№ 17 del 22 aprile 2016 · con Teleradio dal 24 al 30 aprile
Corriere del Ticino · laRegione · Tessiner Zeitung · chf 3.–
LE A I C & SPE ORT ER E SP ESS BEN
ANIMA E CORPO
Da Tisana alla Giornata contro il rumore, dalle nuove app per il fitness ai circoli velici
Per vivere appieno la tua giornata. Emulgel agisce dove nasce il dolore acuto da artrosi.
<wm>10CAsNsjY0MDQx0TW2NDc2NAMAmO4W3A8AAAA=</wm>
<wm>10CFXKIQ7DQAwEwBf5tN6zfU4Mq7CooAo_EgXn_6hqWMGw2ffyhsdrex_bpxRqJn0ZXaN88cYRlT0aWTAkobGqUzVD868LiQFg_o7ABDnVhRDjNPR2n9cXFGuNmXEAAAA=</wm>
Voltaren Dolo forte Emulgel agisce in modo diretto e mirato. Le tue articolazioni si fanno sentire al risveglio o hai le dita dolenti per colpa di dolori articolari e artrosici acuti? Inizia la tua giornata con Voltaren Dolo forte Emulgel. Il principio attivo altamente concentrato ha un’azione antinfiammatoria, allevia il dolore e può essere massaggiato in modo mirato due volte al giorno, al mattino e alla sera.
Leggere il foglietto illustrativo. Novartis Consumer Health Suisse SA
Abbiate cura delle vostre articolazioni e scoprite utili mezzi ausiliari visitando www.rheumaliga-shop.ch. Voltaren Dolo forte Emulgel supporta l’impegno contro l’artrosi della Lega Svizzera contro il reumatismo.
Ticinosette allegato settimanale N° 17 del 22.04.2016
Impressum Tiratura controllata
63’212 copie
Chiusura redazionale
Venerdì 15 aprile
4 Media Tecnologia. App e fitness di LauRa di CoRCia .................................................. 6 Profili Gianni Clerici. L’eleganza nello sport di Stefania bRiCCoLa ............................... 8 Vitae Alexander Henauer di eLiSabetta baCChetta; fotogRafia di davide StaLLone .......... 10 Reportage Un cantone a vela di MaRCo daLLa bRuna; fotogRafie di CaRLo RuSCa ....... 35 Salute Fiori di Bach. L’energia sottile di KeRi gonzato............................................. 38 Eventi Tisana Lugano 2016. Alla fiera della salute a CuRa deLLa Redazione ................ 39 Tendenze Corpo e stile. Il segreto delle mani di MaRiSa goRza .............................. 40 Svaghi .................................................................................................................... 42 Agorà Inquinamento acustico. Invasi dal rumore
di
RobeRto Roveda .........................
Editore
Teleradio 7 SA Muzzano
Redattore responsabile Fabio Martini
Coredattore
Giancarlo Fornasier
Photo editor Reza Khatir
Amministrazione via Industria 6933 Muzzano tel. 091 960 33 83 fax 091 960 31 55
Direzione, redazione, composizione e stampa Centro Stampa Ticino SA via Industria 6933 Muzzano tel. 091 960 33 83 fax 091 968 29 88 ticino7@cdt.ch www.ticino7.ch www.issuu.com/infocdt/docs ticinosette è su Facebook
Stampa
(carta patinata) Salvioni arti grafiche SA Bellinzona TBS, La Buona Stampa SA Pregassona
Pubblicità
Publicitas AG Daniel Siegenthaler Muertschenstrasse 39 Postfach 8010 Zürich tel. 044 250 36 65 tel. 079 635 72 22 daniel.siegenthaler@publicitas.com dati per la stampa a: riviste@publicitas.com publicitas.ch/riviste
Annunci locali
Publicitas Lugano tel. 058 680 91 80 fax 058 680 91 71 lugano@publicitas.ch
In copertina
L’essere umano al centro Illustrazione ©Bruno Machado
Elogio del vento Il servizio dedicato ai circoli velici del cantone a firma Marco Dalla Bruna e accompagnato dalle fotografie di Carlo Rusca, soddisfa un desiderio che avevamo da tempo. Questo sport ha avuto un periodo di grande diffusione popolare negli anni settanta e ottanta per poi essere in parte oscurato da pratiche sportive veliche più trendy ed economicamente abbordabili, in particolare il windsurf e in tempi più recenti il kitesurfing. Un cambiamento comprensibile, anche alla luce della facilità di trasporto delle attrezzature e della velocità di allestimento dei mezzi. A tali cambiamenti i progettisti in campo velico hanno reagito creando derive e imbarcazioni sempre più veloci e performanti ma resta il fatto che trasportare, gestire e allestire una barca a vela rispetto a un leggerissimo windsurf richiede tempo, pazienza e un indispensabile corpus di conoscenze. Personalmente, avendo iniziato a veleggiare da bambino, non solo resto fedele a questa pratica sportiva ma sono convinto che essa rappresenti per un giovane una eccellente scuola formativa per svariate ragioni. La barca a vela, sia essa una deriva o una barca a chiglia di maggiori dimensioni, è un mezzo complesso che richiede una serie di fondamentali conoscenze tecniche a partire dalla fase di “armatura” (l’allestimento alla navigazione). Tale fase richiede tempo e aiuta a sviluppare la manualità (si pensi, per esempio, alla conoscenza dei nodi) e a risolvere problemi specifici. È poi indispensabile mantenere l’ordine sul mezzo dove tutto deve essere in “chiaro” – scotte, verricelli, vele ecc. –, e una volta utilizzato un elemento esso deve essere riposizionato
in modo esatto, una condizione indispensabile per una navigazione efficiente e sicura. Senza dimenticare che la vela è una pratica sportiva con una forte componente sociale e in cui la collaborazione è indispensabile per il raggiungimento del fine comune (una navigazione corretta come il risultato in una regata), coniugando le differenti competenze e i ruoli svolti a bordo. Inoltre, la vela è uno sport in cui l’apporto di mente e corpo sono indissolubili, sia in regata, dove la componente tattica è essenziale, sia durante un’uscita di puro svago. Ma è anche una disciplina che richiede pazienza e dedizione, e la capacità di reagire agli imprevisti oltre a disporre di conoscenze storiche, geografiche, fisiche e meteorologiche. Certo, in condizioni di vento favorevoli, può davvero trasformarsi in un’esperienza adrenalinica ed eccitante ma quando si incappa nella bonaccia... beh, le cose possono farsi davvero dure. Conservo a riguardo un ricordo particolare. Da ragazzo, insieme a mio fratello, regatavamo su derive della classe Strale (fra l’altro un barca bellissima, progettata da Ettore Santarelli nel 1964). Fra i vari equipaggi contro cui gareggiavamo spesso ve n’era uno composto da una coppia di coniugi, velisti eccellenti che in caso di vento debole (a volte debolissimo) si trasformavano in avversari imbattibili. Pazienti e accucciati come felini, si trasformavano in veri e propri maestri della lentezza, dando a tutti una lezione di calma e abilità. La vela è sport, ma è anche tecnica, cultura, dedizione e passione, un’insieme di valori che è indispensabile trasmettere ai più giovani. Buona lettura, Fabio Martini
Invasi dal rumore Inquinamento acustico. Incide pesantemente sulla qualità della vita, aumenta lo stress, disturba il sonno, toglie serenità. Per sensibilizzare la popolazione su un problema sottovalutato ogni anno viene organizzata la Giornata contro il rumore, un appuntamento che si terrà il prossimo 27 aprile di Roberto Roveda; illustrazione ©Bruno Machado
I Agorà 4
l suono accompagna ogni ora della nostra vita, anche nei momenti in cui siamo immersi nel sonno e non siamo coscienti di quello che accade attorno a noi. Il nostro orecchio, infatti, non smette mai di trasmettere informazioni al cervello. Per questa ragione è più semplice addormentarsi quando si è immersi nella quiete. E per lo stesso motivo un rumore improvviso deturpa il paesaggio sonoro che ci circonda e ci risveglia. Insomma anche il rumore, come i gas di scarico o i liquami industriali, inquina l’ambiente, lo rende meno vivibile e incide negativamente sulla qualità della vita delle persone. Chi è sottoposto a inquinamento acustico costante – come capita a coloro che vivono nei centri abitati – dorme meno e peggio ed è sottoposto a un costante stress psicofisico che può alterare la pressione sanguigna. Causa di inquinamento ambientale da suono – assieme alla maleducazione diffusa, fatta di televisori urlanti e di vociare a tutte le ore – sono naturalmente le strade, le ferrovie, gli aerei, le industrie, insomma tutte le attività umane. Si calcola così che circa 150mila persone nel nostro cantone siano esposte a rumori molesti derivanti dal traffico autostradale, circa 30mila al rumore delle strade cantonali. Un problema concreto Ne risulta anche un danno economico perché il degrado acustico incide sull’attrattività turistica e provoca il deprezzamento di terreni e immobili, generando costi per il ripristino di condizioni ambientali migliori. L’inquinamento acustico è quindi un problema da non sottovalutare e che necessita di informazione come quella offerta ogni anno dalla Giornata contro il rumore1. Quella di quest’anno è prevista per il 27 aprile; avrà come tema “Ascoltiamo la città” e sarà incentrata su una serie di “passeggiate sonore” alla scoperta delle condizioni acustiche degli spazi pubblici (piazze, parchi e aree stradali) e delle soluzioni per migliorare la situazione. L’attenzione al tema del degrado sonoro nel nostro paese è, inoltre, testimoniata anche dalla legislazione per la prevenzione e la lotta contro il rumore regolate dalla Legge federale del 7 ottobre 1983 sulla protezione dell’ambiente (LPAmb) entrata in vigore il 1. gennaio 1985 a cui si affianca la relativa Ordinanza federale del 15 dicembre 1986 contro l’inquinamento fonico (OIF) entrata in vigore
