Il Giornale nel tuo Comune 1144452
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Periodico d’informazione locale. Anno IV n.92 del 2 novembre 2010. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10
inFLUEnZa
PRIMO PIANO
NOVEMBRE 2010
Io l’aereo lo bilancio Andrea Muzzi*
L’ AllARMI NO, vACCINO SÌ Anche se quest’anno non ci sono pandemie in vista, gli esperti raccomandano la prevenzione PAGG.30-31
Il punto sugli asili Il 78 per cento delle domande per i nidi sono state soddisfatte: 139 ammessi su 178 richieste PAG.2
sPort
Case popolari, novità in arrivo La Toscana che s’indebita
PAGG.4-5
on the road
di Boeti - Esposito
I
glI ORIZZONTI vIOlA Il ds Corvino parla di passato e futuro. E intanto si avvicina il mercato invernale PAGG.36-37
BARBERINO, SI RIPARTE La società ricomincia dalla Terza categoria. E punta tutto sui giovani del posto PAG.38
l peggio sarà pure passato, ma la crisi ha lasciato una pesantissima serie di strascichi. Quantificabile, purtroppo. In circa duemila euro a testa di debiti per ogni cittadino toscano. Sono i dati poco rassicuranti forniti dal Casper, il Comitato contro le speculazioni e per il risparmio (sigla che riunisce le varie associazioni di consumatori). Cifre che raccontano che nell’ultimo anno il numero dei prestiti ha segnato un
aumento record del 20,8 per cento. Di più: secondo un rapporto di Unioncamere, nella classifica nazionale dei “cattivi pagatori” la Toscana indossa la maglia nera insieme al Veneto, alle Marche e all’Emilia Romagna. Esiste però il modo di affrancarsi da questa etichetta, mentre la Regione prevede aiuti per le famiglie in difficoltà. E un’addetta ai lavori spiega come funziona il rePAGG.10-11 cupero crediti.
Un popolo di scooteristi La vita sulle due ruote PAG.17
amministratore di una compagnia aerea per abbassare il prezzo del biglietto ha proposto di tagliare un pilota e far guidare le hostess in caso di emergenza. Le hostess? E chi si fida! Già ho paura a volare con l’equipaggio al completo! Dicono che l’aereo è il mezzo di trasporto più sicuro al mondo… sarà, però la prima cosa che ti senti dire appena entri in un aereo è: “In caso di emergenza indossare il salvagente, la maschera dell’ossigeno e farsi il segno della croce!”. Uno non si tranquillizza molto così! Il treno sarà anche meno sicuro, però non ho mai sentito un ferroviere dirmi: “In caso di deragliamento questo è il kit per ingessarti la gamba!”. Vogliono far pilotare le hostess? Io ho dei dubbi. L’aereo vola a cinque chilometri da terra e qual è la loro unica preoccupazione? Venderti una bottiglietta di profumo! Se mi schianto a terra non me ne frega niente di sapere se mi puzzano le ascelle! Io in aereo non sopporto quelli che entusiasti ti dicono: “Guarda bello il panorama dal finestrino!”. “No, grazie”. “Non sai cosa ti perdi!”. “Se volevo vedere il panorama dal finestrino non viaggiavo tra i bagagli!”. Io in aereo non capisco nemmeno quelli che dormono tranquilli! Ti trovi in un momento cruciale della tua vita e cosa fai? Il pisolino? Io in aereo non dormo mai. Io guido assieme al pilota. L’aereo va troppo a destra e io mi sposto a sinistra. Lo bilancio. Ho fatto tre viaggi in aereo e tutte le volte l’aereo è atterrato e la gente è uscita tranquilla. Ci fosse stato uno che mi ha ringraziato. La prossima volta dormo anch’io, così imparano!!! *Comico
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Novembre 2010
il giornale del tuo Comune
INFANZIA. Riscontro positivo per il 78 per cento delle richieste pervenute
Asili nido: 178 domande, 139 risposte la segnalazione
“Le liste d’attesa ci sono anche nel
Sagginale, l’Adsl è una vera emergenza
nostro comune, ma sono da considerarsi
A Sagginale la connessione Internet veloce continua a mancare. Come a Luco e a Vicchio, anche nella piccola frazione vicino a Borgo San Lorenzo, i circa 100 abitanti lamentano il disagio di abitare in case prive di un servizio senza dubbio ormai di fondamentale importanza. “Abbiamo portato avanti, nell’estate del 2009, una raccolta di firme, poi presentata a Telecom, alle istituzioni locali e, infine, alla Regione - spiega Maurizio Donatini di Sagginale, tra i promotori della petizione - ma non abbiamo ancora ricevuto risposta”. Sulla carta, la frazione risulta coperta dalla ‘banda larga’, attraverso i Pop posizionati nel parcheggio della Coop, ma a causa dell’orografia del territorio “il segnale arriva, di fatto, solo a poche famiglie che stanno in collina – precisa Donatini - Abbiamo anche chiesto all’allora Multilink di posizionare un’antenna più vicina a noi, ma niente. Siamo stanchi di questa situazione a dir poco paradossale, oltrepiù che i soldi investiti nel progetto ‘banda larga’ in Mugello sono molti, e pubblici, e molteplici le promesse e gli impegni presi dalle istituzioni”.
fisiologiche”, spiega Silvia Giovannini, assessore con delega ai servizi educativi Sara Casini
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n fiocco giallo per sostenere la campagna nazionale “IO proteggo i bambini” promossa da Terres des Hommes e patrocinata da Anci (associazione nazionale del Comuni), all’interno della settimana mondiale per la prevenzione di ogni forma di abuso e di violenza sull’infanzia (dal 13 al 19 novembre). Ad indossarlo, simbolicamente, è anche il Comune di Borgo San Lorenzo, per “sottolineare il nostro impegno spiega Silvia Giovannini, assessore alle politiche di salute con delega anche ai servizi educativi per la prima infanzia- in questo ambito che è da ritenersi di fondamentale importanza, sia come primo passo nell’educazione dei più piccoli, sia come sostengo alle famiglie.” Secondo le statistiche è nelle regioni in cui ci sono più servizi per l’infanzia che è più alto il numero dei figli: Bolzano è in testa alla classifica che complessivamente illustra una situazione pessima per l’Italia, seppur con significative differenze tra regione e regione. Secondo l’ultimo rapporto dell’Istituto degli Innocenti, in Italia, infatti, solo il 23 per cento dei bambini in età 0-3 anni ha la possibilità di frequentare un asilo nido comunale o convenzionato. Un dato che tiene in conto anche gli spazi-gioco e i posti offerti alle materne a bambini che non hanno ancora tre anni, altrimenti la percentuale si abbassa al 16 per cento. La penisola resta dunque ancora ben lontana dall’obiettivo europeo che impone di garantire ad un bambino su tre i servizi alla prima infanzia entro il 2010. L’anno sta per finire e sono in pochi a potersi dire soddisfatti o quantomeno in linea con i dettami europei. Tra questi ci sono i toscani, e ancor di più i borghigiani. In Toscana 30 piccoli su 100, infatti, trovano posto all’asilo nido o in uno dei servizi educativi creati per loro (Regione Toscana, sezione istruzione e ricerca, dati 2009). Nel Comune di Borgo San Lorenzo, nel 2009, su 404 bambini residenti in età 0-3 anni, 167 sono stati inseriti nei servizi alla prima infanzia. Il 41 per cento degli aventi diritto ha, dunque, usufruito dei posti disponibili tra asili nidi comunali, quelli privati convenzionati, il Giocanido e i Voucher prima
infanzia mentre, se si toglie lo spazio gioco, la percentuale resta comunque del 34 per cento. Considerando solo i nidi d’infanzia (comunali e convenzionati), per i 139 posti disponibili sono state ricevute 178 domande, garantendo dunque una risposta positiva al 78 per cento delle richieste pervenute. “Le liste d’attesa ci sono anche nel nostro Comune ma sono da ritenersi assolutamente fisiologiche - afferma Silvia Giovannini che prosegue - riusciamo ad intercettare e soddisfare una buona parte
il reporter è un periodico di 10 edizioni che mensilmente viene distribuito da in 216.486 copie
parcheggio per i figli. “Tutte le strutture, comprese quelle private – spiega Silvia Giovannini- devono rispendere alle caratteristiche educative di quelle pubbliche dove la formazione è costante: il mestiere dell’educatore richiede una solida professionalità. Il nostro sistema dei servizi all’infanzia risponde a pieno ai requisiti di qualità che abbiamo sviluppato in un’ottica di “rete” di zona, coinvolgendo ad esempio l’ASL con il servizio di supporto psicologico a bimbi e genitori, per asili e Giocanido”.
focus Le risorse pubbliche, falciate dai tagli governativi, restano il problema numero uno
Le rette calcolate in base all’Isee, da 120 a 435 euro al mese
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arlare di asili nido significa sollevare alcune tra le questioni più attuali della nostra società, come il difficile rapporto tra donne e lavoro, il basso tasso di natalità, la crisi economica generale e la carenza decennale di fondi da destinare all’aumento delle strutture per l’infanzia o alla gestione di quelle esistenti. Il capitolo costi solleva una legittima paura. In alcune regioni italiane le rette per gli asili privati possono arrivare a sfiorare anche i mille euro al mese e anche la spesa per i nidi comunali o convenzionati rischia di essere sostenibile solo per i più benestanti. Laddove esistono, naturalmente: sì, perché il servizio di asilo nido comunale è presente solo nel 17 per cento dei comuni italiani, con significative disparità
Il Reporter di Borgo San Lorenzo raggiunge 7523 famiglie nel Comune di Borgo San Lorenzo
Copia in abbonamento postale
delle domande che ci pervengono, e anche le famiglie che rinunciano al posto non vengono cancellate dalle graduatorie. La logica è di non volerne perdere nemmeno uno perché siamo fermamente convinti che i servizi alla prima infanzia debbano essere parte integrante del percorso educativo di ciascun bambino”. Mentre a livello ministeriale sono state promosse iniziative come i nidi di condominio, gli asili aziendali, le “mamme per un giorno”, in Toscana si rifiuta la logica del nido come
Editore e Concessionaria Pubblicitaria: Web&Press Edizioni s.r.l. Direzione ed amministrazione: via Kassel 17- 50126 Firenze tel. 848.80.88.68 Direttore Responsabile: Matteo Francini Service editoriale e grafico: Tabloid soc.coop., Firenze (FI) scrivimi@ilreporter.it
tra settentrione (59 per cento), Centro (27 per cento) e Sud (14 per cento). Questo quanto emerso da un’indagine a cura di Cittadinanzattiva, pubblicata nel 2008, che ha rilevato anche le differenze di costi: ad esempio a Lecco la spesa per la retta mensile al nido pubblico è di 572 euro, ossia più che tripla rispetto a Roma (146 euro). In media, la copertura economica del servizio mensile per utente, è assicurata per il 40 per cento dalle entrate rappresentate dalle rette pagate, e per il 60 per cento da risorse dell’ente locale. A Borgo San Lorenzo le rette sono calcolate in base all’Isee del nucleo familiare, in una forbice che può andare dai circa 120 euro a mese a bambino ai circa 435 euro mensili. Le famiglie
Stampato da Rotopress International, Loreto (AN) Periodico d’informazione locale Anno IV n.92 del 2 novembre 2010 N°reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10€
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coprono circa il 20 per cento della spesa totale che per il restante 80 per cento è a carico del Comune. Complessivamente pari a 500 mila euro all’anno. E proprio le risorse restano il problema numero uno: “I tagli del governo rendono difficile l’obiettivo della nostra amministrazione di investire nell’infanzia e nelle famiglie – afferma Silvia Giovannini, assessore alle politiche di salute, casa e nidi del Comune di Borgo San Lorenzo – ma, con il bilancio di previsione 2010, abbiamo dimostrato che la nostra intenzione è quella di mantenere gli impegni nel settore sociale ed educativo che costituiscono un reale investimento per lo sviluppo delle risorse umane ed /S.C. economiche del territorio”.
Dati non raccolti presso l’interessato Si informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs 196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), il consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg 196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili, sono raccolti e trattati da Web&Press s.r.l., al solo fine dell’invio presso la Sua residenza del periodico gratuito “il Reporter”. Il responsabile del trattamento è Web&Press s.r.l. Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in contemporanea la sospensione dell’invio della sua copia esercitando l’art. 7 scrivendo a Web&Press via Kassel 17 50126 Firenze.
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Borgo San Lorenzo
L’ALLARME. Un cittadino segnala la presenza di ospiti indesiderati nella parallela di via Mazzini
Via San Martino e qualche topo di troppo IL PUNTO. Su 328 alcol test, una sola multa
Sicurezza stradale, c’è qualche buona nuova I
Via San Martino
L’assessore Casati rassicura: “Publiacqua ha sistemato acquedotto e fognatura, ci occuperemo del rifacimento della pavimentazione ma occorre tempo. Presto un’ordinanza perché vengano tenuti puliti anche i fondi privati” Nadia Perazzi e nell’occasione abbiamo fatto eseguire il sottofondo in calcestruzzo, ma per la pavimentazione definitiva in pietra occorrerà un ulteriore investimento e intervento, e quindi tempo”. Insomma la scelta era obbligata per non perdere l’opportunità di sistemare, a spese di Publiacqua, i condotti dell’acqua e le opere accessorie alla fogna come i tombini, risolvendo in parte il problema dei topi. “Riguardo i fondi privati invece sarà presto deliberata un’ordinanza di pulizia per i proprietari, per evitare che all’interno nidifichino gli animali. Inoltre abbiamo incontrato la disponibilità della parrocchia per ovviare al problema delle grondaie. Chiediamo ancora un po’ di pazienza e disponibilità ai residenti – conclude – per i disagi che hanno avvertito e avvertono, ma diversamente non potevamo fare, salvo rimandare l’intervento. Nel frattempo stiamo predisponendo il
rispetto ai 1.339 feriti e 25 morti ogni mille incidenti conteggiati su scala regionale, di cui ben il 37,83 per cento ha meno di 35 anni. In realtà la stessa percentuale è raggiunta anche dagli automobilisti tra i 50 e i 70 anni (36,65 per cento) sfatando in parte un pregiudizio sulle ragioni stesse degli incidenti stradali. Lo stato psicofisico alterato da droghe o alcol incide nel 1,4 per cento dei casi, obbligando a cercare anche altre motivazioni per giustificare i dati negativi. Sicuramente tra questi non si può sottovalutare la velocità e la presenza di un alto numero di motociclisti che percorrono le queste strade, ma anche le cattive condizioni del manto stradale, la
Restano però purtroppo numerosi gli incidenti scarsa manutenzione della segnaletica e l’elevata presenza di animali selvatici che la notte attraversano la carreggiata. È la stessa Provincia fiorentina che proprio in occasione della presentazione del rapporto ha messo in evidenza che due delle quattro tratte più pericolose del territorio su cui intervenire sono proprio lungo la Sp 551, nel tratto da San Piero a Sieve a Borgo San Lorenzo e nel tratto da Borgo San Lorenzo a /B.P Vicchio.
Chiediamo ancora un po’ di pazienza e disponibilità ai residenti per i disagi progetto che, voglio rassicurare, è prioritario nel piano triennale delle opere pubbliche disposte per il prossimo anno, ma la cui realizzazione dipende anche dal reperimento e disponibilità di finanziamenti extracomunali”. Casati spiega che a scapito di un disagio maggiore ma pur sempre temporaneo l’obiettivo è di realizzare un intervento di qualità superiore a quello preesistente. “Invece di rilastricare subito con una gettata d’asfalto, la via sarà uniformata al resto del centro storico in modo che possa riacquistare interesse agli occhi dei cittadini e anche dei commercianti: siamo certi che via San Martino ha molte potenzialità”.
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orse non tutti sanno dove si trovi a Borgo via San Martino. Paradossalmente è nella zona più conosciuta, il centro: corre parallela a via Mazzini, detta Malacoda, strada delle passeggiate del sabato sera, dei negozi, dell’aggregazione sociale. Via San Martino e i suoi antichi palazzi – abitati ed in parte ristrutturati – è però l’opposto di tutto questo, pur essendo ricca di storia, perché delimitata dalle mura trecentesche e dalla Pieve. In realtà anche via San Martino è stata inserita nel progetto di riqualificazione che ha coinvolto tutto il centro storico, proprio perché tornasse ad essere una strada viva. Ma per ora tutto ciò è ancora un miraggio. I problemi li elenca chiaramente uno dei residenti, il signor Cosentini: “Manca da più di un anno la pavimentazione, ci sono colonie di topi che escono sulla strada creando problemi di igiene, e molte persone la notte vengono a sporcare approfittando del buio”. Da tempo i suoi abitanti pretendono ad alta voce un intervento. “Ci sentiamo considerati cittadini di serie B - continua Cosentini - perché mentre in via Mazzini i lavori sono stati fatti presto e bene, qui è tutto fermo da un anno”. La questione principale in realtà riguarda il lavoro di ripavimentazione della via, perché in realtà quella dei topi è una situazione preesistente, dovuta allo stato della fognatura e alla presenza di molti fondi privati in cui gli animali si annidano. “È una situazione insostenibile considerando che qui abitano anche anziani e bambini. Non sono più disposto a pagare per la pulizia stradale” conclude. In effetti i disagi sono evidenti. Addirittura alcune gronde scaricano l’acqua direttamente sulla strada invece che nella fogna creando, quando piove, grosse pozze. Carlo Casati, assessore ai lavori pubblici, non si tira indietro di fronte alle critiche e spiega il motivi del blocco dei lavori. “Publiacqua ha realizzato i sottoservizi col rifacimento della rete dell’acquedotto e delle fognature con un intervento che era già finanziato
l Mugello sembra imboccare lentamente la “retta via” in tema di violazioni del Codice della strada. Nell’ultimo periodo infatti dai controlli effettuati dalla polizia municipale locale insieme a carabinieri, guardia di finanza, polizia provinciale e motorizzazione civile emergono dati positivi. Su 400 fermi complessivi effettuati nel mese di settembre sono state riscontrate 61 violazioni, per la maggior parte relative ad irregolarità di revisione dell’auto. È positivo che le situazioni di pericolo dovute alla guida in stato di ebbrezza siano invece in diminuzione. Alla fine del periodo di rilevazione sono stati ben 328 i conducenti sottoposti al test dell’etilometro con una sola multa emessa. Questo scenario però non deve far abbassare il livello di attenzione sulla sicurezza nelle strade mugellane. Lo scorso maggio infatti il centro di monitoraggio provinciale dell’Incidentalità stradale ha pubblicato il proprio rapporto relativo ai dati degli ultimi 10 anni, dal 2001 al 2009, da cui emerge che il Mugello rimane ancora una delle zone a più alto rischio. Nel 2009 infatti l’indice di mortalità per incidenti stradali ha raggiunto il 2,99 per cento, superando quasi del triplo la media provinciale (1,03 per cento), nonostante il numero assoluto di automobilisti incidentati risulti il più basso dal 2001 (571). Inoltre sempre in merito alle strade del Mugello ogni mille incidenti si contano 1.373 feriti e 85 morti
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ZOOM. Pronti a partire i lavori per realizzare 20 alloggi nell’area ex macelli. E altri 8 sono in ristrutturazione
Case popolari, qualcosa si muove Dal Comune nuove proposte al via Beatrice Penni
Erp, e vengono assegnati dalla cooperativa DellaCasa che li ha costruiti sulla base di specifici requisiti, con la supervisione del Comune stesso. Un modo per rispondere a nuove situazioni di disagio abitativo che colpiscono nuclei monofamiliari: non solo pensionati, ma anche giovani precari, chi è in cassa integrazione, i separati. E nel mercato immobiliare, secondo gli operatori del settore, il blocco delle compravendite
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asa dolce casa, ma non per tutti. La ricerca di un’abitazione stabile sta diventando negli ultimi anni un problema e molte persone richiedono aiuto alle istituzioni. Il Comune di Borgo San Lorenzo è da tempo impegnato sul tema e in questo momento sta intervenendo per un ampliamento del proprio patrimonio di Erp (le case popolari). Pronti a partire sono i lavori per la realizzazione di 20 alloggi nell’area degli ex macelli, nel capoluogo, dove è stato già demolito il vecchio e fatiscente edificio, mentre 4 sono in corso di ristrutturazione, 2 a Ronta e altrettanti a Razzuolo. “Entro l’anno - spiega l’assessore alla casa e alle politiche di salute Silvia Giovannini - partiranno i lavori di costruzione dei nuovi 20 alloggi che realizzerà Casa Spa con un cospicuo finanziamento ottenuto dall’Amministrazione comunale”. Ma c’è anche un’esperienza innovativa a cui il Comune ha dato avvio: 20 appartamenti in viale Kennedy ad “affitto concordato” - cioè più basso rispetto a quello di mercato - realizzati con un finanziamento assegnato mediante bando regionale. Sono rivolti ad un nuovo target definito di “fascia grigia”, che sul mercato non trova soluzioni abitative alla propria portata ma non rientra nella graduatoria
Qualcosa si può fare con il coinvolgimento diretto delle comunità locali si è concluso solo l’anno scorso, mentre negli affitti è costante il calo dei prezzi: i proprietari chiedono meno pur di avere un’entrata fissa. Per le case popolari è possibile anche quantificare. Secondo gli ultimi dati, le domande idonee in graduatoria sono 172 ma il “ricambio” è limitato: dal 2008 ad oggi ne sono state assegnate in modo definitivo 15, sul totale delle 188 unità abitative a disposizione.“È necessario ripensare alla funzione dell’edilizia pubblica e considerare di più l’insieme delle possibili soluzioni abitative che il territorio può offrire - sottolinea l’assessore Gio-
Veduta del luogo in cui sorgeranno 20 alloggi
Monica Ag. immobiliare, 44 anni
cristiano Ag. immobiliare, 42 anni
FABIO Impiegato, 27 anni
“La ripresa cominciata nel 2009”
“La ‘cedolare secca’ è interessante”
“Serve un intervento delle istituzioni”
“La ripresa nella compravendita è iniziata da settembre 2009 dopo due anni di stallo, mentre per gli affitti sia l’offerta che la richiesta sono rimasti abbastanza costanti. In questo settore nella zona non esistono infatti i contratti transitori a canone concordato, che in parte livellano i prezzi, perché il Comune non è inserito tra le aree ad alta densità abitativa”
“Per ottenere l’abbassamento dei prezzi degli affitti è interessante l’introduzione della cosiddetta “cedolare secca”, cioè un’aliquota uniforme, oggi al 20%, per i proprietari e gli inquilini sul reddito prodotto dalla locazione, separato rispetto al reddito principale in maniera tale da consentire un notevole risparmio fiscale. In questo modo si incentiva l’abbassamento del canone e la regolarità dei contratti”
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“Per la legge di mercato se aumentasse l’offerta e la disponibilità di case dovrebbero anche abbassare i prezzi. Perché ciò sia possibile dovrebbero intervenire in vari modi le istituzioni, o aumentando la tassazione sugli appartamenti vuoti o incentivando i contratti transitori, che qui non ci sono ma che potrebbero dare risposta anche alle esigenze sempre più differenziate da parte degli inquilini”
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Borgo San Lorenzo
Secondo gli ultimi dati, le domande idonee in graduatoria sono 172, ma il “ricambio” è limitato: ad oggi ne sono state assegnate in modo definitivo 15, sul totale delle 188 unità abitative. “Gli affitti concordati e un’offerta privata
Contributi affitti onerosi Domande presentate Importo necessario Importo erogato Grado copertura richiesta
2004 133 € 261.909 € 126.000 48%
2006 € 359.310 € 111.434 31%
2008 159 € 394.000 € 89.970 23%
2004 208 185
2006 168
2008 172 188
2009 € 325.849 € 71.051 22%
Case popolari Domande idonee Alloggi di ERP
accessibile unica soluzione”
(Fonte: dati forniti da Comune di Borgo San Lorenzo)
Ecco i lavori in corso e quelli in dirittura d’arrivo previsti questo mese a Borgo e dintorni
L’area degli ex macelli
vannini - La casa popolare dovrebbe essere un ‘passaggio’ temporaneo utile a sostenere le persone nel momento del bisogno e non una soluzione definitiva. A conclusione dell’emergenza, affitti concordati e un’offerta privata accessibile dovrebbero consentire il rientro nel normale mercato e permettere un turnover più frequente ed efficace per chi si trova in situazioni critiche. Questa sarà
una delle proposte del Comune in vista del riassetto legislativo regionale in tema di casa”. Anche il sistema alternativo del contributo diretto a sostenere l’affitto oneroso, che in passato ha funzionato, oggi non riesce più a rappresentare un concreto aiuto. Solo il 22 per cento delle richieste trova risposta a causa della progressiva contrazione delle risorse nazionali, e conseguentemente regionali,
stanziate a questo scopo. “La questione casa è una questione nazionale - conclude l’assessore Giovannini - ma qualcosa si può fare con il coinvolgimento diretto delle comunità locali, come associazioni di tutela degli inquilini e dei proprietari di alloggi, sindacati, istituzioni in un nuovo ‘Patto territoriale’ che rappresenti una chiara assunzione di responsabilità di tutti”.
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EX PRETURA E ASFALTO NUOVO Sono in corso i lavori di consolidamento sismico nell’ex pretura. Conclusa invece l’asfaltatura di viale della Resistenza. I lavori di rifacimento degli asfalti in viale Pecori Giraldi e via Caiani saranno effettuati nel 2011, come previsto da programma. Segnaletica e cura del verde Sono stati effettuati lavori con personale del cantiere comunale di: rifacimento della segnaletica e taglio dell’ erba e della vegetazione lungo le strade comunali extraurbane.
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il giornale del tuo Comune
L’iniziativa/1. Grande successo per lo spettacolo “Intolleransia” portato in scena da Paolo Ruffini
A Borgo prove generali di tolleranza... Sara Casini
Il progetto della Regione ha fatto tappa nel capoluogo mugellano grazie al sostegno di Comune, Cooperativa Alveare e associazione Bee.com. E sarà replicato
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guardarli in fila in corso Matteotti, tra felpe colorate, zainetti da scuola, e le chiassose chiacchiere, parevano già tanti. Quando, poi, sono entrati e vivacemente hanno fatto il tutto esaurito al Teatro Giotto di Borgo San Lorenzo, sembravano ancora di più. Sono stati davvero in molti, e al di sopra di ogni più rosea aspettativa, i ragazzi, tra i 13 e i 25 anni, che hanno interagito con il comico livornese Paolo Ruffini, il 7 ottobre scorso. “IntollerAnsia”, questo il nome di uno spettacolo che ha più le sembianze di un incontro ravvicinato con i giovani, per due ore di riflessione e dibattito sul tema dell’intolleranza. Un tema importante quanto difficile, che è stato ampiamente discusso ed esaminato nelle sue varie sfumature: dai semplici stereotipi, magari dettati dalla diversità di abbigliamento, al razzismo. Un dibattito delicato, e che troppe volte nella televisione degli adulti si
Il comico livornese durante un momento dello spettacolo
trasforma in salottino penoso e rissoso, ma che nel teatro per e dei ragazzi è divenuto concreta dimostrazione d’educazione e civiltà. Salire su un palco, di fronte ai coetanei, più o meno conosciuti, e per di più a parlare di razzismo non è certo cosa semplice. Eppure, i ragazzi si sono fatti coraggio e, con entusiasmo e schiettezza, hanno dimostrato di volere e di essere in grado di confrontarsi, anche in così tanti, in maniera così pubblica, gli uni di fronte agli altri, anche con posizioni diverse. E hanno raccontato di piccole e grandi tensioni, presenti anche nella nostra comunità paesana, e della loro voglia di comprenderle e superarle. A fare da abile mediatore è stato Paolo Ruffini che con ironia e comicità, e grazie ad una competenza, oltre che professionale anche umana, è riuscito a coinvolgere i presenti, determinando l’atmosfera costruttiva dello spettacolo. “L’idea di coinvolgere un comico apprezzato e conosciuto dai giovani, con il quale ci sentiamo a nostro agio, è stata vincente – spiega Marta, 19 anni – questo è un modo giusto di affrontare i giovani, in maniera diretta e lasciandoli esprimere. Oggi ho visto ragazzi e ragazze che non avrei mai detto, prendere parola, e personalmente, ho scalfito alcuni dei pregiudizi sui miei coetanei”. “Paolo è riuscito a favorire un reale scambio di idee, tra di noi, su problema spinoso, che esiste anche nel nostro territorio. Ma che il confronto sia un valore anche per noi, questo lo abbiamo dimostrato”- aggiunge Pietro, 22 anni. Lui, Marta e molti altri hanno aiutato nell’allestimento di “IntollerAnsia”, un progetto di cittadinanza attiva della Regione Toscana che ha fatto tappa a Borgo san Lorenzo grazie al Comune, alla Cooperativa Alveare e all’Associazione culturale Bee.com, che si sono occupate dell’organizzazione e della promozione dello spettacolo che sarà replicato anche in altre città e cittadine toscane.
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Borgo San Lorenzo
L’iniziativa/2. “Made in Mugello-Paesaggi” approda anche qui
...e di arte contemporanea Letizia Martino
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i intitola “Made in MugelloPaesaggi” la mostra inaugurata alla Villa di Cafaggiolo e che, itinerante, fa tappa anche a Borgo San Lorenzo, presso la cappellina di San Francesco nell’ex Palazzo del Podestà. Curata dai professori Adriano Bimbi e Giuseppe Cordoni, la mostra rientra nel progetto “Arte in formazione” che vede la stretta collaborazione della comunità montana Mugello con l’accademia di Belle Arti di Firenze ed i Comuni di Barberino di Mugello, Borgo San Lorenzo, San Piero a Sieve, Scarperia, Vaglia, con il contributo della Regione Toscana e della Provincia di Firenze. Il progetto compie10 anni, e alcune delle opere prodotte nel tempo confluiscono adesso in due mostre, una al palazzo mediceo del Comune di Seravezza a Lucca, dal 15 dicembre al 15 gennaio, e l’altra a Firenze presso Palazzo Medici Riccardi, dal 20 gennaio al 15 febbraio. Continua così l’atelier d’arte contemporanea in Mugello, allestito presso i locali dell’ex-tabaccaia di Barberino, e che coinvolge giovani artisti alle prese con i paesaggi, la storia e la vita del territorio. Un’esperienza artistica di cui volentieri racconta Lorenzo Barbieri, un giovane artista, che quel laboratorio lo ha visto nascere e crescere. Adesso sta lavorando a progetti di scultura in legno, tra collages fotografici, disegni e dipinti, nel suo studio-la-
pillole Teatro giotto/1 ex fidanzati intorno a un tavolo. per finta Riparte la programmazione dei teatri: al Teatro Giotto di Borgo San Lorenzo, l’esordio della stagione è affidato ad una sala da pranzo e una cena ricca di preziosità gastronomiche che fanno da sfondo ai sei personaggi, ex-fidanzati che per una sera si trovano costretti alla stessa tavola, naturalmente senza saperlo. Si intitola proprio “Cena a sorpresa”, in programma per giovedì 25 novembre, lo spettacolo con Giuseppe Pambieri e Lia Tanzi che mettono in scena uno dei testi di maggior successo di Neil Simon. teatro giotto/2 A DICEMBRE IN CROCIERA CON PIRANDELLO È invece ambientato in una nave da crociera degli anni trenta, con a bordo una compagnia di comici di Rivista, “Non si sa come” con Sebastiano Lo Monaco, in programma per il 9 dicembre. Un omaggio a Pirandello, in un contesto sociale che gli è lontanissimo, quello della comicità popolare, e con l’obiettivo di dimostrare che le tematiche pirandelliane resistono anche oltre i propri confini drammaturgici, storici e sociali.
