Il Giornale del tuo Quartiere
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MAGGIO 2010
Periodico d’informazione locale. Anno IV n.32 del 1 maggio 2010. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10
PRIMO PIANO
serVizi
In 3D è tutta un’altra cosa Andrea Muzzi*
I LA SANITÀ FUNZIONA? Pregi, difetti, eccellenze e novità della più grande azienda toscana PAGG.14-15
SAN JACOPINO CI RIPROVA Dopo una lunga attesa, a breve sarà presentato il nuovo progetto di riqualificazione PAG.2
sPort
Comunale e Auditorium, destini incrociati
PAG.3
La mafia abita anche qui Ed è sorvegliata speciale
fuori porta
di Luca Serranò
GILARDINO INNAMORATO Il bomber, pur al centro di alcune voci di mercato, giura amore a Firenze. “Qui sto bene, credo nel progetto” PAG.36
TENNIS, PROMESSE CERCASI Al via il “Memorial Tommaso Boni”, diventato un trampolino di lancio per campioncini in erba PAG.38
E
ra una notte di maggio di diciassette anni fa quando la lama della mala siciliana si piantò dritta nel cuore di Firenze, aprendo una ferita che ancora oggi brucia forte. La strage dei Georgofili, con tutto il suo dolore e la cortina di nebbie e punti oscuri che si è trascinata dietro, pesa ancora come un macigno. Come pure pesa lo spettro della mafia, che nella nostra terra è meno presente che altrove, ma che – parola di Pier Luigi Vigna, ex procu-
ratore nazionale antimafia – c’è. E c’è nelle sue forme più odiose. Cosa Nostra, ad esempio. Una presenza quatta e temibile che agisce in silenzio. E contro la quale va tenuta alta la guardia, anche se nella nostra terra, spiega Vigna, “ci salva la mancanza di collusioni politicoamministrative”. All’ex magistrato fa eco Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Caponnetto, che racconta perché la Toscana fa tanta gola alla mafia… PAGG.16-17
SOCIETÀ. Molte le giovani promesse fiorentine che stanno “spiccando il volo”
Quelli che zitti zitti ce l’hanno fatta S
i direbbe che la nostra sia una terra piuttosto feconda. E non solo di olive, bistecche e vigneti, ma pure di talenti. Artisti. Musicisti, cantautori, fotografi, ma anche attori, imprenditori, sportivi e politici. Giovani, giovanissimi. Che da Firenze hanno preso il volo e hanno cominciato a fare strada. È il caso, ad esempio, della cantante Diana Winter (fiorentinissima, a dispetto del cognome) classe ’85 e un curriculum che vanta anche una tournèe con Giorgia. Ma la gio-
vane Winter è in ottima compagnia: da citare anche il duo delle sorelle Bazzana, la violista Giulia Nuti, lo speaker di Radio Deejay Federico Russo. E poi c’è la società di ventenni fiorentini che aiuta le aziende ad investire nel sociale e fattura cifre interessanti. Tutto questo senza dimenticare altre giovanissime eccellenze: vedi alla voce Emiliano Viviano, portiere del Bologna cresciuto nel Firenze Ovest. Oppure il capitolo spettacolo, dove si trovano volti e nomi come quelli di Martina
Stella (1984) e Vittoria Puccini (1981). E poi ci sono i politici: fa scuola il primo cittadino, classe 1975, e altra gioventù con sede a Palazzo Vecchio (come Cecilia Pezza, nata nel 1986) o con scranno in Provincia, vedi Tommaso Villa (Pdl, 1974). Ma a quanto pare anche i “senior” non se la passano male. L’Istat ci racconta infatti che siamo una terra di gente longeva, e che la Toscana si piazza seconda nella classifica delle regioni con più caPAGG.28-29 pelli bianchi.
Edizione del Quartiere 1 • 36.099 copie distribuite da
Con la bella stagione torna la voglia di gite PAG.6
l mondo si divide sempre più fra anziani e giovani. Una forbice alle cui estremità stanno due categorie di persone che non hanno quasi niente in comune. I nostri anziani hanno votato per la Repubblica mandando il re in esilio. I nostri giovani vivono in una Repubblica dove non solo i Savoia sono tornati, ma si mettono pure a cantare! Io da bambino il principe azzurro me lo immaginavo un uomo intelligente, generoso, coraggioso! Guardando Emanuele Filiberto ho capito una cosa: gli hanno fatto un incantesimo! Gli anziani la mattina si alzavano presto ed andavano a lavorare. Oggi i giovani si alzano e basta! Il lavoro non c’è. I nostri anziani vedevano i film in bianco e nero. I nostri giovani al cinema vedono i film in 3D. Gli occhiali 3D sono un’invenzione fantastica: io per esempio li faccio indossare sempre a mia moglie. Nudo non sono un gran che … ma in tridimensionale faccio anch’io la mia bella figura! I nostri anziani vivevano in un mondo pulito. Oggi invece i mari sono così sporchi che Gesù non dovrebbe camminarci sopra: con il catrame che c’è sono buoni tutti. Dovrebbe nuotarci dentro! Quella sarebbe un’impresa! I nostri anziani vivevano in un mondo dove i rapporti umani erano fondamentali. I nostri giovani vivono nell’era del computer; il grande amico che fa tutto al posto nostro! Molti giovani per fare sesso usano le chat. Ho un cugino che ha una connessione così lenta che quando si collega ad un sito a luci rosse vede solo un uomo e una donna che si fumano una sigarettina! Oggi molti anziani fanno di tutto per sembrare giovani. Mia suocera s’è rifatta tutta ed infatti quando va a riprendere mio figlio a scuola un bimbo della materna la molesta sempre! *Comico
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Centro Storico • Porta Romana • San Jacopino
SAN JACOPINO. Coloro che vivono e lavorano nella zona ne attendono da tempo la riqualificazione
Quel crocevia che vuol tornare piazza L’INIZIATIVA
A breve sarà presentato il nuovo
Al Palazzo dei giovani si studia anche di notte
progetto definitivo, con qualche cambiamento rispetto al precedente: più posti auto, una grande rotonda e più spazio per il commercio Federica Momentè
U
n nuovo incontro e nuove proposte, San Jacopino è ancora in attesa. Naufragata l’idea - lanciata da alcuni residenti - di realizzare un parcheggio pertinenziale, i tecnici di Palazzo Vecchio, dopo un incontro a fine marzo con la cittadinanza, stanno lavorando per apportare alcune modifiche al progetto approvato un anno e mezzo fa. I finanziamenti, dopo lunghi mesi di silenzio da parte del Ministero dell’ambiente, sono arrivati. Quel che è certo è che l’intervento di riqualificazione non può subire ulteriori rinvii, cittadini e negozianti sono stanchi. In San Jacopino i problemi sono tanti, come fanno notare alcuni negozianti: “La sera qui è poco illuminato, e non nascondiamo che la presenza di un certo tipo di immigrazione sta creando non pochi problemi. Questa zona è abitata per lo più da persone anziane che si sentono poco sicure. Razionalizzare la circolazione e restituire a San Jacopino l’aspetto di una piazza, e non di un grande incrocio, sarebbe già un passo avanti”. E chi abita o lavora in zona non nasconde una certa rassegnazione per tutti i rinvii e gli intoppi che, in questi anni, hanno fatto slittare i lavori: “Ormai ci va bene quasi tutto, basta che facciano qualcosa”, dice qualcuno. Piazza San Jacopino è una parte di quartiere che cerca di rimanere a galla, in bilico tra il centro storico (a cui formalmente appartiene) e la mancanza di attrattive turistiche. Qui le idee non mancano, gli esercenti si stanno attivando per realizzare anche un centro commerciale naturale, che sarà inizialmente collegato a quello di via Doni, per renderlo poi, un giorno, indipendente. “Negli anni ‘70 qui c’era tutto – racconta Paolo, lo storico fotografo - l’alimentari, il barbiere, il negozio di caccia e pesca, quello dello sport, il fioraio. Ora tanti chiudono, San Jacopino ormai è un crocevia di passaggio”. Oggettivamente qui è complicato anche attraversare la strada. In questi giorni sarà presentato il progetto definitivo, i soldi ci sono già. Il precedente piano prevedeva alberi e aiuole, panchine e una rotatoria che sarebbe andata a sostituire gli innumerevoli cordoli e spartitraffico, con al centro una fontana. Rispetto agli attuali 53 posti auto, l’ormai
Piazza San Jacopino in uno scatto del 1974 (foto Paolo Cecconi)
ex progetto ne prevedeva 32, la nuova bozza invece ne recupera una decina, arrivando a 42. La viabilità sarà regolata da una grande rotonda. “Ci sono delle piazze che più di altre avevano bisogno di un intervento urgente – spiega l’assessore alla mobilità Massimo Mattei - e oltre a piazza Indipendenza l’altra è certamente San Jacopino, che effettivamente non sembra nemmeno una piazza”. C’è chi, infatti, provocatoriamente aveva proposto di cambiarle nome in “incrocio San Jacopino”. “I tecnici del Co-
il reporter è un periodico di 10 edizioni che mensilmente viene distribuito da in 218.902 copie
babilmente siamo alle battute finali. Con una delibera del 23 dicembre 2008, la giunta di Palazzo Vecchio aveva sbloccato i fondi e approvato il progetto esecutivo: mancava solo il nullaosta del Ministero dell’ambiente, finanziatore del progetto assieme alla Regione Toscana. Nel novembre 2008, dopo mesi di fermo, sembrava che tutto dovesse ripartire e si parlava addirittura di riuscire a completare la riqualificazione prima della fine della legislatura, e invece niente. Ora il nuovo tentativo.
L’INTERVENTO Residenti e negozianti del tratto fra via Nazionale e via Cennini fanno sentire la loro voce
L’inversione del senso di marcia fa discutere via Faenza
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e ne parla da febbraio, ma al momento non ci sono stati ancora cambiamenti, se non nell’umore di abitanti e commercianti. Si tratta dell’inversione del senso di marcia di via Faenza, nel tratto che va da via Nazionale a via Cennini, ovvero la parte della strada che non ha goduto del restyling portato a termine all’inizio del 2010 nel resto della via. I residenti da tempo aspettano che siano affrontati anche qui i lavori di riqualificazione del manto stradale, dissestato e malsicuro - come i marciapiedi - e che vengano aggiunti dei cassonetti della spazzatura poiché i pochi esistenti non bastano per le
Il Reporter di Centro Storico, Porta Romana, San Jacopino raggiunge 36.099 famiglie nel quartiere 1 di Firenze.
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mune sono al lavoro – continua Mattei - dopo che è stata presentata una bozza di progetto nell’incontro con cittadini ed esercenti il 26 marzo scorso, stanno apportando le modifiche necessarie. Io voglio piazze dove i negozianti possano vendere, e il progetto precedente non teneva sufficientemente in considerazione questo aspetto”. Una vicenda tormentata e lunga più di 7 anni, quella della riqualificazione di piazza San Jacopino, accompagnata da silenzi e malumori e non ancora conclusa, anche se pro-
Alla Casa Della Creatività prende il via un nuovo spazio studio chiamato Palazzo dei Giovani, nel vicolo di Santa Maria Maggiore, dedicato agli studenti universitari. Studenti che potranno studiare e navigare sul web anche nelle ore serali, più precisamente dalle 18 alle 23, utilizzando la connessione wi-fi gratuita e il servizio bar. Per usufruire di queste agevolazioni basterà munirsi della Carta Studio, una tessera che consentirà l’accesso ai servizi previsti. A seguire il progetto è stata l’assessore all’università e politiche giovanili Cristina Giachi. “Sono contenta di come sta andando, il Palazzo dei Giovani è un luogo su cui puntiamo molto – spiega - abbiamo in mente di potenziare ed estendere il progetto anche a un pubblico di studenti stranieri e universitari americani”. Queste le dichiarazioni dell’assessore Giachi, che inoltre ha in mente di realizzare nuovi progetti come il prolungamento dell’orario notturno fino alle 24 e il servizio gratuito per la distribuzione delle biciclette dedicato esclusivamente agli studenti, già presente attualmente in viale Morgagni.
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attività presenti e per gli abitanti. Per questo, i residenti e i gestori delle attività come ristoranti e alberghi sono stati presi in contropiede dalla notizia della riapertura al traffico della strada, per facilitare la circolazione stradale da via Nazionale verso la Fortezza da Basso. “Questa strada è sconnessa e molto frequentata da turisti e anziani – dice in proposito Andrea Bagnai, presidente del centro anziani “Il Fuligno” - il cambio di marcia può essere fatto, ma chiaramente ci sono da risolvere prima altri problemi, anche di degrado: il manto stradale così com’è si disintegra al passaggio delle poche vetture
Stampato da Rotopress International, Loreto (AN) Periodico d’informazione locale Anno IV n.32 del 1 maggio 2010 N°reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10€
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che hanno attualmente il permesso, figuriamoci con la riapertura del traffico come si ridurrebbe”. Questi problemi, poi, secondo la gente del posto si aggiungerebbero ai danni commerciali, poiché lungo la strada i ristoranti non potranno più contare sui coperti sistemati nei dehors. In ogni caso, l’assessore all’urbanistica Massimo Mattei sostiene che “non è stata ancora fatta una scelta definitiva sulla questione del traffico di via Faenza, ascolteremo le proposte dei residenti e risistemeremo la strada se sarà necessario, ma – aggiunge - è possibile che si debba prendere /G.G. una decisione drastica”.
Dati non raccolti presso l’interessato Si informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs 196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), il consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg 196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili, sono raccolti e trattati da Web&Press s.r.l., al solo fine dell’invio presso la Sua residenza del periodico gratuito “il Reporter”. Il responsabile del trattamento è Web&Press s.r.l. Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in contemporanea la sospensione dell’invio della sua copia esercitando l’art. 7 scrivendo a Web&Press via Kassel 17 50126 Firenze.
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il giornale del tuo quartiere
IL CASO. Ancora dubbi sulle sorti della storica struttura di Corso Italia e su quelle del nuovo Auditorium
Teatro Comunale, il finale è a sorpresa
Il Teatro Comunale di corso Italia
LA KERMESSE. Dovrebbe partire a fine settembre La questione è aperta su due fronti: la vendita del vecchio edificio e la costruzione del Parco della Musica. Sul primo si era già registrata una battuta d’arresto con il bando di gara andato deserto, sul secondo pesano gli ultimi eventi giudiziari
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Serena Wiedenstritt
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a faccenda è di quelle che agitano gli animi. In consiglio comunale, dove si sprecano le domande di attualità, ma soprattutto in città. Sulle sorti del Teatro Comunale si incrociano interventi e pareri, specialmente da quando, a inizio febbraio, è giunta la notizia degli arresti della procura fiorentina che hanno riguardato anche le vicende della progettazione e costruzione del nuovo auditorium fiorentino. La questione infatti è aperta su due fronti, la vendita del vecchio e la costruzione del nuovo. Sulla prima si era già registrata una battuta d’arresto a fine 2009, quando era andato deserto il primo bando di gara per la vendita all’asta del Teatro Comunale. Ora si attendono sviluppi. Sul nuovo, il progetto era stato presentato a fine gennaio 2009, in concomitanza con la posa della prima pietra e alla presenza delle autorità cittadine e nazionali. Il nuovo teatro comunale, che si chiamerà Auditorium Parco della Musica e della Cultura di Firenze, era stato definito “un segno di fiducia e una sfida: un segno della tradizione che continua, in una città che ha inventato tanta parte dell’opera e della musica classica, ma anche un segno di modernità e di contemporaneità, nelle forme architettoniche e per la produzione di qualità che la nuova casa potrà accogliere”. Alla cerimonia era stata annunciata la data di inaugurazione, che scade fra meno di un anno: il 28 aprile 2011, 149 anni dopo l’inaugurazione del “vecchio” Teatro Comunale, emblema dell’importanza dell’attività culturale nella città che si apprestava a divenire per qualche anno capitale nazionale, e soprattutto 150 anni dopo l’Unità d’Italia. Erano state illustrate anche le caratteristiche tecniche della nuova struttura: due sale da 1.800 e 1.100 posti e una cavea a copertura capace di contenere 2.600 spettatori, una torre scenica alta 35 metri, grandi volumi rivestiti all’esterno di pietra serena, un insieme di servizi, piazze, terrazze e dehors progettati dall’architetto Paolo Desideri. Sembrava così
Alla scoperta del centro Nasce “Firenze Insolita”
già decretata la fine del teatro di Corso Italia, con il pensionamento della struttura che aveva avuto origine dal Politeama fiorentino, progettato nel 1862 da Telemaco Bonaiuti e che al momento conta i duemila posti del teatro più i 600 del ridotto. Il palcoscenico che ha ospitato i più grandi nomi del panorama musicale e teatrale mondiale sembrava essere quest’anno alla sua ultima stagione. Ma il condizionale è d’obbligo alla luce degli ultimi avvenimenti giudiziari, che hanno riguardato da vicino le fasi delle aggiudicazioni dell’appalto e della costituzione del progetto. Del resto, in questo caso gli attori in gioco sono quelli nazionali, considerato che gara, appalto e lavori sono tutti di esclusiva competenza della missione per il 150°anniversario dell’Unità di Italia di cui si occupa la Presidenza del Consiglio dei Ministri (con la gestione di Angelo Balducci, al momento detenuto). E,
La data di inaugurazione annunciata da tempo sarebbe il 28 aprile 2011 in concomitanza con le ultime vicende legali riguardanti le grandi opere, era arrivata la sentenza del Tar del Lazio che dava ragione al secondo arrivato alla gara d’appalto e condannava la struttura di missione per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia presso la Presidenza del Consiglio, pur non fermando i lavori, a risarcire l’impresa ricorrente. La somma del risarcimento va così ad aggiungersi alle ingenti spese per la costruzione della struttura, che in parte dovevano essere ripagate dalla vendita del vecchio teatro. Il dubbio su dove si terrà la prossima stagione del Maggio Fiorentino, e su dove Firenze potrà celebrare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, resta.
i chiamerà “Firenze Insolita” e potrebbe portare una ventata d’aria fresca nel centro della città. Grazie al tavolo permanente del turismo messo in piedi dal Quartiere, in cui sono confluite le proposte di associazioni di categoria e semplici cittadini, anche il centro storico avrà infatti il suo “genio fiorentino”. Una serie di iniziative a tema che dovrebbero partire a fine settembre per concludersi a dicembre, tutte ispirate dalla volontà di far uscire allo scoperto le perle più nascoste della zona. Ecco allora il “Tour dei vinaini”, un percorso cultural-gastronomico che unirà vecchi mercati e antiche mescite, o il “Tour dei teatri chiusi”, una visita guidata in nove teatri (tra cui il compianto Niccolini) non più in attività. “L’obiettivo è quello di rivitalizzare il quartiere 1 con le risorse che abbiamo a disposizione - spiega Roberto Nativi, presidente della Commissione sviluppo economico e turismo nonché ideatore della manifestazione - è importante che i fiorentini tornino in strada e si riapproprino di questa parte di città. Siamo aperti a proposte e suggerimenti”. Qualcosa si muove, dunque, tra le strette vie del centro storico. Entro fine mese dovrebbe essere pronto il progetto definitivo, che a meno di stravolgimenti dell’ultima ora comprenderà anche il ripristino di due antiche feste patronali: San Simone e Giuda (la festa dei “buzzurri”, i venditori di
castagne che scendevano per l’occasione dalle colline) il 23 o il 24 ottobre, e quella di Sant’Ambrogio il 7 dicembre. Altra iniziativa in programma è la mappatura dell’“artigianato insolito”, con tanto di visite guidate in botteghe e laboratori poco conosciuti ma di accertata qualità. In proposito, particolare attenzione sarà riservata ai bambini e agli immigrati, in linea con i principi ispiratori della manifestazione. Non dovrebbe mancare, inoltre, anche un tour nei quattro “quartieri” storici del centro, allargando così il ventaglio di offerte di questa sorta di Genio fiorentino in miniatura. “Firenze Insolita”, è bene ricordarlo, sarà quasi a costo zero per le casse del Quartiere 1, che si limi-
Tra le idee il tour dei vinaini e quello dei teatri chiusi terà a pubblicizzare, promuovere e coordinare le singole iniziative. In caso di successo, l’esperienza potrebbe essere replicata anche l’anno prossimo e, chissà, diventare un appuntamento fisso sia per i turisti più inclini alla cultura che per i fiorentini più curiosi, desiderosi di riappropiarsi del centro di Firenze e di scoprirne alcune delle realtà più /L.S. nascoste.
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Centro Storico • Porta Romana • San Jacopino
L’INCHIESTA. In centro è boom di parrucchieri “esotici”. Tra i clienti sempre più italiani
Acconciature cinesi o treccine africane Il taglio diventa straniero (e low cost) Gaia Grassi
cellenza”. Si chiama James, e la sua attività è avviata da più di dieci anni. In questo negozio, il cui nome è “Morka James”, oltre ai tradizionali trattamenti a prezzi stracciati - 10 euro per il taglio, 10 per la piega e per il colore e 4 per lo shampoo, solo per fare qualche esempio - vengono importati gli stili tipici della Nigeria, per cui chi ama il look africano qui potrà farsi le tradizionali treccine (braiding) oppure i
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orse all’inizio sarà una questione di prezzi per poi continuare come un’abitudine, ma intanto i negozi di parrucchieri stranieri, nel centro storico, sono sempre più numerosi. Lo scorso 16 marzo è stato inaugurato il primo coiffeur cinese in via Il Prato. Si chiama “Parrucchieri Jin Yuan”, e i proprietari sono due fratelli cinesi che si fanno chiamare Juang e Marco. Non parlano benissimo l’italiano, ma si fanno capire soprattutto quando si tratta di venire incontro alle esigenze dei clienti. Juang e Marco raccontano di aver vissuto a Prato per qualche anno, ma di aver scelto Firenze per il loro negozio perché il mercato, nel centro della città del giglio, sembra essere più aperto: “La gente del posto non ci conosce ancora, ma abbiamo già avuto clienti italiani che sono rimasti soddisfatti dal servizio e dai prezzi”, racconta Marco. Le tariffe, infatti, sembrano vantaggiose: un taglio costa 10 euro, la piega 8 e il colore 25. L’aspetto più caratteristico di questo negozio è che si possono richiedere tagli secondo le ultime novità della moda cinese, oppure i più classici tagli occidentali. A qualche centinaio di metri di distanza dal coiffeur cinese, in via Palazzuolo, si trova invece il parrucchiere nigeriano “per ec-
In queste attività si può scegliere tra look classici o importati da altre culture famosi rasta. Racconta James: “Da quando ho aperto il negozio, l’attività è andata piuttosto bene, ho clienti fissi sia italiani che stranieri. Solo in quest’ultimo periodo – continua - a causa della crisi, ho dovuto fare a meno di due collaboratori, ma spero di poterli riprendere il prima possibile”. Lo spettro della crisi si aggira quindi anche tra gli esercizi low cost, ma pare che non abbatta allo stesso modo anche l’umore di molti imprenditori, piccoli e grandi. Facendo un giro per il quartiere di San Lorenzo, si scopre infatti che altri nuovi negozi di parrucchieri stranieri hanno
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N. Kamouchi – B. Abdalah Marocco
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“Questo? Un negozio per tutti”
“Puntiamo su prezzi bassi e qualità”
“Ci porto anche le mie figlie”
“Sono soddisfatta di come si è avviata la mia attività; volevo aprire un negozio ‘normale’, per tutti, e non un salone molto grande e costoso, perché credo che per il momento economico che stiamo attraversando sia più giusto e più adeguato”
“Sin dall’inizio i miei soci ed io abbiamo voluto puntare sulla qualità del servizio e sui prezzi contenuti, e siamo stati ripagati per il nostro impegno: infatti abbiamo molti clienti fissi oltre ai turisti e possiamo dirci davvero soddisfatti”
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il giornale del tuo quartiere
L’ultimo ad aprire è stato un coiffeur asiatico in via Il Prato, ma non mancano i “rappresentanti” di molti altri Paesi
Karim El Allam Marocco
Raoul - Sofia - James Nigeria
“Anche gli italiani si trovano bene”
“Servizio e tariffe buone”
del mondo, dal Marocco alla Nigeria passando per le Filippine. Ad attirare le persone sono i prezzi bassi, ma non solo
aperto accanto a quelli già avviati. Sotto i portici di via Zannoni è stato inaugurato lo scorso dicembre il negozio di Bey, una ragazza filippina che ha un diploma di parrucchiera – nel suo Paese può esercitare anche la professione di estetista - e una lunga esperienza nei negozi di Firenze, tanto che si è “portata dietro” alcune clienti a lei molto affezionate. A pochi passi da Bey, in via Chiara, si tro-
“Faccio questo lavoro da molti anni e ho sempre lavorato in Italia. Questa attività è aperta da poco e per il momento i clienti sono soprattutto stranieri, ma anche gli italiani che sono venuti si sono trovati bene, forse per i prezzi più bassi o forse per i trattamenti. Per il momento sono soddisfatto di come vanno le cose, speriamo di continuare così”
va invece “Bella hair style”, un negozio di acconciature inaugurato il 18 marzo scorso il cui stile è creato da un marocchino di nome Karim El Allam, anche lui molto giovane ma molto esperto nel suo mestiere. Karim sostiene di non aver avuto bisogno di cambiare la pratica del suo lavoro per adeguarsi ai gusti degli italiani: al momento – racconta per farsi conoscere sta facendo prezzi
speciali, ad esempio il taglio da uomo costa 8 euro. Ancora, in via Guelfa si trova il “Salon California”. “Il salone è aperto da oltre un anno e mezzo – spiega Noureddne Kamouchi, marocchino, uno dei soci del negozio - e i clienti non mancano, distribuiti tra italiani, extracomunitari e turisti. Facciamo del nostro meglio per far sentire a proprio agio tutti gli avventori”. Provare per credere.
“James è molto bravo nel suo lavoro e vengo qui volentieri perché il servizio è buono ma anche il prezzo lo è. Sono anni che mi taglio i capelli da James e il negozio non è mai cambiato, evidentemente perché va bene così. Tra qualche anno porterò mia figlia a fare le treccine…”
Ecco gli interventi previsti questo mese sulle strade del quartiere (salvo altri eventuali lavori urgenti e quindi non programmati), che comporteranno provvedimenti per la sosta e la circolazione: VIA DE’ CONTI – VIA ZANNETTI Sono iniziati lunedì 26 aprile, e andranno avanti fino a metà dicembre prossimo, i lavori di riqualificazione dei piani viari in via de’ Conti e via Zannetti. In via de’ Conti è stato istituito un divieto di circolazione da piazza Madonna degli Aldobrandini a via Zannetti, mentre quest’ultima strada è stata completamente chiusa al traffico. I veicoli possono utilizzare l’itinerario alternativo: ingresso da via del Melarancio, uscita da via del Giglio.
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Centro Storico • Porta Romana • San Jacopino
TEMPO LIBERO. Qualche consiglio per passare una giornata lontani dal tran tran cittadino
Maggio, è tempo di gite fuori porta Cetrina Gentileschi
cambiare zona, ma sempre rimanendo tra oasi di tranquillità, si può fare un salto all’abbazia di San Galgano, nei pressi di Siena, suggestiva perché rimasta priva di ogni cosa che non sia lo scheletro della chiesa stessa. Spostandosi un po’, si arriva a Capalbio, dove si trova il meraviglioso Giardino dei Tarocchi, con le opere di Niki de Saint Phalle, oppure l’oasi naturalistica di Orbetello. Per chi invece ha velleità più godereccie, proprio da questo mese comincia una serie infinita di sagre. A partire da quella del fritto a San Donnino, prevista per il 15 del mese, o quella del pesce a Certaldo, delizioso borgo medievale che in estate ospita anche la famosa “Mercantia”, kermesse che attrae migliaia di turisti. Il 16 c’è la festa del pane a Gambassi Terme e lo stesso giorno toccherà anche alla sagra della nozza, dolce tipico di Calcinaia, in provincia di Pisa. Gli affezionati alle tradizioni, senza spostarsi di un millimetro da Firenze, potranno partecipare ad uno dei momenti più fiorentini dell’anno: la festa del grillo. Il 16 maggio, giorno delle Calendimaggio, secondo la tradizione, i cittadini trascorrono la loro giornata al parco delle Cascine, dove un tempo venivano vendute gabbiette contenenti un grillo, abitudine caduta in disuso a causa delle nuove normative sulla vendita degli animali. In quell’occasione il parco sarà comunque “vestito a festa” con bancarelle di vario genere. Dalla fine di maggio, sempre in tema di sagre, si comincia a fare sul serio con, nell’ordine, la sagra del cinghiale a Rufina il 21, la sagra dei pici a Celle sul Rigo il 28 e il Festival della lumaca a Cortona il 29. Per chi ha voglia di mare c’è Capoliveri, Isola d’Elba, dove il 30 si celebra la festa del cavatore, un motivo in più per un giro e una bella scorpacciata di frutti di mare.
