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“MSC LIRICA” sarà il primo albergo galleggiante che ospiterà le Universiadi 2019

Nautica Italiana-Dazi USA: Lettera aperta di Lamberto Tacoli al premier Conte

Genova, la tragedia del ponte crollato: ”Alis”, l’Associazione logistica, è un colpo durissimo Roma, 19 agosto 2018 - “L’Alis, l’Associazione logistica della intermodalità sostenibile, in occasione dell’estremo saluto alle vittime della tragedia di Genova, esprime il più sentito cordoglio alle famiglie e a tutti quanti piangono affetti perduti”. Con queste parole il presidente di Alis, Guido Grimaldi, ha voluto trasmettere la vicinanza propria e dell’associazione alle famiglie colpite. “In maniera particolare Alis, interpretando il pensiero dei propri associati – ha aggiunto – si stringe alle imprese che nella tragedia hanno perso cinque uomini del mondo della logistica. Lavoratori esemplari impegnati nella quotidiana attività”. “Oggi – ha continuato Grimaldi – è il momento del pianto e della vicinanza alle famiglie delle vittime. Poi verrà il momento delle riflessioni, dell’analisi e dell’azione, che dovrà essere rapida e incisiva come pretende la crucialità economica che quell’infrastruttura rivestiva. Siamo ben consci del colpo durissimo subito dall’intero Paese e delle difficoltà che il nostro settore dovrà affrontare. Si dovrà operare in situazioni di grave disagio in una regione nevralgica per i collegamenti intermodali. I porti di Genova e Savona, l’interporto di Vado Ligure e tutte le strutture portuali e logistiche della regione ligure, rischiano forti contraccolpi che bisogna evitare. L’Alis, attraverso i suoi associati, sarà pronta e disponibile a fornire al Governo, alla Regione Liguria ed a tutte le istituzioni coinvolte nell’opera di riassetto delle infrastrutture, tutto il supporto e la collaborazione necessaria”, ha concluso Grimaldi, invitando a “non perdersi nella polemica”.

Le importazioni di GNL deglli USA nell’Unione europea sono in aumento

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Sped. in A. P. - 45% - art. 2 comma 20/B, Legge 662/96 - Filiale di Napoli Imprimé a Taxe Reduite - Taxe Percue - Tassa Riscossa - Napoli Italy

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0,51 — ISSN0393/9952

Nel porto di Tripoli si riaffaccia il traffico marittimo: è arrivata la ”Grande Sicilia” della Grimaldi Group Tripoli, 3 agosto 2018 - Il lavoro è ripreso nel porto di Tripoli dopo l’arrivo della nave “GRANDE SICILA” mercoledì, proveniente dal Belgio, con a bordo 1457 veicoli. La nave è stata ricevuta dal ministro dell’Interno, dal brigadiere Abdul Salam Ashour, dal ministro delle finanze Osama Hammad e dal capo del dipartimento delle dogane, il brigadiere Tariq alFaqih, oltre a un certo numero di funzionari portuali. Il capo del comitato di gestione portuale Salem Badir ha dichiarato che la nave “GRANDE SICILIA” è la prima ad ormeggiare nel porto dal 2012, rilevando che ha iniziato a scaricare le sue merci dopo aver ot-

tenuto il permesso di partire entro 24 ore. Badir ha sottolineato che il porto di Tripoli inizierà

a ricevere navi da carico su base giornaliera, nonostante le sue limitate possibilità, a causa

della mancanza di manutenzione di piattaforme e altre strutture.

Ambiente marino: gli Stati membri dell’UE intensificano le misure protettive Bruxelles, 10 agosto 2018 – Secondo una relazione pubblicata l’1 agosto scorso dalla Commissione il conseguimento di un buono stato ecologico per i nostri mari entro il 2020 richiederà ulteriori sforzi, soprattutto per quanto riguarda la riduzione dei rifiuti di plastica. La Commissione Continua a pag. 2 ☛


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DALLA PRIMA PAGINA AMBIENTE MARINO pubblica oggi una nuova relazione da cui risulta che gli Stati membri hanno compiuto sforzi notevoli per contrastare le pressioni cui è sottoposto l’ambiente marino. Eppure queste misure non sono ancora sufficienti per ottenere mari puliti, sani e produttivi entro il 2020. La relazione verte sull’attuazione della direttiva quadro dell’UE sulla strategia per l’ambiente marinoCerca le traduzioni disponiKarmenu Vella bili del link precedenteEN••• e valuta le misure messe in atto taminanti. dagli Stati membri per conseguire un Karmenu Vella, Commissario per “buono stato ecologico” entro il 2020. l’Ambiente, gli affari marittimi e la Stando alla direttiva, gli Stati membri pesca, ha dichiarato: “I mari e gli UE devono istituire strategie della duoceani sono capitali per il benessere del rata di sei anni con cui valutare la nostro pianeta, non possiamo permetqualità delle loro acque marine. Il conterci compromessi sulla loro conservacetto è definito tramite misure intese a zione. Per questo l’UE conduce una preservare la biodiversità e a frontegdelle politiche sull’ambiente marino fra giare pressioni quali lo sfruttamento le più ambiziose al mondo. In questi uleccessivo degli stock ittici, i danni ai timi anni gli Stati membri si sono imfondali marini, i rifiuti marini e i conpegnati notevolmente per garantire un uso e una gestione sostenibile delle risorse marine, e in questo si sono affidati molto alla cooperazione regionale. Putroppo, nonostante gli sforzi, le misure prese finora non sono ancora sufficienti a garantirci mari puliti, sani e produttivi entro il 2020. Chiedo quindi agli Stati membri di tenere conto delle raccomandazioni della Commissione a muovere un altro passo avanti verso il raggiungimento di questo obiettivo.”