Veduta dello studio-laboratorio di Lorenzo Barbieri
boratorio vicino a Monte Morello in cui lo incontriamo. Gradevolmente e con grande disposizione al confronto parla della sua esperienza artistica, della modalità di fruizione delle opere, dell’esacerbazione visiva dei nostri tempi, e della sua idea di arte, che non ammette troppi narcisismi d’autore. “All’epoca ero studente presso l’accademia delle Belle Arti di Firenze ed ero alla ricerca di un’esperienza interessante che prevedesse un contatto diretto con il soggetto da rappresentare e che offrisse anche la possibilità di confronto con altri artisti” racconta Lorenzo. Con un tema particolare: il paesaggio, quello del
Mugello.“È stato importante per sviluppare il senso del contesto, in una sorta di contemplazione partecipata, e di visione dell’essenziale. In Mugello ho avuto la possibilità di calare in storie locali, effettive e reali”. Da quell’esperienza mugellana nasce un incontro, con Don Francesco Chilleri di San Cresci, e un quadro, “La strage degli innocenti”, ispirato al martirio di San Cresci e dei suoi compagni, a ricordo dell’omonimo episodio evangelico, a rappresentazione dell’atrocità della violenza gratuita e assurda, e a testimonianza, infine, del senso di un laboratorio d’arte contemporanea in Mugello.
teatro giotto/3 a gennaio malamore e thom pain Il cartellone prosegue anche nel 2011: il 13 gennaio va in scena “Malamore”, con Lucrezia Lante Della Rovere, ispirato al testo della giornalista Concita De Gregorio sulla condizione femminile e sul dolore delle donne che chiedono di essere ascoltate. Il 25 gennaio è invece la volta di “Thom Pain” il monologo scritto da Will Eno, interpretato e diretto da Elio Germano, orami apprezzato interprete di pellicole cinematografiche, che torna alle sue origini di attore di teatro con questo spettacolo. teatro giotto/4 a febbraio arriva don chisciotte Il 9 febbraio Roberto Herlitzka e Lello Arena mettono in scena “Don Chisciotte” mentre è previsto per il 24 febbraio “Requie a l’anema soja” di Eduardo de Filippo. La stagione teatrale del Giotto si conclude a marzo con due rappresentazioni: l’11 marzo il Kaos Balletto in scena con “Corpi celesti”, il 23 marzo l’appuntamento è con “Il libro cuore ed altre storie”, uno spettacolo di Angelo Savelli e Lucia Poli. L’intera stagione teatrale comprende 8 spettacoli: l’abbonamento ha un costo di 90 euro (80 ridotto) e può essere sottoscritto presso la Biblioteca Comunale di Borgo San Lorenzo, fino al 15 novembre.
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il giornale del tuo Comune
Libri. Nel volume “L’ora di merenda” una rivalutazione in chiave mugellana di questo pasto
In un libro la rivincita della fettunta Le due autrici, Elena Caporicci e Marta Manetti, pongono l’accento sul significato (anche simbolico) dello spuntino all’italiana. E sull’importanza di usare prodotti locali Beatrice Penni
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ane, olio, pomodoro, marmellata, prosciutto, castagne. Non sono gli ingredienti di una ricetta strampalata ma i prodotti che Elena Caporicci e Marta Manetti suggeriscono nel loro libro “L’ora di Merenda”, edito da Parigi&Oltre.
Una pubblicazione mugellana sul recupero di uno dei pasti più all’italiana della nostra cucina ingiustamente svalutato dal consumismo e dalla frenesia della quotidianità. Per questo Elena e Marta hanno scelto di spiegare l’importanza non solo alimentare della merenda. “Questa
Le autrici insieme a Raffaella Naldi, responsabile della libreria
idea è nata come un gioco tra noi, in primo luogo dal ricordo di un’esperienza vissuta. Vorremmo far riscoprire il momento della merenda come gratificazione, visto che il significato deriva proprio dalla parola meritare, ma anche la genuinità dei prodotti locali ed il valore socializzante di questo pasto, sia tra bambini che con gli adulti”. Infatti sebbene il libro sia pensato per i più piccoli i grandi possono utilizzarlo come strumento di educazione. I testi, scritti da Elena in rima, illustrano dieci gustose merende a base dei prodotti del territorio - pane, olio e molto altro – da fare senza cucinare. Il tutto accompagnato dai disegni realizzati da Marta, illustratrice, che rendono il libro appetitoso nella forma proprio per invogliare a conoscere nuove merende e abbandonare quelle confezionate che, in fin dei conti, non fanno perdere più tempo di quanto ne serva a fare una fettunta. Il tutto confermato anche dal punto di vista nutrizionale. Il dottor Ciro Vestita, docente di Fitoterapia ed Alimentazione alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa
La copertina del volume
conosciuto dai più per le sue pubblicazioni e collaborazioni televisive in Rai, ha seguito il progetto approvando tecnicamente le scelte di Elena e Marta. “Lo spirito della realizzazione è allegro ma la cura dei particolari è stata professionale”, dicono, tanto da prevedere anche la traduzione del testo in inglese, a cura di Lisa Goodinson, per rendere il libro accessibile anche ai turisti interessati alle tradizioni culinarie. “Il libro non rimarrà fine a se stesso ma seguiranno anche una serie di incontri con le scuole grazie all’aiuto degli sponsor che ci hanno sostenuto”, spiegano le autrici. La pub-
blicazione infatti, oltre al patrocinio di Comune e Comunità Montana, ha ricevuto l’appoggio di Faini Pane del Mugello, Pasticceria Cesarino, Oleoteca Villa Campestri, Fattoria Il Palagiaccio che “producendo loro stessi cose genuine e di qualità condividono pienamente il nostro spirito”. Spirito condiviso anche da Parigi&Oltre che con questo libro apre ad una nuova fascia di età la propria produzione di libri a tema locale. Il libro stampato da Giunti Industrie Grafiche per Parigi&Oltre sarà presentato in libreria il 21 novembre e sarà in vendita – anche a Firenze – dalla fine del mese.
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l’INCHIESTA/1. La causa sono spese sanitarie, rate per l’auto e mutui sulla casa
Toscana, duemila euro di debiti a testa Secondo un rapporto di unioncamere, la nostra regione si aggiudica la maglia nera (insieme a Marche, Emilia Romagna e Veneto) nella classifica nazionale di chi non riesce a “coprire” le proprie uscite Giuditta Boeti
S
pese sanitarie, rateizzazioni per l’acquisto della macchina, viaggi, ma soprattutto mutui per comprare casa, ed ecco che in Toscana, nel 2010, ogni cittadino ha contratto debiti per una media di 2.040 euro a testa. Secondo i dati forniti dal Casper, Comitato contro le speculazioni e per il risparmio (sigla che riunisce le varie associazioni di consumatori), ogni famiglia si ritrova accollate tutti i mesi delle spese fisse che costringono al ricorso al credito. Non a caso nell’ultimo anno il numero dei prestiti ha segnato un aumento record del 20,8 per cento. In linea con l’allarme lanciato dalla Banca d’Italia, dunque, anche in Toscana è cresciuto l’indebitamento delle famiglie e questo boom è causato da una forte perdita del potere d’acquisto. Secondo un rapporto di Unioncamere, nella classifica nazionale dei “cattivi pagatori” la Toscana indossa la maglia nera insieme al Veneto, alle Marche e all’Emilia Romagna. In queste regioni d’Italia, durante il 2009
si è registrato un incremento sia dei titoli non pagati sia del loro importo. Anche perché essere un pessimo pagatore non è poi così difficile: basta saltare o ritardare il pagamento della rata di un finanziamento (anche di un prestito appartenente al credito al consumo, cioè di quei debiti contratti per l’acquisto di un elettrodomestico o per rateizzare il pagamento di una visita dal dentista ad esempio) a causa di un qualsiasi motivo per essere registrati nelle “liste nere” dei “protestati”. A quel punto ottenere un nuovo finanziamento diventa davvero complicato. Ma in tempi di crisi pure i fiorentini hanno imparato a stringere la cinghia. Sono calati infatti gli
In tempi di crisi anche i fiorentini hanno dovuto “stringere la cinghia”. E sono calati gli acquisti
acquisti ritenuti non indispensabili (come gli articoli di profumeria, i libri, i giornali e la cartoleria) e la fonte primaria di indebitamento rimane ancora il mutuo per la casa. A confermare questa tendenza sono i dati sull’andamento delle vendite al dettaglio: nei primi sei mesi dell’anno la situazione di difficoltà del commercio toscano è stata legata ad una domanda interna che è diventata molto selettiva e cauta. Da un’indagine svolta da Unioncamere Toscana e Regione Toscana emerge che siamo ancora lontani dai livelli economici della situazione “pre-crisi”: segnali un pochino più rassicuranti arrivano da parte delle imprese che gestiscono ipermercati, supermercati e grandi magazzini, mentre per gli esercizi specializzati (sia alimentari che non alimentari) le perdite di fatturato restano ancora pesanti. Le difficoltà maggiori sono ancora relative alle vendite di prodotti per la casa ed elettrodomestici (- 4,3 per cento) e di abbigliamento e accessori (-3,5 per cento).
L’INIZIATIVA Si tratta di un aiuto erogato ai soggetti cosiddetti “non bancabili”, ovvero privi delle garanzie per ottenere finanziamenti
“Microcredito agevolato”, un sostegno per le famiglie in difficoltà
C’
è uno strumento a disposizione delle famiglie toscane in difficoltà a far quadrare i propri conti e si chiama “microcredito agevolato”. Si tratta di un sostegno che la Regione offre soprattutto a famiglie normalmente “non bancabili”, cioè che non sono in grado di offrire tutte le garanzie che occorrono per ottenere un finanziamento, ma che dimostrano di poter assolvere l’impegno di restituzione se aiutate a superare il momento di difficoltà. E allora, in questi casi, è la stessa Regione a fare (gratuitamente) da garante alle banche (fino all’80 per cento dell’intero ammontare) per la concessione di prestiti fino
ad un massimo di 4 mila euro. Il credito potrà essere restituito anche in piccole rate (di 70/80 euro al mese) fino ad un massimo di 5 anni ad un tasso di interesse agevolato (del 4/5 per cento medio annuo). Non sono previste spese di istruttoria o gestione della pratica, ed i fondi sono erogati al massimo entro 40 giorni dall’apertura della pratica. La Regione, per garantire i finanziamenti concessi dalle banche, ha costituito un fondo di garanzia iniziale di 1,2 milioni di euro. Punto chiave del microcredito agevolato è la rete di Centri di Ascolto ai quali le famiglie alle prese con problemi finanziari potranno rivolgersi per
accedere al sistema creato in collaborazione con Anpas, Arci, Caritas, Fondazione toscana per la prevenzione dell’usura onlus e Misericordie. L’iniziativa nasce da una evidente difficoltà economica in cui si trovano numerose famiglie toscane: secondo dati Cispel, infatti, nel 2009 non hanno potuto pagare 40 milioni di euro per consumo di gas, 150 milioni di euro relativi alla produzione di rifiuti ed al consumo di acqua; ed ancora, i pignoramenti immobiliari nel 2009 a Firenze sono cresciuti del 14,7 per cento. E il 32 per cento della popolazione anziana toscana /G.B. vive oggi con meno di 750 euro al mese.
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l’INCHIESTA/2. Per chi deve riscuotere quanto gli spetta la via legale non è l’unica esistente
Quelli che di mestiere recuperano crediti un esperto del settore racconta che questo tipo di soluzione “è meno oneroso per rivalersi sui propri debitori, sempre più numerosi a causa della crisi, e conviene ad entrambe le parti” Ilaria Esposito
L’
azione legale non è l’unica via percorribile per il creditore che vuole ottenere quanto gli spetta. Spesso ricorrere al recupero crediti è un mezzo più semplice per rivalersi sui propri debitori. Anna Tino, della Nivi Credit S.r.l di Firenze, ha spiegato a Il Reporter perché e come questa forma di riscossione convenga a entrambe le parti, creditori e debitori. La via del recupero crediti è “meno traumatica” per il debitore rispetto a quella legale? Il recupero crediti stragiudiziale è mediamente meno oneroso per il debitore, che non è gravato dai costi dell’azione legale (solo per registrare un decreto ingiuntivo servono centinaia di euro). Inoltre, questo sistema è più immediato ed economico anche per il creditore, che paga la società di recupero solo se incassa e - come nel nostro caso - in provvigione rispetto al recuperato, senza costi iniziali. Chiaramente la nostra azienda, come la maggior parte, collabora con studi legali: una volta percorse le strade stragiudiziali ed amichevoli il debitore ci costringe a perseguire le vie legali. Inoltre, col recupero legale si attivano procedure che incidono sulla vita del debitore: il decreto ingiuntivo registrato, il pignoramento, l’istanza di fallimento sono anche consultabili da terzi. Il recupero stragiudiziale presta attenzione alla mediazione fra le parti e a febbraio 2010 tra la nostra asso-
ciazione di categoria Unirec e la Adiconsum è stato costituito Ebitec, ente bilaterale per la tutela dei diritti dei debitori, anche in tema di privacy. Quali sono le situazioni tipiche che si presentano? Una persona (fisica o giuridica) ricorre al capitale di terzi se non può far fronte ai suoi bisogni coi mezzi propri. Un imprevisto determina l’impossibilità di rispettare le scadenze di mutui, credito al consumo, etc. Qui sorgono i problemi, poiché non tutti hanno la percezione vera di quel che costano certi finanziamenti: per rimborsarne uno se ne prende un altro, entrando in un vortice di interessi talora al limite del tasso di usura. Il risultato è facile da immaginare... Il numero di debitori è aumentato negli ultimi anni? Sicuramente, per i tanti posti di lavoro persi con la crisi e perché prima di questa ottenere prestiti e finanziamenti era fin troppo facile. Come prevenire questo fenomeno? “Stringendo” i rubinetti delle finanziarie, cioè effettuando analisi più severe sulla solvibilità dei soggetti che si avvicinano al mondo dei pagamenti rateali, del credito al consumo o dei prestiti in genere. D’altro canto, il vortice degli indebitamenti successivi potrebbe essere arrestato solo dal legislatore, con la previsione di soglie di usura sensibilmente più basse rispetto ai valori attuali.
focuS Ad occuparsene è un’associazione ad hoc, la Rmc (Recupero merito creditizio), che aiuta chi resta “intrappolato”
Liberarsi dal marchio di “cattivo pagatore” si può. eccome
A
volte liberarsi dell’etichetta di “cattivo pagatore” può essere molto difficile. La missione principale dell’Associazione Rmc (Recupero merito creditizio) è proprio quella di aiutare le persone che sono rimaste “intrappolate” nella cosiddetta “centrale rischi”, un elenco di nomi che serve agli istituti finanziari per controllare eventuali posizioni debitorie di chi avanza richiesta di credito. Quando qualcuno chiede un prestito a una banca o a una società finanziaria quest’ultima accede ad una banca dati, dove sono disponibili i nomi di chi ha situazioni di debito insolute. Ma in questi elenchi non si trovano solo i
veri “cattivi pagatori”. Spesso rimangono per lungo tempo anche i nomi di coloro che, dopo un ritardo anche minimo, sono riusciti a pagare interessi e spese per estinguere il debito. Un sollecito di pagamento di una banca può essere sufficiente a far finire chiunque nella cartella rischi, senza che l’interessato se ne renda conto. Finché il suo nome resta in questi elenchi una persona è esclusa dal mondo del credito, dal momento che gli istituti finanziari non prestano denaro ai cattivi pagatori o ai presunti tali. L’Associazione Rmc tenta di far fronte a questo problema, aiutando chi si trova in situazioni simili e conside-
rando caso per caso il da farsi. La sua azione si svolge attraverso percorsi di formazione, informazione e consulenza sul mondo del credito e interventi veri e propri su casi di perdita del merito creditizio o altre questioni legali (anche attraverso convenzioni che l’associazione ha con esperti del settore, avvocati, ecc.). Inoltre, l’associazione sta portando avanti un lavoro di monitoraggio dei casi di inserimento nelle centrali rischi, per capire chi generalmente ha questo tipo di problema e per quali meccanismi burocratici la cancellazione dalle “liste nere del /I.E. credito” avvenga tanto lentamente.
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Il PuNTO. In costante aumento il numero dei fiorentini che optano per questa soluzione
Cremazione, scelta sempre più diffusa Nel 2009 si è registrata una crescita delle richieste del 10 per cento, ma questo crea dei problemi, perchè “gli impianti attuali non bastano”, spiega il segretario della Socrem. che poi svela: “Tra i luoghi più utilizzati per spargere le ceneri spicca Monte Morello” Gianni Carpini
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Firenze le cremazioni sono in costante crescita: nel 2009 sono state 2.500, facendo segnare un +10 per cento rispetto all’anno precedente, e solo nei primi 9 mesi del 2010 si è toccata quota 1.950. Un incremento esponenziale negli ultimi 20 anni, basti pensare che nel 1990 le cremazioni erano appena 284. Nonostante i numeri aumentino, le infrastrutture restano le stesse, provocando ritardi e disagi. “Gli impianti attuali non bastano - spiega Eugenio Nappini, segretario della Socrem di Firenze, la società per la cremazione - spesso ci troviamo in periodi di forte mortalità in cui le salme rimangono in giacenza per 3 o 4 giorni”. A frenare il progetto di nuove strutture c’è soprattutto la mancanza di fondi. “Abbiamo chiesto più volte al Comune di poter fare un terzo forno, che si aggiunga a quelli già esistenti presso il cimitero di Trespiano – prosegue Nappini – ma aspettiamo da anni una risposta concreta”. Vediamo nel dettaglio le regole che disciplinano questa pratica sempre più diffusa anche a Firenze. L’ultima legge nazionale in materia risale al 2001. La cremazione è permessa nel caso in cui il defunto abbia espresso questa volontà, oppure quando la decisione viene presa dal parente più vicino, o ancora se la persona deceduta è stata iscritta a una società per la cremazione. Si tratta di associazioni senza fine di lucro – oltre 40 in Italia, 9 in Toscana distribuite nelle varie province - che seguono tutta la parte burocratica e assistono i parenti. Il procedimento di incinerazione, ovviamente, può essere eseguito solo dopo l’ok del medico legale, che deve escludere l’eventualità di una morte legata a un reato. Dal 2004 anche la Toscana ha una legge regionale che disciplina la dispersione delle ceneri e che dà la possibilità ai cittadini di conservare le urne cinerarie in casa. Chi vuole spargere le ceneri può farlo all’interno delle aree dedicate. A Firenze esistono due luoghi di questo genere: il “Giardino della Rimembranza”, all’interno del cimitero di Trespiano, e quello alla fine del parco delle Cascine, nei pressi del monumento all’Indiano, dove confluiscono Arno e Mugnone. La dispersione è permessa anche all’aperto: nei fiumi (a cento metri dalla riva), in mare (a un miglio dalla costa), in montagna (a oltre 200 metri dai centri abitati) e in aree private (lontano dalle abitazioni e con il consenso del proprietario). “Uno dei luoghi scelti
dalla maggior parte dei fiorentini per spargere le ceneri è Monte Morello” spiega Eugenio Nappini. La dispersione, secondo i dati della Socrem, è scelta dal 5 per cento delle persone, il 15 per cento decide invece di custodire l’urna nella propria abitazione, il restante 80 per cento preferisce la tumulazione in uno dei 32 cimiteri fiorentini. Per informazioni sull’argomento è possibile visitare il sito internet www.socremfirenze.it.
elebre è il caso di Ugo Foscolo, sepolto proprio in quella basilica celebrata nei suoi Sepolcri: Santa Croce. Un vero e proprio pantheon degli artisti, dove sono ospitate le tombe di molti grandi come Michelangelo e Galileo. Ma anche la memoria di numerosi personaggi della storia recente è affidata a Firenze. Le Porte Sante sono il “cimitero vip” per eccellenza. All’ombra di San Miniato al Monte riposano Giovanni Spadolini, Mario Cecchi Gori con la moglie Valeria, lo stilista Enrico Coveri e tanti scrittori: Vasco Pratolini, Carlo Collodi (al secolo Carlo Lorenzini) e il creatore di Gian Burrasca, Luigi Bertelli. Sulle lapidi si leggono altri nomi famosi in città come l’editore Felice Le Monnier, Stanislao Paszkowski, fondatore dell’omonimo caffè, e il marchese Giovanni Meyer, padre dell’ospedalino di Firenze. A 4 chilometri di distanza, nel cimitero evangelico degli Allori al Galluzzo, riposa una grande giornalista, tanto seguita quanto discussa: Oriana Fallaci. Meno conosciuta è invece la tomba di Eugenio Montale, nel cimitero di San Felice a Ema. Accanto a lui la moglie Drusilla. Un altro poeta, Mario Luzi, giace sulle colline di Firenze, nel cimitero di Trespiano. C’è anche una nota curiosa. La città gigliata ospita i resti degli ultimi discendenti di William Shakespeare: Beatrice Shakespeare e Edward Claude Shakespeare Clench, tumulati nel cimitero degli inglesi al Piazzale Donatello. Ci sono poi personalità chiacchierate. Come Claire Clairmont, sepolta nel cimitero Monumentale della Misericordia all’Antella, amante di George Byron, che dal poeta e politico inglese ebbe una figlia. Sempre all’Antella si trova la tomba di Fanny Ronchivecchi Targioni Tozzetti, nobildonna fiorentina. A lei si rivolse l’amore (non corrisposto) di Giacomo Leopardi, che le dedicò il Ciclo di Aspasia.
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BENVENUTO INVERNO 2010/2011 il 4/5 dicembre vi invitiamo alla festa per l’inaugurazione della stagione invernale après ski nei locali e mercatini natalizi per le vie di Sestola.
Non mancate...
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attualità
Novembre 2010
l’AllARME/1. Anche a Firenze sono molti i fatti di cronaca che hanno a che fare con lo stalking
un nuovo reato, il vizio di perseguitare un decreto legge dell’anno scorso prevede punizioni severe
Giuditta Boeti
per questo tipo di molestie assillanti, ma intanto cresce il numero delle segnalazioni e delle situazioni con esiti drammatici. A Signa l’ultimo episodio, con due donne accoltellate dal vicino di casa
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x mogli, ex mariti, ex fidanzati. Ma anche uomini e donne comuni, non necessariamente ex. Colleghi d’ufficio, vicini di casa, madri, amanti e mogli. Insomma, gli stalker o molestatori assillanti, quelli che pur di far soffrire l’amore perduto gli rendono la vita un inferno: danneggiando le loro auto, recapitando a casa regali
IL PuNTo La presidente di Artemisia
“Troppe vittime anche in città”
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l punto sulla situazione con Nicoletta Livi Bacci, presidente dell’associazione “Artemisia”. Lo stalking è un fenomeno in crescita nel nostro Paese. Qual è la situazione attuale a Firenze? Anche nella nostra città – e in tutta la provincia fiorentina – il fenomeno dello stalking e del femminicidio, in particolare, è molto aumentato. Solo nel 2009, anno in cui è entrato in vigore il decreto legge che punisce come reato lo stalking, sono state circa 750 le donne che si sono rivolte al nostro Centro antiviolenza e, di queste, quasi il 6 per cento ha denunciato casi di molestie assillanti. Potrebbe sembrare un dato relativamente basso, ma purtroppo non lo è, perché quando le donne si rivolgono a noi vivono già una situazione particolarmente pericolosa che mette a repentaglio la loro vita. Qual è il profilo di chi si rivolge all’associazione Artemisia? Si tratta di donne inseguite dall’ex partner, perseguitate con appostamenti e pedinamenti, a volte costrette a lasciare la casa, il lavoro e cambiare città per non essere ammazzate. Nella quasi totalità dei casi, la relazione tra stalker e vittima è di natura sentimentale e la condotta persecutoria del molestatore è fatta di minacce tali da alimentare un crescendo di preoccupazione, tensione e paura. Ricordo il caso di una donna il cui stalker la perseguitava al punto che arrivò a spaccare le vetrine del negozio in cui lei lavorava; la donna fu licenziata e dovette lasciare Firenze perché vivere qui le era diventato impossibile. Qual è il sostegno che date alle donne in difficoltà? Abbiamo a disposizione un centralino telefonico (055/602311) per fornire consulenze e fissare dei colloqui di accoglienza utili ad analizzare insieme la situazione e a stabilire in accordo con le donne un percorso di uscita dalla violenza. Offriamo consulenza psicologica, informazione legale e un orientamento alla ricerca di /G.B. lavoro.
macabri, tappezzando le bacheche di Facebook, o le cabine telefoniche, con messaggi a luci rosse e numero di cellulare dell’ex amata. Sono anche le donne a non rassegnarsi all’idea di essere state “mollate” dopo una breve relazione, e allora iniziano a tampinare i malcapitati con centinaia di telefonate e sms, a qualsiasi ora del giorno e della notte. Gli stalker, si diceva, quelli che si appostano sotto casa o dietro l’ufficio dove lavora “l’oggetto delle loro attenzioni morbose” e che, giorno dopo giorno, diventano sempre più violenti. Il confine tra molestia e stalking è labile e passa attraverso l’assiduità e la continuità della persecuzione, perché lo stalker con tenacia e perseveranza porta avanti le richieste, in modo ossessivo, fino al punto che, se non si assecondano queste pretese, arriva a rovinare la vita, se non addirittura a toglierla, uccidendo. L’ultimo caso salito alla ribalta della cronaca fiorentina è quello di un pensionato di 75 anni che ha accoltellato in strada le sue vicine di casa, madre e figlia, che lo avevano denunciato (e fatto condannare) per stalking. Il motivo? L’uomo non tollerava il cane delle vicine e questo, nel tempo, avrebbe acceso rancori culminati nelle denunce, fino alla condanna. Ma questo episodio è solo uno dei tanti casi denunciati da quando sono entrate in vigore – il 25 febbraio scorso con un decreto legge – le norme sullo stalking. La legge dovrebbe funzionare da deterrente: la pena oscilla tra 1 e 4 anni di reclusione, e aumenta se il reato è commesso dal coniuge separato o divorziato o da persona con cui la vittima ha avuto una relazione affettiva. Si arriva invece all’ergastolo nel caso di omicidio preceduto da stalking. Non lontano, infatti, è l’arresto di una ragazza fiorentina di 20 anni, che è stata fermata dai carabinieri per lesioni personali aggravate perché, armata di coltello a serramanico con una lama di 9 centimetri, ha accoltellato il fratello dello stalker che l’avrebbe insultata e minacciata in strada per vecchi dissapori. La ragazza aveva già denunciato l’ex fidanzato, di 19 anni, che la perseguitava, facendolo arrestare per stalking. Ma la sua azione non è bastata perché le intimidazioni sono continuate su Facebook e a queste si sarebbero aggiunte quelle dei familiari, tanto che la ragazza – perennemente spaventata – aveva deciso di circolare armata per potersi difendere in caso di necessità. Ma il fenomeno ha davvero dimensioni vastissime, anche nel resto del Paese. I dati dell’Osservatorio nazionale stalking riferiscono che nei primi tre mesi del 2010 le persone denunciate per stalking sono state 1.592, mentre 293 gli arrestati.
Nei primi tre mesi del 2010, in Italia, ci sono state 1.592 denunce
attualità
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l’AllARME/2. Sono state una sessantina, in un anno, le vicende affrontate dalla Cgil in Toscana
Mobbing sul lavoro, aumentano i casi Ivo Gagliardi
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on bastasse la crisi che, mese dopo mese, sta contribuendo ad infoltire le fila di disoccupati e cassintegrati anche in Toscana, c’è un’altra parola che è ormai entrata preoccupantemente a far parte del “vocabolario” del lavoratore di oggi: mobbing. Spesso usato senza che se ne conosca l’esatto significato, questo termine sta a denotare un fenomeno molto grave: continue vessazioni e violenze psicologiche (e in qualche caso anche fisiche) nei confronti di un lavoratore da parte di un superiore o di un collega, comportamenti che finiscono per ledere la dignità personale e professionale della vittima fino a provocare conseguenze sulla sua salute (e a volte non solo). Spesso con un fine ben preciso: costringere il lavoratore a rassegnare le dimissioni. Una pratica subdola, a volte non troppo facile nemmeno da riconoscere e quindi da denunciare. Ma in Toscana come vanno le cose su questo fronte? Non troppo bene, almeno a giudicare dai dati dell’ufficio vertenze e lavoro della
Cgil. In un anno, da ottobre 2009 all’ottobre scorso, sono stati una sessantina i casi trattati in tutta la regione, tra quelli già in giudizio e quelli ancora da verificare. Ma è un numero, questo, che ne nasconde ben altri, assicurano dalla Cgil. “Per sessanta casi che trattiamo ce ne sono almeno 600 che ci vengono denunciati – spiega Luana Del Bino, responsabile dell’ufficio vertenze della Toscana – che poi non risultano essere mobbing ma altre cose, ma che sono pur sempre disagi sul lavoro. In una scala di colori il mobbing rappresenta il nero, ma dal bianco al nero le sfumature sono molte”. E comunque, aggiungono dalla Cgil, 60 casi in un anno sono un numero a cui mai si era arrivati in passato. “Se avessimo cominciato qualche anno fa il lavoro a tappeto che stiamo facendo ora – prosegue Del Bino – i numeri sarebbero ben altri. Ma ora c’è la crisi”. E cosa c’entra la crisi con il mobbing? “C’entra, perché ora i lavoratori hanno il terrore di perdere il proprio posto – risponde la responsabile dell’ufficio vertenze – e per questo
con la crisi, però, in molti hanno il terrore di perdere il posto, e così vengono subiti in silenzio anche i comportamenti più gravi. uomini e donne di 45-50 anni i più a rischio
l’INTERvISTA. Riccardo Del Punta, docente universitario
“non è facile da riconoscere”
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a quand’è che si può parlare correttamente di mobbing e quando, invece, il disagio di un lavoratore deriva da altre cause? Per cercare di far chiarezza su questo fenomeno Il Reporter ha interpellato Riccardo Del Punta, docente ordinario di diritto del lavoro all’Università di Firenze. Professore, cosa significa esattamente mobbing sul lavoro? Questa parola deriva da un comportamento animale, quando in alcuni branchi un membro viene emarginato dagli altri: da qui la sua trasposizione sul lavoro. In genere si riconoscono due tipi di mobbing: quello verticale o strategico, messo in atto dal datore di lavoro, un atteggiamento persecutorio che in genere, ma non sempre, ha lo scopo di spingere alle dimissioni, e quello orizzontale, che non nasce per iniziativa dell’azienda ma tra colleghi come disfunzione del lavoro. Anche in questo caso, però, è l’azienda a risponderne. Ci sono criteri universali per riconoscerlo? No, non ci sono. In alcuni casi è evidente, in altri i confini sono
sottili. Perché si possa parlare di mobbing ci deve essere una condotta persecutoria e programmata che si protrae nel tempo. A volte il periodo minimo si calcola in 6 mesi, ma non è una regola generale. Quindi non è un fenomeno facile da individuare... No, assolutamente. Si può presentare con un demansionamento, con una sanzione disciplinare, con rimproveri esagerati, ma anche in molti altri modi. Bisogna stare attenti. A che punto siamo, in Italia, nel suo riconoscimento e trattamento? Nel nostro paese il mobbing è stato “scoperto” come fatto giuridico da una decina di anni, la prima sentenza è stata emessa dal tribunale di Torino nel ‘99. I casi accertati sono molti meno di quelli denunciati, perché a volte i lavoratori si ritengono mobbizzati quando non lo sono, altre è difficile valutare. Comunque, dato che fino a dieci anni fa non se ne parlava nemmeno, sono stati fatti grandi progressi. È importante che questo disagio ora sia venuto /I.G. fuori.
subiscono anche i comportamenti più gravi senza dire nulla. Solo gli esasperati denunciano”. Persone che proprio non ce la fanno più, e per cui tutto questo si è trasformato in una “malattia”. “Parlando di un caso già passato in giudicato – racconta Del Bino – per i comportamenti che era costretta a subire a una lavoratrice era venuto
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l’esaurimento nervoso, aveva preso 20 chili, piangeva sempre... abbiamo fatto vertenza, e le è stato riconosciuto un risarcimento, oltre a essere stata rimessa in ‘sicurezza’ sul lavoro”. Non ci sono, stando ai dati della Cgil, categorie più a rischio di altre (il fenomeno interessa tanto gli impiegati quanto gli operai), e i “mobbizzati” sono in quasi
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egual numero uomini (48%) e donne (52%), mentre i lavoratori più “colpiti” sono quelli tra 45 e 50 anni. Ma cosa deve fare chi si trovi, suo malgrado, ad affrontare una situazione simile? “Rivolgersi immediatamente a un ufficio vertenze – conclude Del Bino – ce ne sono in tutte le province toscane. E sanno bene cosa fare”.
