di un prototipo presentato alla delegazione fiorentina. Un progetto che prevede paline totalmente eco-compatibili, grazie all’alimentazione ad energia eolica e solare. Sulla parete principale sarà possibile consultare orari e fermate interagendo con uno schermo luminoso e leggero. Sarà inoltre possibile comunicare a distanza con le pensiline grazie al dispositivo bluetooth e lo schermo sarà
Matteo Renzi negli Usa
IL FOCUS Questa ed altre iniziative consentiranno di rilanciare l’indotto turistico
Una proposta di legge per istituire l’anno Vespucciano N
on solo sviluppo tecnologico. Il viaggio americano della delegazione della Provincia di Firenze è stato finalizzato anche alla valorizzazione delle risorse culturali fiorentine e alla promozione del turismo a stelle e strisce nella nostra città. Nel breve e nel lungo periodo. In questa direzione la presentazione al Rockfeller Center di New York della mostra “Galileo immagini dell’universo”, dedicata alle scoperte del geniale scienziato toscano. Un’iniziativa, frutto di una collaborazione tra l’Enit e la Provincia di Firenze, che ha rappresentato, nelle parole del presidente della Provincia Matteo Renzi, “un modo innovativo di dare respiro internazionale ad un evento di grande valore culturale per Firenze e il suo territorio”. E la
presentazione della mostra dedicata a Galileo non è stata altro che il momento culminante di un quadro di progetti rivolti ad aumentare l’appeal del capoluogo toscano, come ad esempio l’accordo stretto tra la Provincia, Alitalia Agenzia del Turismo e la Fondazione Palazzo Strozzi. Un’intesa che prevede uno scambio di servizi e agevolazioni per i visitatori della mostra dedicata che decideranno di giungere a Firenze con un volo della compagnia italiana. Un passo avanti nel tempo, e uno indietro nella storia: da Galileo a Amerigo Vespucci. In occasione del quinto centenario della morte, ricorrente nel 2012, la Provincia ha intenzione di dedicare al navigatore ed esploratore fiorentino una serie di eventi di interesse internazionale
che coinvolgano i cittadini dell’una e dell’altra parte dell’Atlantico. Un progetto ambizioso di cui il Presidente Renzi vorrebbe rendere partecipe anche l’ambasciata italiana a Washington. E proprio nella sede diplomatica Renzi ha presentato la proposta di legge istitutiva delle celebrazioni e rinnovato la forte volontà della Provincia, della Regione e dell’Università degli studi di Firenze nell’organizzazione degli eventi che comporranno l’anno “vespucciano”. Eventi che procureranno non solo un indotto in termini turistici, ma costituiranno anche una sorta di ponte culturale e scientifico che andrà a celebrare i viaggi e le scoperte compiute da Amerigo Vespucci, l’esploratore fiorentino a cui l’America deve il suo nome.
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AL VOTO. Giovanni Galli, candidato sindaco del centrodestra
IL PERSONAGGIO. E’ il nuovo segretario metropolitano
“Sono pronto per la sfida. E non ho paura di vincere”
Simone Naldoni, l’uomo dell’unità ritrovata del Pd
Angelo Lenosi
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n passato da calciatore, un presente da giornalista sportivo, un futuro da amministratore pubblico. Giovanni Galli, ex portiere di Fiorentina, Milan e Nazionale, è il candidato sindaco del centrodestra. Guiderà una lista civica che correrà a fianco del Popolo della Libertà. Smessi i panni del calciatore, e abbandonati gli studi di Mediaset, Galli è pronto per lanciarsi verso una sfida nuova. Sulla scrivania all’interno del suo quartier generale ritratti di famiglia e una cartellina contenente i dossier sui problemi di Firenze. La corsa verso Palazzo Vecchio è iniziata. Una sfida molto impegnativa. Cosa l’ha spinta ad accettare la proposta? L’amore per la mia città. In tutti questi anni in cui mi sono dedicato alle attività sociali sono stato a stretto contatto con i fiorentini, ho vissuto al loro fianco la quotidianità, le difficoltà ed i problemi che ogni cittadino si trova costretto ad affrontare. Mi sono reso conto che Firenze così non può funzionare. Per questo motivo ho deciso di impegnarmi in prima persona, accogliendo l’invito giunto dal Popolo della Libertà. Del resto non ho tessere di partito in tasca, ma ho sempre avuto fiducia in Silvio Berlusconi. Ho avuto modo di conoscerlo nella sua veste di imprenditore, e gli riconosco grandi capacità. Adesso ad attenderla c’è una partita lunga circa due mesi. Che campagna elettorale sarà? Mi confronterò con la gente, camminando lungo le strade della città, in centro come in periferia. Ascolterò i miei concittadini, le loro necessità e le problematiche che solleveranno. Il programma scaturirà fuori da questi incontri. Non bisogna offrire agli elettori un menù a prezzo fisso, promesse in cambio di un voto. Vorrei creare un progetto di condivisione assieme ai fiorentini. Se si fideranno mi voteranno, altrimenti voteranno qualcun altro. Un progetto all’interno del quale ci saranno sicuramente alcune priorità. Quali? Innanzitutto garantendo la sicurezza dei cittadini, tornando a far vivere le strade di Firenze. Il governo ha proposto l’impiego dell’Esercito, non vedo perché respingere questa iniziativa. Nessuno vuole una camionetta dell’Esercito in piazza Duomo, ma potremmo dislocare i militari presso i consolati, consentendo agli agenti di polizia di presidiare il territorio. Inoltre dobbiamo risolvere i problemi legati alla mobilità e alla viabilità, a partire dalla messa in discussione dei progetti della tramvia. Infine
Giovanni Galli
dobbiamo incrementare le politiche sociali. Sono queste le principali questioni aperte. Non sono io a dirlo, ma i fiorentini con cui mi sto confrontando. L’obiettivo principale è riqualificare la città, migliorare la sua immagine a livello nazionale e internazionale. Dobbiamo trasmettere un messaggio: Firenze sta ripartendo. Restiamo sulle iniziative sociali. Un tema a lei molto caro. L’amministrazione comunale deve essere al fianco di chi è in difficoltà, attraverso lo sviluppo di progetti di integrazione e inclusione dedicati a chi ne ha bisogno. E il mio pensiero va soprattutto ai ragazzi con disabilità. Abbiamo il dovere di fare qualcosa per loro e allo stesso tempo dare forza e orgoglio alle loro famiglie. E le politiche di integrazione riguardano anche gli extracomunitari. Dobbiamo comprendere le loro ragioni ed accoglierli. Purché siano in regola. Questo per rispetto nei loro confronti, perché non sopporto l’idea di vederli dormire per terra o sotto un ponte. Dobbiamo dar loro la possibilità di riscattarsi. Che non tradiscano la nostra fiducia, però. Sarà una sfida difficile, con avversari molto ostici. Paura di perdere? Assolutamente no, perché la partita è aperta. In tutta la mia carriera non ho mai avuto paura di perdere, e non ce l’ho neanche oggi. E del resto non ho neanche paura di vincere. Sono pronto ad affrontare questa nuova sfida.
a sua elezione è passata sotto traccia, non per sue responsabilità, ma per circostanze esterne chiamate primarie. Del resto non poteva essere altrimenti, visto che Simone Naldoni ha ricevuto l’investitura a segretario metropolitano del Partito democratico il 14 febbraio scorso. E dire che, mentre il Pd si confrontava animatamente sul nome del futuro candidato a sindaco per il centrosinistra, la dirigenza locale convergeva in maniera quasi unanime sul nome di Naldoni quale erede di Andrea Barducci, autosospesosi dall’incarico per dedicarsi anima e corpo alla corsa per la conquista della poltrona di presidente della Pro- Simone Naldoni vincia di Firenze. Una successione che avrebbe potuto generare ulteriori scontri, ma così non è stato. lunga esperienza politica.QuaranNonostante le fibrillazioni inter- taquattro anni, laureato in storia ne tutto è filato liscio (tre i voti contemporanea, Simone Naldoni contrari, quattro gli astenuti), con è stato infatti segretario comunale somma soddisfazione dei vertici Ds dal 1997 al 2001, incarico abdemocratici. E di Naldoni stesso. bandonato per entrare nello stesChe per svolgere al meglio il suo so anno nella giunta comunale di nuovo ruolo ha scelto di avere al Scandicci. Ruolo nel quale è stato suo fianco un esecutivo ridotto riconfermato anche nell’amminida diciotto a otto membri, rigoro- strazione guidata da Simone Ghesamente equiparatiti tra uomini e ri: attualmente Naldoni ricopre la donne.Un collegio,quello guidato carica di assessore alle politiche da Naldoni, che avrà il compito sociali e alla sanità e alla casa, oldi collaborare con il coordinatore tre ad essere, dal 2004, presidente cittadino Giacodella Società della mo Billi ed il seLa dirigenza locale Salute dell’area Figretario regionale renze Nord-Ovest. lo ha scelto quasi Andrea Manciulli, Impegni politici e all’unanimità con l’obiettivo priprofessionali a cui mario di completail neosegretario re lo scacchiere delle candidature metropolitano del Partito demolocali e prepararsi alla campagna cratico ha affiancato nel tempo la elettorale, per far sì che il Pd con- passione per il calcio (con un pasfermi a giugno i successi eletto- sato da giocatore di buon livello rali ottenuti sotto la segreteria di ed un presente da tifoso della FioAndrea Barducci. Predecessore rentina) e quella per la musica di con cui Naldoni ha alcuni punti Fabrizio De André. Interessi che in comune: entrambi sestesi, en- adesso più di prima Naldoni dovrà trambi provenienti dall’area ex far conciliare con il suo nuovo im/L.S. Ds, entrambi con alle spalle una portante ruolo.
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tempo libero
Aprile 2009
FUORI PORTA. Con il ritorno della bella stagione inizia il periodo delle gite all’aria aperta
Primavera, la scampagnata è servita Simele Kruklidis
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opo lunghi mesi trascorsi a patire il freddo e la pioggia, finalmente possiamo svegliarci dal letargo: è primavera. Il sole è ancora pallido ed incerto, ma accarezza la pelle quel tanto che basta per far venir voglia di lasciare i nostri accoglienti rifugi invernali, per godere della natura che di nuovo fiorisce e delle città che tornano ad animarsi. Di primo acchito tutti vorrebbero fuggire lontano, lasciandosi alle spalle il lavoro e le preoccupazioni, ma il più delle volte il portafoglio magro ed i giorni liberi riducono ampiamente il raggio di scelta delle destinazioni. Tanto più se a spostarsi è un’intera famiglia, poiché il costo della gita sale non di poco. Così, sono sempre più numerosi i fiorentini che, unendo l’utile al dilettevole, decidono di rimanere entro i confini della Toscana, spendendo poco ed offrendosi una piccola vacanza di tutto rispetto. Dalle splendide colline del Chianti alle cittadine medievali, tutta la regione offre centinaia di spunti per trascorre una giornata o un intero fine settimana all’insegna della cultura e del benessere. Un suggerimento? Il primo passo utile per organizzarsi è capire che genere di escursione si vuole intraprendere: questo significa non solo valutare risorse e tempo utile, ma optare anche per una meta che metta d’accordo tutti. Per esempio, la vacanza culturale che segue tappa dopo tappa musei, conventi ed opere d’arte, è adatta ad un turista più maturo o magari ad una coppia: da evitare invece se si hanno bambini, che con tutte le
ITINERARIO 1 GIORNO Mugello, antichi mulini ad acqua
ITINERARIO 2 GIORNI Dalle cave di Carrara alle Alpi
Dalle porte delle casine in pietra, spesso si affacciano inglesi e tedeschi che hanno messo radici da tempo tra ulivi e vigneti. Gente che ormai, il toscano doc, lo mangia a colazione. E poi c’è un’altra scuola di pensiero. Quelli che il weekend vanno al mare. Si fa per dire, ovviamente. La temperatura ancora non consente di mettersi in costume a prendere il sole, ma molti dei pionieri della Versilia si avventurano verso la spiaggia per il solo gusto di mangiare del pesce, sfoggiare occhialoni e pantaloni bianchi e fare una passeggiata sul lungomare a guardare le vetrine. Dopodichè, senza neanche mettere un piede sulla sabbia, si godono una coda rientrando in città. Il tutto per il solo gusto di raccontare sornioni ai colleghi in ufficio: “Ah! Questo fine settimana sono stato al mare”. Sarà.
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TOUR
Una piccola gita all’insegna della tradizione, per riscoprire i mestieri del passato, fa tappa nel Mugello. Questa zona è infatti disseminata di otto splendidi mulini ad acqua, oggi visitabili su prenotazione, alcune case-museo che raccolgono antichi attrezzi da lavoro e graziose botteghe artigiane. A Borgo San Lorenzo c’è il Mulino Margheri, risalente all’anno 845 ed il Mulino di Grezzano, del 1580 circa, divenuto vero e proprio museo. Spostandosi a Firenzuola e dintorni, si incontrano il mulino di Valtellere, splendidamente restaurato, quello più spartano di Razzaiole ed il mulino dei Lotti: a pochi passi da qui, vale una visita il Museo della pietra serena, aperto nei week end.
QUANDO BEL TEMPO FA RIMA CON GITA Una rondine non fa primavera, ma una gita sì. Come animali usciti dal letargo, appena un raggio di sole riscalda le giornate, i fiorentini si organizzano e partono per avvincenti gite domenicali. All’insegna della sobrietà, questo è certo. Niente di lontanamente paragonabile alle paranze che metterebbero in scena i melodrammatici napoletani, che per un picnic portano con sé una vagonata di cibo pronto. I toscani si accontentano di una bella mangiata in una trattoria di provincia, magari sotto un pergolato fiorito, nella quale si illudono SEMPRE di mangiare (e bere) bene e di spendere poco. Niente di meno probabile. Una volta finito il banchetto, si avviano alla scoperta di borghi e paesini, girandoli con facce stupite e compiaciute, come se si trovassero su un altro pianeta.
probabilità si annoierebbero. I luoghi “papabili” sono a dir poco numerosi: per citarne alcuni, c’è l’abbazia di Monte Oliveto, quella Benedettina di San Gaudenzio, ed ancora la certosa di Farneta a Lucca, ed il convento de la Verna in Casentino. Ma la gita può essere orientata anche alla salute, ed in tal caso sono d’obbligo le escursioni nel verde e le camminate lungo le viuzze dei borghi d’altri tempi. Oppure può essere dedicata alla gastronomia, facendo un salto a Colonnata o scovando qualche sagra di paese. Di possibilità ce ne sono per tutti i gusti ed età, dai ruderi di Castelvecchio, alle cave di Carrara, dai colori del Casentino ai mulini del Mugello, dal parco migliarino di San Rossore ai soffioni di Larderello. Si tratta solo di prendere carta e penna ed organizzare, mappa in mano, il percorso più adatto alle vostre esigenze. Dopodiché, infilatevi vestiti comodi, zaino in spalla e, perché no, organizzate un bel pic-nic: la gita perfetta di inizio primavera è servita.
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La prima tappa verso le conche marmifere conduce a Carrara: qui, le splendide cave di Fantiscritti, Colonnata e Ravaccione costituiscono il lato più imponente dei bacini apuani ed offrono una superba vista dei maestosi ravaneti sui fianchi dei Monti Serrone Maggiore e Spallone. La sera, di ritorno a Carrara, si può fare una tappa nel luminoso paesino di Torano e la suggestiva piazza Alberica. Il giorno seguente si arriva in poco tempo a Campocecina, località montana delle Alpi Apuane settentrionali: dei numerosi sentieri panoramici che si possono imboccare, il monte Borla ed il monte Sagro regalano la visione di una natura rigogliosa.
ITINERARIO 3 GIORNI Volterra – Larderello – Massa Marittima
Il primo giorno dell’ itinerario è dedicato a Volterra: si parte subito dal museo etrusco Guarnacci, uno tra i più antichi e completi del suo genere e, dopo pranzo, vivamente consigliato è un giro in piazza dei Priori, sulla quale si affacciano splendidi edifici, come il Palazzo Vescovile o Palazzo Pretorio. Da non perdere il Duomo e l’anfiteatro romano. Il secondo giorno, dopo grandi curve panoramiche sulle colline, si arriva a Saline, antico centro per l’estrazione del sale minerale ed ai soffioni boraciferi di Larderello. L’ultimo giorno del mini viaggio tocca Massa Marittima, le spiagge di Follonica ed in particolar modo Cala Violina, baia sabbiosa di grande bellezza, premiata anche da Legambiente.
