ticino7
sette ingredienti
Una Pasqualina in versione mini
numero 15 / 14 aprile 2017 / con programmi radio & tv dal 16 al 22 aprile
tutti in bici Comoda, salutare ed ecologica: è il futuro della nostra mobilitĂ
corriere del ticino / la regione
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Sommario
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storia di copertina
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04 MOBILITÀ, La BIcI saLverÀ IL MOndO di Mariella Dal Farra
come dove quando
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07 aLIMenTazIOne cIOccOLaTa, gLI anIMaLI deLLa pasqua a cura della Redazione
protagonisti
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10 seTTe dOMande gregOry warden di Keri Gonzato 17 Ore seTTe cenTrO scOLasTIcO dI TrevanO di Stefano Ember
tv e radio
19 dadOMenIca16asaBaTO22
Scopri la programmazione settimanale completa in Ticino e in Europa di tv e radio per rimanere sempre informato e non perdere i tuoi programmi preferiti.
IL pensIerO deLLa seTTIMana
Non c’è così tanta metafisica sulla terra (Fernando Pessoa) come in un cioccolatino.
ticino e non solo
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lo sapevi? vendite dell’industria svizzera del cioccolato (iN ToNNELLaTE; aNNo 2015)
TavoLETTE/PiCCoLi FormaTi (99.247)
08 seTTe cOnTInenTI ravenna, La BIzanTIna di Farian Sabahi 12 seTTe IngredIenTI pasquaLIna cOn chI vuOI di Eleonora Postizzi
55% CoNFETTEria (39.247)
tendenze
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14 MarchI daMIanI,unafaMIgLIa«prezIOsa» di Marisa Gorza
21% arTiCoLi PEr LE FESTE (8.756)
relax
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16 sTeLLe & curIOsITÀ asTrOparade di Betty L’OggeTTO a cura della Redazione IsTruzIOnI per L’usO di Walter Mariotti 18 cInevIp aManda sandreLLI a cura della Redazione 43 gIOca (e vIncI) cOn TIcInO7 IL crucIverBa
parliamone
5%
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dirETTo da paride pelli rEdaTTorE rESPoNSaBiLE fabioMartini CorEdaTTorE giancarlofornasier ProGETToGraFiCo elenaMontobbio perwMworkshop GraFiCa robertodrestie deborah vaccaro SiTo wEB www.ticino7.ch
Magie pasquali di Giancarlo Fornasier Nelle scorse settimane in alcune scuole dell’infanzia (per esempio, a Biasca) il periodo di Quaresima è stato un’ottima opportunità per scoprire la magia della vita. In una società che inesorabilmente si allontanadaiciclidellanatura, dai ritmi degli animali e dal mutare delle stagioni – sempre che queste ancora siano distinguibili –, i bambini si sono presi cura di alcune uova fecondate che, negli scorsi giorni, si sono schiuse. Il regalo è stato tra i più inaspettati: dentro non vi era il classico uovo sodo e nemmeno il giocattolino di plastica «usa & getta», ma splendidi pulcini che hanno rotto e si sono liberati del guscio che per settimane li ha protetti. Una metafora della vita che non necessita di molti commenti. Certo, capire sino in fondo quale enorme magia e quale mistero si celi dietro a proteine, minerali e vitamine che «da sole» sono in grado di generare un essere vivente potrebbe risultare difficile anche a un adulto ben istruito, figuriamoci per dei bimbi di 4 o 5 anni d’età. Ma l’esperienza, anche se inconsciamente, lascerà un segno nelle loro coscienze: ora sanno che la vita può nascere anche da cose apparentemente inanimate, e che la Pasqua (al di là di qualsivoglia fede religiosa) non significa solamente negozi strabordanti di gustoso cioccolato.
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Storia di copertina
La bici salverà il Comoda, ecologica, salutare: la bicicletta, nelle sue molteplici forme, sta godendo di un crescente consenso. Ora tocca ai politici e agli amministratori rendere le città compatibili con questo efficiente mezzo di locomozione. Scrive Mariella Dal Farra
L’
anno scorso in Germania è stata inaugurata la prima «superstrada per biciclette»: la Radschnellweg numero 1 (RS1) è lunga 21 chilometri e collega Duisburg a Essen, nel cuore dell’ex distretto industriale della Ruhr. Costituisce il primo tratto di un percorsoche,unavoltacompletato,siestenderà per un centinaio di chilometri, arrivando fino a Hamm, attraverso quello che una volta era il più importante bacino estrattivo e metallurgico d’Europa, e che negli ultimi decenni si è trasformato in una fucina culturale capace di attrarre centinaia di migliaia di visitatori da tutto il mondo. Non stupisce dunque che proprio qui,
4
Diamo i numeri
550 bilioni
di franchi l’anno sarebbero i benefici economici comportati da un utilizzo sistematico della bici. Lo sostiene l’European Cyclists’ Federation (ECF), associazione-ombrello che riunisce le organizzazioni ciclistiche presenti in Europa. Ricordiamo che un bilione corrisponde a un milione di milioni.
205 bilioni
di franchi è, sempre secondo l’ECF, il risparmio solo in ambito sanitario e dei costi della salute.
lungoiltracciatodiunaviaferroviariadismessa, sia stata realizzata la prima strada«adaltavelocità»perlebiciclette.Larga quattro metri, con corsie separate da segnaletica per ogni senso di marcia e illuminazione minima garantita per consentire anche la circolazione notturna, la superstrada delle bici ci dice qualcosa su come,equanto,ilconcettodimobilitàstia cambiando. Che negli ultimi tempi la bicicletta, e tuttociòcheci«ruota»attorno,siadiventato un argomento caldo lo si capisce dal fatto che il presunto primato della Radschnellweg n. 1 è stato vivacemente contestato daiPaesiBassi,iqualirivendicanoperséil ruolodicapostipiti:conisuoi4.500chilo-
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mondo metri di piste ciclabili a lunga percorrenza (le LF routes), l’Olanda è stata difatti il primopaeseadotarsidiun’infrastruttura che consente di coprire in bicicletta lunghi tratti interurbani. E non è da meno la Danimarca,chenel2012hainauguratola sua prima superstrada per bici, mettendo in collegamento il centro di CopenhagenconilsobborgodiAlbertslund,econsentendo così a chi abita nell’hinterland di raggiungere la capitale senza usare l’auto o i mezzi pubblici. L’idea di rendere il pendolarismo sempre più «pedalabile» caratterizza anche le città di Basilea, considerata una vera «bicycle-city» (The Guardian, 2015), e Münster, di nuovo in Germania, dove il traffico ciclistico (40%) supera ormai quello automobilistico (36%).