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NAPOLI: “MSC LIRICA” sarà il primo albergo galleggiante che ospiterà le Universiadi il prossimo anno Napoli, 9 agosto 2018 - Si è tenuta ieri mattina, presso la Sala “De Sanctis” di Palazzo Santa Lucia, la riunione di insediamento della Cabina di regia per le Universiadi 2019. La manifestazione, che vedrà la partecipazione di studenti universitari di 170 paesi, prevede lo svolgimento dal 3 al 14 luglio 2019 di competizioni in 18 sport; stimato l’arrivo complessivo di oltre 8000 tra atleti e delegati ed oltre 1000 ufficiali di gara. E’ stato firmato oggi a Napoli nello studio di

un notaio il contratto tra l’Aru (l’agenzia regionale per le Universiadi di Napoli 2019) e la Msc, per la nave “Msc Lirica” che farà parte del villaggio atleti

per la manifestazione sportiva in programma a Napoli la prossima estate. La nave sarà ancorata nel porto di Napoli e sarà affiancata da un’altra nave che sarà

scelta con un bando di gara che proprio oggi è stato inviato all’Anac per le verifiche prima di essere lanciato dal commissario per le Universiadi, Gianluca Basile.

VARD (FINCANTIERI) sigla un contratto per una nave portacontainer autonoma ed elettrica per YARA Vard Holdings Limited (“VARD” o “Company”), uno dei maggiori progettisti e costruttori navali di navi specializzate, è lieta di annunciare di aver siglato un contratto per la costruzione di una nave container autonoma ed elettrica per YARA in Norvegia. Il valore del contratto è di circa 250 milioni di NOK, ha detto la società di costruzioni navali in un comunicato stampa. La prima nave portacontainer autonoma ed elettrica al mondo, che sarà chiamata Yara Birkeland, sarà consegnata da VARD a Brevik nei primi mesi del 2020. Dopo la consegna, la nave passerà gradualmente dalle operazioni con equipaggio a operazioni completamente autonome entro il 2022. La nave opererà in Norvegia, in un transito merci tra lo stabilimento YARA di Porsgrunn e i porti di Brevik e Larvik. Con una lunghezza di 80 metri e un raggio di 15 metri, la nave avrà una capacità di carico di 120 TEU (unità equivalente a venti piedi), sostituendo 40.000 viaggi di camion all’anno. Yara Birkeland ridurrà le emissioni di ossidi di azoto (“NOx”) e di anidride carbonica (“CO2″) e migliorerà la sicurezza stradale in un’area urbana densamente popolata. Roy Reite, CEO e direttore esecutivo di VARD, ha commentato: “Siamo onorati di essere stati scelti come

partner di YARA in questo progetto innovativo ed entusiasmante. Con una lunga esperienza nella costruzione di imbarcazioni specializzate e su misura, siamo entusiasti di avere l’opportunità di costruire la prima nave portacon- tainer autonoma ed elettrica al mondo. È un piacere dare il benvenuto a YARA e KONGSBERG a VARD e non vediamo l’ora di lavorare a stretto contatto con tutte le parti coinvolte.” Svein Tore Holsether, Presidente e CEO di YARA, ha dichiarato: “Una nave come Yara Birkeland non è mai stata costruita prima, e contiamo di collaborare con partner con una mentalità imprenditoriale e competenze all’avanguardia. VARD combina l’esperienza nella costruzione di navi personalizzate con innovazioni all’avanguardia, e fornirà una nave che cambierà il gioco che ci aiuterà ad abbassare le nostre emissioni e contribuirà ad alimentare il mondo proteggendo il pianeta.” La nave è prevista per la consegna da Vard Brevik in Norvegia nel Q1 2020. Lo scafo sarà consegnato da Vard Braila in Romania. La nave è stata progettata da Marin Teknikk, in stretta collaborazione con YARA e altri partner coinvolti. KONGSBERG è responsabile delle tecnologie abilitanti a bordo, inclusi i sensori e l’integrazione necessari per operazioni remote e autonome. Il

