№ 49 del 5 dicembre 2014 · con Teleradio dal 7 al 13 dic.
Corriere del Ticino · laRegioneTicino · Tessiner Zeitung · chf 3.–
bomba indiana
nonostante lo sviluppo economico l,india resta un paese diviso e afflitto dalla povertà e da gravi problemi sociali
ticinosette ticino sette
Concorso di Natale
Quanti fiocchi di neve sono nascosti in questo numero di Ticinosette? In palio ricchi premi da
250.– 150.– 100.– in buoni acquisto!
Chiamate lo 0901 59 15 50 (CHF 0.90/chiamata, dalla rete fissa) entro giovedì 11 dicembre e seguite le indicazioni lasciando la vostra soluzione e i vostri dati. Oppure inviate una cartolina postale con la soluzione entro martedì 9 dicembre a: Twister Interactive AG, “Ticinosette - Concorso di Natale”, Altsagenstrasse 1, 6048 Horw. I vincitori verranno segnalati sul n. 51 del 19 dicembre prossimo.
Il Concorso è promosso in collaborazione con
Ticinosette allegato settimanale, n° 49 del 5.12.2014
4 Sfide Mostre. Yves Klein e Lucio Fontana di alessandRo tabacchi ............... 6 Società SUPSI. Missione Etiopia di stefania bRiccola ................................. 8 Kronos Appello ai tagliagole di fRancesca Rigotti ................................... 10 Media Frontaliers. A volte ritornano! di eugenio KlueseR .......................... 12 Vitae Manrico Padovani di gaia gRimani ................................................ 14 Reportage Una sala in comune di m. JeitzineR; foto di s. mengani ......... 39 Concorso fotografico L’invisibile di chRistine viglezio ........................ 44 Letture Papaveri e pistacchi. Piccoli e ricchi a cuRa della Redazione......... 46 Fiaba Il coraggio di Tarta di c. Piccaluga e a. boRsaRi .............................. 46 Tendenze Eco-hotel. Un viaggio ideale di fRancesca aJmaR..................... 48 Svaghi .................................................................................................... 50
Agorà Economia. La bomba indiana
di
RobeRto Roveda .............................
Ghiaccio bollente e solidarietà Dall’11 al 13 dicembre prossimi si svolgeranno presso la pista della Resega (Lugano) i Campionati Svizzeri Elite 2015 di pattinaggio artistico. La manifestazione è organizzata dal Club Pattinaggio Lugano: si potranno dunque ammirare le esibizioni di atlete e atleti di grande livello provenienti da tutta la Svizzera. Ma non mancheranno nomi di prestigio da tutto il mondo: infatti, nel corso della manifestazione verrà messo in palio il titolo di Campione nazionale. Per maggiori informazioni e per consultare il programma completo vi rimandiamo al sito del club: cpl-lugano.ch; tel. +41 (0)91 942 11 66). Ricordiamo che il nostro settimanale aveva in passato dedicato un reportage a questo impegnativo e meraviglioso sport, ritraendo le giovani promesse proprio del club luganese (Ticinosette n. 6/2014; issuu.com/infocdt/docs/n_1406_ti7).
TELETHON 2014 Come avvenuto anche gli scorsi anni, segnaliamo con piacere che a partire da oggi, 5 dicembre, in tutto il cantone, saranno avviate numerose iniziative (concerti, eventi pubblici, pedalate, bancarelle ecc.) promosse dalla Fondazione Telethon Azione Svizzera (telethon.ch). Nel corso del 2014 la Fondazione ha realizzato un importante progetto di aiuto sociale con la creazione dell’associazione Malattie Genetiche Rare Svizzera italiana (MGR), il cui scopo è quello di sostenere e aiutare in modo concreto le persone colpite da queste patologie, in particolare quelle che non dispongono di una rete di aiuto sociale di riferimento. Dal 5 al 19 dicembre vi invitiamo dunque a partecipare, sostenendo l’attività di questa importante iniziativa... per un futuro senza malattie genetiche rare!
Impressum Chiusura redazionale venerdì 28 novembre Editore Teleradio 7 SA 6933 Muzzano Redattore responsabile Fabio Martini Coredattore Giancarlo Fornasier Photo editor Reza Khatir Tiratura controllata 66’475 copie
Amministrazione via Industria 6933 Muzzano tel. 091 960 33 83 fax 091 960 31 55
Stampa (carta patinata) Salvioni arti grafiche SA 6500 Bellinzona TBS, La Buona Stampa SA 6963 Pregassona
Direzione, redazione, composizione e stampa Centro Stampa Ticino SA via Industria 6933 Muzzano tel. 091 960 33 83 fax 091 968 27 58 ticino7@cdt.ch www.ticino7.ch www.issuu.com/infocdt/docs
Pubblicità Publicitas Publimag AG Daniel Siegenthaler Muertschenstrasse 39 Postfach 8010 Zürich tel. 044 250 36 65 tel. 079 635 72 22 fax 044 250 31 32 daniel.siegenthaler@ publicitas.com dati per la stampa a: service@publimag.ch www.publimag.ch
Annunci locali Publicitas Lugano tel. 091 910 35 65 fax 091 910 35 49 lugano@publicitas.ch Publicitas Bellinzona tel. 091 821 42 00 fax 091 821 42 01 bellinzona@publicitas.ch Publicitas Chiasso tel. 091 695 11 00 fax 091 695 11 04 chiasso@publicitas.ch Publicitas Locarno tel. 091 759 67 00 fax 091 759 67 06 locarno@publicitas.ch In copertina India Fotografia ©Didier Ruef
Tutto per la vostra salute. Erste Hilfe bei Verletzungen und Erkrankungen
Amavita – Sentirsi meglio, semplicemente.
% 0 –2 <wm>10CAsNsjY0MDQx0TU2MTa0tAAAH84Bhw8AAAA=</wm>
<wm>10CE3KIQ6EQBBE0RP1pKq6YRhabnAEQfBjCJr7q2VRK756f11zKHj7LNux7EkwwjycbUqJhVBOPhYpSUGPz_RoYnvkfzcJFUD_PUaa0OkW1YbaFSz3eX0BaLYrbXEAAAA=</wm>
La SUPER OFFERTA con il 20 % di sconto è disponibile in 155 farmacie Amavita.
PANADOL® ANTIGRIPPINE In caso di raffreddore e influenza: 1. Libera il naso bloccato. 2. Attenua i dolori e la febbre. 18 compresse rivestite**
CHF 13.50* invece di CHF 16.90
GlaxoSmithKline Consumer Healthcare AG
*Offerta valida fino al 31 dicembre 2014. Con riserva di modifiche di prezzo. **Leggete il foglietto informativo e lasciatevi consigliare da uno specialista.
La bomba indiana Società. Nonostante l’enfasi sulla forte crescita economica dell’India, la maggioranza dei suoi abitanti vive ancora in villaggi rurali in condizioni di estrema povertà, senza assistenza sanitaria e istruzione. Il mito per questi “ultimi della Terra” è spostarsi nelle città e conquistare quella ricchezza e quel benessere oggi appannaggio di una minoranza. di Roberto Roveda
D Agorà 4
ifficile per un europeo immaginare cosa racchiuda esattamente la parola “India”. Certo, una nazione, “la più grande democrazia del mondo” come con enfasi viene spesso definita. Allo stesso tempo siamo di fronte a uno stato-continente abitato da più di un miliardo e 250 milioni di persone, la maggior parte della quali (circa il 70%) vive nelle campagne ed è dedita all’agricoltura. Uno stato-continente dove convivono le grandi religioni mondiali e si parlano 179 lingue e ben 1652 dialetti. L’India, quindi, è un cosmo complesso che sfugge per dimensioni e varietà ai canoni a cui siamo abituati e per questo viene costantemente ridotto a stereotipi: l’India dei guru e dei bagni nel Gange, delle sterminate baraccopoli, dei laboratori di ricerca dove si inventa il futuro, delle città in espansione e dei nuovi ricchi, l’India di Bollywood.
Come sta l’India oggi? Sempre ragionando per stereotipi e semplificazioni, per anni si è mitizzata la vorticosa crescita economica del paese come volano per la modernizzazione del paese e la soluzione dei suoi atavici problemi per poi mutare prospettiva negli ultimi tempi. Oggi l’India – almeno sui media occidentali – pare essere precipitata in un passato oscurantista e ancestrale segnato da stupri e violenze di gruppo su donne e bambine, un passato che pare stia cancellando ogni speranza di modernizzazione e di crescita sociale: “La realtà non è così semplice”, ci spiega Francesca Marino, esperta di India e collaboratrice dei periodici italiani Limes e L’Espresso: “La modernizzazione non si è fermata, né stiamo assistendo a un ritorno al passato. Da quando è cominciato il decollo economico indiano, una decina di anni fa, a svilupparsi è, però, solo il 10% del paese, cioè l’India della middle class, dei ricchi che diventano sempre più ricchi. Il resto dell’India resta al palo e non c’è stato governo né di destra, né di sinistra che abbia agito concretamente per sanare le grandi piaghe del paese, quelle disuguaglianze per cui più della metà degli indiani non dispone di acqua corrente e bagno in casa, per cui la sanità pubblica esiste solo in teoria e lo stesso si può dire della pubblica istruzione. Gli istituti scolastici d’eccellenza sono, infatti, tutti privati, il resto è un disastro. Se un impiegato si ammala deve vendere la casa per pagarsi le cure. Questa è l’India, un paese che sta crescendo e in certe cose è più avanzato di noi, ma che in gran parte vive ancora nel Medioevo”.