Sogno continentale D’altra parte, basta dare un’occhiata al sito di EuroVelo per rendersi conto che il sogno di un’Europa interamente ciclabile, coordinato dalla Federazione Cicli-
sti Europei (ECF) in collaborazione con partner nazionali e regionali, e co-finanziato dalla UE, sta diventando realtà: entroil2020,quindicipercorsiperuntotale di 70mila chilometri di pista ricopriranno il continente, incentivando in misura significativa questo tipo di mobilità. E non stiamo parlando soltanto di vacanze: nel suo complesso, l’economia che gira intorno alla bicicletta, la cosiddetta Bikenomics,èstimatainpiùdi500bilionidi franchi l’anno... Certo,lacongiunturaèfavorevole,consideratochelaneweconomy,quelladiAmazonedegliacquistionline,contuttoilsuo corredo di consegne, si sposa bene alle dueruote,motorizzateomeno.Nellavicina Milano, per esempio, da qualche mese è letteralmente esploso il recapito di cibo a domicilio: grazie a società come DeliverooeFoodora,unnumerocrescentediristoranti cittadini affida le ordinazioni ricevutetramiteinternetafattorini-ciclisti che sfrecciano per le vie del centro rapidi e talvolta spericolati, portando nelle ca-
se e negli uffici sushi, ramen, pizza, cotolette o pranzi vegani, a seconda dei gusti. Ingenerale,piùgliacquistivengonoeffettuati in rete, più aumenta la richiesta di corrieri,elabici,inambitourbano,èsicuramenteunmezzoprivilegiato,senonaddirittura l’unico ammesso, come nel caso di Foodora che per politica aziendale effettua solo consegne in bicicletta. ticino a due ruote Nel nostro cantone queste realtà non sono ancora arrivate, ma ci hanno pensato Giulia Del Bue e Cesare Villano alanciare una start-up che s’ispira agli stessi principi. Home Sweet Home Delivery (hshdelivery.ch),fondataaLuganonel2013,èun servizio online specializzato nella consegna di pasti provenienti dai ristoranti. E se per ora la sua flotta è composta prevalentemente da mezzi motorizzati, è possibilechelebicientrerannoafarneparte, dislivelli luganesi permettendo... Il ritorno in grande stile della bicicletta, dopo decenni di negligenze, non è dun5
Storia di copertina
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modelli & tipologie La scelta giusta
que una moda passeggera fomentata dai nuovi hipster – della cui dotazione standard fa parte, rigorosamente nella versione a scatto fisso – bensì un indicatore di quell’auspicabile rivoluzione nota come «mobilità sostenibile»: la transizione daitradizionalimezziditrasporto(inprimis, le automobili) a modalità alternative in grado di ridurre l’impatto ambientale, sociale ed economico comportato dall’utilizzo dei veicoli motorizzati (inquinamento atmosferico e acustico, congestionestradale,incidentalità,degradoe consumo del territorio). Tale mutamento sarà possibile nella misura in cui si costituirà una rete di trasporto intermodale, capace cioè d’integrare l’uso della bicicletta (privata o bike-sharing) con i mezzi di trasporto pubblico e con quelli di trasporto privato ma condiviso (car-pooling e car-sharing). Volano di questa trasformazione è, ancora una volta, il web attraverso il quale è possibile disporre in tempo reale di informazioni relative alla mobilità: per esempio, la disponibilità di bici nella rastrelliera bike-sharing più vicina a casa e quelladislotliberiinprossimitàdellanostrameta,maancheiltempodiattesaper ilprossimoautobus,inmododapotervalutare se attendere o chiamare un Uber taxi. Le applicazioni si sprecano, ma per una volta lo «spreco» è ecologico e non va a detrimento dell’ambiente. Qualche esempio? «NordwestMobil», lanciato da AutoPostalenell’ottobre2016aBasilea,è un’app dotata di navigatore che permette di visualizzare tutte le opzioni di trasporto disponibili dalla posizione di partenza a quella d’arrivo. Consente inoltre di prenotare i biglietti per i mezzi pubblici direttamente con lo smartphone. «NordwestMobil» è un progetto-pilo6
ta, e anche in Ticino si sta sperimentando:«GoEco!»,un’applicazionesviluppata dalla SUPSI in collaborazione con il Politecnico di Zurigo, è usata per una ricerca sul campo che coinvolge 800 persone fra il canton Ticino e la città di Zurigo. «GoEco!»consentedivisualizzarel’entitàela modalità dei propri spostamenti, offrendo suggerimenti per modificare le abitudini in senso più ecologico. Un cambiamento opportuno, visto che il Ticino è il cantone più motorizzato della Svizzera. CiClosofia Tecnicamente parlando la bicicletta è una leva capace di trasformare l’energia muscolare in energia cinetica: un’energia, cioè, che muove le cose, promuovendo processi di trasformazione non solo sul piano economico, ma anche sociale e filosofico. Nel suo Piccolo trattato di ciclosofia (2001), Didier Tronchet sostiene che muoversi in bicicletta cambia la percezione del mondo, e anche di noi stessi: cirendepiùcalmiedequilibrati,piùaperti e curiosi, insomma più «zen». Pedalare è uno stile di vita, una dichiarazione d’intenti,unasceltacriticachesifamassacritica, quella che ha cominciato a montare nel 1992 sulle strade di San Francisco per poi propagarsi in tutte le città nelle quali i ciclisti sentono il bisogno di affermare il diritto a circolare. E mentre le ciclofficine e i bike-café fioriscono, aprendo spazi nei quali è possibile imparare a riparare manualmente la propria bici, scambiando opinioni con altri ciclisti in un’ottica di socialità inclusiva, un pensiero nuovo sembrafarsistrada.Unpensierochehala forma circolare di una ruota a raggi. Utilizzi la bici quotidianamente? Dì la tua sulla pagina Facebook di Ticino7
La scelta della bicicletta dipende prevalentemente dall’uso che s’intende farne, ovvero dal tipo di ambiente in cui ci muoveremo. Partendo dalle tipologie tradizionali, troviamo la city bike, la bici da città: maneggevole, con copertoni a prova di pavé e il manubrio largo, ha un telaio che consente una posizione comoda, ed è quasi sempre dotata di portapacchi e parafanghi. C’è poi la bici da corsa: telaio leggero e ruote sottilissime, prevede una posizione di guida con il busto in avanti, sinergica alla sua vocazione «agonista». La mountain bike, la bici da montagna, è adatta a sterrati e percorsi accidentati: copertoni larghi e un telaio robusto, è generalmente dotata di ammortizzatori e di rapporti agili per affrontare le salite. La bicicletta ibrida, infine, è una via di mezzo fra la bici da corsa e la mountain bike: particolarmente adatta al cicloturismo, anche perché si presta bene al trasporto di borse e bagagli. Fra le novità degli ultimi anni, la bici pieghevole nasce in un’ottica di mobilità intermodale perché si chiude in pochi secondi e può essere facilmente caricata sui mezzi pubblici o sull’auto. Ha ruote piccole, da 16 o da 20 pollici, ed è perfetta per la città; inoltre, risolve in maniera radicale il problema dei furti. Anche la bicicletta con la pedalata assistita incoraggia in maniera particolare la mobilità sostenibile, sostenendo appunto parte della fatica attraverso un piccolo motore a batteria elettrica: funzionalissima in caso di pendenze e dislivelli significativi, la pedalata assistita è compatibile con tutte le tipologie di bici sopra menzionate. TiCino CiClabile Piste, sentieri, electric-bike parks e bike-hotels, le opportunità di cicloturismo in Ticino non mancano di certo. Per scoprirle, partite da: ticino.ch/it/explore/excursions/biking.html oppure veloland.ch/it/svizzera-in-bici.html.
