The inner edge

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The Inner Edge #1

THE (INNER) EDGE i n s p i r i n g

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c o n t e m p o ra r y

w o rk p l a c e

Oscar Niemeyer Jorge Pensi’s Warm Elegance More: The Eclectic Table Naturally Estel

Home sweet work? www.estel.com


The Inner Edge #1

ESTEL Worldwide HeadQuarter ESTEL Group Srl Via Santa Rosa 70 36016 Thiene (VI) - ITALY T. 0039 0445 389611 estel@estel.com Direct Affiliate Branches Northern Italy ESTEL Group Srl Via Fontana 6/8 20122 Milan T. 0039 02 55182040 Direct Affiliate Branches Central and Northern Italy ESTEL Group Srl Via Garibaldi,6 50123 Florence T. 0039 055 575160 Direct Affiliate Branches Central Italy ESTEL Group Srl Viale Civiltà del Lavoro, 84 00144 Rome T. 0039 06 54210058 Direct Affiliate Branches Southern Italy ESTEL Group Srl Via San Pasquale a chiaia, 35 80121 Naples T. 0039 081 4238182 SPAIN ESTEL Iberica C.Valencia, 213 08007 Barcelona ESTEL Iberica C.Tellez,52-Bajo C 28007 Madrid UK ESTEL c/o SPIRALIS Ltd East One 22 Commercial Street E1 6LP London (Uk) USA ESTEL America Inc. 4770 Biscayne Blvd. Suite 1180 Miami (Florida) 33137

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The Inner Edge #1

Tendences

The Inner Edge Tendences

“Why create The Inner Edge?

Creative and Upright

Creating a magazine like this, that looks at the history and current events of our daily work, tracing the contemporary profile of furniture intended for professional spaces, seemed to us the most spontaneous and direct way to analyse and “record” the dialogue that we weave every day together with other specialists in our field. In these pages, organised like posters to pick and save, you will find long range food for thought. The information they contain is tied to personal views, routes and events that express our cultural, social and even economic times. In The Inner Edge we tell a story that records our present and gives it back in a format a bit more durable than a “tweet”, those posts or news that pile up during our days and on our desktops. Together with you we delve into the themes that give rise to new perspectives, changing paths, identifying new goals: from environmental ethics to the globalisation of economies, to styles and new behaviours. Even looking outside our industry, we have those leaders, producers, opinion makers, designers, and clients who testify to the sometimes notable sometimes, subtle, almost imperceptible changes. We highlight merit, culture, good taste and excellence. The Scrivinpiedi (writestanding) is the raised version of the More table that makes coffee meetings and audio and video conferences possible, resting on a surface elevated higher than a normal table. Lo Scrivinpiedi è la versione innalzata del tavolo More, che rende possibili coffee meetings e audio e video conference, appoggiandosi a un piano elevato in altezza.

Back in February 2013, Silicon Valley strategist Nilofer Merchant had her big moment on the stage at the TED Talks. She spoke for ten minutes about holding meetings while standing and arriving at turning points while walking. Such opportunities, according to her premise, allow not only for better communication but for more creative solutions as well. Nilofer, a Silicon Valley corporate strategist, division leader, formerly CEO and board member of a NASDAQ-traded company, warned “What you’re doing right now, this very moment, is killing you,” she told the thousands of TED attendees seated in the Long Beach Convention Center, “Sitting is so incredibly accepted that we don’t even question it. Sitting has become a passive dependence, just like smoking is for our generation”. The thesis of Merchant is that people now sit for an average of 9.3 hours each day, compared with sleeping an average of 7.7 hours daily. This growing inactivity is leading to greater obesity and lower rates of creative thinking. So given that so many of us are tied to our computers and desks, how can this be changed? For Merchant, walking during meetings, standing whenever possible. “Instead of going to a coffee meeting or a conference meeting, I ask people to go on a walking meeting,” said Merchant. Aside from the health benefits, Merchant said walking instead of sitting also shifts people’s thinking, hopefully allowing for different and more innovative thoughts to emerge. “There’s something about getting out of the box that leads to out-of-the-box thinking.” After the TED Talk, Nilofer’s ideas spread around the world and in the media, from the LA Times, to Oprah, to the Harvard Business Review, to Wired, and were discussed in millions of articles on and off line. All ideas need to be put into action to be made into reality. Startup entrepreneurs are building apps like Hot Seat gethotseatapp.com, and companies are building high-functioning standing desks to be used in the standing position. Walk-and-talk is a practical way to be more collaborative, increasing creativity, and it may suggest a new solution to an old problem.

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Creativo e in piedi Nel febbraio 2013, la Silicon Valley strategist Nilofer Merchant ha avuto il suo grande momento sul palco durante i colloqui TED, parlando per 10 minuti (in piedi) delle riunioni in piedi come una potente soluzione creativa. Nilofer, corporate strategist, ex CEO e membro del consiglio di una società quotata NASDAQ, ha messo in guardia la platea “Ciò che state facendo in questo momento, questo preciso momento, vi sta uccidendo”, ha detto alle migliaia di partecipanti al TED nel Long Beach Convention Center, “Stare seduti è così incredibilmente diffuso, che non viene nemmeno messo in discussione. Sedersi è una dipendenza passiva come il fumo per la nostra generazione”. La tesi di Nilofer è che la gente sta seduta per una media di 9,3 ore al giorno, a fronte di una media di 7,7 ore di sonno al giorno. Questo inattività crescente sta portando a una maggiore obesità e a tassi più bassi di pensiero creativo. Quindi, dato che tanti di noi sono legati al computer e scrivania, come si fa a cambiare tutto questo? Per Merchant la soluzione è: camminare in occasione delle riunioni, e stare in piedi quando possibile. “Invece di andare a un coffee meeting o a un incontro, chiedo alle persone di fare una riunione a piedi”, ha detto Merchant. A parte i benefici per la salute, per lei camminare invece di sedersi sposta il pensiero della gente, lo rende laterale e fa emergere idee più innovative. “Uscendo dai tuoi confini, c’è qualcosa che ti porta a pensare out-of-the-box”. Dopo i TED Talk, le idee Nilofer si sono sparse nel mondo e nei media, dal Los Angeles Times, a Ophra, a Harvard Business Review, a Wired, e sono discusse in milioni di articoli on e off line. Tutte le idee devono devono essere messe in atto per divenire realtà però. Ci sono start up che stanno costruendo applicazioni come Hot Seat gethotseatapp.com, e aziende che stanno costruendo scrivanie alte per posizioni verticali. Walk-and-talk è un modo in fondo pratico per essere più collaborativi, creativi, e potrebbe suggerire una nuova soluzione ad un vecchio problema.

In these pages and in the digital version on-line you will find the constant alternating of two fundamental aspects that we are immersed in every day in doing our business: the convergence between the domestic world and professional efficiency that is Estel’s DNA. That never ending correction of materials, forms to file and define a broader meaning for objects that are not restricted to one use rather than another. Our containers speak of transversality and naturalness, the equipped walls, our tables as well as padded and upholstered chairs. And The Inner Edge pages also talk about these things. Enjoy reading”. Alberto Stella, CEO Estel

COLOPHON

THE (INNER) EDGE inspiring

prespectives

in

contemporar y

workplace

Issue #01 April/Aprile 2014

PUBLISHED BY / EDITO DA

Estel Group Via Santa Rosa 70 36016 Thiene (VI) - Italy “Perché dare vita a The Inner Edge?

DIRECTOR AND EDITOR IN CHIEF / DIRETTORE EDITORIALE

Dar vita a una rivista come questa, che fa il punto sulla storia e l’attualità del nostro Lavoro quotidiano tracciando il profilo contemporaneo dell’arredo destinato agli spazi professionali, ci è sembrato il modo più spontaneo e diretto per approfondire e ‘registrare’ quel dialogo che tessiamo ogni giorno insieme agli specialisti del nostro settore. In queste pagine, organizzate come poster da conservare e selezionare, trovate spunti per una riflessione di lungo raggio, in cui le informazioni si legano a visioni personali, percorsi e vicende che esprimono il nostro tempo culturale, sociale ed anche economico. In The Inner Edge si articola un racconto che registra il nostro presente, e lo restituisce in un formato un poco più durevole rispetto a quei tweet, quei post o quelle notizie che si affastellano nelle nostre giornate e sui nostri desktop. Entriamo insieme a voi nei temi che fanno nascere nuove prospettive, modificano i percorsi, individuano nuovi obiettivi: dall’etica all’ambiente, alla globalizzazione delle economie, a stili e comportamenti nuovi. Osservando anche al di fuori dal nostro settore, facciamo parlare quei protagonisti, produttori, opinion maker, progettisti, clienti, che testimoniano di cambiamenti a volte notevoli e a volte sottili, quasi sottotraccia. Evidenziamo il merito, la cultura, il buongusto, le eccellenze.

Patrizia Coggiola

In queste pagine, e online nella versione digitale, troverete l’alternanza costante dei due aspetti fondamentali, in cui siamo immersi ogni giorno, nel nostro fare d’azienda: quella convergenza tra mondo domestico ed efficienza professionale che è il DNA di Estel. Quella correzione mai finita dei materiali, delle forme da limare e definire per trovare un’accezione più ampia per gli oggetti, che non li racchiuda solo in una destinazione piuttosto che l’altra. Di trasversalità e naturalezza parlano i nostri contenitori, le pareti attrezzate, i nostri tavoli come le sedie, imbottiti e pouf. E di questo parlano anche le pagine di The Inner Edge.

ART DIRECTION

Paolo Pileggi PRINTED BY / STAMPATO PRESSO

Compagnia Nazionale Italiana S.r.l. Zané (VI) - Italy ONLINE

theinneredge.estel.com

Buona lettura”.

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The Inner Edge #1

Home Sweet Work?

In its first issue, The Inner Edge looks at the ties between work and passions. The desire for domesticity, the need to feel ‘at home’ in the workplace seems to be the point where the vision of the contemporary man revolves around itself. There is a new, open notion of human space, the one that includes the possibility for our resources to be not predictable neither planned. Lines are comfortable and details are softened (Naturally Estel), surfaces speak of materials and textures (MoodBoard), the same piece of furniture can furnish an office or can be used as a kitchen table (the Moor table). We indulge in the forms that the history of design has by now rendered classic (Oscar Niemeyer) and we rediscover the value of comfortable elegance (Jorge Pensi). There is no separation between life and job, between passions and obsessions, neither at work nor at home. We have described the houses of the great architects and new designers, listened to those who are used to decorating public spaces on the 5 continents (Stefano Angeletti for Spiralis), and witnessed to the high-speed lunch of an architect trained to enhance the dimension of travel (Marco Casamonti). Perhaps it is a consequence of those rules created by our society, so precise and perhaps too rigid to allow us to ‘function’ properly. Public spaces are looking for something softer, more human, more emotionally sustainable. Not surprisingly, many other public spaces that are historically typed are also opening up to a more comfortable, domestic approach: restaurants in apartments in the world’s great capitals, the hosting of Airbnb.com, the home-schooling phenomenon, even the ‘new’ idea of giving birth in maternity homes. Whenever our society creates stiff ‘containers’, someone tries to dismantle them and bring them back to the variable. In The Inner Edge we talk about this softened and intimate approach. Contained, as in Estel’s polite product lines. A courteous and personal point of view that has learned to accept man in his totality.

