Il reporter-Fiesole-febbraio 2010

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l’iNTerVisTA

priMo piano

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FEBBRAIO 2010

Haiti ci guarda, non chiudiamo gli occhi Matteo Francini

E

i duBBi suL “Mostro” Pier Luigi Vigna racconta gli anni delle indagini su Pacciani e compagni. E solleva due questioni PAG.22

a “caccia” di Vip Ecco l’elenco dei volti noti (e meno noti) che hanno abitato alle pendici del colle etrusco PAG.5

sPorT

Sempre più stranieri: i numeri e l’integrazione La città che vive di rendita di Salusest - Biondi

U La MegLio gioVentÙ Da Ljajic a Keirrison e Seferovic, Corvino punta sui giovani: “Pensiamo a presente e futuro” PAGG.36-37

n tempo la potenza delle grandi famiglie e dei grandi casati si intuiva dalla sontuosità dei loro palazzi e dall’altezza delle loro torri. Oggi le cose stanno in un’altra maniera e ostentare il proprio patrimonio immobiliare pare non vada più di moda. Anzi. Chi possiede palazzi interi, e sull’affitto dei fondi basa

la propria fortuna, tende a farlo in silenzio, senza troppe chiacchiere. Eppure interi rioni di Firenze sono nelle mani della stessa famiglia, oppure di istituti assicurativi o banche. E mentre una fetta di città vive di rendita, qualcuno - come certe maison di moda - stanco del caro affitti PAGG.16-17 migra altrove.

PAGG.2-3

tendenze

Quelli che l’amore lo trovano in chat

paLLaVoLo FeMMiniLe A tu per tu con Veronica Catalano, capitano e simbolo di una squadra che non vuole mollare PAG.38

PAGG.30-31

ra il 12 gennaio quando l’intero mondo è rimasto sconvolto dal terremoto che ha devastato Haiti. Quel giorno, e quelli successivi, televisioni e giornali di tutto il pianeta non hanno fatto altro che mostrare le immagini di uno spaventoso incubo diventato realtà sotto il sole dei Caraibi. Poi, lentamente, è successo quello che succede sempre in questi casi: Haiti è tornato a essere un Paese lontano, conosciuto soprattutto perché situato in una delle zone turistiche più ambite del mondo, e giornali e tv hanno ricominciato ad occuparsi d’altro. Ma laggiù, intanto, si continua a dover fare i conti con quel (poco) che resta dopo il terremoto. Per questo, semplicemente per non dimenticare un dramma che non deve essere dimenticato, a partire da questo mese Il Reporter continuerà a ricordare che ad Haiti la gente ha ancora bisogno d’aiuto. Lo farà con alcuni spazi, all’interno del giornale, dedicati a questo argomento, insieme a un interlocutore importante come la Fondazione Francesca Rava – N.P.H. Italia Onlus, operativa sull’isola caraibica da 22 anni. E lo farà – ben contento di poter essere d’aiuto – perché, in casi come questo, il non dover per forza vendere una copia in più permette di potersi fermare un attimo davanti a una tragedia che ha impressionato ognuno di noi, e che nella sua paurosa violenza è arrivata anche a colpire la nostra città da molto vicino, con la morte del 45enne Guido Galli, fiorentino, funzionario dell’Onu. E allora, anche da qui, da migliaia di chilometri di distanza, quello che - nel nostro piccolo - vogliamo fare è ricordare che ad Haiti l’emergenza continua, e continuerà ancora per molto tempo. Che ad Haiti continua ad esserci bisogno di noi.

MoBiLità. Dalla stazione a Scandicci in 20 minuti. E ora tocca alle linee 2 e 3

A Firenze è (ri)partita l’era del tram C

inque anni di cantieri e 255 milioni di euro di investimenti dopo, polemiche e barricate sono giunte al capolinea e la tramvia numero uno è partita. Dal 14 febbraio Santa Maria Novella e Scandicci sono più vicine, circa 20 minuti filati sui binari. Sette chilometri e mezzo in 14 fermate, tutte munite di distributori automatici di biglietti, al costo di 1,20 euro, esattamente come quelli dell’autobus. Per il pri-

mo mese la frequenza sarà ridotta, una corsa ogni 8 minuti in entrambe le direzioni, mentre da aprile l’attesa sarà tra i tre minuti e mezzo della fascia di punta e i sei durante il resto della giornata. Ancora da sciogliere alcuni nodi legati alle zone a rischio ingorgo, come le rotonde distribuite lungo il tragitto viale Talenti-via del Sansovino, fino ad arrivare a Porta al Prato, punto nevralgico per il traffico cittadino. Ma ci sarà tempo nei

prossimi mesi per limare le imperfezioni, in attesa che venga sciolta anche l’ultima riserva: quella su come bypassare piazza Duomo pedonalizzata. Il progetto in questione approderà a primavera sulla scrivania di sindaco, ministro e altre istituzioni competenti. E mentre Firenze affronta la prima vera rivoluzione della mobilità, sono pronti a partire anche i lavori per la realizzazione delle altre due linee. PAGG.10-11

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Febbraio 2010

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L’inchiesta. Il trend è in continuo aumento, ma nel capoluogo e nelle frazioni si convive bene

Fiesole parla inglese, hindi e rumeno Ecco i numeri dell’immigrazione Ludovica V. Zarrilli

parte i numeri sono cambiati radicalmente. Basti pensare che nel 2000 gli stranieri che abitavano a Fiesole erano 471 (di cui 140 cittadini comunitari) mentre alla fine del 2009, gli iscritti al registro dell’anagrafe erano 1039. Diversa la provenienza, più variegata che altrove, perché sulle presenze nel capoluogo influiscono in modo radicale anche i professori e gli studenti dei vari istituti internazionali sparsi negli immediati dintorni.

Q

ualcuno l’ha definita un’isola felice, ma non è così vero, anche se una cosa è certa, di criticità sul territorio fiesolano se ne sono avvertite ben poche fino ad oggi. “E questo non vuol dire che non ce ne siano o che non esista una presenza straniera, anzi”. L’assessore al sociale con delega all’immigrazione Margherita Taras è chiara e attenta. “Ad oggi non mi sono state segnalate situazioni critiche, ma non significa che non abbiamo intenzione di muoverci. Stiamo mettendo a punto un progetto che consenta all’amministrazione di andare incontro ai cittadini stranieri individuando problemi e necessità, qualora ce ne siano”. Un progetto che partirà già da questo mese andando ad individuare tutte le microcomunità (ma anche i singoli) distribuite nel capoluogo e nelle varie frazioni, per “individuare i bisogni, tessere una rete di collaborazione, offrire servizi ed evitare che la situazione sfugga di mano, come è successo in altri comuni della provincia fiorentina”. In confronto ad altre realtà i numeri sono molto limitati, ma se si pensa che su una popolazione residente di 14mila abitanti 1039 sono stranieri, ci si rende conto che la percentuale è rilevante e soprattutto “il trend è in aumento”, spiega l’assessore. Da dieci anni a questa

Un progetto per scoprire bisogni, priorità e insegnare l’accoglienza Si scopre così che in assoluto, la comunità più presente è quella rumena con 191 residenti, cresciuta in maniera esponenziale da quando il Paese è entrato a far parte dell’Unione Europea (ne l 2000 a Fiesole se ne contavano appena 10), seguono a ruota gli albanesi (con 104 residenti) e i filippini, che alla fine dello scorso anno erano 105. Chiaro segnale di come cambiano gli assetti geo-politici ed economici del mondo è non soltanto l’aumento dei rumeni ma, per esempio, la curiosa diminuzione dei filippini, che sono passati da 110 nel 2005 a 105 nel 2009, registrando l’unico

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“Prendono i nostri posti di lavoro”

“Affrontano una realtà difficile”

“A volte non rispettano le regole ”

“Non condanno nessuno di loro e so perfettamente che molti vengono da Paesi disastrati e da situazioni drammatiche, d’altro canto penso che stiano cominciando ad essere troppi e non è giusto che arrivino qui e prendano i nostri posti di lavoro, soprattutto nel campo dell’industria manifatturiera, che è il settore nel quale lavoro anch’io”

“Io mi sono trovata spesso e volentieri a chiacchierare con gli immigrati che vivono dalle mie parti. Nessuno si è mai sognato di infastidirmi o di rendersi antipatico. E perché avrebbe dovuto? Sono persone identiche a noi, solo vivono il disagio di dover fare i conti tutti i giorni con le difficoltà di un Paese che non è il loro”

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“Anch’io non sono nato a Fiesole, mi sono trasferito qui una decina di anni fa e adesso sono perfettamente inserito ma, pur essendo italiano, ho provato sulla mia pelle cosa vuol dire essere trattato da straniero. Nonostante questo penso che a volte gli stranieri, avendo una cultura diversa dalla nostra, si sentono autorizzati a non rispettare le regole”


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Fiesole

Nel 2000 gli stranieri residenti sul territorio erano 471, nel 2009 1.039, con un trend in continua crescita. Diversi

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“Non sono un problema, ma un’opportunità”

“Una risorsa, per fortuna che ci sono”

i paesi di provenienza e diverse le esigenze: dai professori statunitensi a chi è scappato dallo Sri lanka post-tsunami

“La presenza degli stranieri a Fiesole non è assolutamente un problema, anzi la stragrande maggioranza di loro mi sembra perfettamente integrata nel tessuto cittadino. L’importante è non considerarlo un problema ma un’opportunità, per metterci a confronto con persone che vengono da Paesi lontani e per maturare insieme”

“Il mio rapporto con gli stranieri residenti a Fiesole si limita agli incontri per la strada o in qualche bottega, non ne conosco nessuno di persona, ma non ho mai avuto motivo di pensare che rappresentassero un problema. Mi sembra piuttosto che molti di loro siano una risorsa, soprattutto chi lavora con gli anziani, che sono sempre di più in paese”

Il Reporter informa. Di seguito sono riportati i principali cantieri stradali nei quali la popolazione fiesolana si imbatterà nell’arco del prossimo mese, sia a Fiesole che nelle frazioni. Per sapere in anticipo se e quando cambiare strada. dato in controtendenza. “E’ per via della crisi - ha spiegato l’assessore Taras - la maggior parte dei filippini venivano perché prestavano servizio presso le famiglie ricche della zona”, ma con i problemi economici, che hanno coinvolto tutti, persino chi poteva permettersi un domestico ha dovuto rinunciarci ed essendoci meno domanda anche l’immigrazione ha subito un freno. Al contrario sono aumentati

gli arrivi dallo Sri Lanka, per via dello tsunami che ha colpito i Paesi che si affacciano sull’oceano Indiano a dicembre del 2004, che a causa del cataclisma si sono spostati arrivando anche a Fiesole e passando da 1 nel 2004, a 64 lo scorso anno. Un’immigrazione dunque, ad oggi controllata e perfettamente integrata, che cambia da zona a zona senza aver mai rilevato tensioni. Sul capoluogo e nella

valle dell’Arno, è più forte la presenza di francesi, tedeschi, statunitensi e inglesi, che insegnano o studiano negli istituti fiesolani, mentre nelle frazioni della valle del Mugnone, dove gli alloggi sono più economici risiedono la gran parte delle famiglie (e delle etnie) meno abbienti. “Entro il 2010 vogliamo avere chiaro il quadro - ha detto Taras - in modo da valutare accoglienza e attenzioni”.

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L’opportunità. Dal mese scorso i residenti possono mettere agli atti le proprie decisioni

Ultime volontà, a Fiesole c’è il registro scheda

In attesa che diventi una legge nazionale,

Testamento biologico Questo sconosciuto

il Comune mette a disposizione dei cittadini

Se ne fa un gran parlare, ma cos’è esattamente il Testamento biologico? La dichiarazione anticipata di trattamento, detta più comunemente testamento biologico, è il documento che attesta le volontà di un individuo (volontà espresse in condizioni di presenza e lucidità mentale) a proposito delle cure che egli potrebbe (o meno) accettare nel caso si trovi a dover affrontare lesioni permanenti, traumi o malattie che lo rendono invalido e gli impediscono una normale vita sociale. Un vero e proprio testamento, che non contempla lasciti materiali ma che piuttosto trasmette in eredità ai parenti più prossimi le volontà di chi sfortunatamente si trova nella situazione di non poter più decidere per se stesso. La parola testamento viene, ovviamente, presa in prestito dal lessico giuridico ed è riferita ai testamenti tradizionali.

un registro nel quale segnare le ultime volontà in caso di lesioni o malattie invalidanti Ludovica V. Zarrilli

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envenuto testamento biologico. E poco importa se ancora manca una normativa nazionale che ne regolamenti l’uso, il comune di Fiesole ha deciso di dare la possibilità ai cittadini residenti sul territorio di registrare presso gli uffici di piazza Mino le loro ultime volontà. “E’ stata una decisione presa dalla maggioranza - ha detto il sindaco Fabio Incatasciato - e io l’ho accettata di buon grado. In questo modo il comune dà ai suoi cittadini un’opportunità importante anche se andrebbe verificata poi con l’introduzione di una legge nazionale, altrimenti c’è il rischio che questo provvedimento comunale conti poco”. Oggi chi desidera solleticare l’opinione pubblica nazionale o semplicemente depositare le ultime volontà al comune di Fiesole, lo può fare in modo semplice. Basta scaricare il modulo prestampato dal sito web del comune (o andare a ritirarlo di persona negli uffici di piazza Mino), riempirlo e poi tornare all’anagrafe accompagnati da un fiduciario, che una volta controfirmato, prenderà in carico il “testamento” del depositario. “Non essendoci una normativa nazionale - spiega Cecilia Mugnaini, responsabile dei servizi demografici del comune di Fiesole - accogliere i testamenti biologici non ha un valore pubblico, ma significa prendere atto della volontà di un cittadino”. Chi decide di aderire all’iniziativa deve scegliere una persona di fiducia (un parente o una persona estranea alla famiglia ma molto vicina al depositario) alla quale poi il testamento rimarrà in consegna dopo averlo registrato. “Sì, perché - continua Cecilia Mugnaini - il testamento vero e proprio non rimane fisicamente a noi. Noi non apriamo nemmeno la busta per sapere cosa c’è scritto dentro, ci limitiamo a metterlo agli atti e a segnare il luogo dove verrà depositato”. Il documento verrà poi preso in mano dal fiduciario, che avrà il compito di custodirlo sapendo l’importanza che un documento che conserva le ultime volontà di un cittadino può avere. Massima riservatez-

za anche nel momento della registrazione: “Per comodità - continua Mugnaini - lo facciamo all’ufficio anagrafe, però è necessario prendere un appuntamento proprio perché trattandosi di una cosa così delicata pensiamo sia meglio non far venire gli interessati nella mischia dell’orario di apertura ordinaria e dedicare a chi vuole farlo un momento un po’ più privato”. Il registro dei testamenti biologici è a disposizione dei cittadini italiani residenti a Fiesole. Per depositare il

il reporter è un periodico di 8 edizioni che mensilmente viene distribuito da in 198.200 copie

detto scriverà il numero di registrazione e al dichiarante sarà richiesto di sottoscrivere la dichiarazione sostitutiva di atto notorio nella quale darà atto di aver registrato a Fiesole il suo testamento redatto sul modulo fornito dal comune stesso. Il modello è reperibile sul sito internet del Comune alla voce modelli o presso l’Ufficio Informazioni del Comune - URP - Via Portigiani 3). “E’ un modo per accogliere e registrare il desiderio di alcuni cittadini”.

vox populi C’è chi la trova una dimostrazione di rispetto verso le persone e chi pensa sia inutile

Albo sì o no? Ecco cosa ne pensano i cittadini Il Comune di Fiesole ha da poco messo a disposizione dei cittadini un registro per conservare le ultime volontà, ma non tutti i fiesolani la pensano allo stesso modo. C’è chi pensa che sia un progetto sacrosanto, e chi invece non ne vede l’utilità. Il Reporter è stato tra la gente, per capire come viene percepita questa new entry. “Penso che sia un’ottima idea - spiega Adele, casalinga -. Bisogna appropriarsi del diritto di scegliere cosa è più giusto per noi stessi”. Meno positivo Giovanni, pensionato: “Sì, va bene che ci sia un registro, ma non cambia la sostanza dei fatti. Le persone afflitte da ma-

Il Reporter di Fiesole raggiunge 6025 famiglie nel Comune di Fiesole. Copia in abbonamento postale

proprio testamento è necessario fissare un appuntamento con l’Ufficio Servizi Demografici al piano terra del Palazzo Comunale, inPiazza Mino n°26, telefonando al numero 055/5961224-241 oppure utilizzando la email ufficio.anagrafe@comune.fiesole.fi.it. All’appuntamento dovrà essere presente chi ha firmato il testamento assieme al fiduciario ed all’eventuale fiduciario supplente. Il testamento dovrà essere consegnato in una busta sigillata, sulla quale il dipendente ad-

Editore e Concessionaria Pubblicitaria: Web&press edizioni s.r.l. Direzione ed amministrazione: via Kassel 17- 50126 Firenze tel. 848.80.88.68 Direttore Responsabile: Matteo Francini Service editoriale e grafico: tabloid soc.coop., Firenze (FI) scrivimi@ilreporter.it

lattie incurabili e vittime di incidenti che le tengono legate a vita a delle macchine continueranno ad esserci e a vivere e morire come è sempre successo. Invece di investire in un registro, bisognerebbe fare più ricerca e prevenzione”. C’è anche qualcuno totalmente disinteressato, che alla domanda “Sai cos’è il testamento biologico”, risponde un po’ scocciato: “Non lo so e non mi interessa, io di testamenti ne ho già fatto uno e mi basta e avanza”. La maggior parte dei cittadini è comunque a favore del provvedimento e anche se non capita di incontrare gente che si è già iscritta o che lo racconta esplici-

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tamente, si respira un’aria positiva. Sono molte le persone che commentano con un semplice “Buona idea”, oppure “adesso che lo so lo farò anch’io”, ma anche “complimenti all’amministrazione per la trovata intelligente”. Tra i fiesolani a favore c’è anche Maria, che non è nata sul colle etrusco, ma vive qui da quando di anni ne aveva solo sei. “Questa è una grande prova di democrazia da parte del Comune di Fiesole. Non posso dire nient’altro che grazie ai nostri amministratori, che dopo tanto parlare hanno dato un chiaro segno di quanto contino l’indivi/B.B. duo e la sua libertà.

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Fiesole

La curiosità/1. Excursus tra i personaggi che hanno vissuto alle pendici del colle etrusco

Sulla collina da sempre amata dai vip La curiosità/2. Ecco i volti noti che ci vivono

Quando Johnny Depp voleva comprar casa M

Rui Costa

Ci sono stati Beato Angelico e Mino da Fiesole, ma anche Marcel Proust, l’architetto Lloyd Wright e il calciatore Rui Costa. Ecco la lista dei nomi famosi che nel corso dei secoli hanno scelto Fiesole come loro residenza d’elezione Caterina Gentileschi

I

n duemila anni di storia ce ne è passata di gente dal colle etrusco e, sarà per il panorama mozzafiato o per l’aria buona che si respira in collina, Fiesole da che mondo è mondo è stata scelta come residenza d’elezione da fior di artisti, scrittori, sportivi, intellettuali e chi più ne ha più ne metta. Si comincia già nel lontano 1300, quando Giovanni Boccaccio letterato e godereccio signore di Certaldo, si stabilì a Fiesole e chissà che non scrisse proprio da qui alcune delle novelle del suo Decameron. Di sicuro era a Fiesole quando scrisse il “Ninfale fiesolano”, storia mitologica che racconta l’origine di Fiesole e della vicina Firenze, discendenti, secondo la leggenda di Africo e Mensola (due torrenti che scorrono sul territorio). Dopo il Boccaccio, proseguendo in ordine temporale, fu la volta di Mino da Fiesole, scultore oriundo di Poppi che lavorò, intorno alla metà del Quattrocento, al monumento funerario Salutati all’interno del Duomo. Un altro affezionato frequentatore di Fiesole è stato Beato Angelico, che dal 1429 al 1440 visse (e lavorò) nel convento di San Domenico, all’interno del quale realizzò alcuni tra i più pregevoli capolavori di tutta la sua carriera. Facendo un balzo temporale di circa quattrocento anni, si arriva fino all’Ottocento e a Marcel Proust, indimenticabile scrittore di “Alla ricerca del tempo perduto” che visse per un periodo a Fiesole e la definì uno dei luoghi che più erano rimasti impressi nella sua memoria e che meglio rappresentano il territorio toscano nella sua interezza. Nella seconda metà del XIX secolo prese casa da queste parti anche l’eccentrico signore inglese John Temple Leader, che trasformò il castello di Vincigliata in un nuovo maniero all’insegna del gothic revival (che andava molto di moda all’epoca) e ospitò molti nomi noti della Gran Bretagna di quel periodo, compresa la regina Vittoria. Il secolo successivo fu segnato dall’arrivo dell’architetto americano Frank Lloyd Wright, che trascorse parte della

sua vita in una bella casa che si affaccia sulla vallata che guarda Firenze, dove ancora oggi i passanti trovano una targa alla sua memoria. Il famoso progettista, che realizzò alcuni dei più geniali esempi di architettura del Ventesimo secolo, dalla casa sulla cascata e al Guggenheim Museum di New York, si rilassava e magari si lasciava ispirare dalla quiete rarefatta del paese. Altra ospite fissa del capoluogo, è stata a lungo Gertrude Stein, scrittrice, poetessa e femminista statunitense dai costumi molto eccentrici, che amava trascorrere le sue vacanze estive nella frescura e nella tranquillità dei dintorni di Fiesole. E ancora, un altro grande estimatore delle colline era Bernard Berenson, critico e storico dell’arte cresciuto negli Stati Uniti ma innamorato di Firenze e dei suoi dintorni, che a un certo punto della sua vita acquistò Villa I Tatti (via di Vincigliata) e la fece ristrutturare su mi-

a Fiesole non si smentisce nemmeno a distanza di anni. E in barba ai tempi che cambiano, alla crisi, ai mezzi di trasporto che rivoluzionano il mondo e al turismo mordi e fuggi continua ad attrarre amatori da tutto il mondo. Risale a non più di due anni fa la voce che sosteneva che la star di Hollywood Johnny Depp fosse alla ricerca di una villa sulle colline fiesolane. Il tutto si risolse in un niente di fatto, anche se la leggenda metropolitana di un Depp fiesolano aleggia ancora tra gli abitanti del capoluogo. Passata un po’ la fama di eden per intellettuali, negli ultimi decenni Fiesole è stata presa di mira da numerosi personaggi dello spettacolo e dello sport. All’inizio della sua carriera Carlo Conti, sebbene non vivesse qui, frequentava molto spesso la Casa del popolo di Borgunto, dove teneva i suoi famosi spettacoli di cabaret, gli stessi che l’hanno reso famoso insieme al regista e amico Leonardo Pieraccioni. Un altro show man che ha passato diversi anni a Fiesole è stato Riccardo del Turco, rimasto nel cuore di molte mamme con lo stornello “Luglio, col bene che ti voglio”. Passati i fasti degli anni Settanta e Ottanta, sono ancora diversi i nomi conosciuti che hanno deciso di vivere in collina. A cominciare dalla giornalista televisiva Cesara Buonamici, fiesolana doc, che insieme alla sua famiglia, sulle colline appena fuori

Proust la definì uno dei luoghi che più erano rimasti impressi nella sua memoria sura, realizzando un meraviglioso giardino e un’enorme biblioteca che oggi fa parte del dipartimento di Studi sul Rinascimento dell’università americana di Harvard, la cui sede centrale si trova a Boston. In tempi un po’ più recenti, ha soggiornato da queste parti anche Giovanni Michelucci, celebrato architetto della Stazione Santa Maria Novella e della chiesa dell’autostrada del quale è tutt’oggi visitabile la fondazione. Ultimo in ordine di tempo ma sicuramente ancora presente nella memoria di tutti i tifosi della Fiorentina, Rui Costa, ha vissuto durante il suo periodo nella squadra viola in una splendida villa alle pendici di Fiesole.

Johnny Depp

dall’abitato, ha un oliveto che produce un extravergine conosciuto e commercializzato in tutta Italia. Altro fiesolano d’azione è Paolo Fresco, ex numero due di General Electric ed ex amministratore delegato della Fiat, che lo scorso dicembre ha anche ricevuto il fiorino d’oro dal sindaco di Firenze Matteo Renzi. Segue a ruota l’attore, sceneggiatore e regista teatrale Giorgio Albertazzi, originario di San Martino a Mensola, è rimasto affezionato al suo territorio e ha continuato a vivere in quella parte di territorio che si trova tra Fiesole e Settignano, poco distante dal confine con Firenze. Fiesole è anche il paese di origine di Enriquez, cantante della celebre Bandabar-

Cesara Buonamici e Paolo Fresco tra gli abitanti del capoluogo dò, che si è trasferito di recente a Firenze ma ha lasciato la famiglia lassù in cima. Per chiudere in bellezza, cittadinanza ad honorem spetta anche a Giancarlo Bigazzi, storico autore, produttore e paroliere di tanti sucessi pop italiani. Sono sue “Gli uomini non cambiano”, “Self Control, “Si può dare di più”, “Gente di mare” e molti altri /C.G. successi.


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iL Luogo. Maiano, le cave da cui si estraeva la pietra per realizzare edifici e sculture

Da qui Leonardo provò a volare Caterina Gentileschi

sculture ed opere da collocare nel distretto fiorentino. Le ultime opere realizzate con il materiale estratto dalle cave si può ammirare gironzolando tra le stanze della Biblioteca Nazionale di Firenze, dove spiccano le colonne dell’atrio, una scala e numerosi elementi costruttivi. Passeggiando oggi tra i “ruderi” delle cave, se ne apprezza ancora meglio il fascino deciso e aspro. La natura sta riprendendo piano piano possesso della roccia “mangiata” dall’uomo, lasciando a vista grandi pareti scoscese dove riescono a spuntare quasi miracolosamente arbusti e alberelli. Anche Leonardo Da Vinci rimase vittima del fascino di Maiano e decise che doveva essere quello il luogo per il battessimo dell’aria della sua macchina volante. Secondo la leggenda non fu lui ad indossare le famose ali che dovevano consentirgli di imitare il volo degli uccelli, bensì il suo garzone, che si schiantò qualche decina di metri più a valle cavandosela con qualche osso rotto. Una lapide all’interno del parco ricorda ai passanti l’importante avvenimento e invita a meditare sulla bellezza silenziosa e suggestiva del luogo. Tra le stradine sterrate si incontrano viandanti solitari o piccoli gruppi di persone che, muniti di scarpe da trekking, si arrampicano su per i boschi per scoprire paesaggi mirabolanti, che gli alberi sembrano voler tenere tutti per sé. Sono quattro i sentieri, regolarmente segnalati, che possono essere percorsi per raggiungere le meraviglie del parco. Per chi ama i percorsi accidentati ma anche per chi intende godersi Firenze da una prospettiva esclusiva. Anche Stendhal, circa un secolo e mezzo fa, si fece cogliere da un lieve malore ritrovandosi dietro gli alberi una vista così mozzafiato.

Dalla rupe il maestro Da vinci fece tentare il volo al suo garzone e dalle cave gli scalpellini riuscivano a ricavare la pietra fiesolana, utile per alcune importanti opere d’arte fiorentine

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rmai è meta soprattutto di escursionisti e amanti del trekking, ma in tempi non tanto lontani, Maiano era famosa più per le sue cave che per i bei panorami. Arrampicata sulla montagna appiccicata a Fiseole, ci si davano appuntamento gli scalpellini più bravi degli immediati dintorni di Firenze. Le cave di Maiano, da cui si estraeva la cosiddetta ‘pietra fiesolana’, una varietà di arenaria utilizzata dagli scultori per realizzare opere architettoniche di grandi dimensioni ma anche per elementi decorativi di arredo urbano e civile, sono state sfruttate fino agli inizi del XX secolo. Tra i numerosi fruitori delle cave si ricordano anche Benvenuto Cellini e Giorgio Vasari ed erano tanto famose e frequentate che i Medici, per limitarne lo sfruttamento, consentirono l’estrazione solo per la realizzazione di

Uno scorcio del parco

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Fiesole

Lo spaZio. Nel giardino di via Matteotti è stata creata un’area cani

Ora Fido ha il suo giardino Barbara Biondi

A

mici a quattro zampe, gioite: finalmente il comune ha attrezzato uno spazio su misura per padroni e quadrupedi. Era da tempo che l’amministrazione ci pensava, e poche settimane fa, è stato inaugurato lo spazio verde di via Matteotti, dove i cani potranno scorrazzare liberamente. Nuova vita per chi fino ad oggi non sapeva dove portare il proprio amico a prendere un po’ d’aria senza correre il rischio di trovare qualche concittadino timoroso o schizzinoso. Illuminata e attrezzata, l’area cani servirà a tutti i “bipedi” amanti degli animali che non avevano un posto dove far scorrazzare Fido, a patto che si rispettino le regole di pulizia e decenza imposte dal comune. Una parte del giardino di via Matteotti è stata, infatti, adibita ad area per cani, un luogo dove poter far correre in libertà il proprio amico a quattro zampe. Uno spazio verde, quello di via Matteotti, rispettoso del decoro urbano e arredato con panchine e illuminazione. Si tratta della prima area attrezzata di Fiesole ed è nata per far fronte alle esigenze degli animali e dei loro proprietari. Nell’area cani è consentito ai padroni di cani far correre e giocare liberamente gli animali, senza guinzaglio e museruola,

sotto la propria vigile responsabilità. È tuttavia obbligo dei conduttori evitare che i cani costituiscano pericolo per le persone o per gli altri animali, o che arrechino danni a cose. Come in tutte le aree pubbliche e il suolo pubblico, anche nelle aree cani vige l’obbligo di rimuovere le deiezioni solide, lasciando pulito lo spazio sporcato dagli animali. A garanzia dell’igiene e a tutela del decoro, è fatto obbligo ai proprietari di cani e a chiunque li accompagni quando siano condotti in spazi pubblici di essere muniti di idonea attrezzatura per la raccolta delle deiezioni. “È volontà dell’amministrazione comunale allargare questa esperienza anche ad altre zone laddove ce ne sia necessità o richiesta

– dice Luciano Orsecci, assessore all’ambiente del comune di Fiesole –. Questi luoghi non sono solo spazi dove far correre i cani liberamente, ma sono anche punti di incontro fra le persone. Fra i programmi, inoltre, quello di organizzare per i cittadini dei corsi di formazione sull’educazione alla condotta dei cani e di informazione sulle tematiche affrontate dal regolamento comunale sulla tutela degli animali e sul nuovo regolamento regionale”. La prima regola è la pulizia e i padroncini adesso non avranno più scuse: per garantire ai loro amici una vita serena in quel piccolo spazio verde che il comune ha destinato loro, dovranno essere educati e mansueti. Tutto il resto verrà da sé.

pillole IL LABORATORIO AL VIA IL PRIMO CORSO PER ASPIRANTI SCALPELLINI Partirà il 23 febbraio il corso “La pietra serena a Fiesole con sezione sulle murature a secco”, organizzato dagli assessorati alla formazione e all’ambiente del comune di Fiesole. Il corso, che si articolerà in dieci incontri fino al 25 maggio, si sviluppa attraverso lezioni formative, visite e laboratori. Il corso si concluderà con una visita guidata alle cave del parco di Monte Ceceri venerdì 4 giugno, dalle ore 15 alle ore 18. Gli incontri si terranno a Fiesole nei locali di Casa Marchini Carrozza (per la didattica) e alla Casa del Popolo di Borgunto (per il laboratorio) il martedì dalle ore 18.00 alle ore 19.00. Le spese per il materiale didattico ammontano a euro 20,00. Il corso sarà condotto dal Professor Massimo Coli, dal Professor Biagio Furiozzi, dall’Architetto Mauro Latini, dal Dottor Carlo Salvianti, dall’Architetto Elena Maria Petrini e dal Maestro Scalpellino Enrico Papini. Info 055/59.61.225 o 055/59.61.240. TRASPORTO PUBBLICO VIA LIBERA AL 7 EXPRESS: ARRIVA A FIRENZE IN 18 MINUTI Il trasporto pubblico a Fiesole si potenzia. E’ attiva già dallo scorso mese, la Linea 7 Express che collega direttamente il centro di Fiesole con il terminal bus di piazza San Marco a Firenze. Solo quattro fermate intermedie (San Domenico, Piazza Edison, Piazza delle Cure, Viale Don Minzoni) per un tragitto veloce da e per il centro di Firenze. Il 7 Express è in servizio dal lunedì al venerdì e impiega 18 minuti per arrivare a destinazione. La Linea 7 express affianca quella regolare, che continua ad effettuare tutte le fermate del suo tragitto. Per vedere il dettaglio di orari, fermate, tempi di percorrenza e la mappa della nuova linea (che si può trovare affissa anche alle fermate) della linea 7 Express, consultare il sito www.ataf.net. RISPARMIO ENERGETICO I CITTADINI POSSONO RITIRARE UN KIT OMAGGIO Il comune di Fiesole mette a disposizione dei propri cittadini i kit per il risparmio energetico che contiene due lampadine a basso consumo e un riduttore per il flusso dell’acqua. Il kit può essere ritirato gratuitamente dai residenti del Comune all’Urp (via Portigiani, 3) e nella stanza del centralino del palazzo comunale dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 e il giovedì anche dalle 16 alle 17 e negli uffici del Servizio ambiente (via San Francesco, 3) il martedì dalle 10 alle 12 e il giovedì dalle10 alle 12 e dalle 16 alle 17. Il kit si può ritirare anche nelle parrocchie e nelle Associazioni presenti nel territorio fiesolano.

