Il Giornale nel tuo Comune HAI PROBLEMI DI DIPENDENZA?
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349.0938648 Periodico d’informazione locale. Anno IV n.83 del 1 ottobre 2010. N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10
il COnCOrsO
PRIMO PIANO
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Dott .ssa Elena Chironi
OTTOBRE 2010
Cavoli, bugie e cicogne Andrea Muzzi*
A
ZOOM-MA IL REPORTER
ComunitÀ montana Dubbi e incertezze sull’ente dopo la pioggia di tagli arrivata con l’ultima Finanziaria PAGG.4-5
sPOrt
Scuola, è iniziato l’anno più difficile Quei divieti un po’ così
PAG.3
tendenze
di Carpini - Puliti
M
TORNA IL FENOMENO Dopo la lunga squalifica, Mutu potrà nuovamente scendere in campo a fine mese. I tifosi lo aspettano PAG.36
LA STELLA DEL JUDO A tu per tu con Dario Boni: 16 anni, una grande passione per questo sport e tanti sogni nel cassetto PAG.38
ulta. Se ridipingi un cancello e non avverti il prossimo con un cartello, multa. Se spazzoli il cane all’aria aperta onde evitare di ritrovare parrucche di pelo in giro per casa, multa. Se sbatti tappeti e tovaglie alla finestra, multa. E via così. Firenze è ricca di divieti “bizzarri”, frutto del regolamento di polizia urbana ideato dalla scorsa amministrazione. Un fascicolo di 46 articoli fitti fitti, alcuni inevitabili per tutelare il
decoro della bella Firenze, altri forse un po’ meno essenziali. Ma, va detto, tutto sommato l’applicazione è elastica, e soprattutto, come ricorda l’assessore Mattei, “la prima legge non scritta è il buon senso”. Quello che, ad esempio, è mancato a più riprese agli assaltatori del Biancone, celeberrima statua oltraggiata ancora e ancora nel corso degli anni. L’ultimo pirata è stato Pedro, irriverente PAGG.10-11 quattrozampe.
Tutti pazzi per il tango “di strada” PAG.31
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Edizione di Borgo San Lorenzo • 7.523 copie distribuite da
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Tantissimi i partecipanti al premio fotografico. Ecco quali sono gli scatti vincitori PAGG.16-17
nche in Italia imperversa la moda del Burlesque. Perché piace tanto? È uno spettacolo dove delle donne per spogliarsi ci mettono mezz’ora. Pensa se in camera da letto ce lo facesse la nostra compagna? Arrivata alle scarpe mi sarei già addormentato! Nel sesso siamo sempre alla ricerca di esperienze “estreme”. Mio nonno è stato in un locale per scambisti. Ha tentato di scambiare mia nonna ma in cambio ha ricevuto solo un ecoincentivo per la rottamazione. Sul sesso abbiamo una visone distorta perché ci hanno raccontato bugie. Quando ero piccolo i miei mi dicevano che i bambini li portava la cicogna. La cicogna è alta e snella, io da bambino ero grasso e piccolo: sono cresciuto convinto di essere il figlio di una quaglia. Oppure ci dicevano che i bambini nascevano perché un “semino” si era depositato nella pancia della mamma. Mi ricordo che mio cugino quando andava con la zia ai giardini la obbligava ad indossare un passamontagna. “Cos’è, un gioco?” “No, un anticoncezionale!”. Infine ci dicevano che i bambini nascevano sotto il cavolo, sotto l’insalata. Mi hanno rovinato l’alimentazione. Da bambino la bistecca la mangiavo sempre senza contorno: avevo paura di fare una strage degli innocenti. Oggi i bambini il sesso lo conoscono grazie alla tv. Lì vedono le pubblicità erotiche dove donne nude mugolano al telefono. Mio figlio mi ha presentato la nuova fidanzata: un cordless! *Comico
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Ottobre 2010
il giornale del tuo Comune
TEMPI MODERNI. Da alcuni mesi è operativa una nuova piattaforma sul sito internet istituzionale
Il lavoro del Comune? Si scopre da casa Basta un computer per
la novitÀ
Comune di Borgo San Lorenzo (Firenze)
poter consultare gli atti
Homepage
amministrativi e conoscere
Il Comune informa Bilancio Atti amministrativi Delibere Determine
i documenti pubblicati
Ordinanze Albo pretorio
Mario Rometti
C
onoscere tutto quello che avviene in Comune (atti amministrativi e informazioni, verbali e sedute del consiglio comunale, ecc...) dalla propria casa, “armati” soltanto di un computer. A Borgo San Lorenzo tutto questo è possibile già da qualche mese, da quando l’amministrazione ha lanciato una sorta di “operazione trasparenza”. On line, ovviamente, per star dietro ai tempi moderni. Da un po’ di tempo a questa parte, infatti, è operativa la piattaforma di consultazione degli atti amministrativi dal sito istituzionale del Comune, che lo scorso anno è stato completamente rinnovato sia nella grafica che nei contenuti. E tra le novità più interessanti (e utili) per tutti i cittadini c’è appunto quella di poter “controllare” da casa il lavoro del Comune. Come? È molto semplice. Per accedere agli atti amministrativi che si vogliono consultare (dalle delibere di giunta e consiglio alle determine, dalle ordinanze all’albo pretorio on line, passando per il bilancio di previsione e altro ancora) basta cliccare su “Consultazioni” nella sezione “Servizi”, direttamente dalla home page del portale. Poi, nella pagina successiva, si deve cliccare su “Ricerca atti del Comune”, da cui si apre ancora una nuova pagina, quella con la piattaforma di ricerca on line. Scorrendo l’elenco sono visibili gli atti di ultima pubblicazione, mentre la ricerca di un preciso atto può essere effettuata attraverso la “chiave” che si preferisce. E i documenti presenti possono anche essere scaricati. Ma non è tutto qui. Perché chi lo vuole può anche “alzare la voce” e farsi sentire. Sempre da casa, ovviamente. E sempre attraverso il proprio pc. Cliccando dalla sezione “Filo diretto” (sempre in home page) la voce “Segnalazioni e reclami” si accede al sistema che consente, a chi lo desidera, di inviare le proprie segnalazioni e i propri reclami reclami, oltre che di consultare le risposte già fornite alle segnalazioni e ai reclami più “diffusi” in passato. Per poterlo fare, in questo caso, è necessario registrarsi con un nome utente
Numero delibera
Anno
Data delibera dal
Al
Tutti Tutti Num.
Data
Delibera di giunta
94
23/09/2010
Delibera di giunta
91
16/09/2010 PRELEVAMENTO DAL FONDO DI RISERVA
Delibera di giunta
90
16/09/2010
RIORGANIZZAZIONE DELL'ENTE: MODIFICHE ORGANIGRAMMA E FUNZION ...
3
Delibera di consiglio
77
09/09/2010
REVOCA DELLA DELEGA ALLA COMUNITA' MONTANA MUGELLO PER LE P ...
0
Delibera di consiglio
76
09/09/2010
APPROVAZIONE "REGOLAMENTO COMUNALE DEI SERVIZI EDUCATIVI PER ...
1
Delibera di consiglio
75
09/09/2010
RINNOVO ACCORDO DI GEMELLAGGIO TRA LA CITTA' DI BORGO SAN LO ...
1
Delibera di consiglio
74
09/09/2010
RATIFICA ATTO GIUNTA COMUNALE N. 76 DEL 15-07-10 AD OGGETTO ...
0
Delibera di consiglio
73
09/09/2010
O.D.G. SUGLI INTERVENTI PER LA RIDUZIONE DELLA DISPERSIONE ...
1
Delibera di consiglio
72
09/09/2010
INTERROGAZIONE SULLA SCUOLA E ALTRE PROBLEMATICHE DI PANICAG ...
1
Delibera di consiglio
71
09/09/2010
INTERROGAZIONE URGENTE SULLA SITUAZIONE DEI LAVORATORI DELLA ...
1
Delibera di consiglio
70
09/09/2010
INTERROGAZIONE SULLA SCUOLA MATERNA DI PANICAGLIA, PRESENTAT ...
1
Delibera di consiglio
69
09/09/2010
COMUNICAZIONI DEL SINDACO (Comunicazione deliberazione della ...
0
Delibera di consiglio
68
09/09/2010
COMUNICAZIONI DELLA PRESIDENTE (Approvazione verbale seduta ...
0
Delibera di giunta
89
03/09/2010
VARIANTE AL PRG PER REALIZZAZIONE OPERE IDRAULICHE DI FONDOV ...
2
Delibera di giunta
88
26/08/2010
APPROVAZIONE ADEGUAMENTO TARIFFE DEL SERVIZIO DI PRESCUOLA ...
il reporter è un periodico di 10 edizioni che mensilmente viene distribuito da in 216.486 copie
Oggetto
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RICORSO TAR PROMOSSO DALLA SOCIETA' ITALIANA COSTRUZIONI STR ...
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Una sezione del sito del Comune
e una password, per poi inviare la propria segnalazione, seguirne l’iter e visualizzare la risposta (che sarà ricevuta direttamente al proprio indirizzo di posta elettronica). E ancora, cliccando su “Albo on line”, si può consultare tutta la documentazione pubblicata sull’albo pretorio: delibere, determine, ordinanze, avvisi, concorsi, convocazione di commissioni e Consiglio comunale. Anche quest’ultimo, infatti, è finito in rete, insieme ai verbali e alle sintesi delle sue sedute.
Che sono scaricabili selezionando la voce “Consiglio comunale” dalla home page del sito: da qui si può accedere all’elenco delle sedute, e per ognuna è possibile consultare le delibere approvate, i documenti discussi e la trascrizione del dibattito. Nella stessa sezione, inoltre, si possono trovare anche le informazioni sulle tre commissioni consiliari, con i relativi componenti e le sedute. Insomma, tutto quello che serve si può trovare on line. E se c’è chi teme che, tra tutti questi
Il Mugello si candida a patrimonio Unesco Il Mugello patrimonio mondiale dell’Unesco? Lo credono possibile le istituzioni locali che stanno lavorando per verificare se esistano le condizioni per una eventuale candidatura. Un impegno che coinvolge gli onorevoli Riccardo Migliori (Pdl), promotore dell’iniziativa, e Rosa De Pasquale (Pd). Intanto, il presidente della Commissione nazionale italaina per l’Unesco, il professor Giovanni Puglisi, è stato in visita per 24 ore in Mugello ed ha incontrato i sindaci insieme al presidente della Comunità montana Stefano Tagliaferri. Un incontro per conoscere i luoghi più significativi, sulle tracce dei Medici e di Giotto. La proposta di candidatura, per la quale si sta valutando se vi siano i presupposti, riguarda la categoria del “Paesaggio culturale”: paesaggio inteso come patrimonio, dimensione dell’interazione tra valore storico, bellezze naturali e ambientali, uso del suolo e antichi lavori, in prossimità di Firenze. passaggi, privacy e sicurezza siano messe in pericolo, niente paura: il “nuovo” sito, realizzato dal Comune nell’ambito della gestione associata dei servizi di rete civica della Comunità Montana Mugello, rispetta tutti i requisiti necessari di accessibilità, usabilità, sicurezza e privacy. Non resta, dunque, che mettersi davanti a un computer e dar sfogo a tutta la voglia di conoscere (dal dentro) la vita del proprio Comune. Senza dover mettere il naso fuori di casa.
L’opportunitÀ Il bando scade il 4 ottobre ed è destinato ai giovani tra i 18 e i 28 anni
Servizio civile, 24 posti nelle biblioteche del territorio
S
cade il 4 ottobre il bando per il progetto di servizio civile volontario assegnato quest’anno all’area del Mugello. Dopo un anno di stop in attesa della nuova assegnazione dei fondi da parte del Ministero dell’Interno, è previsto per il 2010 l’inserimento di 24 giovani nelle 10 Biblioteche comunali del territorio (4 in quella di Borgo San Lorenzo), con un progetto curato dall’Ufficio educazione, istruzione, formazione - Cred dalla Comunità Montana Mugello intitolato ‘Biblioteca luogo della cittadinanza interculturale tra popoli e generazioni’. Si tratta di un progetto, come si legge nella scheda,
Il Reporter di Borgo San Lorenzo raggiunge 7523 famiglie nel Comune di Borgo San Lorenzo
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Tutti
Oggetto
Tipo atto
reclami e segnalazioni
Intranet
Tutti
Tipo atto
Ufficio
ma anche inviare
Extranet
Delibere
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sull’albo pretorio,
Il Comune informa
Editore e Concessionaria Pubblicitaria: Web&Press Edizioni s.r.l. Direzione ed amministrazione: via Kassel 17- 50126 Firenze tel. 848.80.88.68 Direttore Responsabile: Matteo Francini Service editoriale e grafico: Tabloid soc.coop., Firenze (FI) scrivimi@ilreporter.it
“finalizzato ad ampliare le opportunità di aggregazione, informazione e formazione per la popolazione residente nel territorio, con particolare attenzione verso la fascia dell’infanzia, dei giovani italiani e stranieri e della popolazione anziana, al fine di favorire una reale inclusione sociale di gruppi a rischio di isolamento e conflittualità sociale”, che si è classificato ben al sesto posto nella graduatoria regionale dei 158 progetti presentati. “Quella mugellana è un’esperienza ormai storica e consolidata - sottolinea il presidente della CM Stefano Tagliaferri - e il fatto che il nostro progetto abbia raggiunto
Stampato da Rotopress International, Loreto (AN) Periodico d’informazione locale Anno IV n.83 del 1 ottobre 2010 N°reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di Firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10€
Associato alla Unione Stampa Periodica Italiana
il sesto posto dimostra l’attenzione e la cura con cui la nostra struttura, il Cred in particolare, abbia lavorato e la qualità del progetto presentato. Ed è la conferma che il Mugello quando lavora insieme ottiene risultati”. È un’opportunità per quei giovani fra i 18 e 28 anni di cittadinanza italiana che decidano di mettersi un anno al servizio della comunità, ricevendo uno stipendio e dei crediti formativi. Ci sono ancora pochi giorni per partecipare. Informazioni sono reperibili sul sito nazionale www.serviziocivile.it o sul sito di Regione Toscana e Comunità Montana Mu/B.P. gello.
Dati non raccolti presso l’interessato Si informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs 196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), il consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg 196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili, sono raccolti e trattati da Web&Press s.r.l., al solo fine dell’invio presso la Sua residenza del periodico gratuito “il Reporter”. Il responsabile del trattamento è Web&Press s.r.l. Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in contemporanea la sospensione dell’invio della sua copia esercitando l’art. 7 scrivendo a Web&Press via Kassel 17 50126 Firenze.
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Borgo San Lorenzo
ISTRUZIONE/1. Rientro amaro per le famiglie di molti bambini a causa dei tagli ministeriali
Scuola, l’anno delle brutte sorprese istruzione/2. Ne sono stati tagliati 58
E alle superiori mancano i docenti S
La scuola elementare
A Luco è saltato il tempo pieno, salvo invece a Borgo e Ronta. Il personale docente di primarie e asili in realtà non è diminuito, ma sono aumentate le iscrizioni e, per questo, l’orario di servizio è stato contratto Beatrice Penni
S
i avvicina un anno scolastico “pieno di brutte sorprese”, che “non scorderemo”. Iniziano così le lettere pubblicate a pochi giorni dal suono della campanella dall’assessore alla pubblica istruzione di Borgo Giunia Adini e dal sindaco Giovanni Bettarini. Tanti i problemi che da quest’anno pesano sulla fascia di studenti più indifesa, i bambini della scuola primaria e dell’infanzia. A causa dei provvedimenti ministeriali, ha annunciato un mese fa l’assessore, “gli Ata a disposizione della direzione didattica di Borgo San Lorenzo saranno quest’anno 23 invece di 26, e il prossimo anno scenderanno a 20”, mentre “nella scuola elementare il tempo pieno, dopo essere stato di fatto abolito con l’eliminazione delle ore di compresenza degli insegnanti, non è più garantito neanche come orario scolastico che prosegue fino alle 16.30”. Il problema è sorto in particolare a Luco, dove il tempo pieno da settembre è stato tagliato. La dirigente scolastica, dottoressa Laura Quadalti, fornisce una chiara spiegazione a tutto ciò: “Abbiamo risposto come sempre alla richiesta del tempo pieno nei plessi in cui questo è riconosciuto dalla normativa ministeriale, vale a dire Ronta e capoluogo. Purtroppo la legge non prevede più quella forma di flessibilità che negli anni scorsi ci ha consentito di organizzare autonomamente, grazie al lavoro del collegio docenti, il tempo pieno anche a Luco, per 40 ore settimanali. Poi per ragioni numeriche, che contrapponevano 15 richieste a Luco contro 96 al capoluogo, e per scarsità di organico siamo stati costretti ad una scelta. La richiesta dei genitori tuttavia è più che comprensibile: in questa fascia d’età la scuola non ha solo una finalità educativa ma anche di servizio sociale per le famiglie”. Sul personale docente, dice la dottoressa Quadalti, non c’è stata una vera e propria riduzione, perché sono stabili dall’anno scorso 63 insegnanti per la primaria e 33 per l’infanzia. “Il problema è la variazione del rapporto
tra numero dei docenti e alunni. Quest’anno c’è stato un incremento delle iscrizioni a cui non ha corrisposto un aumento del personale”. Ed è questo il motivo per cui da maggio il consiglio di istituto ha optato per una riduzione nell’orario di servizio. Gli asili hanno sempre garantito l’attività dalle 7.45 alle 16.30, mentre da settembre sarebbe stata posticipata di mezz’ora l’entrata (8.45) e anticipata di un quarto d’ora l’uscita (16.15). I genitori, e in particolare quelli entrambi impiegati, si sono costituiti in un comitato e si sono rivolti al Comune. “Bisogna specificare – spiega Quadalti – che il regolamento garantisce solo 40 ore. Quei 45 minuti in più erano un servizio che avevamo deciso di offrire noi proprio perché consapevoli delle necessità di chi lavora. Ma perché possa essere garantito è previsto sempre dal regolamento che in ogni singolo plesso ci siano in quegli
La legge non garantisce più flessibilità e possibilità di auto-organizzarsi orari un numero minimo di 18 bambini e dalla rilevazione fatta negli ultimi 5 mesi di scuola abbiamo verificato che in realtà c’erano massimo 5 bambini: ciò significa che era un costo in più, illegittimo”. La dottoressa Quadalti spiega come, dopo la comunicazione tramite circolare di questo nuovo provvedimento al Comune, durante l’estate si sia mobilitata con l’amministrazione per verificare la possibilità di un servizio sostitutivo, che fortunatamente è stato garantito al costo di 8 euro al mese per chi ne abbia fatto richiesta. Intanto anche gli insegnanti si sono mobilitati, con uno sciopero indetto proprio il primo giorno di scuola.
cuole secondarie in debito. Ma di insegnanti. Per tutto il periodo estivo l’assessore provinciale alla pubblica istruzione Giovanni Di Fede e la vicepresidente regionale con delega all’istruzione Stella Targetti hanno contestato la scarsità di personale docente nel territorio causato dai provvedimenti ministeriali, rivelando che nel 2010 – 2011 “il numero delle cattedre negli istituti superiori è di gran lunga inferiore e sproporzionato rispetto alla richiesta degli studenti”. Nessun sindaco mugellano si è tirato indietro nel condividere questa linea. Il giorno della manifestazione-lezione tenuta in Santissima Annunziata a Firenze l’11 giugno, con tanto di banchi e lavagna, per la protesta di tutti gli assessori all’istruzione delle province toscane, erano presenti anche i sindaci di centrodestra Paolo Bassetti di Marradi e Claudio Scarpelli di Firenzuola. Proprio in difesa dei plessi secondari. “Il Mugello con i suoi 146 km quadrati - specifica il Sindaco Bettarini in una lettera alla Gelmini resa pubblica un mese fa - è caratterizzato dal fatto di avere numerose sedi sparse. Ciò per venire incontro alle necessità delle comunità più lontane del territorio, come Firenzuola, che non ci sta a vedere a rischio il proprio distaccamento. Ma sembra non esserci spazio per le eccezioni. In tutta la provincia sono stati tagliati 58 docenti, tre dei quali presso l’istituto Chino Chini. In più presso il
liceo Giotto Ulivi manca un numero sufficiente di classi a fronte della quantità di richieste pervenute. “In questo quadro – sostiene l’assessore - risultano particolarmente penalizzati gli studenti che risiedono in un territorio montano e diffusamente abitato come il Mugello, che rischiano di diventare di fatto cittadini di serie B.” Insomma sembrano tutti d’accordo nel riconoscere il lento venir meno del diritto all’istruzione. Non solo dei giovani ma anche degli adulti. Una situazione di forte preoccupazione riguarda infatti il Centro territoriale permanente di Borgo. Fino ad oggi il Ctp ha risposto ai bisogni formativi degli adulti garantendo a 415 persone
Al Giotto-Ulivi non c’è un numero di classi adeguato alle richieste nel 2009 la frequentazione di 39 corsi per il conseguimento della licenza media, l’apprendimento di italiano e lingue straniere, l’alfabetizzazione informatica. “Il personale docente sarà drasticamente ridotto – spiega Adini – togliendo ben 33 ore settimanali di insegnamento su 96”. Alla luce di questa situazione la chiusura definitiva dei Ctp di Bagno a Ripoli e Castelfiorentino getta un’ombra scura anche sul futuro della strut/B.P. tura mugellana.
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L’Associazione “Noi per Voi per il Meyer” ONLUS ricerca persone disponibili per vari progetti di aiuto al bambino oncologico e a genitori in difficoltà. E’ previsto un corso di formazione. Per informazioni inviare una mail a d.paggetti@meyer.it
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Ottobre 2010
il giornale del tuo Comune
enti. L’ultima finanziaria ha colpito anche in Mugello: tre assessori e il presidente oggi “costano zero”
Comunità montana, futuro nero e una pesante pioggia di tagli Beatrice Penni
indecenti” ma anche quelle che funzionano e che producono il 16,7 per cento del Pil nazionale. Il presidente Stefano Tagliaferri ci racconta come questo provvedimento è stato vissuto in Mugello. “Prima dei tagli la Cm riceveva 2 milioni di euro da Stato e Regione, di cui 1 milione e 900 mila sono il costo del personale. Rispetto a questi noi abbiamo riversato sul territorio qualcosa
A
nche in Mugello l’ultima finanziaria ha tagliato i costi della Comunità Montana. Il presidente Stefano Tagliaferri e i tre assessori Mario Lastrucci, Andrea Casini e Giampiero Mongatti oggi costano zero. Già con la finanziaria Prodi del 2008 gli stipendi furono dimezzati, sommandosi al provvedimento di Santagata Lanzillotta per la soppressione di 140 enti montani (da 356 a 180) che, con la disponibilità ad un’autoriforma dell’Uncem (l’Unione delle Comunità), ha portato un taglio netto del budget del 37 per cento. Bisogna ricordare che tutti questi provvedimenti si sono fatti strada in un momento mediatico delicato, con l’uscita del libro rivelazione “La Casta”, di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, e l’attenzione al problema fannulloni negli enti pubblici. Quello però che molti non sanno è che Stella è stato il primo a protestare di fronte ai provvedimenti. In un recente articolo pubblicato sul blog del Corriere della Sera, sostiene che il Governo invece di mettere ordine eliminando gli enti inutili, ha rottamato il soggetto più debole, le comunità montane, non solo quelle “ridicole e
Con l’eliminazione della Cm alcuni territori non avranno più la stessa dignità come 16 milioni di euro. Questa è efficienza: un investimento di circa 7-8 volte tanto a beneficio dell’economia e della cittadinanza. Oggi con un milione e mezzo di euro non copriamo neanche il costo del personale”. E i costi della politica? “Per un anno di lavoro dell’assemblea, l’organo di partecipazione democratica, del presidente e della giunta fino al 2009 non si arrivava a 30 mila euro l’anno. Mi sembra un livello più che sostenibile rispetto a quello che mobilitiamo sul territorio. Praticamente costiamo quanto
Andrea Operaio, 35 anni
Cristina Insegnante, 56 anni
“I politici devono stare tra la gente”
“Alcune strutture da eliminare”
Prima riceveva 2 milioni di euro da Stato e Regione e, spiega il presidente Tagliaferri, “rispetto a questi abbiamo riversato sul territorio qualcosa come
“Tra i costi maggiori c’è quello del personale, in certe strutture pubbliche lavorano troppe persone, soprattutto negli enti più grandi. A livello locale magari non dovremmo lamentarci troppo, anche perché le amministrazioni hanno da seguire molte attività sul territorio. Credo che per questo i politici dovrebbero lavorare a tempo pieno in modo da stare di più anche fra la gente, per capirne le necessità”
“Non mi sembra giusto che un amministratore non debba ricevere retribuzione. Però a proposito delle Comunità montane la riduzione dello stipendio va di pari passo con la riduzione degli sprechi, è da tempo che si parla dell’eliminazione di questi enti in tutta Italia. Alcune delle numerose strutture intermedie credo possa essere eliminato perché si ha l’impressione è che siano un sovrappiù”
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16 milioni”. Oggi “con un milione e mezzo non copriamo neppure i costi del personale”
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Borgo San Lorenzo Michaela Operaia, 36 anni
michele Insegnante, 52 anni
“Tante richieste evase con ritardi”
“Manca una corretta informazione”
“Gli amministratori dovrebbero lavorare a tempo pieno per il territorio ed essere retribuiti di conseguenza. Però per quello che vedo adesso non si impegnano al meglio: ci sono tante promesse e tante richieste e che vengono accolte solo dopo molto tempo. Parlo in parte con un occhio esterno perché sono rumena, ma questo mi aiuta ad esprimere un giudizio, perché per necessità ho potuto coanoscere meglio il funzionamento di questi enti e delle leggi”
“Il problema primario è che manca una corretta informazione di come e quanto la politica spende e investe. Per apprezzare la bontà della gestione pubblica bisogna avere per prima cosa le informazioni. È un problema che sta a monte, che si deve porre anche la stampa. Prima di giudicare se giusta o sbagliata dobbiamo ritrovare interesse nella politica, prima di tutto locale”
Ecco i lavori in corso durante il mese di ottobre a Borgo San Lorenzo e dintorni: eX PRETURA, VIA AI CANTIERI Aperto il cantiere nell’edifiico dell’ex pretura in via Aldo Moro per eseguire l’intervento di ristrutturazione, ampliamento e miglioramento sismico (costo complessivo 500mila euro), in modo tale da adeguare la struttura alle nuove normative in materia. lAVORI A RONTA Lavori a Ronta sul tratto viario di collegamento tra via Faentina e viale vicinale Mulinaccio. Si tratta di un intervento propedeutico alla sistemazione definitiva dell’incrocio tra via Faentina e viale Fratelli Rosselli.
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necessaria la solidarietà dei sindaci. “Anche amministratori di colore diverso percepiscono di essere danneggiati dal governo nazionale. In questo momento so che sono preoccupati dai danni diretti dovuti ai tagli, ma devono pensare anche a questo danno indiretto: i servizi che noi forniamo in modo associato dovranno pagarseli da soli abbandonando i destini dei territori più dispersi. Dobbiamo decidere: gli amministratori che svolgono un servizio pubblico o servono o non servono, non ci sono vie di mezzo. Si potrà dire che la Cm deve fare di più, deve essere smagrita, avere un numero minore di assessori, ma non si può dire che non svolge un ruolo. Così perdo la mia dignità di amministratore”. Una dignità che anche gli enti superiori devono difendere. “In Piemonte e Lombardia
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hanno protestato, mentre da noi la Regione non ha detto nulla”. Perché ora in Regione la parola d’ordine sembra essere sobrietà, sotto tutte le forme e a qualunque costo: “Se tutto verrà gestito da Firenze il nostro territorio, che è già svantaggiato, non riuscirà a competere con i comuni della piana fiorentina, pur avendo raccolto negli anni anche dei meriti. Siamo noi che rappresentiamo la provincia come esempio virtuoso di gestione della protezione civile e siamo citati nel sito nonsolofannulloni.it per la nostra presentazione del bilancio”. Le ultime parole di Tagliaferri sono amare: “Io non mollo, ma è solo questione di qualche mese. E la Regione deve dire che intenzioni ha. Se la linea è raccordare tutto in agenzie, ci accorgeremo presto se saranno fonte di spreco”.
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un consigliere regionale in un mese”. L’organismo della Cm è nato nel 1971 per arginare la crisi progressiva dei comuni tagliati fuori dallo sviluppo e dal turismo, che di anno in anno si svuotano dagli abitanti e rischiano di essere ingoiati dai boschi della montagna. “Con l’eliminazione – spiega Tagliaferri – alcuni territori non avranno più la stessa dignità: Marradi con un tessuto economico poco sostenibile è ritenuto non abitabile e avrà forti cali demografici. Così si crea un inurbamento eccessivo nei centri con servizi, come Borgo, con un danno doppio di vivibilità per entrambi i comuni. Dopo la cancellazione ci renderemo conto del danno ma sarà troppo tardi. Forse come Cm un abbiamo sbagliato a non comunicare meglio la nostra utilità”. Per questo, sottolinea il presidente è
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Ottobre 2010
il giornale del tuo Comune
internet. Il progetto non è ancora decollato e alcune aree restano scoperte
Adsl, quella banda che non si allarga Sara Casini
mico, l’investimento complessivo richiesto è stato di quasi 5,6 milioni di euro (l’80 per cento pubblico, il 20 per cento privato) attivato dalle due Comunità Montane, Mugello e Montagna Fiorentina, con la Provincia di Firenze, di cui oltre 3,8 milioni di euro nella sola area mugellana. Dopo mesi di forte incertezza con parti del progetto rimaste in stallo, e dopo il riassetto societario che ha portato Infracom (la società che ha realizzato l’infrastruttura) ad assorbire la Multilink (gestore invece del servizio), la situazione dovrebbe sbloccarsi, almeno da quanto emerso dai recenti incontri con i vertici aziendali, toscani e provinciali. Ad incontrarli sono stati l’assessore provinciale Crescioli, i sindaci del Mugello, e l’assessore della Comunità montana Mario Lastrucci. Il responsabile toscano Franco Bandinelli e quello provinciale Lorenzo Rossi hanno dunque assicurato un cambio di passo nella gestione del servizio, con la ripresa della copertura della rete, il rilancio delle offerte promozionali e – punto non di poca importanza – la presenza sul territorio del settore commerciale. Dopo ritardi e slittamenti, la cautela pare essere d’obbligo, accompagnata da toni rassicuranti. “I responsabili hanno ammesso ogni addebito e allo stesso tempo assicurato che quanto è previsto dagli accordi sarà realizzato quanto prima – ha dichiarato l’assessore Lastrucci - a cominciare dalle zone dove più si è fatta sentire l’esigenza, ovvero la frazione borghigiana di Luco e il comune di Vicchio.” Adesso, secondo i piani dovrebbe essere sviluppato il progetto esecutivo della cosiddetta ‘fase 2’, con oltre 1 milione di euro (l’80 per cento di natura pubblica) di investimento, per l’estensione e il potenziamento della rete in diverse aree, con una promessa, lanciata da Infracom: quella di raggiungere entro la fine dell’anno almeno 2.500 clienti. Una sfida importante, se si considera che gli utenti residenziali, che hanno aderito al servizio di Multilink in Mugello, sono stati 224.
