Ticino7

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numero

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L’appuntamento del venerdì

21 VIII

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Agorà Cisalpino Sport Apnea Vitae Linda Granelli

Corriere del Ticino

Reportage - Automobili

La memoria di latta

laRegioneTicino

Giornale del Popolo

Tessiner Zeitung

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numero 35 21 agosto 2009

Agorà Cisalpino. Dove eravamo rimasti…? Sport Apnea. Nel tempo di un respiro

Impressum Tiratura controllata

Vitae Linda Granelli

DI

DI IGOR

NICOLETTA BARAZZONI

Reportage Auto. La memoria di latta

DI

DI

VALENTINA GERIG LIBERTI

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G. FORNASIER; FOTOGRAFIE DI A. MENICONZI

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90’606 copie

Chiusura redazionale Venerdì 14 agosto

Illustrazione

DI

ADRIANO CRIVELLI

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Editore

Teleradio 7 SA Muzzano

Astri / Giochi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

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Direttore editoriale Peter Keller

Redattore responsabile Fabio Martini

Coredattore

Libero pensiero

Giancarlo Fornasier

Photo editor Reza Khatir

Amministrazione via San Gottardo 50 6900 Massagno tel. 091 922 38 00 fax 091 922 38 12

Direzione, redazione, composizione e stampa Società Editrice CdT SA via Industria CH - 6933 Muzzano tel. 091 960 31 31 fax 091 968 27 58 ticino7@cdt.ch www.ticino7.ch

Stampa

(carta patinata) Salvioni arti grafiche SA Bellinzona TBS, La Buona Stampa SA Pregassona

A seguito dell’articolo “Matrimoni misti. Mogli e buoi dei paesi tuoi…” a firma della nostra collaboratrice Elisabeth Alli (Ticinosette, n. 31) abbiamo ricevuto e pubblichiamo lo scritto di un gentile lettore. Per ragioni di spazio è stato purtroppo necessario eliminare alcune parti, ma siamo certi che il senso del suo racconto e delle sue riflessioni non ne hanno risentito. Pur condividendo il fatto che persone provenienti da parti diverse del pianeta conservano tracce vive del loro patrimonio culturale e delle loro abitudini sociali, ci pare, a riguardo, che il caso del nostro lettore non possa e non debba essere considerato alla stregua di un paradigma. In altre parole, la stessa esperienza poteva avvenire anche nell’incontro con una donna del Canton Vaud o di San Gallo. Cordialmente La Redazione

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In copertina

Il cimitero d’auto di Kaufdorf (BE) Fotografia di A. Meniconzi

Cortese Direttore, ho letto con una certa attenzione l’articolo della signora Alli che avete pubblicato alcune settimane fa. Non tanto perché io sono un vostro affezionato lettore, ma perché l’argomento dei matrimoni misti mi coinvolge in prima persona. Anzi, mi coinvolgeva, perché l’esperienza è finita già alcuni anni fa, per fortuna mia (…) Sta di fatto che dopo aver conosciuto una giovane donna che abitava da pochi anni vicino a Bergamo (ma che proveniva dal centro America) ho cominciato a frequentarla e poi è nata una relazione. Lei era molto affettuosa e si faceva sentire tutti i giorni, fino al punto che dopo un paio di mesi mi sono reso conto che sarebbe stato più semplice se avessimo provato a vivere assieme invece di vederci solo un giorno alla settimana. Dopo qualche sforzo sono riuscito a trovarle un impiego in Ticino, perché era l’unico modo per poterla fare vivere da noi. Le cose sono andate piuttosto bene; io avevo una decina di anni più di lei ma non è l’età che

ha creato i primi problemi, che sono venuti a galla quando lei ha cominciato a insistere per sposarmi. E inoltre voleva a tutti i costi un figlio. La mia situazione economica però non mi permetteva di affrontare in quel momento un cambiamento così (ho già alle spalle un divorzio e tutte le spese che sappiamo…). Dunque all’inizio lei sembrava capire, ma poi si vedeva che non era contenta e me lo faceva pesare. Per lei non aveva senso vivere con un uomo se non per avere dei figli, una cosa sulla quale sono d’accordo anche io ma i figli devi anche mantenerli! Le cose sono proseguite così ancora per un anno e mezzo: lei insisteva, io gli chiedevo di avere pazienza, ma sembrava che fosse l’unica cosa che gli interessava (…) Io ho abitato in passato anche in Svizzera francese e in Austria, e penso di essere una persona aperta e che cerca di capire, ma in quella situazione ho visto come forse proprio la nostra differenza nel vedere le cose e le priorità della vita fossero diverse tra noi due. Al punto che per lei una minima sicurezza finanziaria era una cosa quasi scontata, come se da noi fosse impossibile che un uomo faccia fatica a fare la spesa alla fine del mese. Invece le cose non stavano così e per lei era inconcepibile. La storia come può immaginare è finita dopo poco più di due anni: penso che in fondo sia stata la differenza nel vedere la realtà della cose a fare in modo che tutto sia finito, il modo diverso di vivere e i modelli dei propri genitori. Poi io ho conosciuto una nuova compagna (svizzero tedesca) e quei problemi non sono più nati, forse perché le cose le vediamo in modo uguale (…) Se dovessi consigliare a un amico gli direi di frequentare persone che provengono da paesi simili al suo, forse non è una sicurezza ma almeno la mentalità è più vicina e si evitano molte frustrazioni e malcontenti inutili. Un saluto R.G. (Iragna)


Dove eravamo rimasti...?

