Impianti Clima - Numero 3 - Anno 2012

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clima

MARZO 2012

impianti Il media digitale per l’HVAC

numero

Idronica vs. Espansione Diretta Impianti per reparto di chirurgia

Energia e Innovazione Efficienza energetica Comunicare online

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MCE_adv_Biocasa_12_12_2011.pdf

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IL SEGNAVENTO

Non più che tanto A

l vasto dibattito sull’energia e l’efficienza energetica in atto da tempo, e che trova in questo mese nella MCE un’occasione di sintesi e di messa a fuoco, vorrei contribuire richiamando delle realtà apparentemente rimaste nell’ombra. La ricerca di aumento dell’efficienza energetica, è noto, produce una diminuzione della domanda di energia. Vero, ma solo fino a un certo punto. Sembra trascurato il fatto che in una grande maggioranza di prodotti e sistemi – compresi quelli HVAC – l’efficienza energetica sia già ai massimi fisiologici consentiti dalla tecnologia: motori elettrici, compressori frigoriferi, scambiatori di calore ecc. molto oltre i livelli attuali non possono andare, almeno mantenendo un rapporto ragionevole tra il costo e il guadagno di efficienza ottenibile. Raddoppiare le superfici degli scambiatori di calore di gruppi frigoriferi e unità motocondensanti, per fare un esempio, produce senz’altro un più o meno sensibile guadagno di efficienza, ma difficilmente giustificato dal maggior costo che ne consegue, che non verrà mai recuperato nella vita utile del prodotto. Queste considerazioni sono altrettanto valide per una vasta pluralità di prodotti e processi. Invece, esistono due realtà sulle quali, a torto, molto meno si parla: le perdite di trasporto dell’energia elettrica e il problema tuttora irrisolto, almeno nella dimensione che sarebbe necessaria, del suo accumulo. Nel 2010 la produzione mon-

Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3

diale di energia elettrica stimata è stata di 20.870 miliardi di kWh e le perdite di trasmissione, soprattutto per effetto Joule, sono di vari punti percentuali, secondo i paesi: nell’Europa dei 27 si sono attestate sul 6,7%. In valori assoluti si tratta di perdite enormi. Quelle poi dal punto di consegna agli utilizzi possono essere, percentualmente, anche più elevate. Queste perdite rappresentano un problema la cui entità non può più oltre essere tollerata, ma che sfugge tuttora alla percezione del pubblico e di molti committenti, più colpiti dal tema del guadagno di efficienza di macchine e impianti. Per lo stoccaggio ad alta densità dell’energia elettrica, si è ancora lontani da soluzioni soddisfacenti, e questo è un altro problema di prima grandezza, un limite anch’esso poco percepito dai più, che impedisce rilevanti tesaurizzazioni di accumuli. L’energia elettrica deve essere utilizzata quando è prodotta e non può, sfortunatamente, essere stoccata nei periodi di calo della domanda, quando ve ne è esubero. Queste due realtà meriterebbero almeno una parte dell’attenzione, se non del clamore, dedicato all’efficienza, che certo contribuirà a ridurre domanda e consumi. Ma non più che tanto.

Antonio Briganti Direttore responsabile

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Contenuti N. 3 - Marzo 2012

Editore Antonio Briganti Via Piave, 3 - 21047 Saronno VA - Italia Registrazione numero 17 del 12.11.2011 al Tribunale di Varese

L’energia e l’efficienza energetica costituiscono i due poli sui quali convergono gli articoli di questo numero della Rivista: produzione ed utilizzo in modo da ridurne più che sia possibile le perdite.

Efficienza Energetica, Opportunità e Limiti

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Dove si possono ottenere i maggiori guadagni di efficienza, e dove no, nelle macchine HVAC? Alcune importanti tipologie hanno raggiunto dei massimi difficilmente superabili, per altre invece rimane ancora spazio per ulteriori miglioramenti.

Efficienza energetica in edilizia

18 Per ridurre sensibilmente e realisticamente i consumi energetici degli edifici che, in Italia assorbono il 36% di quelli globali, è sempre più urgente intervenire sul patrimonio edilizio esistente.

Energia e Innovazione

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L’energia sarà il tema dominante dell’ormai prossima 38a edizione della Mostra Convegno Expocomfort.

www.impianticlima.com - redazione@impianticlima.com 4

@impianticlima

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Comunicare online l’informazione tecnica

28 Produttori, case editrici, professionisti, docenti: tutti oggi devono portare l’informazione tecnica su Internet se vogliono comunicare efficacemente i propri contenuti nei modi e nei tempi che solo la Rete può offrire.

Nuovo reparto di chirurgia Per una clinica specialistica

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L’evoluzione della chirurgia, con le possibilità di effettuare interventi sempre più sofisticati, si giova anche di strumenti e sistemi di ventilazione allo stato dell’arte, come quelli applicati in un nuovo blocco operatorio di una Clinica di Merano.

Sistemi idronici e a espansione diretta

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Tra i due sistemi di gran lunga preferiti da progettisti ed installatori HVAC, un confronto si presenta sempre attuale vista l’accentuata evoluzione che li contraddistingue. Qui se ne analizzano i principali aspetti costruttivi e prestazionali per approfondirne la conoscenza e motivarne la scelta.

Rubriche 6. I Numeri

31. Di tutto un po’

8. Monitor

39. Il Bibliofilo

17. GlobeTrotter

40. Il minimalista

23. From another angle www.impianticlima.com - redazione@impianticlima.com Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3

@impianticlima 5


I numeri

19.120 GkWh (miliardi di kWh) prodotti nel mondo nel 2011. 17.780 GkWh co La differenza è dovuta alle perdite di trasmissione e distribuzione. (CI

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ENERGIA ELETTRICA Forma di gran lunga la più pregiata di energia, lega letteralmente i continenti attraverso l’interconnessione delle reti e dona a miliardi di utenti nel mondo la possibilità di realizzare servizi tra i più diversi: dalla climatizzazione ambientale alla fusione dei metalli, dai trasporti ferroviari all’illuminazione… quasi non c’è area dell’attività umana in cui poco o tanto l’energia elettrica non giochi la sua parte. L’elettrificazione è stato uno dei grandi successi dell’era moderna che ha contribuito in modo fondamentale al miglioramento del benessere, alla crescita dell’industria e della tecnologia e alla produzione della ricchezza. Indipendentemente da quali saranno in futuro le fonti della sua generazione, i benefici che essa continuerà ad apportare saranno comunque maggiori degli effetti secondari che ne potranno seguire.

3.210 GkWh,

(miliardi di kWh), produzione lorda di energia elettrica nell’Europa dei 27 nel 2009

18%,

l’aliquota di energia sul totale prodotta da fonti rinnovabili

1.666 GkWh,

il consumo di energia elettrica dovuto al settore residenziale e ai servizi

980 GkWh,

il consumo dovuto all’industria

71 GkWh …e quello

dovuto ai trasporti

53,9%, dipendenza di

onsumati nello stesso anno. IA World Factbook)

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energia primaria dell’Europa dei 27 da paesi terzi

82,9%, dell’Italia

dipendenza 7


MONITOR IL CALORE DELLE BIOMASSE La neve e il gelo dello scorso Febbraio si sarebbero potuti contrastare efficacemente con un impiego più ampio e… originale delle biomasse.

IMPIANTI CLIMA E’ SOCIAL SEGUICI SU:

IMQ certIfIca glI Inverter

Imq diventa ente accreditato per gli schemi di certificazione su inverter e moduli fotovoltaici. Un riconoscimento che consente all’Istituto italiano del marchio di qualità di soddisfare i requisiti degli organismi di certificazione e di proporsi ai produttori di inverter e di moduli fotovoltaici come referente unico capace di offrire le attestazioni richieste dal mercato. www.imq.it

consuMo annuale dI energIa neglI edIfIcI dI new York. una Mappa InterattIva Uno nuovo strumento importante per contribuire a creare piani di riduzione di energia è stato sviluppato dai ricercatori della Columbia University. Una mappa interattiva di New York in grado di mostrare il consumo energetico dei singoli edifici attraverso i cinque distretti della città. Gli utenti possono selezionare direttamente sulla mappa un qualsiasi edificio, e sapere immediatamente quanta energia totale viene utilizzata nello stesso, nonché la distribuzione negli impianti di

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riscaldamento, raffrescamento, di acqua calda sanitaria, e per l’illuminazione della struttura. La mappa utilizza un modello matematico che determina valori di stima, ma di sicuro utili per una programmazione energetica efficiente. Il sistema partendo dai dati dei codice postali, elabora i dati della superficie abitativa o commerciale, e i dati di consumo resi disponibili dal comune. Per conoscere i consumi energetici di New York http://modi.mech.columbia.e du/nycenergy/

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Un sIto dedIcato aLL’ammonIaca

UNI EN 15232:2012

ammonia21.com costituisce un sito positivamente inatteso che offre informazioni, dati e strumenti di lavoro sull’impiego e le applicazioni dell’ammonica (NH3, R717) per la refrigerazione. Sostenuto da primarie aziende del settore dei componenti, degli impianti frigoriferi e dei servizi inerenti, esso condivide il know how di cui tali aziende dispongono sulla materia e lo rende disponibile agli operatori interessati. Tra le altre cose, dal sito è possibile scaricare una Guida – Guide to Natural Refrigerants - sui refrigeranti naturali di grande interesse per l’abbondanza di informazioni che fornisce e la ricchezza di illustrazioni. Questa Guida si rivela di grande utilità per costruttori, progettisti e tecnici del settore della refrigerazione. Ma sono realmente molte le informazioni, le notizie, le segnalazioni di eventi e di ricerche nel mondo nel settore del freddo che il sito ammonia21.com consente di apprendere. Merita decisamente di essere esplorato. www.ammonia21.com

Prestazione energetica degli edifici Incidenza dell'automazione, della regolazione e della gestione tecnica degli edifici. La norma è la versione ufficiale in lingua inglese della norma europea EN 15232 (edizione gennaio 2012) e tiene conto delle correzioni introdotte il 15 febbraio 2012. La norma specifica: - una lista strutturata delle funzioni di regolazione, automazione e gestione tecnica degli edifici che hanno un'incidenza sulla prestazione energetica degli stessi; - un metodo per definire i requisiti minimi da applicare per la regolazione, l'automazione e la gestione tecnica degli edifici di diversa complessità; - un metodo semplificato per arrivare ad una prima stima dell'impatto di queste funzioni su edifici rappresentativi; - i metodi dettagliati per valutare l'incidenza di queste funzioni su un determinato edificio. Il documento è reperibile a pagamento nel sito dell’Ente Nazionale Italiano Unificazione. www.uni.com

RICOGE

APPUNTAMENTI

È attivo il portale RICOGE dedicato alla Cogenerazione ad Alto Rendimento. Tale portale è l’unico canale mediante il quale è possibile presentare al GSE le richieste di riconoscimento CAR e di accesso al regime di sostegno previsto dal DM 5 settembre 2011. L’applicativo informatico consente di inviare rapidamente la richiesta al GSE e di visualizzare in qualunque momento i dati inseriti nel sistema, guidando l’operatore in tutte le fasi della compilazione. Per scaricare il manuale utente clicca qui.

27 - 30 Marzo 2012 Mostra Convegno Expocomfort Milano - Italia

MItsubIshI electrIc rIorganIzza Il busIness fotovoltaIco

SOSTEGNO FINANZIARIO PER L'EFFICIENZA ENERGETICA NEGLI EDIFICI

Mitsubishi Electric ha annunciato l’avvio a livello europeo di un programma di riorganizzazione del business fotovoltaico. Questo piano prevede l’integrazione del fotovoltaico nella divisione living environmental systems (nuovo nome della precedente divisione climatizzazione), oggi così denominata a seguito di questa operazione. La responsabilità del business fotovoltaico sarà affidata per l’Italia a Fabrizio Maja già System Division Manager di Mitsubishi Electric.

