Il reporter-Fiesole-gennaio 2010

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Il Giornale del tuo Comune 1013960

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L’INCHIESTA

PRIMO PIANO

Affiliato

GENNAIO 2010

Caro Shakespeare, ltro il problema è un altro Andrea Muzzi*

H

UNA FEBBRE DA CAVALLO Le puntate sull’ippica attirano meno, ma il vizio del gioco colpisce ancora. Intanto gli ippodromi sono a un bivio: PAGG.28-29 la svolta è in arrivo

OLIO FIESOLANO Indagine tra gli agricoltori: più attenzione alla promozione e al turismo slow PAGG.8-9

SPORT

2010, un anno all’insegna della cura del cittadino

PAG PAG.3

Quel nemico chiamato Aids

Astri

di Puliti-Ferri

È

IL PERUVIANO “VOLANTE” Lo scorso anno un inizio difficile, ora gol e assist a ripetizione: storia dell’ascesa di Juan Vargas PAG.36

una responsabilità collettiva, una di quelle cose per cui vale la pena fare un po’ di mea culpa: di Aids non si parla più. Da tempo, ormai. Come se con la fine degli anni ’90 fosse passato il pericolo, come se lo spettro di questa tremenda malattia non fosse più di questo mondo. Eppure il virus c’è ancora, eccome, anche se ora non fa più notizia. E Firenze è

diventata la terza città in Italia per numero di malati conclamati (1.159) e sieropositivi presupposti (circa 2.400). Ma la vita di chi ne è colpito, complici i preziosi progressi della medicina, va avanti: come accade a Casa Vittoria, piccola comunità, sorta di “grande famiglia”, dove ogni giorno si lotta assieme contro questa maPAGG.14-15 lattia.

IL SOGNO DELLA LUDUS La società gialloverde sta vivendo un momento d’oro. “Nessun segreto, solo divertimento” PAG.38

L’oroscopo della Maga Lula: le stelle raccontano il 2010 che ci aspetta PAGG.30-31

o letto sul giornale che lo spettacolo più rappresentato è Romeo e Giulietta. Molti ritengono che Romeo & Giulietta sia la più bella storia d’amore di tutti i tempi. Stiamo scherzando! Quella è solo una cotta fra due adolescenti! Se li lasciavano stare quei due si sarebbero mollati da soli. Io sono convinto che alla terza volta che Romeo montava sul balcone Giulietta gli diceva “Che noia Romy, sei sempre qui!”. E lo buttava di sotto. Secondo me le storie d’amore da raccontare sono quelle che durano una vita. Dove lui e lei si conoscono da bambini, crescono assieme, invecchiano assieme e solo prima di morire lei guarda lui e gli dice “Ma te chi cacchio sei!?”. Questa è la storia di una vita! Io quando sento dire che Shakespeare è un genio mi prende il nervoso! Ha scritto certe cose: essere o non essere… questo è il problema! Ma come? Avere o non avere, questo è il problema. La mattina quando uno si alza non ha il dubbio se essere o non essere, ma si chiede quale supermercato conviene di più. Questo è il problema!! Gli scrittori sono le persone meno adatte per parlare d’amore. Dante la conosceva Beatrice? No. Leopardi la conosceva Silvia? No. Dante scriveva che Beatrice era dolce e gentile. Ma chi gliel’ ha detto? Magari Beatrice la mattina si alzava e faceva dei versi mostruosi! Sarebbe come se un estraneo parlasse di mia moglie. Lo saprò io com’è fatta, no? E Manzoni? Si vede che non ci capisce niente di matrimoni, nei “Promessi Sposi” ha scritto 300 pagine solo per raccontare i preparativi. Lo sanno tutti che la cosa più bella del matrimonio è la cerimonia. Al limite scrivici un capitolo sulla lista di nozze! *Comico

CALCIO. Squadre giovanili ormai multietniche. E boom di arbitri extracomunitari

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In città si gioca (e si fischia) straniero C

hi l’avrebbe mai detto che un giorno, sui campetti di casa nostra, non si sarebbero visti solo baby calciatori di ogni nazionalità, uniti dall’amore per il pallone e dal sogno di diventare campioni, ma anche arbitri provenienti da mezzo mondo. Oggi quel giorno è arrivato, come confermano i vertici fiorentini dell’associazione italiana arbitri: “Sì, tra nostri fischietti ci sono molti stranieri, soprattutto africani, ma anche rumeni, albanesi e

spagnoli”. Succede che tanti studenti universitari, una volta arrivati in città, decidano di tentare questa “carriera”, spinti dalla passione per il calcio, dal rimborso riconosciuto ai direttori di gara e dal passaparola tra compagni di studi. E se qualcuno pensa che l’essere di pelle nera possa sottoporli a un eccessivo rischio di offese razziste, qui arriva la prima buona notizia: “In tanti anni c’è stato un solo caso clamoroso: per fortuna si dimostra più maturità a

livello dilettantistico che professionistico”, spiegano dall’Aia. La seconda buona notizia viene da coloro che in campo scendono per giocare, e non per fischiare falli o fuorigioco: dai pulcini agli juniores, ormai non c’è squadra che non abbia tra le sue fila almeno qualche straniero, con alcuni casi “estremi”. E così, allenamento dopo allenamento, partita dopo partita, i campioncini in erba imparano (anche) l’integrazione. PAGG.16-17

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Gennaio 2010

il giornale del tuo Comune

L’INIZIATIVA. Al circolo “La Pace”, ogni due settimane viene proiettato un melodramma

La musica lirica è di casa a Compiobbi

Grazie all’impegno e all’entusiasmo di Luciano Sbezzi, è nata l’iniziativa “Compiobbi all’opera”, promossa dal progetto sociale “Mai Dire Vecchio”, reso operativo dalla Società della Salute della Zona Fiorentina Nord Ovest e dalla cooperativa Silver Barbara Biondi

S

ettanta anni appena compiuti e la verve di un quindicenne. Luciano Sbezzi, ex operaio, da trent’anni residente a Compiobbi, è un signore dalla voce squillante con una grande passione, quella per la musica lirica. “La ascoltavo fin da piccolo – spiega – già a otto anni ne ero affascinato, poi a sedici sono stato la prima volta a teatro. Ero da solo perché i miei amici erano affaccendati in tutt’altre cose”. Una passione così forte da riuscire a coinvolgere gli abitanti della frazione di Fiesole in una serie di incontri dedicati al melodramma italiano. Appuntamenti, quelli con l’opera lirica al Circolo “La Pace” di Compiobbi, che continuano anche con l’anno nuovo. Il giovedì sera, a settimane alterne, da gennaio a marzo l’appuntamento delle ore 15.30 è con “Compiobbi all’opera”, una delle tante iniziative portate avanti dal progetto sociale “Mai Dire Vecchio”, reso operativo dalla Società della Salute della Zona Fiorentina Nord Ovest e dalla cooperativa Silver - in collaborazione con il Comune di Fiesole, la Misericordia di Fiesole, la Misericordia di Compiobbi, la Croce Azzurra del Girone e la Fratellanza Popolare della Valle del Mugnone. I prossimi appuntamenti in calendario sono fissati giovedì 7 gennaio con “Lucia di Lammermoor” di Gaetano Donizetti, giovedì 21 gennaio con “Il Lago dei Cigni” di Cajkovskij. Altri due appuntamenti anche nel mese di febbraio: giovedì 4, quando in programma c’è “La Vedova Allegra” di Franz Lehár, e giovedì 18 con “Otello” di Giuseppe Verdi. L’ultimo appuntamento è fissato per giovedì 4 marzo con “Carmen” di Georges Bizet. “Tutto è nato – spiega Sbezzi – perché avevo pensato con Maria Giovanna Lunghi (coordinatrice del progetto, ndr) di portare un gruppo di anziani alle prove del Teatro Comunale, ma ci sono stati problemi e allora abbiamo pensato di proiettare direttamente alcunee opere nella sala del circolo. Speravamo che venissero almeno una ventina di persone e a sorpresa, la prima volta, ne arri-

IL SERVIZIO. I più disagiati potranno usufruirne

Bonus Gas, c’è tempo ancora fino al 30 aprile L

varono sessanta. Adesso siamo sui 100 spettatori circa a proiezione”. Un grande monitor, quattro belle casse, un’acustica discreta, che non guasta mai, e il gioco è fatto. “Per selezionare ogni opera ne ascolto anche otto diverse – continua Sbezzi –. Perché sono convinto che per produrre un’opera lirica fatta bene, non siano necessari solo degli ottimi cantanti, ma anche una buona regia, una buona coreografia e un ottimo direttore d’orchestra. E’ tutto un lavoro d’equipe”. Dieci giorni prima di ogni appuntamento Luciano comincia a distribuire la trama dell’opera che verrà proiettata in alcuni dei luoghi strategici del paese, “così la gente ha il tempo di leggerla”. Gli appuntamenti con “Compiobbi all’opera” sono partiti nel gennaio del 2009 e la prima stagione, durata fino a marzo, ha visto a ogni pomeriggio un crescendo di pubblico. Più di cento gli spettatori

Ho amato l’opera fin da quando ero bambino. A otto anni ho iniziato ad ascoltarla e a 16 sono stato per la prima volta a teatro che ogni volta si fanno trascinare dalle grandi opere accuratamente scelte da Sbezzi per l’occasione. Un successo che si è riconfermato negli ultimi incontri della stagione 2009 e che ha tutte le carte per continuare nel suo successo anche nel 2010. “Gli incontri sono fissati una volta ogni due settimane in modo da far “riposare” la testa delle persone – continua Sbezzi ridendo -. Però di recente ho pensato: perché non proiettare nei giovedì di “vuoto” la Divina Commedia letta da Roberto Benigni? Magari tre canti per volta. Ho già in mente alcune date ma devo ancora confrontarle col calendario del circolo”.

e spese per le forniture aumentano richiedere il bonus sociale per l’enera dismisura e sono sempre di più gia elettrica, presentando apposita dole persone che fanno fatica a pagare manda e documentazione in Comune. le bollette ogni bimestre. Per prestare Il bonus sociale è un’agevolazione insoccorso a chi non ce la fa, arriva il bo- trodotta dal Governo nel 2007 per sonus gas. E’ ancora possibile presentare stenere la spesa elettrica delle famiglie all’Urp, Ufficio relazioni col pubblico in condizione di disagio economico e (via Portigiani, 3), la domanda per delle famiglie presso le quali vive un accedere al servizio. Il Bonus Gas è soggetto in gravi condizioni di salute. l’agevolazione della spesa sostenuta I requisiti di ammissibilità al bonus dai clienti domestici per la fornitura sono: disagio economico - con un reddi gas naturale. La misura è stata in- dito annuo uguale o inferiore a 7.500 trodotta dal Ministero dello Sviluppo euro Isee, oppure a 20.000 euro Isee economico secondo modalità definite per le famiglie con 4 o più figli a caridall’Autorità per l’energia elettrica e il co e/o disagio fisico, con uno dei comgas (delibera ARG/gas 8809) per dare ponenti del nucleo familiare in gravi sostegno ad alcune categorie economi- condizioni di salute tali da richiedere camente disagiate. Avranno accesso l’utilizzo delle apparecchiature elettromedicali al Bonus necessarie Gas (per la Potranno accedervi i clienti alla loro fornitura esistenza nell’abiche non percepiscono più in vita. In tazione di di 7.500 euro l’anno entrambi i residenza) e le famiglie numerose casi di dii clienti docon reddito basso sagio è la mestici con prima diindicatore scriminanISEE non superiore a 7.500 euro, ovvero che non te. I primi a poter richiedere il bonus percepiscono un reddito annuo supe- sono quindi i soggetti che rispondono riore ai 7500 euro, nonché le famiglie a questo profilo. Il primo requisito da numerose (4 o più figli a carico) con verificare è la compatibilità della proISEE non superiore a 20.000 euro. pria dichiarazione dei redditi con il Sono quindi confermati gli stessi para- modello Isee. Per avere informazioni metri economici stabiliti per accedere ci si può rivolgere all’ufficio relazioal Bonus Energia per disagio econo- ni col pubblico del Comune o, i più mico. Per le domande presentate entro tecnologici, potranno trovare tutte le il 30 aprile 2010, il bonus avrà valore informazioni necessarie sul sito interretroattivo al 1 gennaio 2009. Si ricor- net: www.bonusenergia.anci.it/?q=in/B.B. da, inoltre, che è attiva la possibilità di arrivo-il-bonus-gas.


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Fiesole

I PROGETTI. Cosa è stato fatto e cosa c’è da fare. Alla scoperta dei servizi offerti dal Comune

Prendersi cura dei fiesolani a 360 gradi LE NOVITÀ

Dall’offerta per gli anziani alle iniziative

Guardia medica in paese e anziani a Poggio Sereno

per disabili, minorenni e adulti problematici.

Per ogni nuovo progetto che prende vita sul territorio comunale, ce ne sono altrettanti che cambiano e si modificano nel corso del tempo, andando a migliorare i servizi già esistenti nell’area fiesolana. Primo fra i nuovi interventi c’è il previsto spostamento (i tempi non sono ancora stati stabiliti ma quasi sicuramente avverrà nel mese di gennaio) del servizio di guardia medica da Camerata a Fiesole, nei locali della Misericordia (via Marini, 7). “Mi sembra un atto dovuto – ha commentato l’assessore Taras – non si può pensare che una persona, magari anziana e in difficoltà, in una situazione di emergenza debba arrivare fino all’ospedale di Camerata”. La seconda novità riguarda la chiusura dell’ospedale di comunità a Camerata, che comporta lo spostamento dei pazienti anziani ricoverati nella casa di cura Poggio Sereno (via Benedetto da Maiano, 14).

L’assessore alla sanità spiega quali sono i suoi obiettivi Ludovica V. Zarrilli

P

rendersi cura del cittadino prestandogli attenzioni e ascoltando le sue esigenze. Questi sono gli obiettivi primari di Margherita Taras, assessore alla sanità del comune di Fiesole, che ha accompagnato il Reporter in un viaggio attraverso i progetti sociosanitari, per scoprire cosa è stato fatto e cosa c’è ancora da fare. “Nel 2009 abbiamo messo in pratica molti progetti insieme alla Società della salute – ha spiegato Taras –. Sono andati bene, anche se non si può pensare che sia tutto rose e fiori”. Nell’anno appena trascorso il comune, insieme alla Società della salute (Fiesole fa parte della società ed è inquadrato nell’area Firenze Nord ovest insieme ai comuni di Sesto Fiorentino, Scandicci, Signa, Lastra a Signa, Calenzano, Vaglia e Campi Bisenzio ), ha investito e portato avanti numerose iniziative rivolte a precise categorie di cittadini, per l’esattezza anziani, minori, portatori di handicap e adulti indigenti. “Abbiamo ripresentato ad ottobre i progetti finanziati dalla Società della salute – ha continuato Taras - perché è nostra intenzione portarli avanti sviluppandoli ancora, ma probabilmente non si avranno risposte prima di qualche mese. Nel frattempo chi ci ha lavorato, continuerà a farlo ancora per garantire al servizio di non interrompersi, ma lo farà solo grazie al suo buon cuore”. Per ognuna delle tipologie di cittadino coinvolte, sono state predisposti servizi ad hoc, per intervenire sul cittadino aiutandolo e responsabilizzandolo. Come il progetto Flash, dedicato ai minorenni, che vede attiva sul territorio una squadra di persone che avvicina i ragazzi nei luoghi di aggregazione e cerca di parlarci facendo prevenzione e informazione (info: www.myspace.com/camperflash). “Sono dei buoni strumenti – continua l’assessore – ma sicuramente perfezionabili. A volte ci sono difficoltà economiche da parte dell’amministrazione, altre volte la tempistica non funziona. Stiamo testando un buon modo di lavorare insieme alla Società della salute, ma questo è ancora un banco di prova, sicuramente possiamo fare di meglio”. Per

gli anziani sono attivi da tempo diversi, tarati su tipologie di problemi altrettanto differenziate. Come l’iniziativa “Mai dire vecchio”, che coinvolge gli anziani in un percorso di socializzazione e inserimento, oppure i servizi di accompagnamento alle persone più avanti con l’età e di conseguenza più fragili. Altro capitolo è quello che riguarda i disabili, per i quali viene fornita assistenza, vengono organizzate vacanze, centri di socializzazione e percorsi di inserimento lavorativo, come

Il Reporter è un periodico di 8 edizioni che mensilmente viene distribuito da in 198.200 copie

tarie che sono indispensabili per la buona riuscita dei progetti – continua l’assessore –. Poi abbiamo in cantiere il progetto “Fiesole misurata” che andrà avanti tutto l’anno e che garantirà il monitoraggio di 993 anziani con più di 65 anni soggetti a ipertensione. Inoltre dovrebbero cominciare presto i corsi pre e post partum destinati a chi sta per diventare o è appena diventata mamma. Ma non ci fermeremo qui. Vogliamo garantire la cura del cittadino a trecentosessanta gradi ”.

L’APPUNTAMENTO Parte alla fine di gennaio il ciclo di incontri “Il paziente al Centro”

Cibo, salute e inestetismi: se ne parla alle Caldine

I

l Paziente al Centro, così si chiama l’iniziativa che ha l’obiettivo di informare, promuovere e sensibilizzare la cittadinanza sul tema della salute e del benessere in modo da rendere il pubblico consapevole circa il proprio diritto alla salute e al benessere, che va esercitato e difeso. Iniziativa nata da un’idea di Emy Narbone, naturopata energetica, e coordinata dalla stessa esperta, sarà realizzata grazie alla sinergia con la Fratellanza Popolare della Valle del Mugnone, il Comune di Fiesole e valenti professionisti della salute. Alimentazione e intolleranze, salute della donna, inestetismi. Saranno questi i temi de-

Il Reporter di Fiesole raggiunge 6025 famiglie nel Comune di Fiesole. Copia in abbonamento postale

avviene, ad esempio, nella cooperativa che gestisce il progetto Altremani e come avviene nel portierato del comune, dove sono impiegati ragazzi disabili. “Sono a favore dell’inserimento di queste persone – spiega Taras – purché si tratti di un inserimento costruttivo, che li responsabilizzi e li aiuti a inserirsi in un tessuto sociale”. E per il 2010 cosa bolle in pentola? “Innanzitutto desidereremmo consolidare il rapporto già ottimo con il terzo settore e le associazioni volon-

Editore e Concessionaria Pubblicitaria: Web&Press Edizioni s.r.l. Direzione ed amministrazione: via Kassel 17- 50126 Firenze tel. 848.80.88.68 Direttore Responsabile: Matteo Francini Service editoriale e grafico: Tabloid soc.coop., Firenze (FI) scrivimi@ilreporter.it

gli incontri - gratuiti e aperti a tutti i cittadini – che si terranno da gennaio a maggio alla Fratellanza Popolare della Valle del Mugnone. Gli incontri si suddividono in tre cicli: il primo affronterà il tema alimentazione e salute, nel secondo sarà la donna al centro dell’interesse – dalla pubertà alla menopausa - infine saranno gli inestetismi – causati da obesità e invecchiamento - l’argomento che chiuderà la serie di incontri. La prima data con “Il Paziente al Centro” è fissata per sabato 23 gennaio, quando la gastroenterologa Ilaria Giangrandi affronterà il tema “Alimentazione e Benessere quale protezione dalle

Stampato da Rotopress International, Loreto (AN) Periodico d’informazione locale Anno IV n.5 del 4 gennaio 2009 N°reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10€

Associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

malattie”. L’incontro successivo si terrà sabato 30 gennaio con “Intolleranza e Attacchi di panico. Sintomi, cause e trattamenti”, sviluppato da Emy Narbone insieme alla psicoterapeuta Sonia Parodi. Gli incontri prevedono una parte dove è lasciato spazio alle domande del pubblico. Gli appuntamenti si svolgeranno nei locali della Fratellanza Popolare della Valle del Mugnone (piazza dei Mezzadri, 7 - Caldine) dalle ore 16 fino alle ore 18. A chi fosse interessato a partecipare all’iniziativa “Il Paziente al Centro” è consigliato prenotare telefonicamente al numero 055549166. /C.G.

Dati non raccolti presso l’interessato Si informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs 196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), il consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg 196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili, sono raccolti e trattati da Web&Press s.r.l., al solo fine dell’invio presso la Sua residenza del periodico gratuito “il Reporter”. Il responsabile del trattamento è Web&Press s.r.l. Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in contemporanea la sospensione dell’invio della sua copia esercitando l’art. 7 scrivendo a Web&Press via Kassel 17 50126 Firenze.


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Gennaio 2010

il giornale del tuo Comune

IL PROGETTO. A Pian di Mugnone cresce la cooperativa che dà lavoro agli svantaggiati

Il laboratorio creativo e solidale Oggetti in carta e complementi d’arredo tutti realizzati con scarti di produzione industriale grazie all’abilità di lavoratori svantaggiati. E’ così che nasce a Fiesole il laboratorio AltreMani Barbara Biondi

C

osa succede se si prende un pezzo di stoffa industriale, della carta da buttare o degli avanzi di legno e corda e si mettono in mano a lavoratori svantaggiati? Succede il miracolo del laboratorio artigianale AltreMani, associazione che dal 2008 dà lavoro a persone in difficoltà realizzando oggetti d’uso quotidiano da scarti di produzione industriale. E’ così che quel pezzo di stoffa si trasforma in un cuscino, che la car-

ta da buttare diventa un’agenda o un album fotografico, le eccedenze di legno e corda si trasformano in paraventi e pannelli. Con questi metodi di recupero il laboratorio artigianale di Fiesole AltreMani, che nasce e cresce a Pian di Mugnone, realizza prodotti di qualità rispettando l’ambiente, il tutto nel contesto di un progetto sociale di inserimento lavorativo. AltreMani, infatti, produce prodotti secondo due criteri: i materiali impiegati sono eco compatibili e fanno

parte di eccedenze di lavorazione industriale e il processo produttivo coinvolge lavoratori svantaggiati (ad esempio extracomunitari, cassintegrati, ex detenuti e tutte quelle persone che in settori diversi trovano difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro). Questi lavoratori sono stati inseriti in un percorso propedeutico, attentamente monitorato, che rende possibile l’apprendimento graduale delle mansioni necessarie alla realizzazione del prodotto. Tutte queste fasi avvengono sotto la supervisione di un responsabile della produzione che si occupa anche della direzione artistica delle linee di prodotto. Attualmente il laboratorio AltreMani occupa in forma stabile tre persone, due delle quali appartenenti alle categorie svantaggiate. Sono inoltre in supporto alla produzione tre persone in inserimento socio-terapeutico e terapeutico-riabilitativo. Inoltre, nei periodi di picco di produzione, il laboratorio attinge personale dall’adiacente laboratorio di rilegatura e restauro libri, dove lavorano otto persone, di cui tre svantaggiate e due in inserimento socioterapeutico. Tutto nasce nel 2007 quando la cooperativa Socialeinrete investe in un laboratorio di legatoria e restauro libri in precedenza gestito da una cooperativa sociale fallita. La cooperativa si era a suo tempo fatta carico di macchinari, attrezzature e – soprattutto – aveva ricollocato a tempo indeterminato sei soci lavoratori (di cui tre svantaggiati). Per risollevare le sorti dell’attività di legatoria i soci avevano pensato di introdurre una linea di produzione di articoli di car-

totecnica (agende, album fotografici, rubriche, ecc.) caratterizzata dalla qualità del prodotto e dal coinvolgimento di lavoratori in difficoltà. Agli inizi del 2008 prende il via l’idea di creare un marchio in grado di concretizzare questo progetto, unendo ai

prodotti derivati dalla carta, la nuova linea di complementi d’arredo, le cui caratteristiche segnassero una continuità di design con la cartotecnica. I prodotti di AltreMani si possono acquistare anche online sul sito www. altremani.org

Uno dei ragazzi nel laboratorio

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Fiesole

IL LIBRO. Mario Cantini racconta Fiesole attraverso un curioso e ricercatissimo stradario

Una storia raccontata strada per strada Il volume analizza e spiega nei dettagli l’origine e la collocazione geografica di ogni via. Dalle più antiche a quelle nate di recente Caterina Gentileschi

I

l paese visto da una prospettiva inusuale, quella del reticolo di vie che lo compongono e che partecipano alla costruzione della storia del luogo, come se fosse un grande puzzle senza schema. Sembra nascere da una profonda curiosità e da un amore incondizionato per Fiesole il libro di Mario Cantini “Le strade di Fiesole” (Edizioni Polistampa) che analizza e racconta con precisione maniacale strada per strada, vicolo per vicolo, le vicende fiesolane, i cambiamenti, le intestazioni, i personaggi che ne hanno attraversato la storia. E poi “I nomi delle persone, degli artisti, dei proprietari terrieri, dei combattenti, dei martiri della Resistenza, dei sacerdoti, degli studiosi – si legge nella presentazione al libro, scritta dal sindaco di Fiesole Fabio Incatasciato insieme al vicesindaco Giancarlo Gamannossi – che oggi leggiamo su una targa e che portano con sé un pezzo fondamentale della nostra identità. Questo volume ci restituisce la voglia e la

passione di essere fiesolani, ma darà anche a tutti la dimensione del peso e della forza della nostra storia”. Quello di Mario Cantini è una specie di atlante, che accompagna il visitatore alla ricerca di racconto nascosto dietro targhe sbiadite e cartelli su cui sono impressi nomi di personaggi di cui a volte si stenta a ricordare l’identità. Cantini li ripresenta a uno a uno, indicando l’origine della denominazione e le eventuali denominazioni precedenti, la collocazione geografica e la motivazione del nome abbinato al luogo. Si scopre come “l’assegnazione del nome alle vie e alle piazze avveniva – spiega l’autore – tramite un atto deliberativo che poteva riguardare una o più strade”. Leggendo ad uno ad uno, in ordine alfabetico, i nomi riportati si imparano cose curiose, si risolvono enigmi che altrimenti si sarebbero rimandati senza mai scioglierli del tutto, come ad esempio quello sull’origine del nome di via dell’Acquinvogliolo (vecchio tratto di via Bosconi). Si legge

Via Peschiera all’incrocio con via Aretina (foto tratta dal libro “Le strade di Fiesole”)

nel libro: “Pare avere un significato onomatopeico con riferimento al gorgoglio dell’acqua della vicina sorgente, nota ed utilizzata fin dal tempo dei romani” oppure la graziosa via delle lucciole, che si chiama così forse per via degli insetti o forse per l’“erba lucciola”, comune-

mente detta “erba serpentina”. E ancora, c’è via della polveriera, chiamata così a memoria di un deposito di munizioni, e via degli scalpellini, che ricorda i tanti lavoratori che nei secoli sono stati attivi nelle cave di Maiano. Un viaggio consigliato nel tempo e nella vita di Fiesole.

L’INIZIATIVA. Le cene galeotte sono un modo per dare un’occasione ai carcerati e aiutare i Paesi poveri

Fare beneficenza, gomito a gomito con i detenuti I

l carcere è un luogo decisamente insolito dove consumare una cena. Il ricavato della “Cena Galeotta” del 22 Gennaio, manifestazione a scopo benefico promossa da Unicoop in collaborazione col Ministero della Giustizia e Slow Food verrà devoluto alla diocesi di Fiesole che a sua volta la devolverà alla Palestina. Ai fornelli, lo chef Gori del ristorante da Burde di Firenze. Ma per capire di cosa si tratta bisogna fare un salto all’indietro. Il penitenziario di Volterra è una

Il ricavato dell’appuntamento del 22 gennaio sarà devoluto alla diocesi di Fiesole

struttura particolare: la Rocca Vecchia fu fatta costruire nel 1342 dal duca d’Atene Gualtieri di Brenne, all’epoca governatore di Firenze; poi Lorenzo de’ Medici la restaurò tra il 1472 e il 1475. Insomma, più che un carcere sembra un castello. Un castello blindato però, dove da un paio d’anni circa 30 detenuti sono impegnati nelle “Cene galeotte”, un’iniziativa che una volta al mese vede arrivare a tavola, nella cappella sconsacrata del carcere, un centinaio di ospiti esterni. Un menù di prima categoria, tutto rigorosamente preparato e servito dai detenuti sotto la supervisione di uno chef professionista. E così si riesce (con successo) in un duplice intento: recuperare i detenuti ed aiutare i paesi del Terzo mondo grazie all’incasso. A Volterra i reclusi sono quasi tutti italiani, solo il 20% è straniero, e qui ci arriva solo chi ha una pena definitiva da scontare e chi, anche per meriti di condotta, vuole frequentare la scuola per geometra e riuscire a vedere uno sprazzo di

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luce in fondo al tunnel della galera. Pene dure, alcune durissime, molti sono giovani sorridenti, educati e, come spesso succede in carcere, sono «tutti innocenti». Nel 1989, in visita alla Fortezza, è arrivato addirittura Papa Wojtyla. Le parole Giovanni Paolo II sono rimaste impresse su una targa di marmo all’uscita del carcere. Un istituto di pena modello, ma con regole ferree: ci si può addirittura cucinare in cella con un fornellino da campeggio durante le visite dei familiari, giocare a tennis e leggere a profusione. Un appuntamento unico che nella scorsa edizione ha permesso a circa ottocento persone di vivere un’esperienza emozionante e formativa come quella di entrare in un carcere e avvicinarsi ai detenuti. Come accaduto per gli oltre 25.000 euro della passata stagione, il denaro raccolto sarà impiegato in progetti di solidarietà in otto paesi del Sud del mondo: Brasile, Burkina Faso, Camerun, Filippine, India, Libano, Palestina e Perù. /B.B.

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Pensioni: anno nuovo , importi vecchi Anche le pensionate ed i pensionati di Fiesole si sono resi conto che le loro pensioni sono aumentate soltanto di pochi euro. Le pensioni minime, per sempio, sono aumentate di € 2,77: da € 458,20 a € 460,97. Questi 2euro e 77 centesimi non coprono nemmeno l’aumento di pane, pasta, latte. A gennaio le pensionate ed i pensionati fi Fiesole si sono accorti di una trattenuta in più. 1077514

Continuiamo a chiedere con più forza di abbassare le tesse ai pensionati per recuperare il reale potere d’acquisto. Vieni nelle nostre sedi a far controllare la tua pensione! Vieni nelle nostre sedi SPI: dai più forza alle nostre richieste LE NOSTRE SEDI FIESOLE Via Bozzolini,32 Orari apertura: Martedì, Mercoledì, Venerdì dalle 9,30 alle 12,00 Giovedì dalle 15,00 alle 16,30 GIRONE (c/o la Casa del Popolo) Orari apertura: Martedì dalle 15 alle 16

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Gennaio 2010

il giornale del tuo Comune

NON TUTTI SANNO CHE... Alle porte del paese si trova il prestigioso centro studi dell’Università

Harvard si sposta sulle colline fiesolane Barbara Biondi

Il centro si trova all’interno di Villa I Tatti, suggestivo complesso che lo storico dell’arte Berenson lasciò in eredità all’ateneo statunitense

A

chi non è capitato di vedere l’Università di Harvard in qualche film americano? Sono centinaia le pellicole girate tra le mura dell’istituto universitario più famoso d’America, alle porte di Boston, dove hanno studiato ben 7 presidenti degli Stati Uniti tra cui Theodore Roosevelt, John Kennedy, George Bush e non da ultimo, l’attuale presidente Barak Obama. Ma, qualcuno potrebbe pensare, qual è il legame che unisce una delle università più celebri e acclamate del mondo e il comune di Fiesole? In realtà è più forte di quanto si possa pensare, perché è proprio nella cornice idilliaca di via di Vincigliata, a pochi chilometri dall’abitato, che si trova il Centro di storia del Rinascimento Italiano dell’università americana, ed è qui che tutti gli anni si ritrovano fior di studiosi per portare avanti le loro ricerche. A onor del vero, i cugini statunitensi non avrebbero potuto scegliere location migliore per il dipartimento di studi sul

La Harvard University a Cambridge, Massachussets

STUDIO ODONTOIATRICO Dott.ssa Elisabetta Farnararo • Laureata presso l’Università di Firenze in odontoiatria e protesi dentaria nel 1989 • Master specializzazione in endodonzia dal Dott. Arnaldo Castellucci • LESIONI TRAUMATICHE DEI DENTI Tali lesioni sono molto frequenti nei bambini in eta’ scolare; giocando, facendo sport ecc può accadere che il bambino subisca una lesione. I traumi piu’ frequenti sono fratture coronali semplici e complesse (con esposizione del nervo); i denti interessati sono spesso gli incisivi sup/inf ed un fattore predisponente è la protrusione dentale (denti in fuori).

dentista provvederà poi a riattaccare il frammento. Il dente va controllato periodicamente per valutarne la vitalità, funzionalità e presenza di eventuali discromie Altre fratture meno gravi consistono in scheggiature dello smalto a livello dei bordi incisivi e la terapia va dalla semplice levigatura alla piccola ricostruzione con materiale estetico.