Basta spostarsi di poco e l’escursione è servita su un piatto d’argento. Dal Mugello al Chianti fino alle colline più vicine, un vademecum dei luoghi dove passare i weekend primaverili
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nnanzitutto bisogna sperare che il tempo sia clemente. Dopo un inverno tanto rigido il problema pioggia e freddo rimane un po’ nelle ossa. Ma a maggio è primavera inoltrata e lasciandosi alle spalle timori e giacconi, si può uscire di casa e dedicare qualche fine settimana a delle belle scampagnate. Non c’è bisogno di andare troppo lontano, i dintorni della città del giglio offrono posti a decine dove poter trascorrere in pace e tranquillità un po’ di tempo. E con la bella stagione cominciano anche le fiere, le sagre e le iniziative che invogliano ancora di più a lasciare tutto e muoversi verso l’esterno. I luoghi che valgono una gita fuori porta non si contano, come il vicinissimo parco di Villa Demidoff a Pratolino, nei pressi di Vaglia, dove a due passi dal gigante del Giambologna c’è posto per mettere su un pic-nic in piena regola. Per
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Ecco il percorso di Cosimo Torna a farsi ammirare, dopo essere stato chiuso per sette anni, il percorso che Cosimo de Medici fece costruire per passare indisturbato tra Palazzo Vecchio e Palazzo Pitti. Il percorso del principe, fatto realizzare per volere del granduca da Giorgio Vasari, viene riaperto per dar modo ai curiosi e agli amatori di scoprire uno dei monumenti più singolari e amati della fiorentinità. Il percorso, che ha riaperto alle visite per piccoli gruppi (massimo 25 alla volta) in via sperimentale dal 14 aprile fino al prossimo 7 luglio, parte da Palazzo Vecchio, attraversa parte della Galleria degli Uffizi, percorre tutto il Corridoio vasariano (passando sopra il Ponte Vecchio e affacciandosi all’interno della chiesetta di Santa Felicita) e arriva fino a Palazzo Pitti, residenza della famiglia governante. La riapertura è stata decisa con un accordo tra la Soprintendenza ai beni culturali e il comune di Firenze, e le visite saranno guidate in parte dal personale dell’Associazione Museo dei Ragazzi di Firenze (per l’area riguardante il Comune), mentre saranno gestite
Un tratto del percorso
dai tecnici museali della soprintendenza per la parte della visita che riguarda il percorso dagli Uffizi a Boboli e Pitti. Lungo il percorso, oltre agli scorci inimmaginabili che si aprono sulla città, i visitatori avranno modo di visionare la prestigiosa collezione di autoritratti (la più grande al mondo) contenuta all’interno del Vasariano, che annovera capolavori antichi e dipinti contemporanei e che fa compagnia ai visitatori fino alla fine del percorso, arrivando al giardino di Boboli, dove per tutti sarà possibile accedere anche alla grotta /C.G. del Buontalenti.
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LA DECISIONE. Aumentano le competenze, l’obiettivo è il decentramento
Quartieri, è l’ora della svolta Simele Kruklidis
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ra da tempo, ormai, che i quartieri aspettavano una simile svolta. Dal 2002, per la precisione, quando dall’amministrazione Domenici furono approvati gli ultimi criteri direttivi, rimasti in vigore fino ad oggi ma senza la flessibilità e le modifiche previste. Se difatti in principio l’idea era quella di aggiornare ogni anno deleghe e funzioni dei cinque quartieri fiorentini, per agevolarne l’adattamento alle esigenze del territorio, nella pratica tale proposito non si è mai realizzato, contribuendo in pochi anni a incrementare un clima di incertezze e confusione. Così, in pochi anni, la città ha assistito al lento progredire di una frattura che stava allontanando la politica locale dai cittadini. Per far fronte a questa situazione, l’assessore Angelo Falchetti ha portato avanti un nuovo progetto, riformulando nuovi e aggiornati criteri organizzativi con l’aiuto degli stessi quartieri e dei consiglieri comunali. Un riassetto che parte dal basso e che trae la sua forza proprio dalla vicinanza con i residenti. Al momento, i principali cambiamenti introdotti da questo tentativo di decentramento amministrativo riguardano per lo più l’attribuzione ai singoli quartieri di competenze e funzioni rimaste per lungo tempo vaghe o parziali: in tal senso, ad esempio, si attua il
L’assessore Angelo Falchetti
completamento della delega sulle manutenzioni stradali e si riconferma l’incarico di gestione delle aree verdi, dei servizi educativi, delle politiche giovanili, dello sport e di molti altri ambiti della vita sociale e pubblica dei residenti. Altra novità rilevante è che, rispetto al passato, anche il patrimonio non abitativo potrà essere gestito interamente dal governo di quartiere. Come ha infatti spiegato l’assessore Falchetti, “l’intenzione è stata da subito quella di sfruttare appieno le potenzialità dei quartieri, valorizzandone il rapporto con i citta-
dini e la conoscenza del territorio”. L’obiettivo dei nuovi criteri direttivi è dunque quello di riavvicinare l’amministrazione pubblica agli utenti, favorendo un dialogo diretto, veloce e soprattutto chiaro. Se è infatti un dato certo quello secondo cui il Comune non possa sempre essere aggiornato su tutto ciò che accade sul territorio, i quartieri invece possono farlo con maggiore rapidità. Il vantaggio, in concreto, sarà di avere in ogni zona un punto di riferimento dotato (finalmente) dei giusti mezzi per rispondere alle esigenze dei cittadini.
L’OPINIONE Parla il presidente Stefano Marmugi
“Sarà tutto più semplice”
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n cambiamento radicale. Una rivoluzione che trasformerà il rapporto tra cittadini e istituzioni locali”. Il presidente del quartiere 1 Stefano Marmugi non usa giri di parole per commentare il decentramento di funzioni attuato dal Comune verso i singoli Quartieri. “Sarà tutto più semplice. Fino ad oggi ogni nostra decisione seguiva un complicato iter burocratico – spiega mentre d’ora in poi potremo agire direttamente, senza mediazioni”. L’approvazione dei cosiddetti criteri direttivi ha infatti comportato la conferma e l’ampliamento delle vecchie deleghe (tra cui manutenzione stradale, politiche giovanili, sport e verde), facendo dei Quartieri una sorta di piccoli, autonomi, municipi. “Di certo aumenteranno anche le responsabilità - prosegue il presidente Marmugi - ma sono oneri che ci assumiamo volentieri. Zone come piazzale Michelangiolo o le Cascine, per esempio, saranno un test importante per valutare l’azione del Quartiere”. La riforma voluta dall’assessore al bilancio Angelo Falchetti apre dunque nuovi scenari nel rapporto tra cittadini e istituzioni locali, suggerendo in filigrana un modello partecipativo nella gestione della cosa pubblica. “Stiamo pensando a una serie di iniziative per far conoscere alla gente queste novità - conferma il presidente del quartiere 1 - non vorremmo che
in molti si trovassero spiazzati. Sogno una legislatura a stretto contatto con residenti e commercianti, in cui la vita delle persone non sia appesantita da code e lazzi burocratici”. Altra novità di grande rilievo “nascosta” all’interno del generale riassetto di deleghe e funzioni è la possibilità, per i singoli Quartieri, di accedere alle risorse della Comunità Europea. Un’opportunità su cui maggioranza e opposizione ripongono molte aspettative. “Dobbiamo far di tutto per intercettare questi fondi – spiega Marmugi - i soldi risparmiati potrebbero poi essere investiti in scuole, giardini e altri servizi”. Chissà che i Quartieri di Firenze non conoscano a breve la propria “età dell’oro”. Esagerazioni a parte, speranze e diffidenze dei cittadini cammina-
Una rivoluzione che trasformerà il rapporto cittadini-istituzioni no a braccetto, in attesa di capire quale sarà il nuovo volto del quartiere. “Confesso d’avere un sogno nel cassetto - conclude Stefano Marmugi - la riapertura del teatro dell’Oriuolo. Recuperare un luogo simile sarebbe un risarcimento morale per tutti coloro che hanno /L.S. a cuore la città”.
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MESTIERI DI OGGI E DI IERI. In via Maffia sorge dal 1954 l’insolita bottega di Paolo Colivicchi
Viaggio nel passato nel regno del “trombaio” Lui rivendica questo mestiere quasi fosse un titolo nobiliare, e il suo laboratorio è un caleidoscopio di oggetti di ogni forma, uso e dimensione. Dove non mancano curiosità e pezzi d’epoca Luca Serranò
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miera per condurre l’acqua ai piani superiori delle case – spiega - un lavoro di grande tradizione artigianale. Peccato che in tutto il centro storico siamo rimasti solo in due”. Una minaccia di “estinzione” che risuona cupa tra le altre botteghe dell’Oltrarno, dove a resistere sono
soprattutto restauratori e corniciai. “Manca il ricambio generazionale - si lamenta Colivicchi - i costi degli apprendistati sono spesso insostenibili, chiaro che in queste condizioni il settore vada in crisi”. Fortuna che il suo “negozio” continua ad attirar clienti, per lo più incuriositi dalla pittoresca vetrina che s’affaccia sulla strada. Il laboratorio, aperto nel lontano 1954, è un caleidoscopio di oggetti d’ogni forma, uso e dimensione, tutti recuperati in nome di una ferma condanna del consumismo e dei suoi sprechi. “Questo posto ha un secondo nome - spiega scherzoso - ‘quando il poco era tanto’. Rendo l’idea?”. Tra rubinetti e componenti d’epoca attaccati alle pareti, camminare nella bottega di via Maffia è un piacevole percorso ad ostacoli. In fondo, quasi a troneggiare, ecco un’antica “comoda”, una (pesante) antesignana degli odierni water impiegata durante i viaggi dalle persone più abbienti. Facile intuire le smorfie dei servitori ad ogni chiamata in servizio. Non mancano altri oggetti curiosi
Paolo Colivicchi al lavoro nel suo laboratorio
(c’è anche una sorta di antifurto per bottiglie per scoraggiare gli ubriaconi), così come non scarseggiano invenzioni vere e proprie che poco hanno a che fare il mondo dell’idraulica. “Questo è il mio regno - dice Paolo Colivicchi concedendosi un largo sorriso - tutto quel che c’è è stato raccolto e costruito in quasi sessant’anni di lavoro. Una passione che l’età non è riuscita a scalfire, le panchine al parco non faranno mai per me”. Accanto al suo laboratorio, un gruppetto di restauratori confabula allegramente davanti a una grande cornice intarsiata. Uno spettacolo che ormai
va in scena quasi di nascosto, clandestino. Riusciranno gli alfieri di questa gloriosa tradizione artigianale a non far calare giù il sipario? Conserveremo in futuro qualche frammento della Firenze che fu? Quando ancora non si chiamava pop, la cultura popolare era lo strumento con cui le nuove generazioni trovavano il senso delle proprie radici. Oggi che questo filo rosso si è spezzato, restano i più anziani a tramandare arti, mestieri e momenti di vita. Come quando, dai cortili alle terrazze, rimbombava all’improvviso un grido di richiamo: “E’ arrivato il trombaio!”.
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rofessione “trombaio”. Nella sua bottega di via Maffia, poco oltre l’angolo con via Sant’Agostino, Paolo Colivicchi rivendica il suo mestiere quasi fosse un titolo nobiliare. “Anticamente il trombaio era colui che costruiva trombe in la-
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ECONOMIA/1. Il 9,4 per cento della forza lavoro non è italiano. E non si tratta solo di braccianti
La carica dei 145mila indispensabili È il settore delle costruzioni quello più multietnico, seguito dall’agricoltura. Ma è il “basso terziario” (dall’assistenza domestica ai trasporti e fino al turismo) ad assorbire la maggior parte degli extracomunitari Francesca Puliti que, anche se questi continuano ad andare forte. E per fortuna. “In agricoltura – sottolinea Tullio Marcelli, presidente di Coldiretti Toscana – gli immigrati sono diventati indispensabili. Senza di loro – continua – il 10% delle nostre colture sarebbe a rischio”. Per l’anno in corso la Toscana ha calcolato in circa 5mila persone il fabbisogno di lavoratori provenienti dall’estero. In attesa del decreto flussi, che regolamenta gli ingressi dei cittadini extracomunitari nel paese, i differenti comparti dell’economia stanno già facendo l’appello. Duemila le richieste provenienti dal mondo agricolo, mentre il resto si distribuisce tra edilizia, nella maggior parte, e turismo. Se Africa e Asia vedono crescere costantemente ma di poco la propria fetta di torta sui grafici, sono i paesi
La sanatoria ha fatto emergere 16mila badanti, ma si stima che altre 10mila siano ancora in nero
CULTURE A CONFRONTO Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sull’integrazione e non avete mai osato chiedere (o non sapevate a chi chiedere) è racchiuso nel cuore del quartiere 5, in via delle Panche 26. Anzi, racchiuso non è esattamente il termine giusto, perché il Laboratorio permanente per la pace è aperto a tutti i cittadini, di tutti i colori e le provenienze. Nato dalla Cooperativa Sociale “L’Abbaino”, il Laboratorio è radicato nel territorio da oltre 10 anni. E’ qui che ha sede la biblioteca più aggiornata in materia. Qui si può trovare tutto ciò che si cerca in tema di educazione interculturale, letteratura di diversi paesi del mondo, nonché testi didattici su temi generali come i diritti umani, l’infanzia, il rapporto tra Nord e Sud del mondo.
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dell’Europa dell’Est a contribuire per una buona percentuale sull’aumento delle presenze straniere. La crisi però ha colpito duramente anche loro. Nel 2009 il tasso di disoccupazione è salito al 10%. “È per questo – spiega l’assessore regionale all’istruzione formazione e lavoro Gianfranco Simoncini – che dobbiamo proseguire e rafforzare l’impegno per l’integrazione, perché non possiamo, specialmente in una fase come questa, rinunciare a un apporto che appare sempre più indispensabile per assicurare l’alto livello di benessere sociale della nostra società”. Un contributo irrinunciabile anche dal punto di vista della previdenza sociale, “perché – continua Simoncini - serve anche il loro concorso per garantire un futuro a tutti i lavoratori”. C’è poi la questione dolente del lavoro in nero. Se la sanatoria pensata ad hoc per colf e badanti ha fatto “emergere” in Toscana circa 16mila lavoratrici, si stima che altre 10mila continuino a svolgere la professione nell’illegalità, mentre per gli altri settori si parla di 20mila persone impiegate in maniera irregolare. Ma si tratta di ipotesi, stilate per descrivere un mondo in cui risulta ancora difficile andare a fondo.
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Siamo o non siamo una delle regioni a più alto tasso di invecchiamento? Lo siamo. E allora ecco che la domanda di badanti si fa sempre più insistente dalle nostre parti. Ma non sempre si tratta di una ricerca facile. In soccorso a famiglie e persone di una certa età arriva Saf, che sta per “Sostegno anziani fragili”. Il progetto, lanciato da Co&So Firenze, consorzio di cooperative impegnate in ambito sociale, prevede la selezione, la formazione e l’inserimento familiare della badante. E, aspetto non meno importante, la gestione del contratto, con relativa opera di consulenza per contributi, agevolazioni e pratiche amministrative. Tre le cooperative coinvolte: Silver (per Fiesole, Calenzano e Sesto), Alveare (Mugello) e Girasole (Firenze e Scandicci). Per informazioni è attivo il numero verde 800 773522, il sito internet www.sostegnoanziani.it e una mail apposita, info@sostegnoanziani.it.
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e immagini dei telegiornali ce li mostrano soprattutto come braccianti, occupati principalmente nel settore agricolo, ma non è così. Non in Toscana. Qui da noi il quadro dell’occupazione di origine straniera è ben più complesso e sfaccettato. E rappresenta il 9,4% del totale della forza lavoro. Nel 2008 gli immigrati al lavoro in terre toscane erano oltre 145mila, di cui quasi la metà (il 46%) occupati nel comparto dei servizi del cosiddetto “basso terziario”, che va dall’assistenza alla persona e lavoro domestico, ai trasporti, fino a turismo e ristorazione. Il settore in cui si concentra la più alta percentuale di lavoratori stranieri è invece quello delle costruzioni, in cui gli immigrati rappresentano il 20%, seguito dall’agricoltura (13%). Si tratta di dati che parlano chiaro sul “peso” degli stranieri nell’economia regionale. Che si tratti ormai di una componente essenziale è un concetto acquisito e numero e tipo di contratti ne sono una riprova: basti pensare che il 57% degli stranieri può contare su un’assunzione a tempo indeterminato, una cifra che si colloca soltanto un paio di punti al di sotto di quella dei toscani doc. Non solo impieghi stagionali, dun-
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La nostra regione è quinta in classifica per incidenza degli stranieri sulla popolazione, dopo Emilia Romagna, Umbria, Veneto e Lombardia. Quasi 310mila gli immigrati iscritti all’anagrafe, a cui si deve aggiungere una quota di almeno altri 50mila che non risultano residenti, ma sono comunque regolari. Un quinto di loro sono minori (di cui ben 6 su 10 nati in Italia) e per il 52% donne. Per quel che riguarda le nazionalità, la Romania continua a detenere lo scettro come comunità più numerosa (64mila residenti), seguita a ruota dall’Albania (a quota 62mila). In terza posizione la Cina, che annovera proprio in Toscana, a Prato, la Chinatown più estesa d’Italia, seguita da Marocco e Filippine (ma a debita distanza). Tra le 5 e le 10mila presenze a testa anche per Polonia, Ucraina, Macedonia, Senegal, Perù e Germania.
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ECONOMIA/2. Dodici imprese individuali su cento hanno come titolare un immigrato: è il primato italiano
L’imprenditoria toscana parla straniero Il 18% di chi avvia un’attività autonoma arriva dalla Cina, seguita da Albania e Romania. Va forte anche l’Africa con Marocco, Senegal e Tunisia. I più intraprendenti? Gli iraniani Annalisa Cecionesi
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l popolo delle partite Iva in Toscana parla sempre più straniero. Il 12 per cento delle imprese individuali toscane, primato italiano, ha come titolare un immigrato da un paese al di fuori della UE. A dirlo è la rilevazione Movimprese al 30 giugno 2009, condotta da Unioncamere-InfoCamere. Allargando l’indagine a tutte le aziende, non solo quelle individuali, la percentuale di imprese straniere si abbassa all’8 per cento, restando comunque ben al di sopra della media nazionale. Lo si legge nel rapporto dell’Irpet “L’imprenditoria straniera in Toscana”, realizzato da Federica Pacini, con il coordinamento di Teresa Savino. L’istituto regionale dimostra che in otto anni in Toscana il numero degli imprenditori immigrati è raddoppiato, passando dai 23mila del 2000 agli oltre 48mila del 2008. Quasi un terzo delle aziende si concentra nella provincia di Firenze. Segue Prato, con il 14 per cento. A mettersi in proprio, solitamente in imprese di piccole dimensioni (per due terzi ditte individuali), sono in prevalenza giovani e adulti dai 30 ai 49 anni. Si tratta in genere di aziende più volatili rispetto a quelle italiane: sebbene nascano più imprese immigrate, queste hanno minori possibilità di sopravvivenza. E sbaglia chi pensa in prima battuta ai ristoranti etnici e alle aziende tessili. Il settore più toccato dal business etnico è l’edili-
zia. Se nel 2000 le imprese di costruzioni con titolare immigrato erano il 12 per cento, nel 2008 sono diventate il 29 per cento. Tengono, nonostante una flessione, il commercio (26 per cento) e le attività manifatturiere (21 per cento). Da quali paesi provengono gli imprenditori immigrati? Il 18 per cento di loro arriva dalla Cina, seguita da Albania (12 per cento) e Romania (10 per cento). Anche l’Africa fa sentire la sua voce, con Marocco, Senegal e Tunisia. Ma gli immigrati più intraprendenti, in rapporto al peso della loro popolazione residente in Toscana, sono di gran lunga gli iraniani, da più tempo radicati sul territorio e specializzati nel commercio. Settore che attira anche molti imprenditori marocchini e senegalesi, mentre i cinesi si concentrano nel manifatturiero. Dietro al successo delle imprese edili straniere stanno invece braccia (e menti) albanesi e romene. Ma cosa spinge gli stranieri a intraprendere la strada del lavoro autonomo? In alcuni casi può essere una strategia contro la disoccupazione o un’opportunità di inserimento sociale. È probabile che la sofferenza di alcuni settori, “snobbati” dalle nuove generazioni italiane, come l’edilizia, la ristorazione e il facchinaggio, abbia aperto dei varchi all’iniziativa imprenditoriale straniera che in Toscana, terra di artigiani e piccoli imprenditori, ha trovato facilmente terreno fertile.
L’INTERVISTA Parla Hidetaka Fukaya, artigiano nipponico conosciuto come “giovane genio” che ha un negozio in via de’ Federighi
“Calzolai? Siamo rimasti in quattro. Due fiorentini, due arrivati da lontano”
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idetaka Fukaya è giapponese, ha 34 anni e ha scelto di mettersi in proprio a Firenze. In un settore tipicamente fiorentino e tutt’altro che tecnologico: l’artigianato. Lo chiamano il “giovane genio”, è una via di mezzo tra un calzolaio e un fashion designer. Le sue scarpe fatte su misura costano dai 3mila euro in su e la sua clientela è internazionale, con tanto di nomi noti. Diplomato alla scuola di moda in Giappone, nel 1997 è giunto in Toscana per imparare l’arte della calzatura. Nel 1999 ha fondato il marchio “Il micio”, ideando la sua linea pret-à-porter, e nel 2005 ha aperto l’elegante negozio di via de’ Federighi.
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Perché ha scelto di avviare la sua attività proprio a Firenze? Perché è la città ideale dove lavorare, a misura d’uomo. E’ facile reperire il materiale, non è molto grande e i ritmi sono rilassati, al contrario di Tokyo, dove sarebbe impossibile portare avanti un’attività come la mia. Però non c’è nessun fiorentino tra i miei clienti. Molti acquirenti, da tutto il mondo, passano di qui per motivi di lavoro. E’ difficile per uno straniero avviare un’attività imprenditoriale a Firenze? Sì, ci sono molti ostacoli, a cominciare dall’ottenere il permesso di soggiorno, fino alla burocrazia necessaria per avviare un’impresa. Le
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paure sono tante, anche lo scoglio della lingua non è facile da superare. Come l’hanno accolta i colleghi fiorentini? Chi bene, chi male. Ma ormai a Firenze noi calzolai siamo rimasti quattro, due italiani e due stranieri. Sono mestieri che non attirano più i giovani del luogo, succede così anche in Giappone, dove molti artigiani arrivano da fuori. La crisi si è fatta sentire? Sì, non tanto per le scarpe su misura quanto per la linea prodotta in calzaturificio. Ma cominciano segnali di ripresa, anche se per uscirne /A.C. ci vorranno ancora uno o due anni.
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GENTIL SESSO/1. Per aiutare i genitori a destreggiarsi meglio adesso ci sono anche le “Pagine Baby”
Vita da mamme nella città del giglio I servizi a misura di bambino, a Firenze, sembrano essere tanti (e fantasiosi): si va dai corsi di acquaticità alla biblioteca “morbida” e alle ludoteche. Diverso il discorso per le esigenze di base: a volte anche trovare un fasciatoio può diventare un’impresa Serena Wiedenstritt
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usica, acquaticità, biblioteca, ludoteche, ma i fasciatoi? La vita da mamma a Firenze è un po’ così. Gode di una vasta rete di servizi specializzati, ma a volte si complica sulle esigenze di base: un fasciatoio per cambiare il piccolo se si decide di passare una giornata fuori casa, lo spazio per il passeggino se ci si ferma a prendere un caffè, per non parlare della difficoltà di muoversi con quattro ruote fra i marciapiedi pieni di escrementi di cani e le auto tranquillamente parcheggiate sugli scivoli per le strisce. Ad ogni modo, superate le difficoltà della quotidianità, la città offre diversi spazi e altrettante attività a misura di piccoli e piccolissimi. Si inizia dalle ludoteche: sono 16 disseminate nei diversi quartieri. Ognuna ha la sua specificità e le sue attività. Poi c’è la Biblioteca delle Oblate (http://www. bibliotecadelleoblate.it/ragazzibambini/) con lo “spazio morbido” dedicato ad accogliere chi non arriva all’anno di età e tutti i libri per i genitori in cerca di soluzioni e i bambini in cerca di fiabe. Per quanto riguarda lo sport, quasi tutte le piscine comunali e private hanno in programma corsi di acquaticità mamma-bambino. Sul versante musica, ci sono associazioni che organizzano corsi di introduzione anche per neonati, mentre Il Trillo (www.il-trillo.com) propone “Baby Show”, centro ricreativo per i più piccoli basato su una speciale formula di intrattenimento musicale. I centri commerciali più grandi (quindi non rigorosamente nel comune di Firenze), hanno un occhio particolare per le mamme, cioè per le consumatrici. Così I Gigli hanno da poco inaugurato la nuova nursery con spazio dedicato all’allattamento, mentre Ikea fra piscina di palline, menù speciali per i più piccoli e toilette con fasciatoio è molto apprezzata da mamme e papà. Nel campo alimentare fa tendenza l’esempio della Pizzeria Zero Zero (www.00pizzeria.com), che accanto alle toilette per uomini e per donne ha servizi igienici per bambini. Anche se a Firenze non ha ancora preso piede la moda del “teatro con babysitting” che stimola le uscite serali dei genitori, non ci saranno problemi per chi a fine maggio vorrà visitare Terra Futura e approfittare della Terra dei Piccoli, lo spazio con fasciatoio e scaldabiberon per le mamme in allattamento e servizio di babysitting per bambini dai 3 agli 11
Da noi non è ancora decollato il “teatro con babysitting”
anni. Infine, per chi vuole sapere tutti gli indirizzi per il bebè e anche per i più grandicelli, sono arrivate da poco le Pagine Baby, con indirizzi “per genitori e figli” della città di Firenze: un database vasto, articolato, approfondito, verificato, composto da migliaia di indirizzi della città, divisi per argomento e aree territoriali e rintracciabili gratuitamente sul web, sul portale www. paginebaby.it.
FOCUS Circolini più attrezzati
L’Arci rilancia il baby “bollino”
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IL DENTISTA RISPONDE
QUESTO MESE: LA PULIZIA DEI DENTI, A CASA E DAL DENTISTA. A cura del Dott. Giuseppe Garrubba Amici lettori, questa rubrica mensile dura ormai quasi da due anni nei quali altre volte vi ho parlato di igiene, ho trattato l’argomento anche su altri giornali... La mia esperienza di dentista mi dice però che si deve ancora parlarne perché non tutti sanno bene cosa fare. In Italia (rispetto ad altri Paesi) purtroppo, abbiamo dovuto recuperare un ritardo culturale perché, fino ad una trentina di anni fa, non gli si attribuiva la giusta importanza. Proviamo a fare un po’ di ordine, in modo che ogni cosa vi sia chiara: qualche minuto dopo il pasto si forma una placca giallastra sui denti (placca batterica), che si compone di resti di cibo e batteri. Per eliminare questo composto serve l’azione meccanica dello spazzolino (sia esso manuale o elettrico), se non viene fatto, i batteri della placca producono acido che attacca il dente cariandolo. Oltre a ciò porta (alla lunga) grossi problemi anche alle gengive, insinuandosi fra esse e il dente, creando infiammazione (gengivite). Il fenomeno, se si protrae nel tempo, può portare ad un ritiro della gengiva con, anche, ampie zone di radice che restano scoperte. I casi più gravi possono evolvere anche in piorrea (formazione di pus nelle gengive) con ritiro graduale dell’osso e, se non vengono presi
provvedimenti in tempo, conseguente vacillamento e perdita dei denti. Quindi serve uno spazzolino di piccole dimensioni, usandolo: per i superiori dall’alto verso il basso, si stacca tornando su e ripetendo l’azione; per gli inferiori, viceversa, dal basso verso l’alto, con un movimento sempre dalla gengiva verso il dente. Solo questo è il movimento corretto che permette di massaggiare la gengiva e portare via lo sporco dal dente. Il movimento contrario scolla la gengiva e ci spinge dentro la placca. Il filo interdentale va inserito tra due denti, spinto fino ad entrare un po’ fra gengiva e dente e poi tirato su, ripetendo l’operazione sulla parete del dente vicino. Importante anche la pulizia fatta dal dentista. Non è un doppione della pulizia giornaliera e quindi non è sostituibile con essa. Sarebbe bene presentarsi a questo appuntamento almeno una volta all’anno abbinandolo ad un controllo generale di denti e gengive (anche in odontoiatria la prevenzione è fondamentale). Serve a togliere il tartaro (sostanza calcarea) che si deposita sui denti, ciò dà benefici importanti per la salute di denti e gengive e per l’estetica, oltre che per l’odore dell’alito. Così si fa tanto per la salute della nostra bocca. È importante avere cura di se stessi. Salute a tutti.