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Novembre 2010
MOBIlITÀ/1. Microcamere sul lunotto delle vetture Ataf per incastrare i furbetti della preferenziale
A bordo degli autobus è salita la “spia” focuS
“Attenti a quella busvia”: 370 occhi elettronici
Lotta alla sosta selvaggia
Chi intralcia il traffico paga (caro) i danni
sono pronti a fotografare la targa
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di chi vi transita senza poterlo fare. E in caso di incidente funzionano come scatole nere Francesca Puliti
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furbetti della corsia preferenziale hanno le ore contate. A coglierli in flagrante saranno 370 occhi telematici montati su tutti gli autobus in circolazione. Guai a chi sgarra, le microcamerine posizionate sui lunotti anteriori delle vetture fotograferanno la targa dei trasgressori e la invieranno immediatamente alla centrale operativa. Occhio anche in caso di incidenti, perché il meccanismo funziona come una sorta di piccola scatola nera, in grado di immagazzinare una serie di altre informazioni sulla vettura (come velocità e frenata) in modo tale da smascherare i più scaltri anche in questo caso. Tramontata l’ipotesi di installare telecamere fisse all’ingresso di tutte le preferenziali (attualmente sono una trentina), operazione che avrebbe richiesto un investimento di oltre 2 milioni di euro da parte del Comune, Ataf ha deciso di attrezzarsi da sola. Tagliando di gran lunga sulle spese. “Ogni microcamera costa solo 195 euro – fa sapere il presidente Filippo Bonaccorsi – e ci consente di risparmiare anche sulle polizze assicurative”. Un risparmio stimato circa nel 30% proprio grazie al sistema da “computer di bordo” che memorizza informazioni valide anche in caso di processo. Il meccanismo è già stato messo in pratica con successo in diverse città d’Europa e d’America, dove va sotto il nome di Road Scan, ma anche più vicino a noi: a Prato, a Pisa e a Carrara, solo per fare alcuni esempi. A Firenze l’operazione inchioda-trasgressori è già cominciata, le piccole scatole nere sono già state installa-
te su gran parte dei bus. Non solo, le microcamere hanno gli occhi anche dietro e sono pertanto in grado di osservare anche quel che succede all’interno della vettura. Un elemento di sicurezza in più per autisti e passeggeri. E le telecamere fisse? “Rimane un sistema valido all’interno della Ztl”, rimarca Bonaccorsi. Undici le corsie già videosorvegliate, in tutte le altre basterà che gli autisti schiaccino un bottone non appena vedono un’auto davanti a loro e scatterà la multa. Il verbale da 80 euro sarà recapitato direttamente a casa per posta. E ci sarà poco da reclamare. “Saremo al sicuro da eventuali ricorsi – annuncia il presidente Ataf - abbiamo già ricevuto conferma dal mi-
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nistero dei trasporti”. Altre novità dovrebbero arrivare a breve e riguardano l’allargamento della rete delle busvie. Il piano di partenza è sempre quello presentato dall’azienda di trasporto pubblico a inizio anno, che prevedeva l’entrata in scena di altre 14 preferenziali. La mappa è ancora in mano ai tecnici di Palazzo Vecchio ed è difficile fare pronostici su tempi e chilometri, ma pare ormai chiara l’intenzione di riservare ai mezzi pubblici alcuni tratti strategici, soprattutto in ingresso/uscita dalla città, come via Forlanini, via Reginaldo Giuliani, viale Morgagni e viale Europa. Allo studio anche una soluzione anti-traffico per via Lorenzo il Magnifico e via Toselli.
cchio a parcheggiare in doppia fila o in prossimità degli incroci stradali. Da qualche settimana a questa parte chi intralcia il percorso degli autobus rischia di beccarsi una denuncia per interruzione di servizio pubblico e blocco stradale. E una conseguente richiesta di danni da parte dell’Ataf. Il presidente Filippo Bonaccorsi ha deciso di dichiarare guerra agli autisti indisciplinati, colpevoli di rallentamenti o addirittura di deviazioni. E i verbali fioccano: nelle prime tre settimane erano già a quota 40. Fino a 200 euro il risarcimento imposto ai “parcheggiatori selvaggi”. Se i presidi nelle zone calde, da parte dello stesso personale Ataf ma anche dei vigili, prosegue, alla linea dura delle sanzioni Bonaccorsi ha deciso di affiancare in seguito anche un metodo più soft. Non sanzioni ma opere di sensibilizzazione. Nei casi meno eclatanti si è optato infatti per un semplice volantino di avvertimento, della serie “per questa volta passi, ma la prossima paghi”. Ma di episodi clamorosi ne sono stati registrati, da quando è cominciata la battaglia (circa a metà settembre) ad oggi. Come quello di un ragazzo che, di fronte alla richiesta di danni, si è giustificato dicendo “ieri sera avevo bevuto troppo e non ricordo dove ho parcheggiato la macchina”. L’auto l’aveva abbandonata in piazza Strozzi, sbarrando il passaggio ai bus. A inizio settembre un’altra macchina lasciata sull’angolo tra viale Redi e via Toselli aveva costretto tutti gli autobus in transito a deviare il percorso per un’ora e mezzo, dopo che uno di loro si era incastrato nel disperato tentativo di passare. Non va meglio a chi parcheggia nello spazio delle fermate, abitudine tutt’altro che poco comune in città. Ma forse, almeno la prima volta, si metterà in tasca solo un volantino, anziché un salato bol/F.P. lettino da pagare.
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MOBIlITÀ/2. A Firenze il popolo degli scooteristi ha tantissimi adepti: il 18 per cento dei residenti
I motorini? hanno pure un sindacato A fondarlo è stato l’ex consigliere comunale Iacopo Bianchi. oggi i problemi di chi guida un ciclomotore sono tanti, a partire dalla carenza di parcheggi nell’area del centro storico Annalisa Cecionesi
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elle fredde giornate invernali raccolgono gli sguardi impietositi degli automobilisti, che in coda si trasformano in occhiate invidiose. E’ il popolo degli scooteristi, da queste parti piuttosto folto. Firenze è infatti una delle città italiane con la più alta concentrazione di motocicli. Secondo i dati diffusi dal Comune, relativi alle iscrizioni al Pra+ del 2008, il 18 per cento dei residenti a Firenze possiede un motociclo, uno ogni 5 abitanti. Ma com’è la vita dello scooterista fiorentino? La nota dolente, a sentire i centauri, sono i parcheggi. A pagamento, proprio non se ne parla. L’unico esistente, al momento, è quello di piazza San Firenze, istituito qualche anno fa per regolare il forte afflusso in prossimità del tribunale. Ma nella delibera che rivoluziona la sosta approvata recentemente dalla giunta comunale si parla anche di 0,50 centesimi l’ora per la sosta di motocicli e ciclomotori. Sebbene quella di istituire nuovi parcheggi a pagamento per le due ruote sia solo una proposta da valutare, è bastata a far scattare un’iniziativa di protesta tra gli scooteristi. “La raccolta delle firme - dichiara l’ex consigliere comunale Jacopo Bianchi, fondatore, nel 1997, del Simis (Sindacato Italiano per il Motociclo e contro le Ingiustizie Stradali), meglio conosciuto come Partito dei Motorini – ha l’intento di contrastare una scelta ingiusta e sbagliata della giunta Renzi che penalizzerà gli studenti e i lavoratori di tutte le classi sociali che, in molti, hanno scelto intelligentemente questo mezzo per inquinare meno e spostarsi senza i tempi dei mezzi pubblici”. Ma anche se accantoniamo lo spettro dei posteggi a pagamento, il
problema della sosta rimane. Su Facebook un gruppo invoca “più parcheggi per i motorini in centro a Firenze”. E’ proprio l’area centrale il problema maggiore. Piazza della Repubblica, San Marco, la zona universitaria. Stazione compresa, dopo la demolizione della pensilina e la scomparsa della fila di posteggi per le due ruote. I parcheggi torneranno, ma non nel solito posto: 36 in via Alamanni e 62 in piazzale Montelungo. “Trovare un posto in centro è un’odissea – racconta Catia - e quando succede ritrovo il motorino assediato, tanto da non poter uscire”. Nel mirino è la sosta selvaggia. “In pieno centro – continua Eleonora - trovare posteggi per il motorino non è semplicissimo, altrove va meglio. Basterebbe che facessero le multe alle macchine che li invadono”. Al-
Chi si sposta sulle due ruote chiede anche nuovo asfalto e una segnaletica più sicura tre richieste da parte degli scooteristi? Asfalti nuovi di zecca. Qualche strada è stata messa a nuovo, ma in altre siamo in alto mare. E segnaletiche più sicure, a cominciare dai pericolosi guard-rail. E ancora, il via libera ai motorini sulle corsie preferenziali. Anche qualche deposito per caschi non guasterebbe. Ma gli scooteristi si accontentano di un po’ di sicurezza in più. Scarrozzarsi il casco, poco male.
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ieri e oggi
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CuRIOSITÀ. Girando per la città con il naso all’insù se ne scoprono di antiche e bizzarre
Strada che vai, insegna che trovi Lorenzo Salusest
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nsegne in marmo o in pietra serena, dipinte a pennello sul legno o a mosaico su vetrate, simboli dell’anima di una città, pezzi di storia. Insegne che parlano di una Firenze che non c’è più, se non nel ricordo dei più anziani. Soppiantate dal freddo del neon, cancellate dall’incuria e dal tempo, sfrattate dalle inflessibili leggi del mercato che
ZooM Ogni zona ha la sua tariffa
Ma mantenerle ha il suo costo
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n’insegna? Un fiorino. O qualche quattrino. Chissà se anche nei secoli scorsi i commercianti e gli artigiani fiorentini avranno avuto a che fare con la gabella sulle insegne delle loro botteghe. Perché forse non tutti sanno che per chi oggi ha un esercizio commerciale, tra le molte imposte cui deve far fronte, c’è anche quella su quel rettangolo apposto sulla porta del negozio con su scritto quasi sempre semplicemente il genere dell’attività commerciale e il nome. Tutte le forme pubblicitarie sono infatti assoggettate a imposte, e non sfuggono neanche le insegne sulle vetrine, nonostante esse svolgano spesso anche una funzione di abbellimento, o quanto meno di illuminazione – e quindi di maggiore percezione della sicurezza – della città. Per calcolare l’ammontare della gabella è necessario l’aiuto nell’ordine: di un commercialista che traduca in italiano comprensibile la norma e presenti la domanda senza errori formali, di un geometra che misuri le dimensioni dell’insegna, di un ragioniere che esegua i non immediati calcoli. E talvolta di un avvocato che difenda il commerciante se questi dà in escandescenze al termine di tutti i passaggi e il pagamento finale. Cifra non irrisoria, a dire il vero: perché se sino a 5 metri quadrati si è esentati dal pagamento, oltre la tariffa schizza immediatamente verso l’alto: dagli 84 ai 252 euro a metro quadro all’anno, a seconda della via (la città è divisa in 3 zone) e della superficie totale dell’insegna (fino a 2 mq, da 2 a 5, oltre i 15). Tradotto, significa che un bar con tre sporti e tre insegne standard da 2 mq l’una, e quindi 6 mq totali, andrà a pagare come minimo 504 euro all’anno. E non ci sono sacchetti neri o tabelloni luminosi montati al contrario (fenomeni sempre più diffusi e legati alla fase precedente all’autorizzazione) che tengano: l’imposta è come il Natale. Quando arriva, arriva.
rendono ogni città del mondo sempre più simile alle altre, talvolta resistono alle minacce assieme ai negozi che ‘presentano’, spesso invece sopravvivono a futura memoria, mentre nei fondi sottostanti si vendono prodotti e merci che niente hanno a che fare con quanto scritto sopra la porta. Altre volte addirittura una saracinesca abbassata è il segno evidente che la storia ha fatto il suo corso. E dire che sin dal 1800 le insegne rappresentano, oltre che una forma di comunicazione commerciale, un’espressione artistica: una sorta di carta d’identità con un ritratto dipinto al posto della foto. Tanto significative da ispirare (era il 1909) al poeta fiorentino Aldo Palazzeschi una “passeggiata” per le vie di una città non descrivendone le bellezze, ma semplicemente leggendo le scritte sopra i negozi. E se provassimo a farla oggi, una passeggiata simile, cosa vedremmo e leggeremmo? Una sequela di neon e grandi firme, di catene di franchising, di prodotti di basso consumo, che niente hanno a che vedere con la tradizione fiorentina. Ma se, camminando nelle vie del
Molte (purtroppo) sono state soppiantate da neon e grandi firme. Resistono tenacemente ai tempi moderni alcuni “classici” come quelli in via Ghibellina, largo Bargellini, via dei Neri, via San Gallo, via del Ghirlandaio, via Pandolfini, via de’ Bardi...
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centro – in specie nella zona di Santa Croce – alziamo gli occhi e aguzziamo la vista, abbiamo ancora la possibilità di fare un tuffo nel passato e imbatterci, ad esempio – siamo in largo Bargellini – in una lapide con su incisa: “Pizzicheria e canova di vini” (e alzi la mano il fiorentino che conosce il significato della parola “cànova”); o ancora, l’arco in pietra riportante la scritta, ormai quasi illeggibile “Macelleria di Alfredo Nencioni” (via Ghibellina). Rimanendo all’antica arte dei Beccai, l’insegna di via de’ Neri (con tanto di numero di licenza) e quel capolavoro kitsch che è l’insegna di via San Gallo, ricca di fregi e abbellita con una testa di mucca scolpita; o ancora, uscendo dal centro e spostandoci in via del Ghirlandaio, la scritta “Macelleria” in carattere gotico, suggestiva e a dire il vero un po’ inquietante. E ancora, resistono sulle entrate di alcuni fondi commerciali le lapidi delle vecchie “friggitorie” (ad esempio in San Lorenzo, anch’essa con numero di licenza). Cambiando genere troneggia ancora in via Pandolfini l’ovale in pietra con la scritta “Antica cascina, mescita di caffé e latte”, o l’insegna di una vecchia cantina in via de’ Bardi, con tanto di orario di apertura. In gran parte dei casi dei vecchi esercizi rimane solo l’insegna sbiadita, molto spesso nemmeno più quella. E’ il tramonto della Firenze bottegaia, l’anima antica della città soppiantata dalle nuove regole del mercato. Un tramonto interminabile. E’ la globalizzazione, bellezza.
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IL CASO. La struttura si appresta a riaprire dopo le tragedie di Luca Raso e Veronica Locatelli
Il Forte Belvedere adesso ci riprova Luca Serranò
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n attesa della parola conclusiva da parte della giustizia sulla tragica fine di Luca Raso e Veronica Locatelli, il Forte Belvedere s’appresta a riaprire i battenti. Due le domande che ancora ballano sul piatto. Riuscirà l’Amministrazione a farsi trovare pronta per la prossima primavera, come da programma? E’ giusto che la riapertura avvenga prima del definitivo accertamento delle responsabilità penali? Il primo passo verso il completo ripristino dell’attività, ad ogni modo, è già stato fatto oltre due mesi fa, quando il tribunale ha dato l’ok al piano di messa in sicurezza presentato dal Comune e provveduto al dissequestro. Il via libera ha quindi consentito l’inizio dei lavori, che in questa fase si stanno concentrando sulla Palazzina Reale. Poi sarà la volta dei bastioni e degli impianti di illuminazione. Nelle intenzioni di Palazzo Vecchio, oltre a tornare al centro della vita dei fiorentini, la struttura dovrà offrire tutti gli standard di sicurezza necessari. Non è un mistero, infatti, che accanto al panorama mozzafiato il Forte nasconda insidie e pericoli: vere e proprie trappole ottiche, che anticamente servivano a confondere i nemici durante gli assalti. Proprio una di queste prospettive ingannevoli sarebbe costata la vita a Veronica Locatelli, la ricercatrice fiorentina per la cui morte pende una richiesta di rinvio a giudizio per sei indagati, tra cui, causa il suo ruolo istituzionale, l’ex sindaco Leonardo Domenici. Una delle ipotesi sulla caduta, infatti, è che la donna avesse scambiato le fronde degli alberi del sottostante giardino di Boboli per un prato. Anche nel processo sulla tragedia di Luca Raso, lo studente romano che perse la vita il 3 settembre 2006, sono saltati fuori ele-
menti tali da mettere sotto accusa sia il vecchio sistema di sicurezza (poca illuminazione, mancanza di protezioni) che la scarsa attenzione da parte delle passate amministrazioni verso questo tipo di problemi. E’ aprile quando durante un’udienza prende la parola la dottoressa Anna Tarducci, presidente della sezione di Firenze della Lega Nazionale per la difesa del cane. La donna, tra gli sguardi atterriti dei presenti, racconta i suoi tentativi per sensibilizzare le istituzioni competenti sulle innumerevoli morti di cani finiti giù nella zona della cannoniera, nello stesso punto in cui si sono spezzate le vite di Luca e Veronica. Il suo è un racconto da brividi: decine di segnalazioni senza risposta, telefoni sbattuti in faccia nell’indifferenza più assoluta. Anche in questo caso gli animali sarebbero stati ingannati dalle false prospettive, precipitando, complice l’assenza di ringhiere, giù dal parapetto. Al problema, finalmente, sembra aver dato risposta il piano di sicurezza presentato nei mesi scorsi dal Comune. I tempi per la completa riapertura al pubblico, anche di notte, restano ancora da definire con certezza, ma la volontà è quella di aprire i battenti entro la prossima primavera. Il progetto prevede una spesa di oltre due milioni di euro, con una prima fase di lavori concentrati sulla palazzina reale e sulle due terrazze che la affiancano. Poi sarà il turno dei bastioni, che dovranno essere messi in sicurezza con cancellate e parapetti. Gli ultimi interventi riguarderanno invece il restauro delle rampe della diamantina e dei camminamenti. Se tutto filerà liscio, il Forte potrebbe quindi ripresentarsi al pubblico come un nuovo centro culturale, con spazio per arte e spettacoli. Per non dimenticare, pare certa l’installazione di una targa o di un monumento in memoria di Luca e Veronica.
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politica
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PAlAZZO vECCHIO/1. Sfratti raddoppiati in un anno: ecco la ricetta dell’assessore Claudio Fantoni
Centinaia di case popolari. In caserma La nuova frontiera dell’edilizia residenziale
quantomeno la cessione di alcuni beni strategici. Per esempio? La caserma Lupi di Toscana: solo lì potremmo realizzare centinaia di alloggi popolari, oltre a servizi per i cittadini. Un vero e proprio spicchio di città. Al di là di questo progetto, quali sono gli interventi pianificati? Per dare una risposta immediata alla richiesta, siamo intervenuti con la manutenzione per gli appartamenti di cui eravamo già in possesso, come avrebbe fatto ogni buon padre di famiglia. Oltre ai 388 alloggi che abbiamo già assegnato (quasi un record rispetto alle amministrazioni precedenti), ne abbiamo già recuperati altri 245, che sommati a quelli dove sono ancora in corso i lavori fanno 362 residenze da consegnare a breve termine. E per quanto riguarda le nuove realizzazioni? Ce ne saranno? A fronte di un piano strutturale a volumi zero, abbiamo comunque già progettato e finanziato la costruzione di 500 appartamenti. Non solo, a medio-lungo termine proprio il piano strutturale appena adottato dalla giunta dovrebbe dar vita ad altre 2-3mila unità Erp. Ma nelle assegnazioni saremo più severi: chi rifiuta senza motivo ciò che gli viene offerto finisce fuori dalla graduatoria. E i controlli si faranno più accurati, come già stiamo facendo.
pubblica passa attraverso i siti militari dismessi. Ma attenzione, perché chi rifiuta l’alloggio assegnato senza giusta causa va fuori dalla graduatoria Francesca Puliti
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e c’è una parola abusata dai media è il termine “emergenza”, ma di fronte a un numero di sfratti raddoppiato nel giro di un anno, nell’80% dei casi per morosità, è difficile trovare un vocabolo più adeguato. Di emergenza abitativa parla anche l’assessore alla casa Claudio Fantoni, che non a caso ha riaperto il bando per l’assegnazione degli alloggi popolari con due anni di anticipo rispetto alla data fissata (che sarebbe stata il 2012). E in graduatoria ha riservato un punteggio a chi è stato sfrattato per “morosità incolpevole”, perché “seppur ci sono dei ‘professionisti dello sfratto’, sono tanti quelli che non riescono realmente a pagare l’affitto”. Punteggio in più anche per anziani e giovani coppie. Ma non si tratta dell’unica novità, perché il prossimo campo di battaglia dell’edilizia residenziale pubblica è già stato individuato e va sotto il nome di “federalismo demaniale”. Case popolari nei siti militari dismessi. Assessore, è una prospettiva concreta? Faremo tutto il possibile affinché lo diventi, perché si passi da questo federalismo bugiardo ai fatti. Sarebbe una piccola risposta al bisogno abitativo, di fronte alla totale assenza di risorse che questo Governo ha messo a disposizione per l’edilizia residenziale pubblica. Non mi interessano le polemiche politiche, mi riferisco solo alla realtà dei fatti. E la realtà è che il Piano casa, rivelatosi peraltro fallimentare, serve solo a chi un tetto sulla testa ce l’ha già, mentre i fondi per il social housing daranno risposte solo a chi può pagare un affitto, seppur calmierato. Chiediamo
L’assessore alla casa Claudio Fantoni
lA NOvITÀ Locazioni, il Comune inventa un nuovo strumento per riportare la pace tra proprietari e inquilini
o pagati o rimborsati. e chi abbassa l’affitto si libera dall’Ici
“C
i vuole un nuovo patto sociale tra proprietari e inquilini”. Se inserirsi nel mercato degli affitti non è facile, l’assessore comunale alla casa Claudio Fantoni sceglie la linea del senso civico per mettere un freno agli sfratti per morosità. O più semplicemente del buon senso: canone più basso uguale più probabilità che venga pagato. E per rendere il tutto più allettante lancia uno strumento nuovo, l’Agenzia per la casa. Fisi-
camente si tratta di uno sportello (in via Pietrapiana 53) presso il quale locatari e locatori possono recarsi per chiedere informazioni e moduli, più in generale rappresenta il tentativo di far incontrare domanda (a caccia di costi più abbordabili) e offerta (alla disperata ricerca di garanzie). In pratica gli affittuari che siano disponibili a ribassare il canone del 15% sugli accordi territoriali, avranno il totale rimborso dell’Ici e il rimborso fino a 12
mesi in caso di morosità. A garanzia di ciò il Comune mette un fondo da 500mila euro “già tutti inseriti nel bilancio”, assicura Fantoni. Inaugurata il 19 ottobre scorso, l’Agenzia per la casa è un esperimento unico nel suo genere, ma ha trovato l’approvazione di tutte le categorie interessate. “Non abbiamo la presunzione di pensare che sia la soluzione a tutti i problemi – spiega l’assessore – ma vale la pena tentare, per cercare di arginare
una piaga sociale”. Altra questione quella degli affitti in nero, su cui l’Agenzia non ha nessun potere d’azione. Ma le verifiche proseguono. “Teniamo d’occhio decine e decine di situazioni ed entro fine anno vedremo i risultati di questa operazione”. Insomma, chi è fuori dalle regole, ci tiene a sottolineare l’assessore, “non può dormire sonni tranquilli”. E se viene scoperto, dovrà pagare le tasse /F.P. evase fino a quattro anni prima.
politica
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PAlAZZO vECCHIO/2. Il piano strutturale sbarca in consiglio comunale
PROSSIMA FERMATA ITAlIA. Tutto pronto per il 5, 6 e 7
Stop al cemento, sì ai recuperi I rottamatori di renzi Sarà una città a “volumi zero” si ritrovano alla Leopolda A
Paola Ferri
mbiente e impresa, lavoro e stili di vita, cultura e infrastrutture, giustizia e politica, accesso al credito e alla casa. Anche Renzi ha i suoi cinque punti, solo che non deve farli approvare a nessuna maggioranza risicata né mettersi a lavorare di diplomazia per trovare consensi. Stiamo parlando dei temi che saranno al centro del dibattito in programma il 5, 6 e 7 novembre alla stazione Leopolda, meglio noto come “convention dei rottamatori”. Il titolo della tre giorni in realtà è “Prossima fermata Italia” e, a giudicare dalle adesioni registrate dal sito internet (www. prossimaitalia.it) e dalla pagina Facebook creata ad hoc, saranno in molti a fermarsi in stazione. Di inviti ufficiali a personaggi politici non ne sono stati fatti, non sarebbe stato nello stile con cui è nata la convention. Tutto è cominciato con le picconate settembrine del primo cittadino di Firenze in direzione
C
ostruire sì, a patto che parallelamente si butti giù qualcos’altro, equivalente come metri cubi. Alla fine il piano strutturale di Firenze è arrivato e ha mantenuto le promesse lanciate dal sindaco già in campagna elettorale. Stop al consumo di suolo, quello appena adottato dalla giunta è un piano a volumi zero. “Non vengono toccati i diritti acquisiti - spiega Renzi - per esempio un permesso a costruire già concesso, ma solo la potenzialità costruttiva che non si è concretizzata, ovvero gli atti per far avviare le procedure di costruzione che non si sono mai perfezionati o non sono stati fatti neppure partire”. E con questa operazione il sindaco spazza via i residui del vecchio piano regolatore, equivalenti a 260mila metri quadrati su cui il cemento avrebbe potuto allargarsi ancora. Altra novità riguarda gli edifici in classe 6, ovvero i capannoni in mezzo alle case (ex aree industriali o anche ex cinema), che un tempo potevano essere facilmente demoliti e ricostruiti senza passare dall’autorizzazione del consiglio comunale. La procedura era già stata bloccata in nome delle norme anti-Quadra. Adesso Palazzo Vecchio propone uno “scambio”: in pratica, i volumi potranno essere spostati altrove, con l’aggiunta di un bonus del 10%, mentre al posto dei vecchi capannoni Renzi immagina giardini, piazze o comunque luoghi di socialità, nella direzione dei famosi spazi verdi a 10 minuti a piedi da ogni cittadino. Stop anche ai cosiddetti “bassi napoletani”, abitazioni ricavate da fondi commerciali al piano terra degli edifici, usanza che fino a poco tempo
La Cittadella viola potrebbe essere l’unica deroga al freno delle nuove costruzioni fa andava molto di moda nel centro storico. E a proposito di centro, divieto assoluto di trasformare le case in alberghi, a meno che non si tratti di residenze storiche. Se è vero che non si consumerà più suolo, è vero anche che il piano prevede la realizzazione di oltre 9mila alloggi popolari. Dove? “Negli edifici dismessi – chiarisce il sindaco - vogliamo chiedere con forza al Governo di fare tutti i passaggi per dare a noi le caserme di cui non ha più bisogno, come quella dei Lupi di Toscana”. Insomma, si recuperano i contenitori vuoti
e si fa spazio al verde in città. Sul dove andranno a finire i volumi dei fabbricati in classe 6 il gruppo Pdl avanza già dei dubbi (“Renzi ha intenzione di mandare tutto a Castello?”), ma su questo e altri punti ci sarà tempo per discutere. Adottato dalla giunta dopo tanta attesa (sul piano strutturale aveva cominciato a lavorarci la prima giunta Domenici), in versione molto rivista e molto corretta, adesso il documento approda nelle commissioni comunali, che lo spulceranno fino a metà novembre. Tra le questioni rimaste in sospeso quella della Cittadella, unica deroga al diktat dei volumi zero: nella prima stesura del nuovo piano lo stadio non c’era, adesso si dice chiaramente che Firenze lo vuole e che il luogo ideale, secondo Palazzo Vecchio, sarebbe Castello. Dovrà vedersela anche con il governatore Enrico Rossi, adesso, oltre che con gli agguerriti sindaci della piana. Non c’è, almeno per il momento, nessuno spazio dedicato alla moschea, di cui si continua a discutere in città. Se Legambiente approva a pieni voti l’idea di mettere un freno alla cementificazione, un’altra lega, quella delle cooperative, non è così d’accordo. “Aspettiamo di vedere quanti, tra gli obiettivi enunciati, si trasformeranno in politiche reali”, commenta Stefano Bassi, presidente Legacoop Toscana. L’approvazione definitiva in consiglio è prevista per febbraio.
Più di mille iscritti in poche settimane su www.prossimaitalia.it
del suo stesso partito, o meglio, dei soliti noti del Pd, quelli che hanno fatto della politica un mestiere e hanno passato gran parte della vita ben accomodati su una qualche poltrona. “Pensano di offenderci chiamandoci ‘giovanotti’ – scrive Renzi su Facebook - ci accusano di essere sfasciacarrozze, ci fanno la caricatura rappresentandoci come pierini dispettosi perché abbiamo avuto il coraggio di dire che ‘loro’ hanno già dato tutto quello che potevano dare. Hanno già avuto la loro occasione, l’hanno sfruttata come abbiamo visto, adesso tocca ad altri”. Da Veltroni a D’Alema, passando per i parlamentari seriali che collezionano mandati su mandati, non si è salvato nessuno. “Bisogna rottamare senza incentivi”, dichiarò all’epoca
Pippo Civati e Matteo Renzi
Renzi. E fissò la data per ritrovarsi con quelli che all’interno del Pd la pensavano come lui, per mettere in moto “non una corrente, né uno spiffero”, ma un moto di rivoluzione a partire dalle basi del partito stesso. In nome del taglio del numero dei parlamentari, della riforma fiscale e di una giustizia che funzioni, tanto per cominciare. Il primo a rispondere all’appello è stato il vecchio amico (si fa per dire, visto che è della generazione Renzi) Pippo Civati. In seguito è arrivata anche l’adesione di Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma, un altro vecchio amico con cui in passato lo stesso sindaco di Firenze aveva avuto un piccolo screzio risoltosi in uno scambio di battute e nella profferta di una bistecca alla fiorentina. I cittadini, quelli sì, hanno risposto in massa. Un migliaio le iscrizioni effettuate via internet in poche settimane, altrettante (se non di più) le persone attese alla Leopolda, per mettere in comune idee e proposte “per scrivere insieme un progetto per il nostro Paese”, per dirla con le parole dei promotori dell’evento. Poco importa se nel mentre il Pd, proprio lui, ha fissato in concomitanza un altro appuntamento (il congresso dei segretari): il popolo dei rottamatori ci sarà, piccone in una mano e pennarello nell’altra, per cominciare a scrivere una /P.F. storia mai letta prima.
