Il reporter-Borgo-San-Lorenzo-maggio 2010

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Il Giornale nel tuo Comune

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MAGGIO 2010

Periodico d’informazione locale. Anno IV n.38 del 1 maggio 2010. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10

SERVIZI

PRIMO PIANO

In 3D è tutta un’altra cosa Andrea Muzzi*

I LA SANITÀ fuNzIONA? Pregi, difetti, eccellenze e novità della più grande azienda toscana PAGG.14-15

caso sopram Proseguono i tentativi di dare una nuova occupazione agli ex dipendenti dell’azienda di Faltona PAG.3

SPORT

Turismo, cinque anni d’oro per il Mugello La mafia abita anche qui Ed è sorvegliata speciale

PAG.4

fuori porta

di Luca Serranò

GILARDINO INNAMORATO Il bomber, pur al centro di alcune voci di mercato, giura amore a Firenze. “Qui sto bene, credo nel progetto” PAG.36

LA RONTESE ci riprova Dopo un’annata no, la società ha già le idee chiare per il futuro. Obiettivo prima categoria PAG.38

E

ra una notte di maggio di diciassette anni fa quando la lama della mala siciliana si piantò dritta nel cuore di Firenze, aprendo una ferita che ancora oggi brucia forte. La strage dei Georgofili, con tutto il suo dolore e la cortina di nebbie e punti oscuri che si è trascinata dietro, pesa ancora come un macigno. Come pure pesa lo spettro della mafia, che nella nostra terra è meno presente che altrove, ma che – parola di Pier Luigi Vigna, ex procu-

ratore nazionale antimafia – c’è. E c’è nelle sue forme più odiose. Cosa Nostra, ad esempio. Una presenza quatta e temibile che agisce in silenzio. E contro la quale va tenuta alta la guardia, anche se nella nostra terra, spiega Vigna, “ci salva la mancanza di collusioni politicoamministrative”. All’ex magistrato fa eco Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Caponnetto, che racconta perché la Toscana fa tanta gola alla mafia… PAGG.16-17

Con la bella stagione torna la voglia di gite PAG.6

l mondo si divide sempre più fra anziani e giovani. Una forbice alle cui estremità stanno due categorie di persone che non hanno quasi niente in comune. I nostri anziani hanno votato per la Repubblica mandando il re in esilio. I nostri giovani vivono in una Repubblica dove non solo i Savoia sono tornati, ma si mettono pure a cantare! Io da bambino il principe azzurro me lo immaginavo un uomo intelligente, generoso, coraggioso! Guardando Emanuele Filiberto ho capito una cosa: gli hanno fatto un incantesimo! Gli anziani la mattina si alzavano presto ed andavano a lavorare. Oggi i giovani si alzano e basta! Il lavoro non c’è. I nostri anziani vedevano i film in bianco e nero. I nostri giovani al cinema vedono i film in 3D. Gli occhiali 3D sono un’invenzione fantastica: io per esempio li faccio indossare sempre a mia moglie. Nudo non sono un gran che … ma in tridimensionale faccio anch’io la mia bella figura! I nostri anziani vivevano in un mondo pulito. Oggi invece i mari sono così sporchi che Gesù non dovrebbe camminarci sopra: con il catrame che c’è sono buoni tutti. Dovrebbe nuotarci dentro! Quella sarebbe un’impresa! I nostri anziani vivevano in un mondo dove i rapporti umani erano fondamentali. I nostri giovani vivono nell’era del computer; il grande amico che fa tutto al posto nostro! Molti giovani per fare sesso usano le chat. Ho un cugino che ha una connessione così lenta che quando si collega ad un sito a luci rosse vede solo un uomo e una donna che si fumano una sigarettina! Oggi molti anziani fanno di tutto per sembrare giovani. Mia suocera s’è rifatta tutta ed infatti quando va a riprendere mio figlio a scuola un bimbo della materna la molesta sempre! *Comico

SOcIETÀ. Molte le giovani promesse fiorentine che stanno “spiccando il volo”

S

i direbbe che la nostra sia una terra piuttosto feconda. E non solo di olive, bistecche e vigneti, ma pure di talenti. Artisti. Musicisti, cantautori, fotografi, ma anche attori, imprenditori, sportivi e politici. Giovani, giovanissimi. Che da Firenze hanno preso il volo e hanno cominciato a fare strada. È il caso, ad esempio, della cantante Diana Winter (fiorentinissima, a dispetto del cognome) classe ’85 e un curriculum che vanta anche una tournèe con Giorgia. Ma la gio-

vane Winter è in ottima compagnia: da citare anche il duo delle sorelle Bazzana, la violista Giulia Nuti, lo speaker di Radio Deejay Federico Russo. E poi c’è la società di ventenni fiorentini che aiuta le aziende ad investire nel sociale e fattura cifre interessanti. Tutto questo senza dimenticare altre giovanissime eccellenze: vedi alla voce Emiliano Viviano, portiere del Bologna cresciuto nel Firenze Ovest. Oppure il capitolo spettacolo, dove si trovano volti e nomi come quelli di Martina

Stella (1984) e Vittoria Puccini (1981). E poi ci sono i politici: fa scuola il primo cittadino, classe 1975, e altra gioventù con sede a Palazzo Vecchio (come Cecilia Pezza, nata nel 1986) o con scranno in Provincia, vedi Tommaso Villa (Pdl, 1974). Ma a quanto pare anche i “senior” non se la passano male. L’Istat ci racconta infatti che siamo una terra di gente longeva, e che la Toscana si piazza seconda nella classifica delle regioni con più caPAGG.28-29 pelli bianchi.

Edizione di Borgo San Lorenzo • 7.523 copie distribuite da

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Maggio 2010

il giornale del tuo Comune

OPERE. Proseguono quelli avviati e partono nuovi interventi all’insegna della riqualificazione urbana

Lavori in corso per far bella Borgo focus

Si avvia al restyling l’ex pretura di via Moro,

Aule nuove di zecca per il “Chino Chini”

mentre a giugno sarà la volta della materna

Possono far lezione in aule nuove di zecca gli studenti dell’istituto professionale “Chino Chini” di Borgo. La nuova sede di via Caiani è stata inaugurata lo scorso marzo. Su circa 1480 metri quadri, l’edificio ospita quindici aule per la didattica, sei uffici, quattro bagni, la sala insegnanti, la biblioteca di settore, una sala polivalente e quattro laboratori. La struttura modulare permette un uso più funzionale degli spazi e potrà adattarsi meglio alle variabili sul numero degli iscritti. L’opera, realizzata dalla Provincia di Firenze, è costata quasi 3 milioni di euro. Nonostante i ritardi, imputabili, secondo la Provincia, a problemi della ditta che ha eseguito i lavori in appalto, i borghigiani hanno un nuovo “Chino Chini”. “Un importante tassello – commenta il sindaco Giovanni Bettarini – per il rafforzamento e la qualificazione del complesso scolastico di istruzione superiore di Borgo. Un investimento significativo per tutto il Mugello, in un contesto di pesanti tagli per la scuola”.

“Collodi”, ristrutturata secondo i criteri antisismici da una ditta de L’Aquila Greta Braschi

R

iqualificazione urbana e miglioramento dei servizi al cittadino, senza tralasciare la sostenibilità ambientale. Sono questi gli obiettivi delle opere pubbliche e di ristrutturazione in corso sul territorio borghigiano. A cominciare dall’ex pretura di via Aldo Moro, a Borgo San Lorenzo, una costruzione degli anni Settanta tra breve oggetto di un totale restyling. Locali più funzionali e sicuri attenderanno, a lavori ultimati, i bimbi della scuola materna “Collodi” e gli studenti del corso di laurea in Infermieristica dell’Università di Firenze ospitati nell’edificio di via Moro. I lavori di ristrutturazione, ampliamento e miglioramento sismico, per un costo complessivo di 500 mila euro, dovrebbero partire entro giugno per concludersi nel marzo 2011. Sarà una ditta de L’Aquila a realizzare l’intervento di ampliamento della scuola materna su tutto il piano terra, mentre al posto dell’area esterna a pilotis saranno ricavati locali destinati a ospitare quattro nuove sezioni. L’edificio sarà inoltre all’avanguardia in fatto di prevenzione sismica. Un’avanzata tecnologia di protezione, con un sistema di “molle smorzatori”, consentirà infatti una maggiore resistenza in caso di terremoto. “L’intervento borghigiano, che rappresenta uno dei primi casi di applicazione in Italia di tale tecnologia, ha suscitato molto interesse da parte degli addetti ai lavori” fanno sapere all’assessorato ai lavori pubblici del Comune di Borgo San Lorenzo. Cartello lavori in corso, inoltre, all’ex scuola di Razzuolo, che a intervento ultimato potrà ospitare due alloggi pubblici e un ambulatorio medico. Altri locali saranno ricavati a Ronta, sotto la ex biblioteca. Mentre nuova luce sarà data al campo sportivo di Sagginale che avrà presto le sue nuove torri faro. Ma nuovi importanti tasselli per lo sviluppo sostenibile del territorio arrivano dalla tanto attesa pista ciclabile tra l’ospedale e il polo scolastico “Giotto UliviChino Chini”, in dirittura d’arrivo. I ciclisti possono iniziare a scaldare i pedali. I lavori,

Veduta di una pista ciclo-pedonale di Borgo

per un importo di 130 mila euro, termineranno entro questo mese. Il tracciato è stato ricavato dal marciapiede, dopo gli interventi di abbattimento delle barriere architettoniche e di adeguamento della segnaletica orizzontale. La pista ha inizio da viale della Resistenza, per proseguire su viale IV Novembre, viale Kennedy e via Nenni, fino a raggiungere il polo scolastico di via Caiani. Sempre in tema di pedali, mugellani e turisti potranno presto montare in sella alle due

Il Reporter è un periodico di 10 edizioni che mensilmente viene distribuito da in 218.902 copie

viale Giovanni XXIII e viale della Resistenza, che avrà una nuova segnaletica, risultata dalla sperimentazione decisamente più funzionale e sicura della precedente. In via San Martino, infine, sono terminati i lavori di rifacimento dell’acquedotto e di sistemazione della fognatura da parte di Publiacqua. Ma per passeggiare sulla nuova pavimentazione in pietra, che sarà realizzata con tipologia analoga alle altre vie del centro storico, ci sarà ancora un po’ da pazientare.

IL PUNTO L’assessore Lastrucci: “Sono passati quindici anni, abbiamo aspettato anche troppo”

Elettrificazione della Faentina, l’ora delle responsabilità

E

’ una vecchia storia quella dell’elettrificazione della linea ferroviaria Faentina. Il primo accordo risale al lontano 1995. Tuttavia ancora oggi sulla sua realizzazione pende un punto interrogativo. Mesi addietro l’assessore ai trasporti della Comunità Montana del Mugello Mario Lastrucci ha scritto alla Regione Toscana, per chiedere spiegazioni sugli accordi e sugli impegni finanziari sottoscritti a suo tempo. Lo scorso marzo è arrivata la risposta, con una lettera dell’ex assessore regionale uscente ai trasporti, Riccardo Conti. Gli investimenti sarebbero previsti in un accor-

Il Reporter di Borgo San Lorenzo raggiunge 7523 famiglie nel Comune di Borgo San Lorenzo

Copia in abbonamento postale

ruote sulla nuova pista ciclabile ecoturistica che costeggia il fiume Sieve da Borgo San Lorenzo a Vicchio. Le passerelle in legno sono pronte. Il termine dei lavori per il tratto borghigiano è previsto per fine mese. Il costo complessivo dell’intervento ammonta a 870 mila euro, finanziato dalla Comunità Montana del Mugello con risorse della Variante di Valico e fondi Cipe. Ma la riqualificazione urbana passa anche dalle strade. Ad esempio dalla rotatoria all’incrocio tra

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do sottoscritto col Governo il 22 gennaio scorso, l’Atto aggiuntivo all’intesa generale quadro per le infrastrutture. “Tra gli interventi da realizzare al fine di conseguire un miglioramento tecnologico e funzionale della rete ferroviaria toscana – scrive Conti – è inserita anche la riqualificazione della linea ferroviaria Faentina nel tratto tra Pontassieve e San Piero a Sieve, per consentire il transito dei treni merci con perfezionamento dell’ipotesi di interconnessione con la nuova linea AV/AC nel comune di Scarperia a seguito dell’approfondimento congiunto con Ministero delle Infrastrutture e

Stampato da Rotopress International, Loreto (AN) Periodico d’informazione locale Anno IV n.38 del 1 maggio 2010 N°reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10€

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Ferrovie dello Stato di soluzioni di utilizzo dell’infrastruttura stessa per il trasporto di passeggeri e merci”. Ma è l’ora che dagli accordi si passi ai fatti. “Il potenziamento della Faentina – commenta Lastrucci – è un volano per lo sviluppo complessivo del Mugello e delle sue enormi potenzialità turistiche, oltre che una condizione indispensaabile per risolvere il collegamento dei pendolari mugellani con Firenze. Sono passati quindici anni dal primo accordo e mi sembra che il Mugello abbia atteso fin troppo, adesso è arrivato il momento di ve/A.C. dere qualcosa di concreto”.

Dati non raccolti presso l’interessato Si informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs 196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), il consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg 196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili, sono raccolti e trattati da Web&Press s.r.l., al solo fine dell’invio presso la Sua residenza del periodico gratuito “il Reporter”. Il responsabile del trattamento è Web&Press s.r.l. Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in contemporanea la sospensione dell’invio della sua copia esercitando l’art. 7 scrivendo a Web&Press via Kassel 17 50126 Firenze.


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Borgo San Lorenzo

ECONOMIA. Vanno avanti i tentativi per dare una nuova collocazione ai lavoratori licenziati

Sopram, si va verso la cooperativa? La situazione non è rosea nemmeno per altre aziende limitrofe: secondo i dati della Provincia, nella zona del Mugello sono state investite dalla crisi 21 aziende con quasi 500 lavoratori interessati. Quasi cinque volte tanto rispetto al 2007 Annalisa Cecionesi

L

e aziende mugellane hanno passato tempi migliori. Lo sanno bene i lavoratori della Sopram, licenziati lo scorso novembre con la liquidazione dell’azienda, che dal 1993 a Faltona produceva terricci per florovivaismo. Alcuni di loro sono stati ricollocati. Ma intanto vanno avanti i tentativi per la costituzione di una cooperativa dei lavoratori che riprenda e prosegua l’attività produttiva. “Il nodo cruciale della questione – spiega Luca Fratini, referente della Cgil – è quello della vendita dello stabilimento produttivo da parte del proprietario Sauro Crescioli. Bisogna capire quando questo avverrà e se sarà possibile concretizzare l’affitto”. Dopodiché i lavoratori dovranno esprimere la volontà di buttarsi in questa “scommessa”. Spetterà a loro infatti mettere in gioco il capitale sociale della nuova società di cooperazione, oltre al contributo della Lega delle Cooperative, con la quale vanno avanti gli incontri e le trattative. “Per avviare la cooperativa – spiega Fratini – servirebbero decine di migliaia di euro. In linea teorica, i lavoratori interessati sono dodici”. La vicenda, anche prima dell’epilogo negativo, è stata seguita passo passo dall’Amministrazione comunale di Borgo San Lorenzo che ha convocato più volte le parti esprimendo interesse in merito all’ipotesi della cooperativa degli ex lavoratori.

Se l’idea dovesse concretizzarsi, non si tratterà di un salto nel vuoto. “Sarà indispensabile – continua Fratini – predisporre un piano industriale che dia alla nuova ditta garanzie di poter stare sul mercato, onde scongiurare il ripetersi di un fallimento”. Cruciale è anche la vicenda della Acom (di cui Sopram aveva acquisito nel 2001 il 40 per cento delle quote azionarie). La società sta costruendo un grande

Per avviarla servirebbero decine di migliaia di euro, per ora ci sono 12 ex dipendenti interessati impianto di compostaggio a Faltona, allo scopo di lavorare rifiuti organici e verdi che la limitrofa Sopram avrebbe dovuto trasformare in terricci di qualità, acquistabili direttamente dagli agricoltori del territorio, con evidenti risparmi sul trasporto. Il punto interrogativo anche in questo caso riguarda i tempi dell’eventuale avvio della produzione. Per il momento quindi la situazione resta incerta, mentre

sANITÀ. Ad aprile concluso il passaggio di consegne

I servizi socio-sanitari passano tutti alla Sds U

n ulteriore passo avanti è stato compiuto dalla Società della Salute del Mugello, consorzio pubblico costituito dagli undici comuni della zona sociosanitaria del Mugello e dall’Asl 10 di Firenze. Dopo il rinnovo dei membri della società, dal presidente (Ida Ciucchi) all’esecutivo, la SdS è entrata a pieno regime. Da aprile infatti coordina e gestisce tutti i servizi socio-sanitari del Mugello con risorse, fondi, personale, procedure unificate e standard operativi per tutto il territorio. In Toscana, la sperimentazione delle SdS, strutture organizzative dell’assistenza territoriale istituite dalla Regione, è iniziata a fine 2004. La SdS del Mugello ha alle spalle un’esperienza da apripista. Nel 2007 ha iniziato a occuparsi anche della gestione dei servizi sociali prima affidati alla Comunità Montana. Infatti, oltre alla missione tipica di programmazione integrata dei servizi socio-sanitari, l’azione delle Società della Salute può allargarsi agli ambiti gestionali. Ma la piena implementazione è avvenuta il primo aprile di quest’anno, con la delega totale da parte dei comuni sulla gestione di tutte le attività sociali. Dall’assistenza scolastica agli inserimenti lavorativi, dalla socializzazione e trasporto disabili ai ricoveri in Rsa, solo per citare alcune delle sue funzioni. Ma quali sono i vantaggi di tale innovazione? In primo luogo l’affermazione del principio di equità, oltre al rafforzamento del

senso d’identità mugellana. “Fino a oggi ogni comune – spiega Massimo Principe, direttore della SdS del Mugello – aveva una propria filosofia e impegni economici differenti. La SdS mira invece a unificarli, con l’obiettivo, nell’arco di un quinquennio, di stabilire quote capitali uniche per ogni cittadino. L’altro vantaggio è la creazione di un linguaggio comune, con l’adozione di un regolamento unico, che sostituirà la frammentazione esistente di accesso ai servizi”. In questa prima fase di transizione il cittadino potrà contare sul supporto dei comuni con gli sportelli sociali, i “punti insieme” per il progetto relativo alla non autosufficienza e gli URP. Questi ambiti assicurano una prima

Il vantaggio è l’adozione di un regolamento unico per tutti i comuni accoglienza, fungendo da interfaccia pronta ad indirizzare l’utente a un secondo livello, guidato dagli assistenti sociali. “Ci auspichiamo – commenta Principe – che la SdS, al pari di altri soggetti sociali, possa avere un ruolo d’impulso per il nostro territorio, in un momento di difficoltà caratterizzato dalla centralizzazione selvaggia e dalla carenza /A.C. di risorse”.

proseguono le trattative tra le parti interessate. Ma la Sopram non è l’unica azienda mugellana che versa in difficoltà. Lo scorso marzo le crisi aziendali del Mugello sono state prese in esame dal Consiglio provinciale di Firenze, in seguito a una domanda d’attualità presentata dal gruppo di Rifondazione comunista. Ha risposto l’assessore provinciale al lavoro Elisa Simoni, presentando un quadro a tinte scure. Due nuovi casi si sono aggiunti infatti allo scenario occupazionale negativo: l’azienda Altair di Barberino di Mugello, con tredici lavoratori in cassa integrazione, e la Edil Futura di Borgo San Lorenzo, con il licenziamento di cinque dipendenti. Secondo i dati comunicati dalla Provincia, nella zona del Mugello sono state investite dalla crisi 21 aziende con quasi 500 lavoratori interessati: un incremento del 474% rispetto al 2007. I lavoratori interessati dalla cassa in deroga sono 227 mentre gli avviamenti registrati nel 2009 sono meno 1158 rispetto al 2008, ovvero meno 0,15%. “Un dato – ha commentato l’assessore Simoni – che denota una certa vivacità del territorio, che va sostenuto con interventi sull’innovazione perché si tratta di un contesto che ha una forte vocazione alla modernità. Si pensi ad esempio al settore dell’ambiente con tutte le sue declinazioni e a quante opportunità occupazionali può portare”.


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TEMPO LIBERO/1. Gli ultimi dati disponibili fotografano una situazione piuttosto incoraggiante

Boom di turisti negli ultimi 5 anni Sono in egual misura stranieri ed italiani e mediamente trascorrono in Mugello oltre tre giorni: è questo l’identikit dei villeggianti nostrani Annalisa Cecionesi

B

uone notizie per il turismo mugellano. Sebbene non siano ancora disponibili i dati del 2009 da rapportare all’anno precedente, sul lungo periodo i numeri forniti dall’assessorato al Turismo della Comunità Montana del Mugello sono incoraggianti. Secondo le statistiche ufficiali sui movimenti turistici aggiornate al 2008, negli ultimi cinque anni sia gli arrivi che le presenze turistiche hanno fatto registrare una dinamica positiva, rispettivamente del 32 per cento e del 24,5 per cento. Oltre 40 mila sono i pernottamenti in più rilevati per gli stranieri (+34 per cento), rispetto ai circa 50mila degli italiani (+16,2 per cento). In linea con la tendenza regionale, anche il settore della ricettività turistica del Mugello ha registrato una crescita. Negli ultimi cinque anni, le imprese del territorio che offrono ospitalità turistica sono aumentate di 55 unità (+28,8 per cento) e la capacità ricettiva si è rafforzata con oltre mille posti letto (+18,2 per cento). A farla da padrone, sul totale delle

strutture ricettive, è l’offerta extralberghiera, con agriturismi, case e appartamenti per vacanza, bed and breakfast e rifugi. Ma quanti turisti scelgono il Mugello come meta vacanziera? In attesa dei dati definitivi 2009, nel 2008 nei comuni del Mugello (escluso Dicomano, rientrato solo nel 2009 nella Comunità Montana Mugello) si sono registrati oltre 140 mila arrivi e più di 450 mila presenze. Se nel resto della provincia di Firenze la componente straniera è maggioritaria, nel Mugello i turisti italiani e stranieri si equivalgono. E mediamente si fermano più tempo. La durata media del soggiorno, in Mugello, si attesta sui 3,2 giorni, rispetto ai 2,8 giorni della provincia. Come ogni anno, l’assessorato al Turismo della Comunità Montana del Mugello, che si occupa della gestione delle attività informative e della promozione turistica, darà spazio alla valorizzazione di un tema dominante. Nel 2010 continuerà la promozione dell’ambiente e delle risorse ad esso collegate. Dal sistema escursionistico SOFT

(Sorgenti di Firenze Trekking), che tocca tutti i comuni del territorio, ai sentieri tematici nell’area protetta “Giogo Casaglia”. Senza dimenticare gli sport all’aria aperta e gli eventi collegati, come il ciclotour del Mugello, le regate veliche, le escursioni guidate. Per allietare i palati, non manche-

rà la promozione della tradizione gastronomica. Uno strumento prezioso nelle mani dei turisti più golosi è la nuova mini guida “Tra dolce e salato. I sapori del Mugello” con i piatti tipici e tutte le informazioni sugli esercizi di ristorazione del Mugello.

zoom. Alcuni servizi vanno potenziati per rendere l’area più accogliente: tra i nei ci sono Adsl e trasporti

Ma c’è ancora bisogno di qualche ritocchino qua e là N

on solo Chianti. Accanto alle colline a sud di Firenze, decantate dai turisti di mezzo mondo, ecco spuntare una meta sempre più appetibile. E’ il Mugello, nuovo protagonista del turismo toscano. Non c’è da stupirsi, data la ricchezza del territorio. Dalle risorse naturali e paesaggistiche al patrimonio culturale e all’immenso bagaglio di usi e tradizioni locali, dalla vantaggiosa collocazione geografica alla florida offerta gastronomica. Ma anche il Mugello ha i suoi talloni d’Achille. Quali sono, in ottica turistica, i suoi punti deboli? “La non sufficiente fruibilità delle risorse turistico-culturali – risponde Giampiero Mongatti, assessore al turismo della Comunità Montana del Mugello – la difficoltà di utilizzare le nuove tecnologie (manca l’ADSL in tante parti del territorio), come quella

di aggregare le diverse realtà imprenditoriali”. Senza dimenticare la carenza di infrastrutture, indispensabili arterie per i flussi turistici (e non solo). A questo proposito, qualche margine di miglioramento ci sarebbe. A cominciare dal potenziamento dei servizi infrastrutturali e dei collegamenti con Firenze. “La ferrovia Faentina – spiega Mongatti – gioca un ruolo fondamentale per i cittadini e i turisti del Mugello. Questo vale anche per il tracciato Borgo-Pontassieve-Firenze, che ha visto la sostituzione dei treni con autobus. Una maggior presenza di convogli ben tenuti e funzionali, diversamente da quello che accade ora, renderebbe più sostenibile il turismo della città di Firenze, assediata dalle auto. La Provincia potrebbe fare da tramite con l’amministrazione comunale di Firenze e la Regione

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Toscana”. Altri “ritocchi” potrebbero inoltre giovare al turismo sportivo, per il quale il Mugello è particolarmente vocato. In quanto a escursioni, infatti, per il turista non c’è che l’imbarazzo della scelta. Dalla mountain bike al cavallo, dalla canoa al windsurf, dal “semplice” trekking ai più audaci voli in aliante. “Tra gli interventi da realizzare al fine di rafforzare l’attrattività turistica del territorio conclude Mongatti - rientra a mio avviso il mantenimento e la valorizzazione della rete escursionistica e il potenziamento della cartellonistica stradale indicante i luoghi di interesse. Sarebbe altresì auspicabile prolungare la pista cicloturistica attualmente in costruzione lungo il fiume Sieve tra Vicchio e Borgo San Lorenzo sino al Lago di /A.C. Bilancino”.

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Borgo San Lorenzo

TEMPO LIBERO/2. Si rinnova l’appuntamento al Foro Boario

Pronti, partenza, via: torna in scena la fiera Grandi protagonisti saranno i bovini, gli ovini, le mostre zootecniche, i prodotti alimentari, i macchinari e i prodotti per l’agricoltura, ma non mancheranno neanche i momenti di approfondimento. E di divertimento Letizia Martino

I

primi di giugno prenderà il via la “Fiera Agricola Mugellana” al Foro Boario di Borgo San Lorenzo. Giunta alla XXX edizione, la “Fam” vuole continuare a testimoniare lo stretto legame tra l’agricoltura e l’economia del territorio, di tutto il comprensorio di Mugello, Alto Mugello e Val di Sieve. Come da tradizione, i protagonisti saranno bovini, ovini, mostre zootecniche con allevatori locali, prodotti alimentari della zona e di altre parti d’Italia, l’esposizione di macchinari e prodotti per l’agricoltura. Ma ci saranno anche momenti di approfondimento per gli addetti ai lavori, lo spazio per la libreria e occasioni di ballo e musica nel programma serale. Tra fiera tecnica e mercato, gli ingredienti di base della “Fam” restano la zootecnica e i prodotti tipici locali che la manifestazione, organizzata dal Comune con la Comunità Montana Mugello e l’Apa (Associazione provinciale allevatori) e il patrocinio di Regione Toscana, Provincia e Camera di Commercio di Firenze, intende rilanciare. Magari attraverso il ristorante stesso della Fiera che dovrebbe dunque fare da filo rosso tra i produttori della zona e i visitatori. Tutto nell’ottica di promuovere la “filiera corta” ossia il circuito breve del rapporto diretto tra produttore e consumatore, singolo o associato, che accorcia il numero degli intermediari commerciali. “L’eccellenza dei nostri prodotti locali, i cibi a ‘chilometri zero’, sono un aspetto importante per la tutela

dei nostri produttori e dei consumatori che hanno così la garanzia di acquistare alimenti di stagione, di qualità e con un alto valore nutrizionale” spiega il neoassessore all’agricoltura del Comune di Borgo San Lorenzo, Stefano Squilloni. Un rafforzamento, quello del rapporto tra produttori della zona e consumatori, di particolare importanza vista anche la crisi economica e le difficoltà incontrate da agricoltori e allevatori in questi ultimi anni, alle prese con la fluttuazione dei prezzi delle materie prime. “Siamo

coscienti delle problematiche del comparto dell’agricoltura che per il Mugello resta di fondamentale importanza e dello sforzo per i nostri produttori di essere presenti in fiera – continua l’assessore Squilloni – come Amministrazione abbiamo dato il sostegno che ci era possibile per riuscire a coniugare le esigenze dei produttori per i quali la fiera resta un’importante vetrina e la valorizzazione del prodotto di fondamentale importanza, soprattutto nei momenti di crisi”.

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Ecco i lavori in corso a Borgo e dintorni del mese di maggio: piste ciclabili, ci siamo quasi Entro il mese termineranno i lavori di realizzazione della pista ciclopedonale di collegamento tra l’ospedale ed il polo scolastico. Entro la fine del mese pronta anche la pista ecoturistica lungo Sieve da Borgo a Vicchio. rONTA, LAVORI PER LA VARIANTE In corso i lavori di sistemazione definitiva della rotatoria all’incrocio fra viale Giovanni XXIII e viale della Resistenza. Aggiudicati i lavori di realizzazione del tratto di strada in variante alla Strada del Molinuccio a Ronta, entro il mese si prevede il via. il cimitero verrÀ ampliato E’ prevista la realizzazione di nuovi loculi nel cimitero comunale del capoluogo: si stanno ultimando le fasi di progettazione con la previsione di realizzare 440 loculi e 100 ossarini. L’inizio dei lavori è previsto per l’autunno inoltrato. acquedotto ultimato Sono ultimati i lavori di rifacimento dell’acquedotto e di sistemazione della fognatura di Via San Martino da parte di Publiacqua.

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il giornale del tuo Comune

L’ EVENTO/1. Dal 21 al 23 maggio torna, in versione allargata, la grande kermesse

Diciassette candeline per “Vivi Lo Sport” Sara Casini

protagonista e può “testare” le molteplici attività presentate. E se lo scorso anno il tema era stato “tuffati nello sport”, quest’anno sarà “Vivi lo Sport va a cavallo” con un’area dedicata ai quadrupedi impegnati in percorsi, dimostrazioni, gare, e con la possibilità per i grandi, e soprattutto per i più piccoli, di montare a cavallo, fare un’escursione o cavalcare un pony. “Non mancano - spiegano gli organizzatori - spazi dedicati agli altri sport, a partire dalle palestre della zona. Più marcata anche la presenza del CONI, che festeggia, in Mugello, una vera e propria “settimana dello sport” con i ragazzi delle scuole protagonisti e sempre i più giovani sono al centro di iniziative, in collaborazione con la polizia municipale, per la sicurezza stradale”. Di scena anche la musica e uno spazio al coperto per attività meno conosciute come le discipline orientali, il modellismo e il kajak. Infine, spiegano gli organizzatori: “Vivi lo Sport resta una vetrina importante anche per alcune manifestazioni che caratterizzeranno il Mugello, come il Ciclotour, il Motomondiale ed il Palio velico. Tra le novità di quest’anno: le discipline paraolimpiche, con una dimostrazione di hand-bike, da parte di un gruppo di atleti provenienti da diverse regioni del centro Italia su un percorso cittadino di “Bimbinbici”. Anche per quest’anno la manifestazione, che ha ricevuto importanti patrocini - su tutti quelli del Consiglio regionale, della Provincia di Firenze e della Comunità Montana del Mugello - è stata affidata all’organizzazione della “Periscopio Comunicazione” che scommette sulle nuove tecnologie a disposizione dei visitatori. In tal senso l’edizione 2010 è la prima fiera mugellana interattiva grazie al dispositivo “B-Point” che, sfruttando la tecnologia Bluetooth, permetterà di ricevere gratuitamente sul proprio telefonino informazioni e contributi sulla manifestazione. Per saperne di più su novità e programma si può visitare www.vivilosport.net.