COME RISOLVERE IL PROBLEMA? - ricostruzione con materiale estetico - reincollaggio del frammento coronale:il frammento recuperato va trattato e conservato in modo ottimale ossia prima lavato con acqua corrente e poi messo in un contenitore con soluzione fisiologica o anche latte; il

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Rinascimento: a due passi da Firenze, ma immerso nella quiete delle colline e con una vista spettacolare sulla città, il Centro studi si trova all’interno di villa I Tatti, meraviglioso complesso lasciato in eredità all’istituto universitario dal famoso critico e storico dell’arte Bernard Berenson, che insieme alle mura, lasciò agli amanti del bello anche la biblioteca, la fototeca e un’importante collezione d’arte risalente ai secoli XIV, XV e XVI. In realtà la storia della villa affonda le sue radici in un passato molto più lontano. Fonti storiche documentate, testimoniano l’appartenenza della villa alla famiglia Zati già all’ inizio del Cinquecento, famiglia che la cedette nel 1563 a Giulio d’Alessandro del Caccia, e solo dopo diversi passaggi di proprietà, arrivò a Berenson all’inizio del XX secolo e rimase di proprietà dello storico fino alla sua morte alla fine degli anni Cinquanta, momento in cui passò sotto la giurisdizione della Harvard University. Nel 1909 Berenson e sua moglie Mary ingaggiarono l’architetto inglese Cencil Pinset e il suo allievo Geoeffrey Scott per ristrutturare la villa e modificare in parte il giardino. I due padroni di casa, che avevano le idee molto chiare riguardo a come doveva apparire l’interno e l’esterno della loro abitazione, non si fecero molti scrupoli nel chiedere agli architetti di modificare il progetto secondo le loro esigenze. Oggi l’aspetto della villa è identico a quello pensato da Berenson all’inizio del secolo. L’incredibile biblioteca, che è andata ampliandosi nel corso degli anni, contava già alla fine degli anni Cinquanta circa 160mila volumi (di cui molti manoscritti rari di epoca medievale e rinascimentale), mentre la fototeca conta più di 300mila fotografie, molte delle quali erano state collezionate dallo stesso Berenson, tra la fine dell’Ottocento e la metà del Novecento.

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L'Associazione ebbe la sua prima costituzione nel 1872 ad opera di reduci, così come per tutte le altre Fratellanze Militari, che numerose furono in Italia ed oggi tutte estintesi. Prese il nome di Fratellanza Militare Italiana e poi di Vittorio Emanuele II; la sua costituzione ufficiale si ebbe solo nel 1876, negli attuali locali di S. Maria Novella che erano stati requisiti alla Chiesa a seguito delle " Leggi Napoleoniche ". Nei primissimi anni, la Fratellanza Militare, ebbe come finalità il mutuo soccorso tra gli aderenti e solo nel 1878 si costituì all'interno la " Compagnia Volontaria di Pubblica Assistenza " per portare aiuto ai diseredati e agli infortunati. Una Compagnia Volontaria, organizzata militarmente, dove i Militi Volontari eseguivano oltre che l'assistenza agli ammalati, il soccorso, ed esercitazioni periodiche che oggi potremmo definire Protezione Civile. Dal volontariato di guerra, per l'Indipendenza, al Volontariato di pace; la solidarietà e gli ideali, sorti in guerra, trasmessi alle popolazioni civili in pace. Si era ai primi albori dell'assistenza laica, che si potrebbe tradurre in: " non più carità, ma solidarietà " . E la solidarietà non poteva essere solo appannaggio dei reduci e così si aprì a tutti coloro, uomini e don-

La P.A. Fratellanza Militare è attiva sul territorio fiorentino con tre sedi operative: Piazza S. Maria Novella, Piazza San Salvi e Via S. Agostino. Ad oggi conta circa 11.000 soci, 800 volontari attivi e svolge circa 31.000 servizi all’anno. I Servizi che l’Associazione è in grado di offrire alla cittadinanza sono:

SERVIZIO DI AMBULANZA L'attività di trasporto degli infortunati e' tra le più tradizionali, oggi si avvale di moderni mezzi che hanno la loro base di partenza dalle tre sedi dell'Associazione. I Volontari si alternano nelle 24 ore per coprire i turni ed essere sempre disponibili alle richieste della popolazione. I trasporti con ambulanza avvengono in città, ma anche da e per altre città e paesi europei. Il servizio e' da sempre gratuito in città, mentre per altre località, vi sono agevolazioni per gli associati; - assistenza sanitaria: In occasione di importanti eventi sportivi od artistici che richiamano un numero elevato di spettatori, i Militi Volonatri organizzano sul luogo, dei coordinamenti di assistenza con ambulanze, medici, squadre ed Attrezzature per la protezione degli spettatori. La priu' frequente e' l'assistenza sanitaria allo Stadio Comunale, ma anche in occasione di concerti o raduni di vario genere. Un'organizzazione capillare, efficiente, che e' diretta da Militi di esperienza e responsabilità; - servizi sociali: trasporto con autovetture o furgoni attrezzati di dializzati, portatori di handicap e persone anziane. Assistenza domiciliare per persone anziane e disabili.

PROTEZIONE CIVILE Il gruppo di protezione civile nato nel 1908 è in grado di intervenire in ogni circostanza calamitosa con attrezzature e mezzi adeguati (supporto logistico con montaggio tende, illumina-

ne, che sentivano gli ideali di " fratellanza " , contribuendo così ad allargare le attività della Fratellanza Militare. Con la guerra di liberazione, le file dei Militi Volontari si assottigliarono e difficile fu l'opera di riorganizzazione della Pubblica Assistenza, alcune ambulanze furono requisite dai tedeschi, mentre una fu completamente smontata dai Militi autisti per sottrarla alla requisizione. Gli anni '50 e '60 videro un notevole sviluppo, ma un grave fatto colpì la città: l'alluvione e la Fratellanza Militare ne fu colpita duramente. I mezzi, le attrezzature, la sede, l'archivio ebbero danni ingenti e solo grazie alla generosità dei fiorentini e all'opera dei Militi Volontari che risollevarono le sorti dell'Associazione fu possibile tornare ad essere una Pubblica Assistenza operativa e attenta ai bisogni dei cittadini. Ma la Fratellanza Militare non ha svolto nel corso degli anni solo assistenza e soccorso: sono da ricordare le Scuole Professionali Domenicali, che furono rilevate dall'Associazione di Reduci delle Patrie Battaglie che svolsero per decenni un'opera educativa e di formazione professionale; la biblioteca, il corpo bandistico, il gruppo smassatori. In 133 anni di Fratellanza Militare a Firenze, in ogni

zione tramite torri faro, impiego di pompe idrovore negli allagamenti). Inoltre svolge attività di ricerca persone disperse, servizio d’ordine, viabilità e logistico per eventi sportivi, manifestazioni, concerti ecc…

DONATORI SANGUE il gruppo dei donatori sangue è sempre molto attivo all’interno della nostra associazione per sensibilizzare i soci e non alla donazione del sangue. Sono migliaia i flaconi di sangue che i donatori della fratellanza hanno donato ai centri trasfusionali ospedalieri. e' anche un modo per sottoporsi periodicamente ad accertamenti diagnostici e soprattutto di essere sensibili ad un problema sociale che solo con la disponibilità verso gli altri si puo' affrontare concretamente;

ONORANZE FUNEBRI E CREMAZIONE E' un'attività , che si avvale di personale specifico e qualificato. Si occupa di tutti gli adempimenti relativi alla morte; e' un settore che e' improntato con una logica sociale e di servizio.Siamo in grado di effettuare qualsiasi servizio funerario per le diverse esigenze e possibilità dei nostri soci, ponendo sempre in rilievo in un momento così delicato la discrezione.

POLIAMBULATORIO Nel nostro ambulatorio vengono effettuate visite specialistiche di ogni genere e sono dotati delle più moderne attrezzature per ogni tipo di indagine medica. Presso la struttura ambulatoriale vengono effettuati eco color doppler arteriosi e venosi agli arti inferiori e superiori; eco color doppler carotidei e vertebrali, ecocardio, holter pressori e cardiaci, visite con elettrocardiogrammi, ecografie pelviche e transvaginali, ecografie addome superiore, addome inferiore e addome completo ed ecografie

vicenda dolorosa o gioiosa che ha coinvolto la città e i sui abitanti, i Militi Volontari sono stati sempre pronti a rispondere con il principio altruistico della solidarietà. La Fratellanza Militare deve molto a Firenze, ai sui cittadini, ai propri associati, ai propri Militi Volontari, questo legame è vivo da 133 anni, ed è di questo che bisogna rendere merito! In 133 anni di Fratellanza Militare a Firenze, in ogni vicenda dolorosa o gioiosa che ha coinvolto la città e i sui abitanti, i Militi Volontari sono stati sempre pronti a rispondere con il principio altruistico della solidarietà. La Fratellanza Militare è una istituzione che non ha finalità di lucro; gli associati, i volontari, i dirigenti, non percepiscono nessun rimborso od altro, sotto diversa forma. Tutti i proventi ed i costi sono illustrati ai soci e i bilanci sono pubblici, le risorse vengono reinvestite nell'attività dell'Associazione per potenziarle, per dare dei servizi sempre migliori alla gente. L'Associazione vive con le quote dei soci, con le donazioni, con i contributi legati ad alcune convenzioni. Per sostenere la Fratellanza Militare è possibile associarsi o erogare contributi liberi, anche legati a singole iniziative o attività.

della tiroide. Tutti i venerdì pomeriggio presso l’ambulatorio verranno effettuate visite pneumologiche per curare le malattie dell’apparato respiratorio e visite per iniziare la terapia antifumo. Si possono prenotare gli appuntamenti presso la segreteria dell’ambulatorio. La segreteria dell’ambulatorio è a vostra disposizione per informazione e appuntamenti al numero 055 671388.

SPECIALIZZAZIONI SVOLTE ALL’INTERNO DELL’AMBULATORIO DI PIAZZA SAN SALVI 4 Autorizzazione sanitaria n. 141 del 5 gennaio 2000 AGOPUNTURA ANGIOLOGIA CARDIOLOGIA CHIRURGIA DERMATOLOGIA ENDOCRINOLOGIA FISIOTERAPIA GINECOLOGIA MEDICINA INTERNA OCULISTICA ORTOPEDIA OTORINOLARINGOIATRIA ODONTOIATRIA PNEUMOLOGIA PODOLOGIA PSICHIATRIA PSICOLOGIA PSICOPEDAGOGIA SCIENZA DELL’ALIMENTAZIONE UROLOGIA


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Gennaio 2010

il giornale del tuo Comune

OLIO EXTRAVERGINE. Quest’anno è stato meno fruttuoso ma la qualità è rimasta invariata

Produttori sul piede di guerra Valorizzare il prodotto: si può Ludovica V. Zarrilli

L

e dolci colline fiesolane, dipinte dai pittori più sensibili e immortalate in migliaia di cartoline che hanno fatto il giro del mondo, sono anche il luogo ideale per la coltivazione di piante preziose, che regalano ogni anno una quantità ristretta ma significativa di olio extravergine d’oliva, sicuramente uno dei più pregiati di tutto il bel paese. “Stiamo facendo sistema con le aziende agricole presenti sul territorio – ha spiegato l’assessore all’ambiente Luciano Orsecci –

perché i nostri sono prodotti d’eccellenza e meritano di essere valorizzati”. Reduci da un annata non delle migliori, i proprietari delle aziende agricole e delle fattorie distribuite sul territorio, mostrano l’orgoglio di chi produce un olio di alto livello, ma allo stesso tempo, si sentono frustrati dalla poca attenzione che il mercato riserva loro, nonostante producano un olio di altissima qualità. “A causa delle normative sui marchi Dop (denominazione di origine protetta, ndr) o Igp (indicazione geografica protetta, ndr) – spiega Francesco Miari Fulcis, presidente dell’Unione agricoltori della provincia di Firenze e titolare de “La fattoria di

Maiano” - sulle etichette non possiamo citare il luogo d’origine dei nostri prodotti. L’unico Igp che possiamo utilizzare è quello “toscano”, ma bisogna capire che un olio prodotto a Fiesole è ben diverso da uno prodotto in Maremma, anche solo per il tipo di cultivar, per la quantità di piante presenti sul territorio e per il clima”. Il 2009 dunque non è stata un’annata molto clemente per i produttori fiesolani, ma perché esistono annate migliori di altre? Bisogna ricordare che l’olivo è caratterizzato da annate di alternanza: un anno è di “carica”, cioè produce molte olive, e l’anno successivo è di scarica, ossia ne produce meno. Il 2008 è

MAURO GALARDI

GIOVANNI PISCOLLA

ENRICO SCARAVELLI

Azienda agricola Poggio piano

Azienda agricola Poggio al sole

Fattoria Poggio di Fiesole

“Ottimo, peccato non sia valorizzato”

“Quando la pianta soffre dà il meglio di sé”

“Raccolto più scarso ma stessa resa”

“Il raccolto è stato scarso ma l’olio è ottimo, amarognolo e piccantino. Purtroppo l’attuale normativa sull’etichettatura non consente di valorizzare gli oli di qualità che sono una fonte di ricchezza per l’organismo. Solo gli oli di qualità possiedono un elevato contenuto di antiossidanti, omega 3 e di altre sostanze di elevatissimo valore nutrizionale”.

“Il 2009 è stato caratterizzato da un raccolto scarso, ma da un olio qualitativamente ottimo. Fiesole è una zona fortunata per la coltivazione degli ulivi. Si trova ad un’altezza che oscilla tra i 450 e i 500 metri, proprio al limite climatico. E’ proprio quando la pianta inizia a soffrire che dà il meglio di sé”.

“Abbiamo raccolto circa il 50% di olive in meno rispetto all’anno scorso, ma la resa è stata invariata. La nostra azienda produce olio biologico, quindi abbiamo una resa tendenzialmente più bassa rispetto alle aziende che fanno uso di concimi e di antiparassitari. Il nostro segreto è la semplicità e la passione”.

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Fiesole

I prodotti di casa nostra sono d’eccellenza e meritano di essere valorizzati creando una sinergia tra produttori e assessorati a cultura, ambiente e turismo

ANDREA PASSIGLI Azienda agricola Il Leccio

“Gli alberi hanno sofferto il caldo” “Il segreto per produrre un buon olio lo sa solo il padreterno! Frangere subito le olive e conservarle in un luogo areato sono buone regole. Nel 2009 abbiamo raccolto tra il 30 e il 40 per cento di olive in meno rispetto all’anno precedente perché gli alberi hanno sofferto il caldo nel mese di maggio”.

stata un’annata carica, di conseguenza quest’anno è stato un po’ meno fortunato. A Fiesole c’è chi dice di aver raccolto la metà rispetto all’anno scorso, c’è invece chi pensa che le olive prodotte si siano assestate tra un 30 e un 40 per cento in meno rispetto all’anno passato, c’è anche chi sostiene che gli alberi portavano con sé talmente pochi frutti da essere tentati di non raccoglierli. Annata “scarica” a parte, tutti i proprietari degli oliveti fiesolani sono d’accordo su una cosa: la qualità è rimasta invariata e l’olio ottenuto dalle olive frante nel 2009 è di ottimo livello, assolutamente paragonabile ad un annata più fruttuosa. “Il nostro olio ha delle peculiarità uniche – continua Orsecci - sia per quanto riguarda gli ulivi, sia per le caratteristiche altimetriche che differenziano da qualsiasi altro prodotto”. D’accordo con l’assessore anche Giovanni Piscolla, agronomo e titolare dell’azienda agricola “Poggio al sole”, “Gli oliveti fiesolani si trovano ad un’altezza sul livello del mare che oscilla tra i 450 e i 500 metri – spiega l’agronomo -. Questo vuol dire che ci troviamo ai limiti climatici ed è proprio per questo che otteniamo un olio così pregiata e saporito, perché è quando la pianta comincia a soffrire che dà il suo meglio”. Particolari che rendono l’olio di Fiesole in grado di competere con i migliori nettari. “E’ nostro compito valorizzare una ricchezza del genere – ha continuato Orsecci -. La parola chiave è fare sinergia tra i produttori di olio d’oliva locali e gli assessorati all’ambiente, al turismo e alla cultura, in modo tale da garantire una corretta informazione anche tra i turisti che vengono in visita, invogliandoli non solo ad approfittare delle bellezze, ma anche dei prodotti che il territorio offre”. “Bisogna incentivare un turismo trasversale che invogli il visitatore a fermarsi almeno quattro giorni – ha detto Miari Fulcis – abbinando cultura, enogastronomia e il piacere di visitare il territorio”. L’iter di promozione è già cominciato “e nei prossimi mesi sono in programma nuove iniziative – ha detto Orsecci - non da ultimo la filiera corta, che riserverà dello spazio per le aziende fiesolane nel mercato settimanale”.

Il Reporter informa. Di seguito sono riportati i principali cantieri stradali nei quali la popolazione fiesolana si imbatterà nell’arco del prossimo mese, sia a Fiesole che nelle frazioni. Per sapere in anticipo se e quando cambiare strada. VIA DEL GIRONE Intervento alla rete idrica nel territorio del Girone. I lavori cominceranno antro i primi dieci giorni di gennaio andranno avanti per circa un mese. L’intervento consiste nella sostituzione di un tratto di acquedotto e nel rifacimento del manto stradale. VIA ARETINA Fine a metà gennaio andranno avanti i lavori di interramento di un tubo dell’acquedotto sulla via aretina nei pressi della frazione di Quintole VIA PORTIGIANI Lavori di restyling in via Portigiani per la realizzazione di una serie di palazzine residenziali, di un parcheggio pubblico con posti riservati a diversamente abili e di un percorso pedonale. I lavori saranno conclusi entro la fine del 2009, mancano ancora le finiture e i collaudi.

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attualità

Gennaio 2010

ECONOMIA/1. Nel 2009 si è registrato un calo pesante delle assunzioni e il mercato del lavoro è in affanno

Ma l’anno nero è davvero finito? Per ora il tracollo è stato evitato grazie a un articolato sistema di ammortizzatori sociali, ma l’assessore regionale al lavoro avverte: “Il 2010 non sarà facile, molti nodi devono ancora venire al pettine” Benedetta Strappi

L’

anno che si è appena concluso si è trascinato dietro un pesante fardello. Quello della crisi, che per tutti gli ultimi mesi ha imperato sulle vite della maggior parte della famiglie, come un’odiosa spada di Damocle che ha soffocato portafogli e buonumore. A Firenze, come nella Toscana tutta e nel resto d’Italia, tanti nuclei familiari si sono ritrovati con uno stipendio solo, costretti a fare i conti con la giostra dell’economia mondiale che nel 2009 ha cominciato a girare impazzita. I dati Istat rielaborati dall’Osservatorio regionale del mercato del lavoro insieme ai dati sugli avviamenti forniti dai centri per l’impiego parlano chiaro. Nel corso dei primi 9 mesi del 2009 in Toscana si è registrato un calo delle assunzioni del 15 per cento, il che significa, in termini assoluti, 90mila persone in meno al lavoro rispetto allo stesso periodo del 2008. Una cifra che, per farsi un’idea, equivale ad un’intera cittadina rimasta a spasso, senza un’occupazione e dunque senza stipendio. Le persone in cerca di lavoro, iscrit-

te ai centri per l’impiego della Toscana, a fine ottobre scorso erano 50.753 (17,2 per cento) in più rispetto a ottobre 2008. Decisamente in affanno appare l’occupazione femminile: il 62 per cento dei disoccupati iscritti al collocamento è composto da donne. Scendendo nel dettaglio, la contrazione degli avviamenti al lavoro risulta particolarmente forte per il settore dei contratti a tempo indeterminato (-28,3 per cento), anche se pure quelli a tempo determinato registrano una flessione pari a -12,8 per cento. Altra spia del malessere della nostra economia è il ricorso alla cassa integrazione, sia ordinaria che straordinaria: rispetto al 2008 è cresciuto del 354 per cento. Per la cassa integrazione straordinaria in deroga le richieste pervenute alla Regione (che gestisce in proprio le procedure di autorizzazione su richiesta delle aziende e sulla base di accordi sindacali) sono state, a partire dal 4 maggio 2009, 7.395, per un totale di 18.063 lavoratori e poco meno di 9 milioni e 600 mila ore. In media sono state richieste 530 ore di cassa integrazione in deroga

a lavoratore. Tra le situazioni più critiche che si è cercato di tamponare pubblicamente ci sono quelle dei lavoratori precari, privi di ammortizzatori sociali: proprio pensando a loro sono stati estesi gli incentivi alle aziende che rinnovano per un anno i contratti a termine in scadenza. Oltre a questo, grazie ad una serie di accordi stipulati con le parti sociali, la cassa integrazione in deroga potrà essere concessa per un periodo superiore ai sei mesi e anche gli incentivi della Regione ai contratti di solidarietà sono stati estesi e potenziati. Infine, uno sguardo all’anno appena cominciato: “Il 2010 non sarà un anno facile – ha spiegato l’assessore regionale al Lavoro Gianfranco Simoncini – l’occupazione in Toscana non è ancora al tracollo ma dobbiamo ricordare che stanno funzionando in maniera massiccia gli ammortizzatori sociali che hanno aiutato a mitigare l’impatto sociale della crisi. Ma molti problemi devono ancora venire al pettine e quindi dobbiamo attrezzarci per integrare e adeguare il pacchetto dei provvedimenti anticrisi”.

LA NOVITÀ La rete di sportelli verrà ampliata con altri punti di primo ascolto

Allarme usura: il fenomeno cresce e la Toscana vara una nuova legge

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a crisi che si è mangiata i redditi dei toscani ha tra i suoi strascichi negativi anche l’aumento del pericolo usura. Chi si occupa di combatterla parla chiaro: ci sono segnali inquietanti, che fanno pensare che questa tremenda pratica si stia ulteriormente diffondendo. E così la Regione è corsa ai ripari, approvando una legge che apre nuove prospettive per la lotta allo strozzinaggio. Il primo punto prevede nuovi sportelli anti-usura: “Grazie a quanto è stato fatto in questi anni, in particolare con il volontariato, esiste già una rete importante costituita dai 24 sportelli della Fondazione toscana

per la prevenzione dell’usura – spiega il vicepresidente della Regione Federico Gelli – ma ora la nostra presenza sul territorio potrà essere ampliata e diventare ancora più capillare, con servizi di primo ascolto affidati anche agli Uffici relazioni per il pubblico e ad altri uffici delle pubbliche amministrazioni, nonché a realtà del volontariato con cui stipuleremo apposite convenzioni”. Oltre a questo ampliamento, la legge prevede nuove attività di studio e di monitoraggio del fenomeno, con la creazione di una banca dati. Si punterà molto anche sulla comunicazione e sulla sensibilizzazione, con campagne rivol-

te specialmente ai giovani: l’obiettivo è quello di educarli a un uso consapevole del denaro e delle carte di credito e metterli in guardia dai rischi del gioco d’azzardo e da quelli derivanti dall’indebitamento dovuto ai pagamenti a rate. Una lotta a tutto campo, insomma, per cercare di estirpare quella piaga odiosa che è lo strozzinaggio. Il problema del resto ha dimensioni colossali, con fatturati degni di una grande azienda: si stima che in Italia il giro di affari annuo dell’usura si aggiri intorno ai 30 miliardi di euro e che il 36 per cento di esso sia controllato dal crimine organizzato. /B.S.

Mario Razzanelli • Capogruppo Lega Nord, Comune di Firenze Cari amici e concittadini, un grazie a tutti voi che mi avete consentito di tornare in Palazzo Vecchio per continuare a lavorare per la nostra Firenze e che mi avete sostenuto nelle battaglie intraprese per difendere la nostra città dal degrado fisico e culturale al quale era stata condannata dalla passata amministrazione. Abbiamo ottenuto dei risultati storici merito di tutti i fiorentini che ci hanno creduto: • La pedonalizzazione di Piazza duomo; • La revisione del progetto della tramvia; • La riapertura della discussione sul progetto TAV e sulla Stazione Foster la cui costruzione sembrava ormai data per scontata; • La revisione del “Piano Strutturale” per impedire la cementificazione incontrollata della città. Dopo la positiva esperienza della lista civica “Firenze c’è” e dopo il distacco dall’Udc maturato durante l’ultima campagna delle elezioni comunali perché non potevo rinnegare il mio lavoro di opposizione alla sinistra degli ultimi cinque anni ed appoggiare, secondo le richieste del mio ex partito, direttamente la lista di Matteo Renzi , era necessario trovare un alleato ed un appoggio politico a livello nazionale per dare forza e respiro alla politica locale. Era necessario un partito concreto ed in grado di mettere le sue radici nel territorio.

Ho scelto la Lega Nord perché questo movimento è l’unico ad avere proprio queste caratteristiche. Un partito: • vicino a i problemi della gente; • politicamete trasversale; • • che parla un linguaggio chiaro e comprensibile; • in difesa della nostra cultura, dei nostri valori e delle nostre tradizioni che ha avuto il coraggio di • scendere in Piazza per difendere il Crocifisso; • unico partito del centro destra, tranne l’UDC, che partecipò alla raccolta delle firme per i referendum sulla tramvia; • composto da persone entusiaste del proprio lavoro,

con un senso pratico per i problemi che mi è piaciuto e col quale mi sono identificato; che ha detto basta agli sprechi fatti unicamente per mantenere dei bacini di voto di scambio; che sostiene il federalismo e non solo quello fiscale come soluzione per riportare correttamente l’ Italia al ruolo che le compete responsabilizzando le zone del paese che ancora soffrono per colpa di politiche di tutti i tipi dove i soldi vengono troppo spesso spesi unicamente per mantenere i voti e con essi il potere. Il legame con la Lega Nord è sorto perche la Lega ha aderito in pieno al programma della lista civica “Firenze C’è” condividendone contenuti e programmi. L’associazione “Firenze C’e” con i suoi ottocento soci proseguirà liberamente la propria attività. Un caro saluto a tutti i fiorentini ai quali chiedo di appoggiarmi per far crescere questa realtà politica nell’interesse di Firenze e dei fiorentini.


attualità

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ECONOMIA/2. Carla e Lorenzo Braccialini raccontano presente e futuro della loro impresa

“Questa crisi può offrire delle chances” ZOOM

L’azienda fiorentina ha appena inaugurato

L’AZIENDA IN CIFRE

un avveniristico

Il fatturato di Braccialini dal 2000 al 2008 è cresciuto di otto volte, con una media del 40 per cento annuo, puntando sui propri marchi e su accordi con maison internazionali. Ha complessivamente 200 dipendenti e coinvolge nell’export 40 paesi. Nel 2008 Braccialini e la controllata Dadorosa Srl (marchio Gherardini) hanno fatturato 70 milioni. Il core business dell’azienda è rappresentato da borse, piccola pelletteria, cinture e scarpe. I marchi propri sono Braccialini, Tua by Braccialini e quelli in licenza sono Gherardini, Looney Tunes (Warner Bros.), AmazonLife e Vivienne Westwood.

stabilimento a Scandicci ed è riuscita a chiudere il 2009 con un fatturato dal segno più Giulia Righi

A

ll’inizio quelle borse sembravano quasi un affare di famiglia. Era tanto tempo fa: correva l’anno 1954 e Carla Braccialini, oggi presidente onorario della Braccialini S.r.l, insieme al marito Roberto aveva scelto di usare ago e filo per dar forma a quell’idea di borsa che le rimbalzava in testa. Comincia da quell’esperimento il percorso che negli anni ha fatto di quest’azienda fiorentina una realtà di fama internazionale, con negozi sparsi in ogni angolo del pianeta e un fatturato col segno più anche nell’anno nero dell’economia. Ecco come Carla Braccialini e suo figlio Lorenzo, direttore marketing e comunicazione, raccontano la loro azienda. Come vi siete mossi per uscire dai venti di crisi che nell’ultimo anno hanno soffiato forte? Braccialini combatte la crisi puntando sulla distribuzione: ampliamento in mercati nuovi, con un presidio comunicativo forte ed un aggiornamento continuo di prodotto; non ultimo con aperture di nuovi store in punti strategici come l’aeroporto di Fiumicino a Roma. Un settore come il vostro si trova a dover fare i conti con una competizione feroce e talvolta sleale, fatta di contraffazione. Come ci si reinventa per sopravvivere sul mercato? Il problema della competizione feroce e della contraffazione è sempre esistito nel nostro settore ma la Braccialini ha nel suo dna degli anticorpi potenti. Siamo abituati ad essere copiati da tanti anni, non c’è bisogno di reinventarsi per sopravvivere, ma bensì di fare sempre meglio le cose, con sempre più entusiasmo ed impegno rispetto ai nostri contraffattori, investendo in ricerca e difendendo

ANNO NUOVO SEDE NUOVA Proprio poche settimane fa, con una grande festa, è stata inaugurata la nuova sede di Braccialini a Scandicci. Il progetto – nato e realizzato dall’architetto Sandro Cammilli – riproduce uno stabilimento-giardino ispirato ai principi del feng shui, su una superficie di 10mila metri quadrati, su due piani, ed è pensato per accogliere, assieme al nuovo centro logistico di 4mila mq (distante pochi chilometri) gli oltre 200 dipendenti. La facciata principale è interamente sovrastata da un giardino verticale allestito con piante di edera a pronto effetto, che funzionerà anche da stabilizzatore termico consentendo una riduzione dei consumi energetici.

LA STORIA Carla Braccialini

il know-how. Qual è la vostra sfida per il futuro immediato? Quella di combattere la contrazione dei consumi mantenendo vivo l’appeal che in questo momento esiste sul marchio Braccialini. Sappiamo che in un momento di crisi come questo, per chi è davvero bravo, si liberano delle chance importanti per guadagnare terreno. E’ appena stato inaugurato lo stabilimento di Scandicci, come nasce l’idea di un progetto tanto particolare? Nasce da un sogno, che è quello di unire l’aspet-

to estetico, etico e di comunicazione in un progetto in grado di rappresentare la filosofia stessa dell’azienda: basso impatto ambientale, qualità del lavoro, vivibilità e benessere mentale (improntato ai principi del Feng Shui, l’antica arte geomantica taoista della Cina) con una straordinaria sensibilità ai servizi interni allo stabilimento (mensa/salotto, asilo nido, area relax..) ed un forte impatto visivo che crea un importante elemento di comunicazione con l’esterno. La sede doveva essere qualcosa di unico, originale che rispecchiasse il mondo Braccialini e le sue borse.

La storia di Braccialini comincia nel 1954, quando Roberto e Carla Braccialini aprono il primo laboratorio artigianale di borse. Con lei, dopo la scomparsa del marito, già dagli anni ’80 cominciano a collaborare i figli. Nel 1993 apre la prima boutique a Firenze, nel 2001 il primo negozio monomarca a Milano e Tokyo, nel 2005 il primo in franchising in terra araba e altri due monomarca a Dubai. Nel 2007 viene acquisito Dadorosa, licenziatario di un altro grande marchio fiorentino, Gherardini e nel 2008 viene inaugurato il grande showroom milanese. Nel 2009, infine, la nomina di Carla Braccialini a Cavaliere del Lavoro.

