Il Giornale nel tuo Comune
Figline, Incisa, Reggello, Rignano
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Periodico d’informazione locale. Anno IV n.75 del 6 settembre 2010. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10
Pallone figline
PRIMO PIANO
SETTEMBRE 2010
La zanzara, precaria come noi Andrea Muzzi*
N caMPioni autunno, sboccia si DiVenta l’arte Dalla mostra Ecco come fare dedicata (e quali a Masaccio sono le spese) per iscrivere agli scatti di Gardin i proprie fialgliteatro a unaGaribaldi: delle scuole-calcio la stagione (culturale) presentiche in città verrà PAG.30 PAG.4
rignano Caccia, il Comune si mobilita per alzare le soglie di abbattimento degli ungulati. Ed è subito polemica PAG.5
SPorT
Nella giungla della sosta. E delle multe Il tram sette mesi dopo
PAGG.2-3
tempi moderni Incisa
di Salusest-Biancalani
I GuiDa alla staGione Ecco gli impegni della Fiorentina e tutto quello che c’è da sapere sul “campionato spezzatino” PAG.37
ancora gialloblu Dopo l’esclusione dalla Prima Divisione, si riparte dall’Eccellenza. Con squadra e società nuove PAG.41
fiorentini, si sa, sono proverbialmente diffidenti. Se c’è aria di novità, prima di accettarla, vogliono annusarla per bene. E cosi è andata con la tramvia. All’inizio ha suscitato ondate di polemiche e perplessità a quintali, adesso a quanto pare è sbocciato l’amore. Anzi, l’Amore. A giudicare, almeno, dai dati sull’utenza, che raccontano di una media di circa 25mila viaggiatori al giorno. Ovvero un bacino di circa diecimila persone che quo-
tidianamente salgono a bordo. Non solo. Di questi viaggiatori c’è anche un identikit, una fotografia scattata dalla Regione, che dipinge un’utenza in rosa. Sono soprattutto le donne, infatti, a utilizzarla, con una fascia d’età dominante che va dai 36 ai 60 anni, e con un titolo di studio medio-alto. E intanto, sempre in tema di viabilità e trasporti, si fa chiarezza anche su un altro fronte, l’Autopalio: il temuto pedaggio non PAGG.10-11 verrà introdotto.
Progetti in lista d’attesa. E di fondi PAG.6
La chiesa va sul web reggello e il prete si fa blogger
Segnali di ripresa per gli artigiani del legno. Che, contro la crisi, PAG.12 hanno deciso di fare squadra PAG.7
el numero precedente ho parlato di un animale che viene abbandonato prima delle vacanze: il cane. In questo numero parlerò di un animale che troviamo al ritorno: la zanzara! È bello sapere che a casa c’è sempre qualcuno che ci aspetta. Come apriamo la porta, vediamo la zanzara seduta sul divano, con l’aria impaziente: “Quanto ci hai messo a tornare? Fatti dare un bel pizzicotto!”. C’è chi la zanzara la trova anche al mare, magari è la stessa. Io, per esempio, da un po’ di tempo faccio sempre le ferie con la zanzara: almeno in due si divide il conto dell’albergo! Mi ha succhiato così tanto sangue che l’hanno fatta socia onoraria dell’Avis! Ci avete fatto caso? Ogni anno le zanzare sono sempre di più! Gli altri animali sono tutti in via di estinzione, la zanzara invece rimane indifferente all’inquinamento, ai cambiamenti climatici. Anzi, più il mondo peggiora più lei si riproduce. Cade il governo? Un milione in più di zanzare! Crisi economica? Altro milione. L’ape operaia si sta estinguendo perché con la disoccupazione di oggi trovare un posto fisso è un miraggio. La zanzara invece è come noi: precaria. Lavora dai primi caldi ai primi freddi. Dopo non viene riconfermata! Perché non salviamo gli animali in via di estinzione accoppiandoli con la zanzara? Dopo la zanzara tigre, avremo la zanzara panda, l’unico insetto che ha un occhio nero e pesa più di una tonnellata. *Comico
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Settembre 2010
il giornale nel tuo comune
l’inchiesta. Quando parcheggiare diventa un’impresa
Classifica dei multati, Figline batte tutti È soprattutto un comune ad assorbire le forze della municipale, ma i controlli sono sistematici ovunque. Soprattutto alcuni giorni Francesca Puliti
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più multati del Valdarno? Sono a Figline. E’ qui che si concentra il maggior numero di sgraditi foglietti sul parabrezza. Ma non c’è da stupirsi, visto che è sempre qui che si trova il maggior numero di parcheggi a pagamento, circa 300 contro la trentina di Rignano, i 45 di Incisa e un’altra quarantina di Reggello. Da gennaio alla fine di agosto sono 6mila circa i verbali staccati dalla polizia municipale associata di Figline, Incisa e Rignano - parola del comandante Roberto Panasci - di cui circa il 60% relativi alla sosta, mentre nel territorio di Reggello sono state registrate oltre 800 infrazioni di questo tipo. E’ sempre Figline ad assorbire la maggior parte del tempo e delle forze del servizio di polizia municipale associato, una squadra
composta da venti agenti operativi più il comandante. “Il 90% delle sanzioni riguarda questo comune – spiega Panasci – ma d’altra parte Figline ha caratteri più simili alla città. Qui abbiamo un vero e proprio centro commerciale, quello di piazza Marsilio Ficino, che da solo conta più posti auto a pagamento di tutti gli altri comuni messi insieme”. Complessivamente sono circa 1500 i parcheggi nell’area entro le mura. “Ma i controlli – sottolinea il comandante – sono programmati sistematicamente in tutti e tre i comuni, ogni giorno. Soprattutto nei giorni in cui si tiene il mercato settimanale”. Occhio ai verbali, dunque, il martedì a Figline, il giovedì a Rignano e il venerdì a Incisa. E in tutti gli altri giorni della settimana.
FIGLINE. Solo 500 posti alla stazione. E niente fondi INCISA. La zona ricavata sopra il municipio non basta
Tutto esaurito a colazione Mission impossible: lasciare Pendolari sul piede di guerra il mezzo vicino al centro P
archeggi e pendolari, ecco la combinazione che manda in tilt il sistema della sosta a Figline. Cinquecento posti a malapena, quelli del parking della stazione, così che alle 7.30 del mattino già si registra il tutto esaurito, complice anche la vicinanza dell’Istituto Vasari, con la sua dote di motorini. Il disagio non riguarda solo i pendolari figlinesi, ma anche quelli che provengono da fuori comune, principalmente da Reggello e Incisa. Le associazioni dei pendolari hanno più volte chiesto, in varie sedi, un sollecito ampliamento del parcheggio, almeno a 700 posti. “E’ stata anche avanzata la proposta di chiedere un cofinanziamento alla Regione, che in certi casi arriva a coprire fino al 60% della spesa”, spiega Maurizio Da Re, portavoce del Comitato Pendolari Valdarno Direttissima, che di questo argomento ne ha fatto una battaglia. L’amministrazione di Figline, dal canto suo, ha più volte ripetuto che non si accollerà, da sola, l’onere economico di un’opera che serve anche altri comuni. Querelle stazione a parte, il territorio figlinese non soffre di grandi insufficienze. Nel centro storico, in conseguenza alle recenti modifiche della viabilità che interessa la piazza Marsilio Ficino, sono stati ottenuti posti auto in più, proprio nella zona più centrale del paese, che sono andati ad aggiungersi ai parcheggi già presenti tutt’intorno al centro. La sosta è quin-
di abbastanza agevole “in paese” e, se si riscontra qualche difficoltà, questo succede solo nei giorni in cui l’affluenza di persone è eccezionale, come nel caso del mercato settimanale o in occasione di eventi e manifestazioni nel centro storico. Regge per adesso, con qualche difficoltà, anche il parcheggio in piazza Salvo D’acquisto, che registra solo a volte il tutto esaurito anche a causa dell’immediata vicinanza dell’ufficio postale. Problemi maggiori si registrano nella zona nord di Figline, soprattutto nelle vicinanze del supermercato, dove la consistente affluenza delle autovetture, e la quasi continua saturazione del parcheggio, in particolare quello di superficie, provocano, nelle ore di punta, lunghe code e congestionamenti della viabilità. Tornando al punto dolente della stazione, recentemente qualcosa sembra essersi mosso a livello provinciale: una mozione votata all’unanimità dall’ente locale, nel luglio scorso, impegna presidente e giunta ad “attivare un’intesa” con i comuni interessati per conseguire il risultato tanto atteso: l’ampliamento del parcheggio. Una soluzione strategica anche in vista della costruzione del secondo ponte sull’Arno a Figline, per la costruzione del quale, questa volta sì, sono stati presi impegni concreti dalle due amministrazioni comunali interessate: quella di Figline Valdarno e /P.T. quella di Reggello. Il Reporter del Valdarno F.no raggiunge 18.509 famiglie nei Comuni di Figline, Incisa, Reggello, Rignano.
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el periodo estivo le città si svuotano ed il traffico quotidiano lascia spazio nei mesi del solleone a metri quadri di asfalto in ebollizione, i parcheggi sembrano essere più che sufficienti e chi non ha il privilegio di godersi le ferie si può però gustare, magra consolazione, un paese in cui posteggiare per fare le classiche commissioni giornaliere non diventa un dramma. Un sollievo palliativo purtroppo. Settembre riporta la situazione alla normalità, quasi tutti riprendono a lavorare, aprono le scuole e gli universitari affollano le stazioni ferroviarie per trasformarsi in pendolari. Parcheggiare il proprio mezzo di trasporto per svolgere una di queste attività diventa davvero un problema ed il disagio si amplifica poiché tutti hanno fretta e la poca pazienza rende intollerante il giro supplementare per la ricerca del posto auto. Non fa eccezione Incisa Valdarno dove le auto si affollano in ogni spazio disponibile e le multe per divieto di sosta specie in Viale XX Settembre ed in piazza Capanni vanno per la maggiore. A detta dei cittadini però i vigili urbani sono piuttosto indulgenti con chi infrange le regole e non hanno il così detto blocchetto facile anzi, i più diligenti tra gli automobilisti reclamano
maggiore attenzione poiché capita, talvolta che cittadini irrispettosi posteggino senza regolare cartellino esposto nei posti riservati agli invalidi e restino impuniti. I parking a pagamento poi non sono così cari poiché un euro all’ora è per lo più la tariffa applicata in tutto il territorio comunale in linea con le cittadine limitrofe. Il problema principale e più sentito dalla cittadinanza incisana è piuttosto la mancanza di parcheggi nei pressi del centro storico. Non che la configurazione del territorio urbano sia favorevole a creare spazi adeguati, ma anche gli interventi che l’amministrazione comunale ha fatto per alleviare le sorti degli automobilisti non sono risultati poi così efficaci. I parcheggi sono per lo più situati nella zona dei giardini, in Piazza Mazzanti troppo pochi in rapporto al numero della popolazione, ma anche la zona di sosta creata dal comune situata proprio sopra al municipio non è servita ad agevolare i cittadini a raggiungere le loro mete, non tanto per la carenza di numero di posteggi messi a disposizione, quanto per la poca praticità del posto scelto poiché per poter andare in giro a fare spese in tranquillità occorre fare il così detto “giro pesca” per lasciare il mezzo /S.D.R. di trasporto.
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FIGLINE • INCISA • REGGELLO • RIGNANO
RIGNANO. Un viaggio nelle zone residenziali, “regno” della doppia fila e delle quattro frecce
Laddove i vigili sono invocati. Per far le multe Se i foglietti rosa fioriscono spesso sui parabrezza in piazza XXV Aprile e in altre vie del centro, poco più in là le irregolarità abbondano. E sembrano passare inosservate. Tranne che a chi ci abita
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archeggiare a Rignano? Un problema che si ripropone ciclicamente e coinvolge in modi diversi il capoluogo. Chi abita vicino ai luoghi di maggiore frequentazione si lamenta da sempre dell’eccessiva presenza di auto. Partiamo dalla situazione attuale. Per i pendolari esiste il parcheggio della stazione ferroviaria, ampio ma non abbastanza per la domanda che cresce sempre più tanto che spesso alle 8 è già
stracolmo e si devono cercare soluzioni alternative. Non sempre semplici. Innanzitutto perché le zone vicine alla stazione sono densamente abitate, in secondo luogo perché nelle vie centrali del paese parcheggiare costa. Un euro l’ora, improponibile per chi deve passare la giornata fuori, ma comoda invece per chi deve fare veloci servizi e commissioni. Piazza XXV Aprile è tutta a strisce blu: “Fanno pure
le multe! Il sabato mattina spesso passano i vigili a controllare”, ci ricorda una signora. A onor del vero è proprio nei dintorni della piazza che si trova qualche parcheggio libero, tra Piazza dei Martiri – dove non mancano le proteste per i numerosi automobilisti che parcheggiano fuori dalle strisce - e via Indipendenza. La sorpresa arriva però addentrandosi nelle vie prettamente residenziali. I vigili, al contrario che in piazza, qui invece sono desiderati dai cittadini. Un giovane ci fa notare come “in via della Businga il divieto di sosta sia la regola. I controlli sono rari, passano due volte all’anno e siamo arrivati al punto che spesso si deve dare la precedenza per evitare le auto messe ovunque”. In questa area le segnalazioni sono numerose: c’è chi indica “uno stop inutile” (quello tra via Indipenden-
za e via Giovanni XXIII, ndr), chi la presenza di “un camion davanti alle case”, chi quella di “tanti camper parcheggiati in paese come se si fosse in un campeggio”. In altre vie le lamentele sono simili, perfino nelle più recenti zone residenziali dove ci ferma Mario, 60 anni, “rignanese da sempre”. “Più che la mancanza di parcheggi, c’è un’abbondanza di maleducazione”, ci dice indicando quattro auto in divieto di sosta quando pochi metri prima ci sono alcuni posti liberi. Idem di fronte a uno dei 3 bancomat cittadini: un’auto sul marciapiede ci illumina con le quattro frecce. La situazione non migliora nelle frazioni. A San Donato in tanti segnalano la cattiva abitudine di parcheggiare lungo la strada principale con i conseguenti rallentamenti. Mal comune, /V.L. mezzo gaudio?
REGGELLO. L’intervento, già in programma, risolverà a lungo il problema della regolamentazione della sosta
Via del Casentino, c’è spazio per altre 80 auto I
n misura e per motivi diversi, la mancanza cronica di parcheggi è un problema che affligge tutti i comuni del Valdarno fiorentino. Reggello rappresenta in questo una felice eccezione: qui i parcheggi ci sono, sono adeguati al numero di macchine e in larghissima parte gratuiti. Raggiungendo la cittadina si riesce a posteggiare senza troppa difficoltà lungo le due principali vie d’accesso al centro storico, via Dante Alighieri e via Antonio Gramsci. Poco distante altri spazi sono disponibili in piazza Aldo Moro. Chi invece arriva dalla Setteponti può usufruire dell’ampia zona di sosta di Ponte nuovo, a due passi dal municipio in piazza Roosvelt. Ci sono posti auto sufficienti ad assorbire tutto il movimento in direzione del
centro cittadino. Una situazione positiva di certo favorita dall’assenza dei classici luoghi di “parcheggio selvaggio”, come grandi centri commerciali o zone di interscambio per il pendolarismo – su tutti la mancanza di una stazione ferroviaria che gli altri comuni del Valdarno possiedono invece nel cuore dei loro centri storici. A ben vedere, però, qualche criticità esiste: al mattino le operazioni di carico e scarico merci sono a volte causa di rallentamenti, soste in doppia fila o in zone vietate in prossimità degli esercizi commerciali del centro. Se poi dal capoluogo ci si sposta verso Tosi, Pietrapiana o le altre frazioni montane, posteggiare la macchina può esser più complicato. Difficoltà dovute però in larga parte alla morfologia stessa
Il territorio reggellese è diventato una sorta di riserva indiana nel Valdarno, all’interno della quale i parchimetri si affacciano solo in piazza Potente e in piazza IV Novembre delle piccole località inerpicate sul fianco dell’Appennino, dove la strada scorre a ridosso delle case e lo spazio che resta per la sosta è poco. Dove invece è più ampio, a Vallombrosa ad esempio, i posti auto ba-
stano pure nei periodi di massimo affollamento come quello estivo. Si parcheggia senza troppi problemi anche nelle frazioni più a valle, al Matassino e a Leccio. Un’ulteriore nota di merito sta nel fatto che la sosta è gratuita. Fatta eccezione per i posteggi nella centrale piazza Potente e nella vicina piazza IV novembre – per un totale di non oltre 40 parcheggi – non viene mai richiesto nessun pedaggio. A completare il quadro presto si andranno ad aggiungere nuovi posteggi in via del Casentino. “L’intervento è già programmato – annuncia l’assessore ai lavori pubblici Fabio Tirinnanzi –. Ne ricaveremo circa 70-80 posti auto ulteriori, che risolveranno a lungo termine il problema della regolazione della /A.T. sosta”.
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il giornale nel tuo comune
FIGLINE. La stagione autunno/inverno si preannuncia densa di iniziative, dall’arte alla tradizione
Torna a casa, Masaccio. E anche Gardin Dalla mostra dedicata al genio valdarnese agli scatti del più celebre fotografo vivente. In mezzo, Autumnia e i concerti al Garibaldi
Scuola, è boom di iscrizioni
Paola Tozzi
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a collezione autunnoinverno che Figline si appresta a indossare sarà all’insegna della cultura, dell’arte, delle tradizioni. La cittadina valdarnese sarà infatti teatro, nei prossimi mesi, di una serie di iniziative, segnalabili come importanza anche a livello nazionale, in grado di mettere in moto senza dubbio molti interessi e curiosità. Nel prossimo mese di ottobre, il 16, sarà inaugurata la mostra “Arte a Figline – Dal Maestro della Maddalena a Masaccio”, quarta della fortunata collana “La città degli Uffizi”. La serie, ideata dal direttore della più prestigiosa Galleria fiorentina, ha come obiettivo la presentazione delle opere maggiori, realizzate fra il ‘200 e la prima metà del ‘400, presenti nel territorio di Figline e nelle immediate vicinanze. Una superba testimonianza di questa produzione sarà rappresentata, in mostra, dal Trittico di San Giovenale da Cascia, capolavoro giovanile del genio valdarnese Masaccio. Un dipinto che “apre” la rivoluzione pittorica masaccesca e che tutti i visitatori della mostra avranno la possibilità di ammirare. La mostra, di gran lustro per il comune di Figline, sarà allestita a Palazzo Pretorio e sarà aperta al pubblico fino al 16 gennaio 2011. Sempre in tema di arte, e sempre in ottobre, si segnala la serie di incontri “Conoscenza e gusto” ed il ciclo di conferenze “Il Medioevo per immagini”, entrambe in programma al ridotto del Teatro Garibaldi. A questo proposito, c’è grande attesa tra i figlinesi anche per la ripresa delle stagioni
SUI BANCHI. Tutte le novità del nuovo anno
Palazzo Pretorio (foto di Silvano Monchi)
Le opere di Masaccio saranno esposte a Palazzo Pretorio da ottobre a gennaio concertistica e di prosa del Garibaldi. Ma anche per Autumnia 2010, dodicesima edizione dell’ormai celebre appuntamento con agricoltura, ambiente e alimentazione, evento diventato popolare ben oltre i confini del comune e della stessa regione Toscana. La fiera è in programma dal 12 al 14 novembre. Scorrendo le pagine del calendario, poi, si arriva a un altro appuntamento degno di nota per la sua
unicità a livello nazionale: a marzo 2011 Figline ospiterà una mostra del più celebre fotografo europeo vivente, Gianni Berengo Gardin. L’esposizione raccoglierà gli scatti che l’artista 80enne ha realizzato proprio a Figline nel corso di due sessioni di lavoro effettuate durante lo scorso inverno e a primavera. L’artista ha ritratto architetture e paesaggi figlinesi, ma anche scuole, sedi di associazioni ed aziende, personaggi rappresentativi dell’impreditoria e della vita figlinese. Il progetto è nato dal Comune, ed è stato realizzato in collaborazione con il Circolo Fotografico Arno, che proprio nel 2011 festeggia il suo trentennale. Gli scatti saranno in seguito racchiusi in un libro.
ante novità e anche tanti alunni in più, per il nuovo anno scolastico. A Figline, infatti, si è confermato anche stavolta il trend di aumento delle iscrizioni alle scuole pubbliche, in particolare per quanto riguarda le medie inferiori: all’Istituto Leonardo Da Vinci, che comprende il plesso di via Garibaldi e quello del Matassino, i 451 ragazzi dello scorso anno sono diventati 482, con un incremento di 31 alunni. Questo aumento ha comportato l’istituzione di una nuova sezione rispetto al 2009, nel plesso del centro urbano. In quello della frazione matassinese sono rimaste invariate le sezioni (tre per anno di corso), ma gli alunni sono comunque passati da 219 a 227. Soddisfatti, naturalmente, gli amministratori: l’assessore Patrizia Campanelli ha ringraziato tutti i lavoratori della scuola, in particolare gli insegnanti che “grazie alla loro professionalità e competenza, hanno permesso alle nostre scuole di ottenere finanziamenti ministeriali e di far parte di progetti promossi dal Governo che danno lustro alla nostra città e gettano le basi per il futuro di Figline”. Alla scuola si è lavorato tutta l’estate anche sotto il profilo “strutturale”: il Comune infatti, grazie a un finanziamento di 650mila euro, ha potuto ristrutturare gli edifici delle scuole medie, soprattutto sotto il profilo della sicurezza e delle barriere architettoniche. Inoltre c’è da segnalare, sempre per quanto riguarda la scuola media, la probabile ripresa, a gennaio, del progetto di recupero e sostegno scolastico a vantaggio di alunni in difficoltà. Si tratta di un “supplemento” di lezioni, soprattutto in italiano ed in matematica, tenute da un gruppo di 13 docenti in pensione, che prestano la loro opera gratuitamente e in maniera anonima. Le lezioni si svolgono
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due volte alla settimana, con la collaborazione del Centro Sociale “Il Giardino”. Lo scorso anno ne hanno usufruito 36 ragazzi, di cui 24 italiani e 12 stranieri, che frequentavano la prima media. Ma le novità positive hanno riguardato in questo inizio anno anche le scuole elementari: una di queste particolarmente gradita, da insegnanti e genitori: gli alunni hanno infatti trovato, al rientro in classe, i libri di testo già pronti sul banco. Grazie all’accordo con una libreria il Comune ha provveduto stavolta non solo all’acquisto dei libri, ma anche alla distribuzione direttamente alle
Riprenderanno a gennaio le ripetizioni a cura degli ex insegnanti scuole. L’intera operazione ha comportato un risparmio sui testi pari a circa 1400 euro. Soldi che saranno investiti per finanziare progetti ed attività scolastiche collaterali ai pro/P.T. grammi didattici.
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FIGLINE • INCISA • REGGELLO • RIGNANO
RIGNANO. Apre il mese prossimo, in via del Bombone, la Botteghina del Commercio Equo
Caffè, zucchero e solidarietà da vendere Dopo tanti mercatini di beneficenza, l’associazione La Formica Onlus inaugura uno spazio dove organizzare la vendita stabile di prodotti del Sudamerica Andrea Trapani
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l mese prossimo aprirà la “Botteghina del Commercio Equo e Solidale” a Rignano. Dopo l’esperienza maturata in anni di mercatini vari e vendite nel periodo natalizio, il gruppo del Commercio Equo della “Formica Onlus” ha finalmente trovato l’occasione per aprire un punto vendita dove distribuire regolarmente i prodotti del cosiddetto commercio equo e solidale anche nel capoluogo rignanese. A gestire il coordinamento dell’attività sei giovani ragazze. Ci spiega Caterina Migno, una delle protagoniste, come è nato il progetto. “Tutto è nato da mia sorella, Eleonora, che nel 2000 ha preso i primi contatti con delle associazioni che si occupano di commercio equo. E’ stata lei che, prima con i maglioni fatti da donne boliviane poi con gli altri prodotti del commercio, ci ha fatto conoscere questa realtà ed iniziare ad occuparcene. Oggi a gestire il tutto, oltre alla sottoscritta e mia sorella, ci sono anche Patrizia, Enrica,
Laura ed Antonella. Ovviamente il tutto a seconda degli impegni di lavoro di ognuna”. L’iniziativa è cresciuta nel tempo. “E’ vero, ora ci occupiamo di commercio equo e solidale all’interno della Formica: dopo le prime esperienze abbiamo preso contatto con il Villaggio dei Popoli ed Equoland che ci hanno aiutato ad organizzare i primi banchini delle fiere e delle feste. Così è nato tutto, poi un sempre maggior numero di persone di Rignano ha cominciato ad avvicinarsi a questo tipo di acquisto tanto che adesso abbiamo sentito la necessità di farlo diventare una cosa stabile”. Caterina ci illustra, per chi ancora non lo sapesse, anche il significato del commercio equo e solidale. “Con questa definizione, o semplicemente con quella di commercio equo (fair trade in inglese, ndr), si intende quella forma di attività commerciale nella quale l’obiettivo primario non è soltanto la massimizzazione del profitto, ma anche la lotta allo sfruttamento e alla povertà legate a
A gestire il punto vendita sono cinque ragazze di Rignano
cause economiche, politiche o sociali. L’idea del negozio nasce anche in questa prospettiva, ossia poter far avvicinare le persone e i giovani soprattutto a questo modo di vivere”. Tra i tipici prodotti del commercio equo che saranno disponibili nel punto vendita che aprirà nella
centrale via del Bombone ci sono il caffè, il thé, lo zucchero di canna, il cacao e vari prodotti artigianali. Per informazioni è attivo sia il sito internet www.laformicaonlus.it sia il profilo su Facebook dedicato ad “Equo Solidale Rignano”.
L’INTERVENTO. Sempre più danni all’agricoltura, in aumento anche gli incidenti stradali. La presa di posizione del Comune
Caccia al cinghiale, “servono limiti di abbattimento più alti” “L
a grossa fauna ungulata ha assunto negli ultimi anni densità eccessive e non più sostenibili dalla nostra area di competenza in ragione del forte impatto di queste specie sull’ambiente, sulle altre specie di fauna selvatica e soprattutto sull’attività antropica presente sul territorio. Vi è stato un sensibile incremento dei danni alle produzioni agricole e ai boschi nonché una crescita notevole degli incidenti stradali dovuti all’impatto con questi animali”. Inizia così la lettera che il Comune di Rignano ha inviato alla Provincia di Firenze per contenere la crescita del numero di cinghiali e caprioli nel proprio territorio. Una presa di posizione forte per un problema molto sentito: l’obiettivo è quello di gestire le popolazioni ungulate in modo rinnovato con gli strumenti oggi disponibili. Poiché il Piano
Faunistico Venatorio vigente stabilisce che il capriolo “costituisce una risorsa faunistica autoctona e la sua gestione deve essere effettuata per tempi e modalità con il metodo della caccia di selezione” e considerati i vari motivi di disagio emersi l’assessore alla caccia, Tommaso Cipro, ed il presidente della III commissione consiliare Tiziano Renzi, in accordo con ArciCaccia e Federcaccia, valutano come elemento indispensabile ed imprescindibile il rispetto ed il funzionale controllo dell’attuazione dei piani di censimento e contenimento nei tempi previsti al fine di raggiungere completamente gli obiettivi prefissati. In tal senso emerge anche l’invito per le altre amministrazioni comunali limitrofe “ad intervenire assieme per rispondere in maniera coesa ed univoca ad una criticità che coinvolge tutti noi e
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che crea problematiche alle quali è necessario rispondere unitariamente in modo chiaro e preciso”. Una situazione di difficoltà che trova conferma anche nelle parole di Piero Bartolini, presidente dell’ATC 5, che coordina oltre 16mila iscritti: “La densità degli ungulati è eccessiva nel territorio che gestiamo (23 Comuni, ndr), ma con l’attività venatoria ordinaria si potrebbe limitarla maggiormente”. La soluzione, dice Bartolini, potrebbe essere quella di “arrivare a contenere i numeri di cinghiali e caprioli con gli interventi programmati senza aspettare che sia tardi”. In tal senso quest’anno nel territorio dell’ATC 5 l’attività venatoria prevede l’abbattimento di 1800 caprioli e 3400 cinghiali. Numeri forse che andrebbero rivisti al rialzo come ci con/V.L. fermano altri cacciatori.
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il giornale nel tuo comune
INCISA. Piano strutturale e regolamento urbanistico, ecco a che punto sono gli annunci dell’amministrazione
Piazza Repubblica, finanziamenti cercasi Il progetto per la riqualificazione è pronto, 120mila euro
Silvia Del Riccio
per il maquillage completo della zona, compresa la strada
I
progetti non mancano, i soldi sì. A più di un anno di distanza dall’obiettivo dichiarato di riqualificazione dell’urbanistica cittadina, ecco a che punto siamo. Nel 2009 queste erano le ambizioni: sviluppare l’urbanistica in una logica di tutela e valorizzazione dei caratteri ambientali, storici e paesaggistici del territorio, attuare quanto avviato nella passata legislatura in
che porta al castello. Ma mancano i fondi per realizzarlo. E l’assessore ai lavori pubblici fa appello ai commercianti
focus Incisani “virtuali”
Le tradizioni rinascono online
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Piazza della Repubblica
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L’ARTE E LA QUALITA’ MADE IN ITALY PROMOZIONE FINO AD ESAURIMENTO SCORTE
SCONTO DEL 20%
MOBILI DA GIARDINO
PRODUZIONE VENDITA ASSISTENZA
APERTO ANCHE IL SABATO E LA DOMENICA POMERIGGIO REGGELLO
ualcuno se la ricorda la corsa dei ciuchi? Molto probabilmente sì. Quello che stupisce è ripescarla online, sul social network più utilizzato da giovani e meno giovani, il tanto chiacchierato Facebook. A promuoverla è un gruppo intitolato proprio alle vecchie tradizioni di Incisa, che online raccoglie una ventina di sostenitori. Ma non è mica l’unico. Pur essendo il più piccolo tra i valdarnesi il comune di Incisa si difende bene sul campo virtuale. Certo è pur vero che la pagina dedicata al concerto dei Sonohra dello scorso 24 luglio è 20 volte più apprezzata di quella ufficiale del comune, ma sono più di una ventina i gruppi messi su dagli incisani. E spesso e volentieri non si tratta di pagine nate per sostenere una squadra o una causa particolare, ma proprio per ritrovarsi e far due chiacchiere. Tra il “forum” nato semplicemente “Per chi abita a Incisa” (anzi “per ki”) e quello dei Pionieri della Croce Rossa, spuntano i fan della scuola di canto Carmen Campori. Il più attivo è senz’altro il gruppo fondato dal Comitato dei Pendolari Valdarno Direttissima, zeppo di commenti e di botta e risposta. Quasi 300 i “pendolari virtuali” che si scambiano le (disastrose) esperienze vissute in carrozza lungo il tragitto casalavoro e ritorno. E poi c’è il nostalgico-burlone “Sei valdarnese se…” ed è lui il gruppo che rastrella più partecipanti (oltre 840). Perché di fronte alle dieci domande sottoposte (del tipo “Sei valdarnese se dici sempre icché, indo, unnè…” oppure “Se per te andare a Incisa è andare all’Incisa”) in pochi sanno resistere. E al richiamo delle natie terre e dei cari vecchi accenti l’iscrizione scatta quasi in /F.P. automatico.
termini di recupero, valorizzazione e sviluppo, lavorare sul nuovo piano strutturale, sul nuovo Regolamento Urbanistico e il nuovo Regolamento Edilizio, strumenti utili a definire la “visione futura” del paese. Gli strumenti urbanistici avrebbero dovuto disegnare la nuova Incisa attraverso un ampio intervento che doveva riguardare la riqualificazione dell’area ferroviaria, del vecchio stadio comunale e la riqualificazione delle aree fluviali, restituendole alla vivibilità e inserendoli nel tessuto urbano. Particolare attenzione doveva essere posta alla riorganizzazione urbanistica di piazza S. Lucia e piazza della Repubblica quali elementi essenziali per elevare la qualità del centro urbano. A che punto siamo? L’assessore Mazzotta non ha peli sulla lingua e colto in un punto dolente non esita ad esclamare che mancano i soldi. “Abbiamo progetti sia per quanto riguarda piazza Lucia che piazza della Repubblica - spiega l’assessore - per quanto riguarda il primo, ormai in valutazione da diverso tempo, si stima una spesa di 200mila euro che dovrebbe comprendere la ripavimentazione e la separazione del traffico dalla zona pedonale, da collegare con i lungarni”. La fase di valutazione si è allungata perché quest’intervento cancellerebbe un certo numero di posti auto e il comune incisano è, a detta della popolazione, evidentemente carente di posti auto. E anche l’amministrazione se ne rende conto. Per quanto riguarda piazza della Repubblica un nuovo progetto, già approvato dalla commissione urbanistica, sembrerebbe avere più possibilità di attuazione. “Il costo è stimato intorno ai 120mila euro. E vorrei precisare – sottolinea Mazzotta - che questi sono soldi delle casse comunali, non quelli che ci passa il Governo, perché quelli non possiamo spenderli”. Il piano sembra ambizioso e, oltre ai classici lavori di “maquillage” che donerebbero un migliore aspetto alla zona, già a partire da questo mese dovrebbe essere risistemato il percorso che porta al castello, disponibilità economiche permettendo. Mazzotta però non si perde d’animo e spiega che è già in corso la ricerca di finanziamenti da parte dei privati commercianti del centro naturale commerciale.
