Il reporter-Tavarnelle-maggio 2010

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Il Giornale nel tuo Comune

Barberino, Tavarnelle, San Casciano

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Giochi e scomesse Agenzia Ippica Slot machine APERTO TUTTI I GIORNI S.Casciano - Via P.zza Matteotti,3 Tel 055 82.94.669 Periodico d’informazione locale. Anno IV n.40 del 1 maggio 2010. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10

ServiZi Tavarnelle

PRIMO PIANO

MAGGIO 2010

In 3D è tutta un’altra cosa Andrea Muzzi*

I la saNitÀ Viaggio tra FuNzioNa? i camper Il comparto Pregi, difetti, haeccellenze risentito molto della crisi, e novità ma tra le aziende della piùingrande difficoltà ce n’è una azienda che continua toscana a lavorare PAGG.14-15 PAG.5

Barberino Dopo il successo del 2009, a maggio torna la festa medievale con balli, suoni e maschere PAG.4

SPorT

San Casciano, pronta la torre del Chianti La mafia abita anche qui Ed è sorvegliata speciale

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fuori porta servizi

di Luca Serranò

gilarDiNo iNNamorato Il bomber, pur al centro di alcune voci di mercato, giura amore a Firenze. “Qui sto bene, credo nel progetto” PAG.36

San donato-tavarnelle “Continuo a giocare”: il capitano della squadra parla di vizi e virtù del campionato PAG.40

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ra una notte di maggio di diciassette anni fa quando la lama della mala siciliana si piantò dritta nel cuore di Firenze, aprendo una ferita che ancora oggi brucia forte. La strage dei Georgofili, con tutto il suo dolore e la cortina di nebbie e punti oscuri che si è trascinata dietro, pesa ancora come un macigno. Come pure pesa lo spettro della mafia, che nella nostra terra è meno presente che altrove, ma che – parola di Pier Luigi Vigna, ex procu-

ratore nazionale antimafia – c’è. E c’è nelle sue forme più odiose. Cosa Nostra, ad esempio. Una presenza quatta e temibile che agisce in silenzio. E contro la quale va tenuta alta la guardia, anche se nella nostra terra, spiega Vigna, “ci salva la mancanza di collusioni politicoamministrative”. All’ex magistrato fa eco Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Caponnetto, che racconta perché la Toscana fa tanta gola alla mafia… PAGG.16-17

La sanità Con la bella stagione torna la voglia di gite funziona? PAGG.14-15 PAG.6

l mondo si divide sempre più fra anziani e giovani. Una forbice alle cui estremità stanno due categorie di persone che non hanno quasi niente in comune. I nostri anziani hanno votato per la Repubblica mandando il re in esilio. I nostri giovani vivono in una Repubblica dove non solo i Savoia sono tornati, ma si mettono pure a cantare! Io da bambino il principe azzurro me lo immaginavo un uomo intelligente, generoso, coraggioso! Guardando Emanuele Filiberto ho capito una cosa: gli hanno fatto un incantesimo! Gli anziani la mattina si alzavano presto ed andavano a lavorare. Oggi i giovani si alzano e basta! Il lavoro non c’è. I nostri anziani vedevano i film in bianco e nero. I nostri giovani al cinema vedono i film in 3D. Gli occhiali 3D sono un’invenzione fantastica: io per esempio li faccio indossare sempre a mia moglie. Nudo non sono un gran che … ma in tridimensionale faccio anch’io la mia bella figura! I nostri anziani vivevano in un mondo pulito. Oggi invece i mari sono così sporchi che Gesù non dovrebbe camminarci sopra: con il catrame che c’è sono buoni tutti. Dovrebbe nuotarci dentro! Quella sarebbe un’impresa! I nostri anziani vivevano in un mondo dove i rapporti umani erano fondamentali. I nostri giovani vivono nell’era del computer; il grande amico che fa tutto al posto nostro! Molti giovani per fare sesso usano le chat. Ho un cugino che ha una connessione così lenta che quando si collega ad un sito a luci rosse vede solo un uomo e una donna che si fumano una sigarettina! Oggi molti anziani fanno di tutto per sembrare giovani. Mia suocera s’è rifatta tutta ed infatti quando va a riprendere mio figlio a scuola un bimbo della materna la molesta sempre! *Comico

societÀ. Molte Illecruccio istruzione. giovani promesse di tutti è rappresentato fiorentine che stanno dai tagli “spiccando al personale il volo”

Quelli cheè zitti Scuola, tempo zittidi ce preiscrizioni l’hanno fatta S M

i direbbe aggio,che è tempo la nostra di preiscrizioni. sia una terra piuttosto Si comincia feconda.a E parlare non solo di nuovo di olianno ve, bistecche scolastico e vigneti, quando ma pure ancora di talenti. non si Artisti. sono Musicisti, chiusi quaderni cantautori, e sussidiari. fotografi, Anche ma anche il Chianti attori, imprenditori, non fa eccezione sportivi e già politici. da questo Giovani, mese giovanissimi. cominciano Chea farsi da Firenze sentire hanno i primi presonumeri il volo eahanno proposito cominciato di classi a fare da strada. formare È il caso, e tagli ad da esempio, subire.della Facendo cantantealcune DianasempliWinter ci (fiorentinissima, osservazionia dispetto sui datidelprovvisori cognome) che classeriguardano ’85 e un curriculum gli iscritti che vanta all’anno an2010-2011, che una tournèe emergono con Giorgia. differenze Ma la gio-e

similitudini vane Winter èfra in ottima le situazioni compagnia: delle da scuole citare anche di San il duo Casciano delle sorelle e dell’IstituBazzana, to la violista comprensivo Giulia Nuti, in gestione lo speaker associata di Rafra dio Tavarnelle Deejay Federico e Barberino. Russo. EIlpoi cruccio c’è la comune società di di ventenni questefiorentini realtà scolastiche che aiuta le èaziende rappresentato ad investire dainel tagli sociale al personale e fattura della cifre interessanti. riforma Gelmini. Tutto questo A Tavarnelsenza dile menticare e Barberino altre giovanissime il problemaeccellenze: è anche numerico: vedi alla vocealla Emiliano scuolaViviano, dell’infanzia, portiere per del Bologna citare una cresciuto delle nel molte Firenze questioni Ovest. aperte Oppure per il capitolo l’annospettacolo, a venire,dove il minisi trostero vano volti già el’anno nomi come scorso quelli nondifinanziò Martina

una Stellasezione (1984) eeVittoria quest’anno Puccini il rischio (1981). Eè che poi ciciòsono accada i politici: di nuovo. fa scuola A San il primo Casciano cittadino,la classe preoccupazione 1975, e altraprincipale gioventù riguarda con sede ainvece PalazzolaVecchio richiesta (come di Ceciinsegnanti lia Pezza, di nata supporto, nel 1986) allaoquale con scranno dovrà provvedere in Provincia, per vedi gran Tommaso parteVilla l’ammi(Pdl, nistrazione. 1974). Ma a quanto Diverso, pare invece, anche i “senior” il dato sulla non sepresenza la passanodi male. studenti L’Istat ci stranieri: racconla ta infatti crescita chedel siamo numero una terra di dialunni gente lonimmigrati geva, e che si la è arrestata Toscana siapiazza Tavarnelle secondae Barberino, nella classificamentre delle regioni continua con più nelle caPAGG.28-29 PAGG.2-3 scuole pelli bianchi. di San Casciano.

Edizione del Chianti F.no • 13.050 copie distribuite da

“Qualunque cosa tu possa fare, sogno tu possa sognare COMINCIA. L’audacia reca in se genialità, magia e forza. COMINCIA OrA” J.W. Goethe

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Maggio 2010

l’inchiesta. Viaggio negli istituti sparsi sul territorio

Scuola: rischi e promesse per il prossimo anno Dai tagli al personale alle sezioni che scompaiono di colpo, un salto nella situazione didattica del Chianti fiorentino Ilaria Esposito

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avarnelle, Barberino e San casciano: a settembre, la scuola ricomincerà per i bambini di tutti e tre i comuni. Alcuni di loro vivranno il loro primo giorno di scuola, altri lasceranno i loro compagni per passare a un ciclo superiore di studi e siamo in periodo di prescrizioni. Facendo alcune semplici osservazioni sui dati provvisori che riguardano gli iscritti all’anno 2010-2011, emergono differenze e similitudini fra le situazioni delle scuole di San Casciano e dell’istituto comprensivo in gestione associata fra Tavarnelle e Barberino. Il cruccio comune di queste realtà scolastiche è rappresentato dai tagli al personale

della riforma Gelmini. A Tavarnelle e Barberino il problema è anche numerico: alla scuola dell’infanzia, per citare una delle molte questioni aperte per l’anno a venire, il ministero già l’anno scorso non finanziò una sezione e quest’anno il rischio è che ciò accada di nuovo. A San Casciano la preoccupazione principale riguarda invece la richiesta di insegnanti di supporto, alla quale dovrà provvedere per gran parte l’amministrazione. Diverso, invece, il dato sulla presenza di studenti stranieri: la crescita del numero di alunni immigrati si è arrestata a Tavarnelle e Barberino, mentre continua nelle scuole di San Casciano.

San casciano. I numeri degli iscritti non sono cambiati rispetto al 2009

Tagli al personale: il Comune paga gli insegnanti di sostegno L

’anno scolastico 2010-2011 a San Casciano, secondo quanto emerge dai dati sulle prime iscrizioni ad oggi disponibili, non sarà molto diverso da quello passato. “Da alcuni anni – spiegano congiuntamente il sindaco Massimiliano Pescini e l’assessore alla pubblica istruzione Chiara Molducci - la situazione è stabile: non registriamo alcun aumento o calo nel numero degli allievi presenti nei plessi scolastici del territorio comunale”. Secondo i dati delle iscrizioni alla refezione scolastica, all’anno prossimo sono segnati 1305 alunni fra primarie e infanzia. Attualmente, escludendo le scuole medie (per le quali i dati non sono ancora disponibili) nei plessi scolastici del comune studiano 1250 alunni. Cinquanta

Viviamo nell’incertezza e questo è un dato che non conforta affatto

bambini in più, ma probabilmente questa rappresenta un’oscillazione normale per le possibilità di assorbimento degli istituti del territorio. Per quanto riguarda la presenza di stranieri, nel corrente anno scolastico gli alunni non italiani sono in totale 148. Per il momento, fra i nuovi ingressi a settembre vi saranno per le scuole dell’infanzia

15 bambini stranieri, per le primarie 13 e ancora 15 per l’istituto secondario inferiore. A San Casciano, come in molte altre parti di Italia, i disagi nel settore scuola si sentono eccome. Ad esempio, i tagli al personale scolastico della riforma Gelmini costringeranno l’amministrazione comunale di San Casciano a provvedere alla maggior parte delle spese per gli insegnanti di sostegno, che naturalmente continuano a servire come, se non più di prima. La situazione viene illustrata ancora da sindaco e assessore alla Pubblica istruzione: “Ci preme evidenziare i gravi problemi causati dai tagli e dalle riduzioni di personale determinati dal Governo; un vero e proprio rischio per l’efficienza e il mantenimento dei servizi comunali che con grandi sforzi i nostri bilanci contribuiscono a tenere in piedi. Come nel caso delle monosezioni delle scuole per l’infanzia di Bargino, Monteridolfi e San Pancrazio. Ogni anno purtroppo equivale a un punto interrogativo: sulla base del numero delle classi, il governo decide o no di riconfermare il personale scolastico. Il rischio è quello di cadere sotto la scure come è capitato ai nostri vicini di casa, Barberino e Tavarnelle, ai quali era stato tagliato il personale di un’intera sezione della scuola per l’infanzia. Insomma, viviamo nell’incertezza e questo è certo un dato di fatto che non conforta. Da parte nostra e con l’impiego di tutti i mezzi possibili cercheremo tuttavia di continuare a sostenere e favorire le nostre priorità: i servizi legati al mondo dell’educazione /I.E. e dell’edilizia scolastica”.

Il Reporter del Chianti F.no raggiunge 13.050 famiglie nei Comuni di Barberino, Tavarnelle, San Casciano

focus Il quadro realizzato dai bambini con Giuliano Ghelli

Se gli artisti sono under 5

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colori e la fantasia del pittore Giuliano Ghelli si uniscono alla creatività dei bambini. Ne nasce un quadro corale di straordinaria armonia cromatica ed espressività. E’ il sindaco Massimiliano Pescini ad esporlo all’interno del proprio ufficio dopo averlo ricevuto a titolo di dono dalle mani dello stesso Ghelli. L’opera porta il segno e la firma dell’artista toscano e dei suoi piccoli settanta coautori. Questo è infatti il numero dei bambini provenienti dalle tre scuole dell’infanzia di Montefiridolfi, Bargino e San Pancrazio, che hanno contribuito alla creazione del quadro avvenuta in maniera collettiva lo scorso novembre all’interno dell’atelier di Ghelli. L’iniziativa, promossa dal Comune in collaborazione con Fondazione Ghelli curata da Sandra Stanghellini, ha visto la partecipazione di tre diverse classi accompagnate dai rispettivi insegnanti. “Un sentito ringraziamento - dichiara l’artista Giuliano Ghelli - al personale didattico e soprattutto ai bambini che con la loro gioiosa curiosità hanno reso quella giornata davvero memo-

Stampato da Rotopress International, Loreto (AN) Periodico locale Anno IV n.40d’informazione del 1 maggio 2010

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La consegna del quadro

rabile trasformando la mia prova colore in un’opera viva che, sulla base di un tema a me caro, le migrazioni, parla con segni-disegni il linguaggio dei piccoli pittori”. “L’arte contemporanea vicina ai bambini; - commenta il primo cittadino Massimiliano Pescini - con questa iniziativa e grazie alla collaborazione di Giuliano Ghelli e delle scuole del territorio, abbiamo inteso trasmettere una diversa modalità di approccio all’arte da parte del mondo dell’infanzia. Un rapporto basato sul contatto diretto e sugli aspetti più concreti dell’arte”. /Il.Bia.

Dati non raccolti presso l’interessato Si informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs 196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), il consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg 196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili, sono raccolti e trattati da Web&Press s.r.l., al solo fine dell’invio presso la Sua residenza del periodico gratuito “il Reporter”. Il responsabile del trattamento è Web&Press s.r.l. Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in contemporanea la sospensione dell’invio della sua copia esercitando l’art. 7 scrivendo a Web&Press via Kassel 17 50126 Firenze.


3 Il caso. Confermata la ditta che distribuisce i pasti

Alle mense torna la Dussmann Anche per l’anno scolastico 20102011 sarà la società Dussmann a fornire il servizio di mensa nelle scuole di Tavarnelle e Barberino. La ditta aveva già iniziato ad occuparsi della refezione scolastica a settembre 2009. Tuttavia, fino a maggio dello stesso anno il Tar sospese in via cautelativa l’aggiudicazione dell’appalto per via del

Sono emerse opinioni positive sul servizio erogato lo scorso anno ricorso mosso da parte della società Sir-Eudania, che aveva partecipato alla gara in associazione con la Cir-Food, già fornitrice del servizio mensa negli anni precedenti. Venuta meno la sospensione, da settembre il servizio refezione passò regolarmente alla Dussmann, ma la Sir-Eudania impugnò la sentenza

di respingimento del Tar davanti al Consiglio di Stato. A giugno 2009 anche il Consiglio di Stato respinse la richiesta avanzata dalla Sir-Eudania di sospensione cautelare dell’affidamento del servizio alla nuova società. A marzo 2010, la vicenda si è chiusa definitivamente, con il respingimento anche della richiesta di annullamento degli atti relativi all’affidamento dell’appalto alla Dussmann. Nel frattempo, sembra che la società attualmente fornitrice abbia instaurato una buona collaborazione con le scuole che serve: “Da due incontri con la commissione mensa – spiega Marina Baretta, assessore alla scuola di Tavarnelle - sono emerse opinioni positive sul servizio erogato in quest’ultimo anno. La valutazione dei prodotti e delle modalità di erogazione del servizio sono state soddisfacenti e la ditta si è dimostrata disponibile ad assecondare per quanto possibile le nostre esigenze, oltre ai particolari bisogni alimentari di alcuni ra/I.E. gazzi”.

Tavarnelle e Barberino/1. È il secondo anno consecutivo di stop alla crescita di presenze non italiane

Extracomunitari, nel 2010 nessun nuovo iscritto I tagli hanno colpito anche gli istituti di Tavarnelle e Barberino, tra cui la scuola dell’infanzia di Bustecca, dove la Regione si accollò il mancato finanziamento di una classe da parte del Ministero dell’Istruzione

L’

istituto comprensivo di Tavarnelle e Barberino si compone di quattro scuole dell’infanzia, tre primarie e una scuola secondaria. Una realtà in cui studiano e crescono, attualmente, 1143 ragazzi. Maggio è tempo di prescrizioni e da alcuni dati provvisori sulle prime richieste di inserimento giunte all’ufficio scuola, è già possibile fare alcune osservazioni. Per adesso le domande di iscrizione per i tre livelli di compresi

nell’istituto sono in totale 285. L’anno passato i nuovi iscritti a settembre erano 372, un centinaio di più, ma come già affermato mancano alcuni mesi all’inizio del nuovo anno scolastico e la cifra è destinata a salire. Al totale delle domande pervenute finora devono esserne aggiunte 19 che riguardano le scuole materne, i cosiddetti “anticipi”. Si tratta dei bambini nati fra gennaio e aprile e per i quali i genitori spesso preferisco-

no che la carriera scolastica inizi un anno prima. Le richieste in questo senso non sempre possono essere soddisfatte e probabilmente la questione si presenterà anche l’anno prossimo. Non sembra, invece, che debba aumentare la cifra degli studenti non italiani. Infatti, l’anno passato la presenza di alunni stranieri extracomunitari e comunitari ammontava a 123 unità, quindi poco più del 10% del totale. Di questi, nessuno era un nuovo iscritto. Quest’anno, almeno per il momento, sembra che non se ne siano aggiunti altri e che, anzi, due se ne siano andati. La direzione dell’istituto comprensivo spiega l’arresto della crescita di presenze non italiane con l’ormai avvenuto ricongiungimento familiare dei nuclei immigrati, che come fenomeno ha avuto il suo picco fra 4 e 6 anni fa. Interessante soffermarsi sulle provenienze dei ragazzi attualmente

studenti dell’istituto comprensivo: in ordine di consistenza numerica si hanno albanesi, romeni, indiani, tunisini e marocchini, brasiliani e argentini. Tuttavia, non manca qualche inglese, svizzero, olandese e americano. Al di là di quelli che saranno i dati definitivi sulle iscrizioni, alcuni problemi dovranno essere affrontati prima di settembre. Prima fra tutti, la questione che già l’anno scorso ha riguardato la scuola dell’infanzia di Bustecca, dove il mancato finanziamento da parte del ministero di una sezione a fronte di un alto numero di richieste, fece sì che la Regione si accollasse la spesa del servizio formando una classe aggiuntiva di 28 bambini. Quest’anno, il problema si potrebbe riproporre, se il Ministero non dovesse accogliere un’altra volta le richieste di amministrazione, Regione e /I.E. genitori.

Tavarnelle e barberino/2. La vicepreside dell’istituto comprensivo Bruna Cobau racconta cosa e come è cambiato

Laboratori didattici per bambini stranieri

L

a gestione di un istituto comprensivo come quello di Tavarnelle e Barberino, con i suoi 1200 iscritti, richiede la risoluzione di una lunga serie di problemi che ogni anno si rinnovano,cambiano e allo stesso tempo permettono di avere un punto di vista privilegiato su molti dei fenomeni sociali che caratterizzano il nostro tempo. Lo sa bene Bruna Cobau, vicepreside dell’istituto comprensivo, che in prossimità della conclusione dell’anno scolastico corrente e in epoca di preiscrizioni al prossimo ha risposto ad alcune nostre domande. Quali problemi dovranno essere affrontati prima di settembre? Probabilmente alle scuole dell’infanzia ci sarà una lista d’attesa, per i due plessi di Barberino e Vico. Rimarranno alcuni posti a Sambuca

e Marcialle, quindi porebbe essere chiesto ai bambini che rimarranno nella lista di andare lì. Questo dipende dal fatto che nella scuola nuova di Barberino le richieste sono molte e ci sarebbe bisogno di una sezione in più, che si spera il ministero finanzi. Anche con la scuola primaria di Tavarnelle c’è un problema, perché secondo gli iscritti, ogni anno, si assegnano alla scuola stessa 2 o 3 sezioni. L’anno scorso se ne sono potute fare soltanto 2, ma molto numerose. Inoltre, sarà difficile garantire tutti gli anticipi chiesti alle scuole dell’infanzia e le domande di tempo pieno alle primarie. Qual è stato l’impatto della riforma Gelmini sull’istituto? Il cambiamento è stato avvertito a livello organizzativo, soprattutto nelle scuole medie. Con la riforma Moratti gli insegnanti facevano i la-

Con la riforma Moratti gli insegnanti facevano laboratori il pomeriggio, invece con la riforma Gelmini sono stati tagliati, togliendo ai ragazzi l’opportunità di partecipare boratori di pomeriggio, che adesso sono stati tagliati. Alle scuole dell’infanzia 3 insegnanti lavoravano su 2 classi, mentre adesso un insegnante ha molte più ore di altri, con una conseguente difficoltà di gestire la didattica in modo

equo. Cosa è stato fatto e cosa si farà per favorire l’integrazione dei bambini immigrati o figli di immigrati? Si continuerà con le attività che abbiamo portato avanti quest’anno. I bambini al loro arrivo saranno assistiti da un mediatore linguistico per 6 ore la settimana, oltre a partecipare a lezioni integrative di lingua italiana. Con i fondi dei servizi sociali abbiamo attivato dei laboratori didattici in orari aggiuntivi. Spesso i ragazzi partecipano a varie attività di integrazione e socializzazione e anche le mamme, da quest’anno, hanno potuto partecipare a lezioni a tema in cui veniva loro insegnato l’italiano. Sono troppo frequenti, infatti, i casi in cui i bambini riescono a imparare la nostra lingua e divengono l’unico tramite fra noi e i loro genitori. /I.E.


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Maggio 2010

Barberino. Torna l’appuntamento con la festa che l’anno scorso ha coinvolto tutto il paese

Ritorno al Medioevo... per due giorni Dopo il successo della prima edizione Barberino fa il bis, proponendo spettacoli in costume e facendo del bene

Bovini malati, vent’anni per decidere

Ilaria Esposito

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E

’ passato soltanto un anno dalla prima Festa Medievale, ma l’attesa per la seconda edizione è paragonabile a quella che si percepisce all’avvicinarsi delle grandi ricorrenze. Sabato 29 e 30 maggio Barberino tornerà indietro di mille anni, grazie alla partecipazione di tante associazioni e allo sforzo organizzativo dell’amministrazione comunale e della Happy Days onlus, che nel 2009 ha iniziato questa tradizione in maniera del tutto spontanea. “Happy Days – spiega Anna Brancaccio, presidente dell’associazione - si occupa di reperimento di fondi per la formazione e lo sviluppo, in particolare a favore dello Zambia. Parallelamente, portiamo avanti dei progetti formativi nelle scuole locali, che principalmente hanno lo scopo di mettere in contatto i nostri bambini con quelli della difficile realtà zambiana. Il progetto “compagni di banco” prevede che i ragazzi preparino degli elaborati su dei quaderni, che quando possibile vengono portati in Zambia dai volontari perché i bambini che vi vivono possano vederli e rispondere con i propri lavori”. Il tentativo è quello di creare un contatto il più frequente e continuativo possibile. “L’anno passato – continua Brancaccio - proprio nell’ambito di “compagni di banco”, ai bambini fu chiesto di fare un lavoro sulla favola e sul castello di Barberino, quindi riguardante il tema del medioevo. In questo modo nacque l’idea di una vera e propria festa, che avrebbe permesso ai nostri bambini di divertirsi insieme e poi spedire le foto e le testimonian-

la sentenza. Il Tar ha deciso per l’abbattimento

Un momento della festa

La onlus Happy Days raccoglie fondi per lo Zambia

ze di questa esperienza ai loro amici in Zambia”. Dal momento che la prima edizione dell’evento ha finito per coinvolgere tutti gli abitanti di Barberino, non si è potuto far a meno di rendere la festa un appuntamento fisso. Per di più, quest’anno parteciperanno molte frazioni, come Prugnano, San Donato in Poggio e Sant’Appiano. Dalle 17 di sabato 29, per le vie del paese saranno allestiti i banchi del merca-

to. Moltissime associazioni locali saranno presenti coi loro prodotti e il ricavato della vendita di questi sarà impiegato nel finanziamento di diversi progetti di beneficenza. Fino a mezzanotte si alterneranno spettacoli di diverso tipo, dal teatro ai cortei medievali. Dalla Sicilia sarà presente la Castellana d’Italia, ospite d’onore con tutto il gruppo di Caccamo, in provincia di Palermo. Dal pomeriggio di domenica 30 ricomincerà il mercato e si potrà assistere alla sfilata del corteo storico fiorentino. I 30 bambini iscritti a Happy Days Onlus saranno coinvolti in maniera attiva con una danza medievale e saranno presenti anche i ragazzi della scuola di musica di Tavarnelle.

opo vent’anni di attesa il lungo contenzioso tra l’amministrazione e un allevamento di Sant’Appiano in merito all’abbattimento di un gruppo di capi di bestiame non tracciati può considerarsi legalmente concluso. Ma per l’amministrazione eseguire l’ordinanza di abbattimento degli animali, che non essendo stata impugnata nei tempi previsti dalla legge da parte dell’allevatore non può essere oggetto di ricorso, non è impresa facile: “Quegli animali – spiega il sindaco Maurizio Semplicinon devono assolutamente finire nel mercato alimentare. Abbiamo lottato anni per questo motivo. Il rischio è la trasmissione di malattie e la contaminazione di altri animali. Adesso il problema non è più legale. Tuttavia, per abbattere questi capi come è giusto che avvenga, bisogna entrare nell’allevamento. A farlo, per di più, devono essere persone qualificate e autorizzate. A questo punto, stiamo pensando a quali possono essere le vie da percorrere affinché la vicenda si concluda velocemente. Una strada potrebbe essere quella della protezione civile, a cui sto valutando di rivolgermi. Ad ogni modo, cercheremo di intervenire nella maniera più rapida possibile”.Per chi non avesse seguito la vicenda, la battaglia legale fra il comune di Barberino e l’allevamento in questione iniziò molto tempo fa. Alcuni controlli sanitari di quella che all’epoca si chiamava ancora Usl segnalarono la presenza di capi non tracciabili - difficile stabilirne il numero attuale dopo tanti anni, ma allora erano una quindicina - e quindi non idonei a essere macellati e immessi nel mercato. L’amministrazione emanò un’ordinanza di chiusura dell’allevamento, comunque dopo aver sollecitato il proprietario a risol-

vere la situazione in maniera, per così dire, spontanea. Il titolare dell’azienda impugnò il provvedimento. Trascorsi molti anni, soltanto alla fine di marzo di quest’anno il Tar ha dato ragione all’allevatore, poiché vizi procedurali impedivano di considerare valida l’ordinanza stessa. Tuttavia, già prima della decisione del tribunale di prima istanza e poco dopo aver ordinato la chiusura dell’allevamento, l’amministrazione si era resa conto del probabile esito della vicenda presso il Tar. Il caso “mucca pazza” spinse il comune ad emettere un ulteriore provvedimento prima che giungesse

Rischio malattie e contaminazioni di altri animali

la sentenza conclusiva su quello già emesso e impugnato di fronte al tribunale amministrativo. Si dispose così l’abbattimento degli animali, provvedimento che ormai è soltanto in attesa /I.E. di essere eseguito.

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Tavarnelle. Tutte le aziende produttrici, tranne Laika, hanno risentito delle difficoltà economiche

Camper, segnali di ripresa dopo la crisi In Valdelsa, florido avamposto della produzione di questi mezzi, sono molte le aziende che hanno sofferto la crisi. Ma una di loro è riuscita a bypassare le difficoltà Ilaria Esposito

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a crisi colpisce tutti, anche le molte aziende che in Valdelsa producono camper. A Tavarnelle la situazione non è diversa, nonostante sembri che fra le aziende del settore si stia facendo strada un cauto, generalizzato ottimismo per i mesi a venire. Giampiero Naldini, uno dei titolari della ditta Naldini Camper, spiega: “Da due anni a questa parte la crisi ha fatto crollare del 40% circa le immatricolazioni. La produzione si è adattata, si sono dovuti fare tagli al personale o ricorrere a dei prepensionamenti. Realtà per realtà, naturalmente, si trovano delle differenze. Sempre parlando in generale, l’anno scorso sulla piazza c’erano molti mezzi già pronti, quindi il numero già basso di immatricolazioni effettuate non corrispondono a altrettante nuove unità di prodotto immesse sul mercato. Adesso non ci sono più mezzi fermi nei piazzali, perciò tutto quanto sarà richiesto dal mercato dovrà essere prodotto da zero. In-

somma, sembra che il fondo sia stato toccato e si spera in una risalita, anche considerato che i mesi estivi, come ovvio hanno un’influenza positiva sul settore”. A conferma di quanto descritto, l’eccezione a un generalizzato panorama di crisi è rappresentata dalla Laika, che sta preparando il nuovo impianto di San Casciano (adesso l’azienda si trova a Tavarnelle) e che, secondo il sindaco Sestilio Dirindelli, può essere definita “una mosca bianca fra molte aziende che vivono un momento di difficoltà, ma il cui insieme rappresenta ancora uno dei settori trainanti della nostra economia”. Effettivamente, l’analisi che l’azienda fornisce di questo momento di crisi non è drammatica: “Già nel 2008 è iniziata una battuta di arresto consistente, che nel 2009 è culminata con un crollo delle immatricolazioni. Laika ha certamente risentito di quello che si potrebbe definire uno tsunami, ma l’impatto per noi è stato meno forte che per altri. Ci hanno salvato cinque fattori: la forza

L’ingresso della Laika a Tavarnelle

del marchio, il fatto che abbiamo continuato ad innovare, una politica commerciale seria, l’attenzione ad una produzione che negli anni non ha creato surplus produttivi e, non ultimo, l’impegno dei dipendenti. Qualche miglioramento all’orizzonte lo si intravede, ma il mercato non

dà segnali univoci ed omogenei, né costanti. Ad ogni modo, Laika gioca in attacco e non in difesa: lavoriamo a nuovi prodotti e all’ampliamento della rete vendita in export, oltre all’apertura dei nuovi mercati in Scandinavia e nell’Europa dell’Est”.