DOTT. GIUSEPPE GARRUBBA Via Lungo L’Affrico, 42 - Firenze - Tel. 055 660225 Dal lunedì al venerdì 9.00 - 12.30 • 15.00 - 20.00 Il sabato 9.00 - 12.30 www.curailtuosorriso.it
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n’altra iniziativa, targata Arci Firenze, è il bollino “Bambini in circolo”, promosso per creare nei circoli un ambiente favorevole per le famiglie e per le future generazioni “cercando di stimolare in loro un senso di partecipazione attiva e responsabile nei confronti della struttura”. In pratica si consiglia di allestire in ogni circolo aree dedicate ai più piccoli, ai piccolissimi, e alle mamme, con tanto di fasciatoi, giochi, animazioni. Il concetto è che spesso basta molto poco: matite e carta da disegno piuttosto che un tappeto e qualche cuscino o un seggiolino da tavolo per la pizzeria per rendere un ambiente adulto a misura di bambino. Poco anche economicamente, vista l’abbondanza di negozi di usato per piccoli e di attrezzature low cost. Francesca Chiavacci, presidente di Arci Firenze e responsabile delle politiche per l’infanzia, delle politiche educative e nella scuola spiega così l’idea del bollino: “Il concetto che ci muove è quello di tornare alle origini dell’Arci. Il senso di accoglienza torna così ad essere fondamentale e va nella direzione dei più deboli, che oggi sono da un lato i migranti, dall’altro i più piccoli e con loro le famiglie. Con iniziative di questo tipo vogliamo tornare a rivolgerci ai fruitori classici dei circoli: quella fascia generazionale che non sono né gli anziani né i giovanissimi. E per fare questo basta poco”. Chiavacci chiarisce, infatti, che non si sta parlando di progetti ambiziosi, ma di ciò che altrove è normalità: “Ci sono già le ludoteche Arci (info: http://www. arcifirenze.it/attivita/ludoteche.asp), qui stiamo parlando di predisporre un fasciatoio piuttosto che un seggiolone e di pensare a un menù per i più piccoli. Perché uscire tutti insieme non diventi un percorso /S.W. ad ostacoli”.
società
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GENTIL SESSO/2. L’assessore Elisa Simoni annuncia una novità rispondendo a un lettore de Il Reporter
E per il lavoro “rosa” arriva un sostegno LA LETTERA
La crisi e i servizi dei Centri per l’Impiego Mi rivolgo al Vostro giornale che considero una voce autorevole dei problemi inerenti al nostro quartiere. Sembra che entro la fine di aprile la Provincia di Firenze voglia eliminare dei servizi erogati dal Centro per l’Impiego sito in via del Pratellino, che vengono utilizzati oltre che dai residenti del nostro quartiere anche da quelli del Comune di Fiesole. Credo che in un periodo di crisi, in cui è un compito arduo trovare un posto di lavoro, non dare più la possibilità ai disoccupati di avere un minimo sostegno dalle istituzioni renda ancora più deboli le poche speranze ancora a loro rimaste.
Pratellino verrà posizionato lo Sportello donna che fino a oggi ha svolto importanti servizi a supporto di questa fascia del mondo del lavoro come ad esempio: •
accoglienza e informazioni sulle opportunità di lavoro e formazione al femminile;
•
rilevamento dei bisogni orientativi e formativi delle donne in cerca di lavoro;
•
eventuale invio ad un’attività di consulenza individuale (counseling orientativo);
•
consulenza specifica per donne laureate o con alta scolarizzazione;
•
corsi di orientamento formativo per la stesura di un progetto professionale;
•
workshop tematici sulle trasformazioni del mercato del lavoro al femminile;
•
incontri seminariali sull’autoimprenditoria femminile (progetto net-work);
•
accompagnamento al lavoro per donne in particolari difficoltà;
•
rinvio alla preselezione per lavoro domestico (ABC per la famiglia).
Dr. Giovanni Bigazzi
LA RISPOSTA
“In via del Pratellino verrà posizionato lo Sportello donna” Gentilissimo dr. Francini, in merito alla segnalazione del dr. Bigazzi, ci teniamo a precisare che la volontà dell’Amministrazione Provinciale è quella di riorganizzare i servizi dei Centri per l’Impiego per renderli ancora più funzionali alle esigenze dei cittadini. All’interno della sede di Via del
Per le difficoltà che normalmente incontrano le donne nella ricerca di lavoro e per i dati che abbiamo a disposizione tramite l’Osservatorio del Mercato del Lavoro ci sembra importante dare un sostegno a questa categoria perché, specialmente con la crisi che siamo affrontando, sono proprio le donne a risultare particolarmente vulnerabili e, anche laddove
si osservano aumenti percentuali di lavoro femminile, si nota facilmente come si tratti di occupazioni scarsamente stabili e di breve durata. Pensiamo quindi che la nostra possa essere una scelta utile. Restiamo comunque a piena disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento. Cordiali saluti. L’assessore Provinciale al Lavoro, alla Formazione e ai Centri per l’Impiego Elisa Simoni
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star bene
Maggio 2010
SANITÀ/1. Con un bilancio da 7 miliardi l’anno è la più grande azienda toscana. Con pregi e difetti, quasi endemici
Salute, chi è soddisfatto e chi è rimborsato Siamo una delle poche regioni virtuose in ambito sanitario. Ma come la pensa chi usufruisce dei servizi? Un viaggio tra liste d’attesa, analisi e interventi. In un saliscendi di indici di gradimento, comunque al di sopra della media nazionale
Francesca Puliti
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n bilancio (in pareggio) da circa 7 miliardi di euro l’anno, pari al 75% delle spese regionali. E un’invidiabile posizione nella classifica italiana, che colloca la Toscana tra gli esempi virtuosi. Ma per conoscere lo stato di salute vero e proprio del sistema sanitario di casa nostra bisogna chiederlo a chi effettivamente ne usufruisce, primi
FOCUS/1 Rivoluzione Cto
Sale operatorie attive 7 giorni su 7
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to, rivoluzione parte prima. Aumenta il personale e si riducono i tempi di attesa per gli interventi. Il piano di riorganizzazione della struttura è stato presentato lo scorso aprile ed è già entrato nel vivo, per mettere ordine in quello che ormai da più parti era additato come un caso di disorganizzazione più che di efficienza. Sette gli infermieri e quattro gli operatori sanitari assunti per rimpinguare l’organico, assieme a quattro ortopedici e cinque medici specialisti in medicina interna e geriatria in arrivo. Il tutto per assicurare un funzionamento prolungato delle sale operatorie e di conseguenza il taglio delle liste d’attesa. L’obiettivo è quello di ridurre a 36 ore al massimo i tempi per quel che riguarda gli interventi urgenti, mentre per gli altri vale anche qui la norma dei 90 giorni, dopodiché entra in vigore la regola “operati o rimborsati”, ovunque a spese della Regione. Per quanto riguarda invece i pazienti oncologici l’attesa non potrà superare i 30 giorni. Un giro di vite messo in pratica grazie a una nuova organizzazione dei turni (grazie alla quale due ortopedici saranno sempre presenti al pronto soccorso per far fronte alle emergenze) e alla decisione di rendere le sale operatorie attive sette giorni su sette e 12 ore su 24. Ma la rivoluzione non finisce qui. Il cambiamento coinvolgerà anche la struttura architettonica dell’ospedale. L’area medica sarà modificata in modo da accorpare i posti letto in un unico settore e guadagnare in termini di razionalizzazione dello spazio. E non solo: per usare le parole del direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera di Careggi, Valter Giovannini, il Cto diventerà “un laboratorio di ricerca dove applicare i metodi più innovativi nel campo /F.P. della traumatologia”.
tra tutti i cittadini/pazienti e gli operatori sanitari, insomma chi ci ha a che fare più spesso. Secondo i dati raccolti dall’Università Cattolica di Roma, che ogni anno si occupa di monitorare la situazione a livello nazionale, il 39% dei toscani assegna ai servizi un punteggio alto (da 7 al massimo dei voti, cioè 10), quasi il 45% li dichiara comunque al di sopra della sufficienza, mentre solo per il 10,6% sono al di sotto del 6. Valori in linea con quelli rivelati dal Laboratorio Management e Sanità del Sant’Anna di Pisa, che dal 2007 al 2009 di interviste ne ha realizzate quasi 60mila. Portando a casa valutazioni ottimiste, ben al di sopra di quelle nazionali. Dal primo anno di analisi allo scorso, la percentuale di coloro che si dichiarano soddisfatti è cresciuta in ogni campo, dal comfort in sala d’attesa (dal 56% del 2007 al 70% del 2009), all’assistenza e alle cure ricevute durante i ricoveri ospedalieri, che aggradano quasi il 90% degli intervistati. Eppure, segnala d’altro canto l’Istat, in linea generale la percezione del sistema sanitario ha subito un vero e proprio crollo di consensi dal 2008 al 2009, passando dal 43,5% di cittadini molto soddisfatti a un ben più contenuto 36,75%. Molto probabile che la verità si collochi a metà strada. A metà tra le eccellenze toscane e i fastidiosi disservizi che appaiono spesso e volentieri come un male endemico per la più grande azienda toscana, “l’industria sanità”. A partire dalla dilatazione dei tempi di attesa, a cui la Regione ha cercato di ovviare dando vita - con una delibera datata luglio 2009 - a un’unica lista per gli interventi intramoenia e in regime ordinario. Un provvedimento grazie al quale l’attesa dovrebbe essere ridotta a un massimo di tre mesi. Novanta giorni, non uno di più, altrimenti ci si può rivolgere a un numero verde appositamente creato (attivo dallo scorso 1° febbraio). E se neanche gli operatori del numero verde fossero in grado di trovare una soluzione, il paziente può decidere di operarsi dove vuole, a spese della Regione, secondo una formula che suona più o meno “operati o rimborsati”. Un’iniziativa che non ha mai convinto l’opposizione in Consiglio regionale, come lamenta la consigliera uscente Annamaria Celesti (Pdl): “Il successo contabile altro non è che una raffinata operazione di tagli dietro cui si nascondono una serie di disfunzioni e disservizi. Serve una riorganizzazione dell’intera filiera assistenziale - prosegue - che, nel caso degli interventi chirurgici, deve comportare l’apertura delle sale operatorie per almeno 12 ore al giorno e garantire un numero di posti letto e di personale congruo alle reali esigenze, con incremento delle risorse umane in quantità e qualità”. “Si può sempre migliorare – le risponde Enrico Rossi, neopresidente della Regione, nonché ex assessore al Diritto alla salute per un decennio – ma il sistema sanitario sta bene. E per ogni weekend i toscani guadagnano un weekend in più di vita”. Sperando di non doverlo trascorrere in fila per farsi le analisi.
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SANITÀ/2. Si tratta della quarta esperienza avviata nel Paese e della prima del centro Italia
E a Firenze arriva il bisturi cibernetico Benedetta Strappi
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ire “robot” non necessariamente equivale a parlare di un giocattolino curioso e dal sapore nipponico. Le tecnologie dei nostri tempi applicate alla medicina sono capaci di grandi risultati. Un esempio. A Firenze è stato presentato recentemente il sistema CyberKnife®, un bisturi cibernetico, un “gioiellino tecnologico” in grado di colpire tumori ed altre lesioni in ogni parte del corpo con estrema precisione. Il sistema viene utilizzato nella casa di cura Ulivella e Glicini (gruppo Giomi) di Firenze. Si tratta della quarta esperienza italiana, e della prima nel centro Italia. Come funziona? Questa tecnologia viene già impiegata largamente per il trattamento non invasivo di patologie tumorali della spina dorsale, dell’encefalo, dei polmoni, del fegato, del pancreas e della prostata. Il trattamento con CyberKnife® avviene in regime ambulatoriale, non necessità cioè di ricovero ospedaliero, ed è indolore.
Si tratta, in sostanza, di un sistema di radiochirurgia non invasiva che, sfruttando la robotica e un sistema di guida mediante immagini combinate (tac – risonanza magnetica), rende possibili interventi radiochirurgici. È un’alternativa alla chirurgia tradizionale per il trattamento di patologie maligne, malformative o funzionali praticamente in tutte le sedi anatomiche. Questo tipo di trattamento, spiegano da Villa Ulivella, offre nuove opportunità ai pazienti con tumori inoperabili e a chi, a causa di altre malattie concomitanti, non può sottoporsi all’interventochirurgico. “Il Centro di Radioterapia della Casa di Cura Santa Chiara ha sempre avuto una vocazione verso i trattamenti di tipo stereotassico ad alta precisione”, spiega il professor Franco Casamassima, ordinario di Radioterapia presso l’Università di Firenze e Responsabile dell’U.O. di Radiobiologia Clinica dell’Università di Firenze, che ha sede presso la Casa di Cura
Alla casa di cura Ulivella e Glicini è in funzione un sistema che permette di colpire tumori e altre lesioni con un sistema radiochirurgico ad alta precisione
Il sistema CyberKnife® a Villa Ulivella e Glicini
Santa Chiara. “Dal 1998 il Centro ha iniziato i trattamenti stereotassici per lesioni encefaliche e dal 2002, primo in Italia, ha cominciato ad applicare i trattamenti stereotassici anche in sedi extracraniche – prosegue – dal 2005 è stata implementata una nuova macchina radioterapica con avanzate tecniche di visualizzazione
della sede della neoplasia da trattare, di ricostruzione tridimensionale durante il trattamento del set-up del paziente e di correzione dell’internal margin del paziente, grazie a tecniche IGRT (Imaged Guided Radiotherapy). Con questa macchina, dal 2006 ad oggi, abbiamo trattato oltre 750 pazienti con trattamenti di
stereotassi, sia in sedi craniche che extra-craniche”. I primi trattamenti fatti a Firenze hanno riguardato cinque pazienti: tra questi, due con recidiva di lesione neoplastica cerebrale già operata e irradiata e altri due con recidiva in sede vertebrale di neoplasia già precedentemente irradiata con tecnica tradizionale.
FOCUS/2 1110735
È nato il primo gruppo Avis di donatori islamici
Sangue, le donazioni crescono Ma non sono mai abbastanza
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iciamo pure che è sempre il momento giusto per donare il sangue, anche se ancora non siamo nel periodo estivo, tradizionalmente contrassegnato dal bollino rosso e da ripetuti appelli alle donazioni. I gruppi più “richiesti” (in quanto più rari) restano tendenzialmente i negativi. Ma i dati fanno ben sperare, e parlano di un incremento dei donatori: in Toscana nel 2009 sono aumentati soci e donazioni. Rispetto al 2008 c’è stato un incremento del 4.8 per cento, con 7.558 nuovi soci, il valore più alto degli ultimi 10 anni, con una netta prevalenza di giovani tra i 18 e i 35 anni (57 per cento). Le donazioni Avis sono cresciute su tutto il territorio regionale, con alcuni picchi. Tra le province più virtuose c’è quella empolese (+9.8 per cento), seguita da Pistoia e Livorno (rispettivamente +7.8 e +7.3 per cento). Firenze rientra invece nella fascia mezzana, con un aumento contenuto: in totale nel 2009 ci sono state
10.772 donazioni. Ma proprio dal capoluogo è partita un’iniziativa decisamente innovativa: è nato il primo gruppo di donatori Avis della Comunità Islamica di Firenze e Toscana. Si è trattato della prima iniziativa del genere a livello nazionale, nata dall’impulso di alcuni donatori “avisini” di Firenze appartenenti alla comunità islamica, che hanno deciso di costituirsi in associazione e di aderire all’Avis fiorentina. L’associazione, che all’attivo ha già 30 tra uomini e donne, ha adottato in toto lo statuto dell’Avis ed è aperta a tutti. “Per la prima volta - spiega Luciano Franchi, presidente di Avis Toscana - assistiamo alla nascita di un gruppo organizzato di donatori periodici dove i membri di una comunità diventano promotori della loro stessa integrazione, compiendo un gesto di altruismo e solidarietà verso la comunità nella quale hanno deciso di vivere e /B.S. lavorare“.
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inchiesta
Maggio 2010
ZOOM/1. Parla Salvatore Calleri, presidente della fondazione Antonino Caponnetto
“La Toscana, così ricca, fa gola alla mafia” FOCUS
Tra i campanelli d’allarme ci sono
Sulla vicenda restano ombre
Georgofili, una ferita che brucia ancora
alcuni passaggi di proprietà di alberghi
I
e agriturismi, accertati tentativi di inserirsi negli appalti e movimenti sospetti di capitali Luca Serranò
“L
a mafia c’è e fa buoni affari. Fortuna che il nostro territorio ha gli anticorpi necessari”. Salvatore Calleri, presidente della fondazione Antonino Caponnetto, si mostra cautamente ottimista sulla battaglia che le nostre amministrazioni stanno conducendo contro Cosa Nostra e le altre organizzazioni criminali. “E’ fondamentale studiare e analizzare il fenomeno - continua Calleri, già fedele collaboratore del giudice siciliano che a Firenze trovò seconda casa - altrimenti rischiamo serie e incontrovertibili infiltrazioni nel nostro tessuto economico”. E’ dal 2003 che la fondazione monitora i movimenti sospetti di persone e capitali nel nostro territorio. Un’attività che dovrebbe consolidarsi con la nascita di un osservatorio antimafia in collaborazione con la Provincia di Firenze, uno strumento istituzionale volto a contrastare le mire espansionistiche della criminalità organizzata. “Cosa Nostra, ‘ndrangheta, camorra. Mafie straniere. La Toscana è una terra ricca e fa gola a tanti. Anche per questo continuiamo i nostri incontri nelle scuole - spiega ancora Salvatore Calleri - è importante che le nuove generazioni conoscano i lati oscuri di questa società”. Nel rapporto 2009, la fondazione (che ha come presidente onorario Elisabetta Caponnetto, vedova del magistrato) sottolinea infatti l’incombenza della malavita sulle zone più floride della regione e della provincia, evidenziando in particolare i molti passaggi di proprietà che hanno interessato alberghi e agriturismi. Si parla, tra le altre
cose, di donne russe che alloggiano in alberghi di media levatura sospettate di essere le teste di ponte della criminalità dell’est in vista di massicci investimenti immobiliari. “Per fortuna dalle nostre parti la mafia non ha il controllo del territorio - prosegue Calleri - un elemento che contraddistingue le aree più colpite. Ma i segnali negativi non mancano, come gli accertati tentativi di inserirsi negli appalti e alcuni movimenti di capitali che fanno pensare al riciclaggio”. Nel frattempo, a livello nazionale, continua la “moria” di latitanti più o meno eccellenti: “Credo che il ministro Maroni stia lavorando molto bene, è un periodo di grande efficacia nella lotta alla mafia”. Una lotta che dovrà per forza di cose af-
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finarsi sempre più, seguendo se non anticipando la trasformazione in senso intellettuale delle elite criminali. “Quel che abbiamo sotto gli occhi è davvero interessante - commenta Calleri - gli ultimi arresti dimostrano che le mafie dei colletti bianchi sono ormai una realtà consolidata. Occorre vigilare”. Nella speranza che le scelte di uomini come Antonino Caponnetto facciano da stella polare all’azione di governo, magistratura e forze di polizia. “Decise di occuparsi di mafia dopo la morte di Rocco Chinnici - ricorda Salvatore Calleri - ormai anziano, mise anima e corpo in questa battaglia di civiltà. È soprattutto grazie a lui che arrivarono le prime condanne definitive ad appartenenti a Cosa Nostra”.
l ventisette maggio la strage dei Georgofili “compirà” 17 anni. Una ferita ancora aperta nel cuore della città, il primo autentico attacco frontale alla democrazia nella Firenze post-fascista. L’autobomba (una Fiat Fiorino imbottita con 250 chili di esplosivo) sistemata ai piedi della Torre dei Pulci costò infatti la vita all’intera famiglia Nencioni (moglie, marito e i due figli) e allo studente di architettura Dario Capolicchio. Incalcolabili, poi, i danni al patrimonio artistico, con la storica accademia dei Georgofili sventrata dalla deflagrazione. Un attentato su cui restano molte zone d’ombra, nonostante gli ultimi sviluppi dell’inchiesta suggeriscano nuovi, più inquietanti, scenari. Lo scorso 17 marzo, dopo oltre due anni di lavoro, gli uomini della Dia di Firenze hanno notificato in carcere un’ordinanza di arresto a Francesco Tagliavia, mafioso già condannato per l’omicidio Borsellino e ora accusato d’aver messo a disposizione i suoi uomini per le stragi di Roma, Milano e Firenze. Le dichiarazioni di Gaspare Spatuzza, il pentito che nel processo a Marcello Dell’Utri ha chiamato direttamente in causa il Presidente del Consiglio, stanno dunque indirizzando il lavoro dei magistrati fiorentini. Sarà la strada giusta? In attesa di conoscere le sorti processuali di Francesco Tagliavia, gli autori accertati della campagna stragista continuano nel frattempo a riempire le pagine dei giornali. I fratelli Giuseppe e Filippo Graviano, Giovanni Brusca, Matteo Messina Denaro, Bernando Provenzano, Salvatore Riina, Vittorio Tutino e Leoluca Bagarella. Nomi eccellenti della mala siciliana che ha marchiato col sangue il passaggio dalla prima alla seconda repubblica. E che una notte di maggio, senza batter ciglio, ha colpito a freddo il /L.S. cuore di Firenze.
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ZOOM/2. L’ex procuratore nazionale antimafia Pier Luigi Vigna fa il punto sulla situazione locale
“Cosa Nostra? Agisce in silenzio ma c’è” Dalle nostre parti le cose vanno comunque meglio che altrove: “Ci salva la mancanza di collusioni politico-amministrative, ma occorre tener conto dell’espansività di ogni fenomeno mafioso” Luca Serranò
“A
ppalti, riciclaggio, prostituzione. Le mafie s’infiltrano in ogni crepa della nostra società. Mai abbassare la guardia”. L’ex procuratore nazionale antimafia Pier Luigi Vigna, da qualche tempo consulente del Comune in materia di sicurezza, punta il dito contro le zone d’ombra che silenziosamente s’addensano sul nostro territorio. “Anche se le istituzioni locali hanno fatto una grande opera di analisi e prevenzione – spiega – la criminalità organizzata ha messo radici già da tempo. I Casalesi, per esempio, a metà degli anni Ottanta fecero ottimi affari con investimenti nel settore agricolo e niente esclude che abbiano ancor oggi interessi nella zona”. Se le province di Lucca e Pistoia sono state “colpite” dall’avanzata camorrista, la ‘ndrangheta ha scelto le coste della Versilia per praticare prestiti a tassi di usura ed estorsioni. Nell’hinterland fiorentino, poi, ci sono anche le mafie straniere a tessere la propria ragnatela criminale, attraverso il racket della prostituzione e, in minor misura, lo spaccio di stupefacenti. “Ma Cosa Nostra non è da meno – racconta Pier Luigi Vigna – agisce in silenzio ma c’è”. Nonostante la Toscana se la passi meglio rispetto alle altre regioni del centro-nord, e all’Emilia Romagna in particolare, anche il nostro territorio rappresenta dunque un boccone appetitoso per le varie declinazioni della malavita organizzata. “Ci salva la mancanza di collusioni politico-amministrative – spiega – ma occorre tener conto dell’espansività connaturata ad ogni
fenomeno mafioso. Oggi che la criminalità ha assunto un profilo globale, all’attività di prevenzione deve accompagnarsi una forte azione di contrasto”. L’ex procuratore nazionale antimafia invita dunque a non sottovalutare i segnali negativi e, in particolare, a non commettere gli sbagli del passato. “Un danno di cui paghiamo ancor oggi il prezzo è quello provocato dal vecchio istituto dei confini – dice – si credeva che strappando i boss dal loro ambiente se ne potesse sterilizzare la carica eversiva. Errore grave. In molti presero il potere con la forza nelle piccole comunità che li ospitavano”. Un fenomeno che inquinò la vita democratica di molti comuni toscani, e che complicò la vita ai molti magistrati che se ne occu-
Nell’hinterland fiorentino ci sono anche le mafie straniere a tessere la propria ragnatela parono. “La lotta alla mafia è cambiata con l’arrivo di Antonino Caponnetto – racconta Vigna – un uomo di grande cultura giuridica e senso civico. Ricordo quando durante l’inchiesta sull’alluvione del ‘66 lo andavo a trovare tutte le sere in ospedale. Seguiva le indagini anche da ricoverato e s’informava su tutto. Alla procura di Firenze – conclude – era un punto di riferimento essenziale”.
Pier Luigi Vigna
Leon Blanc, unico ed elegante INAUGURAZIONE BAR PASTICCERIA IN PIAZZA PAOLO UCCELLO
L’attesa non è stata delusa, dopo un anno di lavori, lo scorso 29 aprile si è accesa una luminosa stella nel panorama fiorentino del gusto con l’inaugurazione del nuovo bar pasticceria “Leon Blanc” in Piazza Paolo Uccello a Firenze. Nessun nome avrebbe potuto rispecchiare meglio le caratteristiche di questo locale che in comune con l’animale da cui prende il nome ha eleganza e rarità. Un binomio vincente che insieme all’eccellenza della produzione ne farà un punto di riferimento per i più golosi. Leon Blanc, collocandosi in un punto strategico della città, si propone di diventare la pasticceria della città di Firenze. Un locale nuovo che per le sue caratteristiche d’arredo assomiglia più ad un locale del centro storico. L’arredamento prestigioso è un giusto complemento alla qualità dei prodotti e del servizio offerto. Un servizio caratterizzato da elevata professionalità e cordialità del personale, concepito nella stessa ottica in cui un sarto realizza su misura l’abito al proprio cliente; un servizio capace di soddisfare desideri e bisogni dei clienti. I fortunati che hanno potuto partecipare all’evento sono rimasti piacevolmente stupiti, felici di aver la possibilità di conoscere prima di tutti una vera e propria
perla. Accolti fin dal parcheggio a loro riservato, sono arrivati all’entrata del locale percorrendo la nuova passerella appositamente illuminata su un vero e proprio red carpet. La guida rossa stesa all’entrata del locale ha introdotto gli invitati in un ambiente finemente arredato dove domina il bianco. Un lungo bancone bar si snoda lungo tutto il locale, il piano di marmo e la decorazione capitonnè, imbottitura prevalentemente
utilizzata nel Settecento e nell’Ottocento, conferiscono al locale un’atmosfera elegante e retrò. La macchina da caffè Elektra Belle Epoque con il suo fascino domina la saletta riservata, arredata con eleganti poltrone in stile inglese, dove è possibile deliziarsi con profumati e cremosi espressi. La serata è iniziata con un aperitivo da gustare conversando con gli altri ospiti, tutti coinvolti nell’atmosfera frizzante ed elegante del locale, at-
mosfera resa ancora più intrigante dalle variazioni di colore dell’illuminazione che si sono susseguite durante tutta la serata. Agli invitati all’inaugurazione è stata offerta una cena durante la quale hanno potuto apprezzare in anteprima l’alta qualità della ristorazione che Leon Blanc offrirà ai propri clienti. Appetitosi antipasti e un susseguirsi di primi e secondi hanno accompagnato gli ospiti in un viaggio nel mondo della gastronomia di alto livello. Infine, e non poteva essere altrimenti considerata la vocazione di questo locale, i commensali sono stati rapiti da un trionfo di dolci, con una ricca degustazione delle specialità prodotte dai maestri pasticceri. Per i più golosi un’ulteriore occasione di peccato è stata fornita dall’abbinamento in coppia di rum e cioccolata, un classico che ha fatto vivere un’esperienza di vero piacere ai palati più fini, grazie agli ottimi distillati e ai pregiati cacai selezionati. Un’ulteriore sorpresa è stata riservata agli ospiti della serata, ai quali è stata servita in anteprima la nuova miscela “Lavazza Gran Riserva” un caffè che fa tornare alla mente le parole di Giuseppe Verdi “Il caffè è il balsamo del cuore e dello spirito.”