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uccede anche nelle migliori famiglie. In questo caso la famiglia è la Svizzera e la “pecora nera” un treno chiamato Cisalpino. Nell’ultimo anno i continui ritardi, le improvvise soppressioni di convogli diretti o provenienti dall’Italia e i guasti hanno messo a dura prova la tradizionale puntualità e affidabilità delle ferrovie svizzere, nonché la pazienza dei viaggiatori, sempre meno fiduciosi in un treno che ogni giorno “ne ha sempre una”. Verrebbe da dire un treno sfortunato, al centro di incessanti proteste e accuse di malcontento, rispetto alle quali si è sempre cercato di chiarire di chi fosse la colpa e la responsabilità visto che la proprietà di Cisalpino è divisa a metà tra FFS e Trenitalia. Come se non bastasse, a dare colore alla vicenda, esiste dal 2006 anche un sito di “sberleffo” ma anche di pubblica utilità dal nome poco lusinghiero (www.cessoalpino. com), portale ideato da Sebastian Vassiliou (28 anni) per “sorvegliare” in tempo reale gli orari e i ritardi dei treni e fornire agli utenti tutte le indicazioni “con un’attendibilità pari al 99%”. Con le vacanze agli sgoccioli e i primi bilanci, cerchiamo di capire qualcosa in più della storia, quantomai travagliata, di Cisalpino e dei suoi attori...

Dove sta l’inghippo? La Cisalpino SA è una società controllata da Trenitalia SpA e dalle FFS SA. Le quote azionarie sono ripartite in parti uguali. La Cisalpino gestisce i collegamenti internazionali tra l’Italia e la Svizzera: le assi percorse sono quelle del Gottardo e del SempioneLötschberg, ed entrambe le linee passano o approdano alla Stazione Centrale di Milano. Negli ultimi mesi la società ha avuto non pochi problemi di immagine, tanto che le “avventure” dei passeggeri sul Cisalpino sono state oggetto di una trasmissione di Patti Chiari (RSI) e di interventi sulle pagine di molti giornali. Al riguardo abbiamo incontrato Anna Riva, portavoce dell’Ufficio stampa di Cisalpino: “Nei mesi scorsi la flotta Cisalpino I - ETR 470 (quella dell’asse del Gottardo, ndr.) è stata sottoposta a manutenzione straordinaria e la situazione è gradualmente migliorata.

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Agorà

Una storia travagliata, quella di Cisalpino: ritardi, guasti, improvvise cancellazioni e persino l’occupazione dei binari a Chiasso. E ora? La situazione è migliorata oppure il treno è ancora nel tunnel... dei problemi? Cisalpino ha risposto a questa emergenza noleggiando materiale rotabile dalle FFS in modo da raddoppiare con materiale convenzionale (ICN) ogni collegamento effettuato con Pendolini, assicurando le coincidenze da e per Lugano, dove è stato anche organizzato un servizio di assistenza alla clientela”. Le cause dei problemi sull’asse del Gottardo non sono sempre così evidenti a un utente non esperto, soprattutto quando si parla di “lavori all’infrastruttura, congestione della rete e ritardi nella consegna di materiali”. Ma che cosa vuol dire tutto ciò? “Significa che sull’asse del Gottardo ci sono diversi cantieri, che è aumentato il traffico ferroviario a Milano come a Zurigo e che la ditta francese Alstom Ferroviaria ha consegnato in ritardo i nuovi treni. Questo ha comportato una carenza di materiale rotabile, con un conseguente sovrautilizzo della flotta Cisalpino I (ETR 470, ndr.) e i relativi problemi. Per questo motivo la Alstom dovrà pagare una penale”. Alessandro Malfanti, portavoce di FFS, conferma le osservazioni di Anna Riva: “Le FFS non si ritengono ancora soddisfatte della qualità offerta dalla Cisalpino sulla linea del Gottardo. Ma il grande sforzo organizzativo delle FFS e di Cisalpino ha permesso di stabilizzare la situazione nel traffico nazionale a lunga percorrenza su questa tratta. Purtroppo i ritardi dall’Italia, spesso non imputabili alla Cisalpino, creano problemi e disagi”. Va molto meglio (disagi degli scorsi giorni a parte, ndr.) la linea che da Ginevra scende verso l’Italia: “Sulla linea Ginevra-Milano dal 20 luglio sono entrati in funzione i due nuovi e attesi ETR 610. Questi elettrotreni di ultima generazione stanno viaggiando senza particolari problemi e secondo orario” prosegue Malfanti. Allora perché non utilizzare questo convoglio anche per l’asse del Gottardo, quello al centro dalle polemiche? “È necessario l’adattamento di alcuni componenti. La Alstom e le FFS stanno lavorando per eliminare queste criticità, ritenute da tutti i partner coinvolti facilmente risolvibili” spiega Anna Riva, che nega anche, alla nostra domanda, una possibile perdita di interesse


