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N E G A NT O M E V O NU e v e n g ta n o m o d r o ic r Mi
24 numero
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Corriere del Ticino • laRegioneTicino • Giornale del Popolo • Tessiner Zeitung • CHF. 2.90
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the good, the bad and the spicy. Ispirandosi ai suoi viaggi alla scoperta delle specialità gastronomiche di tutto il mondo, Jamie ha creato una gamma di prodotti unici ed esclusivi che arricchiranno di gusto e sapore tutti i vostri piatti. Sughi squisiti, spezie particolari e pratici utensili per preparare spuntini sfiziosi o, perché no, grandi banchetti. Buon appetito!
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numero 24 6 giugno 2008
Impressum
Agorà Mamma: una “professione” in via di estinzione? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 Arti Musica popolare. Le voci ritrovate . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6 Media Comunicazione sociale. Dedicato alle coscienze. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8 Società Ride bene chi ride per primo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Salute Nel profumo un mondo da scoprire . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Vitae Ivan Tencalla. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Direttore editoriale
Reportage Mi ricordo montagne verdi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Capo progetto, art director, photo editor
Astri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Giochi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
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Tiratura controllata 93’617 copie
Chiusura redazionale Venerdì 30 maggio
Editore
Teleradio 7 SA Muzzano Peter Keller
Adriano Heitmann
Redattore responsabile Fabio Martini
Coredattore
Giancarlo Fornasier
Concetto editoriale IMMAGINA Sagl, Stabio
Amministrazione via San Gottardo 50 6900 Massagno tel. 091 922 38 00 fax 091 922 38 12
Direzione, redazione, composizione e stampa Società Editrice CdT SA via Industria CH - 6933 Muzzano tel. 091 960 31 31 fax 091 968 27 58 ticino7@cdt.ch www.ticino7.ch
Stampa
(carta patinata) Salvioni arti grafiche SA Bellinzona TBS, La Buona Stampa SA Pregassona
Pubblicità
Publicitas Publimag AG Mürtschenstrasse 39 Postfach 8010 Zürich Tel. +41 44 250 31 31 Fax +41 44 250 31 32 service.zh@publimag.ch www.publimag.ch
Annunci locali
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In copertina
Illustrazione a cura di IMMAGINA
Libero pensiero Egregi signori, non mi ritengo chiuso alle innovazioni e all’espressione di “nuove forme artistiche o editoriali” ma non posso esimermi dall’esprimere il mio disappunto, oltre a molte riserve, sulla nuova veste grafica di Ticinosette. Da anni attendevo il quotidiano del venerdì per sfogliare e a volte leggere completamente l’allegato. Contenuti e immagini erano alla portata di tutti ed era ben accetto per la sua facilità di lettura e comprensione. Ora, e guardate bene che non è solo una mia impressione, questo è diventato un inserto per pochi “eletti”, privo di interesse per tanta gente comune che non ne comprende i contenuti, dal quale, come per il sottoscritto, si limita a togliere semplicemente le pagine dei programmi televisivi. Visto che pago un abbonamento ma non posso scegliere quale allegato inserirvi chiedo che almeno la parte dei programmi Radio-Tv sia provvista di una graffatura separata così da poter togliere il blocco senza che i fogli si disperdano ovunque. Cordiali saluti, S.C. (Stabio)
Gentile lettore, la ringrazio per la sua lettera che consente di chiarire alcune delle scelte editoriali che sottostanno al nuovo Ticinosette. Innanzitutto è bene precisare che nel compiere il cambiamento si è tenuto conto del fatto che è pressoché impossibile soddisfare tutti i “palati”. La decisione di operare maggiormente sul commento piuttosto che sull’attualità (evitando, per esempio, di recensire i film in programmazione nelle sale) è dovuta al fatto che nel Cantone sono presenti svariate pubblicazioni (quotidiani e non) che da sempre svolgono questa funzione. Perché sovrapporsi allora? D’altra parte, la sezione Agorà, in cui si affrontano temi di carattere sociale, spesso legati al territorio, rappresenta una linea di continuità con quanto avveniva in passato e mi sorprende che ciò non sia stato colto. Il Reportage, per lo più dedicato a eventi o fenomeni regionali, rappresenta un’ulteriore occasione per cogliere aspetti e temi che spesso sfuggono all’attenzione del pubblico. Inoltre, non mi pare affatto che gli argomenti e lo stile di scrittura siano cosi criptici e destinati a una cerchia di “eletti”, come lei sostiene, anche perché riceviamo quotidianamente conferme da parte dei lettori. Cordialmente, Fabio Martini
Mamma: una “professione” in via di estinzione?
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ara e la signora si guardano per la prima bambini mammoni. Ma la percentuale dei volta: un sorriso titubante e uno rassi- “fallimenti” è minima e le tre sezioni ticinesi curante. “Mamma..?”, “No, cara, la mamma concordano nel definire irrisoria la quantità viene dopo. Io sono Michela.” “..ela?”. “Ecco, di richieste non soddisfatte. V. R., mamma si” Mai farsi chiamare mamma se si è quella diurna di 5 bambini a Ponte Capriasca, è diurna, crea confusione. “Giochi con me?” contenta: “È un’esperienza che consiglio; Sorriso felice. “..i!”. Sara gioca tranquilla ora una lezione di convivenza per i miei figli; e presto imparerà che la mamma, quella vera, la soddisfazione di aiutare chi ha bisogno torna sempre a prenderla. e un’occasione di stringere nuove amicizie I genitori di Sara lavorano entrambi a tempo con altre famiglie”. parziale, lei al 40%, lui all’80%. Si occupano a turno della figlia nelle ore libere. Ma c’è Christine Lüscher, tra le fondatrici e preun 20% di troppo. Un 20% in cui Sara, 8 sidente dell’Associazione del Sopraceneri, mesi, occhi azzurri e un dolce sorriso a due la prima nata in Ticino, racconta la storia denti, resta sola. La loro non è una situazione delle Famiglie Diurne nel nostro cantone: isolata. “Eravamo tre signore zucchine… sa, della Svizzera tedesca” esordisce con una simpaNegli ultimi anni infatti il numero di fa- tica risata. “Era il 1987. Abbiamo fondato la miglie in cui entrambi i genitori hanno un prima Associazione a Locarno, su modello impiego e devono ricorrere ad aiuti esterni di esperienze analoghe dei cantoni di oltre per la cura dei figli è in continuo aumento. Gottardo. All’inizio non è stato semplice. Ancora più problematica la situazione delle Le donne che lavoravano non erano ben famiglie monoparentali, dove il lavoro è una viste e noi che le aiutavamo a “liberarsi” dei necessità. Secondo i risultati del Programma figli ancora meno. In pochi anni però sia le nazionale di ricerca “L’infanzia, la gioventù e richieste che le famiglie accoglienti si sono i rapporti fra generazioni PNR52” in Svizzera moltiplicate e sono nate le Associazioni del circa la metà dei bambini affidati a terzi è Luganese e del Mendrisiotto. Nel 1995 abbiaassistita dai nonni o da altri parenti. È la mo ottenuto il riconoscimento cantonale e soluzione tradizionale, diffusa nei piccoli grazie ai sussidi possiamo offrire un servizio centri e nelle regioni periferiche, dove le più professionalizzato”. famiglie rimangono più unite. Altri (il 36%) scelgono gli asili nido. Ma sono in molti i Nel 2007 417 bambini sono stati collocati nel genitori con orari di lavoro che non coinci- Sopraceneri in 119 famiglie; 243 bambini in dono con quelli delle istituzioni scolastiche. 