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speciale
L’INIZIATIVA. Va avanti l’impegno de Il Reporter a fianco della Fondazione Francesca Rava Onlus
Emergenza Haiti, anche i Vip si mobilitano
Un piccolo haitiano ospite dell’ospedale pediatrico N.P.H. Saint Damien della Fondazione Rava
S
ono quattro, ormai, i mesi trascorsi dal terremoto che il 12 gennaio scorso ha devastato Haiti. Mesi che sull’isola caraibica, in uno dei Paesi più poveri della Terra – e uno degli ultimi nel ranking mondiale per quanto riguarda le condizioni dell’infanzia – sono trascorsi tra continue emergenze, nel tentativo di riportare la situazione alla normalità, una “normalità” già molto difficile prima del violentissimo sisma. Tra coloro che da subito si sono rimboccati le maniche e si son messi al lavoro c’è la Fondazione Francesca Rava – N.P.H. Onlus, già operativa ad Haiti da 22 anni, che non ha perso tempo nell’affrontare l’emergenza. Perché di tempo, tra persone rimaste senza casa, cibo, acqua e assistenza medica, bambini mutilati o rimasti orfani, non ce n’era da perdere. Così, dal momento del terremoto, la Fondazione non ha mai smesso di inviare medici, infermieri specializzati e fisioterapisti volontari al Saint Damien, l’ospedale pediatrico che assiste 25mila bambini l’anno. Tra i tanti drammi con cui la popolazione si è trovata a dover fare i conti, uno dei più tremendi è stato senz’altro quello dei piccoli rimasti senza gambe, braccia o mani a causa del terremoto: ma 80 di loro, grazie al programma di applicazione di protesi temporanee iniziato alla Casa dei Piccoli Angeli, sono ora di nuovo in grado di camminare. E tra i nuovi progetti della Fondazione c’è quello della costruzione di una nuova ala della Casa dei Piccoli Angeli, che sarà interamente dedicata ai bambini amputati, che avranno continua necessità di assistenza, con una fab-
Quattro mesi dopo il terremoto che ha devastato l’isola, la popolazione continua ad aver bisogno di aiuto. Appelli da personaggi come Fiorello e Martina Colombari, e anche Hollywood ha mostrato il suo volto migliore: tanti gli attori giunti sul posto brica per produrre in loco le protesi. Nell’ottica del ritorno alla normalità, poi, l’obiettivo – per cui sull’isola si è già al lavoro – è quello della ricostruzione, al più presto, delle scuole crollate, oltre alla realizzazione di nuove. Perché qui, anche prima del sisma, le 18 scuole di strada N.P.H. non servivano soltanto a fornire istruzione a circa seimila bambini dai 2 ai 16 anni nei quartieri più degradati di Port au Prince, ma anche (e soprattutto) ad assicurare loro cibo, acqua, cure mediche e vaccinazioni, oltre a proteggerli da droga, prostituzione e malavita. E in quattro di queste strutture l’attività scolastica è ripresa all’inizio di aprile. Tra i nuovi progetti, inoltre, ci sono la costruzione di un nuovo ospedale per adulti, di una casa per bambini disabili e di due orfanotrofi. Progetti importanti, per cui la Fondazione ha bisogno dell’aiuto di tutti. E che hanno spinto personaggi famosi come Martina Colombari, Andrea Bocelli, Paola Turci e Fiorello a lanciare appelli e realizzare spot per aiutare la Fondazione Francesca Rava. Ma non solo, perché anche Hollywood, per l’occasione, ha mostrato il suo volto migliore, con diversi aiuti e con l’arrivo sull’isola di Paul Haggis, Sean Penn, Demi Moore, Susan Sarandon, Ben Stiller e altri ancora. Perché tutti – attori famosi o semplici cittadini – sono chiamati a dare il proprio contributo: ad Haiti, infatti, l’emergenza continua.
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HAITI HAITI UN AIUTO
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politica
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REGIONE/1. È la giunta più “rosa” della storia, con cinque esponenti del gentil sesso ai posti di comando
Dieci in squadra, con Rossi capitano Tre assessori confermati (Bramerini,
rini, che mantiene saldamente il comando dell’Ambiente. Altro volto noto quello di Gianfranco Simoncini, che non dovrà fare altro che riprendere il filo del discorso su lavoro e istruzione. Di nuovo, invece, c’è Luca Ceccobao, primo cittadino di Chiusi, dove è stato rieletto al secondo mandato con una percentuale a dir poco schiacciante, superiore al 78%. Quarantenne, dipendente delle Ferrovie, vanta una certa esperienza in ambito di trasporti e un discreto curriculum in fatto di battaglie su questo tema. Va da sé che sia stato scelto per l’assessorato a Infrastrutture e trasporti, uno dei più scottanti. L’ottima performance elettorale regala all’Idv ben due poltrone in Giunta. E tra le più ambite. L’urbanistica tocca in sorte ad Anna Marson, che ha ricoperto lo stesso incarico per la Provincia di Venezia, dove insegna all’università; mentre cultura e turismo finiscono nelle mani di Cristina Scaletti, già nota come assessore all’ambiente in Palazzo Vecchio. Un assessorato tocca infine anche alla Federazione di sinistra (Rfc, Pdci) con Salvatore Allocca, altro grossetano della squadra. Rifondarolo, prende le redini di Welfare e casa. Pronta la squadra, non resta che uscire dallo spogliatoio e affrontare le prime sfide.
Salvadori e Simoncini), un tecnico alla sanità e una docente veneta all’urbanistica. Il Pd porta a casa cinque deleghe, l’Idv due e la Federazione di Sinistra una Paola Ferri
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ossi c’è, la squadra pure. A scendere in campo a questo giro sono in dieci, una Giunta più agile rispetto allo scorso mandato e per metà composta da donne, il che compensa almeno in parte la scarna rappresentanza femminile in Consiglio regionale. “E’ la Giunta più ‘rosa’ della storia”, sottolinea lo stesso neopresidente. Tre gli assessori confermati rispetto alla scorsa legislatura, qualche volto noto e un paio di sorprese nella formazione che guiderà Palazzo Panciatichi per i prossimi cinque anni. Se appariva quasi scontata la nomina di Riccardo Nencini, segretario nazionale del Psi a cui è toccato in sorte il Bilancio, la vera sorpresa è stata la scelta dell’erede di Rossi alla Sanità. E’ Daniela Scaramuccia, 37 anni, una laurea in Ingegneria nucleare e un passato da manager alla Mckinsey, società di controllo e gestione delle aziende. Un tecnico, dunque, esterno al mondo partitico, così come era stato preannunciato dal neopresidente. Il Pd invece porta a casa cinque deleghe, a partire dalla new entry Stella Targetti, selezionata come vicepresidente della Regione già in corso di campagna elettorale. Figlia di Paolo Targetti, big dell’imprenditoria fiorentina recentemente venuto a mancare, la nuova vicepresidente è una donna d’impresa, ma anche una mamma di due bambini. A lei toccherà gestire Università e scuola. Ripescato invece dalla scorsa Giunta Gianni Salvadori, unico rappresentante del Pd fiorentino, che passa dalle Politiche sociali all’Agricoltura. Confermata anche la grossetana Anna Rita Brame-
Enrico Rossi, presidente della Regione
IL CONSIGLIO CHE SARÀ Età media oltre i 49 anni, diversi fiorentini tra le new entry. E c’è anche un italobrasiliano
Molti uomini, poche donne. E una decina di poltrone in meno Molti uomini, poche donne, un’età media che si aggira attorno ai 49 anni. Ecco come si presenta a grandi linee il nuovo Consiglio regionale. Ma partiamo dalle basi. A succedere a Riccardo Nencini sulla poltrona di presidente dell’assemblea è Alberto Monaci (Pd), eletto a maggioranza quasi assoluta (52 voti) alla prima riunione. Sessantanove primavere sulle spalle, è anche il più anziano del gruppo. Lo scettro del più giovane invece lo detiene Matteo Tortolini (Pd), classe 1977, in vantaggio di qualche mese su Giovanni Donzelli (Pdl). Solo cinque le donne elette, di
cui una, Monica Faenzi, ha già ceduto il posto a un altro uomo, l’avvocato aretino Dario Locci, una new entry a Palazzo Panciatichi. Per quanto riguarda la provenienza dei neoeletti Firenze batte Lucca 7 a 4, anche se andando a scavare negli alberi genealogici si svelano storie addirittura intercontinentali. Padre brasiliano e madre pistoiese per il leghista Antonio Gambetta Vianna, che ha vissuto a Rio de Janeiro fino alla maggiore età. Ha origini per metà statunitensi, invece, Marco Taradash (Pdl). Sono in tanti coloro che vantano un passato nelle amministrazioni locali. Se Giuliano
Fedeli e Alessia Ballini hanno abbandonato i loro incarichi da assessore in Provincia, rispettivamente a Pari opportunità e sport e Trasporti e infrastrutture, per seguire la strada in Regione, Paolo Bambagioni, prima di diventare presidente della Mukki, è stato sindaco di Lastra a Signa, mentre Francesco Bosi è tuttora primo cittadino di Rio Marina, in quel dell’Elba. Insomma le competenze non mancano nel gruppo, folto, seppur ridimensionato di una decina di consiglieri rispetto alla scorsa legislatura. Meno poltro/P.F. ne (55 anziché 65), meno spese. È già un buon inizio.
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politica
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REGIONE/2. Giovanni Donzelli “trasloca” a Palazzo Panciatichi REGIONE/3. Cristina Scaletti, assessore
“Renzi non tiri un sospiro di sollievo. “Cultura e turismo Continuerò a vigilare sul Comune” in sinergia per ripartire” U
D
alla notte di “occupazione” del Salone dei Duecento allo sganassone preso da un commerciante che accusava di vendita illegale di canapa, fino alla battaglia per lo scandalo Quadra: di battaglie ne ha lanciate e portate avanti tante Giovanni Donzelli, dagli scranni del Consiglio comunale. Cresciuto nel Fuan e poi passato ad An, dopo quasi sei anni passati in Palazzo Vecchio si apre adesso per lui la nuova avventura in Regione, ma è normale che un po’ di nostalgia rimanga. Le dispiace lasciare il Comune? Assolutamente sì, anche se sono molto soddisfatto per essere stato eletto in Consiglio regionale. Avrei potuto mantenere entrambi i ruoli, la legge lo permette, ma per correttezza e coerenza con ciò che ho sempre detto ho scelto di lasciare l’incarico a Palazzo Vecchio. A chi lascia lo scettro delle interrogazioni e delle sue battaglie in Consiglio comunale? Ognuno ha il suo stile di condurre l’opposizione, i consiglieri sono tutti competenti, ma è la squadra che fa la differenza. In Regione è stato eletto con i voti della circoscrizione pisana: continuerà ad occuparsi delle vicende fiorentine? Certo, Firenze è la città dove sono nato e cresciuto. Continuo a incontrare le persone che abitano nelle case popolari di via Accademia del Cimento, a interessarmi delle questioni urbanistiche cittadine, a dare ascolto agli operai della Seves. Porterò avanti gli interessi di tutta la regione, con un occhio di riguardo per il territorio dove sono stato eletto, ma Palazzo Panciatichi non è lontano da Palazzo Vecchio. Quali questioni lascia in sospeso? Purtroppo sono tante, a partire da quella della gestione ur-
Mi batterò prima di tutto per cambiare i criteri di assegnazione delle case popolari banistica, fino alla vicenda della Quadra e al destino del Multiplex di Novoli. Non solo, proprio adesso il sindaco ha riaperto il percorso del Piano strutturale e, avendo fatto fermamente opposizione all’approvazione del precedente documento, mi sarebbe piaciuto seguire il procedimento da vicino per vedere che cosa effettivamente Renzi ha intenzione di cambiare. Il mio timore è che si tratti nuovamente di un annuncio vuoto, di quelli che non portano a niente di concreto. Continuerà a monitorare su questo? Sì, Renzi non può tirare un sospiro di sollievo, perché con-
Giovanni Donzelli
tinuerò a stargli con il fiato sul collo. Tante scelte cittadine passano attraverso decisioni regionali, basti pensare alla possibilità di costruire nuovi centri commerciali, ambito che riguarda da vicino la realizzazione della tanto sospirata Cittadella viola. Per cosa si batterà in Regione? Innanzitutto per la modifica del criterio di attribuzione del punteggio per l’assegnazione delle case popolari. Al momento non è previsto nessun vantaggio per chi è in lista d’attesa da più tempo, non viene valutata la storicità della richiesta. Così capita che alcune famiglie passino la vita ai primi posti della graduatoria senza però riuscire a ottenere un alloggio, poiché ogni volta vengono sorpassati da qualcuno che ha una situazione peggiore. Anche l’anzianità della richiesta dovrebbe costituire punteggio, si tratta di un criterio basilare, eppure non contemplato. A proposito di case popolari, cosa ne pensa della proposta formulata da Enrico Rossi secondo la quale gli stranieri potranno accedere alle graduatorie soltanto dopo cinque anni di residenza in Toscana? Sono d’accordo, ma Rossi dovrebbe mettersi d’accordo con se stesso e con il proprio partito. Ricordiamoci che nella scorsa legislatura regionale è stata approvata una legge secondo la quale anche gli extracomunitari clandestini hanno gli stessi diritti degli italiani, il che mi sembra in contraddizione con questa proposta.
na carriera fulminante quella di Cristina Scaletti, astro nascente dell’Italia dei Valori. Da assessore all’ambiente in Palazzo Vecchio ad assessore a cultura e turismo in Palazzo Panciatichi in meno di un anno. I fiorentini hanno cominciato a conoscerla la scorsa primavera, quando in città hanno fatto la loro comparsa i suoi manifesti, conditi da uno slogan piuttosto insolito per elezioni comunali, che riprendeva il suo impegno, come medico, nella battaglia alle malattie rare. Adesso però, di fronte a questa nuova sfida in Regione, il medico Scaletti non nasconde una forte emozione. Assessore, le è dispiaciuto lasciare l’incarico in Comune? Naturalmente mi è dispiaciuto molto abbandonare un percorso
Questa delega rende merito al risultato elettorale dell’Italia dei Valori che avevo intrapreso con entusiasmo e a cui mi ero appassionata. Ma sono molto soddisfatta per questa nuova sfida, sia personalmente che a livello di partito. Si tratta di una delega di spessore, soprattutto in una regione come la nostra, che vanta un patrimonio tanto ricco. Questo incarico, assieme all’assessorato all’urbanistica, rende merito a un risultato elettorale di tutto rispetto. E lo intraprendo con grande umiltà. Se dovesse fare un bilancio di questo anno a Palazzo Vecchio? E’ stata dura, una bellissima esperienza non priva di ostacoli. Il mio approccio è sempre stato
Cristina Scaletti
quello di fare in modo che a ogni problema corrispondesse una soluzione concreta, ma non è certo stato facile. Un esempio per tutti il piano antismog, per cui mi sono battuta incontrando notevoli difficoltà. Rimango convinta che per Firenze sia indispensabile formulare una strategia strutturata, anziché prendere provvedimenti legati alle singole emergenze. Quale sarà il primo impegno in ambito culturale? La nostra regione può contare su un’enorme eredità culturale, la vera sfida è quella di non sedersi sugli allori, ma saperla traghettare nel presente e nel futuro. E c’è molto da lavorare su questo piano. A partire proprio da una sinergia con il settore del turismo. Come si rilancia il turismo in un periodo di crisi come questo? Quello che manca è coordinamento e programmazione in questo settore. E’ su questo che lavoreremo. Molto si può e si deve fare anche in ambito di infrastrutture per rendere la Toscana più attraente e accessibile, a prova di turista, ma anche e so/F.P. prattutto di toscano.
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Francesca Puliti
E AL N IO ESS TE F N RO E P ME N TA TA IO AZ PLE TUI M M RA OR INF CO G
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attualità
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IL DATO. Calano i reati e la percezione di pericolo da parte dei cittadini del granducato
I fiorentini si sentono più sicuri I numeri parlano chiaro: sono aumentati solo i furti in abitazione, e per questo sono state prese misure d’accordo con gli amministratori di condominio Giuditta Boeti
P
er qualcuno è un grande bluff creato dai mass media. Per altri è uno dei problemi più reali del nostro tempo. La paura di aggressioni o rapine e la relativa percezione della sicurezza sociale oscillano drasticamente, tra atteggiamenti di psicosi collettiva e una certa serenità nel rincasare da soli (o da sole) tardi la sera. E Firenze, in questa logica, non fa eccezione. Dati alla mano, pare che i fiorentini in questo momento si sentano più sicuri rispetto a qualche anno fa. “A un calo complessivo dei reati dell’1,2 per cento nel raffronto tra il 2008 e il 2009 – spiega il prefetto Andrea De Martino – è corrisposta una crescita significativa del senso di sicurezza dei cittadini: nel 2002 erano il 74,6 per cento i toscani che uscivano di casa la sera senza timore, oggi questa percentuale è salita all’82,1”. Da un quadro più generale sulla criminalità in Toscana i dati indicano una confortante flessione di tutti i reati tranne i furti in abitazione, che risultano in crescita: +10,8 per cento rispetto al 2008, con un aumento del 17,8 per cento di arresti e denunce. Non a caso, per fronteggiare il fenomeno, oltre al potenziamento dell’attività di prevenzione e di investigazione, è stata avviata per la prima volta un’inedita forma di collaborazione con le associazioni degli amministratori di condominio per sensibilizzare gli inquilini ad adottare piccole cautele per proteggere meglio il proprio appartamento. Più in generale, sono state quattro le aree di intervento, individuate nel 2009 come prioritarie: spaccio di stupefacenti, criminalità economica, reati contro il patrimonio e i nuovi reati come stalking e alloggio a clandestini. Ma per quelli che “la sicurezza non è mai troppa” ecco che arriva una nuova figura: l’addetto ai controlli negli esercizi pubblici e nei luoghi di intrattenimento, che avrà compiti di assistenza alla clientela e anche di osservazione per segnalare alle forze di polizia comportamenti che possono
essere premonitori di reati. Una sorta di evoluzione del “buttafuori” che dovrà seguire uno speciale corso di formazione di 90 giorni promosso dalla Regione Toscana e poi iscriversi in un registro tenuto dalla prefettura. E per chi continua a non sentirsi sicuro, in città arrivano rinforzi nel sistema di videosorveglianza con sette nuove telecamere. Gli occhi elettronici saranno collocati in via Palazzuolo e a San Bartolo a Cintoia, attraverso un progetto del Comune di Firenze dell’importo di 150mila euro, finanziato dal ministero dell’Interno.
Uno scorcio di via Palazzuolo
LA NOVITÀ. Partita (con successo) la sperimentazione in alcune aree di sosta cittadine
Bus gratis per chi lascia l’auto nel parcheggio L
asci l’auto al parcheggio e sali gratis sul bus. È l’ultima trovata in casa Ataf a sostegno di una mobilità ‘sostenibile’. Grazie ad un accordo stipulato tra l’azienda di trasporto pubblico e Firenze Parcheggi è possibile posteggiare la macchina e viaggiare sull’autobus con un solo biglietto. Il funzionamento è semplice: i fiorentini che lasciano la macchina nei parcheggi Alberti, Pieraccini, Oltrarno, Fortezza Fiera, Porta al Prato, Parterre, Sant’Ambrogio, binario 16 di Santa Maria Novella, Europa e Beccaria gestiti da Firenze Parcheggi, si sposteranno gratis sui bus della rete metropolitana Ataf e sulla tramvia per un’ora e mezzo. Infatti, basta portarsi dietro il biglietto emesso dalle macchinette dei parcheggi per prendere il bus: il tagliando sarà valido 90 minuti dall’emissione e sostituirà a tutti gli effetti il titolo di viaggio Ataf (a richiesta, dovrà essere esibito al controllore). L’idea nasce dalla volontà (ma anche dall’esigenza) di liberare le strade cittadine dal traffico privato, integrando il sistema della sosta con la rete del trasporto pub-
blico. La formula “park più bus” è una novità assoluta per Firenze ed avrà la durata sperimentale di tre mesi (il progetto è partito ad aprile). Dopo la fase iniziale (che sta riscuotendo molto successo), si valuterà la possibilità di estendere l’iniziativa ad altri parcheggi e di offrire anche l’opportunità di abbonamenti integrati sosta e bus. Ma è partita anche un’altra novità: ogni giorno dal parcheggio di piazza Alberti c’è una navetta Ataf, gratuita per gli abbonati del parcheggio, che va alla struttura di Montedomini di via Malcontenti con una sola fermata intermedia alla Biblioteca Nazionale, per garantire un collegamento rapido con due punti di attrazione importanti per la città. E nel frattempo funzionano a pieno regime i display luminosi posti ai varchi ztl di via Romana, piazza Tasso, Borgo San Frediano e Corso dei Tintori. Ogni giorno, alle 19.30, scatta la luce verde che segnala agli automobilisti la possibilità di entrare “impunemente” nelle zone che di giorno sono invece off/G.B. limits
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PROPOSTA CONTRO IL DEGRADO URBANO: LE GRONDAIE DEGLI EDIFICI L’Amministrazione Comunale ha individuato negli “Assistenti al Territorio” (gli ex Ausiliari della SAS), gli operatori atti a segnalare agli uffici di competenza problemi di degrado urbano, nelle sue più svariate forme. Dalla esistenza delle buche nella strada e spazi pubblici, alla offensiva deturpazione degli arredi, dalle scritte sui muri agli atti vandalici, ecc… Questo Quartiere, in considerazione che nel Centro Storico esiste la massima concentrazione di edifici privati e pubblici più antichi (storici non), riscontra che appare più latente la manutenzione delle grondaie degli edifici e delle relative tubazioni per il coinvolgimento delle acque meteoriche.
Simonetta Cerrini ha presentato davanti a un fitto pubblico il suo libro “La rivoluzione dei Templari. Una storia perduta del 12° secolo”, un affascinante e rigoroso testo che riporta il risultato dei suoi studi di tutti i manoscritti della regola templare. L’iniziativa vuole mettere in rilievo le ultime scoperte storiche e archeologiche riguardanti l’Ordine Templare. Il programma dell’evento, che va dal 13 Aprile al 29 Giugno, prevede undici incontri con interventi di storici a confronto, una mostra fotografica a tema e l’organizzazione di visite guidate ad alcuni luoghi templari d’Italia. Gli incontri, aperti al pubblico, si tengono il martedì sera alle 21.00.
Infatti nei giorni di pioggia si verifica che le grondaie, spesso e per decenni, a causa del loro persistente degrado e assenza di manutenzione (ispezione, pulizia, sostituzione parziale o totale, ecc), lasciano debordare sui marciapiedi pubblici fiumi di acqua piovana costringendo i cittadini a scendere dal marciapiede, per evitare altri inconvenienti, creando difficoltà alle persone anziane e sottoponendoli al rischio di essere travolti. L’inerzia dei proprietari dei beni pubblici e privati è un fatto comportamentale che senz’altro rientra nella forma del degrado che potremmo considerare “sciatteria urbana”. Oltre a dare ampia disponibilità di collaborazione all’Amm.ne Com.le per affrontare e risolvere il fenomeno, il Quartiere 1 Centro Storico, propone che fra i compiti attribuiti agli assistenti al Territorio (gli ex ausiliari SAS), venga incluso quello di effettuare le necessarie ricognizioni nei giorni di pioggia, via via per tutto il Centro Storico allo scopo di individuare gli edifici interessati dal problema. Successivamente, a cominciare dagli Enti Pubblici proprietari degli immobili, chiedere collaborazione ai proprietari privati invitandoli a provvedere per risolvere questa forma di degrado.
Martedì 20 Aprile Alessandro Mazzucchelli, storico dell’arte medievale dell’Associazione Archeosofica, terrà l’incontro dal titolo: “La sindone di Cristo e i Templari”. Martedì 27 Aprile l’architetto Mario Pagni del Gruppo Archeologico Fiorentino parlerà di “Archeologia Templare”. Gli incontri proseguiranno per i mesi di Maggio e Giugno, con interventi di altri esperti, sempre di martedì alle ore 21. L’evento si tiene nella sala dell’Associazione Archeosofica di Firenze, Lungarno Guicciardini 11 rosso. Per info: tel. 055-215940 e-mail info.firenze@boxletter. net.
L’EREDITÀ DI ANNIGONI
È stato inaugurato con successo dalla dr.ssa Simonetta Cerrini, nota medievista dell’Università della Sorbona, il ciclo di conferenze sull’Ordine Templare organizzato dall’Associazione Archeosofica di Firenze, in collaborazione con il Gruppo Archeologico Fiorentino e il patrocinio del Comune di Firenze Consiglio di Quartiere 1.
La mostra L’eredità di Annigoni – che si terrà nella Limonaia degli splendidi giardini di Villa Bardini – comprende disegni e dipinti realizzati dagli studenti, alumni e dai insegnante della Angel Academy of Art, oltre ad alcune opere dello stesso Michael John Angel. Patrocinata dal Consiglio di Quartiere 1 Centro Storico di Firenze in collaborazione con l’Ente Cassa di Risparmio e la Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron, la mostra verrà inaugurata il giorno mercoledì 12 maggio alle ore 18.30 (solo su invito) e rimarrà aperta al pubblico dal 13 al 30 maggio, dalle ore 9 alle 17.30. Per maggiori informazioni si prega contattare: e-mail: info.angel@angelartschool.com www.angelartschool.com
La S.V. è invitata alla Villa Bardini mercoledì 12 maggio 2010, alle ore 18.30 all’inaugurazione dell’evento
L’eredità di Annigoni una mostra di opere della Angel Academy of Art, Firenze [www.angelartschool.com] nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della nascita Annigoni, 1954 Michael John Angel, olio su tela, 2010
del maestro Pietro Annigoni seguirà cocktail sulla Terrazza Bardini
I TEMPLARI. INDAGINI STORICHE E NUOVE SCOPERTE SUI CAVALIERI DEL TEMPIO
Considerato uno dei principali esponenti contemporanei della pittura figurativa, Michael John Angel è cofondatore – nonché maestro – insieme a Lynne Barton della Angel Academy of Art. Situata a Firenze, questa scuola di livello internazionale ha come obiettivo quello di insegnare a professionisti nell’ambito nella pittura realista e l’arte della pittura figurativa, fondendo la visione artistica con l’osservazione empirica e impiegando tecniche tramandate dai grandi pittori nel corso dei secoli. Una tra le poche scuole nel suo genere a livello mondiale, oggigiorno il suo maestro è considerato uno degli insegnanti di maggior successo e tra le maggiori fonti di ispirazione nell’ambito dell’arte classica e tradizionale. Grazie a lui, l’accademia risente da sempre fortemente dell’influenza dello stile e della visione artistica di Annigoni. E, proprio per questa ragione, la Angel Academy of Art è senza dubbio il partner più adatto per celebrare, in collaborazione con l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e la Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron, la vita e le opere di Annigoni nel corso di tutto l’anno.
Questa proposta ha raccolto pieno consenso dalla Commissione Urbanistica del Quartiere 1, dal Collegio di Presidenza e dal Consiglio di Quartiere del 09 aprile 2010, con voto contrario dell’opposizione, per essere trasmessa alla’Amministrazione Comunale. Il Presidente della Commissione Urbanistica Del Quartiere 1 - Centro StoricoOberdan Armanni
do Bernard Berenson – un altro tra gli illustri figli adottivi fiorentini – divenne “… il più grande pittore del 20° secolo”. E fu sempre a Firenze che il giovane pittore inglese Michael John Angel ebbe modo di conoscere Annigoni, studiare sotto la sua guida nel corso degli anni ’60 ed imparare da lui le tecniche degli antichi maestri.
si prega di confermare entro il 7 maggio 2010 tel: 055 246 6737 email: info.angel@angelartschool.com Il Presidente del Quartiere 1 Centro Storico Stefano Marmugi
AIUTO E SOSTEGNO ALLA PERSONA: AUSER FILO D’ARGENTO QUARTIERE 1
Villa Bardini Via Costa San Giorgio, 2 Firenze | la mostra continua fino al 30 maggio 2010 in collaborazione con
e la Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron
In occasione del centenario della nascita di uno tra i più straordinari pittori italiani contemporanei, la Angel Academy of Art, in collaborazione con l’Ente Cassa di Risparmio, è lieta di annunciare la mostra l’Eredità di Annigoni, che si terrà a Firenze, a Villa Bardini, dal 12 al 30 maggio 2010. Nato a Milano nel 1910, il giovane Pietro Annigoni si trasferisce con la famiglia a Firenze – città questa che sarebbe diventata la sua culla artistica nonché la residenza di una vita. E fu proprio qui che, secon-
L’auser è un’associazione (Onlus) di volontariato, aiuto e sostegno alla persona che si occupa, attraverso le forze del volontariato, di migliorare
la qualità della vita e i rapporti interpersonali, di promozione culturale e sociale e di orientare i cittadini alla solidarietà. L’associazione sviluppa il suo lavoro a partire da tre settori: • • •
l’attività sociale l’ambiente la cultura
A partire da questi tre ambiti l’Auser promuove e incentiva attività volte a favorire l’aggregazione attraverso gite sociali, feste rionali e incontri. Sotto il profilo ambientale i volontari si impegnano per creare e diffondere un’educazione ambientale stimolando la cura dei giardini, occupandosi dell’apertura e chiusura degli stessi e della sorveglianza.
per le 4 giornate di manifestazione sul quale saranno apposti timbri per ciascuna disciplina sportiva sperimentata. Chi avrà raccolto più timbri nell’arco delle 4 giornate, riceverà un premio simbolico. Un momento particolare sarà rappresentato dalla commemorazione della morte di Gino Bartali che giunge questo anno al suo decimo anniversario. La Commemorazione avverrà attraverso una biciclettata lungo le strade della città la mattina del 15 maggio e si concluderà al Parco delle Cascine dove i rappresentanti delle istituzioni cittadine porteranno il loro saluto. Tutte le sere, inoltre, si terranno attività culturali nell’area delle Pavoniere, con performance musicali e teatrali. Infine tutti i giorni sarà presente un’ambulanza dell’Humanitas Sezione Firenze Nord dove sarà possibile misurare della pressione e visitare l’ambulanza stessa.
