Informare Novembre 2013

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Informare è un periodico del “Centro Studi Officina Volturno”

LAGHETTI DI C.V. Per fare chiarezza basta citare i dati e gli studi ufficiali > > > pag. 3

Sit-in di solidarietà per i bambini ricoverati al Santobono > > > pag.3

Sintesi dei Grandi Progetti per il Litorale Domitio > > > pag. 5

Le mani sulla città: intervista al regista Francesco Rosi > > > pag. 10

Riflettori puntati sulla “Terra dei Fuochi” > > > pag. 8

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Da settimane, sulle nostre teste volteggiano tanti elicotteri alla ricerca di rifiuti interrati a seguito delle ultime testimonianze di “pentiti - non pentiti” o di “pentiti dell’ultima ora” che, forse, ne hanno annusato la convenienza per i propri interessi. A ciò si aggiungono recenti campagne giornalistiche fatte di tanta disinformazioni e tanto terrorismo mediatico. A noi del territorio resta lottare, quotidianamente, contro le paure giustificate dei cittadini comuni e contro istituzioni cieche che per anni non hanno saputo/voluto leggere le tante denunce e che continuano a promettere interventi che, forse, non vedremo mai. Una verità è venuta, forse, dal Presidente Caldoro, che ha ribadito che ci vorranno 80 anni per le bonifiche e che, non essendoci soldi, saranno necessarie delle vere e proprie manovre finanziarie per restituire la terra ai diretti proprietari, cioè a noi cittadini. Abbiamo dedicato diversi speciali a tali argomenti all’interno del giornale, dando voce soprattutto ai ragazzi dell’Associazione officina Volturno - Contro la Camorra non Molliamo. Infatti, non molliamo mai, fino alla fine, come ha fatto Giancarlo Siani a cui dedichiamo questo numero grazie ad un articolo scritto in esclusiva per noi da Paolo Miggiano, autore del libro “A Testa Alta”, che ha accompagnato con la macchina che fu di Siani i vari testimoni di legalità per la città di Napoli. Apriamo con quest’articolo, perchè Siani è un simbolo identificativo per molti giovani ed in modo particolare per la libertà di stampa, quella libertà che si ottiene con la professionalità, raccontando la verità e facendo informazione, perchè una comunità è libera quando è correttamente informata; queste, da sempre, sono state le linee guida di questo periodico e a queste terremo sempre fede! Un grazie a Paolo Miggiano per il contributo che ha Tommaso Morlando voluto donarci.

Sono le 21 di una serata di inizio autunno del 1985. Una piccola automobile Méhari di colore verde, simbolo della spensieratezza e della libertà degli anni ’80, si ferma in piazza Leonardo a Napoli con il suo carico di speranze e quasi certamente di paure. A guidarla c’è Giancarlo Siani, un giovane giornalista “abusivo” - precario si direbbe oggi - de “Il Mattino”, il più importante quotidiano della città. Paure tenute per sé o forse riferite a

Anno 8° - Numero 127 - NOVEMBRE 2013

qualcuno di sua fiducia. Di certo Giancarlo Siani qualcosa ha scoperto e ne porta il peso. Ad attenderlo sotto casa i killer della camorra che lo crivellano di colpi proprio nella sua piccola auto. La sua colpa? Aver scritto tre mesi prima un articolo. Questo il titolo: Camorra: Gli equilibri del dopo – Gionta. Occhiello: Marano. Il capoclan catturato a Marano sarà interrogato dal magistrato sui retroscena della strage di Torre Annunziata – Gli investigatori cercano ora il fratello e il suocero del padrino. Sottotitolo: Cosa cambia nella geografia del crimine con l’arresto del boss. Di Giancarlo Siani, della sua morte, dei suoi detrattori e dei tentativi di offuscarne la memoria, delle false piste e dei veri depistaggi, dei processi ai suoi assassini e della loro condanna si è detto

e scritto molto. Forse troppo poco si è scritto delle carriere di certi personaggi e dei dossier spariti . Ma della sua Méhari, l’auto sulla quale è stato ucciso e che il 23 settembre del 2013 si è rimessa in moto cosa sappiamo? Certamente che è stata protagonista durante le riprese del film di Marco Risi “Fortapàsc”, ma nient’altro. Del resto a chi poteva interessare il destino di una semplice automobile? Dell’auto di Giancarlo Siani, per circa un quarto di secolo, infatti, si erano perse le tracce. Poi all’improvviso è ricomparsa. Ma come ricompare? Me lo racconta Michele Caiazzo, già sindaco di Pomigliano d’Arco, uomo impegnato sin da giovane nei movimenti anticamorra e amico di Paolo Siani, fratello di Giancarlo. CONTINUA A PAG. 2


IN VIAGGIO CON LA MEHARI DI GIANCARLO SIANI

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RACCONTO ESCLUSIVO DI PAOLO MIGGIANO in cui è arrivata a Napoli. Mi sono occupato della sua manutenzione, dei suoi spostamenti nelle officine per la revisione e nei depositi che l’hanno custodita, della sua messa in strada in totale sicurezza e legalità. In questo lavoro ho incontrato la disponibilità vera, sincera, spontanea di tante persone. Per strada ho incontrato l’incredulità e la commozione di molte persone che mi chiedevano se quella fosse davvero l’auto del giornalista, segno che la memoria di Giancarlo, ucciso 28 anni fa, a soli 26 anni, è rimasta ancora viva. L’auto con molta probabilità non è più la stessa. Forse anche il colore non è proprio il suo. Dello stereo estraibile da dove Giancarlo ascoltava la musica di Vasco Rossi è rimasta solo una slitta vuota, ma sedermi alla sua guida e tenere stretto tra le mani il volante dell’auto che Giancarlo ha dovuto troppo in fretta interrompere di guidare, è stata una sensazione davvero indescrivibile. Il 23 settembre scorso, poi, ho avuto la fortuna, il privilegio ed un emozione indescrivibile, di quelle da far salire il cuore in gola, di essere a bordo della Méhari di Giancarlo Siani con RoPaolo Miggiano accompagna Roberto Saviano berto Saviano, Don Luigi Ciotti, Armando D’Alterio, Alfredo Avella, Gianni Minoli e Daniela Limoncelli e percorrere tutta Napoli osservando le persone commuoversi ed applaudire al suo passagFondato nel 2002 gio, nonostante qualche mugugno. Registratro al Tribunale Un privilegio che non posso non raccontare, di Santa Maria Capua Vetere N° 678 del 03.04.2007 fermare in una istantanea di uno dei giorni più ---------------------------------------------emozionanti della mia vita. La notte tra il 22 e il Periodico edito dall’Associazione 23 settembre la passo praticamente sveglio. Il Centro Studi Officina Volturno. programma prevede che la Méhari parta dalla muPresidente nicipalità Vomero - Arenella alle ore 9 del mattino. Giancarlo Palmese Alle 7,30 sono già lì. C’è grande attesa. Trovo su IBAN PER SOSTEGNO ASSOCIAZIONE: Repubblica un bell’articolo di Roberto Saviano: “Io, IT14 R010 1074 8701 0000 0001 835 al volante della Méhari di Siani per far ripartire anDirettore responsabile che la speranza”. Letteralmente lo divoro! Tommaso Morlando Alle nove precise partiamo, per il punto stabilito *** dove salirà a bordo Roberto Saviano. Responsabile Area Legale: Avv. Fabio Russo A guidarla è Mario Coppeto, il presidente della Municipalità Vomero – Arenella che in questi mesi Capo Redattore: Fabio Corsaro l’ha avuta in custodia. Ci fermiamo ad un distributore per rifornire. Appena ripartiamo incontriamo Resp. org.: Fabio Paradisone Carmela, la moglie di Paolo Siani, che visibil*** Fotografia mente commossa ci saluta. Poco più avanti ecco Alessandro Barone Paolo, il fratello di Giancarlo. Ci fa cenno con la F. Pignatelli - M. Griffo mano di proseguire e gli si legge chiara in faccia *** la commozione, ma anche la compostezza che lo Hanno collaborato per questo numero: contraddistingue. Fabio Paradisone Giancarlo Palmese - Fabio Corsaro Alle 10, nei pressi delle Rampe Siani, è RoberFilomena Diana - Ada Marcella Panetta to Saviano ad avviare il motore. Il solo pensiero Antonella Caterino - Valeria Vitale che mi sarei trovato lì, a tu per tu con lo scrittore - Fulvio Mele che ha rivoluzionato il comune sentire intorno alle *** questioni delle organizzazioni criminali in Italia, mi La posta va indirizzata a: INFORMARE dava una sensazione di ansia, di preoccupazione, P.zza Delle Feste, 7/8 - Pinetamare di timore di non riuscire a dire nulla. Mi sbagliavo! 81030 - Castel Volturno (CE) Mi è bastato guardarlo in faccia per un momento oppure e vederlo più emozionato di me a stringere forte il e-mail: direttore@informareonline.com volante tra le mani che mi sono accorto di essere Chiuso il: 28.10.2013 - N° Copie: 3000 accanto ad una persona normalissima, un ragazzo di appena 34 anni, che la sua condizione di persoStampa: na sottoposta a tutela e i media hanno trasformato LITERSTAMPA - Corso Umberto I, 297 in un qualche cosa di irraggiungibile, una sorta di 81039 - Villa Literno (CE) mito sacro che vive su un Olimpo che agli umani Tel. 081/8928482 non è consentito vedere, né toccare. In quei 10/15

In quegli anni conobbe Giancarlo Siani e l’Osservatorio sulla camorra di Amato Lamberti, il sociologo che fu il maestro di Giancarlo Siani e di tanti di noi. L’auto era sull’isola di Filicudi, nell’arcipelago delle Eolie, fino a quando una persona che vuole rimanere nell’anonimato decise di donare al sindaco di Pomigliano quest’auto per farne un monumento. Qualche tempo dopo il concorso di idee per l’installazione artistica della Méhari in un luogo simbolo della città di Napoli al quale hanno partecipato una quarantina di artisti ed infine l’idea del viaggio con la Méhari. Per volontà del fratello di Giancarlo, ho avuto in consegna quell’auto quasi sin dal primo momento

INFORMARE

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minuti che abbiamo impiegato per raggiungere il Liceo Gian Battista Vico, in mezzo ad una folla di uomini della sicurezza, di giornalisti e di cittadini che seguivano il corteo, abbiamo avuto modo di chiacchierare con molta tranquillità. Sapevo che era uno come noi. E in quel breve viaggio ne ho avuto la conferma. Parliamo della sua mancanza di libertà. Ad un certo punto, mentre cerca di districarsi nel groviglio di persone, auto, moto e biciclette, mi dice: anche se sono anni che non guido un’auto, con te accanto mi sento sicuro. Lo ammetto, approfitto per parlargli del mio libro su Federico Del Prete. Ne faccio appena cenno e, con mia enorme sorpresa, mi dice: l’ho letto ed è molto bello. Ci devi far fare un film! Poi, però, rammaricato, mi avverte che comunque sarà difficile perché i fondi per realizzare un’opera del genere, che racconta la vita e la morte di un venditore ambulante, quasi certamente non si riuscirebbero a trovare. Mi rassicura che la lettera che ha scritto postuma a Federico Del Prete – stralci della quale ho inserito nel mio libro – è autentica. Mi dice che è rammaricato per il fatto che uno dei figli di Federico Del Prete se la sia presa con lui e lo abbia criticato. Lo rassicuro che si tratta certamente di fraintendimenti e che in fondo il figlio di Federico Del Prete lo apprezza come lo apprezzano molti di noi. Solo che al figlio di Federico la camorra ha sottratto più di quanto ha sottratto a noi. Inevitabilmente finiamo per parlare della sua condizione di persona a rischio. Mi dice che questa non è più una vita che può continuare a fare, delle troppe limitazioni alla sua libertà, dei suoi progetti futuri in giro per il mondo. Mi confida la sua delusione nel non vedere la città di Napoli esplodere davanti ad un evento così simbolico e dirompente, come la ripartenza dell’auto di Giancarlo Siani. Si aspettava, ci aspettavamo tutta la Napoli onesta a questa manifestazione in memoria di Giancarlo Siani. Invece eravamo in pochi. Troppo pochi per il male che da secoli l’attanaglia, la camorra. Ed il pensiero, il suo ed il mio, insieme alla conclusione della breve chiacchierata, non può che andare alla chiosa del suo articolo che avevo appena letto: Io non credo più da tempo nella possibilità di cambiamento di una città, di un territorio così incattivito anche in quelle che dovrebbero essere le sue parti sane, le sue parti migliori. Credo però negli individui, in quella singola ragazza, in quel singolo ragazzo, in quella persona che si sottrae, che non diventa crudele, che non si lascia mangiare dai giudizi facili. Che non arriva a invidiare persino la morte di una persona. Credo nel professionista che facendo bene il proprio lavoro sa che sta cambiando le cose in meglio. Riaccendere la Méhari mi sembra questo: permettere che il lavoro di un ragazzo, che il lavoro fatto bene di un ragazzo, fatto talmente bene da procurargli una condanna a morte, non si interrompa con la sua morte. Capire, ricercare, comprendere, raccontare, vivere, questo non è stato possibile fermarlo. E oggi riparte. Qui al liceo che è stato di Giancarlo Siani parla ai ragazzi che lo attendono, consegna le chiavi della Méhari a Don Luigi Ciotti, per poi essere caricato nelle auto blindate dai suoi ragazzi della scorta e ripartire. Con Luigi Ciotti ripartiamo alla volta di piazza Dante. Con don Luigi ci conosciamo da troppi anni e la guida è più sciolta, anche perché i giornalisti non sono più tanto interessati alle altre tappe della Méhari. Hanno riempito i taccuini, le loro foto/camere non hanno più niente