L'obiettivo della consultazione indetta dalla Commissione Europea è quello di raccogliere le opinioni sulle modalità di sostegno finanziario per misure di efficienza energetica volte a migliorare la peformance energetica degli edifici, sia a livello UE, nonché a livello nazionale/regionale/locale, e come potrebbe essere migliorata. http://ec.europa.eu/energy/efficiency/index_en.html

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dIsposIzIonI urgentI In MaterIa dI seMplIfIcazIone e dI svIluppo con la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale del 9 Febbraio, è entrato in vigore il decreto legge sulle semplificazioni amministrative e burocratiche “disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo”. Il provvedimento, 63 articoli in totale, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 33 del 9 Febbraio 2012 – supplemento ordinario n. 27. Per quanto riguardo il settore HVac di rilievo i seguenti articoli: articolo 9 – dichiarazione unica di conformità degli impianti termici. Viene approvato il modello di dichiarazione unica di conformità, che sarà approvato e reso disponibile non appena il decreto Legge sarà convertito in legge. Il nuovo modello andrà a sostituire

Aggiornate tariffe incentivanti fotovoltaico - 2012

i modelli di cui agli allegati I e II del decreto del ministro dello sviluppo economico 22 gennaio 2008, n. 37, e la dichiarazione di cui all’articolo 284, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152. La dichiarazione unica di conformità e la documentazione allegata andranno conservate presso la sede dell’interessato ed esibite, a richiesta dell’amministrazione, per i relativi controlli. Resta fermo l’obbligo di comunicazione ai fini del rilascio del certificato di agibilità da parte del comune o in caso di allacciamento di una uova fornitura di gas, energia elettrica o acqua. Il testo completo del decreto è consultabile direttamente sul sito della Gazzetta Ufficiale cliccando qui

Per gli impianti fotovoltaici incentivati ai sensi del DM 28/07/2005, la cui domanda di ammissione agli incentivi è stata inoltrata al GSE entro il 15 febbraio 2006 e per i quali si applica l’aggiornamento ISTAT delle tariffe, il tasso di variazione annuo relativo al 2011 dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati rilevato dall'ISTAT è risultato pari a +2,7%. www.gse.it

DATA CENTER APPLE OTTIENE LA CERTIFICAZIONE LEED PLATINUM Il nuovo data center Apple a Maiden, nella Carolina del Nord, USA, ha ottenuto la certificazione LEED Platinum dallo U.S. Green Building Council. Il complesso utilizza vari accorgimenti per ridurre i consumi di energia, tra i principali: - un sistema ad accumulo frigorifero ad acqua refrigerata; - un sistema di raffrescamento notturno con aria esterna; - un sistema di gestione molto preciso della distribuzione dell’aria; - distribuzione dell’energia elettrica ad alta tensione per ridurre le perdite per effetto Joule; - un cool roof (tetto freddo) per massimizzare la riflessione della

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radiazione solare; -sistemi di illuminazione a LED ad alta efficienza con sensori di presenze. Apple inoltre è al lavoro per realizzare sul territorio che circonda il data center la più grande implementazione privata solare del Paese. Una volta completata, l'impianto da 20 megawatt sarà in grado di fornire 42 milioni di kWh di energia rinnovabile all’anno. Inoltre è in fase di installazione un sistema a celle a combustibile da 5 megawatt che entrerà a regime durante l’anno. Un documento pubblicato sul sito Apple fornisce una serie di informazioni sull'innovativo impianto. Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3


guIda prevenzIone IncendI IMpIantI fotovoltaIco E’ online, su vigilfuoco.it, la guida 2012 per l'installazione degli impianti fotovoltaici nelle attività soggette ai controlli di prevenzione incendi. Il documento, recepisce i contenuti del D.P.R. 1 agosto 2011, n.151 e tiene conto delle varie problematiche emerse in sede periferica. In via generale, l'installazione di un impianto fotovoltaico, in funzione delle caratteristiche elettriche/costruttive e delle relative modalità di posa in opera, può comportare un aggravio del preesistente livello di rischio di incendio.L'aggravio potrebbe concretizzarsi, per il fabbricato servito, in termini di: interferenza con il sistema di ventilazione dei prodotti della combustione (ostruzione parziale/totale di traslucidi, impedimenti apertura evacuatori); ostacolo alle operazioni di raffreddamento/estinzione di tetti combustibili; rischio di propagazione delle fiamme all'esterno o verso l'interno del fabbricato. Per scaricare la guida clicca qui.

guIda ashrae per edIfIcI coMMercIalI ad alta effIcIenza energetIca L’ASHRAE (American Society of Heating Refrigerating and Air Conditioning Engineers) ha pubblicato di recente una nuova Guida dedicata ad illustrare le pratiche per ridurre del 50% l’energia utilizzata dagli edifici commerciali con superficie lorda da 1800 a 9.300 metri quadri. Con il titolo Advanced Energy Design Guide for Medium to Big Box Retail Buildings: Achieving 50% Energy Savings Toward a Net-Zero-Energy Building, la Guida può essere scaricata gratuitamente dal sito www.ashrae.org/freeaedg. L’edizione cartacea può essere acquistata al prezzo di $ 82 ($ 69 per i membri ASHRAE) cliccando direttamente qui.



EFFICIENZA ENERGETICA Opportunità e Limiti

S

embra che il concetto di limite stenti ad essere accettato non solo dall’opinione pubblica meno preparata, ma pure da quelle fasce di operatori da cui ci si aspetterebbe maggior cultura, maturità e prudenza. D’altra parte, è vero che fino ancora gli inizi del ‘900 c’era chi proponeva macchine dal moto perpetuo, e trovava pure gli investitori disposti a investirci del denaro. La situazione oggi è certamente meno possibilista, ma resta il fatto che le aspettative, se non le promesse, sull’aumento dell’efficienza energetica in macchine, impianti ed edifici sembrano aver contagiato un po’ tutti, come un benigno stato di euforia. Le cose in realtà non stanno proprio in questo modo. Sicuramente non mancheranno guadagni energetici anche cospicui che si potranno realizzare in certe aree dell’industria, ma in altre – compresa quella dell’HVAC – le tesaurizzazioni possibili saranno meno brillanti, avendo in larga misura già raggiunto limiti oltre i quali le correnti tecnologie non consentono di andare, e in qualche caso già molto vicini agli stessi limiti teorici. Per non esprimere che un’opinione, mi sentirei di dire che l’efficienza energetica delle principali macchine termodinamiche funzionanti sul ciclo inverso di Carnot abbia già raggiunto limiti difficili da superare. Per dei guadagni sostanziali credo che le uniche possibilità stiano nello sviluppo di altri principi teorici, come infatti sembra che stia avvenendo. A questo argomento - un sobrio riconoscimento dei limiti delle tecnologie correnti - è dedicato lo speciale che portiamo alla riflessione dei lettori. Lo scopo non vuole essere in alcun modo nichilista, bensì intende contribuire a valutazioni più realistiche delle possibilità non meno che dei limiti, rispetto a promesse forse troppo abbaglianti generate dal marketing. A.B.

Impianti 2012 2012 - N. 3 - N. 1 ImpiantiClima Clima- Marzo - Gennaio

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EFFICIENZA ENERGETICA

Le pompe di calore Massimo Vizzotto

L’

incentivazione all’applicazione di pompe di calore elettriche o a gas nell’edilizia residenziale, nel terziario o nell’industria è originata dal fatto che si riconoscono in esse requisiti di efficienza particolarmente interessanti rispetto alle apparecchiature di riscaldamento tradizionali. E’ l’utilizzo delle fonti rinnovabili: aria, acqua e terreno che consente a queste apparecchiature di fornire energia termica con un consumo nettamente inferiore di energia elettrica o da combustione. I valori minimi dei coefficienti di prestazione (COP) per le pompe di calore elettriche e a gas e quelli di efficienza energetica (EER) per le unità di raffrescamento elettriche, descritti nell’allegato I al Decreto del 6 agosto 2009, sono stati proposti per promuovere l’acquisto e l’installazione di apparecchiature più efficienti rispetto al passato. E’ tuttavia necessario considerare che le pompe di calore che possono eguagliare e superare i valori imposti dal Decreto, potrebbero fornire prestazioni non adeguate durante il loro funzionamento a carico ridotto. E’ normale che un’unità di climatizzazione sia selezionata per fornire una capacità sufficiente a soddisfare i requisiti termici progettuali; ma sappiamo che questa capacità massima sarà richiesta solo in casi eccezionali. Ciò significa che i valori di efficienza a pieno carico saranno solo raramente soddisfatti nel corso della stagione di funzionamento. E’ indispensabile che il criterio di valutazione dell’efficienza delle apparecchiature di climatizzazione sia orientato verso valori mediati sul loro intero campo di funzionamento, dalla massima alla minima capacità. Eurovent ha dettato i parametri per misurare questa efficienza che, nel caso di unità di raffrescamento, sono definiti dal coefficiente ESEER. Le pompe di calore ad aria sono talvolta destinate a operare in condizioni estreme dovute alle temperature molto basse e agli alti con-

tenuti di umidità dell’aria circostante e ciò ne influenza in modo importante l’efficienza energetica generando condizioni anomale di funzionamento con formazione di brina sulla batteria di evaporazione del gas refrigerante. Tutti questi fattori rendono più difficile stabilire un metro di misurazione e di comparazione uniforme tra le pompe di calore ad aria. L’attuale gamma di prodotti per la refrigerazione e per la produzione di acqua calda a pompa di calore è realizzata con efficienze variabili come segue: - gruppi frigoriferi ad aria - efficienza a pieno carico EER minima 2,0 max. 3,5 - gruppi frigoriferi ad acqua - efficienza a pieno carico EER minima 3,0 max. 6,0 - pompe di calore ad aria - efficienza a pieno carico COP minimo 3,0 max. 4,5 - pompe di calore ad acqua - efficienza a pieno carico COP minimo 4,0 max. 7,0. Dei numerosi modelli di refrigeratori e pompe di calore, solo il 17% supera il valore di efficienza minimo richiesto dalla Classe A (Eurovent). Contrariamente, ci consola che pochissime unità appartengano ancora alla peggiore Classe energetica G. Questi dati ci rendono consapevoli che molto è stato fatto per migliorare l’efficienza energetica delle macchine di refrigerazione e di quelle di riscaldamento a pompa di calore. Ora dovrebbe essere fatto obbligo di utilizzare non generiche fonti rinnovabili, ma fonti che consentano di ottenere condizioni energetiche di funzionamento più favorevoli come l’acqua di falda, di fiume e le sonde geotermiche, laddove questo sia possibile. Altri compiti, non di minore impegno e importanza, li lasciamo all’edilizia che deve provvedere alla realizzazione di edifici i cui involucri riducano a zero le richieste di freddo e di caldo. W PERCENTuAlI

dI modEllI dI REFRIGERAToRI E

dI PomPE dI CAloRE dIsPoNIbIlI sul mERCATo RIPARTITI sECoNdo lE ClAssI ENERGETIChE dAllA

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Classi energetiche

EuRovENT

Gamma di unità proposte &%

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EFFICIENZA ENERGETICA

I ventilatori Cristiano Vergani

L

a Commissione Europea ha recentemente stimato il consumo elettrico totale dei ventilatori a motore, installati in ambito comunitario negli impianti di trattamento dell’aria, in circa 344 TWh annuali, con una previsione di incremento a ben 560 TWh nel 2020. Qualora si adottassero delle tecnologie più avanzate nella progettazione, si potrebbero risparmiare, alla stessa data, circa 34 TWh annui, equivalenti a 16 Mt di emissioni di CO2. Si tratta di una riduzione non trascurabile, che si prevede di conseguire con l’applicazione del Regolamento Europeo n. 327 del 30 marzo 2011, emesso in attuazione della Direttiva 2009/125/CE (Eco-design Directive for Energy-using Products — EuP). Il Regolamento, che si applica ai motori di potenza compresa tra i 125 W e i 500 kW, prevede, a partire dal 1° gennaio 2013, il rispetto dei parametri di rendimento energetico riportati in una specifica tabella, che saranno sostituiti da altri ancora più restrittivi dopo il 1° gennaio 2012. Tale provvedimento investe la quasi totalità dei costruttori di macchine per il trattamento dell’aria, con un impatto più o meno forte secondo lo stadio di evoluzione tecnologica attuale dei propri prodotti: diverse Case, infatti, già da anni utilizzano motori elettrici in grado di assicurare rendimenti elettrici molto elevati, ad esempio in corrente continua a commutazione elettroni-

ca; altri costruttori, invece, specialmente sulle linee di prodotti più economici, sono soliti adottare motori dal rendimento mediocre o addirittura scadente. Chi è rimasto indietro nell’evoluzione tecnologica, in questo periodo ha gli uffici tecnici in fibrillazione, alla frenetica ricerca di un equilibrio tra costi e prestazioni che permetta di mantenere a listino le proprie macchine in accordo con la nuova normativa. Per molti la soluzione consisterà, più che nel cambiamento radicale nella tipologia del motore, nell’adozione di motori dal rendimento di media entità ma pilotati da un sistema elettronico integrato per la parzializzazione della velocità (il rendimento di targa può essere riferito all’insieme ventilatore più regolatore elettronico), un accorgimento che permette in ogni caso migliori prestazioni energetiche senza dovere ricorrere a particolari sofisticazioni tecniche. I nuovi requisiti di efficienza si applicheranno anche ai motori elettrici dei ventilatori a sé stanti, utilizzati a servizio di impianti canalizzati per il condizionamento dell’aria: in proposito, è bene ricordare che, in tali impianti, gran parte dei consumi elettrici di ventilazione è determinata dalle perdite di carico indotte dalle canalizzazioni e dai filtri, più che dal rendimento non ottimale dei motori. Quindi, al fine di un migliore risparmio energetico complessivo, sarebbero auspicabili anche degli interventi volti alla riduzione delle perdite di carico. W

GRAN

PARTE dEI CoNsumI ElETTRICI dI vENTIlA-

ZIoNE è dETERmINATA dAllE PERdITE dI CARICo INdoTTE dAllE CANAlIZZAZIoNI E dAI FIlTRI, PIù ChE dAl RENdImENTo NoN oTTImAlE dEI moToRI.