70 famiglie nel Luganese e 190 bambini in Da circa 20 anni esiste anche in Ticino chi 49 famiglie nel Mendrisiotto. E oggi com’è si occupa di questi casi: l’Associazione delle la situazione? Le tre Associazioni sono conFamiglie Diurne. cordi nel constatare un calo delle famiglie che mettono a disposizione il loro tempo per Le famiglie che aderiscono all’Associazione altri bambini, soprattutto nei centri urbani si mettono a disposizione per occuparsi dei Locarno, Bellinzona, Lugano e Chiasso, a bambini mentre i genitori lavorano, anche fronte di un aumento continuo delle richiedurante i pasti e nelle ore extrascolastiche. ste. “Sempre più donne (ma anche uomini) Le famiglie accoglienti sono selezionate dalle svolgono lavori a tempo determinato o su coordinatrici dell’Associazione, secondo una chiamata, con orari molto irregolari” comserie di criteri che garantiscano l’affidabi- menta Anna Maria Brugnoli, presidente della lità del servizio. Un colloquio preliminare sezione luganese “Aumenta quindi l’esigenza fra i genitori affidanti e famiglia diurna di soluzioni molto personalizzate, che spesso alla presenza della coordinatrice permette solo una famiglia diurna può soddisfare”. inoltre di valutare le esigenze di entrambi. Christine Lüscher conclude con una punta Ma chi sceglie questa soluzione e perché? di amarezza: “Sempre meno donne possono Risponde Simona Sandrinelli, coordinatrice essere mamme a tempo pieno. Ed è sempre della sezione del Mendrisiotto: “Due fattori più difficile aprire la propria casa per accofondamentali che ci distinguono sono la gliere degli estranei. Siamo una società indiflessibilità e la capillarità. Una famiglia vidualista, si ha poco tempo per sé e ancora diurna non ha orari di apertura e di chiu- meno per gli altri. Peccato, perché occuparsura e non richiede una presenza regolare si dei bambini è un’esperienza bellissima come gli asili, ma si adatta alle esigenze e personalmente molto arricchente”. dei genitori affidanti. Cerchiamo inoltre di trovare soluzioni nello stesso comune di Se le mamme scarseggiano stanno spuntanresidenza. In più le famiglie diurne possono do però nuovi rinforzi: per necessità o per occuparso dei bambini anche quando sono piacere sempre più uomini affiancano le malati”. Certo non sempre tutto funziona: ci mamme diurne nell’intrattenimento dei parsono mamme gelose di altre mamme, bam- goli propri e altrui. Avanti, non siate timidi. bini gelosi di altri bambini, genitori ansiosi, c’è bisogno di voi! www.famigliediurne.ch.
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Agorà
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Allarme mamma: sempre più donne con impiego cercano chi si occupi dei loro figli. Una soluzione ideale? La famiglia diurna: flessibile e vicina a casa. Sempre meno però le mamme disponibili. La fondatrice dell’Associazione: “È un grande gesto di altruismo. Oggi purtroppo fuori moda”
Agorà
Famiglie in vetrina Dalla famiglia patriarcale del XVIII secolo a quella borghese dell’Ottocento, fino agli ultimi sviluppi dei giorni nostri: attraverso la storia personale di famiglie svizzere realmente vissute nelle varie epoche, il Museo Nazionale Svizzero di Zurigo dedica una mostra all’evoluzione del concetto di nucleo familiare. Un viaggio nel tempo alla scoperta delle problematiche passate, presenti e future legate a una realtà sociale che da sempre suscita dibattiti e riflessioni. La mostra “Famiglie. Tutto cambia eppure tutto resta”, elaborata in collaborazione con il Programma nazionale di ricerca sull’infanzia PNR52, è visitabile fino al 14 settembre 2008.
» di Giorgia Reclari; illustrazione IMMAGINA
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Le voci ritrovate
Musica
Cantà pai sass di Pietro Bianchi e Roberto Maggini Rtsi, 2002 Un duo storico della musica popolare del Ticino.
Libri
AA.VV. Etnomusicologia storica del mondo antico A. Longo Editore 2006 Volume dedicato a Roberto Leydi, pioniere dell’“altra” musica. Interventi di U. Eco, D. Restani e altri.
Mauro Garbani ed Esther Rietschin, dei Vent Negru, o a Giorgio Valli dei Tri Per Dü. La riscoperta dei motivi tradizionali – che dei brani della tradizione sumolto spesso non appartengono esclusivadalpina nasce in un’osteria di mente al Ticino e ai Grigioni, ma trovano diIntragna. Roberto Maggini, mora anche nel Nord Italia – avviene sempre cantante, musicista, direttore affrancandosi dalle produzioni zuccherine del Teatro Dimitri di Verscio, presentate ai turisti come musica popolare figlio dei gestori dell’osteria, delle nostre regioni. I brani riportati alla fin da bambino assorbe i canti luce dalle ricerche posseggono tinte molto degli avventori, le musiche più vigorose delle varie Belle Verzaschine. I che scorrono fra un boccalino testi vezzosetti della produzione per turisti di vino e una partita a scopa. scompaiono e si parla di amore sensuale, a E ne fa tesoro. Più tardi, negli volte senza troppe metafore (Evviva chi g’ha anni Settanta – e sull’onda del i debiti, l’ultimo lavoro della Vox Blenii, lavoro del già citato Nuovo mette a disposizione qualche esempio), di Canzoniere Italiano – Roberto morte e politica, dando ampio respiro anche Maggini verrà affiancato da al divertimento, al gioco che la musica e il Dimitri in una ricerca più ritmo riescono a creare quando incontrano sistematica e partecipe dei le parole. Ne è un piacevolissimo esempio canti della nostra tradizione, Be a ba eseguita dai Vent Negru: ma si pensi dando avvio a un progetto anche alle mille canzoni senza un vero senso allargato che coinvolge a oggi compiuto, ricche però di ritornelli pazzereldiverse persone. A cominciare li, rime, consonanze, schiocchi e richiami. L’intensità che questi La musica popolare, “altra” musica, troppo brani del passato posspesso venduta come corollario a “zoccoli e seggono, assieme alla loro semplice veste, è boccalino”. Un insostituibile patrimonio cul- ciò che affascina chi turale e di amore per il territorio si lascia incuriosire e prova a prestar loro da Pietro Bianchi, etnomusiorecchio. Lasciando cadere ogni preconcologo, musicista e curatocetto riguardo alla musica popolare nella re della programmazione di Svizzera italiana, è possibile accostarsi a un musica popolare, bandistica e mondo che, uscendo dal passato, rinnova corale alla Rsi, per passare dai la propria voce e sa parlare anche a noi… musicisti che compongono oggi, in apparenza, così distanti dalla realtà il gruppo Vox Blenii, fino a da cui proviene.