L’iniziativa. Prosegue con successo “Disimballiamoci”, che vede gli abitanti di Tavarnelle abolire gli imballaggi superflui

Il progetto ambientalista riscuote successo anche all’estero D

opo la sperimentazione dell’anno 2009 e l’entrata in fase stabile avvenuta in questa prima parte del 2010, il progetto “Disimballiamoci” suscita l’interesse di altre amministrazioni, non solo della Toscana, ma di tutta Italia. Insomma, un modello di consumo virtuoso che probabilmente farà il giro del Paese. Il 12 maggio, infatti, il comune di Tavarnelle, con Barberino e San Casciano, presenterà risultati e modalità del progetto portato avanti lo scorso anno presso l’ecosportello di Verona. Il 2 gennaio, peraltro, l’iniziativa è stata illustrata al convegno internazionale “Compreresti rifiuti?” tenutosi a Firenze e in altri luoghi. E’ ormai quasi scontato che tutti si siano accorti, da un anno a questa parte, del fatto che sui banconi di molti bar sono scomparse le bustine dello zucchero, così come le bottiglie di plastica

dai tavoli dei ristoranti e qualsiasi tipo di imballaggio. Al loro posto, sono comparsi contenitori sostitutivi col logo “disimballiamoci”, l’utilizzo dei quali ha permesso una riduzione della produzione di rifiuti. Gli esercizi commerciali coinvolti nell’iniziativa sono quelli che rientrano nei generi alimentari, ma anche di elettronica, telefonia e molto altro, passando per la pasticceria per arrivare all’illuminotecnica. Moltissime piccole o medie attività commerciali hanno potuto e voluto sottoscrivere il protocollo di intesa “Negozio sostenibile del Chianti fiorentino”. Tavarnelle e i due comuni partner del progetto hanno provato a “disimballarsi” per un anno e hanno verificato che farlo abitualmente conveniva. Infatti, il primo vantaggio si ha da un punto di vista ambientale, su un duplice fronte: gli acquirenti ven-

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Maggio 2010

San casciano/1. A Mercatale e Cerbaia sorgeranno appartamenti a canone calmierato

Scuola e supermarket diventano case Nei locali dell’ex supermercato Coop di Mercatale e nell’edificio

Ilaria Biancalani

che ospitava la vecchia scuola elementare di Cerbaia verranno

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realizzati 16 nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica grazie a un finanziamento regionale che supera 1 milione e 200mila euro

on l’arrivo dei finanziamenti regionali, presto nelle frazioni di Mercatale e Cerbaia, sorgeranno sedici nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica. Per le realizzazioni saranno utilizzati i locali della ex Coop di Mercatale ed altrettanti dell’edificio che ospitava la scuola elementare di Cerbaia. Con questo ulteriore incremento del patrimonio Erp, si concretizza sempre più uno degli impegni

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pesso la collaborazione tra pubblico e privato si traduce in un vantaggio per la collettività. E’ il caso dei giardini pubblici della frazione del Bargino, dove i cittadini hanno presentato un proprio progetto di risistemazione che la giunta Pescini ha approvato, deliberandone il sostegno economico. In realtà gli ideatori del piano sono i membri de “La Ciurma”, l’associazione no profit composta da cittadini che vivono il territorio attivamente e che, ogni anno, attraverso l’impegno collettivo delle risorse volontarie del paese, organizzano una festa che richiama migliaia di visitatori e, grazie alla quale, l’associazione può reinvestire il ricavato in opere per la comunità. L’amministrazione comunale ha deciso di supportare il progetto della Ciurma, elaborato dall’architetto Gabriele Cocci, contribuendo finanziariamente con un investimento pari a circa 30 mila euro. Così, uno spazio verde di quasi mille metri quadri verrà rimodellato, attrezzato, illuminato e reso accessibile ai cittadini diversamente abili. I lavori verranno presumibilmente conclusi entro il mese di giugno. “L’ennesimo caso - dichiara l’assessore ai lavori pubblici, Roberto Ciappi – a testimonianza del valore che il Comune attribuisce al rapporto diretto con la comunità e alla partecipazione, reale e concreta, che i cittadini possono esprimere nella gestione amministrativa del territorio”. Numerose le opere previste che vanno dalla rimodellazione del terreno, alla creazione di un’area da gioco; dall’installazione di dispositivi a salvaguardia della sicurezza, alla creazione di un vialetto pedonale, fruibile dai portatori di handicap. E’ infine prevista la realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione pubblica a basso consumo, caratterizzato da tre lampioni e svariati punti luce lungo il via/I.B. letto.

maggiori dell’attuale amministrazione comunale, che è quello di dare risposte tangibili al problema casa. A questo proposito, qualche tempo fa, il Comune di San Casciano, aveva partecipato ad un bando regionale (“Misura straordinaria e urgente B sullo sviluppo e sulla qualificazione dell’edilizia residenziale pubblica in locazione a canone sociale”). E’ stata proprio l’aggiudicazione del bando a far si che la Regione Toscana possa sostenere integralmente il finanziamento di un milione e duecentomila euro, in favore del Comune chiantigiano. Il contributo ottenuto verrà così ripartito fra i due fabbricati: allo stabile situato in piazza del Popolo a Mercatale andranno esattamente circa 497 mila euro; all’ex scuola di via Empolese a Cerbaia saranno indirizzati quasi 688 mila euro. “Sono molto soddisfatto – dichiara il sindaco Massimiliano Pescini – di poter fornire questa risposta volta a soddisfare i bisogni e le esigenze della popolazione e che ci permetterà di aumentare il patrimonio Erp di circa il 20%”. In effetti, con questi interventi, il numero degli alloggi di edilizia residenziale pubblica presenti sul nostro territorio salirà a 172. “In netta controtendenza rispetto a quanto attuato dal Governo centrale, - aggiunge il vicesindaco nonché assessore alle politiche sociali, Luciano Bencini - la Regione Toscana si è mossa concretamente stanziando cospicui finanziamenti in favore dei nostri progetti. E per questo devo ringraziare anche i nostri uffici che hanno redatto in tempi brevi progetti di qualità”. Progetti che, per quanto attiene a Mercatale, prevedono la realizzazione di otto mini alloggi per anziani autosufficienti, uno spazio comune al primo piano ed un altro che fungerà da lavanderia condominiale. Gli appartamenti saranno composti da cucina, bagno e camera da notte. Per ciascun piano troveranno posto quattro alloggi, con accesso da piazza del Popolo. Nello spazio comune alle abitazioni potranno essere collocati divani e tavoli per vari tipi di socializzazioni ed attività. A Cerbaia invece i destinatari, oltre agli anziani, saranno le giovani coppie. Le opere di recupero. Saranno tali da ricavare cinque alloggi per anziani con un taglio medio di 25 metri quadri circa e tre alloggi per giovani coppie di taglio medio di 60 metri quadri circa. Anche in questo caso sono previsti spazi comuni che serviranno da luoghi di ritrovo ed aggregazione.

Stavolta la Regione si è mossa concretamente


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San Casciano/2. Verrà inaugurata entro l’estate la Torre dell’acqua, antico piezometro ripensato

Archeologia industriale con vista sul Chianti Un punto di vista privilegiato

Ilaria Biancalani

sul territorio. La Torre

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dell’acqua, costruita nel secondo dopoguerra, è stata trasformata in luogo panoramico, attrazione turistica e sede di mostre temporanee. Per guardare al futuro senza scordare il passato più recente

ntro l’estate quella che, per dimensioni, tipicità e caratteristiche uniche, può essere definita la “Tour Eiffel del Chianti”, sarà inaugurata e fruibile da cittadini e turisti. La torre dell’acqua di San Casciano, l’antico piezometro che, pur risalendo al secondo dopoguerra, mantiene tuttora intatta la funzione di deposito, è stata sottoposta ad un capillare e complesso intervento mirato ad accentuarne le caratteristiche di promozione del territorio e dei prodotti tipici locali. All’interno della torre, dalla suggestiva forma cilindrica ed alta 33 metri, già da alcuni anni esiste uno spazio espositivo per un’opera di arte contemporanea permanente di Antony Gormley. Le opere che porteranno all’inaugurazione della torre, stanno volgendo al termine; nello specifico è attualmente in fase di completamento la realizzazione di una terrazza panoramica sopra il piano di copertura che, per la sicurezza dei visitatori, sarà delimitata da una vetrata parapetto sostenuta da montanti in acciaio. Per accedere al punto panoramico, una vera e propria finestra sul Chianti, si utilizzerà un vano ascensore che, esterno alla torre e trasparente, consentirà anch’esso di godere una vista mozzafiato delle colline circostanti. L’intervento è sostenuto dal Comune e al 50% dai fondi ministeriali CIPE, per un importo complessivo di 735 mila euro. Quanto ai contenuti promozionali è l’assessore al turismo, Renzo Masi, ad annunciarli: “Abbiamo intenzione – afferma - di conferire alla Torre dell’Acqua una nuova veste turistica legata alla valorizzazione della nostra area e alla creazione di uno spazio che possa contribuire all’esposizione e alla diffusione dei prodotti tipici e delle attività artigianali del territorio. Stiamo valutando – conclude Masi - la possibilità di installare una webcam per consentire la visione del territorio anche attraverso strumenti on line”. Alla stesura dei progetti riguardanti la ristrutturazione, hanno contribuito i tecnici di Publiacqua; quest’ultima gestisce infatti sotto il profilo tecnico la torre, che è invece di proprietà comunale.

zoom Fioccano le multe a chi non sposta l’auto

Pulizia strade, troppi trasgressori

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uro monito della polizia municipale, nei confronti degli automobilisti che non rispettano il divieto di sosta, in occasione del servizio di spazzamento meccanizzato delle strade. E’ lo stesso vicecomandante, Antonio Falli, a ricordare ai cittadini, l’importanza della loro collaborazione, per la corretta esecuzione del servizio. “Chi lascia l’auto – puntualizza Falli - nella sede stradale dove è previsto il passaggio della macchina spazzatrice, non solo crea un disagio ma costringe la polizia municipale ad elevare verbali. Spesso – aggiunge - arriviamo a contare fino a 50 multe a spazzamento”. Il problema, evidenziato da Falli, è che, nonostante la campagna di informazione lanciata più volte e la presenza dei cartelli che indicano i divieti, le multe continuano a fioccare e sono la spiacevole conseguenza di una violazione che si ripete sin dall’attivazione dello spazzamento. Il servizio è infatti in funzione da un paio di anni; i cittadini dovrebbero conoscerlo bene ed invece, una parte di loro, ne impedisce il regolare svolgimento del servizio ignorando il divieto nelle fasce orarie prestabilite”. In caso di violazione, come pre-

visto dal Codice della Strada, sarà applicata una sanzione di 36 euro cui si aggiunge il costo accessorio della rimozione del veicolo. Lo spazzamento stradale è promosso dal Comune di San Casciano e gestito da Safi, la società che effettua i servizi ambientali per il territorio comunale. Si tratta di una importante funzione che mira a rendere strade e piazze più pulite e vivibili in aree sempre più estese. Dopo il capoluogo, Cerbaia e Mercatale, la pulizia meccanica sarà attivata anche nelle località di Montefiridolfi /I.B. e Chiesanuova.

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AI SENSI dell'art. 124 del D. Lgs. 152/2006, della L.R. 20/2006 e del D.P.G.R. n. 46/R del 8/09/2008 Tutti gli SCARICHI DI ACQUE REFLUE DOMESTICHE (o assimilate ad esse) AL DI FUORI DELLA PUBBLICA FOGNATURA devono essere AUTORIZZATI DAL COMUNE. La normativa prevede inoltre che i titolari di scarichi esistenti NON CONFORMI alle prescrizioni regionali DEVONO ESSERE ADEGUATI alla normativa vigente ENTRO IL 16 MARZO 2011. Si tratta prevalentemente degli scarichi derivanti da abitazioni o nuclei abitativi isolati, ove non risulta possibile eseguire l'allacciamento alla pubblica fognatura. SI INVITANO pertanto TUTTI I CITTADINI titolari di scarichi di acque reflue domestiche fuori fognatura che non sono in possesso della necessaria autorizzazione A PRESENTARE DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO ED EVENTUALE ADEGUAMENTO ENTRO IL 15 OTTOBRE 2010.

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Maggio 2010

Barberino

San Casciano

Tavarnelle

La gara Premi e tanto verde per la maratona di 8 chilometri A fine maggio torna “Barberino Scendi e Sali”, la gara di 8 km che per l’ottavo anno riunirà gli appassionati di atletica della Val d’Elsa. Il 28 maggio, quindi, tutti coloro che fino a mezz’ora prima della partenza, prevista per le 20,30, vorranno partecipare, potranno iscriversi presentando una tessera UISP/FIDAL oppure il certificato medico e versando una quota di 3 Euro. Le prime edizioni seguivano un percorso più tortuoso di quello attuale, che già dall’anno scorso parte da piazza Barberini e si sposta verso Tavarnelle, quindi lungo una strada prevalentemente pianeggiante. Al termine della gara per i primi trenta arrivati ci saranno ricchi premi. Info 055 453633 o al 328 6027715.

I lavori cominceranno in estate Bargino, due nuovi distributori di gpl sull’autopalio Entro l’estate il Comune di San Casciano rilascerà l’autorizzazione per la costruzione di due impianti sulla Siena-Firenze, nei pressi di Bargino.“Vista la diffusione sempre maggiore - spiega l’assessore alla mobilità, Renzo Masi - di veicoli che utilizzano come carburante il gpl ed il metano, abbiamo avvertito la necessità di attivare nel nostro territorio e mettere al servizio degli automobilisti alcuni impianti di questo tipo”. La disposizione degli impianti sull’Autopalio sarà tale da interessare entrambi i sensi di marcia. Al momento sono in corso le procedure tecnico-amministrative per il rilascio dell’autorizzazione e potrebbero concludersi entro il prossimo luglio. “Di questo intervento - aggiunge Masi - consideriamo sia l’utilità in termini di servizio al cittadino-automobilista sia il vantaggio ambientale derivato da un utilizzo che ci auspichiamo sempre più ricorrente di autoveicoli alimentati a gas e dunque rispettosi dell’ambiente”.La costruzione di nuove aree di servizio che erogano gas, è legata al piano degli impianti di distribuzione del territorio comunale contenuto nel regolamento urbanistico, il documento programmatico di governo del territorio attualmente in fase di redazione.

SOLIDARIETà in pole position alla marcia della pace Domenica 16 maggio alla marcia per la pace ci sarà anche Tavarnelle. E camminerà insieme a Barberino. Gli interessati all’evento potranno usufruire di un pullman che li porterà a Perugia. Sarà possibile partecipare anche ai due giorni di seminari e conferenze che sono previsti nel capoluogo umbro fra venerdì 14 e sabato 15 maggio. Tavarnelle, come Comune, fa parte del Tavolo della Pace, che organizzerà un grande forum nei due giorni precedenti la marcia PerugiaAssisi. Per qualsiasi informazione, sarà possibile rivolgersi all’URP del Comune di Tavarnelle. L’evento Il 9 maggio va in scena l’artigianato locale “Tavarnelle si mette in mostra”…con una novità. Il ben noto appuntamento di ogni seconda domenica del mese, al quale si può partecipare dalla mattina alle tarde ore del pomeriggio, a maggio cade nel fine settimana che Barberino dedica alla festa dei fiori. L’invito per domenica 9 maggio, quindi, è quello di utilizzare il percorso a piedi che da Tavarnelle porta al comune limitrofo, per godere di una bella passeggiata che accontenterà tutti i gusti, portando da una fiera in cui il protagonista è l’artigianato locale, alle strade di Barberino colorate di petali e profumi. Per entrambi gli eventi sono previsti momenti di animazione e spettacolo. in calendario ritorna il palcoscenico del festival della musica Sabato 8 e domenica 9 maggio saranno due giorni ricchissimi di eventi. Anche quest’anno Tavarnelle farà da palcoscenico alla festa della musica. L’appuntamento giunto alla settima edizione, come gli anni scorsi avrà luogo anche a Barberino. Sabato sera alle 21 sarà possibile assistere ai concerti di “RockIn’Tava”, appuntamento al quale parteciperanno i gruppi rock emergenti della zona. Domenica 9, invece, sarà la volta dei solisti e orchestre. Come sempre, l’appuntamento è stato organizzato dalla Scuola di Musica di Tavarnelle.

Festa dei fiori Strade multicolori nel weekend più profumato Il secondo fine settimana di maggio le strade di Barberino si coloreranno di fiori. Sabato 8, infatti, dalle 16 molti stand di fiori e piante si troveranno lungo le vie e ravviveranno l’atmosfera del paese in attesa di una serata di festa, durante la quale, alle 21,30, si potrà assistere ad uno spettacolo di stornelli fiorentini. Domenica 10 continuerà la mostra dei fiori, che avrà come oggetto di interesse principale le rose. Sarà possibile anche acquistare prodotti gastronomici e di artigianato. Il progetto Protocollo d’intesa per le aziende del territorio E’ in fase di avvio il progetto scaturito dall’accordo concluso a marzo fa i comuni di Barberino, Poggibonsi e San Gimignano, che hanno firmato un protocollo di intesa affinché, attraverso studi finanziati dal Monte dei Paschi, si comprenda quali aziende saranno in grado di superare la crisi. Le ditte che sopravviveranno alla “selezione naturale” potranno godere di fondi da investire in formazione e conversione degli impianti. “A breve un altro incontro fra noi sindaci” assicura il sindaco di Barberino Maurizio Semplici. “Il protocollo- continua- è un tentativo di noi comuni di fare quanto in nostro potere per le aziende del territorio”

Il Reporter informa. Di seguito sono riportati i principali cantieri stradali nei quali la popolazione di San Casciano, Tavarnelle e Barberino si imbatterà nell’arco del prossimo mese. Sia nei capoluoghi che nelle frazioni. Per sapere in anticipo se cambiare strada.

Concorso musicale del chianti Il 6 giugno il concerto che incoronerà i vincitori Nel Chianti si eleggono le nuove leve della musica internazionale. Allievi di scuole medie ad indirizzo musicale, giovani promesse del piano, della chitarra, del flauto, degli strumenti ad arco e della musica d’insieme: la seconda edizione del Concorso musicale del Chianti, presieduto dal maestro Riccardo Risaliti, è pronto ad offrire loro un’opportunità e un banco di prova di livello internazionale. L’iniziativa, che ha preso il via il 18 aprile, si concluderà il 6 giugno, con un concerto eseguito dai vincitori, al Teatro Niccolini di San Casciano. Dopo il successo dello scorso anno, la manifestazione estende i propri orizzonti. Potranno arrivare da tutto il mondo i partecipanti ammessi al concorso: bambini (di età non inferiore agli 8 anni), adolescenti, giovani e adulti interessati ad iscriversi ad una delle quattro categorie proposte dall’iniziativa. I giovani saranno valutati da una giuria composta da musicisti di fama internazionale. Per le categorie di pianoforte, chitarra ed archi sono previsti premi fino a mille euro. Le quote di adesione, che variano in base all’età, vanno da 20 a 60 euro. Per maggiori informazioni: www.concorsochianti.com. 531mila euro per i servizi e 77mila per i cittadini sanzioni: il ricavato si reinveste in sicurezza Supera il mezzo milione di euro l’importo che l’amministrazione comunale destinerà alla realizzazione di un pacchetto di interventi finalizzati al miglioramento della circolazione e alla sicurezza stradale. L’entrata deriva dalle sanzioni amministrative per violazioni al codice della strada e sarà reinvestita in infrastrutture e servizi per la comunità. E’ esattamente 531 mila euro la somma che sarà indirizzata al raggiungimento di obiettivi specifici volti al potenziamento e al miglioramento della segnaletica stradale, alla fornitura di varie attrezzature, finalizzate al potenziamento della sicurezza ed all’educazione stradale. Invece, con i soli proventi delle multe, una quota che supera i 77 mila euro, ovvero il 14%, sarà destinata all’attuazione di opere in materia di sicurezza stradale ed in particolare a quelli che mirano alla tutela di bambini, anziani, disabili, pedoni, e ciclisti.

san casciano via cassia E’ stata effettuata la messa in sicurezza della scarpata lungo via Cassia e si sono conclusi alcuni lavori di sistemazione dell’area del Poggione. L’intervento ha previsto in particolar modo la realizzazione del muro antistante il cantiere comunale e di una staccionata in legno. L’opera ha comportato una spesa di 40 mila euro via san vito e via del mulino Altri lavori in economia sono quelli che lo staff tecnico dell’ufficio Lavori Pubblici sta eseguendo in via San Vito e via del Mulino. Si tratta di un intervento di manutenzione e ripristino delle strade bianche. Inoltre sono in corso i lavori di sfalcio dell’erba dei giardini del capoluogo, di Mercatale e delle Quattro strade

Finita la potatura Con il proprio personale il Comune ha portato a termine i lavori di potatura degli alberi ad alto fusto, posti lungo le strade e in prossimità di alcune aree a verde pubblico. Per un importo complessivo di 15 mila euro sono stati sfoltiti gli alberi di via Cassia (Bargino), Via Volterrana e Empolese (Cerbaia), Via Allende e Via Leonardo da Vinci (capoluogo), del parco di via Montopolo e presso la scuola media e la scuola materna del capoluogo Barberino Zambra Entro maggio verranno installati nuovi autovelox. Il tratto di strada interessato è quello denominato SR nr. 429 . Tingano entro la fine del mese sarà sistemata

l’area di verde pubblico del nuovo parcheggio Marcialla A breve saranno ultimati i lavori iniziati per l’area verde della scuola materna. La scadenza è prevista anche in questo caso per il mese di maggio Tavarnelle San Donato continuano i lavori a palazzo Malaspina, iniziati ad aprile. La fine dell’intervento è prevista per l’estate 2011 Centrale termica Ancora in realizzazione la centrale termica a biomasse. I lavori termineranno a fine 2010. L’impianto si trova nei locali dell’ex scuola materna e riscladerà la scuola media e la palestra Biagi.



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Maggio 2010

ecoNomia/1. Il 9,4 per cento della forza lavoro non è italiano. E non si tratta solo di braccianti

La carica dei 145mila indispensabili È il settore delle costruzioni quello più multietnico, seguito dall’agricoltura. Ma è il “basso terziario” (dall’assistenza domestica ai trasporti e fino al turismo) ad assorbire la maggior parte degli extracomunitari Francesca Puliti

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e immagini dei telegiornali ce li mostrano soprattutto come braccianti, occupati principalmente nel settore agricolo, ma non è così. Non in Toscana. Qui da noi il quadro dell’occupazione di origine straniera è ben più complesso e sfaccettato. E rappresenta il 9,4% del totale della forza lavoro. Nel 2008 gli immigrati al lavoro in terre toscane erano oltre 145mila, di cui quasi la metà (il 46%) occupati nel comparto dei servizi del cosiddetto “basso terziario”, che va dall’assistenza alla persona e lavoro domestico, ai trasporti, fino a turismo e ristorazione. Il settore in cui si concentra la più alta percentuale di lavoratori stranieri è invece quello delle costruzioni, in cui gli immigrati rappresentano il 20%, seguito dall’agricoltura (13%). Si tratta di dati che parlano chiaro sul “peso” degli stranieri nell’economia regionale. Che si tratti ormai di una componente essenziale è un concetto acquisito e numero e tipo di contratti ne sono una riprova: basti pensare che il 57% degli stranieri può contare su un’assunzione a tempo indeterminato, una cifra che si colloca soltanto un paio di punti al di sotto di quella dei toscani doc. Non solo impieghi stagionali, dun-

que, anche se questi continuano ad andare forte. E per fortuna. “In agricoltura – sottolinea Tullio Marcelli, presidente di Coldiretti Toscana – gli immigrati sono diventati indispensabili. Senza di loro – continua – il 10% delle nostre colture sarebbe a rischio”. Per l’anno in corso la Toscana ha calcolato in circa 5mila persone il fabbisogno di lavoratori provenienti dall’estero. In attesa del decreto flussi, che regolamenta gli ingressi dei cittadini extracomunitari nel paese, i differenti comparti dell’economia stanno già facendo l’appello. Duemila le richieste provenienti dal mondo agricolo, mentre il resto si distribuisce tra edilizia, nella maggior parte, e turismo. Se Africa e Asia vedono crescere costantemente ma di poco la propria fetta di torta sui grafici, sono i paesi

La sanatoria ha fatto emergere 16mila badanti, ma si stima che altre 10mila siano ancora in nero

culture a coNFroNto Tutto quello che avreste sempre voluto sapere sull’integrazione e non avete mai osato chiedere (o non sapevate a chi chiedere) è racchiuso nel cuore del quartiere 5, in via delle Panche 26. Anzi, racchiuso non è esattamente il termine giusto, perché il Laboratorio permanente per la pace è aperto a tutti i cittadini, di tutti i colori e le provenienze. Nato dalla Cooperativa Sociale “L’Abbaino”, il Laboratorio è radicato nel territorio da oltre 10 anni. E’ qui che ha sede la biblioteca più aggiornata in materia. Qui si può trovare tutto ciò che si cerca in tema di educazione interculturale, letteratura di diversi paesi del mondo, nonché testi didattici su temi generali come i diritti umani, l’infanzia, il rapporto tra Nord e Sud del mondo.

dell’Europa dell’Est a contribuire per una buona percentuale sull’aumento delle presenze straniere. La crisi però ha colpito duramente anche loro. Nel 2009 il tasso di disoccupazione è salito al 10%. “È per questo – spiega l’assessore regionale all’istruzione formazione e lavoro Gianfranco Simoncini – che dobbiamo proseguire e rafforzare l’impegno per l’integrazione, perché non possiamo, specialmente in una fase come questa, rinunciare a un apporto che appare sempre più indispensabile per assicurare l’alto livello di benessere sociale della nostra società”. Un contributo irrinunciabile anche dal punto di vista della previdenza sociale, “perché – continua Simoncini - serve anche il loro concorso per garantire un futuro a tutti i lavoratori”. C’è poi la questione dolente del lavoro in nero. Se la sanatoria pensata ad hoc per colf e badanti ha fatto “emergere” in Toscana circa 16mila lavoratrici, si stima che altre 10mila continuino a svolgere la professione nell’illegalità, mentre per gli altri settori si parla di 20mila persone impiegate in maniera irregolare. Ma si tratta di ipotesi, stilate per descrivere un mondo in cui risulta ancora difficile andare a fondo.

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Siamo o non siamo una delle regioni a più alto tasso di invecchiamento? Lo siamo. E allora ecco che la domanda di badanti si fa sempre più insistente dalle nostre parti. Ma non sempre si tratta di una ricerca facile. In soccorso a famiglie e persone di una certa età arriva Saf, che sta per “Sostegno anziani fragili”. Il progetto, lanciato da Co&So Firenze, consorzio di cooperative impegnate in ambito sociale, prevede la selezione, la formazione e l’inserimento familiare della badante. E, aspetto non meno importante, la gestione del contratto, con relativa opera di consulenza per contributi, agevolazioni e pratiche amministrative. Tre le cooperative coinvolte: Silver (per Fiesole, Calenzano e Sesto), Alveare (Mugello) e Girasole (Firenze e Scandicci). Per informazioni è attivo il numero verde 800 773522, il sito internet www.sostegnoanziani.it e una mail apposita, info@sostegnoanziani.it.

La nostra regione è quinta in classifica per incidenza degli stranieri sulla popolazione, dopo Emilia Romagna, Umbria, Veneto e Lombardia. Quasi 310mila gli immigrati iscritti all’anagrafe, a cui si deve aggiungere una quota di almeno altri 50mila che non risultano residenti, ma sono comunque regolari. Un quinto di loro sono minori (di cui ben 6 su 10 nati in Italia) e per il 52% donne. Per quel che riguarda le nazionalità, la Romania continua a detenere lo scettro come comunità più numerosa (64mila residenti), seguita a ruota dall’Albania (a quota 62mila). In terza posizione la Cina, che annovera proprio in Toscana, a Prato, la Chinatown più estesa d’Italia, seguita da Marocco e Filippine (ma a debita distanza). Tra le 5 e le 10mila presenze a testa anche per Polonia, Ucraina, Macedonia, Senegal, Perù e Germania.

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ecoNomia/2. Dodici imprese individuali su cento hanno come titolare un immigrato: è il primato italiano

L’imprenditoria toscana parla straniero Il 18% di chi avvia un’attività autonoma arriva dalla Cina, seguita da Albania e Romania. Va forte anche l’Africa con Marocco, senegal e Tunisia. I più intraprendenti? Gli iraniani Annalisa Cecionesi

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l popolo delle partite Iva in Toscana parla sempre più straniero. Il 12 per cento delle imprese individuali toscane, primato italiano, ha come titolare un immigrato da un paese al di fuori della UE. A dirlo è la rilevazione Movimprese al 30 giugno 2009, condotta da Unioncamere-InfoCamere. Allargando l’indagine a tutte le aziende, non solo quelle individuali, la percentuale di imprese straniere si abbassa all’8 per cento, restando comunque ben al di sopra della media nazionale. Lo si legge nel rapporto dell’Irpet “L’imprenditoria straniera in Toscana”, realizzato da Federica Pacini, con il coordinamento di Teresa Savino. L’istituto regionale dimostra che in otto anni in Toscana il numero degli imprenditori immigrati è raddoppiato, passando dai 23mila del 2000 agli oltre 48mila del 2008. Quasi un terzo delle aziende si concentra nella provincia di Firenze. Segue Prato, con il 14 per cento. A mettersi in proprio, solitamente in imprese di piccole dimensioni (per due terzi ditte individuali), sono in prevalenza giovani e adulti dai 30 ai 49 anni. Si tratta in genere di aziende più volatili rispetto a quelle italiane: sebbene nascano più imprese immigrate, queste hanno minori possibilità di sopravvivenza. E sbaglia chi pensa in prima battuta ai ristoranti etnici e alle aziende tessili. Il settore più toccato dal business etnico è l’edili-

zia. Se nel 2000 le imprese di costruzioni con titolare immigrato erano il 12 per cento, nel 2008 sono diventate il 29 per cento. Tengono, nonostante una flessione, il commercio (26 per cento) e le attività manifatturiere (21 per cento). Da quali paesi provengono gli imprenditori immigrati? Il 18 per cento di loro arriva dalla Cina, seguita da Albania (12 per cento) e Romania (10 per cento). Anche l’Africa fa sentire la sua voce, con Marocco, Senegal e Tunisia. Ma gli immigrati più intraprendenti, in rapporto al peso della loro popolazione residente in Toscana, sono di gran lunga gli iraniani, da più tempo radicati sul territorio e specializzati nel commercio. Settore che attira anche molti imprenditori marocchini e senegalesi, mentre i cinesi si concentrano nel manifatturiero. Dietro al successo delle imprese edili straniere stanno invece braccia (e menti) albanesi e romene. Ma cosa spinge gli stranieri a intraprendere la strada del lavoro autonomo? In alcuni casi può essere una strategia contro la disoccupazione o un’opportunità di inserimento sociale. È probabile che la sofferenza di alcuni settori, “snobbati” dalle nuove generazioni italiane, come l’edilizia, la ristorazione e il facchinaggio, abbia aperto dei varchi all’iniziativa imprenditoriale straniera che in Toscana, terra di artigiani e piccoli imprenditori, ha trovato facilmente terreno fertile.