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EFFICIENZA ENERGETICA

Il tempo di condensazione Giacomino Redondi

E’

situazione preesistente, sempre che la stessa sia messa in condizioni di operare in “condensazione”, ovvero nel campo di operatività in cui può esprimere la massima efficienza. Nell’ambito della combustione, oltre il potere calorifico superiore non c’è altro per cui, probabilmente, in questa direzione in futuro non dovremmo assistere a grandi progressi, se non a qualche piccolo aggiustamento del rendimento complessivo della caldaia a condensazione, frutto dell’impiego di materiali sempre più appropriati e di sostanze catalizzatrici in grado di migliorare le condizioni di sviluppo delle reazioni chimiche. Il fatto di non poter migliorare più di tanto il rendimento di produzione di una caldaia, impegnerà finalmente una maggiore attenzione alle altre condizioni da cui dipende il rendimento medio stagionale di un impianto, ovvero a considerare non soltanto qualità e fattori costruttivi dei generatori, ma anche gli aspetti inerenti il tipo di regolazione, il modello di conduzione ecc., in grado di aumentare il “tempo di condensazione”. W

CosmoGAs

noto come la tecnica della condensazione si basi su un semplice principio: sfruttare quella parte di energia termica, il cosiddetto calore latente dei gas combusti, che nei sistemi tradizionali viene normalmente dispersa nel camino. Da quel riferimento, rappresentato dal potere calorifico inferiore di un combustibile e che sembrava non tanto invalicabile quanto paradossale da oltrepassare nella tecnica della combustione, nelle caldaie a condensazione si è arrivati a sfruttare il potere calorifico superiore. Questi apparecchi, cioè, riescono ad avere un effetto utile praticamente coincidente con la massima quantità di calore disponibile attraverso la reazione di ossidazione di gas metano o gasolio. Peculiarità del gas metano, il combustibile maggiormente impiegato in ambito residenziale, è il fatto di manifestare una sensibile differenza (teoricamente dell’11%) tra potere calorifico superiore e quello inferiore. Ciò significa che l’adozione di una caldaia a condensazione può determinare risparmi medi almeno del 10% rispetto ad una

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GLOBE TROTTER

di CRISTIANO VERGANI

La guerra dei breveTTi

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ony Fadell è un ingegnere statunitense, noto agli addetti ai lavori per essere stato il responsabile di progetto dei famosissimi IPod della Apple e, inizialmente, degli smartphone IPhone. Da qualche tempo, Fadell si è messo in proprio fondando una nuova azienda, la Nest Labs, per realizzare un prodotto dalle caratteristiche innovative e dal design affascinante, il termostato Nest. Normalmente, l’apparizione di un nuovo termostato non fa scalpore sui media, ma Nest è riuscito in breve a guadagnare una grande attenzione, per tre motivi fondamentali: primo, per il già citato design, semplicissimo, accattivante e funzionale; secondo, per le funzioni molto avanzate e per la facilità di programmazione; terzo, perché Nest Labs è stata immediatamente oggetto di un’azione legale da parte di Honeywell, per la violazione di ben sette brevetti che coprono gli aspetti principali di funzionamento dei termostati, da sempre un cavallo da battaglia della multinazionale americana. Honeywell sostiene di avere realizzato un termostato con le stesse funzioni di Nest, ma di non averlo commercializzato per le tiepide reazioni dei possibili utenti: sta di fatto che Nest è stato invece accolto molto bene dal mercato (per ora solo statunitense), perché la sua forza sta nella “filosofia” di progetto, ovvero nella capacità di nascondere una tecnologia avanzatissima dentro un guscio amichevole, in grado di interagire con chiunque indipendente-

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mente dalla preparazione tecnica posseduta, proprio come un IPhone. In tribunale, Nest Labs soccomberà alle ragioni dei brevetti e, con tutta probabilità, sarà costretta a corrispondere all’avversaria delle robuste royalties: tuttavia, ha già vinto la sfida sul mercato, di sicuro per essere riuscita a creare un prodotto vincente, ma anche per merito della pubblicità indiretta scaturita dall’ampia risonanza del caso (forse un’abile strategia di marketing di due futuri partner, più che un vero conflitto, vista la profusione di comunicati stampa dei due protagonisti). Insomma, le innovazioni sono importanti ma, per portarle al successo, bisogna essere capaci di interpretarle al meglio e di renderle fruibili a tutti, senza dimenticare che i tecnicismi diminuiscono l’accessibilità di un prodotto, mentre un design indovinato Guerra a colpi di può decretarne la brevetto tra grandi popolarità, fino a corporation e piccole farne quasi un aziende agili e oggetto di culto. W

innovative: veri conflitti oppure abili strategie di marketing?

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Efficienza energetica in edilizia Dove intervenire Giacomino Redondi giacomino.redondi@impianticlima.com

Per ridurre sensibilmente e realisticamente i consumi energetici degli edifici che, in Italia assorbono il 36% di quelli globali, è sempre più urgente intervenire sul patrimonio edilizio esistente. accertato che quasi il 70% degli edifici esistenti nel nostro Paese sono stati realizzati prima del 1973, anno in cui è stata emessa la prima norma sul risparmio energetico in edilizia, ed un quarto del patrimonio edilizio globale non ha mai subito alcun intervento di manutenzione o riqualificazione. Tale condizione determina un fabbisogno medio delle costruzioni intorno a 180 kWh/m2 di energia primaria; a titolo di confronto, in Spagna tale dato si attesta sul valore di 160 kWh/m2, mentre in Francia è di 150 kWh/m2. Sempre in termini di energia primaria, la parte più importante dei suddetti consumi è determinata dal servizio di riscaldamento, cui segue il raffrescamento con il 12% e l’illuminazione con l’11%. È dunque indispensabile rivolgere un particolare impegno, adottando anche convincenti misure di sostegno, per agevolare efficaci interventi di contenimento dei consumi energetici sulle costruzioni esistenti. È soprattutto essenziale evitare che il risparmio energetico diventi una moda, con tutte le relative conseguenze negative come, ad esempio, la

E’

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confusione tra il risparmio energetico (sinonimo di riduzione dei consumi di energia) e la modifica dell’approvvigionamento di energia elettrica o di combustibile (autogenerazione da fonti rinnovabili) di un edificio. L’approccio alla situazione da affrontare deve essere sistematico e fondato su una analisi razionale dei bilanci energetici, e non una scelta aprioristica di tipologie di interventi. Non esiste una soluzione univoca per ogni circostanza, ogni unità immobiliare è una situazione a sé stante: l’appartamento in condominio, la villetta unifamiliare o a schiera, sono tutti casi diversi che vanno affrontati individualmente.

Interventi strutturali Sono finalizzati alla riduzione del fabbisogno termico, e la soluzione più efficace ed economica è rappresentata dall’isolamento termico. In genere si pensa alla coibentazione in riferimento all’isolamento dal freddo, trascurando il comportamento dell’edificio nel periodo estivo: in realtà entrambi i regimi sono da tenere in consideraImpianti Clima - Marzo 2012 - N. 3


1. ripartizione dei conSumi medi degli edifici per categorie

di

impiego.

(eer 2011)

zione. In quanto ugualmente energivori. È utile rammentare che, normalmente in una costruzione, circa l’80% del fabbisogno termico è determinato dalle dispersioni alle pareti, tetto e solai, mentre la parte restante è imputabile alle perdite generate dalla scadente permeabilità all’aria di porte e finestre. La correzione sugli elementi strutturali in genere può riguardare due fattori principali: - l’isolamento termico rivolto al miglioramento della resistenza termica; - l’aumento della massa termica, per modificare la capacità di immagazzinare il calore.

temperatura dell’aria. La soluzione con isolamento inserito nell’intercapedine ha proprietà intermedie rispetto alle due precedenti. Tenuto conto degli spessori di materiale coibente che è necessario adottare per fare rientrare una costruzione nelle classi energetiche richieste dalle disposizioni in vigore, l’intervento più efficace sulle pareti esterne risulta essere l’isolamento esterno nella modalità “a cappotto” che, eliminando completamente i ponti termici, assicura migliori condizioni igieniche negli ambienti occupati.

Pareti esterne

Comunemente dette solai, sono gli elementi che realizzano le partizioni orizzontali degli edifici. I solai da prendere in considerazione in operazioni di miglioramento dell’efficienza energetica di un edificio, sono quelli che confinano con spazi non riscaldati o con l’ambiente esterno ovvero, tipicamente, i solai dei primi e degli ultimi piani riscaldati, ma anche quelli di confine tra una unità immobiliare l’altra. Ponendo lo strato di isolante in posizioni diverse, oltre alla diminuzione della trasmittanza è possibile agire sull’aumento della massa termica e sulla eliminazione dei ponti termici. Relativamente all’edilizia residenziale, la soluzione più efficace è quella che mette il materiale isolante a contatto con l’ambiente esterno o non riscaldato, in quanto soddisfa totalmente le suddette condizioni.

Strutture orizzontali Si deve rilevare come il posizionamento dell’isolante non influisca sul valore della trasmittanza termica finale di una parete, ma incida sostanzialmente sull’accumulo del calore da parte dei materiali situati dopo l’isolante verso l’ambiente riscaldato. L’isolamento dall’esterno è particolarmente indicato per l’edilizia abitativa o per edifici ad occupazione prevalentemente continua, in quanto favorisce l’accumulo di calore nelle pareti nel corso dell’esercizio diurno, che viene successivamente rilasciato negli ambienti interni durante i periodi di inattività dell’impianto di riscaldamento. La tecnica dell’isolamento dall’interno è da preferire nel caso di ambienti riscaldati saltuariamente, nei quali si vuole ottenere un rapido innalzamento della

2. Schema dei principali interventi rivolti al miglioramento dell’efficienza energetica negli edifici eSiStenti.

Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3

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3. in

ambito reSidenziale l’iSo-

lamento a cappotto è tra gli interventi più efficaci.

4.

tipica

compoSizione di un

moderno Serramento in legno con Superficie traSparente in vetrocamera a tripla laStra.

Coperture Costituiscono una sorta di cappello che chiude e protegge la parte superiore di un edificio. Possono essere inclinate o piane, calpestabili o non calpestabili, a tetto verde, carrabili. Allo scopo del miglioramento delle relative proprietà termiche, nulla cambia rispetto a quanto espresso per le strutture orizzontali. Soprattutto per i vecchi edifici condominiali, in cui le unità abitative degli ultimi piani sono spesso caratterizzate da un servizio dall’impianto termico centralizzato poco equilibrato, l’aumento della massa termica è ritenuto un aspetto qualitativo irrinunciabile

Chiusure vetrate Rappresentano la porzione di edificio più delicata dal punto di vista termico, sia perché il livello di isolamento è più basso rispetto ai componenti opachi, sia per la complessità dei meccanismi di scambio termico. Data la relativa facilità di sostituzione ed i costi contenuti rispetto agli altri interventi sull’edifico, sono spesso il primo elemento su cui si interviene nell’ambito di una riqualificazione energetica. Una buona efficienza energetica globale di un serramento dipende, oltre che dal

suo valore di trasmittanza termica (a cui partecipano in modo pesato le proprietà sia della parte opaca che di quella trasparente), anche dalla tenuta all’aria dalla posa in opera. La norma UNI EN 12207 definisce quattro classi di permeabilità, assegnando la classe 1 alla peggiore e la classe 4 alla migliore. Per ottenere un buon risultato finale, è però assolutamente necessario curarne la posa in opera in quanto, spesso, buona parte delle perdite termiche avvengono proprio nel collegamento con il vano murario. I componenti vetrati hanno conosciuto una sensibile evoluzione tecnologica ai fini dell’efficienza energetica. Nel giro di qualche decennio si è passati da una trasmittanza di 5 W/m2°K (lastre semplici) a valori anche inferiori a 1 W/m2°K. Assumendo come riferimento il vetro semplice senza alcun trattamento ed un costo medio del kWh termico in ambito residenziale pari a 9 c€, si può rilevare come, negli edifici esistenti in genere, il costo del kWh risparmiato per tutte le tecnologie correnti risulti decisamente superiore a tale benchmark. Ciò significa che, dal punto di vista economico, in assenza di un opportuno sistema incentivante, non è conveniente investire in questo tipo di soluzioni 5. coSto

del

kWh

riSparmiato attraverSo diverSe tipologie di vetrate.

chiuSure

riSpetto corrente

al del

valore kWh

termico prodotto in ambito reSidenziale

(9

c€/kWh), neSSuna tra le Soluzioni conSiderate riSulta conveniente.