Ma lo snodo Chiasso-Milano ha avuto anche altri problemini e questa volta non di natura tecnica. Lo scorso 4 luglio, infatti, si è svolta una manifestazione di protesta che ha trovato l’appoggio di molti pendolari, svizzeri e italiani, dopo alcuni mesi di raccolta firme per la petizione “Fermiamo tutti i treni internazionali alla fermata di Chiasso”, in seguito al nuovo orario entrato in vigore dal 14 dicembre scorso. Il gruppo si è raccolto direttamente sui binari di Chiasso e ha bloccato per circa 50 minuti un treno Cisalpino di passaggio dalla stazione di confine. Per tale motivo, poche settimane fa, è stata sporta denuncia da parte della omonima società. La richiesta? Il Cisalpino deve fermarsi a Chiasso e consentire ai viaggiatori di scendere e salire, e non fare solo, come ora, una fermata tecnica. Giorgio Fonio (consigliere comunale di Chiasso) insieme a Paolo Cremonesi, sono i portavoce della petizione. Da

ticolarmente. Giorgio Fonio conferma: “Sappiamo bene che i Cisalpino non si sono mai fermati a Chiasso. Il problema è che i Cisalpino hanno sostituito tutti i treni che prima si fermavano a Chiasso. Si tratta di una stazione di confine, con un bacino di utenza di 25.000 abitanti. È giusto che abbia una sua stazione internazionale e non regionale. Ci siamo seduti sui binari, siamo pronti a sederci anche intorno a un tavolo”. Insomma, l’impressione è che la tratta Lugano-Milano sia più fluida per le lunghe percorrenze. Diverso è il discorso per i viaggiatori abituali di Chiasso e dintorni, i quali non hanno più i “vecchi” diretti (Eurocity), e per capire come e quando andare e tornare da Milano si devono armare di un buon libretto degli orari. I prossimi mesi saranno determinanti: riuscirà Cisalpino a far dimenticare un passato ben poco glorioso? Sebastian Vassiliou non è molto ottimista: “L’idea del sito mi è venuta perché facevo il pendolare sulla tratta Lugano-Zurigo e ne ho viste di tutti i colori...”. Speriamo che Sebastian possa ricredersi e, chissà, trovare un nome altrettanto spassoso per un treno... questa volta sempre puntuale. Farebbe felici anche i dirigenti di Cisalpino, ne siamo certi.

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Fermi tutti!

Cisalpino rispondono così: “Da alcuni mesi è in atto una corrispondenza con i comuni di Chiasso e dintorni per chiarire i termini di una questione complessa in cui intervengono diversi fattori. Forse molti non sanno che i treni ETR 470 non si sono mai fermati a Chiasso, fin dalla loro messa in circolazione. I treni che effettuavano fermata commerciale a Chiasso erano Eurocity composti con materiale rotabile convenzionale che necessitava un cambio di locomotore della durata di 15 minuti. I Cisalpino I effettuano da sempre a Chiasso una fermata di servizio di due minuti ma solo per le operazioni di servizio. Un ulteriore allungamento di questo tempo comprometterebbe la regolarità della circolazione su tutta la tratta. Per il momento la priorità di Cisalpino è infatti quella di assicurare la stabilità dell’orario. Nonostante ciò, garantiamo attualmente sei collegamenti effettuati con un locomotore nella tratta Bellinzona-Milano e ritorno, noleggiando a nostre spese materiale da FFS. La possibilità di accedere ai treni Cisalpino per i viaggiatori di Chiasso e Mendrisio è comunque garantita nelle stazioni di Como e Lugano, tramite i collegamenti offerti dalla TILO”. Gli abitanti e i pendolari di Chiasso, invece, ci tengono par-

» di Valentina Gerig

nell’investire sulla tratta del Gottardo in vista dell’avvio della Nuova Trasversale Ferroviaria Alpina (NTFA): “Per noi è un’asse molto importante. I treni sono già stati ordinati, per ora è solo una questione di mancata omologazione...”.