Come dove quando
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alimentazione
Gli animali della Pasqua
Colombe e conigli oltre alle immancabili uova! Paese che vai, festa che trovi. Nel caso della celebrazione cristiana più importante, la Pasqua, le eccezioni non sono solo liturgiche e legate alle tradizioni. Se la festa riconduce alla vita nuova, alla rinascita (resurrezione di Gesù dal Sepolcro) e al rinnovamento delle promesse cristiane, ci sono simbologie che in verità sono il frutto di spietate dinamiche commerciali. È il caso della colomba, dolce tipico del periodo: c’è chi fa risalire l’origine ai longobardi e alla tradizione delle «pastefuorti» siciliane, anche se l’invenzione e la sua diffusione è opera di DinoVillani,artistaenotomaestrodella pubblicità che a inizio novecento escogitò per l’azienda Motta un modo per riutilizzare (anche a primavera) i macchinari che in autunno impastavano i classici
panettoni. Se sulla simbologia di agnelli e uova non si discute (con radici che riportano a prima del Cristianesimo), il coniglio pasquale ci riporta invece ai culti pagani e ai popoli del nord. Il «coniglio di primavera» era infatti una lepre che lasciava doni: la simbologia rimanda in qualche modo sia alla nota fecondità dell’animale sia alla sua presenza proprio all’inizio primavera, periodo nel quale si accoppia. Sarà Sant’Ambrogio a sdoganarelalepre/coniglioqualesimbolo cristiano e la concomitanza tra la primavera e la Pasqua farà il resto. Da qui, la presenza ancora oggi nei negozi di conigli e coniglietti, anche se negli ultimi anni altri animali hanno fatto la loro comparsa.Comeidiscussiorsettidiunanota marca: di cioccolato, naturalmente. t7
Consumo pro Capite di CioCColato italia 3,8 kg
Regno unito 8 kg
svizzeRa 11,1 kg
Fonte: Bollettino CHoCoSUiSSe 2016
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Ticino e non solo
sette continenti
Ravenna,labizantina
Storia, arte e buona cucina
C
apitale dell’impero romano d’Occidente, di Teodorico re dei Goti e dell’esarcato bizantino, Ravenna è uno scrigno d’arte. Racchiude il più ricco patrimonio di mosaici dell’umanità, risalente al V e VI secolo d.C. Otto dei suoi edifici religiosi paleocristiani e bizantini sono stati riconosciuti patrimonio mondiale da parte dell’Unesco, ma non è nostro obiettivo elencarli. Per visitarla servono un paio di giorni. Se capitate il giovedì sappiate che nel pomeriggio potrete dedicarvi esclusivamente alle visite culturali, perché molti negozi restano chiusi. Se viaggiate con dei bambini potete approfittarne per portarli al parco divertimenti di Mirabilandia, che si trova a 7 chilometri. Dopo il viaggio si arriva a Ravenna con l’acquolina in bocca e per questo conviene fare tappa a Casa Spadoni (via San Vitale 34) per una piadina e l’acquisto di qualche prodotto: biscotti e farine del mulino, il salame tipico noto come mora romagnola, il vino Rosolio.
AlloggiAre in centro Al Room & Breakfast «Case di San Vitale» la camera doppia parte dai 130€. Subito di fronte, vi sono il mausoleo di Gallia Placidia (V secolo) con il soffitto di stelle infinite e la basilica di San Vitale. Sempre aperta per la visita ai mosaici e in occasione dei concerti del Ravenna Festival del Maestro Riccardo Muti (25 maggio–11 luglio), nella basilica si celebra messa nella bella stagione a partire da Pasqua. L’esterno è in mattone rudimentale, ma a sorprendere è l’interno dove nel VI secolo le maestranze di scuola grecoromana – provenienti da Roma, Milano e Ravenna – lavorarono gomito a gomito con gli artigiani orientali che portarono i loro cartoni per realizzare i mosaici. Nei pannelli di arte bizantina i personaggi sono in piedi, ritratti frontalmente e mai di profilo. Unica eccezione il Cristo seduto sul globo azzurro, giovane e dal volto imberbe nell’abside. Sopra il capo, sette livelli di cirri. Ai suoi piedi, i quattro fiumi dell’Eden e i pavoni. Sono scene atemporali e aspaziali. La divinità è raffigurata da 8
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Donne & tradimenti / La francesca che dante aLighieri narra neLLa sua «divina commedia» era nata a ravenna neL 1259. figLia deL nobiLe guido da poLenta e data in sposa aL condottiero gianciotto maLatesta, ben presto si innamorò deL cognato paoLo. un amore segreto finito in tragedia.
Sette paSSi in città 1. La Romagna Visit Card
La carta consente di accedere a oltre cento siti culturali e naturalistici nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini (romagnavisitcard.it)
2. L’Antico Porto di Classe
Voluto dall’imperatore Augusto (27 a.C.) per stabilire a Ravenna la flotta militare e salvaguardare la parte orientale del Mar Mediterraneo.