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(eer 2011)

Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3


Tabella 1 ConvenIenza InTervenTI IsolamenTo TermICo (elaborazIone daTI enea) Tecnologia

Spessore medio isolante [cm]10 Costo medio intervento [euro/m2] Risparmio energetico conseguibile [% rispetto a situazione preesistente] Indicatore convenienza

Isolamento a cappotto pareti perimetrali

Isolamento dall’interno pareti perimetrali

Isolamento della copertura

Isolamento primo solaio in ambiente non riscaldato o su piloty

6 50,00 20 - 25

6+1 40,00 15 - 20

8 60,00 35 – 40

8 50,00 10 – 15

°°°

°°

°°°°

°°

Interventi sugli impianti termici In un edificio l’energia termica è destinata fondamentalmente al riscaldamento, al raffrescamento ed alla produzione di acqua calda ad uso igienico. Le tecnologie correnti per la generazione efficiente di energia termica sono riconducibili essenzialmente a: - caldaie a condensazione; - pompe di calore.

Caldaie a condensazione Il maggior costo di una caldaia a condensazione rispetto ad una convenzionale (+ 35/40% circa) è sostanzialmente imputabile ai materiali impiegati, in quanto gli stessi devono resistere agli agenti corrosivi presenti nella condensa. È inoltre richiesta una particolare attenzione nella realizzazione delle parti terminali dello scambiatore e del condotto di raccordo alla canna fumaria. Questo prodotto però consente risparmi medi del 20% rispetto alle caldaie tradizionali, anche in presenza di corpi scaldanti statici convettivi (radiatori). L’investimento in una caldaia a condensazione risulta estremamente conveniente in ambito residenziale, con una accentuata efficacia negli edifici dotati di terminali a bassa temperatura.

Pompe di calore Le pompe di calore aria-aria sono le più diffuse, in quanto sono molto semplici da installare e non implicano modifiche sostanziali negli impianti preesistenti. Sono inoltre dotate di sistemi più o meno complessi di filtrazione e deumidificazione dell’aria, in modo da assicurare buoni livelli di salubrità e comfort termico. Le pompe di calore aria-acqua rendono disponibile acqua calda, utilizzabile sia per il riscaldamento ambientale che per la produzione di acqua calda ad uso igienico, nonché acqua fredda per il raffrescamento. Un impianto aria-acqua è tecnicamente più complesso e quindi più costoso, in quanto comporta l’installazione di un adeguato sistema di distribuzione dell’acqua. Considerando il funzionamento di una generica pompa di calore in condizioni ottimali di applicabilità (ossia tali Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3

da conseguire l’efficienza nominale), per un utilizzo tipico residenziale di riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda, il costo medio del kWh termico risparmiato risulta decisamente inferiore al costo di produzione corrente dello stesso kWh, il che indica una particolare convenienza per questa tecnologia. Nonostante la convenienza economica, le pompe di calore a compressione presentano limiti di applicabilità che non devono essere sottovalutati. Soprattutto le pompe di calore ad aria diminuiscono sensibilmente il proprio rendimento al crescere del thermal lift (differenza di temperatura tra la fonte di calore e l’ambiente servito), a cui si può porre rimedio passando allo sfruttamento di una sorgente geotermica (falda o terreno), che però richiede investimenti decisamente maggiori.

Conclusioni L’analisi esposta ha lo scopo di dare una prima informazione tra gli interventi di base che più frequentemente vengono presi in considerazione in una fase di riqualificazione energetica di fabbricati esistenti. Altre azioni significative come building automation, cogenerazione, ecc., pur essendo al momento meno generalizzabili rispetto alle suddette attività, possono completare opportunamente il quadro delle iniziative da intraprendere. In ogni caso i dati parlano chiaro, come ha segnalato nell’ottobre scorso il presidente dell’Authority per l’energia: per risparmiare una tonnellata equivalente di petroli (Tep) sono sufficienti 100 euro con interventi di efficienza energetica, mentre con impianti di energia rinnovabile sarebbero necessari 600 euro. W

Fonte EER 2011 = Energy Efficiency Report 2011

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IL RISPARMIO ENERGETICO VIVE IN SOCIAL HOUSING CON MITSUBISHI ELECTRIC v

ia don Minzoni a Milano è l’indirizzo del nuovo complesso residenziale ispirato ai grandi progetti europei di edilizia sociale. la palazzina in fase di costruzione ospiterà 200 appartamenti e sarà costituita da una struttura a forma quadrata di cinque piani dove sarà integrata una “torre” di nove piani. un progetto di social housing nato con l’obiettivo di accogliere giovani, studenti e famiglie che non sono in grado di sostenere i tradizionali canoni di affitto del mercato immobiliare milanese e di garantire al tempo stesso un complesso abitativo di elevata qualità architettonica e a basso impatto ambientale. un progetto curato nei minimi dettagli come dimostrano la scelta dell’impresa costruttrice di utilizzare materiali di prestigio nella progettazione degli spazi e di privilegiare soluzioni impiantistiche d’avanguardia in grado di garantire elevati standard in termini di comfort ed efficienza energetica. il risparmio energetico è il punto di eccellenza dei duecento nuovi appartamenti della palazzina. Per ottenere questo risultato è stato installato il sistema vrF di Mitsubishi electric a recupero di calore, un impianto ad altissimo rendimento che permette di riscaldare, climatizzare e nello stesso tempo produrre acqua calda sanitaria risparmiando energia fino al 33%. con questa innovativa tecnologia, si possono ripartire in modo preciso i consumi elettrici e di acqua calda. inoltre si eliminano le emissioni di co2 in loco.

vrF di Mitsubishi electric a recupero di calore. Grazie a questa innovativa tecnologia dell’azienda giapponese, che integra un software di supervisione di semplice utilizzo, è possibile ripartire in modo preciso i consumi elettrici e di acqua calda per ogni singola utenza. i sistemi vrF Mitsubishi electric, si avvalgono inoltre di rendimenti elevatissimi che consento di stimare la riduzione di emissioni di co2, rispetto ad un sistema tradizionale a gas, di circa il 38%; tale abbattimento di emissioni equivale alla ipotetica eliminazione dalla circolazione di circa 270 auto. la scelta impiantistica proposta da Mitsubishi electric risponde alle esigenze del committente in termini di risparmio energetico, semplicità nella gestione dell’impianto, ridotti costi di manutenzione e velocità di installazione.

* Gabriele Borin - Product manager air conditioning systems division

Scheda lavori oggetto: installazione impianto climatizzazione Social housing don Minzoni ( Milano) committente: immobiliare don Minzoni S.r.l. (Mi) impianti: Sistema vrF: Mitsubishi electric ditta installatrice: criGaS S.r.l. Bonirola di Gaggiano (Mi)

l’impianto l’impianto è costituito a 49 unità motocondensanti, 540 unità interne e 49 produttori di acqua calda sanitaria per un totale di 1372 kW di potenza installata con il sistema

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MitSuShiSBi electric cliMatizzazione viale colleoni 7 - 20864 agrate Brianza (MB) www.mitsubishielectric.it

impianti clima - marzo 2012 - n.3

impianti clima per mitsubishi electric

Gabriele Borin *


FROM ANOTHER ANGLE

di ALAN FIELD

Il MIto dell’energIa eolIca

L’

energia eolica come fonte inesauribile, non inquinante, a basso costo e fondamentalmente verde è stata la visione iniziale. Ma in realtà la tecnologia ha dimostrato di avere molte limitazioni. La più importante si è rivelata la mancanza di continuità nella produzione di energia elettrica: la velocità del vento può cadere rapidamente o mancare per estesi periodi di tempo a causa di cambiamenti meteorologici. Per compensare questa perdita e mantenere il bilancio nella rete di distribuzione si devono prevedere delle capacità di stand by nelle centrali esistenti a combustibili fossili, e questo riduce l’efficienza globale della produzione di energia e al tempo stesso genera un maggior quantitativo di CO2 per kWh prodotto. I luoghi dove istallarle si sono rivelati un altro ostacolo largamente imprevisto poiché le turbine eoliche sul territorio hanno trovato frequentemente opposizione dagli stessi gruppi favorevoli all’energia verde che in origine ne sostenevano l’idea, in teoria. Le obiezioni sono state principalmente sull’impatto che queste alte strutture di aspetto industriale hanno su ambienti naturali di alto valore paesaggistico. Un altro fattore negativo, non chiaro all’inizio, è stato l’impatto sonoro. Le pale dei rotori producono battimenti a basse frequenze, spesso nella regine infrasonora dello spettro. Essi possono investire distanze di diversi kilometri e dare luogo a problemi di salute, come insonnia, depressione e irregolarità cardiache, spesso denunciate da persone che vivo-

Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3

no in prossimità. Il massimizzare la potenza delle turbine eoliche ha portato alla tendenza crescente delle wind farm offshore, che utilizzano strutture molto alte per avvantaggiarsi della velocità del vento, che aumenta con l’aumentare della quota. Relativamente poche wind farm offshore sono state realizzate in UK, sebbene il Global Windfarms Database elenchi oltre 100 progetti, o sui tavoli da disegno o in attesa di approvazione. Il più grande di essi è di 3000 MW, ma la maggior parte sono dell’ordine di centinaia di MW. Il vento può essere gratis, ma il processo di trasformarlo in energia elettrica certamente non lo è. In un documento pubblicato dalla UK Royal Academy of Engineering il costo della generazione di energia eolica da wind farm offshore nel 2004 (in termini di euro/kWh) è stato di 0,087 euro, e di 0,065 per le turbine sul territorio, comprensivi della maggiorazione per il necessario Le pale dei rotori procontributo dalle ducono battimenti a turbine a gas nelle basse frequenze, spesso centrali elettriche. nella regine infrasonora A confronto il dello spettro… [che] … costo dell’energia possono investire elettrica prodotta distanze di diversi kiloda centrali a commetri e dare luogo a bustibile fossile è problemi di salute. stato di 0,026 euro per kWh.

Il testo integrale in inglese è riportato nel sito www.impianticlima.com

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MCE

Energia e Innovazione L’energia sarà il tema dominante dell’ormai prossima 38a edizione della Mostra Convegno Expocomfort, una scelta opportuna soffrendo l’Italia della maggior dipendenza dall’estero per i propri approvigionamenti energetici nell’Europa dei 27. E’ auspicabile che una “valorizzazione energetica” dal residenziale al terziario riesca a comprimere questa voracità di energia senza compromettere di più il nostro già penalizzato sviluppo. Antonio Briganti antonio.brigantii@impianticlima.com

N

on a caso all’energia abbiamo dedicato due “pezzi” in queste pagine: il primo nella rubrica “I Numeri”, dove è sintetizzata la situazione nell’Europa dei 27, e il secondo nello speciale sui limiti con i quali è destinata a scontrarsi presto o tardi la ricerca di aumento dell’efficienza energetica di macchine e sistemi. Un aspetto, questo, spesso lasciato in ombra da certi trionfalismi a volte troppo ottimistici. Ma non c’è dubbio che molto ancora si possa guadagnare nella riduzione dei consumi di energia attraverso scelte tecnologiche, politiche lungimiranti e un più consapevole comportamento della popolazione. A questo riguardo, positiva si è dimostrata la ricerca che MCE ha commissionato all’ ISPO (Istituto per gli Studi sulla Pubblica Opinione) “per capire la conoscenza degli italiani in tema di efficienza energetica e in particolare su quegli aspetti legati ad nuovo modo di concepire l’intera abitazione o i singoli ambienti domestici”. Questa indagine, come riporta il comunicato della stessa MCE, “ha coinvolto un campione di 800 individui statisticamente rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne, è partita da un concetto più generale per capire l’attenzione verso le tematiche energetiche. Il primo risultato emerso è che per il 61% degli intervistati migliorare l’approvvigionamento energetico è una

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delle priorità per il nostro paese ed anche un elemento di preoccupazione per diversi aspetti: primo fra tutti l’aumento del prezzo dell’elettricità (per il quale il 66% si dice fortemente preoccupato), ma anche l’impatto ambientale delle centrali (61%) la dipendenza energetica dell’Italia dalla politica di altri paesi (54%), il rischio che le fonti energetiche si esauriscano (55%) o che avvengano interruzioni nella fornitura di elettricità (50%)”. Altri aspetti significativi e interessanti dell’atteggiamento degli italiani verso l’energia si sono rivelati in comportamenti e convinzioni che dimostrano una positiva consapevolezza del problema, come riporta ancora il comunicato della MCE: “gli italiani …. si informano e agiscono concretamente, mossi dalla convinzione che ciascuno di noi con il suo comportamento può contribuire a evitare gli sprechi di energia, realizzando un consistente risparmio energetico (lo dice l’87% del campione). In particolare, fra i gesti quotidiani che contribuiscono ad un comportamento virtuoso …. spicca una corretta e regolare pulizia e manutenzione della caldaia (76%), un uso attento dell’acqua calda sanitaria (67%), del riscaldamento (66%) e dell’aria condizionata (61%). Sulla base dei gesti quotidiani compiuti in nome dell’ambiente possiamo definire “virtuosi” il 41% degli italiani e Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3


“impegnati” il 40% (a seconda della regolarità con cui perseguono scelte responsabili). Persiste tuttavia un 19% di individui che non ha ancora interiorizzato tali pratiche o non crede nella loro efficacia.”

