Il Giornale del tuo Quartiere
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055 0515231 Periodico d’informazione locale. Anno III n.31 del 25 maggio 2009. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10
GIUGNO 2009
Dal maiale non me l’aspettavo
PRIMO PIANO
MISTERI
Affiliato
Andrea Muzzi*
V
OSTINA, FURTI E VISIONI Nella chiesa della frazione di Reggello a una veggente appare la Madonna e qualcuno commette furti PAG.22
REGOLE PER MAGHI E MIMI Arte di strada, entrato in vigore il nuovo disciplinare
PAG.2
Lo sguardo attento de Il Reporter sulla quotidianità fiorentina
PAG.30
SPORT
Mercato delle Pulci, il trasloco fa discutere Torna il calcio storico a sabbia, il sudore, i “fisicacci” dei calcianti che si aggrovigliano nel caldo di piazza Santa Croce. Eccola la fotografia del calcio storico fiorentino, che quest’anno torna in scena, con le nuove regole stabilite dopo anni un po’ troppo rissosi. L’appuntamento con la prima sfida, salvo imprevisti dell’ultima ora, è sabato 13 giugno: in
campo si affronteranno i Bianchi di Santo Spirito e i campioni in carica, i Rossi di Santa Maria Novella. Il giorno successivo ci sarà la seconda semifinale: Azzurri di Santa Croce contro Verdi di San Giovanni. La finale invece, come tradizione vuole, sarà il 24 giugno, in coincidenza con la festa di San Giovanni. PAGG.20-21
Giovanni Carta
Cattura e abbattimento di cinghiali, cervi e piccioni per salvaguardare l’agricoltura. Cosa ne pensi?
PAG.39
PAG.13
VARGAS GUARDA AVANTI L’esterno peruviano è stato protagonista nel finale di stagione. Ma non si ferma: “Posso fare molto di più” PAG.38
ELEZIONI. Il 6 e 7 giugno si vota per Comune, Provincia, Quartieri e Parlamento europeo
Firenze sceglie il nuovo sindaco C
Sondaggio
di Salusest-Kruklidis
L
di
PAG.3
hiamata alle urne per tutti i fiorentini sabato 6 e domenica 7 giugno. Un vero e proprio election day per il rinnovo di Parlamento europeo, Provincia, Quartieri e, dulcis in fundo, Comune. Nel segreto della cabina gli elettori si troveranno dunque a fare i conti con quattro schede di colore diverso. La sfida più appassionante, quella per la carica di primo cittadino, vede in campo nove concorrenti, appoggiati da ben 21 liste. Sei a testa le liste a sostegno di Matteo Renzi, candidato del centrosinistra
(Pd, Idv, Sinistra per Firenze, Lista Renzi, Facce nuove a Palazzo Vecchio e Comunisti fiorentini), e Giovanni Galli, per il centrodestra (Lista Galli, Pdl, Lega Nord, No tram, Pensionati democratici e Firenze animalista). Seguono in ordine alfabetico Alfonso Bonafede con la Lista civica Firenze 5 stelle, Marco Carraresi dell’Udc, Ornella De Zordo con Per un’altra città, Cristina Lascialfari del Partito comunista dei lavoratori, Paolo Poggi per Popolo città nazione, Mario Razzanelli con Firenze c’è e
Valdo Spini, candidato per Lista Spini per Firenze, Rifondazione e Comunisti italiani, Verdi. E per il consiglio comunale si presenta un esercito di 865 aspiranti, tra liste civiche e di partito. Affollata anche la corsa alla presidenza della Provincia: qui sono in sette a contendersi la carica. Mentre nei quartieri è caccia alla preferenza per rinnovare consiglio e presidente. Tra vecchie conoscenze e facce nuove il rischio è quello di perdersi. Qualche consiglio per orientarsi tra schede PAGG.4-12 e simboli.
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i dico la verità, ci sono rimasto male: l’influenza del maiale non me l’aspettavo! Se mi avessero parlato di un animale ammalato avrei subito pensato alla pecora, non avete visto com’è pallida? Il maiale invece è il ritratto della salute, ha una costituzione robusta, decisamente in carne! Chi di voi ha mai visto un maiale anoressico? Il maiale è l’unica bestia che si è sempre goduta la vita. Pensateci un attimo: il maiale o mangia o fa sesso. Non è che perde tempo a compilare il 740, oppure a far la coda alla posta per pagare i bollettini! No, lui o mangia o copula! Spesso copula anche con la bocca piena! Ora immaginarsi una bestia così a letto con l’influenza, che ti guarda abbacchiato con il naso moccioso mi fa nascere spontanea una domanda: come sta cambiando il mondo? Una volta ti dicevano di fare sport perché faceva bene alla salute. Oggi è l’esatto contrario. Nel ciclismo si drogano tutti. Vi ricordate la foto storica di Coppi e Bartali che si passano la borraccia? Provate oggi a fare una foto a dei ciclisti! Se si passano qualcosa è sicuramente una canna! Il calcio poi è diventato un ambiente pericoloso: falso in bilancio, violenza, prostituzione, droga. Mio figlio mi ha detto “ babbo, da grande vorrei fare il calciatore”. Gli ho risposto: “Scusa, perché non ti droghi come tutti i ragazzi? Almeno commetti un reato solo!”. Oggi lo sport più pulito che esista è l’ippica. Lì, perlomeno, si droga solo il cavallo; anfetamine, crack, ecstasy, limoncello. Un cavallo costa più di spacciatore che di veterinario. Insomma, viviamo in un mondo sempre più rovesciato e per non impazzire ci conviene imparare velocemente a guardarlo a testa in giù! *Comico
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Centro Storico • Porta Romana • San Jacopino
Giugno 2009
ESIBIZIONI. È entrato in vigore un “Disciplinare dell’arte di strada” per il centro storico
Ora anche i maghi hanno regole nuove
Mimi, clown, astrologi e giocolieri devono rispettare alcune norme nello svolgimento delle loro attività. La volontà di regolamentare le performance era nata dalla richiesta dei cittadini che, in alcune occasioni, erano stati disturbati dal volume troppo alto o dagli orari degli spettacoli Gaia Grassi
“V
enghino, signori venghino” nel chelangelo, piazza della Repubblica, via Lamberti, centro storico di Firenze, dove via degli Speziali, via Calimala, via Calzaiuoli, via maghi, mimi e musicisti, clown, Roma, via Santa Margherita, piazza delle Belle Arti, astrologi e giocolieri spargeran- mercato di San Lorenzo. Siti più o meno in vista, ma no un pizzico di magia sulle vostre passeggiate. Non questo aspetto, lungi dall’essere un problema, aveva solo magia, però: ci sono volute infatti anche un po’ già trovato una soluzione. Infatti alcuni mimi, clown di regole per conferire la dignità necessaria a queste e saltimbanchi nel tempo si erano “affezionati” ad esibizioni. Per questo motivo si è reso indispensabile alcuni luoghi, non necessariamente più strategici, anun nuovo “Disciplinare dell’arte di strada”, che è en- che grazie a un pubblico che li segue puntualmente. trato in vigore lo scorso aprile grazie alla collabora- “Anche da parte nostra stava nascendo l’esigenza di zione dell’assessore alle attività produttive, Silvano creare delle regole – spiega Luigi Benassai, in arte Gori, con le associazioni di artisti stanziali di Firen- Grey, mimo e presidente dell’associazione Openart ze, la Aias e la Openart. La volontà di definire alcune soprattutto perché abbiamo bisogno di essere riconoregole è nata dalla richiesta dei cittadini del centro sciuti dal Comune per prevenire quelle situazioni in storico che, a volte, sono stati disturbati dal volume cui i vigili, durante una esibizione, ci mandano via. troppo alto delle performance dei musicisti protrat- Questo disciplinare viene incontro anche ai nostri bisogni, ci sentiamo tutelati e te sino a tarda notte. “L’idea il nostro pubblico può seguirci che ci è sembrata più concreLe novità più importanti con regolarità e senza incidenti ta per conoscere e risolvere i riguardano le tipologie di percorso. Abbiamo conquiproblemi più pregnanti legati di attività consentite stato un po’ di dignità. Anche all’attività dell’arte di strada e i turni per orari e luoghi da parte nostra c’è molto ri– spiega l’assessore Silvano spetto nei confronti delle regoGori - è stata quella di creare un percorso e un dialogo con gli stessi artisti”. Conti- le – continua a spiegare Benassai - ma anche verso la nua l’assessore: “Questo ci ha portato al disciplinare nostra stessa attività: siamo dei veri artisti e questo è perché, meglio di un regolamento, può fornirci gli il presupposto per far parte dell’associazione di cui strumenti e le possibilità per risolvere mano mano sono il presidente.” Altro aspetto regolamentato dal le questioni che si presentano. Con un regolamento, Disciplinare è il divieto di produrre opere artigiaanche i più piccoli particolari diventano farragini e nali da vendere al pubblico. Dietro libera offerta è ingessano la libera attività”. Le novità più importanti però permesso lo scambio con materiale audio-video apportate dal Disciplinare sono: le tipologie di attivi- o “servizi” da parte dei cartomanti. Anche l’attività tà consentite e i turni per orari e luoghi che possono degli astrologi rientra nel Disciplinare, lasciando a essere occupati. Nel particolare, i luoghi deputati a quest’ultimi la libertà di operare dalle 20 alle 23 tra queste attività sono sparsi per tutto il centro storico: piazza San Lorenzo, via Vacchereccia, via Orsanmipiazzale degli Uffizi, Ponte Vecchio, piazza Santa chele, via de’ Lamberti, via dei Tavolini, via del CorCroce, piazza Santa Maria Novella, piazzale Mi- so, via delle Oche e via Tosinghi.
IL CASO. Risolta la questione dei tavolini all’aperto
E in Sant’Ambrogio è arrivata l’estate É
arrivata l’estate e rispuntano i tinua - sono fuori da qualche mese, e tavolini nelle piazze. Questione, finora non abbiamo avuto problemi. quella dei tavolini all’aperto, a volte Dopo il provvedimento dell’assessospinosa, che in alcuni casi ha porta- re Graziano Cioni quasi tutti i locali to i gestori di bar e locali a un vero e si stanno attivando in questo senso. proprio braccio di ferro con l’ammi- La nostra esperienza è stata un modo nistrazione comunale. Anche l’estate per smuovere le acque, alla fine è anscorsa ci furono delle limitazioni, che dato tutto per il meglio”. Dopo mesi portarono a polemiche e malumori nei di incontri e discussioni, dunque pace gestori e nei frequentatori dei locali. fatta tra amministrazione comunale e L’intento di Palazzo Vecchio è stato una parte della vita notturna, almeno quello di evitare schiamazzi e rumori in piazza Sant’Ambrogio. Tutto era notturni che potessero creare disturbo cominciato più di un anno fa, quando ai residenti nelle immediate vicinanze piazza Sant’Ambrogio fu riqualificata dei dehors. Fra i gestori che sono riu- con il rifacimento di tutta la pavimensciti a trovare una soluzione per poter tazione. I lavori durarono più tempo lasciare i tavolini fuori dal proprio del previsto, e non solo c’era incertezlocale c’è anche il proprietario del za sulla sorte dei tavolini, ma anche su Caffè Sant’Ambrogio, nell’omoni- quella dell’edicola e della bancarella ma piazza. “Alla fine è intervenuto il ambulante. Lo scorso luglio, anche se i lavori non presidente erano ancodel consiDa qualche mese l’area glio comuè tornata al ‘ vecchio’ assetto. ra terminati, Galeisoltanale Eros La vicenda era iniziata ni presentò Cruccolini più di un anno fa richiesta al – racconta Comune Alessandro Galeisoltani - gli ho portato più di per l’utilizzo di uno spazio all’aperto, 2.000 firme che avevo raccolto fra i e la sua domanda fu accolta. Ma, nei cittadini, i frequentatori del locale e i primi giorni di settembre, era stato residenti della zona che hanno deciso avvertito via posta della sospensione di darmi la loro solidarietà. A febbraio del suo permesso, fino a che non fosse siamo così arrivati a un compromesso: stato deciso il nuovo assetto dell’arreanticipiamo la chiusura del locale di do urbano. Da lì l’idea di una raccolta mezz’ora, prima chiudevamo all’una firme per una petizione da portare in e ora a mezzanotte e mezza, e ci sia- consiglio comunale. Obiettivo ragmo impegnati a controllare noi stessi giunto: il numero necessario di firme l’area antistante per evitare schiamaz- viene raccolto, e il nove dicembre zi e fenomeni di disturbo, e per ora vengono portate da Galeisoltani a Pa/F.M. ci stiamo riuscendo. I tavolini – con- lazzo Vecchio.
Primo Piano
il giornale del tuo quartiere
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IL FATTO. Continua a far discutere il trasferimento dei 29 ambulanti dagli storici box oltre la Loggia del Pesce
Trasloco del mercato, la “rivolta” dei Ciompi TRA I BANCHI
I banchi delle Pulci
A spasso tra colori, storia e pezzi unici
dovrebbero spostarsi dall’attuale postazione a piazza Annigoni.
Una passeggiata fra gli ambulanti di piazza dei Ciompi porta indietro nella storia, a volte poco, a volte tanto. Così si mescolano l’antiquariato e il box di modernariato con le sue forme oggi fuori moda e i colori forti, il tavolo e le sedie di plastica bianca che fanno tanto Arancia Meccanica. Per molti ambulanti lo spazio di vendita si allunga fuori dal box, con l’esposizione dell’oggettistica. A pochi euro si trovano i vecchi LP che propongono di tutto, dai classici del jazz a Chopin, accanto le montature per occhiali vengono 5 euro e si sbizzarriscono in tutti i colori, forse per combinarsi con la bigiotteria d’annata – sempre a partire da 5 euro. Ma ai Ciompi si trovano anche pezzi unici e di valore: lo testimonia il box dedicato all’argenteria. Infine, chi si aggira per il mercato delle pulci non resterà a digiuno di cultura: diversi, infatti, i banchi di libri che mescolano gialli, narrativa e saggistica. E che comprano “cartoline e fumetti”.
Il Comune: “Sarà una soluzione migliorativa”. Ma i commercianti non ci stanno Serena Wiedenstritt
I
l tema scotta, e la campagna elettorale ha contribuito ad agitare ancor più le acque. Sul tavolo c’è il previsto, preannunciato e alquanto discusso trasferimento del Mercato delle Pulci da piazza dei Ciompi a piazza Annigoni. Si tratta di 29 ambulanti che al momento si trovano negli storici box oltre la Loggia del Pesce, e che dovrebbero spostarsi nella nuova piazza che si trova sopra il parcheggio Ghiberti. La scelta del trasferimento risale a nove anni fa: la si ritrova infatti nel Piano del Commercio su area pubblica approvato il 22 maggio 2000, e non è stato certo un fulmine a ciel sereno per gli ambulanti del mercato delle pulci che però, ora, di lasciare la postazione tradizionale proprio non ne vogliono sapere. Questo nonostante da Palazzo Vecchio facciano sapere che il progetto dello spostamento sia nato “da precise richieste degli operatori avanzate alcuni anni fa e per questo è stato inserito all’interno di un progetto più ampio che riguarda la riqualificazione di piazza Annigoni”. Gli ambulanti sono alquanto agguerriti e da giorni il “vecchio” mercato porta i segni della protesta, con striscioni viola che chiedono che lo status resti quo e recitano: “Basta con le bugie, il mercato non vuole morire”, piuttosto che “non solo Ikea, spazio all’alternativa” o un più possibilista: “Sì al trasferimento, no alle condizioni del Comune”. E l’appello per la salvezza della vecchia location corre anche su Facebook, con un totale di oltre mille adesioni e una lunga spiegazione sui motivi: “Cerchiamo di conservare uno dei sopravvissuti luoghi di identità fiorentina, contro chi vuole una città al servizio del turismo senza rispettare chi ci abita”, oltre alla storia dei Ciompi: “Sotto i tunnel ‘senza tempo’ del mercatino delle Pulci dei Ciompi, ci hanno recitato: Ugo Tognazzi, Gastone Moschin, Philippe Noiret, Renzo Montagnani, Adolfo Celi e Paolo Stoppa nel celebre ed immortale Film ‘Amici Miei atto II’ di Mario Monicelli”. Ma l’atmosfera si sta surriscaldando anche in Palazzo Vecchio, e i toni si alzano: “Gli ambulanti del mercato delle Pulci hanno avuto il progetto gratis per
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Il Reporter è un periodico di 7 edizioni che mensilmente viene distribuito da in 190mila copie
il nuovo mercato in piazza Annigoni. Firenze Parcheggi, nel contratto con il Comune, ha sostenuto le spese per la realizzazione dei sottoservizi, il Comune ha stanziato le risorse per l’illuminazione della piazza e per consentire la messa in opera del nuovo mercato. Le uniche spese che gli ambulanti si sono accordati per sostenere sono state lo smaltimento dei vecchi box in piazza dei Ciompi e i costi per la realizzazione delle 29 nuove strutture. Ci scusino se in piazza Annigoni la Cosap
costa 42 euro in più al mese rispetto a piazza dei Ciompi. Non ci sembra che l’amministrazione si sia comportata così male come la vogliono far apparire a suon di volantini e striscioni offensivi e lesivi”, spiegano gli assessori competenti, Silvano Gori per le attività produttive e Cristina Bevilacqua, assessore alla partecipazione. Quanto alla partecipazione, un percorso comune è stato intrapreso tra il 2005 e il 2006, ed è quello che ha portato alle linee guida del bando di gara per il pro-
getto e che ha visto prendere parte il Quartiere 1, i cittadini della zona di Sant’Ambrogio e gli ambulanti sia di piazza dei Ciompi, sia del mercato di Sant’Ambrogio. Ma il braccio di ferro continua e a nulla valgono i tentativi del Comune di spiegare, ad esempio, che “posizionare il nuovo mercato in piazza Annigoni rappresenta anche una soluzione migliorativa per gli ambulanti: sia per la maggiore visibilità e sia per la facilità del parcheggio per loro e per i visitatori del mercato”.
L’INTERVISTA Parla Fortunata Disegni, 76 anni, il simbolo del mercato dei Ciompi. “Sono nata ambulante”
“Una vita dietro al banco, ma ora è tutto diverso”
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ortunata Disegni ha 76 anni e si può dire che sia il simbolo del mercato dei Ciompi, ma anche l’emblema di una categoria di ambulanti che non esiste più. “Ora vado poco al mercato, per questioni di salute, ma tutta la vita l’ho passata a lavorare lì. Posso dire di essere nata ambulante, visto che quando avevo solo otto giorni mio padre mi ha messo sotto il banco”. Allora, racconta Fortunata, avevano un’attività in via Sant’Antonino, ma tante cose sarebbero dovute succedere nella vita di Firenze e nella sua prima di approdare ai Ciompi, a pochi passi dalla Loggia del Pesce. “Dopo via Sant’Antonino c’è stata la guerra e abbiamo dovuto interrompere l’attività, poi ci siamo trasferiti alla base di San Lorenzo. A quei tempi vendevamo soprattutto borse, pellicce e accessori di pelle. Il Mercato dei Ciompi attuale è stato costruito dal Comune nel 1963 ma non ebbe, soprattutto nel primo decennio, vita facile: nel 1966
arrivò l’alluvione e si portò via tutto, nel 1968 un incendio doloso distrusse nuovamente tutte le strutture. Ma noi siamo restati lì. A questi tempi gli ambulanti erano vivaci, combattivi - racconta la voce storica del mercato delle Pulci fiorentino – se c’era un mercato nelle vicinanze si sentiva subito, perché i venditori vociavano per invitare a comprare la merce. Ora è diverso”. Oltre a essere cambiati gli ambulanti, secondo Fortunata è cambiata anche la clientela: “Soprattutto è diminuita, prima c’era tanto più movimento, arrivava pubblico italiano e straniero, giravano fra i banchi fiorentini e vacanzieri, ora il mercato è molto meno frequentato. Non vorrei dire, ma secondo me anche perché le strade sono tutte chiuse: come fa la gente ad arrivare da noi?”, si chiede Fortunata, che anche sul trasferimento del mercato ha la sua idea: “Non potevano semplicemente rifarlo dov’era?”. /S.V.
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Anno III n.31 del 25 Maggio 2009
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Centro Storico • Porta Romana • San Jacopino
Giugno 2009
AL VOTO/1. Si rinnova il Consiglio di Quartiere: parla il candidato presidente del Pdl
“Un front office per cittadini e imprese” Enrico Fantini illustra la sua visione dell’istituzione: “Vogliamo
rivedere il concetto di quartiere, che negli ultimi anni ha avuto un ruolo marginale”
AL VOTO/2. I programmi delle altre liste
Corsa a nove per la presidenza
N
Federica Momentè
“P
er una Firenze pulita, bella e solidale” il Popolo delle Libertà ha candidato alla presidenza del Quartiere 1 Enrico Fantini. Anche se solo ventiseienne, Fantini vanta una già lunga - per la sua età - esperienza in politica e nel mondo dell’associazionismo. Oltre a essere laureando in ingegneria gestionale e aver conseguito un master alla Notre Dame University dell’Indiana (Usa), Enrico Fantini è stato capogruppo di Forza Italia in Quartiere nel corso dell’ultima legislatura. “Ho appreso della nomina alla candidatura alla presidenza del Quartiere con grande entusiasmo e con una grande voglia di fare per cambiare Enrico Fantini il centro storico – racconta il candidato presidente del Q1 - il fatto che abbiano scelto me è una dimo- ha avuto un ruolo marginale e instrazione che si voglia veramente vece deve essere l’istituzione che puntare sul nuovo”. Sono 50 le pro- maggiormente controlla gli spazi, poste “trasversali” pensate ad hoc ridandoli ai fiorentini e contrastando l’abbandono del per il Quartiere 1, che in caso di elezioCi impegneremo centro storico da ne dovranno essere perché i fiorentini parte dei residenti. In che modo? Birealizzate nei prossisi riprendano sogna garantire sermi cinque anni. “Ad la loro città vizi più efficienti, esempio, vogliamo abbassare il costo rendere il parcheggio dell’ospedale Santa Maria della vita, togliere il telepass a paNuova non a pagamento, vogliamo gamento per i residenti, rivedere la dotare il quartiere di un gran nume- Ztl e modificare la Zcs. E questi ro di cestini e di distributori di kit sono solo alcuni esempi”. Centrali per cani, vogliamo creare una task- i temi della sicurezza e della lotta force strutturata di volontari con il al degrado. “Dobbiamo mantenere compito di segnalare buche e scritte in vita i negozi e le botteghe, che di sui muri”. Di sicuro, continua Fan- per sé rendono una strada più sicura tini, “vogliamo rivedere il concetto perché vissuta, e contrastare l’abudi quartiere, che negli ultimi anni sivismo, gli schiamazzi notturni e
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la sporcizia. Vogliamo lavorare con una nuova istituzione, il vigile di quartiere ovviamente assieme alle forze dell’ordine. Siamo contro la tramvia, le linee 2 e 3 sarebbero una ferita per il centro storico, vogliamo rivedere la mobilità di vicinato per renderla più efficiente. Il quartiere – conclude Fantini - deve diventare un front office per i cittadini e piccoli imprenditori. Aiuteremo famiglie, anziani e giovani e ci impegneremo perché i fiorentini si riprendano la loro città, sostenendo cultura e tradizione, arricchendo l’arredo urbano, sostenendo le associazioni, soprattutto quelle di volontariato, con un lavoro di collaborazione tra istituzioni, chiesa e cittadini, attraverso anche i consigli di quartiere aperti”.
ella corsa per la presidenza del Quartiere ci sono i rappresentanti di altre sette liste, oltre a quelli di centrosinistra e Pdl. Per l’Udc, il candidato è Carlo Morganti, che ha tra le sue priorità quella di “riportare i residenti nel centro storico per vivere la città al meglio. Rendere l’accesso in centro più facile e quindi rivedere la Ztl che sta contribuendo a far morire il piccolo commercio e l’artigianato”. La Lista civica 5 stelle di Beppe Grillo fa scende- La sede del Quartiere 1 re in campo Maurizio Romani, che invece vuole “rendere tutto il centro storico pedonale, più vivi- trolli e più incisivi – dice - e non bile per i giovani, anche lascian- mi riferisco solo al tema dell’imdo i musei aperti fino alle 23. In migrazione, ma anche a quello del centro devono poter entrare solo turismo, soprattutto quello amemezzi elettrici, a gpl o ibridi, e la ricano che sta diventando sempre tramvia in quest’area non deve più sfrenato e senza regola. Siamo proprio passare”. Candidato alla contrari al passaggio della tramvia presidenza di Quartiere per la li- a fianco del Duomo, e speriamo di sta “Perunaltracittà” è Gabriele realizzare un progetto dal nome Palloni, secondo cui “più di tutto ‘Equo Florentia’, per creare dei vanno favoriti i diritti sociali, per piccoli depositi di biciclette utilizridare vita alla città, per ricostrui- zabili dai cittadini con un badge”. re il tessuto sociale, per vivere me- Nella Lista “Firenze c’è” di Mario glio e per far Razzanelli, sentire le perche punta a Vivibilità del centro, sone più sicure. governare la revisione della Ztl, Non bisogna città assieme togliere diritcommercio e sicurezza ai cittadini e ti, ma ricononon da dentro alcuni degli argomenti scere quelli di un palazzo, oltutti. Mi battetre a creare dei rò – spiega - perché venga tolto il punti d’ascolto per i cittadini in regolamento di polizia municipale ogni quartiere, cambiare la sosta e di Graziano Cioni entrato in vigo- i parcheggi, nonché abolire la Zcs, re la scorsa estate. E nei limiti del- ci sarà Giuseppe Sorrentino. Con le possibilità del Quartiere, vanno “Spini per Firenze”, invece, si canfavoriti il piccolo commercio e l’ar- dida alla presidenza Marta Matigianato”. Ci sarà invece Barbara gherini. Infine, il candidato preTaccone per la lista “Popolo Città sidente indicato dalla Lega Nord, Nazione”, che trova prioritaria la che nel quartiere corre da sola, è sicurezza. “Ci vogliono più con- Andrea Asciuti. /F.M.