Le nostre pagine
a cura del Consiglio di Quartiere 5
A.N.P.I.L. TERZOLLE: LAVORI IN CORSO
Il sito
Adesso che è primavera viene ancora più voglia di scoprire l’Area Naturale che circonda il percorso del Terzolle. Una zona ricca di vegetazione, fauna ed emergenze artistiche e storiche. Ogni anno il torrente e i suoi dintorni diventano anche oggetto di studio da parte delle scuole del Quartiere che producono elaborati di grande interesse. Per questo dal 20 al 24 aprile questi elaborati saranno messi in mostra presso la Sede del Quartiere 5 in Via Lambruschini 33. Contemporaneamente saranno presentati i bozzetti per il logo dell’ A.N.P.I.L., una abbondante produzione che verrà esposta insieme al logo vincitore, che è un pò sui generis, perché nasce dalla fusione di 2 proposte: un prato dove scorre un torrente e una ranocchia, ospite frequente di questa parte di città. Per questo tipo di lavoro vorrei davvero ringraziare i ragazzi della scuola Rosai che si sono cimentati nell’impresa ed i loro insegnanti. Intanto il Comitato di Gestione, recentemente istituito, ha cominciato il suo lavoro: la costruzione di un sito, il censimento degli accessi all’area, la produzione di progetti per l’ammissione a finanziamenti regionali. Il sito, attualmente in allestimento, olre alla descrizione dell’Area Na-
La nuova area protetta ha “in cantiere” anche un suo sito internet, già varato dal Comitato di Gestione e che sarà reso accessibile in rete presumibilmente nel mese di maggio. Il sito, che sarà raggiungibile dalla rete civica del comune di Firenze, sarà molto interessante per acquisire sia le informazioni tecniche: leggi, composizione dei comitati, progetti in corso, etc.. sia per quelle turistico-naturalistiche come ad esempio le manifestazioni in corso, l’ubicazione delle aree di ristoro e i sentieri naturalistici in quest’area peraltro, in cui in circa la metà del territorio è interdetta la caccia.
turale Protetta, riporterà la cartografia, la bibliografia, gli eventi e le manifestazioni, gli itinerari e i punti panoramici, le attività agricole di ristorazione e di agriturismo, nonché tutti gli atti amministrativi che riguardano l’ANPIL. Il tutto sarà consultabile attraverso la rete civica del Comune di Firenze. Il censimento degli accessi si è concluso: sono 55 le strade che condu-
COMITATO DI GESTIONE Claudio Del Lungo – Assessore all’Ambiente del Comune di Firenze Villa di Rusciano – Via B.Fortini, 37 – 50125 Firenze Tel. 055/2625348 - Fax 055/2625 351- assambiente@comune.fi.it Referente: Lorenzo De Luca TEL 055/2768479 - 329.2609767 - FAX 055/2768755 l.deluca@comune.fi.it Referente: Manuela Fantechi 055/2625345 - FAX 055/262530 m.fantechi@comune.fi.it Stefania Collesei - Presidente C. di Q.5 Via R. Lambruschini, 33 - 50134 Tel. 055/2767009 - Fax 055/2767021 - Cell. 329.8109776 Segreteria: c.cosi@comune.fi.it - p.landi@comune.fi.it Referente: Marco Ruisi: 055 2767065 - m.ruisi@comune.fi.it Andrea Banchelli – Assessore all’Agricoltura del Comune di Sesto Fiorentino, Presidente dell’ANPIL Tel. 055/4496307 - 335-8324890 a.banchelli@comune.sesto-fiorentino.fi.it andrea.banchelli@regione.toscana.it Referente Gloria Wondrak: g.wondrak@comune.sesto-fiorentino.fi.it ambiente@comune.sesto-fiorentino.fi.it Tel 055 4496778 - Fax 055 4496781 Bruno Chiari – Consigliere del Comune di Sesto Fiorentino P.za Vittorio Veneto 1 - 50019 - Tel. 055/401583 - 333-4053420 bruno.chiari@tin.it Paolo Gini - Assessore Ambiente del Comune di Vaglia Comune tel. 055.500241 - fax 055. 407545 – cell. 3351717995 paolo.gini@coldiretti.it Referente: Arch. Anita Falduto a.falduto@comune.vaglia.firenze. it
cono all’area, considerando i versanti di Firenze, Sesto e Vaglia. Questi varchi saranno a breve segnalati da apposita cartellonistica. Infine il Comitato di Gestione ha messo a punto la richiesta di cofinanziamento alla Regione Toscana per la realizzazione di una guida turistica ed escursionistica. Proprio alle escursioni e alla sentieristica ha iniziato a dedicarsi l’appena costituito Comitato Scientifico, dedito appunto a monitorare vecchi sentieri e a tracciarne di nuovi. E’ come sempre sorprendente pensare che a pochi passi dalla città densamente popolata ci si possa immergere in una zona che ha tutte le caratteristiche del pregiato paesaggio della collina toscana. E’ questo un bene collettivo che va valorizzato e tutelato in tutte le sue parti da quelle naturalistiche e quelle delle attività umane. La istituzione dell’ANPIL è un positivo obiettivo raggiunto da questa Amministrazione col contributo determinante del Quartiere 5, e delle persone che dentro la valle vivono ed operano. La Presidente del Quartiere 5 Stefania Collesei
COMITATO SCIENTIFICO Coordinatore del comitato scientifico Luca Zorn Membri dei comuni: Firenze - Luca Zorn Sesto Fiorentino - Modesti Renzo Vaglia - Campani Membri delle associazioni ambientaliste: WWF - Parrini Massimo Membri delle associazioni agricole: Coldiretti - Macaluso Mario Membri associazioni di volontariato culturali e sportive : Amici della Terra - Benelli Manrico Cavallo Ambiente - Taiuti Barbara Le Panche - Magnelli Francesca SMS Serpiolle - Lori Franca SMS Serpiolle - Bianchi Francesco Atletica Castello - Zanobini Giovanni Castel Quarto - Pavolini Leonardo Extra - Bruni Giacomo, invitato permanente
IL LOGO DELL’ A.N.P.I.L.
TRA I LAVORI DEI RAGAZZI DELLA SCUOLA MEDIA ROSAICALAMANDREI NE SONO STATI SCELTI DUE: QUELLO DI LORENZO MORETTI DELLA 1 H E QUELLO DI MATTIA RANFAGNI DELLA 1B. ENTRAMBI TALMENTE RAPPRESENTATIVI DA ESSERE “FUSI” IN UN UNICO LOGO. INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA DI TUTTI I LAVORI LUNEDÌ 20 APRILE ORE 17,30 C/O QUARTIERE 5
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PROVE TECNICHE PER LA TRAMVIA
Foto: Gianluca Giannini I lavori per la realizzazione della prima linea della tramvia sono giunti ad una svolta importante: domenica 15 marzo si è svolto un test tecnico fondamentale. La “prova di sagoma statica”, infatti, viene effettuata una volta costruite le infrastrutture, per verificare che le misure corrispondano a quelle previste dalle norme di legge. In pratica il tram ha percorso nei due sensi tutti i 7,5 chilometri dal deposito di Scandicci a Santa Maria Novella ed ha effettuato una sosta in corrispondenza di ogni manufatto situato in prossimità dei binari (pensiline, semafori, pali, ecc), per consentire ai tecnici di misurare se era stata rispettata la distanza minima prescritta tra il mezzo e gli ostacoli stessi. Per questa prova è stato necessario trainare il tram lungo parte del tracciato: ad aprile l’alimentazione elettrica arriverà fino a viale Fratelli Rosselli e sarà poi completata nel mese di maggio. “Il test effettuato – ci ha spiegato il vicesindaco Giuseppe Matulli – ha reso evidente come ormai dal punto di vista delle infrastrutture il lavoro sia quasi giunto al termine: sia i binari che la rete di alimentazione sono totalmente realizzati mentre resta da completare l’alimentazione elettrica della linea. Ormai, infatti, siamo entrati nella fase ultima dei lavori: non resta che approntare le opere di completamento, come il sistema per le segnalazioni e le “rifiniture”, le pavimentazioni e gli arredi”. Numerosi sono stati i cittadini che si sono raccolti lungo i binari per osservare il passaggio del nuovo mezzo mentre diverse autorità lo hanno accolto in via Jacopo da Diacceto: il vicesindaco del Comune di Firenze Giuseppe Matulli, il sindaco di Scandicci Simone Gheri, il presidente del Quartiere 4 Giuseppe D’Eugenio, la presidente di ATAF Maria Capezzuoli e il responsabile unico del procedimento per la realizzazione della linea 1 Giovanni Mantovani. Più voci hanno sottolineato l’importanza strategica della Tramvia: la chiave di volta per una nuova mobilità urbana, ambientalmente sostenibile, più efficiente, moderna e integrata con gli altri mezzi. Senza dimenticare che il passaggio del tram rappresenta l’occasione per riqualificare intere aree della città e renderle più sostenibili anche grazie alla riduzione della mole di veicoli presenti sulle nostre strade. Come ha dimostrato questa giornata di prove tecniche, la linea 1 è quasi giunta al traguardo: l’entrata in esercizio è prevista per la fine dell’estate, al termine delle verifiche di sicurezza.
MUGNONE: PROSEGUE LA MESSA IN SICUREZZA Proseguono i lavori di messa in sicurezza del Mugnone: dal Romito alla foce, è in corso la risagomatura dell’alveo del torrente. Questo progetto è finanziato e realizzato da RFI, nell’ambito dei lavori per la realizzazione dell’Alta Velocità, necessario per escludere che in futuro si verifichino eventi alluvionali come quelli registrati negli anni ‘90. “La riqualificazione – ha detto il vicesindato Giuseppe Matulli – non riguarda solamente la stazione AV (che verrà realizzata nell’area degli ex-Macelli in viale Corsica) e i binari che passeranno sotto il torrente, ma si tratta di un intervento che incide positivamente su tutto il tessuto urbano di questa parte del territorio, incrementando la sicurezza per quanto riguarda sia le strade che il tracciato tranviario che transiterà nelle adiacenze. Per effettuare questi lavori è stato necessario abbattere
FESTA AL CENTRO ANZIANI DI VIUZZO DELLE CALVANE Un nuovo locale per attività polivalenti ed un piccola area all’esterno per l’estate. Questi i lavori di ampliamento del Centro Anziani di Viuzzo delle Calvane che sono stati inaugurati il 23 marzo scorso con una festa. I restauri, che hanno in precedenza previsto l’imbiancatura della facciata ed alcune modifiche interne, sono stati realizzati dall’Unità Tecnica del Quartiere 5 ed hanno riguardato anche l’acquisizione di una stanza della vicina ex-falegnameria comunale . E’ stato inoltre realizzato un percorso di accesso dall’esterno separato da una rete. Grande soddisfazione quindi da parte tutti i frequentatori del centro che potranno ora disporre di più spazio per le loro occupazioni.
alcuni alberi in via Buonsignori: la risagomatura dell’alveo del Mugnone, infatti, avrebbe comportato l’abbattimento di tutte le piante di viale Redi e quindi, per preservarle, è stato deciso di spostare di circa un metro gli argini del torrente verso via Buonsignori. Le radici degli alberi presenti su questo lato, però, ne sarebbero state talmente danneggiate che per evitarne la caduta, si è dovuto procedere a tagliarli. Purtroppo si trattava di piante che, a differenza di quelle collocate in altre zone della città, non presentavano malattie né problematiche particolari”. È già prevista, però, la risistemazione del verde in questa zona: grazie al progetto di riqualificazione delle vie Buonsignori e Gordigiani, legato ai lavori per la realizzazione della Tramvia, saranno reimpiantati tutti gli alberi su questo lato del Mugnone.
LA SCOMPARSA DI FRANCO MUGNAI. IL RICORDO DELLA PRESIDENTE DEL QUARTIERE 5 “Franco Mugnai è stato un tecnico agronomo paesaggista del Quartiere 5, originario di Quaracchi, a Brozzi. La sua perdita mi ha suscitato un grandissimo dispiacere sia per l’uomo che per il professionista. Ha sempre amato il suo lavoro, per il quale è stato innovativo e molto creativo. Ricordo i suoi lavori più recenti e più importanti: ha ideato il progetto di rinnovamento del giardino dell’asilo nido della scuola Colombo, ha impreziosito i giardini della scuola Vamba con la storia di Giamburrasca raccontata sulle piastrelle, ha curato il progetto della nuova piazza Dalmazia. Lascia la moglie e due figli ai quali vanno tutte le nostre condoglianze e il nostro affetto.
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Centri Estivi
Le iscrizioni si svolgeranno nel periodo dal 16 aprile al 9 maggio, previo appuntamento telefonico. Sono ammessi ai Centri Estivi del quartiere i bambini e i ragazzi dai 3 anni (con un anno di scuola materna già frequentato) ai 14 anni, (non compiuti alla data dell’iscrizione). La prenotazione telefonica obbligatoria dovrà essere effettuata dal 23 marzo all’3 aprile con orario, dal lunedì al venerdì dalle ore 8,30 - 13,00, martedì e il giovedì 15,00 - 17,00 chiamando i seguenti numeri: 055-2767042, 055-2767044, 0552767033 oppure inviando una mail a centriestiviq5@comune.fi.it “Abbiamo voluto mantenere anche quest’anno la stessa modalità di iscrizione ai servizi attraverso la prenotazione telefonica che ha ridotto le lunghe code d’attesa e facilitato le iscrizioni - dichiara Andrea Casucci presidente della commissione servizi educativi del Quartiere 5 -. Per quanto riguarda il livello qualitativo dell’offerta abbiamo voluto mantenere un livello standard alto nonostante i tagli subiti. Prezzi bloccati - ormai da quattro anni - cercando anche di porci in concorrenza come qualità con molti operatori privati. Un segnale forte d’attenzione ver-
VACANZE ANZIANI 2009 QUARTIERE 5
Al via le prenotazioni per le vacanze. La prenotazione obbligatoria dell’iscrizione dovrà essere effettuata dal 15 al 30 aprile con i seguenti orari: dal lunedì al venerì dalle ore 9 alle ore 13 chiamando i numeri 055 2767032 - 055 2767070, per coloro che chiedono il contributo il numero da chiamare è invece il 055 2767022, ricordiamo che la dichiarazione Isee dovrà essere portata con se al momento dell’iscrizione. Ricordiamo che le località di soggiorno sono Lido di Camaiore, Pesaro, Cavedago, Rimini, Pian degli Ontani, Tarquinia e Montalto di Castro.
so le famiglie in questo periodo di recessione. Per quanto concerne la promozione - prosegue Casucci - abbiamo fatto un grande lavoro informativo in tutti plessi scolastici grazie alla distribuzione di volantini informativi sulla tempistica e modalità d’iscrizione.”
INIZIATIVE COMMISSIONE CULTURA QUARTIERE 5 ESCURSIONI NATURALISTICHE SABATO 18 APRILE “L’AREA NATURALE PROTETTA DEL MONTEFERRATO” SABATO 9 MAGGIO “LE MISTERIOSE SORGENTI DEL BISENZIO” DOMENICA 19 APRILE 2009 “I SENTIERI DELLA LIBERTA’”: Una passeggiata sulle pendici del Monte Morello
SABATO 23 MAGGIO 2009 ORE 18 Gara podistica non competitiva “Sulle tracce di Pinocchio” CORSO DI INFORMATICA DI BASE DI 1° LIVELLO ISCRIZIONI Dal 14 Aprile dalle ore 8,30 in poi, fino ad esaurimento posti, presso il Q.5, Ufficio Cultura, via Lambruschini n. 33, Firenze. Non saranno prese prenotazioni telefoniche
CORSO GRATUITO AUTOCONOSCENZA
Inizio corso: Martedì 28 Aprile 2009
SULLE TRACCE DI PINOCCHIO: Itinerario tra il fantastico e il reale MOSTRA FOTOGRAFICA DITUTTUNPO’ SABATO 18 APRILE ORE 18 E SABATO 9 MAGGIO ORE 21 AD-AR-TE presenta: “PINOCCHIATA”
di Andrea Piombino INAUGURAZIONE SABATO 25 APRILE 2009, ORE 16.30
INFO: Ufficio Cultura tel.: 055-276/7045 - 7046
NOI PER VOI PER IL MEYER
L’ Associazione NOI per VOI per il Meyer O.N.L.U.S.organizza insieme alla Compagnia Teatrale “All’ Ombra della Crusca”,lo spettacolo di beneficienza “L’Agonia di Schizzo” di Athos Setti (commedia brillante in tre atti) il giorno Sabato 9 Maggio 2009 alle ore 21.00 presso la palestra Pontormo, via del Pontormo,80. L’ingresso è libero e le offerte, che verranno raccolte durante la serata , serviranno al mantenimento della Casa di Accoglienza di via Reginaldo Giuliani,434 Firenze. Per informazioni 3334453539.
Anche quest’anno stanno per iniziare le iscrizioni alle Vacanze Anziani del Q. 5 , nell’ambito delle iniziative promosse dal Comune. Il Quartiere ha un ruolo indispensabile nell’organizzazione del servizio e nel rapporto con le persone, che ormai è diventato tradizionale e consolidato . Vogliamo anche cogliere l’occasione per ricordare che le Vacanze Anziani non sono l’unica proposta rivolta alle persone ultrasessantenni, oltre alle vacanze, ci sono, intanto, le visite culturali del programma “ Scopri Firenze” , che stanno raccogliendo l’interesse delle persone. Oltre ciò sono previsti per i prossimi mesi occasioni di incontro come il concerto a Villa Reale di Castello. Così viene sfatato il pregiudizio , che vede la persona anziana interessata solo alla ricreazione e al passatempo. E’ chiaro che le vacanze di 14 giorni sono un breve periodo, ma, comunque, rappresentano una valida occasione per trascorre del tempo fuori città e insieme agli altri, altrimenti , quasi sicuramente , molte persone sarebbero costrette a rimanere a casa e magari sole. Quanto sia necessario questo servizio lo dimostra anche il numero dei partenti dell’ultimo anno (486), di cui 82 con il contributo, in base al reddito calcolato mediante l’attestazione ISEE, del Quartiere . Per inciso il prezzo della vacanza in relazione ai servizi offerti sono assai più favorevoli del privato. Quest’anno sono anche previsti dei miglioramenti: inserimento di una gita organizzata durante il soggiorno, condizionamento dell’aria nelle strutture dotate del necessario impianto compreso nel prezzo e menù più ampio con almeno due scelte. Pertanto ad iniziare dal 15 aprile fino al 30 aprile si potrà telefonare agli uffici per prenotare l’iscrizione alle vacanze. Il Presidente della Commissione Servizi Sociali Q. 5 Armando Caprilli
LA LINGUA COME STRUMENTO DI INTEGRAZIONE
Prosegue con successo il progetto del Quartiere 5 “La lingua come strumento di integrazione”, partito lo scorso gennaio. “Sono 36 ad oggi i volontari che hanno messo a disposizione il proprio tempo e la propria esperienza per aiutare bambini e adulti alle prese con l’apprendimento dell’italiano - afferma con soddisfazione Stefania Collesei Presidente del Q.5 – e a loro va il nostro sentito ringraziamento”. 9 i ragazzi seguiti alla Scuola Media Ottone Rosai e 21 alla scuola elementare Matteotti, 26 gli adulti seguiti nei corsi del mercoledì mattina e del giovedì sera. Ma la domanda è in crescita. Si cercano infatti ancora volontari per un corso di aiuto allo studio per un gruppo di alunni stranieri della Scuola Media Poliziano che si stanno preparando all’esame di 3^ media. Occorrono insegnanti, ex insegnanti o persone che abbiano almeno esperienze in campo educativo e che dovranno segnalare la loro disponibilità a Graziella Laffi – Parrocchia di Montughi - e-mail sinfoniainblu@tin.it o a Milly Valdevies Consiglio di Quartiere 5 - 0552767077; e-mail c.valdevies@comune.fi.it).
