SUSONEWS Anno XV N.4 Agosto Settembre 2017

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ANNO Febbraio 2017 ANNO XV XV n. n. 14 Gennaio Agosto Settembre

4 48° Congresso Internazionale SIDO

5 Il gruppo Giovani degli Amici di Brugg

5 L'AD della Dentaurum è il nuovo

Alla vigilia del grande evento incontro/intervista tra Damaso Caprioglio, decano dell’Ortodonzia italiana e Paola Cozza, attuale Numero Uno della Società scientifica

Ritrovarsi in spiaggia o sulle piste da sci, ma anche discettare sulle “malocclusioni e camouflage ortodontico protesico”: tra evasione e cultura...

Mark Stephen Pace, Amministratore Delegato del Gruppo Dentaurum di Ispringen (D) è stato eletto presidente della VDDI...

11 Bologna: V FORUM della Professione

12 Nuovo Master sull’Osas

14 Come diventare dottore

Sulle apnee ostruttive del sonno, approvato il 27 luglio, è incentrato sul ruolo dell'odontoiatra in una patologia sempre più spesso diagnosticata

Un giovane ortodontista racconta le vicende che precedettero la sua nomina a dottore e successivamente a specialista in ortodonzia...

La Presidente Cozza intervistata da Maso

Ortodontica dedicata al digitale

Il 17 /18 novembre a Bologna, l'ormai tradizionale appuntamento della professione ortodontica: il Forum presieduto da Paolo Picchioni.

“Coast to Coast” su temi ortodontici

all'Università di Bologna

presidente della tedesca VDDI

in odontoiatria... per scommessa

LA LINGUA BATTE

Ortopazientedonzia: in ambito ortodontico Si va verso l’autodeterminazione del paziente? Ritengo che la medicina, e quindi anche l’ortodonzia, si stia giustamente incamminando verso il principio di autodeterminazione del paziente. La figura del medico paternalista e decisore delle cure, sarà progressivamente sostituita da quella in grado di leggere ed interpretare i bisogni del paziente, accoglierli per poi tradurli in cura alla luce delle evidenze scientifiche.

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Ischia: l’ENPAM in soccorso ai professionisti colpiti dal terremoto e alle loro famiglie

Nelle scelte ortodontiche meglio un paziente “autodeterminato”? L'Odontoiatria, ed in particolare l’Ortodonzia, è entrata da anni in una strada gestionale della professione dove superando l'emergenza/urgenza odontoiatrica rimane forse l'unica prestazione eseguita con una certa autonomia decisionale. Per il resto la disciplina impone oggi, dopo lo studio del caso, di condividere un piano terapeutico, la diagnosi con raccolta di report del paziente, presentando alternative rispondenti a possibili soluzioni, sempre alleati nella condivisione della scelta. Un percorso che partendo da concetti deontologicamente corretti e impeccabile metodologia di lavoro, prende le mosse dal consenso/dissenso informato e tracciabile, passando per la raccolta del consenso. Anche il cd. minore maturo, es. un adolescente tredicenne è considerato capace di decidere o condividere una scelta terapeutica. Fondamentale quindi la fase dell'ascolto e del silenzio sconosciuta al dentista tradizionale dove il protagonismo imperversa, per intercettare i bisogni e le reali volontà del paziente, una volta apprese le terapie proposte e gli obiettivi con i relativi tempi e costi. Occorre evitare di spingere in una direzione estetica, ma ricercare, piuttosto, in assenza di patologia, un’armonia facciale in equilibrio funzionale ed occlusale. Concetti quindi non influenzabili dall’uniformità di un sorriso secondo gli standard commerciali. Troppo spesso infatti, terapie ortodontiche e odontoiatriche sono espressione

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di clinici autoreferenziali, con prestazioni lunghe e complesse eseguite senza condivisione effettiva del paziente. L’obiettivo di un sindacato attento sta invece nell’ intercettare i bisogni della popolazione, ma anche suggerire giuste filosofie di pensiero agli aderenti cercando di captare cosa chiede il paziente consapevole, di accontentarlo in scienza e coscienza, come affermano autorevoli professionisti orientati alla autodeterminazione del paziente nella scelta ortodontica. Come sempre attento osservatore alle mutazioni della professione, alla tutela della disciplina e ai bisogni della gente, SUSO deve continuare in tale ricerca per evitare che dall'attuale modello assistenziale che vede il paziente rivolgersi allo specialista o alla struttura sanitaria (che poi commissionerà al laboratorio ortodontico il dispositivo su misura) si arrivi a modelli commerciali dove saltando la filiera sanitaria e complici grandi campagne pubblicitarie e mutazione dei bisogni, il paziente scelga in autonomia e senza alcun controllo clinico, “miracolosi” dispositivi standardizzati.

Pietro di Michele Presidente Nazionale SUSO

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La Responsabilità Odontoiatrica e i rapporti di attività professionale in Ortodonzia L’accesso al corso è consentito solo esclusivamente ai soci in regola con la quota associativa 2017. Per informazioni e iscrizioni inviare mail a: ecm@emmeduegroup.it

La Fondazione ENPAM (Ente di previdenza ed assistenza dei medici e dei dentisti) esprime con un comunicato "solidarietà alle famiglie delle vittime e agli sfollati del terremoto di Ischia ed è pronta ad erogare sussidi e aiuti per la ricostruzione" ricordando che son previsti "sussidi straordinari fino a circa 17.000 euro per i danni alla prima abitazione o allo studio professionale, di proprietà o in usufrutto ai propri iscritti. segue a pag. 2

Gerhard Seeberger eletto presidente FDI la Federazione Dentale Internazionale È italiano di origine tedesca il nuovo presidente della Federazione Internazionale del Dentale (FDI), Ente che raggruppa le principali associazioni odontoiatriche (200) di 130 paesi in rappresentanza di oltre un milione di dentisti. Il SUSO e il suo Presidente Pietro di Michele si complimentano per questa importante affermazione dell’Odontoiatria italiana nel panorama associativo internazionale.

Con Terre Orto anche dopo un anno continueremo ad esservi vicini È passato un anno da quando, il 24 agosto, l’Italia centrale venne colpita da un cataclisma che provocò 299 morti e che ebbe quale triste protagonista la cittadina di Amatrice, di cui abbiamo parlato nel numeri scorsi quale destinataria di “Terre Orto”, iniziativa di solidarietà tuttora in corso, lanciata dal nostro giornale.

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susosindacato@libero.it SUSO Sindacato Ortodonzia

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DALLA PRIMA Con Terre Orto anche dopo un anno continueremo ad esservi vicini In tale circostanza si sono succedute cerimonie e commemorazioni, così come si è sentita ripetere una promessa, spesso ribadita dalle labbra di vari politici in visita ai luoghi del disastro: ”Vi saremo vicini. Non vi dimenticheremo”. L’impegno morale e sociale alla vicinanza, intesa in senso lato, viene riaffermato con tanta più forza quanto più insopportabili sono le lungag-

Ischia: L’ENPAM in soccorso ai professionisti colpiti dal terremoto e alle loro famiglie Il tetto rimborsabile è più alto per i medici e dentisti liberi professionisti, a cui può essere erogato anche un reddito sostitutivo nel caso abbiano dovuto interrompere l'attività a causa del sisma. L'ENPAM – aggiunge la nota - può, inoltre, intervenire per i danni a beni mobili come automezzi o attrezzature medicali e contribuire al pagamento degli interessi sui mutui edilizi per l'acquisto, la ricostruzione o la riparazione della casa e/o dello studio professionale. Le domande complete della

Ortopazientedonzia: in ambito ortodontico si va verso l’autodeterminazione del paziente?

gini burocratiche che ostacolano la sollecita soluzione dei problemi, principalmente abitativi, provocati dal sisma. Anche noi abbiamo fatto nostra quella fatidica frase così ad effetto da apparire simile ad uno slogan politico più che ad un intento vero e proprio. E non possiamo, dopo averla fatta nostra, non ripeterla anche se ormai è passato un anno. Perché per certe ferite occorre molto più tempo per guarire. Ed un medico ne è consapevole, più di ogni altro.

documentazione richiesta, andranno inviate all'Ordine dei medici e degli odontoiatri di appartenenza. Tutte le informazioni e i moduli sono online: www.enpam.it/comefareper/ chiedere-un-aiuto-economico/sussidi-per-calamita-naturali. L'ENPAM potrà dare il suo contributo a partire dalla proclamazione dello stato di calamità da parte del Governo e, nel frattempo, si invitano gli iscritti a raccogliere una documentazione fotografica degli eventuali danni subiti.

E tutto questo potrebbe avvenire anche in ambito ortodontico, inducendo a riflettere su obiettivi, necessità e modalità del trattamento ortodontico. L’ortodonzia, nella sua complessità, può proporsi con infinite variabili, obiettivi tempi e modalità, che dovranno necessariamente fondersi con i desideri del paziente, senza anteporre i propri (dell’ortodontista). Non entrerò nella complessità del dibattito sulla libertà di scelta del paziente per le cure mediche, tema attuale rispetto ad aspetti come i vaccini o le disposizioni anticipate di trattamento (biotestamento). Cercherò invece di porre alcune domande e portare la mia esperienza, da sempre orientata alla “medicina centrata sul paziente” ispirata a Carl Rogers, padre fondatore della psicologia umanistica e strenuo sostenitore delle risorse

Iscrizioni SUSO 2017

S.U.S.O. (Sindacato Unitario Specialità Ortognatodonzia, 1976) Siamo l'unico puro Sindacato di categoria. Uniamo TUTTI gli Ortodontisti (specialisti, esclusivisti, prevalentisti) d'Italia. Siamo in crescita perché riconosciuti, presenti e attivi a livello intersindacale, Ordinistico e politico (locale e nazionale). Offriamo una serie di servizi fondamentali per la gestione quotiodiana della professione: consulenza legale e fiscale, formule assicurative personalizzate (professionali, RC, TFR, Investo nell'Orto) e personali, analisi e informazioni su tutte le varie normative (vecchie e nuove) che regolano la nostra professione, incontri regionali-provinciali-nazionali su tematiche di particolare interesse sindacale, consigli etici-gestionali-comportamentali, SUSO News,

la nostra rivista che, nella nuova versione, è a cadenza bimestrale e raccoglie tutto il meglio delle notizie, serie e non solo, dell'Ortodonzia italiana e internazionale. Per approfondimenti vedi il sito www.suso.it

NEOLAUREATI E SPECIALIZZANDI € 20 neolaureati (nei 3 anni dalla laurea) € 20 specializzandi (1° anno di specialità) € 50 specializzandi (2° o 3° anno di specialità o masterizzandi) SOCI ORDINARI € 130 per rinnovo entro il 28 febbraio dell'anno in corso o prima iscrizione € 150 per rinnovo oltre il 28 febbraio

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ANNO XV - N. 4 - 2017 SUSO news Notiziario d'Informazione del Sindacato Unitario Specialità Ortognatodonzia. S.U.S.O. Largo Re Umberto, 104 10128 Torino Tel. 011. 50 28 20 Fax 011. 50 31 53 susosindacato@libero.it www.suso.it Orari di Segreteria: Lun-Mer-Gio 9.00/13.00 13.30/17.30 Mar-Ven 9.00/13.00

Coordinamento redazionale Patrizia Biancucci Comitato di Redazione Direttore responsabile: Pietro di Michele Vicepresidente S.U.S.O.: Alessandra Leone Segretario S.U.S.O.: Antonio Cesta Tesoriere S.U.S.O.: Francesca Rosato In Redazione Pietro Bracco, Damaso Caprioglio, Gabriella Ceretti, Alessandra Leone, Roberto Longhin, Gianna Maria Nardi, Alberto Pezzini, Federico Picchioni, Maurizio Tonini, Claudia Tosi, Pasquale Venneri

E tutto questo a sole € 130 annuali che diventano € 50 se sei specializzando al 2° o 3° anno o masterizzando e € 20 se sei specializzando al 1° anno o neolaurato. Se lo ritieni necessario e utile, saremo felici di poterti accompagnare e aiutare nell'affrontare le difficoltà sempre crescenti della nostra professione. La domanda di iscrizione è scaricabile da www.suso.it

Hanno collaborato Giulio Alessandri Bonetti, Elisa Calì, Massimo Cicatiello, Gianvito Chiarello, Paola Cozza, Stefano Della Vecchia, Luigi Gallo, Marco Lama, Leoci Tommaso, Luca Levrini, Chantal Milani, Chiara Pergolizzi, Federico Picchioni, Elisabetta Scapin, Paolo Zampetti, Matteo Zanarini Segreteria di Redazione Angela Rosso

Norme redazionali La Redazione si riserva la facoltà di apportare modifiche, se necessario. In mancanza di dichiarazione contraria, qualunque articolo sottoposto all'approvazione della Redazione presuppone la tacita conferma alla pubblicazione totale o parziale. Non si assumono responsabilità in merito a libri o manoscritti non citati. Gli articoli non a firma della Redazione rappresentano l'opinione dell'Autore, che può non corrispondere a quella dell'Editore. La Redazione non risponde inoltre degli annunci a carattere pubblicitario o equiparati e non assume responsabilità per quanto riguarda informazioni commerciali inerenti associazioni, aziende e mercati e per conseguenze derivanti da informazioni erronee.

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e potenzialità insite in ogni individuo. In pratica, quando preparo e discuto il piano di trattamento ortodontico, cerco di distinguere le “necessità” dai “bisogni” dei pazienti. Le prime (necessità) sono patologie, predisposizioni a patologie o disfunzioni. I secondi (bisogni) sono desideri, spesso “estetici”, che il paziente vuole ottenere nel proprio sorriso.

Tale cambiamento e prospettiva sarà il risultato di una modifica delle aspettative e dell’atteggiamento del paziente, che non sarà più un “accettatore” passivo della terapia proposta, ma porrà nel medico i propri desideri prima di concedere la propria alleanza terapeutica. Non si parlerà più quindi di “consenso informato” ma “condiviso”.

Chiuso il giornale al 6/09/2017 Finito di stampare nel mese di settembre 2017 Stampa e concessione della Pubblicità

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Tale distinzione è indispensabile e utile: le necessità richiedono inevitabilmente una cura, il paziente deve essere informato sulla opportunità di curarsi, sulle sequele di un mancato trattamento. Quindi deve essere istruito su quali tecniche e modalità ortodontiche è possibile utilizzare per portarlo ad uno stato di salute. Relativamente alle necessità è opportuno però chiarire: quali sono in ambito ortodontico? E poi… i parametri di normalità occlusale che ci prefiggiamo come obiettivo di cura sono sempre opportuni e corretti? La seconda o terza classe molare sono patologie o semplici deviazioni rispetto alla maggior parte della popolazione? Certo, la seconda classe predispone ai traumi degli incisivi superiori, a patologie del sonno, a disfunzione delle ATM e a danni parodontali, ma di per se non sono una patologia. I bisogni, invece, necessitano di ascolto, di allontanarsi dalla banalizzazione del concetto di estetica come bellezza, di convincersi che la definizione degli obiettivi di cura ortodontici emergono soprattutto dal bisogno soggettivo del paziente, di capire che il bisogno che deve essere condiviso e tradotto nel nostro potenziale terapeutico. Tutto questo per capire cosa desidera il paziente e cercare di soddisfarlo nel limite di scienza e coscienza. Scrivo queste riflessioni perché ad un recente congresso un collega, durante la sua relazione, ha parlato di frequente “narcisismo” odontoiatrico nella pianificazione ed esecuzione di alcune cure; tale affermazione mi ha profondamente colpito. Personalmente non credo possa esserci egocentrismo e desiderio di curare i pazienti senza considerare le esigenze del paziente. Giudico però, in ambito ortodontico, importante riflettere sugli obiettivi e la necessità di cura, per non cadere inevitabilmente nel non considerare l’autodeterminazione del paziente come fenomeno attuale e principio cui prestare particolare attenzione. Cosa fare nel pratico? Ritengo opportuno non pensare a cosa e a come correggere una malocclusione, piuttosto capire perché farlo, sforzarsi di capire cosa desidera il paziente e porsi quello come obiettivo. Ed il neologismo ortopazientedonzia? È un semplice stimolo per riflettere insieme, nulla più.