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AL VOTO/3. Si rinnova il Consiglio di Quartiere: parla il candidato presidente del Pd
“Riparto dal rapporto creato con la gente” Dopo cinque anni di mandato, Stefano Marmugi
ci riprova: “Noi, insieme” è lo slogan che ha scelto. “Voglio dedicare tutte le mie energie per avere una cittadinanza attiva” Federica Momentè
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iceva Benigno Zaccagnini, partigiano: “Non abbiamo chiesto noi di nascere in questo tempo, ma sta sicuramente a noi esserne all’altezza e protagonisti”. Questa è la regola che ha accompagnato Stefano Marmugi nel suo primo mandato da presidente del Quartiere 1, e che lo accompagnerà anche nei prossimi 5 anni, se dovesse essere rieletto. E’ lui, infatti, il candidato per il Partito Democratico. Fiorentino, nato il primo gennaio del 1953, ha lavorato per 36 anni al quotidiano “La Nazione”, poi in Ataf e, alla fine del suo mandato all’azienda di trasporto pubblico, si è candidato ed è stato eletto presidente del Quartiere 1. “Questi cinque anni da presidente - racconta Marmugi - mi hanno permesso di stare a contatto con i cittadini e di realizzare con loro tanti progetti. Il secondo mandato, se verrò eletto, si fonderà proprio
sul rapporto che si è creato con le persone in questi anni”. Non è un caso se, per la sua corsa alla riconferma della carica, Stefano Marmugi ha scelto come slogan “Noi, insieme”. “Vivo questa seconda candidatura, condivisa da tutta la coalizione, con maggiore emozione rispetto alla prima - continua Marmugi - cosciente dei risultati raggiunti e di quelli da conseguire, e voglio dedicare tutte le mie energie, come ho fatto fino ad ora, per avere una cittadinanza attiva e partecipe alla vita quotidiana, allo scopo di migliorare e migliorarsi a vicenda”. Due sono in particolare le questioni che Stefano Marmugi vuole riproporre alla nuova amministrazione: “La burocrazia deve essere snellita al massimo, deve essere l’amministrazione ad andare dal cittadino e non il contrario. E le municipalità. Per tutta la legislatura abbiamo lavorato perché Firenze si dotasse delle muni-
Stefano Marmugi
cipalità, in modo tale che la gestione del territorio sia loro delegata. Abbiamo già definito il programma, anche con l’opposizione, ed è già stato consegnato tutto al sindaco. Mi auguro che sia uno dei primi atti votati dalla nuova giunta”. Se verrà eletto, Stefano Marmugi si concentrerà sulla ecosostenibilità, sulle strade del centro storico, “i mezzi pubblici vanno
potenziati, soprattutto nell’Oltrarno, e devono essere adeguati alle strade strette. Anche la Ztl va ripensata, deve diventare un concetto di vivibilità, non di divieto”. E si pone un obiettivo: “Voglio poter avere a mia disposizione lo strumento della sperimentazione. Poter concretizzare idee nuove, fresche, giovani. Poter avere la libertà di provare a cambiare”.
IL BILANCIO. Il presidente uscente del Q1 ripercorre quanto fatto durante l’ultima legislatura
Cinque anni di “governo” nel segno della partecipazione C
uore, umiltà, ma soprattutto “Par-te-ci-pa-zio-ne”. Sono queste le parole d’ordine che hanno accompagnato il “governo” Marmugi nel Quartiere 1 in questi cinque anni di legislatura. “E’ stata la mia prima esperienza da presidente di Quartiere e sono molto contento, anche di tutte le persone che hanno lavorato con me in questi anni, di qualsiasi schieramento politico - dichiara Marmugi - appena sono arrivato mi sono approcciato al mio nuovo lavoro con attesa e mi son detto ‘imparerò da chi c’è’, e son stato ripagato”. Ne va molto orgoglioso, il presidente uscente, del fatto di aver cercato di coinvolgere il maggior numero possibile di persone e, prima di tutto, i cittadini, “perché devono sapere che il Quartiere è il tramite tra loro e il Comune, ed è per questo che ho fatto tanti consigli aperti, toccando argomenti molto sentiti dalla cittadinanza. Era fondamentale per noi
capire i problemi di chi vive in una determinata zona, per cer- rispetto”. Ma in questi cinque anni di presidenza c’è stato anche care di poterli risolvere al meglio”. Il centro storico è una zona qualche rammarico, perché tutto non si può fare: “Avrei voluto particolare rispetto al resto della città. “Per me è stato centrale fare più prevenzione stradale tra i giovani, purtroppo non è mai occuparmi di buche e mobilità e di lotta al degrado e all’abu- abbastanza. Il Quartiere 1 ha bisogno di un’attenzione particolare per quel che riguarda le strade, io sivismo. In qualche caso non siamo ho speso il doppio rispetto agli altri riusciti a dare una soluzione definitiMolto contento di tutte Quartieri e ancora non è bastato”. va, ma ci siamo sempre rimboccati le le persone che hanno lavorato Quasi un ringraziamento personamaniche per risolverle al meglio con con me in questi anni, di le quello rivolto agli anziani, “sono gli strumenti che avevamo a dispoqualsiasi schieramento politico stati quelli che più di tutti mi hanno sizione”. Una forte collaborazione c’è stata anche con gli esercenti e le moralmente aiutato - conclude Marassociazioni di strada, con cui “ho cercato di ridare ai cittadini le mugi - svolgono un ruolo completo e sono sempre disponibili strade e le piazze. Voglio che gli spazi siano più fruiti. La città è per la propria città e per il proprio rione. Il loro attaccamento alla loro, di chi ci vive, e la devono poter utilizzare al meglio, ma con città li rende i più attenti nel controllo al territorio”. /F.M.
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Centro Storico • Porta Romana • San Jacopino
Giugno 2009
AL VOTO/4. Corsa per il consiglio comunale: due candidati molto legati al quartiere a confronto
Faccia a faccia per Palazzo Vecchio MASSIMO FRATINI
JACOPO CELLAI
Presidente Commissione giovani e sport del Q1, candidato nel Pd
Consigliere uscente, candidato nelle fila del Popolo delle Libertà
“I
o sempre vissuto in centro, con questa zona ho un legame di sangue: ricordo che quando ero piccolo questo era un quartiere-vetrina di artigiani, che rappresentavano la fiorentinità vera. Ora deve tornare ad esserlo, dobbiamo tutelare queste attività, che ormai sono pochissime, e assicurarsi che abbiano un seguito”. Jacopo Cellai, consigliere comunale uscente e nuovamente candidato nelle fila del Pdl, è uno che il centro lo conosce bene. E che ha le idee chiare su come lo vorrebbe. Quali sono i problemi principali del quartiere? C’è un grandissimo problema per quanto riguarda i servizi, una carenza di bagni pubblici che ha fatto sì che molti angoli diventassero orinatoi a cielo aperto. A Santa Maria Novella 8 bagni sono venuti fuori grazie a una mia mozione. Poi mancano isole interrate per i rifiuti: ogni isola toglie di mezzo 33 cassonetti, il che significa una migliore estetica e più posti auto. Oltre che meno “orinatoi”. E c’è il problema della sicurezza: soprattutto di notte, non c’è una presenza adeguata dei vigili. Quali saranno le sue battaglie? La prima sulla Ztl, che impedisce a chi abita al suo interno (come le ragazze) di poter essere riaccompagnato a casa, o ai genitori di andare a prendere i figli nei locali. La Ztl notturna va abolita, di quella diurna devono essere cambiati perimetro e orari. Poi vorrei che Forte Belvedere diventasse un centro nevralgico per residenti e
“Voglio costruire percorsi di normalità” o diffido di chi fa troppi proclami, di chi presenta agli elettori programmi enormi, perché poi le cose non dipendono solo da te. Allora preferisco presentarmi ai cittadini con la mia storia, mostrando quello che ho fatto finora”. E la storia – almeno quella politica - di Massimo Fratini, negli ultimi otto anni presidente della Commissione giovani e sport del Quartiere 1 e ora in corsa per una poltrona di consigliere comunale nelle fila del Partito Democratico, è davvero intensa. Inutile provare a chiedergli quale è stata la cosa più importante fatta in questi anni: ogni discorso, ogni racconto di iniziative e progetti avviati inizia con l’immancabile: “Ma la cosa più bella è stata...”. Insomma, quello che certo non gli manca è la voglia di fare. E l’entusiasmo. Quali sono i temi da affrontare nel Q1? In primo luogo l’integrazione: non solo quella degli extracomunitari, ma anche degli anziani. Questo è il quartiere in cui c’è la più alta concentrazione di anziani che vivono soli. Prima che la sicurezza, i temi da affrontare sono tolleranza e integrazione. L’altra urgenza è quella di poter dare risposte ai cittadini. Cosa farà se sarà eletto? Voglio dare più poteri ai Quartieri. Spesso è là che bussano i cittadini, ma il Quartiere ha poche competenze. Abbiamo preparato una riforma del decentramento che darà ai presidenti delle circoscrizioni poteri veri, come
“Il centro deve tornare vetrina di artigiani”
“H
Massimo Fratini
nelle municipalità romane: sarà la prima cosa da realizzare. Cosa ha fatto in questi anni? Ho sempre cercato di privilegiare gli “ultimi”, le persone che hanno più problemi: solo seguendo il loro passo si può andare tutti avanti. Se non si danno a tutti le stesse possibilità, non ci sarà mai uguaglianza. I progetti portati avanti, dal settore sociale allo sport, sono stati tantissimi. Cosa si sente di dire ai cittadini? Nel 2004 non sono stato eletto in consiglio comunale per 20 voti, ora ci riprovo. Più che da un programma, parto da quello che ho fatto. La mia parola d’ordine sarà “normalità”: voglio costruire, e mantenere, percorsi di normalità.
Jacopo Cellai
turisti, e far tornare i concerti gratis alle Cascine. Ci indichi le sue priorità. Bagni pubblici, isole interrate, illuminazione e arredo urbano: dobbiamo evitare che si creino ghetti in cui siano concentrati troppi phone center, e contrastare la nascita delle rivendite di alcolici, che non servono e non danno valore alle strade. Ha un ricordo a cui tiene in modo particolare? Dopo che mi ero a lungo impegnato per la riqualificazione di via de’ Canacci, una signora mi ha scritto per ringraziarmi, dicendomi che stava lasciando Firenze ma che il 6 giugno sarebbe tornata, solo per votarmi. Perché sono uno che mantiene le promesse.
TO VENDU
1023242
AL CENTRO. MARCO
CARRARESI
SINDACO
L’ESTREMO CENTRO
mandatario responsabile:il candidato
FIRENZE
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politica
Giugno 2009
AL VOTO/1. Giovanni Galli, candidato Pdl sostenuto da Lista Galli, Lega Nord, No tram, Pensionati democratici, Firenze animalista
“Firenze deve diventare una città normale” CARTA D’IDENTITÀ
Angela Schiusi
Q
ual è il problema maggiore di Firenze? Il degrado. Firenze è nota nel mondo per il meraviglioso scenario che l´arte e l´architettura ci hanno tramandato: purtroppo da anni chi arriva in città trova incuria e trascuratezza. Cantieri dovunque per realizzare quel monumento all´incapacità che è la tramvia sono solo il preludio di tutto il resto: piazze buie e insicure nella notte, strade dissestate, bagni a cielo aperto, scritte su muri, abusivismo commerciale. I fiorentini mi hanno chiesto di risollevare Firenze, farla finalmente rinascere. La sua idea più innovativa per la città? La normalità. Per assurdo l´idea di rendere Firenze una città “normale” è un´idea rivoluzionaria. C´è chi preferisce fare promesse, io invece rimango con i piedi per terra e il progetto che ho scritto per Firenze tende a farla tornare ad essere quella grande realtà fatta di cultura, artigianato, commercio e turismo. La cosa più urgente da fare? Riasfaltare le strade di Firenze. E´ un impegno che mi prendo: entro il 15 settembre renderò le vie di Firenze sicure, senza buche e attraversamenti pericolosi, perché gli studenti possano rientrare a scuola senza correre rischi e i genitori possano attendere tranquilli il rientro dei loro figli.
Giovanni Galli
NOME Giovanni COGNOME Galli DATA DI NASCITA 29 aprile 1958 LUOGO DI NASCITA Pisa PROFESSIONE Ex calciatore e commentatore sportivo STATO CIVILE Sposato COMITATO ELETTORALE Viale Spartaco Lavagnini, 24 tel. 055 485520 SITO www.gallisindaco.it EMAIL web@gallisindaco.it SLOGAN Prima cittadino FILM C’era una volta in America CANZONE One (U2) LIBRO Il dio del fiume (Wilbur Smith)
ALFONSO BONAFEDE. Lista civica Firenze 5 stelle
CRISTINA LASCIALFARI. Partito comunista dei lavoratori
ORNELLA DE ZORDO. Per un’altra città
VALDO SPINI. *
“La trasparenza politica è alla base di tutto”
“La città ha bisogno di cure, non di essere rinnovata”
“Inquinamento e alloggi, questioni da risolvere subito”
“Va potenziato il ruolo internazionale di Firenze”
Qual è il problema più grande di Firenze? L’inquinamento ambientale, causato da diverse componenti, prima tra tutte la mancanza di lungimiranza e l’improvvisazione in ambito di politiche ambientali da parte dell’amministrazione uscente. La cementificazione selvaggia che ha contraddistinto questi ultimi anni non porta a niente. Il settore delle energie rinnovabili, invece, ha ancora molte potenzialità di crescita. La sua idea più innovativa per la città? Le 5 stelle a cui si richiama il nome della nostra lista sono le nostre 5 priorità: ambiente, acqua pubblica, sviluppo, connettività, trasporti. Per quest’ultimo punto proponiamo la realizzazione di una rete di colonnine interattive sparse per la città attraverso le quali i cittadini possano ricevere informazioni riguardo al traffico e al mezzo più adatto per spostarsi. Per sostenere l’artigianato invece si dovrebbe cominciare con il garantire l’accesso a un sito internet a spese del comune attraverso il quale gli esercenti possano promuovere la propria attività. La prima cosa da fare? La trasparenza della politica è alla base di tutto. Ogni cittadino dovrebbe poter assistere e filmare le sedute del consiglio comunale e metterle online. Essere fiorentini è un onore, ma anche una responsabilità, per questo i cittadini dovrebbero ricominciare a partecipare attivamente alla politica.
Qual è il problema maggiore di Firenze? Tutti i grandi cantieri che affliggono la città da anni, opere imponenti sproporzionate rispetto al tessuto urbano. Firenze ha bisogno di cura, di piccoli interventi quotidiani più che di un grande evento o di cattedrali nel deserto. Siamo contrari alla tramvia, ad esempio, non per il mezzo in sé, ma perché non è stata progettata a misura della città. Allo stesso modo ci opponiamo al sottoattraversamento della Tav. La sua idea più innovativa per la città? Una sorta di uovo di Colombo: la città non ha bisogno di essere rinnovata, ma di essere curata. Firenze è un gioiello, non deve essere stravolta, basterebbe averne più cura. Un piccolo esempio? La manutenzione delle strade del centro storico, in cui a volte si è preferito sostituire l’asfalto alle pietre. O ancora, piazza Santa Maria Novella: c’era davvero bisogno di quel cantiere infinito? La prima cosa da realizzare invece? Bloccare tutte queste opere invadenti, a partire dalle linee 2 e 3 della tramvia, fino all’alta velocità, passando attraverso i progetti in corso per alcuni immobili dismessi, come l’ex Panificio militare.
Qual è il problema maggiore di Firenze? Dei tanti problemi sotto gli occhi di tutti ce n’è uno invisibile: l’inquinamento. Smog, polveri sottili e nanopolveri causano in città 25 decessi l’anno. Altri 300 sono la causa indiretta di questi avvelenamenti. Firenze ha bisogno di una soluzione di mobilità alternativa e di incrementare le aree verdi per garantire ai cittadini la salvaguardia della salute. La sua idea più innovativa per la città? Abbiamo in mente di attivare in città un circuito efficiente e diffuso di punti vendita di “Last minute market”. Si tratta di un sistema che consente di reimmettere su un mercato parallelo - con prezzi abbattuti del 60 per cento - i prodotti alimentari non venduti dalle grandi catene di distribuzione. Una soluzione che permette di trasformare gli sprechi in risorsa, oltre che una risposta concreta al momento di crisi economica che stiamo vivendo. E la cosa da fare subito? Risolvere l’emergenza abitativa, offrendo sul mercato appartamenti adeguati per tipologia e prezzi alle richieste e alle esigenze dei cittadini. Senza piegarsi agli interessi dei costruttori.
Qual è il problema maggiore di Firenze? E’ duplice: affrontare i problemi della vita quotidiana, ormai insostenibile, e rilanciare il ruolo nazionale e internazionale di una Firenze diventata “invisibile”. La sua idea più innovativa per la città? Il “Progetto Michelangelo”. Realizzare un anno dedicato a una serie di iniziative, mostre, convegni, percorsi integrando tutti i luoghi – e sono tanti – che a Firenze ospitano opere e memorie del genio rinascimentale. Un evento che avrebbe una grandissima risonanza internazionale e potrebbe avviare quel processo di riconquista della leadership nel campo della cultura che ha lentamente perduto. E la cosa da fare subito? Cambiare il Regolamento comunale del 26 luglio scorso. Il suo titolo è “Norme per la civile convivenza in città” ma contiene delle storture e delle criticità paradossali. Come quella norma – applicata un paio di mesi fa nei confronti di un antiquario – che proibisce ad esempio di pulire la vetrina o il marciapiede dopo le 10 del mattino * Lista Spini per Firenze, Rc, PdCi, Sinistra per la Costituzione.
politica
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AL VOTO/2. Matteo Renzi, sostenuto da Pd, IdV, Sinistra per Firenze, Comunisti fiorentini, Lista Renzi e Facce nuove a Palazzo Vecchio
“È arrivato il momento di passare ai fatti” CARTA D’IDENTITÀ
Angela Schiusi
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ual è il problema maggiore di Firenze? Non far corrispondere le parole ai fatti. Firenze non è indietro nella progettazione, ma nella realizzazione dei progetti. È la città delle opere incompiute da 40 anni. Alcuni esempi? Il viadotto di Varlungo, quello dell’Indiano e viale XI Agosto. Basta con le chiacchiere. È arrivato il momento di passare ai fatti. Il prossimo sindaco sarà ricordato per quello che recupererà più che per quello che costruirà. La sua idea più innovativa per la città? Rendere Firenze una città moderna all’altezza delle sfide del nostro tempo e delle grandi città europee, realizzando una connettività tra sogni e realtà. Firenze è la capitale del passato, ma deve pensare anche al futuro. Entro la fine dell’anno porteremo la connessione internet senza fili in otto piazze cittadine e nel parco di San Donato, dove gli studenti universitari potranno connettersi gratuitamente. Se poi la Regione ci darà i fondi, porteremo la connessione senza fili anche alle Cascine. E la cosa da realizzare subito invece? Coprire le buche nelle strade e realizzare i cento punti, che sono le cento cose che faremo nei primi cento giorni di mandato. I cento punti sono il biglietto da visita di un nuovo modo di governare la città che affronta i problemi, proponendo soluzioni concrete.
dida
NOME Matteo COGNOME Renzi DATA DI NASCITA 11 gennaio 1975 LUOGO DI NASCITA Firenze PROFESSIONE Dirigente d’azienda in aspettativa STATO CIVILE Sposato COMITATO ELETTORALE Piazza Ravenna, 4 tel. 055 6587297 SITO www.matteorenzi.it EMAIL scrivimi@matteorenzi.it SLOGAN A viso aperto FILM Gran Torino CANZONE Invincible (Muse) LIBRO Terra degli uomini (Antoine de Saint-Exupéry) ISTRUZIONI PER L’USO
MARIO RAZZANELLI. Firenze c’è
PAOLO POGGI. Popolo città nazione
MARCO CARRARESI. Udc
“Piazza Duomo pedonale e bussini elettrici in centro”
“Mobilità e degrado sono i problemi più urgenti”
“L’attenzione agli anziani tra le nostre priorità”
Qual è il problema maggiore di Firenze? Il traffico è una delle cause che hanno provocato il degrado fisico, economico e culturale al quale la nostra città è stata condannata da questa amministrazione che, se confermata, realizzerà le inutili, dannose e costose linee 2 (Duomo) e 3 della tramvia (Careggi – Viale Giannotti) con il taglio degli alberi sui viali, l’eliminazione di tutti i posti auto per i residenti, con un aumento dell’inquinamento acustico ed atmosferico, danneggiando la qualità della vita. La sua idea più innovativa per la città? Sono nato accanto a Orsanmichele e insieme a mia nonna andavamo a fare la spesa al Mercato centrale. Oggi quando percorro le stesse strade non riconosco più la mia città. Per questo ho deciso di impegnarmi affinché Firenze ritorni ad esser una città vivibile, pulita e sicura. Una città dove il cittadino non si senta più suddito, ma conosca e condivida le principali scelte dell’amministrazione. E la cosa da fare subito? Eliminare tutte le buche della città e pedonalizzare piazza Duomo realizzando un sistema di bussini elettrici che dalla circonvallazione penetrano a raggiera all’interno del centro. Bus a un euro, parcheggi gratis agli ospedali ed eliminazione della tassa sui rifiuti ai pensionati, impedire la cementificazione.
Qual è il problema maggiore di Firenze? Primi tra tutti la mobilità e il degrado. Sicurezza e degrado corrono sullo stesso binario. La città si sta spegnendo come una candela e per farla rivivere è necessario mettere i fiorentini in condizione di uscire senza sentirsi in pericolo. Credo che si debba cominciare da una riorganizzazione del corpo della polizia municipale, che non dovrebbe avere come unica funzione quella di elargire multe in base ad un regolamento comunale che ha dell’assurdo. La sua idea più innovativa per la città? Una metropolitana che parli di area metropolitana, in grado di collegare Firenze con le altre realtà urbane che la circondano, a partire da Prato. E la cosa da realizzare subito invece? Subito un piano della mobilità, fatto da professionisti competenti in materia, non da politici. Un piano che preveda la realizzazione di parcheggi all’interno di aree ed edifici dismessi del Comune, a cui i residenti possano accedere a tariffe super agevolate. Se poi si pensa che il 70 per cento del traffico in entrata a Firenze è costituito da pendolari, si dovrebbe ripensare lo strumento dei parcheggi scambiatori, finora mal gestito.
Qual è il problema maggiore di Firenze? E´ un problema di cui nessuno parla: quello degli anziani, molti dei quali non autosufficienti, che oramai rappresentano la maggioranza della popolazione fiorentina, e che in assenza di risposte adeguate da parte del comune e dell’Asl vivono in condizioni inaccettabili per una città che si propone come modello di accoglienza e solidarietà. Quindi: più assistenza domiciliare, più posti nelle case di riposo, rette meno penalizzanti per le famiglie. La sua idea più innovativa per la città? Semplice ed efficace: togliere l’asfalto dalle vie simbolo della nostra città, soprattutto nel centro storico, e sostituirlo con lastricati in pietra, al fine di rendere pedonali le aree più usufruibili ed anche più attraenti per i turisti. Cominciando da via Tornabuoni. E la cosa da realizzare subito invece? La riorganizzazione della macchina comunale, valutando finalmente con criteri di equità le professionalità esistenti e sostituendo tutti i dirigenti che in questi anni sono stati corresponsabili, assieme ai politici che li hanno sponsorizzati, degli errori e delle inefficienze simbolo dell’incapacità amministrativa della vecchia giunta.
