ANNO XV n.XV 1 Gennaio Febbraio ANNO n. 2 Marzo Aprile 2017
5 Levrini, in tema di sonno e dolore
8 Sicurezza sui luoghi di lavoro
14 Parma capitale della Gnatologia
Interessante è la relazione tra i disturbi del sonno ed il dolore generato dalle disfunzioni della ATM e dal bruxismo.
Qualunque azienda, anche in forma di ditta individuale e sebbene con solo un lavoratore, deve attuare quanto prescritto in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.
7 Figlia e mamma, ortodontiste...
9 Nuova regolamentazione privacy
15 Ortopedia dentale? No, grazie
“II giorno in cui mi laureai iniziai a lavorare con mia madre, ortodontista come me”... Il racconto di una giovane professionista.
Impone ai professionisti, singoli ed organizzati in forma societaria, nuovi adempimenti e misure di sicurezza per garantire l’ integrità e la riservatezza dei dati.
Dal 19 al 20 maggio il XXX Congresso dell’AIG intende “costruire un ponte di comunicazione e scambio di conoscenze tra medici e tecnici”.
Lefoulon per primo denominò “Orthodonsie” l’Ortopedia della bocca, un termine che ha avuto fortuna.
Calmierare il contenzioso e risarcire il paziente: arriva la Legge Gelli/Bianco
LA LINGUA BATTE
Una svolta tra due esigenze contrastante: da un lato attenuare la conflittualità “americana” che si stava instaurando nel nostro Paese, dall’altro risarcire il paziente in un modo più efficace. A pag. 10 “l’esegesi” di Claudio Buccelli e Paola Frati ad una legge attesa da lungo tempo
segue a pag. 10
Odontoiatri medici e specialisti grazie ad AIFA e alla tossina botulinica
Oggi più SUSO dopo quarant’anni Oggi più di ieri essere ortodontisti in SUSO ha un suo valore. Quarant’anni (1976/2016) di sindacato in un’esperienza unica di attività associativa/sindacale, con una storia di fermenti, idee, studio di fenomeni professionali in una società in evoluzione. Nel monitorare i cambiamenti di stile nella professione, nel prendere atto di una permuta a volte lenta, altre volte veloce, SUSO è stato un relatore puntuale sullo stato di salute della professione. Da sempre necessità primaria degli ortodontisti il conoscere il costo orario dell’attività. Di qui la valutazione del costo della professione ortodontica in un ambulatorio di dimensioni medie, quale oggetto di approfondimento del Centro studi sindacale SUSO. Analisi ottenuta scandagliando i parametri di costo: dall’auto, al materiale di consumo, alla formazione. Unica nel suo genere, l’Ortodonzia quale disciplina complessa, appare simile, per evoluzione di crescita, a quella pediatrica, con un taglio tuttavia “ortopedico” che si basa su una formazione solo in parte sfiorata dalla specializzazione. Nella prevenzione del contenzioso medico legale SUSO ha dimostrato una sensibilità unica nell’affiancamento all’iscritto. “Ortodonzia, Legge e Medicina Legale” è divenuto infatti un volume di consultazione abituale. La guida legale in SUSO è sempre stata una punta di diamante nella difesa dell’iscritto grazie ad una profonda preparazione professionale nella disciplina
NOVITÀ 2017
50 Crediti ECM in modalità FAD se ti associ o rinnovi l'iscrizione al SUSO
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Corso FAD La Responsabilità Odontoiatrica e i rapporti di attività professionale in Ortodonzia L’accesso al corso è consentito solo esclusivamente ai soci in regola con la quota associativa 2017. Per informazioni e iscrizioni inviare mail a: ecm@emmeduegroup.it
ortodontica. La presenza costante di esperti fiscali indirizzano inoltre il cammino del professionista nel ginepraio di leggi che rendono difficoltosa la pratica della professione. La copertura assicurativa professionale nel sindacato ha raggiunto livelli di approfondimento tali, da rendere la polizza SUSO una “perla” tra quelle professionali, dal momento che presta grande attenzione anche alla tipologia del professionista, dal più giovane al dentista affermato. La consulenza del lavoro in tutte le sue accezioni si avvale infine di esperti sindacali in grado di indicare il contratto di lavoro più vantaggioso per il professionista. Quelli testè citati sono solo alcuni degli aspetti dell’essere soci SUSO. Dietro a questa sigla c’è l’intrinseco valore di uomini che dedicano volontariamente il loro tempo nel generare servizi, realizzare progetti per l’evolversi in positivo della professione ortodontica in un cambio passo che può incidere sul suo generale mutamento. In SUSO dove il socio, protagonista della professione, diventa autore del cambiamento, tutto questo è considerato possibile.
L’AIFA ha accolto l’invito di POIESIS e di SIMEO ad allargare l’utilizzo per scopi terapeutici della tossina botulinica agli odontoiatri, riconoscendone il ruolo medico specialistico. Antonio Cesta intervista Ezio Costa, Presidente della POIESIS su questa importante autorizzazione.
segue a pag. 2
In pieno corso la campagna pro bimbi terremotati by SUSO (il nuovo IBAN)
Pietro di Michele Presidente Nazionale SUSO
Continua la campagna del SUSO a favore dei bambini terremotati. In contrasto al venire meno della memoria (sempre in agguato nelle grandi tragedie, a mano che il tempo passa stendendo un velo di oblio sulle rovine), il SUSO e gli Ortodontisti italiani non dimenticano. Riproponiamo pertanto l’IBAN della Banca Carige in cui versare il proprio contributo in favore dei bambini terremotati, con l’avvertenza che le prime cifre sono state cambiate a seguito dell’avvenuta fusione della Banca CARIGE con altro Istituto di credito.
Per informazioni e notizie
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susosindacato@libero.it
SUSO Sindacato Ortodonzia
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DALLA PRIMA
Ezio Costa, Presidente di POIESIS: “L'Odontoiatra può utilizzare farmaci a base di neurotossina botulinica, perché è un medico” Come tutte le altre discipline mediche, Odontoiatria e Ortodonzia si nutrono di innovazioni ed aggiornamenti e, in tal senso, l’evoluzione delle frontiere terapeutiche è una naturale conseguenza. L’utilizzo di nuove tecniche e strumenti risponde inoltre ai bisogni stessi dei pazienti, che si modificano ed evolvono col tempo. In tale ottica, da più di un decennio, nella routine operativa di molti odontoiatri s’inseriscono piani di trattamento personalizzati, integrati a tecniche di medicina del benessere ed estetica. La liceità dell’operato del laureato in Odontoiatria nel campo specifico della Medicina Estetica è stata ormai espressa in più sedi, ma restano per certi aspetti controverse modalità, dispositivi e farmaci che può utilizzare. Aspetti specifici esaminati da numerose società scientifiche e sigle sindacali odontoiatriche in occasione della Consensus Conference di Villafranca (Verona, 17 aprile 2015) organizzata da POIESIS. Nel documento conclusivo si manifestava il disaccordo con la posizione assunta nel 2014 dal CSS in cui l’area operativa e i farmaci utilizzabili dall’odontoiatra venivano limitati. La rilevanza delle due recenti Determine AIFA n. 241 e 414, pur non riferendosi ad indicazioni sull’utilizzo della tossina botulinica in ambito medico estetico, risiede nell’avvalorare il ruolo specialistico dell’Odontoiatra in ambito medico. Prevedono infatti che, nel campo di competenza, l'Odontoiatra possa lecitamente utilizzare farmaci a base di neurotossina botulinica tipo A (Botox, Dysport, Xeomin) in patologie quali lo spasmo emifacciale e le distonie focali associate. Ad Ezio Costa, Presidente di POIESIS e promotore, assieme a SIMEO, della richiesta all’AIFA, abbiamo chiesto alcune considerazioni sulla notizia… Ezio Costa, Presidente POIESIS
Meno di due anni fa sulle pagine di SUSOnews descrivevamo il documento conclusivo della Consensus Conference organizzata da POIESIS e sottoscritto anche dal SUSO. In cosa si è impegnata la Società scientifica che presiedi da allora? L’impegno mio, del Direttivo, dei Soci attivi, dei Tutor è stato di creare cultura, interesse, condivisione su aspetti poco conosciuti della moderna odontoiatria. Ci siamo sempre proposti come stimolo alla conoscen-
e sperimentazioni in tutto il mondo, per le sue note azioni terapeutiche negli spasmi e dolori muscolari. Centinaia di studi confermano risultati davvero incoraggianti nelle parafunzioni, contratture, iperplasie dei muscoli dell’ATM. Ogni spasmo, contrattura, asimmetria di movimento dei muscoli mimici e scheletrici facciali trova in questo farmaco un prezioso alleato nel riportare armonia all’azione muscolare. Sono certo quindi che il trattamento, per ora off-label, del bruxismo potrà diventare nel prossimo futuro una indicazione terapeutica per gli odontoiatri.
za, ideali partner alla formazione e promotori di novità. L’attenzione è sempre stata massima riguardo la sicurezza dei trattamenti, la qualità certificata dei materiali, perché nostro fine ultimo è la tutela del paziente. Quindi per noi prevenzione, sicurezza, qualità e armonia del risultato, rispetto della ricerca scientifica, sono i nostri propositi di lavoro. Quali i punti salienti dell'autorizzazione AIFA? Ha accolto l’invito di SIMEO e POIESIS ad allargare l’utilizzo per scopi terapeutici della tossina botulinica agli odontoiatri, riconoscendone il ruolo medico specialistico. Si tratta di indicazioni già approvate per altri specialisti, riguardanti gli spasmi emifacciali (per esempio post-paralitici o dopo conflitto neurovascolare) e le distonie facciali associate (per esempio blefarospasmo). L’odontoiatra, in quanto medico, potrà così utilizzare un farmaco come la tossina botulinica nelle sue "aree di competenza facciali”. È un’approvazione epocale che chiude annosi dilemmi e polemiche e chiarisce finalmente le competenze mediche specialistiche degli odontoiatri. Quando si parla di tossina botulinica, numerosi pensano quasi esclusivamente al suo utilizzo in ambito estetico. Quali invece le indicazioni terapeutiche nei distretti di competenza odontoiatrica già descritte nella letteratura scientifica? La tossina botulinica è un farmaco preziosissimo, al centro di ricerche
In quale misura questo provvedimento influenza l'evoluzione e l'immagine professionale del medico odontoiatra? Questa autorizzazione lo pone nelle sue aree di competenza, al pari degli altri specialisti medici. Non vi sono più dubbi insomma sul suo ruolo e sulla possibilità di utilizzo di farmaci e presidi medici, secondo scienza e coscienza. Insomma, la legge 409/85 non voleva creare un medico di serie b, ma un super-specialista del viso e del sorriso. Come proseguirà l'azione scientifica e sindacale di POIESIS in tal senso? “Continuerà a lavorare: in termini formativi, per la diffusione di una buona medicina estetica che garantisca sicurezza agli operatori e ai cittadini, attraverso corsi dedicati, qualificati, agli odontoiatri; in termini assicurativi, per consentire ai colleghi odontoiatri l’esercizio della medicina estetica nella aree di competenza (terzo medio e inferiore) senza mansionari e senza limiti di utilizzo dei materiali oltre quelli di legge; in termini di tutela dei soci, attraverso collaborazioni con le Università che hanno istituito i Master in medicina estetica per gli odontoiatri e con le altre associazioni di odontoiatri presenti sul territorio italiano (UniCam, UniRoma2, Unige, UniCh, SIMEO, AIO, ANDI, SUSO, AIDI); a livello istituzionale, in termini di studio, approfondimento e proposta, facendosi promotrice di incontri e convegni con rappresentanti istituzionali ed esperti della materia (come la Consensus Conference dell’aprile 2015).
Antonio Cesta Segretario Nazionale SUSO Presidente Sezione SUSO Padova
Iscrizioni SUSO 2017
S.U.S.O. (Sindacato Unitario Specialità Ortognatodonzia, 1976) Siamo l'unico puro Sindacato di categoria. Uniamo TUTTI gli Ortodontisti (specialisti, esclusivisti, prevalentisti) d'Italia. Siamo in crescita perché riconosciuti, presenti e attivi a livello intersindacale, Ordinistico e politico (locale e nazionale). Offriamo una serie di servizi fondamentali per la gestione quotiodiana della professione: consulenza legale e fiscale, formule assicurative personalizzate (professionali, RC, TFR, Investo nell'Orto) e personali, analisi e informazioni su tutte le varie normative (vecchie e nuove) che regolano la nostra professione, incontri regionali-provinciali-nazionali su tematiche di particolare interesse sindacale, consigli etici-gestionali-comportamentali, SUSO News,
la nostra rivista che, nella nuova versione, è a cadenza bimestrale e raccoglie tutto il meglio delle notizie, serie e non solo, dell'Ortodonzia italiana e internazionale. Per approfondimenti vedi il sito www.suso.it
NEOLAUREATI E SPECIALIZZANDI € 20 neolaureati (nei 3 anni dalla laurea) € 20 specializzandi (1° anno di specialità) € 50 specializzandi (2° o 3° anno di specialità o masterizzandi) SOCI ORDINARI € 130 per rinnovo entro il 28 febbraio dell'anno in corso o prima iscrizione € 150 per rinnovo oltre il 28 febbraio
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ANNO XV - N. 2 - 2017 SUSO news Notiziario d'Informazione del Sindacato Unitario Specialità Ortognatodonzia. S.U.S.O. Largo Re Umberto, 104 10128 Torino Tel. 011. 50 28 20 Fax 011. 50 31 53 susosindacato@libero.it www.suso.it Orari di Segreteria: Lun-Mer-Gio 9.00/13.00 13.30/17.30 Mar-Ven 9.00/13.00
Coordinamento redazionale Patrizia Biancucci Comitato di Redazione Direttore responsabile: Pietro di Michele Vicepresidente S.U.S.O.: Alessandra Leone Segretario S.U.S.O.: Antonio Cesta Tesoriere S.U.S.O.: Francesca Rosato In Redazione Pietro Bracco, Damaso Caprioglio, Gabriella Ceretti, Alessandra Leone, Roberto Longhin, Gianna Maria Nardi, Alberto Pezzini, Federico Picchioni, Maurizio Tonini, Claudia Tosi, Pasquale Venneri
E tutto questo a sole € 130 annuali che diventano € 50 se sei specializzando al 2° o 3° anno o masterizzando e € 20 se sei specializzando al 1° anno o neolaurato. Se lo ritieni necessario e utile, saremo felici di poterti accompagnare e aiutare nell'affrontare le difficoltà sempre crescenti della nostra professione. La domanda di iscrizione è scaricabile da www.suso.it
Hanno collaborato Claudio Buccelli, Gianvito Chiarello, Lorenzo Cigni, Comba Benedetta, Ezio Costa, Corrado De Biase, Laura Di Benedetto, Fausto Fiorile, Paola Frati, Gaetano Illuzzi, Marco Lama, Luca Levrini, Maria Leonardi, Sara Luciani, Giada Matacena, Carmen Mortellaro, Chiara Pergolizzi, M. Grazia Piancino, Felice Tartaglione, Marta Traversa, Teresa Vallelonga, Paolo Zampetti. Segreteria di Redazione Angela Rosso
Norme redazionali La Redazione si riserva la facoltà di apportare modifiche, se necessario. In mancanza di dichiarazione contraria, qualunque articolo sottoposto all'approvazione della Redazione presuppone la tacita conferma alla pubblicazione totale o parziale. Non si assumono responsabilità in merito a libri o manoscritti non citati. Gli articoli non a firma della Redazione rappresentano l'opinione dell'Autore, che può non corrispondere a quella dell'Editore. La Redazione non risponde inoltre degli annunci a carattere pubblicitario o equiparati e non assume responsabilità per quanto riguarda informazioni commerciali inerenti associazioni, aziende e mercati e per conseguenze derivanti da informazioni erronee.