Luca Levrini


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SPECIALE SIDO

48° Congresso Internazionale SIDO Paola Cozza, Presidente SIDO, intervistata da Maso In vista del 48° Congresso SIDO, in programma a Roma dal 19 al 21 ottobre Damaso Caprioglio, decano dell’Ortodonzia italiana, fa il punto in questa intervista con Paola Cozza, attuale presidente della Società. Innanzitutto un accenno allo Spring Meeting svoltosi a marzo a Firenze... Da un po' di anni non si vedevano tanti giovani. È stata un'idea vincente dire che quando si va verso loro si ottiene il miglior risultato. Al Congresso della Associazione Americana di Ortodonzia, a S. Diego, il 21 aprile, quali le tematiche più nuove e gli incontri più interessanti? La delegazione italiana era ben rappresentata? La SIDO aveva un suo stand? Quel Congresso è sempre molto interessante. Vi si abbracciano praticamente tutti gli argomenti in letteratura ortodontica. Grande prevalenza è stata data alla valutazione 3D e all'accelerazione del movimento dentale, temi più evidenti, senza tralasciare quelli classici come la 2°classe, la diagnosi e il management. Quanto agli italiani, vi è sempre stato un buon numero con belle presentazioni. Abbiamo avuto lo stand della SIDO, punto d'incontro non soltanto della Società ma di tutti gli sponsor e del nostro editorial Board Ravindra Nanda, sempre presente al congresso, è stato un punto importante per la rivista e dei relatori stranieri presenti in SIDO ad ottobre. Riassumendo, quindi, una presenza rilevante.

A maggio hai presenziato con una lectio magistralis all'inaugurazione dell'Accademia Italiana di Ortodonzia ove hai ricordato il grande pioniere Alessandro Pozzi. Come sono i rapporti e quali possibili sviluppi con la SIDO? Con l’Accademia possiamo viaggiare insieme lavorando tutti per un unico obiettivo: portare l'Ortodonzia italiana ad un livello sempre più alto. Sono stata molto contenta di aver aperto un convegno, incombenza affidata di solito a persone più importanti di me. Era la prima volta che un presidente SIDO svolgeva una lectio magistralis e la cosa mi ha commosso. Con il presidente, Arturo Fortini, ci siamo ripromessi di scambiarci le presenze: SIDO in Accademia e viceversa.. Quanto ad Alessandro Pozzi , grande mecenate e pioniere , è sempre stato presente sullo scenario ortodontico italiano: sia nella parte universitaria sostenendo le Scuole di specializzazione sia in quella industriale. Nei suoi editoriali si legge la passione per il lavoro ma soprattutto la costante ricerca di miglioramento. Quanto alla Leone, grandissima industria italiana, ha sempre dato lustro nel mondo alla nostra attività.

"Sorridi bene.it". Nei primi sei mesi ci abbiamo lavorato, nei restanti sei contiamo di migliorarlo per metterlo a regime. Quindi un Consiglio prevalentemente dedicato all'immagine dell’Ortodonzia nel web. A questo sito mi raccomando, quindi, che tutti soci si registrino.

con le comunicazioni orali avevamo sale troppo vuote. Abbiamo voluto dare la possibilità a tutti di stare all'interno delle quattro grandi sale. Dai poster deriveranno gradite sorprese: bei premi che permetteranno a chi vince di intervenire gratuitamente al congresso successivo.

Parliamo della parte nuova, quella del secondo semestre. Hai intitolato il tuo programma: "Vivi in SIDO, termine giusto perché dopo lo Spring Meeting è la volta del 48º Congresso internazionale di Roma, ospitato all'Auditorium Parco della Musica un "baricentro della vita culturale della mia città e del nostro paese", come lo definisci. Come mai una scelta e una sede così impegnative? Perché la SIDO è impegnativa. Siamo oltre 3000 e io spero di vederli tutti. Quella sigla significa: "Venite al Convegno" perché il programma è bello e vario. La scelta è caduta sull’Auditorium perché a Roma non ci sono Centri congressi con spazi che permettano di accogliere un tal numero di soci. Di qui il concetto di baricentro.

Vi sono stati tanti eventi quest'anno in città italiane o sedi universitarie sponsorizzati anche dalla SIDO: hai qualche ricordo in particolare? Utile ricordare quello del Collegio docenti, dove i giovani hanno la possibilità (anche durante il convegno) di portare la loro esperienza perché lì vi sono le Scuole di specializzazione di ortodonzia. Gli altri eventi sono tutti di formazione utili per aggiornarsi durante l'anno.

Cominciamo dal giovedì quando si aprono i corsi precongressuali organizzati per la formazione e l'aggiornamento continuo. Mi vuoi parlare dei corsi, degli oratori e dei temi che vi verranno discussi? Per i corsi precongresso abbiamo dedicato ampio spazio agli sponsor perché il momento è importante anche per loro: ci tengono molto a presentare le loro proposte annuali. Ci sarà un corso di implanto-protesi ed ortodonzia, uno sulle malocclusioni di classe 3, uno legato all'estetica e quindi all'opportunità di affrontare una terapia ortodontica al limite tra il digitale ed estetico e poi un corso ove il valore diagnostico sarà preminente. Previsti anche corsi Typodont, merito della precedente presidente Silvia Allegrini che li ha fortemente voluti. Io ho continuato perché per me la continuità in SIDO è fondamentale. La sera stessa del giovedì 19 ottobre vi sarà la Opening Ceremony. Quale speaker è invitato e su quale tematica? Volevo fare una cerimonia di apertura che non annoiasse i soci ma al tempo stesso fornisse piccole informazioni, divertenti importanti e comunicative. Così ho invitato Paolo Ruggeri, che cattura l'attenzione sulle problematiche di management e gestione dello studio: un’apertura quindi, come “piccolo show” con informazione. Seguono due giornate clou: venerdì su temi molto interessanti. Parliamo innanzitutto di uno fra i più difficili: "Il deficit mandibolare nelle malocclusioni di classe seconda": dall'approccio funzionale all'eccellenza e biomeccanica. La logica ha dato il sopravvento all'approccio diagnostico funzionalista e poi a quello biomeccanico. Parlerà James McNamara col quale la nostra Scuola collabora da anni. Interverranno Sabine Ruf, Lisa Alvetro, Bernardo Quiroga Souki, tre oratori clinici, dedicati alla funzionale avanzata in età e quindi sulla protrusione mandibolare. Ho chiesto di illustrare la loro attività clinica con molti case reports. Dopo non potevo non dedicare la seconda parte della giornata alla tecnica e quindi alla biomeccanica. Di qui l’invito a Renato Cocconi, Domingo Martin e Per Rank.

A giugno hai presenziato anche al Congresso della European Orthodontic Society a Montreux. Su quali temi? Italiani anche lì presenti? Direi che l’Italia lo è sempre, soprattutto ad alti livelli. Se posso fare una critica direi che gli argomenti erano un po' troppo di nicchia. Si è parlato di accelerazione del movimento dentale, ma si è visto poco di ortodonzia e troppo di chirurgia e di biochimica. Se un giovane voleva vedere o conoscere qualcosa di Ortodonzia, non ha potuto farlo.

Venerdì vi sarà un altro evento parallelo importante con la Società italiana di disfunzioni algie temporomandibolari (SITA) con la SIDO. Quali gli oratori e i temi in particolare? In contemporanea due Società importanti, quella delle disfunzioni, algie temporo-mandibolare e la Digital Dentistry che realizzano il loro congresso nazionale in SIDO. La SITA ha sviluppato la giornata ATM col presidente Ettore Accivile mentre la Digital Dentistry il suo convegno con il presidente Pino Luongo. In parallelo, una quarta sala dove Paolo Ruggeri tiene il suo corso discutendo delle 8 regole del successo.

A fine giugno si è svolto un Direttivo fondamentale per la definizione degli ultimi particolari del Congresso. Quali gli altri problemi e temi da discutere? La prima finalità di quest'anno era cercare di fare esplodere la parola Ortodonzia in Italia portando la figura dell'ortodontista nelle case e alla gente e ci stiamo riuscendo: abbiamo appena aperto il sito

Sabato invece è imperniato su un argomento sulle asimmetrie facciali. Come si svolgerà e con quali oratori? Abbiamo formulato il programma alla stessa maniera. Si inizia con un grande oratore clinico (Chris Chang) per passare alla diagnosi 3D con Lucia Cevidanes, che lavora con immagini spettacolari

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Paola Cozza consentendo di valutare sulle immagini 3D tali asimmetrie, fonte di tanto disagio per l’ortodontista. Si passa poi da un argomento “molto diagnostico” alla parte clinica: relatori Cesare Luzi, Davide Mirabella e Lorenzo Moser. Sabato vi sarà anche un abbinamento con la SIDO con la Società italiana di medicina del sonno... La Società presieduta da Marzia Segù terrà congresso avendo stabilito di abbinarsi alla SIDO cosa di cui sono molto orgogliosa. Un momento importante perché vengono toccati tutti i principali argomenti, ma anche un’occasione di aggregazione per i soci. Infine il congresso IBO per tutta la giornata. A proposito: EBO ed IBO possono essere affiancati dalla SIDO come stimolo per i giovani a proseguire verso l'eccellenza dell'ortodonzia e a qualificarsi per questi due importanti appuntamenti? È un argomento che il Consiglio SIDO affronta questo anno. Stiamo cercando di avvicinarci il più possibile all'IBO tentando di portare i nostri soci a presentare casi clinici nello stesso modo come si presenterebbero all'IBO così da aiutarli a diventarne soci. E’ un percorso già iniziato l'altr'anno, vediamo di portarlo avanti anche in quelli seguenti. Saranno anche presenti con la SIDO i tecnici ortodontisti con il loro 49º congresso e si sono aggregate altre associazione similari. Quali le tematiche? Come ogni volta vengono scelte dall’Ortec e dal Direttivo. Se ne parla sempre tenendo conto della tematica del congresso. Parleremo di Digital Dentistry, di Classe 2 e di Asimmetrie. Dobbiamo rimanere in questo schema di argomenti proprio per dare una logica e consequenzialità al Congresso. Diventerà quindi uno stimolo anche per i tecnici ortodontisti a migliorare e cercare l'eccellenza. Parliamo anche della mostra merceologica: quali i principali sponsor? Vi è stato un ritorno in grande stile? Quali i rapporti con la SIDO? Sono sempre i migliori e ci servono in modo incondizionato. Quest'anno sono veramente contenta: il lavoro da fare è capillare. Bisogna far capire ai nostri sponsor di starci vicini, aiutarci, non solo dal punto di vista economico ma anche formativo. Per cui abbiamo cercato di unire le esigenze economiche e di formazione con quelle della SIDO. Vi sarà anche un momento sociale con il “Get together” giovedì sera e soprattutto il venerdì al Piper Club… Riagganciandomi a "Vivi in SIDO" la prima cosa è stare tutti insieme. Quindi ho cercato di fare il “Get together” all'interno dell'Auditorium perchè si presta. Dopo una piccola lezione di Management (sperando che coinvolga tutti) divulgheremo l'evento, così saranno tutti curiosi di venire. Giovedì sera saremo tra i gli sponsor, lungo il Foyer dell'Auditorium, invece il venerdì cercheremo di fare qualcosa di più divertente al Piper Club: cena tutti insieme con spettacolo, dopodichè i giovani potranno rimanere a ballare. I giovani come parteciperanno al prossimo Congresso: con poster, oral papers? Vi saranno premi particolari? Spero tantissimi e coi poster. Quest'anno aggiusteremo il tiro: un po' per la location, un po’ per le esperienze degli anni precedenti quando

Quale è il programma per la solidarietà SIDO avviato già con la presidenza Laino? Era sospeso ma quest'anno ha avuto un riavvio grazie all’interessamento del prof. Claudio Chimenti e del futuro presidente Giuseppe Fiorentino. Stanno cercando di trovare un accordo leggermente diverso in quanto, forti purtroppo delle esperienze passate, i bambini delle case famiglia non hanno frequenza continuativa perché spostati di frequente. Difficile per noi è curare con continuità lo stesso paziente. Qualche rammarico per non aver potuto portare a termine altri progetti? No, perché ho avuto l'onore di essere presente in SIDO dal 2008, dapprima come Segretario culturale, maturandomi nel frattempo. Quest'anno sto realizzando quello che avevo ideato nel 2008: trovare un modo per far emergere la figura dell'ortodontista, cosa provata in tutti modi. Non è detto che io ci riesca, però intanto abbiamo cominciato e comunque avrò ancora l'opportunità di restare ancora due anni in Sido come Past President. Come esponente dell'Accademia Odontoiatrica, Direttore di cattedra e Scuola di specializzazione, come ti appare oggi l'avvio del nuovo corso di specializzazione. E con i giovani: quale opportunità, idee e suggerimenti puoi stimolare in loro? Ed ancora: quale rapporto tra Accademia e libera professione? Domanda difficilissime che necessiterebbero di lungo tempo. L'offerta formativa oggi in Italia è bella. Noi ci dividiamo, nell'Università, tra i Master riconosciuti e le Scuole di specializzazione, visto che i numeri, in esse, sono un po' stretti. Quindi dedichiamo il nostro tempo per offrire ai ragazzi diverse opportunità di formazione. In questo aspetto la SIDO si inserisce bene, perché i programmi vengono fatti pensando ai giovani: non tanto all’informazione quanto alla formazione. Ultima domanda: chiuderai la tua presidenza tra passato e futuro? Cinquant'anni fa (7 dicembre 1967) a La Spezia uno sparuto gruppo di pionieri fondò il GISO (Gruppo Italiano di Studio di Ortodonzia) che stimolò Cesare Luzi, Benito Miotti e Mario Adorni Braccesi a fondare nell'aprile dell’anno dopo la SIDO. Vi sono già novità per il 2018? Tu, nostra memoria storica, sei l'unico che riesci ad unire con entusiasmo il passato e il futuro in maniera così fluida e continuativa. Fondamentale ricordarsi sempre che sono i grandi ortodontisti ad averci aiutato a fare la Scuola e guardare avanti. Saggio è utilizzare le esperienze trasmesse dai più grandi per presentarle al futuro, dove si proiettano le nostre Scuole. Questo, spero, sarà il collegamento che faremo nei festeggiamenti del 2018. Damaso Caprioglio


ATTUALITÀ

Coast to Coast: giovani Amici di Brugg e pazienti adulti desiderosi di migliorare il loro sorriso Nella splendida cornice dell’Hotel Sporting di Porto Rotondo, si è tenuto il 22 luglio il terzo Coast to Coast, organizzato dal Gruppo Giovani degli Amici di Brugg, idea nata dal desiderio di ritrovarsi insieme in spiaggia o sulle piste da sci, unendo divertimento e cultura, in un clima informale. La cadenza è semestrale, un evento estivo ed uno invernale. Tra le relazioni di questa edizione, come sempre orientata su tematiche multidisciplinari secondo lo spirito degli Amici, quella di Valentina Lanteri ed Enrica Tessore, dal titolo “Dalla prevenzione delle malocclusioni al camouflage ortodontico protesico” si proponeva l’obiettivo non facile di rivolgersi ad una platea di non ortodontisti illustrando l’eziologia delle malocclusioni, l’importanza delle abitudini viziate, che cosa e quando è necessario l’early treatment, le conseguenze se si sbaglia il contenuto o il timing del piano di trattamento precoce. Ed ancora, nei casi complessi dell’adulto, quale può essere la risposta ortodontica pura o combinata, ortodontico protesica, o quando il solo camouflage protesico può fornire risposta adeguata alle esigenze di pazienti che non hanno avuto accesso ad una diagnosi precoce desiderosi di migliorare la funzione e l’estetica del sorriso. A volte tali pazienti vogliono migliorare l’estetica del loro sorriso in tempi brevi, senza assicurare nessuna collaborazione, e rifiutando qualsiasi tipo di trattamento ortodontico. In alcuni casi si può rispondere a tali esigenze migliorando l’allineamento del gruppo frontale ed addirittura risolvendo lievi cross bite anteriori o morsi in testa a testa lavorando esclusivamente con manufatti protesici. Si possono modificare la forma e la posizione degli elementi con faccette in ceramica, sen-

za però il corretto posizionamento delle parabole gengivali e le modificazioni occlusali possibili solo con l’ortodonzia. In questi casi spesso si renderà necessario un maggior sacrificio di tessuto dentale durante la preparazione dei denti e il risultato sarà una soluzione di compromesso. Il valore aggiunto dell’ortodonzia e della protesi 2.0 è la possibilità di far visualizzare al paziente, grazie ad un rendering con software idonei, come ad esempio il Clincheck Invisalign o, il DSS (Digital Smile System), il risultato finale e le diverse possibilità a disposizione prima ancora di iniziare il trattamento. In questo modo si rende il paziente più consapevole e partecipe del progetto ottenendo un consenso veramente informato, anche nel caso di soluzioni di compromesso. Ogni Odontoiatra dovrebbe sviluppare mentalità e competenze sempre più orientate verso l’interdisciplinarietà con restauratore, ortodontista, protesista, implantologo e parodontologo... un vero e proprio team approach che permetta di proporre piani di trattamento più razionali, a beneficio dei pazienti.