ECCO COME SI VOTA
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a quale telo mare e quale pallone? Sabato 6 e domenica 7 giugno i fiorentini si metteranno sì in coda, ma non in autostrada direzione costa, bensì al seggio elettorale. Già perché la chiamata alle urne stavolta è particolarmente potente, l’appuntamento è quadruplo. Si vota per rinnovare il Parlamento europeo, la Provincia, il Quartiere e, dulcis in fundo, il Comune. La sfida più appassionante, quella per la fascia di primo cittadino, ha visto scendere in campo ben 9 aspiranti, sostenuti da 21 liste, per un totale di 865 candidati al Consiglio comunale. Praticamente un fiorentino su 400. Per prima cosa è opportuno chiarire come si vota. Tra le quattro schede con cui i coraggiosi elettori dovranno fare i conti, quella per scegliere il sindaco è di colore azzurro. Basterà fare una x sul nome del candidato preferito. Poi è possibile decidere di dare la preferenza a un candidato in particolare che vorremmo vedere seduto in Consiglio comunale, in tal caso è necessario fare una croce sul simbolo della lista di cui fa parte e scrivere accanto il cognome del prescelto. C’è poi la possibilità del voto disgiunto: si può votare per un sindaco e dare la preferenza a un candidato al Consiglio che fa parte di uno schieramento diverso. In questo caso l’elettore dovrà porre una x sul nome del candidato sindaco e un’altra croce sul simbolo della lista a cui appartiene il candidato consigliere che intende votare, al solito scrivendo accanto il cognome del prescelto. La cosa fondamentale da tenere a mente è che non si può votare una lista e dare la preferenza a un candidato che appartiene ad una diversa. I seggi rimarranno aperti sabato dalle 15 alle 22 e domenica dalle 7 alle 22.
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politica
Giugno 2009
AL VOTO/3. Gli aspiranti sono 865, i posti 46. Ecco le loro idee per la città
ALFIO BENCINI Lista Renzi
“La fiducia dei fiorentini si può riconquistare solo attraverso una gestione responsabile della cosa pubblica:chi fa le scelte sbagliate deve risponderne davanti ai cittadini”
ADAMO DISCEPOLI Lista Renzi
“Firenze deve ritrovare l’orgoglio, la svolta è possibile anche attraverso un’amministrazione che sappia ascoltare le proposte costruttive dei cittadini e coinvolgerli nelle scelte”
ELENA FARINELLI Facce nuove a Palazzo Vecchio
“Partiamo dalle piccole cose, come il recupero degli spazi pubblici, così da rendere la città più viva, giorno e notte. Attraverso eventi di qualità in grado di richiamare in piazza persone di tutte le età”
Un esercito di candidati per il consiglio comunale
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ttocentosessantacinque candidati per 46 posti. Sembra il classico scenario da concorso pubblico e invece no, è l’esercito degli aspiranti consiglieri comunali, pronti a dar battaglia per sedere nella Sala dei Dugento. Tra liste civiche e di partito compaiono 21 simboli sul lenzuolo azzurro che sarà la scheda elettorale. Un così folto battaglione di “persone comuni” prestate alla politica non si era mai visto. Ma la chiave di questa campagna elettorale sono proprio loro, i volti nuovi. L’imprenditore, la blogger, l’avvocato e l’ingegnere si mescolano in liste e alleanze inedite con chi è già avvezzo alla politica, ognuno con il suo bagaglio di idee e proposte. C’è chi mette al primo posto la sicurezza e chi, come Elena Farinelli, autrice di un fortunato blog che parla di eventi e locali in città, privilegia l’aspetto della vivibilità. “Firenze ha bisogno di tornare a vivere, servono occasioni per spingere i fiorentini a uscire di casa, a popolare piazze e spazi pubblici – afferma la candidata nella lista Facce nuove a Palazzo Vecchio – Largo dunque all’organizzazione di eventi, anche piccoli, ma di qualità, in grado di attrarre un pubblico di diverse fasce di età”. Riccardo Sarra, ex capogruppo di An in consiglio comunale, lista Pdl, mette invece l’accento su degrado e sicurezza, “due questioni legate, la cui soluzione non sarebbe in realtà così difficile, basterebbe la volontà politica”. Dello stesso avviso Marco Stella, ex consigliere di Forza Italia, in corsa con il Pdl, che aggiunge: “Il rilancio della città passa attraverso la lotta all’abusivismo e la valorizzazione dei mercati storici fiorentini, come quello di S. Lorenzo e del Porcellino”. Attenzione puntata sul centro storico anche da parte di Alessio Mugnai, Sinistra per Firenze, secondo il quale una delle priorità è “riportare le botteghe artigianali tra le mura
del centro, per non far morire un pezzo di storia fiorentina e salvaguardare posti di lavoro”. Secondo Francesca Gandi, altra “faccia nuova” a sostegno di Matteo Renzi, il problema principale riguarda invece il rapporto tra cittadini e istituzioni, “serve un cambio di rotta affinché i fiorentini possano di nuovo sentirsi coinvolti nella cosa pubblica, serve un’amministrazione in grado di ascoltare”. Sulla stessa linea d’onda Adamo Discepoli, della lista Renzi: “Firenze deve ritrovare l’orgoglio, la svolta è possibile anche attraverso il coinvolgimento fattivo e le proposte costruttive di noi cittadini”. Il sociale è invece al centro del progetto politico di Sonia Innocenti, Pd, “Mi impegnerò in prima persona per trovare i fondi necessari a dare avvio a servizi mirati ai problemi di oggi che non trovano valide risposte nell’assistenzialismo”. “Quello che manca a Firenze è un’idea di città – rincara Gianni Varrasi in lista con Spini – dobbiamo puntare sulla tutela dell’ambiente e la qualità della vita per far sì che la nostra città possa essere protagonista di un nuovo umanesimo”. Secondo Dario Nardella, Pd, è la cultura il motore dello sviluppo e del rinnovamento cittadino: “Serve più coordinamento nella gestione della cultura, elemento di forte attrazione turistica, ma anche di vivibilità. Alcuni luoghi potrebbero rinascere come poli di attrazione in questo senso, ad esempio il parco delle Cascine, in vista della realizzazione del nuovo Auditorium”. Alfio Bencini, lista Renzi, mette invece l’accento sulla fiducia da ritrovare da parte dei cittadini, che “si può ottenere soltanto attraverso una presa di responsabilità da parte della pubblica amministrazione, chi fa le scelte sbagliate deve risponderne davanti ai fiorentini”. Ma ancor prima di conquistare la fiducia dei cittadini, c’è da conquistare uno scranno in Palazzo Vecchio. La corsa è aperta. /F.P.
firenze città dei lettori
ALESSIO MUGNAI Sinistra per Firenze
“Riportare le botteghe artigianali nel centro storico è un primo passo per valorizzare la tradizione fiorentina, attrazione di un turismo di qualità, ma anche fonte di posti di lavoro”
DARIO NARDELLA Pd
“Occorre un maggiore coordinamento nella gestione della cultura, una fonte di sviluppo, ma anche di vivibilità per la città. Alcuni spazi pubblici potrebbero rinascere in tal senso”
RICCARDO SARRA Pdl
“Eliminare la piaga del commercio abusivo o della microcriminalità è possibile. Basterebbe la volontà politica di farlo. La sicurezza dei cittadini viene al primo posto”
Anno Europeo della Creatività e dell’innovazione Cresce in città la voglia di leggere
biblioteca delle oblate / 25 - 30 maggio 2009 La biblioteca festeggia il 2° compleanno con aperture serali straordinarie e con tante novità, ospiti e suggestioni da scoprire e gustare FRANCESCA GANDI Facce nuove a Palazzo Vecchio
“I fiorentini hanno bisogno di ritrovare l’entusiasmo e la voglia di partecipare alla cosa pubblica. Attraverso un’amministrazione che sappia ascoltarli e farli sentire parte in causa nelle decisioni”
TUTTI I GIORNI da lunedì 25 a sabato 30 maggio
MARCO STELLA Pdl
Bambini. I protagonisti di sempre Incontri, animazioni, racconti, letture ad alta voce, novità letterarie Il caffe’ dei lettori Aperture serali dopo le ore 19.00. Incontri letterari per il gusto di "assaporare" emozioni nella cornice di un panorama unico. La biblioteca dietro le quinte La biblioteca svela il suo mondo nascosto. Workshop e visite guidate, condotti dagli operatori della biblioteca
“Il rilancio della città passa attraverso la lotta all’abusivismo e la valorizzazione dei mercati storici fiorentini, come quello di S. Lorenzo e del Porcellino, serve una maggiore accessibilità al centro”
I nuovi servizi di eccellenza della Biblioteca Si presentano al pubblico
INOLTRE 26 maggio Perché poeti in tempo di povertà Percorso di avvicinamento alla poesia
SONIA INNOCENTI Pd
“Il sociale ha bisogno di fondi e strumenti nuovi, l’assistenzialismo non basta. Mi impegnerò personalmente per reperire le risorse per poter fornire un servizio mirato ai problemi di oggi”
27 maggio Incontro con i Comix sezione Fumetti della biblioteca Il Compleanno di Topolino con Luca Boschi e Alberto Becattini 28 maggio Leggere per non dimenticare Edizione straordinaria con ospiti di eccezione
INFORMAZIONI e prenotazioni BIBLIOTECA DELLE OBLATE VIA DELL'ORIUOLO 26 FIRENZE TEL 055 261 6512 www.bibliotecadelleoblate.it
29 maggio Torneo Booktrailers Immagini, suoni, luci e letture con Giorgio Van Straten, Pippo Russo, Enzo Fileno Carabba 1029877
GIANNI VARRASI Lista Spini
“Serve un’idea di città per rendere Firenze protagonista di un nuovo umanesimo, capitale nella tutela dell’ambiente e della qualità di vita. Un ‘prodotto’ che potrebbe essere venduto nel mondo”
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provincia
Giugno 2009
AL VOTO/4. Ecco nomi e proposte dei candidati in corsa per la guida della Provincia ANDREA BARDUCCI. Vicepresidente di Palazzo Medici
“Un’unica area metropolitana con Firenze, Prato e Pistoia”
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icepresidente uscente della Provincia e uscito vincitore dalle primarie del centrosinistra lo scorso febbraio, Andrea Barducci è il candidato alla guida di Palazzo Medici Riccardi della coalizione formata da Pd, Idv, Sinistra per la Provincia, Comunisti fiorentini con il centrosinistra. Mobilità e trasporti pubblici: dove e come intervenire? L’obiettivo primario è quello di concludere la rete tramviaria, anche nelle sue derivazioni più estreme, come il collegamento con il Polo scientifico di Sesto Fiorentino. Il completamento della tramvia naturalmente comporterà una riorganizzazione del trasporto pubblico su gomma, così come l’entrata in funzione dell’Alta velocità presuppone una revisione dei treni regionali. Termovalorizzatore sì o no? Confermo la volontà di realizzare il termovalorizzatore e tutto ciò che è previsto dal Piano provinciale dei rifiuti. Con un’avvertenza però: il termovalorizzatore è solo l’ultima tappa di un ciclo che passa attraverso la differenziazione e la riduzione dei rifiuti. Inoltre credo che si debba puntare su una nuova dimensione della qualità dell’ambiente, investendo in energie alternative, un settore in espansione e potenziale fonte di occupazione. Formazione e lavoro. Come sostenerli? L’innovazione tecnologica è la scommessa su cui puntare per rimanere competitivi e la formazio-
Andrea Barducci
ne è la carta vincente per favorire l’ingresso o il reinserimento nel mondo del lavoro. E’ necessario incoraggiare la sinergia tra università, centri di ricerca e imprese. Che ne pensa dell’abolizione dell’ente provinciale a favore dell’istituzione della Città metropolitana? Ho proposto pubblicamente la formazione di un’unica grande area metropolitana che comprenda Firenze, Prato e Pistoia e se sarò eletto Presidente della Provincia intendo mettere in moto una forte iniziativa politica nei prossimi 5 anni affinché /F.P. questa proposta possa diventare realtà.
SAMUELE BALDINI. Vicecoordinatore provinciale Pdl
“Un solo gestore per il trasporto pubblico di tutto il territorio”
“P
er crescere. Cambiando”. Così si presenta Samuele Baldini, 29 anni, vicecoordinatore provinciale del Popolo della Libertà e candidato alla presidenza della Provincia per il Pdl, sostenuto anche dalla Lega Nord. Mobilità e trasporti pubblici: dove e come intervenire? Rispetto all’Ataf la Provincia ha competenza per quel che riguarda i controlli. Serve più obiettività in questo campo, i controlli preannunciati sono completamente inutili. Ma la vera rivoluzione sarà quella di istituire un gestore unico per il trasporto pubblico locale su tutta l’area provinciale. Termovalorizzatore sì o no? Innanzitutto serve una modifica al Piano provinciale dei rifiuti che permetta di individuare una percentuale non utopica per la raccolta differenziata. Termovalorizzatore sì, ma di ultima generazione. I progetti di cui si discute attualmente in Provincia sono già vecchi di 5 anni, la tecnologia nel frattempo si è evoluta. Formazione e lavoro. Come sostenerli? Portando le situazioni di crisi al tavolo del governo. Il caso Pirelli insegna, è con il governo e non contro di esso che si può dare una soluzione alla crisi. Inoltre è necessario avvicinare domanda e offerta di lavoro, potenziando i Centri per l’impiego e snellendo le procedure burocratiche. Che ne pensa dell’abolizione dell’ente provin-
Samuele Baldini
ciale a favore dell’istituzione della Città metropolitana? Una cosa è chiara: finché esiste, l’ente provinciale deve impegnare le proprie risorse nel migliore dei modi. A partire da una prima semplificazione: l’eliminazione di tutti quegli enti secondari come i consorzi, gli Ato, gli Atc, che imbrigliano potenzialità e non servono al territorio. In secondo luogo un’area metropolitana si è già definita spontaneamente ed è quella che va da Firenze a Prato, fino a Pistoia. La Città metropolitana dovrebbe /F.P. svilupparsi a partire da queste basi.
AL VOTO/5. Oltre ai rappresentanti dei due schieramenti principali altri 5 nomi in campo
Sette candidati per una sola poltrona, corsa da record per Palazzo Medici S
arà anche che la Provincia è destinata a chiudere i battenti per fare spazio alla Città metropolitana, fatto sta che l’appuntamento elettorale di quest’anno ha richiamato in campo un numero di esponenti e liste quasi da record. Oltre ai rappresentanti dei due schieramenti principali, Andrea Barducci per la coalizione di centrosinistra e Samuele Baldini per Pdl e Lega Nord, la corsa per la presidenza coinvolge altri 5 candidati. Federico Tondi, Udc, fa proprio dell’abolizione dell’ente provinciale il suo cavallo di battaglia: “E’ l’asse portante della nostra proposta elettorale, via la Provincia, le comunità montane, i consorzi e gli altri enti inutili con il trasferimento delle loro deleghe in parte alla Città metropolitana e in parte direttamente ai singoli comuni che le potranno esercitare in forma singola o associata. Effetti concreti per i cittadini?
Meno spese per la politica che non serve, meno burocrazia e più risorse economiche da reinvestire sul territorio”. La necessità di imporre una cura dimagrante all’ente provinciale è in realtà uno dei punti di contatto tra tutti i candidati alla presidenza. Anche se, sottolinea Simone Faini, Partito comunista dei lavoratori, “l’importante è che la Città metropolitana non diventi anch’essa un carrozzone dove piazzare politici pagati lautamente con i soldi dei lavoratori”. E ne approfitta per ribadire “l’attenzione ai lavoratori dipendenti e soprattutto ai precari, affinché non siano loro a pagare gli effetti della crisi che stiamo attraversando”. Punta sulla discontinuità in tema di scelte urbanistiche e di mobilità Andrea Calò, Lista Spini, Verdi, Rifondazione e Comunisti italiani, che in particolare individua “nell’Ataf la più grande scommessa persa dall’am-
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ministrazione uscente” e sottolinea la contrarietà a tramvia e termovalorizzatore. “Ma non siamo il partito del no”, afferma. Si dà il caso che queste due opere trovino l’opposizione anche di Claudia Agati, Per un’altra provincia, che rilancia con una strategia di rifiuti zero. “E chi differenzia di più pagherà di meno per lo smaltimento”. A favore del termovalorizzatore invece Corrado Olivotti, candidato per Popolo città nazione, purché vi siano garanzie sul piano della salute pubblica e sulla gestione dell’impianto. “Ma il settore che necessita di un più urgente intervento è quello della mobilità, innanzitutto con la realizzazione della bretella Barberino-Incisa e il conseguente declassamento a livello di tangenziale del tratto di autostrada che circonda Firenze”. Città metropolitana o no, la corsa a Palazzo Medici è aperta, e affollata. /F.P.
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La Regione ha dato il via libera a un piano straordinario di abbattimenti e catture di cinghiali, cervi, daini, caprioli e piccioni di città, per non danneggiare l’agricoltura. Sei d’accordo? 1. Sì, la loro presenza è eccessiva e dannosa 2. No, le colture vanno protette in modo diverso 3. Non so, il problema esiste ma potrebbero essere adottati altri metodi per contenerli I risultati saranno pubblicati sul prossimo numero
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solo dove è strettamente necessario: 46 (16,02%); Sondaggio tramite dicolamia@ilreporter.it: totale votanti: 224 (15,9%); Risposte: No, l’arte non può essere messa in gabbia: 114 (50,89%); Sì, è giusto fare di tutto per tutelarli: 73 (32,58%); Sì, ma solo dove è strettamente necessario: 37 (16,51%); AVVERTENZA: I “sondaggi on line” non sono sondaggi rappresentativi ai sensi delle direttive dell’Autorità garante delle comunicazioni: essi non hanno valore statistico. I risultati che forniscono non hanno, cioè, la pretesa di rappresentare l’opinione di gruppi di persone. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente, che hanno l’unico scopo di permettere agli utenti che lo desiderano di esprimere la propria personale opinione.
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l’inchiesta
Giugno 2009
CONSUMI/1. Per qualcuno fare la spesa tra i banchi è quasi un rito, un appuntamento settimanale irrinunciabile
Bello il mercato, ma si risparmia ancora? Tanti i clienti affezionati che, a spasso tra i banchi di sabato mattina, mugugnano perché il costo dei prodotti è aumentato: lo scontrino è diventato talmente lungo che in molti per pagare le proprie spese utilizzano i buoni pasto. “Ma rispetto a qualche anno fa è vero anche che c’è molta più scelta” Simele Kruklidis
dubbio i prezzi sono lievitati notevolmente. Certo va detto che c’è molto più assortimento rispetto a 15 o 20 anni fa: basta solo imparare ra la pasta delicata come il velluto, a scegliere”. Non sbagliano: per fare buoni acla carne speziata al pepe rosa, gli quisti, è necessario conoscere a dovere il merortaggi brillanti e i fiori profumati, cato ed i suoi venditori, evitando così di vagail mercato si presenta allo sguardo re per ore, sperduti ed indecisi, fra il banco del come un quadro dipinto da mille colori. Un pesce e quello della frutta fresca. Sì, perché rito quotidiano popolare e straordinariamente arrabattarsi nella varietà gastronomica non è chiassoso, che da secoli oramai non conosce affatto semplice, a maggior ragione quando crisi. Infatti, a differenza di qualunque altra at- accanto ai prodotti “noti” iniziano a comtività commerciale, il mercato possiede un’at- parire frutti esotici, ortaggi mai visti e fuori titudine del tutto inedita: quella di cambiare stagione, magari di provenienza tutt’altro che ogni giorno, pur rimanendo immutato nel locale o quantomeno nazionale. L’economia tempo. Una perfetta miscela tra innovazione si è allargata, si sa, proprio come la clientela, e tradizione, che attrae clienti di tutte le età. che oramai vede in prima fila al bancone sempre più giovani e uomini Ritratti fiabeschi a parte, di mezza età: se i primi oggi chi va al mercato si La merce va a ruba aspetta di vedere tutelate nelle prime ore del mattino infatti hanno scoperto il almeno due prerogative: piacere della spesa ale allora qualcuno la qualità ed il risparmio. ternativa a quella della per sicurezza la prenota Con un occhio rivolto al grande distribuzione, i passato, siamo andati a secondi hanno trovato verificare “in loco” se le nostre speranze tro- nel mercato un momento di svago, soprattutto vano, di questi tempi, risposte soddisfacenti. raggiunta la pensione. Il sabato diventa così Sabato mattina: inizia un giro di ricognizione quasi un appuntamento settimanale irrinunin Sant’Ambrogio, dove, a detta dei signori ciabile e, proprio quando in genere sono tutti Franco e Anna, si compra ancora bene, ma liberi dalle incombenze del lavoro, il mercato non come qualche tempo fa: “Se la qualità dei diventa una sorta di porto di mare: la merce prodotti è rimasta invariata - dicono - senza va subito a ruba nelle prime ore del mattino
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e verso mezzogiorno i “pezzi migliori” sono già stati presi, tanto che alcuni, per sicurezza, li prenotano. Sono in molti poi i lavoratori ad acquistare la spesa con i buoni pasto accumulati nei giorni precedenti, anche perché, tra carne e pesce, si fa presto a spendere cifre consistenti. Infatti, secondo i clienti abituali, la qualità lascia tutti soddisfatti ma i prezzi sono talmente lievitati che il risparmio effettivo sembra essere solo una chimera. Le scorte gastronomiche più gettonate sembrano essere i prodotti già cucinati o pronti da cuocere, dall’arista speziata alle lasagne fumanti. Per i ghiotti, non mancano i manicaretti da gustare sul momento, ancora caldi: insomma, quel che si cerca, si trova. Accanto alle novità culinarie, un ulteriore ingresso inatteso tra i banchini del mercato è quello dei venditori stranieri. Se fino a qualche tempo fa, il produttore e “negoziante” si riassumevano in una figura unica, oggi ai banchini troviamo sempre più spesso giovani ragazzi africani messi a dirigere il “traffico” degli acquisti. Altra innovazione è anche quella delle piccole cooperative, diventate numerose, che offrono alle tavole dei fiorentini un ampio ventaglio di prodotti: dal pane, ai salumi, ai sottaceti. La qualità resiste, i prezzi sono aumentati e i clienti sembrano non essere più gli stessi, ma il fascino del mercato non accenna a tramontare.
L’INTERVISTA
"IL VOSTRO SUPERMERCATO SOTTO CASA"
Fabio, proprietario di Sant’Ambrogio Formaggi
“Con i clienti rapporti di fiducia”
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Tutta la comodita’ e la cortesia che potete chiedere al vostro negozio sotto casa con tutta la convenienza che potete pretendere da un supermercato SIAMO APERTI TUTTI I GIORNI DAL LUNEDI’ AL SABATO DALLE 8.00 ALLE 21.00 LA DOMENICA DALLE 9.00 ALLE 21.00 CI TROVATE A FIRENZE
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hi meglio di un venditore può l’intervista, perché ci sono pochi aiutarci a capire le dinamiche clienti in giro per il mercato. Qualdel mercato? Abbiamo incontra- che anno fa, questo non sarebbe to il signor Fabio, che da più di stato possibile, avrei avuto decine vent’anni nel suo “Sant’Ambrogio di clienti da servire e neanche un formaggi” propone ai clienti pro- minuto per riprendere fiato. Dundotti tipici della tradizione tosca- que la crisi è evidente, anche se, a mio parere, è già iniziata da un na. In quale modo il mercato affron- paio di anni. Inoltre, il risparmio ta la concorrenza della grande sull’alimentazione è purtroppo una realtà di fatto: sulle vacanze al distribuzione? Come si può immaginare, il no- mare invece non risparmia nessustro punto di forza è il rapporto no, tanto che ad agosto il mercato umano con il cliente, la capacità è quasi vuoto. di comunicare e discutere, su ogni Dicono che il mercato di San Lorenzo sia meno argomento. Io oramai conosco costoso. Cosa Abbiamo deciso bene tutte le di puntare sulla qualità ne pensa? persone che si In effetti è la per resistere alla sfida verità e non riforniscono al coi supermercati mio banchino, posso negarlo. so consigliarle, Il problema è ricordo i loro gusti e le loro abi- che i due mercati si confrontano tudini. Rispetto ai grandi super- con un’utenza molto diversa e, mercati, qui c’è la possibilità di per forza di cose, devono adottare instaurare un vincolo di fiducia strategie di vendita differenti. San stabile e duraturo. Lorenzo conta tra i clienti anche Si parla tanto di crisi economi- numerosi turisti e quindi si è adatca: le vendite sono effettivamen- tato a formulare tariffe e prezzari te calate? La gente risparmia più competitivi. Qui dobbiamo afsulla qualità? frontare la sfida dei supermercati e Faccio un esempio pratico: ades- per tale ragione abbiamo deciso di so sto tranquillamente sostenendo puntare sulla qualità. /S.K.
l’inchiesta
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CONSUMI/2. Nelle botteghe a cielo aperto delle piazze fiorentine si incrociano le mille facce della città
Una babele di colori tra le bancarelle Dalla Loggia del Porcellino fino alle Cascine: viaggio tra prodotti tipici, souvenir e oggetti d’antiquariato alla scoperta di una fiorentinità antica e di culture nuove Giuditta Boeti
ce quello delle Cascine, con i suoi banchi che corrono lungo l’Arno, aperto ogni martedì dalle 7 alle 14. Dai prodotti di genere alimentare all’abbigliamento, ono anche i colori, gli odori, i sapori e i pro- dall’antiquariato ai prodotti etnici, dagli oggetti per fumi a rendere unica una città. E il luogo la casa a quelli per il giardinaggio, sulle bancarelper eccellenza dove tutti questi elementi si le che colorano il parco delle Cascine c’è davvero contaminano e si intrecciano è il mercato, qualsiasi cosa. Sempre all’insegna della fiorentinità. la casa della gente, il cuore pulsante di una città. Nel Ma per gli amanti degli oggetti antichi il mercato petto di Firenze battono molti antichi mercati, primo per eccellenza è sicuramente quello delle “Pulci” in fra tutti quello di San Lorenzo che dallo storico rione piazza dei Ciompi, aperto ogni giorno dalle 9 alle arriva fino a via dell’Ariento, correndo tutto attorno 19.30. Sui banchi è possibile trovare mobili e ogalla Basilica e alle Cappelle Medicee, dominato dal- getti vecchi, dipinti, antiche collezioni, monete e l’alto dalla statua di Giovanni delle Bande Nere. Un gioielli. I più fortunati possono anche trovare tesori battito di fiorentinità per alcuni, una babele di lingue abbordabili confusi tra articoli d’antiquariato e libri e di culture diverse per altri. L’odore dei prodotti in impolverati. Vale davvero la pena fare una passegpelle, i colori vivaci dei souvenir esposti sui ban- giata. Non molto distante dal Ponte Vecchio, si acchi, le scritte ironiche sulle t-shirt per portare a casa cendono i colori del mercato Nuovo (proprio sotto un pezzo di Firenze, il profumo di un panino con il la Loggia del Porcellino risalente al XVI secolo) lampredotto, le miniature delaperto ogni giorno dalle 8 alle la Cupola del Brunelleschi e I commercianti propongono 19. I commercianti proponil giglio riproposto in tutte le gono stoffe, articoli in paglia stoffe, articoli in paglia, forme: sono solo alcune delle fiorentina, stampe e dipinti ma anche souvenir mille facce del mercato di San della città, ricami fatti a mano e merce in pelle Lorenzo, il più celebre della con sapiente maestria, mercittà. Altro squarcio di Firence in pelle e oggetti in legno ze, altri colori e altri odori si respirano al mercato di realizzati artigianalmente. Il viaggio trasversale tra Sant’Ambrogio. Frutta fresca, verdura, carne, pesce i più rilevanti mercati fiorentini termina sotto i maee formaggi spiccano sulle bancarelle degli storici stosi portici di Piazza della Repubblica dove, ogni commercianti. Ma passeggiando si trovano anche giovedì mattina,l’intenso profumo dei fiori inebria i vestiti, scarpe ed elettrodomestici proposti con viva- passanti. Rose, girasoli, camelie, orchidee, papaveri cità dai venditori che animano la zona. Il più grande e tulipani riescono così a strappare un sorriso anche e forse il più conveniente mercato della città è inve- a distratti passanti.