Roberto Saviano consegna le chiavi a Don Ciotti... di interessante da inquadrare. È la incomprensibile logica della comunicazione! A piazza Dante, al Convitto Vittorio Emanuele è Armando D’Alterio, il magistrato che ha dato una svolta alle indagini sull’omicidio di Giancarlo Siani, che la conduce sino al monumento a Salvo D’Acquisto che per coincidenza è stato anche lui allievo del Vico.. Si prosegue fino a Piazza Matteotti, dove insieme al Questore, davanti all’ingresso della Questura centrale, dietro ad uno striscione, ci aspetta una delegazione del Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti della criminalità. Qui il rammarico di Alfredo Avella, presidente del Coordinamento, è evidente: non c’è più quasi nessuno a seguire la staffetta. Pochi i giornalisti e dei cittadini neanche l’ombra. Questo è il riconoscimento che la città offre a chi ha pagato un tributo tanto alto alla società, commenta, con un pizzico di amarezza. Avvolge lo striscione e, dopo un breve colloquio con il Questore Luigi Merolla, sempre attento e disponibile nei confronti di persone colpite dalla criminalità, si mette alla guida della Méhari e raggiunge il piazzale del Teatro di San Carlo. Qui Gianni Minoli la conduce a piazza Amedeo dove consegna l’auto ad una persona molto speciale. È Daniela Limoncelli, amica di Giancarlo: l’ultimo volto amico che Giancarlo vide la sera del 23 settembre di 28 anni fa. É emozionatissima e tesa Daniela. Non l’avevo mai incontrata prima di allora, ma c’è stata subito intesa. Alcuni consigli sulle marce e sulla condotta e si parte alla volta di quelle che in passato erano le rotative del quotidiano “Il Mattino”, dove dopo il nostro arrivo si procederà alla consegna dei riconoscimenti ai vincitori del Premio dedicato a Giancarlo Siani. Non sale su quell’auto da 28 anni ed i ricordi riaffiorano prepotenti con il loro carico di emozioni. Alla guida, nonostante tutto, è abbastanza disinvolta. “Perché questa macchina l’ho guidata molte volte”, mi dice. Quando stiamo per imboccare il tunnel che porta alle rotative mi confessa che non sa se ce la farà a non piangere. La rassicuro che certamente non lo farà, ma che quand’anche dovesse succedere sarebbe la cosa più normale che le potesse accadere. Entriamo nel tunnel e qui la folla, La Mehari i giornalisti ed i flash dei fotografi sono tornati ad essere tanti. La Méhari viene letteralmente avvolta dalla folla e Daniela, almeno fino a quando non la perdo di vista, riesce a non piangere. La Méhari di Giancarlo ora è tornata. Ognuno ci ha visto quello che ha voluto vederci. Come sempre qualcuno ha voluto polemizzare. Altri hanno criticato chi ci è salito sopra. Molti altri hanno apprezzato l’iniziativa. Altri hanno visto solo

un’auto, quella che guidava un giovane di soli 26 anni, con la radio accesa mentre ascoltava le canzoni di Vasco Rossi. Ora, “In viaggio con la Méhari” di Giancarlo Siani, la sua auto è ripartita. È ripartita in un viaggio che non vuole essere, come alcuni vorrebbero, un circo equestre, dove tutti manifestano la voglia di essere protagonisti o una giostra, dove in molti aspettano di salire. In viaggio con la Méhari è un percorso all’insegna della libertà di stampa, in memoria dei giornalisti uccisi dalle mafie e dei tanti cittadini uccisi innocentemente dalla criminalità. È un viaggio per far riflettere sulla necessità di un cambiamento, di una presa di coscienza di un problema, quello delle mafie, della corruzione, della libertà di stampa e dei diritti delle persone vittime innocenti della criminalità da affrontare. Molti politici vorrebbero accaparrarsi questo simbolo, ma sappiano che non gli servirà esporlo nelle sedi istituzionali nazionali o comunitarie per sentirsi apposto con la coscienza. Occorre che prendano vera consapevolezza che le mafie, la corruzione, la libertà di stampa e i diritti delle vittime sono problemi che si affrontano nei Parlamenti, con leggi serie che vadano nella direzione del vero contrasto e del vero cambiamento. Sì, perché la lotta alla mafia si fa varando leggi rigorose e mettendo in capo politiche sociali e per il lavoro e non con i proclami, con le passerelle o peggio ancora con la propaganda. Resto convinto che né sopra né intorno alla Méhari ci debba essere posto per i teatranti della legalità. Lo stesso Giancarlo non lo vorrebbe. La Méhari adesso è ferma al Palazzo delle Arti di Napoli, dove l’architetto Antonella Palmieri (molto vicina a Giancarlo ed alla sua famiglia) ha allestito una mostra sui giornalisti minacciati e sulla figura del giovane cronista, che è durata fino al 15 di ottobre, quando riprenderà il suo viaggio per mete molto evocative. Sino al 15 di ottobre intorno alla Méhari si è realizzato un intenso programma di dibattiti sui temi della libertà di stampa e della legalità, che ha visto alternarsi numerose personalità del mondo della cultura, tra i quali spiccano Peppe Lanzetta ed Erri De Luca e Giulio Cavalli, un altro intellettuale costretto a vivere sotto scorta perché nei teatri racconta le mafie. Adesso, senza rischiare di cedere alle lusinghe di quanti vorrebbero trasformare questo viaggio in una sorta di processione della Madonna dell’Arco

nella sede del MATTINO (con tutto il rispetto per i devoti di questa santa), il viaggio dovrà continuare. Dovrà continuare, ma solo per dire che il Paese deve cambiare e che occorre adottare provvedimenti seri per garantire la libera espressione della stampa, per l’adozione di misure che impediscano alle mafie di governare il Paese e per riconoscere alle vittime il significato, il valore e i diritti finora negati. paolo miggiano

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SPECIALE AMBIENTE E SALUTE

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LAGHETTI DI CASTEL VOLTURNO In questo ultimo mese la notizia più ricorrente è stata l’inquinamento ambientale, l’avvelenamento di cui oggi, a differenza di ieri, conosciamo però i responsabili, i nomi e i cognomi, insieme alle sigle delle loro società e i numeri di targa dei loro mezzi. Veri e propri criminali che adesso dovrebbero essere chiamati, insieme a chi gli ha conferito i rifiuti e a chi, per inerzia o collusione, non li ha contrastati, a rispondere dinanzi alla legge, risarcendo i danni economici e morali alle comunità vittime. Castel Volturno è stata vittima di tanti abusi e violenze, ma a differenza di altri comuni oggi abbiamo l’esatta conoscenza di ciò che c’è sul nostro territorio e già da anni si è impegnati per trovare fondi e soluzioni. Pertanto è importante dare corretta informazione e non inserire strumentalmente e unicamente per visibilità politica, problematiche che per fortuna si stanno risolvendo. Come la relazione che segue sui “laghetti” chiaramente dimostra. Quindi il nostro e quello della nostra associazione vuole essere un contributo di verità nei confronti dei tantissimi cittadini onesti che vivono a Castel Volturno e alla loro voglia di riscatto. Ma è anche il riconoscimento dell’impegno profuso in questi anni da magistrati e forze dell’ordine, da chi, nelle istituzioni e nella società civile, si è speso con coraggio e determinazione per affermare principi di legalità e di trasparenza. Noi restiamo convinti che l’intera Campania è fortemente in debito con il nostro territorio, sia per I Regi Lagni, che scaricano nel nostro mare acque non depurate e sia per la discarica SOGERI utilizzata dalla camorra e da crisi ambientali. Queste sono priorità che non possono essere più rinviate e sulle quali TUTTI insieme dobbiamo impegnarci. la redazione

E’ indispensabile, prima di tutto, perimetrare e definire i luoghi, altrimenti è difficile fornire dati condivisibili. Cito un mio studio / pubblicazione del 2005: “Con la denominazione “Laghetti di Castel Volturno” si identificano una serie di invasi di acqua, prevalentemente dolce, derivanti da ex cave di sabbia, lungo il tratto costiero del territorio del Co-

Per fare chiarezza basta citare i dati e gli studi ufficiali

mune di Castel Volturno. Nel territorio comunale, fin dagli anni ’70, sono state realizzate decine di cave a fossa per l’estrazione delle sabbie con profondità variabile tra i 10 e i 30 m. Ciò ha comportato l’affioramento della falda superficiale, mediamente posta a non più di 1,5 m dal piano campagna e quindi la formazione di una serie di laghetti di acqua dolce. Il successivo conferimento in alcuni invasi di materiali di natura indefinita (generalmente inerte) ha determinato l’inevitabile contaminazione potenzialmente estesasi anche alla falda sottostante...” Come prima nota generale, è da precisare che per anni è stato difficile inquadrare dal punto di vista normativo la tipologia del “laghetto” nella tematica “bonifiche e siti inquinati” in quanto trattasi di una tipologia di area di tipo misto (acqua di falda + terreni) non perfettamente individuabile con le norme in materia. Si può sicuramente affermare che la tipologia “laghetto di Castel Volturno” ha fatto scuola a tutti i livelli, tanto è vero che una recente pubblicazione dell’Istituto Superiore della Sanità (Dipartimento Ambiente e Connessa Prevenzione Primaria - Reparto Suolo e Rifiuti - Criteri per la valutazione del rischio sanitario connesso alla presenza di aree agricole all’interno di siti contaminati) ha preso come riferimento tutto l’iter che ha visto interfacciarsi Comune, Provincia, Regione, ARPAC, ISPRA (ex APAT ed ex ANPA) , ISS, per circa 10 anni. E’ indispensabile, però, evidenziare che un gruppo di laghetti sono stati da tempo resi funzionali attraverso delle attività turistico-ricreative: in breve i laghetti dell’Hyppo kampos. E’ indispensabile fare questa precisazione, perché, una serie di dati e informazioni riguardano TUTTI i laghetti, mentre la valutazione dei rischi, passati e futuri, non può prescindere dal fatto che molti laghetti sono ad oggi abbandonati, senza perimetrazioni e senza controllo, mentre i laghetti dell’Hyppo kampos sono recintati, controllati e gli stessi gestori hanno negli anni denunciato, più volte, scarichi abusivi nei laghetti circostanti. Oltre a tale difficoltà normativa, a livello locale si è quasi sempre mostrato una cecità totale nei confronti di tali attività imprenditoriali che operano nell’area da anni. Addirittura, nella prima bozza di

PUC di circa 10 anni fa, l’area non era stata proprio considerata, come se non esistesse... Ciò ha determinato, nei vari tavoli istituzionali che si sono succeduti, un problema enorme: l’area è agricola o è turistico ricettiva ? Ancora oggi l’area è ampiamente inserita in un contesto agricolo, ma è assolutamente evidente che i laghetti dell’Hyppo kampos hanno una finalità turistico-ricreativa. In sintesi, per TUTTI i laghetti valgono le seguenti considerazioni e fatti: - per circa 20/30 anni tutta l’area è stata sfruttata per l’estrazione della sabbia, legalmente (poco) e illegalmente (quasi sempre) - quando il business della sabbia è diminuito, i vuoti di molti laghetti sono stati riempiti prima di tutto con materiali inerti e fanghi del vicino impianto di depurazione - i laghetti più pericolosi e a rischio sono quelli totalmente riempiti Per i laghetti dell’Hyppo kampos valgono i seguenti fatti: - la forma e le dimensioni dei laghetti sono rimaste inalterate nel tempo e non sono stati riempiti nel tempo - l’obiettivo dei “cavaiuoli” è stata sfruttare al massimo tali laghetti perché molto vicini a via Mezzagni, quindi, era più facile trasportare la sabbia estratta, pertanto, i rischi che siano stati riempiti sono molto bassi - l’area è stata recintata già da tempo ed è posta sotto una maggiore tutela e controllo da anni, visto che ci sono attività turisico-ricettive. Le domande, semplici, dei cittadini sono le seguenti e darò risposte concrete in funzione di dati ufficiali: Sono stati scaricati rifiuti radioattivi ? Assolutamente no. Si evince dai dati del Piano di Caratterizzazione del 2008 (che è comprensivo anche di scansioni con georadar e metaldetector) e dai dati ARPAC raccolti nel tempo. Sono stati scaricati rifiuti tossici ? I cosiddetti “bidoni con il teschio” non sono stati scaricati. Sono stati scaricati rifiuti in generale e di che tipo? Assolutamente sì. Materiali inerti, residui

delle lavorazioni edili, fanghi del vicino impianto di depurazione. L’area è da bonificare ? Assolutamente sì. I livelli di bonifica sono sostanzialmente due: il primo, inerente a TUTTI i laghetti tranne quelli dell’Hyppo kampos, è costituito dall’eliminazione di tutti i cosiddetti “rifiuti ingombranti abbandonati” quali: copertoni di auto, elettrodomestici, materiali edili, etc. Tale operazione non ha senso se prima non si delimita l’area e non la si mette sotto controllo. La seconda bonifica riguarda alcune aree puntuali, anche all’interno dell’Hyppo kampos, per le quali sono stati riscontrati valori superiori ai limiti di legge dal Piano di Caratterizzazione. Tali aree devono essere perimetrate (fatto da tempo dai gestori dell’Hyppo kampos) e non possono essere utilizzate se non si esegue prima la bonifica, che in questo caso consiste nell’eliminazione dei terreni inquinati e la sostituzione con terreni puliti. Quali sono i rischi ? Per le aree a terra è indispensabile non operare nei punti che hanno limiti superiori ai limiti di legge. Bisogna prima bonificare. I valori sono stati riscontrati a medie profondità, quindi, non esistono rischi se non si scava e se non si fanno riaffiorare i terreni inquinati. Le possibilità che tali sostanze si mischino alle acque di falda sono medio-basse, ma comunque il trasporto di tali sostanze avviene a velocità molto basse. Solo per un fatto cautelativo dovrebbe essere vietato l’utilizzo delle acque dei laghetti per uso irriguo e similare e dovrebbe essere vietato l’utilizzo di tutti i pozzi delle aree circostanti almeno per 2-3 km dai perimetri dei laghetti. Per le acque di TUTTI i laghetti, i rifiuti scaricati sono fermi sul

fondo. Orami sono inerti o inertizzati, ma è indispensabile non smuovere i fondali per evitare un intorbidimento eccessivo delle acque. Dal punto di vista ufficiale, basta leggere, la Valutazione dei Rischi dell’Istituto Superiore della Sanità (ISS) - Relazione Finale - giugno 2012. Lo studio afferma chiaramente che non sussistono rischi per un utilizzo “turistico – ricreativo - sportivo” di tutta l’area, sia per le aree a terra, sia per le acque dei laghetti, ed è consentita anche la balneabilità. Addirittura sono in corso le analisi per verificare l’utilizzo delle aree anche ad uso irriguo, agricolo, florovivaistico, giardinaggio, abbeveraggio degli animali, itticoltura e pesca sportiva. Come già più volte affermato, sono totalmente contrario all’utilizzo di tali acque per uso irriguo/ agricolo (anche per quelle dell’Hyppo kampos) in quanto trattasi sempre di aree confinate in cui qualsiasi scarico accidentale diviene potenzialmente molto dannoso. Per concludere, chi fa informazione ha il dovere di documentarsi e di rivolgersi ad esperti del settore, altrimenti si rischia di fornire informazioni incomplete causando danni ai cittadini (terrore mediatico) e danni agli imprenditori che operano sul territorio. Agli imprenditori si chiede di continuare a denunciare chi inquina in aree limitrofe e continuare a lottare per TUTTI i laghetti, affinché l’intera area sia protetta, tutelata e controllata. ing. angelo morlando