Nuovi prodotti per migliori utilizzi E’ quindi a una popolazione in buona parte sensibilizzata al problema dell’energia che la MCE si apre quest’anno. Le aziende espositrici del settore HVAC&R quasi senza eccezione da tempo si sono impegnate nel dare risposte coerenti alla nuova cultura di utenti e committenti attraverso lo sviluppo di nuovi prodotti e sistemi contrassegnati da una ricerca di maggior efficienza energetica e di minor impatto ambientale. Nei fatti, nuove soluzioni sono apparse sul mercato negli ultimi pochi anni. Nella tabella 1 sono sintetizzate quelle che - sotto forma di prodotti finiti - ci sono parse maggiormente significative nei confronti soprattutto dell’utente finale, e perciò meritevoli di attenzione. Questi prodotti devono intendersi come categorie o famiglie di prodotti realizzati in

versioni e tipologie molteplici e in campi di potenza altrettanto ampi, di cui quelli esposti nella MCE saranno abbondantemente rappresentativi dell’offerta del mercato. La maggiore dimostrazione di novità produttive si è avuta soprattutto nelle macchine a espansione diretta, ad opera dei costruttori asiatici. Sono da sottolineare le pompe di calore idroniche più recenti, split e monoblocco, per uso residenziale e light commercial, oltre ai sistemi di maggior capacità per impianti centralizzati. Le unità ad espansione diretta rappresenteranno perciò un richiamo non poco attraente per le molte versioni e alternative in cui saranno proposte. Una caratteristica importante da riconoscere in generale alle realizzazioni più recenti è l’aumentata efficienza energetica rispetto alle generazioni precedenti di macchine. Benchè manchino dati indipendenti, si può stimare che il guadagno di efficienza rispetto alle corrispondenti unità degli inizi dello scorso decennio non sia meno del 10%, a parità di potenza e di condizioni di funzionamento.

Tabella 1 Prodotti

finiti e sistemi

HVAC

reCenti Con VAntAggi sull’esistente

Prodotto o sistema

Vantaggi rispetto all’esistente

Pompe di calore idroniche ad alta temperatura

Favoriscono il recupero di alloggi esistenti con impianti a radiatori in sostituzione di caldaie tradizionali

Sistemi a recupero di calore negli impianti VRF per produzione di acqua calda sanitaria o riscaldamento

Riducono il consumo di energia primaria e i costi di gestione

Sistemi di riscaldamento ibridi

Consentono l’integrazione di più sorgenti di calore in natura secondo disponibilità e livelli termici in relazione all’utilizzo. Riducono il consumo di energia primaria e i costi di gestione

Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3

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MCE Potenza e pluralità di versioni dei gruppi frigoriferi L’altro grande settore, dedicato alla produzione dei fluidi freddi e caldi per gli impianti HVAC, costituito dai gruppi frigoriferi e polivalenti, si rivela forte di una gamma di macchine da pochi kilowatt a molte centinaia, e oltre, per servizi che vanno dalla sola produzione del freddo a quella del freddo e del caldo a pompa di calore, fino alla contemporanea produzione di freddo e caldo, per riscaldamento e acqua calda sanitaria, con le macchine polivalenti. Sul numero scorso di Impianti Clima abbiamo parlato delle diverse tipologie di compressori per queste macchine – scroll, a vite, centrifughi - e delle loro altrettanto diverse prestazioni anche per i differenti fluidi refrigeranti utilizzati. Una differenza questa, e non da poco, rispetto alle macchine a espansione diretta, che utilizzano in prevalenza un solo refrigerante: l’R-410A. La scelta quindi si presta ad opzioni varie che favoriscono risposte mirate secondo gli utilizzi.

con ampie superfici vetrate. Le travi fredde attive si sono sensibilmente perfezionate ed arricchite di funzioni nei modelli più recenti, che costituiranno prodotti di indubbio richiamo. I sistemi VMC dal canto loro hanno visto crescere la domanda in seguito alla ricerca di classi di certificazione energetica elevate degli edifici. Altri settori tuttavia si prospettano in crescita o promettenti, come per le apparecchiature aerauliche, e la cogenerazione e microcogenerazione, alla quale pure abbiamo dedicato un articolo sul numero di febbraio. Si mantiene o è in crescita la diffusione di ulteriori prodotti, in particolare nel settore del riscaldamento: pannelli solari termici, soffitti radianti per riscaldamento e raffreddamento, caldaie a pellets. Infine, pur confermandosi prodotti di nicchia, i sistemi ad assorbimento, a bromuro di litio e ad acqua-ammoniaca continuano ad essere visti con interesse e trovano positivi riscontri applicativi soprattutto per fasce di potenza di media entità.

Tecnologie e andamento dei settori principali

Una nuova era tecnologica

Sebbene non recentissime, due tipologie di prodotti che stanno ampliando la propria diffusione meritano di essere richiamate: le travi fredde e i sistemi di ventilazione meccanica controllata (VMC). Le travi fredde sono venute ad ampliare le possibilità di climatizzazione di vasti locali, purchè con carichi latenti modesti (quindi limitato affollamento), eliminando la necessità dei ventilconvettori in ambiente. E la loro applicazione si è dimostrata positiva anche in ambienti

Infine, è interessante ricordare come il riscaldamento degli edifici nel tempo sia passato gradualmente da combustibili con concentrazione di energia crescente: dalla legna, al carbone, dal petrolio, al gas naturale. Questo passaggio è avvenuto soprattutto per due spinte: la pressione ambientale e la stessa disponibilità dei combustibili. In Inghilterra, agli inizi della Rivoluzione Industriale, fu il disboscamento delle foreste che costrinse all'utilizzo del carbone, ma fu poi l'inquina-

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intollerabile mento delle città da esso provocato che ne fece abbandonare l'uso, a favore dapprima al petrolio e poi del gas naturale. I combustibili hanno segnato delle tecnologiche”, “ere ciascuna delle quali capace di superare i problemi di quella che l'aveva preceduta. Ma originandone di nuovi scoprì ed utilizzò nuove tecnologie e contribuì allo sviluppo del progresso tecnologico. Oggi, siamo giunti alle soglie di una trasformazione non meno radicale: il passaggio dal riscaldamento per combustione al riscaldamento con pompe di calore. La relativa tecnologia è pronta, efficiente e affidabile, e la pressione ambientale dovuta alla necessità di risparmiare energia e di contenere l’inquinamento ha raggiunto livelli tali da renderne improcrastinabile la scelta. E’ così una nuova “era tecnologica” che stiamo cominciando a vivere e presto ne vedremo i benefici. I limiti, che pure non mancheranno, appaiono ancora lontani.

La prossima era energetica E’ difficile predire quella che sarà la prossima “era energetica”, e come si connoterà nei suoi lineamenti principali. Tutti i dati di cui siamo in possesso e i modelli previsionali a disposizione non consentono oggi di prevedere uno scenario credibile di qui a cinquant’anni. Anche escludendo catastrofi naturali, conflitti e pandemie, la crescita della popolazione comporterà una domanda di energia, materie prime e servizi alla quale sarà sempre meno facile, se non drammatico, rispondere. Altro aspetto forse non ancora del tutto valutato nelle sue conseguenze sulla domanda di energia, è il procedere delle metropoli verso il gigantismo, argomento discusso sul numero di Gennaio della Rivista. Questo gigantismo comporta, e ancora di più comporterà, di situazioni altissima densità di consumi dell’energia, ai quali sarà sempre più fare difficile fronte. Sarà una con domanda ben poche differenze tra giorno e notte perché i modelli di vita delle megalopoli Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3

tendono a mantenersi con continuità nell’arco del 24 ore. Non basteranno certo le energie rinnovabili a soddisfarne la voracità senza freni: energie legate all’andamento imprevedibile del clima, dei venti, del sole stesso. L’altro elemento sarà quello della distanza tra le centrali di produzione (qualunque esse siano) e le città: paradossalmente dovranno progressivamente abbreviarsi come le città aumenteranno di abitanti e di necessità di servizi. Infatti, maggiore è la distanza, tanto più alte divengono le perdite per trasmissione, altro scoglio tuttora invisibile ai più, ma non per questo meno micidiale. Le megalopoli potranno necessitare di centrali di produzione di energia distribuite addirittura nel loro stesso tessuto urbano per usufruire fino all’ultimo kWh prodotto. E non si vedono soluzioni che, anche solo in prospettiva, possano dare rassicurazione. La fusione nucleare – il processo che opera nel cuore delle stelle – è ancora lontana e ci vorranno forse decenni prima che possa diventare una realtà accessibile, se mai lo diventerà. Il petrolio e il gas naturale a quanto dicono gli esperti vanno esaurendosi e la loro estrazione costerà sempre di più in termini di energia spesa. L’unico fossile abbondante rimarrà il carbone. Ma lo vogliamo? Quelli della mia età certamente ricordano il suo inconfondibile odore e “sapore” quando le locomotive a vapore erano l’unico “motore” del trasporto su rotaia. Prendere il coraggio a due mani e rovesciare la tendenza delle centrali a favore della produzione distribuita sul territorio, utilizzando reattori nucleari di piccola taglia? Ciascun paese deciderà per sé, in base alle proprie valutazioni, e non potrà che emergere una situazione dell’energia a pelle di leopardo. Forse, la era prossima energetica potrà essere solo così: un coacervo di speranze, contraddizioni e… sogni. W

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Comunicare onli l’informazione tec

Produttori, case editrici, professionisti, docenti: tutti oggi devono portare l’informazione tecnica su Internet se vogliono comunicare efficacemente i propri contenuti nei modi e nei tempi che solo la Rete può offrire. Le potenzialità del mondo digitale sono immense, ma la capacità di sfruttarle a dovere non può mai essere frutto di improvvisazione.

L

ibri e faldoni sono ancora al loro posto sugli scaffali, mentre le riviste stanno impilate ai bordi della scrivania (o più frequentemente, sparse dappertutto). Viene da chiedersi per quanto tempo ancora saremo circondati da informazioni cartacee, visto che ormai, tra computer, tablet, lettori di e-book e smartphone sempre connessi ad Internet, è più comodo e rapido cercare in Rete tutto quanto ci serve sapere, specialmente per quanto riguarda gli aspetti tecnici. Molti prodotti e macchinari sono oggi venduti senza alcun libretto di uso e

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manutenzione, ma solo con uno striminzito foglietto di istruzioni essenziali, perché i manuali veri e propri sono scaricabili e consultabili online. Nel nostro campo, ormai tutte le Case costruttrici mettono a disposizione sul loro sito istituzionale la documentazione tecnica relativa ai propri prodotti, spesso completa di guide applicative e persino di dispense per la formazione e l’aggiornamento di installatori e progettisti. Anche il mondo delle pubblicazioni tecniche di settore sta più o meno rapidamente migrando sul digitale, come è evidente ai lettori di queImpianti Clima - Marzo 2012 - N.3


ne nica

dimensioni. Anche per quanto riguarda le riviste digitali, spesso si incontrano delle delusioni: alcune sono delle semplici trasposizioni della rivista stampata, con tutti i limiti di un’impostazione nata per un media completamente diverso; altre sono più che altro una selezione di contenuti presi dalla Rete, anche di terza o quarta mano o tradotti senza adattamenti, prive di alcuna pretesa di originalità. A volte, sono più che altro dei bollettini pubblicitari di un costruttore o dei maggiori inserzionisti, cosa legittima per un house organ dichiarato, ma non per una rivista a cui ci rivolgiamo per una informazione indipendente ed oggettiva. In pratica, il mondo dell’informazione digitale è ricco di potenzialità, ma ancora non sempre sfruttate nel modo migliore. D’altra parte, si tratta di una realtà ancora in piena evoluzione, non facile da gestire, ma che può assicurare grandi soddisfazioni se utilizzata in modo appropriato.