il 1. aprile 1987. A livello cantonale il servizio preposto per l’applicazione dell’OIF è l’Ufficio della prevenzione dei rumori (UPR) della Sezione protezione aria, acqua e suolo del Dipartimento del Territorio2. Al suo responsabile, Ennio Malorgio, chiediamo prima di tutto quali sono i compiti e come opera il suo ufficio. L’UPR effettua in modo sistematico i necessari rilievi e monitoraggi, al fine di evitare o prevenire situazioni non conformi. Per le fonti di rumore principali, come per esempio le strade, la ferrovia, gli aerodromi, gli impianti industriali e gli stand di tiro, nell’OIF sono stabiliti i valori limite che devono essere rispettati. Laddove dovessero risultare conflitti o situazioni non conformi, il cantone, nei limiti conferiti dall’Ordinanza, può intervenire e proporre delle soluzioni, ponderando adeguatamente tutti i diversi interessi in gioco (economici, ambientali, paesaggistici, ingegneristici ecc.). Tra le fonti di rumore che colpiscono la parte più ampia delle persone e del territorio c’è il traffico stradale. Qual è la situazione nel nostro cantone? La conformazione territoriale del cantone non aiuta in questo ambito. Si ha infatti un fondovalle dove risiede la maggior parte della popolazione e dove si concentrano le maggiori fonti di rumore, tra le quali le principali vie di comunicazione. In tale quadro si possono generare situazioni di disagio con superamenti dei valori limite previsti nell’OIF, in particolare nelle immediate vicinanze di tali fonti. Molte persone che vivono lungo strade trafficate sono quindi disturbate dal rumore. Come si sta operando per migliorare la situazione? Il cantone si sta adoperando per procedere con il risanamento di quelle fonti stradali che creano dei superamenti dei limiti previsti nell’OIF. Per fare ciò, sta raccogliendo tutte le informazioni fondamentali per allestire un catasto del rumore che permetta di definire in dettaglio la situazione d’inquinamento fonico di una determinata zona o comune. È possibile così delimitare le aree dove le immissioni eccedono i limiti e determinare quindi la gravità del rumore. Il catasto rappresenta in definitiva il punto di partenza, da un lato per studiare i risanamenti a livello tecnico tramite l’adozione di provvedimenti alla fonte (pavimentazioni fonoassorbenti, moderazione del traffico, riduzione della velocità) o sulla via di propagazione del rumore (ripari fonici), dall’altro per valutare gli effetti reali di questi risanamenti.
lestie sonore. Miglioramenti su questo fronte sono possibili soltanto intervenendo direttamente alla fonte.
Quali accorgimenti si possono prendere contro il rumore stradale? Il rumore stradale può essere ridotto alla fonte soprattutto con la posa di pavimentazioni stradali fonoassorbenti, l’impiego di pneumatici silenziosi, limitazioni della velocità e uno stile di guida appropriato. A livello cantonale, ma anche a livello svizzero, si sta promuovendo una strategia d’intervento incentrata in particolare sulla posa di pavimentazioni fonoassorbenti. Queste pavimentazioni possono contribuire a una riduzione apprezzabile delle emissioni foniche e rappresentano senz’altro un provvedimento efficace anche per combattere il rumore di fondo. In Ticino per i maggiori assi di transito molto è già stato fatto e investito. Basta percorrere l’autostrada per constatare la presenza di numerosi ripari fonici. Per le strade cantonali sono in fase di elaborazione i catasti del rumore e i progetti di risanamento fonico. Lei ha parlato di rumore di fondo. Di cosa si tratta esattamente e in che modo riguarda il cantone? Il rumore di fondo può essere identificato con un suono che, pur non eccedendo i limiti fissati dall’OIF, è costante e può arrecare disturbo. In generale circa il 30% del territorio cantonale è sottoposto a questo rumore che si espande anche lontano dalle fonti per la particolare conformazione del nostro territorio: valli incassate che prolungano e amplificano i suoni e terreni su pendii di montagne che sono direttamente esposti alle mo-
Insonorizzando le abitazioni, immagino... Gli interventi di risanamento fonico sono da eseguire prioritariamente alla fonte e in seguito sulla linea di propagazione del rumore. Qualora questo tipo di provvedimenti non risulti proponibile o si riveli poco efficace, allora si interviene con provvedimenti di isolamento acustico sugli edifici (finestre fonoisolanti). Le finestre insonorizzate efficienti attutiscono uno spettro di frequenze il più ampio possibile. Tuttavia la loro efficacia è limitata, poiché riducono il rumore soltanto nei locali chiusi. I giardini, i balconi o le stanze con le finestre aperte rimangono senza protezione. Nonostante i punti deboli di questa soluzione, l’isolamento acustico nel luogo d’immissione è spesso l’unica misura per garantire la quiete necessaria agli abitanti. Questo tipo di intervento negli ultimi anni in Ticino è stato attuato, per esempio, per diversi edifici toccati dal risanamento fonico della linea ferroviaria. C’è attenzione al tema dell’inquinamento acustico? Il rumore è percepito in modo molto soggettivo e non tutte le persone ne sono toccate nella stessa maniera. Esso è in questo senso poco “democratico”. Per esempio, per il rumore stradale sono per lo più le persone che vivono lungo le strade trafficate a segnalare il disagio. Giova ricordare che molti disturbi sonori sono dovuti a singoli eventi e dipendono anche da comportamenti individuali difficilmente disciplinabili. In questi casi occorre far appello alla responsabilità di ciascuno di noi. Un comportamento rispettoso del prossimo e dell’ambiente, adatto al contesto in cui ci si trova, in genere aiuta a ridurre i rumori eccessivi e superflui. Il cantone cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica su questi aspetti anche attraverso l’annuale “Giornata contro il rumore”. Vi è quindi attenzione da parte delle autorità cantonali e, nel limite delle competenze, si cerca di attuare in modo sostenibile una strategia che ha l’obiettivo di contenere il rumore e di ridurlo dove possibile, salvaguardando quelle zone non ancora turbate da rumori dannosi o molesti, nell’ottica di riproporre un paesaggio sonoro di qualità. note 1 Per informazioni: rumore.ch e cerclebruit.ch 2 www4.ti.ch/dt/da/spaas/upr/ufficio
Agorà 5
App e fitness
Siete fra coloro che temono di ingrassare ma non hanno voglia di chiudersi in palestra? Che cosa fare per smaltire a suon di sudore i chili in eccesso? Niente paura: la tecnologia e il telefonino vengono incontro alle esigenze di tutti, dagli sportivi agli incorreggibili sedentari di Laura Di Corcia
Media 6
Immagine tratta da macitynet.it
Vi piace correre o andare in bici all’aria aperta? In tal caso,
oltre a dotarvi del giusto outfit, che vi permetta di sfidare ogni condizione climatica, non potete non ricorrere a Runtastic, un’applicazione che traccia tutte le vostre attività in tempo reale tramite GPS e controlla i progressi, registrando tutti i dati significativi: calorie, distanza, durata, velocità, elevazioni, ritmo, frequenza cardiaca, elaborando anche grafici e tabelle. Prendendoci gusto, attraverso il proprio smartphone si possono cercare anche nuovi percorsi per allenarsi, utilizzare piani di allenamento per migliorare le proprie performance e sfidare sé stessi, competendo con una sessione passata. Volendo, si può anche entrare a far parte della community: un modo intelligente per essere stimolati a non mollare l’osso. Google Fit, invece, è creata apposta per chi desidera registrare giorno per giorno la propria attività fisica, includendo in questo calcolo anche i classici quattro passi fatti per andare a comprare il latte e le uova nel negozietto a due isolati da casa o la passeggiata del sabato per le vie del centro. Per ottenere il meglio dal servizio è consigliabile utilizzare uno smartwatch Android