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usi e costumi

Gennaio 2010

LA CURIOSITÀ. In via Baccio da Montelupo c’è uno speciale hotel che ospita solo e soltanto “cose”

Anche gli oggetti vanno in albergo Un po’ deposito, un po’ libreria, all’occorrenza archivio o semplice ripostiglio:

zione di modernariato (periodo 19201980) curata da Giovanni Guerri: “Vorremmo allargare l’offerta - racconta ancora Fallai - magari ospitando vere e proprie botteghe artigianali, sulla scia di quanto sperimentato nei nostri centri di Bergamo e Brescia. Il sogno è accompagnare all’attività di trasloco e deposito quella di opificio, innescando un circolo virtuoso che si contrapponga alla meccanicità dell’usa e getta”.

in questo particolare deposito viene stipato tutto quello che in casa non sta più. Per affittare un box si parte da 50 euro (più Iva) al mese per due metri quadrati Luca Serranò

U

n albergo silenzioso che non risente della crisi. Un “ricovero” per oggetti di qualsiasi forma e dimensione. L’Hotel delle cose, il grande palazzo giallo che s’affaccia su via Baccio da Montelupo, è un luogo che non assomiglia a nessun altro. Una lunga serie di box (da 2 a 300 metri quadri) che si trasformano all’occorrenza in garage, librerie, archivi e semplici “sgabuzzini”. Ogni locale col suo volto, il suo odore e le sue storie. Una scelta imprenditoriale che s’è dimostrata vincente anche in altre parti d’Italia, e che il gruppo Carcano, attivo nel settore dei trasporti, sembra voglia replicare nella zona di Firenze sud. “Le richieste non mancano” spiega Filippo Fallai, che insieme a Mirko Degl’Innocenti porta avanti la struttura. “C’è chi trasloca e cerca una sistemazione temporanea per le proprie cose e chi ha bisogno di uno spazio ulteriore per la propria professione”. Poi, continua: “Ci sono i collezionisti e quelli che trasformano i box in un archivio. Senza dimenticare – conclude – che molti ricorrono ai nostri locali per puro sentimentalismo, per non staccarsi dagli oggetti cui sono maggiormente affezionati”. In alcuni casi, ad ogni modo, il valore emotivo va di pari passo con quello economico. Non mancano auto d’epoca e preziosi oggetti d’antiquariato, tutti protetti da un avanguardistico sistema d’allarme. I prezzi vanno da 50 euro mensili più iva (per un box di quasi 2 metri quadri) fino a raggiungere cifre consistenti per i locali più grandi. Otto metri quadri, per esempio, arrivano a costare oltre duecento euro al mese. Per i box di oltre cento metri quadri si va fuori listino: “Ma quanto si spende per affittare un magazzino in proprio? - dice Filippo Fallai - la nostra carta vincente è proprio questa. A patto che sia legale i nostri locali sono a disposizione per qualsiasi attività”. Un luogo singolare, l’Hotel delle cose, una sorta di combinazione tra una deposito e un albergo vero e proprio, dove gli oggetti si trasformano in ricordi perpetrando vite e storie passate. A pochi metri dall’ingresso, dopo una breve rampa di scale, c’è anche un’esposi-

LA DECISIONE In viale Guidoni

La scuola occupata diventa un giardino

È

stato un brutto incendio a mettere la parola fine sulle sorti di quell’edificio di viale Guidoni che da scuola che fu (Caterina De’ Medici) si era trasformato in rifugio per decine e decine di persone, per la maggior parte di origine somala. Dopo quell’episodio (doppio, per la verità, perché gli incendi sono stati due) si è deciso di correre ai ripari e il sindaco Matteo Renzi ha firmato in loco un’ordinanza che cambia radicalmente la destinazione d’uso di quell’area.Al posto di quelle macerie carbonizzate presto ci sarà un giardino. La palazzina non era infatti recuperabile, le fiamme avevano compromesso definitivamente una situazione già assai precaria, e così si è scelto di demolirla per lasciare spazio a un nuovo fazzoletto di verde. Gli occupanti, rimasti senza casa proprio nei giorni del gran freddo, sono stati invece sistemati in altre strutture. All’avvio dei lavori erano presenti il sindaco Matteo Renzi e gli assessori ai lavori pubblici Massimo Mattei e alle politiche sociosanitarie Stefania Saccardi. Prima di cominciare con l’abbattimento è stata avviata un’operazione di pulizia e rimozione dei mobili che affollavano gli interni della struttura. Quattro ditte hanno preso parte a questa impegnativa operazione di sgombero:la Cooperativa di Rifredi che si è occupata della rimozione dei materiali contenuti nella struttura; il Quadrifoglio invece che si è occupato del conferimento degli scarti in discarica; la ditta Eredi Sabini incaricata di realizzare la chiusura dell’edificio e la ditta Migliorini Piero che ha curato la chiusura in rete metallica delle finestre al piano terra. Una volta conclusa la fase preliminare di sgombero delle masserizie sono riprese le operazioni di demolizione e si è dato avvio alla preparazione /B.S. del giardino.

Non mancano auto d’epoca e preziosi oggetti d’antiquariato, tutti protetti da un avanguardistico sistema d’allarme 1062891


ISTITUTO del SACRO CUORE di Firenze 1080536

Viale Michelangiolo, 27 - FIRENZE L'ISTITUTO DEL SACRO CUORE, nella sua secolare attività, nella formazione integrale degli allievi dai tre anni fino al coronamento degli studi superiori (liceo a indirizzo classico, scientifico e linguistico) persegue i seguenti obiettivi: • Educare tutta la persona mediante una solida formazione intellettuale, un'attenta coscienza critica e l'abitudine al ragionamento Sensibilizzazione ai valori umani e spirituali. • Risvegliare la capacità di selezionare, ordinare e personalizzare gli stimoli esterni per un giusto orientamento della vita, secondo la propria specifica vocazione. • Educare alla libertà, alla coerenza, alla responsabilità. • Aiutare ciascuno a sviluppare la propria originalità • Studio accurato delle lingue straniere a tutti i livelli. Per gli studi superiori conoscenza ed usi dei linguaggi specifici e dell'informatica. Particolare attenzione alle discipline umanistiche, scientifiche ed economico-giuridiche, • L'ambiente che si apre a tutti gli allievi è sereno e, per la sua stessa posizione naturale, assai privilegiato.

Il Convitto che si apre alle allieve dalla scuola primaria al liceo, in un ambiente sereno e familiare favorisce la formazione personale in un clima di fraternità e di impegno.

Servizi Gli allievi usufruiscono delle attrezzature di cui la scuola dispone: laboratorio di informatica laboratorio di scienze e di fisica laboratorio linguistico biblioteche teatro palestra strumenti audiovisivi campi da gioco aperti anche in ore extrascolastiche servizio di trasporto e di mensa Ma soprattutto gli allievi, dai più piccoli della Scuola dell'Infanzia ai più grandi del Liceo usufruiscono della splendida posizione dell’Istituto; le loro ricreazioni si svolgono abitualmente nell’ampio parco che si offre ai giochi delle differenti età, senza alcuna preclusione.

PENSIONATO UNIVERSITARIO

Convitto L'Istituto del Sacro Cuore offre un ambiente sereno e familiare che favorisce la formazione spirituale, intellettuale, e personale di ciascuna ragazza. Ogni singola alunna è presa nella sua interezza, con i suoi talenti e le sue difficoltà, ed è guidata alla piena maturazione e crescita necessarie per la costruzione della persona, nel rispetto delle diverse personalità. Ciascuna è aiutata e sollecitata nel suo impegno scolastico perché possa mettere a frutto tutte le potenzialità. Le religiose che sono accanto alle ragazze nei vari momenti della giornata favoriscono il clima di famiglia così necessario per creare e ricreare equilibri in una fascia di età particolarmente difficile. Il convitto è aperto alle alunne della Scuola Primaria, della Scuola Media e del Liceo.

L' istituto del Sacro Cuore è lieto di offrire a un piccolo gruppo di universitarie un Pensionato dove si respiri un'atmosfera di famiglia. È appunto in questo clima che esse potranno studiare serenamente e raggiungere i traguardi della maturità umana e cristiana.


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salute

Gennaio 2010

FOCUS/1. Secondo le stime siamo terzi in Italia per numero di contagiati conclamati e sieropositivi

In città l’Aids colpisce più che mai Nessuno la nomina più, eppure la malattia c’è, eccome: a Firenze gli

Paola Ferri

ammalati sono 1.159 e i positivi al virus Hiv presupposti sono 2.400. È un’emergenza silenziosa e dunque il test è importantissimo per tutti: è gratis e si può fare insieme alle classiche analisi del sangue

S

olo stime, non esistono dati precisi attraverso i quali indagare l’incidenza del virus Hiv sulla popolazione fiorentina o toscana. Eppure le stime parlano di una Firenze balzata

L’INTERVISTA Stefano Corso, Lila Toscana

“Si combatte su più fronti”

P

IL DENTISTA RISPONDE QUESTO MESE GLI IMPIANTI: quando e perchè metterli A cura del Dott. Giuseppe Garrubba

Parlando di impianti le cose da dire sono tante. Questo mese vi spiegherò quando e perché è bene ricorrere a questo tipo di protesi e nei mesi successivi il loro impiego. Un dentista coscienzioso consiglia al suo paziente il lavoro su impianti dopo aver spiegato bene di cosa si tratta e rilevato la sua motivazione verso questa tipologia di protesi. Dopo un accurato studio della bocca e radiografia del paziente, si valuterà l'osso e si progetterà quanti impianti inserire e dove metterli. Questi lavori danno molti benefici a patto che comunque ci sia uno spessore minimo di osso e il paziente non sia affetto da malattie importanti: grave diabete, gravi insufficienze respiratorie, malattie cardiovascolari rilevanti etc...Ciò non perché esso sia particolarmente complesso o di per sé pericoloso ma perché alcune malattie rendono difficile il cicatrizzarsi dei tessuti e situazioni precarie

sconsigliano interventi pur minimi come questi. Tutti gli altri possono scegliere questa protesi che permette di tornare ad avere una situazione paragonabile a quella dei propri denti. Spesso mi trovo a parlare con pazienti che si rammaricano di aver trascurato la loro bocca, o che per colpa di malattie parodontali (piorrea) si sono ritrovati senza molti o addirittura tutti i denti. Si può tornare ad avere denti fissi ed esteticamente naturali che occupano lo stesso spazio dei propri. Oggi questo è possibile perché la tecnica implantare ha fatto passi in avanti. Quindi fondamentale è: che ci siano le condizioni per poter mettere gli impianti, affidarsi ad un dentista che tragga soddisfazione dal fare bene il proprio lavoro e che abbia alle spalle un laboratorio odontotecnico (per la protesi) che sappia copiare la natura per costruire denti nuovi paragonabili ai propri. Salute a tutti.

DOTT. GIUSEPPE GARRUBBA Via Lungo L’Affrico, 42 - Firenze - Tel. 055 660225 Dal lunedì al venerdì 9.00 - 12.30 • 15.00 - 20.00 Il sabato 9.00 - 12.30 www.curailtuosorriso.it

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revenzione, assistenza, autoaiuto e tutela legale. L’Aids si combatte su più fronti, come spiega Stefano Corso, presidente della Lila (Lega Italiana Lotta all’Aids) Toscana. Quali sono le principali attività della Lila in ambito di prevenzione? Facciamo informazione mirata a seconda delle fasce di età. Non si tratta soltanto di fare lezioni specifiche nelle scuole, ma di coinvolgere anche gli adulti, alla luce dei dati che vedono l’età media dei contagiati in aumento. Al momento stiamo conducendo un progetto per fare prevenzione nelle palestre, sui luoghi di lavoro, nei centri di aggregazione giovanile. Ma non solo: cerchiamo di rendere partecipi i medici di famiglia, affinché consiglino ai pazienti il test per l’Hiv. Quante persone assistete a Firenze? Attualmente sono un’ottantina le persone che seguiamo attraverso diversi tipi di sostegno, dall’accompagnamento in ospedale per coloro che hanno problemi a spostarsi, all’assistenza domiciliare, fino ai gruppi di auto-aiuto e alla tutela giuridica. Sono molti, infatti, coloro che perdono il lavoro non appena rivelano di essere sieropositivi. E si ritrovano in gravi difficoltà economiche, oltre che psicologiche. Basti pensare che l’assegno di invalidità corrisponde a 250 euro, una cifra con cui diventa difficile sopravvivere. Inoltre capita sempre più spesso che si rivolgano a noi delle coppie miste, formate da un partner sieropositivo e uno sieronegativo, in cerca di consulenze. In materia di figli, per esempio? Sì, con le nuove terapie e prendendo tutte le precauzioni del caso, il rischio di trasmettere il virus al figlio è sceso al di sotto dell’1 per cento e sono diverse le coppie che decidono di affrontarlo. Chi scopre precocemente di essere sieropositivo ha delle buone prospettive di vita, sia in termini di qualità che di durata. Più tardi lo si scopre e più debili/F.P. tanti saranno le cure.

improvvisamente dal quinto al terzo posto in questa amara classifica, con 1.159 casi di Aids conclamata (quelli sì, documentati) e circa 2.400 sieropositivi presupposti. Cifre che collocano il capoluogo toscano ben al di sopra della soglia di incidenza considerata usuale, attestata sull’1 per mille. Stando a questi dati a Firenze si supererebbe il 2,7 per mille. Un universo sommerso quello dei contagiati, sepolto da una coltre di pregiudizi e paure sedimentate negli anni. Dopo l’iniziale ondata mediatica, gli spot da elettroshock, i film da premio oscar e le iniziative di sensibilizzazione, è come se l’Aids fosse sprofondata nell’abisso in cui gli stessi mass media tendono a relegare tutto ciò che non fa più notizia. Primo dicembre a parte (ovvero durante la giornata mondiale della lotta all’Aids), se ne parla poco o punto. Sono rimaste le lezioni nelle scuole, quelle sì, per fare prevenzione tra ragazzi e ragazzini sempre più precoci e sempre meno avvezzi all’uso delle precauzioni (basti pensare che secondo alcune recenti statistiche solo il 40 per cento dei giovani tra 15 e 25 anni ne fa uso). Ma forse la prevenzione sbaglia bersaglio, o meglio dovrebbe ampliare il target, perché il maggior numero dei contagiati si colloca nella fascia compresa tra i 30 e i 45 anni. E sono più del 60 per cento coloro che scoprono di essere sieropositivi al momento del ricovero in ospedale, quando ormai l’Aids è conclamata. Un ritardo che li costringe a ricorrere a cure più pesanti, con forti ripercussioni sulla futura qualità di vita. Nonché sulla spesa sanitaria. In media l’Asl spende 10mila euro l’anno per ogni malato di Hiv. E il conto lievita ad ogni giro: in Toscana si parla di 100 nuovi casi di Aids conclamata all’anno, che si vanno ad aggiungere a quelli già riconosciuti, la cui prospettiva di vita, con le nuove terapie, si è allungata. Ma la cura è tanto più efficace quanto prima il virus viene riconosciuto. Da qui il progetto lanciato dal Comune di Firenze, in collaborazione con la Asl 10 e la Lila Toscana, chiamato “Hiv-Aids, una malattia dimenticata”. La prima parte dell’iniziativa, quella che prevede una campagna di informazione a tappeto tra scuole, presidi Asl, autobus e via dicendo, è già partita. Obiettivo quello di spingere coloro che si accingono a fare normali analisi del sangue ad effettuare, gratuitamente, anche il test per l’Hiv. “Lo scopo è quello di arrivare a 10mila test, in modo da capire la reale incidenza del virus sulla popolazione fiorentina – spiega l’assessore alle politiche sociali e presidente della Società della Salute Stefania Saccardi – e la novità sta proprio nel coinvolgere la cosiddetta popolazione normale, non soltanto le categorie a rischio, in modo da avere un dato reale e non soltanto stime basate su dati parziali”.


salute

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FOCUS/2. La struttura, unica nel suo genere, è dedicata alle persone più fragili che hanno contratto il virus

Ma a Casa Vittoria la vita continua Francesca Puliti

C

asa Vittoria si trova lungo i viali di circonvallazione, luogo di passaggio per molti, ma in cui raramente ci si ferma a lungo. Gli automobilisti ci passano davanti tutti i giorni, augurandosi di arrivare il più in fretta possibile a destinazione, o almeno al semaforo successivo, senza guardarsi troppo intorno. Casa Vittoria – unica struttura del genere in Toscana convenzionata con la Asl - è una palazzina dedicata ai malati di Aids più fragili. Quelli che non hanno alle spalle una famiglia in grado di sostenere le cure, quelli che hanno perso il lavoro e non hanno un posto dove andare, quelli che sono stati gettati nello sconforto dalla scoperta della malattia quando era già in stato avanzato. Qui i volontari della Caritas, loro sì, si fermano a lungo, ci passano le giornate e ricostruiscono una sorta di famiglia allargata. La vita si svolge come in una vera e propria casa, i ritmi, segnati dalle terapie, dalle riabilita-

zioni, dai riposi forzati, cercano di assomigliare il più possibile a quelli di una famiglia normale. E’ una piccola comunità, 12 i posti letto, di cui 7 convenzionati con l’Asl 10 e gli altri a carico della Caritas. Qui arrivano i casi più gravi, “ma solo una persona al momento è costretta a letto – racconta la dottoressa Luisa Sanvito, responsabile della struttura – mentre gli altri possono svolgere attività normali, seppur con qualche difficoltà”. E così si cerca di riportarli alla vita, quella vita in cui hanno perso la fiducia. Attraverso gite all’aperto, piccoli lavoretti, attività riabilitative. “Al centro del progetto c’è la persona nel suo complesso – continua la dottoressa Sanvito – non si tratta soltanto di terapie farmaceutiche, ma di un percorso personalizzato, basato soprattutto sulla relazione umana che si viene a creare”. Da quando ha aperto, venti anni fa, Casa Vittoria ha accolto 119 persone, 94 uomini e 25 donne, e ne ha accompagnate alla morte 62.

È una piccola comunità convenzionata con la Asl, una sorta di famiglia allargata che accoglie chi ha bisogno d’aiuto nella lotta quotidiana contro questa patologia

L’OPINIONE. Luisa Sanvito, Consulta nazionale lotta Aids

“I pregiudizi sono aumentati nel tempo” M

embro della Consulta nazionale per la lotta all’Aids, Luisa Sanvito presiede al Coordinamento italiano delle case alloggio per chi soffre di questa sindrome. Dottoressa, che condizione vivono, socialmente parlando, i sieropositivi e i malati di Aids? Soffrono di una ghettizzazione sempre più marcata, purtroppo. Continuiamo a dividere i malati in buoni e cattivi, a segnare questi ultimi con un marchio che è difficile cancellare. Basti pensare che questa discriminazione li segue anche post mortem. A causa di una legge vecchissima ormai senza più senso, coloro che muoiono di Aids non possono essere esposti, né tantomeno vestiti come si deve. Ad amici e parenti viene negato anche il piccolo conforto di accomiatarsi in maniera meno traumatica dal defunto. Crede che i pregiudizi siano aumentati nel tempo? Sì, a causa della crescita dell’ignoranza. C’è stata una rimozione collettiva del problema, ma nascondere la malattia è

ancora più pericoloso. Lo dimostrano i dati, che parlano di un aumento dei contagiati e di un cambiamento anche nelle modalità di trasmissione. In che senso? E’ aumentata l’età media dei contagiati, in Toscana si aggira attorno ai 40 anni. Per quel che riguarda il contagio è nettamente diminuita la percentuale della trasmissione tramite siringa, legata alla tossicodipendenza (passata dal 69 per cento del 1988 all’odierno 8,6 per cento), mentre l’infezione per via sessuale è salita dal 13,3 per cento dei primi tempi al 73 per cento. Inoltre si stima che in Italia, sul totale dei sieropositivi, un quarto sia ignaro di esserlo. Le terapie si sono evolute? A quando il vaccino? Le terapie hanno fatto passi da gigante, ma dall’Aids non si guarisce. E non credo che ci sia l’interesse economico ad elaborare il vaccino: le case farmaceutiche si arricchiscono sui costosi farmaci somministrati a sieropositivi e /F.P malati conclamati.

Solo negli ultimi 12 mesi la “famiglia” ha perso tre pezzi, due giovani sulla trentina e un uomo di circa 60 anni. Già, perché i malati che arrivano ultimamente sono in gran parte sulla sessantina, un dato che emerge anche dalle statistiche e che getta una luce diversa sulla diffusione della malattia. “Non esistono cate-

gorie a rischio, ma comportamenti a rischio – sottolinea la dottoressa – la percezione del rischio si è abbassata”. I casi meno gravi (persone sieropositive, ma non in Aids conclamata) vengono ospitati invece a Casa Helios, un’altra struttura gestita dalla Caritas. Anche qui si respira il clima di una comunità, in cui

ognuno tenta di sconfiggere i propri demoni, quelli di un marchio, di un’esclusione sociale, ricominciare da capo. Non è facile, ma a volte succede. “Uno di loro si è sposato proprio pochi giorni fa”, racconta la Sanvito. E i suoi occhi velati da un po’ di commozione sono più che comprensibili.

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Gennaio 2010

società

PALLONE/1. Una nuova tendenza sui campetti di casa nostra: sempre più “fischetti” da tutto il mondo

Se l’arbitro viene da (molto) lontano africani come Camerun e Senegal, ma non solo. Molti sono studenti, che una volta qui si avvicinano a questo mondo per passione e rimborsi. “Razzismo nei loro confronti? No, c’è più maturità a livello dilettantistico che professionistico” Matteo Francini

S

e è cosa risaputa che tanti giovani stranieri, a partire dagli africani, vengano in Italia con il sogno di diventare famosi calciatori emulando le gesta dei vari Weah ed Eto’o, meno noto è invece il fatto che molti di loro, una volta arrivati qui, decidano di “armarsi” di casacca nera e fischietto e calcare i campi non per segnare o evitare gol, bensì per segnalare fuorigioco e tirare fuori cartellini. Questo, almeno, è quanto succede a Firenze, da sempre fucina di grandi arbitri, da Gino Menicucci ai più “recenti” Rocchi e Pierpaoli, passando per Cristina Cini, prima assistente donna nel calcio professionistico italiano. Sarà forse per quest’aria da grandi fischietti che si respira in città (e che ha portato, ai tempi di Menicucci, al record di sette fiorentini ad arbitrare contemporaneamente, la stessa domenica, altrettante partite di serie A), fatto sta che, una volta qui, anche i giovani venuti da fuori decidono di tentare la carriera arbitrale. Così, capita che nei campetti di tutta la provincia e non solo si vedano camerunensi e senegalesi, alba-

nesi e rumeni intenti a far rispettare le regole di gioco a calciatori di ogni età e categoria. “Sì, tra i nostri arbitri ci sono molti stranieri, provenienti da ogni parte del mondo: la maggior parte dall’Africa, a partire da Camerun, Senegal e Burundi, ma anche da Albania e Romania o da Francia e Spagna”, conferma Paolo Tepsich, presidente della sezione fiorentina dell’Aia, l’associazione italiana arbitri. Sono circa una ventina, ogni anno, i fischietti stranieri in attività in città, sui 395 tra arbitri e assistenti affiliati all’Aia di Firenze, una delle più grandi a livello nazionale (“ma invito tutti i ragazzi e le ragazze a provare a diventare direttori di gara, a fare quest’esperienza nuova che li può molto arricchire: per partecipare al corso servono solo tanta passione e un’età di almeno 15 anni”, aggiunge Tepsich): un numero costante da un po’ di tempo a questa parte, dovuto a un’alta “mobilità” tra chi viene e chi va. “Anche all’ultimo corso, su 37 partecipanti, tre o quattro non erano italiani – racconta il presidente della sezione fiorentina dell’Aia – molti di loro sono studenti universitari che, durante il periodo di permanenza da noi, un po’ per la passione per il calcio, un po’ perché spinti dal rimborso che offriamo, decidono di diventare arbitri. Ma ci sono anche gli studenti Erasmus e i fissi”. Se questi sono dunque i motivi che spingono ad avvicinarsi al mondo dei fischietti, al resto ci pensa il passaparola: due chiacchiere con il compagno di studi, magari connazionale, ed ecco che un altro aspirante arbitro bussa alla porta di Tepsich. “E poi qui si integrano bene con gli altri, per loro diventa una sorta di seconda famiglia”, rivela. Il segreto, quindi, è presto svelato. Ma come si comportano una volta sui campi da gioco? “Possono avere un po’ di difficoltà con

C’è anche chi continua questa carriera una volta tornato nel proprio Paese d’origine la lingua, ma atleticamente sono davvero forti, soprattutto gli africani – dice il presidente dell’Aia fiorentina – c’è chi è arrivato a dirigere partire a livello regionale, di Prima categoria o di C1 di calcio a cinque. E c’è anche chi continua una volta tornato nel proprio Paese”. E se qualcuno pensa che il fatto di essere straniero, e magari di pelle nera, possa sottoporre l’arbitro di turno (figura spesso già non troppo amata da calciatori e spettatori) a un rischio eccessivo di insulti, anche di stampo razzista, questo qualcuno si sbaglia – fortunatamente – di grosso. “In tanti anni c’è stato solo un caso clamoroso di offese razziste a un direttore di gara, a cui sono seguite tutta una serie di scuse anche a livello istituzionale – conclude Tepsich – per il resto non ci sono mai stati problemi: per fortuna, si dimostra più maturità a livello dilettantistico che professionistico”. Forse, negli stadi di serie A, qualcuno dovrebbe prendere esempio.

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PALLONE/2. Tanti, e in continuo aumento, gli immigrati presenti nelle formazioni giovanili toscane

Uno straniero per compagno di squadra Dai pulcini agli juniores, ormai non c’è compagine che, a Firenze e dintorni, non abbia tra le sue fila marocchini o albanesi, rumeni o peruviani. E così i baby calciatori imparano l’integrazione Ivo Gagliardi

U

n rumeno in porta, un marocchino e un peruviano fianco a fianco a centrocampo, un albanese come centravanti. Non stiamo parlando di una selezione “resto del mondo”, di quelle che giocano nei vari tornei di beneficenza, ma di come potrebbe facilmente presentarsi una qualsiasi squadra giovanile fiorentina. Se infatti in serie A, tanto per fare l’esempio più noto, l’Inter è da molti considerata un’eccezione (essendo Internazionale di fatto, oltre che di nome), pur non arrivando a una percentuale così alta di stranieri in formazione – anche se qualche caso “estremo” non manca e non è mancato – nelle baby squadre di casa nostra, dai pulcini agli juniores, gli stranieri non sono più una rarità. Anzi. Certo, non si tratta di campioni strapagati fatti arrivare da ogni angolo del mondo, ma di bambini e ragazzi che l’universale (o quasi) passione per il calcio unisce nella stessa formazione, su ogni campetto di centro città e periferia. Dove - e chi conosce l’universo del pallone giovanile lo sa bene - la multietnicità è ormai una realtà, e l’integrazione non una chimera impossibile da raggiungere, ma un qualcosa di concreto costruito allenamento dopo allenamento, partita dopo partita. I numeri parlano chiaro: in Toscana, il settore giovanile e scolastico della Figc (la Federazione italiana gioco calcio), quello per intendersi che comprende bambini e ragazzi dai primi calci agli juniores, conta 43.655 tesserati (a Firenze sono 10.541). Di questi, 2.651 sono stranieri, una gran parte dei quali (2.160) extracomunitari. “E il loro numero

è in continuo aumento – spiega Antonio Torelli, segretario della delegazione provinciale fiorentina – spesso infatti si verifica quasi una ‘corsa allo straniero’ da parte delle società, e in qualche caso abbiamo dovuto bloccare i tesseramenti per mancanza di documenti o per situazioni irregolari. Ma il loro è un inserimento tranquillo nelle squadre, non ci sono grossi problemi di integrazione”. Per quanto poi riguarda le nazionalità più rappresentate sui nostri campetti da calcio, sono due gli elementi da tenere in considerazione: le comunità più numerose e la loro “cultura” calcistica. Così, a farla da padrone sono i giovani albanesi (ben 1.009 tesserati in Toscana), seguiti da marocchini (392) e rumeni (368). Comunità da anni presenti nella nostra regione, e la cui passione per il pallone spinge bambini e ragazzi a tesserarsi nel club più vicino a casa, proprio come i giovani “autoctoni”. “Queste sono da sempre le tre nazioni più rappresentate – continua Torelli – ma sono tanti i Paesi presenti”. Per fare qualche esempio, i tesserati peruviani sono 82, i macedoni 50, i polacchi 38 e i filippini 21. E ancora: 23 brasiliani, 22 indiani, 40 ucraini e 48 senegalesi. Non mancano nemmeno i rappresentanti di Cina (11), Usa (10) e Giappone (1), anche se la minore popolarità del calcio in quei Paesi fa sì che, una volta in Italia, siano meno coloro che decidano di darsi al pallone. Ma, quali che siano le nazioni più rappresentate, la strada è ormai tracciata: oltre che a stoppare la palla e a tirare in porta, nelle società di casa nostra si impara anche altro. Come a stare tutti insieme.

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economia

Gennaio 2010

CONTI IN TASCA. Per pranzare fuori un solo ticket spesso non è più sufficiente

Quel buono pasto che non basta mai Simele Kruklidis

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e c’è una cosa che proprio non va giù quando si resta a pranzo fuori è trovarsi di fronte a un conto salato. Ecco perché in genere ogni bravo fiorentino, dopo lunghi anni di esperienza, arriva a formulare una lista di locali e ristoranti “affidabili”, in cui mangiar bene ma ad un prezzo modi-

VADEMECUM I consigli anti-truffa

Via ai saldi, ecco le regole

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i risiamo, eccoli che tornano. I saldi, evento da sempre atteso e che in tempi di crisi come questo profuma più che mai di buono, sono tornati. Le vendite promozionali sono ricominciate e allora vale la pena di ricordare quella serie di accorgimenti che le associazioni di consumatori ci ripetono ogni anno e che permettono di fare acquisti in tutta serenità. Il regolamento prevede che possono essere messe a saldo “tutte le merci a carattere stagionale o di moda, suscettibili di notevole deprezzamento se non vengono vendute entro un certo periodo. Le merci a saldo devono essere separate dalle merci non a saldo”. Le regole per le vendite a saldo sono quelle di sempre: le merci scontate dovranno indicare il prezzo pieno, la percentuale di sconto e il prezzo finale e si applicano le norme del codice civile e correlate che prevedono l’obbligo della sostituzione di merci difettate e la garanzia. Non è quindi ammissibile la dicitura “non si cambia la merce a saldo” se non riferita ai casi in cui questa facoltà spetta comunque all’esercente (cioè nei casi in cui il cambio è determinato da ripensamenti di chi compra e non da difetti del prodotto: ad esempio se è stata sbagliata la taglia oppure se si cambia semplicemente idea). Devono essere accettati i pagamenti con carte di credito, bancomat e mezzi simili negli esercizi che li accettano normalmente, e dunque non è ammissibile la dicitura: “sulle merci a saldo non viene accettata la carta di credito” e simili. La violazione da parte degli esercenti commerciali di tale normativa comporta sanzioni da 500 a 3.000 euro. D’altro canto, per chi compra, è indispensabile è comunque conservare lo scontrino fiscale, vero lasciapassare per esercitare i propri diritti di acquirente. /B.S.

co. Fino a qualche tempo fa, un valido alleato di questa strategia era il famoso buono pasto degli impiegati che forniva copertura economica per un pranzo ricco e abbondante. Naturalmente, con il caro vita degli ultimi anni, anche su questo fronte le cose sono cambiate: così, per farla breve, quel pasto completo che sapeva saziarci nella pausa dal lavoro si è presto trasformato in panino e bottiglietta d’acqua o, in alternativa, in primo piatto seguito dal caffè. Consumare un pasto veloce vuol dire infatti spendere intorno ai 5 euro, mentre un pranzo più consistente si aggira intorno ai 10 o poco più. In base a recenti studi effettuati dall’Adoc, l’associazione a difesa ed orientamento dei consumatori, è infatti emerso che oggi il valore dei ticket, circa 5,29 euro, non è neppure lontanamente equiparabile al costo della vita. Tale adeguamento è invece avvenuto in altri paesi europei, tanto che la Spagna con i suoi buoni pasto da 9

Per evitare spese di troppo tornano in voga vecchie abitudini, come quella di portarsi il cestino da casa con dentro le “provviste” per la giornata, mentre sulla rete aumentano i siti che offrono guide ai locali fiorentini dove si spende meno. Ecco le idee più ingegnose

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euro l’uno supera il Bel Paese del 70 per cento. Anche a Firenze la situazione non è rosea, soprattutto per chi lavora in centro e non ha la disponibilità di mangiare a mensa: se non si tiene d’occhio il prezzo del menu si corre infatti il rischio di “sprecare” i buoni, dato che ne servono almeno due a coprire la spesa di un unico pasto. Per questa ragione non ha tardato ad arrivare in tavola un sano ed economico rimedio anticrisi: il buon vecchio cestino da pranzo riempito a casa con cura e dedizione. Quanto ai ticket che si accumulano nel portafogli, una soluzione a molti gradita è usarli per fare la spesa. Nella maggior parte dei supermercati e mercati cittadini, è possibile effettuare qualsiasi acquisto con questa forma alternativa di pagamento. Per quelli che invece non vogliono rinunciare al piacere del pranzo fuori, anche dal web sono arrivati interessanti aiuti: basta digitare le parole chiave per trovare siti internet ad hoc, che si impegnano giorno dopo giorno in una scrupolosa valutazione del rapporto qualità/prezzo nei ristoranti e nei locali fiorentini più famosi. Un’ulteriore tattica per trovare la soluzione più adatta alle proprie esigenze, evitando inutili sprechi di buoni, pazienza e denaro. Quando si tratta di risparmio, a pranzo o a cena, tutto fa brodo.