Sit-in di solidarietà per i bambini ricoverati al Santobono L’iniziativa “Io non ci sto!” è un progetto di indignazione collettiva che prevede la realizzazione di 1000 banner della grandezza di una bandiera in PVC da collocare sui balconi e sugli stabili di tutti gli abitanti dell’area dei roghi e dell’interramento dei rifiuti tossici. Nel sito www.produzionedalbasso.com cerca il progetto “io non ci sto!”, clicca su sostieni e inserisci i tuoi dati. Al raggiungimento delle prenotazioni un mail ti indicherà la modalità per il ritiro e il pagamento dei 6 euro. Perché sostenere “Io non ci sto!”: 1. Le dinamiche illegali dei roghi tossici e dell’interramento in provincia, vivono da anni su pratiche sociali di tipo omertose. La popolazione mostrando il dissenso rompe visivamente e poi eticamente il silenzio e gli equilibri istaurati tra criminalità e politica negli anni. 2. Rendere visibile il dissenso aiuta la collettività

impaurita a sentirsi forte e percepire il dramma come un’entità reale di più della notizia sul giornale e quella enunciata in tv, perché mentre le notizie hanno una fruibilità temporanea, il banner ha una fruibilità permanente. 3. In assenza di un registro dei tumori, lo slogan Io non ci sto!, può funzionare da indicatore visivo della conoscenza e consapevolezza del numero dei morti in determinati stabili, vie e quartieri della provincia. 4. La nascita di un progetto condiviso che unisce 1000 persone ad un’unica indignazione ne determina anche la forza espressiva, che altrimenti il singolo non è capace di mostrare nell’intensità e nella portata comunicativa. 5. L’aria è un bene comune e soprattutto non vuole certo dire che se i roghi vengono appiccati in provincia, nella città di Caserta e di Napoli

si resta immuni dall’effetto combustione. Per quanto possa diventare l’aria post-rogo inodore, la diossina rimane nell’aria per un tempo lunghissimo senza odore e colore e venendo spostata dalle correnti atmosferiche e inalata anche in territori diversi dal luogo d’origine. 6. Lo slogan “io non ci sto!”, ha una raggio d’azione concettuale molto ampio, poiché il dissenso sostiene il fine di varie pratiche di negligenza, nella collusione fra stato e camorra: Io non ci sto! ai roghi tossici; Io non ci sto! alla collusione tra forze dell’ordine e camorra; Io non ci sto! all’interramento dei rifiuti tossici; Io non ci sto! alla negligenza dello stato. Noi giovani di Officina Volturno abbiamo partecipato, con altre associazioni, al sit-in davanti all’ospedale Santobono di Napoli, inizialmente

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avevamo dei dubbi se partecipare o meno, visto che si tratta di bambini, e non volevamo minimamente che la problematica, delicatissima, potesse essere travisata all’esterno. Ma era troppo importante esserci e riflettere profondamente... insieme a tante mamme presenti, per dire e far ricordare in ogni istante della loro vita ai Bidognetti, gli Schiavone, i Zagaria, i Perrella, solo per citare alcune di queste maledette famiglie di mafia, cosa hanno provocato con i loro sporchi affari, a tanti bambini innocenti ...DELITTI che non possono restare impuniti o peggio dimenticati e sui quali non ci sarà MAI perdono...

I Banner “Io non ci sto!” possono essere prenotati e ritirati presso la nostra sede nella speranza che si abbia la coscienza civica di esporli fuori alle proprie case. fabio paradisone

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Centro Studi Officina Volturno

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I pensieri e le proposte dei nostri giovani Di silenzi e camorristi ne abbiamo le (eco)balle piene! La camorra semina dove la “terra” è morta o agonizzante. La camorra gioca sulla paura e si nasconde dietro il silenzio delle istituzioni. La camorra esiste e noi siamo stanchi di essere vittime di un sistema criminale che pensa di comandare il nostro destino come fossimo marionette. Non vogliamo essere legati ad un filo e manipolati. Non vogliamo abbandonare le nostre terre e dimenticare quelle che ci sono vicine. L’aspetto ambientale di questo territorio, in noi ragazzi di Officina Volturno, ha sempre suscitato una certa sensibilità in continua lotta con una realtà drammatica che non rispecchia la nostra idea di natura ed ecosistema. Numerosi sono i problemi che questa regione deve affrontare quotidianamente e, uno fra i tanti, riguarda le eco balle presenti nel Beneventano, in particolar modo a Fragento Monforte. Questa cittadina conta 1.880 abitanti e offre una storia intensa e un panorama mozzafiato quando, annualmente dal 1986, diventa teatro di raduni internazionali di mongolfiere. Essa ospita anche un sito di ecoballe che, da alcuni mesi, viene spesso preso d’assalto dalla criminalità organizzata che pensa di bruciarle e creare un caos ambientale. Gli interessi economici sono alla base. Istituzioni e prefettura non agiscono. L’aiuto di Stato ed esercito,

richiesto dal sindaco fragnetano Raffaele Caputo non arriva. Ecco perché siamo fortemente preoccupati per la vera “bomba ecologica” rappresentata dalle distese di ecoballe presenti ai nostri confini. Immaginate quale tragedia si scatenerebbe se venissero ulteriormente incendiate! Non è possibile continuare a dire di NO! Occorre decidere e fare presto, il nuovo Ministro all’Ambiente Orlando ha creato un comitato tecnico nazionale con i migliori esperti del settore per valutare alternative possibili all’impianto di termovalorizzazione previsto. Resta inaccettabile che passano anni e si continua a discutere senza trovare soluzioni ad una scelta scellerata e delittuosa… occorre fare presto! Noi, di aria inquinata, di natura che muore, di silenzi e camorristi… ne abbiamo le (eco)balle piene! fabio corsaro

REGI LAGNI: DA SITO STORICO, A DISASTRO AMBIENTALE! L’Associazione centro studi Officina Volturno attraverso noi giovani, lancia un appello a Governo e Regione Campania affinché, nell’immediato, le attività di contrasto al fenomeno dei roghi siano accompagnate da misure di tutela e promozione del turismo campano e delle eccellenze agroalimentari regionali che, già sofferenti per la crisi economica degli ultimi anni, subiscono danni sui rispettivi mercati di riferimento attraverso discriminazioni e boicot-

Tempearatura al sensore foce Regi Lagni

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taggi e un generalizzato e ingiustificato allarmismo che porteranno ulteriore crisi e danni economici. Allo stesso tempo, sollecita Governo e Regione Campania ad intervenire sul comprensorio dei Regi Lagni, storica infrastruttura di epoca borbonica, attraverso la riprogrammazione del Grande Progetto europeo di valorizzazione paesaggistica ed ambientale del corridoio ecologico dei Regi Lagni che comprende sia interventi di bonifica e rimozione dei rifiuti, sui quali massima deve essere l’attenzione per eventuali infiltrazioni malavitose, sia la riqualificazione del territorio per usi civili e di fruizione sostenibile tra ambiente, agricoltura e turismo. Il Grande Progetto Regi Lagni, riprogrammabile nel periodo 2014-2020 delle prossime politiche dell’Unione Europea, prevede,

So.Ge.Ri. - priorità assoluta Per la discarica So.Ge.Ri. sono stati fatti molti speciali sul nostro mensile nel corso degli anni. Le caratteristiche fisiche della discarica in questione sono ben note; nonostante le denunce, le raccolte firme, le manifestazioni, i servizi speciali su Tv e giornali nazionali, i responsabili continuano a tenere la testa sotto la sabbia, per tanto vogliamo riproporvele: 1 milione di metri cubi di rifiuti di ogni tipo staziona, da oltre 20 anni, su quell’angolo di territorio tra Castel Volturno e Mondragone, inquinando, giorno dopo giorno, la falda acquifera sottostante e di conseguenza tutti i terreni limitrofi. Terreni che, purtroppo, continuano ad essere coltivati, pur essendo stati declassificati dall’Arpac. Di tutta questa storia, quello che resta è sicuramente l’amarezza della verità… e cioè che della salute dei cittadini

di Castel Volturno poco importa. Quello che conta, o meglio, che ha contato fino ad ora, sono gli interessi di personaggi ben noti della malavita. E, intanto, qui si continua a morire o a scappare… perché, purtroppo tante sono le persone che hanno deciso di emigrare in cerca di prospettive di vita migliori. Ma, nonostante tutto, noi ci siamo e ci saremo ancora! C’è anche da dire però, che recentemente è stato redatto dal Ministero dell’Ambiente un progetto preliminare (SOGESID S.p.A.) per la messa in sicurezza della So.Ge.Ri. Inoltre, dopo anni di inerzia generali, finalmente, la guardia di finanza di Mondragone ha sequestrato la discarica, che adesso e sotto controllo della magistratura Sammaritana.

Altro fatto positivo di cui bisognerebbe tener conto, è che da notizie recenti sembra ci sia stato un tavolo con la provincia di Caserta... Per tanto a breve potrebbero finalmente iniziare i parziali lavori di messa in sicurezza della So.Ge.Ri. ma è inaccettabile il deficit informativo esistente. giancarlo palmese

Basta subire! Occorre risarcire!

"Chi con il proprio comportamento omissivo o commissivo provoca un danno alle acque, al suolo, al sottosuolo e alle altre risorse ambientali è tenuto a procedere a proprie spese agli interventi di messa in sicurezza, di bonifica e di ripristino delle aree inquinate" . Così esordisce il CODICE DELL'AMBIENTE vigente, che regolamenta le questioni inerenti al danno ambientale. Le recenti "RIVELAZIONI" dei pentiti hanno sicuramente acceso i riflettori sulle problematiche ambientali che affliggono la Campania, trasformando così un argomento trattato da pochi attivisti a una discussione nazionale, con grande seguito su televisioni, giornali e social network. Ci tengo

tra l’altro, una serie di interventi a favore del Sito Reale di Carditello che possono contribuire alla salvezza del monumento borbonico, stritolato tra crolli di calcinacci e tegole dovuti alla mancanza di manutenzione e il rischio di vendita a privati nella prossima asta di gennaio. Il tutto nel totale silenzio e disinteresse delle istituzioni. Infine resta prioritario il disinquinamento e la piena funzionalità degli impianti di depurazione esistenti, un opera che deve partire come prioritaria e merita la massima attenzione da parte della Regione Campania, ma anche un continuo sollecito da parte di tutte le associazioni e categorie interessate, il mare è una risorsa e rappresenta la nostra richezza. fulvio mele

a precisare che gran parte dei siti inquinati, erano già noti grazie alle moderne tecnologie satellitari di rilevamento della temperatura dei suoli (i cambiamenti delle temperature possono determinare zone altrimenti sconosciute). Grazie al grande lavoro della magistratura e delle forze dell'ordine, si sta riuscendo a dare un nome e cognome ai responsabili diretti, cioè chi con impassibilità ha distrutto la vita e le speranze di molte persone, creando un business tanto redditizio quanto orrendo. Una domanda, però, mi pongo: Le indagini riguardano anche la provenienza di questi rifiuti? E, chi, con il proprio comportamento commissivo ha alimentato questo traffico illegale, commissionando lo smaltimento di prodotti altamente inquinanti su terreni e zone non convenzionali, distruggendo così l'ambiente e la vita di chi vive e lavora nei nostri territori? Sperando in una risposta costituita da fatti concreti io, come giovane che vive nei territori che furono Campania Felix, mi sento in diritto di chiedere a tutte le autorità competenti di partire subito con la messa in sicurezza dei

terreni inquinati ed eliminare subito e proibire in futuro, qualsiasi tipo di coltivazione... nessuno si giustifichi con la difficoltà di trovare i fondi, non l'ho accetto, La vita non ha prezzo. Chiedere alla magistratura di far luce su tutti i passaggi di questo losco mercato, i grandi imprenditori che si sono arricchiti la devono pagare. Chiedere infine alle persone che hanno contribuito allo stupro della MIA terra di abbattere il muro del silenzio e dell'omertà e di confessare tutto a chi di competenza per arginare questo ECCIDIO.... Un ultima considerazione infine mi sento di condividere con voi lettori... Non molliamo, non vendiamo il nostro futuro e quello delle prossime generazioni alla malavita. Ribelliamoci a chi ha svenduto la nostra e la propria terra per pochi spiccioli e senza nessun nesso logico. Soprattutto non abbattiamoci ma CREDIAMOCI... perché LE BATTAGLIE IN CUI SI CREDE NON SONO MAI BATTAGLIE PERSE! fabio paradisone

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Laghetti di Castel Volturno Conoscendo la storia dei laghetti, sembra quasi impossibile credere che la natura sia riuscita a riprendersi quanto l'uomo e gli interessi delle ecomafie hanno cercato di distruggere in tutti

i modi possibili. Ciò si nota soprattutto all'Hyppo Kampos, dove è stato possibile recintare le aree, e, ancor di più nel periodo invernale, quando tutta l'area è immersa solo nei suoli naturali.

Mi fa rabbia pensare che tutti i laghetti potrebbero rappresentare un’ulteriore risorsa per tutto il territorio, innanzitutto con una completa e definitiva bonifica e recinzione, ma assistiamo, sempre più spesso, ad un'assenza istituzionale. Addirittura potrebbero essere attivati progetti agricoli, di itticoltura o pesca sportiva. Lo stato di abbandono in cui versano alcuni laghetti, invece, ci ricorda ancora una volta quanto questo territorio è dimenticato da tutti, tranne da quei pochi che, come me, ci credono ancora. valeria vitale

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GOOD NEWS REGIONE CAMPANIA

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I Grandi Progetti per il Litorale Domitio E' fondamentale che siano realizzati a breve...