Arti
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trova ovunque. Nelle processioni, alle fiere, nelle balere, in piazza. Giovanna Marini, etnomusicologa italiana, cantante e musicista è stata una fra le diverse personalità che intrapresero il progetto del Nuovo Canzoniere Italiano, assieme a Roberto Leydi – scomparso nel febbraio del 2003 ha lasciato l’intero patrimonio degli archivi privati al Centro di dialettologia ed etnografia di Bellinzona – Sergio Liberovici, Ivan Della Mea, Caterina Bueno e tanti altri. La settantenne Marini ricerca i canti della tradizione italiana nei suoi viaggi, che da decenni la conducono in tutta la Penisola a feste sacre e profane. Ma la ricerca di brani popolari, tramandati per via orale di generazione in generazione, avviene anche nei piccoli paesini di montagna: le persone anziane ancora conservano ricordi di melodie, filastrocche, canti appresi dalla madre, dalla nonna, dalle comari e ripetuti a memoria come preghiere. Nella Svizzera italiana il lavoro di recupero e di riproposta
» di Virginia Helbling
Ovunque. Perché la musica si
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Banda di Bodio, 1917 (particolare). Tratto da www.filarmonicabodiese.ch
NUOVA SEAT IBIZA. DOVE BELLEZZA E TECNOLOGIA SI INCONTRANO. Ancor prima di realizzare gli schizzi iniziali e di progettare una sola vite, i designer e gli ingegneri di casa SEAT avevano ricevuto un input ben preciso: creare una sintesi perfetta di forma e funzione. Il risultato è una SEAT Ibiza del tutto innovativa, della quale andiamo particolarmente fieri. Una nuova SEAT Ibiza che si distingue per il design inimitabile, assolutamente mozzafiato, e che promette un’esperienza di guida fuori dal comune grazie alla dinamicità offerta dall’Agile Chassis. A garantire la massima sicurezza provvedono ESP (programma di stabilizzazione elettronica), AFS (sistema direzionale fascio luminoso) e assistenza alla partenza in salita. Nuova SEAT Ibiza già a partire da Fr. 17’500.–*. Ora disponibile presso il vostro concessionario SEAT. *Ibiza Reference 1.2 12V, prezzo di vendita consigliato. Nella foto: Ibiza Sport 1.4 16V, a partire da Fr. 21’950.– (modello con dotazioni speciali non di serie). Tutti i prezzi incl. IVA al 7,6%. Consumo di carburante/emissione di CO2 1.2 12V/1.4 16V: consumo misto l/100 km: 5,9/6,2, CO2 g/km: 139 /149. Valore medio di tutti i nuovi modelli e marche commercializzati in Svizzera: 204 g/km, categoria di efficienza energetica: B/C.
www.newseatibiza.ch
Uno dei manifesti della campagna 2008 contro l’AIDS promossa dall’Ufficio federale della Sanità pubblica (www.bag.admin.ch).
cuzione capitale, in un bambino soldato con in mano un fucile o in un detenuto incappuctematiche e problemi di grande ciato. Non erano eventi che si svolgevano sul rilevanza etica. Se la pubblicità tranquillo lungolago ma l’effetto era quello: i tradizionale crea dei bisogni manifesti erano sapientemente posti in modo proponendo una soluzione a che lo sfondo reale coincidesse con quello una mancanza (la tua bianchedell’immagine rappresentata. L’effetto era quelria non è mai soffice, prova il lo dell’immersione. E il pay off (per chi non lo nuovo ammorbidente! I tuoi sapesse, la frase conclusiva di una campagna bambini mangiano solo mepubblicitaria che sintetizza a parole il messagrendine, prova questa che unigio visivo) non per nulla era: “Non succede sce cereali, cioccolato e latte), la qui. Ma adesso”. comunicazione sociale, invece, Di campagne di comunicazione sociale “forti” i problemi li crea, sollevando ce ne sono state diverse, soprattutto riguardo le coscienze. L’intento? Proall’AIDS. L’Ufficio Federale svizzero della Sanità vocare un cambiamento negli Pubblica conduce una campagna annuale conatteggiamento o nei comportro l’HIV ormai dal 1987. Una lunga carrellata tamenti abituali e quindi una quindi. Difficile dimenticarsi la pannocchia re-azione. Ed è proprio a questo e gli ortaggi della campagna 2001 adottati punto che iniziano i problemi come simboli sessuali piuttosto espliciti. L’ulper gli addetti al settore: come tima affissione ha un trattamento diverso: raggiungere le diverse tipologie con immagini e grafica in stile anni Sessanta, di destinatari in modo efficavengono prese di mira le situazioni in cui ci ce? Nel 2006, per esempio, la si può scordare più facilmente di proteggersi: sezione svizzera di Amnesty vacanze, viaggi d’affari o feste. Ecco quindi un International, da sempre molto Tarzan contemporaneo alle prese con la sua Jane o due astronauti La comunicazione sociale, ovvero la pubblici- intenti a fare ben altro tà rivolta alla sensibilizzazione su problemi che esplorare lo spazio circostante. L’emozioreali come malattie, povertà, ambiente. Ma ne è il meccanismo che in tale ambito è giusta la strategia che cerca motiva all’azione: questo in sintesi l’intento di impressionarci con immagini shock? della comunicazione efficace nelle sue campagne sociale e l’effetto che si cerca di raggiungere. sociali contro la violazione dei Il problema reale, probabilmente, per noi diritti fondamentali dell’uomo, destinatari effettivi, è che le immagini forti e aveva lanciato una campagna crude che ci circondano sono tante, troppe, stampa piuttosto cruda. Per le tanto da esserne completamente assuefatti. E la vie di Lugano poteva infatti riflessione, spesso, non si converte in un’azione capitare di imbattersi in un’eseconcreta e positiva.