3. La Cripta allagata
una mano. I capitelli a imposta ricordano quelli della chiesa dei santi Sergio e Bacco a Istanbul, nella cosiddetta «piccola Santa Sofia». Oggi Ravenna conta 90mila abitanti, 160mila se si tiene conto delle frazioni. Da non sottovalutare, i sobborghi, perché nella zona industriale Bassette (sulla via Romea in direzione Venezia) è situata la seconda moschea d’Italia finanziata da un principe del Qatar. Passeggiando per la città colpisce il fatto che non ci sianoimarciapiedi:lestradesonotroppo strette, mi spiega Verdiana Baioni, guida espertaepoliglotta.Questieranountempo canali e fiumiciattoli nella città d’acqua che era Ravenna. E da Piazza del Popolo, dove scorreva il fiume Padenna si dirama via Cairoli che conserva ancora due palazzi di età veneziana (XV secolo). Il mosaIco antIco e contemporaneo Eredità della gloria bizantina di cui la città è stata capitale, sono i mosaici a rendere celebre Ravenna. La sua magnificenza è racchiusa nella luce di quelle piccole tessere vetrose che impreziosiscono i suoi monumenti. L’arte del mosaico ravennate continua ai giorni nostri, in ambiti diversi. A cominciare dal Museo d’Arte della Città di Ravenna Mostra Permanente di Mosaico Contemporaneo (oltre alle opere della mostra del 1959 vi sono esposte le ultime acquisizioni e i premi di giovani artisti) e dalla Biennale del mosaico contemporaneo. E anche nelle scuole, poiché nel Liceo Artistico, all’Accademia di Belle Arti e alla Scuola di restauro gli allievi possono seguire corsi appositi. Il museo TAMO - Tutta l’Avventura del Mosaico ricavato all’interno nella chiesa romanica
di San Nicolò (un tempo convento degli Agostiniani), ha un interessante percorso didattico, racchiude opere antiche come la copia dei mosaici di Pella in ciottoli, che rappresentano la forma più antica di pavimentazione per sostituire i pavimenti delle abitazioni in terra battuta. Da non perdere, al TAMO, la sezione sulla Divina Commedia che risale all’esposizione del 1965 organizzata in occasione dei settecento anni della nascita di Dante Alighieri, sepolto a Ravenna. In centro sono numerose le botteghe artigianali promotrici di attività artistiche che vanno dall’architettura all’arte moderna, sulla base di una lunga esperienza maturata nel restauro e nella conservazione di mosaici antichi. Curiosa la bottega di Anna Fietta (via Argentario 21), dove possono accedere le scuole e dove si possono acquistare i mosaici con i fiori (130 franchi circa), simbolo dell’associazione Linea Rosa, impegnata sul fronte della violenza di genere. Un progetto appoggiato dall’intero arco consigliare, che ha permesso di affittare tre appartamenti in cui le donne trovano rifugio. Originaria di Ravenna, Anna studia archeologia a Bologna, dove lavora a lungo come restauratrice. La vita cambia nel 1998, quando nasce Sofia. Si rende conto di non poter continuare a viaggiare su Bologna. I nonni erano antiquari, Anna decide di riprendere la tradizione di famiglia e apre una sua bottega dedicandosi ai mosaici. Non riproduzioni, come fanno in tanti: l’obiettivo è rendere il mosaico accessibile. Nel 2009 vince il concorso indetto per l’elaborazione del supporto delle targhe toponomastiche, oggi visibili in buona parte della città. Un viaggio di Farian Sabahi
Chiesa famosa oltre che per il tetto a cassettoni, per il suo organo e soprattutto per la Cripta dell’altare maggiore, dove è possibile vedere dei mosaici coperti d’acqua proveniente da una condotta sotteranea e dei grandi pesci rossi .
4. Biblioteca Classense
Edificata tra il XVII-XVIII secolo, è decorata con affreschi e dipinti di Francesco Mancini. Conserva importanti volumi e le lettere di Lord Byron che, dal 1819 al 1821, visse a Ravenna per amore della contessina Teresa Gamba.
5. Mosaici
RavennaMosaico è il primo Festival Internazionale di Mosaico Contemporaneo. Biennale e giunto alla sua 5a edizione, nel 2017 si svolge dal 7 ottobre e presenta opere e artisti di tutto il mondo. La manifestazione coinvolgerà tutte le istituzioni culturali in un programma dedicato all’arte del mosaico in chiave contemporanea.
6. Bella di sera
Da fine giugno e a fine agosto apertura serale di alcuni monumenti e siti storici. Bella di giorno, la sera dona alla cittadina un fascino notturno.
7. Mangiare e bere
In via Corrado Ricci 24, all’interno di un palazzo del cinquecento, il Cà da Vèn: sugli scaffali ottocenteschi le bottiglie dei più prestigiosi vini romagnoli, in un angolo libri e riviste care ai cultori del dialetto e delle tradizioni. 9
Protagonisti
sette domande
Gregory Warden
Un’idea può cambiare il mondo A Lugano mi sento come a casa Dove ha trascorso la sua infanzia? Come molte persone della Franklin University Switzerland sono cresciuto in più di un luogo: sono nato a Firenze dove ho passato i miei primi dieci anni, a Mugelloperlaprecisione.Poicisiamotrasferiti negliStatiUniti,traFiladelfiaeNewYork, dove ho fatto i miei studi. 1
2 I ricordi più cari della sua giovinezza? Ho dei ricordi fantastici della Toscana. Il mio amore per l’Italia e il Mediterraneo risale a quei primi anni. Firenze e la Toscana erano molto diverse negli anni cinquanta, erano tempi più semplici. Ero fortunato ad avere una grande famiglia,quattrofratellieunasorella,acuisono rimasto molto legato. Ero anche moltovicinoamiopadre,artistaeimpresario d’opera. Mi portava spesso con lui sul lavoro e ho avuto la fortuna di assistere a molte prove e di testimoniare la produzionedell’arte,contuttelesuemeraviglie eisuoistress.Nutrounagrandepassione per le arti visive – a un certo punto ho anchedirettounmuseo–maamoprofondamente l’opera e la musica classica, interessi che condivido con mia moglie Diane. 3 Tre caratteristiche che la contraddistinguono? Primo, amo una buona idea. Una singola idea può cambiare il mondo, ma la parte intensaèlarealizzazioneol’implementazione. Secondo, credo nella responsabilitàsociale.Seseiabbastanzafortunato,comelosonostatoio,nell’averricevutocosì tanto, inclusa una favolosa educazione, è un tuo dovere offrire in cambio qualcosa alla società. Se non stai contribuendo, allora stai solo «occupando spazio». E infine, la pazienza è la più sopravvalutata delle virtù, e ho paura che sia la virtù di cui sono più carente. La vita è davvero troppo breve.