Per la pavimentazione di piazza S. Lucia occorrono circa 200mila euro
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FIGLINE • INCISA • REGGELLO • RIGNANO
REGGELLO. Segnali di ripresa per gli artigiani del legno, che hanno deciso di fare squadra
La crisi? “Una selezione naturale” “Alla difficile congiuntura economica resisteranno solo i più capaci, che poi raccoglieranno i frutti”. Lo afferma Piero Morandi, presidente dell’associazione dei mobilieri. Nel frattempo la Mostra di Vallombrosa ha attirato un gran numero di visitatori
Alcuni manufatti in legno
Andrea Tani
O
rdini che scarseggiano, poco lavoro e prospettive in chiaroscuro. È la crisi, e in pochi negli ultimi anni ne sono rimasti fuori. L’artigianato è una delle categorie che ha accusato maggiormente il colpo. Per superare la contingenza negativa si è allora deciso di unire le forze: l’associazione Artigiani del legno di Reggello porta avanti una tradizione che da queste parti ha radici antichissime. “Non sono tempi brillanti, da un po’ sopravviviamo anche se il lavoro non abbonda. Cominciano però ad arrivare segnali incoraggianti per una ripresa”. A dirlo è Piero Morandi, presidente dell’associazione, che dal 10 luglio al 29 agosto è stato impegnato nei locali dell’ex-segheria forestale di Vallombrosa. Qui è stata allestita la Mostra del mobile e dell’artigianato del legno, giunta quest’anno al pregevole traguardo delle 51 edizioni. “Oggi le botteghe non possono permettersi più di due o tre lavoratori. I giovani che vogliono imparare il mestiere sono pochi e spesso lasciano appena possibile per un lavoro più sicuro”. Così, il numero di artigiani continua a scendere. “Dobbiamo fare in modo che questa diminuzione non sia necessariamente un male”, sostiene Morandi. “Alla crisi resisteranno soltanto i più capaci, che tra qualche anno potranno raccogliere i frutti della loro tenacia e della loro bravura”. Puntare dunque sull’eccellenza, far emergere la qualità superiore del prodotto artigianale, il pregio ed il gusto del mobile lavorato a mano rispetto a quello destinato alla grande distribuzione. “Non dobbiamo aver paura della concorrenza”, dice Morandi. “Si parla molto di innovazione. Noi lavoriamo entro canoni classici, nel solco di una lunga tradizione. Ma non per questo innovare è meno importante. Il nostro punto di forza è il vero rapporto diretto col cliente, che può venire alla bottega, fare le sue richieste, domandare soluzioni su misura, proporre e seguire il suo oggetto prendere vita passo passo”. Così come successo a Vallombrosa, dove in molti hanno fatto visita ai 12 espositori presenti. “Abbiamo dimostrato che l’associazione è nata, cresciuta – anche grazie al sostegno di istituzioni ed enti di credito – e ha acquistato prestigio a livello provinciale e regionale”. I risultati stanno arrivando, l’unione delle forze premia.
RITORNI La storica sala riapre. Né solo cinema, né solo teatro
L’Excelsior riparte dal cabaret
È
passato di mano in mano, destinato ogni volta a funzioni diverse. Ha superato lunghi periodi di chiusura totale, l’ultimo dei quali va avanti da un paio di anni. Nonostante tutto è riuscito a resistere all’avvento del Vhs prima, del digitale poi, alla crisi economica, ai tagli alla cultura e ai profondi cambiamenti sociali degli ultimi decenni. Adesso, con i suoi 54 anni di età, il cinema-teatro Excelsior di Reggello è pronto per la sua ennesima incarnazione. Riaprirà a metà settembre, dopo un lavoro di restauro che lo ha trasformato in una struttura adatta alle più diverse esigenze. Non solo cinema e teatro, dunque: l’Excelsior punta ad essere un vero e proprio polo culturale. Qui troveranno spazio la musica, le arti visuali, il teatro di posa, incontri, dibattiti, momenti di riflessione ed aggregazione. Tra le prime iniziative in programma, una rassegna di cabaret che da ottobre a gennaio, con cadenza bisettimanale, porterà in Valdarno alcuni dei più affermati comici italiani, molti dei quali già passati per
trasmissioni televisive di successo. Sul resto del cartellone vige il massimo riserbo. Certo è che la rinascita del teatro non può che far bene alla vita culturale di Reggello e di tutto il territorio valdarnese. L’assenza di uno spazio simile in un comune tanto esteso, che conta oltre 15 mila abitanti, era in effetti preoccupante. Tutto – o quasi – è pronto ormai, e presto la nuova insegna luminosa posta sopra all’ingresso di via Dante Alighieri tornerà ad accendere le /A.T. serate reggellesi.
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Settembre 2010
il giornale nel tuo comune
Figline
Incisa
Reggello
Rignano
AUTUMNIA ISCRIZIONI APERTE FINO AL 30 SETTEMBRE Un weekend dal gusto tradizionale. Si terrà dal 12 al 14 novembre prossimi la dodicesima edizione di Autumnia, la fiera promozionale dedicata ad agricoltura, ambiente e alimentazione. Per tre giorni gli stand di prodotti tipici invaderanno il centro della cittadina, portando con sé sapori e colori della tradizione. Le iscrizioni per l’assegnazione dei posti sono aperte fino al 30 settembre. Quarantaquattro gli spazi da assegnare, di cui 22 riservati agli operatori autorizzati al commercio su area pubblica, uno agli operatori portatori di handicap, 13 per gli operatori non esercenti il commercio su area pubblica e 8 per i produttori agricoli. L’assegnazione avverrà attraverso la compilazione di 4 graduatorie che, come specificato nel bando disponibile anche sul sito del Comune, terranno conto del numero di presenze alla fiera a partire dal 2000, del tipo di prodotto venduto dando precedenza a quelli tipici toscani di origine Dop, Docg e Igp e infine dell’ordine cronologico di presentazione della domanda. Le quote di partecipazione vanno dai 600 ai 125 euro a seconda del tipo di spazio richiesto. “I nostri dipendenti sono impegnati ormai da mesi nell’organizzazione dell’edizione 2010 – ha spiegato l’assessore alle Attività produttive e al Commercio, Caterina Cardi - in cui si punterà ancora una volta sui prodotti di qualità provenienti da tutta Italia, valorizzando gli operatori locali e i prodotti certificati. Inoltre, tengo a sottolineare che l’amministrazione ha deciso di mantenere inalterate le tariffe per il terzo anno consecutivo, soprattutto in considerazione della crisi economica attraversata da molti settori”.
VERDE AGENTI IN BORGHESE CONTRO I PADRONI MALEDUCATI Scatta l’operazione “anti-ricordini di cane” nei giardini pubblici e sulle strade di Incisa, Figline e Rignano. Contro i padroni indisciplinati scendono in campo, anzi in giardino, agenti della polizia municipale in borghese. Pronti a richiedere stavolta non patente e libretto, ma paletta e sacchetto. Coloro che verranno trovati, guinzaglio alla mano, sprovvisti dell’occorrente per fare piazza pulita delle deiezioni canine, incorreranno inevitabilmente in una multa. Non è possibile, infatti, cogliere in “flagranza di reato” cane e padrone, tranne qualche rara eccezione. Ma le ordinanze comunali parlano chiaro: chiunque esca a portare fuori il fido amico deve essere munito di adeguata attrezzatura per non lasciare tracce al passaggio. Pena salate sanzioni. “Non bisognerebbe arrivare a tanto – commenta il sindaco di Incisa, Fabrizio Giovannoni, riferendosi ai controlli straordinari messi in agenda dalla polizia municipale – basterebbe un po’ di senso civico e soprattutto un po’ di educazione e rispetto verso il prossimo”. Ma spesso non basta. Ed ecco che i telefoni degli uffici comunali cominciano a squillare per le lamentele dei cittadini stessi che “inciampano” nel problema ogni volta che escono di casa. L’operazione anti-slalom sui marciapiedi è già cominciata e le sanzioni saranno ancor più alte nel caso in cui il cane venga trovato negli spazi in cui il divieto d’accesso è ben specificato in appositi cartelli.
SCUOLA NESSUNA LISTA D’ATTESA PER IL NIDO Azzerata la lista d’attesa per l’inserimento dei piccoli all’asilo nido, a Reggello. Tutti i bambini hanno trovato posto nelle strutture del Comune, che risulta da questo punto di vista uno dei più virtuosi della Toscana. Sono 123 i piccoli che andranno a riempire i quattro nidi presenti nel territorio comunale, di cui 83 nuovi iscritti (tra cui anche due non residenti) e 40 riconfermati. “Aver annullato le liste d’attesa del servizio di nido è un importante risultato politico - afferma l’assessore alla Pubblica Istruzione, Cristiano Benucci - siamo soddisfatti di aver dato una risposta positiva a tutte le richieste. Il servizio di nido è fondamentale per le giovani famiglie, che negli ultimi anni nel nostro comune sono molto aumentate. Ed è per questo che come amministrazione ci siamo impegnati per avere sia strutture pubbliche sia strutture private convenzionate”. Dei quattro nidi presenti sul territorio, due sono completamente pubblici (quelli di Pietrapiana e Prulli) e due privati in convenzione (a Donnini e a Cascia). Il nido di Pietrapiana ospita piccoli da 6 a 36 mesi, mentre gli altri ospitano bimbi da 12 a 36 mesi. “Vista l’assenza di una lista d’attesa - conclude Benucci - l’amministrazione si impegna a riaprire i bandi per nuove iscrizioni entro la fine dell’anno”.
VITA DA MAMMA UN VOUCHER PER CHI SI RIVOLGE AI PRIVATI Asili nido, rivolgersi ai privati non è più un sacrificio. Economico, s’intende. Le mamme che rimanessero in lista d’attesa possono fare richiesta al Comune di Rignano per ottenere un voucher da utilizzare presso i servizi educativi privati. Il bando per l’anno scolastico 2010/2011 scade il 24 settembre alle 13. Entro tale data le domande devono pervenire agli uffici comunali. L’agevolazione si rivolge alle donne con figli di età compresa tra 3 e 36 mesi ed è possibile grazie al decreto di giunta regionale del 27 luglio scorso. Possono far richiesta del voucher le madri i cui figli, inseriti nella graduatoria dei nidi di Rignano sull’Arno, abbiano trovato posto in un’altra struttura privata accreditata, oppure siano stati affidati alle cure di una baby sitter iscritta all’albo comunale degli educatori e regolarmente assunta per il periodo 1° settembre 2010 -31 luglio 2011. Il voucher, naturalmente, può essere richiesto ad un solo Comune, nel caso il bambino sia iscritto a più liste d’attesa, e verrà concesso solo nel caso in cui la richiedente non risulti beneficiaria di buoni servizi comunali o altra tipologia di contributo per la fruizione dei servizi alla prima infanzia per il periodo interessato. Per ulteriori chiarimenti rivolgersi allo 055 8347833-820.
PENDOLARI SE ANCHE I TRENI VANNO IN FERIE Più che un viaggio, una piccola avventura. Così Maurizio Da Re, portavoce del Comitato Pendolari Valdarno Direttissima, definisce il tragitto dei pendolari valdarnesi nel mese di agosto, quando “anche i treni vanno in ferie”. “Ai pendolari del Valdarno – continua in una nota - rimangono solo carrozze vecchie che, invece di circolare, dovrebbero essere rottamate o messe in mostra in un museo ferroviario”. Non si tratta solo di una questione di comodità, Da Re avanza il dubbio che possano esserci anche problemi di sicurezza. E torna alla ribalta la questione della galleria del S. Donato, dove le vecchie carrozze incrociano i Frecciarossa.
FIGLINE Scatta l’operazione pedoni in sicurezza su via Gramsci. Nel frattempo proseguono i lavori per la messa in sicurezza del torrente Gagliana. Ancora cantieri su via Petrarca. Ma per chi torna dalle ferie la novità maggiore sarà lungo l’Arno, anzi sull’Arno.
PIANO STRUTTURALE CALA IL SIPARIO SUL CAMPUS VIOLA La “love story” tra Incisa e la Fiorentina è finita ancor prima di cominciare. Il consiglio comunale ha calato definitivamente il sipario sul Campus Viola che la società gigliata aveva annunciato di voler costruire nell’area della fattoria dell’Entrata, offuscato dalla Cittadella di futura (?) realizzazione in zona Castello, a Firenze. Era tutto pronto, l’iter burocratico per i permessi era già stato portato a termine da parte dell’amministrazione di Incisa. Mancava solo il progetto definitivo da parte della società gigliata. Incartamento che non è mai arrivato. A scrivere la parola fine alla questione è stata l’adozione della Variante al Piano strutturale Tracolle-Bifolcheria-Entrata. I terreni dell’Entrata rimangono comunque destinati a impianti sportivi.
SICUREZZA STRADALE IL CANTIERE è ABBANDONATO, LA STRADA NO La strada è ad alta intensità di percorrenza, la carreggiata è abbandonata a se stessa, così come le opere di messa in sicurezza cominciate nel lontano 2008. La provinciale 86 Reggello-Donnini-Tosi finisce in consiglio provinciale, al centro di un’interrogazione mossa dai consiglieri Calò e Verdi del gruppo Prc, Pdci, Spc. “Il cantiere incautamente interrotto – dichiarano i due consiglieri - ha di fatto peggiorato la situazione preesistente del tratto interessato”. Circa 600 metri durante i quali l’attuale carreggiata è diventata ancor più stretta e pericolosa, anche perché la parte sterrata confinante con quella asfaltata al momento non è percorribile a causa di sassi e buche. Tutto ciò nonostante i numerosi solleciti dell’amministrazione comunale nei confronti della Provincia, a cui spetta la manutenzione della strada. “E’ necessario accertare le responsabilità” concludono i consiglieri. E soprattutto mettere in sicurezza il maledetto tratto.
VIA GRAMSCI, PEDONI IN SICUREZZA Sono cominciati il 1° settembre i lavori per la messa in sicurezza di cinque attraversamenti pedonali su via Gramsci, tratto di strada nevralgico sul quale l’amministrazione comunale ha avviato da circa due mesi una serie di interventi sia per garantire ai pedoni la massima sicurezza, sia per agevolare il transito dei veicoli. I cinque attraversamenti (due di fronte all’ex vetreria, uno davanti a via Bianca Pampaloni e due in corrispondenza degli accessi ai parcheggi di piazza Salvo D’Acquisto) saranno protetti con isole rialzate poste nel mezzo della carreggiata; le strisce pedonali saranno invece realizzate con tecniche specifiche per essere utilizzate dai non vedenti. La viabilità nel tratto di via Gramsci rimarrà inalterata, quindi le auto provenienti da Incisa potranno proseguire sulla stessa via Gramsci o svoltare a destra in via XXIV Maggio, ma non potranno svoltare a sinistra verso viale
Pampaloni: per raggiungere questa strada si dovrà usufruire della rotonda posta dopo 50 metri e percorrere via Gramsci verso Incisa per poi svoltare a destra. Chi invece proviene da San Giovanni potrà proseguire su via Gramsci verso Incisa o svoltare a destra in viale Pampaloni, ma non potrà svoltare a sinistra in via XXIV Maggio: per accedere a questa strada sarà necessario svoltare in via Pampaloni, proseguire per via Locchi, al semaforo svoltare a sinistra su via Gramsci e dopo 50 metri svoltare a destra in via XXIV Maggio. I lavori dureranno una ventina di giorni:. VIA FIORENTINA Proseguono i lavori per la messa in sicurezza del torrente Gagliana all’ingresso di via Fiorentina. ET VOILà LA PASSERELLA E’ stata aperta ufficialmente il 31 luglio la passerella pedonale sul ponte sull’Arno, opera tanto attesa dalla cittadinanza e venuta a costare complessivamente oltre 368mila
ARTE L’AURA DI RIGNANO IN MOSTRA A FIRENZE Si concluderà il 20 settembre la mostra dedicata a Dino Migliorini, in corso presso la Limonaia di Palazzo Medici Riccardi. L’esposizione, intitolata “Aura - Valdarno: l’armonia del colore” raccoglie 26 dipinti ad opera dell’artista scomparso nel 2005. Nato nel 1907 a San Donato in Collina, nel Comune di Rignano, Migliorini trasse dalla campagna incontaminata una inesauribile fonte di ispirazione per le sue opere. Il percorso espositivo propone una selezione di dipinti dedicati alla rappresentazione naturalistica del paesaggio della campagna toscana, partendo da una interpretazione verista, secondo gli schemi accademici del paesaggismo fiorentino degli anni Trenta, che si evolve attraverso una ricerca coloristica, in una raffigurazione fantasiosa ed onirica, con la realizzazione di opere che ritraggono le campagne del Valdarno con un’aria di poetica contemplazione, velate di solitarie malinconie e pervase da solari luminosità.
euro, interamente finanziati dalla Provincia. Prossimamente su questo schermo dovrebbero arrivare anche le piste ciclabili. VIA PETRARCA Permane il cantiere su via Petrarca per regolare la svolta a sinistra su via XXIV maggio per le auto che provengono da San Giovanni. INCISA Proseguono i cantieri alla rete idrica, mentre volge al termine l’intervento alla Massa. RETE IDRICA Continuano i lavori della rete idrica all’ingresso sud del paese. Problemi soprattutto in termini di posti auto. MASSA Manca solo la sistemazione finale del verde pubblico per scrivere la parola fine all’intervento di riqualificazione in frazione La Massa. Conclusione che corrisponderà a un nuovo inizio per l’area, con il ritorno del mercato.
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trasporti
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MobilitÀ/1. Uno studio della Regione fotografa il viaggiatore-tipo del “treno sferragliante”
Tramvia, un successo vestito di rosa Dopo le diffidenze iniziali sembra che i fiorentini abbiano sciolto le riserve su Sirio: dati ufficiosi parlano di 25mila utenti al giorno. Per la maggior parte sono donne tra i 36 e i 60 anni, con un titolo di studio medio-alto e un lavoro da dipendenti Lorenzo Salusest
È
una storia di amore e odio, quella che lega i fiorentini e la tramvia. Una storia tormentata: una travagliata fase di conoscenza, le rituali diffidenze iniziali, accentuate dallo spirito polemico innato nei fiorentini: chi la voleva con un tracciato più lungo, chi con uno più breve; chi la voleva più vicina a casa, per futura comodità, e chi il più lontano possibile, per sfuggire al caos dei lavori; chi la voleva così com’era stata progettata, chi non la voleva proprio, punto e basta. I lunghi anni di cantieri, con gli immancabili disagi per la popolazione, hanno acuito i contrasti tra fautori e detrattori del “treno sferragliante” (copyright del portavoce di Berlusconi Paolo Bonaiuti). Poi, con ritardi imbarazzanti, la tramvia ha cominciato a prendere forma: i binari, le stazioni, finanche l’erbetta hanno cominciato a divenire familiari. Sino a quando, il 14 febbraio scorso, giorno di San Valentino, il tram si è mosso. E la storia di amore è sbocciata. Le prime settimane di euforia – all’inizio è tutto più emozionante – con un’affluenza giornaliera sui vagoni degna di un Fiorentina–Juventus: quasi 30mila utenti ogni giorno fanno conoscenza con l’amato-odiato
tram. Poi – e del resto in ogni storia d’amore è sempre così – il rapporto si stabilizza: l’emozione lascia spazio alla consuetudine, alla normalità. Diminuiscono gli utenti occasionali, si consolida un parco viaggiatori fedele e fidato. A sette mesi dalla prima mossa del tram i dati, ancora ufficiosi (quelli ufficiali sul primo semestre si avranno intorno alla metà di ottobre), parlano di una media di circa 25mila viaggiatori al giorno, costituiti in gran parte da circa 10mila persone che gravitano – per residenza o lavoro – intorno alla linea FirenzeScandicci. Ma chi è l’utente-tipo della tramvia? Secondo un’indagine condotta dalla Regione a luglio, si tratta di una viaggiatrice (il 53,8 per cento dei passeggeri intervistati sono donne), con età compresa tra i 36 e i 60 anni (con una percentuale
Chi la usa lo fa soprattutto per raggiungere il luogo di lavoro o studio, meno per motivi di svago
del 44,1 per cento, contro il 19,9 per cento degli over 60 e il 19,1 per cento degli under 24. Ostile al tram la fascia di età 25-34 anni). La viaggiatricetipo ha un titolo di studio medio-alto (25 per cento laurea, 40 per cento diploma superiore) e svolge un lavoro dipendente (una percentuale che si attesta al 48 per cento, contro un 10 per cento di lavoratori autonomi. 17,4 per cento gli studenti e 16,5 per cento i pensionati, mentre pochissime sono le casalinghe e i disoccupati). Infine siamo di fronte a una utilizzatrice abituale, che prende il tram prevalentemente (41 per cento) per raggiungere il luogo di lavoro o di studio, o in alternativa (32,5 per cento) per motivi di svago e di relazioni personali. Essendo utilizzatrice abituale (lavoratrice o studente), ne consegue che l’utente-tipo salga sul tram due volte al giorno per cinque giorni la settimana, e preferisce i vagoni agli autobus per la velocità e i tempi certi. Questo il ritratto dei primi amanti del tram. Chissà che con il passare del tempo – e l’integrazione della rete – il treno sferragliante non trovi altre e diverse persone con cui stringere amicizia. Persone che possano poi dire, in stile Facebook: Tram, mi piace questo elemento.
IL DATO Il 23 per cento di chi si è convertito ai binari, fino a febbraio scorso si muoveva abitualmente con mezzi privati
Qualche auto e motorino in meno e la città comincia a respirare meglio
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orse, ancor più dei fiorentini, a godere della tramvia è l’aria di Firenze. Secondo l’indagine della Regione Toscana, il 23 per cento degli attuali utilizzatori della linea 1 del tram sino al febbraio scorso si muoveva con mezzi privati, auto (15,3 per cento) o scooter (7,4 per cento) che fossero. Un paio di rapidi calcoli ed il conto è presto fatto: ogni giorno, grazie al nuovo mezzo pubblico, 1.900 macchine e 800 motorini sono rimasti in garage o sotto casa, contribuendo all’abbassamento dell’inquinamento atmosferico. 165 chilogrammi in meno di PM10 all’anno nell’aria fiorentina, con dati ancora migliori nel quartiere 4. Un parziale risarcimento ai
cittadini che più sono stati coinvolti negativamente dai disagi dovuti ai cantieri della tramvia. Certo è che una maggiore integrazione della rete tranviaria, e quindi la realizzazione delle linee 2 e 3, renderebbe più attraente l’uso del mezzo anche per quella parte di fiorentini (la stragrande maggioranza) che raramente – se non mai – viaggia sulla tratta servita dalla linea 1. Maggiore utenza, minor inquinamento: questa l’equazione. Ma c’è sempre un ma: le linee 2 (Peretola – Stazione) e 3 (Careggi – Stazione) sono ancora ben lontane dall’essere realizzate. I progetti della linea 2 – compreso la stralcio del tratto di attraversamento del Duomo – sono stati
approvati, e i lavori nell’area prossima all’aeroporto dovrebbero partire in queste settimane, mentre per quanto riguarda la linea 3 è stato approvato solo il primo lotto. Progetti che saranno soggetti con ogni probabilità a variazioni ed estensioni dei tracciati, col fine di garantire una copertura del servizio per la maggior parte della popolazione fiorentina e dell’hinterland. Con la speranza che i lavori di realizzazione non vedano i ritardi e gli aggravi di costi che hanno contraddistinto i cantieri della linea 1. Solo allora il progetto di trasporto ferrotranviario avrà un respiro completo. E i fiorentini potranno tirare un definitivo sospiro di sollievo. /L.S.
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trasporti
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MobilitÀ/2. La sentenza su Roma, Pescara e Rieti spiana la strada al ricorso di Firenze e Siena
“Via il pedaggio”. Anche sull’Autopalio Il consiglio di Stato boccia la decisione del governo di far diventare a pagamento le superstrade di gestione Anas. Il provvedimento dell’esecutivo coinvolgeva anche la Fi-Si, che ora tornerà gratis Ilaria Biancalani
A
utopalio atto terzo. Il Consiglio di Stato ha bocciato l’aumento dei pedaggi sulle autostrade e sui raccordi di gestione Anas introdotto dal governo il 1° luglio. La Firenze-Siena era tra le superstrade su cui era stato previsto il pedaggio, da pagare come maggiorazione del ticket autostradale all’ingresso del casello Firenze-Certosa. A inizio settembre la IV sezione del Consiglio di Stato ha respinto il ricorso del governo e dell’Anas che chiedeva il ripristino degli aumenti, già sospesi in precedenza dal Tar. Il pronunciamento ha riguardato i raccordi e le autostrade delle Provincie di Roma, Pescara e Rieti, e ora anche quella di Firenze attende di conoscere l’esito del proprio ricorso per la Fi-Si. E siccome si tratterà di una richiesta uguale in tutto e per tutto a quella fatta da Roma, Pescara e Rieti, sembra scontato che anche il pedaggio sulla Firenze-Siena sarà bocciato. La lotta contro l’introduzione della “gabella”, come è stata subito ribattezzata, è cominciata a inizio luglio con un presidio effettuato a Certosa dai sindaci del Chianti fiorentino e senese insieme ai rappresentanti delle due Province. Poi la notizia della sospensiva al decreto decisa del Tar del Lazio, accolta con grande entusiasmo ma seguita da una doccia fredda: un nuovo decreto del governo che non
cancellava gli aumenti ma semplicemente li rinviava. E la Provincia di Firenze, insieme alla Regione Toscana, aveva subito proposto ricorso, perché “con il decreto legge del 4 agosto, quello adottato dopo l’ordinanza del Tar del Lazio, il governo non ha abrogato o modificato la norma sull’aumento dei pedaggi autostradali, ma soltanto rinviato la sua applicazione al 30 aprile 2011”. “Apprendiamo con rammarico – avevano commentano il presidente e la vicepresidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci e Laura Cantini – che all’ordinanza del Tar Lazio sia seguita la decisione di mantenere ferma l’attuazione della nuova tariffazione dei pedaggi, rinviandola soltanto al prossimo anno. Una normativa che, nel nostro caso, colpisce in particolar modo i pendolari fiorentini, che usano l’autostrada come raccordo per brevi tratti”. Da qui l’invito all’esecutivo: “Invitiamo i rappresentanti del governo – avevano suggerito Barducci e Cantini – a percorrere l’Autopalio, per rendersi conto del cattivo stato in cui versa l’arteria che semmai, come più volte richiesto, necessita di investimenti sostanziali, quali ad esempio la realizzazione della corsia di emergenza”. Già, perché l’Autopalio resta tra l’altro una strada da riqualificare. Ma per ora ci si dovrà accontentare di non pagare alcun pedaggio.
LA cLASSIFIcA Cosa resterà allo scadere della Ztl estiva? Più di 11 metri quadrati a traffico limitato per ogni cittadino
Non solo piazza Duomo: Firenze settima in Italia per le isole pedonali
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osa resterà delle aree pedonali allo scadere della Ztl notturna estiva? A quasi un anno dall’operazione Duomo senz’auto (né autobus), Firenze mantiene saldamente il quinto posto come numero di aree a traffico limitato e il settimo per isole pedonali, nella classifica nazionale stilata da Legambiente. Oltre 11 i metri quadrati di strade a traffico limitato per abitante, e non ce n’è da stupirsi, visto che all’epoca dell’istituzione dei primi “cancelli” al centro storico Graziano Cioni si vantava di aver dato vita alla Ztl più grande d’Italia. Per quanto riguarda invece le aree completamente pedonali si scende a 0,87 metri quadrati a fiorentino. Sempre di più rispetto alla media
italiana, che si attesta su 0,34, e più di ogni altro capoluogo di provincia toscano, ma ancora lontano dalla vetta della classifica (esclusa per incomparabilità di termini Venezia, Verbania ne fornisce più di 2 a ogni cittadino). La più clamorosa, chiacchierata e applaudita isola pedonale resta quella di piazza Duomo, per la pavimentazione della quale (compresa via Martelli) l’amministrazione ha annunciato ingenti (e ancora una volta chiacchierati) investimenti. Si parla di 2 milioni per “lucidare” il salotto fiorentino. Ma per rendersi conto che non si tratta esattamente del regno incontrastato del pedone basta farci una passeggiata in una qualsiasi mattina di un qualsiasi giorno la-
vorativo. Di auto, furgoncini e simili se ne vedono transitare diversi, anche se probabilmente le cose cambieranno con la generale rassettata messa in agenda. Anche per quanto riguarda piazza Signoria, la cui pedonalizzazione è stata decretata poco dopo quella del Duomo (galeotto fu l’incrocio del sindaco con il taxi che accompagnava il suo vice a Palazzo), le auto sembrano essere arretrate solo di qualche metro. Ma l’onda-pedonalizzante non si è esaurita dentro le “mura”. Provvedimenti simili, anche se di minor impatto, sono stati presi in piazza Nannotti e a San Salvi. Tali, probabilmente, da far salire a /F.P. Firenze un gradino nella classifica dell’anno che verrà.
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tempi moderni
Settembre 2010
societÀ. Anche i religiosi si sono attrezzati per rinnovare i canali di contatto con i fedeli
Quando la parrocchia apre su Facebook
Alcune hanno semplici siti web, come Santo Stefano in Pane a Rifredi e altre chiese a campo di Marte e all’Isolotto, altre ancora hanno anche gruppi sul popolare social network. E c’è anche chi, come Don Floriano di via Faentina, è diventato un vero e proprio blogger
Annalisa Cecionesi
D
opo l’avvento del rosario elettronico, con la sua voce multilingue che guida i fedeli nella recita della preghiera, comunicare con un parroco via email non deve più sorprendere. Accantonate – da poco – le messe in latino, ecco spuntare le chiese “internaute” che si affacciano nella galassia del web. Il primo passo? Aprire il proprio sito internet. Pian piano il numero cresce. Dall’Isolotto a Campo di Marte, passando per il centro storico, di chiese 2.0 made in Florence pullula il web. Alcune hanno la loro “vetrina” spartana, essenziale e non sempre aggiornata. Altre invece siti ricchi di contenuti e strumenti interattivi. La parrocchia di Santo Stefano in Pane (www.pieverifredi.it), a Rifredi, non si ferma all’orario della messa. Offre pagine aggiornate e vari contenuti. Dalle informazioni sulle celebrazioni e sull’attività della parrocchia alla sua storia, dallo spazio per i giovani al collegamento alle pagine degli Scout Agesci. Fino ai contatti, con le email dei sacerdoti. E’ online anche la parrocchia B.V.M. Madre della Divina Provvidenza, zona Campo di Marte (www.divinaprovvidenza. net). Calendario parrocchiale, testi di conferenze, eventi e uno spazio dedicato ai giovanissimi. All’avanguardia in fatto di digitale è la parrocchia B.V.M. Madre delle Grazie, all’Isolotto (www.madredellegrazie.it). Oltre alle informazioni su
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eventi e liturgie, i fedeli trovano in rete tanti documenti formato pdf da scaricare, foto e un servizio di newsletter. Le parrocchie 2.0 sono duttili. Possono essere strumenti di lavoro per catechisti, oltre che vie alternative per l’evangelizzazione del terzo millennio. E luoghi d’incontro. Virtuale, s’intende. Come Iabbok (www.iabbok.it), la community dell’Arcidiocesi di Firenze (che naturalmente ha anche il proprio sito istituzionale). Un forum ricchissimo di post, un’agorà virtuale per i 400 utenti registrati che finora hanno pubblicato oltre 9mila messaggi scambiandosi idee, paure, interrogativi sugli argomenti più disparati, dai commenti al Vangelo della domenica fino ai dubbi sul binomio sessualità e cattolicesimo. Ce n’è davvero per tutti i gusti in rete, perfino siti dove scaricare musica sacra o canti liturgici, file per karaoke o pastorali. E non possono certo mancare i social network. Sant’Ambrogio, San Gervasio e Protasio, Madre delle Grazie, San Marco Vecchio sono solo alcune delle chiese fiorentine ad avere un gruppo dedicato su Facebook. E in via Faentina c’è anche un parroco blogger, Don Floriano, in rete con un sito personale creato per i giovani della parrocchia (http://donfloriano.blogspot.com) e un profilo sul social network più diffuso d’Italia. Una vera e propria galassia spirituale sparpagliata per il web, che spalanca le porte a un pubblico difficile da conquistare, quello dei giovani. In fondo, si sa, le vie del Signore sono infinite.