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Il progetto. Partiranno prima dell’estate i lavori per il nuovo percorso pedociclabile

Dal Girone a Firenze in bicicletta Più di un chilometro di pista ciclabile per mettere in sicurezza il percorso che dal 2011 accompagnerà i ciclisti dal comune di Fiesole fino al centro storico della città del giglio evitando i pericoli Barbara Biondi

U

na nuova pista pedociclabile per Fiesole, e non una qualsiasi ma una pista che accompagnerà gli amanti delle passeggiate e i ciclisti più e meno professionisti lungo la riva destra dell’Arno, nel tratto tra Sant’Andrea a Rovezzano e il Girone, detto delle

“Gualchiere”. Il nuovo percorso rappresenta il naturale proseguimento della pista già esistente che inizia in corrispondenza del torrente Mensola, nei pressi del viadotto di Varlungo, e arriva fino a Sant’Andrea a Rovezzano. Con la realizzazione dell’opera sarà possibile percorrere in sicurezza il percorso che

Il tratto al Girone dove verrà realizzata la pista ciclabile

va dal Girone fino al centro di Firenze, con la sola esclusione del tratto Mensola – Tenda. Fino ad ora per raggiungere Firenze anche i ciclisti dovevano transitare lungo la statale aretina, una tragitto pericoloso perché molto trafficato. La pista avrà una lunghezza di un chilometro e trecento metri, di cui 400 saranno sul territorio del Comune di Fiesole, mentre gli altri 900 su quello di Firenze. Il tragitto partendo dal Girone per arrivare al centro passerà da Sant’Andrea a Rovezzano, Varlungo, Bellariva, via De’ Sanctis, per arrivare al ponte di San Niccolò, Lungarno della Zecca e finire nel centro storico. “L’intero percorso, dal Girone al centro di Firenze, sarà lungo

più di 6 km e collegherà vari punti, zone e frazioni – dice Marcello Cocchi, assessore all’urbanistica del Comune di Fiesole –. Il nuovo tragitto potrà esser fruito con sicurezza dalle persone che usano la bicicletta e da chi si sposta a piedi e permetterà anche di raggiungere punti importanti che collegano il Girone con il centro di Firenze senza dover utilizzare la macchina o altri mezzi a motore, così da costituire un vantaggio anche per la salute e l’ambiente”. Il percorso verrà realizzato utilizzando materiali naturali sia per la formazione della pista sia per gli arredi. Le panchine, infatti, saranno in cemento rivestite con mattonelle in cotto. Inoltre le fognature pubbliche e

private, che nel tratto in oggetto riverseranno nel corso d’acqua verranno immesse nei collettori fognari presenti o di nuova realizzazione. Questo permetterà di rendere le acque del fiume nuovamente pulite. I lavori per l’opera inizieranno entro l’estate e la nuova pista verrà inaugurata ad inizio 2011. “Il progetto è frutto della collaborazione fra gli uffici tecnici dei due Comuni – conclude l’assessore Cocchi –. Un lavoro sviluppato in modo congiunto e con impegno. Questo ha portato alla realizzazione di un protocollo d’intesa fra il Comune di Fiesole e quello di Firenze, risultato di anni di lavoro collegiale che ha portato a questo ottimo risultato”. 992584

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Febbraio 2010

trasporti/1. È “salpata” la linea 1: in 23 minuti da Santa Maria Novella a Scandicci

Tutti in carrozza, il tram è partito Dopo 5 anni di attesa, tra barricate e proroghe, i vagoni del Sirio aprono le porte ai cittadini. otto minuti al massimo alla fermata da qui ad aprile, quando il servizio entrerà a pieno regime. Ma sul traffico è ancora presto per sciogliere le riserve Francesca Puliti

È

costata oltre 255 milioni di euro la prima linea della tramvia, conto a cui vanno aggiunti i malumori e i mal di pancia dei cittadini costretti a convivere con cantieri infiniti, transenne e sindrome da traffico di punta per la maggior parte del giorno. Ma alla fine la linea 1 del tram è conclusa e pronta a trasportare qualche migliaio di persone al giorno tra Santa Maria Novella e Scandicci. Poco meno di 7 chilometri e mezzo di tragitto in 23 minuti su una delle maggiori direttrici di traffico in entrata e uscita dalla città. Quattordici in tutto le fermate disseminate lungo il percorso, ognuna dotata di distributore automatico di biglietti. Che costano esattamente quanto quelli dei cari vecchi autobus, un euro e venti, e possono essere utilizzati sia per il tram che per il bus. Per gli ulteriori comfort, come la wi-fi (la connessione internet senza fili, per i profani della rete) lungo l’intero tracciato, ci sarà da aspettare ancora un po’. Ma si tratta di piccolezze di fronte al sollievo di poter vedere conclusa la più grande opera urbanistica fiorentina (prima dell’era Tav) dal Poggi in poi. Ci son voluti cinque anni, dalla posa della prima pietra, a dicembre

2004, fino alla fatidica data del 14 febbraio 2010, passando attraverso annunci e smentite, proroghe e polemiche. E sarà anche un caso, ma la data scelta per l’apertura delle carrozze al pubblico potrebbe essere profetica. Chissà che i fiorentini più scettici non si scoprano innamorati della tramvia. Quanto meno potrebbero fare pace con i vagoni che hanno fatto uscire dai binari le discussioni nell’ultimo lustro. E magari scoprire che in fondo non è poi tanto male, che la frequenza e il tempo di percorrenza sono davvero quelli promessi e che non si ingolfa nel traffico come i mezzi pubblici su gomma. Anche se il problema traffico rimane sul tavolo dell’amministrazione, primo punto all’ordine del giorno da risolvere. A partire dalla spinosa questione delle rotonde di piazza Batoni e in piaz-

I biglietti da 1,20 euro potranno essere acquistati ad ogni fermata presente lungo il tragitto

za Paolo Uccello. Qui in un primo progetto era previsto l’interramento dei binari, mentre piazza Batoni e Porta a Prato avrebbero dovuto ospitare un tunnel a testa per il traffico su gomma. Si parla del 2001, ai tempi in cui la delega alle grandi opere era nelle mani di Graziano Cioni. Ma il costo degli interventi anti-ingolfamento fu valutato in circa 100 milioni in più. Troppo, tant’è che l’idea venne accantonata nel giro di pochi mesi. “Quando sono arrivato a Palazzo Vecchio la decisione era già stata presa – si discolpa Giuseppe Matulli, che rilevò la responsabilità della tramvia nel 2002 – immagino che non ci fosse abbastanza spazio per le rampe di discesa”. Rimane in attesa di qualche aggiustamento anche “l’attracco” alla stazione centrale, tutt’ora in sofferenza da auto e bus. Nel frattempo il tram va, per ora con una frequenza di una corsa ogni 8 minuti in entrambe le direzioni dalle 6.30 alle 21.30, affiancato dal servizio Ataf. Da aprile in poi le corse si faranno più fitte e alla fermata si aspetteranno solo 3 minuti e mezzo nella fascia oraria di punta, 6 nel resto della giornata, mentre il servizio sarà esteso dalle 5 del mattino fino alla mezzanotte.

AMARCoRD C’era una volta il tranvai. La prima tratta ad essere percorsa fu quella per Fiesole

Centoventi anni fa nasceva la rete su ferro più avanzata d’Italia ltro che Sirio, avveniristico nome delle carrozze che già scorrazzano su e giù per i binari fiorentini. Correva l’anno 1890 e allora sì che Firenze era all’avanguardia, dotata di uno dei più moderni piani di mobilità. Risale a oltre un secolo fa la prima tramvia targata FI. Allora il capoluogo toscano era la prima città d’Italia, insieme alla capitale, a sperimentare un sistema di trasporto pubblico metropolitano su rotaia. E i sette chilometri e mezzo della linea 1, a cui si aggiungeranno i sette circa della 2 e i quattro della 3, gli facevano un baffo. Nel periodo del massimo splendore, in-

fatti, la strada ferrata si estendeva su 220 chilometri, in città e nei comuni limitrofi. Da Rovezzano a Bagno a Ripoli, da Sesto Fiorentino a Tavarnuzze, Casellina, Trespiano e Peretola. Una rete estesa e funzionale ai primi pendolari che dalle vicine campagne raggiungevano il centro ogni giorno. E si parla di numeri di tutto rispetto: nel 1920 l’allora linea per Scandicci arrivò a trasportare 210mila persone l’anno, mentre quella per Sesto ne raccoglieva ben 342mila e la linea per Tavarnuzze 208mila circa. La prima tratta ad essere inaugurata, allora, non fu però la Firenze-Scandicci, bensì quella

che si arrampicava su per la collina di Fiesole. L’antenata dell’attuale linea 1, invece, fece la sua comparsa nel 1907. Sessantotto minuti per raggiungere Ponte a Signa da piazza del Cestello, dove si trovava il capolinea, e solo 9 coppie di corse al giorno. E almeno su questo piano i tempi moderni segnano una schiacciante vittoria, visto che il nostro Sirio, da aprile, quando comincerà a lavorare a pieno ritmo, passerà ogni 3 minuti e mezzo in orario di punta e ogni 6 minuti nel resto della giornata. Insomma, non ci farà rimpiangere il /F.P. vecchio tranvai.

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A

E AL N IO ESS TE F N RO E P ME N TA TA IO AZ PLE TUI M M RA OR INF CO G


primo piano

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trasporti/2. Ci vorranno ancora tre anni per completare i binari: conclusione attesa per il 2013

E per le altre linee aprono i cantieri previsti collegamenti con il polo scientifico di Sesto Fiorentino e Bagno a Ripoli. Resta da vagliare l’alternativa al passaggio da piazza Duomo: il progetto sarà reso noto ad aprile Paola Ferri

F

atta la uno, le linee due e tre della tramvia sono già ai nastri di partenza. O meglio, stanno per essere messe in cantiere. Al grido di “Si cambia passo”, lanciato dallo stesso sindaco Matteo Renzi fin dalla campagna elettorale. Innanzitutto si cambia metodo: la due e la tre verranno realizzate tramite un project financing, strumento che dovrebbe essere in grado di ridurre innanzitutto costi ed eventuali penali a carico del Comune. E poi i tempi. Per un sindaco che ha fatto del rispetto delle scadenze un cavallo di battaglia (ancora girano le foto di quando, da presidente della Provincia, andava a controllare i lavori sulla Fipili con tanto di giubbottino fluorescente), questa rappresenta la sfida più impegnativa. La conclusione degli altri due tracciati che andranno a completare la rete tranviaria è prevista verosimilmente per il 2013. Varianti e approvazioni permettendo. La linea 2, nel progetto originario, ha ricevuto il primo via libera dalla giunta comunale nell’ormai lontano anno 2000. Risale invece a poche settimane fa l’ok del Ministero delle infrastrutture, su un progetto che, e qui sta il bello, annovera sì diverse modifiche rispetto a quello di partenza, ma non la più importante: la pedonalizzazione di piazza Duomo. Su questo punto è rispuntata anche l’ipotesi di interrare il tratto che corre sotto il centro, ma per il momento si tratta solo di voci. Non versa in condizioni migliori

la linea 3, di cui è stato approvato il primo lotto. In questo caso i nodi da risolvere, come lo stesso sindaco ha più volte sottolineato, riguardano il problematico passaggio da piazza Dalmazia e via dello Statuto. Più che mai in sospeso i futuri prolungamenti delle linee. Per quel che riguarda la due, il tragitto certo rimane dalla stazione centrale all’aeroporto, ma secondo i piani di Renzi il tram dovrebbe arrivare a servire il Polo scientifico di Sesto Fiorentino. La linea 3, che collegherà Careggi con piazza Libertà, dovrebbe da qui proseguire in due rami: uno verso Campo di Marte e Rovezzano, l’altro verso Gavinana, fino a raggiungere Bagno a Ripoli. Ma si tratta di passaggi successivi. Per il momento amministrazione e ditte appaltatrici incassano il via libera ai progetti iniziali e annunciano l’apertura dei cantieri nel giro di pochi giorni, a partire dalla periferia per arrivare al centro della città. “Attendevamo queste approvazioni nel settembre 2008 – chiarisce Fabrizio Bartoloni, responsabile di Tram Firenze Spa, la società che si è aggiudicata l’appalto per la costruzione delle due linee – nel frattempo abbiamo preso impegni con le banche e siamo stati costretti a rivedere più volte la tabella di marcia”. Entro la prossima primavera, invece, approderanno sui tavoli di Palazzo Vecchio i progetti alternativi al passaggio dal Duomo, in attesa di un nuovo (l’ultimo?) esame.

l’AlTRA STAZIoNE Al via i lavori per il complesso firmato da Richard Rogers: una piazza, dieci negozi e ottanta appartamenti

Il capolinea è griffato. Vetro, acciaio e giochi di luce a Scandicci asta nominare la parola stazione di questi tempi e si pensa immediatamente a quella griffata Foster, che il balletto dei progetti sull’Alta velocità sposta come una bandierina sulla mappa della città. Ma c’è un’altra stazione firmata in ballo, poco fuori dal comune di Firenze, proprio al capolinea della tramvia. I lavori avranno inizio il primo marzo, per un’opera imponente quasi come lo “squalo” in vetro e acciaio della Tav e sicuramente di grande impatto per Scandicci. Non solo arrivi e partenze della linea 1, il complesso progettato da Richard Rogers - che per la cronaca è socio di Foster da quindici anni e

con lui ha firmato diversi progetti, tra cui appunto una stazione londinese - è molto di più. Circa 280mila metri quadrati dove troveranno spazio un’ottantina di appartamenti, dieci negozi, una piazza e un auditorium, pensato come centro culturale polivalente. Ah, e naturalmente un paio di parcheggi interrati e due aree di sosta in superficie. Il tutto per un investimento di circa 38 milioni di euro. Che, anche se paragonati agli oltre 100 della nostra Foster, non sembrano comunque noccioline. Una volta terminata, la stazione diventerà un polo d’attrazione, dunque, non solo per la popolazione scandiccese, che qui avrà

un nuovo centro civico, ma anche per turisti e curiosi. Al centro la piazza, arricchita da piante e getti d’acqua, tutto intorno i nuovi edifici, in cui il vetro la farà da padrone. Il tetto dell’auditorium, invece, sarà ricoperto da un tappeto erboso. Ma sarà proprio la stazione la struttura più interessante e caratteristica del complesso, sormontata da sei portali in acciaio verniciato di azzurro, posti a cavallo dei binari, sopra i quali si stenderà una griglia di metallo. Ma per assistere al vero spettacolo bisognerà attendere il calar della notte, quando l’illuminazione artificiale contribuirà a rendere l’architettura ancor più suggestiva. /P.F.

Mario Razzanelli. Candidato alle Regionali per Lega Nord Cari amici e concittadini, insieme abbiamo ottenuto dei risultati importanti: - la pedonalizzazione di Piazza Duomo; - la revisione del piano strutturale, - la discussione su tunnel TAV e Stazione Foster. Oggi mi rendo conto che bisogna fare molto di più. Così ho deciso di candidarmi per le regionali insieme al movimento della Lega Nord, unico partito impegnato per risolvere concretamene i problemi della gente, delle città e del Paese. I punti cardine del programma per la Toscana e per Firenze sono: 1. LA QUESTIONE MORALE. Lo scandalo di Castello, lo scandalo Quadra, il caso Barberino che vede il coinvolgimento dell’assessore regionale Cocchi. I fiorentini ed i toscani riflettano e decidano se è giunta l’ora di voltare pagina. 2. INFRASTRUTTURE. - Aeroporto. Abbiamo oggi uno scalo che assomiglia ad uno del terzo mondo. Con la pista parallela all’autostrada ridurremmo l’inquinamento acustico e

potremmo raggiungere ad esempio la Russia e l'Egitto. Un milione e mezzo di passeggeri in più all’anno potrebbero significare un miliardo di euro di nuove entrate per l’economia dell’area fiorentina. - Bretella Incisa-Barberino. L’autostrada del Sole potrebbe diventare la circonvallazione esterna di Firenze riducendo drasticamente l’inquinamento. - TAV. Bloccare il progetto della stazione Foster ed esaminare una soluzione alternativa per l’attraversamento di Firenze dell’Alta Velocità. Utilizzando le risorse risparmiate per potenziare le ferrovie regionali . 3. IMMIGRAZIONE. Rispetto delle leggi e delle

regole. Chi delinque o non rispetta le regole e le leggi deve essere rimpatriato immediatamente. Istituzione in Toscana dei Centri di accoglienza. Aiutare gli immigrati che lavorano, si inegrano e si comportano correttamente 4. SANITÀ. No alla proposta del Candidato Presidente Rossi. Tre mesi di attesa per fare un esame sono troppi. Basta! Non è più ammissibile che con una Sanità che brucia miliardi di risorse ci siano ancora oggi tempi biblici di attesa per fare un esame. Dopo 30 giorni un cittadino deve avere il diritto di farsi fare gli esami anche in una struttura privata. 5. CULTURA. Impedire che la Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino venga declassata. Sarebbe una perdita grave per Firenze e la Toscana tutta. Chiedo a tutti i Fiorentini che hanno a cuore gli interessi della città e della regione di VOTARE LEGA NORD. Manterrò gli impegni chiesti dai miei concittadini: amici stanchi di soccombere a interessi e sprechi della politica. I soldi ci sono, sono quelli delle nostre tasse e devono essere spesi bene!

MESSAGGIO A PAGAMENTO

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consumi

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La noVità. Grazie a dei minigassificatori, ogni famiglia potrà tagliare da 150 a 250 euro l’anno

L’acqua frizzante? dal rubinetto di casa Dal mese prossimo al fontanello dell’Anconella si potrà scegliere tra liscia e gassata. Ed entro la bella stagione le bollicine arriveranno in tutti gli altri erogatori della città, da villa vogel a via Aretina. In nome della tutela ambientale, ma soprattutto del risparmio Francesca Puliti

L’

acqua con le bollicine? Entro l’estate uscirà dal rubinetto di casa. E per adesso ognuno può andare a fare rifornimento all’Albereta, anziché al supermercato. Entro qualche settimana – il tempo di provvedere alle tubazioni – il fontanello pubblico situato all’interno del parco offrirà la doppia scelta alle migliaia di cittadini che già vi si recano muniti di bottiglie e caraffe: liscia o gassata. Come al ristorante. Entro la bella stagione la novità raggiungerà anche gli altri sette fontanelli distribuiti in città (Piagge, Villa Vogel, via dell’Agnolo, via Aretina, via delle Panche e viale Tanini). La sperimentazione è cominciata a Pistoia, il 30 dicembre scorso. Risultato: 75mila litri di acqua gassata erogata in un mese. Un successo che ha spinto Publiacqua ad esportare l’innovazione su tutto il territorio fiorentino. “Il messaggio che vogliamo lanciare non è solo quello di attenzione alla tutela dell’ambiente – spiega Erasmo D’Angelis, presidente di Publiacqua – ma anche di vicinanza al cittadino. Bere ‘l’acqua del sindaco’

Erasmo D’Angelis

fa risparmiare ogni anno dai 150 ai 250 euro a famiglia”. Un messaggio recepito e fatto proprio dai fiorentini, considerato il fatto che negli ultimi 5 anni il numero di coloro che riempiono regolarmente il bicchiere dal rubinetto è cresciuto del 20%. Presidente, qual è il prossimo obiettivo? Stiamo studiando un piano per distribuire dei minigassificatori agli utenti che ne facciano richiesta, in modo che ognuno possa farsi in casa l’acqua frizzante. Gli apparecchi saranno a pagamento o a noleggio, stiamo ancora verificando la soluzione migliore. Ma entro l’estate il progetto sarà pronto a partire. Un bel risparmio in termini di rifiuti prodotti e di soldi spesi per l’acqua minerale. Ma i costi in bolletta sono destinati a lievitare? Si tratta di una falsa polemica. Il problema sta a monte, a livello di scelte nazionali. Per legge i fondi da destinare alla manutenzione, ammodernamento delle reti idriche e distribuzione dell’acqua non possono essere trovati da nessun’altra parte se non in bolletta. E ovviamente si tratta di cifre elevate. La normativa nazionale andrebbe modificata, in modo che si

possano liberare risorse da investire in un bene primario e di tutti come l’acqua. La rete idrica fiorentina è molto vecchia ed è stata messa a dura prova dallo scorso inverno. Quanto ci vorrà per sostituire le tubature? Abbiamo messo in programma 400 milioni di investimenti in tutta l’area gestita da Publiacqua nei prossimi 15-20 anni. Si tratta di un’opera imponente ma più che mai necessaria, considerato il fatto che a causa delle falle della rete perdiamo per strada circa un terzo dell’acqua che distribuiamo. Un’altra priorità da affrontare è quella del collettore degli scarichi urbani in riva sinistra dell’Arno. Per Firenze si tratta del tema dei temi: ancora oggi gli scarichi di 120mila fiorentini giungono direttamente nel fiume senza depurazione. E’ una pratica che trovo vergognosa e a cui metteremo fine entro tre anni. Una sfida contro il tempo, dunque, la vostra... Abbiamo finalmente concluso le pratiche amministrative e burocratiche. A marzo ripartiranno i lavori per la realizzazione del collettore, che erano stati interrotti a causa del ritrovamento di residuati bellici e rifiuti urbani, alcuni dei quali risalenti all’alluvione. Entro il 2015, data di scadenza della normativa europea che impone di depurare i fiumi dai rifiuti urbani, l’opera sarà conclusa. E senza alcun disagio per i cittadini, poiché i cantieri non interesseranno l’area urbana.



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attualità

Febbraio 2010

san LorenZo/1. L’ipotesi di uno sgombero circolata tempo fa non piaceva agli esercenti

Il mercato per ora resta al suo posto l’assessore Nardella spiega che per il momento non sono

Luca Serranò

state prese decisioni riguardo a un eventuale trasferimento

U

na strana storia, quella del presunto trasloco di alcuni banchi del mercato di San Lorenzo.Tra lo stupore degli operatori oltre un mese fa hanno infatti cominciato a circolare voci sempre più insistenti di un trasferimento in Lungarno Pecori Giraldi, presso il mercato multietnico, delle postazioni raden-

in lungarno pecori Giraldi: “Siamo all’inizio di un percorso, non faremo interventi senza coinvolgere le categorie”

l’INTERvENTo Parla Mauro Bufalari

“Vogliamo bagni e dei vigili fissi”

“A

IL DENTISTA RISPONDE QUESTO MESE: la protesi su impianti e’ sicura e da’ risultati paragonabili ai propri denti

A cura del Dott. Giuseppe Garrubba

con una leggera forzatura, ottenendo una stabilità maggiore da subito. Da un po' di anni a questa parte quest'ultima viene spesso preferita. Il vantaggio è chiaro, si può immediatamente mettere una capsula (seppur provvisoria) che permette al paziente di arrivare senza uno o più denti e uscire, dopo l'intervento, con denti paragonabili, in tutto e per tutto ai propri per stabilità, ingombro, estetica... Tutto il lavoro che dà la buona riuscita sta a monte, nell'anamnesi del paziente, come scrissi nella rubrica di gennaio. Rispettando le regole che la natura ci impone il risultato è quasi sempre garantito. Nella mia ormai più che ventennale esperienza da implantologo difficilmente ho avuto insuccessi. Si può ricorrere all'implantologia per risolvere in modo eccellente il proprio problema di edentulia.

Cari lettori, nella rubrica di gennaio vi parlai di impianti e per la precisione, quando e perché metterli. Questo mese, entrando più nello specifico, voglio parlarvi delle due tecniche di inserimento degli impianti: tradizionale o a carico immediato. Il prossimo mese, per esaurire il tema, vi parlerò di mini impianti, usati negli ultimi anni per ancorare la protesi mobile. Arrivati al punto di aver selezionato il paziente con le caratteristiche necessarie per la protesi su impianti (vedi numero di gennaio), si passa alla realizzazione. Nella tecnica classica si inseriscono le viti e poi si aspetta circa tre mesi che si riformi osso intorno ad esse, prima di applicarci le capsule. La tecnica cosiddetta a carico immediato prevede, invece, che la vite venga inserita impianto posizionato nell’osso

Salute a tutti.

DOTT. GIUSEPPE GARRUBBA Via Lungo L’Affrico, 42 - Firenze - Tel. 055 660225 Dal lunedì al venerdì 9.00 - 12.30 • 15.00 - 20.00 Il sabato 9.00 - 12.30 www.curailtuosorriso.it

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bbiamo grandi progetti, speriamo solo che gli enti locali ci aiutino in questa avventura”. Mauro Bufalari è il nuovo presidente della Commissione commercio per San Lorenzo, carica ottenuta a larga maggioranza poche settimane fa. Tra le proposte che saranno avanzate all’Amministrazione spicca senz’altro la costituzione di un vero e proprio percorso di “banchi caratteristici”, in modo da restituire al centro di Firenze un mercato autenticamente popolare. “Il Comune ci ha dato l’ok, adesso è il momento di cominciare a far sul serio”, spiega. Punto qualificante del progetto è il ripristino delle vecchie e ferree regole (in particolare del R.e.c., Registro Esercenti il Commercio) che governavano la materia prima del decreto Bersani. In questo senso, la famigerata legge speciale per Firenze si rende ancor più necessaria. “Prima di tutto viene la legalità - dice ancora Mauro Bufalari, titolare di un banco proprio accanto alla basilica - perché senza un generalizzato rispetto delle norme questo mercato continuerà a degradarsi sempre più”. Una sottile polemica anche nei confronti di quegli operatori che si disinteressano del bene comune. “E’ proprio a questo che servono le regole – racconta – in tal senso prometto che faremo di tutto per migliorare le cose. Prendete il problema dei rifiuti: serve un nuovo sistema di raccolta per evitare che a fine giornata tutto lo sporco si riversi sulle strade”. Le richieste degli ambulanti, d’altra parte, poggiano anche sulle migliaia di euro (800 per ogni metro quadro) versate ogni anno per l’occupazione del suolo pubblico. “Chiediamo soprattutto la costruzione di bagni e la presenza fissa dei vigili urbani - conclude Mauro Bufalari - siamo stanchi di essere spennati dalle tasse mentre gli abusivi fanno il bello e il cattivo /L.S. tempo”.

ti la basilica. Molti articoli di giornale hanno confermato l’ipotesi, e in poco tempo il popolo degli ambulanti di San Lorenzo ha serrato le fila e chiesto compatta un incontro con l’Amministrazione. La parola fine all’incidente di percorso è giunta dopo alcuni giorni, col Comune schierato in blocco a smentire l’ardito progetto. Ma come si è arrivati a tutto questo? Com’è possibile che una notizia così dirompente abbia potuto fare il giro della città? I nuovi componenti della commissione commercio per San Lorenzo (oltre duecento votanti, presidente Mauro Bufalari) ancora non sanno darsi spiegazioni, ma in coro fanno barriera all’ipotesi sgombero. “È ridicolo pensare di spostarci - spiega Farshid Poosti, vicepresidente della commissione che rappresenta gli ambulanti del mercato - non siamo oggetti ma persone, e anche piuttosto arrabbiate. Siamo i primi a lamentarci delle condizioni di San Lorenzo ma questo non vuol dire che si possano prendere decisioni sopra le nostre teste”. Le smentite piovute nei giorni successivi, dunque, non sono servite a rasserenare completamente il clima. Il timore è ovviamente quello che la proposta torni di nuovo sul piatto, magari sotto altra forma. “L’amministrazione ha preso degli impegni - tuona Giorgio, tra gli ambulanti più longevi (e ascoltati) del mercato - Noi siamo sempre stati disponibili ma è chiaro che se fossero davvero queste le intenzioni ci arrabbieremmo molto”. Dario Nardella, vicesindaco nonché assessore allo sport e allo sviluppo economico, tiene a precisare che nessuna decisione è stata presa al riguardo. “Siamo solo all’inizio di un lungo percorso di riqualificazione dei mercati – spiega – e di certo ad oggi non possiamo sapere quali saranno gli scenari futuri. Quel che mi sento di assicurare, ad ogni modo, è che non faremo interventi radicali senza coinvolgere le categorie interessate”. Frasi che giungono soavi alle orecchie degli ambulanti, ancora scosse dagli articoli apparsi in serie sui giornali. “Vorrà dire che qualcuno rema contro - scuote il capo un giovane operatore di via dell’Ariento - forse diamo fastidio, su di noi si dicono tante falsità”. La presenza di merce made in China, per esempio, è una delle accuse che fa più arrabbiare titolari e gestori di banchi. “Ma li guardate i prodotti dei negozi del centro? La merce cinese è dappertutto, possibile che la colpa sia soltanto nostra?”.