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politica

Gennaio 2010

PALAZZO VECCHIO/1. L’assessore alla casa Claudio Fantoni dichiara guerra all’evasione

“Affitti in nero, ora si fa sul serio” Tre alloggi su cinque senza un regolare

nero contribuiscono a tenere alti quelli regolari e privano chi accetta il compromesso di una serie di diritti civili. Il nostro obiettivo dunque non è sanzionare per sanzionare, ma ristabilire la legalità come principio di convivenza civile. A proposito di legalità, come la mettiamo con le numerose occupazioni abusive? Ribadisco che la strada da percorrere è una soltanto, quella della legalità. Come amministrazione cittadina abbiamo il dovere, anche morale, di dare delle risposte all’emergenza abitativa. Ma lo faremo – e lo stiamo già facendo – aumentando lo stock degli alloggi di edilizia residenziale pubblica e accelerando le procedure di assegnazione. In tal senso va la decisione di effettuare l’assegnazione tramite planimetria, che consente un notevole risparmio di tempo. Stiamo consegnando decine e decine di appartamenti, via via che si concludono i lavori di manutenzione. E il famoso fondo di garanzia a carico del Comune per le 100 giovani coppie impossibilitate ad accendere un mutuo, che compariva tra i 100 punti di Renzi, che fine ha fatto? La giunta ha già deliberato in proposito lo scorso ottobre, si tratta adesso solamente di aspettare che le pratiche burocratiche facciano il loro corso. Il bando dovrebbe uscire proprio nelle prossime settimane.

contratto di locazione, residenze di comodo e permessi ztl falsi. Aumentano i controlli “per ristabilire la legalità come principio di convivenza civile” Francesca Puliti

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ettanta indagini in due mesi, 27 contratti di affitto in nero rilevati e sanzioni per 131mila euro. “Non si tratta di un’operazione spot – afferma l’assessore alla casa Claudio Fantoni – intensificheremo i controlli grazie alla collaborazione con la Guardia di Finanza e all’incremento dell’organico del nucleo di polizia tributaria”. Il baritono di Palazzo Vecchio fa la voce grossa con gli evasori e presenta i risultati dei primi mesi di attività dell’Osservatorio sulla casa, costituito con l’obiettivo di realizzare una banca dati utile all’individuazione degli affitti in nero. E non solo: le violazioni riscontrate dagli agenti della polizia municipale sono le più diverse, dall’abuso edilizio (65 irregolarità rilevate nell’arco del 2009), all’evasione della Tia (a quota 105), fino alle residenze di comodo ottenute solo per avere il permesso di circolare con l’auto nel centro storico (32 i casi scoperti). Con tre case su 5, tra quelle controllate, senza regolare contratto di locazione, quella degli affitti in nero rimane comunque la piaga più difficile da estirpare. Assessore, come intende procedere riguardo alla questione affitti? Innanzitutto vorrei chiarire che al momento non abbiamo dati statistici in proposito. L’attività dell’Osservatorio sulla casa si basa sull’incrocio delle banche dati di catasto, Ici, anagrafe e patrimonio, a cui ben presto si aggiungerà quella dell’Agenzia delle Entrate. Questa attività produce dati su cui operare indagini e a partire da questi abbiamo deciso di intensificare i controlli. Non solo per recuperare l’evasione fiscale, ma per contrastare un fenomeno dalle forti ricadute sociali. Gli affitti in

Claudio Fantoni

OBIETTIVO REGIONALI. È stato Bugli a incassare il maggior numero di preferenze alle primarie. Per Sel prima la Petraglia

Pronta la squadra del Pd. Ecco chi sono i “magnifici sette” C

onclusa la campagna per le primarie e lasciato alle spalle qualche strascico di polemica su un’affluenza non troppo entusiasmante (115mila i toscani alle urne, ovvero 40mila in meno rispetto all’ultima consultazione del genere), la squadra dei candidati al consiglio regionale è pronta a scendere in campo. Sette i seggi pronti ad accogliere i futuri consiglieri del Pd eletti nella circoscrizione fiorentina. Ed ecco i “magnifici sette” che hanno incassato il maggior numero di preferenze. In ordine di arrivo si classifica primo Vittorio Bugli con 3.678 voti, ex diessino residente a Empoli,

di cui è stato sindaco per due mandati. Dietro di lui tre ex margheritini, Gianluca Parrini (3.238 schede per lui), Paolo Bambagioni (2.990), presidente della Mukki con un passato da sindaco di Signa, e Nicola Danti (2.830), consigliere regionale dal 2007. Alla quinta posizione un volto ben noto a Firenze, l’ex assessore a sport e cultura Eugenio Giani, ovvero il campione di preferenze alle ultime elezioni comunali, titolare al momento della poltrona di presidente del Consiglio in Palazzo Vecchio. Si classifica sesta l’unica donna riuscita a spuntarla: è Alessia Ballini, assessore provinciale a

sport, pari opportunità, gemellaggi e cooperazione internazionale, due mandati da primo cittadino di San Piero a Sieve alle spalle. Settima posizione per Simone Naldoni, segretario provinciale del Pd nonché assessore ai servizi sociali a Scandicci e presidente della Società della salute dell’area nord-ovest. Sul fronte Sinistra ecologia e libertà, l’unico altro partito che aveva accettato la sfida-primarie, ad arrivare davanti a tutti è invece stata Alessia Petraglia. Quasi doppiato il secondo in classifica, Maurizio De Santis. E adesso comincia la corsa vera, obiettivo le elezioni di marzo. /F.P.

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PALAZZO VECCHIO/2. Giovanni Galli, capogruppo Pdl in Comune

PALAZZO VECCHIO/3. Mario Razzanelli, consigliere del Carroccio

“Non mollo l’opposizione. “Tra me e la Lega Nord E ora voglio vedere i fatti” uno sposalizio alla pari” N

Francesca Puliti

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olla, non molla, resiste. Sono circolate su tutti i giornali le voci che davano Giovanni Galli prossimo alla rottura con il Pdl. Sarebbe stato il terzo candidato a sindaco del centrodestra ad abbandonare il Salone dei Dugento dopo la sconfitta elettorale. E invece no, l’ex portierone viola non ha nessuna intenzione di arrendersi. Resta al suo posto e resta con il Pdl. Anche se nel frattempo ha preso nuovamente possesso di un’altra poltrona, quella degli studi Mediaset, dove è tornato a fare l’opinionista di calcio. Pentito della discesa nell’agone politico forse? “Assolutamente no – afferma Galli – sono una persona a cui piace conoscere le cose, affrontarle di persona. Quella in Palazzo Vecchio è un’esperienza che mi arricchisce moltissimo”. Da outsider della politica che era, come ha vissuto questi primi mesi in Consiglio comunale? In questo periodo ho cercato di capire come funziona la macchina pubblica e devo ammettere che se per certi aspetti sono rimasto positivamente colpito, altri mi hanno lasciato perplesso. A cosa si riferisce? Sono rimasto deluso dal fatto che di fronte alle esigenze concrete dei cittadini, spesso in Consiglio comunale la discussione scivoli sul piano ideologico, come se fossimo sempre in campagna elettorale. E’ l’aspetto prettamente politico che mi ha fatto sorgere alcuni dubbi sul ruolo che rivesto in Consiglio. Riflessioni che ho fatto a voce alta e sono state travisate dalla stampa. Riguardo a un suo possibile abbandono del gruppo del Pdl? Esattamente. Ma non ho mai detto questo, ho soltanto espresso il mio imbarazzo per alcune situazioni che si erano venute a creare. Ad esempio mi è sembrato assurdo che il Consiglio abbia bocciato la mozione di Ornella De Zordo che chiedeva di fermare il taglio degli alberi nell’area degli ex Macelli, dove sarebbe dovuta nascere la stazione dell’Alta Velocità, dal momento che era stato deciso che la stazione non sarebbe più stata costruita là. A proposito di Tav, come pensa che sia stata gestita la vicenda? Da parte del sindaco e della maggioranza con poca chiarezza. Al di là della comunicazione del sindaco non c’è niente a livello progettuale, non ci sono atti ufficiali da impugnare. La collocazione della stazione è stata rimessa in discussione mille volte, senza che si procedesse a

Giovanni Galli

mettere niente per iscritto. Ma credo che la gente sia in grado di accorgersene, non penso che si faccia ubriacare dalla pedonalizzazione di piazza Duomo. Un’operazione meritevole, ma gestita in modo discutibile. In che senso? La chiusura di piazza Duomo al traffico implicava l’intero riassetto della viabilità urbana. Invece non c’è stata nessuna pianificazione e il caos nelle strade cittadine lo dimostra. Renzi ha un sacco di belle idee, ma ogni tanto è costretto a scontrarsi con la realtà. Come nel caso della Cittadella viola. Finora il sindaco ha venduto “aria fritta”, ha deciso cosa fare in un’area che non è sua e su cui pendono, oltre a un’inchiesta giudiziaria, una serie di progetti ben diversi. Pensa che Firenze riuscirà a presentarsi all’appuntamento degli Europei del 2016 con lo stadio nuovo? Credo che sia più facile ristrutturare il Franchi che avere lo stadio nuovo pronto per allora. La prima scadenza, infatti, è fissata per il 10 febbraio, data entro la quale presentare la candidatura con annesso il progetto della nuova struttura. Il che significa che per allora tutti i problemi legati Castello dovrebbero essere stati risolti. La partita del nuovo stadio è una grande opportunità, ma può rivelarsi un pericoloso boomerang.

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on ha fatto un ingresso trionfale dal portone principale, eppure ci è arrivata lo stesso nel palazzo del potere, la Lega Nord. Ce l’ha portata Mario Razzanelli, a pochi mesi dalle elezioni amministrative che lo avevano visto guadagnarsi nuovamente uno scranno grazie alla lista civica Firenze C’è. C’è stato un (breve) momento, durante la lunga marcia verso le scorse amministrative, in cui Razzanelli era sembrato un plausibile candidato per il centrodestra. Abbastanza “civico” da poter essere apprezzato anche dagli elettori del Pdl e forte di un referendum (quello sulla tramvia, ma non ci sarebbe neanche bisogno di ricordarlo) che aveva smosso gli equilibri cittadini. Ma il matrimonio non è andato in porto. A sposare la causa di Mario (o viceversa) è stata invece la Lega, qualche tempo dopo. A novembre il cambio di targa e nome del gruppo e la “discesa della Lega oltre gli Appennini”. Come ha spiegato questo passaggio ai suoi elettori? Dopo il successo della lista civica, dovevo trovare una “casa”, un appoggio politico a livello nazionale. La Lega Nord è stato l’unico partito che abbia appoggiato fin dall’inizio la mia battaglia contro la tramvia, mentre An osteggiava il referendum e Forza Italia si è limitato a concedere la libera scelta ai suoi elettori. Non solo, la Lega è un partito vicino ai problemi concreti della gente. Che poi può condividere o meno ciò che propone, ma sicuramente capisce quello a cui si riferisce. In questo senso posso dire di essere leghista da sempre, perché mi sono sempre occupato dei problemi concreti della gente. Quindi la sua linea politica non cambia?

Mario Razzanelli

Assolutamente no, perché il mio programma si identifica in quello della Lega, anche nello spirito. Tant’è vero che ho ricevuto più congratulazioni per questo “matrimonio” che per la vittoria del referendum sulla tramvia. Allora perché non l’ha fatto prima delle amministrative? Avevo cominciato un percorso con un altro partito, l’Udc, ma mi sono scontrato con gerarchie e veti. Tra cui, quello più eclatante, l’appoggio prima proclamato e poi ritirato alla mia lista civica alle amministrative di giugno. La mia candidatura stonava perché non mi prestavo all’accordo con il Pd, che il partito voleva sperimentare a Firenze. I rumors la accreditano come candidato alle prossime regionali… Non ho mai fatto nessuna richiesta in tal senso alla Lega, si tratta di uno “sposalizio” alla pari, fatto per convinzione e non in base alle rispettive doti. Ma se arrivasse la proposta lo farei sicuramente. Con l’intenzione di far crescere questo movimento. Una cosa è certa, adesso non devo più guardarmi dai colpi bassi e dalle col/F.P. tellate alla schiena.

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provincia

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FUORI PORTA. A Villa Demidoff, a Pratolino, una innovativa centrale energetica fotovoltaica

Un “gioiello” che illumina un parco intero Alto dodici metri, “Diamante” è stato sviluppato

ARTE E DINTORNI

dalla Ricerca Enel in collaborazione con

A Palazzo Medici venti gigantografie

l’Università di Pisa: produce energia sfruttando i

Gli scatti di Candida Höfer in una mostra

raggi del sole, e trasforma in idrogeno quella che

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non viene utilizzata Ginevra Donnici

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nche la Provincia di Firenze ha il suo Diamante, un vero e proprio gioiello fotovoltaico. Si tratta di una centrale energetica di nuova generazione realizzata da Enel Ingegneria e Innovazione dalla forma appunto di un diamante che illuminerà le notti del Parco di Villa Demidoff a Pratolino. Sviluppato dalla Ricerca Enel in collaborazione con l’Università di Pisa, il Diamante (alto 12 metri) è un sistema energetico innovativo che consente, per la prima volta, di testare la generazione di elettricità con pannelli fotovoltaici, integrandola con un sistema in grado di accumularla sotto forma di idrogeno e di renderla disponibile anche quando il sole non c’è. Con una forma architettonica che lo rende particolarmente adatto per essere inserito in contesti paesaggistici di pregio architettonico e naturalistico, il Diamante, che ha una potenza installata di 11 kWp, fornirà energia per l’illuminazione notturna del parco Mediceo e quindi del colosso dell’Appennino del Giambologna, della peschiera della maschera, della grotta di Cupido, del viale degli zampilli e per l’alimentazione delle biciclette elettriche messe a disposizione dei frequentatori della villa. I 38 pannelli fotovoltaici di ultima generazione installati sulla struttura permettono di produrre energia elettrica sfruttando l’irraggiamento del sole. La parte di energia non utilizzata viene accumulata generando idrogeno, che è stoccato all’interno di tre serbatoi sferici alloggiati nel Diamante. Utilizzando l’idrogeno in celle a combustibile, la struttura è in grado quindi di produrre energia elettrica anche durante la notte o in assenza di sole. “Diamante, in molti sensi, non è solo un esercizio tecnologico o di design – spiega Sauro Pasini, responsabile della ricerca Enel –

Il presidente Barducci con il direttore Ingegneria e Innovazione di Enel Livio Vido

ma è una sorta di pre-prototipo industriale. Il sistema, infatti, è tarato su un piccolo condominio, una casa da due o tre famiglie e l’idea è stata quella di svilupparlo come piccola centrale di generazione permanente di energia rinnovabile. Per ora Diamante è un oggetto che ci è costato un occhio della testa solo per far tagliare triangolarmente i pannelli fotovoltaici e sviluppare il sistema a idrogeno di estrema sofisticazione, che ha bisogno di un suo bilanciamento termico per accumulare ed erogare energia. Ma con le prossime batterie sarà tutto diverso, diverrà una vera e propria proposta di investimento per famiglie, condomini e anche piccole imprese”. “Come Provincia di Firenze – ha detto il Presidente Andrea Barducci – abbiamo chiesto che l’installazione del diamante energetico nel parco di Pratolino non resti un fatto isolato. Abbiano già dato la disponibilità ad Enel per un nostro impegno concreto che porti all’installazione di altri impianti di questo genere anche nel Parco delle cascine e ai Renai di Signa”.

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saltare la bellezza dei luoghi dove l’uomo è divenuto grande allontanando però la presenza umana. Sembra essere un paradosso ma è l’idea che sta alla base delle fotografie della tedesca Candida Höfer, artista specializzata in immagini di grande formato. La Galleria di Palazzo Medici Riccardi espone, fino al 24 gennaio, venti gigantografie meticolosamente composte, che ritraggono interni vuoti e spazi sociali di una Firenze elegante, raffinata e unica. Le immagini chiave della mostra sono sale di biblioteche, musei, teatri, caffè e università, oltre a dimore e palazzi storici. Il progetto che ha portato a questa mostra (realizzata dalla Fondazione Palazzo Strozzi in collaborazione con la Provincia di Firenze) ha avuto inizio con un inventario degli innumerevoli spazi pubblici possibili a Firenze: da questa lista la Höfer ha svolto una selezione preliminare, per compiere in seguito una serie di prolungate visite in città nel 2007 e 2008, documentando accuratamente questi spazi. Alla fine ha individuato venti luoghi capaci di esprimere la sua visione su Firenze: alcuni ambienti del Museo di San Marco, gli Uffizi e la loro biblioteca, il Teatro della Pergola, Palazzo Pitti, Palazzo Corsini, la Villa di Poggio a Caiano, le Biblioteche Marucelliana e Riccardiana, l’Accademia con uno scorcio del David di Michelangelo, Palazzo Vecchio e Palazzo Medici Riccardi. Elemento comune agli scatti è l’esplorazione di interni evocativi e deserti, privi di presenze umane che “sono una distrazione alla visione dello spazio” come afferma la fotografa tedesca. L’artista ha prodotto questi ritratti di interni senza ritoccare digitalmente o alterare le immagini. Saranno quindi incontri di luce ravvicinati e sfolgoranti quelli che vivranno i visitatori in transito tra via Cavour e via Ginori (ingresso Palazzo Medici Riccardi in uno scatto di Candida Höfer gratuito 9-19, chiuso /G.D. mercoledì).


Giornale di informazione del Comune N.1 - Gennaio 2010 A FIESOLE SI ARRIVA IN UN “EXPRESS” Con il nuovo anno si potenzia il trasporto pubblico locale a Fiesole. A Fiesole arriva, infatti, la Linea 7 express che affianca quella regolare. Quest’ultima continua ad effettuare tutte le fermate del suo tragitto, l’express invece fa solo quelle principali e arriva più velocemente al capolinea. Il 7 da Fiesole a San Marco ci impiegerà, così, solo 20 minuti, e collegherà più rapidamente a Firenze, aiutando studenti e lavoratori nel loro spostamento quotidiano. Il 7X, così si chiama l’express, farà quattro corse dirette la mattina verso Firenze, dalle 7 alle 9, e quattro la sera per tornare da Firenze con le sole fermate di San Domenico, Viale Volta, Viale Don Minzoni e San Marco. Con la pedonalizzazione di piazza del Duomo a Firenze è coincisa, infatti, una riorganizzazione dei tragitti dei mezzi Ataf anche sul territorio fiesolano. Ciò ha comportato che la Linea 7 non arrivi più alla stazione di Santa Maria Novella, ma termini il suo tragitto in piazza San Marco. Questo “accorciamento” del percorso è avvenuto assieme a quello di altre sedici linee e solo quattro di queste -la 6, 17, 14 (che collegando anche la Valle dell’Arno è da considerarsi una “Linea fiesolana”) e la 23- hanno mantenuto la fermata alla stazione centrale fiorentina. Gli utenti che scendono in piazza San Marco con il 7 trovano, quindi, in ogni momento la coincidenza con gli autobus delle quattro linee che arrivano fino a Santa Maria Novella. I soldi che sono risparmiati in tutto l’intervento sono serviti a potenziare la Linea 7: alle corse già in essere sono state aggiunte quattordici nuove coppie di autobus che rendono la frequenza del servizio a cadenza di ogni dieci minuti, la metà rispetto ai 20 precedenti. Anche alla Linea 25, a seguito del cambiamento di percorso, sono state assegnate sei coppie di autobus in più che proseguono fino a Pratolino. Le novità riguardano anche la Linea 21. Infatti il progetto di riassetto del trasporto pubblico ha visto l’inserimento di un nuovo capolinea in località Mimmole e il conseguente sdoppiamento del percorso della Linea 21. Il nuovo capolinea di Mimmole è andato ad aggiungersi a quello di Querciola e i bus, a seconda dell’orario, si dirigono alternativamente nelle due direzioni. I mezzi di trasporto pubblico locale della Linea 21 con capolinea a Mimmole effettuano anche un nuovo percorso. Le corse che transitano da Pacinotti verso Caldine – Mimmole, e viceversa, passano da via Sant’Andrea a Sveglia, dove è stata inserita una nuova fermata. Percorso immutato, invece, per i mezzi che fanno capolinea a Querciola. Con l’istituzione del nuovo capolinea è stato anche incrementato il numero delle coppie di corse (andata e ritorno). È, inoltre, in fase di pianificazione il prolungamento dell’itinerario della Linea 1 dalla stazione di Firenze fino a Caldine. Saranno importanti in questo senso le ripercussioni della partenza della Linea 1 della Tramvia. Quando il progetto sarà portato a compimento anche da Caldine e Pian del Mugnone sarà possibile raggiungere il centro storico con facilità.

“CIELI NOSTRANI. SCATTI DA FIESOLE E DINTORNI”: IN MOSTRA I CIELI DI FIESOLE CATTURATI DALL’OBIETTIVO DI ROBERTO D’ANGELO

www.comune.fiesole.fi.it informazioni 055/055

al tramonto e grigio cupo con la bufera. È il cielo con i suoi colori, le sue sfumature e le sue nuvole il protagonista della mostra fotografica “Cieli Nostrani. Scatti da Fiesole e dintorni” di Roberto D’Angelo. L’esposizione, ospitata nei Nuovi locali comunali di piazza Mino a Fiesole, verrà inaugurata sabato 16 gennaio, alle ore 14 e rimarrà aperta, con ingresso libero, fino al 30 gennaio tutti i giorni dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 18. All’evento oltre a Roberto D’Angelo saranno presenti il Sindaco di Fiesole Fabio Incatasciato, l’Assessore alla Cultura Paolo Becattini ed Egisto Nino Ceccarelli, autore di diversi saggi di argomento etno-fotografico, membro della Società Italiana di Antropologia ed Etnologia, e insegnante di composizione fotografica presso il Centro Sperimentale di Fotografia di Prato da lui fondato nel 1995 con Renzo Carlesi. La mostra “Cieli Nostrani. Scatti da Fiesole e dintorni” raccoglie trenta foto e si presenta come un omaggio alla terra fiesolana attraverso suggestivi scatti. L’autore coglie i colori, le sfumature e gli elementi naturali del cielo e li trasforma in suggestive immagini, che raccolgono in un click un emozione che dura più di un momento. Ogni scatto testimonia un attimo irripetibile di colore che D’Angelo ha saputo cogliere e catturare. Trenta foto che sono state scelte fra le tantissime che il fotografo ha scattato in più di tre anni. Roberto D’Angelo, fiorentino di nascita, vive a Fiesole dal 1987. È fotografo, giornalista pubblicista e grande appassionato di pesca, nel 1962 ha, infatti, fondato, insieme ad alcuni amici d’infanzia, il club “Amo d’Oro di Firenze”, di cui è stato presidente per trent’anni.

INCONTRI PER LE FAMIGLIE SUL TEMA RAPPORTO GENITORI-FIGLI Nell’ambito del progetto Spazio Ombra finanziato dalla Società della Salute Zona Fiorentina Nord-Ovest, il Comune di Fiesole in collaborazione con lo Spazio Giovani di Caldine e il Centro Incontri di Compiobbi, propone un ciclo di incontri rivolti alle famiglie con lo scopo di creare occasioni si scambio e confronto sul tema rapporto genitori-figli. “Anche i figli diventano adulti.... Come crescono i nostri figli e come cambia il rapporto che abbiamo con loro” è il titolo del ciclo di incontri proposto, in parallelo, nella zona della Valle del Mugnone e in quella della Valle dell’Arno. Gli incontri condotti dalla psicologa Sabrina Bellini, affrontano le seguenti tematiche e si svolgeranno nelle date, orari e luoghi indicati: Come vedo mio figlio: chi ho davanti, cosa conosco, cosa mi preoccupa… Lunedì 11 Gennaio ore 21 Giovedì14 Gennaio ore 21 Come si può manifestare il disagio di un ragazzo:aspetti del comportamento a cui fare attenzione Lunedì 18 Gennaio ore 21 Giovedì 21 Gennaio ore 21 Alcune risorse che possiamo usare per accompagnare la crescita dei nostri figli Lunedì 25 Gennaio ore 21 Giovedì 28 Gennaio ore 21 Gli incontri si svolgeranno il lunedì presso i locali della Fratellanza Popolare di Caldine (piazza dei Mezzadri 7), ed il giovedì presso il Centro Incontri di Compiobbi (via di Romena, 58): gestiti dalla Cooperativa Silver, sono gratuiti e aperti a tutti. Per avere ulteriori informazioni e segnalare la propria partecipazione agli appuntamenti contattare il Centro Incontri di Compiobbi (via di Romena, 58) Tel:055/6593090; e-mail:centro.incontri@comune.fiesole.fi.it.

PIÚ DI 25MILA KIT PER IL RISPARMIO ENERGETICO DISTRIBUITI AI CITTADINI DEL COMUNE DI FIESOLE

Il cielo e le sue nuvole. La tensione delle nubi in tempesta, la loro calma al calar della sera, il cielo azzurro del mattino, rosso infuocato

l’Amministrazione Comunale in collaborazione con “Il Mulino sull’Arno Srl” ed Enel, ha organizzato l’iniziativa “Fiesole s’illumina di più con il risparmio energetico”: una campagna di informazione e sensibilizzazione sul risparmio energetico. Il Comune di Fiesole mette a disposizione dei propri cittadini più di 25mila kit per il risparmio energetico, composti da lampadine a basso consumo e riduttori per il flusso dell’acqua. Il kit potrà essere ritirato gratuitamente dai residenti nei plessi scolastici, nelle


chiese, nelle parrocchie e nelle associazioni presenti nel territorio fiesolano. Insieme al kit ai cittadini verrà anche consegnato il manuale “Viaggio dei rifiuti” realizzato in collaborazione con Quadrifoglio. Si tratta di una guida pratica di informazioni utili per sapere come far fronte alla crescita dei rifiuti e come, anche in questo campo, riuscire ad aiutare l’ambiente. Obiettivo dell’Amministrazione comunale è quello di informare, sensibilizzare e promuovere il risparmio energetico, così che possa essere acquisita, da parte di tutti i cittadini, una reale consapevolezza e avvertito l’impegno ad aiutare l’ambiente cittadino anche attraverso queste “attenzioni”. Con il kit risparmio energetico l’Amministrazione comunale si augura, pertanto, di poter andare incontro, insieme agli abitanti del comune, alla sostenibilità del territorio.

LA BIBLIOTECA A CASA DI TUTTI Una biblioteca aperta a tutti, proprio a tutti, anche a chi non è in grado di raggiungerla. L’iniziativa promossa dalla Biblioteca di Fiesole insieme a quella di Bagno a Ripoli, offre un nuovo importante servizio per i cittadini disagiati, permettendo loro di ricevere a casa propria, in prestito, non solo i libri, ma anche film, cd musicali, fotocopie, ecc. Il nuovo servizio dà la possibilità a chi ha difficoltà a raggiungere i locali della biblioteca (anziani, malati ecc.), di poter continuare a coltivare le proprie letture e interessi senza la necessità di uno spostamento. Le biblioteche hanno tra le loro finalità quella di rendere disponibili a tutti l’accesso all’informazione e alla conoscenza. Per questo viene offerta la possibilità di usufruire del prestito direttamente presso il domicilio, garantendo la consegna e il ritiro ad opera di volontari che potranno inoltre orientare e consigliare i fruitori. Proprio per la formazione di questi volontari è in fase conclusiva un corso di preparazione finanziato da Cesvot. Da metà febbraio partirà la sperimentazione dell’iniziativa, cui seguirà l’attivazione definitiva prevista, indicativamente, per il mese di aprile. Tutti coloro che abitano nel Comune di Fiesole e che si trovano nell’impossibilità di spostarsi da casa propria, sia per motivi temporanei (incidenti, malattie) sia permanenti (invalidità, difficoltà di deambulazione, età avanzata ecc.) possono usufruire del servizio. Già da adesso è possibile contattare gli addetti della biblioteca, sia per telefono sia per e-mail, per informazioni e per la registrazione al servizio, segnalando la propria posizione o quella dei propri congiunti. L ‘accesso alla biblioteca anche tramite Internet renderà ancora più facile i contatti oltre le barriere imposte dalla situazione personale. L’iniziativa mira ad ampliare la rete di servizi e di solidarietà a livello intercomunale, tra i territori di Bagno a Ripoli, Fiesole e zone limitrofe. Questo ampliamento è sostenuto dalla partecipazione di associazioni di volontariato presenti sul territorio, e in particolare dell’Associazione amici della biblioteca e dell’Auser (per Bagno a Ripoli).

LA BIBLIOTECA INCONTRA IN RETE I CITTADINI Con l’inizio dell’anno la Biblioteca di Fiesole ha adottato un nuovo sistema informatico per la gestione del prestito automatizzato in rete Internet, integrato con il sistema bibliotecario fiorentino (SDIAF). Al di là degli aspetti tecnici innovativi, questo passaggio reca una serie di vantaggi e di servizi aggiuntivi per tutti i cittadini. In primo luogo, con la stessa tessera è possibile frequentare e utilizzare i servizi di tutte le biblioteche dell’area metropolitana, da quelle di Firenze a quelle di Bagno a Ripoli, come anche di Scandicci, Sesto, Campi Bisenzio, ecc. Inoltre, il servizio di prestito interbibliotecario, già molto apprezzato e utilizzato, conta di essere più efficiente e le procedure meno complesse. Anche il collegamento fra la sede principale del capoluogo e quella decentrata di Compiobbi diventa più semplice e rapido. Infine, si aprono le porte di un sistema integrato di servizi on-line. Chiunque può, infatti, consultare il catalogo via Internet e verificare in tempo reale la disponibilità dei singoli documenti. Tutti gli utenti possono avere una password che consente loro di effettuare prenotazioni, recandosi poi con comodo in biblioteca per ritirare quanto richiesto. E’ anche possibile accedere a uno spazio personale, dove verificare la propria situazione, procedere a rinnovi automatici, memorizzare i propri dati e le proprie preferenze e così via. Da questo spazio personale si possono gestire anche i rapporti che ogni singolo utente intrattiene con tutte le biblioteche dell’area fiorentina.

“COMPIOBBI ALL’OPERA”: LA STAGIONE CONTINUA ANCHE NEL 2010 L’incontro con l’opera lirica al Circolo “La Pace” di Compiobbi continua anche con l’anno nuovo. Il giovedì sera, a settimane alterne, da gennaio a marzo l’appuntamento delle ore 15.30 è con “Compiobbi all’opera”, una delle tante iniziative portate avanti dal progetto sociale “Mai Dire Vecchio”, reso operativo dalla Società della Salute della Zona Fiorentina Nord Ovest e dal consorzio CO&SO. L’iniziativa

è nata anche in collaborazione con il circolo La Pace di Compiobbi, la Misericordia di Compiobbi e in particolare con gli Amici della Biblioteca di Compiobbi, che fin dall’inizio hanno creduto al progetto. I prossimi appuntamenti in calendario sono fissati giovedì 7 gennaio con “Lucia di Lammermoor” di Gaetano Donizetti, giovedì 21 gennaio con “Il Lago dei Cigni” di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Altri due appuntamenti anche nel mese di febbraio: giovedì 4, quando in programma c’è “La Vedova Allegra” di Franz Lehár, e giovedì 18 con ”Otello” di Giuseppe Verdi. L’ultimo appuntamento è fissato per giovedì 4 marzo con “Carmen” di Georges Bizet. L’iniziativa è nata grazie alla passione e all’impegno di Luciano Sbezzi che è riuscito a trasmettere il suo amore per l’opera lirica ai tantissimi che ogni giovedì affollano la sala del Circolo “La Pace”. Gli appuntamenti con “Compiobbi all’opera”, infatti, sono partiti nel gennaio del 2009 e la prima stagione, durata fino a marzo, ha visto a ogni pomeriggio un crescendo di pubblico. Più di cento gli spettatori che ogni volta si fanno trascinare dalle grandi opere accuratamente scelte da Sbezzi per l’occasione. Un successo quello di “Compiobbi all’opera” che si è riconfermato negli ultimi incontri della stagione 2009 e che ha tutte le carte per continuare nel suo successo anche nel 2010.

“IL PAZIENTE AL CENTRO”: INCONTRI SULLA SALUTE E IL BENESSERE “Il Paziente al Centro” è il nome dell’iniziativa che ha l’obiettivo di informare, promuovere e sensibilizzare la cittadinanza sul tema della salute e del benessere in modo da rendere il pubblico consapevole circa il proprio diritto alla salute e al benessere, che va esercitato e difeso. Iniziativa nata da un’idea di Emy Narbone, naturopata energetica, e coordinata dalla stessa esperta, sarà realizzata grazie alla sinergia con la Fratellanza Popolare della Valle del Mugnone, il Comune di Fiesole e valenti professionisti della salute. Alimentazione e intolleranze, salute della donna, inestetismi. Saranno questi i temi degli incontri - gratuiti e aperti a tutti i cittadini – che si terranno da gennaio a maggio alla Fratellanza Popolare della Valle del Mugnone Gli incontri si suddividono in tre cicli: il primo affronterà il tema alimentazione e salute, nel secondo sarà la donna al centro dell’interesse – dalla pubertà alla menopausa e oltre; infine, saranno gli inestetismi – causati da obesità e invecchiamento - l’argomento che chiuderà la serie di incontri. La prima data con “Il Paziente al Centro” è fissata per sabato 23 gennaio, quando la gastroenterologa Ilaria Giangrandi affronterà il tema “Alimentazione e Benessere quale protezione dalle malattie”. L’incontro successivo si terrà sabato 30 gennaio con “Intolleranza e Attacchi di panico. Sintomi, cause e trattamenti”, sviluppato da Emy Narbone insieme alla psicoterapeuta Sonia Parodi. Il primo appuntamento nel mese di febbraio è stabilito per sabato 6 con “Celiachia. Alcune indicazioni per riconoscerla ed affrontarla” condotto interamente da Emy Narbone. Tutti gli incontri prevedono una parte interattiva, dove è lasciato spazio alle domande, ai dubbi, alle curiosità e ai quesiti del pubblico. Gli appuntamenti si svolgeranno nei locali della Fratellanza Popolare della Valle del Mugnone (piazza dei Mezzadri, 7 - Caldine) dalle ore 16 fino alle ore 18. A chi fosse interessato a partecipare all’iniziativa “Il Paziente al Centro” è consigliato effettuare la prenotazione telefonica al numero 055549166.