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Chiuso il giornale al 26/04/2017 Finito di stampare nel mese di aprile 2017
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SCIENZA E TECNICA
L'importanza della terapia precoce atraumatica nel crossbite monolaterale posteriore Università degli Studi di Torino - C.I.R. Dental School Prof. S. Carossa - SCU Ortognatodonzia Prof. E. Berutti
INTRODUZIONE Il cross bite monolaterale posteriore è una malocclusione molto diffusa, la cui prevalenza è riportata in letteratura tra l’8 e il 22%. Si sviluppa prevalentemente nella dentatura decidua o mista interessando quindi i pazienti nel primissimo stadio di sviluppo e alterando la crescita fisiologica delle strutture cranio-facciali. Questa malocclusione coinvolge tutte le componenti del sistema stomatognatico nelle tre dimensioni dello spazio ed è caratterizzata da un’asimmetria dentale, basale e funzionale. Intercettare un morso crociato ed intervenire il più precocemente possibile è quindi necessario per prevenire effetti negativi immediati e a lungo termine. L’apparecchiatura funzionalizzante rappresenta, nella terapia del morso crociato, uno strumento unico poiché permette, non solo la correzione dentale, ma, soprattutto, il recupero neuromuscolare della malocclusione, come dimostrato in letteratura internazionale. 2-10
Il crossbite coinvolge più spesso un solo lato dell’arcata... ma può coinvolgere entrambe le arcate
altamente significativo allo sviluppo di cicli masticatori anomali, definiti cicli inversi, che si sviluppano durante la masticazione principalmente dal lato interessato della malocclusione; dal lato sano (senza morso crociato) il ciclo masticatorio mantiene un pattern fisiologico8-9. Il movimento mandibolare durante la masticazione dipende dal coordinamento dei muscoli masticatori. Di conseguenza all’anomalia del pattern masticatorio si associa un’alterazione dell’attività muscolare. Nei pazienti con cross-bite unilaterale posteriore la coordinazione tra i muscoli masticatori del lato del cross e del lato sano è alterata; l’attività del massetere dal lato del morso incrociato è ridotta mentre il massetere dal lato sano è caratterizzato da una iperattività relativa. L’asimmetria dentale e basale si accompagna quindi ad una asimmetria funzionale che coinvolge i muscoli masticatori al punto da determinare una significativa differenza anatomica di volume10-21.
CICLI MASTICATORI CON CHIUSURA FISIOLOGICA
CICLI MASTICATORI CON CHIUSURA INVERSA DAL LATO CROSS
Figura 1a e 1b
MASTICAZIONE LATO DESTRO
Figura 3a e 3b Il morso crociato monolaterale è una malocclusione asimmetrica ingravescente, caratterizzata dall’inversione del normale rapporto delle cuspidi dei denti superiori con le cuspidi dei denti inferiori sul piano frontale, con occlusione verso il palato delle cuspidi vestibolari degli elementi mascellari rispetto alle cuspidi dei corrispondenti denti mandibolari (Figura 1). Il crossbite coinvolge più spesso un solo lato dell’arcata (morso crociato monolaterale), ma può coinvolgere anche entrambe le arcate (morso crociato bilaterale). Origina da una malocclusione dentale o scheletrica o entrambe; nelle fasi iniziali, può determinare una dislocazione della mandibola che, perdurando nel tempo, diventerà irreversibile1-2. Il crossbite può svilupparsi durante l’eruzione dei denti decidui e rendersi clinicamente evidente tra i 18 mesi e i 5 anni di età, ma può anche coinvolgere la dentatura permanente in stadi di sviluppo successivi. Interessa principalmente il bambino nella prima infanzia, nel periodo in cui si sviluppano tutte le componenti del sistema stomatognatico e vengono messi a punto gli schemi motori neurologici, compresi quelli relativi alla masticazione3-4. Per questo motivo il morso crociato non rappresenta solo una patologia occlusale ma comporta anche un adattamento anomalo degli schemi motori del sistema nervoso centrale34. Poiché dal punto di vista dentale qualsiasi dente può essere coinvolto in un morso crociato sono presenti moltissime combinazioni; la classificazione dentale di questa malocclusione è complessa ma molto importante poiché a seconda dei settori dentali coinvolti mutano le alterazioni della funzione masticatoria e neuromuscolare e, di conseguenza, di crescita del bambino. Per questo presso l’Università di Torino, è stata messa a punto una classificazione dentale del morso crociato dividendolo in posteriore e anteriore, monolaterale e bilaterale10. La prevalenza del morso crociato riportata in letteratura è compresa tra l’8% e il 22%6. Secondo uno studio svolto presso l’Università di Torino su di un campione di 5300 soggetti di età compressa tra i 6 e i 16 anni portatori di malocclusione, il crossbite è stato riscontrato nel 19% dei pazienti. Metà dei soggetti presentava un morso crociato monolaterale posteriore, di cui il 51% a destra ed il 49% a sinistra; il 15% dei pazienti portatori di crossbite presentava invece un morso crociato monolaterale posteriore ed anteriore associati. Nel 65% dei casi di crossbite quindi la dentatura è coinvolta in modo gravemente asimmetrico. Dal punto di vista strutturale osseo il morso crociato può essere classificato in tre tipologie: posizionale (scivolamento della mandibola dal lato del crossbite in seguito ad un primo contatto instabile con mandibola centrata dento-alveolare (crescita disarmonica dell’osso alveolare con assenza di una posizione centrata di primo contatto), basale o scheletrico (crescita asimmetrica delle ossa basali). A causa dell’alterazione della funzione masticatoria, quindi, il morso crociato è una malocclusione ingravescente che si instaura durante l’età evolutiva determinando delle disarmonie ossee irreversibili a fine crescita. Le cause all’origine della malocclusione sono numerose ed articolate, sia ereditarie (ereditarietà di ipoplasia del mascellare superiore e dell’ipermandibulia) che congenite (agenesie dentarie, labio-palato schisi, alterazioni distrofiche, disturbi del metabolismo) e/o acquisite (infezioni o traumi dento-alveolari, estrazione o perdita precoce di uno o più denti); molta importanza nello sviluppo del morso crociato è inoltre attribuita alle alterazioni funzionali come la respirazione orale, l’ostruzione delle vie aeree superiori, la deglutizione atipica, la posizione posturale errata della lingua ed abitudini viziate (succhiamento del succhiotto oltre i 24 mesi, succhiamento del dito). Ulteriori ricerche sono necessarie per approfondire le conoscenze del controllo motorio neurofisiologico e capire il ruolo dell’ereditarietà sul pattern masticatorio neurale nello sviluppo e nell’evoluzione del crossbite7. Il crossbite è, quindi, una malocclusione complessa che partendo dai denti coinvolge tutte le componenti dell’apparato stomatognatico nelle tre dimensioni dello spazio. La caratteristica più evidente di questa malocclusione è l’asimmetria dentale, basale e funzionale. Per quanto riguarda la funzione sappiamo che il cross-bite causa nelle persone affette una risposta compensatoria del sistema nervoso centrale con modificazione del pattern masticatorio riscontrabile all’analisi dei cicli masticatori già nella prima infanzia. La presenza di un morso crociato monolaterale posteriore, infatti, è stata correlata in modo
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MASTICAZIONE LATO SINISTRO
MASTICAZIONE LATO DEL CROSS
MASTICAZIONE LATO SANO
Figura 4 Una funzione masticatoria così alterata, già nella prima infanzia, condiziona la crescita del bambino determinando un adattamento patologico di tutte le strutture alla malocclusione con effetti collaterali non limitati all’apparato stomatognatico ma che possono coinvolgere anche l’intero soma. La persistenza dell’inversione dei rapporti delle cuspidi dentali provoca, nel bambino ancora in crescita, uno sviluppo disarmonico delle ossa del cranio che determina, con il passare degli anni, la formazione di dissimmetrie scheletriche irreversibili apprezzabili nei tre piani dello spazio. Una delle strutture maggiormente interessate da tale crescita asimmetrica compensatoria sono i condili, con ripercussioni sulla funzionalità dell’articolazione temporomandibolare (ATM)22. In presenza di dissimmetrie dentali e basali aumenta il rischio di sviluppare disfunzioni cranio mandibolari che implicano sintomatologie dolorose anche importanti23-26. Una precoce e atraumatica terapia ortognatodontica deve mirare non solo a correggere la malocclusione dentale ma soprattutto a ripristinare una corretta funzione masticatoria dalla quale dipende lo sviluppo armonico strutturale7. Questo può avvenire esclusivamente nel rispetto della fisiologia e della biologia del sistema, evitando qualsiasi tipo di traumatismo dentale e osseo. Sappiamo dalla letteratura che con l’utilizzo di apparecchi ortodontici tradizionali, non si ottiene una riduzione significativa dei cicli inversi28-33 In particolare Throckomorton et al34 hanno analizzato i cicli masticatori in bambini trattati con l’espansione rapida del palato ma non hanno ottenuto la riduzione dei cicli inversi. Gli autori hanno ipotizzato che la persistenza della masticazione inversa dopo la correzione del crossbite monolaterale posteriore sia dovuta al fatto che questa malocclusione si sviluppa durante l’eruzione della dentizione primaria ed influenza l’impostazione e il divenire degli schemi motori a livello del “central pattern generator” sviluppando un tipo di masticazione inversa resistente al cambiamento. L’utilizzo di un’apparecchiatura funzionalizzante, caratterizzata da bites metallici in acciaio resiliente, da molle di espansione, bottone palatino e scudi vestibolari consente di ottenere non solo la correzione dentale ma soprattutto la correzione della masticazione inversa come ripetutamente dimostrato con significatività statistica molto elevata (Figura 4).4,5,8,10,35,36,37 Tra i più importanti elementi innovativi del “Function Generating Bite” (Figura 3), messo a punto presso l’Università di Torino, sono i bites metallici costituiti da uno speciale tipo di acciaio resiliente che, non si indenta (come la resina), ma si “imbutisce” alla pressione dei denti lasciando alla mandibola libertà di movimento durante qualsiasi fase della terapia, sia in fase iniziale che a malocclusione corretta, e preservando le cuspidi da precontatti dentali che inevitabilmente si creano durante lo spostamento ortodontico. L’apparecchio viene attivato dalla pressione esercitata dai muscoli masticatori sui bites e sugli scudi vestibolari durante la deglutizione. La forza è quindi fisiologica e si adatta al sistema stomatognatico del piccolo paziente evitando forze standardizzate e stabilite a priori. Tale forza determina in contemporanea, l’attivazione della molla di espansione e la pressione sul bite creando una coppia di forze e, quindi, lo spostamento corporeo del dente10. Intercettare precocemente, quando possibile già nella prima infanzia, una malocclusione complessa come il morso crociato, responsabile di gravi dissimmetrie della funzione e della crescita del bambino è una importante responsabilità. Per tale motivo ogni atto terapeutico precoce deve avvenire nel rispetto della biologia e della fisiologia del sistema stomatognatico poiché, come sappiamo, qualsiasi terapia traumatica, soprattutto in fase precoce di sviluppo, ha delle conseguenze strutturali imprevedibili e imprevenibili. Bibliografia: http://www.comunicadhoc.it/files/doc/susonews1_17_bibliog_piancino.pdf
Maria Grazia Piancino Laura di Benedetto Corrado de Biase Giada Matacena Teresa Vallelonga
SCIENZA E TECNICA
Congresso ANTHEC: "Anche gli Ortodontisti hanno bisogno di osso"… In occasione del Congresso ANTHEC su “La medicina rigenerativa multidisciplinare: focus on growth factors” svoltosi a Torino sabato 25 febbraio presso l’Ordine dei Medici (Villa Raby) Dental Tribune Italy Daily ha pubblicato questo dialogo/intervista svoltosi tra Patrizia Biancucci, Specialista in Ortodonzia e Carmen Mortellaro, Presidente dell’Associazione organizzatrice dell’evento. Biancucci - Per anni ho visto il collega Gabriele Greco nello studio di Barge fare prelievi e riempire provette. “Serve a rigenerare l’osso autologo dallo stesso paziente” spiegava. Per essere sincera, come ortodontista io non mi sono mai interessata più di tanto pensando che l’operazione riguardasse solo chi fa impianti". Mortellaro - Invece, non è proprio così. Nel titolo del Congresso c’è quasi tutta la storia delle tecniche rigenerative. Definiamola intanto Medicina perché gli emocomponenti per uso non trasfusionale (growth factors) sono utilizzati in tutte le branche della medicina, in chirurgia, in odontoiatria e in medicina veterinaria. Dicesi medicina rigenerativa perché fornisce all’organismo gli elementi utili a una riparazione in vivo, attraverso la ricerca e il perfezionamento di sostituti e presìdi di estrazione autologa. Con quale funzione? Sono in grado di stimolarne le capacità a rigenerarsi e a guarire sfruttando le possibilità autoriparatrici di cui è dotato autonomamente. Credevo che ANTHEC fosse l’ennesima Società Scientifica confinata all’Odontoiatria. Invece… Non è nella mia natura rimanere confinata in ambiti che rischiano di essere autoreferenziali e per certi aspetti troppo settorializzati. Da parecchio tempo mi interesso di quella che ritengo una nuova filosofia di approccio alla malattia: la rigenerazione biologica, da parte del corpo del paziente, del tessuto o dell'organo danneggiato, anziché la sua sostituzione con una protesi o un trapianto. Perché tanto interesse? Mi sono resa conto che questo nuovissimo settore delle biotecnologie rappresenta una rivoluzione e sta cambiando il volto alla Sanità. L’uso di molecole
Sonno e dolore, per la prima volta in Italia un Convegno sul tema
solubili come i fattori di crescita apre la strada a nuove possibilità di cura per i pazienti e ad una migliore qualità della loro vita. E qui interviene l’ANTHEC Per il suo carattere multidisciplinare l’Academy of Non Transfusional Hemo-Components (ANTHEC) rappresenta oggi un punto d’incontro per professionisti di diversa formazione culturale ed esperienza professionale, come biologi, medici, chirurghi, odontoiatri e veterinari… Ma i growth factors non fanno venire in mente la Montalcini? Mi fai riflettere, anche se non sei l’unica ad avere idee poco chiare sull’argomento. In realtà l'utilizzo topico delle piastrine, accompagnate o no da matrice fibrinica, quali fonte di fattori di crescita (growth factors per l’appunto) nacque e si sviluppò nel 1998 quando Robert E. Marx, Chirurgo maxillofacciale americano, pubblicò i primi risultati sull'accelerazione della crescita dell'osso mandibolare, ottenuta con l'aggiunta locale di concentrati piastrinici all' innesto di osso spugnoso. Noi ortodontisti che spostiamo i denti nell’osso avremmo dovuto effettivamente rapportarci con la medicina rigenerativa. Quante volte nelle riabilitazioni importanti il protesista ci chiede di portare un dente dove è funzionale al risultato e dove spesso il supporto osseo manca. Ricordo il nostro Maestro, Prof. Bracco, che ai tempi della specialità, ci parlava più di osso che di denti… Hai pienamente ragione. Nell’evento il settore ortodontico in effetti manca all’appello. Potrebbe essere l’occasione per sviluppare il binomio: meglio tardi che mai!