Editorial

Home Sweet Work?

Moleskine House, design GamFratesi, Oneoff project, Moleskine, 2012.

THE (INNER) EDGE i n s p i r i n g

p re s p e c t i v e s

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wo rk p l a c e

Openness, flexibility, sharing and customisation. Just like the featues of the field it investigate, The Inner Edge has a flexible, mobile, open reading pattern. Browse The Inner Edge as you’ve always done with a normal newspaper, or else, enter its contents following the story of each of its 10 quatrains. These are groups of four pages that each form a small poster. You can take them apart and recompose them in whatever way you please, keeping only the content that interests you, pass them on to a colleague or forget them in the car, use them as posters behind your desk or as a starting point for your projects.

Nel suo primo numero, The Inner Edge guarda al legame tra lavoro e passioni. L’aspirazione alla domesticità, al sentirsi ‘come a casa’ nell’ambiente di lavoro, è il nodo attorno a cui sembra risolversi la visione che l’uomo contemporaneo aveva dato di se stesso. C’è una nozione dello spazio umano più aperta, che include la possibilità che le nostre risorse non siano pianificabili e prevedibili. Le linee si fanno accoglienti e i dettagli smussati (Naturally Estel), le superfici parlano di materia e texture (MoodBoard), gli stessi complementi arredano un ufficio come un tavolo di cucina (il tavolo More). E noi indulgiamo nelle forme che ormai la storia del design ha reso classiche (Oscar Niemeyer) e riscopriamo il valore di un’eleganza accogliente (Jorge Pensi). Non c’è separazione tra vita e lavoro, tra passioni e ossessioni, nei momenti di lavoro come tra le mura domestiche. Ce lo hanno raccontato le case dei grandi architetti e dei nuovi designer, ce lo spiega chi è abituato ad arredare spazi collettivi a cavallo tra i continenti (Stefano Angeletti per Spiralis), lo testimonia il pranzo ad alta velocità di un progettista allenato a valorizzare la dimensione del viaggio (Marco Casamonti). Forse è una conseguenza di quelle regole così precise create dalle nostre società, forse troppo rigide per il nostro buon ‘funzionamento’. Gli spazi collettivi cercano la morbidezza e una nozione dell’umano aperta, più sostenibile emotivamente. Non a caso, anche tanti altri spazi di collettività storicamente tipizzati, si aprono alla prospettiva domestica: il ristorante negli appartamenti delle grandi capitali, la ricettività di Airbnb.com, il fenomeno dell’home schooling, addirittura le ‘nuove’ nascite in case maternità. Ogni qualvolta la nostra società ha creato ‘contenitori’ univoci, si cerca di smontarli, di riportarli al variabile. In The Inner Edge parliamo di questa prospettiva addolcita e intima. Ammansita, come nei cortesi profili dei prodotti Estel. Un punto di vista gentile e personale, che ha imparato ad accogliere l’uomo nella sua totalità.

Apertura, flessibilità, condivisione, personalizzazione. Proprio come i caratteri del settore che indaga, The Inner Edge ha uno schema di lettura mobile, duttile, aperto. Sfoglia The Inner Edge come hai sempre fatto con un normale quotidiano, oppure entra nei suoi contenuti seguendo il racconto di ognuno dei suoi 10 quartini, i gruppi di quattro pagine che formano ciascuno un piccolo poster. Puoi spaginarli e ricomporli come preferisci, tenere solo i contenuti che ti interessano, passarli a un tuo collega o dimenticarli in macchina, usarli come manifesto dietro la scrivania o come spunto per i tuoi progetti.

1/I - Why The Inner Edge

3/I - Quote

5/I - Agenda: Fairs and design weeks

7/I - Trend Scenario: Where Architects Live (and Work)

9/I - Salone del Mobile 2014: Naturally Estel

1/II - III Editorial: Home Sweet Work?

3/II - The Product: More Table

5/II - City Lifestyle: Barcelona

7/II - Trend Scenario: Where Architects Live (and Work)

9/II - Salone del Mobile 2014: Naturally Estel

1/II - III List of Contents

3/III - The Product: More Table

5/III - City Lifestyle: Barcelona

7/III - Trend Scenario: Where Architects Live (and Work)

9/III - Salone del Mobile 2014: Naturally Estel

1/IV - Tendences: Creative Uprise

3/IV - The Product: Jorge Pensi

5/IV - Agenda: Exhibitions

7/IV - Quote

9/IV - Point of view: Office Design Insights

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c o n te m p o ra r y

Editorial

2/I - Cover Story: Oscar Niemeyer

4/I - The Profile: Jorge Pensi

2/II - Cover Story: Oscar Niemeyer

4/II - Embrace, design Jorge Pensi

6/II - Work and trend : Design with passion

8/II - Moodboard: Material Details

2/III - Cover Story: Oscar Niemeyer

4/III - The Profile: Jorge Pensi

6/III - Work and trend : Design with passion

8/III - Moodboard: Material Details

2/IV - Cover Story: The Niemeyer Table

4/IV - The Profile: Jorge Pensi

6/IV - Identities: Lunch@Work

8/IV - Corporate Interiors: ROCHE Pharmaceuticals

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8/I - Corporate Interiors: ROCHE Pharmaceuticals

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Oscar Niemeyer: The Curve of Time Photo ©Paolo Pileggi

Cover story

Oscar Niemeyer for Estel: the Niemeyer Table With its metal base in relief, projecting a plastic form, Niemeyer’s unmistakable signature, this table designed for Estel is one of the few pieces the Brazilian architect dedicated to interior decorating. In 1985 Estel commissioned Oscar Niemeyer to create a conference table. What he imagined fully interpreted the dual vocation of the Italian design company, knowing how to smoothly move between home and office. The table, with both high-profile home interiors and office executive spaces in mind, is characterized by an important base: one single sculptural leg made in wood covered with brushed steel, with internal counterweight plates. Drawing strength from this pedestal’s utopian shape, modelled on Hispanic baroque curves, the Niemeyer Table is transfigured into a timeless sculpture, “a cathedral in the desert destined for the conscience of the human race”. The top can be either in floating tempered glass or in a wood finish, 50 mm thick. The collection has been expanded with rectangular double versions with clear glass top finishes paired with leather.

Oscar Niemeyer per Estel: il tavolo Niemeyer Con la sua base in metallo a rilievo, proietta una forma inconfondibilmente plastica, una cifra stilistica puramente di Niemeyer. Questo tavolo per Estel è uno dei pochi pezzi che l’architetto brasiliano ha dedicato alla decorazione d’interni. Nel 1985 Estel ha commissionato ad Oscar Niemeyer un tavolo da conferenza. Ciò che egli ha immaginato interpretava pienamente la duplice vocazione del brand di design italiano, ovvero di saper vivere la casa e l’ufficio in maniera fluida. Il tavolo, rivolto sia agli spazi domestici che a quelli direzionali, è caratterizzato da una base importante: una gamba scultorea realizzata in legno rivestito di acciaio spazzolato, con piastre di contrappeso interno. I piani possono essere realizzati in vetro trasparente o in essenza, nei legni naturali presenti in catalogo.

The Estel Niemeyer table fits both in domestic and public living areas, such as executive offices. Presented in the double version, can reach a length of 4.5 meters. Il tavolo Niemeyer di Estel trova la sua destinazione ideale tanto nelle aree living domestiche che nelle sale dirigenziali da ufficio. Declinato anche in versione doppia, può raggiungere anche la lunghezza di 4,5 metri.

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Oscar Niemeyer: The Curve of Time Saying that Oscar Niemeyer was a legend would be an understatement. Roughly 600 projects, from Rio de Janeiro to Algeria, from Paraná to Paris, have combined the rigour of modern structure with fluidity of space and sensitivity to nature. He was the first to show us the contemporary way to create a warm and engaging living space.

Definire Oscar Niemeyer una leggenda sarebbe un superfluo. Circa 600 progetti, da Rio de Janeiro all’Algeria, da Paraná a Parigi, hanno saputo unire il rigore della struttura razionalista con la fluidità degli spazi e sensibilità verso la natura. Fu il primo a mostrarci la via moderna per uno spazio architettonico caldo e coinvolgente.

The French Communist Party Headquarters in Paris, signed by Oscar Niemeyer and completed in 1971. La sede del Partito Comunista francese a Parigi, progetto di Oscar Niemeyer completato nel 1971.

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Oscar Niemeyer: The Curve of Time

Niemeyer belonged to the ‘second generation’ of modern architects, meaning that he inherited and transformed the discoveries of pioneers such as Le Corbusier and Mies van der Rohe, developing an architecture that worked on all scales, from the individual house to the monumental complex. While modern and progressive in tone, Niemeyer’s architecture absorbed lessons from the past and from nature, from tropical landscapes to the female figure.

Niemeyer apparteneva alla ‘seconda generazione’ di architetti moderni, il che significa che ha ereditato e trasformato le scoperte dei pionieri come Le Corbusier e Mies van der Rohe, sviluppando un’architettura che funzionava a tutti gli ordini di grandezza, da quello della casa individuale a quello del complesso monumentale. Sebbene moderna e progressista nel tono, l’architettura di Niemeyer ha assorbito le lezioni del passato e dalla natura, dal paesaggio tropicale alla figura femminile.

Oscar Niemeyer, one of the most important and celebrated architects of the 20th century was brilliant, energetic, ruthless, by all accounts charming and extraordinarily engaging, just like all his projects. Having lived more than a century, Niemeyer is a bridge across time to the now-historic modern movement in architecture. He was the master of the curve, he could command tonnes of concrete and steel to swoop and turn, inventing a vision of space that was both expressive and seductive. In a word, warm and humanized. According to Norman Foster, the city of Brasilia, where Niemeyer designed the most significant monuments, “is not simply designed, it is choreographed”. Magnificent and playful. Spatially rich with the archaic power of forms. The choreography of shapes just waiting for people to move through them, interacting with them, in a playful dance of architectural and human motion.

Oscar Niemeyer, uno degli architetti più importanti e celebri del 20 ° secolo era brillante, energico, spietato, a detta di tutti affascinante e straordinariamente coinvolgente, come tutti i suoi progetti. Avendo vissuto più di un secolo, Niemeyer è un ponte sul tempo, sul movimento moderno in architettura, ormai storicizzato. Padroneggiava la curva, poteva comandare tonnellate di cemento e acciaio per farle girare, inventando una visione di spazio che era sia espressivo che seducente. In altre parole, caldo e umanizzato. Secondo Norman Foster, la città di Brasilia, per la quale Niemeyer ha progettato i monumenti più significativi, “non è semplicemente progettata, è coreografata”. Il magnifico e il giocoso. Uno spazio ricco, con la potenza arcaica delle forme. La sua coreografia aspetta solo le persone che l’attraversino, interagendo con lei, giocando un movimento di danza architettonica e umana.