Una serie di concomitanze favorevoli, tra cui è indispensabile citare una prima consistente sistemazione dei bilanci regionali (soprattutto nel settore sanitario), ha consentito di attivare una serie di importanti iniziative che interessano direttamente il Litorale Domitio. Non è questa la sede per entrare nel merito specifico tecnico delle procedure di gara avviate, ma la nostra speranza è che i progetti da approvare siano effettivamente cantierabili e rispondano, in tempi brevissimi, alle reali e quotidiane esigenze del territorio. la redazione - fonte regione campania

Bandiere Blu

Interventi sulle reti fognarie e sugli impianti di sollevamento I comuni interessati sono Carinola, Falciano del Massico, Sessa Aurunca e Cellole (lotto n°1) e Castel Volturno, Villa Literno e Mondragone (lotto n° 2) per una spesa totale di circa 80 milioni di euro. Una brevissima disamina sui due comuni litoranei di nostro maggior interesse. Per quanto attiene Castel Volturno, saranno adeguati tutti gli impianti di sollevamento esistenti sulla strada domitiana (cosiddetti ex Casmez) a partire dal centro urbano fino a Ischitella. Tutta la rete comunale confluisce al sollevamento cosiddetto "D" nei pressi del ponte sui Regi Lagni. Da tale sollevamento i liquami sono inviati all'impianto di depurazione di Foce Regi Lagni. E' prevista anche la realizzazione di nuovi tratti: reti miste per il centro urbano e reti nere per il resto del territorio. Per quanto attiene Mondragone saranno realizzate le reti fognarie delle località Levagnole, Pineta Prisconte, Pineta Nuova e Pescopagano, oltre una serie di sollevamenti ex-novo per immettere il sistema nella rete fognaria di Castel Volturno fino al depuratore di Destra Volturno. Le gare sono in corso. I lavori dovrebbero terminare per la fine del 2015.

Risanamento ambientale e valorizzazione dei Regi Lagni Interventi sui depuratori regionali - ex P.S. 3

I depuratori interessati sono Foce Regi Lagni, Cuma (Napoli Ovest), Marcianise (Area Casertana), Acerra e Orta di Atella (Napoli Nord) per un totale di circa 200 milioni di euro oltre circa 30 milioni di euro per una serie di collettori principali per Giugliano, Napoli, Mugnano, Melito, Sant'Antimo e Volla. Le gare dovrebbero avviarsi a breve.

Risanamento ambientale dei Campi Flegrei Interventi sulle reti fognarie e sugli impianti di sollevamento

Risanamento ambientale dei Corpi Idrici Interventi sulle reti fognarie e depuratori comunali L'intervento è stato suddiviso in tre aree: provincia di Caserta (36 milioni di euro) - provincia di Benevento (32 milioni di euro) e provincia di Avellino (32 milioni di euro). Le gare sono in corso. Nella tabella successiva si riportano gli interventi per la provincia di Caserta.

L'area di interesse comprende i comuni di Pozzuoli, Quarto, Bacoli e Monte di Procida. E' importante perché riguarda il risanamento dei laghi flegrei: Fusaro, Miseno, Averno e Lucrino. In alcuni casi non sono previsti interventi diretti sui laghi (sperando che comunque a breve partano altri interventi per tutelare e conservare queste aree stupende) ma la realizzazione delle fognature intorno ai laghi costituirà un sicuro elemento di protezione. Sono complessivamente 11 interventi per circa 65 milioni di euro. Le gare sono in corso. I lavori dovrebbero terminare per la fine del 2015.

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POLITICA ED EVENTI

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Quale futuro politico per C.V.? Il Commissariamento del Comune, deciso dal Presidente della Repubblica nel 2012 praticamente un attimo prima che si aprissero i seggi per il voto, aveva gettato il territorio in una sorta di limbo elettorale. La scure governativa aveva spazzato via, in un solo colpo deciso a tavolino, tutte le velleità dei tanti aspiranti consiglieri e sindaco che si erano preparati sul nastro di partenza ad affrontare una battaglia senza esclusione di colpi. Ancora vicino era l’eco delle vicende giudiziarie che aveva di fatto resettato l’ultima amministrazione Scalzone, caduta formalmente per un colpo di mano di un manipolo di consiglieri ribelli, quando interveniva il provvedimento retroattivo di scioglimento dell’Ente per presunti collegamenti con la criminalità. Dopo quel terremoto, però, subentrò il silenzio! Esponenti di partito, vecchi e nuovi, giovani leve, temerari politicanti, tutti di colpo si sono eclissati. Per circa un anno e mezzo l’anima politica di Castel Volturno sembrava essersi assopita, crogiolandosi in una sorta di limbo sospeso tra le aspirazioni represse e i progetti futuri. Col trascorrere dei mesi il politichese e le strategie elettorali avevano ceduto il passo alle lungimiranti iniziative di tante associazioni di cittadini, di fatto sostituitesi in molti aspetti agli organi amministrativi, schiavi di un perenne stato di dissesto finanziario. Ma il tunnel sta per finire. Da lontano i cittadini intravedono la luce delle elezioni, che probabilmente in primavera dovreb-

bero restituire ai castellani la possibilità di darsi una nuova classe dirigente. Ed è così, quasi per miracolo, che cominciano a rispuntare sui social network e sui quotidiani locali, o tra le chiacchiere da bar, molte di quelle facce eclissatesi un paio di anni fà. Tra di essi tanti nomi noti, che ritornano e ritornano e ritornano, con nuove sigle, ma nella sostanza sempre loro. Alcuni di essi hanno fatto parte di una delle due precedenti amministrazioni, Nuzzo o Sclazone, entrambe ancora sotto l’occhio di ingrandimento della magistratura. Sul punto invitiamo tutti a rileggere con estrema attenzione la relazione contenuta nel provvedimento di scigliomento, affinchè ci si renda conto quali furono le considerazioni che condussero all’estremo rimedio. La domanda, dunque, nasce spontanea: Possibile che qualsiasi cosa succeda a Castel Volturno nulla insegni come migliorare il futuro? Possibile che non ci si renda conto che la vecchia amministrazione Scalzone ed anche parte di quella Nuzzo sono ancora attenzionate dagli organi inquirenti? Al di là delle singole responsabilità, ed indipendetemente dagli esiti di quelle indagini, l’etica politica ed il buon senso vorrebbero che finchè non si concludano tutte le azioni della magistratura TUTTI gli ex esponenti, assessori e consiglieri, di quelle amministrazioni, anche coloro che possono fregiarsi di una conclamata ed indiscussa onestà, dovrebbero in via

cautelare fare 10 passi indietro. Il ruolo dei partiti dovrebbe essere quello di prevenire, attraverso scelte trasparenti, per evitare che possa esserci anche solo la possibilità che un domani intervenga ancora la magistratura e faccia ripiombare il territorio in un nuovo commissariamento. Castel Volturno vive una crisi economica e sociale profonda, ed ha bisogno che la futura classe dirigenziale rappresenti nel vero senso della parola il NUOVO, svincolata dai retaggi del passato, e che sia l’esempio della trasparenza e dell’amore incondizionato per il territorio. fabio russo

E’ notizia di questi giorni che volti nuovi del panorama politico locale abbiano annunciato l’apertura di una sede di partito in Pinetamare. Che dire? pochi mesi prima delle elezioni appare un momento più che sospetto. Siamo dell’avviso che i partiti devono essere parte integrante della vita di un paese ed operare indipendentemente dalle ambizioni di voto. Farsi vivi solo in prossimità delle tornate elettorali è un gesto che la popolazione non capisce e non accetta più. Se apri la serranda di una sede quando negli anni precedenti non hai fatto nulla, non ti sei fatto portatore delle istanze dei cittadini, il gesto ha il sapore di un ritorno al passato alle solite logiche politiche. Speriamo di sbagliarci. fa.ru.

15° conferenza annuale per il benessere Questa volta ha avuto luogo a Barcellona la 15° conferenza annuale per il benessere degli animali da compagnia organizzata dal DOG’S TRUST in Inghilterra. Oltre 300 partecipanti in rappresentanza di oltre 100 organizzazioni protezionistiche provenienti da ben 14 Paesi di tutti i continenti hanno avuto la possibilità di sentire le ultime novità sul comportamento di cani e gatti, su come sterilizzarli in tempi minimi e nel modo meno traumatico possibile, su come affrontare con criterio il problema randagismo persistente in quasi tutti i paesi del mondo e su tant’altro. Veterinari e persone che aiutano gli animali hanno condiviso le proprie esperienze con i partecipanti. Si è parlato di controllo di malattie e del pericolo di diffusione di malattie, infettive anche per le persone (per es. la Leishmaniosi), tra un paese e l’altro anche solo tramite l’adozione internazionale. Temi come gestione di canili e gattili, gestione di colonie feline, “animal hoarding”, eutanasia e collaborazione con le autorità non sono mancati. Anche la “protezione” delle persone che lavorano con gli animali non è stata

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dimenticata: il lavoro deve infatti essere divertente per portare alla luce buoni risultati! Durante il soggiorno c’è stata anche la possibilità di visitare il canile municipale di Barcellona. La Regione Catalunya ha fatto passare nel 2003 la legge che vieta la soppressione di cani e gatti senza giusta causa e obbliga i padroni di cani e gatti all’identificazione e alla registrazione dei loro pets. Il canile ha spazio per massimo 200 cani e 200 gatti. Al momento della visita c’erano 176 cani in ampi box (massimo tre insieme) e un gran numero di volontari, gestiti da 2 comportamentalisti (impiegati comunali), che ogni giorno portano tutti gli animali a passeggio nel bosco affianco al canile. Gli oltre 200 gatti ricoverati sono tutti gatti privati abbandonati e catturati in strada. I gatti feroci vengono invece catturati, sterilizzati e rilasciati nelle colonie. Due veterinari sono assunti a tempo pieno e altri due collaborano come liberi professionisti. Venti persone si dedicano alle pulizie e all’amministrazione, soprattutto all’af-

DA NAPOLI UN UNICO GRIDO: “CAMORRISTI - ASSASSINI”!

Grande successo della manifestazione pacifica della “Terra dei Fuochi”

Dalle tre del pomeriggio numerosissime persone e famiglie hanno riempito piazza Dante. Senza bandiere o simboli politici (finalmente) e orgogliosi dell’appartenenza al proprio territorio. Ognuno con il proprio slogan e piccoli cartelli, quasi sempre indicanti il proprio dissenso e il comune di provenienza. Insieme a noi c’erano anche gli amici della neo nata associazione “giovani uniti per la legalità” di Cancello ed Arnone. Altri sono venuti da comuni al di fuori della Campania. Un corteo che alle cinque precise si è mosso prima verso via Roma, poi verso Piazza Matteotti, piazza Municipio e con conclusione a Piazza Plebiscito. Una manifestazione pacifica, composta da cittadini stanchi che hanno voglia solo di far sentire la propria voce. E la voce si è sentita, ben oltre i limiti

Angelo Morlando con i giovani di O.V. del corteo. Ed era la voce di tanti. “Chi non salta camorrista è”, “Vogliamo vivere” e “Assassini” sono stati gli slogan più apprezzati e applauditi. La coreografia più emozionante è stata la gigantesca “ola” dall’inizio alla fine del corteo.

Riteniamo sia superfluo entrare nel merito dei numeri dei partecipanti e degli interventi post-corteo in quanto eravamo lì con un unico scopo: vedere tanti come noi finalmente indignarsi e far sentire la propria voce. la redazione

Piazza Plebiscito ore 18:30 del 26.10.2013

LIBERA-MENTE DONNA

L’associazione “Donne che corrono coi lupi” tiene il suo primo convegno a Castel Volturno

fidamento degli ospiti della struttura. Questi ultimi, dopo 20 giorni di sosta, vengono sterilizzati e possono lasciare il canile per essere affidati. Ogni anno arrivano nel centro quasi 2000 animali, ma il “turnover” è quasi del 100%: circa il 40% sono restituiti al proprio padrone, gli altri trovano nuovi padroni tramite internet, tramite l’aiuto di leghe protezionistiche sul posto e tramite il passaparola. Così funziona bene una legge “no kill” (divieto di soppressione degli animali sani e di indole buona), perché “l’entrata” nel canile è quasi equivalente “all’uscita”. Per avere tale successo devono però essere applicate in modo sufficiente anche misure preventive come identificazione/registrazione, sterilizzazione e soprattutto informazione ed educazione nelle scuole. Un’idea da copiare magari anche in Italia – oppure l’idea che il canile debba ess­ere solo un posto transitorio per il cane, nel passaggio da un padrone all’altro, deve rimanere un sogno? fonte: lega pro animale giancarlo palmese

Mercoledì 23 Ottobre 2013 alle 17, presso l’Aula Consiliare del Comune di Castel Volturno, si è tenuto il primo convegno nel territorio comunale dell’associazione di volontariato antiviolenza “Donne che corrono coi lupi”, ideata e presieduta dalla Dott.ssa Maria Pia Raimondi. Tanti i presenti, tra addetti ai lavori e cittadini comuni. In apertura prende la parola il Commissario Prefettizio Antonio Contarino, che presenta l’Associazione e ne sottolinea l’importanza sul territorio. Un video introduttivo prelude all’inizio degli interventi delle 5 Dottoresse presenti. La Presidente dell’Associazione conduce nel vivo del convegno “Libera-mente donna” con il primo intervento, sulle donne che entrano nella spirale della violenza, i meccanismi psicologici, i tortuosi e malati percorsi della violenza domestica. L’avvocato Elisabetta D’Alessandro, vicepresidente dell’associazione, approfondisce le nuove normative inerenti al tema, promuovendo una maggiore consapevolezza in ambito legale per una tutela della donna che possa essere gestita sempre meglio. La dott.ssa Carolina Nozzolillo, psicologa e consigliere dell’asso-

ciazione, continua con un puntuale intervento dedicato ai centri antiviolenza: quando nascono in Italia, cosa sono, come funzionano, e quali sono i principali centri antiviolenza attivi in Campania. Tra questi, il centro antiviolenza “Casa Lorena” di Casal Di Principe, la cui coordinatrice e psicoterapeuta, la dott. ssa Francesca Guarino, presente al convegno, prosegue con il suo interessante e coinvolgente discorso relativo alle modalità di intervento e ai percorsi di uscita dalla violenza, percorsi difficili ma possibili, che devono essere intrapresi, sempre a partire da una presa di coscienza dei meccanismi della violenza e soprattutto del loro sostrato culturale, che coinvolge ognuno di noi. La dott.ssa Valentina Montella, psicoterapeuta e consigliere dell’associazione, interviene quindi sul tema della violenza assistita, della trasmissione intergenerazionale dei modelli della violenza concludendo i lavori. Il passaggio di emozioni menzionato dalla dott.ssa Montella riguardo i bambini che assistono a episodi di violenza e i genitori che purtroppo lo permettono viene reso ancor più toccante ed

esaustivo da un ultimo video, breve ma intenso, che pone fine al primo convegno di Castel Volturno dell’associazione “Donne che corrono coi lupi”, nata da poco ma già diventata un punto di riferimento importante sul litorale domitio. Per info sull’associazione si può telefonare al 388-4240889, per sostenerla si può partecipare al Cineforum in Rosa, che si tiene ogni martedì sera al CineTeatro Sant’Aniello in Via Napoli 1 a Castel Volturno: i prossimi incontri saranno il 29/10, il 5/11 e il 12/11 alle 21. valeria vitale

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SERVIZI SPECIALI A CURA DI FABIO CORSARO

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Decibel, l'uomo che fa impazzire il San Paolo Riapre lo stadio comunale «I napoletani sono unici: ascoltarli cantare dal campo è emozionante.