Ci accusano di vendere merce made in China, ma lo fanno tutti


attualità

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san LorenZo/2. In aumento il numero dei commercianti dell’estremo oriente che affittano bancarelle

E tra i banchi si parla sempre più cinese Riccardo Bianchi

Q

uando chiedi di un cinese che ha un banco di alimentari nel mercato coperto di San Lorenzo, qualcuno dice che forse ti sbagli. Eppure Dong è lì, e da quattro mesi vende la sua verdura. Qui è il primo della sua etnia: “Volevo lavorare - dice - il mercato mi piaceva e ho provato”. Accanto, due bangladeshi che vendono frutta. “Anni fa i bangladeshi hanno comprato tanti banchi e vendevano tutti frutta e verdura - dice Alessandro, uno degli operatori storici - ma è andata male. Hanno smesso quasi tutti”. Nessuno commercia carne o pesce: i frigoriferi costano tantissimo. Anche fuori, tra le 242 bancarelle, gli ultimi arrivati sono originari di Cina e Bangladesh, ma sono già tanti. Negli anni ci sono stati prima i persiani, poi i palestinesi, poi gli slavi, i rumeni e i brasilia-

ni. Adesso loro, che per alcuni hanno superato le altre etnie. E, pure qui, vendono tutti la stessa roba: vestiti e foulard i cinesi, borse e ciondoli gli altri. Tutto a pochi euro. Parlarci è difficile. Qualcuno sa l’inglese, l’italiano il minimo indispensabile. Ma gli affari vanno male: “È mezzogiorno e ho venduto 15 euro. Lui zero e lei pure - racconta Otello, quarant’anni di esperienza, indicando il vicino senegalese e la vicina mandarina - I cinesi ci provano. Ma il problema è che c’è qualcuno, italiano, che affitta i banchi a prezzi alti nonostante la crisi. Li frega”. Le cifre vanno dai 2.500 euro al mese per un posto intorno alla basilica ai 500 di via Panicale, dove ci sono tanti posti vuoti, perché aprire al mattino costa più che tenere chiuso. A San Lorenzo quasi tutti vendono accessori in pelle, vestiti

Nell’area esterna sono tanti gli ambulanti asiatici, mentre in quella coperta per adesso c’è solo Dong, che da quattro mesi vende lì la sua verdura

e poco altro. Colpa anche di un turismo più povero. “I cinesi pagano sempre - li difende Angelo, che gestisce una delle cooperative che monta i banchi al mattino e li smonta la sera - Con i bangladeshi si fa fatica, ma anche con gli italiani. Solo che se loro poi se ne vanno, chi ti

paga?”. Qualche commerciante li accusa di slealtà: “Vendono la tua stessa merce, ma abbassano il prezzo. Ti fanno chiudere”, sostiene Edgar, brasiliano. Ma ormai nel mercato è quasi tutto uguale, fatto in Cina o comunque dai cinesi. A punirli, però, è l’inesperienza. “Sono anch’io

straniero - dice Dragosh, che ha un banco in via Panicale - ma ho lavorato come commesso per otto anni, prima di mettermi in proprio. Loro aprono dall’oggi al domani e si fanno concorrenza. Non sanno come si lavora. Alcuni hanno già chiuso. Andrà così anche per gli altri”.

Focus. Calo di vendite anche per gli stranieri

“La crisi c’è anche per noi”

I

n via Panicale un ragazzo nero alticcio saluta un uomo bianco e gli mette una mano sulla spalla. “Amore?”, chiede, e lo accompagna in un negozio, sorpassando due africani che stanno sulla porta. Dopo dieci minuti, l’uomo è ancora seduto accanto alla cassa, in fondo al locale. Scene del genere si ripetono ancora nella strada, un tempo feudo dei neri. Ma oggi non più. Nel bazar col nome africano c’è un cinese. Ovunque rivendite e call center di bangladeshi. “Si notano di più da quando fanno capannello fuori dal centro Snai” dicono i commercianti italiani. Ma c’è chi è storico, come Alamgir, che nel 2001 ha aperto l’Oriental Alimentari, un supermarket etnico: “Vendiamo solo a stranieri, anche operatori del mercato. Abbiamo avuto un calo del 70 per cento in pochi anni, ma

Perso il 50 per cento in un anno, se continua così noi chiudiamo

continuo a pagare 1400 euro al mese di affitto”. Ad un italiano. In piazza del mercato, un piccolo negozio di accessori ha aperto vicino al kebabbaro. Dentro due ragazzi cinesi. Una, molto bella, non capisce l’italiano. L’altro dice che l’attività, di tre mesi, è del fratello. Ma della crisi non sa niente. Nel senso che non conosce la parola. I cinesi stanno acquistando i tanti fondi vuoti del quartiere. Via Faenza e le strade limitrofe sono una costellazione di commercianti asiatici. Tra i colleghi italiani la frase è: “Sono bravi, non danno noia. Ma mi domando chi e perché gli affitta i fondi”. Le clientele sono separate. Al mini-market all’incrocio con via Panicale una commessa anziana con gli occhi a mandorla dice che la sua è solo asiatica. Alla friggitoria numero 34, come riportato sulla targa storica, i gestori ora sono cinesi. La ragazza al banco spiega che gli affari sono calati perché non ci sono turisti: “Meno 50 per cento in un anno. Abbiamo mandato via una commessa. Ma l’affitto non è calato. Se continua così, chiudiamo”. Chi è il proprieta/R.B. rio? “Un italiano”.

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l’inchiesta

Febbraio 2010

ZooM/1. A Firenze ci sono (poche) famiglie che gestiscono una miriade di fondi

La città di chi possiede palazzi interi l’INTERvISTA

Istituti assicurativi e banche, ma anche

Parla il vicesindaco Nardella

“Serve un intervento a livello governativo”

semplici privati: spesso immensi patrimoni

L’

immobiliari sono concentrati nelle mani di pochi. Ecco una “mappa delle rendite” Lorenzo Salusest

C’

era una volta una città in cui la ricchezza delle famiglie e la loro influenza sui destini di Firenze si misurava sulla bellezza dei palazzi e sull’altezza delle loro torri. Adesso che quelle torri sono state in gran parte scapitozzate, influenza e status sociale non si misurano più per altezza, ma per estensione. E i patrimoni immobiliari, nelle mani di pochi soggetti non sono più ostentati, tutt’altro. Tant’è che risulta difficile tracciare una mappa dei grandi proprietari, tanto più adesso che la giunta Renzi, di fronte al progressivo abbandono dei negozi storici e all’emorragia di abitanti dal centro, ha dato il via alla crociata contro la “città della rendita”. Ma chi sono dunque i protagonisti dell’oligopolio immobiliare fiorentino? Talvolta è sufficiente leggere le targhe in marmo o le insegne affisse sui muri: grandi istituti assicurativi possiedono palazzi nelle zone storiche, come Fondiaria in piazza della Repubblica o Generali in piazza della Signoria. Uffici ai piani superiori, fondi commerciali al piano terra: collocazioni strategiche che negli anni scorsi hanno spinto al rialzo gli affitti richiesti ai gestori di bar storici come Rivoire o Paszkowski, con minacce di chiusura poi rientrate. Ci sono poi alcuni istituti bancari, anch’essi proprietari da tempo immemore di fondi destinati ad abitazioni o negozi. Ma alcune banche stanno dismettendo il loro patrimonio, vendendolo a società private spesso riconducibili a singole famiglie: è il caso dei fratelli Fratini (eredi dei fondatori

della Rifle) che negli ultimi anni hanno acquisito, tra gli altri, l’attuale immobile che ospita Zara (ex sede del Banco di Sicilia) e di Palazzo Tornabuoni (Ex Banca Intesa) in via Strozzi, dove è stato realizzato un residence extra lusso. Nuovi proprietari che affiancano le dinastie nobiliari che tutt’ora possiedono le storiche residenze familiari, destinandole a negozi ed appartamenti. Caso diverso è quello che riguarda le proprietà dell’Arcidiocesi, dell’Istituto di sostentamento del clero e dei singoli complessi religiosi: numerosi sono i fondi commerciali ed abitativi che rientrano nel patrimonio ecclesiastico, ma differentemente dagli altri proprietari, la Chiesa tende a mantenere i livelli di locazio-

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ne a prezzi più bassi rispetto a quelli di mercato, non perseguendo quindi intenti speculativi ma conservativi. Fin qui niente di sorprendente. Ma sbaglia chi pensa che i grandi proprietari di immobili siano concentrati nel centro storico, o che essi siano solo gli eredi di grandi e note dinastie fiorentine. I protagonisti della rendita fondiaria sono talvolta anche famiglie ignote ai più, tranne a coloro a cui affittano case e fondi commerciali, spesso situati in zone periferiche della città. Interi immobili con alcuni negozi e decine di appartamenti intestati alla stessa persona? Capita più spesso di quanto si possa immaginare. Anche questa è la città della rendita, ma non andatelo a dire ai proprietari.

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aumento dei canoni di affitto sta causando la chiusura di molti negozi storici. Il sindaco ha lanciato un messaggio ai proprietari, affermando che l’era della rendita di posizione è finita. Condivide? Non posso che condividere. Fin dall’inizio questa amministrazione ha fatto della lotta alla rendita una delle sue bandiere. La rendita sta soffocando le imprese, i negozi, le boutique e noi non assisteremo passivamente. Da un lato chiamiamo i proprietari alla responsabilità e al rispetto, dall’altro vogliamo combattere questa battaglia con ogni mezzo, a partire dal tavolo di confronto con il Governo. Gli affitti sono molto alti anche in periferia, dove i negozi di vicinato stanno cedendo il passo alle catene in franchising. Una conseguenza ineludibile della globalizzazione? Ci rendiamo conto che combattere da soli contro la globalizzazione è impossibile, non si può fermare un fenomeno storico. Ma lo si può governare, trovando nuove strade per arginare l’impoverimento culturale e sociale delle nostre strade e piazze evidenziato dalla scomparsa dei negozi storici e di vicinato per il proliferare di kebab, internet point, pizzerie al taglio. Introdurremo nuove regole, senza naturalmente porre questioni di discriminazione sociale o culturale, ma per preservare un coerente sviluppo della città, nell’interesse di tutti. Inoltre, stiamo perfezionando una importante intesa per promuovere i Centri commerciali naturali, meritevoli di sostegno perché hanno un ruolo vitale nel tessuto urbano fiorentino e difendono la nostra ‘tipicità’. Cosa può fare il Comune per scrivere la parola fine sulla rendita di posizione? Come amministrazione sappiamo di non avere strumenti normativi efficaci per controllare il fenomeno. Proprio per questo vogliamo porre il problema al Governo, anche attraverso la discussione sulla legge speciale per Firenze, per poter utilizzare la leva vincolistica e la leva fiscale, con meccanismi di incentivi e disin/L.S. centivi.

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l’inchiesta

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ZooM/2. Non si ferma l’ondata che ha coinvolto molti negozi del triangolo della moda fiorentina

Via tornabuoni, ancora bandoni chiusi Da Yves Saint laurent a Hugo Boss, fino a versace, Escada e Brooks Brothers. le grandi firme continuano a chiudere le loro boutique nelle strade più centrali della città, lasciando spazio a saracinesche abbassate e cartelli con la scritta “affittasi” Barbara Biondi

C’

è chi viene e c’è chi va. Via Tornabuoni, strada fiorentina delle griffe per eccellenza, sta (ormai da qualche anno) subendo la crisi che nel 2009 ha finito per attanagliare tutto il mondo, nessuno escluso. Il risultato è un via vai di negozi che chiudono, a volte riaprendo in altre location e a volte non riaprendo affatto, sparendo dalla circolazione senza dare più segni di vita. Il crocevia della moda, dove da un po’ si assiste ad una sorta di “danza delle saracinesche” è Tornabuoni, Strozzi, Vigna nuova. Queste le tre strade dello shopping con la S maiuscola, quelle dove “se ci sei vuol dire che conti qualcosa nell’olimpo fashion”. E se non ci sei più? La questione è amletica. Il primo (previdente) a chiudere i battenti, già qualche anno fa, è stato Yves Saint Laurent, che da trent’anni stava all’inizio di via Tornabuoni ed ha lasciato spazio a Burberry, che ha preso il suo posto. L’hanno seguito a ruota Hugo Boss, che ha chiuso in via Tornabuoni (ma ha un punto vendita in piazza della Repubblica), Trussardi, che aveva un maxi negozio di oltre 400 metri quadri (con un affaccio anche in piazza Strozzi) nella stessa strada, Roberta di Camerino in via del Parione, Versace che stava “di casa” nella torre Gianfigliazzi, proprio di fronte al palazzo Spini Feroni della maison Ferragamo, Escada in via Strozzi, Cartier che si è trasferito poco distante e Brooks Brothers, che aveva aperto in via della Vigna Nuova poco più di un lustro fa. Tutti sono andati via promettendo a clienti e aficionados di spostarsi altrove, ma ad oggi nessuna di queste griffe ha reso note nuove aperture. Una vox populi nell’aria da tempo parla di Fendi come il prossimo della lista a sloggiare lasciando spazio a Louis Vuitton, che a quel punto guadagnerebbe l’intero isolato che si affaccia su piazza Strozzi. Sono sempre voci quelle che parlano delle cattive acque in cui sembrerebbero navigare anche Bottega Veneta, che ha la sua boutique in via Strozzi, Gianfranco Ferrè, le cui vetrine si affacciano metà su via della Vigna Nuova e metà su via del sole, e Rebecca, brand tutto toscano che sembra abbia difficoltà a tenere aperto il prestigioso punto vendita aperto in anni recenti a pochi metri da piazza Antinori. Commessi e impiegati tremano al solo pensiero di chiusure imminenti e alcuni si mobilitano per tempo, alla ricerca di un posto di lavoro più

stabile, operazione quanto mai difficile. Nel frattempo, alcuni bandoni restano chiusi e i cartelli affittasi rimangono appesi alle vetrine per mesi. D’altronde, con i tempi che corrono, è comprensibile che anche grandi e facoltose aziende non siano disposte a spendere cifre che si aggirano, a seconda del negozio, sugli “80mila euro mensili di canone”, come spiega la proprietaria di uno dei fondi vuoti.

lA NovITÀ Visto in passerella

L’oro si fa mantello E debutta a Pitti

C

Via Tornabuoni

STUDIO ODONTOIATRICO Dott.ssa Elisabetta Farnararo • Laureata presso l’Università di Firenze in odontoiatria e protesi dentaria nel 1989 • Master specializzazione in endodonzia dal Dott. Arnaldo Castellucci

SBIANCAMENTO PROFESSIONALE O... fai da te? Breve analisi sullo sbiancamento dei denti fai da te e su quello professionale IL COLORE DEI DENTI è personale, un po' come il colore degli occhi, ognuno ha il suo, e non è mai un bianco puro come il bianco della porcellana. Il "bianco naturale" dei denti incorpora lievi sfumature sui toni del giallo e del grigio, talora del bruno o del rossiccio, più o meno accentuate, che aumentano d’intensità dal bordo libero al colletto gengivale di ogni singolo dente. I canini, tra l’altro, hanno di regola un colore più carico degli altri. Al contrario di quanto si possa pensare non è lo smalto che determina il colore dei denti. GLI ATTUALI PROGRESSI dell'odontoiatria cosmetica consentono di riportare il colore dei denti al bianco e alla luminosità di un tempo: si può perfino arrivare ad ottenere un bianco un po' "innaturale", tipo porcellana, totalmente privo di sfumature di colore IN COSA DIFFERISCE lo sbiancamento dentale con perossidi eseguito presso lo studio di un medico dentista, da quello eseguito con prodotti, sempre contenenti perossidi, acquistati personalmente in farmacia? I medici dentisti, essendo i professionisti dello sbiancamento dentale, conoscono indicazioni e controindicazioni al trattamento. Ad

esempio la presenza di carie, otturazioni infiltrate e parodontiti, può richiedere cure preliminare, altrimenti il trattamento sbiancante può provocare spiacevoli effetti collaterali. Il dentista, se lo ritiene opportuno, può usare prodotti con percentuali elevate di perossido di carbamide, fino al 35%, aumentando l'efficacia dell'effetto sbiancante del gel e diminuendo il tempo d'uso. Il contatto del gel sbiancante con le gengive può provocarne l'irritazione. Il trattamento in studio è perciò più veloce, più efficace e, cosa più importante, privo di effetti indesiderati. La tecnica che uso nel mio studio e’ quella del bleeching che consente di ritrovare il naturale splendore dei denti con una semplice seduta non dolorosa. È indicato nei casi in cui il bianco dello smalto e del dente sia stato nel tempo alterato da alcuni fattori: fumo, alcuni farmaci, devitalizzazioni, caffè, tè, ecc. Il trattamento, di natura esclusivamente estetica, è testato e sicuro per la salute dei denti e delle mucose. Dopo un accurato check up iniziale, un operatore stende sui denti una particolare pasta sbiancante in kit assolutamente sterile e monouso. In un secondo momento attiva la luce al plasma per ottenere uno sbiancamento profondo fino alla dentina. La seduta termina con la rimozione della pasta e non c’è necessità di alcuna medicazione. Una volta terminato il trattamento, bisogna astenersi dall'assumere cibi e bevande fortemente colorate (come tè, caffè, liquirizia) per almeno una giornata. La seduta sbiancante dura 40 minuti circa. Il risultato è apprezzabile

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ome fossero abiti da indossare, stagione dopo stagione, i gioielli debuttano a Pitti. In effetti i manufatti realizzati dalle sorelle Marzia e Daniela Banci di Banci Gioielli Prezioso, prima azienda orafa ad avere accesso alla kermesse più modaiola di Firenze, non si prestano a recitare la parte dei semplici accessori, pretendono quella da protagonista. Pezzi unici o riprodotti al massimo in 9 esemplari (ma sempre rigorosamente a mano), ideati a partire da un tema, come testimoniano i nomi dati alle singole creazioni e alle diverse collezioni. Geodedica, Parto, Firmamento, fino alla futuristica World Wide Web. In ogni caso si tratta di forme del tutto originali e altamente evocative. Come l’anello intagliato nel corallo più brillante o la collana che richiama forme e colori lunari. “O ci ispiriamo ad un titolo e lo sviluppiamo con diverse sfaccettature – racconta Marzia Banci, la maggiore delle due sorelle – oppure li plasmiamo sulla persona che ce li richiede, sull’occasione che vuole celebrare, sul carattere e sui suoi colori”. Un’arte in grado di far sentire ogni donna una regina, assicura Marzia, ma che richiede tempo, pazienza, attesa dell’ispirazione giusta e un atteggiamento quasi di ascetismo nei confronti della fretta contemporanea. “Ogni anello ha la sua storia, qualcuno può aver bisogno di 2-3 anni per nascere, dal momento dell’idea alla realizzazione”. Il tempo che ci vuole ad edificare piccole opere di architettura, in cui sono evidenti gli studi in materia delle due sorelle. Per sfornare il “mantello” in oro bianco e argento ispirato alla costellazione dell’Aquila ci sono voluti 4 anni. Ma il risultato parla chiaro: “Le donne che cerchiamo di mettere in luce – conclude Marzia Banci - sono come le nostre creazioni: malleabili, duttili e uniche, dunque /F.P. preziose”.


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Febbraio 2010

speciale

L’iniZiatiVa. Il Reporter a fianco della Fondazione Rava perchè sul terremoto non cali il silenzio

Fari puntati, haiti non va dimenticata Benedetta Strappi

È

stato facile, spontaneo, quasi scontato prendere il cellulare e mandare uno, due, tre messaggini a chi chiedeva di inviarli a sostegno della popolazione di Haiti. Il difficile, invece, viene ora. Adesso che il sipario sul terremoto si sta abbassando, adesso che le immagini di quei bambini straziati si allontanano nel tempo e fanno meno male. Da tanti anni, 22 per l’esattezza, ad Haiti opera la Fondazione Francesca Rava – N.P.H. Italia Onlus, da tempo in prima linea per portare sollievo a una popolazione che già prima del sisma era piagata dalla povertà. La Fondazione negli anni ha portato avanti una lunga lista di progetti. Tra gli altri, ha costruito un orfanotrofio per 600 bambini, un ospedale pediatrico, scuole di strada per altri 6mila bambini e un centro di riabilitazione per bimbi disabili. Immediatamente dopo che la terra ha smesso di ruggire, la Fondazione si è attivata per mettere a disposizione l’ospedale pediatrico N.P.H Saint Damien come base per gli aiuti internazionali. L’ospedale, costruito con criteri antisismici, è stato danneggiato ma è rimasto in piedi e non ha mai smesso di

Le foto di questa pagina sono state scattate all’ospedale pediatrico N.P.H. Saint Damien della Fondazione Francesca Rava

la popolazione colpita dal sisma ha ancora bisogno dell’aiuto di tutti per ripartire: per questo è importante tenere alta l’attenzione soprattutto adesso che è passato un po’ di tempo e continuare con le donazioni anche nella fase post-emergenza funzionare. Le operazioni non si sono mai fermate, e la struttura è arrivata ad assistere anche 700 persone contemporaneamente, oltre a servire da quartier generale per la Protezione Civile Italiana. Un dato, la dice lunga. In quei primi, strazianti, tre giorni nella struttura sono nati tre bambini. E anche dopo, tante sono state le future mamme arrivate con complicanze, che si è scelto di aprire un reparto maternità. E mentre si accoglievano le nuove vite, la Fondazione ha continuato a lavorare su tutti i fronti, distribuendo acqua e cibo, organizzando centri di accoglienza e ampliando l’orfanotrofio per accogliere altri bambini. Oggi ad Haiti è tutto da rifare, e il momento di aiutare non finisce mai. Il Reporter - così come altre pubblicazioni della Web&Press Edizioni - ha scelto di sostenere la Fondazione Rava e di provare a tenere le luci puntate su questa tragedia. Ed è per questo che dalle nostre pagine rilanciamo l’appello a donare, a dare il proprio contributo perché il Paese e la sua gente riescano a rialzarsi.


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politica

Febbraio 2010

aL Voto. Verso il rinnovamento del governo toscano. Ecco chi sono gli aspiranti al “trono”

Tre uomini e una donna per la Regione Saranno Enrico Rossi (pd, Sel, Idv, prc,

re proposte di lavoro, possano essere avviati processi di regolarizzazione”. “L’idea mi fa sorridere – gli ha replicato la Faenzi – anzi arrabbiare. Gli italiani perdono anni per trovare un impiego e ai clandestini sarebbe dato lavoro in tre mesi”. La battaglia si preannuncia senza esclusione di colpi, anche se per l’aspirante prima govenatora della Toscana la strada è tutta in salita, considerato il vantaggio temporale del superassessore e il distacco in termini percentuali che da decenni fa di questa regione una roccaforte della sinistra. A far da terzo e quarto “incomodo” nel duello saranno Francesco Bosi e Alfonso De Virgiliis, candidati rispettivamente per l’Udc e per i Radicali. Sfumata l’ipotesi Oliviero Toscani, il celebre fotografo scelto in prima battuta da Pannella e Bonino per tentare l’impresa, la nomina è ricaduta su De Virgiliis, noto imprenditore nonché ideatore del Premio Internazionale Galileo, prestigioso riconoscimento culturale attribuito, tra gli altri, a Roberto Benigni. Dall’altra parte il deputato e sindaco di Rio Marina Francesco Bosi, due volte sottosegretario alla difesa con il governo Berlusconi. I fiorentini lo ricorderanno anche nei panni di consigliere comunale, carica che ha ricoperto dal 1975 al ’90. Altri due personaggi, dunque, in grado di arricchire il quadro di una campagna elettorale che si profila tutt’altro che scontata.

pdci), Monica Faenzi (pdl, lega Nord), Francesco Bosi (udc) e Alfonso De virgiliis (Radicali) a sfidarsi il mese prossimo per la successione a Claudio Martini Paola Ferri

S

arà una corsa a quattro per la presidenza della Regione Toscana. A contendersi la poltrona di governatore sono tre uomini e una donna. Ad aprire le danze delle candidature è stato Enrico Rossi, attuale assessore regionale al diritto alla salute, che non ha avuto bisogno di primarie di sorta per essere scelto come rappresentante di Pd, Sinistra ecologia libertà, Italia dei Valori, Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani. La sua nomina è giunta un paio di mesi fa, mentre quella che si è fatta maggiormente attendere è stata quella di Monica Faenzi. Deputata e sindaco di Castiglione della Pescaia, la Faenzi correrà con la casacca del Pdl e la squadra di supporto della Lega Nord, alleata di malavoglia in terre toscane. Dopo tanto tribolare a fine gennaio il suo nome è stato ufficializzato direttamente dal premier Silvio Berlusconi, che l’ha preferita al candidato in pectore, l’ex An Riccardo Migliori. Il parlamentare si è fatto elegantemente da parte per lasciare spazio alla ex italo forzuta bionda della Maremma, unica donna in lizza. Che si appresta a incalzare l’armata Rossi soprattutto sul terreno dell’immigrazione e dello sviluppo economico. E il capitolo Cie (Centro di identificazione ed espulsione dei clandestini) ha già fatto scattare le prime scintille tra i due. Nonostante l’apertura del candidato del centrosinistra. Rossi ha infatti avanzato una “via toscana” ai centri di identificazione. “Non vogliamo centri di detenzione dove non si rispettino i diritti umani – ha recentemente dichiarato – ma tanti piccoli Cie gestiti in collaborazione con volontariato e mediatori culturali, dove gli immigrati privi di documenti possano essere trattenuti nel rispetto della loro dignità. E dove, per quelli che sono disponibili ad accoglie-

Enrico Rossi

Monica Faenzi

Francesco Bosi

Alfonso De Virgiliis

BiLanci. Conti in ordine ed “economia verde”, l’eredità dell’amministrazione uscente. Con qualche neo

Il tesoretto della Toscana? Tutto in salute L

o sapevate che sanità e politiche sociali assorbono il 75 per cento del bilancio regionale? Si tratta di cifre da capogiro, attestate per il 2010 attorno a 6 miliardi e 746 milioni di euro su un totale di 8 miliardi e 890 milioni di spesa preventivata. Ed è grazie al pareggio dei conti in ambito sanità, raggiunto nel 2006 e mantenuto tra le tempeste di una difficile congiuntura economica, che la nostra regione si è potuta permettere di non frugare oltre nelle tasche dei contribuenti. Tant’è che la Toscana mantiene la pressione fiscale più bassa d’Italia, eccezion fatta per le regioni a statuto speciale e la Basilicata, forte del suo tesoretto

d’oro nero. Il contenimento dei costi della sanità pubblica ci ha portato, tra l’altro, al centro della scena nazionale, a prenderci i complimenti del ministro Giulio Tremonti e del premier Berlusconi. Ma non è stata solo la sanità a trascinarci sotto i riflettori in questi ultimi cinque anni. La scorsa primavera ad attirare l’attenzione mediatica ci pensò la “legge regionale sull’immigrazione”. Una polemica per tutte: il diritto dei cittadini stranieri, clandestini compresi, di accedere alle cure ospedaliere senza incorrere in una denuncia per clandestinità. Sono state poi la tragedia di Viareggio e l’emergenza maltempo dello scorso Natale a farci salire mal-

volentieri all’onore delle cronache. E a mostrare a tutto il Paese un popolo che si rimbocca le maniche e va avanti. Nonostante le risorse arrivino a spizzichi e bocconi dal governo centrale. La regione di Martini è anche quella del “Piano casa” rivisto e corretto in salsa toscana. Così corretto da non attirare nemmeno una richiesta per ampliare o ristrutturare baracca o castello che fosse. Per intravedere una via d’uscita dalla crisi, allora, meglio guardare altrove. E investire in innovazione ed energie rinnovabili. Perché la Regione ha deciso che la ripresa sarà “green”, anche /P.F. grazie ad appetitosi incentivi.

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politica

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paLaZZo Vecchio/1. Intervista al neo-assessore Cristina Giachi

paLaZZo Vecchio/2. Trovata l’intesa

“Ricerca a portata di tutti Pace fatta con la Fiorentina, E più spazi per i giovani” entro l’anno il centro sportivo D

Francesca Puliti

C

ristina Giachi si è appena accomodata sulla sua nuova poltrona e ha già un’agenda strapiena. Questo incarico no, non se lo aspettava e le è giunto in maniera un po’ irrituale (ma non nell’era Renzi). “Matteo mi ha mandato un messaggino con il cellulare, poi mi ha convocata ufficialmente”. Quarantun anni, ricercatrice universitaria, è lei il nuovo assessore a Università, ricerca e politiche giovanili, carica che ha assunto il mese scorso dopo il rimpasto di giunta, resosi necessario in seguito alle dimissioni dell’assessore allo sport Barbara Cavandoli. New entry sì, ma fino a un certo punto, considerando il fatto che c’era proprio lei dietro ai famosi 100 punti in 100 giorni, cavallo di battaglia della campagna elettorale e Bibbia dei primi mesi di mandato del nuovo sindaco. Università e città, un rapporto destinato a cambiare nei prossimi mesi? Al momento il rapporto è da costruire, l’obiettivo è quello di farlo diventare un interscambio produttivo per entrambe le parti. Ora come ora l’ateneo ha rapporti sporadici con la realtà cittadina e con l’amministrazione, lavoreremo per far sì che il dialogo diventi continuo ed organico. Già in campagna elettorale ci eravamo mossi in questa direzione, organizzando alcune iniziative volte a creare spazi d’incontro tra le istituzioni accademiche e di ricerca e l’amministrazione. Ma la fase più importante consiste nel coinvolgere la cittadinanza. In che modo? Rendendola partecipe del valore della ricerca, aprendo il mondo accademico a chi non ne fa parte. La conoscenza

La conoscenza non deve rimanere un privilegio per élite ristrette non deve rimanere un privilegio per élite ristrette, deve essere accessibile a tutti i cittadini. C’è innanzitutto un problema di comunicazione, che rende difficile far emergere il mondo universitario dalla nicchia degli addetti ai lavori. Una chiusura che impedisce agli stessi enti di ricerca diversi di attivare una vera e propria sinergia. Come valorizzare istituzioni come il Cnr e altri centri di studio che hanno base a Firenze? Il nostro obiettivo è quello di creare una rete in grado di mettere in contatto i diversi attori, non ultimi gli stessi

Cristina Giachi

cittadini, spesso poco o per niente a conoscenza di queste realtà. E parlando di connessioni concrete, il Polo sociale di Novoli e quello scientifico di Sesto risultano ancora decentrati e isolati dal punto di vista dei trasporti pubblici. Lo stesso sindaco ha espresso la volontà di prolungare le linee tramviarie per servire i due poli universitari, in una logica che tenda ad includerli il più possibile nel tessuto cittadino. Il che rappresenta una premessa fondamentale all’integrazione nella società vera e propria. Altra tematica all’ordine del giorno: la situazione abitativa dei numerosi studenti fuori sede di casa a Firenze. Le politiche cittadine possono fare molto per risolvere questo problema, a partire dalla lotta agli affitti in nero. Si tratta di un tema complesso, su cui lavoreremo in stretta collaborazione con l’assessorato alla casa. E per quel che riguarda le politiche giovanili ci sono già idee in cantiere? L’assessore Di Giorgi, che deteneva la delega prima di me, ha già avviato dei provvedimenti interessanti, volti a creare e valorizzare spazi di aggregazione e di espressione artistica, nonché iniziative per incentivare lo sport tra i giovani. La strada maestra è già segnata e credo che non serva altro che proseguire su questo cammino.

urata di sei anni, rinnovabile per altri sei, manutenzione ordinaria a carico della Fiorentina, straordinaria sulle spalle del Comune e realizzazione del minicentro sportivo ai “campini” di viale Maratona completamente a spese della società viola. Entro un anno. La convenzione c’è, firmata da entrambe le parti e messa in cassaforte. Sì, perché ce n’è voluto di tempo e di impegno per ottenerla. Il prezioso documento è costato un anno e mezzo di trattative (da luglio 2008) e la “testa” di un assessore (Barbara Cavandoli, dimessasi proprio durante/a causa delle trattative). Eppure una volta prese in mano le pratiche, il nuovo titolare delle deleghe allo sport, il vicesindaco Dario Nardella, ha portato a casa il risultato in quattro e

Risolto nel migliore dei modi il nodo della convenzione quattr’otto. “In realtà si è trattato soltanto di condurre in porto delle trattative già ben avviate”. E nel frattempo dall’opposizione c’è chi parla di capro espiatorioBarbara. “Chiunque al posto suo – commenta Francesco Torselli, consigliere Pdl - avrebbe restituito la propria delega nella mani di un sindaco che in pubblico, a fronte delle difficoltà nella firma della convenzione, l’ha di fatto delegittimata dicendo di prendere in mano la situazione. A Barbara Cavandoli va riconosciuta la grande dignità per aver scelto le dimissioni piuttosto che prostrarsi al protagonismo di Renzi”. Di rinnovo della conven-

Diego Della Valle

zione se ne è cominciato a parlare che lo scettro dello sport era ancora nelle salde mani di Eugenio Giani e sul trono di sindaco sedeva Leonardo Domenici. Si è arenata nelle sabbie mobili degli incassi pubblicitari prima, della Cittadella viola poi, nell’inchiesta giudiziaria su Castello come conseguenza. Per poi rimanere impigliata in un manto erboso più marrone che verde o nella diatriba sulle competenze per spalare la neve. Ma alla fine è calato il sipario anche sull’ultima puntata della telenovela. Il dado è tratto e pare che il risultato abbia soddisfatto sia la Fiorentina che Palazzo Vecchio. E ora, “risolto nel migliore dei modi il nodo della convenzione”, come si legge in un comunicato congiunto, tutti al lavoro per costruire il “sogno” della Cittadella. Il nuovo stadio entra di striscio nell’intesa, laddove si prevede la possibilità di un terzo rinnovo in caso a luglio 2022 la “nuvola” di Fuksas non fosse ancora terminata. Ma nel frattempo, quantomeno, mister Prandelli avrà il tanto sospirato centro sportivo, a due passi dallo stadio. E i tifosi il cuore in pace. /F.P.