La comunicazione tecnica online delle aziende

Cristiano Vergani cristiano.vergani@impianticlima.com

ste righe. Eppure, non sempre, quando ci rivolgiamo alla Rete, tutto va per il verso giusto: ad esempio, molti siti sono talmente mal progettati da resistere tenacemente ad ogni tentativo di trovare le informazioni che ci interessano, oppure non sono aggiornati. Altre volte le informazioni giuste ci sono, ma sono confuse in mezzo ad una moltitudine di dati inutili e ridondanti o riportate in forma non facilmente fruibile, magari perché semplici scansioni di documenti stampati del tutto inadatti alla lettura su uno schermo, specialmente se di piccole Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3

Alcuni costruttori sono stati dei veri pionieri in questo campo, investendo tempo e risorse fin dagli albori di Internet per informare la propria clientela ed anche per diffondere meritoriamente cultura tecnica di ottimo livello: altri li hanno seguiti su questa strada e si può dire che nel panorama online delle aziende si trovano dei buoni esempi di comunicazione tecnica efficace, fatta di schede informative, cataloghi, approfondimenti tecnici, esempi di applicazione e linee guida. A volte queste risorse sono offerte in forma non impeccabile secondo i canoni della comunicazione online, magari in modo un po’ artigianale: tuttavia, quando ci sono realmente dei contenuti validi, la forma può anche non essere così importante. Può capitare invece di imbattersi in molti siti esteticamente bellissimi, ricchi di animazioni, di supporti multimediali e di effetti spettacolari, ma privi di qualunque informazione tecnica di qualche utilità. Per fortuna, non mancano esempi dove passione per la tecnica, competenza e larghezza di mezzi coincidono, portando a risultati di altissimo livello. La formula vincente prevede il rispetto di alcune regole imprescindibili: - La proprietà e il top management devono essere pienamente convinti del ruolo essenziale della Rete nella strategia di sviluppo aziendale (sembra impossibile ma, forse per motivazioni generazionali, molte aziende ancora rifiutano di approcciarsi ad Internet, finendo per autoescludersi dal mercato); - Deve esistere la disponibilità alla diffusione del patrimonio tecnico dell’azienda, naturalmente con l’eccezione dei dati che rappresentano dei segreti industriali: la comunicazione all’esterno della cultura tecnica aziendale aggiunge sempre autorevolezza e fiducia alla propria immagine. Purtroppo, specialmente nelle piccole e medie aziende, così abbondanti nel nostro tessuto industriale, permane una sorta di “gelosa riservatezza” che impedisce persino di illustrare al pubblico le proprie migliori realizzazioni; - La comunicazione tecnica online, passato il periodo pioneristico, deve oggi essere affidata a dei professionisti del settore: oggi non è più sostenibile la figura del

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Come organizzarsi per portare i propri contenuti tecnici online

tecnico interno, appassionato di Internet, che segue anche il sito aziendale a tempo perso. Le risorse tecniche interne devono invece specializzarsi nel corretto ed efficiente trasferimento delle informazioni alla struttura (interna o esterna che sia) che si occupa di pubblicarle in Rete con la dovuta professionalità e nella forma più adatta per la fruizione da parte degli utenti. Negli ultimi anni, la potenzialità degli strumenti messi a disposizione da Internet è molto cresciuta (basti pensare al fenomeno dei social network e all’espansione dell’interattività online), parallelamente alla difficoltà di padroneggiare in modo adeguato ed efficiente questi nuovi canali di comunicazione. Un sito internet graficamente inadeguato, mal strutturato o mal funzionante può essere veramente controproducente per l’immagine dell’azienda; - Spesso è necessario ristrutturare la propria documentazione tecnica in funzione del Web: non si possono trasferire online i contenuti tecnici sedimentati secondo le regole di redazione e di archiviazione aziendale. I contenuti destinati alla rete devono essere scritti e impaginati appositamente, seguendo i criteri di accessibilità richiesti dagli standard vigenti per le pubblicazioni in Rete (W3C, World Wide Web Consortium). Anche lo stile di scrittura spesso deve essere rivisto: senza entrare nello specifico, data la vastità dell’argomento che richiederebbe un vero e proprio manuale, il lettore online richiede testi sintetici, agili e diretti, con il maggior supporto possibile di diagrammi ed illustrazioni, graficamente adattate in modo opportuno. Soprattutto, i testi devono essere ben armonizzati tra loro ed indicizzati nel modo più completo ed accurato, in modo che gli utenti possano sempre trovare quello che cercano e lo possano fare con pochissimi passaggi, nel minore tempo possibile. - Il flusso di comunicazione in Rete è un processo continuo, che richiede interattività e un incessante aggiornamento. Non serve essere presenti e basta ma, per mantenere il contatto con i propri utenti, bisogna tenere vivi e aperti tutti i canali di comunicazione possibili: oggi molti seminari tecnici si organizzano su Facebook, si commentano utilizzando Twitter e si possono seguire su YouTube, mentre dal sito istituzionale si scaricano dispense e schede tecniche aggiornate. Questo flusso continuo richiede l’impegno e la costante disponibilità di risorse umane di competenza adeguata.

Come si vede, non è semplice interfacciare la propria cultura tecnica con la Rete. Occorrono competenze, risorse, tempo e disponibilità, elementi che difficilmente possono essere sempre presenti nella maggior parte delle realtà imprenditoriali. Questo non vuol dire però dover rinunciare ad una presenza efficace su Internet, in quanto ci si può avvalere facilmente, in genere ad un costo ragionevole, della consulenza di professionisti ed agenzie specializzate sia nella redazione tecnica per Internet, sia nella pubblicazione dei contenuti tecnici nel modo più consono ed efficace per gli utenti. Tuttavia, occorre fare molta attenzione al rapporto con queste figure esterne all’azienda, perché sono sì esperti di comunicazione online, ma in genere ignorano del tutto gli argomenti tecnici che si trovano a dover trattare e questo espone facilmente al rischio di imprecisioni ed errori: quindi, non è saggio delegare completamente l’intera operazione all’esterno, ma occorre perlomeno essere in grado di trasferire i contenuti ai collaboratori in modo accurato, cercando di fornire dei testi e dei diagrammi già almeno parzialmente adattati ed esercitare una revisione attenta del risultato finale. L’ideale sarebbe naturalmente affidarsi ad una struttura che sia allo stesso tempo tecnicamente esperta nello specifico e ferrata nella comunicazione online; solo in questo caso si potrà delegare con più tranquillità l’intero iter di trasferimento.

Non tutto si può comunicare online Bisogna stare attenti a non eccedere confidando nelle potenzialità della comunicazione online, perché non tutti i contenuti tecnici sono adatti ad essere fruiti in Rete, per vari motivi. Ad esempio, gli impianti tecnologici di una certa complessità sono difficili da descrivere e da far comprendere in modo frammentato, quindi i manuali e le descrizioni di impianti e di grandi macchine possono essere resi disponibili come file da scaricare e da stampare, riservando al Web una versione ridotta e semplificata. Allo stesso modo, anche le fotografie ricche di dettagli e di ampio formato non si prestano alla rappresentazione diretta e sono comunque difficili anche da scaricare come file, se non rinunciando a parte della qualità. Inoltre, allo stato attuale, la Rete mal si presta al vero approfondimento degli argomenti, temi tecnici compresi: quasi mai è possibile trovare online un’informazione tecnica della stessa qualità e dello stesso livello di quella reperibile nell’editoria specializzata. Forse li acquisteremo su Internet ma, ancora per qualche tempo, per certi temi dovremo affidarci necessariamente ai nostri fidati libri di carta. W Per

veicolare efficace-

mente le informazioni online, oggi è indisPensabile curare la Presenza sui social network, un asPetto che non va trascurato.

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DI TUTTO UN PO’

di MASSIMO VIZZOTTO

ECOEFFICIENZA

P

rovate ad anteporre il prefisso “eco” a qualsiasi sostantivo o verbo preso dal dizionario della lingua italiana; vi renderete conto di come, per incanto, tale sostantivo o predicato assumerà un valore sostanzialmente virtuoso rispetto a quello suo originale. Possiamo, con poco sforzo, fare solo alcuni esempi, come: ambiente, acciaio, box, bank, beton, cucina, calore ecc. ecc. Tuttavia, non è il caso, per quanto potrebbe essere istruttivo e, a volte perfino divertente, di soffermarci su ciascuno di essi: la valenza è identica per tutti. Il nome pelle, ad esempio, evoca trucidi pensieri di sevizie, morte, soprusi, ecc., non sempre in senso reale, ma soprattutto da quando è stata identificata la possibilità di anteporvi il prefisso eco: “ecopelle o fintapelle o pelle sintetica, tessuto impregnato/spalmato con resine poliuretaniche”. Ma sarà poi davvero così eco? Non chiediamoci perché una pizza, per quanto realizzata con tutte le cure, possa assurgere ad ecopizza: ci auguriamo almeno che venga trasportata a domicilio (ormai gelida) a piedi o in bicicletta. Ogni sostantivo comune sembra essere oggi relegato ad un ruolo modesto e poco significativo, a meno che non sia preceduto dal prefisso eco. Perfino la sostenibilità, termine recentemente coniato per significare ambiziosi equilibri di sistema, già conta meno, salvo che non si tratti di ecosostenibilità. L’ormai abusato prefisso eco rischia di avercene fatto perdere il suo reale significato: dal greco ôikos “dimora”, oggi da noi inteso principalmente come casa o ambiente in cui si vive. E’ pur vero che l’accezione del termine può essere estesa, sia al microcosmo del

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nostro essere interiore, sia ad ambienti di larga vastità nell’universo che ci circonda. Così, ogni azione della nostra vita che converga alla migliore conservazione della dimora sarà intesa come compatibile, anzi, ecocompatibile alla sopravvivenza e alla continuità delle specie viventi. Si è detto che: “l’ecoefficienza consiste nell’offerta di beni e servizi, ad un prezzo competitivo, che soddisfino i bisogni umani e assicurino la qualità della vita, riducendo nello stesso tempo gli impatti ecologici e l’intensità di risorse lungo tutto il ciclo di vita ad un livello almeno in linea con la capacità di carico/assorbimento stimata della terra”. Ma il vertiginoso incremento demografico cui stiamo assistendo e partecipando indifferenti, lascerà ancora qualche spazio, o meglio, ecospazio, a una balena o a un orso? W

Il vertiginoso incremento demografico cui stiamo assistendo, lascerà ancora qualche spazio, o meglio, ecospazio, a una balena o a un orso?

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Nuovo reparto di chirurgia Per una clinica specialistica

Erwin Mumelter*

L’evoluzione della chirurgia, con le possibilità di effettuare interventi sempre più sofisticati per ridare salute e benessere ai pazienti, si giova anche di strumenti e sistemi di ventilazione allo stato dell’arte, come quelli applicati in un nuovo blocco operatorio di una Clinica di Merano.

L

a clinica Sant’Anna, a Merano, in provincia di Bolzano, è una struttura privata nella quale le specializzazioni principali sono l’ortopedia, l’oculistica, la chirurgia plastica e la ginecologia. Fino a non molto tempo fa era disponibile una sola sala operatoria di vecchia concezione che limitava sensibilmente gli interventi chirurgici eseguibili. La direzione e lo staff di chirurgia della clinica, composta da specialisti altamente qualificati, decisero perciò di ampliare e di ammodernare la struttura per rispondere a una domanda crescente di interventi specializzati. E’ stato così sviluppato circa due anni fa il progetto per un nuovo centro di chirurgia con la costruzione di una nuova palazzina dedicata. Dal primo scavo alla messa in funzione sono passati poi soltanto 12 mesi, compresi anche tutti i collaudi,

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un tempo record se si pensa ai tempi normalmente necessari per la realizzazione di strutture ospedaliere pubbliche. La nuova palazzina contiene due sale operatorie di ultima generazione, di categoria ISO 5 che permettono di eseguire qualsiasi intervento chirurgico, 8 letti di degenza, un reparto di sterilizzazione, una reception, due ambulatori e diversi locali accessori. Al piano interrato è situata una autorimessa con 15 posti macchina, servizi e centrali tecniche. Sulla copertura è collocata la centrale termica, la centrale frigorifera e la centrale di ventilazione/condizionamento. Il nuovo corpo comprende un volume riscaldato di circa 4.200 m3³. L’edificio rientra nella categoria energetica CasaClima C (58 kWh/m2/anno), anche se le

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1. Planimetria della CliniCa Sant’anna di merano, Sulla quale è individuato il nuovo bloCCo oPeratorio.