Higuain mi ha regalato l'emozione più grande»

Ci sono voci che muovono le masse, parole che fanno emozionare, sillabe che assumono la forma di un gol, di un campione e di un popolo che si riscatta glorificando la sua squadra. La città, si sa, ha bisogno di calore, passione ed amore in ogni istante della sua vita e del suo tempo. E allo Stadio San Paolo c'è un uomo che fa impazzire i napoletani quando è il Napoli a segnare; si crea un'onda sonora che squarcia il cielo di Fuorigrotta, fa tremare le gambe all'aversario e riempie d'orgoglio e d'emozione chi, quella casacca azzurra, ha l'onore di indossarla. Daniele "Decibel" Bellini fa esaltare i tifosi con un grido che proviene sempre dall'anima. Speaker radiofonico, giornalista e voce del San Paolo. L'emozione più grande gliel'ha regala El Pipita Higuain... 4 anni di una storia d'amore che non sa nè vuol finire.. Cosa significa far parte di una famiglia come quella del Napoli? «E' un grande sogno che si avvera. Per me essere parte di questa squadra è come essere davvero in una famiglia. Tutti sono straordinari e lavorano sodo per regalare emozioni e soddisfazioni alla gente» È un grido che nasce dall'anima e si propaga nella voce del San Paolo. Che emozione si prova ad urlare il nome di Hamsik, Higuian, Insigne, Callejon e sentirsi in sintonia con i (di solito) sessantamila? «I tifosi del Napoli sono unici e rendono tutto più facile. Non esiste in Europa un team con dei tifosi belli come i nostri. Basti ricordare quello che succede quando suoniamo l'inno della Champions: il boato sale fortissimo!» L'abbraccio con Inler in occasione di Napoli-Livorno fa capire quanto tu sia amato non solo dai napoletani ma anche dai calciatori azzurri. Ci racconti come, quando fai parte della squadra, si vive a bordo campo la partita, soprattutto se importante, in tutti i suoi particolari?

«Quell'abbraccio era per il mio compleanno dato che io gli avevo detto (scherzando) che come regalo di compleanno avrei voluto un suo gol; si è poi ricordato e mi ha fatto enormemente piacere. Di tutto quello che succede durante la partita non posso dirti niente perchè la concentrazione è massima»

Daniele "Decibel" Bellini...

In occasione del gol del Pipita contro il Borussia, hai urlato 9 volte il nome di Higuain e il tuo video ha spopolato su you tube (900.000 visualizzazioni ndr). Quanto è stato emozionante quel momento? «Tutte le serate di Champions e le partite importanti sono un po' più emozionanti delle altre. E' chiaro che nelle notti di Champions nell'aria c'è un'atrmosfera speciele e ti rendi conto che hai di fronte squadre e tifosi provenienti da ogni angolo d'Europa e che per questo devi dare il 101%» L'urlo di gioia, il nome più forte in una partita speciale che hai urlato, qual è stato finora? «Forse proprio il gol del Pipita. Mi ha regalato l'emozione più grande perchè arrivata in avvio di stagione. Questo entusiasmo servirà a lui e alla squadra» Come si diventa speaker del Napoli? Raccontaci la tua storia. «Tutto è cominciato per caso quattro anni fa prima di Napoli-Juventus. La radio ufficiale, all'epoca Radio Marte (oggi Radio Kiss Kiss ndr), mi chiese di sostituire un collega. Credevo di rimanere solo qualche partita e invece da quella notte vittoriosa sono rimasto lì, vincendo una Coppa Italia ed entrando per quattro anni di seguito nelle competizioni europee»

... un sorriso col Pipita

... l'abbraccio con Inler

A volte ti manca essere in curva e cantare con i tuoi "fratelli"? «Si, a volte mi piacerebbe essere lì e non dovermi preoccupare dei microfoni, delle sostituzioni etc. Mi piacerebbe molto un giorno poter vivere qualche partita con loro. Ascoltare i loro cori dal campo è sempre emozionante» Viaggi e tatuaggi. Dicci il posto più bello che tu abbia mai visto e il tatuaggio che desideri farti in onore del Napoli! Nonostante i tanti viaggi, Napoli è sempre la città più bella del mondo, confermi? «Ho viaggiato molto e devo dire che poi però Napoli mi manca sempre, per la gente, il clima e il mare. Nessuna città al mondo è come Napoli, anche se molte la ricordano. Il tauaggio è allo studio con il mio Tatuatore Ciro Mr Tattoo, sarà una cosa particolare!» Cosa ti aspetti dal Napoli quest'anno e in futuro? «Spero sempre in bene e sono un ottimista. Mi auguro di vivere delle grandi emozioni e di poter annunciare delle grandi vittorie della squadra del mio cuore nella quale ho l'onore di lavorare. Sempre e comunque Forza Napoli!» fabio corsaro

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Officina Voltuno: a(r)miamoci per la legalità Raccontarsi non è mai facile. Si rischia sempre di inciampare in un punto di vista come quello pubblicitario. I nostri interessi vanno al di là di essere al centro dell'attenzione o quantomeno di rincorrere una sorta di autosponsorizzzione. Noi non lucriamo ma lavoriamo affinché questo territorio possa cogliere il meglio da ogni nostro singolo atto di bene verso l'ambiente che ci circonda e una lotta alla criminalità organizzata che non smetteremo mai di combattere. L'associazionismo è una via importante per affrontare insieme quel che da soli magari è difficile fronteggiare. Nel Centro Studi Officina Volturno ci entri sapendo di trovare gente con i tuoi stessi ideali e ti ritrovi in una vera e propria famiglia.

Unione, collaborazione e lavoro sono i nostri punti di forza. Siamo perlopiù ragazzi che cercano riscatto in questa terra difficile. Ci esprimiamo attraverso quel che possiamo definire un nostro orgoglio, frutto di un intenso e soddisfacente lavoro: il mensile "INFORMARE", atteso, ricercato e letto da migliaia di persone, fornito inoltre in maniera completamente gratuita. La nostra è un associazione culturale e apartitica, avente l'obiettivo di fornire un reale e utile contributo ai cittadini nel tentativo di proporre delle possibili soluzioni ad una serie di gravi problematiche che tardano lo sviluppo del territorio. In qualità di associazione, non abbiamo mai né avuto né richiesto alcun contributo pubblico o politico pur di restare

indipendenti. Il nostro è un operato in nome della legalità. Accogliamo chiunque voglia sposare le nostre idee e i nostri valori. Noi crediamo in un futuro migliore. fabio corsaro

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di Castel Volturno

Dopo circa due anni di inattività riapre lo Stadio comunale di Castel Volturno. Grazie al lavoro di un piccolo gruppo di volontari, all’appoggio di alcuni imprenditori ed alla volontà della Commissione straordinaria, un’aria totalmente abbandonata e lasciata all’incuria è tornata ad essere un punto di riferimento per tutti gli sportivi del territorio. Tra i volontari da annoverare sicuramente c’è Antonio Torrano, da più di trent’anni impegnato nel settore calcistico, Valerio Boccone, da diversi anni impegnato nel campo del volontariato nonché tecnico del comparto ambientale, Dimitri Russo, che ha svolto un grande lavoro sia dal punto di vista pratico che amministrativo. Tra gli imprenditori che si sono distinti per immediata disponibilità nel fornire le risorse adeguate alla riapertura della struttura ne citiamo alcuni: La ferramenta di Cesare Zumbolo, D’Aniello Arredo House di Pescopagano, Bar Tabacchi Boccone di Dx Volturno e le aziende agricole Russo Salvatore e Noviello Arturo (Salvatore) ed altri piccoli contributi altrettanto importanti. Il campo dichiarato inagibile circa due anni fa, era stato oggetto di atti vandalici e tutta l’attrezzatura presente negli spogliatoi era stata devastata o asportata da ignoti nel corso di questo periodo. Nello scorso maggio dopo ripetute segnalazioni e solleciti volti alla riapertura dell’area, un gruppo di volontari ha messo a disposizione della commissione straordinaria il proprio impegno e con il supporto dell’ufficio tecnico ha predisposto un piano di interventi. Da subito

Curiosity:

sono partiti i lavori di pulizia e successivamente di sistemazione. I lavori di ripristino degli spogliatoi e dei servizi li ha eseguiti una ditta per conto del Comune, invece, quelle riguardanti il manto erboso, l’irrigazione, ed i vari servizi complementari sono stati con fatica eseguiti dai volontari e sono durati complessivamente circa 4 mesi. Un chiaro esempio di come il volontariato e l’associazionismo a volte possono essere motore di iniziative di grande respiro socialeculturale. Certo è paradossale che un gruppo di cittadini guidi l’ente, ma come ben sappiamo Castel Volturno è l’eccezione che conferma la regola. Ad oggi, ricevuto l’attestato di agibilità l’impianto è si presenta in ottime condizioni ed in discontinuità con il passato l’ente ha deciso di pubblicare una gara per l’affidamento della struttura, imponendo un canone per la gestione cosi come previsto per tutte le strutture del genere a livello nazionale. Infine rivolgiamo un appello alla Società SSC Napoli ed in particolare al suo Presidente Aurelio de Laurentis affinché partecipi all’inaugurazione della struttura dando una nuova luce, una nuova speranza alle giovani generazioni di Castel Volturno. fabio corsaro

Come mai la maglia della Nazionale Italiana è azzurra?

Il 14 ottobre la Nazionale Italiana è tornata a Napoli dopo 7 anni di assenza. L’ultima sfida disputata al San Paolo fu contro la Lituania, finita 1-1 (Danielevicius, Inzaghi), in occasione della prima partita di qualificazione per Euro 2008. Lo stadio di Fuorigrotta non è un talismano per l’Italia e, infatti, il 15 ottobre l’Armenia è riuscita a strappare un clamoroso 2-2 (Movsisyan, Florenzi, Balotelli, Mkhitaryan), impedendo agli azzurri di essere testa di serie nel sorteggio per la fase a gironi del Mondiale da giocare in Brasile la prossima estate. Alla vigilia del match, l’Italia si è allenata allo stadio Comunale Giarrusso della “Nuova Quarto per la Legalità”, dando un forte segnale e sostenendo, in tal modo, la lotta alla camorra e la tutela dell’ambiente nella Terra dei Fuochi. Ma come mai la maglia della Nazionale è azzurra? La prima maglia indossata all’esordio del 1910 (Italia-Francia 6-2) era di colore bianco con polsini e collo inamidati e un nastro tricolore appuntato sopra. Si narra che si sia voluto far indossare la ma-

glia bianca alla selezione italiana in onore del club più forte del momento: la Pro Vercelli. Fonti storiche, invece, spiegano che, in vista dell’esordio, non si era ancora raggiunto un accordo circa il colore della maglia e, per questo motivo, si decise di lasciarla di un neutro bianco. Solo il 6 gennaio 1911 fu scelto l’azzurro come colore ufficiale per omaggiare i Savoia, in quanto rappresentava il colore della famiglia regnante dal 1360; a riprova di ciò, sul lato sinistro delle neonate maglie azzurre venne cucita la croce sabauda. La nazionale ha avuto anche una brevissima parentesi con una maglia completamente nera, voluta negli anni trenta da Benito Mussolini. Nel secondo dopoguerra, viene mantenuto il colore azzurro ma vengono eliminati la croce sabauda e il fascio littorio, al cui posto nel 1947 arriva uno scudetto tricolore che da allora accompagna le maglie azzurre. fabio corsaro