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il personaggio
Antropologo e storico d’arte classica, Gregory Warden è presidente della Franklin University Switzerland di Sorengo dal 2012. Nato a Firenze da mamma italiana e padre anglo-americano, si trasferisce negli Stati Uniti all’età di dieci anni. Ha insegnato presso il Bowdoin College, la University of Pennsylvania e la Southern Methodist University di Dallas, dove ha assunto l’incarico di Associate Dean fino al trasferimento presso la Franklin University Switzerland. Warden è anche il fondatore del Progetto Archeologico della Valle del Mugello, che dal 1995 forma studenti provenienti da più di 70 università e coinvolge studiosi provenienti da sette paesi. Nel 2012, la Repubblica italiana lo ha insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine della Solidarietà per i suoi numerosi contributi alla cultura della Penisola. 4 Come nasce la sua passione per l’archeologia? Deriva decisamente da mio padre, che amava l’archeologia e la storia, e leggeva tutto il possibile su questi temi. Inoltre, il mio bisnonno toscano aveva un’ossessionepergliEtruschiederacosìconvinto delle sue origini ancestrali che diede alla figlia,mianonna,ilnomeetruscodiVetulia. Ho realizzato che questa passione sarebbe potuta diventare una professione all’Università della Pennsylvania che ha uno dei migliori programmi di archeologia al mondo, oltre a ospitare uno dei più importanti musei archeologici. Quello chepiùmiattraedell’archeologiaèlameravigliadellaricercaedellascoperta,unita all’azione fisica nel mondo naturale. 5 Lugano è una città che le piace? Dianeeioviviamoquidaquasi5anni.Oltre alla sua bellezza, Lugano offre la vitalitàdellaculturaitalofonacombinataalla struttura e all’ordine della Svizzera, mol-
to apprezzata dalla mia parte americana. Certo, ci mancano gli amici e la famiglia degli Stati Uniti, ma non il momento politico confuso e disfunzionale che vi si respira oggi. Qui mi sento a casa e apprezzo l’ospitalità e il calore dei ticinesi. Il carattere internazionale del cantone ha facilitato la nostra integrazione. Mi interessa anche la storia della regione. Il Ticino ha un’ereditàculturalefortechetalvoltanon èvalorizzatadailocali.Maquestoavviene ovunque: spesso dimentichiamo di dare valore a ciò che ci è più prossimo. 6 Come vede il mondo dell’educazione universitaria oggi? Un ambiente che era rimasto quasi immutato in 150 anni sta vedendo dei cambiamenti epocali. Mutamenti sociali, sfide economiche, attitudini educative, innovazione e tecnologie rivoluzionarie stanno avendo un impatto. Per le istituzioni piccole, multiculturali e no-profit come la Franklin University è una sfida importante. Ma sono convinto che, con la nostra enfasi sulle arti liberali, la flessibilità di curriculum, l’attenzione all’insegnamentoconclassipiccoleeilcampus residenziale abbiamo molto da offrire. 7 Ha un segreto per vivere un’esistenza soddisfacente e cosa sogna per il mondo di oggi? Famiglia e amici vengono prima di ogni altra cosa. Coltivare e celebrare il propriosensodell’umorismo.EspessoricordoamestessoildettodiOscarWilde:«La semplicitàèl’ultimorifugiodiunapersona complicata». Sogno che la generazione più giovane faccia un lavoro migliore nelgestirei problemidelmondodiquanto compiuto dalla mia generazione.
Intervista di Keri Gonzato Foto di ©Archivio CdT
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Ticino e non solo
sette ingredienti
Pasqualina con chi vuoi La tradizione in cucina, ma in versione mignon: e il pensiero va alle uova nascoste in giardino, alla tavola imbandita e ai pranzi pantagruelici. Cucina Eleonora Postizzi
N
atale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi. Almeno, così narra il detto. Anche se, raramente mi è capitatodipassarequestafestivitàlontanadalla famiglia. Da bambina il richiamo della caccia alle uova (alcune delle quali immancabilmente si scoprivano ad agosto ormai squagliate) era troppo forte. Impossibile resistere. Ai tempi dell’università era la scusa per poter tornare a casa, mangiare come se non ci fosse un domani, farsi coccolare dai genitori e riabbracci amici di vecchia data. Crescendo, la Pasqua diventa il momento in cui rivedi alcuni parenti, incontri i cugini che non vedi mai e passi la giornata raccontando aneddoti e sfogliando ricordi. Poi ti sposi, aspetti un bambino e
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storia e curiosità La pasqualina è una torta, solitamente salata, tipica della Liguria (più precisamente del Genovesato) che viene preparata anche in altre località d’Italia ma con caratteristiche differenti (talvolta anche in versione dolce). Cotta al forno, è una ricetta tipica del periodo pasquale. Una curiosità: anticamente non tutti avevano un forno in casa per cui la torta pasqualina veniva preparata a casa e subito dopo portata dal fornaio per essere cotta. Per riconoscere la propria pasqualina si incideva sul bordo, con un coltello, l’anagramma di famiglia. Le varianti sono diverse: in luogo degli spinaci si possono, per esempio, usare le bietole, i carciofi, i piselli e persino gli asparagi. Il risultato è sempre garantito.
improvvisamente vien voglia a te di organizzare il pranzo. Inviti la tua famiglia e quella di lui. Ti accarezzi il pancione e immagini già il tuo piccolino tra qualche anno. E, in men che non si dica, sarà proprio lui a chiederti di restare a casa, per poter cercare le uova, incontrare i cugini e godersi una giornata in famiglia. Ognuno vive la Pasqua a modo suo, ma io sono per le cose e le ricette di una volta, per fare sempre la stessa cosa. E così, ecco la Pasqualina, che sia quella «vera» fatta di mille strati o quella «rivisitata» più semplice e mignon come ve la presento io nella prossima pagina, poco importa. Conta la tradizione, la Pasqua e il piacere di condividere con le persone che ami.
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Mangiare & bere / La torta pasquaLina va abbinata preferibiLmente a un vino bianco giovane, megLio se profumato, secco ma neL contempo morbido e sapido. un nome? iL vermentino di sardegna, servito fresco ma non troppo freddo. buona pasqua a tutti!
tipo di ricetta per 12 tortine preparazione: 20 minuti cottura: 8-10 minuti difficoltà: bassa
ingredienti 1 confezione pasta fillo (o brick) 4-5 cubetti di spinaci congelati (ev. freschi) 1 scalogno (opzionale) 12 uova di quaglia q.b. sale & pepe q.b. olio d’oliva
preparazione 1. in un padellino scaldare un filo di olio e rosolare lo scalogno tritato. aggiungere gli spinaci e lasciar cuocere per qualche minuto. salare e pepare. strizzarli per bene. 2. ricavare dei quadrati (non per forza regolari) dalla pasta fillo. spennellarli con l’olio d’oliva da entrambi i lati. disporli all’interno delle teglie da mini muffin sovrapponendo 3 quadrati per ogni buco. 3. aggiungere un cucchiaio di spinaci in ogni tortina facendo in modo che nel mezzo resti un buchino dove rompere l’uovo di quaglia. salare e pepare. 4. infornare a 180-200 °c (preriscaldato) per 8 minuti circa (il tuorlo deve restare semi-liquido). 5. far intiepidire su una griglia e servire.