Un “uomo forte” al potere Un Medioevo da cui centinaia di milioni di indiani sognano di fuggire. Per farlo, nelle elezioni dello scorso maggio, hanno puntato a grande maggioranza su Narendra Modi, leader del Bharatiya janata party (BJP, Partito del popolo indiano), la formazione degli ultranazionalisti indù. Modi è un personaggio piuttosto controverso. Per i suoi moltissimi sostenitori è “l’uomo del destino” e il “guerriero dello sviluppo” come si è definito nei comizi. Per i suoi detrattori è un pericoloso demagogo che nella campagna elettorale ha saputo usare in maniera geniale (grazie ai suggerimenti del consigliere d’immagine di Obama) Twitter, Facebook e i media tradizionali come radio e TV, presentandosi agli indiani con l’immagine rassicurante del “salvatore della patria”. In questo modo è riuscito a far dimenticare a buona parte dei suoi concittadini l’estremismo di certe sue posizioni e le accuse di non aver fermato come governatore dello stato del Gujarat la strage avvenuta a Godhra nel 2002. In quell’occasione più di mille musulmani furono uccisi e centinaia costretti a fuggire a causa delle violenze dei fanatici indù. Oggi Modi per la maggioranza che lo ha votato non è una nazionalista di estrema destra ma l’uomo che con il suo decisionismo ha fatto del Gujarat lo stato più avanzato e ricco dell’India, grazie a una politica di sgravi fiscali e di sostegno all’imprenditoria: “Ha vinto le elezioni perché moltissimi hanno voluto puntare sull’uomo forte”, dice ancora Francesca Marino, “e soprattutto perché moltissimi, anche tra quelli che non la pensano come lui e che lo temono per le sue posizioni estremiste – musulmani, minoranze religiose, fuoricasta, poveri e poverissimi degli slums –, pensano che possa fare per l’India quello che ha fatto nel Gujarat: far funzionare l’economia e creare ricchezza, anche disinteressandosi, come ha sempre fatto, dei diritti dei lavoratori”. Emblematico in questo senso quanto avvenuto con la Tata, la nota casa automobilistica indiana. Tata aveva dei problemi nei suoi impianti di produzione di Calcutta perché vi erano molte pressioni perché l’azienda fornisse garanzie di non occupare determinate terre agricole, assumesse manodopera locale, garantisse certi salari. Alla fine Tata ha trasferito gli impianti nel Gujarat, dove Modi ha concesso carta bianca su tutto, senza creare problemi e vincoli. Ma è questo l’avvenire per gli indiani?“Sperano che renda tutti più ricchi”, continua la giornalista italiana, “perché Modi, comunque la si pensi, ha dimostrato di saper far funzionare l’economia e di essere in grado
di amministrare. Il Gujarat è oggi uno stato modello, ha infrastrutture che altri stati indiani non possiedono. Le imprese vanno lì a investire perché non hanno problemi burocratici e di corruzione. È un uomo estremamente abile. Questo non basta, però, per renderlo l’uomo giusto per l’India, per una realtà tanto variegata e complessa”. Cosa manca a Modi nel suo ruolo di guida del paese? “La visione politica ampia che deve avere un vero statista. Modi è portatore di una contraddizione interna non facile da risolvere. Non si può essere un ultranazionalista indù e allo stesso tempo garantire prosperità e sviluppo per tutti. O lasci da parte le rivendicazioni dei nazionalisti, come ha fatto in campagna elettorale e sembra stia facendo finora, oppure spacchi il paese. Anche in economia è difficile attuare una politica protezionistica come vorrebbero i nazionalisti per difendere le imprese indiane e poi pretendere di attirare gli investimenti stranieri, quegli investimenti di cui l’economia dell’India ha bisogno per continuare a crescere”. Il rischio è di ritrovarci, se Modi non manterrà le sue promesse, con milioni e milioni di delusi. Una gigantesca bomba sociale innescata… “L’India è già una bomba sociale, pronta a esplodere. Sempre più persone vanno a vivere in città in condizioni di estrema emarginazione sperando in un futuro di benessere come quello mostrato dalle pubblicità, dalla televisione. In pochi anni gli indiani sono passati dal non aver nulla, dal dover aspettare anni per ottenere una linea telefonica al telefono cellulare. Vivono in villaggi rurali dimenticati da tutti e la TV porta loro in casa un mondo che pare
un Bengodi che sfugge anche all’immaginazione. E tutto sta avvenendo in maniera vorticosa. Ovvio che le persone si ritrovano senza punti di riferimento che non siano la smania di ottenere quello che hanno visto. Da qui le tensioni sociali, le violenze, anche gli stupri di gruppo che sono espressione di una società che è fratturata al suo interno, che ha perduto i legami con i valori tradizionali e non ne ha di nuovi. E che si confronta con uno sviluppo vorticoso che l’Europa ha conosciuto nel corso di due secoli, l’ottocento e il novecento. Qui tutto sta avvenendo in pochi anni. Non per nulla per rispondere alle istanze sociali portate dal cambiamento sta prendendo forza sempre di più tra la gente il movimento maoista”. Proprio i maoisti sono oggi una delle forze emergenti in India. Da anni si presentano come i difensori dei diritti dei più poveri e delle caste basse nelle zone rurali e combattono armi in mano – contano migliaia di guerriglieri ben addestrati – contro i privilegi dei più ricchi nelle zone agricole e contro gli eserciti dei latifondisti. In alcune zone dell’India hanno fondato governi ombra e “tribunali istantanei” per eliminare gli “sfruttatori” del popolo. Povertà, rabbia e l’insoddisfazione dei più disagiati, unite alla latitanza delle istituzioni nelle regioni più arretrate del paese sono la piattaforma su cui si sta cementando il consenso verso il movimento maoista, movimento che rischia di spaccare ulteriormente la società indiana e contro cui il governo alterna attività di repressione a tentativi di accordo. Anche se, suggerisce Francesca Marino “a Dehli farebbero meglio a chiedersi perché il comunismo, il maoismo, il marxismo sono spariti ovunque tranne che da quella regione del mondo…”.
Klein e Fontana
Una mostra allestita al Museo del Novecento di Milano accosta Yves Klein e Lucio Fontana, due grandi artisti che negli anni cinquanta e sessanta del secolo scorso hanno di fatto promosso una nuova estetica di Alessandro Tabacchi
Sfide 6
Per godersi appieno l’interessante esposizione milanese dedicata a Yves Klein (1928-1962) e Lucio Fontana (18991968) presso il Museo del Novecento, propongo di partire da un assunto critico solo all’apparenza provocatorio: se da un lato Fontana è stato l’artista che ha abbattuto la distinzione fra pittura e scultura, riducendo il fare artistico al minimo necessario e imbevendo le sue opere migliori – Concetti Spaziali, Attese, o Teatrini che fossero – di una sorta di ethos riduzionista e futuristico, sempre ben ancorato nella tradizione e intimamente e splendidamente decorativo, dall’altro lato Klein, il cantore del monocromo, del blu assoluto, dei corpi dipinti pigiati sulla tela, delle pitture eseguite col fuoco, è stato l’ultimo maestro medievale. Sì, avete letto bene, se Fontana è il primo dei postmoderni, Klein (di una generazione più giovane) è l’ultimo dei medievali. E attraverso la comprensione dell’inattualità di Klein si potrà giungere a una migliore comprensione dell’attualità di Fontana.
sentava per lui l’assenza, ma la totalità: “Avvertire l’anima, senza spiegazioni, senza parole, e dipingere questa sensazione”, questa per lui la ragione della pittura monocromatica. Parole di un mistico, di un Tertulliano della percezione, non certo quelle di un cinico showman. Senza dimenticare quel che disse Klein del colore blu, con parole degne di un seguace di Platone: “Cos’è il blu? Il blu è l’invisibile che diviene visibile”.