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focus

Febbraio 2010

L’interVista. L’ex procuratore di Firenze Pier Luigi Vigna racconta quegli anni bui

“Sul Mostro restano ancora due dubbi” Intorno alla vicenda di pietro pacciani e compagni rimane qualche cono d’ombra e il magistrato è convinto che ci siano due questioni aperte: perché la raccolta di feticci? E da dove arrivò quella Beretta che nel 1968 aveva già ammazzato?

Pier Luigi Vigna

La Vicenda

Luca Serranò

L’

ex procuratore di Firenze Pier Luigi Vigna ha vissuto in prima persona gli anni della “caccia” al mostro. Anni di profonde trasformazioni sociali, in cui l’assassino (o gli assassini) delle coppiette riuscì a scuotere, terrorizzandolo, un Paese intero. D’improvviso, Jack lo squartatore era resuscitato e si aggirava di notte per le campagne della provincia di Firenze. Genitori di mezza Italia cominciarono a chiedersi se non fosse più sicuro che i loro figli restassero liberamente a casa, senza falsi pudori, invece di spingerli a cercar tra i boschi un riparo al proprio amore. Oggi, a distanza di tanti anni, molte domande aspettano ancora una risposta. Quanta verità conosciamo? Possiamo essere certi che il mostro non si aggiri ancora tra di noi? “Quando ho lasciato, nel 1997, il quadro probatorio nei confronti di Pacciani e dei suoi compagni di merende era già molto consistente - racconta Vigna - Lotti aveva appena confessato d’aver preso parte a quattro delitti, fornendo dettagli precisi su come si erano svolti i fatti, e molti altri indizi gravavano sui tre”. Nel 2000 Giancarlo Lotti fu infatti condannato a 26 anni di reclusione, mentre a Vanni, il postino di San Casciano con la mania del duce, toccò l’ergastolo per quattro dei duplici omicidi in concorso con Pacciani. Nessun chirurgo dalla mano esperta, nessun (ricco) genio del male. “La storia del chirurgo è una leggenda – chiarisce Vigna – le perizie dimostrarono che in sala operatoria si procede in tutt’altro modo”. Riguardo alle ipotesi di un secondo livello, la pista investigativa seguita da Paolo Canessa, Michele Giuttari e dal p.m. di Perugia Mignini (questi ultimi due recentemente condannati per abuso d’ufficio in concorso), l’ex procuratore appare scettico: “Sviluppi clamorosi non ce ne sono stati, la parola fine credo l’abbia scritta la sentenza del 2000”. Torsolo (Vanni), Catanga (Lotti) e il Vampa (Pacciani), restano dunque ad oggi gli unici individui collegati con certezza ai delitti del mostro: “Mi convinsi che Pacciani era l’uomo che cercavamo rileggendo un suo vecchio verbale d’interrogatorio – spiega Pier Luigi Vigna riferendosi all’omicidio del 1951, quando il contadino di Mercatale aveva ucciso l’amante della sua fidanzata – Un particolare mi fece saltare sulla sedia: disse che l’impulso omicida era scaturito alla vista della mano dell’uomo sul seno sinistro della donna”. In almeno tre dei sette duplici omicidi, in effetti, il mostro si accanì su quella parte anatomica per ricavarne feticci. Lunedì 8 settembre 1985, poche ore dopo il ritrovamento della coppia di francesi barbaramente uccisa a Scopeti, un lembo di seno arrivò in una busta sigillata sulla scrivania della dottoressa Silvia della Monica, che aveva a suo tempo investigato sui primi delitti. “Sono convinto che siano soltanto due le questioni ancora aperte. La prima è proprio lo scopo delle escissioni e della raccolta di feticci. La seconda – conclude – è forse la più ostica: come ha fatto Pacciani a entrare in possesso della Beretta calibro 22 che aveva già ammazzato nel 1968? Semmai ci fosse ancora qualcosa da scoprire, credo proprio si nasconda tra le righe di quella terribile vicenda”.

SETTE DUPLICI OMICIDI

Sono sette i duplici omicidi attribuibili al mostro (i mostri?) di Firenze. Il primo (14 settembre 1974) venne collegato al killer delle coppiette sette anni più tardi, quando a Mosciano di Scandicci furono ritrovati i corpi di Carmela De Nuccio e Giovanni Foggi. Stessa pistola e stesso accanimento sulle vittime. Il mostro colpirà poi altre cinque volte (l’ultima l’8 settembre 1985), e in quasi tutti i casi si verificherà il rituale dell’escissione di organi femminili. Nonostante sia stato compiuto con la stessa pistola, il duplice omicidio avvenuto a Signa nel 1968 non è attribuito al mostro di Firenze.

1982: LA PISTA SARDA

La pista sarda comincia a farsi largo nel 1982, quando vengono rinvenuti i proiettili utilizzati nell’omicidio del ‘68 a Signa. La pistola, si scopre, è la stessa del mostro. Il giudice istruttore Mario Rotella, nonostante a suo tempo fosse stato condannato il marito della vittima, riapre il caso e accusa del delitto un clan di sardi legato a Francesco Vinci (e al marito stesso), pregiudicato operante da tempo nella zona. Quando le indagini sembrano a una svolta, con Vinci sospettato anche per gli omicidi seriali, il mostro torna a colpire smontando l’intero castello accusatorio.

SPUNTA IL NOME DEL PACCIANI

Pietro Pacciani entra nell’inchiesta già nel 1985, grazie a una lettera anonima. Anni dopo, da una lista di persone che erano state in carcere per reati legati al sesso, ma libere nei giorni degli omicidi, rispunta il suo nome. Dopo appostamenti e perquisizioni (trovata una cartuccia compatibile con l’arma dei delitti) viene arrestato il 16 gennaio 1993. Condannato in primo grado e assolto in appello, muore d’infarto (22/2/98) dopo che la Cassazione aveva ordinato di rifare il processo. Nel 2000 i suoi compagni di merende Vanni e Lotti vengono condannati in via definitiva per solo 4 dei 7 duplici omicidi.

“C’ERA UN DOTTORE...”

L’ipotesi dei mandanti muove da alcune frasi (“c’era un dottore”) di Giancarlo Lotti e dal denaro che Pacciani custodiva in alcuni buoni postali. Il capo del Gides Michele Giuttari e il p.m Paolo Canessa si convincono così che i compagni di merende prelevassero i feticci dietro compenso di un ricco dottore, che se ne sarebbe servito per riti esoterici di gruppo. Le indagini si intrecciano poi con quelle della procura di Perugia, dove si riapre il caso della morte (1985) del medico Francesco Narducci. Il farmacista di San Casciano Francesco Calamandrei si ritrova indagato come mandante del presunto omicidio del medico umbro e dei delitti del mostro. Nel 2008 è stato prosciolto da tutte le accuse.

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Giornale di informazione del Comune N.2 - Febbraio 2010 Il Comune di Fiesole ha una sua Newsletter. Un mezzo per comunicare e informare tutti i cittadini del comune di Fiesole di quello che succede nel territorio e delle attività connesse. Un report settimanale che parla degli avvenimenti in corso, dei lavori in programma e delle novità realizzate. Un modo per rendere partecipi e stimolare i fiesolani a porre all’attenzione dell’Amministrazione le proprie esigenze, proposte e il proprio pensiero, anche quando critico. Se anche tu vuoi essere inserito nella mailing-list della newsletter per essere aggiornato e dare il tuo contributo scrivi a: newsletter.comune@comune.fiesole. fi.it

REGISTRO PER IL TESTAMENTO BIOLOGICO

Presso il Comune di Fiesole è possibile registrare il proprio Testamento Biologico. Questo consentirà l’archiviazione delle dichiarazioni anticipate di volontà relative ai trattamenti sanitari espresse dai cittadini. Il registro dei Testamenti biologici è a disposizione dei cittadini italiani residenti a Fiesole. Per depositare il proprio testamento è necessario fissare un appuntamento con l’Ufficio Servizi Demografici al piano terra del Palazzo Comunale - Piazza Mino n. 26, telefonando al numero 055/5961224-241 oppure utilizzando la e-mail ufficio. anagrafe@comune.fiesole.fi.it. All’appuntamento dovrà essere presente chi ha firmato il testamento assieme al fiduciario ed all’eventuale fiduciario supplente. Il testamento dovrà essere consegnato in una busta sigillata, sulla quale il dipendente addetto scriverà il numero di registrazione ed al dichiarante sarà richiesto di sottoscrivere la dichiarazione sostitutiva di atto notorio nella quale darà atto di aver registrato a Fiesole il suo testamento redatto sul modulo fornito dal Comune stesso. Il modello è reperibile sul sito internet del Comune alla voce modelli o presso l’Ufficio Relazioni con il pubblico del Comune - URP – (Via Portigiani 3).

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www.comune.fiesole.fi.it informazioni 055/055

Esame delle murature a secco che caratterizzano la colline fiesolane Dimostrazioni con lo scalpellino delle tradizionali tecniche di lavorazione 13 Aprile 2010 – 18.00 - 19.00, Casa Marchini Carrozza, piano primo, Via Portigiani n. 3 – Fiesole relatore: Maestro scalpellino Enrico Papini Visita a Fiesole: alla Cattedrale di S.Romolo ed alle mura etrusche 4 Maggio 2010 – (orario da stabilire) relatori: Prof. Biagio Furiozzi e Arch. Elena Maria Petrini Laboratorio 1: L’attività degli scalpellini a Fiesole 11 Maggio 2010 – 18.00 - 19.00, Casa del Popolo di Borgunto, Via G.Matteotti n. 29 – Fiesole relatori: Maestro scalpellino Enrico Papini, Prof. Biagio Furiozzi e Arch. Elena Maria Petrini Laboratorio 2: La tecnica del taglio e sbozzatura 18 Maggio 2010 – 18.00 - 19.00, Casa del Popolo di Borgunto, Via G.Matteotti n. 29 – Fiesole relatori: Maestro scalpellino Enrico Papini, Prof. Biagio Furiozzi e Arch. Elena Maria Petrini Laboratorio 3: Le finiture superficiali 25 Maggio 2010 – 18.00 - 19.00, Casa del Popolo di Borgunto, Via G.Matteotti n. 29 – Fiesole relatori: Maestro scalpellino Enrico Papini, Prof. Biagio Furiozzi e Arch. Elena Maria Petrini

FESTA DEL GATTO: INIZIATIVE A FIESOLE

“LA PIETRA SERENA A FIESOLE CON SEZIONE SULLE MURATURE A SECCO”: A FEBBRAIO PARTE IL CORSO - LABORATORIO

Martedì 23 febbraio inizia il corso – laboratorio “La pietra serena a Fiesole con sezione sulle murature a secco”, organizzato dagli Assessorati alla Formazione e all’Ambiente del Comune di Fiesole. Il corso si articola in lezioni formative, visite e laboratori, per la durata di dieci incontri, fino al 25 maggio. Gli incontri si terranno il martedì dalle ore 18 alle ore 19 a Fiesole nei locali di Casa Marchini Carrozza, per la didattica, e alla Casa del Popolo di Borgunto, per il laboratorio. A chiusura è prevista, venerdì 4 giugno, una visita guidata (dalle ore 15 alle ore 18) alle cave del Parco di Monte Ceceri. Il corso sarà condotto dal Prof. Massimo Coli, dal Prof. Biagio Furiozzi, dall’Arch. Mauro Latini, dal Dott. Carlo Salvianti, dall’Arch. Elena Maria Petrini e dal Maestro scalpellino Enrico Papini. Ai partecipanti verrà riconosciuto un credito per il corso di volontario ambientale. Le spese previste per il materiale didattico sono di € 20,00. Per iscriversi e/o ricevere ulteriori informazioni rivolgersi al numero 0555961225 o 0555961240 dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle 12 e il giovedì anche dalle 15 alle 17, oppure scrivere una e-mail all’indirizzo: petrini.elena@comune.fiesole.fi.it.P Programma del corso – laboratorio “La pietra serena a Fiesole con sezione sulle murature a secco” Introduzione al corso e importanza della pietra serena nel territorio fiesolano 23 Febbraio 2010 – ore 18.00 - 19.00, Casa Marchini Carrozza, piano primo, Via Portigiani n. 3 - Fiesole relatore: Prof. Biagio Furiozzi • La pietra serena, sue proprietà 2 Marzo 2010 – 18.00 - 19.00, Casa Marchini Carrozza, piano primo, Via Portigiani n. 3 – Fiesole relatore: Prof. Biagio Furiozzi • Formazione geologica e caratteristiche mineralogiche della pietra serena 9 Marzo 2010 – 18.00 - 19.00, Casa Marchini Carrozza, piano primo, Via Portigiani n. 3 – Fiesole relatore: Prof. Massimo Coli • La pietra serena nell’architettura di Fiesole e Firenze 16 Marzo 2010 – 18.00 - 19.00, Casa Marchini Carrozza, piano primo, Via Portigiani n. 3 – Fiesole relatori: Arch. Mauro Latini e Dott. Carlo Salvianti • Le Tecniche di lavorazione – utensili antichi e moderni - Il cantiere della pietra serena oggi 23 Marzo 2010 – 18.00 - 19.00, Casa Marchini Carrozza, piano primo, Via Portigiani n. 3 – Fiesole relatori: Arch. Elena Maria Petrini e Prof. Biagio Furiozzi

Il 19 febbraio, per festeggiare la Festa del Gatto, che ricorre il 17 febbraio, Fiesole omaggia il caro amico a quattro zampe con una serie di iniziative. Alle ore 16.30 nei Nuovi locali comunali di piazza Mino si tiene l’inaugurazione della mostra degli Artisti Fiesolani “Gatti Matti”. L’esposizione che raccoglie tutta una serie di opere ispirate proprio al felino, viene presentata da Marina Alberghini, Presidente dell’Accademia dei Gatti Magici. Alle ore 17 i festeggiamenti proseguono, sempre nei Nuovi locali comunali, con la conferenza “L’Egitto dal cuore felino” tenuta dalla Dott.ssa Maria Cristina Guidotti, Direttrice del Museo Egizio di Firenze. Durante l’incontro viene illustrata la figura del gatto nell’antico Egitto sia nel suo aspetto domestico sia in quello religioso. In particolare, si parlerà della dea Bastet, generalmente rappresentata come il gatto venerato in Egitto, ma saranno fatti riferimenti anche agli altri felini presenti sempre in quella religione e in genere nella cultura egiziana. I due eventi sono organizzati anche grazie alla collaborazione dell’Accademia dei Gatti Magici, che si propone di approfondire e diffondere la Cultura del Gatto. L’associazione è nata, infatti, per celebrare, far conoscere e amare le opere di grandi artisti, intellettuali e scienziati gattofili di ogni tempo e paese, e per promuovere la conoscenza dell’influenza di questa creatura nei campi del sapere umano. L’ultima iniziativa della giornata è in programma alle ore 18 nella Sala Consiliare del Comune con l’inaugurazione della mostra “Feles Felis” di Maurizio Rossi. L’esposizione presentata dal poeta e critico Paolo Iacuzzi, raccoglie nove acrilici su tela e sette collage, realizzati intorno alla fine degli anni ’80. Soggetti delle opere sono i “dolci” gatti di casa, ma anche la presenza animale sfuggente e a volte inquietante nel nostro quotidiano. La mostra rimarrà aperta fino al 5 marzo con il seguente orario: dal lunedì al giovedì dalle ore 9 alle ore 18.30, mentre il venerdì dalle ore 9 alle ore 13 (chiusa sabato e domenica). La Festa del Gatto viene festeggiata nel mese di febbraio, perché questo mese è nel segno dell’Acquario, segno zodiacale degli spiriti liberi, intuitivi ed anticonformisti come lo sono i gatti, e proprio il giorno 17, numero scaramantico, perché può essere letto 1 e 7: una vita per sette volte e il gatto, per tradizione popolare, ha sette vite.


PIÚ RACCOLTA DIFFERENZIATA A PIAN DI SAN BARTOLO

È cambiato il sistema di raccolta dei rifiuti nella frazione di Pian di San Bartolo. Lungo la direttrice principale di Pian di San Bartolo, cioè la Strada Statale 65 Bolognese, infatti, al posto dei cassonetti tradizionali, quelli che raccolgono i rifiuti di ogni genere, sono arrivati i cassonetti per la raccolta differenziata (indifferenziato, carta e cartone, campana multi-materiale e contenitore per abiti usati). Le strade adiacenti hanno, invece, visto l’implementazione del servizio di raccolta grazie a un sistema a bidoncini suddivisi fra le varie tipologie di rifiuti (indifferenziato, carta e cartone, organico e campana multi-materiale). Nella strada SS65 Bolognese il servizio di svuotamento dei cassonetti per l’indifferenziata viene effettuato il lunedì, il mercoledì, il giovedì e il sabato, mentre quello per la carta il martedì e il venerdì. Le postazioni dei cassonetti tradizionali su via della Docciola, via dei Cipressini, via di San Bartolo e via delle Ginestre sono state trasformate in quelle a bidoncini a 2/4 ruote. Il martedì e il venerdì viene effettuata la movimentazione dei bidoncini dell’indifferenziata, il mercoledì della carta, il lunedì e il giovedì dell’organico e, infine, il sabato vengono raccolti i rifiuti multi-materiale. Questo cambiamento ha portato all’interruzione del servizio, perché non più necessario, di porta a porta per la carta. Il nuovo sistema di raccolta è stato progettato dai tecnici dell’Assessorato all’Ambiente del Comune di Fiesole insieme a Quadrifoglio per ottimizzare e razionalizzare il servizio.

“LASCIA LA PORTA SPALANCATA ALLA VITA”: IN MOSTRA LE OPERE DI ANNA CECCHETTI

“Lascia la porta spalancata alla vita” è il titolo della mostra della pittrice Anna Cecchetti in programma fino al 27 febbraio nella Sala Antiquarium Costantini. L’esposizione, ad ingresso libero, sarà aperta tutti i giorni, eccetto il martedì, dalle ore 10 alle ore 14. Nelle sue opere Anna Cecchetti rappresenta e celebra la vita nelle infinite pieghe del suo trascorrere ed è come se dipingesse il tempo: fuggevole, volubile e talora crudele. Ed è proprio il tempo che anima le undici grandi opere presenti in mostra, dove è evidente il caratteristico tratto deciso e raffinato dell’Artista che asseconda la linea morbida dei soggetti compiacenti: tocchi veloci in una ricca tavolozza. Nei disegni sono impaginate scene del quotidiano immerso nella natura. Donne e uomini in giovane età, bambini, tutti protagonisti e tutti comparse, così come il vento.

Un’iniziativa che permette di intercettare e avviare il recupero di bombolette spray, cartucce e toner per stampanti, pile esaurite, farmaci scaduti e piccoli elettrodomestici (radio, cellulari, ferri da stiro, utensili elettrici, ecc.). Questi rifiuti, infatti, se inseriti nel normale circuito di raccolta possono essere molto nocivi, mentre in questo modo vengono avviati al riciclaggio. L’iniziativa coinvolge tutti i soggetti con i quali interagiscono gli alunni, dagli insegnanti alle famiglie, che sono chiamati così a partecipare alla raccolta differenziata attraverso l’utilizzo dei diversi contenitori collocati nel plesso scolastico. Il progetto è promosso dal Comune di Fiesole, sensibile alle problematiche per la salvaguardia dell’ambiente e delle risorse naturali, e da S.A.FI. (Servizi Ambiente Area Fiorentina) S.p.A. per sensibilizzare i ragazzi e le famiglie all’educazione ambientale, alla salvaguardia consapevole dell’ambiente e allo sviluppo di un atteggiamento critico.

ANCHE FIESOLE HA UNO SPAZIO DEDICATO AI CANI

Fiesole ha per la prima volta uno spazio dedicato ai cani. Una parte del giardino di via Matteotti è stata, infatti, da fine gennaio, adibita ad area per cani, un luogo dove poter far correre in libertà il proprio amico a quattro zampe. Uno spazio verde, quello di via Matteotti, rispettoso del decoro urbano e arredato con panchine e illuminazione. Si tratta della prima area attrezzata nata per far fronte alle esigenze degli animali e dei loro proprietari. Nell’area cani è consentito ai cani di correre e giocare liberamente senza guinzaglio e museruola, sotto la vigile responsabilità del proprietario o accompagnatore. È tuttavia obbligo dei conduttori evitare che i cani costituiscano pericolo per le persone o per gli altri animali o che arrechino danni a cose. Come in tutte le aree pubbliche e il suolo pubblico, vige l’obbligo di rimuovere le deiezioni solide degli animali, a garanzia dell’igiene e della tutela del decoro. Per questo è fatto obbligo a chiunque accompagni l’animale in questi spazi di essere munito di idonea attrezzatura per la raccolta delle deiezioni.

“MARIA CON IL BAMBINO”: L’OPERA DI GUARNIERI DONATA AL COMUNE

Mercoledì 24 febbraio, alle ore 17, nei Nuovi locali comunali di piazza Mino, Lorenzo, figlio del pittore Luciano Guarnieri, donerà al Comune di Fiesole il dipinto realizzato dal padre, “Maria con il bambino”, cartone preparatorio realizzato da Guarnieri negli anni ottanta per l’affresco del tabernacolo della chiesa di Montereggi, a Fiesole, dove l’Artista aveva anche la sua casa di campagna. Guarnieri per dipingere “Maria con il bambino” si è ispirato ai suoi cari: il volto di Maria è quello della moglie del pittore, Dolores Angleton, e quello del bambino è del figlio Lorenzo. L’opera viene donata al Comune di Fiesole da Lorenzo Guarnieri come riconoscimento per la sensibilità dimostrata verso suo padre come uomo e come artista. All’evento saranno presenti, fra gli altri, il Sindaco di Fiesole Fabio Incatasciato, l’Assessore alla Cultura Paolo Becattini, il Professor Pier Francesco Listri. Luciano Guarnieri nasce a Firenze nel 1930. Giovanissimo entra nello studio del maestro Annigoni, del quale diventa l’allievo prediletto. Nel 1954 una cartella di disegni dedicata alla ricostruzione del ponte Santa Trinita, lo fa conoscere a Firenze e nel mondo. Chiamato per una serie di mostre negli Stati Uniti, qui incontra e ritrae i maggiori personaggi dell’epoca. Guarnieri ha esposto nelle maggiori gallerie di New York, dell’Arkansas, del Connecticut, dell’Ontario, del Canada e ancora ad Amsterdam, Londra, Milano, Roma, Firenze.

PROGETTO “FAMIGLIA NUMEROSA BOLLETTA PIU’ LEGGERA”

Anna Cecchetti è nata a Pisa e risiede a Firenze. Dipinge da sempre ed espone dal 1960. Numerose sono le rassegne su invito e le mostre personali. Ha esposto a Parigi, Mosca, Monaco di Baviera. Ha dedicato ampi spazi anche all’incisione, all’oreficeria e alla ceramica. Da diversi anni esegue scultura a Pietrasanta nei laboratori artistici del marmo e crea gioielli in marmo con oro e pietre preziose. xoomer.alice.it/anna.cecchetti - anna.cecchetti@alice.it

ECOTAPPA È ALL’ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE ERNESTO BALDUCCI DI FIESOLE

“Ecotappa” è presente a Fiesole, Borgunto, e precisamente presso l’Istituto Comprensivo Statale Ernesto Balducci (via del Pelagaccio, 1). Si tratta di un progetto per promuovere la raccolta differenziata dei rifiuti. Nello specifico, nell’area esterna della scuola media di Borgunto, in prossimità del cancello carrabile, sono stati individuati dei punti di raccolta dove le famiglie degli studenti e tutto il personale scolastico possono depositare, durante l’orario di apertura della scuola, particolari tipi di rifiuti che non possono essere gettati nei normali cassonetti.

Fino al 15 marzo 2010 le famiglie fiesolane, come tutte quelle toscane, con almeno 4 figli potranno accedere ai contributi per la riduzione o l’annullamento delle spese per il consumo di acqua a uso domestico per l’anno 2010. Ogni famiglia con quattro o più figli conviventi, anche maggiorenni e/o in affidamento familiare e adozione, può presentare la richiesta di contributo, la cui entità è stabilita in base al reddito familiare ed al numero dei figli. Per accedere al contributo è necessario che uno dei componenti maggiorenni del nucleo familiare (anche nel caso in cui il contratto di utenza sia intestato ad altra persona e nel caso di utenza condominiale) compili l’apposito modulo di autocertificazione che può essere ritirato presso l’URP di Fiesole (via Portigiani, 3) o scaricato dal sito www.regione.toscana.it/urp. Il contributo può essere richiesto esclusivamente per l’abitazione nella quale la famiglia ha la residenza. Il modello di autocertificazione compilato e firmato, insieme alla fotocopia di un documento di identità, dovrà essere consegnato a Cispel Confservizi Toscana in uno delle seguenti modalità: tramite invio per posta a Cispel Confservizi Toscana (via Giovanni Paisiello n. 8, 50144 Firenze) o via fax al numero 055282182 oppure consegnato a mano agli uffici di Cispel Confservizi Toscana (aperti da lunedì a venerdì dalle 9 alle 13 - in questo caso l’autocertificazione dovrà essere firmata in presenza del dipendente addetto al ritiro). L’erogazione del contributo assegnato avverrà attraverso la riduzione o l’annullamento della prima bolletta utile. Qualora il contributo fosse superiore all’importo della prima bolletta, verrà scalato anche in quelle successive, fino all’esaurimento della cifra spettante. Per informazioni rivolgersi all’URP del Comune di Fiesole oppure telefonare al numero verde 800860070 dell’URP della Regione (800881515 per non udenti).

“COMPIOBBI ALL’OPERA”

L’incontro con l’opera lirica al Circolo “La Pace” di Compiobbi continua. Il giovedì sera, a settimane alterne, fino a marzo l’appuntamento alle 15.30 è con “Compiobbi all’opera”, una delle tante iniziative portate avanti dal progetto sociale “Mai Dire Vecchio”, reso operativo dalla Società della Salute della Zona Fiorentina Nord Ovest e dal consorzio CO&SO. L’iniziativa è nata anche in collaborazione con il circolo La Pace di Compiobbi, la Misericordia di Compiobbi e in particolare con gli Amici della Biblioteca di Compiobbi che, fin dall’inizio, hanno creduto al


progetto. Gli ultimi appuntamenti in calendario sono fissati per giovedì 18 febbraio con ”Otello” di Giuseppe Verdi e per giovedì 4 marzo con “Carmen” di Georges Bizet. L’iniziativa è nata dalla passione e l’impegno di Luciano Sbezzi, grande conoscitore dell’opera lirica il quale è riuscito così a trasmettere la propria passione per la lirica ai tantissimi che ogni giovedì affollano la sala del Circolo “La Pace”.

ATTIVITÁ BIBLIOTECHE “IL TÈ ALLE CINQUE IN BIBLIOTECA”

Continuano gli appuntamenti con il “Circolo di Lettura – il Tè alle cinque in Biblioteca” organizzati dall’Associazione “Amici delle Biblioteche di Fiesole” per condividere pagine e riflessioni: un’occasione collegata alla formazione e allo sviluppo intellettuale dei lettori. Sabato 20 febbraio, alle ore 16.30, l’appuntamento alla Biblioteca comunale di Fiesole (via Sermei, 1) è con gli scrittori Francesca Maria Casini e Gianni Malesci che presentano il loro libro dal titolo “Donne Piet(r)ose”. La lettrice Francesca Valori ne leggerà alcune pagine. Nella stessa serata, per la condivisione, il libro scelto è “Nettare in un setaccio” di Kamala Markandaya. Nell’occasione, nella sala della Biblioteca, la pittrice Mara Bonciani espone alcuni suoi quadri. I Circoli di Lettura, ai quali è possibile aderire liberamente, vogliono unire gli appassionati della lettura dando loro l’opportunità di partecipare alla discussione sulle impressioni ricevute nella lettura di un’opera letteraria scelta, instaurando così un proficuo confronto. Per info: Associazione “Amici della Biblioteca di Fiesole” tel. 0556594346, cell. 3391834218, e-mail: valdemaro.m@alice.it.