Quest’anno la manifestazione farà da vetrina non solo per Borgo, ma per l’intero comprensorio del Mugello. Con un occhio alle nuove tecnologie

C

ompie 17 anni la kermesse borghigiana dello sport, e diventata quasi maggiorenne prova ad andare oltre i confini in cui è nata. L’edizione 2010 di “Vivi lo Sport”, che si terrà dal 21 al 23 maggio, punta infatti a divenire la vetrina degli sport (e degli sportivi) non più soltanto di Borgo San Lorenzo ma di tutti i paesi del Mugello: “Abbiamo lavorato per arricchire e ampliare la rassegna, e sono orgoglioso di presentarla già da quest’anno - sottolinea l’assessore allo Sport, Stefano Marucelli - con una valenza zonale e non solo specchio della realtà sportiva borghigiana. E la prossima edizione si chiamerà “Vivi lo Sport Mugello”. Questa, a mio avviso, è una dimostrazione dell’impostazione che istituzioni e associazionismo, collegialmente, assumono per attivare politiche sportive di zona condivise”. La formula però resta la stessa di sempre: il visitatore non è solo spettatore ma vero e proprio

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Borgo San Lorenzo

L’ EVENTO/2. Anniversario fortunato per il sito dedicato ai ragazzi mugellani

E un anno di “Portale Giovani” Letizia Martino

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l portale dei giovani mugellani compie un anno e lo celebra con la soddisfazione di un crescente numero di contatti e di servizi agli utenti. All’indirizzo www.portalegiovanimugello.it è possibile navigare fra le ultime news del territorio mugellano, con una particolare attenzione agli eventi dedicati ai più giovani, alle offerte lavorative e formative con due sezioni ricche e frequentemente aggiornate, in cui si alternano proposte per stage, corsi, tirocini all’estero o campi di lavoro destinati a chi desidera prepararsi al mondo del lavoro e offerte lavorative destinate a chi invece necessità di un’occupazione vera e propria. Una sezione ricca alla quale è stata destinata una notevole attenzione al fine di sostenere i giovani del Mugello, area periferica che non sempre garantisce tutte le opportunità che i ragazzi vorrebbero. Oltre a queste sezioni il portale propone anche un ampio spazio destinato alla salute, dove si è scelto di approfondire le tematiche più vicine al mondo giovanile. Una guida quindi utilissima per trovare risposte ai dubbi legati alla sfera sessuale o a quella psicologica, con tutti i recapiti e gli indirizzi a cui è possibile rivolgersi, in Mugello,

SUL LAVORO

www.portalegiovanimugello.it

per trovare un aiuto concreto e specializzato. Il portale è stato finanziato dalla Comunità Montana Mugello, con il contributo della Regione, e coordinato dall’Ufficio educazione, istruzione e formazione – CRED. L’assessore alla formazione, Giampiero Mongatti, ci tiene a sottolineare lo spirito con cui l’ente mugellano ha sostenuto la nascita e lo sviluppo di questo strumento informatico: “Abbiamo voluto creare uno spazio per l’informazione diretta ai giovani e scritta dai giovani. Una redazione composta di ragazzi

garantisce al sito maggiore freschezza e consente anche a noi di promuovere una partecipazione ed un protagonismo giovanile non solo di facciata”. Il portale oggi viene aggiornato da una redazione e vuole essere una vetrina per le attività del territorio, oltre che una bacheca in cui offrire e cercare lavoro. E questo significa che enti, istituzioni, associazioni, datori di lavoro e cittadini mugellani possono presentare le proprie proposte e le proprie idee, scrivendo a redazione@portalegiovanimugello.it.

SICUREZZA SUL LAVORO Notifiche di inizio attività agli Organi di Vigilanza • Check-up sicurezza ambienti di lavoro • Consulenza antinfortunistica • Gestione dei servizi di prevenzione aziendali come responsabile esterno • Funzioni di coordinatore per la sicurezza nei cantieri temporanei e mobili

MAI DA SOLI

pillole al mulino faini anche laboratori didattici musei, gli orari estivi Ecco gli orari estivi dei musei del territorio: Museo Civico della Manifattura Chini Villa Pecori Giraldi e “Le Ceramiche Rinascimentali” di Borgo San Lorenzo (piazzale Lavacchini, 1). Da aprile a ottobre: da giovedì a domenica 9-13 / 15-19. Info: tel. 055 8456230 - 055 8457197 - 055 849661; info@villapecori.it; biblioteca@comune. borgo-san-lorenzo.fi.it; www.villapecori.it. Museo della civiltà contadina della Casa d’Erci (Loc. Grezzano - Borgo San Lorenzo). Orario estivo: sabato, domenica e festivi 15 - 19 . Info: tel. 055 8492519 - 338 6880647 - info@casaderci.it - www.casaderci.it . Mulino Faini (Loc. Grezzano - Borgo San Lorenzo). Orario estivo: domenica e festivi 15-19. Su prenotazione visite guidate e laboratori didattici per bambini e adulti. Info: tel. 331 2111598 - 055 8492580 . per chi ha voglia di saperne di piÙ turismo in mugello, tutte le informazioni Per informazioni turistiche e per ricevere materiale informativo sul Mugello rivolgersi a: Ufficio Promozione Turistica - Villa Pecori Giraldi tel. 055 84527185/6 - turismo@cm-mugello.fi.it – www.mugellotoscana.it. Per i laboratori didattici nel Sistema Museale rivolgersi a: Ufficio Educazione Istruzione Formazione CRED - Comunità Montana Mugello via P. Togliatti, 45 - Borgo San Lorenzo Segreteria organizzativa Esploramuseo dal lunedì al giovedì : 9 - 12 Info: tel. 055 84527175 - 334 7954498 fax 055 84527177 esploramuseo@cmmugello.fi.it. IL FESTIVAL APERTE LE ISCRIZIONI PER “PELAGO ON THE ROAD” Per tutti i baskers e musicisti di strada sono aperte le iscrizioni alla 22° edizione di On The Road Festival 2010 nel Comune di Pelago. Il concorso/rassegna che da oltre vent’anni anni riunisce a Pelago il meglio dell’arte della strada: musicisti, teatranti, mimi, giocolieri provenienti da tutto il mondo. L’iscrizione è gratuita. Gli artisti interessati devono inviare entro sabato 19 giugno 2010 la domanda di iscrizione a “Premio Comune di Pelago 2010”, presso Comune di Pelago, Ufficio Cultura, Segreteria di On the Road Festival, viale Rimembranza N° 40, cap 50060 Pelago (Firenze). Per il bando completo, il regolamento etc: Comune di Pelago – Ufficio Cultura, tel 055 8327332 - fax 055 8326839 - cultura@comune.pelago.fi.it - www. comune.pelago.fi.it.

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Maggio 2010

il giornale del tuo Comune

CURIOSITÀ. Le 17 marionette della compagnia teatrale “La Caldana” in mostra nel museo emiliano

I burattini di Borgo sbarcano a Budrio I personaggi, vestiti in costume novecentesco, sono ispirati agli abitanti del capoluogo mugellano, ma hanno fatto molta strada e sono andati in scena anche a un festival di Edimburgo Sara Casini

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amosi sono quelli siciliani: un vero e proprio incanto per molti bambini, ma dal fascino misterioso anche per i più grandi. Sono i “pupi”, marionette e burattini, arte antica che è stata spesso, nel corso dei secoli, relegata tra quelle minori, poi finalmente riconosciuta come forma teatrale e inserita a pieno titolo nello scrigno dell’artigianato artistico. Che adesso può vantare anche un altro piccolo gioiello, anzi 17 piccoli gioielli, che arrivano da Borgo San Lorenzo per merito della Compagnia Teatrale “La Caldana”. Grazie infatti all’estro e alla volontà de “La Caldana” sono stati realizzati alcuni burattini che a giugno faranno il loro ingresso nel Museo dei Burattini di Budrio in provincia di Bologna, dove andranno ad arricchire la sua collezione permanente. Una soddisfazione per la compagnia teatrale che ha costruito le diciassette marionette nel 2007 in occasione della rassegna “Novecento in fiera”, motivo per cui i burattini sono in costume dell’epoca. Ma con una particolarità: “Ciascun personaggio è ispirato a persone di Borgo San Lorenzo – spiega la signora Piera Cantini della compagnia teatrale “La Caldana” – Qualche anno fa abbiamo voluto provare a realizzare qualcosa di diverso e ci siamo messi alla prova. Abbiamo fatto le teste in creta, cucito i vestiti in stoffa e abbiamo messo in scena uno spettacolo con il quale abbiamo pre-

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so parte anche al ‘Fringe Festival’ di Edimburgo”. E una volta che i burattini hanno concluso la loro stagione di meritata gloria, si è posto il problema di come conservarli: “Ci pareva davvero un peccato rischiare di disperderli, li volevamo conservare in maniera adeguata, senza rischiare di lasciarli usurare dal tempo” racconta la signora Cantini. Da quest’esigenza è nata la volontà di interpellare il Museo di Budrio “che è prestigioso e il più vicino alla nostra zona. In Toscana - spiega Piera Cantini - non abbiamo trovato questo genere di musei e allora abbiamo tentato in Emilia Romagna dove abbiamo ricevuto risposta positiva e entusiasta”. E a Budrio i burattini di Borgo San Lorenzo saranno esposti a fianco degli oltre cento burattini della prima metà del ‘900, che sono frutto del lavoro dei burattinai bolognesi dell’epoca. Oltre ai burattini d’autore, sono esposti anche abiti, utensili, attrezzeria e una baracca da piazza (il teatro in cui si muovono i burattini). Vicino al museo è possibile inoltre visitare la “Casina” del quattrocento che conserva la collezione di burattini, pupi, scenografie ed oggetti di scena raccolti dai coniugi Vittorio Zanella e Rita Pasqualini. Luoghi espositivi che svolgono anche un ruolo di studio, ricerca e promozione nell’ambito del teatro dei burattini, e che continuano di anno in anno ad arricchire le proprie collezioni.

(foto: Studio Fotografico Buccoliero)


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dossier

Maggio 2010

EcONOMIA/1. Il 9,4 per cento della forza lavoro non è italiano. E non si tratta solo di braccianti

La carica dei 145mila indispensabili È il settore delle costruzioni quello più multietnico, seguito dall’agricoltura. Ma è il “basso terziario” (dall’assistenza domestica ai trasporti e fino al turismo) ad assorbire la maggior parte degli extracomunitari Francesca Puliti

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e immagini dei telegiornali ce li mostrano soprattutto come braccianti, occupati principalmente nel settore agricolo, ma non è così. Non in Toscana. Qui da noi il quadro dell’occupazione di origine straniera è ben più complesso e sfaccettato. E rappresenta il 9,4% del totale della forza lavoro. Nel 2008 gli immigrati al lavoro in terre toscane erano oltre 145mila, di cui quasi la metà (il 46%) occupati nel comparto dei servizi del cosiddetto “basso terziario”, che va dall’assistenza alla persona e lavoro domestico, ai trasporti, fino a turismo e ristorazione. Il settore in cui si concentra la più alta percentuale di lavoratori stranieri è invece quello delle costruzioni, in cui gli immigrati rappresentano il 20%, seguito dall’agricoltura (13%). Si tratta di dati che parlano chiaro sul “peso” degli stranieri nell’economia regionale. Che si tratti ormai di una componente essenziale è un concetto acquisito e numero e tipo di contratti ne sono una riprova: basti pensare che il 57% degli stranieri può contare su un’assunzione a tempo indeterminato, una cifra che si colloca soltanto un paio di punti al di sotto di quella dei toscani doc. Non solo impieghi stagionali, dun-

que, anche se questi continuano ad andare forte. E per fortuna. “In agricoltura – sottolinea Tullio Marcelli, presidente di Coldiretti Toscana – gli immigrati sono diventati indispensabili. Senza di loro – continua – il 10% delle nostre colture sarebbe a rischio”. Per l’anno in corso la Toscana ha calcolato in circa 5mila persone il fabbisogno di lavoratori provenienti dall’estero. In attesa del decreto flussi, che regolamenta gli ingressi dei cittadini extracomunitari nel paese, i differenti comparti dell’economia stanno già facendo l’appello. Duemila le richieste provenienti dal mondo agricolo, mentre il resto si distribuisce tra edilizia, nella maggior parte, e turismo. Se Africa e Asia vedono crescere costantemente ma di poco la propria fetta di torta sui grafici, sono i paesi

La sanatoria ha fatto emergere 16mila badanti, ma si stima che altre 10mila siano ancora in nero

cuLTuRE A cONfRONTO Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sull’integrazione e non avete mai osato chiedere (o non sapevate a chi chiedere) è racchiuso nel cuore del quartiere 5, in via delle Panche 26. Anzi, racchiuso non è esattamente il termine giusto, perché il Laboratorio permanente per la pace è aperto a tutti i cittadini, di tutti i colori e le provenienze. Nato dalla Cooperativa Sociale “L’Abbaino”, il Laboratorio è radicato nel territorio da oltre 10 anni. E’ qui che ha sede la biblioteca più aggiornata in materia. Qui si può trovare tutto ciò che si cerca in tema di educazione interculturale, letteratura di diversi paesi del mondo, nonché testi didattici su temi generali come i diritti umani, l’infanzia, il rapporto tra Nord e Sud del mondo.

dell’Europa dell’Est a contribuire per una buona percentuale sull’aumento delle presenze straniere. La crisi però ha colpito duramente anche loro. Nel 2009 il tasso di disoccupazione è salito al 10%. “È per questo – spiega l’assessore regionale all’istruzione formazione e lavoro Gianfranco Simoncini – che dobbiamo proseguire e rafforzare l’impegno per l’integrazione, perché non possiamo, specialmente in una fase come questa, rinunciare a un apporto che appare sempre più indispensabile per assicurare l’alto livello di benessere sociale della nostra società”. Un contributo irrinunciabile anche dal punto di vista della previdenza sociale, “perché – continua Simoncini - serve anche il loro concorso per garantire un futuro a tutti i lavoratori”. C’è poi la questione dolente del lavoro in nero. Se la sanatoria pensata ad hoc per colf e badanti ha fatto “emergere” in Toscana circa 16mila lavoratrici, si stima che altre 10mila continuino a svolgere la professione nell’illegalità, mentre per gli altri settori si parla di 20mila persone impiegate in maniera irregolare. Ma si tratta di ipotesi, stilate per descrivere un mondo in cui risulta ancora difficile andare a fondo.

BADANTI cERcASI Siamo o non siamo una delle regioni a più alto tasso di invecchiamento? Lo siamo. E allora ecco che la domanda di badanti si fa sempre più insistente dalle nostre parti. Ma non sempre si tratta di una ricerca facile. In soccorso a famiglie e persone di una certa età arriva Saf, che sta per “Sostegno anziani fragili”. Il progetto, lanciato da Co&So Firenze, consorzio di cooperative impegnate in ambito sociale, prevede la selezione, la formazione e l’inserimento familiare della badante. E, aspetto non meno importante, la gestione del contratto, con relativa opera di consulenza per contributi, agevolazioni e pratiche amministrative. Tre le cooperative coinvolte: Silver (per Fiesole, Calenzano e Sesto), Alveare (Mugello) e Girasole (Firenze e Scandicci). Per informazioni è attivo il numero verde 800 773522, il sito internet www.sostegnoanziani.it e una mail apposita, info@sostegnoanziani.it.

TuTTI I NuMERI La nostra regione è quinta in classifica per incidenza degli stranieri sulla popolazione, dopo Emilia Romagna, Umbria, Veneto e Lombardia. Quasi 310mila gli immigrati iscritti all’anagrafe, a cui si deve aggiungere una quota di almeno altri 50mila che non risultano residenti, ma sono comunque regolari. Un quinto di loro sono minori (di cui ben 6 su 10 nati in Italia) e per il 52% donne. Per quel che riguarda le nazionalità, la Romania continua a detenere lo scettro come comunità più numerosa (64mila residenti), seguita a ruota dall’Albania (a quota 62mila). In terza posizione la Cina, che annovera proprio in Toscana, a Prato, la Chinatown più estesa d’Italia, seguita da Marocco e Filippine (ma a debita distanza). Tra le 5 e le 10mila presenze a testa anche per Polonia, Ucraina, Macedonia, Senegal, Perù e Germania.

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dossier

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EcONOMIA/2. Dodici imprese individuali su cento hanno come titolare un immigrato: è il primato italiano

L’imprenditoria toscana parla straniero Il 18% di chi avvia un’attività autonoma arriva dalla Cina, seguita da Albania e Romania. Va forte anche l’Africa con Marocco, Senegal e Tunisia. I più intraprendenti? Gli iraniani Annalisa Cecionesi

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l popolo delle partite Iva in Toscana parla sempre più straniero. Il 12 per cento delle imprese individuali toscane, primato italiano, ha come titolare un immigrato da un paese al di fuori della UE. A dirlo è la rilevazione Movimprese al 30 giugno 2009, condotta da Unioncamere-InfoCamere. Allargando l’indagine a tutte le aziende, non solo quelle individuali, la percentuale di imprese straniere si abbassa all’8 per cento, restando comunque ben al di sopra della media nazionale. Lo si legge nel rapporto dell’Irpet “L’imprenditoria straniera in Toscana”, realizzato da Federica Pacini, con il coordinamento di Teresa Savino. L’istituto regionale dimostra che in otto anni in Toscana il numero degli imprenditori immigrati è raddoppiato, passando dai 23mila del 2000 agli oltre 48mila del 2008. Quasi un terzo delle aziende si concentra nella provincia di Firenze. Segue Prato, con il 14 per cento. A mettersi in proprio, solitamente in imprese di piccole dimensioni (per due terzi ditte individuali), sono in prevalenza giovani e adulti dai 30 ai 49 anni. Si tratta in genere di aziende più volatili rispetto a quelle italiane: sebbene nascano più imprese immigrate, queste hanno minori possibilità di sopravvivenza. E sbaglia chi pensa in prima battuta ai ristoranti etnici e alle aziende tessili. Il settore più toccato dal business etnico è l’edili-

zia. Se nel 2000 le imprese di costruzioni con titolare immigrato erano il 12 per cento, nel 2008 sono diventate il 29 per cento. Tengono, nonostante una flessione, il commercio (26 per cento) e le attività manifatturiere (21 per cento). Da quali paesi provengono gli imprenditori immigrati? Il 18 per cento di loro arriva dalla Cina, seguita da Albania (12 per cento) e Romania (10 per cento). Anche l’Africa fa sentire la sua voce, con Marocco, Senegal e Tunisia. Ma gli immigrati più intraprendenti, in rapporto al peso della loro popolazione residente in Toscana, sono di gran lunga gli iraniani, da più tempo radicati sul territorio e specializzati nel commercio. Settore che attira anche molti imprenditori marocchini e senegalesi, mentre i cinesi si concentrano nel manifatturiero. Dietro al successo delle imprese edili straniere stanno invece braccia (e menti) albanesi e romene. Ma cosa spinge gli stranieri a intraprendere la strada del lavoro autonomo? In alcuni casi può essere una strategia contro la disoccupazione o un’opportunità di inserimento sociale. È probabile che la sofferenza di alcuni settori, “snobbati” dalle nuove generazioni italiane, come l’edilizia, la ristorazione e il facchinaggio, abbia aperto dei varchi all’iniziativa imprenditoriale straniera che in Toscana, terra di artigiani e piccoli imprenditori, ha trovato facilmente terreno fertile.

L’INTERVISTA Parla Hidetaka Fukaya, artigiano nipponico conosciuto come “giovane genio” che ha un negozio in via de’ Federighi

“Calzolai? Siamo rimasti in quattro. Due fiorentini, due arrivati da lontano”

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idetaka Fukaya è giapponese, ha 34 anni e ha scelto di mettersi in proprio a Firenze. In un settore tipicamente fiorentino e tutt’altro che tecnologico: l’artigianato. Lo chiamano il “giovane genio”, è una via di mezzo tra un calzolaio e un fashion designer. Le sue scarpe fatte su misura costano dai 3mila euro in su e la sua clientela è internazionale, con tanto di nomi noti. Diplomato alla scuola di moda in Giappone, nel 1997 è giunto in Toscana per imparare l’arte della calzatura. Nel 1999 ha fondato il marchio “Il micio”, ideando la sua linea pret-à-porter, e nel 2005 ha aperto l’elegante negozio di via de’ Federighi.

Perché ha scelto di avviare la sua attività proprio a Firenze? Perché è la città ideale dove lavorare, a misura d’uomo. E’ facile reperire il materiale, non è molto grande e i ritmi sono rilassati, al contrario di Tokyo, dove sarebbe impossibile portare avanti un’attività come la mia. Però non c’è nessun fiorentino tra i miei clienti. Molti acquirenti, da tutto il mondo, passano di qui per motivi di lavoro. E’ difficile per uno straniero avviare un’attività imprenditoriale a Firenze? Sì, ci sono molti ostacoli, a cominciare dall’ottenere il permesso di soggiorno, fino alla burocrazia necessaria per avviare un’impresa. Le

paure sono tante, anche lo scoglio della lingua non è facile da superare. Come l’hanno accolta i colleghi fiorentini? Chi bene, chi male. Ma ormai a Firenze noi calzolai siamo rimasti quattro, due italiani e due stranieri. Sono mestieri che non attirano più i giovani del luogo, succede così anche in Giappone, dove molti artigiani arrivano da fuori. La crisi si è fatta sentire? Sì, non tanto per le scarpe su misura quanto per la linea prodotta in calzaturificio. Ma cominciano segnali di ripresa, anche se per uscirne /A.C. ci vorranno ancora uno o due anni.

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GENTIL SESSO/1. Per aiutare i genitori a destreggiarsi meglio adesso ci sono anche le “Pagine Baby”

vita da mamme nella città del giglio I servizi a misura di bambino, a Firenze, sembrano essere tanti (e fantasiosi): si va dai corsi di acquaticità alla biblioteca “morbida” e alle ludoteche. Diverso il discorso per le esigenze di base: a volte anche trovare un fasciatoio può diventare un’impresa Serena Wiedenstritt

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usica, acquaticità, biblioteca, ludoteche, ma i fasciatoi? La vita da mamma a Firenze è un po’ così. Gode di una vasta rete di servizi specializzati, ma a volte si complica sulle esigenze di base: un fasciatoio per cambiare il piccolo se si decide di passare una giornata fuori casa, lo spazio per il passeggino se ci si ferma a prendere un caffè, per non parlare della difficoltà di muoversi con quattro ruote fra i marciapiedi pieni di escrementi di cani e le auto tranquillamente parcheggiate sugli scivoli per le strisce. Ad ogni modo, superate le difficoltà della quotidianità, la città offre diversi spazi e altrettante attività a misura di piccoli e piccolissimi. Si inizia dalle ludoteche: sono 16 disseminate nei diversi quartieri. Ognuna ha la sua specificità e le sue attività. Poi c’è la Biblioteca delle Oblate (http://www. bibliotecadelleoblate.it/ragazzibambini/) con lo “spazio morbido” dedicato ad accogliere chi non arriva all’anno di età e tutti i libri per i genitori in cerca di soluzioni e i bambini in cerca di fiabe. Per quanto riguarda lo sport, quasi tutte le piscine comunali e private hanno in programma corsi di acquaticità mamma-bambino. Sul versante musica, ci sono associazioni che organizzano corsi di introduzione anche per neonati, mentre Il Trillo (www.il-trillo.com) propone “Baby Show”, centro ricreativo per i più piccoli basato su una speciale formula di intrattenimento musicale. I centri commerciali più grandi (quindi non rigorosamente nel comune di Firenze), hanno un occhio particolare per le mamme, cioè per le consumatrici. Così I Gigli hanno da poco inaugurato la nuova nursery con spazio dedicato all’allattamento, mentre Ikea fra piscina di palline, menù speciali per i più piccoli e toilette con fasciatoio è molto apprezzata da mamme e papà. Nel campo alimentare fa tendenza l’esempio della Pizzeria Zero Zero (www.00pizzeria.com), che accanto alle toilette per uomini e per donne ha servizi igienici per bambini. Anche se a Firenze non ha ancora preso piede la moda del “teatro con babysitting” che stimola le uscite serali dei genitori, non ci saranno problemi per chi a fine maggio vorrà visitare Terra Futura e approfittare della Terra dei Piccoli, lo spazio con fasciatoio e scaldabiberon per le mamme in allattamento e servizio di babysitting per bambini dai 3 agli 11

Da noi non è ancora decollato il “teatro con babysitting”

anni. Infine, per chi vuole sapere tutti gli indirizzi per il bebè e anche per i più grandicelli, sono arrivate da poco le Pagine Baby, con indirizzi “per genitori e figli” della città di Firenze: un database vasto, articolato, approfondito, verificato, composto da migliaia di indirizzi della città, divisi per argomento e aree territoriali e rintracciabili gratuitamente sul web, sul portale www. paginebaby.it.

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n’altra iniziativa, targata Arci Firenze, è il bollino “Bambini in circolo”, promosso per creare nei circoli un ambiente favorevole per le famiglie e per le future generazioni “cercando di stimolare in loro un senso di partecipazione attiva e responsabile nei confronti della struttura”. In pratica si consiglia di allestire in ogni circolo aree dedicate ai più piccoli, ai piccolissimi, e alle mamme, con tanto di fasciatoi, giochi, animazioni. Il concetto è che spesso basta molto poco: matite e carta da disegno piuttosto che un tappeto e qualche cuscino o un seggiolino da tavolo per la pizzeria per rendere un ambiente adulto a misura di bambino. Poco anche economicamente, vista l’abbondanza di negozi di usato per piccoli e di attrezzature low cost. Francesca Chiavacci, presidente di Arci Firenze e responsabile delle politiche per l’infanzia, delle politiche educative e nella scuola spiega così l’idea del bollino: “Il concetto che ci muove è quello di tornare alle origini dell’Arci. Il senso di accoglienza torna così ad essere fondamentale e va nella direzione dei più deboli, che oggi sono da un lato i migranti, dall’altro i più piccoli e con loro le famiglie. Con iniziative di questo tipo vogliamo tornare a rivolgerci ai fruitori classici dei circoli: quella fascia generazionale che non sono né gli anziani né i giovanissimi. E per fare questo basta poco”. Chiavacci chiarisce, infatti, che non si sta parlando di progetti ambiziosi, ma di ciò che altrove è normalità: “Ci sono già le ludoteche Arci (info: http://www. arcifirenze.it/attivita/ludoteche.asp), qui stiamo parlando di predisporre un fasciatoio piuttosto che un seggiolone e di pensare a un menù per i più piccoli. Perché uscire tutti insieme non diventi un percorso /S.W. ad ostacoli”.


società

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GENTIL SESSO/2. L’assessore Elisa Simoni annuncia una novità rispondendo a un lettore de Il Reporter

E per il lavoro “rosa” arriva un sostegno LA LETTERA

La crisi e i servizi dei centri per l’Impiego Mi rivolgo al Vostro giornale che considero una voce autorevole dei problemi inerenti al nostro quartiere. Sembra che entro la fine di aprile la Provincia di firenze voglia eliminare dei servizi erogati dal centro per l’Impiego sito in via del Pratellino, che vengono utilizzati oltre che dai residenti del nostro quartiere anche da quelli del comune di fiesole. credo che in un periodo di crisi, in cui è un compito arduo trovare un posto di lavoro, non dare più la possibilità ai disoccupati di avere un minimo sostegno dalle istituzioni renda ancora più deboli le poche speranze ancora a loro rimaste.

Pratellino verrà posizionato lo Sportello donna che fino a oggi ha svolto importanti servizi a supporto di questa fascia del mondo del lavoro come ad esempio: •

accoglienza e informazioni sulle opportunità di lavoro e formazione al femminile;

rilevamento dei bisogni orientativi e formativi delle donne in cerca di lavoro;

eventuale invio ad un’attività di consulenza individuale (counseling orientativo);

consulenza specifica per donne laureate o con alta scolarizzazione;

corsi di orientamento formativo per la stesura di un progetto professionale;

workshop tematici sulle trasformazioni del mercato del lavoro al femminile;

incontri seminariali sull’autoimprenditoria femminile (progetto net-work);

accompagnamento al lavoro per donne in particolari difficoltà;

rinvio alla preselezione per lavoro domestico (ABc per la famiglia).

Dr. Giovanni Bigazzi

LA RISPOSTA

“In via del Pratellino verrà posizionato lo Sportello donna” Gentilissimo dr. francini, in merito alla segnalazione del dr. Bigazzi, ci teniamo a precisare che la volontà dell’Amministrazione Provinciale è quella di riorganizzare i servizi dei centri per l’Impiego per renderli ancora più funzionali alle esigenze dei cittadini. All’interno della sede di Via del

si osservano aumenti percentuali di lavoro femminile, si nota facilmente come si tratti di occupazioni scarsamente stabili e di breve durata. Pensiamo quindi che la nostra possa essere una scelta utile. Restiamo comunque a piena disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento. cordiali saluti. L’assessore Provinciale al Lavoro, alla Formazione e ai Centri per l’Impiego Elisa Simoni

Per le difficoltà che normalmente incontrano le donne nella ricerca di lavoro e per i dati che abbiamo a disposizione tramite l’osservatorio del Mercato del Lavoro ci sembra importante dare un sostegno a questa categoria perché, specialmente con la crisi che siamo affrontando, sono proprio le donne a risultare particolarmente vulnerabili e, anche laddove

DOTT. MARCO MITOLA Laurea Università di Firenze in Odontoiatria e Protesi Dentaria Master di II livello Università di Bologna in Chirurgia Orale Diploma Istituto Santarella di Bari in Odontotecnica • • • •

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SANITÀ/1. Con un bilancio da 7 miliardi l’anno è la più grande azienda toscana. Con pregi e difetti, quasi endemici

Salute, chi è soddisfatto e chi è rimborsato Siamo una delle poche regioni virtuose in ambito sanitario.