» di Valentina Gerig
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Una delle immagini utilizzate per la “Giornata contro il tabacco”, 31 maggio 2008 (immagine a cura di SB).
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Media
Stai preparando la cena e in tv il primo piano di un bimbo con la pancia gonfia e gli occhi pieni di mosche ti chiede di aiutarlo a sopravvivere. Guidi in mezzo al traffico di una grande città e ai lati della strada una ragazza pelle e ossa ti ricorda che l’anoressia è una malattia da curare. Passeggi e il manifesto di due uomini vestiti da improbabili astronauti ti suggeriscono che l’AIDS esiste ancora e che anche nei viaggi di lavoro bisogna proteggersi. Il tema è quello della comunicazione sociale promossa da dipartimenti, comuni, associazioni no profit ma anche da imprese private. Le sfere di azione sono diverse: malattie, ambiente, benessere collettivo, violazione dei diritti umani, emergenze sociali nei paesi sottosviluppati. L’aggettivo “sociale” serve a connotare i valori e gli orientamenti contenuti nei messaggi e, contemporaneamente, a segnalare l’assenza di un interesse di tipo economico-commerciale. La principale differenza tra pubblicità commerciale e comunicazione sociale è che la prima si pone l’obiettivo di orientare il pubblico verso un determinato prodotto al fine di realizzare profitto, la seconda intende invece sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo a
Dedicato alle coscienze
Un manifesto della campagna sociale del 2006 sulla violazione dei diritti dell’uomo promossa da Amnesty International Svizzera (www.amnesty.ch)
Campagne
La natura ti sta a cuore? Con i prodotti Oecoplan puoi prenderti cura di lei. Ad esempio utilizzando colori, velature e vernici prive di sostanze tossiche come metalli pesanti o solventi. www.coop.ch/oecoplan
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Ride bene chi ride per primo
Monsters & Co. Film d’animazione della Pixar uscito nel 2001. I protagonisti sono due mostri che vivono per spaventare i bambini. Ma grazie a una bimba entrata per errore nel loro mondo, scoprono che la risata trasmette più energia della paura.
Libri
Gianni Ferrario Ridere di cuore Tecniche Nuove, 2006 Gianni Ferrario è un attore ma in questo piccolo libro non solo descrive i benefici della risata ma ne ripercorre la storia, inquadrandola come fenomeno umano curativo e misterioso.
nuisce in maniera notevole le possibilità di contrarre malattie legate allo stress. Per insegnare alla gente i benefici del ridere il dottor Kataria si è inventato addirittura un corso di “Yoga della risata”, dove ai movimenti e alle tipiche posizioni yoga si associano smorfie, boccacce e risate di gruppo. Facendo una ricerca sul suo nome con l’aiuto del magico Google, si possono trovare fotografie di persone che si sbellicano dal ridere, alcuni addirittura si rotolano per terra, proprio durante una di queste sessioni di yoga particolare. Internet, nel suo oceano d’informazioni, offre alcuni siti interessanti nell’ambito di quest’argomento, come www.humor.ch. Qui l’utente può scegliere tra una parte “seria” e una “divertente”: la prima si occupa di tutto ciò che riguarda le funzioni terapeutiche del ridere, la seconda Come sarebbe la nostra vita se nelle auto- invece è una sorta di mobili incolonnate nel traffico del mattino, grande archivio di barinvece di facce arrabbiate e nervose, vedessi- zellette, fumetti e video divertenti in continuo mo gente che ride a crepapelle? Fa davvero aggiornamento. bene ridere? E quanto bene? Oppure, quanto Purtroppo abbiamo quasi perso l’abitufa male prendersela? dine a ridere, troppo prevenzione. Studi condotti occupati a prendercela per un semaforo che dal medico indiano Madan diventa rosso mentre stiamo passando o a Kataria, detto il “guru della perdere la pazienza per un treno in ritardo. risata”, dimostrano come chi Dovremmo invece essere in grado di ridere dedica tempo a ridere dimidi quasi tutto, cominciando da noi stessi.
» di Gabriele Scanziani; illustrazione di Micha Dalcol
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un po’ troppo agitato senza l’uso di farmaci, oppure di far tornare il buon umore a chi è stato operato da poco. I suoi compiti variano molto e, nella maggior parte dei casi, si trova davanti a pazienti che altri dottori, usando i metodi tradizionali, non sono riusciti ad aiutare. È difficile per chiunque sia ricoverato in un ospedale avere fiducia nelle persone che stanno cercando di curarlo ed è comprensibile che trovarsi davanti un dottore/pagliaccio possa causare l’opposto della risata in un momento del genere. In ogni caso, la gelotologia è una tecnica terapeutica largamente diffusa che ha dato diversi risultati in campo medico, eliminando in molte persone la necessità di consumare grandi quantità di antidolorifici. La risata non aiuta solo nella cura delle malattie, può essere molto utile anche nella loro
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Società
V iviamo un’esistenza di fretta, immersi in una realtà costellata di stress, paure, incertezze, un vortice da cui spesso non sappiamo come uscire. Capita a tutti di essere tesi mentre andiamo al lavoro a causa del traffico, di vivere le proprie giornate correndo per riuscire a fare tutto o di cambiare completamente umore dopo aver visto un telegiornale o dopo aver letto una notizia di cronaca nera. Esiste davvero qualcosa che possiamo fare per contrastare lo stress e alleggerire le nostre giornate? La risposta è quasi banale nella sua semplicità: ridere. La risata è l’esercizio antistress più economico e facile da praticare in assoluto e il suo effetto distensivo su gran parte dei muscoli del corpo è ampiamente dimostrato. La sensazione di benessere che percepiamo dopo avere riso è quindi reale e profondamente fisica. La cosiddetta terapia della risata, gelotologia per i più esperti, è la scienza che studia il riso e le emozioni positive in generale, usando le loro proprietà terapeutiche nella prevenzione delle malattie e nella riabilitazione dei più diversi tipi di pazienti, dal bambino all’anziano. Il terapista della risata, o gelotologo, è un medico-clown che si occupa di calmare un paziente
Film
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«L’ho provato, perché non fa male. Ora lo prendo, perché fa bene.»
Occhi irritati o affaticati? Occhi sensibili? Occhi secchi? I prodotti Similasan sono medicamenti omeopatici contro disturbi quotidiani, che potete usare di vostra iniziativa. Ad esempio in caso di disturbi agli occhi. Similasan è prodotto in Svizzera e aiuta in modo dolce, semplice e senza effetti collaterali. Chiedete consiglio al vostro farmacista e leggete il foglietto illustrativo.
LA DOLCE FORZA.