La cultura viene promossa attraverso visite guidate, mostre e tutti i mezzi di diffusione delle arti e della lettura. Rispetto all’anno precedente l’associazione ha registrato un aumento del numero dei volontari che è sintomo di una risposta importante della città verso le tematiche sociali e di sostegno alle persone. L’associazione si occupa nel concreto: attività di sostegno alla persona assistenza domiciliare leggera compagnia domiciliare ed assistenza consegna spesa e farmaci a domicilio accompagnamento visite mediche aiuto e disbrigo pratiche organizzazione attività ricreative consegna libri ai degenti nell’Ospedale di S. Maria Nuova (nell’ambito dell’iniziativa “un libro ed un volontario per amico”. Per contattare l’Auser Filo D’argento Q1 via dell’Anguillara 2/r Tel. 055 240 434 - Fax 055 24 04 34
Q1 IN FESTA! STADIUM 2010
Sport, arte e cultura per tutti Genti, Generi, e Generazioni diverse si incontreranno al Parco delle Cascine dal 13 al 16 maggio 2010 in occasione della manifestazione Q1 in Festa, promossa dal Consiglio di Quartiere 1 su proposta della Commissione Giovani e Sport ed organizzata in collaborazione con tutte le altre commissioni del Quartiere 1. La manifestazione, che si pone in continuità con le manifestazioni organizzate negli scorsi anni (conosciute con il nome di Stadium), rappresenta un importante evento di promozione sportiva ed incontro sociale dedicato all’anno europeo di lotta contro la povertà ed esclusione sociale che coinvolgerà numerose società sportive, scuole, istituzioni pubbliche, associazioni ed organizzazioni di volontariato del territorio, grazie ad un’azione di coordinamento che il Quartiere ha affidato alla UISP. La finalità è quella di avvicinare la cittadinanza allo sport per promuovere lo sport per tutti (da 0 a 99 anni) inteso non solo come coinvolgimento collettivo della popolazione in attività motoria per il tempo libero, ma anche come momento di incontro ed inclusione sociale di tutte le realtà del territorio come soggetti svantaggiati o rappresentative di comunità di immigrati. Le attività si svilupperanno durante le 4 giornate di manifestazione all’interno del Parco delle Cascine passando dall’area centrale delle Pavoniere alla zona del prato della Tinaia, alla zona dello Sferisterio e nella zona del Piazzale delle Cascine. Gli spazi verranno divisi in aree tematiche relative alle diverse discipline sportive alcune delle quali saranno attive tutte e quattro le giornate ed altre invece in forma ridotta. Ciascuna giornata sarà organizzata alternando momenti dedicati “Prova lo Sport” con esibizioni da parte delle società sportive. Ogni partecipante sarà dotato di un tesserino valido
Le aree tematiche previste sono: Area Sport di strada (Rollerblade, Skateboard); Area Sport con la palla (Pallacanestro, Tamburello, Pallavolo, Calcio, Calcetto); Area Sport (Canottaggio, ciclismo, Tiro con l’arco - solo per bambini sopra i 10 anni, golf); Area giochi da tavolo e tradizionali (Scacchi, Bocce, Tiro del ferro di cavallo, corsa con i sacchi, tiro alla fune, ecc.); Area Arti Marziali e Sport da combattimento/difesa (Aikido, Judo, Kickboxing, Capoeira, Lotta Greco Romana, Sanda, Scherma Medievale); Area Attività Ambientali (attività escursionistiche nel parco); Area equitazione - solo il sabato 15 maggio (area dove i bambini potranno avere un primo approccio al cavallo sia a terra che montando); Area Murales (allestimento di un muro di cartongesso su cui i partecipanti potranno esprimere la loro creatività sui temi della lotta alla povertà ed esclusione sociale); Area Volontariato (percorsi didattico/educativi sui temi della lotta alla povertà ed esclusione sociale, integrazione e intercultura). Il programma dettagliato dell’iniziativa, incluse tutte le organizzazioni partecipanti, può essere consultato sul sito della rete civica del comune di Firenze (www.comune.fi.it) e su facebook sul profilo ufficiale del Quartiere 1.
FAR RINASCERE LA CULTURA DEL LIBRO L’8 Maggio 2010 alle ore 17.30 presso la Libreria Castalia di via Senese 17/r si terrà la presentazione del libro “la casa del tempo” di Roberto Innocenti illustratore fiorentino di fama internazionale. All’incontro saranno presenti il Presidente del Quartiere 1 Stefano Marmugi, la Presidente della Commissione Cultura Q1 Ornella Grassi e il Presidente della Commissione Innovazione ed efficienza Niccolò Torrini come momento di valorizzazione ed aggregazione
culturale del quartiere. Il Quartiere 1 ha scelto di promuovere l’iniziativa perché sempre più si sta perdendo la “tradizione del libro” come mezzo di stimolo culturale e di scambio d’idee.
La libreria Castalia si impegna a far rinascere la “cultura del libro” e la passione per la lettura nella magica cornice di Porta Romana. Entrando si respira un’atmosfera di tempi passati, quando il libro era un bene prezioso e veniva toccato, sfogliato e scelto chiedendo anche pareri e consigli al libraio. E’ un angolo dove, in una luce soffusa e rilassante, si può lasciare fuori dalla porta il rumore e lo stress del traffico cittadino, sedersi e sfogliare un libro tra quelli scelti con cura dalle proprietarie: novità editoriali, classici, libri di musica, arte, fotografia, cinema, cucina e giardinaggio. Un ampio spazio è dedicato ai libri per bambini con la presenza di testi di case editrici tra le più importanti e raffinate che realizzano piccoli capolavori di narrativa, arte e musica; un modo divertente per avvicinare i più piccoli al fascino e alla importanza della lettura purtroppo oggi surclassata dalla devastante invasione di video game. Un corner della libreria è riservato alla collezione dell’artista fiorentino Felice Botta, a oggetti di piccolo antiquariato, modernariato e arte contemporanea. Per permettere anche a chi ha poco tempo di non rinunciare al piacere della lettura è possibile prenotare i libri desiderati oltre che telefonicamente (055225619), attraverso la posta elettronica (libreriacastalia@gmail.com); in questo modo anche i titoli che non sono disponibili possono essere ricevuti in tempi brevissimi. Per premiare i clienti affezionati è disponibile una fidelity card che permette sconti per gli acquisti successivi.
VACANZE ANZIANI DEL QUARTIERE 1 ESTATE 2010 Informazioni e prenotazioni dal 20 aprile al 30 aprile 2010 - dalle ore 9,00 alle ore 12,00: • direttamente presso l’ufficio Sociale di Comunità in Piazza Santa Croce, 1 • oppure richieste telefonicamente ai numeri: 055 2767667 - 2767646 – 2767608 MARE Miramare di Rimini - Hotel Carolin dal 27 giugno al 11 luglio - Costo totale soggiorno € 587,00 a persona Pesaro - Hotel Figaro dal 10 luglio al 24 luglio - Costo totale soggiorno € 648,00 a persona Viareggio - Hotel Stella d’Italia dal 24 luglio al 7 agosto - Costo totale soggiorno € 835,00 a persona Lido di Camaiore - Hotel Domini dall’1 al 15 settembre - Costo totale soggiorno € 668,00 a persona TERME Porretta Terme (Bologna) - Hotel Castanea dal 4 al 18 luglio - Costo totale soggiorno € 698,00 a persona MONTAGNA Andalo (Trento) - Hotel Costa Verde dall’ 10 al 24 luglio - Costo totale soggiorno € 617,00 a persona
POR FSE 2007- 2013
Fondo Sociale Europeo Programma Operativo Regione Toscana
CENTRI PER L’IMPIEGO
PROVINCIA DI FIRENZE
centri per l’impiego un servizio pubblico, gratuito e di qualità Centri per l’impiego a Firenze
cdev@cdev.it
cdev@cdev.it
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Territorio di competenza: Bagno a Ripoli, Fiesole, Firenze • Via Cavour 19 rosso - 50129 Firenze tel. 055 2761320 - fax 055 2761321 e-mail ci.q1@provincia.fi.it
• Via Garibaldi 21 50063 Figline Valdarno tel. 055 953027 - fax 055 9154200 e-mail ci.figline@provincia.fi.it
• Via Gran Bretagna 48 - 50126 Firenze tel. 055 685521 - fax 055 6815000 e-mail ci.q3@provincia.fi.it
PonTASSieve Territorio di competenza: Dicomano, Londa, Pelago, Pontassieve, Rufina, San Godenzo
• Via delle Torri 23 - 50142 Firenze tel. 055 2767142 - fax 055 2767146 e-mail ci.q4@provincia.fi.it
• Piazza Mosca 9 50065 Pontassieve tel. 055 8368077 - fax 055 8325386 e-mail ci.pontassieve@provincia.fi.it
• Viale Guidoni 156 - 50127 Firenze tel. 055 4476043 - fax 055 4476052 e-mail ci.q5@provincia.fi.it
Cosa sono i Centri per l’impiego I Centri per l’impiego della Provincia di Firenze sono strutture pubbliche che offrono servizi gratuiti e di qualità a chi cerca lavoro e alle imprese che necessitano di personale, per agevolare un efficace incontro tra domanda e offerta di lavoro.
A chi si rivolgono Chi cerca lavoro può
• trovare risposte ai propri bisogni di informazione, orientamento e sostegno alla scelta di un percorso formativo e/o lavorativo • autocandidarsi alle offerte di lavoro e/o di tirocinio
Le imprese possono
• trovare risposte ai fabbisogni aziendali di ricerca, preselezione e formazione del personale o di tirocinanti • evadere le pratiche amministrative.
numero verde lavoro 800 855855 Sito internet www.provincia.fi.it/lavoro
Parterre Servizi alle imprese • Piazza della Libertà 12 - 50129 Firenze tel. 055 2760120 - fax 055 2760119 e-mail ci.parterre@provincia.fi.it preselezione@provincia.fi.it reinsmobilita@provincia.fi.it tirociniaziende@provincia.fi.it
Cosa offrono Accoglienza e informazioni
su lavoro, formazione e istruzione
Autoconsultazione
su banche dati, internet, materiale cartaceo Incontro domanda-offerta di lavoro/tirocinio • avviamento a selezione nella pubblica amministrazione • inserimento nella banca dati del Centro per l’impiego • prenotazioni offerte di lavoro per disabili • prenotazioni offerte di lavoro/tirocinio on line • ricerca e preselezione del personale/tirocinanti • servizio ABC per la famiglia • servizio EURES Preiscrizioni ai corsi • formazione a distanza TRIO • formazione professionale FSE Procedure amministrative • certificazione stato di disoccupazione • certificazioni posizioni lavorative • iscrizione collocamento disabili • iscrizione liste di mobilità Servizi specialistici di orientamento • colloqui per disabili • colloqui per il diritto-dovere all’istruzione/formazione • consulenza orientativa individuale • consulenza per la formazione individuale-voucher • consulenza per tirocini • reinserimento lavoratori in mobilità • sportello donna • sportello immigrati
POR FSE FSE Investiamo nel vostro futuro 2007- 2013 Fondo Sociale Europeo Programma Operativo Regione Toscana
FiGLine vALdArno Territorio di competenza: Figline Valdarno, Incisa Valdarno, Reggello, Rignano sull’Arno
Centri per l’impiego in ProvinCiA di Firenze BorGo SAn Lorenzo Territorio di competenza: Barberino di Mugello, Borgo San Lorenzo, Firenzuola, Marradi, Palazzuolo sul Senio, San Piero a Sieve, Scarperia, Vaglia, Vicchio
• Sportello di Dicomano Piazza della Repubblica 3 50062 Dicomano tel. 055 838541 SAn CASCiAno vAL di PeSA Territorio di competenza: Barberino Val d’Elsa, Greve in Chianti, Impruneta, San Casciano Val di Pesa, Tavarnelle Val di Pesa • Viale Corsini 23 50026 San Casciano Val di Pesa tel. 055 820098 - fax 055 8290236 e-mail ci.scasciano@provincia.fi.it • Sportello di Greve in Chianti Via L. Cini 1 50022 Greve in Chianti tel. 055 853093 - fax 055 8544705 e.mail ci.greve@provincia.fi.it SCAndiCCi Territorio di competenza: Lastra a Signa, Scandicci, Signa
• Viale P. Giraldi 57 50032 Borgo San Lorenzo tel. 055 8459127 - fax 055 8496931 e-mail ci.borgo@provincia.fi.it
• Via Pantin 20 50018 Scandicci tel. 055 755713 - fax 055 7351155 e-mail ci.scandicci@provincia.fi.it
• Sportello di Barberino di Mugello Viale della Repubblica 24 50031 Barberino di Mugello tel. 055 8477200
• Sportello di Lastra a Signa Via D. Alighieri 1 50055 Lastra a Signa tel. 055 8743221 - fax 055 8722946 e.mail sol@comune.lastra-a-signa.fi.it
• Sportello di Firenzuola Via SS. Annunziata 2 50033 Firenzuola tel. 055 819024 - fax 055 8199319 e-mail ci.firenzuola@provincia.fi.it • Sportello di Marradi Vicolo della Torre 4 50034 Marradi tel. e fax 055 8045090 e-mail ci.marradi@provincia.fi.it • Sportello di Palazzuolo sul Senio Piazza E. Alpi 1 50035 Palazzuolo sul Senio tel. 055 8046008
SeSTo FiorenTino Territorio di competenza: Calenzano, Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino • Viale Pratese 91 50019 Sesto Fiorentino tel. 055 4252026 - fax 055 4206110 e-mail ci.sesto@provincia.fi.it • Sportello di Campi Bisenzio Via Verdi 4/6 50013 Campi Bisenzio tel. 055 890215 - fax 055 8979750 e-mail ci.campi@provincia.fi.it
l’appuntamento
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IL FESTIVAL. Prima edizione della manifestazione che porta in città il top del made in Italy
Gelato? Qui ce n’è per tutti i gusti Barbara Biondi
Dal 28 al 31 maggio le più belle piazze fiorentine si trasformeranno,
I
per l’occasione, in “villaggi” a tema. In arrivo i migliori maestri gelatai
più fedeli alla tradizione sostengono che è proprio tra le mura della città del giglio che è nata una delle specialità made in Italy più amate nei cinque continenti. E in effetti, in quanto a gelato i fiorentini hanno talento da vendere, a cominciare da Bernardo Buontalenti, famosissimo scultore, nonché artefice dell’ice cream. Per non perdere l’occasione di far divertire fiorentini e gente di passaggio, nasce il “Firenze Gelato Festival” in programma dal 28 al 31 maggio nelle più belle piazze fiorentine. L’idea è quella di trasformare la città del giglio in un parco tematico che accompagni i visitatori in location spettacolari per scoprire i segreti del gelato in tutte le sue forme. Piazza Santissima Annunziata sarà trasformata nel “Villaggio del Gelato Artigianale” con i migliori maestri gelatai in arrivo da tutta Italia, protagonisti soprattutto i bambini con attività ludico-didattiche in collaborazione con l’Istituto degli Innocenti, il Salone de’ Cinquecento in Palazzo Vecchio ospiterà il convegno inaugurale della manifestazione, piazza della Repubblica diventerà il Villaggio del Gelato Industriale. Ulteriori tappe del Firenze Gelato Festival saranno le gelaterie del centro storico fiorentino, in particolare alcune di esse si trasformeranno in corner colorati e freschi dove divertirsi e stare in allegria. Per accedere all’area degustazioni e diventare protagonisti del percorso del gusto si potrà acquistare la card elettronica multifunzione dell’evento. Ad arricchire le giornate della manifestazione un ciclo di incontri e workshop dedicati al gelato. Per gli amanti dei segreti culinari è in fase di progettazione anche una mostra in piazza Santissima Annunziata che avrà come tema la storia del gelato, l’evoluzione delle tecniche della produzione del “dolce ghiacciato”, la diffusione dell’alimento dall’antichità ad oggi. 300mila i visitatori attesi al “Firenze Gelato Festival”, il primo happening italiano del gusto per il consumer, dedicato ad un alimento che, come la pasta e la pizza, rappresenta un basic food della dieta mediterranea. Un prodotto per tutte le stagioni e per tutte le età consigliato da medici e dietologi non solo per le proprietà organolettiche e la completezza degli ingredienti, ma soprattutto per “l’effetto felicità” che scaturisce.
da tutto lo Stivale. E un esercito di 300mila golosi
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primo piano
Maggio 2010
GIOVANI... Tantissime le promesse che hanno “spiccato il volo” partendo proprio dal capoluogo
Piccoli fiorentini crescono... in città un esercito di talenti Riccardo Bianchi
U
n giovane fiorentino di talento? Matteo Renzi, lo dicono tutti. Eppure, oltre al sindaco, ci sono molte altre possibili risposte: ragazzi magari poco conosciuti al grande pubblico, ma non nei propri settori. Nella musica, per esempio, Lorenza Borrani è considerata una fuoriclasse. Violinista classe 1983, ha suonato con le migliori orchestre e ora fa parte della Mozart, diretta da Claudio Abbado. Fiorentina e giovanissima è anche Diana Winter, classe 1985 e curriculum di tutto rispetto: all’attivo ha un disco (Escapizm), una riuscita tournèe con Giorgia e un cd in preparazione. Da citare anche il duo delle sorelle Gazzana e la violista Giulia Nuti. Poi ci sono i ventenni Street Clerks, tra i gruppi più attivi sulla scena musicale cittadina o i Martinicca Boison, con il loro folk “elegante”, vincitori del Pelago on the Road Festival rispettivamente nel 2008 e nel 2009. Poco
conosciuto a Firenze, ma famosissimo a Londra e Amsterdam, è il ventiquattrenne Michele Balduzzi, in arte Phonat, la cui musica (un misto tra elettro e disco) è amatissima dai dj della Bbc. E rimanendo in tema, impossibile non ricordare l’ex studente del liceo Dante, Federico Russo, speaker radiofonico di Radio Deejay. Passando all’arte visiva, ecco Francesco D’Isa. Trent’anni, pioniere in Italia dell’arte digitale, ha esposto in tutto il mondo. Altro nome è quello di Riccardo Paci, classe 1974, pittore, fotografo, amante tanto del digitale quanto di metafore e figure retoriche. Per quanto riguarda l’economia, Il Reporter ha intervistato proprio il mese scorso Gabriele Poli, neopresidente dei giovani di Confindustria a soli ventisei anni. Da non dimenticare il quarantenne Andrea Ceccherini, presidente dell’Osservatorio Giovani Editori, o Lama, società di soli ventenni che aiuta le aziende a investire in progetti socialmente utili. Dai 38mila euro di fatturato del 2008 quest’anno punta ai 300mila. Anche nello spettacolo Firenze si difende bene, dall’im-
prunetina Martina Stella (1984) all’attore di fiction e teatro Francesco Grifoni (1983), fino a Vittoria Puccini (1981), nota come protagonista della serie Elisa di Rivombrosa. La città non demerita neppure nel suo campo storico, la moda, dove le nuove leve non mancano, come l’eclettico stilista ventottenne Lorenzo Bechi, ma si fanno riconoscere soprattutto i figli d’arte. Tra questi l’innovativo Matteo Pecchioli, nipote di Marisa Lastraioli, guida storica dell’omonimo marchio. Impossibile non citare lo sport, con la centometrista della nazionale, fiorentina di adozione, Audrey Alloh, e Emiliano Viviano, portiere del Bologna. Cresciuto nel Firenze Ovest, il suo sogno sarebbe la Fiorentina (ha un giglio tatuato sul petto). Infine la politica. Oltre a Renzi, infatti, ci sono Tommaso Villa (1974) del PdL, eletto l’anno scorso in Provincia, e Cecilia Pezza (1986), consigliere comunale del Pd. Di loro si è sentito parlare poco, si sa che uno è vicino a Denis Verdini e l’altra lavora per l’ex assessore regionale Riccardo Conti. Ma se son rose fioriranno.
Alcuni sono poco conosciuti al grande pubblico ma famosissimi nei loro settori, dalla musica alla pittura e alla fotografia, passando per la radio e la politica. Come Diana Winter, classe 1985: all’attivo ha già un cd e una riuscita tournèe con Giorgia
Diana Winter sul palco con Giorgia
elisaBetta Studentessa, 25 anni
marco Ass. sociale, 33 anni
neri Disoccupato, 26 anni
“Nessuno ti aiuta a farti le ossa”
“Io sono stato molto fortunato”
“Ai colloqui non segue mai niente”
“Adoro Firenze, ma non offre molto. I giovani possono scordarsi un lavoro ‘serio’, nessuna azienda aiuta a ‘farsi le ossa’. In Spagna, dove sono in Erasmus, hanno tante opportunità. Inoltre città storiche come Salamanca richiamano i ragazzi, non reprimono la vita notturna e offrono ostelli economici. Firenze no”
“Da genovese di nascita, penso che Firenze offra molte opportunità per socializzare e divertirsi. A livello lavorativo sono stato fortunato, lavoro come bidello e ora anche come assistente sociale per l’Asl. Come giovane padre ancora non mi esprimo: i servizi ci sono e sembrano molto buoni, ma devo ancora provarli”
“Ci sono molti locali per la sera, ma tutti uguali, la fantasia è poca. Per l’occupazione giovanile, Firenze è tra le più colpite dalla crisi, è difficile uscirne perché per certi ruoli ci sono troppe raccomandazioni. Ho perso il lavoro a novembre e, nonostante abbia una discreta esperienza, ai colloqui non segue mai niente”
primo piano
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...E MENO GIOVANI. Secondo l’Istat il Granducato è al secondo posto nella classifica delle più “vecchie” d’Italia
Toscana, una regione dai capelli bianchi Barbara Biondi
N
on è un Paese per vecchi? Mai sentito niente di più falso. L’Italia, e la Toscana in particolare, sembrano essere diventate un paradiso per ultrasettantenni, e a dimostrarlo è una recente ricerca che posiziona il granducato al secondo posto nella classifica delle regioni più “vecchie” d’Italia, subito dopo la Liguria. Se il belpaese si posiziona al secondo posto, subito dopo la Germania, nella classifica delle nazioni con un maggior numero di anziani, la Toscana, nel suo piccolo, vanta un ulteriore record. Infatti, se l’indice di vecchiaia (il rapporto tra chi ha più di 65 anni e chi ne ha meno di 15) in Italia è di 1,45, in Toscana arriva a sfiorare quota 1,86. Sono questi i dati relativi all’anno 2009, che l’Istat ha recentemente diffuso. Ma cosa vuol dire in soldoni essere una delle regioni con più capelli bianchi? Vuol dire che, per fortuna, abbiamo una popolazione longeva e che gode di buona salute. Abbiamo anziani che vivono a lungo grazie alle nuove tecnologie e agli sviluppi della scienza. Ma vuol dire, allo stesso tempo, che la regione con le colline più belle del mondo ha anche una natalità bassa e le coppie, giovani e meno giovani, fanno meno figli rispetto ad altre zone d’Italia. Una crescita zero dovuta alla crisi, alla difficoltà di
trovare lavoro e all’età in cui si decide di mettere su famiglia, che si sposta sempre più oltre la soglia dei trent’anni. Ma la cosa più curiosa è che, udite udite, l’indice di vecchiaia della Toscana si è ridotto di diversi punti percentuali rispetto all’ultimo censimento (che risaliva al 2002). In confronto all’indice registrato lo scorso anno pari a 1,85, sette anni prima lo stesso conteggio dava come risultato addirittura1,91 e vedeva in pole position nella classifica delle più longeve le donne toscane, che arrivavano ad avere un indice di 2,31 contro l’1,54 degli uomini. Quindi si può quasi essere soddisfatti dei risultati ottenuti tra un’indagine e l’altra: questo significa, infatti, che anche nella nostra regione i bambini hanno ricominciato a nascere più numerosi. E le regioni del sud, che fino a qualche tempo fa portavano a casa i risultati migliori e contribuivano a non far cadere l’Italia nel baratro delle nazioni con meno neonati e più anziani, adesso stanno invece invertendo la rotta e cominciando a mettere un segno meno davanti alla percentuali di nati ogni anno. Ma la classifica non finisce qui. Se la Toscana si piazza al secondo posto tra le regioni italiane, qual è la provincia in assoluto più vecchia del granducato? Questo primato se lo aggiudica Siena, seguita a ruota da Grosseto. Medaglia di bronzo alla città del giglio, che si aggiudica il terzo posto con il 7% della popolazione ultraottuagenaria.
gioVanni Pensionato, 76 anni
franco Pensionato, 81 anni
linDa Pensionata, 65 anni
“Molti anziani sono ancora attivi”
“I servizi in periferia sono trascurati”
“Le Rsa costano troppo”
“Il Comune ha sempre fatto tanto per gli anziani, ci sono tante opportunità e aiuti per chi ha bisogno. Però tanti anziani sono ancora attivi. Sono presidente della Casa del Popolo di San Quirico: sono proprio loro che reggono queste realtà, ma hanno anche aperto ai giovani, ora ce ne sono molti di più”
“A Firenze i servizi sono buoni, anche se credo che la periferia sia un po’ trascurata. È pur vero che i fiorentini hanno sempre paura dei cambiamenti e gli anziani sono, per natura, più conservatori. Ho un amico che non voleva il supermercato a Gavinana, e ora ci va tutte le mattine a fare colazione”
“Di opportunità per gli anziani ce ne sono tante, dai corsi per il tempo libero alle decine di associazioni di volontariato. Il rischio di restare soli non c’è, ma dipende anche dal carattere. Però bisognerebbe dare più attenzione a chi sta peggio, le poche residenze sanitarie che ci sono costano troppo”
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in classe
Maggio 2010
ISTRUZIONE/1. La riforma Gelmini ha rivoluzionato il panorama didattico e ridisegnato gli indirizzi
Scuola, cambia tutto: ecco le novità I licei saranno sei e con una vocazione meno umanistica, con la possibilità di non fare latino allo scientifico e la riduzione delle ore di storia a vantaggio di quelle di matematica, fisica e scienze Ginevra Donnici
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ivoluzione o distruzione? I pareri sono contrastanti, di certo c’è che le novità introdotte dal ministro Mariastella Gelmini hanno stravolto il panorama della scuola superiore italiana. Tra polemiche, confusioni e ritardi gli 8.500 quattordicenni fiorentini hanno comunque fatto la loro scelta. Nomi nuovi, indirizzi incerti, programmi ancora da stabilire, eppure si sono chiuse ufficialmente le preiscrizioni alle scuole superiori che da settembre prossimo partiranno sotto il segno del rinnovamento dell’ultima riforma scolastica. Ma ecco come cambierà l’istruzione superiore a Firenze. I licei saranno sei: liceo artistico (con sei indirizzi: arti figurative, architettura e ambiente, design, audiovisivo e multimediale, grafica, scenografia); liceo classico; liceo linguistico; liceo musicale e coreutico; liceo scientifico, con l’opzione scienze applicate (non ci sarà il latino ma più ore di informatica); e liceo delle scienze umane, con l’opzione economico sociale. Anche in questo caso non è previsto l’insegnamento del latino ma quello di diritto, economia e sociologia. Ci saranno nuovi istituti professionali: servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale; servizi socio-sanitari; servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera e servizi commerciali. Del settore industria e artigianato fanno parte i percorsi in: produzioni artigianali e industriali e manutenzione e assistenza tecnica. I nuovi istituti tecnici saranno due: settore economico (con al suo interno due indirizzi: amministrazione finanza e marketing e turismo) e settore industria e artigianato (articolato in nove curricula: meccanica, meccatronica ed energia; trasporti
e logistica; elettronica ed elettrotecnica; informatica e telecomunicazioni; grafica e comunicazione; chimica, materiali e biotecnologie; sistema moda; agraria, agroalimentare e agroindustria, costruzioni, ambiente e territorio). Nel complesso le ore di lezione subiranno una riduzione. Nei licei, dalle 31 ore settimanali si passerà alle 26 per il biennio e trenta al triennio. Chi sceglie il classico studierà meno italiano e storia ma più lingua straniera, matematica, fisica e storia dell’arte. Quello della Gelmini è un liceo decisamente “meno umanistico”, con l’abolizione del latino al liceo scientifico e la riduzione dell’insegnamento della storia a vantaggio di
Stando ai dati delle preiscrizioni gli studenti di casa nostra hanno preferito i licei ai professionali più ore di matematica, fisica e scienze. I licei artistici saranno quelli dove si studierà di più: 34 ore settimanali al biennio e 35 al triennio. Una mezza novità per l’ordinamento scolastico è rappresentato dal liceo linguistico. Finora attivato come sperimentazione nei socio-psicopedagogici, da adesso avrà una sua autonomia e dignità. Si riducono le ore di latino e si incrementano quelle di lingua straniera. E, stando ai dati delle preiscrizioni, gli studenti fiorentini hanno preferito scegliere proprio i licei a svantaggio degli istituti professionali.