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società
Settembre 2010
FaMiGlia/1. La nostra regione è terza in Italia per numero di richieste di adozioni internazionali
Toscana, terra di bimbi venuti da lontano Le coppie che nel 2009 hanno richiesto l’autorizzazione
Annalisa Cecionesi
per l’ingresso in Italia di minori stranieri sono state 299,
S
iamo tra le regioni con il tasso di natalità più basso d’Italia, ma in quanto ad adozioni ci sappiamo difendere bene. La Toscana è infatti al terzo posto per richieste d’adozione internazionale dopo Lombardia e Veneto. A rivelarlo è il rapporto curato dalla commissione per le Adozioni Internazionali, in collabora-
pari al 9 per cento del totale. Si tratta soprattutto di uomini e donne intorno ai 40 anni e con un ottimo livello di istruzione
FOcuS Dura al massimo due anni
L’affido familiare, un’altra soluzione
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È
possibile diventare genitori “a tempo determinato”? In un certo senso sì, come forma di sostegno all’infanzia. E’ l’affidamento familiare. Talvolta confuso con l’adozione, consiste nell’accogliere bambini o ragazzi che vivono temporaneamente in un contesto disagiato. Cosa lo differenzia dall’adozione? L’affido, che può essere a tempo pieno o part-time, è temporaneo, dura al massimo due anni, richiede la compresenza genitoriale tra gli affidatari e il nucleo d’origine ed è finalizzato al rientro nella famiglia biologica. La paura del distacco è un falso problema. “Il tempo burocratico finisce, ma non quello affettivo – assicura Tommaso Eredi, psicologo al Centro Affidi di Firenze – solitamente le due famiglie mantengono i contatti”. Dai dati del Centro Affidi del Comune di Firenze, aggiornati al 31 dicembre 2009, ci sono 113 nuclei familiari disponibili, di cui 17 single e 96 coppie. Attualmente gli affidi a tempo pieno sono 50, quelli part-time 16. Il numero di italiani e stranieri si equivale e l’età più “gettonata” va dai 6 ai 10 anni. Ma come si diventa genitori affidatari? Gli interessati, anche conviventi o single, possono contattare il Centro Affidi (centroaffidi@comune.fi.it, 055/2616433/37). “L’iter parte con un primo colloquio informativo – spiega il dottor Eredi – per proseguire con un corso di formazione e una fase di colloqui conoscitivi. Superando tutto il percorso si approda nella banca dati delle famiglie disponibili all’affido. “La nuova amministrazione comunale – spiega Mariella Giunti, assistente sociale al Centro Affidi di Firenze - sta intensificando la campagna di sensibilizzazione, che riparte questo mese con una serie di incontri nelle realtà associative, religiose e culturali /A.C. del territorio”.
zione con l’Istituto degli Innocenti, aggiornato al 31 dicembre 2009. Le coppie toscane che nel 2009 hanno richiesto l’autorizzazione all’ingresso in Italia di minori stranieri sono state 299, pari al 9 per cento delle richieste totali. Niente male neanche la provincia di Firenze, dove si è concentrato il maggior numero di domande. Il capoluogo toscano viene subito dopo Milano, Roma e Napoli. E se guardiamo alle autorizzazioni rilasciate per l’ingresso in Italia dei minori, la nostra regione si mantiene altrettanto attiva. Nel 2009 in Toscana sono state concesse 362 autorizzazioni, il maggior numero in Italia dopo Lombardia, Veneto e Lazio. Piccoli ma confortanti segnali in linea con l’andamento nazionale. L’Italia è infatti seconda soltanto agli Stati Uniti sul piano delle adozioni internazionali. Negli ultimi anni, però, anche in Toscana stiamo assistendo a una diminuzione nelle richieste d’adozione nazionali e internazionali, passando dalle 883 del 2006 alle 655 del 2008. A compensare il calo è però l’incremento del successo adottivo. Il numero di bambini adottati è infatti in lento ma costante aumento. Dopo l’anomalo boom del 2001, le adozioni passano dalle 241 del 2002 alle 343 del 2007. In Toscana, più di venti associazioni autorizzate dalla commissione per le Adozioni Internazionali possono aiutare coloro che decidono di intraprendere questo percorso. Ma qual è l’identikit del genitore adottivo? Secondo il rapporto curato da Regione Toscana e Istituto degli Innocenti, aggiornato al 2007, sono in prevalenza impiegati. Svolgono questa professione il 29 per cento dei mariti e il 40 per cento delle mogli. Seguono a ruota gli operai e le casalinghe. Chi decide di intraprendere il percorso adottivo ha inoltre un titolo di studio più alto rispetto al resto della popolazione toscana. Basti pensare che il 31 per cento degli aspiranti padri adottivi e il 40 per cento delle madri possiedono un diploma universitario. Quelli adottivi sono inoltre genitori sempre più “stagionati”. Si alza infatti l’età media delle coppie alle domande d’adozione, che è 41 anni per il marito e 39 per la moglie, in linea con l’innalzamento dell’età matrimoniale. Da dove arrivano invece i bambini in cerca di famiglia? In Toscana, nove bambini adottati su dieci sono stranieri. La maggior parte, il 24 per cento del totale, viene dalla Russia, seguita da Etiopia e Ucraina. Escono invece di scena Romania e Bulgaria, anni addietro paesi “serbatoio” di bambini in cerca d’adozione.
La maggior parte viene da Russia, Etiopia e Ucraina
società
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FaMiGlia/2. Spesso, purtroppo, per completare l’iter i tempi sono molto dilatati
Ma quant’è lungo il volo della cicogna Benedetta Strappi
È
un cammino lungo, tortuoso, impegnativo. Chi decide di adottare un bambino e opta per l’adozione internazionale sa che deve affrontare un lungo iter prima di poter stringere tra le braccia il bambino. Diciamo che quando la cicogna si mette in volo da molto lontano ci mette di più ad arrivare, anche perchè inciampa di continuo in lungaggini burocratiche. I tempo variano, in base al paese di provenienza del bambino, ma capita che si debbano aspettare molti anni. Ma vediamo, passo dopo passo, come funziona. Innanzitutto, punto di riferimento per tutti i passaggi, e serbatoio di informazioni aggiornate in tempo reale, è il sito ministeriale www.commissioneadozioni.it. La prima tappa è recarsi nel tribunale per i minorenni competente e presentare all’ufficio di cancelleria civile una “dichiarazione di disponibilità” all’adozione e un’altra serie di documenti in carta semplice (l’elenco è sul sito). Fatto
questo, il giudice spedisce la documentazione ai servizi degli enti locali e nel giro di 4 mesi i servizi sociali avviano una “indagine conoscitiva” per valutare l’idoneità della coppia. Colloqui, insomma. La relazione stilata dai servizi sociali arriva poi in Tribunale, al vaglio del giudice che può decidere, o meno, di rilasciare il sospirato decreto di idoneità. Ottenuto questo prezioso attestato, comincia la ricerca. Il viaggio per incontrare il bambino o la bambina destinato ad entrare in famiglia. Passaggio fondamentale, a questo punto, è rivolgersi ad uno degli enti autorizzati dalla Commissione per le adozioni internazionali (la lista è sul sito). Questo mediatore è imprenscindibile e la coppia deve iniziare entro un anno dal rilascio del decreto di idoneità la procedura di adozione internazionale, passando proprio attraverso l’ente. Compito di questo “intermediario” è quello di informare le coppie e prepararle nel modo migliore, e di prendersi in
Punto di riferimento per chi vuole intraprendere questo cammino è il sito internet della commissione per le adozioni internazionali
carico la procedura di adozione nel paese scelto. Tocca proprio all’ente tenere i contatti con il paese straniero e informare i genitori appena riceve una proposta di incontro con il bambino da adottare. Ed è quello il momento in cui finalmente i futuri genitori fanno le valigie carichi d’emozione e partono. Una volta incontrato il piccolo, se l’autorità del-
la nazione straniera dà il suo parere positivo, l’ente mediatore trasmette tutti gli atti alla Commissione per le adozioni internazionali. Può succedere però che sia lo stesso ente a non accogliere una proposta di adozione avanzata dal paese straniero e in questo caso i genitori si possono appellare alla Commissione per le adozioni internazionali, che può an-
dar contro alla scelta e nominarne un altro a cui affidare la procedura. Se invece tutto fila liscio, una volta che l’ente riceve la documentazione sull’avvenuto incontro, la Commissione – fatte tutte le verifiche del caso - autorizza l’ingresso del piccolo in Italia, che in questo modo si prepara ad entrare a tutti gli effetti in famiglia.
cosa serVe. Dai limiti di età a un rapporto duraturo
Ecco tutti i requisiti necessari
L
a pazienza non è l’unico requisito necessario per le coppie che vogliono adottare un bambino. Perché ce ne sono altri, di requisiti, imprescindibili per chiunque voglia intraprendere questo cammino. Il primo è quello dell’età. O, per meglio dire, della differenza di età (minima e massima) che deve esserci per legge tra figli e genitori adottivi: tra il bambino e i “nuovi” papà e mamma non possono esserci meno di 18 anni di differenza e non più di 45. Tradotto, chi ha più di 45 anni non può adottare un neonato. Ma fino a pochi anni fa, per l’esattezza fino al 2001, quando la legge è stata modificata, questo limite era ancora più stringente, perchè la differenza di età non poteva superare i 40 anni. “Ci sono comunque anche delle eccezioni, dei casi in cui questa differenza può essere maggiore – spiega Raffaella Pregliasco, ricercatrice dell’Istituto degli Innocenti – per esempio quando una famiglia ha già accolto un fratello o una sorella maggiore del bimbo per cui fa richiesta, o quando in casa c’è già un minorenne, o ancora quando si vuole accogliere un bambino con particolari problemi psicofisici”. Poi c’è il vincolo matrimoniale: in Italia, per poter adottare, bisogna essere sposati. E anche in questo caso il
tempo ha la sua importanza: si deve infatti dimostrare che il rapporto, tra i genitori adottivi, sia in vita da almeno tre anni. Attenzione: non è più necessario - come prima - essere sposati da tre anni, l’importante è dimostrare che, per almeno questo lasso di tempo, vi sia stata una convivenza stabile (“coronata” poi dal matrimonio, ma il fatidico sì può anche essere stato pronunciato poco prima della richiesta di adozione). Come si può dimostrare una convivenza? “Per esempio con un mutuo cointestato, o anche con le bollette”, suggerisce Pregliasco. Poi, in caso di adozione internazionale, ci sono i requisiti richiesti dal Paese di origine del bambino, che possono variare da nazione e nazione. Infine c’è il capitolo dei costi. “Se l’adozione nazionale è pressoché gratuita – spiega la ricercatrice – per quelle internazionali serve l’intervento di Enti, rigorosamente autorizzati, che portano avanti le pratiche necessarie e fanno assistenza durante il periodo di convivenza all’estero, che può durare anche più di un mese. E tutto questo ha un costo”. Quale? “Dipende dal Paese d’origine e dall’Ente cui ci si rivolge – conclude Pregliasco – in media si spendono 15-20mila euro. Ma queste cifre possono varia/M.F. re molto”.
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star bene
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consiGli. La fine delle vacanze coincide per molte persone con un periodo di malumore e acciacchi
Quanto male fa rientrare in città IN VIAGGIO
Il disagio che in questi giorni attanaglia
Per loro vantaggi a go-go
Quelli che invece partono a settembre
un italiano su dieci si chiama, tecnicamente,
P
“post vacation blues”. Ecco un vademecum per uscirne a testa alta. E il più in fretta possibile Benedetta Strappi
I
l copione è, più o meno, identico per chiunque. Testa pesante, umore sotto terra, sbadigli che sembrano disegnati con il compasso. È la sindrome delle vacanze finite, lo stress da rientro, l’uggia da routine che ricomincia. Chiamiamola un po’ come vogliamo, ridiamoci sopra o prendiamola sul serio, ma la conosciamo un po’ tutti. Rimettersi in carreggiata, dopo la parentesi in odor di Eden delle ferie, è una dura faccenda. Qualcuno ci riesce agevolmente, qualcun altro annaspa e resta imbrigliato nel disagio da “è arrivato settembre”. In medicina, gli americani, chiamano tutto questo “post vacation blues” (“blues” in questo caso vuol dire, eloquentemente, depressione) e chi se ne intende dice che, in questi giorni, riguarda un italiano su dieci. Ma, come per ogni acciacco che chiama in ballo corpo e spirito in un colpo solo, c’è un vademecum. Regolette stilate dai medici che possono aiutare a uscire dal gorgo. Ad esempio curando l’alimentazione: via gli insaccati (e alzi la mano chi in vacanza non ne ha abusato), via i caffè di troppo, via i cibi piccanti e tutto quanto può affaticare l’intestino, tra le vittime principali del “post vacation blues”. Meglio consumare pasti piccoli, semplici, e spalmarli nell’intero arco della giornata. Meglio mangiare verdura cotta e frutta lontano dai pasti. E, se l’intestino continua a far bizze da rientro, si può ricorrere ai fermenti lattici. Ma, sopratutto, occorre prendersi cura della testa. Dello spirito, della mente. Un buon
trucco per non affaticarla troppo è tornare in città qualche giorno prima del rientro al lavoro (o a scuola, o all’università). In questo modo l’organismo ha modo di attutire lo stress, di riambientarsi gradualmente (anche se, in questo modo, qualche giorno di vacanza finisce per essere immolato sull’altare del buonsenso). Ancora: l’attività fisica – anche una salutare e poco pretenziosa passeggiata – come sempre, non guasta. Parola dei medici, che da più parti negli scorsi giorni si sono pronunciati sul tema. Altra accortezza, questa più sottilmente psicologica, è quella di circondarsi di persone e situazioni che ci mettano a proprio agio, evitando le circostanze ansiogene (ma è poi
così semplice?) che possono turbare equilibri già precari. Fatte tutte queste cosine, qualche beneficio si potrebbe sentire. Ma il segreto, in fondo, è un altro. Parola di psicologa. “Bisognerebbe, in un certo senso, fare della vita una vacanza - spiega la dottoressa Paola Pompei - pochi giorni di vacanza non compensano lo stress di un anno. Occorre quindi ritagliarsi e coltivare nella quotidianità degli spazi piacevoli propri, anche se fatti di cose semplici. Se è vero che che le cose che non ci piacciono spesso non si possono cambiare nella sostanza (come il lavoro, ad esempio), è vero anche che si può cambiare il modo di affrontarle e in senso lato il modo stesso di prendere la vita”.
er chi in piena estate è rimasto a boccheggiare in città, la vacanza settembrina è una impareggiabile gratificazione: le autostrade si svuotano, i voli aerei e gli alberghi costano meno e in spiaggia non bisogna fare a gomitate per stendere il telo da mare. E’ questa la ragione per cui, sempre più spesso, molti fiorentini decidono di posticipare i propri viaggi, così da trascorrere le ferie in completo relax e proprio mentre tutti gli altri tornano a lavoro. Quest’anno, le mete più gettonate sono quasi esclusivamente europee, molte italianissime: ad esempio, si possono percorrere pochi chilometri e optare per le coste nostrane con viaggi in Sardegna e Sicilia; o magari puntare dritti verso la montagna, in direzione Valle D’Aosta, meta preferita delle famiglie in cerca di quiete. Un’altra alternativa da non sottovalutare è la visita al lago di Como, con annesso il tour degli splendidi paesini che lo circondano. Ma, approfittando dei pacchetti di viaggio last minute e dei prezzi più abbordabili tipici della bassa stagione, in tanti sceglieranno destinazioni più lontane ed esotiche. In questo caso, non perdono mai il loro fascino i paradisi naturalistici tra Oceano Atlantico e mar Mediterraneo, dalle Canarie al Marocco, spesso scelti per la possibilità di cimentarsi con il surf, lo snorkeling o con tranquille immersioni subacquee. Infine, tralasciando le intramontabili trasferte nelle capitali d’Europa, quest’anno sono tornate di moda anche le città dell’Est, dove ancora per poco si può approfittare di temperature miti. Tra queste, la più ambita è senza dubbio Budapest, famosa per le splendide terme e i percorsi benessere. Insomma, l’unica condizione da rispettare è il riposo, che sia al mare o in montagna, dall’altro capo del mondo o perfino a po/S.K. chi passi da casa.
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l‘aPPuntaMento. Dal 21 al 26 di questo mese torna la kermesse dedicata al mondo della sanità
La salute passa anche dal Festival Arriva in Versilia la terza edizione della manifestazione: cinquanta convegni e trecento relatori per una sei giorni all’insegna dell’informazione e dell’innovazione Barbara Biondi
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orna puntuale anche quest’anno l’appuntamento toscano con il Festival della Salute, sei giorni di dibattiti, convegni e aggiornamenti riguardanti il mondo della sanità, dal 21 al 26 settembre a Viareggio, Lido di Camaiore, Pietrasanta e Seravezza. 50 convegni, 300 relatori, 200 attività collaterali, sono questi i numeri che fanno del festival, arrivato quest’anno alla terza edizione, l’unica kermesse italiana dedicata interamente alla salute nelle sue varie sfaccettature. L’appuntamento, che coinvolge luminari del mondo della medicina, ma anche personaggi presi in prestito dall’universo dell’educazione, delle nuove tecnologie e dello spettacolo, quest’anno è dedicato a “La salute. Un equilibrio tra mente e corpo”, titolo che preannuncia un’attenzione particolare a temi di grande interesse come le malattie rare di natura fisica e psicofisica, le evoluzioni della chirurgia nel futuro prossimo o il benessere psicofisico nell’orientamento sessuale. Molte le novità di quest’anno, in primis la delocalizzazione, ovvero lo svolgimento del festival in altre sedi come Pietrasanta e Camaiore, oltre al “corpo centrale” della manifestazione che si svolgerà come di consueto a Viareggio. Un’altra iniziativa incorporata nel programma del festival, “La voce dell’artista”, si estenderà anche a Forte dei Marmi e Torre del Lago. E ancora, nel pacchetto delle cose nuove ci sono i talk show condotti da Fabrizio Diolaiuti e Patrizio Roversi sulla follia e il suo contrario. Come di consueto si terranno gli screening gratuiti, i convegni specialistici, gli incontri. Due workshop, uno sui test genetici e l’altro
sull’alimentazione. Un convegno internazionale sul disagio mentale al quale interverrà un noto psichiatra ungherese che ha vissuto sulla propria pelle la coercizione in un ospedale psichiatrico, Gabor Gombos. E poi ci sarà una tombola della salute condotta da Patrizio Roversi coadiuvato da due medici. Il programma dei convegni verterà su tre filoni: scientifico, istituzionale e divulgativo. Tantissimi gli appuntamenti per parlare di prevenzione, alimentazione, medicina, stili di vita e invecchiamento, del rapporto tra energia, ambiente e salute, ma anche di politica, delle emergenze del nostro sistema sanitario, di economia e federalismo e delle tematiche etiche. Il festival si rivolge in primo luogo ai cittadini che possono avere un contatto diretto con
Dibattiti e confronti ma anche momenti ludici dedicati ai più piccoli e corsi per gli adulti le amministrazioni locali, con le associazioni mediche onlus e con le aziende del settore, ma è ricco anche di occasioni dedicate ai più piccoli: si va dalle “Tavole per la salute” ai laboratori, dalle “rilevazioni” scientifiche all’analisi del mondo in cui viviamo, dall’espressività declinata in tutte le sue diverse sfaccettature e modalità al gioco che si può sviluppare in uno spazio costruito appositamente dal festival.
Un momento della scorsa edizione del Festival
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hobby
Settembre 2010
corsi e ricorsi. Dalle lingue straniere all’informatica, tutte le novità per chi vuol tornare sui “banchi”
Per ogni passione la sua lezione Francesca Puliti
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ettembre, è ora di tornare sui banchi. E ce n’è per tutti, grandi, piccoli e fuori quota. Ma che avevate pensato? Non stiamo parlando di scuola, o almeno non di tradizionali elementari e medie, ma di tutti i corsi possibili e immaginabili pronti si blocchi per la stagione 2010/2011. C’è chi torna dalle vacanze con la voglia di mante-
FOcuS Scacchi ma non solo
Quando lo sport è servito in tavola
È
al rientro delle ferie che le palestre registrano uno dei picchi di iscrizioni (l’altro, manco a dirlo, è dopo le abbuffate natalizie). Ma c’è chi ha un’altra concezione dello sport, come esercizio puramente mentale, e non ha voglia di alzare un dito. O al massimo, ecco, giusto quello. Il luogo prediletto, allora, può diventare il circolo Sms di Peretola, dove si allenano per tutto l’anno gli scacchisti fiorentini. I corsi, per bambini, ragazzi e adulti, cominciano a ottobre, ma le iscrizioni sono già aperte. “I tesserati sono in tutto una quarantina – spiega Luca Barni dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Scacchi Firenze – per la maggioranza adulti, anche se abbiamo una dozzina di ragazzi tra gli 8 e i 18 anni”. E per la maggioranza uomini. Le uniche due coraggiose giocatrici sono due bambine di 11 e 12 anni, pronte a sfidare le menti allenate dei più esperti in tornei di pochi giorni, ma anche in quello che viene chiamato torneo permanente, gara allargata che va avanti per l’intero anno. Sempre in tema di sport a basso livello di dispendio calorico, ma alto tasso di competitività, c’è l’ASD Subbuteo Firenze. La storia del club affonda nei gloriosi anni ’70, epoca in cui i subbuteisti fiorentini “hanno vinto tutto quel che c’era da vincere”, racconta Luca Pini, vicepresidente dell’associazione. Da allora molto è cambiato, fino alla costituzione di una federazione internazionale, europea e italiana del “calcio da tavolo”. Ma i nostalgici quarantenni, quelli che hanno cominciato a giocare a 12-13 anni e non hanno più smesso, tengono ancora alta la bandiera. E qualche figlio di giocatore partecipa ai campionati under 15, 13 e 12. I “viola da tavolo” quest’anno disputeranno il campionato di Serie C, “dopo un’amara retrocessione”. Altre glorie, invece, quelle del Calciobalilla Toscana, campioni d’Italia 2008/2009. Ma, gli amanti del biliardino lo sanno, qui è richiesto ben altro tipo di impegno fisico.
nersi in movimento e cerca le novità in palestra, chi, desideroso di ritoccare le foto dell’ultimo viaggio, decide finalmente di mettersi a tu per tu con il computer, e chi invece vuol tornare il prossimo anno in Spagna potendosi permettere di ordinare la cena senza scegliere a casaccio. Ma il menu dei corsi in partenza è in grado di accontentare voglie e capricci più vari. Il conto del banchetto, poi, si può adattare a tasche di taglia diversa. Le lezioni a prezzi più modici, in linea generale, sono quelle imbandite dai quartieri. E tra i cinque rioni fiorentini quello di Campo di Marte offre la scelta più vasta. Si va dalle lingue straniere (dal livello base modello “the cat is under the table” fino al business english) a teatro e regia, passando per scrittura creativa, pittura e lezioni di violoncello. Senza far lievitare più di tanto il conto ci si può rivolgere anche altrove. Mummuacademy, per esempio, offre corsi low cost praticamente di ogni genere e tipo. Con prezzi modici ci si può impratichire di informatica, comprese le applicazioni più avanzate, o assimilare strategie di vendita
Arrampicata e balli caraibici per mantenere in allenamento il corpo, musica e teatro per la mente. Ma settembre è anche il momento giusto per investire sulla formazione professionale. E c’è chi organizza full immersion tra gli ulivi e assistenza al cliente. Chi invece è stufo di stare a sedere tutto il giorno davanti a una scatola illuminata, ma rifugge altrettanto di corsa le classiche sessioni di Step, Gag e altre sigle da palestra, non ha che da guardarsi intorno. E magari cimentarsi con l’arrampicata sulla parete attrezzata della Stone Monkey, presso la scuola elementare “Anna Frank” in via Baldovinetti (zona Soffiano). I corsi per adulti, compresi quelli agonistici, sono appena ricominciati. In alternativa si può optare per le numerose scuole di ballo. Latinoamericano per i più convinti, hip hop per i più giovani, zumba e danze africane per chi non ha più paura di niente, neanche di vedersi nello specchio mentre zompetta a ritmo tribale. Ma settembre può rappresentare anche un’occasione di formazione professionale, finestra su future opportunità di lavoro. In questo caso l’impegno potrebbe essere più prolungato nel tempo. Come per i corsi di agopuntura, massaggi orientali o riflessologia plantare organizzati dalla Scuola di Agopuntura di Firenze: per diplomarsi occorrono dai due ai quattro anni a seconda della specializzazione. In molto meno tempo, invece, è possibile ottenere il titolo di “maestro di frantoio”, nuova figura professionale esperta di produzione e vendita dell’olio. Basta una settimana di full immersion tra le colline fiorentine, a stretto contatto con i migliori specialisti del settore. E se non si diventa maestri, si può sempre ripiegare sulla battitura delle olive.
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politica
Settembre 2010
PalaZZo Vecchio. Dalla maggioranza all’opposizione, tra scissioni annunciate e cambi di casacca
Comune, si riparte. Ed è toto-consiglio A poco più di un anno dall’insediamento di Renzi, la mappa del Salone dei Duecento potrebbe già aver bisogno di qualche correzione. Mentre si inseguono le voci sull’ingresso di Spini a fianco del gruppo Pd, sul fronte opposizione Galli minaccia di mettersi in proprio. E Sarra, tutto solo, vorrebbe seguire le orme di Gianfranco Fini
Francesca Puliti
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enzi bastona i vertici del Pd, Galli minaccia di riprendersi gli eletti nella propria lista e staccarsi dal Pdl, Sarra rivendica le origini finiane e Spini apre alla maggioranza. Chi si era immaginato un’estate tranquilla, con i politici in vacanza a debita distanza da Palazzo, si è dovuto ricredere. E al rientro dalle ferie potrebbe essere necessario apportare diverse correzioni sulla mappa del consiglio comunale. A partire dai banchi del Pd, tra cui potrebbe accomodarsi nientemeno che un candidato sindaco finora all’opposizione. Ma andiamo per ordine. In principio fu la “campagna acquisti” dipietrista in campo democratico. All’inizio di agosto Giovanni Fittante lascia il gruppo Pd per passare all’Idv, scatenando una ridda di polemiche all’interno della maggioranza. “Nessun tornaconto personale – dichiarò il consigliere al momento del cambio di casacca – ma la necessità di acquisire una maggiore libertà di movimento per portare avanti le mie battaglie politiche”. Ma i ringraziamenti a sindaco e capogruppo non vengono comunque accolti a braccia aperte. E mentre si rincorrono i nomi dei consiglieri che potrebbero seguire la strada aperta da Fittante, il Pd comincia a corteggiare Valdo Spini. “O viene anche Tommaso Grassi o non se ne fa di niente – replica il politico di lungo corso, riferendosi all’altro eletto nella sua lista - sono disponibile a incontrare il capogruppo Francesco Bonifazi, così come altri esponenti politici e istituzionali del Pd, e di farlo con spirito costruttivo – aggiunge – ma non esiste per contro una ‘richiesta’ del mio gruppo, né tantomeno mia personale, ad ‘entrare in maggioranza’, richiesta verso la quale taluno si dovrebbe incaricare di porre delle condizioni”. Le chiarisce Grassi, queste condizioni. “Nel caso ci venisse formulata una
proposta, che, ribadisco, ancora non c’è stata – sottolinea il consigliere – chiederemmo una svolta programmatica, dall’urbanistica, al bilancio, alla cultura”. E non si può fare a meno di ricordare lo scontro avvenuto nel Salone dei Duecento sulla richiesta di una nuova Valutazione di Impatto Ambientale per la Stazione Foster. Una svolta anche sulla Tav? “Il problema sarebbe prima di tutto capire quale sia la posizione della maggioranza di Renzi sull’Alta velocità”. Ma non si tratta certo dell’unico problema. Le ultime dichiarazioni del primo cittadino a proposito del Nuovo Ulivo (“uno sbadiglio ci seppellirà”) non hanno certo appianato le divergenze nel dialogo sul possibile allargamento a sinistra. Non va meglio a destra, dove le scissioni minacciate sono addirittura un paio. Irritato dalle continue divergenze (una per tutte, ancora una volta, quella sul sotto attraversamento Tav) e dai mancati chiarimenti con i vertici, Giovanni Galli starebbe pensando di ricostruire il proprio gruppo, quello della Lista Galli per intendersi, separato dal Pdl. Ipotesi contro la quale si sono subito schierati i big del partito, fino all’ultimatum di Gabriele Toccafondi. “Chi si mette in proprio è automaticamente fuori dal partito”. Poco male, visto che Galli in quel partito non c’è mai veramente stato e la tessera non l’ha ancora intascata. E che i due vivano ormai da separati in casa è evidente anche dal fatto che l’ex portierone viola non è stato neanche invitato all’ultimo convegno pidiellino tenutosi a Cecina alla corte di Matteoli. In attesa di ufficializzare il divorzio anche Riccardo Sarra, da qualche mese subentrato al posto di Donzelli. Se Giani non avesse fatto valere fermamente il regolamento, che impone almeno due membri per la costituzione di un nuovo gruppo, Sarra si sarebbe già defilato dal Pdl per seguire le orme di Fini. Ma prima di ricomporre i pezzi del puzzle fiorentino bisognerà attendere i prossimi sviluppi a livello nazionale.
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politica
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Kebab/1. Norme urbanistiche per limitare internet point & Co.
Kebab/2. Marco Cordone, Lega Nord
Negozi etnici, cambiano le regole “Chiuderli tutti, per Fissate le soglie per il centro storico salvare la fiorentinità” I
Paola Ferri
K
ebabbari, internet point, minimarket: entro la fine di settembre l’apertura di esercizi commerciali di origine straniera sarà regolamentata da una precisa normativa. Era settembre dell’anno scorso quando per la prima volta il vicesindaco Dario Nardella annunciò un simile provvedimento, cominciando con il farsi inviare da Lucca una discussa ordinanza. Parliamo dell’intervento con il quale il Comune cacciò fuori dalle mura gli esercizi commerciali etnici, o meglio, mise fuori gioco le nuove aperture di simili attività nel centro storico della città. Il provvedimento fiorentino però ha in realtà ben poco a che spartire con l’ordinanza lucchese. Almeno così pare, visto che ancora, a circa un anno dall’annuncio, non è ancora stato posto in essere. “Le norme del commercio in questo caso non bastano – spiega il vicesindaco, nonché assessore allo Sviluppo economico – per questo ci sono voluti alcuni mesi in più di lavoro”. Ma adesso dovrebbe trattarsi di giorni, al massimo settimane. “L’obiettivo è quello di inserire questo capitolo all’interno delle norme urbanistiche entro la fine del mese”. Norme volte a garantire uno sviluppo economico equilibrato nel centro storico, senza ledere il principio di libera concorrenza, “ma neanche il patrimonio storico fiorentino”. Sì perché “gli esercizi commerciali storici hanno un valore culturale e di quel patrimonio fanno parte”. Si tratta dunque di assicurarne la sopravvivenza di fronte ai nuovi venuti. Non solo di kebab
Sono una cinquantina i kebabbari aperti in città negli ultimi anni, la metà tra la stazione e S. Lorenzo si parla, ma anche di internet point, minimarket, negozi etnici che negli ultimi anni si sono moltiplicati per le vie del centro, contribuendo a determinare quella che Nardella non teme di chiamare “una mutazione e un impoverimento sociale”. Secondo un recente censimento della Cna, solo i kebabbari sarebbero una cinquantina (la metà compresi tra Santa Maria Novella e San Lorenzo) ma la catalogazione è problematica, anche perché si tratta, spesso e volentieri, di attività di breve durata, che
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Dario Nardella
nascono e muoiono nel giro di pochi mesi. E vengono rimpiazzati da altri negozi simili. Nell’ultimo periodo, infatti, la vita media di questo genere di attività si è accorciata molto, passando da tre anni a 18-22 mesi. Ad aprire le porte a questi tipi di attività fu la legge Bersani sulle liberalizzazioni. Grazie a una specifica normativa rimasta un po’ ambigua, i kebabbari, ma anche le pizzerie a taglio e coloro che vendono cibo per strada, possono aprire senza rispondere ad una serie di obblighi a cui invece devono sottoporsi bar e ristoranti. Con il regolamento in arrivo, in ogni caso, Palazzo Vecchio non ha intenzione di sbarrare l’accesso al centro alle attività gestite da stranieri, ma di porre loro dei limiti. “Negli ultimi anni – sottolinea Nardella - questo tipo di negozi sono aumentati in maniera del tutto sproporzionata rispetto agli altri. Si tratta perciò di stabilire delle soglie di equilibrio, in modo da assicurare uno sviluppo coerente”. Altre limitazioni, invece, potrebbero andare a colpire i minimarket aperti 24 ore su 24, sui quali il vicesindaco si è già più volte espresso. Nel frattempo, anche per loro, sono stati imposti specifici divieti di vendita di alcolici dopo le 2 di notte. Una decisione che strizza l’occhio a un’altra battaglia, quella contro l’abuso di bevande alcoliche tra i giovani.
kebbabari del centro storico? “Io li chiuderei tutti”. Non va per il sottile Marco Cordone, consigliere provinciale della Lega Nord, che si infiamma all’idea di un’identità fiorentina trascurata dai fiorentini stessi e chiama in causa anche Oriana Fallaci per sostenere il diritto a difendere quella identità da ciò che chiama senza mezzi termini “colonizzazione straniera”. Entrato a Palazzo Medici Riccardi l’anno scorso grazie a uno exploit della Lega da oltre 17mila voti, Cordone ha fatto la storia del Carroccio in quel di Firenze, legando il proprio nome a mille e una battaglia. Ultima della serie, la raccolta di firme contro la realizzazione di una moschea a Greve in Chianti. Parla di limitare le nuove aperture o proprio di chiudere i kebabbari? Lo dico senza problemi, quelli in centro io li chiuderei tutti. Non si tratta di fare muro contro muro, non ne faccio una
Ne è sorto uno proprio laddove un tempo si trovava il Caffè Michelangelo questione di etnia, ma di salvaguardia dei nostri centri storici. Il proliferare dei kebab avvenuto negli ultimi anni sta attentando alla nostra identità. Le faccio solo un esempio: in via Cavour, a pochi metri dalla sede della Provincia, è sorto un kebabbaro proprio laddove un tempo si trovava il Caffè Michelangelo, quello dove è nata la corrente pittorica dei Macchiaioli, per intendersi. Non si tratta di lanciare slogan, ci vorrebbe più attenzione per questi aspetti. E come si potrebbe fare per chiuderli? Grazie ai decreti Maroni i sindaci hanno molto potere in questo campo. Ci vorrebbero più controlli sulle licenze, sul rispetto delle norme igieniche, sulle autorizzazioni. Non è possibile, per
Marco Cordone
esempio, che una bottega a conduzione familiare resti aperta 24 ore su 24. Da tempo ho avanzato a Renzi la proposta di emanare un’ordinanza per impedire l’apertura di nuove attività del genere all’interno del centro storico, sul modello di quelle emesse dai sindaci di Lucca e Prato, ma esistono anche altri strumenti, al di là delle ordinanze. Per esempio? Basterebbe una programmazione più attenta dello sviluppo cittadino. C’è un Piano regolatore, un regolamento urbanistico, strumenti che potrebbero essere utilizzati per prevenire l’insorgenza di queste situazioni. E non mi riferisco solo ai kebab. Si riferisce ad altri negozi etnici? E non solo. Ci vorrebbe più cura anche per quanto riguarda gli esercizi commerciali italiani, in particolare i supermercati sorti nel centro storico o le tante brutte pizzerie a taglio. Una volta esisteva una commissione estetica, che fine ha fatto? A Prato si è parlato anche di un esame di lingua italiana propedeutico all’apertura di un’attività commerciale. Che ne pensa? Sono d’accordo, è una strada da percorrere. Ripeto, non ne faccio una questione di razzismo: un conto è l’accoglienza, un conto è l’occupazione e la /F.P. colonizzazione.