Oscar Niemeyer: The Curve of Time

Cover story

Talking about Oscar Niemeyer Norman Foster, architetto “Poche persone sono arrivate ad incontrare i loro eroi e io sono grato di aver avuto la possibilità di trascorrere del tempo con Oscar Niemeyer a Rio. Invertendo l’assioma che recita ‘la forma segue la funzione’, Niemeyer ha dimostrato, invece che “quando una forma crea bellezza diventa funzionale e quindi è fondamentale in architettura”. Mi ha detto che l’architettura è importante, ma che la vita è più importante”. Deyan Sudjic, director of London’s Design Museum “Oscar Niemeyer è stato il nostro ultimo legame con i giorni eroici della modernità - il momento in cui tutto sembrava possibile. Un uomo che ha creato un’identità di nazione. Un uomo che ha fatto monumenti e anche spazi delicati e belli, un uomo che ha fatto architettura emozionale”. Richard Rogers, architect “L’ultimo edificio di Niemeyer che ho visitato è stato il suo Serpentine Pavillon in Hyde Park che, anche se piccolo, è un edificio fondamentale. Si comunica ottimismo, semplicità e belle proporzioni, ma fa capire come eccessivamente complessi siano gli edifici moderni di oggi”.

Photo ©Paolo Pileggi

The Inner Edge #1

Talking about Oscar Niemeyer Norman Foster, architect “Few people get to meet their heroes and I am grateful to have had the chance to spend time with Oscar Niemeyer in Rio. For architects schooled in the mainstream modern movement, he stood accepted wisdom on its head. Inverting the familiar dictum that ‘form follows function’, Niemeyer demonstrated instead that, “When a form creates beauty it becomes functional and therefore fundamental in architecture”. He told me that architecture is important, but that life is more important.” Deyan Sudjic, director of London’s Design Museum

Here above, the French Communist Party Headquarters in Paris, signed by Oscar Niemeyer and completed in 1971. Here right, Oscar Niemeyer sketch for his signature table for Estel. Here right, the brazilian architect relaxes in the dining room of his Rio home with his wife, 1950. Photo by Haywood Magee/Getty Images.

“Oscar Niemeyer was our last link to the heroic days of modernism – the time when anything seemed possible. A man who made a capital and created an identity for a nation. A man who made both monuments and also delicate and beautiful spaces; a man who made architecture emotional again.” Richard Rogers, architect “The last Niemeyer building I visited was his Serpentine Pavillon in Hyde Park which, although small, is a fundamental building. It communicates optimism, simplicity and beautiful proportions; it makes one realise how over-complex modern buildings are today.”

Qui sopra, la sede del Partito Comunista francese a Parigi, progetto di Oscar Niemeyer completato nel 1971. Qui a destra, lo schizzo di Oscar Niemeyer per il suo iconico tavolo per Estel. Qui a siniztra, l’architetto brasiliano nella sua casa di Rio con la moglie, 1950. Photo by Haywood Magee/Getty Images.

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More - The eclectic table

Quote

I enter my studio at 9 a.m. I have lunch here, I return right away to my work and I go out to dinner at 8 p.m. My daily tasks don’t vary much.

Oscar Niemeyer, 1907 - 2012

MORE DETAILS The More tables have tops inserted inside the structure of the base, the latter made ​​of metal painted or chromed steel, declinable in about ten different variants. Tops can be chosen from an extremely wide range of more than 20 different materials, from natural essence, lacquer or melamine, glass, leather.

I tavoli More hanno il piano incassato all’interno della struttura della base, quest’ultima realizzata in metallo verniciato o acciaio cromato, realizzabile in una decina di varianti diverse. Anche i piani possono essere scelti all’interno di una ampissima gamma di più di 20 differenti materiali, dal legno naturale, ai laccati e melanimici, al vetro retroverniciato, al cuoio.

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Entro nel mio studio alle 9 del mattino. Pranzo lì, mi rimetto subito dopo al lavoro ed esco per la cena alle 8 di sera. Le mie mansioni quotidiane variano di poco

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The Inner Edge #1

More - The eclectic table

The product The More tables can be declined in an extremely wide range of possible combinations and dimensions, to suit the needs of the group and single work.

The product

I tavoli More possono essere declinati in una ampissima gamma di combinazioni e dimensioni, per adeguarsi alle esigenze del lavoro di gruppo o in autonomia.

More The eclectic table design manager Alberto Stella

MORE TABLES BY ESTEL

In the endless combinations that it can assume, More by Estel reveals the balance of timeless elegance in a family of tables that can evolve into end tables or into tables for dining or conferences. By changing its measurements in width, length or height, by combining the surfaces with the many available materials and finishes, the More table gives a picture of great personality and character, even in its essential, iconic simplicity.

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Nelle infinite combinazioni che può assumere, More di Estel rivela l’equilibrata eleganza senza tempo di una famiglia di tavoli che può declinarsi tanto in tavolino quanto in tavolo da pranzo o da conferenza. Modificando le sue misure in larghezza, profondità e altezza, combinando le superfici ai molti materiali e finiture disponibili, il tavolo More restituisce un’immagine di grande personalità e carattere, seppure nella sua essenziale, iconica semplicità.

One single table is transformed into a system that adapts to transversal use, interfacing with any environment, from the dining room to the living room, from the kitchen to the bedroom, from the home desk to the office desk, from meeting rooms to the executive offices. Its structure allows you to create extremely customised and flexible accessories. The distinctive element is represented by the support structure, consisting of metal legs that are inserted into the horizontal profiles with a fluid and measured arch. The surfaces, framed by a wire support frame, are available in different finishes, laminated, painted, varnished, back-lacquered glass, wood or leather; the same availability applies to the supporting structure as well.

Un solo tavolo si trasforma in un sistema che si adatta a un uso trasversale, in dialogo con qualsiasi ambiente, dalla sala da pranzo al salotto, dalla cucina alla camera da letto, dalla scrivania domestica o in ufficio, alla sala riunioni o dirigenziale. La sua struttura permette di creare complementi dallo stile altamente personalizzabile e flessibile. L’elemento distintivo è rappresentato dalla struttura di supporto, composta da gambe in metallo che si innestano nei profili orizzontali con un’arcata fluida e misurata. I piani, incorniciati a filo dal telaio portante, sono disponibili in diverse finiture, in laminato, verniciato, laccato, vetro retrolaccato, essenza o cuoio, così come la stessa struttura di sostegno.

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The Inner Edge #1

A Warm Elegance. Jorge Pensi

Jorge Pensi with his team. Jorge Pensi con il suo team.

Internationally, 68 percent of teleworkers say that the blurring of boundaries between work and home life is the biggest downside to working at home: what might be the next evolution for what has been called the ‘home-office’?

A livello internazionale, il 68 per cento dei telelavoratori affermano che la sfocatura dei confini tra lavoro e vita familiare sia il più grande svantaggio nel lavorare da casa: quale potrebbe essere la prossima evoluzione per quello che è stato chiamato ‘home-office’?

I think that to work at home is very interesting and comfortable if you are able to divide yourself between work and family life. People must learn to have a time for working and a time for being with the family, although I know it’s very difficult to do. It is especially difficult if you work in a creative field, because inspiration can appear at any moment and not just when you are sitting at your work table.

Penso che lavorare a casa sia molto interessante e comodo se si è in grado di dividersi tra lavoro e vita familiare. La gente deve imparare ad avere un tempo per lavorare e un tempo per la famiglia, anche se so che è molto difficile da fare, soprattutto se si lavora in un campo creativo, perché l’ispirazione può apparire in qualsiasi momento, non solo quando si è seduti al tavolo.

From what you can see, from your colleagues and peers, are we changing the attitude toward spaces ‘dedicated to working’? Are we ready to develop a different approach to our working standard? We need to develop a new way of working, we need to move towards a more relaxed approach to our daily work. It is very important to reduce the hours we dedicate to our jobs, but to do so efficiently: fewer hours but concentrating more and leaving time for leisure. We need to have the right equipment: tables, seating, lighting and healthy air conditioning. What is the general atmosphere in your studio, how do you ‘interpret’ your space? What is the prevailing attitude on your work days? As I explained before the general atmosphere in my studio comes from the way people relate to each other: playing together, creating things that may last, talking and laughing, exchanging comments and ideas, and above all knowing that we are designing pieces for a partner with whom we share the same excellent communication style we use within our workplace.

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Stiamo cambiando l’atteggiamento verso i nostri spazi di lavoro? Stiamo per elaborare un approccio diverso? Dobbiamo certamente sviluppare un nuovo modo di lavorare, dobbiamo andare verso un approccio più disteso al lavoro quotidiano. E’ molto importante, riducendo le ore di dedizione al nostro lavoro ma con efficacia: meno ore ma con molta concentrazione e tempo per relax. Abbiamo solo bisogno di avere la giusta attrezzatura: tavolo, seduta, illuminazione, insonorizzazione e climatizzazione sana.

The profile

A Warm Elegance Jorge Pensi

Qual è l’atmosfera nel vostro studio nei giorni lavorativi? Come ho spiegato prima, l’atmosfera generale nel mio studio nasce dal modo con cui le persone si relazionano insieme, creando cose che potrebbero durare, parlando e ridendo, scambiando commenti e idee. Soprattutto sapendo che stiamo progettando per un partner con il quale abbiamo la stessa comunicazione eccellente che vive all’interno del nostro studio.

If there is one thing which defines the Jorge Pensi Design Studio’s projects, it is their timelessness. Being one of the most prominent Spanish designers and one of the first to work internationally, Jorge Pensi has designed for a wide range of signature products, especially in the contract and office segment. We asked him about the evolution of working spaces, a point of view that he was happy to furnish us both from a professional and a personal point of view. (Continue at 4/III)

Se c’è una cosa che definisce i progetti di Jorge Pensi, è la loro atemporalità. Essendo uno dei designer spagnoli più riconosciuti e uno dei primi ad aver lavorato a livello internazionale, Jorge Pensi ha firmato un’ampissima gamma di prodotti, in particolare nel segmento contract e ufficio. A lui abbiamo chiesto riguardo all’evoluzione dei luoghi di lavoro, un punto di vista che ci ha fornito sia come professionista che sul piano personale. (Continua 4/III)

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The Inner Edge #1

A Warm Elegance. Jorge Pensi

A Warm Elegance. Jorge Pensi

The profile

EMBRACE design Jorge Pensi Embrace is a graphic sign that links the present with the past, which is evolves into a system of seats to beds. Designed by Jorge Pensi for Estel, the family includes office and executive chairs, compact sofas for public areas, armchairs, lounges and end tables, and finally the latest edition to the Night collection, the Embrace bed. The seats, made with plywood frames, have an ergonomic and enveloping design making them extra comfortable. The arm extends behind the back giving continuity and uniformity to the lines. For lounge areas there are different models of single chairs and sofas. The frame is in beech and poplar plywood combined with a system of comfortable elastic bands. The padding is in differentiated density polyurethane foam to ensure the optimal ergonomic functionality of the chair. Like the chair, the bed is also a graphic icon, we find it in the headboard, gracefully accommodating the space for sleep comfort. Great attention has been devoted to the manual stitching and the choice of finishes, details that transmit the value of the highly competent craft skills that make up Estel’s production processes.