La concezione ortodontica di Pierre Fauchard (1678-1761) Pierre Fauchard (1678-1761) è considerato il fondatore della moderna concezione odontostomatologica. Nato secondo alcuni in Bretagna, secondo altri a Parigi, dopo essere stato apprendista del chirurgo militare Alexandre Poteleret, si arruolò nel Corpo Sanitario della Marina, imbarcandosi, per circa tre anni, su navi da guerra dell’esercito francese. Conseguito il diploma di “Expert pour le dents” necessario all’esercizio professionale, secondo l’editto di Luigi xiv, acquisì sin da subito grande rinomanza e popolarità. Nel 1728 pubblicò “Le Chirugien Dentiste ou traité des dents”1, opera che eleva l’odontoiatria da arte empirica a scienza. Di complessive 863 pagine il libro consta di due volumi; il primo, di trentacinque capitoli tratta della patologia orale, della carie, della chirurgia orale, dell’ortodonzia, dei trapianti e reimpianti dentari, della materia medica, delle parodontopatie. Il secondo, diviso in ventitrè capitoli, è dedicato interamente alla protesi ed allo strumentario da utilizzare nella pratica. Fra tutte le altre branche odontoiatriche, Fauchard, certamente un grande precursore anche dell’Ortodonzia, fu tra i primi a proporre apparecchi correttivi e tecniche innovative di applicazione. Uno dei principi fondamentali considerati dall’Autore era di creare spazi fra un dente e l’altro per risolvere i sovraffollamenti. A tal proposito usava inserire fili di cotone negli spazi interdentali, lasciandoli posizionati per un determinato periodo; dopo aver mobilizzato il dente da raddrizzare lo fissava nella posizione corretta tramite legatura. Considerando, poi, che per esercitare una forza meccanica con un determinato apparecchio bisogna opporre a questo una determinata resistenza, ideò la cosiddetta banda, consistente in una sorta di lamina metallica

(generalmente in argento) da applicare ai denti di destra e di sinistra del dente ectopico da trattare; fissata successivamente ad un arco che esercitava una certa trazione, viene considerata come il primo arco ad espansione, da collocarsi lingualmente o vestibolarmente a seconda dei casi. Angle stesso affermò che doveva considerarsi l’antesignano del suo arco. Fauchard morì a Parigi nel 1761 prosecutore della sua opera fu il connazionale Etienne Bourdet (17221789) che ebbe a sua volta un posto preminente nello sviluppo dell’Ortodonzia. Il titolo per esteso è: Le chirurgien dentiste ou traité des dents, ou l’on enseigne les moyes puor les entretenir propres et saines, de les embellir, d’en réparer la perte et de remédier à leurs maladies, à celles des gengives et aux accidents qui peuvent survenir aux parties voisines des dents. Avec observations et reflexions sur plusieurs cas particuliers. 1

Paolo Zampetti - Damaso Caprioglio

Nuovo presidente dell’Associazione delle Industrie dentali tedesche (VDDI): è Mark Stephen Pace AD Dentaurum Mark Stephen Pace, Amministratore Delegato del Gruppo Dentaurum di Ispringen (D) è stato eletto a fine giugno presidente della VDDI, l'Unione delle Industrie Dentali Tedesche. È stato eletto dall'Assemblea generale VDDI a Colonia, città “significativa” per il dentale essendo la sede di una delle più importanti rassegne al mondo. Pace, membro del Consiglio Consultivo dal 2005, oltreché Vicepresidente del Consiglio VDDI dal 2013, succede al Martin Rickert che ha lasciato la presidenza dopo 14 anni di mandato. Reduce dalle celebrazioni nel 2016 del primo secolo di vita la VDDI rappresenta gli interessi di un'industria ricca di tradizione e dal futuro promettente, come quella odontoiatrica. Da sempre impegnata nel difficile compito di salvaguardia della salute della bocca, ha una presenza radicata e diffusa nel tessuto industriale tedesco. Nelle oltre 200 aziende che ne fanno parte, dal fatturato complessivo di oltre 5 miliardi di euro, lavorano quotidianamente più di 20 mila persone. Pur guardando alle sfide che attendono la Unione e l’intera industria del dentale, Mark Stephen Pace intende proseguire all’insegna della continuità sulla scia del lavoro svolto con successo da chi lo ha preceduto finora: "Una delle più rilevanti peculiarità della VDDI – dice – è la volontà e la capacità

dimostrate dai suoi membri e dalle commissioni di raggiungere il consenso”. Il VDDI Board è l’organo di rappresentanza non solo delle PMI tradizionali, dove numerose sono le Aziende a carattere familiare, ma anche delle grandi organizzazioni. "Si tratta di un buon mix di imprese – osserva Pace - ognuna operante in un diverso settore di competenza, ognuna con una visione propria delle problematiche del dentale”. Questo mix contribuisce alla definizione degli obiettivi strategici comuni dell’Unione e della stessa Industria del dentale. “Di qui il nostro intendimento di parlare, di unificare in un’unica voce la risposta ai problemi che ci attendono“ ha sottolineato Pace. La prima grande sfida che il neo presidente e l’Unione dovranno affrontare è costituita dalla 38a edizione dell’IDS, più importante manifestazione fieristica del dentale al mondo. Curata dalla GFDI (Gesellschaft zur Förderung der Dental-Industrie mbH, un’Azienda controllata dalla VDDI) si terrà, come da tradizione, a Colonia nel 2019. Info: www.vddi.de e DENTAURUM ITALIA S.p.a. Via degli Speziali, 142/144 T. 051 862580 - Fax 051 863291 info@dentaurum.it - ww.dentaurum.it

A Verona “Nuovi confini in ortodonzia tra Osas e processi comunicativi” Organizzato dalla sezione locale SUSO si tiene sabato 14 Ottobre a Verona un Convegno intitolato "Nuovi confini in Ortodonzia tra Osas e processi comunicativi". Molteplici i temi trattati. La giornata si apre con l'intervento del Presidente nazionale, Pietro di Michele e Michela Ramunno che relazionano su “Osas, sindrome dell'apnea ostruttiva: dalle linee guida ministeriali ad un'opprtunità clinica”. Segue l'intervento di Maura Boggian inerente “La comunicazione in Ortodonzia”. Successivamente Pierluigi Sartori parla di “Sicurezza informatica, diario clinico digitale e protezione dei dati sensibili. Le “Nuove opportunità per il personale di studio odontoiatrico” vengono affrontate da Marco Lama. Conclu-

de infine la giornata Alessandra Leone presentando una relazione sulla “Visibilità professionale o pubblicità in Ortodonzia? Confine tra Etica e Professione”. Il Convegno si svolge presso l'agriturismo Corte S. Felice, oasi di tranquillità e silenzio immersa nei colori e nei profumi della Valpantena, alle porte di Verona. Per info e iscrizioni: Emmedue Group Formazione di Marta Traversa & C. Sas T. 366 1736627 ecm@emmeduegroup.it www.corsiecm.emmeduegroup.it Tommaso Leoci Presidente Sezione SUSO Verona

Addio a Giuliano Falcolini, Padre nobile dell’Odontoiatria pediatrica È mancato il 6 agosto a Roma Giuliano Falcolini, figura carismatica dell'Odontoiatria pediatrica. Allievo di Andrea Benagiano, il fondatore della Società Italiana di Odontoiatria Infantile, ne divenne a sua volta e per oltre 35 anni il Segretario nazionale. Titolare di cattedra a Sassari è ricordato come l’Autore del

primo trattato di Odontoiatria Pediatrica in Italia. Per i suoi meriti venne nominato socio onorario della European Academy Paediatric Dentistry (EAPD). Nel prossimo numero il ricordo approfondito di Damaso Caprioglio al suo fianco in oltre 60 anni in “lotte, entusiasmo, programmi ed iniziative”. Damaso Caprioglio

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ATTUALITÀ

Il meno conta di più Una ricerca prende in esame i tratti per un sorriso perfetto po della simmetria del sorriso. I risultati suggeriscono che per un sorriso vincente – percepito quindi come efficace, genuino e piacevole – “il meno vale più del meglio”. I sorrisi con un angolo medio sono stati percepiti in modo più favorevole, mentre quelli con ampia apertura della bocca sono stati spesso interpretati come segno di paura o di disprezzo. I due sorrisi meno “votati” infatti, erano entrambi molto ampi. Anche se la ricerca dice che la simmetria facciale è spesso percepita come più gradevole rispetto all’asimmetria, i sorrisi leggermente storti hanno riscontrato più successo. Risultato coerente con i principi dello smile design, in cui la simmetria dinamica (molto simile ma non identica) crea un sorriso più vitale, dinamico, unico e naturale rispetto a quella statica. I ricercatori dicono che i risultati dello studio potrebbero avere applicazioni in vari settori: la rianimazione facciale chirurgia e la riabilitazione in individui che hanno sofferto di traumi, di incidenti cerebrovascolari, di condizioni neurologiche, di tumori o di infezioni che hanno tolto loro la capacità di esprimere emozioni con il movimento del viso. Le conseguenze psicologiche e sociali di un danno facciale possono essere molteplici. Gli individui con parziale paralisi del viso sono spesso mal interpretati, hanno difficoltà di comunicazione, si isolano e denunciano spesso sintomi come ansia e depressione. Intitolato “Dynamic properties of successful smiles” lo studio è stato pubblicato il 28 giugno sulla rivista PLOS ONE.

Minneapolis (Usa) – Sbilenchi, grandi, affollati timidi: i sorrisi sono descritti in molti modi. Tuttavia, come le persone percepiscono l’espressione del volto nello scambio e nella comunicazione sociale non verbale può differire significativamente. Lo dice una ricerca dell’Università del Minnesota, rilanciata a metà luglio sul web da Dental Tribune Italy Daily. Gli autori hanno chiesto a 802 partecipanti di votare 27 sorrisi digitali in base all’efficacia percepita (da molto negativa a molto positiva), alla genuinità (falso vs genuino), alla gradevolezza (inquietante o piacevole) e all’emozione espressa (rabbia, disprezzo, disgusto, paura, felicità, tristezza o sorpresa). L’espressione è stata alterata dalle variazioni dell’angolo della bocca, della misura del sorriso, del grado a cui i denti sono stati mostrati e dallo svilup-

Anche ASIO aderisce al Progetto Pediatri Il 27 settembre a Brescia presso la Sala Conferenze dell’Ordine dei Medici e Odontoiatri di Brescia ore 19.30, l’ASIO incontra gli Specialisti Pediatri Occlusione fisiologica aderendo al Progetto Pediatri per la prima classe salute orale del bambino. Promossa circa dieci anni fa da SIDO e SIOI su tutto il territorio nazionale, l’iniziativa ha riscosso finora gran successo con l’“alfabetizzazione ortodontica” di circa 8000 pediatri in una giornata di aggiornamento interdisciplinare accompagnata da un poster “molto didattico” da esporre negli studi e da un volume a colori intitolato “Odontoiatria per il pediatra” del quale sono state prodotte più di 10 mila copie (tutte esaurite!). Anche ASIO con i suoi professionisti si affianca ora a questa operazione di motivazione e sensibilizzazione del mondo pediatrico e medico costituita dal Progetto, già peraltro condivi-

sa da tutti i sindacati e Società scientifiche AIO, SUSO, ANDI, COI/AIOG Cenacolo oltrechè da SIP, FIMP e SIPPS ed altri ancora nell’intento di trovare una qualità di conoscenze mediche specialistiche nella medicina di base sempre più performanti e al passo dei tempi. In virtù di tale iniziativa la professione pediatrica è stata sollecitata ad approfondire tematiche interdisciplinari, mentre gli ortodontisti hanno tratto anch’essi un giovamento nel fruttuoso confronto con il qualificato approccio scientifico dei pediatri. Già in prima linea Antonella Polimeni (Universtà La Sapienza di Roma) con SIOI e SIDO e con i migliori professionisti, ha guidato tale iniziativa e progressivi aggiornamenti, condividendone finalità e diffusione.

Progetto S.I.D.O. per la salute orale del bambino sul Territorio Nazionale: Il bilancio di salute orale orto-pedodontico 3-6 anni - periodo transizionale

0-3 anni - dentatura decidua 06 mesi 10 mesi 12 mesi 13 mesi 16 mesi 20 mesi 27 mesi 29 mesi

incisivi centrali inferiori incisivi centrali superiori incisivi laterali superiori incisivi laterali inferiori primi molari canini secondi molari inferiori secondi molari superiori

6 anni 6 anni 7 anni 7 anni 8 anni 9-13 anni 9-12 anni 12-13 anni

Formula dentaria decidua 55 54 53 52 51 61 62 63 64 65 85 84 83 82 81 71 72 73 74 75

Formula dentaria permanente 17 16 15 14 13 12 11 21 22 23 24 25 26 27

46 85 84 83 42 41 31 32 73 74 75 36

47 46 45 44 43 42 41 31 32 33 34 35 36 37

Mista

Permanente

Seconda classe

Terza classe

Morso profondo Morso aperto

Morso Crociato bilaterale

Morso Crociato monolaterale

Inversione incisivo

Pregresse estrazioni

Monitorare le abitudini orali

Carie Precoce

Anomalie di eruzione

Società Italiana di Pediatria

F.I.M.P.

Federazione Italiana Medici Pediatri

12-13 anni dentatura permanente

Formula dentaria mista 16 55 54 53 12 11 21 22 63 64 65 26

Decidua

S.I.P.

6-8 anni - dentatura mista

primi molari sup. e inf. incisivi centrali inferiori incisivi centrali superiori incisivi laterali inferiori incisivi laterali superiori premolari inf. e sup. canini inf. e sup. secondi molari inf. e sup.

S.I.P.P.S.

Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale

S.I.D.O.

Società Italiana di Ortodonzia w w w. s i d o . i t

S.I.O.I.