I CONCERTI DEGLI AMICI ECCO I PRIMI APPUNTAMENTI DEL 2010 La stagione dei Concerti per gli Amici 2010 continua la linea che la connota nel panorama dell’offerta musicale. Protagonisti sono appunto gli ‘amici’ della Scuola di Musica di Fiesole, docenti, exallievi, musicisti che si riconoscono e condividono il suo progetto didattico, che hanno partecipato e partecipano al suo percorso artistico in una continuità di intelligenze, intenzioni, esiti musicali. Dopo il grande concerto del 10 gennaio per festeggiare i novant’anni di Piero Farulli la stagione 2010 continuerà nel mese di febbraio, che è dedicato alla contemporaneità. Sabato 12 febbraio alle 21 al Museo Marino Marini (Piazza San Pancrazio – FI) si esibirà un trio formato da Luciano Tristaino, flauto, Edoardo Rosadini, viola, e Antonino Siringo, pianoforte, in un programma che va da Radio Music di Cage a Come vengono prodotti gli incantesimi di Sciarrino passando attraverso Fratres di Pärt e due brani di due giovani compositori come l’Orange Trio (in prima esecuzione assoluta) di Portera e Lines Written in Early Spring dello statunitense Gordon. Sabato 19 febbraio alle 21 si terrà sempre al Museo Marino Marini il nuovo appuntamento della serie di Musica e Cultura che vedrà protagonista quest’anno Claudio Ambrosini, compositore veneziano, senza dubbio una delle voci più interessanti del panorama internazionale. Premiato nel 2007 con il Leone d’oro per la Musica alla Biennale di Venezia, sue composizioni sono state inserite nei programmi dell’IRCAM di Parigi, della Scala di Milano, delle Fondazioni Gulbenkian di Lisbona e Gaudeamus di Amsterdam, del Mozarteum di Salisburgo, della Akademie der Künste di Berlino, dei Münchener


Philharmoniker, del Maggio Musicale Fiorentino, e sono state dirette, tra gli altri, da R. Muti, D. Masson, S.A. Reck, Ed Spanjaard, J. Störgards, P.-A. Valade. Ambrosini ha fondato e tutt’ora dirige l’ Ex novo Ensemble, e il CIRS, Centro Internazionale per la Ricerca Strumentale. Il coprotagonista sarà Guido Barbieri, voce nota al pubblico di Radio Tre e critico musicale de La Repubblica, è anche autore di numerosi testi teatrali e radiofonici oltre a libretti per il teatro musicale di compositori come Ennio Morricone, Adriano Guarnieri, Luigi Ceccarelli, Laura Bianchini, Michelangelo Lupone. Renato Rivolta sarà alla guida del Fiesole Laborintus Ensemble, un gruppo che nasce per promuovere la musica dei nostri tempi presso le nuove generazioni di strumentisti e che è costituito da giovani e brillanti musicisti della Scuola. L’Ensemble unisce la passione musicale e il rigoroso lavoro collettivo, con un approccio al repertorio contemporaneo privo di pregiudizi estetici. Solisti della serata saranno Sonia Visentin, soprano, William Chiquito, violino e Antonino Siringo, pianoforte. Sabato 27 dalle 15 alle 20 e domenica 28 febbraio dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 saranno i giorni dedicati al Fiesole Laboratorio Ensemble, il momento in cui la Scuola si apre a tutta la cittadinanza. Per non lasciare nessuno escluso dal mondo della musica è stato deciso di aprire le porte anche del momento più segreto: quello alchemico della lezione. Sarà una vera panoramica: dal quartetto d’archi alla musica da camera con pianoforte, fino alla musica per fiati e a quella antica. Oltre alla classi di base della Scuola saranno protagonisti gli allievi dei corsi di perfezionamento. La domenica il Fiesole Laboratorio Ensemble avrà il suo culmine nella Lezione Magistrale del violoncellista Enrico Dindo e nella Maratona Schumann -ripresa in successione dal Centro Ferruccio Busoni di Empoli, dall’Associazione Musicale Lucchese e dalla Scuola di Musica di Prato- quando, in occasione del bicentenario della nascita del compositore, verranno eseguite le Sonate per violino, violoncello e clarinetto, corno, sempre in duo con il pianoforte, costellate da brani per pianoforte solo, quartetti e musica da camera con pianoforte. Gli interpreti sono gli allievi dei Corsi Speciali di Natalia Gutman, Pavel Vernikov, Andrea Lucchesini, Pietro De Maria, Giovanni Riccucci, Guido Corti e Andrea NannoniIngresso: intero 8 euro, ridotto 5 euro, ridotto allievi 2 euro Per informazioni: 055/597851 oppure www.scuolamusica.fiesole.fi.it

ATTIVITÁ BIBLIOTECHE “IL TÈ ALLE CINQUE IN BIBLIOTECA” Continuano gli appuntamenti con il “Circolo di Lettura – il Tè alle cinque in Biblioteca” organizzati dall’Associazione “Amici delle Biblioteche di Fiesole”, per condividere pagine e riflessioni: un’occasione collegata alla formazione e allo sviluppo intellettuale dei lettori. Sabato 16 gennaio l’appuntamento è alla Biblioteca comunale di Fiesole con l’agopunturista Dorata Kowal che presenta: “La legge dei 5 elementi nella medicina cinese”. Nella Biblioteca saranno esposte opere di pittori dell’Associazione Artisti fiesolani. Seguirà la condivisione del libro scelto dal pubblico durante l’incontro precedente. I Circoli di Lettura, ai quali è possibile partecipare liberamente, vogliono unire gli appassionati della lettura dando loro l’opportunità di partecipare alla discussione sulle impressioni ricevute nella lettura di un’opera letteraria scelta, instaurando così una proficuo confronto. I Circoli di Lettura rappresentano momenti di dibattito in cui analizzare i testi, recuperando la dimensione comune della lettura, considerata non più solamente come uno spazio intimo e personale, ma come uno collettivo e di condivisione delle emozioni suscitate dalle pagine lette.

LABORATORIO DI CANTO SOCIALE “NOVECENTO”: CENTO ANNI DI LOTTA ATTRAVERSO I CANTI DELLA TRADIZIONE ORALE L’Assessorato alla Formazione del Comune di Fiesole, nell’ambito del progetto dell’Educazione degli Adulti, e l’Associazione Amici della Biblioteca di Fiesole promuovono un “Laboratorio di Canto Sociale”. Tale attività, curata da Giacomo Gentiluomo, è aperta a tutte quelle persone che desiderino cantare insieme ed approfondire quel repertorio di “Canti Sociali” e di tradizione orale che sono patrimonio della nostra storia e della nostra cultura, fonte e stimolo per la riscoperta di uomini e idee del “Novecento”. Il “Laboratorio” si protrarrà fino a maggio 2010 e prevede incontri settimanali di due ore. Gli appuntamenti sono fissati per ogni lunedì sera dalle ore 21 alle ore 23 nei locali di Casa Marchini Carrozza (via Portigiani, 3 – Fiesole). Per informazioni, contatti e iscrizioni: Giacomo Gentiluomo tel. 055/7300735 – 3894348325, e-mail: g.gentiluomo@yahoo.it o Valdemaro Morandi tel. 3391834218, email: valdemaro.morandi@alice.it oppure Ufficio Scuola del Comune di Fiesole tel. 055/5961314.

lano” raccontato dal Prof. Leonardo Rombai, docente di Geografia presso l’Università di Firenze. L’introduzione è curata dalla D.ssa Maura Borgioli, Responsabile dell’Archivio Storico di Fiesole. L’incontro si tiene alle ore 17.30 negli spazi di Casa Marchini Carrozza. Segue aperitivo. Sabato 23 gennaio l’appuntamento è con la visita al Museo Archeologico di Dicomano. Piero Bruni, esperto del territorio e membro del Gruppo Archeologico di Dicomano, guida i visitatori lungo il percorso. Il ritrovo è alle ore 14.30 in piazza Mino a Fiesole Per informazioni: http://amicideimuseidifiesole.myblog.it.

INCONTRI SULL’ARCHEOLOGIA E LA STORIA LOCALE Proseguono, anche nell’anno 2010, gli incontri degli Amici dei Musei di Fiesole su temi legati alla Storia Locale e all’Archeologia. Gli appuntamenti sono curati dal Dott. Marco de Marco, Conservatore del Museo Civico Archeologico e si svolgeranno a Fiesole il lunedì alle 17.30 presso Casa Marchini Carrozza. Il primo incontro è fissato per il 18 gennaio, a conclusione del breve ciclo dedicato alla storia della ceramica antica attraverso la collezione Costantini, e si tiene sull’argomento “La ceramica dell’Italia meridionale prima della conquista romana”. I tre incontri successivi sono invece dedicati all’approfondimento di temi specifici legati alla storia e all’archeologia di Fiesole e del suo territorio. Il 1 febbraio saranno trattati “I materiali dagli scavi del tempio etrusco-romano e la ricostruzione delle fasi più antiche della città”, mentre il 22 febbraio “La necropoli di via del Bargellino: una necropoli etrusco – romana nella valle dell’Arno” e, infine, il 15 marzo si parlerà di “Dove sorse il Convento di San Francesco: Etruschi, Romani, Longobardi”.

BREVI TURNI FARMACIE MESE GENNAIO Ecco l’elenco dei turni di alcune farmacie del territorio fiesolano per il mese di GENNAIO e FEBBRAIO: • Farmacia Perna, Fiesole, Piazza Mino 15, Tel. 055/59214 - Sabato 23 gennaio; Domenica 24 gennaio; Sabato 6 febbraio; Domenica 7 febbraio; Sabato 20 febbraio e Domenica 21 febbraio. • Farmacia Magonio, Girone, via Aretina 10, Tel. 055/6594233 - Domenica 17 gennaio; Sabato 23 gennaio; Domenica 31 gennaio; Sabato 6 febbraio; Domenica 14 febbraio; Sabato 20 febbraio e Domenica 28 febbraio. • Farmacia Benvenuti, Compiobbi, via Aretina 194, Tel. 055/6594878 - Domenica 10 gennaio; Sabato 16 gennaio; Domenica 24 gennaio; Sabato 30 gennaio; Domenica 7 febbraio; Sabato 13 febbraio; Domenica 21 febbraio e Sabato 27 febbraio. • Farmacia delle Caldine, piazza dei Mezzadri, Tel. 055/5040028 – Domenica 10 gennaio; Sabato 27 febbraio e Domenica 28 febbraio.

IL SINDACO DA TE Continua con il nuovo anno il canale di comunicazione diretta fra Sindaco. Di seguito il calendario degli incontri. IL SINDACO DA TE INCONTRA IL SINDACO NELLA TUA FRAZIONE, SENZA APPUNTAMENTO PIAZZA MEZZADRI VENERDÌ 5 MARZO, DALLE 16 ALLE 18 CALDINE C/O FRATELLANZA VENERDÌ 14 MAGGIO, DALLE 16 ALLE 18 POPOLARE VENERDÌ 12 FEBBRAIO, DALLE 16 ALLE 18 COMPIOBBI CENTRO INCONTRI VENERDÌ 23 APRILE, DALLE 16 ALLE 18 VENERDÌ 26 FEBBRAIO, DALLE 16 ALLE 18 ELLERA CIRCOLO ARCI VENERDÌ 30 APRILE, DALLE 16 ALLE 18 MUNICIPIO VENERDÌ 29 GENNAIO, DALLE 15 ALLE 18 (OPPURE CHIAMA IL VENERDÌ 12 MARZO, DALLE 15 ALLE 18 FIESOLE SINDACO AL NUMERO VENERDÌ 16 APRILE, DALLE 15 ALLE 18 055/597107) VENERDÌ 21 MAGGIO, DALLE ORE 15 ALLE 18 VENERDÌ 22 GENNAIO, DALLE 16 ALLE 18 GIRONE CIRCOLO ARCI VENERDÌ 2 APRILE, DALLE 16 ALLE 18 VENERDÌ 19 FEBBRAIO, DALLE 16 ALLE 18 MONTEBENI LOCALI PARROCCHIALI VENERDÌ 9 APRILE, DALLE 16 ALLE 18 VENERDÌ 5 FEBBRAIO, DALLE 16 ALLE 18 PIAN DEL CIRCOLO ARCI VENERDÌ 7 MAGGIO, DALLE 16 ALLE 18 MUGNONE VENERDÌ 15 GENNAIO, DALLE 16 ALLE 18 PIAN DI SAN CIRCOLO ARCI VENERDÌ 19 MARZO, DALLE 16 ALLE 18 BARTOLO

APPUNTAMENTI CON IL SINDACO E LA GIUNTA Continua anche nel 2010 il canale di comunicazione diretta fra Sindaco, Giunta e cittadini. Di seguito il calendario degli incontri.

ATTIVITÁ “AMICI DEI MUSEI DI FIESOLE” Continuano anche con l’anno nuovo le iniziative organizzate dall’associazione “Amici dei Musei di Fiesole”, che si distingue per la volontà di approfondire la conoscenza del patrimonio storico, archeologico ed artistico della Città di Fiesole e di contribuire a diffonderla. Sabato 16 gennaio l’appuntamento è con “Il bel paesaggio fieso-

GIRONE CALDINE PIAN DEL MUGNONE

CIRCOLO ARCI CIRCOLO ARCI

GIUNTAPERTA ORE 21.00 VIA ARETINA, 24 VIA FAENTINA, 183

MERCOLEDÌ 27 GENNAIO 2010 VENERDÌ 26 FEBBRAIO 2010

CIRCOLO ARCI

VIA FAENTINA, 75

VENERDÌ 26 MARZO 2010


BONUS GAS E BONUS ENERGIA ELETTRICA Si ricorda che è attiva la possibilità di presentare all’URP (via Portigiani, 3 – Fiesole) la domanda per accedere al Bonus Gas e al Bonus Sociale per l’energia elettrica. Il Bonus Gas è l’agevolazione della spesa sostenuta dai clienti domestici per la fornitura di gas naturale. La misura è stata introdotta dal Ministero dello Sviluppo economico secondo modalità definite dall’Autorità per l’energia elettrica ed il gas (delibera ARG/ gas 8809) per dare sostegno ad alcune categorie economicamente disagiate. Avranno accesso al Bonus Gas (per la fornitura nell’abitazione di residenza) i clienti domestici con indicatore ISEE non superiore a 7.500 euro, nonché le famiglie numerose (4 o più figli a carico) con ISEE non superiore a 20.000 euro. Per le domande presentate entro il 30 aprile 2010, il Bonus avrà valore retroattivo al 1 gennaio 2009. È possibile richiedere il Bonus Sociale per l’energia elettrica, presentando apposita domanda e documentazione in Comune. Il Bonus Sociale è un’agevolazione introdotta dal Governo nel 2007 per sostenere la spesa elettrica delle famiglie in condizione di disagio economico e delle famiglie presso le quali vive un soggetto in gravi condizioni di salute. I requisiti di ammissibilità al Bonus sono: % DISAGIO ECONOMICO - con un reddito annuo uguale o inferiore a 7.500,00 euro ISEE, oppure a 20.000,00 euro ISEE per le famiglie con 4 o più figli a carico. % e/o DISAGIO FISICO, con uno dei componenti il nucleo familiare in gravi condizioni di salute tali da richiedere l’utilizzo delle apparecchiature elettromedicali necessarie alla loro esistenza in vita. In entrambi i casi di disagio il primo requisito da verificare è l’ISEE. Informazioni: URP di Fiesole 055/599478; www.bonusenergia.anci.it/?q=in-arrivo-il-bonus-gas.

“IL VIAGGIO DEI RIFIUTI” CONTINUA IL SUO PERCORSO

I “Fogli di Fiesole” sono a cura del Comune di Fiesole

Rifiuti e raccolta differenziata: sono questi i temi affrontati durante gli incontri intitolati “Il Viaggio dei Rifiuti”, organizzati dall’Assessorato all’Ambiente del Comune di Fiesole e che tornano anche nel 2010 con nuovi appuntamenti, a gennaio e febbraio. Durante gli incontri che si rivolgono ai cittadini del comune di Fiesole, oltre ad essere affrontate tematiche legate ai rifiuti e alla raccolta differenziata, verrà distribuito un manuale di informazioni utili per affrontare la crescita della quantità dei rifiuti anche e soprattutto nell’ottica di aiutare l’ambiente del territorio cittadino. Gli incontri si terranno a Ellera, al Girone, a Montebeni, a Pian di San Bartolo e a Pian del Mugnone e vi parteciperanno l’Assessore all’Ambiente Luciano Orsecci e l’Architetto Elena Petrini del Servizio Ambiente del Comune di Fiesole e, per conto di Quadrifoglio – Servizi Ambientali area fiorentina Spa, l’Ingegnere Domenico Scamardella, Capo Struttura Pianificazione Gestione Servizi, e l’Architetto Paola Sghinolfi, Capo Struttura Relazioni esterne e

comunicazione,.

CORSI DI LETTURA E DIZIONE Nell’ambito del programma 2009-2010 di Educazione degli Adulti, l’Assessorato alla Formazione promuove, a partire da gennaio, un corso di lettura e dizione al quale possono partecipare tutti. Il Corso intende, attraverso l’interpretazione di testi poetici, favorire un processo di conoscenza delle opere d’arte legate alla Mitologia Greca presenti nel Museo Archeologico. Per informazioni rivolgersi all’Ufficio Scuola 055/5961246 oppure arcoscenico@tin.it.

IL TICKET SANITARIO ALLA ASL DI FIRENZE SI PAGA (ANCHE) CON LOTTOMATICA Lottomatica Italia Servizi (LIS) ha siglato un importante accordo con la ASL di Firenze per consentire i servizi di pagamento dei ticket sanitari mediante la rete delle ricevitorie del Lotto. Per usufruire dei servizi di pagamento del ticket sanitario attraverso la rete Lottomatica è necessario essere in possesso del codice prescrizione (PNR) rilasciato al momento della prenotazione della prestazione sanitaria e/o del Codice Fiscale del cittadino cui sono intestate le prenotazioni. Se ci si avvale dei punti vendita Lottomatica è sufficiente recarsi in una delle ricevitorie LIS - avendo a portata di mano tali codici - ed eseguire direttamente in ricevitoria il pagamento dei ticket per le prestazioni precedentemente prenotate. Eseguito il pagamento, all’utente vengono rilasciati a titolo di ricevuta tanti scontrini quante sono le prestazioni saldate. Ogni scontrino è valido a tutti gli effetti - anche fiscali - come attestazione di pagamento e riporta: i dati identificativi della ASL/Azienda Ospedaliera, il codice fiscale assistito, il numero di prescrizione, l’importo del ticket e della commissione e, infine, l’importo totale dell’operazione. Per ulteriori informazioni: www.lottomaticaservizi.it.

CALENDARIO DICEMBRE–GENNAIO DEGLI APPUNTAMENTI ISEE Per la compilazione dell’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è possibile chiamare l’ufficio URP al numero telefonico 055/599478 per prendere un appuntamento, secondo il seguente calendario: Fiesole (URP/Ufficio informazioni turistiche, Via Portigiani, 3) mercoledì 13 gennaio – 3 febbraio, ore 15 -18; Compiobbi (Centro Incontri, Via Romena, 58), mercoledì 20 gennaio – 10 febbraio, ore 15-18; San Bartolo (Circolo Ricreativo Arci, Via Dei Cipressini, 6), mercoledì 24 febbraio, ore 15-18; Caldine (Fratellanza Popolare, Piazza Dei Mezzadri, 1° Piano Stanza, 4), mercoledì 27 gennaio – 17 febbraio, ore 15-18.


noi e gli altri

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FRATELLANZA MILITARE. Nata nel 1872, l’associazione garantisce ancora oggi sostegno a chi ne ha più bisogno

Un secolo al servizio della città

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37 anni al servizio della città e dei fiorentini. La Fratellanza militare di Firenze nasce nel 1872 ad opera di un gruppo di reduci di guerra che prestavano soccorso agli aderenti all’associazione, ma bastano pochi anni per trasformarla in associazione volontaria aperta a tutta la cittadinanza, nessuno escluso. “Si chiama Fratellanza Militare perché è un retaggio della guerra d’indipendenza ma oggi di militare non c’è più niente, ci spostiamo con le ambulanze non coi carri armati”. Sorride Stefano Naldi, segretario dell’associazione, che spiega con entusiasmo tutti i servizi che riescono, con tanto impegno, a offrire alla città. 11mila soci reali (ovvero soci che annualmente versano una quota di 15 euro) di cui circa 700 impegnati in attività di volontariato per un totale di 140mila ore di servizio offerte alla cittadinanza. “I volontari sono tanti ma potrebbero essere molti di più, ci sarebbe ancora moltissimo da fare – continua Naldi -. Riusciamo a soddisfare una buona percentuale delle richieste che riceviamo, ma quello che facciamo non è ancora abbastanza. Ci piacerebbe coinvolgere di più i giovani”. La domanda è altissima e l’offerta è differenziata. La fratellanza è in contatto diretto col 118 e mette a disposizione le ambulanze e il personale volontario per il primo soccorso (vengono svolti dei corsi formativi per chi svolge attività di questo genere a bordo delle ambulanze), ma si mette a disposizione anche per attività di carattere sociale, come l’accompagnamento degli anziani, l’assistenza domiciliare o l’aiuto ai disabili. “A chi si mette a disposizione per il servizio volontario – continua Naldi – chiediamo una disponibilità di due ore settimanali”. Studenti, casalinghe, professionisti, pensionati, l’identikit del volontario è quantomai variegato. “Ogni volontario è fondamentale, perché la differenziazione consente di

coprire tutte le necessità”. Tutti questi servizi sono forniti gratuitamente, chi vuole può lasciare un’offerta, ma non è obbligatorio, mentre per consentire alla Fratellanza di autofinanziarsi sono stati intrapresi le cosiddette “attività commerciali marginali” di onoranze funebri e di servizio ambulatoriale. Dal 31 gennaio pros-

simo i due locali che la Fratellanza affittava alla Asl (via Sant’Agostino e cia di San Salvi) cesseranno di esistere e i cittadini potranno rivolgersi ai nuovi ambulatori che la Asl designerà. “Siamo consapevoli che certe scelte possono talvolta arrecare disagio alla cittadinanza – ha detto il presidente della Fratellanza Filippo Al-

legri - ma come associazione di volontariato viste le troppe problematiche nate nel continuare a gestire tale servizio abbiamo preferito interrompere tale rapporto ed iniziare da subito a pensare ad un nuovo servizio altrettanto utile per la popolazione che speriamo a breve di po/L.F. ter comunicare”.

Undicimila soci sparsi sul territorio fiorentino e 700 volontari che prestano attivamente servizio mettendosi a disposizione di chi è in difficoltà. Il segretario Stefano Naldi: “Facciamo tanto, ma insieme ai giovani si potrebbe fare molto di più”

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l’inchiesta

Gennaio 2010

IL CASO/1. Gli impianti del Visarno e Le Mulina stanno per subire un cambiamento radicale

Ippodromi, un lungo inverno in attesa della grande svolta Luca Serranò

A

nno cruciale, il 2010, per l’ippica fiorentina. Nonostante la firma della convenzione tra il Comune e l’ente gestore risalga a un anno fa, infatti, gli impianti del Visarno e Le Mulina s’apprestano a subire un cambiamento radicale. La svolta si deve all’amministratore delegato di Ippodromi fiorentini s.p.a., Concetto Mazzarella, che già nei mesi scorsi aveva presentato a grandi linee il suo piano di rilancio. Punto qualificante del progetto è l’accorpamento delle corse di trotto e di galoppo in un’unica struttura, il Visarno, destinata ad ospitare anche un mini casino, un ristorante e una sala-eventi. L’impianto de Le Mulina, così, potrebbe tornare nella disponibilità del Comune o essere convertito ad altra destinazione. “E se invece il trotto scomparisse del tutto?”, sussurra sibillino un operatore dell’ippodromo. “Ci vuole poco, basta spostare le corse altrove”. Una

sensazione diffusa ma senza alcun riscontro, che ben spiega il clima di incertezza che si respira tra gli addetti ai lavori. Oltre un mese fa, d’altra parte, Ippodromi fiorentini s.p.a. ha aperto le pratiche di licenziamento per 18 dipendenti (su 48), tra cui molte donne e molti giovani. “Ci avevano offerto un contratto di solidarietà ma non abbiamo accettato spiegano dalla r.s.u - perché pagare colpe altrui?”. Ippodromi fiorentini s.p.a. ha motivato la riduzione di personale con l’ostracismo dei lavoratori e la crisi complessiva del settore. Lo stesso Concetto Mazzarella, proprietario dell’ippodromo di Siracusa, ha poi indicato nell’austerity imposta dall’Unire (tagli ai costi, diminuzione del numero di corse) una delle cause principali del ridimensionamento. Oltre ai 18 licenziati, ad ogni modo, a pagare le spese del crollo delle scommesse è soprattutto lo storico impianto di via del Pegaso, fino a pochi anni fa tra i più “remunerativi” di tutta la penisola. Un declino su cui molti operatori si dividono, chi prendendosela con la concorrenza, chi lamentando le condizioni quasi

fatiscenti della struttura. Di certo c’è che la girandola di cessioni di ramo d’azienda che ha interessato l’ente gestore (da Ippodromi & Città a Cascine S.r.l. fino all’attuale Ippodromi fiorentini s.p.a.) prima e dopo l’assegnazione del bando di gara (30/09/2008), ha comportato il rinvio di molti lavori necessari al perfetto funzionamento de Le Mulina. La delibera di giunta adottata l’11/11/2008, relatore Tea Albini, indicava nel 31/11/2009 il limite ultimo per ristrutturare “la palazzina ex biglietteria distrutta da un incendio… e la Palazzina Scuderie”. Interventi mai ultimati, ma che un provvedimento dirigenziale del settembre scorso ha ulteriormente prorogato all’aprile 2011, proprio alla luce del cambio di gestione. “Che almeno si investa sul Visarno”, commenta sconsolato un vecchio scommettitore, mentre si passa tra le dita uno scontrino stropicciato. Poco distante, un gruppetto di fantini conversa allegramente e due operai si divertono a fare arrabbiare la barista. Loro, più di altri, sentiranno la mancanza del vecchio Le Mulina, luogo di vizio solo per alcuni.

Il progetto prevede che trotto e galoppo vengano accorpati in un’unica struttura destinata a ospitare anche un mini casinò, un ristorante e una sala eventi. Tra i lavoratori si respira però qualche incertezza, acuita dal recente licenziamento di 18 dipendenti ROLANDO VERSARI 63 anni, barista

TOMMASO CAVERNI 28 anni, studente

GIOVANNI RIGACCI 53 anni, edicolante

“Servono limiti per le macchinette”

“Molti giocano solo per divertirsi”

“Servirebbe qualche regola in più”

“Tanti miei colleghi si sono attrezzati con video poker e slot machine, una scelta che non condivido e che in fondo ritengo un po’ pericolosa. Troppa gente si rovina con quelle macchinette, servono limiti ulteriori e regole precise”.

“La questione è complicata. Molti miei coetanei giocano solo per divertirsi, senza accanimento, e credo siano pochi quelli che ne rimangono invischiati. Certo lo Stato deve deporre l’ipocrisia e affrontare il problema, non è accettabile che lotterie e scommesse invadano la nostra vita quotidiana.”

“Qualche regola in più non farebbe certo male. Ormai si può giocare dappertutto, alla stazione come al bar, e per quanto sia contrario ad ogni forma di proibizionismo credo si debba valutare attentamente la questione. Non vorrei che le nuove generazioni crescessero col mito dell’azzardo”.

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l’inchiesta

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IL CASO/2. Le corse dei cavalli non attirano più, ma il gioco d’azzardo è in ottima salute

Un esercito di persone “risucchiate” dal vizio Luca Serranò

C

on l’avvento di internet e il boom delle scommesse sportive le corse dei cavalli hanno perso centralità nell’immaginario degli amanti del gioco. Quote troppo basse, feroce concorrenza (soprattutto on line) e i dubbi striscianti sul regolare svolgimento delle gare hanno infatti relegato l’ippica ad un ruolo marginale. Il flusso di puntate a livello nazionale cala al ritmo di svariati milioni di euro l’anno (500 in meno tra il 2007 e il 2008), mentre gli ippodromi hanno perso gran parte della loro clientela. Lontani i tempi in cui a Firenze c’era la fila per pagare l’ingresso a Le Mulina, distante anni luce il periodo d’oro delle agenzie ippiche. Ormai negli innumerevoli centri autorizzati alla raccolta di scommesse è il calcio a farla da padrone, mentre sono le slot machine (tarate al 75 per cento) a preannunciarsi come l’affare del secolo. Pochi spiccioli di manutenzione e un numero altissimo di potenziali giocatori hanno spinto le principali agenzie come i semplici tabaccai a ricorrere a queste “macchine da profitto”. In via Martelli, a tal proposito, si è giunti a costruire una stanza ad hoc ad uso e consumo dei fumatori, mentre un progetto simile sembra in cantiere anche per i vecchi locali di via del Prato. A breve, grazie ad un sofisticato sistema di collegamento tra

le macchine, dovrebbe partire anche una sorta di super enalotto nazionale delle slot machine, con tanto di montepremi milionario. La necessità di porre un limite al gioco “selvaggio”, a questo punto, comincia a farsi largo tra gli stessi addetti ai lavori, stanchi di scacciare ragazzi minorenni e di vedere padri di famiglia scialacquare gran parte del proprio stipendio. “Sono scene che preferirei non vedere - spiega il direttore di un noto centro scommesse che vuol mantenere l’anonimato - se tra i giocatori di cavalli manca il ricambio generazionale, in tutti gli altri casi la clientela è davvero troppo giovane. E’ una situazione che mi ricorda il periodo del cambio lira- euro: quanti sprechi e quanta incoscienza in quegli anni”. Davvero complicato arginare un fenomeno in così rapida espansione, anche alla luce delle frantumazione dell’offerta in mille opportunità. Lo Stato, d’altra parte, beneficia non poco dell’“azzardo” legalizzato, accantonando quella vocazione proibizionista tante volte praticata. Si calcola infatti che circa l’80 per cento degli italiani scommetta regolarmente, mentre sono 700 mila i giocatori affetti da vizio conclamato. Cifre che aiutano a inquadrare ancor meglio la crisi dell’ippica, che rispetto alle altre declinazioni del mondo del gioco (poker on line, slot machine, lotterie, concorsi a pronostico) segna decisamente il passo. L’Italia raccontata in “Febbre da cavallo”, d’altra parte, è poco più di uno sbiadito ricordo.

GIANCARLO PAOLIERI 31 anni, tabaccaio

MARCO GIOVANNONI 54 anni, commerciante

ALESSIO GRANA 29 anni, events manager

“Il gratta e vinci? Fa compagnia agli anziani”

“Meno dannoso aprire nuovi casinò”

“Non ci vedo niente di male”

“Noi siamo attrezzati per scommesse e lotterie, il libero mercato lo consente e non vedo perché dovremmo rinunciarvi. Metà dell’incasso giornaliero viene dai Gratta e Vinci, un gioco che in fondo tiene compagnia alle persone anziane come la radio o la tv”.

“Proprio non capisco come si sia arrivati a tutto questo. Fino a pochi anni fa ero un assiduo giocatore, e capisco cosa scatta nella mente di chi tenta la fortuna. Penso sarebbe stato meno dannoso aprire nuovi casinò, la frammentazione dell’offerta rischia di calamitare anche le persone più indifese”.

La MUSICA è niente se nessuno la può SENTIRE.

“Non ci vedo niente di male, la società non offre altre valvole di sfogo e la gente si diverte come può. Quel che fa più rabbia, semmai, è il moralismo a giorni alterni dello Stato. Credo proprio che lo schema vizi privati-pubbliche virtù sia la quintessenza della politica italiana”.

Hear the World è un’iniziativa internazionale ideata da Phonak per aumentare la consapevolezza sull’importanza dell’udito, un problema che colpisce più del 16% della popolazione mondiale. Plácido Domingo, Annie Lennox, Dionne Warwick, Harry Belafonte, Laura Pausini e altri artisti di fama internazionale hanno unito le loro forze a favore di Hear the World. Nel contesto di questa iniziativa, Phonak ha istituito la Hear the World Foundation, un’entità non-profit per supportare progetti dedicati all’aiuto di chi è affetto da deficit uditivo. www.hear-the-world.com

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Centro Acustico Ricasoli supporta l‘iniziativa Hear the World.

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oroscopo

Gennaio 2010

Ariete

20 marzo • 20 aprile Con il 2010 si annunciano buone nuove in arrivo per gli arieti, ma ci vorrà un po’ di pazienza, perché il trionfo vero arriverà solo questa primavera e più ancora in estate, stagione speciale per gli affari di cuore dei nati del segno. Benissimo andrà in questo periodo ai cuori solitari, che potrebbero finalmente trovare compagnia, mentre le coppie rodate arriveranno a un banco di prova. Sul fronte lavorativo i primi mesi dell’anno porteranno una ricca raccolta di quanto seminato l’anno scorso, con belle soddisfazioni per chi ha faticato tanto per guadagnare quello scatto in avanti.