20 anni in viaggio obaleno. con Arcobaleno. Sali a bordo anche tu! arcobaleno.ch/venti La Comunità tariffale Arcobaleno festeggia 20 anni mettendosi in viaggio con un veicolo itinerante… per essere ancora più vicino a voi.
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Per maggiori informazioni su località e orari: arcobaleno.ch/venti
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Tendenze
marchi
Una famiglia preziosa «Parlando di gioielli non parlerei di lusso, ma di bellezza: un gioiello è bello da vedere, da toccare, da possedere». Sono parole dell’intramontabile Sofia Loren, già testimonial della Damiani. Che dite, vale la pena crederle? Scrive Marisa Gorza Le sette facce di un diamante Il gruppo italiano Damiani, tra i leader del settore, include diversi marchi di proprietà. Eccoli:
1. Damiani
Si tratta del principale brand di gioielli d’alta gamma dell’azienda al quale, negli anni, si sono aggiunti marchi complementari.
2. Salvini
Nato negli anni Ottanta, propone monili classici con selezionate gemme di qualità ad un prezzo competitivo.
3. Alfieri & StJohn
Acquisito nel 1997, è caratterizzato da una produzione di preziosi dal design ingenuo e insolito, forme futuristiche e smalti colorati.
4. Bliss
Viene lanciato nel 2000 per offrire monili in acciaio per lei e per lui ad un primo prezzo. Nonché rielabora il fascino aristocratico delle perle per creazioni anticonformiste adatte a un target giovane.
5. Calderoni 1840
Acquisito nel 2006, è stato oggetto di un attento restyling per un rilancio con tutta la classe e l’unicità che lo ha sempre contraddistinto. Difatti ha rappresentato la gioielleria dell’aristocrazia più esigente.
6. Rocca 1794
Dal 2008, gli oltre 200 anni di storia di vendita retail di gemme e prestigiosi orologi di questo marchio leader del settore, fanno ormai parte del patrimonio del gruppo.
7. Venini
L’ultima acquisizione riguarda la quota di maggioranza dell’azienda nota per le lavorazioni artistiche del vetro di Murano. Ambasciatrice nel mondo, come la Damiani, di un know how esclusivo e tutto italiano. 14
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Gemma da record / il «Pink Star» è un enorme e Perfetto diamante roSa di 59,60 carati. a inizio aPrile è Stato venduto all’aSta a Hong kong Per una cifra Pari a 71,2 milioni di francHi. gli eSPerti Sono concordi: Si tratta di un Pezzo unico «un vero e ProPrio teSoro della natura» (e non Solo).
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hiosando la frase di Sofia Loren, cos’altro può essere un gioiello se non autentica espressione di bellezza? Conta certamente il valore della materia, prima ma che diventi un oggetto prezioso e unico solo grazie all’apporto artistico e culturale di chi la lavora. Ma il reale valore di un gioiello trascende il prezzo e nasce piuttosto dall’armonia tra disegno e materia, dall’abbinamento dell’oro con le pietre colorate, dalla lavorazione d’alta arte orafa. La Damiani è un esempio di questa filosofia, un’azienda fondata nel 1924 da Enrico Grassi Damiani a Valenza Po, cuore del distretto orafo italiano. In breve Enrico diventa il gioielliere di fiducia a cui si rivolgono le grandi famiglie dell’epoca. Capolavori di raffinata maestria e pezzi unici vengono creati anche per i principi e le principesse della casa reale d’Italia e di altre dinastie. Fin dagli esordi Damiani è l’unico brand italiano – ora internazionale, con uffici commerciali a Lugano – di oreficeria che disegna e produce le proprie creazioni. Sempre guidato dalla famiglia del capostipite, ora giunta alla terza generazione. una questione familiare Damiano Grassi Damiani (classe 1934), figlio di Enrico, già a partire dagli anni Sessanta inizia un processo di potenziamento industriale ed espansione dell’azienda di famiglia. Viene promossa la ricerca nel design e nell’innovazione tecnica che segnerà l’evoluzione del marchio. Novità rivoluzionaria per
lusso & solidarietà Sperimentazioni e storie d’amore
Oggetti magici che si evolvono sottolineando le mode e gli stili del momento: ecco le recenti novità di Damiani. L’emblematica collezione D.Icon si rinnova nella sperimentazione cromatica adottando i dolci toni azzur-
quei tempi saranno i cataloghi illustrati di tutte le collezioni e ciò contribuirà a renderle sempre più note. Negli anni Novanta aprono le porte della Damiani Spa (dal 2007 quotata in borsa) alla terza generazione con i figli di Damiano la cui prematura scomparsa nel 1996 li porta definitivamente al timone della casa. «Damiani non è solo il nome della nostra azienda, ma è prima di tutto il nome della nostra famiglia», afferma Guido Grassi Damiani, oggi presidente del Gruppo, «di mio nonno che ne è il capostipite, di mio padre Damiano che le ha dato un’impronta originale, di noi fratelli che ne promuoviamo ora lo sviluppo internazionale e anche dei nostri figli che ci auguriamo firmeranno un nuovo capitolo della nostra storia».
E mentre il fratello Giorgio si attiva nell’export e seleziona le pietre per gli invidiabili masterpiece, la sorella Silvia, oltre a essere l’anima della comunicazione e il contatto con le celebrities, si occupa dell’acquisto delle perle. Una menzione particolare spetta alla madre, la signora Gabriella che con un raro garbo intrattiene ancora i clienti più fedeli. Una famiglia che si allarga a un centinaio di addetti alla produzione e designer. Tra gli incastonatori c’è Sante Rizzetto, vero maestro dell’arte orafa che da più di cinquant’anni opera nella società. Tutto per dar vita a gioielli classici e, nel contempo, contemporanei. Poiché, pur rimanendo legata a una forte tradizione artigiana, come tutte le moderne aziende anche la Damiani guarda avanti.