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zoom
Settembre 2010
il serViZio. Da giugno, in ogni quartiere, è aperto uno sportello di mediazione sociale
L’ufficio che fa fare la pace ai cittadini L’INIZIATIVA Prosegue “Firenze si gira”
Ivo Gagliardi
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Liti familiari, contese condominiali, problemi sul lavoro? Niente paura, prima che la situazione degeneri e la palla passi nelle mani degli avvocati una soluzione c’è. Si tratta di strutture che cercano (gratuitamente) di far sedere i contendenti l’uno di fronte all’altro. Perché, parlando, trovare un accordo è più facile di quanto sembri
ostiene l’Istat che in Italia, fatti salvi i delitti a sfondo criminale, la più alta percentuale di omicidi sia dovuta a liti familiari e di vicinato. Senza bisogno di arrivare alla tentazione di far fuori il rivale, a Firenze, dallo scorso giugno, una soluzione per contese e dissidi c’è. Anzi, cinque soluzioni. Una per quartiere. Sono gli sportelli di mediazione sociale, uffici che si occupano della risoluzione dei microconflitti sociali che possono nascere in città, dispute che, senza avere una rilevanza penale, abbassino comunque la qualità della vita delle persone coinvolte. Tradotto: litigi e dissapori condominiali, familiari, di lavoro o interculturali. Sportelli che non sono del tutto una novità a Firenze. Nati nel 2007 nei quartieri 1 e 3, dallo scorso 1° giugno sono diventati cinque (grazie a una convenzione tra il Comune, l’ufficio Città sicura e l’associazione L’altro diritto), appunto uno per quartiere: nel Q1 la sede è in via delle Carra 4, al centro anziani San Jacopino (apertura il giovedì dalle 9 alle 12,30), nel Q2 in via della Luna (venerdì 14,30-17,30), nel Q3 al centro polivalente Il Porto in piazza Elia Dalla Costa 3 (venerdì 9,30-13), nel Q4 a Villa Vogel (martedì 9-12,30) e nel Q5 in via Lambruschini 33 (lunedì 14-17,30), anche se in quest’ultimo caso si tratta di una sede provvisoria. Ma come funzionano questi sportelli, e chi ci si può rivolgere? È presto detto. “Chiunque si trovi ad affrontare una situazione che non abbia rilevanza penale, ovvero quando ancora non c’è stata querela – spiega Giuseppe Maglione,
mediatore dell’associazione L’altro diritto e responsabile dello sportello del quartiere 3 – e voglia risolverla prima che degeneri. La persona viene da noi a esporre il suo problema, poi convochiamo la controparte. Se anche questa decide di venire, si cerca di trovare una soluzione consensuale. Spesso, la cosa più importante è stabilire una via di comunicazione tra le parti”. Un servizio che, inoltre, è del tutto gratuito e confidenziale. E che sembra funzionare e attirare sempre più persone. “Negli anni abbiamo registrato una domanda crescente, avuto un buon riscontro: insomma, del servizio sembra esserci bisogno – assicura Maglione – circa 6-7 volte su dieci la controparte accetta di venire a parlare da noi, e quando i due contendenti siedono l’uno di fronte all’altro la percentuale di risoluzione positiva dei casi è molto alta, superiore al 90%”. Ma quali sono i casi per cui i cittadini si rivolgono più spesso agli sportelli di mediazione sociale? “Le più frequenti sono le liti condominiali e di vicinato – risponde Maglione – piccoli conflitti che, se non presi per tempo, tendono a degenerare velocemente. Poi ci sono i dissidi familiari, come quelli tra genitori e figli, o tra fratelli quando in ballo c’è la cura dei genitori anziani. Ma non mancano nemmeno le dispute tra ex coniugi o quelle tra italiani e stranieri, dovute alle diverse abitudini di vita”. Tutti diverbi che, se affrontati alla radice, possono risolversi con un pizzico di buona volontà e una stretta di mano. E, soprattutto, senza rischiare di infoltire le già troppo folte statistiche dell’Istat.
Se salute e cultura vanno a braccetto
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iscoprire il piacere di muoversi a piedi o in bicicletta, lungo itinerari tra cultura e natura a Firenze. È quanto sarà possibile fare grazie a “Firenze si gira”, iniziativa promossa dalle Sezioni Soci Coop di Firenze in collaborazione con l’Associazione Città Ciclabile Onlus e con il patrocinio del Comune e dell’Azienda Sanitaria 10 di Firenze. Gli itinerari sono curati e realizzati da una guida professionista (e ciclista): dopo una pedalata tenutasi alle Cascine il 5 settembre scorso e la prima passeggiata culturale il 12, il programma prosegue il 19 settembre con la passeggiata intitolata “Firenze dall’alto”, con ritrovo in piazza Demidoff alle 9.30, e si concluderà il 26 settembre con una pedalata all’Albereta, con ritrovo in lungarno Colombo angolo Ponte da Verrazzano. Attività fisica protagonista, dunque: al di là di della valenza culturale e della riscoperta di alcuni angoli della bellissima Firenze, l’iniziativa rappresenta infatti anche un invito a usare maggiormente le proprie gambe per la mobilità di ogni giorno in città, con tutti i benefici che questo può comportare per la salute e l’ambiente. E proprio sul tema “Mobilità e salute” sarà incentrata anche la partecipazione dell’Associazione Città Ciclabile alla “Bussola della Salute”, in programma dal 25 settembre al 2 ottobre al Centro Commerciale di Gavinana, quando saranno richiesti ai cittadini suggerimenti per rendere più sicuro questo tipo di mobilità “quotidiana”, da segnalare poi all’amministrazione comunale. Sempre nell’ambito della “Bussola della Salute” saranno proposte numerose attività nella galleria del centro commerciale: dai semplici punti informativi, con la presenza di Asl, Misericordia di Badia a Ripoli e Medici per l’Ambiente, a test e misurazioni varie (dalla pressione alla massa grassa), che possano essere uno stimolo in più a dedicare maggiore attenzione a temi fondamentali per la /I.G. propria salute e qualità della vita.
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A cura del Comune di Figline Valdarno Ufficio Stampa: Samuele Venturi s.venturi@comune.figline-valdarno.fi.it
Sede del Comune di Figline Valdarno Piazza IV Novembre, 3 Tel. 055.91251
Figline informa SCUOLA
Un’estate di ristrutturazioni per le scuole della città A giugno sono partiti una serie di interventi di adeguamento in molte strutture scolastiche Nei mesi estivi il Comune di Figline ha eseguito una serie di interventi di riqualificazione nelle scuole della città, con l’obiettivo di far trovare agli alunni strutture accoglienti in cui poter svolgere l’attività scolastica. I lavori più importanti sono stati condotti presso le scuole medie “Da Vinci” di via Garibaldi e del Matassino, sottoposte ad un intervento che permetterà di migliorare le condizioni dei due istituti sotto il profilo delle nuove norme sulla sicurezza e dell’abbattimento delle barriere architettoniche. Per questi interventi il Comune aveva a disposizione circa 650mila euro, derivanti dall’ammissione ai finanziamenti del bando indetto dall’Inail un anno fa per gli edifici delle scuole secondarie di primo grado. I lavori presso la scuola media di via Garibaldi – per i quali è stato ricevuto un finanziamento di 348.577 euro – hanno previsto il rifacimento dell’impianto elettrico, l’adeguamento dell’impianto meccanico, la sostituzione delle tubazioni di alimentazione dell’impianto di riscaldamento, la sostituzione di alcune vetrate, il rifacimento delle rampe esterne di accesso sia alla scuola che alla palestra, quest’ul-
SCUOLA
Iscrizioni in aumento per il prossimo anno scolastico
Anche alle “Medie” del Matassino gli studenti passano dai 219 del 2009/10 ai 227 del 2010/11 Dati in aumento nelle scuole comunali della città per l’anno scolastico 2010/2011, dove si registrano dati positivi sia per il numero totale degli alunni che per le iscrizioni alle prime classi. Il numero degli iscritti alle scuole medie nell’intero istituto “Da Vinci” (via Garibaldi+Matassino) passerà dai 451 del 2009/10 ai 482 del prossimo anno, con un incremento di 31 alunni, con conseguente istituzione di una classe in più rispetto al precedente anno scolastico. Per quanto riguarda il solo plesso di Matassino, nel 2010/11 vi saranno mantenute 9 classi (3 sezioni per ogni grado) passando però dai 219 alunni del 2009/10 ai 227 previsti per il prossimo anno, con incremento di 8 alunni. La scuola dell’infanzia passa invece dai 375 alunni del 2009/10 ai 387 del 2010/11, mentre alla scuola primaria l’aumento è di una sola unità: 717 rispetto ai 716 del 2009/10. Infine gli asili nido comunali, che vedranno una copertura della domanda di iscrizione intorno al 72%. Le strutture educative in cui saranno ospitati i piccoli sono tre, il “Trenino” in via Don Mazzolari (da settembre a giugno con la possibilità di usufruire del servizio anche a luglio, con orario 7,30-17 dal lunedì al venerdì), la “Girandola” e il “Girotondo” in località Stecco (da settembre a giugno, luglio su richiesta, dal lunedì al venerdì dalle 7,30 alle 17). “L’incremento registrato nelle nostre scuole per il prossimo anno scolastico suscita la nostra piena soddisfazione - spiega l’assessore alla Pubblica istruzione, Patrizia Campanelli -, tengo a ringraziare chi lavora nelle nostre strutture per l’ottimo risultato ottenuto con le iscrizioni ed in particolar
tima oggetto di una ristrutturazione complessiva. Anche presso la scuola media del Matassino, per la quale il finanziamento è stato di 305.888 euro, sono stati condotti lavori simili. Si è quindi provveduto al rifacimento di un nuovo impianto elettrico, all’adeguamento dell’impianto meccanico, alla sostituzione ed allargamento di tutte le porte delle aule per l’adeguamento del sistema di uscite di sicurezza, alla compartimentazione del deposito posto all’interno dell’ingresso principale, alla sostituzione di alcune vetrate, nonché alla ristrutturazione complessiva degli spogliatoi della palestra. Per rispondere all’esigenza dell’abbattimento delle barriere architettoniche – aspetto sul quale l’Amministrazione sta investendo molto anche attraverso altri interventi – oltre al rifacimento della rampa esterna di accesso all’edificio scolastico, sarà collocato un ascensore. Da evidenziare, infine, che nei progetti di ristrutturazione dei due istituti si è pensato al risparmio energetico: in entrambi gli spogliatoi delle palestre saranno infatti collocati impianti di riscaldamento a pannelli radianti a pavimento. Per quanto riguarda invece gli altri plessi scolastici, alla scuola ma-
modo quegli insegnanti che, grazie alla loro competenza e professionalità, hanno permesso alle nostre scuole di ottenere finanziamenti ministeriali e di far parte di progetti promossi dal Governo che coinvolgono gli alunni in varie attività, dando lustro alla città e gettando le basi per il futuro di Figline: l’Amministrazione comunale sta investendo molto sulla scuola, sia a livello didattico che sotto il profilo del miglioramento delle proprie strutture”. SCUOLA
Scuola primaria: libri di testo direttamente sui banchi
Alcune immagini degli interventi presso le scuole medie “Da Vinci”
terna di Cavicchi sono stati eseguiti lavori di adeguamento all’impianto elettrico e nuove rampe di accesso ai giardini; alla scuola primaria di Cavicchi sono stati ristrutturati i bagni, a San Biagio l’istituto è stato completamente imbiancato, mentre presso la scuola primaria di via Roma è stata sostituita la pavimentazione dell’ingresso esterno. In tutti i plessi sono stati comunque eseguiti altri piccoli lavori che garantiranno una migliore fruibilità degli spazi.
ringraziare il nostro ufficio Scuola, che ha lavorato per promuovere questa iniziativa e per predisporre gli ordini e le consegne dei testi: grazie a questa intuizione si eviteranno diversi passaggi di consegne ottimizzando tempi e risorse”.
Il materiale informativo è disponibile anche sulla rete civica nella sezione “Campagne informative/ Figline si veste di nuovo”, all’indirizzo internet ufficiostampa.comune.figline.it
SCUOLA
lettera di inizio anno scolastico
Una campagna informativa per presentare i servizi scolastici
Il depliant “Una città a dimensione di studente” è in distribuzione in questi giorni
Gli alunni avranno i libri al rientro in classe per il primo giorno di scuola
E’ una novità che semplifica non poco la vita dei genitori quella che il Comune di Figline ha introdotto per l’anno scolastico 2010/2011. Questa estate, infatti, non c’è stato bisogno di recarsi presso le librerie della zona per reperire i libri di testo per le scuole primarie. L’Amministrazione comunale ha deciso di far trovare agli alunni i libri direttamente sui loro banchi il primo giorno di scuola, evitando così ai genitori di girovagare alla ricerca dei testi, il cui costo è da sempre a carico del Comune di Figline. A questa importante iniziativa ha lavorato l’ufficio Scuola, che nei mesi scorsi ha invitato le cinque librerie di Figline a partecipare ad una gara per il maggior sconto sul prezzo ministeriale dei libri di testo. Di queste cinque librerie, tre hanno risposto all’invito e ad aggiudicarsi l’incarico è stata la Cartolibreria Susanna del Matassino. “Si tratta di una nuova iniziativa del Comune di Figline per andare incontro alle esigenze dei genitori – ha spiegato l’assessore alla Pubblica istruzione, Patrizia Campanelli – con l’obiettivo di far risparmiare loro del tempo prezioso e permettere agli alunni di ricevere i nuovi libri tutti insieme. Tengo a
Quest’anno il Comune di Figline Valdarno ha deciso di mettere nero su bianco i tanti servizi scolastici offerti alla cittadinanza attraverso una campagna pubblicitaria intitolata “Una città a dimensione di studente”. Nel depliant informativo in distribuzione proprio in questi giorni sono riportati tutti i servizi, dalla mensa alla ludoteca, dai laboratori informatici a quelli di lettura, dalle iniziative di Protezione civile a quelle dedicate all’apprendimento delle lingue straniere, passando per il pre e post scuola. Il sindaco Riccardo Nocentini e l’assessore alla Pubblica istruzione, Patrizia Campanelli, tengono a ringraziare tutto il personale docente e non docente per il lavoro svolto con passione e professionalità.
SCUOLA
Care bambine, cari bambini, care ragazze e cari ragazzi, dopo le vacanze estive è arrivato di nuovo il momento di sedersi sui banchi di scuola per un nuovo anno in cui imparerete tante cose nuove grazie ai vostri insegnanti, che per voi saranno guide importanti sempre al vostro fianco, sia per aiutarvi nell’apprendimento delle materie scolastiche, sia per sostenervi nelle varie fasi della vostra crescita. Per alcuni di voi oggi sarà il primo giorno di scuola in assoluto, oppure il primo giorno in una nuova scuola insieme a nuovi amici, gli stessi con i quali condividerete le bellissime esperienze che si fanno sui banchi di scuola e che da grandi ricorderete con tanta nostalgia. L’augurio che vi facciamo a nome di tutta l’Amministrazione Comunale è che gli ambienti in cui studierete e giocherete siano accoglienti: nei mesi in cui non eravate a scuola ci sono stati importanti lavori per far sì che il vostro compito di studenti sia più sereno e confortevole anche dal punto di vista delle strutture. Ma sopratutto, l’augurio che vogliamo farvi è che sappiate diventare cittadini capaci di costruire insieme a noi un mondo migliore. Che l’anno scolastico 2010/11 possa regalarvi grandi soddisfazioni. Il Sindaco Riccardo Nocentini L’Assessore alla Pubblica Istruzione Patrizia Campanelli
Figline informa AMBIENTE
Autumnia 2010: pubblicato il bando per gli espositori
Le schede di partecipazione del settore alimentare devono essere consegnate entro il 30 settembre
E’ stato pubblicato il bando comunale per l’assegnazione delle aree pubbliche ad Autumnia 2010, la fiera promozionale dedicata all’agricoltura, all’ambiente e all’alimentazione che si terrà a Figline Valdarno dal 12 al 14 novembre prossimi. La manifestazione, che in questa sua dodicesima edizione conferma la durata di tre giorni sulla scorta del successo del 2009, è riservata ai venditori di prodotti tipici del settore alimentare (sia toscani che di altre regioni), come olio, vino, formaggi, miele, pane, dolci e altre prelibatezze. I posti da assegnare sono 44, di cui 22 riservati agli operatori autorizzati al commercio su area pubblica, 1 posto per gli operatori autorizzati portatori di handicap, 13 riservati agli operatori non esercenti il commercio su area pubblica e infine 8 posti per i produttori agricoli. L’assegnazione degli spazi avverrà attraverso la compilazione di 4 graduatorie che, come specificato nel bando disponibile anche su www.comune.figline-valdarno.fi.it e su www.autumnia.it , terranno conto del numero di presenze alla fiera a partire dal 2000, del tipo di prodotto venduto dando precedenza a quelli tipici toscani di origine Dop, Docg e Igp e infine dell’ordine cronologico di presentazione della domanda, riferita alla data di arrivo all’Urp del Comune di Figline Valdarno. L’amministrazione comunale metterà a disposizione lo stand con illuminazione e presa di corrente: le quote di partecipazione vanno dai 600 ai 125 euro a seconda del tipo di spazio richiesto. Le domande, da formulare sull’apposito modulo scaricabile anche dai siti internet sopra menzionati, possono essere spedite a mezzo postale oppure consegnate a mano all’Urp non oltre il 30 settembre prossimo. Le domande devono essere obbligatoriamente corredate dell’attestazione di pagamento delle quote di partecipazione. “Autumnia rappresenta l’evento di spicco per la nostra città – ha spiegato l’assessore alle Attività produttive e al Commercio, Caterina Cardi -, quindi il lavoro per organizzarlo è intenso e vede i nostri dipendenti impegnati ormai da diversi mesi per l’edizione 2010, in cui si punterà ancora una volta sui prodotti di qualità provenienti da tutte le regioni d’Italia, valorizzando gli operatori locali e i prodotti certificati. Inoltre, tengo a sottolineare che l’Amministrazione comunale ha deciso di mantenere inalterate le tariffe per il terzo anno consecutivo, soprattutto in considerazione della crisi economica attraversata da molti settori. Infine, considerato il successo del 2009 e l’opportunità commerciale che Autumnia rappresenta, è stato deciso di lasciare a tre giorni la durata dell’evento. Invito quindi gli operatori a partecipare a questa dodicesima edizione, ricca di eventi e di novità che saranno svelate poco a poco”.
Il progetto prevede la sperimentazione di formule innovative di organizzazione del lavoro nella Pubblica Amministrazione e nelle imprese private, con l’obiettivo di trovare una conciliazione dei tempi di vita e di lavoro delle famiglie. Il progetto tende anche a favorire l’incremento del ricorso ai congedi parentali da parte degli uomini, in quanto gli interventi di sensibilizzazione e di formazione previsti per le aziende e gli enti pubblici affronteranno anche il tema dei congedi di paternità. “Le motivazioni che ci hanno portato a scegliere in via prioritaria queste assi di intervento – hanno spiegato le assessore dell’area Valdarno-Valdisieve - è la verifica quotidiana delle difficoltà che la donna incontra nel mondo del lavoro sul nostro territorio. Infatti, in questo momento di particolare crisi economica, sono molti gli abbandoni dal lavoro, dimostrati anche dalle minori iscrizioni e dalle maggiori rinunce all’asilo nido dei sette Comuni. C’è quindi un ritorno della donna tra le mura domestiche, una rinuncia ‘obbligata’ al lavoro o all’accettazione di un lavoro sommerso o saltuario”. Il progetto prevede le seguenti fasi: analisi socio-economica del contesto territoriale, riunioni pubbliche di sensibilizzazione alla problematica e lancio del progetto, incontri con donne lavoratrici e aziende, elaborazione dei risultati. Il Comune di Figline Valdarno è capofila del progetto, al quale hanno aderito anche i Comuni di Incisa, Pelago, Pontassieve, Reggello, Rignano, Rufina. “Il progetto nasce all’interno del Centro documentazione donna e del Comitato di Pari opportunità del Comune di Figline, che in questi quattro anni sono stati in prima linea a sostegno delle donne e dei loro diritti – ha sottolineato l’assessore figlinese Anna La Cognata -, un plauso anche all’associazione Adatta di Firenze e alle sue formatrici, con la dott.ssa Nunzia Pandoli che ha avuto un ruolo importantissimo in tutto il percorso. Il forte elemento di novità che si è inserito in questa fase progettuale è stato la costruzione della rete di amministratrici dell’intero Valdarno e della Valdisieve, che hanno creduto insieme a noi nel beneficio di un grosso intervento sociologico per le donne e per le imprese pubbliche e private. Il nostro ringraziamento va inoltre all’Amministrazione provinciale che ha creduto in questo progetto e che ci permetterà di realizzarlo, usufruendo di un notevole contributo di oltre il 60% del costo totale preventivato. Entro settembre pensiamo di avviare il lavoro di ricerca e di analisi, per poi costruire interventi di aiuto specifici con le donne e con le imprese interessate: la conclusione del percorso è prevista tra 6-8 mesi”.
SPORT
Giallo-Blu Figline: il Sindaco lascia la Presidenza all’Avvocato Bagattini
Nocentini ha lasciato l’incarico dopo aver ottenuto l’iscrizione all’Eccellenza della nuova società
Le assessore dei Comuni dell’area Valdarno-Valdisieve hanno lavorato ad un progetto ambizioso Si sono riunite per sostenere la maternità e il lavoro le assessore alle Pari opportunità dei Comuni dell’area ValdarnoValdisieve, promotrici di un documento in cui le donne sono al centro di una serie di considerazioni ed obiettivi che riguardano il loro ruolo di donne, mogli, madri e lavoratrici. Il progetto a cui si sta lavorando prende le mosse dal cambiamento culturale avvenuto in questi anni, dall’evoluzione dei contenuti e dei contesti lavorativi nelle amministrazioni pubbliche e private, fattori che però rappresentano l’occasione per pensare e proporre un progetto che da un lato sostenga le donne nel loro percorso di vita, dall’altro metta a disposizione un supporto formativo alle aziende per accogliere e riaccogliere dopo il congedo le donne lavoratrici e madri. Di fatto l’organizzazione del lavoro è ancora oggi incapace di affrontare la maternità nella logica della conciliazione: la divisione fra il tempo della vita quotidiana e quello dedicato al lavoro rimane ancora molto rigida. La maternità è vista come un problema in un mondo del lavoro che tende ad emarginare la donna, dove la pregnante tutela legislativa viene subita più che vista come opportunità, dove il valore “sociale” della maternità è spesso più uno slogan e non un fatto realmente culturale e radicato, in una logica di risorsa vitale per una società che vuole crescere.
LAVORI PUBBLICI
Via Gramsci: lavori per mettere in sicurezza i pedoni
E’ iniziato il rifacimento di cinque attraversamenti lungo il tratto centrale della S.R. 69 Sono partiti l’1 settembre i lavori per il rifacimento dei cinque attraversamenti pedonali in via Gramsci, tratto di strada nevralgico sul quale l’Amministrazione comunale ha avviato da circa due mesi una serie di interventi sia per garantire ai pedoni la massima sicurezza, sia per agevolare il transito dei veicoli. I cinque attraversamenti (due di fronte all’ex vetreria, uno davanti a via Bianca Pampaloni e due in corrispondenza degli accessi ai parcheggi di piazza Salvo D’Acquisto) saranno protetti con isole rialzate poste nel mezzo della carreggiata; le strisce pedonali saranno invece realizzate con tecniche specifiche per essere utilizzate dai non vedenti. La viabilità nel tratto di via Gramsci rimarrà inalterata, quindi le auto provenienti da Incisa potranno proseguire sulla stessa via Gramsci o svoltare a destra in via XXIV Maggio, ma non potranno svoltare a sinistra verso viale Pampaloni: per raggiungere questa strada si dovrà usufruire della rotonda posta dopo 50 metri e percorrere via Gramsci verso Incisa per poi svoltare a destra. Chi invece proviene da San Giovanni potrà proseguire su via Gramsci verso Incisa, svoltare a destra in viale Pampaloni e potrà anche svoltare a sinistra in via XXIV Maggio. I lavori sono eseguiti dalla ditta Btm di Reggello: durante l’esecuzione dell’opera – che avrà una durata di circa 20 giorni – non sono previsti cambiamenti alla viabilità. “La soluzione individuata per mettere in sicurezza via Gramsci – ha spiegato il sindaco Riccardo Nocentini – è il frutto di alcuni mesi di prova che hanno evidenziato un miglioramento sia per le esigenze dei pedoni, sia sotto il profilo della fluidità del transito veicolare”. “L’Amministrazione comunale – ha aggiunto il sindaco – è impegnata in un piano delle manutenzioni ordinarie e straordinarie, con particolare attenzione al miglioramento del decoro e della vivibilità della città, come appunto l’intervento su via Gramsci. Tutto questo sta avvenendo nonostante le norme restrittive adottate dal Governo ed in particolare dal Patto di stabilità che, nel caso del Comune di Figline, impedisce di spendere ben 2 milioni e 680mila euro pur essendo questa somma nelle nostre disponibilità”.
POLITICHE SOCIALI
PARI OPPORTUNITà
Sette amministratrici unite per sostenere maternità e lavoro
della nuova denominazione, sia fattivamente nella costituzione della nuova società. Da allora il sindaco Nocentini, con lo scopo di salvaguardare il futuro calcistico figlinese e la possibilità per tanti genitori di far praticare ai propri figli questo sport in città, si è impegnato a trovare una cordata di imprenditori che sostenesse la Asd Giallo-Blu Figline; in quegli stessi giorni fu anche aperto un conto corrente bancario affinché tutti i cittadini potessero dare il loro contributo economico. Nonostante l’imminente scadenza per le iscrizioni, è stata poi raccolta la somma necessaria e presentata tutta la documentazione per far giocare la nuova società nel campionato di Eccellenza. Il sindaco Nocentini, infine, ha consegnato il sodalizio a Federico Bagattini, ultima tappa di un percorso difficile che ha però permesso di salvare il calcio cittadino e dargli degna collocazione nei campionati regionali.
E’ durata venti giorni la Presidenza del sindaco Riccardo Nocentini al timone della Asd Giallo-Blu Figline, la società di calcio nata dopo l’esclusione dell’Asc Figline dal campionato di Prima Divisione, una vicenda che ha visto un notevole impegno da parte dell’Amministrazione comunale e che si è risolta positivamente. Nocentini lascia l’incarico nelle mani di Federico Bagattini, avvocato penalista impegnato per circa venti anni nella Figc e autore di diverse pubblicazioni sul diritto sportivo. A lui il compito di creare un organigramma societario solido che possa permettere al nuovo sodalizio di iniziare questa avventura basando la propria azione sul settore giovanile per un incarico di transizione che Bagattini ha accettato con grande entusiasmo. Termina quindi con un doppio successo l’impegno del sindaco Nocentini in questa vicenda: il primo traguardo è rappresentato dalla costituzione della nuova società che ha permesso di salvare il calcio cittadino, mentre il secondo successo è l’iscrizione al campionato di Eccellenza che ha allontanato in modo definitivo gli spettri della Terza Categoria temuta dai tifosi giallo-blu. Ricordiamo che l’Amministrazione comunale si è interessata alle sorti del calcio cittadino a poche ore dalla notizia dell’esclusione dell’Asc Figline dalla Prima Divisione (16 luglio), promuovendo incontri con gli allenatori, i custodi e le famiglie dei ragazzi del settore giovanile, nonché due assemblee pubbliche, una nella sala del Consiglio comunale ed una successiva in cui emersero i nomi dei soci fondatori, tutti nomi importanti per la storia del calcio figlinese. Queste assemblee gettarono dunque le basi per la nascita dell’Asd Giallo-Blu Figline, coinvolgendo gli stessi sostenitori sia nella scelta
Pappa&Ciccia: esperienze di tempo libero per giovani disabili
L’iniziativa è promossa da A.Se.Ba e sostenuta da Regione Toscana e Comuni del Valdarno “Pappa & Ciccia” è un progetto pensato da A.Se.Ba. (Associazione Senza Barriere) che da anni è impegnata sul territorio al fianco delle persone disabili, per le quali promuove una serie di iniziative ed esperienze di tempo libero qualificato, come appunto quella presentata in questi giorni dalla presidente Nanda Bacci Pratellesi. “Pappa & Ciccia”, che ha ottenuto un finanziamento della Regione Toscana e il sostegno dei Comuni del Valdarno fiorentino, vuole infatti rappresentare un’opportunità concreta di incontro tra giovani e adolescenti, disabili e non, ma anche un tentativo di promozione culturale del territorio. Il progetto, nella sua strutturazione integrata e processuale, può essere considerato come suddiviso in cinque azioni, allo stesso tempo staccate e strettamente connesse, ovvero interventi di sensibilizzazione alla diversità in ambito scolastico, corso di formazione “DIVERSiNSIEME”, percorso “AMICINCUCINA”, percorso “SOCIAL PUB” e “MARE & MONTI” (strutturazione/organizzazione di gite e vacanze). Gli interventi di sensibilizzazione alla diversità in ambito scolastico seguiranno una metodologia ormai consolidata, promossa dall’A.Se.Ba. fin dal 2001 nelle scuole del Valdarno Fiorentino. In questi dieci anni, il progetto “Percorsi di Educazione alla Diversità” ha incontrato migliaia di ragazzi e più di cento docenti nelle scuole elementari, medie e superiori della Provincia di Firenze, contribuendo a stimolare
nei giovani un’attenzione particolare per il mondo della disabilità. Il corso di formazione “DIVERSiNSIEME” servirà invece a sostenere i giovani volontari nel loro incontro con i ragazzi dell’Associazione, in particolare su temi specifici, delicati e densi, come il percorso di separazione dalla famiglia, la paura della diversità, le problematiche legate alla sessualità. Il corso sarà rivolto a quanti, giovani/adulti del territorio, siano interessati a confrontarsi con il mondo della disabilità attraverso un percorso di conoscenza di sé e delle proprie fragilità. Il percorso “AMICINCUCINA” sarà realizzato in collaborazione con il Circolo Arci di Rignano e prevederà la strutturazione, quindicinale o mensile, di momenti conviviali, cene a tema, serate, incontri, eventi, con l’obiettivo di coinvolgere i ragazzi dell’Associazione e farli sentire protagonisti. Le iniziative organizzate nell’ambito di questo percorso, strutturate con la collaborazione dei volontari della “STANZA ARCOBALENO” e gli alunni del Corso Alberghiero dell’ISIS “Vasari” di Figline, saranno occasione di incontro ed esperienze comuni, serviranno a coinvolgere altri giovani e potranno anche essere pensate come occasione di autofinanziamento e reperimento fondi. Il cosiddetto “SOCIAL PUB” è uno spazio già esistente a Figline e che il Circolo Arci-Rinascita ha messo a disposizione della Stanza Arcobaleno per serate e giochi allo scopo di offrire ai giovani, disabili e non, l’opportunità di stare insieme e divertirsi, in un confronto spontaneo al di là di limiti e deficit. Nel corso dell’anno, infine, saranno organizzate gite e vacanze, con il doppio obiettivo di offrire ai ragazzi dell’Associazione l’opportunità di fare esperienze lontano dalla famiglia e di offrire ai giovani volontari l’opportunità di vivere momenti belli, importanti e formativi. Per realizzare le varie iniziative – che verranno organizzate principalmente con la modalità dei piccoli gruppi, in modo da rendere più facile la gestione e rispondere ai gusti e alle aspettative di tutti – saranno necessarie risorse di vario genere in gran parte già previste nel Progetto. Oltre a fondi per affitti, biglietti, assicurazioni per volontari, verrà messo a disposizione un pulmino attrezzato per consentire la partecipazione dei ragazzi con disabilità più gravi, i quali potranno anche avvalersi del sostegno di tutor. Proprio per far fronte alle spese del pulmino, in queste settimane l’A.Se.Ba visiterà le aziende del territorio per richiedere un contributo. Per partecipare al progetto “Pappa & Ciccia” e per ricevere maggiori informazioni è possibile contattare la presidente Nanda Bacci Pratellesi (339.3838167) o il referente del progetto Roberto Manetti (328.7620655), e.mail: aseba@ interfree.it.