progetto è stato avviato nel tentativo di migliorare la logistica dell’impianto di concimazione Porsgrunn di YARA. Ogni giorno sono necessari più di 100 viaggi con camion diesel per trasportare i prodotti da YARA a Porsgrunn ai porti di Brevik e Larvik, dove l’azienda spedisce i prodotti ai clienti di tutto il mondo. Con questa nuova nave portacontainer autonoma alimentata a batteria, YARA progredisce dal trasporto stradale al trasporto marittimo, riducendo in tal modo le emissioni di rumore e polvere, migliorando la sicurezza stradale locale e riducendo le emissioni di NOx e di CO2. YARA è stata fondata nel 1905 per risolvere la carestia emergente in Europa. Le soluzioni nutrizionali dell’azienda e le offerte di agricoltura di precisione consentono agli agricoltori di aumentare i raccolti e migliorare la qualità dei prodotti riducendo l’impatto ambientale. Le soluzioni ambientali e industriali di YARA mirano a migliorare la qualità dell’aria e ridurre le emissioni e sono ingredienti chiave nella produzione di una vasta gamma di prodotti. Con sede a Oslo, in Norvegia, l’azienda ha una presenza mondiale con oltre 17.000 dipendenti. Nessuno degli Amministratori o degli azionisti di controllo della Società ha alcun interesse, diretto o indiretto, nel suddetto contratto.

Wärtsilä con nuovi elettrogeni allunga l’operatività della nave da miniera per diamanti di De Beers Windhoek,Namibia, 22 agosto 2018 – Wärtsilä e De Beers Marine hanno firmato un accordo per la sostituzione di gruppi elettrogeni a bordo della nave mineraria di diamanti De Beers, Debmar Pacific. La nave, originariamente costruita negli anni ’70, sarà dotata di nuovi gruppi elettrogeni Wärtsilä per prolungarne la durata e migliorare l’affidabilità. Debmar Pacific che è impegnata in operazioni di estrazione di diamanti al largo della costa della Namibia. Con i moderni gruppi elettrogeni, la vita utile della nave viene estesa e il suo consumo specifico di olio combustibile (SFOC) viene ridotto. Inoltre, le nuove apparecchiature sono più affidabili e richiedono meno manutenzione, riducendo le interruzioni nelle operazioni e le spese OPEX. Debmar Pacific è di proprietà e gestita da Debmarine Namibia, una joint venture tra il Gruppo De Beers e il governo della Namibia. “Le operazioni minerarie offshore richiedono energia affidabile ed economica. Investendo in gruppi elettrogeni efficienti e moderni, possiamo migliorare significativamente la disponibilità delle navi di Debmarine Namibia e quindi aumentare la produttività. Inoltre, stiamo unificando la base del motore per i motori Wärtsilä su alcune imbarcazioni, inclusa una nuova costruzione recentemente completata “, afferma Domingos Valbom, General Manager di De Beers Marine. “Siamo felici di approfondire la nostra relazione con De Beers Marine e siamo onorati della fiducia che ci mostrano scegliendo Wärtsilä per migliorare l’affidabilità di un’altra nave nella loro flotta. Inoltre, il consumo di carburante sarà inferiore, contribuendo sia a migliori prestazioni ambientali che a riduzione del costo totale di proprietà “, afferma Serge Begue, Vicepresidente, Sud Europa e Africa, Servizi di Wärtsilä. Questo accordo, firmato nel maggio 2018, amplia la cooperazione tra Wärtsilä e Debmarine Namibia. Nel 2017, De Beers Marine e Wärtsilä hanno firmato accordi analoghi per l’allestimento di nuovi gruppi elettrogeni Wärtsilä verso le navi minerarie di diamanti di Debmarine Namibia, Grand Banks e Debmar Atlantic. Inoltre, Wärtsilä sta attualmente portando a termine un progetto di aggiornamento del sistema di controllo del motore nella nave Mafuta, la nave da taglio di diamanti di Debmarine, in Namibia.

La Naples Shipping Week sarà dedicata a Genova e al suo Porto Napoli, 20 agosto, 2018 – Il cluster marittimo napoletano ha deciso di dedicare la III edizione della Naples Shipping Week a Genova, al suo Porto e al suo futuro. La settimana, manifestazione gemella della Genoa Shipping Week, è un importante momento di incontro riservato alla comunità marittima nazionale e internazionale che coinvolgerà a settembre l’intera città di Napoli con conferenze e incontri dedicati alle novità e soluzioni in ambito shipping, logistica e innovazione tecnologica. “Dopo la tragedia di Ponte Morandi ci stringiamo in un forte abbraccio alle istituzioni e agli operatori genovesi – ha dichiarato Umberto Masucci, presidente The International Propeller Clubs. La NSW dedicherà un’intera sessione della sua prossima edizione a iniziative per la rinascita del principale porto del Paese. Dal cluster marittimo vuole partire un forte segnale di comunione nazionale. Genova non è sola e si rialzerà più forte di prima”. “Assieme, dobbiamo esprimere una azione condivisa per sostenere lo sforzo dei genovesi e di tutto il Paese per la ripresa piena delle attività portuali e logistiche. Dobbiamo saper esprimere una solidarietà concreta e fattiva, per dimostrare una coesione nazionale necessaria all’Italia e a Genova”, ha aggiunto Pietro Spirito, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale.


