SUSO News 4 2018

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ANNO XV n. 1 Gennaio 2017 ANNO Febbraio XVI n. 4 2018

4 Allineatori: una novità secondo Key-Stone che ha modificato il mercato dell’Ortodonzia

5 Troppi in Italia i pazienti OSAS: attivato a Foggia un Master ad hoc

8 Nell’"House of Gnathology” si ritrovano

Un’indagine di Key-Stone (Roberto Rosso) afferma che con il sistema Invisalign lanciato in tutto il mondo il business degli allineatori, dominato da un leader assoluto, ha creato un mercato inesistente.

Prossima l’attivazione all’Università di Foggia del Master in Sleep Medicine, visto che il 12% della popolazione è in attesa di diagnosi e trattamento e sono solo 20.000 le vendite/anno in Italia di respiratori a pressione positiva.

Incontro nella casa comune dell’AIG (Associazione Italiana di Gnatologia) che ha deciso di aprirsi a tutti i cultori della disciplina rifondandosi in una nuova Associazione con la confluenza di molti clinici interessati.

11 Più risarcimenti? Meglio conoscere

12 Intervista a Fiorentino, Presidente SIDO,

15 Pasquale Venneri: tra professione

Un evento scientifico denso di contenuti interdisciplinari, Ortodonzia quale disciplina dai molti “borderline” ma anche errori, perplessità e “qualche didattico insuccesso” sono alcuni dei punti tratti dall’intervista.

Con un filo di melanconia temperato dall’autoironia Pasquale Venneri descrive il suo calvario diagnostico/esistenziale di odontostomatologo affermato, dall’intensa vita professionale, colpito dal Morbo di Parkinson.

all’approssimarsi del Congresso

la teoria del danno seppure a grandi linee

L’amplificazione del contenzioso civilistico e la moltiplicazione delle richieste di danno richiede da parte del professionista una conoscenza, almeno a grandi linee, dei concetti fondamentali della dottrina del danno.

LA LINGUA BATTE

scellerate. Le politiche espansionistiche commerciali di alcune multinazionali, continuano a sensibilizzare ed a orientare, consumi direttamente verso i pazienti, realizzando di fatto episodi di autodeterminazione da parte dei pazienti con stili di vita che inducono a scelte di terapie ortodontiche, in completa autonomia in assenza di diagnosi eseguite da professionisti specialisti. Il SUSO continuerà ad essere attento osservatore delle scelte commerciali di aziende aggressive, a tutela della salute dei nostri pazienti, orientando il Governo nazionale a scelte legislative che vietino questi modelli commerciali, così come operato da altri stati in cui si è fatto divieto al cittadino di acquistare direttamente senza la valutazione del clinico, dispositivi Ortodontici che spesso sono loro stessi, dannosi per il paziente. Il SUSO c'è, e rimane al fianco degli specialisti Ortodontisti per mantenere l'ortodonzia al centro.

Pietro di Michele Presidente Nazionale SUSO

IO MI ISCRIVO AL SUSO PERCHÉ 1

• Sono un ortodontista...

Ho un’adeguata copertura 2 •assicurativa fatta apposta per me Godo di consulenze legali 3 •puntuali ed adeguate La consulenza fiscale è ritagliata 4 •sulle mie esigenze Dal giuslavorista apprendo 5 •come applicare le leggi del lavoro

Ogni anno FAD gratuiti con 50 crediti formativi 6 •Eventi regionali gratuiti con ECM

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ortodontica e malattia

È targata SUSO la nuova polizza "tailor made" (su misura) per gli ortodontisti italiani

Ortodonzia al centro dell'Odontoiatria medica: un ruolo essenziale Addrizzare i denti fino al dopoguerra era di importanza marginale e tecnicamente difficile nel mondo del Dentista. Al paziente veniva proposto un piano terapeutico, sempre molto povero, basato su estrazioni e protesi. La crescita della cultura Odontoiatrica è stata vertiginosa in questi ultimi 30 anni, e la centralità dell'Ortodonzia ci ha portato ad essere una disciplina essenziale nella regia della terapia della salute Orale. Non si corre il rischio di essere smentiti nel pensare al ruolo centrale ed essenziale che oggi la nostra disciplina l'Ortodonzia ha in tutte le terapie odontoiatriche. Pensiamo all'Eccellenza che riveste l'Ortodonzia Italiana nel mondo, e al ruolo che riveste nella clinica Odontoiatrica l'attività Ortodontica, non ci sono terapie orali, senza che l'Ortodontista non venga coinvolto, ruolo che giustamente la professione deve difendere ed esaltare e insegnare a saper interpretare al meglio da parte degli Ortodontisti Italiani. Pensiamo a ruoli di Ortodonzia pediatrica, preprotesica, prechirurgica, gnatologica, medicina del sonno, ortoperio, ecc. potremmo continuare ancora molto in un lungo elenco. Quindi tutto questo impone, in una cultura medica nazionale di alto profilo, una Ortodonzia altrettanto di spessore, rappresentata da una società scientifica di caratura Internazionale come la SIDO, che rappresenta al meglio i talenti Italiani e ci rappresenta, ma altrettanto importante, una rappresentanza della professione di tipo sindacale che riunisca tutti gli Ortodontisti italiani sotto un unico ombrello, capace di far tutelare la salute dei pazienti ma contemporaneamente essere in grado di tutelare la professionalità della nostra disciplina. Questi due profili devono necessariamente viaggiare insieme, da una parte la crescita culturale scientifica degli Ortodontisti Italiani, dall'altra una costante progressione di tutele dell'attività dei professionisti, sempre più spesso attaccate dal mondo delle industrie di settore e da politiche nazionali costrittive

tutti gli aderenti alla rifondata AIG

• Consulenze medico legali in Ortodonzia di alta specializzazione

Accedo alle convenzioni 8 •create apposta “attorno a me” Esercito la mia professione 9 •con maggior tranquillità Ricevo SUSONews, 10 •finestra dell'Ortodonzia Italiana

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CORSO FAD “L’Ortodonzia ed i Tessuti Parodontali, Syllabus Teorico Pratico” Per iscrizione scrivere a:

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La polizza assicurativa ideale è come un bell’abito, adatto a chi lo indossa e alle circostanze. Con questo concetto il gruppo di lavoro del SUSO dedito al rinnovo della convenzione a copertura della responsabilità professionale, si è impegnato a individuarne le caratteristiche e a trovare un nuovo interlocutore assicurativo, essendo venuto meno il rapporto con Unipol. La proposta ai soci di una polizza mirata per le caratteristiche dell’attività specialistica in ambito ortodontico era stato già nel passato uno degli obiettivi e punti di forza del Sindacato. In effetti, nel 1998, era già stata messa a loro disposizione una formula allora molto valida e anche conveniente. L’evoluzione dell’attività clinica e soprattutto le nuove disposizioni di legge hanno comportato la necessità di rivederne gli scopi e i termini. Anche lo svolgimento dell’attività professionale infatti si è modificato nel corso degli anni, essendo l’ortodontista inserito sempre più spesso in strutture organizzate, a volte come socio, altre come collaboratore esterno oppure come dipendente. In sostanza nella nuova polizza l’obiettivo è stato quindi la diversificazione della copertura assicurativa non solo (come al solito) in relazione allo svolgimento o meno di attività chirurgica e riabilitazioni implantari, ma anche in funzione delle fasce di età e delle modalità di svolgimento dell’attività professionale.

segue a pag. 10

L’amalgama? L'ortodontista non la usa e nemmeno la rimuove Il presidente nazionale SUSO ha inviato il 5 settembre una lettera a due Ministeri, dell’Ambiente e della Salute in merito alla Circolare del 6 agosto 2018 contenente l’informativa sulle disposizioni relative all’amalgama dentale ex art. 10 del Regolamento (UE) 2017/852 sul mercurio. Riportiamo di seguito il testo della lettera. È pervenuta allo scrivente Sindacato che rappresenta la categoria degli specialisti in ortognatodonzia (afferente all’area dell’odontoiatria) la circolare in oggetto relativa alla gestione dell’amalgama dentale ed alle modalità di suo utilizzo e smaltimento.

segue a pag. 2

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Iandolo (CAO): “Tra tutte le branche dell’Odontoiatria, l’Ortodonzia ci sta particolarmente a cuore” Il presidente della CAO nazionale, Raffaele Iandolo, ha risposto di buon grado ad alcune domande postegli da SUSONEWS I punti forti della CAO: tre parole chiave per riassumerli Unità e Collegialità sono state il titolo del nostro impegno nel momento elettorale. Sicuramente tutte le componenti dell’Odontoiatria italiana devono essere coinvolte in un'azione sinergica che tenga in considerazione i pareri e le proposte di ciascuno. Come CAO Nazionale ci proponiamo come punto di riferimento nell'elaborare una sintesi finale nel segno della Concretezza, che è la terza parola in risposta al quesito. Lavoro, formazione, professione: quali le iniziative CAO per i nuovi professionisti? Siamo consapevoli che questi tre campi, direttamente collegati, necessitino di interventi radicali per concorrere alla formazione pre e post-laurea di un professionista odontoiatra in linea con l'elevatissimo standard qualitativo, storicamente tipico, dell'Odontoiatria italiana. Il tutto va guardato, ovviamente, dal punto di vista del paziente, principale protagonista dei nostri obiettivi istituzionali. Etica e comunicazione: due poli della relazione in odontoiatria. A che punto siamo? L’esaltazione dei valori etici è stata e sarà sempre al centro della relazione, connessa direttamente ad una comunicazione che riduca l’asimmetria informativa tra dentista e paziente, avvicinandoli. Si tratta di una delle basi della nostra mission.

L’amalgama? L'ortodontista non la usa e nemmeno la rimuove segue da pag. 1

Quale è la sua personale considerazione della disciplina oggi? Io stesso le ho dedicato parte della mia esperienza professionale potendo constatare che non si può prescindere da questa branca nell’ambito di una visione dell’Odontoiatria a 360 gradi.

Cittadini e istituzione, un rapporto da curare nel tempo. Per valorizzarlo siamo impegnati ad intensificare e migliorare la presenza dell’istituzione ordinistica nella società italiana, illustrandone sempre meglio la funzione a tutela della salute del cittadino. Cosa pensate di fare per avvicinare di più cittadini e professionisti all'istituzione? Dobbiamo essere molto più presenti nei media, in particolare in quelli generalisti, per raggiungere gli obiettivi di comunicazione utili a far capire alla pubblica opinione che l’Ordine condivide in pieno le esigenze del cittadino-paziente. La presidenza CAO implica una visione ampia dei problemi dell’Odontoiatria. In quest’ambito quale spazio occupa l’Ortodonzia? Tutte le branche dell’Odontoiatria ci stanno a cuore, in particolare l’Ortodonzia, nel cui ambito gli aspetti etici e deontologici sono di straordinaria rilevanza.

E per il futuro? Il progresso scientifico e le innovazioni tecnologiche, ad esempio quelle digitali, devono rendere l’Ortodonzia, come altre branche dell’Odontoiatria, sempre più all’altezza delle esigenze cliniche ed informative del paziente. Questo l’obiettivo costante di un ortodontista al passo con i tempi. Condivide le preoccupazioni degli ortodontisti sulla banalizzazione/commercializzazione da cui è insidiata? Condivido assolutamente, l'Ortodonzia va svincolata da questa pericolosa e nociva deriva e riservata al clinico, unico riferimento diagnostico e terapeutico per il paziente. La CAO ha all’orizzonte delle iniziative che riguardino direttamente l’Ortodonzia? Questa CAO vuole partecipare anche alle iniziative scientifiche e professionali che possano sostenere il progresso della professione in generale. Per l’Ortodonzia, come detto, ci aspettiamo un nostro coinvolgimento in questo senso da sindacati e società scientifiche. In questa direzione e con questo obiettivo imposteremo il nostro lavoro.

La stessa esordisce affermando “Com’è noto, il Regolamento (UE) 2017/852 sul mercurio prevede, all’art. 10, misure per la gestione sostenibile dell’amalgama dentale in ortodonzia” che suscita doveroso rilievo e necessaria richiesta di correzione. L’ortodonzia è infatti la branca dell’odontoiatria che si occupa dello studio e correzioni delle malocclusioni dentali e disfunzioni cranio, temporo, mandibolari e della posizione anomala dei denti, per la cui cura utilizza prevalentemente terapie meccaniche con dispositivi ortodontici su misura fissi o mobili. L’uso dell’amalgama è quindi totalmente estraneo ai trattamenti terapeutici degli specialisti in ortodonzia, che non solo non ne fanno uso per le loro cure, ma neppure intervengono a rimuoverla dai denti. Inoltre l’art. 10 del Regolamento (UE) 2017/852, che regola l’uso dell’amalgama dentale, è rivolto ai “dentisti” e in nessuna sua parte si riferisce agli specialisti in ortodonzia. L’inesattezza contenuta nella circolare e le diverse competenze professionali tra dentisti e specialisti in Ortognatodonzia induce il SUSO – Sindacato Unitario Specialità Ortodonzia – a chiedere la correzione della circolare eliminandone l’erroneo riferimento che determina uno sviamento degli operatori. Pietro di Michele

Iscrizioni SUSO 2018

S.U.S.O. (Sindacato Unitario Specialità Ortognatodonzia, 1976) Siamo l'unico puro Sindacato di categoria. Uniamo TUTTI gli Ortodontisti (specialisti, esclusivisti, prevalentisti) d'Italia. Siamo in crescita perché riconosciuti, presenti e attivi a livello intersindacale, Ordinistico e politico (locale e nazionale). Offriamo una serie di servizi fondamentali per la gestione quotiodiana della professione: consulenza legale e fiscale, formule assicurative personalizzate (professionali, RC, TFR, Investo nell'Orto) e personali, analisi e informazioni su tutte le varie normative (vecchie e nuove) che regolano la nostra professione, incontri regionali-provinciali-nazionali su tematiche di particolare interesse sindacale, consigli etici-gestionali-comportamentali, SUSO News, la nostra

rivista che, nella nuova versione, è a cadenza bimestrale e raccoglie tutto il meglio delle notizie, serie e non solo, dell'Ortodonzia italiana e internazionale. Per approfondimenti vedi il sito www.suso.it

NEOLAUREATI E SPECIALIZZANDI € 20 neolaureati (nei 3 anni dalla laurea) € 20 specializzandi (1° anno di specialità) € 50 specializzandi (2° o 3° anno di specialità o masterizzandi) SOCI ORDINARI € 130 per rinnovo entro il 28 febbraio dell'anno in corso o prima iscrizione € 150 per rinnovo oltre il 28 febbraio

MODALITÀ DI PAGAMENTO Bonifico bancario IBAN: IT 71 E 03359 01600 100000116255 Banca Prossima Intesa San Paolo Assegno bancario barrato "non trasferibile" intestato a SUSO Rid addebito automatico SEPA (richiedere modulo in segreteria) Contanti Pagamento online tramite circuito PayPal o carta di credito

ANNO XVI - N. 4 - 2018 SUSO news Notiziario d'Informazione del Sindacato Unitario Specialità Ortognatodonzia. S.U.S.O. Largo Re Umberto, 104 10128 Torino Tel. 011. 50 28 20 Fax 011. 50 31 53 susosindacato@libero.it www.suso.it Orari di Segreteria: Lun-Mer-Gio 9.00/13.00 13.30/17.30 Mar-Ven 9.00/13.00

Coordinamento redazionale Patrizia Biancucci Comitato di Redazione Direttore responsabile: Pietro di Michele Vicepresidente S.U.S.O.: Alessandra Leone Segretario S.U.S.O.: Antonio Cesta Tesoriere S.U.S.O.: Francesca Rosato In Redazione Pietro Bracco, Damaso Caprioglio, Gabriella Ceretti, Alessandra Leone, Roberto Longhin, Gianna Maria Nardi, Alberto Pezzini, Federico Picchioni, Maurizio Tonini, Claudia Tosi, Pasquale Venneri

E tutto questo a sole € 130 annuali che diventano € 50 se sei specializzando al 2° o 3° anno o masterizzando e € 20 se sei specializzando al 1° anno o neolaurato. Se lo ritieni necessario e utile, saremo felici di poterti accompagnare e aiutare nell'affrontare le difficoltà sempre crescenti della nostra professione. La domanda di iscrizione è scaricabile da www.suso.it

Hanno collaborato Diana Cassi, Gabriella Ceretti, Gianvito Chiarello, Enrico Ciccarelli, Gaetano Illuzzi, Alberto Laino, Tommaso Leoci, Leone Alessandra, Roberto Masnata, Marco Meleti, Biagio Pacella, Simone Parrini, Franco Pittoritto, Roberto Rosso, Pasquale Venneri, Paolo Vescovi Segreteria di Redazione Angela Rosso

Norme redazionali La Redazione si riserva la facoltà di apportare modifiche, se necessario. In mancanza di dichiarazione contraria, qualunque articolo sottoposto all'approvazione della Redazione presuppone la tacita conferma alla pubblicazione totale o parziale. Non si assumono responsabilità in merito a libri o manoscritti non citati. Gli articoli non a firma della Redazione rappresentano l'opinione dell'Autore, che può non corrispondere a quella dell'Editore. La Redazione non risponde inoltre degli annunci a carattere pubblicitario o equiparati e non assume responsabilità per quanto riguarda informazioni commerciali inerenti associazioni, aziende e mercati e per conseguenze derivanti da informazioni erronee.