Embrace è un segno grafico che collega il presente con il passato, che viene declinato da un sistema di sedute al letto. Disegnata da Jorge Pensi per Estel, la famiglia comprende sedie da ufficio ed executive, divanetto da attesa per aree collettive dalle dimensioni compatte, poltrona lounge e tavolino, infine l’ultimo nato nella collezione Night, il letto Embrace. Le sedute, realizzate con una struttura a telaio in multistrato, hanno un design ergonomico e avvolgente, per un alto livello di comfort. Il bracciolo si estende dietro lo schienale dando continuità e uniformità alle linee. Per le aree lounge, nei diversi modelli di seduta singola e divani, la struttura portante è in legno di faggio e pioppo multistrato, associato ad un sistema confortevole con fasce elastiche. L’imbottitura è in poliuretano espanso a densità differenziata per garantire l’ottimale funzionalità ergonomica della seduta. Come nella seduta, anche nel letto l’icona grafica, che ritroviamo nella testiera, accoglie con grazia lo spazio del benessere nel sonno. Grande attenzione è stata dedicata alle impunture manuali e alla scelta dei rivestimenti, dettagli che trasmettono il valore delle alte competenze artigianali presenti nel processo di produzione di Estel.

Embrace, designed by Jorge Pensi for Estel, gives life to a family of chairs that can be declined ideally both for home living spaces and for office or contract spaces. Above, a drawing of Embrace as chair for executive office. Below, an interior where the seating area is fully resolved with Embrace chair and sofa. Il progetto Embrace, firmato da Jorge Pensi per Estel, da vita a una famiglia di sedute che possono declinarsi idealmente tanto per gli spazi living domestici che per le aree da ufficio o contract. Qui sopra, un disegno della versione Embrace come poltrona dirigenziale e da ufficio. Qui sotto, un interno in cui l’area salotto è risolta interamente con Embrace in versione poltroncina e sofà.

A view of Jorge Pensi studio in Barcellona. Lo studio di Jorge Pensi a Barcellona

Thanks to a peculiar modern and universally appealing style, Jorge Pensi’s projects are widely known in the world of design as fluid and elegant. He has been awarded of numerous prizes and has received widespread recognition throughout his career, including from the Spanish National Design Prize in 1997, awarded by the Ministry of Industry and Energy and from the BCD Foundation for outstanding professional achievement.

Grazie ad uno stile moderno, molto personale e coinvolgente, i progetti di Jorge Pensi sono ampiamente conosciuti nel mondo del design. Ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti alla carriera, tra cui il National Design Prize in Spagna nel 1997, rilasciato dal Ministero dell’Industria e dell’Energia e dalla Fondazione BCD per il suo straordinario successo professionale.

Your work has been greatly appreciated for the warm, expressive twist you have been able to give to minimalist and pure forms. Are warmth and sensuality something that contemporary design has wrongly avoided considering as effective for our daily wellbeing?

Il suo lavoro è stato molto apprezzato per il calore espressivo che ha saputo regalare a forme minimaliste e pure. Calore e sensualità sono qualcosa che il design contemporaneo ha erroneamente evitato di considerare come componente efficace del nostro benessere quotidiano. Lei è d’accordo?

I have always believed in objects with a soul, with the power to transmit emotions, able to seduce at first sight. Timeless, to share our precious moments… I have always tried to escape from commonplace trends. There is not a rule for joining two points: sometimes it is a straight line, but often it can be a curved line.

Ho sempre creduto in oggetti con l’anima, con il potere di trasmettere emozioni, in grado di sedurre a prima vista. Senza tempo, capaci di condividere i nostri momenti preziosi ... Ho sempre cercato di fuggire dalle tendenze banali. Non c’è una regola per unire due punti: a volte è una linea retta, ma spesso può essere una linea curva..

Do you think there is place for a more creative environment in our workplace? My team and I work every day in a very relaxed atmosphere, we are like a family that shares bad and good moments. We talk a lot, about design, about the confused world around us and, of course, about personal subjects. I guess the most inspiring place is our sunny garden in the shade of old trees.

4/II

Pensa che ci sia posto per un ambiente più favorevole alla creatività nei nostri luoghi di lavoro? Il mio team ed io siamo al lavoro tutti i giorni in un’atmosfera molto rilassata, siamo come una famiglia che condivide momenti buoni e cattivi. Si parla molto, si parla di design, del mondo intorno a noi e, naturalmente, di argomenti personali. Credo che il posto più stimolante sia il nostro giardino soleggiato all’ombra di vecchi alberi.

4/III


The Inner Edge #1

Agenda

04-06 2014 EXHIBITIONS UNITED STATES / NEW YORK “DESIGNING MODERN WOMEN” until Wednesday October 01, 2014 MoMA - The Museum of Modern Art 11 West 53rd Street 10019 New York www.moma.org Modern design of the twentieth century was profoundly shaped and enhanced by the creativity of women as muses of modernity and shapers of new ways of living, and as designers, patrons, performers and educators. This installation, drawn entirely from MoMA’s collection, celebrates the diversity and vitality of individual artists’ engagement in the modern world, from ‘Loïe Fuller’s pulsating turn-of-the-century performances to April Greiman’s 1980s computer-generated graphics, at the vanguard of early digital design. Questa installazione, tratta interamente dalla collezione del MoMA, celebra la diversità e la vitalità delle singole artiste nel mondo moderno, da ‘Loïe Fuller alle avanguardie del design digitale. FRANCE / SAINT-ETIENNE “HOMEWORK, UNE ÉCOLE STÉPHANOISE” until Sunday May 11, 2014 Cite du Design à Saint-Etienne 3, rue Javellin-Pagnon 42200 Saint-Etienne www.citedudesign.com This exhibition explores the production of a recent generation of french designers generation that studied in the city of Saint-Étienne, in central France, and then wished to stay to live and work there, feather far from their clients, editors and prestigious galleries (Cinna, Ligne Roset, Cristalleries St. Louis, Small Fry, Domeau & Perez, Souvignet). These designers, and many others, chose Saint-Étienne with the conviction and desire to participate in a collective adventure by entering in a context of local collective development. Designer che hanno scelto Saint-Étienne con la convinzione e la voglia di partecipare a un’avventura collettiva inserendosi in un contesto di sviluppo collettivo locale. FRANCE / PARIS “SOUS PRESSION, LE BOIS DENSIFIE” until Sunday September 14, 2014 Les Arts Décoratifs 107, Rue de Rivoli 75001 Paris www.lesartsdecoratifs.fr A soft wood, such as fir, can become as hard as rare tropical essences. The exhibition “Pressurized densified wood” presents the investigations to transform this technique into uses, with iconic objects designed by

5/IV

Agenda designers such as Paul Cocksedge, Chris Kabel, Lea Longis, Normal Studio or Big Game. The technique of densifying wood is a complex process that enables processing of wood without using a specific chemical substance, simply heat, moisture and pressure.

per il loro uso insolito di materiali, forme e concetti di design.

Un legno tenero, come l’abete, può diventare duro come essenze tropicali rare. La mostra presenta le indagini per trasformare questa tecnica in uso, con progetti di Paul Cocksedge, Chris Kabel, Normal Studio o Big Game.

until Sunday June 22, 2014 Design Museum London 28 Shad Thames SE1 2YD London United Kingdom www.designmuseum.org

BELGIUM / HORNU ALVAR AALTO “LIGHTINGS”

The world of fashion designer Paul Smith in the design museum of London is celebrated as a world of creation, inspiration, collaboration, wit and beauty. Surveying his career to date and exploring future developments, the exhibition references Paul Smith’s influences and fashion designs, charting the rise of a quintessentially English label which became one of the leading fashion brands in the world and an icon of the ‘90s style.

until Sunday May 04, 2014 MAC s - Musée des Arts Contemporains rue Sainte-Louise, 82 7301 Hornu Belgium www.grand-hornu-images.be Pioneer of organic design and emblematic figure of the architecture and the Scandinavian design Alvar Aalto (1898 - 1976) is an inexhaustible source of inspiration for present generations. Designed as total works of art (gezamtkunstwerken), his projects have included furniture and lighting in a humanistic spirit. In the majestic Grand Hornu Images museum, his work has been explored in detail above all on artificial lighting, inspired by the Nordic light.

UNITED KINGDOM / LONDON “HELLO MY NAME IS PAUL SMITH”

Esaminando la sua carriera fino ad oggi, la mostra fa riferimento a influenze di Paul Smith e disegni di moda, un marchio tipicamente inglese che divenne un’icona dello stile anni ‘90.

Nel maestoso museo del Grand Hornu Images, il lavoro di Alvar Aalto (1898 - 1976) è stato esplorato in dettaglio soprattutto sull’illuminazione, sempre ispirata alla luce nordica.

ICFF from May 17 to May 20, 2014 Jacob K. Javits Convention Center 655 W 34th Street 10001 New York www.icff.com

ICFF è la fiera di riferimento per il design in North America. Index from May 19 to May 22, 2014 Dubai World Trade Center Sheikh Zayed Road 9292 Dubai www.indexexhibition.com

until Sunday September 14, 2014 Vitra Design Museum Charles-Eames-Str, 2 D-79576 Weil am Rhein Germany www.design-museum.de/

INDEX is the Middle East and Nord Africa’s premier International Design Exhibition, a gateway to both area’s interior design and fit-out industry.

Konstantin Grcic is one of the leading designers of the present day. Some of Grcic’s designs, such as Chair_One (2004) or the Mayday lamp (1999), have already attained the status of design classics. With Panorama, the Vitra Design Museum shows his largest solo exhibition to date, providing a comprehensive overview of Grcic’s oeuvre and is at the same time a new design project in its own right, developing spatial installations that set in scene his personal visions for life in the world of tomorrow – both pensively radical and powerfully profound.

INDEX è la fiera di settore che si rivolge al Middle East e Nord Africa. Clerkenwell Design Week from May 20 to May 22, 2014 Various Locations - London www.clerkenwelldesignweek.com Clerkenwell is home to more creative businesses and architects per square mile than anywhere else on the planet. Entering its 5th year in 2014, CDW has firmly established itself as the UK’s leading independent design festival. In 2013, the design community flocked to Clerkenwell with over 50,000 registered attendees and over 250 exhibiting brands.

Più grande mostra personale ad oggi, fornisce una panoramica completa dell’opera di Grcic ed è allo stesso tempo un nuovo progetto di design vero e proprio. THE NETHERLANDS / HERTOGENBOSCH STUDIO FORMAFANTASMA “PRIMA MATERIA”

Il distretto di Clerkenwell da cinque anni ospita una delle design week emergenti più interessanti.

until Sunday June 15, 2014 Stedelijk Museum ‘s De Mortel 4 5211 Hertogenbosch The Netherlands www.sm-s.nl

La prima completa indagine sull’opera di Studio Formafantasma composto da Andrea Trimarchi e Simone Farresin. Il duo italiano ha ricevuto inviti da tutto il mondo

FAIRS AND DESIGN WEEKS

the ICFF annually set NY city as the North America’s premier showcase for contemporary design.