Toro

21 aprile • 21 maggio Per i nati sotto il segno del toro quest’anno non mancheranno le soddisfazioni, specialmente sul fronte lavorativo. In questo settore infatti vi aspettano dodici mesi movimentati, dinamici, densi di incontri: l’importante è prestare molta attenzione anche ai minimi dettagli in fase di pianificazione, dopo la strada sarà in discesa. Una buona abitudine sarà quella di contare fino a dieci prima di dire cose di cui ci si può pentire. Per i cuori solitari non mancheranno nuovi e promettenti incontri, mentre chi è già in compagnia potrebbe trovarsi di fronte a un bivio e fare quel passo che rimanda da tempo.

Bilancia

Scorpione

Le stelle della Maga Lula Qualcuno ci crede, qualcuno no. Per qualcuno le stelle sono solo puntini luminosi da guardare dal basso, per altri sono oracoli da ascoltare con orecchio attento. Ma insomma, crederci o non crederci, un’occhiata all’oroscopo si finisce per darla sempre. Scettica oppure convinta, speranzosa oppure rassegnata. Una ricerca recente ha raccontato che a Firenze il 31 per cento degli intervistati ha ammesso di consultare l’oroscopo riguardo a diversi argomenti, dal lavoro all’amore. Un altro 31 per cento si è dichiarato scettico, ma ha spiegato che questo non gli impedisce di buttare uno sguardo alle previsioni degli astri. Ma c’è un dato più impressionante ancora: il 4.5 per cento ha ammesso di basare le scelte della giornata sul responso delle stelle. Insomma, gli astri vanno sempre di moda e non smettono di affascinare: e allora sentiamo cosa hanno da raccontarci e che ci promettono per l’anno che è appena iniziato. Se poi avevano ragione, si vedrà…

23 settembre • 22 ottobre Avete tentennato tanto durante l’anno passato, e invece il 2010 adesso si presenta come l’anno della svolta. Quello delle rivoluzioni nella vostra vita, dei cambiamenti che un tempo vi spaventavano e che adesso invece vi sembrano tanto semplici. Anche il portafoglio beneficerà di queste trasformazioni e finalmente avrete la serenità per pensare alle questioni lasciate in sospeso. L’importante è però che voi non vi facciate prendere la mano dalle vostre faccende finendo per distrarvi e dimenticare le persone che avete accanto e che richiedono le vostre attenzioni.

23 ottobre • 22 novembre Si parte bene e si finisce meglio, questa volta. L’anno nuovo farà vedere di che pasta è fatto fin dai primi giorni, regalandovi un po’ di sollievo dopo un 2009 tribolato. Lavoro e finanze saranno illuminati da una luce nuova, e quella boccata d’ossigeno che aspettavate da così tanto tempo finalmente arriverà regalandovi finalmente un po’ di serenità. Importante è non tirare i remi in barca e continuare a impegnarsi a fondo, con tanta pazienza, chiedendo aiuto e consigli a chi avete intorno se ce n’è bisogno e senza fare troppo dietrologie quando qualcosa sembra non andare per il verso giusto.

AVANZATE TECNOLOGIE E CURE PERSONALIZZATE L'infertilità è un problema sempre più diffuso, soprattutto a causa delle maternità rinviate nel tempo. Ma anche le soluzioni sono sempre più efficaci, rapide e sicure. INCONTRO CON IL PROF. PIERALDO INAUDI GINECOLOGO, LAUREATO E SPECIALIZZATO all'Università di Siena, dottore in medicina all’Università di Losanna, il Prof. Pieraldo Inaudi tra i pionieri della riproduzione umana in Italia, vanta una carriera di alto profilo, svolta fra Italia e Svizzera, ricca di incarichi di responsabilità, di importanti consulenze come quella fornita al Centro di Medicina della Riproduzione dell'Ospedale di Bergamo, di rilevanti pubblicazioni scientifiche, relazioni congressuali e di corsi di aggiornamento. Il professore, dirige il centro "Siena Fertility" a Monteriggioni oltre ad offrire la sua esperienza nello studio fiorentino di via Lorenzo il Magnifico. A lui chiediamo quali sono le più recenti evoluzioni nella diagnosi e cura dell'infertilità. "La riproduzione umana è uno degli ambiti medici che negli ultimi decenni ha conosciuto le maggiori evoluzioni tecnologiche. Grazie a queste innovazioni gli esami si sono semplificati e la diagnosi è diventata più precisa grazie alle ecografie transvaginali, specie nei casi di endometriosi, cisti ovariche e ovaio policistico. Anche dal punto di vista terapeutico lo strumentario si è fatto più ricco ed efficace: oggi possiamo scegliere il migliore spermatozoo da iniettare nel migliore ovocita come effettuare analisi genetiche sull'embrione per prevenire malattie ereditarie". Qual è la sua filosofia di intervento? "Il mio atteggiamento, messo a punto in anni di lavoro, privilegia i metodi di diagnosi e terapia a bassa invasività, basati su trattamenti accuratamente personalizzati sul singolo caso. Ad esempio evito la strada del bombardamento ormonale e uso invece basse dosi di farmaci, comunque adeguate a raggiungere lo scopo". Cosa pensa della legge 40? "È un provvedimento che dovrebbe essere migliorato e che certamente, penalizza le tante persone che soffrono di infertilità costringendole ad impegnativi viaggi oltre confine. DIAGNOSI IN UN SOLO GIORNO E TRATTAMENTI MININVASIVI Membro fondatore e tesoriere della Mediterranean Society for Reproductive Medicine, organismo rivolto agli specialisti di tutti i Paesi affacciati sul Mediterraneo per i quali organizza corsi di formazione, convegni, progetti scientifici e reti di comunicazione on-line, il dr. Pieraldo Inaudi è da sempre al fianco di chi soffre di problemi di infertilità. "Nel mio studio come presso il centro Siena Infertility si parte da un'accurata diagnosi finalizzata a scegliere il trattamento più efficace ma meno invasivo e costoso. Anche la diagnosi stessa viene eseguita in un giorno solo proprio per ridurre i viaggi e le spese, limitare le assenze dal lavoro, minimizzare lo stress". In quanto alla possibilità di recarsi all'estero? "Siamo collegati con centri elvetici e francesi per trattamenti di fecondazione in vitro con congelamento e di microchirurgia per la ricanalizzazione tubarica o dei deferenti. Io sono abilitato anche in Svizzera e non abbandono di certo le mie pazienti".

PROF. PIERALDO INAUDI

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OSTETRICO - GINECOLOGO MEDICINA DELLA RIPRODUZIONE

Studio Monteriggioni (SI) Via S. Pertini 7 Tel. 0577 51394 Fax 0577 588249 - Studio Firenze Via Lorenzo Il Magnifico 64 Tel. e Fax 055 4633294 e-Mail: inaudi1@interfree.it


2010

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Gemelli

22 maggio • 21 giugno Vietato farsi scoraggiare da un inizio anno poco promettente sul fronte lavorativo e su quello amoroso, perché nel vostro caso il buongiorno non si vede dal mattino, ma arriva comunque. E alla svelta. Fin dai primi mesi dell’anno la ruota comincerà a girare nel verso giusto e la parola d’ordine diverrà “emozioni”. Forti in campo sentimentale, rassicuranti su quello professionale, vi accompagneranno per tutto il 2010. Mese d’oro in questo senso sarà agosto, trionfo di belle novità: l’importante è tenere a freno certe inclinazioni impulsive, che se assecondate potrebbero far danni.

Cancro

22 giugno • 22 luglio Per tutto l’anno la parola d’ordine sarà oculatezza, un po’ su tutti i fronti. A patto di non scordarsi mai una buona dose di prudenza questo 2010 si preannuncia sereno, con ottimi picchi di buonumore e fortuna alle stelle. Saranno dodici mesi propizi per le relazioni sociali e pieni di energie, e questo potrebbe essere positivo per chi sceglie di dedicarsi a progetti nuovi. Questo è per voi anche l’anno del cuore, e le belle novità sono in vista sia per chi cerca sia per chi è già in felice compagnia, e i momenti in cui sarete giù di corda saranno ampiamente controbilanciati dall’affetto di chi vi circonda.

Leone

23 luglio • 22 agosto Questo per il leone sarà l’anno della riscossa, della rivincita su un 2009 che non è stato molto clemente. La ruota gira e questa volta ha scelto di farlo con decisione, senza indugi. Si annuncia un buon periodo sotto diversi settori: chi vuol cambiare lavoro e medita da tempo un radicale cambiamento troverà pane per i suoi denti, chi invece continuerà un cammino già intrapreso potrà farlo serenamente. Discorso simile vale per la vita di coppia: il 2010 promette interessanti novità e una svolta positiva per chi la sta aspettando, sia che si tratti di fare un passo col partner, sia che si tratti di trovare compagnia per un cuore solitario.

Vergine

Sagittario

Capricorno

Acquario

Pesci

22 dicembre • 20 gennaio Il 2010 per i nati sotto il segno del Capricorno arriva carico di promesse ma un po’ dispettoso: dispenserà emozioni e successi un po’ su tutti i fronti ma i risultati raggiunti saranno sempre frutto di un impegno costante. Vietato dunque abbassare la guardia e sedersi sugli allori: è essenziale investire le proprie energie senza riserve e la ricompensa poi non tarderà a farsi vedere, anzi, lo farà in pompa magna. Bel momento per chi cerca l’amore, che una volta trovato potrebbe diventare quello che si aspettava da una vita intera. Delicatezza con gli amici o si rischia di ferirli involontariamente.

21 gennaio • 19 febbraio Dovete convincervi a sognare un po’ di più, a vedere il bicchiere un po’ più pieno e a sorridere anche quando ne avete poca voglia. Fatto questo la strada sarà più in discesa e arriveranno le soddisfazioni. L’anno nuovo si preannuncia positivo e specialmente a partire da febbraio il buonumore vi guiderà come un Virgilio dei tempi nostri. Cercherete la spensieratezza e troverete amici in grado di assecondarvi in questo vostro desiderio, e la stessa sintonia si registrerà con il partner, dopo un periodo un po’ travagliato. Per gli affari ottimi i primi mesi dell’anno, che potrebbero portare belle sorprese.

20 febbraio • 19 marzo Cambiano le carte in tavola, il 2010 ha deciso di sparigliarle e fortunatamente può farlo senza l’impiccio di pianeti che si divertono a fare i dispetti. Sul piano professionale si apre la stagione dei cambiamenti, dei progetti che passano dalla carta alla realtà e che vi restituiscono quell’energia che sul finire dell’anno passato sembrava essere stata risucchiata. L’importante è mantenere sempre una profonda lucidità. Anche per le faccende sentimentali pare arrivato il momento di fare un passo avanti e di dare concretezza ai rapporti già avviati, mentre i cuori in cerca di capanna troveranno di che rallegrarsi.

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23 novembre • 21 dicembre Niente paura, l’inizio dell’anno non sarà brillante ma questo non vuol dire niente. In breve tempo infatti le cose cominceranno ad andare per il verso giusto e ottimismo e buonumore torneranno ad accompagnare le vostre giornate. Guadagnerete un po’ di serenità interiore e questo vi consentirà di avvicinarvi più serenamente agli altri: col partner sfumeranno le tensioni e sul lavoro abbandonerete quell’atteggiamento ostile che ha caratterizzato gli ultimi mesi. Il periodo migliore un po’ su tutti i fronti sarà quello estivo, e sarà proprio durante la bella stagione che arriverà quello che aspettavate da tanto.

23 agosto • 22 settebre Qualche grattacapo ci sarà, è vero, ma in arrivo c’è pure una ottima dose di forza per far fronte agli imprevisti. Avete delle questioni in sospeso e i primi mesi dell’anno saranno propizi per mettere dei punti e andare a capo senza tanti indugi. Si tratta di cercare di essere risoluti e di non farsi trattenere dalla paura del nuovo: un po’ di audacia non guasterà. In campo sentimentale l’anno nuovo esordisce con qualche intoppo, ma regalerà a breve miglioramenti percepibili e cambiamenti positivi, e con la primavera si aprirà la stagione del cuore, con picchi di felicità molto alti e grandi dosi di buonumore.


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tempi moderni

Gennaio 2010

ZOOM/1. Sono molte le realtà che utilizzano il “marchio Firenze” per promuovere la propria immagine

In città una pubblicità tira l’altra Allo studio del Comune ci sono provvedimenti per regolare la materia: “D’ora in poi sponsorizzazioni mirate per i restauri e le riqualificazioni e gare pubbliche per la concessione di spazi” Serena Wiedenstritt

L’

ultima volta è finita con una retromarcia da parte di chi voleva farsi pubblicità utilizzando l’immagine di Firenze. La filosofia del “do ut des” aveva portato alla copertura del ponte più famoso del mondo con uno striscione promozionale di una catena della grande distribuzione in cambio di finanziamenti per il restauro del Corridoio Vasariano. Ma l’operazione ha rischiato di ritorcersi contro l’inserzionista che ha ritirato la pubblicità, confermando il sostegno ai lavori. Non è però la prima volta che una pubblicità in cambio di una sponsorizzazione fa discutere, né Firenze è l’unica a dover affrontare questi dilemmi. Non va meglio a Venezia, dove la facciata della chiesa di San Simeon aveva ospitato niente di meno che una pubblicità di una casa di moda, scatenando le proteste dei religiosi, né a Roma, dove qualcuno aveva pensato di tappezzare il Pantheon. Ma a parte i casi clamorosi, come si deve regolare chi vuole fare pubblicità “usando”, con misura, la città? E quale è la logica che ispira l’amministrazione Renzi? “Alcuni provvedimenti sono già allo studio - spiega l’architetto Gianni Bordoni, responsabile Pubblicità e Insegne del Comune di Firenze - il principio è che Firenze ha un grande potenziale, vista la sua fama in-

ternazionale. Chi vuol fare pubblicità a Firenze può sfruttare un brand di tutto rispetto, ma ci deve essere una contropartita per la città. D’ora in poi non si tratterà di affittare uno spazio a una ditta, in cambio di introiti che vanno a fare cassa, ma di sponsorizzazioni mirate per interventi di restauro di beni monumentali o di riqualificazione di aree specifiche. In pratica, deve essere chiaro il legame fra la concessione di uno spazio e il vantaggio per la città. Del resto se i fondi per i restauri non arrivano dal Governo, è opportuno che la città li trovi in altro modo”. Per quanto riguarda gli introiti da pubblicità in generale (dalla pubblica affissione negli spazi gestiti dal Comune agli impianti pubblicitari fino alle insegne) Firenze guadagna ogni anno dai 6,5 ai 7 milioni di euro. Ma anche qui si cambierà: “Modificheremo le modalità di assegnazione degli spazi - continua Bordoni – e al più presto si procederà a gare di evidenza pubblica per la concessione”. In altre parole, se prima lo spazio si doveva richiedere, ora i diversi circuiti e le localizzazioni più ambite saranno a disposizione, in esclusiva, di chi offre di più. E non solo, un’altra novità riguarda le insegne: dal 2010 chi apre un negozio potrà chiedere l’autorizzazione direttamente con la dichiarazione di inizio attività.

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ZOOM/2. Parte la lotta alle “vele” abusive

Ma che cosa è in regola e che cosa no? L

o studente straniero che in via Calzaioli distribuisce il volantino con la pubblicità della pizzeria e la piantina per arrivarci è un fuorilegge. Così come sono vietate le “vele” – i grandi camion che trasportano cartelloni promozionali – in piazza della Libertà. Nelle zone centrali la pubblicità è particolarmente regolamentata, chiariscono dall’ufficio del Comune in piazza Artom, cui tutti i cittadini sono chiamati a rivolgersi prima di intraprendere iniziative promozionali. Se su tutto il territorio la promozione è contingentata in modo da non snaturare la città, le regole sono ancora più severe per quanto riguarda il centro storico. È infatti vietata sia la pubblicità fonica – quella con gli altoparlanti sul tettuccio della macchina – sia quella sulle persone: per capirsi, niente uomini sandwich in piazza della Signoria. Fuorilegge anche la distribuzione “hand to hand” e tutte le forme di volantinaggio che insistono su spazi pubblici (altro discorso, insomma, per la pubblicità dei concerti di organo

distribuita sul sagrato della chiesa). Tornando alle vele, ne è permessa la circolazione ma non la sosta: spiegano da piazza Artom che la vela ferma in una piazza fiorentina equivale ad un grande cartellone pubblicitario fisso, con la differenza che non viene pagato lo spazio al Comune. Si aggira quindi la norma che vieta una pubblicità così grande in spazi che non la possono contenere: “Firenze non è Parigi – chiariscono dall’ufficio preposto – qui non abbiamo i grandi boulevard con marciapiedi da 12 metri che possono contenere il dehors dei caffè, lo spazio per i pedoni e quello per i 6 metri per 3 pubblicitari”. E sul rispetto delle regole il Comune annuncia il pugno duro: “Intendiamo contrastare non tanto il singolo inserzionista quanto il sistema delle vele e procedere in ogni caso con la verifica di compatibilità. Purtroppo la pubblicità è legata al codice della strada: si può rimuovere una insegna se è pericolosa, altrimenti si deve ricorrere a procedure ostative che /S.W. richiedono più tempo”.



LO SPETTACOLO. Va in scena il 13 e 14 febbraio l’ultima fatica del comico fiorentino

L’amore al tempo di Andrea Muzzi “L’amore è geco” è il testo teatrale scritto

IL PROGRAMMA

e interpretato dal comico. Due date al Puccini per

Sei mostre per un 2010 a base di arte e cultura

assistere a uno spettacolo che ha il merito di parlare delle questioni di cuore riuscendo a non banalizzarle

U

Caterina Gentileschi

“U

n uomo innamorato ha una forza incredibile, niente lo può fermare. Un uomo innamorato è capace di rovesciare qualunque potere e disarmare qualunque esercito. L’Iraq ha perso la guerra perché Saddam Hussein era circondato solo da uomini. Se gli facevano vedere due gnocche con il cavolo che perdeva!”. E’ un Andrea Muzzi nuovo quello che scrive e interpreta “L’amore è geco”, spettacolo ideato insieme al giovane autore Marco Vicari, che approderà sul palcoscenico del teatro Puccini il 13 e il 14 febbraio (la seconda data è riservata ai soci Coop). “I protagonisti della storia sono due precari – spiega l’autore e protagonista - e proprio perché sono precari hanno un sacco di cose da fare. Questi due precari si improvvisano rivoluzionari e tentano di mettere su una battaglia per l’amore ma cercano di coinvolgere il pubblico perché sono troppo impegnati nei loro mille lavoretti per essere in prima linea, così invogliano il pubblico a partire poi, dicono, loro li seguiranno volentieri”. E’ una sorta di omaggio all’amore quello che Muzzi regala al pubblico fiorentino e non solo (è in

tour da gennaio in tutta la toscana). “Mi viene da sorridere perché non avrei mai pensato che un tema universale come l’amore diventasse anche argomento di dibattito politico come è avvenuto il mese scorso, dopo l’aggressione al presidente del consiglio e il suo invito a combattere l’odio con l’amore”. Ma come mai un titolo così curioso? Perché l’amore è geco? “A parte il gioco di parole – continua Muzzi – ovviamente scherzoso, “L’amore è geco” perché il geco è un animaletto misterioso. Ho scoperto che un gruppo di scienziati americani hanno cercato di capire come fa a rimanere attaccato alle superfici verticali, senza però riuscire a darsi una valida risposta. Per l’amore vale lo stesso principio: è una cosa misteriosa e speciale che non va analizzata e studiata, va presa come viene”. Sul palcoscenico insieme a Muzzi, l’attrice Diletta Opulista che va in scena nella prima parte dello spettacolo, e Nicola Costanti, unico cantautore italiano a vincere per due volte il premio Tenco ( 1998, miglior esordiente, 2003 miglior autore), che collabora musicalmente con molti artisti, tra cui Benvenuti e Pieraccioni. “Sono un comico, non un filosofo – continua Muzzi – ma penso

che la risata sia il modo migliore per trasmettere alcuni messaggi, come quello che vogliamo far arrivare con questo spettacolo”. “Un innamorato è un uomo libero, non lo assoggetti a nessuna legge – si legge in una nota della piece - Per questo vogliono controllarci. Ribellatevi. Ricordatevi che il matrimonio è un sacramento che unisce due persone per sempre: la sposa e il ristoratore. Perché per pagare le rate del pranzo una vita non basta!”. Un modo di parlare d’amore senza banalizzare l’argomento. Una risata continua dall’inizio alla fine. Fa ridere tutto, tranne la chiusura, che invita alla riflessione, prendendo in prestito una citazione del grande Enzo Biagi.

LA RECENSIONE. Un tuffo in uno dei luoghi più suggestivi e selvaggi della Toscana

Tre americane in viaggio per scoprire la Maremma S

hades of Maremma, letteralmente “Ombre di Maremma” (Ingorda Editore), così si intitola il libro scritto dalla studentessa Charlotte Bailey insieme a Johanna Marshall e Lana Turner, dell’Università internazionale Fua - Florence University of the Arts. Per mesi le autrici hanno assaporato, studiato e attraversato da cima a fondo la Maremma, arrivando a realizzare un libro dalle grandi potenzialità, nel quale il racconto è affiancato dalle immagini più belle, per un viaggio indimenticabile alla scoperta della regione più selvaggia della Toscana dove mare e montagna si fondono. “E un libro che si scosta dalla linea classica delle guide toscane – ha spiegato Bailey - la Maremma è un luogo fantastico, un’esperienza che coinvolge tutti i sensi. La vista con i colori caratteristici e vivaci della natura, l’udito con il vento che accarezza la terra, l’olfatto con i profumi dei luoghi lontani dalle caotiche città, gli odori dei piatti tipici da generazioni, la sensazione della natura che ti entra nel profondo, il gusto che si prova assaporando le ricette vecchie di generazioni, il tatto che viene stimolato accarezzando e giocando con le opere del Giardino dei Tarocchi”. Il libro si trova nelle librerie fiorentine Paperback exchange (Via delle Oche, 4 rosso), MB bookshop (Borgo Ognisanti, 4) e Edison (Piazza Della Repubblica). /L.V.Z.

L’INTERVISTA. A colloquio con Pippo Russo, agrigentino di stanza a Firenze

Firenze, i libri e... La memoria dei pesci S

ociologo, giornalista e scrittore. Pippo Russo, agrigentino di nascita ma fiorentino d’adozione, innamorato della città e “supertifoso” della Fiorentina. Grande animatore di Facebook, due romanzi alle spalle (Il mio nome è Nedo Ludi e Memo), uno di prossima uscita e un altro già in cantiere. Il Reporter lo ha incontrato per parlare di Firenze e di libri. Partiamo da Firenze… E’ stato un innamoramento immediato e incondizionato. Sin da quando misi piede qui mi sentii a casa, come se in questa città ci fossi nato. E le tracce di questo amore sono ben visibili nel mio nuovo romanzo. Le suggestioni che questa città mi regala sono nella bellezza di certi suoi scorci, che addomesticano la luce del giorno. Ma anche la sua gente ha qualcosa di particolare, un voler mettere “tutto in di-

scussione” che è al tempo stesso la sua ricchezza e il suo limite. Anche in città chiudono le piccole librerie e si rafforzano i giganti della distribuzione. Riflessi sulla vita culturale e sul mercato? Una libreria chiusa è una perdita incalcolabile. Tanto più nel caso delle piccole librerie, così come per i piccoli negozi di musica. Però vedo anche che delle piccole librerie continuano a aprire, in questo periodo. Forse siamo davanti a un periodo di transizione. Tra pochi mesi esce il tuo terzo romanzo. Di cosa parla? Il mio terzo romanzo, “La memoria dei pesci”, sarà ancora una volta diverso dai primi due. Un romanzo sociale, che prova a interpretare l’attuale condizione umana, soffermandosi su quella che mi pare la più acuta malattia delle società avanzate: l’ansia di

costruire un’immagine edificante di se stessi. Con questa realtà si confronta Brando, il protagonista di una storia ambientata a Firenze nel 2011. Ma stai anche lavorando al seguito di “Il mio nome è Nedo Ludi”... Vero, e si tratta di un ripensamento rispetto alle intenzioni iniziali. A tutti quelli che mi sollecitavano a scrivere un sequel rispondevo che no, per me la storia finiva lì e non poteva esserci un seguito. Ma poi lo scorso luglio, assieme al mio caro amico Michele Morrocchi ho aperto il “Nedo Ludi fans Club” su Facebook. E c’è stata una valanga d’adesioni: siamo già quasi a 700. Tanto affetto mi ha fatto capire che “dovevo” scrivere il sequel. E quando ho cominciato a pensarlo ho scoperto che ce l’avevo già dentro. /Ciro Becchimanzi

n anno di mostre che portano apre che coniuga opere d’arte e storie da raccontare, nell’anno in cui si celebrano alcune importanti ricorrenze. E’ stata presentata a Roma “Firenze 2010. Un anno ad arte”, nuova stagione espositiva del Polo museale fiorentino, organizzata in partnership con l’Ente cassa di risparmio e Firenze Musei. Si comincia il 25 marzo con “Pregio e bellezza. Cammei e intagli dei Medici” (fino al 27 giugno) al Museo degli argenti di Palazzo Pitti, dove verranno esposte le preziose gemme rinascimentali che indossava la famiglia che governava la città. Si prosegue con l’attesissimo arrivo (dal 22 maggio al 17 ottobre), dell’antologica dedicata a Caravaggio e i caravaggeschi che a quarant’anni dalla mostra curata dalla storica dell’arte Evelina Borea, porta alla Galleria degli Uffizi e alla Palatina un centinaio di capolavori realizzati dall’artista e dai suoi seguaci, proprio nell’anno in cui ricorre il quarto centenario della morte del pittore. La terza tappa è fissata alla Galleria dell’Accademia, dove dall’8 giugno all’1 novembre, prenderà vita “Virtù d’amore. Pittura nuziale nel Quattrocento fiorentino”, organizzata in collaborazione con il museo Horne, nella quale verrà esposta una selezione sofisticatissima dei cassoni e delle spalliere che arredavano le camere da letto rinascimentali: da quello realizzato per la nascita di Lorenzo il Magnifico, conservato al Metropolitan Museum di New York, a quelli dipinti da pittori che hanno fatto la storia, come Botticelli e Filippo Lippo. La curiosa esposizione che segue è “Parigi val bene una messa. L’omaggio dei Medici a Enrico IV re di Spagna” che dopo aver fatto tappa al Musée national du château de Pau, porterà alle Cappelle Medicee le 19 tele che Cosimo II commissionò a pittori accademici fiorentini per celebrare le esequie del re di Francia e Navarra il 16 settembre 1610 nella Basilica di San Lorenzo. Il 20 luglio sarà la volta di “Vinum nostrum. Arte, scienza e miti del vino nelle civiltà del Mediterraneo Antico”, dedicata alla cultura del vino nell’antichità e organizzata insieme al Museo Galileo. A chiudere la stagione ci pensano “I grandi bronzi del battistero. Rustici e Leonardo” (dal 10 settembre al 10 gennaio 2011) che verranno esposti al Bargello prima di tornare al Museo dell’Opera del Duomo.

Uno dei dipinti in mostra


cultura

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LA MANIFESTAZIONE/1. Di nuovo in città le proposte della fiera che inaugura l’anno della moda

Gennaio è sinonimo di Pitti Immagine Barbara Biondi

C

inquantanovemila metri quadrati di spazi allestiti, 739 aziende con più di 800 marchi, più di 20mila compratori attesi. Sono questi i numeri della moda in città, olimpo fashion che a Firenze a un solo sinonimo: Pitti Immagine. “Pitti Uomo fa da apripista e dà una risposta forte alle trasformazioni del mercato, rivoluzionando la progettazione del salone – dice Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine -. Così a questa edizione il padiglione centrale si presenta con un nuovo layout, affidato a uno dei nomi più interessanti nel panorama internazionale dell’architettura e del design, Patricia Urquiola. E cambia di conseguenza l’aspetto complessivo della fiera, che si afferma definitivamente come luogo di ricerca, sperimentazione e novità oltre che di incontro e scambio per la Pitti community”. Nuovo volto dunque per l’evento che inaugura l’anno della moda (dal 12 al 15 gennaio). Tra i progetti speciali, le anteprime e i lanci internazionali che saranno protagonisti alla Fortezza da Basso sono da segnalare: lo speciale allestimento con il quale Everlast festeggerà i 100 anni del marchio, ideato dall’architetto Elio Di Franco, l’importan-

te spazio espositivo, all’esterno dell’Arena Strozzi, con cui il marchio Add presenterà il suo stile e la nuova collezione, il debutto a Pitti Uomo di un marchio cult del jeanswear contemporaneo, l’olandese Denham, l’esordio internazionale di Fornarina Sport Glam, la nuova linea fitness-chic di Fornarina e infine la presentazione worldwide della collezione di un prestigioso marchio heritage scozzese come Barbour. Ma non solo, c’è “What’s Fashion About?”, ed è un nuovo tributo alla community internazionale dei buyer e dei visitatori della manifestazione il tema conduttore di questo Pitti Uomo, legato alle parole, alle idee e al gossip del mondo della moda. “Ci sarà un fitto montaggio di interviste realizzate da un gruppo di blogger itineranti” spiega Agostino Poletto, vice-direttore generale di Pitti Immagine “ancora una volta saranno protagonisti i Pitti People, la variegata community di buyer, stampa e visitatori che con il loro stile e le loro idee contribuiscono a rendere unico il Pitti Uomo”. Nel piazzale della Fortezza da Basso ci sarà un’installazione fatta da un imponente nastro su cui si accumuleranno parole, frasi e suggestioni, raccolte tra alcuni dei protagonisti di Pitti Uomo. Grande

attesa per gli ospiti vip, che come ogni edizione, animano le serate fiorentine di Pitti. Protagonisti assoluti saranno Giles Deacon, designer britannico che presenterà la sua collezione in un maxi-evento alla manifat-

tura Richard Ginori e Corneliani, storico brand legato all’abbigliamento maschile. Da non perdere anche il fiume di appuntamenti di Pitti_W, sezione dedicata alla moda “pour elle”.

LA MANIFESTAZIONE/2. Tornano anche le kermesse dedicate ai piccoli e ai tessuti d’autore

Bimbo e Filati: nuove tendenze e grandi ritorni S

embrano rincorrersi. Dopo le novità per i grandi, seguono a ruota i suggerimenti per le tendenze dei bambini più modaioli. Tra le importanti novità di questo Pitti Bimbo (dal 21 al 23 gennaio alla Fortezza) ci sono le presentazioni speciali di griffe come Junior Jean-Paul Gaultier e Paul Smith Kids, il rientro di Diesel Kids, che l’azienda presenterà in uno spazio dedicato assieme a Diesel Footwear e alla nuova collezione di John Galliano, e poi i nuovi ingressi delle collezioni bambino di grandi nomi internazionali come Adidas, Custo Barcelona, Desigual e Notify. Insomma

sempre di più la moda dei più piccini fa invidia alle griffe dei grandi. Addio tutine e felpe da strascicare dovunque, benvenuta attenzione ai marchi, ai colori più trendy e alle novità in fatto di gusti e abbinamenti. Il successo di Pitti Bimbo è legato anche agli importanti momenti di comunicazione, sfilate e iniziative legate al mondo dei più piccoli che a ogni edizione affiancano la manifestazione. Sempre più seguite le sfilate, da cui partono non soltanto le tendenze di collezione ma anche preziose indicazioni di styling e di abbinamento tra abiti e accessori. E Pitti non è Pitti senza

l’immancabile appuntamento con i Filati (dal 27 al 29 gennaio), che chiuderà come di consueto la stagione invernale del calendario della moda fiorentina. “La forza di Pitti Filati è nel suo essere un vero laboratorio di ricerca – dice Agostino Poletto, vice-direttore generale di Pitti Immagine – l’osservatorio privilegiato delle tendenze della moda del futuro. Il nostro pubblico provenienti da tutto il mondo viene a Firenze per vedere l’eccellenza della filatura internazionale, a caccia di suggestioni creative sempre nuove”. Che la festa abbia /B.B. inizio.