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Cresce il mercato dei Pallet Epal: +8% nel 1°Trimestre 2018 nonostante l’aumento costo del legname Trimestre d’oro per EPAL che inaugura il 2018 con 2.585.954 pallet prodotti e riparati in Italia, +50% rispetto al 1° trimestre del 2014, guardando al futuro con positività e accogliendo con entusiasmo le novità tecnologiche proposte dalla European Pallet Association e.V. Tra i progetti in fase di approvazione c’è la marchiatura a getto d’inchiostro Milano, 2 agosto 2018 – La difficoltà di reperimento del legname, con conseguente aumento dei prezzi che alimenta una bolla non destinata a esplodere, la gestione passiva delle risorse boschive nazionali, la complessità nel soddisfacimento della crescente domanda di imballaggi in legno sono i principali problemi con i quali, ormai da anni, si devono confrontare i produttori e i riparatori di imballaggi in legno. La buona notizia è che, nonostante le difficoltà che l’Italia sta riscontrando nell’approvvigionamento delle materie prime, continua la crescita inarrestabile dei pallet marchiati EPAL. Secondo l’analisi fornita da Conlegno, Consorzio per la tutela del legno e del sughero che ricopre il ruolo di

gestione del marchio EPAL per il territorio Italiano, nel primo trimestre del 2018 il settore dei pallet EPAL ha registrato un incremento complessivo dell’8% pari a 2.585.954 pallet immessi sul mercato. In particolare la produzione è aumentata del 20% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente con 1.573.855 nuovi pallet EPAL. Hanno invece subito un lieve calo del 6% i pallet EPAL riparati raggiungendo la soglia di 1.012.099 unità. Come si spiega allora la proporzionalità diretta tra l’incremento del costo della materia prima e l’aumento della domanda di EPAL? “Il pallet EPAL è un imballaggio estremamente moderno e una commodity all’avanguardia che vede nell’interscambio una risposta

attuale alle esigenze del mercato rispetto al pallet a perdere, garantendo un ciclo di sostenibilità utile non solo per le aziende ma soprattutto per l’ambiente – spiega Orlando Fravega (Fravega Srl), Presidente di Conlegno – La qualità, la sicurezza e la sostenibilità che caratterizzano i pallet EPAL sono state premiate dagli utilizzatori negli anni e hanno portato a un notevole incremento della domanda, alimentando la concorrenza per l’approvvigionamento delle materie prime. E sono proprio la dipendenza dall’estero per l’importazione del legname, l’aumento della domanda interna del mercato tedesco e la nascita di mercati orientali emergenti che hanno portato la domanda oltre l’offerta con il conseguente innalzamento del prezzo del legname. Una situazione che nel tempo si è consolidata alimentando una bolla non destinata a esplodere, almeno per il momento”. I dati forniti da Conlegno, se paragonati agli ultimi 5 anni, dimostrano una crescita senza precedenti: oltre il 50% in più di pallet EPAL prodotti e riparati rispetto al primo trimestre del 2014, indice di un’importante

ripresa economica che sta interessando tutti i mercati nazionali. Ma se gli utilizzatori non accennano a diminuire, come stanno vivendo l’incremento del costo della materia prima i produttori e i riparatori di pallet EPAL? “Da un punto di vita quantitativo non stiamo vivendo un periodo di bassa produttività – spiega Davide Dellavalle (F.lli Dellavalle Snc), produttore, riparatore e membro della commissione mista EPAL – La sfida attuale consiste nel trovare il giusto equilibrio tra la domanda crescente e l’aumento dei costi della materia prima, allineando i prezzi di vendita degli imballaggi al prezzo di acquisto del legno. Se la materia prima incide mediamente per il 70% sul costo del pallet, l’incremento del prezzo del legname del 20-28% si traduce inevitabilmente in un aumento proporzionale del valore economico della pedana che si attesta intorno al +15/20%”. Situazione critica per i riparatori che, non potendo puntare sull’acquisto di grandi quantità di legname, devono stringere i denti per ammortizzare i costi. “La concorrenza sleale che spesso subiamo a causa di riparatori che operano senza autorizzazione non ci consente di adeguare i prezzi dei pallet EPAL alle variazioni del mercato – spiega Davide Dell’Aquila (Ecopallets Srl), riparatore e rappresentante dei riparatori nel Comitato Tecnico EPAL – Questo ci porta a subire l’aumento del prezzo della materia prima senza poterlo condividere con i clienti finali. La soluzione? Intensificare i controlli soprattutto nei confronti di chi non è licenziatario del marchio EPAL e che opera in maniera scorretta danneggiando il comparto.” La costante crescita negli ultimi anni dei pallet EPAL ha però alimentato il desiderio di non smettere di guardare positivamente

Porto di Venezia,statistiche sui traffici aggiornate al II trimestre 2018 Venezia, 2 agosto 2018 – La movimentazione complessiva di merci del Porto di Venezia, aggiornata al periodo annuale Luglio 2017 – Giugno 2018 è aumentata del 8,5% arrivando a sfiorare i 26,5 milioni di tonnellate. Il settore che fa da traino alla crescita è quello del siderurgico che risente della positiva pianificazione degli ordini del tessuto produttivo che, avendo concluso il 2017 con minor disponibilità di stock, ha presentato ordini programmati per il primo semestre 2018 grazie al riavvio della produzione industriale. Tali incrementi sono da imputare alla natura del Porto di Venezia quale gateway di materie prime, in import, per le attività produttive regionali e/o del Nordest italiano e della Lombardia. Circa il settore Ro/Ro, grazie alla forte crescita di Grimaldi e al rafforzamento della linea Minoan i traffici Ro/Ro rafforzano il trend positivo e crescono del 35% circa. Sostanzialmente stabili (-0,3%) i traffici di contenitori (TEU) aggiornati al periodo annuale Luglio 2017 – Giugno 2018 ascrivibile ad una mancata toccata al Porto di Venezia nel mese di maggio in concomitanza con i lavori di manutenzione del Bacino di evoluzione n°3. Il dato assoluto (-2000 TEU corrispondente alla quantità indicativa di container trasportati dalla CMA-CGM Cendrillon) nel periodo evidenziato fa emergere, tuttavia, che tale flessione è congiunturale, mentre strutturalmente il trend è in crescita (fig.1).