GERMANY / WEIL AM RHEIN KONSTANTIN GRCIC “PANORAMA”

The exhibition “Prima Materia” - design by Studio Formafantasma is the first survey of the oeuvre of Studio Formafantasma - Andrea Trimarchi and Simone Farresin. Since graduating from the Design Academy Eindhoven, these two Italian designers have received invitations from all over the world for their unusual use of material, forms and design concepts. Within a period of five years they have presented 14 projects and collections, worked for prestigious design labels like Fendi, Droog, Nodus and Vitra, and participated in exhibitions in Salone del Mobile in Milan, Art Abu Dhabi and Design Miami Basel.

04-06 2014

Rooms Moscow from May 20 to May 24, 2014 Crocus Expo Exhibition Centre - IEC 65 to 66 km of Moscow City Ring Road www.rooms-moscow.com

Above, a view of the exhibition ‘Panorama’ of Konstantin Grcic at Vitra Design Museum. Below, ‘Prima Materia’ exhibition from studio FormaFantasma at Stedelijnk Museum, in Hertogenbosch. In alto, un’immagine dalla mostra ‘Panorama’ di Konstantin Grcic al Vitra Design Museum. Sotto, la mostra ‘Prima Materia’ dello studio FormaFantasma allo Stedelijnk Museum di Hertogenbosch.

Rooms Moscow / MIFS is a new trade fair format addressed to the Russian and East European market. The comprehensive interiors fair will be held on an annual basis in May presenting a complete product range of home and office furniture, kitchen and appliances, bath and outdoor furniture, as well as the sectors furniture production and interior works. Rooms Moscow / MIFS è un nuovo appuntamento dedicato ai mercati russi ed Est europei.

Arch Moscow from May 21 to May 25, 2014 Central House of Artists 10 Krymsky val 119049 Moscow www.archmoscow.ru In 2014 the XIX International Exhibition of Architecture and Design Arch Moscow is going to take place from May 21 till May 25, in parallel with 4th Moscow Biennale of Architecture. The main topic of the Biennale: Urban Blocks, curated by Bart Goldhoorn Sections of the Exhibition: Architecture, Exterior and Interior Solutions, Light in Architecture, Details. Nel 2014 Mosca ospiterà la XIX Mostra Internazionale di Architettura e Design in parallelo la 4a Moscow Architecture Biennale. DMY International Design Festival Berlin from May 28 to June 01, 2014 Airport Berlin Tempelhof Columbiadamm 10 - Entrance Hangar 2 12101 Berlin www.dmy-berlin.com/ The 12th edition of DMY International Design Festival will take place from May 28 to June 1. The historic Berlin Tempelhof airport will be transformed into a stage for designers and studios from all over the world. La scenografica ex-aerostazione di Berlin Tempelhof si trasforma in una scena per il design di tendenza. BCN Design Week from June 02 to June 14, 2014 Various Locations Barcelona www.barcelonadesignweek.es BCN Design Week, organised by BCD Barcelona Design Centre, is since a decade the event transforming the catalan city in a capital of design, innovation and product creativity. Da più di un decennio, la design week catalana rappresenta il meglio del design iberico. Interior Lifestyle Tokyo from June 04 to June 06, 2014 Tokyo Big Sight, West hall 3-21-1 Ariake, Koto-ku 135 0063 Tokyo www.interior-lifestyle.com Interior Lifestyle Tokyo is an offspring of two trade fairs – Ambiente, the largest consumer goods trade fair in the world, and Heimtextil, an international trade fair for household and commercial textiles. In Japan, Interior Lifestyle Tokyo is held in June, while its sister fair, IFFT/ Interior Lifestyle Living, takes place in November. Interior Lifestyle di Tokyo si sviluppa da due fiere: Ambiente e Heimtextil. Design Miami / Basel from June 17 to June 22, 2014 Messe Basel - Hall 1 Sud Messeplatz 4005 Basel www.designmiami.com Design Miami/ is the most sought for platform for collectible design, where the world’s top galleries gather to present museum-quality exhibitions of 20th and 21st century furniture, lighting and objets d’art. Occurring alongside the Art Basel fairs in Miami, USA each December, it is in june every year that it turns Basel, Switzerland, into the capital of limited edition design. In parallelo con Art Basel, la città svizzera diviene la capitale del design in edizione limitata.

OFFICE NEXT MOSCOW From March 27th to March 29, 2014 Dal 27 al 29 marzo 2014 Gostiny Dvor, Moscow www.officenext-moscow.com STAND ESTEL B2 - B3 During its Moscow Office Next in Russia, Estel presents its innovations for the contemporary office, and contract and supplies for public spaces, such as auditoriums and theaters. This event is becoming increasingly important for high-class office furniture, office supplies, contract and new technologies. Estel presents its innovations in this international platform, upgrading and fitting into the larger trend of developments in the work environment, in line with the need of the contemporary design of the space. The aspects that were taken into consideration relate to today’s vision of the community: the lighting, acoustics, decor, comfort, productivity, networking, ergonomics, work-life balance, home and office flex. Estel presenta in Russia durante Office Next Moscow le sue novità per l’ufficio contemporaneo, il contract e le forniture per spazi collettivi, come auditorium e teatri. Questo appuntamento sta diventando sempre più importante per gli arredi da ufficio di alta classe, forniture da ufficio, contract e nuove tecnologie. Estel presenta le proprie innovazioni in questa piattaforma internazionale, aggiornando e inserendosi nella maggiore tendenza che vede nuovi sviluppi per l’ambiente di lavoro, in linea con l’esigenza contemporanea di progettazione dello spazio. Gli aspetti che si sono tenuti in considerazione riguardano all’odierna visione della collettività: l’illuminazione, l’acustica, l’arredamento, il comfort, la produttività, networking, ergonomia, worklife-balance, casa e gli uffici flex.

5/I


The Inner Edge #1

Barcellona

City LifeStyle

3 - Motor of Modernity Until the 24th of June at MACBA, the exhibition Motor of Modernity. Grup R. Architecture, Art and Design analyses the impact generated in Barcelona by the presence of Grup R. They became a catalyst of both Catalan architecture and aesthetic culture for recovering the modernity lost during the years after the Civil War. The group countered the official styles with other resources, and astutely assimilated European architectural trends. Architects, exhibition curators and lecturers, and members of Grup R achieved a synthesis between architecture, art and design in the dark decades of the Franco regime in the postwar years. The group represented a major impetus to ideas of modernity, providing a sensible, coherent and ongoing programme in our country.

City LifeStyle

Barcelona 1

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1 - Petit Comitè Restaurant Lagranja, an Italo-Spanish design studio, organized the project for the new restaurant of starred chef Nandu Jubany which opened in February 2014. Located in the very heart of Barcelona, Petit Comitè offers classic Catalan cuisine with a contemporary twist. So goes the design, mixing a few interesting ingredients: huge wooden dish drainer used as a screen – to give privacy to the main dining room, keeping the busy tapas bar apart. Last but not least, lagranja pays homage to the recently deceased Rafael Marquina transforming his iconic oil/vinegar set into a lamp.

Opened in autumn 2013 in the centre of Barcelona, a 200m2 multi-functional space where each element performs multiple functions, a perfect place for a group of creative minds to work individually and together in an extensive way, almost like co-housing. Desks and chairs, workshop space, kitchens, sofas, and fruit trees outside. All of this in an eco-friendly, cozy cocoon, a safe place to try, and to share. At Apocapoc workers can come and stay for one hour or the whole year.

Fino al 24 giugno al MACBA, la mostra analizza l’impatto generato a Barcellona dalla presenza dello studio di architettura Grup R. Lo studio divenne un catalizzatore sia di architettura catalana e che di cultura estetica per il recupero di una modernità perduta negli anni dopo la guerra civile. Il gruppo ha rappresentato un importante impulso alle idee della modernità, coerente e continuo nel paese.

3

1 - Petit Comitè Restaurant Lagranja studio di design italo-spagnolo, ha curato il progetto per il nuovo ristorante dello chef stellato Nandu Jubany, inaugurato nel febbraio 2014. Situato nel cuore di Barcellona, Petit Comitè propone una cucina classica catalana con un tocco contemporaneo. Così fa la progettazione, mescolando un paio di ingredienti poveri come un enorme scolapiatti che scherma la sala da pranzo, oppure omaggiando il designer Rafael Marquina trasformando la sua iconica portaolio/aceto in una lampada. www.petitcomite.cat

www.petitcomite.cat 2 - Apocapoc: a Multitasking space for creative minds

Motor of Modernity

Italian design in Barcelona with Estel Ibérica

Il design italiano a Barcellona con Estel Ibérica

Estel has been present in Barcelona for more than twenty years. In 2013 the Estel Iberica space was renovated, about 900 m2 in the modernist building Casa Martí Llorens, where Estel office furniture is interpreted in an engaging and expressive space by the Director Antonio Casas and his staff. Estel Barcelona is very present as the same Casas recalls: “Estel furniture can be found at the La Casa Pedrera y Batllo by Antoni Gaudí’s, the Porta Fira Toyo Ito at the MACBA ( Museum of Contemporary Art ) by Richard Meyer as well as Airport by Ricardo Bofill . “ “The philosophy of Estel fits perfectly with that of Barcelona,​​“ says Antonio Casas, “The quality of its products, the rational design filled with exquisite detail, its wide range of Office, Home, and Contract products allow us to opt for various installation possibilities and collaborate with leading architecture and furnishings studios to create projects of international prestige, such as W Hotel Bcn, to IT Now! (“Grupo IBM “ y “La Caixa”), Banco Santander Seguros Arag, Nike, Roche Diagnostics, Mattel, to name just a few of the accomplishments. On a stylistic level, companies that choose Barcelona as their headquarters prefer lacquered and textured surfaces, back-lacquered glazing, more ‘animated’ and colourful communal areas to stimulate teamwork and creativity”.

Estel è presente a Barcellona da più di vent’anni. Nel 2013 è stato rinnovato lo spazio Estel Iberica, circa 900 mq nell’edificio modernista di Casa Martí Llorens, in cui i mobili ufficio Estel sono interpretati in modo coinvolgente ed espressivo dal direttore dello spazio Antonio Casas e dal suo staff. Estel a Barcellona è molto presente come ricorda lo stesso Casas: “Arredi Estel si trovano alla Casa Pedrera y Batlló di Antoni Gaudí, al Porta Fira di Toyo Ito, al MACBA (Museo di Arte Contemporanea) di Richard Meyer così come all’Aeroporto di Ricardo Bofill.” “La filosofia di Estel si sposa perfettamente con quella di Barcelona,” continua Antonio Casas, “La qualità dei suoi prodotti, il design razionale ricco di preziosi dettagli, la sua ampia gamma di prodotti dall’Office, all’Home, al Contract, ci permettono di optare per diverse possibilità di installazioni e di collaborare con i principali studi di architettura e arredamento realizzando progetti di prestigio internazionale, come all’Hotel W Bcn, a IT Now! (“Grupo IBM” y “La Caixa”), Banco Santander, Arag Seguros, Nike, Roche Diagnostics, Mattel, solo per citare alcune delle realizzazioni. Sul piano stilistico, le compagnie che scelgono Barcellona come loro sede prediligono superfici laccate e texturate, vetri retrolaccati, zone comuni piú ‘animate’ e colorate proprio per stimolare il lavoro in squadra e la creatività”.