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LA NOVITÀ Sono iniziati i lavori al piano ammezzato
Il nuovo look di San Lorenzo
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ALFIO BENCINI
A VISO APERTO Una bottega del mercato
rifacimento della pavimentazione in via Taddea”. Novità in arrivo anche per i gazebo dei locali: tutti i commercianti dovranno avere chiostri di ugual misura, materiale e colore, per restituire omogeneità alla zona. “Mettere tutti i negozianti d’accordo – dice Gori – non è un’impresa semplice e, per ovviare a questo problema, avevamo chiesto a tutti i commercianti di presentare un progetto unitario che però non è arrivato. Adesso saranno i tecnici del comune a formulare una pianificazione di come dovranno essere i gazebo e chi non si adeguerà alle caratteristiche tecniche non otterrà la licenza a mettere i tavolini all’aperto”. /G.B.
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BENCINI
comm.resp. Alfio Bencini
n desiderio rimandato a lungo che finalmente trova compimento. Sono iniziati i lavori di rifacimento del piano ammezzato del mercato coperto di San Lorenzo. Il Comune di Firenze ha infatti stanziato quasi due milioni di euro per rimettere a nuovo la parte superiore dell’edificio, suddividendo i lavori in due lotti. “La prima fase di intervento – spiega l’assessore alle attività produttive, Silvano Gori – prevede il rifacimento della pavimentazione e delle postazioni ambulanti che ad oggi sono un centinaio e dopo i lavori scenderanno a trentaquattro. Via tutto lo sporco e il grigiore per dare vita ad uno spazio destinato alla promozione del mercato stesso. Al centro del piano ammezzato è infatti possibile ricavare un’area da dedicare a manifestazioni culinarie per promuovere prodotti tipici toscani e stranieri: un modo per far scoprire il mercato anche a chi non l’ha mai vissuto”. Ma non è tutto. Terminati i lavori all’edificio (gli interventi dureranno circa un anno) si passerà alla piazza del Mercato. “Il secondo lotto – annuncia l’assessore – prevede l’installazione di cassonetti interrati come è stato già fatto a Santa Maria Novella e, successivamente, ci sarà il
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night&day
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ESTATE. Per allietare le giornate estive a Firenze ci sono a disposizione piscine e spiaggette urbane
Sapore di sale sulle rive dell’Arno Al “Bologna” va in scena la novità della stagione,
Matilde Bernini
la spiaggia in “quota”, mentre “a valle”, sotto la Porta San
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apore di sale, quello no, ma impressioni di mare, d’estate, si trovano anche a Firenze. Per chi è allergico alle code del fine settimana, non sopporta l’idea delle spiagge affollate e soprattutto delle trafficatissime Firenze Mare e FirenzePisa-Livorno la domenica sera, Firenze si sta attrezzando. La novità dell’estate 2009 è la spiaggetta in quota: si trova al Piazzale Michelangelo, negli spazi dello storico “Bologna”, quello per intendersi dove almeno una volta tutti sono
Niccolò, si ripete l’iniziativa dell’anno scorso e ai Renai ci si può cimentare in tantissimi sport acquatici
FOCUS Stanziati 120 mila euro
Nuove location per gli eventi serali
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La spiaggetta sull’Arno
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iverse riunioni, poi le procedure di apertura delle buste (74 le associazioni che avevano fatto richiesta dei fondi per animare la notte di chi resta in città, per un totale di 34 progetti culturali) e finalmente è iniziata l’Estate fiorentina. O almeno partono gli stanziamenti del Comune: 120mila euro invece dei 90 mila per la stessa stagione 2008. Appena in tempo, quando già le temperature cominciavano ad essere più che estive. La novità sono gli spazi: se si confermano le piazze di Santo Spirito e la Loggia del Pesce, oltre a Sant’Ambrogio e piazza Tasso, più strano suona scoprire che ci saranno eventi anche a Brozzi. Strano, ma prevedibile, visto l’input del Comune di allestire per l’estate anche le periferie. Ancora più curiosa però risulta la location di un cimitero, quello degli Inglesi, la collina nel traffico di piazza Donatello, che si farà palcoscenico di un’opera teatrale. Altri luoghi che ospiteranno le serate estive, secondo i progetti che finanziati dal Comune, sono lo Sferisterio, San Salvi, il Parterre, la Fortezza da Basso, le chiese di Orsanmichele e Santa Croce, Casa Buonarroti, Palazzo Strozzi, i teatri Everest e di Rifredi e il cenacolo di Santa Croce. La piazza di Santa Croce, che in passato aveva ospitato la lettura della Divina Commedia di Benigni, torna a dare voce a Dante, stavolta con il musical sulla Divina Commedia. Seguiranno, sempre nella prima decade di luglio, le lezioni su Giotto di Dario Fo e il concerto di musica classica per i 180 anni della Cassa di Risparmio. Per chi preferisce i suoni elettronici alle melodie classiche, il Comune si fa promotore del festival di musica elettronica digitale di Musicus Concentus, in programma alla stazione. Infine, per chi si conferma cinefilo anche d’estate, restano sempre le arene estive, dal Poggetto all’Arena di Campo di Marte, grande o piccola /S.W. a seconda dei gusti.
saliti a giocare a tennis o per cimentarsi nel pattinaggio su rotelle. L’iniziativa, a cura di Stranomondo (stranomondo.com) prevede l’allestimento all’interno dello spazio del campo da beach volley di una spiaggia stile Miami con tanto di ombrelloni, lettini e nebulizzatore refrigerante. Nonostante l’aria made in Usa, il Tennis Club del piazzale Michelangelo promette “pranzi sfiziosi, aperitivo a buffet e cena a prezzi popolari”.Scendendo “a valle” si ripete l’appuntamento con la spiaggia in riva d’Arno. La location è sempre sotto la Porta San Niccolò: dalla spiaggetta dei tennisti basta prendere le rampe e ci si ritrova sulle rive del fiume, allestite sull’esempio di quanto inventato sui bordi della Senna a Parigi e poi imitato in tutte le grandi capitali europee. A disposizione ci sono sdraio, lettini, ombrelloni e docce fresche: tuffarsi in Arno, infatti, non è consigliabile, meglio la doccia. Fra le proposte anche spazi per una partita a beach volley o per fare due tiri a calcetto. Sempre in riva d’Arno ma qualche chilometro più lontano dagli Uffizi, si trova la spiaggia dei Renai, che è diventata raggiungibile dal Parco delle Cascine grazie alla nuova pista ciclabile. Certo, non è proprio dietro l’angolo, ma dopo la biciclettata il Parco dei Renai propone il potenziamento dello stabilimento balneare Big Sur con tanto di cabine e spogliatoi e il “ristorante/primeria/pizzeria” per il pranzo dei bagnanti. Oltre ad una spiaggia in sabbia naturale di circa 120 metri, con possibilità di fare il bagno e prendere il sole in riva al lago, Big Sur organizza il noleggio di barche a remi e offre corsi di vela, windsurf e Kitesurf, comprese le esibizioni della tavola legata al parapendio. In più per chi proprio non ama l’acqua, sono previsti anche corsi di mountain bike ed escursioni in bici verso le piste ciclabili e i percorsi presenti sulle colline, la pista da skateboard e la parete per il free-climbing, oltre ai più classici campi per beachvolley con fondo in sabbia e a quelli per calcetto e tennis, realizzati in erba sintetica. Infine la scelta più classica e più comoda, il piano B da scegliere qualunque sabato o domenica di sole senza bisogno di nessuna organizzazione preventiva: le classiche piscine cittadine. Firenze propone, fra le altre, le storiche Pavoniere immerse nel Parco delle Cascine, la più grande Costoli in zona Stadio, l’impianto di Bellariva nell’omonima zona (il nome vero è Nannini) per chi predilige Firenze Sud.
Le piscine cittadine restano un classico per chi vuole evitare le lunghe code per andare al mare
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MOBILITÀ. Dopo un lungo dibattito Palazzo Vecchio ha deciso: nel week end molte zone off limits dalle 24
Via le auto dal centro, torna la ztl notturna L’EVENTO
Venerdì, sabato e domenica da
Il 27 giugno torna la Notte Bianca
mezzanotte alle 4 scatterà la zona a traffico limitato nei settori A, B, D ed E, con qualche estensione. Consolazione
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per gli appiedati: ci saranno tre navette gratuite che passeranno ogni 17 minuti Serena Wiedenstritt
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ino a inizio maggio sembrava avessero vinto gli anti-Cenerentola, quelli che (soprattutto commercianti ed esercenti, ma anche tanti cittadini) vedevano la Ztl notturna come un intralcio e non come un sostegno all’estate fiorentina. Poi la notizia da Palazzo Vecchio: centro vietato alle auto dalla mezzanotte alle 4 ogni venerdì, sabato e domenica da metà maggio fino al 31 ottobre. Così, fra malumori diffusi e giustificazioni da parte di Palazzo Vecchio (che ha assicurato che terrà comunque presente le iniziative proposte dalle associazioni di categoria per promuovere la vivibilità nelle zone meno frequentate) Firenze torna alla blindatura notturna. L’orario della mezzanotte, che, nelle spiegazioni del Comune, avrebbe messo a tacere parte delle contestazioni anti Ztl notturna, riguarda gli stessi spazi dello scorso anno che
comprendono i settori A, B, D ed E, con qualche estensione. Si inizia un’ora prima – blocco a partire dalle 23 – per l’area centrale della Ztl, vale a dire la zona che corrisponde al settore A della Ztl diurna, con alcune aggiunte, come Corso Tintori, via dell’Agnolo e via Tornabuoni. Ma la vera novità 2009 è il servizio di navetta dell’Ataf, che dalle 22 alle 4 collegherà parcheggi ed esterno della Ztl all’area off limits del centro storico. Il servizio verrà fornito da tre bussini che passeranno con una frequenza di poco più di un quarto d’ora, 17 minuti. Saranno quindi 42 corse per notte: tutte gratis, visto che il servizio è stato finanziato con 70mila euro stanziati dai fondi dell’Amministrazione comunale. Intanto la polemica non si placa, fra chi la sera vuole dormire e chi vuole divertirsi, fra chi decide per la birra in centro e chi vorrebbe, dopo la birra fuori dal centro o dopo aver
Tavolini all’aperto in 25 strade
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tavolini tornano nelle strade del centro. E con loro l’estate. Con un po’ di ritardo rispetto allo scorso anno, i tavolini all’aperto sono infatti tornati a “rivitalizzare” venticinque vie, nell’ambito del progetto “Il Centro io lo vivo”. Queste le strade coinvolte dal progetto, dove i tavoli all’aperto allieteranno le serate di fiorentini e turisti: Sant’Antonino, San Pierino, via dei Conti, via del Corso, via dei Cimatori, via delle Oche, Borgo Pinti, via della Condotta, via de’ Neri, via de’ Macci, via Faenza, via Porta Rossa, via dei Cerchi, via Pietrapiana, Isola delle Stinche, Santa Croce, via San Gallo, piazza Pitti, Orsanmichele, via Torta, via Magazzini, via Calzaiuoli, Borgo La Croce, Borgo dei Greci e San Niccolò. In alcune di queste 25 strade i tavolini all’aperto saranno allestiti da giovedì a sabato, in altre anche la domenica.
fatto le ore piccole sulla scrivania dell’ufficio, tornare a casa e trovare posto senza girare per ore e/o rassegnarsi a parcheggiare in posti impossibili. Se le associazioni di categoria si sono sempre dette contrarie alla Ztl notturna (fino all’ultimo Confesercenti stava per l’allargamento e il potenziamento dell´esperienza di «Il centro io lo vivo», mentre Vivacity, lato Confcommercio, se la giocava con l’iniziativa City Lights) anche fra i fiorentini si levano diverse voci contrarie. A maggior ragione perché l’estate 2009 sembrava fosse quella
della deregulation e dell’abbandono della decennale tradizione della limitazione notturna al traffico delle auto. Correva infatti l’anno 1999 quando la Ztl venne chiusa al traffico esterno dalle 22 all’una. Tre anni più tardi la scelta di fermare anche le due ruote, oltre alle quattro. Dopo una battuta d’arresto nel 2002, dal 2003 la ZTL notturna era diventata consuetudine, prima che il continuo tergiversare del 2009 avesse portato i più a credere che il provvedimento non sarebbe più stato applicato, fino a nuova amministrazione della città.
anto Spirito e San Frediano si preparano al ritorno della Notte Bianca, per una notte di festa e musica che l’anno scorso fece il pienone. Verrà coinvolta tutta l’area dell’ Oltrarno, all’interno delle mura, e quella dell’Arno fino a Porta San Miniato. E dalle 22 di sabato 27 giugno fino alle 4 di mattina della domenica la parola d’ordine sarà divertimento, con le piazze più fiorentine che ci sono che torneranno ad animarsi di vita nuova. La grande festa si chiamerà “Diladdarno 2009” e dovrebbe essere organizzata sulla falsariga dell’edizione dell’estate scorsa. Grandi protagonisti dunque saranno i piccoli mercati, l’artigianato e gli immancabili tavolini all’aperto, bombole d’ossigeno per chi la sera si mette a caccia di un po’ di fresco. Per la festa verranno investiti 85 mila euro, 35 mila stanziati dal Comune e il resto proveniente da sponsor vari e dagli esercenti che parteciperanno all’ organizzazione dell’evento. A mettere in moto la macchina organizzativa è l’associazione Oltrarno promuove, attiva per la valorizzazione della zona.
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il caso
Giugno 2009
TARGHE&MEDAGLIE. Il prestigioso riconoscimento negli anni è toccato alle personalità più disparate
La Firenze dei cittadini onorari Luca Serranò
concessa dalla maggioranza del consiglio comunale anche in assenza di stretti legami con Firenze, ed è proprio questo il motivo per cui da più parti si chiede con urgenza un intervento normativo. Qualche eccezione compare, tuttavia, in questa prestigiosa galleria di personaggi. E’ il caso poco conosciuto del professor Vittore Branca (premiato nel 2002), intellettuale cattolico amico di Papa Montini, cui è legato uno degli episodi più importanti della nostra resistenza. Leggenda vuole che durante l’insurrezione fosse riuscito a stampare ventimila copie del primo giornale dell’era antifascista, collegando un’automobile Balilla (la corrente elettrica non c’era) ad una stampante piana. Il titolo del suo articolo di fondo recitava: “Firenze straziata ma non doma saluta il sole della libertà”. Altre storie importanti sono quella del console tedesco Gerhard Wolf, premiato da La Pira nel 1954 per aver salvato molti prigionieri ebrei, e quella di Don Giulio Facibeni, maestro di Don Milani e fondatore della Madonnina del Grappa. Senza dimenticare studiosi come Pope Hennessy (maggior storico al mondo del rinascimento fiorentino) e Sir Harold Acton, ricordato come l’ultimo della colonia di intellettuali inglesi che a cavallo del secolo scorso si trasferirono sull’Arno. In chiusura, poi, una carrellata sui grandi italiani che compaiono nella lista dell’eccellenza fiorentina. Si parte da Garibaldi e Cavour, passando per Toscanini, Michelucci e Pertini e si finisce con Berio, Saviano e Monicelli (premiato il 12 maggio scorso). Come a dire, o a volersi dire, che la storia passa ancora da qui.
I
l conferimento della cittadinanza onoraria di Firenze a Beppino Englaro, e la quasi contestuale revoca di quella a Benito Mussolini, hanno attirato l’attenzione attorno a questo antico e controverso istituto. Un riconoscimento che negli anni è toccato alle personalità più disparate, da Garibaldi a Benigni, da Gioberti al Dalai Lama, in teoria d’ispirazione bipartisan ma in realtà legato a doppio filo alle maggioranze politiche susseguitesi in Consiglio (vedi Galeazzo Ciano nel 1936).Ciò detto, la lista dei cittadini onorari di Firenze (dal 1848 a oggi) è una sinfonia di nomi eccellenti. Quattordici premi Nobel, per esempio. Si va da Wilson Woodrow a Rita Levi Montalcini, da Michail Gorbaciov a Kofi Annan, da Nelson Mandela a Desmond Tutu. Grandi protagonisti del secolo breve che si sono distinti in larga parte per un’instancabile ricerca della pace, e che Firenze ha voluto tra i suoi cittadini proprio alla luce di questa condivisione d’ideali. Perfetta sintesi di questo spirito libertario è la storia del professor Andrej Sacharov, premiato a Palazzo Vecchio nel 1989, pochi mesi prima di morire. Studente prodigio e presto fisico di fama, lo scienziato russo mise a punto la risposta “comunista” alla bomba nucleare americana. Accortosi delle terribili conseguenze della propria invenzione, Sacharov (Nobel per la pace nel 1975) si oppose alle scelte imperialiste e alla deriva autoritaria del regime sovietico, diffondendo nella comunità scientifica quei valori umanitari che all’epoca sembravano sul punto di crollare. Un cittadino di cui essere fieri, insomma, un grande del passato che siede in buona compagnia nel ritratto di gruppo dei fiorentini onorari. Peccato soltanto che in città, a differenza che altrove, manchi un regolamento specifico in materia. L’onorificenza viene
Mario Monicelli
Tanti i nomi insigniti da questa onorificenza: da Garibaldi a Benigni, da Gioberti al Dalai Lama, passando per il regista Monicelli e Beppino Englaro, “incoronati” recentemente. Ecco le loro storie e qualche curiosità 992584
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Giugno 2009
tradizioni
LA SFIDA. Il 13 giugno, in piazza Santa Croce prenderà il via all’atteso torneo dei 4 Colori
Sabbia e sudore. Torna il calcio storico Dopo edizioni contrassegnate da scontri, denunce, condanne e sospensioni, l’anno scorso in campo sono scese squadre rinnovate alla radice, e a incassare la vittoria furono i Rossi Lorenzo Salusest
S
abbia e sudore, storia e sport. Una comune let- so l’esordio, con la netta vittoria (nove cacce e mezzo tera iniziale a racchiudere una tradizione tutta a quattro) dei Rossi contro gli Azzurri, quest’anno la fiorentina: una lettera, “S”, tortuosa come le prova del nove: dopo mesi di strascichi e polemiche, strade del centro storico di Firenze, e come la con tanto di condanna per 42 calcianti in relazione storia recente del calcio in costume. Anni contrasse- agli scontri avvenuti in occasione del torneo del 2005, gnati da scontri, denunce (edizione 2005), condanne i quattro Colori torneranno nuovamente a calcare la e sospensioni, tornei interrotti (edizione 2006) e interi sabbia di piazza Santa Croce per una nuova, attesa tornei annullati (edizione 2007). Dodici mesi fa la ri- edizione con le due semifinali previste nel pomeriggio partenza, seppure a scartamento ridotto, con squadre del 13 ed il 14 giugno prossimo in piazza Santa Crorimaneggiate e rinnovate a causa dell’ennesima mo- ce. Il primo confronto vedrà i Bianchi di Santo Spirito difica al regolamento, la quarta in sette anni. Nuove sfidare i campioni in carica dei Rossi di Santa Maria regole che hanno Novella. Il giorno definito gli atti ed successivo ad afIl primo confronto sarà Bianchi vs Rossi, i comportamenil giorno dopo si affronteranno Azzurri e Verdi, frontarsi saranno ti che si possono gli Azzurri di Sanla finale sarà come sempre il 24 giugno verificare durante ta Croce ed i Verdi la partita, e posto di San Giovanni. limiti stringenti al reclutamento e all’impiego dei cal- Sfida finale, com’è tradizione, nel pomeriggio del 24 cianti: età compresa tra i 18 e i 40 anni, fiorentinità giugno, in coincidenza della festa di San Giovanni, comprovata dalla carta d’identità, affiliazione ad una Santo patrono di Firenze. Quindi, appuntamento per il federazione sportiva, fedina penale non macchiata 13, il 14 e il 24 giugno. Con la speranza che tutto fili da condanne recenti, un minimo di cinque giocatori per il verso giusto, in modo tale da riaprire finalmenesordienti ogni anno e dieci under 27. Requisiti che te il dialogo tra le istituzioni e i rappresentanti delle la stagione scorsa hanno reso difficile il reclutamento, squadre. La speranza che finalmente si riesca in ciò in costringendo i Colori ad un rinnovamento della rosa cui sino ad ora si è fallito: un regolamento che tenga forzato e complesso. I calcianti più noti, per decenni conto della natura “maschia” del gioco, senza tuttavia bandiere delle loro squadre, hanno appeso le scarpette cedimenti di fronte ad atti eccessivamente violenti. al chiodo. Chi per scelta, chi per obbligo. Al loro posto Perché il calcio storico, per sua o altrui colpa, ne ha una nuova generazione di giocatori, eredi di una tradi- già viste di tutti i colori, mentre ne basterebbero solo zione vecchia di quasi mezzo millennio. L’anno scor- quattro: azzurro, bianco, rosso e verde.
tradizioni
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AZZURRI
BIANCHI
ROSSI
VERDI
Gabriele Ceccherelli, vicepresidente
Marino Vieri, ex calciante
Dimitri Rocchi, ex calciante
Gianluca Lapi, ex calciante
D
H
N
G
“Non è giusto che gli over 40 non giochino”
opo 36 anni trascorsi nel mondo del calcio storico, Gabriele Ceccherelli, conosciuto da tutti come “Zena”, è divenuto vicepresidente degli Azzurri. Seguendo la propria squadra con la passione di sempre, spera che in futuro si introducano nuove regole per stabilizzare le sorti del gioco. Quanto è cambiato il calcio storico dopo l’introduzione delle nuove regole? In teoria il calcio storico è in continuo cambiamento, ma nella pratica il gioco non è affatto mutato. Il problema dunque è che ancora oggi non si è arrivati a concepire un assetto saldo e duraturo, e i regolamenti approvati fino a questo momento di certo non hanno favorito la situazione. Nuove regole e requisiti precisi per i giocatori. Difficoltà per il reclutamento? Più che una vera e propria difficoltà di reclutamento dei calcianti, la questione si riassume nell’ingiustizia di alcuni provvedimenti. Tra questi, trovo molto penalizzante l’esclusione dall’arena degli atleti che hanno raggiunto i 40 anni e che sono ancora in ottima condizione fisica. Cosa si aspetta dalla prossima edizione del Calcio storico? Io spero che vada tutto bene e che, una volta per tutte, si trovino accordi adeguati per chiarire e consolidare le regole del calcio storico. Forse, solo partendo dal regolamento originario sarà possibile migliorare le prospettive per il futuro. La decisione comunque spetterà soprattutto alla /S.K. prossima amministrazione.