A Luco navigare in rete è tuttora un procedimento lentissimo, ma i responsabili di Infracom assicurano che dopo gli intoppi adesso partirà la “fase due”
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che punto è il progetto “banda larga” in Mugello? Se lo chiedono in molti, soprattutto gli abitanti delle frazioni che ancora sono scoperte dal collegamento internet con connessione veloce (e wireless, ossia senza fili). Se lo domandano certamente i residenti di Luco di Mugello che, a più riprese, hanno espresso il disagio di abitare in un luogo dove navigare in rete e ricevere e inviare documenti elettronici diviene procedimento lento, creando uno svantaggio notevole soprattutto per chi utilizza internet come essenziale strumento di lavoro. Dopo il completamento della rete alla fine del 2007 e l’attivazione nel 2008, da parte di Infracom e Multilink Toscana (società quest’ultima che aveva la gestione commerciale del servizio) il progetto “banda larga” non ha infatti ancora raggiunto il suo obiettivo: portare la connettività in quelle zone che, per motivi principalmente geografici, ne sono prive. A livello econo-
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Borgo San Lorenzo
La novitÀ. Al centro Re Mida è di casa il “riuso creativo”
Se i rifiuti diventano arte Letizia Martino
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ella mitologia greca era il personaggio in grado di trasformare in oro qualsiasi cosa toccasse. Era il famoso Re Mida, il cui proverbiale “tocco d’oro” è rimasto poi celebre nella cultura occidentale. A Borgo San Lorenzo, invece, dà nome ad un nuovo spazio: il “Centro di riuso creativo ReMida”. Situato dietro al “Chicchessia” di piazza Dante mette a disposizione due ampie stanze per imparare, con creatività e ingegno, a riciclare e a dare nuova vita (e uso) a materiali e oggetti che normalmente cadrebbero nell’oramai troppo vasto mondo dei rifiuti. Al suo interno si raccolgono, infatti, rimanenze e scarti della produzione industriale ed artigianale, per reinventarne utilizzo e funzione. I materiali provengono da aziende della zona del Mugello come è possibile leggere nel cartellone posto all’ingresso: “Abbiamo incontrato diverse realtà produttive e associazioni della zona che si sono poi dette interessate e rese disponibili per la realizzazione di questo progetto - spiega l’assessore comunale all’ambiente del Comune di Borgo San Lorenzo, Stefano Squilloni. Il centro ReMida nasce da una progettazione che ha visto il finanziamento da parte della Regione Toscana, della Provincia di Firenze e della Comunità montana Mugello, e con la collaborazione del Comune di Borgo, richiedendo
pillole dopo il mugello, presentazione a firenze I “signori dell’appennino” a palazzo vecchio Dopo il Mugello, il romanzo storico “I Signori dell’Appennino” di Riccardo Bellandi (Mauro Pagliai Editore, 2010) è stato presentato nel prestigioso Salone dei Duegento a Palazzo Vecchio. Un libro il cui quadro storico di riferimento vede i protagonisti mugellani (gli Ubaldini, Signori dell’Appennino appunto) contrapporsi fieramente, quali capi di una “resistenza” territoriale, all’espansionismo fiorentino. Il romanzo, che ricostruisce la vita quotidiana di metà ‘200, si articola in un susseguirsi di vicende, intrecci e colpi di scena. il corso è organizzato dalla music valley records aperte le iscrizioni per la scuola di musica Sono aperte le iscrizioni per la scuola di musica moderna, organizzata e gestita dall’associazione Music Valley Records. Già etichetta discografica e collettivo di produzione musicale di professionisti del settore musicale, in collaborazione con Lizard SPM, la scuola di musica di Music Valley si avvale di un corpo insegnante di professionisti, con collaborazioni importanti, sia in studio che dal vivo, con artisti del calibro di Biagio Antonacci, Irene Grandi, Noemi. I corsi iniziano l’11 ottobre 2010, la sede è a Rabatta (Borgo San Lorenzo) all’interno dello Studio di registrazione e sale prove SEVENTY 70 in via Martiri del Lavoro 43. Per iscrizioni e informazioni rivolgersi al 328.2818438 (Lorenzo).
una ristrutturazione per circa 190 mila euro. “Siamo soddisfatti e devo dire che è il primo centro di questo genere che viene aperto in Toscana” prosegue Squilloni. A fare da scuola, per questo tipo di spazi, è stata, infatti, l’Emilia Romagna, per la precisione il comune di Anzola, nel 1996. Da allora ne sono nati altri, fino a formare una sorta di network di progetti educativi e formativi rivolti a bambini, ragazzi, ma anche insegnanti, educatori e operatori didattici su temi quali il rispetto dell’ambiente e il riutilizzo creativo
e intelligente dei materiali di scarto. E sarà questa la strada che anche il “ReMida” borghigiano dovrà intraprendere, come spiega l’amministrazione comunale: “Abbiamo intenzione - prosegue l’assessore Squilloni - di promuovere l’idea del riciclo e di un approccio al materiale totalmente diverso e opposto rispetto a quello dell’“usa e getta”. Lo vogliamo fare attraverso dei laboratori creativi e percorsi didattici rivolti alle scuole. Ma non solo. Il centro, infatti, naturalmente è, e resta, aperto a tutta la cittadinanza.”
informazioni e consulenze su rinnovabili & co. torna lo sportello itinerante ri-energia Riaperto lo Sportello Ri-Energia per chi cerca informazioni ed un primo livello di consulenza sulle possibilità offerte dalle fonti energetiche rinnovabili e dalle pratiche di efficienza energetica. Gli orari dello sportello, riaperto dal 1° settembre con la consueta formula itinerante, sono: - Comunità Montana 15:00-18:00, 3° martedì del mese - Comune di Barberino di Mugello 15:00-18:00, 3° giovedì del mese - Comune di Dicomano 9:30-12:30, 2° sabato del mese - Comune di Firenzuola 15:00-18:00, 4° lunedì del mese - Comune di Marradi 9:30-12:30, 1° lunedì del mese - Comune di Palazzuolo sul Senio 9:30-12:30, 2° martedì del mese - Comune di Scarperia 9:30-12:30, 4° venerdì del mese - Comune di Vaglia 9:30-12:30, 2° venerdì del mese - Comune di Vicchio 9:30-12:30, 1° giovedì del mese Lo sportello svolge il proprio servizio su appuntamento o presentandosi direttamente alle sedi dello sportello. Per appuntamenti telefonare allo 055-350152 nei giorni: martedì dalle ore 10:00 alle ore 12:00 e giovedì dalle ore 14:00 alle ore 16:00, oppure inviare una email all’indirizzo: rienergia@firenzenergia.it
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il giornale del tuo Comune
cooperazione. Prosegue il progetto di sostegno agli allevatori del Ruanda
L’agricoltura mugellana fa scuola Gli esperti locali hanno prima fatto un sopralluogo in Africa e poi ospitato una delegazione ruandese. Obiettivo: aiutare a migliorare la produttività delle vacche da latte Sara Casini
L’
agricoltura mugellana fa scuola, e con uno scopo sociale e umanitario che coinvolge un folto gruppo di allevatori del Ruanda. In particolare, dal 2008, esiste un progetto di sostegno alla cooperativa di allevatori Udamaco (Umutara Dairy
Marketing Co-operative, che raccoglie circa 20 realtà cooperative, per un totale di circa 4800 allevatori) nel distretto ruandese di Nyagatare. Un’area poco più grande della Sicilia ma con oltre 8 milioni di abitanti e dove il comparto agricolo, seppur abbia raggiunto un buon
grado di sviluppo, manca ancora di conoscenze e tecniche fondamentali. “Si tratta di introdurre piccoli, ma significativi, cambiamenti operativi in grado di aumentare la produttività delle vacche da latte e la catena di produzione delle stesse” spiega Giuseppe Pietracito, presidente dell’Apa che, insieme al tecnico della Cooperativa Agriambiente Alessandro Pulito, si è impegnato per seguire la delegazione ruandese durante la visita in Mugello, ai primi di settembre. Il progetto, realizzato in collaborazione con il Centro cooperazione missionaria di Lucca e l’Apa di Firenze, e promosso dal Comune di Borgo San Lorenzo che ne è capofila, è finanziato della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, ed ha previsto due fasi d’azione. La prima ha previsto sopralluoghi nell’area africana, da parte degli esperti mugellani; la seconda invece consisteva in alcuni incontri, qui in Mugello, tra i nostri allevatori e quelli ruandesi. Una delegazione, formata dal presidente dell’Udamaco Katabarwa Augustin, il presidente della federazione nazionale degli
allevatori e membro della cooperativa Matwoki Gahiga Gashumba e il presidente della cooperativa Matwoki di Matimba Mushaija Charles insieme all’allevatore Shyaka George. Gli allevatori hanno avuto così modo di scambiare informazioni e buone prassi, soprattutto nella gestione del bestiame e delle tecniche di allevamento. “Tra i maggiori punti di criticità che abbiamo riscontrato in quella realtà ruandese – spiega Giuseppe Pietracito – c’è sicuramente la insufficiente capacità di realizzazione di colture foraggere e la conservazione dei foraggi attraverso l’adozione di tecniche di insilamen-
to e di fienagione e, non da ultimo, la gestione dei pascoli. Il terreno è ricco ma le stagioni monsoniche rischiano di rovinare tutto il lavoro se non si adottano metodi adeguati di stoccaggio e conservazione dell’erba che servirà per nutrire gli animali. E i colleghi ruandesi non ne erano a conoscenza mentre adesso hanno capito come fare scorte”. Infine, prosegue Pietracito: “L’’obiettivo è arrivare ad una riduzione complessiva dei capi in ogni azienda. Come dire: meglio aziende con un po’ meno bestiame ma in grado di nutrirlo e di attivare profilassi per la cura e la prevenzione delle malattie.”
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in città
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ZOOM/1. Tra i 46 articoli del regolamento di polizia municipale ce ne sono alcuni di singolari
viaggio nella giungla dei divieti urbani il documento, che fu varato dalla precedente amministrazione comunale, prevede sanzioni per chi sbatte tappeti e tovaglie o per chi non segnala la vernice fresca. Ma anche per gli strilloni e per chi pettina gli animali in pubblico Gianni Carpini
“A
ssicurare la serena e civile convivenza”. È questo il fine dichiarato del regolamento di polizia urbana del Comune di Firenze. Ma accanto alle più condivisibili norme di buon comportamento, il testo che racchiude le regole per il “galateo cittadino” riserva alcune sorprese. Scorrendo i 46 articoli del documento, frutto del lavoro della passata amministrazione comunale, si trovano singolari divieti. Dalle norme contro chi causa “l’emissione di polveri” sbattendo tappeti e tovaglie fino alle sanzioni contro chi stende i panni senza tener conto del “decoro cittadino”. E le multe possono essere salate. Dare da mangiare ai piccioni, ad esempio, può costare caro: da 80 fino a 500 euro. All’articolo 15 il regolamento vieta infatti di “somministrare qualunque tipo di alimento ad uccelli e in particolare a piccioni presenti allo stato libero sul territorio comunale”. Allo stesso modo è proibito lasciare nei luoghi pubblici cibo per animali, gatti compresi. Il capitolo dedicato agli amici a quattro zampe è lungo. Non si possono strigliare gli animali in luo-
ghi pubblici oppure far bere i cani direttamente dall’erogatore delle fontane. Attenzione poi a stendere la biancheria. Per preservare il decoro degli edifici, l’articolo 20 del regolamento prevede multe sempre da 80 a 500 euro per i panni stesi nelle zone dei palazzi che sono visibili dal suolo pubblico. Stessa sorte per oggetti posti sulle finestre e sulle terrazze che causino la “diminuzione del decoro dell’immobile”. L’articolo 11, dedicato alle “cautele per oggetti sospesi, liquidi e polveri”, sanziona inoltre chi causa la “caduta di terra o l’emissione di polveri, anche sbattendo tappeti, tovaglie e simili”. Una regola che vale nei luoghi pubblici e in quelli privati. Gli sbadati che si dimenticano di segnalare ai passanti la recinzione verniciata
Dare da mangiare ai piccioni può costare dagli 80 ai 500 euro
di fresco rischiano una multa da 25 a 500 euro (art. 8). Medesima sanzione è riservata per la sosta selvaggia, non delle macchine, bensì delle biciclette: il regolamento, con l’articolo 4, proibisce di lasciare le bici legate elementi di arredo urbano come le panchine, se recano disagio alla circolazione, o alle recinzioni a protezione dei monumenti. È vietato inoltre lavare i veicoli in luoghi pubblici (art. 15), mentre buttare un mozzicone di sigaretta a terra può costare 160 euro (art. 14). Esistono regole anche per i negozi. Secondo il regolamento pulire le vetrine e le soglie delle attività commerciali è contro il decoro urbano, almeno nella fascia oraria che va dalle 10 alle 20. Lo stabilisce l’articolo 16. Banditi gli “strilloni”: coloro che vendono merci o servizi “con grida o con altri comportamenti molesti” possono essere multati (art. 15). Infine le norme sul volantinaggio: mentre è ammesso distribuire volantini alle persone, a patto che non si disturbi la circolazione “anche dei pedoni”, non è consentita la diffusione di depliant sui veicoli in sosta, sulle soglie e sui gradini davanti ai marciapiedi e alle aree pubbliche (art.37).
L’intErViStA Parla l’assessore comunale al decoro urbano, Massimo Mattei
“Esiste prima di tutto una legge non scritta che è il buon senso”
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lcune delle norme del regolamento di polizia urbana sono singolari, ma come vengono applicate in concreto dalla polizia municipale di Firenze e in particolare da questa amministrazione comunale? Il documento, approvato nel luglio del 2008, è frutto del lavoro della passata giunta e di Graziano Cioni, l’allora assessore alla sicurezza e vivibilità urbana, ribattezzato dai giornali “l’assessore sceriffo”. La norma che vieta di stendere i panni sulle facciate visibili dal suolo pubblico, ad esempio, può lasciare perplessi. “Esiste una legge non scritta che è il buon senso – spiega l’asses-
sore comunale al decoro urbano Massimo Mattei – che ci sia anche un regolamento che permetta in certi casi di poter intervenire è qualcosa, credo, di positivo”. Ma quali sono questi casi particolari? “Nessuno vuol sanzionare la massaia che fa la lavatrice e che nelle ore di sole invernali mette fuori la biancheria – precisa Mattei – al contrario, se un cittadino stende i panni su una delle facciate dei palazzi in via Tornabuoni, o nelle strade più importanti della città, credo che debba avere una maggiore attenzione”. Un’applicazione “elastica” del regolamento, che invece non precisa a quali
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vie si applichi il divieto. Il numero maggiore di verbali non è arrivato per la biancheria stesa, ma per i casi legati più da vicino al decoro. “Contro il degrado, sono state elevate multe per le deiezioni canine”, spiega Mattei. Stando all’articolo 12 tutti i proprietari di cani sono infatti obbligati a raccogliere gli escrementi lasciati da fido sul suolo pubblico. “Ci sono state multe anche per altri comportamenti poco consoni – prosegue l’assessore - come sigarette buttate a terra e per il rumore eccessivo. Si tratta di atteggiamenti non conformi al /G.C. rispetto necessario in una comunità”.
in città
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ZOOM/2. Cronistoria del monumento preferito dai “tuffatori clandestini”. Di ogni nazionalità
la (dolce) vita del biancone preso d’assalto prima dello show del disturbatore televisivo Gabriele paolini la fontana di piazza della Signoria ha “ospitato” turisti accaldati, esaltati in cerca di fama e perfino un cane. Multato di 160 euro Francesca Puliti
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on sarà colpa di Fellini, ma da quando Anita Ekberg e Marcello Mastroianni si sono cimentati nel bagno che li ha resi celebri è stato un continuo di imitazioni. Ogni città ha la sua Fontana di Trevi e la nostra personale è meglio nota come fontana del Biancone. La statua di Nettuno, con il suo contorno di cavalli, è stata scelta come vittima prediletta degli assalti da parte di turisti accaldati, ma anche di esaltati e comuni vandali. Sarà per quella sua vicinanza con il Palazzo del potere, o per la “comodità” con cui ci si può saltare dentro, o perché il Biancone, con il suo nomignolo affettivo, è diventato un po’ il simbolo della fiorentinità. L’ultima invasione di campo è avvenuta alla fine di agosto e più che un semplice bagno rinfrescante è stato uno show, ad opera del “disturbatore televisivo” Gabriele Paolini. Interdetto da Roma, dove imperversava attorno ai luoghi della politica importunando i giornalisti pur di entrare nell’inquadratura video, Paolini ha fatto rotta su Firenze, per combattere la sua personale battaglia contro la tessera del tifoso negli stadi. Si è spogliato ed è entrato nella vasca, munito di megafono. Ma lo spettacolo è durato poco, il tempo di raggiungere la fontana da parte dei vigili e di staccare una multa da 160 euro al contestatore. Questa l’ammenda prevista dal regolamento, in caso di tuffi nelle fontane pubbliche. La stessa cifra era già stata contestata l’estate scorsa a una coppia di giovani ameri-
cani, che si erano “fregiati” di una simile prodezza davanti a tre ragazze loro connazionali, rimaste ad osservare la scena da “bordo piscina”. Qualche mese fa era stata la volta di un quindicenne russo, per il quale aveva pagato il capocomitiva che accompagnava un gruppo di adolescenti in gita. La sanzione da 160 euro, in verità, è stata attribuita anche al padrone di un cane che, sul finire di un torrido agosto 2010, ha osato abbeverarsi ai piedi del Biancone. Ma il mondo degli animalisti si è mobilitato in favore di Pedro e del suo amico a due zampe, che nel mentre aveva scritto a sindaco e giornali locali. D’altronde il complesso scultoreo dell’Ammannati è stato vittima negli anni di attentati ben più gravi di quelli che può sferrare un cocker. Nel settembre 1989 qualcuno si mise a saltare sulle zampe posteriori di due dei cavalli, complici la notte e la scarsa vigilanza. Due anni più tardi un uomo barbuto in mutande si arrampicò fin sopra la testa del buon vecchio Nettuno per assestargli dei colpi sulla corona. Nel gennaio ’97, invece, alcuni vandali mandarono in pezzi l’orecchio di un cavallo e a giugno dello stesso anno venne spezzata una zampa. L’ultimo attacco diretto a danneggiare la fontana risale al 2005, quando tre ragazzi, nottetempo, staccarono addirittura una mano al dio di marmo. Da allora la sorveglianza ha fatto grossi passi avanti: non solo telecamere, ma sensori di movimento. Anche gli aspiranti Ekberg-Mastroianni sono avvertiti.
i prECEDEnti Dal David preso a martellate alle statue della Loggia dei Lanzi aggredite nottetempo
Anche benigni vittima dei vandali. prima dell’allarme intelligente
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e il Biancone svetta in classifica come il più martoriato dagli assalti, molti altri monumenti solidarizzano con lui, anche se nessuno è in grado di insidiargli il primato. Pare che piazza Signoria sia una specie di calamita per i malintenzionati nei confronti delle opere d’arte. Sotto la Loggia dei Lanzi, museo all’aperto che incanta milioni di turisti e non, hanno subito danni sia il Ratto di Polissena che quello delle Sabine. L’ultima “bravata” risale allo scorso marzo, quando qualcuno si accanì sulla scultura di Pio Fedi staccandole tre dita. Ma Polissena era già stata colpita un paio di volte dal ’71 in poi.
Cinque anni fa è tornato a farsi vivo anche lo sfregiatore di capolavori più noto d’Italia, Piero Cannata, colui che prese a martellate un piede del David di Michelangelo. Nel 2005 gli è “bastato” disegnare una croce celtica con lo spray sulla lapide che ricorda il punto dove venne arso Savonarola, sempre in piazza Signoria. A novembre dell’anno scorso Pier Capponi, che vigila sul loggiato degli Uffizi, ha subito l’amputazione di un piede. Solo qualche mese fa perfino Roberto Benigni è caduto vittima dei vandali: la sagoma che lo raffigurava, in mezzo ad altri 14 grandi fiorentini, di fronte alla Fortezza, è stata
spezzata in due. Proprio alla vigilia dell’entrata in vigore di un sistema di sorveglianza dotato di telecamere intelligenti, in grado di attivare lo zoom sul volto dei trasgressori non appena i sensori rilevano un’invasione. Il sistema, abbastanza evoluto da distinguere i movimenti delle persone da quelli degli animali (dunque non pericolosi), è costato 45mila euro e faciliterà enormemente il compito di identificazione dei tragressori, nello sfortunato caso in cui simili atti si ripetano. A scanso di equivoci, le telecamere “furbe” sono già state installate anche /F.P. in piazza Signoria.
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Ottobre 2010
IL PUNTO. Mancano ancora i dati definitivi, ma per il momento poco sembra essere cambiato
pillola abortiva, nessun picco di richieste Lo scorso anno gli aborti effettuati con il metodo definito “farmacologico” o “medico”
dico curante o ginecologo una richiesta di interruzione. Per ottenerla serve presentare un documento di identità e un’ecografia o un test di gravidanza positivo fatto in laboratorio. Per l’aborto “medico” è quindi necessario che la donna firmi un consenso dopo aver letto un’informativa. A somministrazione avvenuta la donna può lasciare l’ospedale salvo complicazioni, ma resta sotto la responsabilità della struttura dove l’interruzione di gravidanza è avvenuta.
sono stati 857 fra toscana, Emilia, Marche, puglia e la provincia autonoma di trento: meno dell’un per cento del totale delle interruzioni di gravidanza Ilaria Esposito
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Da luglio nella regione si può fare anche in day hospital
L’intErViStA Parla il professor Scarselli
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ata la complessità della vicenda che riguarda la pillola abortiva RU-486 e l’ampio dibattito politico che l’ha accompagnata, è utile fare il punto su quello che all’atto pratico è cambiato per le donne che decidono di ricorrere a questo metodo di interruzione volontaria della gravidanza. Da quasi un anno a Firenze, in Toscana e in tutto il Paese l’aborto farmacologico è un metodo abortivo ordinario. In realtà, già nel 2005 era possibile in tutta la Regione somministrare il mifepristone, principio attivo contenuto nella pillola RU486, in via sperimentale. All’inizio di dicembre 2009 le cose sono cambiate. La commercializzazione del farmaco è stata autorizzata: le donne possono scegliere di interrompere la gravidanza col tradizionale metodo chirurgico o con quello che viene definito “farmacologico” o “medico”. Da luglio di quest’anno, in Toscana è anche possibile procedere all’assunzione della RU486 senza ricoverarsi, in solo regime di day-hospital. Non è semplice, per adesso, ottenere un dato complessivo certo sulla quantità di scatole di Ru-486 che gli ospedali fiorentini hanno ordinato da aprile a oggi. Nel primo mese di commercializzazione, secondo un’indagine di Adkronos salute, sono state 318 le scatole di medicinale ordinate in Toscana. Nel 2009, come si legge nella relazione 2010 del Ministero della salute sull’attuazione della legge 194/1978, gli aborti effettuati con metodo farmacologico furono 857 fra Toscana, Emilia Romagna, Marche, Puglia e la provincia autonoma di Trento: lo 0,7 per cento del totale delle interruzioni di gravidanza avvenute nello stesso anno. Una percentuale abbastanza bassa, che non si può attribuire al fatto che il farmaco allora venisse somministrato in regime sperimentale, almeno fino a quando non saranno disponibili dati sulla richiesta del medicinale da parte delle aziende ospedaliere e delle donne nel periodo successivo la sua commercializzazione. Nonostante i cambiamenti, per l’assunzione della pillola abortiva restano fermi alcuni punti: non è possibile ricorrere alla pillola oltre i 49 giorni dall’inizio della gravidanza, e il medicinale non si trova in farmacia. La somministrazione è riservata alle realtà ospedaliere. L’iter per chiedere di interrompere una gravidanza resta lo stesso: è necessario domandare a un consultorio ostetrico, al proprio me-
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egli ospedali fiorentini si affronta il tema “pillola abortiva” con molta cautela. Ne parla il professor Gianfranco Scarselli, direttore del Dipartimento Materno Infantile dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi. Quante confezioni sono state ordinate da aprile a oggi e quante nel periodo in cui in Toscana il medicinale non si somministrava in regime ordinario? Presso la AOUC, da aprile a oggi sono state impiegate una trentina confezioni. Prima di aprile non è stata ordinata e impiegata alcuna confezione. Cosa è cambiato da prima della commercializzazione? L’approvvigionamento del farmaco è semplice, come quello di tutti gli altri farmaci. E’ sempre disponibile, senza richiesta nominale. In passato, pur non avendo avuto richieste, la difficoltà era legata al fatto che il farmaco doveva essere ordinato in Francia per ogni singola paziente che ne faceva domanda. Le pazienti lo richiedono espressamente? C’è stato un incremento negli aborti? Il ricorso all’aborto farmacologico, nella maggior parte dei casi, parte come richiesta della stessa paziente. Il numero totale di richieste di interruzioni di gravidanza (aborto farmacologico e aborto chirurgico) non è molto cambiato rispetto al passato. La percezione che si ha è che la quota di donne che oggi ricorre all’aborto farmacologico in passato ricorresse all’aborto chirurgico. Quali sono i pro e i contro dell’aborto farmacologico? I pro sono costituiti dal mancato ricorso alle procedure chirurgiche, anestesia inclusa, in oltre il 90% dei casi, e dalla opportunità di abortire a basse epoche gestazionali. Però i tempi di induzione dell’aborto sono più lunghi (3 giorni circa) rispetto all’intervento che dura 5-10 minuti. Il sintomo di dolore ed emorragia è molto più accentuato di quello dell’aborto chirurgico e ci sono dei criteri di esclusione dalla procedura farmacologica.
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Ottobre 2010
L’INDAGINE/1. Una ricerca fotografa la percezione che gli abitanti hanno del capoluogo
firenze? Una città piena di bella gente il rapporto ispo racconta quali sono i luoghi del cuore
Andrea Tani
dei fiorentini (neanche a dirlo, vince il Duomo) ma anche
A
rte e bellezza che rapiscono in ogni piazza, ogni monumento, panorami mozzafiato, campagne da cartolina e una cucina celebrata come la migliore del pianeta. Abitare a Firenze, senza nulla togliere al resto del mondo, è una bella fortuna. E i cittadini lo sanno: il 65 per cento dei residenti in provincia dichiara infatti di vivere bene nella città
i loro giudizi sui concittadini, dipinti come simpatici, allegri, furbi e comunicativi. E pure un po’ sbruffoni, però...
LA notiZiA In 900 contro il degrado
E sono arrivati anche gli “angeli”
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addove imperversano l’incuria e il degrado, e nemmeno uno sforzo terreno basta a riportare ordine e pulizia, serve allora il tocco di un angelo. Meglio ancora, di 900 angeli. Tanti sono i volontari che già si sono fatti avanti per ripulire strade, cancellare scritte dai muri, sistemare aiuole: dallo scorso 25 settembre sono operativi a Firenze gli “Angeli del bello”, “truppe” antidegrado nate per volontà del sindaco Matteo Renzi. Centri commerciali naturali, centri anziani, associazioni di vario tipo e università americane hanno già aderito al progetto, insieme ad altre 53 associazioni e più di 130 singoli cittadini. Armati di scopa e agghindati con pettorina, cappello e braccialetti bianchi e rossi, gli “Angeli” hanno iniziato la loro missione durante l’ultima giornata di “Un bacione a Firenze”. Con le squadre del decoro è nata anche una fondazione senza fini di lucro, che provvederà alla copertura assicurativa dei volontari e costituirà uno staff di coordinatori in grado di dirigere la parte logistica e quella organizzativa. Sarà proprio la fondazione l’organismo incaricato di raccogliere fondi per le attività straordinarie. I soci fondatori sono Quadrifoglio spa e l’associazione Palazzo Strozzi, che hanno contribuito entrambi con 50mila euro, ma l’adesione è aperta a tutti. Si può partecipare come socio sostenitore (privati, imprese o associazioni che contribuiscano con un minimo di 500 euro), socio partecipante (associazioni che promuovono al loro interno azioni di decoro urbano), o semplice volontario, versando un contributo annuo di 5 euro per tesserino e assicurazione. Graffiti, cartacce, erba alta e mozziconi hanno le ore contate, ma la speranza è che l’esempio degli Angeli riesca a risvegliare il senso /A.T. civico di tutti.
del giglio e nei suoi dintorni. Un legame con il territorio ancor più saldo di quello con l’intero Paese: soltanto il 39 per cento degli intervistati ritiene che in Italia si viva bene, anche se il 56 per cento si sente orgoglioso di essere nato nel Belpaese. I motivi del successo fiorentino? Primo fra tutti, ovviamente, l’enorme patrimonio artistico e culturale, il vanto più grande per il 46 per cento degli intervistati: basti pensare al centro storico di Firenze, con le sue piazze e i monumenti (al primo posto per l’8 per cento), al Duomo (in testa per un altro 8 per cento), a Palazzo Vecchio (6 per cento), Piazzale Michelangelo (5 per cento) o al Ponte Vecchio (5 per cento). Molto amati anche piazza della Signoria (4 per cento), San Miniato al Monte (4 per cento), la Galleria degli Uffizi (3 per cento) e la cupola del Brunelleschi (3 per cento). C’è chi invece preferisce la natura e i paesaggi del Chianti e dell’ambiente rurale (il 16 per cento dei cittadini), chi è più legato all’Arno (il 3 per cento) e chi si inorgoglisce ogni volta che siede a tavola: il 7 per cento mette infatti al primo posto i piatti tipici della nostra tradizione culinaria. Così i cittadini si sono raccontati all’istituto Ispo del re dei sondaggisti Renato Mannehimer, per la ricerca demografica “L’identità degli italiani” commissionata da Seat Pagine Gialle. Dovendo scegliere un simbolo per rappresentare Firenze e il suo territorio nel mondo, la preferenza ricade, per il 13 per cento dei cittadini, sul Ponte Vecchio. Seguono Palazzo Vecchio (12 per cento), la Cattedrale di Santa Maria del Fiore con la sua piazza (11 per cento), le vie e le piazze del centro storico in generale (10 per cento). Molti fiorentini (il 13 per cento) pensano invece che il miglior ambasciatore della città debba essere qualcuno dei loro più illustri concittadini, a partire da Dante Alighieri. Già, perché al di là delle eccellenze artistiche, a far le fortune della provincia è anche chi la abita: gente simpatica, secondo il 15 per cento degli intervistati, e creativa, secondo l’11 per cento. Tra gli altri pregi che i fiorentini si riconoscono ci sono l’essere estroversi (9 per cento), allegri (8 per cento), furbi (8 per cento) e comunicativi (7 per cento), ma anche colti e operosi (entrambi al 6 per cento). Il loro peggior difetto è invece la chiusura mentale (che infastidisce il 22 per cento), seguita dal provincialismo (15 per cento) e l’essere presuntuosi e sbruffoni (13 per cento). Altri trovano più sgradevole la maleducazione (7 per cento) e lo scarso senso civico (6 per cento). Nel complesso i cittadini appaiono soddisfatti, e se c’è qualcosa di vero nello stereotipo del fiorentino brontolone, sempre pronto a criticare ogni cambiamento della sua città, è forse perché in fondo vuole troppo bene alla sua Firenze.
