NOVEMBRE 2023 VOLUME 3 NEW
INDICE Articolo preside pagina 1 Perchè non sia troppo tardi pagina 2 L’etnografia sul territorio pagina 3 La percezione umana: il museo delle illusioni pagina 3 "Hamlet" la tragedia del 1600 ai nostri giorni pagina 4 La cultura vien mangiando pagina 4 La “missione” della 5^LES pagina 5 Good Friday pagina 5 Open day pagina 6 Tecnologia al servizio della società pagina 6 Don Perego: uno sguardo sulle favelas pagina 7
LA PAROLA TRA LE NOSTRE PAROLE Non si tratta di un gioco verbale, ma della verità della nostra vita. Dall’inizio dell’avvento ambrosiano – 12 novembre – il percorso di riflessione con gli studenti è stato scandito da questo ritornello: “le parole la PAROLA”, cioè un viaggio alla scoperta del linguaggio umano, dell’evoluzione della lingua, del valore di una parola nel contesto e nel tempo con l’intento di portare l’attenzione sulla Parola che Dio ha detto nel tempo e attraverso l’espressione massima del suo desiderio di amarci: Gesù Cristo. Per riconoscere concretamente l’importanza della Parola non bastano i testi autorevoli del Magistero che lo dicono né i passi biblici che lo testimoniano. Occorre anzitutto recuperare fiducia nella forza della Parola dentro all’esperienza della propria vita, sperimentandone personalmente e con i compagni la sua efficacia, la sua forza di discernimento, la sua capacità di raggiungere l’uomo, la sua sorprendente novità nel parlare di Dio. C’è la Parola biblica che ci illumina e ci invita a sognare, che ci propone i sogni di Dio che illuminano i nostri sogni. La parola buona può costruire sogni per sé stessi e per gli altri, ma parole poco delicate e attente, parole senza criterio, scriteriate e ‘appuntite’ possono ferire più di mille spade e infrangere così sogni importanti.
Indispensabile quindi, per noi educatori, aiutare i nostri studenti a costruire una disposizione della mente, cioè una facoltà cognitiva, emotiva e comportamentale essenziale utile ad un efficace apprendimento educativo, aiutandoli a riflettere sulla loro comunicazione. Sono state indicate, infatti, anche parole da introdurre nel nostro vocabolario quotidiano: gentilezza come atteggiamento di relazione che esprime attenzione; maranatha! Vieni Signore Gesù! Come ritornello da ripetere dentro di sé e che può calmare le nostre ansie; vigilare, cioè sperare, desiderare più che le sentinelle nella notte. Anche se le esperienze della vita ci abbattono e incurvano il nostro orgoglio, anche se spesso cadiamo vittime delle tentazioni e delle seduzioni, cercheremo di volgere i nostri occhi verso di Lui, sapendo che egli rimane sempre al nostro fianco, fedele e solidale, e cammina con noi fino al compimento del tempo del Regno. “Ascolta la Parola e meditala, e poi, canta e cammina”.
Sr. Marilisa Miotti
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