Nel tempo di un respiro

ne. L’uomo si porta in condizioni estreme... oltre le sue normali possibilità. Ma gli umani che giungono a varcare questi fantascientifici limiti sono in realtà pochissimi. Dietro questi risultati ci sono infatti allenamenti estenuanti e grandi rischi per l’atleta. Risulta difficile insegnare a un giovane l’apnea proponendo questi modelli irraggiungibili; meglio non citarli neppure. Immagine ripresa durante un’immersione in apnea nel “Dean’s Blue Hole” (Long Island, Bahamas), un pozzo di 30/40 metri di diametro con una proL’emulazione in quest’ambito potrebbe confondità di circa 200 metri (fotografia di Igor Liberti) durre a esiti drammatici. La motivazione non deve infatti scaturire dall’imitazione “In una tranquilla sera dopo ha avuto una sua eco grazie di queste imprese, che non devono neanche il crepuscolo, ho camminato a film come Le grand bleu costituire un obiettivo finale. verso la spiaggia deserta. Mi (1988), a numerosi documenA differenza di tutto questo, nell’immersione sono sdraiato verso il cielo, tari e alle notizie relative ai ricreativa già nei soli primi venti metri di mare leggero come una piuma. Ho record, suggestive imprese o lago ci si può divertire un mondo. Questo notato con piacere la pre- attuate da grandi sportivi. in totale sicurezza e con una relativa fatica. senza della luna, lassù, oltre Ma cos’è realmente l’apnea? Proprio tralasciando le misure di profondità l’acqua, il cielo e lo spazio. Cosa fa chi la pratica? In altre e i cronometri diventa più facile concenDurante il tempo di un respi- parole, “che cosa c’è sotto”? trarsi sulla qualità dell’immersione, su ciò ro, trattenuto, sono «volato» L’apnea agonistica per certi che ci circonda o che si prova piuttosto che in picchiata giù, in un pozzo versi rivela una forte analogia sull’obiettivo da raggiungere. In questo abissale, oscuro. Da lì mi so- con l’alpinismo contemporamodo si sposta l’ago della bilancia su di no voltato e così... la luna. neo. Perché anche l’apnea del una sana ed equilibrata disciplina basata Cullato in acque trasparenti terzo millennio ha portato a sulla respirazione e sull’autoconoscenza che come cristallo... ancora una una vera e propria corsa alle coinvolge sia il corpo sia la mente. volta, ho desiderato torna- profondità. Fra l’altro il Ticino è uno dei luoghi mire indietro per poi risalire, In questa gara per essere gliori in Svizzera per praticare questa mariconquistare la superficie, “qualcuno” i limiti da supegnifica attività a pieno contatto con la ritornare alla Vita”. natura, sia in termini Come descrivere la tua mi- La pratica dell’apnea, al di là di ogni oriz- di varietà d’acqua che gliore immersione subacquea zonte agonistico, rappresenta un’occasione di qualità della stessa. di sempre? In che modo riuConcludendo questa affascinante per assaporare la bellezza del brevissima, “immersioscire a definire le sensazioni provate durante una discesa? mare e per imparare a conoscere se stessi, ne letteraria nell’idroCome spiegare che non ha e le profondità di mente e corpo sfera” invito tutti gli importanza quanti minuti interessati, appassiopuoi trattenere il respiro, a rare sono rappresentati dai nati dell’acqua, acquanauti, a perseverare che profondità puoi spinger- –100 metri a pinne (o monosu questa strada e ai neofiti a interessarsi ti e che non devi essere un pinna) e dai –200 metri in subito a un corso di subacquea con o senza “superuomo” per riuscirci? una caduta zavorrata. Senza bombole, che rappresenta una tappa fonL’apnea sportiva moderna, dimenticare i 10 minuti sendamentale per iniziare nel modo corretto! questa pratica conosciutissi- za respirare. Perché là sotto, c’è un mondo di pace, sima quanto misconosciuta, Numeri che fanno impressiolenzio e serenità.

» di Igor Liberti

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Marco Bardi Manuale di pesca in apnea Editoriale Olimpia, 2006 Un libro essenziale per tutti coloro che vogliono accostarsi alla pesca in apnea. Dalla preparazione atletica alle strategie di pesca, dalla fisiologia alle attrezzature. Con un corso completo di immersione in apnea.