Per il 13 per cento degli intervistati il vero simbolo è Ponte Vecchio
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L’INDAGINE/2. Secondo un sondaggio dell’Aidaa vengono spesso “banditi” da uffici pubblici e negozi
Ma i cani intanto “aspettano fuori” Giulia Righi
A
llora s’è detto. Firenze è bella da morire. È un posto fantastico, dove si mangia benissimo e si ringalluzziscono occhi e spirito guardando i vari Ponte Vecchio, Palazzo Vecchio, Duomo e via dicendo. Lo racconta il sondaggio qui accanto, lo racconta l’orgoglio con cui il fiorentino doc parla della sua città, sommergendola di aggettivi che finiscono per “issima”. Ma Firenze è anche la casa di un’enorme quantità di quattrozampe. Cani e gatti che hanno la fortuna (?) di abitare nel capoluogo. Sì, ma come ci vivono? Un sondaggio recente condotto dall’Aidaa (Associazione italiana per la difesa di animali e ambiente) traccia un ritratto non proprio roseo. Il problema, è innanzitutto, italiano. Il nostro paese, infatti, si piazza ultimo nella classifica europea della tolleranza nei confronti dei cani negli uffici pubblici. L’Aidaa ha condotto un’indagine su 2.059 uffici pubblici, controllati nei mesi di
luglio e agosto. Il risultato è che solo 109 hanno accettato a cuor leggero la presenza di cani (in testa Napoli, Palermo e Reggio Calabria). Firenze, invece, rientra nel girone delle città che ne fanno divieto assoluto, insieme a Genova, Torino, Roma e Milano. Non va meglio, ancora secondo la stessa associazione, se ci si sposta nel campo dei negozi privati. E qui Firenze fa un po’ da fanalino di coda, perchè invece la situazione a livello italiano è decisamente migliorata e pare che il cartello “divieto di accesso ai cani” stia finalmente scomparendo. Da un controllo effettuato su 3.500 negozi sparsi nelle maggiori località turistiche, è infatti emerso che solo 694 esercizi mettono Fido al bando. E questo vuol dire che, rispetto a cinque anni fa (quando fu condotta la stessa ricerca) le cose sono decisamente migliorate, con un incremento del 76 per cento dei negozi pet-friendly. Ma, si diceva, secondo le osservazioni dell’Aidaa, Firenze non ha tenuto il passo
Gli studi dell’Associazione italiana per la difesa di animali e ambiente rivelano che spesso i quattrozampe non sono graditissimi. Va meglio se sono “turisti”
CURIOSITÀ. Attivo uno sportello legale dedicato
per loro un tribunale ad hoc
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ppure i diritti degli animali, fortunatamente, hanno tantissimi paladini. A Firenze sono molte le associazioni che si occupano di cani e gatti senza una casa e della tutela dei loro interessi. Tra le iniziative più particolari c’è addirittura un tribunale ad hoc, sostenuto dall’Associazione italiana per la difesa di animali e ambiente. Si tratta di un servizio gratuito di consulenza legale, operativo anche a Firenze, al quale si può rivolgere chiunque abbia questioni da risolvere, dubbi o il semplice bisogno di un consiglio sul proprio animale, domestico ma anche selvatico. L’intervento si può chiedere sia on line, indirizzando una mail a tribunaleanimali@libero.it, sia richiedendo di incontrare di persona uno degli avvocati che collaborano per l’associazione: si può telefonare dal lunedì al sabato dalle 10 alle 18 al numero 392.6552051. Una volta superato questo primo step, se la situazione lo richiede, si può approfondire la questione e chiedere aiuto allo sportello di conciliazione. Questo servizio ha un costo forfettario di 10 euro, per coprire le spese della pratica, e in questa fase viene convocata anche la controparte, per trovare una soluzione “bonaria”. Infine esiste anche la possibilità di passare
delle altre città e oggi, nel nostro capoluogo, è ancora alto il numero di negozi in cui campeggia il cartello di divieto d’accesso. Insieme a noi, la maglia nera la prendono Roma, Venezia e Rimini. E queste, comunque la si veda, non sono propriamente belle notizie, anche se sicuramente ci saranno moltissime eccezioni ed
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esercenti più ospitali. E neppure è bello sapere che in Toscana ci sono 41mila cani randagi (stima Aidaa): quasi il triplo rispetto all’Emilia Romagna. Infine, va meglio – prendiamola come consolazione – sotto un altro aspetto. E cioè sul fronte del turismo “pet friendly”: la nostra regione si piazza seconda (subito dopo
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attraverso la camera arbitrale, che implica l’intervento di un giudice e degli avvocati: per tutte le informazioni in merito ci si può rivolgere all’avvocato individuato dall’associazione. Anche chi ha problemi con il condominio – fatto non troppo infrequente – può richiedere la consulenza dell’associazione: in questo caso occorre inviare una mail a animalincondominio@libero.it, che garantisce risposta entro dieci giorni dal ricevimento della segnalazione. Lo stesso servizio funziona anche telefonicamente, tutti i giorni dalle 10 a mezzogiorno al 347.8883546. Per qualsiasi informazione sulle attività dell’associazione, infine, si può visitare il sito internet www.aidaa. /B.S. net.
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Ottobre 2010
l’iniziativa
IL CONCORSO. Tantissimi i partecipanti al premio fotografico. E la fantasia non è certo mancata
“zoom-ma Il reporter”, vince l’Egitto
C
hi l’avrebbe mai detto che un giorno Il Reporter sarebbe arrivato fino ai piedi delle Piramidi? Invece l’ha fatto la scorsa estate, ed è proprio questa fotografia (intitolata “Il Reporter... l’unico giornale dei Faraoni!”) che ha vinto il concorso “Zoom-ma Il Reporter”, valsa al suo autore, Tommaso Grassi, una macchina fotografica Canon Powershot G11. Ma il nostro giornale non si è limitato a visitare soltanto l’Egitto, e ha viaggiato molto, moltissimo, in lungo e in largo per il mondo. Insieme a voi. Grazie a voi. Sono stati tantissimi, infatti, i partecipanti al concorso organizzato dal nostro giornale, e la fantasia non è certo mancata: c’è chi ha portato Il Reporter alle Galapagos, in mezzo a uccelli affamati, e chi nei paradisi del Madagascar; chi l’ha condotto alla conquista della Muraglia cinese e chi a due passi da un geyser; chi sulla cima di un monte in una sperduta isola greca e chi l’ha sfogliato al tramonto di Marsa Alam, sul Mar Rosso. Ma anche in molti,
La fotografia vincitrice: “Il Reporter... l’unico giornale dei Faraoni!”
Al secondo posto: “Las Vegas: punto tutto su... Il Reporter!!”
moltissimi altri luoghi, impossibili da elencare tutti, è stato quest’estate il nostro giornale, grazie a voi che l’avete messo in valigia e portato alla scoperta del Globo. Al secondo posto del nostro concorso è arrivato Gianluca Pierro, che ha deciso di puntare tutto su Il Reporter nel regno del gioco (Las Vegas), vincendo una Samsung ST5000, al terzo posto Mauro Innocenti, che è riuscito a far leggere il nostro giornale addirittura a... un cinghiale (per lui una Samsung ST60). Al quarto posto si è classificato “A ggiro”, al quinto “Con Il Reporter a casa è tutta un’altra musica”, al sesto “3000 m e 3 cime (di Lavaredo)”, al settimo “Verso il rifugio Firenze”, all’ottavo “Caldo... no grazie. Io Marmolada”, al nono “MaRe...porter” e al decimo “Insieme in Camargue”. Ai loro autori, e a tutti gli altri partecipanti, i nostri complimenti e il nostro ringraziamento. In questa pagina pubblichiamo le tre fotografie vincitrici di “Zoom-ma Il Reporter”, in quella a fianco una selezione degli scatti che hanno partecipato al concorso.
Terza classificata: “Anche i cinghiali leggono Il Reporter”
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l’iniziativa
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Alle galapagos... la fame è brutta!
il reporter conquista la muraglia
sulle isole del madagasca r
il geyser e reporter
saudade de il reporter... jericoacoara brasil
in grecia, a un passo dagli dei
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mobilità
Ottobre 2010
PARCHEGGI. Scattano il prossimo mese le novità introdotte dalla delibera approvata dalla giunta
Sosta, la “rivoluzione” di novembre Ivo Gagliardi
S
osta, scatta la “rivoluzione”. Dal prossimo 1° novembre, infatti, cambia tutto, dopo l’approvazione da parte della giunta comunale, nelle scorse settimane, della riorganizzazione di Zcs e Ztl. Tante le novità in arrivo, a partire dalla riduzione dei settori della Zcs (zone a sosta controllata) che da quattordici diventeranno cinque. Tradotto,
iL piAno Revisione per i permessi
ztl, i settori diventano due
N
ovembre non porterà con sé soltanto la rivoluzione delle Zcs. Il piano approvato dalla giunta di Palazzo Vecchio include infatti novità anche per quanto riguarda la Ztl, ovvero la zona a traffico limitato. Anche in questo caso è prevista una riduzione dei settori, che passeranno dagli attuali cinque a due. Se per il settore A non sono previsti cambiamenti (tutto resterà come prima), le novità riguarderanno i settori B, C, D ed E, che saranno unificati in un unico, e più grande, settore: il “nuovo” B. Coloro che ne possiedono il contrassegno potranno dunque circolare (e sostare) all’interno di tutto il settore “allargato”, senza alcuna limitazione, mentre continueranno a non poter accedere al settore A. Ma, nelle intenzioni del Comune, la riorganizzazione della Ztl sarà anche l’occasione per la revisione di tutte le autorizzazioni, che scatterà ad anno nuovo. Entro febbraio, infatti, saranno completamente riviste le regole per l’accesso alla zona a traffico limitato (con l’individuazione di nuove categorie di autorizzati), e insieme saranno rivisti tutti i permessi attualmente rilasciati. Una particolare attenzione sarà posta nei confronti dei circa quattromila permessi collegati alle autorimesse private presenti all’interno del centro storico. L’obiettivo – spiega il Comune – è quello di riportare la Ztl alla sua originaria funzione di moderazione della circolazione nel cuore della città. “Sarà questa l’occasione per verificare le autorizzazioni in vigore per quanto riguarda la Ztl, con l’obiettivo di ridurre i permessi, dove possibile, e di vincolare l’accesso alle effettive necessità”, spiega l’assessore Mattei. Infine, l’intenzione della Giunta è anche quella di procedere all’ampliamento delle aree pedonali nella zona A e lungo le principali direttrici dei percorsi turistici.
saranno (molto) più ampie le aree in cui i residenti potranno parcheggiare liberamente. Delle cinque Zcs, una sorgerà intorno alla Ztl, tra i viali di circonvallazione e l’anello ferroviario, comprendente anche l’Oltrarno, mentre le altre quattro saranno adiacenti alla prima e “ritagliate” lungo i confini dei quartieri. I posti riservati ai residenti saranno sempre contrassegnati dalle strisce bianche, come succede ora. Altra grande novità sarà rappresentata dalla possibilità di abbonarsi alla sosta in una o più Zcs: a poterlo fare non saranno più, come prima, soltanto coloro che si recano in una certa zona per motivi di lavoro (e in orari prestabili), ma chiunque lo desideri e per i motivi più svariati, come ad esempio andare a trovare i familiari. Si potrà scegliere tra abbonamenti mensili o annuali: primi costeranno 50 euro nella Zcs 1 (a ridosso del centro) e 40 nelle altre, con i secondi si risparmieranno due mensilità (i costi, dunque, saranno rispettivamente di 400 e 500 euro). Gli abbonamenti potranno essere acquistati in tutte le rivendite dei “gratta e sosta” presenti
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in città, circa 120, ma il Comune sta pensando di estendere la rete di vendita anche ai comuni limitrofi. E anche le tariffe orarie saranno differenziate, sempre in base alle zone. Ma le novità non finiscono qui: all’interno delle Zcs, infatti, tornerà la sosta gratis. Circa quattromila posti nelle zone periferiche saranno liberi, pensati per incentivare l’interscambio con i mezzi pubblici da parte di chi proviene da fuori città. “Questa riorganizzazione – spiega l’assessore alla mobilità Massimo Mattei - consente di semplificare notevolmente sia la Ztl che la Zcs a tutto vantaggio dei cittadini: sarà più facile spostarsi all’interno di ciascun quartiere, e verrà garantita una maggiore flessibilità per quanto riguarda la sosta in Zcs, grazie agli abbonamenti che permettono di parcheggiare anche per motivi diversi dal lavoro. Senza dimenticare che, grazie alla politica tariffaria, sarà possibile alleggerire la pressione nelle zone più prossime al centro, favorendo la sosta nelle aree periferiche e l’interscambio con il mezzo pubblico: i posti a sosta libera hanno proprio questo obiettivo”. E il piano ritira fuori anche le strisce viola, ovvero i posti che i cittadini possono affittare (pagando) sotto casa o quasi e che erano stati annunciati circa un anno fa: la nuova delibera, per il momento, si limita a introdurre la possibilità di istituire questa sosta riservata, rimandando però (visto anche il numero limitato di richieste arrivate finora) le decisioni sull’effettiva istituzione di questi posti.
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politica
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IL CASO. Presentato il primo bozzetto del luogo di culto: si apre la discussione
Una moschea “alla giotto”. Ed è polemica un “collage” tra le basiliche rinascimentali
tadino – siamo ancora molto lontani e a Firenze per una cosa del genere non ci sono nemmeno gli spazi fisici”. Si parla infatti di una struttura da almeno tremila posti, una cifra congrua al numero di cittadini di fede islamica residenti nel capoluogo toscano: se alla cerimonia di chiusura del Ramadan, svoltasi lo scorso settembre alla Fortezza, si sono presentati in cinquemila, si stima che in tutto siano almeno il quadruplo. Ed ecco che inizia il totoluogo: c’è chi tira in ballo nuovamente l’area di Castello, già sovraffollata almeno sulla carta, chi ipotizza la zona di Firenze Sud e chi chiama in causa i comuni limitrofi. Lo ha fatto il vicesindaco Dario Nardella, ricevendo in cambio una serie di no, sempre per problemi di spazi. L’ipotesi, d’altronde, non aveva riscosso neanche l’approvazione dell’imam. “Realizzare la moschea fuori dai confini del comune non avrebbe senso – sottolinea Elzir – tanto vale non farla”. Il progetto, però, sarà probabilmente da rivedere. “Lo troverei brutto anche se si trattasse di una chiesa cattolica – ha dichiarato l’assessore alla cultura Giuliano Da Empoli – avrei preferito una moschea vera. L’architettura si adatta senz’altro ai luoghi nei quali ‘vive’, ma oggi non costruiamo più le chiese come nel Rinascimento”. E anche di questo bisognerà tenere conto.
fiorentine nel progetto avanzato dall’imam izzedin Elzir. “Ma non ci sono gli spazi fisici all’interno dei confini comunali”: parola del sindaco Matteo renzi Francesca Puliti
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i fa presto a dire diritto di culto. Così come si fa presto a salire sulle barricate non appena si passa dalla difesa di un generico luogo di culto alla concreta possibilità di costruire una moschea. Proprio qui, a Firenze, e magari nello stile delle chiese rinascimentali che punteggiano il centro storico. Ce n’è abbastanza per dare il via ad una ridda di polemiche, dentro e fuori Palazzo Vecchio. Tutto è cominciato il mese scorso, quando sulla stampa cittadina ha fatto capolino un bozzetto, neanche troppo preciso, a firma dell’architetto David Napolitano, incaricato dall’imam fiorentino Izzedin Elzir di progettare una moschea che si “mimetizzasse” con lo stile cittadino. Ed ecco il risultato: un edificio principale che sembra (anzi lo è, per dichiarazione dello stesso Napolitano) un collage delle più famose basiliche di Firenze (Santa Maria Novella, Santa Croce e Duomo), affacciato su un cortile interno protetto da una serie di archi a tutto sesto. Infine, due torri, di cui un minareto platealmente ispirato al campanile di Giotto. Inutile dire che questo elemento è quello che ha generato le maggiori levate di scudi, tant’è che lo stesso architetto, nel tentativo di smorzare i toni, ha dichiarato che “il minareto non è fondamentale, se ne può fare a meno”. Ma non si tratta dell’unico problema. Nonostante si sia da sempre dichiarato favorevole a una moschea (“purché chi la desidera se la paghi – ha sottolineato più volte – perché il pubblico fa altre cose: ospedali, asili nido…”), il sindaco Matteo Renzi non si è mostrato particolarmente entusiasta del progetto presentato. Anzi, “per passare dalla teoria alla pratica – ha dichiarato il primo cit-
FoCuS Borgo Allegri, Sorgane e Poderaccio: al momento è qui che si raduna la comunità islamica
tre “stanzoni” per pregare. E i fedeli in fila sul marciapiede
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e bastasse una sola parola a generare polemica, quella parola sarebbe probabilmente “moschea”. Basta vedere i commenti che l’hanno accompagnata negli ultimi anni, non solo a Firenze. Non si è ancora placata la querelle attorno all’ipotesi di dare vita a un luogo di culto islamico a Milano, mentre poche settimane fa il progetto di realizzazione di una moschea nei pressi
di Ground Zero ha rischiato di dare vita addirittura a una crisi internazionale, attizzata da un pastore statunitense di dubbia fama che minacciava di dare fuoco al Corano per protesta. In terra toscana, prima della moschea fiorentina, hanno fatto discutere quelle di Colle Val d’Elsa e Greve, contro le quali si sono attivate raccolte di firme ad opera soprattutto della Lega Nord. Che non
ha avuto difficoltà a reperire cittadini disposti a mettere nome e cognome per la causa, tant’è che il progetto di Greve è stato stoppato sul nascere. A Colle Val d’Elsa, invece, i lavori sono cominciati, con il contributo di alcuni “sponsor” privati, come il Monte dei Paschi di Siena. Ma anche i luoghi di culto islamico fiorentini si sono trovati spesso e volentieri nell’occhio del ci-
clone. Di moschee vere e proprie non se ne può parlare, si tratta per lo più di stanzoni che si aprono alla preghiera settimanale del venerdì. In città ce ne sono tre, a Sorgane, Borgo Allegri e Poderaccio. Lo spazio più grande, quello in Borgo Allegri, è in grado di ospitare circa 400 persone. Poche, in confronto ad una comunità islamica che ne conta circa 20mila, tant’è che più di una vol-
ta i fedeli si sono ritrovati in coda sul marciapiede o hanno disteso all’esterno il tappetino per pregare, generando irritazione tra i “vicini di casa”. Presupposti che fanno ipotizzare, nel caso che il progetto di una vera moschea riuscisse a trovare posto sulla mappa cittadina, la più classica reazione “NINGBY” (“Not in my back yard”): ovvero “non /F.P. nel mio cortile”.
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politica
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FAvOREvOLI. Dalla De Zordo all’arcivescovo Betori
CONTRARI. Lega Nord e Pdl in prima linea
“Una libertà e un diritto “basta provocazioni, prima garantiti dalla Costituzione” un referendum popolare” “É
necessario fare presto e bene, l’amministrazione ha il dovere di agire, di entrare in una logica di rispetto dei diritti della persona fra i quali c’è il diritto inalienabile di culto e di espressione religiosa, come sancito dalle convenzioni internazionali e dalla Costituzione”. Con queste parole Ornella De Zordo, consigliera comunale di Perunaltracittà, ha preso posizione in favore della realizzazione di una moschea sul territorio fiorentino. “Pare incredibile – continua la De Zordo - che la comunità musulmana debba pregare in un ex fondo commerciale privo di ogni dignità come quello di Borgo Allegri”. Ma la lista dei favorevoli è lunga. Pieno sostegno è arrivato prima di tutto da un’altra comunità religiosa, quella valdese. Sull’argomento si era espresso anche l’arcivescovo Betori, alla vigilia dello scorso Natale, ricordando che “la libertà di culto, come la rivendichiamo per i cristiani, è fondamentale per tutti gli altri culti e le altre fedi”. “Le diversità rappresentano uno stimolo per la crescita e per l’integrazione – gli fa eco l’assessore regionale a cultura e turismo Cristina Scaletti (Idv) – si tratta di un elemento di arricchimento per la nostra civiltà, non di una minaccia per la nostra identità”. L’apertura c’è stata anche da parte della giunta comunale, seppur con qualche distinguo. Se nell’immediato il vicesindaco Nardella ha paragonato coloro che fanno muro contro la moschea a chi minaccia di bruciare il Corano per rappresaglia, in quanto a intolleranza, è pur vero che in seguito ha chiamato in causa i sindaci della “cintura fiorentina” per sondare il terreno su un possibile tempio “oltre confine”. Lo stesso sindaco Renzi si è dichiarato fa-
Incredibile che i musulmani debbano utilizzare un ex fondo commerciale senza nessuna dignità
vorevole, in linea teorica, frenando però sul progetto avanzato nello specifico dall’imam fiorentino. “Non voglio fare una discussione
“L’
Ornella De Zordo
Giuseppe Betori
ideologica sulla possibilità di avere una moschea a Firenze. Se i nostri amici musulmani ci presenteranno un progetto – ha dichiarato il primo cittadino – lo valuteremo e ne discuteremo apertamente”. Il fatto di doversi autofinanziare, come ribadito da Renzi, non rappresenterebbe un problema per la comunità islamica. “Grazie alle elemosine – spiega l’imam Elzir - raccogliamo 6mila euro al mese”. E mentre un assessore dietro l’altro si schiera a sostegno del progetto, il sindaco tira le somme usando le parole di un uomo di chiesa: “Mi piace citare la frase di un sacerdote che una volta osservò: ‘Che fastidio dà un uomo che prega?’ Perché sarei davvero felice se, anche nei paesi islamici, fosse ga/F.P. rantita la libertà di preghiera”.
importante è che siamo quasi tutti d’accordo sull’esigenza di una moschea a Firenze; noi vogliamo fare un cammino insieme con la nostra amministrazione comunale, l’obiettivo della comunità islamica è quello di unire la società fiorentina e non dividerla”. Dentro quel “quasi” usato dall’imam del capoluogo toscano e presidente nazionale dell’Ucoii, Izzedin Elzir, ci sta tutto un partito. Anzi, almeno due. Per un Pdl che risponde con il deputato Gabriele Toccafondi “no a chi dice sì ai diritti, ma non ai doveri”, c’è una Lega Nord che “preferisce i campanili ai minareti e lotterà con tutte le sue forze affinché l’Europa, Firenze compresa, non diventi Eurabia”, parola di Marco Cordone. Il consigliere provinciale leghista ha immediatamente sventolato lo spauracchio del referendum popolare sull’opportunità o meno di costruire una moschea a Firenze. E i rappresentanti Pdl in Palazzo Vecchio non se lo sono fatto dire due volte, rimandando al mittente quelle che giudicano provocazioni. “L’imam smetta questo gioco che dura da troppi anni, con cadenza ciclica, sul riproporre una moschea a Firenze – si infiammano Marco Stella e Stefano Alessandri – . Che sia una pura provocazione lo dimostra il fatto che non esiste un progetto, non si è individuata un’area, non si sa con quali soldi costruirla. Invitiamo l’imam – proseguono i due consiglieri – prima di tutto a un confronto serio sui temi religiosi”. Servono, in sostanza, dei punti fermi, prima di poter procedere. E questi punti Bianca Maria Giocoli, ex vicecapogruppo Pdl recentemente passata a Fli, li aveva già messi per iscritto 5 anni fa, in una mozione presentata in consi-
Prima di tutto un confronto serio sui temi religiosi. A partire da trasparenza e condanna del terrorismo glio comunale. “La condanna al terrorismo, la collaborazione con l’intelligence, il contrasto del fondamentalismo, la trasparenza sul centro culturale e sui finanziamenti, e
Bianca Maria Giocoli
Mario Razzanelli
l’uso della lingua italiana soprattutto nelle preghiere più importanti. Per noi – ribadisce la Giocoli - queste sono prerogative pregiudiziali”. “L’islam che parla italiano è l’unico che si può integrare” aggiunge il senatore Pdl Paolo Amato. Anche Mario Razzanelli, l’unico consigliere comunale col fazzoletto verde, sottolinea la necessità di mettere in chiaro prima di tutto alcune questioni culturali. “La nostra religione e la nostra cultura – spiega – non ci permettono di accettare che, nel 2010, possano ancora essere uccise delle persone per un adulterio. Vorrei sapere cosa ne pensa l’imam”. In ogni caso, quel che rimane imprescindibile anche per Razzanelli è la consultazione popolare. Prima della posa /F.P. di una qualsiasi prima pietra.
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consumi
Ottobre 2010
ECONOMIA. Lungo la strada è rimasto ben poco del periodo d’oro del commercio di pregio
via Maggio, l’antiquariato a picco L’opinionE
Simele Kruklidis
I
Bandoni abbassati in via Maggio
La crisi ha colpito duro anche in questo settore e una dopo l’altra le botteghe stanno chiudendo: ne è un esempio la storica galleria Boralevi. un tempo la zona era la passerella di numerosi vip a caccia di pezzi unici dell’artigianato fiorentino. Complice di questo tracollo anche la moda del mobilio low cost
n via Maggio, storica vetrina degli antiquari, sembra di percorrere uno spazio vuoto, dimenticato. Lungo la strada non è rimasta alcuna traccia del periodo d’oro del commercio se non quei mobili pregiati che sbucano dalle vetrine tirate a lucido. In pochi anni, una delle realtà economiche più vivaci della tradizione fiorentina si è annichilita sotto i colpi di scure della crisi economica. Sono infatti numerose le attività che hanno scelto di chiudere definitivamente, mentre altre ancora progettano di farlo entro l’anno. Un tracollo repentino, tutto sommato, poiché negli anni ‘90 la situazione non lasciava trapelare segnali preoccupanti, anzi: si racconta che in zona ci fosse un grande andirivieni di clienti altolocati, di personaggi in vista e attori famosi che di tanto in tanto si fermavano ad acquistare un pezzo unico di artigianato. Oggetti meravigliosi, classici e caldi, ricchi di storia e arte, che oggi invece restano spesso invenduti. Così, per colpa dei prezzi diventati poco accessibili, ma anche un po’ per il gusto comune che negli ultimi tempi tende a soluzioni pratiche e low cost, le prospettive a breve termine degli antiquari appaiono tutt’altro che confortanti: al momento, infatti, con il negozio tradizionale è difficile ottenere i risultati sperati e numerosi commercianti si sono visti costretti a cercare soluzioni alternative. Internet e in particolare la piattaforma di Ebay sono tra i sistemi più usati per aumentare la clientela, sebbene anche in questi
casi non sia così scontato raggiungere esiti positivi. Resistono poi le classiche mostre mercato che, soprattutto al Nord, garantiscono visibilità maggiore. A Firenze, ad esempio, la rinomata Art, mostra internazionale dell’antiquariato, continua ad essere un importante momento di ritrovo, non soltanto per gli esperti del settore che si scambiano mobili e idee, ma anche per clienti assidui in cerca di occasioni: ma persino in queste circostanze non è raro che il ricavato delle vendite faccia pari con le spese sostenute per l’affitto di una piazzola. Già all’inizio dell’anno, con la chiusura della storica galleria Boralevi, non la prima e neppure l’ultima delle attività fallite in via Maggio, si è reso oltremodo evidente un disagio che colpisce non soltanto la categoria, ma tutta la città. Si tratta infatti dell’ennesimo mestiere che in questi ultimi anni si è ritrovato inerme, senza sbocchi. L’ultima speranza, secondo alcuni, può risiedere in un’operazione di riqualificazione della zona, divenuta ormai terreno fertile di sporcizia, graffiti, traffico eccessivo. Non solo i negozianti, ma anche i cittadini chiedono maggiore sostegno da parte dell’amministrazione comunale, per evitare che con la crisi e con il degrado si perda un pezzo di storia fiorentina. E se i più ottimisti intravedono una nuova ripresa già a partire dal 2011, molti altri, invece, temono che i tempi duri non siano ancora finiti: purtroppo, i negozi che minacciano di chiudere ne danno conferma.
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Parla Massimo Bartolozzi
“Ma sono sicuro che tornerà alla ribalta”
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roprio come quando fu fondato nel lontano 1878, ancora oggi il negozio di antiquariato di Massimo Bartolozzi si trova in via Maggio. Inaugurata dal bisnonno, la ditta ha visto succedersi quattro generazioni, di cui traspare l’esperienza e la professionalità nel settore. Cos’è cambiato negli ultimi anni? Fino a qualche tempo fa la nostra clientela, che era prevalentemente borghese, comprava mobili di antiquariato per arredare l’intera casa: era la moda di allora. Oggi in pochi si possono permettere di azzardare determinati acquisti: lo fa solo una nicchia molto ristretta, che è quella dei collezionisti, appassionati del genere. Gli unici pezzi che si vendono ancora sono quelli più rari, opere che comunicano storia e arte: tutto il resto rimane nei negozi. È per questa ragione che molti antiquari stanno chiudendo. Ma è solo un problema di crisi economica? Di certo è evidente il calo del potere d’acquisto, ma credo sia anche una questione di gusto. Certamente oggi la sensibilità verso l’antiquariato è cambiata. Chi compra da noi lo fa per portare a casa un oggetto unico, un mobile che si distingua dal resto dell’arredamento ultramoderno. Quali sono le strategie usate per continuare a vendere? Prima non avevamo questo problema: via Maggio era frequentata non solo da fiorentini, ma anche da facoltosi clienti, per lo più americani e russi. Attualmente per allargare la propria clientela bisogna purtroppo trascurare il gusto rinascimentale e tipico fiorentino per abbracciare modelli internazionali. Pensa che l’antiquariato tornerà di moda? Dico solo che se avessi qualche anno di meno comprerei oggetti interessanti per metterli da parte. E’ il corso e ricorso della storia. Prima o poi il gusto per l’antiquariato tornerà di sicuro alla ribalta, forse prima di quanto /S.K. immaginiamo.