I CONCERTI DEGLI AMICI, ECCO I NUOVI APPUNTAMENTI

La stagione dei Concerti per gli Amici 2010 continua la sua attività seguendo la linea che la connota nel panorama dell’offerta musicale: protagonisti sono appunto gli ‘amici’ della Scuola, docenti, ex-allievi, musicisti che si riconoscono in questa e ne condividono il progetto didattico, che hanno partecipato e partecipano al suo percorso artistico in una continuità di intelligenze, intenzioni, esiti musicali. Il mese di febbraio è dedicato alla contemporaneità. Scenario simbolicamente perfetto il Museo Marini.Sabato 12 febbraio alle 21 al Museo Marino Marini (Piazza San Pancrazio – FI) si esibirà un trio formato da Luciano Tristaino, flauto, Edoardo Rosadini viola e Antonino Siringo pianoforte in un programma che va da Radio Music di Cage a Come vengono prodotti gli incantesimi di Sciarrino passando attraverso Fratres di Pärt e due brani di due giovani compositori come l’Orange Trio (in prima esecuzione assoluta) di Portera e Lines Written in Early Spring dello statunitense Gordon. Sabato 19 febbraio alle 21 il nuovo appuntamento della serie “Musica e Cultura”. Protagonista di quest’anno è Claudio Ambrosini, compositore veneziano, senza dubbio una delle voci più interessanti del panorama internazionale, premiato nel 2007 con il Leone d’oro per la Musica alla Biennale di Venezia. Coprotagonista è Guido Barbieri, voce nota al pubblico di Radio Tre e critico musicale de La Repubblica, autore anche di numerosi testi teatrali e radiofonici oltre che di libretti per il teatro musicale di compositori come Ennio Morricone, Adriano Guarnieri, Luigi Ceccarelli, Laura Bianchini, Michelangelo Lupone. Renato Rivolta è alla guida del Fiesole Laborintus Ensemble, un gruppo di giovani e brillanti musicisti della Scuola che nasce per promuovere la musica dei nostri tempi presso le nuove generazioni di strumentisti. L’Ensemble unisce la passione musicale e il rigoroso lavoro collettivo, con un approccio al repertorio contemporaneo privo di pregiudizi estetici. Solisti della serata sono Sonia Visentin soprano, William Chiquito violino e Antonino Siringo pianoforte. Sabato 27 febbraio dalle 10 alle 19 e domenica 28 febbraio dalle 10.30 alle 19 sono i giorni dedicati al Fiesole Laboratorio Ensemble, il momento in cui la Scuola si apre a tutta la cittadinanza. Per non lasciare nessuno escluso dal mondo della musica è stato deciso di aprire le porte anche del momento più segreto: quello alchemico della lezione. Sarà una vera sagra: dal quartetto d’archi alla musica da camera con pianoforte, fino alla musica per fiati e a quella antica. Oltre alla classi di base della Scuola saranno protagonisti gli allievi dei corsi di perfezionamento. La domenica il Fiesole Laboratorio Ensemble avrà il suo focus nella Lezione Magistrale di Enrico Dindo e nella Maratona Schumann quando, in occasione del bicentenario della nascita del compositore, verranno eseguite le Sonate per violino, violoncello e clarinetto, corno, sempre in duo con il pianoforte, che saranno costellate da brani per pianoforte solo, quartetti e musica da camera con pianoforte. Gli interpreti sono gli allievi dei Corsi Speciali di Natalia Gutman, Pavel Vernikov, Andrea Lucchesini, Pietro De Maria, Giovanni Riccucci, Guido Corti e Andrea Nannoni. La Scuola ha inoltre ideato un nuovo ciclo di Lezioni di Musica che vede due protagonisti d’eccezione: Mario Brunello che ci condurrà in un lungo itinerario di sei appuntamenti dedicati ciascuno ad una delle sei Suite di Bach per violoncello solo, e Pavel Vernikov che, con la Scuola internazionale di giovani musicisti provenienti da tutte le parti del mondo, aiuterà il pubblico a capire il significato più vero del termine “virtuoso”. Brunello si esibirà nella magnifica cornice del Cenacolo di Santa Croce dal 10 al 12 e dal 17 al 19 marzo, sempre alle ore 21. Data la straordinarietà degli eventi e del luogo, l’ingresso è su prenotazione, da effettuarsi via e-mail a: info@scuolamusica.fiesole.fi.it o per telefono 0555978548 oppure 0555978520. Per ragioni di tutela delle opere d’arte, la capienza massima della sala sarà di cento spettatori. Domenica 14 marzo alle 11 nell’Auditorium Sinopoli si tiene il concerto dei migliori allievi della XVI Accademia Europea del Quartetto che si svolge da lunedì 8 a sabato 13 marzo. Questa sessione sarà aperta anche al Trio con pianoforte, in linea con i nuovi orientamenti dell’ECMA (European Chamber Music Academy), e vedrà la partecipazione di docenti come Hatto Beyerle del Quartetto Alban Berg, Johannes Meissel del Quartetto Artis e Claus-Christian Schuster del Trio Altenberg. L’appuntamento della domenica sarà l’occasione per apprezzare la qualità dei migliori ensemble cameristici di giovani a livello europeo. Domenica 7 marzo ha luogo la sesta edizione del concorso Vittorio Emanuele Rimbotti dedicato alla memoria di una personalità che è stata per ben 12 anni

Presidente della Scuola contribuendo al suo sviluppo attuale. Il concorso, a cui parteciperanno alcuni dei migliori ensemble europei, è aperto al pubblico e si svolge nell’Auditorium della Scuola di Musica di Fiesole. Per informazioni: 055597851 oppure www.scuolamusica.fiesole.fi.it

DA FIESOLE AL GIAPPONE: IL SODALIZIO TRA LA POLISPORTIVA VALLE DEL MUGNONE E IL MAESTRO KURUMAYA SI RAFFORZA E CONTINUA

Dopo essersi esibito nel 2007 e nel 2008 nel suggestivo palco del Teatro Romano di Fiesole all’interno del programma dell’Estate Fiesolana, Kurumaya Sensei, Maestro di Taiko, concertista e portavoce dello stile tradizionale dei tamburi giapponesi, ha potuto incontrare in Giappone alcuni allievi della scuola di Taiko della PVM, Polisportiva Valle del Mugnone. La delegazione è stata calorosamente accolta dal Maestro Kurumaya e dai suoi allievi giapponesi, e ospitata nella città di Fukui, presso il “Kurumaya Taiko Dojo”, centro studi internazionale di Taiko: un rapporto già speciale si è fortemente consolidato ed è diventato ormai un vero e proprio sodalizio culturale, un rapporto di scambio e di stima reciproca. Kurymaya Sensei è un uomo dalle rare doti comunicative e umane, oltre che un estroverso talento musicale. Durante i concerti di Fiesole è riuscito ad affascinare il pubblico e a trascinarlo con la forza espressiva delle sue improvvisazioni, con l’infinita ricchezza di effetti del suono e con la sua incredibile voglia di comunicare, superando ogni barriera linguistica, parlando direttamente al cuore degli spettatori. Durante la permanenza del Maestro Kurumaya a Fiesole, gli allievi hanno avuto modo di conoscerlo meglio anche grazie all’aiuto che hanno prestato volontariamente nel corso dell’organizzazione del concerto e nell’accoglienza ai musicisti: sono stati appuntamenti importanti per il gruppo di Daniele Agresti che la PVM ha raccolto con grande entusiasmo. La PVM fin dalla sua nascita, 20 anni fa, si è adoperata affinché si creassero e consolidassero momenti di aggregazione nel tessuto sociale, tenendo in grande considerazione gli aspetti culturali e socializzanti delle attività che vengono proposte all’interno delle strutture in convenzione con il Comune di Fiesole. Sport, musica, teatro, danza non sono solo occasioni per muoversi, ma anche per conoscersi, consolidare amicizie e lavorare su di sé in modo costruttivo. Già da una decina d’anni la PVM propone tra le sue attività la scuola di Karate Zanshindo e di Taiko guidate da Daniele Agresti, allievo del Maestro di Karate Zanshindo, Luciano Parisi e del Maestro di Taiko Kurumaya Maasaki. Una sessantina di allievi, tra ragazzi ed adulti di tutte le età, frequentano i corsi di Karate Zanshindo e un gruppo di quindici persone hanno iniziato a suonare regolarmente il Taiko presso la “Casina Rossa” delle Caldine. Alla luce dei successi e del riscontro di pubblico ottenuti, presso la PVM il prossimo aprile si terrà anche un corso intensivo di Taiko tipico della zona di Okinawa. Tra le novità che la Polisportiva Fratellanza Valle del Mugnone propone, c’è il corso di Zan Shi Do con nozioni di “autodifesa”. Il corso si tiene alla “Casina Rossa” (Centro sportivo “Il Poggiolino” di Caldine – via di Bugia) il mercoledì dalle ore 20 alle ore 21. Per informazioni telefonare in segreteria al 055541290 oppure al 3477548858

ESCURSIONI GUIDATE SULLE COLLINE FIESOLANE

La Polisportiva Valle del Mugnone insieme al gruppo naturalistico Il Gambero organizzano per i mesi di febbraio e marzo camminate ed escursioni in alcuni fra i luoghi più belli e interessanti delle colline fiesolane. Il ritrovo per la partenza è fissato presso la Palestra della Polisportiva (via Pian del Mugnone, 1) alle ore 9.30 nel giorno stabilito. E’ possibile iscriversi alle gite fino al giorno precedente la data in calendario. Sabato 20 febbraio è in programma l’escursione a Poggio Pratone, con partenza da Alberaccio (Olmo), arrivo a Poggio Pratone e ritorno. Le ore di cammino previste sono circa due e mezzo. Domenica 7 marzo ha luogo il primo appuntamento del mese di marzo che vede protagonista Monte Senario. La camminata parte da Vetta le Croci per proseguire verso Caselline, Fattoria dell’Olmo e concludersi nuovamente a Vetta le Croci. Il tempo previsto di cammino è di circa due ore e mezzo. Sabato 20 marzo è fissata l’escursione guidata a Madonna del Sasso: da qui parte il percorso che si snoda per Alberaccio (Olmo) e tornare al punto di partenza. Il tempo dell’intera passeggiata è stimato in circa due ore e mezzo. A chi vuole partecipare alle escursioni guidate è consigliato avere come proprio equipaggiamento: zaino, borraccia, giacca a vento, scarpe e bastoncini da trekking. Per iscrizioni e informazioni è possibile rivolgersi al responsabile gite, Silvano Torselli, chiamando il numero 055504255 o il 3357459955 oppure contattando la segreteria della Palestra al 055541290.

BREVI DAGLI ETRUSCHI AI ROMANI FINO AI LONGOBARDI

Proseguono gli incontri degli Amici dei Musei di Fiesole su temi legati alla Storia Locale e all’Archeologia. Gli appuntamenti sono curati dal Dott. Marco de Marco, Conservatore del Museo Civico Archeologico e si svolgeranno a Fiesole il lunedì alle 17.30 presso Casa Marchini Carrozza. Il 22 febbraio si terra l’incontro dal titolo “La necropoli di via del Bargellino: una necropoli etrusco – romana nella valle dell’Arno”, mentre il 15 marzo si parlerà di “Dove sorse il Convento di San Francesco: Etruschi, Romani, Longobardi”.

23 E 25 FEBBRAIO: CORSO DI PRIMO SOCCORSO APERTO ALLA POPOLAZIONE

Anche quest’anno la Misericordia di Fiesole organizza il corso di primo soccorso tenuto da un formatore confederale. Le lezioni si terranno il 23 e il 25 febbraio, alle ore 21.15, nei locali di Via Marini 7. Il corso, caratterizzato da una parte informativa semplice e da prove pratiche, ha l’obiettivo di sensibilizzare il cittadino all’educazione sanitaria, chiave vin-


cente per diffondere la cultura della partecipazione attiva sui temi della prevenzione e della cura della salute. Gli ultimi eventi drammatici (si pensi al terremoto che ha colpito l’Abruzzo piuttosto che all’incidente ferroviario di Viareggio) ci hanno dimostrato che sono i minuti iniziali quelli più importanti per far fronte alle calamità e che pertanto diventa indispensabile che anche il singolo cittadino sia pronto a fronteggiare tutte quelle situazioni di emergenza in attesa dell’arrivo dei soccorsi. Per saper aiutare chi ha bisogno non è necessario essere medico o infermiere, ma basta essere un cittadino sensibile e responsabile. Al termine del corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione. Per ogni ulteriore informazione e/o chiarimento è possibile contattare la Misericordia di Fiesole allo 055597171.

strazione comunale di Fiesole e l’Azienda Sanitaria di Firenze precisano che non è avvenuta né è in programma alcuna riduzione né tantomeno la chiusura del servizio amministrativo del CUP (Centro di Prenotazione Unico) presso il Presidio di Camerata. Il CUP di Camerata continua, infatti, a osservare il seguente orario in vigore dal 18 maggio 2008: lunedì - ore 8-12 - sportello polivalente - CUP – anagrafe sanitaria, protesi, rimborsi, ricoveri estero - esenzioni ticket ecc.; giovedì - ore 14 -18 - sportello polivalente - CUP - anagrafe sanitaria, protesi, rimborsi, ricoveri estero - esenzioni ticket ecc.; Presso il Presidio di Camerata sono, inoltre, attivi i seguenti servizi: martedì - ore 8 - 10 - sportello anagrafe sanitaria, esenzioni ticket, rimborsi ecc.; venerdì - ore 8 -12 - sportello anagrafe sanitaria, esenzioni ticket - rimborsi ecc.

TURNI FARMACIE

LA LINEA 7 EXPRESS PER SAN MARCO

Ecco l’elenco dei turni di alcune farmacie del territorio fiesolano per i mesi di FEBBRAIO e di MARZO: • Farmacia Perna, Fiesole, Piazza Mino 15, Tel. 05559214 - Sabato 20 febbraio; Domenica 21 febbraio; Sabato 13 marzo; Domenica 14 marzo. • Farmacia Magonio, Girone, via Aretina 10, Tel. 0556594233 – Sabato 20 febbraio; Domenica 28 febbraio; Sabato 6 febbraio; Sabato 6 marzo; Domenica 14 marzo. • Farmacia Benvenuti, Compiobbi, via Aretina 194, Tel. 0556594878 - Domenica 21 febbraio; Sabato 27 febbraio. • Farmacia delle Caldine, piazza dei Mezzadri, Tel. 0555040028 – Sabato 27 febbraio; Domenica 28 febbraio.

Il trasporto pubblico locale a Fiesole ha visto nell’ultimo periodo un potenziamento. A rafforzare la sua presenza nel territorio fiesolano è arrivata, infatti, la Linea 7 Express che collega direttamente il centro di Fiesole con il terminal bus di piazza San Marco. Il 7 Express fa solo quattro fermate intermedie (San Domenico, Piazza Edison, Piazza delle Cure, Viale Don Minzoni) per un tragitto veloce da e per il centro di Firenze. La nuova Linea è in servizio dal lunedì al venerdì e impiega 18 minuti per arrivare a destinazione. La Linea 7 Express affianca quella regolare, che continuerà ad effettuare tutte le fermate del suo tragitto. Ecco in dettaglio orari, fermate e tempi di percorrenza della linea 7 Express. La mappa della nuova linea 7 Express è visibile sul sito www.ataf.net

IL SINDACO DA TE

Orari di partenza da Fiesole, Piazza Mino: 7.30 – 8.30 – 9.30 ---- 17.50 – 18.35 Tempo di viaggio da Fiesole a San Marco: 18 minuti Fermate intermedie: San Domenico, Piazza Edison, Piazza delle Cure, Viale Don Minzoni

Continuano gli appuntamenti con il canale di comunicazione diretta con il Sindaco. Di seguito il calendario degli incontri.

I “Fogli di Fiesole” sono a cura del Comune di Fiesole

IL SINDACO DA TE INCONTRA IL SINDACO NELLA TUA FRAZIONE, SENZA APPUNTAMENTO PIAZZA MEZZADRI 5 MARZO VENERDÌ CALDINE C/O FRATELLANZA 14 MAGGIO POPOLARE COMPIOBBI CENTRO INCONTRI 23 APRILE VENERDÌ 26 FEBBRAIO VENERDÌ ELLERA CIRCOLO ARCI 30 APRILE MUNICIPIO 12 MARZO (OPPURE CHIAMA IL 16 APRILE VENERDÌ FIESOLE SINDACO AL NUMERO 21 MAGGIO 055597107) GIRONE CIRCOLO ARCI 2 APRILE VENERDÌ 19 FEBBRAIO VENERDÌ MONTEBENI LOCALI PARROCCHIALI 9 APRILE PIAN DEL MUGNONE CIRCOLO ARCI 7 MAGGIO VENERDÌ PIAN DI SAN BARTOLO CIRCOLO ARCI 19 MARZO VENERDÌ

ORE 16 - 18 ORE 16 - 18 ORE 16 – 18 ORE 15 - 18 ORE 16 - 18 ORE 16 - 18 ORE 16 - 18 ORE 16 - 18

APPUNTAMENTI CON IL SINDACO E LA GIUNTA

Continua l’appuntamento con il canale di comunicazione diretta fra Sindaco, Giunta e cittadini. Gli abitanti potranno parlare a tu per tu con gli assessori e il primo cittadino, così da aprire dibattiti, porre questioni, rivolgere dubbi e questioni e avere spiegazioni. Di seguito il calendario degli incontri. GIUNTAPERTA CALDINE CIRCOLO ARCI VIA FAENTINA, 183 PIAN DEL MUGNONE CIRCOLO ARCI VIA FAENTINA, 75

26 FEBBRAIO 26 MARZO

CUP DI CAMERATA: NESSUNA RIDUZIONE NÉ CHIUSURA DEL SERVIZIO

VENERDÌ ORE 21.00 VENERDÌ ORE 21.00

In relazione ad alcune notizie che sono state diffuse dalla stampa locale l’Ammini-

Orari di partenza da San Marco (Via La Pira): 8.00 – 9.00 ---- 17.25 – 18.10 – 18.55 Tempo di viaggio da San Marco a Fiesole: 16 minuti Fermate intermedie: Viale Don Minzoni, Piazza delle Cure, Piazza Edison, San Domenico

PUBBLICIZZAZIONE DEI NUOVI DATI CENSUARI DELLE PARTICELLE CATASTALI

I possessori dei beni posti nel territorio della Provincia di Firenze possono consultare gli elenchi delle particelle di terreno (gli elenchi, per ogni particella, riportano gli identificativi catastali - Provincia, Comune, Sezione, Foglio e particella -, la qualità colturale catastale, la classe, la superficie, i redditi dominicale ed agrario, nonché il simbolo di deduzione ove presente) presso il sito internet dell’Agenzia del Territorio nonché presso la sede dell’Ufficio provinciale (via dell’Agnolo, 80) dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.30 alle ore 12.30. Gli elenchi riguardano ogni particella o porzione di particella che è stata aggiornata sulla base del contenuto delle dichiarazioni rese per l’anno 2009 dai soggetti interessati nell’ambito degli adempimenti dichiarativi presentati agli organismi pagatori, riconosciuti ai fini dell’erogazione dei contributi agricoli, previsti dalla normativa comunitaria relativa alle Organizzazioni comuni di mercato (OCM) del settore agricolo. I suddetti elenchi saranno disponibili presso le sedi indicate fino al 28 febbraio 2010 incluso.

CALENDARIO PROSSIMI APPUNTAMENTI ISEE

Per la compilazione dell’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è possibile chiamare l’ufficio URP al numero telefonico 055599478 per prendere un appuntamento, secondo il seguente calendario: Caldine (Fratellanza Popolare, Piazza Dei Mezzadri, 1° Piano Stanza, 4), mercoledì 17 febbraio e mercoledì 17 marzo, ore 15-18; San Bartolo (Circolo Ricreativo Arci, Via Dei Cipressini, 6), mercoledì 24 febbraio, ore 15-18; Fiesole (URP/Ufficio informazioni turistiche, Via Portigiani, 3) mercoledì 3 marzo, ore 15 -18; Compiobbi (Centro Incontri, Via Romena, 58), mercoledì 10 marzo, ore 15-18.


mobilità

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trasporti. Guerra agli evasori, i controllori adesso sono operativi fino all’una di notte

Sull’autobus salgono regole nuove Giuditta Boeti

“M

a la notte no”. Fino ad ora il celebre refrain di Arbore era diventato a Firenze il motto dei cosiddetti furbetti del bus. Infatti le ore notturne erano considerate il momento migliore per prendere i mezzi pubblici senza pagare il biglietto, approfittando della minore presenza dei controllori a bordo. Ma ora per i portoghesi del servizio pubblico arriva una brutta notizia. Ataf ha lanciato una nuova campagna antievasione che ha proprio lo scopo di interrompere la cattiva abitudine degli evasori. Un’azione mirata che sarà svolta attraverso l’impiego di controllori anche durante il servizio notturno. Dalle 18 alle una i verificatori Ataf saranno impiegati a tappeto sui mezzi, e a partire dalle 21 i viaggiatori potranno salire sul bus soltanto dalla porta anteriore, perché ritorna l’obbligo di esibire il biglietto o l’abbonamento al conducente. “Non ci saranno più zone franche – commenta il presidente di Ataf, Filippo Bonaccorsi – il biglietto va comprato per prendere l’autobus a qualunque ora. Grazie alle assunzioni di nuovi verificatori adesso Ataf può contare su una struttura numericamente e professionalmente adeguata per eseguire l’attività di controllo e sanzione 24 ore su 24”. In realtà, l’azienda di trasporti fiorentina già da giugno scorso ha iniziato a sperimentare i controlli in orario notturno. A metà gennaio erano già 634 i verbali elevati ai viaggiatori sprovvisti di biglietto: “C’è un netto recupero dell’evasione: attualmente facciamo circa 11mila multe al mese, il doppio rispetto ai dati storici di Ataf. Il nostro scopo - aggiunge il presidente Bonaccorsi - non è fare cassa comminando più sanzioni possibile, ma far capire a tutti che senza pagare

il biglietto non si prende l’autobus. I risultati ci stanno dando ragione, sui nostri bus ci sono sempre meno furbetti”. “Oltretutto – fa notare Bonaccorsi – adesso i biglietti Ataf durano 90 minuti e costano 1,20 euro, quindi 60 minuti di viaggio costano 80 centesimi contro 1 euro di Pisa, Pistoia, Grosseto e Bologna. In più, i nostri ticket garantiscono la possibilità di accedere anche ai servizi urbani di Trenitalia e ai mezzi del trasporto pubblico extraurbano, cosa che non avviene nelle altre città”. Tra le ultime trovate dell’azienda c’è la possibilità per gli studenti, dall’inizio del prossimo anno scolastico, di acquistare l’abbonamento direttamente a scuola, grazie ad una convenzione stipulata con i dirigenti degli istituti scolastici. Ma le novità in casa Ataf non finiscono qui: dopo le segnalazioni dei cittadini l’azienda di trasporto ha deciso di riorganizzare i tracciati dei bussini elettrici in centro, soprattutto in Oltrarno. La buona notizia è la rinascita della linea B, che avrà come capolinea Santa Maria al Pignone (zona piazza Gaddi) e piazza Piave, con un percorso stimato di 18 minuti. La linea D andrà da piazza Ferrucci a piazza Stazione, in 16 minuti; la C2, coprirà in 12 minuti il tragitto da piazza Beccaria a piazza Stazione; la C1 andrà dal Parterre in Oltrarno in 18 minuti. Intanto, già da metà gennaio è partita la linea 7 express che collega direttamente il centro di Fiesole con il terminal bus di piazza San Marco. Le fermate intermedie sono quattro: San Domenico, piazza Edison, piazza delle Cure e viale Don Minzoni.

Novità anche per i tracciati: torna la linea B dei bussini elettrici (con capolinea Santa Maria al pignone e piazza piave), cambiamenti per le linee C1, C2 e D. A metà gennaio è partito il 7 express, che collega Fiesole a piazza San Marco con sole quattro fermate


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infanzia

Febbraio 2010

città BaMBina/1. In arrivo anche agevolazioni per chi ha il mutuo o vive in affitto

Asili, stop alle liste d’attesa “Abbattute entro il 2011” Annalisa Cecionesi

N

on fanno in tempo a riprendersi dalla depressione post-parto, che le mamme si trovano di fronte a una nuova gatta da pelare: la ricerca dell’asilo nido. Quel che può essere solo una scelta pedagogica, è per i genitori che lavorano, senza nonni al seguito, una necessità. Ma trovare un asilo non troppo distante dal posto di lavoro è un privilegio: il più delle volte le mamme si ritrovano a scorrazzare da una parte all’altra della città con figli appresso. Un aiuto potrebbe arrivare dall’asilo aziendale. Su questa strada Firenze sta muovendo i primi passi. Presto, accanto al nido della Provincia, l’unico nido aziendale fiorentino, aprirà le porte quello della Cassa di Risparmio, a Novoli, con 50 posti. A questi si aggiungeranno la Regione, il Nuovo Pignone, l’Agenzia delle Entrate, la Mercafir e la Mukki. “Siamo molto favorevoli alla politica degli asili aziendali – spiega l’assessore

all’istruzione Rosa Maria Di Giorgi – rappresentano un grande vantaggio in termini di comodità. Quella dei ‘simil-esperti’ che li definiscono un parcheggio per bambini è pura polemica strumentale visto che i nidi aziendali sono identici agli altri asili”. Saranno infatti gestiti dalle stesse cooperative che si occupano degli asili pubblici e dovranno avere il via libera comunale. Ma il tempo stringe e il 1° marzo si aprono le iscrizioni per il nido. Pubblico o privato? Oggi i bambini iscritti agli asili nido comunali e convenzionati di Firenze sono 2.145, contro gli 847 dei nidi privati. Se ai comunali il prezzo varia da un minimo di 59 a un massimo di 407 euro, a seconda dell’orario d’uscita e della fascia Isee, per un asilo privato si possono spendere anche più di 600 euro al mese (ma ce ne sono anche di meno costosi). Le tariffe dei nidi pubblici sono destinate ad aumentare. “L’incremento – rassicura l’assessore Di Giorgi – toccherà solo i redditi più alti”. Ma la nota dolente sono le liste d’attesa. Per gli asili comunali lampeggia il tutto esaurito. Lo scorso luglio i bambini in lista erano 1.400. La

nuova giunta è corsa allora ai ripari e si è impegnata ad azzerarle entro il 2011. Grazie all’iscrizione in sovrannumero, sono stati inseriti 168 bambini negli asili già esistenti, contando sul fatto che un quarto dei bimbi risulta costantemente assente. Il resto l’hanno fatto le rinunce, 470, e i voucher regionali, che hanno permesso di inserire a prezzo agevolato quasi 400 bambini negli asili nido privati. Da 1.400 la lista d’attesa si è ridotta a poco più di 400. Qualche novità sui criteri di ammissione: ci saranno agevolazioni per famiglie numerose (iscrizione gratis per il secondo figlio), per quelle con mutui oltre gli 800 euro e Isee fino ai 18.500 euro, e per quelle che vivono in affitto. A parità di punteggio avrà la precedenza chi era in lista dall’anno prima, e conterà anche l’Isee e l’età dei piccoli.Un punteggio toccherà anche ai genitori entrambi disoccupati.Un aiuto ulteriore verrà infine dalla costruzione di tre nuovi asili pubblici (a Coverciano, nell’ex Meyer, nei locali messi a disposizione della Regione e in Comune) che potranno dare ospitalità ad altri 150 pargoletti.

verranno ritoccate al rialzo le tariffe (“ma solo per i redditi più alti”, assicura l’assessore Di Giorgi) e costruite nuove strutture per andare incontro alle famiglie con bambini piccoli. Anche i nidi aziendali pronti ad aprire le loro porte: dopo la provincia tocca alla Cr Firenze NuNZiellA Impiegata, 42 anni

siMoNeTTA Impiegata, 46 anni

PAolA Impiegata, 32 anni

“Ho trovato maestre molto attente”

“Servono verifiche a tappeto”

“Criteri di graduatoria ingiusti”

“Gli asili funzionano bene, il problema invece risiede nelle graduatorie che vengono effettuate in base al reddito Isee: attraverso questo sistema i figli dei lavoratori dipendenti risultano del tutto svantaggiati. Sono necessarie verifiche a tappeto per valutare le reali condizioni economiche delle famiglie”

“L’asilo nido per mio figlio è stata un’ottima esperienza: è molto utile nel rendere autonomi i bambini. Il problema sono le liste d’attesa e i loro criteri. Penso sia ingiusto che un lavoratore autonomo, spesso con orari più vincolanti di un dipendente, debba ritrovarsi ad avere meno punti in graduatoria”

1003444

“La mia esperienza è stata molto positiva. Le maestre si sono dimostrate attente e premurose e anche la fase di inserimento del bambino non ha presentato particolari difficoltà. Positiva inoltre l’organizzazione di attività extra scolastiche e il coinvolgimento diretto e costante dei genitori”


infanzia

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città BaMBina/2. Esiste anche un albo dedicato dove vengono “schedate” le tate

Fare la baby sitter? È un lavoro vero Simele Kruklidis

L

a professione della baby sitter è nata come un non-mestiere, una sorta di espediente per guadagnare qualche soldo in attesa di un “vero” lavoro. Così, fino a qualche tempo fa, ragazze per lo più molto giovani e senza particolare esperienza si improvvisavano abili tate, rimbalzando di famiglia in famiglia grazie al passaparola. Oggi però le cose stanno cambiando. Non ci si affida al caso, al sentito dire, ma si cerca la persona più adatta in base a specifiche qualità, meglio ancora se garantite da un’apposita agenzia che prepara e “scheda” le candidate. A piccoli passi, dalla fine degli anni ‘90, è stato dunque un avviato un processo di istituzionalizzazione dell’attività della “nanny”, confermandone nel contempo l’incremento della domanda. Sono infatti sempre più numerose le coppie costrette a lasciare a casa i propri bimbi o quelle che semplicemente hanno bisogno di una mano. Certo, questo genere di sostegno forse è un po’ troppo costoso. A Firenze il prezzo medio di una baby sitter varia dagli 8 ai 10 euro l’ora, cifra che nel giro di un mese può tradursi in 600 euro circa, più di mezzo stipendio. Ad ogni modo, spesso si tratta di una spesa non solo necessaria ma anche bene investita: a patto che vengano rispettate alcune regole imprescindibili. Ordine, discrezione, pazienza e senso del dovere sono le nuove parole chiave

per stabilire un rapporto di fiducia tra genitori e bambinaie. E non solo. Altri punti a tutto vantaggio delle tate derivano anche dalla competenza, ottenuta frequentando gli appositi corsi di formazione e, strano a dirsi, anche dall’allegria: d’altronde a nessuno piace una bambinaia musona. La verità è che quando un estraneo entra in casa nostra, la pignoleria non è mai troppa. Ma per semplificare la scelta delle coppie, e rendere la vita più facile alle tate in cerca di lavoro, sta nascendo in Toscana e nel resto d’Italia l’Albo delle baby sitter, con lo scopo di garantire alle famiglie un personale efficiente e affidabile. A Firenze, già da tempo, esiste un apposito ufficio istituito dal Comune per i servizi domiciliari: lì non soltanto è presente un elenco consultabile di tutte le baby sitter qualificate, ma è anche possibile ottenere qualunque genere d’informazione, specialmente in materia di orari e tariffe. Così si può scoprire ad esempio l’esistenza di due tipi di tate: quelle per i bambini da 0 a 3 anni, specializzate nella cura fisica e psicologica dei bebè, e quelle per i bimbi più grandi, dai 3 ai 7 anni. Infine, non manca l’opportunità di scegliere una baby sitter all’interno del proprio quartiere di residenza, per ottimizzare al massimo i tempi e favorire la puntualità. Ecco che, a ben guardare, lentamente si sta arrivando all’affermazione di un vero e proprio mestiere, tanto delicato quanto difficoltoso. È ancora un bene fidarsi del tradizionale passaparola, ma qualche garanzia in più di certo non guasta.