POLITICHE SOCIALI
Terzo settore: via alla costituzione della Consulta
La Società della Salute sud-est terrà aperte le iscrizioni fino al 30 settembre E’ stato pubblicato l’avviso per la costituzione della Consulta del Terzo settore, un organismo attraverso il quale la Società della Salute sud-est intende favorire e valorizzare la partecipazione dei soggetti che a vario titolo operano nel campo dell’assistenza socio-sanitaria. Possono presentare domanda di partecipazione alla Consulta del Terzo settore le organizzazioni di volontariato, gli organismi della cooperazione, gli enti religiosi, gli organismi del privato sociale, le associazioni ed enti di promozione sociale, le fondazioni e gli enti di patronato. La Consulta del Terzo settore è nominata dall’Assemblea della Società della Salute, partecipa alla costruzione del Piano Integrato di Salute, esprime pareri e formula proposte prima della definizione del Piano: la durata in carica della Consulta coincide con quella degli organi collegiali di governo della SdS. Le organizzazioni e gli organismi che intendono candidarsi devono dichiarare di essere in possesso dei seguenti requisiti: svolgere attività in ambito socio-sanitario e più in generale attività rivolte alla salute e al benessere della persona; avere sede legale nei Comuni della SdS sud-est o in alternativa documentata esperienza operativa in questi territori; di non aver presentato analoga candidatura per il Comitato di Partecipazione costituito nella SdS sud-est. Le organizzazioni che intendono partecipare alla Consulta dovranno compilare l’apposito modulo di partecipazione e trasmetterlo via fax al numero 055.2496462, o via e-mail sds.sudest@asf.toscana.it, o posta ordinaria o consegnata a mano entro il 30 settembre 2010 al seguente recapito: SdS Zona Fiorentina Sud-Est – Via dell’Antella, 58 – 50011 Antella (Firenze). Il modulo dovrà essere corredato dallo Statuto o/e Atto Costitutivo o/e ogni altro documento idoneo a dimostrare la natura, lo scopo e la funzione svolta dal soggetto interessato alla nomina. L’inserimento nell’elenco avviene mediante apposita deliberazione dell’Assemblea, previa verifica della sussistenza dei requisiti di cui sopra ed è subordinato all’esito positivo dell’esame della completezza della domanda prodotta.L’elenco dei nominativi dei soggetti componenti la Consulta del Terzo Settore sarà pubblicato sul sito della Società della Salute.
Figline informa POLITICHE SOCIALI
Condizionatori sequestrati dalla GdF e donati alle associazioni
Alla cerimonia di consegna presenti il Sindaco Nocentini e il Capitano Tolino della Guardia di Finanza
Il mese scorso presso il Palazzo Pretorio di Figline sono stati consegnati tre impianti di condizionamento sequestrati a seguito di un’operazione di Polizia giudiziaria dal Nucleo mobile della Guardia di Finanza di Pontassieve. I condizionatori erano stati posti sotto sequestro amministrativo a causa della mancanza delle etichette energetiche di cui devono essere dotati per legge, con conseguente disposizione di distruzione degli stessi apparecchi. Il perfetto stato di funzionamento e l’assoluta assenza di rischi per la salute di eventuali fruitori, hanno però spinto la Guardia di Finanza a richiedere alle autorità competenti che gli apparecchi non venissero distrutti, bensì donati ad associazioni di volontariato del territorio. La richiesta è stata quindi accolta anche grazie al lavoro svolto dall’avvocato Cristina Ricciardi della Camera di Commercio di Firenze, mentre in un secondo momento è stato interessato il Comune di Figline Valdarno per individuare alcune realtà legate al mondo del volontariato cittadino che potessero beneficiare di questi tre impianti di condizionamento: le associazioni sono l’Auser Verde e Filo soccorso Argento, l’Arciconfraternita di Misericordia e la Croce Azzurra. Alla cerimonia di consegna alle associazioni figlinesi hanno partecipato il Sindaco Riccardo Nocentini, il Comandante interinale del Gruppo GdF di Firenze, Cap. Michelangelo Tolino, il Comandante della Tenenza GdF di Pontassieve, Lgt. Luigi Cioffi, il Comandante del Nucleo mobile della Tenenza Gdf di Pontassieve, Mar. Alfonso Fragnoli e l’Avvocato Cristina Ricciardi della Camera di Commercio di Firenze “Questo è un esempio di come le istituzioni, collaborando, riescono a fare sinergia e a trovare soluzioni per rispondere alla cittadinanza – ha spiegato il Sindaco Riccardo Nocentini -. Ringrazio la Guardia di Finanza e la Camera di Commercio per averci coinvolto in questo progetto, che spero sia il primo di tante altre iniziative simili”. Grande soddisfazione per il buon esito dell’iniziativa benefica anche da parte della GdF rappresentata dal Capitano Michelangelo Tolino che ha ringraziato l’Amministrazione Comunale per la consueta collaborazione, la quale ha consentito la realizzazione di questo importante evento.
LAVORI PUBBLICI
Ponte sull’Arno: aperta la passerella pedonale
separato da essa, appoggiandosi sulle esistenti pile e spalle del ponte; la collocazione sul lato valle del ponte (rispetto al verso di scorrimento del fiume Arno) riduce l’ interferenza con eventuali fenomeni idraulici. “La Provincia di Firenze è impegnata nella realizzazione di numerose opere infrastrutturali a Figline Valdarno, alcune delle quali, come ad esempio la ‘variantina’ alla Sr 69 e la sua rotatoria di raccordo con il ponte sull’Arno, sono già inaugurate e funzionanti – ha commentato Laura Cantini, Vicepresidente della Provincia di Firenze con delega alle Infrastrutture -. So bene quanto sia stato problematico questo cantiere, sia per le modalità dei lavori, sia per i tempi di esecuzione. Ma oggi tutte queste difficoltà le lasciamo alle nostre spalle e possiamo solo apprezzare il risultato dell’opera realizzata”. “Con questa passerella – ha concluso la Vicepresidente - abbiamo messo in sicurezza non solo le utenze deboli, come ad esempio i soggetti disabili, ma anche i tanti cittadini che ogni giorno transitano a piedi sull’unico ponte che attraversa l’Arno a Figline”. La struttura della nuova passerella è composta da tre travature reticolari in acciaio di lunghezza pari a circa 32 metri ciascuna. Tale soluzione presenta caratteristiche di leggerezza, sia per il materiale utilizzato che per la tipologia strutturale ed interferisce in misura contenuta sulla struttura del ponte a cui è ancorata. L’intervento ha comportato l’esecuzione delle seguenti opere: scavi e strutture di fondazioni (pali e plinti in cemento armato), strutture metalliche (trave reticolare e profili a sostegno del nuovo camminamento), opere stradali (manto bituminoso e segnaletica). I lavori hanno inoltre comportato anche lo spostamento dei sottoservizi presenti sul fianco del ponte esistente. Per migliorare il collegamento con i percorsi pedonali esistenti si è resa necessaria una perizia per opere di completamento non previste nel progetto originario. In conseguenza di ciò l’importo complessivo dell’opera ammonta ad euro 368.145,97 interamente finanziati dalla Provincia. Le prove di carico relative al collaudo statico sono state eseguite lo scorso 15 giugno, mentre le specifiche dei pali di illuminazione sono state fornite direttamente dal Comune di Figline. Il colore della pavimentazione della passerella è stato concordato con la Sovrintendenza. Infine, la posizione degli attraversamenti pedonali è stata oggetto di un sopralluogo congiunto con i tecnici del Comune. “Finalmente siamo arrivati alla conclusione di questo lavoro – ha spiegato il sindaco Riccardo Nocentini -, non nascondiamo che sia stato un cantiere problematico, ma adesso i cittadini hanno a disposizione un’opera comunque importante che mette in sicurezza questo ponte e che soprattutto ci permette di pensare alla realizzazione di piste ciclabili. Ringrazio quindi la Provincia di Firenze, che insieme a noi si è impegnata anche in un’altra importante sfida richiesta a gran voce dai valdarnesi, cioè quella per la realizzazione del secondo ponte sull’Arno per la quale il Presidente Barducci si è preso l’impegno di affidare la progettazione entro la fine dell’anno”. Il progetto e la Direzione dei Lavori della passerella sono stati curati dal personale tecnico della Direzione Viabilità della Provincia di Firenze.
SPORT
Tennis in carrozzina: gemellaggio tra Figline e Budapest
Dal 24 al 27 agosto il Tennis Club Figline ed il Fun Tennis hanno ospitato il Circolo ungherese
Dopo il collaudo è pronta l’opera che permetterà di attraversare il ponte in sicurezza
E’ stata aperta ufficialmente la passerella sul ponte sull’Arno, un’opera realizzata con l’obiettivo di mettere in sicurezza l’infrastruttura e consentire ai pedoni di attraversare in sicurezza il ponte. La nuova passerella pedonale che collega l’abitato di Figline con la frazione di Matassino è infatti finalizzata all’abbattimento delle barriere architettoniche, dato che i marciapiedi sul ponte non consentono il passaggio agevole in particolare ai soggetti disabili, per la presenza di dislivelli e l’estrema vicinanza dei veicoli in transito sul ponte. Il percorso pedonale, di larghezza minima di cm 150, è stato realizzato a fianco della sede stradale,
Si è svolto dal 24 al 27 agosto scorso il gemellaggio tennistico tra Figline e Budapest, sancito con un torneo presso l’impianto sportivo di piazza Don Minzoni per un’iniziativa rivolta in particolare al tennis in carrozzina che ha visto collaborare l’Amministrazione comunale, il T.C. Figline ed il Fun Tennis di Figline (iscritto al Comitato Italiano Paraolimpico). L’evento ha visto la partecipazione di una delegazione di 38 ungheresi composta da giocatori e accompagnatori, tra cui un rappresentante dell’Assessorato al Turismo della città di Budapest. La manifestazione ha previsto incontri di tennis su sedia a rotelle ai quali ha partecipato anche Laszlo Farkas, l’ungherese numero 31 nella graduatoria mondiale. Il programma stilato dai Presidenti del T.C. Figline, Adriano Pucci, e del Fun Tennis, Marco Sottani, ha previsto inoltre partite di tennis giovanile (dagli 11 ai 16 anni) e incontri di doppio tra coppie miste Italia-Ungheria. Il gemellaggio tra i tre tennis club è stato sancito, oltre che dal Sindaco Riccardo Nocentini e
dall’Assessore allo Sport, Caterina Cardi, anche dal primo Presidente del T.C. Figline, Sergio Antonielli. “Per la nostra città è una bellissima opportunità – hanno spiegato il Sindaco Nocentini e l’Assessore Cardi -, oltre a permettere a Figline di prendere contatti con un Paese estero garantendo lo scambio di valori culturali e sportivi, questo torneo ci ha dato l’occasione di affermare ancora una volta che lo sport è e deve essere per tutti, senza alcuna barriera. Ringraziamo quindi il T.C. Figline ed il Fun Tennis per l’attenzione sociale mostrata in queste ed in tante altre occasioni, con la speranza che gli impianti di Matassino, recentemente ristrutturati dall’Amministrazione comunale, possano ospitare molte iniziative di questo genere”. Nel corso della manifestazione la delegazione ungherese ha visitato anche le bellezze artistiche del nostro Valdarno, in un soggiorno rivolto alla promozione dello sport ma anche del territorio. Il tutto si è concluso con una cena. Infine ricordiamo che il Fun Tennis, fin dalla sua costituzione avvenuta nel 2009, si prodiga per il coinvolgimento nello sport di persone disabili: un ringraziamento particolare per l’organizzazione dell’evento va al Presidente Marco Sottani e all’allenatore Mauro Gioli, che ha lavorato per la buona riuscita del torneo assieme al Presidente del T.C. Figline, Adriano Pucci. Il gemellaggio vedrà la sua conclusione nel prossimo autunno, quando una delegazione del Fun Tennis e del T.C. Figline si recherà a Budapest per contraccambiare la visita.
CULTURA
Piazza della Fattoria inaugurata con gli applausi per la Tosca Circa 350 spettatori per l’opera lirica di Giacomo Puccini che ha inaugurato la piazza figlinese
Cavaradossi), Carlo Morini (il Barone Scarpia). Enzo Borghetti (Cesare Angelotti), Ferruccio Balducci (Spoletta), ai quali si è aggiunto in via del tutto straordinaria Giorgio Gatti nelle parti del Sagrestano, Sciarrone e il Carceriere. Il ruolo di Floria Tosca è stato invece magistralmente interpretato dal soprano Silvia Pacini.
ISTITUZIONI
Inaugurazione per la nuova via Pertini Il mese scorso cerimonia ufficiale anche per la commemorazione di Bianca Pampaloni
Il 24 luglio scorso si sono svolte due importanti cerimo-
nie promosse dal Comune di Figline Valdarno per ricordare Sandro Pertini e Bianca Pampaloni. All’ex Presidente della Repubblica è stato intitolato il tratto della “variantina” che dalla rotatoria in prossimità del ponte sull’Arno porta fino a via Roma: la richiesta dell’intitolazione è arrivata direttamente dal Consiglio comunale per ricordare sia l’impegno istituzionale di Pertini, che fu anche membro dell’Assemblea Costituente, sia la sua vicinanza al territorio durante il periodo della Resistenza. La cerimonia ha visto la partecipazione del sindaco Riccardo Nocentini, dei membri del Consiglio comunale, delle associazioni combattentistiche e d’Arma, dei sindacati e dei Carabinieri. Lo stesso giorno, inoltre, l’area verde sottostante la rotatoria del ponte sull’Arno è stata teatro del concerto promosso dall’Amministrazione comunale in memoria di Bianca Pampaloni, un momento a cura dell’Orchestra giovanile del Valdarno per ricordare l’eroismo di questa giovane che nel 1944 fu seviziata e poi uccisa da un soldato tedesco. “Queste due iniziative hanno rappresentato due diversi momenti di riflessione molto importanti per la città – hanno spiegato il sindaco Riccardo Nocentini e l’assessore Caterina Cardi -, l’intitolazione della via a Sandro Pertini rappresenta la volontà del Consiglio comunale di ricordare l’uomo ed il politico che tanto ha fatto per l’Italia. Il concerto per Bianca Pampaloni va invece ad affiancarsi ad iniziative istituzionali come Pian d’Albero, eventi simbolo del sacrificio di tante persone per il bene comune. Questa commemorazione arriva in un periodo in cui via Bianca Pampaloni è stata purtroppo oggetto di scritte di ispirazione neofascista: il messaggio di risposta che vogliamo lanciare è che le istituzioni sono presenti”.
COMUNICAZIONE
Figline Informa: iscriviti alla newsletter del Comune Oltre 15mila visite in 8 mesi per la newsletter del Comune di Figline, che conta 2500 utenti
Applausi per la Tosca di Puccini portata in scena il luglio scorso in piazza della Fattoria, una rappresentazione particolarmente gradita che per la città di Figline rappresentava anche il primo evento promosso in questa meravigliosa piazza, situata a pochi metri dal centro storico. Cornice ideale, dunque, per l’opera lirica in tre atti di Giacomo Puccini allestita con maestria da Scenart e prodotta da Omega Musica con la collaborazione di Operaltra, per la regia di Astrid Hunstad e la partecipazione impeccabile dell’Orchestra Nuova Europa diretta da Alan Freiles.
“E’ stato un evento di grande livello per il quale ringrazio Omega Musica e tutti coloro che hanno collaborato all’organizzazione – ha spiegato l’assessore al Turismo, Caterina Cardi –, si è trattato di un momento culturale veramente importante per la nostra città. Per l’Amministrazione era infatti un appuntamento particolarmente significativo, poiché rappresentava anche una sorta di inaugurazione di piazza della Fattoria, che si è rivelata una cornice eccezionale e scenario più che adeguato per questa ed altre iniziative che vi saranno promosse”. La serata si è conclusa tra gli applausi dei circa 350 spettatori presenti in piazza della Fattoria, che hanno apprezzato le musiche dell’orchestra Nuova Europa e il talento canore degli interpreti: Alessandro Maffucci (Mario
Figline Informa, la newsletter del Comune di Figline partita con il numero zero del 23 dicembre 2009, dopo la pausa estiva ha ripreso il consueto servizio di informazione. Nei primi otto mesi di attività sono sati raggiunti oltre 2500 iscritti, ai quali sono state fornite 256 notizie riguardanti il Comune di Figline Valdarno per un totale di oltre 15mila contenuti cliccati. Ma Figline Informa è anche informazione quotidiana sulla rete civica all’indirizzo ufficiostampa.comune.figline.it, da dove al mese si contano di media 5mila visite con oltre 30mila pagina cliccate. “Figline Informa si è rivelato uno strumento adeguato per tenere aggiornata la cittadinanza sulle tante attività del nostro Comune – ha commentato l’assessore alla Comunicazione, Caterina Cardi -, uno strumento al passo con i tempi che probabilmente è andato al di sopra delle nostre stesse aspettative, ma che soprattutto ci ha permesso di incontrare i cittadini anche in rete”. Si ringrazia chi ha lavorato al supporto tecnico di questi importanti strumenti on-line condividendo il progetto di comunicazione dell’Amministrazione comunale e dell’Ufficio Stampa: HiHo Srl per quanto riguarda la newsletter e l’area dedicata alle notizie, e Idea Esse per i servizi on-line e la parte istituzionale della rete civica. Per iscriverti alla newsletter vai sulla rete civica: www. comune.figline-valdarno.fi.it
Figline informa POLITICHE GIOVANILI
Festivaldarno 2010: in piazza con il divertimento sicuro
Il 17 e 18 settembre la terza edizione con lo spettacolo di Cornacchione e la musica di Bandão
a partire dal progetto di prevenzione nelle scuole denominato “Spazio sicuro”, gestendo anche il lavoro degli operatori del Centro Giovani comunale; impegnate in questo settore anche il Comitato “Non la bevo” di Viareggio, l’associazione Aracnos, che opera in progetti di educativa di strada nel Valdarno. “I dati statistici europei – spiega l’assessore alle Politiche giovanili, Anna La Cognata - indicano che in Italia la causa principale di mortalità nei giovani tra 18 e 25 anni è data dall’uso eccessivo di alcool e di sostanze stupefacenti; questa statistica ci dice anche che il 50% degli incidenti stradali avvengono sotto l’effetto di sostanze come alcool e droghe, e che i ragazzi iniziano a bere alcoolici in media all’età di 12 anni (tra le più alte in Europa). E’ quindi necessario ed urgente riuscire a comunicare tutti insieme ai nostri ragazzi (scuola, famiglia, istituzioni, società) quanto sia bello vivere la propria giornata ad occhi aperti, quanto sia eccitante affrontare le difficoltà di tutti i giorni e cogliere la felicità data dal superamento di ognuna di esse, sia per quanto riguarda la scuola che il lavoro”.
proiezioni di video su lavori svolti. Inoltre ci sarà anche “Anelli Mancanti Figline”, che opera dal 2008 cercando di promuovere una cultura di accoglienza ed integrazione con le diverse comunità etniche presenti sul territorio. Organizza corsi di lingua e cultura italiana, araba, informatica, doposcuola per bambini stranieri, sportello di ascolto, informazione e consulenza legale: nel suo stand sarà possibile assaggiare piatti tipici arabi, indiani, messicani e sudamericani. Ecco l’elenco delle associazioni che hanno aderito a Festivaldarno 2010: La Bottega Dei Ragazzi di Figline - Istituto Degli Innocenti, Biblioteca Comunale Marsilio Ficino, Associazione Ireos, Centro Documentazione Donna Figline, Ass. Donne In Cammino – Pelago, Centro Commerciale Naturale Il Granaio, A.I.S., Isis Vasari, Anelli Mancanti Figline, Comunità Araba, Ass. Aracnos, Coop 21, Comitato Non La Bevo – Viareggio, Libera Valdarno, Falun Dafa - Il Tango Delle Civiltà, Centro per l’impiego di Figline, Ideazione, Vic, Radio Valdarno, Terra Libera Tutti. Il programma è disponibile anche sui siti internet http://festivaldarno.wordpress.com, www.centrogiovanifigline.it o sulla pagina Facebook “Festivaldarno”.
PARI OPPORTUNITà
Letteratura e fotografia per il Centro Documentazione Donna
Sarà il divertimento sicuro il tema della terza edizione di Festivaldarno 2010, un evento nato e cresciuto per volontà dell’Assessorato alle Politiche giovanili che si terrà in piazza Marsilio Ficino il 17 e 18 settembre. Tante le associazioni di volontariato, culturali, gruppi giovanili, istituzioni aderenti alla manifestazione, che quest’anno ha come obiettivo principale quello di lanciare un messaggio chiaro ai giovani: ci sì può divertire tanto, senza sballo. Questo tema, molto caro all’Amministrazione comunale – che nell’ultimo anno ha lavorato ed investito sul miglioramento della qualità della vita dei giovani attraverso varie iniziative di sensibilizzazione e di formazione - ha trovato una pronta e convinta adesione da parte della dirigenza scolastica dell’Isis Vasari, del Centro per l’impiego di Figline, delle associazioni di operatori sociali impegnate nel settore del disagio giovanile. Tra queste la cooperativa sociale Coop. 21, che collabora attivamente a tutte le attività dell’Assessorato
Tra gli appuntamenti clou di questa terza edizione ci sono gli spettacoli musicali di venerdì 17, che vedranno la partecipazione dei “Ragazzi scimmia” (ore 20), dei “De’Canters” accompagnati dalla performance acrobatica dei “Need four funk” (ore 21) e dall’orchestra di percussioni “Bandão” (ore 22). Sabato 18 invece l’appuntamento serale (ore 21,15) sarà con il comico Antonio Cornacchione ed il suo spettacolo “Silvio c’è?” (ingresso gratuito). In entrambe le giornate saranno in piazza Ficino gli stand della ludoteca “La Bottega dei ragazzi di Figline” (il pomeriggio di venerdì e tutta la giornata del sabato), della Biblioteca comunale con il Punto Paas (navigazione in internet sicura), del Centro Documentazione Donna con il concorso fotografico “Obiettivo Donna”, del Centro per l’impiego, del Centro commerciale naturale “Il Granaio”, della Comunità araba Valdarno, dell’associazione Libera, del Falum Dafa e Ireos. Tra le iniziative di Festivaldarno 2010 anche la presentazione del libro “(D)istanze scomode o se preferite, di stanze scomode – racconto” (sabato, ore 19). Tra i partecipanti ricordiamo anche “Il Tango delle civiltà”, una associazione di “danzamovimentoterapia” nata nel 2010 a Firenze e che sarà presente a Festivaldarno con dimostrazioni pratiche rivolte a bambini e adulti e
A Festivaldarno 2010 l’associazione figlinese sarà in piazza con diverse iniziative
Ci sarà anche il Centro Documentazione Donna a Festivaldarno 2010, in piazza con una serie di iniziative che vanno dalla letteratura alla fotografia. Nel corso della manifestazione sarà infatti allestita una galleria con gli scatti partecipanti a “Obiettivo Donna”, il concorso fotografico promosso dall’assessorato alle Pari opportunità del Comune di Figline, dal Comitato Pari opportunità e appunto dal Centro Documentazione Donna. Il tema del concorso è unico e ovviamente ha a che fare con la femminilità e l’essere donna: ogni fotografo, uomo o donna, professionista o principiante, ha inviato tre scatti in formato analogico o digitale in bianco e nero, seppia o a colori. Tutte le fotografie in concorso – che resteranno di proprietà del Centro Documentazione Donna - saranno quindi esposte in occasione di Festivaldarno che si terrà il 17 e 18 settembre in piazza Marsilio Ficino. Le fotografie saranno esaminate e selezionate da una giuria popolare formata dai visitatori della mostra e da una giuria qualificata. I primi tre classificati riceveranno in premio un abbonamento annuale alla rivista “Fotografare” (1° classificato), un abbonamento annuale alla rivista “Almanacco Fotografare” (2° classificato), il libro fotografico “Anna Maria
Tulli Composit. Catalogo della mostra” (3° classificato); la premiazione si terrà nella giornata del sabato. Sempre il sabato, alle ore 17,30, il Centro Documentazione Donna di Figline presenterà una performance dell’associazione Donne in cammino “Voci dal futuro” di Pelago: “Donna come l’acqua di mare, appunti di viaggio nel cuore in pensieri, parole e musica”. Alle ore 19, invece ci sarà la presentazione del libro “(D)istanze scomode o se preferite, di stanze scomode – racconto”: l’autrice Claudia Fingerle Panini risponderà alle domande in un incontro con la relatrice Monia Baldacci Balsamello e la psicologa Serena Bernini.
divertimento
Per i più piccoli c’è lo stand della Bottega dei Ragazzi di Figline Presso lo stand di piazza Ficino saranno organizzati tanti laboratori
Alla terza edizione di Festivaldarno è garantita la presenza della Bottega dei Ragazzi di Figline, il nuovo servizio di ludoteca che dalla scorsa primavera è stato attivato presso la scuola primaria “A. Cavicchi”. Si tratta di uno spazio interamente dedicato ai ragazzi della città in cui, giocando, si impara a conoscere l’arte e la storia del territorio. Il progetto, voluto dall’assessorato alle Pari opportunità del Comune di Figline in collaborazione con l’Istituto degli Innocenti, si propone di educare i ragazzi alla scoperta del territorio in cui vivono, mediante attività ludico-didattiche. Attraverso visite guidate rivolte a bambini con genitori e workshop, si cerca di mettere in evidenza la ricchezza del territorio in cui vivono. La Bottega dei Ragazzi di Figline sarà a Festivaldarno in entrambe le giornate: venerdì 17 alle 16,30 il tema sarà “Quando la terra prende forma”, ovvero lavorazione della creta e creazione di una piccola robbiana; alle 18, invece, “Terra a tutto tondo”, lavorazione della creta per realizzare un piccolo albarello da spezieria. Sabato 18 l’attività della Bottega prosegue alle ore 10 con “I muri raccontano: l’affresco. Sperimentazione della tecnica dello spolvero”, mentre alle 16,30 spazio al graffito con la realizzazione della copia di uno dei graffiti decorativi di piazza Marsilio Ficino; ultimo laboratorio alle ore 18 con “La ricetta del mio colore”, segreti e ricette dalle botteghe dei pittori con sperimentazione della tempera a uovo. Si precisa che tutte le attività della Bottega presso Festivaldarno sono gratuite ed è gradita la prenotazione presso lo stand; durante le attività i bambini non devono essere accompagnati dai genitori.
società
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Focus. Intervista alla dottoressa Ilaria Buccioni, presidente dell’istituto Human Relations
Quel mal d’azienda che rovina i rapporti Benedetta Strappi
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uccede, e succede spesso, che alzarsi per andare a lavorare diventi un’incombenza pesante. È il “mal d’azienda”, malumore che vive di conflitti con i colleghi, frustrazioni e non detti. Per qualcuno diventa una vera e propria malattia, e anche quando non arriva a tanto è capace di lasciare grandi ferite. Per qualcuno invece la voglia di migliorarsi sul piano personale e professionale spinge alla ricerca di spazi in cui riflettere su di sé e sul proprio modo di vivere e svolgere il proprio ruolo. Per questo, negli anni, sono nate organizzazioni che hanno come missione proprio quella di occuparsi di queste tematiche. Una, a Firenze, è “Human Relations - Istituto per il Benessere Relazionale nelle Organizzazioni”. Si tratta di un polo di consulenza, formazione e informazione che lavora proprio per la divulgazione culturale dell’efficacia lavorativa unita al benessere organizzativo e delle persone. Professionisti provenienti dal mondo aziendale, della ricerca universitaria, delle scienze sociali che, con strumenti diversi, affiancano le organizzazioni lavorative per promuovere riflessioni “sul benessere relazionale”. Lo spiega meglio la dottoressa Ilaria Buccioni, presidente di “Human Relations”, che insieme alle colleghe Anna Maria Palma e Isabella Venturi dirige l’Istituto. Investire nelle relazioni, che cosa significa precisamente? Tutte le organizzazioni vivono di sistemi di relazioni. Sul lavoro spesso le persone stanno a contatto diretto per anni, e non sempre si capiscono. Spesso si generano malesseri che sfociano in atteggiamenti di insofferenza. Questo accumulo di incomprensioni, genera, natural-
La dottoressa Ilaria Buccioni
mente, stress, talvolta disaffezione professionale, sicuramente sofferenza. In alcuni casi perfino malattie anche gravi sono causate da disagi sul lavoro. Il nostro invito è quello di “coltivare”, a tutti i livelli organizzativi, i rapporti, di interrogarci sul “come” stiamo e cosa potremmo fare per stare meglio creando così nuova pensabilità; premessa per alimentare un percorso verso il “ben vivere”, e di conseguenza porre le basi per il “buon lavorare”. E da dove si comincia per farlo? Occorre partire reimmaginando il sistema. Anche cambiamenti minimi rappresentano, in questo senso, un buon punto di partenza: talvolta bastano semplici accortezze. La filosofia alla base di questo pensiero è che in qualsiasi organizzazione e sistema occorre rinnovarsi per vivere al meglio. È questo quello che intendiamo per “nuova pensabilità” ed equivale, a conti fatti, a prendersi cura di sé per stare e far star bene. E quali sono, concretamente, gli strumenti per arrivare a questo? Grazie anche ad una stretta sinergia con l’Università di Siena – Master in counseling e formazione relazionale, diretto dal Prof. Enrico Cheli – il nostro istituto propone percorsi presso
la propria sede, ma anche interventi specifici costruiti insieme ad enti ed aziende presso le loro sedi, oltre a consulenze individuali personalizzate. Che cosa differenzia le vostre proposte? Organizziamo giornate di studio, convegni, prodotti editoriali e seminari esperienziali dove competenzapensiero-progetto, insieme a cuoreentusiasmo-passione sono i “nostri” ingredienti per rendere funzionale l’apprendimento. Accompagniamo i nostri clienti attraverso riflessioni che tengono sempre presenti tre livelli: quello individuale, quello relazionale, quello organizzativo. Nelle nostre proposte si intrecciano così continuamente temi come autostima, stile professionale, stress ed emozioni, potere, relazioni e conflitto, ma anche organizzazione del lavoro e dei processi comunicativi, avendo sempre come priorità la salute dell’organizzazione, il benessere individuale e l’efficacia lavorativa. Il nostro stile si avvale di un insieme integrato di approcci che coinvolgono aspetti cognitivi, emotivi, corporei, relazionali ed organizzativi, che potranno essere sperimentati nella sede dell’Istituto a Le Bagnese (Fi), giovedì 30 settembre alle ore 18.
capita spesso che sul posto di lavoro si creino malumori e tensioni che, a lungo andare, possono lasciare molte ferite e rovinare la qualità della vita. Per questo può servire l’aiuto di professionisti esterni, specializzati proprio nella cultura del “benessere relazionale”
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tempo libero
Settembre 2010
il costo Del DiVertiMento/1. Per chi ha più primavere sulle spalle lo svago è low cost
Cultura, risate e valzer per un pugno di centesimi Paola Ferri
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na partita a carte al circolo, un ballo il sabato o la domenica pomeriggio, una partita a bocce. Per tutto il resto c’è da spendere. Ma non molto. Sì perché se i giovani sborsano come minimo una ventina di euro per andare a ballare (a patto di rimanere parchi con le bevute) e almeno una dozzina per una sola partita a bowling, superata una certa soglia di età il prezzo del divertimento cala. Fatti i conti con la pensione, il tempo libero lo si può ingannare in compagnia a costo quasi zero. Anzi, i più fortunati possono anche trovare il modo di farlo fruttare. Ovvio che qui il gioco d’azzardo o il pokerino online c’entrano poco o nulla. Al massimo si parla di Bingo, quello sì, anche se gli habitué fiorentini sono rimasti a digiuno per tutto l’anno scorso. L’unica sala sopravvissuta, quella del Circolo Vie Nuove di viale Giannot-
ti, ha infatti chiuso i battenti a settembre 2009, causa fallimento della società che l’aveva presa in gestione. Il mese prossimo, però, i giochi dovrebbero riaprirsi. Una cartella si compra con uno, due o tre euro al massimo. Facendo appello alla buona sorte il piccolo investimento può portare dai 30 ai 300 euro. Ma non è tanto la posta in palio a far gola, quanto la possibilità di passare un pomeriggio in compagnia. “Nel weekend arrivano oltre un centinaio di persone”, raccontano gli aficionados di Vie Nuove. Ancora più economica la buona vecchia tombolata. All’Andrea del Sarto, in via Manara, una cartella costa 15 o 20 centesimi e il premio è in buoni spesa. Sulla stessa linea il “prezzo” di un pomeriggio passato a giocare a carte, come testimonia Rossano Righi, presidente del Centro culturale dell’età libera su Lungarno Ferrucci. Che preannuncia tornei di Burraco per questo inverno. “L’ingresso al Centro è aperto a tutti – afferma – ma la partecipazione al torneo sarà riservata agli associati”. Il che
non dovrebbe rappresentare un grosso problema, visto che la quota associativa equivale a 80 centesimi al mese. E permette poi di accedere a una serie di iniziative distribuite durante l’intero anno: gite fuoriporta a costo zero, visite guidate ai musei e perfino pasti in compagnia a prezzi popolari. Passando dal tavolo al tappeto verde, la spesa sale un po’: dai cinque agli otto euro per una partita a biliardo. Per le serie non si finisce mai d’imparare, invece, gli over 65 che volessero investire il proprio tempo in crescita culturale non hanno che da scegliere. I corsi per l’età libera, spesso e volentieri liberi anche dai costi, sono moltissimi. E poi ci sono quelli organizzati dai Quartieri, a partire da 30 euro per una decina di lezioni. Chi si può permettere un investimento più elevato può rivolgersi inoltre agli Amici dei Musei: con una settantina di euro ci si assicura una visita diversa a settimana. E nel weekend, gratis o quasi, si scende in pista in circoli e dancing sparsi per la città.