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In occasione dell’inizio dell’anno scolastico il sindaco Giovanni Bettarini ha scritto una lettera al ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini. Ecco il testo: Egregio Ministro Gelmini, quello che si apre sarà un anno scolastico che non scorderemo. Che nessuna famiglia con figli alle materne, elementari, medie, scuole superiori scorderà; che nessun insegnante, specialmente precario, scorderà. E che non scorderemo neanche noi amministratori locali. Più volte i Sindaci, di centrosinistra come di centrodestra, hanno richiamato la Sua attenzione sul fatto che le scelte compiute dal Governo avrebbero creato una situazione insostenibile per le famiglie, per le Scuole e per gli stessi Comuni. E così sta purtroppo accadendo. I Sindaci, Signor Ministro, incontrano le persone. Siamo noi che ascoltiamo le proteste, che leggiamo il senso di frustrazione e di rabbia di genitori che si vedono negare risposte ai bisogni dei loro figli. Un senso di vasto e profondo disagio attraversa le nostre Scuole, ed è necessario sperimentarlo di persona per comprenderlo veramente. E’ per questo che Le rivolgo un invito: venga a vedere che cosa sta succedendo nelle nostre Scuole. Venga a Borgo San Lorenzo a incontrare i genitori dei bambini che non avranno il tempo pieno. Venga a parlare con i genitori che la mattina devono entrare al lavoro e che troveranno chiuso il cancello della scuola materna. Venga a vedere le nostre scuole di frazione e ci dica come mai dovremmo chiuderle; venga a spiegarci come possa essere migliore per i bambini avere un’unica scuola elementare in un comune di 146 kmq. Venga a vedere quante opportunità di crescita e quante possibilità di lavoro verranno negate agli adulti dopo la drastica riduzione dell’organico del nostro Centro Territoriale Permanente. Venga a incontrare gli insegnanti, a parlare con i Dirigenti scolastici. Ci farebbe piacere poterLe far conoscere una realtà come la nostra, con un territorio vasto, degli edifici scolastici su cui abbiamo investito e a cui teniamo, e cittadini e famiglie attenti alla scuola e a ciò che le succede. La aspettiamo, Signor Ministro. Dopo che avrà visto com’è oggi la scuola reale potrà valutare se tutto questo corrisponde davvero alle Sue intenzioni, e soprattutto se può rispondere alle sfide che il nostro Paese ha di fronte. Il Sindaco Giovanni Bettarini
IL COMUNE VA IN TV Va in onda su Tele Iride, ogni lunedì alle 20,10, con repliche il martedì alle 13,30, il venerdì alle 16,30 e la domenica alle 11, “In Borgo”, è il mensile di informazione istituzionale e approfondimento del Comune: un programma di 15 minuti sull’attività amministrativa con notizie, servizi, interviste e lo spazio domande dei cittadini. Per rivolgere domande al sindaco la mail è: sindaco@comune.borgo-san-lorenzo.fi.it
BORGO ABBATTE LE BARRIERE
AdOTTATO Il “PeBA”: È Il PIANO Che INdICA INTeRVeNTI e SOlUzIONI PeR ReNdeRe ACCeSSIBIlI A TUTTI ARee, SPAzI e SeRVIzI PUBBlICI
gradini, pendenze, fondi sconnessi o irregolari… ci sono elementi fisici (ma non solo), in altre parole ostacoli, che per alcuni sono facilmente superabili, ma per altri invece rappresentano “muri” che limitano o impediscono l’accesso, il passaggio e lo stesso uso di aree o strutture. per eliminarli i comuni devono dotarsi, in base a quanto stabiliscono le normative, del “peba”, sigla che sta per “piano eliminazione barriere architettoniche”. E il comune di Borgo San Lorenzo per realizzarlo è ricorso alla “progettazione partecipata”. in sostanza il peba è lo strumento che, dopo la ricognizione delle criticità, individua le soluzioni efficaci e puntuali per eliminare quegli impedimenti fisici, piccoli o grandi che siano, che ostacolano la mobilità e il transito in sicurezza
alle persone, e particolarmente a disabili, a non vedenti o ipovedenti, a chi ha difficoltà di deambulazione o problemi fisici, o ancora a chi si trova temporaneamente impedito per infortunio o malattia, oltre che anziani, donne incinte e bambini. A occuparsene è stato un gruppo di lavoro “trasversale” formato dai responsabili dei settori Lavori pubblici, Mobilità, Servizi Socio-assistenziali, e coordinato dal responsabile dell’u.o. pianificazione e gestione territorio Romano chiocci, che ha coinvolto varie associazioni, tra cui quelle che rappresentano categorie di persone con ridotta mobilità e non vedenti, ed i cittadini che già avevano partecipato ai focus group tenuti per la discussione del piano Strutturale. “il peba è un adempimento di legge e anche il comune lo
ha adottato ma ancor prima è, diciamo, un adempimento di buon senso perché a tutti deve essere assicurato di vivere bene e poter muoversi e fruire della città in cui si vive senza ostacoli - sottolinea il sindaco giovanni Bettarini - . Durante gli incontri che si sono svolti, abbiamo raccolto stimoli, indicazioni, sollecitazioni dai partecipanti, prestando particolare attenzione alle osservazioni e richieste che provenivano da chi per piccoli e grandi ostacoli è costretto a una mobilità limitata, traducendole in proposte operative finalizzate a creare itinerari “preferenziali” all’interno delle aree più frequentate del centro urbano”. così sono stati analizzati vari itinerari, spazi pubblici e punti d’interesse (dal municipio al poliambulatorio, dal municipio all’ospeSEGUE
<Comune utile> eRP, BANdO APeRTO: fino al 30 ottobre è aperto il bando per la formazione della graduatoria per l’assegnazione di edilizia residenziale pubblica (case popolari). non si tratta di un aggiornamento, bensì di una nuova graduatoria e pertanto le domande presentate negli anni passati non avranno più validità (in pratica, anche chi era già presente nelle precedenti graduatorie deve ripresentare domanda). tra i requisiti richiesti: cittadinanza italiana o di uno Stato aderente all’unione Europea. gli stranieri titolari di carta di soggiorno e gli stranieri regolarmente soggiornanti in possesso di permesso di soggiorno almeno biennale e che esercitino una regolare attività di lavoro subordinato o di lavoro autonomo; residenza anagrafica o attività lavorativa nel comune di Borgo San Lorenzo; reddito annuo complessivo del nucleo familiare non superiore a14.715,00 euro. ATTIVITà SPORTIVe PeR AdUlTI: corsi di yoga e di ginnastica. Le iscrizioni per i corsi di yoga per adulti e anziani si ricevono presso l’uRp del comune , per i corsi di ginnastica per adulti, si può contattare l’istruttore Luigi cammelli (tel. 328 7340765). per le attività di ginnastica dolce per anziani le iscrizioni si effettuano alla palestra gymnasium. UNIVeRSITà dell’eTà lIBeRA: sono aperte le iscrizioni ai corsi del programma del 2° semestre 2010. Sono ben 37 e si terranno nei comuni di Barberino di Mugello, Borgo San Lorenzo, Scarperia, Marradi e Vicchio. A Borgo sono 6 i corsi: “L’arte dell’intaglio sul legno”, “il computer” principianti e approfondimento, “internet anch’io”, “La Firenze medievale”, “Viva l’italia”. Li organizza l’Auser-università dell’Età Libera col contributo dei comuni e della comunità Montana Mugello. il programma completo è disponibile presso le biblioteche comunali, alle quali ci si può rivolgere per maggiori informazioni e per le iscrizioni. per contattare l’Auser il recapito telefonico è lo 055-8494785, mail: udel@auserbsl.191.it. MeRCATO deI PROdUTTORI AgRICOlI del MUgellO: si tiene il mercoledì pomeriggio (da settembre ad aprile ore 15-19) presso il piazzale del parco della Misericordia. E’ promosso dal comune e la comunità Montana Mugello col consorzio “in Mugello” e coldiretti e cia. Al ‘mercatino a km zero’ prodotti sani e genuini provenienti dalle coltivazioni mugellane, come verdura, ortaggi, frutta, formaggi e salumi, confetture e salse. RISCAldAMeNTO: secondo quanto stabilito dalla legge in materia, gli impianti di riscaldamento nel nostro comune possono essere accesi dal 15 ottobre fino al 15 aprile (questo limite non vale per ospedali, asili nido e scuole materne, case di cura, alberghi e pensioni): in questo periodo l’accensione è consentita per un massimo di 14 ore giornaliere, fra le 5 del mattino e le 23. ORARIO CIMITeRO COMUNAle CAPOlUOgO: dal 1 ottobre al 30 aprile martedì, giovedì e sabato 8,30-12 e 14-17; mercoledì e venerdì 14-17; domenica 8,30-12,30; lunedì chiuso. CORSI dI MUSICA: le iscrizioni alla scuola comunale di musica gestita dall’associazione “Letizia tozzi - progetto Musica” si effettuano in biblioteca oppure contattando la prof.ssa Sandra Becherini, cell. 339 52 15 430. i corsi proposti sono: formazione di base, di strumento (batteria, basso elettrico, chitarra classica ed elettrica, clarinetto, flauto dolce e traverso, pianoforte, sax, tromba, violino, violoncello, canto e tecnica vocale classica e moderna), laboratori di ritmica, musica d’insieme e coro di voci bianche per i più piccoli. SeRVIzI CIMITeRIAlI: variate le tariffe comunali per acquisto loculi ed i servizi di inumazione, tumulazione e cremazioni. Maggiori informazioni e le tabelle con le nuove tariffe sono disponibili all’urp e sul sito www.comune.borgo-san-lorenzo.fi.it. OTTOBRe, PIOVONO lIBRI!… IN BIBlIOTeCA: nell’ambito della rassegna “che grandi, quei nostri! per leggere la storia e conoscere i personaggi celebri del nostro territorio”: Sabato 23 ottobre, ore 16,30: “tra rivoluzione e Restaurazione: il caso di Filippo pananti”, conferenza di giuseppe nicoletti, professore ordinario di letteratura italiana presso l’università di Firenze. per l’occasione verranno esposti documenti e rarità bibliografiche riguardanti pananti. Sabato 30 ottobre, ore 16,30: “Le riviste storiche mugellane nell’Emeroteca virtuale della Regione toscana”, contenuti e modalità per la consultazione on line illustrati da Adriano gasparrini e teresa Bartolini.
<A Borgo c’è> profumo di tartufo a novembre… Quello bianco sarà in mostra, in vendita e in tavola a Borgo San Lorenzo nel week end del 20 e 21 novembre. Si tiene infatti la 15° edizione della ‘Mostra mercato del tartufo bianco’, promossa dal comune di Borgo San Lorenzo e dall’associazione tartufai con la comunità Montana Mugello e col patrocinio di provincia e Regione. non mancheranno, comunque, prodotti tipici locali come formaggi, olio, vino, miele e piatti speciali al tartufo nei ristoranti del paese.
SEMPRE IN “KONTATTO” I ragazzi tornano in “Kontatto”. Con i gruppi “storici” “Kon-sonante” (musica), “Kon-nesso” (giornalismo), “Konfabula” (giochi di ruolo), e quelli di fotografia, skate, electrodance, ma ne possono essere attivati anche altri. lo spirito del progetto, che ormai raccoglie tantissimi giovani un po’ da tutto il Mugello, è quello di creare dei gruppi aperti ed autogestiti dove i ragazzi possano condividere e sviluppare le proprie passioni ed i propri interessi ricevendo, secondo le loro necessità, aiuto, supporto o formazione. la scheda d’iscrizione è su www.portalegiovanimugello.it e va consegnata firmata alla biblioteca comunale, o presso il Centro d’Incontro in piazza dante 33, tel. 055.8494533, oppure si può inviare una mail a progettokontatto@gmail.com.
UNA CITTÀ SENZA BARRIERE È POSSIBILE COINVOlTI NellA RedAzIONe del “PeBA” CITTAdINI e ASSOCIAzIONI: ReCePITI OSSeRVAzIONI e SUggeRIMeNTI PeR glI INTeRVeNTI dale, dall’ospedale al cimitero comunale, dal municipio al polo scolastico di via caiani; il raccordo dal viale della Resistenza al passaggio pedonale stazione-parcheggio tannino, il raccordo dal parco della Misericordia alla scuola d’infanzia Rodari, il raccordo dal viale iV novembre a piazza pecori giraldi; lo stesso municipio) e per ognuno di essi sono stati individuati da una parte i problemi e le criticità (come asfalto rovinato, fondo sconnesso, pendenza rampe eccessiva o rampe d’accesso a edifici assenti, gradini con altezze maggiori a 2 cm, strisce pedonali non presenti o non più visibili, marciapiedi stretti, sconnessi per radici di alberi o in parte occupati da campane della raccolta rifiuti) e dall’altra le soluzioni (asfaltatura o livellatura dell’asfalto, realizzazione di rampe o adeguamento delle pendenze, realizzazione di attraversamenti pedonali, collegamenti o marciapiedi, rimozione di cordoli, spostamento di campane o cassonetti). “una città sicura e accessibile a tutti: un obiettivo, un impegno che ogni amministrazione deve perseguire - continua DA PAG 1
il sindaco Bettarini -. E’ per questo che abbiamo provveduto a elaborare in forma partecipata, coinvolgendo i cittadini, il peba e ad approvarlo: questo ci consente di aver chiaro dove occorre intervenire e in che modo. Lo faremo realizzando gradualmente gli interventi previsti, con le risorse economiche e umane a nostra disposizione. gli investimenti al momento sono pochi - precisa - ma ci muoveremo col nostro personale comunale, eseguendo quegli interventi di abbattimento delle barriere architettoniche immediati e semplici, su marciapiedi, rampe, fondi e segnaletica”. Le indicazioni del peba saranno recepite all’interno del Regolamento urbanistico, per quegli aspetti che investono la pianificazione urbanistica ed il regime dei suoli (come la creazione di percorsi e piste ciclopedonali, o l’inserimento di regole per le nuove urbanizzazioni); nei programmi di riqualificazione e di manutenzione delle opere pubbliche, per gli interventi che riguardano immobili pubblici, viabilità, marciapiedi, aree verdi; nelle disposizioni sulla mobilità e sulla segnaletica; oltre che nelle azioni di comunicazione ai cittadini.
TRA TAGLI E PROTESTE È INIZIATA LA SCUOLA
fA Il PUNTO l’ASSeSSORe AllA PUBBlICA ISTRUzIONe gIUNIA AdINI tra tagli e proteste di genitori e insegnanti è iniziata la scuola. A Borgo la campanella è suonata per 507 bambini delle materne, 909 alunni delle elementari e 564 delle medie, per 1120 studenti del liceo giotto ulivi e 986 dell’istituto chino chini. Ma “il quadro è estremamente preoccupante e i problemi che derivano dalle decisioni del Ministro sono numerosi”, per l’assessore alla pubblica istruzione giunia Adini. “nella scuola elementare il tempo pieno, dopo essere stato di fatto abolito con l’eliminazione delle ore di compresenza degli insegnanti, non è più garantito neanche come orario scolastico che prosegue fino alle 16.30. Anche a Borgo San Lorenzo ci sono bambini che hanno chiesto tale orario e che non lo avranno per mancanza di insegnanti; nella provincia di Firenze si tratta di ben 47 classi”. L’assessore sottolinea inoltre che “la progressiva riduzione del personale AtA a disposizione dei vari dirigenti scolastici crea enormi difficoltà. E mette particolarmente in crisi istituti, come la nostra scuola elementare e dell’infanzia, che non concentrano tutti i bambini in un’unica sede ma che hanno plessi collocati anche in alcune frazioni per rispondere alle esigenze di una popolazione che abita un territorio vasto. gli Ata a disposizione della Direzione Didattica di Borgo San Lorenzo saranno quest’anno 23 invece di 26, e il prossimo anno scenderanno a 20. Mentre all’istituto professionale chino chini il personale scenderà per quest’anno scolastico da 46 a 43”. preoccupazione è espressa anche riguardo ai nuovi regolamenti ministeriali delle scuole superiori, che “con la riduzione dell’orario complessivo e delle materie di indirizzo negli istituti tecnici e professionali, nonché con la cancellazione progressiva delle sperimentazioni”, stravolgono un sistema scolastico che rispondeva sia alle esigenze di istruzione della comunità locale che a quelle della realtà produttiva del Mugello; un sistema coerente, costruito in decenni di collaborazione tra istituti scolastici, enti locali e cittadini, che ora viene profondamente cambiato con una scelta imposta dall’alto”. E la forbice non ha risparmiato il centro territoriale permanente di Borgo: personale docente drasticamente ridotto, con cancellazione di ben 33 ore settimanali di insegnamento su 96. “il centro territoriale permanente è un luogo molto importante in cui si risponde ai bisogni di istruzione e formazione degli adulti di tutto il Mugello. Soltanto nell’ultimo anno scolastico a Borgo San Lorenzo 415 persone hanno frequentato 39 corsi per ottenere la licenza media, per apprendere lingue straniere, per accedere all’alfabetizzazione
informatica, per ottenere la qualifica professionale, per imparare l’italiano”. “infine suscita allarme il persistere del Ministro nella sua decisione di azzerare i finanziamenti agli istituti scolastici per il funzionamento didattico e amministrativo, di ridurre al minimo quelli per le supplenze e di tagliare di un quarto i fondi per le pulizie (nota n° 9537 del 14 dicembre 2009). tale scelta mette gli istituti in una grave situazione di indebitamento e nell’impossibilità di far fronte alle spese ordinarie per l’attività scolastica. Ed è grave che lo stesso Ministro suggerisca di ricorrere al contributo volontario delle famiglie. nel frattempo non c’è più un solo euro di finanziamento statale all’edilizia scolastica, che gli enti locali stanno cercando di presidiare con risorse proprie, sottoposte a loro volta a drastiche riduzioni in ogni manovra finanziaria del governo”.
i primi interventi interesseranno l’itinerario compreso tra piazza Dante-via giovanni della casa- via oreste Bandinipiazza garibaldi-via San Francesco-via cocchi-corso Matteotti-piazza giovanni Bosco-via Degli Argini-viale giovanni xxiii-piazza M.L. King-via de’ Medici-parco della Misericordiavia gobetti, all’interno del quale si trovano il municipio, la biblioteca comunale, la pieve di San Lorenzo, il mercato del martedì, la sede della polizia municipale, le poste, il centro commerciale, il cimitero della Misericordia e il poliambulatorio. E si opererà col rifacimento delle strisce pedonali, l’adeguamento delle pendenze e dei dislivelli degli scalini dei marciapiedi e delle rampe, la livellatura di alcuni tratti di pavimentazione, mentre sull’area dei Bastioni si risistemerà la pavimentazione con un conglomerato ad effetto naturale (inerti locali compattati). A tutti i semafori saranno installati sistemi di avviso acustici e un numero telefonico dell’ufficio tecnico sarà a disposizione per i non vedenti per fornire informazioni su installazioni ponteggi, cantieri e ostacoli temporanei.
• i tagli hanno colpito anche le prime e seconde elementari di Luco: niente classi a tempo pieno. Le “40 ore” non sono state attivate. E i genitori hanno protestato, anche con un sitin fuori dalla scuola il 16 settembre. • Assicurato il servizio di pre-scuola alla materna (accoglienza bambini alle 7,45), con risorse del comune. La Direzione didattica, sulla base di una decisione del consiglio d’istituto, aveva comunicato ai genitori che l’orario di entrata-uscita da scuola sarebbe stato 8,15-16,15. con la sospensione dell’accoglienza delle 7,45. pur a fronte di fondi limitati il comune è riuscito a intervenire con proprie risorse per mantenere un servizio essenziale per i genitori che lavorano. • un unico dirigente per elementari e medie. il nuovo preside della media “giovanni della casa” è Laura Quadalti, dirigente della Direzione didattica delle materne ed elementari, nominata reggente dal direttore dell’ufficio scolastico regionale cesare Angotti, dopo che la preside Fiorenza giovannini è andata a dirigere l’istituto comprensivo di Scarperia.
PAVULLO, UN GEMELLAGGIO INIZIATO NEL 1977
e’ stato rinnovato alla cerimonia del 66° anniversario della liberazione di Borgo il patto di gemellaggio con la città di Pavullo, nella provincia modenese, che risale al 1977. entrambe le realtà sono unite da un comune passato di lotta contro il nazi-fascismo: infatti, i partigiani di Pavullo e quelli di Borgo e del Mugello si ritrovarono a combattere insieme sull’Appennino nella divisione “Arno” del comandante “Potente”. Nell’atto di rinnovo del patto, firmato dal sindaco giovanni Bettarini e dal presidente del Consiglio comunale grazia Innocenti e dall’assessore del Comune di Pavullo Antonio Parenti, si richiama “il ricordo dei fatti che, nel corso della Seconda guerra Mondiale, avvicinarono le nostre popolazioni in uno spirito di collaborazione e amicizia, creando l’aspettativa di una futura fratellanza, affinché l’esperienza di coloro che presero parte in modo diretto alla lotta di liberazione partigiana continui a rimanere per sempre ‘simbolo’ di grande valore civile e morale per tutte le future generazioni”. I due Comuni concordano di mantenere legami “al fine
di rafforzare in tutti i nostri concittadini i valori nati dalla ‘lotta partigiana’ e dalla ‘Resistenza all’oppressione nazi-fascista’”. e di estenderli “a un approfondimento, anche attraverso un processo di mutua conoscenza e collaborazione in campo culturale, storico, artistico, folcloristico, ambientale, gastronomico-alimentare, sportivo, scolastico sociale e giovanile”. Sono previsti scambi istituzionali, culturali e collaborazione in campo economico e produttivo, anche con la reciproca partecipazione a manifestazioni e iniziative. “Ci sono simboli che rappresentano il sacrificio di vittime, di uomini e donne che hanno combattuto per la democrazia e la libertà, di tutti - ha sottolineato il sindaco giovanni Bettarini -; ci sono simboli che appartengono a tutti, che rappresentano valori, un patrimonio comune, un senso di condivisione: sono quelli della Repubblica italiana, e purtroppo vengono continuamente messi in discussione. e non dobbiamo mai scordarci che è sulla Resistenza e il valore dell’antifascismo che affondano le radici del nostro Paese”.
in poche parole Suolo pubblico, nuove modalità per autorizzazione. Ridefinite dal Servizio tecnico del comune di Borgo San Lorenzo le modalità per il rilascio delle autorizzazioni per l’alterazione e l’occupazione del suolo pubblico, con un iter che seguirà un ordine rigorosamente cronologico. Salvo casi di oggettiva e documentata urgenza. i tecnici, e in generale coloro che presentano richieste di autorizzazione, sono invitati pertanto a calcolare un congruo anticipo rispetto alle date in cui eseguire i lavori o le installazioni, per poi rivolgersi all’ufficio competente. il Regolamento comunale per l’occupazione del suolo pubblico stabilisce in 30 giorni il tempo per il rilascio delle autorizzazioni, ma solitamente ne sono sufficienti 15. Accesso vietato alla tartufaia ai non autorizzati. Vietato l’accesso ai cani nella tartufaia controllata, sull’argine destro del fiume Sieve fino al 31 dicembre. Lo stabilisce l’ordinanza comunale emessa anche quest’anno per tutelare la crescita e la raccolta del tartufo bianco (tuber Magnatum) - varietà pregiata di cui il Mugello è ricco -, col quale si dispone il “divieto di accesso ai proprietari di cani non in possesso dell’autorizzazione rilasciata dall’Associazione tartufai Mugello e a quelli che non esercitano attività venatorie nella tartufaia controllata” per tutto il periodo di raccolta del tubero (10 settembre-31 dicembre): l’area interdetta è quella che va dal ponte fino alla confluenza dell’affluente Fistona. il divieto è stato istituito a seguito della richiesta dell’Associazione tartufai del Mugello “di limitare l’accesso esclusivamente ai cani addestrati alla ricerca di tartufo e a quelli addestrati per attività venatorie nella tartufaia controllata argine destro fiume Sieve nel periodo di raccolta, onde evitare controversie trai i ricercatori e i proprietari di cani non addestrati”. nell’ordinanza comunale si ricorda che la legge regionale 50/95 stabilisce che “il diritto di raccolta riservata di tartufi nelle tartufaie ‘coltivate’ e in quelle ‘controllate’ compete ai titolari della loro conduzione”. Divieto caccia su tutta area pista ciclabile. per tutto il periodo della caccia (che si chiuderà il 31 gennaio), è interdetta ai cacciatori l’area nel capoluogo di Borgo San Lorenzo dove è stata realizzata la pista ciclabile, fino alla frazione di Rabatta, che è quotidianamente frequentata da molte persone, a piedi come in bicicletta. in accordo con le associazioni venatorie e come consente la legge regionale 3/94, è stata adottata un’ordinanza per vietare lungo tutta l’area interessata dalla pista ciclabile la libera caccia per ragioni di pubblica incolumità. L’area interessata è delimitata e segnalata con cartelli. Orari pubblici esercizi e esercizi di commercio nei posteggi fuori mercato. Stessi orari di apertura e chiusura dei pubblici esercizi anche per gli “esercizi di commercio nei posteggi fuori mercato”. Lo ha stabilito il sindaco con un’ordinanza che uniforma le disposizioni sugli orari delle attività dei pubblici esercizi (come bar e ristoranti) agli esercizi di commercio nei posteggi fuori mercato (come i chioschi e ambulati). per i pubblici esercizi la chiusura è fissata all’una di notte, con facoltà di proroga di un’ora, fino alle 2 il venerdì, i prefestivi e i festivi. La stessa disposizione ora vale anche per gli altri esercizi di commercio. Sportello Ri-Energia. E’ ripresa l’attività dello Sportello Ri-Energia, promosso dalla comunità Montana Mugello e dalla provincia di Firenze e gestito dall’Agenzia Fiorentina per l’Energia per dare informazioni ed un primo livello di consulenza sulle possibilità offerte dalle fonti energetiche rinnovabili e dalle pratiche di efficienza energetica. Lo sportello è aperto a Borgo S. Lorenzo, presso sede della comunità Montana il 3° martedì del mese 15:-18. per appuntamenti telefonare allo 055-350152 nei giorni martedì dalle ore 10 alle ore 12; giovedì dalle ore 14 alle ore 16, oppure inviare una mail a: rienergia@firenzenergia.it. per ulteriori informazioni: www.firenzenergia.it
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iL MugELLo ci pRoVA pER L’unESco
ALLEVATORI RUANDESI A “SCUOLA” IN MUGELLO
VISITA del PReSIdeNTe dellA COMMISSIONe ITAlIANA Mugello patrimonio mondiale dell’unesco? E’ un’idea affascinante, suggestiva... forse un sogno. Le istituzioni locali comunque ci credono e stanno lavorando per verificare se esistano le condizioni per una eventuale candidatura. E questo grazie al sostegno bipartisan degli onorevoli Riccardo Migliori (pdl), promotore dell’iniziativa, e Rosa De pasquale (pd). un’iniziativa che le amministrazioni locali, a
partire dalla comunità Montana Mugello, stanno perseguendo con impegno e passione. Se ne è potuto rendere conto di persona il presidente della commissione nazionale italaina per l’unesco, il prof. giovanni puglisi, che è stato in visita in Mugello ed ha incontrato i sindaci insieme al presidente della comunità Montana Stefano tagliaferri. una “full immersion” per conoscere i luoghi più significativi
di quella che un tempo era la terra dei Medici come anche di giotto. La proposta di candidatura, per cui si stanno valutando se vi siano i presupposti, riguarda la categoria del “paesaggio culturale”, paesaggio inteso come patrimonio, dimensione dell’interazione tra valore storico, bellezze naturali e ambientali, uso del suolo e antichi mestieri, in prossimità di Firenze.
IN BIBLIOTECA IL PRESTITO DIVENTA“SELFSERVICE” CON l’ATTIVAzIONe del SISTeMA (MICROChIP AI lIBRI e leTTORe) glI UTeNTI POSSONO fARe dA SÉ prestito “self-service”. Alla biblioteca comunale a breve entrerà in funzione il servizio di auotoprestito. un sistema“fai da te”piuttosto semplice per l’utente che una volta scelto libro che vuol prendere in prestito non deve far altro che posizionarlo sull’apparecchio, sistemato nella sala reception al piano terra, dopo aver passato la tessera personale sotto il lettore ottico, il resto lo fa il programma informatico: la tecnologia a radiofrequenza (RFiD), già impiegata in ambiente commerciale per il tracciamento delle merci, “legge” e riconosce il libro, o meglio il tag microchip, l’etichetta digitale che è stata fissata al suo interno, e lo inserisce nella scheda dell’utente registrato nel sistema informatico di prestito. Semplice da utilizzare, ma dietro alla sua attivazione c’è stato un lavoro
che ha richiesto tempo, precisione e pazienza. Dopo l’acquisto dell’apparecchio e del software, è stato necessario fissare ad ogni volume il microchip - e a farlo c’hanno pensato durante l’estate i ragazzi dell’associazione di volontariato culturale “Amici delle Biblioteche” -, e allo stesso tempo controllare e riordinare l’elenco degli utenti iscritti per poi svolgere delle prove per testare il funzionamento. L’introduzione del “prestito fai da te” porterà benefici all’organizzazione della biblioteca, con la semplificazione e snellimento delle procedure, la riduzione code in alcuni orari di punta, oltre che una maggiore disponibilità di tempo degli operatori per il servizio di reference, l’assistenza agli utenti per le ricerche bibliografiche e l’utilizzo di internet.
EX PRETURA, CANTIERE APERTO PER CONSOLIDAMENTO SISMICO e’ stato aperto nell’edificio dell’ex pretura in via Aldo Moro il cantiere per eseguire l’intervento di ristrutturazione, ampliamento e miglioramento sismico (costo complessivo 500mila euro), così da adeguare la struttura alle nuove normative in materia. Per poterlo fare si è reso però necessario trasferire il corso di laurea in Scienze Infermieristiche che ha trovato
CON “REMIDA” I MATERIALI RIPRENDONO VITA
sede temporanea nel vicino edificio dell’ex Chino Chini in corso Matteotti. I lavori saranno realizzati da una ditta de l’Aquila e consisteranno nell’ampliamento della scuola materna su tutto il piano terra e la chiusura dell’attuale spazio esterno (a pilotis ) per ricavare locali destinati a 3 nuove sezioni, oltre che nel miglioramento sismico e strutturale dell’edificio
con l’impiego di una moderna e avanzata tecnologia di costruzione e protezione a “molle smorzatori”: “l’intervento che interesserà l’ex pretura è uno dei primi casi in cui questa tecnologia avanzata viene applicata - spiegano dal Servizio tecnico comunale -, e questo ha suscitato l’interesse di molti addetti ai lavori e professionisti del settore”.