Wear, in modo da ottenere costanti aggiornamenti direttamente al polso, ma anche se utilizzata sullo smartphone l’app mette a disposizione diverse funzioni interessanti. E per gli appassionati di bicicletta? Niente paura: Strava GPS Correre Ciclismo, oltre a monitorare corse e giri, permette di sfidare gli amici seguendo i percorsi e visualizzando le proprie attività nel corso della registrazione. Unico neo: è compatibile solo con Android. Pancia sotto controllo Fate parte di quella schiera di persone che sognano un corpo tonico e scolpito ma la sera, quando tornano a casa, non vedono l’ora di spaparanzarsi sul divano a leggere o a guardare la propria serie TV preferita? Fino a un po’ di tempo fa per tali mollezze d’animo non c’era rimedio alcuno, oggi invece arriva in vostro soccorso l’app Allenamento in 7 minuti. Basata sull’HICT (“high intensity circuit training”), propone 12 esercizi della durata di trenta secondi cadauno. I vantaggi? Stimola la circolazione, previene la sindrome metabolica e il colesterolo e perché no, aiuta a perdere i
chiletti di troppo. Senza contare che un impegno di così pochi minuti è davvero irrisorio e sarà difficile trovare scuse per rimandarlo. Se invece non vi piace l’attività aerobica ma volete andare subito al sodo, allora esistono due app che fanno al caso vostro. Una è Push Ups Workout, che permette di allenare le braccia, le spalle e i pettorali. L’app non aiuta soltanto a contare il numero di push-up, ma calcola anche le calorie perse durante ogni esercizio e adatta il piano d’allenamento in base ai propri dati fisici. L’altra si chiama Squat Workouts e ha lo scopo di modellare il “lato B”... sì, proprio quello. A forza di piegamenti, gli squats, si perdono calorie e ciccia: l’applicazione registra tutto. Occhio allo zombie! Perché correre, perché rinunciare alla legge fisica dell’inerzia quando nessun pericolo incombe sulla nostra esistenza? La vostra filosofia non fa una piega, ma c’è un’app che farà a pezzi il vostro quieto vivere, insieme alle certezze: trattasi di Zombies run. Mentre passeggiate a passo sostenuto nel percorso vitae o nel parco, ecco che un’orda di zombie inizierà a tallonarvi, con tanto di voci spaventose e minacce. Immedesimatevi nella situazione e… datevela a gambe levate! I 500 mila utenti che ogni giorno fuggono via dal pericolo dei morti-viventi affermano che sia estremamanete efficace... se non temete per la vostra incolumità, provateci. Ma il movimento non ha il solo scopo di bruciare i grassi e tonificare i muscoli: esistono anche attività più dolci,
in grado di favorire un benessere corpo-mente destinato a durare nel tempo. Se vi piace lo yoga, allora l’app Yoga. com vi permetterà di imparare diverse posizioni, non mancando di offrire tutorial per illustrare come effettuarle al meglio. L’applicazione offre 289 posizioni, mostrando per ciascuna di esse immagini dei muscoli in 3D che permettono di capire meglio i movimenti da farsi. I vantaggi dello stretching sono arcinoti: migliora la postura e le prestazioni atletiche, allenta le tensioni e fa bene alla schiena. Sia che vogliate farlo dopo lo sport, sia che preferiate praticarlo dopo una giornata passata al pc, ci sono diverse app che possono darvi spunti per stirare i muscoli: Stretching Exercises, per esempio, fornisce diversi video esplicativi, adatti a tutti. Da non perdere Stretch HD, sviluppata da esperti di fitness: un’applicazione utilissima, che propone, fra le altre cose, anche esercizi per il post-infortunio. Social & fitness L’attività fisica spopola anche in rete. Su Instangram, per esempio, alcune personal trainer sono diventate delle vere e proprie star: Kayla Itsines, allenatrice e motivatrice ventiquatrenne, promette pancia piatta e gambe toniche con il suo programma che si estende per ben 24 settimane. Più di un milione di utenti seguono Emily Skye, che propone un F.I.T PROGRAM (acronimo di Fitness, Inspiration, Transformation) modulato in tre fasi. Il programma di Jen Selter, invece, è tutto centrato sul lato B. Insomma, è vera fitness-mania… purché non diventi un’ossessione.
<wm>10CAsNsjY0MDCx1LUwMDIyNQMAxF12nQ8AAAA=</wm>
<wm>10CFWLKw7EMAwFT-To-TV24jWswqKC1fKQqnjvj_bDCgbNzJxpBX_2cbzGMxWoIR2keVpYYXPNqlGMTRNUJ9QfCOrW61Zvh5BoANavEVDUF0KIr1huVt7n9QEqfqLPdAAAAA==</wm>
Chi sceglie un nuovo riscaldamento a gas naturale, riceve un grazie dalla natura.
L’eleganza nello sport Da qualche anno residente a sud delle Alpi, Gianni Clerici appartiene a una stagione sportiva lontana ma mai dimenticata. Lo abbiamo intervistato, anche alla luce di una recente autobiografia ricca di incontri, spunti, ricordi e suggestioni di Stefania Briccola
Gianni Clerici è un attore mancato e uno scrittore vero
Profili 8
che fa il giornalista. Il “dottor Divago” – così lo ha definito il collega Rino Tommasi –, da bambino sperava di vincere il torneo di Wimbledon, ma quando ha iniziato a scrivere il suo sogno è transitato dalle parti dell’Accademia di Svezia per assumere i contorni del Nobel. Firma di Repubblica e volto del gioco con la racchetta, Gianni Clerici nel libro Quello del tennis, edito da Mondadori, ci regala un excursus nella sua vita. Fra le pagine scorre il racconto di un tennis fatto di flanelle bianche e racchette di legno, campi d’erba e fair play. L’autore ha scritto romanzi, racconti, poesie, commedie e il monumentale best seller 500 anni di tennis, ma è la sua fama di giornalista sportivo ad avergli concesso la presenza nella Hall of Fame al Newport Tennis Club. Questo gentiluomo d’altri tempi, comasco di nascita e cittadino del mondo, appena può si rifugia nel buen retiro di Rorè (Roveredo) dove apprezza l’atmosfera e il dialetto ticinese. Gianni Clerici, come definisce il suo libro più recente Quello del tennis? È una bio-eterografia perché ho sempre cercato di parlare degli altri. Si tratta di un libro fatto di conversazioni a tavola in cui ho scritto la storia della mia vita e di uomini molto più noti di me che ho incrociato nel tempo. Italo Calvino la definì “uno scrittore in prestito allo sport” e il suo primo romanzo Fuori Rosa fu presentato da Giorgio Bassani e Mario Soldati al Premio Strega. Non pensa di avere inventato uno stile di giornalismo? Negli anni cinquanta prima che diventassi il protetto di Gianni Brera a “Il Giorno” mi chiesero se volevo seguire la nera o il calcio. Io scelsi il calcio perché giocavo nei boys del Como. Poi sono approdato al tennis, ma non ho mai fatto troppi sforzi per diventare un giornalista vero. La signora Bellonci che fondò
il Premio Strega quando mi vide mi disse: “Lei è quello del tennis? Sa che usa bene i congiuntivi e i condizionali?”. Perché ha fatto scuola nel commentare il tennis in televisione con Rino Tommasi? Anni fa il New York Times ci ha intervistato perché gli americani si erano sorpresi di come facevamo la telecronaca per ore. La nostra conversazione era simile a quella tenuta in una tribuna stampa, ma ce ne siamo resi conto solo dopo l’avvio... E perché poi avete smesso di commentare il tennis in TV? Ci hanno licenziati per insufficienza culturale: io ho due lauree e Rino Tommasi una sola. Che ricordi ha del torneo di Wimbledon negli anni cinquanta? Vi ho giocato nel 1953 quando davano solo 50 sterline per le spese di viaggio e ci sono andato con la Fiat 500. Adesso i tennisti guadagnano cifre folli. Da ragazzo volevo studiare in America perché i campi da tennis erano d’erba ed ero interessato alla civiltà anglosassone. Chi ricorda in particolare dell’Hanbury tennis club di Alassio, dove ha iniziato a giocare a 7 anni? Ho giocato due volte con lord Daniel Hunbury, il fondatore del club. Avevo per maestro Daniel Sweet che era soprannominato “il mangiabibin” poiché andava dal macellaio, si comprava un tacchino intero e se lo divorava. Qual è stata e ancora è la grande lezione del gioco con la racchetta? La partita di tennis non si svolge soltanto contro un antagonista. Tutto accade dentro noi stessi che siamo il nostro avversario più temibile, spesso addirittura un nemico mascherato. In campo ti senti solo con delle grande emozioni. Mi vengono in mente i carcerati, i meno stupidi possono migliorarsi.