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no soltanto dopo mezz’ora e sono quelle che resistono di più sulla pelle, fino a dieci ore. Quindi, per essere sicuri di aver scelto la fragranza corretta, si dovrebbe restare in profumeria almeno una giornata intera. Dei benefici sull’anima e il corpo degli unguenti si accorsero già gli antichi Egizi e i Romani, ma fu il Rinascimento l’epoca d’oro dei profumi, con la trasformazione di Grasse, cittadina francese, nella capitale mondiale del profumo (titolo di cui si fregia ancora oggi). Qui, nel cuore della Provenza, lo scrittore tedesco Patrick Süskind colloca, letterariamente, Jean-Baptiste Grenouille, protagonista del suo libro Il profumo (da cui è stato tratto il film di Tom Tykwer), ad apprendere i segreti dell’enfleurage, un metodo di estrazione molto costoso e oggi utilizzato soltanto per il
Internet
www.orientamento.ch Il portale svizzero che orienta nel mondo delle professioni fornisce informazioni anche sul percorso per diventare profumista e aromatario. www.firmenich.com La società svizzera, fondata a Ginevra nel 1895, è presente in 53 paesi. Produce profumi per le marche più prestigiose. www.givaudan.com Leader nel settore delle fragranze, il suo quartier generale si trova a Vernier, nel canton Ginevra, dove fu fondata nel 1796. I profumi nascono nella sede di Dübendorf, nel canton Zurigo.
Anche ai giorni nostri, però, per ambire a diventare l’Ernest Beaux del terzo Millennio (a lui si deve il celeberrimo Chanel N° 5), bisogna essere disposti a trasferirsi nei paesi in cui si producono le fragranze, Francia in primis. A Versailles, per esempio, l’Isipca (Institut supérieur international du parfum, de la cosmétique et de l’aromatique alimentaire) offre una formazione a livello superiore e universitario. In Ticino non esiste un iter formativo per apprendere l’arte del creare i profumi. È necessario essere assunti da aziende del settore che si trovano però oltre Gottardo (per esempio, Firmenich o Givaudan). In Svizzera i posti di lavoro in questa professione sono limitati: non più di una quarantina. “Più che una professione di base, quella del profumista può essere definita una specializzazione o funzione”, spiega Beatrice Tognola, documentarista dell’Ufficio dell’orientamento scolastico e professionale del canton Ticino. “Non esiste coOgni fragranza è realizzata secondo la pira- me formazione lineare mide olfattiva e con il lavoro di nasi raffinati. e regolamentata, la si impara all’interno di Diventare profumiere non è però una pas- un’azienda e dopo una seggiata: in Svizzera i posti di lavoro sono buona formazione di base in settori affini. soltanto una quarantina È un po’ più chiaro il gelsomino e la tuberosa. Che curricolo formativo del settore alimentare, poi il ragazzo, alla ricerca del che vede formazioni ufficialmente regolate, profumo perfetto, si trasfordall’apprendistato di tecnico alimentarista mi in omicida di giovani e a iter universitari, che possono offrire una belle ragazze, è tutta un’altra buona partenza per la specializzazione come storia. aromatario”.
» di Antonella Sicurello; illustrazione di E. La Rosa
Salute
del risveglio, al pane tostato, agli aromi che si diffondono in cucina, ai fiori che colorano il giardino, all’erba appena tagliata. Pensi anche alla fragranza scelta con cura tra centinaia di boccette, quella che suscita in te sensazioni piacevoli, ti fa volare con le ali della fantasia sui campi di lavanda della Provenza o tra le onde del mare. In quella boccetta, prima di te, hanno messo il naso i migliori profumieri, e lo hanno tolto dopo chissà quante giornate trascorse in laboratorio tra alambicchi, mouillettes (le strisce di cartone assorbenti), oli essenziali e formule chimiche. Dietro a un profumo, infatti, sia esso realizzato con oli essenziali o con aromi sintetici, c’è un lungo lavoro di scelta delle sostanze da combinare nel modo più appropriato e, soprattutto, vincente. Dentro, c’è la cosiddetta piramide olfattiva, che indica i tempi di evaporazione delle molecole odorose. In pratica, quando si apre il flacone del profumo, si percepiscono le note di testa, costituite da agrumi, fruttati, erbacei e lavanda. Il loro scopo è emozionare, seppur per un breve periodo. Dopo una decina di minuti entrano in gioco le note di cuore, composte soprattutto dai fiori. Le note di fondo compaio-
Mariangela Rossi Il libro del profumo Tea, 2004 Una guida per scoprire il mondo delle fragranze, frutto di ricerche nelle maisons più prestigiose. L’autrice ripercorre la storia del profumo, svela curiosità e aneddoti e riporta le testimonianze di “nasi” famosi.
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Dici profumo e pensi al caffè
Nel profumo un mondo da scoprire
Luigi Russolo, Profumo, olio su tela (1910), MART, Rovereto
Libri
familia Champion® fa la differenza.
sfida proprio fisico Chi,i, com ccome co me Alex m A x Fr Frei, eiii,, sfid ei, sfi da il pro ro op o pr prio p ofi fisic co p per minuti campo calcio, bisogno 90 m in nuti tii sul s ca cam mp po d po dii calc ca alcio,, h ha ab bi iso sogn no di d un’alimentazione Grazie un’ u n’alime n’ali alimentazio en zion ne e altamente altam alt a me en nte energetica. en e ner n erg rge ge etica a.. Gra G azie alla speciale composizione di vari carboidrati, i müesli per sportivi familia Champion® apportano rapidamente energia che dura a lungo. Scopri anche tu il campione che c’è in te!
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In te c’è di più.