PROgeTTO dI COOPeRAzIONe PROMOSSO dAl COMUNe
Allevatori ruandesi in visita in Mugello. La delegazione ruandese ha visitato diverse esperienze di aziende e realtà zootecniche locali. il comune di Borgo San Lorenzo ha promosso dal 2008 con un finanziamento della Fondazione Monte dei paschi di Siena un progetto di sostegno alla cooperativa di allevatori udamaco, nel distretto di nyagatare in Ruanda, realizzato in collaborazione con il centro cooperazione missionaria di Lucca e l’Apa di Firenze. il progetto promosso dal comune, rientra in un quadro di collaborazione più ampia tra la Regione toscana e l’area africana. gli allevatori possono così disporre di uno scambio di informazioni e buone prassi con gli allevatori mugellani, soprattutto nella gestione del bestiame e delle tecniche di allevamento. “un progetto - si sottolinea - che mira non tanto a moltiplicare i macchinari e le tecnologie messe a disposizione delle cooperative ruandesi, ma piuttosto a confrontarsi con esse rispetto alle pratiche e introdurre piccoli cambiamenti operativi in grado di aumentare la produttività delle vacche da latte e la catena di produzione”. cambiamenti e interventi che riguardano in particolar modo: la riduzione del carico di bestiame per unità di superficie, la realizzazione di colture foraggere e la conservazione dei foraggi attraverso l’adozione di tecniche di insilamento e di fienagione, l’eventuale utilizzazione di sottoprodotti alimentari e di concentrati in particolari periodi dell’anno, il miglioramento della disponibilità e della qualità dell’acqua di abbeverata, l’adozione di un piano di profilassi per la cura e prevenzione delle malattie del bestiame. La criticità maggiore è rappresentata dai periodi siccitosi e per questo tra gli interventi da realizzare c’è quello di creare adeguate scorte di foraggi in modo da mantenere costante l’alimentazione per tutto l’arco dell’anno. E per farlo è necessaria anche la formazione di tecnici a supporto degli allevatori, cosa che il progetto si propone di fare.
IL SERT HA UNA NUOVA SEDE
“Remida” è il centro di riuso creativo e di esplorazione ambientale. Remida è un luogo e anche un’idea. È il luogo, in piazza Dante 34 accanto al centro d’incontro, che promuove il riuso creativo utilizzando materiale di scarto, rimanenze, sottoprodotti e sfridi dell’attività aziendale e delle diverse attività agricole: gli scarti diventano pretesti per esplorare, ideare, costruire, incontrare, promuovere scambi e nuovi saperi. E’ un’idea, un progetto culturale che tende ad un modo nuovo, ottimistico e propositivo di vivere l’ambiente e di costruire il cambiamento. Quattro gli spazi in cui è suddiviso: l’esploratorio, per la sperimentazione attiva e l’attività manuale, ideativa e creativa, con attività di conoscenza per le scuole materne, elementari e medie; l’emporio,dove sono esposti i materiali per le diverse attività e per il prelievo; lo studio, per l’incontro e la progettazione di percorsi didattici, creativi, animativi; l’orto-giardino, area all’aperto, piccola ma accogliente, per trovare una connessione tra uomo e ambiente, tra materiali di scarto e persone, tra saperi dell’uomo e saggezza della natura. E sono previsti anche due diversi moduli di animazione cittadina, scolastica o di piazza adattabile a contesti diversi e senza esigenze tecniche particolari. per ulteriori informazioni ci si può rivolgere a Remida nei giorni martedì e giovedì 9-13, tel. 055 8453414.
il Dipartimento Sert dell’Asl 10 zona Mugello ha una nuova sede, è in viale pecori giraldi 32, con locali adeguati e più funzionali allo svolgimento del servizio. L’attività del Sert negli anni ha ampliato “il proprio raggio di azione dalla problematica della tossicodipendenze a quella delle dipendenze, fino ad approfondire nell’attività di prevenzione il concetto di dipendenza in generale”. Le dipendenze patologiche non sono esclusivamente collegate all’abuso di sostanze psicoattive legali come il fumo e l’alcol o a sostanze illegali, ma - dicono dal Sert - “investono la sfera dei comportamenti: sono tali ad esempio le dipendenze da gioco d’azzardo, da video-game, da computer nelle sue varie forme, lo shopping compulsivo”. E “per prevenire e trattare queste tipologie di dipendenze - aggiungono - è sempre più necessario prendere in esame, ‘in carico’ la persona nella sua totalità, inclusa quindi la sua capacità di sviluppare e riconoscere competenze e abilità di vita, andate smarrite nel percorso di vita o mai acquisite”, con interventi sull’autostima e l’autoconsapevolezza, la capacità di risolvere conflitti, la gestione delle emozioni, la comunicazione efficace, la capacità di resistere alle pressioni del gruppo.”
<Cosa dicono i gruppi> interventi a cura dei gruppi consiliari
lIBeRO MUgellO
PeR BORgO
POPOlO dellA lIBeRTà
lA dISCUSSIONe TRA gIOVANI e VeCChI COPRe l’INCAPACITà dI gOVeRNARe qUeSTA SOCIeTà Da tempo impazza ovunque (sui giornali, alla tv, nei dibattiti ecc) la discussione sull’incapacità tutta italiana di essere governata dai giovani. La polemica è arrivata fino nel Mugello: il sindaco Bettarini ha risposto al sindaco Renzi contestando le sue dichiarazioni sulla necessità di “rottamare” la vecchia nomenclatura del pD. il problema non è essere giovani o vecchi. Ad esempio nel nostro territorio i giovani ci sono: segretari di partito, sindaci, eppure ben poco è cambiato rispetto al passato. Forse il difetto sta nella continuità del potere che ha prodotto, come dice Asor Rosa, “un calo drammatico della capacità innovativa, l’autodifesa a tutti i costi e il contagio di metodi e obiettivi caratteristici della «questione meridionale» (ad esempio la speculazione immobiliare)” i trenta-quarantenni del pD, salvo rare eccezioni, sono omologati al sistema di potere dominante nel partito: c’è chi sta sempre acriticamente con la maggioranza, chi è delfino di un vecchio dirigente e quindi ne perpetua le virtù e soprattutto i vizi, chi ama fare dichiarazioni pubbliche, anche a sproposito o prive di contenuto: l’importante è fare scalpore. Quanto preferirei vedere un pD che anziché accapigliarsi su leaders o “papi” discutesse al proprio interno e con i cittadini di politiche economiche, di lavoro, di ambiente ecc. Ed invece anche nel Mugello il pD sfugge al confronto. Eppure tante sono le problematiche evidenziate dalla nostra lista civica e da altre componenti politiche e sociali del territorio: la gestione dei servizi, le scelte urbanistiche, le politiche territoriali. E’ avvilente per chi sta all’opposizione avere di fronte un interlocutore che non è tale, che non ascolta, che non dà risposte a domande sociali sempre più pressanti. D’altra parte il quadro nazionale è ancora più preoccupante: il regime berlusconiano ha prodotto una stagione di attacchi ai diritti ed alla convivenza civile, dove spadroneggiano i furbetti della finanza, i grandi speculatori, i mafiosi, i manager come Marchionne super pagati per distruggere le conquiste ed i diritti dei lavoratori. tutto ciò mina alla base la democrazia: siamo al “è inutile, tanto non serve a nulla”. Dobbiamo reagire a questa situazione. Le persone di “buona volontà”, quelle migliori, quelle che si sono allontanate sdegnate dalla politica in questi anni, chi ha a cuore la difesa dei più deboli (i poveri, i precari, i lavoratori disoccupati), tornino a far sentire la propria voce nei partiti, nel sindacato, nelle associazioni. ce n’è bisogno.
lA CASA delle ASSOCIAzIONI IN VIAle KeNNedY il nostro comune lamenta una situazione difficile dal punto di vista economico, e sicuramente certi tagli del governo sono eccessivi e penalizzanti. Di sicuro però, a nostro avviso, occorrerebbe anche amministrare meglio e ragionare sulle priorità. ci riferiamo nella fattispecie all’operazione di acquisto della “casa delle associazioni”, l’immobile realizzato in viale Kennedy, e destinato ad ospitare –ancora non si sa con quale criterio di scelta e con quali regole- le associazioni borghigiane. Sinceramente non si capisce il senso di questa operazione. prima si è acquistato al grezzo (?) l’immobile, al prezzo di 450.000 euro. poi si è proceduto alla rifinitura dell’immobile con un ulteriore costo di Euro 108.000,00, ed ora si sono decisi altri interventi di miglioria per un costo di circa 20.000 euro. totale Euro 578.000 (iva esclusa), quasi 1.120.000.000 di lire del vecchio conio! La volontà di sostenere l’associazionismo è, da parte nostra, senza ombra di dubbio assolutamente condivisibile, visto che, tra l’altro, spesso surroga ciò che dovrebbe fare l’amministrazione e comunque svolge un ruolo sociale spesso decisivo. Ma spendere oggi, in questa situazione economicamente difficile, oltre 600 mila euro per un immobile di questo tipo ci pare una scelta certo non prioritaria, visto che si racconta di non aver più i soldi per fare le cose più elementari, non si investe più un centesimo in alcuna opera pubblica, neppure sull’ordinaria manutenzione. Vogliamo ricordare tra tutte, la vicenda della nuova scuola elementare, priorità assoluta per la nostra comunità, più svolte sbandierata come imminente, ma rimasta nei fumi delle buone intenzioni e della sterile propaganda. inoltre ci pare che non pochi siano i beni del patrimonio comunale non pienamente utilizzati e che potrebbero, con molta minore spesa, essere eventualmente messi a disposizione delle associazioni per le loro benemerite attività. A tal fine la Lista per Borgo vuole conoscere attraverso un’interrogazione l’entità dei beni di proprietà comunale e la loro destinazione: quali e quanti sono gli immobili, quali sono liberi e quali occupati ed a quale titolo. un’ultima osservazione: quando sarà aperta, la “casa delle associazioni” avrà anche i suoi costi di gestione. il rischio, visto che già succede, è che anche stavolta questi dovranno essere sostenuti dal bilancio comunale. A meno che non si voglia invertire la rotta, rispetto all’andazzo di ospitare gratis associazioni amiche negli immobili comunali. E anche questo l’amministrazione dovrebbe spiegarlo alle famiglie senza casa e senza lavoro alle quali viene negato il sussidio “perché non ci sono più soldi”.
Il MUgellO e l’UNeSCO
Piera Ballabio Capogruppo lista civica Libero Mugello
Lista Civica – Per Borgo Giacomo Bagni
il pDL ha continuato, nel mese di settembre, grazie all’interessamento del Senatore Riccardo Migliori, a farsi promotore dell’iniziativa tesa ad ottenere il riconoscimento, da parte dell’unesco, delle particolarità paesaggistiche e storico-culturali del nostro territorio, motivo per cui, nel passato, furono presentate, nei diversi comuni mugellani, specifiche mozioni in tal senso. Qui di seguito si riporta quella presentata a Borgo San Lorenzo il 27/01/10: Odg a sostegno della proposta parlamentare per promuovere il Mugello e la Valdisieve quale patrimonio universale dell’Unesco Ritenuto che, l’area comprendente i comuni del Mugello e della Valdisieve in provincia di Firenze riveste uno straordinario interesse culturale, rappresentando un patrimonio di inestimabile valore storico esemplificativo del sorgere e del diffondersi della cultura rinascimentale attraverso castelli, pievi, monasteri, chiese, torri, palazzi, tradizionalmente legati alla città di Firenze la cui civiltà umanistica è comunque anche contributo dei mugellani Lorenzo de Medici, Giotto e Beato Angelico, solo per citarne i più significativi; considerato che tale patrimonio culturale risponde compiutamente a quei valori di universalità, unicità ed insostituibilità che sono alla base dei criteri di selezione riconosciuti dall’Unesco al fine di rientrare, secondo i dettami della conferenza generale del 16 novembre 1972, nei siti definibili come Patrimonio dell’Umanità: preso atto che tale collocazione rivestirebbe enorme rilievo anche di ordine economico e sociale per una area montana e pedemontana necessitante di nuovo protagonismo culturale; demanda alla Comm.ne competente l’individuazione degli elementi caratterizzanti per sostenere la proposta all’Unesco dell’inserimento del Mugello-Valdisieve tra le proposte di siti candidati a rientrare nella lista del patrimonio culturale dell’umanità e di inviare la suddetta proposta al Ministero dei Beni Cultutrali. A tal fine, nei giorni giovedì 9 e venerdì 10 settembre, la comunità Montana ha gentilmente organizzato la visita del prof. giovanni puglisi, presidente della commissione nazionale italiana per l’unesco, che ha partecipato ad una cena, assieme ai Sindaci mugellani, giovedì 9, per poi visitare, venerdì 10 assieme al Dr. tagliaferri, presidente della comunità Montana diverse località del nostro territorio, con particolare riferimento a Scarperia e ai comuni dell’Alto Mugello, dove il prof. puglisi è stato ospite dei diversi amministratori locali. il pDL di Borgo san Lorenzo intende ringraziare la comunità Montana e il suo presidente e tutte le Amministrazioni comunali che hanno reso possibile che hanno reso possibile tale visita, certi che la proficua collaborazione instauratasi su questo tema a livello delle amministrazioni locali e le diverse forze politiche sarà di importanza basilare per il pieno successo dell’iniziativa. informiamo che, a partire dal mese di ottobre, ogni giovedì dalle ore 18.00 alle ore 19.00 un consigliere comunale del pDL sarà presente nei locali concessi dall’amministrazione comunale in Via giotto ulivi, per incontrare la popolazione allo scopo di accogliere suggerimenti. Si comunica inoltre che il 30 e 31 ottobre presso il foro Boario si svolgerà la prima: festa del Popolo della libertà di Borgo San lorenzo.
Fulvio Boni Capogruppo Pdl
PROgReSSISTI deMOCRATICI e SINISTRA PeR BORgO
RIfONdAzIONe COMUNISTA
NON dIMeNTIChIAMO Il VAlORe dellA SCUOlA PUBBlICA: UN INVeSTIMeNTO e NON UN COSTO
L’inizio del nuovo anno scolastico conferma drammaticamente la gravissima situazione in cui versa la scuola della Repubblica, colpita da tagli e controriforme che priveranno milioni di giovani del diritto ad un’istruzione qualificata. Decine di migliaia di docenti e di personale AtA, inoltre, sono espulsi dalla scuola dopo anni di precariato. Siamo di fronte ad un’emergenza sociale senza precedenti, per le dimensioni dell’attacco all’occupazione in questo settore e per le conseguenze sul futuro delle giovani generazioni. perfino le analisi internazionali ormai dimostrano il grave arretramento cui è sottoposto il sistema scolastico italiano. Le famiglie di fronte all’incapacità della pubblica amministrazione di offrire dei corsi adeguati alle esigenze degli studenti hanno continuato a usufruire di lezioni private per i loro figli. Questa grave carenza della pubblica istruzione, sopperita dalle famiglie in ambito privato, deve essere risolta a livello nazionale con provvedimenti più elastici e meglio finanziati rispetto a quanto è stato fatto sin ora. A fronte di ciò le amministrazioni locali dovranno impegnarsi nell’immediato per contrastare, per quanto di propria competenza, questi effetti negativi ma con la prospettiva politica di un rilancio dell’istruzione pubblica, per questo Rifondazione comunista ha presentato un ordine del giorno al consiglio comunaledi Borgo San Lorenzo di giovedì 9 settembre 2010. Questo ordine del giorno verte sulla proposta di un intervento che fornisca agli studenti del Mugello una possibilità in più per effettuare lezioni finalizzate al recupero delle carenze scolastiche, anche se è dovere delle scuole statali continuare a richiedere le risorse adeguate per continuare ad istituire i corsi di recupero che giustamente sono tenute ad offrire. La proposta è di creare una lista a cui possono accedere tramite bando e presentazione di curriculum persone con esperienze didattiche e professionali (non già in servizio come insegnati) per effettuare delle lezioni. tale elenco rappresenterebbe una lista di insegnanti che le famiglie potrebbero usare per lo studio assistito dei figli. nel caso gli studenti avessero delle insufficienze certificate negli scrutini scolastici le famiglie che rientrerebbero in basse fasce di reddito potrebbero essere aiutate economicamente dal comune per il pagamento di tali insegnanti. Essi infatti avrebbero una paritaria retribuzione oraria pattuita con il comune ma sarebbero scelti e pagati direttamente dalle famiglie, le più abbienti senza nessun sostegno economico, le quali avrebbero però la sicurezza di usufruire di un insegnate le cui competenze sono state visionate dal comune stesso, e pertanto garanzia di qualità, e per le famiglie meno abbienti la spesa verrebbe sostenuta economicamente dagli enti locali come avviene con il Bando per gli incentivi al Diritto allo Studio in cui sono erogate Borse di studio (scuole elementari, medie e medie superiori) e rimborsi per l’acquisto dei libri di testo. per gli studenti si renderebbe necessariol’uso di spazi scolastici nel pomeriggio per lo studio individuale o assistito dall’insegnate comunale al fine del recupero e riduzione della dispersione scolastica. Dopo ampio dibattito in consiglio comunale i consiglieri di Rifondazione comunista hanno deciso di ritirare l’ordine del giorno presentato con l’impegno del Sindaco a riportare il documento in commissione “cultura, scuola, sport e politiche giovanili” per approfondire l’argomento da noi presentato. il nostro gruppo consiliare ha accettato questo iter con l’auspicio che le nostre proposte trovino accoglimento e che le forze politiche che amministrano Borgo San Lorenzo dimostrino tutta la loro volontà e l’impegno per contrastare gli effetti nefasti dei tagli della gemini sulla scuola aiutando e sostenendo le famiglie e gli studenti.
L’anno scolastico che si è appena aperto sarà un anno che, come ha scritto il Sindaco Bettarini, nessuno scorderà: studenti, genitori, docenti, personale AtA, cittadini in formazione, amministratori. A tutti occorrerà un grande sforzo e un grande coraggio per difendere la qualità della scuola pubblica, visto che siamo ormai in una situazione di vera emergenza. E’ la scuola che forma le giovani generazioni e quindi è da tutelare e difendere come valore per il nostro paese e non può essere considerata un costo da tagliare. La riduzione dei docenti, personale di segreteria e collaboratori scolastici non solo non ha permesso l’attivazione di tutte le classi a tempo pieno richieste dalle famiglie della scuola primaria, ma mette anche in crisi il funzionamento dei plessi scolastici nelle frazioni. tuttavia non tutti i bambini potranno usufruire del tempo lungo, per tutti il modello didattico del tempo pieno, basato su laboratori, uscite e visite di istruzione, recupero a sostegno delle fasce più deboli, è stato scardinato dall’eliminazione delle ore di compresenza. L’obbligo di un massimo di 40 ore settimanali nella Scuola dell’infanzia ha portato il consiglio di istituto a deliberare l’orario di ingresso dei bambini alle ore 8.15; le famiglie con ambedue i genitori lavoratori, in gravi difficoltà, si sono rivolti al comune ed è stata trovata una soluzione di pre-scuola, con una partecipazione delle famiglie di 8 euro al mese. Ma se le scuole si trovano in gravi difficoltà economiche, anche a causa dell’azzeramento dei fondi ministeriali per le supplenze, tanto che oberate di debiti rischiano di non poter portare avanti il normale funzionamento delle attività, anche l’Amministrazione comunale si trova nell’impossibilità di sopperire con risorse proprie, a causa dei ripetuti tagli, alla copertura di servizi sino ad oggi garantiti dallo Stato. non certo più rosea si prospetta la situazione nella scuola secondaria di i grado, che già dallo scorso anno ha subito una drastica riduzione oraria (eliminate 66 ore di lettere e 33 di tecnica), un frazionamento delle cattedre tra insegnanti diversi seppure della stessa disciplina (con conseguente impossibilità di mantenere la continuità didattica) e la riduzione, ogni anno in modo sempre più sensibile, delle ore a disposizione per alfabetizzazione, materia alternativa e studio assistito, recupero strumentale, etc. i nuovi regolamenti per la Secondaria di ii grado, usciti ben dopo la scadenza per le iscrizioni con conseguenti problemi per le scuole nel gestire l’organizzazione del piano dell’offerta formativa (p.o.F.) e l’orientamento, hanno ridotto l’orario complessivo e specialmente quello delle materie di indirizzo negli istituti professionali e nei tecnici (circa il 30% in meno di laboratori), hanno scardinato l’impianto delle sperimentazioni disperdendo un patrimonio consolidato da anni del nostro polo scolastico. inoltre il nostro centro territoriale permanente ha perso 9 ore di matematica, 9 di tecnologia e ben 12 di inglese. il c.t.p. nel nostro territorio ha favorito l’inclusione sociale, ha contribuito a ridurre la dispersione scolastica e ha risposto, e si spera seppur tra mille difficoltà possa ancora rispondere, ai bisogni di istruzione e formazione degli adulti di tutto il Mugello, impartendo lezioni di italiano Lingua 2 a stranieri (106 lo scorso anno), ma anche rispondendo alle esigenze di 287 studenti che nel 2009-2010 hanno frequentato corsi di informatica e di inglese a vari livelli. Quest’anno il profondo disagio del mondo della scuola è evidente, anche se purtroppo siamo solo a “metà dell’opera” visto che i tagli non sono finiti, ed è per questo che è importante non abbassare la guardia, e studenti, genitori, docenti, non devono permettere che si spengano i riflettori ora che è iniziato l’anno scolastico. “Se pensate che l’istruzione sia costosa provate l’ignoranza” ( D. Bock) Lisa Conti gruppo Progressisti Democratici Sinistra Per Borgo
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Gruppo Rifondazione Comunista Borgo S Lorenzo
società
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CURIOSITÀ. Sono nove, e tutte donne, le socie della cooperativa fiorentina In taxi
Quando il taxi si tinge di rosa Arturo Baldini
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anno deciso di unire le forze nel 2008, e da allora non smettono di trasportare dentro e fuori la città clienti affezionati e semplici turisti. Loro sono la cooperativa In taxi, un gruppo di nove donne che ha deciso di rompere gli indugi e buttarsi in prima persona nel settore. Impresa non facile, vista la forte concorrenza. Ma Nadia Nozzoli, presidente dell’organizzazione, punta forte sul progetto e rilancia: “Siamo determinate, dopo una prima fase di rodaggio le cose stanno andando per il meglio - spiega- puntiamo sulla qualità del servizio e sulla chiarezza delle tariffe. Chiunque salga sui nostri taxi deve sentirsi a suo agio come se fosse in prima classe”. Ne ha sentite di storie, Nadia Nozzoli, nelle migliaia di corse fatte in questi anni. Facce, smorfie e sorrisi che inevitabilmente finiscono per comporre un personale quadro di Firenze. “Con la crisi che c’è, fa tenerezza pensare che alcune persone preferiscano spendere quindici euro per un giro sulle nostre auto che andare in pizzeria – racconta - di solito sono anziani che si sentono trascurati e che hanno voglia di parlare. Sanno che da noi troveranno sempre un orecchio attento e interessato”. Non solo una cooperativa di autiste, dunque, ma qualcosa di più. “Tre anni fa abbiamo scelto di metterci in proprio - dice ancora - proprio perché sentivamo che c’era lo spazio per un’iniziativa come questa. Ora che il lavoro sta cominciando a dare i suoi frutti, ci piacerebbe anche allargarci”. Possibile, dunque, che qualche tassista uomo venga un giorno a bussare alla porta delle colleghe. Loro non lo escludono. “Non dobbiamo essere per forza tutte donne. Quello che conta è condividere lo spirito che ha dato vita al pro-
getto, altrimenti non avrebbe senso”. Per prenotare una corsa con In taxi bisogna chiamare lo 055.2001326. Tante cifre che non sono frutto del caso, o di una scelta cervellotica: più lungo è il numero, più basso è il prezzo di “noleggio” della linea telefonica. “Abbiamo fatto di necessità virtù - chiarisce la presidente della cooperativa - certo che i costi sono molto alti e occorre lavorare sodo. Ma siamo soddisfatte. Per il futuro stiamo anche preparando qualche novità”. Tra le iniziative che arricchiscono il progetto, la più gettonata sembra essere la “Intaxi card”, una tessera a punti che, dopo 10 chiamate, fa vincere uno sconto sulla corsa successiva. Altro fattore distintivo rispetto alla maggior parte della concorrenza, la possibilità di pagare direttamente con la carta di credito. Forse non è un caso, quindi, che tempo fa Nadia Nozzoli si sia trovata come cliente l’ex Take That Robbie Williams. “Ricordo che a un certo punto un gruppo di ragazzine si accorse chi sedeva dietro - rammenta col sorriso sulle labbra - non feci in tempo a fare manovra che si distesero sul cofano. Non riuscivo a ripartire. Lui però s’è molto divertito”. Celebrità o meno, le vetture della società sono a disposizione tutti i giorni fino alle 22. Un progetto che sta mettendo sempre più radici, e che vuole farsi largo nella giunga del mercato. Anche per questo, inizia una partnership tra la “Web&Press” e la Cooperativa In Taxi, che ha l’obiettivo di dare maggiore visibilità a questa nuova realtà che arricchisce il tessuto delle cooperative fiorentine.
tra le iniziative una speciale carta fedeltà che dà diritto a sconti dopo dieci corse e la possibilità di pagare con carte di credito. La presidente nadia nozzoli: “tre anni fa ci siamo messe in proprio, ora il lavoro inizia a dare i suoi frutti e puntiamo a crescere”
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economia
Ottobre 2010
DOSSIER/1. In molti speravano che il 2010 fosse l’anno della ripresa, ma non è andata così
(dis)occupazione, le buone notizie si fanno aspettare Simele Kruklidis
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olti speravano che il 2010 fosse l’anno della ripresa economica, ma così non è stato. Come è infatti accaduto in altre regioni di Italia, anche la Toscana ha chiuso il mese di ottobre con un tasso di disoccupazione da capogiro, oltre la soglia del 7 per cento. Niente di nuovo, dunque, rispetto all’ultimo trimestre del 2009, quando dall’Irpet avevano assicurato che la crisi vera, fino a quel momento contenuta con riduzioni di orario e cassa integrazione, sarebbe esplosa proprio quest’anno. Intanto, a Firenze, gli indici dei disoccupati sono arrivati intorno al 5 per cento, cifra che comunque per il momento ci pone al di sotto all’8,4 per cento della media nazionale. Nessuna sorpresa anche nello scoprire che la categoria più in difficoltà è ancora una volta quella dei giovani, che dopo gli studi faticano non sol-
tanto a trovare un lavoro stabile, ma anche solo un’occupazione che consenta loro di rendersi indipendenti dalla famiglia. I valori regionali, intorno al 17 per cento, svelano un panorama forse meno grave del previsto, ma comunque preoccupante: sono infatti sempre più numerosi i cittadini toscani costretti a spostarsi al centronord o all’estero per trovare un impiego: altro chiaro sintomo di una crisi che dilaga anziché arretrare. D’altronde, nel giro di pochi anni, in Toscana sono calati a picco i settori imprenditoriali alla base della nostra economia: moda e meccanica a meno 20 per cento, costruzioni a meno 7 per cento e persino agricoltura e commercio viaggiano circa a meno 9 per cento. Cifre che parlano di impoverimento del territorio, di fallimenti e di redditi più bassi. Eppure, in questa situazione apparentemente ingestibile, alcuni mestieri (insospettabili) sembrano essere scampati alla crisi: contabili e controller, assistenti tecnici, progettisti e programmatori, infermieri,
fisioterapisti, assistenti sociali, e ancora addetti del marketing e della cultura. Queste alcune tra le figure professionali più richieste e apprezzate dalle aziende italiane. Per adattarsi al nuovo scenario bisogna cambiare prospettive: vietato dunque ragionare “alla vecchia maniera”, sottovalutando gli eccezionali cambiamenti che hanno investito le logiche del mercato. Le parole d’ordine in tempi duri come questi sono flessibilità, esperienza, interesse ai mercati esteri e alle sfide della tecnologia. Il tutto senza dimenticare la propria identità toscana, e quindi: attenzione al territorio, al paesaggio e all’artigianato, rivalutazione dell’economia tradizionale, ma riletta in chiave moderna. Quanto alla ripresa economica, stando alle previsioni dell’Irpet e di Unioncamere, sembra che l’anno fortunato sia proprio il 2011, con un tasso di crescita pari all’1,2 – 1,3 per cento nei prossimi tre o quattro anni. E allora non resta che aspettare un altro po’, sperando che questa sia finalmente la volta buona.
niente di nuovo rispetto all’ultimo trimestre del 2009, e intanto a Firenze le persone senza un impiego sono arrivate a essere il 5 per cento. peggio ancora va alla toscana nel suo complesso, che si attesta su un poco incoraggiante 7 per cento GAiA Studentessa, 21 anni
niCOlA impiegato, 36 anni
VAlentinA Commessa, 27 anni
“La scuola non aiuta a inserirsi”
“Si investe poco sui giovani”
“Io mi ritengo molto fortunata”
“La disoccupazione è una piaga difficile da sanare, soprattutto in un momento critico come questo. Il problema è che si investe poco sui giovani, si pretende che tutti abbiano esperienza, ma da qualche parte bisogna pure iniziare. Alcuni miei amici ancora cercano lavoro, altri, come me, sono precari”
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“Io sono stata fortunata poiché ho trovato subito un lavoro e dopo poco tempo mi è stato offerto un contratto a tempo indeterminato. Credo che gli impieghi nell’ambito del commercio, magari part-time, non siano poi così difficili da ottenere. Naturalmente questo discorso non vale per altre professioni”
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“La scuola non aiuta ad inserire i giovani nel mondo del lavoro e so che sarà necessario tempo e fatica per trovare una qualunque occupazione. Purtroppo in Italia non è semplice coltivare i propri sogni e le proprie ambizioni, le aziende non ti danno fiducia. E anche a Firenze la situazione non è differente”
economia
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DOSSIER/2. Il 22 e 23 di questo mese torna Job Fair, che si “trasferisce” al Mandela Forum
In fila per un posto alla fiera del lavoro Ivo Gagliardi
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a novità è che quest’anno si terrà al Mandela Forum. La conferma, invece, è che saranno migliaia, come nelle scorse edizioni, le persone che si metteranno in fila per trovare un posto di lavoro. Stiamo parlando di Job Fair, la più importante manifestazione italiana che favorisce l’incontro tra offerta e domanda di lavoro, organizzata da Confindustria Firenze, Camera di Commercio, Università e Provincia, che torna venerdì 22 e sabato 23 ottobre. E che, come detto, quest’anno cambia “casa”: dal Saschall, dove si è tenuta l’edizione 2009, si trasferisce al più grande Mandela Forum. A conferma del fatto che anche quest’anno è atteso il pieno agli stand delle aziende presenti, e che l’emergenza lavoro è ancora ben lontana dal poter dirsi conclusa. Dimostrazione ne sono anche i numeri della scorsa edizione: settemila persone partecipanti, 60 aziende presenti, 400 curriculum consegnati in media ad ogni azienda e – il numero più ambito dai partecipanti – 200 assunzioni. E una tendenza confermata rispetto al passato: non erano più solo giovani in cerca del primo impiego ad aggirarsi speranzosi tra gli stand presenti, ma tra loro anche - e sempre più - adulti rimasti senza impiego a causa della crisi e in cerca di un (difficile) ricollocamento. Le previsioni, per questa nuova edizione, parlano di un’ulteriore conferma di questa tendenza: ragazzi e adulti an-
cora insieme in cerca di lavoro. Tante - e prestigiose - le aziende pronte ad accoglierli: da Menarini a Unicoop, da Targetti a Ferragamo (solo per citarne alcune), passando per banche, assicurazioni ed enti istituzionali. “Stiamo vivendo, ormai da troppo tempo, un periodo di forte incertezza lavorativa. I dati sulla cassa integrazione e sulla disoccupazione, soprattutto quella giovanile, continuano ad essere preoccupanti, e da qui al termine dell’anno molte saranno le situazioni da gestire”, spiega l’assessore provinciale a formazione e lavoro Elisa Simoni. “In uno scenario così complicato, nel quale come Provincia abbiamo agito finora secondo l’approccio ‘solidarietà e competitività’, con un insieme di progetti e interventi di politiche di sostegno al reddito e di politiche attive per il lavoro e la formazione, mi sembra fondamentale il ruolo strategico che assumono le politiche e gli interventi per l’orientamento. Si tratta infatti – continua Simoni - di far prendere consapevolezza alle cittadine e ai cittadini, soprattutto a quelli che devono impostare un proprio percorso formativo e lavorativo, di quelle che sono le opportunità che il territorio offre da questi punti di vista. Per questo, come Provincia, sosteniamo una manifestazione come quella del Job Fair”. Come sempre, l’ingresso sarà gratuito (sarà necessario soltanto registrarsi): non resta dunque che “armarsi” del proprio curriculum e mettersi in fila per presentarsi alle aziende. Con la speranza di seguire le orme di quei 200 che, lo scorso anno, sono usciti dalla manifestazione con un contratto in tasca.