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tempo libero
Novembre 2010
HOBBY&DINTORNI. A Firenze ci sono molti maneggi che offrono i corsi più disparati
Andare al galoppo in città? Si può fare I bambini, certo, ma anche gli adulti che vogliono togliersi lo sfizio di cominciare ad andare a cavallo hanno solo l’imbarazzo della scelta, perché i centri ippici sono tanti e con proposte diverse. Si va dalle lezioni di equitazione (per principianti ed esperti) a quelle per imparare a guidare le carrozze, fino ai corsi per capire come prendersi cura degli equini. Passando per le passeggiate nel verde e nella natura Benedetta Strappi
C’
è il calcetto, c’è la piscina, c’è danza, c’è tennis. E poi c’è l’equitazione, la gioia di salire su un cavallo e quella di aver voglia di non scenderne più. E tutto questo non è una cosa per pochi, anzi. Anche a Firenze - la stessa Firenze in cui ogni giorno si tossisce di smog e si inveisce contro il traffico - non mancano i maneggi. Fazzoletti di verde popolati da cavalli bellissimi a pochi minuti persino dal centro. Per esempio. Nel parco delle Cascine e dei Renai c’è il centro ippico “La Baita” (www.clubippicolabaita.it) che organizza corsi base di equitazione, passeggiate a cavallo, escursioni di diverso livello e corsi agonistici. Il costo? Un pacchetto di dieci lezioni costa 160 euro, ai quali si sommano 100 euro di iscrizione all’associazione e 40 di tesseramento Fise (Federazione italiana sport equestri). In via de’ Vespucci, invece, ha la sua casa il Centro ippico toscano (www.centroippicotoscano.it).
Anche qui l’offerta è varia, e oltre alla scuola di equitazione ci sono corsi teorici dedicati alle tecniche equestri, corsi di inglese applicati all’equitazione (!) e corsi di “grooming” (ovvero dedicati alla cura dell’igiene degli equini). Oltre a questo, il centro dedica corsi ad hoc all’arte “delle redini lunghe” (tecnicamente “scuola di attacchi”) e qui i maggiorenni possono imparare a guidare una carrozza. Non è da meno il centro ippico “Le due case” (www.centroippicoduecase.it), situato nell’omonima strada (una traversa di viale XI agosto) che organizza corsi di diversi livelli e presta particolare attenzione alle attività dedicate ai bambini e ai disabili. Anche qui si possono frequentare corsi di equitazione di diverso livello, prendere parte a escursioni di varia durata (giornate o interi fine settimana) e seguire lezioni specifiche di equitazione di campagna, di attacchi, di mascalcia (l’arte della ferratura) e persino avvicinarsi all’antica disciplina della falconeria. I
prezzi variano: il costo per un’ora di lezione è di 20 euro (15 con sconto Cral), quello per una passeggiata con l’accompagnatore (sempre un’ora) è di 25 euro (23 con sconto Cral). L’abbonamento per dodici lezioni in maneggio costa invece 210 euro, mentre l’iscrizione 80 (comprende anche un’assicurazione). Ma l’offerta è molto vasta, e spostandosi appena dalla città si incontrano tante realtà: una è ad esempio quella di Vingone (Scandicci), in via di Mosciano, al centro ippico Scandicci (www.centroippicoscandicci.it). Anche qui ci sono corsi di equitazione di diverso livello, per adulti e ragazzi, e per i più piccoli la possibilità di cavalcare i pony. Qui, come nella maggior parte degli altri maneggi, c’è la possibilità di prendere parte ad una lezione di prova gratuita. Sul sito www.fiseprovincia.it si può comunque trovare l’elenco completo dei centri ippici di Firenze e provincia affiliati alla Federazione italiana sport equestri.
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anno xxVIII n.10 - novembre 2010
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Publiacqua info 800238238, guasti 800314314 - Publiambiente 800980800 - Asl10 055 84511 - Emergenza 118 - PM 055 8457086
Una sintesi di questo intervento è apparsa nella rubrica “L’editoriale dei lettori” della “Stampa” del 13 ottobre 2010
Ma quali sprechi? Non c’è rapporto tra i tagli di Tremonti ai Comuni e agli altri settori dello Stato. Col 10% in meno di budget noi sindaci non abbiamo i soldi per asfaltare le strade Sono sindaco di un paese di 18 mila abitanti nel Mugello, a mezz’ora da Firenze. Scrivo queste due righe per condividere due riflessioni sull’articolo di Mario Deaglio pubblicato lunedì all’interno del dossier sul governo. È vero: Tremonti in questi anni si è dimostrato molto più politico che tecnico. Per giunta, con una solida preparazione e, ne deduco, la consapevolezza delle conseguenze delle sue misure. Forte è stato il taglio politico delle scelte di Tremonti: un taglio squisitamente centralistico. Si dirà: c’è la legge sul Federalismo. Intanto però ci hanno levato qualsivoglia possibilità decisionale, in barba alla recente riforma della Costituzione. Tutto è ridotto a ideologia, e le classi dirigenti anche del mio partito, il Partito Democratico, vedono e vivono quasi con fastidio le istanze degli Enti Locali. Del resto, fu il Governo Prodi a manomettere il principio che faceva dell’Ici un’imposta (l’unica!) di competenza comunale. Io però, da Deaglio mi aspetto che lo dica, quando fa una valutazione dell’operato di Tremonti: che non c’è stata alcuna proporzionalità tra i tagli ai Comuni e quelli a tutti gli altri settori dello Stato. Che alla Presidenza del Consiglio non è stata tolta una lira, mentre noi non abbiamo i soldi per asfaltare le strade. Mi aspetto che lo dica lei, che è una persona seria, perché qui tutti fanno un gran blaterare, ma io devo fare il bilancio con quasi il 10 per cento di risorse in meno, con le famiglie sfrattate ogni mattina nel mio ufficio. E questa, mi creda, è una vergogna. Di cui il buon Tremonti porta una grave responsabilità. Ah, la mia indennità è, con i recenti tagli, di 1900 euro al mese per 12 mesi, e per spese di rappresentanza avevo 500 euro, in tutto il 2010. Nel 2011 le potremmo anche eliminare. Per me va benissimo, basta che non si parli di sprechi. Giovanni Bettarini Sindaco di Borgo San Lorenzo
COMUNE IN ONDA Va in onda su Tele iride, ogni lunedì alle 20,10, con repliche il martedì alle 13,30, il venerdì alle 16,30 e la domenica alle 11, “in Borgo”, è il mensile di informazione istituzionale e approfondimento del comune: un programma di 15 minuti sull’attività amministrativa con notizie, servizi, interviste e lo spazio domande dei cittadini. Per rivolgere domande al sindaco la mail è: sindaco@comune.borgo-san-lorenzo.fi.it
STRADE “MANGIARUMORE” A BORGO
MANTO “gOMMATO” PER ViALE dELLA RESiSTENzA, ViA cAiANi E ViALE PEcORi giRALdi
polvere di gomma tritata (derivante da pneumatici riciclati). un manto “gommato”, il “Rubber asphalt”, completamente ecocompatibile, più resistente ed elastico, più sicuro e in grado di assorbire una parte significativa del rumore che le auto in transito producono. Insomma, un asfalto ecologico e “assorbirumore”. “Quello che andiamo a realizzare per la prima volta a Borgo è un intervento davvero innovativo, sia per la tecnica di realizzazione del manto sia per le caratteristiche del manto stesso - sottolinea il sindaco Giovanni Bettarini -, un asfalto gommato, ecosostenibile, con una miscela innovativa di bitume
Più sicure e silenziose. tre strade si rifanno il look con un asfalto “mangia-rumore”: viale della Resistenza, via Caiani e viale Pecori Giraldi. un investimento complessivo di oltre 610.000 euro per interventi di rifacimento del manto e risanamento acustico. Il primo a partire è stato quello sul viale della Resistenza, con un importo poco superiore a 196mila euro (più 71mila euro per la realizzazione di una barriera antirumore alla scuola materna Rodari) mentre quelli su via Caiani e viale Pecori Giraldi, rispettivamente 211mila e 132mila euro circa, scatteranno nel 2011. E per la riasfaltatura viene adottato un materiale innovativo: una miscela di bitume con
SEGUE
matERIaLI DI SCaRto, CREatIVItÀ E IL GIoCo È fatto...Con “REmIDa” Riuso e creatività. E’ racchiuso in queste due parole il senso di “Remida” a Borgo San Lorenzo. Cos’è? E’ un centro di riuso creativo e di esplorazione ambientale. E’ un luogo certo, ma soprattutto un’idea. E l’idea è quella che sta alla base di un progetto culturale che tende ad un modo nuovo, ottimistico e propositivo di vivere l’ambiente e di costruire il cambiamento, mentre il luogo è l’ambiente ricavato in piazza Dante 34 accanto al Centro d’Incontro. uno spazio dove si intende promuovere il riuso creativo utilizzando materiale di scarto, rimanenze, sottoprodotti e sfridi dell’attività aziendale e delle diverse attività agricole: e così gli scarti diventano
pretesti per esplorare, ideare, costruire, incontrare, promuovere scambi e nuovi saperi. Il centro “Remida”, presentato al festival della Creatività a firenze, è stato inaugurato il 23 ottobre. E “Remida” si fa in quattro: l’esploratorio, per la sperimentazione attiva e l’attività manuale, ideativa e creativa, con attività di conoscenza per le scuole materne, elementari e medie; l’emporio, dove sono esposti i materiali per le diverse attività e per il prelievo; lo studio, per l’incontro e la progettazione di percorsi didattici, creativi, animativi; l’orto-giardino, area all’aperto, piccola ma accogliente, per trovare una connessione tra uomo e ambiente, tra mate-
riali di scarto e persone, tra saperi dell’uomo e saggezza della natura. Previsti anche due diversi moduli di animazione cittadina, scolastica o di piazza adattabile a contesti diversi e senza esigenze tecniche particolari. Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere a Remida nei giorni martedì e giovedì 9-13, tel. 055 8453414.
<comune utile> FiNO AL 22 NOVEMBRE è aperto il bando per l’assegnazione degli incentivi al diritto allo studio per l’anno scolastico 2010-2011, ovvero borse di studio e buoni libro. Le borse di studio sono riservate agli studenti che frequentano le scuole elementari, medie e superiori mentre i buoni libro, cioè il rimborso per l’acquisto di libri di testo, a quelli frequentanti le medie e le superiori, ed è necessaria la presentazione della fattura di acquisto o dello scontrino parlante. Possono presentare domanda le famiglie con un ISEE (Indicatore Situazione Economica Equivalente) inferiore o pari a 15.000 euro. Il modulo è disponibile presso le segreterie delle scuole, alle quali la domanda dovrà essere riconsegnata, debitamente compilata, entro e non oltre il 22 novembre. Il bando con tutta la documentazione è disponibile anche all’urp (ufficio relazioni col pubblico) del Comune, tel. 055 84966235, urp@comune.borgo-san-lorenzo.fi.it e scaricabile dal sito del Comune. FiNO AL 30 NOVEMBRE è possibile presentare domanda per essere iscritti all’albo degli scrutatori: basta essere cittadini italiani residenti nel comune, di età compresa fra i 18 e i 70 anni, iscritti alle liste elettorali e in possesso del diploma di scuola dell’obbligo. Il modulo per l’iscrizione può essere scaricato anche dal sito del comune o richiesto all’uRP. ENTRO iL 30 NOVEMBRE è possibile presentare la richiesta per l’esenzione dal pagamento del canone RaI per l’anno 2010. La possibilità riguarda gli anziani ultra 75enni, il cui reddito annuo non superi € 6.713,98. Per tutte le informazioni al riguardo e per scaricare la modulistica necessaria consultare il sito internet del comune o rivolgersi all’uRP. Se vuoi aggiungere ulteriori informazioni: Per chiedere l’esenzione occorre: - aver compiuto 75 anni - non convivere con altri soggetti diversi dal coniuge (che siano titolari di reddito proprio) -possedere un reddito non superiore a € 6.713,98: si fa riferimento al reddito imponibile, sono esclusi dal calcolo i redditi esenti IRPEf (v. pensioni di guerra o invalidità civile) e il reddito dell’abitazione principale e relative pertinenze. La richiesta di esenzione deve essere riferita all’apparecchio televisivo ubicato nel luogo di residenza. La documentazione deve essere consegnata all’agenzia delle Entrate o spedita per raccomandata a: agenzia delle Entrate - ufficio torino 1 S.a.t. - Sportello abbonamenti tV -10121 torino entro il 30 aprile di ogni anno. Per l’anno 2010 la scadenza per la spedizione o consegna delle domande è il 30 novembre 2010. L’agevolazione è prevista a decorrere dall’anno 2008: pertanto chi ne ha diritto, può chiedere il rimborso per il canone RaI versato negli anni 2008 - 2009 -2010.
<A Borgo c’è> Profumo di tartufo nelle vie di Borgo nel week end del 20 e 21 novembre. Perché per la 15° edizione la mostra ‘mostra mercato del tartufo bianco’ torna nel centro storico. E si arricchisce d’arte. Promossa dal Comune di Borgo San Lorenzo e dall’associazione tartufai con la Comunità montana mugello e col patrocinio di Provincia e Regione, la rassegna mette in mostra, e in vendita, la varietà pregiata di tartufo mugellano, e non solo. E non mancherà certo la vetrina dei tanti prodotti tipici locali. un’occasione per tutti i buongustai per degustare e acquistare il delizioso e pregiato tubero, come anche i tanti e genuini prodotti tipici locali, con assaggi e degustazioni in bar. Domenica negozi aperti. tartufo ma anche arte per le vie, con la manifestazione che si apre a mostre di pittura e fotografia. nei due giorni le strade del Centro Commerciale naturale si trasformano in un grande laboratorio dove pittori locali daranno prova della loro arte, in una sorta di mostra diffusa. TANTiSSiME STORiE iN BiBLiOTEcA: da novembre e fino al 2 aprile, il sabato pomeriggio nella sala lettura infanzia narrazioni, laboratori, fiabe musicali. La partecipazione è gratuita ma è necessaria la prenotazione, tel. 055 8457197.
e residui di pneumatici tritati che lo rendono più resistente e sicuro, con una durata superiore ai tradizionali e un ridotto bisogno di manutenzione. Come amministrazione - prosegue il sindaco Bettarini - riteniamo il decoro e la sicurezza del nostro paese delle priorità e, pur nelle difficoltà, non rinunciamo a investire, in questo caso con un importante finanziamento assegnato dalla Regione toscana”. Strade più sicure, più silenziose, più resistenti al transito dei veicoli e al tempo, oltre che ecologiche: “Si comincia col rifacimento dell’asfalto sul viale della Resistenza - afferma l’assessore ai Lavori Pubblici DA PAG 1
Carlo Casati - e sempre qui, alla materna Rodari, è prevista la sistemazione di una barriera antirumore che sul lato posteriore sarà adottata per attività ludico-educative”. Slitteranno al 2011, invece, i lavori in via Caiani, dove nel frattempo Publiacqua effettuerà il rifacimento dell’acquedotto, e quelli in viale Pecori Giraldi dove inoltre è previsto un intervento di riqualificazione. “abbiamo posticipato al prossimo anno l’intervento in via Caiani - spiega il sindaco - per consentire a Publiacqua di effettuare il proprio, coordinando e razionalizzando insieme tempi e lavori. un buon esempio di collaborazione per evitare, come acca-
de ogni tanto di leggere sui giornali, di vedere rovinato un asfalto appena rifatto da successivi lavori”. In viale Pecori Giraldi durante l’inverno si procederà al taglio delle attuali piante di pino marittimo e successivamente alla sostituzione con nuove essenze mentre a primavera si eseguirà il rifacimento dei marciapiedi. una decisione sofferta ma necessaria il taglio degli alberi che, ormai vecchi, risultano pericolosi - basta osservarne l’inclinazione -, anche per le radici che hanno avvallato manto e marciapiedi ed i grossi rami che rischiano di cadere sulla strada, come è capitato lo scorso inverno, oppure sulle auto in sosta o ancor peggio in movimento.
LE ASSOCIAZIONI TROVANO CASA iN diRiTTURA d’ARRiVO i LAVORi PER LA STRUTTURA MULTiFUNziONALE chE SORgE iN ViALE KENNEdY
manca ormai davvero poco all’apertura di quello che per Borgo San Lorenzo sarà un “contenitore” di idee, linguaggi, arti e attività, oltre che la “casa” delle associazioni. una struttura nuova di zecca di 350 mq in viale Kennedy, a disposizione di tutte le associazioni attive nel comune. ma anche qualcosa di più: uno spazio polivalente, polifunzionale che potrà ospitare attività collettive, mostre, workshop, convegni, laboratori, proiezioni e progetti formativi. architettura contemporanea, due blocchi, uno a un piano e l’altro su 2 piani, che formano una “elle”, un sottotetto aperto con terrazzo, facciate con ampie vetrate, accorgimenti bioclimatici e risparmio energetico, pannelli solari, illuminazione esterna a led e fari proiettanti. all’interno: nel corpo a un piano una sala polivalente di circa 50 mq, reception e bar; nell’altro su due piani 8 uffici dai 10 ai 16 mq. all’esterno: una piazzetta e verde pubblico attrezzato. E’ il biglietto da visita della “Casa delle associazioni”: “Siamo in dirittura d’arrivo con i lavori. facciamo un regalo a Borgo, ai suoi cittadini e a tutti quelli impegnati nell’associazionismo - sottolinea il sindaco Giovanni Bettarini - con una struttura multifunzionale che sarà luogo di incontro e di vita delle varie realtà presenti nel nostro comune, da quelle sportive, a quelle culturali, musicali. ma che sarà anche - continua il sindaco - un centro per la produzione di contenuti del nostro tempo e del nostro territorio, uno snodo interattivo in cui andranno a convergere e potranno essere mescolate e riprodotte le più diverse forme di espressività, produttività e creazione”.
La CoRREtta aLImEntazIonE S’ImPaRa a mEnSa
PROdOTTi LOcALi E di STAgiONE NEL MENÙ ScOLASTicO. E c’È ANchE iL cOUS cOUS Le regole del “mangiar sano” s’imparano a scuola. a mensa, durante la pausa pranzo. Con piatti nutrizionalmente equilibrati e preparati con prodotti di stagione e in parte bio. Qualità e sicurezza alimentare, è il binomio. Pasta al pesto, pomodoro e basilico o con le zucchine, risotto alla Braccio di ferro, pasta e ceci e passato di fagioli, minestra di farro, omelette al prosciutto, pollo arrosto, bocconcini di tacchino, halibut alla livornese, polpettine, formaggi, anche la pizza, oltre a tanta frutta e verdura… ma l’elenco è lungo. Insomma cibi sani e gustosi, legati alla tradizione gastronomica e al territorio. ma non solo. Perché nel menù di quest’anno scolastico c’è anche un piatto etnico: il cous-cous. “La nostra priorità rimane sempre quella di continuare a offrire ai bambini cibi genuini, sicuri e preparati con cura - sottolinea l’assessore all’ambiente e all’agricoltura con delega alla Ristorazione scolastica Stefano Squilloni - per educarli ad una corretta e genuina alimentazione e garantire loro una sana crescita e consapevolezza dei prodotti del nostro territorio e patrimonio gastronomico”. una dieta bilanciata, definita da uno staff di professionisti dell’alimentazione, con pasti rigorosamente preparati con prodotti di “casa nostra”, e un’attenzione all’ambiente: “Grande attenzione è rivolta all’acquisto di materie prime, possibilmente locali, a garanzia di sostenibilità e di fiducia nei confronti del nostro sistema agri-
colo, caratterizzato da eccellenza qualitativa, sicurezza e rispetto dell’ambiente”. Pasti a “Km zero”, bio, della tradizione gastronomica toscana ma anche “aperti” ad altre culture: “nella predisposizione dei menù giornalieri si è cercato, per quanto possibile, di tener conto delle richieste degli alunni, esposte anche in occasione del “Consiglio Comunale dei Ragazzi” durante il quale è emersa la necessità di una maggior varietà di piatti proposti, magari anche attraverso l’ introduzione di qualche piatto etnico. Il suggerimento avanzato dagli studenti, che colgo l’occasione per ringraziare, oltre ad essere particolarmente utile, dimostra una loro partecipazione attiva nei confronti del tema dell’alimentazione e sottolinea l’importanza della pausa pranzo come occasione di socializzazione”. L’educazione alimentare si insegna a scuola, ma anche a casa, in famiglia: “Il piacere di ritrovarsi a tavola è infatti un momento molto importante di socializzazione e integrazione, ma anche di apprendimento delle regole della sana alimentazione. una sana alimentazione che deve accompagnare ogni delicata fase di crescita dei nostri figli per consolidarsi nell’età adulta e diventare canale di trasmissione di una buona cultura alimentare per tutte le generazioni future”.
Publiacqua aumenta il deposito cauzionale, viene restituito se si domiciliano le bollette Aumenta, causa adeguamento, il deposito cauzionale ma a chi domicilia le bollette in banca o alla posta Publiacqua, azienda che eroga il servizio idrico, restituira’ i soldi con gli interessi. Lo comunica la stessa Publiacqua. In una nota l’azienda spiega che ‘’nelle bollette che stanno arrivando in questi giorni ai cittadini viene adeguato il deposito cauzionale, secondo le modifiche al regolamento del servizio idrico integrato, approvato dall’Autorita’ di ambito territoriale n.3 Medio Valdarno, con delibera n.1 del 22 aprile 2010’’. L’incremento medio del deposito cauzionale, che resta di proprieta’ di chi lo versa, e’, spiega ancora Publiacqua, di 43 euro. Ma se i cittadini domiciliano le bollette
l’azienda del servizio idrico restituira’ i soldi, maggiorati degli interessi. Per quanto riguarda i condomini che si servono di ditte recapitiste, c’e’ la possibilita’ di chiedere al proprio amministratore la domiciliazione sul conto corrente condominiale. Per chi comunque scegliera’ di non domiciliare le bollette in banca o alla posta, Publiacqua ha previsto la possibilita’ di rateizzare in tre rate lo stesso adeguamento. Per qualsiasi informazione ci si può rivolgere agli uffici di Publiacqua in piazzale Curtatone e Montanara 29, in orario: lunedì, martedì, venerdì 8:30 - 12:30, giovedì 14:30 - 16:30.
In poche parole Via Pananti zona pedonale il sabato notte: nel periodo compreso tra ottobre e maggio, il sabato dalle 21,30 alle 3 il tratto di via Pananti che va dall’intersezione con via Giotto all’intersezione con via francesco Pecori Giraldi sarà pedonalizzato. La zona pedonale è istituita dalla Polizia municipale con un’ordinanza analoga a quella adottata lo scorso anno, “per ragioni di pubblico interesse inerenti la circolazione stradale e il decoro urbano”, in considerazione della “notevole presenza di pedoni che in particolare nelle serate del sabato si concentrano nel centro storico” con una “situazione di potenziale pericolo per la circolazione veicolare e per l’incolumità dei pedoni stessi”. nell’area, fino al 31 maggio 2011, dalle 21,30 alle 3, sarà “vietata la circolazione e la sosta dei veicoli, fatta eccezione per i residenti, invalidi muniti di regolare contrassegno, mezzi di servizio dell’amministrazione comunale e delle aziende erogatrici di pubblici servizi, mezzi di soccorso, emergenza e forze dell’ordine”, con “obbligo di svolta a sinistra in via Giotto per i veicoli provenienti dal primo tratto di via Pananti” e “direzione obbligatoria in via Giotto per i veicoli provenienti da piazza Gramsci”. Il Pedibus è gratis: continuerà ad essere gratuito il “Pedibus”, servizio di accompagnamento a scuola a piedi. Lo ha deciso la giunta rettificando una precedente delibera che introduceva un contributo annuale di 10 euro per l’adesione. Viene ripristinata la “piena gratuità della partecipazione al progetto Pedibus riconoscendo il valore della partecipazione e l’impegno che i bambini e le famiglie esprimono”. E per l’attivazione di un percorso ora serve solo un minimo di 5 adesioni. Riscaldamento acceso: le temperature si abbassano e si riaccende il riscaldamento. Dal 15 ottobre è consentita l’accensione degli impianti per un massimo di 14 ore al giorno (tra le 5 e le 23). Dal limite sono esclusi ospedali, asili nido e scuole materne, case di cura e strutture sanitarie, alberghi e pensioni. Gli impianti potranno restare accesi fino al 15 aprile. Divieto di sosta in via Calamandrei e senso unico in via Quasimodo: divieto di sosta in via Calamandrei, sul lato destro in direzione viale Pecori Giarldi, nel tratto compreso fra l’intersezione con via Benedetto Croce e l’intersezione con via De Gasperi. E’ stato istituto per risolvere problemi di circolazione nell’area che si verificano “a causa di veicoli in sosta su ambo i lati che impediscono il regolare flusso veicolare”. In via Quasimodo, vista la ristrettezza stradale, è stato invece istituito un senso unico: il tratto interessato è quello compreso fra l’intersezione con via Benedetto Croce e il nuovo parcheggio di viale Kennedy, con direzione consentita verso il parcheggio. In Mugello musei da “esplorare” tutto l’anno: laboratori didattici, attività e visite… i musei del mugello e della montagna fiorentina si “esplorano” tutto l’anno. E il programma “Esploramuseo” per l’anno scolastico 20102011 è ancora più ricco, con un’ampliata offerta di didattica, dalla materna alle superiori. a disposizione vari laboratori e attività differenziate per fasce d’età ed esigenze didattiche, anche per la scuola secondaria di II grado. Le proposte sono adatte e rivolte anche agli adulti, ai centri estivi, ai turisti e alle persone diversamente abili. Le iscrizioni restano aperte tutto l’anno. Per conoscere più in dettaglio le proposte basta contattare la segreteria di “Esploramuseo” dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 12 presso la sede della Comunità montana mugello in via togliatti a Borgo San Lorenzo oppure telefonare allo 055 84527175 o al cell. 334 7954498 o ancora inviare una mail a esploramuseo@cmmugello.fi.it. Simona Pieri in Comunità Montana: a seguito delle dimissioni del consigliere andrea Boni, all’assemblea consiliare della Comunità montana mugello è subentrato il consigliere Simona Pieri.
Direttore: Giovanni Bettarini • Direttore responsabile: Johnny Tagliaferri • Redazione: Ufficio Stampa - Piazza Dante, 2 - 50032 Borgo San Lorenzo uffstampa@comune.borgo-san-lorenzo.fi.it • urp@comune.borgo-san-lorenzo.fi.it Registrazione al tribunale di firenze n. 3093 del 7/1/1983
aL tEatRo GIotto SI aLza IL SIPaRIo
CORSI SPORT PER BAMBINI, “GUIDA” PER LE FAMIGLIE
Giuseppe Pambieri e Lia tanzi, Sebastiano Lo monaco, Lucrezia Lante della Rovere, Elio Germano, Roberto Herlitzka e Lello arena, Lucia Poli. Sono i grandi attori che calcheranno il palcoscenico del teatro Giotto. E anche la stagione teatrale borghigiana 2010-2011 che si sta per aprire, si annuncia ricca di spettacoli interessantissimi. Di alto livello. “E’ la terza stagione teatrale e in così pochi anni abbiamo notato un aumento degli apprezzamenti oltre che di pubblico - sottolinea l’assessore alla Cultura Giunia adini -. E nonostante la situazione di crisi, gli abbonamenti sono molti di più rispetto agli anni scorsi e questo dato mostra che quello del teatro Giotto è un cartellone di qualità, grazie alla collaborazione stretta e proficua con fondazione toscana Spettacolo, accademia degli audaci e teatro Idea. a fronte delle difficoltà economiche, l’amministrazione comunale ha voluto comunque investire per ampliare l’offerta culturale ai nostri cittadini e a quelli di tutto il mugello. un cartellone davvero interessante e conclude l’assessore adini - invito tutti coloro che non frequentano i
L’assessore allo Sport Stefano marucelli ha scritto ai genitori dei bambini iscritti al 1° anno della scuola primaria. una lettera per illustrare i corsi di avviamento sportivo, che è anche una sorta di mini “guida” con l’elenco delle discipline sportive - dal calcio al ciclismo, dall’equitazione alla ginnastica artistica, dal judo al nuoto, dalla pallacanestro alla pallamano, dalla pallanuoto alla pallavolo, dal rugby al tennis e al tiro con l’arco -; e per ognuna sono indicate le società (ben 15) con i relativi responsabili e i recapiti, oltre che gli impianti e le strutture dove si svolgono le attività. L’assessore allo Sport Stefano marucelli ricorda come un’attività sportiva generi benefici sia a livello fisico che psicologico. E in particolare “nei bambini in fase di crescita l’attività motoria assume un ruolo decisivo sia come canale di sfogo della naturale esuberanza - scrive l’assessore marucelli -, sia come formazione ed educazione generale, migliorando l’adattabilità del bambino agli impegni quotidiani, consentendo un buon controllo emotivo ed aumentando la capacità di socializzazione. Se a tutto ciò si aggiunge l’efficacia indiscussa sulla salute fisica è chiaro che lo sport risulta utile sin dai primi anni di età”.
AL ViA LA STAgiONE TEATRALE 2010-2011 cON TANTi Big
teatri a scoprirlo, e non se ne pentiranno”. Il sipario si alza giovedì 25 novembre con “Cena a sorpresa” di neil Simon, spettacolo con Giuseppe Pambieri, Lia tanzi, Giancarlo zanetti. Il 9 dicembre sarà in scena con “non si sa come” di Luigi Pirandello, con Sebastiano Lo monaco, mentre il 13 gennaio Lucrezia Lante Della Rovere metterà in scena “malamore” tratto dall’omonimo libro di Concita De Gregorio. altro appuntamento di richiamo il 25 gennaio con Elio Germano in “thom Pain”, poi il 9 febbraio arriveranno Roberto Herlitzka e Lello arena in “Don Chisciotte”, liberamente tratto dal classico di Cervantes. a seguire, il 24 febbraio “Requie a l’anema soja” di Eduardo de filippo con la compagnia Katzenmacher e l’11 marzo “Corpi celesti” con Kaos Balletto di firenze. Grande chiusura il 23 marzo con “Il libro cuore ed altre storie” di e con Lucia Poli. L’intera stagione teatrale comprende 8 spettacoli: il costo dell’abbonamento è di 90 euro (80 ridotto per anziani con più di 65anni, con tessera biblioteca comunale; 60 euro per studenti sotto i 26 anni). Informazioni presso la biblioteca comunale, tel. 055 8457197.