Società Italiana di Odontoiatria Infantile

SUSONews

Dilemma: meglio un sorriso "globalizzato" oppure con qualche difetto (ma personale)? Leggendo il libro “Individualità v/s globalizzazione” di Roberto Deli, docente di Ortognatodonzia all’Università Cattolica di Roma, ho avuto modo di riflettere su l’omologazione, tema a me caro e ben argomentato in questo volume che entrerà a far parte di una collana di approfondimento sulle conoscenze pratiche in Ortodonzia. Sull’omologazione, “scorciatoia” troppo spesso imboccata nel trattamento odontoiatrico, riporto un passo tratto dal testo. “Seguendo la morale di Kant, alcuni pazienti preferiscono che i propri denti, pur se malposti, così restino, poiché non amano perdere l’identità anche se data loro dalla malocclusione. Se questo atteggiamento appare esagerato, mette tuttavia in evidenza il rispetto dovuto a chiunque chieda un aiuto ortodontico: magari la sua motivazione è solo di un miglioramento e non di perfezione (che costa un cambiamento non desiderato, fatica, tempi lunghi e denaro)”. Esposto ad esperienze molteplici, da sempre l’uomo cerca di rintracciare nella diversità una regolarità che lo aiuti a capire meglio la natura. Quando in un afoso pomeriggio d’estate mangio un ghiacciolo, se non mi affretto, fonde, colando sulle mani. Ancora: se dimentico di mettere l’olio nel motore della macchina, si surriscalda e fonde anch’esso. È chiaro che due fenomeni così diversi si possono ricondurre sotto una regola comune: il calore dilata i corpi. I mille differenti casi di variazione di volume in un corpo, a causa del calore, vengono raggruppati sotto una legge che vale per tutti quei casi. Così opera la nostra mente. Così noi abbiamo imparato a leggere il libro della natura, costruendo in definitiva un metodo scientifico in grado di anticipare i problemi. Tutto sta nella capacità di cogliere caratteri comuni a esperienze diverse, talvolta lontanissime tra loro, come nell’esempio del ghiacciolo e del motore. Parlando di Odontoiatria, il problema nasce quando il dentista operante sul versante dell’estetica, cerca di ricondurre le molteplici forme in cui si presenta il sorriso delle persone sotto una regola comune detta anche “canone estetico”. Cosa si perde e cosa si guadagna? I vantaggi di una procedura standardizzata in Ortodonzia e nella Protesica si conoscono: rapidità di trattamento e certezza di risultato. Un sorriso uguale a quello della tale attrice o cantante, può tuttavia esser troppo simile al sorriso della vicina di casa che confiderà l’indirizzo del dentista come fosse un segreto di stato. Perché azzerare le asimmetrie a favore di una struttura ordinata e regolare può dare l’idea di aver

finalmente raggiunto un’armonia espressa dalla regolare disposizione dei denti ed assenza di difetti, anche minimi. Per approfondire la riflessione vale, a tale riguardo citare Kant e la sua Critica del Giudizio: “Un volto perfettamente regolare, quale un pittore potrebbe desiderare d’avere per modello, ordinariamente non esprime niente, non avendo nulla di caratteristico: esprime piuttosto l’idea della specie [umana] che il carattere di una persona”. La bellezza di un volto non risiede quindi nelle proporzioni esatte, nella così detta “regola aurea” ma nel carattere che esprime l’individualità di una persona. Ignorando il proprio condizionamento subliminale, il paziente fisserà spesso la richiesta del trattamento odontoiatrico ai canoni della moda del momento. Là dove si presentano difetti evidenti esistono margini di correzione tuttavia, come suggerisce Deli, “il trattamento non può mirare alla perfezione. Tra tutti gli oggetti del mondo, l’uomo è il solo capace dell’ideale della bellezza, come la sola intelligenza dell’umanità è capace di nutrire l’ideale di perfezione". L’ideale di bellezza può essere auspicato dal paziente e intravisto dallo specialista che tenta di conseguirlo con tecnica ed intuizione. La prima consistente nell’applicare al caso specifico procedure conosciute con opportune variazioni e su cui si gioca il risultato, mentre la seconda è una facoltà che anticipa in un’immagine mentale la forma in cui costringere la materia. Proprio come uno scultore che dinanzi al blocco di marmo, intravvede la statua. La comunità umana può raggiungere la perfezione non certo nell’estetica ma nella morale, auspicava Kant. Sul piano individuale l’organismo vivente è già di per sé un miracolo di perfezione cui l’uomo non potrà aggiungere nulla. Luigi Gallo

Ricordando la collega ed amica Milena, persona davvero speciale Il 26 novembre scorso moriva Milena Salamone odontoiatra, specializzata in Ortognatodonzia. I colleghi della Sezione di Padova han voluto ricordarla nell’incontro svoltosi il 27 maggio a Rubano (PD). La nostra cara collega Milena era una persona davvero speciale. Per molti di noi è stata, prima che collega, un’amica. Alcuni l’hanno conosciuta durante la Scuola di Specializzazione, altri, ancora prima, durante gli anni dell’Università. Con lei abbiamo vissuto e condiviso davvero molti momenti. A legarci, sicuramente l’interesse comune per l’Ortodonzia ma anche una bella amicizia. Quella che ci spinge a ricordarla, più che come una brava ortodontista, come una persona unica, che siamo stati fortunati ad incontrare e conoscere. Nessuno di noi aveva mai preparato un discorso ad un congresso in memoria di un collega defunto, per cui chiediamo perdono per la nostra pochezza di contenuti formali e convenevoli professionali.

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tutti possiamo ricevere di buono dal ricordo che vogliamo condividere con voi e sul quale abbiamo riflettuto insieme. Che la vita di Milena, come quella di ogni nostro amico, parente, collega, per quanto breve o lunga sia, è un dono immenso. Per quanto quella persona sia sana o malata, è un dono per chi le sta accanto e che è possibile veramente gustare solo nello stare insieme nel bene e nel male. Perché da qui passa l’amore che è ciò che rimane, essendo stato presente nel tempo dedicato a quella persona e in quello che lei ha dedicato a noi. MIlena Salamone Il nostro semplice gesto consiste in un discorso e in un video informali, che comunque non bastano a spiegare nel profondo chi era Milena nella sua unicità, né quello che per noi lei era, nei nostri vissuti di esperienze, emozioni e ricordi. Questo memoriale toccherà chi l’ha conosciuta, proprio per il fatto di averlo fatto e di esserle stato vicino. Per chi non la conosceva sarà visto come un gesto carino ed affettuoso verso una persona molto amata anche dai suoi amici-colleghi. Ma c’è qualcosa che

Tempo prezioso, che troppe volte però ci sfugge, perché viviamo una lotta costante contro di esso. Non basterebbero le fatidiche 48 ore perché avremmo comunque sempre tante cose da fare. Forse anche un modo per alienarci, sfuggire ad ansie, responsabilità, sofferenze e non-senso. E finire molto probabilmente in un vortice senza fine, che per il solo fatto che ci sballotta su e giù ci dà l’impressione in qualche modo di essere vivi, facendoci sentire sempre impegnati con effetto simile alle montagne russe. Dove, malgrado la nostra stan-

chezza, continuiamo a pagare il biglietto per fare giri su e giù e sentirci vivi, sulla cresta dell'onda. Ci fermiamo a volte, ma solo per qualche istante, altre volte per scelta, oppure ne siamo costretti a causa dei fatti concreti della vita: La magia del Luna Park finisce, allorchè smettiamo di strafare e cercar vita in ogni modo. Quello è il momento in cui viviamo concretamente l’oggi, e possiamo gustare davvero il vivere, avendo certezza nel profondo che siamo amati, così come noi siamo, anche nelle nostre debolezze. Questo ci rende liberi di amare anche oltremisura. Grazie, Milena per la ricchezza che ci hai donato con la tua vita e l’essere unicamente “Milena”: sia quando stavi bene ma anche e molto, quando soffrivi. Grazie per il bene che ci siamo voluti e per il tempo che ci siamo donati.

Elisabetta Scapin Elisa Calì


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NORME E PRASSI

Voucher: cenni sul “nuovo lavoro occasionale” L'Inps ha appena diffuso i dati relativi alla prima settimana di accessi alla piattaforma telematica varata il 10 luglio 2017, per consentire di attivare il nuovo Libretto Famiglia (strumento con cui i privati possono retribuire alcuni lavoretti occasionali) sia i nuovi contratti di prestazione occasionale riservati a professionisti ed imprese. I primi riscontri sembrano essere deludenti ed è probabile che l’estrema prudenza con cui sono stati accolti i nuovi voucher (appena 3000 domande nella prima settimana di cui 1.119 richieste per il Libretto famiglia e 1.907 per aziende e professionisti) dipenda dalla poca conoscenza del nuovo strumento e dal fatto che patronati e intermediari non si sono ancora adeguati. C’è inoltre da dire che anche dal punto di vista tecnico l’accesso a tale novità contrattuale non risulta essere delle più immediate. È utile intanto ricordare come, a seguito della eliminazione dei voucher introdotti dal Jobs Act, avvenuta a marzo con DL n.25/2017, le norme relative al lavoro occasionale accessorio prevedono regole di base comuni alle varie tipologie di lavoro occasionale, a cui si aggiungono disposizioni differenti a seconda che il lavoro occasionale sia utilizzato da persona fisica o da piccole imprese, professionisti o dalla pubblica amministrazione, oltre ad alcune specifiche per il settore agricolo e per la pubblica amministrazione. Dunque, la prima novità riguarda l’inaugurazione del c.d. Libretto Famiglia, ovvero un libretto nominativo, prefinanziato e contenente titoli di pagamento da 10 euro (i cosiddetti 'voucher elettronici')- Acquistabili attraverso la piattaforma informatica Inps o presso gli uffici postali consentono di remunerare non più di un'ora di lavoro, mentre la stessa può essere retribuita anche con più di un voucher. Le attività remunerabili con il Libretto Famiglia sono solo i piccoli lavori domestici, compresi giardinaggio, pulizia e manutenzione; l’assistenza domiciliare a bambini e persone anziane o ammalate o affette da disabilità; l’insegnamento privato supplementare. Inoltre non sono acquisibili prestazioni di lavoro occasionali da soggetti con cui il datore ha o ha avuto da meno di sei mesi un rapporto di lavoro subordinato o di collaborazione coordinata e continuativa. Il lavoratore ha in ogni caso diritto al riposo giornaliero, alle pause e ai riposi settimanali. V’è da aggiungere che per ogni voucher utilizzato, oltre ai 10 euro di valore nominale, sono a carico del committente 1,65 euro di contribuzione pensionistica alla Gestione separata dell'INPS, 0,25 euro di

contribuzione assicurativa per gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali all'INAIL e che a differenza di quanto è previsto nel Jobs Act, viene specificato che, assieme agli infortuni sul lavoro, sono assicurate anche le malattie professionali. Il pagamento viene effettuato dall’Inps entro il 15 del mese successivo a quello in cui è stata svolta l’attività lavorativa. Il committente è tenuto a pagare la prestazione utilizzando il modello F24, senza, però, poter compensare eventuali crediti contributivi o fiscali. Non è invece possibile effettuare pagamenti presso le tabaccherie acquistando carnet di buoni, come avveniva con i vecchi voucher. Quanto al nuovo contratto di prestazione occasionale, che va tenuto ben distinto dal Libretto Famiglia, potrà essere utilizzato da piccole imprese fino a 5 dipendenti e la singola ora di lavoro occasionale non può essere remunerata meno di 9 euro (e non 10 euro come per il Libretto Famiglia), cui si aggiungono contributi a carico del datore nella misura del 33% del compenso e il premio assicurativo contro gli infortuni. È vietato l’utilizzo da parte di imprese con oltre 5 lavoratori subordinati a tempo indeterminato, ovvero attive in edilizia, escavazione, lavorazione lapidei, estrazione in miniere, cave, torbiere ed infine è precluso alle imprese esecutrici di appalti di opere e servizi. Sono escluse anche le imprese del settore agricolo, salvo pensionati, disoccupati, studenti e percettori di prestazioni integrative del salario. Non possono infine essere acquisite prestazioni di lavoro occasionale da un lavoratore che nei sei mesi precedenti abbia avuto nella stessa impresa un contratto subordinato o di collaborazione coordinata e continuativa. Le prestazioni, in ogni caso, non devono superare le 4 ore continuative e il compenso non può essere inferiore a 36 euro. Nel caso delle imprese le prestazioni vanno comunicate almeno un’ora prima, se la prestazione non avviene ci sono tre giorni di tempo per la revoca. Le violazioni sono punite con multe da 500 a 2500 euro. In tutti i casi le attività svolte per il medesimo committente devono rispettare il limite delle

La prima novità riguarda l’inaugurazione del c.d. Libretto Famiglia: nominativo, prefinanziato e contenente titoli di pagamento da 10 euro

280 ore di lavoro nell'anno civile. Anche in relazione ai compensi ci sono precisi vincoli da rispettare. Il prestatore, infatti, non può ricevere più di 5.000 euro per anno civile dal complesso dei committenti. Inoltre non può erogare più di 5.000 euro per anno civile al complesso dei prestatori di cui si avvale. Infine, il prestatore non può ricevere più di 2.500 euro per anno civile dallo stesso committente. Al superamento del limite annuale di 280 ore di lavoro e/o del limite annuale di 2.500 euro nel rapporto tra prestatore e singolo committente, il rapporto di lavoro si trasforma a tempo pieno e indeterminato (tranne quando committente sono le pubbliche amministrazioni). Quanto al settore agricolo, è possibile avvalersi esclusivamente di: 1) pensionati di vecchiaia e invalidità; 2) giovani con meno di 25 anni regolarmente iscritti a un ciclo di studi scolastico o universitario; 3) disoccupati; 4) percettori di prestazioni integrative del reddito da lavoro, di REI (Reddito di inclusione) o di altre prestazioni di sostegno del reddito. Condizione comune è che nessuno sia stato iscritto l'anno prima negli elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli. Infine, riguardo al trattamento tributario, la normativa attuale e la precedente prevedono compensi esenti da imposta. La contribuzione sociale obbligatoria (inglobata nel voucher) comprendeva invece contributi pensionistici del 13% alla Gestione separata dell'INPS e assicurativi per gli infortuni sul lavoro del 7% all'INAIL. Ora sono a carico del committente la contribuzione pensionistica del 33% alla Gestione separata dell'INPS, quella assicurativa per gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali del 3,5% all'INAIL.

L’ENPAM, Ente previdenziale di medici e odontoiatri, compie 80 anni L’Ente di previdenza e di assistenza dei medici e dei dentisti compie 80 anni. Nato con il Regio decreto 1484 del 14 luglio 1937, l’ENPAM ha aperto i festeggiamenti dell’anniversario a Siena, dove è riunito il Consiglio nazionale della Federazione Na-

zionale degli Ordini dei Medici e degli Odontoiatri. “L’ENPAM ha acquisito la P di previdenza nella sua denominazione con l’avvento della Costituzione repubblicana – ha ricordato il Presidente dell’ente

Alberto Oliveti –. Oggi siamo una fondazione privata che continua a perseguire finalità di rango costituzionale. Come prevede l’articolo 38 diamo previdenza ai lavoratori e assistenza agli inabili, ma non solo. In autonomia stiamo estendendo l’arco dei diritti che tuteliamo nell’interesse dei nostri iscritti, come il diritto alla salute, alla qualità della vita, all’istruzione e alla formazione. Continueremo su questa strada finché resteremo autonomi”. Come gesto simbolico Oliveti ha consegnato in anteprima l’ultimo bilancio sociale dell’ENPAM alla Presidente della FNOMCeO Roberta Chersevani e al Presidente della Commissione Albo Odontoiatri Giuseppe Renzo. “Il nostro bilancio mostra come il nostro sia un ente solido, sostenibile e solidale. Tre parole con la esse che si aggiungono alla quarta che è nel payoff ENPAM: Previdenza, Assistenza, Sicurezza – ha detto Oliveti –. Per questi obiettivi continueremo a lavorare in pieno collegamento con la Federazione nazionale degli Ordini e con la rappresentanza della professione tutta”. Ottanta anni dopo la sua istituzione, l’ENPAM è oggi l’ente previdenziale italiano con la maggiore riserva patrimoniale: 20 miliardi di euro ai valori di mercato correnti. Conta 362.391 iscritti attivi e 105.721 pensionati.