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SERVIZI SPECIALI

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Riflettori puntati sulla “Terra dei fuochi” In prima serata su italia1, và in onda il programma televisivo “Le iene”, giornalisti che senza timore mettono in luce argomenti e tabù spesso non trattati. E quella sera, il servizio della “Iena” Nadia Toffa, puntò tutto sulla terra dei fuochi; quella sera, a guardare c’ero anche io come molti in tutta Italia. La pelle d’oca a sentir parlare cosi della propria terra, “rifiuti chimici spacciati per concime”, queste le parole dei contadini intervistati dalla Toffa; ed intanto questi terreni avvelenati da anni continuano a darci da mangiare. Nel servizio, è stato mostrato come una pianta di pomodori proveniente dalla zona e fatta analizzare in laboratorio, fosse piena di materiali come piombo e cadmio. Oltre ai pomodori, vengono fatte analizzare altre verdure, e purtroppo quello che emerge, butta tutti nello sconforto: risulta infatti che la presenza dei metalli pesanti sia molto superiore ai valori consentiti, nello specifico mercurio, arsenico, manganese e piombo. Che, per chi come me prima non sapeva, se ingeriti per lungo tempo in quantità elevate, provocano: tumori, morbo di Parkinson e altre gravi malattie. In pratica, quello che ingeriamo ci sta uccidendo!. Inevitabile l’indignazione dei telespettatori, che dopo il servizio della “Iena” Toffa è cresciuto a dismisura, i contatti twitter e facebook della giornalista sono stati invasi di domande; ora tutti vogliono sapere che fine fanno quei pomodori, quelle zucchine e quelle verdure che vengono coltivate nella “terra dei fuochi”. La Toffa ha cosi acceso finalmente l’attenzione che meritava tutta la questione che fino a qualche tempo fa, sembrava riguardasse solo noi “poveri” campani. Ora tutta Italia, si domanda cosa ha in tavola, quali industrie e

marchi si servono di questi prodotti nocivi. Ovviamente la “Iena” non ha le opportune risposte a queste domande ed infatti sulla sua pagina facebook risponde cosi: «Pur non dubitando delle parole dei contadini, non abbiamo le prove oggettive che quel pomodoro o quella melanzana siano partiti da quel campo e che siano finiti in quel minestrone surgelato o in quel barattolo di passata. Per cui, facendo i nomi che voi giustamente volete, faremmo un reato di diffamazione: nessuno può accusare nessun altro se non ha le prove certe di quel che dice e noi di prove abbiamo solo il racconto di due contadini, che ci hanno detto di avere venduto il prodotto dei loro campi a grandi industrie». (In casi del genere, dove si parla della salvaguardia della salute dei cittadini non comprendo tutte queste divagazioni, la legge è chiara: interviene in primis il sindaco del territorio che ha piena responsabilità a livello sanitario, che interviene immediatamente coinvolgendo le ASL di competenza e che a loro volta gli enti preposti. Quindi quel pomodoro in che zona è prodotto? Chi è il sindaco? Perché non si manda a distruggere immediatamente quei rapporti che risultano pericolosi per la salute pubblica? Il Ministero della sanità in casi del genere ORDINA una valutazione di rischio sanitario immediato!!! ndr.) L’autrice del servizio, infine, ha intervistato l’ex ministro della Salute Renato Balduzzi, il quale, come fanno un po’ tutti i politici, che, quando non sanno cosa dire, parlano di “procedure” e “progetti”. Ma caro ex ministro, mentre lei si

perde in tali congetture, qui ci si ammala di leucemia e tumore! Altro personaggio famoso, altro caso. La nota blogger/giornalista Selvaggia Lucarelli, nelle ultime settimane sta facendo parlare di sé. Su Facebook la Lucarelli lancia un’iniziativa, creando una pagina: “La terra dei fuochi non è sola” e invitando alcuni dei suoi amici VIP a postare sul social network una loro foto in cui mostrano cartelli con i nomi dei paesi da loro “adottati” virtualmente e che rientrano nella zona avvelenata. Cosi i VIP ci mettono la faccia ed in molti hanno risposto positivamente e con partecipazione a tale iniziativa, tra cui Fiorello, Alessia Marcuzzi, Federica Pellegrini, Antonella Clerici, Danilo Gallinari e molti altri. «Questa pagina è una piccola luce accesa sul dramma in cui vive la Terra dei fuochi, dove tutto è contaminato: acqua, aria, frutta, verdura. Ho chiesto a 67 amici e personaggi dello spettacolo, della musica, dello sport di aiutarmi a far sentire agli abitanti di quelle terre, che non sono soli». Queste le parole della blogger! Luci puntate su di noi, quindi, sulla nostra terra e sulle nostre vite. Ora finalmente in Italia si ha la consapevolezza che il “male” non può essere delimitato da confini territoriali e che i veleni provenienti dal nord, potrebbero ritornare anche sulle loro tavole. L’Italia in queste emergenze, non può spezzarsi in due, non possono guardarci con pietà “dal alto al basso”, non possono fare finta di niente. Quello che avvelena noi, sta avvelenando anche loro! L’emergenza c’è ed ora riguarda TUTTI, bisogna AGIRE ADESSO.

Casapesenna ricorda Tonino Cangiano: “Un esempio per i giovani” Il 4 ottobre del 1988 dei colpi di pistola ferirono l’allora sindaco di Casapesenna Antonio Cangiano. La sua colpa fu quella di non cedere ai compromessi dei camorristi e di non farsi artefice di una politica collusa e corrotta. Quei colpi non lo uccisero ma gli inferirono una sofferenza che potrebbe essere considerata ancor più gravosa della morte stessa: fu costretto a vivere in condizioni fisiche precarie su una sedia a rotelle e ad un continuo andirivieni tra le cliniche di tutta Italia fino all’amputazione. Ma il suo spirito rimase forte e la sua schiena dritta tanto da spingerlo in due occasioni a ricandidarsi alle elezioni comunali (nel 1993 e nel 2009), finché la morte non lo raggiunse il 23 ottobre 2009, dopo lunghi anni di strenua resistenza. La resistenza di Tonino Cangiano è stata però ben più ampia: ha resistito infatti alla sua invalidità ed ha resistito soprattutto all’ingiustizia, all’isolamento, a costi altissimi. Ed ora la sua famiglia rischia

antonella caterino

antonellacaterino.ac@gmail.it

Guerra nella terra di Cristo

Questo è il muro della vergogna: circonda l’intero abitato di Betlemme, sì proprio la città dove nacque Gesù. Cemento armato che tiene in una prigione una intera comunità di donne, uomini, bambini e anziani.

Da questa prigione guardata da uomini armati dell’esercito Israeliano, nessun palestinese può uscire, se non dopo moltissimi controlli e numerose autorizzazioni. Abbiamo sentito di bambini morti perchè impossibilitati a raggiungere gli ospedali di Gerusalemme, distante solo 7 km. E’ vergognoso che ad oggi si continui a restare a guardare, mentre scritte di protesta lasciate dai palestinesi su quel muro, continuano ad aumentare giorno dopo giorno, nella totale indifferenza della persone civili e cristiane di questa Europa… Eppure le nostre genti per decenni hanno gridato allo scandalo del muro di Berlino! oggi

questo muro, ancora più alto e ancora più ingiusto, ricorda a tutti noi la nostra ignavia. Se prima potevamo dire che non avevamo alcun potere per cambiare questo stato di cose, oggi non possiamo più dirlo, perchè oggi gli strumenti ci sono. Uno tra i tanti, è sicuramente Internet; lo dimostrano le rivoluzioni avvenute in molti paesi grazie all’uso del web. Vi invito tutti a rimandare il messaggio sulla rete, affinché sempre più siano gli uomini e le donne che chiedono al Mondo di abbattere questo muro. “Renato natale, ci ha voluto far partecipe di questo suo viaggio in Terra Santa e di alcune riflessioni che vogliamo che siano congiancarlo palmese divise con i nostri lettori.

Dalla Romania un trionfo di Bene! Alessandra Bene, cantante mondragonese, ha rappresentato l’Italia al Festival internazionale tenutosi a Medgidia in Romania, dedicato al mai abbastanza compianto grande artista “Dan Spataru” conosciuto come il Julio Iglesias della Romania e autore della famosissima canzone “Drumurile noastre”. La formula del Festival prevede la partecipazione di tutti i Paesi europei per un totale di 22 concorrenti, con l’esecuzione di un brano del noto artista rumeno Dan Spataru (cui è dedicato il Festival) e di un brano della nazione da cui il cantante proviene.

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Il sorteggio per l’esibizione portava Alessandra ad esibirsi nella prima serata del 4 Ottobre, dove la nostra artista con una performance “commovente” del brano “Ce cu tine” (Dan Spataru) accede inderogabilmente alla finalissima del 6 Ottobre. Durante la finalissima Alessandra Bene, interpreta “E penso a te” brano dello storico cantautore italiano Lucio Battisti, riscuotendo un grande successo tra il pubblico rumeno e stregando la giuria. Grazie alla sua grande performance, vince il primo premio della critica. ada marcella panetta

di resistere a quella che appare l’ennesima ingiustizia: la sua dimenticanza. E proprio perché la storia di Antonio Cangiano non può e non deve essere dimenticata che il 5 ottobre 2013 si è tenuta, presso il centro sociale di Casapesenna dedicato proprio alla sua figura, una manifestazione di legalità in suo ricordo. All’incontro erano presenti, oltre ai familiari, il parroco Don Luigi e alcuni amici dell’ex Pci che quegl’anni, abbandonati dalle istituzioni e nel silenzio della stampa, combattevano con lui la lotta alla camorra: da Villa di Briano Gianni Solino, attuale presidente di Libera provinciale, e da Casal di Principe Renato Natale. Dalle loro parole Tonino è ricordato come un esempio di buona politica, quella politica pulita che chiedeva chiarezza e trasparenza laddove si accumulavano i loschi affari della camorra. Di questo tipo di politica Tonino si fece testimone e paladino e il suo messaggio era sempre rivolto ai giovani: “sono i giovani ad avere in mano il futuro della politica e non possono disinteressarsi ad essa perché è la politica che decide se devono avere un posto di lavoro, se devono sperare di potersi costruire una casa e formarsi una famiglia.

Non possono restare a guardare ma devono fare perché sono i giovani i veri portatori di nuove idee che possono rinnovare la politica del nostro paese”. Queste parole vennero pronunciate da Tonino quando venne eletto sindaco appoggiando la lista civica Insieme per cambiare ma ancora adesso il suo pensiero è più vero che mai e i giovani di oggi, che allora erano solo dei bambini, a loro volta devono sentirsi in dovere di accoglierlo e prendere coscienza delle proprie responsabilità di quanto accade nella società in cui vivono, ed è con questo spirito che ci si deve accostare alle nuove sfide amministrative a cui i nostri paesi si avvicinano, a prescindere dalle fazioni di parte perché, come ricorda Gianni Solino, “la politica può dividere ma non può dividere l’essere delle persone per bene, e Tonino era una persona bene”. Proprio affinché questa figura così importante per la storia del nostro paese non continui a essere sconosciuta, sfruttando l’occasione del suo ricordo, è stato lanciato un messaggio anche alla stampa affinché venga resa nota e si possa procedere per il riconoscimento ad Antonio Cangiano della medaglia d’oro al valor civile. Altra priorità è quella che si faccia finalmente chiarezza sugli artefici del tentato assassinio, un caso che purtroppo è stato archiviato, che venticinque anni fa disilluse un progetto di cambiamento diretto verso una politica onesta. Intanto Il dott. Renato Natale ci informa della prossima costruzione di un “Museo della Resistenza” in memoria delle vittime innocenti della camorra di cui una stanza sarà dedicata proprio ad Antonio Cangiano come esempio vivo e intramontabile di resistenza ad una po-

litica criminale. filomena diana

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CULTURA E ATTUALITA’

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S.Cipriano, Casapesenna e Casal di Principe: la rivoluzione dei simboli! qualche parte del loro corpo ognuno porta un morbo come a dire: “Non siamo altro che morti che camminano; vittime innocenti di un sistema malato la cui puzzolente tabe si riversa nei nostri figli sottoforma di malattie letali.” Quest’iniziativa che vede l’arte farsi mediazione sociale e denuncia, è stata ideata e realizzata dal gio-

Parte proprio dalla terra dei fuochi un gesto che, nella denuncia della morte, rivendica la vita. Ed è il diritto alla vita che hanno urlato quei manichini,costruiti con semplici bottiglie di plastica riciclate, che venerdì 11, sabato 12 e domenica 13 ottobre sono comparsi inaspettatamente tra le strade dei tre paesi di S. Cipriano, Casapesenna e Casal di Principe

lasciando esterrefatti i cittadini. Dei manichini trasparenti, come trasparenti sono le persone che abitano il suddetto triangolo della morte, con dentro però una terribile macchia nera simbolo di quella malattia che ci fa inorridire e che oramai non osiamo più pronunciare. Si tratta di persone, di tutte le età e sesso: persone che camminano per le strade del loro paese, ciascuna con le proprie passioni: c’è qualcuno che scatta una foto, qualcun altro che suona un violino o una chitarra, dei bimbi che giocano in comitiva; insomma quei manichini rappresentano noi tutti, ma nel cuore o in

vane artista di S.Cipriano Giovanni Pirozzi con l’aiuto anche dei ragazzi dell’associazione Work in Progress e di altre realtà associative dei tre paesi. L’impatto sociale è stato forte e ha toccato maggiormente le coscienze dei cittadini già scossi dal sospetto, sempre più fondato e allarmante, che ci sia un nesso tra le tonnellate di rifiuti, spesso tossici, sotterrati in queste terre e l’elenco, sempre più affollato, dei morti per tumore. «Non può non esserci un’ incidenza tra la presenza dei rifiuti e i continui tumori che stanno uccidendo questa gente» afferma l’oncologo Antonio Marfella in occasione del Focus tenutosi presso la Chiesa S. Croce di Piazza Marconi in San Cipriano D’Aversa, dandoci dei dati sconcertanti di ben 20 milioni di tonnellate di rifiuti tossici interrati nelle zone tra Giugliano, Caivano e Casal di Principe. La Resit, nell’area vasta di Giugiano in Campania, potrebbe essere, secondo l’esperto di oncologia e tossicologia, la zona da cui si potrebbero cominciare ad avviare attività di messa in sicurezza ambi-

entale in quanto su tale area ci sarebbero dei dati certi che permetterebbero una mappatura delle zone più o meno inquinate. Ciò che sono da salvaguardare sono invece i terreni non contaminati e i loro rispettivi prodotti di cui, continua Marfella, «noi campani dobbiamo andare fieri e non permettere che questo scempio ambientale che va avanti oramai da troppi anni distrugga anche quelli». Ma in questo scempio sembrano esserci anche delle buone notizie che danno coraggio e speranza: «la raccolta differenziata», dichiara uno dei segretari della commissione straordinaria di Casal di Principe, «dal 0% è arrivata al 68% negli ultimi tempi». Un fatto positivo, quello di cui parla il prefetto, che però comunque tradisce la sensazione dei cittadini che ancora lamentano un sistema rifiuti incostante e ancora in tanti difatti ammettano di non fare nelle proprie case la differenziata perché “non viene raccolta”. filomena diana