IL CASO Non è escluso il ricorso ai test d’ingresso
Boom per il liceo musicale
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nizio col botto per il liceo musicale di Firenze. Dopo il lungo “tira e molla” tra le istituzioni locali e il Ministero dell’istruzione, il nuovo indirizzo di studi è stato attivato nella sede del liceo classico Dante. “È una vittoria – dice l’assessore provinciale all’istruzione Giovanni Di Fede – che arriva dopo una lettera scritta, insieme al presidente della Provincia Andrea Barducci, al ministro Gelmini, perché rivedesse la geografia dei licei musicali coreutici sul territorio nazionale”. Al nuovo liceo – che sarà convenzionato con il conservatorio Cherubini – si sono preiscritti una cinquantina di studenti che nelle medie inferiori hanno già fatto percorsi musicali. Se il dato resterà confermato dalle iscrizioni ufficiali sarà necessario attivare due sezioni. Laddove l’avvio di due classi non sarà possibile, “l’accesso sarà assegnato ad una selezione, tramite un test d’ingresso”, ipotizza l’assessore Giovanni Di Fede. Il liceo musicale coreutico è stata la vera novità della riforma Gelmini che ha pareggiato
questo percorso di studi – che già esisteva – agli altri licei tradizionali. Ma l’attivazione è stata fatta con il contagocce: soltanto 40 le sezioni di liceo musicale il prossimo anno in Italia. E appena dieci quelle di liceo coreutico. In tutti e cinque gli anni si studierà per 32 ore a settimana. Ma i due indirizzi, al primo anno, avranno in comune soltanto 18 ore: quattro di italiano, tre di lingua straniera, tre di matematica, due di scienze, due di storia dell’arte e una di religione. La restante parte dell’orario sarà destinato a ma/G.D terie di indirizzo.
in classe
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ISTRUZIONE/2. In fatto di congreghe l’ateneo fiorentino batte (quasi) tutti in Italia
Studiare sì, ma con spirito goliardico Si entra da matricole, dopo aver superato qualche prova tutta da ridere, e con gli anni e l’esperienza si sale di grado. Ogni facoltà ha il suo “Ordine” e le sue usanze. Ecco quali Francesca Puliti
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e per caso un giorno camminando per strada vi imbatteste in un ragazzo in mutande che corre per strada non saltate alla conclusione che gli manchi qualche venerdì, potrebbe trattarsi semplicemente di una matricola universitaria messa alla prova dalla propria congrega. Sono cose che succedono, prima e durante e dopo l’ingresso in una simile “società”. Chi ha frequentato l’ateneo negli anni ’60 porterà ancora memoria delle famose feste delle matricole, tre giorni di pura follia burlesca nel centro di Firenze. Ebbene, quei momenti, seppur un po’ più in sordina, sopravvivono ancora nell’universo accademico fiorentino. Niente a che vedere con le serate organizzate a Novoli, con lattine di birra a 3 euro e vicini di casa che si lamentano per gli schiamazzi, qui ci sono regole da rispettare. Non a caso si chiamano ordini goliardici. C’è una gerarchia e ogni membro ha un titolo (oltre che un soprannome ridanciano) e compiti diversi all’interno del gruppo. L’ateneo della nostra città è uno dei più fiorenti in Italia come numero di ordini, anche se diversi sono “in sonno”,
ovvero possono contare su pochi componenti. I Cerusici di Medicina, la Lira di Economia, la Cazzuola per Ingegneria, Architettura e Belle arti, il Placido Ordine della Vacca Stupefatta per Giurisprudenza e via dicendo fino all’ordine “capo”, quello di San Salvi. Ogni facoltà (o quasi) ha il suo, caratterizzato da un proprio colore di riferimento, usi, costumi e inno rappresentativo. E, naturalmente, ogni membro ha i suoi “accessori”: l’immancabile feluca, un cappellino alla Robin Hood, il cordone della vita e i vari ammennicoli da appenderci sopra. Poi, con l’anzianità, si può acquisire anche il mantello. Ecco come funziona: si entra appena iscritti all’università, in genere si viene a sapere dell’ordine per passaparola, e via via, con gli anni e con l’esperienza, si salgono i gradini della “scala nobiliare”. Chi ha capacità dialettica e inventiva ha più possibilità di “far carriera” in questa sorta di gioco di ruolo. Alla base del tutto la goliardia, la capacità di prendere e soprattutto prendersi in giro. E dunque serate passate a discutere cercando di avere la meglio sugli altri componenti del gruppo per estorcere un am-
Il gruppo teatrale goliardico in “libera uscita”
mennicolo in più (o una bevuta), architettare scherzi e darsi battaglia con gli altri ordini cittadini e non. Un esempio? “Una volta, per pagare pegno di una sconfitta – racconta Marco, da 11 anni nella Cazzuola - dovevamo offrire una
cena a base di porchetta a un altro ordine: gli liberammo all’interno della sede della facoltà, in via Laura, un maiale vero”. Non saranno le congreghe dei campus americani, ma anche qui non si scherza. Anzi, si scherza eccome.
FOCUS Hanno dai 30 ai 50 anni gli attori e sceneggiatori dell’Operetta più divertente nel panorama del Verdi
E chi si è già laureato continua a scherzare in teatro. Per beneficenza
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onclusi gli studi, c’è chi non si arrende e continua a organizzarsi il tempo libero con spirito goliardico. Nonostante il lavoro, gli impegni, la famiglia. Certo le attività un po’ cambiano, ma i toni son sempre quelli scanzonati dei tempi dell’università. E’ così che nasce il Dopolavoro Goliardico “Alvaro Vannini”, che riunisce un gruppo di uomini dai 30 ai 50 anni. La principale attività, quella che occupa 11 mesi l’anno, è l’Operetta goliardica, tradizione che affonda le radici negli anni ‘50. Ogni anno, dal 2003 ad oggi, hanno portato un migliaio e passa di persone al Verdi per assistere a uno
spettacolo tutto da ridere, giocato sulla riedizione in chiave ironica di celebri spettacoli, sulla parodia di canzoni famose e balletti di danza classica. Sempre con un riferimento ai fatti di attualità o agli avvenimenti cittadini più dibattuti del momento, dall’ovonda alla tramvia. “I preparativi ci occupano molto, sia in ordine di tempo che di denaro – racconta Alessandro – perché si tratta di uno spettacolo vero, con costumi di scena degni di questo nome, un’orchestra, un corpo di ballo”. Ma la passione c’è e la buona causa anche: il ricavato della serata, infatti, viene donato all’associazione “Daniele Maria-
no” per la lotta ai tumori infantili. D’altronde anche il motivo per cui il gruppo ha deciso di riunirsi merita lo sforzo. “Ci siamo conosciuti all’università – continua Alessandro – e abbiamo mantenuto i contatti. Sette anni fa uno di noi è venuto a mancare e abbiamo deciso di celebrarlo tornando a calcare le scene”. E portando con loro il figlio dell’amico scomparso come mascotte. Quest’anno anche lui è grande abbastanza per debuttare come attore. Anche i giovani goliardi son cresciuti, ma dietro le quinte continuano a prendersi in giro come ai /F.P. vecchi tempi.
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tempi moderni
Maggio 2010
CURIOSITÀ. Nei secoli la fisionomia tipica degli abitanti del capoluogo è molto cambiata
Il fiorentino doc? Alto un metro e mezzo FOCUS
Simele Kruklidis
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Dante Alighieri
Il mescolarsi di popoli ed etnie, dai longobardi agli arabi, ha diversificato l’aspetto fisico dei cittadini gigliati, che oggi sono meno bassi e meno biondi. Sbaglia però chi pensa che il naso di Dante fosse davvero quello e chi s’illude che un tempo le donne fossero tutte belle come Simonetta Vespucci, l’incantevole musa del Botticelli…
a conoscete tutti Simonetta Vespucci, e di certo l’avete ammirata decine di volte senza neppure farci caso. Forse il nome non dice un granché, è vero, ma sappiate che dopo di lei i canoni della bellezza fiorentina sono cambiati per sempre. Aiutino: non si tratta di una show girl e neppure di un’attrice o di una ballerina. È di una musa che stiamo parlando, l’incantevole ispirazione di Sandro Botticelli e di molti altri pittori dell’epoca. Gli occhi celesti e la pelle di porcellana incorniciati da una cascata di riccioli biondi: un’immagine angelica e senza eguali, che nei secoli è divenuta simbolo delle donne di Firenze e della loro femminilità. Eppure, di fronte a tale modello di dama delicata e sensuale, a volte un po’ austera e diffidente, ma pur sempre impeccabile, sorge un dubbio: “Al giorno d’oggi saremo mica peggiorate?”. Niente affatto. La verità è che anche gli artisti del Rinascimento, da bravi adulatori, sapevano modificare le imperfezioni del corpo con qualche ritocchino di pennello, come una sorta “photoshop” dell’epoca. Per le strade della città, dunque, non giravano solo visini armoniosi e corpi leggiadri, ma di tanto in tanto si scorgevano anche sguardi incavati e brutti nasoni curvi: come quello di Dante, ad esempio. D’altronde nessun altro uomo meglio del Sommo Poeta ha incarnato l’aspetto severo e dotto del fiorentino. Una figura a dire il vero piuttosto
sgraziata, divenuta celebre soprattutto per il naso aquilino (di recente smentito) e la mascella prominente: niente a che vedere con il David di Michelangelo. Ma al di là dell’esser belli o brutti, una cosa è certa: rispetto al passato oggi siamo profondamente diversi. In media più alti, meno biondi ma meglio proporzionati nei lineamenti: il mescolarsi continuo di popoli ed etnie, dai longobardi agli arabi, ha infatti modificato e diversificato anche il nostro aspetto. Oltre ai pittori, nell’immediato dopoguerra, fu lo scrittore Vasco Pratolini a portare avanti un’ampia ricerca sull’identità fiorentina, studiando non solo i volti, ma anche le movenze e le abitudini della gente: un lavoro meticoloso, in cui morfologia e fisiognomica si sono completate a vicenda, unendo lo studio dell’aspetto fisico a quello delle componenti psicologiche. In anni più recenti, l’erede assoluto di quest’arte è stato senza dubbio Oliviero Toscani, che attraverso l’obiettivo della sua macchina fotografica ha immortalato decine di donne e di uomini fiorentini, riuscendo a “guardare dentro” e catturandone ogni particolare, ogni specificità. Alcune di queste fotografie confluiscono in un progetto più ampio chiamato “Razza Umana”, che ha come obiettivo quello di individuare le diversità e le somiglianze degli italiani, creando in ultimo un filo comune, un’identità indissolubile. Oltre il velo delle apparenze fisiche.
ALTEZZA MEZZA BELLEZZA
Se ancora oggi non siamo di certo dei colossi di statura, nel passato in media eravamo anche dieci centimetri più bassi del solito. Le donne, se andava bene, si aggiravano intorno al metro e mezzo, mentre l’altezza degli uomini raggiungeva in genere 1,60. D’altronde basta guardare i vestiti indossati dalle dame di corte o le armature di guerra degli uomini, per rendersi conto che quei corpicini non erano soltanto piccoli in statura, ma anche piuttosto minuti e gracili nelle forme. Al giorno d’oggi, invece, l’altezza media maschile è di 1,75 mentre quella femminile si attesta all’1, 65. Cresceremo ancora?
NASO GROSSO FA BUON BRODO
Per quanto si possa sostenere il contrario, il naso prominente piace o quanto meno non dispiace affatto: dà personalità al volto e soprattutto negli uomini è considerato un emblema di virilità. Il sommo poeta Dante Alighieri fu rappresentato da Boccaccio come un uomo “pensoso e malinconico” dal naso aquilino. Di recente, l’ironia del destino ha voluto che tale descrizione venisse del tutto confutata da un gruppo di ricercatori universitari: Dante insomma non era forse un bell’uomo, ma del naso all’ingiù che ha conquistato la letteratura e l’immaginario fiorentino non c’è neanche l’ombra. E quasi quasi, ci dispiace.
LABBRA CARNOSE, ANZI NO
Senza alcun dubbio la bocca rappresenta l’elemento che maggiormente ci differenzia dagli individui del passato. I canoni di bellezza perseguiti da Leonardo sulle donne fiorentine si basavano per esempio su labbra sottili, ampia fronte e grandi occhi. La bocca carnosa non era contemplata come simbolo di sensualità, poteva anzi essere considerata un elemento disturbante nell’equilibrio del volto. Neanche a dirlo, mai come oggi le labbra carnose esprimono un’intensa carica erotica, tanto da indurci a ricorrere al trucco o addirittura al silicone per ottenere ciò che madre natura non ci ha concesso.
LATO B, UOMINI E DONNE SI SOMIGLIANO
Vladimir Swarovsky è il fondatore della Pigheologia, una scienza che interpreta le forme del fondoschiena in relazione alla capacità di attrarre e veicolare significati. Se infatti la comunicazione verbale è affidata al volto, quella non verbale risiede – secondo lo studioso – nel lato B, nelle movenze e nell’aspetto. Nei secoli il fondoschiena femminile è profondamente cambiato, per assecondare i gusti e le preferenze emozionali del sesso opposto. Oggi, secondo Swarovsky, le donne hanno assottigliato le proprie forme rendendole più simili a quelle dell’uomo, anche se a livello subliminale continuano ad esprimere gli stessi significati.
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LA KERMESSE. Dal 6 al 9 maggio si rinnova a Boboli l’appuntamento con le essenze e gli oli essenziali
Tra i profumi del parco fiorentino Dopo il grande successo dello scorso anno, torna negli spazi dell’orto
LA MOSTRA
della botanica inferiore la manifestazione che nel 2009 ha visto partecipare più
Artigiani ed eccellenze nel giardino Corsini
di 18mila persone. Una vetrina di qualità durante la quale profumieri e prestigiose aziende che utilizzano metodi di produzione naturale espongono i loro prodotti Caterina Gentileschi
E
spirare e ispirare. Guardarsi intorno e scoprire che il giardino di Boboli non è solo una tappa obbligata della visita a Firenze ma anche un luogo dove rifugiarsi per prendere parte a manifestazioni speciali. E’ il caso de “I profumi di Boboli”, dal 6 al 9 maggio, che con i 18mila visitatori della passata edizione confermano la validità culturale e turistica della kermesse, l’unica manifestazione nella storia che permette agli artigiani profumieri di esporre e vendere le proprie creazioni all’interno del giardino di Boboli. Valore aggiunto che l’edizione 2009 ha messo particolarmente in rilievo: all’aspetto ludico si conferma quello economico per cui la manifestazione si evidenzia anche come opportunità preziosa di sinergia produttore/distributore/fruitore. Tre giorni di kermesse, di fragranze e di stili che ripercorrono attraverso gli spazi storici e artistici del giardino reale i momenti fondamentali di una produzione senza tempo. In mostra profumi, saponi, candele, profuma ambienti, olii essenziali, cosmetici, estratti da erbe aromatiche, fiori e piante profumate, accessori e complementi che dall’universo olfattivo e sensoriale traggono e offrono piacere e benessere. E non è un caso che la presenza nell’orto della botanica inferiore di un edificio adibito a spezieria, distrutto sul finire del Settecento, induca a pensare che proprio in quel locale i fiori del giardino potevano essere trattati dagli antichi profumieri e dagli erbo-
risti che distillavano dalle corolle profumi e balsami medicamentosi associando così allo scopo estetico una ben più importante finalità etica e scientifica al servizio della comunità. Obiettivi che mantengono la loro attualità ancora oggi attraverso la manifestazione Un giardino nel Giardino: l’orto e la serra della botanica inferiore, rappresentano gli spazi
espositivi volutamente lasciati nella configurazione originaria proprio per conservare e trasmettere ai visitatori lo spirito del luogo, senza alcun intervento di manipolazione che ne modificherebbe l’atmosfera. Non solo una mostra mercato, ma una vetrina sul mondo. In occasione della manifestazione rimarrà aperto il passaggio tra Boboli e La Specola.
FLORENCE DESIGN WEEK. Una settimana dedicata a eventi, mostre e workshop
La città del giglio apre le porte al design F
irenze fa rima con design. Dal 24 al 29 maggio la città si vestirà a festa per fare spazio alla Florence Design Week, settimana dedicata al design di qualità e rigorosamente me in Tuscany. L’inaugurazione si svolgerà a Palazzo Medici Riccardi e in tutto saranno una trentina gli eventi collaterali distribuiti in 38 luoghi diversi della città (dalle gallerie-showroom in via delle oche alla Biblioteca delle Oblate, dalla Casa della Creatività fino al museo del Design di Calenzano, da Palazzo Pitti e Palazzo Medici Riccardi,dall’Ex-3 al Bar Argentina, Slowly) dove gli artisti metteranno in
mostra ogni giorno le loro opere, suddivise in quattro categorie: Visual e Graphic design, Product and Interior design, Fashion design, Food and Music design.ra Tra gli eventi più curiosi, la Mostra Alma Martis di Stefanonari, a Palazzo Pitti a partire dal 24 maggio 2010, che vedrà sposti 12 acquari dal design innovativo, 12 specie diverse di pesci e 12 gioielli per una prestigiosa linea di alta oreficeria; inoltre, il programma comprende workshops, esposizioni quotidiane di giovani designers, tavole rotonde, aperidesign e /B.B. molto altro ancora. Info: www.florencedesignweek.com
IL FESTIVAL. Dodicesima edizione dell’iniziativa che porta in città la cultura internazionale
La Leopolda si veste di Fabbrica Europa T
orna puntuale l’appuntamento con il teatro, la danza e l’arte sperimentale nel maggio di Fabbrica Europa (dal 6 al 25 di questo mese). Il festival conosciuto e riconosciuto a livello internazionale per le sue performance di grande qualità. quest’anno chiude un ciclo durato tre anni, quello dedicato all’indagine sui rapporti artistici e culturali tra Europa e altri continenti con “Europa-Mediterraneo-Oriente”, un articolato programma di eventi di danza, teatro, musica, installazioni, laboratori e incontri. La dodicesima edizione del festival è così dedicata all’indagine, attuata attraverso gli strumenti della creazione artistica contemporanea, dei percorsi, dei nessi, delle suggestioni, ma anche delle differenze, tra Occidente e Oriente. Muovendoci idealmente verso Est, dall’Europa e dal Mediterraneo per giungere fino in Cina. Un’altra direttrice è quella dell’indagine del rapporto arte e scienza. Sempre di più, coreografi, registi, musicisti, artisti e studiosi conducono insieme ricerche a livello internazionale che uniscono alla prassi puramente artistica scienza e nuove tecnologie, contribuendo alla definizione di nuovi paradigmi este-
tici e superando il concetto classico di discipline artistiche. Proseguendo l’indagine sulle procedure artistiche più innovative e originali, Fabbrica Europa dà così spazio a quegli artisti che più di altri oggi si confrontano con la pratica sperimentale e la ricerca tecnologica indagando i meccanismi “segreti” della conoscenza e facendo proprio il potenziale offerto da nuove teorie e metodologie. Come sempre lo spazio principe sarà la Stazione Leopolda, dove pèer l’occasione verrà installata un’opera di Mario Merz, guru dell’arte povera, al quale giusto venti anni fa era stata dedicata una personale dal Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato. Tra gli spettacoli più interessanti sicuramente c’è in prima nazionale e in collaborazione con il 73° Maggio Musicale Fiorentino, La verité 25 x par seconde, la nuova creazione del coreografo belga Frédéric Flamand con il Ballet National de Marseille. Da tener presenti anche The table of earth, performance dell’americano David Moss, Albero senza ombra di Cesar Brie e Il ponte di pietra della compagnia Krypton guidata /C.G. da Giancarlo Cauteruccio, Info: www.fabbricaeuropa.net
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a venerdì 14 a domenica 16 maggio 2010 si terrà presso il Giardino seicentesco di Palazzo Corsini la XVI edizione di “ Artigianato e palazzo”, mostra unica nel suo genere , vetrina delle eccellemze dell’artigianato mondiale nata nel 1995 da un’idea di Neri Torrigiani e promossa da Giorgiana Corsini. Fin dalla prima edizione sono stati ospitati brand conosciuti internazionalmente, da Gucci a Vacheron Constantin,da Roberto Capucci alla maison Bulgari, tutti nati come botteghe artigiane che ancora oggi preservano la caratteristica del “fatto a mano”, dove la cura dei dettagli è affidata a mani esperte di artigiani, garanzia del made in Italy. Sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18 il Museo Horne, in collaborazione con Oma, Osservatorio dei mestieri d’arte, svolgerà all’interno di Palazzo Corsini alcuni laboratori realizzati per l’iniziativa “Artigiani in famiglia”, arrivata alla V edizione, dedicati principalmente ai bambini. Genitori e figli potranno sperimentare diverse tecniche artistiche come la doratura con l’uso della foglia, la lavorazione dell’argento, la tecnica dell’incisione, della stampa, l’oreficeria realizzando un piccolo gioiello. I circa ottanta maestri artigiani, provenienti da tutta Italia e dall’estero, si contenderanno il “Premio Perseo”, ambito riconoscimento che la Cassa di risparmio di Firenze donerà all’artigiano più votato dal pubblico. Nei tre giorni i maestri artigiani esibiranno i loro manufatti, lavorando il vetro, i gioielli di foggia antica e moderna, intaglieranno il legno, sbalzeranno l’argento, forgeranno il ferro, eseguiranno la complicata e affascinante procedura per realizzare la plissatura di un prezioso vestito da sera. Durante la manifestazione sono previste visite guidate gratuite al Giardino Corsini a cura degli storici dell’arte dell’Associazione Città Nascoste. Ospite d’eccezione di questa XVI edizione sarà Wanni di Filippo con la sua storica azienda artigiana fiorentina Il Bisonte, conosciuta nel mondo per le sue collezioni di borse e di articoli in pelle. In occasione dei festeggiamenti per il 40esimo anno di attività de Il Bisonte, la sera del 13 maggio, solo su invito, si inaugurerà la “mostra principe”, con alcuni pezzi storici e saranno svelati in esclusiva le creazioni /V.G. in vera pelle di bisonte.
cultura
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IL CONCERTO. Il compositore sbarca a Firenze per regalare ai suoi ammiratori due date al Verdi
Una vita vissuta sulla punta delle dita Barbara Biondi
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n mago del pianoforte, un compositore ispirato che non lascia niente al caso. Giovanni Allevi, il giovane pianista che si è fatto ascoltare nei cinque contenti arriva a Firenze il 17 e 18 maggio al Teatro Verdi. E’ stato definito “l’artista che ha fatto riavvicinare la gente alla musica strumentale” e ha lasciato a bocca aperta fior di compositori contemporanei. Il giovane riccioluto arrivato dalle marche con un sogno nel cassetto è riuscito a sfondare dopo tanti sacrifici e adesso, con tre album all’attivo, la consacrazione al grande pubblico è diventata una certezza. Lo ascoltano grandi e piccini, senza differenze, e ognuno lo apprezza per motivi diversi. Chi per le sonorità, chi per il ritmo, chi per la grazia delle composizioni. Il tour è partito il19 marzo dalla Queen Elizabeth Hall di Londra e ha già toccato alcuni dei principali teatri italiani, sarà la prima occasione per i fan del compositore italiano di riascoltare dal vivo in piano solo Allevi dopo la lunga esperienza come direttore d’orchestra iniziata con la pubblicazione del disco “Evolution” e proseguita con il grande concerto all’Arena di Verona il 1 settembre 2009 con la All Stars Orchestra (a cui è seguita la pubblicazione del cd e del
dvd “Allevi & All Stars Orchestra - Arena di Verona”). La carriera artistica di Giovanni Allevi è costellata da successi di pubblico e discografici con oltre 500.000 copie vendute dei suoi ultimi album “No concept” e “Joy” di pianoforte solo e “Evolution” con orchestra sinfonica. A completare queste pubblicazioni il disco “Allevilive” (dal 2007 oltre 80.000 copie vendute), registrato dal vivo durante i
500mila copie vendute e un tour che ha portato il musicista in Europa
concerti del tour 2007 e “Alleviall” (2008), cofanetto che comprende gli album in studio e il dvd live di Giovanni Allevi. Tutti gli album sono pubblicati su etichetta Rca e distribuiti da Sony Music (su licenza di Bollettino Edizioni Musicali). Dopo il grande concerto dell’Arena di Verona, il 6 novembre 2009 Giovanni Allevi ha pubblicato il cd “Allevi & All Stars Orchestra - Arena di Verona”, il racconto di una notte indimenticabile, di musica
Giovanni Allevi
ed emozioni, di un concerto che è riuscito a restituire appieno la dimensione poliedrica della sua figura artistica: compositore, pianista e direttore d’orchestra. Il compositore e pianista marchigiano, al lavoro sul suo nuovo
disco che verrà pubblicato il prossimo autunno, proporrà al suo pubblico alcune delle composizioni che lo hanno reso celebre in questi anni, rendendolo uno dei compositori più conosciuti e amati dal pubblico
IL PERSONAGGIO. Il Reporter è stato a far visita a un professionista della traduzione
Luca Conti, gomito a gomito con il noir
Luca Conti
In un certo senso il suo era un destino già scritto, perché fin da bambino riscriveva per gioco cose scritte da altri. E alla fine il tempo gli ha dato ragione. “Quando leggevo libri tradotti in italiano pensavo a come li avrei tradotti io”. Oggi Luca Conti, fiorentino purosangue, si procura da vivere traducendo romanzi, soprattutto noir (e soprattutto dall’inglese, anche se ha avuto delle esperienze anche con testi in lingua francese) per conto di importanti case editrici. “Non ho nessuna velleità da scrittore improprio - spiega Conti -, al contrario, il mio lavoro mi piace molto. Mi diverto a tradurre i libri degli altri”. Lo studio di Luca è ordinato
e preciso. Nessuna mania, nessun vizio, “come molti lavoro meglio quando ho una consegna imminente - racconta - ma il mio modo di lavorare è abbastanza semplice, stravagante nella sua normalità”. Dopo anni passati a lavorare gomito a gomito col genere noir, Luca Conti ha ormai all’attivo una seria di autori di cui è il traduttore ufficiale per la lingua italiana (nella gran parte si tratta di autori americani). “E’ una professione divertente, perché mi trasforma in 5, 6 a volte 7 scrittori contemporaneamente rimanendo me stesso”. Con molti degli autori con cui si interfaccia costantemente ha un rapporto di confidenza e confronto. “Un briciolo di for-
tuna insieme a un pizzico di abilità personale mi hanno consentito di intraprendere questa carriera”. Un lavoro fino a qualche tempo fa bistrattato e non considerato creativo come la scrittura. “Per fortuna adesso sono gli stessi lettori che si interessano a chi traduce i romanzi di un determinato autore. E questo per la mia categoria è molto importante”. Importante soprattutto per rivendicare diritti nei confronti delle istituzioni. “In pochi sanno che ogni traduttore in Italia cede tutti i diritti sulla traduzione per 20 anni e che non ci sono percentuali sulle vendite. Bisognerebbe cominciare a considerare il traduttore /L.V.Z. come un co-autore”.
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FIORENTINA. Alberto Gilardino giura amore alla città. “Ho tre anni di contratto e qui sto bene”
Il violino continuerà a suonare a Firenze Le voci di mercato non hanno risparmiato nemmeno lui (c’è chi lo dava in partenza per Torino, sponda bianconera), ma l’attaccante le ha sempre smentite. “Voglio rimanere perché credo nel progetto assicura - e per giocare ancora la Champions” Cristina Guerri
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Alberto Gilardino
e ultime partite di campionato le giocherà con la maglia a maniche corte della Fiorentina, ma sotto potremo intravedere quella azzurra della Nazionale. Già, perché Alberto Gilardino, al termine della stagione, non seguirà l’entourage viola nella tournée in Canada, ma salirà fino al Sestriere (forse in compagnia del compagno di squadra Riccardo Montolivo) con la Nazionale del commissario tecnico Marcello Lippi, dove sosterrà la preparazione premondiale prima di partire alla volta del Sudafrica. L’obiettivo è quello di ritentare l’impresa già compiuta quattro anni fa, nell’indimenticabile avventura di Germania 2006. Intanto, il bomber di Biella proverà a chiudere la seconda stagione a Firenze nel migliore dei modi possibili. Un’annata costellata da alti e bassi. Dal successo nel girone eliminatorio di Champions League fino alla finale di Coppa Italia sfumata a un passo dal traguardo, nel doppio confronto perso con l’Inter. Ma è stato in campionato che i tifosi hanno visto la Fiorentina più deludente. Quella capace, suo malgrado, di battere tutti i record negativi della gestione Della Valle-Corvino-Prandelli. Tra le concause che hanno contribuito a una seconda parte di stagione tutt’altro che positiva, da citare soprattutto l’assenza di Mutu e i tanti infortuni con cui il tecnico viola ha dovuto fare i conti. E, perché no, anche le chiacchiere sul futuro dello stesso allenatore e il passo indietro del patron viola Diego Della Valle, che possono aver creato qualche malu-
more nell’ambiente. “E’ normale che vicende del genere possano intaccare il morale di una squadra, ma per fortuna noi siamo un gruppo forte e unito, che non ha mai mollato neppure nei momenti più difficili – ha recentemente dichiarato Alberto Gilardino - fra l’altro i Della Valle non sono andati via, e da quanto si è capito i programmi non cambieranno: l’augurio è che si possa continuare a lottare per obiettivi importanti come in questi anni”. Le voci di mercato non hanno risparmiato nemmeno il numero 11 viola. A Torino qualcuno lo voleva con la maglia della Juventus insieme a Prandelli. Situazione, questa, più volte smentita dallo stesso giocatore: “Ho ancora tre anni di contratto e a Firenze sto bene”, ha assicurato l’attaccante. In riva all’Arno, infatti, Alberto è stimatissimo e vive senza problemi di concorrenza. Ha saputo confermare l’obiettivo principale, cioè la maglia da titolare in Nazionale (esattamente quello che gli era mancato a Milano nella sua esperienza in rossonero). Nelle successive dichiarazioni, il centravanti ha rilanciato anche il progetto Fiorentina. “Sto bene alla Fiorentina e voglio rimanere perché credo ancora nel progetto per un futuro ambizioso. E per giocare ancora la Champions”. Champions che l’anno prossimo verrà seguita in televisione, nonostante quanto di buono fatto in questa stagione proprio in quella competizione, dai giocatori della Fiorentina. Che ripartirà proprio dai gol del suo bomber per cercare di dare una scossa al famoso progetto.