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Analizzando la procedura per l’accesso alla prestazione occasionale si scopre come non sia tra le più immediate. Per attivarla occorre che committente e lavoratore si registrino, con credenziali all’interno del portale Inps, accedendo ad un’apposita piattaforma telematica dalla pagina “Prestazione di lavoro occasionale: libretto famiglia” nella quale il committente dovrà attivare la prestazione inserendo un’apposita comunicazione., che deve essere inviata attraverso la piattaforma Inps anche da un consulente intermediario, almeno un’ora prima dell’inizio della prestazione. La comunicazione dovrà contenere i dati anagrafici e identificativi del prestatore; il luogo di svolgimento della prestazione; l’oggetto, la data e l’ora di inizio e di termine della prestazione; il compenso pattuito in misura non inferiore a 36 euro, per prestazioni di durata non superiore a quattro ore continuative nella giornata. L’attivazione della prestazione è notificata al prestatore di lavoro direttamente dall’Inps, tramite sms o posta elettronica. Se la prestazione non viene resa, il datore di lavoro ha 3 giorni per comunicarlo all’Inps; in caso contrario, l’Inps effettua comunque i pagamenti. Anche la Pubblica Amministrazione potrà fare ricorso al contratto di prestazione occasionale seppure solo per esigenze temporanee o eccezionali, come emergenze dovute a calamità naturali, attività sportive o manifestazioni sportive. Unica eccezione: in caso di superamento delle 280 ore annuali non scattano gli obblighi previsti per le imprese private.

Avv. Marco Lama

Giuslavorista


ORTODONZIA INTERCETTIVA, INVISIBILE, FISSA Frutto di studi pluriennali e di numerosi brevetti, il nostro programma di ortodonzia offre soluzioni tradizionali e innovative per ripristinare un’occlusione perfetta. sweden-martina.com

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NORME E PRASSI

Risalire da un morso a chi lo ha dato (sembra una prova certa ma non lo è) Il titolo “Forensic bitemark identification: weak foundations, exaggerated claims” dello studio pubblicato online il 16 novembre 2016 dall’americano Journal of Law and the Biosciences, ha fatto un certo scalpore. Dice infatti, i ricercatori sono sempre più scettici circa la validità come prova accusatoria del morso, rilevazione utilizzata in medicina legale per identificare chi ha causato la lesione. Secondo lo studio degli scienziati americani oggi non sarebbero sufficienti né la ricerca né l’evidenza empirica a

convalidare l'efficacia di questo metodo di prova. Parla per tutti Michael Saks, psicologo e professore di diritto presso la Arizona State University secondo cui «l’adozione del morso come mezzo provato d’identificazione è diventato argomento di dibattito». Il segno del morso sulla scena di un reato racchiuderebbe solo un’informazione limitata essendo solo una parte della dentatura visibile in tal segno. Ancora: il “luogo di registrazione dell’impronta” è la pelle della vittima, che elastica com’è, è soggetta a distor-

sione sia al momento della ricezione del morso che successivamente”. A provarlo vi sarebbe il fatto che negli ultimi anni, grazie al DNA, diverse persone accusate per il segno lasciato dai loro denti sono state scagionate. Da uno studio di affidabilità che l’American Board di Odontologia Forense ha condotto sulle perizie rilasciate da specialisti qualificati risulterebbe che «le affermazioni dell’odontoiatria forense, per decenni, sono andate ben oltre le prove portate a supporto

– questa l’accusa. Più che avallare le affermazioni teoriche con risultanze pratiche, la ricerca recente ha infatti confermato le deboli fondamenta dell’identificazione attraverso i denti». Di conseguenza i giudici dovrebbero esaminare con molta maggior attenzione questo tipo di prove. A tal proposito abbiamo chiesto il parere di Chantal Milani, apprezzata odontologa forense e nostra valente collaboratrice.

Bitemark si, bitemark no: le morsicature meglio analizzarle separatamente e nel loro contesto Il bitemark è l’impronta di morsicatura lasciata dai denti su un supporto qualsiasi. Lo si può quindi trovare su un oggetto addentato per mangiare o, più spesso oggetto di indagini dell’Autorità Giudiziaria, sulla cute di una vittima o di un aggressore morsicato dalla vittima stessa per difesa.

specifiche caratteristiche e, non ultimo, peculiarità che rendano unica e riconoscibile la dentatura che le ha prodotte. Questo comporta inevitabilmente che, di tutte le impronte di morsicatura riscontrate, solo una parte possa ragionevolmente essere portata come prova scientifica, degna di questo nome.

Segni non tutti uguali e la superficie su cui vengono impressi è il primo (ma non l’unico) elemento a fare la differenza. Infatti, non tutti i supporti registrano con la stessa precisione le caratteristiche della dentatura che li ha prodotti con ovvie ripercussioni sull’attribuzione di quel morso ad uno specifico “morsicatore”. E’ ciò che più ha fatto discutere attorno all’utilizzo del morso nelle aule di giustizia, dividendo il mondo forense in fazioni “bitemark sì” “bitemark no”. Ma cominciamo dal principio. L’impronta di morsicatura entra prepotentemente nei tribunali con l’arresto del serial killer Ted Bundy negli anni ‘70. Su una delle sue 35 vittime fu ritrovata una lesione che si sospettava essere il morso di quello che allora era solo sospettato di alcuni omicidi. La comparazione con le arcate di Bundy risultò positiva contribuendo notevolmente alla sua condanna. Ma, colpo di scena, dopo che quel morso fu scientificamente attribuito a lui, egli stesso confessò: la confessione fu la conferma che mancava. Fu allora che il mondo forense inizio a dire: “Allora il bitemark è una prova affidabile! Funziona!” In Italia una delle impronte di morsicatura più note (e discusse) è stata quella sul seno di Simonetta Cesaroni, nel delitto di via Poma.

Un altro punto critico e fondamentale è l’esperto chiamato ad analizzare la lesione prodotta da un morso. Il bitemark è una lesione prodotta dai denti, organi particolari, complessi e con caratteristiche studiatissime. In quanto tale attiene all’odontologia forense. E qui è bene ricordare – seppur in estrema sintesi – chi sia l’odontologo forense. Deve essere un odontoiatra, non c'è dubbio altrimenti rasentiamo l’abusivismo professionale, che, successivamente alla laurea, si sia specializzato concretamente (non esiste una specializzazione universitaria vera e propria, ma esistono solo corsi post laurea, master, dottorati, ecc.). Corsi tenuti per lo più all’estero, perché in Italia l’offerta commerciale/formativa è piuttosto confusa. Col termine “odontoiatria/ odontologia” forense si intitolano percorsi formativi che vertono al 90% su responsabilità professionale e contenzioso, ossia quella che in realtà è “odontoiatria legale”. Quindi è bene porre l’attenzione ai programmi nel dettaglio per sincerarci che sia effettivamente ciò che serve. Il punto quindi è: un odontologo forense è un odontoiatra, ma non vale assolutamente il contrario. Inoltre il medico legale da solo non basta: in contesti di questo tipo dovrebbe necessariamente essere affiancato da un odontologo forense. Ormai le scienze forensi, in generale, hanno raggiunto un livello di specializzazione tale che un solo specialista, da solo, non basta più. La “tuttologia” andrebbe abbandonata in favore di una più saggia, seria, e scientificamente interattiva, multidisciplinarietà.

Un’impronta con caratteristiche piuttosto diverse rispetto a quella attribuita al serial killer americano. E il punto cruciale è proprio questo: ogni impronta è diversa. Così come ogni lesione, sia essa ecchimosi, ferita da punta e taglio, arma da fuoco, ecc. ecc. è diversa dall’altra e dovrà essere analizzata separatamente e nel suo singolare contesto. Le problematiche che possono creare limitazioni all’utilizzo probatorio dell’impronta di morsicatura e che, nel tempo, hanno portato a far sorgere dubbi anche oltre oceano, sono di due origini: in primo luogo, la natura stessa della lesione, che molto spesso avviene sulla cute, elastica per sua natura e che spesso mal si presta a registrare con precisione le caratteristiche dei denti che l’hanno prodotta, facendo apparire il tutto come una grossa ecchimosi tondeggiante, né più, né meno. Viene da sé che un segno di questo tipo è di difficile interpretazione e può aprire solo ipotesi suggestive. Diversa è chiaramente la situazione di un morso che, per vari motivi, è riuscito a trasferire sulla cute

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Il dibattito americano, sotto-sotto, è originato dai medesimi motivi e dalle stesse problematiche: dalla difficoltà intrinseca nella lettura della lesione lasciata dal morso e su una scelta mirata e consapevole del professionista chiamato ad eseguire l’analisi. In conclusione, sebbene sia doveroso porre l’accento sull’utilità di una “evidence” e sul suo valore probatorio, gli assolutismi non sono mai costruttivi e anche nel contesto forense ogni caso concreto riveste un mondo a parte. Se dovessimo escludere un bitemark a priori in quanto tale, dovremmo eliminare ogni accertamento tecnico di tipo qualitativo: escludere le comparazioni antroposomatiche (analisi dei soggetti ripresi da telecamere), eliminare qualsiasi considerazione su lesioni trovate su un corpo, ecc. Non avrebbe nessun senso e non ci porterebbe da nessuna parte: sarebbe una regressio-

Chantal Milani ne. Importante invece quantificare la cosiddetta “compatibilità”, termine che da solo vuol dire tutto e niente. E qui l’European Network of Forensic Science (ENFSI) si è già espresso, seppur non nello specifico contesto dei bitemark. Quantificare una compatibilità significa calcolare con quale probabilità quell’insieme di caratteristiche riscontrate nella lesione che ho analizzato siano riscontrabili nelle arcate dentali del soggetto che sto sottoponendo a confronto. E, soprattutto, in che misura tali caratteristiche siano difficili da trovare in un altro soggetto preso a caso nella popolazione e diverso da quello che sto indagando. Questo serve sia a valutare i “falsi positivi” sia a saper riconoscere il potere identificativo dato dalla rarità di una data caratteristica. Quantificazione che si traduce col termine statistico di “likelihood ratio” (LR) o, in italiano, “rapporto di verosimiglianza”. Più che escludere a priori una possibile fonte di prova, quindi, ha più senso ragionare in questi termini e spronare la ricerca scientifica in questa direzione. Ma sentiamo anche uno dei più grandi esperti internazionali: il Prof. David Sweet, autore di numerosissime pubblicazioni sul tema e consulente in molti casi giudiziari. D: "Hi David*, thank you for your contribution. You are one of the biggest expert in this field. What is your opinion about the decision to limit the admission of the bitemark as trial evidence?" [Traduzione: Ciao David, grazie per il tuo contributo. Tu sei uno dei maggiori esperti del settore. Qual è la tua opinione in merito alla decisione di limitare l’uso dei bitemarks come prova nei tribunali?] R: Thank you for asking for my opinion on this important subject, Chantal. As you know, this is a controversial and important topic throughout many jurisdictions in the world today. Bitemarks are found often in certain types of crimes, and they have been used effectively in a variety of ways to assist courts to determine linkages between people or people and places; the type of force, pain or context of a crime; patterns of ongoing physical or sexual abuse of children; and other important conclusions. Most unfortunately, though, there have been several awful instances in which mistakes have been made, conclusions have been overstated, experts have misspoken, exaggerations by

lawyers in court have been allowed, etc. This has correctly called into question the use of this type of evidence, at all. While I agree that we must be more conservative, that we must reflect on the mistakes that were made and avoid them again at all costs, and that we must inform lawyers and the courts about the limitations of this evidence, I am opposed to not admitting the evidence at all. I do believe there is an appropriate place for bite-mark evidence in court. And I also support the work that is being done by many to refine the approaches used and the ways that conclusions are reached. This aspect of forensic odontology is evolving as it should, and our discipline and the legal system are coming to terms with its value and also with its limitations." [Traduzione: Grazie per avermi chiesto un’opinione su un argomento così importante, Chantal. Come sappiamo, questo è, oggi, un tema piuttosto controverso e importante in tutto il mondo. I bitemarks, reperibili spesso in alcuni tipi di crimini – abusi fisici e sessuali – sono stati utilizzati efficacemente in diversi modi aiutando gli inquirenti a collegare persone (al reato) o ad un dato luogo. Purtroppo, però, ci sono stati casi in cui sono stati compiuti degli errori, conclusioni il cui valore probatorio è stato amplificato, esperti fraintesi, avvocati che, in tribunale, hanno esagerato. Tutto questo ha fatto sì che l’utilizzo di questo tipo di prove fosse messo completamente in discussione. Sebbene io sia d’accordo sul fatto che si debba essere più conservatori, riflettere sugli errori fatti ed evitarli ad ogni costo, ed infine formare avvocati e magistrati sui limiti di queste prove, sono però contrario al fatto che tale prova non sia del tutto utilizzabile. Esiste il modo appropriato di inserire il bitemark nelle aule di giustizia oltre a supportare il lavoro svolto da molti per migliorare l’approccio da utilizzare in questi casi e le modalità con cui si raggiungono conclusioni. Questo aspetto dell’Odontologia Forense è in evoluzione e la nostra disciplina così come il sistema giuridico stanno facendo i conti con il valore (delle fonti prova) e con i suoi limiti.] * Prof. David Sweet O.C. University of British Columbia, Vancouver, BC - Canada

Dott.ssa Chantal Milani Odontologo e antropologo forense


INCONTRI E CONGRESSI

Bologna: V Forum della Professione Ortodontica “Cambio passo della Professione: Tecnologia Digitale in Ortodonzia e non solo” Nel più vasto ambito del Programma “Cambio passo della professione, la tecnologia digitale in Ortodonzia” si tiene il 17/18 Novembre all’AC Hotel by Marriott di Bologna, l’ormai tradizionale Forum della professione ortodontica. Presieduto da Paolo Picchioni che lo definisce un "appuntamento di informazione e confronto professionale, non solo per gli associati del SUSO ma per tutta l’Ortodonzia Italiana", protagonista di questa V edizione è il cambiamento della professione legato all’avvento delle nuove tecnologie.

Torino: XIX Congresso Nazionale SIOF “Odontoiatria e Responsabilità professionale: tra Clinica e Medicina Legale”

V FORUM

DELLA PROFESSIONE ORTODONTICA

Cambio passo della professione:

TECNOLOGIA DIGITALE IN ORTODONZIA E NON SOLO Venerdì 17 Sabato 18 Novembre 2017 presso AC Hotel by Marriott Via Sebastiano Serlio n.28 Bologna

Programma CORSO PRECONGRESSUALE DI VENERDÌ 17 NOVEMBRE 2017

Ore 11.45

“La Gestione Interdisciplinare in Terapia Orto-Perio” Ore 14.00 Ore 14.30 Ore 15.00

Paolo Picchioni

Un’opportunità che anche l’Ortodonzia deve cogliere, chiamata com’è ad un profondo rinnovamento tecnico-scientifica e quindi anche professionale. “Se Il passaggio dall’analogico al digitale permette una migliore performance in campo diagnostico e gestionale – osserva Picchioni – presenta tuttavia risvolti giuridico-amministrativi e medico legali, ai quali nel corso del Forum, illustri esperti daranno risposte adeguate per pilotare il cambiamento nella giusta direzione”. La proposta di base del FORUM, che si apre venerdi 17 con la relazione precongressuale di Lorella Chiavistelli sul “Ruolo dell’Igienista dentale nella interdisciplinarietà ortodontica/parodontale”, rimane pur sempre quella di informare il professionista sulle più recenti novità in campo fiscale, assicurativo, medico legale e tecnologico attraverso un confronto tra consulenti, esperti del sindacato ed i partecipanti. Tra le principali novità di quest’anno l’istutuzione del I° PREMIUM SUSO,

Ore 18.00 Ore 18.30

Registrazione ed Iscrizioni

Evoluzione dei protocolli operativi nel management del paziente in Terapia Ortodontica. Lorella Chiavistelli.