“Ci hanno imposto limiti troppo stringenti”
a calcato la sabbia di piazza Santa Croce per sette edizioni, dal 2000 al 2006, indossando la divisa dei Bianchi. Adesso, a 33 anni, Marino Vieri è un ex calciante. Non per sua scelta. Le nuove regole del Calcio storico, adottate lo scorso anno, gli impediscono per il momento di tornare a giocare. Quanto è cambiato il calcio storico dopo l’introduzione delle nuove regole? Qualcosa è cambiato, non certo in meglio. Quando metti in campo ragazzi di 20 anni è probabile che abbiano maggior voglia di mettersi in mostra rispetto ai calcianti più esperti. Chi ha anni di tornei alle spalle scende in campo per giocare, e basta. Se l’anno scorso tutto è andato bene è stato grazie alle squadre e al nostro impegno. Nuove regole e requisiti precisi per i giocatori. Difficoltà per il reclutamento? E’ abbastanza difficile trovare nuovi calcianti. Ci sono molti ragazzi che si avvicinano, ma il calcio storico è molto selettivo. Ci vogliono anni per formare un giocatore. Sono d’accordo sul ringiovanimento delle rose, ma credo che i limiti imposti siano troppo stringenti. Trovo giusto che siano tutti atleti, perché questo garantisce un requisito fisico e morale, ma non gli altri. Cosa si aspetta dalla prossima edizione del Calcio storico? Dal torneo di quest’anno mi aspetto poco, mentre spero nell’anno prossimo. Ci vogliono regole giuste, e qualcuno che le faccia rispettare. Chi decide deve tener conto della natura del calcio storico. /L.S.
“Spero in una partita vera, ma senza eccessi”
el giugno di venti anni fa indossava per la prima volta la divisa dei Rossi, per dismetterla nel 2002 “perché non sempre vale la pena rischiare”. Dimitri Rocchi oggi ha 42 anni e le idee molto chiare sul presente e futuro del calcio storico. Quanto è cambiato il gioco dopo l’introduzione delle nuove regole? Molto. Quello dell’anno scorso è stato un torneo che avrebbe potuto giocare chiunque. Dal punto di vista sportivo non so dire se sia stata un’evoluzione, dipende dai punti di vista. Le sospensioni e le rinunce sono per certo un’involuzione. E le ragioni stanno in una gestione che non è stata all’altezza. Ed è un peccato. Nuove regole e requisiti precisi per i giocatori. Difficoltà per il reclutamento? Non ci sono problemi a trovare giocatori, ma resta il fatto che sono norme discriminatorie, per di più inutili. Io credo di poter essere ancora in grado di dare qualcosa al calcio storico, ma per le nuove regole ho un paio d’anni di troppo. Non serve mettere limiti anagrafici, ma serve educare alla natura del gioco. Lo scontro fisico fa parte del gioco, purché non sia portato all’eccesso. Cosa si aspetta dalla prossima edizione del Calcio storico? Spero che si giochi, e che sia una partita maschia, vera. Ma senza andare oltre. E che al fischio finale ci sia dia l’arrivederci all’anno successivo. Il calcio storico è un simbolo di Firenze, e andrebbe promosso in maniera diversa. Lasciarlo morire sarebbe /L.S. un peccato.
“Il gioco è cambiato, quasi non si riconosce”
ianluca Lapi ha alle spalle quasi trent’anni di esperienza nell’arena del calcio storico. Oggi, dopo aver appeso definitivamente le scarpe al chiodo, è considerato da molti l’intramontabile simbolo dei Verdi. Quanto è cambiato il calcio storico dopo l’introduzione delle nuove regole? A mio parere è cambiato talmente tanto da non poterlo neanche riconoscere. Per fare un esempio concreto, ritengo che escludere i giocatori sopra i 40 anni equivalga ad una vera e propria discriminazione. Se le visite mediche accertano il buono stato di salute di uno sportivo, non vedo la ragione per cui lo si debba allontanare dal campo. Nuove regole e requisiti precisi per i giocatori. Difficoltà per il reclutamento? Senza ombra di dubbio l’accavallarsi di nuovi regolamenti ha ristretto il margine di reclutamento dei giocatori. Inoltre, se consideriamo l’aumento della presenza straniera in città, è facile immaginare che presto avremo un calcio storico fiorentino giocato per lo più da non fiorentini. Si tratta di una contraddizione in termini. Cosa si aspetta dalla prossima edizione del Calcio storico? Essendo ancora presente la vecchia Giunta comunale, credo che dal torneo di quest’anno non ci si debba aspettare l’emergere di particolari innovazioni: sarà piuttosto l’edizione del prossimo anno a presentare un assetto diverso, in buona parte deciso dall’assessore responsabile che coprirà /S.K. tale carica.
*Le immagini sono tratte dai libri “Ventisette guerrieri dal cuore d’oro” e “Ventisette guerrieri con Firenze nel sangue” di Uberto Bini, editi da Edizioni Zeta
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misteri
Giugno 2009
REGGELLO. Secondo la “veggente” Silvana Orlandi sarebbe il teatro di molte manifestazioni della Madonna
Furti e apparizioni nella chiesa di Ostina Ma, soprannaturale a parte, sono all’ordine del giorno anche i furti:
a Ostina siano avvenuti episodi di origine soprannaturale”. Una posizione prudente che lo stesso parroco rimarca. Eppure in paese si mormora anche di guarigioni che avrebbero del miracoloso, come testimoniano alcuni ex voto lasciati vicino all’altare. Se le preghiere abbiano o no richiamato la grazia divina non v’è certezza, ma sicuramente gli ex voto l’attenzione l’hanno attirata: quella dei ladri.
l’ultimo risale alla settimana di Pasqua, quando dalla cappella sono stati trafugati un crocifisso ligneo del ‘700 e alcune reliquie dei secoli precedenti Francesca Puliti
A
pparizioni e sparizioni, episodi che si succedono con una certa regolarità nella piccola chiesa di Ostina, paese di poche case nel comune di Reggello. Quelle della Madonna nel primo caso e quelle degli oggetti di valore custoditi in chiesa nel secondo. Furti all’ordine del giorno, l’ultimo dei quali risale alla settimana di Pasqua, quando sono stati trafugati un crocifisso ligneo del ‘700 e alcune reliquie di epoca precedente. La chiesetta di Ostina non vive un momento di pace da quando, nel lontano 1993, Silvana Orlandi raccontò di aver visto per la prima volta una nuvoletta di fumo azzurro chiaro. La signora stava passeggiando con il figlioletto nei dintorni della cappella quando il fenomeno si manifestò. All’inizio pensò a un principio di incendio, ma poi il fumo prese sembianze umane e le parlò, dicendole di ritornare in chiesa cinque giorni più tardi. Silvana obbedì, tra mille tribolazioni, e il giorno prestabilito si recò nella cappella. Fu la prima di una lunga serie di manifestazioni mariane: la Madonna si presenterebbe vestita in maniera sobria, di azzurro, bianco o marrone per lasciare un messaggio alla veggente. Con quella di aprile scorso le apparizioni sarebbero giunte a quota 96 e si succedono con cadenza bimestrale, ogni ultima domenica dei mesi pari. L’ultima volta è arrivata in paese anche una comitiva di pellegrini austriaci, oltre a diversi pullman di fedeli provenienti da diverse parti d’Italia. Ma a sentire il parroco Gianni, il fenomeno si sarebbe un po’ sgonfiato negli ultimi anni: “Un tempo i pellegrini erano molti di più”. Fatto sta che ad ogni nuovo appuntamento la piazzetta antistante la chiesa si riempie di fedeli e un serpentone di persone si snoda all’interno. Per passare davanti alla statua di Maria è necessario mettersi in coda e pazientare anche per mezz’ora. La presunta veggente, però, non partecipa più alle funzioni religiose in quelle occasioni. Una scelta che la signora ha assecondato di buon grado per non turbare i fedeli: in precedenza, infatti, nei momenti in cui Silvana cadeva in estasi, si erano verificati episodi sgradevoli ad opera di alcune persone che avevano dato in escandescenze. Gli organi di Chiesa hanno perciò deciso di mettere la sordina al caso Orlandi e cercare di limitare questi episodi, sulla scorta della valutazione della Curia sulle presunte apparizioni. Verifiche ed esami hanno infatti portato la Chiesa alla conclusione che “non vi è motivo di ritenere che
L’INTERVISTA Patrizia Santovecchi
“Un’epoca infestata dalla superstizione”
“V
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iviamo in un’epoca dominata dalla scienza e dalla tecnologia, ma infestata dalla superstizione”, afferma Patrizia Santovecchi, Presidente dell’Onap (Osservatorio Nazionale Abusi Psicologici), che dal 2003 si occupa di approfondire problematiche legate a religione, esoterismo, spiritualità. Veggenti e apparizioni, un fenomeno in crescita? Sì, negli ultimi anni sono aumentate le segnalazioni di questo tipo e sicuramente sono in tanti a crederci. La secolarizzazione della società e l’abbandono della religione tradizionale non mettono a tacere il bisogno di spiritualità dell’individuo, che evidentemente ricerca questo aspetto attraverso altri canali. Ma se non si è sviluppata una fede salda, accade che si abbia bisogno di una prova, di un fenomeno visibile e concreto per poter credere in qualcosa di spirituale. Chi sono i più esposti alle manipolazioni? Naturalmente le persone più fragili sono quelle che si trovano in difficoltà, coloro che devono affrontare la malattia o la perdita di una persona cara. In questi casi è facile che si inneschi la superstizione, radicata nel nostro humus culturale di origine contadina. Anche gli anziani sono più propensi a credere a questi fenomeni, proprio perché sono più vicini a quella tradizione culturale fatta anche di superstizioni popolari e possiedono un livello di istruzione medio-basso. Come si spiegano alcune “guarigioni”? In assenza di analisi scientifiche e referti medici che provino il contrario, alcune guarigioni prodigiose possono essere attribuite semplicemente alla suggestione: è il caso delle malattie psicosomatiche, che possono scomparire in seguito a una forte emozione. Come difendersi dai truffatori? L’arma migliore è una corretta informazione, a partire dagli stessi organi di stampa, che a volte mitizzano queste persone. Dunque informarsi, conoscere, capire pri/F.P. ma di dare fiducia.
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prospettive
Giugno 2009
VIALE MARATONA. Il trasloco della polizia municipale in via Frusa libera anche l’ultima palazzina dei “campini”
Campo libero per il centro sportivo Con il trasferimento
del comando dei vigili si riapre la questione dell’ormai famoso minicentro sportivo tanto voluto da mister Prandelli. Ma la storia rischia di diventare “infinita” Francesca Puliti
C
ampo libero per il centro sportivo ai campini di viale Maratona. L’imminente trasloco della polizia municipale nella nuova sede di via Frusa libererà anche l’ultima delle due palazzine situate dietro lo stadio. L’altra è già vuota da diversi mesi, da quando - lo scorso settembre - gli 11 funzionari della Direzione sport hanno fatto i bagagli e sono partiti alla volta di via del Filarete, in quel di Legnaia. Con il trasferimento del comando dei vigili, si riapre dunque la questione dell’ormai famoso minicentro sportivo tanto auspicato da mister Prandelli. La vicenda assomiglia sempre più ad una storia infinita, a ogni giro si arricchisce di nuovi episodi e prese di posizione. In principio fu un colloquio, datato dicembre 2006, durante il quale il tecnico viola accennò all’assessore allo sport Eugenio Giani la possibilità di realizzare nei pressi dei campini spogliatoi e palestra ad uso della squadra. Da allora il Comune
I campini dove si allena la Fiorentina
si è attivato per lasciare spazio al piccolo centro sportivo, trovando una nuova collocazione per i vigili e la Direzione Sport che vi facevano base, mentre sui tavoli degli uffici tecnici si susseguivano diversi progetti targati Fiorentina. Spogliatoi, palestra, mensa e sala video. Era evidente che tutto ciò non avrebbe potuto entrare dentro
i due edifici esistenti, ma la costruzione di una nuova struttura fece storcere la bocca ai tecnici del Comune. Alla fine il compromesso è stato trovato nella realizzazione di un altro edificio in armonia, per altezza e proporzioni, con quelli preesistenti, dotato di uno o due piani interrati così da guadagnare qualche metro cubo in più.
Eppure neanche questo compromesso è stato sufficiente a sbloccare la situazione. Ha l’anima in pace al riguardo Eugenio Giani: “Abbiamo fatto tutto quello che dovevamo per agevolare la società – afferma – ci hanno chiesto di liberare le due strutture e lo abbiamo fatto, anche in tempi piuttosto rapidi. Il trasferimento della municipale di Campo di Marte – continua – sarà completato entro la fine della legislatura”. Tutto pronto dunque? Meno che mai. I punti da discutere tra amministrazione cittadina e società viola sono ancora diversi. A partire dalla convenzione che regola l’utilizzo delle strutture di proprietà pubblica da parte della Fiorentina, scaduta la scorsa estate eppure tuttora materia di discussione tra le parti. A complicare la situazione, nel bel mezzo delle trattative è infatti arrivato il progetto per il nuovo stadio. Risultato: la nuvola azzurra disegnata da Fuksas ha oscurato ogni intenzione di rilancio del caro vecchio Franchi e messo in pausa il centro sportivo. Difficile pensare di poter sciogliere le due questioni, stadio nuovo e convenzione. Eppure Giani sostiene di averci provato: “Da sei mesi a questa parte mi sono fatto promotore dell’idea di svincolare il centro sportivo dalla convenzione – afferma – ma non ho ricevuto nessun segnale in questa direzione da parte della dirigenza viola”. “Non ci è stata fatta nessuna proposta concreta, né ci è stato sottoposto alcun contratto di affitto limitato all’area accanto ai campini – rispondono dall’ufficio stampa della Fiorentina – è chiaro che la società non è disposta a investire circa 2 milioni di euro nella realizzazione di una struttura senza sapere per quanti anni potrà gestirla”. Uno a uno, palla al centro. Fatto sta che quello che si respira è un clima di attesa, attesa di conoscere chi sarà il prossimo interlocutore in Palazzo Vecchio. Fino ad allora spogliatoi, palestra & Co. dovranno aspettare.
comm.resp. luciano senatori
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ciak
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FICTION. Andrà in onda in autunno in sei episodi, le riprese tra Firenze e il Mugello
Il “mostro” approda in una serie tv Il Pacciani è interpretato da Massimo Sarchielli, la regia firmata da Antonello Grimaldi, che ciak dopo ciak ha ricostruito l’intricata vicenda. Fulcro del racconto Renzo Rontini, padre di Pia, una delle vittime, che ha dedicato la sua vita alla ricerca della verità Giulia Righi
É
una Toscana cupa, fatta anche di silenzi e sangue, quella che quest’autunno troverà casa su Fox Crime (il canale 114 di Sky) che trasmetterà una fiction in sei puntate che ripercorre le vicende del Mostro di Firenze. Le riprese sono iniziate qualche settimana fa, proprio nei giorni in cui moriva Mario Vanni (“Torsolo” l’ex postino di San Casciano), ultimo sopravvissuto dei compagni di merende. Prima Torino, poi Firenze e infine il Mugello. Ciak dopo ciak il regista Antonello Grimaldi ha ricostruito ambienti e volti delle vicende del mostro. Ma ha messo subito un puntino sulle i, fin dalla presentazione pubblica della fiction: il fulcro della sua storia non è il Pacciani ma Renzo Rontini (interpretato da Ennio Fantaschini), padre di Pia, una delle vittime del mostro, uccisa nel
1984 assieme al fidanzato Claudio Stefanacci. Attorno a quest’uomo, che ha dedicato la sua vita a cercare giustizia per la figlia senza mai darsi pace, ruota tutta il racconto. Altra cifra distintiva di questa serie tv è l’attenzione alle diverse piste investigative. Come ha spiegato il regista: “Abbiamo dato conto di tutte, o almeno quasi tutte, le ipotesi fatte sul mostro”. Compito arduo, date le intricate vicende giudiziarie che si sono accompagnate a queste dolorose pagine di nerissima cronaca toscana, annodandosi per oltre 20 anni, faldone dopo faldone. E proprio dalla Corte di Appello di Firenze, infatti, sono partite le riprese per la fiction, con il supporto della Toscana Film Commision. Un set blindatissimo, talmente realistico che nella stanza accanto erano in corso i processi veri, attori e imputati a pochi centimetri di distanza tra loro.
Una scena dalle riprese della fiction
E proprio qui è stato ricreato il processo d’appello a Pietro Pacciani (interpretato da Massimo Sarchielli) cominciato nel 1996 dopo una condanna in primo grado all’ergastolo, e ai compagni di merende, Giancarlo Lotti (interpretato da Massimo Bianchi) e Mario Vanni (interpretato da Francesco Burroni). Nel cast tra gli altri anche Nicole Grimaudo (nel ruolo del magistrato Silvia della Monica), Giorgio Colangeli
(nel ruolo del commissario Michele Giuttari), Bebo Storti (nel ruolo del procuratore Pierluigi Vigna), Marco Giallini (nel ruolo di Renzo Perugini, Capo della Squadra Anti Mostro) Corso Salani (nel ruolo del Pubblico Ministero Paolo Canessa) e Duccio Camerini (nel ruolo del giudice Mario Rotella). Anche il cast secondario è fitto di nomi, con oltre 700 comparse e circa 120 ruoli.
L’INIZIATIVA Si chiama “Cortomobile” ed è stato ideato da un’associazione fiorentina
Il cinema più piccolo del mondo viaggi su un’Alfa ed è targato Firenze i chiama Cortomobile e a quanto pare è il cinema più piccolo del mondo. Ad ospitarlo è un’Alfa Romeo 2000, che per l’occasione è stata attrezzata con tende rosso scuro che oscurano l’abitacolo, uno schermo cinematografico, un’uscita di sicurezza e il divieto di fumo. Insomma, un cinema vero, che però si muove su quattro ruote. L’idea è targata Hulot, un’associazione culturale fiorentina che si occupa di promozione cinematografica e realizzazione di eventi e che distribuisce cortometraggi, documentari, film e riviste. E che ha pensato a questo
come a un modo alternativo di distribuzione cinematografica: la “Cortomobile” va in tour (è partito quello estivo, info su www.cortomobile.it) oppure può essere noleggiata. Ma come si guarda un film nel cinema più piccolo del mondo? All’installazione Cortomobile possono prendere parte due spettatori per volta, seduti nei sedili posteriori e la programmazione prevede la proiezione di cortometraggi che durano al massimo 7 minuti. E, come in ogni cinema che si rispetti, si può scegliere cosa vedere: su un leggio esterno alla macchina c’è un “cortomenù” dal
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quale gli spettatori possono selezionare vari filmati, uno per “antipasto”, un “primo”, un “secondo” e un “dolce”. A consigliare gli spettatori c’è un “maitre a penser” e una “maschera” si occupa invece di far accomodare in sala: tutti e due sono rigorosamente vestiti come coppie celebri dei film (Le Iene, i Blues Brothers e via dicendo). Oltre all’Alfa, c’è anche un camper (Cinecamper), un cinema mobile a sette posti con una sala dedicata a Veronica Locatelli, la giovane che ha perso la vita l’anno scorso al Forte Belvedere. /G.R.
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zoom
Giugno 2009
, gridavano a nei vostri cannoni” “Mettete dei fiori il loro dissenso all’alba re ime espr per zzi squarciagola i raga vostri balconi” , “mettete dei fiori nei della guerra in Vietnam ebbe voglia di gridare verr ente alm ban più è invece quello che giardinaggio. Il enza poco avvezzi al ai fiorentini, all’appar à, ed ha immortalato citt la per giro un o Reporter ha fatt ione in cui azzi in fiore. Nella stag alcuni dei (pochi) terr no di ie vegetale, esplodo spec glia lsivo qua a i boccioli di un po’ di reticenza e, e trar mos bra sem bellezza, Firenze ati) giardini segreti (e priv ti sciu ono misc e i parte i rigoglios seggiano vasi e là, sui davanzali scar che si trovano qua e osi, abbiamo trovati di curi ne , vero del r ono derivati. Ad po’ di . Basta prestare un rati colo to mol to mol originali e . Chissà che a are con il naso per aria attenzione e cammin voglia di qualcuno non venga a i agin imm ste que guardare rio pollice verde. prop il a prov alla mettere
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celebrazioni
Giugno 2009
TRADIZIONI. La storia del patrono della città. Dalla Firenze romana ai giochi pirotecnici
Marte, i “fochi” e la gara by night Un viaggio all’indietro nel tempo, per scoprire perché
è San Giovanni a proteggere la città e da dove nasce la passione dei fiorentini per i fuochi colorati che illuminano la notte del ventiquattro Caterina Gentileschi
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entiquattro giugno, data segnata di rosso sul ca- tamente più mite del bellicoso Marte, il noto san Giovanni lendario di ogni fiorentino che voglia essere de- Battista. Questa sorta di cambio della guardia avveniva nel finito tale. Giornata in cui si festeggia il patrono periodo tra il VI e il VII secolo dopo Cristo, in una Firenze e si celebra la fiorentinità. Pochi fronzoli e un appena convertita al cristianesimo, decisamente votata al appuntamento da non perdere, quello coi “fochi”, che per commercio. Di lì a poco anche sulle monete apparve l’effiun’ora illuminano la notte della città del giglio. Ma da dove ge del santo, il cui compito era quello di proteggere l’intenasce la tradizione dei giochi pirotecnici e perché è proprio grità e il buon esito degli affari che davano lustro alla città. San Giovanni ad avere il faticoso compito di proteggere la Era davanti al Battistero che si celebravano incontri politici città? Le due cose sono strettamente collegate e affondano e cerimonie religiose, ed è sempre davanti al tempio che le radici in un passato molto lontano. I documenti storici terminava la processione che vedeva protagonisti dei ceri accesi che sfilavano da piazza arrivati fino a noi, spiegano che ai tempi del paganesimo era il Con buone probabilità il tempio della Signoria a piazza Duomo culminando nello scoppio del dio Marte a difendere Firenze. di Marte sorgeva nel posto carro di San Giovanni (detto Divinità forte e coraggiosa, il dove oggi si trova anche “brindellone”), che oggi dio della guerra vegliava sui fioil Battistero di San Giovanni caratterizza i festeggiamenti rentini e, secondo la credenza, della Pasqua. Da questi scoppi faceva in modo che la città non venisse attaccata dai nemici. Ovviamente, per ogni divinità e accensioni nasce la tradizione dei fuochi, tradizione ad che si rispetti, c’era un tempio dove andare a rendere gra- onor del vero comune a quasi tutte le feste patronali, ma che zie, e Marte non faceva eccezione. Secondo gli studiosi e a Firenze assume connotati particolari. Si trasforma in un i ben informati, il tempio dedicato al dio si trovava pro- vero e proprio rituale che porta tutta la popolazione a riunirprio in corrispondenza dell’attuale Battistero, poco lonta- si in massa sui lungarni per ammirare il cielo che per un’ora no dall’incrocio tra cardo e decumano, subito fuori dalle si illumina di bagliori colorati. Oltre al lato più vissuto della mura della città romana. E’ altrettanto ovvio che a darsi il festa, ce ne sono altri meno noti come la “notturna di San cambio non furono le due divinità di propria sponte, ma Giovanni”, gara podistica by night e il concorso fotografico all’indomani dell’avvento del cristianesimo, per non essere San Giovanni Battista, al quale si può partecipare inviando da meno dei predecessori romani, i longobardi decisero di i propri lavori entro il 15 ottobre. Info: www.sangiovanniassegnare a Firenze un santo altrettanto coraggioso ma cer- battistafirenze.com
San Giovanni, chi s,accontenta gode A San Giovanni Firenze si spoglia. In barba alla sacra ricorrenza. La città del giglio si leva di dosso la veste più radical chic per mostrare la sua natura più popolana e provinciale. Il 24 di giugno Firenze si riscopre (inconsapevolmente) divisa tra nobili e plebei, come accadeva ai tempi della signoria. Come in un rituale dantesco, è facile capire chi si colloca dove, basta osservare chi assiste ai fuochi (o “fochi” per i puristi della lingua). Come tutti sanno, i giochi pirotecnici che ogni fiorentino aspetta, vengono sparati dalla collina del piazzale Michelangelo. Ecco, immaginando di guardare la città dal punto di vista dei fuochisti, dall’alto in basso, ci si accorge di una suddivisione netta. In primo piano si possono ammirare i più fortunati, i signori, i nobili della situazione. Par di vederli sorseggiare drink in compagnia di amici selezionatissimi osservando le esplosioni dalla terrazza sul tetto, rigorosamente esposta nella giusta direzione. Come se fosse
stata costruita apposta. Più in basso (ma già decisamente più in basso) ci sono quelli che stanno con la testa all’insù sul lungarno Cellini. Luci spente, strada deserta, qualche testa nel mezzo. Ma insomma, non ci si può lamentare. Più in là c’è chi sta sui ponti, ammassati come al concerto degli U2. E poi sul lungarno della Zecca Vecchia, dove la ricorrenza si trasforma in festa di paese, con tanto di lupini, brigidini e patate fritte. (Poco) dulcis (ma molto) in fundo ci sono quelli in coda sui viali. Quelli che non hanno fatto i calcoli e sono rimasti bloccati nel traffico. Si ritrovano sistematicamente incastrati nell’ingorgo, scendono dalle macchine e guardano mesti il cielo. Smoccolano ogni tanto tra sé e sé e pensano già al ritorno, maledicendosi per non aver seguito il consiglio della mamma, che suggeriva di prendere l’autobus. “Giuro che l’anno prossimo me ne sto a casa”, si sente dire dall’ultimo girone. Vedremo.