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IL CASO. Il bomber rumeno, trovato positivo alla sibutramina, è stato squalificato per 9 mesi
Mutu in campo a ottobre. Con quale maglia? Sul futuro della punta si aprono diversi scenari, anche se il suo valore di mercato si è (molto) abbassato rispetto a due anni fa
LA TOURNÈE Partenza al termine del campionato. Una gara con la Juventus
E i viola volano in Canada
Cristina Guerri
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veva avuto già a che fare con diversi tribunali, Adrian Mutu. Quello di Losanna (Tas), dove il Fenomeno aveva fatto ricorso dopo la mega-multa di 17.173.990 euro da pagare come risarcimento al Chelsea, club che lo licenziò dopo averlo trovato positivo alla cocaina. Allora il ricorso fu respinto (era il 31 luglio 2009), e il pool di avvocati procedette con il ricorso al Tribunale Federale Svizzero. La multa gli venne congelata. Poi, per Mutu, tanti problemi, soprattutto di natura fisica. Prima l’operazione al ginocchio sinistro (eseguita a Roma dal dottor Mariani), poi l’intervento di stabilizzazione chirurgica al gomito lussatosi nell’agosto 2008, quando era in ritiro con la Nazionale rumena. Infine, l’ultimo ko, questa volta per un problema al menisco del ginocchio destro, che lo tiene fuori dal campo per tre mesi. A inizio 2010 il Fenomeno torna alla ribalta sui campi, dove in cinque partite mette a segno ben sette reti. Tutto bello, tutto perfetto. Fino al 28 gennaio, quando arriva l’ennesima tegola sulla carriera del giocatore. Nel test disposto dalla commissione antidoping del Coni, effettuato al termine di Fiorentina-Bari, Mutu vie-
ne trovato positivo alla sibutramina, uno stimolante che annulla gli effetti della fame. La medesima positività viene riscontrata anche dieci giorni dopo, nella gara di Coppa Italia con la Lazio. Per lui scatta la sospensione. La Procura chiede un anno di stop per il rumeno (che sarebbe appellabile al Tas). Il 19 aprile scorso, intorno alle 14.15, la sentenza: nove mesi di squalifica. Il Fenomeno lascia il Tribunale del Coni scuro in volto: si aspettava una riduzione cospicua della pena. E adesso? Mutu, che in questi mesi si è sempre allenato con la squadra, tornerà a disposizione il 28 ottobre prossimo. Salterà quindi le prime otto/nove giornate del campionato 2010/2011 di serie A. Per la Fiorentina la speranza è quella di averlo in campo almeno per le partite non ufficiali che si svolgeranno dopo la fine del campionato, in attesa di capire cosa ne sarà del futuro del giocatore. L’ipotesi di una cessione è quella che ad alcuni sembra la più vicina alla realtà, anche se, al momento, non ci sono offerte registrate per il Fenomeno. Soltanto due anni fa, quando era in procinto di passare alla Roma, il suo cartellino valeva ben 20 milioni. Ora il suo valore si è senz’altro abbassato.
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l termine di un campionato che lascerà un po’ tutti con l’amaro in bocca, la Fiorentina, orfana dei suoi nazionali, volerà in Canada per una tournée. Una settimana e due amichevoli per la squadra viola. La prima è in programma il 23 maggio a Montréal contro la formazione locale Impact (i biglietti sono già in vendita da metà aprile) che milita nel campionato Ussf Second Division del Nord America, al Saputo Stadium. La seconda, invece, si giocherà due giorni dopo, il 25 maggio, al Rogers Center di Toronto contro la Juventus, rivale storica della Fiorentina. Tanta la soddisfazione per l’ad Sandro Mencucci, promotore dell’iniziativa: “Lavoravo già da tempo a questa cosa. Mi ero accorto che nel Nord America, ma anche in Canada, il calcio è in continua crescita ed espansione. C’è mol-
to interesse. A fine campionato, prima dei mondiali, non era facile organizzare una cosa del genere. Abbiamo avuto la fortuna – spiega Sandro Mencucci - e l’occasione di conoscere la famiglia Saputo, proprietari di questa squadra di Montreal che milita in seconda divisione, e abbiamo organizzato questa tournée che prevede una gara a Montreal e una a Toronto. Per tenere in attività i ragazzi fino a maggio, primi di giugno”. Poi, per giocatori e tecnico sarà tempo di vacanze. Fino a metà luglio, quando la Fiorentina si ritroverà per la prima fase del ritiro. La location sarà, per il secondo anno consecutivo, quella esclusiva di Cortina. In seguito, il trasferimento nel Mugello, a San Piero a Sieve, per la seconda e ultima parte della preparazione in vista /C.G. della nuova stagione.
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sport nel quartiere
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IL TORNEO. Prende il via il 27 maggio l’edizione numero 31 del “Memorial Tommaso Boni”
Alla scoperta delle promesse del tennis Carlo Marrone
La manifestazione, rivolta agli under 14 e organizzata per atleti di tutta la Toscana,
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è diventata nel tempo un trampolino di lancio per molti giovani talenti. Ne parla
nizierà il 27 maggio l’edizione numero 31 del torneo regionale under 14 maschile e femminile “Memorial Tommaso Boni”. Il Tennis Club Sportivo si prepara nuovamente a questa grande manifestazione tennistica, un vero trampolino di lancio per molte giovani promesse. Il segretario Mauro Da Milano spiega come è organizzato e come questo torneo è riuscito ad imporsi nel panorama tennistico fiorentino. Come nasce il torneo Tommaso Boni? Nasce 31 anni fa dopo la tragica scomparsa di questo ragazzo a cui è stata intitolata la manifestazione, figlio di Gigi Boni, personaggio di rilievo nella comunità fiorentina. Quale importanza riveste? Sin dalla prima edizione, il torneo ha avuto come obiettivo la scoperta di giovani promesse nell’ambito del gioco del tennis. Quali categorie riguarda? Le categorie che partecipano a questa manifestazione sono le giovanili under 14, sia maschile che femminile. È un torneo che riguarda solo Firenze? No, è un torneo regionale, organizzato per i giovani di tutta la Toscana. Quanti iscritti conta? Dipende, il numero dei partecipanti varia di anno in anno, ma in media alla fine si possono contare circa 70–80 atleti. Come è strutturato il torneo e quali società vi partecipano? Viene fatto un cartellone ad eliminazione diretta, si comincia a giocare alle due del pomeriggio e si termina alle nove di sera. A un mese circa dal torneo ci attiviamo nel propagandare la manifestazione tramite pubblicità, anche se, mi permetta, le
Mauro Da Milano, segretario del Tennis Club Sportivo, la società che l’organizza
La premiazione di una delle precedenti edizioni del torneo
trenta edizioni del torneo ci hanno portato notorietà e ci hanno permesso di essere un punto fermo, un trampolino di lancio per i giovani atleti di tutte le società della Toscana che ricevono annualmente l’invito a partecipare con i propri ragazzi. Quanto dura il torneo? Il torneo dura una settimana. Secondo il calendario, le finali si svolgeranno il 6 giugno. Come è andata l’ultima edizione? Si è archiviata con gran successo, in seguito a una nutrita partecipazione di pubblico. Chi sono stati i vincitori? Nella categoria under 14 maschile la finale ha visto la vittoria di Tommaso Lapucci (C.T. Firenze) su Filippo Schneider (Match Ball), la finale del tabellone N.C. ha visto il trionfo di Marco Piccini (Concordia Cal.) sull’avversario Di Stefano (U.S. Affrico), mentre tra le ragazze va ricordato il primo posto di Chiara Cabras (T.C. Limonaia) e la seconda posizione di Costanza Cesari (T.C. Curiel). È l’unica manifestazione in cui siete attivi? No, quest’anno stiamo cercando di organizzare un secondo avvenimento, un torneo regionale di giocatori B in occasione dei festeggiamenti dei 140 anni del Club Sportivo. Qual è il prossimo obiettivo della sezione tennis? Da quattro anni il circolo tennis non presenta più un settore giovanile: sappiamo tutti che i giovani sono l’anima dello sport, quindi l’obiettivo principale sarà quello di ripristinare la scuola Sat (scuola avviamento tennis) per riportare i ragazzi dentro i nostri campi da gioco.
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PALLAVOLO/1. Organico confermato anche in B1 e salvezza raggiunta
Cpf Volley, una scommessa vinta Lorenzo Mossani
LA SOCIETÀ. Da poco ha ricevuto la Stella d’oro
Successi e impegno per il sociale Canottieri Comunali avanti tutta
“V
orremmo mantenere il secondo posto nella classifica F.I.C., che abbiamo conquistato con tanto sacrificio nel 2009, l’anno del 75° anniversario della nostra fondazione”. Queste le parole di Alessandro Piccardi, ds di una della società più gloriose della città, la Canottieri Comunali Firenze. Parole che racchiudono tutta la speranza e la voglia di farcela a regalare, ancora una volta, grandi prestazioni. Una società tanto importante che recentemente ha ricevuto dal Comune la Stella d’Oro al merito sportivo. E perché un così importante riconoscimento? Per tutto quello che la società ha fatto per la canoa e per il sociale. Solo alcuni numeri per ricordare i risultati sportivi in acqua: 257 titoli di Campione d’Italia, 305 presenze in maglia Azzurra, 5 medaglie d’oro, 10 argenti e 12 bronzi in Cam-
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a vinto la pallavolo fiorentina, hanno perso gli scettici. Più di qualche addetto ai lavori aveva nutrito, infatti, ad inizio stagione perplessità vedendo il progetto ambizioso, ma sicuramente rischioso intrapreso dalla Cpf Volley Firenze: partecipare al campionato nazionale di B1 confermando quasi interamente l’organico della passata stagione. Dando fiducia alle artefici dell’esaltante promozione della stagione 2008/2009. Molti si saranno messi alla finestra, aspettando il momento buono per dire “l’avevo detto io”, atteggiamento tipico della città dei Guelfi e Ghibellini. La verità è una sola: ha vinto il progetto di Barbara Biagi e Alessandro Nigi. La squadra ha ormai raggiunto l’obiettivo salvezza da molte settimane. Una scommessa vinta, dunque, quella di Alessandro Brogi, presidente della società, che ha puntato più sulla forza del gruppo che sull’incisività dei singoli: si sono confermate atlete di alto livello, il suo giovanissimo capitano classe ‘89, la centrale, Costanza Morino e l’ormai esperta attaccante Debora Buono, veterana nonostante i suoi 25 appena compiuti, costanti e preziose per tutto l’arco della stagione. Ha impressionato per i miglioramenti raggiunti la schiacciatrice pratese Giulia Cassaresi, vera rivelazione dell’anno, che nelle ultime uscite ha “soffiato” il posto a uno dei neo-acquisti, Valentina Martilotti, proveniente dall’Acqua&Sapone. E’ rimasta invece
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La squadra del Cpf Volley
stabilmente in campo l’altra “straniera”, il bomber maceratese Ludovica Orazi, reduce da una travagliata annata a Marsciano e “rinata” in terra toscana. Non hanno fatto mancare, inoltre, il loro apporto determinante le cosiddette “seconde linee” quali Martina Allighieri, che in più di un’occasione è stata fondamentale grazie alla grinta e al carattere che la contraddistinguono, e la diciottenne Lisa Cheli, gettata nella mischia al momento della prematura uscita di scena del centrale Elisa Brandigi. E come non menzionare la fresca di convocazione in Nazionale giovanile Barbara Bacciottini, palleggiatore clas-
se ‘94 con un futuro radioso davanti. Ma una menzione speciale la merita sicuramente chi ha portato la croce, il libero Ottavia Agresti, una delle migliori pallavoliste nel suo ruolo (libero) di tutta la Toscana. Dulcis in fundo il capitano Ilaria Ranieri, che ha deliziato gli appassionati di volley con quel “tocco” che è una carezza alla palla, palla che una volta toccata ha scritto sopra: buttami pure per terra, ora puoi schiacciarmi, e così è stato fatto per l’intero campionato. Chapeau. L’allenatrice? La migliore nella preparazione atletica, una delle migliori in quella tattica: per lei è ora di fare il salto di categoria.
Nel 2009 è stato celebrato il suo 75esimo anniversario pionati d’Europa e del Mondo, oltre ai tre atleti portati ai Giochi Olimpici. In poche parole, la Canottieri Comunali di Firenze è vanto e gloria, una società attiva, competitiva e piena di iniziative. Marco Guazzini, allenatore della squadra velocità, Niccolò Pandolfini, allenatore della fluviale, e Massimiliano Sizzi, allenatore della squadra di canoa polo, sono solo gli ultimi artefici dei ri-
Susanna Cicali in azione
sultati ottenuti negli ultimi mesi. Tra le stelle che più hanno brillato negli ultimi anni ci sono sicuramente Stefania Cicali, che si è comportata molto bene agli ultimi Giochi Olimpici, e attualmente Susanna Cicali, sorella minore di Stefania, che sta ripercorrendo le “pagaiate” della sorella e che attualmente si sta allenando nel K2. Strepitosa Susanna Cicali e la squadra della Comunali Firenze a Torino ai Campionati italiani di maratona, che hanno dovuto gestire più di 60 società per oltre 350 atleti, segnale di una grande crescita anche della disciplina. Nel K1 Junior, Susanna ha vinto, dominando la sua gara, sui 17 chilometri, lasciando alle spalle tutta la concorrenza sin dai primi metri. Da ricordare anche i titoli italiani vinti dalla Comunali tra i “Master E” sui 21 chilometri col K2, formato da Giovanni Mazzoleni e Giancarlo Fianchisti, e col K2 dei “Master D” di Augusto Maion/L.M. chi e Lorenzo Mecocci.
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TIRO A SEGNO. Il giovane Niccolò ha da poco lasciato Firenze per unire studi e professionismo
Campriani, “fuga” in Usa per far centro Lorenzo Mossani
cibo a parte, devo dire che mi trovo bene: sto lavorando molto su tutti i fronti ma i risultati si cominciano a vedere: due settimane fa ho eguagliato il record del mondo, 600/600, punteggio pieno. Progetti per il futuro? Medaglie a parte (e con le Olimpiadi ho un mezzo conto in sospeso...), spero semplicemente di continuare a fare il mio sport con la stessa passione e entusiasmo che mi hanno accompagnato fino ad ora. Sono sicuro che se riesco a mantenere intatti questi miei valori, rimanendo sempre con i piedi per terra, allora potrò arrivare anche ai traguardi più prestigiosi. Ha amici in tutto il mondo? Direi di sì, è uno degli aspetti più belli di questa vita sportiva. Un modo anche per confrontarsi con diverse realtà e diverse culture che sicuramente arricchisce. Poi, quando sai dire “ciao” in 20 lingue diverse, sono soddisfazioni... Un messaggio a Firenze? Diciamo che da “ammericano” mi sento di riportare una battuta del mitico Albertone (naturalmente Sordi, ndr): “Yogurt, marmellata, mostarda... questa è roba che magnano l’americani, roba sana, sostanziosa... ammazza che zozzeria!”.
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ato il 6 novembre del 1987, Niccolò Campriani rappresenta sicuramente una delle stelle più brillanti dello sport fiorentino: con una carriera da veterano già alle spalle, è facile dimenticarsi della giovane età. Campione assoluto nella carabina 10 metri, ottimo tiratore nella carabina a terra 50 metri e in quella 3 posizioni a terra, la scorsa stagione ha decisione di lasciare l’Italia per conciliare il professionismo con gli studi in un college. Niccolò, riepiloghi la sua carriera... È iniziata nel 2000 a 13 anni: ci sono stati titoli italiani, medaglie europee e mondiali da juniores, un 10° posto alle Olimpiadi di Pechino, e lo scorso anno i titoli di Campione Mondiale Universitario e Campione Europeo Assoluto. Si sente fortunato a correlare passione e lavoro? Sicuramente mi sento molto fortunato. E anche se a questo livello non è più un gioco, non posso però considerare il tiro come un lavoro: sarà sempre la mia grande passione, con sfide sempre più grandi. Un momento tutto mio. È “fuggito” da Firenze: perché? Adesso sono in West Virginia a concludere la mia carriera accademica (ingegneria) in un bel college americano. La mia non è stata una vera e propria fuga: a Firenze stavo bene, e anche se vado un po’ in giro rimango sempre un tiratore fiorentino. Diciamo che qui riesco a combinare al meglio la mia doppia vita da studente-tiratore; i college americani hanno un’altra idea nel concepire lo sport all’interno dell’università, un modo di tutelare (e non facilitare, badate bene!) gli studenti che fanno sport ad alto livello che noi in Italia dovremmo prendere a esempio... Perciò,
PALLAVOLO/2. Già in corso eventi di avvicinamento che coinvolgono anche le scuole
Conto alla rovescia per il Mondiale
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irenze è una delle dieci città che ospiterà, dal 24 settembre al 10 ottobre prossimi, i mondiali di volley maschile. Sei partite dei quarti più le finali di consolazione (per stabilire la classifica dal 9° al 12° posto). Teatro dell’iniziativa il Mandela Forum, dove si affronteranno sei delle dodici squadre ancora in corsa per il titolo iridato. Sono in corso una serie di eventi di avvicinamento che coinvolgono anche le scuole e tanti studenti. Si è già svolto un incontro in Questura per spiegare come ci si sta muovendo dal punto di vista dell’organizzazione. Il direttore generale dei Mondiali, Francesco Ghirelli, ha spiegato i passi che
stanno portando al Mondiale: “L’organizzazione prosegue spedita, siamo partiti da poco con la biglietteria e i volontari (sul sito internet del Mondiale, www.volley2010.com, si possono prenotare i biglietti e compilare il form per diventare volontari) e presto ci saranno altri passi importanti. Il Mondiale – continua Ghirelli – è un’occasione per dimostrare ancora una volta l’efficienza del ‘sistema Italia’ nell’organizzazione di grandi eventi sportivi”. Per il presidente del Coni provinciale Eugenio Giani, “il Mondiale è una grande opportunità per Firenze di dimostrarsi modello di eccellenza per ospitare i grandi eventi”. /Sim.Spa.
PODISMO. La 38esima edizione della 100 km del Passatore
Circolo Ricreativo Culturale “Enrico Rigacci”
Maggio, torna la “stramaratona” T utto pronto per la 100 Km del Passatore edizione numero 38, che si corre nella serata tra il 29 e il 30 maggio. Tra gli ultimi iscritti in odore di possibile vittoria il romano Giorgio Calcaterra (ha vinto le ultime quattro edizioni), la bergamasca Paola Sanna (due vittorie, nel 2005 e 2007, e tre secondi posti: 2006, 2008 e 2009) e il laziale (è di Subiaco) Marco d’Innocenti (tre secondi posti: 2006, 2007 e 2009). E’ attesa anche l’iscrizione di Monica Carlin, reduce da un recente infortunio, vincitrice nel 2006 e 2008 nonché detentrice del record femminile della corsa: 7h39’43”. A loro vanno aggiunti, tra gli altri, circa trenta fondisti provenienti da undici Paesi (Brasile, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Gran Bretagna, Irlanda, Senegal, Spagna, Sudafrica e Russia). Tra le altre novità della gara, che partirà come di consueto alle 15 da Firenze (in via de’ Calzaiuoli), da segnalare l’istituzione dei cosiddetti “cancelli orari”. Da quest’anno, infatti, per garantire una maggiore sicurezza agli atleti e un ancor più corretto svolgimento della gara, lungo il percorso saranno localizzati tre cancelli di passaggio con i
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seguenti orari di chiusura: sabato 29 maggio, al km 35 (Borgo S. Lorenzo), ore 21.15; domenica 30 maggio, al km 48 (Passo Colla di Casaglia), ore 1.40; domenica 30 maggio, al km 65 (Marradi), ore 4.30. L’arrivo a Faenza è previsto nel corso della notte, o comunque entro le 11 di domenica 30 maggio. La 100 km del Passatore si conferma una delle classiche più ambite del podismo italiano. Una gara tra le più difficili da affrontare sia a livello italiano che internazionale. Ma una “stramaratona” che affascina sempre, anno dopo anno, migliaia di appassionati po/Sim. Spa. disti.
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BUS IN SOSTA COL MOTORE ACCESO, UN APPELLO Egregia redazione di Reporter, desidero conoscere e aiutare la signora “indignata” che sul vostro giornale di novembre 2009 scriveva degli autobus turistici, con solo l’autista a bordo, che sostano a Campo di Marte con il motore acceso e l’aria condizionata nel bus inquinando l’aria circostante, e ancora il sig. Francesco Rui Sacco e il sig. Costantino Giaquinto che hanno vicino a casa loro problemi simili. Questo succede anche sul lungarno Pecori Giraldi. Prego di mettermi in contatto con tutti questi signori per poter insieme affrontare questi problemi. Mariangela Paterno Pubblichiamo la lettera che ci ha inviato in modo che gli altri lettori a cui lei si riferisce, e che in precedenza ci avevano scritto per segnalare la loro situazione, possano farci sapere se essere messi in contatto con lei, nel caso in cui siano interessati. QUANDO LA SANITÀ FUNZIONA Spettabile redazione de “Il Reporter”, vi scrivo perché, per una volta, mi sono trovata a constatare che la sanità fiorentina può anche funzionare molto bene. I primi di aprile sono stata ricoverata per quattro giorni al reparto di medicina interna di Careggi “Moggi Pignone” per problemi respiratori. E devo ammettere che sono rimasta stupita dalla gentilezza e dalla professionalità dei medici che mi hanno curata: da quella del professor Moggi Pignone innanzitutto. Ma anche dalla serietà della sua équipe di medici e di giovani specializzandi, che alla freschezza delle loro competenze a all’attenzione clinica al paziente sanno aggiungere sorrisi e cordialità. Bravi tutti! G. Gabrielli
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Maggio 2010
VIA BARACCA E LA SICUREZZA STRADALE Buongiorno, volevo dire la mia su un vostro articolo, precisamente quello della signora Fannì Beconcini di Marzo pag.4 sotto la voce L’inchiesta –Via Baracca continua a far vittime ecc. ecc; sono d’accordo con quanto esprimono le persone intervistate dal giornale ed anch’io dico che c’è tanto da fare ancora… il problema sono anche le persone che guidano maldestramente senza tralasciare l’operato dei vigili i quali dovrebbero essere più “attivi” dove si verificano parcheggi selvaggi ed auto o autobus in sosta dove vietato ecc, ma ultimamente sono tutti in centro a tutelare solo quella parte della città, lasciamo perdere ……; ritorno all’articolo; vorrei invitare la signora a “vivere” un po’ via Baracca (non vorrei che fossimo vicini di casa…) perché così si capirebbe cosa significa questa strada; ho già scritto a riguardo al vostro giornale e grazie per aver pubblicato le mie mail, ma probabilmente chi deve decidere o ascoltare i cittadini fa le cosiddette “orecchie da mercante” e vi spiego il perché: 1)ho chiesto più volte di mettere in sicurezza le strisce davanti alla Opel ma nessuno si è visto o fatto sentire (mi è stato detto che su dette strisce sono morte diverse persone, basterebbe farsi dare dai vigili i numeri, ma così non avviene …), vi dico ciò perché mi è andata bene due volte, una delle quali con un autobus che non ricordo di quale azienda fosse ma era blu e l’autista forse per l’orario o chissà se forse era al telefonino sembrava assente alla guida tanto che non ha nemmeno rallentato o si è soffermato ai miei colpi dati sulla carrozzeria di sinistra del mezzo, quindi pensate come mi è andata bene; queste strisce vengono attraversate da molte persone ed anche bambini che si recano al giardino, altro punto dolente, ma restiamo su via Baracca; 2)le soste selvagge impediscono ai pedoni di usufruire del marciapiede e devono in alcuni casi scendere in strada rischiando molto, questo perché in detto pezzo, ma anche in altri punti di detta via, ci sono divieti di sosta ma gli autobus, che portano i turisti e di conseguenza i soldini a quelle categorie che si lamentano di continuo perché danno la colpa alla crisi e a sentir loro non lavorano mai, sostano sul marciapiede (ho foto che documentano quanto dico …) come se no bastasse anche con i motori accesi inquinando a “bestia” come si usa dire, facendo anche incazz….. i residenti anche perché detti automezzi sostano davanti ai passi carrabili impedendo in certi casi l’uscita o l’ingresso e i vigili non intervengono; sappiamo tutti che per il passo carrabile si paga al “palazzo” una certa cifra (al momento non so quantificare…) ma nessuno fa niente; vorrei che venisse fatto come dal Lidl in poi fino al Barco dove c’è il
pezzo di marciapiede per i pedoni e il pezzo riservato alle auto per parcheggiare; inoltre anche i cassonetti fanno la loro parte; in altre strade il marciapiede è stato allargato verso la strada di quel tanto per permettere ai pedoni di transitarvi tranquillamente, venga a vedere il marciapiede lato Asnu (anche di questo pezzo ho foto per ciò che dico ….) 3) per ritornare alle strisce… sono state fatte altre su sfondo azzurro in prossimità del sottopassaggio della ferrovia, chiedo a voi, alla signora che sa di via Baracca (non è polemica sia ben chiaro…) a cosa servono... hanno messo un lampione con una buona luce, inoltre detto lampione ha due lampade tipo semaforo di colore arancione che si accendono di sera alternandosi ma non sono sempre accese e quando sono in funzione non vengono viste da nessuno; ho chiesto dei rallentatori ma dicono che non possono metterli non saprei dirvi il perché; in altre parti di Firenze ci sono, vedi via Canova, via dell’Argingrosso, per far presente sulla stessa via Baracca angolo via Miccinesi all’incirca perché lì è stato messo un rallentatore e allora dove sta l’inghippo? Tornando a via Canova all’altezza della nuova biblioteca e della casa di cura il rallentatore ha delle lucine led che si attivano di sera (anche in questo caso ho le relative foto di ciò che dico ..); non so se questo accorgimento è anche in via dell’Argingrosso per i rallentatori installati; 4) chiedo il perché di queste discriminazioni; so che ci sono delle vernici fluorescenti, perché non utilizzarle? Manca il personale, se vogliono mi propongo io…… Come vede signora Fannì di problemi ce ne sono, e le chiedo se ha del tempo mi contatti sarò a sua disposizione per un sopralluogo perché la vita è importante per tutti e non si deve piangere purtroppo solo quando muoiono dei ragazzi giovani vedi via Pistoiese…. Penso che occorre la collaborazione di tutti a attuare quelle migliorie per salvaguardare l’incolumità della vita dei cittadini, altrimenti c’è da pensare a quelli di seria a b c ecc, se vale questo principio allora deve essercene uno anche per le “gabelle” che si pagano al “palazzo”, che devono essere diversificate (è una provocazione….). Costia PISTE CICLABILI, “ISTITUIAMO UNA GUARDIA VOLONTARIA” Spett. redazione de Il Reporter, propongo al Comune di Firenze e alle associazioni di tutela della mobilità ciclabile della città di attivarsi per arrivare all’istituzione di una Guardia volontaria delle piste ciclabili, analogamente alla Guardia ecologica volontaria del WWF o alle Guardie zoofile volontarie della Protezione Animali. Guardie volontarie delle piste ciclabili che potrebbero controllare la manutenzione, le soste vie-
tate, l’educazione dei ciclisti alle norme della circolazione. Tanto per fare degli esempi di urgenze: di notte a Firenze tutti, ma proprio tutti, vanno in bicicletta a luci spente con grave pericolo di scontro con la bici proveniente dall’altro senso nelle strette piste ciclabili. Quando è buio le piste ciclabili diventano quindi realmente pericolose per la possibilità molto concreta di scontro con chi viene di fronte, sempre completamente a luci spente, dato che le piste sono strette e la visione della bici di contro al buio avviene all’ultimo momento, specie se poi piove..... Io che uso costantemente la bicicletta per andare a lavoro sono giunto al punto di non andare più con la bici sulle ciclabili di notte, perché preferisco le auto da dietro sulla strada alle bici al buio di fronte su pista...... Ovviamente all’indisciplina di questo tipo si aggiungono tutte le altre tipiche indiscipline italiche: sorpassi e scambi da tutte le parti, a destra e a sinistra, senza alcuna regola, persone con il cellulare che non ti sente sorpassare, mamme con la carrozzina, gente con il cane al guinzaglio che (il guinzaglio) specie di notte non si vede, ecc ecc. Poi quando c’è la pulizia notturna da molte parti le piste diventano il parcheggio delle auto della zona, ovviamente tollerato dai vigili e non multato, ecc ecc. Poi ci sono le buche non riparate, gli scalini dei marciapiedi a fine pista non corretti da discesa all’immissione nella strada, ecc ecc. Mai visto in tutta la mia vita (sono come ho detto sulle ciclabili tutti i giorni per andare a lavoro) un vigile ciclista, anche se so che esistono.... Insomma una guardia volontaria avrebbe molto da fare...... Il problema è però come fare per disporre di tale servizio.... e non solo a Firenze, ma penso anche in altre città... Cordiali saluti Marco Panti IL GATTO “MASCOTTE” DI GAVINANA HA TROVATO CASA: UN RINGRAZIAMENTO Finalmente, Gedeone ha passato la Pasqua in un bell’appartamento, caldo e luminoso, sempre nella zona del viale Europa. Ebbene sì, ce l’abbiamo fatta. Grazie all’appello pubblicato sul vostro giornale, Gedeone è stato adottato, sììììììì!!!!. Moltissime persone hanno letto l’articolo, veramente tante tante, anche se solo in due casi alla lettura è seguita... l’azione. Il primo è stato Alessio, la seconda la bimba Margherita. E’ stato difficile decidere; in realtà non siamo state noi a farlo, ma un insieme di fattori. La giusta pausa di riflessione della famiglia di Margherita, dopo una prima visita al micione, ha reso ancor più determinato Alessio a non lasciare il gatto un giorno in più nella piccola veranda sul terrazzo. Alessio si è “innamorato” subito di Gede e, nonostante una lieve allergia, ha deciso di prenderlo con sé e di iniziare un nuovo percorso insieme.