Terapia Ortodontica sui tessuti parodontali: potenziale distruttivo o terapeutico? Cambio di Paradigma. - Ortodonzia Distruttiva: i danni ai tessuti dento/parodonto. - Ortodonzia Terapeutica / Rigenerativa: il trattamento delle tasche, dei difetti muco gengivali, dei deficit ossei periimplantari. Carlo Cafiero, Alberto Laino. Question Time con i relatori Chiusura dei lavori

CONGRESSO SABATO 18 NOVEMBRE 2017

“Cambio passo della professione: Tecnologia digitale in Ortodonzia e non solo.” Ore 08.30 Ore 08.45 Ore 09.00 Ore 09.45 Ore 10.15 Ore 10.45 Ore 11.15

Registrazioni ed Iscrizioni Saluto delle Autorità e presentazione del presidente Il Digitale 4.0 in gestione Ortodontica. Giampietro Farronato. Responsabilità Professionale: i confini della nuova legge. Roberto Longhin. Fotogrammetria 3 D: Le variazioni dei tessuti molli facciali, in terapia Ortodontica Eliana di Gioia. Pausa caffè Il Timing Ortodontico e le nuove Tecnologie. Luca Levrini.

Ore 12.45 Ore 13.15 Ore 14.00 Ore 14.30 Ore 15.00 Ore 15.30 Ore 16.00 Ore 16.30 Ore 17.00 Ore 17.30

Visibilità Professionale o Pubblicità in Ortodonzia: confine tra Etica e Professione. Federico Picchioni. Discussione con i relatori Pausa Pranzo Nuove opportunità di assunzione per il personale di studio! Marco Lama. Ortodonzia in Unione Europea: Opportunità e Prospettive per i giovani. Roberto Rongo, Gaetano Merone, Emilio Fiorentino. Verifica della Compliance nei dispositivi rimovibili: la tecnologia ci da’ una mano. Pietro di Michele, Michela Ramunno, Roberto Accorsi. La nuova gestione fiscale in Ortodonzia, come farla diventare una Opportunità. Maurizio Tonini. La nuova Ortodonzia linguale: Robot o non Robot? Giuseppe Scuzzo, Stefano della Vecchia. La Privacy e la professione Ortodontica: cosa cambia con la Normativa Europea. Alessandra Leone. Il valore della polizza Assicurativa: Come conoscere la propria. Gabriella Ceretti. Chiusura dei lavori

CORSO PER IGIENISTI DENTALI ASSISTENTI ALLA POLTRONA SABATO MATTINA 18 NOVEMBRE 2017

L’Igienista in Ortodonzia: il ruolo della Comunicazione tra Convinzione, Soddisfazione e Fidelizzazione del paziente. Ore 09.00 Ore 10.00 Ore 13.00

Marino Bindi, Fabrizio Anelli Pedro Morchon Camino Chiusura dei lavori

Con il patrocinio di

FNOMCeO

riconoscimento dedicato al miglior lavoro scientifico imperniato sulle tecnologie digitali e suoi riflessi professionali. Per il primo classificato è previsto un premio di 1.500 euro con targa speciale e pubblicazione del lavoro su SUSONEWS. La “Due giorni” ortodontica si concluderà nel tardo pomeriggio di sabato con una relazione sul valore della polizza assicurativa

curata da Gabriella Ceretti a chiusura della serie di interventi. SUSONews Per info e iscrizioni: Emmedue Group Formazione di Marta Traversa & C. Sas T. 366 1736627 ecm@emmeduegroup.it www.corsiecm.emmeduegroup.it

I° Premium SUSO Sessione Poster “Cambio passo: tecnologia digitale in Ortodonzia” V Forum Bologna In occasione del V Forum della professione ortodontica su “Cambio passo della Professione: Tecnologia digitale in Ortodonzia e non solo“ in programma il 17 e 18 novembre a Bologna, viene istituito il I° Premium SUSO Sessione Poster al miglior lavoro scientifico sulle nuove tecnologie digitali. Obiettivo? Premiare gli sforzi di rinnovamento e ricerca di giovani professionisti all’inizio della loro attività. Nella Sessione E-Poster verranno premiati lavori inerenti l’innovazione tecnologica, diagnostica, terapeutica, gestionale, che presentino possibilità di sviluppo e margini di miglioramento qualitativo, organizzativo ed economico della professione, la quale ha mutato negli ultimi anni ed in modo importante, le proprie modalità di lavoro: dalla gestione dello studio tradizionale, alla struttura complessa con presenza di consulenza. Possono partecipare al Concorso del I° Premium SUSO: gli Specializzandi delle scuole di specialità in Ortognatodonzia, i Perfezionandi, e i Dottorandi di ricerca presso le sedi delle nostre università Italiane. I contributi scientifici, in formato PDF o PPT, dovranno essere inviati* entro le ore 13 di mercoledì 8 novembre, così strutturati: • Premesse e stato dell'arte • L'innovazione • Applicazione e sviluppi futuri • Conclusioni

I lavori verranno sottoposti all’attenzione della Commissione esaminatrice che procederà alla selezione e alla stesura della graduatoria. Si terrà conto in particolare, della completezza della presentazione, dell’originalità del lavoro presentato e delle sue possibilità applicative. Ai primi cinque classificati andranno i seguenti premi: • Primo classificato: Premio di 1.500 euro, Targa Premium Suso • Secondo classificato: Abbonamento annuale a nota rivista scientifica, Targa Premium SUSO • Terzo classificato: Strumentario Ortodontico, Targa Premium SUSO • Quarto classificato: Materiale Ortodontico, Targa Premium SUSO • Quinto classificato: Kit da lavoro Ortodontico, Targa Premium SUSO All'esito della competizione, comunicato nel corso del pomeriggio, seguirà la premiazione. I poster verranno discussi nella giornata di sabato 18 e saranno consultabili in via digitale per tutta la durata del Forum e, successivamente, sul sito SUSO. * Per l’invio dei lavori, contattare la dott.ssa Patrizia Biancucci e/o la sig.ra Angela Rosso c/o Segreteria SUSO, Largo Re Umberto n. 104 - Torino - Tel. 011.502820 - susosindacato@libero.it www.suso.it.

Il XIX Congresso Nazionale SIOF intitolato “Odontoiatria e responsabilità professionale: tra clinica e medicina legale” si apre a Torino presso l’Hotel Royal C.so Regina Margherita 249, il pomeriggio (ore 14,30) di venerdì 10 novembre con un corso precongressuale dedicato agli aspetti clinici e medico legali in Odontoiatria estetica: Ezio Costa parla di progressi clinici in odontoiatria estetica dei tessuti periorali e delle competenze operative nella estetica orale (limiti e interdisciplinarietà). Un accenno approfondito al danno fisiognomico in odontoiatria e a quello psichico è contenuto nella relazione di Pier Paolo di Lorenzo, mentre il consulente giuridico del SUSO, Avv. Roberto Longhin si intrattiene sui profili assicurativi riguardanti l'odontoiatra e il responsabile di struttura. La giornata successiva (sabato 11) si articola in una serie di eventi importanti come temi e personalità referenti. Apre alle 9,15 Amedeo Bianco, già presidente dell’Ordine, sull’esegesi e finalità della legge 24/17, che reca anche il suo nome. Gli fanno eco le riflessioni di Claudio Buccelli, Presidente SIOF, sugli aspetti di responsabilità professionale non considerati da quella stessa legge. Le riflessioni medico-legali continuano ad esser protagoniste nella mattinata con la relazione di Paola Frati, inframezzate da considerazioni di carattere clinico di Silvia Masiero sulla diagnosi e il follow up della parodontite. Le problematiche biologiche e biomeccaniche dell’implantologia, illustrate da Claudio Gatti caratterizzano la ripresa del Congresso alle 14.30, dopo la pausa pranzo. A completare la serie degli interventi Alberto Laino e Gianni Barbuti con considerazioni sulle linee guida nell’attività odontoiatrica, mettendo a fuoco gli aspetti clinici e medico legali e la responsabilità dell'odontoiatra nelle varie forme di struttura organizzata, oltre alle implicazioni assicurative. Conclude l’evento alle 17 circa, una Tavola Rotonda animata da discussione e domande. Per info e iscrizioni: Emmedue Group Formazione di Marta Traversa & C. Sas T. 366 1736627 ecm@emmeduegroup.it www.corsiecm.emmeduegroup.it

XIX Congresso Nazionale SIOF “ODONTOIATRIA E RESPONSABILITÀ PROFESSIONALE: TRA CLINICA E MEDICINA LEGALE“ 10/11 NOVEMBRE - TORINO HOTEL ROYAL - Corso Regina Margherita, 249 - 10144 TORINO Tel. 011 4376777

Programma CORSO PRECONGRESSUALE Venerdì 10 novembre 2017 - ore 14.30/18.30

11.15

Diagnosi e follow up della parodontite. Silvia Masiero

Aspetti clinici e medico legali in Odontoiatria estetica

12.00

Riflessioni medico-legali sulla L. 24/17. Paola Frati

12.45

Tavola rotonda, Discussione con i relatori.

13.30

light lunch

Progressi clinici in odontoiatria estetica dei tessuti periorali. Ezio Costa Le competenze operative nella estetica orale: limiti e interdisciplinarietà. Ezio Costa Il danno fisionomico in odontoiatria e danno psichico. Pier Paolo di Lorenzo

Sessione Pomeriggio ore 14.30 /17.30 14.30

Le problematiche biologiche e biomeccaniche dell’implantologia. Claudio Gatti

15.15

Le linee guida nell’attività odontoiatrica: aspetti clinici e medico legali, responsabilità dell’odontoiatra nelle varie forme di struttura organizzata, e implicazioni assicurative. Alberto Laino, Gianni Barbuti

8.30/9.00 registrazione e iscrizioni

17.00

Tavola Rotonda, Discussione e domande.

9.00

saluti delle autorità

17.30

Chiusura dei Lavori.

9.15

Esegesi e finalità della legge 24 /17. Amedeo Bianco

17.00/17.30Tavola rotonda

10.15

Aspetti di responsabilità professionale non considerati dalla L. 24/17 Claudio Buccelli

11.00

coffee break

Profili assicurativi per l’odontoiatra e per il responsabile di struttura. Roberto Longhin

CONGRESSO Sabato 11 novembre 2017 Sessione Mattino ore 8.30/13.30

Segreteria scientifica Patrizia Biancucci CAO Torino

Gabriella Ceretti Vice presidente Nazionale SIOF

Claudio Buccelli Presidente nazionale SIOF

Pietro di Michele Past president SIOF

SEGRETERIA AMMINISTRATIVA

Emmedue Group Formazione di Marta Traversa & C. Sas VIA TITO SPERI, 5 - 10024 MONCALIERI (TO) CELL. 366 1736627 ecm@emmeduegroup.it - www.corsiecm.emmeduegroup.it

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INCONTRI E CONGRESSI

A Catania incontro con Giuseppe Siciliani sul trattamento ortodontico con allineatori La diffusione del trattamento ortodontico mediante allineatori divenuti di uso comune ormai da anni, è destinata a crescere viste la semplicità di impiego e le crescenti Rosalia Leonardi richieste di apparecchiature estetiche da parte dei pazienti. Sabato 23 Settembre 2017 a Catania, in un incontro presso la Scuola di specialità di Ortognatodonzia diretta da Rosalia Leonardi, Giuseppe Siciliani, Ordinario nella Facoltà di Medicina di Ferrara e Presidente del Corso di Laurea di Odontoiatria parla del “Trattamento ortodontico mediante allineatori” nell’Aula Magna dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico - Vittorio Emanuele (Presidio "G. Rodolico") di Catania. Un incontro articolato su quattro temi: il perché

della scelta dell’F22 (estetica, fitting e tutoraggio), il passaggio dalla diagnosi alla realizzazione degli allineatori, l’invio del caso e la gestione clinica. Verranno quindi forniti concetti base per iniziare a trattare dei casi e suggerimenti pratici per la gestione dei trattamenti, con particolare riferimento alle innovazioni e alle potenzialità della tecnica F22. SUSONews

Corso “Edgewise Tweed” 38 anni di insegnamento celebrati al Centro Battù Nella prestigiosa cornice del Centro ortodontico Battù di Vigevano (location esclusiva favorevole all’aggregazione e alla formazione di gruppi di studio) è giunto a compimento a giugno, a cura di Emilio Contini, Sandro Segù, Andrè Horn e Marzia Segù, il corso di ortodonzia “Edgewise Tweed” edizione 2017, che ha toccato il primato di 38 anni di vita in piena sintonia con “The Charlie H. Tweed Foundation for Orthodontic Research” di Tucson (Arizona). Un’edizione che con un evento nuovo, a sorpresa, ha premiato i partecipanti (giovani neo laureati e neo specializzandi) rilasciando 42 crediti formativi ECM per la qualità nell’applicazione ed aver seguito le 4 sessioni del programma da sempre invariato. Il primo stage inizia infatti a livello zero con due obiettivi: - si costruisce un arco ortodontico secondo il Directional Force System di LL. Merrifield, si utilizzano bracket senza informazioni, e il movimento ortodontico viene controllato con l’inserimento sull’arco in acciaio resiliente pieghe di primo, secondo e terzo ordine in maniera individuale, sequenziale e progressiva e con l’applicazione di forze accessorie, elastici e forze extra-orali. - si elabora il protocollo diagnostico per la corretta interpretazione del caso fissando i limiti per trattare il paziente nel rispetto dell’etica (ottimizzazione dell’estetica del viso, salute dentale, parodontale e miglioramento della funzione). Il viso viene analizzato con rigore per sapere quando e perché sono indicate o sono da evitare estrazioni.

Seguono poi i 3 corsi su Typodont, simulatori che permettono ai partecipanti l’esatta riproduzione di un trattamento clinico e che offrono, a difficoltà crescente ed in maniera completa e indissociabile, la meccano-terapia ortodontica per la correzione delle classi II loro applicata con una differente scelta estrattiva. Occorre impadronirsi di due meccaniche ortodontiche di base: la mesializzazione mandibolare e la distalizzazione mascellare. Le novità salienti sono il trattamento in dentizione mista e il massimo risalto dato alla più attuale meccanica ortodontica senza estrazioni di premolari. André Horn propone un’innovativa sequenza semplificata, più agevole, elencando l’iter diagnostico per elaborare la strategia di trattamento: esame del paziente, quello clinico dinamico del viso ed endorale, l’analisi dello spazio totale; un esame radiografico completo e dell’equilibrio facciale; l’analisi del sorriso e scheletrica cranio-facciale; la cefalometria (Analyse et décisions). Un incontro conviviale di fine corso ha festosamente sottolineato l’amicizia nata tra i partecipanti durante le lezioni.