UNA GRANDE “M” PER MUKKI E MUGELLO
NUOVO MARchiO E NUOVA cONFEziONE PER VALORizzARE di PiÙ LA PROdUziONE LOcALE Di altissima qualità, un prodotto toscano di eccellenza. E’ il latte del mugello. E ora la mukki Latte rilancia la linea “mugellana” con un nuovo marchio e una nuova campagna di promozione: una grande ‘m’, come mukki e come mugello. Per contraddistinguere il legame col territorio e la tracciabilità del prodotto, a garanzia dei consumatori. La ‘m’ comparirà sui cartelli la “Via del Latte” formando una “mappa” che identifica il territorio e le aziende che producono il latte, e campeggerà sulle nuove confezioni del latte. “E’ un marchio che adottiamo per il territorio - sottolinea il presidente della mukki latte Lorenzo marchionni - che fa parte di un più ampio progetto di valorizzazione della selezione del mugello, prodotto toscano per eccellenza. E partiamo da qui, perché qui sono localizzate le 27 stalle che ogni giorno conferiscono per intero alla Centrale la loro produzione. abbiamo creato un nuovo marchio - prosegue marchionni - con una grande ‘m’ come mukki e mugello, un segno che identificherà ‘La via del Latte’, una campagna promozionale che unirà innovazione e tradizione, una confezione che richiamerà e rac-
LETTERA dELL’ASSESSORE MARUcELLi
100 CANDELINE
conterà anche il territorio. ogni stalla esporrà un cartello con la grande ‘m’ come segno di identificazione e riconoscibilità di produttore del latte mugello, ma lo stesso logo - conclude - si ritroverà poi nelle rinnovate confezioni del latte e nella campagna di promozione che stiamo per lanciare”. La produzione di latte dal mugello con 27 stalle e 2000 capi è di circa 13 milioni di litri
l’anno, 35mila litri al giorno che vengono conferiti alla Centrale del Latte. un prodotto di elevata qualità, oltre che con potenzialità di sviluppo: è ciò che mukki ha rilevato presso i consumatori, sempre più attenti alla provenienza ed alla qualità dei prodotti ma anche tra gli operatori che utilizzano il latte mugellano come materia prima per le loro produzioni, come le pasticcerie e le gelaterie.
E’ stato festeggiato un compleanno speciale il 21 settembre alla Rsa Giotto, da 100 candeline. Le ha spente la signora Emma Boni. A far festa familiari, parenti, amici, oltre agli ospiti della struttura. A farle visita, e gli auguri, anche il sindaco Giovanni Bettarini con un omaggio floreale. Una centenaria è stata festeggiata anche a Casaglia il 3 ottobre: la signora Caterina Poli, alla quale l’Amministrazione rivolge un affettuoso augurio.
A “PULIAMO IL MONDO” GLI STUDENTI RIEMPIONO 40 SACCHI DI RIFIUTI quaranta sacchi riempiti di tantissimi rifiuti, i resti di un parafango, batterie d’auto, alcune taniche, uno scaffale di legno, un grosso pneumatico, e perfino capi d’abbigliamento. E’ il “bottino” di “Puliamo il mondo” a Borgo San Lorenzo, la manifestazione di volontariato ambientale e sensibilizzazione ecologica di Legambiente, che il comune ha organizzato il 24 settembre in varie aree verdi del capoluogo, con la partecipazione di 3 classi delle scuole me-
die, 2 del giotto Ulivi e una del chino chini. centosessanta piccoli e grandi “ecovolontari” che muniti di guanti e con indosso cappellino e pettorina gialli si son dati da fare riempiendo tutti i sacchi a disposizione. Le operazioni di pulizia sono partite dall’area Foro Boario-Bastioni per poi proseguire verso quelle del centro piscine, della stazione, del centro commerciale e dell’ospedale. E in quei 40 sacchi son finiti pacchet-
ti di sigarette, bottiglie di plastica e di vetro, lattine, contenitori di tetrapak, cartacce che mani maleducate avevano gettato per terra. “Ringrazio innanzitutto le scuole che hanno aderito a questa iniziativa - ha detto l’assessore all’Ambiente Stefano Squilloni - che contribuisce a sensibilizzare e promuovere una coscienza civica e ambientale, a partire dalle giovani generazioni”. dopo aver ascoltato le impressioni e i suggerimenti dei ragaz-
zi, l’assessore Squilloni ha rivolto a tutti un invito: “ho chiesto ad ognuno di loro di contribuire a diffondere una cultura di rispetto dell’ambiente, iniziando già a casa e in famiglia con una corretta separazione dei materiali destinata alla raccolta differenziata, per continuare anche fuori, rispettando e facendo rispettare le aree e i beni pubblici”. Ai partecipanti sono stati distribuiti alcuni materiali, tra cui la guida alla raccolta differenziata di Publiambiente.
<cosa dicono i gruppi> Interventi a cura dei gruppi consiliari
LiBERO MUgELLO
PER BORgO
POPOLO dELLA LiBERTà
LAVORi PUBBLici E diALETTicA PUBLiAcqUA dEcidE dEMOcRATicA L’AUMENTO dELLA cAUziONE anche quest’anno settembre è staMALgRAdO i dUBBi dELL’ATO to il mese del ridimensionamento Ormai è chiaro: Publiacqua sta facendo gli degli obiettivi della nostra amminiinteressi dei soci privati. L’obiettivo è quello strazione. Come già lo scorso anno, di fare cassa e non quello di difendere gli anche nel 2010 abbiamo assistito alla abbondante “potatura” del piano interessi dei cittadini-utenti. Relativamente ai depositi cauzionali versati investimenti sulle opere pubbliche. dagli utenti del servizio idrico integrato, fin Rispetto alla previsione fatta in sde di dal 2007 Publiacqua ha richiesto all’Autori- presentazione di bilancio sono spatà di Ambito (cioè ai sindaci) una revisione rite le voci relative alla nuova scuola elementare, all’ex ospedale di Luco, dei criteri di calcolo visto l’elevato livello di alla relazione del nuovo pallaio, alla morosità che caratterizza la propria utenza realizzazione dell’ovonda di viale del(ma soprattutto – noi riteniamo - per anla resistenza. ora, se il nuovo pallaio nullare gli effetti della sentenza della Corte può essere procrastinabile, vista anCostituzionale che hanno obbligato Puche la scarsità di risorse disponibili bliacqua a non far pagare la depurazione (salvo smetterla di prometterlo ai a chi non è collegato ad un depuratore!!!) poveri amici della bocciofila); se la viI nuovi criteri, approvati lo scorso aprile, cenda dell’ex ospedale di Luco non è determinano un incremento di 8 euro per i da imputare solo a carico del comunuovi utenti: coloro che nel corso del 2010 ne perché molti altri soggetti sono hanno attivato una fornitura idrica hanno coinvolti (ma il comune ha il dovere pagato 68 euro di deposito cauzionale, di capire, di fare pressioni e anche di mentre adesso ne pagheranno 76. proporre soluzioni), grave, a nostro Publiacqua è andata oltre: impone cioè avviso, è che non si sia ancora riusciti all’interno della bolletta non domicilia- a pianificare un progetto serio e creta in banca (200.000 utenti su 370.000) dibile relativo alla realizzazione della un aumento del deposito cauzionale nuova scuola primaria e altrettanto che per i vecchi contratti o per consumi grave è che non si riesca a sistemare elevati potrebbe essere anche di 50/60 in maniera decente l’ovonda in viale della Resistenza, uno degli snodi euro . L’Autorità di ambito composta dai Co- cruciali del traffico e della viabilità muni, aveva stigmatizzato chiedendo a cittadina e ci dispiace anche che sia Publiacqua delle “misure di mitigazione” stata accantonata la realizzazione del marciapiede (con pista ciclabile) e un “congruo periodo di rodaggio” utile in via marconi. Il sindaco quest’anno addirittura a restituire agli utenti l’intera ha richiamato alla responsabilità e al cifra depositata al momento dell’accensiorealismo, quella responsabilità e quel ne del contratto. L’Ato 3 auspicava inoltre realismo che anche noi auspichiamo che vi potesse essere un confronto con la da tempo: perché riempire le caselle stessa Publiacqua “per ridurre gli effetti del piano investimenti con tanti buosull’utenza”, oggi in sofferenza, soprattutto ni propositi se poi si sa di non essere nelle classi sociali più deboli, a causa della in grado di mantenere gli impegni? crisi economica, arrivando a chiedere la ra- noi siamo disponibili a dialogare reteizzazione in 3 anni sponsabilmente con la maggioranza Nulla di ciò è avvenuto. Publiacqua – che e a sostenere quei progetti davvero ricordiamo è detenuta per il 40% da soci necessari alla vita della nostra coprivati - ha preferito far cassa. Nessun pe- munità, ma l’amministrazione e la riodo di rodaggio, nessuna apertura di maggioranza che la sostiene, siano dialogo sulla questione. Nessuna rateizza- altrettanto responsabili e realisti da indicare e sostenere quei progetti zione. Il Presidente di Publiacqua ha il coraggio che davvero possono e devono esdi parlare di regalo agli utenti perché verrà sere portati a termine per migliore restituita la cauzione già versata compren- il livello del “buon vivere” dei nostri siva dell’aumento - che probabilmente concittadini. E questo proprio in virsarà già incluso nella prossima fattura - a tù di quel mandato che è stato loro chi deciderà di mettere la bolletta in ban- assegnato dalla maggioranza degli ca: un ricatto a cui dovranno sottostare elettori. Le difficoltà economiche migliaia di famiglie (ma come faranno tante oggettive giocano certo una loro parte, ma le scelte strategiche devopersone anziane che non hanno nemmeno no rimanere tali e su quelle puntare il conto corrente??) per evitare di pagare il con decisione, finalizzando risorse, pesante e ingiustificato balzello. assumendo iniziative e non rimaneSempre più legittima appare quindi la re apaticamente appesi ad ipotesi o richiesta dei 669 cittadini di Borgo San congiunture astrali favorevoli, altriLorenzo che hanno proposto che lo menti ci troveremo perennemente statuto del comune preveda “il diritto in un situazione di inconcludente all’acqua e definisca il Servizio idrico precarietà, disorientati come lo sono integrato come privo di rilevanza eco- gli automobilisti (e i pedoni) che si nomica”: la delibera sarà oggetto di di- trovano a circolare per l’ovonda di scussione in consiglio comunale entro viale Della Resistenza. la fine del mese di novembre.
Piera Ballabio Capogruppo lista civica Libero Mugello
Lista Civica – Per Borgo Giacomo Bagni
iL PdL NON diMENTicA L’OSPEdALE di LUcO
PROgRESSiSTi dEMOcRATici E SiNiSTRA PER BORgO
RiNNOVAMENTO contrordine compagni: l’Amministra- gENERAziONALE E iMPEgNO zione comunale di Borgo San Lorenzo SUi PROBLEMi REALi rimuove dal bilancio 2010 il milione di euro già previsto per mettere in sicurezza il tetto dell’ex ospedale di Luco. Ma il PdL non dimentica e ricorda ai cittadini il proprio impegno per la ricerca di una soluzione allo stallo nell’utilizzo dell’immobile, già ampiamente espresso in campagna elettorale. Tale impegno è stato ulteriormente confermato con la presentazione di una Mozione con la quale si chiedeva all’Amministrazione di impegnarsi ad esplorare le possibilità di attivare un partenariato pubblico-privato per la gestione dell’ex-ospedale ai fini di pubblica utilità, così come peraltro consentito dalla legge. gli accordi di partenariato avrebbero permesso, tramite un apposito bando di gara, l’ingresso di capitali privati necessari per la ristrutturazione e l’utilizzo dell’edificio pur mantenendo la finalità sociale, ad esempio nel settore assistenziale, contribuendo in tal modo all’economia locale e alla creazione di un consistente numero di posti di lavoro. La proposta sembrava essere stata accolta con interesse, ma poi, come al solito, non è successo nulla. il PdL prende atto dell’immobilità e del disimpegno dell’Amministrazione comunale al riguardo e ne denuncia l’indifferenza ad affrontare la questione lavandosene pilatescamente le mane. il PdL inoltre garantisce che manterrà alto l’impegno su questo tema e non si rassegnerà all’inedia di queste giunte rosse che inevitabilmente condurrà l’ospedale ad un cumulo di macerie.
E’ diventato uno sport comune, praticato anche da esponenti di altri schieramenti, quello di commentare la discussione e il confronto in atto del Partito Democratico o nel centrosinistra. Si è cimentata anche la consigliera comunale di opposizione, Piera Ballabio: ci fa piacere, perché anche questo intervento dimostra che si guarda al Pd e a tutto il centrosinistra con grandi aspettative. noi siamo un gruppo di giovani che si è avvicinato alla politica nel 2006, mettendo passione e impegno, cercando di andare al cuore dei problemi. Questo è il nostro modo di vedere e fare politica. Durante le ultime elezioni amministrative abbiamo assistito al rocambolesco e repentino cambio di alleanza che ha visto protagonista la lista Libero mugello, passando dal precedente accordo con Rifondazione Comunista a un accordo con la lista Per Borgo, mettendo in atto il più italico dei vizi: il trasformismo. non comprendiamo quali siano stati i motivi politici che hanno spinto una lista civica di sinistra a virare verso un’alleanza con una lista civica di centro-destra. noi ci occupiamo d’altro: crediamo in un rinnovamento generazionale che sappia responsabilizzare i giovani e li metta nelle condizioni di servire il proprio territorio senza alimentare contrapposizioni ma lavorando sui problemi. La nostra amministrazione, a cominciare dal sindaco Bettarini, con un gruppo di giovani consiglieri comunali, dimostra interesse, passione e attenzione sulle scelte che riguardano il nostro comune e il nostro territorio. ma torniamo ai problemi, che purtroppo sono numerosi. In Italia, alla crisi economica si somma il grave immobilismo del Governo che chiama riforme quelli che in realtà sono tagli. negli ultimi 2 anni ci sono state 2 manovre economiche che hanno minato la nostra scuola, il trasporto pubblico e stanno ucciFulvio Boni dendo gli Enti Locali. E’ passato poco più di un Capogruppo Pdl anno da quando siamo stati eletti in Consiglio Comunale e abbiamo assistito al costante taglio di risorse che il Governo ha imposto al Comune e alla Comunità montana, con la conseguenza che il nostro territorio rischia seriamente di perdere tutta una serie di servizi e fondi (fondo sulla ruralità, trasporto pubblico locale, servizio bibliotecario, etc) fondamentali per i nostri cittadini e le nostre imprese. nell’anno passato ci siamo battuti come consiglieri comunali, con il Vice Sindaco Giunia adini e il comitato dei genitori per evitare la chiusura delle scuole elementari di Ronta e Luco di mugello che “grazie” alla Riforma Gelmini erano a rischio; ci siamo battuti affinché fosse assicurato il tempo pieno alle famiglie che lo avevano richiesto ma i tagli del governo non l’hanno reso possibile; ci siamo battuti per ampliare l’asilo nido di Via Curiel, perché crediamo che sia doveroso potenziare un servizio così importante per le nostre famiglie e sempre contro la riforma Gelimini siamo stati a fianco degli studenti del Chino Chini e del Giotto ulivi. Questi e molti altri sono i temi che come gruppo “Progressisti Democratici e Sinistra per Borgo” affrontiamo forti delle nostre idee e con il massimo impegno. all’“io” preferiamo il “noi”; alla contrapposizione ideologica preferiamo il confronto sui temi concreti. E se alcune nostre idee non sono condivise dalla consigliera Ballabio, beh pazienza… le polemiche preferiamo lasciarle agli altri. Lorenzo Quartani Sandro Vignolini
Gruppo “Progressisti Democratici e Sinistra per Borgo
RiFONdAziONE cOMUNiSTA L’iMMigRAziONE NEL NOSTRO cOMUNE
La popolazione del nostro Comune è in continua crescita di persone che vengono da altri paesi europei e non solo. Questo è confermato dal rapporto IStat aggiornato al 01.01.2010, gli stranieri in Italia hanno superato la quota di oltre 4 milioni , circa il 7% della popolazione, con un incremento di mezzo punto percentuale rispetto all’anno precedente. Cresce di conseguenza anche la presenza di figli di immigrati nati in Italia. Chi emigra nel “Bel Paese” proviene per oltre il 50% dei casi dall’Europa orientale, aumenta anche la presenza asiatica. abbiamo bisogno di loro anche come lavoratori manuali, nelle stalle dove si munge il latte, dove si ottiene il Parmigiano, un lavoratore su tre è Indiano, in abruzzo il 90% dei pastori è macedone, solo alcuni esempi, ma ne potrei citare altri ( fonderie, agricoltura, edilizia, ecc.) . Il mondo sta cambiando in maniera veloce e con un tale ritmo che se non riusciamo a capire questa crescita e a gestirla in maniera positiva potrebbe creare dei problemi non indifferenti. E’ compito di questa amministrazione svolgere atti e iniziative tali da fare in modo che il migrante che entra nel nostro paese si senta a suo agio e si integri nella nostra comunità in maniera più armoniosa possibile. La prima cosa che il Comune dovrebbe fare è quello di istituire un ufficio Stranieri (meglio definito ufficio accoglienza), sono convinto che riorganizzando l’ufficio servizi sociali in collaborazione con l’ufficio anagrafe e con l’associazionismo si possa dare un servizio al cittadino migrante in maniera più consona . Garantire a queste persone che vivono e lavorano nel nostro Comune tempi certi per ottenere la cittadinanza. Questo ufficio dovrebbe immagazzinare dati specifici del cittadino straniero , conoscere il grado di istruzione , di professioni svolte e di quanto altro possa essere utile a far si che possano entrare nella nostra comunità in maniera armoniosa e serena e “sfruttarlo” per ricevere le esperienze , i loro costumi , le loro tradizioni, capire la loro cultura, e qui ci sarebbe tanto da inventare , tante iniziative culturali con l’assessorato alla Cultura del nostro Comune. Incontri teatrali, culturali, folcloristici, nuovi gemellaggi e quant’altro, arricchirebbero anche noi di un nuovo senso di solidarietà e di amicizia che sono alla base di una società civile che ci libererebbe dall’individualismo e dal qualunquismo che sembra sia entrato prepotentemente in questa società con l’illusione del successo, del bello, dimenticando che c’è un’altra società che soffre (disoccupazione, precariato, violenza, ecc.). Capisco che tutte queste cose hanno un prezzo economico che inciderebbe sul Bilancio di un Comune , e che in una situazione attuale le risorse sono scarse ed insufficienti .
ANDREA BONI Gruppo Rifondazione Comunista Borgo S Lorenzo
sguardi
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FOCuS. Ecco cosa pensano del capoluogo toscano due persone che hanno fatto scelte diverse
La città vista da chi viene e da chi va Anna è fuggita a Londra per lavorare, Sarath è arrivato dallo Sri Lanka e qui ha trovato una nuova casa. E ora ne raccontano pregi e difetti
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ualcuno fa le valigie e se ne va, qualcun altro sbarca a Santa Maria Novella per non andarsene più. Firenze è fatta di fiorentini vecchi e nuovi: di residenti adottivi arrivati da altri paesi, ma anche di ex cittadini che se la danno a gambe verso più cosmpoliti lidi. Di gente che “bella come la mia città non ce n’è” e di gente che “non so come ho fatto a viverci tutti quegli anni”. Si sa, sulle rive dell’Arno il campanilismo cresce rigoglioso. Ma com’è la bella Firenze vista da lontano, oppure letta con gli occhi di uno straniero? Lo raccontano una ragazza nostrana sbarcata nella City e un signore arrivato dallo Sri Lanka tanti anni fa.
DA LoNTANo...
...E DA VIcINo
Anna si è trasferita a Londra un anno e mezzo fa
Sarath, originario dello Sri Lanka, vive qui dal 1984
L
S
“Qui per tutti firenze è un sogno” a vita nella City di Anna Michela Cariati, 25 anni, è iniziata un anno e mezzo fa. E’ partita da Firenze per lavorare come “communication executive” nell’area marketing di un’azienda italiana con varie sedi fuori dal territorio nazionale, fra cui una a Londra. Perché hai scelto proprio Londra? I motivi sono diversi. Principalmente per imparare bene l’inglese, ma anche perché avevo già alcuni contatti e, soprattutto, l’occasione di lavoro che mi si è presentata era qui. Torni a Firenze spesso? Oltre agli affetti è anche la città a mancarti? Più o meno torno una volta al mese. E’ difficile scindere gli affetti dalla città: naturalmente mi mancano più che altro le persone, ma con amici e parenti facevo cose che hanno anche a che fare con alcuni luoghi e quindi sento la mancanza anche di questi ultimi. E poi da qui di Firenze apprezzo la dimensione più “umana” rispetto a Londra. D’altra parte, spesso della nostra città annoia proprio il suo essere piccola. Firenze è cambiata da quando sei partita? E il tuo giudizio sulla città? Per alcune piccole cose sì: la zona del Duomo pedonalizzata, ad esem-
Anna
pio. Tante altre dovrebbero cambiare. Credo che vivendo all’estero emergano molti difetti della città e del nostro Paese: su tutti, la poca meritocrazia e lo scarso funzionamento dei canali esistenti per trovare lavoro. A Londra, tutto è più legato alle agenzie e chi è in cerca di occupazione sa più o meno cosa deve fare per trovarla. Quando dici che sei di Firenze, cosa risponde la gente? Qui per tutti Firenze è un sogno. Credo che questo dovrebbe essere un vantaggio da sfruttare al meglio per la nostra città, mentre spesso risorse simili in termini di prestigio /I.E. vengono sprecate.
“non ci si accorge della sua bellezza”
arath Tennakoon, classe 1959, è originario dello Sri Lanka. Dal 1984 vive a Firenze, dove ha unito le sue due passioni: l’arte e le discipline olistiche. Da 20 anni insegna yoga. Perché proprio Firenze? Fin da bambino ero affascinato dall’arte italiana. Ho trovato Firenze proprio come la immaginavo: mi sono sentito subito a casa. Difetti della città? C’è un po’ di inquinamento e traffico, ma sono problemi di tutte le città moderne. E’ difficile che non ci sia traffico, vista com’è strutturata la rete viaria. Inoltre in pochi scelgono i mezzi pubblici. I fiorentini amano la vita comoda, usano spesso l’auto. Viaggio di frequente in autobus: fuori dagli orari di punta, chi utilizza i mezzi pubblici è in gran parte straniero. Firenze è sicura? Di notte non c’è sicurezza: mi intimorisce girare da solo. Negli anni ’80 la città era più tranquilla, mentre adesso c’è più percezione di insicurezza: si ha paura a uscire di sera e dei furti nelle abitazioni. Ho vissuto vicino Santa Maria Novella per anni e ho percepito questa insicurezza. Se ci fossero
Il fisiatra risponde LOMBALGIA, LE ORIGINI L’essere umano, come molti sanno, è un bipede. E’ vero che ci siamo abituati, ma a pensarci è molto strano: un animale lungo che sta appoggiato sul lato corto e rischia così di cadere giù da un momento all’altro. Questa scelta la fece un nostro antenato circa 2 milioni di anni fa e per questo lo chiamarono Homo Erectus. Lo stile di vita praticato da questi bisnonni era quello del “cacciatore-raccoglitore”, ovvero girovagavano a piedi dalla mattina alla sera, di valle in valle, raccattando quello che trovavano: mele, mirtilli, castagne a seconda del luogo e della stagione e se capitava catturavano qualche lepre o qualche fagiano per mangiarli. Insomma, camminavano e camminavano tutto il giorno, tutti i giorni, per tutta la vita. Dico questo per ricordare che il loro corpo si evolveva e si strutturava per assolvere a questo compito di camminare; ovvero per 2 milioni di anni (sono tanti!) fino al neolitico ed all’inizio dell’agricoltura appena 10 mila anni fa circa. Ed anche con l’agricoltura si camminava parecchio. Poi, l’altro ieri, cioè 100-50 anni fa, dopo la rivoluzione industriale sono arrivate le macchine ed una vita più sedentaria.
Adesso, seduti su automobili, trattori o alla scrivania, o lavorando nell’industria, il nostro corpo sta funzionando in una maniera molto diversa rispetto a quella per cui si è specializzata per un paio di milioni di anni. Ed infatti stanno venendo fuori alcuni problemi. Uno dei quali, è il malfunzionamento delle nostre povere schiene moderne. Il camminare comporta un allenamento particolare per i muscoli profondi della schiena. Questi muscoli profondi quando sono ben allenati ed efficienti riescono a mantenere nella loro corretta posizione le vertebre e non sovraccaricare dischi ed articolazioni. Quando invece non funzionano bene, le vertebre per mantenersi in posizione si devono basare solo sull’apporto passivo dei dischi intervertebrali, dei legamenti della colonna e delle articolazioni interapofisarie (quelle che collegano una vertebra con quella sopra e quella sotto), che quindi si usurano e producono le sindromi dolorose che chiamiamo lombalgia. Il mal di schiena è un sintomo a comune per una grande varietà di cause patologiche. Non entrerò certo qui nei dettagli, è sempre bene per chi ha questo problema farsi almeno una volta inquadrare da uno specialista.
Sarath
più controlli, la situazione migliorerebbe. Cosa consiglieresti ai fiorentini? Di valorizzare i tesori artistici della città. Spesso, chi abita qui, non si accorge della bellezza conservata da Firenze, avendola ogni giorno davanti. Manca poi un po’ di verde pubblico. Spesso vengono rifatte le piazze, ma si mette cemento al posto dei giardini. Meglio Firenze o lo Sri Lanka? Non riesco mai a decidere. Di Firenze mi piacciono molto l’arte, il cibo e il clima. Della mia terra natia mi mancano i profumi e la natura. E’ come chiedersi se ami /G.C. più mamma o papà.
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Ma per il mal di schiena comune, basato sul meccanismo che ho descritto sopra, la cura più efficace è l’esercizio terapeutico, ovvero un esercizio capace di ripristinare al meglio il meccanismo di stabilizzazione muscolare attiva che si perde con la vita sedentaria. Ovviamente ci sono anche tante terapie fisiche e mediche per superare i momenti di acuzie del dolore, ma queste dovrebbero poi sempre aprire la strada ad un programma di esercizio terapeutico, l’unico capace di evitare episodi di ricadute future. Sicuramente una conclusione semplice la possiamo trarre tutti: camminare ogni tanto è senz’altro una buona idea, anche la schiena sarà senz’altro d’accordo.
DOTT. LORENZO CHITI Medico Chirurgo, specialista in Fisiatria Direttore Sanitario del Centro di Fisioterapia e Riabilitazione del Mugello
Viale F.lli Kennedy, 8-10-12 Borgo San Lorenzo (FI)
tel. 055 8455114 - 055 8494685
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Novembre 2010
lA CITTÀ DI DOMANI/1. La rinascita delle Cascine tra i temi trattati in occasione dei “100 luoghi”
Il parco urbano più grande d’europa? Lo avrà firenze Paola Ferri
U
na serata di mobilitazione popolare, di dibattiti, di giardini, cantieri ed edifici aperti solo per l’occasione ai visitatori, 11mila persone per strada, o meglio riunite nei luoghi che hanno più a cuore per conoscerne i destini e partecipare a scriverli in prima persona. Se la scommessa del sindaco Renzi sui 100 luoghi fosse stata soltanto quella della partecipazione, l’avrebbe vinta a mani basse. Ma la sfida più grande è quella di mantenerli in vita tutti e 100, possibilmente facendoli diventare ciò che i cittadini vorrebbero e che hanno descritto nelle migliaia di schedine depositate nelle urne la sera del 28 settembre scorso. Messe a tacere le polemiche per i costi dell’operazione - 55mila euro in tutto che Giovanni Galli, capogruppo del Pdl, avrebbe voluto mettere nel conto
spese per la comunicazione del sindaco - si cominciano a fare altri tipi di conti, quelli con la realtà di che cosa è stato fatto e cosa si farà. Per una bruttura buttata giù a colpi di ruspa (la pensilina della stazione di Santa Maria Novella), ce n’è un’altra ancora orgogliosamente in piedi (il rudere delle ex Poste in via del Pratellino, il cui abbattimento è stato rallentato da corsi e ricorsi in tribunale). Mentre a Novoli ci si augura di rivedere presto il Palazzo di Giustizia illuminato e aperto al pubblico, in centro cittadini e commercianti attendono pazientemente che si accendano i riflettori su piazza Duomo, nel senso letterale della frase. Nell’arco di una serata e di un centinaio di assemblee di proposte ne sono state fatte a bizzeffe, ma la più quotata, in quanto uscita dalla bocca del primo cittadino, riguarda le Cascine, il pallino di Renzi dai tempi della campagna elettorale. Dai 100 punti da mettere in pratica nei primi 100 giorni, il parco cittadino è stato trasferito
per insufficienza di progressi nella categoria 100 luoghi da far rinascere entro il 2014. E siccome il sindaco ci ha messo la faccia per la seconda volta consecutiva, la riqualificazione delle Cascine è diventata per sua stessa ammissione condizione necessaria alla ricandidatura a Palazzo Vecchio. Nel mentre il progetto si è fatto più definito: il polmone verde di Firenze diventerà il parco urbano più grande d’Europa. Circa 300 ettari, più o meno il 3% della superficie totale della città. Un obiettivo da raggiungere attraverso il collegamento da un lato con l’area dell’Argingrosso, i lungarni del Pignoncino e dei Pioppi, dall’altro con l’area del Podere-Il Barco e il nuovo polo musicale con il Teatro del Maggio. La prima fase dei lavori sarà presentata a giugno e tra gli interventi iniziali vi sarà la realizzazione di una passerella esclusivamente ciclopedonale a metà strada tra quella dell’Isolotto e il ponte all’Indiano.