Patrizia Biancucci Presidente SUSO Torino Consigliere Nazionale SUSO
Carmen Mortellaro Presidente ANTECH
Borsa di Studio assegnata a Roma a specializzanda di Ortognatodonzia Al 4° Congresso ANDI Roma possibilità di diventare relatori Giovani dal titolo ''Implandei corsi dedicati alla sezione toprotesi: biomimetica ed giovani, mentre il quarto e il ingegneria inversa’’ svoltoquinto classificato potranno si il 18 Marzo all’NH Hotel partecipare gratuitamente ad un corso ANDI Roma nel caLeonardo Da Vinci a Roma, la lendario culturale 2018. borsa di studio ANDI Roma A tutti, inoltre, è stata offerta, Giovani “Per Andrea” 2017, del valore di 1000 euro, è stacome premio aggiuntivo, la ta assegnata ad un poster dal possibilità di partecipare ad titolo: ''Effetti del trattamento un corso dell’American Heart ortopedico-funzionale sulle diAssociation per ottenere la mensioni sagittali faringee con certificazione internazionale disturbi respiratori del sonno e BLSD. Il risultato della valutamalocclusione di classe II'' Ne zione dei poster si è ottenuto è autrice Elisabetta Cretella sommando gli esiti della voLombardo, studentessa della tazione on-line sul sito www. Scuola di Specializzazione di andiroma.it, di ogni singolo Sabrina Santaniello Pres. ANDI Roma Ortognatodonzia dell’Univercomponente della Commise Elisabetta Cretella Lombardo sità “Tor Vergata'' diretta da sione di valutazione ANDI Paola Cozza. Roma Giovani e per la prima volta, anche da una Oltre al premio, il primo classificato ha ricevuto una Società Scientifica, che quest’anno, data la tematica targa come "miglior poster" e il suo elaborato sciendegli elaborati in concorso, è stata rappresentata tifico verrà pubblicato su “Odontoiatria 33”. I primi dalla Società Italiana Odontoiatria Infantile (S.I.O.I). tre classificati, inoltre, hanno ricevuto come benefit A consegnare il premio il Prof. Giuseppe Marzo, Sel’iscrizione gratuita ad ANDI Roma per il 2018 e la gretario Scientifico S.I.O.I.
È ormai dimostrato come il dolore sia una delle più frequenti condizioni favorenti l'insonnia cronica, ma altrettanto noto è che un disturbo del sonno contribuisce significativamente ad amplificare sia il dolore percepito che il correlato vissuto emotivo. Indispensabile quindi non trascurare il trattamento di entrambe le condizioni, per un migliore risultato terapeutico. Venerdì 24 febbraio si è tenuto, per la prima volta in Italia, un convegno dedicato a "Sonno e dolore". Organizzato dal Dipartimento di Neurologia e Psichiatria e dal Dottorato in Tecnologie innovative nelle malattie dello scheletro, della cute e del distretto oro-cranio-facciale della Sapienza di Roma in collaborazione con Assirem (Associazione no-profit che si occupa del sonno e dei suoi disturbi) ha visto la presenza dei principali esperti del settore tra i quali Giorgio Cruccu e Antonella Polimeni della Sapienza, Luigi Ferini-Strambi Presidente dell'Associazione mondiale di medicina del sonno, Raffaele Ferri Presidente dell'Associazione Italiana di medicina del sonno.
Il dolore è una delle più frequenti condizioni favorenti l’insonnia. Un disturbo del sonno peraltro contribuisce ad amplificare sia il dolore percepito che il correlato vissuto emotivo.
Vediamo qui il commento di Luca Levrini. Quando parliamo di sonno ed odontoiatria, vengono in mente le apnee notturne ostruttive, la respirazione orale ed il bruxismo. In realtà c’è un aspetto che merita altrettanta attenzione nella sua correlazione: il dolore orale ed il sonno. Le relazioni possono essere molteplici ed incrociate: il dolore orale che porta a disturbi del sonno, oppure i disordini del sonno che contribuiscono al dolore orale e per ultimo il fatto che interagiscono fra loro in modo da provocare un aumento di entrambi. Banalmente, quanti pazienti giungono alla nostra attenzione dicendo che non sono riusciti a dormire tutta la notte per dolore ai denti? In effetti è uno dei dolori orali che può interferire maggiormente con il sonno. I pazienti con pulpiti acute o con parodontiti apicali riportano microrisvegli e mancanza di sonno dovuta al dolore; in particolare gli studi epi-
demiologici sostengono che il mal di denti lo influenza significativamente e negativamente. In pratica il trattamento di una lesione cariosa, in particolare in pulpite, non solo toglie il dolore ma permette il ritorno ad un sonno corretto e di buona qualità. Interessante è la relazione tra i disturbi del sonno ed il dolore generato dalle disfunzioni della ATM e dal bruxismo. Quello dinamico (digrignamento) è già da considerarsi una patologia del sonno che però non influisce sulla sua qualità. Discorso diverso per chi soffre di disturbi temporo-mandibolari poiché spesso la maggior parte ha disordini del sonno come insonnia e apnea ostruttiva. Relativamente al trattamento ortodontico invece il dolore parodontale, dopo sollecitazione della forza ortodontica, sembra non avere troppe conseguenze.
Da non dimenticare i soggetti caratterizzati da sindrome della bocca urente. I disordini del sonno ed i microrisvegli sono spesso riferiti dai soggetti con questa sindrome rispetto agli individui sani, anche se non sono apparentemente collegati con il dolore da essa provocato. Interessante perché spesso in questi soggetti una buona qualità del sonno allieva il dolore. In tale contesto gli effetti sul sonno dipendono dalla diagnosi del dolore orale e dal suo tipo di trattamento, tuttavia tali elementi non sono sempre sufficienti per ristabilire un sonno normale. Gli odontoiatri devono quindi conoscerne i disturbi come insonnia, problemi respiratori, movimenti periodici degli arti e suggerire una valutazione specialistica neurologica al paziente, se necessario. Il suo ruolo dev’essere dunque, portare a considerare tali aspetti. Per questo motivo si è tenuto il convegno dedicato a "Sonno e dolore".
Luca Levrini
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ATTUALITÀ
Intervista a Fausto Fiorile, Presidente AIO
Il Sindacato e la via dell’Ortodonzia? SUSONews gli ha posto alcune domande sul suo essere ortodontista e Presidente di un Sindacato Odontoiatrico
Non ritiene che la professione odontoiatrica per certi aspetti sia diversa da quella ortodontica? Come tutti sappiamo, con l’istituzione del Corso di Laurea in Odontoiatria nel 1980 e l’approvazione della Legge 409 nel 1985, quella del Dentista è diventata una professione autonoma rispetto a quella del Medico, potendo essere esercitata solo da Odontoiatri e/o Medici iscritti all’Albo degli Odontoiatri. L’Odontoiatra è una branca della medicina molto particolare rispetto alle altre specialità, sia per la complessità degli aspetti organizzativi legati alla gestione di uno Studio odontoiatrico, sia per il fatto che nel corso degli ultimi anni la stessa disciplina odontoiatrica si è articolata in numerose sottobranche che hanno assunto il rango di vere e proprie superspecialità. Tra le specialità che presenta maggiori caratteristiche di autonomia c’è sicuramente l’Ortognatodonzia che ricordiamo, può essere esercitata in modo esclusivo all’interno di uno Studio, situazione pressoché impossibile invece per tutte le altre discipline odontoiatriche. Data questa diversità, non considera giusto, come ortodontista, che l'Ortodonzia abbia un suo sindacato di categoria? Nonostante la particolarità dell’Ortodonzia, l’Odontoiatria deve continuare ad essere considerata un tutt’uno. Non penso sia né utile né opportuno per la professione, che gli interessi pur legittimi di una parte dei dentisti, in questo caso gli Ortodontisti, possano essere considerati disgiunti rispetto a quelli di tutta la categoria. Ricordiamoci che la professione è unica ed i problemi del giovane Ortodontista che lavora in consulenza non sono poi così diversi rispetto a quelli del giovane Conservatore o del giovane Pedodontista che presta la sua opera in più Studi. Detto questo, io penso che un sindacato generalista come l’AIO, con gli opportuni accordi, potrebbe tranquilla-
mente prendersi carico anche dei problemi specifici dello specialista in Ortognatodonzia che fino ad oggi sono stati tutelati in modo particolare dal SUSO. In altre parole non penso che l’Ortodonzia debba avere un proprio sindacato di riferimento.
con il quale collaborare e fate in modo che non avvenga il contrario. Impegnatevi per far crescere le vostre competenze tecniche da un lato e le vostre capacità di ascolto e di comunicazione nel relazionarvi con empatia agli altri. In altre parole fate crescere la vostra professionalità! Non I consulenti ortodontici, per arsiate dispersivi, sceglietevi pochi rivare a fine del mese, devono studi possibilmente ben organizavere oggi diverse collaborazati e mettete bene a fuoco gli zioni? È d’accordo? obiettivi professionali che volete È vero. Anche a me è capitato realizzare. Curate le relazioni con frequentemente di parlare con i vostri pazienti, con il titolare delgiovani Ortodontisti che orgalo Studio ed i suoi collaboratori. Fausto Fiorile, Presidente AIO nizzano la loro attività lavorativa Rendetevi in poche parole insostiattraverso consulenze svolte presso numerosi Studi, tuibili! C’è molto spazio per chi ama la professione e spesso addirittura con pochi pazienti affidati loro. non si risparmia nel profondere energia positiva in Sono questi i casi in cui ci si trova a svolgere la profesquello che fa; poco spazio invece per chi interpreta il sione in modo frammentato e diseconomico disperlavoro come un “arrivare a fine giornata”. dendo molte delle energie professionali che invece sappiamo essere molto, molto preziose. L’attività Pur dedicato all'Ortodonzia, al Congresso AIO in odontoiatrica e ortodontica in particolare, è già di per programma a CHIA in Sardegna sono presenti sé molto faticosa, pensiamo a quanto può diventare sodalizi ortodontici come SIDO e ORTEC, ma non stressante se dobbiamo spendere tempo nel traffico SUSO. C'è qualche ragione particolare per tale durante i trasferimenti da uno Studio all’altro. Preesclusione? messo questo, quello che vorrei suggerire, soprattutL’Associazione Italiana Odontoiatri è un sindacato olto ai giovani ortodontisti, è molto semplice. Non fatetre che, per statuto, una Società scientifica che svolge vi ingannare da un pensiero frequente ma pericoloso anche attività formativa. Negli ultimi 3 anni AIO ha orche spesso passa per la testa di chi deve “arrivare a ganizzato oltre 500 Eventi accreditati ECM in tutt’Italia fine mese”; “…per il momento ho poco lavoro e quina cui hanno partecipato oltre 16.000 colleghi. In radi accetto quel che arriva… anche le consulenze che gione di questa intensa attività formativa, con il Conprovengono da Studi poco organizzati e con pochi gresso Internazionale di Alghero del 2013, abbiamo pazienti... poi si vedrà...”. L’impostazione che volete intrapreso un percorso di collaborazione con alcune dare alla vostra attività di consulenti la dovete proSocietà scientifiche tra cui la SIDO, la SIE, e la SIDOC, grammare fin da subito! Scegliete voi il Professionista convinti che la sinergia tra un Sindacato che promuo-
ve da sempre la formazione professionale e le Società scientifiche che svolgono attività di ricerca, sia la migliore formula per offrire il meglio dell’evidenza scientifica ai colleghi creando una grande opportunità di crescita per la Professione. Con il Congresso di Chia, la collaborazione partita ad Alghero si è ulteriormente intensificata non solo in ambito ortodontico, ma in merito a tutte le discipline. Il SUSO non è stato coinvolto nel programma scientifico semplicemente perché non è una società scientifica, ma un sindacato. Non c’è altra ragione. Contiamo invece e naturalmente sulla presenza istituzionale del SUSO nei momenti politici collaterali alle attività scientifiche. Secondo lei esistono linee politiche condivise tra AIO e SUSO? Certamente esistono i presupposti per condividere molte azioni politiche utili alla professione! Nel corso degli anni le occasioni di confronto sui temi legati alla professione sono state numerose e con il Dr. Pietro di Michele c’è sempre stata convergenza in merito ai temi politici da affrontare. Il SUSO è un sindacato con obiettivi molto più focalizzati alla tutela degli specialisti in Ortognatodonzia che si dedicano in modo esclusivo o prevalente a tale disciplina; l’AIO ha invece obiettivi più ampi volti a difendere tutti gli Odontoiatri, indipendentemente dalla loro branca di specializzazione. Si tratta quindi di due Sindacati che nascono con presupposti diversi, ma che possono convergere le loro forze su alcuni obiettivi comuni. Si tratta di sedersi attorno ad un tavolo per identificare insieme alcune linee politiche sulle quali intraprendere azioni concrete. Noi siamo disponibili. SusoNews
SUSO Catania, Corso sulla diagnosi e terapia parodontale, Sabato 17 giugno
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A Catania, grazie alla proficua collaborazione con il Coi-Aiog Cenacolo Odontostomatologico di Catania, presieduto dalla Dott.ssa Cannarozzo, il SUSO ha riaperto le porte ed inaugura il suo programma culturale di incontri del 2017 il sabato 17 giugno, con un corso tenuto dal dott. Luigi Nibali, parodontologo catanese di fama internazionale, Professore presso Queen Mary University a Londra. La sede del corso sarà la prestigiosa sala convegni del Museo Diocesano, presso la quale già a novembre il SUSO ed il cenacolo hanno tenuto il Traumatology Dental Day. Il consiglio direttivo della sede SUSO di Catania è stato rinnovato ed è costituito dalla Dott.ssa Maria Leonardi, Presidente, già consigliere nazionale SUSO dal 2014, il Dott. Edoardo Sicurezza, Segretario e la Dott.ssa Alice Cutrera, Tesoriere.
Maria Leonardi Presidente Sezione SUSO Catania Consigliere Nazionale SUSO
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Dott. Edoardo Sicurezza
Dott. Luigi Nibali DDS, MSc, PhD
Dott.ssa Alice Curtrera
Sabato 17 giugno 2017 Museo Diocesano - Via Etnea, 8 - Catania
ATTUALITÀ
Madre e figlia ortodontiste a confronto sulla professione di ieri e di oggi Ricordo bene quanto desideravo essere come mia mamma, lavorare con lei, diventare come lei. La passione con cui si dedicava a questa professione e la continua disponibilità a mettersi in discussione, aggiornarsi, conoscere, mi ha naturalmente e inevitabilmente spinta ad amare questo lavoro. Il giorno stesso della mia laurea, ho iniziato a lavorare fianco a fianco con lei. Entrambe ci occupiamo di ortodonzia e pedodonzia e sempre più spesso ci “scontriamo” col continuo evolversi della nostra professione. Di qui l’idea di una breve intervista sulla “mia” e sulla “sua” Ortodonzia. Come hai iniziato? Ieri (Maria Josè Ruggeri): Iniziai aprendo il mio piccolo studio a Pinerolo come dentista generico ma con il tempo mi sono focalizzata sulla cura dei bambini e dei ragazzi, perché pochi colleghi si occupavano dei bambini, per l’elevato dispendio di energie richiesto… Oggi (Benedetta Comba): Per me, invece, è andata diversamente: sono entrata a fare parte dello studio di famiglia subito dopo la laurea, con pari diritti e doveri, ma anche grandi responsabilità. Ho potuto organizzarmi totalmente (o quasi) il lavoro, ma anche le sfide di dover gestire altre persone come le assistenti, i consulenti e soprattutto i pazienti. Come sono cambiate le normative di legge per aprire uno studio? Ieri. In teoria solo il medico o successivamente l’odontoiatra potevano aprire e gestire gli studi. L’abusivismo, però, era tollerato e quindi fuori controllo. Gli stessi pazienti non sapevano distinguere un laureato in medicina e/o odontoiatria da un abusivo, che poteva offrire loro prestazioni a prezzi bassi. Le normative per l’apertura di un nuovo studio erano certamente in numero inferiore, ma le successive norme hanno migliorato gli standard qualitativi, di lavoro e di ambiente. Oggi: Molte altre figure professionali non-odontoiatriche e gruppi di investimento hanno la possibilità di aprire e gestire cliniche. L’abusivismo non è totalmente scomparso, ma, nella maggior parte dei casi, mascherato. Per gli studi associati o mono-professionali emergere dalla giungla di offerte diventa sempre più complesso. Le normative da rispettare sono infinite e mutevoli; dalle norme sulla sicurezza sul lavoro, a quelle sulla gestione del personale, per non parlare dei registri per qualunque cosa e degli aggiornamenti del personale. Tutte norme che distraggono tempo ed energie dalla professione, ma aumentano gli standard qualitativi. Come ti aggiorni? Ieri: I corsi erano più frequentemente su base regionale e nazionale con relatori di ambito universitario. Si veniva a conoscenza dei singoli corsi attraverso la posta, se si era iscritti a qualche associazione o sindacato, o con il passa parola. Oggi: Il numero di corsi di aggiornamento è enorme, l’offerta formativa spazia su molteplici argomenti e offre relatori di fama nazionale ed internazionale in location distribuite in ogni parte del mondo. Tutto questo è stimolante. Quali e quanti protocolli segui? Ieri: I protocolli erano pochi e meno rigidi di ora. Si basavano sulla pratica clinica, esperienza e conoscenza della medicina generale. La letteratura scientifica era meno accessibile e per lo più in formato cartaceo. Oggi: Cerco di attenermi a tutte le più recenti linee guida, basate sulla letteratura scientifica e sulla medicina dell’evidenza, senza dimenticare le precedenti. Quanto le aziende influenzano la tua professione? Ieri: Poco, non erano molto presenti. I materiali erano coerenti con le conoscenze scientifiche dei tempi, ma certamente molte meno e difficilmente
reperibili, soprattutto se provenienti dall’estero. Oggi: La ricerca in campo odontoiatrico, grazie anche alle disponibilità economiche offerte dalle aziende, ha sviluppato nuovi materiali e tecniche. Quindi, le aziende, hanno certamente un “peso” importante, con tutti i pro ed i contro del caso. Quanto influisce la tecnologia nella tua pratica quotidiana? Ieri: È diventata indispensabile. La cefalometria che facevamo a mano, oggi è computerizzata, mai avremmo pensato di fare un’impronta digitale da osservare al computer. Senza contare la difficoltà di raccolta dell’esiguo, ma necessario materiale fotografico: dalle foto su carta, di cui dovevi attendere lo sviluppo, per poi passare alle diapositive. Quante volte scoprivi solo tardivamente che erano troppo scure, troppo chiare, mosse! Sono stati fatti passi enormi negli ultimi anni dando la possibilità alla professione di estendere il trattamento terapeutico non solo ai pazienti in età evolutiva, ma anche agli adulti. Oggi: La tecnologia è una componente essenziale per l’odontoiatra e l’ortodontista moderno. È possibile fare diagnosi più precise in ogni campo dell’ortodonzia con l’ausilio di apparecchiature radiografiche digitali, con la RNM, la tac cone beam. Possiamo sapere con precisione dove sono ubicati i canini inclusi, gli ottavi, le cisti ecc. Abbiamo notevoli possibilità di capire e di fare diagnosi. La tecnologia ci ha permesso di registrare e di studiare i movimenti mandibolari e di interpretare più approfonditamente le patologie dell’ATM. In sintesi… è indispensabile!!