L’INTERVIsTA Parla Hidetaka Fukaya, artigiano nipponico conosciuto come “giovane genio” che ha un negozio in via de’ Federighi

“Calzolai? Siamo rimasti in quattro. Due fiorentini, due arrivati da lontano”

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idetaka Fukaya è giapponese, ha 34 anni e ha scelto di mettersi in proprio a Firenze. In un settore tipicamente fiorentino e tutt’altro che tecnologico: l’artigianato. Lo chiamano il “giovane genio”, è una via di mezzo tra un calzolaio e un fashion designer. Le sue scarpe fatte su misura costano dai 3mila euro in su e la sua clientela è internazionale, con tanto di nomi noti. Diplomato alla scuola di moda in Giappone, nel 1997 è giunto in Toscana per imparare l’arte della calzatura. Nel 1999 ha fondato il marchio “Il micio”, ideando la sua linea pret-à-porter, e nel 2005 ha aperto l’elegante negozio di via de’ Federighi.

paure sono tante, anche lo scoglio della lingua non è facile da superare. Come l’hanno accolta i colleghi fiorentini? Chi bene, chi male. Ma ormai a Firenze noi calzolai siamo rimasti quattro, due italiani e due stranieri. Sono mestieri che non attirano più i giovani del luogo, succede così anche in Giappone, dove molti artigiani arrivano da fuori. La crisi si è fatta sentire? Sì, non tanto per le scarpe su misura quanto per la linea prodotta in calzaturificio. Ma cominciano segnali di ripresa, anche se per uscirne /A.C. ci vorranno ancora uno o due anni.

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Perché ha scelto di avviare la sua attività proprio a Firenze? Perché è la città ideale dove lavorare, a misura d’uomo. E’ facile reperire il materiale, non è molto grande e i ritmi sono rilassati, al contrario di Tokyo, dove sarebbe impossibile portare avanti un’attività come la mia. Però non c’è nessun fiorentino tra i miei clienti. Molti acquirenti, da tutto il mondo, passano di qui per motivi di lavoro. E’ difficile per uno straniero avviare un’attività imprenditoriale a Firenze? Sì, ci sono molti ostacoli, a cominciare dall’ottenere il permesso di soggiorno, fino alla burocrazia necessaria per avviare un’impresa. Le

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Maggio 2010

geNtil sesso/1. Per aiutare i genitori a destreggiarsi meglio adesso ci sono anche le “Pagine Baby”

Vita da mamme nella città del giglio I servizi a misura di bambino, a firenze, sembrano essere tanti (e fantasiosi): si va dai corsi di acquaticità alla biblioteca “morbida” e alle ludoteche. Diverso il discorso per le esigenze di base: a volte anche trovare un fasciatoio può diventare un’impresa Serena Wiedenstritt

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usica, acquaticità, biblioteca, ludoteche, ma i fasciatoi? La vita da mamma a Firenze è un po’ così. Gode di una vasta rete di servizi specializzati, ma a volte si complica sulle esigenze di base: un fasciatoio per cambiare il piccolo se si decide di passare una giornata fuori casa, lo spazio per il passeggino se ci si ferma a prendere un caffè, per non parlare della difficoltà di muoversi con quattro ruote fra i marciapiedi pieni di escrementi di cani e le auto tranquillamente parcheggiate sugli scivoli per le strisce. Ad ogni modo, superate le difficoltà della quotidianità, la città offre diversi spazi e altrettante attività a misura di piccoli e piccolissimi. Si inizia dalle ludoteche: sono 16 disseminate nei diversi quartieri. Ognuna ha la sua specificità e le sue attività. Poi c’è la Biblioteca delle Oblate (http://www. bibliotecadelleoblate.it/ragazzibambini/) con lo “spazio morbido” dedicato ad accogliere chi non arriva all’anno di età e tutti i libri per i genitori in cerca di soluzioni e i bambini in cerca di fiabe. Per quanto riguarda lo sport, quasi tutte le piscine comunali e private hanno in programma corsi di acquaticità mamma-bambino. Sul versante musica, ci sono associazioni che organizzano corsi di introduzione anche per neonati, mentre Il Trillo (www.il-trillo.com) propone “Baby Show”, centro ricreativo per i più piccoli basato su una speciale formula di intrattenimento musicale. I centri commerciali più grandi (quindi non rigorosamente nel comune di Firenze), hanno un occhio particolare per le mamme, cioè per le consumatrici. Così I Gigli hanno da poco inaugurato la nuova nursery con spazio dedicato all’allattamento, mentre Ikea fra piscina di palline, menù speciali per i più piccoli e toilette con fasciatoio è molto apprezzata da mamme e papà. Nel campo alimentare fa tendenza l’esempio della Pizzeria Zero Zero (www.00pizzeria.com), che accanto alle toilette per uomini e per donne ha servizi igienici per bambini. Anche se a Firenze non ha ancora preso piede la moda del “teatro con babysitting” che stimola le uscite serali dei genitori, non ci saranno problemi per chi a fine maggio vorrà visitare Terra Futura e approfittare della Terra dei Piccoli, lo spazio con fasciatoio e scaldabiberon per le mamme in allattamento e servizio di babysitting per bambini dai 3 agli 11

Da noi non è ancora decollato il “teatro con babysitting”

anni. Infine, per chi vuole sapere tutti gli indirizzi per il bebè e anche per i più grandicelli, sono arrivate da poco le Pagine Baby, con indirizzi “per genitori e figli” della città di Firenze: un database vasto, articolato, approfondito, verificato, composto da migliaia di indirizzi della città, divisi per argomento e aree territoriali e rintracciabili gratuitamente sul web, sul portale www. paginebaby.it.

foCus Circolini più attrezzati

L’Arci rilancia il baby “bollino”

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n’altra iniziativa, targata Arci Firenze, è il bollino “Bambini in circolo”, promosso per creare nei circoli un ambiente favorevole per le famiglie e per le future generazioni “cercando di stimolare in loro un senso di partecipazione attiva e responsabile nei confronti della struttura”. In pratica si consiglia di allestire in ogni circolo aree dedicate ai più piccoli, ai piccolissimi, e alle mamme, con tanto di fasciatoi, giochi, animazioni. Il concetto è che spesso basta molto poco: matite e carta da disegno piuttosto che un tappeto e qualche cuscino o un seggiolino da tavolo per la pizzeria per rendere un ambiente adulto a misura di bambino. Poco anche economicamente, vista l’abbondanza di negozi di usato per piccoli e di attrezzature low cost. Francesca Chiavacci, presidente di Arci Firenze e responsabile delle politiche per l’infanzia, delle politiche educative e nella scuola spiega così l’idea del bollino: “Il concetto che ci muove è quello di tornare alle origini dell’Arci. Il senso di accoglienza torna così ad essere fondamentale e va nella direzione dei più deboli, che oggi sono da un lato i migranti, dall’altro i più piccoli e con loro le famiglie. Con iniziative di questo tipo vogliamo tornare a rivolgerci ai fruitori classici dei circoli: quella fascia generazionale che non sono né gli anziani né i giovanissimi. E per fare questo basta poco”. Chiavacci chiarisce, infatti, che non si sta parlando di progetti ambiziosi, ma di ciò che altrove è normalità: “Ci sono già le ludoteche Arci (info: http://www. arcifirenze.it/attivita/ludoteche.asp), qui stiamo parlando di predisporre un fasciatoio piuttosto che un seggiolone e di pensare a un menù per i più piccoli. Perché uscire tutti insieme non diventi un percorso /S.W. ad ostacoli”.


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geNtil sesso/2. L’assessore Elisa Simoni annuncia una novità rispondendo a un lettore de Il Reporter

e per il lavoro “rosa” arriva un sostegno la lettera

la crisi e i servizi dei centri per l’impiego Mi rivolgo al Vostro giornale che considero una voce autorevole dei problemi inerenti al nostro quartiere. Sembra che entro la fine di aprile la Provincia di Firenze voglia eliminare dei servizi erogati dal Centro per l’Impiego sito in via del Pratellino, che vengono utilizzati oltre che dai residenti del nostro quartiere anche da quelli del Comune di Fiesole. Credo che in un periodo di crisi, in cui è un compito arduo trovare un posto di lavoro, non dare più la possibilità ai disoccupati di avere un minimo sostegno dalle istituzioni renda ancora più deboli le poche speranze ancora a loro rimaste.

Pratellino verrà posizionato lo Sportello donna che fino a oggi ha svolto importanti servizi a supporto di questa fascia del mondo del lavoro come ad esempio: •

accoglienza e informazioni sulle opportunità di lavoro e formazione al femminile;

rilevamento dei bisogni orientativi e formativi delle donne in cerca di lavoro;

eventuale invio ad un’attività di consulenza individuale (counseling orientativo);

consulenza specifica per donne laureate o con alta scolarizzazione;

corsi di orientamento formativo per la stesura di un progetto professionale;

workshop tematici sulle trasformazioni del mercato del lavoro al femminile;

incontri seminariali sull’autoimprenditoria femminile (progetto net-work);

accompagnamento al lavoro per donne in particolari difficoltà;

rinvio alla preselezione per lavoro domestico (ABC per la famiglia).

Dr. Giovanni Bigazzi

la risposta

“in via del pratellino verrà posizionato lo sportello donna” Gentilissimo dr. Francini, in merito alla segnalazione del dr. Bigazzi, ci teniamo a precisare che la volontà dell’Amministrazione Provinciale è quella di riorganizzare i servizi dei Centri per l’Impiego per renderli ancora più funzionali alle esigenze dei cittadini. All’interno della sede di Via del

si osservano aumenti percentuali di lavoro femminile, si nota facilmente come si tratti di occupazioni scarsamente stabili e di breve durata. Pensiamo quindi che la nostra possa essere una scelta utile. Restiamo comunque a piena disposizione per qualsiasi ulteriore chiarimento. Cordiali saluti. L’assessore Provinciale al Lavoro, alla Formazione e ai Centri per l’Impiego Elisa Simoni

Per le difficoltà che normalmente incontrano le donne nella ricerca di lavoro e per i dati che abbiamo a disposizione tramite l’Osservatorio del Mercato del Lavoro ci sembra importante dare un sostegno a questa categoria perché, specialmente con la crisi che siamo affrontando, sono proprio le donne a risultare particolarmente vulnerabili e, anche laddove

Leon Blanc, unico ed elegante INAUGURAZIONE BAR PASTICCERIA IN PIAZZA PAOLO UCCELLO

L’attesa non è stata delusa, dopo un anno di lavori, lo scorso 29 aprile si è accesa una luminosa stella nel panorama fiorentino del gusto con l’inaugurazione del nuovo bar pasticceria “Leon Blanc” in Piazza Paolo Uccello a Firenze. Nessun nome avrebbe potuto rispecchiare meglio le caratteristiche di questo locale che in comune con l’animale da cui prende il nome ha eleganza e rarità. Un binomio vincente che insieme all’eccellenza della produzione ne farà un punto di riferimento per i più golosi. Leon Blanc, collocandosi in un punto strategico della città, si propone di diventare la pasticceria della città di Firenze. Un locale nuovo che per le sue caratteristiche d’arredo assomiglia più ad un locale del centro storico. L’arredamento prestigioso è un giusto complemento alla qualità dei prodotti e del servizio offerto. Un servizio caratterizzato da elevata professionalità e cordialità del personale, concepito nella stessa ottica in cui un sarto realizza su misura l’abito al proprio cliente; un servizio capace di soddisfare desideri e bisogni dei clienti. I fortunati che hanno potuto partecipare all’evento sono rimasti piacevolmente stupiti, felici di aver la possibilità di conoscere prima di tutti una vera e propria

perla. Accolti fin dal parcheggio a loro riservato, sono arrivati all’entrata del locale percorrendo la nuova passerella appositamente illuminata su un vero e proprio red carpet. La guida rossa stesa all’entrata del locale ha introdotto gli invitati in un ambiente finemente arredato dove domina il bianco. Un lungo bancone bar si snoda lungo tutto il locale, il piano di marmo e la decorazione capitonnè, imbottitura prevalentemente

utilizzata nel Settecento e nell’Ottocento, conferiscono al locale un’atmosfera elegante e retrò. La macchina da caffè Elektra Belle Epoque con il suo fascino domina la saletta riservata, arredata con eleganti poltrone in stile inglese, dove è possibile deliziarsi con profumati e cremosi espressi. La serata è iniziata con un aperitivo da gustare conversando con gli altri ospiti, tutti coinvolti nell’atmosfera frizzante ed elegante del locale, at-

mosfera resa ancora più intrigante dalle variazioni di colore dell’illuminazione che si sono susseguite durante tutta la serata. Agli invitati all’inaugurazione è stata offerta una cena durante la quale hanno potuto apprezzare in anteprima l’alta qualità della ristorazione che Leon Blanc offrirà ai propri clienti. Appetitosi antipasti e un susseguirsi di primi e secondi hanno accompagnato gli ospiti in un viaggio nel mondo della gastronomia di alto livello. Infine, e non poteva essere altrimenti considerata la vocazione di questo locale, i commensali sono stati rapiti da un trionfo di dolci, con una ricca degustazione delle specialità prodotte dai maestri pasticceri. Per i più golosi un’ulteriore occasione di peccato è stata fornita dall’abbinamento in coppia di rum e cioccolata, un classico che ha fatto vivere un’esperienza di vero piacere ai palati più fini, grazie agli ottimi distillati e ai pregiati cacai selezionati. Un’ulteriore sorpresa è stata riservata agli ospiti della serata, ai quali è stata servita in anteprima la nuova miscela “Lavazza Gran Riserva” un caffè che fa tornare alla mente le parole di Giuseppe Verdi “Il caffè è il balsamo del cuore e dello spirito.”


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saNitÀ/1. Con un bilancio da 7 miliardi l’anno è la più grande azienda toscana. Con pregi e difetti, quasi endemici

Salute, chi è soddisfatto e chi è rimborsato siamo una delle poche regioni virtuose in ambito sanitario.

Francesca Puliti

Ma come la pensa chi usufruisce dei servizi? un viaggio

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n bilancio (in pareggio) da circa 7 miliardi di euro l’anno, pari al 75% delle spese regionali. E un’invidiabile posizione nella classifica italiana, che colloca la Toscana tra gli esempi virtuosi. Ma per conoscere lo stato di salute vero e proprio del sistema sanitario di casa nostra bisogna chiederlo a chi effettivamente ne usufruisce, primi

tra liste d’attesa, analisi e interventi. In un saliscendi di indici di gradimento, comunque al di sopra della media nazionale

foCus/1 Rivoluzione Cto

Sale operatorie attive 7 giorni su 7

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IL DENTISTA RISPONDE

QUESTO MESE: LA PULIZIA DEI DENTI, A CASA E DAL DENTISTA. A cura del Dott. Giuseppe Garrubba Amici lettori, questa rubrica mensile dura ormai quasi da due anni nei quali altre volte vi ho parlato di igiene, ho trattato l’argomento anche su altri giornali... La mia esperienza di dentista mi dice però che si deve ancora parlarne perché non tutti sanno bene cosa fare. In Italia (rispetto ad altri Paesi) purtroppo, abbiamo dovuto recuperare un ritardo culturale perché, fino ad una trentina di anni fa, non gli si attribuiva la giusta importanza. Proviamo a fare un po’ di ordine, in modo che ogni cosa vi sia chiara: qualche minuto dopo il pasto si forma una placca giallastra sui denti (placca batterica), che si compone di resti di cibo e batteri. Per eliminare questo composto serve l’azione meccanica dello spazzolino (sia esso manuale o elettrico), se non viene fatto, i batteri della placca producono acido che attacca il dente cariandolo. Oltre a ciò porta (alla lunga) grossi problemi anche alle gengive, insinuandosi fra esse e il dente, creando infiammazione (gengivite). Il fenomeno, se si protrae nel tempo, può portare ad un ritiro della gengiva con, anche, ampie zone di radice che restano scoperte. I casi più gravi possono evolvere anche in piorrea (formazione di pus nelle gengive) con ritiro graduale dell’osso e, se non vengono presi

provvedimenti in tempo, conseguente vacillamento e perdita dei denti. Quindi serve uno spazzolino di piccole dimensioni, usandolo: per i superiori dall’alto verso il basso, si stacca tornando su e ripetendo l’azione; per gli inferiori, viceversa, dal basso verso l’alto, con un movimento sempre dalla gengiva verso il dente. Solo questo è il movimento corretto che permette di massaggiare la gengiva e portare via lo sporco dal dente. Il movimento contrario scolla la gengiva e ci spinge dentro la placca. Il filo interdentale va inserito tra due denti, spinto fino ad entrare un po’ fra gengiva e dente e poi tirato su, ripetendo l’operazione sulla parete del dente vicino. Importante anche la pulizia fatta dal dentista. Non è un doppione della pulizia giornaliera e quindi non è sostituibile con essa. Sarebbe bene presentarsi a questo appuntamento almeno una volta all’anno abbinandolo ad un controllo generale di denti e gengive (anche in odontoiatria la prevenzione è fondamentale). Serve a togliere il tartaro (sostanza calcarea) che si deposita sui denti, ciò dà benefici importanti per la salute di denti e gengive e per l’estetica, oltre che per l’odore dell’alito. Così si fa tanto per la salute della nostra bocca. È importante avere cura di se stessi. Salute a tutti.

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to, rivoluzione parte prima. Aumenta il personale e si riducono i tempi di attesa per gli interventi. Il piano di riorganizzazione della struttura è stato presentato lo scorso aprile ed è già entrato nel vivo, per mettere ordine in quello che ormai da più parti era additato come un caso di disorganizzazione più che di efficienza. Sette gli infermieri e quattro gli operatori sanitari assunti per rimpinguare l’organico, assieme a quattro ortopedici e cinque medici specialisti in medicina interna e geriatria in arrivo. Il tutto per assicurare un funzionamento prolungato delle sale operatorie e di conseguenza il taglio delle liste d’attesa. L’obiettivo è quello di ridurre a 36 ore al massimo i tempi per quel che riguarda gli interventi urgenti, mentre per gli altri vale anche qui la norma dei 90 giorni, dopodiché entra in vigore la regola “operati o rimborsati”, ovunque a spese della Regione. Per quanto riguarda invece i pazienti oncologici l’attesa non potrà superare i 30 giorni. Un giro di vite messo in pratica grazie a una nuova organizzazione dei turni (grazie alla quale due ortopedici saranno sempre presenti al pronto soccorso per far fronte alle emergenze) e alla decisione di rendere le sale operatorie attive sette giorni su sette e 12 ore su 24. Ma la rivoluzione non finisce qui. Il cambiamento coinvolgerà anche la struttura architettonica dell’ospedale. L’area medica sarà modificata in modo da accorpare i posti letto in un unico settore e guadagnare in termini di razionalizzazione dello spazio. E non solo: per usare le parole del direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera di Careggi, Valter Giovannini, il Cto diventerà “un laboratorio di ricerca dove applicare i metodi più innovativi nel campo /F.P. della traumatologia”.

tra tutti i cittadini/pazienti e gli operatori sanitari, insomma chi ci ha a che fare più spesso. Secondo i dati raccolti dall’Università Cattolica di Roma, che ogni anno si occupa di monitorare la situazione a livello nazionale, il 39% dei toscani assegna ai servizi un punteggio alto (da 7 al massimo dei voti, cioè 10), quasi il 45% li dichiara comunque al di sopra della sufficienza, mentre solo per il 10,6% sono al di sotto del 6. Valori in linea con quelli rivelati dal Laboratorio Management e Sanità del Sant’Anna di Pisa, che dal 2007 al 2009 di interviste ne ha realizzate quasi 60mila. Portando a casa valutazioni ottimiste, ben al di sopra di quelle nazionali. Dal primo anno di analisi allo scorso, la percentuale di coloro che si dichiarano soddisfatti è cresciuta in ogni campo, dal comfort in sala d’attesa (dal 56% del 2007 al 70% del 2009), all’assistenza e alle cure ricevute durante i ricoveri ospedalieri, che aggradano quasi il 90% degli intervistati. Eppure, segnala d’altro canto l’Istat, in linea generale la percezione del sistema sanitario ha subito un vero e proprio crollo di consensi dal 2008 al 2009, passando dal 43,5% di cittadini molto soddisfatti a un ben più contenuto 36,75%. Molto probabile che la verità si collochi a metà strada. A metà tra le eccellenze toscane e i fastidiosi disservizi che appaiono spesso e volentieri come un male endemico per la più grande azienda toscana, “l’industria sanità”. A partire dalla dilatazione dei tempi di attesa, a cui la Regione ha cercato di ovviare dando vita - con una delibera datata luglio 2009 - a un’unica lista per gli interventi intramoenia e in regime ordinario. Un provvedimento grazie al quale l’attesa dovrebbe essere ridotta a un massimo di tre mesi. Novanta giorni, non uno di più, altrimenti ci si può rivolgere a un numero verde appositamente creato (attivo dallo scorso 1° febbraio). E se neanche gli operatori del numero verde fossero in grado di trovare una soluzione, il paziente può decidere di operarsi dove vuole, a spese della Regione, secondo una formula che suona più o meno “operati o rimborsati”. Un’iniziativa che non ha mai convinto l’opposizione in Consiglio regionale, come lamenta la consigliera uscente Annamaria Celesti (Pdl): “Il successo contabile altro non è che una raffinata operazione di tagli dietro cui si nascondono una serie di disfunzioni e disservizi. Serve una riorganizzazione dell’intera filiera assistenziale - prosegue - che, nel caso degli interventi chirurgici, deve comportare l’apertura delle sale operatorie per almeno 12 ore al giorno e garantire un numero di posti letto e di personale congruo alle reali esigenze, con incremento delle risorse umane in quantità e qualità”. “Si può sempre migliorare – le risponde Enrico Rossi, neopresidente della Regione, nonché ex assessore al Diritto alla salute per un decennio – ma il sistema sanitario sta bene. E per ogni weekend i toscani guadagnano un weekend in più di vita”. Sperando di non doverlo trascorrere in fila per farsi le analisi.


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saNitÀ/2. Si tratta della quarta esperienza avviata nel Paese e della prima del centro Italia

E a Firenze arriva il bisturi cibernetico Benedetta Strappi

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ire “robot” non necessariamente equivale a parlare di un giocattolino curioso e dal sapore nipponico. Le tecnologie dei nostri tempi applicate alla medicina sono capaci di grandi risultati. Un esempio. A Firenze è stato presentato recentemente il sistema CyberKnife®, un bisturi cibernetico, un “gioiellino tecnologico” in grado di colpire tumori ed altre lesioni in ogni parte del corpo con estrema precisione. Il sistema viene utilizzato nella casa di cura Ulivella e Glicini (gruppo Giomi) di Firenze. Si tratta della quarta esperienza italiana, e della prima nel centro Italia. Come funziona? Questa tecnologia viene già impiegata largamente per il trattamento non invasivo di patologie tumorali della spina dorsale, dell’encefalo, dei polmoni, del fegato, del pancreas e della prostata. Il trattamento con CyberKnife® avviene in regime ambulatoriale, non necessità cioè di ricovero ospedaliero, ed è indolore.

Si tratta, in sostanza, di un sistema di radiochirurgia non invasiva che, sfruttando la robotica e un sistema di guida mediante immagini combinate (tac – risonanza magnetica), rende possibili interventi radiochirurgici. È un’alternativa alla chirurgia tradizionale per il trattamento di patologie maligne, malformative o funzionali praticamente in tutte le sedi anatomiche. Questo tipo di trattamento, spiegano da Villa Ulivella, offre nuove opportunità ai pazienti con tumori inoperabili e a chi, a causa di altre malattie concomitanti, non può sottoporsi all’interventochirurgico. “Il Centro di Radioterapia della Casa di Cura Santa Chiara ha sempre avuto una vocazione verso i trattamenti di tipo stereotassico ad alta precisione”, spiega il professor Franco Casamassima, ordinario di Radioterapia presso l’Università di Firenze e Responsabile dell’U.O. di Radiobiologia Clinica dell’Università di Firenze, che ha sede presso la Casa di Cura

Alla casa di cura ulivella e Glicini è in funzione un sistema che permette di colpire tumori e altre lesioni con un sistema radiochirurgico ad alta precisione

foCus/2 È nato il primo gruppo Avis di donatori islamici

Sangue, le donazioni crescono Ma non sono mai abbastanza

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iciamo pure che è sempre il momento giusto per donare il sangue, anche se ancora non siamo nel periodo estivo, tradizionalmente contrassegnato dal bollino rosso e da ripetuti appelli alle donazioni. I gruppi più “richiesti” (in quanto più rari) restano tendenzialmente i negativi. Ma i dati fanno ben sperare, e parlano di un incremento dei donatori: in Toscana nel 2009 sono aumentati soci e donazioni. Rispetto al 2008 c’è stato un incremento del 4.8 per cento, con 7.558 nuovi soci, il valore più alto degli ultimi 10 anni, con una netta prevalenza di giovani tra i 18 e i 35 anni (57 per cento). Le donazioni Avis sono cresciute su tutto il territorio regionale, con alcuni picchi. Tra le province più virtuose c’è quella empolese (+9.8 per cento), seguita da Pistoia e Livorno (rispettivamente +7.8 e +7.3 per cento). Firenze rientra invece nella fascia mezzana, con un aumento contenuto: in totale nel 2009 ci sono state

10.772 donazioni. Ma proprio dal capoluogo è partita un’iniziativa decisamente innovativa: è nato il primo gruppo di donatori Avis della Comunità Islamica di Firenze e Toscana. Si è trattato della prima iniziativa del genere a livello nazionale, nata dall’impulso di alcuni donatori “avisini” di Firenze appartenenti alla comunità islamica, che hanno deciso di costituirsi in associazione e di aderire all’Avis fiorentina. L’associazione, che all’attivo ha già 30 tra uomini e donne, ha adottato in toto lo statuto dell’Avis ed è aperta a tutti. “Per la prima volta - spiega Luciano Franchi, presidente di Avis Toscana - assistiamo alla nascita di un gruppo organizzato di donatori periodici dove i membri di una comunità diventano promotori della loro stessa integrazione, compiendo un gesto di altruismo e solidarietà verso la comunità nella quale hanno deciso di vivere e /B.S. lavorare“.

Il sistema CyberKnife® a Villa Ulivella e Glicini

Santa Chiara. “Dal 1998 il Centro ha iniziato i trattamenti stereotassici per lesioni encefaliche e dal 2002, primo in Italia, ha cominciato ad applicare i trattamenti stereotassici anche in sedi extracraniche – prosegue – dal 2005 è stata implementata una nuova macchina radioterapica con avanzate tecniche di visualizzazione

della sede della neoplasia da trattare, di ricostruzione tridimensionale durante il trattamento del set-up del paziente e di correzione dell’internal margin del paziente, grazie a tecniche IGRT (Imaged Guided Radiotherapy). Con questa macchina, dal 2006 ad oggi, abbiamo trattato oltre 750 pazienti con trattamenti di

stereotassi, sia in sedi craniche che extra-craniche”. I primi trattamenti fatti a Firenze hanno riguardato cinque pazienti: tra questi, due con recidiva di lesione neoplastica cerebrale già operata e irradiata e altri due con recidiva in sede vertebrale di neoplasia già precedentemente irradiata con tecnica tradizionale.