Francesca Puliti

Ma come la pensa chi usufruisce dei servizi? Un viaggio

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n bilancio (in pareggio) da circa 7 miliardi di euro l’anno, pari al 75% delle spese regionali. E un’invidiabile posizione nella classifica italiana, che colloca la Toscana tra gli esempi virtuosi. Ma per conoscere lo stato di salute vero e proprio del sistema sanitario di casa nostra bisogna chiederlo a chi effettivamente ne usufruisce, primi

tra liste d’attesa, analisi e interventi. In un saliscendi di indici di gradimento, comunque al di sopra della media nazionale

FOCUS/1 Rivoluzione Cto

Sale operatorie attive 7 giorni su 7

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to, rivoluzione parte prima. Aumenta il personale e si riducono i tempi di attesa per gli interventi. Il piano di riorganizzazione della struttura è stato presentato lo scorso aprile ed è già entrato nel vivo, per mettere ordine in quello che ormai da più parti era additato come un caso di disorganizzazione più che di efficienza. Sette gli infermieri e quattro gli operatori sanitari assunti per rimpinguare l’organico, assieme a quattro ortopedici e cinque medici specialisti in medicina interna e geriatria in arrivo. Il tutto per assicurare un funzionamento prolungato delle sale operatorie e di conseguenza il taglio delle liste d’attesa. L’obiettivo è quello di ridurre a 36 ore al massimo i tempi per quel che riguarda gli interventi urgenti, mentre per gli altri vale anche qui la norma dei 90 giorni, dopodiché entra in vigore la regola “operati o rimborsati”, ovunque a spese della Regione. Per quanto riguarda invece i pazienti oncologici l’attesa non potrà superare i 30 giorni. Un giro di vite messo in pratica grazie a una nuova organizzazione dei turni (grazie alla quale due ortopedici saranno sempre presenti al pronto soccorso per far fronte alle emergenze) e alla decisione di rendere le sale operatorie attive sette giorni su sette e 12 ore su 24. Ma la rivoluzione non finisce qui. Il cambiamento coinvolgerà anche la struttura architettonica dell’ospedale. L’area medica sarà modificata in modo da accorpare i posti letto in un unico settore e guadagnare in termini di razionalizzazione dello spazio. E non solo: per usare le parole del direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera di Careggi, Valter Giovannini, il Cto diventerà “un laboratorio di ricerca dove applicare i metodi più innovativi nel campo /F.P. della traumatologia”.

tra tutti i cittadini/pazienti e gli operatori sanitari, insomma chi ci ha a che fare più spesso. Secondo i dati raccolti dall’Università Cattolica di Roma, che ogni anno si occupa di monitorare la situazione a livello nazionale, il 39% dei toscani assegna ai servizi un punteggio alto (da 7 al massimo dei voti, cioè 10), quasi il 45% li dichiara comunque al di sopra della sufficienza, mentre solo per il 10,6% sono al di sotto del 6. Valori in linea con quelli rivelati dal Laboratorio Management e Sanità del Sant’Anna di Pisa, che dal 2007 al 2009 di interviste ne ha realizzate quasi 60mila. Portando a casa valutazioni ottimiste, ben al di sopra di quelle nazionali. Dal primo anno di analisi allo scorso, la percentuale di coloro che si dichiarano soddisfatti è cresciuta in ogni campo, dal comfort in sala d’attesa (dal 56% del 2007 al 70% del 2009), all’assistenza e alle cure ricevute durante i ricoveri ospedalieri, che aggradano quasi il 90% degli intervistati. Eppure, segnala d’altro canto l’Istat, in linea generale la percezione del sistema sanitario ha subito un vero e proprio crollo di consensi dal 2008 al 2009, passando dal 43,5% di cittadini molto soddisfatti a un ben più contenuto 36,75%. Molto probabile che la verità si collochi a metà strada. A metà tra le eccellenze toscane e i fastidiosi disservizi che appaiono spesso e volentieri come un male endemico per la più grande azienda toscana, “l’industria sanità”. A partire dalla dilatazione dei tempi di attesa, a cui la Regione ha cercato di ovviare dando vita - con una delibera datata luglio 2009 - a un’unica lista per gli interventi intramoenia e in regime ordinario. Un provvedimento grazie al quale l’attesa dovrebbe essere ridotta a un massimo di tre mesi. Novanta giorni, non uno di più, altrimenti ci si può rivolgere a un numero verde appositamente creato (attivo dallo scorso 1° febbraio). E se neanche gli operatori del numero verde fossero in grado di trovare una soluzione, il paziente può decidere di operarsi dove vuole, a spese della Regione, secondo una formula che suona più o meno “operati o rimborsati”. Un’iniziativa che non ha mai convinto l’opposizione in Consiglio regionale, come lamenta la consigliera uscente Annamaria Celesti (Pdl): “Il successo contabile altro non è che una raffinata operazione di tagli dietro cui si nascondono una serie di disfunzioni e disservizi. Serve una riorganizzazione dell’intera filiera assistenziale - prosegue - che, nel caso degli interventi chirurgici, deve comportare l’apertura delle sale operatorie per almeno 12 ore al giorno e garantire un numero di posti letto e di personale congruo alle reali esigenze, con incremento delle risorse umane in quantità e qualità”. “Si può sempre migliorare – le risponde Enrico Rossi, neopresidente della Regione, nonché ex assessore al Diritto alla salute per un decennio – ma il sistema sanitario sta bene. E per ogni weekend i toscani guadagnano un weekend in più di vita”. Sperando di non doverlo trascorrere in fila per farsi le analisi.


star bene

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SANITÀ/2. Si tratta della quarta esperienza avviata nel Paese e della prima del centro Italia

E a Firenze arriva il bisturi cibernetico Benedetta Strappi

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ire “robot” non necessariamente equivale a parlare di un giocattolino curioso e dal sapore nipponico. Le tecnologie dei nostri tempi applicate alla medicina sono capaci di grandi risultati. Un esempio. A Firenze è stato presentato recentemente il sistema CyberKnife®, un bisturi cibernetico, un “gioiellino tecnologico” in grado di colpire tumori ed altre lesioni in ogni parte del corpo con estrema precisione. Il sistema viene utilizzato nella casa di cura Ulivella e Glicini (gruppo Giomi) di Firenze. Si tratta della quarta esperienza italiana, e della prima nel centro Italia. Come funziona? Questa tecnologia viene già impiegata largamente per il trattamento non invasivo di patologie tumorali della spina dorsale, dell’encefalo, dei polmoni, del fegato, del pancreas e della prostata. Il trattamento con CyberKnife® avviene in regime ambulatoriale, non necessità cioè di ricovero ospedaliero, ed è indolore.

Si tratta, in sostanza, di un sistema di radiochirurgia non invasiva che, sfruttando la robotica e un sistema di guida mediante immagini combinate (tac – risonanza magnetica), rende possibili interventi radiochirurgici. È un’alternativa alla chirurgia tradizionale per il trattamento di patologie maligne, malformative o funzionali praticamente in tutte le sedi anatomiche. Questo tipo di trattamento, spiegano da Villa Ulivella, offre nuove opportunità ai pazienti con tumori inoperabili e a chi, a causa di altre malattie concomitanti, non può sottoporsi all’interventochirurgico. “Il Centro di Radioterapia della Casa di Cura Santa Chiara ha sempre avuto una vocazione verso i trattamenti di tipo stereotassico ad alta precisione”, spiega il professor Franco Casamassima, ordinario di Radioterapia presso l’Università di Firenze e Responsabile dell’U.O. di Radiobiologia Clinica dell’Università di Firenze, che ha sede presso la Casa di Cura

Alla casa di cura Ulivella e Glicini è in funzione un sistema che permette di colpire tumori e altre lesioni con un sistema radiochirurgico ad alta precisione

FOCUS/2 È nato il primo gruppo Avis di donatori islamici

Sangue, le donazioni crescono Ma non sono mai abbastanza

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iciamo pure che è sempre il momento giusto per donare il sangue, anche se ancora non siamo nel periodo estivo, tradizionalmente contrassegnato dal bollino rosso e da ripetuti appelli alle donazioni. I gruppi più “richiesti” (in quanto più rari) restano tendenzialmente i negativi. Ma i dati fanno ben sperare, e parlano di un incremento dei donatori: in Toscana nel 2009 sono aumentati soci e donazioni. Rispetto al 2008 c’è stato un incremento del 4.8 per cento, con 7.558 nuovi soci, il valore più alto degli ultimi 10 anni, con una netta prevalenza di giovani tra i 18 e i 35 anni (57 per cento). Le donazioni Avis sono cresciute su tutto il territorio regionale, con alcuni picchi. Tra le province più virtuose c’è quella empolese (+9.8 per cento), seguita da Pistoia e Livorno (rispettivamente +7.8 e +7.3 per cento). Firenze rientra invece nella fascia mezzana, con un aumento contenuto: in totale nel 2009 ci sono state

10.772 donazioni. Ma proprio dal capoluogo è partita un’iniziativa decisamente innovativa: è nato il primo gruppo di donatori Avis della Comunità Islamica di Firenze e Toscana. Si è trattato della prima iniziativa del genere a livello nazionale, nata dall’impulso di alcuni donatori “avisini” di Firenze appartenenti alla comunità islamica, che hanno deciso di costituirsi in associazione e di aderire all’Avis fiorentina. L’associazione, che all’attivo ha già 30 tra uomini e donne, ha adottato in toto lo statuto dell’Avis ed è aperta a tutti. “Per la prima volta - spiega Luciano Franchi, presidente di Avis Toscana - assistiamo alla nascita di un gruppo organizzato di donatori periodici dove i membri di una comunità diventano promotori della loro stessa integrazione, compiendo un gesto di altruismo e solidarietà verso la comunità nella quale hanno deciso di vivere e /B.S. lavorare“.

Il sistema CyberKnife® a Villa Ulivella e Glicini

Santa Chiara. “Dal 1998 il Centro ha iniziato i trattamenti stereotassici per lesioni encefaliche e dal 2002, primo in Italia, ha cominciato ad applicare i trattamenti stereotassici anche in sedi extracraniche – prosegue – dal 2005 è stata implementata una nuova macchina radioterapica con avanzate tecniche di visualizzazione

della sede della neoplasia da trattare, di ricostruzione tridimensionale durante il trattamento del set-up del paziente e di correzione dell’internal margin del paziente, grazie a tecniche IGRT (Imaged Guided Radiotherapy). Con questa macchina, dal 2006 ad oggi, abbiamo trattato oltre 750 pazienti con trattamenti di

stereotassi, sia in sedi craniche che extra-craniche”. I primi trattamenti fatti a Firenze hanno riguardato cinque pazienti: tra questi, due con recidiva di lesione neoplastica cerebrale già operata e irradiata e altri due con recidiva in sede vertebrale di neoplasia già precedentemente irradiata con tecnica tradizionale.

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Maggio 2010

zOOM/1. Parla Salvatore Calleri, presidente della fondazione Antonino Caponnetto

“La Toscana, così ricca, fa gola alla mafia” FOCUS

Tra i campanelli d’allarme ci sono

Sulla vicenda restano ombre

georgofili, una ferita che brucia ancora

alcuni passaggi di proprietà di alberghi

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e agriturismi, accertati tentativi di inserirsi negli appalti e movimenti sospetti di capitali Luca Serranò

“L

a mafia c’è e fa buoni affari. Fortuna che il nostro territorio ha gli anticorpi necessari”. Salvatore Calleri, presidente della fondazione Antonino Caponnetto, si mostra cautamente ottimista sulla battaglia che le nostre amministrazioni stanno conducendo contro Cosa Nostra e le altre organizzazioni criminali. “E’ fondamentale studiare e analizzare il fenomeno - continua Calleri, già fedele collaboratore del giudice siciliano che a Firenze trovò seconda casa - altrimenti rischiamo serie e incontrovertibili infiltrazioni nel nostro tessuto economico”. E’ dal 2003 che la fondazione monitora i movimenti sospetti di persone e capitali nel nostro territorio. Un’attività che dovrebbe consolidarsi con la nascita di un osservatorio antimafia in collaborazione con la Provincia di Firenze, uno strumento istituzionale volto a contrastare le mire espansionistiche della criminalità organizzata. “Cosa Nostra, ‘ndrangheta, camorra. Mafie straniere. La Toscana è una terra ricca e fa gola a tanti. Anche per questo continuiamo i nostri incontri nelle scuole - spiega ancora Salvatore Calleri - è importante che le nuove generazioni conoscano i lati oscuri di questa società”. Nel rapporto 2009, la fondazione (che ha come presidente onorario Elisabetta Caponnetto, vedova del magistrato) sottolinea infatti l’incombenza della malavita sulle zone più floride della regione e della provincia, evidenziando in particolare i molti passaggi di proprietà che hanno interessato alberghi e agriturismi. Si parla, tra le altre

cose, di donne russe che alloggiano in alberghi di media levatura sospettate di essere le teste di ponte della criminalità dell’est in vista di massicci investimenti immobiliari. “Per fortuna dalle nostre parti la mafia non ha il controllo del territorio - prosegue Calleri - un elemento che contraddistingue le aree più colpite. Ma i segnali negativi non mancano, come gli accertati tentativi di inserirsi negli appalti e alcuni movimenti di capitali che fanno pensare al riciclaggio”. Nel frattempo, a livello nazionale, continua la “moria” di latitanti più o meno eccellenti: “Credo che il ministro Maroni stia lavorando molto bene, è un periodo di grande efficacia nella lotta alla mafia”. Una lotta che dovrà per forza di cose af-

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finarsi sempre più, seguendo se non anticipando la trasformazione in senso intellettuale delle elite criminali. “Quel che abbiamo sotto gli occhi è davvero interessante - commenta Calleri - gli ultimi arresti dimostrano che le mafie dei colletti bianchi sono ormai una realtà consolidata. Occorre vigilare”. Nella speranza che le scelte di uomini come Antonino Caponnetto facciano da stella polare all’azione di governo, magistratura e forze di polizia. “Decise di occuparsi di mafia dopo la morte di Rocco Chinnici - ricorda Salvatore Calleri - ormai anziano, mise anima e corpo in questa battaglia di civiltà. È soprattutto grazie a lui che arrivarono le prime condanne definitive ad appartenenti a Cosa Nostra”.

l ventisette maggio la strage dei Georgofili “compirà” 17 anni. Una ferita ancora aperta nel cuore della città, il primo autentico attacco frontale alla democrazia nella Firenze post-fascista. L’autobomba (una Fiat Fiorino imbottita con 250 chili di esplosivo) sistemata ai piedi della Torre dei Pulci costò infatti la vita all’intera famiglia Nencioni (moglie, marito e i due figli) e allo studente di architettura Dario Capolicchio. Incalcolabili, poi, i danni al patrimonio artistico, con la storica accademia dei Georgofili sventrata dalla deflagrazione. Un attentato su cui restano molte zone d’ombra, nonostante gli ultimi sviluppi dell’inchiesta suggeriscano nuovi, più inquietanti, scenari. Lo scorso 17 marzo, dopo oltre due anni di lavoro, gli uomini della Dia di Firenze hanno notificato in carcere un’ordinanza di arresto a Francesco Tagliavia, mafioso già condannato per l’omicidio Borsellino e ora accusato d’aver messo a disposizione i suoi uomini per le stragi di Roma, Milano e Firenze. Le dichiarazioni di Gaspare Spatuzza, il pentito che nel processo a Marcello Dell’Utri ha chiamato direttamente in causa il Presidente del Consiglio, stanno dunque indirizzando il lavoro dei magistrati fiorentini. Sarà la strada giusta? In attesa di conoscere le sorti processuali di Francesco Tagliavia, gli autori accertati della campagna stragista continuano nel frattempo a riempire le pagine dei giornali. I fratelli Giuseppe e Filippo Graviano, Giovanni Brusca, Matteo Messina Denaro, Bernando Provenzano, Salvatore Riina, Vittorio Tutino e Leoluca Bagarella. Nomi eccellenti della mala siciliana che ha marchiato col sangue il passaggio dalla prima alla seconda repubblica. E che una notte di maggio, senza batter ciglio, ha colpito a freddo il /L.S. cuore di Firenze.


inchiesta

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zOOM/2. L’ex procuratore nazionale antimafia Pier Luigi Vigna fa il punto sulla situazione locale

“Cosa nostra? Agisce in silenzio ma c’è” Dalle nostre parti le cose vanno comunque meglio che altrove: “Ci salva la mancanza di collusioni politico-amministrative, ma occorre tener conto dell’espansività di ogni fenomeno mafioso” Luca Serranò

“A

ppalti, riciclaggio, prostituzione. Le mafie s’infiltrano in ogni crepa della nostra società. Mai abbassare la guardia”. L’ex procuratore nazionale antimafia Pier Luigi Vigna, da qualche tempo consulente del Comune in materia di sicurezza, punta il dito contro le zone d’ombra che silenziosamente s’addensano sul nostro territorio. “Anche se le istituzioni locali hanno fatto una grande opera di analisi e prevenzione – spiega – la criminalità organizzata ha messo radici già da tempo. I Casalesi, per esempio, a metà degli anni Ottanta fecero ottimi affari con investimenti nel settore agricolo e niente esclude che abbiano ancor oggi interessi nella zona”. Se le province di Lucca e Pistoia sono state “colpite” dall’avanzata camorrista, la ‘ndrangheta ha scelto le coste della Versilia per praticare prestiti a tassi di usura ed estorsioni. Nell’hinterland fiorentino, poi, ci sono anche le mafie straniere a tessere la propria ragnatela criminale, attraverso il racket della prostituzione e, in minor misura, lo spaccio di stupefacenti. “Ma Cosa Nostra non è da meno – racconta Pier Luigi Vigna – agisce in silenzio ma c’è”. Nonostante la Toscana se la passi meglio rispetto alle altre regioni del centro-nord, e all’Emilia Romagna in particolare, anche il nostro territorio rappresenta dunque un boccone appetitoso per le varie declinazioni della malavita organizzata. “Ci salva la mancanza di collusioni politico-amministrative – spiega – ma occorre tener conto dell’espansività connaturata ad ogni

fenomeno mafioso. Oggi che la criminalità ha assunto un profilo globale, all’attività di prevenzione deve accompagnarsi una forte azione di contrasto”. L’ex procuratore nazionale antimafia invita dunque a non sottovalutare i segnali negativi e, in particolare, a non commettere gli sbagli del passato. “Un danno di cui paghiamo ancor oggi il prezzo è quello provocato dal vecchio istituto dei confini – dice – si credeva che strappando i boss dal loro ambiente se ne potesse sterilizzare la carica eversiva. Errore grave. In molti presero il potere con la forza nelle piccole comunità che li ospitavano”. Un fenomeno che inquinò la vita democratica di molti comuni toscani, e che complicò la vita ai molti magistrati che se ne occu-

Nell’hinterland fiorentino ci sono anche le mafie straniere a tessere la propria ragnatela parono. “La lotta alla mafia è cambiata con l’arrivo di Antonino Caponnetto – racconta Vigna – un uomo di grande cultura giuridica e senso civico. Ricordo quando durante l’inchiesta sull’alluvione del ‘66 lo andavo a trovare tutte le sere in ospedale. Seguiva le indagini anche da ricoverato e s’informava su tutto. Alla procura di Firenze – conclude – era un punto di riferimento essenziale”.

Pier Luigi Vigna

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speciale

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L’INIzIATIvA. Va avanti l’impegno de Il Reporter a fianco della Fondazione Francesca Rava Onlus

Emergenza Haiti, anche i vip si mobilitano

Un piccolo haitiano ospite dell’ospedale pediatrico N.P.H. Saint Damien della Fondazione Rava

S

ono quattro, ormai, i mesi trascorsi dal terremoto che il 12 gennaio scorso ha devastato Haiti. Mesi che sull’isola caraibica, in uno dei Paesi più poveri della Terra – e uno degli ultimi nel ranking mondiale per quanto riguarda le condizioni dell’infanzia – sono trascorsi tra continue emergenze, nel tentativo di riportare la situazione alla normalità, una “normalità” già molto difficile prima del violentissimo sisma. Tra coloro che da subito si sono rimboccati le maniche e si son messi al lavoro c’è la Fondazione Francesca Rava – N.P.H. Onlus, già operativa ad Haiti da 22 anni, che non ha perso tempo nell’affrontare l’emergenza. Perché di tempo, tra persone rimaste senza casa, cibo, acqua e assistenza medica, bambini mutilati o rimasti orfani, non ce n’era da perdere. Così, dal momento del terremoto, la Fondazione non ha mai smesso di inviare medici, infermieri specializzati e fisioterapisti volontari al Saint Damien, l’ospedale pediatrico che assiste 25mila bambini l’anno. Tra i tanti drammi con cui la popolazione si è trovata a dover fare i conti, uno dei più tremendi è stato senz’altro quello dei piccoli rimasti senza gambe, braccia o mani a causa del terremoto: ma 80 di loro, grazie al programma di applicazione di protesi temporanee iniziato alla Casa dei Piccoli Angeli, sono ora di nuovo in grado di camminare. E tra i nuovi progetti della Fondazione c’è quello della costruzione di una nuova ala della Casa dei Piccoli Angeli, che sarà interamente dedicata ai bambini amputati, che avranno continua necessità di assistenza, con una fab-

Quattro mesi dopo il terremoto che ha devastato l’isola, la popolazione continua ad aver bisogno di aiuto. Appelli da personaggi come Fiorello e Martina Colombari, e anche Hollywood ha mostrato il suo volto migliore: tanti gli attori giunti sul posto

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brica per produrre in loco le protesi. Nell’ottica del ritorno alla normalità, poi, l’obiettivo – per cui sull’isola si è già al lavoro – è quello della ricostruzione, al più presto, delle scuole crollate, oltre alla realizzazione di nuove. Perché qui, anche prima del sisma, le 18 scuole di strada N.P.H. non servivano soltanto a fornire istruzione a circa seimila bambini dai 2 ai 16 anni nei quartieri più degradati di Port au Prince, ma anche (e soprattutto) ad assicurare loro cibo, acqua, cure mediche e vaccinazioni, oltre a proteggerli da droga, prostituzione e malavita. E in quattro di queste strutture l’attività scolastica è ripresa all’inizio di aprile. Tra i nuovi progetti, inoltre, ci sono la costruzione di un nuovo ospedale per adulti, di una casa per bambini disabili e di due orfanotrofi. Progetti importanti, per cui la Fondazione ha bisogno dell’aiuto di tutti. E che hanno spinto personaggi famosi come Martina Colombari, Andrea Bocelli, Paola Turci e Fiorello a lanciare appelli e realizzare spot per aiutare la Fondazione Francesca Rava. Ma non solo, perché anche Hollywood, per l’occasione, ha mostrato il suo volto migliore, con diversi aiuti e con l’arrivo sull’isola di Paul Haggis, Sean Penn, Demi Moore, Susan Sarandon, Ben Stiller e altri ancora. Perché tutti – attori famosi o semplici cittadini – sono chiamati a dare il proprio contributo: ad Haiti, infatti, l’emergenza continua.


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politica

Maggio 2010

REGIONE/1. È la giunta più “rosa” della storia, con cinque esponenti del gentil sesso ai posti di comando

Dieci in squadra, con rossi capitano Tre assessori confermati (Bramerini,

rini, che mantiene saldamente il comando dell’Ambiente. Altro volto noto quello di Gianfranco Simoncini, che non dovrà fare altro che riprendere il filo del discorso su lavoro e istruzione. Di nuovo, invece, c’è Luca Ceccobao, primo cittadino di Chiusi, dove è stato rieletto al secondo mandato con una percentuale a dir poco schiacciante, superiore al 78%. Quarantenne, dipendente delle Ferrovie, vanta una certa esperienza in ambito di trasporti e un discreto curriculum in fatto di battaglie su questo tema. Va da sé che sia stato scelto per l’assessorato a Infrastrutture e trasporti, uno dei più scottanti. L’ottima performance elettorale regala all’Idv ben due poltrone in Giunta. E tra le più ambite. L’urbanistica tocca in sorte ad Anna Marson, che ha ricoperto lo stesso incarico per la Provincia di Venezia, dove insegna all’università; mentre cultura e turismo finiscono nelle mani di Cristina Scaletti, già nota come assessore all’ambiente in Palazzo Vecchio. Un assessorato tocca infine anche alla Federazione di sinistra (Rfc, Pdci) con Salvatore Allocca, altro grossetano della squadra. Rifondarolo, prende le redini di Welfare e casa. Pronta la squadra, non resta che uscire dallo spogliatoio e affrontare le prime sfide.

Salvadori e Simoncini), un tecnico alla sanità e una docente veneta all’urbanistica. Il Pd porta a casa cinque deleghe, l’Idv due e la Federazione di Sinistra una Paola Ferri

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ossi c’è, la squadra pure. A scendere in campo a questo giro sono in dieci, una Giunta più agile rispetto allo scorso mandato e per metà composta da donne, il che compensa almeno in parte la scarna rappresentanza femminile in Consiglio regionale. “E’ la Giunta più ‘rosa’ della storia”, sottolinea lo stesso neopresidente. Tre gli assessori confermati rispetto alla scorsa legislatura, qualche volto noto e un paio di sorprese nella formazione che guiderà Palazzo Panciatichi per i prossimi cinque anni. Se appariva quasi scontata la nomina di Riccardo Nencini, segretario nazionale del Psi a cui è toccato in sorte il Bilancio, la vera sorpresa è stata la scelta dell’erede di Rossi alla Sanità. E’ Daniela Scaramuccia, 37 anni, una laurea in Ingegneria nucleare e un passato da manager alla Mckinsey, società di controllo e gestione delle aziende. Un tecnico, dunque, esterno al mondo partitico, così come era stato preannunciato dal neopresidente. Il Pd invece porta a casa cinque deleghe, a partire dalla new entry Stella Targetti, selezionata come vicepresidente della Regione già in corso di campagna elettorale. Figlia di Paolo Targetti, big dell’imprenditoria fiorentina recentemente venuto a mancare, la nuova vicepresidente è una donna d’impresa, ma anche una mamma di due bambini. A lei toccherà gestire Università e scuola. Ripescato invece dalla scorsa Giunta Gianni Salvadori, unico rappresentante del Pd fiorentino, che passa dalle Politiche sociali all’Agricoltura. Confermata anche la grossetana Anna Rita Brame-

Enrico Rossi, presidente della Regione

IL CONSIGLIO CHE SARÀ Età media oltre i 49 anni, diversi fiorentini tra le new entry. E c’è anche un italobrasiliano

Molti uomini, poche donne. E una decina di poltrone in meno Molti uomini, poche donne, un’età media che si aggira attorno ai 49 anni. Ecco come si presenta a grandi linee il nuovo Consiglio regionale. Ma partiamo dalle basi. A succedere a Riccardo Nencini sulla poltrona di presidente dell’assemblea è Alberto Monaci (Pd), eletto a maggioranza quasi assoluta (52 voti) alla prima riunione. Sessantanove primavere sulle spalle, è anche il più anziano del gruppo. Lo scettro del più giovane invece lo detiene Matteo Tortolini (Pd), classe 1977, in vantaggio di qualche mese su Giovanni Donzelli (Pdl). Solo cinque le donne elette, di

cui una, Monica Faenzi, ha già ceduto il posto a un altro uomo, l’avvocato aretino Dario Locci, una new entry a Palazzo Panciatichi. Per quanto riguarda la provenienza dei neoeletti Firenze batte Lucca 7 a 4, anche se andando a scavare negli alberi genealogici si svelano storie addirittura intercontinentali. Padre brasiliano e madre pistoiese per il leghista Antonio Gambetta Vianna, che ha vissuto a Rio de Janeiro fino alla maggiore età. Ha origini per metà statunitensi, invece, Marco Taradash (Pdl). Sono in tanti coloro che vantano un passato nelle amministrazioni locali. Se Giuliano

Fedeli e Alessia Ballini hanno abbandonato i loro incarichi da assessore in Provincia, rispettivamente a Pari opportunità e sport e Trasporti e infrastrutture, per seguire la strada in Regione, Paolo Bambagioni, prima di diventare presidente della Mukki, è stato sindaco di Lastra a Signa, mentre Francesco Bosi è tuttora primo cittadino di Rio Marina, in quel dell’Elba. Insomma le competenze non mancano nel gruppo, folto, seppur ridimensionato di una decina di consiglieri rispetto alla scorsa legislatura. Meno poltro/P.F. ne (55 anziché 65), meno spese. È già un buon inizio.

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politica

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REGIONE/2. Giovanni Donzelli “trasloca” a Palazzo Panciatichi REGIONE/3. Cristina Scaletti, assessore

“renzi non tiri un sospiro di sollievo. “Cultura e turismo Continuerò a vigilare sul Comune” in sinergia per ripartire” U

Francesca Puliti

D

alla notte di “occupazione” del Salone dei Duecento allo sganassone preso da un commerciante che accusava di vendita illegale di canapa, fino alla battaglia per lo scandalo Quadra: di battaglie ne ha lanciate e portate avanti tante Giovanni Donzelli, dagli scranni del Consiglio comunale. Cresciuto nel Fuan e poi passato ad An, dopo quasi sei anni passati in Palazzo Vecchio si apre adesso per lui la nuova avventura in Regione, ma è normale che un po’ di nostalgia rimanga. Le dispiace lasciare il Comune? Assolutamente sì, anche se sono molto soddisfatto per essere stato eletto in Consiglio regionale. Avrei potuto mantenere entrambi i ruoli, la legge lo permette, ma per correttezza e coerenza con ciò che ho sempre detto ho scelto di lasciare l’incarico a Palazzo Vecchio. A chi lascia lo scettro delle interrogazioni e delle sue battaglie in Consiglio comunale? Ognuno ha il suo stile di condurre l’opposizione, i consiglieri sono tutti competenti, ma è la squadra che fa la differenza. In Regione è stato eletto con i voti della circoscrizione pisana: continuerà ad occuparsi delle vicende fiorentine? Certo, Firenze è la città dove sono nato e cresciuto. Continuo a incontrare le persone che abitano nelle case popolari di via Accademia del Cimento, a interessarmi delle questioni urbanistiche cittadine, a dare ascolto agli operai della Seves. Porterò avanti gli interessi di tutta la regione, con un occhio di riguardo per il territorio dove sono stato eletto, ma Palazzo Panciatichi non è lontano da Palazzo Vecchio. Quali questioni lascia in sospeso? Purtroppo sono tante, a partire da quella della gestione ur-

Mi batterò prima di tutto per cambiare i criteri di assegnazione delle case popolari banistica, fino alla vicenda della Quadra e al destino del Multiplex di Novoli. Non solo, proprio adesso il sindaco ha riaperto il percorso del Piano strutturale e, avendo fatto fermamente opposizione all’approvazione del precedente documento, mi sarebbe piaciuto seguire il procedimento da vicino per vedere che cosa effettivamente Renzi ha intenzione di cambiare. Il mio timore è che si tratti nuovamente di un annuncio vuoto, di quelli che non portano a niente di concreto. Continuerà a monitorare su questo? Sì, Renzi non può tirare un sospiro di sollievo, perché con-

Giovanni Donzelli

tinuerò a stargli con il fiato sul collo. Tante scelte cittadine passano attraverso decisioni regionali, basti pensare alla possibilità di costruire nuovi centri commerciali, ambito che riguarda da vicino la realizzazione della tanto sospirata Cittadella viola. Per cosa si batterà in Regione? Innanzitutto per la modifica del criterio di attribuzione del punteggio per l’assegnazione delle case popolari. Al momento non è previsto nessun vantaggio per chi è in lista d’attesa da più tempo, non viene valutata la storicità della richiesta. Così capita che alcune famiglie passino la vita ai primi posti della graduatoria senza però riuscire a ottenere un alloggio, poiché ogni volta vengono sorpassati da qualcuno che ha una situazione peggiore. Anche l’anzianità della richiesta dovrebbe costituire punteggio, si tratta di un criterio basilare, eppure non contemplato. A proposito di case popolari, cosa ne pensa della proposta formulata da Enrico Rossi secondo la quale gli stranieri potranno accedere alle graduatorie soltanto dopo cinque anni di residenza in Toscana? Sono d’accordo, ma Rossi dovrebbe mettersi d’accordo con se stesso e con il proprio partito. Ricordiamoci che nella scorsa legislatura regionale è stata approvata una legge secondo la quale anche gli extracomunitari clandestini hanno gli stessi diritti degli italiani, il che mi sembra in contraddizione con questa proposta.

na carriera fulminante quella di Cristina Scaletti, astro nascente dell’Italia dei Valori. Da assessore all’ambiente in Palazzo Vecchio ad assessore a cultura e turismo in Palazzo Panciatichi in meno di un anno. I fiorentini hanno cominciato a conoscerla la scorsa primavera, quando in città hanno fatto la loro comparsa i suoi manifesti, conditi da uno slogan piuttosto insolito per elezioni comunali, che riprendeva il suo impegno, come medico, nella battaglia alle malattie rare. Adesso però, di fronte a questa nuova sfida in Regione, il medico Scaletti non nasconde una forte emozione. Assessore, le è dispiaciuto lasciare l’incarico in Comune? Naturalmente mi è dispiaciuto molto abbandonare un percorso

Questa delega rende merito al risultato elettorale dell’Italia dei Valori che avevo intrapreso con entusiasmo e a cui mi ero appassionata. Ma sono molto soddisfatta per questa nuova sfida, sia personalmente che a livello di partito. Si tratta di una delega di spessore, soprattutto in una regione come la nostra, che vanta un patrimonio tanto ricco. Questo incarico, assieme all’assessorato all’urbanistica, rende merito a un risultato elettorale di tutto rispetto. E lo intraprendo con grande umiltà. Se dovesse fare un bilancio di questo anno a Palazzo Vecchio? E’ stata dura, una bellissima esperienza non priva di ostacoli. Il mio approccio è sempre stato

Cristina Scaletti

quello di fare in modo che a ogni problema corrispondesse una soluzione concreta, ma non è certo stato facile. Un esempio per tutti il piano antismog, per cui mi sono battuta incontrando notevoli difficoltà. Rimango convinta che per Firenze sia indispensabile formulare una strategia strutturata, anziché prendere provvedimenti legati alle singole emergenze. Quale sarà il primo impegno in ambito culturale? La nostra regione può contare su un’enorme eredità culturale, la vera sfida è quella di non sedersi sugli allori, ma saperla traghettare nel presente e nel futuro. E c’è molto da lavorare su questo piano. A partire proprio da una sinergia con il settore del turismo. Come si rilancia il turismo in un periodo di crisi come questo? Quello che manca è coordinamento e programmazione in questo settore. E’ su questo che lavoreremo. Molto si può e si deve fare anche in ambito di infrastrutture per rendere la Toscana più attraente e accessibile, a prova di turista, ma anche e so/F.P. prattutto di toscano.