Impianti dentali a 1 euro Al peggio non c'è limite!
Questa notizia che riportiamo integralmente è stata scritta dal Consigliere SUSO Gianvito Chiarello e pubblicata da Dental Tribune Italy Daily il 31 marzo Giuseppe Renzo, Presidente Nazionale CAO ha provocatoriamente alzato bandiera bianca: finché non ci saranno novità legislative contro il Far West pubblicitario non interverrà su quest'ultimo attacco all'etica della professione. Il singolare gesto del combattivo rappresentante ordinistico prende spunto dell'ennesimo spot d'assalto in campo odontoiatrico: una catena lowcost milanese ha proposto al pubblico un impianto dentale completo di moncone e corona al prezzo di 1 (un) euro. In realtà se facciamo un'attenta analisi del testo pubblicitario, a fianco della cifra c'è un piccolo asterisco che riporta ad una clausola scritta in minuscoli caratteri. L'impianto infatti costa un euro a condizione che si acquistino 6 corone in porcellana a 750 euro cadauna. Pubblicità ingannevole. Negli spot pubblicitari delle automobili il consumatore ha compreso che la presenza dell’asterisco automaticamente rende poco credibile il messaggio perché incompleto o addirittura falso. Oggi l'asterisco sbarca trionfante nelle vendite odontoiatriche, adescando pazienti fiduciosi, millantando subdola effimera convenienza. Impianto a 1 euro. Poco importa come e dove, l'importante è inserirlo.
Ad un artigiano che doveva fissare in casa dei tasselli per appendere quadri, alla richiesta di un preventivo mi ha risposto: "Innanzitutto mi faccia usare materiale di buona qualità perché se un tassello si rompe poi è difficile toglierlo. Il prezzo dipende inoltre da dove vanno inseriti i tasselli: se nel legno o nel tufo posso usarne uno semplice e se la cava con pochi euro. Se sono mattoni forati devo usare quelli ad espansione, che sono più costosi. Se devo bucare un vetro spesso mi occorre una punta speciale che si consuma velocemente e andrà via parecchio tempo, voglio 80 euro. Se devo inserire il tassello in un marmo importante mi devo prendere tutta la giornata, comprare le punte adatte e lavorare con molta pazienza: mi dovrà dare 250 euro perché se il marmo si spacca glielo devo ripagare..." Sorge allora una domanda spontanea: le ossa del cranio e le loro strutture contigue sono materiali ancora più facili del tufo o del legno?
Una catena lowcost milanese ha proposto al pubblico un impianto dentale completo di moncone e corona al prezzo di 1 (un) euro
Gianvito Chiarello Consigliere Nazionale SUSO
Quale peso hanno i media? Ieri: Fino a poco tempo fa la nostra pubblicità era il lavoro eseguito sul nostro paziente. Il passa parola di un paziente seguito secondo scienza, coscienza e perizia. Il rapporto fiduciario era alla base della relazione medico-paziente. Oggi: Negli ultimi anni, la liberalizzazione ha portato ad una corsa all’abbassamento di prezzi, ad una giungla di offerte sempre più lusinghiere di promesse di economicità e “ottima” qualità. Penso che i media moderni possano essere un’opportunità, ma che la loro regolamentazione e sorveglianza non sia sempre chiara, in grado di garantire un servizio professionale per i pazienti. Chi sono i pazienti ortodontici? Ieri: Bambini e adolescenti. Oggi: Bambini, adolescenti, ma anche e sempre più spesso adulti. L’ortodonzia ha molto ampliato gli ambiti di applicazione anche ai casi di adulti pre-protesici, disfunzionali, parodontali, pre-chirurgici, endodontici e conservativi. Cosa chiede il paziente ortodontico? Ieri: Cura della funzione e della malocclusione. Oggi: Estetica, rapidità del trattamento, efficacia ed efficienza, durata dei risultati nel tempo, miglioramento della funzione masticatoria. Com’è cambiato il rapporto medico/paziente? Ieri: Tutto si basava sulla completa fiducia nella professione medica e in chi la esercitava. Oggi: Probabilmente in molti casi la categoria ha abusato di questa fiducia e spesso i pazienti per esperienze pregresse sono diventati più diffidenti. Guadagnarla può diventare un secondo lavoro. Quanto influisce la medicina difensiva sulla professione? Ieri: Erano rarissimi i casi di medicina difensiva, seppur sempre presenti. Oggi: Seguire i protocolli è la strada migliore per non incorrere in problematiche di tipo legale, senza dimenticare che al primo posto rimane il paziente. È sempre la comunicazione professionale, attenta, puntuale e sincera il centro della professione medica ed odontoiatrica. a cura di Benedetta Comba
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NORME E PRASSI
Le regole della sicurezza Cosa fare per il nostro ambulatorio?
Il Decreto 81/2008 ha ribadito che qualunque azienda, anche in forma di ditta individuale, sebbene con solo un lavoratore, ha l’obbligo di attuare quanto prescritto in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. Scopo di questo articolo è offrire ai lettori, in forma sintetica, una panoramica su tali obblighi. Va però fatta una doverosa premessa: cosa si intende per “lavoratore”? Nell’immaginario comune è la persona “assunta” con un contratto a tempo determinato o indeterminato. Ma la norma prevalica il senso comune. Il Testo Unico ha infatti esteso la definizione a “persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell’organizzazione di un datore di lavoro
Qualunque azienda, anche in forma di ditta individuale, sebbene con solo un lavoratore, ha l’obbligo di attuare quando prescritto in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro
pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari.” (art. 2, comma 1, lettera a, D.lgs. 81/08). Da tale definizione si evince come anche gli stagisti, tirocinanti, addirittura volontari, vi rientrino e quindi debbano essere tutelati dal datore di lavoro rispetto all’ambiente in cui operano e ai rischi derivanti dalla mansione svolta. Partendo quindi da questo principio, necessario per capire se la propria realtà comprende o meno dei “lavoratori”, passiamo ad elencare principali obblighi a cui il datore non può sottrarsi per tutelare la salute e sicurezza. 1. Il documento di valutazione dei rischi (DVR) Ogni datore ha l’obbligo indelegabile di effettuare la valutazione dei rischi e di formalizzarla in un documento dove vengano specificati, i criteri e gli strumenti adottati per la valutazione, le azioni correttive per limitare l’esposizione ai rischi, il livello del rischio residuo a fronte di azioni correttive, la programmazione delle future disposizioni per il miglioramento continuo delle condizioni di lavoro. 2. Individuazione e nomina delle figure della sicurezza È necessario formare una squadra di persone preparate per aiutare il datore nello svolgimento del suo ruolo, dal punto di vista della valutazione dei rischi e per la verifica della messa in atto da parte dei lavoratori delle norme di sicurezza. Le figure della sicurezza sono: a. R.S.P.P. (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione): ruolo che può essere svolto dal datore di lavoro stesso, da un lavoratore o da consulente esterno. b. R.L.S. (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza): sono i lavoratori che devono eleggere il proprio Rappresentante, che dovrà verificare che il datore metta in atto gli obblighi di legge e che i suoi colleghi siano tutelati. Tranne nei casi in cui sia obbligatorio avere un RLS interno, se nessuno vuole ricoprire tale ruolo, sarà necessario rivolgersi ad un RLS territoriale.
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c. ADDETTO/I LOTTA ANTINCENDIO. Può anche essere il datore: è colui che coordina eventuali situazioni di emergenza e/o la necessità di evacuare la struttura. Se l’attività lavorativa consta di più sedi (per esempio due studi), sarà necessario nominare due addetti, uno per sede. d. ADDETTO/I PRIMO SOCCORSO. Anche in questo caso può essere il datore, tanto più se medico. e. Medico competente (se necessario). Qualora sia necessario attivare un protocollo di sorveglianza sanitaria, consistente in visite mediche periodiche, dovrà essere appannaggio di un Medico specializzato in Medicina del Lavoro, quale consulente esterno. 3. Formazione obbligatoria Per tutte le figure prima elencate e per i lavoratori, a seconda del livello di rischio, sarà necessario impartire adeguata formazione. La formazione è sancita dal Decreto e dai successivi Accordi Stato-Regione che ne hanno definito la durata e i termini di validazione e di aggiornamento. Oltre alle figure di sui sopra anche tutti i lavoratori devono partecipare a specifici corsi di formazione. 4.Dispositivi di protezione individuali (DPI) I dispositivi devono essere adeguati al rischio, ma anche al lavoratore che li indosserà, per esempio nella taglia. L’uso dei DPI, se messi a disposizione del lavoratore adeguatamente istruito, diventano obbligo imprescindibile: il lavoratore colto ad operare senza DPI sarebbe passibile di lettera di richiamo ufficiale. 5.Certificati di conformità e verifiche periodiche (impianti elettrici, riscaldamento, macchine …) Tutte le attrezzature dello studio, gli impianti elettrici e di condizionamento devono essere correlati da certificati di conformità forniti dalle case produttrici o dagli istallatori. In quanto ambienti sanitari, gli studi odontoiatrici devono sottostare alla verifica annuale degli impianti elettrici, biennale della messa a terra e degli elettromedicali rispetto alla dispersione elettrica. 6.Protocolli operativi Dato l’obbligo di informare i lavoratori sulle procedure da mettere in atto per la sicurezza e il corretto svolgimento delle mansioni, è bene stilare alcuni protocolli operativi da far leggere e sottoscrivere. Per esempio, auspicabile avere un protocollo rispetto alle operazioni di sterilizzazione che, oltre a citare le varie fasi, ricordi quali DPI utilizzare e quali test periodici effettuare sulle attrezzature a verifica della validità del processo. 7.Mezzi antincendio e primo soccorso Deve sempre essere presente in studio almeno un estintore (il numero può aumentare in base ai metri quadri e alla disposizione degli spazi) e una cassetta del primo soccorso, dal contenuto prescritto da legge. Gli estintori devono poi essere verificati ogni 6 mesi da ditta specializzata, mentre deve essere tenuta sotto controllo la scadenza dei presidi presenti nella cassetta di primo soccorso. 8.Segnaletica La segnaletica ha lo scopo di comunicare ai lavoratori e a tutti gli avventori dello studio le regole, le prescrizioni e i divieti. Obbligatorio avere cartelli che indichino le uscite di sicurezza, il divieto di fumare, la presenza di estintori, l’obbligo di utilizzo dei DPI, per esempio in zona sterilizzazione, le zone sottoposte a rischio radiazioni ionizzanti etc.
Sara Luciani Consulente in materia di sicurezza sul lavoro Titolare della Esselle Servizi snc www.esselleservizi.it sara.luciani@esselleservizi.it
“Per favore, dateci tregua in materia legislativo fiscale" Gli adempimenti fiscali non finiscono mai e vengono emanati continui aggiornamenti. Siamo arrivati in una situazione in cui la stessa Direttrice dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi, intervenuta a Roma ad una convegno organizzato dall’Università Luiss, così ha risposto a chi le chiedeva quale fosse il suo auspicio per il prossimo futuro: “Di urgenze ce ne sono sempre tantissime, ma forse la principale è quella di avere una tregua nella produzione legislativa in materia fiscale e sfruttarla per una riorganizzazione di tutte le norme che regolano il settore”.
2016 (con riferimento al periodo di imposta 2015) gli odontoiatri erano esonerati dalla trasmissione dei dati delle spese mediche già trasmessi al Sistema Tessera Sanitaria. Tale esonero non era stato riproposto per il 2017 e quindi in assenza di diverse indicazioni i dati delle spese mediche già trasmessi al Sistema Tessera Sanitaria nel 2017, dovevano essere nuovamente trasmessi con lo Spesometro. Con il comunicato stampa del 24 marzo 2017, l’Agenzia delle Entrate ha reso noto un provvedimento che esclude dallo spesometro riferito al 2016 tutti i dati già trasmessi al Sistema Tessera Sanitaria. Tuttavia, qualora risulti più agevole dal punto di vista informatico, è possibile comunque inviare anche i dati già trasmessi al Sistema.
A decorrere dal 2017 è stato disposto l’obbligo, di comunicare trimestralmente in via telematica all’Agenzia delle Entrate i dati delle fatture emesse e ricevute
Ma come fanno i contribuenti, e nello specifico gli odontoiatri, ad orientarsi in questo ginepraio di norme ed adempimenti da rispettare. Cerchiamo, quindi, di fare un aggiornamento su quelli nuovi entrati in vigore quest’anno. A decorrere dal 2017, è stato disposto l’obbligo, di comunicare trimestralmente in via telematica all’Agenzia delle Entrate i dati delle fatture emesse e ricevute. Tali dati dovranno essere inviati in forma analitica per ogni singolo documento. I primi chiarimenti sulla trasmissione telematica dei dati sono stati resi noti con la circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 1/E del 7 febbraio 2017. Come già indicato in un precedente articolo, per ogni documento dovranno essere comunicate le seguenti informazioni: • i dati identificativi dei soggetti coinvolti nelle operazioni; • la data e il numero della fattura; • la base imponibile; • l’imposta; • la tipologia dell’operazione. Per l’anno 2017 inizialmente era previsto che le nuove comunicazioni dovessero essere trasmesse entro il 25 luglio 2017 quelle relative al primo semestre ed entro l’ultimo giorno del secondo mese successivo al trimestre quelle relative al terzo e quarto trimestre. Con il Decreto Milleproroghe vengono modificati i termini, disponendo la trasmissione telematica entro il 18/09/2017 per i dati relativi ai primi due trimestri ed entro il 28/02/2018 per i dati relativi al terzo e quarto trimestre 2017. Le nuove comunicazioni sostituiscono l’obbligo di presentazione dello spesometro annuale, che comunque deve essere trasmesso per il 2016 entro il 10 aprile 2017 per i contribuenti con liquidazione IVA mensile ed entro il 20 aprile 2017 per i contribuenti con liquidazioni IVA trimestrale. Per l’anno
Sempre dal 2017 i soggetti passivi IVA devono comunicare trimestralmente i dati relativi alle liquidazioni periodiche dell’IVA. Le comunicazioni devono essere effettuate entro l’ultimo giorno del secondo mese successivo al trimestre ad eccezione del secondo trimestre che deve essere effettuato entro il 18 settembre 2017. Da tale adempimento sono esonerati i soggetti passivi non obbligati alla presentazione della Dichiarazione annuale IVA o all’effettuazione delle liquidazioni periodiche. Per un odontoiatra è quindi sufficiente un acquisto di beni e servizi in reverse charge (sia acquisto intracomunitario, sia servizio ricevuto di manutenzione su immobile o servizio di pulizia) per rientrare tra i soggetti obbligati. In relazione agli acquisti intracomunitari di beni e servizi era stata inizialmente prevista l’abrogazione della trasmissione dei modelli INTRASTAT. Con il Decreto Milleproroghe tale adempimento è stato ripristinato per il 2017. Non sono passati ancora tre mesi dall’inizio dell’anno e come si desume da quanto sopra riportato, c’è stata una continua emanazione di nuovi adempimenti e chiarimenti operativi. La speranza, che confidiamo non vana, può essere quindi solo quella anche auspicata della Direttrice dell’Agenzia delle Entrate di avere una tregua nella produzione legislativa in materia fiscale.