lArA Commercialista, 27 anni
dAliA Studentessa, 24 anni
PAtriZiA Commessa, 55 anni
“Ci vuole più spirito di adattamento”
“Troppi corsi di laurea improbabili”
“Alcuni mestieri da rivalutare”
“E’ vero che c’è crisi, ma non credo manchi il lavoro. Penso invece che ci siano troppi laureati e troppa gente che si rifiuta di fare i lavori ritenuti di più basso livello. Probabilmente, di questi tempi, è necessario un maggior spirito di adattamento per andare incontro alle esigenze reali del mercato”
“Il problema è che troppo spesso i laureati non trovano sbocchi professionali adeguati alla loro preparazione. E’ sconfortante dover investire tempo e studio in un attestato che probabilmente non servirà. Però, c’è da dire che oramai ci sono anche troppi indirizzi di laurea, alcuni dei quali davvero improbabili”
“Io penso che oggigiorno ci siano troppi mestieri scartati a priori: alla fine il cerchio di opzioni si restringe e alcuni ambiti professionali finiscono per essere saturi di candidati in lista d’attesa. Forse anche noi italiani dovremmo ricominciare a valutare quei lavori che oramai abbiamo lasciato soltanto agli stranieri”
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tempo libero
Ottobre 2010
TENDENZE/1. Si chiama “pole dance” e, a quanto pare, è l’ultima frontiera della danza e del fitness
per favore non chiamatela lap dance niente spogliarelliste, nessun contatto ravvicinato con i clienti di locali osè. Daria Bettarini è stata la prima a fondare una scuola in toscana: “niente di immorale, i pregiudizi sono duri a morire” Annalisa Cecionesi
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n palo di metallo intorno al quale inerpicarsi, canotta, pantaloncini e scarpe da ginnastica. E’ tutto quel che serve per sperimentare la nuova frontiera della danza e del fitness. Ma non chiamatela Lap Dance. In ballo - è proprio il caso di dirlo - non ci sono spogliarelliste ma donne pronte a cimentarsi con la disciplina della Pole Dance. Niente a che vedere con gli spettacoli erotici inscenati a distanza ravvicinata dagli occhi ingordi dei clienti di strip club. Nella Pole Dance sono banditi i contatti fisici con lo spettatore. Non è un ballo erotico, semmai una ginnastica sensuale. Un’alternativa alla palestra tradizionale. All’estero già da anni si tengono campionati di Pole Dance. In America del Nord, Australia, Germania e Inghilterra è una disciplina consolidata, praticata sia da donne che da uomini come forma riconosciuta di esercizio fisico. In Italia la strada è ancora lunga. Ma l’interesse è crescente. A confermarlo è Daria Bettarini, insegnante di Pole Dance, la prima a fondare, nel 2008, una scuola di Pole Dance in Toscana, l’Associazione Morgenstern, membro del Coni e della Federazione Italiana Pole Dance. La sua passione è nata nel 2004 grazie a internet, quando in Italia il “ballo del palo” era ancora fantascienza. Daria è una pioniera a livello italiano, è stata lei a lanciare il primo corso di Pole Dance su dvd in lingua italiana. Una sfida non indifferente nella pudica Italia. “I pregiudizi sono duri a morire – racconta Daria Bettarini - ma negli ultimi anni le cose stanno cambiando. Non c’è niente di sporco o immorale nella Pole Dance. E’ una pratica sportiva che uni-
sce attività fisica, ballo e sensualità”. All’Associazione Morgenstern di Sesto Fiorentino arrivano anche da fuori provincia. A cimentarsi con le acrobazie intorno alla pertica sono donne di ogni tipo, dall’avvocato alla mamma, dai venti ai quarant’anni. Perché è un esercizio alla portata di tutti. “A chi è digiuno di attività fisica comporterà più sacrificio ma potrà comunque ottenere buoni risultati”, assicura l’insegnante. Resistenza muscolare, coordinazione, flessibilità. Sono queste le doti da coltivare. Se il fisico trae beneficio già dalle prime ore di pratica, occorre invece un po’ più di pazienza per raggiungere una buona fluidità. Ma con un esercizio
Comprare un palo professionale da camera può costare anche più di 200 euro costante di due-tre ore settimanali, già dopo un mese si può acquisire una certa dimestichezza con la pertica. E niente vieta alle più “secchione” di portarsi i compiti a casa, acquistando un palo per allenarsi. Per averne uno fisso professionale bisogna sborsare dai 200 euro in su. Una spesa non proprio irrisoria, ma è l’unico attrezzo indispensabile per una ginnasta di pole. E chissà che il partner non apprezzi queste acrobazie. In quel caso ne sarà valsa ancor più la pena (per informazioni: www. poleaddict.it).
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Spopola anche in Toscana il “burlesque”
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ualcuno ricorderà l’avvenente Dita Von Teese, in una lingerie che lasciava poco spazio all’immaginazione, immersa in un’enorme coppa di Martini sul palco dell’Ariston. Sdoganato da Sanremo, questo sensuale cabaret negli ultimi mesi ha fatto il giro dello Stivale. E’ il Burlesque, giunto anche in Toscana, con spettacoli dal vivo in molti locali e corsi di seduzione dentro e fuori il capoluogo. A Viareggio è approdato recentemente anche il Festival del Burlesque, che ha visto la nutrita partecipazione di donne “insospettabili”. Signore over 60 hanno partecipato ai corsi, alle prese con tacchi alti e piume di struzzo, scatenandosi, con ironia, nell’arte della seduzione. Niente lo vieta, neppure qualche ruga o un po’ di pancetta. Ma cos’è il Burlesque, pressoché sconosciuto dalle nostre parti fino a pochi mesi fa? E’ un genere d’intrattenimento nato nell’Inghilterra vittoriana, successivamente importato negli Stati Uniti, come parodia a uso e consumo del popolo, per poi essere riscoperto e nobilitato negli anni Novanta. In tempi ancor
più recenti, la “burlesquemania” è arrivata anche in Italia. E’ uno spettacolo che inscena il gioco della seduzione, fatto di humour, ammiccamenti e sorrisi, in un’atmosfera retrò. Condisce il tutto una lingerie provocante: boa di piume di struzzo, paillettes, calze di seta, guanti, tacchi alti e guepiere da togliere il respiro. Uno spettacolo che attira gli sguardi interessati degli uomini, ma soprattutto la curiosità delle donne. Accantonata la volgarità, l’universo femminile si butta in questa sorta di erotismo soft, pronto a burlarsi degli uomini con l’arma /A.C. della sensualità.
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TENDENZE/2. Moltissime le scuole sparse in giro per la città, spesso ospitate nei circoli
E intanto il tango scende in strada un tempo si ballava solo nelle milonghe e i tangheri fiorentini erano giusto un centinaio. oggi s’improvvisa anche all’aperto, bastano un loggiato e uno stereo Lorenzo Salusest
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guardi che si incontrano e dialogano, gambe che si intrecciano, corpi che si muovono e comunicano. Mirada e cabeceo, caminada, salida, parada, presa, ocho. Nell’aria il calore dei corpi, e un’atmosfera carica di tensione emotiva. Come sottofondo note di violino, contrabbasso, bandoneon, pianoforte. Una musica che è allo stesso tempo passione e melanconia, ambizione e nostalgia. Una musica nata in Argentina, frutto della contaminazione di culture differenti. Una musica che è tango. Un ballo che è anche cultura, metafora della vita e della coppia, con i suoi rituali di corteggiamento, di incontro. Un tempo in Italia, e a Firenze, si ballava nelle balere, alternato al valzer, quindi una lenta decadenza. Poi l’altrettanto lenta rinascita, iniziata una decina d’anni fa e progressivamente consolidatasi: corsi nelle palestre, serate dedicate nei circoli, sino al fenomeno del tango su strada, esploso quest’estate sotto i loggiati di Firenze, da piazza della Repubblica a piazza dei Ciompi. Se sino al 2005 erano circa un centinaio i tanghe-
ri fiorentini, e pochi i luoghi dove imparare e ballare, oggi il numero dei praticanti è più che triplicato. Così come aumentati sono i luoghi e gli appuntamenti a loro destinati. Circoli ricreativi, palestre, alcuni locali notturni: ormai è possibile ballare il tango praticamente tutta la settimana. Ogni sera, seguendo una sorta di calendario che vede soprattutto i circoli ospitare le milonghe, le tradizionali sale da tango. Le note argentine risuonano ovunque. Anche sulla strada, nelle piazze, con serate ad hoc nel centro della città. L’iniziativa, strano a dirsi, parte da Facebook, grazie al gruppo Tango clandestino a Firenze, e dintorni. Oltre 1.400 iscritti che per tutta l’estate si sono dati appuntamento sotto i loggiati di Firenze, muniti di un impianto stereo e tanta passione. E per l’inverno saranno nuovamente le milonghe fiorentine ad ospitare ballerini e ballerine. Le donne sedute a bordo pista, gli uomini che scelgono la loro compagna per quattro pezzi (la tanda): uno sguardo fisso, sino al cenno del capo della donna. E’ il segnale che dà il via alla danza. Sino alla fine della tanda,
quando durante la cortina musicale, le donne tornano a sedersi, e a cambiarsi le scarpe. Sino allo sguardo successivo, e al successivo cenno dl capo. In un rituale dal sapore antico. E romantico. Un ballo di coppia e per la cop-
pia, altro che macarene e meneito. Sguardi e movimenti in sincrono parlano una lingua universale. In fondo per trovare l’intesa non sempre è necessario dialogare: talvolta un giro di tango potrebbe avere risultati migliori.
D0VE E CoME La scelta è vasta: alle sale storiche se ne sono aggiunte, con il tempo, di nuove
Una passione di gruppo dal costo (tutto sommato) ragionevole
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eppur affascinante e sensuale, il tango non è un ballo semplicissimo: occorrono mesi di allenamenti prima di poter effettuare con discreta eleganza i movimenti fondamentali. Per venire incontro alla domanda degli aspiranti tangheri stanno aumentando i luoghi dove poter imparare: ad aprire la strada, in rigoroso ordine alfabetico, furono il Buenos Aires Tango, il Pablo ed il Tangoclub, a cui negli ultimi tempi si è recentemente aggiunta la Flores de Tango (è sufficiente andare su internet per trovare la soluzione più appropriata per ciascuno). I luoghi dove poter imparare sono solitamente gli stessi dove poter bal-
lare la versione classica: circa una ventina tra circoli, palestre e locali sparsi per tutta la città, da Brozzi a Novoli, da Rifredi a Soffiano, da Coverciano al centro storico. Al tango nuevo (stile Gotan Project) sono invece dedicate le serate del Cafè Decò, in piazza della Libertà. Una passione da poter seguire a prezzi ragionevoli, con corsi di gruppo (solitamente non più di dieci/ dodici coppie) che si aggirano intorno ai 40/50 euro al mese, mentre il costo delle lezioni private tende a variare in base al numero delle sedute. Sostenibile anche il prezzo d’accesso alle serate danzanti: il biglietto per entrare nelle milonghe fiorenti-
ne varia dai cinque ai dieci euro. Oltre al prezzo per imparare o ballare, sono poche le altre spese da sostenere per ballare il tango: l’unico capo di abbigliamento veramente necessario è la scarpa, che sia per l’uomo che per la donna deve avere la suola in vitello per permettere uno scivolamento perfetto sulla pista. Per il resto – almeno sino a quando non si tengono saggi – è sufficiente indossare indumenti abbastanza larghi, per consentire tutti i movimenti, talvolta piuttosto complessi: pantaloni e camicia per l’uomo, vestito svolazzante per la donna. Basta aprire /L.S. l’armadio. E lasciarsi andare al ritmo del tango.
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ieri e oggi
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IL DIBATTITO. Ecco quello che i giovani conoscono (e pensano) dello sterminio nazista
“noi ragazzi a tu per tu con l’orrore” È difficile generalizzare su quel che resta del passato nelle nuove generazioni: c’è chi inneggia alla violenza e chi promette di raccogliere il testimone della storia Giuditta Boeti
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hoah, olocausto, genocidio. Sterminio, campi di concentramento, camere a gas. Sono molte le parole con cui indicare l’eccidio nazista, anche se forse nessun vocabolo riesce realmente a descrivere l’agghiacciante volontà di “fare piazza pulita” di sei milioni di esseri umani: uomini, donne, bambini. “Colpevoli” di essere quello che erano: ebrei, zingari, omosessuali, portatori di handicap e oppositori politici. Spesso la storia sembra scalfirsi sotto il peso del tempo o, peggio, del revisionismo che ne intacca le fondamenta, bruciandone il ricordo. E cosa resta oggi, nella memoria dei ragazzi, di quella folle atrocità nazista? Non è possibile generalizzare l’interesse o il disinteresse, la conoscenza o la dimenticanza, come fenomeno diffuso e comune. Esistono realtà diverse, storie ed emozioni diverse. Se da una parte ci sono giovani che rubano la macabra scritta “Arbeit Macht Frei,” (il lavoro rende liberi) dall’ingresso di Auschwitz, oppure banchettano dentro i campi di concentramento inneggiando a simboli e comportamenti nazisti, dall’altra ci sono ragazzi che restano segnati dall’incontro con le testimonianze dirette del genocidio. Un contributo validissimo per strappare quanto più possibile il ricordo all’oblio sono i “viaggi della memoria”, organizzati ogni anno dalle istituzioni locali e dall’Associazione nazionale ex deportati, proprio con l’intento di coinvolgere direttamente gli studenti, mettendoli a contatto diretto con la realtà dei lager. Auschwitz, Birkenau, Chelmno, Majdanek, Mauthausen-Gusen, Stutthof, Treblinka, Varsavia, sono solo alcuni dei campi di lavoro e di sterminio in cui vengono compiuti i “pellegrinaggi laici” con i ragazzi delle scuole del territorio fiorentino. “La memoria – racconta Massimiliano, al rientro da Mauthausen – ha senso solo se riusciamo a trovare un filo conduttore con gli avvenimenti dei nostri giorni, e per poter trovare questo filo dobbiamo conoscere i fatti del passato, averne coscienza”. “Un libro di storia – aggiunge Lorenzo - offre solamente fatti ed immagini, invece venire in questi luoghi insie-
me a un ex deportato mi ha dato emozioni forti: è duro fare i conti con gli occhi di chi in questi posti ha perso la dignità umana. Mi fa realmente capire cosa significa perdere la libertà in una frazione di secondo”. “Per me – confessa Giulia - è stata un’esperienza indimenticabile, che mi ha sbattuto contro una realtà crudele che ho studiato a scuola ma che non potevo immaginare così nitidamente. Credo che sia indispensabile recarsi nei campi almeno una volta nella vita per poter riflettere e far in modo che atrocità simili non si ripetano più nella storia dell’umanità”.
LA TESTIMONIANZA. Marcello Martini, sopravvissuto a due campi di concentramento
“Chi non pensa è pronto alla dittatura” M
arcello Martini, sopravvissuto al campo di concentramento di Fossoli prima e di Mauthausen poi, dove era matricola numero 76.430, racconta la sua esperienza. Qual è il suo primo ricordo dell’arrivo al campo di concentramento? “Questo è il portone dove siete entrati e questo è il camino da cui uscirete”, indicando il fumo che usciva dalle canne fumarie dei forni crematori. È stato questo il messaggio che mi ha “accolto” a Mauthausen. E poi la doccia, la depilazione, i capelli rasati a zero. Io ero fortunato allora perché, avendo solo 14 anni, non avevo la barba. I rasoi non tagliavano ed erano maneggiati dalle mani inesperte di deportati che si professavano barbieri per un mezzo mestolo di zuppa. Dopo il bagno fui internato nella baracca se ben ricordo 17, dove sono stato poi fino al 31 luglio, quando rivestito a festa con la bella divisa a righe fui immatricolato come 76.430. Poi ci sistemarono nelle baracche di quarantena, a dormire in ventidue per terra su quattro pagliericci, come le sardine. Sono rimasto
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a Mauthausen fino alla liberazione, il 5 maggio. Come furono i giorni prima della Liberazione? Il cibo era diventato scarsissimo e il pane mi ricordo che da circa il 30 aprile praticamente non si vide più. Tra l’altro le ultime tre pagnotte erano state divise tra sedici persone, l’ultima in ventiquattro. Dopo di che sparì, la sera ci davano una mezza mestolata di zuppa di rape. Io fui messo a sistemare i pagliericci e a pulire in terra. Con due pezzi di vetro dovevo grattare tutto il pavimento e poi ridargli la cera. Con questo riuscivo a ricevere qualche mestolata in più di brodaglia. Quale messaggio vuole consegnare ai ragazzi? Non attaccatevi alle cose materiali, lasciandovi condizionare dal “ce l’hanno tutti, lo dicono tutti, lo fanno tutti”, perché se rinunciate a ragionare con la vostra testa siete pronti per una nuova dittatura. La “ricchezza” esteriore potete perderla da un momento all’altro, affidatevi alla ricchezza morale e alla conoscenza, perché queste qualità non ve lo porterà /G.B. mai via nessuno.
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laboratori e progetti saranno i protagonisti a Firenze, che sarà divisa in 16 aree
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diverse. Giunto alla sua quarta edizione, l’evento esce dalla Fortezza per dare voce a chi crede che essere creativi sia l’antidoto migliore contro la crisi Ilaria Esposito
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uattro giorni per liberare le idee, lasciarle circolare in ogni angolo di Firenze...e non solo. Il Festival della creatività quest’anno si rinnova già prima di cominciare. Nei giorni che precedono l’evento faranno da “apripista” alcune iniziative di anteprima in diverse città toscane, ma anche a Bologna. Nel capoluogo emiliano, da giovedì 14 a domenica 17 ottobre, è prevista una tre giorni di iniziative che avrà come filo conduttore il concetto di “ruota” e tutto ciò che ha a che fare con la mobilità sostenibile. Il 21 ottobre, invece, partirà il festival vero e proprio, che per questa edizione è intitolato “Brainstorming, le idee che cambiano la vita”. Il centro della città (in particolare gli Uffizi, Palazzo non Finito e Piazza Duomo), che sarà divisa in 16 aree, diventerà la “piazza delle idee”: ricercatori e scienziati condivideranno col pubblico racconti su come nasca un’idea e spiegheranno quale sia il significato del lavoro di squadra nell’ambito della ricerca. Daniela Lauria, direttore artistico del festival, spiega lo spirito che sottosta al titolo dell’evento e al modo in cui è stato programmato: “ Vogliamo valorizzare le nostre università, i nostri centri di ricerca, le aziende più innovative, che resistono nonostante tutto: questo sarà il festival dei cervelli che restano”. A parte quello citato, altri 15 punti della città faranno da palcoscenico a iniziative di ogni tipo. Ci sarà la vetrina “A better life”, attraverso la quale si parlerà di buone pratiche e stili di vita virtuosi. Ma, dal momento che anche gli oggetti possono migliorare la nostra quotidianità, all’ “officina creativa” che si troverà a Santa Verdiana, Murate, Largo Annigoni e piazza Ghiberti saranno esposti progetti e prototipi che aspirano ad avere questa funzione. La biblioteca delle Oblate, Palazzo Pazzi Quaratesi, via Martelli e il Liceo Galileo saranno il “Campus” dedicato ai giovani, mentre gli eventi per i più piccoli si snoderanno fra piazza SS Annunziata, l’Istituto Degli Innocenti, i musei e le scuole del centro. Musica e spettacolo saranno protago-
Derrick De Kerkhove, scrittore ospite di questa edizione del Festival
nisti delle Logge dei Lanzi, del Porcellino e del Grano, mentre in Largo Annigoni ci sarà Degustibooks, l’evento dedicato a libri e cibo. Gli appuntamenti in programma nei quattro giorni sono come sempre tantissimi e lo stesso vale per gli ospiti e i temi degli incontri. Dalla sociologia, passando per arte e scienza, nomi come quelli di Derrick De Kerckove, Maurizio Ferraris, Remo Bodei, Antonio Ciances discuteranno fra loro o condivideranno col
pubblico idee e invenzioni che hanno cambiato la nostra vita e la storia delle discipline cui rispettivamente appartengono. Ci saranno i fumettisti Vauro, Ellekappa, Altan, Giuseppe Palumbo, ma anche un cast ricchissimo di ospiti dal mondo della musica: da Cristina Donà, Roberto Angelini e Brunori Sas, che si esibiranno il 22, a Manuel Agnelli degli Afterhours e Gonzales, pianista noto agli amanti dell’elettronica, in cartellone sabato 23.
IL LIBRO/1. Stefano Storchi e Oberdan Armanni: salvare il centro spostandolo in periferia
Il futuro potrebbe chiamarsi novoli S
ono sempre di più le occasioni in cui il centro storico di Firenze ci appare sovraccarico di traffico, turisti, mercati, facoltà universitarie e così via. Pur avendo un’area limitata, per via della bellezza e del fascino artistico che mantiene nel tempo il quartiere 1 continua ad ispirare nuovi progetti di urbanizzazione, che però ostacolano la vita quotidiana, fatta anche di spostamenti e parcheggi selvaggi, di Ztl che puntano alla città-museo, ma che di fatto complicano la vita dei residenti. Problemi, questi, che necessitano di una soluzione ‘rivoluzionaria’, anche a costo di guardare un po’ più fuori le mura. La questione è stata considerata in un libro che si intitola “Centri storici e nuove centralità urbane”, prezzo di copertina 20 �, edito da Alinea editrice e curato da Stefano Storchi e Oberdan Armanni, architetto e presidente della commissione urbanistica del Q1 di Firenze. Il libro nasce da una riflessione dell’Ancsa –Associazione Nazionale Centri Storico-Artistici- ed è stato presentato il 17 settembre al convegno di Bergamo per il 50enario dell’associazione. Nel volume si propone un focus su 10 città italiane (Bergamo, Bologna, Firenze, Ge-
nova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino e Venezia), di cui viene studiato il rapporto tra il centro storico e le nuove centralità, intese come ‘autonomie’ più o meno estese entro le quali si sviluppano gli interessi della comunità. Il trattato vuole mettere a confronto le scelte urbane dei diversi centri per creare un’esperienza virtuale e collettiva che permetta di intraprendere con cognizione di causa, uno sviluppo sostenibile del centro storico senza che l’espansione proceda assieme ad una perdita di identità. L’approfondimento dedicato alla nostra città indica come terra promessa la zona di Novoli, ed in proposito ‘Il Reporter’ ha intervistato Oberdan Armanni che dice: “ Alleggerire il nostro centro significa soprattutto riequilibrarlo, per questo negli ultimi decenni sono state effettuate alcune scelte strategiche, come la costruzione del nuovo polo scientifico dell’università o il palazzo di giustizia sull’area di Novoli” e continua “l’elemento che sottolinea l’aspetto positivo di questa scelta è il parco che sorge proprio vicino a queste strutture e che indica, in virtù del suo valore simbolico, /G.G. un’effettiva funzionalità ed indipendenza della zona”.
È
iniziata il primo di questo mese e durerà fino al 23 gennaio 2011 la mostra “Ritratti del potere- volti e meccanismi dell’autorità” presso il Centro di Cultura Contemporanea di Palazzo Strozzi. L’esposizione propone un’analisi del potere attraverso due percorsi; il primo è dedicato ai ritratti veri e propri di personaggi divenuti icone e simboli del loro tempo, il secondo all’indagine delle rappresentazioni più o meno critiche che gli artisti hanno fatto di istituzioni e modelli sociali. Un buon esempio di quest’ultima prospettiva è l’opera di Rineke Dijkstra, una serie di immagini di un soldato della Legione straniera che evidenzia l’annullamento dell’individuo nel momento in cui veste i panni dell’autorità militare. Interessante anche la panoramica sui diversi approcci artistici al potere che emergono dalla mostra. L’intento è quello di dare un’idea di come le rappresentazioni possano mettere in crisi o affermare una leadership. Molti i ritratti di grandi sovrani, statisti e primi ministri che saranno esposti. Si possono citare la serie dedicata alla regina Elisabetta II di Annie Leibovitz, ma anche il ciclo “Blair at War”, che offre uno scorcio della vita quotidiana di Tony Blair subito prima della guerra in Iraq e quello di Margaret Thatcher realizzato da Helmut Newton. “Ritratti del potere” si tiene in contemporanea con la retrospettiva che si può visitare al piano Nobile di Palazzo Strozzi e dedicata a Bronzino. Tuttavia, un simile argomento non potrebbe essere affrontato da un punto di vista artistico a prescindere dalle sue rappresentazioni in ambito cinematografico. Per questo il cinema Odeon, ogni lunedì e venerdì alle 15,30 per i primi 18 giorni di ottobre, proietta un film selezionato per far parte della rassegna “Solennità e irrisione: ritratti del potere nel cinema, dalla dinastia dei Medici al XX secolo”(il ciclo di proiezioni è stato organizzato in collaborazione con la Fondazione Palazzo Strozzi, Mediateca Toscana Film Commission, Festival dei Popoli e Centro di Cultura Contemporanea Strozzina). In molti casi si tratta di titoli che hanno fatto la storia del cinema, a partire da “Quarto potere” di Orson Wells e “Il grande dittatore” di Charlie Chaplin, passando da opere più recenti per arrivare a “L’ultimo re di Scozia” di Kevin Macdonald (2006), che sarà proposto lunedì 15 ottobre e Frost/ Nixon- il duello di Ron Howard (2008), in /I.E. programma venerdì 18.
“Fidel Castro” di Hiroshi Sugimoto
cultura
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TEMPI MODERNI. Tante le ditte che hanno deciso di “mettersi in mostra” aprendo spazi espositivi interni
Musei aziendali: fra arte e produzione Dafne Lione
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he si debbano considerare spazi espositivi per collezioni o per vere e proprie opere d’arte, i musei aziendali sono ormai una realtà consolidata per molte ditte, al punto che esiste un’Associazione Nazionale Archivi e Musei di Impresa. Sul nostro territorio, per fare solo qualche esempio fra i più importanti, ne hanno uno Salvatore Ferragamo, Patrizia Pepe, la Fondiaria Assicurazioni (in questo caso si dovrebbe parlare, piuttosto, di un archivio) e la ditta orafa Unoaerre di Gori & Zucchi di Arezzo . Quello della Ginori è stato il primo museo d’impresa aperto in Italia e in Europa, nel 1737. La fusione della ditta di Doccia con la Richard avvenne 119 anni dopo, nel 1896 e dette vita al notissimo marchio Richard-Ginori. Allora, il museo raccoglieva già un secolo e più di storia dell’azienda, ma anche del Granducato di Toscana. La collezione che oggi si presenta ai visitatori si compone di tre settori, che ripercorrono le fasi della produzione delle ceramiche. Si inizia con la “galleria dei modelli”in gesso, terracotta e cera per continuare col “museo delle terre”, dove si possono conoscere i diversi materiali utili alla lavorazione della porcellana. L’ultima sezione riguarda gli oggetti che l’azienda ha prodotto nei secoli, per così dire i “prodotti finiti” attraverso cui si può seguire l’evoluzio-
ne dei gusti e degli stili nel corso del tempo. La nascita degli altri esempi di musei aziendali è generalmente legata agli anni ‘90, ossia al periodo in cui la storia delle aziende iniziò ad esser considerata un elemento rilevante della comunicazione d’ impresa. Ferragamo inaugurò la propria esposizione nel 1995, all’interno della sua sede storica di Palazzo Spini Feroni. L’idea nacque molto prima, da una mostra sulla storia
Quella della Ginori è stata la prima galleria d’impresa aperta in Italia e in Europa
dello stilista che da Palazzo Strozzi fece il giro del mondo nei musei più importanti a livello internazionale. Un successo che suggerì di creare una mostra permanente, la stessa dove oggi ogni due anni vengono esposti a rotazione oggetti selezionati secondo un tema ben preciso e dove si promuove la cultura contemporanea della moda ospitando iniziative di diverso genere sul tema. Un impegno che ha assicurato alla nota casa di moda il Premio Guggenheim Impresa e Cultura
IL LIBRO/2. Ne “Il canto dei bischeri” le risposte a molte domande
Un esemplare di produzione esposto nel museo di Ferragamo
nel 1999. Un po’ più recente la fondazione del museo di Patrizia Pepe, inaugurato circa dieci anni fa. La sede dell’azienda oggi ospita circa due mostre all’anno, con lo scopo di sostenere e far conoscere nuovi talenti. L’ultima esposizione
è stata “Totem”, di Anna Galtarossa, una scultura di quattro metri e mezzo composta da pompon, gonne, parrucche, bandiere, ali di carta, dollari di plastica uniti in un complesso rotante di forme e colori.
IL LIBRO/3. Riccardo Cardellicchio racconta due fatti di cronaca
Alla scoperta di una città sconosciuta le vite tormentate di due toscane
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irenze, si sa, è città di angoli e di misteri, di dettagli da scoprire e di piccole sorprese riservate a chi sa osservare con cura. “Il canto dei bischeri” di Franco Ciarleglio (Edizioni Polistampa, pagg 191, 18 euro) è una guida alla città che insegna a guardare Firenze da una prospettiva diversa, quella delle curiosità e degli aneddoti, fatta di piccole storielle (alcune delle quali davvero poco conosciute), di credenze popolari e di leggende che affondano le radici nel Medioevo e nel Rinascimento. Cosa xi raccontano gli stemmi sulla facciata di Palazzo Vecchio? Perchè fu fatta la colonna della giustizia in piazza Santa trinita? Qual è il significato dell’espressione “uscio e bottega”, che rimanda alla Firenze dei mercanti e degli antichi mestieri? E perchè anticamente si diceva “ridotti al lumicino”? A queste e ad altre domande, il lettore curioso troverà risposta tra le pagine scritte con attenzione e dovizia di dettagli da Franco Ciarleglio, già autore dello “Struscio fiorentino” nel 2003 (libro tradotto anche in lingua inglese), grande conoscitore della storia e delle tradizioni popolari fiorentine, soprattutto del periodo medievale e rinascimentale. Il libro è arricchito di immagini, mappe e descrizioni puntuali dei luoghi che vengono descritti. Nella parte finale, gli itinerari suggeriti e le indicazioni oltrepassano le mura della città e si dirigono verso alcuni luoghi /L.V.Z. imperdibili della Toscana, così da completare il viaggio alla scoperta del granducato.