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attualità

Maggio 2010

IL DATO. Calano i reati e la percezione di pericolo da parte dei cittadini del granducato

I fiorentini si sentono più sicuri I numeri parlano chiaro: sono aumentati solo i furti in abitazione, e per questo sono state prese misure d’accordo con gli amministratori di condominio Giuditta Boeti

P

er qualcuno è un grande bluff creato dai mass media. Per altri è uno dei problemi più reali del nostro tempo. La paura di aggressioni o rapine e la relativa percezione della sicurezza sociale oscillano drasticamente, tra atteggiamenti di psicosi collettiva e una certa serenità nel rincasare da soli (o da sole) tardi la sera. E Firenze, in questa logica, non fa eccezione. Dati alla mano, pare che i fiorentini in questo momento si sentano più sicuri rispetto a qualche anno fa. “A un calo complessivo dei reati dell’1,2 per cento nel raffronto tra il 2008 e il 2009 – spiega il prefetto Andrea De Martino – è corrisposta una crescita significativa del senso di sicurezza dei cittadini: nel 2002 erano il 74,6 per cento i toscani che uscivano di casa la sera senza timore, oggi questa percentuale è salita all’82,1”. Da un quadro più generale sulla criminalità in Toscana i dati indicano una confortante flessione di tutti i reati tranne i furti in abitazione, che risultano in crescita: +10,8 per cento rispetto al 2008, con un aumento del 17,8 per cento di arresti e denunce. Non a caso, per fronteggiare il fenomeno, oltre al potenziamento dell’attività di prevenzione e di investigazione, è stata avviata per la prima volta un’inedita forma di collaborazione con le associazioni degli amministratori di condominio per sensibilizzare gli inquilini ad adottare piccole cautele per proteggere meglio il proprio appartamento. Più in generale, sono state quattro le aree di intervento, individuate nel 2009 come prioritarie: spaccio di stupefacenti, criminalità economica, reati contro il patrimonio e i nuovi reati come stalking e alloggio a clandestini. Ma per quelli che “la sicurezza non è mai troppa” ecco che arriva una nuova figura: l’addetto ai controlli negli esercizi pubblici e nei luoghi di intrattenimento, che avrà compiti di assistenza alla clientela e anche di osservazione per segnalare alle forze di polizia comportamenti che possono

essere premonitori di reati. Una sorta di evoluzione del “buttafuori” che dovrà seguire uno speciale corso di formazione di 90 giorni promosso dalla Regione Toscana e poi iscriversi in un registro tenuto dalla prefettura. E per chi continua a non sentirsi sicuro, in città arrivano rinforzi nel sistema di videosorveglianza con sette nuove telecamere. Gli occhi elettronici saranno collocati in via Palazzuolo e a San Bartolo a Cintoia, attraverso un progetto del Comune di Firenze dell’importo di 150mila euro, finanziato dal ministero dell’Interno.

Uno scorcio di via Palazzuolo

LA NOvITÀ. Partita (con successo) la sperimentazione in alcune aree di sosta cittadine

Bus gratis per chi lascia l’auto nel parcheggio L

asci l’auto al parcheggio e sali gratis sul bus. È l’ultima trovata in casa Ataf a sostegno di una mobilità ‘sostenibile’. Grazie ad un accordo stipulato tra l’azienda di trasporto pubblico e Firenze Parcheggi è possibile posteggiare la macchina e viaggiare sull’autobus con un solo biglietto. Il funzionamento è semplice: i fiorentini che lasciano la macchina nei parcheggi Alberti, Pieraccini, Oltrarno, Fortezza Fiera, Porta al Prato, Parterre, Sant’Ambrogio, binario 16 di Santa Maria Novella, Europa e Beccaria gestiti da Firenze Parcheggi, si sposteranno gratis sui bus della rete metropolitana Ataf e sulla tramvia per un’ora e mezzo. Infatti, basta portarsi dietro il biglietto emesso dalle macchinette dei parcheggi per prendere il bus: il tagliando sarà valido 90 minuti dall’emissione e sostituirà a tutti gli effetti il titolo di viaggio Ataf (a richiesta, dovrà essere esibito al controllore). L’idea nasce dalla volontà (ma anche dall’esigenza) di liberare le strade cittadine dal traffico privato, integrando il sistema della sosta con la rete del trasporto pub-

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blico. La formula “park più bus” è una novità assoluta per Firenze ed avrà la durata sperimentale di tre mesi (il progetto è partito ad aprile). Dopo la fase iniziale (che sta riscuotendo molto successo), si valuterà la possibilità di estendere l’iniziativa ad altri parcheggi e di offrire anche l’opportunità di abbonamenti integrati sosta e bus. Ma è partita anche un’altra novità: ogni giorno dal parcheggio di piazza Alberti c’è una navetta Ataf, gratuita per gli abbonati del parcheggio, che va alla struttura di Montedomini di via Malcontenti con una sola fermata intermedia alla Biblioteca Nazionale, per garantire un collegamento rapido con due punti di attrazione importanti per la città. E nel frattempo funzionano a pieno regime i display luminosi posti ai varchi ztl di via Romana, piazza Tasso, Borgo San Frediano e Corso dei Tintori. Ogni giorno, alle 19.30, scatta la luce verde che segnala agli automobilisti la possibilità di entrare “impunemente” nelle zone che di giorno sono invece off/G.B. limits

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GESTIONE UNIFICATA DEI SERVIZI SOCIOSANITARI PER TUTTO IL MUGELLO CON LA SOCIETÀ DELLA SALUTE

ad aprile È scattata la riVoluzioNe tutta la gestione dei servizi socio-sanitari del Mugello alla Società della Salute. Dopo la sperimentazione, in toscana è entrata a regime l’attività della struttura organizzativa dell’assistenza territoriale che la Regione ha individuato e voluto per sviluppare l’integrazione del sistema sanitario con il sistema socio assistenziale. E il Mugello, forte dell’esperienza maturata negli scorsi anni, compie un altro passo in avanti con la Società della Salute che da aprile coordina e gestisce tutti i servizi socio-sanitari della zona con risorse, fondi, personale (assegnazioni funzionali dai comuni e dall’Asl), procedure unificate e standard operativi per tutto il territorio. Punti fermi nel processo di integrazione dei servizi e delle attività restano, in particolar modo per i cittadini, gli ambiti comunali con gli sportelli sociali, i punti insieme per il progetto relativo alla non autosufficienza o

gli urp (uffici relazioni col pubblico). Ambiti, questi, che assicurano una prima accoglienza e informazioni sui vari servizi e percorsi, con una funzione di interfaccia che indirizzerà l’utente ad uno sportello di secondo livello con figure professionali che definiranno il tipo di bisogno, semplice o complesso, e lo potranno seguire e assistere. “La Società della Salute che oggi si consolida è il primo punto di arrivo di una virtuosa esperienza di collaborazione tra comuni e Asf che in questa zona ha radici lontane - sottolinea l’assessore alle Politiche di Salute Silvia Giovannini - . L’obiettivo è la realizzazione concreta di una cittadinanza sociale e di salute diffusa, radicata ed equa per tutti i mugellani. In sostanza, servizi integrati, migliorati e più accessibili per le persone a costo invariato per le comunità locali”.

<Comune utile> Sostieni famiglie in difficoltà col 5 per mille al Comune. 5

per mille a favore di famiglie in situazione di disagio economico. nella dichiarazione dei redditi il contribuente può destinare, senza alcun onere, una quota pari al 5 per mille dell’Irpef alle attività sociali del comune di residenza. Per quanto riguarda Borgo è previsto un progetto specifico rivolto alle fasce deboli e fragili, a sostegno di famiglie che si trovano in difficoltà economiche e abitative anche a causa della perdita del posto di lavoro, con contributi economici per il pagamento del canone d’affitto in aggiunta a quelli del fondo nazionale. In un’apposita pagina sui modelli cud, 730 e unico 2010 i cittadini possono scegliere tra diverse opzioni: associazioni di volontariato, ricerca scientifica e università, ricerca sanitaria e, appunto, attività sociali svolte dal comune di residenza. Per quest’ultima opzione occorre semplicemente apporre la firma nel riquadro “attività sociali svolte dal comune di residenza del contribuente”.

Nidi infanzia, fino a 7 giugno domande aperte. fino al 7

giugno i genitori di bambini nati dal 1° gennaio 2008 in poi, possono presentare domanda per l‘assegnazione dei posti liberi nei nidi d’infanzia comunali e nei nidi privati accreditati, convenzionati con il comune per il prossimo anno educativo 2010/2011. I moduli e la guida all’iscrizione sono disponibili presso l’ufficio Relazioni con il Pubblico, tel. 055/84966235 (dal lunedì al sabato dalle 8,30 alle 12,30, il giovedì anche dalle 14 alle 18,30), presso i nidi d’infanzia e sul sito www.comune.borgosan-lorenzo.fi.it.

Vacanze anziani

. Soggiorni estivi per la terza età. Anche quest’anno l’assessorato alle Politiche di Salute organizza i consueti soggiorni estivi per anziani autosufficienti (uomini ultra60enni e donne ultra55enni), con iniziative ricreative e culturali. E’ prevista la deroga dall’età nel caso di domanda di soggiorno presentata da una coppia di anziani di cui uno dei due coniugi o conviventi con stessa residenza anagrafica possieda i requisiti. Sono due le località di mare, cervia dal 13 al 27 giugno e Marina di Pietrasanta dal 19 giugno al 3 luglio, e una montana, Gavinana dal 14 al 28 giugno, quelle dove si svolgeranno le vacanze, che si articolano in turni di 14 giorni con trattamento di pensione completa, bevande incluse e viaggio a/r. Le iscrizioni si ricevono a partire dal 17 al 28 maggio, ed è necessario presentare l’attestazione ISEE in corso di validità (con i redditi dell’anno 2009); senza la presentazione Isee viene applicata la quota massima di partecipazione. Per effettuare l’iscrizione occorre prima prenotarsi all’urp (l’ufficio relazioni con il pubblico) tutti i giorni dalle 8,30 alle 12,30, a partire dal 3 maggio.

Riduzione tariffa rifiuti. È un’agevolazione sulla fattura t.I.A. (tariffa

Igiene Ambientale), ed è collegata al reddito ISEE. La domanda va presentata dall’intestatario della fattura, allegando la certificazione ISEE in corso di validità. Per la presentazione delle domande rivolgersi all’uRP nel mese di giugno.

IMMIGRAzIonE E cIttADInAnzA, fInI: SfIDA PER PRoGRESSo SocIALE ItALIA

messaggio del presideNte della camera al coNVegNo orgaNizzato al Villaggio “la brocchi”

Immigrazione e cittadinanza: l’Italia affronti la sfida. una sfida “con la quale le Istituzioni e la società civile hanno il dovere di misurarsi e dal cui esito dipende la possibilità stessa dell’Italia di avere un futuro di piena coesione sociale, nel rispetto della dignità della persona umana, sancito dalla nostra costituzione. Ritengo che l’obiettivo da perseguire sia quello di una cittadinanza arricchita dall’apporto di differenti culture unite da una convinta adesione ai valori della libertà e della dignità dell’uomo e da un condiviso senso di appartenenza civica responsabile ed attiva”. Questo il messaggio del presidente della camera Gianfranco fini pervenuto al convegno “cittadinanza futura. cittadini nuovi, identità plurali, diritti, doveri” promosso il 16 aprile al Villaggio La Brocchi dal comune e dall’associazione onlus “Progetto Accoglienza” per approfondire la proposta di legge Sarubbi-Granata sulla cittadinanza che prevede la riduzione da 10 a 5 anni del periodo di tempo necessario a uno straniero per poter chiedere di diventare cittadino italiano e il passaggio dallo “ius sanguinis” allo “ius soli” per i figli di genitori legalmente soggiornanti e residenti

in Italia da 5 anni. Per i cofirmatari del progetto di legge Sarubbi e Granata, quello della cittadinanza è un tema culturale ma soprattutto politico, da affrontare e risolvere velocemente con norme legislative in grado di leggere e interpretare l’evoluzione della società attuale liberandosi di vecchi schematismi e concezioni. Ed è la dimensione qualitativa della cittadinanza l’impostazione culturale su cui si regge la proposta legislativa bipartisan, con norme innovative che prevedono anche percorsi di formazione e prove per l’integrazione ma più in particolare l’introduzione di uno ‘ius soli’ temperato per facilitare il riconoscimento della cittadinanza ai figli di immigrati regolari nati o cresciuti in Italia, bambini e ragazzi italiani di fatto ma non ancora di diritto. La scommessa da vincere, hanno sottolineato entrambi, è prospettare l’apertura e la contaminazione dell’identità culturale italiana per rinnovarla e proiettarla in avanti. Insomma, un’identità dinamica e plurale per non condannare l’Italia all’invecchiamento, al declino e a un conservatorismo sterile che fa prevalere l’egoismo.

GLI StuDEntI DEL “cHIno cHInI” HAnno unA nuoVA E MoDERnA ScuoLA ulteriori iNVestimeNti preVisti dalla proViNcia per la palestra “greeN”

L’istituto professionale “chino chini” di Borgo San Lorenzo ha una nuova sede. L’inaugurazione si è tenuta lo scorso 27 marzo alla presenza degli assessori provinciali Stefano Giorgetti e Giovanni di fede, il sindaco Giovanni Bettarini e il preside Bernardo Draghi. Il nuovo edificio - un unico corpo a pianta rettangolare che si estende su una superficie coperta di circa 1480 mq -, ospita 15 aule per la didattica, 6 uffici, la sala insegnanti, la biblioteca di settore, una sala polivalente e 4 laboratori, oltre ai servizi igienici, ed è stato realizzato per un costo complessivo di 2.735.147 euro. ”La nuova sede - ha sottolineato il sindaco Bettarini all’inaugurazione - rappresenta un importante tassello per il rafforzamento e la qualificazione del complesso scolastico di istruzione superiore di Borgo. un investimento significativo per tutto il Mugello, in un contesto di pesanti tagli per la scuola”. un ulteriore investimento della Provincia

è previsto per la palestra dell’istituto, che verrà costruita con un sistema di architettura bioclimatica. Presso la sede del liceo Giotto ulivi sono attualmente in corso interventi antisismici.


BILANCIO DI RIGORE: MANTENUTI I SERVIZI COMUNALI SENZA AUMENTI

operati tagli Nei settori, iNterVeNti di maNuteNzioNe ridimeNsioNati E’ improntato al rigore il bilancio di previsione 2010, approvato dal consiglio comunale il 22 aprile con i voti favorevoli della maggioranza e quelli contrari dei gruppi dell’opposizione. L’Amministrazione ha mantenuto i servizi, con priorità al settore sociale, e invariate tasse locali e tariffe per i servizi a domanda individuale (mensa, trasporti, asili nido). E non diminuiscono le risorse destinate a fasce deboli come bambini e famiglie, nonostante la situazione di crisi che anche gli enti locali stanno fronteggiando. Ma si è stati costretti a operare notevoli risparmi e a un ridimensionamento degli investimenti e interventi, con riduzioni sull’attività di manutenzione. E, sottolinea l’Amministrazione comunale, anche a causa del blocco dell’addizionale Irpef e del taglio dell’Ici non compensato da adeguati rimborsi statali, stabiliti dal governo, “per la prima volta si è stati costretti a utilizzare in misura massiccia gli oneri di urbanizzazione per finanziare servizi invece che lavori di manutenzione”. operata anche un’ulteriore manovra di razionalizzazione e contenimento sulle spese, in particolare per quanto riguarda la spesa corrente e per il personale. “E’ il bilancio più difficile che abbiamo approntato in questi anni - nota il sindaco Giovanni Bettarini -. un bilancio di rigore ma che investe sulla coesione sociale. Rivendico l’impegno dell’Amministrazione nell’essere riusciti a mantenere i livelli dei servizi, con priorità al sociale, senza aumenti. Per far questo però abbiamo dovuto sacrificare risorse e fare tagli consistenti un po’ in tutti i settori”. Legato ad aumento generalizzato dei costi di gestione del servizio di igiene ambientale e raccolta differenziata è il ritocco dell’8% applicato da Publiambiente alla tia (tariffa d’igiene ambientale), tariffa che comunque a Borgo è mediamente più bassa del 30% rispetto agli altri comuni del Mugello. un aumento di poco più di 1 euro al mese, per una famiglia composta da 3 persone con un appartamento di 100 mq.

A oltre 5.700.000 euro ammonta il piano delle opere pubbliche, e gran parte delle previsioni d’investimento riguardano l’ex ospedale di Luco (1 milione di euro), la nuova scuola elementare nel capoluogo (2.100.000 euro) e il nuovo asilo nido adiacente a quello già esistente in via curiel (600mila euro circa). tra i principali interventi che inizieranno nell’anno figurano la riqualificazione del viale Pecori Giraldi (250mila euro), la realizzazione della rotatoria viale Resistenza-viale Repubblica e la sistemazione di via Marconi con marciapiedi e pista ciclabile (200mila euro), la realizzazione di nuovi loculi al cimitero comunale (430mila euro). misure contro la crisi. Previste come lo scorso anno misure a sostegno delle famiglie che versano in condizione di difficoltà e disagio con la perdita del posto di lavoro per effetto della crisi economica. In particolare, viene operato un abbassamento del reddito Isee, che è assunto come indice per la rideterminazione delle tariffe di accesso ai servizi comunali. Per famiglie monoreddito, l’abbattimento dell’Isee è pari: al 60% in caso di lavoratori dipendenti che siano stati oggetto di atti di risoluzione del rapporto di lavoro senza indennità di disoccupazione; al 40% in caso di lavoratori dipendenti che siano stati oggetto di atti di risoluzione del rapporto di lavoro e percepiscano l’indennità di disoccupazione; al 30% in caso di lavoratori dipendenti posti in cassa integrazione o in mobilità. Se famiglie plurireddito, l’abbattimento dell’Isee è pari al 30% per lavoratori che siano stati oggetto di atti di risoluzione del rapporto di lavoro senza indennità di disoccupazione. agevolazione tia. confermato, per quanto riguarda la tia (tariffa d’igiene ambientale), il fondo di 15.000 euro riservato a contributi per famiglie in difficoltà (per accedervi la soglia d’Isee è 15.000 euro).

LAVoRI, In ARRIVo LE PIStE cIcLABILI

a maggio proNta quella iNterNa al capoluogo e quella che costeggia la sieVe termineranno a maggio i lavori di realizzazione della pista ciclopedonale tra l’ospedale ed il polo scolastico, dopo i lavori di abbattimento delle barriere architettoniche e per la segnaletica orizzontale sui marciapiedi. Sistemate le passerelle in legno, sono in dirittura d’arrivo anche quelli della pista ciclabile ecoturistica che costeggia il fiume Sieve fino a Vicchio, con il tratto borghigiano che sarà pronto entro fine maggio. E dopo una sospensione causata dal maltempo e da problemi della ditta, è stata eseguita la posa in opera del sottofondo per la pavimentazione in via San Martino: “I lavori evidentemente sono conclusi e occorrerà ancora del tempo per poterli portare a termine definitivamente con la pavimentazione - spiega l’assessore ai Lavori pubblici carlo casati -. Publiacqua ha realizzato i sottoservizi col rifacimento della rete dell’acquedotto e delle fognature con un intervento che era già finanziato e nell’occasione abbiamo fatto eseguire il sottofondo in calcestruzzo ma per la pavimentazione definitiva in pietra occorrerà un ulteriore investimento, e quindi tempo. chiediamo ancora un po’ di pazienza e disponibilità ai residenti per i disagi che hanno avvertito e avvertono, ma diversamente non potevamo fare, salvo rimandare l’intervento. nel frattempo, comunque, cercheremo di intervenire per mettere in sicurezza l’area”. In via di completamento i lavori di completamento del campo sportivo di Sagginale con l’installazione dell’impianto d’illuminazione con torri faro, ed in corso sono quelli di ristrutturazione dell’ex scuola di Razzuolo, dove saranno ricavati due alloggi pubblici e l’ambulatorio medico, e dei locali sotto l’ex biblioteca di Ronta per altri due alloggi pubblici. In corso anche i lavori di sistemazione definitiva della rotatoria, e isole spartitraffico, all’incrocio fra viale Giovanni XXIII e viale della Resistenza, a cura del personale del cantiere comunale con il concorso della Provincia che ha fornito il materiale. Se i lavori di realizzazione della variante alla strada del Molinuccio, che consentirà di realizzare lo svincolo nord del viale f.lli Rosselli, a Ronta, sono stati aggiudicati con inizio nel mese di maggio, entro giugno dovrebbe partire (per concludersi a marzo 2011) l’intervento di ristrutturazione, ampliamento e miglioramento sismico dell’edificio ex pretura di via Aldo Moro (costo

complessivo 500mila euro) che ospita la scuola materna “collodi” e il corso di laurea in Infermieristica: realizzato da una ditta de L’Aquila, consiste nell’ampliamento della scuola materna su tutto il piano terra e la chiusura dell’attuale spazio esterno (a pilotis) per ricavare locali destinati a 3 nuove sezioni, oltre che nel miglioramento sismico e strutturale dell’edificio con l’impiego di una moderna e avanzata tecnologia di costruzione e protezione a “molle smorzatori”: “L’intervento che interesserà l’ex pretura è uno dei primi casi in cui questa tecnologia avanzata viene applicata - spiegano dal Servizio tecnico comunale -, e questo ha suscitato l’interesse di molti addetti ai lavori e professionisti del settore”. E se in fase di definizione è il progetto per la sistemazione dell’area esterna della scuola elementare di via Leonardo da Vinci, è stato invece approvato il progetto definitivo per la realizzazione di nuovi loculi al cimitero comunale (un investimento pari a complessivo 430.000 euro, per il quale verrà richiesto un finanziamento alla cassa Depositi e Prestiti): accanto e dietro la cappella si prevede di costruire tre sezioni per un totale di 440 loculi e 100 ossarini. A gennaio 2011, secondo le stime, la partenza dei lavori.

DELEGA ALLE PARI OPPORTUNITÀ A CONSIGLIERA LISA CONTI

E’ la consigliera comunale Lisa Conti a occuparsi di “Pari Opportunità”. La delega le è stata assegnata dal sindaco. La consigliera Conti fa parte come rappresentante del Comune di Borgo della commissione Pari Opportunità costituita presso la Comunità Montana Mugello.

Cons. Lisa Conti

ELEzIonI REGIonALI. I RISuLtAtI

afflueNza calata a 67,34% (9392 VotaNti)

Direttore: Giovanni Bettarini • Direttore responsabile: Johnny Tagliaferri • Redazione: Ufficio Stampa - Piazza Dante, 2 - 50032 Borgo San Lorenzo • uffstampa@comune.borgo-san-lorenzo.fi.it • urp@comune.borgo-san-lorenzo.fi.it • Registrazione al tribunale di firenze n. 3093 del 7/1/1983

In poche parole Edilizia libera, semplificazione anche in Toscana. Garantire maggiore semplificazione e omogeneità di comportamento su tutto il territorio regionale per quanto riguarda l’edilizia libera, vale a dire gli interventi che possono essere eseguiti senza alcun titolo abilitativo. Anche la Regione toscana recepirà al più presto le indicazioni del decreto legge n. 40/2010 in materia di edilizia libera e semplificazione e di garantire uniformità di comportamento per tutto il territorio toscano con modifiche alla disciplina regionale in materia di governo del territorio. Il decreto, entrato in vigore nel marzo scorso, consente alle Regioni di ampliare l’elenco degli interventi che possono essere eseguiti senza alcun titolo abilitativo. Questa norma verrà applicata, in toscana, attraverso la modifica dell’attuale articolo 80 della Legge regionale 1/2005 e degli altri articoli della stessa legge che oggi disciplinano i titoli abilitativi. In particolare, il decreto amplia l’elenco degli interventi che possono essere eseguiti senza alcun titolo abilitativo, salvo disposizioni regionali più restrittive e nel rispetto delle prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali e delle altre normative sulla disciplina dell’attività edilizia e, in particolare, delle norme antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienico sanitarie, e relative all’efficienza energetica nonché delle disposizioni contenute nel codice dei beni culturali e del paesaggio. La Regione ha riscontrato che l’articolo 5 del decreto legge n. 40/2010 corrisponde sostanzialmente all’art.1 della proposta di decreto legge approfondita dalle Regioni con il Governo, nella primavera del 2009 in attuazione dell’intesa del 31 marzo 2009 sui provvedimenti urgenti dello Stato e delle Regioni volti a rilanciare l’edilizia. Vista questa corrispondenza sostanziale, la Regione recepirà quanto prima le nuove norme riguardanti la semplificazione dei procedimenti in materia edilizia per numerosi interventi, attraverso la predisposizione di una proposta di legge modificativa della l.r. 1/2005 sul governo del territorio. Appalti pubblici, in vigore prezzario regionale. E’ consultabile sul sito istituzionale della Regione toscana il Prezzario regionale dei lavori pubblici, entrato in vigore il 27 aprile: evidenzia i prezzi di un cospicuo numero di opere compiute di edilizia civile e delle loro componenti elementari, assicurando “trasparenza, regolarità e semplificazione negli appalti pubblici”, nonché maggiore sicurezza grazie all’individuazione dei prezzi di riferimento “che serviranno a definire meglio gli importi alla base delle gare, e a valutare la congruità delle offerte e le eventuali anomalie”. In questa prima fase il prezzario ha come riferimento il solo territorio della provincia di firenze, mentre nelle successive annualità ogni ambito territoriale omogeneo sarà dotato di uno specifico strumento. Il prezzario è in vigore dal 27 aprile, per le opere per le quali non è ancora stato approvato il documento preliminare di progettazione. I prezzi avranno validità fino al 31 dicembre, e potranno comunque essere utilizzati fino al 30 giugno 2011. Come prevenire incendi in primavera. Evitare il rischio di trasformare l’operazione di smaltimento delle potature e dei residui di tagli boschivi in scintille di pericolosi incendi: questa la raccomandazione dell’organizzazione regionale antincendi boschivi. Il Regolamento forestale vieta espressamente l’abbruciamento in presenza di vento intenso. La sanzione per chi trasgredisce è di 120 euro. Ma, più in generale, ai fini della prevenzione antincendi boschivi - informa una nota della Regione -, si invitano coltivatori e cittadini al rispetto delle norme per ridurre il rischio che i fuochi possano sfuggire al controllo. Le due precauzioni di base previste dall’art. 66 del Regolamento forestale della toscana sono: non lasciare incustodito il fuoco e non bruciare in presenza di vento intenso. nella fascia di 50 metri contigua al bosco occorre anche utilizzare spazi vuoti e ripuliti dalla vegetazione, concentrare il materiale in piccoli cumuli, effettuare un controllo costante con un numero sufficiente di persone fino al completo spegnimento del fuoco. Soprattutto nelle giornate ventose si raccomanda, pertanto, di fare particolare attenzione e rimandare le operazioni di ripulitura a periodi con condizioni meteo più favorevoli. Informazioni più precise sulle modalità di effettuazione degli abbruciamenti sono indicate nel Regolamento forestale. Per invasi obbligo di denuncia. una nota della Provincia informa che sono state recentemente modificate le disposizioni in materia di realizzazione e gestione di invasi idrici di ritenuta e di accumulo di dimensione inferiore a 15 metri di altezza e 1.000.000 di metri cubi di volume. Le nuove disposizioni sono state introdotte con la legge regionale numero 64 del 5 novembre 2009 e con il suo regolamento di attuazione, approvato con decreto del presidente della Giunta regionale il 25 febbraio, e sono entrate in vigore dal 18 marzo 2010. una delle novità più significative è l’obbligo per i proprietari e i soggetti che gestiscono gli invasi di presentare entro 180 giorni una denuncia alla Provincia territorialmente competente. tutti gli interessati sono perciò invitati a prendere visione delle nuove norme e a provvedere agli atti dovuti. Le nuove norme, le informazioni necessarie e il fac simile della denuncia da presentare sono in internet sul sito della provincia www.provincia. fi.it all’interno delle pagine del Garante della comunicazione, all’indirizzo http://met.provincia.fi.it/garante/indexsb.htm Per informazioni ci si può rivolgere al tel. 0552760969, e-mail: p.prunecchi@provincia.fi.it. orario di ricevimento: martedì 9-13, venerdì 9-13.