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inchiesta

Maggio 2010

zoom/1. Parla Salvatore Calleri, presidente della fondazione Antonino Caponnetto

“La Toscana, così ricca, fa gola alla mafia” foCus

Tra i campanelli d’allarme ci sono

Sulla vicenda restano ombre

georgofili, una ferita che brucia ancora

alcuni passaggi di proprietà di alberghi

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e agriturismi, accertati tentativi di inserirsi negli appalti e movimenti sospetti di capitali Luca Serranò

“L

a mafia c’è e fa buoni affari. Fortuna che il nostro territorio ha gli anticorpi necessari”. Salvatore Calleri, presidente della fondazione Antonino Caponnetto, si mostra cautamente ottimista sulla battaglia che le nostre amministrazioni stanno conducendo contro Cosa Nostra e le altre organizzazioni criminali. “E’ fondamentale studiare e analizzare il fenomeno - continua Calleri, già fedele collaboratore del giudice siciliano che a Firenze trovò seconda casa - altrimenti rischiamo serie e incontrovertibili infiltrazioni nel nostro tessuto economico”. E’ dal 2003 che la fondazione monitora i movimenti sospetti di persone e capitali nel nostro territorio. Un’attività che dovrebbe consolidarsi con la nascita di un osservatorio antimafia in collaborazione con la Provincia di Firenze, uno strumento istituzionale volto a contrastare le mire espansionistiche della criminalità organizzata. “Cosa Nostra, ‘ndrangheta, camorra. Mafie straniere. La Toscana è una terra ricca e fa gola a tanti. Anche per questo continuiamo i nostri incontri nelle scuole - spiega ancora Salvatore Calleri - è importante che le nuove generazioni conoscano i lati oscuri di questa società”. Nel rapporto 2009, la fondazione (che ha come presidente onorario Elisabetta Caponnetto, vedova del magistrato) sottolinea infatti l’incombenza della malavita sulle zone più floride della regione e della provincia, evidenziando in particolare i molti passaggi di proprietà che hanno interessato alberghi e agriturismi. Si parla, tra le altre

cose, di donne russe che alloggiano in alberghi di media levatura sospettate di essere le teste di ponte della criminalità dell’est in vista di massicci investimenti immobiliari. “Per fortuna dalle nostre parti la mafia non ha il controllo del territorio - prosegue Calleri - un elemento che contraddistingue le aree più colpite. Ma i segnali negativi non mancano, come gli accertati tentativi di inserirsi negli appalti e alcuni movimenti di capitali che fanno pensare al riciclaggio”. Nel frattempo, a livello nazionale, continua la “moria” di latitanti più o meno eccellenti: “Credo che il ministro Maroni stia lavorando molto bene, è un periodo di grande efficacia nella lotta alla mafia”. Una lotta che dovrà per forza di cose af-

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finarsi sempre più, seguendo se non anticipando la trasformazione in senso intellettuale delle elite criminali. “Quel che abbiamo sotto gli occhi è davvero interessante - commenta Calleri - gli ultimi arresti dimostrano che le mafie dei colletti bianchi sono ormai una realtà consolidata. Occorre vigilare”. Nella speranza che le scelte di uomini come Antonino Caponnetto facciano da stella polare all’azione di governo, magistratura e forze di polizia. “Decise di occuparsi di mafia dopo la morte di Rocco Chinnici - ricorda Salvatore Calleri - ormai anziano, mise anima e corpo in questa battaglia di civiltà. È soprattutto grazie a lui che arrivarono le prime condanne definitive ad appartenenti a Cosa Nostra”.

l ventisette maggio la strage dei Georgofili “compirà” 17 anni. Una ferita ancora aperta nel cuore della città, il primo autentico attacco frontale alla democrazia nella Firenze post-fascista. L’autobomba (una Fiat Fiorino imbottita con 250 chili di esplosivo) sistemata ai piedi della Torre dei Pulci costò infatti la vita all’intera famiglia Nencioni (moglie, marito e i due figli) e allo studente di architettura Dario Capolicchio. Incalcolabili, poi, i danni al patrimonio artistico, con la storica accademia dei Georgofili sventrata dalla deflagrazione. Un attentato su cui restano molte zone d’ombra, nonostante gli ultimi sviluppi dell’inchiesta suggeriscano nuovi, più inquietanti, scenari. Lo scorso 17 marzo, dopo oltre due anni di lavoro, gli uomini della Dia di Firenze hanno notificato in carcere un’ordinanza di arresto a Francesco Tagliavia, mafioso già condannato per l’omicidio Borsellino e ora accusato d’aver messo a disposizione i suoi uomini per le stragi di Roma, Milano e Firenze. Le dichiarazioni di Gaspare Spatuzza, il pentito che nel processo a Marcello Dell’Utri ha chiamato direttamente in causa il Presidente del Consiglio, stanno dunque indirizzando il lavoro dei magistrati fiorentini. Sarà la strada giusta? In attesa di conoscere le sorti processuali di Francesco Tagliavia, gli autori accertati della campagna stragista continuano nel frattempo a riempire le pagine dei giornali. I fratelli Giuseppe e Filippo Graviano, Giovanni Brusca, Matteo Messina Denaro, Bernando Provenzano, Salvatore Riina, Vittorio Tutino e Leoluca Bagarella. Nomi eccellenti della mala siciliana che ha marchiato col sangue il passaggio dalla prima alla seconda repubblica. E che una notte di maggio, senza batter ciglio, ha colpito a freddo il /L.S. cuore di Firenze.

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inchiesta

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zoom/2. L’ex procuratore nazionale antimafia Pier Luigi Vigna fa il punto sulla situazione locale

“Cosa nostra? Agisce in silenzio ma c’è” Dalle nostre parti le cose vanno comunque meglio che altrove: “Ci salva la mancanza di collusioni politico-amministrative, ma occorre tener conto dell’espansività di ogni fenomeno mafioso” Luca Serranò

“A

ppalti, riciclaggio, prostituzione. Le mafie s’infiltrano in ogni crepa della nostra società. Mai abbassare la guardia”. L’ex procuratore nazionale antimafia Pier Luigi Vigna, da qualche tempo consulente del Comune in materia di sicurezza, punta il dito contro le zone d’ombra che silenziosamente s’addensano sul nostro territorio. “Anche se le istituzioni locali hanno fatto una grande opera di analisi e prevenzione – spiega – la criminalità organizzata ha messo radici già da tempo. I Casalesi, per esempio, a metà degli anni Ottanta fecero ottimi affari con investimenti nel settore agricolo e niente esclude che abbiano ancor oggi interessi nella zona”. Se le province di Lucca e Pistoia sono state “colpite” dall’avanzata camorrista, la ‘ndrangheta ha scelto le coste della Versilia per praticare prestiti a tassi di usura ed estorsioni. Nell’hinterland fiorentino, poi, ci sono anche le mafie straniere a tessere la propria ragnatela criminale, attraverso il racket della prostituzione e, in minor misura, lo spaccio di stupefacenti. “Ma Cosa Nostra non è da meno – racconta Pier Luigi Vigna – agisce in silenzio ma c’è”. Nonostante la Toscana se la passi meglio rispetto alle altre regioni del centro-nord, e all’Emilia Romagna in particolare, anche il nostro territorio rappresenta dunque un boccone appetitoso per le varie declinazioni della malavita organizzata. “Ci salva la mancanza di collusioni politico-amministrative – spiega – ma occorre tener conto dell’espansività connaturata ad ogni

fenomeno mafioso. Oggi che la criminalità ha assunto un profilo globale, all’attività di prevenzione deve accompagnarsi una forte azione di contrasto”. L’ex procuratore nazionale antimafia invita dunque a non sottovalutare i segnali negativi e, in particolare, a non commettere gli sbagli del passato. “Un danno di cui paghiamo ancor oggi il prezzo è quello provocato dal vecchio istituto dei confini – dice – si credeva che strappando i boss dal loro ambiente se ne potesse sterilizzare la carica eversiva. Errore grave. In molti presero il potere con la forza nelle piccole comunità che li ospitavano”. Un fenomeno che inquinò la vita democratica di molti comuni toscani, e che complicò la vita ai molti magistrati che se ne occu-

Nell’hinterland fiorentino ci sono anche le mafie straniere a tessere la propria ragnatela parono. “La lotta alla mafia è cambiata con l’arrivo di Antonino Caponnetto – racconta Vigna – un uomo di grande cultura giuridica e senso civico. Ricordo quando durante l’inchiesta sull’alluvione del ‘66 lo andavo a trovare tutte le sere in ospedale. Seguiva le indagini anche da ricoverato e s’informava su tutto. Alla procura di Firenze – conclude – era un punto di riferimento essenziale”.

Pier Luigi Vigna


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speciale

Maggio 2010

l’iNiziatiVa. Va avanti l’impegno de Il Reporter a fianco della Fondazione Francesca Rava Onlus

emergenza haiti, anche i Vip si mobilitano

Un piccolo haitiano ospite dell’ospedale pediatrico N.P.H. Saint Damien della Fondazione Rava

S

ono quattro, ormai, i mesi trascorsi dal terremoto che il 12 gennaio scorso ha devastato Haiti. Mesi che sull’isola caraibica, in uno dei Paesi più poveri della Terra – e uno degli ultimi nel ranking mondiale per quanto riguarda le condizioni dell’infanzia – sono trascorsi tra continue emergenze, nel tentativo di riportare la situazione alla normalità, una “normalità” già molto difficile prima del violentissimo sisma. Tra coloro che da subito si sono rimboccati le maniche e si son messi al lavoro c’è la Fondazione Francesca Rava – N.P.H. Onlus, già operativa ad Haiti da 22 anni, che non ha perso tempo nell’affrontare l’emergenza. Perché di tempo, tra persone rimaste senza casa, cibo, acqua e assistenza medica, bambini mutilati o rimasti orfani, non ce n’era da perdere. Così, dal momento del terremoto, la Fondazione non ha mai smesso di inviare medici, infermieri specializzati e fisioterapisti volontari al Saint Damien, l’ospedale pediatrico che assiste 25mila bambini l’anno. Tra i tanti drammi con cui la popolazione si è trovata a dover fare i conti, uno dei più tremendi è stato senz’altro quello dei piccoli rimasti senza gambe, braccia o mani a causa del terremoto: ma 80 di loro, grazie al programma di applicazione di protesi temporanee iniziato alla Casa dei Piccoli Angeli, sono ora di nuovo in grado di camminare. E tra i nuovi progetti della Fondazione c’è quello della costruzione di una nuova ala della Casa dei Piccoli Angeli, che sarà interamente dedicata ai bambini amputati, che avranno continua necessità di assistenza, con una fab-

Quattro mesi dopo il terremoto che ha devastato l’isola, la popolazione continua ad aver bisogno di aiuto. Appelli da personaggi come fiorello e Martina Colombari, e anche Hollywood ha mostrato il suo volto migliore: tanti gli attori giunti sul posto

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brica per produrre in loco le protesi. Nell’ottica del ritorno alla normalità, poi, l’obiettivo – per cui sull’isola si è già al lavoro – è quello della ricostruzione, al più presto, delle scuole crollate, oltre alla realizzazione di nuove. Perché qui, anche prima del sisma, le 18 scuole di strada N.P.H. non servivano soltanto a fornire istruzione a circa seimila bambini dai 2 ai 16 anni nei quartieri più degradati di Port au Prince, ma anche (e soprattutto) ad assicurare loro cibo, acqua, cure mediche e vaccinazioni, oltre a proteggerli da droga, prostituzione e malavita. E in quattro di queste strutture l’attività scolastica è ripresa all’inizio di aprile. Tra i nuovi progetti, inoltre, ci sono la costruzione di un nuovo ospedale per adulti, di una casa per bambini disabili e di due orfanotrofi. Progetti importanti, per cui la Fondazione ha bisogno dell’aiuto di tutti. E che hanno spinto personaggi famosi come Martina Colombari, Andrea Bocelli, Paola Turci e Fiorello a lanciare appelli e realizzare spot per aiutare la Fondazione Francesca Rava. Ma non solo, perché anche Hollywood, per l’occasione, ha mostrato il suo volto migliore, con diversi aiuti e con l’arrivo sull’isola di Paul Haggis, Sean Penn, Demi Moore, Susan Sarandon, Ben Stiller e altri ancora. Perché tutti – attori famosi o semplici cittadini – sono chiamati a dare il proprio contributo: ad Haiti, infatti, l’emergenza continua.


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politica

Maggio 2010

regioNe/1. È la giunta più “rosa” della storia, con cinque esponenti del gentil sesso ai posti di comando

Dieci in squadra, con Rossi capitano Tre assessori confermati (Bramerini,

rini, che mantiene saldamente il comando dell’Ambiente. Altro volto noto quello di Gianfranco Simoncini, che non dovrà fare altro che riprendere il filo del discorso su lavoro e istruzione. Di nuovo, invece, c’è Luca Ceccobao, primo cittadino di Chiusi, dove è stato rieletto al secondo mandato con una percentuale a dir poco schiacciante, superiore al 78%. Quarantenne, dipendente delle Ferrovie, vanta una certa esperienza in ambito di trasporti e un discreto curriculum in fatto di battaglie su questo tema. Va da sé che sia stato scelto per l’assessorato a Infrastrutture e trasporti, uno dei più scottanti. L’ottima performance elettorale regala all’Idv ben due poltrone in Giunta. E tra le più ambite. L’urbanistica tocca in sorte ad Anna Marson, che ha ricoperto lo stesso incarico per la Provincia di Venezia, dove insegna all’università; mentre cultura e turismo finiscono nelle mani di Cristina Scaletti, già nota come assessore all’ambiente in Palazzo Vecchio. Un assessorato tocca infine anche alla Federazione di sinistra (Rfc, Pdci) con Salvatore Allocca, altro grossetano della squadra. Rifondarolo, prende le redini di Welfare e casa. Pronta la squadra, non resta che uscire dallo spogliatoio e affrontare le prime sfide.

salvadori e simoncini), un tecnico alla sanità e una docente veneta all’urbanistica. Il Pd porta a casa cinque deleghe, l’Idv due e la federazione di sinistra una Paola Ferri

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ossi c’è, la squadra pure. A scendere in campo a questo giro sono in dieci, una Giunta più agile rispetto allo scorso mandato e per metà composta da donne, il che compensa almeno in parte la scarna rappresentanza femminile in Consiglio regionale. “E’ la Giunta più ‘rosa’ della storia”, sottolinea lo stesso neopresidente. Tre gli assessori confermati rispetto alla scorsa legislatura, qualche volto noto e un paio di sorprese nella formazione che guiderà Palazzo Panciatichi per i prossimi cinque anni. Se appariva quasi scontata la nomina di Riccardo Nencini, segretario nazionale del Psi a cui è toccato in sorte il Bilancio, la vera sorpresa è stata la scelta dell’erede di Rossi alla Sanità. E’ Daniela Scaramuccia, 37 anni, una laurea in Ingegneria nucleare e un passato da manager alla Mckinsey, società di controllo e gestione delle aziende. Un tecnico, dunque, esterno al mondo partitico, così come era stato preannunciato dal neopresidente. Il Pd invece porta a casa cinque deleghe, a partire dalla new entry Stella Targetti, selezionata come vicepresidente della Regione già in corso di campagna elettorale. Figlia di Paolo Targetti, big dell’imprenditoria fiorentina recentemente venuto a mancare, la nuova vicepresidente è una donna d’impresa, ma anche una mamma di due bambini. A lei toccherà gestire Università e scuola. Ripescato invece dalla scorsa Giunta Gianni Salvadori, unico rappresentante del Pd fiorentino, che passa dalle Politiche sociali all’Agricoltura. Confermata anche la grossetana Anna Rita Brame-

Enrico Rossi, presidente della Regione

IL CoNsIGLIo CHE sARÀ Età media oltre i 49 anni, diversi fiorentini tra le new entry. E c’è anche un italobrasiliano

Molti uomini, poche donne. E una decina di poltrone in meno Molti uomini, poche donne, un’età media che si aggira attorno ai 49 anni. Ecco come si presenta a grandi linee il nuovo Consiglio regionale. Ma partiamo dalle basi. A succedere a Riccardo Nencini sulla poltrona di presidente dell’assemblea è Alberto Monaci (Pd), eletto a maggioranza quasi assoluta (52 voti) alla prima riunione. Sessantanove primavere sulle spalle, è anche il più anziano del gruppo. Lo scettro del più giovane invece lo detiene Matteo Tortolini (Pd), classe 1977, in vantaggio di qualche mese su Giovanni Donzelli (Pdl). Solo cinque le donne elette, di

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cui una, Monica Faenzi, ha già ceduto il posto a un altro uomo, l’avvocato aretino Dario Locci, una new entry a Palazzo Panciatichi. Per quanto riguarda la provenienza dei neoeletti Firenze batte Lucca 7 a 4, anche se andando a scavare negli alberi genealogici si svelano storie addirittura intercontinentali. Padre brasiliano e madre pistoiese per il leghista Antonio Gambetta Vianna, che ha vissuto a Rio de Janeiro fino alla maggiore età. Ha origini per metà statunitensi, invece, Marco Taradash (Pdl). Sono in tanti coloro che vantano un passato nelle amministrazioni locali. Se Giuliano

Fedeli e Alessia Ballini hanno abbandonato i loro incarichi da assessore in Provincia, rispettivamente a Pari opportunità e sport e Trasporti e infrastrutture, per seguire la strada in Regione, Paolo Bambagioni, prima di diventare presidente della Mukki, è stato sindaco di Lastra a Signa, mentre Francesco Bosi è tuttora primo cittadino di Rio Marina, in quel dell’Elba. Insomma le competenze non mancano nel gruppo, folto, seppur ridimensionato di una decina di consiglieri rispetto alla scorsa legislatura. Meno poltro/P.F. ne (55 anziché 65), meno spese. È già un buon inizio.

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politica

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regioNe/2. Giovanni Donzelli “trasloca” a Palazzo Panciatichi regioNe/3. Cristina Scaletti, assessore

“Renzi non tiri un sospiro di sollievo. “Cultura e turismo Continuerò a vigilare sul Comune” in sinergia per ripartire” U

Francesca Puliti

D

alla notte di “occupazione” del Salone dei Duecento allo sganassone preso da un commerciante che accusava di vendita illegale di canapa, fino alla battaglia per lo scandalo Quadra: di battaglie ne ha lanciate e portate avanti tante Giovanni Donzelli, dagli scranni del Consiglio comunale. Cresciuto nel Fuan e poi passato ad An, dopo quasi sei anni passati in Palazzo Vecchio si apre adesso per lui la nuova avventura in Regione, ma è normale che un po’ di nostalgia rimanga. Le dispiace lasciare il Comune? Assolutamente sì, anche se sono molto soddisfatto per essere stato eletto in Consiglio regionale. Avrei potuto mantenere entrambi i ruoli, la legge lo permette, ma per correttezza e coerenza con ciò che ho sempre detto ho scelto di lasciare l’incarico a Palazzo Vecchio. A chi lascia lo scettro delle interrogazioni e delle sue battaglie in Consiglio comunale? Ognuno ha il suo stile di condurre l’opposizione, i consiglieri sono tutti competenti, ma è la squadra che fa la differenza. In Regione è stato eletto con i voti della circoscrizione pisana: continuerà ad occuparsi delle vicende fiorentine? Certo, Firenze è la città dove sono nato e cresciuto. Continuo a incontrare le persone che abitano nelle case popolari di via Accademia del Cimento, a interessarmi delle questioni urbanistiche cittadine, a dare ascolto agli operai della Seves. Porterò avanti gli interessi di tutta la regione, con un occhio di riguardo per il territorio dove sono stato eletto, ma Palazzo Panciatichi non è lontano da Palazzo Vecchio. Quali questioni lascia in sospeso? Purtroppo sono tante, a partire da quella della gestione ur-

Mi batterò prima di tutto per cambiare i criteri di assegnazione delle case popolari banistica, fino alla vicenda della Quadra e al destino del Multiplex di Novoli. Non solo, proprio adesso il sindaco ha riaperto il percorso del Piano strutturale e, avendo fatto fermamente opposizione all’approvazione del precedente documento, mi sarebbe piaciuto seguire il procedimento da vicino per vedere che cosa effettivamente Renzi ha intenzione di cambiare. Il mio timore è che si tratti nuovamente di un annuncio vuoto, di quelli che non portano a niente di concreto. Continuerà a monitorare su questo? Sì, Renzi non può tirare un sospiro di sollievo, perché con-

Giovanni Donzelli

tinuerò a stargli con il fiato sul collo. Tante scelte cittadine passano attraverso decisioni regionali, basti pensare alla possibilità di costruire nuovi centri commerciali, ambito che riguarda da vicino la realizzazione della tanto sospirata Cittadella viola. Per cosa si batterà in Regione? Innanzitutto per la modifica del criterio di attribuzione del punteggio per l’assegnazione delle case popolari. Al momento non è previsto nessun vantaggio per chi è in lista d’attesa da più tempo, non viene valutata la storicità della richiesta. Così capita che alcune famiglie passino la vita ai primi posti della graduatoria senza però riuscire a ottenere un alloggio, poiché ogni volta vengono sorpassati da qualcuno che ha una situazione peggiore. Anche l’anzianità della richiesta dovrebbe costituire punteggio, si tratta di un criterio basilare, eppure non contemplato. A proposito di case popolari, cosa ne pensa della proposta formulata da Enrico Rossi secondo la quale gli stranieri potranno accedere alle graduatorie soltanto dopo cinque anni di residenza in Toscana? Sono d’accordo, ma Rossi dovrebbe mettersi d’accordo con se stesso e con il proprio partito. Ricordiamoci che nella scorsa legislatura regionale è stata approvata una legge secondo la quale anche gli extracomunitari clandestini hanno gli stessi diritti degli italiani, il che mi sembra in contraddizione con questa proposta.

na carriera fulminante quella di Cristina Scaletti, astro nascente dell’Italia dei Valori. Da assessore all’ambiente in Palazzo Vecchio ad assessore a cultura e turismo in Palazzo Panciatichi in meno di un anno. I fiorentini hanno cominciato a conoscerla la scorsa primavera, quando in città hanno fatto la loro comparsa i suoi manifesti, conditi da uno slogan piuttosto insolito per elezioni comunali, che riprendeva il suo impegno, come medico, nella battaglia alle malattie rare. Adesso però, di fronte a questa nuova sfida in Regione, il medico Scaletti non nasconde una forte emozione. Assessore, le è dispiaciuto lasciare l’incarico in Comune? Naturalmente mi è dispiaciuto molto abbandonare un percorso

Questa delega rende merito al risultato elettorale dell’Italia dei Valori che avevo intrapreso con entusiasmo e a cui mi ero appassionata. Ma sono molto soddisfatta per questa nuova sfida, sia personalmente che a livello di partito. Si tratta di una delega di spessore, soprattutto in una regione come la nostra, che vanta un patrimonio tanto ricco. Questo incarico, assieme all’assessorato all’urbanistica, rende merito a un risultato elettorale di tutto rispetto. E lo intraprendo con grande umiltà. Se dovesse fare un bilancio di questo anno a Palazzo Vecchio? E’ stata dura, una bellissima esperienza non priva di ostacoli. Il mio approccio è sempre stato

Cristina Scaletti

quello di fare in modo che a ogni problema corrispondesse una soluzione concreta, ma non è certo stato facile. Un esempio per tutti il piano antismog, per cui mi sono battuta incontrando notevoli difficoltà. Rimango convinta che per Firenze sia indispensabile formulare una strategia strutturata, anziché prendere provvedimenti legati alle singole emergenze. Quale sarà il primo impegno in ambito culturale? La nostra regione può contare su un’enorme eredità culturale, la vera sfida è quella di non sedersi sugli allori, ma saperla traghettare nel presente e nel futuro. E c’è molto da lavorare su questo piano. A partire proprio da una sinergia con il settore del turismo. Come si rilancia il turismo in un periodo di crisi come questo? Quello che manca è coordinamento e programmazione in questo settore. E’ su questo che lavoreremo. Molto si può e si deve fare anche in ambito di infrastrutture per rendere la Toscana più attraente e accessibile, a prova di turista, ma anche e so/F.P. prattutto di toscano.

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attualità

Maggio 2010

il Dato. Calano i reati e la percezione di pericolo da parte dei cittadini del granducato

I fiorentini si sentono più sicuri I numeri parlano chiaro: sono aumentati solo i furti in abitazione, e per questo sono state prese misure d’accordo con gli amministratori di condominio Giuditta Boeti

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er qualcuno è un grande bluff creato dai mass media. Per altri è uno dei problemi più reali del nostro tempo. La paura di aggressioni o rapine e la relativa percezione della sicurezza sociale oscillano drasticamente, tra atteggiamenti di psicosi collettiva e una certa serenità nel rincasare da soli (o da sole) tardi la sera. E Firenze, in questa logica, non fa eccezione. Dati alla mano, pare che i fiorentini in questo momento si sentano più sicuri rispetto a qualche anno fa. “A un calo complessivo dei reati dell’1,2 per cento nel raffronto tra il 2008 e il 2009 – spiega il prefetto Andrea De Martino – è corrisposta una crescita significativa del senso di sicurezza dei cittadini: nel 2002 erano il 74,6 per cento i toscani che uscivano di casa la sera senza timore, oggi questa percentuale è salita all’82,1”. Da un quadro più generale sulla criminalità in Toscana i dati indicano una confortante flessione di tutti i reati tranne i furti in abitazione, che risultano in crescita: +10,8 per cento rispetto al 2008, con un aumento del 17,8 per cento di arresti e denunce. Non a caso, per fronteggiare il fenomeno, oltre al potenziamento dell’attività di prevenzione e di investigazione, è stata avviata per la prima volta un’inedita forma di collaborazione con le associazioni degli amministratori di condominio per sensibilizzare gli inquilini ad adottare piccole cautele per proteggere meglio il proprio appartamento. Più in generale, sono state quattro le aree di intervento, individuate nel 2009 come prioritarie: spaccio di stupefacenti, criminalità economica, reati contro il patrimonio e i nuovi reati come stalking e alloggio a clandestini. Ma per quelli che “la sicurezza non è mai troppa” ecco che arriva una nuova figura: l’addetto ai controlli negli esercizi pubblici e nei luoghi di intrattenimento, che avrà compiti di assistenza alla clientela e anche di osservazione per segnalare alle forze di polizia comportamenti che possono

essere premonitori di reati. Una sorta di evoluzione del “buttafuori” che dovrà seguire uno speciale corso di formazione di 90 giorni promosso dalla Regione Toscana e poi iscriversi in un registro tenuto dalla prefettura. E per chi continua a non sentirsi sicuro, in città arrivano rinforzi nel sistema di videosorveglianza con sette nuove telecamere. Gli occhi elettronici saranno collocati in via Palazzuolo e a San Bartolo a Cintoia, attraverso un progetto del Comune di Firenze dell’importo di 150mila euro, finanziato dal ministero dell’Interno.

Uno scorcio di via Palazzuolo

la NoVitÀ. Partita (con successo) la sperimentazione in alcune aree di sosta cittadine

Bus gratis per chi lascia l’auto nel parcheggio L

asci l’auto al parcheggio e sali gratis sul bus. È l’ultima trovata in casa Ataf a sostegno di una mobilità ‘sostenibile’. Grazie ad un accordo stipulato tra l’azienda di trasporto pubblico e Firenze Parcheggi è possibile posteggiare la macchina e viaggiare sull’autobus con un solo biglietto. Il funzionamento è semplice: i fiorentini che lasciano la macchina nei parcheggi Alberti, Pieraccini, Oltrarno, Fortezza Fiera, Porta al Prato, Parterre, Sant’Ambrogio, binario 16 di Santa Maria Novella, Europa e Beccaria gestiti da Firenze Parcheggi, si sposteranno gratis sui bus della rete metropolitana Ataf e sulla tramvia per un’ora e mezzo. Infatti, basta portarsi dietro il biglietto emesso dalle macchinette dei parcheggi per prendere il bus: il tagliando sarà valido 90 minuti dall’emissione e sostituirà a tutti gli effetti il titolo di viaggio Ataf (a richiesta, dovrà essere esibito al controllore). L’idea nasce dalla volontà (ma anche dall’esigenza) di liberare le strade cittadine dal traffico privato, integrando il sistema della sosta con la rete del trasporto pub-

blico. La formula “park più bus” è una novità assoluta per Firenze ed avrà la durata sperimentale di tre mesi (il progetto è partito ad aprile). Dopo la fase iniziale (che sta riscuotendo molto successo), si valuterà la possibilità di estendere l’iniziativa ad altri parcheggi e di offrire anche l’opportunità di abbonamenti integrati sosta e bus. Ma è partita anche un’altra novità: ogni giorno dal parcheggio di piazza Alberti c’è una navetta Ataf, gratuita per gli abbonati del parcheggio, che va alla struttura di Montedomini di via Malcontenti con una sola fermata intermedia alla Biblioteca Nazionale, per garantire un collegamento rapido con due punti di attrazione importanti per la città. E nel frattempo funzionano a pieno regime i display luminosi posti ai varchi ztl di via Romana, piazza Tasso, Borgo San Frediano e Corso dei Tintori. Ogni giorno, alle 19.30, scatta la luce verde che segnala agli automobilisti la possibilità di entrare “impunemente” nelle zone che di giorno sono invece off/G.B. limits

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02 maggio 2010

periodico dell’Amministrazione Comunale di Tavarnelle Val di Pesa A cura dell’Amministrazione Comunale di Tavarnelle - Coordinamento editoriale: Ufficio Stampa associato

Iniziati i lavori di restauro di Palazzo Malaspina

Editoriale Il primo bilancio della nuova legislatura cade in un periodo molto particolare per la vita del paese. La crisi economica che stiamo attraversando, purtroppo lungi dall’essere terminata, porta con sé gravi problemi di carattere economico, sociale e politico. Basti pensare al vertiginoso aumento della richiesta di aiuto sociale, all’urgenza di infrastrutture che non facciano perdere competitività alle imprese, al drastico calo delle risorse a disposizione dei Comuni. Questo, mentre le scelte del Governo nazionale penalizzano fortemente gli enti locali. In primo luogo con la riduzione dei trasferimenti statali (per Tavarnelle oltre 150.000 euro negli ultimi due anni) e con il rimborso solo parziale dell’ICI sulla prima casa (circa 80.000 euro). A questo vanno aggiunti i drastici tagli al Fondo Sociale Nazionale alla sanità e alla scuola. Al tempo stesso dobbiamo fare i conti con la forte limitazione all’autonomia impositiva e con la limitazione della spesa per investimenti che deriva dal Patto di Stabilità. Eppure, i Comuni si sono dimostrati i più virtuosi nel contenimento della spesa pubblica nazionale, se si considera che vi contribuiscono, oramai, solo per l’8%. Purtroppo il Federalismo, almeno per ora, altro non è che uno slogan da usare nelle varie campagne elettorali. In questo quadro generale, la nostra manovra di bilancio ha individuato delle priorità in linea con il programma di legislatura. Innanzitutto, abbiamo scelto di mantenere alto il già notevole impegno di risorse economiche ed umane nei settori del sociale e della pubblica istruzione. Abbiamo deciso, inoltre, di estendere a tutti i servizi lo strumento dell’ISEE che consente di proporzionare il contributo a carico delle famiglie alla reale capacità di reddito, infatti “non c’è cosa più ingiusta del fare parti uguali fra disuguali”. Altra scelta è stata quella di mantenere inalterati tutti i tributi (ICI, Tarsu, occupazione suolo pubblico e pubblicità restano invariate per legge) e di aumentare, in un solo caso, le tariffe comunali. Si tratta della retta dell’asilo nido che a fronte di un aumento dei costi complessivi pari a circa il 10%, aumenterà, per alcune fasce di famiglie e soltanto a partire dal prossimo anno scolastico, del 4%. Sempre nel campo scolastico, da rilevare un importante risultato politico: per la prima volta, a partire dall’anno scolastico 2010-2011, tutte le tariffe a carico delle famiglie di Tavarnelle e Barberino saranno uguali. Abbiamo ben presente che molte delle sfide che ci aspettano non possiamo affrontarle da soli, per questo continueremo ed implementeremo la collaborazione col Comune di Barberino Val d’Elsa. In sostanza, il bilancio del nostro Comune è ancora sano, grazie soprattutto all’oculata amministrazione dei nostri predecessori, ma urgono riforme strutturali che permettano agli enti locali di continuare a dare risposte ai bisogni dei cittadini e del territorio. Il Sindaco Sestilio Dirindelli PER SCRIVERE A “TAVARNELLE IN COMUNE” potete inviare fax o lettere all’Ufficio Relazioni con il Pubblico (tel. 055/8050824 fax 055/8076657) ed e-mail all’indirizzo di posta elettronica uff.stampabarberinotavarnelle@gmail.com.