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Chiuso il giornale al 14 settembre 2018 Finito di stampare nel mese di settembre 2018 Stampa e concessione della Pubblicità

Infodent srl Strada Cassia Nord K. 86.300 01100 Viterbo Referenti: Sig. Baldo Pipitone • M. 336 773328 baldo.pipitone@infodent.com Sig.ra Paola Uvini • M. 347 2309050 paola.uvini@infodent.com

Per info più dettagliate e iscrizioni

www.suso.it

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SUSO Sindacato Ortodonzia


Utilizzo del Laser in Ortodonzia

Dr. Valerio Maccagnola | Dr. Alessandro Musci

Il termine LASER compare per la prima volta sulla ri-

sorgenti a semiconduttore (CO2) per produrre luci laser

bimento e riflessione delle sostanze in esso presenti).

vista Science il 9 Ottobre 1964 ed è così descritto: “L’ap-

con una lunghezza d’onda di 810 nm; la radiazione fra

Le applicazioni della radiazione laser in odontoiatria

parecchio laser è costituito da un tubo riempito di gas

gli 800nm e i 1000nm, infatti, è assorbita dall’acqua e

rientrano in due tipologie. Una modalità cosiddetta te-

i cui atomi sono eccitati elettromagneticamente fino a

dall’emoglobina. L’applicazione biomedica del laser, so-

rapeutica in cui l’energia laser è trasmessa attraverso

raggiungere uno stato ad alta energia. Poi un fascio di

prattutto in odontoiatria, si basa appunto sull’assorbi-

il tessuto da trattare tramite un processo denominato

luce li stimola ad emettere energia di una data lunghez-

mento della radiazione da parte dell’acqua contenuta

scattering (diffusione) e i cui effetti sono: biostimola-

za d’onda. In analogia con un organo a canne, nella ca-

nei tessuti, dall’emoglobina contenuta nel sangue e da

zione, decontaminazione e disinfiammazione. L’altra

vità risonante si forma tra gli specchi un treno di onde

pigmenti normalmente presenti in alcuni tessuti.

modalità, definita chirurgica, si ha quando l’energia

coerenti. Il sottile raggio in uscita è il raggio laser”. Il

Tra i fattori che influenzano l’interazione laser-tessuti

laser è concentrata sulla punta della tip, dopo che la

laser è quindi uno strumento capace di produrre un fa-

ci sono: le caratteristiche del laser (modalità di irraggia-

tip è stata attivata; il processo si basa sull’assorbimento

scio di luce coerente, monocromatica in un raggio ret-

mento, lunghezza d’onda, potenza effettiva) e le caratte-

della luce da parte dei tessuti con effetti di taglio, coa-

tilineo estremamente collimato. Il laser a diodi utilizza

ristiche del tessuto bersaglio (colore, proprietà di assor-

gulazione e distruzione tissutale.

Protocolli Laser in modalità chirurgica GENGIVECTOMIA TESSUTI IPERTROFICI (fig.1)

OPERCOLECTOMIA VESTIBOLARE/CRESTALE (fig.4)

Indicazioni:

Indicazioni:

riposizionamenti / controllo ipertrofie generalizzate

elementi in inclusione mucosa vestibolare o crestale

Potenza: 4 Watt

fase terminale disinclusione ortodontico/chirurgica

Modalità d’irraggiamento: super-pulsata

a cielo coperto in posizione vestibolare o crestale

Note: nelle ipertrofie generalizzate associare protocollo di

Potenza: 1,8 Watt

istruzione e motivazione all’igiene orale

Modalità d’irraggiamento: continua

Note: eseguire ove possibile una rx endorale per conferma posizione sottomucosa (no setti ossei interposti) e identificazione reperi anatomici per accesso chirurgia laser e successivo bondaggio ideale fig.6 FRENULECTOMIA LINGUALE (fig.7) Indicazioni: fig.1 GENGIVECTOMIA TESSUTI SANI (fig.2) fig.4

Indicazioni: ipoeruzioni / eruzione passiva ritardata /

ricostruzione laterali conoidi •

Potenza: 4 Watt

Modalità d’irraggiamento: super-pulsata

Note: effettuare sempre sondaggio parodontale e/o rx endorale per identificare giunzione smalto-cemento

distanza del punto di inserzione <10mm

ipomobilità linguale

inserzione sulla porzione geniena del frenulo con recessione gengivale

(poco fibrosi, alto contenuto emoglobina/pigmenti) •

Potenza: 2 Watt

Modalità d’irraggiamento: continua

OPERCOLECTOMIA PALATALE (fig.5)

Note: effettuare pull-test per valutare se escindere anche inser-

Indicazioni:

zione geniena del frenulo / Rivedere il paziente a 7-15-21 giorni

elementi in inclusione mucosa palatale

Fase terminale disinclusione ortodontico/chirurgica a cielo coperto in posizione palatale

Potenza: 2 Watt

Modalità d’irraggiamento: continua

Note: nella disinclusione ortodontico/chirurgica a cielo coperto effettuare l’opercolectomia alla comparsa della bozza palatale per poter effettuare un trazionamento verso vestibolare il più occlusale possibile

fig.7

fig.2

GENGIVECTOMIA TESSUTI SANI (fig.3) (fibrosi, basso contenuto emoglobina/pigmenti)

Vi aspettiamo presso il nostro stand al 49th SIDO International Congress

Indicazioni: •

bandaggio / bondaggio precoce dei settimi inferiori

Potenza: 2 Watt

Modalità d’irraggiamento: continua

Note: dove possibile trazionare con una pinzetta il lembo di tessuto da eliminare per facilitare la rottura degli ele-

fig.5

menti fibro-elastici

FRENULECTOMIA LABIALE (fig.8) Indicazioni: •

diastema

Problemi parodontali da trazionamento frenulo

Potenza: 2 Watt

Modalità d’irraggiamento: continua

Note: effettuare sempre diagnosi differenziale per altre possibile cause diastema / effettuare pull-test per indivifig.3

duare inserzione frenulo e tessuti parodontali coinvolti / rivedere il paziente a 7-15-21 giorni

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VARIE

Allineatori vs. Ortodonzia tradizionale Come ho commentato durante la recente presentazione dell’annuale Studio di settore UNIDI (Milano, 28 giugno), il mercato è ormai caratterizzato da un peso sempre maggiore di servizi in luogo dei prodotti. In questo contesto, molte le aziende italiane e internazionali hanno sviluppato la produzione di dispositivi su misura di tipo protesico e ortodontico, ovvero protesi Cad-Cam e allineatori ortodontici. In merito a questi ultimi, chiaramente il business è dominato da un leader assoluto che ha lanciato il sistema Invisalign in tutto il mondo e ha progressivamente costruito un mercato che fino ad allora non esisteva. Dal punto di vista industriale, ciò ha permesso di osservare una lieve, ma progressiva riduzione del peso dei prodotti relativi all’ortodonzia tradizionale, come brackets, bande, archi, ecc.

Come si spiega questo impatto sull’ortodonzia tradizionale? Per analizzare in modo approfondito il contesto complessivo, occorre innanzitutto tenere in conto alcuni aspetti caratterizzanti il mercato in questi ultimi anni:

Inizialmente, la riduzione non ha mai impattato in modo evidente sui trend di sviluppo, anche perché i casi trattati con allineatori sono in gran parte relativi ad adulti che difficilmente si sarebbero sottoposti a un trattamento tradizionale. Di fatto, gran parte del business è stato di tipo “additivo”: gli allineatori hanno originato nuova domanda senza nulla togliere ai prodotti tradizionali. Dallo studio UNIDI, realizzato da Key-Stone, è emerso però come i trend di sviluppo siano negativi, certamente peggiori di quelli dei prodotti di consumo in generale. Analizzando, infatti, il fatturato dal 2011 al 2017 e lasciando come base fissa proprio il 2011, si può notare come oggi il business dell’ortodonzia tradizionale sia diminuito di circa il 10%, mentre quello degli allineatori vale nel 2017 più del 120% rispetto a sei anni prima.

• DEMOGRAFIA La quantità dei bambini che nascono è in fase decrescente e, nel contempo, aumenta il peso di quelli nati da madre straniera (circa il 20%, con 90.000 nel 2017), con un abbassamento del livello socioeconomico medio del target di riferimento. • COSTUME In chiave di ricerca dell’estetica, la popolazione sta orientandosi sempre più verso la ricerca di un benessere interiore che, per molti italiani passa, senza dubbio, anche attraverso la ricerca di un miglior aspetto fisico e trattamenti che non siano esteticamente invasivi neanche durante il trattamento stesso. • MERCATO Anche l’offerta dell’industria e della distribuzione contribuisce non poco alle nuove tendenze di mercato. È vero, infatti, che la nuova offerta di prodotti a basso costo favorisce una diminuzione dei prezzi medi e, di fatto, una riduzione del valore del mercato tradizionale. Ma è altrettanto vero che l’offerta di allineatori sta cambiando radicalmente, con il proliferare di marchi e aziende che stanno trasformando l’arena competitiva,

L’Ortodonzia nell’osteonecrosi da bifosfonati non è controindicata L’osteonecrosi delle ossa mascellari associata all’utilizzo di alcuni farmaci (bisfosfonati, farmaci antiriassorbitivi e antineoangiogenetici) rappresenta una complessa patologia, che prevede un approccio multidisciplinare e ha suscitato un intenso dibattito scientifico e clinico negli ultimi 15 anni. Il termine più diffuso con cui viene indicata questa condizione è l’acronimo inglese MRONJ (medication-related osteonecrosis of the jaws). La MRONJ si caratterizza per la presenza di aree più o meno ampie di necrosi ossea, (talvolta non apprezzabili clinicamente perché ricoperte da mucosa apparentemente integra) associate ad un corteo di segni e di sintomi variabile. Oltre alla possibile esposizione di osso necrotico, possono essere presenti dolore, tumefazione, pus, mobilità dentaria fino a segni e sintomi suggestivi di coinvolgimento del seno mascellare, delle strutture nervose (parestesia) e nei casi estremi di frattura ossea. Il management del paziente con MRONJ si basa su un approccio multidisciplinare che prevede le competenze specifiche dell’odontoiatra, del chirurgo orale e maxillo-facciale, dell’oncologo, dell’internista e dell’anatomopatologo. La patogenesi dell’osteonecrosi associata a farmaci è piuttosto complessa e ancora non del tutto chiara. Tra i fattori che sembrano giocare un ruolo nell’innesco e nella progressione della patologia sono stati annoverati i cambiamenti strutturali dell’osso causati dai farmaci, le infezioni di specifici batteri (p.e. actinomyces) e manovre invasive a livello osseo (p.e. estrazioni o implantologia). Per quanto riguarda l’ortodonzia (come evidenziato anche dalla Commissione congiunta della Società Italiana di Patologia e Medicina Orale e della Società di Chirurgia Maxillo-facciale, che ha stilato le linee guida clinico-terapeutiche per il management e la prevenzione della MRONJ), non esistono studi che possano attribuire a questo genere di terapia un rischio specifico di incremento di osteonecrosi né sono descritti casi di MRONJ insorti su siti trattati ortodonticamente.

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Marco Meleti, Diana Cassi, Paolo Vescovi Bisogna tuttavia ricordare che lo spostamento ortodontico incide in maniera importante sul turn-over osseo, causando un possibile accumulo locale del farmaco. La diminuzione della funzionalità osteoclastica potrebbe influenzare lo stesso spostamento dentale e potrebbe far aumentare il rischio di parodontopatia (fattore di rischio noto per lo sviluppo di MRONJ). In caso di terapia ortodontica pertanto, si raccomanda l’utilizzo di forze leggere e la scelta di ancoraggi dentari multipli. Anche l’esecuzione di terapie chirurgiche di supporto alla terapia ortodontica, dovrebbe essere limitata ai casi con assoluta necessità. Qualora la chirurgia risulti indispensabile, è consigliabile l’esecuzione di interventi minimamente invasivi preferibilmente effettuati con strumenti a basso impatto biologico (p.e. laser). Il follow-up del paziente in terapia ortodontica che assume farmaci potenzialmente associati all’osteonecrosi delle ossa mascellari deve prevedere visite di controllo periodiche finalizzate alla diagnosi precoce di MRONJ. Come asserito dalla Commissione sopra citata, non sussistono evidenze cliniche che controindichino la terapia ortodontica, in nessuna delle categorie di pazienti che assumono farmaci potenzialmente associati a MRONJ. Marco Meleti, Diana Cassi, Paolo Vescovi Università di Parma Diana Cassi Presidente SUSO Parma

favorendo la sensibilizzazione di dentisti e pazienti verso tali trattamenti. Ed è proprio sul mutamento dello scenario competitivo che Key-Stone si è voluta concentrare, realizzando un esteso studio di mercato, nato inizialmente dall’esigenza di un grande fabbricante nazionale e successivamente diventato un vero e proprio “osservatorio permanente” su un business tuttora in frenetica evoluzione. La ricerca Key-Stone ha evidenziato, infatti, come siano già oltre una decina le insegne mediamente strutturate operanti in Italia, cui si aggiungono alcuni brand locali, ma di laboratori ortodontici. Perché la novità che ci troviamo a dover analizzare è quella relativa al tipo di produttore: dalla multinazionale quotata in borsa, al fabbricante nazionale con produzione centralizzata, passando per il laboratorio (o rete) opportunamente attrezzato in chiave software, hardware e di qualità dei materiali, che di fatto compete con aziende vere e proprie. Lo studio dimostra come un settore come quello degli allineatori possa essere di fatto denominato un “mercato liquido”: i confini tra gli operatori e lungo la filiera divengono labili, un business nel quale operano - competendo tra loro industrie e laboratori. Un comparto dove gli operatori si differenziano a livello di prodotto (poiché la promessa di base sul tipo di correzione e sui materiali è molto diversa) e di sistema distributivo (dai rappresentanti dell’industria, ai depositi dentali e ai laboratori ortodontici stessi). Ma è soprattutto nel marketing più in generale che si differenziano le diverse proposte. Come tutti sappiamo, quello degli allineatori è un business orientato all’estetica, quindi potenzialmente infinito, classico settore nel quale il mercato cresce grazie alla generazione di nuova domanda. Per questo motivo i servizi marketing proposti dalle aziende hanno un peso rilevante: più la Casa è in grado di sviluppare strategie pull, cioè di “tirare la domanda” verso il dentista col valore aggiunto che questo comporta, più il servizio può competere con una proposta di valore. Le aziende più locali non hanno ancora i mezzi e, forse, la cultura per instaurare con il dentista quella sinergia di comunicazione che consente al business nel singolo studio di sbocciare. Tuttavia l’aumento dell’offerta e della “spinta commerciale” stanno contribuendo non poco allo sviluppo economico del settore, che ha visto un 2017 con circa 50.000 nuovi casi trattati e un fatturato di quasi 50 milioni per i fabbricanti e i distributori. Roberto Rosso presidente Key-Stone www.key-stone.it | www.dentalmonitor.com Per maggiori informazioni: pressoffice@key-stone.it