PERcHÈ non “PuLIAMo LA fRAzIonE”?

l’assessore all’ambieNte squilloNi laNcia la proposta E se in tutte le frazioni si desse vita a un’iniziativa di volontariato ambientale e cittadinanza attiva, una sorta di “Puliamo la frazione”? così si esprime l’assessore all’Ambiente Stefano Squilloni dopo la “Domenica ecologica” organizzata a Panicaglia dal circolo “Lo Stradone” in collaborazione con l’associazione culturale “festa delle Vergini” e il patrocinio del comune e della comunità Montana Mugello, con gruppi di cittadini che si sono dati da fare con scope, guanti e sacchi, carriole per ripulire strade e aree verdi più frequentate della frazione. “E’ una bella iniziativa che coniuga senso civico e sensibilità ambientale, a cui abbiamo subito aderito

concedendo il patrocinio - sottolinea l’assessore all’Ambiente del comune di Borgo San Lorenzo Stefano Squilloni -. E l’auspicio è che da questa ne possano nascere analoghe in tutte le nostre frazioni in una sorta di ‘Puliamo la frazione’ da tenersi periodicamente, come momento di partecipazione e attivismo civico ma anche di festa con tanti cittadini a cui sta a cuore il paese in cui vivono. Il comune, certo, deve fare la propria parte e cerchiamo di farla, nonostante le sempre più scarse risorse a disposizione - aggiunge l’assessore Squilloni -, ma la collaborazione della popolazione rende il nostro compito più facile e soprattutto anche meno onero-

so per la collettività. Purtroppo si nota con frequenza la cattiva abitudine di abbandonare soprattutto nelle aree più periferiche e lontane materiali ingombranti, un comportamento dettato certamente da inciviltà e scarsa sensibilità ma forse anche per scarsa informazione. A questo proposito - continua - ricordo che è sempre attivo un servizio di ritiro di ingombranti, peraltro completamente gratuito, che è gestito da Publiambiente e per prenotarlo è sufficiente chiamare il numero verde 800980800 e fissare giorno e orario del ritiro. E’ un servizio semplice e utile, e utilizzandolo di più si contribuisce a un miglior L’ass. Stefano Squilloni decoro del nostro paese”.

INTERNET: TUTTO NUOVO IL SITO DELLA COMUNITÀ MONTANA MUGELLO

aNche i comuNi della zoNa haNNo siti uNiformi per facilitare i cittadiNi

E’il verde il colore che campeggia nel nuovo sito web della comunità Montana Mugello. un nuovo look per favorire l’accessibilità e la fruibilità da parte di tutti. E adesso tutte le istituzioni locali presentano siti uniformi sia nella veste grafica che nella struttura, con i medesimi standard di navigazione e consultazione così da renderne molto più semplice e intuitivo l’accesso e l’uso. Quattro le macro aree in cui è articolato il sito: “Servizi”, “La comunità Montana”, “filo diretto” e “I comuni”. nella sezione “Servizi” si trovano le “Guide tematiche”, la “modulistica”, la “rubrica”, l’“Albo pretorio on line” dove si possono ricercare e scaricare, fra l’altro, delibere di giunta, delibere di Assemblea e atti dirigenziali. Ancora, dalla home page sono consultabili i siti del sistema interbibliotecario, della bonifica e della cartografia, del turismo, Società della Salute Mugello, Suap e Protezione civile cliccando sulle relative icone.

L’AGRIcoLtuRA SI MEttE In MoStRA

dal 10 al 13 giugNo al foro boario la 3o° fiera agricola compie 30 anni la “fam”, la fiera agricola mugellana, che si tiene dal 10 al 13 giugno al foro Boario. E anche per la 30° edizione la manifestazione si conferma come una delle più importanti vetrine zootecniche per le razze bovine con la mostra regionale della Limousine, e delle razze ovine come la Bergamasca e la Suffolk. oltre alle mostre zootecniche ampio spazio sarà

dedicato al settore agroalimentare con i prodotti alimentari della zona e di altre parti d’Italia. E poi, come sempre, esposizione di macchinari e prodotti per l’agricoltura, oltre allo spazio libreria delle scuole elementari borghigiane. La longevità della manifestazione testimonia il forte legame tra agricoltura e territorio, tra consumatori e produttori e conferma il ruolo deter-

minante di questo settore per l’economia del comprensorio che ha conservato una spiccata vocazione agricola e rurale. Insomma, anche nell’edizione numero 30 in mostra l’eccellenza zootecnica e rurale del Mugello, con particolare attenzione agli allevamenti e alle produzioni di qualità e bio e alla filiera corta.

VIVILOSPORT I BuS ALLA LEoPoLDA? no GRAzIE AL GALoPPo il coNsiglio comuNale coNtrario al trasferimeNto del capoliNea

dal 21 al 23 maggio

Edizione “al galoppo” la 17° di “ViviloSport” in programma al foro Boario dal 21 al 23 maggio. E la manifestazione da quest’anno assume una veste zonale, una vetrina degli sport e degli sportivi di tutto il Mugello. Sessanta le federazioni, società e associazioni sportive ad aver dato l’adesione, spazi per le palestre della zona, per gli espositori, e tanti piccoli e grandi eventi distribuiti in tre giorni da vivere tutti d’un fiato e su oltre un chilometro di spazio espositivo, con la possibilità per il visitatore di essere non solo spettatore ma vero e proprio protagonista. Presenza più marcata del conI, oltre a quella dell’Autodromo internazionale del Mugello. Spazio anche a iniziative incentrate sull’educazione e sicurezza stradale con la collaborazione della Polizia municipale. E poi “Vivilosport va a cavallo”, con un’ampia area dedicata ai nobili quadrupedi impegnati in percorsi, dimostrazioni, gare, e con la possibilità per grandi e soprattutto per i più piccoli di montare a cavallo, fare un’escursione o cavalcare un pony. Spazio al coperto, al chiuso, grandi classici e prime volte, come alcune discipline orientali, il modellismo, il kajak. Per gli amanti di ruote e pedali un’area proprio dedicata al ciclismo con gare, prodotti e società sportive. E torna per i più piccoli “Bimbinbici”. tra le novità, anche le discipline paraolimpiche con una dimostrazione di hand-bike. E ancora, una parete da arrampicata e una piscina per prove di sub e acquagym. L’ultima novità è tecnologica: grazie al dispositivo “BPoint”, che sfrutta il sistema Bluetooth, “ViviloSport” diviene interattiva e sul telefonino si può ricevere gratuitamente informazioni sulla manifestazione. Per saperne di più: www.vivilosport.net.

Gli autobus extraurbani del Mugello alla ex stazione Leopolda ? no, grazie. In un ordine del giorno approvato all’unanimità (un testo di sintesi di due documenti pressoché identici presentati dal consigliere omoboni del gruppo Progressisti Democratici e Sinistra per Borgo e da Rifondazione comunista, poi emendato nel corso della discussione) il consiglio comunale sottolinea che lo spostamento del capolinea alla zona dell’ex stazione Leopolda rappresenterebbe una “misura estremamente penalizzante per l’utenza e i cittadini mugellani, in quanto tale trasferimento comporterebbe un forte incremento del traffico sui viali di firenze, con un conseguente aumento dei tempi di percorrenza” e ciò “renderebbe impossibile per molti lavoratori utilizzare i bus, con la conseguente necessità di ricorre all’auto privata”. In più si determinerebbe “l’allontanamento dallo snodo principale di interconnessione del trasporto pubblico, compreso quello ferroviario, e altri servizi collegati, con oggettivi disagi verso pendolari e viaggiatori”. La previsione del comune di firenze aveva suscitato preoccupazione tra i pendolari ma anche tra gli stessi enti locali della provincia fiorentina che, primi fra tutti quelli del Mugello con in testa la comunità Montana, si sono mobilitati per cercare di sospenderla. E il consiglio comunale borghigiano “riconosce che la comunità Montana Mugello insieme ai sindaci di zona ha promosso tempestivamente incontri e sopralluoghi con l’assessore provinciale, che hanno consentito la sospensione del provvedimento ipotizzato e ha dato il via alla mobilitazione delle altre zone interessate”. Il consiglio comunale critica “nel metodo e nel merito” Palazzo Vecchio e ritiene opportuno che “gli enti locali preposti lavorino per una soluzione condivisa che tenga conto delle richieste dei comuni interessati, come quelli mugellani, per non vanificare gli sforzi compiuti in questi anni per migliorare la qualità e favorire l’uso del mezzo pubblico, che altrimenti rischierebbe di essere depotenziato e disincentivato”.

EX OSPEDALE LUCO, PRESTO INCONTRO IN REGIONE In consiglio comunale si è tornati a discutere del progetto di recupero dell’ex ospedale di Luco con un’interrogazione presentata dai gruppi Libero Mugello e Per Borgo. E in particolare si chiedeva all’Amministrazione comunale di fare il punto della situazione rispetto a quanto previsto dagli accordi, come l’impegno da parte dello stesso comune borghigiano ad assumere il diritto d’uso dell’immobile. A rispondere è stato il sindaco Bettarini, che ha precisato che “il progetto ha subìto una battuta d’arresto perché, ed è un passaggio che non può essere scordato, un soggetto importante che aveva sottoscritto a suo tempo l’accordo, cioè l’università di firenze, è venuto meno - ha ricordato -. nell’ambito dell’accordo, il comune è tenuto a prendere in carico l’immobile e a questo proposito ho dato disposizione agli uffici comunali di svolgere una valutazione complessiva e precisa

sul suo stato. Ad ogni modo, noi continuiamo a fare la nostra parte riconfermando anche nel bilancio di previsione 2010 la previsione d’investimento di 1 milione di euro che rappresenta un impegno molto forte, a maggior ragione se si considera il momento difficile che anche gli enti locali stanno attraversando. confidiamo di poter incontrare presto la nuova giunta regionale per confrontarci sul da fare, con l’auspicio di rilanciare il progetto valutando collegialmente, a partire dall’attuale situazione, le possibili ipotesi di destinazione”. A proporre l’opzione partenariato pubblicoprivato per l’ex monastero e ospedale luchese è stato il gruppo del Popolo della Libertà con una mozione che il consiglio comunale ha deciso di rimandare alla commissione consiliare competente per una discussione e una valutazione più approfondite.

ANCORA SUCCESSI PER LA SCUOLA DI MUSICA

Ancora successi per gli allievi della scuola comunale di musica di Borgo, curata dall’associazione “Letizia tozzi–Progetto Musica”. Al 16° concorso nazionale musicale “Giulio Rospigliosi”, svoltosi il 27 e 28 marzo scorso a Lamporecchio (Pt), l’Ensemble di chitarre “Marco da Gagliano” composto da Antonio Annoni, filippo e Stefano Morozzi e Giulio Squarcini, preparato prof. Alessandro francolini, ha ottenuto il IV Premio con la con la votazione 81/100.

CONCERTO BENEFICO PER IL BURKINA FASO

“Musiche della Diaspora per colorAfrica”. E’ il concerto di musica ebraica per il Burkina faso che organizza l’associazione onlus “La Escalera”, col patrocinio del comune, il 29 maggio alle 21 a Villa Pecori Giraldi, a offerta libera. un’iniziativa benefica per raccogliere fondi a favore del progetto “colorAfrica” promosso dalla stessa associazione, che ha come obiettivo il miglioramento delle condizioni di lavoro di una cooperativa di tessitrici del Burkina faso attraverso la formazione professionale, il commercio equo e solidale, l’acquisto di nuove attrezzature e la realizzazione di un laboratorio tessile.

“CI VEDIAMO IN BIBLIOTECA...”

“Ci vediamo in biblioteca…” è il bando di concorso promosso dal Comune di Borgo San Lorenzo per “la raccolta di scritti, video e disegni” basati “sugli incontri e le esperienze vissute in biblioteca da piccoli e grandi”. Ed è articolato in tre sezioni: narrativa (racconto in lingua italiana per un massimo di 6000 battute), filmati (cortometraggi di massimo 3 minuti in vari formati digitali) e disegni (riservata a bambini fino a 6 anni). La partecipazione è gratuita e gli elaborati vanno inviati o consegnati personalmente in busta chiusa in biblioteca, entro e non oltre il 31 maggio. Bando e moduli sono scaricabili dal sito del Comune www.comune.borgosan-lorenzo.fi.it; per maggiori informazioni ci si può rivolgere direttamente alla biblioteca (tel. 055 857197, mail: biblioteca@comune.borgo-san-lorenzo.fi.it).


<Cosa dicono i gruppi> Interventi a cura dei gruppi consiliari

libero mugello

per borgo

popolo della libertÀ

il NuoVo piaNo di recupero del “torriNi” È impattaNte come il precedeNte. la politica urbaNistica NoN cambia L’amministrazione comunale tre anni fa approvò una prima versione del piano di recupero dell’area dismessa del torrini (localizzata all’inizio della salita per la stazione vicino al Bar 90) ma successivamente, a seguito di numerose proteste degli abitanti dell’area e grazie anche alle osservazioni da noi presentate, è stata costretta a revocarlo. ci aspettavamo modifiche sostanziali: una diminuzione delle superfici e dei volumi da costruire, unità abitative più grandi – sono invece ben 28 gli appartamenti previsti di taglio medio piccolo - , un intervento giocato sui tanti elementi architettonici e naturali a disposizione: gli arditi ponti della ferrovia (cento volte più belli di quelli della tAV), il fiume cale, la stessa linea costruttiva dei capannoni da recuperare come memoria storica di un elemento presente a Borgo da lungo tempo, maggiori spazi per il verde e per i parcheggi. Invece abbiamo dovuto prendere atto che la volontà dell’amministrazione Bettarini non si è modificata in questa seconda legislatura: ancora una volta, anche con questo intervento, a Borgo si privilegia la speculazione al posto della vivibilità con ricadute negative sugli abitanti già residenti nella zona e sui i futuri inquilini del nuovo complesso. Il nuovo piano di recupero, come già detto, non presenta particolari novità rispetto al precedente se non lo spostamento del parcheggio pubblico dalla parte finale della lottizzazione (quasi sotto i ponti della ferrovia) in parte su Viale della Resistenza e in parte su Via della costituzione. Il numero dei posti auto previsti dai due parcheggi pubblici è veramente minimo: solo 13. Per l’esiguo numero di posti auto del parcheggio privato - pare 12 (+ 19 garage) rispetto a 28 appartamenti è chiaro che i parcheggi pubblici saranno utilizzati quasi esclusivamente dai residenti del nuovo immobile. La nostra Lista civica ha voluto anche in questa occasione esaminare dettagliatamente il piano ed ha presentato circostanziate osservazioni che richiedono precise risposte nel merito. Le aspettiamo. Dobbiamo però constatare che a Borgo si conferma una tendenza verso quella che Asor Rosa definisce “la distruzione della forma estetica del territorio” mediante uno sviluppo abitativo caotico e per nulla rispettoso delle caratteristiche storico-ambientali del territorio. come può un amministrazione di sinistra commettere l’errore di pensare che il concetto di “modernità” si identifichi con un’idea di sviluppo senza limiti? E’ sempre più urgente porsi il problema della qualità del costruire. E anche della quantità visto il grande numero di unità abitative presenti sul territorio ancora invendute. Abbiamo proposto al sindaco di incontrare i costruttori per ragionare con loro sul futuro del nostro paese, sulle troppe lottizzazioni lasciate incompiute, sulla crisi del settore. Ma come sempre le nostre proposte, fatte con l’unico scopo di contribuire a difendere e migliorare la qualità della vita della nostra comunità, sono rimaste inascoltate.

tra il dire e il fare…, la questioNe delle case popolari Il problema della mancanza di case per le famiglie a basso reddito, nella morsa della crisi economica e di affitti sempre più elevati, c’è da tempo anche nella nostra zona. un problema di non facile soluzione, che richiede interventi finanziari consistenti, coordinati ed efficaci da parte di Stato e Regione. Ma a pensare che da anni, venti famiglie borghigiane avrebbero potuto abitare in una casa “popolare” e invece non è così, per le inefficienze e il sostanziale disinteresse del nostro comune, fa veramente arrabbiare. ci riferiamo al caso degli ex-macelli, l’area nei pressi della Sieve, tra via niccolai e viale Europa unita, dove dovrebbe sorgere un complesso edilizio con venti appartamenti pubblici. La questione è annosa ed è utile ricordare quello che è accaduto: chiuso il macello comunale, nel 1999 viene ipotizzata la realizzazione, in quegli spazi, di una ventina di alloggi per anziani e giovani coppie. Il comune ottiene i finanziamenti, dalla Regione, 2 miliardi e mezzo di vecchie lire, per gli ex-macelli, e per Ronta e Razzuolo. E, clamorosamente, li perde. Perde il finanziamento perché non è stato in grado di fare il progetto in tempo e di iniziare quindi i lavori. così, dopo qualche anno, ripresenta la richiesta, che la Regione nuovamente finanzia. con l’impegno tassativo a iniziare i lavori entro il 31 dicembre 2008. che fa il comune? ormai quasi due anni fa, per dire di aver iniziato i lavori, demolisce i vecchi macelli (diciamo che la demolizione è un pre-requisito per poi avere libera l’area). Poi, più niente. Salvo qualche mese fa mettere una bella recinzione color arancio, che fa tanto cantiere, ma dentro la quale niente accade. E niente più si sa del progetto, della gara per l’affidamento dei lavori, a cui dovrebbe pensare “casa spa”, uno dei tanti poco efficienti carrozzoni che nella nostra provincia e nella nostra regione sono stati creati. tutto fermo, con i mesi che passano. E con quelle venti famiglie che potrebbero avere una casa e invece non ce l’hanno. Ricordiamo, peraltro, che in campagna elettorale il sindaco ci fece saper che quegli alloggi erano già “fatti” (e dalla campagna elettorale è già passato un anno!). Questa, a nostro giudizio, non è buona politica. Di fronte a una questione così importante, che ha rilevantissimi aspetti non solo sociali, ma anche economici, perché attivare un cantiere da oltre un milione di euro è anche un contributo importante a far muovere l’economia locale, un sindaco deve farsi sentire con forza e costanza, richiamare al rispetto dei tempi e degli impegni i tecnici di casa spa. Già una volta il comune borghigiano non ha fatto bella figura perdendo ingenti finanziamenti pubblici. ora di nuovo la sta facendo per i ritardi nella realizzazione dell’opera. E’ un danno gravissimo alla comunità. Perché quelle case popolari oggi dovevano già essere costruite, e venti famiglie dovevano essere nel loro alloggio.

il pdl di borgo saN loreNzo chiede il parteNariato pubblico-priVato per l’eX ospedale di luco

Piera Ballabio Capogruppo di Libero Mugello

Lista Civica – Per Borgo Giacomo Bagni

Il Gruppo consiliare del PDL ha presentato in consiglio comunale una Mozione intesa a sbloccare la paradossale ed incresciosa situazione dell’Ex ospedale di Luco. Per quello che riguarda, infatti, la stupenda villa medicea di Luco, terminato l’interesse dell’università, mai concessi i finanziamenti della Provincia, ritirato infine il finanziamento del comune, adesso l’imponente struttura è lasciata in balia delle erbacce e dell’incuria del tempo. Questo è un ennesimo monumento all’inefficienza della macchina pubblica toscana e del sistema dirigista che ancora vige nei nostri Enti Locali, dove tutto è paralizzato in attesa di “ordini superiori” e di “fondi” che non arrivano per colpa, naturalmente, di Berlusconi. Mai che venga in mente di rimboccarsi le maniche, di darsi una smossa, di assumersi le proprie responsabilità. Il PdL di Borgo San Lorenzo ritiene che il comune debba finalmente farsi carico direttamente, anche per il tramite della comunità Montana, delle proprie responsabilità e prerogative che gli derivano dall’Accordo di comodato d’uso stipulato con la Regione e saggiare, senza perdere ulteriore tempo, la fattibilità di intraprendere un progetto di co-gestione dell’ex ospedale con il sistema, previsto dalla Legge, del Partenariato Pubblico-Privato. Il Partenariato è uno strumento creato per utilizzare interventi di imprenditoria privata finalizzati al soddisfacimento del pubblico interesse. In particolare l’intervento Pubblico-Privato potrebbe usufruire di una delle seguenti possibilità: Project financing (Legge 109/94 e 415/1998); concessione di costruzioni e Gestione (Legge Quadro LLPP); Società Miste Pubblico-Privato (Legge 142/1990); Sponsor Pubblico (Leggi 449/1997 e 488/1999). Il PDL ritiene quindi che sia il comune che debba investigare, in modo proattivo, tutte le prospettive alternative di finanziamento per Luco, con il fine unico dell’interesse pubblico e locale. Si tratterebbe secondo il PDL di lanciare un Bando aperto al mondo imprenditoriale interessato ad entrare in un accordo di Partenariato per il ripristino e la gestione (fermo restando il fine di pubblica utilità) nella struttura dell’ex ospedale. Le linee strategiche generali ed i criteri del Bando dovrebbero essere elaborati dal comune stesso (es. settori di utilizzazione ai quali accordare la preferenza, massimizzazione dell’impiego locale, ecc), così come lo stesso comune si occuperebbe del controllo finanziario, amministrativo, della sicurezza. I soggetti interessati dovrebbero essere liberi di proporre le soluzioni produttive da loro ritenute più idonee tramite la presentazione, in fase di gara, di adeguati Business Plan che garantirebbero aderenza ai criteri (pubblica utilità) predisposti dal comune, ma anche sostenibilità economico-finanziaria dell’investimento, ripartizione delle spese e degli utili, garanzie occupazionali, compatibilità architettonica ed ambientale. un esempio di attività tra le tante proponibili: la realizzazione di una Residenza Sanitaria Assistita, vista favorevolmente da grossa parte della popolazione, magari con annessi corsi di formazione per operatori Assistenziali, per i quali gli sbocchi professionali appaiono meno problematici che per altre professioni, e partecipazione del comune e della cM agli utili, con una capienza di 200 ospiti creerebbe circa 150 posti di lavoro permanenti in zona più l’indotto (affitti e residenze, servizi, ecc), con benefici notevolissimi per l’economia dell’intero comune e del Mugello.

Il capogruppo Pdl Fulvio Boni

progressisti democratici e siNistra per borgo bilaNcio 2010 prioritÀ sui serVizi Il comune di Borgo San Lorenzo, come tutti gli altri Enti Locali, ha approvato il Bilancio facendo fronte a grandi difficoltà di carattere economico. Il motivo più importante di tale difficoltà , oltre alla crisi finanziaria, è dato dalla filosofia e dalle azioni del Governo e delle forze politiche che lo sostengono. Infatti il Governo nazionale parla di federalismo ma mette in ginocchio i comuni tagliando ogni altra possibilità di entrata .Il disegno preciso è quello di delegittimarne il ruolo. Il comune di Borgo ha avuto minori entrate e i rimborsi statali a copertura del taglio dell’Ici insieme al blocco dell’addizionale Irpef fissato a livello nazionale sono parziali o inadeguati. nonostante questo, sono rimaste invariate, senza alcun ritocco, le tariffe comunali per asili, trasporti e mensa. Sono rimasti alti i livelli dei servizi comunali, soprattutto per quanto riguarda il settore sociale. Altri settori, sono rimasti però pesantemente penalizzati specie quello della cultura dove non si sono toccati i servizi, ma sono state eliminate completamente le spese per le manifestazioni; sono rimasti penalizzati anche parte degli interventi con riduzioni delle manutenzioni per strade e marciapiedi. Per la prima volta si è stati costretti a utilizzare gli oneri di urbanizzazione per finanziare servizi invece che i lavori di manutenzione. Anche quei fondi che precedentemente venivano destinati o messi a disposizione di associazioni, attività, chiese e centri civici sono solo per questo anno utilizzati per mantenere i servizi .E’ stata una scelta dolorosa perché il patrimonio culturale,a cominciare da patrimoni artistici, anche religiosi, è patrimonio di tutti. Questo patrimoni fa bene al turismo, muove la voglia di venire nel Mugello non soltanto per mangiare i tortelli. non neghiamo che questo andamento di penalizzazione degli Enti Locali ha caratterizzato i governi, anche di opposti schieramenti, negli ultimi anni; e questo è quello che più ci preoccupa. Ma in questo anno la scure del Governo di centro destra è stata ancora più pesante. Le risorse correnti ammontano a 11 milioni e 732mila euro, in calo rispetto al 2009 di quasi 372mila euro, con un grado di autonomia finanziaria del comune pari al 66%. nonostante la diminuzione delle entrate,sia tributarie che extratributarie, è stato approvato un Bilancio di rigore, per rispondere alle reali esigenze delle famiglie e delle persone. senza diminuire le somme a disposizione soprattutto per le fasce deboli. E’ necessario che tutte le forze politiche capiscano che istruzione, cultura e salute sono i pilastri del convivere civile. noi del gruppo di maggioranza lo facciamo ogni giorno e le scelte che abbiamo fatto vanno in questa direzione. Lorenzo Quartani - Alberto De PaolaProgressisti Democratici Sinistra Per Borgo

rifoNdazioNe comuNista “straVolgoNo la costituzioNe iN uN sileNzio assordaNte” Stanno facendo a pezzi la costituzione con la scusa di fare le riforme. Quali riforme ! Quelle per risolvere l’occupazione, il lavoro, la scuola, le pensioni minime, il caro vita ‘ la buona sanità, la lotta all’evasione fiscale, ecc. ecc. . no: stanno proponendo il Presidenzialismo, di dare più potere ad una persona che potrà liberarsi della carta costituzionale e non renderla più efficace. fare legge “ a personam” come il lodo Alfano, l’attacco all’art. 18 dello statuto dei lavoratori , lo scudo fiscale, ecc.. Berlusconi oltre ad avere impostato la sua strategia politica sulla sua persona ( il più ricco, il più bello, il più amato dalle donne e dai capi di stato stranieri) è riuscito ad avere consensi grazie ad un sistema elettorale bipolare instaurato nel nostro Paese. Questa polarizzazione ha causato la mancanza di rappresentanza nel Parlamento di quel 4% che tanto è piaciuto a Berlusconi e a Veltroni. Dobbiamo prendere atto della sconfitta che abbiamo subito in questi 20 anni di berlusconismo . Hanno cambiato il Paese , una generazione intera è nata e vissuta non nell’Italia sorta dalla Resistenza , ma in quella di Berlusconi. Abbiamo per anni avvertito il rischio che la rottura del nesso tra questione sociale e questione democratica , avrebbe aperto ai rischi di una tendenza autoritaria; ora il rischio è divenuto realtà. La democrazia con la giustizia sociale appare , purtroppo un’idea del passato. Abbiamo un compito: ricostruire dall’opposizione tutta una partecipazione diretta dei cittadini, con forme il più possibile unitarie , una protesta e una battaglia che riesca a resuscitare quel sentimento di difesa della nostra costituzione e della democrazia e a far uscire dal letargo inconsapevole buona parte del Paese. Le istituzioni, i comuni, hanno il dovere di difendere la carta costituzionale, organizzando iniziative tali da poter ottenere una partecipazione diretta ridando senso e valore alla validità e alla difesa della democrazia e della giustizia sociale, sancite ed espresse nel dettato costituzionale. Boni Andrea Gruppo Rifondazione Comunista Borgo S Lorenzo


l’appuntamento

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IL fESTIvAL. Prima edizione della manifestazione che porta in città il top del made in Italy

gelato? Qui ce n’è per tutti i gusti Barbara Biondi

Dal 28 al 31 maggio le più belle piazze fiorentine si trasformeranno,

I

per l’occasione, in “villaggi” a tema. In arrivo i migliori maestri gelatai

più fedeli alla tradizione sostengono che è proprio tra le mura della città del giglio che è nata una delle specialità made in Italy più amate nei cinque continenti. E in effetti, in quanto a gelato i fiorentini hanno talento da vendere, a cominciare da Bernardo Buontalenti, famosissimo scultore, nonché artefice dell’ice cream. Per non perdere l’occasione di far divertire fiorentini e gente di passaggio, nasce il “Firenze Gelato Festival” in programma dal 28 al 31 maggio nelle più belle piazze fiorentine. L’idea è quella di trasformare la città del giglio in un parco tematico che accompagni i visitatori in location spettacolari per scoprire i segreti del gelato in tutte le sue forme. Piazza Santissima Annunziata sarà trasformata nel “Villaggio del Gelato Artigianale” con i migliori maestri gelatai in arrivo da tutta Italia, protagonisti soprattutto i bambini con attività ludico-didattiche in collaborazione con l’Istituto degli Innocenti, il Salone de’ Cinquecento in Palazzo Vecchio ospiterà il convegno inaugurale della manifestazione, piazza della Repubblica diventerà il Villaggio del Gelato Industriale. Ulteriori tappe del Firenze Gelato Festival saranno le gelaterie del centro storico fiorentino, in particolare alcune di esse si trasformeranno in corner colorati e freschi dove divertirsi e stare in allegria. Per accedere all’area degustazioni e diventare protagonisti del percorso del gusto si potrà acquistare la card elettronica multifunzione dell’evento. Ad arricchire le giornate della manifestazione un ciclo di incontri e workshop dedicati al gelato. Per gli amanti dei segreti culinari è in fase di progettazione anche una mostra in piazza Santissima Annunziata che avrà come tema la storia del gelato, l’evoluzione delle tecniche della produzione del “dolce ghiacciato”, la diffusione dell’alimento dall’antichità ad oggi. 300mila i visitatori attesi al “Firenze Gelato Festival”, il primo happening italiano del gusto per il consumer, dedicato ad un alimento che, come la pasta e la pizza, rappresenta un basic food della dieta mediterranea. Un prodotto per tutte le stagioni e per tutte le età consigliato da medici e dietologi non solo per le proprietà organolettiche e la completezza degli ingredienti, ma soprattutto per “l’effetto felicità” che scaturisce.

da tutto lo Stivale. E un esercito di 300mila golosi

Il fisiatra risponde

LA FASCITE PLANTARE

Che il tallone fosse un punto delicato lo aveva sempre sostenuto anche Achille. Infatti il dolore che colpisce il calcagno è capace di togliere il sorriso anche ad i più incalliti ottimisti. La causa più frequente di questo dolore è la Fascite Plantare. Si tratta di una sofferenza cronica di un muscolo (il Flessore Breve delle Dita) e di una struttura legamentosa (la Fascia Plantare) nel punto dove si inseriscono sul davanti del calcagno. Entrambi lavorano per mantenere l’arco plantare, la forma che la natura ha dato al nostro piede per funzionare da ammortizzatore. Sottoposte a stress anomali ed eccessivi, queste strutture si infiammano e fanno male e piano piano si possono anche calcificare. È infatti molto frequente il riscontro alla radiografia del famoso “sperone calcaneare”, una puntina ossea che sporge dal calcagno in avanti. Lo sperone calcaneare in genere si prende tutta la colpa del dolore ma in effetti è lui stesso il prodotto della malattia.