I due poli Klein ha voluto dipingere l’Assoluto e, come tutti i mistici, non ha potuto associarlo ad alcuna forma o figura, ma solo a un sentimento. Nel suo caso la ricerca dell’Assoluto prese le forme dell’arte monocromatica. L’atto di coprire una tela, o un gruppo di spugne, o una scultura classica, con un unico e denso pigmento, ha qualcosa a che fare con l’arte sacra, con il gesto ripetuto con tekne manuale e ardore religioso. Anche il gesto di aggredire la tela col fuoco e di esporre la materia lacerata e offesa a eterno ricordo della fiammata che ha prodotto l’opera sfocia inevitaMistica del blu Yves Klein, col suo carisma e la sua Yves Klein e Lucio Fontana (touringmagazine.it) bilmente nella mistica della Luce e della Creazione. oratoria, Yves Klein il ragazzo prodigio dell’avanguardia, con le sue opere inusuali, e con la Infine, una costatazione soggettiva: non conosco un’opera grande rivoluzione della pittura monocromatica, con il suo di Klein che sia associabile al concetto, assolutamente moInternational Blue Klein, il colore brevettato che rappresenta derno, di “brutto”. Ogni sua opera trascende dal giudizio la quintessenza di tutti i blu della storia dell’arte, col qua- estetico, perché va oltre il concetto di mimesi della realtà. le ricopriva tele, superfici piane, spugne, sculture, calchi Non rappresenta, è. Le sue ultime riflessioni furono “voglio umani, mappamondi, nascondeva, sotto la scintillante che si dica di me: ha vissuto, perciò vive”. armatura del provocatore, l’anima di un mistico. Era un Lucio Fontana rappresenta l’anti-Klein: laddove il francese grande cultore e insegnante di judo; fin dall’infanzia subiva è mistico, platonico e trascendentale, l’italo-argentino è la suggestione della cerimonialità della Chiesa cattolica terreno, aristotelico, immanente. Laddove Klein insegue e la forza della preghiera, così come l’etica del bushido l’armonia delle sfere, Fontana celebra un paradiso mongiapponese; fu rosacrociano e Cavaliere dell’Ordine di San dano in cui la carnalità della vita è protagonista. Quindi, Sebastiano, e arrivò a donare i suoi pigmenti preferiti (il blu, guardateli assieme questi eccezionali artisti: sono i due poli ovviamente, ma anche il rosa e l’oro) in un commovente della medesima energia. ex-voto al Santuario di Santa Rita da Cascia, cui era stato consacrato da bambino. La sua tensione verso la pittura monocromatica nasceva da una tensione mistica frutto la mostra Klein Fontana della meraviglia verso il Creato: “Ho scelto come alleato lo Milano Parigi 1957–1962 spazio palpabile dell’intero e sconfinato universo” diceva Klein. Milano, Museo del Novecento Una tela monocromatica, specialmente se blu, non rappre- sino al 15 marzo 2015 (museodelnovecento.org)
Un frutto del lento lavoro della natura.
<wm>10CAsNsjY0MDQx0TU2MTe1NAEAv73cBg8AAAA=</wm>
<wm>10CFXLrQ7DMBAD4CdK5Pvf7eAUVhVU5SHT8N4fNR0bMLD8edvKOn55jf0cRxFItYmGpZaldQ6H10O8MwNSUE5e6EkpxEHqf5-2VACYt2lYPSdFE6x9poSRSP--PxdVreUFegAAAA==</wm>
Parte di
Missione Etiopia
Il progetto e la realizzazione di una struttura produttiva in Etiopia ha permesso a un gruppo di studenti di architettura della SUPSI di vivere un’esperienza formativa e umana non comune di Stefania Briccola
Un
Società 8
essiccatore solare per le spezie in Etiopia realizzato erbe raccolte. I materiali utilizzati sono stati la terra cruda, con tecniche e materiali locali dagli studenti del corso di i mattoni, realizzati con la terra dei termitai, la paglia, la architettura della SUPSI oggi neolaureati. Questo era l’obiet- legna, la pietra e la lamiera. Gli strumenti di lavoro erano tivo del workshop condotto da Paola Canonica, docente il metro, la bindella, il filo a piombo e la livella. Si diseresponsabile e Alice Manetti, assistente del corso, e a cui gnavano gli angoli retti utilizzando il teorema di Pitagora hanno partecipato Sharon Armetti, Filippo Bassi, Chiara e la prova delle diagonali. Si facevano i tracciamenti senza Ferrario, Scilla Imperatori, Veronica Quadroni e Andrea l’aiuto del computer. Non si contano le difficoltà, come l’invasione delle api in cantieScheggia nel villaggio di Ropi re e l’adattamento al clima e al la scorsa primavera. cibo, gli slanci di generosità e Il laboratorio di progettaziole manifestazioni di simpatia ne e realizzazione di piccole di adulti e bambini entusiasti strutture in Etiopia è stato degli ospiti ticinesi. introdotto nel piano di studi “Le persone del luogo della coodel 2013-2014 del Bachelor perativa Nu Fi Nu”, continua of Arts in Architettura come Paola Canonica, “si sono riveopzione del sesto semestre. lati validi compagni di lavoro in Gli studenti prossimi alla laucantiere, abilissimi nell’arrampirea si sono messi alla prova care e nel legare le travi sul tetto con un’esperienza formativa e piuttosto che nel posizionare le umanitaria, e uno stile di vita lamiere. Ci hanno inoltre aiutato a “basso impatto ambientale”. a predisporre e posare i mattoni e Alla fase teorica svolta in TiciUn momento nella costruzione dell’essicatore a Ropi, in Etiopia a preparare la malta”. Alla prano a livello universitario con un approccio interdisciplinare ha fatto seguito quella di tica si è aggiunta una parte teorica sulle tecniche costruttive in loco e delle visite a tipologie abitative tradizionali. lavoro in cantiere in Etiopia nel maggio scorso. L’idea di insegnare agli studenti nuove tecniche di costruzione a latitudini piuttosto lontane è venuta a Paola La regola dell’essenziale Canonica, architetto e docente SUPSI: “Ho conosciuto anni fa L’Etiopia vanta una cultura architettonica straordinaria con Lorenzo Fontana, architetto genovese, che si occupa di progetti di decine di etnie diverse che realizzano capanne differenti per costruzioni in terra cruda in Etiopia e tiene dei corsi agli studenti forma, dimensioni, materiali, struttura portante e non solo. delle università italiane. Ho cercato di portare questa idea alla Ogni tipologia è il risultato di una stratificazione di culture e saperi di intere generazioni. Gli studenti della SUPSI sono SUPSI che poi è stata accettata e sviluppata”. Il soggiorno con gli studenti si è svolto, dal 20 al 31 maggio, a Ropi nella stati ospitati a casa dell’architetto Lorenzo Fontana a Ropi. regione dell’Oromia. Si tratta di una zona colpita dall’e- Il villaggio è privo di acqua corrente e si utilizza il pozzo. rosione del suolo dove gli abitanti tagliano spesso i pochi Quando cala il sole non c’è la luce elettrica e la corrente è alberi per costruire capanne e carretti e per accumulare un lusso a intermittenza nella casa dell’architetto che ha legna da ardere. In questo modo la terra si squarcia e con installato un impianto a energia solare. Vivere all’insegna le piogge le ferite aperte del suolo diventano voragini. Lo- dell’essenzialità è una regola ormai dimenticata alle nostre renzo Fontana, architetto, ricercatore e cooperante, per fare latitudini. L’ultima tappa degli studenti prima del rientro in fronte all’avanzare dell’erosione si prodiga nel diffondere Ticino è stata a Lalibela, una città situata al centro dell’Etiouna tecnica costruttiva a base di mattoni in terra cruda al pia a 2700 metri d’altitudine sul livello del mare conosciuta posto del telaio di legno tipico delle capanne locali. anche come “la nuova Gerusalemme” per le sue antiche chiese scavate nella roccia. Di recente si è tenuta una conferenza nell’aula magna della Materiali eterogenei Gli studenti della SUPSI hanno lavorato con i membri della SUPSI dedicata all’esperienza del workshop che ha visto cooperativa Nu Fi Nu (Noi per Noi) di Ropi che ha richie- l’intervento dei partecipanti e la proiezione di un filmato sto un essiccatore solare comprensivo di magazzino per le sull’avventura di costruire con la popolazione africana.
Il piacere di gustare il pesce senza rimorsi di coscienza.