2 - Apocapoc : a Multitasking space for creative minds Ha aperto nell’autunno del 2013 nel centro di Barcellona, uno spazio polifunzionale 200m2, dove ogni elemento svolge molteplici funzioni, un luogo ideale per menti creative al lavoro e coworking estentesivo, quasi un cohousing. Scrivanie e sedie, spazio lab, cucine, divani, alberi da frutta all’aperto. Tutto questo in stile eco-friendly, un accogliente bozzolo, un luogo per provare e condividere. http://www.apocapocbcn.com/

http://www.apocapocbcn.com/

5/II

5/III


The Inner Edge #1

Identities

Lunch @Work

Which is the link between project and kitchen? And how does the time for lunch cope with the rhythm of our profession?

Quale è legame tra progetto e cucina, e come il momento del pranzo accompagna il ritmo della nostra professione?

“The relationship between cooking and architecture is strong. Both are arts of composition and projects. They both have their roots in matter and in the synthesis of different elements into a harmonic whole. And it is right to take advantage of food as well as architecture, in the places and societies that have given them life. A difference does exist however: while it is difficult to explain architecture to one who does not know the code, it is much easier to talk about the culture and planning of food.

“E’ forte il rapporto che corre tra cucina e architettura. Entrambe sono arti della composizione, del progetto, c’è un radicamento nella materia e nel sintetizzare elementi diversi in un insieme armonico. Entrambe, inoltre, sono espressione diretta delle diverse identità culturali nel mondo. Ed è giusto approfittare, del cibo come dell’architettura, nei luoghi e nelle società che hanno dato loro vita. Una differenza tuttavia esiste: mentre è difficile spiegare l’architettura a chi non ne conosce i codici, è invece molto più facile parlare della cultura e della progettualità del cibo.

In the picture my ‘Renaissance Lunch in metaphysics sauce’. That is the perfect conjunction of classical and modern, tradition and innovation (Brunelleschi): Macaroni with tomato on the background of the high speed train (De Chirico).”

Marco Casamonti / Archea Associati Marco Casamonti, graduated in Architecture from the University of Florence in 1988 and is among the founders of the Studio Archea, a network of 100 architects operating between the offices in Florence, Milan, Rome, Beijing, Dubai and Sao Paolo. These architects are engaged in landscape design, urban design, architecture, design, graphic design and publishing. Among their most important projects is the new Cantina Antinori (see photo) in San Casciano Val di Pesa (Florence), developed in partnership with Estel for part of the interior design environments. In 2014, he has signed the first kitchen collection by Antonio Lupi.

6/IV

Nella foto un mio ‘Pranzo Rinascimentale in salsa metafisica’. Ovvero la congiunzione perfetta di classicità e moderno, tradizione e innovazione (Brunelleschi): Maccheroni al Pomodoro sullo sfondo del treno (De Chirico).” Marco Casamonti / Archea Associati Marco Casamonti laureato in Architettura all’Università di Firenze, nel 1988, è tra i fondatori lo Studio Archea, un network di 100 architetti operativi tra le sedi di Firenze, Milano, Roma, Pechino, Dubai e San Paolo, impegnati in progettazione del paesaggio, urbana, d’architettura, design, grafica, editoria. Tra i progetti più importanti c’è la nuova Cantina Antinori (nella foto) a San Casciano Val di Pesa (Firenze), con cui si è sviluppata una collaborazione con Estel per parte dell’interpor design degli ambienti. Nel 2014, ha firmato la prima linea di cucine per Antonio Lupi.

www.estel.com

6/I


The Inner Edge #1

Design with Passion

Work and trend

Design with Passion Objects and subjects of desire which override the boundaries between work time and the moments dedicated to one’s own passions.

Work and trend

www.feb31st.it Craftsmanship and technology meet in the wooden eyewear by FEB 31st, under the creative direction of Valerio Cometti with an unrepeatable attraction to ‘tailor-making’: a capsule collection of eyewear with frames realised in Kauri wood (a unique wood dug from the subsoil of New Zealand dating back about 48.000 years) in collaboration with RIVA1920.

www.midori-japan.co.jp Midori Notebooks have become more than a stylish companions, they have become a viaticum for selfempowerment. To quoting the Midori Company’s website: “The longer you use them, the more you will love them - until they become your companion on this journey called life. And they will inspire you to experience something new, which in turn can lead you into a brighter tomorrow.”

Artigianalità e tecnologia si incontrano nell’occhiale di legno FEB31st, nato sotto la direzione creativa di Valerio Cometti con una irripetibile attrazione al ‘tailor-making’: una capsule collection di occhiali è realizzata con montature in legno Kauri (un unico legno scavato dal sottosuolo della Nuova Zelanda e di età risalente ai 48.000 anni or sono) nasce dalla collaborazione con RIVA1920.

I taccuini Midori sono diventati qualcosa di più di un compagno di stile quotidiano, sono ormai un viatico di self empowerment. Citando il sito della società Midori: “Più li utilizzerete, più li amerete - fino a diventare il vostro compagno nel viaggio chiamato vita. E vi spingerà a sperimentare qualcosa di nuovo, portando a un domani più luminoso.”

www.aesop.com Catherine Oil Burner Blend is a blend of environmental oils created by Aesop in a warm albeit refreshing formulation, to evaporate in no more than five drops at a time. With its relaxing aroma of citrus fruits it is ideal for refreshing minds overcome by fatigue.

Oggetti e soggetti del desiderio che annullano i confini tra momenti di lavoro e gli attimi dedicati alle proprie passioni.

Catherine Oil Burner Blend è una miscela di olii d’ambiente creata da Aesop in una formulazione calda ancorché rinfrescante, da far evaporare in non più di cinque gocce alla volta. Ideale per far recuperare,con il suo rilassante aroma di agrumi, le menti affaticate dalla stanchezza.

www.digitalhabits.it Paco loudspeakers are digital, wireless, custom crafted cubes, manufactured in concrete to enhance deep bass sounds, and in harmonic wood to give warmth to the treble. Each piece is broadcasts streamed music from different sources: MP3s, Smartphones, or PCs. Although Paco is designed, manufactured and sold by the Habits Creative Studio, it is distributed under a creative commons license, placing its design in open source mode. Paco sono casse acustiche digitali e wireless: cubi realizzati come pezzi unici, fabbricati in cemento, per esaltare la profondità dei bassi, e in legno armonico dare calore al suono. Ogni pezzo diffonde musica in streaming da diverse fonti: MP3, smartphone, PC. Anche se Paco è progettato, prodotto e venduto da Habits Creative Studio, è distribuito sotto licenza creative commons, impostando il suo design in modalità open source.

6/II

www.gamfratesi.com An occasional desk ready whenever necessary, ideal for using laptops or tablets, designed by the Italo-Danish design studio GamFratesi, Fraga is a combination of a low table with an ottoman. With Fraga, produced in 2014 by LingeRoset, a new hybrid is born that combines functions, soft padding materials combined with the hard wooden surface of the removable tray. Una scrivania pronta all’occorrenza, ideale per laptop o tablet, disegnata dallo studio italo-danese GamFratesi, Fraga è la combinazione di un tavolino basso con un pouf. Con Fraga, prodotto nel 2014 da LigneRoset, è nato un nuovo ibrido che non solo combina le funzioni, ma anche i materiali morbidi dell’imbottitura con la superficie lignea del vassoio asportabile.

6/III


The Inner Edge #1 Photo ©Davide Pizzigoni

Trend Scenario

Aristotle 384 - 322 BC

Pleasure in the job puts perfection in the work.

Where Architects Live (and Work)

Il piacere in ciò che si fa, rende perfetto il lavoro.

Mario Bellini in his library. Mario Bellini nella sua libreria.

How do architects live, the ones whose work we are used to seeing, that work designed for the lives of others? And what is the dimension of the work that they bring to their own homes? What obsessions do they demonstrate with respect to their own spaces and how do they use it to fuel their own creativity?

7/IV

Ma come vivono gli architetti, quelli di cui siamo abituati a vedere le opere, quelle concepite per le vite degli altri, e quale è la dimensione di lavoro che portano nelle loro case? Quali ossessioni dimostrano rispetto ai propri spazi e come se ne servono per alimentare la propria creatività?

7/I


Material contrasts

Photo ©Romulo Fialdini

The Inner Edge #1

Photo © Nicola Tranquillino

A wall in Marcio Kogan’s home studio Una parete nello studio a casa di Marcio Kogan

Daniel Libeskind’s home in New York. La casa di New York di Daniel Liebeskind.

It is an intimate and private story, the one told by the exhibition ‘Dove vivono gli architetti’ (Where Architects live), exploring the spaces of great architects’ everyday lives, the signs of the way architects live in different cultures and contexts. In the words of Richard Rogers ‘a room is the beginning of a city’, the residences inhabited by the greatest contemporary architects become an expression of a vision and a poetry that speaks of the culture of living today.

E’ un racconto intimo e privato, quello sviluppato nella mostra ‘Dove vivono gli architetti’, che ricerca negli spazi della quotidianità di grandi architetti, i segni del modo di vivere l’architettura in culture e contesti diversi. Con le parole di Richard Rogers ‘a room is the beginning of a city’, le residenze abitate dai massimi architetti contemporanei diventano espressione di una visione e di una poetica che parla della cultura dell’abitare oggi.

The 2014 Milan Furniture Fair is accompanied by a cultural event curated by Francesca Molteni and Davide Pizzigoni entitled ‘Where Architects live’. Shigeru Ban, Mario Bellini, David Chipperfield, Massimiliano e Doriana Fuksas, Zaha Hadid, Marcio Kogan, Daniel Libeskind and Bijoy Jain/Studio Mumbai, eight important names in international architecture, will open the doors of their ‘private dwellings’. The stories behind will be told in Pavilion 9 of the fair through 8 installations and videos that will show us the human dramas behind every home. A starting point for transversal reflection on the ways and tendencies of contemporary living, but also on the variations of the architectural profession in a personal and domestic setting. We asked the exhibition’s curator, Francesca Molteni, about those homes, as she was responsible for personally investigating every context, including with the aid of the video that will become a invaluable documentary film.

Il Salone del Mobile 2014 viene affiancato da un evento culturale curato da Francesca Molteni e Davide Pizzigoni, dal titolo “Dove vivono gli architetti”. Shigeru Ban, Mario Bellini, David Chipperfield, Massimiliano e Doriana Fuksas, Zaha Hadid, Marcio Kogan, Daniel Libeskind e Bijoy Jain/Studio Mumbai, otto importanti nomi dell’architettura internazionale, apriranno le porte delle loro ‘abitazioni private’, raccontate al padiglione 9 della fiera tramite 8 istallazioni e video che restituiranno la drammaturgia e il racconto umano dietro ogni casa. Uno spunto per una riflessione trasversale su modalità e tendenze dell’abitare contemporaneo, ma anche sulle declinazioni della professione in una dimensione domestica e personale. Abbiamo intervistato la curatrice della mostra Francesca Molteni, che si è occupata di indagare personalmente in ogni contesto, anche con l’ausilio di video che saranno oggetto di un preziosissimo docufilm.