Bologna: nasce il Museo di Ortodonzia nel centenario dell' "Istituto Beretta" All’approssimarsi del centenario della fondazione dell’ ”Istituto clinico per le malattie della bocca” di Bologna (2019) che prese poi il nome del suo fondatore Arturo Beretta, divenendo uno dei centri d’eccellenza dell’Odontoiatria e dell’Ortodonzia mondiale e nella ricorrenza del centenario della prima “Scuola post-universitaria per specialisti” è parso opportuno celebrare in maniera adeguata ricorrenze tanto importanti. Di qui l’idea nata tra un gruppo di odontoiatri, ortodontisti e tecnici di ortodonzia di fondare a Bologna un Museo Nazionale dell’Ortodonzia e della Tecnica Ortodontica (Mu.Na.Or.T.O.) affinché questo importante patrimonio culturale, di valore mondiale del passato e del territorio, non venga disperso. La seconda idea, conseguente, di cominciare a raccogliere materiale per concretizzarla. I primi oggetti provenienti dallo studio privato del Professor Giorgio Maj, sono arrivati e mentre l’idea cominciava a circolare sono cominciate ad arrivare molte promesse di donazione di altri reperti che si

spera non vengano disattese. Il recupero e la valorizzazione della storia dell’arte sanitaria, realtà inscindibilmente legata alle varie “Scuole ortodontiche”, hanno un duplice obiettivo: da un lato riportare alla memoria una realtà passata che ha caratterizzato l’identità Italiana e mondiale dell’Ortodonzia e della sua gente. In secondo luogo, far conoscere le peculiarità di questa memoria storica che si ritrova ancora oggi in molti aspetti della professione. Avviata quindi la “macchina della raccolta”, concretizzato il primo progetto di raccontare attraverso documentari, attrezzi e strumenti d’epoca recuperati in passato, la nuova rilevante sfida ora è trovare a Bologna una “casa adatta” al futuro Museo, affinché il patrimonio di valore del passato e del territorio, venga messo alla portata di tutti. Sugli sviluppi dell’audace iniziativa i lettori di SUSONews verranno regolarmente informati. Non ci resta che dare loro appuntamento nei prossimi numeri.


SPECIALE OSAS

Università di Foggia Master in Sleep Medicine Mancano ancora gli ultimi dettagli ma è quasi certo che l’Università di Foggia avvierà nel 2019 il Master in Sleep Medicine. Dopo il successo ottenuto negli ultimi 10 anni dal Master di Ortognatodonzia diretto da Domenico Ciavarella, la Scuola di Medicina dell’Ateneo foggiano si è attivata per creare questo nuovo Master che cercherà di rispondere alle esigenze della sanità pugliese, sempre più alla ricerca di professionisti esperti in questo settore.

si sostiene che l’OSA ha tutti i requisiti per esser considerata una malattia cronica e come tale dovrebbe esser trattata. Rivolto ai medici chirurghi e odontoiatri, che vorranno approfondire le conoscenze nell’ambito delle sindromi ostruttive del sonno, obiettivo del corso organizzato in lezioni frontali e live streaming di interventi chirurgici, sarà quello di offrire ai discenti la possibilità di poter diagnosticare la presenza, la gravità ed il tipo dei disturbi respiratori del sonno in pazienti adulti e in bambini. Inoltre identificarne i fattori causali, pianificare e realizzare interventi medici e/o chirurgici per risolvere la patologia e prevenire le conseguenze generali della sindrome apneica quali l'ipertensione, la sonnolenza diurna e gli accidenti cerebro-vascolari.

Da sinistra, Domenico Ciavarella con Maria Pia Foschino Barbaro e Michele Cassano Infatti attualmente in Italia, si stima che circa 5 milioni di soggetti (12% della popolazione generale adulta) con DRS siano ancora in attesa di una diagnosi (e quindi di trattamento) e solo 20.000 risultano le vendite/anno in Italia di respiratori a pressione positiva per l'avvio della terapia domiciliare notturna. Nel documento sulla Prevenzione e PDTA dell’OSA del Ministero della Salute, in accordo con l’Organizzazione Mondiale della Sanità,

Il Direttivo SUSO Torino e l'OSAS

L’istituzione del Master va a completare il quadro di interesse verso la disciplina iniziato già qualche anno fa dalla sanità regionale pugliese, culminato nell’agosto scorso con l’istituzione della commissione per la diagnosi e terapia delle OSAS presso la sede dell'AReS-Regione Puglia. Alcuni dei membri della Commissione, sono presenti al coordinamento del Master in Sleep Medicine: Maria Pia Foschino Barbaro (Ordinario di Pneumologia e Direttore Dipartimento Scienze Chirurgiche), Domenico. Ciavarella (titolare della cattedra di Ortognatodonzia) e Michele Cassano (Ordinario di Otorinolaringoiatria). Gaetano Illuzzi Presidente SUSO Foggia

Da sinistra, Edoardo Mantovani, Benedetta Comba, Francesca Rosato, Patrizia Biancucci, Fabrizio Sanna, Alessia Celenza e Simone Parrini Il 16 luglio, all’Ordine dei Medici di Torino 2° evento culturale dei 4 previsti nel ‘18 dal nuovo Direttivo SUSO: una serata incentrata sulla cura delle apnee notturTommaso ne (OSAS), tema d’interesse di ortodonCastroflorio tisti, odontoiatri generici e ORL. Ospite uno dei massimi esperti, Tommaso Castroflorio, da anni dedito alla cura dei pazienti apnoici. L’incontro affollato ben oltre la capienza, si è svolto, come nello stile dell’oratore con taglio scientifico e alto profilo ripercorrendo il background della letteratura e fornendo linee guida per il trattamento, ma anche argomenti più pratici, con consigli sulla individuazione e diagnosi di tali disturbi e sul ”come” far fronte a diverse situazioni cliniche. Castroflorio è stato affiancato nella relazione dai 2 giovani colleghi della SIMSO (Società Italiana Medicina del Sonno Odontoiatrica): Andrea Bargellini e Serena Ravera, i quali hanno presentato casi clinici, trattati con dispositivi di avanzamento mandibolare (MAD). Gradita dal pubblico in sala la compresenza di una parte teorico-scientifica e di una più clinica e pratica, rese fruibili per la chiarezza dei relatori su un tema di richiamo per molti. L’augurio è che possa diventare materia interdisciplinare con i colleghi ORL. Simone Parrini Consigliere SUSO Torino

OSAS Convegno CAO Torino in collaborazione con SIDO In Italia sono circa 6 milioni i soggetti OSAS che rischiano incidenti stradali fino a 7 volte di più rispetto a soggetti sani. Tra gli specialisti coinvolti nella diagnosi e nel trattamento OSAS, gli Odontoiatri hanno maggiore possibilità di intercettare precocemente i sintomi della malattia Su questo tema si svolgerà il convegno “OSAS Disturbi respiratori nel bambino e nell'adulto. Un approccio multidisciplinare” organizzato dalla CAO dell'Ordine di Torino in collaborazione con la SIDO per il 29 settembre (h.8.30/14.30), 3,5 i crediti ECM previsti. Relatori delle varie branche coinvolte: dal pediatra (Renato Turra) al medico di famiglia (Roberto Venesia), dall'otorinolaringoiatra (Fernando Gervasio) al medico del sonno (Alessandro Cicolin) fino agli ortodontisti (Marzia Segù e Gaetano Turatti). Alla Tavola Rotonda, dal titolo significativo “CHI FA COSA” moderata da Patrizia Biancucci, partecipano anche il presidente SIDO, Giuseppe Fiorentino e il presidente CAO Torino, Gianluigi D'Agostino. Al termine un socio attivo SIDO IBO (Daniela Garbo) illustrerà come preparare i casi da presentare per il Model Display (esame per il passaggio di categoria da Socio Provvisorio a Socio Ordinario) e per l’IBO (esame per ottenere il certificato di Eccellenza in Ortodonzia). Patrizia Biancucci

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INCONTRI E CONGRESSI

A Padova metodica F22 al centro dell’Orthoday Sweden & Martina A Padova, la Scuola di Ortognatodonzia di Ferrara, diretta da Giuseppe Siciliani e quella di Napoli, Direttore Roberto Martina hanno organizzato per il 21 e 22 settembre un simposio di Ortodonzia per condividere i risultati delle ricerche condotte negli ultimi anni. Tra i relatori principali Davide Mirabella e i membri dei gruppi di Ricerca della Sapienza di Roma e dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”.

ne dell’apparecchiatura F22 a cura di Giuseppe Siciliani e Luca Lombardo, mentre una sezione a parte verrà dedicata alle assistenti di studio, per apprendere come coadiuvare l’ortodontista nell’uso dell’allineatore F22. L’aspetto più innovativo del congresso è riservato alla giornata di sabato 22 settembre, con l’offerta ai partecipanti interessati della possibilità di discutere i propri casi clinici con alcuni tutor F22.

Durante il Simposio vengono affrontati diversi punti dell’Ortodonzia clinica: Roberto Martina, Davide Mirabella e Vincenzo D’Antò prendono in esame le ultime evoluzioni delle apparecchiature fisse.

Previo allestimento di 4 diverse postazioni multimediali digitali, potranno seguire dal vivo le diverse fasi della progettazione digitale dei propri casi (possibilità ovviamente limitata a coloro i quali invieranno i casi con un adeguato preavviso).

Ai pazienti in crescita viene riservata una sezione tenuta da Gaetano Ierardo e Giovanni Manes Gravina, mentre Tecla Bocchino e Ambra Michelotti affrontano il tema della gestione gnatologica dei pazienti asimmetrici. In discussione, naturalmente, anche il tema dell’ancoraggio scheletrico.

Per evidenziare le potenzialità della sistematica e poterne valutare le possibilità di sviluppo, nella stessa mattinata di sabato verrà infine data la possibilità ad alcuni colleghi di mostrare i risultati ottenuti con la metodica F22 sui propri casi clinici

Grosso rilievo verrà dato alle recenti evoluzioni dell’ortodonzia digitale. Una comunicazione sull’impiego di apparecchiature fisse customizzate su set up farà seguito alla relazione sull’evoluzio-

29 Settembre SUSO Verona: le patologie di confine Il 29 settembre si tiene a Verona il 2° Congresso organizzato dalla Sezione scaligera del SUSO. Oggetto: le malocclusioni dento-scheletriche, le abitudini viziate e le alterazioni della respirazione che rappresentano una frequente ed importante causa di insorgenza e/o peggioramento delle disgnazie, non solo nel soggetto in crescita, ma anche nell'adulto. Molteplici gli argomenti trattati: si parla a 360 gradi di sindrome ostruttiva respiratoria e dell'OSAS (Obstructive Sleep Apnea Syndrome) nel bambino e nell'adulto, a partire dall'inquadramento diagnostico e dall' eziopatogenesi fino alle più moderne soluzioni terapeutiche. Le patologie di confine tra odontoiatra ed otorinolaringoiatra presentano infatti specificità da tenere adeguatamente in considerazione per valutare l'opportunità, la tempistica e le corrette strategie terapeutiche da adottare. A fine convegno, inoltre, una trattazione inerente i rapporti tra sindrome algico-disfunzionale dell'ATM, OSAS ed iposviluppo mandibolare: tematiche di comune interesse per gli specialisti, occasione efficace per un costruttivo confronto ed interazione "face to face" con i singoli relatori, all'insegna di ciò che non dovrebbe mancare anche in campo medico: la comunicazione e collaborazione tra professionisti. L'evento è aperto a varie figure specialistiche oltre all’odontoiatra, e all'ortodontista, anche all’'otorinolaringoiatra, al pediatra e al medico di base.

Info: www.swedenmartina.com/it_it/events/ simposio_di_ortodonzia-20241.html

Grazie al webinar SIOI per il team odontoiatrico il genitore domanda e l’odontoiatra pediatrico risponde Ogni genitore vuole prendersi cura al meglio del proprio figlio. Ma da dove ottiene le informazioni sulla sua salute orale? Ormai la fonte più utilizzata è il web ma siamo sicuri che le risposte trovate siano attendibili, corrette e aggiornate? Con il progetto www.chiedilo all’odontoiatra pediatrico, la SIOI vuole favorire lo sviluppo di un canale di comunicazione tra professionista e genitore per mettere a sua disposizione, con un linguaggio semplice, il proprio sapere scientifico per rispondere a queste domande. Durante il webinar, che è rivolto a tutto il team odontoiatrico, si vuole dare una linea guida per rispondere alle domande più frequenti dei genitori per favorire uniformità di comunicazione e di contenuti. Le domande più frequenti sono state selezionate analizzando siti e blog dedicati ai bambini e ai genitori. Dopo il webinar, completamente gratuito, il materiale del corso verrà messo a disposizione dei soci SIOI sul sito dell’associazione in modo che tutti possano riproporlo, nel mese di ottobre, nelle loro realtà.

Tommaso Leoci Presidente SUSO Verona Info: Emmedue Group (Marta Traversa) ecm@emmeduegroup.it www.corsiecm.emmeduegroup.it

Perché utilizzare DISPOSITIVI ortopedico funzionali PREFORMATI Nel mondo orto pedodontico sempre di più si accenna all’utilizzo di dispostivi orali preformati per la correzione sia di anomalie orali funzionali sia di difetti nello sviluppo di crescita dei mascellari. Sono dispositivi che intendono simulare il meccanismo di azione di dispositivi funzionali ed ortopedici dei mascellari, come propulsori o espansori funzionali. Sono, inoltre, arricchiti da caratteristiche che stimolano positivamente la funzione e, laddove possibile, la correggono. Non credo si debba ragionare in modo pregiudizievole nei confronti di questi dispositivi, banalizzandoli a semplici “preformati”. Ad oggi, ritengo importante considerarli tra le varie ipotesi

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terapeutiche a nostra disposizione; hanno caratteristiche che semplificano alcuni fasi terapeutiche, facilitano le procedure e, soprattutto, portano in modo primario l’attenzione all’ambito funzionale. Anche per questo motivo il contesto nel quale considerare questi dispostivi, a mio giudizio, deve essere prevalentemente preventivo e funzionale. Tale considerazione stimola alla attenta e precisa valutazione delle cause determinanti la malocclusione; laddove presenti ed evidenziate le cause della malocclusione, questi dispositivi permettono di intervenire per eleminarle nella logica della terapia intercettiva. Non bisogna considerarli dei semplici

dispositivi orali, ad essi sono in genere associati dei “contorni”, delle filosofie che completano la loro efficacia; penso alla terapia miofunzionale, alla postura, alla psicologia, a collaborazioni attive con logopedisti e alla terapia cognitivo comportamentale. Sono già presenti delle evidenze scientifiche che dimostrano la loro efficacia nella riduzione dell’over jet, nell’incremento dei diametri trasversi dei mascellari ed una positiva incidenza sulla muscolatura masticatoria e periorale. Sono in materiale elastico, quindi determinano sempre una stimolazione funzionale dei muscoli masticatori. Una banalità, ma a mio giudizio importante: sono perfettamente simmetri-

ci, quindi tentano di riportare equilibrio e regolarità reciproca tra i mascellari. Ovviamente non hanno tutte le caratteristiche che potrebbe avere un dispositivo individuale; allo stesso modo potrei pensare che i dispositivi individuali non hanno alcune caratteristiche di quelli preformati in modo reciproco. Certamente importante la selezione del paziente. Un caso nel quale li ritengo ottimi dispositivi? In pazienti con 5-8 anni, caratterizzati da contrazione dei mascellari e leggera seconda classe scheletrica. Dopo sei mesi di applicazione ed attivazione dell’espansore rapido del mascellare li ritengo una ottima opzione terapeutica. In conclusione, penso che sia importante utilizzarli per apprezzarne le peculiarità ed in vantaggi che posso generare nella pratica clinica, in particolare la focalizzazione sulle cause delle malocclusioni e sulle funzioni orali.