Come è cambiato il tennis? Il tennis oggi è soprattutto muscolare, mentre un tempo lo era limitatamente. I giocatori dovevano possedere qualità atletiche, ma oggi devono avere un fisico bestiale. Ci sono sei ore di allenamento da affrontare tutti i giorni. C’è il preparatore atletico, il coach e quello che si occupa dell’assistenza mentale. I campioni di tennis stanno diventando esseri disumani. Quali campioni ha conosciuto da vicino? Mi piaceva tanto Venus Williams che ho conosciuto da ragazza e mi permetteva di baciarle il ginocchio sinistro. L’ultima volta che Bjorn Borg ha giocato a Las Vegas io e Rino Tommasi siamo andati da lui. C’erano sessanta giornalisti seduti per terra in albergo ad aspettare che il campione uscisse dalla camera per sperare di intervistarlo poiché aveva annunciato che si sarebbe ritirato. Il telefonista ci ha messi in contatto con lui che ci ha invitati a cena. A un certo punto Borg ci ha chiesto cosa avremmo fatto al suo posto dato che voleva smettere di giocare. Era infatti arrivato McEnroe che cominciava a batterlo e lui non si riconosceva più nell’invincibile numero uno. Noi non abbiamo fatto altro che guardarlo smarriti… Alcuni giocatori a furia di perdere hanno imparato delle cose ma questo a furia di vincere non pareva aver imparato niente. Nel libro racconta che per lei, Gil de Kermadeck e Torben Ulrich il tennis era qualcosa di esoterico e per questo siete andati all’encierro di Pamplona… La festa di San Firmin è il 7 luglio, subito dopo Wimbledon. A Pamplona mi hanno trascinato Gil e Torben. L’encierro da un punto di vista simbolico è la lotta originaria dell’uomo con l’animale mitizzato. La corsa davanti ai tori rappresenta una sorta di iniziazione virile.
Ho fatto una lezione sola e dopo che mi ero preparato mi hanno chiesto subito del tennis e di come giocava McEnroe. E come giocava John McEnroe? Molto istintivamente e con un grandissimo talento. McEnroe ha inventato delle cose. Ho conosciuto suo padre e sua madre Cathy. A lei una volta ho detto che a quel ragazzo avrebbe dovuto tagliare la lingua quando era piccolo e mi ha risposto che non avevano il coraggio di sgridarlo perché avrei dovuto vedere le facce che faceva. Quando McEnroe è venuto a Milano alla trasmissione di Fabio Fazio mi ha abbracciato. Lo fa sempre da quando sono nella Hall of Fame. Che opinione ha di Roger Federer? Ammiro la sua grande eleganza nei gesti. Federer è come Nurayev che ho visto da vicino poiché il mio amico Missoni gli aveva fatto dei costumi. Quando lo vidi giocare al Torneo di Milano dissi subito che sarebbe diventato campione del mondo. Che cosa rappresenta Roveredo? È un buen retiro dove incontro un paio di amici con cui faccio passeggiate e parlo. Io credo nell’Insubria. Siamo tutti sudditi dei Visconti, basti pensare che i castelli di Bellinzona erano parte del ducato. In Ticino c’è ancora il culto del dialetto. Poi c’è un grandissimo attore di teatro, Yor Milano,”il macelar”. Ho imparato il dialetto leggendo il Porta, e anche dagli autisti dell’azienda di mio papà, poiché mi chiamavano “signorino” e a me non piaceva.
Ha conosciuto qualche torero? Antonio Ordóñez e ancora meglio Luis Dominguin perché ero un grande ammiratore di Lucia Bosè, sua moglie. Lei è la più bella donna che io abbia mai visto. Ho scritto una pagina buona, con una descrizione proustiana simile a quella della duchessa di Guermantes, una mattina che l’ho vista passare in una piazzetta a Roma.
Controlli il suo cuore! www.swissheartcoach.ch
Strumento online per cuore e circolazione
Quale altra donna, magari ticinese, ricorda? Quando lavoravo per “Il Giorno” mi mandarono da Mina che stava girando uno spot sul tetto di un capannone di un aeroporto di Roma. Parlando venne fuori che ero stato amico del suo primo fidanzato Daniele Parolini, giornalista sportivo del “Corriere della Sera”. Ero affascinato dalla voce di Mina che mi ha confessato che le sarebbe piaciuto fare la cantante lirica. Lei ha la fama di essere un grande seduttore? Sono un grande sedotto perché non si è seduttori e sbaglia chi crede di esserlo. Intuisco segretamente grandi qualità delle donne così come dei tennisti. Non si sente po’ dandy? Ho comprato un libro per capire cosa vuol dire ma non penso di essere un dandy vero, a parte l’ironia. Cosa ricorda della lezione tenuta all’università di Pavia in veste di professore ordinario di Ironia e classe?
<wm>10CAsNsjY0MDCx1LUwMDIxtQAAcQxDfg8AAAA=</wm>
<wm>10CFXLoQ6AMAxF0S_q8tp1a0slwREEwc8QNP-vCDjEdeeua7aCr3nZjmVPBjTIIdo8pUeRYM4avXgDJxQu4D6xVYOJ6-8gERiA8RqCEnywUe0kMdi93Of1AMdyX490AAAA</wm>
Daniela ha 43 anni. Il suo cuore ne ha 49. Mano sul cuore – il suo, quanti anni ha?
Swissheart-Coach calcola l’età del suo cuore e il suo rischio cardiovascolare. Le indica che cosa può fare per migliorare in modo mirato il suo stile di vita e la sua salute.