Per l’occasione abbiamo intervistato l’artista che ha realizzato l’opera, Giovanni Pirozzi: Da dove è partita l’idea di creare i manichini, quale segnale avete voluto dare? «L’idea mi è venuta perché ho conosciuto persone che non ci sono più a causa di questa malattia poi perché è da un anno che seguo convegni sul tema rifiuti e tumori e mi rendevo conto che non c’erano mai più di 50 persone e non riuscivo a spiegarmi il perché allora decisi di portare il convegno fuori le case delle persone e pensai questa idea». Avete altri progetti in itinere ? «Si abbiamo altri progetti ma per ora ci stiamo attivando sul territorio con corsi di scultura, corsi di musica, computer, inglese e ripetizioni». Pensate di esportare anche in altri paesi quest’iniziativa? «La nostra iniziativa la esporremo a Battipaglia ad Aversa e a Caivano». Ci complimentiamo per il lavoro fatto da Giovanni, diretto e molto significativo che ha aperto una grande riflessione tra i cittadini di S.Cipriano. fabio paradisone

A Mondragone la “Marcia per la vita” Domenica 13 Ottobre in Piazza M.L.Conte, Mondragone “Marcia per la vita”, adulti, bambini, giovani, laici, preti, tutti uniti per dire basta al silenzio e all’omertà che ormai da anni vige sulla nostra terra. Molti i “Mondragonesi indignati” che hanno partecipato alla marcia. Presenti: L’Associazione L’incontro, Azione Cattolica Diocesiana, Croce rossa italiana, Associazione Nazionale Carabinieri, Solita Cricca, e tante altre Associazioni, ma soprattutto la presenza di molti cittadini come singoli. Grande partecipazione anche da parte dell’amministrazione comunale come i Consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione, tutti uniti in piazza per manifestare contro questo grave problema che ormai ci riguarda

da molti anni. Il Sindaco Giovanni Schiappa, in qualità di cittadino: «Siamo contenti di poter condividere e partecipare a questa manifestazione, perché questo è un momento di riflessione. Oggi la piena consapevolezza che dobbiamo difendere il nostro territorio alla luce dei valori che hanno fatto si che la comunità mondragonese potesse essere sempre la comunità che noi siamo. Mondragone e la sua terra va tutelata». Portavoce del Comitato Marcia per la vita, Mina Iazzetta: «Questa manifestazione nasce spontaneamente, attraverso i social network, da parte di un gruppo di mamme, papà e anche molti giovani indignati e soprattutto preoccupati dalla criticità ambientale in cui versa l’intera

regione Campania. I dati che sentiamo sono allarmanti, si parla di 80, 100 anni per bonificare i suoli inquinati che ricadono all’interno del perimetro Terra dei fuochi. Noi vogliamo manifestare oggi in modo pacifico per la nostra dignità di popolo, quella di un popolo mondragonese che si accomuna alla dignità del popolo campano. Alle istituzioni chiediamo chiarezza, la mappatura dei suoli inquinati, delle malattie e il registro dei tumori. Il nostro slogan è “Siamo morti che camminano” si riferisce proprio al problema dell’inquinamento e alle conseguenti malattie tumorali. Il Comitato è unito dall’amore per il nostro suolo. Siamo convinti che c’è un tempo per il perdono e per il pentimento.

Mondragone: la Regione Campania finanzia lo sportello antiusura ed antiracket

Con il Decreto Dirigenziale n. 83/2013 la Regione Campania ha approvato il progetto presentato dal Comune di Mondragone per l’istituzione di uno sportello antiracket ed antiusura. «Massima soddisfazione – commenta l’assessore comunale Benedetto Zoccola – per l’ammissione a finanziamento del nostro progetto. Facciamo in modo che i nostri concittadini sentano la vicinanza delle Istituzioni, per respingere e ripudiare ogni forma di ricatto o estorsione da parte della criminalità. Vorremmo esprimere, inoltre, un sentito ringraziamento alla F.A.I (Federazione Italiana Antiracket) nella persona di Tano Grasso che ha contribuito in maniera concreta all’ammissione dell’iniziativa progettuale fortemente voluta dal Sindaco Schiappa e dall’intera Amministrazione comunale». «La presenza di uno sportello antiusura ed antiracket - dichiara il Sindaco Giovanni Schiappa - sul territorio mondragonese è fondamentale. La nostra Città annovera tanti esempi di cittadini onesti e coraggiosi che, ribellandosi alla criminalità organizzata, hanno sostenuto l’attività di contrasto alla malavita da parte delle forze dell’ordine. Il nostro obiettivo è quello di favorire la denuncia, la quale rappresenta uno degli strumenti principali per debellare ogni fenomeno criminale. Nessun cittadino deve sentirsi solo.

Prima possibile partiremo con la pubblicizzazione dello sportello, coinvolgendo imprenditori e commercianti insieme alle scuole del territorio, con la collaborazione del coordinamento delle associazioni antiracket ed antiusura campane presieduto da Silvana Fucito e dell’associazione antiracket brillantemente diretta dal conterraneo Luigi Ferrucci, a cui rivolgiamo i nostri ringraziamenti per la grande disponibilità da subito mostrata». «La Regione ha approvato il progetto presentato dal comune di Mondragone relativo ad uno sportello antiracket ed antiusura, che vede partecipi la F.A.I. della quale sono un dirigente, dichiara Luigi Ferrucci, presidente dell’associazione antiracket intitolata a Mimmo Noviello con sede a Castel Volturno. In altre parole, continua Ferrucci, è stato firmato un protocollo d’intesa con il comune, il quale aprirà a breve questo sportello alla cittadinanza, credo con 2 operatori, la cui azione vedrà il coordinamento e la supervisione della F.A.I., attraverso il sottoscritto. Credo che sia importante che i cittadini siano messi al corrente, che il comune di Mondragone, con il supporto dell’ufficio legale della F.A.I., si è costituito parte civile per la prima volta in un processo di camorra, per poi prendere insieme a noi questa decisione coraggiosa dello sportello antiracket. Per quanto riguarda il nostro paese di Castel Volturno, conclude Ferrucci, stiamo lavorando per aprire al più presto la sede che ci è stata assegnata (un bene sequestrato alla camorra), in modo da poterla “restituire” alla cittadinanza attraverso la nostra silenziosa ma insistente azione». Queste sono iniziative di grande rilievo, che aiutano concretamente ad avvicinare i cittadini alle Istituzioni e a non farli sentire soli e a combattere la criminalità. tommaso morlando

Oggi non siamo soli è un intero popolo che lotta marcia questa, che è una lotta per un futuro dignitoso. per la vita». Il merito di tutta l’organizzazione va al Comitato ada marcella panetta “Marcia per la vita” che per giorni ha pianificato marcellapanetta@hotmail.it tutto nei minimi dettagli affinché la manifestazione si svolgesse nel migliore dei modi. Vero protagonista della giornata è il Popolo, un popolo finalmente cosciente e consapevole, stanco di essere dimenticato, un popolo che vuole essere correttamente informato, che con una ritrovata coscienza civica è impegnata per recuperare il futuro dei propri figli e per non restare più in un silenzio colpevole ed omertosi Foto a cura di Valentina Panetta per paura delle ecomafie. Una

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CULTURA E ATTUALITA’

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Le mani sulla città

La pellicola con cui il regista Francesco Rosi ha vinto il leone d’oro nel 1963

Francesco Rosi con il Fulvio Mele giovani di O.V.

Le mani sulla città Al cinema Modernissimo si è aperta il 16 di ottobre la rassegna Venezia a Napoli con la proiezione del film “Le mani sulla città”, la pellicola con cui il regista Francesco Rosi ha vinto il leone d’oro nel 1963.

Nonostante i suoi 91 anni, il maestro Rosi ha voluto essere presente all’incontro che si è tenuto dopo la proiezione con varie scolaresche napoletane (tra cui la mia). Alla sua entrata nella sala c’è stata una standing ovation da parte di tutti i ragazzi che hanno riconosciuto di avere

davanti agli occhi un pezzo storico vivente, una figura che ha cambiato il modo di fare cinema, inventando il genere del film d’ inchiesta.

e viene eletto assessore all’edilizia, riuscendo così a mettere definitivamente “le mani sulla città”.

Trama: Eduardo Nottola è allo stesso tempo un costruttore edile e un consigliere comunale di un partito di destra. Il suo scopo è quello di avviare una speculazione edilizia che cambierà per sempre il volto della città. Ma il crollo di un fabbricato in un vicolo di Napoli, i cui lavori erano gestiti appunto dall’impresa di Nottola, provoca la morte di due operai e un bambino resta ferito gravemente. Allora il consigliere De Vita, esponente di spicco del PCI, grazie anche alle sue conoscenze nell’ingegneria denuncia l’avvenuto, riconoscendo Nottola come colpevole. Tuttavia, seppur inizialmente ostacolato dal suo stesso partito che lo invita a non ricandidarsi alle prossime elezioni comunali, Nottola riesce a prevalere

Un film che compie 50 anni ma che rimane attuale per la sua statura morale e per l’impegno civico che trasmette. Il film infatti nasce proprio dall’esigenza di denunciare, di mettere al corrente la gente di quello che avviene anche nella realtà,dalla necessità di difendere la mia cittàcome ha affermato lo stesso Rosi, che continua - inoltrandosi nella collina si incontrano dei veri e propri insulti alla bellezza e alla qualità di vita E’ dunque la fisionomia della città che viene attaccata nella Napoli descritta nel film, una fisionomia che è stata cambiata da una politica di intervento edilizio fatta con la massima libertà da parte del partito monarchico, guidato da Achille Lauro allora sindaco della città, nonostante un’ opposizione di sinistra. Una democrazia corrotta, simboleggiata nella scena in cui Nottola regala soldi alla povera gente, per zittire le po-

NASCE “GIOVANI UNITI PER LA LEGALITA” Angelo Sammarco fonda un’associazione per la legalità a Cancello Arnone

Cancello ed Arnone - «diventeremo un punto di riferimento per tutti i cittadini di Cancello ed Arnone” si conclude così il discorso di Angelo Sammarco, presidente dell’associazione “GIOVANI UNITI PER LA LEGALITA’’ nata Il 16/10/2013 a Cancello ed Arnone per iniziativa del presidente stesso e di molti altri giovani che lo hanno seguito. Lo scopo è quello di dare una scossa alla “passività” che colpisce i cittadini, farli attivare affinché si possa trovare un rimedio ai problemi che vedono protagonisti la Campania e, in particolar modo, la provincia di Caserta, ma anche farsi carico delle problematiche comuni, promuovere iniziative di interesse sociale e solidali per la collettività. Attraverso incontri, ma-

nifestazioni, seminari, dibattiti, convegni e ogni altro mezzo di comunicazione possibile si vuole informare i cittadini di quanto possa essere pericoloso per ognuno di essi restare fermi ad aspettare che il rimedio arrivi da solo. I cittadini della” Terra dei Fuochi”, stanchi, sia perché le loro voci , spesso vengono soffocate, sia perché dal 2008 al 2012 il numero di ammalati di tumore è aumentato del 300%, si riuniscono o si appellano a comitati e associazioni per avere un’unica voce, più forte e decisa e per far sì che possa rinascere, come diceva Don Patriciello, ”quella terra, quei frutti e quegli alberi dai quali i nostri genitori hanno tratto beneficio”. antonio biancolella

Leggi che ti passa

Titolo: “Il Sud vive sulle spalle dell’ Italia che produce” FALSO! Autrice: Gianfranco Viesti Editore: Idòla\Laterza Il prof. Gianfranco Viesti si occupa di economia internazionale, regionale e di politica economica; i suoi studi in materia, lo hanno portato ad analizzare la questione meridionale da vicino e scrivere questo libro pubblicato nel marzo di quest’anno.

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Auguriamo buon lavoro agli amici di Cancello ed Arnone a cui già abbiamo garantito tutto il nostro sostegno e collaborazione… giancarlo palmese

13-14-15 Dicembre 2013: 1° Naples Training Festival Nella cornice incastonata tra una splendida pineta centenaria ed il mediterraneo, dove l’ospitalità partenopea offre il meglio di se, si terrà il 13 – 14 – 15 Dicembre 2013 il 1° Naples Training Festival

Angelo Sammarco presidente dell’Associazione: “Giovani uniti per la Legalità”

Rubrica a cura di Fulvio Mele

“Il Sud vive sulle spalle dell’Italia che produce” FALSO! combatte, tramite dati contenuti nei documenti ufficiali del governo, la convinzione di tanti che il Nord che produce sia costretto a mantenere il meridione. Viesti fa un’attenta analisi delle dinamiche storiche e industriali che hanno affrontato Nord e Sud nei 150 anni di unità e ne deduce che Senza il Sud l’Italia sarebbe più ricca. Un’ ovvietà statistica, se si sottraggono le regioni a reddito più basso, la media cresce. Ma senza il Sud l’ Italia non sarebbe l’Italia, e anche questa è un’ovvietà, ma storica! Non dimentichiamoci però che al tempo dell’ unità, la ricchezza si trovava soprattutto al meridione, e quel denaro servì ad estinguere i tanti debiti che aveva accumulato il regno di Sardegna. Spietata, inoltre, è la critica al leghismo, responsabile di diffondere sentimenti antimeridionali e pregiudizi che disorientano l’opinione pubblica dai reali problemi italiani. Il Sud è antropologicamente diverso, e perciò incapace di emulare gli standard europei, i meridionali pagano meno tasse

lemiche su di lui. Forte è stato il suo messaggio per i giovani, ai quali ha voluto far vedere il film per mostrare come dietro la situazione che si sta vivendo oggi, ci siano problemi che la città, che il territorio si porta da diversi anni. C’è stato un accanimento contro le necessità dei giovani, necessità che servono a far crescere nella consapevolezza che per vivere la città bisogni rispettare gli spazi e l’ambiente. Informarsi, conoscere, vivere rispettosamente e dignitosamente sono i principi su cui i ragazzi dovrebbero concentrarsi. Ci deve essere innanzitutto la voglia di cambiare, la voglia di lottare, e se questa voglia manca nei giovani allora si che il miglioramento della situazione attuale diventa qualcosa di utopico ! Non è quindi un caso se questa pellicola è entrata a far parte dei 100 film italiani da salvare, cioè tra le cento pellicole che hanno cambiato la memoria collettiva del Paese e che quindi deve essere preservata dal Ministero dei Beni Culturali. fulvio mele

dei settentrionali, il mezzogiorno è un parassita.. Temi più che delicati, ai quali Viesti si rivolge con altrettanta prudenza, riconoscendo il fatto che questa terra ha avuto sempre difficoltà a causa soprattutto di classi dirigenti incapaci o corrotte, ma dimostra come sia anticostituzionale affermare tali stereotipi. La Lega non è sbagliata perché è del Nord, ma perché si fonda sul principio che “la colpa è degli altri”. Da questo punto di vista il Sud è il capo espiatorio ideale. In questo modo non si pensa a creare occasioni di sviluppo per tutti, ma semplicemente a dividersi ciò che già c’è. Una volta smontati stereotipi e falsi teoremi, allora si che si potrà finalmente suscitare una discussione seria e razionale su come possono cambiare le cose in Italia, tramite un forte contributo tra tutte le sue parti !