Luca Levrini


INCONTRI E CONGRESSI

Molti partecipanti e oltre 140 Full Professors internazionali alla 14° edizione EAPD Lugano Con perfezione organizzativa svizzera ed una partecipazione di oltre 1200 congressisti si è svolto dal 20 al 23 giugno a Lugano nel palazzo dei Congressi e villa Ciani, il 14º congresso dell’European Academy of Paediatric Dentistry (EAPD), all’insegna di un logo (Children deserve vital teeth) di per sé già molto “exciting”. All’evento hanno collaborato anche l’International Association of Dental Traumatology (IADT) e dell’Associazione svizzera di odontoiatria pediatrica (SVK•ASP). Sul tema “Paediatric dentistry topics at a glance“ si erano svolti mercoledì 20 il precongresso SVK•ASP e l’Opening Congress con l’”Opening lecture” e la “Welcome reception” a cura della Presidente Rita Cauwels (Università di Dublino) e Richard Steffen (di Zurigo) responsabile con i suoi collaboratori dell’organizzazione congressuale. Nei giorni successivi in programma tre simposi così suddivisi: giovedì 21 su "Dental trauma hits children the hardest", relatori A. Filippi, A. O’Connell e C. Bourguignon, rispettivamente delle Università di Basilea, Dublino e Parigi. Gli ha fatto seguito l’Oral Care Meeting su un tema d’attualità quale “Molar Incisor Hipomineralisation (MIH), Management Approachì“ con Monty Duggal già Direttore a Leeds (Gb) e attualmente all’Università di Singapore con due libri di successo al suo attivo: “Restorative techniques in paediatric dentistry“ tradotto in 7 lingue ed il recente: ”Paediatric dentistry at a glance”. Duggal è anche l’Amministratore di un “Research grant” di oltre 7 milioni di sterline per una ricerca internazionale. Di seguito hanno relazionato K. Beckere, D. Debaybo e R. Steffen, delle Università rispettivamente di Vienna, Dubai e Zurigo ed in chiusura la “Guided enamel regeneration, a superior treatment for early

various lesions” con C. Splieth, J. Ticollaboratori. Oltre 70 le nazioni premothy Newton e P. Day (Università senti, numerose anche le Università di Greiswald, Londra e Leeds). Nel degli emirati arabi, d’Israele e dell’Icongresso si è anche accennato ad ran, oltre a varie nazioni africane, del alcune interessanti ricerche sulla Sud-est asiatico e del Nord, Centro e nuova possibilità di creare materiali Sud America, e dall’Australia. All'evenmineralizzati in grado di rigenerare to ha fatto da cornice eccezionale una tessuti duri come lo smalto dentale mostra merceologica con i principali e l’osso. La ricerca è stata condotta sponsor ed exibitors internazionali. a Londra, presso la Queen Mary Numerosa la partecipazione di Scuole University a cura del prof. Sherif universitarie italiane con presentazioElsharkawy e della sua equipe: un ne di poster e oral papers da parte dei campo di estrema attualità e utilità partecipanti (tra cui, Alessandra Majoper i ricercatori delle nostre Scuole rana, Silvia Pizzi, Patrizia Defabianis, di specialità. Venerdì 22, secondo Nello Ingenito, Gianmaria Ferrazzano, Simposium su: “Hydraulic silicaSergio Mazzoleni, Claudia Caprioglio e te cement and MTA in paediatric collaboratori). Nell’affollata assemblea dentistry and dental trauma“ con generale EADP presidente incoming Giuliano Falcolini D. Asgary, J. Camilleri, A. Schedle e per il prossimo biennio è stato nomiC.A.Verna delle Università rispettivamente di Teheran, nato Elias Berdouses dell’Università di Atene, il quale ha Malta, Vienna e Basilea. Si è poi dibattuto sul tema: “Enindicato due appuntamenti: a Creta (maggio 2019) per dodontic management of immature permanent teeth il Seminar e ad Amburgo (2020) per il 15º congresso. and pulp preservation in primary and permanent teScambio di consegne anche con i nuovi Counsellor che eth” con Z. Cehereli, N. Kotsano, T. Dammaschke, tutti dovranno per sei anni rappresentare ogni nazione. Per e tre in cattedra, a New Orleans, all’Università di Thesl’Italia, dopo anni di intensa attività, Alessandra Majorasalonika e a Munster. Il terzo simposio di sabato 23 na (Brescia) ha ceduto il testimone a Patrizia Defabianis verteva infine su: “Children’s health is a valuable good, già distintasi con il Seminar EAPD dell’aprile 2017 all’Uand oral pathology” con A. Pinto, S. Flint e D. Sullivan, niversità di Torino. La Defabianis ha voluto dedicare un S. Zara e R. Wilmer delle Università di Cleveland, Dubliricordo a Giuliano Falcolini, Maestro e Pioniere dell’ono, Zurigo e Sydney. In totale oltre 140 Full Professor dontoiatria pediatrica italiana, per i suoi oltre 60 anni di and Chair of Paediatric Dentistry tra cui molti titolari in rapporti internazionali, oltrechè socio onorario EAPD. contemporanea della cattedra e del reparto di Ortodonzia provenienti da cinque continenti con numerosi Damaso Caprioglio

Quattro workshop gratuiti (anche in Ortodonzia) sulla radiologia 3D di oggi e domani

L’oggi e il domani della radiologia 3D in implantologia, ortodonzia ed endodonzia chirurgica: questi sono i principali argomenti che saranno trattati nel corso dei 4 eventi a tema - organizzati da KaVo - che avranno luogo, a partire dal 22 settembre, nelle città di Bari, Roma, Bologna e Firenze, in ordine cronologico, con relatori di livello in quanto i temi dell’implantologia e del workflow digitale saranno illustrati da Riccardo Benzi Cipelli, quello dell’ortodonzia 3D da Giampietro Farronato e quello dell’endodonzia chirurgica da Emanuele Ambu. Nel corso delle giornate vi sarà la possibilità di interagire con i relatori e di comprendere i principali benefici di cui questi professionisti hanno goduto nel dotarsi di un’apparecchiatura di Imaging Cone Beam. Sono opportunità che KaVo vuole mettere a disposizione soprattutto di quegli odontoiatri che non hanno ancora, nelle rispettive specializzazioni, fatto il passo di acquistare un sistema di radiologia 3D per diversi motivi, soprattutto quelli legati al timore di acquisire una tecnologia troppo complessa se non effettivamente compresa. SUSO News

CORREGGERE LE ABITUDINI VIZIATE SEMPLIFICANDO L’EVENTUALE TRATTAMENTO ORTODONTICO

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INCONTRI E CONGRESSI

Secondo Congresso AIG di Milano AZIONE ITALIANA “The GNATOLOGIA House of Gnathology” aperta a tutti CONGRESSO NAZIONALE

“THE HOUSE OF GNATHOLOGY“

ocietario di Coordinamento delle Associazioni Odontostomatologiche Italiane

La Gnatologia ha rappresentato fin dalle sue origini una branca odontoiatrica bizzarra per la maggior parte degli odontoiatri. Se sul piano teorico le molte Scuole nate nel corso del tempo si sono sempre affrontate con tesi e approcci diagnostico-terapeutici diversi e spesso contrapposti, generando grande confusione nel dentista fin dai primi studi universitari, nella pratica clinica quotidiana lo gnatologo viene spesso visto Presidente del Congresso: un super-specialista di nicchia, dedito alla cura di Dr.come Roberto Masnata pazienti complessi e talora al soccorso di colleghi in difPresidente AIG ficoltà durante riabilitazioni ortodontiche o protesiche. In collaborazione con Rispetto alle altre specializzazioni odontoiatriche la Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia gnatologia risulta quindi meno attraente e meno dedell’Università degli Studi di Milano Direttore:finita, Prof. Giampietro Farronato sempre operatore-dipendente e variabile nei suoi iter pratici, spesso contraddittoria e incerta nel Aula Magna dare risposte ai quesiti di dentisti e pazienti. Università degli Studi di Milano

a riabilitazione funzionale l sistema stomatognatico: lla diagnosi alla terapia”

Via Festa del Perdono, 7

ILANO,

La moderna Gnatologia è invece una splendida e giovane specialità, che occupandosi di funzione e disfun23-24 NOVEMBRE 2018 zione dell’apparato stomatognatico, entra in gioco ogni qual volta ci si occupi di odontoiatria restauratrice più

o meno estesa, protesi, ortognatodonzia, riabilitazioni complesse su impianti ed entra in contatto con l’otorinolaringoiatria, la foniatria, la logopedia, la posturologia e con qualsiasi altra disciplina interessata al funzionamento della bocca e dei distretti ad essa connessi. Porta con sé un bagaglio di conoscenza, di esperienza clinica e di cultura odontoiatrica lungo oltre un secolo, che in realtà ha guidato lo sviluppo dell’odontoiatria moderna e che deve essere riconosciuto e valorizzato. L’Associazione ha quindi coraggiosamente deciso di aprirsi a tutti i cultori di questa specialità e di rifondarsi mediante la confluenza dei molti clinici interessati alla creazione di una nuova AIG. La linfa vitale delle varie Associazioni e delle personalità, che hanno accettato con entusiasmo di unirsi in un progetto comune, ha il fine ambizioso e al tempo stesso non più procrastinabile di rivitalizzare l’interesse e l’amore per la disciplina creando un terreno fertile per lo scambio culturale e la condivisione tra le scuole aderenti. Fare chiarezza e formazione odontoiatrica, divulgare i progressi ottenuti in questo ambito, promuovere la

Società Italiana Disfunzioni ed Algie temporomandibolari

SUSO Roma, il nuovo Direttivo si presenta In programma? Incontri, corsi, congressi Presso la sede dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Roma, il 1° agosto è stato nominato il nuovo Consiglio Direttivo SUSO della Sezione di Roma per il triennio 2018-2020. Alla conferma del Presidente Raoul D’Alessio, è seguita la nomina del Vicepresidente Ilaria Della Vecchia, del Tesoriere Fernando D’Emidio, del Segretario Biagio Pacella e del Consigliere Antonio Alicandro. Il nuovo Direttivo, supportato dall’esperienza del Presidente Nazionale Pietro di Michele, porrà al centro della sua attività la tutela della salute del paziente. A tal fine, di primaria importanza sarà il sostegno nei confronti di tutti i colleghi che operano nel campo dell’ortodonzia per affrontare al meglio le sfide quotidiane, anche mediante un dialogo costante con l’ORTEC. L’organizzazione di incontri di formazione, corsi e congressi sarà uno dei temi più cari al nuovo Direttivo, così come un costante supporto agli studenti delle specializzazioni in ortognatodonzia e il provare ad essere una valida guida ai neolaureati, per permettere loro di essere non solo il futuro ma anche il presente dell’ortodonzia. Tra i numerosi obiettivi che il Direttivo si prefigge, vi è l’incremento dei servizi offerti ai Soci SUSO, ad esempio attraverso la stipula di nuove convenzioni. In merito si evidenzia che già dal mese di settembre ciascun Socio potrà sottoscrivere una polizza RC Professionale, a un

ricerca clinica, unire invece che dividere, rappresentare un interlocutore autorevole per le istituzioni e per le rappresentanze scientifiche del mondo odontoiatrico; questi gli obiettivi più importanti che si concretizzano intorno alle attività della nuova AIG e che saranno di guida nell’organizzazione del secondo congresso “the House of Gnathology” in programma a Milano dal 23 al 24 Novembre. I numerosi relatori in rappresentanza di tutte le Scuole aderenti al progetto porteranno il meglio della produzione clinica e scientifica attualmente disponibile per avvicinare i partecipanti a questa branca interdisciplinare e mostrare l’interdipendenza indispensabile delle specialità in un momento storico, nel quale l’iperspecializzazione della Medicina e della Chirurgia rischia di far perdere al medico un punto di vista sintetico e sincretico sullo stato di salute e di malattia del paziente. Si parlerà dunque di moltissimi temi in campo ortognatodontico e protesico, pedodontico e neurofisiologico, diagnostico e riabilitativo, lungo un unico filo

CONGRESSO NAZIONALE

ASSOCIAZIONE ITALIANA GNATOLOGIA “THE HOUSE OF GNATHOLOGY“ CIC - Comitato Intersocietario di Coordinamento delle Associazioni Odontostomatologiche Italiane

“La riabilitazione funzionale del sistema stomatognatico: dalla diagnosi alla terapia” Presidente del Congresso: Dr. Roberto Masnata Presidente AIG In collaborazione con Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia dell’Università degli Studi di Milano Direttore: Prof. Giampietro Farronato

Aula Magna Università degli Studi di Milano Via Festa del Perdono, 7

MILANO, 23-24 NOVEMBRE 2018

Società Italiana Disfunzioni ed Algie temporomandibolari

conduttore: il buon funzionamento dell’apparato stomatognatico e l’importanza della buona odontoiatria a difesa della salute orale della popolazione. Roberto Masnata e Consiglio direttivo dell’AIG

Il Direttivo SUSO a Figline Valdarno per la Scuola di Dirigenza Si tiene sabato 27 ottobre a Figline Valdarno (Fi), la II° edizione di SUSO SCHOOL, giornata di formazione per la crescita professionale e sindacale della dirigenza SUSO, finalizzata a programmare strategie operative in rafforzamento di quel "Cambio passo" che vede tutti gli ortodontisti impegnati su vari fronti. Cornice ideale dei lavori, l’Hotel Villa Casagrande, cornice di benessere e relax, coronata da una fattoria dove si produce ancora un ottimo Chianti

e olio extra d’oliva, un Museo della cultura contadina e un ristorante dai piatti tipici toscani oltre ad un chiostro che racchiude in sé 6 secoli di storia. A disposizione degli ospiti dell’albergo anche una piscina con vista su un magnifico giardino all’italiana e un piccolo “centro benessere” con palestra, sauna e vasca idromassaggi. Alessandra Leone Vicepresidente Nazionale SUSO

Da sinistra Fernando D’Emidio, Raoul D’Alessio, Ilaria Della Vecchia, Biagio Pacella, Antonio Alicandro prezzo agevolato, con la Reale Mutua Assicurazioni Agenzia di Chieti. È evidente un rinnovato entusiasmo da parte dei protagonisti, pienamente consapevoli delle proprie responsabilità nei confronti di tutti i professionisti e dei pazienti. Biagio Pacella Segretario Sezione SUSO Roma

A FERRARA, 30 NOVEMBRE E 1 DICEMBRE 1° Congresso Internazionale sull’Ortodonzia Digitale Venti relatori di provenienza e fama internazionale, supportati da partner leader nel panorama ortodontico, che illustreranno a 360° il Full Digital in Ortodonzia attraverso le loro esperienze quotidiane nella gestione dei casi, mostrando come la tecnologia ha cambiato l’approccio col paziente ed il laboratorio. Si affronteranno anche i nuovi modi di comunicazione e gestione del teamwork ortodontico che stanno avanzando e sono racchiusi nei sistemi digitali 3D. L’abbattimento di tutte quelle barriere create da tempo e distanza che l’impronta intraorale sta generando, andando a sviscerarne i limiti e le potenzialità e non ultimo uno sguardo da questo futuro al futuro che verrà. Questi in sintesi i molti punti di forza di “THINK IT, MAKE IT DIGITAL” 1° Congresso Internazionale sull’Ortodonzia Digitale. L’evento, organizzato da GRUPPO DEXTRA - società in costante crescita, nata dall’integrazione di aziende odontotecniche radicate su tutto il territorio italiano - si terrà il 30 novembre ed il 1° dicembre a Ferrara nell’esclusiva sede del Castello Estense.