VITA NOTTURNA. Pochissimi ospiti vip ma musica, festival e teatro per far vivere Firenze
2009, un’estate con la cinghia tirata 120mila euro sono un po’ pochini per organizzare una stagione coi fiocchi. Ma
LA VISITA
Firenze non si demoralizza e riesce a portare in piazza Dario Fo, Giuseppe Lanzetta,
Lucca contemporanea Nasce il nuovo museo
un musical sulla divina commedia e uno spettacolo al cimitero degli inglesi Sara Ghilardi
E
splode l’estate fiorentina, con un ricco programma di eventi per animare i giorni e le notti della nostra città. 120mila euro sono i contributi approvati dal Comune per garantire divertimento, cultura e appuntamenti sotto le stelle. 76 i progetti presentati da 73 diversi soggetti, 34 quelli approvati, che hanno ricevuto finanziamenti dai 1000 ai 10 mila euro. La delibera prevede gli stanziamenti maggiori a favore del festival della musica elettronica digitale di Musicus Concentus, Nextech, previsto per settembre alla stazione Leopolda, all’associazione culturale Muv (dal 9 al 14 giugno), al festival di Toscana Classica, alla fondazione Rinascimento digitale e al teatro Puccini. Altri 200 mila euro sono poi in corso di attribuzione per via ordinaria ad altre associazione che hanno in programma eventi per l’estate. Risorse che, secondo l’assessore Giani, assicurano un’Estate Fiorentina “che farà vivere di più la città”. L’obiettivo è quello di valorizzare la periferia, ma anche quello di animare le piazze più note, imprescindibili per la movida estiva. E allora ecco che tornano gli eventi in piazza Santa Croce, dove sono previste tre iniziative tra il 3 e il 10 luglio: il musical sulla Divina Commedia, le lezioni su Giotto di Dario Fo e il concerto di musica classica per i 180 anni della Cassa di Risparmio, diretto dal maestro Giuseppe Lanzetta. Del tutto inedito lo scenario del cimitero degli Inglesi in piazzale Donatello, scelto per la prima volta come location di un’opera teatrale. Sempre nell’ottica di valorizzare i luoghi della città ritorna protagonista il Parterre in piazza della Libertà, animato da Pangloss con il jazz e poi la Fortezza con gli spettacoli di Controradio Club, Sant’Ambrogio con l’associazione culturale ZTL (Zona Transito Libero) e numerosi spazi in periferia come Rifredi con Pupe
Una delle opere in mostra
C’
e Fresedde, il teatro Everest al Galluzzo, piazza Tasso, San Frediano, Santo Spirito, Brozzi. Non mancherà nemmeno la notte bianca, che si terrà il 27 giugno in Oltrarno, per riqualificare e far vivere quelle zone del centro, che si animeranno con i tavolini all’aperto dei locali. Per le serate estive in programma anche eventi allo sferisterio, nella chiesa di Orsanmichele, a Casa Buonarroti, Palazzo Strozzi e presso il cenacolo di Santa Croce. Spazio anche alla presentazione di libri pubblicati recentemente: quat-
tordici appuntamenti nel cortile di Palazzo Strozzi con la lettura di libri a cura della Fondazione Rinascimento Digitale. L’Estate Fiorentina non si limita all’interno alla città, ma collabora agli eventi di punta dei paesi limitrofi, attraverso la collaborazione con il comune di Sesto Fiorentino, che tradizionalmente offre un ricco programma estivo, per il concerto della Bandabardò a Villa Solaria il 6 giugno e con Fiesole, per il concerto di David Byrne al Teatro Romano il 18 luglio.
è un nuovo posto che vale una gita fuori porta. Esiste da meno di un mese il Lu.C.C.A, centro per l’arte contemporanea, che ha aperto i battenti nel centro dell’omonima cittadina all’interno del bellissimo Palazzo Boccella. Cinque livelli e una superficie espositiva di oltre mille metri quadrati. Due piani adibiti a grandi mostre temporanee (la prima si intitola Un mondo visivo nuovo ed è dedicata al gruppo Origine e all’astrattismo degli anni Cinquanta) e altri tre suddivisi in spazi polifunzionali. Al piano terra un fornitissimo bookshop - dove è possibile trovare persino le fragranze che si respirano nelle stanze del museo – una caffetteria, una saletta lounge e un piccolo privè, nel quale si possono organizzare meeting di lavoro o ci si può soffermare a leggere un libro e sorseggiare un drink. Nel seminterrato, nel quale si possono ammirare gli scavi della cinta muraria romana e alcuni affreschi datati XVI secolo, c’è uno spazio dedicato alle video-proiezioni. Una curiosità, le toilette di ogni piano sono state personalizzate da creativi contemporanei, che le hanno ripensate in modo divertente creando i “bi-sogni d’artista”. Il titolo della mostra in corso non è altro che un invito ad entrare in quello che ha tutto l’aspetto di “un mondo visivo nuovo”. Via delle Fratta, 36 – Lucca.
cultura
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PITTI IMMAGINE/1. Torna l’appuntamento estivo con la moda: business, novità e tanti eventi
Pitti Immagine ha gli occhi a mandorla
Sara Ghilardi
L
a moda maschile quest’estate si affi- protagonista della moda femminile della quarta da al design nipponico e all’estro del- edizione di Pitti W_Woman Precollection, il lo stilista giapponese Jun Takahashi, salone di Pitti Immagine dedicato all’universo creatore del marchio Undercover e della donna, che ormai fa parte di diritto della ospite d’onore della settantaseiesima edizione kermesse tradizionalmente dedicata all’uomo. di Pitti Immagine Uomo. E’ lui infatti con il suo Jack McCollough e Lazaro Hernandez sono i street fashion d’avanguardia ad essere conside- protagonisti dell’evento più glamour della rasrato uno degli stilisti più innovativi sulla scena segna, in una location d’eccezione a Firenze. internazionale. L’appuntamento è a Firenze nei Anche loro, duo di giovani americani per la prigiorni di Pitti Uomo, dal 16 al 19 giugno, nel- ma volta in passerella in Europa, rappresentano la consueta location della Fortezza Da Basso. la nuova generazione dei talenti della moda. Undercover sfila per la prima volta in Italia con Il loro marchio Proenza Schouler, il cui nome un evento speciale per presentare la collezio- deriva dai cognomi materni dei due stilisti, riene uomo della prossima estate. In passerella sce a coniugare poesia e pragmatismo, arte e le diverse emozioni e i mezzi espressivi che alta sartoria, in una miscela di varie influenze caratterizzano la mentalità punk rock di tutta che vanno dall’arte americana degli anni ’60 una generazione di al post-minimalismo. giovani di Tokyo. I Ospite d’eccezione il giovane Lusso e sperimentacodici della strada, zione si sposano perJun Takahashi, creatore l’arte, la musica, la fettamente nel brand e designer del marchio poetica contemporanewyorkese che intergiapponese Undercover nea, si trasformano in cetta le tendenze della tagli innovativi e vomoda contemporanea. lumetrie ardite che restituiscono nuova vita ai Mondo della moda che è sempre meno appagaclassici dell’abbigliamento. Uno stile moderno to dai mostri sacri e dalle icone classiche e che e aggressivo quanto basta per affrontare la vita invece ora più che mai ha fame di nuovi talenti caotica nelle grandi metropoli. Sempre la visio- per dare nuovo impulso al mercato internazione moderna, ma questa volta dell’alta sartoria è nale. Di questa esigenza si fa interprete anche
Jun Takahashi
Pitti Immagine che da quest’anno attraverso il progetto“ Who is the next” tenterà di intercettare i venti di innovazione del settore. Chi sarà il prossimo ragazzo prodigio, il creativo del futuro è quanto cerca di scoprire il nuovo concorso, che vede la collaborazione di Pitti Immagine Uomo, Alta Roma e L’Uomo Vogue.
Una gara tra giovani talenti italiani e stranieri che hanno realizzato già alcune collezioni, ma che magari non sono stati in grado di continuare per motivi finanziari. Who is the next offre ai vincitori un trampolino di lancio fatto di visibilità, promozione e contatti con le aziende. Info: www.pittimmagine.com
PITTI IMMAGINE/2. Spazio a volontà per piccini del futuro e tessuti hi-tech
E sulla passerella, bimbi e abiti vintage a stagione dedicata alla moda prosegue con un calendario che quest’anno è particolarmente ricco di appuntamenti. A giugno, alla rassegna della moda uomo, segue l’edizione numero 69 di Pitti Bimbo. Luglio invece è tutto dedicato ai tessuti con Pitti Filati 65 che quest’anno cambia le date e si sposta dal 7 al 9 luglio, (anziché dall’1 al 3 luglio) sempre alla Fortezza da Basso. Luogo e data coincidono con la prima edizione di Prima Moda Tessuto, il nuovo progetto del Consorzio Pratotrade nel settore dei tessuti. L’offerta si amplia e si differenzia, con un pizzico di sano campanilismo, che permet-
te di proiettare sulla scena internazionale attraverso il trampolino di Pitti i prodotti di eccellenza del tessile pratese. Una vetrina che gioca d’anticipo con le collezioni e le tendenze per l’autunno-inverno 2010-2011, che riesce a offrire ai creatori di moda una visione a 360 gradi della materia prima, consentendo alle aziende un’adeguata programmazione. La concomitanza di Pitti ImmagineFilati e Prima Moda Tessuto rappresenta secondo l’amministratore delegato di Pitti Immagine Raffaello Napoleone un rafforzamento dell’offerta fieristica nazionale e un servizio qualificato per gli operatori interna-
zionali, che possono così attingere da settori diversi e complementari dei semilavorati per la moda. E poi, sempre fonte di ispirazione e altra faccia della creatività, alla stazione Leopolda dal 7 all’ 11 luglio c’è Vintage selection, altro must per gli uffici stile delle aziende di moda e per il vasto pubblico di appassionati. Per i patiti dei capi cult, sempre a caccia di nuove risorse per rinnovare il proprio look, la Leopolda diventa la capitale per alcuni giorni dalle collezioni del passato. Una rassegna sicuramente curiosa, un archivio colorato e suggestiva in una location che non è da meno. /S.G.
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cultura
Giugno 2009
I PERSONAGGI. Intervista alla Pfm, a Firenze per l’inaugurazione della biblioteca del Q1
Faber, sul palco con noi Teste diverse, stesso cuore poeta.
Federica Momentè
Franz Di Ciocco ricorda il sodalizio, nel 1978, tra la sua band e il cantautore
Fabrizio De Andrè
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aleotta fu una bottiglia di Vermentino. Nacque così il sodalizio tra un cantautore genovese schivo e una band di ragazzi capelloni, che li ha portati su un palco, assieme, in giro per l’Italia. Fabrizio De Andrè e i PFM. All’inaugurazione della biblioteca intitolata al cantautore genovese, in via delle Carra, c’era anche Franz Di Cioccio, ‘caposquadra’ della Premiata Forneria Marconi, e Guido Harari, il fotografo ufficiale dell’indimenticabile tour con De Andrè, che hanno racchiuso nel libro ‘Evaporati in una nuvola rock’. “Il primissimo incontro fu nel 1970 quando lavorammo a ‘La buona novella’ – racconta Franz Di Cioccio – in quel periodo ci chiamavamo ancora ‘I Quelli’ e rifacevamo le canzoni dei più grandi artisti italiani di quegli anni. Per tutto il tempo in cui lavorammo assieme non ci siamo mai praticamente parlati, era il cantautore invisibile con un modo di porsi pentecostale. Quando finimmo scrisse sulla copertina del disco una nota ‘cinque capelloni con le basette lunghe che mi hanno dato molto’. Poi più nulla e ognuno andò per la sua strada”. Una storia fatta di momenti, accomuna le vite degli artisti. “Noi nel frattempo diventammo i PFM – continua Di Cioccio - sperimentammo cose
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ori Ghezzi, bella signora bionda - che non dimostra la sua età - compagna di una vita e musa del grande, grandissimo, Fabrizio De Andrè e a sua volta cantautrice, risponde al telefono con una gentilezza e una delicatezza disarmanti. Quasi timida. Signora Ghezzi, che rapporto aveva suo marito con Firenze? Beh, diciamo che non aveva un rapporto di scontro come con altre città. Nessuno stupore per questa affermazione per tutti quelli che hanno voluto e imparato a conoscere De Andrè... In ogni caso Firenze non può non essere amata. Fabrizio si sentiva quasi un “terrone” e come poteva essere diversamente, nato con il mare di fronte e le montagne alle spalle, nel retaggio della “repubblica marinara” qual era Genova. All’inaugurazione delle sale della biblioteca la signora non c’era, ma ricorda come fu memorabile il sodalizio tra De Andrè e i PFM. All’epoca fu un’operazione coraggiosa, avevano due stili molto diversi tra loro, Fabrizio si spendeva di più ad esaltare i testi, ma alla fine quel tour fu un successo. Dori Ghezzi ha scritto una lettera per chi era presente all’inaugurazione che recita così: “Carissimi amici. Desidero ringraziarvi di cuore per la stima e l’affetto che esprimete con questo gesto, ancor più significativo se penso all’amore e alla passione che Fabrizio ha sempre nutrito per la lettura e lo studio. Vi abbraccio forte e vi saluto con grande affetto. Dori Ghezzi De /F.M. Andrè”.
DIRETTORE SANITARIO: DR. ALESSANDRO PAOLI Tutti i giorni feriali dalle 8.00 alle ore 20.00 – il sabato dalle 8.00 alle 13.00 Il servizio infermieristico di iniezioni intramuscolari si effettua dal lunedì al sabato dalle ore 08.00 alle ore 10.00
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I ricordi sempre vivi di madama De Andrè
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Agopuntura Dr. Rosa Di Lernia Mercoledì Allergologia e immunologia (1) Dr. Silvia Carifi Giovedì Angiologia (2) Dr. Angela Terreni Venerdì Dr. Maurizio Tarantelli Martedì Cardiologia (3) Dr. Maurizio Tarantelli Martedì Dr. Claudio Poli Mercoledì Dr. Fabiana Lucà Mercoledì Dr. Reno Lamberti Martedì Chirurgia Dr. Riccardo Gattai Mercoledì Chirurgia della mano Dr. Enrico Broglia Sabato Dr. Ludovico Stellini Martedì Dr. Piergiuseppe Zampetti Martedì Dermatologia (4) Dr. Cozza Carmela Lunedì Mercoledì Sabato Dr. Sara Fortunato Lunedì Dr. Beatrice Magini Martedì Dr. Gastone Bianchini Martedì Dr. Annalisa Rapaccini Mercoledì Dr. Cristina Lucin Martedì Dr. Serena Bellandi Martedì Giovedì Dr. Alessandra Di Blasi Giovedì Dr. Massimo Chimenti Venerdì Dr. Francesco Perrelli Venerdì Dr. Maria Coppini Venerdì Dr. Luca Salimbeni Venerdì Sabato Dietologia Dr. Laura Masi Lunedì Endocrinologia Dr. Laura Masi Lunedì
sempre nuove e, nel 1978, di ritorno da una tournèe negli Stati Uniti ci rincontrammo”. Un colpo di fulmine. “Lui sentì la nostra musica e una sera ci invitò a cena a casa sua. Solo grazie alla complicità di un po’ di vino riuscii a fargli la proposta indecente, gli proposi di fare qualcosa assieme, di far abbracciare rock e poesia. Lui rimase un po’ spiazzato, in quegli anni in Italia i gruppi rock erano i gruppi rock, i cantautori erano i cantautori. Nessuno si sognava di fondere assieme le due cose”. Da quel momento cominciò il celeberrimo ‘PFM & Fabrizio De Andrè’ tour, quello che i ragazzi di ogni generazione cominciano ad ascoltare un giorno e si portano dietro tutta la vita. “Lui incontrò quel pubblico che non aveva ancora incontrato – continua il cantante - sopra un palco di 15 metri. Per lui era uno shock quotidiano, quel palco così grande non era il suo habitat naturale e lui provocava il pubblico”. Il 14 gennaio 1979 arrivarono al teatro Tenda di Firenze, due date nelle quali è stato inciso il disco dal vivo. “Un pubblico molto attento, i fiorentini sono molto schietti, ma quando ti adottano è fatta. Nel 2004, per i nostri 25 anni abbiamo riproposto quel tour al Saschall (ex Teatro Tenda). Tutto era cambiato, tranne il palco, che era lo stesso del ‘79 e Fabrizio era là con noi”.
L’INTERVISTA
Dr. Renato Guazzelli Dr. Benedetta Raggianti Gastroenterologia Dr. Beatrice Paoli Dr. Manuela Ortolani Geriatria Dr. Raffaele Carrega Bertolini Ginecologia (5) Dr. Ida Cristina Pieraccini
Dr. Paola Morelli Dr. Palma Berloco Dr. Anna Didona Dr. Donatella Nannoni Dr. Chiara Riviello Dr. Valentina Pontello Neurologia Dr. Paola Ragghianti Dr. Anfrea Di Rollo Oculistica Dr. Marco Ciaramelli Dr. Stefano Esente Dr. Mario Caterini Prof. Riccardo Frosini Dr. Riccardo Paoletti Perini Dr. Nicola Passarelli Dr. Cecilia Nocentini Dr. Laura Bardi
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Lunedì Venerdì Lunedì Lunedì Sabato Martedì Martedì Venerdì Martedì Martedì Mercoledì Mercoledì Martedì Giovedì Giovedì
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Dr. Paolo Scala Dr. Marco Visani Dr. Carlo Turri Zanoni Ortodonzia Dr. Rosa Turco Ortopedia (6) Dr. Daniele Lazzara Dr. Paolo Donati Dr. Filippo Poccianti Dr. Francesco Menotti Dr. Antonio Carosella Dr. Enrico Broglia Otorinolaringoiatria (7) Dr. Giuseppe Gorini
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Lunedì Venerdì Lunedì Venerdì Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Lunedì Mercoledì Martedì Giovedì Venerdì Sabato
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Giovedì Dalle 14.30 alle 16.00 Dr. Traversi Luciano Mercoledì Dalle 10.00 alle 12.00 Dr. Alonzo Attilio Mercoledì Dalle 14.00 alle 16.00 Dr. Susanna Dallai Giovedì Dalle 08.30 alle 11.30 Dr. Paolo Ponticelli Venerdì Dalle 08.50 alle 11.40 Pneumologia Dr. Alessandro Romeo Martedì Dalle 11.00 alle 13.00 Psichiatria Dr. Carla Niccheri Giovedì Dalle 08.30 alle 10.30 Dr. Chiara Cecchelli Venerdì Dalle 10.00 alle 12.00 Psicologia Dr. Elisabetta Lazslo Martedì Dalle 10.00 alle 12.30 Dr. Ana Maria Dona Novoa Sabato Dalle 09.00 alle 11.45 Dr. Maria Chiara Cecchi Giovedì Dalle 18.00 alle 19.10 Dr. Piero Tozzi Per appuntamento Reumatologia Dr. Maria Letizia Conforti Martedì Dalle 14.00 alle 17.30 Terapia delle Cefalee Dr. Francesco De Cesaris Venerdì Dalle 14.00 alle 19.45 Urologia Dr. Pierluigi Sangiovanni Lunedì Dalle 17.30 alle 19.15 Dr. Angelo Zucchi Mercoledì Dalle 16.50 alle 19.10 Dr. Alessandro Della Melina Giovedì Dalle 17.30 alle 18.45 Guardia Medica Turistica Dal lunedì al venerdì Dalle 14.00 alle 16.00 Holter Pressorio Dal lunedì al giovedì Dalle 14.00 alle 14.45 PER TUTTE LE SPECIALISTICHE OCCORRE PRENOTARE LA VISITA GLI APPUNTAMENTI VERRANNO DATI PER IL GIORNO RICHIESTO DISPONIBILE IN ORDINE PROGRESSIVO RISPETTO ALL’ORARIO DI INIZIO DELLA SEDUTA (1) Allergologia: prove cutanee; vaccini • (2) Angiologia: ecocolordoppler carotideo vertebrale; arterioso e venoso arti inferiori; aorta addominale; scleroterapia • (3) Cardiologia: elettrocardiogramma; ecocardiogramma; ecodoppler cardiaco; holter pressorio • (4) Dermatologia: diatermocoagulazione; esame micologico microscopico; videodermatoscopia; biopsie cutanee • (5) Ginecologia: eco transvaginale; eco pelvica transaddominale; monitoraggio ovulazione; eco mammaria; visita ostetrica; pap test • (6) Ortopedia: infiltrazioni • (7) Otorinolaringoiatria: esame audiometrico/impedenziometrico; prove vestibolari
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cultura
Giugno 2009
IL CALENDARIO. Un programma più concentrato ma con spettacoli di grande qualità
Suggerimenti per un’Estate… Fiesolana Daniela Giovannetti
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i stringono i tempi per la definizione del calendario dell’Estate Fiesolana. Il più antico festival all’aperto d’Italia quest’anno durerà circa un mese, dal 19 giugno al 20 luglio. La 62esima sarà dunque un’edizione più corta del previsto, ma non per questo di minore interesse. Fiore all’occhiello della manifestazione sarà ancora il Vivere Jazz Festival, nato da un’idea di Stefano Bollani e giunto con 15mila presenze alla sua quarta edizione. L’appuntamento è dal 12 al 18 luglio al Teatro Romano con un programma prodotto e realizzato da Estate Fiesolana e comune di Fiesole, in collaborazione con l’Associazione Music Pool e col Comune di Firenze. Tra gli eventi in cartellone, il concerto del trio statunitense di Medesky Martin & Wood, mai esibitosi in Toscana (domenica 12 luglio) dedicato alle musiche di “Masada” (John Zorn); il fortunato progetto “Carioca” di Stefano Bollani (giovedi 16 luglio) con il suo repertorio di samba e choro e con la presenza di una formidabile band di artisti fiorentini e brasiliani e infine, il fantastico “songs of David Byrne and Brian Eno” (sabato 18 luglio), il nuovo spettacolo di David Byrne, con le musiche composte a quattro mani con Brian Eno ed una straordinaria cornice di musicisti e ballerini. Le prevendite sono già iniziate. La contrazione delle date, assicurano gli organizzatori, non comprometterà la tradizionale formula della manifestazione. A cominciare dalla caratteristica divisione in sezioni, che è stata confermata scommettendo per la musica classica sui
nuovi talenti e sulla formazione. Da qui la rinnovata collaborazione sia con un’istituzione prestigiosa come la Scuola di Musica di Fiesole, sia con la creativa e coraggiosa inventiva dell’Associazione Nuovi Eventi Musicali. Confermato anche il Premio Fiesole ai Maestri del Cinema che, dopo Nanni Moretti, porterà la città di Fiesole nello starsystem. Insomma ancora una volta con la 62° edizione dell’Estate Fiesolana si darà vita ad un festival che attraversa generi e linguaggi diversi. Il costo dei biglietti per i singoli concerti sono i seguenti: Medesky Martin & Wood e Stefano Bollani: I settore ° 18 intero ° 16ridotto – II settore ° 16 intero ° 14 ridotto Davide Byrne: I settore ° 25 intero ° 23 ridotto – II settore ° 22 intero ° 20 ridotto. E’ possibile fare anche un carnet abbonamento ai 3 concerti a °40.
LA RECENSIONE. In libreria il libro (un po’ punk) del giovane scrittore di “Donne e topi”
Storie da vivere sullo sfondo di una Firenze carogna
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Emiliano Gucci
nche una città come Firenze può nascondere, tra la bellezza dei suoi palazzi storici e il grigiore della periferia, oscuri anfratti di cronaca vera, di vita vissuta desolatamente, tra miseria, violenza ed emarginazione. Ventisette storie, frammenti di vita fiorentina, che Emiliano Gucci ha consegnato alla sua ultima fatica, che esce per la collana “I tipi” di Mauro Pagliai editore. Si tratta di “Firenze carogna” (pagg. 96, 7,00), libro che fa e farà discutere per la sua crudezza e per il messaggio, forse un po’ punk (ma del resto il Gucci ha anche scritto canzo-
ni e suonato con una band punk rock), che il giornalista di Repubblica Benedetto Ferrara, nella sua prefazione, sintetizza così: “…quel distacco che sa tanto di paura e di voglia: paura di innamorarsi fino in fondo anche dei difetti di questa città, voglia di trovare un angolo di futuro per immaginare cosa sarà di lei”. Quel che colpisce, come un cazzotto allo stomaco, sono gli squarci di maledizione, il mix di violenza e di follia che ci consegna l’immagine di una routine capace di scandalizzare fuori e dentro Firenze. /Ciro Becchimanzi
segnalazioni a redazione@ilreporter.it
Mostre Da Petra a Shawbak. Archeologia di una frontiera Dal 19 giugno al 20 settembre
Limonaia di Boboli
90 opere in mostra per proporre i risultati delle ultime indagini archeologiche internazionali e delle ricerche che la missione archeologica dell’Università di Firenze conduce da venti anni in Giordania nei siti di Petra e Shawbak, una delle aree storiche più importanti del mondo, teatro negli ultimi tre lustri di scoperte straordinarie. Robert Mapplethorpe. La perfezione nella forma Fino al 27 settembre
Galleria dell’Accademia
la mostra più attesa del calendario di “Un anno ad arte 2009”, organizzata dalla galleria dell’Accademia insieme alla Mapplethorpe Foundation. La mostra, presentata in occasione dei 20 anni dalla scomparsa del grande fotografo americano, fa dialogare i 91 corpi immortalati dall’artista con la muscolatura perfetta del David e delle icone emblematiche del Rinascimento.