al futuro accogliendo con entusiasmo le novità tecnologiche proposte dalla European Pallet Association e.V. Prosegue, infatti, il piano di crescita di EPAL che prevede nuovi investimenti nel campo dell’innovazione e della sostenibilità ambientale, non

solo per i produttori di pallet ma anche per gli utilizzatori. Tra i progetti in fase di approvazione c’è la marchiatura a getto d’inchiostro che si propone di migliorare il processo di produzione delle pedane per la movimentazione delle merci riducendo i tempi di realizzazione ma soprattutto incrementando la qualità del marchio e la sicurezza dei lavoratori. Investire nell’innovazione tecnologica si conferma infatti la chiave di sviluppo di ogni paese e un acceleratore fondamentale per far crescere le aziende. Lo sanno bene gli imprenditori italiani che portano avanti questa impostazione. A supporto di tale approccio le parole di Davide

Dellavalle: “La stampa a getto d’inchiostro rappresenta una soluzione estremamente funzionale per i produttori di pallet, ottimizzando la qualità, la sicurezza e la produttività. Se per ora l’unico modo per apporre il marchio EPAL sui blocchetti dei pallet è la stampa a fuoco, la soluzione proposta permetterebbe una maggiore omogeneità nella stampa, una significativa riduzione dei tempi di marchiatura, con un conseguente incremento della produttività, e la diminuzione del rischio di innescare incendi a causa della vicinanza del legno a fonti di calore”. Favorevole all’adozione della nuova timbratura a getto d’inchiostro anche Domenico Siccheri (Legnoform Srl), produttore e membro del Comitato Tecnico EPAL: “Resistente agli agenti atmosferici, la timbratura a marchio d’inchiostro rappresenta un importante passo avanti per il nostro comparto. Inoltre, la gestione della stampante attraverso software specializzati permette di modificare in corso d’opera lo schema e il numero di lotto usufruendo di uno strumento flessibile e immediato”.


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Nautica italiana – Dazi Usa: lettera aperta di Lamberto Tacoli al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte Milano 30 luglio 2018 “Signor Presidente, mi pregio di scriverLe, a nome di Nautica Italiana, Associazione che rappresenta le principali aziende italiane del comparto nautico, significative del 80% del valore della produzione cantieristica. In occasione del suo storico incontro con il Presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump, mi rivolgo a Lei per condividere un appello a proteggere l’export della nautica italiana, che riguarda centinaia di milioni di euro di imbarcazioni da diporto, componentistica ed accessori, prodotti da aziende italiane e commercializzati negli Usa. Purtroppo, le notizie riguardanti l’applicazione di possibili dazi, che in questo momento vedono contrapposte Usa ed Europa, hanno messo in allarme i mercati, le Aziende, e i distributori, da una sponda all’altra dell’oceano, turbando un delicato equilibrio che si sta ricreando dopo anni di crisi profonda. Val la pena ricordare che le Aziende italiane produttrici di yacht sono in assoluto leader mondiali, ed esportano mediamente il 90% della loro produzione. Il mercato Usa rappresenta circa il 45% del valore di tale export. Parliamo di un comparto, quello nautico, che solamente in Italia genera un volume d’affari di oltre 4 miliardi di euro compreso l’indotto, che imprime un effetto volano non solo sulle coste ma sull’intero territorio nazionale, occupando, tra addetti interni ed esterni, della fornitura e della sub-fornitura, oltre 70mila unità lavorative. Se i dazi al momento minacciati dovessero effettivamente applicarsi anche nei confronti delle importazioni nautiche dall’Europa, ciò recherebbe un danno incalcolabile non solo all’industria nautica italiana, ma anche alla filiera Usa, se consideriamo che gran parte della rete distributiva commerciale e dei siti dedicati ai servizi e all’assistenza negli Stati Uniti, sono gestiti da imprenditori e addetti americani. Troppo spesso la Blue Economy, e con essa la nautica, pur costituendo un asset strategico del Made in Italy, fa meno notizia rispetto ad altri settori, come ad esempio l’automotive. In tal senso, auspichiamo che la sensibilità del Governo da Lei presieduto abbia a cuore anche le sorti del nostro settore. Abbiamo avuto modo di apprezzare in un recente convegno a Palermo l’attenzione del Sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Edoardo Rixi, che ringraziamo, le cui parole sono per noi motivo di fiducia nell’azione che l’Esecutivo svolgerà per assicurare pieno sostegno ad un’importante componente dell’economia del Paese, troppo spesso trascurata. A nome dei tanti operatori del settore la ringrazio per quello che potrà fare, Presidente, conti sulla totale disponibilità dell’intera nautica italiana, e vento in poppa per la Sua visita e i Suoi colloqui. Voglia gradire i sensi della mia stima, Lamberto Tacoli Presidente di Nautica Italiana “