Maurizio Tonini Consulente Fiscale SUSO
NORME E PRASSI
Legge Privacy e nuova normativa europea: sei già in regola?
La nuova normativa europea in materia di privacy – emanata con il Regolamento Generale sulla protezione dei dati personali (GDPR) n. 679/2016 – abroga la Direttiva 95/46/C e si affianca, in Italia, al Codice privacy italiano (D.Lgs 19672003 c.d.). L’adeguamento e i nuovi adempimenti sono rivolti ad aziende della Pubblica Amministrazione e professionisti in generale (quindi anche gli odontoiatri) obbligati a definire un nuovo asset-
to della “privacy” entro maggio 2018. Per rispondere alle nuove esigenze normative occorre un differente “modello organizzativo” (Sistema di Gestione privacy o di “Data Protection Compliance) sulla base di una preliminare analisi dei rischi e un’autovalutazione per l’adozione delle migliori strategie a presidiare il trattamento dei dati.
Esempi del nuovo “modello”: aggiornare i documenti, nominare il personale addetto, aggiornare informative e contratti, dotarsi di strumenti utili a valutare la propria accountability, dimostrandolo all’Autorità Garante mediante misure tecnico organizzative adeguate. La nuova regolamentazione della privacy impone pertanto ai professionisti singoli e organizzati in forma societaria, nuovi adempimenti (es. tenuta di un “Registro delle attività di trattamento”, revisione delle informative privacy e formazione del personale dipendente che tratta dati personali) e specifiche misure di sicurezza (organizzative e tecniche, quali la pseudonimizzazione o crittografia per garantire anche integrità e riservatezza dei dati), nonché l’introduzione di nuove figure soggettive e professionali per presidiare i processi organizzativi interni e garantire un corretto trattamento dei dati personali. In quest’ottica viene introdotto il Responsabile della Protezione dei Dati (RPD o DPO) - Data Protection Officer), responsabile della conformità e della custodia dei dati, loro monitoraggio e attuazione dei diritti degli interessati. In base al Regolamento, tale figura può essere anche un esperto esterno (con contratto di servizi) alla struttura del Titolare/Responsabile del trattamento e operare anche attraverso un team di professionisti. Filo conduttore delle nuove disposizioni è una maggiore tutela per le persone, maggior protezione dei dati personali, nuovi adempimenti (es: il “Registro delle Attività di trattamento”) oltre a significative sanzioni per chi violerà le prescrizioni: possono arrivare fino a 10 o 20 milioni di euro oppure al 2% o al 4% del fatturato totale mondiale annuo. Organi preposti ai controlli, saranno l’Autorità Garante Privacy e la Guardia di Finanza.
Per evitare sanzioni ed essere conformi occorre quindi: - avviare un nuovo “modello organizzativo”; - analizzare il livello di conformità interna (audit) e integrare la documentazione mediante il potenziamento dei contenuti dell’informativa, la definizione di idonee modalità di acquisizione e revoca del consenso, nonché l’obbligo di fornire la relativa prova (dimostrazione dell’acquisizione del consenso) - formare e sensibilizzare il personale dipendente; - implementare la compliance interna e adottare specifiche policy mediante: revisione dei regolamenti aziendali interni, adozione di un Registro delle attività di Trattamento, revisione e integrazione di tutti i contratti (corretta contrattualizzazione dei contratti con clausole privacy per la ripartizione delle responsabilità), realizzazione di una valutazione d’impatto sulla protezione dei dati, adozione di una specifica “Data Retention Policy”, adozione di specifiche procedure per eventuali episodi di violazione di dati personali (“data breach”); - designare un Responsabile della Protezione dei Dati (DPO)
Per rispondere alle nuove esigenze occorre un differente “modello organizzativo”
Tutti i professionisti del settore sanitario dovranno adeguarsi alle nuove disposizioni, non solo per evitare pesanti sanzioni (fino a 20milioni di euro) ma anche per essere più competitivi in un mercato unico digitale.
Alessandra Leone Vice presidente SUSO
“Sburocratizziamo l’ECM dandole una maggiore organicità” Il sistema di aggiornamento delle professioni sanitarie ECM è vissuto dalle categorie interessate come uno strumento per realizzare una migliore professionalità nelle arti sanitarie, oppure come un ulteriore obbligo che appesantisce la già difficile professione sia pubblica che privata? Per rispondere a questa ed altre domande la Conferenza Stato Regioni ha dato il via libera all’unanimità al testo dell’Accordo che riordina «La formazione continua nel settore Salute» trasmesso il 2 Febbraio di quest'anno. Il provvedimento intende ristrutturare la Formazione Continua in Medicina con una sostanziale sburocratizzazione delle procedure apportando anche una maggiore organicità. Tre sono gli obiettivi previsti: semplificare l'attività di professionisti e provider, rendere la stessa offerta formativa più mirata e adeguata a un'effettiva crescita professionale degli operatori sanitari e per ultimo, ma non meno importante, assicurare un uniforme miglioramento qualitativo, sia come contenuti sia come organizzazione, della formazione continua su tutto il territorio nazionale. Ci stiamo avviando verso una ripartizione delle competenze: la governance del sistema, con la determinazione degli standard minimi di qualità, sarà prerogativa della Commissione nazionale, che dovrà fissare le nuove regole nel «Manuale nazionale di accreditamento per l'erogazione di eventi Ecm», un documento a cui gli esperti stanno già lavorando e che sarebbe a buon punto. Saranno gli ordini, i collegi, le federazioni nazionali e le associazioni professionali che avranno il compito di vigilare sull’assolvimento degli obblighi formativi e ad attestare il numero di crediti effettivamente maturati e registrati. La Commissione nazionale si avvale dell’anagrafe nazionale Cogeaps per i professionisti sanitari che svolgono professioni sanitarie regolamentate ma non ordinate e non iscritti ad associazioni. L’attuazione amministrativa è in capo alle Regioni, che potranno individuare requisiti di accreditamento ulteriori purché «oggettivamente idonei a elevare la qualità dell'offerta formativa». Verranno attivati controlli atti alla verifica della trasparenza e indipendenza da interessi commerciali sia nei contenuti formativi che negli obiettivi didattici. È previsto un giro di vite sulla verifica qualitativa della formazione erogata dai provider. Saranno infatti eseguiti monitoraggi più stringenti post-accreditamento da parte dell'Osservatorio Nazionale, attraverso visite direttamente nel luogo di svolgimento dell'evento formativo. Organo ausiliare
della Commissione nazionale, l’Osservatorio Nazionale diventerà operativo vigilando sulla qualità dei contenuti, sulla gestione degli eventi formativi e sulla coerenza degli stessi che siano realizzati in sintonia con gli obiettivi formativi programmati. Stop ai corsi scelti «a caso», solo per accumulare crediti. Sarà infatti il dossier formativo del medico, reso attivo in questo triennio, che fornirà l’espressione dell’aggiornamento, della coerenza della formazione rispetto «alla professione, alla disciplina, alla specializzazione, al profilo delle competenze nell’esercizio professionale quotidiano. In questo modo il dossier rappresenta lo strumento che consente al professionista sanitario di programmare e verificare il proprio percorso formativo alla luce del suo profilo professionale e della propria posizione «sia come singolo sia come soggetto che opera all’interno di gruppi professionali».
Marta Traversa
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NORME E PRASSI
Legge Gelli/Bianco: meno conflitti e risarcimenti più efficaci all’insegna della qualità e sicurezza delle cure
segue da pag. 1
(Prima parte)
La Legge 24/2017, cosiddetta legge Gelli/Bianco, rappresenta un importante punto d’incontro fra la necessità di calmierare il contenzioso in ambito di responsabilità sanitaria da un lato e quello di garantire un sistema risarcitorio più efficace nei confronti del paziente. La ratio generale è comunque quella di implementare un sistema di qualità che ha come premessa la sicurezza delle cure considerata come elemento costitutivo del diritto alla salute, a garanzia in primo luogo del paziente stesso. Un “articolo di principio”, che definisce la sicurezza delle cure come valore costituzionale, ritenendola parte integrante del diritto alla salute così come ricordato più volte dall’onorevole Gelli. La legge ha il pregio di affrontare il problema della responsabilità sanitaria, in maniera organica e completa, interessandosi del versante amministrativo, penale e civile: la sicurezza delle cure e del rischio sanitario, l’importanza delle raccomandazioni contenute nelle linee guida e le buone pratiche, la responsabilità dell’esercente la professione sanitaria e della struttura sanitaria pubblica o privata, le modalità e le caratteristiche dei procedimenti giudiziari aventi ad oggetto la responsabilità sanitaria, gli obblighi di assicurazione e di forme alternative, l’importanza del ruolo della c.t.u. e della perizia.
La legge ha il pregio di affrontare il problema della responsabilità sanitaria, in maniera organica e completa, interessandosi del versante amministrativo, penale e civile
Di grande rilievo la prima parte della legge, interamente dedicata all’implementazione del rischio clinico, con l’istituzionalizzazione di un sistema operativo ben strutturato, volto da un lato alla prevenzione e gestione dell’errore e dall’altro alla rilevazione e “amministrazione” dei dati relativi al contenzioso. Gli articoli 2-5 prevedono come prima importante novità l’istituzione di nuovi organi: a) la figura del Garante del diritto alla salute (articolo 2), funzione che potrà essere affidata dalle Regioni all’Ufficio del Difensore civico. Esso potrà essere adito gratuitamente dai destinatari di prestazioni sanitarie per la segnalazione, anche anonima, di disfunzioni nel sistema dell’assistenza sanitaria e socio-sanitaria, agendo se necessario a tutela dell’interessato. b) l’istituzione in ogni Regione, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, del Centro per la gestione del rischio sanitario e la sicurezza del paziente, con il compito di raccogliere i dati regionali sui rischi ed eventi avversi e sul contenzioso . I dati raccolti devono poi essere trasmessi annualmente all’Osservatorio nazionale delle buone pratiche sulla sicurezza in sanità così come previsto dal successivo articolo 3. L’osservatorio, ricevuti i dati, deve individuare le idonee misure per la prevenzione e gestione del rischio sanitario e il monitoraggio delle buone pratiche per la sicurezza delle cure, nonché per la formazione e aggiornamento del personale esercente le professioni sanitarie. c) Il successivo articolo 4 prevede l’obbligo di trasparenza delle prestazioni sanitarie erogate dalle strutture pubbliche e private nel rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali (d.lgs. n. 196/2003). La direzione sanitaria, su richiesta del paziente, deve fornire la documentazione sanitaria rapidamente, da un minimo di 7 giorni ad un tempo maggiore solo però per ragioni chiare e ben esplicitate. Ancora più rilevante è l’obbligo per tutte le strutture sia pubbliche che private di pubblicare sul proprio sito Internet i dati relativi ai risarcimenti erogati nell’ultimo quinquennio. Tale previsione costituisce una sorta di biglietto da visita per le strutture, assumendo un rilievo importante nella conoscenza e nella valutazione della struttura da parte dell’utente. d) la parte dedicata al rischio clinico si chiude con una norma di passaggio fondamentale come l’art. 5, interamente dedicata alle raccomandazioni contenute
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nelle linee guida e alle buone pratiche mediche. La nuova legge richiede che tutti i professionisti sanitari si attengono ad entrambe, con la necessità però di una loro contestualizzazione e da qui il loro carattere non vincolante. I passaggi fondamentali dell’articolo che racchiudono le maggiori novità sono: la loro operatività esclusivamente nell’ambito dell’imperizia (vedi successivo art. 6), il loro carattere non vincolante, la prioritaria importanza delle linee guida rispetto alle buone pratiche, la necessità che siano elaborate da enti e istituzioni pubblici e privati nonché dalle società scientifiche e delle associazioni tecnico scientifiche delle professioni sanitarie iscritte in apposito elenco istituito e regolamentato con decreto del Ministro della Salute (autorevolezza della fonte di provenienza), l’obbligo per l’Istituto superiore di sanità di pubblicare nel proprio sito internet le linee guida e gli aggiornamenti delle stesse indicati dal Snlg, previa verifica della conformità della metodologia adottata a standard definiti e resi pubblici dallo stesso Istituto, nonché della rilevanza delle evidenze scientifiche dichiarate a supporto delle raccomandazioni (l’importanza di un metodo verificabile). L’art. 5 è strettamente legato al successivo art. 6 che riforma la responsabilità professionale in ambito penalistico. Art. 6. Responsabilità penale del medico 1. Dopo l’articolo 590 quinquies del codice penale è inserito il seguente: «Articolo 590 sexies. (Responsabilità colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario). Se i fatti di cui agli articoli 589 e 590 sono commessi nell’esercizio della professione sanitaria, si applicano le pene ivi previste salvo quanto disposto dal secondo comma. Qualora l’evento si sia verificato a causa di imperizia, la punibilità è esclusa quando sono rispettate le raccomandazioni previste dalle linee guida come definite e pubblicate ai sensi di legge ovvero, in mancanza di queste, le buone pratiche clinico assistenziali, sempre che le raccomandazioni previste dalle predette linee guida risultino adeguate alle specificità del caso concreto». La ratio che ha ispirato la legge di riforma è quella di depenalizzare la colpa sanitaria quando sussiste il rispetto della buona scienza rappresentata dalle linee guida. Nel settore penalistico, si possono ripercorrere tre filoni principali giurisprudenziali che negli anni sono progressivamente mutati. Il primo, collocabile all’incirca fino alla fine degli anni ’80, aveva dato vita ad un orientamento piuttosto benevolo nei confronti dei sanitari che cagionavano per colpa eventi dannosi per il paziente. Trattandosi la professione medica di un mestiere particolarmente complicato e rischioso per riconoscere la sussistenza della responsabilità doveva il professionista essere caduto in un errore grossolano e macroscopico, il cosiddetto errore inescusabile. La ratio di questo ragionamento poggiava sull’applicazione dell’art. 2236 cod. civ. anche in ambito penalistico, escludendo la responsabilità (come in civile) del prestatore d’opera solo per dolo o colpa grave, qualora la prestazione implichi la soluzione di problemi tecnici di speciale difficoltà. Successivamente, tale orientamento fu superato da uno di contrario avviso che negò l’applicabilità della citata norma civile, se non nei casi di oggettiva speciale difficoltà, parametro da accertare in concreto caso per caso. Per il resto, ciò che si considerava rilevante per la determinazione della colpa penale era quanto disposto solo dall’art. 43 cod. pen., con la conseguenza che anche la colpa lieve poteva senz’altro assumere rilevanza criminale. Il terzo momento è rappresentato dall’intervento del legislatore con la cosiddetta legge Balduzzi (l. n. 189/2012) che segnò la terza stagione della responsabilità sanitaria. Tale legge richiedeva due requisiti per l’irrilevanza penale del fatto illecito colposo commesso dal medico. Da un lato, vi era il rispetto delle linee guida e buone pratiche accreditate dalla comunità scientifica, dall’altro lato l’assenza di colpa grave (art. 3, legge cit.). Tale articolo 3 ha dato vita ad una ricca produzione giurisprudenziale che ha sancito alcuni punti: a) le linee guida e le buone pratiche non hanno natura di norme cautelari, perché si tratta di direttive generali, istruzioni di massima, che vanno necessariamente applicate e modellate al caso concreto. Per conseguenza, il comportamento del medico può essere colposo anche ove perfettamente rispettoso delle suddette indicazioni scientifiche. b) la colpa, per operare l’esimente, deve essere lieve e non grave. In tal modo essa finisce per assumere “un duplice rilievo: per un verso è parametro per determinare la gravità del fatto e dunque la misura della pena (art. 133 cod. pen.), per altro verso essa costituisce il discrimine tra rilevanza ed irrilevanza penale. Nell’operare tale discrimine occorre svolgere un giudizio basato sulle peculiarità del caso concreto (conoscenze scientifiche del tempo, caratteristiche dell’atto e dell’agente, grado di scostamento dallo standard del professionista modello, ecc.).”