NAYVer Commessa, 33 anni

NeNAd Impiegato, 30 anni

ireNe pensionata, 59 anni

“Il problema sono le cifre troppo alte”

“Noi ci troviamo molto bene”

“Più aiuti per le giovani coppie”

“Penso che il problema degli asili nido siano i costi. Una spesa di 190 euro al mese per un asilo pubblico dove il bambino resta soltanto quattro ore al giorno mi sembra una cifra piuttosto alta. Alle baby sitter finora non abbiamo fatto ricorso, ci arrangiamo come possiamo, soprattutto per esigenze di risparmio”

“Da pochi mesi nostra figlia ha iniziato a frequentare l’asilo nido pubblico e ci troviamo molto bene. Il costo non mi sembra esagerato e comunque si tratta di affrontarlo per soli due-tre anni. Non avendo nonni disponibili, le baby sitter servirebbero, ma costano troppo e non ce le possiamo permettere”

“Da quel che si sente dire in giro, mi sembra di capire che gli asili non siano adeguati a soddisfare le esigenze delle famiglie fiorentine. Penso dunque che sia necessario più supporto alle giovani coppie: oggi come oggi non è semplice crescere i figli, soprattutto se non ci sono i nonni a dare una mano”

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tempi moderni

Febbraio 2010

tendenZe/1. Sono sempre di più i social network che dedicano spazi virtuali alla città

Le piazze di Firenze vanno sul web Su Flickr c’è un gruppo enorme e su Facebook c’è una pagina dedicata a tradizioni e novità. Il capoluogo toscano spopola sul web e i suoi abitanti si lasciano trascinare dalla mania Lucia Conti

A

ngoli, scorci, racconti e segnalazioni. La piazza virtuale di Firenze è sempre più gremita, e se c’è gente che ama venire a frescheggiare dal vivo all’ombra del campanile, ce n’è altrettanta che si diletta a parlare della città o dalla città attraverso il proprio computer, direttamente da casa. Gli esempi non mancano. Primo fra tutti Flickr, network di amanti della fotografia che diffonde urbi et orbi immagini di tutti i tipi comprese, manco a dirlo, quelle di Firenze. Online c’è un gruppo che conta 3.649 persone non per forza fiorentine, magari semplicemente turisti o amanti della città del giglio che hanno voluto unirsi alla “crew” (come va di moda dire oggi) lasciando un ricordino di quello che è stato o continua ad essere il rapporto con la città e le fascinazioni che suscita. C’è chi documenta quello che vede e chi vede al di là di quello che vorrebbe documentare, postando nella rete delle vere e proprie fotografie d’autore. All’interno di questo gruppo enorme, è nato una sorta di sotto-gruppo, formato da gente che come gli altri condivide l’amore per la macchina fotografica, ma in più si riunisce mensilmente mettendo in pratica delle vere e proprie session di fotografia estemporanea. Stefano Bacci – meglio conosciuto dagli utenti del sito come “L’absinthe” – è il fautore di questa originale iniziativa, fatta un po’ per vivere insieme una passione e un po’ per socializzare. Un micro squadrone che si muove compatto (ma non troppo) per raccontare un momento, uno sguardo,

un particolare, una zona. Gli incontri sono aperti a chiunque voglia parteciparvi, le uniche caratteristiche indispensabili sono un incondizionato attaccamento a obiettivi, otturatori & company e un po’ di voglia di socializzare. Stesso discorso vale per Facebook, che alla città del giglio dedica una pagina con oltre 49mila fans dentro la quale si trovano foto legate alla tradizione e post sugli eventi, grandi e piccoli che siano. Esistono poi una serie di declinazioni varie ed eventuali che vanno dalla pagina dedicata alla curva Fiesole dello stadio Artemio Franchi a quelli che a Firenze mangiano il lampredotto.

C’è chi trova notizie, chi racconta storie e chi posta” pezzi di vita Ma Florentia spopola anche su twitter, dove se si prova a digitarne il nome, vengono fuori miriadi di messaggi dedicati direttamente o indirettamente a chi ha qualcosa da dire sulla città. Stesso discorso vale per You Tube, il popolare sito che abilita alla condivisione di video di ogni genere, che custodisce gelosamente i filmati realizzati da visitatori e abitanti di Firenze che vogliono mettere in rete la città vista dal loro personale punto di vista. Non c’è dubbio: le piazze più spaziose sono quelle virtuali.

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chiedi aiuto ad un professionista RUBRICA DI PSICOLOGIA A CURA DELLA DR.SSA DEBORA GILARDI Approccio cognitivo - Comportamentale Master in Disturbi dell'Alimentazione e Obesità Iscrizione all'albo degli Psicologi della Toscana al N.° 4388

DUBBIO, CONTROLLO, RIPETIZIONE... “E’ più forte di me...Non posso fare a meno di controllare di aver chiuso bene la porta e poi tornare indietro, e indietro, e poi ancora indietro...”; “In quel momento è come se esistesse solo quel pensiero, non riesco a distogliere la mente da esso nel modo più assoluto, e così devo contare, e ripetere...”; “Penso e faccio azioni così assurde...credo di essere solo al mondo!” “Sento che non sono sicura di aver letto bene e così rileggo, e rileggo, e mi rendo conto che il tempo passa ed io sono sempre alla stessa pagina...”; “Temo che mi possa accadere qualcosa di terribile e così sono costretto a dover fare tutta una serie di movimenti...solo così mi tranquillizzo, ma poi è peggio.” A chiunque sarà capitato di non essere certo di aver chiuso l’auto o spento il gas, di credere in qualche azione scaramantica che

ci possa aiutare ad affrontare meglio una prestazione, di voler tenere in un certo ordine oggetti a cui teniamo particolarmente, ma quando si inizia a percepire disagio, la sensazione che non dipenda più da noi stessi, e ci ritroviamo in uno degli esempi sopra descritti, allora è giunto il momento di chiedere aiuto ed affrontare la problematica ossessivo-complusiva. È un problema molto diffuso, ma non ancora del tutto conosciuto dalla popolazione, che può interessare svariati campi e che provoca molta sofferenza poiché invade la quotidianità e limita il raggio di azione della persona che ne soffre. La persona è aiutata dal professionista ad uscire dal circolo vizioso delle ossessioni (pensieri intrusivi) e delle compulsioni (azioni ripetute), attraverso l’utilizzo di opportune tecniche sia cognitive sia comportamentali, migliorando la propria qualità di vita.

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Uffizi sì, ma solo se sono virtuali Parola d’ordine: U-F-F-I-Z-I. Imponente, altisonante. Pronunciandola ci si dà un tono, digitandola su You Tube si apre un mondo, fatto di molte persone e di altrettanti significati. 691 per l’esattezza. Sul noto sito internet che abilita alla condivisione di filmati, sono tanti i video contrassegnati con il nome della galleria. Oltre ai presumibili filmati su mostre in corso, interviste al direttore, innumerevoli panoramiche sul loggiato del Vasari e flash sui lavori nel cantiere dei Nuovi Uffizi, si scopre che la fantasia dei turisti, arriva a partorire video curiosi pur di evitare il “bla bla” delle guide. Il diversivo più gettonato è fingersi reporter d’assalto e, telecamera o cellulare alla mano, descrivere luoghi con il piglio deciso di chi è acculturato. Da questo goliardico passatempo non è escluso nemmeno il remissivo quanto tecnologico popolo nipponico che approfitta della distrazione

dei custodi per girare micro-documentari con tanto di didascalie con ideogrammi. Un provetto cameraman parte dall’ingresso e a passo svelto percorre la fila in silenzio, bloccandosi solo sul lungarno de’Medici. Un minuto e trenta il tempo impiegato per arrivare fino alla fine. Tanti i consensi raccolti anche dalle “statue viventi”. Sia che si tratti di un Dante contemporaneo, di una sfinge o di un omino completamente dipinto di bianco, i turisti ne rimangono incantati e immortalano soddisfatti i loro momenti in compagnia dei performer, come se stessero abbracciando Mickey Mouse a Disneyworld. Un americano nostalgico titola la ripresa “The italian version of the statue of Liberty”. Il viaggio si conclude sfrecciando sotto la Galleria a trecento chilometri all’ora, a bordo dell’auto da corsa protagonista di un videogioco. Ma questo non è il potere dei nuovi media, è pura fantasia.


tempi moderni

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tendenZe/2. Cresce il numero dei fiorentini che si conoscono (e si innamorano) online

E l’anima gemella ora si pesca in rete Il moderno prolungamento del bancone del bar si chiama chat per single: proliferano i siti internet dedicati ai cuori solitari in cerca di un appuntamento. Non proprio al buio Francesca Puliti

S

apessi com’è strano innamorarsi in chat a Firenze. Anzi no, non lo è più per molti. A dirlo sono i numeri, quelli dei fiorentini registrati nei siti internet dedicati ai cuori solitari, che si fanno sempre più fitti e specializzati. Iscriversi per credere. Bastano un paio d’ore online in un qualsiasi mercoledì pomeriggio (orario lavorativo, manco a dirlo) per fare la conoscenza di una quindicina di persone. Ovviamente non scelte a caso, ma accuratamente selezionate in base all’età, alla città di provenienza e magari anche al colore di occhi e capigliatura. Altro che “C’è posta per te” (il film di hollywoodiana memoria, non l’altrettanto strappalacrime programma della De Filippi). Le chat per single si sono fatte furbe e alcune si vantano anche di offrire determinate garanzie in termini di riuscita e di sicurezza (anche se molto rimane affidato al buon senso di chi ne fa uso e i brutti incontri sono sempre dietro l’angolo). Tant’è che i Tom Hanks e le Meg Ryan di San Frediano e del Galluzzo non hanno bisogno di darsi appuntamento sull’Empire State Building e sognarsi a miglia di distanza, si scelgono direttamente

all’interno di una ristretta manciata di chilometri. Perché le chat servono a questo, a semplificarti la vita e soprattutto il barcaglio. Insomma una specie di supermercato delle relazioni: si entra, si valutano le offerte speciali, si compara il rapporto qualità/prezzo e poi si va alla cassa con un primo appuntamento (non proprio al buio). A volte si paga l’ingresso, perché le chat per single sono diventate un vero e proprio business, altre volte si entra gratis, basta iscriversi. Che già non è poco. L’immissione dei propri dati personali costa un primo esamino di coscienza. Nome, età e a volte addirittura peso, altezza e corporatura. Ma soprattutto conta lui, l’annuncio, la presentazione di sé in poche stringate righe attraverso le quali gli altri inquilini del sito internet saranno o non saranno attirati da noi. E infine attenzione a non scivolare sulla scelta della foto da annettere al “curriculum”. Una volta terminate le operazioni possiamo accedere all’universo single, curiosare tra le “presentazioni” altrui e puntare la preda. Nel più fortunato dei casi l’eletto/a è connesso/a e si può stabilire subito un contatto, dare inizio a una conversazione scritta per conoscersi e maga-

ri fissare (non subito, secondo il protocollo dei “chattatori” più esperti) un appuntamento vis à vis. Fermi là voi che state pensando che “su questi siti ci sono soltanto sfigati o personaggi strani in cerca di avventure trasgressive”. La chat è il

moderno prolungamento del bancone del bar e, per dirla con le parole di un habitué che vi si reca da un paio d’anni, “ci sono le stesse persone che si trovano in giro”. Una ragione in più per stare sul chivalà.

l’opINIoNE Facebook &Co. rubano lo scettro ai siti specializzati: parola di Antonio Sofi, sociologo dei nuovi media

Ri-incontriamoci sul social network, dove la scelta è più vasta che mai

I

l futuro degli incontri in rete è già qui. E si chiama Facebook, tanto per cambiare. I social networks, siti nati per rimettere in contatto gli amici di vecchia data, sono destinati a rubare lo scettro alle chat specializzate nell’orchestrare incontri. Parola di Antonio Sofi, sociologo dei nuovi media. “I social networks consentono un comportamento più vicino alla realtà – spiega – qui ci muoviamo più o meno come nel mondo vero, ci costruiamo sul web una vita ricca di sfaccettature, in cui certo può rientrare a pieno titolo il flirt con l’amico perso di vista o con la nuova conoscenza fatta

Scuola

online”. Insomma se lo scopo è meno sfacciato il risultato può essere migliore. Inoltre i social networks godono di un altro vantaggio non da poco: un numero di gran lunga superiore di iscritti. E dunque un “ventaglio di scelta” molto più vasto. “I siti internet dedicati esclusivamente al dating – continua Sofi - sono destinati a sgonfiarsi o a specializzarsi per rispondere a singole nicchie di interesse”. Ma il fenomeno degli incontri in rete quello no, non sembra affatto in declino, anzi. “E’ soprattutto la fascia dei giovani adulti, dai 30 ai 45 anni, quella interessata. Ma in realtà si tratta di

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un fenomeno ben distribuito su diverse fasce di età”. Sarà anche per questo, forse, che le fila degli iscritti a Facebook e simili si ingrossano ogni giorno sempre più, a Firenze come nel resto del paese (e del mondo cablato). Eppure a ben guardare il sistema mostra già una falla. Se è tanto facile trovarsi e ritrovarsi a spasso per il social network, non lo è altrettanto perdersi di vista. E se la storia non giunge a giusto coronamento che si fa? A mali estremi, estremi rimedi: tocca cancellarsi dalla rete, cercando di lasciare meno /F.P. tracce possibili.

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società

Febbraio 2010

L’indagine. Sempre meno adolescenti chiedono aiuto alle famiglie per risolvere i loro problemi

Quando il bullismo è “roba da ragazzi” Quasi un giovane su due non rivelerebbe a un adulto di essere vittima di violenze. Di Giorgi: “In Toscana la situazione non è drammatica, ma alcuni segnali ci sono”

l’opINIoNE Renato Palma, medico psicoterapeuta, parla in un libro del rapporto genitori-figli

E se invece fossero i “sì” ad aiutare a crescere?

C’

Matteo Francini

L

a parola è di quelle che preoccupano sempre più genitori e (anche se in pochi lo riconoscono) ragazzi: bullismo. Una parola dai confini spesso non ben definiti - a volte è difficile distinguere veri e propri atti di violenza e prepotenza da scherzi un po’ troppo pesanti - ma che è entrata pian piano a far parte del dizionario delle famiglie. E non passa settimana senza che, sui giornali, siano riportati episodi di questo genere, avvenuti di volta in volta a scuola, ai giardini, per strada. A Pisa sono stati presentati i risultati dell’edizione 2009 dell’indagine su “Abitudini e stili di vita degli adolescenti”, realizzata (come ormai ogni anno dal 1997) dalla società italiana di pediatria. Una sorta di viaggio nel mondo dei ragazzi dai 12 ai 14 anni che, “coperti” dall’anonimato e forse spinti, in alcuni casi, dalla voglia di farsi sentire o addirittura di lanciare allarmi, confessano abitudini, stili di vita e consumi, compresi quelli “proibiti”. Dalla ricerca è emerso che il 64% degli adolescenti intervistati dichiara di aver assistito a fenomeni di bullismo: una percentuale ancora alta, ma comunque in calo rispetto agli anni precedenti (nel 2007 era del 75%). Ma attenzione, dicono gli autori dell’indagine: c’è da chiedersi, infatti, “se ciò sia dovuto ad una reale contrazione del fenomeno o ad una sorta di assuefazione”. E, in ogni caso, i dati preoccupanti non mancano: c’è ancora un (consistente) 41% che non rivelerebbe a un adulto di essere vittima di un bullo, ma che cercherebbe di risolvere la faccenda da solo. E se il 71% degli intervistati giudica comunque negativamente chi si comporta da bullo, c’è un 5,4% (di maschi) che considera i bulli “tipi in gamba”. Infine, nell’indagine c’è anche spazio per i rapporti con la famiglia. Sette adolescenti su dieci considerano adeguate (né troppe, né poche) le regole imposte dai genitori, ma il 27% di loro afferma di rispettarle raramente, se non mai. E continua a diminuire la percentuale di chi si rivolge a un adulto (genitori compresi) quando c’è un problema da risolvere. “D’altra parte – commenta Maurizio Tucci, curatore dell’indagine – non sembra che i genitori facciano molti sforzi per cercare di incentivare il dialogo con i figli”. “In Toscana la situazione non è drammatica, anche se alcuni segnali ci sono”, spiega Rosa Maria Di Giorgi, assessore all’istruzione del Comune di Firenze, che poi elenca alcune soluzioni che Palazzo Vecchio intende mettere in pratica perché questi segnali non si trasformino in un allarme: “Serve un intervento più diffuso nei quartieri, la mia idea è quella di realizzare sempre più iniziative in periferia, utilizzando risorse esterne partecipando a bandi ministeriale ed europei – dice – ci vuole più considerazione per i giovani, per opporsi al bullismo bisogna offrire loro attività interessanti da svolgere. Infine – conclude – servono soluzioni nelle scuole: per questo abbiamo rilanciato corsi contro gli stereotipi, e stiamo investendo molto sulla formazione degli insegnanti”.

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era - e c’è ancora - un famoso libro che sostiene che i “no” dei genitori facciano bene allo sviluppo di bambini e ragazzi. Si tratta de “I no che aiutano a crescere” di Asha Phillips. Ma c’è anche chi sostiene il contrario. E per trovarlo non bisogna andare neppure troppo lontano: in pieno centro, in via dei Pilastri, ha il suo studio Renato Palma, medico psicoterapeuta nato in provincia di Siena ma fiorentino d’adozione. Cinquantotto anni e una folta barba bianca, Palma è l’autore de “I sì che aiutano a crescere” (Edizioni Ets), pubblicato lo scorso novembre. Una risposta, fin troppo chiara, al volume della Phillips? “Un’impostazione diversa preferisce considerarla lo psicoterapeuta – che parte dalla convinzione che le relazioni in ambito affettivo possano avvenire senza esercitare potere e riducendo al massimo i conflitti”. Una diversa considerazione del rapporto genitori-figli, lontana chilometri (e non solo geograficamente) da quella della collega, ma anche dai metodi spesso utilizzati da padri e madri dei tempi nostri. “Gli adulti si Renato Palma sorprendono che i loro figli, crescendo, diventino conflittuali – spiega Palma, che le sue teorie le ha sperimentate direttamente con il bini, perché quando i ragazzi capiscono di avere più figlio, oggi ingegnere – senza rendersi conto che sono forza dei genitori il rapporto si inverte, e nasce il nuostati loro, per primi, a iniziare i conflitti. Litigare per vo conflitto. Sono gli adulti ad abituare i figli a essere educare - sostiene - semplicemente educa a litigare”. infelici, attraverso tutte le costrizioni che impongono “Sembra che molti adulti trattino i bambini come se loro: e non dobbiamo meravigliarci, allora, se divenfossero prepotenti che debbono capire chi comanda tano ragazzi infelici”. Altro tema, quello della felicità, – continua – ma la convinzione che nell’educazione caro a Palma, che sull’argomento ha anche pubblicato dei figli un po’ di conflitto sia necessario, e che non un saggio dal titolo “Economia e felicità, una propoappena stabilito il rispetto delle regole la pace tornerà, sta di accordo”. In futuro, insomma, non dobbiamo è solamente una favola. Spesso la famiglia e la scuo- aspettarci niente di buono? “Al contrario – risponde – la non sono spazi dove i bambini vivono contenti. E dobbiamo solo cambiare le relazioni con i bambini, da i problemi – aggiunge, riferendosi anche a fenome- conflittuali a cooperative. Le cose possono cambiare, ni come bullismo e disagio giovanile – nascono dal e cambieranno: i giovani sono molto meglio di noi”. modo in cui sono stati tirati su i ragazzi: è un errore Nel suo futuro, invece, c’è già un nuovo progetto: scri/M.F. degli adulti inserire la forza nel rapporto con i bam- vere un libro sulla democrazia in famiglia.

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L’eVento. La band che suona musica irlandese festeggerà con un concerto e un nuovo disco

Whisky Trails, 35 anni e non sentirli Sono stati i primi a cimentarsi con la musica irlandese in Italia, e di sicuro sono

La Mostra

anche i più acclamati. A trentacinque anni di distanza, il gruppo fiorentino continua

All’Ex3 un incrocio di artisti e linguaggi

a far ballare un popolo di appassionati, e per festeggiare il compleanno chiama a raccolta tutti i fan al Saschall promettendo una performance da non dimenticare

La band dei Whisky Trails

Ludovica V. Zarrilli

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rentacinque anni insieme. A parlare di musica, leggende e di una cultura che ha lasciato il segno nella testa e nell’anima di tutto il gruppo. Sono i Whisky Trails, storica band fiorentina che dal 1975 suona instancabilmente musica irlandese nei quattro angoli della città, portando i ritmi della verde isola che si perde nell’Atlantico nelle vie della città del giglio. E il 2010 offre al gruppo un’occasione per festeggiare con un concerto e con un nuovo disco 35 anni di storia. Una realtà che continua a vivere a discapito delle mode, coinvolgendo nuovi appassionati ogni anni: sono arrivati decisamente lontano, ma da dove sono partiti i Whisky trails? “E’ nato tutto per caso – spiega Stefano Corsi, anima del gruppo e suonatore d’arpa celtica, armonica e harmonium –. A quel tempo frequentavamo spesso la casa di Giulia Lorimer, altra componente storica del gruppo che apriva a tutti

le porte della sua grande casa, dove ci si confrontava sugli argomenti più disparati”. Una casa tutta particolare, al Vingone, alle porte di Scandicci, dove era facile incontrare - oltre agli undici figli della proprietaria - gente di passaggio, abitudinari del salotto (se così si può chiamare) e personaggi famosi come Ignazio Silone e Ivan Illic. Da questa sorta di “comune” nacque un gruppo di amanti della musica celtica e della cultura irlandese. Un gruppo affiatato di cinque persone che cominciarono a studiare le origini di suoni armoniosi e singolari che venivano da lontano. “Sono molti i generi musicali nati dalla cultura celtica – continua Corsi -. Noi abbiamo deciso di chiamare la band Whisky Trail perché seguiamo il percorso (trail in inglese, ndr) degli irlandesi in America, dove, attraverso le contaminazioni con un’altra cultura, sono nati nuovi generi come il country o il bluegrass”. Primo gruppo in Italia ad essersi avventurato nei meandri poco conosciuti della musica irlandese, oggi tra i loro seguaci sono nati diverse nuove band che contribuiscono a diffon-

dere il verbo delle armonie made in Ireland. A 35 anni di distanza, e con dieci album alle spalle, i Whisky Trails nel 2010 ritornano ancora una volta sul palco (lo fanno ancora spesso, sebbene la formazione non sia più quella originale) e questa volta lo fanno in grande stile: per festeggiare il 35esimo compleanno della band, il 17 marzo saliranno sul palcoscenico del Saschall, tutti insieme. “Ci saranno tutti – continua Stefano -. Per questo concerto suoneranno insieme a noi anche i componenti della formazione originale (negli anni, due dei musicisti degli esordi avevano preso altre strade) e anche qualcuno dei nostri figli sarà con noi sul palco”. Più di 10 elementi sul palcoscenico, per una serata di successo assicurato. E per chiudere il compleanno in bellezza non poteva mancare un nuovo disco: “Beginnings”, così s’intitola, e racchiude i brani memorabili di una carriera che continua a mietere successi. (il disco verrà venduto al prezzo promozionale di 5 euro in occasione di Irlanda in festa e allegato al magazine Firenze Spettacolo).

La recensione. In libreria la prima fatica letteraria del pratese Luca Martinelli

Ecco Sherlock Holmes in salsa toscana F

a un certo effetto vedere l’investigatore più famoso del mondo a spasso per i Lungarni. Per non parlare della sua eccitazione gastronomica nello scoprire le delizie di una bistecca alla fiorentina bagnata da un Brunello d’annata. Fa un certo e strano effetto ma convince e appassiona questo Sherlock Holmes in salsa toscana. Luca Martinelli, giornalista pratese che lavora da anni a Firenze, da sempre appassionato animatore della folta schiera di quanti tengono in vita con pervicacia il genio di Baker Street, ci ha piacevolmente sorpreso con il suo primo romanzo “Il Palio di Sherlock Holmes” (Alacràn - I Misteri - 2009 - pagine 171 - 12,50 euro). Martinelli si era già prodotto in apocrifi del grande Conan Doyle, sulla rivista dell’associazione, “The Strand Magazine”, di cui oggi è direttore responsabile, ha pubblicato quattro racconti. “Il Palio di Sherlock Holmes” è ben scritto, in fedelissimo stile “Doyliano”. La vicenda narrata fa perno su un fatto “realmente” accaduto nella saga di Holmes, cioè il suo arrivo in Italia, dopo essere stato creduto morto, assieme al nemico di sempre, Moriarty. Il detective scrive una lunga lettera al suo amico

fraterno Watson, dove gli narra l’avventura toscana. Un manoscritto che, come si legge nel prologo, l’autore ritroverà in una balla di “cenci” a Prato. Holmes si rimettere al lavoro per sua maestà, ricostruendo la cellula del servizio segreto britannico in Italia, ma mentre sta lavorando a questo incarico sotto copertura, si imbatte in un omicidio nel quale rimane coinvolto un uomo dell’intelligence britannica. Si tratta dell’assassinio di un ricco allevatore di cavalli. Chiaramente, il grande Sherlock non sa resistere alla tentazione di indagare e lascia Firenze alla volta di Siena. Una curiosità (tra le tante): nel romanzo, insieme ai personaggi di fantasia, figurano alcuni toscani doc vissuti all’epoca. Alcuni nel ruolo di semplici comparse (Paolo Lorenzini, fratello di Collodi e direttore della manifattura Ginori di Sesto Fiorentino, Arturo Corsellini, titolare di una rivendita di pipe e tabacchi a Firenze, il giornalista e scrittore Jarro, al secolo Giulio Piccini, l’abate Giovanni Caselli, patriota senese), uno, invece, con un ruolo di coprotagonista: lo scrittore Federigo Tozzi, che nel 1891 ave/C.B. va 8 anni, nelle singolari vesti di aiutante di Holmes a Siena.

Ha preso il via da pochi giorni il nuovo evento del centro d’arte contemporanea EX3. Venerdì 12 febbraio, lo spazio dedicato alla contemporaneità di viale Giannotti ha infatti inaugurato le mostre personali di Eva Marisaldi e del duo Tayo Onorato & Nico Krebs, entrambe a cura di Lorenzo Giusti e Arabella Natalini. “Un’occasione importante per Ex3 – commentano i due curatori – poiché si tratta di due mostre tra loro molto diverse, due riflessioni diverse. È un modo per rappresentare l’eterogeneità della scena artistica contemporanea.” Da sempre molto attenta ai temi del dialogo e della comunicazione, ma anche della difficoltà di interazione, l’italiana Eva Marisaldi ha elaborato un progetto – “Grigio nonlineare” - per la sala centrale di EX3. Si tratta di un intervento a terra, concepito come un tracciato percorribile, che accoglie il visitatore e lo invita a compiere il proprio percorso. Un percorso partecipativo in cui il visitatore può scegliere tra 64 frasi e 16 disegni per creare la propria storia. “Il lavoro riflette sull’interpretazione individuale del senso e dello spazio – spiegano Arabella Natalini e Lorenzo Giusti – Le stesse frasi che costituiscono l’installazione si ritrovano inoltre all’esterno, all’entrata di EX3, tradotte nelle lingue delle comunità straniere più numerose nel quartiere, per permettere anche a loro di partecipare a quest’opera”. Accanto al lavoro della Marisaldi, artista di fama internazionale, EX3 ospita nelle sale laterali l’opera dei due giovani artisti Taiyo Onorato e Nico Krebs, che per la prima volta espongono in Italia. In “Taiyo Onorato & Nico Krebs: tutto incluso” i due svizzeri mettono in scena fotografie, frutto di una manipolazione della realtà, e una produzione scultorea contraddistinta dall’utilizzo di oggetti di uso comune che, assemblati liberamente, acquistano nuovi significati. “Il lavoro fotografico è di tipo analogico, con alterazioni della realtà nel suo aspetto fisico, e senza l’intervento digitale dell’informatica”- precisano i curatori. Dopo la recente riapertura, questo è il secondo evento di EX3 e sarà visitabile fino all’11 aprile: “Abbiamo sempre creduto che questo spazio fosse ideale per l’arte contemporanea – dice Cristina Giani, vice presidente del Quartiere 3 nonché membro del Comitato d’indirizzo di EX3 – La mostra precedente è andata benissimo e sono certa che anche questo nuovo evento saprà coinvolgere un vasto pubblico.” /G.B.

Una delle opere in mostra


cultura

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iL caso. Sono molti i musei fiorentini chiusi o accessibili solo a orari ridotti. Eccone una mappa

Gallerie chiuse, istruzioni per l’uso Annalisa Cecionesi

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e lunghe code all’ingresso dei più famosi musei della città non sono l’unico travaglio dei turisti che arrivano a Firenze. Talvolta si vedono costretti a rinunciare a una visita per via di orari d’apertura poco flessibili (se non risicati) o per la chiusura di un museo per motivi di restauro o riordino. L’evento più spiacevole è proprio trovarsi di fronte a una porta sbarrata, seppur per colpa di sacrosante operazioni di restauro. E’ il caso della Galleria Casa Rinaldo Carnielo, in piazza Savonarola, con le sue sculture di fine Ottocento, chiusa da tempo per restauro. Si dovrà attendere anche per ammirare le collezioni del Novecento del Forte Belvedere, altro museo civico, tra le quali spicca la raccolta di Alberto Della Ragione, anch’essa attualmente chiusa al pubblico. Si trova invece in piazza Pitti, ma sempre chiusa al pubblico, la preziosa collezione del Museo delle Carrozze. Più contenuto sarà il rammarico dei visitatori del Museo di Palazzo Davanzati, conosciuto come “museo della casa fiorentina antica”, aperto solo parzialmente ancora una volta a causa di un restauro. Chiuso per ristrutturazione dallo scorso novembre è il Museo di Storia della Scienza, in piazza dei Giudici, fondato nel 1927 dall’Università di Firenze. L’inaugurazione del nuovo allestimento è prevista per maggio quando il nome verrà

cambiato in Museo Galileo. Lo scorso settembre invece sono partiti i lavori di restauro alla Tribuna degli Uffizi, che termineranno nel giugno 2011. Ma il turista riparte a bocca asciutta anche a causa delle poco indulgenti modalità d’apertura dei musei. Alcuni, di competenza comunale, hanno orari ridotti all’osso. Il Museo Bardini, in Oltrarno, è aperto solo tre giorni la settimana (sabato, domenica e lunedì), mentre la Fondazione

Buona notizia: il museo di Storia della scienza riaprirà i battenti a maggio

Salvatore Romano, situata nell’antico cenacolo a fianco alla Chiesa di Santo Spirito, è aperta esclusivamente il sabato, per di più solo la mattina nei mesi invernali. Alcuni musei presentano analoghe limitazioni. E’ il caso del Museo delle Sculture, al primo piano del Museo di Orsanmichele, aperto solo il lunedì, o di alcuni cenacoli, come quello di Ognissanti e di Fuligno, in via Faenza, aperti tre mattine a settimana. Mentre i musei di Santa Maria Novella e di Palazzo Vecchio, tra i

La galleria Carnielo

maggiori della città, sono chiusi nei giorni festivi, in barba ai turisti della domenica. Per visitare altri musei occorre invece ricordarsi la prenotazione: è obbligatoria per il Museo di Casa Martelli e per Villa Corsini a Castello, uno degli esempi

più rappresentativi dell’architettura fiorentina del tardo barocco, recentemente presentata al pubblico dopo i lavori di restauro. Prima di partire per Firenze, cari turisti, armatevi di carta e penna: occorre pianificare attentamente l’agenda.

Focus. Antonella Nesi, curatrice del Bardini, traccia un bilancio dei primi mesi di visite

Il museo è dentro la casa dell’antiquario “M

Una sala del Museo Bardini

i piace perché è un museo strano, non è un museo normale”. E’ uno dei commenti che compaiono sul libro dei desiderata di un “originale e inaspettato” museo fiorentino, quello intitolato a Stefano Bardini, in via dei Renai, nei pressi di Ponte alle Grazie. Un museo dalla forte vocazione internazionale, riaperto al pubblico lo scorso aprile dopo quasi dieci anni. Un accurato restauro lo ha riconsegnato alla città così come l’aveva concepito il suo fondatore, l’antiquario Stefano Bardini, dopo lo stravolgimento successivo alla sua morte, avvenuta nel 1922. E’ l’impatto sceno-

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comunicazione esterna del museo e l’apertura limitata di soli tre giorni settimanali. “Abbiamo un pubblico molto motivato ed eterogeneo dal punto di vista delle provenienze - racconta Antonella Nesi - Tra queste spiccano gli anglosassoni, con i quali lo stesso Bardini aveva instaurato un rapporto privilegiato”. In cantiere, oltre al crocefisso giottesco che già si può ammirare adagiato sotto il bisturi dei restauratori, vi è l’apertura di tre sale del pianterreno pronte ad ospitare piccole mostre. Presto sarà visitabile la Collezione Corsi, costituita da dipinti ine/A.C. diti realizzati tra il ‘300 e il ‘700.