www.swissheartcoach.ch
A
vent’anni ero indeciso tra studiare recitazione a Bologna o giurisprudenza a Friburgo. Alla fine l’ha spuntata la via più conservatrice, che offriva maggiori sbocchi professionali e garanzie più solide per il futuro. Mi sono iscritto alla facoltà di diritto, ho concluso l’iter degli studi in Ticino e sono diventato avvocato. Non me ne sono mai pentito. Sono due strade apparentemente molto diverse, ma che hanno qualcosa in comune. Anche a un avvocato capita di recitare una parte. Nell’aula penale, per esempio, luogo simbolo di ciò che più mi piace del mio lavoro. È proprio durante i dibattimenti che sento di aver scelto il mestiere a me più congeniale. Soprattutto quando il processo è indiziario. Ogni ostacolo rende la sfida più stimolante. Quando, in mancanza di prove certe, controbatto l’accusa, oppure se il cliente non ammette i fatti. Mi appassiona seguire tutta l’inchiesta e cercare di scardinare passo dopo passo la tesi dell’accusa. Mi fa sorridere il luogo comune che dipinge l’avvocato come uno scansafatiche che va in ufficio alle dieci del mattino, legge il giornale e si beve il caffè in tutta calma. Personalmente faccio pochi giorni di vacanza all’anno. Per il resto del tempo lavoro almeno otto ore filate al giorno. Non ho associati e sono solo io a mandare avanti lo studio. Non mi lamento, perché il mio lavoro mi piace e appassiona. Ho aperto uno studio in solitaria seguendo il consiglio di mio padre: per fondare una società occorre essere dispari ma tre sono già troppi. Ho potuto così dare la mia impronta e il mio stile a ogni ambito della mia attività. Non accetto le cause perse, perché non mi piace prendere in giro i clienti. Per esempio, se qualcuno presta dei soldi senza far firmare alcuna ricevuta e non ha testimoni, non sarò certamente io a perorare la sua causa, perché senza prove non c’è alcuna speranza di uscirne vincitori. Capita che i clienti se ne vadano borbottando, ma francamente preferisco rinunciare a un guadagno, quando so di non poter accontentare il cliente, il quale oltre al danno dovrebbe pure pagare la mia parcella. Mi demoralizza vedere persone litigare per qualsiasi ragione. A volte, al posto dell’avvocato, basterebbe solo un po’ di buon senso. Non è mia abitudine promuovere immedia-
tamente una causa, piuttosto si cerca di indurre le parti alla mediazione, tentando una soluzione di compromesso con l’avvocato della controparte. Spesso durante il primo incontro con il cliente non apro quasi bocca, ma ascolto con attenzione. Di fronte a me ho una persona che mi racconta la sua vita e dall’altra ci sono io. In quel lasso di tempo devo riuscire a capire chi ho davanti. La sua storia si materializza davanti a me, non solo attraverso le parole, bensì anche grazie al linguaggio del suo corpo. Perché non sempre i clienti ti raccontano tutto, però più vengo a sapere o riesco a dedurre e maggiori saranno le probabilità di tutelare meglio i suoi interessi e controbattere con efficacia. All’inizio della mia carriera, durante le mie prime settimane di pratica, facevo miei i problemi dei clienti e non dormivo la notte. Poi ho imparato a costruirmi una corazza. L’insonnia è sparita. Questo distacco mi rende obiettivo, più tranquillo e consapevole, aumentando le mie chance di vincere la causa o di evitarne una persa in partenza. Alla fatidica domanda del cliente: vinceremo? Io non garantisco mai il risultato, ma solo il mio massimo impegno. Gioco a calcio da quando ero un bambino e da otto anni vado a sparare al poligono di tiro. Ho iniziato con il tiro statico, tuttavia, trascorso un anno, il dover star fermo mentre sparavo, ha cominciato ad annoiarmi. Sono così passato al tiro dinamico sportivo, dove ci si sposta e successivamente si mira a delle sagome. Durante gli allenamenti non penso a nient’altro, perché la concentrazione è massima. Questo mi permette di svuotare la mente. Ho imparato molto da quest’attività ed è affascinante esplorare queste mie potenzialità che non conoscevo. Saper maneggiare un oggetto così pericoloso mi ha dato sicurezza. Nel mio lavoro sono più consapevole delle mie capacità e sono più sicuro di me anche quando entro in aula. Sognavo di diventare un attore, faccio l’avvocato, ma se dovessi rinascere farei il documentarista e me ne andrei in giro per il mondo con la telecamera in spalla a filmare animali, come gli elefanti durante la transumanza o gli squali nell’oceano.
ALexANDer HeNAuer
Vitae 10
Di professione avvocato, con la passione per la recitazione, ha imparato a gestire lo stress e le difficoltà che il suo lavoro e il rapporto con i clienti non di rado comportano
testimonianza raccolta da Elisabetta Bacchetta fotografia ©Davide Stallone
Un cantone a vela di Marco Dalla Bruna; fotografie ©Carlo Rusca
La pace, il silenzio, rotto solo dal fruscio del vento e dallo sciabordare delle acque, sentirsi circondati dagli elementi naturali: sono alcune delle caratteristiche che rendono la navigazione a vela un’esperienza unica. Perché la vela non è solo un’attività sportiva ma la manifestazione di un atteggiamento positivo verso la vita e la natura
in apertura e in questa pagina: la preparazione della barca e alcune fasi di una regata organizzata dallo Yacht Club di Locarno
È
la forza del vento a spingere l’uomo e le sue navi da millenni. La navigazione, imparando a sfruttare i capricci di Eolo, risale infatti agli albori della civiltà umana, e già lo storico greco Pausianas racconta di una competizione velica organizzata nell’antica Grecia, nel II secolo a.C. Per mari e laghi si va anche per scaricare tensioni accumulate durante il lavoro, per praticare un’attività fisica all’aperto, e perché no, in tempi più recenti, per questioni legate all’ecologia, visto che è una disciplina sportiva a impatto ambientale nullo. La Svizzera non è sicuramente paese di mare, ma nonostante questa sua caratteristica geografica, è da sempre terra di velisti. La presenza di grandi laghi sul nostro territorio è certamente uno dei principali motivi della passione degli svizzeri per questo sport. Senza dubbio poi negli ultimi anni un ruolo importante nella diffusione del fenomeno nel nostro paese lo hanno giocato le imprese del Team Alinghi, vincitore delle edizioni del 2003 e del 2007 della Coppa America. La passione per la vela è naturalmente molto diffusa anche in Ticino, sulle rive di entrambi i grandi laghi che bagnano le sue coste. Sono numerosi infatti i circoli nautici nel cantone che offrono non solo corsi ma anche la possibilità di noleggiare imbarcazioni. Sul Lago di Lugano e sul Lago Maggiore queste strutture offrono tutto il necessario per gli amanti della navigazione, mettendo a disposizione diverse imbarcazioni, da noleggiare con o senza skipper. “Il nostro circolo ha circa 650 soci ed è uno dei più importanti in Svizzera”, spiega Andrea Colombo, direttore del Circolo Velico Lago di Lugano (cvll.ch), situato alla foce del Cassarate. “Nel 2017 festeggeremo i 50 anni di
vita. Il circolo è aperto a tutti, ai bambini che vogliono passare qualche giorno all’insegna del divertimento, frequentando i nostri corsi, al semplice appassionato che vuole andare sul lago con la famiglia in un tranquillo pomeriggio di primavera o d’estate, ma anche al regatante più sfegatato che sfrutta lo specchio d’acqua del Ceresio per allenarsi”. Importanti per il CVLL sono le attività legate alle competizioni, con un lungo e ricco calendario di gare internazionali, che iniziano nel mese di marzo per concludersi agli inizi di ottobre, con la ormai tradizionale parentesi natalizia delle Regate di Natale. “A livello agonistico siamo uno dei club più attivi in Svizzera”, prosegue il direttore del CVLL . “Partecipiamo a circa 30-35 regate all’anno. Spesso con buoni risultati sia in campo nazionale che internazionale nelle diverse categorie di
spirituale con gli elementi che ti circondano. E poi andare a vela significa anche una maggiore conoscenza dei fenomeni naturali che coinvolgono il lago, il vento e le correnti in particolare. Con una barca a motore conoscere questi elementi diventa comunque meno fondamentale per spostarsi”. Sopravento Nel Locarnese è invece molto attivo lo Yacht Club Lo- Per il Circolo velico di Agno (circolovelicoagno.ch), Barbara carno (yclo.ch), uno dei più noti della regione. L’obiettivo De Molli e Fabrizio Mancini, responsabile della scuola di vela del circolo, oltre ai normali primario del club è “avvicinare corsi, propongono un’iniziativa bambini, giovani e adulti allo denominata “Tutti in barca” sport della vela” (come recita che porta ragazzi dai 12 ai 18 lo slogan sul sito internet), per anni dal Ticino in crociera d’equesto organizza principalmenstate su una grande barca a vela te durante i mesi estivi (ma lungo le coste della Croazia, anche in primavera e all’inizio trasferendo quelle che sono le dell’autunno) corsi destinati a conoscenze velistiche maturate giovani e meno giovani. sul lago nelle acque del mare Anche a Magliaso la passione aperto. “Passare qualche giorno per le imbarcazioni sospinte insieme su una barca”, prosegue dalla sola forza del vento ha la nostra interlocutrice, “può fatto breccia tra i tanti appasessere importante per formare il sionati del lago. Negli anni carattere di un giovane, perché scorsi è nata infatti l’Associasignifica anche imparare a conzione Vela Magliaso (avelmavivere in spazi ristretti, lavorare gliaso.ch). Lo scopo è offrire in team per portare a casa un alle famiglie un’organizzazione obiettivo che può anche essere di riferimento per lo svago e semplicemente raggiungere la deil tempo libero nella regione, stinazione prevista, senza intoppi stimolare l’educazione ambiene nei tempi previsti”. tale, il rispetto e la salvaguardia Certo, andare in barca sui laghi del lago. “L’associazione, nei mesi Barbara De Molli e l’ingresso del Circolo velico di Agno è sicuramente diverso che farlo di maggio e agosto, propone corsi per ragazzi e anche per adulti, perché non è mai troppo tardi in mare aperto. Per quanto soggetto a venti che possono per andare sul lago”, spiega Barbara De Molli, che da un cambiare direzione, a onde anche di importanti dimensiopaio di anni insegna vela nel Malcantone. “Dopo una lunga ni, il lago spesso è “prevedibile”. I pericoli, nelle giornate esperienza al CVLL, da qualche tempo collaboro in particolare calme, sono sicuramente minori rispetto a quelli che si con le scuole veliche di Agno e di Magliaso”, racconta ancora possono riscontrare in mare, e probabilmente anche per Barbara. “Vado in barca da quando avevo circa 6 anni, una questo andare a vela sul lago è indicato anche per le famipassione ereditata da mio padre. L’idea di essere sospinti solo glie. Senza contare che il lago, molti di noi, se lo ritrovano dalla forza del vento crea un coinvolgimento per certi versi quasi praticamente davanti l’uscio di casa. regate. Probabilmente a livello cantonale, dal punto di vista delle competizioni, siamo il club che dispone di più mezzi, sia umani, anche con equipes giovanili, sia come attrezzature”.