Una grande opportunità per il territorio

Il 7 aprile hanno preso il via i lavori di restauro e di riqualificazione di Palazzo Malaspina nello splendido borgo medioevale di San Donato in Poggio. Tutto l’edificio è stato cantierizzato e le previsioni sono che l’intervento di restauro termini entro 18 mesi. Palazzo Malaspina, acquistato dal Comune di Tavarnelle per 700.000 euro, è un edificio di notevole pregio architettonico, con una facciata tardo rinascimentale, con tre piani esterni ed un piano interrato: complessivamente sono circa 460 metri quadri. Il progetto di restauro, assegnato con bando di gara all’impresa di Costruzioni Mannucci Vinicio di Firenze, comprende il rifacimento della facciata, degli impianti e della pavimentazione, l’abbattimento delle barriere architettoniche, la realizzazione di nuovi servizi igienici. L’intervento di restauro permetterà di conservare totalmente l’impianto architettonico originale ma saranno adottate anche misure che favoriscono l’isolamento termico dell’edificio e la riduzione dei consumi energetici. L’importo complessivo dei lavori è di 1 milione e 100.000 euro, di cui il 60% è finanziato dalla Regione Toscana. Completati i lavori, Palazzo Malaspina tornerà a disposizione di tutta la comunità come centro per esposizioni temporanee, convegni, mostre mercato, laboratori culturali, feste ed altre manifestazioni che ben si sposano con la natura rinascimentale dell’edificio. Il palazzo sarà anche sede di una serie di attività che impegneranno i Comuni del Chianti, la Pro Loco di San Donato in Poggio e l’Università di Firenze.


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Il bilancio di previsione di Tavarnelle

Situazione difficile ma non ci saranno tagli nei servizi e le tasse non aumenteranno Il bilancio di previsione di Tavarnelle. Situazione difficile ma non ci saranno tagli nei servizi e le tasse non aumenteranno

IN BREVE

“Un bilancio sano, ma occorrono riforme strutturali a livello nazionale che permettano agli enti locali di continuare a dare risposte ai bisogni dei cittadini e del territorio, per evitare di peggiorare una situazione già difficile”. Così il Sindaco Sestilio Dirindelli ha definito il bilancio di previsione del Comune di Tavarnelle, che nei giorni scorsi è stato approvato dal Consiglio Comunale. Ecco in breve gli aspetti principali della manovra per il 2010: MANOVRA TARIFFARIA • Restano invariate per legge ICI, addizionale IRPEF e imposta di pubblicità; • Nonostante le difficoltà incontrate, nessun aumento neanche per la TARSU (rifiuti) e per l’occupazione del suolo pubblico. • Per tutti i servizi a domanda individuale verrà esteso lo strumento dell’ISEE, in modo da garantire una maggiore equità per i cittadini. Nella stessa direzione va la decisione di uniformare le tariffe tra i cittadini di Tavarnelle e Barberino. • A partire dall’anno scolastico 2010-2011 aumenterà del 4% la tariffa per l’asilo nido, a fronte di un aumento del costo del servizio pari all’8%. OPERE PUBBLICHE Le priorità per il 2010 saranno la scuola, con importanti interventi di riqualificazione, e gli impianti sportivi sia del capoluogo che delle frazioni. Gli interventi principali saranno i seguenti: • ristrutturazione della scuola materna di Sambuca con la rimozione del soffitto in amianto • completamento dei lavori (2° lotto) della centrale a biomasse • Riqualificazione della palestra “Luigi Biagi” con la rimozione dell’amianto ed il rifacimento ed isolamento termico del tetto in modo da ridurre i consumi energetici • Completamento dell’area sportiva di San Donato con un campo polivalente per cal-

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cio e tennis ed una struttura per le associazioni. Realizzazione, a Sambuca, di un parcheggio adiacente all’area sportiva Completamento dell’area sportiva del capoluogo con un campo da calcio a 7 trasformabile in due campi per calcio a 5 ed i relativi spogliatoi, già dimensionati per i futuri campi da tennis Adeguamento dell’edificio della ex-scuola materna per un utilizzo a fini sportivi

SERVIZI Sociale Il nostro obiettivo principale è quello di mantenere l’attuale e già alto livello dei servizi, sostenendone l’aumento della spesa. Anche per il 2010 attiveremo il Fondo comunale di Solidarietà di 25mila euro per i cittadini e le famiglie che si troveranno coinvolti in processi di crisi occupazionale. Nel corso dell’anno sarà anche avviata la progettazione del nuovo Presidio socio-sanitario del Borghetto dove troveranno posto, oltre agli attuali uffici del Comune e della ASL, gli ambulatori, una nuova palestra per fisioterapia ed un nuovo ambulatorio veterinario. In questo anno, dopo la fase di sperimentazione, entrerà definitivamente in funzione la Società della Salute, che gestirà i servizi sociosanitari garantendo prestazioni omogenee sul

territorio dei 15 comuni dell’area sud-est. Politiche per la casa L’amministrazione mantiene alto il proprio impegno a favore di quei cittadini che non possono accedere a nessun mercato immobiliare attraverso interventi di edilizia sovvenzionata. Sono in corso in piazza Pertini a San Donato i lavori per la realizzazione di 12 alloggi di edilizia residenziale pubblica ed altri 4 alloggi sono in corso di progettazione in via Biagi a Sambuca. La Regione Toscana ha già erogato, per questi ultimi, un finanziamento di circa 400.000 euro. Cultura Il difficile momento di crisi economica che stiamo vivendo si traduce spesso in tagli e riduzione di risorse per il settore formativo e culturale. La scelta della nostra amministrazione è stata invece di mantenere invariato il finanziamento per questo settore, inclusi i contributi alle associazioni. Uno degli obiettivi è quello di far diventare la biblioteca luogo di incontro privilegiato per incontri culturali nel territorio. Ambiente Obiettivi strategici in materia ambientale sono la promozione della mobilità sostenibile e delle fonti energetiche alternative. In questo ambito stiamo lavorando insieme ai comuni di San Casciano e Barberino al progetto “Chianti solare” per la costituzione di gruppi di acquisto tra cittadini per i pannelli fotovoltaici e la realizzazione di campi fotovoltaici in aree pubbliche. Inoltre, nel corso del 2010, sarà installato anche a San Donato un fontanello di acqua di alta qualità. Agricoltura In questo settore l’obiettivo principale è la valorizzazione dei nostri prodotti d’eccellenza, in particolare vino ed olio, anche attraverso la promozione della “filiera corta”. Inoltre lavoreremo ad un rilancio dell’agriturismo anche con una attività di assistenza nell’adeguamento alla nuova normativa regionale. Commercio Manterremo la massima attenzione su tutta la sfera del commercio, con particolare riguardo verso il sostegno del Centro Commerciale Naturale del capoluogo, con una valorizzazione dei negozi storici ed il collegamento in rete con altri centri commerciali naturali del Chianti

La Corale di Santa Lucia al Borghetto a Tavarnelle ad aprile ha festeggiato i suoi dieci anni di attività. Sabato pomeriggio ha tenuto un concerto nella Chiesa di San Pietro in Bossolo e ha animato la Santa Messa della domenica presso la Chiesa di Santa Lucia al Borghetto. Il sindaco ha consegnato al Direttore una targa come riconoscimento per i 10 anni di attività e un omaggio floreale a tutti i componenti la Corale. Marcia per la Pace. Le Amministrazioni Comunali di Barberino e Tavarnelle parteciperanno alla “Marcia della Pace” del 16 maggio da Perugia ad Assisi. Partecipa anche tu alla “Marcia per la Pace”: c’è un pullman a disposizione dei cittadini. Telefona allo 0558050824 per prenotare il tuo posto. Liberi Libri. Ultimo appuntamento della rassegna: il 13 maggio, “Castelli, borghi e ponti nella Valdipesa medievale” a cura del professore Paolo Pirillo dell’Università di Bologna. L’incontro, ad ingresso libero, si svolgerà presso la biblioteca comunale Ernesto Balducci a partire dalle 21,30. Sagra della frittella fior di Cascia. Dal 7 al 16 maggio, organizzata dall’Unione Sportiva Sambuca Dilettantistica, con il patrocinio del Comune di Tavarnelle, la “25° edizione della Sagra della frittella fior di Cascia” propone un ricco programma di iniziative presso il campo sportivo di Sambuca. Tornei di ping-pong, calcio maschile e femminile, stand gastronomici, esibizione degli Arcieri della Signoria, spettacoli di magia, sfilata di moda e sport, gara di pesca di fondo presso il lago “Il Cormorano”, karaoke, selezione di Miss Italia 2010 e divertimento per tutti. Immancabile lo stand della “Frittella fior di Cascia”. Burattini nei Giardini. Il 27 maggio alle 18,00 nei giardini pubblici della Sambuca, spettacolo di burattini per i bambini a cura di Paolo Valenti. Con ingresso libero. Fierucola e Infiorata di San Donato. Lo splendido borgo medioevale di San Donato in Poggio sarà lo scenario della “Fierucola e dell’Infiorata” che il 30 maggio, dalle 8,00 alle 20,00 proporrà il mercatino di bancarelle lungo le strade del paese. L’iniziativa è a cura della Pro Loco di San Donato.


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Gestioni Associate Scuola elementare e palestra di Bustecca.

Nello scorso mese di marzo i comuni di Barberino e Tavarnelle hanno sottoscritto il nuovo Accordo di Programma per il completamento del Polo Scolastico di Bustecca, dove nel corso dell’anno inizieranno i lavori per la realizzazione della nuova scuola elementare e del punto mensa a servizio delle scuole dei due Comuni. L’intervento avrà un costo complessivo di circa 4 milioni e 800.000 euro e sarà finanziato per 3 milioni e 500.000 euro dai due Comuni (3 milioni a carico di Barberino e 500.000 euro circa a carico di Tavarnelle) e per 1 milione e 300.000 euro con contributi esterni. Al centro del nuovo accordo di programma, oltre alla parte scolastica, è previsto anche il completamento della parte sportiva con la nuova palestra. Oltre a ciò si prevedono il completamento del Centro Giovani di Tavarnelle attraverso la dotazione di sale prove e spazi per le attività espressive giovanili ed il completamento dell’osservatorio polifunzionale di Montecorboli. Tale struttura, realizzata dai due Comuni in accordo con l’Università degli Studi di Firenze e con le scuole del comprensorio fiorentino e senese prevede una serie di attività importanti quali osservatorio astronomico, geologico, meteorologico ed ambientale.

Iscrizioni asilo nido C’è tempo fino al 15 maggio per iscrivere i propri figli agli asili nido dei Comuni di Barberino e Tavarnelle: “Il Melarancio” di Barberino Val d’Elsa, “Il Melograno” di Sambuca Val di Pesa e “La Ludoteca” di Vico d’Elsa (quest’ultimo è un asilo privato con tre posti a disposizione convenzionati con i Comuni). Possono essere iscritti i bambini nella fascia di età compresa tra i 12 mesi (compiuti al 30 settembre 2010) ed i 36 mesi. È possibile presentare domanda anche per i bambini che compiranno i 12 mesi entro il 31 dicembre 2010 che saranno ammessi a frequentare il nido, se ci saranno posti disponibili, a partire da gennaio 2011. La domanda di iscrizione, disponibile sui siti internet dei Comuni e all’Ufficio Relazioni con il Pubblico, dovrà essere riconsegnata all’URP insieme alla fotocopia del libretto sanitario o autocertificazione per le vaccinazioni obbligatorie effettuate dal bambino e alla fotocopia del documento di identità del genitore dichiarante. Nella domanda dovrà essere specificata anche la struttura e il tipo di frequenza scelto, tra: tempo corto (8-14 con pranzo), tempo lungo (8-16 con pranzo), part time (3 giorni a settimana 8-14 con pranzo). Le tariffe sono stabilite in base all’attestazione ISEE che dovrà essere presentata entro il 31 luglio 2010, altrimenti, automaticamente scatterà la tariffa massima. Per confermare l’iscrizione di bambini che già frequentano l’asilo nido è sufficiente compilare un modulo consegnato dalle educatrici.

Iscrizioni centri estivi Anche quest’anno, per i bambini delle scuole dell’infanzia, il Comune organizzerà i Centri Estivi “I Girasoli” che si terranno nel mese di luglio presso la scuola materna “La casa del Sole” di Bustecca. Gli studenti delle scuole elementari e medie potranno frequentare, come l’anno scorso, i centri estivi “La Botte”, da metà giugno sino alla fine di luglio.


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I gruppi consiliari

Centro Sinistra per Tavarnelle

Lista Civica “Insieme per Tavarnelle”

In un momento così drammatico in cui ogni mese imprese e famiglie combattono per far tornare i propri conti e mentre la principale occupazione del Governo centrale e del Presidente è occuparsi delle proprie “faccende”, gli enti locali si trovano nello stilare i propri bilanci di fronte a preoccupanti e sempre più aspre difficoltà. Dopo le promesse di riduzione della pressione fiscale per famiglie e imprese, le dichiarate semplificazioni e millantate riduzioni della spesa pubblica, nulla hanno fatto se non ridurre i servizi per i cittadini e abbandonare al proprio destino imprese ed enti locali. Le spese dei ministeri sono cresciute, le provincie da abolire sono stranamente aumentate, nessun nuovo condono è stato fatto se non lo scudo fiscale, non è stata mantenuta la promessa del sostegno al mancato introito dell’ICI sulla prima casa. In questo quadro, nel presentare il primo bilancio di questa legislatura, vogliamo come gruppo consiliare Centro-Sinistra per Tavarnelle evidenziare sobrietà e concretezza. Con tale riduzione delle risorse si capisce bene che l’Amministrazione nel redigere il proprio bilancio sia costretta a fare delle scelte, individuare delle priorità, oggi più di sempre, cercando di lavorare al meglio per rispettare gli impegni presi nel nostro programma. Prioritario è l’impegno verso i più deboli, verso chi è meno fortunato attraverso politiche di sostegno alle famiglie in difficoltà e ai lavoratori che hanno perso o vedono messo in discussione il proprio posto di lavoro. L’attuazione di strumenti come il fondo per i lavoratori in difficoltà, progetti per l’integrazione e il sostegno alle diverse abilità, l’attenzione al mondo della terza età e all’infanzia sono punti qualificanti della nostra azione politica e amministrativa. Di sicura importanza è l’estensione del metodo dell’ISEE a tutti i servizi fondamentali erogati dall’Amministrazione in modo che ogni famiglia contribuisca realmente secondo un principio di solidarietà sociale e di contribuzione alla cosa pubblica, in funzione della propria capacità di reddito. L’importante scelta di integrazione dei servizi tra il nostro Comune e quello di Barberino Val d’Elsa ha consentito di razionalizzare la spesa delle due Amministrazioni e realizzare importanti progetti e opere per tutti i cittadini. In quest’ottica, d’accordo con il Comune di Barberino Val d’Elsa, abbiamo deciso di allineare e unificare le tariffe scolastiche dei due Comuni. Vogliamo perseguire con maggiore decisione la strada delle gestioni associate tra i due Comuni e un passaggio fondamentale sarà dunque lavorare per creare l’Unione dei Comuni, strumento importante per ampliare la progettualità e mettere insieme risorse per meglio rispondere alle esigenze delle nostre comunità. Riteniamo importante porre attenzione al mondo della scuola e dello sport attraverso il completamento del polo scolastico di Bustecca, la realizzazione di nuovi impianti sportivi nel capoluogo e a San Donato, porre al centro di un importante piano di riqualificazione ambientale e strutturale la palestra Luigi Biagi a Tavarnelle tenendo la barra ferma nel cercare assieme al Comune di Barberino di reperire risorse per la realizzazione di un Palazzetto dello Sport nell’area di Bustecca. In questo bilancio abbiamo fatto scelte ambientali nel campo delle energie alternative e del risparmio energetico come la centrale a biomasse del polo scolastico di Tavarnelle o la promozione di impianti fotovoltaici sul territorio. Siamo convinti che nel confronto con i cittadini risieda la forza e la bontà di queste azioni promosse e finanziate nel bilancio: un percorso che qui inizia e che vuole essere un metodo di lavoro per questa legislatura. Scriveteci a centrosinistrapertavarnelle@hotmail.it.

LA SOLITA STORIA 25 aprile ricorrenza sbiadita, ripetitiva come tutte le feste comandate. La stanchezza sta nel monopolio operato dal partito comunista e dai suoi anemici successori: corone, discorsi, libri di qualche sedicente storiografo e poi a desinare. Altra causa della mummificazione della “resistenza” è dovuta a coloro che si “sporcarono le mani” (e i cervelli) con il regime e corsero poi in aiuto dei vincitori. Tavarnelle ripete lo “schemino”. Si era suggerito al sindaco di “aprire” l’asfittica “resistenza” a 800.000 (ottocentomila!) soldati italiani del Regio Esercito crocifissi in un limbo di oblio e di falso per omissione: I.M.I. – Internati Militari Italiani – che i tedeschi dopo lo sfascio dell’8 settembre 1943 concentrarono nei lager. La Germania pose un ultimatum: o gli italiani giuravano per Hitler e Mussolini o sarebbero stati trattati da traditori. Soldati e sottufficiali furono usati come bestie da lavoro, gli ufficiali no, dovevano chiedere di andare a lavorare: pochissimi accettarono, oltre il 98% rimase a patire fame, freddo ed ingiurie. Fonte ufficiale: il volume dello Stato maggiore italiano: “Gerhard Schreiber. I Militari italiani internati nei campi di concentramento del terzo Reich 1943 – 1945. Roma 1997”. Autore il capitano di Fregata della Bundesmarine Dr. Gerhard Schreiber. Sottotitolo: “traditi, disprezzati, dimenticati”. Ovviamente il sindaco ha rifiutato. Né memoria né riconoscenza per 800.000 soldati. Hanno già vinto contro i tedeschi per 20 mesi di inferno. La loro dignità è oltre il sindaco di Tavarnelle. Con una firma avrebbero potuto tornare in Italia. Riconoscenza e orgoglioso per i vivi come il M. Piero Semplici ed il M. Otello Zambon: un abbraccio a chi non conosco. Meminisse juvabit. L’arte di sopravvivere essendo inutile – Durante l’epoca (felice!) lorenese esisteva un ufficio “dei fiumi e dei fossi” che sovraintendeva alla regimazione dei corsi d’acqua. Ora c’è il consorzio di bonifica che si affianca alla Provincia, alla Regione, al Comune e tutti insieme fanno… che fanno? Competenze si aggrovigliano, si “avvolticciolano”, vivono di “combinati disposti”, di interpretazioni, di conferenze di servizi, etc etc. Chi paga? Voi, noi, tutti! Ecco il consorzio. Gli amministratori sono politici di nicchia. Diritto: i consorzi derivano dal R.D. n. 215/1933; presupposto della imposizione è il “beneficio della bonifica” (art. 10 R.D. citato); Cassazione S.U. (12/6/2007 n. 16428): “il beneficio di bonifica è ex art. 23 Cost. costitutivo dell’obbligo contributivo e criterio di ripartizione dell’onere. Gli atti amministrativi di delimitazione del comprensorio e di individuazione degli oneri devono attenersi a questi principi”. “L’applicazione del contributo di bonifica necessita una razionale individuazione dell’area dei beneficiari e della maggiore o minore incidenza dei benefici: talune opere producono riflessi positivi solo su una parte dei consorziati e su essi soli debbono ricadere i relativi oneri”. Come si fa a difendersi da questi carrozzoni? La difesa è un comitato di cittadini per ottenere l’accertamento dell’inesistenza del diritto dell’ente inutile al contributo da chi non riceve beneficio dal consorzio. Lo faremo. Fabio Toccafondi Per la lista civica

Gruppo consiliare Centro Sinistra per Tavarnelle

Lotta alle zanzare Siamo in primavera, l’estate (almeno sul calendario) è quasi alle porte, arrivano i primi caldi e precise, come una cambiale in scadenza, anche le zanzare. Quest’anno, però, l’Amministrazione Comunale ha intensificato la lotta alla diffusione di questo noioso insetto con appositi e mirati trattamenti larvicidi per contrastare la riproduzione delle zanzare. Per rendere più efficace l’opera del Comune è necessario che tutti i cittadini siano responsabilizzati ed adottino comportamenti corretti per evitare il proliferare delle zanzare. Basta poco! Allora vediamo un “decalogo” di comportamenti adeguati per contrastare la nascita e la diffusione delle zanzare. Innanzitutto, evitare la formazione di acqua stagnante, luogo privilegiato per la deposizione delle uova e la proliferazione delle larve. Quindi, attenzione all’acqua stagnante al termine di un temporale o dell’irrigazione del giardino o dell’orto. Eliminare i sottovasi e proteggere (meglio sarebbe eliminarli) i contenitori dell’acqua piovana con reti a maglie molto fitte. Le larve si possono annidare anche nei pozzetti grigliati: svuotarli e ripulirli da fango e foglie. L’acqua può depositarsi all’interno di copertoni abbandonati, vasche e fontane ornamentali, nei vasi dei fiori nei cimiteri,

nelle gronde ostruite dei tetti. È possibile utilizzare prodotti chimici (come il Temephos) o biologici (a base di spore del bacillus thuringiensis varietà israeliensis) specifici per la lotta larvicida ed il trattamento dovrà essere ripetuto periodicamente come da istruzioni indicate sulla confezione. Ottimo sarebbe da maggio ad ottobre. Se in determinate zone è necessario intervenire sulla popolazione adulta delle zanzare, particolarmente presenti, farlo con la massima cautela, utilizzando prodotti specifici che devono essere nebulizzati. Consigliati sono quelli a base di principi attivi con bassa tossicità e breve persistenza attiva nell’ambiente: ad esempio, il principio attivo d-phenothrin (insetticida a base di piretro). Evitare di effettuare questi trattamenti in aree con la presenza di coltivazioni di ortaggi e frutta. In caso contrario, non consumare questi prodotti prima di una settimana e, comunque, dopo un accurato lavaggio.


l’appuntamento

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il FestiVal. Prima edizione della manifestazione che porta in città il top del made in Italy

gelato? Qui ce n’è per tutti i gusti Barbara Biondi

Dal 28 al 31 maggio le più belle piazze fiorentine si trasformeranno,

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per l’occasione, in “villaggi” a tema. In arrivo i migliori maestri gelatai

più fedeli alla tradizione sostengono che è proprio tra le mura della città del giglio che è nata una delle specialità made in Italy più amate nei cinque continenti. E in effetti, in quanto a gelato i fiorentini hanno talento da vendere, a cominciare da Bernardo Buontalenti, famosissimo scultore, nonché artefice dell’ice cream. Per non perdere l’occasione di far divertire fiorentini e gente di passaggio, nasce il “Firenze Gelato Festival” in programma dal 28 al 31 maggio nelle più belle piazze fiorentine. L’idea è quella di trasformare la città del giglio in un parco tematico che accompagni i visitatori in location spettacolari per scoprire i segreti del gelato in tutte le sue forme. Piazza Santissima Annunziata sarà trasformata nel “Villaggio del Gelato Artigianale” con i migliori maestri gelatai in arrivo da tutta Italia, protagonisti soprattutto i bambini con attività ludico-didattiche in collaborazione con l’Istituto degli Innocenti, il Salone de’ Cinquecento in Palazzo Vecchio ospiterà il convegno inaugurale della manifestazione, piazza della Repubblica diventerà il Villaggio del Gelato Industriale. Ulteriori tappe del Firenze Gelato Festival saranno le gelaterie del centro storico fiorentino, in particolare alcune di esse si trasformeranno in corner colorati e freschi dove divertirsi e stare in allegria. Per accedere all’area degustazioni e diventare protagonisti del percorso del gusto si potrà acquistare la card elettronica multifunzione dell’evento. Ad arricchire le giornate della manifestazione un ciclo di incontri e workshop dedicati al gelato. Per gli amanti dei segreti culinari è in fase di progettazione anche una mostra in piazza Santissima Annunziata che avrà come tema la storia del gelato, l’evoluzione delle tecniche della produzione del “dolce ghiacciato”, la diffusione dell’alimento dall’antichità ad oggi. 300mila i visitatori attesi al “Firenze Gelato Festival”, il primo happening italiano del gusto per il consumer, dedicato ad un alimento che, come la pasta e la pizza, rappresenta un basic food della dieta mediterranea. Un prodotto per tutte le stagioni e per tutte le età consigliato da medici e dietologi non solo per le proprietà organolettiche e la completezza degli ingredienti, ma soprattutto per “l’effetto felicità” che scaturisce.

da tutto lo stivale. E un esercito di 300mila golosi


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primo piano

Maggio 2010

gioVaNi... Tantissime le promesse che hanno “spiccato il volo” partendo proprio dal capoluogo

Piccoli fiorentini crescono... in città un esercito di talenti Riccardo Bianchi

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n giovane fiorentino di talento? Matteo Renzi, lo dicono tutti. Eppure, oltre al sindaco, ci sono molte altre possibili risposte: ragazzi magari poco conosciuti al grande pubblico, ma non nei propri settori. Nella musica, per esempio, Lorenza Borrani è considerata una fuoriclasse. Violinista classe 1983, ha suonato con le migliori orchestre e ora fa parte della Mozart, diretta da Claudio Abbado. Fiorentina e giovanissima è anche Diana Winter, classe 1985 e curriculum di tutto rispetto: all’attivo ha un disco (Escapizm), una riuscita tournèe con Giorgia e un cd in preparazione. Da citare anche il duo delle sorelle Gazzana e la violista Giulia Nuti. Poi ci sono i ventenni Street Clerks, tra i gruppi più attivi sulla scena musicale cittadina o i Martinicca Boison, con il loro folk “elegante”, vincitori del Pelago on the Road Festival rispettivamente nel 2008 e nel 2009. Poco

conosciuto a Firenze, ma famosissimo a Londra e Amsterdam, è il ventiquattrenne Michele Balduzzi, in arte Phonat, la cui musica (un misto tra elettro e disco) è amatissima dai dj della Bbc. E rimanendo in tema, impossibile non ricordare l’ex studente del liceo Dante, Federico Russo, speaker radiofonico di Radio Deejay. Passando all’arte visiva, ecco Francesco D’Isa. Trent’anni, pioniere in Italia dell’arte digitale, ha esposto in tutto il mondo. Altro nome è quello di Riccardo Paci, classe 1974, pittore, fotografo, amante tanto del digitale quanto di metafore e figure retoriche. Per quanto riguarda l’economia, Il Reporter ha intervistato proprio il mese scorso Gabriele Poli, neopresidente dei giovani di Confindustria a soli ventisei anni. Da non dimenticare il quarantenne Andrea Ceccherini, presidente dell’Osservatorio Giovani Editori, o Lama, società di soli ventenni che aiuta le aziende a investire in progetti socialmente utili. Dai 38mila euro di fatturato del 2008 quest’anno punta ai 300mila. Anche nello spettacolo Firenze si difende bene, dall’im-

prunetina Martina Stella (1984) all’attore di fiction e teatro Francesco Grifoni (1983), fino a Vittoria Puccini (1981), nota come protagonista della serie Elisa di Rivombrosa. La città non demerita neppure nel suo campo storico, la moda, dove le nuove leve non mancano, come l’eclettico stilista ventottenne Lorenzo Bechi, ma si fanno riconoscere soprattutto i figli d’arte. Tra questi l’innovativo Matteo Pecchioli, nipote di Marisa Lastraioli, guida storica dell’omonimo marchio. Impossibile non citare lo sport, con la centometrista della nazionale, fiorentina di adozione, Audrey Alloh, e Emiliano Viviano, portiere del Bologna. Cresciuto nel Firenze Ovest, il suo sogno sarebbe la Fiorentina (ha un giglio tatuato sul petto). Infine la politica. Oltre a Renzi, infatti, ci sono Tommaso Villa (1974) del PdL, eletto l’anno scorso in Provincia, e Cecilia Pezza (1986), consigliere comunale del Pd. Di loro si è sentito parlare poco, si sa che uno è vicino a Denis Verdini e l’altra lavora per l’ex assessore regionale Riccardo Conti. Ma se son rose fioriranno.

Alcuni sono poco conosciuti al grande pubblico ma famosissimi nei loro settori, dalla musica alla pittura e alla fotografia, passando per la radio e la politica. Come Diana Winter, classe 1985: all’attivo ha già un cd e una riuscita tournèe con Giorgia

Diana Winter sul palco con Giorgia

eliSaBeTTa studentessa, 25 anni

MarCo Ass. sociale, 33 anni

neri Disoccupato, 26 anni

“Nessuno ti aiuta a farti le ossa”

“Io sono stato molto fortunato”

“Ai colloqui non segue mai niente”

“Adoro Firenze, ma non offre molto. I giovani possono scordarsi un lavoro ‘serio’, nessuna azienda aiuta a ‘farsi le ossa’. In Spagna, dove sono in Erasmus, hanno tante opportunità. Inoltre città storiche come Salamanca richiamano i ragazzi, non reprimono la vita notturna e offrono ostelli economici. Firenze no”

“Da genovese di nascita, penso che Firenze offra molte opportunità per socializzare e divertirsi. A livello lavorativo sono stato fortunato, lavoro come bidello e ora anche come assistente sociale per l’Asl. Come giovane padre ancora non mi esprimo: i servizi ci sono e sembrano molto buoni, ma devo ancora provarli”

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“Ci sono molti locali per la sera, ma tutti uguali, la fantasia è poca. Per l’occupazione giovanile, Firenze è tra le più colpite dalla crisi, è difficile uscirne perché per certi ruoli ci sono troppe raccomandazioni. Ho perso il lavoro a novembre e, nonostante abbia una discreta esperienza, ai colloqui non segue mai niente”


primo piano

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...e meNo gioVaNi. Secondo l’Istat il Granducato è al secondo posto nella classifica delle più “vecchie” d’Italia

Toscana, una regione dai capelli bianchi Barbara Biondi

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on è un Paese per vecchi? Mai sentito niente di più falso. L’Italia, e la Toscana in particolare, sembrano essere diventate un paradiso per ultrasettantenni, e a dimostrarlo è una recente ricerca che posiziona il granducato al secondo posto nella classifica delle regioni più “vecchie” d’Italia, subito dopo la Liguria. Se il belpaese si posiziona al secondo posto, subito dopo la Germania, nella classifica delle nazioni con un maggior numero di anziani, la Toscana, nel suo piccolo, vanta un ulteriore record. Infatti, se l’indice di vecchiaia (il rapporto tra chi ha più di 65 anni e chi ne ha meno di 15) in Italia è di 1,45, in Toscana arriva a sfiorare quota 1,86. Sono questi i dati relativi all’anno 2009, che l’Istat ha recentemente diffuso. Ma cosa vuol dire in soldoni essere una delle regioni con più capelli bianchi? Vuol dire che, per fortuna, abbiamo una popolazione longeva e che gode di buona salute. Abbiamo anziani che vivono a lungo grazie alle nuove tecnologie e agli sviluppi della scienza. Ma vuol dire, allo stesso tempo, che la regione con le colline più belle del mondo ha anche una natalità bassa e le coppie, giovani e meno giovani, fanno meno figli rispetto ad altre zone d’Italia. Una crescita zero dovuta alla crisi, alla difficoltà di

trovare lavoro e all’età in cui si decide di mettere su famiglia, che si sposta sempre più oltre la soglia dei trent’anni. Ma la cosa più curiosa è che, udite udite, l’indice di vecchiaia della Toscana si è ridotto di diversi punti percentuali rispetto all’ultimo censimento (che risaliva al 2002). In confronto all’indice registrato lo scorso anno pari a 1,85, sette anni prima lo stesso conteggio dava come risultato addirittura1,91 e vedeva in pole position nella classifica delle più longeve le donne toscane, che arrivavano ad avere un indice di 2,31 contro l’1,54 degli uomini. Quindi si può quasi essere soddisfatti dei risultati ottenuti tra un’indagine e l’altra: questo significa, infatti, che anche nella nostra regione i bambini hanno ricominciato a nascere più numerosi. E le regioni del sud, che fino a qualche tempo fa portavano a casa i risultati migliori e contribuivano a non far cadere l’Italia nel baratro delle nazioni con meno neonati e più anziani, adesso stanno invece invertendo la rotta e cominciando a mettere un segno meno davanti alla percentuali di nati ogni anno. Ma la classifica non finisce qui. Se la Toscana si piazza al secondo posto tra le regioni italiane, qual è la provincia in assoluto più vecchia del granducato? Questo primato se lo aggiudica Siena, seguita a ruota da Grosseto. Medaglia di bronzo alla città del giglio, che si aggiudica il terzo posto con il 7% della popolazione ultraottuagenaria.