SUSO News

1°stage 22,23,24 marzo «your hands» 2°stage 26,27,28 aprile «the occlusion» 3° stage 24,25,26 maggio «the face» 4° stage 28,29,30 giugno «the smile»

numero chiuso di partecipanti 12 minimo -12massimo M.SEGU’, S.SEGU’,E. CONTINI, A.HORN

49 CREDITI FORMATIVI ECM

partecipazione globale: 1.600,00 euro agevolazioni per iscrizioni entro 31,12,2017

newepget@tin.it

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Nuovo Master in Odontoiatria del Sonno presentato all’Università di Bologna Sta per prendere vita un progetto zionale ed internazionale. È un utile ed ambizioso presso il reparprogramma completo in cui to di Ortodonzia dell'Università di verranno esaminate le basi della Bologna: un Master sulle apnee fisiologia del sonno, gli aspetti ostruttive del Sonno approvato il anatomo-funzionali delle vie ae27 luglio ed incentrato in particolaree superiori, fino all’inquadrare sul ruolo dell'odontoiatra in una mento diagnostico dell’OSAS per patologia sempre più spesso diale competenze del Neurologo, gnosticata e la cui terapia si avvale del Pneumologo, del Cardiologo, anche di dispositivi (gli avanzatori dell’Otorinolaringoiatra. Si pasmandibolari) con i quali ortodontiserà quindi alla valutazione delle sti e specialisti in Ortognatodonzia scelte terapeutiche, analizzando hanno già confidenza e competenil ruolo della chirurgia otorinoza specifica. A maggior chiarimento laringoiatrica e maxillo-facciale, Giulio Alessandri Bonetti sulle modalità del Master pubblichiadando successivamente particolamo la lettera di presentazione di Giulio Alessandri re rilievo alla terapia odontoiatrica. Ma non solo teoBonetti, Direttore del Master e del Reparto di Ortoria; è prevista infatti una intensa parte pratica in cui i donzia dell’Università di Bologna. discenti avranno la possibilità di assistere ad interventi di chirurgia otorinolaringoiatrica e maxillo-facciale, Matteo Zanarini, Presidente SUSO Bologna ed inoltre di seguire un ampio tirocinio clinico-pratico nell’utilizzo dei dispositivi di avanzamento mandibolaCari colleghi, re (MAD). È un progetto proiettato nel futuro, spinto è con vivo piacere che vi presento la recentissima istidall’esigenza di creare professionisti esperti e competuzione del Master in Odontoiatria del sonno presso tenti. Il nostro gruppo si è distinto negli ultimi anni nel la Clinica Odontoiatrica dell’Università di Bologna. La campo dell’Odontoiatria del sonno con ricerche che problematica delle apnee ostruttive del sonno (OSAS) hanno ricevuto riconoscimenti dalla comunità scienregistra un interesse in forte ascesa nel campo odontifica internazionale, supportate da un’intensa attività toiatrico. Infatti l’Odontoiatra può svolgere un ruolo clinica in collaborazione con l’equipe dell’OSAS del Poimportante nel trattamento in molte forme di questa liclinico S.Orsola-Malpighi. La possibilità di condividere patologia, ma anche nell’intercettazione del paziente questa importante esperienza rappresenta un’occasiomediante una diagnosi di sospetto. La gestione del ne unica di crescita e potenziamento del proprio lavoproblema deve essere multidisciplinare ed accanto ai ro, sia per gli operatori nell’ambito della sanità pubblineurologi, otorinolaringoiatri, pneumologi, chirurghi ca, che in quella privata. Ancora una volta l’Università maxillo-facciali e cardiologi, è fondamentale la nuova di Bologna, con un’offerta di aggiornamento scientifico figura di Odontoiatra esperto nei disturbi del sonno. di alta qualità, vuole mantenersi al passo con l’evoluA questa necessità l’Università di Bologna risponde zione della professione. Il Master è annuale, rilascia 60 con un Master di II livello, che si affianca a quello già crediti ed i posti sono limitati. Vi aspetto a Bologna. esistente di Medicina del sonno. È un percorso forPer maggiori informazioni: www.unibo.it/it/ mativo teorico-pratico nuovo, rivolto esclusivamente didattica/master/2017-2018/odontoiatria agli Odontoiatri e per questo denominato Master in -del-sonno-5526. Odontoiatria del sonno. La docenza si basa su lezioni frontali, tenute da relatori di rilievo in campo naGiulio Alessandri Bonetti

SUSO SCHOOL: La Dirigenza a scuola di Sindacato a Varignana (Bo) “Formare una nuova classe dirigente con una spiccata attenzione ai giovani”. Con questo intendimento “parte” nei giorni di sabato 30 settembre e di domenica 1 ottobre la grande iniziativa SUSO per preparare nuovi manager delle professioni sanitarie, formando all’attività sindacale soprattutto i giovani ortodontisti chiamati a guidare nuove scelte della professione “al passo” coi tempi. Componente innovativa di quel “Cambio passo” auspicato dal Presidente nazionale Pietro di Michele, nei due giorni di studio e confronto è previsto l’approfondimento di temi importanti quali la comunicazione, modello fondamentale per una nuova professione, l’etica, presupposto alla base di qualsiasi scelta professionale e aspetti legali, medico legali e fiscali inerenti l’attività ortodontica. Il tutto nel Vari-

gnana Resort & SPA di Castel San Pietro Terme (BO), prestigiosa ed elegante villa del ‘700 adagiata nello scenario della campagna emiliana dove il passato si coniuga con il presente. A cavallo tra i due mesi, dunque, la SUSO School è pronta ad accogliere i membri dell’attuale Direttivo e di un Sindacato, com’è e come potrà essere, mantenendo fede, in tal modo, al principio basilare che lo ispira da una quarantina d’anni a questa parte: lavorare alla salvaguardia e allo sviluppo della professione in aderenza al suo evolversi e in armonia coi tempi in cui viene praticata.

Alessandra Leone Vice Presidente Nazionale SUSO


ORTEC

Report Convegno di Rimini 8-10 Giugno 2017: Teamwork to Rimini Un interessante programma ha caratterizzato anche quest'anno il XXIV CONVEGNO ORTEC che si è svolto a Rimini dal 8 al 10 Giugno 2017. Il corso pre congressuale del giovedì pomeriggio ha visto protagonista il Dott.Erik LIOU che ci ha illustrato la gestione dei pazienti di classe III grazie all'utilizzo di dispositivi utili per una terapia ortopedica dei mascellari. Lezione molto interessante che ha permesso di valutare quanto sia determinante la etnia di un paziente rispetto alla malocclusione e conseguente correzione. ANDATE ANDATE AVANTI!!!! con queste parole il Past-President nonché socio fondatore NERIO PANTALEONI alla apertura della sessione di venerdì ha voluto salutare tutti noi dopo un discorso profondo ed emozionante!!!! A seguire il programma ci ha proposto relazioni molto interessanti: Il collega tedesco Didier Peterman che con una chiara e dettagliata presentazione ha presentato il sistema su viti LOMAS/MONDEFIT (Arno Fritz) per la preparazione di dispositivi utili a distalizzare e mesializzare. Lezione magistrale della Prof.ssa Maria Grazia Piancino sulla correzione del morso incrociato grazie ai dispositivi della Scuola Ortodontica di TORINO. Un gradito ritorno per la Dott.ssa Eliana Di Gioia che insieme al al socio Gianluigi Lastilla ha illustrato il nuovo REP bondato, proponendo poi una interessante analisi 2D e 3D dei risultati. Pomeriggio dedicato ancora ai nostri soci, Daniela Pavesi coadiuvata dal Dott. Antonio Bussato ha presentato la possibilità di realizzare con le nuove tecnologie 3D dispositivi utili alla diagnosi di presunzioni. La condivisione delle proprie esperienze rappresenta la linfa che ogni socio apporta alla vita associativa e infatti Gianluigi Lastilla e Daniela Pavesi con queste relazioni hanno potuto diventare soci Ordinari!!! Con lo stesso spirito sono stati protagonisti al loro esordio con delle interessanti relazioni i soci PAOLO ANDREINI: Attivatore di KLAMMT,

XLIX Congresso ORTEC 20-21 ottobre 2017 Roma - Auditorium Parco della musica

PAOLO ZELLI: Odontotecnico del terzo millennio. La giornata si è poi conclusa con 4 Worshop molto apprezzati tutti basati sulle nuove tecnologie 3D. Un grazie va ai relatori: Franco Rinaldin, Emanuele Balasso, Michele Iannotta, Horst Prender e il Dott. Meola. Le nostre giornate Riminesi si concludono sempre piacevolmente questo grazie al padrone di casa Fabrizio Anelli sempre attento nella scelta di locali dove rilassarsi e mangiar bene abbiamo tra l'altro avuto il piacere di avere con noi il collega inglese Paul Mallett Il sabato ultimo giorno è stato con noi un vecchio amico dell'ORTEC il Dott W. Clark che come sempre ha saputo cogliere l'interesse della sala con il suo sapere. Ancora una volta ORTEC non ha tradito le attese e continua il suo percorso di crescita consapevole di essere punto di riferimento dei Tecnici ITALIANI. UN RINGRAZIAMENTO va al presidente Giammarini e tutto il consiglio per il lavoro svolto. Alla prossima!!! Massimo Cicatiello

Un po' di storia ORTEC Nel presentare un’Associazione come ORTEC occorre in primo luogo delineare, anche se concisamente, circostanze e motivazioni profonde che ne determinarono la nascita. Questo testo, dunque, dovrebbe illustrare la figura professionale dell’odontotecnico. Per definire il profilo professionale, comprenderne contraddizioni e compromessi che ne hanno ostacolato (talvolta inquinato) la figura sociale e tentar di intuire quali potranno essere il suo ruolo nel mondo del lavoro specialistico, occorre partire da lontano: un itinerario complesso che dall’antico banchetto del barbiere/cavadenti conduce all’attuale diploma professionale rilasciato dal Ministero della PI. Un itinerario che non si può purtroppo ricostruire in modo particolareggiato. Non almeno in questa sede. In Italia bisogna attendere il 1890 perchè si arrivi alla prima formale distinzione tra attività medica e quella specifica dell’odontotecnico. Il Regio Decreto 24 aprile n.6850 rendeva obbligatoria la laurea in Medicina per l’esercizio dell’Odontoiatria, ma il provvedimento rimase sostanzialmente formale, perché, pur stabilendo l’obbligatorietà della laurea, non integrava di fatto la formazione dei futuri laureati con specifiche nozioni odontoiatriche. Il successivo Decreto 3 febbraio 1901 nr. 45, introdusse un compromesso consentendo, anche se in via transitoria, a chi esercitava da 15 anni Odontoiatria e Protesi dentaria di continuare a farlo. Cosi circa 280 abusivi riuscirono a trovare definitiva sistemazione giuridica. Evidentemente in quell’epoca almeno in Italia, la dentistica era praticata soprattutto da “abusivi”, situazione talmente estesa da meritare una sanatoria. In realtà anzichè diminuire, il fenomeno dell’abusivismo ebbe una grave recrudescenza in tutto il Paese, per due ragioni: la scarsa esperienza dei primi medici dentisti, che dovevano spesso affidarsi ai consigli dei tecnici e l’incremento della domanda d’assistenza. Il Regio

Decreto del 31 dicembre 1923 istituì una Scuola Nazionale di odontoiatria annessa all’Università di Roma. Nasceva il dottorato in Odontoiatria, non quindi di origini recenti, come si potrebbe credere, ma pensato e voluto 70 anni fa. Allora, ebbe una fine ingloriosa, proprio per merito di coloro che avrebbero dovuto difenderlo. Il fallimento del nuovo corso di studi infatti favorì ed estese ancora una volta la piaga dell’abusivismo. Fino al termine della seconda guerra mondiale, e forse anche oltre, si può dire, generalizzando, che esisteva in due forme. La prima aveva i crismi della più assoluta legalità: il medico svolgeva di fatto solo funzioni di prestanome nei confronti di un abusivo. La seconda era rappresentata dalla nota figura dell’abusivo, magari competente ma a digiuno dei più elementari concetti di medicina e chirurgia. L’odontotecnico che lavorasse esclusivamente al “banchetto” era una figura professionale molto rara. La maggior parte dei tecnici-laboratoristi, vista la bassissima capacità contrattuale e la palese sudditanza della classe medica era costretta a praticare prezzi non remunerativi, cercando nell’abusivismo di realizzare quei guadagni e riconoscimenti negati nell’esercizio ufficiale della professione. Senza tema di smentita si può dire che questa situazione era ampiamente diffusa fino a 10-15 anni fa e altrettanto tollerata dalla classe medica con risultati catastrofici per l’odontotecnica e una totale situazione di ambiguità di cui la categoria paga ancora le conseguenze. Oggi comunque la situazione è cambiata: l’odontotecnico è finalmente una professione tecnico sanitaria riconosciuta, arte e mestiere, professione complessa, articolata di estrema importanza. Non accessoria, ma complementare e fondamentale per l’esercizio qualificato e totale dell’odontoiatria. Certamente c’è ancora molto da fare, soprattutto sul piano della formazione professionale, ma ORTEC cercherà di contribuire in modo fattivo allo sviluppo e alla valorizzazione della figura del tecnico ortodontista.

Alcuni momenti del congresso

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TESI IERI, OGGI, DOMANI

Un giovane ortodontista racconta: “Come diventare odontoiatra soprattutto per... scommessa” Me le ricordo bene, come fosse ieri, le parole di un amico di mio padre che, guardandomi negli occhi, una sera a cena mi disse: “Scommettiamo che se fai come ti dico io, tra un anno sei laureato?” Al che io, un po’ incuriosito, un po’ incredulo, dissi: “Proviamo...” Io gli studi li avevo interrotti da tempo, perché mi mancavano interesse e voglia (mentre oggi sono arrivato al punto che passo più ore a leggere articoli di odontoiatria che il resto), ma da quella sera in poi, quella scommessa con l’amiIl secondo, molto più banale, è il perfido tradimento della saliva che co di papà si trasformò quasi in un incubo, perché lui si informava sul mio proprio in quei momenti cominciò a scarseggiarmi rendendomi difficile decorso di studi, mi interrogava, arrivava perfino a telefonarmi alle 8 di l’articolazione delle parole dettate dalla mente. I momenti successivi alla domenica mattina. Ora lo posso anche dire: “Meno male!” Perchè senza la dichiarazione sono invece assai più difficili da mettere a fuoco. Solo chi sua guida, i suoi stimoli ed incoraggiamenti non ce l’avrei mai fatta. Invece, ci è passato credo possa capire la sensazione di leggerezza che si prova grazie anche a lui, dopo un anno e mezzo da quella famosa sera della in quei momenti, anche se sarebbe riduttivo definirla così. Ma oltre alla scommessa, il giorno della laurea arrivò davvero. Ricordo ancora la notte leggerezza e alla saliva traditrice, c’è l’altro ricordo, netto, indimenticabile. precedente. Mi svegliavo di tanto in tanto in preda ad una leggera ansia, Quello della soddisfazione provata quando mi proclamarono dottore. Ce cercando di immaginare quel che mi sarebbe successo il giorno dopo. l’avevo fatta. Scommessa vinta! Dopo questa avventura decisi, o meglio il La notte, si sa, porta consiglio. Ma a me quella notte recò soprattutto una mio patrocinante mi consigliò (contento com’era come una Pasqua per “dilatazione” del problema, perché dinanzi alla Commissione mi figuravo aver vinto la scommessa!) di accedere alla Scuola di Specializzazione in impappinamenti improvvisi, balbettamenti e mani sudaticce. Insomma, Ortognatodonzia di Milano, consiglio che ovviamente seguii, apprestanpur cosciente di esser abbastanza preparato (grazie anche al mio ondomi a vivere per tre anni una lunga corvèe ferroviaria, con un pendolanipresente tutor) avevo una gran paura che l’emozione mi giocasse un rismo monotono ed apparentemente interminabile. Finchè, anche stabrutto tiro. Al termine di quella notte travagliata, non avevo affatto sonvolta, non arrivò il giorno della discussione. Evidentemente la precedente no. Anzi accolsi le prime luci dell’alba quasi con sollievo e, come facevo esperienza era servita perché cominciai in tutta tranquillità (ed abbonogni mattina, mi preparai come se dovessi andare dante saliva!) a sviscerare il tema prescelto per diad una normale lezione all’Università. Ma stavolta ventare Ortodontista, ossia l’importanza dell’interla differenza la faceva il vestito: quando mai sarei disciplinarità. Oggi deve infatti interagire sempre andato in aula così elegante! Ed eccoci quindi tutti di più con restauratore, protesista, implantologo e tre, io, mio padre e mia sorella Fabia, in viaggio e parodontologo: un vero e proprio “team” per alla volta di Firenze. Arrivati dinanzi all’aula delle consentire piani di trattamento più razionali, più tesi, c’erano in attesa davanti a me altri studenti, già a beneficio dei pazienti. Ora che sono laureato pronti all’”ultimo atto”. Sembravano tutti tranquilli e specializzato in Ortognatodonzia, ora che con e rilassati. Chissà se anch’io riuscivo a nascondepassione affronto ogni giorno un lavoro che piace re così bene la mia emozione e i segni della notte e soddisfa, mi torna a mente l’affermazione fatta passata. I minuti passavano interminabili finchè dal mio caro “consigliere scommettitore” durante non sentii pronunciare il mio nome con l’invito ad la nostra, lontana, scommessa: difficile è iniziare, entrare. Cosa che feci, dopo aver gettato un ultima dopo la salita, viene la discesa. Affermazione mo sguardo a mio padre, a mia sorella, agli amici, che trovo reale e più che mai condivisibile oggi ma soprattutto al mio “patron”, allo scommettitoche sono professionalmente concentrato sulle re che per nulla al mondo avrebbe rinunciato ad tecnologie digitali per sviluppare nuovi trattamenessere presente. E subito dopo, cominciai... a parti interdisciplinari, sia per la crescente richiesta di lare. Di quei momenti così intensi, ho due ricordi interventi su pazienti adulti, sia per finalità prevache non si cancelleranno più: il primo che parlavo e lentemente estetiche. Da sinistra, Fabia, Federico, Paolo Picchioni parlavo, come un fiume che non conosce ostacoli. Federico Picchioni

Il tuo dentista non ti ha detto che...