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grafico a impressionare il visitatore, ancor più delle singole opere. Salendo la scalinata immersa tra i tappeti antichi si approda alla saletta che ospita “l’Atlante” del Guercino. Poco distante, sculture e dipinti emergono dall’aristocratico blu delle pareti e in un angolo spunta l’originale “Porcellino” di Pietro Tacca. “Il bilancio dei primi dieci mesi d’apertura - spiega Antonella Nesi, curatrice del museo - è positivo. Tra aprile e maggio ad esempio sono state registrate oltre 8 mila presenze”. Una buona affluenza considerando l’odierna crisi del turismo, i problemi di trasporto in Oltrarno, la scarsa

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L’interVista. Dal caso Mutu al suo contratto, passando per gli ultimi rinforzi: parla Pantaleo Corvino

“Stiamo piantando gli alberelli per il futuro” la sua “filosofia” è ormai chiara: pensare all’oggi guardando al domani. E proprio in quest’ottica va letta la scelta di puntare su promesse come ljajic, Keirrison e Seferovic, su cui molti club europei avevano messo gli occhi. “vogliamo cambiare la cultura italiana secondo cui i 21enni sono troppo giovani per giocare in prima squadra” Cristina Guerri

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on è il Mago Silvan, è semplicemente Pantaleo Corvino. Il diesse viola, anche in quest’ultima sessione di mercato, ha sorpreso tutti consegnando a Prandelli giocatori di primissima fascia, giovani promesse su cui avevano messo gli occhi diversi club europei. Il lavoro, anche questa volta, non è stato facile per lui, sopratutto dopo l’esplosione della “bomba” del caso Mutu, trovato positivo alla subutramina. Giusto, alla fine dei giochi, fare quindi un punto con il diretto interessato. Direttore, da cosa deriva il cambio generazionale voluto in questa sessione di mercato? Con i cinque nuovi arrivi, ovvero Felipe, Bolatti, Ljajic, Keirrison e Seferovic, abbiamo deciso di pensare al presente, ma anche al futuro. Vogliamo cambiare la cultura italiana secondo cui i ventunenni sono troppo giovani per giocare in prima squadra. Keirrison, ad esempio, lo conosco da anni, spero che possa ripetere da noi quello che ha fatto in Brasile. E’ un calciatore con potenzialità importantissime, rientra in una politica di ricambio generazionale della Fiorentina, un nuovo ciclo. Che mercato è stato quello della Fiorentina? Credetemi, il mercato per me è stato in salita, ho dovuto cercare di arrivare a quelle che sono state le acquisizioni in entrata sostenendole con le cessioni. Se ho sbagliato qualcosa, spero di averlo fatto il meno possibile, ma ho cercato di fare il meglio per la Fiorentina. Uno degli ultimi arrivati, Seferovic, era nel mirino dei grandi club europei... E’ stato giudicato il miglior giocatore nel Mondiale Under 17 vinto con la Svizzera. Stiamo piantando gli alberelli per il futuro. Qualcuno, forse, si perderà per strada, ma noi vogliamo questo per il futuro della Fiorentina. Seferovic, come Babacar, farà parte con Di Tacchio, Agyei e Carraro, della rosa della prima squadra. Sono 22 giocatori più i giovani. Cosa ne pensa del caso-Mutu? Siamo tutti turbati: io, la società, la squadra, Prandelli e la sua famiglia. E’ stato un errore stupido. Mutu ha fatto una banalità. E’ un bambino di 31 anni. Non me ne voglia Adrian, ma è così. Un professionista di quell’età non può commettere certi errori, nemmeno in buona fede. Il giorno prima della chiusura del mercato stava per mettere a segno un colpo da 10 e lode... Su Cassano mi sono già espresso, a 12 anni l’ho portato a

Casarano, ma non mi sono mai vantato di questo. So quello che pensa di me e viceversa. Prandelli lo conosceva con i suoi pregi e difetti. Ci poteva essere bisogno di calciatori importanti, ma noi in questo ruolo abbiamo un giocatore d’eccellenza come Jovetic. Cassano è stato un momento, un’idea per risolvere dei problemi, ma forse proprio perché era intel-

Pantaleo Corvino

ligente non si è fatta. A quando il rinnovo suo e di Prandelli? Io e Cesare siamo legati alla Fiorentina non solo contrattualmente. Continueremo a lavorare per cercare di riuscire ad arrivare davanti alle grandi squadre: se ci riusciremo, vorrà dire che avremo fatto un bel lavoro.


sport

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Mercato. Cinque acquisti e due (dolorosi) addii: il bilancio della sessione invernale

Il progetto Fiorentina? Riparte dai giovani Cristina Guerri

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iorentina regina del mercato. È questo il giudizio unanime di molti esperti del settore. Anche nella sessione invernale, Pantaleo Corvino si è rimboccato le maniche

cercando - anche nei momenti di grande difficoltà (vedi il caso Mutu) - di tirare fuori il coniglio dal cilindro. E il colpo, in questo senso, il diesse viola l’avrebbe pure messo a segno con Cassano, prima che il barese si rimangiasse l’accordo con un comunicato. Nessun problema, l’alternativa a

Guardando le carte d’identità dei nuovi arrivi, sembra che la società abbia voluto chiudere un ciclo per aprirne uno nuovo

Keirrison de Souza Carneiro

Fantantonio Corvino l’aveva già in tasca: Kerirrison, uno dei miglior attaccanti prodotti dal Brasile negli ultimi anni, tanto che il Barcellona l’aveva strappato alla concorrenza per ben 18 milioni di euro. Keirrison, classe 1988, fa parte, insieme a Felipe, Bolatti, Ljajic e Seferovic, del progetto Fiorentina. Quello dei giovani. Guardando le carte d’identità dei nuovi acquisti, infatti, si ha la netta impressione che la società abbia voluto chiudere un ciclo per aprirne uno nuovo. Felipe, il primo acquisto di gennaio, nonostante i suoi 25 anni, può contare su otto anni di esperienza in Serie A con la maglia dell’Udinese. La caccia al centrocampista si è conclusa con l’arrivo di Bolatti. “El Gringo” - così il giocatore viene chiamato per la sua chioma bionda - compie 25 anni il 17 febbraio, e vanta nel suo curriculum il gol qualificazione della nazionale argentina ai prossimi Mondiali in Sudafrica. Ljajic (classe ‘91), può essere definito la vera ciliegina sulla torta. Proveniente dal Partizan, la stessa squadra di Jovetic, Ljajic è soprannominato il “Kakà serbo”, e a detta degli intenditori il ragazzo può crescere ad altissimi livelli. Ma, come ha spiegato Corvino, gli acquisti in casa viola determinano sempre delle cessioni. Con l’arrivo di Felipe, la rosa contava ben cinque difensori centrali. Troppi, tanto

che a fare le valigie è stato Dario Dainelli, capitano della squadra dal 2004. L’ultimo addio, forse il più doloroso, è quello di Martin Jorgensen. Amatissimo dalla curva Fiesole, il danese ha lasciato Firenze dopo sei anni di batta-

glie per tornare nel suo Paese, all’Aarhus, club dove è cresciuto calcisticamente e dove spera, con le sue prestazioni, di ritrovare la maglia della Nazionale danese per affrontare quello che sarebbe il suo terzo Mondiale.

TENDENZE Tanti i “gruppi” dedicati a squadra e giocatori

E i tifosi scelgono i social network

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asta andare su Facebook, il social network più popolare del globo, per essere sempre aggiornati su qualunque cosa: dalla politica al cinema e fino allo sport. Stessa cosa vale per la Fiorentina. Ricordate, ad esempio, la splendida vittoria di Liverpool? Allora iscrivetevi al gruppo “Io godo, tu godi, egli gode. Che tempo è? Il secondo tempo di LiverpoolFiorentina”. Tanti, poi, i gruppi dedicati a Gilardino. Da “Gilardino mano de dios”, con chiaro riferimento a quel gol “manesco” di Palermo-Fiorentina, a “quelli che amano sentire suonare il violino di Gilardino”. Il più “cliccato” rimane Adrian Mutu: tante le pagine dedicate al Fenomeno, da quelle che preferiscono soffermarsi sul suo aspetto fisico - abbastanza gradito dalle utenti femminili - a quelle sulle sue gesta dentro e fuori dal campo. Anche Jovetic è

entrato subito nel cuore dei tifosi viola, per i suoi riccioli mori e i suoi colpi da campione. Volete sapere, invece quale sarà il tridente del terzo scudetto? Babacar, Jovetic e Ljajic! Così il recita il gruppo nato subito dopo l’arrivo del giovane talento serbo, soprannominato il nuovo Kakà. Un terzetto che, se manterrà i buoni propositi, farà sognare per tanti anni il popolo viola. E cosa ne pensate della Cittadella viola? Andate sulla bacheca del gruppo “Vogliamo la Cittadella viola” e ne saprete senz’altro di più. Per il tifoso viola non c’è mai pace: ecco perché “Gli è sempre un patire” è così tanto apprezzato. E che dire della polemica nata dopo che la Rai non ha trasmesso neanche un match di Champions League della Fiorentina? Decine sono i gruppi che propongono “rivincite” nei confronti /C.G. della televisione statale.

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sport nel comune

Febbraio 2010

PALLAVOLO. A tu per tu con la palleggiatrice 37enne, un esempio per le compagne più giovani

Veronica Catalano, una vita per il volley Carlo Marrone

Nonostante gli anni che passano, in campo sembra sempre una ragazzina: “Ma

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il merito è delle codine...”, scherza. “Lo sport è passione, sudore e divertimento.

eronica Catalano è capitano, palleggiatrice e spirito di una squadra che non molla nonostante un inizio di stagione non esaltante. Sicuramente Veronica non è un tipo “comune”: riservata ma pungente, timida ma decisa, sorridente ma concentratissima in partita. Ha 37 anni all’anagrafe, ma è una ragazzina in campo. Da lei anche le più giovani possono apprendere la forza di dare sempre il 110% delle proprie possibilità e l’amore per il volley. Veronica Catalano, che cos’è lo sport? Devo rispondere seriamente? (scherza, ndr) Non sono abituata alle interviste... Deve. Ho capito... Lo sport è semplicemente una linfa vitale, è passione, sudore, gioia, divertimento. Una passione condivisa con le persone che giocano con me, che fanno sacrifici, che portano avanti un obiettivo comune. A Fiesole, sono tutte persone amiche, ogni sacrificio è solo una gioia. Quanto conta il lato agonistico? E’ importante, siamo atlete. Vincere piace a tutti, anche se vittorie e sconfitte fanno sempre parte dello sport. L’agonismo è fondamentale, senza quello non si avrebbe la voglia giusta per andare in palestra quando fuori è freddo: l’adrenalina del sabato dà la spinta per continuare. In questo momento guardate la classifica?

A Fiesole sono tutte persone amiche, ogni sacrificio è solo una gioia” Purtroppo sì. Al momento è quel che è, ma stiamo lavorando per risalire in una posizione consona ai nostri veri valori: ed è ora che la passione si trasformi in risultati. La stessa passione che in campo la fa sembrare una ragazzina? Quello che mi fa sembrare una ragazzina forse sono le codine, acconciatura ide-

ale per giocare, altrimenti con i capelli sciolti sugli occhi non alzerei una palla... Negli anni, in cosa è cambiata la pallavolo? I palloni prima erano bianchi, poi bianchi, rossi e verdi e poi gialli, bianchi e blu... e ogni volta ho continuato a giocare per provare il pallone nuovo! Seriamente: è cambiata nel punteggio e

Le ragazze della squadra di pallavolo

soprattutto tecnicamente. Ovvero? Quando ero giovane la tecnica era molto importante, adesso serve meno. Il primo tocco ora è praticamente consentito farlo in ogni modo, invece prima i falli venivo fischiati anche in ricezione o primo tocco di difesa. Come si è avvicinata a questo sport? I ricordi sono lontani, ma sicuramente dopo anni di nuoto avevo voglia di fare uno sport di squadra, e la pallavolo mi sembrava lo sport più emozionante. La scelta del ruolo? Mi piaceva schiacciare, ma non sono così alta e mi hanno imposto il ruolo di palleggiatore. Insomma, una scelta ragionata: dall’allenatore. In quale squadra ha iniziato a giocare? L’Euro Due, quando la tv era in bianco e nero… Hobby? Stare con gli amici e leggere un buon libro. E’ scaramantica? Ogni sportivo lo è, il venerdì dopo l’allenamento con la squadra andiamo a cena e per scaramanzia ci mangiamo una, anzi tante porzioni di patate fritte: hanno portato fortuna per anni e sicuramente lo faranno ancora!

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L'ISTITUTO DEL SACRO CUORE, nella sua secolare attività, nella formazione integrale degli allievi dai tre anni fino al coronamento degli studi superiori (liceo a indirizzo classico, scientifico e linguistico) persegue i seguenti obiettivi: • Educare tutta la persona mediante una solida formazione intellettuale, un'attenta coscienza critica e l'abitudine al ragionamento Sensibilizzazione ai valori umani e spirituali. • Risvegliare la capacità di selezionare, ordinare e personalizzare gli stimoli esterni per un giusto orientamento della vita, secondo la propria specifica vocazione. • Educare alla libertà, alla coerenza, alla responsabilità. • Aiutare ciascuno a sviluppare la propria originalità • Studio accurato delle lingue straniere a tutti i livelli. Per gli studi superiori conoscenza ed usi dei linguaggi specifici e dell'informatica. Particolare attenzione alle discipline umanistiche, scientifiche ed economico-giuridiche, • L'ambiente che si apre a tutti gli allievi è sereno e, per la sua stessa posizione naturale, assai privilegiato.

CONVITTO

L'Istituto del Sacro Cuore offre un ambiente sereno e familiare che favorisce la formazione spirituale, intellettuale, e personale di ciascuna ragazza. Ogni singola alunna è presa nella sua interezza, con i suoi talenti e le sue difficoltà, ed è guidata alla piena maturazione e crescita necessarie per la costruzione della persona, nel rispetto delle diverse personalità. Ciascuna è aiutata e sollecitata nel suo impegno scolastico perché possa mettere a frutto tutte le potenzialità. Le religiose che sono accanto alle ragazze nei vari momenti della giornata favoriscono il clima di famiglia così necessario per creare e ricreare equilibri in una fascia di età particolarmente difficile. Il convitto è aperto alle alunne della Scuola Primaria, della Scuola Media e del Liceo.

Il Convitto che si apre alle allieve dalla scuola primaria al liceo, in un ambiente sereno e familiare favorisce la formazione personale in un clima di fraternità e di impegno. SERVIZI Gli allievi usufruiscono delle attrezzature di cui la scuola dispone: laboratorio di informatica laboratorio di scienze e di fisica laboratorio linguistico biblioteche teatro palestra strumenti audiovisivi campi da gioco aperti anche in ore extrascolastiche servizio di trasporto e di mensa

Ma soprattutto gli allievi, dai più piccoli della Scuola dell'Infanzia ai più grandi del Liceo usufruiscono della splendida posizione dell’Istituto; le loro ricreazioni si svolgono abitualmente nell’ampio parco che si offre ai giochi delle differenti età, senza alcuna preclusione.

PENSIONATO UNIVERSITARIO L' istituto del Sacro Cuore è lieto di offrire a un piccolo gruppo di universitarie un Pensionato dove si respiri un'atmosfera di famiglia. È appunto in questo clima che esse potranno studiare serenamente e raggiungere i traguardi della maturità umana e cristiana.



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sport

Febbraio 2010

iL progetto. La società ha cambiato nome: da Pool Firenze Basket A.S.D. a A.S.D. Nuova Pallacanestro Firenze

La nuova vita del basket fiorentino Lorenzo Mossani

a traguardi importanti, ma ricordo quando il Palazzetto dello Sport era pieno grazie alla Neutro Roberts e alle magie di J.J Anderson. Volete tornare a quei livelli? Sì, ma non c’è fretta, prima creiamo le basi, poi aspettiamo la fine della crisi per avere uno sponsor capace di investimenti importanti. Quali sono gli obiettivi stagionali? Non dobbiamo retrocedere assolutamente, vogliamo rientrare nei play-off. Un fiore all’occhiello? Il settore giovanile. I più grandi sono il frutto di una sinergia con le altre società, una sorta di rappresentativa fiorentina, con loro siamo competitivi a livello nazionale. Poi c’è il Pino Dragons per i più piccoli, da sempre protagonista del basket nella nostra città. L’unica nota stonata sono stati i cori razzisti nei confronti del vostro giocatore di colore Andrew Rath nella partita contro Empoli? Sì, un episodio spiacevole, anche se ritengo che la società dell’Use Empoli non c’entri nulla con quell’episodio, così come il pubblico empolese che è sempre stato corretto. Rimane comunque un gesto assolutamente da condannare: anche perché esiste uno sport così multietnico come il basket? Credo di no.

C

osa è nato a Firenze? Un progetto. Cosa sta rinascendo nel capoluogo toscano? Il basket. Dopo aver sfiorato con L’Everlast di Bastagli la serie A qualche stagione fa, esattamente a mezzogiorno di un giorno di fine luglio 2008, il basket sembrava scomparso dalla nostra città. Niente di più falso grazie al coraggio di Luca Borsetti, dello sponsor Mabo, sempre vicino alla pallacanestro toscana, e grazie anche alla passione di tanti fiorentini. Insomma, nella passata stagione, con un budget limitato e con un solo mese di tempo per costruire un roaster competitivo, è stato vicino il miracolo della salvezza in Serie A Dilettanti, salvando comunque il titolo sportivo. Dalla stagione 2009-10, la società ha cambiato la denominazione sociale, da “Pool Firenze Basket A.S.D.” a “A.S.D. Nuova Pallacanestro Firenze”, recuperando, così, un nome caro a tutti gli appassionati del basket fiorentino. Il “Progetto Basket” della città di Firenze si è ormai concretizzato, e costituirà il nuovo punto di riferimento per il rilancio della pallacanestro nell’area fiorentina con il concorso di quasi tutte le società gigliate. A raccontare la nuova avventura è lo stesso presidente Luca Borsetti: “E’ veramente uno splendido inizio tra le società di Firenze. Non so spiegarmi nemmeno io cosa sia successo, so solo che ora collaboriamo da amici, non da ‘conoscenti’. Abbiamo abbattuto il muro dei nostri piccoli ‘giardinetti’. Non è un piccolo passo, ma è semplicemente il futuro”. Pensa che a Firenze sia possibile, per sport che non siano il calcio, sbocciare nuovamente? Certo. I fiorentini vogliono primeggiare con una società consolidata negli anni e capace di ambire

rugBY. Continua la stagione del Giunti Firenze. Con una novità fuori dal campo

Tanta voglia di vincere (e anche un calendario) U

n posto in classifica da difendere con la grinta e il paradenti e, semmai, da migliorare: questo si augura la squadra del Giunti Firenze Rugby dal finale di stagione 2009/2010. Un fine e inizio anno caratterizzato dai rinvii delle partite a causa del maltempo ha permesso delle vacanze un po’ più lunghe ai giocatori: il capitano Marcelo Segundo è per esempio tornato nella sua Argentina, ma non per questo la concentrazione è diminuita, tutt’altro. La voglia di vincere è rimasta la solita dello scorso 13 dicembre, quando il Livorno uscì dal Padovani con cinque mete al passivo (record stagionale eguagliato). Il campionato continua

ad avere un andamento alquanto insolito, la prima in classifica dista “soltanto” sei punti e in più il Firenze ha una partita da recuperare, e due degli scontri diretti saranno giocati tra le mura dello stadio amico. La squadra, rispetto all’inizio del campionato, è cresciuta notevolmente, e molti dei giovani del vivaio stanno cominciando a far vedere di che pasta sono fatti. L’entusiasmo della città verso i giocatori del Giunti cresce di mese in mese, e sicuramente il calendario che ritrae i giovani dell’Under20 in abbigliamento da gioco non potrà che rendere ancora più popolari questi ragazzi dall’animo /L.M. nobile e sensibile.

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sport

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personaggi. L’atleta italo-inglese che si è reinventata ballerina e attrice

Fiona ha fatto 40 (senza sentirli) Simone Spadaro

Fiona May

raggiunse la fase finale: “Forse, l’unico vero rimpianto è l’aver perso l’oro olimpico ad Atlanta 1996. Ho sempre dato tutto quando avevo di fronte una competizione di grande importanza e, in quell’occasione, avevo veramente dato il massimo, ma la gara fu vinta dalla nigeriana Chioma Ajunwa, atleta che era stata coinvolta anche in un caso di doping. Ci rimasi male. Ero molto triste, ma poi anche mia madre e tutti coloro che mi vogliono bene mi hanno aiutato e mi hanno dato tanta forza per continuare. Del resto – prosegue Fiona May – la nigeriana è stata una meteora. Nessuno se la

ricorda più. Io ho continuato a lavorare con tranquillità e determinazione. L’anno dopo ho vinto i mondiali indoor a Parigi, poi gli europei indoor a Valencia, l’argento ai mondiali di Siviglia e l’argento ai Giochi di Sidney”. Molto determinata sulle piste, Fiona May ha fatto da caposcuola per tutta una generazione di atlete che hanno dato grandi soddisfazioni allo sport azzurro. “Forse è vero che noi donne abbiamo una marcia in più. Forse siamo più umili – conclude l’ex lunghista – ma anche più ‘cattive’ nel momento in cui ci troviamo di fronte ad una competizione”.

L’appuntaMento. Arriva il campionato nazionale di A1 e A2

L

Omaggio a Gino Bartali con il Giro della Toscana straordinaria rassegna di danza è in calendario tra marzo e aprile. Molto attesa la prevista esibizione (a maggio), al Mandela Forum, degli spettacolari Harlem Globetrotters: basket spettacolo che in città manca da anni. Sempre a maggio, sabato 15, Firenze sarà ancora una volta invasa dalle splendide vetture d’epoca che partecipano alla Mille Miglia. Il 29 maggio

Il fresbee

partirà, ancora da Firenze, la 100 km del Passatore. A settembre saranno in programma i Mondiali di pallavolo, con Firenze che sarà sede di sei incontri, tutti di alto livello: quarti e semifinali. Il prossimo Giro della Toscana di ciclismo, invece, cambia data e percorso per omaggiare Gino Bartali. La gara per professionisti, gara premondiale, si svolgerà il 19 settembre con partenza da Prato, passaggio da Firenze e in particolare da Ponte a Ema, in occasione del decennale della morte di “Ginettaccio”, per concludersi poi ad Arezzo. Il 28 novembre la Maratona e poi, sotto Natale, il classico appuntamento di golf col Ponte Vecchio Challenge Approach. Senza parlare dei vari campionati di pallanuoto, rugby, basket, football americano e volley: insomma, ce n’è per tutti i gusti per poter assaporare sport di livello ed eventi curiosi non sempre /Sim.Spa. facili da vedere.

...quelli di... scommettiamo che..!!!

La grande ginnastica al Mandela a grande ginnastica quest’anno parte da Firenze, e più precisamente dal Mandela Forum, la struttura che il 20 febbraio ospita la prima prova del Campionato Nazionale di serie A1 e A2 di ginnastica artistica maschile e femminile. L’onore di organizzare la competizione d’apertura del 2010 spetta alla società Centro Ginnastica Firenze A.S.D. di Sorgane, che da oltre 35 anni opera nel campo della ginnastica artistica maschile, femminile e ritmica. Avvio dell’evento già da venerdì 19 febbraio, con le prove libere previste per il primo pomeriggio: poi, dalle 12.30 di sabato 20, via alle prove guidate della serie A2 – con uomini e donne che lavoreranno in contemporanea – ed inizio gara alle 14.30. Dalle 17.30, prove anche per la serie A1 – sempre con ginnasti e ginnaste in contemporanea – e gran finale con la massima competizione federale a squadre, che comincerà alle 19.30. Numerosi i “big” che calcheranno la pedana di Firenze, che ritrova una competizione di serie A dopo cinque anni: solo per fare un paio di nomi, tra le ragazze grande attesa per la campionessa del mondo 2006 e d’Europa 2007 nel concorso generale Vanessa Ferrari, in forza alla Brixia Brescia, società che vanta ben 10 titoli italiani; tra gli uo-

Un anno di eventi in città: anche i Mondiali di volley U

n anno di grandi eventi per Firenze che, proprio nel 2010, cerca di darsi una “scrollata” per donare visibilità a tante altre discipline, oltre il calcio e oltre la Fiorentina, che domina - non essendoci una seconda squadra in grado di scaldare i cuori dei fiorentini - la scena sportiva della città. Ma lo sport è di tutti i cittadini ed ecco che, allora, in questo anno potremo vedere i mondiali Under 23 di Frisbee tra l’ippodromo del Visarno lo stadio Ridolfi dal 18 al 25 luglio: sfide spettacolari tra fenomeni del disco che vola. Molti potranno obiettare che non si tratta di un vero e proprio sport, ma questo è, sicuramente, l’evento più curioso del 2010. In febbraio fanno tappa a Firenze, al Mandela Forum, i campionati italiani di ginnastica artistica, mentre una

P

oco prima di Natale Fiona May ha festeggiato 40 anni. Un’età importante, soprattutto per una donna che ha già vissuto due vite: prima atleta di divina bravura, capace di vincere, nel salto in lungo, due ori mondiali (Goteborg 1995 ed Edmonton 2001) e due argenti olimpici (Atlanta 1996 e Sidney 2000), poi ballerina a “Ballando con le stelle”, testimonial pubblicitaria e ora attrice di successo. “Mi piace rischiare, vivo la vita al 100% e fino a ora mi è andato tutto bene. Non mi sento 40 anni – confessa Fiona – sono convinta di averne almeno dieci in meno. Ho due figlie meravigliose (Larissa, nata nel 2002, e Anastasia, di soli 8 mesi, ndr) e se Dio mi ha dato questo corpo non posso che ringraziarlo. Sono riuscita a fare l’atleta ad alti livelli con grandi sacrifici e poi ho avuto l’occasione di fare altro nel mondo dello spettacolo. Sono contenta di ciò che ho fatto e spero di continuare, con grande impegno, anche in questa nuova avventura”. Moglie del fiorentino Gianni Iapichino, astista e lunghista, Fiona vive in campagna nel comune di Calenzano, si era laureata in Economia all’Università di Leeds e, oltre al salto in lungo - sua specialità preferita - in passato la May ha ottenuto buoni risultati anche nel triplo (detiene il primato italiano). Ma il suo più grande dispiacere non risale ad Atene 2004 quando, alla terza Olimpiade, non

iL prograMMa. Dal frisbee agli Harlem Globtrotters

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mini, per il campione olimpico alla sbarra di Atene 2004 Igor Cassina, della società lombarda Ginnastica Meda. Saranno inoltre presenti in serie A1 le società Artistica’81 Trieste, che ha già espresso le ginnaste olimpiche di Pechino Francesca Benolli e Federica Macrì, la Gal Lissone (Milano) e la neopromossa società pugliese La Rosa Brindisi. Anche due toscane in gara: la Società Ginnastica Livornese – in serie A1 maschile – e la A.D. Polisportiva Casellina (Scandicci), in A2 femminile. Appuntamento dunque al 20 febbraio per una giornata di spettacolari evoluzioni, in compagnia delle stelle della gin/L.M. nastica italiana.

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Concerti all in 18 febbraio 2010

casa della creatività Provenienti dai luoghi più diversi della terra (Rifredi, Scandicci e Tokyo) ma ritrovatisi a Novoli, questo quartetto di belle speranze punta tutto su di sè decidendo di giocare a carte scoperte. Questa la formazione: Zana (mc), Narchetti (mc/beatmaker) e Frammento (mc/beatmaker) a cui si aggiunge, per le prove dal vivo, il giovane dj Fumo, tecnico del suono dalle dita svelte. Provenienti da diverse esperienze singole molto eterogenee fra loro (probabilmente il punto di forza del gruppo, a parere di chi scrive) decidono di unire le forze il 28 novembre 2007, trovandosi accumunati da un simile pensiero. roberto Vecchioni 20 Febbraio 2010

saschall

Il 20 Febbraio 2010 prende il via dal Saschall di Firenze il viaggio musicale di Roberto Vecchioni che proporrà dal vivo i brani tratti dal suo nuovo lavoro discografico, In-Cantus. Nell’arco di un mese il tour toccherà dieci fra le principali città italiane, fra le quali Roma, il 22 Febbraio al Teatro Sistina, Palermo, il 1° Marzo al Teatro Golden, Milano, il 13 Marzo al Conservatorio, Torino, il 20 Marzo al Teatro Colosseo. L’album In-Cantus, uscito il 30 ottobre scorso su etichetta Universal, ha origine da un breve e coraggioso tour natalizio, di sole 4 repliche, effettuato nell’inverno 2008 in luoghi sacri, come Chiese e Cattedrali. Il successo dell’iniziativa ha poi suggerito l’opportunità di proseguire con altri concerti per registrare un cd e proporre ad un pubblico ancora più vasto un progetto di innegabile spessore artistico fra poesia e musica. Biglietti da 35 a 25 euro. primiera 25 febbraio

casa della creatività Linkz e Tiezzo (mcs) assieme a Charlie Dakilo (mc/producer) e al satellite affiliato Ninja (mc/writer), da sempre orbitante nello stesso campo gravitazionale. Qualcuno ha iniziato scrivendo rime al liceo, qualcuno col writing, qualcuno col progetto White Socks (“ci chiamavano cosi’ per via del calzino sul microfono, lo usavamo come filtro”). “E’ stato un effetto domino di situazioni e di universi a farci incontrare” sostiene il quartetto del Campo di Marte. Nel mezzo, tra gli esordi e la pubblicazione del primo lavoro “Unshittable”, c’è l’hip hop ma anche la dnb, la formazione della prima Numa Crew, la partecipazione al contest capitolino Da Bomb nel 2008 e un numero imprecisato di serate in giro. Morgan 26 Febbraio 2010

saschall

Morgan è certamente uno dei cantautori, interpreti e musicisti di maggior talento sulla scena nazionale. Le sue indubbie doti artistiche e creative si uniscono a una straordinaria versatilità, a uno spirito di indipendenza e a una cultura (non solo) musicale decisamente fuori dal comune. Morgan attribuisce un profondo valore culturale alla musica. Anche in questo

concerto fiorentino per piano solo, l’artista monzese mette in atto, e a disposizione del suo pubblico, un attento lavoro di ricerca e approfondimento della canzone italiana del periodo fine anni 50 e inizio anni 60. Morgan si appropria, rielaborandoli, di brani di grande spessore che varcano i confini del nostro paese e che acquistano sapori internazionali. Da Endrigo a Modugno, da Paoli a Bindi, da Ciampi a Tenco, da De Andrè a… Marco Castoldi, al Teatro Saschall di Firenze il 26 febbraio, ore 21.00 un omaggio ai grandi cantautori italiani. Biglietti da 26 a 17, 50 euro.