LA GUIDA AL RIUSO SULLA RETE CIVICA
“Ri-usiamo” la nuova guida al riuso corretto che spiega cosa possiamo fare per attuare buone pratiche di vita quotidiana è consultabile e scaricabile dallo scorso 26 febbraio anche dalla rete civica del Comune di Firenze, nella sezione dedicata al Quartiere 5 e prossimamente sarà presente anche nel portale del Quadrifoglio sulla “Borsa del riciclaggio” (http://www.borsadelriciclaggio.org).
Le nostre pagine
Nasce la Rete culturale con un ricchissimo calendario Ventuno associazioni hanno dato vita alla “Rete Culturale”. Otto teatri, otto associazioni musicali, quattro di danza e un circolo ricreativo. Venticinque appuntamenti in calendario, tutti ad ingresso libero, fino al 17 maggio. “Abbiamo attivato un metodo di lavoro che vede riunite le associazioni culturali che possono collaborare tra loro, ha commentato Stefania Collesei presidente del Quartiere 5. Abbiamo visto tanto entusiasmo da parte di tutte le associazioni, alcune anche poco note, ma che grazie alla Rete avranno visibilità, in un territorio che non è la periferia della città e che ha un’offerta culturale che non ha niente da invidiare rispetto a quelle del centro storico”. Queste le ventuno associazioni: “Cabina teatrale”, “Isole Comprese-Teatro334”, “Centro di Teatro Internazionale”, “Buratta la luna”, “Officina Teatro ‘O”, “Teatro d’Almaviva”, “Teatri d’Imbarco”, “Teatro Nuovo-Compagnia Il Grillo”, “All Music!”, “Associazione di Musica Vincenzo Galilei”, “Associazione Musicale Fiorentina”, “Centro Studi Musica & Arte”, “Medialab”, “A.Gi.
Mus.”, “Viper Theatre-Le Nozze di Figaro”, “Sketch S.r.l. Servizi per lo spettacolo”, “Dance Performance School”, “Associazione Culturale Studio Danza Arlequin”, “Associazione Demidoff”m “Ki dojo”. “Questo è un progetto che andrebbe ripreso in tutti i quartieri - ha sottolineato l’assessore alla cultura Eugenio Giani -. Firenze, in tutti questi anni, è tra le prime posizioni nelle classifiche che periodicamente vengono stilate tra i 103 capo-
Martedì 14 aprile ore 21,00 Concerto Complesso bandistico Associazione Musicale Fiorentina Onlus VIPER THEATRE via Pistoiese/via Lombardia tel. 055 318231
Mercoledì 29 aprile ore 21,00 Spettacolo di danza e musica (Kidojo- tango e Associazione Demidoff) VIPER THEATRE via Pistoiese/via Lombardia tel. 055 318231
Giovedì 7 maggio ore 21,00 “Storie di Villa Triste” prosa (Teatri d’Imbarco) ORATORIO SAN MICHELE A CASTELLO via San Michele a Castello n 14 tel. 055 451335
Giovedi 16 aprile ore 21,00 Concerto Musica Insieme - Rock melodico anni ‘70 (Associazione Musicale Fiorentina Onlus) TEATRO C.R.C. CASTELLO via Reginaldo Giuliani n. 374 - tel 055 451480
Giovedi 30 aprile ore 21,00 ”Monologo a due voci” prosa (Teatro d’Almaviva) VILLA POZZOLINI viale Guidoni. 188 - tel. 055 4378494
Venerdì 8 maggio ore 21,00 Concerto quartetto sax (Associazione Vincenzo Galilei) TEATRO NUOVO via Fanfani n. 16 tel. 055 413067
Lunedì 20 aprile ore 21,00 Concerto di musica jazz Taddeo’s (AMF) VIPER THEATRE via Pistoiese/via Lombardia tel. 055 31831
Giovedì 30 aprile ore 21,00 Musica e danza: violino e chitarra (Centro Studi Musica e Arte), coreografie (Associazione Demidoff) ORATORIO SAN MICHELE A CASTELLO via San Michele a Castello n 14 tel. 055 451335
Sabato 9 maggio ore 21,00 Concerto duo sax-pianoforte (Associazione Vincenzo Galilei) TEATRO NUOVO via Fanfani n. 16 tel. 055 413067
Mercoledì 22 aprile ore 21,00 “Vagamondo” teatro clown per tutti (Centro Teatro Internazionale) TEATRO NUOVO via Fanfani n. 16 tel. 055 413067ì Domenica 26 aprile ore 16,00 Concerto “Jazz around clarinet” (Agimus) AUDITORIUM CLINICA MEDICA CAREGGI Info Agimus tel.055 580996 Lunedì 27 aprile ore 21,00 Concerto rock Unknown (Associazione Vincenzo Galilei) VIPER THEATRE via Pistoiese/via Lombardia tel. 055 318231 Martedì 28 aprile ore 21,00 Concerto fusion jazz “Funzionamento Anomalo” (Sketch) VIPER THEATRE via Pistoiese/via Lombardia tel. 055 318231
Domenica 3 maggio ore 16,00 Concerto “The old Bridge trio” (Medialab) AUDITORIUM CLINICA MEDICA CAREGGI Info Agimus tel.055 580996 Mercoledì 6 maggio ore 21,00 “Calderon” da Pierpaolo Pasolini, prosa (Teatro “O”) VIPER THEATRE via Pistoiese/via Lombardia tel. 055 318231 Giovedi 7 maggio ore 21,00 “Racconti di gente giusta” prosa (Cabina Teatrale Saverio Tommasi) VILLA POZZOLINI viale Guidoni. 188 - tel. 055 4378494
luoghi di provincia. Siamo ai primi posti per la presenza di associazioni in rapporto al numero di abitanti. È un fatto oggettivo che siamo una città ricca di associazioni e questa è la vitalità di Firenze”. La programmazione delle iniziative della Rete Culturale è costata 15.000 euro sostenuta dalla sponsorizzazione dell’Aeroporto di Firenze. La guida con il programma degli eventi, stampata e distribuita in 5.000 copie è disponibile sul sito internet del Comune di Firenze e nella sede del Quartiere 5. Oltre ai venticinque appuntamenti che spazieranno tra Villa Pozzolini, Viper Theatre, l’auditorium Clinica medica di Careggi, il teatro C.R.C. Castello, l’Oratorio di San Michele a Castello e piazza Dalmazia le associazioni hanno dato la propria disponibilità a organizzare alcuni incontri con i cittadini tematici su teatro, danza e musica. “Un ringraziamento particolare all’AdF, una presenza fondamentale per il nostro territorio - ha ringraziato Giancarlo Rosini presidente della commissione cultura del Quartiere 5”.
Venerdì 15 maggio ore 21,00 “Conferenza su Amleto” prosa (Associazione Teatro 334-Isole Comprese Teatro) TEATRO NUOVO via Fanfani n. 16 tel. 055 413067 Sabato 16 maggio ore 17,00-23,00 Non Stop di Musica Rock e Jazz PIAZZA DALMAZIA Domenica 17 maggio ore 10,00-12,00 Esibizione musicale degli allievi dei corsi di musica PIAZZA DALMAZIA Domenica 17 maggio ore 17,00-20,00 Non Stop di Musica Rock e Jazz PIAZZA DALMAZIA
good news
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SANITÀ. Completato l’intervento: il complesso è stato ampliato grazie ad un investimento di 26 milioni di euro
Torregalli raddoppia e cambia look Un padiglione nuovo si affianca a quello vecchio:
spazi nuovi per la day surgery, il centro trasfusionale, l’anatomia patologica, l’hospice, il reparto di psichiatria, i laboratori e altri servizi Serena Wiedenstritt
U
n nuovo padiglione, dedicato a Leonardo da Vinci, si affiancherà al vecchio, intitolato ad Amerigo Vespucci. Così Torregalli raddoppia, con un nuovo spazio che ospiterà gli ambulatori, la day surgery, il centro trasfusionale, i servizi di anatomia patologica, hospice, psichiatria, i laboratori e altri servizi. L’ampliamento è di 14 mila metri quadri (contro i 18 mila metri quadrati del vecchio padiglione) e i posti letto passano da 367 a 418.Il nuovo San Giovanni di Dio ha comportato un investimento di 26 milioni di euro, di cui 20 milioni per strutture e impianti e 6 milioni per gli arredi, le apparecchiature sanitarie e l’allestimento completo di due sale multimediali. Con la nuova struttura si raggiunge un importante primato, che garantisce ai cittadini ancora di più il diritto alla salute: la Toscana diventa la regione con il patrimonio immobiliare sanitario più nuovo
d’Italia e quella dove si sono realizzati gli investimenti più consistenti e si sono rinnovate tutte le strutture sanitarie. Il progetto e la realizzazione della struttura di Torregalli sono stati ispirati ai principi di umanizzazione, inserimento ambientale e flessibilità, perché il paziente possa non solo ricevere le cure migliori, ma anche trascorrere la degenza, lunga o breve che sia, in un ambiente accogliente. Così i tre piani fuori terra si sviluppano attorno a quattro chiostri verdi che consentono di godere di illuminazione naturale in tutti gli ambienti. La galleria di accesso funziona come una cerniera fra il nuovo padiglione (Leonardo da Vinci) e il vecchio padiglione (Amerigo Vespucci) con una riorganizzazione dei flussi e degli spazi: nel nuovo padiglione troverà spazio l’area dedicata all’“outpatients” e ai servizi, mentre nel vecchio resterà l’area degenza. Il passaggio è costituito da un elemento vetrato e trasparente, che garantisce luce e
un ambiente più piacevole a chi si reca in ospedale.La struttura è a basso impatto ambientale, di altezza contenuta e con blocchi che richiamano le colline vicine. Il progetto insomma è stato pensato per aumentare gli spazi, migliorare la qualità degli ambienti e la vivibilità per chi lavora o deve trattenersi in ospedale, senza alterare il paesaggio. Le tecnologie utilizzate e i materiali, oltre a
rispondere ai requisiti tecnici per una struttura ospedaliera, offrono prestazioni supplementari sia sotto il profilo della durata e dell’ economia gestionale, sia dal punto di vista del comfort ambientale. E così il nuovo Torregalli ha contribuito a realizzare in Toscana una rete ospedaliera moderna, efficiente, accogliente, a risparmio energetico ed ecosostenibile.
LA CURIOSITÀ Anche al San Giovanni di Dio via al progetto per rendere più serene degenze e attese
In corsia arriva la musica classica e l’ospedale diventa più “umano”
C
on il raddoppio di Torregalli, in ospedale arriva anche la musica. Il progetto, fortemente voluto dalla Regione Toscana, si chiama “Classica dentro” e propone la diffusione via radio di musica classica negli ospedali del Servizio sanitario regionale. Il progetto, unico in Italia, si pone lo scopo di umanizzare la sanità, rendendo il tempo passato in ospedale il più possibile sereno per tutti: pazienti, familiari e operatori sanitari che si trovano a trascorrere la giornata in queste strutture. Il progetto prevede la diffusione della musica di Rete Toscana Clas-
sica in tutti gli ospedali della Toscana. All’interno del palinsesto della radio saranno inoltre presentati, a intervalli di 10 minuti, contenuti informativi di carattere sanitario: due “edizioni” ogni ora saranno a cura della Regione Toscana; altre quattro saranno invece curate dalla singola struttura, che potrà diffondere informazioni personalizzate rivolte agli utenti. Ogni struttura potrà decidere liberamente in quali aree e in che fascia oraria far ascoltare la radio.Il progetto, realizzato dalla Fondazione Sistema Toscana, è praticamente a costo zero. Rete Toscana Classica
trasmette in streaming ed è già disponibile su internet. E’ sufficiente quindi istallare un programma su un normale computer per gestire la programmazione e l’inserimento delle news locali e regionali. Il servizio è già stato sperimentato per 6 mesi a Careggi e a San Giovanni di Dio a Firenze e nell’Ospedale della Versilia, dove è stato effettuato uno studio sul gradimento da parte degli utenti per individuare le aree e i reparti dove la trasmissione è più opportuna (ad esempio: nelle sale d’attesa piuttosto che nei reparti). /S.W.
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Aprile 2009
INGORGHI. E’ moltissima la gente che passa le sue giornate nelle code sparse per la città
Traffico, il valzer della frizione 237mila sono le auto che girano vorticosamente per Firenze
e 116 sono le ore che statisticamente ogni cittadino ha trascorso in macchina lo scorso anno. Troppo spesso spostamento fa rima con patimento, e i fiorentini cercano delle scappatoie Caterina Gentileschi
A
cceleratore, freno e frizione. Una vita passata in coda. Con la radio che parla, il vicino d’automobile che va in escandescenza e il piede impegnato a dare un po’ di gas. Ma non troppo. Questo è l’infausto destino di chi, soprattutto per lavoro, si trova quotidianamente a dover affrontare interminabili ingorghi. Complice la noia, la rabbia, la fretta e la suggestione, piccoli tragitti sembrano viaggi interminabili e monotoni. Ma quanto tempo spendiamo in media all’interno delle nostre auto? Tantissimo. Secondo le stime della società di consulenza Vision e Value - che di recente ha discusso a Napoli delle problematiche legate allo smog e al mancato rispetto del protocollo di Kyoto - sarebbero più di 116 ore per ogni fiorentino. Un’eternità. Quasi 5 giorni all’anno sprecati nel traffico. Calcolando una media (intensa) di 800 chilometri al giorno,
in cinque giorni si potrebbe percorrere la distanza che separa Firenze da Mosca. E invece, nella migliore delle ipotesi, si va da piazza Beccaria a Novoli con una velocità media che si aggira intorno ai 28 chilometri orari. Più o meno la velocità di una carrozza. Siamo messi un po’ meglio di Napoli, dove nei casi peggiori si va avanti ad un passo lumaca di circa 16 chilometri all’ora, di Palermo, 19 km/h, e di Torino, 22 km/h. Sono 237mila i veicoli che circolano in città (sei fiorentini su dieci possiedono un’auto) e qualche furbo esasperato prova a tendere tranelli alle code cercando tragitti alternativi, pur di non stare inchiodato nel sottopassaggio alla Fortezza o a Bottai. Percorsi collinari nemmeno troppo segreti, che il lavoratore medio utilizza per evitare semafori e isterismi. Tra i tracciati più utilizzati, c’è sicuramente Le Bagnese, stradina stretta e piena di buche, diventata nel tempo una
vera e propria arteria che collega Scandicci al Galluzzo senza dover passare dal centro. Altro escamotage è quello utilizzato da chi tenta di evitare il tratto viale Europa/viale Giannotti per arrivare velocemente da Firenze sud a piazza Francesco Ferrucci, passando dalle Cinque vie e da via Benedetto Fortini. E ancora c’è Bellosguardo, che da Piazza Tasso arriva fino a Soffiano risparmiando al guidatore la confusione che viene dal piazzale di Porta Romana e dal cantiere della tramvia sul viale Talenti. Spesso sono strade tanto belle e panoramiche quanto insicure, e in alcuni tratti sono talmente strette da permettere il passaggio di un solo veicolo per volta. Nessuna certezza di arrivare puntuali o di impiegare meno tempo, perché talvolta queste alternative sono anche più lunghe. Ma poco importante. L’essenziale è non stare fermi a schiacciare ininterrottamente acceleratore, frizione e freno.