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Saranno presentati nuovi dispositivi full digital, nuovi programmi, nuovi macchinari e i più recenti materiali che si stanno affacciando al mondo ortodontico grazie al digitale.

Un evento unico, un'occasione imperdibile da non mancare, viste le straordinarie opportunità che offre in termini di cultura ortodontica focalizzata al 3D e ai nuovi sistemi di acquisizione intraorale.


GRUPPO DEXTRA

GRUPPO DEXTRA


NORME E PRASSI

È targata SUSO la nuova polizza per gli ortodontisti italiani segue da pag. 1 Un profilo assicurativo è dedicato quindi all’odontoiatria che opera esclusivamente inserito in una struttura e oltre a non avere un proprio studio non emette fattura direttamente al paziente. Per questo professionista, che oggi risponde civilmente solo per responsabilità extracontrattuale (e per quella contrattuale solo per colpa grave facente capo alla struttura), il costo del premio è estremamente contenuto, riducendosi ulteriormente nei primi anni di attività lavorativa. Per il titolare di studio che, data la posizione apicale, risponde della funzionalità della struttura, dell’operato dei dipendenti ed almeno in prima battuta di quello dei collaboratori esterni, l’obiettivo è stato invece di coprire nel modo più completo possibile le varie problematiche che di volta in volta, possono presentarsi, prevedendo anche coperture da predisporre “ad hoc” per ogni singola struttura sanitaria. Curiosamente e al contrario di quanto si potrebbe pensare, le statistiche dimostrano che la sinistrosità aumenta con l’età. Il che potrebbe essere legato ad una maggiore aspettativa del paziente nei confronti di un professionista con più esperienza, ad una pazientela con problematiche realmente più complesse (e quindi più rischiosa “in sé”), o, ancora, ad una minor disponibilità al rapporto umano del professionista che, ahimè, a volte caratterizza chi ha qualche capello bianco in più (e un po’ di pazienza in meno). Per compensare l’inevitabile maggior costo della polizza per i colleghi ultrasessantenni è tuttavia prevista, senz’aumento di premio né limitazione di sinistri insorti, la copertura per i dieci anni susseguenti la fine dell’attività lavorativa. Si tratta della cd. “copertura postuma”, fino ad oggi ottenibile in molte polizze solo col pagamento anticipato di una o più ulteriori annualità mentre, in altre, decadeva automaticamente alla denuncia del primo sinistro. Altra caratteristica di grande importanza, specialmente per i professionisti che lavorano da qualche anno, è la cosiddetta “retroattività”, ossia la copertura assicurativa per sinistri che, pur essendo stati denunciati per la prima volta durante il periodo di copertura della polizza, sono in realtà legati a fatti accaduti nel passato. In tutti i contratti viene specificato il termine di copertura per gli anni passati: una clausola che va considerata con attenzione, in funzione della durata della propria attività lavorativa. Nella vecchia polizza la retroattività era di 3 anni, protratta fino a dieci dalla Legge Gelli Bianco, ma nella nuova polizza SUSO è addirittura “illimitata”, particolare di estrema importanza per l’ortodontista.Perché se è vero che il paziente può rivalersi sul professionista entro un periodo di 10 anni, in realtà essi non partono “dal momento in cui il fatto è avvenuto” ma da quando il paziente “è venuto a conoscenza” di aver subito un danno ingiusto, cioè dalla data riportata sulla perizia medico legale redatta dal suo consulente. Considerando i tempi spesso lunghi del trattamento ortodontico, quelli di una eventuale recidiva o le conseguenze della crescita è evidente che anche il termine di 10 anni, sicuramente congruo per altri tipi di trattamenti odontoiatrici, potrebbe rivelarsi insufficiente. Come già nella polizza precedente è inoltre inclusa la copertura per danni provocati da uso di miniviti mentre con un’integrazione del premio assicurativo è possibile tutelarsi anche per quelli eventualmente insorti dopo trattamenti di odontoiatria estetica, oggi sempre più praticata nei nostri studi. Ma il punto che merita maggiore attenzione (e del quale come Direttivo SUSO siamo

In occasione del XX Congresso Nazionale il Direttivo SIOF ha deciso di mettere sul tappeto un argomento i cui riverberi professionali sono all’ordine del giorno: “L’insuccesso in implantoprotesi”. La sinergia tra Medici-Legali ed Odontoiatri è la forza motrice della Società Italiana di Odontoiatria Forense che ha deciso di festeggiare il suo 20° compleanno a Caserta presso la prestigiosa sede dell’Ordine dei Medici ed Odontoiatri, dove verranno affrontate ed approfondite le tematiche della appropriatezza, delle complicanze, nonché degli errori in implantoprotesi ascoltando

particolarmente soddisfatti ndr.) è la “rinuncia al diritto di rivalsa”. Ossia - in termini sicuramente impropri - la copertura dell’onorario indebitamente percepito per una prestazione che non è andata a buon fine. Questo punto, sicuramente di non facile comprensione per i non addetti ai lavori (ma assolutamente focale nella gestione e negli esiti di un contenzioso) rappresenta il fiore all’occhiello della copertura assicurativa e meriterebbe sicuramente un più completo approfondimento. In sostanza, qualora venga riconosciuta nell’attività dell’odontoiatra un profilo di responsabilità, la quota parte del danno emergente che si identifica con un onorario “ingiustamente percepito” (che viene corrisposto in prima battuta dall’assicurazione ma poi richiesto da questa al professionista suo assicurato come “restituzione di onorario”, in virtù del cosiddetto “diritto di rivalsa”) rientra nella maggior parte dei casi nella copertura assicurativa della polizza SUSO. Oltre alla clausole inserite nella polizza base sono previste anche particolari estensioni aggiuntive che il professionista potrà decidere di inserire. Ad esempio la tutela legale penale, particolarmente importante per il titolare di struttura, che ha lo scopo di sostenere legalmente il professionista anche nei procedimenti in ambito di responsabiità penale. Nel ringraziare la Reale Mutua**, con la quale il 30 giugno 2018 la convenzione è stata siglata, per la disponibilità e l’ottimo rapporto di collaborazione in quanto sinora realizzato, confidiamo che la nuova formula, opportunamente compresa nelle sue peculiarità, trovi non solo riscontro nei soci e rappresenti un ulteriore motivo di adesione al SUSO, favorendone la crescita, in un comune impegno al miglioramento della professione. Gabriella Ceretti Consigliere Nazionale SUSO **Operante in Italia con oltre 1.100 dipendenti e 345 agenzie e costituita in forma di mutua (grazie alla quale ogni assicurato diventa anche socio) la Reale Mutua è capofila di Reale Group presente in Italia, in Spagna e in Cile con più di 3.100 dipendenti e circa 3 milioni e 800 mila Assicurati ed una raccolta premi di oltre 3,8 miliardi di euro. Da sempre particolarmente attenta alla tutela in ambito sanitario la Reale festeggia quest’anno i 190 anni di fondazione. Un interlocutore più che solido, quindi, col quale SUSO sta collaborando anche per altre iniziative di cui verrà data presto notizia. Punto di riferimento diretto per i soci SUSO che desiderino più approfondite informazioni sulle caratteristiche della polizza è la sede di Udine, nella persona dell’agente Giuseppe Dilena (tel. 0432 2287077)

Formazione, boom negli studi professionali Nuovo impulso per lo sviluppo delle professioni Da inizio 2017 a giugno 2018 Fondoprofessioni ha approvato attività formative per 75 mila ore. Callioni: Nuovo impulso per lo sviluppo delle professioni. Veronese: dal Fondo ulteriori risorse per finanziare la formazione Cresce la formazione continua negli studi professionali e nelle Aziende ad essi collegate, grazie alle risorse stanziate da Fondoprofessioni. Secondo i dati del Fondo Interprofessionale da inizio 2017 a giugno 2018 sono state approvate attività per una durata complessiva di circa 75.000

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Si celebra a Caserta il XX Congresso della SIOF

ore di formazione. «Il Fondo sta dando un notevole impulso alla formazione continua nel settore di riferimento, per contribuire allo sviluppo delle professioni, attraverso livelli più elevati di competenze e abilità dei dipendenti», così ha commentato Roberto Callioni, Presidente di Fondoprofessioni. E non finisce qui. Di recente, infatti, sono state stanziate ulteriori risorse per finanziare la formazione dei lavoratori. A tal proposito, Ivana Veronese, vice presidente del Fondo, ha osservato: «Nei prossimi mesi prevediamo di approvare migliaia di piani formativi, anche con riferimento all’Avviso 02/18, ultimo aperto in ordine di tempo».

sia le voci e le esperienze di eminenti clinici validate o meno dalle illuminate riflessioni di eminenti medici legali. I profili di responsabilità andranno, puntualmente, valutati ed addebitati sia alla componente degli operatori sanitari, delle strutture sanitarie nonché del paziente stesso. Ancora una volta SIOF apre gli occhi agli odontoiatri prevenendo l’insuccesso in implantoprotesi con un percorso meditato e condiviso con i medici legali ed aggiornato con i recenti inquadramenti del Legislatore. Alberto Laino

XX Congresso Nazionale SIOF “L’INSUCCESSO IN IMPLANTOPROTESI TRA APPROPRIATEZZA, COMPLICANZE ED ERRORI: LA RESPONSABILITÁ DEGLI OPERATORI SANITARI, DELLA STRUTTURA E DEL PAZIENTE” 9/10 NOVEMBRE - CASERTA Ordine dei Medici di Caserta: Via Bramante, 19 – Parco Gabriella 81100 Caserta Venerdì 9 Novembre 2018 »» ORE 8:30 - 14:00

Sabato 10 Novembre 2018 »» ORE 9:00 - 18:00

CORSO PRECONGRESSUALE

Presidenti di seduta: C. P. Campobasso, P. P. Scalzone, P. Frati

“Il trattamento implantoprotesico: dai principi biologici agli aspetti clinici” 8:30-9:00 »» Registrazione ed iscrizione Presidenti di Seduta: M. Amato, A. De Palma, S. Frojo L’implantologia osteointegrata: principi biologici e aspetti clinici che condizionano i rapporti con i tessuti perimplantari. E. Vaia L’implantologia protesicamente guidata: gli aspetti clinici e protesici. E. Vaia Movimento ortodontico come alternativa alla GBR per la rigenerazione del sito implantare. A. Laino Il ruolo del maxillo facciale nell’implantoprotesi. L. Califano Norme di buona condotta tecnico-deontologica nella prevenzione del contenzioso da addebiti di responsabilità sanitaria. P. Di Lorenzo 13:00-14:00 »» Light lunch riservato agli iscritti al Corso Precongressuale

Venerdì 9 Novembre 2018 »» ORE 14:00 - 18:00 XX CONGRESSO NAZIONALE “L’insuccesso in implantoprotesi tra appropriatezza, complicanze ed errori: responsabilitá degli operatori sanitari, della struttura e del paziente” 14:00-14:15 »» Registrazione ed iscrizione 14:15-15:00 »» Saluti delle Autorità Presidenti di Seduta: C. Buccelli, R. Iandolo 15:00-15:30 »» Lectio Magistralis Le responsabilità dei protagonisti del trattamento implantoprotesico così come inquadrate dal Legislatore. F. Introna Le variabili nel risultato della prestazione implanto-protesica 15:30-18:00 »» PRIMA SESSIONE Moderatore: A. Dell‘Erba, G. Ciancio Raccomandazioni, Linee Guida, buone pratiche clinico-assistenziali nell’ approccio diagnostico-terapeutico. L. Guida, M. Cingolani L’evento avverso: complicanze o colpa? C. Cafiero, M. Natale De Luca Gli aspetti psicologici della terapia implantare. A. della Valle

Il contenzioso 9:00-13:00 »» SECONDA SESSIONE Introduzione su un tema spinoso. C. Buccelli, G. Di Vella Moderatore: A. Sirignano, V. Pinchi, F. Pittoritto La compliance esigibile dal paziente. L. Ramaglia, A. Argo L’addebito di responsabilità. L. Ascione La vicenda penalistica. La vicenda civilistica. Gli Albi dei periti e consulenti tecnici alla luce della legge Gelli-Bianco: i criteri di inclusione. G. Barbuti Il collegio medico-legale nell’accertamento della responsabilità. B. Della Pietra Esperienze cliniche e protezione assicurativa 14:00-18:00 »» TERZA SESSIONE Presidenti di seduta: M. Niola, S. Masiero, N. Iorillo Moderatori: G. Vacchiano, G. Laino, M Turani Il nervo alveolare inferiore: terapia delle lesioni e follow up. A. Russillo, B.A. Giannì Il valore dell'esperienza nella pratica implantoprotesica. V. Tanzi I rischi del trattamento delle “Star”. R. D’Alessio La buona pratica assicurativa alla luce della legge “Gelli-Bianco”. G. Ceretti, D. Betti Stima dell'età nei presunti minori: proposta operativa SIOF. C. Milani Relazione di sintesi. P. di Michele 17:45-18:00 »» Consegna ECM e chiusura del Congresso Segreteria Scientifica Claudio Buccelli (Presidente Nazionale SIOF); Gabriella Ceretti (Vice Presidente Nazionale SIOF); Pierpaolo Di Lorenzo (Segretario Nazionale SIOF); Alberto Laino (Past President SIOF); Pietro di Michele (Past President SIOF). Il Congresso è riservato a Medici Chirurghi, Odontoiatri e Cultori del Diritto Quota d’iscrizione Soci SIOF in regola con quota 2018 Partecipazione al Congresso ed iscrizione SIOF (annualità 2018-2019) Studenti CLOPD/CLID

Gratis 60 euro Gratis

Crediti formativi 15 crediti ECM (corso precongressuale: 4 crediti ECM; congresso: 8 crediti ECM)

Segreteria Amministrativa ed Iscrizioni: Emmedue Group Formazione di Marta Traversa & C. Sas Via Treviso, 24/R - 10144 Torino • cell: 366 1736627 · tel: 011 18922045 email: ecm@emmeduegroup.it • www.corsiecm.emmeduegroup.it · www.siofonline.it

ENPAM, 5.000 € l'anno per i collegi di merito L’ENPAM, ente di previdenza dei medici e degli odontoiatri, mette a disposizione dei figli dei suoi iscritti un contributo annuale di 5 mila euro per frequentare un collegio universitario di merito. La novità di quest’anno, che si aggiunge alle borse di studio già esistenti per gli orfani, riguarda la possibilità di essere ospitati in una delle strutture residenziali riconosciute dal Miur, destinate a studenti delle università italiane statali e non statali. Per poter accedere è necessario superare una selezione e avere un curriculum di studi eccellente. Il bando riguarda 50 collegi universitari di merito distribuiti in 15 città universitarie italiane. Oltre ad affiancare il percorso universitario del singolo studente con un tutorato altamente qualificato, ogni convitto sviluppa un programma extracurricolare specifico per favorire l’acquisizione di più competenze e valorizzare quindi particolari meriti e abilità. Le borse messe a bando dalla Fondazione ENPAM nel 2018 hanno uno stanziamento complessivo di 100mila euro e prevedranno un contributo fino a 5mila euro all’anno per studente per tutta la durata del corso universitario, se verranno soddisfatti i requisiti richiesti. Si darà priorità a chi si iscrive ai corsi di laurea in medicina e in odontoiatria,

senza escludere eventuali altri corsi nel caso restino sussidi disponibili. L’obiettivo della Fondazione è infatti quello di incentivare il ricambio generazionale e di favorire i giovani che decidono di intraprendere la professione del medico o del dentista “Studiare costa sacrifici in termini di impegno e di costi per la famiglia – ha commentato il presidente Alberto Oliveti – . Con quest’iniziativa vogliamo investire nel nostro futuro, favorendo il ricambio generazionale con particolare riguardo per i medici e i dentisti di domani. Tuttavia, in un’ottica di Adepp, pensiamo anche alle altre professioni”. Potranno fare domanda gli iscritti attivi e pensionati, in regola con i versamenti contributivi, con un reddito non superiore a 8 volte il minimo Inps. Gli studenti non dovranno avere più di 26 anni. FARE DOMANDA. L’apertura del bando dell’ENPAM è concomitante all’avvio delle selezioni per i collegi. Si potrà infatti fare domanda a partire dalle ore 12 del 17 settembre fino alle ore 24 del 26 ottobre. La domanda dovrà essere presentata insieme a tutti i documenti richiesti dal Bando direttamente dall’area riservata del sito dell’ENPAM. Ulteriori informazioni alla pagina: www.enpam.it/collegidimerito


NORME E PRASSI

Udine: un aggiornamento in tema di responsabilità professionale Nell’ambito delle giornate culturali organizzate e promosse dal Centro “Smile” di Udine un incontro ha visto presenti come relatori esponenti SIOF della Regione Friuli Venezia Giulia: Franco Pittoritto, odontoiatra forense e consigliere nazionale SIOF, Enrico Ciccarelli, medico legale e l’avvocato civilista Geniale Caruso. Il tema, pur non rivestendo un interesse clinico, si è rivelato altamente formativo affrontando tematiche facenti necessariamente parte del bagaglio culturale di ogni odontoiatra impegnato nella professione.