» testo di Giancarlo Fornasier; fotografia IMMAGINA
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a volte è necessaria anche un po’ di fermezza. Naturalmente durante la settimana mi dedico anche ad altro. I miei rapporti con i colleghi di lavoro sono ottimi, ma raramente esco con loro. Le mie amicizie sono piuttosto esterne alla mia attività di poligrafo. Una delle passioni che coltivo da qualche anno è il teatro. In passato ho avuto alcune esperienze in questo senso, frequentando dei corsi e partecipando a delle rappresentazioni. L’esperienza teatrale mi ha insegnato molto, in particolar modo rispetto al contatto con le persone. Ricordo che alla mia prima rappresentazione c’erano 400 persone. Un’emozione serale normale, il piacere di incredibile… non dormii per tutta la notte ritrovarsi e passare alcune ore seguente. Ancora mi reco con piacere a vealla settimana “diverse”. Sucdere degli spettacoli. Mi danno moltissimo… cede, a volte, di fare attività sento sempre una strana emozione mentre anche nel weekend o di orun attore recita. Mi piace molto anche la ganizzare incredibili cene. In musica e il cinema. Quando inizia una proietotale i nostri utenti sono una zione ho la sensazione di entrare in un altro ventina… i volontari molto mondo. Trovo interessanti le produzioni itameno, e questo crea qualche liane… più vicine alle nostre problematiche problema, nel trasporto per quotidiane e alla realtà europea. Ammiro Al esempio. Fortunatamente, Pacino, De Niro, ma anche Sean Penn. Del sono rari i casi di soggetti primo, in particolare, mi piacciono molto le con gravi problemi motori sue interpretazioni in Riccardo III e nel Mere dunque il nostro compito cante di Venezia di William Shakespeare. Troè abbastanza semplice. Sono vo molto interessante Ken Loach, ma anche persone che hanno un’età tra Krzysztof Kieslowski per la sua capacità di i 20 e 50 anni e, col tempo, rappresentare piccoli eventi apparentementi abbiamo preso coscienza dei poco rilevanti… come una persona anziana loro problemi e dunque la che viene aiutata da uno sconosciuto... gestione del gruppo non crea Provo piacere nel vedere quando qualcuno grosse difficoltà. Anche se, a dà una mano a chi è in difficoltà. Ammiro volte, sono un po’ indisciplichi si assume delle responsabilità rispetto ai nati… Io abito a Lugano e il più deboli… anche se avviene sempre troppo tragitto sino a Chiasso con raramente. Forse è la nostra società a essere i ragazzi è solo apparenteimprontata alla fretta, che ci impedisce di mente pesante: in fondo è un far caso a ciò che ci circonda… un peccato. momento di gioia. La nostra Con gli anni mi sono reso conto che la fretta attività inizia verso le 19… c’è è cattiva consigliera… e quando ci domina si chi si stanca prima, soprattuttende a essere più nervosi e intolleranti. Affrontare con calma la giornata è solo d’aiuto La quotidianità per alcune persone viene nella vita quotidiana. arricchita da attività legate al volontariato. In questo senso, la mia Un modo per relativizzare i nostri problemi esperienza con i ragazzi de La Finestra mi ha to i più anziani. Altri, inveaiutato molto: sono diventato più positivo… ce, paiono infaticabili. Anzi, soprattutto rispetto alle persone che mi cirsembrano cercare loro i tuoi condano. Pensandoci, in fondo, mi ritengo limiti… hanno una spiccaun persona molto fortunata: ho dei buoni ta sensibilità nel riconoscere genitori, del tempo libero da dedicare a me con chi possono permettersi stesso, amici, un lavoro… tempo per oziare... maggiori libertà. Insomma, mi piace oziare.
Ivan Tencalla
Vitae
a mia giornata ha inizio verso le sette. Mi reco al lavoro… ingrano lentamente ma poi di solito tutto procede senza grossi scossoni. Professionalmente, il mercoledì è una delle giornate più impegnative della settimana. Ma la sera, malgrado la stanchezza, so di avere un appuntamento fisso, un’attività legata al volontariato che mi dà molto e mi fa dimenticare tutto il resto. Mi occupo da alcuni anni di persone portatrici di leggeri deficit. In passato avevo avuto un’esperienza breve ma che mi aveva lasciato molto. Per questo, e per un desiderio di “dare”, ho deciso di dedicare parte del mio tempo a loro. Attraverso conoscenti ho potuto prendere contatto con La Finestra, un’associazione di volontari che operano nel Mendrisiotto. Oggi è con loro che collaboro, in un gruppo di lavoro che fa capo all’associazione dei bambini bisognosi ATGABBES. È stata una scelta nata certamente da un mio bisogno, l’esigenza di provare a me stesso di essere in grado di aiutare chi è meno fortunato… ma anche un modo per mettermi alla prova. Sin dall’inizio mi sono accorto di quanto ricevevo rispetto a quel poco che mi pareva di dare, comprese piccole lezioni di vita: ricordo una sera di pioggia a Lugano, traffico intenso e qualche automobilista indisciplinato… io mi ero un po’ irritato. Mi trovavo sotto l’abitazione di una utente del nostro gruppo, in attesa che scendesse… lei arrivò e mi fece un sorriso che non scorderò mai. Capii che non avevo nessuno motivo per essere arrabbiato quella sera. Perché ci sono persone meno fortunate e i miei problemi, veri o illusori che siano, sono poca cosa se penso a quelli che la nostra società crea a loro. Sapete, vedere la loro gioia quando ci rechiamo a casa loro per accompagnarli nel nostro atelier di Chiasso è impagabile. Per queste persone quell’appuntamento significa l’opportunità di un’attività
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I D R E V E N G A T N O M O D R O C I MI R
Paesaggi in trasformazione e nuove montagne: un insolito viaggio attraverso il Cantone, alla ricerca di sorprendenti forme geologiche, fra rifiuti e detriti
di Kurt Sghei; fotografie di Adriano Heitmann
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L’uomo è sempre in guerra, o con la mitraglietta o con la cazzuola, contro lo stato relativo della propria esistenza, contro la natura intera e il suo esserci amica e nemica. Per il progresso o per la sua distruzione, fare e disfare è tutto un lavorare. Commercio, profitto, grandezza. Ma questa grandezza umana è paragonabile a quella della fantasia di un bambino in spiaggia con paletta e secchiello. Solo un po’ più potente, concreta e terrorizzante.
“Una società sempre più malata, ma sempre più potente, ha ricreato il mondo come scenario della sua malattia.” Guy Debord, Il pianeta malato (1971). La natura ha i suoi tempi, ere, istanti, vite, starnuti. Tempi fra loro molto differenti. Il moscerino campa poco e alcuni dicono inutilmente (povero moscerino). Anche la mosca campa poco, ma se non altro ha degli scopi: importunare i mammiferi mentre mangiano e quello più poetico di vivere facendo
della cacca qualcosa di bello e amabile, senza riserve. Le montagne impiegano millenni a formarsi e a essere così come sono ora, col loro nome, l’altezza stabilita a partire dal livello del mare e la formazione geologica riscontrata dagli esperti. Così i Denti della Vecchia furono i Denti della Bella, l’immenso Everest, la collinetta Evarista, mentre la piccola Svizzera, prima di raggrinzirsi tutta per il freddo, fu piatta e vasta come oggi è vasto e piatto il Sahara.