Con la fascite plantare tipicamente si prova un fortissimo dolore quando la mattina alzandosi dal letto si poggia il piede in terra. Il dolore acuto dura per qualche decina di minuti e poi si attenua, per poi peggiorare di nuovo nel corso della giornata in relazione a quanto tempo si sta in piedi. È una malattia che colpisce soprattutto chi fa un lavoro che lo porta a stare fermo in piedi a lungo, per esempio chi lavora in cucina o certi commercianti. È aggravato dal sovrappeso corporeo e dall’uso di scarpe dalla suola dura come sono purtroppo spesso quelle antinfortunistiche che certe categorie di aziende sono obbligate a far indossare ai dipendenti. Gli squilibri di assetto del piede, come piede piatto o cavo, pure possono peggiorare il quadro per l’aggiunto stress che impongono alla fascia plantare ed al flessore breve delle dita. Il corpo umano non è costruito per stare fermo in piedi a lungo, con scarpe dure su pavimenti duri. È costruito per camminare a piedi nudi sulla terra con tutte le sue varietà di superfici, muovendosi continuamente e cambiando appoggio ogni momento. È la posizione ferma protratta la causa del sovraccarico ed il decondizionamento muscolare dei muscoli della pianta del piede. Questa è una malattia che si sviluppa molto lentamente perché il corpo è generoso e sopporta molto prima di protestare, ma poi ad un certo punto non ce la fa più e la sintomatologia si manifesta.

A questo punto in genere i pazienti cercano di resistere un po’ sperando che il dolore passi, ma inevitabilmente non passa ed invece peggiora piano piano (a meno che nel frattempo non si sia cambiato lavoro). Quando poi arrivano a farsi curare la situazione è cronicizzata e ci vuole un po’ di tempo e pazienza per risolverla. La terapia mira prima a sfiammare la zona e poi a modificare le cause che l’hanno sovraccaricata. Si usano terapie fisiche come tecar terapia, laser terapia, ultrauoni, onde d’urto, il massaggio trasverso. Le infiltrazioni di cortisone sono efficaci per ridurre il dolore ma sconsigliate perché indeboliscono la fascia plantare. È assolutamente fondamentale la rieducazione motoria del distretto, con allenamento del muscolo flessore breve delle dita, stretching di tutta la catena muscolare posteriore della gamba e del piede. È una rieducazione che esige pazienza e costanza ma garantisce risultati se messa in atto. Altro strumento molto utile per modificare le cause che portano alla fascite è il confezionamento di un plantare su misura per il miglior funzionamento del piede. Non credo che Achille ce l’avesse, ma sicuramente l’avrebbe gradito anche lui. DOTT. LORENZO CHITI Medico Chirurgo specialista in Fisiatria Direttore Sanitario del Centro di Fisioterapia e Riabilitazione del Mugello

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primo piano

Maggio 2010

GIOvANI... Tantissime le promesse che hanno “spiccato il volo” partendo proprio dal capoluogo

Piccoli fiorentini crescono... in città un esercito di talenti Riccardo Bianchi

U

n giovane fiorentino di talento? Matteo Renzi, lo dicono tutti. Eppure, oltre al sindaco, ci sono molte altre possibili risposte: ragazzi magari poco conosciuti al grande pubblico, ma non nei propri settori. Nella musica, per esempio, Lorenza Borrani è considerata una fuoriclasse. Violinista classe 1983, ha suonato con le migliori orchestre e ora fa parte della Mozart, diretta da Claudio Abbado. Fiorentina e giovanissima è anche Diana Winter, classe 1985 e curriculum di tutto rispetto: all’attivo ha un disco (Escapizm), una riuscita tournèe con Giorgia e un cd in preparazione. Da citare anche il duo delle sorelle Gazzana e la violista Giulia Nuti. Poi ci sono i ventenni Street Clerks, tra i gruppi più attivi sulla scena musicale cittadina o i Martinicca Boison, con il loro folk “elegante”, vincitori del Pelago on the Road Festival rispettivamente nel 2008 e nel 2009. Poco

conosciuto a Firenze, ma famosissimo a Londra e Amsterdam, è il ventiquattrenne Michele Balduzzi, in arte Phonat, la cui musica (un misto tra elettro e disco) è amatissima dai dj della Bbc. E rimanendo in tema, impossibile non ricordare l’ex studente del liceo Dante, Federico Russo, speaker radiofonico di Radio Deejay. Passando all’arte visiva, ecco Francesco D’Isa. Trent’anni, pioniere in Italia dell’arte digitale, ha esposto in tutto il mondo. Altro nome è quello di Riccardo Paci, classe 1974, pittore, fotografo, amante tanto del digitale quanto di metafore e figure retoriche. Per quanto riguarda l’economia, Il Reporter ha intervistato proprio il mese scorso Gabriele Poli, neopresidente dei giovani di Confindustria a soli ventisei anni. Da non dimenticare il quarantenne Andrea Ceccherini, presidente dell’Osservatorio Giovani Editori, o Lama, società di soli ventenni che aiuta le aziende a investire in progetti socialmente utili. Dai 38mila euro di fatturato del 2008 quest’anno punta ai 300mila. Anche nello spettacolo Firenze si difende bene, dall’im-

prunetina Martina Stella (1984) all’attore di fiction e teatro Francesco Grifoni (1983), fino a Vittoria Puccini (1981), nota come protagonista della serie Elisa di Rivombrosa. La città non demerita neppure nel suo campo storico, la moda, dove le nuove leve non mancano, come l’eclettico stilista ventottenne Lorenzo Bechi, ma si fanno riconoscere soprattutto i figli d’arte. Tra questi l’innovativo Matteo Pecchioli, nipote di Marisa Lastraioli, guida storica dell’omonimo marchio. Impossibile non citare lo sport, con la centometrista della nazionale, fiorentina di adozione, Audrey Alloh, e Emiliano Viviano, portiere del Bologna. Cresciuto nel Firenze Ovest, il suo sogno sarebbe la Fiorentina (ha un giglio tatuato sul petto). Infine la politica. Oltre a Renzi, infatti, ci sono Tommaso Villa (1974) del PdL, eletto l’anno scorso in Provincia, e Cecilia Pezza (1986), consigliere comunale del Pd. Di loro si è sentito parlare poco, si sa che uno è vicino a Denis Verdini e l’altra lavora per l’ex assessore regionale Riccardo Conti. Ma se son rose fioriranno.

Alcuni sono poco conosciuti al grande pubblico ma famosissimi nei loro settori, dalla musica alla pittura e alla fotografia, passando per la radio e la politica. Come Diana Winter, classe 1985: all’attivo ha già un cd e una riuscita tournèe con Giorgia

Diana Winter sul palco con Giorgia

ELISABETTA Studentessa, 25 anni

MARCO Ass. sociale, 33 anni

NERI Disoccupato, 26 anni

“Nessuno ti aiuta a farti le ossa”

“Io sono stato molto fortunato”

“Ai colloqui non segue mai niente”

“Adoro Firenze, ma non offre molto. I giovani possono scordarsi un lavoro ‘serio’, nessuna azienda aiuta a ‘farsi le ossa’. In Spagna, dove sono in Erasmus, hanno tante opportunità. Inoltre città storiche come Salamanca richiamano i ragazzi, non reprimono la vita notturna e offrono ostelli economici. Firenze no”

“Da genovese di nascita, penso che Firenze offra molte opportunità per socializzare e divertirsi. A livello lavorativo sono stato fortunato, lavoro come bidello e ora anche come assistente sociale per l’Asl. Come giovane padre ancora non mi esprimo: i servizi ci sono e sembrano molto buoni, ma devo ancora provarli”

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“Ci sono molti locali per la sera, ma tutti uguali, la fantasia è poca. Per l’occupazione giovanile, Firenze è tra le più colpite dalla crisi, è difficile uscirne perché per certi ruoli ci sono troppe raccomandazioni. Ho perso il lavoro a novembre e, nonostante abbia una discreta esperienza, ai colloqui non segue mai niente”

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...E MENO GIOvANI. Secondo l’Istat il Granducato è al secondo posto nella classifica delle più “vecchie” d’Italia

Toscana, una regione dai capelli bianchi Barbara Biondi

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on è un Paese per vecchi? Mai sentito niente di più falso. L’Italia, e la Toscana in particolare, sembrano essere diventate un paradiso per ultrasettantenni, e a dimostrarlo è una recente ricerca che posiziona il granducato al secondo posto nella classifica delle regioni più “vecchie” d’Italia, subito dopo la Liguria. Se il belpaese si posiziona al secondo posto, subito dopo la Germania, nella classifica delle nazioni con un maggior numero di anziani, la Toscana, nel suo piccolo, vanta un ulteriore record. Infatti, se l’indice di vecchiaia (il rapporto tra chi ha più di 65 anni e chi ne ha meno di 15) in Italia è di 1,45, in Toscana arriva a sfiorare quota 1,86. Sono questi i dati relativi all’anno 2009, che l’Istat ha recentemente diffuso. Ma cosa vuol dire in soldoni essere una delle regioni con più capelli bianchi? Vuol dire che, per fortuna, abbiamo una popolazione longeva e che gode di buona salute. Abbiamo anziani che vivono a lungo grazie alle nuove tecnologie e agli sviluppi della scienza. Ma vuol dire, allo stesso tempo, che la regione con le colline più belle del mondo ha anche una natalità bassa e le coppie, giovani e meno giovani, fanno meno figli rispetto ad altre zone d’Italia. Una crescita zero dovuta alla crisi, alla difficoltà di

trovare lavoro e all’età in cui si decide di mettere su famiglia, che si sposta sempre più oltre la soglia dei trent’anni. Ma la cosa più curiosa è che, udite udite, l’indice di vecchiaia della Toscana si è ridotto di diversi punti percentuali rispetto all’ultimo censimento (che risaliva al 2002). In confronto all’indice registrato lo scorso anno pari a 1,85, sette anni prima lo stesso conteggio dava come risultato addirittura1,91 e vedeva in pole position nella classifica delle più longeve le donne toscane, che arrivavano ad avere un indice di 2,31 contro l’1,54 degli uomini. Quindi si può quasi essere soddisfatti dei risultati ottenuti tra un’indagine e l’altra: questo significa, infatti, che anche nella nostra regione i bambini hanno ricominciato a nascere più numerosi. E le regioni del sud, che fino a qualche tempo fa portavano a casa i risultati migliori e contribuivano a non far cadere l’Italia nel baratro delle nazioni con meno neonati e più anziani, adesso stanno invece invertendo la rotta e cominciando a mettere un segno meno davanti alla percentuali di nati ogni anno. Ma la classifica non finisce qui. Se la Toscana si piazza al secondo posto tra le regioni italiane, qual è la provincia in assoluto più vecchia del granducato? Questo primato se lo aggiudica Siena, seguita a ruota da Grosseto. Medaglia di bronzo alla città del giglio, che si aggiudica il terzo posto con il 7% della popolazione ultraottuagenaria.

GIOVANNI Pensionato, 76 anni

FRANCO Pensionato, 81 anni

LINDA Pensionata, 65 anni

“Molti anziani sono ancora attivi”

“I servizi in periferia sono trascurati”

“Le Rsa costano troppo”

“Il Comune ha sempre fatto tanto per gli anziani, ci sono tante opportunità e aiuti per chi ha bisogno. Però tanti anziani sono ancora attivi. Sono presidente della Casa del Popolo di San Quirico: sono proprio loro che reggono queste realtà, ma hanno anche aperto ai giovani, ora ce ne sono molti di più”

“A Firenze i servizi sono buoni, anche se credo che la periferia sia un po’ trascurata. È pur vero che i fiorentini hanno sempre paura dei cambiamenti e gli anziani sono, per natura, più conservatori. Ho un amico che non voleva il supermercato a Gavinana, e ora ci va tutte le mattine a fare colazione”

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“Di opportunità per gli anziani ce ne sono tante, dai corsi per il tempo libero alle decine di associazioni di volontariato. Il rischio di restare soli non c’è, ma dipende anche dal carattere. Però bisognerebbe dare più attenzione a chi sta peggio, le poche residenze sanitarie che ci sono costano troppo”

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diretta da Laura Checcucci Lisi

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in classe

Maggio 2010

ISTRuzIONE/1. La riforma Gelmini ha rivoluzionato il panorama didattico e ridisegnato gli indirizzi

Scuola, cambia tutto: ecco le novità I licei saranno sei e con una vocazione meno umanistica, con la possibilità di non fare latino allo scientifico e la riduzione delle ore di storia a vantaggio di quelle di matematica, fisica e scienze Ginevra Donnici

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ivoluzione o distruzione? I pareri sono contrastanti, di certo c’è che le novità introdotte dal ministro Mariastella Gelmini hanno stravolto il panorama della scuola superiore italiana. Tra polemiche, confusioni e ritardi gli 8.500 quattordicenni fiorentini hanno comunque fatto la loro scelta. Nomi nuovi, indirizzi incerti, programmi ancora da stabilire, eppure si sono chiuse ufficialmente le preiscrizioni alle scuole superiori che da settembre prossimo partiranno sotto il segno del rinnovamento dell’ultima riforma scolastica. Ma ecco come cambierà l’istruzione superiore a Firenze. I licei saranno sei: liceo artistico (con sei indirizzi: arti figurative, architettura e ambiente, design, audiovisivo e multimediale, grafica, scenografia); liceo classico; liceo linguistico; liceo musicale e coreutico; liceo scientifico, con l’opzione scienze applicate (non ci sarà il latino ma più ore di informatica); e liceo delle scienze umane, con l’opzione economico sociale. Anche in questo caso non è previsto l’insegnamento del latino ma quello di diritto, economia e sociologia. Ci saranno nuovi istituti professionali: servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale; servizi socio-sanitari; servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera e servizi commerciali. Del settore industria e artigianato fanno parte i percorsi in: produzioni artigianali e industriali e manutenzione e assistenza tecnica. I nuovi istituti tecnici saranno due: settore economico (con al suo interno due indirizzi: amministrazione finanza e marketing e turismo) e settore industria e artigianato (articolato in nove curricula: meccanica, meccatronica ed energia; trasporti

e logistica; elettronica ed elettrotecnica; informatica e telecomunicazioni; grafica e comunicazione; chimica, materiali e biotecnologie; sistema moda; agraria, agroalimentare e agroindustria, costruzioni, ambiente e territorio). Nel complesso le ore di lezione subiranno una riduzione. Nei licei, dalle 31 ore settimanali si passerà alle 26 per il biennio e trenta al triennio. Chi sceglie il classico studierà meno italiano e storia ma più lingua straniera, matematica, fisica e storia dell’arte. Quello della Gelmini è un liceo decisamente “meno umanistico”, con l’abolizione del latino al liceo scientifico e la riduzione dell’insegnamento della storia a vantaggio di

Stando ai dati delle preiscrizioni gli studenti di casa nostra hanno preferito i licei ai professionali più ore di matematica, fisica e scienze. I licei artistici saranno quelli dove si studierà di più: 34 ore settimanali al biennio e 35 al triennio. Una mezza novità per l’ordinamento scolastico è rappresentato dal liceo linguistico. Finora attivato come sperimentazione nei socio-psicopedagogici, da adesso avrà una sua autonomia e dignità. Si riducono le ore di latino e si incrementano quelle di lingua straniera. E, stando ai dati delle preiscrizioni, gli studenti fiorentini hanno preferito scegliere proprio i licei a svantaggio degli istituti professionali.

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IL CASO Non è escluso il ricorso ai test d’ingresso

Boom per il liceo musicale

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nizio col botto per il liceo musicale di Firenze. Dopo il lungo “tira e molla” tra le istituzioni locali e il Ministero dell’istruzione, il nuovo indirizzo di studi è stato attivato nella sede del liceo classico Dante. “È una vittoria – dice l’assessore provinciale all’istruzione Giovanni Di Fede – che arriva dopo una lettera scritta, insieme al presidente della Provincia Andrea Barducci, al ministro Gelmini, perché rivedesse la geografia dei licei musicali coreutici sul territorio nazionale”. Al nuovo liceo – che sarà convenzionato con il conservatorio Cherubini – si sono preiscritti una cinquantina di studenti che nelle medie inferiori hanno già fatto percorsi musicali. Se il dato resterà confermato dalle iscrizioni ufficiali sarà necessario attivare due sezioni. Laddove l’avvio di due classi non sarà possibile, “l’accesso sarà assegnato ad una selezione, tramite un test d’ingresso”, ipotizza l’assessore Giovanni Di Fede. Il liceo musicale coreutico è stata la vera novità della riforma Gelmini che ha pareggiato

questo percorso di studi – che già esisteva – agli altri licei tradizionali. Ma l’attivazione è stata fatta con il contagocce: soltanto 40 le sezioni di liceo musicale il prossimo anno in Italia. E appena dieci quelle di liceo coreutico. In tutti e cinque gli anni si studierà per 32 ore a settimana. Ma i due indirizzi, al primo anno, avranno in comune soltanto 18 ore: quattro di italiano, tre di lingua straniera, tre di matematica, due di scienze, due di storia dell’arte e una di religione. La restante parte dell’orario sarà destinato a ma/G.D terie di indirizzo.


in classe

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ISTRuzIONE/2. In fatto di congreghe l’ateneo fiorentino batte (quasi) tutti in Italia

Studiare sì, ma con spirito goliardico Si entra da matricole, dopo aver superato qualche prova tutta da ridere, e con gli anni e l’esperienza si sale di grado. Ogni facoltà ha il suo “Ordine” e le sue usanze. Ecco quali Francesca Puliti

S

e per caso un giorno camminando per strada vi imbatteste in un ragazzo in mutande che corre per strada non saltate alla conclusione che gli manchi qualche venerdì, potrebbe trattarsi semplicemente di una matricola universitaria messa alla prova dalla propria congrega. Sono cose che succedono, prima e durante e dopo l’ingresso in una simile “società”. Chi ha frequentato l’ateneo negli anni ’60 porterà ancora memoria delle famose feste delle matricole, tre giorni di pura follia burlesca nel centro di Firenze. Ebbene, quei momenti, seppur un po’ più in sordina, sopravvivono ancora nell’universo accademico fiorentino. Niente a che vedere con le serate organizzate a Novoli, con lattine di birra a 3 euro e vicini di casa che si lamentano per gli schiamazzi, qui ci sono regole da rispettare. Non a caso si chiamano ordini goliardici. C’è una gerarchia e ogni membro ha un titolo (oltre che un soprannome ridanciano) e compiti diversi all’interno del gruppo. L’ateneo della nostra città è uno dei più fiorenti in Italia come numero di ordini, anche se diversi sono “in sonno”,

ovvero possono contare su pochi componenti. I Cerusici di Medicina, la Lira di Economia, la Cazzuola per Ingegneria, Architettura e Belle arti, il Placido Ordine della Vacca Stupefatta per Giurisprudenza e via dicendo fino all’ordine “capo”, quello di San Salvi. Ogni facoltà (o quasi) ha il suo, caratterizzato da un proprio colore di riferimento, usi, costumi e inno rappresentativo. E, naturalmente, ogni membro ha i suoi “accessori”: l’immancabile feluca, un cappellino alla Robin Hood, il cordone della vita e i vari ammennicoli da appenderci sopra. Poi, con l’anzianità, si può acquisire anche il mantello. Ecco come funziona: si entra appena iscritti all’università, in genere si viene a sapere dell’ordine per passaparola, e via via, con gli anni e con l’esperienza, si salgono i gradini della “scala nobiliare”. Chi ha capacità dialettica e inventiva ha più possibilità di “far carriera” in questa sorta di gioco di ruolo. Alla base del tutto la goliardia, la capacità di prendere e soprattutto prendersi in giro. E dunque serate passate a discutere cercando di avere la meglio sugli altri componenti del gruppo per estorcere un am-

Il gruppo teatrale goliardico in “libera uscita”

mennicolo in più (o una bevuta), architettare scherzi e darsi battaglia con gli altri ordini cittadini e non. Un esempio? “Una volta, per pagare pegno di una sconfitta – racconta Marco, da 11 anni nella Cazzuola - dovevamo offrire una

cena a base di porchetta a un altro ordine: gli liberammo all’interno della sede della facoltà, in via Laura, un maiale vero”. Non saranno le congreghe dei campus americani, ma anche qui non si scherza. Anzi, si scherza eccome.

FOCUS Hanno dai 30 ai 50 anni gli attori e sceneggiatori dell’Operetta più divertente nel panorama del Verdi

E chi si è già laureato continua a scherzare in teatro. Per beneficenza

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onclusi gli studi, c’è chi non si arrende e continua a organizzarsi il tempo libero con spirito goliardico. Nonostante il lavoro, gli impegni, la famiglia. Certo le attività un po’ cambiano, ma i toni son sempre quelli scanzonati dei tempi dell’università. E’ così che nasce il Dopolavoro Goliardico “Alvaro Vannini”, che riunisce un gruppo di uomini dai 30 ai 50 anni. La principale attività, quella che occupa 11 mesi l’anno, è l’Operetta goliardica, tradizione che affonda le radici negli anni ‘50. Ogni anno, dal 2003 ad oggi, hanno portato un migliaio e passa di persone al Verdi per assistere a uno

spettacolo tutto da ridere, giocato sulla riedizione in chiave ironica di celebri spettacoli, sulla parodia di canzoni famose e balletti di danza classica. Sempre con un riferimento ai fatti di attualità o agli avvenimenti cittadini più dibattuti del momento, dall’ovonda alla tramvia. “I preparativi ci occupano molto, sia in ordine di tempo che di denaro – racconta Alessandro – perché si tratta di uno spettacolo vero, con costumi di scena degni di questo nome, un’orchestra, un corpo di ballo”. Ma la passione c’è e la buona causa anche: il ricavato della serata, infatti, viene donato all’associazione “Daniele Maria-

no” per la lotta ai tumori infantili. D’altronde anche il motivo per cui il gruppo ha deciso di riunirsi merita lo sforzo. “Ci siamo conosciuti all’università – continua Alessandro – e abbiamo mantenuto i contatti. Sette anni fa uno di noi è venuto a mancare e abbiamo deciso di celebrarlo tornando a calcare le scene”. E portando con loro il figlio dell’amico scomparso come mascotte. Quest’anno anche lui è grande abbastanza per debuttare come attore. Anche i giovani goliardi son cresciuti, ma dietro le quinte continuano a prendersi in giro come ai /F.P. vecchi tempi.

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tempi moderni

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cuRIOSITÀ. Nei secoli la fisionomia tipica degli abitanti del capoluogo è molto cambiata

Il fiorentino doc? Alto un metro e mezzo FOCUS

Simele Kruklidis

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Dante Alighieri

Il mescolarsi di popoli ed etnie, dai longobardi agli arabi, ha diversificato l’aspetto fisico dei cittadini gigliati, che oggi sono meno bassi e meno biondi. Sbaglia però chi pensa che il naso di Dante fosse davvero quello e chi s’illude che un tempo le donne fossero tutte belle come Simonetta Vespucci, l’incantevole musa del Botticelli…

a conoscete tutti Simonetta Vespucci, e di certo l’avete ammirata decine di volte senza neppure farci caso. Forse il nome non dice un granché, è vero, ma sappiate che dopo di lei i canoni della bellezza fiorentina sono cambiati per sempre. Aiutino: non si tratta di una show girl e neppure di un’attrice o di una ballerina. È di una musa che stiamo parlando, l’incantevole ispirazione di Sandro Botticelli e di molti altri pittori dell’epoca. Gli occhi celesti e la pelle di porcellana incorniciati da una cascata di riccioli biondi: un’immagine angelica e senza eguali, che nei secoli è divenuta simbolo delle donne di Firenze e della loro femminilità. Eppure, di fronte a tale modello di dama delicata e sensuale, a volte un po’ austera e diffidente, ma pur sempre impeccabile, sorge un dubbio: “Al giorno d’oggi saremo mica peggiorate?”. Niente affatto. La verità è che anche gli artisti del Rinascimento, da bravi adulatori, sapevano modificare le imperfezioni del corpo con qualche ritocchino di pennello, come una sorta “photoshop” dell’epoca. Per le strade della città, dunque, non giravano solo visini armoniosi e corpi leggiadri, ma di tanto in tanto si scorgevano anche sguardi incavati e brutti nasoni curvi: come quello di Dante, ad esempio. D’altronde nessun altro uomo meglio del Sommo Poeta ha incarnato l’aspetto severo e dotto del fiorentino. Una figura a dire il vero piuttosto

sgraziata, divenuta celebre soprattutto per il naso aquilino (di recente smentito) e la mascella prominente: niente a che vedere con il David di Michelangelo. Ma al di là dell’esser belli o brutti, una cosa è certa: rispetto al passato oggi siamo profondamente diversi. In media più alti, meno biondi ma meglio proporzionati nei lineamenti: il mescolarsi continuo di popoli ed etnie, dai longobardi agli arabi, ha infatti modificato e diversificato anche il nostro aspetto. Oltre ai pittori, nell’immediato dopoguerra, fu lo scrittore Vasco Pratolini a portare avanti un’ampia ricerca sull’identità fiorentina, studiando non solo i volti, ma anche le movenze e le abitudini della gente: un lavoro meticoloso, in cui morfologia e fisiognomica si sono completate a vicenda, unendo lo studio dell’aspetto fisico a quello delle componenti psicologiche. In anni più recenti, l’erede assoluto di quest’arte è stato senza dubbio Oliviero Toscani, che attraverso l’obiettivo della sua macchina fotografica ha immortalato decine di donne e di uomini fiorentini, riuscendo a “guardare dentro” e catturandone ogni particolare, ogni specificità. Alcune di queste fotografie confluiscono in un progetto più ampio chiamato “Razza Umana”, che ha come obiettivo quello di individuare le diversità e le somiglianze degli italiani, creando in ultimo un filo comune, un’identità indissolubile. Oltre il velo delle apparenze fisiche.

ALTEZZA MEZZA BELLEZZA

Se ancora oggi non siamo di certo dei colossi di statura, nel passato in media eravamo anche dieci centimetri più bassi del solito. Le donne, se andava bene, si aggiravano intorno al metro e mezzo, mentre l’altezza degli uomini raggiungeva in genere 1,60. D’altronde basta guardare i vestiti indossati dalle dame di corte o le armature di guerra degli uomini, per rendersi conto che quei corpicini non erano soltanto piccoli in statura, ma anche piuttosto minuti e gracili nelle forme. Al giorno d’oggi, invece, l’altezza media maschile è di 1,75 mentre quella femminile si attesta all’1, 65. Cresceremo ancora?

NASO GROSSO FA BUON BRODO

Per quanto si possa sostenere il contrario, il naso prominente piace o quanto meno non dispiace affatto: dà personalità al volto e soprattutto negli uomini è considerato un emblema di virilità. Il sommo poeta Dante Alighieri fu rappresentato da Boccaccio come un uomo “pensoso e malinconico” dal naso aquilino. Di recente, l’ironia del destino ha voluto che tale descrizione venisse del tutto confutata da un gruppo di ricercatori universitari: Dante insomma non era forse un bell’uomo, ma del naso all’ingiù che ha conquistato la letteratura e l’immaginario fiorentino non c’è neanche l’ombra. E quasi quasi, ci dispiace.

LABBRA CARNOSE, ANZI NO

Senza alcun dubbio la bocca rappresenta l’elemento che maggiormente ci differenzia dagli individui del passato. I canoni di bellezza perseguiti da Leonardo sulle donne fiorentine si basavano per esempio su labbra sottili, ampia fronte e grandi occhi. La bocca carnosa non era contemplata come simbolo di sensualità, poteva anzi essere considerata un elemento disturbante nell’equilibrio del volto. Neanche a dirlo, mai come oggi le labbra carnose esprimono un’intensa carica erotica, tanto da indurci a ricorrere al trucco o addirittura al silicone per ottenere ciò che madre natura non ci ha concesso.

LATO B, UOMINI E DONNE SI SOMIGLIANO

Vladimir Swarovsky è il fondatore della Pigheologia, una scienza che interpreta le forme del fondoschiena in relazione alla capacità di attrarre e veicolare significati. Se infatti la comunicazione verbale è affidata al volto, quella non verbale risiede – secondo lo studioso – nel lato B, nelle movenze e nell’aspetto. Nei secoli il fondoschiena femminile è profondamente cambiato, per assecondare i gusti e le preferenze emozionali del sesso opposto. Oggi, secondo Swarovsky, le donne hanno assottigliato le proprie forme rendendole più simili a quelle dell’uomo, anche se a livello subliminale continuano ad esprimere gli stessi significati.