QUANTO TEMPO CI VUOLE? PIAZZALE DI PORTA ROMANA - CASELLO A1 FIRENZE CERTOSA 5 KM TEMPO PREVISTO*: 8 MINUTI TEMPO EFFETTIVO ALLE 6 PM: 18 MINUTI
VIALE EUROPA - PIAZZA LIBERTÀ 5 KM TEMPO PREVISTO: 14 MINUTI TEMPO EFFETTIVO ALLE 6 PM: 28 MINUTI
STAZIONE SANTA MARIA NOVELLA - AEROPORTO AMERIGO VESPUCCI 8 KM TEMPO PREVISTO: 17 MINUTI TEMPO EFFETTIVO ALLE 6 PM: 35 MINUTI
STADIO - SASCHALL LUNGARNO ALDO MORO 3 KM TEMPO PREVISTO: 8 MINUTI TEMPO EFFETTIVO: 25 MINUTI
PIAZZA FRANCESCO FERRUCCI - OSMANNORO 11 KM TEMPO PREVISTO: 24 MINUTI TEMPO EFFETTIVO ALLE 6 PM: 38 MINUTI
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QUATTRORUOTE. In media la macchina risucchia al suo proprietario quasi 200 euro al mese
Cara automobile, quanto mi costi Tra i capitoli di spesa più “pesanti” ci sono l’assicurazione, il
carburante, la revisione, il bollo e la manutenzione. Per non parlare degli imprevisti e di fanalini e affini che si rompono. Il risultato? Circa 2.300 euro l’anno che se ne vanno Francesca Puliti
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Il servizio, attivo dal 2005, consente di noleggiare un veicolo anche per poche ore
Un trucco per risparmiare? Condividere l’auto con il Car Sharing tilizzare l’auto solo quando ti serve e pagarla solo per quel che effettivamente la usi. Un sogno? No, si chiama Car sharing. Il servizio nasce da una semplice constatazione: spesso accade che la nostra auto rimanga ferma anche per diversi giorni, ma paghiamo assicurazione, bollo, ecc. per l’intero anno. Oltretutto chi vive in città in genere non brucia esattamente centinaia di chilometri al giorno, ma si limita a spostarsi da casa a lavoro, ad accompagnare i bambini a scuola o in piscina e arri-
vare al supermercato. Da qui l’idea di condividere il mezzo: basta abbonarsi, fare una telefonata per prenotare il veicolo e andare a prenderlo nei parcheggi dedicati. A partire dal 2005, quando il servizio è stato attivato nella nostra città, i soci sono cresciuti fino a raggiungere quota 1150 circa. “Si tratta per lo più di famiglie – spiega il dottor Roberto Burigana, amministratore di CarSharing Firenze – anche se vi è anche una piccola quota di aziende con cui abbiamo un rapporto costante, oltre agli enti pubblici”.
Nella maggior parte dei casi l’auto viene richiesta per un periodo breve, al massimo un weekend, ma più spesso per una giornata o anche un paio d’ore nel pomeriggio. “Attualmente viaggiamo sulle 240 fatture al mese – continua Burigana – ma contiamo di ampliare il giro nei prossimi mesi”. La prossima frontiera sarà quella di posizionare alcune auto della flotta nei parcheggi dei grandi insediamenti abitativi, così da sconfiggere anche la pigrizia di arrivare /F.P. al luogo di sosta più vicino.
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euro. Mettiamo che il nostro guidatore medio percorra circa 10 mila chilometri l’anno, considerando il consumo di un’utilitaria pari a circa 12-13 km con un litro e un prezzo della benzina assestatosi attorno a 1,16 euro al litro, il conto è presto fatto: 966 euro solo di carburante. Se il prezzo del diesel è ormai pressoché in linea con quello della verde, i chilometri percorsi con un litro risultano superiori e si riesce dunque a risparmiare qualcosa sul conto finale. Infine ci sono olio, gomme & Co. Se per il primo in genere basta una cinquantina di euro ogni 10mila chilometri, le seconde rappresentano una spesa ben più consistente: dai 70 ai 90 euro a gomma, cifra che però si spalma su un periodo di tempo più prolungato. Il nostro diligente automobilista dovrà poi ricordarsi di cambiare le pasticche dei freni prima di cominciare a sentirle stridere paurosamente. E sarà un’altra mazzata di 120 euro.Poi ci sono le spie che si guastano, i fanalini che si rompono, i fari che si bruciano, per non parlare degli interventi più costosi, come riparare il climatizzatore o rimettere gli airbag che magari si sono aperti in uno scontro. Alla voce “manutenzione” troviamo anche un’altra serie di piccole e grandi spesucce, dai tergicristalli (una trentina di euro l’uno, anche se in alcuni grandi supermercati si possono trovare a 15-20), ai tappetini, fino al cambio della batteria, che diventa più frequente se si tiene l’auto parcheggiata sempre all’aperto. Calcoliamo così un’altra cinquantina di euro l’anno tutto compreso, e il conto è servito. Restano fuori dal conteggio tutte le monetine che se ne vanno semplicemente per parcheggiare, ingoiate dai parchimetri. Ma questo è un capitolo a parte.
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FOCUS
ccoci lì fuori dal concessionario, chiavi luccicanti in una mano e contratto di vendita nell’altra. Pensiamo che il più sia fatto. Ma quanto ci costa davvero possedere un’auto? Se pensavate che la spesa fosse tutta nell’acquisto, vi sbagliavate di grosso. Perché oltre a comprarla poi c’è da mantenerla, la macchina, e ogni voce in capitolo ha un prezzo. Tante le variabili, una sola certezza: l’auto è una rimessa continua. Ma, si sa, in pochi rinuncerebbero alle quattro ruote: un rapporto di attaccamento quasi affettivo finisce per legarci al nostro caro (è proprio il caso di dirlo) veicolo.Senza contare la svalutazione dell’auto, concentrando l’attenzione solo sugli aspetti legati all’uso e alla manutenzione, il nostro mezzo ci costa in media 2 mila e 300 euro l’anno, il che significa poco meno di una banconota da 200 al mese e poco più di sei euro al giorno. Stiamo parlando di cifre
medie ovviamente, calcolate in base ai comportamenti di un guidatore altrettanto medio e sui consumi di un’utilitaria. Partiamo dalle spese obbligatorie. L’assicurazione, innanzitutto, un esborso compreso tra 500 e oltre mille euro. L’oscillazione dipende ovviamente da tanti fattori: tipo di polizza scelta (ad esempio furto e incendio, kasko ecc.), modello ed età dell’auto, profilo e “storia” del guidatore, solo per citarne alcuni. In genere le assicurazioni online permettono di risparmiare notevolmente, ma sono sconsigliate ai cosiddetti “guidatori a rischio”, ad esempio i giovani sotto i 25 anni e chi ha alle spalle diversi incidenti. Passiamo al bollo, altra spesa fissa ogni anno: in questo caso si va dal centinaio ad oltre 250 euro. A questi costi annuali dobbiamo aggiungere quello della revisione (una sessantina di euro dopo i primi quattro anni e in seguito ogni due) e quello del tagliando, come minimo un’altra banconota verde. Ma la vera nota dolente riguarda il denaro “bruciato” in benzina: un pieno annuale da quasi mille
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hobby
PESCA. La popolazione ittica del fiume di Firenze è cambiata e subisce le minacce del temibile Siluro
Arno, vecchi amori e nuovi intrusi Le sue acque, ormai assai poco d’argento, sono popolate
da pesci venuti da lontano: alcune specie sono anche molto invasive, e il risultato è che la pescosità si è dimezzata. Ma i pescatori non demordono Giuditta Boeti
L’
Arno, dentro e fuori. Quello che vive sopra tentativo di afferrare il cibo offerto da qualche turista. il fiume è un mondo da cartolina, istanta- Ma la pesca “piange”. Negli ultimi quattro anni – da nee che fanno il giro del mondo: Ponte quanto emerge da un studio dell’Assessorato provinVecchio, i lungarni, gli Uffizi. Poi c’è un ciale agricoltura, caccia e pesca – si è registrato un calo altro mondo, più sconosciuto ma non meno affascinan- di pescosità di circa il 50 per cento. Il cestino del pete, che popola le acque non più d’argento dell’Arno: scatore si è così ridotto da 4 a circa 2 chili. Le specie ituna popolazione ittica che negli ultimi anni ha visto tiche presenti nel tratto fiorentino dell’Arno sono circa modificare in modo sostanziale i suoi componenti. In 40, di cui il 50 per cento alloctone, cioè non originarie mezzo a questi due mondi vivono – forse sopravvivono dei corsi d’acqua italiani. Le motivazioni che causano – quei fiorentini da sempre innamorati dell’Arno: pe- il dimezzamento della pescosità sono molteplici.Oltre ai danni prodotti dal “Siluro” anscatori, canottieri, barcaioli. Gente che vive ancora la magia di un Le specie ittiche presenti che l’uomo fa la sua parte. Detriti di ogni genere, sacchetti di imfiume, croce e delizia di una città, nel tratto fiorentino mondizia, calcinacci, siringhe ed capace di tenere tutti con il fiato sono circa quaranta erba lasciata crescere senza cura, sospeso nei giorni di piena e poi corrono lungo le sponde del fiume di emozionarli nelle sere d’estate, quando le luci dei lampioni disegnano la superficie del- che diventa inesorabilmente deposito di rifiuti.Ma gli l’acqua e creano capolavoro naturali. L’Arno non è più amanti dell’Arno riescono a vivere ancora la loro pascome una volta. Né dentro, né fuori. Tra le otto catego- sione. Nonostante tutto. A cominciare dai pescatori che rie ittiche inserite nella lista delle cento peggiori specie in ogni periodo dell’anno presidiano il fiume. “L’Arno invasive a livello mondiale, ben cinque sono presenti non è mai solo – dice Pier Luigi Ghilarducci, autore del nelle acque fiorentine (tra cui il famigerato “Siluro” di libro “Nell’acqua e sulle rive” – Sulle rive, in barca, origine asiatica, che divora tutto ciò che trova, o quasi). sulle briglie, l’esile profilo di una canna che si protende E questa è una delle principali minacce per la fauna it- nell’acqua non manca mai. Nel tratto che va dal Ponte tica locale, assieme all’inquinamento e all’alterazione alle Grazie al Ponte Vecchio dove secondo la canzone degli habitat fluviali. I pescatori si consolano con le di Spadaro ‘si specchiava il firmamento’, le acque delgrosse carpe che ancora popolano il fiume e che con l’Arno sono sempre solcate dalle veloci imbarcazioni colpi di coda si lasciano andare a convulsi caroselli, nel dei canottieri fiorentini”.
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LA MOSTRA. Nella Sala d’Arme, fino al 22, ci sono le opere dell’artista fiorentino
L’INTERVISTA
Un arcobaleno color Ghelli
Le porte delle fantasia? Uno stargate sul mondo
Caterina Gentileschi
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Spirali del barone rampante
a sala d’arme esplode di colori. Arcobaleni volanti, barchette a forma di gheriglio, alberelli appuntiti e oceani dalle sfumature blu intenso. E a controllare che tutte le tinte rimangano ordinate al posto, ci pensa un silenzioso squadrone di busti femminili in terracotta. Sono questi i protagonisti della mostra firmata da Giuliano Ghelli - “Le porte della fantasia” - che potrà essere visitata ancora fino al 22 aprile. 62 opere collocate nel suggestivo spazio espositivo della Sala d’Arme di Palazzo Vecchio dalle mani esperte del curatore Maurizio Vanni. “Questa mostra non sarà una mostra per me, sarà un’emozione, non paragonabile a nessun’altra della mia lunga e fortunata carriera. - spiega Giuliano Ghelli - A volte i sogni si realizzano anche per chi è abituato a regalarli”. Accanto alle tele farà la sua apparizione il “pacifico” esercito di terracotta, busti di donna alti 70 centimetri sui quali l’artista applica i simboli della sua pittura e incide brani di poesie di Campana, Saramago, Majakovskij, a significare che le vere vittorie si ottengono attraverso l’arma della cultura. “Giuliano Ghelli affronta la terracotta con il piglio del giovane artista che deve conquistare la materia, con l’incoscienza di colui che desidera ancora meravigliarsi per nuove scoperte e inedite soluzioni artistiche - spiega il
curatore Maurizio Vanni - ma anche con la consapevolezza dell’artista affermato, testimone del proprio tempo, che vuole inviare un messaggio preciso al mondo”. In contemporanea a quella di Palazzo Vecchio, una mostra collaterale è stata allestita presso la galleria Mirabili di Firenze, dove sono esposte oltre 50 opere relative alla ricerca artistica degli ultimi dieci anni. Il catalogo, curato da Maurizio Vanni ed edito dalla Carlo Cambi Editore, raccoglie le immagini dei dipinti esposti in sala d’Arme, le fotografie delle realizzazioni delle sculture nelle fornaci storiche di Impruneta e dell’esposizione dell’Esercito di Terracotta di ritorno dalle mostre in Spagna, Portogallo, Marocco e dall’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo. Oltre al saggio del curatore, nel catalogo è inserita un’introduzione di Paolo Cocchi, assessore alla cultura della Regione Toscana. Durante l’organizzazione della mostra, evidentemente di buon auspicio, Ghelli ha ricevuto l’incarico dall’amministrazione comunale della città di Siena per la realizzazione del Palio dell’Assunta, del 16 Agosto 2009, ed è stato premiato per la 44esima edizione del Premio Internazionale “Le Muse” a Firenze. Entrambe le mostre sono ad ingresso gratuito. Sala d’Arme: aperta dal martedì alla domenica. Galleria Mirabili: dal martedì al sabato.
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tu per con Maurizio Vanni, curatore della mostra “Le porte della fantasia” nella Sala d’Arme, professionista giovane ed esperto che lavora da anni nell’arte contemporanea. Maurizio, quali sono per il curatore le Porte della Fantasia? Sono il risultato di una mostra site specific che ha come elementi principali proprio la porta e la fantasia. Tutti i quadri in mostra sono della stessa dimensione, 150 centimetri per un metro. Ogni quadro rappresenta una porta. La porta è un passaggio, una sorta di stargate, che presuppone ci sia qualcosa al di qua e qualcosa al di là. Un confine immaginario posto dall’uomo. E poi c’è la fantasia, la fantasia dell’artista, che è quella che fa vivere un sogno ad occhi aperti ma proiettato nel quotidiano. E poi c’è l’esercito di terracotta… E poi c’è un esercito di pace che fa da spartiacque nella grande sala di Palazzo Vecchio. Da tempo una vox popoli lega il suo nome all’imminente apertura di un museo a Lucca. Ancora è tutto in fieri, ma posso anticipare che a maggio verrà aperto un museo internazionale, dal carattere non conservatore. Un luogo che sarà in grado di offrire molti servizi. Ospiterà idee frizzanti e particolari e sarà caratterizzato da un veloce susseguirsi di mostre temporanee, il tutto nella cornice di un palazzo del Cinquecento proprio nel centro della città. /C.G.
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cultura
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L’APPUNTAMENTO. In arrivo la 72esima edizione del festival più importante della città
Un Maggio con la cinghia tirata Apre i battenti il 29 e porta al Comunale un cartellone ridimensionato nei costi,
FOCUS
a causa del taglio netto dei finanziamenti statali. Il risultato?
Wagner, atto terzo Sul palco c’è la Fura
Una manifestazione oculata e di qualità, con pochi ospiti ma dai nomi altisonanti
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o spettacolo inaugurale e anche la punta di diamante del 72° Maggio Musicale Fiorentino, nonostante i tagli che hanno costretto a rivedere il resto del programma, è il Götterdämmerung, ‘Il crepuscolo degli dei’ di Richard Wagner, diretto da Zubin Mehta nell’allestimento della Fura dels Baus. Il 29 aprile l’opera chiuderà la tetralogia dell’anello di Nibelungo, messa in scena nel corso della collaborazione triennale tra il Teatro del Maggio e la compagnia teatrale catalana famosa nei cinque continenti. Una sinergia fruttuosa che ha già visto la realizzazione quest’anno del Siegfried nella programmazione invernale con un ottimo successo. Nel “Crepuscolo degli dei” la tensione e la drammaticità arrivano all’apice. Spettacolare e avanguardistico l’allestimento della Fura dels Baus compagnia nota soprattutto per la sua impostazione radicale e anticonformista, le installazioni provocatorie e tecnologiche e la ricerca continua del coinvolgimento degli spettatori nella rappresentazione. Piena la sintonia con il Maestro Metha che ha più volte dichiarato: “In tutta la mia carriera non mi era mai capitato di avere un rapporto così felice con un regista come con Carlus Padrissa”. I miti pagani prenderanno così vita ancora una volta immersi nell’arte d’avanguardia, tra i mille colori di una scena che dà man forte all’orchestra nel proiettare il pubblico direttamente nel sogno e nella fiaba. Il tutto secondo la concezione wagneriana del teatro totale, nel più fedele rispetto dello spirito innovatore del maestro tedesco. /S.G.
Sara Ghilardi
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irenze in apprensione per il Maggio. Il cartellone del 72esimo Maggio Musicale Fiorentino è arrivato in via definitiva dopo essere stato cancellato e riprogrammato rispetto a quello presentato quasi un anno fa. Il motivo sono i pesanti tagli alla cultura e allo spettacolo che hanno costretto alla cura dimagrante anche uno dei festival più blasonati d’Italia, orgoglio e spirito di una città. Un cartellone sofferto, ma garantito anche per quest’anno, presentato assieme alla campagna di sensibilizzazione “senza musica mai” nella quale i musicisti appaiono privi dei loro strumenti. Suoni voci, gesti è il nuovo titolo, per significare la pluralità dei contributi degli artisti che interverranno. Bilanci e guai finanziari a parte, a chi gli chiede che Festival dobbiamo aspettarci il sovrintendente Francesco Giambrone assicura: “Sarà un Maggio bello anche se ripensato rispetto a quello programmato prima che cambiassero in maniera così evidente le condizioni di base, ma un Maggio che mantiene alcuni elementi fondamentali che ne fanno uno degli appuntamenti culturali più interessanti del nostro Paese. Conserverà l’eccellenza che si conquista anche attraverso i nomi. Vedrà protagonista infatti Zubin Metha il direttore principale che completa il ciclo wagneriano insieme ad altri grandissimi come Muti, Abbado e Bartoletti”. Tutto pronto quindi per il debutto il 29 aprile con il Crepuscolo degli dei di Richard Wagner, frutto della collaborazione tra Metha e la Fura Dels Baus. Altro fiore all’occhiello del Festival la prima assoluta dell’opera contemporanea Patto di sangue di Matteo D’Amico. “Quest’anno è la volta di nuova produzione- spiega il Direttore artistico Paolo Arcà – Il lavoro del compositore italiano Matteo D’Amico. Certamente la possibilità di mettere in scena nuovi titoli è la dimostrazione della
fiducia che noi abbiamo nel teatro musicale, che non si ferma al repertorio ma vive nella contemporaneità”. Un omaggio alla carriera è quello che il Festival tributa a Sir Peter Maxwell Davies, il compositore inglese che festeggia nel 2009 il 75° compleanno e che sarà presente a Firenze il 29 maggio al concerto a lui dedicato dal Contempoartensemble diretto da Mauro Ceccanti. A chiudere il Festival il 1° luglio il tradizionale Galà di
danza e il grande Concerto diretto da Metha, con la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi. Anche quest’anno il Festival ospita Maggio Off, la rassegna parallela con una proposta meno tradizionale che si apre ad altri generi musicali. L’altro lato della musica è il tema di questa terza edizione che si inaugura il 22 maggio e prosegue con altri cinque appuntamenti fino al 24 giugno, festa di San Giovanni.