Il tuo dentista non ti ha detto che... è il titolo intrigante di un libro uscito quest'inverno a quattro mani. Lorenzo Massai e Alessandro Guasti, dentisti fiorenti e artisti del sorriso, sono gli ideatori di un'insolita teoria. Perché Monna Lisa sorride soltanto, di un sorriso sottile come un filo di seta, ma non mette in mostra i denti? Perché La Sibilla Delfica – ritratta nella Cappella Sistina – mostra invece ben cinque incisivi? Forse per indicare una condizione di radicata animalità della stessa, vissuta in un'epoca pagana? Se ci si pensa, i denti sono davvero il biglietto da visita di una persona. È la prima cosa che si nota. Vittorio Sgarbi, esteta e cultore del bello in senso lato, ha più volte dichiarato di prediligere le donne con un sorriso a regola d'arte. Molto più di quelle che ostentano seni importanti, o rifatti. Ma i denti – aggiunge il critico – vanno rifatti, se del caso, seguendo la fedele geometria del volto. Non devono essere insomma troppo grandi, o “militari”, ma di dimensione naturale perché la geometria è la prima scienza che va applicata agli stessi. D'altro canto è possibile ritenere – seguendo tale tesi – che la stessa Monna Lisa avrebbe anche potuto non scoprire gli incisivi per non alterare la perfetta ed enigmatica armonia di un volto capace di sfidare i secoli con la forza silenziosa di un sorriso unico. I denti sono prima di tutto il precipitato di una persona sana. Chi dice che Monna Lisa fosse una donna del tutto in salute? Magari aveva avuto un brutto incontro con il proprio dentista, uno di quelli capaci di inculcarti un'idea sbagliata su chi dovrebbe curarti meglio di altri.I dentisti sono artisti, e la loro responsabilità è quella di realizzare trame perfette. Che si possano vedere e mostrare agli altri. Per questo motivo, val bene dire che forse il dentista è uno dei pochi professionisti liberali in cui la scienza e la creatività non possono mai superarsi a vicenda ma sono condizioni costrette a vivere in equilibrio perfetto. Come un sorriso consegnato all'eternità. Alberto Pezzini

Lingual OrthoSystem: una rivoluzione in corso nell’Ortodonzia linguale Le potenzialità dell’ortodonzia bile da qualsiasi ortodontista o linguale, la “vera ortodonzia inrecuperabile attraverso i listini visibile”, sono ben note: si tratta delle aziende ortodontiche, del di una delle tecniche più avantutto regolare e senza pieghe zate e funzionali di allineamened in grado di connettere i sinto e armonizzazione dell’arcata goli brackets STB o Alias e favodentale, in grado di garantire rire la gestione delle meccaniin contemporanea il rispetto che ortodontiche a cominciare dell'estetica e il comfort del pada quella a scorrimento. Attacziente. Il settore, tuttavia, sta chi di dimensione microscopiper esser catapultato in una ca, confortevoli e piacevoli al Studio Dott.ri Scuzzo nuova fase grazie a Lingual Ortatto, che assicurano un’ottima thoSystem ed alla tecnica di montaggio dei brackets programmata e resa quanto a comodità e riallineamento clinico dei denti. Grazie a una sviluppata in collaborazione con Eline System, il che vale a dire lo stato tecnologia compatibile con gli strumenti in commercio, fanno rispardell’arte nell’innovazione tecnologica ortodontico-digitale. miare complesse operazioni di adattamento. Prima gli attacchi linguali e di conseguenza gli elementi dentali, erano L’avvento dell’imaging 3D ha dato al sistema la possibilità di portare guidati da archi sagomati e pre-piegati ("robotizzati") che non consentiquesta tecnica ad alti livelli di precisione ed efficacia. Con la nuova sivano all'ortodontista di esprimere appieno la sua arte medica. Il nuovo stematica che contempla l’intervento di un clinico appositamente forsistema lo soppianta, appagando il giusto orgoglio professionale attramato, le prescrizioni vengono infatti analizzate con maggior scrupolo e verso l’applicazione dell' “arco retto”, Lingual Straight Wire, LSW (brevetaccuratezza grazie ad un portale web esclusivamente dedicato. Di qui to internazionale dei dottori Scuzzo e Takemoto) ossia un arco realizzaapparecchi più precisi e personalizzabili ossia più adattabili alle caratte-

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ristiche di ogni caso clinico. Grazie a questo portale web dedicato, Lingual Orthosystem è in grado inoltre di accorciare la distanza tra pazienti, clinici e tecnici. Conseguenze? Elaborazione di cure e interventi di maggior precisione e velocità, tempi di produzione e consegne più brevi. Una volta scoperte, le caratteristiche del sistema potranno arricchire la expertise personale delle proprie potenzialità per una tecnica destinata a cambiare il panorama dell’ortodonzia linguale. Sdt. Stefano Della Vecchia Odontotecnico Specializzato in Tecnica Ortodontica di laboratorio

Via Andrea Checchi 35 | 00137 Roma +39 06 86 89 89 94 info@orthosystemroma.com www.orthosystemroma.com


NON SOLO ORTO

Tra juke box e flipper

Il bagno di giovinezza di un odontoiatra collezionista «Lavori troppo di polso e usi male l'avambraccio», rimprovera Carlo Verdone in una celebre scena del film “Troppo Forte” in cui si assiste all'incredibile performance del comico nei panni del borgataro romano Oscar Pettinari virtuoso del biliardino elettrico, meglio conosciuto col nome di “flipper”. Mentre assesta al cassone una serie di colpi, Verdone lascia intravvedere un rapporto intenso con la macchina tutta luci, legame che anche Gianvito Chiarello ben conosce. Specializzato in ortognatodonzia, già consigliere Segretario dell’Ordine di Bari nonché componente CAO e Consigliere nazionale S.U.S.O, oltreché direttore della Rivista “RIUNITI” dell’AIO Bari, Chiarello è soprattutto è un collezionista di flipper e juke-box. La sua collezione consta di 4 biliardini elettrici degli anni Anni ‘60, uno degli anni ‘80 e di un juke box. La sua è una passione trasmessagli dal padre “che più che collezionista – ricorda - era un estimatore del gioco del biliardo e delle leggi fisiche che governano il movimento della pallina". Oggetto di desiderio di intere generazioni arrivato in Italia negli anni Cinquanta, il flipper rappresentava l’elemento di svago di pomeriggi e serate passate al bar, un momento di accese sfide con gli amici, fino a diventare simbolo di un’epoca. Vietato nel 1965 perchè considerato gioco d’azzardo, bastò cambiargli il nome in “nuovo biliardino elettrico” per farlo tornare in auge. In Italia, così come in Francia e in altri Paesi europei veniva denominato “flipper” per via della scritta che compariva sulle alette, con le quali il giocatore poteva colpire la biglia di acciaio mirando ai vari bersagli posti sul piano inclinato. Per tutti coloro che passati i 50, rivolgono lo sguardo indietro alla spensieratezza della gioventù, il flipper era un gioco meccanico, duro, quando si giocava una partita quasi ci si confrontava fisicamente con lui. «Dopo un lungo periodo di abbandono – ricorda Chiarello – e con l'aiuto di un bravo tecnico emiliano ho restaurato gli apparecchi di mio padre, incrementando la sua collezione» e portando avanti la sua passione che si alimenta nel ricordo del padre e nella condivisione di momenti felici a suon di musica che emanava dai juke box. Una moneta che cade nella fessura, il rumore dei dischi che scorrono, le luci colorate e i brani che partono da quella affascinante "macchina musicale” che era il juke box. Una scatola magica, che ha fatto sognare giovani e non solo, spopolando nei bar e prendendo la scena nei film e nelle serie tv. La sua imponente diffusione fu direttamente proporzionale alla portata quasi rivoluzionaria che ebbe dal punto di vista sociomusicale: per la prima volta si potevano scegliere e ascoltare brani in ogni luogo, magari ballandoci attorno: attraverso la nuova fruizione musicale un nuovo modo di socializzare. Quelle macchine rappresentavano un'occasione di accostarsi alla musica, che certamente non era così facile da ascoltare come oggi. Parlando della sua collezione dice Chiarello «io non vado certamente alla ricerca del pezzo "raro". Il mio legame coi flipper che possiedo è dato dal ricordo delle ore spensierate che mi sono state regalate, mentre Il juke-box è una specie di totem davanti al quale ho passato i momenti migliori ». Nel ricordo, nella consapevolezza che il tempo passa e nel rivivere certi momenti che si riscopre la bellezza di oggetti che hanno segnato la propria vita. “la collezione – continua Chiarello - nasce del bisogno di trasformare lo scorrere dell’esistenza in una serie di oggetti salvati dalla dispersione o da righe scritte e cristallizzate, al di fuori dal flusso continuo dei pensieri, come disse Italo Calvino nel 1974 nel corso di un’esposizione parigina dedicata a collezioni strane ed inconsuete”. “Ovviamente se si parla di passioni di vita – osserva – in primo luogo per me viene la mia professione. Sin da ragazzo io sognavo di fare il dentista mentre da studente di Odontoiatria ero certo che mi sarei occupato di Ortognatodonzia». Esiste un legame tra la passione per l’ortognatodonzia ed una collezione così esclusiva ed originale? «Sono sempre stato un appassionato di meccanica – dice Chiarello - Ho trovato la mia re-

Gianvito Chiarello in concerto.

Dall'alto Gianvito Chiarello bambino con il padre e oggi, flipper della collezione di Gianvito Chiarello alizzazione professionale studiando e applicando la biomeccanica. Flipper e juke-box degli anni ‘60 sono completamente elettromeccanici, privi di schede elettroniche, quindi sempre riparabili. Mi occupo io personalmente del loro funzionamento, con la stessa pazienza, precisione e competenza assolutamente necessarie ed imprescindibili anche nell'attività odontoiatrica». Flipper e juke-box, una passione condivisa con la famiglia. “In genere alla domenica mattina i mo-

menti più esaltanti sono le sfide accanite con miei figli, confronto più che necessario, quasi indispensabile – dice - Per i miei 50 anni mi sono fatto regalare degli amici uno splendido juke box AMI del 1953 con meccamismo a vista, arrivato da Chicago in condizioni precarie. Ne ho curato personalmente il restauro sia meccanico che estetico, montando un trasformatore a 110V per fargli “digerire” la nostra corrente elettrica alternata a 220V e mettendo a vista anche il suo bellissimo amplificatore monofonico a valvole”. "Basta un quarto di dollaro o un dime (50 centesimi) per ottenere dal juke box la selezione – conti-

nua - Lo chassis che contiene il giradischi e i dischi a 45 giri è lo stesso di un precedente modello che accoglieva quelli a 78, quindi molto più voluminosi. Ho sfruttato questo residuo considerevole di spazio per disporvi alcune fotografie e copertine di dischi». La passione del juke-box si coniuga ad una spiccata inclinazione alla musica, in particolare per il pianoforte, che Chiarello suona per diletto in qualche band in uno stile che dà leggerezza e serenità.

Chiara Pergolizzi

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LA FINESTRA SUL LABORATORIO

Placca superelastica Caso clinico Paziente 8 anni, con deficit trasversale superiore ed inferiore, trattato con espansione delle arcate (RPE superiore e Placca superelastica inferiore).

La placca superelastica o placca di Jackson è un apparecchio mobile idoneo a realizzare l’espansione trasversale inferiore. Dotata di elevata elasticità consente di ottenere un’espansione trasversale del mascellare inferiore continua e con forze leggere. Può essere indicata quale dispositivo rimovibile in sostituzione al bihelix nei casi in dentatura mista.

linguale appoggiati ai processi alveolari • 4 ganci a freccia o a palla da 0.8 tra gli elementi D e E e tra E e 6’ • 2 molle a occhiello da 0.6 per vestibolarizzare incisivi centrali e laterali Attivazione Attivazioni mensili da parte del clinico sia dell’arco principale che delle molle ad occhiello a livello degli incisivi. Conclusioni Nei trattamenti intercettivi in dentatura mista dopo aver classificato e diagnosticato il problema trasversale, considerando ampiezze e forme d’arcata, curve di Wilson, linee mediane, rapporti interarcata in relazione centrica e valutato

Indicazioni Trova indicazione nei pazienti in dentatura mista per: • la correzione dei deficit trasversali dell’arcata inferiore con curva di Wilson in difetto • per definire in assenza di cross bite, correggendo la curva di Wilson inferiore • l’espansione necessaria al mascellare superiore • la correzione dell’affollamento inferiore tramite espansione trasversale e vestibolarizzazione degli incisivi. Obiettivi del trattamento Il trattamento con placca superelastica ha come obiettivo: • correzione della discrepanza trasversale inferiore • riallineamento di incisivi centrali e laterali inferiori per vestibolarizzazione • correzione della curva di Wilson inferiore

Espansione inferiore tramite placca superelastica circa 4-5mesi gli aspetti estetici, parodontali e cefalometrici riguardo alla possibilità di correzione dell’affollamento per espansione e vestibolarizzazione, la placca superelastica può essere considerata contando sulla collaborazione dei pazienti, un valido dispositivo per la correzione dei deficit trasversali inferiori attraverso forze leggere e continua. Raggiunti i diametri corretti inferiori si procede con l’espansione superiore con RPE

Realizzazione L’apparecchio consiste in: • filo da 1.2 mm passante sotto il colletto gengivale degli elementi latero-posteriori a supporto degli scudi in resina bilaterali Situazione a fine della permuta Dott.ssa Alessandra Bordanzi, Odt. Emanuele Wolf

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Emanuele Wolf


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