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LA KERMESSE. Dal 6 al 9 maggio si rinnova a Boboli l’appuntamento con le essenze e gli oli essenziali

Tra i profumi del parco fiorentino Dopo il grande successo dello scorso anno, torna negli spazi dell’orto

LA MOSTRA

della botanica inferiore la manifestazione che nel 2009 ha visto partecipare più

Artigiani ed eccellenze nel giardino Corsini

di 18mila persone. Una vetrina di qualità durante la quale profumieri e prestigiose aziende che utilizzano metodi di produzione naturale espongono i loro prodotti Caterina Gentileschi

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spirare e ispirare. Guardarsi intorno e scoprire che il giardino di Boboli non è solo una tappa obbligata della visita a Firenze ma anche un luogo dove rifugiarsi per prendere parte a manifestazioni speciali. E’ il caso de “I profumi di Boboli”, dal 6 al 9 maggio, che con i 18mila visitatori della passata edizione confermano la validità culturale e turistica della kermesse, l’unica manifestazione nella storia che permette agli artigiani profumieri di esporre e vendere le proprie creazioni all’interno del giardino di Boboli. Valore aggiunto che l’edizione 2009 ha messo particolarmente in rilievo: all’aspetto ludico si conferma quello economico per cui la manifestazione si evidenzia anche come opportunità preziosa di sinergia produttore/distributore/fruitore. Tre giorni di kermesse, di fragranze e di stili che ripercorrono attraverso gli spazi storici e artistici del giardino reale i momenti fondamentali di una produzione senza tempo. In mostra profumi, saponi, candele, profuma ambienti, olii essenziali, cosmetici, estratti da erbe aromatiche, fiori e piante profumate, accessori e complementi che dall’universo olfattivo e sensoriale traggono e offrono piacere e benessere. E non è un caso che la presenza nell’orto della botanica inferiore di un edificio adibito a spezieria, distrutto sul finire del Settecento, induca a pensare che proprio in quel locale i fiori del giardino potevano essere trattati dagli antichi profumieri e dagli erbo-

risti che distillavano dalle corolle profumi e balsami medicamentosi associando così allo scopo estetico una ben più importante finalità etica e scientifica al servizio della comunità. Obiettivi che mantengono la loro attualità ancora oggi attraverso la manifestazione Un giardino nel Giardino: l’orto e la serra della botanica inferiore, rappresentano gli spazi

espositivi volutamente lasciati nella configurazione originaria proprio per conservare e trasmettere ai visitatori lo spirito del luogo, senza alcun intervento di manipolazione che ne modificherebbe l’atmosfera. Non solo una mostra mercato, ma una vetrina sul mondo. In occasione della manifestazione rimarrà aperto il passaggio tra Boboli e La Specola.

fLORENcE DESIGN WEEK. Una settimana dedicata a eventi, mostre e workshop

La città del giglio apre le porte al design F

irenze fa rima con design. Dal 24 al 29 maggio la città si vestirà a festa per fare spazio alla Florence Design Week, settimana dedicata al design di qualità e rigorosamente me in Tuscany. L’inaugurazione si svolgerà a Palazzo Medici Riccardi e in tutto saranno una trentina gli eventi collaterali distribuiti in 38 luoghi diversi della città (dalle gallerie-showroom in via delle oche alla Biblioteca delle Oblate, dalla Casa della Creatività fino al museo del Design di Calenzano, da Palazzo Pitti e Palazzo Medici Riccardi,dall’Ex-3 al Bar Argentina, Slowly) dove gli artisti metteranno in

mostra ogni giorno le loro opere, suddivise in quattro categorie: Visual e Graphic design, Product and Interior design, Fashion design, Food and Music design.ra Tra gli eventi più curiosi, la Mostra Alma Martis di Stefanonari, a Palazzo Pitti a partire dal 24 maggio 2010, che vedrà sposti 12 acquari dal design innovativo, 12 specie diverse di pesci e 12 gioielli per una prestigiosa linea di alta oreficeria; inoltre, il programma comprende workshops, esposizioni quotidiane di giovani designers, tavole rotonde, aperidesign e /B.B. molto altro ancora. Info: www.florencedesignweek.com

IL fESTIvAL. Dodicesima edizione dell’iniziativa che porta in città la cultura internazionale

La Leopolda si veste di Fabbrica Europa T

orna puntuale l’appuntamento con il teatro, la danza e l’arte sperimentale nel maggio di Fabbrica Europa (dal 6 al 25 di questo mese). Il festival conosciuto e riconosciuto a livello internazionale per le sue performance di grande qualità. quest’anno chiude un ciclo durato tre anni, quello dedicato all’indagine sui rapporti artistici e culturali tra Europa e altri continenti con “Europa-Mediterraneo-Oriente”, un articolato programma di eventi di danza, teatro, musica, installazioni, laboratori e incontri. La dodicesima edizione del festival è così dedicata all’indagine, attuata attraverso gli strumenti della creazione artistica contemporanea, dei percorsi, dei nessi, delle suggestioni, ma anche delle differenze, tra Occidente e Oriente. Muovendoci idealmente verso Est, dall’Europa e dal Mediterraneo per giungere fino in Cina. Un’altra direttrice è quella dell’indagine del rapporto arte e scienza. Sempre di più, coreografi, registi, musicisti, artisti e studiosi conducono insieme ricerche a livello internazionale che uniscono alla prassi puramente artistica scienza e nuove tecnologie, contribuendo alla definizione di nuovi paradigmi este-

tici e superando il concetto classico di discipline artistiche. Proseguendo l’indagine sulle procedure artistiche più innovative e originali, Fabbrica Europa dà così spazio a quegli artisti che più di altri oggi si confrontano con la pratica sperimentale e la ricerca tecnologica indagando i meccanismi “segreti” della conoscenza e facendo proprio il potenziale offerto da nuove teorie e metodologie. Come sempre lo spazio principe sarà la Stazione Leopolda, dove pèer l’occasione verrà installata un’opera di Mario Merz, guru dell’arte povera, al quale giusto venti anni fa era stata dedicata una personale dal Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato. Tra gli spettacoli più interessanti sicuramente c’è in prima nazionale e in collaborazione con il 73° Maggio Musicale Fiorentino, La verité 25 x par seconde, la nuova creazione del coreografo belga Frédéric Flamand con il Ballet National de Marseille. Da tener presenti anche The table of earth, performance dell’americano David Moss, Albero senza ombra di Cesar Brie e Il ponte di pietra della compagnia Krypton guidata /C.G. da Giancarlo Cauteruccio, Info: www.fabbricaeuropa.net

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a venerdì 14 a domenica 16 maggio 2010 si terrà presso il Giardino seicentesco di Palazzo Corsini la XVI edizione di “ Artigianato e palazzo”, mostra unica nel suo genere , vetrina delle eccellemze dell’artigianato mondiale nata nel 1995 da un’idea di Neri Torrigiani e promossa da Giorgiana Corsini. Fin dalla prima edizione sono stati ospitati brand conosciuti internazionalmente, da Gucci a Vacheron Constantin,da Roberto Capucci alla maison Bulgari, tutti nati come botteghe artigiane che ancora oggi preservano la caratteristica del “fatto a mano”, dove la cura dei dettagli è affidata a mani esperte di artigiani, garanzia del made in Italy. Sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18 il Museo Horne, in collaborazione con Oma, Osservatorio dei mestieri d’arte, svolgerà all’interno di Palazzo Corsini alcuni laboratori realizzati per l’iniziativa “Artigiani in famiglia”, arrivata alla V edizione, dedicati principalmente ai bambini. Genitori e figli potranno sperimentare diverse tecniche artistiche come la doratura con l’uso della foglia, la lavorazione dell’argento, la tecnica dell’incisione, della stampa, l’oreficeria realizzando un piccolo gioiello. I circa ottanta maestri artigiani, provenienti da tutta Italia e dall’estero, si contenderanno il “Premio Perseo”, ambito riconoscimento che la Cassa di risparmio di Firenze donerà all’artigiano più votato dal pubblico. Nei tre giorni i maestri artigiani esibiranno i loro manufatti, lavorando il vetro, i gioielli di foggia antica e moderna, intaglieranno il legno, sbalzeranno l’argento, forgeranno il ferro, eseguiranno la complicata e affascinante procedura per realizzare la plissatura di un prezioso vestito da sera. Durante la manifestazione sono previste visite guidate gratuite al Giardino Corsini a cura degli storici dell’arte dell’Associazione Città Nascoste. Ospite d’eccezione di questa XVI edizione sarà Wanni di Filippo con la sua storica azienda artigiana fiorentina Il Bisonte, conosciuta nel mondo per le sue collezioni di borse e di articoli in pelle. In occasione dei festeggiamenti per il 40esimo anno di attività de Il Bisonte, la sera del 13 maggio, solo su invito, si inaugurerà la “mostra principe”, con alcuni pezzi storici e saranno svelati in esclusiva le creazioni /V.G. in vera pelle di bisonte.


cultura

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IL cONcERTO. Il compositore sbarca a Firenze per regalare ai suoi ammiratori due date al Verdi

una vita vissuta sulla punta delle dita Barbara Biondi

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n mago del pianoforte, un compositore ispirato che non lascia niente al caso. Giovanni Allevi, il giovane pianista che si è fatto ascoltare nei cinque contenti arriva a Firenze il 17 e 18 maggio al Teatro Verdi. E’ stato definito “l’artista che ha fatto riavvicinare la gente alla musica strumentale” e ha lasciato a bocca aperta fior di compositori contemporanei. Il giovane riccioluto arrivato dalle marche con un sogno nel cassetto è riuscito a sfondare dopo tanti sacrifici e adesso, con tre album all’attivo, la consacrazione al grande pubblico è diventata una certezza. Lo ascoltano grandi e piccini, senza differenze, e ognuno lo apprezza per motivi diversi. Chi per le sonorità, chi per il ritmo, chi per la grazia delle composizioni. Il tour è partito il19 marzo dalla Queen Elizabeth Hall di Londra e ha già toccato alcuni dei principali teatri italiani, sarà la prima occasione per i fan del compositore italiano di riascoltare dal vivo in piano solo Allevi dopo la lunga esperienza come direttore d’orchestra iniziata con la pubblicazione del disco “Evolution” e proseguita con il grande concerto all’Arena di Verona il 1 settembre 2009 con la All Stars Orchestra (a cui è seguita la pubblicazione del cd e del

dvd “Allevi & All Stars Orchestra - Arena di Verona”). La carriera artistica di Giovanni Allevi è costellata da successi di pubblico e discografici con oltre 500.000 copie vendute dei suoi ultimi album “No concept” e “Joy” di pianoforte solo e “Evolution” con orchestra sinfonica. A completare queste pubblicazioni il disco “Allevilive” (dal 2007 oltre 80.000 copie vendute), registrato dal vivo durante i

500mila copie vendute e un tour che ha portato il musicista in Europa

concerti del tour 2007 e “Alleviall” (2008), cofanetto che comprende gli album in studio e il dvd live di Giovanni Allevi. Tutti gli album sono pubblicati su etichetta Rca e distribuiti da Sony Music (su licenza di Bollettino Edizioni Musicali). Dopo il grande concerto dell’Arena di Verona, il 6 novembre 2009 Giovanni Allevi ha pubblicato il cd “Allevi & All Stars Orchestra - Arena di Verona”, il racconto di una notte indimenticabile, di musica

Giovanni Allevi

ed emozioni, di un concerto che è riuscito a restituire appieno la dimensione poliedrica della sua figura artistica: compositore, pianista e direttore d’orchestra. Il compositore e pianista marchigiano, al lavoro sul suo nuovo

disco che verrà pubblicato il prossimo autunno, proporrà al suo pubblico alcune delle composizioni che lo hanno reso celebre in questi anni, rendendolo uno dei compositori più conosciuti e amati dal pubblico

IL PERSONAGGIO. Il Reporter è stato a far visita a un professionista della traduzione

Luca Conti, gomito a gomito con il noir

Luca Conti

In un certo senso il suo era un destino già scritto, perché fin da bambino riscriveva per gioco cose scritte da altri. E alla fine il tempo gli ha dato ragione. “Quando leggevo libri tradotti in italiano pensavo a come li avrei tradotti io”. Oggi Luca Conti, fiorentino purosangue, si procura da vivere traducendo romanzi, soprattutto noir (e soprattutto dall’inglese, anche se ha avuto delle esperienze anche con testi in lingua francese) per conto di importanti case editrici. “Non ho nessuna velleità da scrittore improprio - spiega Conti -, al contrario, il mio lavoro mi piace molto. Mi diverto a tradurre i libri degli altri”. Lo studio di Luca è ordinato

e preciso. Nessuna mania, nessun vizio, “come molti lavoro meglio quando ho una consegna imminente - racconta - ma il mio modo di lavorare è abbastanza semplice, stravagante nella sua normalità”. Dopo anni passati a lavorare gomito a gomito col genere noir, Luca Conti ha ormai all’attivo una seria di autori di cui è il traduttore ufficiale per la lingua italiana (nella gran parte si tratta di autori americani). “E’ una professione divertente, perché mi trasforma in 5, 6 a volte 7 scrittori contemporaneamente rimanendo me stesso”. Con molti degli autori con cui si interfaccia costantemente ha un rapporto di confidenza e confronto. “Un briciolo di for-

tuna insieme a un pizzico di abilità personale mi hanno consentito di intraprendere questa carriera”. Un lavoro fino a qualche tempo fa bistrattato e non considerato creativo come la scrittura. “Per fortuna adesso sono gli stessi lettori che si interessano a chi traduce i romanzi di un determinato autore. E questo per la mia categoria è molto importante”. Importante soprattutto per rivendicare diritti nei confronti delle istituzioni. “In pochi sanno che ogni traduttore in Italia cede tutti i diritti sulla traduzione per 20 anni e che non ci sono percentuali sulle vendite. Bisognerebbe cominciare a considerare il traduttore /L.V.Z. come un co-autore”.

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fIORENTINA. Alberto Gilardino giura amore alla città. “Ho tre anni di contratto e qui sto bene”

Il violino continuerà a suonare a Firenze Le voci di mercato non hanno risparmiato nemmeno lui (c’è chi lo dava in partenza per Torino, sponda bianconera), ma l’attaccante le ha sempre smentite. “Voglio rimanere perché credo nel progetto assicura - e per giocare ancora la Champions” Cristina Guerri

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Alberto Gilardino

e ultime partite di campionato le giocherà con la maglia a maniche corte della Fiorentina, ma sotto potremo intravedere quella azzurra della Nazionale. Già, perché Alberto Gilardino, al termine della stagione, non seguirà l’entourage viola nella tournée in Canada, ma salirà fino al Sestriere (forse in compagnia del compagno di squadra Riccardo Montolivo) con la Nazionale del commissario tecnico Marcello Lippi, dove sosterrà la preparazione premondiale prima di partire alla volta del Sudafrica. L’obiettivo è quello di ritentare l’impresa già compiuta quattro anni fa, nell’indimenticabile avventura di Germania 2006. Intanto, il bomber di Biella proverà a chiudere la seconda stagione a Firenze nel migliore dei modi possibili. Un’annata costellata da alti e bassi. Dal successo nel girone eliminatorio di Champions League fino alla finale di Coppa Italia sfumata a un passo dal traguardo, nel doppio confronto perso con l’Inter. Ma è stato in campionato che i tifosi hanno visto la Fiorentina più deludente. Quella capace, suo malgrado, di battere tutti i record negativi della gestione Della Valle-Corvino-Prandelli. Tra le concause che hanno contribuito a una seconda parte di stagione tutt’altro che positiva, da citare soprattutto l’assenza di Mutu e i tanti infortuni con cui il tecnico viola ha dovuto fare i conti. E, perché no, anche le chiacchiere sul futuro dello stesso allenatore e il passo indietro del patron viola Diego Della Valle, che possono aver creato qualche malu-

more nell’ambiente. “E’ normale che vicende del genere possano intaccare il morale di una squadra, ma per fortuna noi siamo un gruppo forte e unito, che non ha mai mollato neppure nei momenti più difficili – ha recentemente dichiarato Alberto Gilardino - fra l’altro i Della Valle non sono andati via, e da quanto si è capito i programmi non cambieranno: l’augurio è che si possa continuare a lottare per obiettivi importanti come in questi anni”. Le voci di mercato non hanno risparmiato nemmeno il numero 11 viola. A Torino qualcuno lo voleva con la maglia della Juventus insieme a Prandelli. Situazione, questa, più volte smentita dallo stesso giocatore: “Ho ancora tre anni di contratto e a Firenze sto bene”, ha assicurato l’attaccante. In riva all’Arno, infatti, Alberto è stimatissimo e vive senza problemi di concorrenza. Ha saputo confermare l’obiettivo principale, cioè la maglia da titolare in Nazionale (esattamente quello che gli era mancato a Milano nella sua esperienza in rossonero). Nelle successive dichiarazioni, il centravanti ha rilanciato anche il progetto Fiorentina. “Sto bene alla Fiorentina e voglio rimanere perché credo ancora nel progetto per un futuro ambizioso. E per giocare ancora la Champions”. Champions che l’anno prossimo verrà seguita in televisione, nonostante quanto di buono fatto in questa stagione proprio in quella competizione, dai giocatori della Fiorentina. Che ripartirà proprio dai gol del suo bomber per cercare di dare una scossa al famoso progetto.


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IL cASO. Il bomber rumeno, trovato positivo alla sibutramina, è stato squalificato per 9 mesi

Mutu in campo a ottobre. Con quale maglia? LA TOURNÈE

Sul futuro della punta si aprono diversi scenari, anche se il suo valore di mercato si è (molto)

Partenza al termine del campionato. Una gara con la Juventus

E i viola volano in Canada

abbassato rispetto a due anni fa Cristina Guerri

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veva avuto già a che fare con diversi tribunali, Adrian Mutu. Quello di Losanna (Tas), dove il Fenomeno aveva fatto ricorso dopo la mega-multa di 17.173.990 euro da pagare come risarcimento al Chelsea, club che lo licenziò dopo averlo trovato positivo alla cocaina. Allora il ricorso fu respinto (era il 31 luglio 2009), e il pool di avvocati procedette con il ricorso al Tribunale Federale Svizzero. La multa gli venne congelata. Poi, per Mutu, tanti problemi, soprattutto di natura fisica. Prima l’operazione al ginocchio sinistro (eseguita a Roma dal dottor Mariani), poi l’intervento di stabilizzazione chirurgica al gomito lussatosi nell’agosto 2008, quando era in ritiro con la Nazionale rumena. Infine, l’ultimo ko, questa volta per un problema al menisco del ginocchio destro, che lo tiene fuori dal campo per tre mesi. A inizio 2010 il Fenomeno torna alla ribalta sui campi, dove in cinque partite mette a segno ben sette reti. Tutto bello, tutto perfetto. Fino al 28 gennaio, quando arriva l’ennesima tegola sulla carriera del giocatore. Nel test disposto dalla commissione antidoping del Coni, effettuato al termine di Fiorentina-Bari, Mutu vie-

ne trovato positivo alla sibutramina, uno stimolante che annulla gli effetti della fame. La medesima positività viene riscontrata anche dieci giorni dopo, nella gara di Coppa Italia con la Lazio. Per lui scatta la sospensione. La Procura chiede un anno di stop per il rumeno (che sarebbe appellabile al Tas). Il 19 aprile scorso, intorno alle 14.15, la sentenza: nove mesi di squalifica. Il Fenomeno lascia il Tribunale del Coni scuro in volto: si aspettava una riduzione cospicua della pena. E adesso? Mutu, che in questi mesi si è sempre allenato con la squadra, tornerà a disposizione il 28 ottobre prossimo. Salterà quindi le prime otto/nove giornate del campionato 2010/2011 di serie A. Per la Fiorentina la speranza è quella di averlo in campo almeno per le partite non ufficiali che si svolgeranno dopo la fine del campionato, in attesa di capire cosa ne sarà del futuro del giocatore. L’ipotesi di una cessione è quella che ad alcuni sembra la più vicina alla realtà, anche se, al momento, non ci sono offerte registrate per il Fenomeno. Soltanto due anni fa, quando era in procinto di passare alla Roma, il suo cartellino valeva ben 20 milioni. Ora il suo valore si è senz’altro abbassato.

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l termine di un campionato che lascerà un po’ tutti con l’amaro in bocca, la Fiorentina, orfana dei suoi nazionali, volerà in Canada per una tournée. Una settimana e due amichevoli per la squadra viola. La prima è in programma il 23 maggio a Montréal contro la formazione locale Impact (i biglietti sono già in vendita da metà aprile) che milita nel campionato Ussf Second Division del Nord America, al Saputo Stadium. La seconda, invece, si giocherà due giorni dopo, il 25 maggio, al Rogers Center di Toronto contro la Juventus, rivale storica della Fiorentina. Tanta la soddisfazione per l’ad Sandro Mencucci, promotore dell’iniziativa: “Lavoravo già da tempo a questa cosa. Mi ero accorto che nel Nord America, ma anche in Canada, il calcio è in continua crescita ed espansione. C’è mol-

to interesse. A fine campionato, prima dei mondiali, non era facile organizzare una cosa del genere. Abbiamo avuto la fortuna – spiega Sandro Mencucci - e l’occasione di conoscere la famiglia Saputo, proprietari di questa squadra di Montreal che milita in seconda divisione, e abbiamo organizzato questa tournée che prevede una gara a Montreal e una a Toronto. Per tenere in attività i ragazzi fino a maggio, primi di giugno”. Poi, per giocatori e tecnico sarà tempo di vacanze. Fino a metà luglio, quando la Fiorentina si ritroverà per la prima fase del ritiro. La location sarà, per il secondo anno consecutivo, quella esclusiva di Cortina. In seguito, il trasferimento nel Mugello, a San Piero a Sieve, per la seconda e ultima parte della preparazione in vista /C.G. della nuova stagione.

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sport nel comune

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CALCIO. Per il club neroverde sta per concludersi una stagione che lascia l’amaro in bocca

Rontese alla riscossa dopo l’annata no Carlo Marrone

Dopo il secondo posto dell’anno scorso nel campionato di seconda categoria,

L’

la squadra – che puntava a vincere – non è riuscita a migliorarsi. Ma il ds Luca

associazione sportiva dilettantistica Rontese nasce il 25 settembre del 1965. I colori sociali scelti furono il nero e il verde. Dalla sua fondazione ad oggi, la Rontese ha militato come serie massima nel campionato di Prima Categoria, conquistato pochi anni fa dopo una splendida stagione. Adesso milita nel campionato di Seconda Categoria, nel girone della provincia di Firenze. Dopo aver attraversato un momento buio, con l’arrivo a dicembre del nuovo tecnico Rosi la squadra è riuscita a scalare nuovamente la classifica, sperando nella promozione fino all’ultima giornata. Nelle parole del direttore sportivo Luca Molinelli la chiave di lettura di questa stagione non convincente. Con quali ambizioni avete affrontato questo campionato? Venivamo da un secondo posto della stagione precedente nella quale abbiamo perso lo scontro diretto ai play-off con la Sangiustinese, quindi pensavamo che, con qualche ritocco, potessimo riuscire in questa stagione a vincere il campionato. Ma così non è stato... Dice bene, con grande delusione di tutti bisogna ammettere che si è disputato un campionato molto al di sotto delle aspettative. Quali, secondo lei, le cause? Mi assumo le mie colpe e le mie responsabilità, del resto abbiamo deciso di puntare su giovani che l’anno passato sono stati una garanzia, mentre quest’anno hanno fatto “cilecca”. E gli innesti apportati si sono rivelati sbagliati. Quindi è dipeso dai giocatori, che hanno reso al di sotto delle loro potenzialità? Non solo, c’è stata anche una difficoltà di gioco

Molinelli pensa già al futuro e fa una promessa ai tifosi: “Torneremo a farli divertire”

La formazione della A.S.D. Rontese

che poi è stata superata con l’arrivo del nuovo tecnico Rosi. Come siete riusciti a invertire la rotta? Di certo con la sostituzione, a metà campionato, dell’allenatore, e in seguito con l’orgoglio della squadra. Cos’è mancato in questa stagione? La finalizzazione, il gol, non siamo riusciti a buttarla dentro, ci sono stati tantissimi pareggi che hanno determinato la nostra posizione. E infine c’è da dire che la fortuna ci ha voltato le spalle. Cosa avete in cantiere per i prossimi anni? Stiamo sviluppando un programma che ci dovrebbe permettere, entro due o tre anni, di tornare in Prima Categoria. Colpi di mercato? Sto seguendo diversi giocatori, ma al momento è presto, c’è da giocare la parte finale del campionato, la più importante, quella che determinerà le sorti di molte squadre e di conseguenza dei giocatori che ne fanno parte. I tifosi come hanno preso questa annata no? Sono stati pazienti, non dimenticherò mai tre anni fa quando a Ronta venne il Sagginale: noi eravamo primi mentre la squadra ospite occupava la seconda posizione, lo stadio era pieno, c’erano 800 persone. Una promessa per i tifosi? Torneremo a farli divertire, riporteremo la Rontese in Prima Categoria, quest’anno abbiamo deluso le loro aspettative ma tutta la società si impegnerà a far dimenticare questa stagione maledetta.

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PALLAvOLO/1. Organico confermato anche in B1 e salvezza raggiunta

Cpf Volley, una scommessa vinta Lorenzo Mossani

LA SOcIETÀ. Da poco ha ricevuto la Stella d’oro

Successi e impegno per il sociale Canottieri Comunali avanti tutta

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orremmo mantenere il secondo posto nella classifica F.I.C., che abbiamo conquistato con tanto sacrificio nel 2009, l’anno del 75° anniversario della nostra fondazione”. Queste le parole di Alessandro Piccardi, ds di una della società più gloriose della città, la Canottieri Comunali Firenze. Parole che racchiudono tutta la speranza e la voglia di farcela a regalare, ancora una volta, grandi prestazioni. Una società tanto importante che recentemente ha ricevuto dal Comune la Stella d’Oro al merito sportivo. E perché un così importante riconoscimento? Per tutto quello che la società ha fatto per la canoa e per il sociale. Solo alcuni numeri per ricordare i risultati sportivi in acqua: 257 titoli di Campione d’Italia, 305 presenze in maglia Azzurra, 5 medaglie d’oro, 10 argenti e 12 bronzi in Cam-

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a vinto la pallavolo fiorentina, hanno perso gli scettici. Più di qualche addetto ai lavori aveva nutrito, infatti, ad inizio stagione perplessità vedendo il progetto ambizioso, ma sicuramente rischioso intrapreso dalla Cpf Volley Firenze: partecipare al campionato nazionale di B1 confermando quasi interamente l’organico della passata stagione. Dando fiducia alle artefici dell’esaltante promozione della stagione 2008/2009. Molti si saranno messi alla finestra, aspettando il momento buono per dire “l’avevo detto io”, atteggiamento tipico della città dei Guelfi e Ghibellini. La verità è una sola: ha vinto il progetto di Barbara Biagi e Alessandro Nigi. La squadra ha ormai raggiunto l’obiettivo salvezza da molte settimane. Una scommessa vinta, dunque, quella di Alessandro Brogi, presidente della società, che ha puntato più sulla forza del gruppo che sull’incisività dei singoli: si sono confermate atlete di alto livello, il suo giovanissimo capitano classe ‘89, la centrale, Costanza Morino e l’ormai esperta attaccante Debora Buono, veterana nonostante i suoi 25 appena compiuti, costanti e preziose per tutto l’arco della stagione. Ha impressionato per i miglioramenti raggiunti la schiacciatrice pratese Giulia Cassaresi, vera rivelazione dell’anno, che nelle ultime uscite ha “soffiato” il posto a uno dei neo-acquisti, Valentina Martilotti, proveniente dall’Acqua&Sapone. E’ rimasta invece

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La squadra del Cpf Volley

stabilmente in campo l’altra “straniera”, il bomber maceratese Ludovica Orazi, reduce da una travagliata annata a Marsciano e “rinata” in terra toscana. Non hanno fatto mancare, inoltre, il loro apporto determinante le cosiddette “seconde linee” quali Martina Allighieri, che in più di un’occasione è stata fondamentale grazie alla grinta e al carattere che la contraddistinguono, e la diciottenne Lisa Cheli, gettata nella mischia al momento della prematura uscita di scena del centrale Elisa Brandigi. E come non menzionare la fresca di convocazione in Nazionale giovanile Barbara Bacciottini, palleggiatore clas-

se ‘94 con un futuro radioso davanti. Ma una menzione speciale la merita sicuramente chi ha portato la croce, il libero Ottavia Agresti, una delle migliori pallavoliste nel suo ruolo (libero) di tutta la Toscana. Dulcis in fundo il capitano Ilaria Ranieri, che ha deliziato gli appassionati di volley con quel “tocco” che è una carezza alla palla, palla che una volta toccata ha scritto sopra: buttami pure per terra, ora puoi schiacciarmi, e così è stato fatto per l’intero campionato. Chapeau. L’allenatrice? La migliore nella preparazione atletica, una delle migliori in quella tattica: per lei è ora di fare il salto di categoria.

Nel 2009 è stato celebrato il suo 75esimo anniversario pionati d’Europa e del Mondo, oltre ai tre atleti portati ai Giochi Olimpici. In poche parole, la Canottieri Comunali di Firenze è vanto e gloria, una società attiva, competitiva e piena di iniziative. Marco Guazzini, allenatore della squadra velocità, Niccolò Pandolfini, allenatore della fluviale, e Massimiliano Sizzi, allenatore della squadra di canoa polo, sono solo gli ultimi artefici dei ri-

Susanna Cicali in azione

sultati ottenuti negli ultimi mesi. Tra le stelle che più hanno brillato negli ultimi anni ci sono sicuramente Stefania Cicali, che si è comportata molto bene agli ultimi Giochi Olimpici, e attualmente Susanna Cicali, sorella minore di Stefania, che sta ripercorrendo le “pagaiate” della sorella e che attualmente si sta allenando nel K2. Strepitosa Susanna Cicali e la squadra della Comunali Firenze a Torino ai Campionati italiani di maratona, che hanno dovuto gestire più di 60 società per oltre 350 atleti, segnale di una grande crescita anche della disciplina. Nel K1 Junior, Susanna ha vinto, dominando la sua gara, sui 17 chilometri, lasciando alle spalle tutta la concorrenza sin dai primi metri. Da ricordare anche i titoli italiani vinti dalla Comunali tra i “Master E” sui 21 chilometri col K2, formato da Giovanni Mazzoleni e Giancarlo Fianchisti, e col K2 dei “Master D” di Augusto Maion/L.M. chi e Lorenzo Mecocci.

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TIRO A SEGNO. Il giovane Niccolò ha da poco lasciato Firenze per unire studi e professionismo

Campriani, “fuga” in usa per far centro Lorenzo Mossani

cibo a parte, devo dire che mi trovo bene: sto lavorando molto su tutti i fronti ma i risultati si cominciano a vedere: due settimane fa ho eguagliato il record del mondo, 600/600, punteggio pieno. Progetti per il futuro? Medaglie a parte (e con le Olimpiadi ho un mezzo conto in sospeso...), spero semplicemente di continuare a fare il mio sport con la stessa passione e entusiasmo che mi hanno accompagnato fino ad ora. Sono sicuro che se riesco a mantenere intatti questi miei valori, rimanendo sempre con i piedi per terra, allora potrò arrivare anche ai traguardi più prestigiosi. Ha amici in tutto il mondo? Direi di sì, è uno degli aspetti più belli di questa vita sportiva. Un modo anche per confrontarsi con diverse realtà e diverse culture che sicuramente arricchisce. Poi, quando sai dire “ciao” in 20 lingue diverse, sono soddisfazioni... Un messaggio a Firenze? Diciamo che da “ammericano” mi sento di riportare una battuta del mitico Albertone (naturalmente Sordi, ndr): “Yogurt, marmellata, mostarda... questa è roba che magnano l’americani, roba sana, sostanziosa... ammazza che zozzeria!”.

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ato il 6 novembre del 1987, Niccolò Campriani rappresenta sicuramente una delle stelle più brillanti dello sport fiorentino: con una carriera da veterano già alle spalle, è facile dimenticarsi della giovane età. Campione assoluto nella carabina 10 metri, ottimo tiratore nella carabina a terra 50 metri e in quella 3 posizioni a terra, la scorsa stagione ha decisione di lasciare l’Italia per conciliare il professionismo con gli studi in un college. Niccolò, riepiloghi la sua carriera... È iniziata nel 2000 a 13 anni: ci sono stati titoli italiani, medaglie europee e mondiali da juniores, un 10° posto alle Olimpiadi di Pechino, e lo scorso anno i titoli di Campione Mondiale Universitario e Campione Europeo Assoluto. Si sente fortunato a correlare passione e lavoro? Sicuramente mi sento molto fortunato. E anche se a questo livello non è più un gioco, non posso però considerare il tiro come un lavoro: sarà sempre la mia grande passione, con sfide sempre più grandi. Un momento tutto mio. È “fuggito” da Firenze: perché? Adesso sono in West Virginia a concludere la mia carriera accademica (ingegneria) in un bel college americano. La mia non è stata una vera e propria fuga: a Firenze stavo bene, e anche se vado un po’ in giro rimango sempre un tiratore fiorentino. Diciamo che qui riesco a combinare al meglio la mia doppia vita da studente-tiratore; i college americani hanno un’altra idea nel concepire lo sport all’interno dell’università, un modo di tutelare (e non facilitare, badate bene!) gli studenti che fanno sport ad alto livello che noi in Italia dovremmo prendere a esempio... Perciò,

PALLAvOLO/2. Già in corso eventi di avvicinamento che coinvolgono anche le scuole

Conto alla rovescia per il Mondiale

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irenze è una delle dieci città che ospiterà, dal 24 settembre al 10 ottobre prossimi, i mondiali di volley maschile. Sei partite dei quarti più le finali di consolazione (per stabilire la classifica dal 9° al 12° posto). Teatro dell’iniziativa il Mandela Forum, dove si affronteranno sei delle dodici squadre ancora in corsa per il titolo iridato. Sono in corso una serie di eventi di avvicinamento che coinvolgono anche le scuole e tanti studenti. Si è già svolto un incontro in Questura per spiegare come ci si sta muovendo dal punto di vista dell’organizzazione. Il direttore generale dei Mondiali, Francesco Ghirelli, ha spiegato i passi che

PODISMO. La 38esima edizione della 100 km del Passatore

Maggio, torna la “stramaratona” T

ILin occasione 22 MAGGIO della festa dei Salesiani

VI ASPETTIAMO FINO A TARDA NOTTE per conoscere LA NUOVA LINEA ESTIVA

Fiore Dell’Onda La partenza della gara

seguenti orari di chiusura: sabato 29 maggio, al km 35 (Borgo S. Lorenzo), ore 21.15; domenica 30 maggio, al km 48 (Passo Colla di Casaglia), ore 1.40; domenica 30 maggio, al km 65 (Marradi), ore 4.30. L’arrivo a Faenza è previsto nel corso della notte, o comunque entro le 11 di domenica 30 maggio. La 100 km del Passatore si conferma una delle classiche più ambite del podismo italiano. Una gara tra le più difficili da affrontare sia a livello italiano che internazionale. Ma una “stramaratona” che affascina sempre, anno dopo anno, migliaia di appassionati po/Sim. Spa. disti.