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IL PERSONAGGIO. Un inizio (molto) difficile in viola, ora farne a meno è quasi impossibile

Goleador e talismano, la rinascita di Vargas Il peruviano non è solo la principale fonte di assist per l’attacco gigliato, ma quando segna lui la squadra non perde. Tante le “big” che lo vorrebbero, ma El Loco giura: “Al mio orizzonte vedo solo la Fiorentina”

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e non fosse stato per il suo stratosferico inizio di stagione (e in parte per il finale della precedente), Juan Vargas avrebbe potuto essere uno dei papabili vincitori del “Bidone d’oro 2009”, andato poi all’ex viola Felipe Melo. E invece il peruviano, 27 anni il prossimo ottobre, è la rivelazione di questa Fiorentina. A detta degli esperti il vero Vargas è sempre stato quell’infallibile dispensatore di assist sbocciato a Catania, mentre i mesi bui del primo anno in viola sono riconducibili al difficile periodo di adattamento che il giocatore stava attraversando. Un periodo durato quasi tutto il campionato e coinciso con la sua posizione arretrata. Quella posizione che, per lo stesso Vargas, non avrebbe influito sulle prestazioni (negative) del giocatore. “Mi piace molto giocare in avanti - ha dichiarato l’esterno - però non rinnego il ruolo di difensore. Anzi,

sono pronto a rifarlo in qualsiasi momento. Sono convinto che se oggi, in un periodo così positivo, dovessi tornare a correre sulla linea difensiva, otterrei buoni risultati, proprio come faccio in fase offensiva”. Vargas non è solo la principale fonte degli assist per l’attacco viola. E’ anche un vero e proprio talismanogoleador. Il perché? Basta analizzare le partite in cui il mancino ha segnato. Il primo, vero, gol della stagione è datato 18 agosto, Sporting Lisbona- Fiorentina (2-2), pari determinante per il passaggio ai gironi di Champions. Poi il gol a Torino contro la Juventus (1-1), il gol vittoria a Udine (0-1) e la rete contro il Lione (1-0) decisiva per il passaggio agli ottavi. Finita qui? No, anche con l’Atalanta (2-0) il peruviano è andato a segno con un bellissimo tiro dalla lunga distanza. Tutto questo significa che quando “El Loco” segna, la Fiorentina non perde. Con le sue super-prestazioni, l’ex Catania è stato inserito tra i 10 calciatori più conosciuti secondo la classifica Iffhs, l’Istituto di storia e statistica calcistica, ma soprattutto ha attirato l’attenzione dei club più

...Entra, siedi e cuci! Cucilandia Firenze e’ un club del cucito a macchina dove cortesia ed accoglienza rendono l’ambiente familiare e gradevole. Nel nostro negozio puoi trovare accessori per il cucito , assistenza e insegnamento per realizzare idee nuove con le macchine per cucire BERNINA di alta qualita’ Svizzera. Ti aspettiamo per farti vedere i tanti tessuti americani, giapponesi, norvegesi, francesi, italiani, le splendide lane cotte, il feltro di lana, le imbottiture per patchwork e ……molto altro. Tanti libri e riviste di cucito creativo provenienti da tutti i paesi del mondo soddisferanno anche le clienti piu’ esigenti.

forti del mondo, come Real Madrid, Manchester City e Barcellona. Queste le big interessate del giocatore, che dovranno però sborsare tra i 20 e i 25 milioni per acquistarlo. Interesse che non tocca neanche lontanamente Vargas, il cui unico obiettivo è quello di fare bene con la maglia viola: “E’ un problema che non mi riguarda. Quello che accadrà più avanti lo valuterò al momento opportuno. Adesso, lo ripeto, vedo al mio orizzonte solo la Fiorentina. Voglio crescere qui, voglio spingere la squadra viola in alto, poi a giugno, o magari fra qualche anno, si vedrà. So bene che circolano certe voci. Ma si tratta di chiacchiere e come tali vanno considerate. Non è il momento, lo ripeto, di parlare del domani”. Parole confermate anche da Jorge Cysterpiller, agente del giocatore: “Lui sta benissimo a Firenze, adesso deve pensare solo alla Fiorentina anche se ci sono molte squadre interessate a lui. Con Corvino ancora non abbiamo parlato di clausole rescissorie. Nel suo ruolo lui è uno dei migliori al mondo. Per ora Juan non ha mai espresso la volontà di lasciare la Fiorentina”.

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Cristina Guerri


sport

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IL BILANCIO. Si è chiuso un 2009 da incorniciare per i viola. Soprattutto oltre i confini nazionali

E la Fiorentina diventò a misura d’Europa È stata l’unica italiana a vincere il proprio girone di

VERSO GLI OTTAVI

Champions e la seconda in assoluto, dietro al Real

Ancora i tedeschi sul cammino della squadra di Prandelli

Madrid, per gol fatti. Sesta nell’anno solare in serie A

C’è il Bayern Monaco, missione rivincita

Cristina Guerri

I

risultati parlano chiaro: si è chiuso un 2009 da incorniciare per la Fiorentina. Dopo il quarto posto raggiunto la scorsa stagione, i viola terminano l’anno con la storica qualificazione agli ottavi di Champions League. Anche se le partite - tra preliminari, Champions e campionato - giocate dai viola sono state veramente tante, il 2009 non è l’anno solare con più gare disputate nell’era dei Della Valle. Quello con più partite rimane il 2008 (58), mentre il 2009 resta fermo a 47 (potevano essere 48 se Fiorentina-Milan non fosse stata rimandata causa neve). Confrontando i numeri del campionato con quelli europei, sembra che la Fiorentina viaggi molto più in Europa che nella serie A italiana. Anche non dimenticando la sfortunata apparizione in Coppa Uefa dell’anno scorso (quando i viola furono eliminati dall’Ajax nei sedicesimi di finale), la Fiorentina chiude la fase a gironi di Champions League con una sola sconfitta (quella di Lione) e ben 5 vittorie. E non è finita qui. Perché la squadra di Prandelli è stata l’unica italiana su quattro a vincere il proprio girone di qualificazione, e con le 14 reti fatte è la seconda squadra in assoluto (dietro al Real Madrid) per il nu-

mero dei gol realizzati. Anche per Cesare Prandelli è stato un 2009 da incorniciare. Con la vittoria contro la Sampdoria, infatti, il tecnico ha raggiunto Fulvio Bernardini in testa alla classifica degli allenatori più vincenti della storia viola, a quota 99 successi. Poco tempo dopo, nel turno che ha visto la Fiorentina di scena a Livorno (0-1), Prandelli ha ottenuto la sua centesima vittoria in 197 partite (record assoluto) alla guida della squadra gigliata. La 101esima vittoria però, siamo sicuri, resterà quella più bella per il tecnico di Orzinuovi: lo strepitoso 2-0 contro il Liverpool del 29 settembre. Un record lo ha raggiunto anche Alberto Gilardino. Con la rete del 2-1 ad Anfield, l’attaccante ex Milan ha raggiunto Gabriel Batistuta in vetta alla classifica dei marcatori europei della Fiorentina. Dopo i 6 centri della stagione scorsa (preliminare con lo Slavia Praga compreso), infatti, la punta dei viola ha già toccato quota 4 reti dopo la prima fase dell’edizione di quest’anno. In campionato, invece, la Fiorentina viaggia a velocità più moderata. I viola terminano l’anno solare al sesto posto con 60 punti (comanda l’Inter con 81), mentre nel 2008 si erano piazzati quarti con 70 lunghezze.

E

ra sicuramente l’avversaria da evitare. Ma la mano di Emilio Butragueño - ex attaccante del Real Madrid e della nazionale spagnola - ha voluto far incontrare nuovamente Fiorentina e Bayern Monaco. Oltre ai bavaresi, Porto, Stoccarda, Olympiakos e Cska Mosca erano tra le possibili avversarie per gli ottavi di Champions League. Il destino è stato ancora una volta crudele con la Fiorentina, chiamata, dopo Lione e Liverpool, a una nuova impresa per raggiungere un risultato storico: i quarti di finale della più prestigiosa competizione europea per club. L’andata, Bayern Monaco-Fiorentina, si giocherà il 17 febbraio nello strepitoso Allianz Arena (già teatro, l’anno passato, di un 3-0 a favore dei tedeschi); il ritorno il 9 marzo al Franchi. “Forse era meglio arrivare secondi”, aveva commentato a caldo lo spoglia-

toio viola. Diverso il pensiero di Sebastien Frey, voglioso di rivincita nei confronti del club tedesco. “Vorrei - aveva espresso subito dopo la vittoria ad Anfield - incontrare subito i tedeschi: con loro c’è un conto in sospeso”. Un conto in sospeso ce l’avrà anche Manuel Vargas, autore della sua peggiore prestazione in maglia viola (per lui, lo scorso anno, 90 minuti di errori e orrori). Più moderato il commento di Karl Heinz Rummenigge, presidente dei tedeschi: “Poteva andarci peggio, ma non dobbiamo sentirci strafavoriti”. Tutt’altro che positivo, infatti, il percorso intrapreso fin qui dal club tedesco. Dopo un modestissimo inizio, il Bayern è ora terzo in campionato e ha ottenuto il secondo posto nel girone europeo dietro al Bordeaux. E per la Fiorentina - Lione insegna - la vendetta è /C.G. un piatto che va servito freddo.


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Gennaio 2010

sport nel comune

L’INTERVISTA. Il presidente Antonio Ciolli racconta la storia del club gialloverde

Il grande sogno del “Cuore Ludus” Carlo Marrone

La società fiesolana sta attraversando un momento di importante rilancio della scuola calcio, con l’aumento delle iscrizioni, e sorprende con gli ottimi

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ituata nella periferia fiorentina tra le splendide colline di Fiesole, svolge la sua attività la società Ludus ’90 che, formata da un gruppo di volontari, promuove il calcio e i suoi valori. Nel 2005 ha raggiunto la vittoria del campionato di Terza Categoria, e ancora oggi la prima squadra milita nel campionato di Seconda Categoria con pieno merito. Il presidente Antonio Ciolli racconta la storia di questo importante club. Presidente, partiamo dall’inizio: come nasce la Ludus ‘90? La società calcistica Ludus ‘90 nacque diciannove anni fa dalla fusione tra il Gruppo Sportivo Compiobbi e l’Unione Sportiva Girone. I colori sociali sono il giallo e il verde, il primo acquisito dal Girone e il secondo dal Compiobbi. Entrambe le società usufruivano del campo sportivo di Quintole: in seguito per necessità economiche ed organizzative si decise di formare un unico grande gruppo, e fu così che nacque la Ludus ‘90. E’ presente anche un settore giovanile? Abbiamo una scuola calcio che si allena nel Circolo sportivo Anchetta: negli ultimi sei anni da un numero di circa 20 bambini iscritti siamo arrivati a una scuola calcio che ne accoglie quasi 80. Sono divisi in corsi o in base all’età? La società Ludus ‘90 è costituita dalla squadra di Seconda Categoria e da quella del calcio a cinque, mentre il settore giovanile, o meglio la scuola calcio, è stata divisa in gruppi in base agli anni di nascita: ‘98- ‘99- 2000-2002-2003. L’unica squadra che partecipa a un campionato preagonistico è quella dei i ragazzi del 1998, che giocano a calcio a nove. Avete anche campi adatti alle nuove regole 1037816

risultati della prima squadra nel campionato di seconda categoria della Figc? La Federazione da diversi anni investe nel vivaio, tutela i bambini, che si allenano con porte piccole e campi proporzionati alla loro età. Era davvero un peccato vedere partite in cui i bambini erano costretti a giocare in campi regolamentari, non toccavano nemmeno la palla. Come è organizzata la struttura? Le strutture nel 1999/2000 sono state sottoposte a un adeguamento da parte del Comune di Fiesole, mentre la società si è occupata di provvedere al recupero del campo, migliorato da un punto di vista di semina di erba. Ma torniamo alla prima squadra: come si sta comportando in campionato? Bisogna dire che nelle ultime stagioni abbiamo disputato sempre i play-out, riuscendo a rimanere in seconda categoria, mentre quest’anno con sorpresa di tutti stiamo ottenendo risultati che ci hanno portati fino al terzo posto... speriamo di proseguire così! Qual è il segreto di questi ragazzi? Non ci sono segreti, la caratteristica fondamentale dei giocatori è che hanno il “Cuore Ludus”, come diciamo noi addetti ai lavori. Sono ragazzi che vengono a giocare senza essere retribuiti, con il solo scopo di divertirsi e di stare insieme giocando a calcio. Dove vuole arrivare la Ludus ‘90? L’obiettivo è quello della salvezza, ma quest’anno chissà, il sogno play-off non è poi così lontano...



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L’ACCORDO. Fusione tra Fiorentina e Arezzo Baseball: sogno A1

Il baseball può tornare a volare Lorenzo Mossani

IL CIRCOLO. Tante attività nel verde delle Cascine

Dall’equitazione alla danza, al “Filo” c’è spazio per tutti

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mmerso nel verde del parco delle Cascine, il circolo ricreativo “Il Filo” sta diventando uno dei centri culturali più attivi in città. Tante le discipline che rendono questa associazione unica nel suo genere. Ogni socio fondatore è responsabile di un settore. L’idea di avere un responsabile per ogni disciplina è venuta al momento della fondazione del circolo, per evitare di creare quelle chiusure, caratteristiche di molte associazioni monodisciplinari che aumentano la coesione del gruppo, ma ne diminuiscono la forza. L’idea di apertura all’esterno si riscontra anche nelle attività: sempre aperte a tutti, soci e non. Un nuovo socio perciò non è considerato solo un numero, ma avrà buone possibilità di diventare responsabile di un nuovo settore, allargando ulteriormente il

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erie A. Finalmente una bella notizia per il baseball “made in Florence”. Troppi anni sono passati da quando Faso di Elio e Le Storie Tese esclamò in un concerto: “Fiorentini, avete una squadra di A1, dovete essere felici, è un bellissimo sport!”. Da allora ci sono stati solo problemi e tante delusioni. Nella prossima stagione la Fiorentina Baseball giocherà insieme all’Arezzo Baseball, detentore del titolo attuale della A2. La società aretina, per voce del proprio presidente Fabrizio Casalini, ha convinto uno scettico Pier Cesare Vita, presidente del glorioso sodalizio biancorosso, titubante soprattutto per i costi. Ma Firenze ha bisogno di lottare ancora per qualcosa d’importante ed è una piazza ambiziosa, quindi l’unione delle forze era necessaria per far tornare pubblico e sponsor al diamante del Campo di Marte. Giocare l’A2 insieme ad Arezzo vuol dire spese dimezzate: questo assume un valore ancora maggiore se si pensa che, da sola, la Fiorentina avrebbe dovuto giocare il campionato di B. Segnali positivi arrivano anche dallo sponsor, Banca Etruria, che si è detta pronta per un campionato di vertice, aumentando il budget per la prossima stagione sportiva. La squadra sarà composta da una “fusione” di circa 10 giocatori dell’attuale Arezzo Baseball insieme a un’altra decina di appartenenti attualmente alla Fiorentina Baseball. Le magliette porteranno

sport

Gennaio 2010

Pinto in azione

i due loghi. Ovvia la soddisfazione delle due società, le parole di Fabrizio Casalini sono chiare: “Lo spirito di questa nuova collaborazione nasce da una serie di esigenze e necessità oggettive. L’unione delle due forze, sia societarie che sportive, porterà ad affrontare la prossima importantissima stagione con più motivi di interesse, sia tecnici che economici”. Per la Fiorentina Baseball, alla quale purtroppo il campo non aveva regalato la promozione, questa è davvero un’occasione irripetibile. Così il “nove” che uscirà dalla fusione potrebbe direttamente competere con le migliori squadre

della categoria. Un’ipotetica squadra con: Pinto in terza, Bindi interbase, Cappuccini e/o Parri in prima, Pipo Ristori in seconda, un parco lanciatori unito da far invidia a qualsiasi squadra. Soddisfatte le due società che hanno raggiunto un accordo di collaborazione in vista delle prossime stagioni sportive. L’accordo avrà durata di un anno, ma i due club si propongono di attuare una progettualità che miri alla prosecuzione dell’accordo anche per le annate sportive 2011 e 2012, per affrontare al meglio il nuovo campionato di Serie A. Il sogno sarebbe quello di raggiungere il Grosseto in Serie A1.

Ogni socio fondatore è responsabile di un settore raggio di azione del club. Le discipline in cui il circolo ricreativo “Il Filo” è specializzato sono veramente tante, molte delle quali definite, ingiustamente, di nicchia: fattore che porta le persone a non prenderle neanche in considerazione. Il caso del polo può essere preso ad esempio. Vista la fortuna della scuola di equitazione e la possibilità di avere a disposizione un

ippodromo come quello del Visarno, provare a organizzare una squadra di polo è stato il passaggio successivo: molto soddisfatti dell’operazione si sono detti il presidente Ceccherelli e il responsabile Zaccaria. Multidisciplinarietà anche nella diffusione della cultura. Sono attivi corsi di moda, arte, spettacolo e cucina, e negli ultimi tempi è stata data molta importanza al risparmio energetico. Gli sport più seguiti dai soci sono il bridge, la vela e la danza, ma come dice la denominazione del circolo, “Filo”, tutto può cambiare ed essere aggiunto a questo panorama di discipline. La solidarietà e le attività sociali sono sempre presenti, e le collaborazioni con enti benefici sono molteplici. Il tempo libero è poco, ma per chi ha voglia di non perdere più il “filo”, vagando di club in club, questo è il luogo adatto: e, se qualcuno ha un’idea, il “filo” si potrebbe allungare. /L.M.


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FOOTBALL AMERICANO. La stagione riparte a marzo: l’obiettivo rimane lo scudetto di A2

I “primi” dieci anni dei Guelfi Firenze Simone Spadaro

giocatori che fondarono la società, può contare su un buon 40% di giovani. Sono tanti i fiorentini che si stanno avvicinando ai Guelfi Firenze e si appassionano a questo sport”. La disciplina principe degli Stati Uniti potrebbe, addirittura, sbarcare alle Olimpiadi. “Al di là del fatto che sono ormai molte le società che allestiscono squadre Under 15 e, qualcuna, anche l’Under 13, questo sport, in una versione più soft, potrebbe essere disciplina olimpica. Proprio gli Under 15 – continua Dallai – praticano il Flag Football, dove il contatto fisico è ridotto al minimo. Gli atleti giocano con una bandierina attaccata alla muta ed il placcaggio viene effettuato proprio tirando la bandierina. Ecco perché si chiama ‘flag’, ovvero bandiera in inglese. Il contatto fisico è assai ridotto, e quindi anche i giovani, ancora in fase di crescita, possono cimentarsi nel football americano”. Non solo, ma nel 2010 ricorrono i dieci anni di fondazione dei Guelfi. “E stiamo preparando la Coppa Toscana allo stadio Ridolfi, la casa del football americano a Firenze. Entro febbraio – annuncia Dallai – organizzeremo una giornata di festa per tutti i fiorentini con partite tra i Guelfi e le squadre di Massa, Grosseto e Pisa”. Un modo per far conoscere ancora meglio il football americano a Firenze.

S

olo a primavera tornerà il campionato di football americano, con i Guelfi Firenze in serie A2. Nella passata stagione, la squadra del presidente Alessandro Dallai, dopo un ottimo campionato, si è dovuta inchinare, in semifinale, agli Shark Palermo. Ma l’obiettivo di vincere lo scudetto di serie A2 rimane immutato anche per la stagione che avrà inizio il prossimo 14 marzo per concludersi, come sempre, a luglio. “Il mondo del football americano italiano è diviso in due federazioni – spiega il presidente Dallai – noi siamo affiliati alla Fidaf, che è l’unica riconosciuta e che sta per entrare, di diritto, anche nel Coni. Esiste poi la Fif, che è una federazione in cui alcune società si sono staccate perché volevano creare squadre con gli stranieri. Una scelta ideologica che noi non abbiamo condiviso. Ci sembra giusto, proprio per far crescere questo sport, giocare senza gli stranieri. C’è ancora troppa differenza tra giocatori americani e italiani. La scelta di allestire squadre composte da soli italiani può essere molto utile a tutto il movimento”. E i risultati si vedono. “Abbiamo due squadre, l’Under 21 e l’Under 18, che si sono comportate molto bene nell’ultima stagione. Nel campionato nazionale under 21, i Guelfi sono stati sconfitti solo nei quarti di finale, a Bolzano dai Giants per 13 a 6, al termine di una battaglia durissima e avvincente. L’Under 18 ha ricevuto innumerevoli complimenti per il campionato disputato. Il football americano – aggiunge Dallai – sta incuriosendo e interessando moltissimi giovani. La prima squadra, anche se è ancora composta da uno ‘zoccolo duro’ di

SCI. A regime la nuova stagione della “montagna dei fiorentini”: ecco gli eventi principali

Appuntamenti e ricorrenze, Abetone protagonista È

arrivata la neve in Appennino. E gli impianti dell’Abetone, la “montagna dei fiorentini”, sono in funzione a ritmo continuo. Non solo la possibilità di sciare per tanti appassionati, sono molti gli appuntamenti agonistici previsti nel corso dell’inverno, tra cui gare Fis e Master, i circuiti per le categorie giovanili, e poi importanti manifestazioni nazionali e internazionali. In particolare, il “Pinocchio sugli sci” dal 22 al 27 marzo e i Campionati italiani allievi e ragazzi, dal 29 al 31 marzo. Da segnalare, dal 1° al 5 aprile, la 51esima edizione dei Campionati italiani Uisp (Unione italiana sport per tutti), che

IL CORSO. Più sicurezza per le donne

Imparare a difendersi. Gratis

“A

bbiamo dato il nostro patrocinio a questa prima fase sperimentale del corso, perché lo riteniamo un importante servizio, peraltro gratuito, fornito alla cittadinanza. Ben vengano altre iniziative come questa, che aiutino noi donne a sentirci più sicure”. Parole semplici quelle di Barbara Cavandoli, assessore allo sport del Comune di Firenze, sempre più occupata ad affrontare problemi sociali attraverso le discipline sportive. Sono purtroppo in un aumento aggressioni, stupri, borseggi e rapine ai danni delle donne, che da oggi avranno un aiuto in più per la propria difesa. Da sabato 23 gennaio a sabato 20 febbraio, dalle 14.30 alle 16.30, alla palestra Body Line Center di via dello Steccuto 5r inizierà, infatti, il percorso del tutto gratuito di “Self Defence e antiaggressione femminile”, dedicato principalmente a donne di tutte le età del quartiere 5, per poi essere esteso a tutti gli altri quartieri fiorentini. I tecnici federali Toni Enrico e Paolo Pinzauti, fondatori dell’associazione no-profit Asd Florence Self Dence Academy, proporranno 10 ore di lezione: prevenzione, argomenti giuridici per non cade-

porteranno 400 persone nella stazione pistoiese. Una stagione anche ricca di ricorrenze, a partire dai 90 anni della campionessa Celina Seghi, che saranno festeggiati nel mese di marzo. Sempre nel 2010 cadono poi i 60 anni dalla vittoria in discesa libera di Zeno Colò ai Mondiali di Aspen, e i 90 anni dello Sci club Abetone – Val di Lima. Come di consueto, anche quest’anno saranno molte le occasioni per iniziative di valorizzazione dei legami tra Firenze e l’Abetone, con gare di sci club fiorentini e occasioni per manifestazioni di festa e d’amicizia tra il capoluogo toscano /Sim.Spa. e la “sua” montagna.

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NON SEI SOLO...

chiedi aiuto ad un professionista RUBRICA DI PSICOLOGIA A CURA DELLA DR.SSA DEBORA GILARDI Approccio cognitivo - Comportamentale Master in Disturbi dell'Alimentazione e Obesità Iscrizione all'albo degli Psicologi della Toscana al N.° 4388

re in eccesso di difesa, psicologia applicata e tecniche e tattiche di autodifesa, principalmente studiate su situazioni reali che potrebbero accadere sulla strada; difesa da aggressioni o minacce da armi bianche come coltello e bastone; difesa da aggressioni o coercizione a mano nuda; difesa da pistola, antistupro, antitaccheggio e antirapina sia su mezzi privati che pubblici e a piedi. Le allieve impareranno quindi a sviluppare una mentalità difensiva che porteranno con sé per tutto il resto della vita. Informazioni e iscrizioni al Body Line Center in via dello /L.M. Steccuto 5r.

DUBBIO, CONTROLLO, RIPETIZIONE... “E’ più forte di me...Non posso fare a meno di controllare di aver chiuso bene la porta e poi tornare indietro, e indietro, e poi ancora indietro...”; “In quel momento è come se esistesse solo quel pensiero, non riesco a distogliere la mente da esso nel modo più assoluto, e così devo contare, e ripetere...”; “Penso e faccio azioni così assurde...credo di essere solo al mondo!” “Sento che non sono sicura di aver letto bene e così rileggo, e rileggo, e mi rendo conto che il tempo passa ed io sono sempre alla stessa pagina...”; “Temo che mi possa accadere qualcosa di terribile e così sono costretto a dover fare tutta una serie di movimenti...solo così mi tranquillizzo, ma poi è peggio.” A chiunque sarà capitato di non essere certo di aver chiuso l’auto o spento il gas, di credere in qualche azione scaramantica che ci

possa aiutare ad affrontare meglio una prestazione, di voler tenere in un certo ordine oggetti a cui teniamo particolarmente, ma quando si inizia a percepire disagio, la sensazione che non dipenda più da noi stessi, e ci ritroviamo in uno degli esempi sopra descritti, allora è giunto il momento di chiedere aiuto ed affrontare la problematica ossessivo-complusiva. È un problema molto diffuso, ma non ancora del tutto conosciuto dalla popolazione, che può interessare svariati campi e che provoca molta sofferenza poiché invade la quotidianità e limita il raggio di azione della persona che ne soffre. La persona è aiutata dal professionista ad uscire dal circolo vizioso delle ossessioni (pensieri intrusivi) e delle compulsioni (azioni ripetute), attraverso l’utilizzo di opportune tecniche sia cognitive sia comportamentali, migliorando la propria qualità di vita.

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“Nessun uomo è un’isola” (J. Donne) La dottoressa riceve su appuntamento presso Poliambulatorio Centro Medico delle Cure Via Sacchetti 9R e Studio Privato - Via Vanini, 11 Firenze CONTATTARE Cell. 347 22 68 806 E-mail: debo.gilardi@alice.it


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Lettere, segnalazioni, proposte, ma anche veri e propri articoli scritti dai lettori. Tutto questo ed altro ancora sul portale www.ilreporter.it. Tutte le lettere che non trovano spazio in queste pagine saranno pubblicate sul sito. E poi spazio ai commenti e alle vostre opinioni

offrire un impianto in totale messa in sicurezza per gli utenti, che curiosamente bisogna rilevare siamo tutti noi, compresi i Consiglieri Donzelli (del Comune) e Fanelli (del Q4). Vorrei ricordare a tutti che il ciclodromo “Graziella Cenni” è il primo tassello di un polo sportivo nell’area di San Bartolo a Cintola, e mi preme altresì ricordare qui, che nei primi mesi del 2010 sarà affidata la realizzazione del prossimo campo di football americano del quale è appena finito il bando di gara. Affido allora ai Consiglieri Donzelli e Fanelli per memoria storica e futura che, le polemiche strumentali servono solo a loro, a noi resta di concludere per tutti gli utenti un’avventura di impianto sportivo, che rimane in testa ai nostri pensieri e doveri non solo come cittadini ma sopratutto come amministratori. Non rimaniamo certo insensibili alle critiche, doverose e talvolta anche giuste, quando queste però nascono dall’intento di costruire per il bene comune, e non di polemizzare inutilmente. Dice infatti l’oracolo che “quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito”. Donatella Villani Presidente della Commissione Sport del Q4

“CICLODROMO DI SAN BARTOLO A CINTOIA, LA MIA RISPOSTA” L’intervento di realizzazione del ciclodromo “Graziella Cenni” di San Bartolo a Cintoia è stato formalmente ultimato il 16 marzo 2009, in data 8 gennaio 2009 sono state consegnate le chiavi dell’impianto alla Commissione Sport del Q4, affinché si potessero svolgere i preparativi dell’inaugurazione avvenuta poi il 18 gennaio 2009. Il Q4 ha provvisoriamente affidato le chiavi della pista alla Società sportiva Itala Ciclismo che gestisce con merito e in via transitoria, il plesso. Il 16 novembre 2009 sono iniziati i lavori di completamento dell’appalto per l’installazione dell’impianto di illuminazione, al fine di consentire il pieno utilizzo della pista in orari notturni e nel periodo invernale, lavori dunque che termineranno entro i primi mesi del 2010. Successivamente l’Ufficio Tecnico Sport redigerà il Certificato di Regolare Esecuzione dell’appalto di realizzazione della pista. Ecco, questa in estrema sintesi l’iter sin qui osservato ed eseguito per portare a termine la struttura del ciclodromo “Graziella Cenni” di San Bartolo a Cintoia. I Consiglieri Donzelli (del Comune) e Fanelli (del Q4) rilevano su “Reporter” del mese di dicembre l’assoluta mancanza dell’utilizzo dell’impianto in discussione, raccontata così, sembrerebbe anche vera; i fatti però sono riportati in testa a questo articolo, aggiungo inoltre che, non essendo del tutto ultimato e non avendo ancora le dovute certificazioni per il pieno utilizzo della struttura, diventa assai difficile oltre che rischioso, pensare di aprire un complesso dove l’Amministrazione ne risponderebbe in primis (e con essa tutti noi) a causa di problemi eventuali che potrebbero sorgere, con infortuni piccoli o grandi agli atleti o persone della società civile, causati dalla noncuranza e soprattutto dalla mancanza dei protocolli questi sì imposti dai termini di legge. Vorrei inoltre ricordare al consigliere Fanelli, componente per la PdL della Commissione Sport del Q4 che avrebbe potuto aggiornarsi in qualsiasi momento sullo stato degli impianti, e comunque sarebbe bastato partecipare con più frequenza (sia detto fuori da ogni polemica) alle riunioni della Commissione per essere tenuti al corrente ed informati dunque dello stato d’arte. Il ciclodromo era all’ordine del giorno della seduta di commissione del 10 dicembre scorso, da aggiungere inoltre che per gli orari di apertura sono di interesse primario dell’Amministrazione, cui preme siano resi noti a tutti i cittadini in maniera tempestiva, ma non prima di poter

“IL MIO PINOCCHIO DIMENTICATO” Spettabile “Il Reporter”, ho 78 anni e sono un “figlio” purosangue del quartiere 2; nato a Varlungo in via della Loggetta e vissuto sempre tra Campo di Marte, Rovezzano e Coverciano. La mia famiglia era povera, ma io, appassionato di cartoni animati, cominciando da ragazzo, con le mie sole forze e la mia tenacia, riuscii alla fine ad entrare da professionista in questo fantastico mondo. Tutto questo partendo da semplice autodidatta, realizzando chilometri e chilometri di pellicole in disegni animati, arrivando addirittura a produrre (come autore) negli anni dal 1966 al 1971, il film lungometraggio “Un burattino di nome Pinocchio” che realizzai (tutto a Coverciano in via Domenico Maria Manni) con una équipe di circa 50 tra tecnici, disegnatori, pittori ecc. Questo film che fu apprezzato ed esaltato da tutti i media di allora nonché dalla critica, costò poco meno di mezzo miliardo di lire (degli anni ’70!) equivalenti a diversi milioni di euro di oggi, ed ebbi anche la soddisfazione di vederlo proiettare nelle sale cinematografiche di mezzo mondo! Dico la mia in questo senso: è mai possibile che l’ignoranza umana sia tanto diffusa (anche in tanti giornalisti!) da citare, ogni volta che si parla di film su “Pinocchio”, solo quelli prodotti da altri autori: Disney, Comencini, Benigni, ecc. compreso perfino quello che D’Alò avrebbe intenzione di fare? Nessuno infatti cita mai quel mio film che secondo gli esperti del settore rimane una delle pietre miliari del cinema di animazione italiano; tanto per fare un esempio, questo è accaduto abbastanza recentemente su articoli pubblicati da Il Tirreno e La Stampa, ma ciò vale anche per tantissime altre pubblicazioni o citazioni in Tv! Per carità, faccio la mia sommessa protesta non sulla Gazzetta Ufficiale, bensì solo sul giornale del mio quartiere, quindi quasi sottovoce, mica sono in cerca dell’assegnazione del “fiorino d’oro” né, tantomeno, del “gonfalone d’oro”! Tuttavia, come autore, confesso che mi piacerebbe che qualche giornalista e (perché no?) anche qualche autorevole amministratore menzionassero, almeno quando si parla di lungometraggi su Pinocchio, i meriti di un fiorentino che, anziano sì ma pur sempre “vivo, anzi vivissimo!”, gradirebbe di vedere pubblicamente riconosciuta una vita intera spesa nell’immenso lavoro che richiede l’arte di quei disegni animati che hanno fatto e fanno sorridere tanti bambini, ma anche tantissimi adulti. Grazie per l’attenzione e l’ospitalità. Giuliano Cenci