La natura ha in sé milioni di differenti stili di vita, di amor propri, di stati d’essere gassosi, liquidi o solidi, inerti come i sassi o vivi e vegeti come i passerotti in primavera. La natura è metropolitana, vive di varietà, di particolari, di micro e macro realtà che lavorano in sinergia fra loro pur con linguaggi differenti. La natura è pero anche una dispensatrice di grame grane, una perfida omicida, un’insensibile stragista, incomprensibile, insondabile, casuale, anarchica. L’uomo la odia e la ama, ne è terrorizzato eppure sostiene di dominarla. In realtà la fugge, la limita, tenta di contenerla. Anche con le donne è così, un disastro. Nulla si crea e nulla si distrugge, è la frase felice di un chimico su eternità e reincarnazione della materia e dell’energia, una frase che acquista però un peso specifico angosciante in questa società dei consumi. Quando tutto lo scarto che generiamo straripa e in qualche modo ci tocca gestirlo (altrimenti soffocheremo lì sotto) ci rendiamo conto che le cose non svaniscono nel nulla una volta usate ma anzi, tornano a tormentarci in forme nuove. In forma di massicci cumuli di sassi ammonticchiati, in forma di plastica pronta ad attraversare i millenni inalterata, o in forma gassosa come fochi fatui al cimitero o i fumi dell’asfalto in estate, o ancora, invisibile, come gli angeli custodi o le polveri fini, roba dal nome strano, percolato, diossina. Così la cocaina che riemerge nei fiumi, così i pesci che diventano incredibilmente nervosi e così il paesaggio,
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che si modifica come muta l’aria, che cambia come cambia la gente, la gente che diventa sempre più apertamente chiusa, viziata, climatizzata e deodorata. Il paesaggio zeppo di costruzioni, che fra i giardini privati e la natura residua vede spuntare qua e là bozzi più o meno informi capaci di gettare nuove ombre al sorgere del sole, colline che
prima non c’erano, colline che non impiegano millenni o i pochi minuti di una frana a formarsi, ma che si nutrono e crescono con noi, con lo scarto dei nostri consumi e del nostro operare; una cacca ulteriore, quotidiana, massiccia, specifica, che invece di regalare giovamento alla terra ne riduce la fertilità, bloccandone il ciclo naturale, facendole genera-
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re al massimo spelacchiati prati di spettinata erbaccia paglierina, covo di topastri mutanti e insetti carnivori. Queste nuove montagne, cocuzzoli, frane, sono qui intorno a noi, a qualche chilometro da casa, sbucano fra i profili conosciuti delle valli, in quello piatto della pianura, sono giganteschi cumuli di detriti, di scarti più o meno inquinanti. Questo nuovo tipo di paesaggio è nervoso, mutevole, alieno ed è difficile stabilire che aspetto potrà assumere col passare degli anni. Intanto intacca, impoverisce, ammala e imbruttisce il mondo.
Un tempo si erigevano piramidi alle divinità, alle idee che dominavano il mondo, oggi a dominarci è ciò che consumiamo e ci consuma e abbiamo le nostre nuove piramidi, piramidi di rifiuti, e abbiamo i nostri templi, dove in luogo
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dell’incenso bruciamo tonnellate di spazzatura. Dire che siamo dominati dai rifiuti suona strano, meglio dire “dominati dai consumi”, ma dal momento in cui intaccheranno la vita stessa mutandola, saranno poi i rifiuti stessi a dominare il mondo.
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Abbiamo letto per voi Conosciuto e apprezzato come uno dei massimi esponenti del genere fantascientifico, insieme a Isaac Asimov, Clifford Simak e Ray Bradbury, lo scrittore statunitense Philip Dick, nato nel 1928 e scomparso prematuramente nel 1982, esordì nel 1952 con questo romanzo che, per tematiche e sfondo culturale, può essere ascritto all’ambito della Beat generation, nelle sue forme più soft (penso a Chiedi alla polvere, uscito nel 1939, di John Fante), e alla produzione letteraria postbellica americana. Pubblicato per la prima volta nel 1994 da una piccola casa editrice sotto il titolo di Gather yourselves together (Ricomponetevi), il racconto è centrato su tre personaggi, due uomini, Verne e Carl, e una
donna, Barbara, che lavorano presso la sede cinese di una importamte industria americana. Ma la rivoluzione maoista è alle porte e l’impianto viene completamente smobilitato: ai tre, rimasti soli per un’intera settimana, il compito di passare le consegne ai nuovi padroni cinesi. In questa atmosfera di incertezza e di attesa, che richiama le pagine del Deserto dei tartari di Dino Buzzati, i personaggi si muovono come su un palcoscenico, in un clima di disagio e di profonda inquietudine esistenziale. Nella prima parte del testo la narrazione si articola su piani temporali diversi che consentono di ripercorrere la passata e frustrante relazione fra Verne, conduttore radiofonico di trasmissioni sul jazz
d’avanguardia e personaggio cinico e disilluso, e Barbara, una ragazza non particolarmente bella e ambivalente rispetto alla scoperta della propria sessualità. Il tentativo di rianimare una storia d’amore logora e dai contorni incerti fallisce lasciando la donna in preda ai suoi dubbi. A risollevare la situazione la presenza di Carl, giovane entusiasta e dai molteplici interessi ma ancora immerso in una dimensione gioiosamente adolescenziale, di cui Barbara si invaghisce. Non privo di qualche ingenuità e lungaggine, Il paradiso maoista è la storia di una “ricomposizione” interiore attuata sullo sfondo di una realtà instabile, dominata dall’incertezza e deprivata di valori e punti di riferimento.
L’ AC Q UA P I E N A D I V I TA
» di Fabio Martini
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Momento favorevole per la vostra vita amorosa. Mentre Marte, dal Leone vi riempie di sana energia, Mercurio e Venere dai Gemelli favoriscono il sorgere di una migliore complicità intellettuale con il vostro partner.
Ottima settimana caratterizzata da una serie di favorevoli passaggi planetari. Mercurio e Venere illuminano la vostra vita affettiva regalandovi nuove occasioni di incontro, mentre Marte vi stimola alla realizzazione di un importante progetto.
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scorpione
Fase professionalmente importante per i nati in aprile. Plutone e Saturno potrebbero regalarvi una serie di inaspettati successi. Riconoscimenti pubblici per i nati della terza decade, favoriti dal transito di Giove. Settimana caratterizzata da molte spese voluttuarie.
Possibili situazioni erotiche alimentate da uno stellium di transito nella vostra ottava casa solare. Vivetelo liberamente dando spazio ai vostri desideri. Sbalzi d’umore per i nati della seconda decade. Possibili spese voluttuarie.
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Possibilità di incontri stimolati dall’affinità intellettuale. Tra l’8 e il 9 e tra il 12 e 13 sarete sostenuti da un’ottima Luna. Cercate di vivere queste giornate con il massimo della serenità. Grossi cambiamenti per i nati nella prima decade.
Mercurio e Venere si trovano in opposizione e voi potreste cedere alla tentazione di vivere una storia d’amore fuori dai vostri normali canoni. Controllate il vostro egocentrismo nelle giornate comprese tra il 9 e l’11 quando la Luna attraverserà la vostra decima solare.