Organizzato dal M. Nino Romano in collaborazione con i M. Pepe Francesco e Oreste Gargano. Una kermesse di danza e ballo che alla presenza del Presidente Nazionale A.I.M.B e F.I.D.A.-Italia il M. Nicola Amato, il Presidente Regionale A.I.M.B. della Campania M. Giuseppe Rizzo, ed il Presidente del Comitato Regionale F.I.D.A.-Italia M. Pierino Piscopo, vedrà come relatori alcuni tra i più prestigiosi nomi della Danza e del Ballo, tra cui: M. Nino Romano (Danze Latino Americane); M. Gaynor Fairweather (MBE); M. Ilaria Carrotta; M. Sara Mardegan; M. Francesco Caputo; M. Mirko Saccani; Danza Argentine: M. Francesco Menichini M^ Antonella Devastato; M. Paolo Orsini M. Rossella Villani. Fitness - Zumba: M. Bonaurio Gaetano; M. Anna Aiello; M. Stefania Piscopo; Danze Standard: M. Franco Pintus; M. Carlo Oliva - M. Michela Cerea; M. Francesco Pepe - M. Assunta Viscione; M. Oreste Gargano; Salsa Portoricana, Latin Hustle, Bachata, Kizomba: M. Sebastiano, Nunzia e Sara Guerriero. Modern Contemporary: M. Carla Colinet Coreographic Team: M. Maria Riccio; M. Francesca di Sanzo; Salsa Cubana, Bachata: M. Valerio Villani; M. Mimmo Celsi; Gestualità Femminile: Veronica Tammaro; Stretching Posturale: M. Roberta Luciano;

Macumba: M. Patrizia Mongelli Manifestazione che vedrà tra l’altro una notevole partecipazione di Scuole di Danza e di Ballo provenienti da quasi tutte le Regioni d’Italia, un vero e proprio “Festival”, che per Castel Volturno rappresenta un segno forte e tangibile che il territorio non è solo scenario della cronaca nera ma che vuole alzare la testa con dignità, ed è per questo che và lodato certamente il suo Ideatore ed Organizzatore M. Nino Romano, l’impegno della F.I.D.A.Italia e dell’ A.I.M.B. nella persona del suo Presidente Nazionale M. Nicola Amato, per aver scelto Castel Volturno come “Location”. Come non condividere ed apprezzare lo slogan incitato dall’Organizzatore della manifestazione che testualmente dichiara: Il “Festival” Evento Dell’anno è solo Qui! Non MANCARE! Vi aspettiamo per questa “3 giorni” di FULL IMMERSION NELLA DANZA SPORTIVA. IL Massimo della Professionalità, dell’Insegnamento, del Lusso e del Confort per Ballerini e Professionisti. Crediamo vivamente che questa manifestazione debba diventare il “Festival della Danza”, da perpetuare nel tempo e che Castel Volturno sposi tale evento. Grazie alla FIDA-ITALIA, all’ A.I.M.B. ed al “NAPLES TRAINING FESTIVAL” adalberto colinet

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UTILITÀ, SEGNALAZIONI E DIRITTO

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Fisco News Le novità in sintesi della Legge di Stabilità Ecco la sintesi delle novità incluse nella Legge di Stabilità 2014: riduzione del prelievo sui lavoratori e sulle imprese; è prevista una riforma della tassazione delle banche che consente di rafforzare la loro capacità di fornire credito a famiglie e imprese e la loro solidità patrimoniale; riduzione sin dal 2014 della pressione fiscale su cittadini e imprese: la pressione fiscale totale scende dal 44.3 al 43,8 nel 2015 e al 43,3 nel 2016; riduzione dell’incidenza della spesa pubblica primaria sul PIL dal 46,0% del 2013 al 45,5% nel 2014. L’incidenza della spesa corrente scende dal 43,2% al 42,5%; contenimento nel 2014 della spesa primaria corrente diversa da quella per le prestazioni sociali a un livello in termini nominali inferiore a quello del 2013; accrescimento nel 2014 delle spese in conto capitale, sia a livello nazionale sia a livello locale; concentrazione

Rubrica a cura dello studio di commercialisti di Antonietta Morlando viale Gramsci, 19 - Napoli Tel. 081 19 57 84 27 delle risorse sui nuovi programmi di spesa che sostengono la competitività e le fasce deboli della popolazione. Si estendono al 2014 i livelli attuali degli incentivi per risparmio energetico e ristrutturazioni, prevedendo poi una graduale riduzione di tali livelli; aumento, tra i sottosettori delle amministrazioni pubbliche, delle risorse a disposizione di quelle locali per circa 2,9 mld nel 2014. Legge di stabilità: la nuova tassazione degli immobili dal 2014 La legge di stabilità ha introdotto dal 2014 la nuova Trise (Tributo sui servizi comunali). Il nuovo tributo ingloba due componenti: la Tari, che servirà a coprire i costi del servizio di raccolta dei rifiuti; la Tasi, che copre i servizi indivisibili dei Comuni. La prima sarà calcolata sulla superficie calpestabile; la seconda partirà da un’aliquota dell’1 per mille o da un corrispettivo di 1 euro a metro quadro.

INAIL: tutto pronto per la riliquidazione delle rendite. Ai nastri di partenza la riliquidazione delle rendite per infortunio sul lavoro e malattia professionale. Il D.M. del 10 giugno 2013 illustra i riferimenti retributivi per procedere alla riliquidazione di dette rendite. L’INAIL invierà agli interessati la comunicazione concernente il provvedimento di riliquidazione delle rendite con l’indicazione del relativo conguaglio (circolare n. 50/2013). In caso di mancato pagamento ritenuta di acconto il lavoratore è solidale. La sentenza n. 23121 dell’11 ottobre 2013 della Corte di Cassazione sancisce che n caso di mancato pagamento ritenuta di acconto il lavoratore è solidale al pagamento salva la facoltà di questi ad agire, in via di regresso, nei confronti del sostituto d’imposta. fonte: commercialisti.com

Al Teatro Ariston di Mondragone sarà “Venere Sinuessana” Grande attesa per il Premio Regionale della Campania “Venere Sinuessana”, sabato 23 Novembre ore 16,00 presso il Teatro Ariston di Mondragone, ideato dal presidente all’Associazione Riviera Domitia Cav. Dr. Vincenzo Buffardi: «Se Caserta può sognare e candidarsi per diventare la capitale Europea 2019 della cultura, perché Riviera Domitia non può sperare per il 2019 diventare la capitale del turismo della Campania? Nella vita è importante crederci, partecipare e rendersi utile». Nella giornata del 23 novembre ci sarà il passaggio del trofeo di calcio “Venere Sinuessana” dal Comune di Mondragone al Comune di Sessa Aurunca, vincitore del Torneo di calcio IV° Edizione 2013 e consegna premio regionale della Campania alle autorità che danno lustro alla Riviera Domitia con intermezzi canori. L’ingresso è aperto a tutti coloro che vorranno partecipare e trascorrere una bella giornata all’insegna della cultura, dello spettacolo e dell’amore per la nostra terra.

Il Diritto:

A tutti credo sia capitato, almeno una volta, di essere disturbati da palloni, calciati da bambini troppi vivaci, che si insunuano nelle nostre proprietà o si infrangono sui vetri delle nsotre finestre. Ebbene, due cittadini di Verona, non riuscendo più a tollerare le petulanti invasioni, hanno pensato bene di sporgere querela nei confronti dei genitori di alcuni bambini che con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, in concorso tra loro, inducevano i figli minorenni a molestarli - costituitisi come parti civili - gettando sistematicamente palloni da calcio nei loro giardini. All’esito del processo, con sentenza del 20 marzo 2012, il Tribunale di Verona ha condannato alla pena di euro 200 di ammenda ciascuno e al risarcimento del danno alle parti civili per il reato contravvenzionale di cui agli articoli 81 cpv., 110, 111, e 674 c.p., o., ovvero gettito pericoloso di cose. La sentenza di condanna è stata poi confermata nei due successivi gradi di giudizio. Al di là della pena irrogata, questa pronuncia ritengo abbia un forte valore simbolico, perchè sancisce un principio basilare: le

Gettito pericoloso di cose... Attenzione ai bambini

conseguenze, anche penali, delle intemperanze e della maleducazione di alcuni bambini ricade sempre sui genitori, se questi hanno favorito – ma anche non impedito avendone la possibilità - la loro condotta, come accaduto. autore: avv. fabio russo e-mail: avv.fabiorusso1975@libero.it tel: 347 6595190

FONDI PER L’ACQUISTO DELLA PRIMA CASA pertinenza per ciascuna delle seguenti categorie catastali: • C/2, cantina o soffitta • C/6, box o posto auto • C/7, tettoia chiusa o aperta I requisiti necessari per fruire delle agevolazioni prima casa sono:

ada marcella panetta

XXIII settimana della cultura: Materia Cimitile

Nell’ambito della iniziative per rilanciare la cultura in Campania, il Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale della SUN, il Centro di Competenza Regionale sui Beni Culturali (Benecon), il Club UNESCO di Caserta, la Soprintendenza di Napoli, la Diocesi di Nola, e alcune associazioni locali, hanno organizzato il laboratorio multidisciplinare “Materia Cimitile, habitus-habitat, l’architettura come sistema” a cura dei docenti, Danila Jacazzi e Saverio Carillo. L’evento, che si è tenuto dal 21 al 26 ottobre 2013, è stato patrocinato nell’ambito della XXIII settimana della cultura scientifica e tecnologica del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Il Parco Urbano del Complesso Archeologico Tardoantico, Paleocristiano e Altomedioevale di Cimitile è stato definito il monumento d’arte paleocristiana più suggestivo del Mezzogiorno d’Italia, e fra quelli più significativi in Europa. Purtroppo l’importanza di Cimitile come rotta culturale e di pellegrinaggio nell’area Euro Mediterranea è diminuita nei secoli causando il conseguente abbandono del sito e la perdita del suo profondo significato, anche di apertura agli scambi culturali, per la collettività locale. A partire dalla metà dell’Ottocento, però, i ruderi paleocristiani hanno attirato l’interesse della comunità scientifica. Tale interesse, con intensità alterne nel corso del tempo, si è accentuato significativamente nell’ultimo decennio grazie al lavoro e all’impegno dei ricercatori della SUN. Il Direttore del Dipartimento di Architettura, Carmine Gambardella, ha presentato il programma scientifico della manifestazione. Nel corso della settimana è stato eccezionalmente consentito l’accesso gratuito alle Basiliche Paleocristiane. Fra gli eventi in programma, si citano i contributi culturali sul paesaggio a cura di Jolanda Capriglione, Presidente del Club UNESCO di

Caserta, e la mostra “Campania World Heritage properties” a cura di Carmine Gambardella, Paolo Giordano, Nicola Pisacane e Alessandro Ciambrone, con i dottorandi del XXVIII ciclo della Scuola di Dottorato in Discipline dell’Architettura SUN. L’obiettivo dell’evento è restituire al Complesso di Cimitile, attraverso una promozione internazionale, il ruolo di centralità culturale che ha rivestito nei secoli, non solo per i capolavori architettonici, ma anche per le tradizioni intangibili intrinsecamente conservate nella memoria degli abitanti del territorio. La riacquisizione da parte della collettività locale del senso di appartenenza ai luoghi e alle sue matrici identitarie, potrebbe innescare, in un difficile contesto territoriale come quello della provincia di Napoli, un processo di riscatto sociale, produttivo e culturale di inestimabile importanza anche in considerazione della contingente crisi economica mondiale.

Arch. Alessandro Ciambrone, Ph.D. Presidente Associazione Albergatori e Ristoratori del Litorale Domitio. Vice Presidente Club UNESCO Caserta. alessandro.ciambrone@gmail.com

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ABITAZIONE

Il Decreto n. 256/2010 e il relativo regolamento fissano i criteri per l’accesso al credito per l’acquisto della prima casa da parte delle giovani coppie o dei nuclei familiari monogenitoriali (padri e madri divorziati, celibi, vedovi, per molto tempo separati e che non vivono insieme ad un altro adulto in una comunità domestica comune. Il bambino, quindi, ha come unica persona di riferimento il genitore che vive con lui). Nel caso di acquisto della “prima casa” sono previste una serie di agevolazioni: • l’imposta di registro, o in alternativa l’I.V.A. si paga con aliquota ridotta • le imposte ipotecarie e catastali sono dovute in misura fissa Non è necessario che l’immobile acquistato sia destinato ad abitazione propria e/o dei familiari. Lo sconto fiscale vale anche per l’acquisto di pertinenze, sia pure effettuato con atto separato, ma con il limite di una sola

• non deve avere le caratteristiche di lusso indicate dal D.M. 02.08.1969, mentre non è rilevante la categoria catastale • deve essere ubicata nel Comune dove l’acquirente ha la propria residenza o in cui intende stabilirla entro 18 mesi dall’ acquisto oppure nel Comune in cui l’aquirente svolge la propria attività • se l’acquirente si è trasferito all’estero per lavoro, l’immobile deve essere situato nel Comune ove ha sede o esercita l’attività l’azienda da cui dipende • l’immobile può essere ubicato in qualsiasi Comune del territorio italiano se l’acquirente è cittadino italiano residente all’estero (iscritto all’AIRE, anagrafe degli italiani residenti all’estero) • può essere acquistata con le agevolazioni “prima casa” anche un’abitazione affittata o da affittare dopo l’acquisto. Per ulteriori informazioni rivolgersi a: antonio luise immobiliare e-mail:

a.luiseimmobiliare@libero.it

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Via della Meccanica, 23/25 - 36100 Vicenza (VI) Tel: +39 0444 9634 53 www.nuoveenergie.com

Viale degli Oleandri, 22 Apertura 8.30 - 19.30 orario continuo Dal martedì al sabato servizi di estetica e osteopatia (terapista) martedì al giovedì piega 5,00 € Cell. 3934725298


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