Nautica Italiana è l’Associazione, affiliata ad Altagamma, nata nel 2015 per iniziativa di alcuni tra i più importanti brand italiani del settore nautico. Lo scopo è quello di garantire rappresentatività al Made in Italy, al suo stile e la sua cultura, con un forte impegno rivolto verso l’export, la reputazione nazionale ed estera dei marchi che rappresenta, oltre alle relazioni con imprese del comparto e affini. Nautica Italiana conta oggi oltre 100 aziende associate, identificative dell’intero comparto, sia in termini di rappresentatività di fatturato che dei suoi diversi settori: cantieristica e new building, refit&repair, accessoristica e componentistica, servizi, marina e designer. Sulla base dei dati 2017, il fatturato globale dei soci di Nautica Italiana supera gli 1,8 miliardi di euro per un totale di oltre 4 mila addetti diretti.

Prysmian svilupperà collegamenti sottomarini per il cavo di alimentazione per Hornsea Project Two nel Regno Unito, il più grande parco eolico offshore del mondo

Valerio Battista, CEO di Prysmian

Il nuovo premio conferma la competitività dell’offerta di Prysmian nel mercato interarray Milano, 8, 2, 2018 - Prysmian Group, leader mondiale nel settore dei sistemi di cavi per energia e telecomunicazioni, ha ottenuto un nuovo contratto da Ørsted Wind Power A / S per la fornitura di cavi sottomarini inter-array per quello che diventerà il più grande parco eolico offshore del mondo. Il progetto Hornsea Two, situato a 89 km al largo della costa dello Yorkshire, sarà in grado di fornire oltre 1,3 milioni di case con elettricità verde rinnovabile una volta che sarà operativo nel 2022. Prysmian Group si sta concentrando su questo

segmento di mercato in crescita sfruttando l’innovazione di prodotto e nuove risorse e capacità di installazione. Prysmian Group sarà responsabile della progettazione, produzione, fornitura, terminazione e test del sistema di cavi sottomarini inter-array che collegherà 110 delle 165 turbine eoliche e la piattaforma di sottostazione offshore. Il progetto coinvolge oltre 300 km di cavi inter-array a 66 kV con isolamento EPR e sistemi di armatura a filo singolo più tutti gli accessori correlati. Tutti i cavi sottomarini verranno prodotti presso il centro di eccellenza del gruppo situato a Wrexham, nel Galles, nel Regno Unito, mentre il processo di armamento e assemblaggio verrà eseguito a Drammen, in Norvegia. I cavi saranno consegnati nel 2021. “Siamo orgogliosi di supportare Ørsted in questa importante sfida, fornendo al mercato britannico cavi di altissima qualità prodotti localmente per la prossima generazione di parchi eolici offshore nel Regno Unito. Lo sviluppo delle infrastrutture di rete per la trasmissione e la distribuzione di energia

elettrica da fonti rinnovabili è di importanza strategica. Con questo contratto, stiamo dimostrando la nostra capacità di offrire anche la tecnologia dei cavi inter-array competitivi, così come la nostra indiscussa leadership nei cavi per l’esportazione “, ha dichiarato Alessandro Panico, responsabile del team vendite Offshore Wind, Prysmian Group. “Siamo lieti di collaborare con Prysmian Group, che può vantare anni di esperienza e una solida esperienza di innovazione, incluso lo sviluppo di soluzioni di cavi sottomarini ad alta tensione. Questo investimento in entrata è un chiaro segnale di fiducia nella continua crescita del mercato eolico offshore nel Regno Unito “, ha affermato Duncan Clark, direttore del programma Hornsea Projects, Ørsted Wind Power A / S. “L’investimento di Prysmian è una chiara dimostrazione di fiducia nel fiorente settore delle rinnovabili nel Regno Unito e contribuirà a migliorare la qualità della vita nel Regno Unito per le generazioni a venire. Un investimento come questo incarna esattamente il tipo di lavoro che il

DIT sta svolgendo per fornire lavoro e prosperità nelle comunità su e giù per il paese. DIT è in grado di fornire un ampio supporto agli investitori di tutto il mondo in 108 paesi e in tutte le regioni del Regno Unito, compresa la consulenza di esperti su temi specifici del settore come le infrastrutture e le energie rinnovabili. Attraverso il sito Invest in GREAT, i potenziali investitori possono trovare una grande quantità di informazioni sulle opportunità di mercato, sul supporto legale e molto altro ancora. “Ha dichiarato Graham Stuart, ministro bri-