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utto pronto per la 100 Km del Passatore edizione numero 38, che si corre nella serata tra il 29 e il 30 maggio. Tra gli ultimi iscritti in odore di possibile vittoria il romano Giorgio Calcaterra (ha vinto le ultime quattro edizioni), la bergamasca Paola Sanna (due vittorie, nel 2005 e 2007, e tre secondi posti: 2006, 2008 e 2009) e il laziale (è di Subiaco) Marco d’Innocenti (tre secondi posti: 2006, 2007 e 2009). E’ attesa anche l’iscrizione di Monica Carlin, reduce da un recente infortunio, vincitrice nel 2006 e 2008 nonché detentrice del record femminile della corsa: 7h39’43”. A loro vanno aggiunti, tra gli altri, circa trenta fondisti provenienti da undici Paesi (Brasile, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Gran Bretagna, Irlanda, Senegal, Spagna, Sudafrica e Russia). Tra le altre novità della gara, che partirà come di consueto alle 15 da Firenze (in via de’ Calzaiuoli), da segnalare l’istituzione dei cosiddetti “cancelli orari”. Da quest’anno, infatti, per garantire una maggiore sicurezza agli atleti e un ancor più corretto svolgimento della gara, lungo il percorso saranno localizzati tre cancelli di passaggio con i

stanno portando al Mondiale: “L’organizzazione prosegue spedita, siamo partiti da poco con la biglietteria e i volontari (sul sito internet del Mondiale, www.volley2010.com, si possono prenotare i biglietti e compilare il form per diventare volontari) e presto ci saranno altri passi importanti. Il Mondiale – continua Ghirelli – è un’occasione per dimostrare ancora una volta l’efficienza del ‘sistema Italia’ nell’organizzazione di grandi eventi sportivi”. Per il presidente del Coni provinciale Eugenio Giani, “il Mondiale è una grande opportunità per Firenze di dimostrarsi modello di eccellenza per ospitare i grandi eventi”. /Sim.Spa.


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bus iN sosta col motore acceso, uN appello Egregia redazione di Reporter, desidero conoscere e aiutare la signora “indignata” che sul vostro giornale di novembre 2009 scriveva degli autobus turistici, con solo l’autista a bordo, che sostano a campo di Marte con il motore acceso e l’aria condizionata nel bus inquinando l’aria circostante, e ancora il sig. francesco Rui Sacco e il sig. costantino Giaquinto che hanno vicino a casa loro problemi simili. Questo succede anche sul lungarno Pecori Giraldi. Prego di mettermi in contatto con tutti questi signori per poter insieme affrontare questi problemi. Mariangela Paterno Pubblichiamo la lettera che ci ha inviato in modo che gli altri lettori a cui lei si riferisce, e che in precedenza ci avevano scritto per segnalare la loro situazione, possano farci sapere se essere messi in contatto con lei, nel caso in cui siano interessati. quaNdo la saNitÀ fuNzioNa Spettabile redazione de “Il Reporter”, vi scrivo perché, per una volta, mi sono trovata a constatare che la sanità fiorentina può anche funzionare molto bene. I primi di aprile sono stata ricoverata per quattro giorni al reparto di medicina interna di careggi “Moggi Pignone” per problemi respiratori. E devo ammettere che sono rimasta stupita dalla gentilezza e dalla professionalità dei medici che mi hanno curata: da quella del professor Moggi Pignone innanzitutto. Ma anche dalla serietà della sua équipe di medici e di giovani specializzandi, che alla freschezza delle loro competenze a all’attenzione clinica al paziente sanno aggiungere sorrisi e cordialità. Bravi tutti! G. Gabrielli

lettere

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Via baracca e la sicurezza stradale Buongiorno, volevo dire la mia su un vostro articolo, precisamente quello della signora fannì Beconcini di Marzo pag.4 sotto la voce L’inchiesta –Via Baracca continua a far vittime ecc. ecc; sono d’accordo con quanto esprimono le persone intervistate dal giornale ed anch’io dico che c’è tanto da fare ancora… il problema sono anche le persone che guidano maldestramente senza tralasciare l’operato dei vigili i quali dovrebbero essere più “attivi” dove si verificano parcheggi selvaggi ed auto o autobus in sosta dove vietato ecc, ma ultimamente sono tutti in centro a tutelare solo quella parte della città, lasciamo perdere ……; ritorno all’articolo; vorrei invitare la signora a “vivere” un po’ via Baracca (non vorrei che fossimo vicini di casa…) perché così si capirebbe cosa significa questa strada; ho già scritto a riguardo al vostro giornale e grazie per aver pubblicato le mie mail, ma probabilmente chi deve decidere o ascoltare i cittadini fa le cosiddette “orecchie da mercante” e vi spiego il perché: 1)ho chiesto più volte di mettere in sicurezza le strisce davanti alla opel ma nessuno si è visto o fatto sentire (mi è stato detto che su dette strisce sono morte diverse persone, basterebbe farsi dare dai vigili i numeri, ma così non avviene …), vi dico ciò perché mi è andata bene due volte, una delle quali con un autobus che non ricordo di quale azienda fosse ma era blu e l’autista forse per l’orario o chissà se forse era al telefonino sembrava assente alla guida tanto che non ha nemmeno rallentato o si è soffermato ai miei colpi dati sulla carrozzeria di sinistra del mezzo, quindi pensate come mi è andata bene; queste strisce vengono attraversate da molte persone ed anche bambini che si recano al giardino, altro punto dolente, ma restiamo su via Baracca; 2)le soste selvagge impediscono ai pedoni di usufruire del marciapiede e devono in alcuni casi scendere in strada rischiando molto, questo perché in detto pezzo, ma anche in altri punti di detta via, ci sono divieti di sosta ma gli autobus, che portano i turisti e di conseguenza i soldini a quelle categorie che si lamentano di continuo perché danno la colpa alla crisi e a sentir loro non lavorano mai, sostano sul marciapiede (ho foto che documentano quanto dico …) come se no bastasse anche con i motori accesi inquinando a “bestia” come si usa dire, facendo anche incazz….. i residenti anche perché detti automezzi sostano davanti ai passi carrabili impedendo in certi casi l’uscita o l’ingresso e i vigili non intervengono; sappiamo tutti che per il passo carrabile si paga al “palazzo” una certa cifra (al momento non so quantificare…) ma nessuno fa niente; vorrei che venisse fatto come dal Lidl in poi fino al Barco dove c’è il

pezzo di marciapiede per i pedoni e il pezzo riservato alle auto per parcheggiare; inoltre anche i cassonetti fanno la loro parte; in altre strade il marciapiede è stato allargato verso la strada di quel tanto per permettere ai pedoni di transitarvi tranquillamente, venga a vedere il marciapiede lato Asnu (anche di questo pezzo ho foto per ciò che dico ….) 3) per ritornare alle strisce… sono state fatte altre su sfondo azzurro in prossimità del sottopassaggio della ferrovia, chiedo a voi, alla signora che sa di via Baracca (non è polemica sia ben chiaro…) a cosa servono... hanno messo un lampione con una buona luce, inoltre detto lampione ha due lampade tipo semaforo di colore arancione che si accendono di sera alternandosi ma non sono sempre accese e quando sono in funzione non vengono viste da nessuno; ho chiesto dei rallentatori ma dicono che non possono metterli non saprei dirvi il perché; in altre parti di firenze ci sono, vedi via canova, via dell’Argingrosso, per far presente sulla stessa via Baracca angolo via Miccinesi all’incirca perché lì è stato messo un rallentatore e allora dove sta l’inghippo? tornando a via canova all’altezza della nuova biblioteca e della casa di cura il rallentatore ha delle lucine led che si attivano di sera (anche in questo caso ho le relative foto di ciò che dico ..); non so se questo accorgimento è anche in via dell’Argingrosso per i rallentatori installati; 4) chiedo il perché di queste discriminazioni; so che ci sono delle vernici fluorescenti, perché non utilizzarle? Manca il personale, se vogliono mi propongo io…… come vede signora fannì di problemi ce ne sono, e le chiedo se ha del tempo mi contatti sarò a sua disposizione per un sopralluogo perché la vita è importante per tutti e non si deve piangere purtroppo solo quando muoiono dei ragazzi giovani vedi via Pistoiese…. Penso che occorre la collaborazione di tutti a attuare quelle migliorie per salvaguardare l’incolumità della vita dei cittadini, altrimenti c’è da pensare a quelli di seria a b c ecc, se vale questo principio allora deve essercene uno anche per le “gabelle” che si pagano al “palazzo”, che devono essere diversificate (è una provocazione….). Costia piste ciclabili, “istituiamo uNa guardia VoloNtaria” Spett. redazione de Il Reporter, propongo al comune di firenze e alle associazioni di tutela della mobilità ciclabile della città di attivarsi per arrivare all’istituzione di una Guardia volontaria delle piste ciclabili, analogamente alla Guardia ecologica volontaria del wwf o alle Guardie zoofile volontarie della Protezione Animali. Guardie volontarie delle piste ciclabili che potrebbero controllare la manutenzione, le soste vie-

tate, l’educazione dei ciclisti alle norme della circolazione. tanto per fare degli esempi di urgenze: di notte a firenze tutti, ma proprio tutti, vanno in bicicletta a luci spente con grave pericolo di scontro con la bici proveniente dall’altro senso nelle strette piste ciclabili. Quando è buio le piste ciclabili diventano quindi realmente pericolose per la possibilità molto concreta di scontro con chi viene di fronte, sempre completamente a luci spente, dato che le piste sono strette e la visione della bici di contro al buio avviene all’ultimo momento, specie se poi piove..... Io che uso costantemente la bicicletta per andare a lavoro sono giunto al punto di non andare più con la bici sulle ciclabili di notte, perché preferisco le auto da dietro sulla strada alle bici al buio di fronte su pista...... ovviamente all’indisciplina di questo tipo si aggiungono tutte le altre tipiche indiscipline italiche: sorpassi e scambi da tutte le parti, a destra e a sinistra, senza alcuna regola, persone con il cellulare che non ti sente sorpassare, mamme con la carrozzina, gente con il cane al guinzaglio che (il guinzaglio) specie di notte non si vede, ecc ecc. Poi quando c’è la pulizia notturna da molte parti le piste diventano il parcheggio delle auto della zona, ovviamente tollerato dai vigili e non multato, ecc ecc. Poi ci sono le buche non riparate, gli scalini dei marciapiedi a fine pista non corretti da discesa all’immissione nella strada, ecc ecc. Mai visto in tutta la mia vita (sono come ho detto sulle ciclabili tutti i giorni per andare a lavoro) un vigile ciclista, anche se so che esistono.... Insomma una guardia volontaria avrebbe molto da fare...... Il problema è però come fare per disporre di tale servizio.... e non solo a firenze, ma penso anche in altre città... cordiali saluti Marco Panti il gatto “mascotte” di gaViNaNa ha troVato casa: uN riNgraziameNto finalmente, Gedeone ha passato la Pasqua in un bell’appartamento, caldo e luminoso, sempre nella zona del viale Europa. Ebbene sì, ce l’abbiamo fatta. Grazie all’appello pubblicato sul vostro giornale, Gedeone è stato adottato, sììììììì!!!!. Moltissime persone hanno letto l’articolo, veramente tante tante, anche se solo in due casi alla lettura è seguita... l’azione. Il primo è stato Alessio, la seconda la bimba Margherita. E’ stato difficile decidere; in realtà non siamo state noi a farlo, ma un insieme di fattori. La giusta pausa di riflessione della famiglia di Margherita, dopo una prima visita al micione, ha reso ancor più determinato Alessio a non lasciare il gatto un giorno in più nella piccola veranda sul terrazzo. Alessio si è “innamorato” subito di Gede e, nonostante una lieve allergia, ha deciso di prenderlo con sé e di iniziare un nuovo percorso insieme.


lettere

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invia la tua segnalazione alla nostra redazione redazione@ilreporter.it biciclette, se il problema soNo le rastrelliere Egregio Direttore, leggo ancora una volta sul Suo giornale di Aprile il problema sollevato da vari cittadini per le piste ciclabili e/o a singhiozzo, e sono completamente d’accordo con quanto scritto, ma mi pare che si sia dimenticata la promessa fatta e non mantenuta dalla precedente Giunta e, forse, promessa anche dall’attuale. chiarisco: la precedente Giunta, qualche anno fa, fece le piste ciclabili e ne fece una grande pubblicità. fece anche pubblicità (se così si vuol chiamare...) sulla posa in opera di rastrelliere per le biciclette e.... promise che sarebbero state tenute in perfetto ordine. Io ho già scritto a Lei per questo problema tempo fa. Quale???? tutte le rastrelliere sono piene e stracolme di rottami di biciclette e sono lì da mesi e mesi senza che nessuno se ne curi......... tanto ci sono ancora tanti pali, inferriate ed altro dove metterle con grande disagio per i pedoni, non vedenti, carrozzelle etc.etc. non credo di doverLe inviare decine di foto di dette rastrelliere, penso che anche Lei, magari davanti a casa, le abbia viste. Lo so che è una cosa difficile ma almeno proviamoci!!!!! ci sarebbero tanti materiali da recuperare! non è certo un bello spettacolo per una firenze pulita come il Sindaco vorrebbe!!!!!! Può dire due paroline al Sindaco Renzi???!! Delle buche di via Bronzetti, viale Duse etc.etc. ne parleremo un’altra volta!!! Grazie della Sua attenzione e La saluto cordialmente. Albano

Caro signor Albano, la sua lettera mi dà lo spunto per tornare a parlare, ancora una volta, del tema delle biciclette, evidentemente molto caro ai nostri lettori, a giudicare dal gran numero di lettere e segnalazioni che ci arriva ogni mese in redazione sull’argomento. E lo spunto, anche, per ripetere quello che già in passato avevo scritto: in una città che – come d’altronde tutte le medie e grandi città – deve fare i conti con l’aumento del traffico sulle strade, e dove il problema dello smog non è certo irrilevante, l’utilizzo della bicicletta dovrebbe essere incentivato il più possibile. Questo significa che una grande attenzione, da parte delle istituzioni, dovrebbe essere data non solo alle piste ciclabili, ovvero le “strade” di chi si sposta in bici, ma anche a tutto quello che ruota loro intorno e che è ugualmente importante per i ciclisti, a partire proprio dalle rastrelliere, spesso insufficienti o – come dice lei – piene di mezzi vecchi, inutilizzati e molto spesso, date le loro condizioni, inutilizzabili. Che, oltre a costituire un problema per chi vorrebbe parcheggiare la propria bici senza riuscire a trovare uno spazio libero, non sono in effetti nemmeno un bello spettacolo per la vista. Dalle inchieste che, nei mesi scorsi, abbiamo fatto sullo stato delle piste ciclabili nei vari quartieri fiorentini è emerso che, su questo fronte – nonostante in alcuni casi qualcosa sia effettivamente stato fatto – resta ancora molto da lavorare. Per questo motivo penso che la sua segnalazione, così come quelle di tutti i cittadini che ci hanno scritto e ci scrivono sull’argomento, possa essere importante per chi deve decidere sullo sviluppo futuro della città, anche perché tanta attenzione su questo tema – segno evidente che sono molti i fiorentini che scelgono, o sceglierebbero se le condizioni fossero migliori, di muoversi in bicicletta - non può che essere considerata come un fattore positivo. E, più che “due paroline” da parte mia, penso che importante, per il sindaco e non solo, siano le parole vostre, dei cittadini. Continuate, quindi, a inviarci le vostre segnalazioni, le vostre lamentele e le vostre proposte sull’argomento: noi continueremo a darvi voce. Matteo Francini

Gede deve ancora orientarsi ed abituarsi al suo nuovo ambiente, una vera casa. L’amore e la pazienza di Alessio gli daranno modo di adattarsi e di godere al meglio di tutto quello che, a questo punto, la vita gli può offrire. E’ stato difficile e molto commuovente per noi lasciarlo, dopo 3 mesi di amorevole accudimento. In realtà non lo lasceremo mai, per qualsiasi bisogno Gede e Alessio potranno contare su di noi. Già in questi giorni siamo andate a trovarlo per favorire il suo inserimento nella nuova famiglia. un pensiero particolare a Margherita, ai suoi fratellini, ai loro genitori. una famiglia deliziosa, con un grande cuore che abbiamo avuto la fortuna, in questa particolare occasione, di conoscere e di apprezzare. un grazie di

cuore a tutti voi, ancora una volta. Sonia e Mara l’eX meYer e i disagi per i resideNti Spettabile Redazione, abitando in via Buonvicini proprio di fronte alle palazzine storiche dell’ex Meyer devo fare un appunto per l’inesattezza riportata dal vs. cronista, signor Riccardo Bianchi, nell’articolo in oggetto. L’ex Meyer è stato occupato con l’aiuto di movimenti per la casa in data 3 gennaio del 2009 non, come si dice sull’articolo, da rifugiati politici bensì da un gran bel numero di extracomunitari, rumeni, albanesi ed ultimamente anche zingari. Alla faccia del tanto decantato decoro, provate a passare da via Buon-

vicini. I rifugiati politici sono viceversa alloggiati nei vecchi magazzini di via Luca Giordano, giusto sotto il cavalcavia delle cure. nelle giornate di sole vedrete i loro bucati stesi sul marciapiede. trattasi comunque in tutto di circa 200/250 persone che stanno letteralmente distruggendo un quartiere. Qui non si tratta di razzismo o pregiudizio nei confronti di persone “altre”, ma di una ben precisa denuncia nei confronti di autorità che permettono queste soluzioni, in barba a quelli che sono i diritti dei cittadini fiorentini che chiedono di essere rispettati. Grazie per l’attenzione, Silvia Ciampi Via dello statuto-Via delle ciNque giorNate, “pericolo coNtiNuo” Incrocio tra via dello Statuto e via delle cinque Giornate. nonostante il divieto di un cartello stradale per la svolta diretta su via delle cinque Giornate, tutti se ne disinteressano. Il pericolo è continuo. Lettera firmata NapoleoNe e l’iNtitolazioNe delle strade Gent. ma Direzione, ho visto in questi giorni, in angolo con via G. D’Annunzio, una nuova via, intitolata a napoleone Bonaparte. Il complesso edilizio è molto bello, ma non si poteva chiamare col nome di un italiano? Abbiamo tanti nostri eroi, anche attuali, e poi napoleone ci ha sottratto centinaia di opere d’arte. Per noi non rappresenta niente. Distinti saluti. “degrado e iNViVibilitÀ Nella zoNa della stazioNe di campo di marte” Vi scrivo per evidenziare la situazione di degrado e di invivibilità della zona antistante la stazione di campo di Marte, per intenderci via Mannelli fra via Varchi e viale Mazzini. Il traffico, il rumore, la impossibilità di parcheggio, lo sporco ormai sono realtà quotidiane. IL tRAffIco - ormai fra autobus taxi e pullman la situazione è diventata insostenibile. Via Mannelli poi è una strada stretta e quindi basta poco per intasarla con il risultato di automobilisti spazientiti che si attaccano al clacson delle loro auto. Quando poi è in arrivo o in partenza un treno (e ora con il freccia rossa i problemi sono aumentati) il delirio diventa totale: la gente parcheggia dove vuole davanti alle macchine posteggiate a spina di pesce, di fronte ai passi carrabili, nelle zone dedicate agli handicappati e via dicendo. IL RuMoRE - Il rumore è una conseguenza del caos, senza considerare che il traffico in stazione è aumentato in maniera esponenziale e quindi il rumore dei treni è ora veramente insopportabile (ma perché alcuni treni all’una di notte quando entrano suonano la sirena facendoti sobbalzare sul letto men-

tre altri no? c’è una regola o il tutto è a discrezione del macchinista?) IL PARcHEGGIo - Questa è la conseguenza del traffico ma ora parcheggiare è veramente impossibile. Poi hanno fatto delle strisce gialle ma a chi servono? non c’è scritto nulla e la gente continua a parcheggiarci sopra. I motorini parcheggiano nel posto delle auto. Insomma non ci sono regole e non c’è nessuno (vigile o simile) che faccia rispettare la minima regola. Quando poi c’è la partita a firenze è veramente ma veramente il caos, specie nelle partite infrasettimanali, che poi di solito sono di mercoledì, quando nella parte limitrofa di via Mannelli c’è il lavaggio strada. SPoRco - La stazione è una zona di passaggio e ci passa di tutto, e purtroppo nessuno ha rispetto della cosa pubblica e così la strada diventa il megacestino dei rifiuti. non parlo dei bisogni dei cani che ci costringono a fare lo slalom sul marciapiede. ognuno pensa che la strada sia il corretto ricettore dei loro rifiuti. E’ veramente una cosa indecente. I cassonetti poi sono usati in maniera non corretta e così troviamo scatole di cartone fra i rifiuti indifferenziati e roba del genere. c’è una soluzione? Secondo me si. Prima di tutto una presenza continua della polizia municipale (basta la presenza di uno o due vigili) e poi cominciare a pensare di realizzare il progetto di rifacimento della stazione in modo di realizzare un parcheggio dalla parte di campo di Marte (ci sono spazi immensi) e realizzare la stazione a ponte demolendo i fabbricati esistenti e aumentando gli spazi di fronte all’attuale stazione, e coprire l’attuale stazione magari con una copertura verde che possa diventare un parco gioco collegato con i giardini di campo di Marte. forse questo è fantascienza, ma io la proposta l’ho fatta (comunque io il progetto l’ho fatto). Ringrazio e saluto, Francesco Casalotti appareNza e sostaNza sulle strade L’altra settimana ho visto nel viale Volta e strade adiacenti lavoratori che bloccavano parte delle strade. Ho ingenuamente pensato che il comune si fosse deciso a riasfaltare le strade piene di “crateri” pericolosi, e invece no! Stavano semplicemente ridipingendo strisce pedonali e strisce in mezzo alla strada. ora è tutto più bello, sembrano quasi strade vere, invece delle “mulattiere” che in effetti sono. complimenti! E’ proprio il caso di dire che in questa città l’apparenza conta più della sostanza!!!! Daniela Luporini


segnalazioni a redazione@ilreporter.it

Concerti Gianluca Grignani 5 maggio

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“Sei sempre stata mia”, è la traccia che anticipa il nuovo album, “Romantico Rock Show”, uscito il 2 febbraio su etichetta Sony Music. Questo è il decimo album del cantautore milanese che torna, in grande forma artistica, a due anni di distanza dall’ultimo cd, con un disco totalmente inedito: 11 brani, interamente scritti, parole e musica, da Gianluca Grignani, uno dei più prolifici autori italiani. 60 minuti di rock, di grande energia, di ritmi intensi e di amore celebrato e raccontato in ogni sua sfaccettatura. Per aprire la strada a questo suo ultimo lavoro discografico Gianluca ha scelto “Sei sempre stata mia”, un’intensa ballata rock. Marco Mengoni 10 maggio

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Dopo una sola settimana dall’uscita, il cd ep “Re Matto” ha raggiunto il primo posto della classifica degli album più venduti con oltre 40 mila copie, sbaragliando la concorrenza italiana e internazionale. Un successo straordinario per Marco

Mengoni, il nuovo talento protagonista della scena musicale italiana: una vera rarità che un artista pressoché esordiente entri direttamente al primo posto della classifica ufficiale Gfk degli album più venduti della settimana. All’interno di “Re matto” il brano “Credimi ancora”, brano che Marco Mengoni ha presentato alla Sessantesima Edizione del Festival di Sanremo nella categoria “Artisti”, balzando immediatamente al primo posto della classifica di iTunes.

sorprese con interpretazioni inedite.Il tour proseguirà ad aprile e maggio portando Fiorella e la sua band Lele Melotti (batteria), Carlo Di Francesco (percussioni), Nicola Costa (chitarre), Fabio Valdemarin (pianoforte), Alfredo Paixao (basso), nei più importanti Teatri d’Italia.

Irene Grandi 15 maggio

Teatro verdi Nel 2010 Irene torna a Sanremo dopo 10 anni. Porta una canzone, “La cometa di Halley”, scritta da Francesco Bianconi, riproponendo così quella fortunata collaborazione già intrapresa con “Bruci la città” . Il brano anticipa il nuovo album, “Alle porte del sogno”, il primo di inediti in quasi 5 anni. Irene è ora coproduttrice artistica assieme a Pio Stefanini, e coautrice di quasi tutti i brani. Il disco si chiude con un’altra collaborazione, questa volta con un autore “storico” di Irene, Gaetano Curreri, che scrive “Stai ferma”. fiorella Mannoia 16 maggio

Teatro verdi

Accompagnata da una band che vede la collaborazione di alcuni nuovi musicisti e di un quartetto d’archi arrangiato da Marcello Sirignano. Fiorella oltre al suo repertorio ci riserverà molte

Elisa 20 maggio

Mandela forum Un tour che porterà Elisa in giro nei maggiori palazzetti di tutta Italia a partire dal 6 aprile, 14 date per far ascoltare ai suoi fan le canzoni di Heart, ma anche i successi di oltre dieci anni di carriera. Sul palco accanto a lei sarà presente la band che da oltre 10 anni accompagna Elisa dal vivo: Max Gelsi al basso, Andrea Rigonat alle chitarre, Andrea Fontana alla batteria e Gianluca Ballarin alle tastiere.

Lo spettacolo Enrico Brignano 20 maggio

Saschall

Nei suoi esilaranti monologhi, Brignano mette alla berlina vizi e virtù degli

L’ANTIcIPAzIONE

A Firenze musica digitale fa rima con Muv festival L

uomini di oggi, dalle paure alle manie che ciascuno serba in cuore: un viaggio tra le piccole e grandi nevrosi degli italiani. Ma in questo viaggio fortunatamente viene in soccorso, anzi in ‘’Pronto soccorso’’ la risata come un sorso d’acqua fresca, capace di mandar giù e per un attimo far dimenticare qualsiasi boccone amaro. Una pausa di serenità, una pausa di buonumore.

a sesta edizione del Muv festival - Paesaggi Digitali si svolge dal 1 al 6 giugno all’anfiteatro delle Cascine suggestivo luogo di ritrovo della fiorentinità che anche il sindaco Matteo Renzo ha promesso farà di tutto per far diventare un punto di riferimento dell’estate fiorentina. L’evento dedicato alla musica digitale propone quest’anno un’interessante riflessione sui nuovi orizzonti della sperimentazione digitale e sulle modalità di percezione della realtà che ci circonda attraverso le nuove tecnologie. Ad una ricca selezione di ospiti nazionali ed internazionali, che andranno ad animare l’anfiteatro, Muv festival affianca una sezione formativa senza precedenti, nella quale trovano spazio, oltre ai tradizionali workshop legati alle nuove

frontiere della sperimentazione digitale, dei veri e propri laboratori di produzione audiovisiva. Il Muv Lab è un nuovo progetto, curato da Andrea Mi per MUV- music and digital art festival, che vuole sviluppare innovative strategie di produzione per artisti emergenti. loro lavoro di studio e realizzazione. Si chiama Muv Lab e per l’edizione 2010 di saranno due le produzioni in cantiere, una a Firenze e l’altra a Pisa. Nella prima saranno coinvolti il produttore italo-portoricano Arge, emerso dal collettivo Numa Crew, e uno dei più promettenti visual artist fiorentini, Vj LP, già resident del Tenax. Nella seconda produzione, invece, il duo Kokomo, parte del collettivo 24Hrs Sleepy People, sarà seguito da Prudo e lavorerà insieme a Argot.

Il festival firenzeNoir festival 2010 Dal 21 al 23 maggio

Palazzo vecchio e auditorium cassa di Risparmio Tre giorni noir per la città di Firenze, a maggio in Palazzo Vecchio, nel salone dei duecento e nell’auditorium della CRF in Via Folco Portinai, a due passi da Piazza Duomo. Una rassegna che promuove uno strumento interpretativo della società di oggi e della sua complessità, aprendo al pubblico incontri con noti scrittori, sceneggiatori, magistrati, polizia scientifica e medici legali. Un’ opportunità per rileggere grandi fatti di cronaca e scoprire misteri

irrisolti. Un programma fitto, sviluppato nell’ultimo weekend di maggio, utile per analizzare e interpretare letteratura, fiction e fatti di cronaca nera.

Le visite guidate La luce della grazia 5-12-19-26 maggio

Luoghi vari

Quattro incontri per conoscere la città e i suoi percorsi meno conosciuti. Cominciano mercoledì 5 maggio le visite guidate alla scoperta dei più bei tabernacoli fiorentini insieme alla associazione Firenze Fede Arte. La prima giornata (il 5) accompagnerà nella visita dei tabernacoli intorno al Duomo, la seconda (il 12) sarà la volta della zona di Santa Croce e il Bargello e ancora il 19 l’Oltrarno e il 26 Ognissanti e via San Zanobi. Ogni visita dura circa 1 ora e 20 e costa 10 euro a persona. Info: www. firenzefedearte.it oppure 055.2302477

Le mostre caravaggio e i caravaggeschi a firenze Dal 22 maggio al 10 ottobre

Galleria Palatina e Galleria degli uffizi Grazie dunque al cospicuo patrimonio fiorentino di opere del Caravaggio e al nucleo di pittura caravaggesca e grazie ai numerosi prestiti accordati, due dei massimi musei del Polo Museale Fiorentino, la Galleria degli Uffizi e la Galleria Palatina, ospiteranno, in occasione delle celebrazioni per il

IV centenario della morte del Caravaggio, la mostra Caravaggio e caravaggeschi a Firenze. A quarant’anni dalla pionieristica mostra curata da Evelina Borea, l’evento consentirà di presentare oltre cento quadri, noti e meno noti, alla luce dei dati emersi in seguito a ricerche, documenti e nuove attribuzioni che hanno modificato il panorama critico e l’apprezzamento del pubblico. Pregio e bellezza fino al 27 giugno

Museo degli argenti Attraverso un selezionato numero di pezzi di eccezionale qualità provenienti dai più importanti musei italiani e stranieri, la mostra illustra la complessa storia di questo tesoro, a partire dalla sua costituzione ad opera di Cosimo, Piero e soprattutto Lorenzo de’ Medici, che ai cammei e agli intagli riservò un posto di rilievo all’interno delle sue collezioni d’arte e al quale si deve l’acquisto di esemplari prestigiosi come il cosiddetto Sigillo di Nerone, la splendida corniola con Apollo e Marsia celebrata e ammirata da un folta schiera di letterati e artisti. uno sguardo nell’invisibile fino al 18 luglio

Palazzo Strozzi In esclusiva per la Fondazione Palazzo Strozzi sono arrivati dai quattro angoli del mondo una serie bellissima di quadri che racchiudono l’estro e la maestria non solo del maestro De Chirico, ma anche degli altri artisti del suo tempo.


23-04-2010

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