Giovanni Pensionato, 76 anni

FranCo Pensionato, 81 anni

linda Pensionata, 65 anni

“Molti anziani sono ancora attivi”

“I servizi in periferia sono trascurati”

“Le Rsa costano troppo”

“Il Comune ha sempre fatto tanto per gli anziani, ci sono tante opportunità e aiuti per chi ha bisogno. Però tanti anziani sono ancora attivi. Sono presidente della Casa del Popolo di San Quirico: sono proprio loro che reggono queste realtà, ma hanno anche aperto ai giovani, ora ce ne sono molti di più”

“A Firenze i servizi sono buoni, anche se credo che la periferia sia un po’ trascurata. È pur vero che i fiorentini hanno sempre paura dei cambiamenti e gli anziani sono, per natura, più conservatori. Ho un amico che non voleva il supermercato a Gavinana, e ora ci va tutte le mattine a fare colazione”

“Di opportunità per gli anziani ce ne sono tante, dai corsi per il tempo libero alle decine di associazioni di volontariato. Il rischio di restare soli non c’è, ma dipende anche dal carattere. Però bisognerebbe dare più attenzione a chi sta peggio, le poche residenze sanitarie che ci sono costano troppo”

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in classe

Maggio 2010

istruzioNe/1. La riforma Gelmini ha rivoluzionato il panorama didattico e ridisegnato gli indirizzi

Scuola, cambia tutto: ecco le novità I licei saranno sei e con una vocazione meno umanistica, con la possibilità di non fare latino allo scientifico e la riduzione delle ore di storia a vantaggio di quelle di matematica, fisica e scienze Ginevra Donnici

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ivoluzione o distruzione? I pareri sono contrastanti, di certo c’è che le novità introdotte dal ministro Mariastella Gelmini hanno stravolto il panorama della scuola superiore italiana. Tra polemiche, confusioni e ritardi gli 8.500 quattordicenni fiorentini hanno comunque fatto la loro scelta. Nomi nuovi, indirizzi incerti, programmi ancora da stabilire, eppure si sono chiuse ufficialmente le preiscrizioni alle scuole superiori che da settembre prossimo partiranno sotto il segno del rinnovamento dell’ultima riforma scolastica. Ma ecco come cambierà l’istruzione superiore a Firenze. I licei saranno sei: liceo artistico (con sei indirizzi: arti figurative, architettura e ambiente, design, audiovisivo e multimediale, grafica, scenografia); liceo classico; liceo linguistico; liceo musicale e coreutico; liceo scientifico, con l’opzione scienze applicate (non ci sarà il latino ma più ore di informatica); e liceo delle scienze umane, con l’opzione economico sociale. Anche in questo caso non è previsto l’insegnamento del latino ma quello di diritto, economia e sociologia. Ci saranno nuovi istituti professionali: servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale; servizi socio-sanitari; servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera e servizi commerciali. Del settore industria e artigianato fanno parte i percorsi in: produzioni artigianali e industriali e manutenzione e assistenza tecnica. I nuovi istituti tecnici saranno due: settore economico (con al suo interno due indirizzi: amministrazione finanza e marketing e turismo) e settore industria e artigianato (articolato in nove curricula: meccanica, meccatronica ed energia; trasporti

e logistica; elettronica ed elettrotecnica; informatica e telecomunicazioni; grafica e comunicazione; chimica, materiali e biotecnologie; sistema moda; agraria, agroalimentare e agroindustria, costruzioni, ambiente e territorio). Nel complesso le ore di lezione subiranno una riduzione. Nei licei, dalle 31 ore settimanali si passerà alle 26 per il biennio e trenta al triennio. Chi sceglie il classico studierà meno italiano e storia ma più lingua straniera, matematica, fisica e storia dell’arte. Quello della Gelmini è un liceo decisamente “meno umanistico”, con l’abolizione del latino al liceo scientifico e la riduzione dell’insegnamento della storia a vantaggio di

Stando ai dati delle preiscrizioni gli studenti di casa nostra hanno preferito i licei ai professionali più ore di matematica, fisica e scienze. I licei artistici saranno quelli dove si studierà di più: 34 ore settimanali al biennio e 35 al triennio. Una mezza novità per l’ordinamento scolastico è rappresentato dal liceo linguistico. Finora attivato come sperimentazione nei socio-psicopedagogici, da adesso avrà una sua autonomia e dignità. Si riducono le ore di latino e si incrementano quelle di lingua straniera. E, stando ai dati delle preiscrizioni, gli studenti fiorentini hanno preferito scegliere proprio i licei a svantaggio degli istituti professionali.

IL CAso Non è escluso il ricorso ai test d’ingresso

Boom per il liceo musicale

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nizio col botto per il liceo musicale di Firenze. Dopo il lungo “tira e molla” tra le istituzioni locali e il Ministero dell’istruzione, il nuovo indirizzo di studi è stato attivato nella sede del liceo classico Dante. “È una vittoria – dice l’assessore provinciale all’istruzione Giovanni Di Fede – che arriva dopo una lettera scritta, insieme al presidente della Provincia Andrea Barducci, al ministro Gelmini, perché rivedesse la geografia dei licei musicali coreutici sul territorio nazionale”. Al nuovo liceo – che sarà convenzionato con il conservatorio Cherubini – si sono preiscritti una cinquantina di studenti che nelle medie inferiori hanno già fatto percorsi musicali. Se il dato resterà confermato dalle iscrizioni ufficiali sarà necessario attivare due sezioni. Laddove l’avvio di due classi non sarà possibile, “l’accesso sarà assegnato ad una selezione, tramite un test d’ingresso”, ipotizza l’assessore Giovanni Di Fede. Il liceo musicale coreutico è stata la vera novità della riforma Gelmini che ha pareggiato

questo percorso di studi – che già esisteva – agli altri licei tradizionali. Ma l’attivazione è stata fatta con il contagocce: soltanto 40 le sezioni di liceo musicale il prossimo anno in Italia. E appena dieci quelle di liceo coreutico. In tutti e cinque gli anni si studierà per 32 ore a settimana. Ma i due indirizzi, al primo anno, avranno in comune soltanto 18 ore: quattro di italiano, tre di lingua straniera, tre di matematica, due di scienze, due di storia dell’arte e una di religione. La restante parte dell’orario sarà destinato a ma/G.D terie di indirizzo.


in classe

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istruzioNe/2. In fatto di congreghe l’ateneo fiorentino batte (quasi) tutti in Italia

Studiare sì, ma con spirito goliardico si entra da matricole, dopo aver superato qualche prova tutta da ridere, e con gli anni e l’esperienza si sale di grado. ogni facoltà ha il suo “ordine” e le sue usanze. Ecco quali Francesca Puliti

S

e per caso un giorno camminando per strada vi imbatteste in un ragazzo in mutande che corre per strada non saltate alla conclusione che gli manchi qualche venerdì, potrebbe trattarsi semplicemente di una matricola universitaria messa alla prova dalla propria congrega. Sono cose che succedono, prima e durante e dopo l’ingresso in una simile “società”. Chi ha frequentato l’ateneo negli anni ’60 porterà ancora memoria delle famose feste delle matricole, tre giorni di pura follia burlesca nel centro di Firenze. Ebbene, quei momenti, seppur un po’ più in sordina, sopravvivono ancora nell’universo accademico fiorentino. Niente a che vedere con le serate organizzate a Novoli, con lattine di birra a 3 euro e vicini di casa che si lamentano per gli schiamazzi, qui ci sono regole da rispettare. Non a caso si chiamano ordini goliardici. C’è una gerarchia e ogni membro ha un titolo (oltre che un soprannome ridanciano) e compiti diversi all’interno del gruppo. L’ateneo della nostra città è uno dei più fiorenti in Italia come numero di ordini, anche se diversi sono “in sonno”,

ovvero possono contare su pochi componenti. I Cerusici di Medicina, la Lira di Economia, la Cazzuola per Ingegneria, Architettura e Belle arti, il Placido Ordine della Vacca Stupefatta per Giurisprudenza e via dicendo fino all’ordine “capo”, quello di San Salvi. Ogni facoltà (o quasi) ha il suo, caratterizzato da un proprio colore di riferimento, usi, costumi e inno rappresentativo. E, naturalmente, ogni membro ha i suoi “accessori”: l’immancabile feluca, un cappellino alla Robin Hood, il cordone della vita e i vari ammennicoli da appenderci sopra. Poi, con l’anzianità, si può acquisire anche il mantello. Ecco come funziona: si entra appena iscritti all’università, in genere si viene a sapere dell’ordine per passaparola, e via via, con gli anni e con l’esperienza, si salgono i gradini della “scala nobiliare”. Chi ha capacità dialettica e inventiva ha più possibilità di “far carriera” in questa sorta di gioco di ruolo. Alla base del tutto la goliardia, la capacità di prendere e soprattutto prendersi in giro. E dunque serate passate a discutere cercando di avere la meglio sugli altri componenti del gruppo per estorcere un am-

Il gruppo teatrale goliardico in “libera uscita”

mennicolo in più (o una bevuta), architettare scherzi e darsi battaglia con gli altri ordini cittadini e non. Un esempio? “Una volta, per pagare pegno di una sconfitta – racconta Marco, da 11 anni nella Cazzuola - dovevamo offrire una

cena a base di porchetta a un altro ordine: gli liberammo all’interno della sede della facoltà, in via Laura, un maiale vero”. Non saranno le congreghe dei campus americani, ma anche qui non si scherza. Anzi, si scherza eccome.

foCus Hanno dai 30 ai 50 anni gli attori e sceneggiatori dell’Operetta più divertente nel panorama del Verdi

E chi si è già laureato continua a scherzare in teatro. Per beneficenza

C

onclusi gli studi, c’è chi non si arrende e continua a organizzarsi il tempo libero con spirito goliardico. Nonostante il lavoro, gli impegni, la famiglia. Certo le attività un po’ cambiano, ma i toni son sempre quelli scanzonati dei tempi dell’università. E’ così che nasce il Dopolavoro Goliardico “Alvaro Vannini”, che riunisce un gruppo di uomini dai 30 ai 50 anni. La principale attività, quella che occupa 11 mesi l’anno, è l’Operetta goliardica, tradizione che affonda le radici negli anni ‘50. Ogni anno, dal 2003 ad oggi, hanno portato un migliaio e passa di persone al Verdi per assistere a uno

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spettacolo tutto da ridere, giocato sulla riedizione in chiave ironica di celebri spettacoli, sulla parodia di canzoni famose e balletti di danza classica. Sempre con un riferimento ai fatti di attualità o agli avvenimenti cittadini più dibattuti del momento, dall’ovonda alla tramvia. “I preparativi ci occupano molto, sia in ordine di tempo che di denaro – racconta Alessandro – perché si tratta di uno spettacolo vero, con costumi di scena degni di questo nome, un’orchestra, un corpo di ballo”. Ma la passione c’è e la buona causa anche: il ricavato della serata, infatti, viene donato all’associazione “Daniele Maria-

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no” per la lotta ai tumori infantili. D’altronde anche il motivo per cui il gruppo ha deciso di riunirsi merita lo sforzo. “Ci siamo conosciuti all’università – continua Alessandro – e abbiamo mantenuto i contatti. Sette anni fa uno di noi è venuto a mancare e abbiamo deciso di celebrarlo tornando a calcare le scene”. E portando con loro il figlio dell’amico scomparso come mascotte. Quest’anno anche lui è grande abbastanza per debuttare come attore. Anche i giovani goliardi son cresciuti, ma dietro le quinte continuano a prendersi in giro come ai /F.P. vecchi tempi.

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tempi moderni

Maggio 2010

curiositÀ. Nei secoli la fisionomia tipica degli abitanti del capoluogo è molto cambiata

Il fiorentino doc? Alto un metro e mezzo foCus

Simele Kruklidis

L

Dante Alighieri

Il mescolarsi di popoli ed etnie, dai longobardi agli arabi, ha diversificato l’aspetto fisico dei cittadini gigliati, che oggi sono meno bassi e meno biondi. sbaglia però chi pensa che il naso di Dante fosse davvero quello e chi s’illude che un tempo le donne fossero tutte belle come simonetta Vespucci, l’incantevole musa del Botticelli…

a conoscete tutti Simonetta Vespucci, e di certo l’avete ammirata decine di volte senza neppure farci caso. Forse il nome non dice un granché, è vero, ma sappiate che dopo di lei i canoni della bellezza fiorentina sono cambiati per sempre. Aiutino: non si tratta di una show girl e neppure di un’attrice o di una ballerina. È di una musa che stiamo parlando, l’incantevole ispirazione di Sandro Botticelli e di molti altri pittori dell’epoca. Gli occhi celesti e la pelle di porcellana incorniciati da una cascata di riccioli biondi: un’immagine angelica e senza eguali, che nei secoli è divenuta simbolo delle donne di Firenze e della loro femminilità. Eppure, di fronte a tale modello di dama delicata e sensuale, a volte un po’ austera e diffidente, ma pur sempre impeccabile, sorge un dubbio: “Al giorno d’oggi saremo mica peggiorate?”. Niente affatto. La verità è che anche gli artisti del Rinascimento, da bravi adulatori, sapevano modificare le imperfezioni del corpo con qualche ritocchino di pennello, come una sorta “photoshop” dell’epoca. Per le strade della città, dunque, non giravano solo visini armoniosi e corpi leggiadri, ma di tanto in tanto si scorgevano anche sguardi incavati e brutti nasoni curvi: come quello di Dante, ad esempio. D’altronde nessun altro uomo meglio del Sommo Poeta ha incarnato l’aspetto severo e dotto del fiorentino. Una figura a dire il vero piuttosto

sgraziata, divenuta celebre soprattutto per il naso aquilino (di recente smentito) e la mascella prominente: niente a che vedere con il David di Michelangelo. Ma al di là dell’esser belli o brutti, una cosa è certa: rispetto al passato oggi siamo profondamente diversi. In media più alti, meno biondi ma meglio proporzionati nei lineamenti: il mescolarsi continuo di popoli ed etnie, dai longobardi agli arabi, ha infatti modificato e diversificato anche il nostro aspetto. Oltre ai pittori, nell’immediato dopoguerra, fu lo scrittore Vasco Pratolini a portare avanti un’ampia ricerca sull’identità fiorentina, studiando non solo i volti, ma anche le movenze e le abitudini della gente: un lavoro meticoloso, in cui morfologia e fisiognomica si sono completate a vicenda, unendo lo studio dell’aspetto fisico a quello delle componenti psicologiche. In anni più recenti, l’erede assoluto di quest’arte è stato senza dubbio Oliviero Toscani, che attraverso l’obiettivo della sua macchina fotografica ha immortalato decine di donne e di uomini fiorentini, riuscendo a “guardare dentro” e catturandone ogni particolare, ogni specificità. Alcune di queste fotografie confluiscono in un progetto più ampio chiamato “Razza Umana”, che ha come obiettivo quello di individuare le diversità e le somiglianze degli italiani, creando in ultimo un filo comune, un’identità indissolubile. Oltre il velo delle apparenze fisiche.

ALTEZZA MEZZA BELLEZZA

Se ancora oggi non siamo di certo dei colossi di statura, nel passato in media eravamo anche dieci centimetri più bassi del solito. Le donne, se andava bene, si aggiravano intorno al metro e mezzo, mentre l’altezza degli uomini raggiungeva in genere 1,60. D’altronde basta guardare i vestiti indossati dalle dame di corte o le armature di guerra degli uomini, per rendersi conto che quei corpicini non erano soltanto piccoli in statura, ma anche piuttosto minuti e gracili nelle forme. Al giorno d’oggi, invece, l’altezza media maschile è di 1,75 mentre quella femminile si attesta all’1, 65. Cresceremo ancora?

NASO GROSSO FA BUON BRODO

Per quanto si possa sostenere il contrario, il naso prominente piace o quanto meno non dispiace affatto: dà personalità al volto e soprattutto negli uomini è considerato un emblema di virilità. Il sommo poeta Dante Alighieri fu rappresentato da Boccaccio come un uomo “pensoso e malinconico” dal naso aquilino. Di recente, l’ironia del destino ha voluto che tale descrizione venisse del tutto confutata da un gruppo di ricercatori universitari: Dante insomma non era forse un bell’uomo, ma del naso all’ingiù che ha conquistato la letteratura e l’immaginario fiorentino non c’è neanche l’ombra. E quasi quasi, ci dispiace.

LABBRA CARNOSE, ANZI NO

Senza alcun dubbio la bocca rappresenta l’elemento che maggiormente ci differenzia dagli individui del passato. I canoni di bellezza perseguiti da Leonardo sulle donne fiorentine si basavano per esempio su labbra sottili, ampia fronte e grandi occhi. La bocca carnosa non era contemplata come simbolo di sensualità, poteva anzi essere considerata un elemento disturbante nell’equilibrio del volto. Neanche a dirlo, mai come oggi le labbra carnose esprimono un’intensa carica erotica, tanto da indurci a ricorrere al trucco o addirittura al silicone per ottenere ciò che madre natura non ci ha concesso.

LATO B, UOMINI E DONNE SI SOMIGLIANO

Vladimir Swarovsky è il fondatore della Pigheologia, una scienza che interpreta le forme del fondoschiena in relazione alla capacità di attrarre e veicolare significati. Se infatti la comunicazione verbale è affidata al volto, quella non verbale risiede – secondo lo studioso – nel lato B, nelle movenze e nell’aspetto. Nei secoli il fondoschiena femminile è profondamente cambiato, per assecondare i gusti e le preferenze emozionali del sesso opposto. Oggi, secondo Swarovsky, le donne hanno assottigliato le proprie forme rendendole più simili a quelle dell’uomo, anche se a livello subliminale continuano ad esprimere gli stessi significati.

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FiGLine vALdArno Territorio di competenza: Figline Valdarno, Incisa Valdarno, Reggello, Rignano sull’Arno

Centri per l’impiego in ProvinCiA di Firenze BorGo SAn Lorenzo Territorio di competenza: Barberino di Mugello, Borgo San Lorenzo, Firenzuola, Marradi, Palazzuolo sul Senio, San Piero a Sieve, Scarperia, Vaglia, Vicchio

• Sportello di Dicomano Piazza della Repubblica 3 50062 Dicomano tel. 055 838541 SAn CASCiAno vAL di PeSA Territorio di competenza: Barberino Val d’Elsa, Greve in Chianti, Impruneta, San Casciano Val di Pesa, Tavarnelle Val di Pesa • Viale Corsini 23 50026 San Casciano Val di Pesa tel. 055 820098 - fax 055 8290236 e-mail ci.scasciano@provincia.fi.it • Sportello di Greve in Chianti Via L. Cini 1 50022 Greve in Chianti tel. 055 853093 - fax 055 8544705 e.mail ci.greve@provincia.fi.it SCAndiCCi Territorio di competenza: Lastra a Signa, Scandicci, Signa

• Viale P. Giraldi 57 50032 Borgo San Lorenzo tel. 055 8459127 - fax 055 8496931 e-mail ci.borgo@provincia.fi.it

• Via Pantin 20 50018 Scandicci tel. 055 755713 - fax 055 7351155 e-mail ci.scandicci@provincia.fi.it

• Sportello di Barberino di Mugello Viale della Repubblica 24 50031 Barberino di Mugello tel. 055 8477200

• Sportello di Lastra a Signa Via D. Alighieri 1 50055 Lastra a Signa tel. 055 8743221 - fax 055 8722946 e.mail sol@comune.lastra-a-signa.fi.it

• Sportello di Firenzuola Via SS. Annunziata 2 50033 Firenzuola tel. 055 819024 - fax 055 8199319 e-mail ci.firenzuola@provincia.fi.it • Sportello di Marradi Vicolo della Torre 4 50034 Marradi tel. e fax 055 8045090 e-mail ci.marradi@provincia.fi.it • Sportello di Palazzuolo sul Senio Piazza E. Alpi 1 50035 Palazzuolo sul Senio tel. 055 8046008

SeSTo FiorenTino Territorio di competenza: Calenzano, Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino • Viale Pratese 91 50019 Sesto Fiorentino tel. 055 4252026 - fax 055 4206110 e-mail ci.sesto@provincia.fi.it • Sportello di Campi Bisenzio Via Verdi 4/6 50013 Campi Bisenzio tel. 055 890215 - fax 055 8979750 e-mail ci.campi@provincia.fi.it


la kermesse. Dal 6 al 9 maggio si rinnova a Boboli l’appuntamento con le essenze e gli oli essenziali

Tra i profumi del parco fiorentino Dopo il grande successo dello scorso anno, torna negli spazi dell’orto

la mostra

della botanica inferiore la manifestazione che nel 2009 ha visto partecipare più

Artigiani ed eccellenze nel giardino Corsini

di 18mila persone. una vetrina di qualità durante la quale profumieri e prestigiose aziende che utilizzano metodi di produzione naturale espongono i loro prodotti Caterina Gentileschi

E

spirare e ispirare. Guardarsi intorno e scoprire che il giardino di Boboli non è solo una tappa obbligata della visita a Firenze ma anche un luogo dove rifugiarsi per prendere parte a manifestazioni speciali. E’ il caso de “I profumi di Boboli”, dal 6 al 9 maggio, che con i 18mila visitatori della passata edizione confermano la validità culturale e turistica della kermesse, l’unica manifestazione nella storia che permette agli artigiani profumieri di esporre e vendere le proprie creazioni all’interno del giardino di Boboli. Valore aggiunto che l’edizione 2009 ha messo particolarmente in rilievo: all’aspetto ludico si conferma quello economico per cui la manifestazione si evidenzia anche come opportunità preziosa di sinergia produttore/distributore/fruitore. Tre giorni di kermesse, di fragranze e di stili che ripercorrono attraverso gli spazi storici e artistici del giardino reale i momenti fondamentali di una produzione senza tempo. In mostra profumi, saponi, candele, profuma ambienti, olii essenziali, cosmetici, estratti da erbe aromatiche, fiori e piante profumate, accessori e complementi che dall’universo olfattivo e sensoriale traggono e offrono piacere e benessere. E non è un caso che la presenza nell’orto della botanica inferiore di un edificio adibito a spezieria, distrutto sul finire del Settecento, induca a pensare che proprio in quel locale i fiori del giardino potevano essere trattati dagli antichi profumieri e dagli erbo-

risti che distillavano dalle corolle profumi e balsami medicamentosi associando così allo scopo estetico una ben più importante finalità etica e scientifica al servizio della comunità. Obiettivi che mantengono la loro attualità ancora oggi attraverso la manifestazione Un giardino nel Giardino: l’orto e la serra della botanica inferiore, rappresentano gli spazi

espositivi volutamente lasciati nella configurazione originaria proprio per conservare e trasmettere ai visitatori lo spirito del luogo, senza alcun intervento di manipolazione che ne modificherebbe l’atmosfera. Non solo una mostra mercato, ma una vetrina sul mondo. In occasione della manifestazione rimarrà aperto il passaggio tra Boboli e La Specola.

FloreNce DesigN Week. Una settimana dedicata a eventi, mostre e workshop

La città del giglio apre le porte al design F

irenze fa rima con design. Dal 24 al 29 maggio la città si vestirà a festa per fare spazio alla Florence Design Week, settimana dedicata al design di qualità e rigorosamente me in Tuscany. L’inaugurazione si svolgerà a Palazzo Medici Riccardi e in tutto saranno una trentina gli eventi collaterali distribuiti in 38 luoghi diversi della città (dalle gallerie-showroom in via delle oche alla Biblioteca delle Oblate, dalla Casa della Creatività fino al museo del Design di Calenzano, da Palazzo Pitti e Palazzo Medici Riccardi,dall’Ex-3 al Bar Argentina, Slowly) dove gli artisti metteranno in

mostra ogni giorno le loro opere, suddivise in quattro categorie: Visual e Graphic design, Product and Interior design, Fashion design, Food and Music design.ra Tra gli eventi più curiosi, la Mostra Alma Martis di Stefanonari, a Palazzo Pitti a partire dal 24 maggio 2010, che vedrà sposti 12 acquari dal design innovativo, 12 specie diverse di pesci e 12 gioielli per una prestigiosa linea di alta oreficeria; inoltre, il programma comprende workshops, esposizioni quotidiane di giovani designers, tavole rotonde, aperidesign e /B.B. molto altro ancora. Info: www.florencedesignweek.com

il FestiVal. Dodicesima edizione dell’iniziativa che porta in città la cultura internazionale

La Leopolda si veste di Fabbrica Europa T

orna puntuale l’appuntamento con il teatro, la danza e l’arte sperimentale nel maggio di Fabbrica Europa (dal 6 al 25 di questo mese). Il festival conosciuto e riconosciuto a livello internazionale per le sue performance di grande qualità. quest’anno chiude un ciclo durato tre anni, quello dedicato all’indagine sui rapporti artistici e culturali tra Europa e altri continenti con “Europa-Mediterraneo-Oriente”, un articolato programma di eventi di danza, teatro, musica, installazioni, laboratori e incontri. La dodicesima edizione del festival è così dedicata all’indagine, attuata attraverso gli strumenti della creazione artistica contemporanea, dei percorsi, dei nessi, delle suggestioni, ma anche delle differenze, tra Occidente e Oriente. Muovendoci idealmente verso Est, dall’Europa e dal Mediterraneo per giungere fino in Cina. Un’altra direttrice è quella dell’indagine del rapporto arte e scienza. Sempre di più, coreografi, registi, musicisti, artisti e studiosi conducono insieme ricerche a livello internazionale che uniscono alla prassi puramente artistica scienza e nuove tecnologie, contribuendo alla definizione di nuovi paradigmi este-

tici e superando il concetto classico di discipline artistiche. Proseguendo l’indagine sulle procedure artistiche più innovative e originali, Fabbrica Europa dà così spazio a quegli artisti che più di altri oggi si confrontano con la pratica sperimentale e la ricerca tecnologica indagando i meccanismi “segreti” della conoscenza e facendo proprio il potenziale offerto da nuove teorie e metodologie. Come sempre lo spazio principe sarà la Stazione Leopolda, dove pèer l’occasione verrà installata un’opera di Mario Merz, guru dell’arte povera, al quale giusto venti anni fa era stata dedicata una personale dal Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato. Tra gli spettacoli più interessanti sicuramente c’è in prima nazionale e in collaborazione con il 73° Maggio Musicale Fiorentino, La verité 25 x par seconde, la nuova creazione del coreografo belga Frédéric Flamand con il Ballet National de Marseille. Da tener presenti anche The table of earth, performance dell’americano David Moss, Albero senza ombra di Cesar Brie e Il ponte di pietra della compagnia Krypton guidata /C.G. da Giancarlo Cauteruccio, Info: www.fabbricaeuropa.net

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a venerdì 14 a domenica 16 maggio 2010 si terrà presso il Giardino seicentesco di Palazzo Corsini la XVI edizione di “ Artigianato e palazzo”, mostra unica nel suo genere , vetrina delle eccellemze dell’artigianato mondiale nata nel 1995 da un’idea di Neri Torrigiani e promossa da Giorgiana Corsini. Fin dalla prima edizione sono stati ospitati brand conosciuti internazionalmente, da Gucci a Vacheron Constantin,da Roberto Capucci alla maison Bulgari, tutti nati come botteghe artigiane che ancora oggi preservano la caratteristica del “fatto a mano”, dove la cura dei dettagli è affidata a mani esperte di artigiani, garanzia del made in Italy. Sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18 il Museo Horne, in collaborazione con Oma, Osservatorio dei mestieri d’arte, svolgerà all’interno di Palazzo Corsini alcuni laboratori realizzati per l’iniziativa “Artigiani in famiglia”, arrivata alla V edizione, dedicati principalmente ai bambini. Genitori e figli potranno sperimentare diverse tecniche artistiche come la doratura con l’uso della foglia, la lavorazione dell’argento, la tecnica dell’incisione, della stampa, l’oreficeria realizzando un piccolo gioiello. I circa ottanta maestri artigiani, provenienti da tutta Italia e dall’estero, si contenderanno il “Premio Perseo”, ambito riconoscimento che la Cassa di risparmio di Firenze donerà all’artigiano più votato dal pubblico. Nei tre giorni i maestri artigiani esibiranno i loro manufatti, lavorando il vetro, i gioielli di foggia antica e moderna, intaglieranno il legno, sbalzeranno l’argento, forgeranno il ferro, eseguiranno la complicata e affascinante procedura per realizzare la plissatura di un prezioso vestito da sera. Durante la manifestazione sono previste visite guidate gratuite al Giardino Corsini a cura degli storici dell’arte dell’Associazione Città Nascoste. Ospite d’eccezione di questa XVI edizione sarà Wanni di Filippo con la sua storica azienda artigiana fiorentina Il Bisonte, conosciuta nel mondo per le sue collezioni di borse e di articoli in pelle. In occasione dei festeggiamenti per il 40esimo anno di attività de Il Bisonte, la sera del 13 maggio, solo su invito, si inaugurerà la “mostra principe”, con alcuni pezzi storici e saranno svelati in esclusiva le creazioni /V.G. in vera pelle di bisonte.