“migliore nuovo attore”. Nel ruolo che fu di Titina, un attore duttile e meraviglioso come Gennaro Cannavacciuolo, già protagonista con Geppy Gleijeses in Le Cinque rose di Jennifer di Annibale Ruccello e in Ragazze sole con qualche esperienza di Enzo Moscato. Insieme a loro un grande cast di quindici elementi. Lo spettacolo ha debuttato al Festival di Napoli nel giugno 2008 e alla sua seconda stagione di repliche continua a collezionare successi sulle piazze italiane. Ditegli sempre di si è uno dei più importanti titoli della drammaturgia edoardiana.

Teatro

Vacanze forzate sala Le Fiabe

L’ebreo dal 16 al 21 febbraio

teatro della pergola Apologia della meschinità umana, L’ebreo è la storia di una coppia travolta da un evento tanto temuto quanto atteso. Quando negli anni ‘40, in seguito alle leggi sulla discriminazione razziale, molti ebrei in fuga dalle città o dall’Italia abbandonavano le loro case e i loro beni, per metterle al riparo dai possibili espropri intestavano le proprietà a dei prestanome di razza ariana, con l’accordo di rientrarne in possesso. Questo è quanto accade ai coniugi Consalvi, diventati i proprietari di un bell’appartamento nel centro di Roma, ma il ritorno del proprietario ebreo dopo 13 sconvolge la loro vita agiata. promemoria Quindici anni di storia d’italia ai confini della realtà 17 febbraio

teatro puccini

“La prima Repubblica muore affogata nelle tangenti, la seconda esce dal sangue delle stragi, ma nessuno ricorda più niente. La storia è maestra ma nessuno impara mai niente. Avanti il prossimo: se non vi sono bastati Andreotti, Craxi e Berlusconi, ora magari arrivano Lele Mora e Flavio Briatore”. Marco Travaglio up dal 19 al 21 Febbraio

teatro puccini

Up è un opera che trae ispirazione dalla montagna e dai suoi paesaggi boschivi. È un occasione di riflessione sul rapporto tra uomo e natura, vista sia nella dimensione umana di sfida, sia in quella ancestrale dell incanto di creature e paesaggi. Il tutto reinterpretando la montagna con i suoi pericoli e i suoi più impenetrabili misteri, con la natura così compiuta nella sua meravigliosa perfezione e con quella vaga percezione di eternità che si eleva al di sopra dell’umano sentire. La montagna è un entità fisica, imponente e massiccia. Per non perdersi nella sua immensità, non resta che scomporla e strutturare lo spettacolo in quadri. Ogni quadro frammenta, dettaglia e interpreta un aspetto della montagna per poi ricomporla in un tutto. Essenziale e dinamico. ditegli sempre di sì dal 23 al 28 febbraio

teatro della pergola Geppy Gleijeses, allievo prediletto di Eduardo, interpreta e dirige Ditegli sempre di sì, accanto a lui il figlio Lorenzo (Luigi Strada) vincitore del premio UBU nel 2006 quale

6-7-13-14 Marzo 2010 In arrivo la commedia brillante in tre atti scritta da Antonella Zucchini, con la regia di Loris Costantini.

Mostre gerhard richter e la dissolvenza dell’immagine nell’arte dal 20 febbraio al 24 aprile 2010

cccs strozzina – palazzo strozzi Organizzata in collaborazione con la Kunsthalle di Amburgo, l’esposizione mette a confronto il lavoro di Gerhard Richter, uno dei più importanti artisti della seconda metà del Novecento, con quello di sette artisti contemporanei, legati da una profonda sfiducia nei confronti dell’immagine come veicolo di verità. Il tema dell’esposizione è la dissoluzione dell’immagine, e si pone come ideale continuazione di Realtà Manipolate, che ha esplorato la relazione esistente tra la realtà e la sua rappresentazione mediante la fotografia e il video. Gerhard Richter, uno dei pionieri nel portare all’estremo la dissoluzione sia della figura che della tecnica pittorica stessa, dipinge sopra fotografie originali o usa una particolare tecnica di pittura sfocata. de chirico, Max ernst, Magritte, Balthus. uno sguardo nell’invisibile dal 26 febbraio al 18 luglio 2010

palazzo strozzi

Il centro gravitazionale dell’esposizione è costituito da un nucleo di capolavori del periodo metafisico di Giorgio de Chirico (1909-1919). Traduzione pittorica della sensibilità e della particolare concezione della vita maturata dall’artista attraverso la lettura di Nietzsche, la poetica metafisica viene riconosciuta come l’espressione dello stato d’animo di un intero secolo. Alienazione e solitudine. Senso di abbandono, isolamento, inquietudine e disperazione: De Chirico approda alla raffigurazione avant lettre del “grande silenzio” generato dal primo conflitto bellico. innocente e calunniato Fino al 28 febbraio

gabinetto disegni e stampe degli uffizi Nel quarto centenario della morte la mostra Innocente e calunniato. Federico Zuccari (1539/40 – 1609) e le vendette d’artista presenta al pubblico i temi di polemica e di vendetta che alcuni artisti, e in particolare Federico Zuccari, usarono per dichiararsi

innocenti a fronte di calunnie e ingiustizie vere o presunte. Le porcellane di Betty Woodmann Fino al 10 aprile

Museo delle porcellane palazzo pitti

Tra le prestigiose porcellane conservate alla Palazzina del Cavaliere trovano una appropriata collocazione le creazioni colte e fantasiose di Betty Woodman, in vetrine appositamente integrate con l’allestimento del Museo. Le insolite porcellane di Sèvres realizzate dall’artista, sconvolgono l’idea tradizionale di “corredo da tavola apprezzato” con le loro forme imprevedibili e l’intensità e brillantezza dei colori, senza tralasciare il bon ton ormai consolidato dei prestigiosi serviti amati dai regnanti. L’arma per l’arte Fino al 6 aprile

galleria palatina sala Bianca La mostra, ospitata nella Sala Bianca di Palazzo Pitti, è dedicata in particolare all’arte sacra e quindi a dipinti e oggetti trafugati in chiese, complessi conventuali, talvolta anche in Musei, ma in tutti i casi di soggetto sacro o di uso liturgico. Si tende quindi a mettere in evidenza come i luoghi di culto siano stati e siano per tante ragioni esposti al rischio di furti o danneggiamenti e come nel tempo i Carabinieri, specializzati nel settore, abbiano posto le loro forze e competenze a servizio della Chiesa e del suo enorme patrimonio artistico.

Concorsi il mio giardino concorso di poesia al giardino

Si partecipa inviando, entro il 31 marzo, poesie non più lunghe di 36 versi, ciascuna in 6 copie (5 anonime e 1 riportante nome, indirizzo, telefono e, possibilmente, e-mail dell’autore) al seguente recapito: Concorso di Poesia “Giardino dei semplici” – Via Micheli, 3 – 50121 Firenze. Il tema dell’Edizione 2010 del Concorso è “Il mio giardino”, precisando che oltre all’ottica botanica del tema saranno prese in considerazione anche tante altre possibili interpretazioni metaforiche (esempio: I fiori del “giardino” possono essere anche i figli, le fantasie, gli oggetti di una collezione e in genere tutto quello che abbiamo fatto germogliare e curato nella crescita). Una Commissione di lettura composta da 5 persone esaminerà tutti i testi pervenuti, scegliendo i 24 ritenuti più interessanti con i quali, a cura del Museo di Scienze Naturali, sarà pubblicato un libretto offerto in omaggio a tutti i partecipanti alla cerimonia di premiazione. Tra queste 24 poesie saranno poi individuate quelle a cui assegnare i 5 principali premi in palio (coppe, targhe, libri e altra oggettistica). La cerimonia di premiazione, alla quale tutti i concorrenti sono invitati, è prevista nel pomeriggio di domenica 23 maggio, con inizio alle ore 16,30 nella Sede dell’orto botanico di Firenze. I 24 autori “finalisti” saranno avvertiti personalmente, mentre coloro che non potranno intervenire di persona conosceranno l’esito del concorso dalle pagine del periodico “L’alfiere” n° 2/3 (edito dall’Accademia Alfieri) che riceveranno in omaggio nel mese di Giugno.


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sciate che vanno a vedere il fiume,di fronte a casa mia, pensate che, io, faccia dei salti di gioia se il bar è aperto? Quando si parla di sicurezza, vorrei che si tenesse sempre ben presente che è un problema di tutti e, se l’Istituzione riesce a farla diventare diritto, ne sarei molto grato. Fabrizio Calusi

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A PROPOSITO DI SICUREZZA NEI GIARDINI Gentile direttore, nel suo periodico d’informazione del mese di dicembre leggo che contro il “letargo dell’inverno e per dare più sicurezza ai frequentatori di parchi, andrebbe aperto dei bar” ecc. ecc... L’articolo di Giulia B. si basa su un disegno/ proposta, avanzata dal presidente del quartiere 3 al vicesindaco Nardella. Attraverso Reporter vorrei esprimere una mia opinione un po’ contrastante al merito dell’articolo: sono un residente e un frequentatore dei giardini di viale Tanini e non ho mai avvertito problemi legati alla mia sicurezza nei confronti di altre persone. La mia sicurezza è venuta meno quando il fiume Ema, che scorre contiguo a quell’area, poteva straripare. E mi son sentito solo e abbandonato, quando il fiume ha inondato la casa e le altre cose di mia proprietà, e non per ultimo l’anima. A titolo precauzionale la Protezione Civile del comune di Firenze ci comunicò che questa è una zona sottoposta a un rischio allagamento che potrebbe raggiungere il livello di 4 (metri!) e ci indicò anche dove rifugiarsi in caso di un loro allarme. In precedenza, per attutire gli effetti degli eventi alluvionali fu emanata una Legge che “proibiva” di edificare a distanze inferiori di 150 metri dai fiumi (L.183/89 ). Il comune e il quartiere, dopo dieci anni dall’entrata in vigore della suddetta Legge, nella fascia di rispetto fluviale, sottoposta alla L.183, riesce a costruire un enorme centro direzionale e con uno alto strato di cemento, copre, tutto il prato verde che c’era intorno alle tribune del campo sportivo. Nei giardini di viale Tanini, cede in gestione, un campetto in erba e di libero accesso. Ora è plastificato, e pagando, si può giocare a calcetto. Nel ristrutturare gli spogliatoi, già situati in zona ( L.183/89) si preferisce ampliarli per ricavare un bar con cucina per il ristorante e altre cose. Ora, a voi di Reporter e al presidente del Quartiere chiedo: ma siete sicuri che dopo tutte queste colate di cemento, l’apertura del “bar anche d’inverno” mi renda quella giusta serenità che mi viene a mancare andando ai giardini? E quando, nelle giornate della pioggia invernale, vedo delle facce oscure e ango-

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Febbraio 2010

QUELLE CODE AGLI SPORTELLI... Spett.le Redazione, sono una abitante del Q3 che legge sempre il Vs. giornale, e trova gli articoli che proponete sempre molto interessanti, colgo quindi l’occasione per metterVi a conoscenza di un disservizio scandaloso che avviene nel nostro quartiere da parte dell’Ufficio Postale FI37 che si trova a fianco della Coop in piazza Bartali. Detto Ufficio Postale ha una carenza di personale cronica, ed anche se ci sono otto sportelli a disposizione per i cittadini, raramente sono aperti tutti insieme e anche se sono aperti, per pagare un semplice bollettino, il più delle volte si deve fare una coda anche di 2 ore, tutto ciò lo trovo indecente. Perché approfittare sempre della pazienza e buona volontà dei cittadini? Detto ufficio è stato fatto nuovo da pochi anni, che si decidano ad aumentare gli sportelli ed il personale, visto che ci sono tanti giovani senza lavoro! Grata per quanto potrete fare in merito, colgo l’occasione per salutarVi cordialmente. Rogai Gabriella LO “SPETTACOLO” DI VIA DELL’AGNOLO Gentile Sig. Direttore, sono una studentessa fuori sede domiciliata nel quartiere1 e leggo sempre con molto interesse il vostro giornale. Ritenendolo un prezioso notiziario degli eventi di quartiere e un ottimo strumento di denuncia, sento doveroso, seppur da fiorentina adottiva, denunciare le situazioni spiacevoli che trovano asilo negli spazi che viviamo. Ogni giorno, per raggiungere l’università percorro anche 4 volte via dell’Agnolo e lo spettacolo che mi si propone non è di certo piacevole. C’è un supermercato cinese sempre rigorosamente vuoto di acquirenti nel senso tradizionale, intorno cui si assiepano tossicodipendenti, transessuali ed ubriaconi. Non è raro assistere ai loro loschi scambi, in qualsiasi ora della giornata. Perché le forze dell’ordine non se ne accorgono, nonostante passino con la volante in via Verdi molto spesso? Lei ribatterà che certamente sarebbe più conveniente cambiare strada: per la mia incolumità questo è di certo conveniente. Ma mi chiedo, da persona sensibile alle problematiche urbane, quanto questa presenza può convivere con la prospiciente scuola materna? Quando i bambini si riapproprieranno del parchetto dietro piazza dei Ciompi? E soprattutto: perché nessuno provvede a sanare il QUADRILATERO DELLA TOSSICODIPENDENZA (ad un passo dal consiglio di quartiere) di cui via dell’Agnolo, piazza Salvemini , via di Pietrapiana e il ponte che da via dell’Oriuolo va in Borgo Albizi fanno parte?! Cordialmente Una studentessa indignata GLI ANIMALI E LO SPORCO PER LE STRADE Buongiorno,

ho letto sul vs ultimo numero, Gennaio 2010, l’articolo “Per i cani lo spazio non manca, ma per le strade resta lo sporco”; devo dire che il comune e/o il Quartiere hanno fatto o stanno creando ancora spazi per gli “amici” a quattro zampe, ma questo sembra non basta affinché le strade siano sgombre da escrementi. Credo che questa situazione non sia colpa dei cani veri, ma di coloro che bisognerebbe definire “cani” perché sono i proprietari degli animali che nonostante dimostrino di voler bene ai loro amici, diventano “nemici” degli altri esseri umani. Nei giardini dove giocano i ragazzi o dove passeggi basterebbe poco laddove ci sono le aree per i cani a portarli in quelle aree fatte apposta, ma è più semplice e facile lasciare che il proprio animale si “svuoti” dove capita; che dire poi delle strade, ce ne sono alcune ridotte in condizioni estreme. Avevo scritto tale problema anche al sindaco attuale, ma probabilmente è preso solo dalla attenzione di “curare” il centro storico non tenendo conto della periferia che è il primo impatto per la gente che viene in città per visitarla o altro. Avevo scritto di cosa accade in altri paesi europei ad esempio in Germania. In Italia è stata istituita l’anagrafe canina che al momento che adotti o prendi un cane gli viene applicato un chip per il suo riconoscimento, quindi si può sapere tutto di quel cane. In Germania fanno una cosa molto semplice: nella fase di installazione del chip all’animale gli viene fatto un esame del Dna che è indolore ma torna utile per i motivi di cui si parla. Quando i signori vigili girano di pattuglia (quando li vedi…), potrebbero guardare anche loro dove mettono i piedi e se incappano in un escremento potrebbero (bontà loro …) raccoglierlo e farlo analizzare così, anche a distanza di qualche giorno, saprebbero a chi inviare una multa (so che c’è una multa per chi sporca con carta o altro …), così come fanno in Germania e la sanzione che applicano è di 500 euro (notevole..). Credo che così si otterrebbero due scopi: 1) il Comune potrebbe incassare qualche soldo in più e destinarlo alla sistemazione delle aree per cani o alla sistemazione delle strade o alla sistemazione delle piste ciclabili e quanto altro volete inserire….; 2) penso che i proprietari dei cani farebbero più attenzione ai loro animali e si otterrebbe il tanto agognato pulito per le strade e nei giardini; cosa costa, basta provarci. Non so se questo compito spetti ai vigili, ma credo di sì, altrimenti si potrebbe assumere del personale formando una apposita squadra ecologica a tale compito dando così lavoro ad altre persone; non so se compete al Comune, o all’Asl; basta che ci si sia un po’ di buona volontà e penso che questo problema si possa risolvere evitando a volte scontri verbali tra le persone con buona pace cittadina. Un saluto Costantino Giaquinto LAVORI E SICUREZZA A COMPIOBBI I lavori di urbanizzazione ad Ellera stanno per iniziare ma nessuno, sembra, ha accertato se siano andati a buon fine quelli, fatti ormai da tempo, dell’“area Chelazzi”a Compiobbi. In questa frazione era stato programmato uno stradello pedonale e per passeggini per eliminare il dislivello esistente fra via Aretina ed il piazzale della stazione ferroviaria. Progetto sostituito,

con poca lungimiranza, da un fantomatico servoscale per le carrozzine dei disabili, mai realizzato. Un marciapiede coperto invece è stato costruito sotto il nuovo insediamento, che doveva servire per tutti i cittadini del posto, ma arrivato all’altezza della rampa scale F.S. questo marciapiede non ha alcuna uscita verso la strada, servendo esclusivamente le nuove costruzioni. L’impresa incaricata a questi lavori doveva, ad ultimazione degli stessi, riasfaltare via della stazione, nonché ridisegnare i posti macchina lungo la stessa in modo da permettere il passaggio contemporaneo almeno a due mezzi, attualmente impossibile in più punti della carreggiata. Si ricorda che l’entrata e l’uscita al parcheggio è solamente da via della stazione. A Compiobbi, quando saranno terminati i lavori di Ellera, avremo un traffico ancora più intenso e più veloce di quello attuale; più intenso per i nuovi insediamenti di nuove costruzioni sia abitativi che artigianali, per un totale di oltre 60.000 metri cubi, nonché più veloce per effetto della nuova variante. La Giunta Comunale di Fiesole dovrebbe quindi impegnarsi fin da ora, affinché divenga concreto il progetto del “viadotto di Vallina”, così da poter trasformare, come previsto, l’attuale statale Aretina in strada provinciale con conseguenti limitazioni al traffico pesante ed alla velocità. Altra necessità per la sicurezza dei cittadini di Compiobbi è l’allargamento dei marciapiedi della stessa via principale Aretina fino alle strisce bianche appositamente segnate per delineare gli stessi. Attualmente le mamme con neonati nei passeggini debbono barcamenarsi spesso con due ruote sopra e due sotto il marciapiede, mentre i pedoni, specie le persone più anziane, sono in pericolo nello scendere e salire in continuazione all’incrociare altre persone. Altri lavori attesi e necessari: - La delocalizzazione del ripetitore F.S. almeno ad oltre cento metri dagli insediamenti urbani, come richiesto con firme a suo tempo, nonché previsto dal regolamento comunale di Fiesole; - Dissuasori di velocità, soprattutto in via della stazione, dove il continuo raid di motorini scorrazzanti da e per il parcheggio F.S. lo rendono alquanto pericoloso per i pedoni, ed in particolar modo per i pendolari che tornano con il treno. Cordiali saluti, Bruno Stefani I NOMI DELLE STRADE E LE NUOVE TARGHE In relazione al servizio comparso a pag. 5 del numero di Dicembre del vostro periodico, ritengo opportuno segnalarvi che l’articolista ha commesso, suo malgrado, un grossolano errore in ordine alla denominazione toponomastica di una piazza del nostro Quartiere. Al termine del suddetto servizio si parla infatti di “un percorso di fede” tra la Piazza Suor Domenica del Paradiso (all’interno di Via di Ripoli) e la Piazza B. Pio (all’interno del Viale Europa). Premetto che, a mio parere, il primo colpevole dell’errore di cui dirò è da attribuirsi al Comune di Firenze, che per la toponomastica stradale (abbandonate le gloriose targhe in smalto bianco e blu e le antiche lastre di marmo con su scritto nome e cognome del titolare della strada o della piazza) ha adottato delle squallide targhe in plastica, con la sola iniziale del nome e per giunta


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invia la tua segnalazione alla nostra redazione redazione@ilreporter.it CAREGGI E LE PISTE CICLABILI Leggendo con piacere “Il Reporter” che parla di problemi e fatti a noi vicini, devo altresì constatare che nell’idilliaca enunciazione delle piste ciclabili del Q5 non ho trovato nessun riferimento al fatto che da Careggi al centro ci sono 900 metri e “rizzati”. Una zona semi-periferica così popolosa avrebbe diritto di essere collegata al Centro di Firenze? Forse io mi sono perso qualcosa ma credo che da Piazza Dalmazia tutto sia finito nel dimenticatoio. Gradirei sapere se sbaglio su “Il Reporter” o direttamente. Grazie, Stefano B.

Gentile signor Stefano, il tema delle piste ciclabili e della mobilità a pedali è spesso troppo poco trattato e discusso, nonostante l’interesse che i cittadini dimostrino di avere in proposito (un interesse forse addirittura crescente negli ultimi tempi, e questa non può che essere una buona notizia), e nonostante il numero di persone che, malgrado tutte le difficoltà oggi esistenti, usino la bicicletta per spostarsi. Va da sé che, con una rete più estesa di piste ciclabili, questo numero sarebbe ancora maggiore, e quello di aumentare i chilometri dei percorsi per le biciclette in città deve essere senz’altro un obiettivo da porsi e da raggiungere, soprattutto in un’ottica come quella che sembra attualmente caratterizzare Firenze, ovvero un ripensamento complessivo di una mobilità centrata fino ad ora sull’utilizzo dei mezzi privati che, com’è sotto gli occhi di tutti, è arrivata al suo limite. Dunque, insieme a una nuova organizzazione del trasporto pubblico (in città ha appena “esordito” la prima linea del tram), le piste ciclabili rivestono un ruolo importante: ruolo che, il più velocemente possibile, dovrà essere rafforzato, con la costituzione di ciò che forse finora è maggiormente mancato, ovvero una vera “rete” ciclabile che finalmente unisca i vari tratti esistenti. Una rete in grado di collegare le varie zone di una città, per le sue dimensioni, potenzialmente a misura di bici, senza che i ciclisti siano costretti ad affrontare alcuni tratti pericolosamente in mezzo alle auto. Questo deve essere il primo obiettivo da raggiungere, quando si parla di piste ciclabili, anche se è da riconoscere che, data la dimensione di molte strade fiorentine, realizzare nuovi percorsi per le biciclette non è sempre è così facile, per lo meno senza togliere spazi a pedoni o automobili. Per quanto invece riguarda Careggi e dintorni, sicuramente tra le zone più interessate dalla questione, alcuni nuovi progetti sono in arrivo, come riportato in un articolo che pubblichiamo questo mese sulle pagine dell’edizione del quartiere 5. Dove mi auspico che possa trovare le risposte che cercava. Matteo Francini

scritte tutte in lettere minuscole come fossero un’e-mail, provvedimento per me culturalmente riprovevole in una città come la nostra. Ora, la targa in plastica dell’area che ci interessa indica “Piazza B. Pio”, una B. che ad un approccio superficiale farebbe pensare all’iniziale della parola “Beato”. L’autore dell’articolo avrebbe però potuto fare una ricerca più approfondita, scoprendo che la piazza in questione è nata molti anni prima della beatificazione di Padre Pio e che quella B. (trovandoci, come giustamente cita l’articolo stesso, in una zona da sempre dedicata a condottieri, podestà e personaggi del tardo Medioevo e del Rinascimento) vuole ricordare un certo Bernardino Pio, originario di Carpi, chiamato dalla Repubblica Fiorentina come condottiero mercenario della guerra contro il Duca di Milano. Mi preme poi aggiungere un breve cenno su altri due nomi di strade citate nell’articolo come “segni di fede”: via del Paradiso, che nulla ha a che fare con la religione in quanto l’appellativo “paradiso” era attribuito ad un bellissimo giardino annesso alla villa di famiglia Alberti, accanto alla quale esisteva un convento di suore, e via Arcangeli, nome che non si riferisce ad esseri celesti, bensì ricorda Giovanni Arcangeli, un botanico come gli altri naturalisti richiamati in alcune strade di quella parte di città, primo fra tutti il grande Carlo

Linneo; centro virtuale di questo gruppo di strade è la Piazzetta del Pomario, tra via Filippo Webb e via Filippo Parlatore, a ricordo di uno splendido frutteto (pomaio) esistente in zona, famoso per la bontà dei suoi prodotti. Grazie per l’attenzione e cordialità Piero Tonini REGINALDO GIULIANI E LA DEDICA DELLE VIE Ritengo quantomeno anacronistico che una delle strade più lunghe di Firenze sia ancora dedicata alla memoria di un prete medaglia d’oro al valor militare!! I sacerdoti dovrebbero essere apprezzati, encomiati e ricordati per le loro opere di pace, non per il loro valore militare!! Propongo di dedicare la stessa strada a Tiziano Terzani, giornalista, scrittore e uomo di pace. Grazie per l’attenzione, Adriano Rossi ANCORA SULLA SOSTA COL MOTORE ACCESO Ho letto con piacere che non sono l’unico a lamentarmi per il malcostume dei conducenti Ataf (non tutti ma molti) di sostare al capolinea col motore acceso per molti minuti. Ho fatto presente questi comportamenti all’ufficio reclami Ataf, al sindaco Renzi, al neo-presidente Bonaccorsi, al di-

fensore civico Morales, ma ancora i risultati non si vedono. L’infrazione, oltre ad essere individuata dal codice della strada, è anche prevista nel regolamento di servizio Ataf. Vivo molto vicino ad un capolinea nel quartiere 2 e mi stupisco che persone che svolgono un servizio pubblico non si rendano conto del disturbo che arrecano ai residenti tenendo accesi motori inquinanti, rumorosi e vibranti a pochi metri da abitazioni private, scuole e giardini! Senza pensare allo spreco di denaro causato all’azienda che paga loro gli stipendi! Lettera firmata IL TRAFFICO ALLE DUE STRADE Ho letto sul numero di novembre la lettera della “signora Alda” che anche io da tempo volevo scrivere: per chi proviene dall’Autostrada, Superstrada, Tavarnuzze, Siena ecc. e va in direzione di Firenze, trova il tappo del semaforo del Galluzzo: sarebbe semplice far girare a destra nella piazza (o in via Gianfigliazzi come dice la signora Alda) e girare intorno alla piazza stessa (ora adibita quasi solo a parcheggio) per andare verso tante direzioni: San Felice a Ema, Firenze centro, Cascine del Riccio o Firenze Sud. Sapeste quanto traffico in meno si avrebbe nella zona delle Due Strade!!!!! e come si scorrerebbe nella zona del Galluzzo!!! Vi prego di pubblicare e inoltrare agli uffici competenti del Comune di Firenze questa richiesta, che mi sembra una cosa semplicissima, non l’Opera del Duomo!!! Grazie dell’attenzione e saluti Graziella VIA POLIZIANO, “NON NE POSSIAMO PIÙ” Gli abitanti di via Poliziano non ne possono più! I clacson suonano dalla mattina alle 7 alla sera oltre le 8! Non si riesce a vivere in questa confusione! Macchine costantemente bloccate, scooter che sfrecciano sulla pista ciclabile inutile (poteva tranquillamente essere costruita sul marciapiede sinistro da cui non passa quasi mai nessuno, come è stato fatto su altri marciapiedi di Firenze) che ha tolto una ventina di posti macchina mai ripristinati, viale Milton chiuso in fondo, pare per far piacere, pare, a qualche residente “potente”, che riversa tutte le auto su via Poliziano e via Lorenzo il Magnifico! Ma in che città viviamo? Ma dove sono i nostri amministratori? Chiudere una piazza per mettere in ginocchio il resto della città non ci sembra una scelta molto intelligente! Siamo stufi!!! Ilaria Balboni IL TRASPORTO PUBBLICO NELLA VALLE DELL’ARNO Gentile Redazione di Reporter, vorrei far presente un problema relativo al trasporto pubblico che interessa la Valle dell’Arno del comune di Fiesole, dove nel massimo silenzio e senza alcuna reazione il servizio è stato tagliato drasticamente con episodi anche imbarazzanti per i cittadini che vengono fatti scendere dal mezzo anche in modo scortese se il mezzo proviene dalla provincia di Arezzo. Nel marzo 2002 durante un’assemblea cittadina il vice presidente Ataf Marmugi (presidente era Aldo Frangioni....) presentò una nuova linea da Ellera a via Mezzetta con cadenza di 20 minuti, ma il sindaco Pesci pose il veto fra la costernazione generale. Dopo mesi di proteste alla vigilia di un’altra assemblea che

si preannunciava turbolenta, dal cilindro uscì una convenzione per la validità dei titoli di viaggio Ataf sui mezzi extraurbani. Nonostante le oscillazioni degli orari di transito poteva essere una buona soluzione, che almeno equiparava i costi per tutti i cittadini del comune. Con l’aumento del biglietto Ataf si è creata di nuovo una discriminazione perché sui mezzi extraurbani non è accettata la Carta Agile con sconti fino al 30%, ma il peggio è arrivato appunto in questi giorni con l’esclusione dalla convenzione (e quindi dalla equiparazione dei biglietti Ataf) dei mezzi provenienti dalla provincia di Arezzo, spesso gli unici in ampie fasce orarie. La cosa più grave è che non c’è nessun segno di riconoscimento fra i due consorzi (Etruria Mobilità e Mugello-Valdisieve) visto che i mezzi sono della stessa società Sita e l’alternativa è fra essere cacciati dall’autista senza spiegazioni e in modo sgarbato (se si accorge che hai in mano un biglietto-abbonamento Ataf) o beccarsi la multa durante il viaggio. Basta consultare un orario per vedere che restano solo 20 corse utili al giorno, 6 in tutto il pomeriggio di domenica, con vuoti che raggiungono le due ore. Gli alunni delle scuole superiori per raggiungere il nostro polo di riferimento in via Mezzetta devono fare 3 km al giorno a piedi spesso al buio e senza marciapiedi e attraversamenti sicuri, perché non c’è una combinazione di mezzi pubblici adeguata. Dopo il trekking urbano accade che a Varlungo transita uno dei suddetti mezzi della provincia di Arezzo, costringendoli a un’altra mezz’ora di attesa; forse la proposta Marmugi, mai troppo rimpianta, avrebbe risolto anche questo problema. Una delle scuole (non faccio il nome per carità di patria …) ci ha risposto: “comprategli il motorino che abbiamo un bel parcheggio”. Alla faccia della riduzione del traffico privato... Maurizio RETTIFICHE Spett.le Redazione de Il Reporter, Vi saremmo grati se, in relazione all’intervista al sig. Fallani del Tennis Tavolo Artigianelli da parte del Vs. sig. Marrone, apparsa sul numero di Gennaio 2010, vorrete pubblicare una precisazione in quanto i locali in cui si svolge l’attività agonistica della soc. T.T. Artigianelli sono ceduti gratuitamente, insieme ad altre agevolazioni, dall’Istituto Pio X Artigianelli, di cui don Gianfranco Rolfi è il Presidente, proprio per gli scopi statutari dell’Istituto stesso (educazione ed istruzione scolastica, culturale, religiosa e sportiva dei giovani oltre a sviluppare le loro potenzialità artistiche ed imprenditoriali concedendo spazi a condizioni vantaggiose ). Fiduciosi di un Vs. accoglimento di questa ns. richiesta, Vi porgiamo distinti saluti. Il Presidente del Tennis Tavolo Artigianelli Enrico Bellini Spett. Reporter, la presente per comunicarvi che la mostra di Antonio Ancarola è stata curata dall’associazione Galluzzo Immagine e non dall’oratorio del Pellicano come da voi erroneamente segnalato sul numero di gennaio. Ciampini Dario Presidente Galluzzo Immagine


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