Carlo Rusca Nato a Torino, classe 1989, vive a Locarno. Si diploma in regia e produzione al Conservatorio Internazionale di Scienze Audiovisive di Lugano (CISA) nel 2013. Decide di continuare gli studi all’Università Professionale della Svizzera Italiana (SUPSI) dove si laurea nel 2014 con una tesi sull’estetica del corpo umano attraverso la fotografia sperimentale. La sua produzione, audiovisiva e fotografica, è una ricerca sui concetti di identità e di realtà. carloalbertorusca.com
L’energia sottile
Secondo il suo scopritore, il medico inglese Edward Bach, la floriterapia agisce come regolatore degli squilibri fra mente e corpo. Anche se, secondo alcuni, si tratterebbe (solo) di effetto placebo di Keri Gonzato
In tempi recenti i Fiori di Bach hanno vissuto una grande
Salute 38
con cui entra in contatto. Questo spiegherebbe anche il diffusione. Preparati a partire da fiori silvestri o selvatici, perché medicine come i Fiori di Bach funzionano. I rimedi questi rimedi naturali sono da tempo presenti sugli scaffali floreali sono infatti preparati infondendo una particolare dei supermercati e delle farmacie. La via floriterapica, oltre “informazione di campo energetico” in grado di entrare ad accogliere molti consensi, ha però anche fatto scaturire poi in risonanza con il nostro organismo. un’ondata di scetticismo… Facciamo un passo indietro. L’informazione bioenergetica contenuta nei concentrati Negli anni trenta Edward Bach, scontento delle pra- dei Fiori di Bach può essere resa visibile mediante la fotografia ad alta frequenza. La tiche tradizionali focalizzate variante più nota è il “metosull’aspetto sintomatico delle do Kirlian”, approfondito nel malattie, passò prima all’ome1939 dal ricercatore russo S. opatia, per poi concentrarsi D. Kirlian. Delle considerasulla fitoterapia. Notò che i fiozioni simili vengono anche ri trasmettevano all’acqua delle dalla fisica quantistica dove virtù terapeutiche uniche. Scosi considera che tutto nell’uprì dapprima 12 fiori chiamati niverso è energia, la materia è i “guaritori” e poi tutti gli altri in realtà energia compressa ed attualmente conosciuti. Il suo espressione di una determinata punto di vista sulle malattie struttura energetica. era che queste fossero il risulNel 1984 Carlo Rubbia ricetato finale di squilibri di natura vette il premio Nobel per i psicosomatica. “La scienza degli suoi esperimenti condotti sui ultimi due millenni ha considequanti che, interagendo con rato la malattia come un agente la materia, ne influenzano la materiale che può essere elimiImmagine tratta da bimbonaturale.org struttura. La sua scoperta ha nato solo da mezzi materiali: questo è, naturalmente, completamente sbagliato. La malattia provato che lo stato materia visibile è meno significativo del corpo, come la conosciamo noi, è un risultato, un prodotto delle energie invisibili che la producono e la modificano. terminale, uno stadio finale di qualcosa di molto più profondo”, La fisica quantistica assieme agli esperimenti di Masaru scriveva Edward Bach (Essere se stessi, Macroedizioni, 1995). Emoto ci portano ben oltre i Fiori di Bach e l’omeopatia. Il principio portante della sua floriterapia è che, per curare Se pensiamo alle scoperte di Emoto e consideriamo che il una malattia resa manifesta da un sintomo fisico, sia ne- nostro corpo è composto per lo più d’acqua, per guarire cessario cercare di riportare armonia nelle emozioni e nella sarebbe sufficiente influenzare la propria struttura vitale con musica, parole e immagini positive. Alla luce delle personalità dell’individuo. I rimedi di Bach avrebbero il potere di avviare una trasfor- scoperte della scienza quantistica potremmo iniziare a mazione delle emozioni negative nel loro tratto positivo e guarire il nostro corpo, così come gli squilibri ambientali questo porterebbe alla guarigione della patologia. “Essi [i del pianeta, semplicemente aumentando le vibrazioni rimedi] curano non attaccando la malattia, bensì pervadendo positive poiché la vibrazione energetica, informa, genera il nostro corpo con le stupende vibrazioni della nostra natura e modifica la materia visibile. più alta, alla cui presenza la malattia si scioglie come la neve La comunità scientifica internazionale è lontana da queste considerazioni. Attualmente, ci sono molte correnti alla luce del sole”, spiegava Edward Bach. di pensiero e il consenso attorno a rimedi come i Fiori di Bach non è ancora stato raggiunto… L’opinione generale La memoria dell’acqua Masaru Emoto, studioso giapponese, ha dedicato tutta la della medicina allopatica è che tali preparati, non avendo sua vita a dimostrare che l’acqua possiede una memoria e superato le verifiche sperimentali condotte con i metodi registra quello che le sta attorno. I suoi esperimenti empi- scientifici tradizionali, non sono efficaci al di fuori dell’efrici hanno dimostrato come l’acqua assuma forme diverse fetto placebo. Ma siamo uomini liberi, con il privilegio di a seconda delle vibrazioni, dei suoni, delle emozioni ecc. informarci e scegliere ciò in cui credere.
Alla fiera della salute Dal 28 aprile al 1. maggio il Centro Esposizioni di Lugano apre le porte a Tisana. Giunta alla sua 19esima edizione, è ormai un appuntamento di rilevanza nazionale con oltre 250 aziende presenti a cura della Redazione
Anche quest’anno un ricco programma e interessanti novità a Tisana Lugano 2016, a iniziare dal Centro olistico dove ben trenta esperti praticheranno decine di trattamenti e pratiche. Tra i numerosi eventi, gli organizzatori segnalano l’anteprima assoluta per il Ticino della proiezione del film Il sentiero della felicità, una biografia per immagini di Paramahansa Yogananda, il portavoce della tradizione yogica in occidente e autore del noto Autobiografia di uno Yogi (giovedì 28 aprile alle ore 20.30 e domenica 1. maggio alle 15). Molto apprezzato dal pubblico statunitense, il docufilm “prende l’osservatore per mano portandolo a conoscere la vita di un santo che ha cambiato il mondo occidentale e nello stesso momento lo illumina, nutrendo il cuore, la mente e l’anima”.