<wm>10CAsNsjY0MDQx0TU2MTe1NAAApnmxAQ8AAAA=</wm>
<wm>10CFXLsQ4DIQwD0C8KcgImpIwnNtSh6s5Sde7_T8d1O8lerOc5OxP-PcbzPV5doaVILs7YezCZV9Teck1mQO4gaBs91OkaFnb7yFYOYF1GwJ2lFFJ0RdHWWk6_z_cEPzWzjnkAAAA=</wm>
Parte di
Appello ai tagliagole Da alcuni mesi assistiamo, sgomenti e impotenti, alle macellazioni e agli sgozzamenti di esseri umani da parte di… Ecco, da parte di chi? di Francesca Rigotti
Come definire i moderni tagliagole, terroristi? Sì, sono terroristi nella misura in cui usano la violenza contro gli inermi per affermare la propria esistenza, possibilmente in maniera spettacolare, ma non vogliono tollerare nessuno né con nessuno entrare in trattativa. O forse mercenari? Sì, anche mercenari, perché è gente che combatte a pagamento, che si arruola per soldi, tanti soldi, e che inoltre ha trovato nella violenza armata un modo per soddisfare il proprio sadismo personale. O perché no, pirati, perché i pirati sono aggressori interni, predoni brutali, nemici di tutti, nemici del genere umano. Kronos 10
non voler fare un calcolo utilitaristico sulla “quantità” di terrore e di orrore suscitati nelle vittime inermi. Se c’è contrasto tra il tipo di morte inflitta all’inerme, questo sta forse (forse) nell’universo di indifferenza morale che circonda i tagliagole, che appare asimmetrico rispetto all’esercizio dell’autorità legittima, pubblica e democratica all’interno della quale agiscono i militari, per esempio, degli USA. Nonché nel fatto che questi presentano la loro campagna nei termini di una “guerra giusta” e i terroristi si appellano invece a una “guerra santa”.
Comunicare coi tagliagole? L’ultimo punto che mi sembra Contro tutti importante affrontare riguarda Il fatto è che i tagliagole si la “comunicazione” con i terroconsiderano in guerra, in una risti (mercenari, pirati). Perché guerra, come quella dei pirati, se il terrore non sa e non vuole contro tutti. E l’uccisione in comunicare, se non conosce guerra è considerata naturale, principi di ragione ma sa sollecita, da condurre con ogni tanto distruggere e uccidere, noi mezzo, persino premiata con la non possiamo pensare di agire medaglia; l’uccisione in guerra allo stesso modo distruggendo non suscita rimorso né pene uccidendo e comportandoci timento né lascia traccia in contro i principi di ragione. chi la commette. Ora, ci doAllo stesso tempo però non posmandiamo, c’è differenza, da siamo pensare di rivolgerci a loun punto di vista morale, tra ro con appelli alla misericordia, l’uccidere il nemico premenalla bontà e alla ragione, perché do un pulsante per far partire si tratta di un linguaggio che un missile, o manovrando un essi respingono ma soprattutto drone con il joystick, e affronignorano. Il dettaglio delle operazioni compiute dall’ISIS dal novembre 2012 al novembre 2013 (vox.com) tarlo con un coltello o una L’unico approccio che potrebbe mannaia? C’è differenza tra la avere una qualche efficacia sastrage “pulita” (pulita per chi la innesca), tra lo sterminio rebbe quello di entrare nel loro terreno appellandosi a quelli di innocenti esercitato sganciando la bomba da un aereo che sono i loro valori: la virilità, per esempio, o l’orgoglio, (Hiroshima, insomma) e lo sterminio di massa di inermi o il coraggio o il senso dell’onore. Perché che virilità, che condotto direttamente, toccando con le mani le persone, coraggio, che onore e che fierezza c’è nell’accanirsi contro vedendole con gli occhi, torturandole, brutalizzandole e un inerme legato e inginocchiato ai tuoi piedi? Contro uccidendole (l’Olocausto)? religiosi che pregano disarmati in un luogo di culto? Nello stuprare studentesse inermi o nel mettere una bomba fra Distinzione morale le bancarelle di un mercato? Per quanto la risposta possa sembrare cinica, non c’è Venite a battervi ad armi pari, sfidiamoci a duello, condifferenza per le vittime del terrore e dell’orrore: la morte frontiamoci da uomo a uomo e lasciamo alle femmine i di chi muore colpito dalla bomba o dal drone non è più richiami alla bontà e al perdono. E non immaginate quanto “umanitaria” di quella di chi muore decapitato, a meno di mi pesa scrivere queste parole!
Fattorie a ritmo della natura.
<wm>10CAsNsjY0MDQx0TU2MTe1MAIAyymk9g8AAAA=</wm>
<wm>10CFXLqw4CQQxG4Sfq5O9t2lJJ1m0QZP2YDZr3Vyw4xHHf2ff2gV_37XFsz2awGamFp7SXD4mJ2alziADaMCm50I3LUj1m_j10qQCwvoZgJLU4yII4Vmk4W473-foAn8m3_3oAAAA=</wm>
Parte di
A volte ritornano!
Prima al cinema e poi in DVD tornano alla grande Bussenghi & Bernasconi. E questa volta il duo dei Frontaliers, oltre a far divertire, corre in aiuto della lingua italiana, minoritaria in Svizzera, al grido di “l’italiano lo salviamo noi!” di Eugenio Klueser
Media 12
Una coppia diventata un classico: il doganiere e il frontaliere
Da anni I Frontaliers (rsi.ch/frontaliers) rappresenta una delle proposte di maggiore successo della RSI e i suoi protagonisti sono ormai beniamini del pubblico ticinese, e non solo. Grazie ai DVD venduti in dogana nel 2010 e 2011 (40mila copie ai valichi Italia-Svizzera, di cui 20mila acquistate dal pubblico d’oltre confine) e a YouTube, Bernasconi & Bussenghi sono diventate due maschere “insubriche”, conosciute in tutta la Svizzera italiana e anche nella vicina Lombardia. Ora doganiere e frontaliere tornano a incrociarsi nel film Frontaliers al cimena: qui si parla itagliano! (nelle sale ticinesi fra alcuni giorni) e nel DVD Frontaliers: qui si parla itagliano! che sarà in vendita dal prossimo 9 dicembre in tutte le filiali di Migros Ticino e, per il Grigioni italiano, agli sportelli dei comuni di Poschiavo, Brusio, Bregaglia, Castaneda, Soazza e Roveredo.
Frontaliers, le ragioni di un successo Grandi novità, quindi, per I Frontaliers, anche perché film e DVD si inseriscono in un progetto RSI, “Italiano: lingua di frontiera”, promosso in collaborazione con il DECS (Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport) e il Percento culturale di Migros Ticino. Una bella sfida di cui parliamo con Paolo Guglielmoni alias Loris J. Bernasconi a cui chiediamo prima di tutto cosa rappresenta una produzione come I Frontaliers per la RSI: I Frontaliers sono prima di tutto un prodotto 100% RSI, inventato da Rete Tre, la radio considerata palestra di formazione della nostra radiotelevisione. Inoltre, i Frontaliers, anche se giocano nella Superleague dello humor e non in quella delle news, fanno parte dell’offerta di Servizio Pubblico. Il mandato di Servizio Pubblico SSR precisa come le nostre
produzioni debbano rappresentare la realtà, nazionale, ma anche regional-linguistica. Nostro compito è rappresentare, con formati diversi, la realtà in modo credibile e imparziale. Credo che i Frontaliers l’abbiano fatto. Bussenghi e Bernasconi, nel loro piccolo, in mezzo alle risate intendono suscitare un dibattito culturale, non politico, basato sulla scarsa voglia di italiani e svizzeri italiani di conoscersi reciprocamente nonostante la vicinanza geografica e tanti punti in comune, lingua in primis. Last but not least, con i Frontaliers la RSI sta consolidando una presenza, che è sempre più marcata, sui social media. Mettete il like sulle pagine facebook di Bussenghi e Bernasconi! Perché proprio i Frontaliers in un progetto legato alla lingua italiana e perché puntate sempre sul DVD? I Frontaliers sono solo la punta dell’iceberg del progetto “Italiano: lingua di frontiera”, voluto dalla direzione della RSI, che coinvolge radio, TV web e social. Bussenghi e Bernasconi, su uno spartito che il pubblico conosce a menadito, possono suonare un po’ di tutto e poiché piacciono a tutta la famiglia, bambini e ragazzi compresi, rappresentano un canale (possibile) per sdoganare il tema dell’italiano, della buona lingua. Con questa nuova campagna, attraverso i due “faccioni” e alcuni spassosi personaggi di contorno – come il fantasma di Dante Alighieri, il sommo poeta –, intendiamo proporre e stimolare un dibattito attorno allo stato di salute della lingua italiana in Svizzera. La RSI ha, infatti, il dovere di vivere la promozione della nostra lingua, e del suo uso corretto, come una missione.
Il DVD dei Frontaliers è ormai una consuetudine delle feste. Si è affermato come rito familiare, risata collettiva da consumare sul finire dell’anno prima e dopo il pranzo di Natale. Mettere in commercio un DVD a prezzi popolari – 10 franchi – permette al pubblico di entrare in contatto con un oggetto da collezione, come un vecchio vinile o un CD, e a noi di raccogliere una cifra che destiniamo in beneficenza. Il ricavato del film e del DVD dei Frontaliers sarà stavolta rivolto a un fondo per la promozione della lingua italiana in Svizzera. Dall’estate 2015, il DECS, la RSI e il Percento culturale di Migros Ticino organizzeranno, infatti, al Centro sportivo di Tenero dei corsi di italiano, con la formula “Lingue & Sport”, per studenti residenti nelle altre regioni linguistiche del nostro paese, incentivando economicamente l’iscrizione di studenti romandi, romanci e svizzero tedeschi che possano fungere da propagatori dell’italiano in Svizzera.