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» testimonianza raccolta da Nicoletta Barazzoni; fotografia di Igor Ponti

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di prima. È stato importante per me poter continuare a vivere. Restare qui per i miei figli, convincermi che ero qui per qualche cosa di grande. Ce l’ho fatta. Se sono rimasta viva vuol dire che il mio compito non è finito. Sono sempre stata una donna sorridente. Affronto il dramma guardando al futuro, anche se sono diventata più debole e sensibile. Il mio rapporto con la morte, che ha posato il suo sguardo su di me, mi ha portata vicina a mio padre che non c’è più. Il quel momento, in quel frangente, pochi secondi prima che mi schiantassi nell’incidente, l’ho sentito, l’ho visto. Lui Una vita come tante altre. Poi, un gior- era lì, seduto accanto a me no, un gravissimo incidente stradale la sul sedile della mia auto. Mi stravolge e la condiziona per sempre. La ha detto: devi combattere, lottare e andare avanti con sua diventa anche una lotta contro la forza. Quello che sto facendo rabbia e la delusione l’ho fatto per me ma anche per lui. Il mio primo pensiero nell’arco di 24 ore i medici quando mi alzo il mattino è quello di rinhanno dovuto ristabilire gli graziare il cielo per essere ancora viva. Dopo organi interni scoppiati, cotutto ne vale la pena. È importante capirsi, me la vescica, l’intestino, lo parlare e ascoltare. Mi sono sentita molto stomaco, il diaframma e il sola. Certo sono aiutata dal marito e dai figli polmone che si è spostato. ma quando devi lottare, sei sola. Nessuno Quattro costole spaccate e lo può fare per te. Il dolore non sempre lo la testa rotta hanno richiepuoi condividere. sto una serie di interventi a I miei figli sono il mio futuro. Ho dovuto catena. Era impossibile fare anche trovare il coraggio di risalire in auto tutto in una sola volta. Desenza pensarci perché se ci pensi non guidi vo ringraziare tantissimo, e più. Ho dovuto elaborare le mie angosce, questo è molto importante aiutata da una psicoterapeuta. Non ho inper me, tutta l’équipe medica cubi però ho tanta paura di non star bene. che mi ha assistita. Sono stati La mia rabbia la indirizzo in modo positivo favolosi e delicati. Hanno altrimenti mi devasta più dell’incidente. Le fatto interventi complicati conseguenze fanno soffrire degli innocenti. che mi hanno salvato la vita. Ai giovani vorrei dire di non salire in auto Ho passato 15 giorni in cure quando bevono. Il nostro destino è scritto. intense, subendo 10 interNon me lo sono cercato ma so che è stato venti. Le complicazioni hanvoluto da Dio come se avesse voluto metno aggravato la situazione: termi alla prova. Ho imparato a regalare un quattro embolie con delle sorriso, ad aiutare gli altri. È quello che cerco trombosi gravi. e desidero. Quando parlo al mio dolore gli Le prime sei settimane ero dico: adesso però basta farmi soffrire! Ho attaccata a un filo. Dopo inserito sulla suoneria del mio cellulare quattro mesi di ospedale, un la sirena dell’ambulanza per ricordarmi calvario che sembrava interche devo prendere i medicamenti. Gianna minabile, finalmente rientro Nannini la riascolto volentieri ma quando lo a casa. Mi aspettava a quel faccio piango tutto il tempo. La sua grinta la punto la parte psicologica, sento mia ma la esterno piangendo. “Questo dovuta al trauma subito, alla amore è una camera a gas, è una lama sottile… paura e alla rabbia. L’aspetto è una scena al rallentatore… è una fiamma emotivo emerge nel momenche esplode nel cielo…”. Un po’ come il mio to in cui realizzi che le tue incidente. Sono tanto innamorata di mio capacità non sono più quelle marito. La vita ci insegna tante cose…

Linda Granelli

Vitae

ono nata nel 1962 nell’ex Jugoslavia dove ho vissuto fino all’età di 17 anni. Da 28 anni vivo in Ticino con mio marito Antonio, i miei figli Katia e Nicola. Mio padre ha lavorato nella galleria del Gottardo come camionista. Ho vissuto un’infanzia tranquillia... il grande trauma l’ho avuto una sera, rientrando a casa dopo un concerto di Gianna Nannini. Prima di salire sulla mia auto ebbi un pensiero premonitore, sentivo che mi sarebbe successo qualche cosa. Lo schianto ha cambiato in un secondo tutta la mia vita. Perdo coscienza. Quando mi risveglio la strada è deserta. Siamo soli: io e l’autore dell’incidente, sceso incolume dalla sua auto. Sono insanguinata, la mia testa tutta aperta. Inizio a urlare perché il dolore è insopportabile. Avverto delle fitte atroci all’altezza della gamba sinistra. Mi libero dalla cintura, invocando aiuto. Sentendomi urlare il ragazzo cerca di aprire la portiera per estrarmi. Non ci riesce perché è bloccata. Questa è stata la vera fortuna. Se mi avesse tirata fuori sarei rimasta con metà busto all’interno dell’abitacolo. Dal bacino in giù ero tutta rotta. Le ossa spappolate. Nel frattempo arrivano i soccorsi. Ero costantemente lucida. Quella sera era di turno, per l’ambulanza, una collega di mia figlia. Quando mi ha vista ha detto: “Ah è lei signora Granelli? Stia tranquilla, non si muova”. Sentivo le mani dell’infermiere che, appostato sul sedile posteriore, premeva con forza sulla mia testa. Nel frattempo arrivano i pompieri che tagliano le lamiere. Vengo ricoverata al Civico dove iniziano gli esami: nessuno mi poteva toccare. Per un giorno mi hanno immobilizzata, tenendo insieme il femore e il bacino, entrambi fratturati. Ora vivo con dei ferri, inseriti come una catena nella parte inferiore anche perché avevo il pube spappolato. Dopo diversi interventi,