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ue storie che si incrociano in un libriccino che sembra più una sceneggiatura che un romanzo. Si intitola “La strega e il vicario. Due tragiche storie toscane” (Edizioni Sarnus, pp.108, 10 euro) l’ultima fatica di Riccardo Cardellicchio, giornalista di professione - è stato a lungo caposervizio de Il Tirreno - e scrittore per passione, che ha già dato alle stampe numerosi libri di ricostruzione storica, narrativa, teatro e poesia. La strega è il vicario racconta in primis la storia (vera) di Gostanza da Libbiano, una delle numerose vittime dell’ondata di caccia alle streghe in Toscana nel sedicesimo secolo. Gostanza, accusata di stregoneria e malefici provò a rivendicare la sua innocenza davanti ai suoi carnefici ma le torture furono talmente disumane da convincerla a mentire e a auto accusarsi, raccontando episodi di magia nera e incontri col diavolo. La seconda storia riguarda un altro fatto di cronaca tutto toscano, quello di Elvira Orlandini, detta “la bella Elvira”, uccisa il 5 giugno del 1947 in quello che è rimasto famoso come il “delitto del Corpus domini”. All’epoca fu accusato il findanzato di lei, Ugo Ancillotti, che fu ingiustamente trascinato in una lunga vicenda giudiziaria. Entrambi gli episodi sono ambientati in una toscana noir poco conosciuta che riportano alla /L.V.Z. memoria di tutti due storie che rischiavano di essere dimenticate.
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IL PERSONAGGIO/1. Sta per concludersi la squalifica per sibutramina dell’attaccante rumeno
per Mutu è tempo di tornare a giocare A nove mesi dalla sua ultima apparizione, il Fenomeno potrà scendere nuovamente in campo il 31 ottobre a Catania, quando inizierà la sua terza “vita” sportiva. E Firenze si affida a lui per affrontare questa stagione
Adrian Mutu
Cristina Guerri
A
drian Mutu era sul mercato, la scorsa estate, ma nessuno sembrava volerlo, nessuna grande squadra pareva disposta a fare sacrifici economici per l’attaccante rumeno. Poi il brutto infortunio di Jovetic - suo erede designato - ha costretto la dirigenza viola a un doveroso cambio di rotta. “Mutu è incedibile”, annunciava Andrea Della Valle in quel di San Piero, poche ore dopo il grave infortunio del giovane talento montenegrino. Per Sinisa Mihajlovic la mancata cessione di Mutu ha significato tanto. Sull’attaccante rumeno, infatti, il serbo si era già espresso il primo giorno da tecnico della Fiorentina. “Mutu ha il carattere focoso come il mio. Mi piacciono quelli con gli attributi”, aveva affermato sicuro. Poi le cose sono andate come sono andate. Mihajlovic ha perso il talentuoso Jovetic (che rientrerà
quasi al termine della stagione), ma tra pochi giorni ritroverà il suo Fenomeno. E lo farà in posticipo, il 31 ottobre, giorno di Catania-Fiorentina. Nove mesi dopo l’ultima apparizione (20 gennaio, in Coppa Italia contro la Lazio, quando realizzò una doppietta). Partita che, insieme alla precedente gara con il Bari (dove mise a segno un gol), gli costò la squalifica per subutramina, uno stimolante che annulla gli effetti della fame. Colpa di mamma Rodica – fu la spiegazione - rea di aver scordato la scatola delle pasticche dimagranti a casa del figlio durante una visita a Firenze. Precisando che sul foglio illustrativo della medicina si leggeva che si trattava di un prodotto naturale, senza nessun accenno alla sibutramina. Nessuna clemenza, però, per il rumeno. Che, rientrato dalle vacanze, non ha mai nascosto la voglia di tornare a calciare il pallone. Sul serio. Si è allenato fin dal ritiro di Cortina con lo spirito di chi doveva dimostrare il suo valore. Il primo ad arrivare sul campo, l’ultimo a lasciarlo. Per non parlare del feeling con Mihajlovic, assodato tra una
gara e l’altra di punizioni. “Sono pronto, sto bene e ho una voglia matta di tornare a giocare”, gridava al mondo Adrian non molto tempo fa. Un Mutu che di “avventure” fuori dal campo ne ha vissute molte. Troppe, forse. La sua ascesa verso la sfortuna ebbe inizio nel 2004. Mutu, allora 25enne, aveva da poco cominciato la sua seconda stagione con la maglia del Chelsea. Poi un test a sorpresa, organizzato dal club di Abramovich, forse indispettito per le scarse prestazioni del giocatore, aveva rilevato la sua positività alla cocaina. Tutto questo costò a Mutu il licenziamento da parte del Chelsea, che ora chiede al giocatore un maxi risarcimento di 17 milioni di euro (al momento la supermulta è congelata). La lezione, però, non è bastata al rumeno, che ha commesso un altro errore. Quello della subutramina, appunto. Ma adesso Adrian avrà l’opportunità, ancora una volta, di farsi perdonare da Firenze e dalla Fiorentina. Mai come in questa stagione, infatti, la squadra e il pubblico hanno bisogno del loro Fenomeno.
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sport
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IL PERSONAGGIO/2. Ecco chi è Babacar, il vice-Gilardino di cui tanto si è parlato in estate
Il talento senegalese che ha scelto il 9 Cristina Guerri
“B
abacar mi ricorda Balotelli”. Parola di Sinisa Mihajlovic. “Io sono Babacar, non Balotelli”, aveva detto invece il giovane senegalese ancor
prima che il tecnico serbo si insediasse sulla panchina della Fiorentina. Perché la somiglianza tra i due attaccanti nasce in realtà dall’esultanza seguita al primo centro in serie A di Khouma el Babacar di Thiès, datato il 20 marzo scorso. Un’esultanza non esultanza. Alla Balotelli, in pratica, diventato famoso (anche)
Accostato da molti a Balotelli, ha segnato il primo gol in serie A a soli 17 anni. E ora porta sulle spalle un numero pesante
Khouma Elhadji Babacar
per la sua freddezza nel festeggiare ogni gol messo a segno, diametralmente opposta a quella di altre punte (vedi Pippo Inzaghi, ma in questo il centravanti del Milan si trova in buonissima compagnia) che, dopo aver messo il pallone in rete, si trasformano nell’immagine stessa di una scatenata felicità. “Sono timido, e in quel momento ero troppo emozionato per esultare. Sono rimasto bloccato”, aveva spiegato Baba, quasi per giustificarsi della sua non esultanza. Anche se il paragone tra i due giovanissimi attaccanti stava in piedi, soprattutto per il talento, la giovane età, il futuro e (naturalmente) il colore della pelle dei due. “Perché mi ricorda Balotelli? Si assomigliano di piedi, di fisico e purtroppo anche di testa”, spiegava Mihajlovic dal ritiro di Cortina, in una delle prime uscite sulla giovane perla nera made in viola. E ancora, sempre dalle Dolomiti: “Quando sta bene... di testa, è forte”. Fino a tre settimane dall’inizio del campionato. “Baba ha qualità importanti e tutto per fare bene, ma prima di tutto si deve dare una svegliata. Ad oggi non sono pienamente soddisfatto, voglio vedere un Babacar con più mordente”. Ma subito dopo l’amichevole estiva giocata (e persa) contro il Valencia: “Se non cambia marcia è inutile che resti a Firenze. Deve imparare a dare di più e la società è consapevole che in questo momento non può essere il vice-Gilardino”. Poi il mercato è finito, e di altre punte (ad eccezione di Cerci) in
casa viola non ne sono arrivate. Babacar è rimasto a Firenze, evitando così di finire in prestito in un’altra società. E quest’anno, almeno fino a gennaio (quando, come sempre, ci sarà la sessione invernale del calciomercato), sarà lui a dare manforte a
GioVAni Renato Buso può contare su molte promesse
le “stelle” della primavera
L
a Primavera della Fiorentina ha ricominciato da Renato Buso. Il tecnico trevigiano, già campione d’Italia con la formazione degli Allievi nel 2008, è stato confermato dalla società viola sulla panchina della Primavera nonostante un’ultima stagione con più bassi che alti. I presupposti per fare bene, comunque, ci sono ancora una volta. Anche se quest’anno Buso non potrà contare sulle reti di Babacar, chiamato in prima squadra con il duro compito di fare da vice a Gilardino. Ma resteranno a disposizione dell’allenatore gran parte dei talenti cresciuti nel settore giovanile viola. Da Seculin a Carraro, fino ad Acosty. Ci sarà, poi, Seferovic, arrivato lo scorso gennaio per una cifra vicina ai 2 milioni di euro. Per il ragazzo parlano i fatti. Con la
Il fisiatra risponde SINDROME DEL TUNNEL CARPALE Molte massaie lo sanno: a forza di stirare e strizzare il cencio ti si informicolano le prime tre dita delle mani, poi ci senti dolore spesso di notte e non ti riesce più fare i movimenti di precisione come lavorare a maglia o avere la forza di svitare la conserva. Una sorte simile può capitare anche a chi usa la tastiera tutto il giorno davanti al computer o a chi fa altri lavori ripetitivi con le mani come imbianchini, piastrellisti o baristi. Si tratta della Sindrome del Tunnel Carpale. Consiste inizialmente in una tendinite di alcuni tendini nel polso. Non sembrerebbe niente di drammatico se non ché il polso è un luogo molto stretto, un imbuto, in cui tutte le strutture del braccio che arrivano alla mano si devono raccogliere ordinatamente senza darsi noia a vicenda come nell'ascensore. Questo canale nel polso è fatto da un lato delle ossa della mano e dall'altro da un legamento teso duro e fibroso che si chiama "trasverso del carpo". Se tutto fila liscio nella normalità in questo ascensore ci stanno tutti precisi e comodi e non ci sono problemi. Ma in condizioni di sovraccarico meccanico (strizzare
Gilardino. Al ragazzo (non ancora maggiorenne) la personalità non manca sicuramente. Tanto da aver deciso di abbandonare la “vecchia” maglia numero 21 per la 9. Quella che a Firenze, in passato, è stata indossata da grandissimi attaccanti.
il cencio, digitare sulla tastiera..) i tendini si infiammano e diventano più grandi e cominciano a spiaccicare contro il muro il passeggero più timido e mingherlino: il nervo mediano. Questo è il nervo che porta la forza e la sensibilità alle prime tre dita della mano: pollice, indice e medio. Venendo compresso inizia a soffrire e genera tre ordini di problemi. Innanzitutto il dolore, situato su queste tre dita e a volte risale su lungo l'interno dell'avambraccio, si sente di più la notte, ha un carattere di bruciore e/o elettrico con scosse. Poi ci sono le turbe della sensibilità, ovvero che queste tre dita sentono poco e male: si ha formicolio e non si riesce a infilare un bottone nell'asola. Infine la perdita di forza, sintomo più grave di una situazione più cronicizzata: si ha difficoltà a stringere, oggetti che cadono di mano. Per fortuna ci sono tanti strumenti terapeutici per curare questa situazione patologica. Mirano a più obiettivi. Per sfiammare i tendini si possono usare mezzi fisici come il laser o infiltrazioni locali di cortisone ed il riposo con un tutore. Successivamente si cerca con la fisioterapia di migliorare la meccanica del distretto con stretching e rieducazione dei muscoli estensori e flessori. Per decomprimere il nervo si ricorre spesso all'intervento chirurgico di neuro lisi, ovvero un taglio del legamento trasverso del carpo che genera più spazio nel canale del polso.
Nazionale Under 17 Svizzera ha vinto l’edizione del 2009 dei Mondiali di categoria. In quella competizione ha vinto anche il titolo di capocannoniere. Lo sa bene Mihajlovic, che ha deciso di portarlo in ritiro con la prima squadra per testarne le qualità fisiche, tecniche e psicologiche. Anche Agyei si è aggregato alla prima squadra per la preparazione, ma servirà più a Buso che al tecnico serbo. Corvino si aspetta tanto anche da Matos, un esterno brasiliano dotato di grandi colpi, che in parte ha già fatto vedere la stagione scorsa quando è stato chiamato a giocare in Primavera, nonostante fosse nella rosa degli Allievi Nazionali. Occhio, infine, all’ultimo arrivato. Si chiama Michel Panatti, centrocampista classe 1993 proveniente dal /C.G. Monza.
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Per rinforzare metabolicamente il nervo si somministrano integratori come vitamine del gruppo B, antiossidanti e fattori come la acetil carnitina che rendono il nervo meno vulnerabile alla compressione e capace di guarire più rapidamente. La cosa più ragionevole è avvalersi di più rimedi contemporaneamente e soprattutto non trascurare il problema ma affrontarlo tempestivamente prima che si sia strutturato e che sia più difficile risolverlo. Infine ricordarsi di quelle semplici misure di buon senso come modificare un gesto ripetitivo, variarlo più possibile, imparare degli esercizi da poter fare da soli per ridurre i sintomi. O se no c'è sempre la vecchia soluzione di sposare un miliardario e stare in vacanza tutta la vita: darsi lo smalto alle unghie non è una attività considerata a rischio per la comparsa della sindrome del tunnel carpale.
DOTT. LORENZO CHITI Medico Chirurgo, specialista in Fisiatria Direttore Sanitario del Centro di Fisioterapia e Riabilitazione del Mugello
Viale F.lli Kennedy, 8-10-12 Borgo San Lorenzo (FI)
tel. 055 8455114 - 055 8494685
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Ottobre 2010
sport nel comune
L’INTERVISTA. A tu per tu con Dario Boni, 16 anni, giovanissima promessa di Borgo San Lorenzo
Una vita per il judo. Sognando l’Olimpiade Carlo Marrone
Due vittorie nei campionati italiani e la convocazione in azzurro: per lui, il “gioco”
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iniziato quando aveva appena sei anni si sta facendo serio. “Ho fatto molti sacrifici,
ario Boni, sedici anni compiuti a marzo, nato a Borgo San Lorenzo, frequenta il liceo scientifico e da nove anni dedica gran parte della sua vita al judo. I successi più importanti sono arrivati negli ultimi anni della sua giovane carriera: la vittoria (per ben due volte) dei Campionati Italiani e la successiva convocazione in Azzurro. Dario, perché il judo? Per una casualità. Ero molto piccolo e il mio migliore amico aveva iniziato questo sport nella palestra di Borgo, la Judo Club Budokwai. Ricordi quanti anni avevi? Frequentavo la prima elementare, avevo sei anni. Cosa ti è piaciuto di questa disciplina? Il primo approccio è quello che conta, ero molto entusiasta perché lo vedevo come uno sport di fantasia, impazzivo per le capriole. Come sei arrivato alla Libertas Judo? A uno stage di judo a Follonica conobbi il maestro Alessandro Geri, che mi propose di allenarmi nella palestra della Libertas Judo. Quando il primo successo? Avevo tredici anni, ero iscritto alla categoria Esordienti, il campionato italiano si svolgeva ad Ostia, con cinque incontri vittoriosi ho conquistato il titolo di Campione Italiano. La passione per questa disciplina ti ha portato a delle rinunce? Ho fatto molti sacrifici, sicuramente mi sono privato di molto tempo libero con gli amici, ma sono un atleta e amo questa disciplina. Cosa cambia nella testa di un ragazzo di quattordici anni che vince il Campionato Italiano? Cambia la responsabilità nel difendere qualcosa che hai conquistato con sudore, la voglia di essere
ma sono un atleta e amo questa disciplina”. E le ambizioni certo non gli mancano
Dario Boni in palestra
all’altezza e di ripetersi migliorando le prestazioni. L’anno dopo la vittoria com’è andato? E’ stato un anno di transizione, sono passato alla categoria Cadetti e ho pagato un po’ di inesperienza contro ragazzi più grandi. Sono comunque arrivato settimo in classifica. Arriviamo quindi all’ultimo campionato... E’ stata una vittoria inaspettata, c’era un ragazzo nella mia categoria che già nell’anno precedente era stato convocato in nazionale e si era classificato al settimo posto ai campionati del Mondo, ma nella maniera più imprevista è stato battuto da un atleta di Messina che poi ho incontrato e battuto in semifinale. La finale? E’ andata molto bene, ho vinto prima della fine dell’incontro e ho conquistato la cintura nera. A chi dedichi questa vittoria? Ai miei genitori, ai miei maestri, agli altri atleti che mi hanno aiutato ad allenarmi. Hai avuto altre soddisfazioni? La doppia convocazione in Nazionale è stata un’esperienza emozionante. Sono stato in Repubblica Ceca e in Croazia. Devi ringraziare qualcuno? Il mio maestro personale Lorenzo Pussotti e tutti i membri della Palestra Libertas Judo di Santa Maria Novella, a partire dai maestri Alvaro Montigiani e Silvia Menichetti. Qual è il tuo sogno nel cassetto? Non posso nascondere che l’Olimpiade rimarrà sempre un obiettivo da raggiungere.
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PALLA OvALE. Cambiano società e sponsor, resta la grinta di sempre
Il nuovo mondo del rugby fiorentino Lorenzo Mossani
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FIRENZE MARATHON. La corsa il 28 novembre
la partenza si sposta in basso Ma le aspettative restano alte
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i sarà anche il sindaco Matteo Renzi alla partenza della XXVII edizione della Firenze Marathon. Il primo cittadino lo aveva promesso in caso di vittoria alle primarie e, dopo 714 giorni, con la pettorina numero 714, Renzi si presenterà sul viale Michelangelo al via dei 42 chilometri e 195 metri. Prima novità dell’edizione 2010 è proprio la partenza. Non più il piazzale ma qualche metro più in basso, sul viale Michelangelo. Arrivo, come sempre, in piazza santa Croce, dove troverà posto anche il palco per le premiazioni. L’obiettivo, domenica 28 novembre, è superare il record di 10mila presenze. Un “muro” abbattuto lo scorso anno, edizione da record. Firenze si conferma un appuntamento da non perdere per tutti gli sportivi che amano correre nel bello, vivendo l’emozione di una città
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imenticate quello che è stato in passato. Da quest’autunno il mondo del rugby a Firenze sarà tutto nuovo. Nuova società, nuovo sponsor, nuovi obiettivi, ma stessa grinta mostrata in mischia dal 1931, perché possono cambiare i nomi o i dirigenti ma la voglia di rendere grande la gloriosa maglia biancorossa non manca. La scorsa estate, dalla fusione del Firenze Rugby 1931 con l’U.S. Rugby Firenze 1981, è nata l’U.S. Firenze Rugby 1931, che vuole unire il palmares della prima società con il buon settore giovanile della seconda. Altro mutamento societario importante è quello che riguarda lo sponsor: dopo anni di collaborazione la casa editrice Giunti lascia il testimone alla Consiel. Dei tanti cambiamenti occorsi attorno alla società del Padovani (che presto verrà ristrutturato) parla il capitano Marcelo Segundo, l’argentino che - dopo Batistuta - ha fatto esultare di più i tifosi fiorentini. Da pochi giorni è cominciata la tua dodicesima stagione al Firenze Rugby, sei carico? Come non mai. Tutti i cambiamenti di quest’estate hanno portato aria nuova nell’ambiente, e la squadra sta atleticamente bene. Nello spogliatoio ci sono nuovi elementi, si sono integrati bene? Siamo già una squadra. Gli otto nuovi giocatori sono entrati nel gruppo facilmente. E poi quest’anno ci aiuteranno a conquistare il nostro obiettivo anche
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“Caccia” alla palla
tre ragazzi del settore giovanile, tra cui Guido Soldi, che ho allenato per otto anni e che spero abbia imparato i miei insegnamenti. Parlaci dell’obiettivo che vi siete prefissati... Quest’anno abbiamo eliminato dal nostro vocabolario la parola salvezza, sostituendola con play-off. Volete fare entrare la società del Firenze Rugby tra le grandi d’Italia? L’idea sarebbe quella. Il campionato è alla nostra portata e arrivare tra le prime tre non dovrebbe essere difficile. Ci puoi dire se la società ha fatto una buona campagna di rafforzamento?
Buonissima, e non lo dico soltanto per piaggeria. I dirigenti sono riusciti a portare molti ragazzi che fino all’anno scorso giocavano in Top 10 e non vedono l’ora di tornarci a giocare. E dopo un lungo pellegrinaggio internazionale è tornato a casa Dino Pauletti, quel valore aggiunto che ci è mancato in passato. Della festa dello sport che si è svolta al Padovani lo scorso settembre cosa ti è rimasto in mente? E’ stata una bella manifestazione, lo sport aggrega come nessuna medicina al mondo e poi vedere bambini di sei anni correre dietro a una palla ovale è sempre una grande emozione.
L’obiettivo è superare le diecimila presenze unica al mondo, attraverso quarantadue chilometri e 195 metri da percorrere tutti d’un fiato, lasciandosi affascinare dalla magia di strade, piazze e monumenti senza tempo in compagnia di migliaia di atleti di ogni nazionalità. Magia di una manifestazione che è passata dagli 850 iscritti della prima edizione (1984) agli oltre 10mila del 2009. Confermati tutti gli appuntamenti col-
L’edizione 2009 della corsa (foto Giacomelli)
laterali, come la Ginky Family Run, la manifestazione non competitiva di solidarietà per bambini, ragazzi e famiglie, e la Marathon Expò, la mostra-mercato e centro accoglienza degli atleti. Non sono ancora noti i top runner. I nomi si sapranno solo pochi giorni prima del via ma, anche quest’anno, si riproporrà l’eterna sfida tra le lepri keniane e gli azzurri. La vittoria di un italiano manca ormai da troppo tempo, e si spera in questa edizione per interrompere il digiuno. Rivoluzionata la viabilità lungo il percorso della maratona. Saranno istituiti anche specifici divieti di sosta temporanei in alcune strade cittadine, per permettere il regolare svolgimento della manifestazione. A presidiare il tracciato saranno impegnati circa 200 vigili urbani e 1.800 volontari dell’organizzazione. Lungo le strade interessate sarà tracciata una linea verde che rappresenterà la linea ideale della ma/Simone Spadaro ratona.
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ATLETICA. Il diciottenne fiorentino racconta il suo 2010 ricco di soddisfazioni e premi
l’anno perfetto di Claudio Stecchi Lorenzo Mossani
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laudio Michel Stecchi dimostra più dei diciotto anni che segnala la sua carta d’identità. Nato a Bagno a Ripoli nel novembre del ‘91, Claudio è una delle punte di diamante che la nazionale italiana di atletica leggera farà scendere in campo nel 2012 alle Olimpiadi di Londra. Carnagione abbronzata e sorriso di chi sa bene a cosa può ambire, il giovane atleta ci racconta un 2010 denso di soddisfazioni e premi. Claudio, quest’anno te lo ricorderai per tutta la vita... E’ stato un anno magnifico, che terminerà con l’ingresso nella squadra della Guardia di Finanza, quindi ho coronato un sogno. Tutto è cominciato al Mandela Forum lo scorso 8 febbraio, quando ho conquistato il primato indoor (saltando 5,31 metri è diventato primatista italiano juniores, togliendo il limite a Giuseppe Gibilisco, ndr) e poi è arrivata la grande soddisfazione del Mondiale juniores. Ci racconti quella giornata? Ho preso tanta pioggia, mi ricordo bene solo una gioia immensa. Allora il proverbio “atleta bagnato, atleta fortunato” per te è stato veritiero... Fortunatissimo! Già non è stato facile preparare la borsa vedendo il tempo fuori dalla finestra. A differenza di altre discipline noi abbiamo continuato a gareggiare anche sotto al diluvio e, seppur difficile, ho ripensato agli allenamenti dei due anni precedenti e ho spinto al massimo. Sapevi di poter raccogliere dei risultati? Eliminando la falsa modestia, sapevo di poter fare bene, ma non credevo di raccogliere così tanti risultati in un solo anno. Chi è il tuo idolo sportivo?
Claudio Stecchi (foto dal sito Fidal)
Senza dubbio Giuseppe Gibilisco, di cui spero di ripercorrere le orme anche tra i professionisti. A fine agosto hai ricevuto dalle mani del vicesindaco Nardella il “Giglio d’argento”, riconoscimento che l’amministrazione comunale fiorentina ti ha voluto dare per le tue performance, dove lo tieni? L’ho messo insieme a tutte le altre medaglie che ho collezionato nella mia carriera. Entrando nel Salone dei Cinquecento ho sentito le gambe tremare, eppure credevo di essere abituato alle emozioni forti: per un fiorentino essere premiato in Palazzo Vecchio è una sensazione senza eguali. Un atleta che a diciannove anni, come te, ha già raccolto tanti risultati, come organizza il suo tempo libero? Tra un allenamento e l’altro mi studio il codice civile: sono iscritto alla facoltà di Giurisprudenza a Roma, e questo lo considero il mio hobby più importante. Poi, come tutti i giovani, esco con gli amici e mi diverto a seguire altri sport. Che 2011 ti aspetta? Essendo un anno dispari non ci saranno grandi appuntamenti, europei Under 23 a parte, ma tanti allenamenti.
L’INIZIATIvA. Ancora protagonista l’equipaggio composto da donne operate al seno
fiori e successi per le florence dragon lady
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i campionati italiani di dragon boat dei dipendenti universitari, che hanno visto trionfare la squadra dell’Università di Firenze, la nostra città si è tinta nuovamente di rosa. Infatti, nel mese di settembre, un equipaggio composto da rappresentanti delle Florence Dragon Lady, un gruppo di donne operate al seno, legato alla Lega Italiana per la lotta contro i tumori, si è reso nuovamente protagonista. Giornata importantissima per le donne in rosa fiorentine perché, con l’ausilio di un’altra formazione di Dragon boat composta da varie società universitarie, hanno messo in scena la cerimonia dei fiori, con petali lanciati dalle imbarcazio-
ni come ricordo di alcune rappresentanti delle Florence Dragon Lady che sono scomparse recentemente, fra cui Deanna Santangelo, morta lo scorso 23 agosto. Un’altra tappa significativa dopo un’estate piena di avvenimenti per le Florence Dragon Lady, protagoniste fin dallo scorso giugno con una delegazione che ha partecipato all’International Dragon Boat Festival, in Ontario-Canada, e che è proseguita con l’appuntamento di Cles in Trentino di fine agosto e con il “Meeting dell’acqua e dell’energia” al lago di Gramolazzo. Ogni volta che scendono in acqua le ladies in rosa, dunque, è stato, è e /L.M. sarà un successo.
CALCIO FEMMINILE. Il Primadonna riparte
Una sfida chiamata serie A
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ue anni di serie A2, due anni di purgatorio per la squadra di calcio femminile del Primadonna Firenze. Alla fine il team guidato dal tecnico Ciolli l’ha spuntata. La promozione nella massima serie è arrivata con due giornate di anticipo nello scorso campionato. Grande festa per le ragazze del Primadonna che, con 40 punti, hanno ottenuto matematicamente la promozione. Parte del successo della squadra toscana è da attribuire al suo attaccante Alia Guagni, punta potente e prolifica che con i suoi gol ha permesso alla squadra di Firenze di riprendersi la categoria che più le si addice. Tutte le compagne di squadra vedono in Alia una delle giocatrici più carismatiche del gruppo. Un punto inamovibile e una ragazza alla quale chiedere consigli per crescere sportivamente. Un dato che serve per capire quanto sia importante per il Primadonna, Alia è al suo ottavo anno con la prima squadra, e le sue parole, nonostante la giovane età, hanno un sapore d’esperienza: “Tornare in serie A è stata durissima. Per esigenze di rosa mi sono dovuta adattare a giocare di punta, quando anche in Nazionale sono un esterno. Poi gli infortuni,
Alia Guagni in azione
il campionato molto competitivo. In conclusione, una promozione non è mai facile!”. La giocatrice, pedina fondamentale anche della Nazionale, ha idee chiare e obiettivi da raggiungere: “Voglio rimanere costantemente in Nazionale, il calcio femminile è un movimento in crescita”. Dopo aver disputato e ottenuto il secondo posto nella quarta edizione del Qualyline Cup di Vipiteno, tutto è pronto per la nuova sfida chiamata serie A. Insomma i presupposti ci sono tutti. Da non dimenticare, infine, che la ragazza frequenta l’ultimo anno di Isef: se non si fosse capito, adora lo /L.M. sport.