«Obbligazioni di cassa con rendita fino al 2%! Il nostro investimento sicuro.»
Il miglior tasso d’interesse nel confronto Comparis.*
8 anni 7 anni 6 anni 5 anni 4 anni 3 anni 2 anni
2.00 % 1.75 % 1.65 % 1.50 % 1.25 % 1.00 % 0.63 %
Tassi d’interesse validi per un importo di CHF 1 000 000.–. Importo d’investimento a partire da CHF 5 000.–, importi superiori divisibili per CHF 1 000.–, con riserva di modifiche del tasso d’interesse. *(Stato: novembre 2014)
Richiedete informazioni senza impegno su www.cembra.ch/risparmi, telefonando al numero 0800 010 113 oppure direttamente in una delle nostre 25 filiali.
S
ono nato a Zurigo e cresciuto a Chiasso dove mio padre, insieme a mia madre, dirigeva un albergo in centro. Ero un bambino vivacissimo; praticavo molto sport, di qualsiasi tipo: calcio, hockey su strada, biglie, bicicletta, ping pong, tuffi dal trampolino, pattinaggio, calcetto, ma anche scacchi, dama, carte e quant’altro fosse divertente. La scuola in sé, invece, mi annoiava parecchio. Restare continuamente seduto, tranquillo e in silenzio “per anni” mi è risultato parecchio difficile. Il mio rapporto con la musica è stato precoce: già a quattro anni cantavo con i dischi che giravano per casa, sognando di partecipare a concorsi canori televisivi per bambini, e a otto anni facevo parte attivamente del coro dei giovani della chiesa, che proponeva canzoni pop. Cantare mi piaceva sempre moltissimo. Alla fine delle elementari poi fui scelto con altri allievi per suonare in un gruppo di 15 ragazzini dotati per il “gran concerto” di fine anno, suonando il flauto dolce. Ricordo che alla fine di una delle prove per questo concertino, attardandomi, ero rimasto, insieme a un altro allievo, solo con l’insegnante quando egli improvvisamente estrasse un violino dalla custodia che teneva sotto il pianoforte col quale accompagnava le prove. Senza dire una parola si mise a suonare. Rimasi folgorato nell’animo. Era la prima volta che vedevo e sentivo dal vivo un violino. Il colpo di fulmine decisivo fu rappresentato da un film sulla vita di Niccolò Paganini. Avevo 12 anni e mezzo. Da quel momento il mio futuro è stato segnato. A causa della mia vivacità ho comunque inizialmente faticato molto a convincere i miei genitori a sostenermi in questa mia nuova passione bruciante. Erano convinti che il violino fosse uno strumento adatto a persone molto più tranquille e posate di quello che io dimostravo di essere. Il primo violino me lo regalò un mio compagno di scuola. La prima volta che lo tenni in mano, ero già in grado di riprodurre melodie a orecchio. Da quel momento ho cominciato a bruciare le tappe: a 15 anni sono stato premiato al concorso nazionale della gioventù, ricevendo l’invito per
entrare a far parte dell’orchestra sinfonica della gioventù svizzera SJSO. Sei mesi dopo ero ammesso, come studente più giovane, al conservatorio di Zurigo. Prima della scuola reclute ero già diplomato. Gli insegnamenti più significativi in questo campo li ho ricevuti da Aida Stucki-Piraccini, che è stata la mia insegnante per sette anni. Una vera madre artistica che, al contrario di altri grandi violinisti e didatti, era sempre disposta, per così dire, a rimettersi in gioco e a ridiscutere l’approccio ai grandi capolavori violinistici, continuamente alla ricerca di una nuova e sfuggevole verità interpretativa. Il mio modello violinistico per antonomasia è Paganini. La sua mancanza di compromessi e la sua audacia non finiranno mai di stupirmi. Musicalmente adoro W. A. Mozart, che con poche note riesce a ricreare l’universo intero. Questa è la mia giornata tipo, anche se non mi riesce sempre: sveglia alle 9, colazione (a volte di lavoro), passeggiata, studio o corrispondenza, pranzo alle 13.30, pausa fino alle 16.30, lavoro o studio, 20.30 cena e quindi serata tranquilla. Nelle giornate di esibizioni cerco di riposarmi il pomeriggio, così da avere il dinamismo necessario per sostenere un concerto. Dopo il concerto cena e sigaretta (o viceversa). Sono apertissimo a qualsiasi tipo di genere musicale, oltre al classico: rap, jazz, blues, tango. Il rap, che deriva dall’hip hop, mi affascina perché richiede al cantante, oltre a un senso ritmico notevole, la capacità di non sbagliare le parole, cercando di descrivere in rima un preciso momento o stato d’animo, purtroppo generalmente negativo e sfortunato. Oltre alla musica, mi piacciono i giochi matematici, lo sport, la lettura e amo molto gli animali. Stimo oltremodo in una persona il senso dell’humor oltre che l’autenticità, la semplicità e la modestia del comportamento. Mi sento molto a mio agio nel mondo d’oggi. D’altro canto non ho i requisiti per sapere come mi sentirò nel mondo di domani.
MANRICO PADOvANI
Vitae 14
Un insegnante che all’improvviso suona un violino e un film sulla vita di Niccolò Paganini cambiano l’esistenza di un ragazzino e lo trasformano in un violinista di successo. La storia di Manrico, da Chiasso nel mondo
testimonianza raccolta da Gaia Grimani fotografia ©Flavia Leuenberger
Una sala in comUne di Marco Jeitziner; fotografie ŠSimone Mengani
Le sale dei legislativi cantonale e comunali sono il luogo della democrazia per eccellenza. Accessibili al pubblico eppure cosĂŹ lontane dai cittadiniâ&#x20AC;Ś
a destra Sala del Consiglio Comunale, Bellinzona in apertura Sala del Gran Consiglio cantonale, Bellinzona
I
n questi luoghi siamo tutti un po’ figli di JeanJacques Rousseau, pensatore ginevrino che nel secolo dei Lumi propose, a costo di diventare una specie di eretico, l’idea del popolo sovrano e unico detentore del potere. Ci piace pensarlo stavolta. Qui si propongono, discutono e cambiano le leggi. È luogo di deliberazioni, di trattande, di ordini del giorno, di sedute, risoluzioni e commissioni e discussioni infinite che durano ore, anche giorni, e di eletti, più o meno competenti e attenti, che interrogano, interpellano, propongono mozioni ma, soprattutto – e qui Rousseau se ne feliciterebbe –, fanno a gara per farsi eleggere ogni quattro anni. Anche se, ogni quattro anni, scrisse Sandra Marchi1, “non c’è praticamente comune nel cantone in cui la formazione (...) del consiglio comunale non costituisca un problema”, perché si tira “spesso in ballo la teoria della «politica che è sempre sporca»”. Chissà che ne direbbe oggi Rousseau... Assemblea moderna Dalla “ecclesia” (assemblea) della Grecia classica, che per prima acconsentì ai maggiorenni che volevano interessarsi della cosa politica di accedere a tali consessi, su su fino ai giorni nostri della democrazia tuttora esistente ma, dicono alcuni, vieppiù apparente. Sarebbero ormai i luoghi della “pseudo-democrazia” (la minoranza di votanti comanda la maggioranza), che già negli anni venti l’intellettuale francese René Guénon criticava. Sarebbero i luoghi della “post-democrazia” secondo il sociologo inglese Colin Crouch (si tenderebbe ormai all’oligarchia). Fatto sta che la sala del legislativo esiste dove la popolazione raggiunge almeno i trecento abitanti (altrimenti c’è l’assemblea comunale), con i suoi quindici e al massimo sessanta consiglieri. Nel “legislativo comunale” prettamente svizzero italiano, o nel più italico “consiglio comunale”, la cittadinanza si manifesta – vuoi nel voto per alzata di mano, vuoi nel referendum di almeno il 15% dei cittadini – in tutto il suo sovrano potere a cui i municipali devono poi attenersi. Concretizzando, si spera, e non litigando e tentennando altrimenti rischierebbero, giustamente, la revoca (è possibile dal 2010). Metterci piede Mi si permetta qui di parlare brevemente di una delle sale a me più familiari e soprattutto spettacolari, che è quella all’interno del Palazzo civico della capitale. Ci entrai per
Sala del Consiglio Comunale di Monteceneri
Sala del Consiglio Comunale di Locarno
Sala del Consiglio Comunale di Chiasso
Sala del Consiglio Comunale di Cevio
Sala del Consiglio Comunale di Lugano
la prima volta qualche anno fa da cronista radiofonico, sedendomi agli scranni con un collega, lui avvezzo, io imbarazzato. Provai profondo rispetto ma anche malcelata vergogna, perché non ci avevo mai messo piede, perché assistetti a sceneggiate davvero poco... onorevoli! Le sedute sono pubbliche ma quanti di voi lettori vi hanno assistito? Fu proprio qui che nel 1922 i consiglieri approvarono l’edificazione della bella torre campanara del Tallone, che tuttora domina piazza Nosetto e via Camminata. Certo non ci sono gli affreschi di un Battista Zelotti come a Vicenza, ma quelli dignitosi del nostrano Baldo Carugo, eppure ancora ricordo lo scricchiolio del lucido pavimento legnoso a spina di pesce, le ampie vetrate e la grande stampa settecentesca della città sulla parete frontale. Metterci piede, già, come il nostro fotografo, come io che racconto, ma l’importante è esserci perché, scrisse la nostra memoria storica dei comuni, l’ex ispettore Eros Ratti, i consigli comunali “sono sì degli organismi efficienti e razionali per risolvere i problemi, ma hanno lo svantaggio di far perdere appunto il contatto diretto con il cittadino che si limita a delegare il potere”2.