All’inizio della cura si instaura tra odontoiatra e paziente un rapporto contrattuale, scritto o verbale, affiancato dalla obbligatorietà di un preventivo scritto e di un espresso consenso informato. Rapporto che si esaurirà con l’adempimento o con il volontario recesso uni o bilaterale e che, in caso di inadempimento imputabile all’operatore, contemplerà un risarcimento. Il rapporto comporta una obbligazione da parte di entrambi. Obbligazione dell’odontoiatra sarà esercitare la propria opera con la dovuta prudenza, diligenza e perizia nel rispetto di leggi e regolamenti, nel rispetto delle linee guida emanate o discostandosene motivatamente. Obbligazione del paziente sarà pagare l’onorario, non nascondere nulla all’odontoiatra sulla sua situazione sanitaria, seguire le indicazioni impartite. In caso di contenzioso sarà cura del paziente/creditore dimostrare l’esistenza del danno e compito dell’odontoiatra/debitore dimostrare che tale evento si è verificato per cause indipendenti e comunque non imputabili al suo operato. È stato poi affrontato l’argomento della dibattuta questione della obbligazione di mezzi o di risultato in odontoiatria, intendendosi nel primo caso l’one-

All’inizio della cura si instaura tra odontoiatra e paziente un rapporto contrattuale, scritto o verbale

Come è noto negli ultimi decenni si è assistito ad un incremento esponenziale del contenzioso che ha condizionato l’attività professionale imponendo l’adeguamento ad una successione di obbligazioni e una sempre maggiore cautela nei confronti del paziente. Nel rapporto odontoiatra/paziente il termine responsabilità ha perso il significato di fiduciosa affidabilità attribuita dal paziente all’odontoiatra e ha assunto un significato di colpa. Si calcola che attualmente 1 dentista su 30 nel corso della sua attività professionale si trovi a dover affrontare un contenzioso. Nel gestire la professione più che mai necessario quindi conoscerne la regolamentazione.

Da sinistra Enrico Ciccarelli, Franco Pittoritto, Geniale Caruso re dell’odontoiatra di dimostrare di aver rispettato nell’esercizio della sua opera tutte le attenzioni e le regole richieste dall’arte, indipendentemente dal raggiungimento del risultato auspicato. Compito del medico infatti è curare correttamente il paziente ma non è obbligato a guarirlo. Di contro l’obbligazione di risultato si configura come una responsabilità oggettiva che ne impone il raggiungimento. Argomentazioni diverse e sentenze contrastanti hanno avvalorato una o l’altra di queste opinioni. A sostegno della prima obbligazione si è detto, nell’effettuare una riabilitazione

orale, qualunque siano la modalità dell’intervento odontoiatrico (protesiche, conservative, implantari, ortodontiche) diagnosi, scelta della terapia idonea e controllo del paziente assume un rilievo assorbente l’attività riservata all’odontoiatra, indipendentemente dalle metodiche operative e dalle strumentazioni utilizzate. Vengono inoltre invocate l’individualità biologica di ogni paziente e a parità del tipo di intervento, la diversa realizzazione nei vari pazienti. Non potrebbe quindi esistere una obbligazione assoluta di raggiungere un preciso risultato, quale potrebbe essere richiesto nella messa in opera di un opus materiale. A sostegno della obbligazione di risultato si afferma al contrario la raggiungibilità statisticamente significativa del risultato in odontoiatria, la rilevanza estetica dei trattamenti, la componente materiale dei manufatti utilizzati. C’è chi sostiene che l’obbligazione sia di soli mezzi per quanto riguarda la componente funzionale mentre sarà di risultato nell’applicazione dei manufatti protesici. Attualmente la giurisprudenza sembra aver superato tale dicotomia tra le due obbligazioni riconoscendo per i casi di facile e corrente soluzione una diretta responsabilità del professionista nella determinazione del danno con obbligo di risarcimento per danno ingiusto. Franco Pittoritto Direttivo SIOF

Danno patrimoniale e non: ecco come risponde l'odontoiatra professionalmente responsabile Il notevole sviluppo del contenzioso in tema di responsabilità professionale medica in generale, odontoiatrica in particolare, ha fatto in modo che il Legislatore ponesse mano ad un riordino della materia culminato con la promulgazione della L 24/17, meglio nota come legge “Gelli – Bianco”. In particolare l’amplificazione del contenzioso civilistico con la moltiplicazione delle richieste di danno che, a volte, raggiungono, almeno sulla carta, importi rimarchevoli, richiede da parte del professionista una conoscenza, perlomeno a grandi linee, dei concetti fondamentali della dottrina del danno. Il codice civile, che regolamenta i rapporti tra vari soggetti privati, prevede due grosse categorie di danno: il danno non patrimoniale ed il danno patrimoniale. Il danno non patrimoniale è quello che si sostanzia quanto viene leso un bene giuridicamente tutelato. È quindi evidente che molteplici potrebbero essere le figure di danno afferenti a questa categoria, tante quanti possono essere i beni violati. In realtà, nella pratica medico – legale quotidiana, i danni oggetto di richiesta di risarcimento sono rappresentati generalmente da tre sottocategorie rappresentate rispettivamente dal danno:

Esistono tabelle di legge (Decreto del Ministero della salute 3.07.03), cosiddette “per le micro invalidità” perché ricomprendono danni biologici compresi tra l’1% ed il 9%, satisfattive di molta parte dei danni biologici di natura odontoiatrica. Contemplano, per esempio, le avulsioni di tutti gli elementi dentari, variando il grado percentuale di danno in base all’efficienza funzionale, estetica e fonatoria del singolo elemento. Tali parametri, non fissi, possono subire delle modifiche di valore in base a dei correttivi, i cd “coefficienti di correzione del danno biologico di natura odontoiatrica” rappresentati rispettivamente da età, sesso, stato anteriore (situazione preesistente del soggetto) e emendabilità del danno biologico. Il danno morale, seconda figura di danno non patrimoniale che analizziamo, può essere definito come “un pregiudizio costituito dalla sofferenza soggettiva cagionata dal fatto illecito”, rappresentando un danno “soggettivo”, come si evince dalla definizione e, pertanto, per la sua connotazione ed apprezzabilità, necessita di una “traduzione” pratica attraverso parametri facilmente valutabili. In tal senso va una recente metodologia, proposta dalla SMLT (Società medico – legale del Trivento) che ha individuato dei parametri, per la valutazione del danno morale sia temporaneo che permanente. Es. il dolore fisico, la cui individuazione mediante diversi livelli, permette di delineare il grado di sofferenza oggetto in seguito di valutazione giuridica. Infine, per quanto attiene ai danni non patrimoniale, la terza categoria è rappresentata dal cd danno esistenziale. Questo concetto è stato recentemente ribadito dalla Cassazione con la sentenza 2056/18 ribadendo che esso presuppone “non la semplice perdita delle abitudini ma il radicale cambiamento di vita, l’alterazione o il cambiamento della propria personalità, lo sconvolgimento della propria esistenza”. Non si può quindi intenderlo come mera perdita delle abitudini e dei riti propri della quotidianità della vita, e in particolare da meri disagi, fastidi, disappunti, ansie, stress o violazioni del diritto alla tranquillità bensi come lo definisce la Cassazione. Sostanzialmente rappresenta la ripercussione “dinamica” del danno biologico che è, invece, quello “statico” conseguente immediatamente alla lesione. Ossia la ripercussione che la menomazione biologica comporta sul “modo di essere” della persona, i cambiamenti conseguenti, es. dopo l’avulsione di due elementi del gruppo frontale, nel modo di rapportarsi con gli altri ma anche in quello di

Il danno morale può essere definito come “un pregiudizio costituito dalla sofferenza soggettiva cagionata dal fatto illecito”

1) biologico 2) morale 3) esistenziale. La nozione del primo (ovvero la riduzione dell’integrità psico – fisica) affonda le sue radici nel tempo in quanto, già nel 1986 la Corte Costituzionale ne aveva dato una prima definizione delineandone i concetti fondamentali ed identificandolo come “danno-evento perché ripercussione naturale del comportamento lesivo” e quindi sua parte integrante, fondando la propria autonoma risarcibilità sul combinato disposto degli art. 2043 c.c. e 32 Costituzione. Successivamente, con l’emanazione del cd “Codice delle assicurazioni private” (D.L. 209/2005) si è giunti, con l’art 138 e 139, alla attuale definizione di “danno biologico”, che può essere declinato come la riduzione dell’integrità psico – fisica, temporanea o permanente conseguente al comportamento illecito riconducibile all’operato del sanitario. In pratica, al comportamento dell’odontoiatra, consegue una lesione “fisica”, suscettibile di “accertamento medico – legale” . Quindi risarcibile.Definita la nozione di danno biologico bisogna tratteggiare le modalità con cui ogni lesione o meglio la menomazione, che consegue alla singola lesione, può essere valutata. Infatti la cascata, che porta al danno biologico, è composta dalla seguente declinazione:

Illecito > lesione > menomazione > danno biologico

percepirsi. Il danno patrimoniale, seconda grande categoria civilistica del danno, ha, invece, una connotazione prettamente economica, come del resto lascia intuire il termine, riguardando infatti la patrimonialità del leso cioè del soggetto che ha subito l’illecito. È costituito da due sotto - categorie, rispettivamente il lucro cessante ed il danno emergente. Il primo richiama immediatamente alla mente la nozione di capacità di guadagno e quella di capacità lavorativa specifica, esprimibile come la tipologia di lavoro che, in base alle attitudini, studi ed esperienze lavorative, maggiormente si confà al soggetto, soprattutto dopo più esperienze. Per la sua sussistenza bisogna che la menomazione biologica incida sulla capacità lavorativa specifica del soggetto e quindi sulla sua capacità di guadagno in maniera cosi notevole da ridurla. In realtà, per l’ambito di interesse, questa è una possibilità che difficilmente si verifica, in quanto, a meno che non si tratti di tipologie particolari di lavoro (es mondo dello spettacolo, moda, etc) e di danni odontoiatrici notevoli, l’ipotesi del lucro cessante difficilmente si concretizza. Quello “emergente” rappresenta quella parte del danno patrimoniale che il leso “spende” in conseguenza del danno subito (spese sanitarie, riabilitazione etc.). È evidente che nel caso di specie, cioè nell’ambito della responsabilità odontoiatrica, può assumere notevole rilievo, raggiungendo un valore economico importante. Infatti tutta la riabilitazione protesica, finalizzata ad emendare il danno biologico conseguente all’illecito rientra a pieno titolo in questa categoria. La riabilitazione, come noto, può essere mobile, fissa, implantologica. Nel suo computo non si deve tenere conto solo di quella estemporanea, tesa al ripristino immediato della funzione, ma anche, in base alla durata della riabilitazione scelta, del numero di rinnovi successivi in considerazione dell’età del leso e della vita media, prevedendo un certo numero di rinnovi necessari. Da quanto sempre descritto si può desumere che il danno civilistico, di cui può rispondere l’odontoiatra a titolo di responsabilità professionale, può comprendere diverse voci, riducibili sostanzialmente alla duplice categoria di danno non patrimoniale e patrimoniale. Solo un’attenta analisi di tali voci da parte del consulente tecnico di parte e del legale dell’odontoiatra può ridurre, se del caso, le richieste dell’attore. Si ribadisce, pertanto, una volta di più, la necessità che, in corso di contenzioso, l’odontoiatra si faccia assistere, oltre che dal medico – legale e dal legale nominati dalla Compagnia che lo assicura per la Rc professionale, anche da professionisti scelti da lui personalmente perché sia “presente” nel procedimento. Enrico Ciccarelli

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INCONTRI E CONGRESSI

Nell’imminenza del 50° Congresso, intervista a Giuseppe Fiorentino su Ortodonzia, Interdisciplinarietà e Giovani Il prossimo Congresso Internazionale SIDO viene indicato come “un evento scientifico denso di contenuti interdisciplinari”. Vuol spiegare il perché? “ORTHODONTIC CHALLENGES: BORDERLINES, DOUBTS, ERRORS. TEAMWORK, THAT’S THE WAY!”, è un evento scientifico denso di contenuti interdisciplinari, in particolare per le sessioni orthodontics and periodontics, bruxism and occlusion, orthodontics and surgery. Eminenti relatori odontoiatri e medici di specialità quali: parodontologia, implantologia, medicina estetica, neurologia, gnatologia, conservativa e protesica, chirurgia maxillo-facciale, si confronteranno con notissimi ortodontisti, tutti relatori di caratura internazionale. Nella sessione doctors and staff and 3D smile-design ci sarà un serrato confronto su temi classici o attualissimi quali: gestione ergonomica dello studio, dello staff e del paziente, nuove forme di comunicazione, la programmazione 3D e il digital smile design.