ed energia vitale: unico nel suo genere è stato ideato proprio per l’apputamento luganese da Igor Ezendam (cantante, poli-strumentista e voice-coach olandese, specialista di canto armonico) e da Arianna Artioli di Feeling Sound. Tre giornate che “risveglieranno il bambino interiore, nascosto in ognuno di noi, attraverso esercizi di canto, respiro, ritmo e movimento”. Igor Ezendam insegnerà anche a ritrovare la pace interiore in tre sessioni di silenzio. Per l’occasione sarà presente anche Francesco Aiello, terapista del suono, che farà provare il “letto sonoro”. In collaborazione sempre con Feeling Sound, Tisana permetterà ai visitatori di assistere a concerti meditativi esclusivi e gratuiti (il 29 e 30 aprile, e il 1. maggio) nei quali, attraverso strumenti musicali di altre culture e al potere del canto armonico, si farà un viaggio Incontri ed eventi nei suoni e nella voce interiore Nei quattro giorni saranno cirdi ciascuno di noi. Anche per ca 70 le conferente gratuite: i più piccoli le attrazioni non medici, naturopati, psicologi, Per gentile concessione ©Tisana 2016 mancheranno: “Il Laboratorio nutrizionisti e terapisti complementari informeranno e approfondiranno svariate di Geppetto” sarà uno spazio dove i bimbi conosceranno tematiche. Tra queste si segnala “Linguaggio analogico nuovi amici, sperimenteranno l’arte della costruzione di del malessere” di Gabriella Mereu (il 28 aprile) che inse- giocattoli e comprenderanno il valore del riutilizzo. gnerà a interpretare e dare un significato ai disagi fisici, indicando la strada per un’evoluzione verso il benessere. Tisana Restaurant Oppure Mauro Biglino (29 aprile) che proporrà una let- La 19esima edizione proporrà al Centro Esposizioni un vero tura alternativa della Bibbia capace di suggerire ipotesi ristorante all’interno del percorso espositivo, con centodavvero rivoluzionarie. A “grande richiesta” ritorna anche cinquanta posti a sedere e uno spazio bar. Con il biglietto la psicologa, psicoterapeuta e sessuologa Kathya Bonatti d’entrata si avranno sconti sul menu che offrirà piatti di con un promettente “Sedurre con il corpo e con la mente” qualità per tutte le tasche e scelte alimentari. Attenzione (30 aprile). Chi volesse approfondire il potere e i benefici verrà data alle diete vegane e vegetariane e ai prodotti sadell’Ipnosi regressiva, evolutiva e spirituale potrà assistere ni, buoni ed etici, senza però dimenticare le ricette della alla conferenza di Emanuela Magnoni (28 aprile). A Tisana tradizione e un tocco esotico, grazie alla disponibilità di 2016 si celebrerà anche l’elogio della lentezza di Osho con menu orientali. Si potranno dunque mangiare, per esempio, la presentazione del volume “Meditazione per chi ha fretta” arrosto di muscolo di grano con patate al forno e spezzatini (sempre il 28 aprile). A tenere la conferenza sarà Anand vegani con verdure stufate. O ancora gamberi su vellutata Videha, storico curatore delle opere di Osho in italiano. di cannellini, seppie in umido con piselli o spalla di proIl programma completo è consultabile nel sito tisana.com, sciutto al forno con patate e rosmarino. Non mancheranno a cui vi rimandiamo per rimanere sempre aggiornati piatti di altre cucine come il pollo e il salmone tandoori o sui molti appuntamenti giornalieri dedicati al pubblico. il riso al pilaf all’indiana... oppure l’immancabile pizza in Per la prima vola in Ticino Tisana propone “Exit Live!”, un una versione per vegetariani e vegani. Insomma, men sana “risveglio energetico collettivo” che aiuterà a ritrovare pace in corpore (e pancia) sano, un adagio quanto mai attuale.
Eventi 39
Il segreto delle mani Tendenze p. 40 – 41 | di Marisa Gorza
I
francesi, quali connaisseur, le definiscono “le secret visage de la femme”, donde vale la massima “mostrami le mani e ti dirò chi sei”. Hanno infatti i loro tic, le loro manie, il loro linguaggio. Sanno sgridare, ringraziare, lamentarsi e anche essere arroganti, distinte o ordinarie, spirituali o prosaiche. Sono un riflesso vivo della nostra personalità, della nostra storia e della nostra età… di cui sono consapevoli messaggere. Nondimeno le mani sanno affascinare e ammaliare almeno quanto lo sguardo, tanto che sono infiniti i versi a esse dedicati, basti citare l’inizio di una poesia di D’Annunzio: “Le mani delle donne che incontrammo nel sogno e nella vita...”. E senza nulla togliere al potere seduttivo di una mano maschile, forte, energica e protettiva, va da sé che ci riferiamo in particolare all’incanto delicato di quella femminile.
Un pizzico di zucchero... Affinché il fascino delle nostre mani si alteri il meno possibile e non ci tradiscano rivelando più di tanto, è fondamentale prestar loro le necessarie attenzioni. Cominciamo da quelle a costo zero. Vale la pena compiere giornalmente alcuni piccoli esercizi come flettere ed estendere le dita aprendole a ventaglio. È pure importante un’alimentazione variata e completa per evitare la secchezza della pelle e lo sfaldamento delle unghie. Magari ovviando con integratori specifici, ricchi di sali minerali e vitamine. Altra abitudine virtuosa è l’uso dei guanti. Indossandoli di giorno proteggono dagli sbalzi termici e dal foto invecchiamento e di notte, almeno una volta alla settimana, coccoliamoci indossandone un paio di cotone dopo aver spalmato su mani e unghie una buona crema nutriente: ne potenziano l’effetto. Da non dimenticare i guanti casalinghi di lattice per tutelare le amate estremità dai detersivi d’uso quotidiano. Abbiamo appena accennato al foto invecchiamento, ma
Le nostre mani parlano, esprimono, comunicano, svelano… a volte sono perfino indiscrete e pettegole. Non per niente Luigi Barzini, in una nota novella scrive: “Una mano rivela un’espressione, come un viso. Qualche cosa dei suoi gesti abituali rimane in lei, come qualcosa dei pensieri rimane sulla fronte di chi li ha racchiusi. Una mano ridice dei suoi lavori, le sue occupazioni, i suoi ozi...”
per la verità le antipatiche macule non sono solo senili. Possono apparire anche prima dei fatidici “anta”, intensificarsi in gravidanza o per l’uso di farmaci, o per le prolungate esposizioni al sole. Quindi, le persone predisposte o lentigginose, è bene utilizzino tutti i giorni una crema con protezione solare. Sono efficaci anche alcuni piccoli rimedi della nonna che ho avuto la ventura di riscoprire: • Uno scrub dolcemente levigante ottenuto mescolando un cucchiaio di zucchero di canna ad altrettanto di aceto di mele. Si massaggia sul dorso, sulle dita e sulle unghie per 5 minuti. • Una maschera schiarente e rinforzante a base di bicarbonato, qualche goccia di succo di limone e un cucchiaino di olio d’oliva da lasciare in posa per 10 minuti. • Un impacco emolliente e nutriente composto da purea di patate e olio d’oliva da tenere pazientemente per 15 minuti. Tenete poi le unghie sempre ben limate, curate e dipinte, ma se non siete amanti dello smalto colorato (personalmente non posso fare a meno del mio èmail rosso-rosso) concedetevi almeno quello trasparente e naturale. Un dettaglio che fa la differenza!
Corriamo ai ripari!
Malgrado le cure costanti, le nostre mani presentano ancora qualche difettuccio? Sentiamo cosa ne pensa il dottor Dario Tartaglini della Betar Medical di Milano, aggiornato ed entusiasta specialista di medicina estetica: “Le problematiche più diffuse che offuscano la bellezza delle mani sono due: la presenza di macchi, dette lentigo solari e la mancanza di turgore. Le prime, nella maggior parte dei casi, si risolvono con alcuni trattamenti laser (2 o 3 sedute), tenendo presente che per questo inestetismo vi sono due tipi di raggi: quello Frazionato, che agisce come una dermo abrasione, perfetto per combattere le lentigo piuttosto grandi, e il tipo Q-Switch, è indicato per la rimozione di macchie piccole ed estese. Sottolineo che il trattamento laser va programmato per l’autunno, mentre nella bella stagione, senza limitazioni, è molto indicato il filler rigenerante chiamato Skin Booster. Si tratta di un cocktail di sostanze nutrienti e antiossidanti, tra le quali l’acido ialuronico stabilizzato, da iniettare con micro aghi, assolutamente indolori, sul dorso e sulle nocche. Ne traggono un grande vantaggio le mani scarne, segnate da vene e con tendini in evidenza. La pelle appare più compatta, uniforme e turgida”.
Riduce l’assimilazione di calorie derivanti dall’alimentazione <wm>10CAsNsjY0MDCx1LUwMDIxMQcAoSDn9w8AAAA=</wm>
<wm>10CFXKrQ7DMAxF4SdydH1tN8kMp7CooCoPqYr3_mg_bOBIB3xzZhT8eo79HEcq4F0a6F4zehTWLV17CbaEqRO6PTTss87654VEBbC-RmCivjTEKNYW3crrut-hMkVjcgAAAA==</wm>
grassi
zuccheri
carboidrati
Dispositivo medico: Disponibile in farmacie o drogherie
Biomed AG, 8600 Dübendorf © Biomed AG. 03.2016. All rights reserved.
www.ReduforteBiomed.ch
La domanda della settimana
Praticate una o più attività sportive all’aria aperta in modo regolare (almeno una volta alla settimana)?
Inviate un SMS con scritto T7 SI oppure T7 NO al numero 4636 (CHF 0.40/SMS), e inoltrate la vostra risposta entro giovedì 28 aprile. I risultati appariranno sul numero 19 di Ticinosette.