Il cotto dell’Impruneta. Maestri del Rinascimento e le fornaci di oggi Fino al 26 luglio
L’esposizione, allestita nei secolari locali di piazza Buondelmonti (nel salone e nel chiostro della Basilica di Santa Maria e sotto i Loggiati del Pellegrino) è essenzialmente suddivisa in tre sezioni. La prima (e più importante) sulla scultura rinascimentale in terracotta, la seconda sull’architettura, che si avvale di apparati multimediali
Steve Windwood 7 luglio
Giardino di Boboli
Parco di Villa Solaria – Sesto Fiorentino Il musicista inglese, che ultimamente è stato in tour negli Stati Uniti con Eric Clapton, arriva a Sesto Fiorentino per una performance sul palcoscenico di Villa Solaria. Insieme a lui, tutta la sua band, per suonare i brani dell’ultimo album: Nine lives.
Roberto Cacciapaglia 11 giugno
Piccolo teatro del Comunale
Galleria degli Uffizi La mostra è la prima panoramica degli eventi artistici del Settecento a Firenze. 120 tra dipinti, sculture, oggetti e arredi delle grandi decorazioni pubbliche e private. Opere che ripercorrono l’intero secolo registrando in chiave spettacolare le oscillazioni del fusto dal tardo barocco al neoclassicismo.
Claudio Baglioni 22 e 23 giugno
Concerti
Il fasto e la ragione. L’arte del Settecento a Firenze Dal 30 Maggio al 30 Settembre
Basilica di Santa Maria e loggiati del Pellegrino Impruneta
Continua fino a settembre, “Robert Mapplethorpe. La perfezione nella forma”,
per essere più esplicativa, e l’ultima sulle manifatture locali, comprese le produzioni contemporanee.
Roberto Cacciapaglia presenta, per la prima volta dal vivo, il suo ultimo lavoro “Canone degli Spazi”. L’album, uscito lo scorso 23 gennaio, contiene 12 composizioni inedite che vanno ad arricchire il percorso artistico di studio sul potere del suono che il compositore e pianista milanese da anni realizza. Rispetto alla partitura originale, realizzata con la Royal Philarmonic Orchestra, questa esecuzione dà voce agli strumenti solisti - Roberto Cacciapaglia pianoforte, Silvia Longauerova violoncello e Gianpiero Dionigi tastiere e postazione elettronica - prediligendo un suono essenziale e diretto, intimo e profondo, frutto del lungo lavoro dell’artista sullo studio del poteri del suono e sul fare e trasmettere musica con intensità e concentrazione che vanno oltre le note scritte. Posto unico: 20 euro.
Claudio Baglioni sarà a Boboli con lo spettacolo dal titolo “Gran Concerto. Storia musicale di un amore che non dura tutta la vita ma la cambia per sempre”. Il terzo progetto, dopo il film e il romanzo, non è un semplice tour, ma una vera e propria opera moderna, il racconto in musica di un grande amore, cui seguirà un viaggio tra i pezzi storici del repertorio dell’artista. Posti numerati: da 60 a 30 euro. Riccardo Muti dirige l’Orchestra giovanile Luigi Cherubini 29 giugno
Teatro Comunale La passerella delle più importanti Orchestre giovani italiane si conclude con l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini ispirata e fondata nel 2004 da Riccardo Muti, musicista di fondamentale importanza nella storia del Maggio Musicale di cui è stato direttore principale dal 1969 al 1981. Per il debutto della Cherubini al Maggio, Muti ha scelto di eseguire la rarissima Missa defunctorum di Giovanni Paisiello che presenterà anche alla Felsenreitschule di Salisburgo, nell’ambito del Festival di Pentecoste, e al Festival di Ravenna.
Afterhours 10 luglio
Parco di Villa Solaria – Sesto Fiorentino
Torna l’estate e torna l’appuntamento con Opera Festival, che porta nella cornice suggestiva del giardino di Boboli alcune tra le opere e gli spettacoli più interessanti del panorama artistico nazionale. Ques’anno è la volta di un’opera di Giuseppe Verdi, l’Aida, che per l’occasione avrà la regia e i costumi di Igor Mitoraj. Galà di danza 1 luglio
Giardino di Boboli – Prato delle colonne Come ormai consuetudine, la compagnia di danza del Maggio Musicale fiorentino, si congeda dando appuntamento alla stagione autunnale, con uno spettacolo di danza classica all’interno del parco fiorentino.
Festival La band torna a Firenze per presentare al suo pubblico l’ultimo lavoro, “I Milanesi Ammazzano il Sabato”, pubblicato su etichetta Universal lo scorso anno. Lo scorso maggio, l’album esordì in classifica direttamente al terzo posto. Alla realizzazione hanno preso parte ospiti quali Greg Dulli (Twilight Singers, Gutter Twins), Stef Kamil Carlens (dEus, Zita Swoon), Brian Ritchie (Violent Femmes), Cesare Malfatti (La Crus, Amor Fou) e John Parish (P.J. Harvey), che appare anche in veste di co-produttore di alcuni brani. Biglietto unico: 15 euro.
Teatro Aida 15 e 25 giugno
Giardino di Boboli – Prato delle Colonne
Muv - Music and digital art festival Dal 9 al 14 giugno
Sferisterio tamburello
La quinta edizione del festival che mescola arti digitali, musica e sperimentazioni audiovisive quest’anno apre le porte ai tempi della sostenibilità ambientale e chiama a raccolta gli sperimentatori elettronici, gli attivisti e i designer capaci di pensare un futuro sostenibile nel quale la tecnologia evoluta sia l’unico antidoto alla distruzione del paese.
FIORENTINA. A tu per tu con il peruviano Juan Vargas, a cui i tifosi hanno dato un nuovo soprannome
La storia del Loco diventato Eurostar Un inizio di stagione non dei più facili, poi l’avanzamento sulla mediana ha dato più sicurezza all’esterno arrivato da Catania, che nelle ultime partite ha convinto tutti. Ora sogna un 2009/10 da protagonista. “So che posso fare molto di più”
Juan Vargas
Cristina Guerri
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opo i due anni vissuti Catania, dove era “esploso” come giocatore e dove aveva attirato le attenzioni dei grandi club europei (Real Madrid e Liverpool in testa), Juan Vargas ha trovato la giusta tranquillità anche a Firenze, dimostrando che i 12 milioni di euro spesi per portarlo via dalla Sicilia e battere la concorrenza si sono dimostrati una spesa azzeccata. L’avanzamento sulla mediana ha dato più sicurezza al peruviano, che non deve più preoccuparsi della fase difensiva. Adesso è diventato un punto fondamentale per la squadra, anche se nel finale di stagione i problemi fisici non gli hanno consentito di giocare per tutti i 90 minuti. Ora il suo obiettivo è quello di prepararsi per un anno da protagonista: la prossima stagione, infatti, il peruviano vuol convincere davvero tutti, come ha già iniziato a fare nelle ultime partite, “complici” anche alcuni gol pesanti. Vargas, l’inizio di stagione non è certo stato dei più facili, per lei... Ora sono più tranquillo rispetto all’inizio, ho fatto il mio lavoro e sono
arrivati anche i gol, importanti per me e per la squadra. Non è per la mia nuova posizione, anche se avanzato posso giocare con più tranquillità. So che posso fare molto di più. Spero di cominciare bene l’anno prossimo. Qual è stato il momento più difficile di questa annata? All’inizio stavo peggio perché parlavano tutti bene di me. Ho sbagliato qualcosa e ne ho pagato le conseguenze. Non è che avevo dimenticato di saper giocare a calcio. La società, i miei compagni e il mister mi hanno fatto sempre sentire il loro calore, e questo mi ha aiutato per uscire da quella brutta situazione. Nonostante le sue ottime prestazioni a centrocampo, Prandelli la vede comunque esterno basso... Posso giocare sia esterno basso che alto. Voi la vedete così, io la vedo in un altro modo. L’importante per me è stare tranquillo, mi alleno con la voglia giusta per fare bene. Come si trovava a Catania? A Catania abitavo vicino al mare, come a casa mia, in Sud America. Sono grato a quella città, perché mi ha fatto conoscere il calcio italiano
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ai massimi livelli. Sono stato contento di ritrovare una città dove sono stato bene e che mi ha aiutato molto. E’ stato bello ritrovare alcuni compagni e sono contento che si siano salvati. Differenze tra Zenga e Prandelli? Sono due allenatori completamente diversi. Hanno una maniera diversa di lavorare. In Italia tutti gli allenatori che ho avuto si sono comportati sempre bene con me. Cosa ha pensato dopo la rete con la Roma? Ho ringraziato Dio e ho pensato a mia figlia e a mia moglie. Mia moglie compiva gli anni. Anche lei non ha passato un bel periodo dopo la morte del padre. Le piace il suo nuovo soprannome, “Eurostar”? Voi potete chiamarmi come volete, prima ero il Loco, adesso Eurostar. Per me non cambia niente. Ha mai pensato di riproporre l’esultanza dell’anno scorso, quella col bacio a Spinesi? Avevo pensato di farlo con Gilardino, ma mia figlia sta crescendo e non vorrei che pensasse cose strane...
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sport
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L’INTERVISTA. Parla la conduttrice di Forza Viola, che vuole entrare in consiglio comunale
Elisa, una sfida “possibile”
di Giovanni Carta
La sua candidatura con la lista civica di Renzi “Facce nuove a Palazzo Vecchio” ha avuto un grande risalto mediatico. “Entro in un mondo maschilista? Ci sono abituata, lo è anche il pallone” Cristina Guerri
E
lisa Sergi, 26 anni lo scorso 20 marzo, è il nome che sta sulla bocca di tutta Firenze. La, conduttrice di “Forza Viola”,la fortunata trasmissione di Rtv 38 sulla Fiorentina, modella, ma soprat-
tutto dottoressa in psicologia, ha attirato l’interesse mediatico per la sua voglia di cambiare Firenze affrontando una nuova sfida: quella politica. Dove nasce la tua passione per la politica?
Mi sono sempre interessata alle vicende politiche, soprattutto quelle che riguardano la mia città. Credo che Firenze, con le prossime elezioni, avrà l’occasione di voltare pagina e di essere conosciuta anche per il suo futuro, non solo per il suo splendido passato. Perché hai deciso di buttarti in questa sfida per un posto in consiglio comunale? Me lo ha chiesto Matteo Renzi. Ho subito accettato la sua proposta. Appoggio in pieno il suo programma e cercherò, se verrò eletta, di aiutarlo a rivoluzionare la città. Dopo l’uscita del tuo nome nella lista di Renzi è scoppiato il putiferio... Hai ragione. Non avrei mai immaginato che la mia situazione avrebbe destato tanto scompiglio. Inizialmente ero contenta del risalto, anche a livello nazionale, che la mia candidatura aveva suscitato. Poi ha cominciato a darmi fastidio, ma credo di aver gestito la situazione nel migliore dei modi, senza polemiche e senza uscite scomposte. La politica è un mondo prettamente maschilista: come pensi di trovarti? Ci sono abituata. Lo è anche il calcio. Ci sono vantaggi e svantaggi. Talvolta
Corvino di cognome, non di capigliatura. Pantaleo, nome raro - come il personaggio - e dal significato incerto: l’ipotesi più convincente è quella che, mixando le parole greche “pan” e “lèon”, produce un agguerrito “tutto leone”. Un leone nella giungla del calciomercato. I tifosi viola preferiscono l’abbinamento “Cor-vino” e l’amichevole nomignolo “i’Corvo”. E’ nato a capodanno, numero uno fin dalla culla, si bea dei suoi successi e non manca di elencarli con grande cura del dettaglio. E così mette a tacere tutti. Parlano i risultati: fa affari nelle compravendite di giocatori, scopre giovani promesse, è protagonista quando si tratta di fare grandi cose con budget medio-piccoli, dai record del settore giovanile del Lecce al ciclo eccezionale della Fiorentina negli ultimi quattro anni. E Pantaleo è il numero uno anche quando, a due giornate dalla fine del campionato, si presenta in sala stampa ed evita di parlare di mercato, glissa su “Mister X”, tranquillizza i tifosi: “non
posso sentirmi coccolata, talvolta possono girare voci che non mi fanno proprio piacere. Da quanti anni segui le vicende della Fiorentina? E’ un amore sbocciato in tenera età. Tutta la mia famiglia tifa viola. Mio zio è molto legato al Bar Marisa. Quando facevo la schedina a “Quelli che il Calcio” e la Fiorentina era in serie C ero triste e arrabbiata, perché la mia squadra non veniva nemmeno nominata. Adesso ci
devono essere preoccupati per il budget ridotto: con la fantasia si può sopperire a tante cose”. La fantasia a Firenze non ci manca. Quello che manca, ancora, è il benedetto centro sportivo. E’ una questione che periodicamente torna a galla per poi sparire subito. Corvino ci tiene molto, da sempre: un centro sportivo dove prima squadra e settore giovanile stanno insieme, si allenano, preparano le gare in tranquillità. Forse è questo l’obiettivo prioritario per una squadra che vuole puntare in alto. Prima ancora del nuovo stadio e della “cittadella” (che alla fine, nel progetto Della Valle, è più commerciale che sportiva), prima ancora di un acquisto roboante. Investire sul centro sportivo significa investire seriamente sul futuro viola. Nel frattempo, fantasia e fiducia: “Noi crediamo di aver sbagliato poco in questi anni. Di più sarebbe stato difficile fare. Poi tutto è migliorabile, ma noi di questo gruppo dobbiamo fidarci”. Parola di Pantaleo, “Mister P”.
stiamo togliendo tante soddisfazioni. Un momento che ti ricorderai per sempre della tua squadra del cuore... Non riguarda nello stretto la Fiorentina, ma non potrò mai dimenticare la partita per Stefano Borgonovo. Quella sera ero in tribuna con mia mamma. È stato veramente toccante e struggente. Non potrò mai dimenticare il viso di Stefano, ma soprattutto il calore che Firenze ha dimostrato nei suoi confronti e che lui ha dimostrato a noi.
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sport
Giugno 2009
VIAGGIO NEL PALLONE. Lo storico massaggiatore, ora presidente dell’Audace Legnaia, parla del futuro del club
Mauro Zingoni, lo “stregone” che curò Baggio Lorenzo Mossani
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arlando di calcio fiorentino, impossibile non parlare di una delle società storiche di Firenze: l’Audace Legnaia. Chi ha calpestato un campo di calcio nel dopoguerra difficilmente non ha lottato sul terreno di gioco di via del Pollaiolo. “Purtroppo” per i nostalgici, quel terreno diventerà un ricordo: un nuovo campo in sintetico sorgerà dalle ceneri del rettangolo in terra. “Questo ha anche per noi un sapore agrodolce – dice Mauro Zingoni, presidente del Legnaia e storico massaggiatore fiorentino – ma dobbiamo guardare avanti. Grazie all’aiuto dell’assessore allo sport uscente Eugenio Giani avremo entro il 2010 un campo più adatto anche a ospitare le partite dei più piccoli. Sicuramente da settembre cambierà la nostra attenzione verso la scuola calcio”. Si spieghi meglio… L’Audace Legnaia è stata per molti anni un punto di riferimento per le famiglie del quartiere, poi ci siamo resi conto che alcune società ci stavano un po’ schiacciando in questo settore, quindi a partire da settembre la prima squadra, il settore giovanile e la scuola calcio saranno tre ingredienti che avranno lo stesso peso per ottenere un cocktail vincente.
Mauro Zingoni
Quali saranno i principi della vostra scuola calcio? Prima di tutto nessuna selezione, tutti hanno diritto a fare sport. Quello che c’interessa è lo spirito di aggregazione dei nostri allievi. A Legnaia dovranno crescere sia da un punto di vista calcistico che come persone che dovranno affrontare il mondo. Sicuramente staremo attenti anche a ottenere dei risultati sul campo, questo non vuol dire vincere tutte le partite. Cosa cambierà da settembre? Avremo tutte le squadre dal 2004 al 1997, prendendo tutti istruttori qualificati. L’idea forse più originale è quella di formare un Le-
gnaia Lab per i ragazzi del ’98 e del ’97, ma i dettagli non li posso svelare. Un cuoco non può suggerire gli ingredienti. Qualcuno fa il nome di Francesco Casentini come responsabile di questo progetto: solo “fantamercato”? La trattativa è in corso, ma è a buon punto. Niente di scritto. Certo che lui e il suo staff hanno lavorato bene a Ponte a Greve. Ci farebbe piacere avere con noi una persona che condivide i nostri stessi ideali. Per chi non lo conosce, chi è Alessio Zingoni? Mio figlio, il vicepresidente e uno dei migliori massaggiatori di Firenze, dulcis in fundo il futuro presidente della società. Lei è considerato una sorta di “stregone”: come fa a rimettere in piedi calciatori che prima di venire da lei non camminavano nemmeno? Il segreto è il continuo studio. Con acqua calda, aceto, bicarbonato e una patata e senza particolari medicine si devono rimettere gli sportivi in piedi. Non sono un druido di Asterix, ma solo un grande amante del mio lavoro. Si dice che anche il “Divin Codino” sia passato sotto le sue mani... E’ vero, ma come ho detto per la scuola calcio, la vera ricetta deve rimanere segreta!
PALLAVOLO. A tu per tu con Barbara Biagi
Una “Special One” per la Cpf Volley F
irenze ha attraversato una stagione difficile per quanto riguarda gli sport di squadra. Con la retrocessione dalla Serie A Dilettanti della Mabo nel basket e quella del Giunti nel rugby in A2, poteva profilarsi un 2009 disastroso per la Firenze degli “altri sport”. Non è stato così. Finalmente, il progetto nato dalle ceneri dell’ex Figurella di pallavolo ha spiccato il volo. La fenice è risorta e la bacchetta magica è stata affidata a una toscana doc, senese di nascita ma ormai fiorentina d’adozione, ovvero Barbara Biagi. Seppur giovane, la Biagi ha già portato tre anni fa il Galluzzo in B1. Stesso destino per la Cpf in questo campionato, mentre nella passata stagione si è presa un anno sabbatico vincendo il titolo regionale Under 18 a Santa Croce senza aver perso nemmeno un set. In sintesi, roba da “Special One”. Un’altra promozione conquistata: ma per lei la B1 è un punto di arrivo o di partenza? E’ sempre un punto di partenza, se fosse un punto di arrivo non avrei motivazioni e potrei smettere. Dentro di me non mi sento arrivata, devo crescere tanto. Il mio carattere resetta tutto sia dopo una promozione che dopo una retrocessione. Senza dimenticare l’esperienza e i ricordi che anche negli anni
Barbara Biagi
più difficili sono stati tanti e importanti. In questa stagione siete partiti da favoriti, ma c’è stato un momento dell’anno in cui ha temuto di non farcela? Tutte le settimane. Finché non raggiungi l’obiettivo nulla è certo nello sport. Basta una banalità per trasformare un facile successo in una sconfitta. Nella pallavolo dobbiamo procedere ‘step by step’. Quando siamo entrati matematicamente nei play-off ho detto alle ragazze che era il primo obiettivo raggiunto. Capitolo chiuso, da quel momento in poi dovevamo pensare a vincere il campionato, e così è stato, per fortuna. Ora che si è chiuso anche il secondo capitolo, sono felice. La promozione è più merito delle giocatrici o dell’allenatrice? Io non scendo in campo, le ragazze sono state fantastiche. Io devo solo cercare di schierare le ragazze secondo le loro potenzialità, cercando di farle esprimere al meglio delle loro possibilità e non sempre mi riesce. Si possono svelare i segreti e i sogni di Barbara Biagi? I segreti non si dicono, perché altrimenti non si chiamerebbero segreti, no? (sorride, ndr). Il mio sogno non è la Serie A2, perché sarebbe troppo banale come risposta, ma l’eterna giovinezza! /L.M.
sport
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VOLLEY. L’Italia affronterà gli Usa al Mandela Forum
La World League torna a Firenze L’appuntamento quando gli uomini di Andrea Anastasi faranno tappa al palasport del Campo di Marte per il terzo anno consecutivo Simone Spadaro
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Salvezza raggiunta per l’Isolotto “Per noi è come uno scudetto”
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è per il 19 giugno,
er il terzo anno consecutivo la nazionale italiana di volley fa tappa al Mandela Forum per la World League. Un po’ il caso, un po’ perché Firenze attira e sarà una delle sedi dei prossimi mondiali nel 2010, hanno facilitato questa ennesima gara in riva all’Arno dopo la rinuncia di Reggio Calabria. Venerdì 19 giugno, al palasport del Campo di Marte, gli uomini di Andrea Anastasi affronteranno gli Stati Uniti, grandi protagonisti della passata stagione quando, oltre al trionfo in World League davanti a Serbia e Russia, a Pechino si laurearono campioni olimpici battendo in finale il Brasile. Confermata Catania come sede del secondo incontro del week-end. Nella manifestazione 2009, giunta alla XX edizione, l’Italia è
CALCIO A 5. Parla mister Renzo Bellandi
stata inserita nel “pool A” insieme a Stati Uniti, Olanda e Cina. “Firenze doveva rimanere in standby quest’anno, dopo le ultime esperienze positive con il Nelson Mandela Forum gremito in occasione delle partite della nazionale – spiega il presidente toscano della Federvolley, Elio Sità – ma la defezione di Reggio Calabria ha aperto questa occasione a Firenze e, senza timore di essere smentito, posso affermare che Italia–Stati Uniti sarà la partita più importante degli ultimi anni. Sia per il blasone che per il fatto che sono campioni olimpici in carica”. Intanto, il commissario tecnico Andrea Anastasi ha già ufficializzato la lista dei 22 convocati per la World League. La novità è rappresentata da Vermiglio nel ruolo di leader. “Sarà lui il capitano della
nuova squadra, che punta a non sfigurare ai Mondiali 2010 - ha dichiarato il Ct – e questo è un anno importante perché stiamo preparando il Mondiale in casa e deve esserci un impegno importante anche da parte di noi tecnici. A 32 anni di distanza dall’unico Mondiale disputato in Italia dobbiamo essere tutti responsabili”. Un’ultima battuta, ancora con Sità, su come Firenze si sta preparando ai mondiali: “Il Comitato locale sta lavorando ormai da tempo. A latitare sono gli enti locali. In questo periodo è quasi impossibile avere interlocutori – chiosa Sità – ma, nonostante la nostra piena disponibilità, non c’è stato mai il tempo per avere un incontro per capire cosa ne pensano di questi mondiali e cosa si può fare a Firenze. Rimaniamo in attesa”.
l campionato è terminato e l’Isolotto C5 di mister Renzo Bellandi è riuscito a guadagnarsi la permanenza nel campionato di serie B. Bomber della stagione è stato Alessio Nozzoli, che è riuscito ad andare a segno per ben 27 volte. Mister Bellandi, quali sono stati i momenti più significativi di questa stagione? Tutti ci davano per spacciati e nessuno si sarebbe aspettato una salvezza con tre giornate di anticipo. Abbiamo disputato un grandissimo girone di andata, e per questo motivo non abbiamo risentito molto del calo nel girone di ritorno. Per noi è stato come vincere uno scudetto. Ci sono stati aneddoti particolari durante la stagione? E’ la nostra squadra a essere un aneddoto. Basta venire a vedere i nostri allenamenti per capirlo. C’è sempre un grande entusiasmo e tendiamo sempre a sdrammatizzare ogni evento negativo. Da parte mia, devo sempre tenere la squadra “a bada”, perché a volte voliamo troppo alto e rischiamo di perdere gli obiettivi che ci siamo prefissati. Da quando alleno l’Isolotto ne sono successe talmente tante che raccontarne soltanto una mi sembrerebbe ingiusto. Chi è stato il giocatore dell’anno? Questa squadra è stata fondata sul gruppo, ognuno di loro è un valore aggiunto. Non abbiamo la stella assoluta come invece hanno altre squadre. Posso dire comunque che l’esperienza di Sguanci è servita tantissimo, che Alessio Nozzoli sta migliorando di anno in anno in fase realizzativa, che Martinisi è uno dei mi-
Renzo Bellandi
gliori giocatori della Toscana in questo sport, che l’esperienza del nostro capitano Cioletti è stata determinante. Questo è un gruppo che va elogiato, e merita sicuramente un otto. Un giudizio su bomber Nozzoli? L’ho voluto fortemente. In questi tre anni è migliorato tantissimo e credo che abbia ancora tantissimi margini di miglioramento. Credo che possa diventare un giocatore devastante se riesce a gestire il suo carattere. La sua è stata un’ottima stagione, considerato che ha segnato la bellezza di 27 reti saltando alcune partite. Cosa si aspetta per la prossima stagione? Credo che sia prematuro parlarne. Dovremmo sederci a un tavolo insieme alla società e cercare di portare avanti questo lavoro che dura ormai da tre anni. Vorrei restare. Se ci muoviamo bene, potremmo anche diventare una delle protagoni/F.T. ste del prossimo campionato.