Altri temi forti, secondo lei, del Congresso? Così come è forse inedita la concezione della sessione su Bruxismo e Parafunzioni, anche quella aperta a tutto lo “Staff di studio” vede tutti gli operatori che operano gomito a gomito ogni giorno assistere a relazioni su Gestione clinica, extra-clinica e “mediatica” del paziente, fino ad un vero e proprio Corso sull’attualissimo “3D Smile Design”. Ma queste, pur essendo sessioni forse innovative nella forma accattivante, non sono certo le mie preferite come “temi forti”. Ho lavorato quasi tre anni alla messa a punto del programma di quest’anno e posso dire che ogni sessione che si è svolta a Napoli allo Spring o che si svolgerà a Firenze nel Congresso del 50ennale è una mia amata creatura e non avrebbe visto la luce senza la preziosa collaborazione dei Coordinatori,

impegnati con me in questi anni nella messa a punto e durante le Sessioni al fianco dei relatori. La 49° edizione di quest’anno viene anche definita “il Congresso dei Giovani”. C’entra forse quella Giornata Pre-Congress, organizzata per aiutare nelle scelte cliniche e di studio chi comincia o ha “dubbi” sul proprio essere e divenire? Sono diversi anni ormai che SIDO dedica alla formazione dei giovani la Giornata pre-congressuale. Quest’anno abbiamo tralasciato la parte pratica puntando sulla “risposta ai dubbi”. Chi comincia spesso non sa a quale tecnica dedicarsi, talvolta si sceglie la “filosofia ortodontica” in base a spinte commerciali. I discenti, magari non solo giovani, avranno a disposizione famosi ed esperti clinici - relatori con esperienze dedicate alle diverse metodiche che si confronteranno con loro e tra loro analizzando casi clinici su tre temi specifici scelti tra le problematiche cliniche più comuni. SusoNews

Giudica l’Ortodonzia una disciplina caratterizzata da molti “borderline” ossia problemi di confine al punto di farne il tema dominante in un congresso? Il paziente “borderline” è un test importante ed insidioso per ogni medico. In un’epoca in cui si rincorrono le Linee Guida e i trattamenti scientificamente validati è importante dare dei punti fermi sui “pro e contro” di ogni soluzione clinica in modo da evitare sconfinamenti in “overteatment” o “undertreatment” magari dettati dalla predilezione di una tecnica a favore dell’altra. Oltre ai conflitti di vicinato sono proposti all’attenzione del Congresso anche errori e perplessità e “qualche didattico insuccesso”. È un atto di coraggio (visto che di solito, si parla sempre di successi) o di umiltà scientifica? Ottenere delle relazioni che evidenzino errori di trattamento propri è forse il compito più difficile che mi sono dato. Tutti siamo portati a chiudere gli insuccessi in un cassetto inaccessibile o semplicemente a non documentarli. Ho chiesto a tutti i relatori questo atto di umiltà e grande significato didattico. Vedremo… Bruxismo ed occlusione, di cui si parla nel Congresso, sono tra le occasioni di “conflitto confinario”? Fino a qualche anno fa l’Ortodonzia veniva considerata con un certo distacco nella Odontoiatria. Ora grazie al paziente lavoro basato sulla Interdisplinarità Orto-Perio, Orto¬- Conservativa, Orto-Protesi e via via con tutti gli altri, comprese alcune importanti branche mediche, si è affermato il concetto di “teamwork”! Questa Sessione vedrà l’avvicendarsi al palco di esperti e notissimi Ortodontisti, Gnatologi, Protesisti insieme ad Accademia di Conservativa e importanti società di Neurologia e Malattie del Sonno. Non c’è conflitto, solo una gran voglia di capire insieme e lavorare in Team ognuno al massimo delle proprie competenze e nei limiti del proprio ambito specialistico.

Per Alumni Bidi Sitebi 2018 anche l’AIDOR a Vicenza Alla sua sesta edizione, l’incontro annuale ALUMNI BIl’incontro ai partecipanti, Direttori delle varie specialità, B. DI-SITEBI a Vicenza, vede quest’anno la partecipazione Giuliano Maino iIdeatore e organizzatore della manifestaanche dell’Accademia Italiana di Ortodonzia (AIDOR). zione, riservando loro un momento particolare chiamato Nato dall’idea di offrire a tutti coloro che sono stati stuPerspective Research Point in cui ogni rappresentante denti e alunni delle lezioni e dei corsi tenuti sulla Tecnica delle Università illustra il progetto scientifico più imporBidimensionale è un classico appuntamento di aggiornatante su cui ogni facoltà si vede impegnata nell’anno mento multidisciplinare di coloro che si “sentono ancora in corso. L’incontro tra Professione ed Università verrà studenti”. Di coloro, cioè, che vogliono apprendere ed ripetuto anche nelle prossime edizioni. Maino auspica aggiornarsi. Alla “Due Giorni Vicentiinfatti che il Perspective Research na” sul tema "Il piano di trattamento in Point diventi un appuntamento istituortodonzia: eveoluzione e innovaziozionale che rappresenti il punto più alto della ricerca italiana nelle varie discipline" partecipano 23 prestigiosi oratori rappresentanti delle discipline di Ortone odontoiatriche. Di quanto l’incontro donzia, Conservativa, Parodontologia e stia trovando apprezzamento parlano i Protesi uniti da un unico comun denonumeri delle due intere giornate di preminatore: far crescere le conoscenze e sentazioni che rappresentano l’eccelle potenzialità del lavoro interdisciplilenza in odontoiatria: ossia 200 iscritti, nare. Un aggiornamento sulle tematiossia sala esaurita. che più contemporanee cui prendono In anteprima vi è l’annuncio riguardanparte ben 10 Università tra cui 8 nate la 7° edizione, in programma nei zionali (Ferrara, Milano, Pavia, Brescia, giorni 13-14 Settembre 2019. Come in Trieste, Insubria, Tor Vergata, Genova) passato un grande appuntamento che e 3 internazionali (Boston University, andrà oltre i confini nazionali. Università di Lubiana, Università inGiuliano Maino ternazionale di Catalogna UIC). “Apre” SUSO News

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Il nuovo Direttivo dell’Aquila e il suo programma Si è insediato il 3 luglio il nuovo Direttivo del Sindacato Unitario Specialità Ortognatodonzia (SUSO) Teramo - L’Aquila. Nel rispetto di quanto previsto dallo Statuto, i consiglieri riunitisi presso la sede sociale dell’Aquila, hanno provveduto ad eleggere con decisione unanime il Presidente, il Tesoriere e il Segretario. Il nuovo Direttivo risulta pertanto composto da Paolo Rasicci (Presidente), Stefano Mummolo (Tesoriere) e Salvatore Di Martino (Segretario), figure professionali qualificate, di grande esperienza nel settore ortognatodontico. I tre membri del Consiglio hanno avuto ed hanno tuttora esperienze sindacali in AIO e in ANDI provinciale.

anni del Consiglio provinciale del SUSO. “Ringrazio di cuore il Direttivo precedente per il lavoro sino ad oggi svolto. Mi ritengo profondamente onorato di aver ricevuto questo incarico e di poter guidare, a livello territoriale, una realtà come il SUSO, da sempre vicina alle esigenze degli ortodontisti” ha dichiarato il neoeletto Presidente. “L’impegno del nuovo direttivo - ha proseguito Rasicci- sarà orientato verso l’organizzazione di attività formative, informative, sindacali e culturali, nell’intento di diffondere, potenziare e tutelare l’Ortognatodonzia a livello territoriale. Da sinistra Salvatore di In vista di tale obiettivo auspichiamo una Martino, Paolo Rasicci e fattiva e proficua collaborazione con la Stefano Mummolo Scuola di Specializzazione in OrtognatoIn particolare, il Segretario Di Martino è donzia dell’Università dell’Aquila, diretta impegnato come Consigliere nella CAO teramana, menda Giuseppe Marzo, anche per incrementare il numero tre il Tesoriere Mummolo riveste il ruolo di Professore degli iscritti all’Associazione attraverso un reclutamento a contratto presso l’Università dell’Aquila e il Presidente dei giovani neo-specialisti e di tanti ortodontisti presenti Rasicci, medico chirurgo specialista in odontostomatosul nostro territorio.” logia ed ortognatodonzia, è socio da oltre quindici anni dell’associazione, oltre ad aver fatto parte per diversi SUSO News


VARIE

Vincenzo Castaldo, Pioniere e Maestro L’Ortodonzia italiana ne piange la scomparsa L’Ortodonzia italiana ha perso venerdì 6 luglio un Pioniere illustre ed un Maestro: Vincenzo Castaldo. Nato ad Acerra nel 1925, iscritto alla Facoltà di Medicina di Napoli dove si laureò con il massimo dei voti, fu inviato in missione nel Veneto e in Somalia come tenente medico. Al suo ritorno si trasferì a Genova dove frequentò la Scuola di specializzazione di Odontoiatria uscendone con il massimo dei voti. Fu uno dei primi pionieri in Ortodonzia di cui sin dalla metà degli anni 50, si occupò a tempo pieno entrando in contatto con Cesare Luzi, Mario Adorni Braccesi, Benito Miotti, Ennio Giannì, Giuseppe Cozzani, e vari altri componenti (tra cui lo scrivente) del Gruppo di studio di ortodonzia (GISO) fondato a La Spezia il 7 dicembre 1967. Prese parte alle prime riunioni e frequentò corsi di Tony Giannelli e Norman Cetlin. Iniziò la carriera all’Ospedale San Martino di Genova nel reparto di chirurgia maxillo-facciale ove entrò dapprima come Assistente per divenire in seguito Aiuto. Conseguita la libera docenza in Clinica odontoiatrica nei primi anni ’70, frequentò intensamente anche quella diretta da Mario Silvestrini e poi da Mauro Viti con i quali avviò intensa collaborazione. Quando verso la fine degli anni ’70 al S. Martino venne istituito il Servizio autonomo di Ortognasaluto di buon lavoro. Suo degno erede in SIDO, quale Sotodonzia (uno dei primi in Italia) ne divenne primario, incio attivo, il figlio Attilio, professore associato all’Università di carico che, condiviso con la libera professione, tenne fino Trieste e consulente scientifico dell’Università Vita e Salute al 1995 quando fu nominato Primario Emerito. Castaldo al S. Raffaele di Milano. Legato da lunga amicizia a Giovanni fu anche docente all’Università di Padova alla Scuola di speDolci, Castaldo si distingueva per alcune doti: la semplicità cializzazione diretta da Benito Miotti. Sin dalla fondazione (e l’umiltà con cui parlava delle sue ricerche), la disponibilità (settembre 1968) fu socio ordinario della SIDO prese parverso i giovani e lo spiccato senso di humour cui si accomte alle sue riunioni e congressi fino a ricoprire l’importante pagnava una cordialità allegra. Gli attribuivano un dono ruolo di Segretario durante la presidenza Tenti. Per la lunga prezioso: nel pieno di discussioni magari accese insorte in attività e collaborazione fu nominato Socio onorario duranconferenze o dibattiti, sapeva far tornare l’armonia. te la presidenza Ronchin (1990). E nell’ultimo decennio di vita pur non partecipando attivamente alle attività SIDO, Damaso Caprioglio non mancava mai.qxp_Layout di sottolineare1 la13/09/18 sua vicinanza con Pagina un Pagina SUSO 09:35 1

Nuovo Consiglio Interprovinciale a Bari e in Puglia

Venezia: sorriso e salute psicofisica al Festival

Aria di novità con il rinnovo del Consiglio Interprovinciale SUSO Bari Bat Brindisi preparato da Cristian Intini, Presidente Interprovinciale uscente. Molti gli spunti di lavoro da portare avanti nel prossimo triennio, considerato il cambiamento profondo che ha interessato la professione. Particolare menzione per i prossimi requisiti autorizzativi, i rapporti fra consulenti e titolari di studi, le normative sulla privacy, le tutele assicurative e legali Inoltre più servizi, più cultura e interazioni per i Soci, grazie anche ai rapporti con le altre realtà istituzionali e associative locali. Fervono intanto i preparativi per ORTO 360°, Primo Congresso Regionale SUSO, per coinvolgere gli esercenti l'Ortognatodonzia, divulgare la disciplina tra i più giovani e aggiornare i meno giovani ai mezzi più innovativi. La giornata discernerà i trattamenti ortodontici “puri” da quelli che richiedono ancoraggi scheletrici, sempre più performanti con sistemi guida che ne migliorano l'inserimento, fino ai casi che richiedono procedure chirurgiche. Un discorso a parte merita l’estetica, da considerare come aspetto integrato ed essenziale fra gli obiettivi terapeutici non come priorità dettata dalla degenerazione commerciale che spinge il paziente all’autodeterminazione. Nella sessione pomeridiana, tema di una tavola rotonda sarà la terapia ortodontica senza diagnosi. La valenza del congresso consisterà nella partecipazione la prima volta di tutte le Sezioni pugliesi, per l’elezione del 1° Consiglio Regionale SUSO Puglia e il suo Presidente, un cambio di passo anch’esso per una maggior visibilità del sindacato in vista delle disposizioni legislative a livello regionale che interesseranno la professione. SUSO Puglia potrà offrire il suo contributo, relazionandosi con altri sindacati e istituzioni ordinistiche. Si tratterà quindi, di un cambio passo dai risultati lusinghieri per il nostro sodalizio e in generale per l'Ortognatodonzia.

Nelle opere cinematografiche sono frequenti scene inerenti il cavo orale nell’intimità quotidiana, in vari ambienti sociali. È avvenuto anche quest’anno nel film “Lazzaro felice” vincitore della Palma D’oro quale migliore sceneggiatura, presentato a Cannes dalla regista Alice Rohrwacher. Al tema “denti“ Gabriele Salvatores ha addirittura dedicato un film, dove si racconta degli orrendi incisivi che deturpano l’aspetto del piccolo Antonio il quale trae spunto dal suo complesso per rinviare il distacco da emozioni e sentimenti dell'infanzia, nella ricerca esasperata di migliorare l’aspetto, frustrato com’è da quei due grossi, scomodi incisivi che lo imbruttiscono sin dalla nascita. Antonio adulto accoglierà con gioia la notizia della sua palingenesi (rinnovamento), scoprendo la possibilità di una terza dentizione. Nel film viene così messa in luce la sfera emotiva e psicologica del protagonista, anche se sarebbe bastato semplicemente un inquadramento terapeutico ortodontico per ridare ad Antonio un aspetto gradevole. Anche nel film di Sorrentino “Loro 2”, magistralmente interpretato da Toni Servillo, Silvio Berlusconi, durante una visita da premier ai terremotati, ad una anziana in lacrime per aver perso la protesi durante il terremoto, promette di fargliela riavere. La gioia, la commozione della donna al ricevimento della sua dentiera ribadiscono, se mai ce ne fosse bisogno, il valore di una professione che salvaguarda non solo la funzione della masticazione e del linguaggio, ma soprattutto la vita di relazione. Quale che sia l’età. Nel film si sottolinea inoltre anche l’importanza dell’alito che con l’avanzamento dell’età tende al cattivo odore. In tema di sorriso “per i giovani di una certa età" ma anche degli anziani “perché invecchiare è il nostro futuro” è anche il tema scelto dall’11° Meeting dell’Accademia “Il Chirone” in programma a settembre alla Sapienza di Roma.

Gianvito Chiarello Consigliere Nazionale SUSO

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Pasquale Venneri: tra professione ortodontica e malattia una battaglia da combattere giorno per giorno Modena 1982, laurea in Medicina, traguardo raggiunto, nonostante il pessimismo paterno, poi l’ingresso nella Specialità in Odontostomatologia. Una volta ottenuto il titolo (Tesi sulle fratture mandibolari) nel 1985, memore di una magistrale lezione del Professor Ennio Giannì, chiesi e ottenni l’ammissione alla Scuola di Ortognatodonzia di Milano, che mi permise il confronto con l’immensa statura di quest’uomo e altri del calibro di Farronato, Salvato e Santoro, oltre alla collega Santoni e a Pietro Cambria, responsabile della mia iscrizione al SUSO e del mio coinvolgimento nell’apertura della sede a Modena, che presiedetti per dieci, indimenticabili anni.