rati della carta da zucchero d’antan. Bracciali, anelli collier, creati per una ricercata femminilità, hanno le superfici lucide e piene della ceramica che rendono ancora più intenso lo scintillio dei diamanti incastonati nei dettagli in oro. Anche le proposte Cupido aggiungono un nuovo paragrafo agli annali della maison che da oltre novant’anni è complice degli innamorati. Un nastro in oro bianco avvolge delicatamente il dito come simbolo di un legame indissolubile e un diamante purissimo dal centro invia bagliori fatati colpendo al cuore. Pieni di promesse sono pure le parure Fiori d’Arancio e Fiocco, nate dalla collaborazione tra la Damiani e l’attrice Nicoletta Romanov, discendente della famiglia imperiale rus-
sa. Tiare e collier di perle e diamanti intrecciati a simulare i petali del romantico fiore e nodi d’amore in oro bianco, giallo e rosa cosparsi di un pavè di brillanti. Non sono da meno le creazioni orafe dichiaratamente maschili dove spicca la linea Metroplolitan Dream by H. Nakata con la quale la Damiani e il noto sportivo giapponese sostengono un importante progetto umanitario per reperire risorse a favore della charity «Home for all». Insieme hanno creato monili dal design contemporaneo in argento nelle finiture silver e black. Dai bracciali in versione rigida, o con laccio in pelle, alla classica croce dalle superfici finemente cesellate. Quando acquistare un gioiello diventa un modo per fare del bene anche agli altri. 15
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stelle & curiosità l’oggetto La lavatrice
Astroparade
di Betty
Cambio al vertice: i Gemelli si riappropriano del podio, sostenuti da una Luna creativa e seguiti da Bilancia e da un coscienzioso Capricorno. Il Sagittario, la testa fra le nuvole, è in cerca d’amore
Avete mai pensato, solo lontanamente, a come sarebbe la vostra esistenza senza una macchina in grado di lavarvi calzini, mutande e jeans? Sia chiaro, parliamo di bucato, ma nelle lavatrici è possibile infilarci di tutto serve solo un po’ creatività e fantasia nel trovare soluzioni in grado di facilitarci l’esistenza. Le stesse, probabilmente, che spinsero bel 1767 un teologo di Ratisbona, tale Jacob C. Schäffern, a costruire una rudimentale centrifuga azionata a mano, la quale ruotando separava i panni dall’acqua che li lava. Il padre delle moderne lavatrici è invece l’inglese Thomas Bradford, che inserisce la gabbia con i panni in un contenitore più grande riempito di acqua saponata. Il passo alle modernissime e silenti lavatrici sarà più che altro legato allo sviluppo dell’elettrificazione e dell’elettronica. Ma l’idea di fondo non è proprio cambiata, anche se oggi alcuni modelli hanno porte USB e dispositivi Wi-Fi per essere collegate a sistemi di domotica e smartphone. Un’interessante innovazione, per esempio, è stata attuata dalla svizzera V Zug con la creazione di una lavatrice dotata di pompa di calore e quindi capace, a parità di temperatura di lavaggio, «di dimezzare il consumo effettivo di elettricità». Un bel risparmio, soprattutto se le vostre t-shirt le lavate tra le 22 e le 6 del mattino, risparmiando qualche centesimo anche sul prezzo dell’elettricità.
istruzioni per l’uso Sette consigli sull’importanza della bicicletta di Walter Mariotti
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GeMeLLI
Dal 20 aprile in poi Mercurio, vostro astro protettore, torna a essere solidale. Grazie a una crescente lucidità mentale riuscirete a compiere le scelte più idonee e a risolvere un’antica conflittualità. Tra il 20 e il 21 aprile la Luna, transitando nel segno dell’Acquario, vi renderà particolarmente creativi.
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BILAnCIA
Pare che Giorgio Armani abbia dichiarato che «il creativo sicuro è un cretino». In altre parole, dubitare delle proprie capacità inventive, che Mercurio in opposizione nella terza decade dell’Ariete sostiene, non è affatto un cattivo segno. Attenti a non commettere imprudenze, soprattutto in stipule legali.
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CAPRICoRno
Per napoleon Hill, saggista americano del secolo scorso, «Si può essere temporaneamente disonesti, senza danni permanenti, a causa di circostanze su cui non si ha alcun controllo, ma non c’è speranza per il disonesto che decide di esserlo». Marte vi spinge a liberarvi dai fattori limitanti. Bene il 17 e il 19.
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Marte e Venere sempre in reciproco aspetto, il primo di transito nella vostra settima casa solare, la seconda di transito nella vostra quinta casa solare. Fate l’amore non fate la guerra. Tra il 17 e il 19 la Luna sarà con voi.
Per Raffaele Morelli, «il single sa, o comunque sente, che la sua condizione, quasi certamente transitoria, è un periodo sacro della vita, un luogo temporale nel quale possono accadere cose uniche, che non possono accadere in altri momenti». La retrogradazione di Mercurio nella quarta solare potrebbe risollevare antiche dispute patrimoniali con i membri della vostra famiglia di origine. Irascibili i nati nella terza decade stimolati da Marte. Lingua a freno e autocontrollo!
1. Equità ed energia sono la base delle società. Senza l’una non c’è l’altra. E viceversa. 2. Equità ed energia hanno un limite. Noi lo stiamo raggiungendo. 3. L’unica energia non inquinante è quella prodotta dal lavoro dell’uomo
«Le automobili si presentano come belle sconosciute che, a seconda di come son trattate, degenerano rapidamenteinmusonescreanzateestorpie,osi trasformanoinamichebonarie,saneedurature». Una metafora di Robert M. Pirsig.
nuova energia per i nati nella terza decade fino al 21 aprile. Grazie al trigono con Marte nella terza casa solare siete determinati e incisivi negli incontri pubblici. Spostamenti per ragioni lavorative. Sbalzi umorali tra il 17 e il 19. «non c’è nulla di romantico in una domanda di matrimonio. È romanticissimo essere innamorati, ma non c’è proprio niente di romantico in una proposta precisa. C’è perfino il rischio di essere accettati!», scrive oscar Wilde. Malinconici il 16.
attraverso il metabolismo. 4. Purtroppo, un’economia minima ed equa non piace né ai poveri (preclusione a diventare ricchi) ma nemmeno ai ricchi. 5. La bici è il solo mezzo di trasporto che mette tutti sullo stesso piano, con una soglia di
A partire dal 16 aprile Venere ritorna nella vostra ottava casa solare. La vita sentimentale, nonché erotica, tende a prendere nuove strade. Il 21 aprile Marte favorevole,donanuovaenergiaainatinella prima decade. nuovi progetti.
«Alle volte, un litigio può essere la scintilla che accende la fiamma. Lo scontro, due strattoni, spesso finiscono in inebrianti notti d’amore», ha scritto lo psichiatra Paolo Crepez. novità in arrivo per i nati nella prima decade. Venere sempre in opposizione induce a una certa svogliatezza. Fase di profonda autoindulgenza verso se stessi. Marte comunque positivo vi rende determinati se si tratta di un’avventura sentimentale. Carismatici tra il 17 e il 19 aprile.
equità pari a 25 km/h. 6. Al di là di questa soglia aumenta la penuria sia di tempo che di spazio. 7. Le intuizioni sopra (brevemente riassunte) sono del filosofo e storico Ivan Illich (1926–2002), un genio che bisognerebbe riscoprire.