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“Il CAlVARIO dI NOI ABITANTI dI VIA fOggINI” gentile Direttore, vorrei sottoporre alla sua attenzione e a quella della sua redazione, la situazione non certo ottimale della viabilità e della vivibilità di via Foggini, in cui come tante altre persone mi trovo, a questo punto debbo dire sfortunatamente, ad abitare. Dopo anni di disagi subiti a causa dei lavori per la realizzazione della linea tramviaria, che proprio nella nostra via ha visto la realizzazione di infrastrutture rilevanti, oggi il nostro calvario sembra non essere finito anche a causa di alcune scelte poco opportune e francamente evitabili del comune e dell’Ataf. Difatti siamo costretti a subire un notevole inquinamento acustico e dell’aria dovuto al passaggio di un continuo flusso di traffico a tutte le ore del giorno e della notte e al passaggio del tram che, per quanto se ne dica, produce comunque un rumore considerevole dovuto all’attrito con rotaie. A questo però si aggiunge, a causa del collocamento del capolinea della linea 77 e della fermata della linea 9 proprio di fronte alle nostre abitazioni, anche la presenza continua di autobus che spesso tengono il motore acceso durante il loro stazionamento e che quindi aumentano i livelli di inquinamento acustico e atmosferico, che dobbiamo subire a discapito della nostra salute. inoltre in funzione di tale scelta sono stati completamente eliminate zone di sosta per autovetture, cosicché i numerosi clienti degli esercizi commerciali presenti nei nostri condomini sono costretti a parcheggiare sul marciapiede ed anche noi stessi non abbiamo più la possibilità di lasciare neppur per breve tempo le nostre autovetture vicino casa. La nostra vita è resa impossibile soprattutto d’estate quando siamo costretti a tenere le finestre chiuse giorno e notte, nonostante il caldo, per il rumore del tram, delle auto, dei bus di fronte casa; e quindi per sopravvivere dobbiamo installare impianti di aria condizionata, che fra l’altro vanno ad aumentare i livelli di inquinamento. il nostro giardino condominiale è poi di-
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ventato una vera e propria pattumiera a cielo aperto come conseguenza dello stazionare in attesa del bus di un gran numero di persone. Da tempo ci siamo mossi sia appellandoci ai conducenti dei bus affinché non tengano i motori accesi durante il capolinea sia interpellando l’Ataf e il comune per chiedere lo spostamento del capolinea o in zone della nostra via in cui non siano presenti abitazioni, visto che ciò è possibile, o altrove, dove possa creare comunque un minor disagio. Ma non abbiamo ottenuto risultati da questo punto di vista, dal momento che le nostre richieste sono state sempre superficialmente ignorate. Sarebbe inoltre auspicabile che le rotaie della tramvia fossero sistemate per evitare lo sgradevole rumore di attrito che si produce ad ogni passaggio del tram, aumentando così l’inquinamento acustico della zona. in conclusione chiediamo che venga garantito il nostro diritto di cittadini alla salute, che in questo modo ci viene negato a causa di scelte fatte senza prendere in considerazione tutte le conseguenze; a tal fine vogliamo sensibilizzare attraverso i giornali anche l’attenzione dell’opinione pubblica, affinché anche le istituzioni possano prendere in considerazione le nostre richieste per migliorare la vivibilità della nostra via. Francesco Marlazzi Referente condomini di via Foggini, n.24-30-36-42 “AUTOVelOX fISSI A fIeSOle, BeN fATTO” Spettabile Redazione, nel mese di giugno del 2009 venne pubblicata su codesto giornale una mia lettera nella quale auspicavo, in seguito ad alcune questioni relative all’uso degli autovelox mobili nel comune di Fiesole, l’installazione di postazioni fisse ben segnalate al posto delle mobili, e magari il loro incremento, col fine di aumentare la sicurezza stradale, limitare le multe e dare l’opportunità al personale della polizia Municipale di svolgere altri compiti. Da quello che ho potuto constatare ciò è stato recentemente realizzato. Qualunque sia stato il motivo di tale evoluzione vorrei complimentarmi con l’amministrazione comunale e con la polizia Municipale, visto soprattutto l’ingrato ruolo di “sceriffi” che siamo ormai abituati associare a chi cerca, spesso invano, nel paese delle contraddizioni e dell’arroganza, di farci semplicemente rispettare le regole. Distinti saluti Giovanni Crescioli le NUOVe PeNSIlINe deI BUS e Il MARCIAPIede dI VIA deglI AlfANI Sul vostro periodico n° 50 del 1° Luglio corrente, alla pag. 27 alla voce “Dico la Mia”, ho letto le lamentele, più che giuste, della sig.ra Elisabetta Fantini sulle nuove pensiline alle fermate degli autobus e mi chiedo perché la mia del 5 Maggio c.a. con allegata altra lettera del 29 Aprile riguardante questo argomento non è stata presa in considerazione? non venitemi a dire che probabilmente è stata pubblicata su www.ilreporter.it perché dovete prendere in seria considerazione che non tutti hanno internet e che esistono
ancora persone come me che adoperano il computer soltanto come mezzo per scrivere. Detto ciò, da buona fiorentina voglio essere anche “polemica” e ribadire che tutti i difetti che la gente troverà sulle nuove pensiline la Sottoscritta le aveva già elencate, l’unica cosa su cui non avevo detto niente erano le panchine, ma questo era dovuto al fatto che ancora non erano state installate. Voglio aggiungere, visto che ci sono, anche la faccenda del marciapiede di via degli Alfani, perché da cittadina fiorentina e che paga le tasse, mi piacerebbe sapere il nome di chi ha dato il permesso di smantellare un marciapiede quasi nuovo, pare in pietra serena, senza tra l’altro recuperare le lastre, ma di frantumarle letteralmente; ora, se si continua così, mi pare che si stia cadendo, per così dire, dalla “padella alla brace”, perché questo vuol dire che si continua a elargire “poltrone” a incompetenti o che se ne fregano letteralmente. per il momento sarà bene fermarsi qui, tanto se le cose continueranno ad andare avanti in questo modo, ci sarà senza ombra di dubbio occasione di riparlarne. Laura INNAMORATO MISTeRIOSO, l’IdIllIO È fINITO? ciao, lavoro spostandomi un po’ per tutta Firenze e spesso sono “incappata” nelle scritte dell’innamorato Misterioso che aveva disseminato guardrail, cassonetti, cartelli, asfalto ecc. di scritte dedicate alla sua amata (d’altra parte la calligrafia era inconfondibile!). Ricordo che pochi mesi fa dedicaste a questo innamorato una pagina intera lanciando le ipotesi più strane sulla sua identità. Forse non sapremo mai chi è, ma posso dirvi che molto probabilmente l’idillio è finito....sigh sigh! infatti chi sa dove trovare le scritte d’amore di questo misterioso giovanotto romantico noterà che: le scritte sono state coperte con vernice (anche quelle sull’asfalto!) o coperte con vernice spray o strisce adesive! peccato ...era bello immaginare un “per sempre felici e contenti”. Auguri misterioso romantico, speriamo che incontrerai presto la tua anima gemella... (io l’ho incontrata e quest’anno abbiamo festeggiato i 10 anni di matrimonio per niente stanchi l’uno dell’altra!). ciao a tutti. Serena “APRIAMO le CORSIe PRefeReNzIAlI AI MOTORINI” Ai giornalisti de “il Reporter”, mi permetto di dissentire dal tono dell’articolo tendente ad escludere i motorini dalle corsie preferenziali. Mi dicono che in altre città, ove il consiglio comunale è più attento alla mobilità della popolazione attiva, le corsie preferenziali sono percorribili dai motorini. cominciamo invece a proibirne l’uso alle “auto blu”. Anzi, proibiamo le “auto blu”! Beppe VIA dI VIllAMAgNA e Il PROBleMA del PARCheggIO Salve, sono una residente di via di Villamagna,
zona gavinana, e vi volevo far notare che nella parte finale della via avremmo bisogno di un bel parcheggio. Lo spazio c’è fra l’area dei cani, che è troppo grande e non sfruttata, e tutta la parte di terreno adiacente al magazzino della publiacqua, che è abbandonata e trascurata. A noi residenti tocca fare tanti giri e a volte anche a vuoto con la paura che qualche vigile ci possa fare la multa. Hanno fatto la pista ciclabile togliendoci i pochi posti che c’erano per parcheggiare, non mi fraintendete, la pista ciclabile potrà essere utile, ma anche realizzare dei parcheggi per noi penso sia una cosa più utile di una pista ciclabile, che è anche molto pericolosa perché spesso viene usata dai motociclisti. Vi prego aiutateci a vivere meglio nella nostra via, non so con chi dovrete parlare ma fate qualcosa, altrimenti la gente inizierà a vendere le proprie case e trasferirsi in altre zone, e sono convinta che con la realizzazione di qualche parcheggio via di Villamagna potrà avere un altro valore e la gente che ci abita, sono convinta, che approverebbe e non avrebbe più il problema di dove andare a parcheggiare. cordiali saluti, Una cittadina di via di Villamagna “BeNe l’eCOTAPPA Alle CURe, MA SeRVe PIÙ PUBBlICITà” Sono cittadina residente in zona Le cure, e sono contenta di avere finalmente “scovato” nella nostra zona, dopo i cassonetti dell’organico, arrivati con oltre un mese di ritardo sui cestini domestici, l’ecotappa di piazza delle cure, il punto di raccolta per piccoli rifiuti domestici, come vernici, oli, ecc. Finalmente, perché per lungo tempo conservavo sotto il lavandino di cucina gli avanzi di oli alimentari vari, sapendo della loro nocività se dispersi nell’ambiente, ma senza sapere dove poterli smaltire doverosamente. poi ho saputo di un centro raccolta alla caldine, ed è stato lì che sono andata a versare il mio flacone. un mesetto fa, per caso, ho scoperto che proprio nel mio mercato rionale c’era il centro raccolta che poteva alleggerirmi di vecchie vernici, bombole spray, ed altri materiali inquinanti. E qui sta il punto. non guardo molto la tv, ma acquisto quasi tutti i giorni un quotidiano, leggo il vostro foglio, ma non sapevo niente di questa importante iniziativa e come me, credo, molti concittadini. Qualcuno mi ha detto che la notizia era passata sul tg regionale, ma certamente ha occupato lo spazio di due, tre edizioni al massimo..... credo sia doveroso, soprattutto per chi organizza queste importanti iniziative, accompagnare adeguatamente con una campagna informativa diffusa sul territorio ed attraverso canali informativi diversificati tali iniziative che senza un tale supporto rischiano purtroppo di fallire o di rimanere forme marginali di intervento. Ma in fatto di ambiente non credo ci sia più tempo per gli indugi!! neppure in materia di traffico ci dovrebbero essere ancora indugi: dopo i reiterati proclami vorrei tanto poter vedere operativi sulle nostre strade, e non solo in centro - dove non credo siano strettamente necessari, ma tutt’al più coreografici - i nostri vigili urbani sanzionando le doppie file di au-
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invia la tua segnalazione alla nostra redazione redazione@ilreporter.it “SONO VIVA gRAzIe A VOI”: qUANdO lA SANITà fUNzIONA Al Direttore Sanitario dell’ospedale di Santa Maria nuova, al primario del Reparto Dea, ai Dirigenti Medici del Reparto di Rianimazione, a tutto il personale Medico e infermieristico del reparto utic: in data 19 aprile 2010 sono stata colpita da infarto del miocardio, ma sono ancora viva grazie a tutti Voi dell’ospedale di Santa Maria nuova. Ricoverata con urgenza al reparto DEA e successivamente al reparto di Rianimazione sono stata prontamente seguita, vigilata e monitorata da personale altamente qualificato, attento e operativo che risolutamente ha lottato oltre l’immaginabile per strapparmi alla morte. infatti, la situazione si era ulteriormente aggravata per il sopravvenire di ripetuti arresti cardiocircolatori dovuti a shock anafilattico con stenosi della glottide, rendendo l’intubazione, una vera lotta condotta con caparbietà e tecnica determinatezza. un ringraziamento a tutto il personale che con abnegazione e competenza mi ha davvero restituito alla vita. un grazie particolare al Dottor Barattini e alla Dottoressa Landini. Superata l’emergenza, sono poi stata trasferita all’utic dello stesso nosocomio, dove anche qui ho conosciuto e apprezzato l’umanità e la professionalità di tutto il personale, dalle ragazze delle pulizie alle infermiere così premurose per arrivare ai medici di reparto sempre pronti a risposte e incoraggiamenti. in una situazione drammatica un trattamento da cinque stelle! grazie di cuore a tutti voi, miei angeli, Roberta Montaini
Cara Roberta, innanzitutto mi felicito con lei per il pericolo scampato e per il miglioramento delle sue condizioni di salute, che spero continuino ad essere buone. Detto questo, per un mese – grazie alla sua lettera e alla bella storia che ci ha raccontato – lascerò perdere gli argomenti (pur molto importanti per la città e i cittadini) che solitamente tratto nel mio spazio – dal traffico alle buche, dal degrado ai problemi di Firenze – per parlare di sanità. Di buona sanità. Non capita spesso, purtroppo, in questi tempi, in tempi in cui giornali e telegiornali riempiono intere paginate e aprono le loro edizioni con assurde liti (dalle drammatiche conseguenze) nelle sale parto, tanto per fare un esempio, di avere la possibilità di parlare di buona sanità. Non sono mancati - anche recentemente – non mancano e continueranno purtroppo a non mancare, in Italia come altrove, i casi di malasanità, ed è dovere degli organi di informazione dare spazio a queste vicende perché – tutti ci auspichiamo – non si ripetano più. Ma penso che sia giusto, come in questo caso, dare risalto anche agli episodi positivi, ai buoni esempi, soprattutto quando, come nella vicenda che ci ha raccontato, questi riescono a salvare la vita di una persona. Perché non dobbiamo dimenticare che, nei nostri ospedali, lavorano centinaia, migliaia di professionisti seri e capaci, che si fanno in quattro per la loro professione ma il cui lavoro e la cui immagine, spesso, vengono appannati da quei pochi che, con i loro condannabilissimi comportamenti, riescono a oscurare l’impegno di molti. Non dobbiamo dimenticare che anche loro, oltre ai pazienti mal curati, sono vittime dei casi di malasanità. La sua testimonianza del trattamento “a cinque stelle” ricevuto nella situazione che si è trovata a vivere rende dunque giustizia a una categoria che, molto spesso, si merita elogi e complimenti, senza riceverli però pubblicamente. E – aggiungo io – vuol essere anche un invito, uno stimolo, a continuare con sempre maggior impegno e serietà a svolgere il proprio lavoro. Un lavoro, è perfino superfluo sottolinearlo, di una fondamentale importanza e di grande delicatezza, come tutti i lavori che hanno a che fare con le persone. Tanto più quando queste non stanno attraversando un momento facile. Ci uniamo, quindi, al suo ringraziamento ai medici e a tutto il personale dell’ospedale di Santa Maria Nuova. Matteo Francini
tomobilisti irresponsabili che ingorgano un traffico già altamente congestionato. Queste sì che sarebbero multe sacrosante, ma credo che non si abbia il coraggio di essere coerenti. Spero possiate fare da megafono delle ecotappe in città, magari ripetendo il messaggio e facendo presente i due problemi sollevati a Quadrifoglio e comune. grazie, Emanuela Pratesi fIglINe: I PeNdOlARI, I PARCheggI e I PROBleMI deI ReSIdeNTI Ho letto con interesse gli articoli sui parcheggi figlinesi del Vostro numero di settembre 2010, e non posso fare a meno di
replicare all’egregio Sig. Maurizio Da Re. il problema che lui fa presente all’amministrazione comunale è un falso problema, perché erano state messe a disposizione corse di autobus per i pendolari del circondario, ma nessuno ne usufruiva. La sostanza è che noi abitanti di Via Martiri cavicchi, di Via Barducci, di Via pampaloni, di Via Don Mazzolari, di Via Arno siamo alla mercé del traffico dei cosiddetti pendolari. Venisse in un giorno qualsiasi, non festivo, il sig. Da Re a far visita alle nostre strade. non possiamo nemmeno uscire dai nostri parcheggi privati tanto è il traffico. con l’assessore Fagioli avevo parlato io direttamente più di un anno fa per ottenere un miglioramento alla circolazio-
ne. La promessa era che Via Barducci per lo meno diventasse a senso unico, entro la primavera del 2010. Siamo all’inverno del 2010 e niente è successo. Vergognoso. il Sig. Da Re vuole l’ampliamento del parcheggio della stazione, non è necessario perché i posti vengono raddoppiati giornalmente dai pendolari, rendendo la viabilità quasi impossibile. nessun vigile vigila e multa tutte quelle auto in sosta vietata e pericolosa. tramite il Vostro giornale voglio sensibilizzare l’amministrazione comunale di Figline Valdarno al fine di risolvere il problema del traffico dei pendolari. Lo sa il Sig. Da Re che i residenti anche per scaricare la semplice spesa non trovano un posto, dico uno, libero? Venga a vedere. un’ultima cosa, anche se avrei da dirne 10.000, in via Marchiani è stato posto un cartello per il parcheggio limitato a 2 ore da circa un paio d’anni per un complessivo numero di 7 auto. immancabilmente viene occupato la mattina alle 7 e liberato alle 18 senza segnale orario, e si sono viste le multe in due anni in due sole occasioni, perché qualcuno esasperato aveva telefonato. Aumentiamo i parcheggi, sì, ma per i residenti, e liberiamo Via Barducci dal traffico impossibile. noi dobbiamo respirare tutto il monossido di carbonio dei pendolari, non mi sembra giusto. io spero che qualcuno dell’amministrazione comunale legga un Vostro articolo nel quale venga spiegato come stanno le cose e venga provveduto alla risoluzione di un problema immenso per i residenti. A proposito, una domanda per i nostri amministratori, perché io devo pagare per la manutenzione di un parcheggio che non posso usare perché occupato continuativamente dalle solite auto? Mettessero una piccola tassa a chi lo occupa tutti i giorni, anche solo 10 centesimi al giorno, almeno si riprendono le spese. Distinti saluti. Carlo Regnanti “degRAdO IN zONA VIA SeNeSe-gAllUzzO” cara redazione, sono un residente del Q3, sarò molto sintetico, desidero segnalarvi che da tempo nella mia zona (galluzzo, via Senese, ponte della certosa) vi è un notevole degrado. Ad esempio animali (cani) sciolti che lasciano escrementi in ogni luogo, scritte sui muri, sui cancelli, sui cartelli stradali, sui cassonetti della nettezza, scarsa pulizia stradale anche nelle vie interne a via Senese-zona galluzzo, una-due-tre volte il mese vi sono rumori acustici notturni che superano i decibel e la pazienza di noi abitanti di via Senese-ponte della certosa del galluzzo è al limite .Visto che è stato bandito: più controlli e rigore al “degrado” cittadino. perché a tutt’oggi anche nella periferia citata di Firenze non viene fatto quanto in città? grazie per l’attenzione, saluti, Stefano SUlle zANzARe C’È POCO dA RIdeRe... È sicuramente divertente l’articolo di Muzzi in prima pagina sul numero 76 di
il Reporter; personalmente avrei preferito vedere pubblicati i provvedimenti presi dal comune nei confronti di quelle che oramai sono a tutti gli effetti le padrone incontrastate delle nostre giornate e serate nei nostri giardini, terrazzi, piscine: le zanzare tigre. non è più possibile stare fuori di casa a qualunque ora del giorno e della notte..... non ne siamo più i padroni; per non parlare degli stranieri che vengono a passare le loro vacanze e a spendere i loro soldi nel chianti, costretti a rinchiudersi nelle loro stanze! pensate che continueranno a venire ancora per molto? (parlo degli stranieri, non delle zanzare). Rossella Funghini Baldeschi PASSeRellA SUll’ARNO, “le MIe RIfleSSIONI” gentile redazione, prendo spunto dalla vignetta in prima pagina sulla tanto agognata e sbandierata passerella sull’Arno.....finalmente aperta! Ho notato che, al di là dei disagi creati agli abitanti, delle lungaggini costruttive e dei soldi spesi.... in parte male, la passerella è usata pochissimo da ciclisti e pedoni che percorrono comunque il ponte dall’altro lato della provinciale, e questo perché il sentiero che conduce dalla passerella verso il Matassino finisce sotto i due cavalcavia e si restringe in una strettoia di pochi centimetri con relativo gradino del marciapiede!.... non so, ma come deve fare un diversamente abile con la carrozzina o una mamma con il passeggino, o anche chi decide di percorrere la passerella con la bici, a superare tali ostacoli? Ma non ci ha pensato nessuno, o siamo con le classiche fette di salame sugli occhi? Dal lato Figline attorno alla nuova rotatoria di via pampaloni non esiste un passaggio pedonale.... e lo stesso dicasi per la rotatoria tra il torrente galliana e la coop; inoltre qui, dovendo rialzare le spallette del ponte per motivi idrogeologici, si sono creati, da e per incisa, degli sbalzi di cemento armato praticamente invalicabili, costringendo tutti a passare lungo la sede stradale col rischio di essere trascinati via da qualche automezzo di passaggio. E’ mai possibile che non si possa realizzare un misero marciapiede? E stando così le cose personalmente credo proprio di no. pochi giorni fa ho visto personalmente una giovane mamma tirare indietro velocemente la carrozzina del bambino che rischiava di essere travolta e stretta da un grosso tir sulle spallette del ponte. non parliamo poi delle microrotatorie del Matassino, della Lidl e dell’oleificio!!!! Ma chi è che progetta tutto ciò, è mai possibile che non ci sia nessuno, in comune o in provincia, che controlli i lavori fatti e se sono fatti come dovuto? Almeno un vigile urbano che riferisca agli uffici competenti!, dico io. uno che dica “Signori qui non va bene come è stato fatto”!!!!!! D’accordo, facciamo i lavori per il bene di tutti, ma che siano fatti bene, con un po’ di testa e senza tanti sprechi, pensando che i soldi spesi sono dei cittadini e non gruzzoli per farsi della visibilità sulle spalle dei contribuenti, ma soprattutto senza mettere in pericolo la vita della gente. grazie per l’attenzione, Piero
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Concerti vasco Rossi Tour “Indoor” 2010 12 e 13 ottobre
Nelson Mandela Forum Il grande cantante italiano ripete l’avventura di un tour di 365 giorni a 14 anni da quello intolato “Nessun pericolo per te”. A maggio Vasco è entrato negli stadi di Bruxelles, Londra, Barcellona, Zurigo e Berlino. Adesso il re del rock italiano si ferma a Firenze. Protagonisti del concerto i classici del repertorio di Vasco e i suoi ultimi successi. Fra questi, “Ad ogni costo”, canzone scritta dal cantante sulla musica del capolavoro dei Radiohead, “Creep”. Per più di 2 ore Vasco canterà accompagnato dalla sua storica band: Maurizio Solieri e Stef Burns alla chitarra, Claudio Golinelli al basso, Alberto Rocchetti al piano e alle tastiere, Andrea innesti al sax e cori, Frank Nemola alla tromba, Matt Laugh alla batteria e Claudia Moroni ai cori. Sting “Sinphonicity” tour 25 ottobre
Teatro verdi
L’ex cantante dei Police si ferma a Firenze per l’attesissima tappa del suo tour 2010. Si esibirà con la Royal Philharmonic Concert Orchestra diretta dal maestro Steven Mercurio e canterà i suoi successi più famosi riarrangiati in chiave sinfonica. Le altre date previste in Italia sono Milano il 2 novembre e Roma il 10 novembre. Il nuovo album “Sinphonicity è uscito quest’estate, mentre il primo singolo “Every little thing she does is magic” è uscito in digitale il 24 maggio.
Trick or beat 30-31 ottobre
viper Theatre Dalle ore 21 il ritmo più veloce e più spezzato delle ultime tendenze dell’elettronica europea made in Uk: d&b, graim, dubstep. Dalla terra d’Albione alcuni degli ospiti che in futuro diverranno gli headliner dei maggiori festival europei. 30 ottobre: disrupt live with soom t (Jahtari) / Jah Station / Overknights 31 ottobre: The Bug & MC Flow Dan (NINJA TUNE) / Hatcha / Numa Crew
Spettacoli Michelle Hunziker Mi scappa da ridere Dal 22 al 24 ottobre
Teatro verdi
Per la regia di Giampiero Solari la nota presentatrice e attrice da tempo impegnata in teatro sale sul palco e... ride. Una trama fresca per uno spettacolo che vuole sottolineare la capacità che Michelle ha sempre dimostrato nell’affrontare ogni situazione sdrammatizzandola col sorriso. Un viaggio attraverso la sua vita, vista in chiave ironica e fiabesca. Leo Gullotta Le allegre comari di Windsor Dal 28 al 31 ottobre
La commedia, originariamente in 5 atti, è stata adattata riducendola a due tempi con intervallo. Paolo Rossi Il mistero buffo di Dario Fo (ps: nell’umile versione pop) Dal 20 al 30 ottobre
Teatro Puccini
Tributo dell’attore al premio Nobel per la letteratura. Il testo di Dario Fo è stato riadattato da Paolo Rossi e Carolina De la Calle Casanova in una versione rigorosamente “popolare”. Il pubblico viene coinvolto nello spettacolo, ogni sera proposto in maniera diversa, pur senza improvvisazioni. Gli autori dello spettacolo, che mantiene il carattere politico dell’originale, hanno voluto proporre il teatro popolare come mezzo per “resistere” in una società dove la ricostruzione dei valori è prioritaria. La regia è di Carolina De La Calle Casanova e Lucia Vasini, le musiche, dal vivo, di Emanuele Dell’Aquila, la produzione de “ La Corte Ospitale- Compagnia del Teatro Popolare” con la collaborazione della Fondazione Giorgio Gaber.
Arte e Mostre
Teatro verdi
Joan Mirò I miti del mediterraneo Dal 9 ottobre
Il Nuovo Teatro Eliseo, per la regia di Fabio Grossi, porta in scena una delle opere più amate di Shakespeare, dove la figura di John Falstaff - qui interpretata da Leo Gullottadiverte il pubblico di oggi, rendendo evidenti numerose corrispondenze fra il personaggio, l’opera e molti aspetti della nostra quotidianità.
Non solo quadri, ma anche litografie, sculture, disegni e illustrazioni faranno parte delle 110 opere dell’artista catalano in mostra fino al 23 gennaio del 2011. Il percorso espositivo mette in evidenza il legame tra Mirò e la natura del Mediterraneo, rappresentata attraverso immagini di donne, animali, ma
Palazzo Blu di Pisa
anche mitologiche. E’ proprio col mito che si apre la mostra, da Dafne e Cloe per arrivare al Minotauro. In esposizione anche le illustrazioni che Mirò realizzò per la raccolta di poesie “Costellations” di André breton, oltre alle serie “Archipel Sauvage” e “L’éspoir du navigateur”dedicate al viaggio. A chiudere la mostra, l’intensità cromatica delle opere ispirate al mito della donna, a di Madre Natura e dell’uccello mitologico. I dipinti della fondazione Longhi Fino al 17 ottobre
villa Bardini
Giunge alla conclusione la mostra organizzata per i quattrocento anni dalla morte, avvenuta nel 1610, di Michelangelo Merisi detto Caravaggio. Nella villa sono esposti i quadri del pittore che Longhi. storico dell’arte, acquistò in vita e quelli di alcuni suoi allievi. La mostra chiude una serie di esposizioni, fra le quali “Caravaggio e Caravaggeschi a Firenze” che ha avuto luogo alla Galleria Palatina di Palazzo Pitti, per le celebrazioni in occasione dell’anniversario della morte del pittore. Tesori di Palazzo Chigi Saracini Fino al 30 ottobre
Siena
Ogni venerdì e sabato, dalle 11 alle 12 e dalle 15 alle 16 sarà possibile visitare il palazzo dell’Accademia Musicale Chigiana, soffermandosi in alcune delle meravigliose stanze della struttura costruita nel ‘200 in stile gotico. La visita comprende anche una visione di alcune opere della collezione d’arte della famiglia Marescotti, che costruì il palazzo stesso. La collezione comprende pezzi di genere
diverso, dai dipinti di molti pittori italiani e senesi ad oggettistica in legno e ceramica.
nisti assoluti di un evento non a caso dedicato a Bacco.
L’artista indisciplinato Dal 21 al 24 ottobre
Sulla bocca di tutti Livorno Food Festival 23 e 24 ottobre
Ex carcere delle murate
Artisti in libertà in una mostra che, nell’ambito degli eventi legati al Festival della creatività, vuole lasciare ampio spazio alle diverse forme espressive dell’arte contemporanea. L’evento avrà luogo nelle ex celle al primo piano dell’edificio. Sabato 23 e domenica 24 gli artisti si esprimeranno in esibizioni dal vivo.
Enogastronomia volterragusto Dal 23 ottobre al 1 novembre
volterra
Corti e palazzi della città faranno da sfondo a degustazione di prodotti tipici come olio, vino, salumi e formaggi. Al centro dell’evento il tartufo bianco locale, cui sarà dedicata anche una mostra-mercato nei fine settimana del 23 e 24 ottobre, 30 ottobre e 1 novembre. Nell’ambito di Volterragusto verrà anche conferito il premio letterario Jarro, dedicato a un protagonista del mondo dello spettacolo che abbia compiuto un’opera di divulgazione della cultura culinaria. I Giorni di Bacco Ultimi due fine settimana di ottobre
Castiglion Fiorentino
I vini di Castel Fiorentino e delle zone vicine, come la Maremma, il Chianti, Montepulciano, Montalcino, Montecucco saranno protago-
Livorno Grand Hotel Palazzo
Seconda edizione della Kermesse culinaria che l’anno scorso ha registrato la presenza di 3500 visitatori, 60 espositori e 500 operatori del settore. Un successo che si ripete offrendo una panoramica sui prodotti di alta qualità made in Italy. I visitatori potranno acquistare prodotti alimentari di vario genere e visitare le 7 sale d’esposizione, una delle quali dedicata solamente alla ristorazione. Sarà anche possibile partecipare al laboratorio sensoriale “Il Sigaro e il Vino”.
Fumetti Lucca Comics and Games Dal 29 ottobre al 1 novembre
Lucca
Torna la più grande mostra italiana dedicata a fumetto, giochi e animazione. Ricchissimo il programma di eventi e tanti gli ospiti fra cui scrittori, editori di giochi di ruolo, programmatori di videogames. Anche aspiranti scrittori, disegnatori di fumetti e creatori di giochi di ruolo troveranno il loro spazio nell’ambito del Festival, dove avranno l’opportuninità per sviluppare le loro idee. Il prezzo del biglietto intero è di 14 Euro. Sono previste riduzioni per bambini, i loro accompagnatori e le comitive.
L’EvENTO
Cetona premia “toscana & Chianti news”: un riconoscimento giornalistico per la testata U
n premio per “Toscana & Chianti News”. È quello vinto a settembre dalla testata edita da Web&Press Edizioni per un articolo scritto da Nicoletta Curradi su Cetona, intitolato “Cetona, gioiello toscano d’arte, gusto e natura”. Lo scorso settembre, nell’ambito dell’evento “Cetona tra Arte e gastronomia”, si è svolta infatti la premiazione dei giornalisti vincitori della prima edizione del “Premio Giornalistico Cetona”, nel corso di una serata-evento condotta dalla giornalista della Rai Camilla Nata. E la vincitrice del concorso, nella categoria “Stampa, periodici e settimanali, quotidiani e agenzie”, è risultata essere proprio Nicoletta Curradi, “per l’elegan-
te sintesi descrittiva e fotografica che ha saputo mettere bene in evidenza le peculiarità storico-paesaggistiche di Cetona in un contesto occasionale ideale per incontrare i gusti di qualità proprio dove nascono”, nel servizio “Cetona, gioiello toscano d’arte, gusto e natura” pubblicato sulla testata mensile “Toscana & Chianti News” nell’edizione del 2 agosto scorso. Cinque, in tutto, sono stati i premi assegnati nel corso della serata, che si è tenuta nella Sala Polivalente del Comune alla presenza delle autorità locali - il sindaco di Cetona Fabio Di Meo, il presidente dell’Associazione Pro Loco Massimo Mercanti e l’assessore dell’Unione dei Comuni della Valdichia-
na Senese Marco Rossi: oltre a quello vinto da “Toscana & Chianti News”, il riconoscimento per la categoria “Radio e televisione” è andato a Bruno Gambacorta, autore del servizio “Cucina di Cetona”, trasmesso all’interno della rubrica del Tg2 Eat Parade, che si è assicurato anche il Premio speciale istituito dalla Pro Loco quale particolare riconoscimento per l’alto ritorno di immagine per Cetona (la trasmissione, infatti, ha registrato per l’occasione un ascolto di oltre 2 milioni e 500mila spettatori); per la categoria “Internet” il premio è stato assegnato a Cristiana Pumpo, autrice del servizio “Cetona, il risveglio dei sensi”, pubblicato l’11 agosto sulla rivista online di informazione enogastronomia
“OlioVinoPeperoncino”. Infine, il premio assoluto è andato a Generoso D’Agnese, autore del servizio “Nella valle dei sapori”, pubblicato all’interno della rubrica De Gustibus Italia, il 1° agosto 2010, sul quotidiano “America Oggi” di Westwood (New Jersey), magazine domenicale Oggi 7, il giornale italiano più venduto e letto negli Stati Uniti. Ad assegnare i premi è stata una giuria di esperti giornalisti presenti alla serata finale, composta da Daniela Filippi (Slow Food), Leonardo Mattioli (direttore di Centritalia), Luigi Pagnotta (Apt Chianciano Terme Val di Chiana), Mario Gazzeri (Ansamed) e Rossana Pessione /I.G. (Omnia Group).
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