Da uno a tre euro per una partita a bingo, ancora meno per la tombola. Ma c’è molto di più. Bastano una trentina di euro per iscriversi ai più disparati corsi, mentre pagando una cifra più consistente ci si assicura un museo diverso a settimana. E ballare è quasi sempre gratis iTalina Pensionata, 86 anni
nanÌ Pensionato, 71 anni
aleSSanDro Imprenditore, 60 anni
“Viaggiare in comitiva costa poco”
“Due o tre euro al dì in giornali”
“Le cene fanno salire il conto”
“Un tempo andavo spesso a ballare, ma adesso il mio ginocchio malconcio non me lo permette più. Però con il gruppo della Misericordia andiamo spesso a fare delle gite o dei brevi viaggi. Tragitto in pullman, mete non troppo lontane, come Austria, Lourdes, Montecarlo e spesa contenuta, a portata di pensione”
“Non amo frequentare circoli o bar, né tantomeno giocare a carte. Nel tempo libero mi dedico alla lettura, compro due o tre giornali al giorno, il che significa spendere 2 o 3 euro al dì. Una o due volte a settimana io e mia moglie andiamo a cena fuori e spesso portiamo anche i nostri figli. Spendiamo circa 30 euro a persona”
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“Non viaggio molto, ma tra weekend al mare e gite e fuoriporta con la famiglia spendo un centinaio di euro al mese. D’estate, poi, andiamo spesso a cena fuori, il che vuol dire mettere in conto altri 300 euro mensili. E durante tutto l’anno c’è la spesa per i giornali, come minimo 2 euro al giorno, e per i libri, altri 10 euro circa al mese”
tempo libero
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il costo Del DiVertiMento/2. Più “salato” uscire la sera per i giovani amanti della movida
Portafoglio aperto dal tramonto all’alba Giuditta Boeti
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uanto costa stare dentro il tunnel del divertimento? Per fare i “conti in tasca” alla movida fiorentina occorre valutare le tante alternative di prezzi e locali che offre Firenze by night. Ci sono occasioni per chi ha soldi da spendere, ma anche per coloro che hanno budget serale limitato. Per chi desidera divertirsi in modo “easy” e magari all’aperto, tappa irrinunciabile sono i locali in piazza: da Santo Spirito a Sant’Ambrogio, dove i cocktail “low cost” sono d’obbligo: con 4 euro – a Las Palmas di Piazza Ghiberti – si prende una bevuta e si mangia a buffet. Facendo attenzione però all’orario: dopo le 21.30 i prezzi aumentano. Quindi non è insolito vedere – prima che faccia buio – tavolini traboccanti di bicchieri di mojito e vodka lemon, perché dopo le 21.30 i cocktail costano 7 euro. Ci sono anche locali che offrono la possibilità “dell’apericena”: con 8 euro – al Kitsch The Pub – prendi una bevuta e riempi lo stomaco, grazie al buffet molto ampio che viene offerto dalle 18.30 alle 21.30. Per chi ama seguire la moda sono diventati irrinunciabili gli aperitivi in terrazza: un nuovo modo per godersi la città dall’alto, grazie alla visuale insolita su Firenze. Ci sono alberghi dove è possibile cenare in terrazza (come l’Hotel Baglioni), hotel dove si può bere un aperitivo con panorama
mozzafiato come sulla Terrazza Bardini (con aperitivo a 10 euro), all’Hotel Minerva (ingresso con incluso il primo drink e buffet, 17 euro), a Villa La Vedetta, e sulla Terrazza Stendhal (circa 15 euro). Ma c’è anche chi è alla ricerca di bevute “free”, in questo caso l’appuntamento è ogni lunedì alle Murate (il nuovo spazio dell’ex carcere, in piazza Madonna della Neve) con aperitivi gratuiti, performances, video proiezioni e concerti jazz. E poi c’è tutto il corollario di locali in via dei Renai: zona ormai storica per consumare un aperitivo (aspettando la cena). Chi invece con dieci euro vuole anche cenare, può approfittare degli abbondanti buffet messi a disposizione da locali, sempre affollatissimi, come il Rifrullo in San Niccolò o l’Oibò in Santa Croce. Insomma, sono tanti gli spaccati del mondo del divertimento fiorentino. C’è chi preferisce gli ambienti già conosciuti, chi posti diversi per differenziare le scelte e cercare di costruire nuovi rapporti. L’elemento che – indistintamente – balza agli occhi, tra le vie della movida, è il flusso dei gruppi che emigrano – di locale in locale – a seconda degli stati emozionali (e confusionali) che vivono. E quando il tempo e lo spazio vengono riempiti con il proprio desiderio di evasione e di avventura, poco importa quanti soldi si hanno da spendere. L’unica prerogativa è divertirsi. Dentro o fuori dal tunnel. E la serata diventa così crocevia di partenze, transiti e approdi. Che la mattina dopo, spesso, rimangono solo un ricordo.
raffaele Studente, 21 anni
SiMone Studente, 21 anni
caMilla Studentessa, 13 anni
“Minimo 20 euro per ballare”
“5 euro a sera per una birra”
“Si finisce sempre per spendere”
“In generale spendo una settantina di euro al mese, tra uscite serali e passatempi vari. D’estate, uscendo praticamente tutte le sere la cifra sale un po’, ma dipende dai posti in cui si va. Ad esempio ci sono discoteche con consumazione obbligatoria, altre che ti fanno pagare solo l’ingresso. Comunque in media per andare a ballare sono circa 20 euro”
“Spendo come minimo 5 euro a sera, il prezzo di una birra. In un weekend posso arrivare a spenderne 25, fino a 40 se vado a cena fuori con gli amici. Ma per risparmiare si può anche organizzare una cenetta old style a casa, utilizzando quel che c’è nel frigo, praticamente a costo zero”
“Per divertirsi si spende parecchio, qualsiasi cosa uno faccia. Tra cinema, shopping e qualche pizza fuori in un mese posso arrivare a una cinquantina di euro. La sera non esco spesso, ma anche passare il pomeriggio fuori, prendendo qualcosa da bere con un’amica, significa “perdere” come minimo 5 euro al giorno”
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giovani
Settembre 2010
calcio. Per una stagione di allenamenti, il primo anno, ci vogliono circa cinquanta euro al mese
Quanto costa diventare campioni La prima divisa si può indossare già a cinque anni, poi il salto nella categoria “pulcini”, seguita dagli “esordienti”. La spesa maggiore è all’inizio, quando va comprato l’equipaggiamento necessario
Ci si può iscrivere in qualsiasi momento dell’anno
Ecco la lista dell’occorrente
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Lorenzo Salusest
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ISTRuZIONI PER L’uSO
na piazza come campo, linee immaginarie, giubbotti o zaini come pali delle porte, nessun numero sulle maglie, nessun arbitro. E un pallone, simbolo del divertimento e del potere di chi lo portava: bastava un torto subito, vero o presunto, e la partita terminava immediatamente con il più classico dei “il pallone è mio”. Ricordi di un tempo lontano, quando le scuole calcio per gli aspiranti campioncini erano i piazzali e i giardini. Almeno sino ai dieci anni, età minima per iscriversi ai Nagc. Poi la rivoluzione del calcio moderno ha investito anche il settore giovanile. Una rivoluzione che ha strutturato il percorso di avviamento all’attività calcistica. Oggi la prima divisa si può indossare già a cinque anni compiuti, età minima per diventare “piccoli amici”. Dopo tre anni il salto nella categoria “pulcini”. Altri due anni e i pulcini diventano “esordienti”, ponte verso il calcio a 11 (sino ad allora le partite sono, progressivamente, tra squadre di cinque, sette o nove giocatori). Un percorso di crescita che nella provincia di Firenze si realizza nelle 92 strutture (di cui 25 in città) in possesso del “bollino” rilasciato dal Settore giovanile e scolastico della Federcalcio: 51 scuole di calcio riconosciute (16 nel capoluogo) e 41 centri calcistici di base (nove a Firenze). Una differenziazione – più qualificate le prime, meno le seconde – operata sulla base dei requisiti in possesso delle società sportive, dal rapporto tra il numero dei bambini e degli istruttori alla qualifica di questi ultimi. Una differenziazione che ovviamente si riflette anche sul costo sostenuto dalle famiglie per mandare i propri figli – o figlie, perché l’atti-
vità è aperta sia ai maschi che alle femmine – a scuola di calcio. Un costo che tende a spaziare tra i 200 ed i 300 euro a stagione, cui vanno ad aggiungersi, limitatamente alla prima iscrizione, le spese per l’equipaggiamento (borsa, tuta, divise da allenamento e da gara, k-way), solitamente intorno ai 100 euro. Ultimo esborso, i parastinchi e, soprattutto, le scarpette da calcio: momento magico per i bambini, un po’ meno per i genitori alle prese con prezzi spesso esorbitanti. Ma con un po’ di pazienza e tanta perseveranza è possibile portare a casa entrambi i sospirati articoli ad una cifra inferiore ai 50 euro. A conti fatti mandare il proprio figlio a scuola cal-
Tra città e provincia ci sono 92 strutture in possesso del “bollino” giovanile della Federcalcio cio può avere un costo per il primo anno che va dai 350 ai 450 euro, meno di cinquanta euro al mese. Una cena al ristorante in meno in cambio dell’opportunità di far crescere, maturare, e divertire il proprio figlio. Un sacrificio più che accettabile. Purché lo si faccia con lo spirito giusto, senza caricare il bambino delle proprie illusioni. E se son rose fioriranno. Comunque ed ovunque. Del resto nel passato le rose più belle del calcio hanno cominciato a sbocciare sull’asfalto e sulla terra dei vicoli e delle piazze.
on è mai troppo presto per iniziare a giocare a calcio. O quasi. Se il primo calcio al pallone solitamente avviene quando ancora l’equilibrio del bambino è precario, per il primo corso bisogna attendere i cinque anni compiuti. L’avventura può iniziare in qualsiasi momento dell’anno, da settembre a giugno, dopo aver adempiuto ad alcuni semplici impegni. Primo passo: la scelta della scuola calcio, da individuare in base alla comodità (vicinanza da casa o dal lavoro) e/o alla qualità. Secondo passo: munirsi di due fototessere del bambino, il certificato contestuale firmato dai genitori, il certificato medico per l’attività non agonistica (sufficiente quello del pediatra sino ai 12 anni. Dopo il compimento del dodicesimo anno, anche se a stagione calcistica in corso, è necessario il certificato rilasciato dagli istituti di medicina dello sport). Quindi il pagamento della quota d’iscrizione ed il gioco è fatto, anzi sta per iniziare. Un’esperienza educativa e formativa resa possibile da molte società calcistiche sotto la supervisione del settore giova-
nile e scolastico della Federcalcio, guidato in Toscana da Paolo Mangini: “Il nostro obiettivo primario è far sì che i bambini si divertano ed imparino a giocare, il risultato è secondario. Del resto i tanto decantati modelli stranieri di formazione dei giovani calciatori sono analoghi a quanto da anni la Federcalcio suggerisce di fare: grande attenzione alla didattica, numero dei giocatori per squadra e dimensioni del campo in funzione dell’età dei giovani calciatori”. Al centro della scuola calcio, in sintesi, c’è il bambino, il suo divertimento, la sua crescita. Per il risultato agonisti/L.S. co c’è tempo.
il Fatto. In Questura si continua a indagare
Sullo scandalo “baby-calciatori” ancora domande senza risposte
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opo il polverone, un’apparente calma piatta. Fa ancora parlare di sé lo scandalo dei baby calciatori scoppiato in Toscana tre mesi fa. Sulla vicenda, che ha scosso dalle fondamenta il calcio dilettantistico nostrano, pendono infatti ancora tanti interrogativi e domande senza risposta. Non bastano le condanne sportive per le 11 società coinvolte e per sette loro tesserati: nelle stanze della questura di Firenze si continua a indagare per far luce sulle molte zone d’ombra ancora da chiarire. L’inchiesta era partita dalla procura federale della Federcalcio, che da tempo aveva cominciato a lavorare sul caso in seguito a numerose testimonianze di giovani. Al centro dello scandalo il sistema messo in piedi da alcuni faccendieri del pallone per far arrivare in Toscana calciatori in erba provenienti da società del sud Italia. Secondo l’accusa, era Antonio Improta, talent scout, a ingannare le famiglie dei ragazzi. L’uomo le convinceva promettendo un trattamento di tutto rispetto per i loro figli, assicurando scuola, vitto e alloggio gratis.
Oltre, ovviamente, a un futuro sui migliori campi di calcio della Toscana. La realtà ricostruita dalla procura federale era però un’altra, con i giovani costretti a mangiare poco e male in luoghi fatiscenti. Gli investigatori si erano anche imbattuti in alcuni casi di abbandono scolastico. Tutti gli adolescenti militavano in squadre dilettantistiche: San Donato Tavarnelle, Audace Galluzzo, Lastrigiana, Dopolavo-
Condanne sportive per 11 società e per sette loro tesserati
ro ferroviario Firenze, Vicchio, Sansovino, Virtus Poggibonsi, Certaldo, Montelupo e Maliseti. Le società sono state ritenute colpevoli dalla giustizia sportiva per irregolarità nei tesseramenti e per “avere omesso ogni cautela, controllo e vigilanza” sulla reale sistemazione dei calciatori /Lu.Ser. minorenni.
giovani
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tenDenZe. Nei mesi scorsi polemiche sugli incidenti, anche mortali, accaduti ad alcuni ragazzi
Parkour, lo “sport” di vivere la città corrono, saltano, superano muretti e ringhiere: è la nuova disciplina di strada che si sta diffondendo in Europa. A Firenze è nata un’associazione Paolo Ceccarelli
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i allenano minimo due volte a settimana. Due ore e mezzo di attività fisica ogni volta: 10-15 minuti di corsa lenta, altri 15 per sciogliere le articolazioni, un bel po’ di riscaldamento e potenziamento dei muscoli, esercizi di equilibrio. E poi si inizia. A giocare a calcio? A fare danza? No, questo non è uno sport. Si chiama parkour e a chi lo pratica piace definirlo “l’arte dello spostamento”: vivere la città superando gli ostacoli che si incontrano – un muretto, una sbarra, per non parlare delle barriere architettoniche. Loro lo dicono così: è la disciplina di spostarsi da un punto ad un altro nel modo più fluido, veloce e sicuro possibile. Ma è proprio sulla sicurezza che sono nate le polemiche che hanno portato il parkour all’attenzione di giornali e tv. Ci sono stati incidenti, uno in Italia, in cui sono morti dei ragazzi. Saltando da un tetto a un altro, oppure salendo sopra a uno pericolante. “Questo succede perché un ragazzino pensa che sia un gioco e dice ‘mi butto’. Ma non è così, il parkour richiede tanto allenamento e piena consapevolezza dei propri limiti”, spiegano Giulio,
Alessio, Leonardo e Paolo di Parkour Firenze, un’associazione dilettantesca nata nel settembre 2009. “Quello che si vede nei filmati su internet a volte è fuorviante: chi fa salti difficili arriva a farli dopo 10 anni di allenamento e non lascia nulla al caso”. Loro hanno iniziato qualche anno fa e poi hanno deciso di costituirsi in associazione, cosa insolita nel mondo del parkour, proprio perché “più il gruppo cresceva e più c’era la necessità di organizzarci e di scoraggiare chi pensa di avvicinarsi a questa disciplina come se fosse una cosa semplice e leggera”. Hanno tra i 17 e 35 anni, nella vita di tutti i giorni studiano o lavorano e raccontano che, da quando fanno parkour, vedono “in modo diverso, migliore, Firenze: perché la viviamo di più e non ci passiamo solo per andare in un pub la sera”. Si allenano in piazza Leopoldo e fanno percorsi anche in piazza Alberti. Qui, una volta, hanno chiamato i carabinieri: “Abbiamo visto dei ragazzini che facevano danni e abbiamo telefonato al 112. Il vandalismo e il degrado non piacciono a nessuno”. E infatti si mettono anche a raccogliere i cocci delle bottiglie rotte che trovano per terra.
Il parkour (foto Luca Hosseini)
“A chi vuole provare il parkour diciamo: rivolgetevi a chi lo fa già. Se non volete provare con noi, almeno contattateci per avere qualche consiglio”. Un messaggio che va anche ai genitori e ai nonni: “Conosciamoci. E magari provate voi
stessi: il parkour si può fare anche a 60 anni, non è una disciplina estrema né competitiva”. Il sito internet, dove si trovano anche i contatti telefonici, è www.parkour-firenze.blogspot.com, l’email overcomecrew@live.it.
LE ORIGINI Il fondatore di questa “arte”, sbocciata nelle periferie parigine, è considerato l’atleta e stuntman David Belle
Una parola francese (storpiata) e due principi: efficienza e utilità
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l parkour nasce alla fine degli anni ‘80 nelle periferie di Parigi. La parola deriva dal francese “parcours” e più precisamente dall’espressione “parcours du combattant”, il percorso del combattente utilizzato nell’addestramento militare. L’idea del nome venne a quello che è considerato il fondatore del parkour, l’atleta e stuntman David Belle, e al suo amico attore Hubert Koundé (“L’odio” di Mathieu Kassowitz e “The Costant Gardener” sono i suoi film più famosi). I due sostituirono la “c” con la “k” per rendere più forte la parola e, si dice, tolsero la “s” – che non si pronuncia – perché incoerente con l’idea di utilità
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ed efficienza che il parkour deve dare. Belle, 37 anni, è cresciuto in una famiglia abituata per lavoro al movimento fisico e alle situazioni pericolose: il nonno è stato un vigile del fuoco, così come il padre, che si è addestrato seguendo il metodo elaborato da George Hébert. E proprio quest’ultimo può essere considerato il “nonno” del parkour: nato nel 1875, fu ufficiale della Marina durante la I Guerra Mondiale, ma prima ancora fu mandato nella colonia francese della Martinica. Qui, nel 1902, si verificò una terribile eruzione vulcanica e Hébert partecipò alle operazioni di salvataggio della popolazione. Questa esperienza,
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unita alla conoscenza dei popoli africani e della loro prestanza atletica che fece durante altri suoi viaggi, lo portò a riflettere sul modo di sviluppare e usare le capacità fisico-atletiche. Tornato in Francia, diventò insegnante di educazione fisica e sistematizzò un suo metodo di allenamento: il Metodo Naturale che, come l’ha descritto lui stesso, “consiste di esercizi all’aperto – un percorso, lungo da qualche centinaio di metri a qualche chilometro, durante il quale si cammina, si corre, si salta, si avanza a quattro zampe, ci si arrampica, si cammina in equilibrio instabile, si /P.C. porta, si lancia, si combatte e si nuota”.
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focus
Settembre 2010
il caso. Dopo lo sgombero del mercatino multietnico, l’area prova ora a rinascere
Il degrado si combatte a suon di analcolici Sul lungarno della Zecca Vecchia si servono succo di pomodoro, birra e mojito rigorosamente alcol free. Per offrire a Firenze un nuovo luogo da vivere Ludovica V. Zarrilli
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emolizioni, sfratti e pulizia. Ma il giardino sul lungarno della Zecca Vecchia, che fino a pochi mesi fa era occupato dal contestatissimo mercatino multietnico, aveva ripreso a vivere in sordina, spopolato e cristallizzato nella sua nuova veste fino a quando, in agosto, è comparso il Chiosco della Zecca, bar con tavolini all’aperto che offre, a chi ha voglia di frescheggiare un po’, un luogo sicuro, tranquillo (e non costoso) dove passare del tempo all’aperto. “La caratteristica principale del nostro chiosco - spiega Pierdomenico, che gestisce il bar insieme a Marcello, Federica, Lucia e con la collaborazione di Federico e Ivan - è che questo è il primo chiosco in città a servire solo analcolici. Per esempio abbiamo la birra e il mojito analcolici e il messaggio che vogliamo trasmettere è chiaro: non ci si deve per forza ‘sballare’ con l’alcol, basta fare quattro chiacchiere con gli amici per divertirsi insieme”. Il bar, che è aperto 7 giorni su 7, dalle 9 del mattino alle 9 di sera, è una sfida per i gestori e un’occasione di rinascita per un luogo che fino a poco tempo fa era sinonimo di degrado e spaccio di droga. “Da quando ci siamo noi non ho mai visto nessun comportamento sospetto - spiega Pierdomenico - e poi c’è una pattuglia dei carabinieri che spesso viene a controllare che tutto sia a posto”. Il primo passo è stato fatto, sia nei confronti della cittadinanza, che ha un nuovo luogo dove ritrovarsi, sia nei confronti dei tanti turisti che ogni giorno si ritrovano sul lungarno (dove sostano i pullman in arrivo dalle località più disparate) e che fino a qualche tempo fa non avevano neanche una toilette a portata di mano. “Oltre ai bagni che c’erano già - continua il gestore del chiosco - abbiamo fatto installare due toilette chimiche che vengono pulite costantemente. Spesso dai pullman scendono persone anziane e abbiamo pensato che un servizio del genere fosse indispensabile. Il costo per utilizzarla è di 50 centesimi”. I prossimi obietti-
vi sono dei giochi per bambini “perchè questo giardino potrebbe diventare luogo di ritrovo per le mamme” e un punto informazioni che i ragazzi vorrebbero allestire proprio accanto al chiosco, per fare in modo che, insieme a un panino, una bibita e un po’ di fresco, i turisti di passaggio possano avvalersi anche dei consigli di chi Firenze la conosce bene ed è pronto a dar loro il benvenuto. La chiusura è prevista per il 30 novembre, ma “se tutto ve bene, il contratto col Comune dovrebbe essere rinnovato”.
Il Chiosco della Zecca all’interno del giardino
ManGia&beVi. Fino alla fine del mese eventi per tutti i gusti a Firenze e dintorni
L’estate si chiude nel segno delle sagre C
ome svagarsi in città a settembre? Fino al 19 di questo mese possiamo scegliere tra: Lazzaretto, dove si svolge la 23esima Sagra della pizza, per poter gustare golosissime pizze, piatti della cucina tradizionale accompagnati da musica e balli; il Girone, frazione di Fiesole, teatro della 26ma Sagra del tartufo, con menù tutto a base di tartufi e spettacoli musicali. La finalità dell’evento è il finanziamento delle attività di volontariato della locale sezione della Croce Azzurra. Ancora, c’è la fiera “Pomarium”, presso il Parco Vivai Belfiore, a Lastra a Signa, tra le più rilevanti a livello nazionale e che promuove la cultura del biologico, dedicata alla diffusione della conoscenza delle piante da frutto antiche. La manifestazione riunisce, nella bella cornice del Parco Vivaio, numerosi espositori che presentano prodotti dei più vari, tutti collegati alle piante da frutto, quali libri e stampe antiche e moderne sulla frutta, riviste specializzate, concimi naturali e vari preparati per la difesa biologica della frutta, moltissimi prodotti derivati
dalla frutta, cesti artigianali, ceramiche e fruttiere da tavola, vasi per la coltivazione in terrazzo delle piante da frutto, frutta fresca scomparsa dai banchi di mercato. Sabato18 e domenica 19 settembre sarà la volta della fiera Fortezza Antiquaria (che torna nella sede originaria, i giardini della Fortezza del Basso a Firenze) e raccoglie 120 operatori, tra collezionisti e antiquari, provenienti da tutta Italia. A Certaldo, domenica 19 settembre, si terrà il mercatino di antiquariato e artigianato, in piazza Boccaccio, dove saranno presenti numerosi espositori di mobili e oggettistica di antiquariato e banchetti di artigiani locali. Domenica 26 settembre sarà la volta dell’84esima Festa dell’Uva a Impruneta. Sabato 2 e domenica 3 ottobre, infine, a Firenze, ci sarà la Fiera internazionale della ceramica, arrivata alla XI edizione, in piazza Santissima Annunziata. Saranno esposte le opere di circa 60 ceramisti italiani ed europei, che offriranno un quadro significativo della creazione ceramica /V.G. contemporanea.
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a teatro/1. Dal 21 settembre si rialza il sipario del Comunale. Tra classici eterni e tante sorprese
Maggio: una stagione lunga 12 mesi La fine del 2010 segna una svolta: il 21 settembre prende il via un calendario-ponte
a teatro/2
che terminerà a dicembre, appena prima dell’inizio della stagione ufficiale,
Alla Pergola insieme a Shakespeare e Molière
che comincerà a gennaio (dal 2011 sarà sempre così), andrà avanti per tutto l’anno solare e avrà come fiore all’occhiello il Festival del mese delle rose Barbara Biondi
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ivoluzione al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino: dal 2011 la stagione non comincerà, come di consueto, in autunno ma per assistere ad opere, balletti e concerti si dovrà aspettare l’inizio dell’anno solare. Dal prossimo anno la programmazione inizierà a gennaio, coprirà tutto l’anno solare e avrà al suo interno il fiore all’occhiello del Festival del Maggio. Una scelta per far coincidere programmazioni artistiche e bilanci, come già avviene per molti altri Teatri in Italia, da Roma a Venezia, da Bologna a Palemo, e un’occasione per lanciare con grande anticipo il Festival fiorentino nel panorama internazionale. Nessun timore, questo non significa che da settembre a dicembre il sipario del Comunale rimarrà abbassato, al contrario, è già pronto il programma per i prossimi 3 mesi, che inizierà il 21 di settembre per concludersi a fine anno. E’ una Stagione-ponte che prelude a quella nuova, lunga dodici mesi. Nessuna riduzione di produttività, invariata rispetto al 2009, e di offerta artistica, ma piuttosto una necessaria rivisitazione dei modelli di programmazione e produzione, alla luce dei nuovi scenari finanziari e normativi. Gli operisti nazionali spopolano in tutto il cartellone autunnale, spaziando da Verdi a Puccini, da Mozart all’italiano d’adozione Hans Werner Henze, fino a una serata dedicata a Rossini. Dopo Salome, arriva Pollicino, titolo amatissimo di Hans Werner Henze. E ancora, è entrato stabilmente nel repertorio del teatro fiorentino il fortunato allestimento de Le nozze di Figaro (dal 2 novembre) firmato dal regista inglese Jonathan Miller, le cui messe in scena brillanti, ironiche e accurate sono sempre state accolte con molto favore dal pubblico. Novembre e dicembre sono consacrati a Zubin Mehta: il direttore del Maggio sigla ben due titoli consecutivi, La forza del destino (dal 23 novembre) e Tosca (dal 7 dicembre). Ma Mehta dirige anche tre diversi concerti: uno tutto mozartiano (27 novembre), con il Requiem che manca al Comunale dal 1988; quindi un programma russo con Shéhérazade di RimskijKorsakov e Sacre du Printemps di Stravinskij (11 dicembre), ed uno con il Concerto per orchestra
Una scena di Salome
di Bartok e il famoso “Rach 3” interpretato dal formidabile pianista russo Denis Matsuev (15 dicembre), per la prima volta al Comunale. Un ulteriore concerto nel 2011 vedrà sul podio il maestro indiano per il centenario della morte di Gustav Mahler con la sua Quinta Sinfonia. MaggioDanza sarà impegnata durante l’autunno con due produzioni assai diverse fra loro: Trois histoires, trittico monografico che apre la Stagione del balletto (dal 13 ottobre al Teatro Goldoni) firmato da Fabrizio
Monteverde, Era Eterna, Poltronadamore, dal racconto di Alberto Savinio, e Bolero. Per Natale torna invece Coppelia (dal 22 dicembre al Comunale), per rinnovare la tradizione di assistere al balletto con la famiglia durante le feste, con la coreografia di Evgheni Polyakov e il coloratissimo allestimento surreale firmato dal pittore spagnolo Sigfrido Martin-Begué, che si ispira fin dal primo impatto ai mille “occhi di smalto” della fanciulla del racconto “L’uomo della sabbia” di Hoffmann.
l’iniZiatiVa. Il 26 appuntamento con la gara podistica che raccoglie fondi per la ricerca
La Colombari testimonial di Corri la Vita È
l’ex miss Italia Martina Colombari la nuova testimonial di Corri la Vita, la gara benefica che domenica 26 torna ad animare le strade fiorentine e che ha raccolto nel tempo un seguito sempre maggiore, sia di partecipanti che di sponsor e testimoni illustri del mondo dello spettacolo, del cinema e della musica quali Luca Argentero, Aldo, Giovanni e Giacomo, Cristian De Sica, Hugh Grant, Christine Scott Thomas, Jovanotti, Laura Pausini, Zubin Mehta, Vittoria Puccini, Eros Ramazzotti, Valentino Rossi, Simona Ventura. L’iscrizione costa 10 euro e tutti i partecipanti riceveranno la maglietta ufficiale realizzata dalla maison fiorentina Salvatore Ferragamo e il pettorale personalizzato da La Perla. I partecipanti potranno scegliere se iscriversi alla maratona competitiva di 12 km oppure alla passeggiata di 5,7 km che si snoda tra il centro storico e l’Oltrarno, con soste per visitare giardini, chiese, palazzi e musei aperti per questa speciale occasione. Alla passeggiata sono abbinate anche delle mete culturali eccezionalmente aperte per questa occasione. Si potranno visitare, tra le altre, la Chiesa e la cripta di Santo Stefano al Ponte, la Tribuna di Galileo del Museo della Specola, il Museo di Storia Naturale “Palazzo non Finito”, attraversare il Giardino di Boboli. Le iscrizioni
alla corsa competitiva e alla passeggiata si possono fare alla nuova sede LILT di Viale Giannotti 23 - tel. 055 576939; alla Firenze Marathon Viale Fanti, 2, tel. 055 5522957; a L’Isolotto dello Sport di Via dell’Argingrosso, 69 A/B e Universo Sport di Piazza Duomo. Mentre solo per la passeggiata a Universo Sport di via Sandro Pertini, 36/Viale Guidoni oppure, novità di quest’anno, online sul sito www.boxol. it e nei punti vendita accreditati del circuito box Office che si trovano sul loro sito. I fondi raccolti nel 2010 saranno devoluti a quattro importanti progetti, preventivamente analizzati da un comitato scientifico: sostenere l’attività del Ce.Ri.On, Centro di riabilitazione Oncologica per le donne operate di tumore al seno presso Villa delle Rose, una dei centri italiani più all’avanguardia per le cure psico-fisiche; contribuire all’acquisto di un mammografo digitale per l’Ospedale di Careggi predisposto con uno speciale software per la tomosintesi digitale del seno, collaborare al progetto FILE “Oltre il Ponte”, per una continuità di cura fra Day Hospital Oncologico e Cure Palliative/Leniterapia, ed infine sostenere “The Vito Distante Project in Breast Cancer Clinical Research”, un progetto dedicato alla formazione /B.B. di giovani medici per favorire un maggior impegno in senologia.
Nonostante i problemi e nonostante l’abolizione dell’Ente Teatrale Italiano (sostituito nelle responsabilità dal ministero per i beni culturali), a partire dal 21 novembre il teatro della Pergola, rinnova la sua promessa agli spettatori, proponendo 21 spettacoli nel nuovo cartellone, un viaggio nell’universo dei classici arricchito da spunti curiosi, talvolta divertenti talvolta innovativi. È un anno nel segno di Molière e Shakespeare, che saranno trattati da importanti nomi della scena. Sarà Il malato immaginario di Gabriele Lavia ad aprire la stagione, mentre Luigi De Filippo offrirà una versione partenopea dell’Avaro. Shakespeare sarà il cavallo di battaglia della coppia Gravina-Siravo, con la loro Bisbetica domata trasposta da Pugliese nell’Italia anni Sessanta, e di Umberto Orsini con la Tempesta. La rubrica dei grandi autori prosegue con due Goldoni, La bottega del caffè del Carcano e La locandiera riletta da Elena Bucci e Marco Sgrosso. Non poteva mancare Luigi Pirandello, in accezione però diversa dalle solite proposte. Tato Russo rilegge le pagine de Il Fu Mattia Pascal; Giancarlo Cauteruccio aggiunge una tappa importante al proprio lavoro di ricerca informando delle sue visioni Uno nessuno e centomila, interpretato dal fratello Fulvio. Grandi prove d’attore sono quelle di Franco Branciaroli impegnato nei panni di Don Chisciotte e di Luca Zingaretti con la sua Sirena. C’è Maurizio Scaparro, che nell’ambito della sua riflessione sui centocinquanta anni dell’Unità d’Italia propone Lo sbarco dei Mille, cronaca garibaldina estratta dai diari di un osservatore diretto e famosissimo, lo scrittore Alexandre Dumas; c’è Giorgio Albertazzi, e il nuovo duetto Caprioglio-Tedeschi; e poi Le signorine di Wilko diretto dal regista lettone Alvis Hermanis e Un ispettore in casa Birling, recitato da Paolo Ferrari e Andrea Giordana. Quattro particolari sottolineature chiudono il cerchio della stagione. Il principe della gioventù, I pugni in tasca (dal celebre esordio cinematografico di Marco Bellocchio), Per non morire di mafia e infine Processo a Gesù, che debuttò nel 1955 al Piccolo con la regia di Orazio Costa, altro nome che lega strettamente questo testo al Te/B.B. atro della Pergola.