tannico per gli investimenti. Le turbine del parco eolico offshore galleggiante di Kincardine si trovano a sudest di Aberdeen in Scozia, e a circa 15 km dalla rete elettrica di terraferma. E’ questa la distanza base da coprire affinchè l’energia possa essere sfruttata, e a questo serviranno i cavi Prysmian: collegare il parco eolico offshore galleggiante all’entroterra. La realizzazione è l’oggetto della nuova commessa assegnata a Prysmian Group da Cobra Wind International Ltd. Nel campo dell’innovazione di prodotto, Prysmian Group ha lanciato i suoi

nuovi cavi inter-array isolati a 66 kV EPR che possono far risparmiare fino al 15% sui costi per i parchi eolici offshore, supportando così lo sviluppo e la crescita del mercato delle rinnovabili offshore e il suo approvvigionamento sostenibile di energia. Prysmian Group ha svolto un ruolo di primo piano nello sviluppo di parchi eolici offshore in Europa, con una solida esperienza comprendente lo sviluppo di soluzioni di cavi sottomarini ad alta tensione per importanti progetti come Borselle III e IV, Merkur, Horns Rev 3 e Wikinger.


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Le importazioni di gas naturale liquefatto (GNL) degli USA nell’Unione europea sono in aumento

Bruxelles, 9 agosto 2018 – Dall’approdo della prima metaniera statunitense a Sines (Portogallo) nell’aprile 2016 e in data odierna, le importazioni di gas naturale liquefatto statunitense nell’UE sono aumentate da zero a 2,8 miliardi di metri cubi. Nella dichiarazione congiunta rilasciata il 25 luglio a Washington D.C., il Presidente Juncker e il Presidente Trump hanno concordato di rafforzare la cooperazione strategica UE-USA in materia di energia. In questa prospettiva, l’Unione europea importerà un quantitativo maggiore di gas naturale liquefatto dagli Stati Uniti al fine di diversificare il proprio approvvigionamento energetico e renderlo più sicuro. L’UE e gli Stati Uniti si adopereranno quindi per facilitare gli scambi di gas naturale liquefatto. Il Presidente della Commissione europea JeanClaude Juncker ha dichiarato: “L’Unione europea è pronta ad agevolare l’aumento delle importazioni di gas naturale liquefatto dagli Stati Uniti, cosa che sta già avvenendo in

questo istante. L’aumento delle esportazioni statunitensi di gas naturale liquefatto potrebbe svolgere un ruolo più incisivo e strategico per l’approvvigionamento di gas nell’UE, sempreché i loro prezzi siano competitivi, ma anche gli USA devono fare la loro parte, eliminando le restrizioni amministrative sulle esportazioni di gas naturale liquefatto. Entrambe le parti hanno molto da guadagnare dalla collaborazione nel settore dell’energia.” Miguel Arias Cañete, Commissario responsabile per l’Azione per il clima e l’energia, ha dichiarato: “La diversificazione è un elemento importante per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento di gas nell’UE. Ci rallegriamo quindi dell’aumento delle importazioni di gas naturale liquefatto – a prezzi competitivi – proveniente dagli Stati Uniti. Ciò avviene in un momento in cui la produzione europea di gas sta diminuendo più rapidamente del previsto e il ritmo di graduale eliminazione delle centrali a carbone nell’UE si è accelerato.”

L’UE ha cofinanziato o si è impegnata a cofinanziare progetti infrastrutturali per il GNL per un valore di oltre 638 milioni di € (cfr. elenco di progetti nell’allegato 2). In aggiunta agli oltre 150 miliardi di metri cubi di capacità inutilizzata di cui dispone, l’UE sta finanziando 14 progetti infrastrutturali per il gas naturale liquefatto, che aumenteranno la capacità di altri 15 miliardi di metri cubi entro il 2021 e che – in presenza delle giuste condizioni di mercato e di prezzi competitivi – potrebbero assorbire le importazioni di gas naturale liquefatto dagli Stati Uniti. Attualmente, la legislazione statunitense prevede ancora l’autorizzazione preventiva per le esportazioni di gas naturale liquefatto verso l’Europa. Perché il gas naturale liquefatto statunitense possa essere esportato nell’UE, occorre eliminare queste restrizioni e semplificare le norme imposte dagli USA. I presidenti Juncker e Trump hanno istituito un gruppo di lavoro esecutivo durante il loro incontro a Washington D.C. il 25 luglio. Da allora si sono avuti contatti tra i presidenti Juncker e Trump, tra la Commissaria UE per il Commercio Malmström e il rappresentante USA per il Commercio Lighthizer, nonché tra consiglieri di alto livello del Presidente Juncker e del Presidente Trump (il Segretario gene-

rale della Commissione Martin Selmayr e il primo consigliere economico della Casa Bianca Larry Kudlow). Si è convenuto che il 20 agosto il consigliere del presidente Juncker per il commercio e un alto funzionario dell’UE per il commercio si recheranno a Washington D.C. per incontrare le controparti statunitensi e continuare i lavori relativi all’attuazione della dichiarazione congiunta. In questo contesto, l’UE e gli Stati Uniti cooperano nel quadro di questo gruppo di lavoro esecutivo per aumentare le esportazioni statunitensi di gas naturale liquefatto verso l’Europa. Contesto Il mercato del gas naturale liquefatto globale sta diventando sempre più fluido e competitivo. Tra il 2017 e il 2023, gli scambi di gas naturale liquefatto a livello mondiale dovrebbero aumentare di oltre 100 miliardi di metri cubi, da 391 a 505[1]. L’Agenzia internazionale per l’energia prevede che le importazioni di gas naturale liquefatto nell’UE aumenteranno di quasi il 20% entro il 2040 rispetto ai livelli del 2016. L’aumento della produzione di gas negli Stati Uniti e l’avvio delle esportazioni di gas naturale liquefatto statunitense nell’UE nel 2016 hanno migliorato la sicurezza dell’approvvigionamento di gas in Europa e a livello mondiale. L’Europa