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cultura
Aprile 2009
IL FESTIVAL. Dal 23 al 26 torna l’appuntamento per gli amanti del ballo argentino
Ad aprile Firenze si veste di tango
Camilla Sanpietrini
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’uomo guida, la donna segue. Lui ropeo. La settima edizione del Firenze Tango le cinge la schiena con la destra e Festival si svolgerà dal 23 al 26 aprile in vari con la sinistra le tiene la mano, in luoghi della città. Le due giornate principali un abbraccio che è insieme pas- si terranno al Saschall e interverranno ballesione allo stato puro, sensualità e ritmo. Il rini e insegnanti internazionali, oltre a musitutto al suono di una musica struggente e a cisti di primo livello. Stages di tango salon, tratti drammatica. E’ il tango argentino, un nuevo e milonguero, milonga, vals, tecnica, pensiero triste che si balla secondo la cele- chacarera, canyengue sono gli ingredienti di bre definizione dello scrittore argentino Luis questa edizione. Accanto agli elementi della Borges. Una danza che sintetizza anche un tradizione via libera anche alla sperimentamodo di essere e di sentire, nella quale l’im- zione con la sala del Tango Lounge dedicata provvisazione e l’affiatamento la fanno da all’ascolto e al ballo di selezioni musicali di padroni. Dai sobborghi di Buenos Aires dove musica di tango elettronico ed alternativo. E è nato nella seconda metà dell’800 il tango poi c’è Swingintango una formazione jazz ha affascinato mezzo mondo. Anche Firenze che suona temi di tango tradizionale con arper alcuni giorni diventa capitale di questa rangiamenti jazz. Molto atteso dagli amanti danza con il Firenze delle emozioni del Tango Festival, uno tango, lo spettacolo Accanto agli elementi degli eventi più attesi di venerdì 24 intitodella tradizione via libera dai tangheri e dagli lato quest’anno “coanche alla sperimentazione lores de tango”. “Chi amanti dell’autentica con il Tango Lounge cultura del tango arpercorre le strade di gentino in Italia e alBuenos Aires è inl’estero, ideato da Patricia Hilliges e Matteo vaso dalla forza dei colori della città, delle Panero, ballerini di grande esperienza che case, della vita dei quartieri in cui è nato e insegnano in molte città in Italia e in Euro- vive il tango.” Un omaggio ai colori che fra pa ed hanno partecipato ad alcuni tra i più mille sfumature esprimono le emozioni più importanti festival a livello nazionale ed eu- profonde che sono parte della vita del tango.
Protagonisti di questo viaggio: il rosso dei tramonti incendiati, delle passioni che esplodono improvvise, il blu dei cieli, del mare, del ricordo, il giallo delle terre sconfinate, del silenzio, del rimpianto per la patria lonta-
na, il nero della notte che tutto avvolge come una furente passione. Protagonista l’Ensemble Hyperion, un’orchestra di tango formata da 8 elementi, cantante e 5 coppie di ballerini di fama internazionale.
L’EVENTO. Alla Sala d’Arme di Palazzo Vecchio una mostra ricorda “la pacifica rivoluzione”
Se l’unità nazionale comincia in Toscana “L
a pacifica rivoluzione Toscana”, così è stato definito il corteo che il 17 Aprile 1859 partì da piazza Indipendenza e arrivò in piazza della Signoria issando la bandiera tricolore sulla facciata di Palazzo Vecchio, dopo la cacciata dalla città del granduca Leopoldo II. Comincia così la storia di un’indipendenza tutta toscana, che ebbe un ruolo fondamentale nell’unificazione dell’intero Paese. Per ricordare questo pezzo importante di storia made in Tuscany, il 27 aprile apre i battenti nella sala d’arme di Palazzo Vecchio la mostra “27 aprile 1859: l’alba dell’unità nazionale a Firenze e in Toscana”. Gli oggetti in mostra,
disposti in ordine rigorosamente cronologico, sono dipinti, disegni, stampe, incisioni, bandi e manifesti dedicati ai fatti e alle figure più rappresentative del periodo, ma anche caricature e allegorie tratte dai giornali satirici della metà dell’Ottocento. E ancora si potranno ammirare divise, armi, monete e francobolli, oltre ai tre scranni ritrovati di recente, che facevano parte del corredo del parlamento fiorentino e sui quali sedevano Bettino Ricasoli, Adriano Mari e Ubaldino Peruzzi. Una carrellata completa che ripercorre gli anni dell’indipendenza, cominciata nel granducato e finita con l’Unità d’Italia nel 1861. Proprio in occasione
delle celebrazioni per l’unità nazionale, che verranno festeggiate nel 2011 e delle quali saranno protagoniste le tre capitali d’Italia – Firenze, Torino e Roma – il comune di Firenze promuove questa iniziativa per poter scandire un momento dopo l’altro gli eventi che hanno portato l’Italia all’unificazione definitiva ed evidenziare il ruolo fondamentale che la città ebbe all’interno del processo risorgimentale italiano. Gli oggetti in mostra sono stati messi a disposizione da numerosi enti prestatori tra cui la Fondazione Spadolini, il museo del Risorgimento e la galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti. Fino al 7 giugno. /L.V.Z.
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Aprile 2009
ARTE CONTEMPORANEA. Bagarre tra Accademia e ExTre per l’aggiudicazione dell’appalto
Ex Quarter, una storia infinita Sara Ghilardi
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l giallo di un documento di identità misteriosamente sparito sta dietro la gestione contesa dell’ ex Quarter, il centro per l’arte contemporanea di Viale Giannotti. Il Quarter di Gavinana chiuso dal 2006 e lasciato al degrado, è stato l’oggetto di un bando del Comune, per riqualificarlo e rimetterlo in funzione. Una gara alla quale hanno partecipato l’Accademia delle Belle Arti e l’associazione Extre Toscana. Ma il progetto presentato dall’Accademia non era stato neanche valutato a causa della documentazione arrivata incompleta per ben due volte alla commissione giudicante. Una vicenda complicata da questioni esclusivamente burocratiche: la fotocopia di un documento smarrita ha fatto accantonare un’idea potenzialmente molto interessante per la città. Un pasticcio, un rompicapo che ha mandato su tutte le furie il presidente dell’Accademia Paolo Targetti che quel documento rivendica di averlo consegnato. Fatto sta che l’aggiudicazione della gara è andata all’Associazione Extre Toscana che ha già pronto il programma di eventi, mostre ed esposizioni .Un esito che ha suscitato malumori per l’esclusione di una realtà storica importante come l’Accademia, bisognosa di nuovi spazi, che però ha annunciato l’intenzione di ricorrere al Tar per andare fino in fondo a questa vicenda. Di come sono andate le cose si era rammaricato anche il Presidente della Commissione Cultura Dario Nardella. Il fatto evidente è che una gara senza almeno due alternative da prendere in considerazione non è una gara, almeno dal punto di vista dei conte-
nuti. Per salvare capra e cavoli è intervenuto l’Assessorato alla Cultura con la proposta di nuovi spazi.“Ancora deve essere tutto aggiudicato” ha messo le mani avanti l’Assessore Giani “Io spero comunque di prevenire eventuali riscorsi al Tar trovando anche per l’Accademia una giusta collocazione per le esigenze didattiche che ha prospettato”. Allo studio c’è infatti la proposta di assegnare all’Accademia un paio di padiglioni del Parterre, che ben si adatterebbero allo scopo didattico. Niente gestione in tandem quindi, come si era pensato in un primo momento, ma una soluzione che lascerebbe a ciascuno i suoi spazi, trovando una soluzione per il Quarter senza ulteriori ritardi, visto che da marzo la struttura avrebbe dovuto entrare nuovamente in funzione se non ci fosse stato l’intoppo di una fotocopia.
Ex-Quarter
LA RECENSIONE. Il volume del regista e giornalista Gabriele Parenti
Leader e politici, in un libro le istruzioni per l’uso
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e elezioni amministrative sono vicine, molti candidati sono già in pista e alle prese con le strategie per un’efficace e, si spera, vincente campagna elettorale. Questione delicata, con cui gli aspiranti sindaci e presidenti dovranno fare i conti, è il fondamentale rapporto con la stampa e i media in generale. Per quelli un po’ a digiuno, candidati e non, viene in soccorso un recentissimo libro edito dall’editore fiorentino Mauro Pagliai: “Napoleone in sala stampa”, strategie d’immagine nella storia, scritto dal giornalista e regista Rai Gabriele Parenti. Il volumetto (pagg. 176, euro 10) ripercorre a grandi linee la storia dei grandi politici e comunicatori del passato. Scopriamo così che “spin doctor” è il termine coniato dal giornalista americano William Safire nel 1984
per definire i consulenti politici che elaborano strategie d’immagine. Nei secoli scorsi molti statisti sono stati anche degli ottimi spin doctor per la capacità di rendere popolari alcune scelte politiche, di volgere a proprio favore un evento negativo. Giulio Cesare e Napoleone sono stati dei veri maestri in questo campo. Ci sono state poi situazioni in cui campagne di stampa hanno determinato le scelte politiche o personaggi il cui reale profilo è sublimato nel mito (da Lawrence d’Arabia a Che Guevara). Gabriele Parenti ha realizzato vari programmi per le reti nazionali della Rai e per Rai International. Autore di documentari e di docu-fiction, attualmente coordina i programmi culturali della sede Rai di Firenze. /Ciro Becchimanzi
INES 42 anni, straniera ma in Italia già da molti anni. La vita non è stata generosa con me ma voglio tornare a sorridere, a ballare, a essere felice con un uomo buono, comprensivo ma soprattutto allegro. ADELE 63 enne, nonostante sia rimasta vedova ho comunque reagito alla vita. Mi occupo a tempo pieno del mio nipotino ma non tralascio tantissimi altri interessi quali il teatro, la lettura e i tornei di carte. Mi piace molto viaggiare, ballare e vorrei trovare un compagno giovanile e allegro con il quale condividere momenti splendidi. ELIA 26 enne. Sono simpatico, solare, giocoso, amo molto lo sport, i cavalli e trascorrere il tempo libero all’aria aperta. Ma allo stesso tempo guardo avanti, alla famiglia che voglio per me, alla ragazza che vorrà condividere con me questo progetto entusiasmante. AMEDEO 45enne, sono un concertista, la musica ha accompagnato la mia vita fin da bambino e mi ha preso cosi tanto da farmi tralasciare altri valori importanti che adesso voglio ritrovare insieme a te! Ti cerco carina, nubile e soprattutto disposta a condividere i valori di una vera famiglia.
ANTONELLA 38enne nubile, impiegata; sono una ragazza riflessiva e divertente. Vorrei finalmente conoscere qualcuno che desideri cambiare la propria vita in meglio. Da soli si riesce a vivere ma in due si può toccare il cielo con un dito. FRANCESCA bella 40enne, separata. Sono mora, con la pelle ambrata. Cerco un uomo non fumatore, interessato ad una conoscenza non superficiale. So essere coinvolgente e passionale. LUCIA 42enne. Libera professionista, mamma single. Cerco un uomo passionale e divertente che sappia rendermi felice. MARTA 46anni, laureata, educata e di classe. Sensibile e dolce, odio le bugie e l’ipocrisia. Cerco una anima gemella per costruire un percorso insieme. ALESSANDRA 47enne, particolarmente sensibile ma dal carattere estremamente forte. Amo cercare nelle persone e cose la semplicità, pur essendo io, una donna ambiziosa. Mi ritengo di bella presenza. Cerco un uomo come me, distinto, di bella presenza, esigente, ma profondamente legato ai principi morali e alla famiglia. BARBARA 51enne vedova. Ho trascorso tanti anni in solitudine, ora cerco un compagno: curato, a modo, anche con figli, semplice, libero e come me amante del ballo. ARIANNA 55 anni, begl’occhi verdi, mora, affettuosa, dolce, sensibile, “impiegata”, cerco compagno intelligente, romantico, sensibile che ami la famiglia. TATIANA 58enne. Non sono italiana ma vivo in questa bellissima regione che è la Toscana già da tanti anni, nella mia terra ho lasciato tutto, specialmente i miei affetti più cari, e dal momento che sono qui vorrei ricominciare tutto da capo. Se ci sei e sei disposto ad accompagnarmi in questo strano ed entusiasmante viaggio, chiamami! ROSITA 64enne. Ho vissuto intensamente la mia vita, ora sono in pensione e cerco un uomo per condividere il tempo libero, che sia allegro e ottimista.
GIAMPAOLO 27enne. Sono un ragazzo simpatico, allegro e altruista, realizzato professionalmente. Cerco una ragazza giovane simpatica e intelligente che creda nei veri valori e che sia disposta a costruire un rapporto basato sulla fiducia reciproca. ALESSANDRO 34enne celibe, buon carattere, aspetto piacevole, molto serio e riservato, affettivamente maturo, conoscerebbe buona presenza, minuta, carattere dolce, seriamente motivata. LEONARDO Ho 35 anni anche se ne dimostro meno, sono un ragazzo sportivo e estroverso. Dopo un lungo fidanzamento mi sono trovato da solo, ma vorrei ricominciare proprio da te e con te, semplice, carina ma soprattutto allegra e coinvolgente! Ti aspetto! FABIO 40enne. Dopo una lunga relazione voglio ricominciare da un rapporto romantico e appagante con una ragazza che ami il mare, il cinema, la letteratura. MARIO 45enne, architetto. So che esistono le donne intelligenti, le donne serie, so che l’amore trionfa sempre! L’anno prossimo non voglio andare al cinema da solo la sera di S. Valentino, voglio una donna per condividere tutto! FABRIZIO 50 anni. Sarei il classico uomo da sposare ma non ho ancora trovato una ragazza che stia al mio fianco. Ho tanto da dare e vorrei tanto ricevere. Cerco una ragazza dolce, che condivida valori ed interessi. Vorrei costruire un rapporto solido e arrivare a qualcosa di veramente importante. MI CHIAMO ALESSANDRO mi ritengo un uomo carismatico e passionale. Ho 54anni, sono un imprenditore di bella presenza. Non fumatore. Cerco una Signora massimo 50enne. ANTONIO medico 59enne. Sono una persona solare, allegra e comunicativa, e questo mi aiuta molto nel mio lavoro, che amo. Ma c’è un vuoto nella mia vita che vorrei che tu riempissi, portando nelle mie giornate quel calore che solo una DONNA sa dare. ALFIO 72 anni. Sono un uomo del sud, radicato un po’ alle mie origini e anche al senso della famiglia. La perdita di mia moglie mi ha colto di sorpresa, ma io non ci sto a stare da solo! Credo, anzi so di sicuro, di avere molte qualità e soprattutto tanto affetto da dare ad una donna che come me si sia ritrovata da sola e soprattutto non abbia voglia di affrontare il futuro in solitudine. 992584
segnalazioni a redazione@ilreporter.it
Mostre Ferdinado I De’ Medici. Maiestate tantum Dal 2 Maggio all’1 Novembre
Museo delle Cappelle Medicee – San Lorenzo Il granduca Ferdinando I (1549 – 1609) fu tra le figure eminenti della dinastia medicea, e il quarto centenario della sua morte verrà ricordato con una mostra, promossa dal Polo Museale fiorentino unitamente all’Opificio delle Pietre Dure, che da Ferdinando fu fondato. La mostra, che ha per titolo il motto personale di Ferdinando I (Maiestate tantum), si concentra su due eventi emblematici, entrambi legati a quella politica di affermazione dinastica che fu di guida all’operato di Ferdinando. Le nozze con Cristina di Lorena, della famiglia dei reali di Francia, e il prezioso altare-ciborio per il mausoleo di famiglia, la Cappella dei Principi, scelta a sede dell’esposizione. I marmi vivi. Gian Lorenzo Bernini e la nascita del ritratto barocco Fino al 12 luglio
Museo Nazionale del Bargello Dopo la mostra “Bernini and the Birth of Baroque Portrait Sculpture” organizzata dal Getty Musem di Los Angeles e dalla National Gallery di Ottawa (5 agosto 2008 - 8 marzo 2009), anche Firenze rende omaggio all’artista e alle sue eccezionali qualità di ritrattista: con il busto di Costanza Bonarelli, il Museo Nazionale del Bargello possiede infatti la testimonianza più emozionante e più celebre della svolta che Gian Lorenzo Bernini (1598-1680) operò
nel genere della ritrattistica scultorea.
Concerti Max Gazzè 6 Aprile
Teatro Puccini
stati inseriti anche nell’album live con la Omnia Symphony Orchestra uscito nel 2007, ma ormai la voglia di canzoni nuove tra i fan era altissima. L’occasione per ascoltare dal vivo queste composizioni sarà il tour già in preparazione che partirà anch’esso ad aprile. Al momento non si hanno indiscrezioni circa il titolo del nuovo disco o particolari sul contenuto.
raffinatezza stilistica, ma allo stesso tempo allarga il proprio orizzonte artistico, spaziando dal lento classico di “Se non ami” alle atmosfere sincopate di “Le mie mani” con una chitarra reggae dall’incedere percussivo.