Sono stati circa undicimila i fiorentini che hanno partecipato alle assemblee sparse tra centro e periferia lo scorso 28 settembre, contribuendo a scrivere il destino dei posti che hanno più a cuore. E ora parte la vera sfida DoMEnico Barista, 55 anni
DaViDE Pizzaiolo, 19 anni
EVELin commerciante, 37 anni
“Al Duomo ci vuole più luce”
“Musica e arte al parco”
“Multiplex in chiave sociale”
“Con la pedonalizzazione di piazza Duomo gli affari sono senz’altro migliorati, ma bisognerebbe fare qualcosa per migliorare l’illuminazione, la sera è troppo buio. E poi mi piacerebbe vedere via Martelli in ordine, come tutte le altre strade, con i dehors degni di questo nome, con pedane e coperture come si deve”
“Così com’è il parco di San Donato è alienante. E’ un po’ lo stile con cui vengono fatte le cose adesso, senza personalità. E va a finire che non ci va nessuno, come in questo caso. Per portarci un po’ di persone bisognerebbe organizzarci qualche evento, ad esempio concerti o esposizioni d’arte”
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“Da un punto di vista estetico è e rimarrà orribile, ma il Multiplex potrebbe rinascere sotto forma di centro di aggregazione sociale: questa zona non offre niente ai giovani, tranne qualche giardino. Si potrebbe anche pensare di farci una ludoteca per i più piccoli, sarebbe anche un modo per recuperare l’intera area”
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lA CITTÀ DI DOMANI/2. Sant’Ambrogio apre di pomeriggio, a San Lorenzo sono appena finiti i lavori
I mercati cambiano: restyling e orari lunghi Ludovica V. Zarrilli
F
irenze, mercati aperti. Sembra questa la tendenza degli ultimi tempi, che vede protagonisti i mercati storici della città, sempre più proiettati verso aperture dilatate e una maggiore disponibilità ad accogliere tra i banchi e gli espositori eventi culturali, concerti e chi più ne ha più ne metta. A partire da Sant’Ambrogio, in piazza Ghiberti, che ha di recente annunciato l’amplimanento dell’orario di apertura due volte la settimana (il mercoledì e il venerdì è aperto dalle 8 fino alle 19 azichè fino alle 14), rendendo possibile la spesa pomeridiana anche ai ritardatari e a chi la mattina non riesce a frequentare gli allegri ambienti del mercato. Già quest’estate il complesso aveva aperto le porte - per un periodo di tempo limitato - a una serie di concerti che davano modo di conoscere la bella struttura ottocentesca anche nella sua veste by night. Dalla fine di ottobre invece , via libera al nuovo esperimento: “Siamo molto soddisfatti – spiega il vicesindaco Dario Nardella – questo era un obiettivo dell’amministrazione e ringrazio il Consorzio che ha reso possibile questo risultato. Si tratta di una sperimentazione che durerà fino a giugno, ma sono fiducioso che sarà positiva e che con il tempo tutti gli operatori aderiranno ai nuovi orari, anche quelli dei banchi esterni”. “Il nuovo orario – dice Fabio Rasile del consorzio esercenti - vuole rispondere alle esigenze di
tutti coloro che, pur non disponendo al mattino di sufficiente tempo per fare la spesa, non vogliono rinunciare a portare sulla propria tavola genuinità e freschezza; una freschezza che va avanti dal 1873”. Leggermente diversa la situazione del mercato centrale di San Lorenzo, per cui si parla da tempo di un’apertura prolungata ma “ancora non si è deciso niente - spiega il vicepresidente del consorzio Alessandro Boni - si vociferava di un paio di aperture settimanali, ma ancora non c’è niente di certo”. Per adesso l’unica cosa certa è che finalmente, dopo un anno e mezzo di lavori, il primo piano del complesso progettato dall’architetto Giuseppe Mengoni (autore anche del Mercato di Sant’Ambrogio e della Galleria Vittorio Emanuele II di Milano) è tornato alla città (l’intervento è costato 1 milione e mezzo di euro) e l’amministrazione intende destinarlo alla “cultura enogastronomica, all’artigianato e alla moda - ha spiegato Nardella -. Definiremo presto le linee guida del nuovo progetto e lo faremo insieme alla città e agli operatori del mercato stesso, ai quali chiediamo la massima collaborazione. Il nostro obiettivo è quello di rendere San Lorenzo ancora più vivo e attraente”. Ancora insicura la sorte di tutti quei banchi che, durante i lavori, sono stati spostati all’esterno del mercato, dentro una tensostruttura affacciata su piazza del Mercato Centrale, che ora sperano di tornare negli spazi all’interno, “prendendo una decisione su come sfruttare gli spazi, di comune accordo con il Comune”.
Marco Macellaio, 57 anni
MorEno Gastronomo, 47 anni
aLEssanDro ortolano, 46 anni
“Prima di tutto la viabilità”
“No all’orario prolungato fino a sera”
“Negozi al primo piano? Sì, però...”
“Non condivido la proposta di ampliare l’orario del mercato di San Lorenzo fino a sera. Partiamo dal fatto che qui dentro d’inverno ci sono 3-4° di giorno: forse se fosse climatizzato andrebbe meglio, ma qui siamo rimasti a 50 anni fa come struttura. In più si tratta di uno dei quartieri meno sicuri della città, e uscire la sera con l’incasso non sarebbe molto simpatico”
“Quando iniziarono i lavori al piano di sopra del mercato di San Lorenzo l’intenzione era quella di renderlo a noi ortolani, una volta finita la ristrutturazione, così com’era prima. Adesso si parla di negozi, ma in realtà la discussione è ancora in corso. E non vorremmo che alla fine alcuni di noi fossero costretti a rimanere all’aperto”
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“Sono d’accordo con l’apertura pomeridiana del mercato di San Lorenzo, ma prima dovrebbero cambiare un po’ di cose. Questo posto è fatiscente, bisognerebbe renderlo più accogliente. E fare qualcosa per la viabilità, perché al momento è un percorso di guerra quello che porta qui. Altrimenti rimarrà solo una meta turistica”
E AL N IO ESS TE F N RO E P ME N TA TA IO AZ PLE TUI M M RA OR INF CO G
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salute
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DICA 33/1. Quest’anno non ci sono pandemie in vista, ma la prevenzione resta un’arma insostituibile
Influenza, partite le vaccinazioni Solo nel territorio di competenza della Asl 10 ne sono state richieste 225mila dosi, destinate a over 65 e a soggetti a rischio per patologie o professione Benedetta Strappi
È
uno di quegli appuntamenti imperdibili, una di quelle campanelle che suonano ogni anno anche se se ne farebbe volentieri a meno. L’influenza, con il suo corollario di starnuti, febbre, mal di gola e chi più ne ha più ne metta, si prepara ad affacciarsi e ad inchiodare a letto le sue vittime senza chiedere il permesso. Quest’anno, però, fortunatamente, il megafono degli allarmi sanitari non ha strillato forte come l’anno scorso. Lo spettro della pandemia da “nuova influenza” pare allontanato, anche se gli esperti hanno spiegato a più riprese che anche quest’anno a farla da padrone sarà il virus H1N1. Resta costante anche il monito a vaccinarsi rivolto ai cossidetti soggetti a rischio. Anziani, portatori di patologie particolari e operatori sanitari già dal 18 ottobre scorso possono vaccinarsi. Il vaccino è, come ogni anno, gratuito e per la “punturina” basta rivolgersi al proprio medico di famiglia, pediatra, o agli ambulatori della Asl 10. Quest’anno, complessivamente, la Regione Toscana ha acquistato un milione di dosi, con una spesa complessiva di circa 4 milioni di euro. Nel territorio di competenza della Asl fiorentina sono stati richieste 225mila dosi di vaccini e la campagna durerà fino a fino a fine anno. In quel periodo, tra l’altro, è atteso il picco dei contagi, anche se non si può prevederlo con esattezza (il bollettino aggiornato si trova su www. epicentro.iss.it). L’anno scorso, a vaccinarsi, fu il 71 per cento degli over 65: una cifra vicina all’obbiettivo prefissato dal ministero della Salute, attestato al 75 per cento. E quest’anno? La speranza degli addetti ai lavori è che la guardia non si abbassi, e che anche se non si grida più alla pandemia le persone non dimentichino la buona pratica della prevenzione. Che passa attraverso il vaccino, innanzitutto, ma anche attraverso
una serie di piccoli accorgimenti che possono essere preziosi. Il primo passo è tener pulite le mani, lavandole spesso e con cura (l’Organizzazione mondiale per la sanità raccomanda di impiegarci non meno di 40-60 secondi, facendo attenzione a detergerne ogni parte) e utilizzando gel alcolici quando non si ha a disposizione dell’acqua. Lo stesso vale per l’igiene respiratoria: naso e bocca, in fase di starnuto, vanno coperti. E poi c’è il buon senso, quello che impone di stare a casa quando si ha l’influenza – specie i primi giorni - per evitare di contagiare gli altri. “L’influenza è la malattia infettiva che in assoluto incide maggiormente sulla popolazione – ha ribadito l’assessore regionale al diritto alla salute Daniela
Il picco dei contagi dovrebbe verificarsi intorno alla fine dell’anno Scaramuccia - sia sotto l’aspetto sanitario sia sotto il profilo socio-economico, con assenza dal lavoro, dalla scuola e da tutte le altre attività. La polemica sulla pandemia della scorsa stagione e sullo spreco dei vaccini, rimasti in gran parte inutilizzati, può aver generato sfiducia nella vaccinazione. Voglio ricordare che il vaccino è il mezzo più efficace e conveniente per prevenire l’influenza e le sue complicanze. Invito quindi gli anziani sopra i 65 anni e tutte le persone appartenenenti alle categorie a rischio - ha concluso - ad andare dal proprio medico o pediatra di famiglia per farsi vaccinare”.
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a la nostra sanità vive anche di un prezioso “sottobosco”: il volontariato. Firenze, ed in generale la Toscana tutta, conta una miriade di associazioni attive nel settore. Una di queste è “Noi per Voi per il Meyer -Onlus”, nata nel 1988 come raggruppamento di genitori di pazienti oncologici dell’ospedalino, e cresciuta nel tempo fino a contare oltre 3.500 soci. E adesso “Noi per Voi” cerca nuovi volontari. Persone disposte a regalare un po’ del loro tempo (bastano pochissime ore a settimana) a una più che giusta causa, per dare sostegno ai piccoli pazienti del Meyer (e di altre strutture con cui l’associazione collabora) e alle loro famiglie. Questi volontari si muovono su un doppio fronte: da una parte sono presenti nei reparti e a casa dei piccoli malati, dall’altra sono chiamati a occuparsi di quelle faccende burocratiche che spesso rappresentano un fardello ulteriore per i loro familiari. E sono sempre loro ad animare le iniziative di raccolta fondi, dalle cene di beneficenza agli stand. “La nostra associazione ha una
particolarità – spiega la dottoressa Ilaria Paggetti, referente per le attività di volontariato – che è quella di organizzare, generalmente una volta all’anno, corsi di formazione ad hoc, gratuiti, che preparino chi si avvicina a noi ad affrontare al meglio situazioni spesso emotivamente pesanti. Oltre a questo ci occupiamo della formazione permanente, e ogni mese ci sono due riunioni per agevolare al massimo il lavoro dei volontari”. Per tutte le informazioni, e per le iscrizioni al corso di formazione, si può consultare il sito www. /B.S. noipervoi.org.
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DICA 33/2. Un fiorentino racconta la sua personale esperienza dopo aver contratto l’H1N1
una lunga storia di allarmi “gonfiati” Dalla mucca pazza alla suina, passando per la Sars e l’aviaria: alla “saga” delle pandemie (vere o presunte) si aggiunge un nuovo capitolo ogni anno Ilaria Esposito
I
n principio fu l’encefalopatia spongiforme. Volgarmente detta “mucca pazza”, probabilmente questa malattia costituì uno dei primi “allarmi epidemia” del nuovo millennio. In realtà, il morbo venne identificato per la prima volta nel 1996, ma il picco di casi si verificò nel 2000. Ad oggi, in tutto, sono state 217 le persone, distribuite in 11 stati diversi, ad ammalarsi di Bse (fonte Asca). Purtroppo, l’ultimo caso italiano risale a quest’estate. E ancora, nel 2002 fu la volta della Sars (Sindrome Acuta Respiratoria Severa), della quale fu vittima il medico Carlo Urbani. Dopo il suo caso, in Italia fu lanciato lo stato di allarme, che fortunatamente rientrò dopo poco tempo senza che il numero di casi verificatosi potesse essere considerato preoccupante. Fra il 2003 e il 2004 fu la volta dell’aviaria, quella che faceva tremare gli ipocondriaci davanti a un petto di pollo. In realtà, il contagio era facilmente scongiurabile con una semplice cottura delle carni bianche, tanto che tutti i casi sospetti di contrazione del morbo nel nostro Paese fra il 1997 e il 2007
seguirono ad un contatto diretto degli individui con volatili domestici. Ad ogni modo, la “fobia del pollo” causò soprattutto una grossa perdita economica nel settore dell’allevamento avicolo. Passando dai bovini alle carni bianche, cronologicamente si giunge alla suina, per cui si è parlato di “pandemia”. Il passaggio del morbo dagli animali all’uomo è avvenuto nel 2009 in piccoli villaggi messicani, dove purtroppo morire di influenza è ancora facile. Giunto in Europa, il virus H1N1 è stato effettivamente contratto da molti, ma fortunatamente nella maggioranza dei casi si è manifestato come una normalissima influenza. E’ il caso di Niccolò Tosi, 25 anni, di Firenze, che l’anno scorso si è ammalato mentre trascorreva un periodo di studi in Inghilterra. “Ho contratto il virus fra Washington e l’Inghilterra – spiega Niccolò - in aeroporto. Arrivato a Southampton stavo già male, quindi ho compilato un form su un sito che era stato costruito in occasione dell’emergenza. Ho chiamato il medico e lui ha contattato la ‘Health protection unit’. Mi hanno fatto due tamponi e dopo un paio
di giorni mi hanno confermato che avevo sicuramente contratto la H1N1. Il mio è stato il primo caso in Hampshire e c’era un po’ di disorganizzazione. Dopo è stata stabilita una procedura. Io sono dovuto stare chiuso in casa
una settimana - conclude il 25enne - la mia università è stata avvertita e i miei coinquilini allontanati dall’appartamento che condividevamo. Al di là di questo, si è trattato di una normale influenza”.
IL fATTo La paziente aveva contratto la malattia, che ha tempi di incubazione lunghissimi, molti anni fa, quando non c’erano controlli sulla carne
A Livorno un ricovero recente per la Bse: “Ma nessun pericolo di contagio”
E
ra dal 2002, quando una donna si ammalò in Sicilia, che la BSE o - per dirlo come la malattia è conosciuta ai più - la “mucca pazza”, non tornava a terrorizzare l’Italia. E invece quest’estate una signora livornese di 42 anni è stata ricoverata d’urgenza all’ospedale di Livorno per permetterle di attraversare la fase terminale della malattia ricevendo alcune cure palliative che le alleviassero l’atroce sofferenza. La donna accusava da tempo disturbi neurologici e per questo si era recata pochi mesi fa al Carlo Besta di Milano, dove la malattia le è stata diagnosticata e dove, senza successo, le sono stati
somministrati i primi medicinali. Già a ottobre 2009 quello della donna era stato definito come un probabile caso di “variante della sindrome di Creutzfeldt-Jakob” (la mucca pazza, appunto). I disturbi neurologici che hanno portato la signora fino allo stato di coma sono dovuti a una proteina, il prione, che danneggia il sistema nervoso e il tessuto cerebrale. Purtroppo, la diagnosi della malattia non è facile né può esser fatta in tempi rapidi, perché il periodo di incubazione della Bse può anche durare 10 anni e i sintomi possono essere diversi. Questa estate è stata proprio la lunghezza del periodo di latenza della
malattia a far escludere agli esperti il fatto che in Italia, dopo questo caso, si dovesse tornare a parlare di allarme. Infatti, la proteina sarebbe stata ingerita dalla donna quando ancora i controlli sulla carne non erano quelli imposti dalla normativa europea dopo i casi del 2000. Per quanto riguarda l’ospedale dove la donna è stata ricoverata, invece, i medici hanno tenuto a sottolineare che ogni tipo di contagio degli altri pazienti è da escludersi. Grazie all’osservanza di normali misure igieniche, i ricoverati nel reparto dove è stata ospitata la donna si devono /I.E. considerare al sicuro da qualsiasi tipo di rischio.
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sì, viaggiare
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CuRIOSITÀ/1. Molti i giovani che scelgono di noleggiare uno di questi mezzi anche solo per poche ore
Metti una sera a bordo di una limousine farsi scarrozzare dietro i vetri scuri di un’auto sfarzosa sembra non essere più un sogno proibito. E così spopola la moda alla “Pretty Woman” Annalisa Cecionesi
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mmaginate la scena di Pretty Woman in cui Julia Roberts sale e scende da una limousine colma di acquisti. Perché non farlo in via Tornabuoni? Basta noleggiare una limousine. Nell’immaginario collettivo è il mezzo di trasporto dei boss della malavita o delle star dello spettacolo. Ma oggi non è più una bizzarria americana. Anche i palazzi e le vie di Firenze possono essere visti dai vetri scuri di una “limo”. Non c’è da stupirsi nel trovarsene una a fianco al semaforo. Perché salire su una limousine non è più (solo) roba da ricchi. Se negli Stati Uniti il noleggio di questo genere di auto va avanti da decenni, in Italia è una novità degli ultimissimi anni. Uno “limo” può aspettare gli sposi davanti alla chiesa. Ma anche un’uscita in discoteca può essere l’occasione buona per noleggiarla. Il costo? Per una serata in discoteca, dalle 8 di sera fino a tarda notte, si spendono circa 600 euro. Spesa che si può dividere tra i partecipanti. Queste vetture infatti possono ospitare anche 8 persone. La “limo” non è soltanto un mezzo di trasporto, ma una sorta di lussuoso locale con le ruote. La serata inizia a bordo. Sui sedili in pelle si sorseggia un aperitivo, si può ascoltare musica o guardare un film. “È un servizio che consente aggregazione – spiega Alessio Dolfi dell’autonoleggio Fast Car di Pistoia - senza dimenticare che noleggiando una limousine ci si può concedere un drink senza temere l’alcool test, visto che alla guida c’è un autista”. Ma dove vuol farsi scarrozzare chi decide di noleggiare una “limo”? Le mete più gettonate sono la Versilia e i locali fiorentini. Centro storico compreso, visto che le vetture hanno l’autorizzazione alla circolazione, alla pari dei taxi. I clienti sono di tutti i tipi. Tanti giovani che vogliono trascorrere una serata particolare, festeggiare un compleanno o una laurea. Il ragazzo intenzionato a stupire la fidanzata o i freschi sposini che la scelgono nel giorno del sì. Tra questi, mol-
ti sono cinesi. La limousine consente loro di sfoggiare il lusso ma anche di far spazio ai testimoni, che per loro tradizione seguono gli sposi. Ma chi noleggia una “limo” non lo fa solo per ostentare uno status symbol. “Alcune mamme – racconta Dolfi – l’hanno noleggiata per fare una sorpresa di compleanno alla figlia di 12 o 13 anni, invitando anche gli amici. Per una bambina salire su una macchina del genere è un po’ come vivere una favola”. Una fiaba alla Pretty Woman (per info: www. limousinetoscana.com).
Una limousine in servizio
CuRIOSITÀ/2. Si può partire da viale Europa o San Casciano, il volo dura un’ora
e per gli incontentabili c’è la mongolfiera F
irenze… cinquecento metri sopra il cielo. Non è un film, né il titolo di un libro. È la possibilità di ammirare la città e i suoi dintorni col naso all’ingiù. A bordo di una mongolfiera. Il Duomo, Santa Croce, Ponte Vecchio, l’Arno. E intorno le dolci colline. Di solito è un paesaggio che si ammira a “spizzichi e bocconi”. Un pezzo alla volta. Al massimo la buona porzione che si staglia di fronte a piazzale Michelangelo. Per vedere dall’alto il paesaggio che tutto il mondo ci invidia “basta” superare la paura delle vertigini e salire su una mongolfiera. “Il numero delle persone che vogliono provare questa esperienza è in crescita, grazie a internet – spiega Ivan Vastano, titolare della ‘Vastano Mongolfiere’ - tra i nostri clienti abbiamo in prevalenza stranieri, ma il numero di italiani è in aumento”. Salgono sul “pallone volante” per fare un regalo di compleanno o per festeggiare in modo singolare un anniversario. Ma c’è anche chi invita a bordo il proprio partner per una memorabile richiesta di matrimonio ad alta quota. O chi,
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semplicemente, lo fa per togliersi uno sfizio e coronare un sogno. Senza dimenticare gli appassionati di fotografia, che potranno mostrare agli amici scatti mozzafiato. Le basi di decollo? Con la Vastano Mongolfiere si può partire da Firenze, nello spazio messo a disposizione da un hotel di viale Europa, o da San Casciano. E si può sorvolare, a seconda del vento, Firenze, Siena, San Gimignano e Volterra. “Da una posizione privilegiata, e in tutta sicurezza – racconta Vastano - si vedono le colline intorno a Firenze, le ville e gli splendidi giardini che da terra sono nascosti alla vista”. Il volo dura circa un’ora e può essere effettuato in tutte le stagioni, se le condizioni meteo lo permettono. Non possono volare i bambini sotto i sei anni o alti meno di 1,20 metri, né le donne in gravidanza. Per quanto riguarda l’abbigliamento, bastano pantaloni lunghi e scarpe da tennis. E’ possibile avere la mongolfiera in esclusiva o volare in gruppo, fino a 16 persone (per info: www.vastanomongolfie/A.C. re.com).
TEATRO/1. Viaggio tra i cartelloni più curiosi per scoprire burattini, vernacolo e commedie brillanti
palcoscenico sì, ma solo se è alternativo chi l’ha detto che a firenze non si sperimentano nuovi generi? ce n’è per tutti
lA MOSTRA
i gusti: l’Everest fa salire sul palco giovani artisti emergenti, il Reims - nel bel mezzo
Quando gli etruschi guardavano l’oriente
del quartiere 3 - regala agli appassionati divertenti scenette recitate nel toscano più verace, mentre al Teatrino del Gallo spopolano le marionette Ilaria Esposito
A
d autunno inoltrato si entra nel vivo delle stagioni teatrali, si ha già un’idea degli spettacoli da non perdere fino ad aprile e in molti saprebbero elencare i grandi nomi che si alterneranno sui cartelloni per tutto l’inverno. Ma la Firenze dei teatri non è fatta solo di questo. Sono tanti gli spazi non convenzionali dove gli appassionati di generi più o meno di nicchia, o semplicemente considerati minori dal grande pubblico, possono assecondare i propri gusti. Teatro contemporaneo, vernacolo e burattini sono solo alcuni esempi di quanto la città offre e i cittadini spesso non conoscono. Altrettanto sconosciuti i luoghi dove questi spettacoli vanno in scena, nonostante in molti casi sorgano nel bel mezzo dei quartieri fiorentini. Un esempio? Il Teatro Everest di via Volterrana. Lo spazio ha riaperto cinque anni fa dopo venti anni di chiusura al pubblico e ogni anno presenta un programma di spettacoli che vanno da Shakespeare alle proposte più originali di giovani compagnie. L’Everest fa parte del circuito “Teatri possibili”, rete che si propone di diffondere l’universo teatrale in ogni suo aspetto, dal momento del palcoscenico a quello della formazione di giovani artisti. Per questo motivo, presso lo spazio di via Volterrana sono presenti anche una programmazione per i più giovani e corsi di recitazione, clowneria, tecniche vocali e giocoleria. Ma l’offerta “alternativa” dei palcoscenici fiorentini non si esaurisce qui. Per dirne una, anche chi ama il vernacolo può trovare pane per i propri denti. In questo settore, la tradizione fiorentina ha pochi rivali. Lo dimostra il programma per l’anno 2010-2011 del Teatro Reims, che si trova nell’omonima via, nel bel mezzo del quartiere 3: un cartellone che vede alternarsi spettacoli di lirica e commedie brillanti alle esibizioni di compagnie teatrali che recitano rigorosamente in toscano. La programmazione è iniziata a novembre. Per la prima parte del mese sono previsti gli spettacoli “La Bottega di Sghio”, della compagnia “Stabile del Reims Associazione Culturale Teatreria” (nei giorni 6,7, 13 e 14 ) e “A.A.A piacente mezza età, cerca il-
libata per urgente matrimonio”, della compagnia “Firenze Ridanciana (27 e 28 novembre)”. Il cartellone continuerà per tutto l’anno con le esibizioni delle compagnie vernacolari citate e della compagnia “De Bon tempo”. Spettacoli dello stesso genere si possono vedere anche al Teatro Nuovo del circolo ARCI Lippi, in via Fanfani, dove si esibiscono la “Compagnia del Grillo” e gli allievi del laboratorio teatrale che ha la stessa sede. “E i burattini?” Domanderanno i nostri
piccoli lettori. Anche per il genere solitamente amato dai bambini, ma che di per sé vanta una tradizione comparabile a quella del grande teatro, a Firenze non mancano i palcoscenici. Uno su tutti, quello del Teatrino del Gallo, che si trova in via San Gallo 25r ed è stato ricavato dalla limonaia adiacente la Libreria Libri Liberi. Qui si esibiscono spesso i famosissimi Pupi di Stac, la compagnia fondata da Carlo Staccioli nel 1946, oltre a numerosi altri gruppi teatrali per bambini.
lIBRI. Il nuovo lavoro di Paolo Ciampi, dedicato alla donna che sposò la causa di Garibaldi
Miss uragano, l’inglese che “fece” l’Italia T
ra i libri che escono per celebrare i 150 anni dell’unità d’Italia spicca, per originalità e simpatia, la biografia di tale Jessie White, eroina inglese prestata alla causa di Garibaldi. Una figura di donna che non si studia sui testi scolastici, riportata alla luce dal giornalista e scrittore fiorentino Paolo Ciampi. Miss Uragano (Romano Editore, pagg. 328, euro 14, prefazione di Anita Garibaldi), questo il titolo che si riferisce al soprannome della White, è l’avvincente storia di chi, fra i tanti inglesi che offrirono un contributo al Risorgimento, ebbe un ruolo importante e, soprattutto, dedicò l’intera vita alla causa italiana. Ciampi affronta il tema biografico della donna-eroe, facendo trasparire in ogni pagina grande ammirazione, quasi una devozione che, oggi, appare come un tributo postumo. Una biografia, un libro di storia da leggere come un romanzo, attraverso le vicende di una donna eccentricamente anglosassone e sanguignamente italiana, seguendola a Firenze, la città che scelse per vivere e per morire, ma anche a Pisa, Genova, Napoli, Palermo, Roma. “Jessie White – spiega Ciampi – fu cospiratrice al servizio di Mazzini, infermeria delle camice rosse in quasi tutte le campagne
di Garibaldi, poi anche scrittrice e giornalista, corrispondente per alcune delle più grandi testate internazionali e, prima in Italia e tra le prime donne al mondo, anche inviata di guerra. Venerò Mazzini come maestro, si lasciò conquistare da Garibaldi come uomo e come eroe, ebbe come amici intimi personaggi del calibro di Agostino Bertani e Carlo Cattaneo, ma fu con un altro protagonista di quegli anni e di quelle battaglie, Alberto Mario, che intrecciò una lunga e travolgente storia di amore: forse la più bella del nostro Risorgimento, sbocciata in carcere e capace di durare fino alla morte”. Una donna dal carattere impetuoso, una donna che ha dato molto agli italiani. “Nei suoi confronti – aggiunge Ciampi – l’Italia è stata senz’altro assai meno generosa: il ricordo di Jessie White è confinato solo a qualche studio specialistico”. Ora il libro di Ciampi prova a fare giustizia, rivelandoci una storia incredibile fatta di passioni, barricate a Milano, l’impresa dei Mille e, infine, il volto della prima donna-reporter in Italia distintasi per le grandi inchieste sul campo, per le testimonianze coraggiose sull’inferno delle carceri /C.B. e dei manicomi, dei bassi napoletani e delle zolfatare.
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li etruschi tornano a casa, in pieno centro storico, accanto alla Santissima Annunziata. Hanno affrontato secoli di storia, ma anche la distruzione provocata dall’alluvione del 1966 e un restauro durato 40 anni. La mostra “Signori di Maremma. Elites etrusche tra Populonia e Vulci” mette in vetrina centinaia di reperti, raramente esposti al pubblico o inediti, che trovano posto nelle stanze dove erano custoditi fino al ‘66: il Museo Topografico Centrale dell’Etruria, parte dell’attuale Museo Archeologico Nazionale di Firenze, uno dei più importanti al mondo per l’etruscologia. Ceramiche figurate, statue, armi, preziose oreficerie: sono alcuni dei tesori custoditi nel deposito del museo, riportati alla luce per illustrare il periodo “orientalizzante”, quello che va dalla fine dell’VIII all’inizio del VI secolo a.C., in cui è evidente l’influenza del Vicino Oriente sulle produzioni artistiche dell’Etruria. I materiali, che provengono dai principali centri della Maremma, narrano la vita ai tempi delle aristocrazie etrusche: la guerra, i banchetti, i momenti quotidiani. Suggestive ricostruzioni fotografiche e gigantografie arricchiscono il percorso, allestito dagli architetti Luigi e Marica Rafanelli. Ci sono anche le opere contemporanee: la personale di Anna di Volo, che per le sue tele prende spunto dal mondo antico. La mostra è reduce dal successo raccolto l’anno scorso, in occasione della sua prima edizione, a Grosseto. Adesso arriva a Firenze arricchendosi di nuove sezioni. “Tutto questo permette di riportare nella loro sede naturale una serie di corredi che erano esposti qui prima dell’alluvione – spiega Carlotta Cianferoni, direttrice del Museo Archeologico - più che una mostra è una sezione importante del museo che viene riproposta al pubblico”. In cantiere c’è il progetto di trasformare la rassegna in un allestimento permanente, quando sarà concluso il recupero degli ambienti del Topografico. “I depositi del museo racchiudono molti tesori – prosegue Carlotta Cianferoni – stiamo parlando di decine di migliaia di pezzi. L’idea è quella di tirare fuori gradualmente i vari reperti, tramite mostre e allestimenti, in modo da rendere il museo vivo, in continuo divenire”. La visita alla mostra, in programma fino al 30 aprile 2011, è compresa nel biglietto /G.C. del museo (3 euro).
Uno degli oggetti esposti
cultura
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TEATRO/2. Nel cuore di Gavinana apre il Nuovo Lumière, dedicato a giovani e spettacoli di qualità
e ora firenze ha un sipario in più Ludovica V. Zarrilli
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on ci avrebbe mai scommesso nessuno, e invece qualuno ha avuto il coraggio di farlo. In un momento in cui il mondo della cultura, e in particolare quello del teatro, sembra soccombere sotto la scure degli scarsissimi finanziamenti, ecco che un gruppo di giovani e intraprendenti amanti del palcoscenico hanno deciso di tirare su un nuovo sipario: si tratta del Nuovo Teatro Lumière, nato sulle ceneri della vecchia sala cinematografica del Centro Incontri, in via di Ripoli 231, nel cuore del quartiere di Gavinana e poco lontano da Bagno a Ripoli. Da un’esperienza già radicata sul territorio, nel ventre di una comunità numerosa e attiva, che porta scritta nel proprio dna la passione per il teatro, nell’eredità della Compagnia Giosuè Borsi Arsante, attiva qui dal 1920, nasce un’avventura culturale e sociale che si apre alla città di Firenze. Ne è interprete l’attore, giornalista e regista fiorentino Marco Predieri a cui è stato affidato l’onere e l’onore di comporre il primo cartellone. “E’ una sfida complessa ed esaltante al tempo stesso – spiega il neo direttore – un atto rivoluzionario in un tempo fatto di realtà virtuale e di media, nel quale sembrano contrarsi sempre più drammaticamente le risorse e gli spazi per i linguaggi dello spettacolo dal vivo e per l’arte in generale. Quello che mi ha convinto ad accettare
è stato soprattutto l’entusiasmo espresso dalla comunità a cui la sala appartiene e da chi fino a oggi l’ha mantenuta comunque in vita e attiva, Paola e Maurizio del Buffa. Lo sforzo per riconsegnarla al pubblico è stato ingente ed è per questo ancor più sentita ed evidente la mia responsabilità nell’interpretare il mandato affidatomi”. Un teatro piccolo che vanta già un cartellone di tutto rispetto. La prima si è svolta il 5 novembre e ha vi-
La struttura si propone come base pulsante di una realtà autentica
sto on stage Edy Angelillo e Michele La Ginestra con lo spettacolo Radice di 2, e a fine mese sarà la volta di “Rafael. Il signore della magia” (dal 26 al 28) seguito a ruota da “Le soprelle Materassi”, dal 3 al 5 dicembre. Sul palco si alterneranno nuove leve e attori già consacrati come Alessandro Benvenuti, Andrea Muzzi, Alessandro Riccio e Silvia Paoli. “Il Lumière - continua Predieri non sarà un semplice palcoscenico per le ospitalità, ma intende proporsi come base pulsante di una
comunità teatrale autentica, radicata sul territorio e aperta al confronto, alle istanze delle giovani professionali e soprattutto degli spettatori che ne costituiranno il vero cuore. E’ in quest’ottica che i primi artisti che compongono il nuovo cartellone
hanno raccolto, devo dire anche con commovente slancio, il mio invito a credere in un viaggio comune, che oggi comincia in salita, come sempre accade per le novità, ma che mi auguro possa essere lungo e in costante crescita”.