La giurisprudenza prevalente riteneva poi che la legge Balduzzi prevedesse la scriminante della colpa lieve nei soli casi di imperizia, e non di negligenza o imprudenza. poichè le linee guida e le buone pratiche contengono esclusivamente regole di perizia. Di diverso avviso una recente sentenza della Corte di Cassazione che invece riconosce la scriminante per ogni forma di colpa, purché lieve. (imperizia, imprudenza, negligenza). La legge “Balduzzi” ormai sul punto abrogata è considerata superata e sostituita dall’art. 6 della legge n. 24. A fronte dell’abrogazione è inserito nel codice penale il nuovo articolo 590-sexies, rubricato “Responsabilità colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario”. “Se i fatti di cui agli articoli 589 e 590 sono commessi nell’esercizio della professione sanitaria, si applicano le pene ivi previste salvo quanto disposto dal secondo comma. (comma 2) Qualora l’evento si sia verificato a causa di imperizia, la punibilità è esclusa quando sono rispettate le raccomandazioni previste dalle linee guida come definite e pubblicate ai sensi di legge ovvero, in mancanza di queste, le buone pratiche clinico – assistenziali, sempre che le raccomandazioni previste dalle predette linee guida risultino adeguate alle specificità del caso concreto”. Non si parla più di colpa grave ma rimane il limite della sola imperizia, si fa riferimento solo ai reati di omicidio e lesioni colpose e le linee guida devono essere “definite e pubblicate ai sensi di legge”, ed in particolare ai sensi dell’articolo 5 della legge in commento, già analizzato.
Direttivo SIOF Claudio Buccelli Paola Frati
In vista del referendum aboliti i voucher. Cosa succederà in futuro? Il Decreto Legislativo 24 settembre 2016 n. 185, pubblicato sulla GU 07/10/2016 n. 235 ed entrato in vigore l’ 8 ottobre 2016, introduceva correttivi ai decreti individuati e noti nel loro complesso come Jobs Act. Tra tutte le modifiche, quelle attinenti al Decreto Legislativo n. 81 del 2015, hanno riguardato anche la stretta sull’utilizzo dei voucher nel lavoro accessorio, strumenti che come noto sono stati aboliti da un provvedimento del Governo in vista di un possibile referendum. Sull’avvenuta abolizione e sue conseguenze giuridico pratiche pubblicheremo nel prossimo numero un ampio servizio del nostro consulente avv. Marco Lama.
Avv. Marco Lama Giuslavorista
NON SOLO ORTODONZIA
Elena Comino: "Reportage unforgettable" di un’ortodontista in Patagonia Una giornata passata fra legature e brackets, la mano che viaggia sicura per modellare un'ansa o attivare un arco, le serate trascorse tra la valutazione di un angolo SpP-GoGn, un tracciato e la preparazione di un piatto gourmet per la cena che ti rimette in quadro dopo le solite corse ad ostacoli. Fin qui tutto normale, a parte la cena versione masterchef (o hell's kitchen, come sostiene suo marito!)… "Cucinare mi rilassa" dice Elena Comino, specialista in Ortodonzia, che alterna la propria attività da libera professionista al tutoraggio nel reparto di Ortognatodonzia della Dental School di Torino, Università dalla quale proviene. Minuta e tranquilla, Elena da Mondovì, provincia di Torino, piena Langa, sostiene che la cucina le tiene le mani e la testa piacevolmente impegnati, ma non al punto da non poter pensare anche ad altro. “Altro” che di solito riguarda i viaggi, esperienza di vita che la accompagna da sempre e che ora condivide con Ruben, il marito. "Da sempre incuriosita dal mondo che ci circonda, sono una viaggiatrice onnivora – dice di sé - Mi piace New York ma preferisco i parchi americani del South West, l'Olf Faithful di Yellowstone a Manhattan, tanto per capirci". Non solo fornelli, dunque, ma per fantasticare anche i racconti della nonna 95enne, grande viaggiatrice che per anni aveva continuato a dirle di un viaggio in Patagonia: “È stato indimenticabile, il più bello della mia vita". Ed allora tra un risotto al Barolo e un filetto in crosta, Elena ha avuto buon gioco a convincere il marito e a progettare quello che non definisce il “viaggio della vita” solamente perchè contano che sia il primo di una lunga serie. Dal progetto, alla realizzazione di un’avventura che ha consentito alla coppia di collezionare in tre settimane una tale esplosione di sensazioni, un impatto forte e coinvolgente con la Patagonia, da farli tornare distrutti, ma estremamente assolutamente “carichi”. Da dove iniziamo, Elena? Io adoro gli animali e la vita e in questa occasione ne abbiamo fatto indigestione. La Patagonia è un mondo a parte, un luogo ancora selvatico, nonostante il turismo sia ormai un elemento presente. Potrei cominciare dalle cascate di Iguazù, che in fotografia sono bellissime, ma dal vivo sono
ANNUNCIO PROMOZIONALE
splendide, terrificanti soprattutto se osservate da un gommone che ci naviga sotto. Un turbinio di acqua, vapore, nebbia indescrivibile e, come ovvio, un tripudio di arcobaleni. E poi? Poi la sbalorditiva Gola del Diavolo, voragine che accoglie le acque in un tale marasma di vapore e acqua nebulizzata da impedire di vederne il fondo. E se l'esperienza vi mette appetito, state attenti ai lemuri che qui la fanno da padroni, ladri incalliti in grado di ripulirvi da qualsiasi cosa abbia un aspetto anche lontanamente commestibile. Ancora... Irripetibili le esperienze di Punta Loma, raggiunta con molta difficoltà ed invasa da branchi di leoni marini ammassati, stile gregge di pecore, di cui abbiamo potuto osservare in dettaglio persino i baffi. E poi Punta Tombo con i pinguini di Magellano, tra i piedi, padroni di casa, in formato folla da stadio. In questo lembo di continente una fauna incredibile, una varietà di specie da capogiro, ad appagare vista e tutti gli altri sensi. Però... Però? Non so come spiegarlo, potrebbe sembrare un po' supponente sostenere che davamo tutto questo per scontato. In fondo eravamo lì per gli animali e la natura e sapevamo cosa aspettarci, anche se non in tale misura. Sapevamo insomma dove andare, cosa cercare. Ma nulla, che si possa leggere o sentir raccontare, può rendere il rumore terrificante dei lastroni che staccandosi dal Ghiacciaio Perito Moreno vanno a schiantarsi nell’acqua. Nulla può descrivere la potenza solenne di quella natura, la distesa sconfinata dei tronchi morti della Terra del Fuoco che non si decompongono a causa del freddo. Per non parlare del vento incessante, contorno perenne alle più bizzarre condizioni climatiche, in rapida successione nel giro di poche ore. Oltre alla meraviglia, quali stati d’animo? L’ansia che assale il viaggiatore non estremo, quando si percorrono centinaia di chilometri senza incontrare anima viva. Quando è in corso
della degustazione al tramonto, del mate in famiglia e con gli amici. È un infuso di erbe ricco di caffeina, dal sapore amaro non molto gradito a noi occidentali. Da queste parti si è soliti girare per le strade con termos per l'acqua calda e una tazza, una zucca svuotata, con una cannuccia di metallo speciale per filtrare il liquido. Un cenno a parte sulle difficili condizioni di vita, con i prezzi scritti a matita poiché in continuo cambiamento, giorno per giorno, causa inflazione.
E la gente? Il cibo? Nella Peninsula Valdes ha un suo fascino il rito
Intervista a cura di Giulio Del Mastro
Fabio Fantozzi ed il brand Orthofan: l'evoluzione prima del futuro! rizzo www.fabiofantozzi.it dove vengono generati post professionali anche da clinici di fama, al fine di generare discussioni produttive e formative nella branca dell'ortodonzia.
Un solo nome, mille progetti: L'Orthofan laboratorio ortodontico nasce in Provincia di Teramo nel gennaio del 1994 ed in pochissimi anni, l'ascesa è stata così imponente da arrivare a produrre dispositivi ortodontici su misura, in tutte le regioni d'Italia ed in alcuni paesi all'estero.
Già da oltre sei anni, Orthofan utilizza tutte le nuove tecnologie 3D, dalle macchine di prototipazione in HD ai softwares di set-up: siamo gli unici in Italia a possederne ben 4 per produrre aligners di cui vi parleremo di certo più avanti! Oltre questo, Orthofan ha generato un altro brand importantissimo di caratura Internazionale: OrthofanPro. Si tratta di un marchio che introduce nel dentale italiano, paradenti professionali su misura per tutte le tipologie di sport, utilizzando sistemi unici al mondo come la stampa UV per la personalizzazione e la fibra di carbonio per il rinforzo e la corretta distribuzione delle forze in caso di impatto.
L'Odontotecnico Fabio Fantozzi, si è sempre occupato della ricerca, dello sviluppo e delle strategie di comunicazione e di marketing al punto tale da aver creato il primo blog ortodontotecnico all'indi-
Oltre questo, Fabio ha anche ideato italiatech.net, una rete d'impresa di 40 laboratori -20 che producono ortodonzia e 20 che producono protesi-, nata per distribuire dispositivi medici su misura
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una roulette russa fra voi e l'auto e che si scioglie solo quando si arriva alla stazione di rifornimento successiva. Con l'incognita della disponibilità di carburante, tuttavia, che sembra preoccupare solo voi e non altre centinaia di persone in coda, magari dalla sera precedente. È l'ironia dei locali per la vostra ricerca di campo per il cellulare. È l’incertezza del bancomat, strumento che ha raggiunto anche questo lembo di civiltà. Ma una volta introdotta la “tarjeta”, non date troppo per scontato di poter ricevere il denaro.
esclusivamente all'estero. Alla fiera IDS di Colonia, quest'anno è stato presentato ufficialmente il gruppo e numerosissimi distributori provenienti da tutto il mondo, hanno chiesto di voler collaborare con questo gruppo davvero innovativo. Cosa dire di più? Il futuro ormai è il presente e purtroppo, in questo settore, molti stanno invecchiando senza accorgersi. Orthofan è orgoglioso di essere al passo con i tempi e di dare sostegno ai propri clienti odontoiatri in materia di prodotti, formazione ed informazione: cosa volere di più? L.D.B. Strategy of develop and research in Orthofan Orthodontic lab
INCONTRI E CONGRESSI
Spring Meeting SIDO a Firenze
“L’Ortodonzia cambia rapidamente e il successo della terapia spesso richiede a tutti noi di stare al passo con i tempi, seguendo suggerimenti clinici sempre più innovativi”, di qui la scelta dell’International Spring Meeting (svoltosi il 17 e 18 Marzo, presso il “Padiglione Cavaniglia” nella Fortezza da Basso di Firenze) di intitolare l’edizione 2017 con le “Top Clinical Tips” fornendo informazioni di livello su temi (una mezza dozzina) di attualità dell’Ortodonzia clinica, scelti per essere caratterizzati da abilità diagnostica, pratica clinica collaudata e attitudine tecnologica. “È stata un’occasione – dice Paola Cozza, Presidente SIDO organizzatrice, - per un confronto scientifico dove sapere ed esperienza rappresentano un terreno fertile, coltivare nuove idee e acquisire informazioni sulle ultime novità”. Ad implementare il valore dell’incontro di Firenze, tra apprezzati italiani, anche nomi stranieri di vaglia. Basterà citare Peter Ngan, titolare della cattedra Branson-Maddrell alla West Virginia University, Direttore del Dipartimento di Ortodonzia della Facoltà di odontoiatria della stessa università, Jasmina Primozic, Premio Houston Research Award dalla Società Europea di Ortodonzia, componente del Comitato di redazione dello European Journal of Orthodontics e Benedict Wilmes, Professore ordinario all’Università di Düsseldorf, revisore scientifico di molte riviste specialistiche e conferenziere in una cinquantina di Paesi. Tra i commenti dei partecipanti abbiamo raccolto quello della Scuola di Ortognatodonzia di Napoli (SON, Università della Campania), diretta da Letizia Perillo: “Due giorni intensivi e proficui, un perfetto mixing di cultura e socializzazione, un’occasione giusta per confrontarsi e crescere insieme” durante i quali la SON ha presentato il nuovo protocollo SEC III per la terapia delle III classi dento- scheletriche, suscitando molto interesse e domande dentro e fuori l’aula. Da ricordare anche il premio “Best Poster Presentation” aggiudicatosi per il poster realizzato da Fabrizia D’Apuzzo e Gianpaolo Cuccurullo, uno dei sette presentati nel complesso dalla Scuola.