Saschall
Nelson Mandela Forum
Il progetto live “Casi ciclici” è prima di tutto uno spettacolo audio visivo. Le canzoni seguono un ordine preciso e sono accompagnate da immagini che rendono parole e musica visibili, ne dilatano il contenuto, le interpretano e le estendono. Un film sonoro in cui Max coinvolgerà il pubblico nel suo modo eclettico e originale. Elettro-acustico perché la voglia di sperimentazione di Max trascende i generi musicali e per questo progetto ha scelto musicisti provenienti da mondi musicali diversi e apparentemente incompatibili: Megahertz (teremin e sintetizzatori) Sergio Carnevale (batteria), Silvia Catasta (flauto traverso e ottavino) e il Quartetto d’Archi EdoDea. Nomadi 19 Aprile
Saschall I Nomadi stanno per tornare con un disco di canzoni nuove ed un tour. Ad aprile è prevista infatti l’uscita del nuovo album, il primo con materiale inedito da studio dal 2006, anno in cui pubblicarono “Con me o contro di me”. Due inediti erano
Nek 23 Aprile
Saschall Il nuovo tour di Nek, è il risultato di un lavoro durato più di due anni. Tanto è passato dall’uscita di “Nella stanza 26” a “Un’altra direzione”, titolo dell’ultimo album. Un disco di composizioni originali, capace di ripercorre un’evoluzione personale che rimane fedele alla sua
Gigi Proietti 16 e 17 Aprile
Nelson Mandela Forum Fiorella Mannoia 29 Aprile
Tiziano Ferro 22 Aprile
Un tour che porta a Firenze il nuovo album di Tiziano Ferro, “Alla mia età”, uscito in contemporanea in 42 paesi del mondo. E’ il quarto della sua carriera iniziata nel 2001, a soli 21 anni, con il singolo “Xdono” e l’album “Rosso Relativo”. Il titolo dell’album suggerisce il contenuto autobiografico di questo suo nuovo lavoro. Tiziano riassume in 12 canzoni tutto quello che il suo cuore ha metabolizzato in questi ultimi due anni. Questo album lo ha visto collaborare con Ivano Fossati e Franco Battiato con cui ha scritto rispettivamente i brani ‘Indietro’ e ‘Il tempo stesso’ e con Kelly Rowland con cui ha duettato nel bonus track ‘Breathe gentle’ (versione inglese del pezzo con Fossati).
ed editoria, Corrado torna in scena a grande richiesta, con uno spettacolo interamente dedicato ai suoi personaggi vecchi e nuovi.
Dopo il successo del tour legato alla raccolta “Canzoni nel tempo”, che ha visto l’artista nelle piazze d’Italia durante tutta l’estate 2008, Fiorella Mannoia torna ad esibirsi dal vivo per presentare il suo nuovo lavoro “Il Movimento del dare”. E’ un album che contiene collaborazioni con alcuni dei più grandi autori della musica italiana tra cui Ligabue, Fossati, Jovanotti, Battiato e molti altri. Sono canzoni, quelle contenute nel nuovo album, che sembrano non scritte per lei, ma quasi da lei, tanta è la capacità di Fiorella di sapersi immedesimare nelle parole degli uomini che scrivono per lei e al tempo stesso la capacità degli autori di riuscire a scandagliare l’animo femminile e di esprimere sono cose che (di solito) “gli uomini non dicono”.
Teatro Corrado Guzzanti 7 Aprile
Nelson Mandela Forum Dopo gli ultimi anni passati tra apparizioni tv, cinema
Con il suo nuovo show, Gigi rende omaggio a tanti grandi del teatro e a un genere, il “ Varietà” che tanto fece divertire e ancora oggi diverte il pubblico di ogni età, condizione e censo. Accompagnato come sempre dalla sua orchestra di fedelissimi, dieci elementi scelti tra i migliori musicisti italiani, la compagnia di attori, il balletto, e le figlie Susanna e Carlotta, Proietti nello spettacolo alterna canzoni romane a grandi successi internazionali; liriche d’amore e sketch esilaranti; nuovi e vecchi personaggi con una chicca d’autore: l’atto unico “ Pericolosamente” di Eduardo De Filippo. Nel mezzo del cammin. Canti e canzoni dall’inferno di Dante 23 e 24 Aprile
Teatro di Rifredi Una rivisitazione moderna dell’Infreno dantesco, curata, realizzata e diretta da Angelo Savelli e interpretata da Carlo Monni, insieme a Nicola Pecci, Andrea Bruno Savelli, Massimo Grigò, Marzia Risaliti. Amore e psiche. La favola dell’asino d’oro Dal 14 al 19 Aprile
Teatro della Pergola “L’Asino d’oro” è uno dei due grandi romanzi “moderni” dell’antichità romana (e non solo) insieme al “Satyricon” di Petronio, e non a caso,
dopo aver affrontato lo scorso anno il Satyricon, ora mi impegno nella messa in scena dell’Asino d’oro (conosciuto anche col titolo di Metamorfosi). E così come per il Satyricon mi ero concentrato sull’episodio della Cena di Trimalcione, per l’asino, non ho preso l’intero romanzo ma la sua parte centrale, senz’altro la più bella, poetica e suggestiva, “la favola di Amore e Psiche”.
Visite guidate Archeologia Narrante Dal 15 Aprile al 14 Giugno
Centro di Restauro e archeo-antropologia Nell’ambito dell’iniziativa “Archeologia narrante” del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, dal 15 aprile al 15 giugno 2009 sarà possibile effettuare visite guidate ai laboratori del Centro di Restauro e di Archeo-antropologia della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana. Le visite si svolgeranno, su prenotazione, la mattina dei giorni lunedì, mercoledì e venerdì. Sarà possibile prenotare anche visite pomeridiane, limitatamente al mese di maggio, per i giorni lunedì e mercoledì. I partecipanti potranno apprendere le principali fasi delle attività svolte e osservare gli interventi in corso, inoltre, verranno illustrate le caratteristiche degli apparecchi e delle attrezzature impiegate. Le prenotazioni potranno essere effettuate dal lunedì al venerdì dalle ore 10,00 alle ore 12,00 ai seguenti numeri: Centro di Restauro 055.0949311 o 055.0949336. Laboratorio di Archeo-antropologia 055.253273
FIORENTINA. Il danese sta vivendo la sua quinta stagione (la più complicata) in maglia viola
“Martino” è tornato. E ora pensa al futuro Cristina Guerri
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Martin Jorgensen
Ha fatto il suo rientro in campo dopo sei mesi di stop a causa di un virus che, per diverso tempo, ha fatto discutere (e preoccupare) Firenze. Ora, lasciato il peggio alle spalle, Jorgensen - che ha il contratto in scadenza – è concentrato sul suo rinnovo. “Sono ottimista, ma devo guardarmi intorno per non arrivare a giugno senza sapere dove giocare”. E da “grande” sogna di allenare i bambini
artin Jorgensen, 35 anni il prossimo 6 ottobre, sta vivendo la sua quinta stagione in maglia viola. Stagione che, senza dubbio - assieme alla prima - è quella più complicata. Il danese è stato fuori dal campo per quasi sei mesi a causa di un virus provocato dal morso di un insetto. “Non vengo da un periodo semplice. Per la prima volta sono rimasto tanti mesi senza calcio, è stata durissima, anche perché ho dovuto fare diversi controlli – racconta -. Come stavo? Sempre abbastanza sereno, anche se a Firenze sono circolate un sacco di voci. Prima nessuno aveva il coraggio di dirmi cosa avevo, me l’hanno detto dopo, quando avevano capito che tutto si sarebbe risolto. Comunque – continua - ho preso quel virus da un insetto, non so quando, certamente prima del ritiro a Castelrotto, una settimana o forse quindici giorni prima”. Il suo rientro nella partita di ritorno con l’Ajax, assieme a quello di Almiron - in una gara che, alla fine, ha visto la Fiorentina uscire dalla Coppa Uefa - è stato messo sotto accusa dalla critica. Acqua passata, ormai. Il centrocampista, con tante esperienze in difesa e in attacco, vive invece ora una situazione di stallo a causa del suo contratto in scadenza a giugno. Il ds Pantaleo Corvino ha detto che l’accordo non si è trovato per 50mila euro... “Se la cifra fosse stata 50mila euro avrei già firmato – spiega “Martino” - dipende da tutte e due le parti, io sono ottimista, anche se devo guardarmi intorno per non arrivare a giugno senza sapere dove giocare. Speravo di chiudere il discorso in poco tempo. Comunque non sono deluso o arrabbiato”. Il suo futuro,
nel caso sfumasse il rinnovo con la società viola, è in Danimarca. “Mi tengo in contatto con Brian Nielsen (diesse dell’Aarhus, il suo primo club da professionista, ndr), è un amico, ma prima di tutto vorrei evitare di giocarmi gli ultimi anni cambiando squadra. Si tratta di capire quanti e quali passi si possa fare l’uno verso l’altro. In Italia? Solo alla Juve!” (ride, ndr). Una cosa è certa, quindi. Quando Martin appenderà le scarpette al chiodo vivrà con la sua famiglia in Danimarca, dove, probabilmente seguirà l’attività di famiglia. “Forse lavorerò con la mia famiglia, i miei hanno un’agenzia di viaggio (trentacinque pullman) ad Aarhus – dice - anche se vorrei restare sempre vicino al mondo del calcio. Mi piacerebbe fare l’allenatore dei bambini, non mi vedo come direttore sportivo o team manager”. L’ipotesi di vederlo nelle vesti di dirigente viola, infatti, era solo uno scherzo tra lui, Corvino e Mencucci. Se continuasse a giocare a calcio fino al 2010, Jorgensen, che ha praticamente giocato in tutti i ruoli - tranne da portiere e difensore centrale - potrebbe diventare l’unico calciatore danese ad aver partecipato a tre mondiali. Intanto, con la maglia viola ci sono da conquistare i preliminari di Champions. Obiettivo difficile ma non impossibile, per Martin. “Quest’anno è mancata un po’ di convinzione ed esperienza. Scendevamo in campo con la mentalità di essere più forti degli altri, sia come singoli che come collettivo. Bisogna essere più umili. Per il quarto posto – conclude - sono fiducioso, abbiamo reagito alla critica e lavorato per la squadra: dopo la partita con l’Inter ho visto la reazione che serviva”.
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FUORI DAL CAMPO. Mutu & Gila? No, i veri protagonisti viola sono i supporter
Vita da tifosi (ogni maledetta domenica) Cristina Guerri
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on sono solo Mutu & Co. i protagonisti della domenica. Perché, per 11 maglie viola che scendono in campo, ci sono migliaia di tifosi a sostenerle. E sono proprio loro, forse,
i veri protagonisti. A cui Il Reporter ha deciso ora di dare spazio. Lorenzo la partita la vede in maratona. “Come va quest’anno? C’è un problema di modulo tattico, oltre che di condizione fisica – dice - il centrocampo non corre. Penso che sia difficile raggiungere il quarto posto, anche se sono fiducioso. Il contratto di Jorgensen?
Andrea ha l’abbonamento da 11 anni (“ma l’ultima stagione con Cecchi Gori non l’ho fatto”), Paolo è un “aficionado” della Fiesole, Alessandro va allo stadio dal ‘75. E ora dicono la loro
Dipende quanto vuole, anche se per un anno glielo rinnoverei. Rimpianti per Pazzini? No. sono sempre stato un suo sostenitore, avevo anche la maglia, però oggettivamente non faceva gol neanche a spingerlo. In futuro mi piacerebbe vedere la Fiorentina in un nuovo stadio, non importa dove, basta che abbia 50.000 posti e sia coperto. La dirigenza viola? non si potrebbe averne una migliore”. Andrea è abbonato da 11 anni. “L’ultima stagione con Cecchi Gori non l’ho fatto perché ero contro di lui – racconta - anche se compravo il biglietto. Prima andavo in curva, ora mi godo la tribuna. Questa è stata una stagione di alti e bassi; credo che non ce la faremo ad andare in Champions... spero di sbagliarmi, ma la penso così. Sono affezionato al Franchi, ma purtroppo è obsoleto. Lo stadio nuovo va bene anche a Sesto, quello del Bayern Monaco è fuori dal centro della città. Rimpiangere Pazzini? Troppo facile, ora”. Paolo ha l’abbonamento da ben 7 anni in Fiesole. Si definisce un po’ un cane sciolto, non facendo parte di nessun gruppo organizzato. “I Della Valle hanno investito molto, soprattutto su due giocatori, Vargas e Gilardino. Uno, i’ Gila, li ha ripagati, l’altro ancora deve esplodere. L’anno prossimo – chiosa - manderei via parecchi giocatori per stare tra le prime quattro-cinque del campionato. Chi vorrei? Ivanovic e Diego, anche se sogno Messi. Jorgensen va premiato con il rinnovo, è un giocatore di cuore che si è anche in ruoli non suoi quando ce n’era biso-
di Giovanni Carta
Le barriere da abbattere Chissà se Firenze avrà mai uno stadio nuovo. Nell’attesa - a dire il vero neanche tanto trepidante - di saperlo, pensiamo a cosa abbiamo a disposizione adesso. Lo stadio comunale oggi intitolato ad Artemio Franchi, progettato da Pier Luigi Nervi nel 1929, fu costruito tra il 1930 e il 1932. A conferma dei corsi e ricorsi storici, allora si discuteva sulla localizzazione: alle Cascine o alle Cure? Alla fine si optò per la capiente area della Piazza d’Armi, dedicata a Marte, dio della guerra. C’era anche la pista di atletica, sacrificata nel 1990 quando lo stadio fu ritoccato per ospitare quattro gare dei campionati del mondo. Da allora nessun altro intervento, nel rispetto della sacralità del monumento nazionale, se si escludono quelli, esterni, imposti dal decreto anti-violenza del 2007: i tornelli e la recinzione metallica di pre-filtraggio, orrendo scempio “regalato” alla già tartassata popolazione residente. Guardando al futuro, è desiderabile una manovra al contrario: l’abbatti-
gno. Il Pazzo? È’ uno dei migliori attaccanti italiani, anche se l’ho sempre criticato”. Alessandro va allo stadio dal ‘75. “E’ un’annata al di sotto delle aspettative, con tutti i giocatori che sono arrivati in estate – commenta che cambiamenti farei? La Fiorentina
mento delle barriere che separano gli spettatori dal campo di gioco. Come si vede già in molti stadi europei, a partire dall’ex-hooligana Inghilterra, e come si dovrebbe vedere - salvo imprevisti - allo stadio Olimpico di Roma in occasione della prossima finale di Champions League. Senza per forza scadere nella retorica, sono tante le barriere da abbattere nello sport. A cominciare dal basso, dai campi di periferia, dalle miriadi di società sportive che stanno assumendo sempre più un ruolo fondamentale come nuovi centri di aggregazione sociale e palestre di vita per bambini e adolescenti. E’ in queste realtà che va fatto lo sforzo maggiore per diffondere valori di solidarietà, di onestà e correttezza, di fair-play, di sportività. Perché non serve applaudire il “terzo tempo” dei campioni sul tappeto rosso se i nostri giovani campioni crescono sull’onda della competitività esasperata e sulla spinta di genitori-ultrà al di là della rete che circonda il campo di gioco.
avrebbe bisogno di una persona di immagine, a livello dirigenziale, che ci metta la faccia, tipo Antognoni. Lo stadio? Il Franchi è antico, è stato costruito durante il periodo fascista, sarebbe da rimodernare. Sennò meglio costruirne uno nuovo”.
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Aprile 2009
VIAGGIO NEL PALLONE. Ottava tappa del tour de Il Reporter tra i club sportivi di casa nostra
Cattolica Virtus, la maglia che non ti scordi Lorenzo Mossani
L’INTERVISTA. Parla il direttore sportivo Piccardi
Canottieri Firenze, 75 anni di successi
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el 1957 Don Mario Alberto Lupori fondò una delle più gloriose società sportive d’Italia: la San Michele Cattolica Virtus. In breve tempo, la polisportiva divenne un importante centro di aggregazione per migliaia di giovani. Negli ultimi anni la San Michele, oggi guidata da don Massimiliano Gabbricci, ha anche curato la formazione religiosa dei ragazzi impegnati nel gioco del calcio e delle ragazze della pallavolo femminile. Ma è soprattutto nel calcio che la Cattolica Virtus è sempre stata una delle maggiori “sforna talenti” in città, riuscendo a vincere titoli nazionali e regionali: l’ultimo in ordine di tempo la Coppa Toscana categoria Allievi nella passata stagione, in finale contro lo Sporting Arno. Ma le coppe in bacheca non sono il solo vanto della società. Il sogno è quello di regalare al calcio professionistico giovani stelle. Non è sempre stata solo utopia. Alcuni esempi? Il campione del mondo 1982 Paolo Rossi e il nazionale Andrea Barzagli. Tutt’oggi, a ogni partita disputata in casa sono presenti osservatori di tutte le “big” d’Italia. I “senatori” della gloriosa società fiorentina ammettono, infatti, che negli ultimi dieci anni il livello del calcio giovanile made in Italy, soprattutto da un punto di vista tecnico, si è abbassato, rendendo molto più difficile un ricambio generazionale. Altra differenza con gli anni ’80 e i primissimi anni ’90 è semplice: c’è molto
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In campo con la Cattolica Virtus
più abbandono in età giovanile di allievi che non hanno nel calcio un futuro remunerativo. E’ proprio per questo che la San Michele Cattolica Virtus cerca, oltre che far crescere i propri atleti da un punto di vista educativo e spirituale, di selezionare i ragazzi che possano avere una prospettiva, soprattutto dalla Seconda Divisione fino alla Serie A. Ormai in Serie D o in Eccellenza gli stipendi dei calciatori non sono tali da permettere una sopravvivenza in una società sempre più ai margini della povertà.