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La memoria di latta Dopo lunghe vicissitudini, prese di posizione e rimpalli di responsabilità, il Messerli Autoverwertung di Kaufdorf ha chiuso definitivamente i battenti. Il cimitero di auto tra Berna e Thun era divenuto sin dall’inizio degli anni Novanta meta di appassionati e fotoamatori, rapiti dalla sua capacità evocativa e dalla controversa convivenza tra i rifiuti di una (ormai) scomparsa industria automobilistica e la campagna bernese. Per meglio capire quanto un luogo di degrado possa trasformarsi per alcuni in meta imperdibile, abbiamo voluto visitarlo. Scoprendo uno spazio della memoria nel quale centinaia di veicoli, portatori di storie vicine e lontane, raccontano un po’ di noi... delle nostre passioni, di sogni e fors’anche di dolorose sconfitte

di Giancarlo Fornasier fotografie di Alessandra Meniconzi



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ell’ambito della manifestazione In auto. Muoversi tra sé e il mondo svoltasi lo scorso anno tra le biblioteche cantonali e i circoli del cinema di Bellinzona e Locarno, gli organizzatori proponevano un’uscita in car pooling, l’occupazione da parte di più persone di una sola vettura. Destinazione: un cimitero d’auto a Kaufdorf, a sud di Berna. Nato nel 1933 come spazio destinato alla vendita di pezzi d’auto d’occasione per volontà di Werner Messerli, in poco tempo il terreno della fattoria dei suoi genitori cominciò a riempirsi di carcasse d’automobili che, spogliate delle parti richieste dai clienti alla

ricerca di un ricambio a buon prezzo, rimanevano parcheggiate, abbandonate a loro stesse. Nel 1975 la responsabilità nell’azienda passò al figlio Franz… sino ai nostri giorni. Entro la fine di settembre, però, l’area dovrà essere sgomberata. Perché l’ambiente va salvaguardato e le leggi sullo smaltimento dei rifiuti rispettate. “Gli interni delle macchine conservano appiccicati, a dispetto d’ogni sforzo di pulizia, i residui dei guidatori precedenti: impronte di talloni sui tappetini, di gomma sotto i pedali di guida; un mozzicone di sigaretta macchiato da un rossetto dalla tinta non più di moda, intrappolato contro la parte superiore del portacenere da un pezzo di gomma da masticare (…) Nel giocare col piede sui pedali di guida, avevo coscienza di tutti quei guidatori, dei volumi occupati dai loro corpi, delle loro destinazioni, fughe e noie”.

Freddi corpi immobili Sono circa 800 i veicoli che riposano a Kaufdorf, prodotti tra gli anni Venti e gli anni Settanta. Fredde carcasse di macchine ma che continuano a mantenere intatta la loro capacità di riportarci agli albori della storia dell’industria automobilistica, quando le catene di montaggio robotizzate rappresentavano un futuro ancora lontano e i

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“Come le altre auto da me noleggiate, anche questa era coperta di graffi e impronte di talloni, di bruciature di sigaretta e segni di sfregamenti, il tutto tradotto attraverso la chiassosa dimensione del disegno detroitiano” a sinistra

“I muri di cemento del cavalcavia, disseccati e grigi, sembravano l'ingresso d'un ipogeo. Le macchine (...) si erano liberate dei loro carichi di luce, e si muovevano ora sferragliando come strumenti ammaccati di un'orchestra in fuga”


in alto

“Vaughan azionò il freno. La pesante macchina sbandò e, con una lunga slittata sulla destra, tagliò la strada a un taxi già impegnato nella svolta. Acceleratore a tavoletta, Vaughan gli sterzò davanti al muso, gomme gementi sopra la vibrata protesta del clacson, e (...) continuò verso lo stretto canyon del raccordo nord”

sopra

“Catherine pigiò sul piede del freno, sorpassando l'autocarro sulla corsia del traffico lento. Io misi da parte l'opuscolo dell'autonoleggio e guardai, oltre la barriera perimetrale, alle deserte piste d'attesa dell'aeroporto. Una pace immensa sembrava pesare sul cemento malridotto e sull'erba incolta”


veicoli venivano in tutto e per tutto costruiti a mano. Viti e bulloni, camere d’aria e regolazione dei carburatori. Sono pezzi di artigianato, anche se figli di una industrializzazione che pareva non avere confini. Ma oggi tutto è immobile, parafanghi contro parafanghi, i fori originariamente destinati alla fanaleria conquistati da piante e arbusti. Una miscela di terra e polvere ricopre i tetti e i cofani dei veicoli, quasi fosse una verniciatura naturale… ecocompatibile potremmo azzardare. Eppure, sotto quella loro nuova pelle di ruggine e muschio si nascondono storie, squarci di modernità, vita quotidiana, spostamenti, caos urbano e bucolica calma alpina… E forse anche tremendi incidenti e dolore.