Un momento del Congresso
L’incontro del Direttivo SUSO
Dal 6 all'8 aprile si sono svolte le tre giornate del XXIV Collegio dei docenti di Odontoiatria, un Congresso che ha visto la presenza di tutte le Università Italiane e loro docenti nelle discipline odontoiatriche. Nei due giorni di Congresso si è anche svolto il XXII Simposio delle Scuole di Specializzazione di Ortognatodonzia. Inaugurato da Ersilia Barbato, Professore Ordinario e Presidente del CLOPD della Sapienza e da Paola Cozza, Ordinario a Tor Vergata nonché Presidente SIDO, il Simposio è stato suddiviso in 4 sessioni: Indicazione ed efficacia del trattamento ortopedico funzionale, Ricerca Premio Tiziano Baccetti, Finalizzazione ortodontica ed implicazioni gnatologiche, ed infine Ancoraggi extraorali in supporto al trattamento ortodontico. Introdotta dalla prolusione di Paola Gandini (che ha fatto una disamina sulla reale efficacia della terapia ortodontica funzionale) nella prima Sessione, dedicata alla terapia funzionale, un particolare interesse è stato rivolto al trattamento no compliance delle seconde classi scheletriche ed a quello precoce
delle III classi scheletriche. I diversi casi clinici sono stati presentati e commentati da studenti delle relative Scuole di specializzazione. Nella Sessione clinica nuovi protocolli di trattamento e dispositivi funzionali sono stati descritti ed infine commentati dai docenti di Ortodonzia e studenti specializzandi presenti in aula. L’Odontoiatria digitale quale metodo diagnostico e di raccolta dati, è stato il comune dominatore della Sessione ricerca. Si sono alternate diverse indagini sull’utilizzo delle miniviti ortodontiche e implicazioni parodontali da trattamento ortodontico. L’ultima parte del sabato è stata dedicata alla presentazione di diverse strategie di ancoraggio in supporto al trattamento biomeccanico e a quello ortopedico funzionale, oltre alle relative implicazioni gnatologiche. Gaetano Illuzzi
“Disturbi respiratori e malocclusione in età evolutiva e a fine crescita”: un Convegno a Sondrio
Organizzato a Sondrio dalla locale Sezione SUSO e RESPONSABILE SCIENTIFICO MODALITA’ DI ISCRIZIONE In occasione dello Spring Meeting si è svolta anche Dott. Lorenzo Cigni dall’Azienda Ospedaliera Valtellina si tiene il 6 maggio Dirigente Medico Odontoiatra a Firenze la riunione del Consiglio nazionale SUSO, DIPENDENTI ASST VALTELLINA E ALTO un convegno su “I disturbi respiratori e la maloccluLARIO il primo dopo il rinnovo delle cariche avvenuto aRELATORI sione in età evolutiva eDIRIGENTI a fineiscrizione crescita” per sensibion-line accedendo al Portale Torino. Un incontro “operativo e partecipativo”, Prof. Giampietro Farronato lizzare varie specialità al trattamento interdisciplinare della Formazione: https://formazione.asst-val.it Ordinario di Ortognatodonzia Università di Milano COMPARTO iscrizioni tramite Ufficio Infermieristico durante il quale il Presidente Pietro Presidente di Michele Corsoha di Laurea indel Odontoiatria e protesi problema. Apre Giampietro Farronato, Ordinario di riferimento dentaria sottolineato ancora una volta il valore di servizio di Ortognatodonzia a Milano, con “Funzione respiraPERSONALE ESTERNO Prof. sindacato. Umberto Garagiola Iscrizione on–line tramite Portale della e supporto alla professione svolto dal toria e malocclusione. Il ruolo dell’ortognatodontista Ricercatore Ortognatodonzia Formazione: https://formazione.asst-val.it “Più che un grande impegno, - ha ricordato – ne Università Milano nel trattamento dei disturbi del respiro” cui segue la occorre un piccolo ma quotidiano, per dare valore Prof. Pasquale Capaccio relazione su “La sindromeL’iscrizione è gratuita ed è preferibile della apnee ostruttive del Associato Cattedra Otorinolaringoiatria effettuarla entro il 3 maggio 2017 aggiunto al ruolo del sindacato e diventare punti Università Milano sonno (OSAS): metodiche diagnostiche e trattamendi riferimento per la professione”. Nel tracciare un to ortognatodontico” a cura di Umberto Garagiola, Dott. Lorenzo Grillo Della Berta Dirigente Medico Otorinolaringoiatria nuovo percorso la parola d’ordine sindacale e proCattedra di Ortognatodonzia a Milano. È poi la volta ASST Valtellina ed Alto Lario SEGRETERIA ORGANIZZATIVA fessionale è sempre la stessa: il “cambio passo”. UFFICIO FORMAZIONE degli otorinolaringoiatri: Pasquale Capaccio, AssociaASST Valtellina ed Alto Lario Dott. Elio Narducci Nei successivi interventi sono emersi alcuni puntel 0342-521006 0342Dirigente Medico Otorinolaringoiatria to all’Università di Milano, spiega il 0342-808323 ruolo dellaFax sua di-521123 E-mail formazione.so@asst-val.it ASST Valtellina ed Alto Lario ti “caldi” non solo dell’Ortodonzia, ma dell’Odonsciplina nel trattamento dei disordini respiratori delle Dott. Gabriele Redaelli Con il contributo incondizionato di: toiatria italiana: la pubblicità sanitaria (Monica alte vie. Conclude Pietro di Michele, Direttore del reDirigente Medico Otorinolaringoiatria ASST Valtellina ed Alto Lario Castellano), il diverso “peso” (specie nel pubbliparto Odontostomatologia di Modena illustrando le co) tra laurea in Odontoiatria e Medicina (Maria Dott. Pietro Di Michele linee guida ministeriali ed i livelli essenziali di assistenOdontostomatologia Leonardi), promozione immagine e Direttore comunicazioza riguardanti le OSAS. UOC AUSL Modena ne (Patrizia Biancucci), nuova polizza assicurativa Con il patrocinio di : L’EVENTO E’ APERTO ALLE SEGUENTI (Gabriella Ceretti), qualificazione e certificazione Lorenzo Cigni Ordine dei Medici di Sondrio PROFESSIONI SANITARIE: SUSO (Sindacato Unitario Specialisti in Ortognatodonzia) professionale (Umberto Garagiola), programmaPresidente Sezione SUSO Sondrio Odontoiatri - Medici Chirurghi SIDOP (Società Italiana di Ortodonzia Prechirurgica SIO CMF (Soc.It. Odontostomatologia e Chirurgia Maxillo-facciale) Pediatri possi- Specialisti in Otorinolaringoiatria zione degli eventi sindacali (Antonio.Cesta), Specialisti in Chirurgia Maxillofacciale Info ed iscrizioni (gratuite) tramite bili modifiche dello Statuto (Willy Manuzzi). Logopedisti - Infermieri https://formazione.asst-val.it. Per un massimo di 70Ufficio partecipanti Formazione tel. 0342 521006 3,5 crediti formativi email: formazione.so@asst-val.it
Incontro a Bolzano il 5 e 6 maggio “per far fiorire i sorrisi e gli orizzonti nel mondo sportivo” Decisamente polivalente il Congresso SIOS (Società Italiana di Odontostomatologia dello sport), undicesima edizione riferendosi infatti, non solo al paradenti, questo sconosciuto, ma anche ad un altro illustre uscito antecedente nell’ambito di un più ampio quadro tra sport, trauma e prevenzione. L’incontro in programma a Bolzano il 5 e 6 maggio intende far fiorire sorrisi e orizzonti del mondo sportivo, coinvolgendo sia coloro che praticano lo sport (atleti) che il mondo che vi ruota attorno (organizzatori, società sportive, manager assicurazioni, promotori di eventi, giornalisti, sistema sanitario) ecc. Obiettivo? Realizzare un progetto comune di prevenzione e miglioramento della salute orale dello sportivo, perché solamente così si potrà garantire una miglior prestazione dell’atleta e aggregazione in tutto il mondo sportivo. Solo in questo modo si potrà garantire una miglior prestazione e aggregazione. Volendo continuare ad essere (la SIOS) ossia un punto di riferimento ed anello di congiunzione, “per allargare i sorrisi e gli orizzonti del mondo dello sport”. Per info: Segreteria organizzativa: Roberto Beccari, Viviana Conci coord-odonto.bz@sabes.it Per programma e scheda iscrizione: www.sios.it
Al XXIV Collegio dei Docenti di Milano Ortognatodonzia alla ribalta in 4 Sessioni
CONVEGNO ACCREDITATO ECM/CPD crediti formativi 3,5
I disturbi respiratori e la malocclusione in età evolutiva ed a fine crescita 6 MAGGIO 2017 CREDITO VALTELLINESE SONDRIO SALA VITALI Via delle Pergole,10
Congresso SINET Napoli, Sabato 13 Maggio “Terapia e prognosi delle retrusioni mandibolari” Terapia e prognosi delle retrusioni mandibolari. All’insegna di questo tema la Società italiana di Terapia non estrattiva (SINET) presieduta da Adolfo Ferro tiene il 13 maggio a Napoli il suo XIV Congresso nazionale: un’intera giornata con numerosi interventi di tutto rilievo. Apre la serie Raffaele Schiavoni con i riflessi clinici della crescita mandibolare seguito dall’intervento (ore 11) di Roberto Deli, Cattedra alla Facoltà di Medicina della Cattolica di Roma, il quale parla delle ricerche di Petrovic e la terapia delle Cl. II. Sugli attivatori e le controversie in grado di suscitare si intrattiene Birte Melsen (ore 12) per lasciar spazio nel primo pomeriggio all’evidenza del trattamento delle retrusioni mandibolari (a cura di Roberto Martina). Di taglio decisamente chirurgico gli interventi successivi: Lorenzo Trevisiol si sofferma sulle tre fasi della diagnosi, pianificazione e trattamento, mentre Aldo Bruno Giannì sul controllo della dimensione scheletrica nelle II classi chirurgiche. Concludono Luigi Califano focalizzando gli “oucomes” delle vie aeree nelle retrognazie mandibolari chirurgiche ed il pubblico che certamente sarà sollecitato a proporre domande, dato l’interesse degli argomenti affrontati.
Per info e iscrizioni: Segreteria Organizzativa: Media Congress srl Tel +390817616181 www.mediacongress.it - sinet@mediacongress.it
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INCONTRI E CONGRESSI
Al XXX Congresso Nazionale AIG
la Gnatologia clinica dalla teoria alla pratica negli studi Tra gli eventi di rilievo per il mondo scienza e credenze popolari, argomendell’ortodonzia, il XXX Congresso Nato che Palla affronterà nel pomeriggio zionale organizzato dall’Associazione della prima giornata. Incentrati invece Italiana Gnatologia (AIG) in programsulla protesi, gli interventi del sabato ma a Parma dal 19 al 20 maggio è fomattina di Sandro Pradella e Claudio calizzato sulla Gnatologia clinica, “per Nannini, mentre Costanza Micarelli e costruire un ponte di comunicazione Stefan Schunke illustraranno la loro e scambio di conoscenze tra medici e flow chart di lavoro. A conferma di un’utecnici”. Due giorni per rispondere al nione sinergica possibile e necessaria quesito: Quali i parametri da seguire tra le figure cliniche coinvolte nella riper una giusta riabilitazione occlusale? abilitazione occlusale la seconda parte Previsti interventi di relatori di vaglia, dell’ultima giornata verrà animata dal tra cui Sandro Palla, professore emeri- Dr. Francesco Ravasini socio fondatore Claus Avril, l’ortodonto dell’Università di Zurigo oltre a varie tista Dario D’Alessio ed il tecnico Luca tavole rotonde con partecipanti di prestigio. Vailati. Puntualizza Francesco Ravasini, segretario Il Congresso riporta la gnatologia clinica al cennazionale AIG “Vorremmo tracciare una strada che tro delle discipline odontoiatriche presentandosi semplifichi ed avvicini tutti i colleghi alla gnatologia come momento di incontro tra le figure del me– dice - perché noi siamo “gnatologi tutti i giorni La dico e del tecnico: un’unione necessaria nel pronostra disciplina non è una setta per pochi eletti: escesso di riabilitazione occlusale. sere gnatologi altro non vuole dire che essere medici, Nelle due giornate, i partecipanti verranno invitaodontoiatri che curano le patologie del cavo orale riti dal Direttivo ad affrontare approfondimenti più spettando i parametri occlusali. È quello che tutti noi, pratici oltre le metodiche e le terminologie per arcon grande scrupolo proviamo a fare”. rivare di comune accordo a conclusioni pratiche. Unione e comunione di aspetti teorico-pratici. In Info segreteria AIG: questo l’evento invita i relatori a focalizzarsi sul Info e iscrizioni: segreteria@aignatologia.it quesito base del Congresso, ma anche a scindere www.aignatologia.it
A Rimini il XXIV Congresso Nazionale Ortec "Teamwork in Orthodontics" In uno scenario di sinergia ed innovazione, l’ORTEC (Associazione Tecnici Ortodontisti Italiani) si prepara per l’ottava volta all’incontro culturale annuale di inizio estate (8/10 giugno) nella sede dello storico Savoia Hotel di Rimini. L’evento “Teamwork in Orthodontics” si propone come momento di crescita e condivisione. La vera festa dell’ORTEC è la consolidata sede e la recente storia dei convegni: vi prenderanno parte relatori di alto profilo, cuore pulsante di tre giornate, ricche di contenuti e eventi conviviali oltrechè di aggregazione personale. Come sempre, il Convegno si pone l’obiettivo di elevare il livello culturale del comparto tecnico/ ortodontico italiano, con uno spirito sinergico nei confronti della componente clinica di riferimento. Non a caso il Convegno è patrocinato dal SUSO, con cui lavora in stretto spirito di collaborazione. I lavori cominceranno giovedì 8 giugno, con l’intervento di Eric JW Liou (Taiwan), relatore di fama mondiale per il contributo alla ricerca scientifica in Ortodonzia tra cui un innovativo protocollo clinico per l’avanzamento del mascellare superiore in seguito alla disgiunzione palatina. La sua relazione “Gestione dei pazienti di III cl. dall’adolescente all’adulto: Ortodonzia - Ortopedia mascellare - Ortognatodonzia” sarà dunque un momento in cui più discipline si uniranno nella valutazione e organizzazione nella personalizzazione di trattamento delle terze classi scheletriche, mentre con ORTEC Running avrà inizio venerdì, una breve maratona non competitiva di circa 45/60 minuti che dal Bagno “Dolce vita” proseguirà per il lungomare. Alla sua 2° edizione, dopo la numerosa partecipazione dello scorso anno, vuol rappresentare un momento di aggregazione per i soci in occasione dell’appuntamento congressuale. Tra i relatori che daranno lustro al convegno, anche Maria Grazia Piancino, Ricercatore e Professore aggregato della Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia dell’Università di Torino, dedita attualmente allo studio dei cicli masticatori e dei movimenti funzionali dell’apparato stomatognatico nel bambino e nell’adulto. Di recente acquisizione è anche lo studio della risonanza magneti-
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ca funzionale per l’individuazione dell’attivazione delle aree cerebrali durante la masticazione. Nella sala adiacente il Congresso, è stata organizzata una sessione dedicata ai poster tecnici, esposizione proposta solo al Convegno di Rimini, nuovo modo di comunicare che permette ai soci straordinari di contribuire in modo attivo alle presentazioni culturali dell’Associazione. Ogni anno vengono esaminati vari dispositivi ed altrettante tecniche di costruzione. Al Convegno prevista inoltre la presenza di rappresentative aziende del panorama ortodontico Italiano, che a loro volta grazie ai work shop formativi contribuiranno ad arricchire la proposta formativa. Sabato 10 William J. Clark, ortodontista scozzese conosciuto per lo sviluppo dell’apparecchio Twin Block, dopo 10 anni torna a presentare ai Soci ORTEC la sua filosofia: un dispositivo funzionale per la correzione delle malocclusioni di 2° classe, creato nel 1977 in Scozia e sempre più utilizzato. Clark che nel 2004 ha sviluppato anche l’apparecchio invisibile TransForce, parlerà dei nuovi orizzonti dell’Ortodonzia. Tra i momenti di convivialità ed amicizia, giovedì sera cena per tutti i partecipanti all’Osteria La Sangiovesa, nel borgo collinare di S. Arcangelo di Romagna, mentre il venerdì è previsto un aperitivo presso l’Embassy, lo storico locale riminese di felliniana memoria. Dice Roberto Giammarini, attuale Presidente ORTEC, sodalizio che nel 2018 compirà il mezzo secolo di vita: “Sicuramente le prospettive della professione ci vedranno impegnati in una crescita sempre maggiore del know how tecnologico, specie digital, in un’ottica comunque votata alla qualità dei dispositivi forniti ed integrata magari con servizi di valore e sviluppo.” Chiara Pergolizzi Per info e iscrizioni: www.ortec.it E-mail: ortec@ortec.it Segreteria: 075 50 55 033
Congresso SUSO a Rubano (Pd) 27 Maggio
Ortodontista e paziente: la comunicazione requisito essenziale per allearsi nella terapia “Il ruolo della comunicazione, strumento essenziale per lo sviluppo dell'alleanza terapeutica”. Su questo tema fondamentale è in programma il 27 maggio a Rubano (PD) un incontro assieme ai componenti del Consiglio Direttivo della Sezione Provinciale SUSO di Padova. Per fornire al paziente la possibilità di compiere una scelta consapevole in merito alla terapia proposta, l’incontro darà infatti ampio spazio a relazioni che enfatizzeranno come il concetto di consenso non possa prescindere da un'approfondita informazione. Cardini del concetto di alleanza terapeutica sono infatti l’esplicita condivisione di obiettivi da parte del medico e del paziente, la chiara definizione di compiti reciproci all'inizio del trattamento e il costituirsi di un legame di fiducia e rispetto. Nell’incontro verranno altresì analizzate diffusamente le tecniche di coaching, programmazione
neurolinguistica e di psicologia positiva che possono aiutare il professionista ed il suo team ad avere una comunicazione efficace ed un rapporto empatico con i pazienti. Il contesto dove si svolge l’incontro è quello gradevole del Parco Etnografico di Rubano: una giornata di formazione ed aggiornamento permetterà agli Odontoiatri, agli Ortodontisti ed al loro team di affinare conoscenze e competenze utili per comunicare e condividere i percorsi terapeutici con i pazienti.