Al quesito “In caso di emergenza, sareste in grado di sostituire da soli una ruota bucata o danneggiata?” avete risposto:
SI
75%
NO
25%
Svaghi 42
Astri ariete Incontri sentimentali. Rinnovamento del look. Colpi di fulmine e matrimoni. Avanzamenti e nuove posizioni professionali per i nati nella seconda decade.
toro Momento adatto per dare una svolta alla vostra vita professionale. A partire dal 29 Mercurio retrogrado: un vecchio progetto tornerà decisamente in auge.
gemelli Tra il 25 e il 26 Luna in opposizione a Marte e poi a Saturno. Attenti alla vostra irascibilità e a improvvise malinconie. Il 29 un segreto sarà svelato.
cancro Evoluzione nei rapporti tra il 27 e il 29. Se riuscirete a fare i conti con Plutone e a liberarvi da ciò che vi limita, tornerete a fare le cose alla grande.
leone Comunicazioni disturbate. Siate diplomatici. Con Saturno, Venere e Urano favorevoli la vostra vita sentimentale può prendere una inaspettata direzione.
vergine È il momento giusto per spassarvela un po’. Buoni risultati professionali per i nati in settembre. Maggior cautela per i nati nella prima decade.
bilancia Stravizi ed esagerazioni. Scarsa resistenza verso le tentazioni. Forte aumento degli appetiti sessuali. Particolarmente vivaci tra il 25 e il 26 aprile.
scorpione Possibili incomprensioni. I rapporti familiari saranno disturbati da un fiorire di situazioni dettate dall’orgoglio. Irascibili intorno al 24 aprile.
sagittario Momento adatto per compiere delle scelte. Confusionale lo stato del vostro patrimonio familiare. Colpi di fulmine per i nati nella terza decade.
capricorno Grazie al transito di Mercurio nel segno amico del Toro potrete piacevolmente sistemare la vostra situazione finanziaria. Ma dovrete rompere gli indugi!
acquario Mercurio in Toro vi rende piuttosto polemici con i propri familiari. Venere comunque resta decisamente positiva. La fortuna aiuta gli audaci.
pesci La retrogradazione con Giove spinge i nati nella seconda decade verso la ricerca di nuove soluzioni. Le vostre passate priorità di vita non sono più attuali.
Gioca e vinci con Ticinosette
1
2
3
4
5
10
6
7
8
La soluzione verrà pubblicata sul numero 19
Risolvete il cruciverba e trovate la parola chiave. Per vincere il premio in palio, chiamate il numero 0901 59 15 80 (CHF 0.90) entro giovedì 28 aprile e seguite le indicazioni lasciando la vostra soluzione e i vostri dati. Oppure inviate una cartolina postale con la vostra soluzione entro martedì 26 aprile a: Twister Interactive AG, “Ticinosette”, Altsagenstrasse 1, 6048 Horw. Buona fortuna!
9
11 5
12
14
13
16
15 18
17
20
19 22
21 6
23
24
25 4
26
27
Verticali 1. Lo fotografano i turisti nella Roma Imperiale • 2. Un fiore a stella • 3. Il Nichel del chimico • 4. Il Molleggiato • 5. Pari in coppa • 6. Segno zodiacale • 7. Fiscalisti • 8. Negazione • 9. Dei nordici • 14. Anno Domini • 17. Console Generale • 18. Svincolar, sollevar • 19. Ente Turistico • 22. Venduti, ceduti • 25. Nel cuore della terra • 28. Arrabbiati • 29. Si dà arie • 30. Il Woody regista • 32. Arieggiare • 37. Somaro • 41. Il pronome dell’egoista • 43. Ecogoniometro • 46. È disonesto al gioco • 48. Pronome personale • 50. La coppiera degli dei • 52. Breve esempio
29
28
2
30 31
32
33
35
34
36
37
3
1
38
Orizzontali 1. Fu una delle mogli di Enrico VIII • 10. Volo acrobatico • 11. Circolano in Argentina • 12. Croce Rossa • 13. Mezza rata • 15. Dittongo in boato • 16. Ovest • 20. C’è anche quella del Luzzone • 21. Congrega religiosa • 23. La fine di Aramis • 24. Piccolo difetto • 26. I confini di Comano • 27. Adornarsi • 30. Livore, acrimonia • 31. C’è chi non l’ha in zucca • 33. Marina nel cuore • 34. Cono centrale • 35. L’eroe svizzero • 36. Saudita (f) • 38. A volte sono circoscritte • 39. Capo etiope • 40. Moretti, noto regista • 42. Malattia polmonare • 44. Turchia • 45. Mario, scrittore e psichiatra • 47. La belva che ride • 49. Uno a Londra • 51. Si rende al merito • 53. Le prime dell’alfabeto • 54. Astio • 55. Azzardare
39 7
40
41
44
42
43
Soluzioni n. 15
46
45
1
47
48
49
50
D
10
E
12
C
8
14
I
51
52
16
53
S
2
O S
O
54
25
55
N
28
E
31
C
38
I
42
1
2
3
4
5
6
7
8
T
44
I
48
C
51
A
Premio in palio: due carte regalo FFS Le Ferrovie Federali Svizzere offrono 2 carte regalo per un valore totale di CHF 100.– a un fortunato vincitore. Ulteriori informazioni visitando il portale ffs.ch/cartaregalo
I
4
M O
D
R
R
I
S
E
C
O
L
L
O
I
I
32
M A
39
O B
N
L
A
O
L
A
40
C C
45
I
E
C
S
52
S
A
8
I
I
R
9
O R
S
T
A
A
P
I
N
A
R
E 19
G
I
T
24
I
G
R
C
A
I
M
O
P 46
O
49
O
N
L
I
20
I
T
E R
S
34
G
O 30
A C
43
R
A
33 36
7
11
P
L
U
O 13
23
A
I
O
17
R
M
T O
15
26
R
6
O
A
S
35
I D
A
29
D
5
18
O 22
R
La parola chiave è:
R
A
I 21
3
E
I
N
T
A
I
I
C
P
A
N I 47
O
T
50
E
27
A 37
41
O
A
E
R
A
La soluzione del Concorso apparso l’8 aprile è: PEDONALE Tra coloro che hanno comunicato la parola chiave corretta sono stati sorteggiati: Giovanna Borner (Castione) Rita Meier (Cadenazzo) Ivo Rossi-Pedruzzi (Locarno) Carla Bonariva (Minusio) Uta Gianini (Castagnola)
Ai vincitori facciamo i nostri complimenti!
Per il compleanno, l’anniversario, il matrimonio, il pensionamento o come ringraziamento, la carta regalo FFS è un’idea azzeccata per ogni occasione. Chi la riceve può pagare in modo semplice e comodo i biglietti ferroviari FFS, i biglietti per un evento sportivo, un concerto, un viaggio e molto altro. La carta regalo è acquistabile presso tutti gli sportelli delle FFS e potete stabilire liberamente l’importo da caricare tra 10 e 3000 franchi. Con la carta regalo FFS potete anche pagare al distributore di biglietti e presso circa 35 ferrovie private aderenti. E perché il regalo sia azzeccato per l’evento, potete scegliere tra tanti soggetti diversi. A proposito: ogni volta che pagate con la carta regalo FFS la validità viene prolungata automaticamente di due anni!
Svaghi 43
ALBUM DELLE FIGURINE GRATUITO*
<wm>10CAsNsjY0MDQx0TW2tDCwNAEAs6vkoA8AAAA=</wm>
<wm>10CFWLsQoCMRAFvyjh7W6ySUwl52lzqIhguRwcyhWieI2fb7SzeMwU84ahRo_fun5_7k-VQCE4KRkl1Fii56TQmkU9MyAVAZlBuqLUICHL38e1KgGwb-MQHLJRdFScNJFUWDR73W08oP5ix3kZbTve59vrsdh6Mia8uUTrDjb753T9AFgvWtejAAAA</wm>
www.migros.ch/panini
–––––––––––––––––––––––––––––––––––– Dietro presentazione della carta Cumulus o Famigros alla cassa, dal 19.4 al 9.5.2016 tutti i membri Famigros ricevono gratuitamente fino a esaurimento dello stock l’album delle figurine. *
© Panini
––––––––––––––––––––––––––––––––––––
DAL 19 APRILE AL 30 MAGGIO 2016 Ogni fr. 20.– di spesa ricevi alla cassa un set di adesivi. Al massimo 10 set di adesivi per acquisto, fino a esaurimento dello stock. Diventa ora membro su www.famigros.ch/iscrizione
Distributed by