NOvITÀ. Al via i lavori per l’ampliamento della superficie espositiva
Il museo dell’opera del Duomo si rifà il look I
l nuovo museo dell’Opera del Duomo comincia a muovere i primi passi verso la realizzazione, e lo fa annunciando il via libera ai lavori, che andranno avanti per sei anni e consegneranno alla città una superficie espositiva duplicata e un nuovo appeal per capolavori come la Pietà di Michelangelo o la Maddalena di Donatello, che saranno finalmente esposti in spazi adeguati. Novità anche per la cattedrale, all’interno della quale è prevista la realizzazione di un ambone (quella struttura dalle quale il sacerdote proclama le letture, ndr) per realizzare il quale sono state chiamate a raccolta alcune delle teste coronate dell’arte e dell’architettura made in Italy: a contendersi lo scettro per la progettazione
Un’immagine del progetto
ci sono Mario Botta, Mario Ceroli, Amalia Ciardi Duprè, Massimo Lippi, Mimmo Paladino, Filippo Rossi, Enrico Savelli e Paolo Zermani. E nonostante il consiglio dell’Opera del Duomo, compresa la presidente Anna Mitrano, insieme al vescovo di Firenze Giuseppe Betori e a monsignor Timothy Verdon, siano entusiasti dell’idea di mescolare l’antico al contemporaneo, tra chi storce il naso c’è l’attuale direttore dei musei vaticani ed ex soprintendente al Polo museale fiorentino Antonio Paolucci. “Non mi permetto di giudicare - ha detto Paolucci - ma ritengo, in generale, che intervenire in un contesto antico sia sempre pericoloso ed inopportuno. L’ intervento potrebbe compierlo anche il più grande
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scultore del mondo, ma questa resta la mia idea”. Nessuno ha invece avuto da ridire sul progetto di ampliamento del museo, affidato agli architetti Adolfo Natalini e Guicciardini&Magni. La superficie totale sarà di 5.250 metri quadrati e l’investimento, tutto a carico dell’Opera del Duomo, ammonta a 25 milioni di euro. Il “vecchio” e il nuovo museo saranno uniti in un unico percorso e l’ ampliamento permetterà di esporre adeguatamente l’ intera collezione, comprese le opere monumentali come la Porta del Paradiso del Ghiberti e le altre due porte bronzee del Battistero “qualora si decida di musealizzarle” insieme ai gruppi scultorei che le /B.B. sovrastano.
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Il PERSONAggIO. Il direttore sportivo fa il punto della situazione. E guarda al futuro
gli orizzonti di pantaleo Corvino Dall’infortunio di Jovetic alla scommessa Ljajic, dalla scelta di Boruc all’obiettivo Nastasic: tanti gli argomenti affrontati. E su se stesso: “Se non mi danno un calcio, a firenze vorrei rimanere fino al 2015. Poi smetterò”
Pantaleo Corvino
Cristina Guerri
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ercato ma non solo. A stagione ormai avviata, il direttore sportivo viola Pantaleo Corvino fa il punto della situazione. Con un occhio al futuro: quello della squadra, ma anche il suo. Partiamo da Ljajic. Una delle poche note liete di questo inizio di stagione... Ljajic, come Jovetic, è arrivato nello scetticismo generale. Abbiamo investito sei milioni di euro per lui, tanti per un giovane, anche se di buona prospettiva. Lo avevo notato al torneo “Nereo Rocco” e l’ho seguito a lungo. Quando è saltato il trasferimento del giocatore al Manchester United per un permesso di lavoro che non è arrivato, mi sono fatto trovare pronto e ho anticipato gli altri club. L’infortunio di Jovetic proprio non ci voleva... All’inizio credevo fosse una semplice distorsione, magari alla cavi-
glia. E invece c’è stato uno “tsunami” nel ginocchio. Mi sono sentito male, anche perché sul mercato avevo deciso di portare avanti una determinata strategia. Trovarsi senza uno dei giocatori più importanti mi ha creato problemi di grande sofferenza. Per il ragazzo, ma anche per l’allenatore, per la società e per i tifosi. Adesso tiene banco la questione Montolivo. Il rinnovo è vicino? E’ sempre difficile parlare del mercato. Ma sul suo contratto sono sempre stato molto chiaro. Da parte del procuratore e del ragazzo abbiamo ricevuto la volontà di legarsi alla Fiorentina per i prossimi cinque anni. Tornato dal Mondiale, a inizio campionato, ci è stato detto che volevano una pausa di riflessione. Noi aspettiamo, perché nelle due persone in questione riconosciamo una coerenza e crediamo che possa dare continuità. Anche lei è in scadenza di contratto... Se non mi danno un calcio, a Firenze vorrei rimanere fino al 2015. Poi smetterò. Vorrei godermi i miei figli, visto che fino a oggi non ho potuto farlo.
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Passiamo a Boruc. Il suo acquisto ha creato qualche polemica, considerando il fatto che un grande portiere (Frey) c’era già. La verità è che si fa fatica ad accettare che con Avramov e Frey servisse un’altra alternativa valida. Ma, detto questo, Boruc rimarrà a Firenze fino alla scadenza del contratto. Mentre per gennaio si parla tanto di Nastasic... Nastasic l’ho seguito. Ma non può essere tesserato da nessuna società fino al prossimo mercato estivo, perché non ha compiuto 18 anni. E’ un giocatore che conosco, ma i nostri orizzonti sono ampi, che non si fermano soltanto al mercato dell’est. Tante operazioni importanti, in passato, le ho fatte anche in Sudamerica. Vedi Ledesma a Lecce, o Lima che poi ho venduto alla Roma nell’anno dello scudetto. O ancora Chevanton, dall’Uruguay, venduto a 20 miliardi. Il nostro mercato non è figlio di un’area, seppure io sia nato sull’Adriatico e spesso il cuore mi porti verso i Balcani. Da Vucinic a Bojinov certe operazioni, del resto, sono sempre andate bene. Ma non è detto che mi fermi qui. Ripeto, i nostri orizzonti sono ampi.
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sport
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Il PuNTO. Verso la sessione invernale. Ecco quello che potrà cambiare in casa viola
Chi viene, chi va: si avvicina il mercato Cristina Guerri
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ennaio è ormai (quasi) alle porte. E nel calcio gennaio vuol dire soprattutto una cosa: mercato invernale. Per questo, il direttore sportivo della Fiorentina,
Pantaleo Corvino, è già al lavoro per rinforzare la rosa, considerate anche le difficoltà (fisiche ma non solo) di questa prima parte della stagione. Partiamo da quella che sembra sempre più una certezza. L’avventura di Cristiano Zanetti con la maglia della Fiorentina appare agli sgoccioli. Lo ha confermato
Per qualche giocatore dato sul piede di partenza si fanno i primi nomi
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di possibili rinforzi. In tutti i reparti
il suo procuratore, Carlo Pallavicino: “La condizione di Cristiano è un po’ particolare. Ha voluto scommettere su Firenze, a costo di ridursi l’ingaggio. Poi un infortunio lo ha un fermato e da lì si è creata una situazione un po’ triste. Zanetti è diventato una sorta di capro espiatorio. Sono state dette sempre le solite cose: che è vecchio e rotto. A Firenze – ha aggiunto - si è creato un clima negativo che ha condizionato allo stesso modo la situazione del giocatore. Allora la storia ci insegna che quando non si è molto graditi, forse è bene cambiare aria”. Considerando anche la situazione di Mario Bolatti, un altro centrocampista con le valigie in mano, è facile pensare che Corvino opti per l’acquisto di un giocatore in mezzo al campo. Anche in difesa manca qualcosa, forse uno o due innesti. Il primo sull’out mancino. Pasqual alterna partite no a prestazioni ricche di luci e ombre. Al centro della difesa, invece, con un Felipe che continua a non convincere, serve un giocatore che affianchi Gamberini. Ecco che allora lo scambio tra il brasiliano e Santacroce (attualmente in forza al Napoli) potrebbe concretizzarsi. In attacco guai a parlare di cessioni. Anzi. Serve una valida alternativa a Gilardino. Che non andrà né in Inghilterra (si parlava di un interesse del Newcaste) né alla Juventus. Babacar è ancora troppo giovane e quindi inesperto per supportare il l’attaccante di Biella, ma
un bomber “low cost” potrebbe attirare l’attenzione del diesse viola. Un nome? John Carew dell’Aston Villa. Fuori dai piani di Houllier, tecnico degli inglesi, il centravanti norvegese, che in Italia ha già giocato con la maglia della Roma,
potrebbe essere ceduto a gennaio. Carew, che ha un contratto fino al giugno 2011, ha già chiesto di essere ceduto non appena sarà possibile. Non resta, dunque, che aspettare qualche settimana. Come detto, gennaio è ormai alle porte.
L’oPINIoNE Emiliano Mondonico analizza il momento
“Due tecnici molto diversi”
“A
ncora è troppo presto per parlare di mercato sbagliato, o di scelte sbagliate da parte della società”. Parola di Emiliano Mondonico, ex tecnico viola nella stagione 2003-2004, che analizza questa prima parte di stagione. Partiamo dal mercato. Sono stati gli acquisti sbagliati a condizionare questa partenza a rallentatore? Diciamo che sono tanti i fattori che hanno contribuito a determinare questa situazione. Il primo è il cambio di panchina. Con Mihajlovic lo spogliatoio ha perso un po’ di quella tranquillità che Prandelli usava nel gestire le diverse situazioni. L’ambiente aveva bisogno di una scossa, ma la differenza tra i due tecnici è talmente tanta che ha condizionato in negativo questo passaggio. E poi... Prego.
La Fiorentina, dobbiamo dirlo, è stata anche piuttosto sfortunata. Il ko di Jovetic, il dolore alla caviglia di Montolivo e il ginocchio di D’Agostino hanno condizionato e non poco le scelte di Mihajlovic. Ancora è troppo presto per parlare di mercato sbagliato, anche se il giudizio sulla campagna acquisti lo può dare solo la classifica in campionato. In estate si parlava, forse con troppa facilità, di un piazzamento in Champions League... Questo è uno dei campionati più difficili in assoluto. Le squadre di medio livello si sono rinforzate molto. E’ vero, la Fiorentina non lo ha fatto, ma ha comunque mantenuto tutti i giocatori di livello. Ho sentito parlare di salvezza: adesso sarebbe un errore parlare di questo obiettivo, perché i giocatori sarebbero assaliti dalla /C.G. paura.
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sport nel comune
Novembre 2010
CALCIO. Giancarlo Del Panta parla della retrocessione della squadra fino all’ultima categoria
Il Barberino riparte in Terza. Dai giovani Carlo Marrone
Sfumata l’iscrizione in Promozione, il primo obiettivo del presidente è ora
È
quello di risanare il bilancio: “Una società economicamente sana può
datata 19 luglio 2010 la retrocessione ufficiale del Barberino calcio. Alle 19 del suddetto giorno si sono infatti chiuse le iscrizioni ai campionati di Promozione ed Eccellenza: il Barberino non ce l’ha fatta, dopo la retrocessione nello scorso campionato non ha regolarizzato la propria posizione, rinunciando così a disputare il torneo di Promozione. E ora riparte dalla terza categoria l’avventura della squadra mugellana, che deve fare i conti con una situazione finanziaria non facile. Il presidente Giancarlo Del Panta racconta come si è arrivati a questa situazione e quali sono gli obiettivi della società. Presidente, quali sono state le cause che vi hanno portato a questa situazione? Parla della retrocessione o dell’ultimo posto nello scorso campionato? Partiamo dalla retrocessione… La retrocessione si spiega in pochi punti: avevamo una squadra giovane e forse c’erano troppe aspettative, siamo arrivati ultimi. Non ci sono alibi e non ne vogliamo. Eravate destinati alla Promozione, ma poi avete deciso di non iscrivervi, perché? Una squadra come la nostra non può affrontare un campionato come la promozione senza uno sponsor, e dopo la deludente stagione che abbiamo disputato le risorse sono venute a mancare. Il problema era solo economico? La società ha incontrato una difficoltà di natura economica, la necessità di sanare il bilancio è stata prioritaria: di conseguenza la scelta di non iscriversi al campionato di promozione e di ripartire dalla terza categoria. Il Barberino riparte quindi da zero...
progettare risultati sportivi importanti”. E per farlo si affida a ragazzi del posto
La squadra del Barberino
No, il Barberino riparte dal settore giovanile, da 16 squadre comprese due di juniores e la terza categoria. Quale sarà il progetto della vostra società? Il progetto è chiaro e si racchiude in due parole: “giovani calciatori”. Un progetto che ha le propria fondamenta nel nostro territorio e che coinvolge la crescita dei nostri ragazzi. Un progetto vincente? Dipende da cosa si intende per vincente. Con questa decisione un prima vittoria l’abbiamo già avu-
ta: il sociale, non dimentichiamo che tutti i ragazzi vanno educati allo sport. Torniamo alla terza categoria: con quale squadra il Barberino affronta il campionato? Con una squadra piena di ambizioni, di passione e, naturalmente, di giovani del posto. A quale risultato ambite? La voglia di scalare la montagna è alta, ma bisogna essere pazienti: se investiamo sul calcio di casa nostra i risultati prima o poi arriveranno. Quale sarà il primo obiettivo della società?
Risanare il bilancio è l’obiettivo che dobbiamo raggiungere, una società economicamente sana può progettare dei risultati sportivi importanti, ma prima bisogna risolvere tutti i problemi di natura economica. Cosa vuol dire, per il presidente di una squadra di calcio, retrocedere fino all’ultima categoria? Di certo un grande dispiacere, ma se questa scelta permette alla società di tornare a investire su un nuovo progetto allora possiamo chiamarlo “coraggio”.
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sport
Novembre 2010
CIClISMO. La città si è aggiudicata il Mondiale con Lucca, Montecatini e Pistoia
firenze pedala verso il 2013 Simone Spadaro
Meta allo stadio: la nazionale per la prima volta al franchi
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on avrà il valore di un mondiale ma, come si suol dire, “la prima volta non si scorda mai”. E la prima volta della nazionale di rugby allo stadio Artemio Franchi di Firenze è un evento di grande importanza. Uno sport in così netta ascesa arriva in città (sebbene con un anno di ritardo) con una partita di primo piano. La partita Italia–Australia, in programma sabato 20 novembre, sarà uno dei tre Cariparma test match autunnali che la nazionale di Nick Mallett giocherà in vista del Sei Nazioni e della Coppa del Mondo 2011 in Nuova Zelanda. Come sottolineato dall’assessore Dario Nardella il giorno dell’annuncio della partita, “Firenze entra dalla porta principale nel mondo del rugby con l’incontro più intrigante dei tre in programma. Il rugby è uno sport che sta
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a Melbourne, dove si sono tenuti gli ultimi mondiali di ciclismo, è arrivata la decisione più bella per Firenze che, insieme a Lucca, Montecatini Terme e Pistoia, organizzerà l’edizione 2013 dell’appuntamento iridato. Dopo Mondiali di calcio e Olimpiadi, il mondiale di ciclismo è l’appuntamento più seguito al mondo. Una vera e propria kermesse con gare maschili e femminili su vari tracciati, che valorizzeranno le nostre strade e i nostri paesaggi. Alfredo Martini è raggiante per questa assegnazione. “E’ una bella promozione per il ciclismo – osserva il Ct che dal 1975 al 1997 ha vinto sei volte il titolo iridato – e un riconoscimento per quanto hanno dato Firenze e la Toscana al ciclismo mondiale. Ma ci rendiamo conto che Gino Bartali vinse un Tour de France nel 1938 e poi lo rivinse dieci anni dopo vincendo sette tappe? Firenze ha dato i natali a un ciclista che non ha avuto eguali nella storia di questo sport. E questi valori, finalmente, sono stati riconosciuti – aggiunge Martini - bisogna ringraziare il presidente della Federazione ciclismo Di Rocco, che è anche vicepresidente dell’Uci. E poi sono contento che questo mondiale sarà nel segno di Franco Ballerini, un grande campione e un grande tecnico che ci ha lasciato troppo presto”. Un altro grande corridore che ha scritto pagine epiche ai mondiali è stato Franco “Cuore Matto” Bitossi. “La diplomazia ha lavora-
RugBY. Il 20 novembre si gioca Italia–Australia
L’ex ct Alfredo Martini
to bene – commenta Bitossi – e sono convinto che questo mondiale farà bene a tutto il movimento in Toscana. Ma mi domando: l’Italia ha già ospitato tante edizioni del mondiale. Perché la Toscana non era stata ancora scelta? Come sempre – prosegue Bitossi – ci sono problemi di sponsorizzazioni. I mondiali danno sempre uno stimolo anche se non puoi sbagliare niente. Ai miei tempi la squadra era composta da più punte e te la dovevi giocare anche con gli altri tre-quattro ciclisti della tua stessa squadra. Rischiavi di lavorare per il gruppo e poi, invece di vincere, arrivavi secondo”, spiega Bitossi, me-
more di quel famoso secondo posto ai mondiali di Gap nel 1972. Un fiorentino è, invece, andato vicinissimo al titolo mondiale in anni recenti: Francesco Casagrande. “Nel 1999, a Verona vinse Freire ed io arrivai quarto, ma ricordo come occasione mancata soprattutto l’edizione dell’anno successivo a Plouay, quando feci una fuga solitaria a 5 chilometri dal traguardo ma fui ripreso dal gruppo a un chilometro dall’arrivo e mi classificai decimo. Ho fatto otto mondiali – conclude Casagrande – e penso che l’edizione del 2013 possa essere veramente una grande festa di sport per Firenze”.
Si punta al “sold out”, previste anche altre iniziative crescendo e sta raccogliendo grandi consensi perché interpreta valori etici e umani”. La macchina organizzativa sta lavorando da mesi. C’è tanta voglia di dimenticare Italia–Sudafrica dello scorso anno, annunciata e poi spostata ad Udine. E si punta al “sold out”, come auspicato dal vicepresidente federale Nino Saccà: “Volevamo portare a Firenze la nazionale nonostante
La Nazionale di rugby
quello che è successo l’anno scorso. Abbiamo avuto 82mila spettatori a San Siro, proprio un anno fa – ricorda Saccà – e siamo convinti che anche a Firenze ci sarà una grande festa”. Sono previste, a ridosso della gara, alcune iniziative, come la visita della nazionale all’ospedale pediatrico Meyer e altre legate alla promozione del rugby nelle scuole. La nazionale sarà nel capoluogo almeno tre giorni prima della gara, e si cercherà quindi di “utilizzare” al meglio la presenza degli azzurri. Una partita come Italia–Australia ha, inoltre, un importante risvolto economico, con migliaia di sportivi che arriveranno a Firenze da ogni parte d’Italia per tifare la nazionale azzurra. I biglietti, già acquistabili, vanno dagli 80 euro per la tribuna ai 40 per la maratona. Curva Fiesole e Ferrovia a 30 euro. Parterre a 20, 16 e 10 euro. Lo spettacolo è assicurato, e Firenze è chiamata a rispondere sugli spalti. /Sim.Spa.
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BENVENUTO INVERNO 2010/2011 Il 4/5 dicembre vi invitiamo alla festa per l’inaugurazione della stagione invernale après ski nei locali e mercatini natalizi per le vie di Sestola.
Non mancate...
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PAllAvOlO. Brividi ed emozioni anche al Mandela Forum. Zorzi: “C’è bisogno di spettacolo”
Volley, un successo chiamato Mondiali Carlo Marrone
grande squadra da molto, logicamente non c’è più la cultura del volley di un tempo, lo dimostra il crescendo d’interesse che ha avuto il Mondiale: il palazzetto si è riempito ogni giorno di più, e l’interesse è cresciuto col passare dei giorni… Colpa anche dei media che hanno “snobbato” l’evento? Credo che sia un falso problema. Forse, cercando bene, ci sono più notizie oggi di quando giocavamo noi. I tempi sono cambiati, ci sono i siti internet, forum, non solo la carta stampata. In conclusione, qualsiasi persona interessata alla pallavolo poteva trovare tutto ovunque. Forse nella carta stampata c’è stato meno spazio, ma sta a noi riconquistarlo: non dimentichiamoci che nel femminile siamo il primo sport praticato in Italia. E dello stesso parere è anche Francesca Ferretti, palleggiatrice della Scavolini Pesaro e campione d’Europa e del Mondo con la Nazionale femminile: “Cuba-Bulgaria mi ha emozionato alla pari della partita dell’Italia. Vedere Firenze con un pubblico così ‘caldo’ mi riempie di gioia, ma mi amareggia allo stesso tempo: quando potrò essere lì da palleggiatrice? Sarebbe un sogno, anche a livello di club, giocare anche da avversaria nella vostra città”.
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lla fine è stato un successo. I Mondiali di volley che hanno visto protagonista quasi inattesa l’Italia hanno regalato brividi, emozioni, gioia e lacrime anche a Firenze. Negli occhi delle 4mila persone che hanno assistito a Cuba-Bulgaria c’era l’incredulità di assistere a uno spettacolo sportivo esaltante, spettacolo che due giorni prima era stato confezionato anche da Serbia e Russia, rivali sul campo e fuori. Tutto questo è successo in una settimana da ricordare come uno degli eventi (sportivamente) più belli ospitati dalla nostra città. A confermare questa tesi è un grande del passato, Andrea Zorzi, attaccante della Nazionale dei Fenomeni: “Era dai Giochi Olimpici dell’96, persi dall’Italia 3-2 contro l’Olanda, che non vedevo tanta intensità, tante squadre preparate, tanta diversità di gioco e tanta voglia di vincere”. Cosa ti ha colpito di più? La gioia dei camerunesi, l’enorme potenzialità di Cuba (una delle squadre più giovani del torneo), la vivacità dell’Argentina, la tecnica dei serbi e naturalmente l’Italia, che nella pallavolo rinasce come una fenice ogni volta che la diamo per morta. Cosa ti ha colpito dei quarti di finali disputati a Firenze? Firenze è stata un diesel. In altre città il palazzetto si è riempito subito, qui il pubblico si è fatto sentire nelle grandi sfide, evidentemente ha bisogno di grande spettacolo. Deluso da come ha risposto la città a questo evento? No, assolutamente. A Firenze manca una
PAllANuOTO. Dopo 7 anni i biancorossi di Popovic tornano a giocare all’estero
Aria d’europa per la rari nantes florentia
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mpegno su tre fronti, in questa nuova stagione, per la Rari Nantes Florentia di Dusan Popovic: campionato, Coppa Italia e Coppa Len, con il ritorno in Europa dei biancorossi dopo 7 anni, grazie al quinto posto conquistato nello scorso campionato. Proprio da lì è ripartito il tecnico biancorosso, che da questa squadra sa che è lecito aspettarsi anche di più. L’inizio di stagione non poteva essere migliore per la Rari, che ha inaugurato l’anno sportivo con la qualificazione alla Final Four di Coppa Italia, conquistata lo scorso 3 ottobre e in programma il 18 e 19 marzo prossimi. La Regular Season del campionato di A1,
che ha preso il via il 16 ottobre, occuperà la squadra guidata da Popovic fino al 2 aprile. Dal 23 aprile partirà poi la fase dei play-off, durante la quale tecnico e società proveranno a giocarsi un quarto posto o, come spera Popovic, addirittura una terza piazza, decisiva per l’approdo in Eurolega. Ambizioni europee, dunque, per la storica società fiorentina. Da realizzare con tanto entusiasmo e la consapevolezza che, dopo momenti anche molto difficili, nei quali la lotta per la salvezza era l’obiettivo principale, per la Rari è finalmente arrivato il momento di ricominciare a pen/L.M. sare in grande.
BASKET. Gli obiettivi di Claag e Fotoamatore
una stagione tutta da giocare
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a nuova stagione è partita ormai da oltre un mese, e già si può cominciare a tracciare qualche primo, timido bilancio, magari per rinnovare obiettivi e aspettative. Un’annata impegnativa, questa, per la Claag Firenze, al suo secondo anno consecutivo in serie B2, agli ordini del coach Francesco Puccetti. Un gruppo promettente, quello affidato al giovane tecnico biancorosso, con la conferma dei migliori elementi della scorsa stagione, con tanti giovani pronti a misurarsi con entusiasmo in questa nuova avventura e anche con alcuni importanti innesti, che hanno completato una rosa dalla quale la società si aspetta buoni risultati. Obiettivo del club fiorentino è quello di piazzarsi nella cosiddetta parte sinistra della classifica finale del campionato, anche se non è stato certo indolore il passaggio, deciso dalla Federazione, dal Girone Sud a quello di Centro-Nord. Infatti, se da un lato la Claag potrà contare su trasferte economicamente meno onerose e anche su derby toscani più frequenti, dall’altro dovrà fare i conti con un basket che, specie al nord Italia, promette (minaccia?) di essere tecnicamen-
La Fotoamatore Florence
te molto più raffinato. Uno stimolo in più, si spera, per i ragazzi di Puccetti. Sul versante femminile, l’occasione è di quelle da non perdere per la Fotoamatore Florence: l’obiettivo è dare il massimo per disputare un campionato (il quarto consecutivo in serie A2) ricco di soddisfazioni e più tranquillo rispetto a quello dell’anno scorso. Le premesse ci sono tutte: la squadra guidata dal duo Musolini-Galanti ha mantenuto la robusta ossatura della scorsa stagione, seppur con nuovi arrivi e ritorni eccellenti, oltre a qualche giovane promessa sbocciata defi/L.M. nitivamente.