Antonio Cesta Segretario Nazionale SUSO Presidente della Sezione di Padova
Per info e iscrizioni: EMMEDUE GROUP Dott. Marta Traversa: CELL. 3661736627 e-mail: ecm@emmeduegroup.it www.corsiecm.emmeduegroup.it
Salerno: l’attualità degli attivatori nelle terapie non estrattive al Congresso Nazionale dell’AIFO Il 19 e 20 maggio si svolgerà a Salerno il Congresso Nazionale AIFO sull’attualità dell’utilizzo degli attivatori nelle terapie non estrattive. Nel presentare il Congresso il Presidente Luigi Scotti sottolinea come intesi in senso ampio come apparecchi ortopedici-funzionali gli attivatori hanno rappresentato per molti decenni la risposta ortopedica alle terapie ortodontiche ed attraverso di essi si è cercato (spesso riuscendo) di risolvere il rapporto spaziale tra i due mascellari. Storicamente nascono come ausili terapeutici per la cura delle malocclusioni di Classe Seconda, prima divisione, per favorire l’avanzamento della mandibola con il presupposto di stimolarne la crescita. La letteratura è ricca di studi sia a favore che contro l’ipotesi di azione di crescita mandibolare indotta dall’utilizzo di questi apparecchi. Molti autorevoli Autori hanno promosso il loro particolare tipo di apparecchio inventato e costruito sulla base di ipotesi teoriche ed i cui risultati clinici sono stati spesso oggetto di critiche più o meno velate. L’incontro promosso dall’ AIFO si propone di fare il punto sulla attuale validità clinica di tali dispositivi utilizzati in base ad una attenta valutazione diagnostica verso la scelta di terapie non estrattive nella pianificazione delle quali gli attivatori trovano l’indicazione del loro utilizzo. Ne verranno presentati vari tipi, chiarendone le caratteristiche concettuali e mostrando i risultati clinici ottenuti attraverso l’utilizzo, in un confronto che esuli dalle difese campanilistiche e verso l’incremento della conoscenza teorica e, soprattutto, clinica. Il programma delle giornate congressuali si svolgerà nel confronto clinico e scientifico degli ausili terapeutici utilizzati dai vari relatori, come riportato di seguito:
Venerdi 19 maggio 2017 8.30 – 9 Registrazione 9. – 9.30 Presentazione dell’incontro Dr. Luigi Scotti 9.30 – 11 “Il regolatore di funzione di Frankel ed il Twin Blok di McNamara: esperienze cliniche”. Dott.ssa Barbara Monaco 11. – 11.30 Pausa 11.30 – 13 “Valutazione extraorale del rapporto mandibolo-cranico nell’applicazione dell’attivatore” Dr. Stefano Frediani 13 –14 Pausa pranzo 14. – 15.30 “ La riprogrammazione motoria in ortodonzia funzionale” Dr. Stefano Corti 15.30 – 16 Pausa 16 – 17.30 “L’attivatore di Andresen-Bondi: il suo ruolo nella pianificazione terapeutica in ottica funzionale” Dr. Luigi Scotti 17.30 – 18 Discussione Sabato 20 maggio 2016 9. –16 Presentazione di casi clinici – Discussione Dopo il Congresso di Salerno, l’AIFO tornerà a Firenze il 10 e 11 Novembre 2017 per affrontare un’altra tematica che mette a confronto varie scuole di pensiero ortodontiche su “il recupero di spazio”. Verranno presentati tutti gli ausili terapeutici utilizzati in ottica funzionale, dove sulla base di una diagnosi unica ed individuale si eliminano le possibilità estrattive al fine di ripristinare una occlusione fisiologica. Nell’ottica di uniformarsi a livello diagnostico, la giornata del sabato mattina sarà improntata sullo sviluppo di un linguaggio comune, mentre ad anticipare il Congresso di Firenze ci sarà un corso precongressuale organizzato dall’AIFO sull’Attivatore del Prof. M. Bondi, tema svolto e presentato a Salerno. Info: www.associazioneaifo.it aifoassociazione@gmail.com Felice Tartaglione Segretario AIFO
VARIE
Il parigino Jacques Lefoulon "lo specialista che corresse le malocclusioni" Scarse sono le notizie riguardanti la giovinezza di Jacques Lefoulon, nato a Parigi nel 1798, il quale afferma di aver effettuato la sua preparazione come autodidatta, basandosi sullo studio dei testi di vari Autori, (Bourdet, Delabarre, Fox, Maury). Iniziò la professione di odontoiatra a Parigi, dedicandosi principlamente all’Ortopedia dentale, che per primo denominò “Orthodonsie”, definendola “quella parte di arte dentaria che si occupa delle deformità congenite o accidentali della bocca”, quindi “la specialità che corregge le malocclusioni”. Fu, in effetti, tra i pionieri di questa branca odontoiatrica descrivendo, fra i primi, l’atresia dei mascellari e la possibilità di correggerla mediante appositi apparecchi che ne praticavano l’estensione. Nel 1839 iniziò a pubblicare a Parigi, sulla “Gazette des Hospitaux” una serie di articoli riguardanti la pratica da lui definita “una nuova specialità”; nel 1841 diede alle stampe il “Noveau Traitè théorique et pratique de l’art du dentiste“ , la sua opera più importante, dove espose diverse nuove teorie. Avverso all’avulsione dentaria a scopo correttivo, ritenendola una mutilazione, sostenne che anche le ossa mascellari durante lo sviluppo aumentano come tutte le altre del corpo umano, per cui anche i denti sovraffollati, prima o poi, trovano lo spazio per allinearsi. Si mostrò favorevole invece alla cosiddetta “forza eccentrica” consistente nel praticare quotidianamente l’espansione del mascellare superiore. Introduceva le dita in bocca al bambino a livello dei processi alveolari palatini, esercitando appunto una forza di tipo eccentrico. Fu sostenitore di una banda d’oro, da fissarsi
su un dente sano, che doveva servire quale punto d’appoggio per fili d’argento da utilizzare per i raddrizzamenti dentali. Affermò, fra l’altro, che le irregolarità dentarie sono correlate alle anomalie fonetiche e di pronuncia, dove l’azione della lingua determina lo spostamento in avanti degli incisivi superiori. Nel 1859 pubblicò un altro trattato, da considerarsi fra i più completi dedicati solo all’Ortodonzia: “Des deviations de dents et de l’orthopédie dentaire. Des soins de donner aux enfants à l’époque de la seconde dentition“, in cui vengono rielaborate le teorie già esposte, corredate da numerosa casistica clinica. Da un punto di vista odontoiatrico generale fu contrario all’utilizzo dell’amalgama di Regnart e di Taveau, che iniziava allora ad affermarsi, sostenendo che provocava gravi gengiviti. Affermò quindi di preferire l’oro come materiale da otturazione, seguendo un personale metodo di orificazione, descritto nel trattato “Notice sur la carie dentaire et sur l’emploi d’une pate alumineuse étheré“ e, pubblicato nel 1834. Si oppose decisamente ad un’altra pratica, allora molto in voga: il reimpianto o trapianto di dente umano, ritenendola immorale, pericolosa per la possibilità di infezione ed inutile in quanto destinata a fallimento nel giro di pochi anni. Morì a Parigi nel 1867.
Negli anni miracolosi del boom italiano la vendetta dei dentisti sui divi del cinema La sera del 12 luglio 1960 il Dottor Gino Morelli, dentista di Pisa, venne fermato mentre stava per salire al piano superiore del Circolo del Tennis di Castiglioncello. Il gestore, Marcello Bartoletti, gli disse che non c'era posto. Forse era vero, forse no. Quella sera apriva “Il Fazzoletto”, minuscolo night club a ridosso dei campi da tennis in terra rossa, a cui il gestore concedeva l'accesso soltanto se eri un divo del cinema oppure un nobile. Qui venivano Vittorio Gassman, le gemelle Kessler con Enrico Maria Salerno e Umberto Orsini, qualche volta pure Indro Montanelli. Veniva anche Alberto Sordi, ma andava a letto presto. Dopo l'epoca dei macchiaioli toscani, “Il Fazzoletto” segnò
La sera del 12 luglio 1960 il Dottor Gino Morelli, dentista di Pisa, venne fermato mentre stava per salire al piano superiore del Circolo del Tennis di Castiglioncello...
Damaso Caprioglio Paolo Zampetti
Ex libris: due novità Edra su “Terapie Ortodontiche” e su “Trattamenti ortodontici complessi” Stavolta parliamo di libri. Sabato 6 maggio con gli auspici dell’ ANDI Sezione Provinciale di Alessandria e Asti, il Prof. Mauro La Luce tiene all’Hotel al Mulino (San Michele di Alessandria) un incontro aperto a tutti gli esercenti la professione su “Il metodo e la soluzione: i tempi e gli strumenti della nuova ortodonzia” durante il quale presenta il suo ultimo libro “Terapie Ortodontiche” edito da Edra-Masson. Di una nuova pubblicazione ortodontica (ancora a cura della Edra) intitolata "I trattamenti ortodontici complessi" si parla anche in un’intervista a firma di Adelmo Calatroni pubblicata sul web il 12 aprile. Intervistata è Giovanna Garattini, docente di Ortodonzia all’Università di Milano, che ha curato l’edizione italiana del libro, uscito a suo tempo con successo a firma Ravindra Nanda e Flavio Andreas Uribe, dove si parla di possibili opzioni di trattamento evidenziando i pro e i contro di ciascuna in modo da illustrare il processo diagnostico e terapeutico
più di ogni altra cosa gli anni '60 della Toscana da spiaggia. La cifra del locale consisteva nel tirar tardi la notte, quando si chiudeva il tutto con lo spaghetto aglio e olio d'ordinanza che già all'epoca faceva molto glamour pur non impegnando. Era un locale angusto, illuminato dalle candele infilate in vecchi candelabri mentre su tutto il soffitto e le pareti tremolavano decine di fazzoletti colorati stile Nepal o Alice nel Paese delle meraviglie. I bassi tavolini e le panche in legno grezzo erano separate tra di loro grazie alle spalliere appartenute ai vecchi letti della nonna che piacevano tanto a Guido Gozzano ed al repertorio poetico delle cose di
pessimo gusto, la musica affidata ad un vecchio giradischi a puntina che strusciava le note. Un ambiente tutto sommato freak a cui tutti però avrebbero voluto accedere come in un tempio per soli iniziati. Vietato ai dentisti “Il Fazzoletto” si trovava sotto l'ombra di pini marittimi folti come criniere di cavalli ed era circondato dalle ville di grandi attori, da Sordi a Mastroianni. Erano gli anni miracolosi del boom italiano (leggete “Vola Colomba” di Gian Franco Venè, perdinci!). A Castiglioncello, lungo la Via Aurelia, girarono il film “Il sorpasso” con un torreggiante Vittorio Gassman su di un umbratile Jean Louis Trintignant. I tornanti e il mare sono sempre quelli di allora ma nel 1970 “Il Fazzoletto” è bruciato. Ora, sopra il tennis c'è una terrazza accessibile a chiunque. Le ville di Alberto Sordi e Mastroianni sono state invece acquistate da... due dentisti. Magari non avranno mai conosciuto il dottor Gino Morelli ma il tempo, si sa, è galantuomo e i dentisti hanno finito per prendere possesso dei luoghi in cui ad uno di loro era stato detto no. Come dire: chi la dura la vince.
alla base delle singole scelte. Alla richiesta dell’intervistatore su quale sia l'importanza e la ragion d'essere del libro e sul perché si sia resa necessaria una seconda edizione, la Garattini, dopo aver premesso che la disciplina ortodontica è in rapida evoluzione e che sempre più persone, soprattutto adulti, richiedono trattamenti ortodontici per migliorare l'estetica del proprio sorriso. Osserva che “di pari passo si assiste ad un incremento di casi complessi, che richiedono particolare preparazione. Le malocclusioni sono di tanti tipi e le condizioni dento-parodontali dei pazienti le più varie. Gli autori nel volume – dice la Garattini - han voluto toccare le situazioni cliniche più frequenti nella pratica clinica quotidiana, fornendo una traccia per un approccio corretto. La ricerca clinica in ambito ortodontico ha messo a punto metodiche innovative che consentono di poter trattare sempre più situazioni cliniche con successo e con la riduzione dei tempi terapeutici.”
Alberto Pezzini
Per informazioni e notizie
www.suso.it
SUSO Sindacato Ortodonzia
susosindacato@libero.it
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LA FINESTRA SUL LABORATORIO
Hyrax Hybrid EASY DRIVER SYSTEM
L’articolo che segue descrive il completo flusso di lavoro della costruzione di un Hyrax Hybrid con sistema (Easy Driver). Negli ultimi tempi si è intensificata la richiesta di questo tipo di Medical Device con ancoraggio ibrido ovvero mini-impianti palatini “Palatal Tads” e bande in questo caso (3D Custom made). Il tutto ha inizio con la ricezione delle impronte (in questo caso con scanner intraorale Trios 3 Pod color) da parte del clinico. Ricevute le scansioni intraorali e le indicazioni cliniche sul tipo di dispositivo da realizzare procediamo alla realizzazione dei modelli di studio virtuali Fig.1-2 e successivamente associamo alla scansione intraorale le immagini DICOM.
questo tipo di lavorazione si utilizza un programma specifico (DDS Pro) che permette di realizzare la sovrapposizione degli stl e le DICOM di posizionare in maniera precisa e calibrata gli impianti e di realizzare una DIMA di trasferimento che permetterà al clinico durante l’inserimento sul paziente dei Tads di replicare esattamente la posizione programmata virtualmente Fig.3-4 e inserire successivamente il Dispositivo Medico Hyrax realizzato precedentemente in laboratorio in una unica seduta, è molto importante sottolineare che il progetto viene inviato al clinico che ha la possibilità, utilizzando il medesimo software di convalidare il tutto e che da quel momento non è più possibile per il Tecnico apportare modifiche alla programmazione virtuale.
Negli ultimi tempi si è intensificata la richiesta di questo tipo di Medical Device con ancoraggio ibrido ovvero mini-impianti palatini...
Fig. 1-2 Impronte Intraorali e DICOM file
Convalidato il progetto viene realizzata in solido la DIMA di trasferimento e il modello 3D con annessi analoghi nella esatta posizione della programmazione virtuale. A questo punto realizziamo con disegno Cad le bande che porteranno parte dell’Hyrax che verranno successivamente prodotte in Laser Melting di uno spessore di 0,5mm. Fig. 5-6-7-8-9. Completeremo il dispositivo modellando la vite dell’espansore (in questo caso Forestandental 10mm) facendo molta attenzione a rimuovere i braccetti anteriori perché quest’ultima verra saldata direttamente al laser ai Beneplate di collegamento dei Tads palatini e alle bande custum.
Per questo tipo di lavorazione specifica che prevede la realizzazione della DIMA di trasferimento guidata dei Tads Palatini e nello stesso momento la realizzazione del dispositivo (All in one) è molto importante la programmazione 3D dei Tads nei siti palatini, per
Prima di consegnare il dispositivo finito avremo cura di controllare il fit di inserimento delle bande e dei Tads facendo molta attenzione che una volta posizionato le viti di collegamento dei Tads si possano serrare correttamente senza nessuna tensione.
Fig. 3-4 Programmazione virtuale posizionamento Tads
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Sdt. Stefano Negrini
Dr. Karin Binner Becktor DDS,
Ordinario Ortec
Ph.D. Angle Society of Europe
Fig. 5-6-7-8-9 DIMA, Hyrax Hybrid, immagini nel cavo orale e lastre di controllo
Immagini intraorali cortesemente concesse dalla Dr. Karin Becktor Libera Professionista Copenaghen karin@becktor.dk stefano@ortodonziaestense.it
Conclusioni Crediamo che questi tipi di dispositivi stiano cambiando radicalmente il nostro modo di lavorare e che diano il giusto bilanciamento tra programmazione virtuale, uso di sistemi CAD_CAM, progettualità e manualità.
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