cultura

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il coNcerto. Il compositore sbarca a Firenze per regalare ai suoi ammiratori due date al Verdi

una vita vissuta sulla punta delle dita Barbara Biondi

U

n mago del pianoforte, un compositore ispirato che non lascia niente al caso. Giovanni Allevi, il giovane pianista che si è fatto ascoltare nei cinque contenti arriva a Firenze il 17 e 18 maggio al Teatro Verdi. E’ stato definito “l’artista che ha fatto riavvicinare la gente alla musica strumentale” e ha lasciato a bocca aperta fior di compositori contemporanei. Il giovane riccioluto arrivato dalle marche con un sogno nel cassetto è riuscito a sfondare dopo tanti sacrifici e adesso, con tre album all’attivo, la consacrazione al grande pubblico è diventata una certezza. Lo ascoltano grandi e piccini, senza differenze, e ognuno lo apprezza per motivi diversi. Chi per le sonorità, chi per il ritmo, chi per la grazia delle composizioni. Il tour è partito il19 marzo dalla Queen Elizabeth Hall di Londra e ha già toccato alcuni dei principali teatri italiani, sarà la prima occasione per i fan del compositore italiano di riascoltare dal vivo in piano solo Allevi dopo la lunga esperienza come direttore d’orchestra iniziata con la pubblicazione del disco “Evolution” e proseguita con il grande concerto all’Arena di Verona il 1 settembre 2009 con la All Stars Orchestra (a cui è seguita la pubblicazione del cd e del

dvd “Allevi & All Stars Orchestra - Arena di Verona”). La carriera artistica di Giovanni Allevi è costellata da successi di pubblico e discografici con oltre 500.000 copie vendute dei suoi ultimi album “No concept” e “Joy” di pianoforte solo e “Evolution” con orchestra sinfonica. A completare queste pubblicazioni il disco “Allevilive” (dal 2007 oltre 80.000 copie vendute), registrato dal vivo durante i

500mila copie vendute e un tour che ha portato il musicista in Europa

concerti del tour 2007 e “Alleviall” (2008), cofanetto che comprende gli album in studio e il dvd live di Giovanni Allevi. Tutti gli album sono pubblicati su etichetta Rca e distribuiti da Sony Music (su licenza di Bollettino Edizioni Musicali). Dopo il grande concerto dell’Arena di Verona, il 6 novembre 2009 Giovanni Allevi ha pubblicato il cd “Allevi & All Stars Orchestra - Arena di Verona”, il racconto di una notte indimenticabile, di musica

Giovanni Allevi

ed emozioni, di un concerto che è riuscito a restituire appieno la dimensione poliedrica della sua figura artistica: compositore, pianista e direttore d’orchestra. Il compositore e pianista marchigiano, al lavoro sul suo nuovo

disco che verrà pubblicato il prossimo autunno, proporrà al suo pubblico alcune delle composizioni che lo hanno reso celebre in questi anni, rendendolo uno dei compositori più conosciuti e amati dal pubblico

il persoNaggio. Il Reporter è stato a far visita a un professionista della traduzione

Luca Conti, gomito a gomito con il noir

Luca Conti

In un certo senso il suo era un destino già scritto, perché fin da bambino riscriveva per gioco cose scritte da altri. E alla fine il tempo gli ha dato ragione. “Quando leggevo libri tradotti in italiano pensavo a come li avrei tradotti io”. Oggi Luca Conti, fiorentino purosangue, si procura da vivere traducendo romanzi, soprattutto noir (e soprattutto dall’inglese, anche se ha avuto delle esperienze anche con testi in lingua francese) per conto di importanti case editrici. “Non ho nessuna velleità da scrittore improprio - spiega Conti -, al contrario, il mio lavoro mi piace molto. Mi diverto a tradurre i libri degli altri”. Lo studio di Luca è ordinato

e preciso. Nessuna mania, nessun vizio, “come molti lavoro meglio quando ho una consegna imminente - racconta - ma il mio modo di lavorare è abbastanza semplice, stravagante nella sua normalità”. Dopo anni passati a lavorare gomito a gomito col genere noir, Luca Conti ha ormai all’attivo una seria di autori di cui è il traduttore ufficiale per la lingua italiana (nella gran parte si tratta di autori americani). “E’ una professione divertente, perché mi trasforma in 5, 6 a volte 7 scrittori contemporaneamente rimanendo me stesso”. Con molti degli autori con cui si interfaccia costantemente ha un rapporto di confidenza e confronto. “Un briciolo di for-

tuna insieme a un pizzico di abilità personale mi hanno consentito di intraprendere questa carriera”. Un lavoro fino a qualche tempo fa bistrattato e non considerato creativo come la scrittura. “Per fortuna adesso sono gli stessi lettori che si interessano a chi traduce i romanzi di un determinato autore. E questo per la mia categoria è molto importante”. Importante soprattutto per rivendicare diritti nei confronti delle istituzioni. “In pochi sanno che ogni traduttore in Italia cede tutti i diritti sulla traduzione per 20 anni e che non ci sono percentuali sulle vendite. Bisognerebbe cominciare a considerare il traduttore /L.V.Z. come un co-autore”.


FioreNtiNa. Alberto Gilardino giura amore alla città. “Ho tre anni di contratto e qui sto bene”

Il violino continuerà a suonare a Firenze Le voci di mercato non hanno risparmiato nemmeno lui (c’è chi lo dava in partenza per Torino, sponda bianconera), ma l’attaccante le ha sempre smentite. “Voglio rimanere perché credo nel progetto assicura - e per giocare ancora la Champions” Cristina Guerri

L

Alberto Gilardino

e ultime partite di campionato le giocherà con la maglia a maniche corte della Fiorentina, ma sotto potremo intravedere quella azzurra della Nazionale. Già, perché Alberto Gilardino, al termine della stagione, non seguirà l’entourage viola nella tournée in Canada, ma salirà fino al Sestriere (forse in compagnia del compagno di squadra Riccardo Montolivo) con la Nazionale del commissario tecnico Marcello Lippi, dove sosterrà la preparazione premondiale prima di partire alla volta del Sudafrica. L’obiettivo è quello di ritentare l’impresa già compiuta quattro anni fa, nell’indimenticabile avventura di Germania 2006. Intanto, il bomber di Biella proverà a chiudere la seconda stagione a Firenze nel migliore dei modi possibili. Un’annata costellata da alti e bassi. Dal successo nel girone eliminatorio di Champions League fino alla finale di Coppa Italia sfumata a un passo dal traguardo, nel doppio confronto perso con l’Inter. Ma è stato in campionato che i tifosi hanno visto la Fiorentina più deludente. Quella capace, suo malgrado, di battere tutti i record negativi della gestione Della Valle-Corvino-Prandelli. Tra le concause che hanno contribuito a una seconda parte di stagione tutt’altro che positiva, da citare soprattutto l’assenza di Mutu e i tanti infortuni con cui il tecnico viola ha dovuto fare i conti. E, perché no, anche le chiacchiere sul futuro dello stesso allenatore e il passo indietro del patron viola Diego Della Valle, che possono aver creato qualche malu-

more nell’ambiente. “E’ normale che vicende del genere possano intaccare il morale di una squadra, ma per fortuna noi siamo un gruppo forte e unito, che non ha mai mollato neppure nei momenti più difficili – ha recentemente dichiarato Alberto Gilardino - fra l’altro i Della Valle non sono andati via, e da quanto si è capito i programmi non cambieranno: l’augurio è che si possa continuare a lottare per obiettivi importanti come in questi anni”. Le voci di mercato non hanno risparmiato nemmeno il numero 11 viola. A Torino qualcuno lo voleva con la maglia della Juventus insieme a Prandelli. Situazione, questa, più volte smentita dallo stesso giocatore: “Ho ancora tre anni di contratto e a Firenze sto bene”, ha assicurato l’attaccante. In riva all’Arno, infatti, Alberto è stimatissimo e vive senza problemi di concorrenza. Ha saputo confermare l’obiettivo principale, cioè la maglia da titolare in Nazionale (esattamente quello che gli era mancato a Milano nella sua esperienza in rossonero). Nelle successive dichiarazioni, il centravanti ha rilanciato anche il progetto Fiorentina. “Sto bene alla Fiorentina e voglio rimanere perché credo ancora nel progetto per un futuro ambizioso. E per giocare ancora la Champions”. Champions che l’anno prossimo verrà seguita in televisione, nonostante quanto di buono fatto in questa stagione proprio in quella competizione, dai giocatori della Fiorentina. Che ripartirà proprio dai gol del suo bomber per cercare di dare una scossa al famoso progetto.

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sport

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il caso. Il bomber rumeno, trovato positivo alla sibutramina, è stato squalificato per 9 mesi

Mutu in campo a ottobre. Con quale maglia? LA TouRNÈE

sul futuro della punta si aprono diversi scenari, anche se il suo valore di mercato si è (molto)

Partenza al termine del campionato. Una gara con la Juventus

E i viola volano in Canada

abbassato rispetto a due anni fa Cristina Guerri

A

veva avuto già a che fare con diversi tribunali, Adrian Mutu. Quello di Losanna (Tas), dove il Fenomeno aveva fatto ricorso dopo la mega-multa di 17.173.990 euro da pagare come risarcimento al Chelsea, club che lo licenziò dopo averlo trovato positivo alla cocaina. Allora il ricorso fu respinto (era il 31 luglio 2009), e il pool di avvocati procedette con il ricorso al Tribunale Federale Svizzero. La multa gli venne congelata. Poi, per Mutu, tanti problemi, soprattutto di natura fisica. Prima l’operazione al ginocchio sinistro (eseguita a Roma dal dottor Mariani), poi l’intervento di stabilizzazione chirurgica al gomito lussatosi nell’agosto 2008, quando era in ritiro con la Nazionale rumena. Infine, l’ultimo ko, questa volta per un problema al menisco del ginocchio destro, che lo tiene fuori dal campo per tre mesi. A inizio 2010 il Fenomeno torna alla ribalta sui campi, dove in cinque partite mette a segno ben sette reti. Tutto bello, tutto perfetto. Fino al 28 gennaio, quando arriva l’ennesima tegola sulla carriera del giocatore. Nel test disposto dalla commissione antidoping del Coni, effettuato al termine di Fiorentina-Bari, Mutu vie-

ne trovato positivo alla sibutramina, uno stimolante che annulla gli effetti della fame. La medesima positività viene riscontrata anche dieci giorni dopo, nella gara di Coppa Italia con la Lazio. Per lui scatta la sospensione. La Procura chiede un anno di stop per il rumeno (che sarebbe appellabile al Tas). Il 19 aprile scorso, intorno alle 14.15, la sentenza: nove mesi di squalifica. Il Fenomeno lascia il Tribunale del Coni scuro in volto: si aspettava una riduzione cospicua della pena. E adesso? Mutu, che in questi mesi si è sempre allenato con la squadra, tornerà a disposizione il 28 ottobre prossimo. Salterà quindi le prime otto/nove giornate del campionato 2010/2011 di serie A. Per la Fiorentina la speranza è quella di averlo in campo almeno per le partite non ufficiali che si svolgeranno dopo la fine del campionato, in attesa di capire cosa ne sarà del futuro del giocatore. L’ipotesi di una cessione è quella che ad alcuni sembra la più vicina alla realtà, anche se, al momento, non ci sono offerte registrate per il Fenomeno. Soltanto due anni fa, quando era in procinto di passare alla Roma, il suo cartellino valeva ben 20 milioni. Ora il suo valore si è senz’altro abbassato.

A

l termine di un campionato che lascerà un po’ tutti con l’amaro in bocca, la Fiorentina, orfana dei suoi nazionali, volerà in Canada per una tournée. Una settimana e due amichevoli per la squadra viola. La prima è in programma il 23 maggio a Montréal contro la formazione locale Impact (i biglietti sono già in vendita da metà aprile) che milita nel campionato Ussf Second Division del Nord America, al Saputo Stadium. La seconda, invece, si giocherà due giorni dopo, il 25 maggio, al Rogers Center di Toronto contro la Juventus, rivale storica della Fiorentina. Tanta la soddisfazione per l’ad Sandro Mencucci, promotore dell’iniziativa: “Lavoravo già da tempo a questa cosa. Mi ero accorto che nel Nord America, ma anche in Canada, il calcio è in continua crescita ed espansione. C’è mol-

to interesse. A fine campionato, prima dei mondiali, non era facile organizzare una cosa del genere. Abbiamo avuto la fortuna – spiega Sandro Mencucci - e l’occasione di conoscere la famiglia Saputo, proprietari di questa squadra di Montreal che milita in seconda divisione, e abbiamo organizzato questa tournée che prevede una gara a Montreal e una a Toronto. Per tenere in attività i ragazzi fino a maggio, primi di giugno”. Poi, per giocatori e tecnico sarà tempo di vacanze. Fino a metà luglio, quando la Fiorentina si ritroverà per la prima fase del ritiro. La location sarà, per il secondo anno consecutivo, quella esclusiva di Cortina. In seguito, il trasferimento nel Mugello, a San Piero a Sieve, per la seconda e ultima parte della preparazione in vista /C.G. della nuova stagione.

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Maggio 2010

sport nel Chianti

Pallavolo. L’Azzurra Volley e la Pallavolo Tavarnelle unite per creare un settore giovanile competitivo

Chianti Project, l’unione fa la forza Lorenzo Mossani

Le due società, che hanno cominciato a collaborare dall’aprile del 2009, sono

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accomunate da qualità, radicamento sul territorio e serietà. Un progetto condiviso

ue grandi società di pallavolo, due realtà sportive del panorama fiorentino finalmente insieme. La società Azzurra Volley e la Pallavolo Tavarnelle iniziano così il loro percorso. Il risultato non è una collaborazione qualunque ma un progetto che risponde al nome di “Chianti Volley Project”. Obiettivo? Semplice e chiaro, unire le forze delle due società dei comuni di Tavarnelle e San Casciano per formare un unico grande settore giovanile di pallavolo. Affiliate al progetto “Chianti Volley Project” anche le società Galluzzo Volley, Pallavolo Greve e Truck Montesport. Il binomio che ne viene fuori è esplosivo. Le due società iniziano a collaborare nell’aprile del 2009, tre gli aggettivi che racchiudono il progetto: qualità, serietà, territorialità. Per quanto riguarda l’organizzazione va chiarito che le giovanili preagonistiche restano all’interno di ogni società mentre le altre faranno parte del nuovo progetto divise in fasce d’età. Le giovanili coinvolte saranno quelle dell’under 13, dell’under 14, parte dell’under 16 e due squadre dell’under 18, mentre la prima squadra disputerà la terza divisone. Entrambe le società rimarranno con la propria identità, Azzurra Volley e pallavolo Tavarnelle rimarranno le stesse, ma la nuova strategia le porterà a migliorarsi ad adeguarsi tramite la nuova struttura organizzativa alle nuove esigenze e necessità. Due le fasi di lavoro che fanno parte di questo nuovo team. La prima fase riguarderà l’ambito sociale e educativo tramite l’aumento del numero di praticanti che scelgono di investire il proprio tempo in un

per portare avanti con forza e ambizione la tradizione della pallavolo nel Chianti ambiente sicuro e formativo come la palestra, abituando gli atleti a una sana attività sportiva divulgandola in maniera uniforme sul territorio. La seconda fase sarà di natura sportiva, si servirà di un programma tecnico che ha come scopo l’insegnamento, il miglioramento e il perfezionamento dei fondamentali della pallavolo e l’identificazione dei ruoli di ogni singolo atleta. Alla guida tecnica del Chianti Volley Project, Pietro Giacomo Buoncristiani tecnico federale fiorentino e promotore del progetto con i due presidenti Elio Sità e Rolando Stefani. Le palestre interessate sono quelle di San Casciano, Mercatale, Bardella, Tavarnelle Val di Pesa. In evidenza il ruolo sociale svolto dall’associazione Auser di Tavarnelle e San Casciano che permetterà lo spostamento delle atlete tramite i loro mezzi su tutto il territorio grazie anche alle partnership con l’amministrazione comunale di Tavarnelle , Barberino, San Caciano insieme al contributo della Banca del Chianti Fiorentino. Le atlete sono pronte, il progetto prende forma, il Chianti Volley Project si propone come alternativa a tutte quelle società che elargiscono alle proprie atlete stipendi onerosi, la politica della neo polisportiva è diversa, affida i risultai alle risorse che vengono fuori dal proprio territorio volendo dimostrare che si può fare pallavolo senza cercare lontano ma crescendo ed educando il proprio settore giovanile.



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sport nel Chianti

Maggio 2010

Calcio. Quattro chiacchiere con Luca Carrai, numero 10 del San Donato-Tavarnelle

“Non appenderò le scarpe al chiodo” Lorenzo Mossani

al ginocchio dell’anno precedente, quando mi sono ristabilito, ho avuto la possibilità di giocare ad alti livelli per tre/quattro mesi poi un problema muscolare mi ha costretto a fermarmi a febbraio per un mesetto. Adesso sto bene ma a quest’età recuperare non è facile come a vent’anni A trentatré anni molti tuoi coetanei hanno il fiatone anche a salire le scale. Per adesso il mio fisico regge, certo qualche problemino in più c’è ma per adesso non penso ad appendere le scarpette al chiodo... Ormai sei di casa a San Donato, ci puoi dire in esclusiva che continuerai a indossare la divisa giallo/verde anche nel 2011? “Mi dispiace ma non posso, non lo so neanche io.Vista la stagione al quanto emozionante fino alla conclusione ancora devo discutere con la società del mio futuro. Dopo sette anni non hai voglia di cambiare? E perché? Sono arrivato a San Donato dopo aver giocato a Certaldo, Impruneta, Monterggioni e Colle val d’Elsa e mi sono trovato da subito bene. Con i dirigenti non ci sono problemi, ho voglia di continuare a giocare e vincere con questa squadra.

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Basket. La Tavarnelle-Barberino cresce di anno in anno, sotto la guida di Claudio Rosi

Vivaio di piccoli (e grandi) cestisti

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l Basket Tavarnelle - Barberino è il risultato della passione verso questo sport di alcuni ragazzi che avevano militato in squadre di paesi limitrofi. La loro esperienza fu breve ma venne ripresa dopo alcuni anni nel 2004 dalla Polisportiva Tavarnelle spinta dalla voglia di un certo numero di genitori che volevano far praticare questo sport ai loro figli. Due i corsi di avviamento al basket: il primo comprendeva i ragazzi delle scuole elementari, il secondo quelli delle scuole medie entrambi diretti dalla giovane istruttrice Elisa Nesi. Con il passare degli anni il numero dei piccoli iscritti aumenta, nella stagione 07-08 si tocca quota 20, la

suddivisione dei corsi è la medesima ma come coach arriva un tesserato di categoria superiore, Claudio Rosi. L’anno successivo consacra la crescita di questa società che stabilisce un accordo con la polisportiva secondo il quale i ragazzi potevano allenarsi nel campo regolamentare della palestra Luigi Biagi, il numero degli iscritti arriva a 29. La stagione attuale vede la conferma di atleti divisi in under 13 e under 17 con a capo sempre Claudio Rosi e l’introduzione del minibasket. Il Basket Tavarnelle - Barberino diventa una realtà sportiva che si fa largo tra le altre con il sogno di forma/L.M. re piccoli - grandi cestisti.

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n’annata strana quella del San Donato – Tavarnelle, fatta di vittorie importanti e lunghe serie di risultati scadenti. La competizione nel girone B d’Eccellenza è stata molto agguerrita ma a nove mesi di distanza dall’inizio del campionato ci si chiede come sarebbe andata se la macchina avesse cominciato a girare a pieno ritmo da subito: senza aver bisogno di quel lungo ed estenuante rodaggio che le ha fatto raccogliere solo un punto nelle prime quattro giornate. Abbiamo chiesto al capitano e anima della squadra, Luca Carrai come sia stata vista da dentro il campo, la stagione. Partiamo da settembre, con quale obiettivo siete partiti? Senza dubbio la salvezza! Anche se visti i giocatori che sono stati integrati nel mercato estivo potevamo puntare a qualcosa di più. Come mai non ci siete riusciti? L’inizio del campionato non è stato facile. Certo la qualità dei nuovi era molto alta ma non è stato facile incorporarli in quello che era stato il nostro gioco fino l’anno prima. Quando tutti i meccanismi sono andati a pieni giri, però si è vista la differenza e i risultati sono cominciati ad arrivare. Poi cos’è successo? Poi sono arrivati gli infortuni. Tra fine gennaio e febbraio siamo stati martoriati, peccato perché era un buon periodo; dovevamo solo lavorare sui dettagli e sulla tenuta psicologica e tutto sarebbe andato più tranquillamente. Peccato. Se ti chiedessi di usare una sola parola per descrivere la stagione? Sceglierei: altalenante. Così come per la mia: ho iniziato in affanno per i postumi di un infortunio


sport nel Chianti

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sancascianese. Il presidente racconta i problemi del passato

pillole

Percorso a zigzag tra le difficoltà

tavarnelle escursioni e raduni per gli amanti del trekking Il gruppo Trekking di Tavarnelle, attivo da molti anni nella zona, organizza due interessanti escursioni tra fine maggio e giugno. Il 23 maggio si svolgerà il consueto raduno Toscano degli escursionisti a Pontassieve mentre il 20 giugno il gruppo si recherà a Monte Morello (Sesto Fiorentino), per scoprire il panorama mozzafiato a 952 metri d’altezza. Entrambe le camminate avranno una quota di partecipazione sui venti euro e solo quando sarà definitivo il numero dei partecipanti verrà decisa la modalità del trasporto sul luogo: auto private o pullman collettivo. Per maggiori informazioni contattare Giulio Sanesi presso la Polisportiva Tavarnelle: 0558050038..

Carlo Marrone

R

isale agli anni ‘50 la fondazione della Sancascianese calcio. Durante il corso dei campionati la massima categoria raggiunta è stata la promozione. Negli ultimi sei anni la Sancascianese dopo grandi difficoltà di natura economica si è riorganizzata con una nuova struttura societaria formata da un gruppo di genitori che tramite una nuova politica territoriale sono riusciti ad arginare e colmare quasi completamente il debito societario accumulato negli anni dalla precedente amministrazione. A capo di questa grande famiglia troviamo il presidente Aldemaro Becattini. Presidente partiamo dalla situazione gravosa in cui si trovava la Sancascianese pochi anni fa... La nostra amministrazione si è insediata nel 2002 allora ricoprivo il ruolo di amministratore, la situazione in cui navigava la società era peggio di quanto potessimo immaginare. Cosa vuol dire? Semplicemente che eravamo a conoscenza di un debito societario di natura fiscale ma non immaginavamo potesse essere così oneroso. Perché avete deciso di rischiare così tanto? Eravamo un gruppo di genitori motivati e lo siamo ancora, il debito originale risaliva agli anni ‘90 si aggirava intorno ai 200 milioni di vecchie lire, la vecchia società non è riuscita a porvi rimedio anzi ha contribuito ad aumentare il buco che si era creato Nel 2002 il debito a quanto ammontava? Poco più di un milione di euro, una cifra che abbiamo scoperto solo dopo. Qual è stato il piano per venire fuori da questa vicenda?

San casciano Prima edizione della gara di ciclismo Il 9 maggio presso il parco La Botte a San Casciano Val di Pesa, prenderà il via la prima edizione del “Memorial Silvano e Claudio Giachetti”. L’evento è organizzato dal Gruppo Sportivo Campi ma senza il prezioso supporto dell’Unione Sportiva “Pedale Montigiano non potrebbe avere luogo. I centocinquanta atleti della categoria Juniores (anni 89/91) provenienti da tutta la Toscana, si daranno battaglia su un tracciato di novanta chilometri che attraverserà buona parte della zona intorno a San Casciano. Si parte alle 14:30 in zona Calzaiolo per arrivare dopo circa due ore e trenta ad un chilometro di distanza, gli organizzatori sono certi che la selezione definitiva avverrà nella rampa nello strappo di 700 metri con pendenze fino al dieci percento in prossimità dell’arrivo.

La Sancascianese

C’è stato un piano di risanamento societario che ha fatto forza su due punti: la ricerca di nuove risorse e lo sviluppo della territorialità, a coadiuvare il tutto l’unione di tutti i soci. Ci spiega in maniera dettagliata dove avete trovato i soldi? 300mila euro sono state abbattute tramite i finanziamenti avuti dalle banche e tramite il piano consolidato con la Cerit, ulteriori 300 mila euro sono state estinte sfruttando il condono nel 1995, altre 300mila tramite le sponsorizzazioni, oggi rimane un debito societario di 200mila euro che si conta di estinguere entro la fine dell’anno. Un’impresa... Il risultato ottenuto è straordinario, ma non

saremmo riusciti a fare nulla se non avessimo avuto il grande aiuto dell’amministrazione comunale di San Casciano e della Banca del Chianti Fiorentino”. La prima squadra che posizione occupa in classifica? Stiamo disputando il campionato di seconda categoria l’obiettivo è quello di salvarsi, speriamo di riuscirci Il settore giovanile? Il nostro fiore all’occhiello, appena è partito il piano di risanamento abbiamo deciso di diminuire l’impegno verso la prima squadra e abbiamo destinato gran parte delle nostre risorse alla scuola calcio ed al settore giovanile.

Ginnastica artistica. Una squadra affiatata

Circolo Ricreativo Culturale “Enrico Rigacci”

Grandi risultati per le atlete

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i comincia quasi per gioco spinti magari dai genitori che riconoscono in questa disciplina lo sport formativo per eccellenza. Stiamo parlando della ginnastica artistica che a Tavarnelle dal 1980 ad oggi è diventata punto di riferimento per molte ragazze. I primi passi sin dalla giovane età: capriole, salti, corse, puro divertimento sono gli ingredienti. Con il passare degli anni crescono le capacità fisiche ed arrivano i contatti con i vari attrezzi. A Tavarnelle in questi ultimi anni c’è stato un vero e proprio boom di iscrizioni e risultati, tanto che qualcuno ha paragonato questo periodo a quel decennio magico tra il 1987 e il 1997 in cui dopo la nascita “l’Artistica Tavarnelle” ha avuto il suo apice. Grande, passionale e costante l’impegno delle sei istruttrici Michela, Martina, Valentina, Elisa, Cinzia, di nuovo Martina e Debora una giovane ragazza che nonostante le gare e gli allenamenti si approccia con le prime pratiche d’insegnamento. L’artistica rosa sforna magnifici successi tra i migliori risultati ottenuti dalla prima prova del campionato regionale 2010: il secondo posto della Campiones-

Greve in chianti Corsi di nuoto per i più piccini Il comune di Greve in Chianti, vista l’esperienza positiva degli anni precedenti, organizza un corso di nuoto riservato ai minori delle scuole elementari e medie. Il corso avrà la durata di trenta lezioni che si svolgeranno nelle ore mattutine tra il 14 giugno e il 23 luglio presso “Le piscine di Greve” in Via Montebeni. Le lezioni coordinate da personale specializzato, avranno la durata di quarantacinque minuti e saranno interamente svolte in acqua. La spesa a carico dei partecipanti è di trentacinque euro e comprende: iscrizione, assicurazione e assistenza. I bambini una volta prelevati dai punti di raccolta saranno aiutati a spogliarsi e rivestirsi da personale specializzato. Chi volesse usufruire del trasporto dovrà versare altri dieci euro. I genitori dei minori interessati possono presentare la domanda d’iscrizione, scaricabile presso il sito del comune, compilando il modulo e consegnandolo presso l’ufficio Urp dal 15 maggio; alla domanda dovrà essere allegata la ricevuta di pagamento.

Via F. Baracca, 56 - Firenze Tel. 055.417297 Gioco a quiz a squadre dal vivo, un'emozionante sfida contro tutti "Chi vuol esser SARABANDA" - partecipazione gratuita. Dalle ore 21.00 al bar potrete trovare ... qualcosa da mangiare.

GIOVEDÌ 6 MAGGIO ORE 22.00 SABATO 8 MAGGIO ORE 20.30

dimenticati"

Le vincitrici sul podio

sa Regionale 2009 Sara Ermini nella categoria Mini Prima 4 Attrezzi Senior, la prima posizione conquistata da Maria Chiara Corti nella ‘Prima Categoria Senior’. Uno dei migliori piazzamenti della seconda prova del campionato regionale 2010 è stato il terzo posto di Debora Ermini nella seconda categoria. Mentre tra le più piccole va ricordato il terzo posto di Giulia Bufalari nella categoria “Mini Prima 4 Attrezzi Junior”. Insomma come direbbe un noto telecronista sportivo: “L’Artistica Tavarnelle c’è” piena di motivazioni e di entusiasmo, dirottata verso /C.M. nuovi successi.

Teatro a tavola con la "Compagnia delle seggiole" per la serie Invito a cena con delitto il radiogiallo di Ellery Queen "L'avventura degli uomini

SABATO 15 MAGGIO ORE 20.30

Teatro a tavola con la Compagnia "CousCousClan" in "C'eravamo tamponati 3 ..."

GIOVEDÌ 20 MAGGIO ORE 22.00

Gioco a quiz a squadre dal vivo, un'emozionante sfida contro tutti "Chi vuol esser SARABANDA" - partecipazione gratuita. Dalle ore 21.00 al bar potrete

trovare ... qualcosa da mangiare.

SABATO 22 MAGGIO ORE 21.00

Serata di musica Beat con brani suonati e cantati dal vivo che ricordano gli anni sessanta.

SABATO 29 MAGGIO ORE 20.30

Teatro a tavola con la Compagnia "CousCousClan" in "C'eravamo tamponati 3 ..."