As has been said in other places, work is not in just one place, but rather exists wherever the person and his thought-gestures are. In your experience, in these homes inhabited by architects, how have you seen this sentence reflected?

Come è stato detto in altre sedi, il lavoro non è in un solo luogo, bensì esiste dove c’è la persona e il suo gestopensiero. Per quella che è stata la sua esperienza, in queste abitazioni vissute da architetti, come ha visto rispecchiata questa frase?

The great architects who have opened their homes spend a lot of time both in their studios or travelling, in airports in every part of the globe. A workplace has never been less tied to a physical place than it has been for them. In fact, I would say that there is no separation between work and life, passions and obsessions can be found in both work spaces and in the home. Architects translate their ideas into graphic designs that become projects, and this can be done anywhere. However, the studio is the place where these ideas can be collectively elaborated whereas the home is a more intimate space and much more private. Are there spaces where the architect’s thought-gestures have constructed a nest? In other words, does the concept of the home-studio still exist? Or have you seen more open spaces, fluid and connected with other areas and environments?

7/II

Where architects live (and work)

I saw a drawing board with lots of paint brushes on it at Daniel Libeskind’s New York home. Many projects are conceived there. In Marcio Kogan’s house there is piano where the architect develops his ideas. Studio Mubai holds morning meetings in large living room that opens on the Bijoy Jain Garden. Each of them carves out an island of domestic space where they can work. Are there parallels that we could draw between the work spaces of these designers (more or less open and flexible, more or less minimalist and meticulous) and their creative identity or character? Yes, you can trace these similarities. Marcio Kogan’s studio has a kitchen, a garden and large communal tables where experiences and projects are shared. Mario Bellini designed a central space in his studio with a metal staircase that resonates beneath his feet and those of his visitors. Daniel Libeskind always has one red wall in his studios in Milan and New York, but also in his home because red is the colour of changes. People resemble the spaces they inhabit. Was it easy to explore the homes of the architects? Was it a spontaneous gesture to open up their homes? No, not at all! These superstars have a very public life, always on the go, so for them their homes are a place of true intimacy and refuge. It was not easy to convince them, it took long conversations via Skype with them and their collaborators, sometimes at difficult hours due to the different time zones. And I did many of the calls from home, obviously, in front of my own computer!

Trend Scenario Ho visto un tavolo da disegno a casa di Daniel Libeskind a New York, con tanti pennelli per dipingere. Lì nascono molti progetti. Un pianoforte a casa di Marcio Kogan, dove l’architetto elabora le sue idee. Un grande soggiorno aperto sul giardino di Bijoy Jain, dove si svolgono le riunioni mattutine di Studio Mumbai. Ognuno di loro si ritaglia nello spazio domestico un’isola dove lavorare. Ci sono delle letture parallele che potremmo tracciare tra gli spazi di lavoro di questi progettisti (più o meno aperti e flessibili, più o meno minimali e rigorosi) e la loro identità creativa o caratteriale? Sì, si possono rintracciare queste similitudini. Lo studio di Marcio Kogan ha una cucina, un giardino e grandi tavoli comuni dove si condividono esperienze e progetti. Mario Bellini ha progettato uno spazio centrale nel suo studio, con una scala di metallo che risuona sotto i suoi passi e all’ingresso dei visitatori. Daniel Libeskind ha sempre una parete di colore rosso, negli studi di Milano e New York, ma anche a casa, perché il rosso è il colore del cambiamento. Le persone assomigliano agli spazi che abitano. Scoprire le case degli architetti è stato facile? E’ stato un gesto spontaneo aprire la loro casa? No, per niente! Le archistar hanno una vita molto pubblica, sempre in viaggio, quindi la casa per loro è davvero un luogo di intimità e di rifugio. Non è stato facile convincerli, ci sono volute lunghe conversazioni via skype con loro e i loro collaboratori, in orari improbabili per via dei fusi orari. E molte le ho fatte da casa, ovviamente, davanti al mio computer!

…and Where do designer work? On the left, the desk in the studio GamFratesi, Copenhagen. On the upper right, the studio of the designers FormaFantasma, Amsterdam. On the bottom right, a wall from the homestudio Friday Project in Amsterdam. A sinistra, il tavolo di lavoro dello studio GamFratesi, Copenhagen. A destra in alto, lo studio dei designer FormaFantasma, Amsterdam. A destra in basso, dalla casa-studio di Friday Project sempre ad Amsterdam.

I grandi architetti che ci hanno aperto le loro case passano molto tempo nei loro studi o in viaggio, negli aeroporti, in ogni parte del mondo. Mai come per loro, il lavoro non è vincolato a uno spazio fisico, anzi direi che non c’è separazione tra vita e lavoro, le passioni e ossessioni si ritrovano tanto negli spazi di lavoro quanto tra le mura domestiche. Gli architetti traducono le loro idee in segni grafici che diventano progetti, e questo si può fare dovunque. Lo studio è però il luogo di elaborazione collettiva di queste idee, la casa uno spazio più intimo e molto molto privato. Ci sono degli spazi in cui il gesto-pensiero dell’architetto ha costruito il proprio nido? In altre parole, esiste ancora il concetto di studio domestico? Oppure ha visto più spazi aperti, fluidi e collegati con le altre aree e ambienti?

7/III


The Inner Edge #1

Corporate Interiors

ROCHE Pharmaceuticals Head Quarters Project by A.R. Grinberg Architects LTD Design team : Ron Grinberg, Elad Cohen, Dana Sade Location: Hod-Hasharon, Israel Year: 2013

ROCHE Pharmaceuticals Head Quarters

Corporate Interiors

In Roche Pharmaceuticals headquarters, a project by A.R. Grinberg Architects in Israel, the clear division of the company’s departments was conveyed by an open space, designed as mini office work area, storage and reception thanks to Estel products: News Wall Partitions, Asterisco IN Desk System, Case Storage Unit, Loop and Altagamma Executive Desks, Tua e Tulip Chair, Lady&Sir Funk Armchairs. Open space boots allows privacy to the employees and create quiet, pleasant and productive spaces. Nella sede di Roche Pharmaceuticals, un progetto curato da AR Grinberg Architects in Israele, la ripartizione molto definita delle funzioni aziendali è stata comunicata grazie a uno spazio aperto, concepito grazie ai prodotti Estel come mini aree lavoro, ciascuna con le proprie funzioni, contenitori, desk di accoglienza: le pareti divisorie News, i desk system Asterisco IN, i contenitori Case, i tavoli direzionali Loop e Altagamma, le sedute Tua e Tulip, le poltroncine Lady&Sir Funk. L’open space garantisce in questo modo privacy per i dipendenti, creando spazi tranquilli, piacevoli ed efficienti.

The new offices of ‘Roche Pharmaceuticals LTD’ occupy two floors in a new building in Hod-Hasharon Israel and expand over an area of ​​ about 3,000 square meters. Customer requirements were to design unitary two-story offices that could take inspiration from the Pharmaceutical world, reason why the total look concept was taken from the vocabulary of drugs and pills - the shape of a capsule characterized by clear and clean, curved lines and clear colors. This total look is characterized by a combination of straight lines, angular and rounded corners, and is reflected in section walls that surround the core structure, the general plan, the staircase plan and shape, ceiling and distribution of specialty woodworking items. Several meeting rooms were created, in various sizes ranging from the meeting of two - three employees, to meeting of 15, and a multi-purpose space that can accommodate up to 70 employees. One of the major highlights was the creation of compartmentalization and separation of the reception lobby and the rest of the office intimate areas, so that the visitor gets a glimpse to heart of the office.

I nuovi uffici di ‘Roche Pharmaceuticals LTD’ occupano due piani in un nuovo edificio a Hod Hasharon, in Israele e si espandono su una superficie di circa 3.000 metri quadrati. Le esigenze del cliente erano di far confluire su un disegno unitario gli uffici sui due piani, prendendo ispirazione dal mondo farmaceutico, motivo per cui il concept si ispira al vocabolario di blister e pillole, caratterizzato da linee curve e pulite e colori brillanti. Questo total look è caratterizzato da una combinazione di linee rette, angoli arrotondati e pareti divisorie che circondano la struttura e il piano principale. Diverse sale riunioni sono state create, in varie dimensioni, che vanno dalla sala riunione per due - tre dipendenti, a quella da 15 a uno spazio polifunzionale che può ospitare fino a 70 componenti. Uno dei focus principali è stata la creazione, divisione e separazione della reception dal resto delle zone ufficio, in modo che il visitatore possa ottenere un colpo d’occhio all’ingresso.

8/IV

8/I


The Inner Edge #1

Material Details

Moodboard

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Moodboard

Material Details 8/II

Like in a contemporary lab, Estel manufacturing department is the place where shapes and solutions are found to increasingly refine designs and to research the most advanced materials. Past and present dialogue, driven by the passion and attention to detail of each professional involved, from the direction of Alberto Stella, CEO of Estel (in the picture with the architect Arione Camporese, marketing and R&D manager of Home department in Estel) to the engineering, to woodworking, to painting and upholstery unit … The attention goes to where different materials meet, on the stitchings, in the edges and in the corners that are softened. Wood has the core focus in many new dialogues and textures: the natural grain is enhanced, the outer edge of tables naturally follows the cortex, as well as panel’s surfaces are chosen manually among the ones that fits best Estel’s timeless elegance. Photos ©Paolo Pileggi

Come in un moderno laboratorio, nei reparti di produzione Estel si sperimentano le forme, si trovano le soluzioni sempre più perfezionate, si ricerca tra i materiali più evoluti o più antichi. Passato e presente dialogano senza sosta, tra le passioni e la cura del dettaglio di ciascuna figura coinvolta, dalla direzione seguita da Alberto Stella, Presidente di Estel (nella foto con l’architetto Arione Camporese, direttore marketing e R&D della divisione casa di Estel) alla progettazione, alla falegnameria, alla verniciatura e tapezzeria… La cura si sofferma laddove si incontrano diversi materiali, nelle cuciture, negli angoli, negli spigoli smussati e addolciti. Il legno diviene il protagonista di molti nuovi dialoghi e texture, viene esaltata la naturale venatura delle essenze nel bordo esterno dei tavoli, così come sulle superfici dei pannelli vengono scelti manualmente i tagli e i fogli migliori per andare a comporre l’eleganza senza tempo tipica della produzione Estel.

8/III


The Inner Edge #1

Preview Salone del Mobile 2014

Office Design Insights The office environment seen from the inside, through the words of a professional who specialises in supplying large international offices and contracts: the word of Stefano Angeletti of Spiralis, UK.

Il mondo dell’ufficio visto dall’interno, attraverso le parole di un professionista che si occupa di grandi forniture internazionali per l’ufficio e contract: la parola a Stefano Angeletti di Spiralis, Regno Unito.