Senza offrire illusioni o posti di lavoro, la Cattolica ha come obiettivo i primi posti dagli Esordienti fino agli Juniores, grazie all’ausilio del ds Marco Marchi e di esperti dirigenti che forniscono ai propri tecnici, tutti qualificati, un organico di prima scelta. Un altro vanto per tutte le persone che sono vicine all’ambiente della San Michele è che la prima squadra è composta da ragazzi e da uomini che indossano da sempre, o quasi, la maglia giallorossa, maglia che per qualsiasi giocatore è un ricordo indelebile.
Arno d’argento risplende il firmamento. E’ proprio così, perché solo di stelle - nel caso della Canottieri Comunali Firenze - si può parlare. Tanti successi e molte ambizioni anche per il futuro. Il Reporter ha chiesto al direttore sportivo Alessandro Piccardi quali sono i segreti di così tanti successi. Senza considerare l’olimpionica Stefania Cicali, prodotto del vostro vivaio, quali sono stati i risultati della vostra stagione agonistica? Direi che è andata sopra ogni aspettativa. La nostra società ha chiuso infatti il 2008 con un verdetto ufficiale di grande prestigio: siamo stati la terza società italiana di canoa. Nella classifica finale la società biancorossa è preceduta solo dall’Idroscalo Club con 12513,5 punti e, di pochissimo, dalla Canoa San Giorgio con 9854, contro i nostri 9533,8. Dopo un 2008 così avete già iniziato il 2009 conquistando titoli su titoli. Quali sono gli obiettivi più importanti? Nella canoa olimpica allenata da Marco Guazzini abbiamo grandi ambizioni con Susanna Cicali, sorellina di Stefania, che a ritmo di pagaiate sta ripercorrendo i successi avuti dalla sorella. Nel mese di luglio sarà sempre impegnata con la Nazionale nella categoria Juniores. La speranza è di riuscire a portare qualche piazzamento importante agli Europei e ai Mondiali. Mentre nelle altre discipline? Nella canoa fluviale allenata da Niccolò Pandolfini abbiamo in
partenza diverse certezze: i fratelli Fianchisti nel K1, Ricardo Tonini nel C1, tutti categoria Senior, e tanti giovani che stanno crescendo e cercando di raggiungere il livello dei nostri atleti più forti. Nella canoa polo, allenata da Massimiliano Sizzi, cerchiamo di puntare ai play-off, abbiamo lavorato molto in questi mesi per allestire una formazione che possa raggiungere i vertici della classifica, iscrivendo inoltre altre tre formazioni ai campionati di Serie B, Under 21 e Juniores allenate da Massimo Chiti. Anche in questa disciplina siamo sicuramente una solida realtà. Capitolo a parte sono il dragonboat, la canoa polinesiana e il podismo, altre attività svolte dalla Canottieri Comunali... Nel dragonboat siamo ormai un punto di riferimento in Europa, tanto che in Francia hanno chiesto il nostro aiuto per importare questa disciplina come in altre città italiane. La canoa polinesiana e il podismo sono portati avanti con entusiasmo dai nostri soci e sono un vanto per una società con sempre più energia e voglia di fare. Quest’anno festeggiate i settantacinque anni dalla vostra nascita, quali saranno le iniziative? Inutile elencarle tutte, siamo rientrati nel pre-ingresso delle società centenarie e stiamo organizzando gare e manifestazioni per tutte le categorie. Vogliamo onorare questa stagione nel migliore dei modi, non lasciando /L.M. niente al caso.
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CICLISMO. L’edizione speciale della gara toccherà anche Firenze
Cento anni di Giro: un secolo in rosa Per celebrare saranno ricordati i campioni che ne hanno scritto la storia: la 13esima tappa dedicata a Gino Bartali Ivana Vita
I
Scarselli guida i fiorentini alla conquista della corsa
C
l’anniversario
l Giro d’Italia compie 100 anni. Il 9 maggio, la corsa rosa ripartirà dal Lido di Venezia marcando le strade italiane per un totale di 3.395,5 chilometri. Un giro che si annuncia scoppiettante per la presenza di molti “big” del ciclismo: oltre al giovane madrileno, vincitore del giro 2008, Alberto Contador, le collaudate star Sastre, Evans e Menchov tra gli stranieri e Garzelli, Simoni, Cunego, Di Luca, Basso e Petacchi tra gli italiani. Anche se la grande stella del centenario pare essere Lance Armstrong, che correrà al Giro per la prima volta nella sua carriera alla ricerca di conferme dopo il rientro nel mondo delle competizioni. Un tracciato adatto a tutti e quindi imprevedibile, che sarà il palcoscenico
IL PERSONAGGIO. L’atleta alla sua sesta partecipazione
ideale per un’edizione spettacolare: le Alpi arrivano dopo soli quattro giorni, uno sconfinamento in Austria e uno in Francia e la conclusione del 31 maggio a Roma avverrà con una crono individuale. Per celebrare il Centenario, il Giro d’Italia 2009 ricorderà i grandi campioni che ne hanno scritto i capitoli più belli: la 13esima tappa, 150 chilometri tra Lido di Camaiore e Firenze, sarà dedicata a Gino Bartali, il campione di Ponte a Ema che ha segnato la storia del nostro paese dalla fine degli anni ‘30 ai primi anni ‘50. Lambirà tutte le città fondatrici del 1909, avrà un inno inedito e un logo speciale dedicato ai 100 anni. In più una maglia rosa rivisitata eccezionalmente da Dolce & Gabbana e una mascotte particolare, Girbecco lo Stambec-
co, animale simbolo di caparbietà, forza e onestà, doti che serviranno ai protagonisti della corsa più amata dagli italiani. La città di Firenze corre con il fiorentino Leonardo Scarselli e Dario David Cioni, nato in Inghilterra ma residente sulle colline di Montelupo Fiorentino, entrambi corridori della neoformazione italoucraina della Isd, che vanta come consulente tecnico e d’immagine il campione Mario Cipollini. Questa edizione, che raccoglie l’esperienza di un secolo in rosa, vuole essere all’insegna di un ciclismo che promuova i valori di eticità e qualità nel rispetto della tradizione, ma che allo stesso tempo sia attuale e guardi al futuro della disciplina. Nel 1909 il vincitore fu Luigi Ganna: chi sarà quello del 2009?
orrerà al Giro d’Italia per la sesta volta il fiorentino Leonardo Scarselli, classe 1975, professionista dal 2000: abbiamo chiesto a lui cosa significhi prendere parte alla corsa a tappe più amata dagli appassionati del ciclismo. Debutto della Isd al giro: come si trova nella sua nuova squadra? Bene, è una squadra piccola, appena nata, ma ben organizzata e con tanta voglia di crescere. Cosa significa per un corridore prendere parte al Giro d’Italia? Il Giro, per un italiano, è la manifestazione più importante dell’anno, richiama tanta gente. Ci sono altre corse belle come la Milano–Sanremo, il Giro di Lombardia, ma non hanno lo stesso fascino. La gente associa il ciclismo al Giro d’Italia. La tappa fiorentina sarà dedicata a Gino Bartali: come la vive? Noi toscani abbiamo avuto la fortuna di ammirare un ciclista eccellente che è il simbolo stesso di questo sport. Non possiamo che esserne fieri. Peccato che si tratti di una tappa tutta in pianura, quindi si prospetta un arrivo in volata. Fosse stata una tappa intermedia si poteva aspirare a qualcosa di diverso. Io cercherò di affiancare la mia squadra affinché si possa arrivare a una vittoria. Mario Cipollini è il consulente tecnico e d’immagine della Isd: una garanzia? Mario è un grandissimo campione, con lui ovunque vai trovi le porte aperte. E’ un onore averlo come uomo immagine e come presenza all’interno della squa-
Leonardo Scarselli
dra. E’ molto importante perché anche se la nostra è una squadra piccola, lui ha creduto in un progetto che ha ambizioni ben più ampie. C’è qualcosa che deve cambiare nel mondo del ciclismo? Al contrario di quanto si dice, nel ciclismo è già cambiato tanto, solo che è uno sport popolare che ha meno aiuti economici e politici di altri ed è stato fin troppo facile prenderlo di mira. Fino al 1995 sembrava uno sport pulito, poi siamo stati noi ciclisti a chiedere maggiori controlli e lì è scoppiata una bomba. Certo, è vero che abbiamo sbagliato tanto in questi anni ed è giusto che chi sbaglia sia punito, ma si è arrivati a una situazione paradossale. Adesso abbiamo la reperibilità a casa 24 ore su 24, neanche i carcerati, e se salti tre controlli prendi una squalifica. Comunque molto è stato fatto e, se oggi avessi un figlio, non avrei alcun problema a farlo /I.V. correre in bici.
www.montedomini.net
La fortezza delle idee e della creatività
Quest’anno, a quella che noi e i nostri “nonnini” ricordiamo più semplicemente come “La Mostra dell’Artigianato”, ci sarà anche la Fondazione Montedomini con i suoi prodotti griffati 1476
A Firenze dal 25 aprile al 3 maggio 2009 va in scena ART La Mostra mercato Internazionale dell’Artigianato. Quest’anno il ‘fatto a mano’ fa tendenza e l’handmade è un po’ l’ultima mania dei modaioli. Nella delicata congiuntura economica internazionale che stiamo vivendo si fa sempre più strada la ricerca di tutto quello che è ben fatto, con un occhio di riguardo per quelle opere di esperti artigiani in grado di garantire, come un tempo, durata e qualità. E mentre pullulano in libreria saggi sulle virtù del lavoro manuale scritti da illustri studiosi e sociologi italiani e stranieri, sempre più attuale e calzante è la celebre affermazione di Emanuel Kant” La mano è la finestra della mente”. A chi voglia lasciarsi trasportare dal fascino intramontabile e dalla seduzione del ‘fatto a mano’, l’appuntamento è dal 25 Aprile al 3 Maggio 2009 alla Fortezza da Basso di Firenze con ART – la Mostra Mercato Internazionale dell’Artigianato, giunta alla 73° edizione. La mostra sarà aperta al pubblico con il seguente orario: tutti i giorni dalle ore 10,00 alle ore 23,00 (ultimo giorno: chiusura alle ore 20,00).
E così l’evento acquisterà il sapore e il fascino delle cose di un tempo, con la presentazione dei “camicioni da notte del nonno e della nonna” ispirati a quelli ritrovati negli armadi del “Guardaroba Storico” di Montedomini che verranno esposti insieme ad un’originale linea di abbigliamento e accessori “Montedomini 1476” nel rispetto della tradizione fiorentina: giacche da camera, vestaglie, boxer, simpatiche pochette da taschino, accappatoi, asciugamani, ma anche occhiali, profumi, saponette, confetture, mieli speciali, e anche selezionato Vino a Scroscio, il tutto per … veri intenditori! Il ricavato della vendita sarà devoluto ai progetti di supporto agli anziani della Fondazione Montedomini
Come aiutare la Fondazione Montedomini
La Fondazione è aperta e chiunque voglia dare il proprio contributo è ben accetto: l’Azienda di Servizi alla Persona continuerà ad occuparsi dei servizi per la terza età, mentre la Fondazione si dedicherà alla ricerca di risorse da destinare a iniziative di sostegno agli anziani bisognosi. Il conto corrente (c/c) postale a cui far riferimento è: 83174292 Intestato a “Fondazione Montedomini” - Oppure per il bonifico bancario utilizzare il seguente codice IBAN: IT 50 Y 07601 02800 000083174292
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l’Arno deve fare un giro molto più lungo (nel mio caso devo prendere l’auto). Sarebbe auspicabile che visti i soldi spesi per le opere, le stesse fossero fruibili di giorno a tutti gli abitanti del quartiere. Ringrazio per l’attenzione sperando in un eco alla mia richiesta. Cordiali saluti, Vanni Milli TAVOLINI E DIRITTI
Inviaci le tue lettere a
redazione@ ilreporter.it Lettere e segnalazioni: tutto su www.ilreporter.it Lettere, segnalazioni, proposte, ma anche veri e propri articoli scritti dai lettori. Tutto questo ed altro ancora sul portale www.ilreporter.it. Tutte le lettere che non trovano spazio in queste pagine saranno pubblicate sul sito. E poi spazio ai commenti e alle vostre opinioni
QUEI PASSAGGI PEDONALI MAI APERTI
Io abito a Rovezzano, un quartiere di Firenze Sud, e vi scrivo per segnalare un malfunzionamento della via pedonale sul viale Generale Dalla Chiesa (se di malfunzionamento si può parlare). Sul lato destro della palestra Virgin e su quello sinistro del ristorante Otel ci sono due bellissimi passaggi pedonali con tanto di accesso per gli invalidi (premetto che io sono invalido) per arrivare al parco lungo l’Arno. Peccato che sono chiusi. Costruiti circa 4 anni fa non sono mai stati aperti (il presidente del quartiere mi ha fatto sapere che possono venire aperti solo durante le gare di pesca!!!). Chi vuole andare al parco lungo
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Aprile 2009
Ricominciamo con i tavolini per via Borgo San Lorenzo e a noi abitanti sta anche bene se però saranno salvaguardati i nostri diritti e cioè: 1) che la sera si possa entrare con la macchina per caricare e scaricare come stabilito dalle leggi del comune e confermato dal cartello all’inizio della strada. 2) I tavolini siano messi a debita distanza per non ostacolare in alcun momento il passaggio di mezzi di soccorso. 3) I ristoranti rispettino gli orari di chiusura e scoraggino gli schiamazzi notturni considerando che nella strada ci sono molti abitanti non solo turisti che si vogliono divertire Lettera firmata QUANDO ATTRAVERSARE LA STRADA DIVENTA UN PROBLEMA Gentile Direttore, noi di via di Scandicci, da anni, abbiamo segnalato un gravissimo problema riguardante l’attraversamento pedonale, di fronte alla croce lignea della chiesa di San Paolo a Soffiano. In sostanza in questo punto si è costretti a stare in equilibrio in circa cm. 40 di spazio su una sorta di marciapiedino (che non può essere chiamato tale), tra bus ed auto che sfrecciano (immaginate i motociclisti) in spregio della incolumità e della vita altrui. Abbiamo coinvolto: l’URP-Quartere 4 (Limonaia)- Dott. Giuseppe D’Eugenio, il Comando Vigili Urbani-P.M. Isolotto-Legnaia, Città Sicura con Conferma Registrazione Caso Utenti (conclamata ed accertata estrema pericolosità incolumità utenza), caso estremamente pericoloso a cui è stato attribuito il numero 080403-1051-31877-09, la Nazione di Firenze, presa d’atto per la presa in carico dalla SAS (Società- Comune di Firenze per la Gestione Integrata dei servizi di Mobilità Urbana..). Chiedevamo un parapetto bianco/rosso per mettere in sicurezza almeno i bambini. Ci si è limitati solo ad una ripennellatura deludente...e ancor peggio! Siamo stanchi di avere paura nell’attesa di attraversare la strada, appoggiati al muro, stringendo i nostri bambini mentre le auto
ci sfiorano sempre più veloci, incuranti della nostra difficoltà, da gente priva di senso civico! Siamo stanchi di doverci affidare alla fortuna ogni volta che si percorre quel pericolosissimo marciapiede (se così può definirsi), costretti a mettere i piedi sull’asfalto, col rischio di essere urtati da auto guidate a gran velocità senza il minimo rispetto per i pedoni. Mettono, talvolta, gli autovelox in punti meno pericolosi del nostro, argomentando l’incidenza degli infortuni... ma allora dov’è andata a finire la prevenzione?!.Il 18.02.2009 è stato depositato, all’Ufficio-Comando Vigili Urbani N.O.T.-Isolotto-Legnaia-Quartiere 4, l’insieme della richiesta di installazione autovelox con gli Allegati delle firme dei cittadini, stanchi di questo lassismo a spregio dei cittadini che pagano profumatamente le tasse a fronte di un menefreghismo che ci spinge a ricorrere al Vostro risaputo e civico interessamento per il buon funzionamento del nostro quartiere. Ancor prima, ossia il 03.02.2009, è stata depositata altrettanta richiesta, in abbinamento alla installazione autovelox, anche della ringhiera protettiva bianco/rossa. Ci rispondono che ci passa il 118, ma il 118 ne è dispensato proprio perché è la tutela del cittadino e che tutto si può fare, basta metterci i dovuti cartelli di preavviso stradali!!.. Sono ormai tre anni di lotta contro un muro di gomma che non ci saremmo mai aspettati da una Firenze che tuttavia amiamo e che ci teniamo stretta al cuore! Fate qualcosa! Grazie infinite. ANCORA A PROPOSITO DELLA CARTA FATA Sul numero di marzo, Reporter riporta la risposta quasi seccata dell’Ataf a proposito dell’abolizione della Carta Fata. La riduzione, dice l’Ataf “si basava sull’equazione del tutto ipotetica e demagogica: anziano uguale povero”. Rispondo che il fatto di essere anziano giustifica di per se un trattamento preferenziale. Esempio: musei, cinema ed altro. Nel caso Ataf, si deve in primis considerare che un ultra 75enne non si diverte a fare diverse corse al giorno e quindi usa l’autobus per lo stretto necessario. C’è un abbonamento studenti (per giovani) favorito (e studente non vuol dire povero) quindi ci poteva essere e rimanere un abbonamento favorito per i vecchi. Nel mio caso ho usato FATA sino al mese di novembre 2008 e quindi per tanti anni. Ora che ne ho 84 FATA non c’è più e la carta Mago è sparita sul nascere : è toccata a chi è arrivato prima. Pagare l’abbonamento ordinario di 350 euro per fare da 10 o se va bene 15 corse al mese solo per la comodità