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Protagonisti
ore sette
Centro sColastiCo di trevano, ore 7 e 19 di merColedĂŹ 29 marzo 2017.
Foto di ŠStefano Ember
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CINEVIP
Amanda Sandrelli Nata a Losanna il 31 ottobre del 1964, l’attrice e regista italiana è figlia del cantautore Gino Paoli e di Stefania Sandrelli. È madre di due figli, Rocco (nato nel 1998) e Francisco (2004), avuti con l’attore ed ex marito di origini peruviane Blas Roca-Rey.
Il debutto
Inizia la sua carriera cinematografica col film L’attenzione (1985) del regista Giovanni Soldati, compagno di Amanda Sandrelli (nel film recita anche la madre). Altra storica apparizione è nella commedia Non ci resta che piangere (1984) di e con Massimo Troisi e Roberto Benigni. «Bisogna provare, provare, provare» è il tormentone al quale l’infatuato menestrello Troisi viene sottoposto.
La «mamma» di Kubi
Attrice in numerose pièce teatrali, nel gennaio scorso ha interpretato la madre dell’ex calciatore e centravanti rossocrociato Kubilay Türkyilmaz in Kubi per la regia di Flavio Stroppini e Monica De Benedictis. Prodotta dal Teatro Sociale Bellinzona l’opera racconta la vita e la carriera di Kubilay, il giocatore di origine turca che da una squadra di quartiere (Semine a Bellinzona) ha raggiunto i massimi livelli del calcio internazionale, diventando bomber della nazionale svizzera e protagonista nei più prestigiosi stadi della Champions League. Tra i temi toccati sul palco le migrazioni, l’integrazione, il disagio giovanile, il razzismo, le disparità sociali e il bisogno di riscatto attraverso lo sport.
Generazioni a confronto
Nel 2016, per la prima volta Amanda Sandrelli ha recitato a teatro accanto alla mamma nella commedia corale Il bagno, andata in scena al Teatro Manzoni di Milano il novembre scorso. In passato avevano già lavorato insieme nella fiction Io e mamma (2007) e nel primo film da regista di Stefania, Christine Cristina (2010). 18
La malattia
Nel 2009 si è trovata faccia a faccia con il più terribile dei mali. «Io non amo parlare di me, ma riconosco che è importante che le donne condividano l’esperienza della malattia: aiuta a non sentirsi sole. E a eliminare la paura che la parola cancro genera in tutti noi. Il modo migliore per superare la paura è affrontarla, non fingere di non averla», ha raccontato.
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Risolvete il cruciverba di Daniela e trovate la parola chiave. Per vincere il premio in palio, chiamate il numero 0901 59 15 80 (CHF 0.90/chiamata) entro il 20 aprile e seguite le indicazioni lasciando la vostra soluzione e i vostri dati. Oppure inviate una cartolina postale con la vostra soluzione entro il 18 aprile a: Twister Interactive AG, «Ticino7», Altsagenstrasse 1, 6048 Horw.
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1. Conoscono alla perfezione le lingue w 9. Un colore w 10. Riserva centrale w 11. Pronome personale w 12. Piace al pigro w 14. Canto patriottico w 16. Monta Tornado w 17. Coincidenza w 18. Il club dell’alpinista w 19. Tipo di ceramica w 21. Navigatore portoghese w 23. Problemi, noie w 24. Tiro centrale w 25. Zambia e Malta w 27. La fine di Aramis w 28. Si temprano w 29. Albergo per giovani w 30. Grassi, adiposi w 32. Il cono del gelataio w 33. Variopinto pappagallo w 35. I confini di Osogna w 36. È vicino a Paradiso w 38. Avverbio di luogo w 30. Grassi, adiposi w 41. Villaggi w 44. Pena nel cuore w 45. Bella località turistica grigionese w 46. Pedina coronata w 48. Profondi, lancinanti w 51. Dei nordici w 52. In mezzo al coro w 53. Divinità femminile
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valore di CHF 100.– per le sue offerte del tempo libero. Per esempio, l’offerta «Zoo di Zurigo» che include il viaggio con i trasporti pubblici e l’ingresso a prezzo scontato. ffs.ch/zoozurigo
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1. Noto film del 1982 interpretato da Carlo Verdone e Alberto Sordi w 2. Gas luminoso w 3. Un riparo del soldato in prima linea w 4. Est-Ovest w 5. Il secondo nome del monte Viscagno w 6. Comandante romano w 7. Può essere panoramica w 8. Giaggiolo w13. Il pronome dell’egoista w 15. L’ombra nel deserto w 20. Lo stato di Putin w 22. Il maschio della capra w 26. La prende il tiratore w 28. Con Giovanni e Giacomo w 30. I confini di Tegna w 31. L’orbita descritta da un corpo celeste intorno a un altro w 33. La dea della discordia w 34. Le regine con le spine w 37. Ubriaca w 38. I re della foresta w 40. Lo stato con Benares w 42. Il dio greco della guerra w 43. Incontro di vocali w 47. Fine inglese w 49. Le iniziali di Rascel w 50. La bevanda che si filtra
TIRATuRA cONTROLLATA 63.212 copie chIusuRA RedAzIONALe lunedì10 aprile2017 edITORe teleradio7Sa,muzzano AmmINIsTRAzIONe viaindustria,6933 muzzano tel.091960 33 83 / fax.0919603155 dIRezIONe, RedAzIONe, cOmpOsIzIONe CentroStampa ticinoSa via industria, 6933 muzzano tel.091960 33 83 / fax.0919682988 ticino7@cdt.ch www.ticino7.ch www.issuu.com/infocdt/docs ticino7è su Facebook sTAmpA SwissprintersaG brühlstrasse5,4800Zofingen swissprinters.ch pubbLIcITà Publicitas aG, danielSiegenthaler muertschenstrasse39,Postfach 8010Zürich tel.058680 95 92 / 0796357222 daniel.siegenthaler@publicitas.com dATI peR LA sTAmpA riviste@publicitas.com publicitas.ch/riviste ANNuNcI LOcALI Publicitas lugano tel.058680 91 80/fax.0586809171 lugano@publicitas.ch IN cOpeRTINA biciin libertà (foto ©bowie)
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La soluzione del Concorso apparso il 31 marzo è: INSICURO Tra coloro che hanno comunicato la parola chiave corretta è stata sorteggiata: Olimpia Dillena Losone Alla vincitrice facciamo i nostri complimenti! 43
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