PArtECIPAntI ALL'OPErA Committente: Centro di Chirugia Sant’Anna, tagesklinik, Merano (BZ) Progettista Impianti tecnologici: Dott. Ing. Erwin Mumelter, Bolzano Progettista DL: Dott. Ing. Elmar Knoll, Merano Opere tecnologiche, elettriche e di cartongesso: Bettiol S.p.A., treviso.

strutture sono isolate quasi come per una categoria A, perchè i notevoli ricambi d’aria di aria esterna prescritti dalle varie norme senza possibilità di recupero declassano energeticamente l'edificio.

La centrale termica L'impianto di riscaldamento è alimentato da una centrale termica sul tetto dell'edificio dotata di una caldaia modulare a condensazione alimentata con gas metano da 160 kW. A tale impianto subentra una pompa di calore costituita da un gruppo motocondensante aria – acqua dotato di ciclo frigorifero ad inversione di gas, che é attiva se non serve acqua refrigerata fino ad una temperatura minima esterna di circa 0 °C (per evitare COP troppo bassi); essendo dimensionata per il fabbisogno frigorifero dell'edificio, nell’ utilizzo come pompa di calore svilupperebbe una potenza sufficiente per riscaldare l'intero edificio anche in condizioni di freddo intenso. L’energia termica prodotta in eccesso viene accumulata in un serbatoio di accumulo da 1.000 litri e con una valvola a tre vie modulante inserita tra compensatore idraulico e collettore dei sottocircuiti é possibile utilizzare l'energia accumulata. In tale regime la caldaia serve solo per postriscaldare se l'impianto richiede potenze e temperature superiori a quelle fornite dalla P.d.C. o di produrre acqua calda sanitaria.

La centrale frigorifera/pompa di calore La pompa di calore reversibile nella stagione calda opera come gruppo frigorifero. Ha una potenza frigorifera di 140,5 kW (EEr 2,35 a 40 °C), mentre la potenzialità di riscaldamento ammonta a 157,8 kW (COP 2,94), ed è dotata di 4 compressori ermetici scroll. La macchina è dotata anche di un desurriscaldatore del-

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gas con potenza termica di 49,2 kW che viene utilizzato per la produzione di acqua calda sanitaria a costo zero. È collegato un kit idronico con due pompe di circolazione parallele e vari accessori. Il serbatoio di accumulo da 1000 litri collegato in serie serve per evitare avviamenti troppo frequenti dei compressori. Essendo installato il gruppo motocondensante/pompa di calore sul tetto all’aperto, il circuito primario é caricato con acqua glicolata come anche i circuiti di alimentazione delle UtA. nel circuito di raffreddamento statico è inserito uno scambiatore a piastre che consente la separazione interno/esterno e di regolare la temperature di mandata all'impianto pannelli radianti con una valvola a tre vie modulante. tutte le tubazioni posate nella zona tetto senza antigelo sono protette con cavo elettrico scaldante autoregolante. tutte le pompe di circolazione dei vari circuiti dell'impianto sono inoltre dotate di regolazione elettronica di velocità.

I sistemi di riscaldamento e raffreddamento degli ambienti I terminali di riscaldamento/raffreddamento installati lavorano in un campo di temperatura poco differenti dalla temperatura ambiente. Corridoi, servizi ed alcuni locali interni sono riscaldati e raffrescati con pannelli radianti a pavimento tradizionali. nei giroscala sono stati invece usati pannelli radianti a parete alimentati sempre anche dai collettori dei pannelli a pavimento. Ogni circuito è dotato di testina elettrotermica 0÷10 V per la regolazione della temperatura dei singoli ambienti. Le camere di degenza, gli ambulatori, la reception ecc. vengono invece riscaldati e raffreddati staticamente con pannelli radianti a soffitto. La distribuzione è del tipo a quattro tubi, quindi ogni zona può disporre contempora-

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2. viSta Parziale di una delle nuove Sale oPeratorie di Categoria iSo 5 dotata di un Soffitto filtrante Con filtri aSSoluti di effiCienza H14. 3. un PartiColare del SiStema di diffuSione dell’aria nel reParto di Sterilizzazione Con diffuSori eliCoidale dotati di filtri H14 - e a SiniStra diffuSori dei Convettori tiPo ventaglio.

neamente di acqua di riscaldamento e di acqua di raffreddamento. Ognuna delle 21 zone autonome dispone di un proprio gruppo di regolazione disposto sopra il controsoffitto e composto da due valvole a sfera motorizzate parallelamente sulla mandata e sul ritorno per commutare dal caldo al freddo, ed una valvola di deviazione modulante che varia il passaggio di acqua attraverso la relativa zona. Le portate massime dei singoli circuiti vengono controllate con regolatori di portata tipo “autoflow” per evitare il sistema del ritorno compensato più oneroso. I controsoffitti radianti sono dimensionati per il fabbisogno di raffreddamento (resa circa 85 W/m2²), per cui la potenza di riscaldamento disponibile di circa 125 W/m2² è abbastanza abbondante e consente di limitare la temperatura di mandata a 35 °C. In raffreddamento non deve scendere sotto il punto di rugiada ossia circa 16 °C, con un salto termico massimo sempre di circa 2 °C. Per dissipare i carichi termici altissimi nel reparto di sterilizzazione e non potendo usare ventilconvettori tradizionali per ragioni di asetticità è stato scelto un tipo di apparecchio molto particolare, senza ventilatore che non sarebbe ammesso per il tipo di ambiente, cioè dei convettori a “ventaglio”. Questi aspirano aria ambiente attraverso due batterie di scambio contrappo-

ste con un movimento oscillante di una lama all'interno e nel contromovimento la espellono nuovamente attraverso la stessa batteria (movimento tipo “tergicristallo”). non si possono depositare all'interno polveri o batteri e non ci sono filtri da pulire. tale tipo di apparecchio oltre ad essere molto silenzioso ha una potenzialità frigorifera di parecchio superiore a tutte le travi fredde o soffitti radianti. La regolazione della temperatura è del tipo onoff. La temperatura del fluido vettore che alimenta sia i pannelli radianti sia i ventagli viene regolata al di sopra della temperatura di rugiada che viene misurata con vari sensori dislocati nell'edificio per evitare fenomeni di condensa ed umidità. Il riscaldamento e il condizionamento delle due sale operatorie avviene solo con aria come descritto di seguito.

Impianti di condizionamento per le sale operatorie Ciascuna sala operatoria è alimentata da una unità di trattamento aria indipendente dotata di filtri d’aria assoluti con efficienza H14. Le sale operatorie rientrano nella categoria ISO 5 come richiesto dalla committenza. Oltre che degli accessori standard per poter garantire le condizioni di funzionamento necessarie sono dotate di

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4. raPPreSentazione tridimenSionale della Centrale di ventilazione

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5. SCHema tridimenSionale del CirCuito aerauliCo Per il bloCCo delle Sale oPeratorie.

un sistema di controllo automatico di supervisione e di regolazione. La regolazione della temperatura è sulla mandata per evitare oscillazioni nella zona del paziente e dell'operatore, con limiti di temperatura invernale 20 °C e 24 °C (in caso di particolari esigenze anche fino a 30 °C) e di umidità relativa estiva 60 % ed invernale 40 %. La portata di mandata alle sale operatorie è impostata attualmente a 6.800 m3/h, di cui il 27% di aria esterna (17 vol/h), aumentabile fino a 35% (22 vol/h). L'immissione dell'aria nelle sale avviene attraverso dei soffitti ventilanti da 3 x 3 metri, a flusso unidirezionale verticale a bassa turbolenza, dotati di filtri terminali assoluti (classe H14) disposti orizzontalmente. Il livello sonoro alla massima portata misurato a livello del piano operatorio è inferiore a 40 dB(A). La velocità d'immissione dell'aria è inferiore a 0,25 m/s. La ripresa dell'aria avviene con griglie posizionate vicino ai quattro angoli della sala operatoria in modo da garantire un buon lavaggio di tutto il locale. La portata di ripresa è suddivisa in un quarto in alto sotto il soffitto e tre quarti in basso sopra il pavimento. La sovrapressione statica nelle sale operatorie rispetto al locale di risveglio annesso e rispetto ai corridoi di accesso è regolata con la portata di ripresa dell'UtA mediante trasduttori di pressione differenziale ed é tarata a 10 Pa. I locali lavaggio chirurghi sono ventilati con l'aria delle sale OP attraverso griglie di transito (6 vol/h). tutti gli altri ambienti dell'edificio sono ventilati con aria primaria trattata con una unità dotata di scambiatore doppio a piastre ed una portata di mandata di 5.850 m3/h e di ripresa di 5.530 m3/h. L'umidità relativa estiva ed invernale dell'aria di mandata può essere impostata rispettivamente a 60% u.r. e 40% u.r. L'aria viene umidificata con un gruppo a vapore elettrico e deumidificata con la batterie di raffredda-

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mento alimentata con acqua refrigerata a 7 °C. L'afflusso d'aria primaria é regolato con regolatori di portata per garantire il ricambio d'aria previsto nei vari ambienti. I locali di risveglio e preparazione pazienti sono ventilati mediante diffusori elicoidali dotati di filtri assoluti H14 con un ricambio d'aria esterna di 8 vol/h, il reparto di sterilizzazione con 15 vol/h e la camera ardente con pure 15 vol/h. Il locale preparazione salme è ventilato indipendentemente con un aspiratore sul tetto.

Sistema di regolazione e supervisione tutte le sottostazioni e gli apparecchi periferici dell'impianto di regolazione, controllo e comando DDC sono connesse tramite linee bus tra di loro. L'impianto dispone quindi di un sistema di gestione centralizzato di supervisione digitale, mediante il quale è possibile preprogrammare, visualizzare, modificare e controllare tutte le condizioni microclimatiche degli ambienti e di impostare da un PC centrale tutti i parametri. nel locale lavaggio chirurghi di ognuna delle due sale operatorie si trova un display a parete, identico a quello in dotazione dell'UtA sul tetto, con il quale si riesce a visualizzare i parametri attuali dei due gruppi di condizionamento e reimpostare eventualmente i parametri. Ogni locale è dotato con una sonda ambiente sulla quale si riesce a variare di t 3 °C la temperatura senza modificare i parametri base impostati. W *Dott. Ing. Erwin Mumelter Studio di Ingegneria, Bolzano email: muminger@dnet.it Il testo integrale con gli schemi è pubblicato nel sito www.impianticlima.com

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Sistemi idronici e a espansione diretta Confronti Costruttivi e Prestazionali Massimo Vizzotto massimo.vizzotto@impianticlima.com

Tra i due sistemi di gran lunga preferiti da progettisti ed installatori HVAC, un confronto si presenta sempre attuale vista l’accentuata evoluzione che li contraddistingue. Qui se ne analizzano i principali aspetti costruttivi e prestazionali per approfondirne la conoscenza e contribuire ad una scelta motivata.

N

el caso in cui uno spazio o un edificio possa essere climatizzato indifferentemente con un sistema d’impianto di tipo idronico, piuttosto che con uno a espansione diretta, può essere interessante affrontare alcune considerazioni comparative tra i due sistemi. Di essi i principali componenti sono riportati nella tabella 1. Trascurando gli elementi comuni o simili, i sistemi idronici si differenziano da quelli a espansione diretta essenzialmente per: - la disponibilità di un circuito frigorifero confinato in un’unità di produzione dell’acqua fredda o calda di tipo monoblocco; - la presenza di pompe per la circolazione dell’acqua

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necessaria ad alimentare le unità di trattamento aria terminali remote.