Tutti i venerdì alle 16 tombola ed alle 21 torneo di burraco Ogni sabato alle 15,30 ballo liscio con musica dal vivo Tutti i giorni feriali ristorazione a pranzo Tutti i Lunedì e Mercoledì (su appuntamento) sportello di counseling gratuito

- Bar & Caffetteria - Corsi di Teatro - Mostre di Pittura - Scuola di Ballo - Corsi di Fotografia - Cultura - Sale Riunioni - Attività Motoria per Adulti e G.A.G.

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Inviaci le tue lettere a

redazione@ ilreporter.it

Lettere e segnalazioni: tutto su www.ilreporter.it Lettere, segnalazioni, proposte, ma anche veri e propri articoli scritti dai lettori. Tutto questo ed altro ancora sul portale www.ilreporter.it. Tutte le lettere che non trovano spazio in queste pagine saranno pubblicate sul sito. E poi spazio ai commenti e alle vostre opinioni

Bus in sosta col motore acceso, un appello Egregia redazione di Reporter, desidero conoscere e aiutare la signora “indignata” che sul vostro giornale di novembre 2009 scriveva degli autobus turistici, con solo l’autista a bordo, che sostano a Campo di Marte con il motore acceso e l’aria condizionata nel bus inquinando l’aria circostante, e ancora il sig. Francesco Rui Sacco e il sig. Costantino Giaquinto che hanno vicino a casa loro problemi simili. Questo succede anche sul lungarno Pecori Giraldi. Prego di mettermi in contatto con tutti questi signori per poter insieme affrontare questi problemi. Mariangela Paterno Pubblichiamo la lettera che ci ha inviato in modo che gli altri lettori a cui lei si riferisce, e che in precedenza ci avevano scritto per segnalare la loro situazione, possano farci sapere se essere messi in contatto con lei, nel caso in cui siano interessati. Quando la sanitÀ FunZiona Spettabile redazione de “Il Reporter”, vi scrivo perché, per una volta, mi sono trovata a constatare che la sanità fiorentina può anche funzionare molto bene. I primi di aprile sono stata ricoverata per quattro giorni al reparto di medicina interna di Careggi “Moggi Pignone” per problemi respiratori. E devo ammettere che sono rimasta stupita dalla gentilezza e dalla professionalità dei medici che mi hanno curata: da quella del professor Moggi Pignone innanzitutto. Ma anche dalla serietà della sua équipe di medici e di giovani specializzandi, che alla freschezza delle loro competenze a all’attenzione clinica al paziente sanno aggiungere sorrisi e cordialità. Bravi tutti! G. Gabrielli

lettere

Maggio 2010

via Baracca e la sicureZZa stradale Buongiorno, volevo dire la mia su un vostro articolo, precisamente quello della signora Fannì Beconcini di Marzo pag.4 sotto la voce L’inchiesta –Via Baracca continua a far vittime ecc. ecc; sono d’accordo con quanto esprimono le persone intervistate dal giornale ed anch’io dico che c’è tanto da fare ancora… il problema sono anche le persone che guidano maldestramente senza tralasciare l’operato dei vigili i quali dovrebbero essere più “attivi” dove si verificano parcheggi selvaggi ed auto o autobus in sosta dove vietato ecc, ma ultimamente sono tutti in centro a tutelare solo quella parte della città, lasciamo perdere ……; ritorno all’articolo; vorrei invitare la signora a “vivere” un po’ via Baracca (non vorrei che fossimo vicini di casa…) perché così si capirebbe cosa significa questa strada; ho già scritto a riguardo al vostro giornale e grazie per aver pubblicato le mie mail, ma probabilmente chi deve decidere o ascoltare i cittadini fa le cosiddette “orecchie da mercante” e vi spiego il perché: 1)ho chiesto più volte di mettere in sicurezza le strisce davanti alla Opel ma nessuno si è visto o fatto sentire (mi è stato detto che su dette strisce sono morte diverse persone, basterebbe farsi dare dai vigili i numeri, ma così non avviene …), vi dico ciò perché mi è andata bene due volte, una delle quali con un autobus che non ricordo di quale azienda fosse ma era blu e l’autista forse per l’orario o chissà se forse era al telefonino sembrava assente alla guida tanto che non ha nemmeno rallentato o si è soffermato ai miei colpi dati sulla carrozzeria di sinistra del mezzo, quindi pensate come mi è andata bene; queste strisce vengono attraversate da molte persone ed anche bambini che si recano al giardino, altro punto dolente, ma restiamo su via Baracca; 2)le soste selvagge impediscono ai pedoni di usufruire del marciapiede e devono in alcuni casi scendere in strada rischiando molto, questo perché in detto pezzo, ma anche in altri punti di detta via, ci sono divieti di sosta ma gli autobus, che portano i turisti e di conseguenza i soldini a quelle categorie che si lamentano di continuo perché danno la colpa alla crisi e a sentir loro non lavorano mai, sostano sul marciapiede (ho foto che documentano quanto dico …) come se no bastasse anche con i motori accesi inquinando a “bestia” come si usa dire, facendo anche incazz….. i residenti anche perché detti automezzi sostano davanti ai passi carrabili impedendo in certi casi l’uscita o l’ingresso e i vigili non intervengono; sappiamo tutti che per il passo carrabile si paga al “palazzo” una certa cifra (al momento non so quantificare…) ma nessuno fa niente; vorrei che venisse fatto come dal Lidl in poi fino al Barco dove c’è il

pezzo di marciapiede per i pedoni e il pezzo riservato alle auto per parcheggiare; inoltre anche i cassonetti fanno la loro parte; in altre strade il marciapiede è stato allargato verso la strada di quel tanto per permettere ai pedoni di transitarvi tranquillamente, venga a vedere il marciapiede lato Asnu (anche di questo pezzo ho foto per ciò che dico ….) 3) per ritornare alle strisce… sono state fatte altre su sfondo azzurro in prossimità del sottopassaggio della ferrovia, chiedo a voi, alla signora che sa di via Baracca (non è polemica sia ben chiaro…) a cosa servono... hanno messo un lampione con una buona luce, inoltre detto lampione ha due lampade tipo semaforo di colore arancione che si accendono di sera alternandosi ma non sono sempre accese e quando sono in funzione non vengono viste da nessuno; ho chiesto dei rallentatori ma dicono che non possono metterli non saprei dirvi il perché; in altre parti di Firenze ci sono, vedi via Canova, via dell’Argingrosso, per far presente sulla stessa via Baracca angolo via Miccinesi all’incirca perché lì è stato messo un rallentatore e allora dove sta l’inghippo? Tornando a via Canova all’altezza della nuova biblioteca e della casa di cura il rallentatore ha delle lucine led che si attivano di sera (anche in questo caso ho le relative foto di ciò che dico ..); non so se questo accorgimento è anche in via dell’Argingrosso per i rallentatori installati; 4) chiedo il perché di queste discriminazioni; so che ci sono delle vernici fluorescenti, perché non utilizzarle? Manca il personale, se vogliono mi propongo io…… Come vede signora Fannì di problemi ce ne sono, e le chiedo se ha del tempo mi contatti sarò a sua disposizione per un sopralluogo perché la vita è importante per tutti e non si deve piangere purtroppo solo quando muoiono dei ragazzi giovani vedi via Pistoiese…. Penso che occorre la collaborazione di tutti a attuare quelle migliorie per salvaguardare l’incolumità della vita dei cittadini, altrimenti c’è da pensare a quelli di seria a b c ecc, se vale questo principio allora deve essercene uno anche per le “gabelle” che si pagano al “palazzo”, che devono essere diversificate (è una provocazione….). Costia piste ciclaBili, “istituiamo una guardia volontaria” Spett. redazione de Il Reporter, propongo al Comune di Firenze e alle associazioni di tutela della mobilità ciclabile della città di attivarsi per arrivare all’istituzione di una Guardia volontaria delle piste ciclabili, analogamente alla Guardia ecologica volontaria del WWF o alle Guardie zoofile volontarie della Protezione Animali. Guardie volontarie delle piste ciclabili che potrebbero controllare la manutenzione, le soste vie-

tate, l’educazione dei ciclisti alle norme della circolazione. Tanto per fare degli esempi di urgenze: di notte a Firenze tutti, ma proprio tutti, vanno in bicicletta a luci spente con grave pericolo di scontro con la bici proveniente dall’altro senso nelle strette piste ciclabili. Quando è buio le piste ciclabili diventano quindi realmente pericolose per la possibilità molto concreta di scontro con chi viene di fronte, sempre completamente a luci spente, dato che le piste sono strette e la visione della bici di contro al buio avviene all’ultimo momento, specie se poi piove..... Io che uso costantemente la bicicletta per andare a lavoro sono giunto al punto di non andare più con la bici sulle ciclabili di notte, perché preferisco le auto da dietro sulla strada alle bici al buio di fronte su pista...... Ovviamente all’indisciplina di questo tipo si aggiungono tutte le altre tipiche indiscipline italiche: sorpassi e scambi da tutte le parti, a destra e a sinistra, senza alcuna regola, persone con il cellulare che non ti sente sorpassare, mamme con la carrozzina, gente con il cane al guinzaglio che (il guinzaglio) specie di notte non si vede, ecc ecc. Poi quando c’è la pulizia notturna da molte parti le piste diventano il parcheggio delle auto della zona, ovviamente tollerato dai vigili e non multato, ecc ecc. Poi ci sono le buche non riparate, gli scalini dei marciapiedi a fine pista non corretti da discesa all’immissione nella strada, ecc ecc. Mai visto in tutta la mia vita (sono come ho detto sulle ciclabili tutti i giorni per andare a lavoro) un vigile ciclista, anche se so che esistono.... Insomma una guardia volontaria avrebbe molto da fare...... Il problema è però come fare per disporre di tale servizio.... e non solo a Firenze, ma penso anche in altre città... Cordiali saluti Marco Panti il gatto “mascotte” di gavinana Ha trovato casa: un ringraZiamento Finalmente, Gedeone ha passato la Pasqua in un bell’appartamento, caldo e luminoso, sempre nella zona del viale Europa. Ebbene sì, ce l’abbiamo fatta. Grazie all’appello pubblicato sul vostro giornale, Gedeone è stato adottato, sììììììì!!!!. Moltissime persone hanno letto l’articolo, veramente tante tante, anche se solo in due casi alla lettura è seguita... l’azione. Il primo è stato Alessio, la seconda la bimba Margherita. E’ stato difficile decidere; in realtà non siamo state noi a farlo, ma un insieme di fattori. La giusta pausa di riflessione della famiglia di Margherita, dopo una prima visita al micione, ha reso ancor più determinato Alessio a non lasciare il gatto un giorno in più nella piccola veranda sul terrazzo. Alessio si è “innamorato” subito di Gede e, nonostante una lieve allergia, ha deciso di prenderlo con sé e di iniziare un nuovo percorso insieme.


lettere

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invia la tua segnalazione alla nostra redazione redazione@ilreporter.it Biciclette, se il proBlema sono le rastrelliere Egregio Direttore, leggo ancora una volta sul Suo giornale di Aprile il problema sollevato da vari cittadini per le piste ciclabili e/o a singhiozzo, e sono completamente d’accordo con quanto scritto, ma mi pare che si sia dimenticata la promessa fatta e non mantenuta dalla precedente Giunta e, forse, promessa anche dall’attuale. Chiarisco: la precedente Giunta, qualche anno fa, fece le piste ciclabili e ne fece una grande pubblicità. Fece anche pubblicità (se così si vuol chiamare...) sulla posa in opera di rastrelliere per le biciclette e.... promise che sarebbero state tenute in perfetto ordine. Io ho già scritto a Lei per questo problema tempo fa. Quale???? Tutte le rastrelliere sono piene e stracolme di rottami di biciclette e sono lì da mesi e mesi senza che nessuno se ne curi......... tanto ci sono ancora tanti pali, inferriate ed altro dove metterle con grande disagio per i pedoni, non vedenti, carrozzelle etc.etc. Non credo di doverLe inviare decine di foto di dette rastrelliere, penso che anche Lei, magari davanti a casa, le abbia viste. Lo so che è una cosa difficile ma almeno proviamoci!!!!! Ci sarebbero tanti materiali da recuperare! Non è certo un bello spettacolo per una Firenze pulita come il Sindaco vorrebbe!!!!!! Può dire due paroline al Sindaco Renzi???!! Delle buche di via Bronzetti, viale Duse etc.etc. ne parleremo un’altra volta!!! Grazie della Sua attenzione e La saluto cordialmente. Albano

Caro signor Albano, la sua lettera mi dà lo spunto per tornare a parlare, ancora una volta, del tema delle biciclette, evidentemente molto caro ai nostri lettori, a giudicare dal gran numero di lettere e segnalazioni che ci arriva ogni mese in redazione sull’argomento. E lo spunto, anche, per ripetere quello che già in passato avevo scritto: in una città che – come d’altronde tutte le medie e grandi città – deve fare i conti con l’aumento del traffico sulle strade, e dove il problema dello smog non è certo irrilevante, l’utilizzo della bicicletta dovrebbe essere incentivato il più possibile. Questo significa che una grande attenzione, da parte delle istituzioni, dovrebbe essere data non solo alle piste ciclabili, ovvero le “strade” di chi si sposta in bici, ma anche a tutto quello che ruota loro intorno e che è ugualmente importante per i ciclisti, a partire proprio dalle rastrelliere, spesso insufficienti o – come dice lei – piene di mezzi vecchi, inutilizzati e molto spesso, date le loro condizioni, inutilizzabili. Che, oltre a costituire un problema per chi vorrebbe parcheggiare la propria bici senza riuscire a trovare uno spazio libero, non sono in effetti nemmeno un bello spettacolo per la vista. Dalle inchieste che, nei mesi scorsi, abbiamo fatto sullo stato delle piste ciclabili nei vari quartieri fiorentini è emerso che, su questo fronte – nonostante in alcuni casi qualcosa sia effettivamente stato fatto – resta ancora molto da lavorare. Per questo motivo penso che la sua segnalazione, così come quelle di tutti i cittadini che ci hanno scritto e ci scrivono sull’argomento, possa essere importante per chi deve decidere sullo sviluppo futuro della città, anche perché tanta attenzione su questo tema – segno evidente che sono molti i fiorentini che scelgono, o sceglierebbero se le condizioni fossero migliori, di muoversi in bicicletta - non può che essere considerata come un fattore positivo. E, più che “due paroline” da parte mia, penso che importante, per il sindaco e non solo, siano le parole vostre, dei cittadini. Continuate, quindi, a inviarci le vostre segnalazioni, le vostre lamentele e le vostre proposte sull’argomento: noi continueremo a darvi voce. Matteo Francini

Gede deve ancora orientarsi ed abituarsi al suo nuovo ambiente, una vera casa. L’amore e la pazienza di Alessio gli daranno modo di adattarsi e di godere al meglio di tutto quello che, a questo punto, la vita gli può offrire. E’ stato difficile e molto commuovente per noi lasciarlo, dopo 3 mesi di amorevole accudimento. In realtà non lo lasceremo mai, per qualsiasi bisogno Gede e Alessio potranno contare su di noi. Già in questi giorni siamo andate a trovarlo per favorire il suo inserimento nella nuova famiglia. Un pensiero particolare a Margherita, ai suoi fratellini, ai loro genitori. Una famiglia deliziosa, con un grande cuore che abbiamo avuto la fortuna, in questa particolare occasione, di conoscere e di apprezzare. Un grazie di

cuore a tutti voi, ancora una volta. Sonia e Mara l’eX meYer e i disagi per i residenti Spettabile Redazione, abitando in via Buonvicini proprio di fronte alle palazzine storiche dell’ex Meyer devo fare un appunto per l’inesattezza riportata dal vs. cronista, signor Riccardo Bianchi, nell’articolo in oggetto. L’ex Meyer è stato occupato con l’aiuto di movimenti per la casa in data 3 gennaio del 2009 non, come si dice sull’articolo, da rifugiati politici bensì da un gran bel numero di extracomunitari, rumeni, albanesi ed ultimamente anche zingari. Alla faccia del tanto decantato decoro, provate a passare da via Buon-

vicini. I rifugiati politici sono viceversa alloggiati nei vecchi magazzini di via Luca Giordano, giusto sotto il cavalcavia delle Cure. Nelle giornate di sole vedrete i loro bucati stesi sul marciapiede. Trattasi comunque in tutto di circa 200/250 persone che stanno letteralmente distruggendo un quartiere. Qui non si tratta di razzismo o pregiudizio nei confronti di persone “altre”, ma di una ben precisa denuncia nei confronti di autorità che permettono queste soluzioni, in barba a quelli che sono i diritti dei cittadini fiorentini che chiedono di essere rispettati. Grazie per l’attenzione, Silvia Ciampi via dello statuto-via delle cinQue giornate, “pericolo continuo” Incrocio tra via dello Statuto e via delle Cinque Giornate. Nonostante il divieto di un cartello stradale per la svolta diretta su via delle Cinque Giornate, tutti se ne disinteressano. Il pericolo è continuo. Lettera firmata napoleone e l’intitolaZione delle strade Gent. ma Direzione, ho visto in questi giorni, in angolo con via G. D’Annunzio, una nuova via, intitolata a Napoleone Bonaparte. Il complesso edilizio è molto bello, ma non si poteva chiamare col nome di un italiano? Abbiamo tanti nostri eroi, anche attuali, e poi Napoleone ci ha sottratto centinaia di opere d’arte. Per noi non rappresenta niente. Distinti saluti. “degrado e inviviBilitÀ nella Zona della staZione di campo di marte” Vi scrivo per evidenziare la situazione di degrado e di invivibilità della zona antistante la stazione di Campo di Marte, per intenderci via Mannelli fra via Varchi e viale Mazzini. Il traffico, il rumore, la impossibilità di parcheggio, lo sporco ormai sono realtà quotidiane. IL TRAFFICO - Ormai fra autobus taxi e pullman la situazione è diventata insostenibile. Via Mannelli poi è una strada stretta e quindi basta poco per intasarla con il risultato di automobilisti spazientiti che si attaccano al clacson delle loro auto. Quando poi è in arrivo o in partenza un treno (e ora con il freccia rossa i problemi sono aumentati) il delirio diventa totale: la gente parcheggia dove vuole davanti alle macchine posteggiate a spina di pesce, di fronte ai passi carrabili, nelle zone dedicate agli handicappati e via dicendo. IL RUMORE - Il rumore è una conseguenza del caos, senza considerare che il traffico in stazione è aumentato in maniera esponenziale e quindi il rumore dei treni è ora veramente insopportabile (ma perché alcuni treni all’una di notte quando entrano suonano la sirena facendoti sobbalzare sul letto men-

tre altri no? C’è una regola o il tutto è a discrezione del macchinista?) IL PARCHEGGIO - Questa è la conseguenza del traffico ma ora parcheggiare è veramente impossibile. Poi hanno fatto delle strisce gialle ma a chi servono? Non c’è scritto nulla e la gente continua a parcheggiarci sopra. I motorini parcheggiano nel posto delle auto. Insomma non ci sono regole e non c’è nessuno (vigile o simile) che faccia rispettare la minima regola. Quando poi c’è la partita a Firenze è veramente ma veramente il caos, specie nelle partite infrasettimanali, che poi di solito sono di mercoledì, quando nella parte limitrofa di via Mannelli c’è il lavaggio strada. SPORCO - La stazione è una zona di passaggio e ci passa di tutto, e purtroppo nessuno ha rispetto della cosa pubblica e così la strada diventa il megacestino dei rifiuti. Non parlo dei bisogni dei cani che ci costringono a fare lo slalom sul marciapiede. Ognuno pensa che la strada sia il corretto ricettore dei loro rifiuti. E’ veramente una cosa indecente. I cassonetti poi sono usati in maniera non corretta e così troviamo scatole di cartone fra i rifiuti indifferenziati e roba del genere. C’è una soluzione? Secondo me si. Prima di tutto una presenza continua della polizia municipale (basta la presenza di uno o due vigili) e poi cominciare a pensare di realizzare il progetto di rifacimento della stazione in modo di realizzare un parcheggio dalla parte di Campo di Marte (ci sono spazi immensi) e realizzare la stazione a ponte demolendo i fabbricati esistenti e aumentando gli spazi di fronte all’attuale stazione, e coprire l’attuale stazione magari con una copertura verde che possa diventare un parco gioco collegato con i giardini di Campo di Marte. Forse questo è fantascienza, ma io la proposta l’ho fatta (comunque io il progetto l’ho fatto). Ringrazio e saluto, Francesco Casalotti apparenZa e sostanZa sulle strade L’altra settimana ho visto nel viale Volta e strade adiacenti lavoratori che bloccavano parte delle strade. Ho ingenuamente pensato che il Comune si fosse deciso a riasfaltare le strade piene di “crateri” pericolosi, e invece no! Stavano semplicemente ridipingendo strisce pedonali e strisce in mezzo alla strada. Ora è tutto più bello, sembrano quasi strade vere, invece delle “mulattiere” che in effetti sono. Complimenti! E’ proprio il caso di dire che in questa città l’apparenza conta più della sostanza!!!! Daniela Luporini


segnalazioni a redazione@ilreporter.it

San Casciano Piazza Chianti in fierai 15 maggio Piazza della Repubblica Appuntamento con la mostra mercato dei prodotti tipici del territorio Eccole di nuovot 16 maggio Piazza della Repubblica Raduno di auto d’epoca dedicato a curiosi e amanti del genere. Itinerari vocali nel Chianti 12 giugno Auditorium Banca del Chianti Decimo anno consecutivo per la rassegna musicale che porta la tradiozione del bel canto in giro per i paesi del Chianti

etichetta Sony Music. Questo è il decimo album del cantautore milanese che torna, in grande forma artistica, a due anni di distanza dall’ultimo cd, con un disco totalmente inedito: 11 brani, interamente scritti, parole e musica, da Gianluca Grignani, uno dei più prolifici autori italiani. 60 minuti di rock, di grande energia, di ritmi intensi e di amore celebrato e raccontato in ogni sua sfaccettatura. Per aprire la strada a questo suo ultimo lavoro discografico Gianluca ha scelto “Sei sempre stata mia”, un’intensa ballata rock.

Irene Grandi 15 maggio Teatro Verdi

Elisa 20 maggio Mandela Forum

Nel 2010 Irene torna a Sanremo dopo 10 anni. Porta una canzone, “La cometa di Halley”, scritta da Francesco Bianconi, riproponendo così quella fortunata collaborazione già intrapresa con “Bruci la città” . Il brano anticipa il nuovo album, “Alle porte del sogno”, il primo di inediti in quasi 5 anni. Irene è ora coproduttrice artistica assieme a Pio Stefanini, e coautrice di quasi tutti i brani. Il disco si chiude con un’altra collaborazione, questa volta con un autore “storico” di Irene, Gaetano Curreri, che scrive “Stai ferma”.

Un tour che porterà Elisa in giro nei maggiori palazzetti di tutta Italia a partire dal 6 aprile, 14 date per far ascoltare ai suoi fan le canzoni di Heart, ma anche i successi di oltre dieci anni di carriera. Sul palco accanto a lei sarà presente la band che da oltre 10 anni accompagna Elisa dal vivo: Max Gelsi al basso, Andrea Rigonat alle chitarre, Andrea Fontana alla batteria e Gianluca Ballarin alle tastiere.

Fiorella Mannoia 16 maggio Teatro Verdi

Lo spettacolo Enrico Brignano 20 maggio Saschall

La luce della grazia 5-12-19-26 maggio Luoghi vari

Barberino Itinerari vocali nel Chianti 13 giugno Centro storico Decimo anno consecutivo per la rassegna musicale che porta la tradiozione del bel canto in giro per i paesi del Chianti. Concerti Gianluca Grignani 5 maggio Saschall “Sei sempre stata mia”, è la traccia che anticipa il nuovo album, “Romantico Rock Show”, uscito il 2 febbraio su

Marco Mengoni 10 maggio Saschall Dopo una sola settimana dall’uscita, il cd ep “Re Matto” ha raggiunto il primo posto della classifica degli album più venduti con oltre 40 mila copie, sbaragliando la concorrenza italiana e internazionale. Un successo straordinario per Marco Mengoni, il nuovo talento protagonista della scena musicale italiana: una vera rarità che un artista pressoché esordiente entri direttamente al primo posto della classifica ufficiale Gfk degli album più venduti della settimana. All’interno di “Re matto” il brano “Credimi ancora”, brano che Marco Mengoni ha presentato alla Sessantesima Edizione del Festival di Sanremo nella categoria “Artisti”, balzando immediatamente al primo posto della classifica di iTunes.

Accompagnata da una band che vede la collaborazione di alcuni nuovi musicisti e di un quartetto d’archi arrangiato da Marcello Sirignano. Fiorella oltre al suo repertorio ci riserverà molte sorprese con interpretazioni inedite.Il tour proseguirà ad aprile e maggio portando Fiorella e la sua band Lele Melotti (batteria), Carlo Di Francesco (percussioni), Nicola Costa (chitarre), Fabio Valdemarin (pianoforte), Alfredo Paixao (basso), nei più importanti Teatri d’Italia.

l’appuntamento

“Rose, pane e vino” Torna il fiore del Chianti S

abato 22 e domenica 23 maggio, la regina dei fiori, la rosa del Chianti, tornerà ad essere la protagonista , nel coloratissimo giardino del centro storico di San Casciano. Si svolgerà infatti l’ottava edizione di “Rose, pane e vino”, la mostra floro-vivaistica dedicata alla rosa e al vino, prodotti nel cuore della Toscana. La rosa del Chianti, di colore rosa intenso, resistente alle basse temperature, rigorosamente coltivata a San Casciano, si mette di nuovo in mostra, per farsi ammirare in una delle più prestigiose manifestazioni su scala nazionale. La rassegna, evento principe per San Casciano, è organizzata dalla pro loco con il patrocinio del Comune, il contributo di Banca del Chianti Fiorentino, in collaborazione con l’azienda agrico-

la La Costa ed i commercianti del centro commerciale naturale. Si snoderà in una due giorni intensa e ricca di appuntamenti, che vuole stupire con eventi speciali le migliaia di visitatori che ogni anno (circa 15 mila) prendono d’assalto il centro storico, inebriati dai colori e dai profumi dell’aristocratico fiore prodotto nel comune chiantigiano. La rosa detta del Chianti (bengalensis o chinensis semper fiorens) lega anche la propria fama al vino e all’utilizzo nel mondo agricolo, come strumento naturale in grado di segnalare preventivamente le malattie che colpiscono i vigneti. Per l’occasione i gazebo ed i negozi del centro storico, rimarranno aperti sabato 22 dalle 15 alle 20, mentre domenica 23 dalle /Ilaria Biancalani 8 alle 21

Tre giorni noir per la città di Firenze, a maggio in Palazzo Vecchio, nel salone dei duecento e nell’auditorium della CRF in Via Folco Portinai, a due passi da Piazza Duomo. Una rassegna che promuove uno strumento interpretativo della società di oggi e della sua complessità, aprendo al pubblico incontri con noti scrittori, sceneggiatori, magistrati, polizia scientifica e medici legali. Un’ opportunità per rileggere grandi fatti di cronaca e scoprire misteri irrisolti. Un programma fitto, sviluppato nell’ultimo weekend di maggio, utile per analizzare e interpretare letteratura, fiction e fatti di cronaca nera. Le visite guidate

Tavarnelle Sagra della frittelle di cascia Terza settimana Sambuca Torna il consueto appuntamento con la curiosissima sagra durante la quale vengono fritti dalle abili mani degli abitanti di Sambuca, i fiori dolcissimi degli alberi di Acacia, diffusissimi nella zona.

auditorium Cassa di Risparmio

Nei suoi esilaranti monologhi, Brignano mette alla berlina vizi e virtù degli uomini di oggi, dalle paure alle manie che ciascuno serba in cuore: un viaggio tra le piccole e grandi nevrosi degli italiani. Ma in questo viaggio fortunatamente viene in soccorso, anzi in ‘’Pronto soccorso’’ la risata come un sorso d’acqua fresca, capace di mandar giù e per un attimo far dimenticare qualsiasi boccone amaro. Una pausa di serenità, una pausa di buonumore. Il festival FirenzeNoir Festival 2010 Dal 21 al 23 maggio Palazzo Vecchio e

Quattro incontri per conoscere la città e i suoi percorsi meno conosciuti. Cominciano mercoledì 5 maggio le visite guidate alla scoperta dei più bei tabernacoli fiorentini insieme alla associazione Firenze Fede Arte. La prima giornata (il 5) accompagnerà nella visita dei tabernacoli intorno al Duomo, la seconda (il 12) sarà la volta della zona di Santa Croce e il Bargello e ancora il 19 l’Oltrarno e il 26 Ognissanti e via San Zanobi. Ogni visita dura circa 1 ora e 20 e costa 10 euro a persona. Info: www.firenzefedearte.it oppure 055.2302477 Le mostre Caravaggio e i caravaggeschi a Firenze Dal 22 maggio al 10 ottobre Galleria Palatina e Galleria degli Uffizi Grazie dunque al cospicuo patrimonio fiorentino di opere del Caravaggio e al nucleo di

pittura caravaggesca e grazie ai numerosi prestiti accordati, due dei massimi musei del Polo Museale Fiorentino, la Galleria degli Uffizi e la Galleria Palatina, ospiteranno, in occasione delle celebrazioni per il IV centenario della morte del Caravaggio, la mostra Caravaggio e caravaggeschi a Firenze. A quarant’anni dalla pionieristica mostra curata da Evelina Borea, l’evento consentirà di presentare oltre cento quadri, noti e meno noti, alla luce dei dati emersi in seguito a ricerche, documenti e nuove attribuzioni che hanno modificato il panorama critico e l’apprezzamento del pubblico. Pregio e bellezza Fino al 27 giugno Museo degli argenti Attraverso un selezionato numero di pezzi di eccezionale qualità provenienti dai più importanti musei italiani e stranieri, la mostra illustra la complessa storia di questo tesoro, a partire dalla sua costituzione ad opera di Cosimo, Piero e soprattutto Lorenzo de’ Medici, che ai cammei e agli intagli riservò un posto di rilievo all’interno delle sue collezioni d’arte e al quale si deve l’acquisto di esemplari prestigiosi come il cosiddetto Sigillo di Nerone, la splendida corniola con Apollo e Marsia celebrata e ammirata da un folta schiera di letterati e artisti. Uno sguardo nell’invisibile Fino al 18 luglio Palazzo Strozzi In esclusiva per la Fondazione Palazzo Strozzi sono arrivati dai quattro angoli del mondo una serie bellissima di quadri che racchiudono l’estro e la maestria non solo del maestro De Chirico, ma anche degli altri artisti del suo tempo.


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