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Gennaio 2010 “TROPPA VELOCITA’ DAVANTI ALLA SCUOLA” La fermata Sita in via De Nicola di fronte all’ITT Marco Polo si trova in tratto percorso a forte velocità lontano dagli autovelox e l’attraversamento pedonale non è rialzato a banda larga come tutti quelli della zona (via Aretina , lungarno Colombo, ecc.); non solo, le righe bianche sono consunte e su metà della carreggiata cancellate da una toppa di asfalto recente. E’ perciò necessario un intervento immediato che evidenzi l’attraversamento e moderi la velocità programmando l’adeguamento con apposito rialzo, colorazione azzurra o rossa e salvagente centrale per poter attraversare in due fasi. Sono due mesi che avevo fatto questa segnalazione al Sindaco e alla Polizia Municipale senza che si sia visto il minimo intervento; noto con dispiacere che la nuova Amministrazione ha portato novità sulle grandi questioni (Duomo, tramvia, Tav) ma sulle piccole cose imperversa ancora trascuratezza e scaricabarile fra i vari uffici. Che facciamo, aspettiamo il morto? Maurizio Landi VIA BARACCA E I PULLMAN IN SOSTA Gentile redazione, ho letto con grande attenzione, sull’ultimo numero del Vs. giornale, le lettere sull’argomento in oggetto e vorrei aggiungere anche la mia indignazione a quella dei precedenti lettori, precisando anche qualche altro aspetto del problema. Io abito in via Baracca e i pullman, oltre a sostare col motore acceso davanti ad un grande albergo, spesso rimangono parcheggiati, occupando l’intero spazio del marciapiede di fronte all’albergo, per tutta la notte. Quando mi capita di rientrare a casa a piedi, spesso con i miei nipotini, poco prima di cena sono costretta a scendere sul piano stradale, con grossi rischi per l’incolumità mia e dei due bambini che devo tenere per mano. Inutile ricordare che in Via Baracca il traffico non solo è intenso, ma la maggior parte delle auto non rispetta assolutamente il limite di velocità, i motorini sfrecciano svirgolando tra le auto e non c’è nessun attraversamento pedonale “a dosso”, come quelli che hanno collocato negli ultimi tempi in molte strade. Oltre ai pullman, inoltre, sostano sul marciapiede, in corrispondenza del muro di cinta del deposito Anas, un paio di autotreni i cui autisti vanno a cena e a pranzo nei ristoranti dall’altro lato della strada e forse si fermano anche a dormire nella cuccetta del loro mezzo, perché anche a notte fonda i mezzi sono ancora lì. Come già hanno fatto presente gli altri lettori, i vigili, da me varie volte interpellati, quando rarissimamente passano a piedi per questa disgraziata strada, sostengono di non poter fare nulla, perché nelle ore serali non sono più in servizio e se, talvolta, di giorno, hanno elevato qualche multa, queste non sono state pagate, perché i pullman erano stranieri e dunque... Dunque, come in tante altre situazioni, i cittadini devono rassegnarsi e arrangiarsi, senza sperare che nessuna delle autorità competenti prenda provvedimenti incisivi. Può l’Assessore competente farsi un giretto da queste parti, magari con la macchia di servizio, in orario notturno, per rendersi conto di persona del problema? Chiedo troppo? Faccio un’altra domanda: perché in questo tratto di Via Baracca (all’altezza di Via don L. Perosi) non si sostituiscono alle normali strisce pedonali i dossi? Che cosa non lo consente? Oppure nessuno ci ha pensato, perché ancora non c’è stato il morto? Posso sperare in una risposta da chi istituzionalmente deve occuparsi di questi problemi? Grazie per l’ospitalità e cordiali saluti. Carla Veronese AUTOBUS, BIGLIETTI E REGOLE Spett.le redazione il Reporter, sono il padre di Mattia, un ragazzo che pochi

giorni fa è stato multato sull’autobus per aver convalidato in ritardo il biglietto. Il solito furbastro si dirà. Mio figlio, al contrario di me, non utilizza i mezzi pubblici: viaggia in motorino. Si è ritrovato in autobus solo a causa di un dito rotto che al momento gli impedisce di guidare. Io stesso gli ho fornito il biglietto (non i soldi: proprio per evitare che vadano spesi in altro modo). Salito sull’autobus, complice una certa svagatezza e l’impedimento della mano rotta, ha impiegato del tempo per trovare il biglietto e convalidarlo. Lo ha fatto nel momento in cui l’autobus si è arrestato alla fermata dove attendevano i controllori. Quando sono saliti a bordo, Mattia ha già timbrato il biglietto, ma non importa, uno dei due, forse appassionato di telefilm polizieschi, da terra ha visto i movimenti del passeggero, attribuendogli una preveggenza che mio figlio è lungi dal possedere. Data la giovane età e un carattere remissivo, lo zelante funzionario ha avuto buon gioco nell’elevare la multa che io ho pagato, esattamente come il biglietto, pur consapevole dell’illegittimità del verbale, laddove afferma, distorcendo la realtà dei fatti, che Mattia avrebbe timbrato dopo l’inizio della verifica, a meno che l’attività di verifica non s’intenda già iniziata sul marciapiede, ancor prima di salire sull’automezzo. Ma non è per lamentare l’illegittimità dell’accertamento che scrivo: se mio figlio si fosse premurato per tempo di trovare il biglietto, il problema non si sarebbe posto e anche una multa può insegnare a preparasi per tempo: oggi a timbrare un biglietto, domani a cose ben più importanti. Scrivo per lamentare quanto avvenuto in seguito, quando lo zelante controllore, a fronte dell’intransigenza mostrata con Mattia, è stato invece molto più “comprensivo” nei confronti di un altro passeggero, questo sì sprovvisto di biglietto. Il passeggero, di nazionalità straniera (lo preciso solo per amor di verità), non è stato arrendevole come mio figlio, al contrario. Risultato: lui ha continuato pacifico il suo viaggio senza biglietto e Mattia con la sua multa. Si ha un bell’insistere con i figli sul valore della legalità quando poi, il primo controllore che passa impone un rispetto delle regole perfino eccessivo a qualcuno e le infrange clamorosamente un attimo dopo con qualcun altro. Quale insegnamento può trarre un ragazzo da un comportamento tanto contraddittorio? Non finirà per convincersi che le regole si possono infrangere impunemente, a patto di essere determinati nel farlo? Vorrei poter dire che casi come questo sono l’eccezione, ma la mia quotidiana esperienza di viaggiatore testimonia il contrario. Cordiali saluti, Fabio Daddi LE NOTTI “IMPOSSIBILI” ALLE PIAGGE Buongiorno, scrivo per fare presente un problema che affligge chi come me abita alle Piagge di fronte al Viper Theatre. Il venerdì e il sabato notte è impossibile dormire e riposare in quanto il rumore è talmente forte da non permetterlo. La polizia municipale ha già realizzato delle rilevazioni fonometriche che hanno constatato che il rumore prodotto dal Viper è oltre il limite di tollerabilità. Ha quindi presentato un esposto al Viper per porvi rimedio ma i pannelli che hanno applicato per attutire il rumore non hanno migliorato la situazione. E da allora non è stato fatto più niente. Vi scrivo per chiedere il vostro aiuto, per sensibilizzare le istituzioni in qualche modo. Il Viper è una struttura che è importante per la comunità in quanto in settimana vengono svolti dei corsi per i giovani e gli anziani ed è giusto mantenerla. Non è però tollerabile avere una discoteca in un centro abitato. Inoltre, in aggiunta al rumore della discoteca fino alle 4 del mattino, si aggiungono gli schiamazzi dei ragazzi che rimangono fuori dal locale fino a


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invia la tua segnalazione alla nostra redazione redazione@ilreporter.it L’ONORE (E L’ONERE) DI “DIFFERENZIARE” Gentili amici della Redazione, da qualche mese in largo Cantù è stato installato un cassonetto per la raccolta differenziata dei rifiuti organici. Sensibile alla conclamata necessità di ampliare la raccolta differenziata, mi sobbarco (ho 82 anni d’età) l’onere di portare pressoché quotidianamente i rifiuti fino a Largo Cantù dalla mia abitazione in Via della Cernaia, nell’aspettativa dell’estensione del servizio anche alla zona di Piazza della Vittoria. Le ripetute richieste in tal senso rivolte al Quadrifoglio sono rimaste lettera morta: volete provarci voi? Ringraziando per l’attenzione, Mariateresa Gallo

Gentile Mariateresa, innanzitutto le faccio i complimenti per il suo impegno e il suo senso civico che, da quello che ci racconta, neanche il passare degli anni riesce a scalfire. Quello dei rifiuti è un tema troppo spesso sottovalutato, se non quando l’argomento balza all’onore delle cronache nazionali nei casi come quelli che abbiamo visto e stiamo vedendo a Napoli o Palermo. Tardi, troppo tardi. Se è vero che in quei casi, oltre ai comportamenti dei cittadini, alle spalle ci sono altre e ben più gravi responsabilità, è anche vero che il primo passo per non arrivare a tanto deve essere compiuto – ogni giorno – da tutti noi, i cittadini. Non è difficile, né troppo “faticoso”: basta dividere i rifiuti che quotidianamente produciamo in casa, con un minimo d’attenzione e la consapevolezza di stare facendo – più di quanto spesso siamo portati a pensare - qualcosa di molto importante per l’ambiente. Il secondo passo, poi, è quello di gettare i rifiuti (già differenziati) nei rispettivi cassonetti. E qui, qualche volta, iniziano i problemi. Come nel caso che lei ci ha raccontato. La vicinanza dei contenitori per ogni tipo di materiale (carta, plastica, organico, ecc.) alla propria abitazione è senza dubbio importante per incentivare tutti i cittadini a comportarsi correttamente, e va da sé che, al contrario, la loro lontananza dal portone di casa possa spingere a gettare indiscriminatamente tutta l’immondizia nel cassonetto blu (quello generico) chi non è dotato della necessaria “convinzione”. Nel numero di questo mese de “Il Reporter” abbiamo fatto, per ognuno dei cinque quartieri fiorentini, il punto della situazione sulla raccolta dei rifiuti e sulla presenza dei necessari cassonetti, e nelle edizioni precedenti avevamo affrontato lo stesso argomento a Fiesole e Impruneta. Quello che ne è venuto fuori è la volontà di investire in nuove tecnologie per rendere il servizio sempre più efficiente, oltre alla (gradita) notizia dell’arrivo di nuovi cassonetti (a patire da quelli per il materiale organico) dove prima non c’erano. Speriamo che tutto questo diventi presto realtà, e che alle intenzioni seguano i fatti. Noi saremo qui a controllare. Ma il necessario impegno che le aziende e gli enti preposti si devono assumere non deve essere vanificato da un comportamento non responsabile da parte di noi cittadini, che dobbiamo fare la nostra parte. Basta poco, ma il messaggio che deve passare è questo: con un minimo d’attenzione, tutti possiamo fare molto per l’ambiente. E in questo senso il comportamento “virtuoso” suo e di tutti coloro che seguono il suo esempio è da lodare e promuovere. Matteo Francini

mattina. Spero che ci possiate aiutare in qualche modo, grazie, Mariella “MANTO DISSESTATO IN PIAZZA FARDELLA” Spettabile Reporter, già diverse volte ho sollecitato l’Amministrazione Comunale di Firenze a provvedere al rifacimento dell’asfalto di piazza Fardella, in zona Salviatino, Campo di Marte. La piazza ha un manto stradale completamente dissestato e potenzialmente pericoloso per chi viaggia e attraversa le strisce. Inoltre, la rotatoria già subisce il frequente transito giornaliero delle linee Ataf che hanno avvallato non di poco una parte dell’asfalto. In più, si aggiungono altrettante buche sparse. Mi domando: perché questa bella piazzetta, non irrilevante per le funzionalità urbane del suo intorno, viene considerata cosi “marginale” dal Comune di Firenze? Come è possibile vedere frequenti e dubbiosi lavori di asfaltatura nelle

vie circostanti (via Centostelle e via Lungo l’Affrico) e lasciare invece una piazza in uno stato così pietoso da tanti anni? Non è il modo in un sito dove è presente anche e soprattutto una scuola media, la “Dino Compagni”. Basta poco per rompersi una caviglia e provocare altri peggiori inconvenienti. Grazie dell’attenzione. Un cordiale saluto. Alessandro Nencioni SAN FREDIANO, LA VOCE DEI RESIDENTI Gentile Redazione, sono un residente del quartiere di San Frediano. Ho letto sul numero di novembre della nascita della nuova Associazione San Frediano che avrebbe ritrovato l’unione tra artigiani, commercianti e residenti. L’articolo riporta anche di varie proposte fatte alla nuova Amministrazione dal vicepresidente dell’associazione stessa, una delle quali mi ha fatto letteralmente trasecolare. Mi riferisco alla richiesta di spostare la porta telematica sino all’angolo con Piazza del Carmine “per evitare la desertificazione di certe zone, miglio-

rando il commercio, quindi i problemi dovuti al degrado e alla sicurezza”. A parte il fatto che pur sforzandomi non riesco proprio a capire che nesso ci possa essere tra la localizzazione della porta telematica con il degrado e la sicurezza ma mi pare proprio incredibile che questa richiesta possa essere auspicata dai residenti. Questa assurda proposta avrebbe il solo effetto di estromettere Piazza del Carmine dalla Z.T.L. forse per “migliorare il commercio” non certo per migliorare la vita dei residenti che già con la situazione attuale hanno sempre dei grossi problemi di parcheggio. Ho parlato di questo con amici e conoscenti residenti nel quartiere (alcune decine di persone) e tutti erano del mio stesso parere, anzi approfitto di questo spazio per spiegare meglio le vere ragioni dei residenti, che vorrebbero non solo che la porta telematica rimanga dov’è ma auspicherebbero anche un maggior controllo dei molti furbetti che la aggirano percorrendo in contromano Via dei Cardatori (passando tra l’altro davanti alla scuola media Machiavelli) e anche da Via di Cestello (sempre in contromano). Per quanto riguarda l’ormai leggendario parcheggio sotterraneo di Piazza del Carmine i residenti sono assolutamente a favore a patto però che i posti siano a loro riservati. Nell’articolo non è chiaro a cosa si riferisca l’assessore Massimo Mattei quando riferisce che ha richiesto alla S.a.s di intervenire nelle situazioni più urgenti, mi permetto però di ricordargli che i residenti sono molti di più degli artigiani e dei commercianti del quartiere e soprattutto votano tutti a Firenze. Nel ringraziare dell’attenzione saluto cordialmente, Claudio Nucci

di avere contribuito, mantenere una strada interessante un complesso ospedaliero così importante, piena di avvallamenti pericolosi che non possono non provocare sobbalzi a chi la percorre anche a velocità moderata e prudenziale. Ciò, penso, con grande disagio di chi ha anche la mala sorte di essere trasportato in ambulanza. Il Comune, alla confluenza di Via di Soffiano in Via di Scandicci ha da tempo apposto un cartello che ricorda un evento funesto accaduto più di quarant’anni fa, con invito alla prudenza, una prudenza che va raddoppiata per la presenza di un manto degno di una “trazzera” o di una viottola di campagna. Tralascio il rischio di chi la percorre in moto come il sottoscritto, che non è più un giovanotto, né ha abitudini di guide sportive. Anzi, a questo proposito, mi riprometto di misurare nei prossimi giorni gli avvallamenti più profondi e, successivamente darne immediata comunicazione alla Procura della Repubblica perché, in caso di incidente dovuto alla negligenza e alla cattiva manutenzione della carreggiata, si possa più agevolmente incriminare gli inadempienti per omissione d’atti d’ufficio. Certo che la presente venga tenuta nella debita considerazione, Vi porgo i miei più cordiali saluti. Riccardo Tucci

LA SOSTA SENZA I VIGILINI Spettabile Il Reporter, premesso che sono un automobilista e che in famiglia abbiamo due auto, vorrei dire la mia sui “vigilini” e la loro “soppressione”. Certo posso parlare solo di via Mazzoni dove abito, ebbene, da quando non ci sono più i “vigilini” parcheggiare in quella strada è diventato quasi impossibile anche per i residenti. Tra le strisce blu c’è sosta senza pagamento di ticket e tra le strisce bianche sostano tutti fuorché i residenti... tanto nessuno controlla! Eppoi alle fermate dell’Ataf i passeggeri salgono e scendono con difficoltà poiché la fermata è occupata dalle auto in sosta. Il sindaco disse con enfasi che il compito che svolgevano i “vigilini” possono anzi devono svolgerlo i vigili urbani: giustissimo ma tra il dire e il fare... In via Mazzoni, infatti, questi tutori dell’ordine non li vediamo mai e se raramente, molto, molto raramente passano è il classico “passi e non baci” e così, come dicevo, è difficile per i residenti parcheggiare: le auto sostano sul marciapiede, sulle strisce pedonali o in curva. Ora si parla di togliere i parcometri; fare strisce rosa e/o viola (colori non previsti dal codice della strada) e dare in affitto porzioni di strada. Ma non sarebbe meglio tornare con i piedi per terra e finirla con la demagogia? Cordialmente, Giancarlo Romoli

SMENTITA DELL’ARTICOLO “E I CORSI DI LINGUA CERCANO SPAZIO” REPORTER OTTOBRE 2009 La sottoscritta Anna Micheletti, IDC del laboratorio linguistico/culturale del Q5, presente all’annuale incontro di programmazione didattica e delle attività culturali con gli utenti del laboratorio, avvenuto il 16/09/2009, alla presenza della giornalista di Reporter Francesca Puliti, smentisce la veridicità dell’articolo in oggetto per i seguenti motivi: 1)l’articolo appare come un’intervista ad Anna Micheletti, il suo nome infatti risulta per quattro volte e le frasi sono virgolettate, non come una conversazione con gli utenti come è effettivamente avvenuto 2)gli argomenti esposti nell’articolo non sono quelli trattati nella suddetta sede 3)le affermazioni attribuite alla sottoscritta pertanto, sono fuori luogo, fuori contesto e non rispondono alla verità. Nell’articolo compaiono inoltre errori evidenti quali 1)il titolo introduttivo non risponde a verità, infatti la biblioteca non ha mai organizzato corsi di lingua, tale attività da anni, è prerogativa del laboratorio linguistico 2)il titolo non risponde a verità perché gli spazi al DSU erano già stati garantiti dal Presidente Gianassi come infatti si evince dalla parte finale dell’articolo 3)unico errore rettificato nel numero di novembre riguarda il profilo professionale di Anna Micheletti come IDC del laboratorio di lingue e non come operatrice bibliotecaria. Per i motivi sovraesposti sono pertanto a richiedere una rettifica appropriata da pubblicare al più presto. Anna Micheletti

GLI AVVALLAMENTI DI VIA DI SCANDICCI Carissimi redattori, ho letto con grande interesse l’articolo di Paola Ferri e di un altro o un’altra non meglio identificato/a M.F. circa le situazioni di rischio che due amici del compianto Andrea Pellegrino hanno preso la lodevole iniziativa di evidenziare. Speriamo che la loro preziosa collaborazione trovi ascolto presso chi di dovere. Mi aggiungo a loro per fare questa segnalazione. Voglio parlare del tratto di Via di Scandicci compreso tra via Guardavia e l’Ospedale di Torregalli. E’ una vergogna per un Comune dal sindaco efficiente e rampante all’elezione del quale non mi pento

Prendo atto delle sue parole e del fatto che tra noi possa esserci stato un fraintendimento sul taglio dell’articolo che, comunque, non è un’intervista. Nell’articolo in questione mi sono limitata a descrivere la situazione per discutere della quale ci eravamo incontrate insieme a un gruppo di utenti del laboratorio linguistico; nel redigerlo, ho ritenuto opportuno inserire anche alcune sue affermazioni fatte a ulteriore spiegazione della situazione. Mi rincresce invece che, secondo lei, il titolo possa non aver centrato in pieno l’argomento trattato e possa contenere alcune imprecisioni, di cui mi scuso. Francesca Puliti


segnalazioni a redazione@ilreporter.it

Concerti Luther Blisset 15 Gennaio

Ginger Zone - Scandicci Luther Blissett è una formazione bolognese nata nel 2006 come duo comprendente Antonio d’Intino (basso elettrico) e Andrea Grillini (batteria). Nel 2007 sono entrati nel gruppo Dario Fariello (sassofoni), Carlo D’Alessandro (chitarra elettrica) e Lucio Corenzi (contrabasso) per sperimentare il nuovo suono a metà via fra jazzcore, improvvisazione e composizione. Nel 2008 dopo aver pubblicato il primo disco (“Live @ Downbeat Festival”) con Eclectic Polpo Records ed aver intrapreso un tour promozionale in Italia suonano a Chicago nella “Immediate Sound Series” e nella “Improvised Music Series”. Collaborano e registrano con Ken Vandermark e Jason Stein. Pertecipano al “Downbeat Festival” e all’”Iceberg Festival 2009”. Talvolta si avvalgono della collaborazione e dell’apporto live di Beppe Scardino (sax baritono) e Giorgio Simbola (trombone, violino). Inizio ore 22 Millelemmi e Low ‘n’ Zac 16 Gennaio

Ginger Zone - Scandicci Francesco Morini alias Millelemmi e Simone Zaccagnini alias Low’n’Zak. Uno parla e l’altro disegna. Ma non è detto che non possa avvenire il contrario. D’altra parte la differenza tra un visualizzatore verbale e un verbalizzatore visuale è minima, commutativamente parlando. Ne risulta un linguaggio forbito e sforbiciato, diretto e di stomaco, di sogno e di segno. Un segno kilometrico, di lettere e figure invasive, retoriche, armoniche, semiotiche ed ottiche. Genere: rap, slam poetry, graffiti, spoken words, fumetti, reading, pennelli, jazz, pennarelli, sproloquio, jam session. Inizio ore 22 Stone in the water – Stefano Bollani Trio 18 Gennaio

Teatro Comunale Stone in the Water ha come protagonita il “Danish Trio” del brillante Stefano Bollani, gruppo che affina la propria sensibilità nel campo dell’improvvisazione ormai da sei anni. Il bassista

Jesper Bodilsen ed il batterista Morten Lund (entrambi al loro esordio su ECM) hanno al loro attivo una collaborazione che dura da più di quindici anni. I tre musicisti si muovono con grande finezza attraverso un affascinante programma che include nuovi brani di Bollani e Bodilsen, ballad di Caetano Veloso, Antonio Carlos Jobim, ed un’improvvisazione su Poulenc “Improvisation 13 en mineur”, apportando nuovi colori e sfumature al genere pianistico. Il Mondo di Patty 23 e 24 Gennaio

Mandela Forum Il Mondo di Patty, il Musical più bello è la versione teatrale del telefilm argentino che racconta la storia di una ragazza di 13 anni - Patricia Castro detta Patty - e le sue vicende adolescenziali. Uno stile fresco e giovane, amori, amicizie, sogni, ballo, musica, scontri e disaccordi tra ‘’Las Divinas’’ e ‘’Las Populares’’ sono gli elementi di successo dello spettacolo che ha entusiasmato milioni di ragazzi in tutto il mondo. Alessandra Amoroso 23 gennaio

Sachall Con 200.000 copie vendute e il doppio platino conquistato, si è confrontata ai primi posti della classifica con grandi star italiane e internazionali. Nel corso dell’estate Alessandra ha tenuto i suoi primi concerti in tutta Italia, sempre circondata dallo straordinario calore del pubblico. Dopo un avvio di carriera folgorante che l’ha catapultata in un tourbillon di impegni e di successi, Alessandra Amoroso è pronta ad annunciare la pubblicazione del suo primo album completo di inediti dal titolo ‘Senza nuvole’, uscito il 25 settembre e subito primo in classifica davanti a star internazionali del calibro di Madonna. FFH 29 Gennaio

Ginger Zone - Scandicci FFH nasce dall’incontro tra l’artista Nicola Martini e Kilroy e indaga il suono come massa fisica, materia tangibile all’interno dello spazio, piuttosto che le sue qualità musicali. Insinuando la massa sonora nelle strutture ospitanti, si servono di diversi tipi di apparecchiature a seconda

degli spazi e dei motivi dell’intervento, come risuonatori al Terfenol, strumentazione analogica, computer, generatori, ventole industriali, strumenti musicali modificati. Al Ginger in occasione di Borderline, l’appuntamento dedicata alle nuove frontiere della musica di ricerca. Fiorello 29 e 30 gennaio

Mandela Forum Fiorello torna dal vivo, questa volta all’interno dei Palasport, per continuare e allo stesso tempo iniziare, una nuova avventura del Fiorello Show. A pochi mesi dal successo teatrale ottenuto a Roma, Fiorello porta il suo spettacolo in alcune delle principali città italiane, con un tour che proseguirà anche nel nuovo anno. Il Fiorello Show Tour, regia di Giampiero Solari, è un flusso di storie e di canzoni che, nel corso delle diverse tappe, si evolve e cambia ad ogni appuntamento. In un continuo divenire e in continuo movimento, Fiorello, accompagnato sul palco dal maestro Enrico Cremonesi e la sua band, trasforma ancora una volta i fatti di attualità e gli elementi del quotidiano in uno show tutto nuovo. La scaletta dello show si nutre molto dell’ispirazione artistica del momento e Fiorello riesce a rendere lo spettacolo ogni sera diverso, con gag, canzoni, battute, imitazioni, racconti di vita vissuta ed improvvisazioni.

Mostre Innocente e calunniato Fino al 28 febbraio

Gabinetto disegni e stampe degli Uffizi Nel quarto centenario della morte la mostra Innocente e calunniato. Federico Zuccari (1539/40 – 1609) e le vendette d’artista presenta al pubblico i temi di polemica e di vendetta che alcuni artisti, e in particolare Federico Zuccari, usarono per dichiararsi innocenti a fronte di calunnie e ingiustizie vere o presunte. Sub Pop Story Fino al 25 Gennaio

Ginger Zone Una grande mostra dedicata ai venti anni di Sub Pop, storica etichetta di Seattle a cui va il merito di aver scoperto, e fatto scoprire

IL PROGETTO

Ecco il Museo Archeologico che verrà Q

uello che fu il Museo Centrale dell’Etruria, costituitosi con l’unità d’Italia, fu ferito quasi a morte dall’alluvione del novembre 1966 e oggi prova a risorgere. L’allora soprintendente Guglielmo Maetzke, con le lacrime agli occhi, indicò in 25 anni il tempo necessario per il suo restauro e la sua piena riattivazione: molti lo tacciarono di pessimismo. Il progetto “Archeologico 2010”, che si è avvalso di un contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, redatto dalla Soprintendenza, affronta il corpo museale che affaccia su Piazza SS. Annunziata, confermandone l’ingresso principale sull’angolo con via Capponi. Com’è noto, il museo archeologico interessa l’intero isolato fra via Laura, via della Pergola, via della Colonna, e

via Gino Capponi. L’intervento previsto riguarda il volume ex-Innocenti che affaccia su piazza SS. Annunziata. La novità che prenderanno vita saranno un uditorium con a complemento un qualificato spazio espositivo, i servizi di libreria e di archeoshopping faranno da “attrattore urbano” per grandi e piccoli, così da superare la tradizionale resistenza del grande pubblico verso l’archeologia. I facili collegamenti interni, il libero accesso “senza biglietto” all’intero piano terra, il servizio di bar (aperto anche sul giardino monumentale), le attività espositive temporanee, finiranno per costituire un “nuovo avvertibile polo di aggregazione” per la vita di relazione della città , in uno dei suoi spazi privilegiati, qual è quello della rinascimentale piazza dell’Annunziata.

a tutti noi, gruppi come Nirvana, Soundgarden, Mudhoney, Afghan Whigs, L7 e tanti altri. Venti magnifici pannelli ripercorrono, dal 1998 al 2008, la storia di questa piccola grande etichetta. I pannelli, ricchi di immagini e testi d’accompagnamento, sono inoltre introdotti da una strepitosa ed accorata lettera del boss della label, Jonathan Poneman. Artefatti preziosi Fino al 31 gennaio

Museo degli argenti Palazzo Pitti A 45 anni dalla vittoria a Firenze del primo premio al Concorso Nazionale di Oreficeria del 1964, Fausto Maria Franchi torna nel capoluogo toscano con una mostra monografica al Museo degli Argenti di Palazzo Pitti. Già nel 2007 l’orafo romano aveva voluto legare il suo nome al Museo degli Argenti, donando l’anello Triangoli segreti, la spilla Affinità elettive e l’anello Ore perdute, opere entrate a far parte della collezione permanente del Gioiello Contemporaneo del museo. Le porcellane di Betty Woodmann Fino al 15 Febbraio

Museo delle porcellane – Palazzo Pitti Tra le prestigiose porcellane conservate alla Palazzina del Cavaliere trovano una appropriata collocazione le creazioni colte e fantasiose di Betty Woodman, in vetrine appositamente integrate con l’allestimento del Museo. Le insolite porcellane di Sèvres realizzate dall’artista, sconvolgono l’idea tradizionale di “corredo da tavola apprezzato” con le loro forme imprevedibili e l’intensità e brillantezza dei colori, senza tralasciare il bon ton ormai consolidato dei prestigiosi serviti amati dai regnanti. Christian Balzano. Luci del destino Fino al 14 Febbraio

Lu.C.C.A. - Lucca Center of Contemporary Art Il Lu.C.C.A. - Lucca Center of Contemporary Art, propone la mostra Christian Balzano. Luci del destino a cura di Luca Beatrice (co-curatore del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia 2009), frutto del primo progetto di collaborazione e partnership

internazionale del Lu.C.C.A. con il Pabellón de las Bellas Artes dell’U.C.A. - Pontificia Universidad Catolica Argentina di Buenos Aires, il CEC - Centro de Expresiones Contemporáneas di Rosario e il Museo Provincial de Bellas Artes Franklin Rawson di San Juan. L’esposizione, dopo il tour nei musei argentini iniziato a maggio 2009, sbarca al Lu.C.C.A. sotto forma di una grande installazione che coinvolgerà i due piani espositivi principali del museo con 32 lavori su tela, pelle e carta, alcune grandi sculture, alcune particolari opere concepite site-specific e uno spazio completamente interattivo che si omologherà, e quindi modificherà, a seconda delle scelte dello spettatoreutente. Santi poeti navigatori Fino al 31 gennaio

Sala Reali Poste – Galleria degli Uffizi Da nove anni alla Galleria più importante della città riscuotono un grande successo le meditate mostre gratuite che hanno per principale oggetto opere poco note o sconosciute conservate nei depositi. Quest’anno, l’opera ‘mai vista’ non proviene dai magazzini del museo: si presenta infatti la donazione da parte dell’Associazione di un magnifico ritratto di Amico Aspertini (Bologna, 1474 circa – 1552) datato ante 1521, che raffigura Alessandro Achillini (medico e filosofo bolognese 1463 – 1512), già appartenuto alle raccolte di ritratti di uomini illustri di Paolo Giovio a Como.

Teatro L’anatra all’arancia Dal 12 al 17 gennaio

Teatro della Pergola Corrado Tedeschi e Debora Caprioglio ne “L’anatra all’arancia”, di Douglas Home e Marc Gilbert Sauvajon, per la regia di Ennio Coltorti, che ne ha curato la traduzione e l’adattamento insieme a Nino Marino. Prodotto da Rosario Coppolino e Antonia Piccolo per Molise Spettacoli, questo capolavoro del cosiddetto teatro “leggero”, costruito su un meccanismo comico di straordinaria efficacia, dà vita a un intreccio spassoso e frizzante

che da un trentennio riscuote continui successi. Nel cast, oltre a Debora Caprioglio e Corrado Tedeschi, nei panni di Gilberto e Lisa Ferrari, i coniugi annoiati che il sospetto del tradimento risveglia da una vita di coppia forse un po’ troppo tranquilla, anche Mino Manni, interprete dell’affascinate Leopoldo Augusto SerravalleScrivia, in grado di far tremare le fondamenta del matrimonio Ferrari, Gloria Bellicchi,(Miss Italia 1998), nel ruolo della sexy Patrizia Bertini, la segretaria ingenua e bellissima di Gilberto Ferrari, e la spumeggiante Gioietta Gentile, nel ruolo di Teresa, la colf di famiglia, impicciona e ironica. Enrico IV Dal 19 al 24 Gennaio

Teatro della Pergola Vent’anni dopo la tragica cavalcata in costume nella quale il protagonista si è “fissato” nel personaggio di Enrico IV che interpretava, Matilde Spina (la donna di cui era innamorato), Belcredi (il suo vecchio rivale in amore), la figlia di lei Frida e il suo fidanzato marchese Di Nolli (nipote dello stesso) vanno da Enrico accompagnati dal dottor Genoni (molto interessato al caso della sua pazzia) con l’intenzione di farlo rinsavire. Naturalmente l’arrivo di questi ospiti nella villa dove da vent’anni Enrico vive il suo personaggio - nei primi dodici realmente pazzo, negli ultimi otto per dolorosa necessità - con i suoi quattro finti consiglieri segreti ed il fedele maggiordomo travestito da umile fraticello, crea uno sconvolgimento emotivo in tutti i personaggi della vicenda che, ognuno a suo modo, rivive le emozioni del passato e lo stridente contrasto con il presente. L’italiana in Algeri Dal 22 al 29 Gennaio

Teatro Comunale Un esordio molto atteso è quello del gruppo teatrale catalano Els Comediants che curerà il nuovo allestimento della popolare opera di Gioachino Rossini realizzato in coproduzione con il Teatro Real di Madrid, l’Opéra National de Bordeaux e la Houston Grand Opera. Enrique Mazzola dirige un cast formato da alcuni dei migliori cantanti rossiniani dei nostri tempi.


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