Efficienza e potenze installate Sotto il profilo dell’efficienza è necessario sottolineare che, essendo i sistemi idronici costituiti da gruppi dal circuito frigorifero molto compatto, contenuto interamente all’interno dell’unità di refrigerazione / pompa di calore, sono minimizzate le perdite di efficienza generate dalle cadute di pressione lungo il percorso delle tubazioni del gas refrigerante, contrariamente a quanto avviene nei sistemi a espansione diretta, spesso con circuitazioni molto estese. Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3


Così, il compressore delle unità a pompa di calore idroniche monoblocco deve svolgere esclusivamente il proprio compito termodinamico, evitando di dover pompare il refrigerante verso le unità di condizionamento remote a espansione diretta. Infatti, negli impianti idronici, questo compito è svolto dalle pompe di circolazione dell’acqua. Quando il circuito frigorifero è molto esteso, si hanno perdite di carico lungo il percorso in grado di ridurre l’efficienza al sistema fino al 15% per ogni 100 metri di lunghezza delle tubazioni. Ciò, tuttavia, compensa il maggior consumo di energia elettrica dovuto all’azionamento delle pompe di circolazione dell’acqua dei sistemi idronici. Va detto che i sistemi a espansione diretta, eliminando lo scambio intermedio con l’acqua, possono fornire la medesima potenza frigorifera di condizionamento con una temperatura di evaporazione del gas refrigerante sensibilmente più alta, a tutto vantaggio dell’efficienza energetica complessiva. Essenziale e imprescindibile nella valutazione complessiva delle potenze impegnate per l’uno o l’altro tipo d’impianto, è quello di considerare la presenza di tutti gli organi azionati elettricamente. I sistemi di condizionamento alimentati da sorgente acqua richiedono

pompe per l’adduzione dell’acqua proveniente da falde, pozzi, o attraverso scambiatori geotermici. Quelli alimentati da sorgente aria, parimenti, richiedono gruppi motoventilatori. E’ importante soffermarsi sulla tipologia di alimentazione da pozzo termico esterno in quanto, ammesso che sia possibile utilizzare indifferentemente l’aria o l’acqua, sarà necessario valutarne la convenienza riguardo ai consumi reali di energia elettrica richiesta per l’azionamento delle pompe di circolazione dell’acqua piuttosto che dei motoventilatori. Sarà possibile sopportare un maggior consumo di energia elettrica per il pompaggio dell’acqua dalla sorgente purché esso non superi l’equivalente risparmio di energia dovuto alla maggiore efficienza che queste apparecchiature mostrano con evidenza rispetto a quelle che utilizzano la sorgente aria. Un interessante confronto basato sulle potenze elettriche installate in funzione della potenza frigorifera resa dei due sistemi è rilevabile nella tabella 2.

Un confronto omogeneo Il confronto tra i sistemi sarà in ogni caso omogeneo considerando, nel caso specifico, più semplicemente le potenze impiegate verso l’impianto delle utenze sia in

Tabella 1 principali componenti di sistemi idronici e a espansione diretta

sistemi idronici

sistemi a espansione diretta

1. gruppo a compressione monoblocco eventualmente reversibile a pompa di calore ad aria o ad acqua; 2. pompa di circolazione dell’acqua per l’alimentazione delle unità terminali d’impianto; 3. unità di trattamento dell’aria primaria con batterie ad acqua; 4. unità terminali di condizionamento ad acqua; 5. dispositivi di regolazione e di controllo generale del sistema.

1. gruppo a compressione motoevaporante / motocondensante ad aria o ad acqua; 2. unità di trattamento dell’aria primaria con batterie ad espansione diretta; 3. unità terminali di condizionamento a espansione diretta; 4. dispositivi di regolazione e di controllo generale del sistema.

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Tabella 2 potenze elettriche installate tipiche di sistemi a espansione diretta e sistemi idronici capacità kW

sistemi ad espansione diretta potenze

sistemi idronici potenze

Compressori kW

Ventilatori kW

Totale kW

Compressori kW

Ventilatori kW

Pompe acqua kW

2,00 4,00 8,00 17,00 38,00 115,00 230,00 340,00

0,05 0,35 0,55 1,50 2,50 8,00 15,00 35,00

2,05 4,35 8,55 18,50 40,50 123,00 245,00 375,00

2,50 4,50 8,00 22,00 45,00 135,00 260,00 400,00

0,05 0,35 0,55 1,50 2,50 8,00 17,00 22,00

0,10 0,25 0,40 2,00 2,50 5,50 12,00 18,50

5 10 20 50 100 300 600 900

estate, sia in inverno con riferimento esclusivo alle apparecchiature idroniche o a espansione diretta condensate/evaporate con aria. Nel confronto si possono trascurare le potenze installate nelle unità di trattamento dell’aria e in quelle terminali considerandole pressoché equivalenti in entrambi i sistemi. A parità di effetto, i sistemi a espansione diretta richiedono una temperatura di espansione del gas refrigerante superiore rispetto a quella dei gruppi frigoriferi idronici. Alla stessa stregua

Totale kW

2,65 5,10 8,95 25,50 50,00 148,50 289,00 440,50

è richiesta una temperatura di condensazione inferiore per effettuare il riscaldamento con le unità in ambiente. Ciò si traduce in una maggiore efficienza teorica dei sistemi a espansione diretta nei confronti di quelli idronici, traducibile in quasi un punto di EER estivo e mezzo punto di COP invernale, escludendo ogni altra considerazione di carico. Infine, un confronto più generale che prende in esame aspetti operativi e funzionali è riportato nella tabella 3. W

Tabella 3 confronto principali aspetti opervativi dei sistemi idronici e a espansione diretta

tipi

di

impianto

costo

costo

man.

iniziale

gestione

ordinaria

man.

stra-

ordinaria

temp.

eva-

porazione

presenza

potenza

pompe

installata

flessibilità

compressori

espansione

minore

minore

semplice

complessa

8 °c

no

minore

minore

superiore (circa 20%)

superiore (circa 15/20%)

semplice

semplice

4 °c

si

maggiore

maggiore

diretta

idronico

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Il bibliofilo

Libri e documentazione varia sull’HVAC

L’importanza degli impianti speciali Uno strumento di lavoro per il progetto degli impianti di condizionamento per il terziario e l’industria Uno strumento di lavoro per affronUn’opera esaustiva dedicata agli tare il progetto degli impianti di conimpianti speciali e alla conservazione dizionamento per il terziario e l’indudell’energia stria L’opera, nelle sue 360 pagine, è divisa in Dal terziario all’industria esistono tre parti: la prima dedicata alla numerose e svariate applicazioni che Climatologia e sostenibilità degli edifinecessitano di rigorosi controlli delle ci, la seconda alle Condizioni termoigrocondizioni ambientali ai fini più diversi: metriche di progetto per ambienti civili dalla conservazione di beni culturali alla e speciali e la terza alle Applicazioni e pulizia dell’aria a scopi di processo, dal impianti speciali, per un totale di 18 raffreddamento dei server nei data cencapitoli.Su queste basi il libro offre un ter alla stessa salute e sicurezza dei ampio ed esaustivo contenuto di inforlavoratori. In aggiunta, sono divenute “Impianti di condizionamento mazioni per studi di progettazione, direspeciali ad alta sempre più importanti le esigenze di zioni tecniche di industrie, studi di ingeefficienza energetica”, continuità di servizio degli impianti, di gneria, architetti e operatori specializzalimitazione dei consumi di energia e di di A. Briganti ed E. Briganti ti, la cui attività si estende a settori oltre Hoepli Editore, contenimento dell’impatto ambientale. quelli di normale benessere ambientale, 360 pagine, euro 34,00 Per la loro stessa ampiezza e diversità di nei quali il condizionamento dell’aria www.hoepli.it requisiti, non è facile trovare opere unispecializzato costituisce una necessità tarie che ne raccolgano dati di progetto, essenziale quando non irrinunciabile. E’ raccomandazioni specifiche ed esempi di realizzazioni ampia e costante la discussione e il confronto tra le rappresentative. diverse tipologie di impianti in relazione ai requisiti ad essi posti, all’utilizzo che ne verrà fatto e alle destinaDati, raccomandazioni e riferimenti secondo le nor- zioni degli edifici. La leggibilità e l’immediata commative più recenti prensione dei concetti svolti è stata una preoccupazione In questo libro sono stati raccolti e sintetizzati dati di costante degli Autori, che hanno volutamente evitato progettazione, linee guida e riferimenti in attinenza con riferimenti teorici e mantenuto invece un linguaggio e le normative internazionali più recenti - ASHRAE, ISO, un approccio discorsivo diretto e di grande chiarezza. EN UNI, U.S. Green Building Council ecc. – insieme ad Alla funzione di strumento di lavoro contribuiscono i esempi di impianti progettati e realizzati per rispondere numerosi schemi, diagrammi e tabelle, razionalmente espressamente a requisiti speciali e alla domanda di ele- impaginati che rendono l’opera utilizzabile come un vate efficienze energetiche. In particolare, sui Green vero e proprio manuale. Building, ampi riferimenti sono dedicati al programma di certificazione LEED (Leadership in Energy and Il libro può Environmental Design) - oggi forse il sistema di certificazione degli edifici maggiormente riconosciuto in essere prenotato ambito internazionale - con esempi di realizzazioni e i online con lo sconto del 15% rispettivi rating. Tutti i dati, le raccomandazioni e gli clicca qui impianti descritti sono, si potrebbe dire, in tempo reale, ossia estremamente recenti.

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IL MINIMALISTA PRESUNTUOSO

SUL PROSSIMO NUMERO IL NUOVO BENESSERE TERMOIGROMETRICO La pubblicazione del nuovo standard ASHRAE 55-2010 segna una svolta non da poco nella definizione delle condizioni di benessere ambiente, che contribuirà a diminuire i consumi di energia degli impianti.

A utomAtismi i più diAbolici degli ismi

AUMENTARE L’EFFICIENZA DEGLI IMPIANTI IDRONICI

tra benevoli e malevoli vi sono fin troppi ismi che affollano il mondo: dai catechismi agli opportunismi , dai fondamentalismi agli ambientalismi … e via dicendo. ma in generale si riconoscono facilmente e quindi possono essere schivati con qualche accortezza. dagli automatismi invece non c’è modo di sfuggire. Qualunque prodotto uno compri, si ritrova a dover trattare almeno con un più o meno sofisticato automatismo, pensato per facilitargli la vita, come promette il marketing, e che invece rischia quasi sempre di complicargliela ai limiti della sopportazione. dal pc all’automobile, dal tV alla lavatrice, e si potrebbe continuare con un elenco quasi sterminato, c’è sempre un automatismo imprevedibile che interviene all’improvviso per rovinarti la digestione o la giornata. e il più delle volte non si possono escludere, uno deve forzatamente subirli, se non eliminando l’oggetto che li produce. Altri automatismi, più esoterici ma non per questo meno insidiosi, sono quelli rappresentati dalla burocrazia. con essi non c’è verso di trattare, paragonabili come sono a un muro di gomma, una sabbiera senza fondo… non oso dire un black hole, ma chi ne viene coinvolto difficilmente riesce a sfuggirne. ma ciò che preoccupa sono i creatori di questi automatismi, persone irriconoscibili tra noi, senza slogan, bandiere, megafoni… è una popolazione anonima, silenziosa, animata peraltro dalle migliori intenzioni, ma il cui output è di complicare la vita degli altri. e non c’è distinzione di nazionalità, età, sesso ecc. ecc. : sono presenti in tutti i paesi e ne abbiamo conferme quotidiane: nei computer prodotti in cina, nelle automobili fabbricate in Francia o in germania, nelle macchine fotografiche prodotte in giappone... per proteggermi, sto nascostamente riesumando la mia vetusta lettera 22, una leica anni ’50 e perfino, sì, una manovella. perché quando nelle automobili moderne crolla la batteria non c’è null’altro da fare se non ricorrere al carro attrezzi o a uno starter, che non manca a sua volta di automatismi. inutile, la manovella mi rassicura di più. W

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Quali accorgimenti tenere nel progetto degli impianti idronici per aumentarne l’efficienza energetica rispetto alle procedure dettate dalla tradizione. E quanto la tecnologia delle pompe a velocità variabile può contribuire a questo risultato.

IL CONTROLLO DI ALLAGAMENTI ED ESONDAZIONI Le calamità naturali producono sempre più spesso fenomeni di allagamento ed esondazioni. In molti casi una prevenzione può essere ottenuta con adeguati sistemi di pompaggio per i quali esistono esperienze e soluzioni.

direttore Responsabile Antonio briganti condirettori giacomino Redondi energie rinnovabili e riscaldamento massimo Vizzotto sistemi compressorizzati per climatizzazione, refrigerazione e a pompa di calore cristiano Vergani qualità dell’aria, aeraulica e salute Redazione e gestione operativa lara bindi contatti Associazioni culturali Rosalba Arduino Redazione Via piave 3 - 21047 saronno VA tel./Fax: 029620184 www.impianticlima.com redazione@impianticlima.com impianti clima può essere sfogliato e scaricato dal sito www.impianticlima.com

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Impianti Clima - Marzo 2012 - N. 3


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