Le protesi dei ricordi Nella schizofrenia del traffico quotidiano, l’auto è padrona incontrastata delle strade. È stata in grado prima di snaturare, poi di ricreare la geografia umana. Ma, sopra ogni cosa, è riuscita a mutare i comportamenti sociali, modificando per sempre l’ambiente in cui viviamo. Niente di nuovo si potrebbe affermare: una delle tante perversioni nichiliste dell’uomo, capace come nessun’altro animale di creare e distruggere, per poi abbandonare tutto e ricominciare... spesso senza nessuna forma di continuità. Rimane ferma l’impressione che le nostre relazioni con l’auto siano quantomeno strane e poco chiare,

al punto che nel tempo la macchina è diventata un oggetto sessualizzato, aspetto molto evidente nella pubblicità. Una visione perfettamente coerente con la spersonalizzazione e l’alienazione dell’uomo (i cicli produttivi, il lavoro ripetitivo) tipica dell’età moderna. Un processo iniziato due secoli or sono e che ha condotto alle patologie dell’uomo ipertecnologico che tutti conosciamo. In questo l’automobile anticipa di molti decenni i computer, macchine al silicio leggerissime, velocissime e sempre interconnesse... A pensarci bene, le stesse auto sono state le prime vere protesi umane, dei prolungamenti del corpo in grado di farci rivivere e riappropriare di emozioni perdute, da ritrovare. Ancora oggi. Ma “tutti quei momenti andranno perduti nel tempo... come lacrime nella pioggia” sentenziava in punto di morte l’androide Rutger Hauer nel capolavoro Blade Runner di Ridley Scott. Come per tutti gli oggetti che appartengono alla nostra quotidianità, anche le macchine in senso lato raccontano di noi. Ma forse non ce ne accorgiamo, tanto che liberarcene e abbandonarle non pare procurarci un gran dolore. Sono auto, elettrodomestici, rifiuti, ferraglia e plastica, lasciati in un fazzoletto di terra. Smantellati e dimenticati. Al cimitero di Kaufdorf come nel giardino del nostro vicino di casa o in fondo a quella stradina in terra battuta, sì, laggiù, lungo il fiume... E con loro i nostri piccoli sogni ■

nota sul testo

I brani in corsivo sono tratti dal romanzo Crash (1973) di J.G. Ballard. Il libro – come l’omonimo e visionario film del regista canadese David Cronenberg uscito 1996 – è la messa in scena di personaggi che da una condizione di non-emozione ricercano in modo estremo e ossessionante la via per ritrovare i sentimenti. Un’operazione compiuta attraverso la visione e la ricerca compulsiva di incidenti d’auto, gli unici che riescono (ancora) a dare loro emozioni forti, coinvolgenti e, paradossalmente, vitali.

www.volkswagen.ch

Attraente non solo per il prezzo: la Touran Freestyle con pacchetto Family Plus. Questo modello speciale cattura gli sguardi con le sue ruote in lega leggera da 16 pollici “Sedona”, le luci posteriori grigio fumo, gli alloggiamenti neri dei gruppi ottici e il reling sul tetto anodizzato con supporti neri. All’interno, offre il climatizzatore “Climatronic”, una terza fila di sedili e l’autoradio “RCD 510” con cambia-CD. Il tutto anche nelle versioni ad alta efficienza energetica BlueMotion1 e TSI EcoFuel2. La Touran Freestyle con pacchetto Family Plus è ottenibile già da fr. 36’280.–3.

Solo se un’auto rende tutti partecipi alle sue innovazioni, è per eccellenza: Das Auto.

1 Touran BlueMotion, 1.9 TDI®, 105 CV (77 kW), 6 marce. Consumo normalizzato combinato: 5.4 l/100 km. Emissione di CO : 144 g/km. 2 Touran TSI EcoFuel 1.4 l, 150 CV (110 kW), cambio 2 aut. DSG a 7 rapporti. Consumo normalizzato combinato: 4.6 kg/100 km. Emissione di CO2: 126 g/km. 1+2 Valore medio di CO2 di tutti i veicoli commercializzati in Svizzera: 204 g/km. Categoria d’efficienza energetica: A. 3 Touran Freestyle con pacchetto Family Plus, 1.6 l, 102 CV (75 kW), 5 marce. Modello illustrato incl. equipaggiamento supplementare fr. 38’720.–.