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invia la tua segnalazione alla nostra redazione redazione@ilreporter.it BICICLETTE, SE IL PROBLEMA SONO LE RASTRELLIERE Egregio Direttore, leggo ancora una volta sul Suo giornale di Aprile il problema sollevato da vari cittadini per le piste ciclabili e/o a singhiozzo, e sono completamente d’accordo con quanto scritto, ma mi pare che si sia dimenticata la promessa fatta e non mantenuta dalla precedente Giunta e, forse, promessa anche dall’attuale. Chiarisco: la precedente Giunta, qualche anno fa, fece le piste ciclabili e ne fece una grande pubblicità. Fece anche pubblicità (se così si vuol chiamare...) sulla posa in opera di rastrelliere per le biciclette e.... promise che sarebbero state tenute in perfetto ordine. Io ho già scritto a Lei per questo problema tempo fa. Quale???? Tutte le rastrelliere sono piene e stracolme di rottami di biciclette e sono lì da mesi e mesi senza che nessuno se ne curi......... tanto ci sono ancora tanti pali, inferriate ed altro dove metterle con grande disagio per i pedoni, non vedenti, carrozzelle etc.etc. Non credo di doverLe inviare decine di foto di dette rastrelliere, penso che anche Lei, magari davanti a casa, le abbia viste. Lo so che è una cosa difficile ma almeno proviamoci!!!!! Ci sarebbero tanti materiali da recuperare! Non è certo un bello spettacolo per una Firenze pulita come il Sindaco vorrebbe!!!!!! Può dire due paroline al Sindaco Renzi???!! Delle buche di via Bronzetti, viale Duse etc.etc. ne parleremo un’altra volta!!! Grazie della Sua attenzione e La saluto cordialmente. Albano
Caro signor Albano, la sua lettera mi dà lo spunto per tornare a parlare, ancora una volta, del tema delle biciclette, evidentemente molto caro ai nostri lettori, a giudicare dal gran numero di lettere e segnalazioni che ci arriva ogni mese in redazione sull’argomento. E lo spunto, anche, per ripetere quello che già in passato avevo scritto: in una città che – come d’altronde tutte le medie e grandi città – deve fare i conti con l’aumento del traffico sulle strade, e dove il problema dello smog non è certo irrilevante, l’utilizzo della bicicletta dovrebbe essere incentivato il più possibile. Questo significa che una grande attenzione, da parte delle istituzioni, dovrebbe essere data non solo alle piste ciclabili, ovvero le “strade” di chi si sposta in bici, ma anche a tutto quello che ruota loro intorno e che è ugualmente importante per i ciclisti, a partire proprio dalle rastrelliere, spesso insufficienti o – come dice lei – piene di mezzi vecchi, inutilizzati e molto spesso, date le loro condizioni, inutilizzabili. Che, oltre a costituire un problema per chi vorrebbe parcheggiare la propria bici senza riuscire a trovare uno spazio libero, non sono in effetti nemmeno un bello spettacolo per la vista. Dalle inchieste che, nei mesi scorsi, abbiamo fatto sullo stato delle piste ciclabili nei vari quartieri fiorentini è emerso che, su questo fronte – nonostante in alcuni casi qualcosa sia effettivamente stato fatto – resta ancora molto da lavorare. Per questo motivo penso che la sua segnalazione, così come quelle di tutti i cittadini che ci hanno scritto e ci scrivono sull’argomento, possa essere importante per chi deve decidere sullo sviluppo futuro della città, anche perché tanta attenzione su questo tema – segno evidente che sono molti i fiorentini che scelgono, o sceglierebbero se le condizioni fossero migliori, di muoversi in bicicletta - non può che essere considerata come un fattore positivo. E, più che “due paroline” da parte mia, penso che importante, per il sindaco e non solo, siano le parole vostre, dei cittadini. Continuate, quindi, a inviarci le vostre segnalazioni, le vostre lamentele e le vostre proposte sull’argomento: noi continueremo a darvi voce. Matteo Francini
Gede deve ancora orientarsi ed abituarsi al suo nuovo ambiente, una vera casa. L’amore e la pazienza di Alessio gli daranno modo di adattarsi e di godere al meglio di tutto quello che, a questo punto, la vita gli può offrire. E’ stato difficile e molto commuovente per noi lasciarlo, dopo 3 mesi di amorevole accudimento. In realtà non lo lasceremo mai, per qualsiasi bisogno Gede e Alessio potranno contare su di noi. Già in questi giorni siamo andate a trovarlo per favorire il suo inserimento nella nuova famiglia. Un pensiero particolare a Margherita, ai suoi fratellini, ai loro genitori. Una famiglia deliziosa, con un grande cuore che abbiamo avuto la fortuna, in questa particolare occasione, di conoscere e di apprezzare. Un grazie di
cuore a tutti voi, ancora una volta. Sonia e Mara L’EX MEYER E I DISAGI PER I RESIDENTI Spettabile Redazione, abitando in via Buonvicini proprio di fronte alle palazzine storiche dell’ex Meyer devo fare un appunto per l’inesattezza riportata dal vs. cronista, signor Riccardo Bianchi, nell’articolo in oggetto. L’ex Meyer è stato occupato con l’aiuto di movimenti per la casa in data 3 gennaio del 2009 non, come si dice sull’articolo, da rifugiati politici bensì da un gran bel numero di extracomunitari, rumeni, albanesi ed ultimamente anche zingari. Alla faccia del tanto decantato decoro, provate a passare da via Buon-
vicini. I rifugiati politici sono viceversa alloggiati nei vecchi magazzini di via Luca Giordano, giusto sotto il cavalcavia delle Cure. Nelle giornate di sole vedrete i loro bucati stesi sul marciapiede. Trattasi comunque in tutto di circa 200/250 persone che stanno letteralmente distruggendo un quartiere. Qui non si tratta di razzismo o pregiudizio nei confronti di persone “altre”, ma di una ben precisa denuncia nei confronti di autorità che permettono queste soluzioni, in barba a quelli che sono i diritti dei cittadini fiorentini che chiedono di essere rispettati. Grazie per l’attenzione, Silvia Ciampi VIA DELLO STATUTO-VIA DELLE CINQUE GIORNATE, “PERICOLO CONTINUO” Incrocio tra via dello Statuto e via delle Cinque Giornate. Nonostante il divieto di un cartello stradale per la svolta diretta su via delle Cinque Giornate, tutti se ne disinteressano. Il pericolo è continuo. Lettera firmata NAPOLEONE E L’INTITOLAZIONE DELLE STRADE Gent. ma Direzione, ho visto in questi giorni, in angolo con via G. D’Annunzio, una nuova via, intitolata a Napoleone Bonaparte. Il complesso edilizio è molto bello, ma non si poteva chiamare col nome di un italiano? Abbiamo tanti nostri eroi, anche attuali, e poi Napoleone ci ha sottratto centinaia di opere d’arte. Per noi non rappresenta niente. Distinti saluti. “DEGRADO E INVIVIBILITÀ NELLA ZONA DELLA STAZIONE DI CAMPO DI MARTE” Vi scrivo per evidenziare la situazione di degrado e di invivibilità della zona antistante la stazione di Campo di Marte, per intenderci via Mannelli fra via Varchi e viale Mazzini. Il traffico, il rumore, la impossibilità di parcheggio, lo sporco ormai sono realtà quotidiane. IL TRAFFICO - Ormai fra autobus taxi e pullman la situazione è diventata insostenibile. Via Mannelli poi è una strada stretta e quindi basta poco per intasarla con il risultato di automobilisti spazientiti che si attaccano al clacson delle loro auto. Quando poi è in arrivo o in partenza un treno (e ora con il freccia rossa i problemi sono aumentati) il delirio diventa totale: la gente parcheggia dove vuole davanti alle macchine posteggiate a spina di pesce, di fronte ai passi carrabili, nelle zone dedicate agli handicappati e via dicendo. IL RUMORE - Il rumore è una conseguenza del caos, senza considerare che il traffico in stazione è aumentato in maniera esponenziale e quindi il rumore dei treni è ora veramente insopportabile (ma perché alcuni treni all’una di notte quando entrano suonano la sirena facendoti sobbalzare sul letto men-
tre altri no? C’è una regola o il tutto è a discrezione del macchinista?) IL PARCHEGGIO - Questa è la conseguenza del traffico ma ora parcheggiare è veramente impossibile. Poi hanno fatto delle strisce gialle ma a chi servono? Non c’è scritto nulla e la gente continua a parcheggiarci sopra. I motorini parcheggiano nel posto delle auto. Insomma non ci sono regole e non c’è nessuno (vigile o simile) che faccia rispettare la minima regola. Quando poi c’è la partita a Firenze è veramente ma veramente il caos, specie nelle partite infrasettimanali, che poi di solito sono di mercoledì, quando nella parte limitrofa di via Mannelli c’è il lavaggio strada. SPORCO - La stazione è una zona di passaggio e ci passa di tutto, e purtroppo nessuno ha rispetto della cosa pubblica e così la strada diventa il megacestino dei rifiuti. Non parlo dei bisogni dei cani che ci costringono a fare lo slalom sul marciapiede. Ognuno pensa che la strada sia il corretto ricettore dei loro rifiuti. E’ veramente una cosa indecente. I cassonetti poi sono usati in maniera non corretta e così troviamo scatole di cartone fra i rifiuti indifferenziati e roba del genere. C’è una soluzione? Secondo me si. Prima di tutto una presenza continua della polizia municipale (basta la presenza di uno o due vigili) e poi cominciare a pensare di realizzare il progetto di rifacimento della stazione in modo di realizzare un parcheggio dalla parte di Campo di Marte (ci sono spazi immensi) e realizzare la stazione a ponte demolendo i fabbricati esistenti e aumentando gli spazi di fronte all’attuale stazione, e coprire l’attuale stazione magari con una copertura verde che possa diventare un parco gioco collegato con i giardini di Campo di Marte. Forse questo è fantascienza, ma io la proposta l’ho fatta (comunque io il progetto l’ho fatto). Ringrazio e saluto, Francesco Casalotti APPARENZA E SOSTANZA SULLE STRADE L’altra settimana ho visto nel viale Volta e strade adiacenti lavoratori che bloccavano parte delle strade. Ho ingenuamente pensato che il Comune si fosse deciso a riasfaltare le strade piene di “crateri” pericolosi, e invece no! Stavano semplicemente ridipingendo strisce pedonali e strisce in mezzo alla strada. Ora è tutto più bello, sembrano quasi strade vere, invece delle “mulattiere” che in effetti sono. Complimenti! E’ proprio il caso di dire che in questa città l’apparenza conta più della sostanza!!!! Daniela Luporini
segnalazioni a redazione@ilreporter.it
Concerti Gianluca Grignani 5 maggio
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“Sei sempre stata mia”, è la traccia che anticipa il nuovo album, “Romantico Rock Show”, uscito il 2 febbraio su etichetta Sony Music. Questo è il decimo album del cantautore milanese che torna, in grande forma artistica, a due anni di distanza dall’ultimo cd, con un disco totalmente inedito: 11 brani, interamente scritti, parole e musica, da Gianluca Grignani, uno dei più prolifici autori italiani. 60 minuti di rock, di grande energia, di ritmi intensi e di amore celebrato e raccontato in ogni sua sfaccettatura. Per aprire la strada a questo suo ultimo lavoro discografico Gianluca ha scelto “Sei sempre stata mia”, un’intensa ballata rock. Marco Mengoni 10 maggio
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Dopo una sola settimana dall’uscita, il cd ep “Re Matto” ha raggiunto il primo posto della classifica degli album più venduti con oltre 40 mila copie, sbaragliando la concorrenza italiana e internazionale. Un successo straordinario per Marco
Mengoni, il nuovo talento protagonista della scena musicale italiana: una vera rarità che un artista pressoché esordiente entri direttamente al primo posto della classifica ufficiale Gfk degli album più venduti della settimana. All’interno di “Re matto” il brano “Credimi ancora”, brano che Marco Mengoni ha presentato alla Sessantesima Edizione del Festival di Sanremo nella categoria “Artisti”, balzando immediatamente al primo posto della classifica di iTunes.
sorprese con interpretazioni inedite.Il tour proseguirà ad aprile e maggio portando Fiorella e la sua band Lele Melotti (batteria), Carlo Di Francesco (percussioni), Nicola Costa (chitarre), Fabio Valdemarin (pianoforte), Alfredo Paixao (basso), nei più importanti Teatri d’Italia.
Irene Grandi 15 maggio
Teatro Verdi Nel 2010 Irene torna a Sanremo dopo 10 anni. Porta una canzone, “La cometa di Halley”, scritta da Francesco Bianconi, riproponendo così quella fortunata collaborazione già intrapresa con “Bruci la città” . Il brano anticipa il nuovo album, “Alle porte del sogno”, il primo di inediti in quasi 5 anni. Irene è ora coproduttrice artistica assieme a Pio Stefanini, e coautrice di quasi tutti i brani. Il disco si chiude con un’altra collaborazione, questa volta con un autore “storico” di Irene, Gaetano Curreri, che scrive “Stai ferma”. Fiorella Mannoia 16 maggio
Teatro Verdi
Accompagnata da una band che vede la collaborazione di alcuni nuovi musicisti e di un quartetto d’archi arrangiato da Marcello Sirignano. Fiorella oltre al suo repertorio ci riserverà molte
Elisa 20 maggio
Mandela Forum Un tour che porterà Elisa in giro nei maggiori palazzetti di tutta Italia a partire dal 6 aprile, 14 date per far ascoltare ai suoi fan le canzoni di Heart, ma anche i successi di oltre dieci anni di carriera. Sul palco accanto a lei sarà presente la band che da oltre 10 anni accompagna Elisa dal vivo: Max Gelsi al basso, Andrea Rigonat alle chitarre, Andrea Fontana alla batteria e Gianluca Ballarin alle tastiere.
Lo spettacolo Enrico Brignano 20 maggio
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Nei suoi esilaranti monologhi, Brignano mette alla berlina vizi e virtù degli
L’ANTICIPAZIONE
A Firenze musica digitale fa rima con Muv festival L
uomini di oggi, dalle paure alle manie che ciascuno serba in cuore: un viaggio tra le piccole e grandi nevrosi degli italiani. Ma in questo viaggio fortunatamente viene in soccorso, anzi in ‘’Pronto soccorso’’ la risata come un sorso d’acqua fresca, capace di mandar giù e per un attimo far dimenticare qualsiasi boccone amaro. Una pausa di serenità, una pausa di buonumore.
a sesta edizione del Muv festival - Paesaggi Digitali si svolge dal 1 al 6 giugno all’anfiteatro delle Cascine suggestivo luogo di ritrovo della fiorentinità che anche il sindaco Matteo Renzo ha promesso farà di tutto per far diventare un punto di riferimento dell’estate fiorentina. L’evento dedicato alla musica digitale propone quest’anno un’interessante riflessione sui nuovi orizzonti della sperimentazione digitale e sulle modalità di percezione della realtà che ci circonda attraverso le nuove tecnologie. Ad una ricca selezione di ospiti nazionali ed internazionali, che andranno ad animare l’anfiteatro, Muv festival affianca una sezione formativa senza precedenti, nella quale trovano spazio, oltre ai tradizionali workshop legati alle nuove
frontiere della sperimentazione digitale, dei veri e propri laboratori di produzione audiovisiva. Il Muv Lab è un nuovo progetto, curato da Andrea Mi per MUV- music and digital art festival, che vuole sviluppare innovative strategie di produzione per artisti emergenti. loro lavoro di studio e realizzazione. Si chiama Muv Lab e per l’edizione 2010 di saranno due le produzioni in cantiere, una a Firenze e l’altra a Pisa. Nella prima saranno coinvolti il produttore italo-portoricano Arge, emerso dal collettivo Numa Crew, e uno dei più promettenti visual artist fiorentini, Vj LP, già resident del Tenax. Nella seconda produzione, invece, il duo Kokomo, parte del collettivo 24Hrs Sleepy People, sarà seguito da Prudo e lavorerà insieme a Argot.
Il festival FirenzeNoir Festival 2010 Dal 21 al 23 maggio
Palazzo Vecchio e auditorium Cassa di Risparmio Tre giorni noir per la città di Firenze, a maggio in Palazzo Vecchio, nel salone dei duecento e nell’auditorium della CRF in Via Folco Portinai, a due passi da Piazza Duomo. Una rassegna che promuove uno strumento interpretativo della società di oggi e della sua complessità, aprendo al pubblico incontri con noti scrittori, sceneggiatori, magistrati, polizia scientifica e medici legali. Un’ opportunità per rileggere grandi fatti di cronaca e scoprire misteri
irrisolti. Un programma fitto, sviluppato nell’ultimo weekend di maggio, utile per analizzare e interpretare letteratura, fiction e fatti di cronaca nera.
Le visite guidate La luce della grazia 5-12-19-26 maggio
Luoghi vari
Quattro incontri per conoscere la città e i suoi percorsi meno conosciuti. Cominciano mercoledì 5 maggio le visite guidate alla scoperta dei più bei tabernacoli fiorentini insieme alla associazione Firenze Fede Arte. La prima giornata (il 5) accompagnerà nella visita dei tabernacoli intorno al Duomo, la seconda (il 12) sarà la volta della zona di Santa Croce e il Bargello e ancora il 19 l’Oltrarno e il 26 Ognissanti e via San Zanobi. Ogni visita dura circa 1 ora e 20 e costa 10 euro a persona. Info: www. firenzefedearte.it oppure 055.2302477
Le mostre Caravaggio e i caravaggeschi a Firenze Dal 22 maggio al 10 ottobre
Galleria Palatina e Galleria degli Uffizi Grazie dunque al cospicuo patrimonio fiorentino di opere del Caravaggio e al nucleo di pittura caravaggesca e grazie ai numerosi prestiti accordati, due dei massimi musei del Polo Museale Fiorentino, la Galleria degli Uffizi e la Galleria Palatina, ospiteranno, in occasione delle celebrazioni per il
IV centenario della morte del Caravaggio, la mostra Caravaggio e caravaggeschi a Firenze. A quarant’anni dalla pionieristica mostra curata da Evelina Borea, l’evento consentirà di presentare oltre cento quadri, noti e meno noti, alla luce dei dati emersi in seguito a ricerche, documenti e nuove attribuzioni che hanno modificato il panorama critico e l’apprezzamento del pubblico. Pregio e bellezza Fino al 27 giugno
Museo degli argenti Attraverso un selezionato numero di pezzi di eccezionale qualità provenienti dai più importanti musei italiani e stranieri, la mostra illustra la complessa storia di questo tesoro, a partire dalla sua costituzione ad opera di Cosimo, Piero e soprattutto Lorenzo de’ Medici, che ai cammei e agli intagli riservò un posto di rilievo all’interno delle sue collezioni d’arte e al quale si deve l’acquisto di esemplari prestigiosi come il cosiddetto Sigillo di Nerone, la splendida corniola con Apollo e Marsia celebrata e ammirata da un folta schiera di letterati e artisti. Uno sguardo nell’invisibile Fino al 18 luglio
Palazzo Strozzi In esclusiva per la Fondazione Palazzo Strozzi sono arrivati dai quattro angoli del mondo una serie bellissima di quadri che racchiudono l’estro e la maestria non solo del maestro De Chirico, ma anche degli altri artisti del suo tempo.
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TERRATETTI FIRENZE BAGNO A RIPOLI PAESE Terratetto di mq. 115 su tre livelli composto da soggiorno con angolo cottura (cucina in muratura e caminetto), due camere matrimoniali, vano guardaroba, tre bagni, cantina e balcone. Finemente ristrutturato. € 400.000,00 Ag. Imm. Bianchi e Grappolini ☎055 630656 - 055 631781 CAMPO DI MARTE in terratetto su piu’ livelli possibilita’ di frazionamento ingresso salone doppio studio quattro camere tripli servizi balcone giardino oltre ampia taverna con ingresso indipendente.info agenzia ☎055 0515231 CAMPO MARTE abitazione corredata di tutti gli accessori per garantire un’abitabilità perfetta. Ingresso indipendente, cucina, soggiorno pranzo, due camere, tripli servizi, ripostigli, oltre mq. 10 di terrazza, autorimessa mq. 53. Finiture di pregio, impiantistica indipendente di ultima generazione. Rif. La646 € 460.000,00 ☎055 413177 CAMPO MARTE terratetto indipendente di nuova costruzione, dotato di caratteristiche ed accessori plurifunzionali come terrazze, garage e lavanderia. Climatizzazione, risparmio energetico e fiscale. Rif. La640 € 380.000,00 ☎055 413177 CASELLINA Bel terratetto libero su tre lati e con spazi esterni sul davanti e sul retro. Soggiorno e cucina al piano terra, due camere matrimoniali, studio, servizio al primo piano. Possibilità di realizzare una mansarda. Ripostiglio nel giardino tergale € 450.000,00 ☎055 6810882 FIRENZE SUD 10 MINUTI Sieci,nel verde, stupenda villetta terratetto libera su 3 lati con bel giardino di 800 mq; composta da cucina, sala pranso sala con camino, 3 camere, 2 bagni, cantina, lavanderia e garage. Perfetta e super accessoriata ☎335 7678437 OBERDAN PRESSI terratetto di nuova costruzione mq 158 composto da ampio soggiorno, cottura, due camere, zona guardaroba, tripli servizi e taverna-studio con ingresso indipendente, oltre ampio garage e loggia abitabile. Finiture di alta qualità, climatizzato, pluriaccessoriato. Rif. La636 € 530.000,00 ☎055 413177 ROVETA MARCIOLA terratetto indipendente,ottima e recentissima ristrutturazione, mq120 su due livelli suddivisi in 6 ampi vani più accessori, oltre a taverna abitabile di mq70, annesso attrezzato, giardino di proprietà esclusiva mq150. Rivestimenti alto livello in cotto e pietra serena. Tg619 € 590.000,00 trattabili ☎055 6810882 S. FRANCESCO Pontassieve, terratetto su due livelli completamente e finemente ristrutturato: ingresso salone quadruplo, cucina, bagno, piano primo: 3 matrimoniali, doppi servizi. Lavanderia. Terrazze abitabili e giardino e garage. (p 004) € 530.000,00 trattabili ☎055 687553 SAN CASCIANO vendesi terratetto nuova edificazione con ottimi affacci, di mq 95 composto da soggiorno, cucina abitabile, due camere matrimoniali e due bagni con finestra. Grande terrazza abitabile, giardino, garage e cantina. € 479.000 info@marzoccoimmobiliare.it ☎335 1711961
VILLAMAGNA terratetto libero su tre lati, su 2 livelli composto da: soggiorno doppio con camino, cucina, 4 camere, 3 servizi, oltre mansarda. 4.000 mq. Di giardino. Completa la proprietà dependance di 30 mq. Fronte abitazione. (v 029) ☎055 687553 - 6812507 VILLAMAGNA villetta a schiera già divisa in due appartamtentidi 105 mq e 75 mq: 1ºapp.to- cucina, sala, 2 camere, bagno;2ºapp.to- 2 sale, cucina, bagno, camera. Completano la proprietà lavanderia, cantine, giardino e terreno con ulivi e piante da frutto per 1.330 mq. € 590.000,00 trattabili ☎335 7678437
VALDISIEVE SIECI ,nel verde, stupenda villetta terratetto libera su 3 lati con bel giardino di 800 mq; composta da cucina, sala pranso sala con camino, 3 camere, 2 bagni, cantina, lavanderia e garage. Perfetta e super accessoriata € 690.000,00 ☎335 7678437 SIECI Meravigliosa villa indipendente libera su 4 lati circondata da giardino composta da cucina abitabile con sala pranzo, salone, 3 camere, 3 bagni, oltre studio e 4a camera in mansarda. Completano la proprietà cantina, lavanderia, garage/taverna e bellissima terrazza a tasca. Oggetto di grande fascino perfette condizioni.possibilità di divisione € 790.000,00 ☎335 7678437
COLONICHE
E
TERRENI FIRENZE
A GRASSINA bellissima porzione di colonica libera su 3 lati perfettamente ristrutturata, composta da grande cucina con camino, 2 sale di cui una con grandi vetrate , 3 camere, 2 bagni, soffitta. Meraviglioso parco pianeggiante di oltre 6.000 mq con 2 annessi. € 780.000,00 ☎335 7678437 BAGNO A RIPOLI VIA DEL CAROTA immerso nel verde, fienile di mq.125 oltre annesso agricolo mq.40 e terreno esclusivo di mq.5500. Da ristrutturare. € 460.000,00 Ag. Imm. Bianchi e Grappolini ☎055 630656 - 055 631781 BAGNO A RIPOLI collinare, vista Firenze, bellissima porzione di colonica libera su 3 lati. Ristrutturatissima composta da cucina abitabile, sala pranzo, sala con camino, studio, 3 camere, 3 bagni, lavanderia, bellissimo giardino vista firenze. Bellissime vetrate, loggia, materiali di gran pregio. € 790.000,00 trattabili ☎335 7678437 BOLOGNESE bassa, vista su fiesole a 5 minuti da firenze, splendida colonica padronale di circa 350 mq calpastabili, con annesso fienile fronte abitazione. La proprietà è circondata da giardino, terreno con oliveta, alberi da frutto. Ottime condizioni. Trattativa riservata.(c005) ☎055 687553
CAREGGI in ex-frantoio proponiamo 280 mq circa su due livelli,piano terra e piano seminterrato con ingressi indipendenti.al p.t. Ingresso, cucina,soggiorno doppio,2camere,2bagni,2ripostigli.al p.s. Ingresso,soggiorno,pranzo,camera,studio,taverna,lavanderia e bagno.terazzo di 115 mq , 2 posti auto.(p021) ☎055 6812507 FIENILE vicinissimo alla piazza di grassina, completamente ristrutturato, luminosissimo composto da cucina, salone, 2 camere 2 bagni oltre 1.800 mt di giardino. € 690.000,00 ☎335 7678437 OLMO di Fiesole, spettacolare villa in pietra, circa 350 mq libera su 4 lati con ampi saloni, camini originali già divisa in 2 unità, oltre annesso di 80 mq.circondata da terreno di circa 15.000 mq, possibilità di frazionarla in più unità o adatta per agriturismo. € 1.400.000,00 ☎335 7678437 PICILLE (BARATRO) terreno a gradoni di mq.25.000 con viti, ulivi e alberi da frutto, con piccolissimo annesso (mq.7) da ristrutturare con pozzo, artesiano di proprietà ottimo per investimento € 80.000 trattabili ☎347 6143007 RIMAGGIO splendido fienile di rappresentanza di c.a 300 mq. Su due livelli completamente e finemente ristrutturato. Giardino mq. 800 c.a e parco, possibilità piscina.(c 026) ☎055 687553 - 055 6812507 S. DONATO IN COLLINA a 3 km dal paese, in eccezionale posizione, splendida porzione laterale su due livelli di ex convento con ingresso indipendente, mq.110, sala, cucina, due camere, due servizi, perfettamente ristrutturata. Giardino mq.350 circa, possibilità garage interrato e cantina.(c 030) € 600.000,00 ☎055 687553 VILLAMAGNA ex mulino del 1200 in bozza di pietra, circa 250 mq. Già diviso in 2 unità abitative. Giardino e terreno. Perfettamente ristrutturato, adatto anche come b&b. (c 007) ☎055 687553 - 6812507
MUGELLO SOMMAVILLA a Km. 17,00 da pizza della Libertà - In edificio in pietra in posizione dominante su di una`mpia e luminosa vallata, ultimi due appartamenti di mq. 97 composti da tre camere, due bagni, soggiorno con zona cottura separata e ripostiglio, giardino esclusivo, due posti auto ad appartamento e terreno esclusivo di mq. 210 circa. Finiture di elevato livello, vendita diretta dal costruttore, spese notarili di acquisto a Nostro carico richiesta € 350.000,00. Appartamenti 5 e 6, planimetria sul Nostro sito. www.cgfguarducci.it info@cgfguarducci.it ☎335 382078 - 333 6971162
VALDISIEVE FIRENZE SUD direzione Rosano, porzione di colonica su tre livelli e libera su tre lati, composta da sala con camino, cucina abitabile, 3 camere, 3 servizi oltre taverna, garage, giardino e terreno. Ottima esposizione € 590.000,00 trattabili ☎335 7678437
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