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Sbalzi d’umore per i nati della seconda e terza decade soggetti al passaggio angolare di Giove nella vostra settima casa solare. Se avete un progetto di vita a due state attenti a non compiere errori di valutazione. Possibili storie clandestine favorite dal passaggio di Mercurio e Venere.
Momento decisivo per i nati nella prima decade del segno. Plutone non solo è retrogrado nei primi gradi, ma è anche sorretto dall’azione costruttiva di Saturno. Grazie al vostro magnetismo, riuscirete a realizzare uno dei vostri sogni più importanti.
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Marte di transito nel vostro segno vi spinge a esser ancor più imprudenti del solito. Provate a controllare le vostre reazioni e a non prendere possibili abbagli. Ricordatevi che siete sotto l’azione di Nettuno, e che quindi vi è una certa difficoltà nel mettere realmente a fuoco le cose.
Possibili e inutili gelosie, vissute o subite, per i nati della terza decade. D’altronde con Marte e Nettuno opposti è più facile che in realtà siate vittime di insicurezze mal gestite. Sfruttate la vostra naturale simpatia per risolvere ogni cosa. Attenzione tra l’8 e il 9 giugno.
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Mentre Giove continua a illuminare proficuamente il vostro cammino, un piccolo stellium di pianeti nel segno dei Gemelli, potrebbe disturbare la vostra capacità di concentrazione. Evitate gli scandali e i pettegolezzi amorosi, potrebbero esserci ricadute sul piano professionale.
Settimana frizzante caratterizzata da una serie di pianeti in posizione angolare. Cercate di non cedere allo stress soprattutto nelle giornate comprese tra il 9 e l’11 quando la Luna si troverà in opposizione al segno della Vergine. Sbalzi d’umore con il partner.
Elemento: Aria - mobile Pianeta governante: Mercurio (transita nel segno dal 2 maggio fino al 9 luglio) Relazioni con il corpo: braccia, polmoni, sistema nervoso Metallo: mercurio Parole chiave: loquacità, dualità, curiosità mutevole La rapidità di Mercurio – messaggero divino, intermediario abile e astuto e simbolo di intelligenza e prontezza – incita i nati nei Gemelli a vivere con ritmi spesso rapidi, sostenuti da forte curiosità e dall’impellente necessità di spostare, nel corso della loro esistenza, l’attenzione da un obiettivo all’altro. Questa caratteristica, talvolta interpretata dagli altri come volubilità o scarsa applicazione, se da un lato determina qualche problema nella capacità di concentrarsi su una sola attività, dall’altro porta i nati nel segno a coltivare interessi molteplici. In generale, essi presentano un carattere estroverso e una notevole predisposizione alla comunicazione con le persone, facilitata dall’intelligenza e dallo spirito, non di rado brillanti. Teatrali e votati a vivere ludicamente, i Gemelli rivelano una grande capacità di adattamento alle situazioni più varie e articolate, un aspetto che mette in luce le notevoli abilità nella mediazione e nelle trattative anche a carattere diplomatico. Tale versatilità, che rappresenta da un certo punto di vista la cifra del loro fascino, si rivela spesso attraverso l’inclinazione a trattare con disinvoltura argomenti e temi diversi. Esseri spiccatamente sociali, a differenza dei nati nel Toro, i Gemelli mostrano un atteggiamento meno votato al godimento dei piaceri terreni a cui contrappongono l’interesse per la conoscenza e lo studio nonché la passione per i viaggi.
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cancro
Il Sole transita nel segno dei Gemelli dal 21 maggio al 21 giugno
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» a cura di Elisabetta
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“volgendom’io con li etterni Gemelli…”
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Âť Illustrazione di Adriano Crivelli
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Indovina… dove siamo?
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Schema realizzato dalla Società Editrice Corriere del Ticino
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1. Noto western del 1952 di Michael Gordon • 2. Segue la sera • 3. Negoziato • 4. Passati, vetusti • 5. Ripetere • 6. Cons. in agiato • 7. Attraversa Berna • 8. Forconi, arpioni • 9. Permettono l’esecuzione delle biopsie • 14. Dittongo in cauto • 16. Dissimile, differenziata • 21. Liturgica, divina • 23. Area • 26. Maldestro, alle prime armi • 30. Prep. semplice • 31. Il tesoro dello stato • 33. I confini di Gordevio • 34. Li assumono gli attori • 39. Ha scolpito “Il Pensatore” • 40. Mezza tara • 42. Il noto Teocoli • 45. Ottobre in breve • 48. La fine della Turandot • 49. Il dio egizio del sole.
Verticali
Orizzontali
1. Coinvolgente, stuzzicante • 10. Una delle Goggi • 11. Cons. in rione • 12. Organo maschile del fiore • 13. Volo acrobatico • 15. Il nome di Fieramosca • 17. Il nome di Jürgens • 18. Buttate • 19. Breve esempio • 20. Spinta iniziale • 21. Un tipo di società • 22. Oriente • 24. Sbagliato • 25. Né miei, né suoi • 27. Il rilancio a poker • 28. Le iniz. della Piccolo • 29. Stato africano • 32. Tralignare, decadere • 35. Il nome di Ramazzotti • 36. Il Sodio del chimico • 37. Lussemburgo e Francia • 38. Un pallido clown • 41. Diverbio • 43. La cura il giardiniere • 44. Albero dal legno pregiato • 46. Carmi lirici • 47. Pittore e architetto toscano • 50. Dittongo in poeta • 51. Con venti fan cento.
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Indovina... dove siamo? Monte Tamaro.
Nota della Redazione Avvisiamo le gentili lettrici e i cordiali lettori che a questo concorso fotografico non è legato nessun premio.
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Le soluzioni verranno pubblicate sul numero 26.
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Errata corrige A causa di un problema tecnico, su alcune delle griglie del Sudoku apparso sul numero 22 comparivano degli errori. Lo schema corretto è comunque consultabile sul sito internet della rivista: www.ticino7.ch. Ci scusiamo con i lettori.
Epigoni A quale romanzo appartiene il seguente finale? La soluzione nel n. 26. Al vincitore andrà in premio “Gli uomini che fecero il Ticino” di Franco Celio, Edizioni laRegioneTicino, 2007. Fatevi aiutare dal particolare del volto dell’autore e inviate la soluzione entro giovedì 12 giugno a ticino7@cdt.ch oppure su cartolina postale a Ticinosette, Via Industria, 6933 Muzzano. “Li guardavo solcare gli spazi del tutto neri che colmavano inerti il vuoto, in attesa di assorbire qualche riflesso nella notte umida”.
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