Âť illustrazione di Adriano Crivelli


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Astri gemelli

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Luna opposta tra il 25 e il 26. Cercate di non farvi prendere da antiche ansie. Ricordatevi che non è possibile tenere tutto sotto controllo. Imparate a godere dell'eterno istante. Controllate la vostra permalosità.

Dal 26 agosto in poi la vostra vita affettiva sarà allietata da incontri e flirts. Situazioni sentimentali influenzate dall'avvenenza dell'altro. Momento professionalmente importante per i nati della terza decade.

A partire dal 26 agosto sarete fortemente influenzati dall'ingresso di Marte nel segno del Cancro. Grazie a questo aspetto acquisirete una maggiore determinazione. Attenzione a non commettere imprudenze.

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Momenti di tensione tra il 25 e il 26 agosto provocati da sbalzi umorali. A partire dal 27 agosto i nati nella prima decade saranno comunque beneficiati dal transito venusiano. Situazioni di forte passionalità.

Imparate a non rimandare al domani le scelte più importanti della vostra vita. A partire dal 26 agosto i nati nella prima decade potranno beneficiare dei buoni transiti di Marte e ritrovare una buona forma fisica.

Momenti di particolare tensione emotiva provocati dal transito lunare del 25 e il 26 agosto. Grazie all'azione di Marte e Venere, non è da escludere la possibile realizzazione di nuove situazioni sentimentali.

Accrescimento di una maggiore sensibilità erotica unitamente a una forte spinta delle capacità seduttive. Se rientrate al lavoro evitate di mettervi subito in attrito con i vostri collaboratori. Evitate gli alcolici.

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acquario

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Vita sentimentale in crescita per i nati nella prima decade favorita dall'ingresso di Venere nell'amico segno del Leone del 27 agosto. Ritrovata l'intesa comunicativa con il partner. Scatti lavorativi e novità professionali.

Problemi di irascibilità provocati provocat dall'ingresso di Marte nella vostra settima casa solare. Evitate le intromissioni provenienti dal vostro ambiente familiare nella vita di coppia. Migliorate la comunicazione con il partner.

A partire dal 26 agosto la vita affettiva dei nati nel segno sarà infervorata e accesa dal transito di Venere. La congiuntura implica un accrescimento dei desideri sessuali. Atmosfere passionali segnate da marcati sbalzi umorali tra il 25 e il 26.

Tra il 25 e il 26 tutti i nati del segno saranno beneficiati da una magica Luna. Grazie a questo transito e all'ingresso di Marte nell'amico segno del Cancro potranno essere avviate importante iniziative. Incontri con donne importanti.

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Orizzontali 1. Drastici, rigidi • 10. Con i topi in un romanzo di Steinbeck • 11. I Zeppelin del rock • 12. Eruzioni cutanee morbillose • 13. La Sylvie di Holliday • 14. Uno a Berna • 16. Dittongo in beato • 17. Leggero, lieve • 19. Touring Club • 21. Corrono su rotaie • 23. Le Lipari • 25. La fine della Turandot • 26. Concime • 27. Incitazione • 29. Importò il tabacco • 31. Gatto inglese • 32. Appuntiti • 33. Il re di Shakespeare • 35. Lo lancia il naufrago • 36. Testi dispari • 38. Nord-Est • 39. Dipinta in volto • 41. Carme lirico • 43. Lago asiatico • 44. Avverbio di luogo • 45. Andate in poesia • 47. Il regista di “Nuovo Cinema Paradiso” • 51. Si tende per tirare • 52. Mangime per cavalli.

piuma • 18. Lettera apostolica • 20. Fa ridere... lavorando • 22. Riconsegnata • 24. Dannosi insetti • 25. Quaranta per due • 28. Pari in insane • 30. Ohio e Thailandia • 34. Un bellissimo cigno • 37. Consonanti in socio • 40. Solcare il terreno • 42. Noto stilista • 45. La sorella di Semele • 46. Cresce con noi • 48. Responsabilità Civile • 49. In mezzo al covo • 50. Pena nel cuore.

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Verticali 1. Noto film del ’77 di Herbert Ross • 2. La regina con le spine • 3. Adorare • 4. Limitati nei perimetri • 5. Vergogna • 6. Nulla • 7. Marziani • 8. Cuor di Venere • 9. Abilità, competenza • 15. Dittongo in

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» a cura di Elisabetta

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La giornata del 24 sarà segnata da malumori provocati dalla Luna. Dal 26 agosto Mercurio, entrando nel segno della Bilancia, influenzerà le comunicazioni con il partner. Cercate di comprenderne le ragioni.

La soluzione verrà pubblicata sul numero 37

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