Il teatro della Pergola
cultura
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la noVitÀ. È fissata per novembre la prima edizione della kermesse dedicata all’universo della cultura
Beni culturali, il festival è a “Florens” Caterina Gentileschi
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uale luogo migliore per organizzare un festival dedicato interamente ai beni culturali e ambientali? La culla del Rinascimento, patria di ogni forma d’arte e madre di tanti artisti, quest’anno accoglierà la prima edizione di Florens, manifestazione che dal 12 al 20 novembre accoglierà a Firenze il best of del settore. L’iniziativa è promossa da un comitato costituito da Confindustria Firenze, CNA-Firenze, Intesa Sanpaolo e Cassa di risparmio di Firenze. E’ stata realizzata una partnership con la National Geographic Society che, in occasione dell’evento, presenterà alcuni filmati e mostre in anteprima mondiale. Partendo da Firenze, città simbolo della rinascita umanistica, la manifestazione ambisce a promuovere il ruolo del patrimonio artistico e culturale quale volano di sviluppo economico e sociale di portata internazionale. Firenze, la Toscana e l’Italia sono, infatti, la sede ideale di un laboratorio esportabile a livello internazionale capace di sintetizzare pensieri e azioni volti a valorizzare, in chiave innovativa, i beni culturali, paesaggistici e ambientali. “Florens 2010 è un’iniziativa di politica industriale che unisce economia e cultura – afferma Giovanni Gentile, presidente del Comitato organizzatore e di Confindustria Firenze -. La crisi ha imposto il profondo ripensamento dei modelli imprendito-
riali e di consumo, e un riposizionamento di tutti i sistemi produttivi. È ormai acquisito il ruolo della green economy nel cambiamento dei sistemi produttivi verso un minore consumo di risorse ambientali. Firenze lancia al mondo un’idea ambiziosa: l’economia dei beni culturali può essere un nuovo paradigma produttivo vincente e un nuovo motore dello sviluppo industriale. Il Forum Internazionale dei Beni Culturali e Ambientali, desti-
Otto giorni per parlare del settore come volano di sviluppo per il Paese
nato ai principali decision maker e operatori internazionali del settore, sarà l’evento principale della settimana e si terrà a Palazzo Vecchio da giovedì 18 a sabato 20 novembre 2010. Sarà un’occasione di confronto tra attori e professionisti del settore per trovare soluzioni innovative. Per Firenze sarà inoltre un momento di grande prestigio per promuovere e valorizzare il patrimonio locale e per riconfermarsi nell’ambito delle arti e della cultura quale modello di riferimento su scala globale. In
occasione del forum saranno presentati i risultati di uno studio strategico - avviato a dicembre 2009, curato e realizzato da The European HouseAmbrosetti - sul tema “La ridefinizione dell’economia dei beni culturali e ambientali”. Tale studio
affronta temi relativi al futuro dei beni culturali in Italia e nel mondo, alle principali esperienze mondiali di successo, all’evoluzione economica delle città d’arte, al mix di arte, patrimonio e nuove tecnologie per costruire innovazione.
la recensione. È nelle librerie “La memoria dei pesci”, il terzo romanzo del giornalista siciliano ma “gigliato” d’adozione
La città di Russo, vista con gli occhi della rete
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n libro in cui riconoscersi, ripensare sé stessi e la città in cui si vive. L’eterna lotta tra l’amor proprio e l’amore che si vorrebbe trovare, donare, vivere. O, se preferite, un libro per scoprire un mondo diverso, fatto di una quotidianità che appartiene a tanti, nell’epoca delle chat e dei social network. Un libro (anche) su Firenze. Non quella stereotipata dei bus turistici, ma quella dei fiorentini. Pippo Russo ci sorprende ancora, proponendoci una storia diversa. “La memoria dei pesci” (Edizioni Cult Firenze, pag. 320, euro 12), terzo romanzo del professore di sociologia e giornalista agrigentino (oramai pienamente fiorentino), è un viaggio breve ma profondo nelle sfere della vita – reale e virtuale - che si intrecciano, si disperdono, si sovrappongono per poi, alla fine, ristabilire il primato della realtà e della responsabilità dell’individuo verso se stessi e gli altri. I fatti
si svolgono a Firenze nel 2011 di Brando Ferraris, giovane talentuoso che, con due amici ha fondato la Self, società che fornisce servizi biografici multimediali. Ma il successo dell’impresa, poco a poco, finisce per interferire con la stabilità di Brando che, quasi all’improvviso, si ritrova a dover districare complicate matasse: dal rapporto con i soci a quello senza sbocchi con la sua donna, con l’aggravante della contemporanea separazione dei suoi genitori. Proprio in questo quadro, dal recente passato, attraverso “l’altra vita” del suo avatar in rete, riemergono presenze femminili semi-dimenticate o del tutto rimosse dalla memoria. Così, come il viandante che ha perso qualcosa, Brando è costretto a tornare sui propri passi, anche per ritrovare il futuro. “E’ un romanzo sociale, un tentativo di fotografare la contemporaneità - dice Russo - Le vicende di Brando sono un pretesto per riflettere sul modo in cui
è cambiato il nostro modo di costruire le relazioni sociali, di collocarle dentro una prospettiva di medio periodo, di dare importanza agli affetti”. “Brando è un personaggio che ha perso l’amore – continua lo scrittore - nel senso più ampio del termine: l’amore per le persone che lo amano, per le cose a lui immediate, per il suo lavoro, forse pure per se stesso. Vive schiacciato nell’istantaneo, manipolando le vite degli altri per mestiere ma ormai incapace di fare una corretta manutenzione della propria”. “In fondo - aggiunge Russo - somiglia a ciascuno di noi molto più di quanto siamo disposti ad ammettere. Come pure il tema degli amori che nascono in rete: un’esperienza, anch’essa, più diffusa di quanto si sia disposti a confessare. Secondo me, sono il frutto di un bisogno di socialità che prima della diffusione dei nuovi mezzi di comunicazione istantanea rimaneva inespresso”. /Ciro Becchimanzi
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il PersonaGGio. Tosto in panchina come lo era in campo, le critiche non lo turbano: ecco chi è Mihajlovic
Sinisa, il duro che vuol cambiare i viola Determinazione, cuore, grinta e cattiveria: questi gli ingredienti con cui l’ex tecnico del catania, che da piccolo trascorreva ore ad allenarsi sulle punizioni, intende riportare in alto la Fiorentina. Diventando anche “psicologo”
Sinisa Mihajlovic
Lorenzo Mossani
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a Fiorentina ricomincia da Sinisa Mihajlovic. Ricomincia da un allenatore giudicato (criticato o amato) già prima dell’inizio della stagione. Quasi un record. Lui che da piccolo stava fino a tredici ore a calciare da 30 metri le punizioni per colpire un cerchio grande quanto un pallone, e che non si è scomposto davanti alle critiche a priori. Per gli uomini di calcio parla il campo. È andato avanti per la sua strada, cambiando modulo alla Fiorentina, chiedendo ai suoi giocatori più cattiveria. Si è dimostrato anche un fine psicologo con Babacar: bastone a inizio stagione per spronarlo (“Non ho ancora avuto modo di confrontarmi con lui perché non si è allenato in gruppo per qualche problema fisico. Non so se andrà via in prestito, dipende da lui, se continua a lavorare come ha fatto fino ad oggi è inutile che resti qua, se capisce lo spirito con cui deve lavorare e impegnarsi allora
può farci comodo. La società la pensa come me, poi non so se vorrà cercare sul mercato un vice-Gilardino, io comunque spero che Babacar, se sta bene a questo alluce, possa far vedere buone cose”, aveva detto prima dell’amichevole col Valencia), seguito poi dalla carota (ovvero gli elogi): “Sta lavorando bene, la qualità non gli manca...”. Sul giovane talento i risultati si sono visti, per quanto riguarda tutta la squadra è presto per dare giudizi. Se il serbo sarà più bravo del “Mago di Orz” si vedrà solo a fine campionato, ma intanto la Fiorentina sembra cambiata nel carattere. Nelle prime uscite di Sinisa Mihajlovic, la squadra ha tirato fuori gli attributi nei momenti di difficoltà. Serbo docet. Determinazione, cuore, grinta e cattiveria: questa è la miscela giusta. Altra differenza rispetto al passato, l’ex allenatore del Catania non ha pianto troppo nemmeno quando si è infortunata la stellina Jo-Jo: “Abbiamo perso un punto di forza - dichiarò il mister - Stevan è un bravissimo ragazzo, tornerà presto, adesso però non serve piangersi addosso, dobbiamo pensare comunque positivo. In rosa abbiamo calciatori
di qualità che sapranno sostituirlo. Per adesso sono molto soddisfatto di Ljajic. Sicuramente Adem è il candidato numero uno, poi vedremo. Sono simili ma diversi al tempo stesso: Adem come mezza punta si muove meglio di tutti, Stevan è più fisico”. Dopo queste dichiarazioni è arrivato Cerci, una “corvinata” che ha dato subito buoni frutti. Mihajlovic, che in campo era un duro, sta trasmettendo il suo carattere alla Fiorentina. Da non dimenticare, poi, che a questa squadra manca ancora Adrian Mutu, un Fenomeno in campo. Senza il rumeno, come è successo l’anno scorso, molti piazzamenti in Champions si sarebbero dissolti in campionati anonimi. Basti ricordare il pareggio contro il Genoa, con una tripletta del numero dieci negli ultimi minuti. Non è facile passare da 0-3 a 3-3 giocando bene: ci vuole un fuoriclasse per arrivare in alto. Qualcuno sostiene che con Sinisa potrebbe avere dei problemi, ma normalmente le “prime donne” prima si odiano e poi si amano. La speranza dei tifosi è che, da metà ottobre, la Fiorentina si ritroverà con due fenomeni. Uno dentro e uno fuori dal campo.
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sport
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GuiDa alla staGione. Ecco gli impegni che attendono la squadra gigliata fino al prossimo maggio
Quest’anno il campionato si fa spezzatino Cristina Guerri
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ai come quest’anno sarà campionato-spezzatino. Nella scorsa stagione (vi ricordate, tanto per fare un esempio, FiorentinaAtalanta giocata alle 13?), infatti,
lo spezzettare la singola giornata di campionato era stato solo un antipasto di quello che succederà nella stagione 2010/11, da poco partita. Quest’anno lo spezzatino sarà pane quotidiano per i calciofili. Soprattutto per il tifoso da poltrona. Il singolo turno di campionato verrà diviso in quattro giorni. Dal venerdì (per le
A novembre doppia trasferta con Milan e Juventus. Mutu può tornare a catania. Il 26 ottobre esordio in coppa Italia
squadre che chiederanno di anticipare le proprie partite causa impegni europei) al lunedì (saranno almeno 6-7 i posticipi nel corso del campionato). Detto questo, vediamo quali sono gli impegni che aspettano i viola. Per la Fiorentina, dopo la prima partita giocata in casa con il Napoli (l’esordio non era certo dei più facili, soprattutto per una squadra che si presentava ai blocchi di partenza con un nuovo allenatore), il primo vero ostacolo sarà fuori casa, contro la Sampdoria di Pazzini e Cassano, il prossimo 17 ottobre. Gara che si giocherà dopo la sosta per la Nazionale. Poi tre partite sulla carta abbordabili (contro Bari e Chievo in casa e Catania - quest’ultima si giocherà di sabato alle 20.30 - in trasferta) prima del big match del 10 novembre contro la Roma all’Olimpico (l’ultima vittoria dei viola in casa giallorossa risale alla stagione ‘91-’92). Quella contro il Catania potrebbe essere la prima di Adrian Mutu, visto che la squalifica per subutramina lo terrà fermo fino al 29 ottobre. Novembre riserverà altre due trasferte a prova di fuoco per la Fiorentina. In sette giorni, infatti, i viola se la vedranno con Milan e Juventus. L’ultima prima della sosta natalizia sarà al Franchi contro l’Inter. Si riprenderà ad anno nuovo, giovedì 6 gennaio con il Bologna al Dall’Ara; poi, il 9, in casa contro il Brescia, si chiuderà il girone di andata. Quindi subito trasferta a Napoli, dove i viola cercheranno di dimenticare il torto arbitrare subito in occasione della parti-
ta di andata. Di trasferte off limits, nel girone di ritorno, ce ne saranno molte meno. Anche se quelle con Lazio (30 gennaio) e Palermo (13 febbraio) non dovranno essere prese sottogamba. Per non parlare della penultima della stagione (8 maggio) contro l’Inter.
Il campionato si chiuderà poi il 22, giorno di Brescia-Fiorentina. Senza impegni europei, oltre al campionato, la Fiorentina sarà impegnata solo in Coppa Italia (Tim Cup). Il primo impegno è fissato il 26 ottobre al Franchi contro l’Empoli.
L’INIZIATIVA Sulle maglie il logo di “Save The Children”
Verso l’Europa. Con i bambini
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uest’anno la Fiorentina avrà qualcosa in comune con il Barcellona, uno dei club più forti e titolati del mondo. Il motivo è lo sponsor sulla maglia. Anzi, il messaggio solidale che la Fiorentina ha scelto di “sposare” e portare in giro per l’Italia. Se gli spagnoli portano avanti la campagna dell’Unicef, la Fiorentina ha deciso di aiutare i bambini, mettendo sulla propria maglia il logo di “Save The Children”, la nota associazione umanitaria che fa capo alla “International Save the Children Alliance”. Sul legame con “Save The Children” Andrea Della Valle si è così espresso: “Sono molto orgoglioso di intraprendere questa nuova iniziativa. Privarsi di una sponsorizzazione che porti ingenti somme pur di portare messaggi importanti è una cosa che ci inorgoglisce.
Prima ancora che scadesse l’accordo con Toyota pensavo proprio a una collaborazione come quella di ‘Save The Children’. A suo tempo – continua ADV - ne parlai anche con presidente del Barcellona, Laporta. Per noi è una svolta molto importante. Il nostro obiettivo, adesso, è quello di raggiungere l’Europa insieme a loro”. “La nostra è la più grande organizzazione che segue i diritti dei bambini - spiega Tesauro, il presidente di Save The Children Italia - siamo nati 90 anni fa, e quel che ci piace ricordare è che il nostro simbolo (che sarà anche sulla maglia viola, ndr) è ispirato a un bambino ricoverato a Firenze. Questo è un momento importante per noi, perché il nostro è un lavoro difficile. Sapere che c’è chi ci sostiene, come la Fiorentina, per /C.G. noi è fondamentale”.
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sport nel Valdarno
Settembre 2010
FIGLINE. Sono circa 80 gli Sbandieratori dei Borghi e Sestieri fiorentini. E fanno scuola
Quelli che tengono alta la bandiera Andrea Trapani
Sono passati oltre 40 anni da quando alcuni professori del Marsilio Ficino
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fondarono il gruppo. E da allora le apparizioni pubbliche e i partecipanti si sono moltiplicati. Rimanendo sempre fedeli alla tradizione
Un momento dello spettacolo in piazza
di Calcio in scena nella Germania Ovest di allora. Le occasioni internazionali non mancano come gli impegni sul territorio: anche quest’anno, ad esempio, il “Palio di San Rocco” ha visto gli “Sbandieratori dei Borghi e Sestieri Fiorentini” sfilare in processione assieme alle contrade storiche. Da Figline a tutto il mondo, sventola così sempre più spesso lo stendardo del gruppo che adesso è costituito da un leone rampante color oro, simbolo cittadino, con mezzo giglio rosso in campo bianco e gli stemmi di alcune potenti famiglie valdarnesi (Castellani, Franzesi, Fabbrini e Serristori) ai quattro lati. Tanti anche i partecipanti. “Il nostro gruppo – continua il presidente – attualmente è costituito da un organico di circa ottanta elementi e da una scuola di bandiera che oltre ad assicurarci un continuo ricambio consente al gruppo di rimanere fedele a quelle tradizioni che videro sorgere lo sbandieramento quale arte fiera e militare, scevra da ogni arzigogolato ed appariscente gioco da saltimbanchi”. Il gruppo, infatti, è molto attento a rimanere legato alla tradizione, sia come modo di sbandierare sia nelle attrezzature: tanto è vero che è uno dei pochi, “se non l’unico” come sottolinea Torricelli, a utilizzare aste di legno lavorate e piombate artigianalmente e drappi rigorosamente ricamati. “Tanta fatica, ma anche tantissima soddisfazione”, conclude sorridendo il Presidente.
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a il cuore a Figline una delle realtà più importanti a livello mondiale nel panorama degli sbandieratori. Una storia affascinante, infatti, collega il passato al presente con l’attività degli “Sbandieratori dei Borghi e Sestieri fiorentini”. A raccontarcela con pathos e trasporto è colui che oggi guida l’associazione, il Presidente Stefano Torricelli. Le origini del gruppo risalgono agli anni ’60, quando alcuni insegnanti del locale Liceo Classico “Marsilio Ficino” diedero vita all’esperienza tuttora in essere. “I soci fondatori – dice il presidente – sono quattro, Giuliano Mini, Padre Zurlo, Baldo Baldi e Bruno Burchi. Con loro ebbe inizio l’attività con i primi ragazzi che cominciarono ad allenarsi”. Poi “venne scelto il nome del gruppo dopo aver studiato la storia del nostro territorio: Figline, Incisa e Reggello erano Borghi di Firenze. Incisa e Figline, inoltre, appartenevano al Sesto di San Pietro a Scheraggio e al Sesto di Borgo, in seguito Quartiere di Santa Croce”. Da qui il nome di “Borghi e Sestieri Fiorentini”. Un’attività che porta il gruppo subito in contatto con il Calcio Storico Fiorentino. “Esatto, entrammo a farne parte come “Bandierai degli Uffizi”, ma dopo alcuni anni l’attuale associazione sentì il bisogno di uscirne”, ci spiega Stefano Torricelli. “Proprio dall’anno di quella scelta, il 1973, grazie all’allora Presidente Nannoni, il gruppo ha dei propri costumi ed un proprio statuto”. Le esibizioni intanto diventano sempre più numerose come gli sbandieratori: nel 1974 sono protagonisti nella cerimonia inaugurale dei Mondiali
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sport nel Valdarno
Settembre 2010
PALLAVOLO/1. Valdarno Volley, arriva l’alzatrice Ilaria Ranieri. Datele solo un 2 sulla maglia…
“Con queste mani vi porto in Serie A” Lorenzo Mossani
É
nata una squadra, forse meglio chiamarla ‘la squadra’ di riferimento della pallavolo del Valdarno e non solo. Un progetto ambizioso, quello del Valdarno Volley, persone preparate e voglia di essere protagonisti. Niente obiettivi prefissati sulla stagione in corso, ma la sensazione, parlando con la dirigenza, di provare il salto nel grande volley in pochi anni. Naturalmente le basi sono state fatte rinforzando la squadra con “mele green” e il settore giovanile. Dopo solamente due anni di vita il Valdarno ha una squadra che può competere per la Serie A e lo sta dimostrando partendo dal manico con l’acquisto dell’allenatrice Barbara Biagi, una delle migliori allenatrici in Toscana, e l’alzatrice dalle “mani dorate”, Ilaria Ranieri. Tra i tanti arrivi, sicuramente spicca l’acquisto della schiacciatrice Basciano che approda a Figline dopo importanti esperienze che l’hanno vista protagonista anche nel campionato volley A2 e del libero Giorgi proveniente da Reggio Emilia. Cosa chiedere di più? Altri arrivi per completare una rosa che promette di essere protagonista. La ragione di un salto di qualità così importante è semplice. Nel Valdarno hanno voluto, opportunamente, seguire il motto “L’unione fa la forza” con la fusione fra il Volley Club Figline con l’Apv di Incisa. E’ così nata una squadra che dopo un avvio stentato nella scorsa stagione 2008/09 ha compiuto un girone di ritorno da incorniciare con una salvezza raggiunta su Narni a una giornata d’anticipo fra lo stupore generale degli scettici. A livello societario, il presidente Giuseppe Guaglio è affiancato dai soci fondatori Paolo Peri, Tiberio Caselli, Giuseppe Caprella e Alfiero Tani. Naturalmente una citazione di merito va anche a Sara Simoni, Costanza Tani e Claudia Felladi cresciute pallavolisticamente proprio nel Valdarno e rimaste per la
Ilaria Ranieri
probabile lotta alla Serie A. Nel giovanile, come preannunciato, tanti i rinforzi, per citarne alcuni: Targioni e Beconi, ex Etruria, che si occuperanno di alcune squadre del giovanile e mini-volley, coppia sportiva da sempre maestra in questo settore. Alla vigilia del campionato è uno dei simboli più importanti della pallavolo dell’hinterland fiorentino e non solo, Ilaria Ranieri, a darci maggiori delucidazioni sul progetto. Con quale spirito sei venuta nel Valdarno Volley? Con grande entusiasmo. Da sempre per me è importante giocare e rappresentare un po’ le squadre che sento vicine, quando ho provato ad uscire da questo contesto non ho mai reso come avrei voluto. Conoscevi le tue compagne? No, ma non importa. Già dai primi allenamenti si capisce che l’intento è quello di fare bene, abbiamo un anno per conoscerci e per costruire qualcosa, spero, d’importante. Cosa ti è piaciuto di questa società? La schiettezza. Sono dirigenti, ma soprattutto persone, che vanno subito sul concreto, pochi giri di parole e tanta concretezza. A me va bene e piace così. Cosa volere di più? Il numero due sulla maglia: è una lunga storia, ma per me è importante…
PALLAVOLO/2. Campionato al via il 16 ottobre. Nel frattempo ecco un’altra stella
Alla decima giornata il derby col San Casciano
P
rima del 23 agosto è arrivata a disposizione di Barbara Biagi un’altra stella. L’ultimo colpo di un ricco mercato per la compagine di Guaglio & Co. è infatti Chiara Puccini che vestirà la maglia del Valdarno Volley. Dopo Ilaria Ranieri, Irene Gomiero, Francesca Villani, Scilla Basciano e Rossella Giorgi è arrivata anche la giovane schiacciatrice dal Santa Croce (A2): più che una promessa una certezza. Il Valdarno Volley, si presenterà, dunque, ai nastri di partenza della B1 con una formazione all’altezza per puntare quantomeno ai play-off. Raggiunto il primo obiettivo, tutto è possibile. Intanto sono stati resi noti i calendari del pros-
simo campionato 2010/2011, un campionato sulla carta non impossibile che inizierà il 16 ottobre. Difficilmente ci sarà la corrazzata che distruggerà il torneo, ma nemmeno una compagine che regalerà tre punti facili. Tra i team che dovrebbero puntare alla promozione diretta Cittaducale rimane favorita con le “cugine” del Bisonte San Casciano un gradino sotto insieme a San Mariano. Attenzione anche all’Edilcost Ancona che da sempre trova energie inspiegabili davanti al proprio pubblico. L’atteso derby Figline-San Casciano è atteso alla decima giornata prima della pausa natalizia: vietato, in quel /L.M. caso, fare regali…
Chiara Puccini
sport nel Valdarno
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FIGLINE. Società e squadra nuova, dopo l’esclusione dalla Prima Divisione
pillole
Gialloblu, punto e a capo. In Eccellenza
BASKET APERTE LE ISCRIZIONI ALLA DON BOSCO La nuova stagione sta per iniziare anche per la pallacanestro. In tal senso la società figlinese “Don Bosco Basket” informa che, dallo scorso lunedì 30 agosto, sono aperte le iscrizioni per tutti i giovani interessati a fare attività cestistica: la segreteria è disponibile dalle ore 16.30 alle 19.30. Per informazioni è possibile contattare la sede telefonicamente allo 055.95.44.471 oppure scrivendo un’email all’indirizzo segreteria@basketdonbosco.com.
Valerio Longhi
L
a stagione si era chiusa nel migliore dei modi, almeno come risultati sportivi. Il Figline aveva salutato il suo primo campionato in Prima Divisione con un settimo posto di tutto rispetto, grandi novità erano in ponte, ma contemporaneamente stava vivendo la sua più grande crisi degli ultimi anni. Parallelamente ai successi sul campo arrivava, in pieno luglio, la doccia fredda dalla Lega Pro con la laconica dichiarazione del presidente Macalli: “Ventuno squadre sono uscite dal sistema. È un tributo di sangue”. Una strage di squadre non ammesse che vedeva in lista la stessa compagine gialloblu. Sono giorni frenetici quelli del ricorso per cercare una nuova strada per l’iscrizione. Niente da fare. Viene confermata l’esclusione del Figline dai prossimi campionati di calcio professionistici disposta, il 16 luglio, dal Consiglio federale della Figc, dopo il parere della Covisoc e l’esame dei ricorsi proposti; il successivo 22 luglio la Corte di giustizia sportiva del Coni, infatti, aveva confermato i provvedimenti decisi dalla Federazione e la definitiva parola fine arrivava comunque dal Tar del Lazio che il 3 agosto ha respinto o dichiarato improcedibili i ricorsi proposti per contestare i vari provvedimenti di esclusione disposti dagli organi sportivi. Una nuova luce, due giorni dopo l’ultimo atto del Tribunale Amministrativo, illumina la
CALCIO IDEAL CLUB INCISA NEL CAMPIONATO REGIONALE ALLIEVI Con la pubblicazione dei gironi del campionato Allievi Regionali 2010/2011 è arrivata anche la notizia del ripescaggio tra i regionali dell’Ideal Club Incisa. La società valdarnese, da tempo in attesa di una risposta sulla possibilità di prendere parte al campionato regionale, è stata inserita in organico dopo la mancata iscrizione della Colligiana. L’allenatore dei giovani classe 1994 sarà Massimo Merciai.
Il sindaco Nocentini e i soci fondatori al momento della “rinascita” dei Gialloblu
speranza di un nuovo futuro per il calcio figlinese: il 5 agosto viene presentata la A.S.D. Giallo-Blu Figline, la nuova società di calcio della città il cui atto costitutivo è stato subito depositato presso uno studio notarile, con successiva affiliazione alla Figc-Lega Nazionale Dilettanti. Ad assumere gli incarichi pro-tempore di Presidente e Vice Presidente sono stati rispettivamente il Sindaco Riccardo Nocentini e l’Assessore allo Sport, Caterina Cardi. “Mi sono dedicato alla costituzione della A.S.D. Giallo-Blu Figline – spiega il Sindaco - con grande impegno per salvare
RIGNANESE. Zero debiti e tante ambizioni
“Saremo una mina vagante”
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l calcio valdarnese si colora di biancoverde. La Rignanese, infatti, è riuscita a raggiungere l’approdo in Eccellenza nonostante le delusioni della scorsa regular season e della contestata finale play-off. Un traguardo prestigioso che inserisce la squadra di Rignano in una categoria, dove oltre ai gialloblu di Figline, sono presenti tante squadre dal nobile passato: Massese e Pistoiese spiccano nel Girone A, Pontassieve e Sansovino nel B. Una soddisfazione che traspare anche dalle parole del vicepresidente, Fabio Bettucci: “Siamo orgogliosi di questo traguardo, il presidente e la società volevano arrivare in Eccellenza entro tre anni e ci siamo riusciti in due. E’ stato fantastico e non è il solo obiettivo che abbiamo raggiunto”. La squadra rignanese, infatti, può vantarsi di aver azzerato il proprio debito. “Questa è stata un’altra grande soddisfazione per noi – continua Bettucci – visto che non solo abbiamo una situazione economica sanissima, ma stiamo portando avanti il nostro progetto con gli stessi costi che avevamo in passato nelle categorie inferiore. E’ un investimento importante che sommiamo a quello che stiamo
CALCIO A 5 UN NUOVO IMPIANTO AI CILIEGI I nuovi finanziamenti regionali permettono il proseguimento della ristrutturazione di alcuni impianti sportivi nel territorio di Reggello. Dopo quelli di Matassino e Tosi questa volta gli interventi riguardano gli impianti della frazione dei Ciliegi dove verrà realizzato un campo di calcetto con erba sintetica.
il calcio della nostra città. Per il Comune di Figline è stato un impegno prioritario: l’ho fatto per i tanti ragazzi che praticano questo sport nella nostra città, per le loro famiglie e per tutti coloro che, come noi, vogliono continuare a promuovere lo sport come fondamentale valore sociale”. Intanto la nuova stagione sta per ripartire, la Giallo-Blu Figline inizia la sua nuova avventura dal Girone B di Eccellenza. Proprio da quella serie dove è partita la strepitosa cavalcata degli anni scorsi culminata con l’esordio tra i professionisti. Un segno del destino?
PODISMO SUCCESSO PER LA REGGELLO – VALLOMBROSA Oltre 400 partecipanti per la 34° edizione della “Reggello – Vallombrosa” che lo scorso 11 luglio ha riempito le strade di tanti appassionati podisti nella più classiche delle gare estive di tutta la Toscana. Organizzata come di consueto dall’associazione “Podisti Resco” la manifestazione ha visto consolidarsi il proprio successo di pubblico ed apprezzamento: quest’anno il vincitore è stato Filippo Occhiolini che ha battuto tutti, in 49 minuti e 55 secondi, nei 13 km previsti dal percorso.
CENTRO SOCIALE SORGANE - CIRCOLO ARCI Via Tagliamento, 2 - 50126 FIRENZE (CAPOLINEA BUS 23a)
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Ristorante - Pizzeria • ven sab dom dalle 19.30 in poi
SERVIZIO RISTORAZIONE
• dal lun al ven dalle 12 alle 14.00
si organizzano pranzi e cene a tema per eventi particolari, compleanni, battesimi, comunioni... La Rignanese (foto da CalcioToscano.it)
facendo per i giovani e sulle strutture, tra cui in primis quella sul campo sussidiario e una nuova palestra”. Non manca all’appello il nuovo pulmino che porta i ragazzi dalla zona sud di Firenze fino a Rignano: “Un servizio molto apprezzato dalle famiglie dei nostri 150 giovani atleti”. Gli obiettivi? “Quest’anno – chiude il vicepresidente – puntiamo a una salvezza tranquilla, anche se non ci dispiacerebbe essere la ‘mina vagante’ del girone”. La parola al confermato Coppi, il tecnico e i suoi diranno sul campo dove potrà arrivare questa Rigna/A.Tr. nese.