di non obliterare il biglietto è uno spreco anche per i non poveri. Quindi per me l’Ataf ha torto marcio. Lettera firmata “LE MIE IDEE PER LE CASCINE” Credo di non scoprire niente dicendo che Le Cascine sono qualcosa di impagabile per Firenze e che se non ci fossero bisognerebbe inventarle, un po’ come Central Park per New York. E allora, se così è, perché non migliorarne la fruibilità per tutte le categorie di frequentatori: pedoni con e senza cani, mamme e nonni con carrozzine, podisti, pattinatori e ciclisti? Per esempio, si potrebbero identificare specifiche piste ciclabili (e pattinabili), in particolare sui viali Washington, dell’Indiano, del Pegaso e dell’Aeronautica, migliorando la convivenza fra i predetti ed eliminando, o quantomeno minimizzando, discussioni sui rispettivi diritti (non ho citato il viale Lincoln in quanto è talmente largo da ospitare agevolmente tutti e, data la presenza del mercato il martedì, non sarebbe probabilmente pratico dipingere del rosso-pistaciclabile una sua parte). Ci sarebbero anche altri aspetti da esaminare, come ad esempio l’utilizzo della passerella dell’Isolotto da parte delle moto, ma non voglio abusare dell’ospitalità e mi fermo qui, sperando di riuscire a sollevare un po’ d’interesse da parte dei settori competenti dell’amministrazione (a proposito, vi risulta che esista un indirizzo e-mail di quest’ultima alla quale il cittadino possa fare segnalazioni dirette?). Grazie dell’attenzione e complimenti per la rubrica. CIMITERO DI BROZZI, IL “CRATERE” NEL PARCHEGGIO
Gentile Redazione, per ragioni non difficili da immaginare mi reco spesso al cimitero di Brozzi, in via di San Martino a Brozzi. Lascio abitualmente l’auto all’interno del grande parcheggio posto proprio di fronte all’ingresso del cimitero, per
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invia la tua segnalazione alla nostra redazione redazione@ilreporter.it PERMESSI INVALIDI, LA PIAGA DELL’USO IMPROPRIO Trovo ridicolo leggere articoli e indagini nei confronti di persone che fanno uso improprio del tagliando invalidi pur essendo sani come pesci. Non sto a polemizzare sulle vetture, per le quali certe volte ci vuole l’ascensore per salirci dentro, figuriamo per un invalido. I commenti dei vigili da me interpellati? (a 50 metri da spazi per invalidi occupati da auto normali senza autorizzazione) “Non possiamo intervenire perché non autorizzati dal comando per quel tipo di situazione”. (Ma liberi i vigili di girare in coppia e fermarsi al bar a parlare di Juve o Milan). Mercato di Sant’Ambrogio, 10/15 posti occupati in maniera fissa da personaggi del mercato che con i loro banchi hanno bisogno dell’affettuosa presenza della loro auto. Non solo, se fai loro osservare che non hanno diritto di stare lì, ti mandano anche a quel paese e se si tenta di avvertire i vigili trovati nella strada accanto, li si trova impegnati in altre faccende. Io sono costretto a cercare posto oltre piazza Beccaria il più delle volte, o lasciarla lontana dal posto dove devo andare perché impossibilitato a fare sforzi, portare pesi e quanto altro. Dimenticavo 4 interventi al cuore, coronopatia cronica, cardiopatia ischemica, e ultimo il mese scorso intervento a cuore battente. Non voglio pietismi, ma auguro a questi signori arroganti e prepotenti di usare il permesso per invalidi perché gli è arrivata addosso la stessa patologia che ho io. Con i miei più sinceri auguri. Lettera firmata
non ostacolare il traffico fermandomi lungo la strada. L’ingresso del parcheggio però è caratterizzato da parecchi mesi da un tombino sconnesso e da un “cratere” che diventa sempre più profondo. Per quanto si possa procedere lentamente e con attenzione, è quasi impossibile non prendere l’uno o l’altro con una delle ruote. Capisco che in tempi di crisi, dovendo pensare ai costi della tramvia, non ci siano più soldi per riparare le buche, ma nel caso specifico, senza spendere un solo Euro si potrebbe lo stesso rimediare. Infatti, come appare sempre dalle foto, il passaggio è diviso in due parti da una colonnina di ferro a sostegno di una catena. Ebbene la catena è sempre abbassata dalla parte della buca ed è sempre alzata dalla parte con l’asfalto integro. Possibile? Proprio così! Troppo evidente per essere casuale. Forse invecchiando comincio a perdere qualche colpo, ma non riesco proprio a trovare una soluzione logica di questa scelta. C’è forse un tacito accordo con la lobby dei meccanici e dei carrozzieri? O forse la scelta è stata fatto proprio perché assolutamente illogica? Grazie, cordiali saluti Giovanni Garofalo L’AREA VERDE AL BUIO
Partendo col dire che il male (soprattutto quando si parla di patologie serie, come in questo caso) non andrebbe mai augurato a nessuno, è vero che quello dell’uso improprio dei permessi per invalidi è un problema che deve essere risolto. L’Italia, si sa, è il paese dei “furbetti”, e purtroppo ormai non stupisce più di tanto leggere di individui sorpresi a utilizzare un permesso non loro magari per parcheggiare il più vicino possibile allo stadio il giorno della partita o per entrare all’interno della Ztl e farsi un bel giro in centro. Sono tante, troppe le notizie di questo tipo che si leggono sui giornali, e che vedono “protagoniste” persone che sembrano proprio non fermarsi davanti a nulla, fino a utilizzare contrassegni di amici o perfino della madre morta. Comportamenti che si commentano da soli, e che non possono essere etichettati se non come vergognosi. Ma, probabilmente, “vergogna” è una parola non conosciuta da chi utilizza un permesso invalidi senza averne diritto. Scopo, come è facilmente intuibile, di questi permessi è quello di rendere (almeno un po’) la vita più facile a chi ne ha bisogno. Per questo, l’utilizzo “disinvolto” di questi permessi – per qualsiasi motivo – da parte di coloro a cui non sono destinati è un comportamento da condannare senza appello. Mesi fa, Il Reporter si era già occupato della questione, censurando il fenomeno dell’utilizzo improprio dei contrassegni per invalidi: ma, da allora, la cronaca cittadina ha mostrato come nuovi casi del genere non siano mancati. E se è vero che le forze dell’ordine hanno il dovere (compito peraltro a volte non facile) di controllare che comportamenti del genere non si ripetano, è altrettanto vero che non dovrebbe nemmeno essercene bisogno. L’idea di utilizzare un permesso per invalidi pur non essendolo non dovrebbe neanche sfiorare la testa di nessuno, e non è una questione di maggiore o minore sensibilità o di “leggerezza” da parte di chi, facendolo una volta, pensa in fondo di non far del male a nessuno. È una questione di civiltà. Marco Agnoletti
Incuria e degrado Inviateci le vostre segnalazioni corredate di foto all’indirizzo redazione@ilreporter.it
Da ben sei mesi l’area verde, con albereta e area per cani, tra via vecchia di Pozzolatico e via Cicognani è al buio. Abbiamo cercato inutilmente di contattare il Comune, il Quartiere 3, per far presente questo disagio, ma sembra che l’area in questione sia di nessuno. Tante persone dopo le diciotto, in particolare signore con cani non si addentrano per paura e fanno anche bene visto i tempi che corrono. Possibile che tra tutti gli incaricati del quartiere nessuno possa interessarsi del caso, chiamando un elettricista? Forze dovremmo rivolgerci ai servizi segreti oppure aspettare che qualche male intenzionato approfitti del buio per fare del male a qualcuno? Siamo nel buio più totale, se esiste qualcuno che ci può aiutare, grazie. Distinti e preoccupati saluti, Franco Berti
divieto di sosta con rimozione in ambo i lati, comunque le macchine sostano incuranti e, non solo, pagano anche il parchimetro. Se un’ambulanza proveniente dal centro è diretta all’ospedale, pur con i segnalatori acustici attivati, non riesce a passare, in quanto le macchine in transito sono solo su due file. Le macchine che dalla via Stenone o da via Grocco devono immettersi in via Taddeo Alderotti non riescono a passare se non trovano una persona che dà loro la precedenza. Non sarebbe stato più facile fare l’ingresso da via Banti, dove esiste un semaforo ? Saluti e … cercate di pensarci voi. Bruno Bardossi LO “STATO D’ASSEDIO” DI SAN BARTOLO A CINTOIA Gentilissima redazione, vi scrive un folto gruppo di cittadini di San Bartolo a Cintoia. Il titolo nell’oggetto parla chiaro, “Stato d’assedio”, sì perché i cittadini di San Bartolo sono stufi di subire ogni benedetta settimana, venerdì, sabato e domenica compresi, le intemperanze dei “ballerini” che escono dal Circolo A.R.C.I. e che alle una di notte si comportano come se fosse mezzogiorno. Purtroppo la piazzetta adiacente al circolo è come una cassa di risonanza, e qualsiasi rumore viene amplificato, ma tutto ciò non toglie che l’educazione delle persone potrebbe far sì che invece di mettersi a parlare a voce alta, e magari anche a urlare ed a suonare i clacson delle proprie auto, potrebbero andarsene con maniera più garbata. A proposito di auto, vi inviterei a vedere il parcheggio selvaggio che viene sistematicamente attuato nelle occasione descritte, e ci domandiamo se ci fosse bisogno di un qualsiasi mezzo di soccorso che dovesse passare dalla strada e dalla piazzetta, come potrebbe andare a finire. Per concludere vi informiamo che a cento metri dal circolo, ci sono parcheggi, quasi sempre semivuoti, che potrebbero ospitare diverse decine di automobili, e oltretutto sono distanti dalle abitazioni. Un folto gruppo di cittadini di San Bartolo a Cintoia
BUCHE E SOSTA SELVAGGIA A CAREGGI Spett. redazione, vorrei, ancora una volta, segnalare la caotica circolazione stradale nei pressi del polo ospedaliero di Careggi. Buche nelle strade dove passano ambulanze dirette al C.T.O. con gente a bordo. Sosta selvaggia e nessun vigile presente. In Via Dino del Garbo esiste il
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terra e cielo
Aprile 2009
IN CUCINA. Con il primo caldo arrivano cibi leggeri e le “istruzioni” per l’uovo
Le stelle della Maga Lula
Stagione nuova, ricette nuove
Ariete 20 marzo • 20 aprile Sul lavoro, questo sarà mese il delle novità. Inattese: potrebbe arrivare una proposta che vi coglierà alla sprovvista, e che scardinerà le vostre certezze, proponendovi di lasciare la cosiddetta “via vecchia per la nuova”. Tutto calmo sul fronte dell’amore: ma non sedetevi sugli allori, il partner richiede attenzioni costanti.
Bilancia 23 settembre • 22 ottobre Il mese in corso si trascinerà dietro un carico di profondo scetticismo: siete in cerca di rassicurazioni ma, una volta ottenute, non vi bastano. E quindi è il caso di rilassarsi un pochino, e di tenere a freno le irrequietezze dell’anima. Sul lavoro ci sarà qualche imprevisto, ma sarete bravissimi a risolverli.
Toro 21 aprile • 21 maggio Siete un po’ irascibili, tendete ad addossare al partner colpe che magari non ha. Forse è il caso di fare un bel respirone, e di pensare che in fondo non è tutto così nero. Sul lavoro invece la strada è in discesa, è il tempo della raccolta dopo una faticosa semina, e il portafoglio potrebbe gioirne.
Scorpione 23 ottobre • 22 novembre Non è il mese migliore per le faccende sentimentali. Ci sarà qualche scontro con il partner, e forse scegliere di stargli meno col fiato sul collo potrebbe essere la decisione migliore. Ottimo momento invece per la carriera, la strada è in discesa e potrebbe essere in arrivo qualche entrata decisamente interessante.
Gemelli 22 maggio • 21 giugno Il prossimo mese vi riserverà una vita sociale traboccante di spunti e occasioni, ma non è il caso di montarsi la testa per questo imprevisto exploit, per non rischiare di prendere abbagli. Sul lavoro, le “buone nuove” tanto attese dovranno aspettare ancora un pochino, ma siate fiduciosi: è questione di tempo.
Sagittario 23 novembre • 21 dicembre La primavera fa bene all’amore: a quello che c’è già, e a quello che deve ancora arrivare per i single, che questo mese avranno di che gioire. In campo professionale invece è il momento di mettere tutto in stand by ed aspettare tempi migliori, le uscite tendono ad essere più importanti delle entrate.
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prile, anche la tavola si veste di primavera, il menu si arricchisce dei colori e dei sapori della bella stagione, ma soprattutto della leggerezza necessaria per affrontare le giornate più lunghe e il caldo estivo in arrivo. In primavera inizia la depurazione del nostro corpo con i frutti che ci offre la bella stagione, dopo che in inverno i grassi e le calorie contenuti nei cibi son serviti per sopportare le temperature rigide. Mettiamo pure da parte le noci, le mandorle, le nespole e i cachi e andiamo a cercare le fragole, le ciliegie e le prime pesche. Quello che è interessante e di cui abbiamo bisogno sono poi i germogli e le insalatine fresche, ma anche alcuni formaggi, tipo il marzolino fatto con il latte delle pecore che hanno mangiato l’erba verde appena germogliata e ricca di clorofilla. A proposito di germogli ricordiamo i teneri e prelibati asparagi con la loro azione depurativa e diuretica. Poi c’è l’erba primaverile principe: il tarassaco, amarognola quasi sempre presentata cotta in tavola, è gradevolissi-
Angelo Mazzi
ma anche cruda, tagliata a listarelline e condita con un po’ di aceto di mele e olio extra vergine di oliva. Notevolissima anche qui la proprietà depurativa e drenante. Se depurarsi è la parola d’ordine è pur vero che l’uovo di Pasqua è sempre l’uovo di Pasqua. Quest’anno lo prepariamolo da soli con almeno tre vantaggi: il cioccolato lo scegliamo noi, così come la sorpresa e poi vedrete che anche il portafoglio ringrazierà.
L’uovo è più buono se è fai da te • Procurarsi gli appositi stampi per uova nei negozi specializzati, casalinghi o grandi magazzini ben forniti. • Scegliere il cioccolato a piacimento, fondente o al latte, per una quantità indicativa di 500 grammi circa. • Sciogliere il cioccolato a bagnomaria o nel microonde mescolando bene per assicurarsi che non rimangano grumi. • Versarlo nello stampo dalla parte cava facendolo roteare in modo da foderarlo completamente con uno strato il più possibile omogeneo. Ripetere l’operazione per entrambe le metà dell’uovo • Lasciare indurire per un paio d’ore in frigorifero e poi togliere le due metà premendo delicatamente dietro i due mezzi stampi. Inserire in una delle due parti la sorpresa avvolta in un sacchettino per alimenti. • Con la lama di un coltello scaldato ammorbidire i bordi delle due metà e unire. • Per la decorazione acquistare dei fiorellini di cialda, intingerli in un pochino di cioccolato sciolto da usare come collante. /Rubrica a cura di Sara Ghilardi con i consigli dello Chef Angelo Mazzi, Presidente Associazione Cuochi Fiorentini
Cancro 22 giugno • 22 luglio Serenità, entusiasmo e passione: sono questi gli ingredienti del mese in corso, e per chi ha il cuore impegnato si prospetta un periodo decisamente sereno. I single dovranno invece portare pazienza. Sul lavoro tutto tace, e prosegue senza grandi scossoni lungo i binari della routine.
Capricorno 22 dicembre • 20 gennaio Le stelle consigliano di iniziare a mettere in cantiere l’ipotesi di un passo in avanti, potrebbe essere l’ora di assecondare il partner nel suo desiderio di stabilizzazione. Sul lavoro ci sono stati momenti migliori: ma come sempre le cose sono destinate ad evolvere rapidamente in modo positivo.
Leone 23 luglio • 22 agosto Sarete molto pretenziosi, e questo sarà il mese dell’estrema pignoleria nel giudicare certi aspetti del carattere del partner: tutto normale, basta non esagerare e non chiedere troppo. Sul lavoro potrebbero arrivare svolte: vantaggiose per certi versi, assai impegnative per altri.
Acquario 21 gennaio • 19 aprile Sembra che in questo periodo le faccende di cuore non vi tocchino: ma in realtà, e lo sapete voi per primi, ci tenete molto e state solo temporeggiando. In campo professionale è l’ora delle responsabilità: occorre assumersele, e rendersi conto del fatto che stanno diventando importanti.
Vergine 23 agosto • 22 settebre Ottimo momento per la vita di coppia, dove tutto scorre all’insegna della sintonia. I cuori in cerca di compagnia troveranno pane per i loro denti. Sul versante lavorativo si preannunciano giorni di grande impegno: non vi fate abbattere, ne vale la pena e arriverà il momento della ricompensa.
Pesci 20 aprile • 19 marzo In amore, finalmente vi sentite compresi e la vita a due smette di darvi fastidiosi grattacapi. Anche per i cuori in cerca di capanne le cose non si mettono affatto male. Sul lavoro si prospetta un periodo di tranquillità, specialmente dal punto di vista relazionale: le acque si calmano e gli screzi diminuiscono.
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