“The world of office interiors has been unified through globalisation. For this reason we find that offices in New York, Hong Kong, Milan or London follow a code which has become universal. The division of internal space follows standardized rules and similar colours. Because of this, manufacturers’ research is aimed at achieving the technical performance of their products, be it acoustic, cabling, fire resistance, or mechanisms that make their systems easier to use, more recyclable, more eco-compatible (such as FSC certification for hardwood forest preservation), healthier and safer and more ergonomical. The world of office interiors therefore, is more technical than aesthetic, with the exception, maybe, of executive spaces. Their design is much more restrictive than residential spaces: the focus is on the attention to meet technicalities, performance standards and on the ability to provide a service, to complete a project within the agreed timescales, whether in Miami or Vicenza, and take care of the aftersales for global clients with worldwide branches. Office products are similar to a factory, where everything has to work, from the work area to the canteen, and the reliability and maintenance of the products are fundamental elements. The issue for Italian manufacturers in this sector is not the ability to design and make fine products, it is the inability to reach a size where they can compete at a global level with competitive costs”.

“Il mondo dell’arredo per l’ufficio con la globalizzazione si è uniformato, per questo troviamo uffici a New York, Hong Kong, Milano o Londra che seguono un codice diventato ormai universale. Le divisioni degli spazi hanno regole standardizzate e stessi colori. In conseguenza di ciò, la ricerca delle aziende si spinge piuttosto nel conseguimento di performance tecniche sul prodotto quali l’acustica, il cablaggio, la resistenza al fuoco, meccanismi che rendono più agevole il funzionamento, la riciclabilità, l’ecocompatibilità , mi riferisco ad esempio alla certificazione FSC che si propone di tutelare le foreste,l’antinfortunistica e l’ergonomia. Il mondo dell’ufficio è quindi un campo più tecnico che stilistico, con l’eccezione, forse, degli spazi riservati all’alta direzione. La partita delle aziende di design si gioca sulla capacità di fornire un servizio, parola di cui normalmente si abusa non conoscendone a fondo il significato. Di un’azienda è importante la capacità di completare un progetto nei tempi stabiliti, sia esso a Miami o a Vicenza, l’avere una struttura multinazionale anche nella produzione, seguire il post vendita di clienti globali che hanno sedi in tutto il mondo... Gli spazi dedicati all’ufficio sono assimilabili a una fabbrica, in cui tutto deve funzionare, dalla postazione di lavoro, alla mensa, e l’affidabilità del prodotto e la manutenzione sono elementi fondamentali. Il problema delle aziende italiane del settore non è la capacità di disegnare e fabbricare prodotti esteticamente belli. Spesso le aziende Italiane hanno avuto straordinarie intuizioni nell’innovare prodotti sia dal punto di vista estetico che tecnico, ma vi è, tranne alcuni casi, l’incapacità di avere dimensioni che consentano di competere a livello globale con costi competitivi”.

9/IV

Naturally Estel

Photo ©Paolo Pileggi

Point of view

With the 2014 novelties, Estel has paid particular attention to the details, to the small subtleties that demonstrate a rigorous attention to the development of each single product, to the single production line. For this reason, in many of its iconic products there has been a meticulous and accurate evolution, enhancing particulars and finishes that from time to time make the piece of furniture a ‘sensitive’ and vibrant element.

Con le nuove proposte per il 2014, Estel ha rivolto particolare attenzione ai dettagli, alle piccole finezze che dimostrano una cura rigorosissima nello sviluppo di ogni singolo prodotto, della singola linea di produzione. Per questo, in molti dei suoi prodotti iconici c’è stata un’evoluzione meticolosa ed esatta, valorizzando particolari e finiture che di volta in volta rendono il complemento d’arredo un elemento ‘sensibile’ e vibrante.

Everything becomes more natural, the materials speak an intense language and the lines soften. Like the surfaces of the tables, all the woods and forms have been completely revised, adopting softer lines that along with some slight irregularities in the surface, tell of the natural origin of the tree trunk.

Tutto diviene più naturale, i materiali parlano un linguaggio intenso e le linee si fanno morbide. Come nei piani dei tavoli, tutti completamente rivisti nei legni e nelle forme, che hanno accolto una maggiore dolcezza nelle linee, così come quell’irregolarità del piano che racconta la naturalità originaria del tronco d’albero.

9/I


The Inner Edge #1

Naturally Estel

At the 2014 Milan Furniture Fair, Estel presented an exhibition centered on the fusion of domestic and public space. A vision that is a synthesis of the values and project experience gained over many years, the result of constantly listening to the needs of the two different segments, kept separate for a long time. Supplies developed by Estel during the its 80 years of history, both for home furnishing and major contract projects, restoring the conviction that there is an area of confluence between home and office, of a perfect ambivalence at the root of many projects whose ‘large’ identity can bring the two worlds together. The table, the bookcase and the wall systems, the chairs, the upholstered lounges, the fine leather accessories… There are projects whose timeless design and daily appeal cause us to think that there are examples of widely accepted contemporary and classic styles. Estel’s designers and craftsmen have concentrated their attention on these symbolic projects.

Naturally Estel

Estel presenta al Salone del Mobile 2014 un allestimento centrato sulla fusione di spazio collettivo e domestico. Una visione che è sintesi dei valori e delle esperienze progettuali maturate nell’arco di molti anni, frutto di un ascolto costante dei bisogni in due segmenti diversi, per molto tempo tenuti separati. Le forniture sviluppate da Estel nel corso dei suoi 80 anni di storia, sia per l’arredo casa che per i grandi progetti contract, restituiscono la convinzione che vi sia un’area di unione tra casa e ufficio, di una perfetta ambivalenza alla radice di tanti progetti, la cui identità ‘ampia’ può far confluire due universi. Il tavolo, la libreria e i sistemi a parete, le sedute, gli imbottiti lounge, gli accessori pregiati in cuoio… Ci sono progetti il cui design senza tempo e la piacevolezza quotidiana ci spingono a pensare che esistano esempi di stile contemporaneo, classico, di larga accezione. Su questi progetti simbolo si è concentrata l’attenzione dei progettisti e degli artigiani Estel.

Preview Salone del Mobile 2014 The use of solid wood in its natural state and material, adds new definitions to the new surfaces of the Niemeyer table, also present in the double gullwing version, in solid maple and with pleasantly rounded corners that makes them more ergonomic. L’uso del massello, nella sua accezione naturale e materica, giunge a nuove definizioni e declinazioni nei nuovi piani del tavolo Niemeyer, che si presenta anche nella doppia versione ad ali di gabbiano, in acero massiccio e con la gradevolezza degli angoli smussati che diventano così più ergonomici.

E-wall, design manager Alberto Stella: a wall-covering system easily equipped with functional modules: cabinets, shelves, sliding doors, partitions. The minimal line and the use of different finishes allow the system to be elegantly integrated into any type of environment. E-wall, design manager Alberto Stella, è un sistema di rivestimento murale articolato in pensili, mensole, ante scorrevoli, setti divisori. La linea minimale e l’uso di diverse finiture permettono al sistema d’integrarsi con eleganza in qualsiasi tipo di ambiente.

For the Embrace line, a version Gran Relax has been introduced where the enveloping comfort of a large armchair with a headrest blends with the stylistic touch characteristic of this family of seating together with the aerial panels Fly and Fly Lux that contribute to the improved acoustics of the environment with their sound absorbing and lighted side. Per la linea Embrace, è stata introdotta una versione Gran Relax, dove l’avvolgente comodità di una ampia poltrona con poggiatesta si fonde al tocco stilistico caratteristico della famiglia di sedute assieme ai pannelli aerei Fly e Fly Lux che con il lato fono assorbente e luminoso contribuiscono al miglioramento acustico dell’ambiente.

An attention to gestures and interaction makes the Tabouret stool or small table easy to move thanks to the solid wood seat that is curved to be both decorative and to form practical handles. L’attenzione al gesto e all’uso si rende attenta nel Tabouret, sgabello o tavolino in cui le anse della seduta in legno massello sono insieme decoro e appiglio per spostarlo.

Besides originating with the home, the Estel approach also comes from the experience matured in decades of creating furniture for offices, from the in-depth knowledge of their specific constraints, functionality, ergonomic needs and regulations. Estel has come to understand the needs of public places and those who inhabit them. Over the years and dozens of large contracts, Estel has learned, within those rules and rigorous technicalities, how to go beyond and has found a way to humanise professional furnishings and create warmer possibilities. A space that speaks of sensible and sensory pleasures. In that space textures, finishes, and softened details of angles and surfaces take on a more homey, comfortable and timeless flavour. Estel produces solid furniture, designs and forms.

9/II

L’approccio Estel nasce oltre che dall’origine casa anche dall’esperienza maturata per decenni nel mobile per l’ufficio, nella profonda conoscenza dei suoi vincoli specifici, funzionali, ergonomici e di normativa. Nel sapere quali sono le esigenze dei luoghi collettivi e di chi li abita. Estel negli anni e nell’arco di decine di grandi commesse ha appreso come, proprio all’interno di quelle regole e tecnicità rigorose, si possa andare oltre e trovare una via ‘umanizzata’ nell’arredo professionale e una possibilità più calda. Uno spazio che parli di luoghi sensibili, di piaceri sensoriali. E’ in quello spazio che le texture, le finiture, i dettagli ammorbiditi degli angoli e superfici prendono un sapore domestico, accogliente, senza tempo. Estel lavora alla produzione di mobili solidi, nel progetto e nella forma.

When technology is daily combined with the processes of the most accurate craftsmanship, from the drawing board and quality tests you pass seamlessly to the production department where the artisans work. These are the people who have been responsible for many years for the carpentry, painting, upholstering and manual sewing of the hides and leather. Natural materials and a human approach are as important today as they were when the company started in 1937. The combination of rational and emotional thought in Estel leads to a continuous search for materials: materials again authentic like the essence of solid wood, steel, laminate, Italian leathers, fabrics, aluminium, plastic… A good design is not only aesthetic, but also gives good service. Expertise in supplying the most complex, high-volume production, control of the processes, delivery and installation, and attention to costs are the characteristics that allow Estel to be as close as possible to the needs of daily life, from work to community projects to new housing schemes.

Quando la tecnologia si combina quotidianamente con i processi artigianali più accurati, dalle sale di progettazione e dai test di controllo, si passa senza soluzione di continuità ai reparti produzione dove lavorano artigiani, persone responsabili da anni della falegnameria, verniciatura, tappezzeria e cucitura manuale delle pelli e del cuoio. Materiali naturali e un approccio umano sono importanti oggi come lo erano all’inizio della storia dell’azienda, nel 1937. Una combinazione di pensiero razionale ed emozionale in Estel porta alla continua ricerca di materiali: materiali nuovamente autentici, come le essenze, il legno massello, l’acciaio, il laminato, i pellami italiani, i tessuti, l’alluminio, la plastica, … Un buon design, che non è fatto solo di estetica ma anche di buon servizio. Competenza nelle forniture più complesse, grandi volumi di produzione, controllo del processi, dei tempi di consegna e montaggio, attenzione ai costi sono i caratteri che consentono ad Estel di essere il più vicino possibile alle esigenze della vita quotidiana, dal lavoro, ai progetti collettivi, ai nuovi schemi abitativi domestici.

9/III


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