Sala del Consiglio Comunale di Stabio
Una sala per tutti? Questo viaggio dimostra che vi sono sale di legislativi molto diverse, tanto quanto lo sono i nostri comuni. Da quelle più “calde” e storiche a quelle più scialbe e moderne, che paiono quasi aule scolastiche, sale per conferenze o refettori. Sono sedi di consiglio, ma anche di matrimoni civili, di seggio elettorale, e persino di eventi privati come riunioni, assemblee, conferenze, presentazioni, esposizioni e mostre, fino alle attività culturali o sociali di interesse pubblico, ma “feste, balli e canti esclusi” si legge in un regolamento locarnese. Be’, qualcuno ricorderà che nella capitale l’ex sindaco la sua festa privata di matrimonio la fece lo stesso. Inevitabile lo strascico polemico di alcuni consiglieri, rendendo davvero pubblica la sua festa in luogo pubblico. E se è la distanza di Ratti che aumenta, a quanto pare, allora permane quantomeno il clima elettorale di ogni elezione comunale. Non importa di quale sala e di quale consiglio si tratti, qui ci accodiamo al “Pigi” per cui “l’importante è che siano elette persone che non siano esclusivamente spinte dall’interessata boria di diventare gli onorevoli membri (...) di un consiglio comunale”3. Vedremo nel 2016.
note 1 Da “Funzionari al posto dei sindaci nei comuni ticinesi?”, Illustrazione ticinese (n. 1-2/1983). 2 Da Gazzetta ticinese (n. 90/1988). 3 Da “L’on. boria interessata”, Illustrazione ticinese (n. 4/1984).
Concorso. La foto del mese Pubblichiamo la decima e ultima immagine selezionata tra quelle giunte in Redazione nell’ambito del concorso fotografico lanciato ai lettori.
L’invisibile, di Christine Viglezio
Su “Ticinosette” n. 2 del 9 gennaio 2015 saranno pubblicate le migliori foto pervenute nel corso del 2014... E naturalmente verrà premiata quella che il comitato di Redazione ha ritenuto la migliore fotografia. Al vincitore un premio in contanti di 400.- franchi!
Letture Piccoli e ricchi a cura della Redazione
I
semi sono un elemento importante in cucina e vengono utilizzati da millenni sia per arricchire i nostri piatti (dalla colazione ai pietanze più importanti) sia come “segreto di bellezza” (estratti). Sono un vero concentrato di energia, come spiega questo interessante volume pubblicato nel 2013, nel quale si svelano molti dei segreti celati, oltre che nei semi, anche nei germogli. Arachidi, anacardi, pinoli e pistacchi, mandorle, castagne, noci, semi di girasole, di zucca, di sesamo, di papavero... tutti con aspetti, sapori e proprietà assai diversi. Li contraddistingue – a differenza di cereali e legumi, costituiti in gran parte da carboidrati – la grande presenza di grassi importanti per lo sviluppo del sistema nervoso e adatti a chi si sottopone ad attività fisiche o intellettuali intense: per questo sono spesso presenti nelle diete calibrate e naturali. Ricchi di vitamine, soprattutto E e del gruppo B, i semi sono tra gli ingredienti più versatili in cucina: arricchiscono insalate, pane, biscotti e salse, inoltre se per mille
ragioni dovete “saltare” il pranzo, avere una piccola riserva di noci, arachidi o mandorle (magari arricchiti con della frutta secca e dell’uva sultanina...) può salvarvi da inevitabili brontolii di stomaco e fornirvi degli ottimi nutrienti. Oltre a schede semplici ma complete che riassumo virtù e proprietà di semi e germogli commestibili, nelle oltre 200 pagine del libro sono proposte una cinquantina di ricette: naturalmente non mancano fotografie e illustrazioni che permettono anche di riconoscere e valutare la qualità dei nostri semi, acquistati o raccolti. In uno dei capitoli, curioso e utilissimo, vengono fornite indicazioni su come coltivare in casa i germogli, partendo sia dai germogliatori (reperibili nei negozi di alimentazione biologica) oppure scegliendo metodi “fai da te”: con un po’ di pazienza è possibile selezionare e raccogliere i semi per ottenere un piccolo orticello con germogli di rucola, lino, lenticchie ecc. da coltivare in cucina o sul balcone di casa.
<wm>10CAsNsjY0MDQx0TU2MzM2NQMAKNuWgg8AAAA=</wm>
<wm>10CE2MMQ7DMAwDXySDlCXZqcYgW5AhyJ6l6Nz_T7U7ZSBwII7c9_SCf9btuLYzCZpJjage6YsXbYFI41JcG1qS7DqkF53m3mf12IgqGoB7OkIK-z2hig3AOKvay_f9-QHiynXtewAAAA==</wm>
Per chi sa cos’è la bontà. www.selection.migros.ch
Papaveri e pistacchi. Ricette con semi e germogli per una cucina gustosa e naturale di Maia Beltrame e Giacomo Notarbartolo DeAgostini, 2013
Il coraggio di Tarta di C. Piccaluga e A. Borsari; illustrazioni ©Simona Giacomini
davanti l’anguria per terra. La tartarughina non crede ai suoi occhi: una fetta di anguria tutta per sé, una delizia da gustarsi per l’intero pomeriggio. Divora tutta la fetta e una volta finita finita cerca un angolino riscaldato dal timido sole primaverile per fare un sonnellino.
Fiabe 46
T
arta è una tartaruga di terra che, come tutti gli anni, in autunno, scava la sua tana per andare in letargo. Dopo il lungo e freddo inverno, con tanti giorni di pioggia e neve, giunge finalmente il momento di uscire dal letargo perché la temperatura si è fatta più mite e la primavera inizia a regalare un po’ di sole. Tarta si mette così a scavare con tutte le zampine fino a che, con pazienza e fatica, riusce ad arrivare in superficie. Quando il suo simpatico musetto sbuca dalla terra polverosa, si trova davanti a un bellissimo spettacolo: uno stupendo cielo azzurro e un caldo e splendente sole giallo. Tarta è felice… ma anche tanto affamata dopo il digiuno invernale. E così comincia a gironzolare nel prato alla ricerca di cibo, bruca le erbe che più le piacciono, finché a un certo punto riconosce l’inconfondibile vibrazione che produce il passo pesante e cadenzato del suo proprietario. Si volta e vede che tiene fra le mani una grossa fetta di anguria rossa e succulenta. Impaziente, lancia un gemito di gioia. Il padrone la guarda intenerito: “Eh sì Tarta, hai capito bene è proprio per te!”, e gli posa
Purtroppo l’odore dell’anguria ha attirato anche i passerotti del quartiere e in poco tempo la zona si è riempita anche di gatti famelici a caccia di pennuti. Il più pericoloso dei felini è Mao, il gatto della vicina, che spadroneggia a destra e a manca grazie alla sua mole imponente e alla sua rinomata crudeltà verso tutti gli animaletti più piccoli di lui. È rispettato da tutti i gatti del vicinato che, impauriti, cercano di non contrariarlo mai e per la maggior parte delle volte si dileguano al suo passaggio. Anche questa volta non è diversa dalle altre e, quando il testone di Mao fa capolino da sotto l’auto parcheggiata in strada, tutti i suoi simili scompaiono in un battito di ciglia. Con aria di suprema importanza si appropinqua verso il recinto di Tarta e adocchia
sole pian piano si indebolisce, è arrivata la sera e un altro giorno sta terminando. È ormai l’ora di andare a dormire e Tarta si avvicina alla propria tana, saluta il passerotto che vola via, e sparisce sotto terra. È stato il primo giorno dopo la fine del letargo e Tarta ha aggiunto alla propria vita un’esperienza che potrà raccontare ai propri nipotini: è riuscita ad allontanare un animale dieci volte più grosso di lei solamente con la forza di volontà, il coraggio e la caparbietà. Con quella storia potrà insegnare loro che… volere è potere. 49/2014
un piccolo passerotto che è rimasto incastrato con un ala nel filo della siepe. Si avvicina lento, mentre la piccola creaturina si dimena impaurita, pregustando il pranzetto e leccandosi i baffi. Il tentativo frenetico del passerotto di liberarsi, ha sì attirato l’attenzione di Mao, ma ha anche svegliato Tarta che da un po’ osserva quello che sta accadendo. Il gatto si avvicina con passo felpato e si ferma a pochi passi dalla sua preda contraendosi nella classica posizione dei felini a caccia, ma proprio mentre sta per spiccare il salto decisivo, avverte una fitta tremenda che dalla coda gli sale fino alla schiena procurandogli un dolore insopportabile. Mao scappa impaurito e dolorante senza neanche capire cosa sia successo, infatti non si è accorto che Tarta dopo una lunga rincorsa si è scagliata contro di lui mordendogli la coda con le sue potenti mascelle. La piccola testuggine libera l’uccellino e gli dà un po’ della sua anguria. Il calore prodotto dal
o t r o p m i Ora l ’ ! i o v e t e i l lo sceg Per un dono sempre gradito. <wm>10CAsNsjY0MDQx0TU2MzM2MgIA9om6yg8AAAA=</wm>
<wm>10CFXKsQ6AIAwE0C8q6VUK1I6GjTgYdxbj7P9PgpvDXS6515pr4C9b3c96OBgx0pLSIuJqGiQnj7CgUhyAyADrGIU1Zft5Gmdm5j4NAQTps5U0djWE57pffmEfYnIAAAA=</wm>
La carta regalo Coop. Il regalo perfetto? La libertà di scegliere! La carta regalo di Coop a importo variabile è un regalo sempre azzeccato: voi decidete l’importo, compreso tra fr. 20.– e fr. 1000, e la persona che la riceve potrà scegliere in piena libertà il sogno da realizzare. La carta regalo è disponibile nei supermercati Coop, nei Grandi Magazzini Coop City e nei centri Coop Edile+Hobby.