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Novembre 2010
zie al comitato un lavoro che potevo fare in tre mesi, invece ho impiegato quattro anni e nell’aprile del 2003 ho finito il tabernacolo. La Sabbatini ha inoltre detto che io voglio vedermi affidati i lavori di tutti i tabernacoli: vorrei rispondere a ‘questa signora’ che è vero che vorrei che mi fossero affidati i lavori di tutti i tabernacoli - in particolare quelli che hanno bisogno di un’opera originale. Io ho visto che le opere ‘originali’ scelte dal comitato per alcuni tabernacoli non rispecchiano le tradizioni sia religiose che artistiche fiorentine - potrei dare tantissimi esempi su richiesta. Io ho la laurea nella storia dell’arte sia fiorentina sia classica, sono docente universitario, ho studiato le tecniche antiche di scultura e pittura, ho uno studio a San frediano e sono cattolico osservante. Dubito che le proposte per opere originali per i tabernacoli siano cosi numerose e che ci siano tanti sponsor disponibili per donare alla città soldi per realizzare opere religiose perché il comitato possa negarmi la possibilità di rendere più bella la città come vuole il nostro sindaco matteo Renzi come nella nuova iniziativa ‘dai un bacio a firenze.’ Inoltre anche l’arcivescovo Betori ha richiamato la missione della città di ritrovare l’identità in “fiorenza” per la costruzione “del bello”. Io vorrei fare proprio questo mentre il comitato mi ha bloccato dato che avevo lo sponsor per tre tabernacoli che finanziava opere in bronzo per la città. Quanti scultori di oggi offrono tempo, soldi e passione per realizzare opere per la città? Sono anni che vado a cercare sponsor per il restauro dei tabernacoli e per la realizzazione di opere originali. Il comitato nel passato ha pubblicato annunci su giornali cercando sponsor, allora come mai hanno rifiutato soldi da una banca per il mio progetto? non ha senso o è solo una questione personale. E’ questo che danneggia la città. La ‘signora’ ha anche detto che ha espresso un parere negativo per il mio progetto per ‘validi motivi.’ Vorrei spiegare questi ‘validi motivi’ per chiedere a voi se sono credibili veramente. uno dei tabernacoli del progetto è in Piazza Salvemini - un piccolo tabernacolo 30x40 centimetri che è a circa quattro metri di altezza su una facciata di un palazzo. Dato che il tabernacolo era piccolo ed in alto, un’opera con una composizione complicata non sarebbe stata visibile. Quindi ho creato un’opera di una mano - la mano di Cristo - che esce fuori in un gesto di benedizione. La mano esce fuori 20 centimetri. Quando il comitato ha visto l’opera hanno espresso parere negativo perché secondo loro l’opera proposta era ‘pericolosa’ per il pubblico in quanto secondo loro se un autobus passava e colpiva l’opera, poteva fare gravi danni. a quattro metri d’altezza? nemmeno salendo sul marciapiede l’autobus
avrebbe mai potuto colpire l’opera... Il direttore della banca quando ha sentito questa spiegazione ha chiesto se il comitato voleva i soldi per i tabernacoli o se volevano lasciarli tutti vuoti in condizioni pietose, il comitato ha rifiutato i soldi e la banca si è ritirata. Io poi ho dovuto ricucire il rapporto con la banca e il comitato per salvare uno dei tabernacoli in Via del Leone. mi ripeto, vorrei fare altri tabernacoli. Sono in grado di trovare sponsor per opere originali e riesco a realizzare opere che rispettano la storia di firenze per continuare una tradizione di opere religiose popolari che piace alla gente. Grazie. Cordiali saluti, Dr. Alan Pascuzzi “VORAgiNE” E BUiO, i PROBLEMi di UNA PiccOLA STRAdA AL POggETTO Gentile direttore de Il Reporter, leggo sempre con interesse il vostro bel giornale, sempre attento ai problemi di quartiere. nei mesi scorsi ho notato che, in due occasioni, avete parlato del problema di una profonda voragine in via Casamorata, al Poggetto. Sono residente in questa via, e, io per prima, mi sono domandata più volte come è possibile che nessuno abbia ancora risolto il problema. Per chi non la conoscesse, via Casamorata è una traversa di via michele mercati piuttosto stretta. Il marciapiede è, di suo, molto dissestato e i pedoni sono costretti spesso e volentieri a camminare sulla strada, più che mai se spingono carrozzine. La buca (ma forse occorrerebbe chiamarla “voragine”) complica una situazione già scomoda di suo. Da mesi poi, in corrispondenza, c’è un cartello che la segnala e che, neanche a dirlo, intralcia ulteriormente la situazione. Possibile che nessuno abbia ancora preso provvedimenti? Eppure è veramente tantissimo tempo che la strada versa in quelle condizioni, non si tratta di un impedimento temporaneo. E chi, come me, inizia ad avere diverse primavere sulle spalle non ha vita facile in questo modo. Eppure nei mesi scorsi il Comune si è fatto una grande pubblicità annunciando una campagna di rifacimento delle strade: altrove, in effetti, le buche sono state sistemate. Perché qui no? E’ forse troppo piccola per destare interesse la nostra strada? Questo non è tra l’altro l’unico problema di via Casamorata, e che ci abita lo sa bene. Dopo le undici, la sera, vengono spenti metà dei lampioni: uno sì e uno no (risparmio energetico?) e questo rende la via decisamente buia, con relativi pericoli per chi si trova a passarci. Dobbiamo pensare che anche questo avvenga perché, in fondo, la strada è piccola e di scarso interesse? Spero che chi ne ha le competenze ci mandi un segnale, e che almeno si possa tornare a passeggiare tranquillamen-
te, senza pericolo di sprofondare nei crateri e farsi male. Grazie per l’attenzione. Lettera firmata ViA ROMANA E L’ORARiO dELLA RAccOLTA dEi RiFiUTi Gentili Signori, intanto grazie per il vostro simpatico e utile contributo editoriale! Vorrei per favore che faceste giungere all’assessore Pdl Locchi il mio parere a proposito di quanto dice per la raccolta dei rifiuti. non so dove vive questo assessore, ma sicuramente non in via Romana, altrimenti saprebbe che già tutte le mattine alle 6, puntuale come un orologio svizzero, il camion della raccolta passa (da 30 anni io ci abito e non è mai cambiato l’orario) tra sferragliamenti, scricchiolii e gli schiamazzi degli addetti alla raccolta (tanto, svegli per svegli…). E posso assicurare che non servono doppi vetri né ci si fa l’abitudine: la casa trema e il rumore ci sveglia, tutti i giorni. allora credo che non sia gentile, nei confronti dei residenti, proporre un ulteriore anticipo della raccolta. Perché non pensare invece (ma mi sembra che firenze faccia orecchio da mercante) a una sana raccolta porta porta, come già accade a milano, torino, per non parlare delle città del nord Europa e come sta accadendo a Empoli, Lamporecchio (!!) e così via. Sarebbe l’unico modo per abituare i residenti (quei pochi rimasti e i pochissimi che rimarranno se firenze continua a essere così mal gestita e tutti andranno a vivere in campagna per poi venire in città in macchina e motorino per inquinare il più possibile) a fare una vera raccolta differenziata, cosa che ora non accade perché posso assicurare che tutti buttano di tutto nei cassonetti e la campana per il vetro, lontana ma non irraggiungibile, è presa in considerazione solo da pochi. E i mega cassonetti sotto terra mi sembrano da film dell’orrore! Grazie per l’attenzione e buon lavoro, Lettera firmata SOSTA, “i PROBLEMi di NOi ABiTANTi di ViA dEL FRANciABigiO” Gentile redazione, vorrei portarvi a conoscenza in che situazione il sig. sindaco matteo Renzi ci a messo secondo le sue meraviglie. meraviglia n.1, soppressione dei vigilini; meraviglia n.2, riduzione delle zone z.c.s. Siamo nel quartiere quattro, via del franciabigio: non essendoci più i vigilini, il controllo della sosta selvaggia toccherebbe alla polizia municipale. In questa suddetta strada di vigili non vediamo nemmeno l’ombra, esiste la macchinetta per il pagamento della sosta che nessuno paga, l’altra parte sarebbe destinata ai residenti e cosi non è. arrivano da tutto il comprensorio dato che siamo vicini alla tranvia, parcheggiano l’auto
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ViALE dEi MiLLE, “qUELL’iNcROciO È PERicOLOSO”
Ho letto l’articolo in oggetto (“Quando incrocio fa rima con incidente”, pubblicato su Il Reporter del Quartiere 2 di ottobre 2010, ndr) e concordo su tutto: a livello personale e portavoce di altri che vivono o transitano in zona, ho segnalato, sia alla direzione mobilità che alla polizia municipale, la grande pericolosità dell’incrocio tra viale dei mille con via marconi e via del Pratellino; in certi momenti si rimane senza parole da quello che si vede e si rischia sia come pedoni che come guidatori di veicoli vari!.. molti gli incidenti anche con rilievi di chi di dovere... mi è stato risposto che è indisciplina stradale (e questo ci sta) e che la segnaletica è adeguata... nel quartiere non la pensiamo così: basterebbe un semaforo direzionale e uno a chiamata pedonale, ovviamente anche con rifacimento delle strisce, oppure altra soluzione per una certa sicurezza. Perché non se ne prende atto? Annamaria Perotto
Gentile Annamaria, il tema della pericolosità delle strade – e soprattutto di certe strade, ben note a chi vi transita spesso – è senz’altro uno dei più dibattuti in città. E uno dei più importanti, da parte nostra, da trattare. Ci capita spesso, quando possiamo, di pubblicare – come nel caso dell’articolo a cui lei si riferisce e che, essendo apparso soltanto sull’edizione del Q2, non tutti i nostri lettori hanno potuto vedere - “classifiche” degli incroci o delle strade più pericolosi in città. E non lo facciamo, ovviamente, per amore delle statistiche, ma perché è facile immaginare che, dietro una strada o una zona in cui si verifichi un numero di incidenti sensibilmente superiore rispetto alla media, ci sia qualcosa che non va. Concordo pienamente sul fatto che, quando si parla di incidenti, dobbiamo purtroppo sempre tenere in considerazione “l’indisciplina stradale” che troppo spesso è causa – o almeno concausa – di questi avvenimenti. Mai abbassare l’attenzione, mai distrarsi, neppure per un attimo – e nemmeno se stiamo viaggiando in una strada che ben conosciamo e che in quel momento appare sgombra dal minimo pericolo – quando siamo al volante dell’auto o in sella alla moto: è un messaggio banale e che dovrebbe essere perfino superfluo ripetere, ma che troppo spesso i comportamenti che capita di vedere nei conducenti rendono non così inutile da ribadire. Detto questo, c’è però da aggiungere che spesso la condizione di certe strade o la visibilità di certi incroci sono una componente da non sottovalutare quando parla di incidenti. Può capitare, non c’è nulla di male, che un progetto che sulla carta appare valido venga poi messo in discussione dalla “prova su strada”, o che in una certa zona i cambiamenti nelle condizioni di traffico rendano necessarie delle modifiche: l’importante, in questi casi, è intervenire il prima possibile, per riportare queste situazioni al massimo della sicurezza possibile. E importanti, importantissime, in questi casi, sono anche le segnalazioni dei cittadini. Come il suo intervento che – raccogliendo anche la voce di altri abitanti del quartiere – porta (o riporta) alla luce la questione dell’incrocio tra viale dei Mille e via Marconi. Starà poi, come è ovvio, a chi di dovere effettuare i dovuti controlli sulla bontà delle segnalazioni dei cittadini, ma anche una eventuale, iniziale mancata considerazione di indicazioni e suggerimenti non deve essere un buon motivo per smettere di evidenziare quello che non va. Perché l’obiettivo deve essere quello di intervenire sulle situazioni di potenziale pericolo prima che, proprio in quelle situazioni, avvenga il tragico incidente. In modo da camminare – o guidare – tutti più tranquillamente per le strade della città. E in modo, per noi, da smettere di dover pubblicare le “classifiche” degli incroci più pericolosi. Matteo Francini
la mattina e fino alla sera non tornano. abbiamo telefonato svariate volte sia al comando che al distaccamento del quartiere quattro, per questo disagio dei residenti, che tornando dal lavoro la sera non troviamo mai posto e siamo costretti a portare l’autovettura lontano dalle nostre abitazioni creandoci un disagio. Questo scrivente e un comitato inquilini che rappresenta 103 famiglie ringraziano se potete pubblicare sul vostro giornale questa nostra comunicazione. ne saremmo molto lieti come comitato inquilini e come lettori del giornale. Ringraziamo, Comitato inquilini (via del Franciabigio) giARdiNETTO di PiAzzA S. gERVASiO, “PERchÈ NON FARE qUALcOSA?” Gentile redazione de Il Reporter, leggo sull’ultimo numero de Il Reporter le lamentele di alcuni abitanti del quartiere 2 che denunciano segni di degrado di questa zona. anch’io abito nell’area di Campo di marte e in verità non mi sembra di aver notato cambiamenti così drammatici. Come spesso accade si accusa l’amministrazione quando molte cause dell’incuria e sporcizia dipendono dai nostri comportamenti disattenti e maleducati: comunque... anch’io ho un commento ed una richiesta di miglioramento. Si tratta del giardinetto di piazza S. Gervasio proprio di fronte alla chiesa, luogo di sosta di anziani e di giuoco di bambini. Le aiuole sono ormai spoglie e naturalmente “i soliti ignoti” che portano in giro i loro cani, non trovano di meglio che usarle come toilette per i loro animali. Chissà che non si possa fare qualcosa? Grazie per l’attenzione e per il vostro giornale che ci tiene bene informati sul quartiere che amiamo. Amanda Tesi Balduzzi TRAMViA E TRAFFicO iN SAN JAcOPiNO In riferimento al vostro articolo del 6 settembre 2010 “tramvia un successo...”. abito nella zona di San Jacopino, perciò sensibile al traffico “V.le Redi-V. le Belfiore”. a noi del quartiere non è cambiato nulla da quando è entrata in funzione la tramvia: traffico prima e traffico ora. Sembra che l’adoperino solo quelli che prima prendevano gli autobus ed ora si servono del nuovo mezzo. abitando vicino passo spesso a dove passa la tranvia e la vedo sempre vuota, basta fare delle foto per rendersene conto. Cordialmente, Lettera firmata iL NUOVO TRiBUNALE E qUELLA STRETTOiA “iNUTiLE” Gentile redazione de “Il Reporter”, dopo aver evidenziato il problema alla “nazione” che lo ha pubblicato il 26
settembre, ed aver esteso la nota al Sindaco ed all’assessore mattei, senza che alcuno abbia “mosso foglia”, provo ad interessare anche Voi, che siete più vicini al territorio, per vedere se qualcuno è in grado di far eliminare l’ormai inutile strettoia davanti al nuovo tribunale (controviale davanti CRf verso via Barsanti), che da circa sei mesi rallenta il traffico senza più alcuna utile giustificazione..... come si può fare? Grazie e cordiali saluti Salvatore Codispoti FigLiNE: LE iNiziATiVE SOciALi E LA PARTEciPAziONE dEi POLiTici Il sottoscritto, quale presidente del tennis Club figline, desidera esprimere formali e sinceri apprezzamenti e ringraziamenti al Sindaco e agli assessori Cardi e Calvani per la sensibilità, l’interesse e la partecipazione all’evento organizzato dal tC figline dal 24 al 27 agosto u.s., nel quale abbiamo ospitato 38 ungheresi, di cui alcuni disabili che praticano da anni il tennis su sedia a rotelle. Sensibilità dimostrata anche in precedenti occasioni. Da tempo il tC figline è impegnato, spesso in collaborazione con l’a.C. di figline, ad organizzare eventi sportivi che risaltano aspetti prioritari di tipo sociale, come il tennis su sedia a rotelle che rappresenta una possibilità, per molti disabili, di fare sport e uscire dall’isolamento che spesso accompagna questa loro condizione. Purtroppo devo rilevare e biasimare che, come in passato, in contrapposizione al lodevole atteggiamento del Sindaco e degli assessori di cui sopra, nessun consigliere comunale, di maggioranza e d’opposizione, ha mostrato il minimo interesse a quest’iniziativa che, lo ripeto, aveva essenzialmente un valore sociale più che sportivo. È lungi da me l’intenzione di condividere, alcuni commenti, che ho personalmente registrato, sull’insensibilità dei consiglieri o, peggio ancora, di attribuire l’assenza degli stessi alla mancanza di gettoni di presenza. Pur tuttavia ritengo che chi s’impegna in politica debba porre maggiore attenzione agli eventi sociali e culturali organizzati sul territorio. Il mio recente passato nel Consiglio Comunale di figline m’induce ad essere benevolo nei confronti dei consiglieri comunali e spero che questa mia critica sia considerata costruttiva e non polemica, tanto più che coinvolge trasversalmente tutti i consiglieri. Spero che il sindaco, se condivide questa mia nota, voglia porla in discussione in Consiglio Comunale, lo ripeto, non per fare processi, ma per contribuire a risvegliare le coscienze di tutti verso il sociale ed il volontariato. Cordiali saluti, Adriano Pucci Presidente del TC Figline
segnalazioni a redazione@ilreporter.it
Concerti Macy gray 15 Novembre Sachall La grande cantante americana arriva a Firenze e porta sul palcoscenico i successi di The Sellout, scritto come reazione alle delusioni dei due dischi precedenti, suona come l’album della rivincita: è un disco mainstream, una sorta di piccola grande enciclopedia del soul nella quale convivono groove hip hop (“The sellout”, la splendida “Still hurts”, una ammissione di colpa per le sue disavventure amorose, “On and on”), styloserie jazzose per il dancefloor (“Lately”), rockismi stomper deliziati dalla chitarra di Slash (“Kissed it”), lezioni funky degne del miglior Prince, un po’ di sweet soul music (“Help me”, “That man”, la torrida “Real love” incisa in coppia con Bobby Brown), gioia di vivere squisitamente pop (il singolo “Beauty in the world”, dedicato alla risata di sua figlia, “Let you win”. Un gran bel disco, ispirato e sincero, come del resto è Macy Gray. Anna Oxa Proxima Tour 16 novembre Teatro verdi Anna Oxa torna dal vivo con “Proxima Tour”. Dopo quattro anni di lontananza dai palcoscenici, l’artista torna nei teatri con una nuova tournée che raccoglie i suoi più grandi successi e presente per la prima volta live i brani del nuovo album “Proxima”. “Proxima Tour” debutterà dal Teatro Piccinni di Bari il 4 novembre 2010 e toccherà le principali città italiane. Accompagnata
sul palco da 5 musicisti, Anna Oxa regalerà uno spettacolo particolare ed emozionante che, arricchito dalla sua grinta e dalla sua carica artistica, andrà oltre un semplice concerto. Il primo singolo estratto dall’album, “Tutto l’amore intorno”, scritto da Ivano Fossati, è attualmente in programmazione sui principali network, e ha raggiunto subito le vette della programmazione radiofonica.
dal maestro Enrico Cremonesi e la sua band, trasforma ancora una volta i fatti di attualità e gli elementi del quotidiano in uno show tutto nuovo. La scaletta dello show si nutre molto dell’ispirazione artistica del momento e Fiorello riesce a rendere lo spettacolo ogni sera diverso, con gag, canzoni, battute, imitazioni, racconti di vita vissuta ed improvvisazioni. Le mostre
Spettacoli Beppe grillo is back 9-10-11 Novembre Saschall Dopo aver girato l’Europa all’inizio dell’anno con lo spettacolo “Incredible Italy” (Londra, Bruxelles, Parigi, Vienna, Monaco, Zurigo e Basilea le varie tappe), Beppe Grillo sta preparando il suo nuovo spettacolo per il pubblico italiano. Torna così a teatro, dopo sette lunghi anni, la satira senza freni del comico genovese in un inedito e provocatorio lavoro. Lo show, attraverso un linguaggio pungente e lo stile inconfondibile di Grillo, toccherà i temi della cronaca, politica, economia, ecologia. Fiorello show 26 Novembre Nelson Mandela Forum Fiorello torna dal vivo per la quinta volta a Firenze quest’anno per continuare e allo stesso tempo iniziare, una nuova avventura del Fiorello Show. Il Fiorello Show Tour, regia di Giampiero Solari, è un flusso di storie e di canzoni che, nel corso delle diverse tappe, si evolve e cambia ad ogni appuntamento.In un continuo divenire e in continuo movimento, Fiorello, accompagnato sul palco
Silente Fino al 12 dicembre Aria art gallery Un’arte generata da uno sguardo incantato e meravigliato che, nonostante la velocità del mondo contemporaneo, riesce a soffermarsi e a contemplare lo spettacolo che lo avvolge, per invitare il fruitore a condividere un’intima esperienza contemplativa. Un’artista che è nata e ha compiuto la propria formazione negli Stati Uniti, e che è rimasta incantata dalla campagna toscana. Sculture in bronzo, opere su carta e su tela che ci rendono partecipi di una visione immaginifica. Lo spettatore dovrà cogliere un senso esistenziale: tra eternità ed evanescenza, nobiltà e mestizia, umile accettazione e austero contenimento, dovrà fermare per un attimo il flusso del divenire per recuperare il senso temporale e naturale dello stare al mondo. Ritratti del potere. volti e meccanismi dell’autorità Fino al 23 gennaio Strozzina Ritratti di celebri figure politiche, indagini su vita e costumi delle classi sociali elevate, ma anche investigazioni sulle strutture del
potere di istituzioni internazionali. La mostra sviluppa un’analisi sul ritratto e la rappresentazione del potere politico, economico e sociale attraverso le opere di artisti contemporanei. Pizzi Cannella Chinatown Fino al 4 dicembre Pagliere 62 grandi carte cariche delle suggestioni di un artista che sembra viaggiare e invece sta fermo. Si intitola Chinatown la mostra che apre i battenti domani alle Pagliere, ex scuderie di Palazzo Pitti messe a disposizione dalla soprintendenza ai beni architettonici per la mostra organizzata dalla galleria Alessandro Bagnai e dedicata alle opere del romano Pizzi Cannella, che già altre volte ha portato a Firenze i suoi lavori. Un percorso attraverso i simboli di un Oriente (la Cina ma anche il Giappone) che poi così lontano non è. A teatro Ineffabile Dal 5 al 7 novembre Teatro della Pergola La composizione dello spettacolo cerca di indagare su inspiegabili segreti, su misteri e verità superiori alla ragione, con una dimensione astratta e paradossale, velata dallo sguardo ironico. Nella dolorosa ricerca di identità certa, per non svanire, l’uomo si scontra con il muro massiccio delle cose reali; su queste si impone il silenzio, l’immobilità, il gesto ripetuto. Nell’ineffabile nulla e nell’ineffabile vuoto si troveranno anche Rem & Cap, invisibili tra invisibili. Personaggi solitari e silenziosi ciascuno nel proprio sacco. A loro è dedicato lo spettacolo.
Florence Wine Event
Tra vino e arte
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ino e arte “a braccetto” in città. Torna il Florence Wine Event, organizzato da Oltrarno Promuove e Promowine in occasione di “Florens 2010” e della Biennale Enogastronomica, con il contributo della Camera di Commercio. La kermesse, che giunge alla sua quarta edizione, si svolgerà quest’anno nella cornice del Cortile dell’Ammannati di Palazzo Pitti. Dal 19 al 21 novembre, sotto il loggiato del gioiello cinquecentesco (quindi al coperto, anche in caso di maltempo), si potranno contemporaneamente ammirare le meraviglie di questa cornice e degustare una selezione dei migliori vini italiani. Sarà possibile conoscere oltre settanta aziende vitivinicole provenienti prevalentemente dalla Toscana, con più di 250 tipologie di vino diverse da assaggiare. Si potranno degustare Brunello di Montalcino, Nobile di Montepulciano, Vernaccia di San Gimignano, Morellino di Scansano e tantissimi Chianti. A presentare i vini ci saranno i produttori stessi, e sarà così possibile parlare con loro. Inoltre, sommelier specializzati faranno assaggiare grappe realizzate dalle aziende presenti. Per partecipare alle degustazioni sarà sufficiente il “Kit degustazione” a 10 euro, che si troverà all’ingresso di Palazzo Pitti e che comprende bicchiere, tracollina, catalogo e drink card con 10 assaggi. Il calendario completo dell’iniziativa può essere consultato sul sito www.florencewinevent.com.
l’INIZIATIvA
ARTIGIANI “ritratti e personaggi”: incontri in libreria per ricordare DI FIDUCIA (e celebrare) il 150esimo anniversario dell’unità d’Italia
In una calda mattina calabrese di 34 anni fa, nella mite Crotone, nasceva, scalciando tra una sopressata ed un salamino piccante, la nostra Francesca, all’urlo di ‘nduja. In pochi minuti fu chiaro chi era. Le mettevano il primo pannolino e lei ridisegnava la disposizione della nursery. A colpi di pianti sempre più forti minacciava gli infermieri per evitare gli sprechi e con sorrisi ben studiati lusingava il primario. Presto ebbe i suoi primi approcci con il business. All’inizio fu riciclo di barbie, poi la stampa di ‘nduja magazine, infine smistamento di merendine almentre parco giochi. liceo ebbe successo per aver ottenuto un ottimo prezzo sulla stampa dei del questo avvenimento. il 23Alnovembre di “Garibaldi, Aggiunge Sergio Casprini, membro volantini per le manifestazioni e da li decise di fare ingegneria gestionale. Dopo tutte queste vicissitudini L’intenzione degli incontri è quella di orizzonti mediterranei” di Anita Gari- Comitato e storico dell’arte: “Come ria Firenze fa laMaria sua seconda scelta del di vita. E’ calabrese siciliana, quindi rendere un’immagine unitariafinalmente di un mo-arriva baldi Jallet eequi Anna Lazzarini corda anche eilnon Presidente della niente Repubcoppola, come fedele compagna meglio illa Coppoletta. Al suo la mattina arrivamomento e al suo fianco la sera se mento storico così importante attraverso Grosso. E ancora, 30 novembre adfianco blica, in questo in cui si fa dopoapuna essere giornatapresentato di urla ai piccoli dal tenero ticchettio suoi èpassi la riscoperta di personaggi,nediva,vite sarà ile sussurri volumeai“Igrandi, mil- intervallate un uso spregiudicato della dei storia più leggeri, come un di corsa.a Oggi la celebriamo nonostante le vocali piu aperte parentemente diverse ma che raccontano le. bufalo Un toscano fianco di Garibaldi” di chetutto, mainonostante importante fare luce su un dei fatto negozi sotto natale, nonostante la sua euforia mattiniera sia uguale a chi ha appena pagato le tasse, nonostante di un’epica quotidiana e di un’emozione Giuseppe Bandi. importante come l’unione d’Italia. Altriquando parla sia meno comprensibile Luca Giurato con nonostante- le tutto perché come la comune e molto sentita, che ha naturalNonostante l’interessedidel Comitato Fio-il raffeddore, menti – continua nuove generazioni suocera, se non ci fosse bisognerebbe inventarla.
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rentino per il Risorgimento e dell’assessore comunale all’istruzione Rosa Maria Di Giorgi, organizzare l’evento non si è rivelato un compito molto agevole, come spiega Adalberto Scarlino, presidente del Comitato: “Avremmo potuto fare di più - riconosce - come cittadini e come istituzioni, ma mancano i fondi per dare vita a queste attività, per coordinare un impegno su vasta scala”.
inseguiranno un futuro senza passato, senza radici”. Simonella Condemi, altro membro del Comitato, ricorda che dal 20 novembre prenderanno il una serie di visite guidate alla Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, rivolte agli insegnanti che vogliono rispolverare il periodo storico dell’unità d’Italia attraverso la suggestione delle Grassi immagini. da tutta la Web&Press/Gaia Edizioni
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BAGNO A RIPOLI, collinare, splendida villa su due livelli ottima esposizione circondata da parco; composta da grande salone con camino, sala pranzo, cucina abitabile, 3 camere, 2 bagni. Grande taverna con cucina, sala camino, 4a camera e 3ºbagno. ☎335 7678437 - 331 8532086 BAGNO A RIPOLI ambiente esclusivo in villa settecentesca appartamento signorile e panoramico composto da 8 vani oltre servizi cantina sottotetto abitabile terrazza grande parco condominiale vendesi trattativa riservata ☎055 676246 BAGNO A RIPOLI collinare, Villamagna, villa libera su 4 lati di 300 mq divisa in 2 appartamenti di 150 mq ciascuno oltre giardino, garage/taverna, terrazza di 90 mq. Panoramica vista firenze. Ideale per 2 o 3 nuclei familiari ☎335 7678437 - 331 8532086 CALDINE collinare, in posizione molto panoramica, porzione terratetto di villa del 1.300, composta da cucina, dispensa, salone con camino, 2 camere, 2 bagni oltre cantina,lavanderia e posti auto ☎335 7678437 - 331 8532086 CURE ALTE spettacolare villino finemente ristrutturato in stile anni ’30. Circa 300 mq disposti su 3 livelli oltre depandance e giardino. N.2 ingressi separati. Ottimo per abitazione e studio. Trattativa riservata ☎335 7678437 - 331 8532086 FIESOLE/S.DOMENICO meravigliosa villa ’800, libera su 4 lati attualmente divisa in 3 unità per un totale di 450 mq. Completano la proprietà piscina, depandance, garage e 2.300 mq di giardino. Oggetto di grande pregio. Trattativa riservata ☎335 7678437 - 331 8532086 FIRENZE SUD 10 MINUTI Sieci,,nel verde, stupenda villetta terratetto libera su 3 lati con bel giardino di 800 mq; composta da cucina, sala pranzo sala con camino, 3 camere, 2 bagni, cantina, lavanderia e garage. Perfetta e super accessoriata ☎335 7678437 - 331 8532086 GRASSINA collinare, magnifica casa torre del 1.300 a pochi km dal centro di grassina, 500 mq su vari livelli con grande loggia all’ultimo piano.piscina e terreno di 3 ettari con vigna e piccolo appartamento per ospiti.oggetto di grande pregio ☎335 7678437 - 331 8532086 IMPRUNETA pressi,in zona residenziale ottima esposizione, villetta terratetto di recente costruzione, composta da salone, cucina abitabile, 3 camere, 3 bagni, taverna con camino, grande terrazza panoramica, garage, lavanderia, cantina, posto auto e orto con alberi da frutto. Ottime rifiniture, super accessoriata € 690.000,00 trattabili ☎335 7678437 - 331 8532086 MONTELORO splendida porzione di villa, libera su tre lati, in posizione dominante e panoramica. P.t: sala di rappresentanza, altra sala, cucina abitabile, vari accessori.p.1.: 2 camere matrimoniali accessoriate, camera singola,studio, terrazza loggiata 50 mq. Giardino e piscina condominiali,tre posti auto. ☎393 9597165 PIAN DEL MUGNONE (fiesole) porzione di villetta bifamiliare con ingresso indipendente 115 mq. Composta da 5 vani oltre bagno ripostiglio terrazze cantina garage e giardino di 800 mq. € 700.000 ☎055 676246 RUFINA Immersa nel verde ed in prossimità del centro del paese, villetta di mq. 250 compreso garage e cantina oltre giardino, terrazze ed accessori. Composta da 10 vani e tre bagni. Ottime condizioni. € 550.000,00 Ag. Imm. Bianchi e Grappolini ☎055 630656 - 055 631781 VILLAMAGNA in villetta a schiera bifamiliare appartamento di 170 mq disposto su 2 livelli con 2 ingressi volendo divisibile per 2 nuclei familiari oltre giardino e terreno con ulivi e piante da frutto per 1.330 mq. € 450.000,00 ☎335 7678437 - 331 8532086
MUGELLO ZONA CAVALLINA (B.MUGELLO) Villetta con giardino di 300 mq circa,composta da:ingresso soggiorno, cucina e servizio al p.terra. Al piano primo camera matrimoniale, cameretta,bagno e 2 terrazza al p.interrato garage, taverna con camino e lavanderia.rv/9 € 285.000,00 ☎055 8416555 - 335 7799954
VALDISIEVE SIECI Meravigliosa villa indipendente libera su 4 lati circondata da giardino composta da cucina abitabile con sala pranzo, salone, 3 camere, 3 bagni, oltre studio e 4a camera in mansarda. Completano la proprietà cantina, lavanderia, garage/taverna e bellissima terrazza a tasca. Oggetto di grande fascino perfette condizioni.possibilità di divisione ☎335 7678437 - 331 8532086
VALDARNO REGGELLO Borgo a Cascia, vendita lotto terreno edificabile per costruzione villa indipendente o bifamiliare ☎348 8569976 REGGELLO cascia, caposchiera in pietra su tre piani composto da: seminterrato con taverna, garage, lavanderia, bagno e cantina; piano terreno: tre vani più servizio. Mansarda abitabile, giardino e loggiato ☎348 8569976 REGGELLO in zona panoramica ed esclusiva, villa indipendente in costruzione. Oggetto di pregio, possibilità di personalizzazione ☎348 8569976
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FIRENZE A GRASSINA bellissima porzione di colonica libera su 3 lati perfettamente ristrutturata, composta da grande cucina con camino, 2 sale di cui una con grandi vetrate , 3 camere, 2 bagni, soffitta. Meraviglioso parco pianeggiante di oltre 6.000 mq con 2 annessi. € 730.000,00 ☎335 7678437 - 331 8532086 BIVIGLIANO Meravigliosa colonica di 400 mq circondata da 5000 mq, superbamente ristrutturata.internamente divisa in 3 unità ideale per più nuclei familiari ☎335 7678437 - 331 8532086 CAPANNUCCIA Porzione angolare di colonica superbamente ristrutturata con giardino e terreno di circa mq. 8.500 recintato, pianeggiante ed accessoriato con due annessi agricoli. Da amatori. € 680.000,00 Ag. Imm. Bianchi e Grappolini ☎055 631781 - 055 630656 IMPRUNETA paese, vendesi colonica di circa 169 mq + fienile 60 mq e erreno entrambi ristrutturati con restauro conservativo con materiali originali cotto antico, travi e particolari d’epoca oggetto per amatori del passato € 980.000,00 ☎335 7678437 - 331 8532086 PICILLE (BARATRO) terreno a gradoni di mq.25.000 con viti, ulivi e alberi da frutto, con piccolissimo annesso (mq.7) da ristrutturare con pozzo, artesiano di proprietà ottimo per investimento € 80.000 trattabili ☎347 6143007 SETTIGNANO pressi, eccezzionale posizione nel verde e soleggiata, caratteristica porzione di colonica libera su 3 lati composta da salone, sala pranzo con camino, cucina abitabile in muratura, dispensa, bagno; al piano superiore, 2 matrimoniali, una singola, 2 bagni, studio. Bellissimo parco oltre loggia e 4 ettari di terreno € 1.250.000,00 trattabili ☎335 7678437 - 331 8532086
MUGELLO ZONA BARBERINO DI MUGELLO Immerso nel verde bella porzione di colonica con ingresso indipendente e giardino e composta da: ampio soggiorno,cucina,servio e loggia al p.terra.al p.primo 2 camere e bagno. Possibilità di personalizzazione rif. Rgc5 € 320.000 ☎055 8416555 ZONA GALLIANO (B.MUGELLO) Posizionata colonica libera su 4 lati con annessi, abitale da€ 1.100€ il mq. Rif.rgc6 ☎055 8416555
VALDISIEVE 4 KM DA ROSANO , collinare e panoramica, antica colonica in pietra, libera su 4 lati, ottime condizioni; composta da : cucina, sala pranzo con camino, salone con camino, 3 camere, 3 bagni, taverna con angolo cottura,( possibilità 4a camera), giardino, terreno con ulivi e piscina.possibilità di acquisto di depandance già civile abitazione ☎335 7678437 - 331 8532086 FIRENZE SUD direzione Rosano, porzione di colonica su tre livelli e libera su tre lati, composta da sala con camino, cucina abitabile, 3 camere, 3 servizi oltre taverna, garage, giardino e terreno. € 590.000,00 trattabili ☎335 7678437 - 331 8532086
VALDARNO ZONA SERVITISSIMA A 500mt dalla coop di figline splendida casa colonica libera su 4 lati buone condizioni. Completano la proprietà 11.000 mq di giardino circostante, ed un annesso di 60mq. Nostra esclusiva € 450.000,00 trattabili ☎346 6604537 - 055 958785
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