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TUTTI I LUNEDI’ Balli di gruppo - folkloristici dalle ore 21
TOMBOLA - Tutti i“martedi’ dalle ore 9 TUTTI I GIOVEDI’ TANGO ARGENTINO”
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Per informazioni sulle attivita’ sopraelencate telefonare nel pomeriggio
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055.6820200
INIZIATIVE RIVOLTE ESCLUSIVAMENTE AI SOCI ARCI
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VIA PIEMONTE, IL COMITATO DICE LA SUA Spettabile Redazione, l’ultimo numero di Reporter sulla discarica di via Piemonte sembra rivolto più a convincere o confortare se stessi che altri. Affermare però che quanto sta accadendo non è un’opera d’arte, ma neppure niente di pericoloso, che senso ha? Una discarica di rifiuti non è un’opinione, nasce a fronte di un sistema normativo certo. L’utilizzo delle terre di scavo è possibile solo in “regime di deroga” alla generale disciplina sui rifiuti, subordinato alle prescrizioni del D.lgs. 152/2006 e D.lgs. 4/2008, pena l’esclusione dalla deroga stessa. Condizione imprescindibile è che non siano frammiste a rifiuti speciali, come i fanghi e i materiali da demolizioni edili e stradali, non ammessi a deroga e da smaltire direttamente in discariche controllate. Ebbene, dal febbraio al settembre 2009 sono state scaricate in via Piemonte più di 80 mila tonnellate di terre del Mugnone miste a cumuli di fanghi e materiali edili e stradali (blocchi di cemento, pezzi di asfalto, ceramiche e mattoni, materiali ferrosi, ecc.), documentati giorno dopo giorno da immagini e filmati acquisiti dalla autorità giudiziaria, che hanno sommerso un’area di oltre 12.000 mq., alzando di tre metri e mezzo il livello dei terreni. La stessa ARPAT, campionando dei cumuli scaricati di circa 300 tonnellate, denunciò alle autorità competenti la presenza di materiali edili, cui fece seguito lo smaltimento (certificato da appositi formulari) di 78,5 tonnellate di rifiuti speciali, pari nientemeno al 26%. Un dato certo indicativo, ma dà la misura e la natura della “roba” che ha determinato l’esclusione dal “regime di deroga”, trasformando in discarica abusiva un’intera area in riva d’Arno. Non competono a questo Comitato giudizi conclusivi, ma le sentenze confermano un indirizzo costante: l’esclusione delle terre di scavo dal “regime di deroga” comporta automaticamente l’inapplicabilità dell’art. 186 del D.lgs. 152/2006 per il loro utilizzo. Questo hanno denunciato i cittadini al Comune fin dal luglio 2009, rimasto senza risposta, e oggetto di inchiesta da parte della Procura fiorentina. All’insegna del
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“niente di anomalo”, Reporter vorrebbe assicurare i cittadini almeno sulle condizioni richieste dall’art. 186, ma tace anche qui sul fatto che manca un progetto preventivamente definito e approvato dalla amministrazione comunale per l’impiego delle terre di risulta in funzione di un piazzale/deposito ferroviario. Che manca la compatibilità con gli strumenti urbanistici, denunciata anche dall’ARPAT, avendo gli scarichi coperto 5.000 mq. di area vincolata a verde pubblico e 7.000 mq. di “area ferroviaria a raso” senza varianti al PRG. Che manca la conformità analitica delle terre di scavo in rapporto alla destinazione di via Piemonte e alle matrici dei terreni censiti ad uso agricolo. Il responso dell’ARPAT è che tutte le terre scaricate si caratterizzano in Col. B, incompatibili quindi con la parte a verde pubblico e utilizzabili solo in siti di natura commerciale/industriale, ma l’area ferroviaria, come la stessa ARPAT ebbe a rilevare, non è destinata nel PRG “ad “impianti” ferroviari. Perché allora affermare che tutto va bene, quando la Cassazione penale ha stabilito che “… in mancanza, anche di una sola delle condizioni previste dalla norma, va senz’altro applicata la disciplina sui rifiuti”?. Manca perfino la relazione finale ex art. 186 sulla gestione delle terre di scavo da parte di RFI spa, a più di dieci mesi dalla conclusione del terrapieno, e ben oltre il termine di un anno fissato per il loro utilizzo, scaduto il quale le terre di scavo sono per legge da considerare rifiuti. E tuttavia nessuna ordinanza di sgombero è stata presa dal Comune... Potremmo fermarci qui, sopra una discarica di rifiuti infatti non si può costruire né progettare alcunchè. Ma le ultime vicende hanno aggravato lo sconcerto e la rabbia degli abitanti, più di 400 famiglie che vivono nei sei grandi caseggiati che si affacciano intorno. A dicembre fu avanzata al Comune la proposta di invitare RFI spa a presentare un piano dettagliato di sondaggi e prelievi esteso all’intera area di via Piemonte, condiviso naturalmente dall’ARPAT. Ma il Comune preferì commissionare una analisi delle terre (esclusi quindi i fanghi e i materiali da demolizioni edili e stradali ai quali non è applicabile l’art. 186) allo stesso laboratorio di fiducia di chi ha gestito l’operazione di via Piemonte, disattendendo un elementare principio di imparzialità e terzietà nell’esercizio di una funzione di controllo. Con alcuni prelievi da un fazzoletto di terra pari al 4% di tutta la superficie del terrapieno, tale laboratorio ha annunciato che nell’area a verde le terre di scavo sono in Col. A. Un risultato, come si è detto, completamente opposto a quello consegnato un anno fa al Comune dall’ARPAT, l’Agenzia deputata per eccellenza alla protezione ambientale, per la quale tutte le terre scaricate in via Piemonte rientrano invece in Col. B. Come la mettiamo? Dopo mesi di silenzio, il 21 aprile, i cittadini hanno mostrato in audizione alle Commissioni ambiente e qualità urbana del Comune la realtà di via Piemonte: le immagini di come era, cosa è stato scaricato, come è oggi. La Commissione ambiente approvò un odg di sospensiva del cantiere, senonchè una settimana prima la Giunta comunale aveva già dato il via ai lavori con una sostanziale “sanatoria”, senza attestare cioè la conformità dei materiali scaricati e del cantiere alle disposizioni di legge. Una specie di con-
dono “fatto in casa”. Su questo vuoto, di garanzie e adempimenti, peraltro non sanabili, viene deliberato (a posteriori) il completamento dell’operazione come variante al Progetto di “Adeguamento idraulico del torrente Mugnone”, coinvolgendo Regione e Provincia, che quel Progetto sottoscrissero, nella costruzione di un deposito ferroviario che nulla ha da vedere con la messa in sicurezza del Mugnone, che le direttive europee proibiscono di costruire in presenza di abitati, causa le ben note vicende, e che comunque appartiene ad autonome scelte infrastrutturali di RFI spa. Il “piano gestione terre”, contenente una ipotesi del genere, fu infatti approvato solo da RFI spa, non si è mai tradotto in un progetto approvato a livello locale. Di più. Con il benestare del Comune, l’area destinata a piazzale/deposito ferroviario viene in questi giorni delimitata dall’area a verde con un imponente muro di cemento (quasi 10 metri di altezza con il terrapieno), che attraverserà tutto il fronte stradale della discarica (oltre 250 metri), utilizzando pari pari le barriere di viale Redi (graffiti compresi), senza neppure i trattamenti di decontaminazione prescritti ai fini del reimpiego. Un impatto paesaggistico devastante e insostenibile, perfino offensivo, che chiude alla vista ogni orizzonte e altera sfacciatamente, in modo irreversibile, la natura ma anche la vita di un’area di pregio e di un quartiere, porta di accesso di Peretola alle Cascine. A questa deriva ambientale, allo scempio di ogni decoro (ma in che mani siamo?), si aggiunga che non si tiene conto neanche del conseguente aggravamento dei rischi idrogeologici già evidenziati e denunciati, causa il dislivello e la mancanza di ogni opera di regimazione delle acque piovane. Sono bastati gli ultimi temporali per vedere il terrapieno smottare verso le strade e i caseggiati, con fanghi e detriti contaminati e inquinanti. Oltre al persistente acquitrino. Un disastro annunciato, senza alcuna tutela per la salute pubblica. Anche se la calura ferragostana non si presta a fastidiosi interrogativi, ci sia consentita un’ultima domanda. Ma le 35mila tonnellate di rifiuti speciali che hanno seppellito l’area a verde pubblico ai fini del costruendo piazzale/deposito ferroviario, e che adesso non servono più, perché il Comune le lascia lì, magari con la promessa di qualche alberino dintorno (se attecchisce), quando la legge impone che le terre di scavo non utilizzate devono essere rapidamente trasferite in discariche controllate? Con molti saluti. Il Comitato dei cittadini di via Piemonte L’articolo pubblicato su Il Reporter di agosto non aveva certo l’obiettivo di “convincere o confortare” nessuno, ma soltanto quello di informare i lettori sulle novità in arrivo nell’area. Precisato questo, come sempre siamo pronti a dare spazio a chiunque voglia dire la sua sugli argomenti che trattiamo, a dare voce a tutte le parti in causa. E la pubblicazione di questa lunga lettera ne è un’ulteriore conferma. M.F. TABERNACOLI E LOGGE, IL “TESORO” DI CASTELLO Vi ringrazio molto per la vostra pregevo-
le iniziativa che mi permette di segnalare il grande patrimonio che è presente nella zona di Castello e del Sodo delle Parrocchie di San Michele a Castello e Santa Maria a Quarto. Cinque anni fa i signori Rinaldi che abitano appunto al Sodo mi fecero un grande regalo. Era soltanto un anno che ero stata eletta consigliere comunale e durante le loro abituali passeggiate il signor Rinaldi e sua moglie avevano fotografato e documentato con molta cura tutti i tabernacoli e le logge esistenti nella zona (circa 35). Mi donarono la cartella completa perché ne facessi buon uso e mi affrettai ad inoltrarla all’allora assessore alla cultura che recepì questo bel lavoro e lo trasmise immediatamente al responsabile dei beni culturali. Ovviamente mi fu risposto che non c’erano i finanziamenti necessari per il restauro delle strutture più danneggiate, ma non mi sono ancora data per vinta e confido, anche perché alcune presenze sono in ottime condizioni, di realizzare prima o poi una piccola guida che abbia come titolo per esempio: Riflessioni nelle vie di Castello e dintorni alla scoperta di Tabernacoli. Tutta Firenze è costellata di queste presenze, non solo Castello, ma qui fra Madonne con il Bambino, Natività, Annunciazioni si trovano, in mezzo alle ville Medicee, tabernacoli e affreschi notevoli che non ci sono in realtà più. Pontormo dipinse l’affresco per il tabernacolo di via del Boldrone, le cui sinopie di Cristo in Croce con i dolenti e Santo sulla sinistra sono ancora visibili, ma adesso l’affresco si può ammirare soltanto agli Uffizi ma il pittore lo dipinse in quel tabernacolo “Vicino al moonasterio di Boldrone, in sulla strada che va di lì a Castello, ed in sul canto d’un’altra che saglie al poggio che va a Cercina”, cioè via dell’Osservatorio. Nella chiesa parrocchiale di San Pio X al Sodo si possono invece apprezzare gli affreschi e le sinopie dell’Annunciazione con Angeli e Santi di Paolo Schiavo tolti dalla loggia ubicata in via Reginaldo Giuliani nei pressi del Viottolone, ora fatiscente. Da segnalare che non sono stati adeguatamente rimpiazzati, come d’obbligo, con copie adeguate. Grazie per l’attenzione. Anna Soldani ex capogruppo Sinistra Democratica Consiglio Comunale di Firenze AUTOBUS, POSTE, RIFIUTI E FORTE BELVEDERE: “LE MIE QUATTRO LAMENTELE” Spettabile redazione: Comincio con le vivissime congratulazioni al vostro giornale, che sta diventando una lettura più interessante dei quotidiani abituali. La due cose che mi interessano di più sono: - le lettere di protesta dei cittadini a “Dico la mia”, cui date voce e spazio molto più che altri giornali. Se un auspicio posso fare, è che gli vengano dedicate ancora più pagine e attenzione, magari approfondendo alcuni temi con inchieste, sempre nei limiti delle vostre possibilità. - Le preziose notizie su iniziative spontanee di singoli cittadini o gruppi di cittadini nei vari campi (per esempio quella di rivitalizzare le fioriere pubbliche abbandonate). Entrambe questi generi di notizie aprono il cuore perché mostrano che esiste ancora fra i fiorentini una riserva di spirito civico ancora non vanificato dalla verti-
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invia la tua segnalazione alla nostra redazione redazione@ilreporter.it VIA NARDI E LE “TRACCE” DEI CANTIERI Cara redazione, sono un residente del Q2, e desidero segnalare (ci vorrebbe un lavoro a tempo pieno) in che modo viene curata l’immagine della nostra povera città, e soprattutto il fatto che vi si possa lavorare impunemente con scarsa (?) serietà e spendendo buoni soldi del contribuente. Veniamo allo specifico: in via Jacopo Nardi, tratto via Masaccio-via Mannelli, si sono sovrapposti ultimamente vari cantieri di lavoro sia per interesse pubblico che privato, con circolazione congestionata (più del solito), semafori posticci, difficoltà di parcheggio prolungatesi inutilmente perché i lavori non venivano eseguiti alle date dichiarate, ecc. Ma c’è di più: per sacrosanti motivi di sicurezza, a causa di uno di questi cantieri ingombrante il marciapiede, sono state poste delle orribili strisce pedonali gialle in... diagonale! Sono rimaste lì un bel po’, ma ci rincuoravamo perché avevano assicurato che erano provvisorie: sarebbero state tolte alla fine dei lavori, e così è stato... solo che adesso sull’asfalto si vedono al loro posto delle ancor più orribili strisce nere (come quando dopo il fascismo si scalpellavano le vecchie scritte per farle sparire...) e questa volta non si prevede che vengano tolte. Così rimarranno decenni ad abbellire la nostra strada già massacrata da toppe e avvallamenti dovuti ad eccessivo carico di mezzi pesanti che scorrazzano indisturbati sull’asfalto. Per chiudere, dico solo una cosa: ma c’è un’autorità comunale che controlla che i lavori appaltati siano svolti “a regola d’arte” prima di pagarli? E se c’è, chi la controlla? Grazie per l’attenzione, Giulio
Caro signor Giulio, cantieri e lavori stradali stanno diventando un tema sempre più al centro del dibattito nella nostra città. E lo stanno diventando perché, soprattutto da un po’ di tempo a questa parte, ci si è accorti di quanto sia importante riuscire a trovare una soluzione in grado di conciliare nel migliore dei modi gli interventi sulle strade, in molti casi urgenti e necessari, e la delicata viabilità cittadina. Ad esempio, negli ultimi mesi hanno esordito anche a Firenze i lavori notturni, effettuati quando in città il traffico è minore e la circolazione riesce a risentirne meno. E questo, a mio avviso, è già un buon punto di partenza, per evitare che i cantieri (e in particolar modo quelli aperti lungo i viali e le strade più strategiche per la viabilità fiorentina) diventino la causa di perenni ingorghi. Questo, però, da solo non basta. Come anche da lei richiesto, servono controlli seri e rigorosi. Controlli sulla qualità dei lavori effettuati, ma anche controlli sull’effettivo rispetto dei tempi. I primi per evitare che, poco tempo dopo la conclusione dell’intervento, sia necessario “ritoccare” il lavoro fatto (con doppie spese e disagi per i cittadini), i secondi perché – anche in questo caso per evitare un prolungamento di costi e difficoltà – la conclusione dei cantieri nei tempi previsti diventi la regola, e non più l’eccezione. Anche su queste questioni (a cominciare dal rispetto dei tempi) sembra essersi accesa un’attenzione crescente, e questo non può che essere positivo per la città. Perché non venga più ripetuta l’esperienza fatta con la prima linea della tramvia, quando l’allungamento dei tempi dei cantieri ha creato non pochi disagi. Oltre a questo, deve essere anche evitato, come troppo spesso accaduto e come anche dai lei segnalato, che i cantieri lascino indesiderate (e inaccettabili) tracce del loro passaggio. E molto, su questo punto, può essere fatto grazie agli occhi dei cittadini. Continuate a segnalarci episodi di questo genere, noi continueremo a darvi spazio. Per cercare di mettere la parola fine a questi piccoli-grandi esempi di incuria urbana. Matteo Francini
ginosa decadenza etica e culturale del paese. Da quando ho scoperto la rubrica “Dico la mia” mi rimprovero per non riuscire a trovare il tempo di dare un contributo personale. Finalmente oggi l’ho trovato, e vorrei sottoporre 4 lamentele, che riguardano questa o quella delle istituzioni pubbliche o semipubbliche della città. 1) Trascorro due ore al giorno in autobus perché abito fra lo stadio e Coverciano e insegno al polo universitario di Novoli. Vorrei profittare di questi tempi morti per correggere tesi o almeno per leggere testi che mi aggiornano nelle mie discipline. Ma l’ATAF da decenni risparmia (e devolve ad altri fini che non indago per carità di patria) la manutenzione delle sospensioni. Pertanto scrivere qualcosa su un foglio è impensabile, perché
verrebbe fuori una sequenza di sgorbi che il laureando interpreterebbe come scoppi d’ira. Ma è difficile anche leggere, perché il testo ti sobbalza sotto gli occhi, l’occhio perde il segno e ogni volta devi ricominciare da capo. Due osservazioni e un suggerimento: a) la mancanza cronica di manutenzione delle sospensioni non è una semplice congettura: mi è stata più volte confermata, magari a mezza bocca, da autisti in vena di sincerità. Alcuni hanno spontaneamente aggiunto che non si fa nessun genere di manutenzione. Per questo sempre più spesso gli autobus si fermano per rotture e ti lasciano in mezzo alla strada. Spero che ora l’ATAF non sottoporrà a torture i suoi autisti per scoprire le gole profonde e licenziarle in tronco, come simpatica abitudine nazionale.
b) Ho 69 anni e, dato che viaggio molto e non amo guidare, sono ricco di esperienze con gli autobus di decine di città italiane. Non ho mai trovato autobus che ballano come quelli fiorentini. Persino le rare volte che mi è capitato di prendere autobus in città del terzo mondo non ho trovato nulla di paragonabile ai sobbalzi fiorentini. Abbiamo un record mondiale. c) Immagino che i dirigenti dell’ATAF viaggino in auto blu con autista pagato dal contribuente, o magari in cocchi trainati da cigni. Non sarebbe male che qualche volta prendessero i loro autobus. La storia è piena di imperatori, sovrani e persino papi che di notte si travestivano e giravano per le strade per constatare lo stato dell’ordine pubblico e del degrado nei vari quartieri delle loro capitali. Almeno il nostro sindaco decisionista potrebbe prendere ispirazione da questi sommi. Immagino che all’ATAF la sua voce sarebbe più ascoltata di quella di un tapino qualunque come me. 2) Ho letto in uno degli ultimi numeri di un anziano che si lamentava perché nel suo quartiere nella parte occidentale della città l’ufficio postale addetto al recapito pacchi e raccomandate era stato trasferito in capo al mondo, mettendo in grave difficoltà tutti gli utenti non automuniti. La stessa identica cosa è successa nel quartiere 2. Anni fa l’ufficio addetto al recapito pacchi e raccomandate era vicino al Ponte di Pino. Quasi tutti i residenti nel quartiere passavano di lì per andare in centro, alla stazione e in molti altri quartieri. Bastava prendere il 10, l’11, il 17 o il 20, scendere, fare 10 passi, poi la coda, poi altri 10 passi e riprendere l’autobus. Abito nel quartiere da 38 anni: finché l’ufficio è stato lì non ho mai perso più di mezz’ora in tutto. Ora è stato trasferito in Via del Mezzetta: chi non ha macchina ci si può avvicinare con 20, ma farà spesso un bel tratto a piedi per arrivare al 20. La stessa cosa al ritorno. Il tempo che spreco in media per ritirare un pacco o una raccomandata è passato da 20 minuti a circa 2 ore, con punte di 3 ore. Nei primi anni dopo lo spostamento mi dicevo: nello spazio liberato vorranno costruire un grande parcheggio sopraelevato o un supermercato, o altra struttura di utilità pubblica. Invece da tempo immemorabile chi passa contempla il vecchio e caro edificio in preda all’abbandono. Altro che parcheggio sopraelevato… Per questo glorioso risultato i dirigenti delle poste, o chi per loro ha preso la decisione, hanno quadruplicato il tempo medio che la grande maggioranza dei cittadini del Q2 deve sprecare per ritirare una raccomandata. Grazie a Lorsignori. 3) Sono un antemarcia della raccolta della carta, e un fanatico della raccolta differenziata in genere. Ho notato che in tutto il centro i cassonetti gialli per la carta e quelli marroni per l’umido brillano per totale assenza, e quelli blu per l’indifferenziato sono piuttosto rari. Come mi spiego il fenomeno? Semplice: i camion che raccolgono i rifiuti trovano difficile manovrare nelle strette vie del centro. E io trovo difficile darmi un’altra spiegazione. Tanto più che ho l’eccezione che conferma la regola. Sui bordi della via di scorrimento veloce che attraversa Piazza Indipendenza fa bella mostra di sé una fila di almeno dieci cassonetti blu. Resteranno sempre semivuoti, perché sono tantissimi e perché relativamente pochi
pedoni hanno occasione di traversare Piazza Indipendenza a piedi. In compenso gli autisti del Quadrifoglio stanno molto comodi quando scaricano i cassonetti nei loro camion. E possono fare anche meno corse perché i cassonetti ci mettono mesi a riempirsi. E’ un caso classico di eterogenesi dei fini: è il fine precipuo della raccolta (avere una gran massa di rifiuti differenziati) resta lettera morta perché si rende difficile l’atto del conferimento dei cittadini mettendo i cassonetti quanto più lontano possibile a dove abitano e lavorano; lo strumento (agevolare le corse dei camion che vuotano i cassonetti) diventa l’unico vero fine, che ingoia il fine dichiarato. 4) L’altro giorno ho accompagnati dei colleghi scandinavi a vedere il Forte Belvedere - la cosa più bella della città. Fatta tutta la Costa San Giorgio con le lingue di fuori abbiamo scoperto che era tutto chiuso per quella ragazza che nel buio è cascata di sotto e si è ammazzata. A parte il commento sull’episodio in sé (avevo notato anch’io la pericolosità di quell’assenza di parapetto: non ci voleva Cassandra per prevedere disgrazie) faccio notare che la struttura è chiusa da almeno un anno, e - a quanto si capisce - sine die. Se dipende dalla sorte della causa, per un paio di secoli. E così Firenze sacrifica all’irresponsabilità e all’inerzia dei burokrati la sua cosa più bella. Non mi illudo che queste mie proteste servano a qualcosa. Ma è già una soddisfazione passare dal mugugno passivo alla protesta aperta e argomentata. Cordiali saluti. Alberto Marradi “IL MIO SOGNO (IMPOSSIBILE) DI DIVENTARE ARTIGIANO” Gentile redazione de Il Reporter, lavoro in una cooperativa sociale e parallelamente faccio l’artigiano e sto tentando invano di regolarizzarmi come tale, cercando un fondo da adibire a laboratorio, per poi aprire regolare partita Iva. A parole è molto semplice, mentre nei fatti è praticamente impossibile. Da mesi sto cercando un piccolo fondo, di una ventina di metri quadrati, accatastato C1 (negozio) o C3 (laboratorio), ad un prezzo “decoroso”. I prezzi lievitano e per trovare qualcosa di apprezzabile bisogna uscire dalla città. Mi chiedo: come può un giovane anche solo pensare di mettersi in proprio, con uno stipendio da mille euro, un affitto da pagare per avere un tetto sulla testa e pensare di crescere? La scelta sembra chiara: o casa o laboratorio. Scelgo casa, ma che frustrazione. PIAZZA S. JACOPINO, QUALI I TEMPI DEI LAVORI? Gentile redazione, vi scrivo per avere notizie riguardo i lavori che devono iniziare in piazza S. Jacopino. Il giorno 20 marzo ore 21 nella sala della Parrocchia con la presenza del presidente del Quartiere 1 e di tante persone, fu detto che i lavori sarebbero iniziati entro breve tempo, i soldi per tale opera pronti. Ancora una volta sono stati utilizzati per altre piazze come è già avvenuto? Vi prego di dare notizia nella prossima edizione, se possibile, e tante grazie per lo spazio che ci date. Distintamente, Mario
segnalazioni a redazione@ilreporter.it
Figline
Incisa
Ballo senza sballo. Con Cornacchione e Bandao 17-18 settembre
Torna la Festa del perdono Dal 17 al 21 settembre
Piazza Marsilio Ficino Giovani e meno giovani in piazza venerdì 17 e sabato 18 settembre. E’ Festivaldarno 2010, la manifestazione che riunisce le associazioni di volontariato, culturali e i gruppi giovanili. E che quest’anno lancia un messaggio preciso ai ragazzi figlinesi: ci si può divertire senza sballo. Tra gli appuntamenti clou di questa terza edizione ci sono gli spettacoli musicali di venerdì 17, che vedranno la partecipazione dei “Ragazzi scimmia” (ore 20), dei “De’Canters” accompagnati dalla performance acrobatica dei “Need four funk” (ore 21) e dall’orchestra di percussioni “Bandão” (ore 22). Sabato 18 invece l’appuntamento serale (ore 21.15) sarà con il comico Antonio Cornacchione ed il suo spettacolo “Silvio c’è?” (ingresso gratuito). In entrambe le giornate saranno in piazza Ficino gli stand della ludoteca “La Bottega dei ragazzi di Figline” (il pomeriggio di venerdì e tutta la giornata del sabato), della Biblioteca comunale con il Punto Paas (navigazione in internet sicura), del Centro Documentazione Donna con il concorso fotografico “Obiettivo Donna”, del Centro per l’impiego, del Centro commerciale naturale “Il Granaio”, delle associazioni Anelli Mancanti Figline e comunità araba Valdarno, dell’associazione Libera, de Il Tango delle civiltà, Falum Dafa e Ireos.
Come ogni terzo finesettimana di settembre, torna anche quest’anno la Festa del perdono. Tanti golosi stand invaderanno il centro della cittadina, seguiti da giostre e giochi per la gioia dei più piccoli. L’atteso appuntamento con le sfide tra i rioni, il corteo storico medievale e il tiro alla fune e il Palio di San Rocco si concentreranno nel weekend.
Centro storico
particolare interesse, come l’Antico Spedale del Bigallo e il Castello di Torre al Monte. Ingresso: intero € 10 – ridotto € 7,50 – Abbonamenti: intero € 55,00 – ridotto € 40,00. Informazioni tel. 0558347833-820 – Mail: cultura@comune.rignanosullarno.fi.it
Concerti Gigi d’Alessio Questo sono io Tour 25 settembre
Nelson Mandela Forum
Rignano Suoni e Colori della Toscana Fino al 16 settembre
Luoghi vari
Con la fine dell’estate torna, puntualmente, l’appuntamento con il Festival Suoni e Colori in Toscana. La manifestazione, in corso dal 26 agosto fino al 16 settembre nella località valdarnese, giunge quest’anno alla sua ventunesima edizione. “Suoni e Colori 2010” propone 9 appuntamenti serali (tutti con partenza alle ore 21.15) proseguendo nella proposta di eventi che esaltino i temi da sempre al centro della manifestazione: tradizione e contemporaneità della musica “colta”, ma anche attenzione alle diverse anime del presente di qualità. Quest’anno la manifestazione prevede anche tre concerti dedicati alle migrazioni, sia quella in uscita dei nostri “nonni” verso le Americhe del secolo scorso, sia quella odierna, che vede l’Italia ospitare rifugiati da Africa ed Asia. Gli appuntamenti si articolano tra piazza XXV aprile e alcuni luoghi di
Torna a Firenze Gigi d’Alessio, che l’8 giugno ha cominciato a distribuire il nuovo album “Semplicemente sei”, ad un anno di distanza dal precedente “6 come sei”. Il disco è stato anticipato dal singolo “Vita”.
Eventi Noisia al Mix’d up 1 ottobre
Viper Theatre - Firenze
Dopo le numerose anteprime di luglio al Parco di San Salvi arriva finalmente la tanto attesa seconda edizione di MIX’D UP. L’evento, firmato Switch – creative social
la mostra
Le forme meno note dell’arte dei più grandi D
odici musei, tre grandi artisti e numerosi capolavori, anche per mano di ignoti artigiani. Fino al 31 ottobre sono in mostra le opere meno note dei grandi maestri. Masaccio, Andrea del Verrocchio, Spinello Aretino: l’idea di fondo è quella di puntare i riflettori sulle opere senza spostarle dal loro habitat naturale, dal luogo in cui sono state concepite dagli artisti e collocate fin da subito. L’esposizione, intitolata “Le forme dell’arte”, si snoda tra il Chianti e il Valdarno fiorentino, attraverso musei più o meno grandi e più o meno conosciuti. Da quelli di arte sacra di Incisa, Reggello (Vallombrosa e Cascia) e Figline, alla Raccolta di antiche scagliole dalla collezione Bianco Bianchi, a Castiglionchio,
nel Comune di Rignano sull’Arno, passando per San Casciano Val di Pesa, Tavarnelle, Greve e Impruneta. Le opere in mostra vanno dalle pale d’altare destinate alle chiese di campagna ai cicli narrativi affrescati alle pareti, dal cuscino finemente decorato fino all’opera in scagliola. Per visitare tutti i musei del percorso basta una sola card. Con cinque euro (3 il prezzo ridotto) si ha accesso a tutte le esposizioni per l’intero periodo della mostra. La tessera è disponibile presso i singoli musei, orari e informazioni varie sulle sedi della mostra, invece, si possono ottenere presso l’ufficio informazioni turistiche dell’Apt di Firenze, tel. 055 290832 – 055 290833; e-mail: info1@ /F.P. firenzeturismo.it.
network & Gold – brand streetwear, viene proposto in occasione del 7° compleanno del marchio d’abbigliamento e avrà l’onore di ospitare quest’anno il dj set dei NOISIA, una delle crew più attive nel panorama drum ‘n’ bass internazionale. L’identità della manifestazione, che fin dall’inizio si misurava con il trip hop e l’elettronica, subisce un alterazione e accoglie in se elementi breackbeat e breackcore. La schiera di artisti che influenzano la musica dei NOISIA è abbastanza considerevole, si va dai Prodigy a James Brown, da Miles Davis a Konflict, le loro produzioni tuttavia risentono com’è abbastanza ovvio di una marcata impronta dancefloor facilmente intuibile fin dal primo ascolto. Nel corso degli ultimi anni sono molti i riconoscimenti che sono stati tributati al trio olandese composto da Nik Roos, Thijs de Vlieger and Martijn van Sonderen;
Luoghi Tè con le farfalle Fino al 25 settembre
Serra del giardino dell’Orticoltura Firenze
Va avanti fino alla fine del mese l’apertura eccezionale della serra del giardino dell’Orticoltura - fino a poco tempo fa chiusa e inutilizzata - all’interno della quale continua a fare bella mostra di sè l’esposizione di farfalle provenienti da tutto il mondo. Colori sgargianti e la possibilità di sorseggiare un drink tra un battito d’ali e l’altro rendono il luogo ancora più magico.
Le mostre I grandi bronzi del battistero. Rustici e Leonardo Dal 10 settembre al 10 gennaio 2011
Museo nazionale del Bargello
Punto focale della mostra è il capolavoro del Rustici, la Predica del Battista, gruppo scultoreo di tre grandiose figure in bronzo alla cui progettazione e realizzazione partecipò Leonardo da Vinci e che fu innalzato sopra la Porta Nord del Battistero fiorentino nel 1511. L’opera è stata sottoposta ad un impegnativo restauro (portato a compimento nel 2008), che ne ha restituito lo splendore di materia e concezione: impresa questa sostenuta dall’Opera del Duomo di Firenze e dal generoso contributo dei “Friends of Florence”. La presenza in mostra del monumentale gruppo scultoreo offre una duplice, immancabile opportunità: da un lato, di dimostrare il contributo di Leonardo alla sua creazione attraverso il confronto con autografi leonardeschi e dall’altro, di ricostruire per la prima volta la personalità artistica del Rustici, messa in luce dagli ultimi studi. Vinum nostrum, arte scienza e miti del vino nella civiltà del Mediterraneo antico Fino al 15 maggio 2011
Museo degli Argenti di Palazzo Pitti Seguendo un andamento cronologico, la mostra illusterà l’origine della vinicoltura nel Vicino Oriente, la sua piena affermazione con relativi significati religiosi e cultirali nel mondo ellenico, fino alla
produzione e diffusione del vino su ampia scala operata dai Romani. In virtù della felice situazione archeologica delle città vesuviane sarà illustrato il caso particolare dei vigneti di Pompei, mentre un altro spazio della mostra sarà dedicato allo straordinario contributo da Fenici e struschi i quali giocarono un ruolo essenziale nella diffusione della coltivazione della vitis vionifera nel Mediterraneo. Firenze e gli antichi Paesi Bassi. Dialoghi artistici, 1430-1530 Fino al 26 ottobre
Galleria Palatina
La mostra si propone di offrire una panoramica delle opere olandesi presenti a Firenze nel periodo 1430-1530, attravesro una scelta mirata di capolavori dei grandi maestri, da Jan van Eyck a Luca di Leida, commissionati e acquistati dai banchieri e mercanti fiorentini impegnati per i loro affari a Bruges. Quelle opere spesso di piccolo formato, soggetti sacri o ritratti legati a formare dittici e trittici dipinti anche sul verso divennero modelli di tecnica pittorica e di soluzioni iconografiche per la produzione dei maestri fiorentini e delle loro botteghe.
Sagre Sagra della Val d’Arbia Dal 18 al 26 settembre
Buonconvento - Siena L’appuntamento, che nasce sulle ceneri dell’antica fiera del bestiame è una serie di giornate all’insegna della degustazione di prodotti tipici accompagnata da spettacoli e incontri sportivi che mettono allegria e salutano così la bella stagione che se ne va.
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A SERVIZIO DELLA PERSONA PER UNA ECONOMIA DI COMUNIONE SABATO 18 SETTEMBRE Open Day ore 9 - 21.00 presso il Polo Lionello Bonfanti
in occasione della Expo delle aziende di Economia di Comunione, per prendere visione delle nuove potenzialità di diagnosi tridimensionale, con bassa dose di radiazioni nel rispetto della salute.
Nuove tecnologie per una diagnosi piu’ accurata: il poliambulatorio RISANA investe per la sicurezza dei pazienti
ATTUALMENTE COME Poliambulatorio Risana si offrono cure odontoiatriche, dalla prevenzione, alle riabilitazioni complesse, implantologia e ortodonzia, anche con tecniche invisibili. Come Risana Studi Medici sono disponibili specialisti delle più varie discipline: Cardiologia, Neurologia e Neuropatofisiologia, Ginecologia, Medicina interna, Oculistica, Senologia; Psicologia e Psicoterapia. Per la medicina complementare sono disponibili l'Agopuntura, l'Omeopatia e l'Osteopatia. E' inoltre attivo il servizio di fisioterapia con tecniche manuali innovative quali Rieducazione Posturale secondo Mezieres, Terapia Cranio Sacrale e Manipolazione Viscerale.
È CONVINZIONE dei professionisti di Risana che entrare in relazione con l'altro, sia esso collega, operatore sanitario, paziente o familiare è fondamentale per vivere la professione in modo rispondente alle attese di oggi. Coniugare la professionalità con il progresso tecnologico e scientifico è il presupposto vincente per soddisfare al meglio le esigenze dei nostri pazienti. La convinta adesione ai principi di Economia di Comunione porta poi i soci del poliambulatorio Risana a reinvestire gli eventuali margini di profitto in progetti di solidarietà, attività formative, incremento della "azienda" per sempre meglio incontrare le attese del territorio. VEDI ANCHE SITO INTERNET: Associazione "Salve! Health to Share. Onlus"
poliambulatorio@risana.it - www.salveonlus.org
LOC. BURCHIO - POLO LIONELLO BONFANTI INCISA VALDARNO - (FI) PER APPUNTAMENTI
055 8336455