O I G G A I V N U IDEALE
na i, SPA: u notte” m s i r u t i r ag una mille e o-hotel, B&B, ec di luoghi da “ re con nuovo e a selezion erarsi e affront iani n d i e t g i quo per ri problem i o t i r i sp ar sca Ajm Tend
e
ranc 9 | di F
48 – 4 enze p.
Rigenerarsi, ritemprarsi (perché il riposo rigenera le forze), ricostituirsi nuovamente, rinascere. Partiamo da qui, dall’essenza di queste parole, che ci porteranno in viaggio in alcuni luoghi da sogno, in cui potersi ricaricare fin dal primo istante grazie alla bellezza del luogo stesso, e all’immediato senso di ospitalità che sanno trasmettere.
PARTIAMO DALLA NORVEGIA…
Se volete concedervi un’esperienza unica, non potete perdervi il Treehotel a Harads, vicino al fiume Lule, in Norvegia. Questo hotel è interamente realizzato con delle micro abitazioni sospese tra gli alberi, in mezzo a una foresta meravigliosa e incontaminata. Dalle stanze del Treehotel si gode una magnifica vista sulla valle del fiume Lule, immersa in chilometri e chilometri di foresta, innevata per gran parte dell’anno. La progettazione dei sei ambienti abitativi è stata curata da cinque architetti svedesi, particolarmente attenti a criteri di eco-sostenibilità. I legni utilizzati non sono trattati chimicamente, l’acqua ha un sistema di riciclo e tutto è concepito in una prospettiva di risparmio energetico • treehotel.se
GIÙ IN AMERICA LATINA
Un altro eco-hotel che vale un viaggio è l’Elqui Domos, nella regione di Coquimbo, in Cile. È uno dei sette hotel
astronomici al mondo, composto da sei suite semisferiche, ognuna dotata di telescopio per ammirare il cielo e le stelle. Non è certamente un albergo nel senso tradizionale del termine: pensato quasi come un campeggio di lusso, con alloggi indipendenti in grado di offrire un ottimo comfort senza nulla di superfluo, regala una magnifica vista sul deserto di primo mattino, oltre naturalmente a incredibili cieli stellati • elquidomos.cl
IL RITORNO IN EUROPA: LA SVIZZERA
Proprio in Svizzera, troviamo un hotel davvero speciale, il “Palafitte” a Neuchâtel: 24 padiglioni costruiti su palafitte ospitano altrettante suite indipendenti, con splendida vista lago, in stile resort hotel. Pur essendo l’unico 5 stelle al mondo realizzato secondo questo antico concetto, è ipertecnologico, lussuoso e realizzato con materiali ecologici • palafitte.ch
TURCHIA: LE ORIGINI DELL’UOMO
In un luogo incantato e suggestivo, meta per un viaggio indimenticabile, troviamo lo Yunak Evleri Hotel, a Ürgüp, in Cappadocia, Turchia. Realizzato interamente all’interno di una parete rocciosa scavata, è formato da grotte e terrazzamenti. L’hotel offre stanze eleganti, finemente arredate, in un’atmosfera unica, immersa nel silenzio della
natura circostante. È possibile inoltre prenotare escursioni per conoscere meglio la regione della Cappadocia, anche a bordo di una mongolfiera. Ottimo il rapporto qualità/ prezzo • yunak.com
ViVere a “costo zero” in romania
Spostandoci in Romania, lungo il delta del fiume Danubio, troviamo il Delta Nature Resort, considerato da “Condé Nast Traveler USA” tra i 10 migliori eco-resort al mondo. Costruito in pietra locale e legno, è formato da 30 piccole unità abitative e cottage, dotati di veranda con vista sul lago di Somova. Tutti i prodotti offerti sono a chilometro zero, e il personale è stato scelto tra la gente del luogo. È un luogo ideale per trascorrere un periodo in tutta tranquillità e rilassatezza. I prezzi inoltre sono decisamente accessibili • deltaresort.com
tra gli alberi austriaci
Decisamente più lussuoso invece è l’Hotel Post a Bezau, in Austria, un design hotel immerso nella foresta di Bregenz, realizzato in gran parte con materiali rinnovabili reperiti sul luogo, con legname certificato e con l’ausilio di artigiani locali, pensato per esercitare il minor impatto possibile sull’ambiente. Anche in cucina e nella prestigiosa e famosa SPA tutto è bio e a chilometro zero. La proprietaria dell’albergo è Susanne Kaufmann, creatrice di una linea di cosmetici bio affermata e riconosciuta. I suoi prodotti, una sessantina circa, vengono utilizzati per tutti i trattamenti viso-corpo, e sono realizzati con ingredienti provenienti dalla foresta, tra cui il lupino giallo, fiore già conosciuto in epoca romana per le sue proprietà benefiche. Gli estratti d’erbe, gli oli vegetali e le essenze floreali sono del tutto privi di allergeni, e per la produzione non viene fatta alcuna sperimentazione animale • hotelpostbezau.com
italia: nel cuore del medioeVo
Cambiano genere, e spostiamoci a Bologna, in una delle più belle e meglio conservate torri medievali del centro della città, con vista mozzafiato a 60 metri di altezza. Qui troviamo un esclusivo B&B, in grado di offrire cene di gala, concerti, e adatto a ogni situazione di particolare prestigio, in un contesto elegante e riservato. Incastonata tra i vicoli antichi del capoluogo emiliano, la Torre Prendiparte è una delle poche rimaste integre, delle circa cento stimate in origine, ed è una delle pochissime a svettare ancora sopra i tetti. Da alcuni anni di proprietà privata, è divenuta un esclusivo “riparo” in cui è possibile soggiornare in modo principesco • prendiparte.it
new York: rigenerarsi tra i libri
E per chiudere in bellezza, parliamo ancora di un hotel particolare, a New York, il Library Hotel, nella zona Midtown di Manhattan, a pochi passi dalla celeberrima New York Public Library. In questo albergo, ovunque si ha una libreria a disposizione e ogni sala e camera offre la propria raccolta di testi. I piani sono divisi per genere di lettura • libraryhotel.com
La domanda della settimana
Avete mai giocato o scommesso in uno dei casinò presenti nel nostro cantone?
Inviate un SMS con scritto T7 SI oppure T7 NO al numero 4636 (CHF 0.40/SMS), e inoltrate la vostra risposta entro giovedì 11 dicembre. I risultati appariranno sul numero 51 di Ticinosette.