Dopo la seconda specialità (Tesi sull'open bite-scheletrico e dentale e su quanto le alterate funzioni come la deglutizione e la fonazione potessero interferire sulla formazione delle basi ossee) conscio delle molte lacune, ebbi la fortuna di continuare a frequentare il reparto, vera palestra, un mondo diverso tutte le mattine che mi permise di osservare patologie rarissime e studiare con profondo interesse le varie funzioni che concorrono allo sviluppo del massiccio facciale. Gigante clinico, i più grandi insegnamenti ricevuti da Giannì sono stati l’umanità e la bontà straripante. Qualche anno dopo, in pensione dall’UniMilano, fu incaricato di dirigere l’Odontoiatria del Bambin Gesù a Roma e mi chiamò come istruttore. Tutor quindi, ma anche studente in molti master da Buenos Aires a Tucson o Atene: una buona fetta di vita investita in professionalità. Cinque anni in clinica a Milano, dieci a Modena, un periodo folle e intenso: l’ultimo anno, finito a Modena alle 11,45, lavoravo a Milano a partire dalle 13,30 e nei ritagli di tempo non poteva mancare l’attività libero professionale… Un bel giorno, nel mezzo di questa cavalcata, alcuni pazienti mi fecero notare che zoppicavo: ero troppo impegnato per rendermene conto da solo. Da lì l’inizio di un calvario diagnostico che da ortopedia mi portò a neurologia. Fra le varie domande chiesero se avessi notato cambiamenti nel modo di parlare. In effetti, dovetti ammettere un abbassamento del tono della voce e un eloquio senza enfasi, mono tono, frustrante e noioso per gli interlocutori. I colleghi raccolsero informazioni sulla scrittura scoprendo che, di recente, scrivevo storto, con caratteri che progressivamente rimpicciolivano. E la deambulazione? A volte zoppicavo, talvolta la gamba destra non seguiva i movimenti. Inoltre, la mia espressione era cambiata, rendendo il mio viso amimico e inespressivo. Con molto tatto e sensibilità il professor Nichelli mi suggerì che potesse trattarsi di una sindrome parkinsoniana. Seguirono altri esami e consulti, che non fecero altro che confermare la diagnosi: Parkinson a esordio giovanile. Avevo 44 anni e il mondo mi crollò addosso. Sette mesi prima mi ero separato. Non avevo ancora metabolizzato quella tragedia, che se ne presentava un’altra! «Professor Martinelli, quanto potrò lavorare ancora?». «Mah, cinque, forse sette anni… Non si può prevedere…». Dopo tanti anni frenetici stava iniziando la lenta trasformazione in un bradipo. La battaglia inizia al mattino, a letto. Sono completamente bloccato e se voglio muovermi, devo assumere la levodopa un’ora prima. Se una persona in salute decide di alzarsi - et voilà - è subito in piedi. Per il parkinsoniano non funziona così: innanzitutto ci si deve aggrappare a qualcosa per aiutarsi con le braccia, poi comandare a muscoli che non rispondono. A questo punto bisogna guadagnare il bagno e le complicate evoluzioni in questo luogo comportano un rischio elevato di cadute rovinose. Intanto è passata quasi un’ora e arriva la lotta più cruenta, con le calze: il piede è troppo lontano. Questione di tempo ma alla fine si fa. Mai provato a infilare un paio di calzoni con una mano mentre l’altra serve ad appoggiare da qualche parte ottantacinque chili? Verso le nove sono finalmente operativo finché, in maniera del tutto imprevedibile, mi bloccherò di nuovo. A pranzo biso-

gna evitare le proteine che interferiscono con l’assorbimento della levodopa perciò niente carne, pesce o latticini. Un vero supplizio! In genere il farmaco dà stipsi per cui è necessario assumere fibre ma non troppe. Quante? Boh! Il rischio in agguato è di avere bisogno di un bagno sempre nel momento down, e non riuscire a raggiungerlo. La sera è un altro momento in cui, dopo circa due ore e mezzo dall’ultima assunzione, cominci ad avere “le pile scariche”, restando senza forza nelle gambe e senza equilibrio. Ricordo una volta, presso un ufficio pubblico: parcheggiata l’auto, non riuscii a scendere e camminare fino a raggiungerlo prima dell’orario di chiusura. Da immortalare l’espressione del negoziante di fronte che, seguita tutta la scena, mi vide poi ripartire dopo un’ora senza essere sceso. Alla guida me la cavo, benedetto sia il cambio automatico, anche se ormai ho una resistenza, non superiore alle 3-4 ore. Il momento peggiore è la notte. Vuoi girarti nel letto e non riesci, allora ti convinci che la posizione è perfetta. Dopo qualche ora sei sempre lì e il materasso scotta, devi chiedere aiuto per poter cambiare lato. Questa patologia è estremamente invalidante e isola dalle altre persone perché è complicato mantenere una vita di relazione decente. Consideriamo un atto banale: mangiare. Il Parkinson annulla la sincronia tra i vari muscoli che concorrono a masticare e deglutire col risultato che il cibo va spesso di traverso e si inizia a tossire fino ad avere gli occhi fuori dalle orbite. Si attira così l’attenzione di tutti i commensali e se succede in un ristorante affollato… I primi anni ho collezionato un sacco di episodi degni di nota per gli improvvisi cali pressori e i relativi svenimenti nei contesti più vari. In un cinema all’aperto mi sono steso a terra davanti alla toilette. In quell’occasione ero in compagnia di un amico che si è guardato bene dal riaccompagnarmi altre volte. Dopo qualche mese sono svenuto durante un corso di perfezionamento nel quale ero istruttore a Monza Bicocca. In prima fila, commentando alcune diapositive, forse il caldo, l’aula piccola, i farmaci. Non ho fatto in tempo a realizzare quanto stava succedendo che sono crollato a terra. Riaprendo gli occhi un sacco di visi preoccupati, anche il mio maestro, mentre io pensavo solo alla figuraccia che avevo fatto! Un ristorante a Roma, un altro molto chic di Modena, un volo intercontinentale di dieci ore, contesti nei quali la mia preoccupazione maggiore è sempre stata quella di non allarmare le altre persone. Perdere conoscenza ma… con discrezione! Per fortuna mia moglie Tania, eccezionale!, ha ormai imparato a gestire ogni tipo di situazione, non si agita né si spazientisce e riesce sempre a tranquillizzare tutti. Nel corso degli anni la terapia va progressivamente rimodulata e un effetto sgradevole è l’induzione di sonnolenza, un problema non da poco mentre si segue un congresso nelle prime file. Se parla un caro amico e gli si sbadiglia ripetutamente in faccia, fino a chiudere gli occhi, diventa imbarazzante complimentarsi dopo per la brillante ed interessante relazione... Da tempo ho smesso di andare in moto, la mia passione fin da ragazzino. Iniziai con un Garelli cui cambiai pistone, cilindro e carburatore, trasformandolo in un bolide da 100 km/h. Poi una Suzuki 380, 2 tempi e 3 cilindri, una scheggia! Tra le altre una Honda 900 Bol d’Or, che in vent’anni mi ha accompagnato in sei Modena-Gallipoli. Questo la dice lunga sull’argomento della mia prima tesi, le fratture della mandibola. All’epoca gli incidenti motociclistici erano più frequenti, il casco non era obbligatorio e quello integrale non era diffuso come ora; molte lesioni maxillo-facciali riguardavano quindi la mandibola, con fratture che spesso coinvolgevano l'angolo ed il condilo mandibolare. Traumi a parte, la moto è una delle cose che in assoluto mi manca di più. Le altre? Sciare, nuotare o fare immer-

sioni. Andare nei boschi a funghi o percorrere i sentieri in alta montagna. Ogni tanto il mio pensiero va anche all’altra tesi, quella dedicata all’open-bite scheletrico e dentale, riguardante il morso aperto, sul cui versante si è fatto molto, perché sull’open-bite si è capito l'importanza della terapia intercettiva e della muscolatura periorale, della ipo o iper-tonia delle labbra. Sul mor-

so aperto scheletrico a fine crescita, dove la terapia miofunzionale conta poco, la chirurgia maxillo-facciale supportata da una terapia miofunzionale e logopedica, invece ci aiuta tanto. Tornando al mio Parkinson che intanto progredisce lentamente ma inesorabilmente, continuo a sperare nella ricerca e nel costante miglioramento della farmacologia. Ho fiducia che il progresso in questo ambito proceda con lo stesso ritmo cui si è assistito in ambito maxillo-facciale e ortognatodontico. Radiologia e stampanti 3D, materiali più performanti ed estremamente biocompatibili, stanno caratterizzando il presente. Immagino faranno lo stesso nei prossimi anni in termini di riabilitazione e ricostruzione dei tessuti. Perché non ipotizzarlo anche in campo neurologico? Se posso trovare qualcosa di positivo nella malattia penso alla solidarietà delle persone. A volte, non riuscendo più a camminare perché mi si bloccano i piedi, capita di chiedere aiuto a persone assolutamente sconosciute. Nessuno si è mai rifiutato. Pasquale Venneri Consigliere Nazionale SUSO

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LA FINESTRA SUL LABORATORIO

Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma Il bondaggio indiretto con metodica CAD-CAM Erano gli anni ’70 quando i dottori Sillverman e Cohen pubblicavano i primi protocolli sulla tecnica di bondaggio indiretto dei bracket tramite mascherine di trasferimento; tecnica che con il diffondersi della tecnica Straight Wire trovò larghi consensi nel mondo ortodontico. Vari autori del peso di Thomas, Gottlieb e Zachrisson si espressero e si confrontarono in tavole rotonde in occasione dei più prestigiosi congressi ortodontici; al di là dei metodi e delle singole osservazioni TUTTI erano concordi nell’affermare che il bondaggio indiretto era più affidabile, efficiente e preciso del bondaggio diretto. Parallelamente chi si occupava di ortodonzia linguale stava sviluppando metodiche sempre più accurate per poter trasferire in modo preciso i bracket dal modello alla bocca del paziente. Oggi a quasi 50 anni di distanza, il bondaggio indiretto stà ritornando argomento di grande attualità ed interesse, perchè le nuove tecnologie ed i moderni software ci permettono di superare quelle difficoltà che hanno frenato il diffondersi del trasferimento indiretto dei bracket. I costi elevati e i lunghi tempi di lavorazione hanno, in passato, reso questa metodica un lavoro di nicchia ad appannaggio di pochi. I più moderni software di analisi prevedono moduli per il posizionamento 3d dei bracket perché anche se, nello specifico non nascono per tale scopo (ma per il set up diagnostico) i parametri che utilizzano per il riconoscimento della posizione del dente nelle tre direzioni dello spazio sono gli stessi su cui si basa il riposizionamento del dente guidato dal binomio slot/filo. L’individuazione dell’asse lungo della corona clinica (FACC) e del centro della corona (FA) sono quindi utilizzati per lo stesso fine. Inoltre la cooperazione tra le principali software house e le aziende produttrici di materiali ortodontici ha permesso la creazione di librerie degli attacchi e degli archi preformati più diffusi a livello mondiale in modo da consentire al professionista di continuare a lavorare con la tecnica prescelta senza stravolgere il proprio iter operativo. Ma in cosa consiste

Fig. 1 Analisi e posizionamento attacchi

Fig. 2 Tray di trasferimento eseguito con metodica di Additive Manufacturing

Fig. 3 Progettazione tray di trasferimento

nazione dei parametri di bondaggio. (Fig. 1) Analisi e posizionamento attacchi In molti programmi è sufficiente un “clik “per veder comparire magicamente tutti i bracket sui denti nello schermo che abbiamo di fronte.... ma non dobbiamo mai dimenticarci che il computer lavora per noi, non pensa per noi !!!! Ciò che fa è individuare tramite calcoli e punti predeterminati la posizione che più si avvicina a quella ideale; maggiore sarà la capacità d’analisi, minore sarà il nostro lavoro di aggiustamento, ma rimane invariato quello di controllo. È possibile anche sovrapporre un filo preformato virtuale, e simulare l’allineamento per avere una proiezione grafica del piano di trattamento. Una volta determinata con precisione la posizione di ogni singolo attacco ed eventuali collisioni e interferenze interprossimali o occlusali, si passa alla modellazione del tray per il trasferimento dei bracket nella loro posizione corretta, dal modello 3d alla bocca del paziente. La computer grafica permette al tecnico di modellare la mascherina in base alle specifiche esigenze del Clinico o delle caratteristiche dell’arcata dentale e del materiale utilizzato per la sua realizzazione. Eseguito quindi il progetto CAD, è possibile realizzare la mascherina fisica tramite metodi-

parte gengivale degli attacchi è completamente libera,permettendo la rimozione della mascherina da parte del Clinico senza rischi di debond indesiderati. Nel secondo caso invece (Fig.5 Linee di frattura facilitata dei Tray), si predilige un perfetto ingaggio dei bracket nel tray, che è stato però dotato di aree di frattura facilitata in modo da poter separare la mascherina una volta terminato il bondaggio intraoralmente, e permettere cosi una corretta disinserzione. Altra possibile soluzione è l’esportazione del modello comprensivo di attacchi e la sua prototipazione (Fig. 6 Modello prototipato con bracket integrati) A questo punto la mascherina di trasferimento viene realizzata sul modello ottenuto con le operazoni ed i materiali di termoformatura classici presenti in ogni laboratorio. (Fig.7 Termoformatura su modelllo con bracket integrati) Integrare le tecnologie e le metodiche digitali con le nostre realtà produttive è tutt'altro che semplice, ma con la capacità e la creatività che ci contraddistinguono è possibile. I vantaggi che i software dedicati ci offrono, la precisione delle macchine, l'affidabilità della tecnologia ( se conosciuta e correttamente applicata) sono di per se sufficienti come mo-

tivazioni per muoversi nella direzione di laboratori 4.0... ma questi fattori da soli non servono a nulla. Essi devono imprescindibilmente integrarsi alla competenza e all’esperienza dell’operatore, solo così possono essere garanzia di un lavoro fatto “a regola d’arte”, e sono sicuramente un’opportunità per aumentare il proprio standard qualitativo e la collaborazione tra Clinico e Tecnico Ortodontista.

Fig. 6 Modello prototipato con bracket integrati

Fig. 5 Linee di frattura facilitata dei Tray

Fig. 4 Tray di trasferimento prototipato il bondaggio indiretto“VIRTUALE”? È un processo congiunto e completo CAD-CAM, in cui al progetto tecnico del posizionamento degli attacchi eseguito grazie alla computer grafica (fase CAD) fa seguito la fabbricazione assistita da strumenti come fresatori o stampanti 3d (fase CAM) della mascherina di trasferimento dei bracket. Il modello delle arcate dentali del paziente viene digitalizzato (per mezzo di scansione intraorale o con il doppio passaggio impronta in materiale di precisione/scansione con scanner da banco), e su queste vengono posizionati gli attacchi “virtualmente“ per l’appunto. Rispetto al posizionamento tradizionale i vantaggi sono molteplici, tra questi: la possibilità di poter osservare la bocca tridimensionalmente da varie angolazioni, di integrare i modelli con la sovrapposizione di dati supplementari (ad esempio la TCB) e migliorare la comunicazione con il proprio team grazie alla possibilità che offre la tecnologia digitale di trasmettere dati velocemente e ovunque. Da un punto di vista specificatamente tecnico invece, il grosso apporto che la metodica digitale produce è la customizzazione di ogni singolo caso perché ci permettere di poter scegliere dente per dente parametri e prescrizioni individualizzate, così come possiamo scegliere di seguire pedissequamente le informazioni fornite delle scuole di specializzazione e dai vari Autori, sicuri di poterlo fare grazie all’utilizzo di strumenti di misurazione precisi ed affidabili. Il primo passaggio da eseguire è l’analisi delle meccaniche, ovvero la scelta dell’arco ideale, dei bracket e la determi-

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Odt. Daniela Pavesi

che di prototipazione rapida. Avendo ottimizzato il mio lavoro nella direzione dell’additive manufacturing realizzo i dispositivi con stampanti 3d, le quali attraverso l’aggiunta di materiale strato su strato porta alla realizzazione di un modello fisico in resina. (Fig. 2 Tray) di trasferimento eseguito con metodica di Additive Manufacturing Parlare di resina, per noi tecnici, è un pò come parlare del pane a tavola... ma nel caso della stampa 3d dobbiamo rivedere le nostre conoscenze e abilità. Le resine ad oggi a nostra disposizione purtroppo non sempre nascono specificatamente per il settore dentale, e quelle che le case produttrici sottopongono alla nostra osservazione generalmente vengono studiate per soddisfare esigenze simili alle nostre, ma rivolte ad altri mercati. Questi materiali hanno proprietà meccaniche differenti da quelli che siamo abituati ad utilizzare tradizionalmente, talvolta persino superiori, ma come tutte le cose nuove bisogna imparare a conoscerle e a lavorarle, a partire dalla fase di disegno e progettazione. Le mascherine di trasferimento degli attacchi ne sono l'esempio più evidente. Mancando (per ora) una resina che combini le esigenze di stabilità, precisione ed elasticità richieste da un tray di trasferimento,e avendo a disposizione solo resine con un bassa deformazione elastica, dobbiamo sfruttarne la precisione e la stabilità aggirando l'aspetto della deformabilità. La nostra mascherina andrà quindi progettata in modo da eludere le aree di sottosquadro offerte dai braket e dalle anatomie dei denti. Nelle foto 3 e 4 (Fig. 3 e Fig.4) la

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