importa attualmente circa il 70% del suo fabbisogno di gas, una percentuale destinata a crescere nei prossimi anni. Il gas naturale liquefatto svolge anche un ruolo importante nella strategia di diversificazione dell’UE, la quale, in quanto secondo mercato unico del gas al mondo dopo gli Stati Uniti, costituisce quindi un’opzione interessante per questo paese. Al fine di aumentare ulteriormente le importazioni in Europa, occorre che i prezzi del gas naturale liquefatto statunitense siano competitivi sul mercato dell’UE. Inoltre, le seguenti azioni sono essenziali per facilitare le importazioni. Sviluppo di capacità di gas naturale liquefatto nell’UE e negli Stati Uniti: le capacità d’importazione di gas naturale liquefatto dell’UE, che comprendono attualmente una capacità di riserva di circa 150 miliardi di metri cubi, sono ben sviluppate. Allo stesso tempo, tenuto conto della loro importanza strategica per la diversificazione, le capacità attuali vengono potenziate e si stanno sviluppando nuove capacità nel Mar Adriatico (sull’isola di Veglia in Croazia), nel Mar Baltico, (soprattutto in Polonia) e nel Mar Mediterraneo (in Grecia). Queste misure dovrebbero consentire un aumento significativo delle importazioni di gas naturale liquefatto nell’UE. Gli Stati Uniti dispongono

attualmente di una capacità di liquefazione pari a 28 miliardi di metri cubi e prevedono di aggiungere altri 80 miliardi di metri cubi entro il 2023, ampliando nel contempo i loro terminali di esportazione di gas naturale liquefatto. Eliminazione delle restrizioni normative degli Stati Uniti: l’UE non impone alcuna barriera non legata al mercato per il gas naturale proveniente dagli Stati Uniti e auspica un simile trattamento da parte statunitense, in particolare per quanto concerne l’eliminazione del requisito dell’autorizzazione preliminare per le esportazioni di gas naturale liquefatto verso l’UE. I dati attuali dimostrano che le importazioni di gas naturale liquefatto statunitense nell’UE sono in aumento: dalla prima spedizione di gas naturale liquefatto statunitense nell’UE nell’aprile 2016, le importazioni di gas naturale liquefatto statunitense nell’UE hanno già raggiunto 2,8 miliardi di metri cubi (m3). Dall’inizio del 2016, l’UE ha ricevuto oltre 40 carichi di gas naturale liquefatto provenienti dagli USA. Nel 2017 l’Europa ha rappresentato oltre il 10% del totale delle esportazioni statunitensi di gas naturale liquefatto, rispetto a un 5% nel 2016.

Continuano a crescere – nel primo semestre del 2018 – i porti della Campania Napoli, 1 agosto 2018 – Continuano a crescere i volumi di traffico dei porti compresi nella Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale. Nel primo semestre del 2018 si registra una crescita del 5,4% del volume nel trasporto dei container, con un dato che sfiora il mezzo milione di Teus tra i porti di Napoli e Salerno (rispettivamente con un tasso di crescita del 4,8% e del 6,1%). Sempre nel settore delle merci, significativo è anche l’aumento del traffico nel settore delle rinfuse liquide, che registrano, rispetto al primo semestre del 2017, un incremento del 5,3%. Nelle rinfuse solide si segnala un incremento particolarmente robusto per il porto di Salerno, con una crescita rispetto al primo semestre dell’anno precedente pari al 44,6%. Nel traffico passeggeri, si conferma la decisa e consistente ripresa del traffico crocieristico, con un incremento complessivo del 17,8% nel primo semestre del 2018 rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente (nel porto di Napoli l’aumento è pari al 16,7% ed a Salerno del 32,3%). Per il traffico passeggeri di corto raggio, i dati sono, nel primo semestre del 2018, sostanzialmente stabili rispetto all’anno precedente, ma su questo indicatore i segnali più significativi verranno dai

mesi estivi, e quindi saranno registrati con il consolidamento dei dati al terzo trimestre del 2018. “Il segnale che deriva dall’andamento di mercato nel primo semestre 2018 – ha commentato Pietro Spirito, Presidente della Adsp del Mar Tirreno Centrale – conferma che i porti della Campania continuano a crescere, grazie ad un contesto regionale economicamente positivo, sotto il profilo industriale e turistico, ed alla azione degli operatori marittimi. I lavori in corso per il potenziamento delle infrastrutture nei porti della Campania stanno intanto ponendo le premesse per un ulteriore consolidamento della nostra competitività”.


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ANNO 56° - N°8 - AGOSTO 2018


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