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Giugno 2009
Inviaci le tue lettere a
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RECUPERO CHIAVI DEL CENTRO “IL KANTIERE”, UNA PRECISAZIONE Ci rincresce apprendere dal Vostro giornale che quanto spiegato ai ragazzi dell’autogestione della Biblioteca dell’Isolotto in merito al recupero delle chiavi del Centro “Il Kantiere”, sia stato interpretato come una volontà di interruzione della collaborazione, che per altro ci ha visti attivi anche nella ridefinizione degli spazi della struttura proprio allo scopo di individuare un luogo adatto alla lettura…. In realtà il recupero delle chiavi è stata una azione necessaria agita con tutti, singoli, gruppi o associazioni allo scopo di effettuare una mappatura ed una successiva riassegnazione delle chiavi, con regolare lettera di attribuzione…. Il furto c’è stato, ma non era assolutamente nelle nostre intenzioni collegare questi eventi incresciosi alla presenza dei ragazzi della biblioteca, che per altro sappiamo con certezza non essere stati presenti al momento dell’accaduto e di cui apprezziamo la volontà, la determinazione e la motivazione. Noi facciamo però il nostro dovere, ovvero cerchiamo di gestire al meglio un luogo che riteniamo essere di tutti, con regole che talvolta possono apparire rigide…. Rinnoviamo ai ragazzi la nostra disponibilità, e li salutiamo. Il vicepresidente Cepiss Coop. Soc. Onlus Silvia Becattini (Responsabile del Kantiere)
LUNGARNO SANTA ROSA, IL PRC DICE LA SUA Spettabile redazione de “Il Reporter”, in merito all’articolo uscito sul numero aprile 2009 riguardante la situazione “degradata” del giardino di Lungarno Santa Rosa. Come gruppo Consiliare Prc Quartiere 4, abbiamo sollevato e più volte ribadito i problemi che esistono sull’area in questione con mozioni o interrogazioni. Facciamo notare che nell’articolo sono riportate dichiarazioni del vicepresidente della Società sportiva Rondinella, sig. Marco Venturini: “proprio la Rondinella proprietaria dell’area recintata adiacente del giardino, etc”. L’area citata è di proprietà comunale, solo concessa in uso alla società sportiva, e la stessa area confinante con il giardino dei bambini è da moltissimi anni abbandonata all’incuria. Gruppo Prc Quartiere 4 Ugo Fallani- Marco Fantechi
Sembrano plausibili degli avvistamenti nella via Boccaccio Alta nei giorni precedenti l’Epifania, ma purtroppo sono stati riferiti a distanza di una decina di giorni. Al momento dello smarrimento aveva una medaglietta che nel corso del tempo deve avere perso. Vi prego, anche se avete cominciato ad affezionarvi o avete dei bambini, non abbiate esitazioni: contattatemi anche se solo vi sembra che il gatto da voi raccolto possa corrispondere a questa descrizione ed anche se lo avete raccolto in tutt’altra parte della città o nei dintorni. Non sono molti i gatti neri a pelo corto. I più hanno pelo semi-lungo, o i gotoni o la coda corta, Fato, invece, sembra veramente una pantera in miniatura.A me ha fatto riaprire il cuore alla gioia, dopo anni molto tristi: se possibile ridatemi la gioia, ridatemi il mio “gattino”. Il vostro aiuto sarà generosamente ricompensato” Lettera firmata
APPELLO PER UN GATTO NERO SMARRITO ALLE CURE
UN ESEMPIO DI BUONASANITA’ Spettabile redazione, vi scrivo per raccontarvi un episodio che mi è capitato. Si sente infatti spesso parlare di malasanità, e invece quello che mi è successo mi ha fatto veramente apprezzare i nostri medici e il funzionamento dell’accoglienza ospedaliera. Qualche settimana fa, per errore, credendo di attingere da una bottiglia d’acqua, ho ingerito dell’ammoniaca. Me ne sono accorta subito e ho chiamato il 118. L’ambulanza è arrivata in pochi minuti e sono stata portata al Pronto Soccorso di Careggi. Qui sono rimasta veramente sorpresa dalla professionalità, ma anche dalla profonda umanità dello staff medico che mi ha seguita. Mi hanno fatto rapidamente accertamenti e cure del caso, sostenendomi psicologicamente e rassicurandomi. Il Pronto Soccorso era affollato, eppure sono stata seguita con estrema rapidità e attenzione. Per questo vorrei ringraziare pubblicamente la dottoressa Maria Serena Rutili e l’intera equipe del Pronto Soccorso di Careggi. Grazie davvero. Lettera firmata
Spettabile Redazione de Il Reporter, vi scrivo per pregarvi di pubblicare una lettera-appello per lo smarrimento del mio gatto nero avvenuto la vigilia dello scorso Natale a Le Cure: grazie al Vostro giornale infatti pochi anni fa una vostra lettrice ha ritrovato la sua gatta dopo molti mesi. E anch’io ho ancora la speranza di ritrovare il mio amatissimo gatto nero e pertanto lancio questo appello: chiunque avesse raccolto un giovane gatto nero a pelo corto (ora ha circa due anni), sterilizzato, snello, agilissimo e con gli arti ben sviluppati è pregato di contattare questi numeri 055 572130 e 328 0189552, infatti potrebbe trattarsi del mio gatto, Fato.
“NOVOLANDIA”, NON È TUTTO ORO QUEL CHE LUCCICA Ricevo con piacere il vostro giornale, ma devo dissentire fortemente in relazione al vostro articolo uscito nel numero di Aprile del quartiere 5: “Novolandia”. Io ed altri abitanti del quartiere abbiamo più volte sollecitato gli enti competenti perché non fa piacere a nessuno vivere in un cantiere anno dopo anno, combattendo ogni giorno con i soprusi di gente incivile che non rispetta i cartelli stradali e le regole di civile convivenza. Desidero segnalare l’invivibilità di un quartiere abbandonato a se stesso, da sempre“Area di Cantiere”. Sicuramente nessuno di noi abitanti di questa zona si aspettava, trasferendosi in un quartiere completamente nuovo e
molto ben pubblicizzato, di avere subito tutti i servizi, ma neppure di attendere tanto tempo, e con la prospettiva di aspettare ancora senza un termine preciso, e vivendo nel frattempo nell’anarchia più completa. Anche i negozi hanno notevoli problemi economici dovuti ai costi fissi elevati e scarsamente compensati dall’affluenza di clienti, tant’è che il negozio di abbigliamento ha già chiuso e il supermercato che doveva essere aperto tra via Pertini e via del Fiorino ha rinunciato all’apertura. Allo stato delle cose non abbiamo l’illuminazione stradale, la raccolta rifiuti - malgrado si paghi la relativa tassa - la pulizia strade, una regolamentazione della viabilità e della sosta, gravemente compromesse dal fatto che, non essendo ancora state consegnate le strade al Comune, ma comunque essendo le stesse accessibili in totale inosservanza dei cartelli di divieto di accesso, non è possibile neppure alla polizia municipale provvedere a sanzionare coloro che parcheggiano in ogni dove. La situazione è oltretutto aggravata dal fatto di essere considerati di fatto un quartiere “di servizio” all’Università, che mantiene le sue aree pulite e prive di traffico a nostro discapito. Fortunatamente, e solo dopo molte proteste in relazione alle nottate in bianco a causa delle feste studentesche svolte nelle strade del quartiere fino al mattino con musiche a tutto volume e con i disagi che sono comparsi più volte sui giornali cittadini, attualmente, grazie anche al tempo inclemente, siamo stati un po’ più tranquilli. Non voglio parlare in questa sede delle problematiche con l’impresa costruttrice in stretta relazione alla condizione degli stabili, già da ristrutturare malgrado siano di nuova costruzione, essendo questioni di non rilevanza nell’ambito cittadino, ma che comunque si riflettono sulla situazione generale di disagio, con continui cantieri dentro il cantiere. Abbiamo ripetutamente chiesto motivazione dello stato di abbandono, o comunque, di non veloce prosecuzione dei lavori al fine di avere una conclusione della problematica: il tutto si conclude con il solito “scarica barile” tra Immobiliare Novoli, comune di Firenze e Università, con il risultato visibile a tutti, e senza prospettive di risoluzione a breve termine, si parla di attendere ancora alcuni anni. Relativamente all’Università di Novoli: tra viale Guidoni e via Forlanini c’è il nuovo polo universitario, perché pur disponendo di un parcheggio sotterraneo sotto tutti i corpi di fabbrica (un migliaio di posti circa) gli universitari parcheggiano e lasciano cartacce e altro sui marciapiedi e in qualsiasi altro posto del nuovo quartiere San Donato? Il quartiere è stato costruito senza barriere architettoniche ma è diventato una trincea piena di blocchi di cemento uniti da catene e transenne al fine di evitare la sosta selvaggia. Il parcheggio pubblico con 5000 posti auto posto sotto il parco è sempre vuoto, non potrebbe essere fatta una convenzione migliore dell’attuale
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invia la tua segnalazione alla nostra redazione redazione@ilreporter.it UN TUNNEL PER SALVARE LE CURE Egregio Direttore, come risolvere il problema di via Jacopo Passavanti attaccata a quel breve tratto di via Madonna della Querce che conduce al Ponte alle Riffe e quindi a via Faentina e via Bolognese (come indicano 2 mega cartelli), con i residenti arrabbiati? Si tratta di una strada larga 5 metri diventata da cittadina a strada ad alta percorrenza come la Fi-Li-Pi. Rumori, incidenti, tensione? La gente è arrabbiata ma vince la rassegnazione: chiuder negozio o andarsene. Eppure ci sono anche 3 scuole vicinissime ma non c’è un passaggio pedonale rialzato, né dissuasori di velocità, né un autovelox, né un cartello che indichi di non suonare selvaggiamente perché siamo in città. Eppure a Pontassieve per evitare l’attraversamento del centro abitato l’Anas ha creato un tunnel che conduce direttamente a Rufina. Perché non fare altrettanto in via della Piazzola, magari solo senso unico in entrata sui viali che spunti alle Caldine? Un tunnel per salvare Le Cure. Lettera firmata
Gentile lettore, in effetti anche alle Cure (zona spesso considerata una sorta di oasi cittadina, cosa tra l’altro per molti aspetti vera) quello della viabilità sta diventando un problema serio. Intendiamoci: traffico impazzito e ingorghi sono purtroppo all’ordine del giorno in molte zone della città (ragion per cui un ripensamento del trasporto pubblico, a partire da una rapida conclusione dei lavori per la tramvia e dalla sua attivazione, non è più rinviabile), ma questo non vuol dire che il problema non esista e che non si debba cercare di risolverlo. Basta transitare una mattina dalle Cure per accorgersi che qualcosa non va, che via Faentina (e i residenti lo sanno bene) non è più in grado di accollarsi tutto il traffico proveniente dai comuni situati lungo la strada. Il pomeriggio stesso problema, soltanto in direzione opposta. C’è poi l’annosa questione di piazza delle Cure e del suo mercato: molte volte si è sentito parlare di una sua riprogettazione – a partire proprio dallo spostamento dei banchi nell’area dell’ex acquedotto – che tenesse conto della sempre maggiore mole di traffico che la piazza deve sostenere, ma la situazione appare ancora in fase di stallo, anche se sembra che qualcosa stia finalmente iniziando a muoversi e che un intervento in questo senso sia qualcosa in più di un’idea. In più, come da lei ricordato, nella zona ci sono (fortunatamente) molte scuole che contribuiscono però a far aumentare il traffico. L’idea della realizzazione di un tunnel per bypassare piazza delle Cure è stata, anche recentemente, proposta da alcuni come soluzione al problema del traffico, anche in concomitanza con la chiusura del passaggio a livello di via Faentina che ha aumentato il numero di auto che si riversano sulla piazza. È una soluzione certo non facilissima da realizzare, ma che può essere studiata. Serve, però, anche altro: una riorganizzazione (non ci stancheremo mai di dirlo) del trasporto pubblico che convinca anche gli automobilisti più incalliti a lasciare a casa la propria vettura, la nascita di un sistema di trasporti integrato - tra autobus e altri mezzi – realmente funzionante, e magari la creazione di parcheggi scambiatori in cui chi viene dai comuni limitrofi possa lasciare l’auto per raggiungere la propria meta con il mezzo pubblico. Altrimenti tutto rischia di diventare inutile: anche i tunnel infatti, se il numero di auto è troppo consistente, si intasano. E il risultato sarebbe solo quello di spostare il problema del traffico un po’ più in là. Matteo Francini
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Lucia Rosai GIOVANE E DISOCCUPATO, “CHE UMILIAZIONE SI PROVA” Sono un disoccupato di 31 anni, non lavoro da circa un anno, ma è dal 2005 che non ho un reddito “dignitoso”, per dignitoso intendo che mi faccia sopravvivere. Ho un diploma, buona conoscenza della lingua inglese e del computer ma questo non basta, a quanto pare. Abito a Firenze in un alloggio in affitto a 700 euro al mese diviso con un’altra persona, viviamo in 40 mq, l’alloggio è un ex fondo commerciale condonato, con tutti gli svantaggi annessi. Ho inoltrato, vista la mia condizione di svantaggio (odio questa parola!), la domanda per le case popolari al Comune di Firenze, ma sicuramente finirò al centro di una graduatoria infinita (come tutti i bandi a cui ho partecipato anche per il lavoro) senza nessun risultato concreto, non avendo 10 figli, non essendo invalido o con il tetto della casa che mi crolla addosso! Che vergogna e che umiliazione si prova come cittadino italiano, ma soprattutto come cittadino fiorentino. Finora mi sono pagato da vivere con i risparmi sudati che avevo messo da parte con enormi sacrifici e che ora sono bruciati. Se la cosa va avanti così, finirò per non poter pagare più né l’affitto, né le bollette e neanche da mangiare. Io mi chiedo: dov’è lo Stato, il Comune e chi di dovere? Come mai non si rispetta la Costituzione Italiana, che è nata proprio per tutelare queste situazioni e soprattutto queste persone? Uno Stato dove non si applicano le leggi si può definire civile? O dobbiamo rispettarle solo noi cittadini? Donato LA PROSTITUZIONE VISTA CON GLI OCCHI DI UNA MAMMA Buonasera, sono una donna di 49 anni madre di tre figli. Sono a lamentarmi per un ormai annoso problema. La prostituzione nelle strade, o meglio dappertutto, e soprattutto a qualsiasi ora. Ieri sono tornata a casa dal lavoro alle 21.30 (faccio i turni) e come al solito davanti al portone di casa mia in via Forlanini ho trovato la solita gentil donna che era già in trattative con i clienti. Da questo ne consegue che sotto casa abbiamo tutto ciò che ruota intorno alla prostituzione. Per migliorare la situazione, da qualche mese sempre accanto al mio portone hanno aperto un pub e di conseguenza i movimenti di prostitute sono aumentati. Quindi più preoccupazione per i figli che rientrano a casa la sera tardi: ho una figlia di 22 anni e un figlio di 19. Più rumori molesti in piena notte: grida e schiamazzi. Più danni: mi hanno rotto
uno specchietto dell’auto posteggiata sotto casa, per non parlare del resto. Possibile che non ci sia il sistema di far sloggiare queste persone? Possibile che si debba sopportare inermi senza possibilità di essere tutelati efficacemente?. Spero che la nuova giunta comunale farà qualcosa in tal senso. Grazie. AUTOVELOX E VELOCITÀ, ALCUNE DOMANDE Spett. redazione, avrei alcune osservazioni relative all’ “autovelox mobile”, argomento da voi affrontato sul Reporter di Fiesole con un articolo nel numero di maggio 2009. L’autovelox mobile credo venga utilizzato solo in precisi tratti di alcune strade, che fra l’altro sono stati elencati dal vice-comandante della Polizia Municipale di Fiesole, Alessandro Braschi, proprio sul Reporter di Fiesole nel numero di settembre 2008. In tali casi immagino che la scelta e la necessità da parte della Polizia Municipale di intervenire con questi strumenti, sia stata motivata da aver verificato particolari situazioni di pericolo. Si tratta probabilmente di strade dove i mezzi, non rispettando i limiti di velocità, mettono a repentaglio la salute propria e l’altrui. Per questo credo sia legittimo intervenire con l’obbiettivo di punire chi non rispetta il limite di velocità. Trovo per lo stesso motivo altrettanto giusto che ciò lo si debba fare segnalando in modo evidente la presenza di una postazione mobile di autovelox, in modo che sia garantita la sicurezza a chi viaggia anche in quelle specifiche occasioni, e non ci siano ulteriori pericoli per conducenti indisciplinati e non. Quello che conta è che i mezzi vadano alla velocità corretta, non di fare ad ogni costo le multe. Tuttavia da quello che scrivete si deduce che molte persone sarebbero rispettose del codice della strada solamente se la presenza di un autovelox mobile fosse «molto ben» segnalata dalla Polizia Municipale. In questo caso, in qualunque modo ciò venga fatto, la possibilità di far rispettare il limite di velocità, evidentemente, si limita a quelle specifiche occasioni. Le domande che rivolgo al consigliere comunale Giorgio Gasperi Campani e all’amministrazione del Comune di Fiesole sono le seguenti: perché non escludere gli autovelox mobili e installarne di fissi e ben segnalati? Non aumenterebbe la sicurezza, limiterebbe le multe, e permetterebbe ai vigili di svolgere altre mansioni? Distinti saluti, Giovanni Crescioli ERRATA CORRIGE In riferimento all’articolo “Camera (d’albergo) con vista. Sulla crisi” pubblicato su Il Reporter di maggio 2009, si precisa che il laboratorio di pelletteria all’interno dell’albergo popolare è organizzato dall’associazione di volontariato Arti Mani e non – come erroneamente riportato - dalla cooperativa Di Vittorio.
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o forse solo meglio pubblicizzata se i posti sotto l’università non fossero sufficienti (o riservati solo ai docenti)? “Novolandia”, al momento, non è l’Eden da voi pubblicizzato.
LE NA SIO E S E F T N RO E P ME N A A O ZI LET UIT P T MA OR OM RA F G IN C
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terra e cielo
Giugno 2009
L’INTERVISTA. L’enogastronomo spiega come mangiare bene risparmiando Le stelle della Maga Lula
A tavola con Beppe Bigazzi Sara Ghilardi
S
i chiama “Osti custodi” ed è l’ultimo libro che Beppe Bigazzi, il mattatore del programma Rai “La Prova del Cuoco”, ha presentato di recente a Firenze. Lo incontriamo per l’uscita del volume, un nutrito corpus con le ricette tipiche e i prodotti genuini delle locande che hanno ricevuto l’avallo del “Beppe nazionale”. I fan pendono dalle sue labbra, tra loro anche la moglie Giuseppina, fedelissima sempre in prima fila, col marito che a volte le lancia delle frecciatine sulla sua imperizia culinaria. Come sempre inflessibile, schietto, disponibile con tutti, ma pungente quando si tratta di correggere delle eresie gastronomiche, Bigazzi spiega i principi della sua battaglia per la difesa del mangiare antico, contro le numerose trappole tese al consumatore incauto. Parla dei suoi cavalli di battaglia:
Beppe Bigazzi
del fagiolo zolfino, l’originale, che è delle sue parti, nell’aretino, e che neanche a farlo a posta è un po’ come lui, capriccioso e insofferente, nella coltivazione. Cerchiamo di scoprire qualcosa in più sui segreti del Bigazzi pensiero: Non sono segreti, sono cose che la gente dovrebbe conoscere. Vorrei sapere come mai se uno va a comprare un telefonino sa tutto su quel modello, e quando va a comprare la carne magari dice: mi dà un po’ di polpa? Che non è affatto un taglio. E’ un taglio la rosa, il sottogola, il filetto, la bistecca. E’ la conoscenza che fa la differenza. In cucina si può mangiare straordinariamente bene spendendo straordinariamente poco, ma se non hai la conoscenza che cucini a fare? Come quelli che chiedono al pescivendolo se il pesce è fresco. Che dirà il negoziante? Lui vende pesce fresco per definizione...Bisogna essere in grado di riconoscerlo da soli, guardando se l’occhio è vivo, la carne è soda, i colori sono accesi. La gente che non sa le cose crede di poter decidere e invece non decide un bel niente... Tante osterie tradizionali italiane nel suo libro hanno ricevuto il bollino verde, ma come hanno fatto? Sarà stato severissimo… Ho scelto sulla base di una semplice tabellina. Ingredienti usati: olio extravergine di oliva. Non vuol dire nulla, in Italia non c’è che olio extravergine! Deve essere di un certo produttore, proveniente da un certo cultivar di olivi, franto in un certo modo. Le ricette poi non servono assolutamente a niente. Quando uno dice farina, quale? Viene per esempio dagli Stati Uniti o dal Canad,? Non la comprate! Ma lo sapete come viaggia il grano che attraversa l’Oceano? Lei è addirittura contro la spesa al supermercato, ma perché? Non andate al supermercato! Il perché mi sembra evidente: prezzi più alti, qualità inferiore.
Ariete 20 marzo • 20 aprile Siamo alle solite. Sarà la bella stagione, sarà che fa parte del vostro carattere, ma questo giugno si preannuncia con la testa fra le nuvole. Sarete distratti, più sognatori del solito, e questo potrebbe farvi commettere qualche leggerezza. Ma, vagheggiamenti a parte, il mese si concluderà col segno più, specie sotto il profilo dei rapporti sociali.
Bilancia 23 settembre • 22 ottobre Un’ottima forma fisica accentuerà in questo mese la vostra già spiccata tendenza a pavoneggiarvi e sentirvi padroni dell’universo. Ma occorre moderazione: troppa superbia finisce per infastidire chi avete intorno e per farvi dimenticare cosa conta davvero e cosa invece un po’ meno.
Toro 21 aprile • 21 maggio Signore e signori del toro, questo è il vostro momento. Approfittatene, che di mesi così era da un pezzo che non se ne vedevano. E’ un momento brillante, specie sul fronte dei sentimenti e del fascino che saprete esercitare sugli altri. Tutto sotto controllo anche sul fronte lavorativo. Insomma, è il caso di sorridere, che ve lo meritate.
Scorpione 23 ottobre • 22 novembre Siete carichi e reattivi, e questo vi consentirà di trasmettere energie positive agli altri. Avete raggiunto un ottimo equilibrio, sia in campo sentimentale che lavorativo. Proprio per questo potrete permettervi di sbilanciarvi un po’, e di mettere in conto un passo che prima vi sembrava impraticabile...
Gemelli 22 maggio • 21 giugno Portare pazienza è sempre un’ottima strategia. E questo mese sarà il caso di rispolverare tutta quelle che avete, perché l’umore altalenante vi metterà un po’ alla prova, specie in campo sentimentale. Bene invece sul lavoro, che vi servirà per distrarvi dalle beghe di cuore. Il vento cambia velocemente e anche i malumori passeranno alla svelta. Cancro 22 giugno • 22 luglio Bel periodo, dopo un po’ di arrancare adesso finalmente arriva il momento della raccolta dei frutti, che vi ripagheranno delle fatiche di questi mesi. Ottimo momento per portare in fondo un progetto lasciato nel cassetto, l’importante è unire a una sana dose di ottimismo la capacità di rimanere con i piedi per terra. Leone 23 luglio • 22 agosto Finalmente avete messo da parte la vostra maschera scorbutica e tornate a ricordarvi che il mondo è pieno di persone che meritano di essere frequentate. E allora giugno sarà il mese della socialità e delle amicizie. Sul lavoro è bene tenere gli occhi aperti, e valutare attentamente chi merita fiducia e chi no. Vergine 23 agosto • 22 settebre Pare sia giunta l’ora di provare a guardare oltre i paraocchi che ogni tanto vi impediscono di lasciarvi andare con persone che invece meriterebbero attenzione. Nuove conoscenze potrebbero portare novità positive. Allegre novità in arrivo anche per le vostre finanze, che contribuiranno a restituirvi un po’ di buonumore.
Sagittario 23 novembre • 21 dicembre E un po’ di tempo che accumulate rancori verso gli altri senza mai arrivare a un chiarimento...ecco forse giugno è il mese buono per ripulire certe zone d’ombra e provare a parlare anziché innervosirvi in solitudine. Fatto questo, il mese proseguirà in completa discesa. Capricorno 22 dicembre • 20 gennaio Sarà un mese all’insegna delle altalene umorali: tristezza ed entusiasmo si avvicenderanno alla velocità della luce. La ricetta per sopravvivere a questi sbalzi estivi è fare un profondo respirone e convincersi che è solo un momento. Sul lavoro procede tutto tranquillo, anche se avrete la tendenza a vedere problemi anche dove non ci sono. Acquario 21 gennaio • 19 febbraio Vi sentite insicuri e siete a caccia di rassicurazioni dagli altri, specie dal partner. Ma provando a fidarvi un po’ di più, di voi stessi e degli altri, la strada tornerà ad essere in discesa. Sul lavoro ci sarà qualche passeggero attrito con i colleghi, specie con qualcuno che forse avevate sopravvalutato. Pesci 20 febbraio • 19 marzo Giugno sarà una festa per la vostra anima da sognatori. Il vostro indice di creatività schizzerà alle stelle e recupererete il buon umore perduto lungo il cammino nelle ultime settimane. L’importante sarà mettere da parte certe esitazioni e insicurezze croniche, e non farsi abbattere da chi fa la voce grossa senza motivo.
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