Al quesito “Ritenete che la programmazione delle radio private sia qualitativamente apprezzabile, anche rispetto a quanto proposto dalle emittenti pubbliche?” avete risposto:
SI
45%
NO
55%
Svaghi 50
Astri ariete L’ingresso di Marte in Acquario avvia un periodo positivo. Grazie ai transiti di Venere il lavoro per i nati nella terza decade procede liscio e veloce.
toro Ancora due settimane e sarete liberi da Saturno. Marte vi rende determinati. Siete decisi a tutto pur di poter difendere la vostra indipendenza.
gemelli Marte favorevole. Cercate di condividere le vostre esperienze. Rinnovate le vostre vedute rilassandovi attraverso una sana camminata.
cancro Canalizzatevi verso un obiettivo. Opportunità professionali per i nati nella seconda decade. Sentimentalmente confusi i nati nella terza decade.
leone Giove e Venere favorevoli. Ottimo momento per sentimenti, lavoro e finanze. Avventure sentimentali con persone più giovani.
vergine Discussioni con fratelli o amici durante un viaggio. Non fatevi condizionare dai progetti altrui. Mantenete basso il tono delle polemiche.
bilancia Sprizzate di energia e di creatività. Con il vostro intuito siete in grado di risolvere qualunque tipo di problema. Spese pazze per i nati nella terza decade.
scorpione L’arrivo di Marte vi mette al centro di una nuova battaglia: la gestione dei rapporti di forza con i vostri familiari. Bene tra l’8 e il 9. Critici il 10 e l’11.
sagittario Creatività. Vi sentite affettuosi, socievoli e contenti. Fortunati i nati nella terza decade baciati da Giove e Venere. Alla grande tra il 10 e il 12.
capricorno Il 10 dicembre Venere, l’astro dell’amore entrerà nel vostro segno. Questo arrivo vi renderà non solo più disponibili ma anche più fascinosi.
acquario La grande onda dei cambiamenti si avvicina. Non adottate una politica attendista. Affrontate i vostri avversari a viso aperto.
pesci Saturno è con voi ma a breve il suo corso cambierà. Approfittate di questa fase per dare maggiore concretezza alla vita. Bene tra l’8 e il 9.
Gioca e vinci con Ticinosette
1
2
3
4
5
6
7
8 3
9
11
10
12
13
14
15
16
17
18 6
8
19
20
22
23
26
21 24
27
25
28 1
29
30 32
36
31 34
33
35
37
38
La soluzione verrà pubblicata sul numero 51
Risolvete il cruciverba e trovate la parola chiave. Per vincere il premio in palio, chiamate lo 0901 59 15 80 (CHF 0.90/chiamata, dalla rete fissa) entro giovedì 11 dicembre e seguite le indicazioni lasciando la vostra soluzione e i vostri dati. Oppure inviate una cartolina postale con la vostra soluzione entro martedì 9 dic. a: Twister Interactive AG, “Ticinosette”, Altsagenstrasse 1, 6048 Horw. Buona fortuna! Orizzontali 1. Si trasformano in lupi • 9. Preposizione semplice • 10. Saraceno • 11. Pronome personale • 12. Lindore • 14. Pari in fontana • 15. Rimpinguano il conto corrente • 17. La somma degli anni • 18. Imbianca le vette • 19. Consonanti in ruota • 20. Infiammazione epidermica • 22. Il Sodio del chimico • 23. È vicino ad Osogna • 26. Campicelli coltivati • 28. Velivoli • 29. Articolo tedesco • 31. Svezia e Germania • 32. Spronati • 36. Radiografie • 38. Paga il fio • 39. Consonanti in mortaio • 40. Altrimenti detto… • 41. Astio • 43. Replica • 45. Mezzo… nudo • 46. Impegnativi, onerosi • 49. Maledetti • 51. I confini del Ticino • 52. Fa buon sangue • 53. Quel che abbaia non morde. Verticali 1. Un romanzo di Ken Follett • 2. Inoculare • 3. Un Profeta • 4. È vicino a Grancia • 5. Orribile, spaventosa • 6. I confini di Roveredo • 7. Il bel Brad • 8. Un mare del Mediterraneo • 13. Preposizione semplice • 14. Uno detto a Londra - 16. La vetta più alta • 20. Arti pennuti • 21. Addormenta per lavoro • 24. Tiro centrale • 25. Intacca la vite • 27. Mogi, infelici • 30. Giallo pallido • 33. Nuovo Testamento • 34. Sfortunato • 35. Saudita • 37. Lo è la sentenza dei posteri • 42. Ciascuno • 44. Città del Vallese • 47. Capo etiope • 48. Sei romani • 50. Consonanti in nuora.
5
39
40 4
41
43
42 2
45
Soluzioni n. 47
44 1
47
46
L
10
48
A
12
N
15
G
49
50
18
51
E
21
L
7
26
53
S
30
I
33
G
37
I
La parola chiave è:
40
L
43
2
3
4
5
U R
6
7
8
L
T
53
O
N
T O 22
N
24
M
27
T
31
T
E
N
L
E
O
A
L
M
I
44
T E
5
G A
6
G N
E
C
T
A
T
A
N
E
T
O
R
R 34
E
O
T
42
F
A
L
L
L
I
E
O
I
S
17
R I
I
C
I
N
O
M
A
25
P 35
I O
R D
36
T
E
S
A
E
R
I
R
I
N
I
T
E
R A
51
23
9
P
46
I
O
29 32
39
38
I
O
T
O
N
N
O
E
8
O
G
R
I
I C
O
16 20
7
14
A
S
45 50
13
41
L
A L
28
O
4
11
19
I O
G
A
A
A 49
3
N
O
52
1
2
E
R
R
E
E R A
O 47
48
E
N 54
D
P
52
T
I
U
E
La soluzione del Concorso apparso il 21 novembre è: CASTELLO Tra coloro che hanno comunicato la parola chiave corretta è stata sorteggiata: Dario Bernasconi via alle Cantine 38 6850 Mendrisio Complimenti al vincitore!
Premio in palio: due carte regalo delle Ferrovie Federali Svizzere Le Ferrovie Federali Svizzere offrono 2 carte regalo per un valore totale di CHF 100.– a un fortunato vincitore. Ulteriori informazioni visitando il portale ffs.ch/cartaregalo
Per il compleanno, il Natale, San Valentino, l’anniversario, il matrimonio, il pensionamento o semplicemente come ringraziamento, la carta regalo FFS è un’idea azzeccata per ogni occasione. Chi la riceve può pagare in modo semplice e comodo i biglietti ferroviari, i biglietti per un evento sportivo o un concerto, un viaggio acquistato all’Agenzia viaggi FFS e molto altro ancora. La carta regalo FFS è acquistabile presso tutti gli sportelli biglietti delle FFS e potete stabilire liberamente l’importo da caricare tra 10 e 3000 Franchi. Con la carta regalo FFS potete anche pagare al distributore di biglietti delle FFS e presso circa 35 ferrovie private aderenti. E perché il regalo sia azzeccato per l’evento, potete scegliere tra tanti soggetti diversi. A proposito: ogni volta che pagate con la carta regalo FFS la validità viene prolungata automaticamente di due anni.
Svaghi 51
L’impossibile, realizzato.
<wm>10CAsNsjY0MDQx0TU2MzezNAMAqjFUkA8AAAA=</wm>
<wm>10CFXLMQ6AIBBE0RMtmQF2ASkNHbEw9jTG2vtXop3FJL9403tVh29r2462V4IxSrBkxaoWdT5pspqDOe8xiyT8RMt0OWYDfh95FYDxGiGFGDOiiYZRGNx9Xg_M2HPPdgAAAA==</wm>
LA NUOVA FORD FOCUS
Assistente di parcheggio attivo Come si parcheggia in un parcheggio che si vede a malapena? Fidatevi della nuova Ford Focus. Grazie all’assistente di parcheggio attivo, trova anche gli spazi impossibili e vi aiuta a parcheggiare con una manovra perfetta. Scoprite subito questa e altre tecnologie Ford a bordo della nuova Focus con una prova su strada dal vostro concessionario Ford.
Da Fr. 18’950.-* * Esempio di calcolo: Focus Trend, 1.0 l EcoBoost, 100 CV/74 kW, 5 porte, prezzo del veicolo Fr. 18’950.- (prezzo di listino Fr. 23’450.-, dedotto premio «Ancora di più» di Fr. 3000.- e premio «Chi decide subito» di Fr. 1500.-. Modello riprodotto: Focus Titanium, 1.0 l EcoBoost, 125 CV/92 kW, prezzo del veicolo Fr. 26’000.- (prezzo di listino Fr. 27’650.- incl. opzioni supplementari del valore di Fr. 2850.-, dedotto premio «Ancora di più» di Fr. 3000.e premio «Chi decide subito» di Fr. 1500.-. Offerte valevoli fino al 31.12.2014. Con riserva di modifiche. Focus 1.0 l EcoBoost 100 CV/74 kW: consumo ciclo misto 4.6 l/100 km, emissioni di CO2 105 g/km. Categoria d’efficienza energetica B. Focus 1.0 l EcoBoost 125 CV/92 kW: consumo ciclo misto 4.7 l/100 km, emissioni di CO2 108 g/km. Categoria d’efficienza energetica B. Media di tutte le auto nuove vendute: 148 g/km.
ford.ch