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Siglato accordo tra FINCANTIERI e NAVAVAL
Errigo (ALIS): “Non c’è sviluppo senza sinergie tra pubblicoe privato”
ENI lancia Joule scuola di management
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MED 2: a Tangeri, in Marocco, la più grande capacità portuale del Mediterraneo Col nome di Tanger Med si indica un hub globale per la logistica collocato sullo stretto di Gibilterra in collegamento con 186 porti nel mondo. Fornisce capacità di gestione per 9 milioni l’anno di container, il transito di 7 milioni di passeggeri e il transito di 700 mila auto articolati, oltre che la movimentazione di un milione di veicoli l’anno. Tanger Med offre una piattaforma industriale per oltre 900 aziende che muovono un volume di esportazioni del valore annuale di 7 miliardi e 300 milioni di € in diversi settori come l’industria automobilistica, quella aeronautica, quella tessile e il commercio in generale. La sua collocazione è strategica sullo stretto di Gibilterra, a soli 40 km dall’Europa e all’incrocio delle principali autostrade del mare lungo le due direttrici Nord-Sud ed EstOvest. In questo senso la sua posizione ne fa un hub di trasbordo naturale all’interno del flusso globale della logistica. Nel suo complesso il progetto esprime un investimento pubblico privato del valore di 8 miliardi e 100 milioni di euro. Avvio delle operazioni nel Porto 2 di Tanger Med Il Porto 2 all’interno del progetto complessivo rappresenta la terza fase del suo sviluppo dopo la costruzione, nel 2017, del Porto 1 e del terminale passeggeri e traffico merci Ro-Ro (carico di mezzi gommati). Il suo valore come investimento pubblico ammonta a 1 miliardo e 300 milioni di € per la costruzione di 4,6 km di banchine e 2,8 km di moli. All’interno del Porto 2 troveranno posto due terminal per container che garantiscono una capacità addizionale di 6 milioni di container l’anno che si vanno ad aggiungere ai 3 milioni già oggi gestiti dalle infrastrutture esistenti all’interno del Porto 1. Un’infrastruttura per i leader del settore Il leader mondiale della logistica, MAERSK APM, gestirà un terminal TC4 all’interno del Porto 2 con una concessione trentennale. Questa struttura è la seconda gestita da MAERSK all’interno del Porto di Tangeri consolidandone il suo ruolo all’interno dei flussi della logistica globale e l’assoluta rilevanza come benchmark per quanto riguarda le piattaforme di transito per i flussi da e per l’Africa. Questo terminal sarà dotato di tutte le più avanzate applicazioni tecnologiche in materia di gestione automatizzata della movimentazione dei container. Il valore di questo investimento interamente privato ammonta ad un Continua a pag. 2 ☛
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Grimaldi EDUCA: Rinnovato Il protocollo d’intesa con il MIUR “Grimaldi Lines” dal 2015 collabora con il Ministero e promuove il raccordo e il confronto tra il sistema di istruzione italiano e il mondo del lavoro. Napoli, 20 giugno 2019 – Prosegue l’impegno di Grimaldi Lines per i giovani e per il mondo della scuola. E’ stato infatti recentemente rinnovato il protocollo d’Intesa con il MIUR, che promuove il raccordo tra il sistema di istruzione e il mondo del lavoro, favorisce le competenze dei giovani e propone azioni mirate al loro orientamento professionale. Oggetto del Protocollo d’Intesa è il grande progetto formativo Grimaldi Educa, in cui la Compagnia di Navigazione ha riunito tutte le attività dedicate al mondo della scuola, garantendo agli studenti un ampio ventaglio di percorsi formativi per le competenze trasversali e l’orienta-
mento, a cui si affiancano i progetti didattici a bordo delle navi Grimaldi Lines, nonché viaggi di istruzione più tradizionali. Il successo riscosso da Grimaldi Educa presso docenti e studenti prevalentemente italiani, ma anche spagnoli e di altre nazionalità, è testimoniato dai numeri: nell’anno scolastico 2018/2019 hanno viaggiato a bordo delle navi Grimaldi e Minoan Lines più di 70.000 ragazzi, coinvolti nel progetto. Il fulcro di Grimaldi Educa sono i percorsi formativi per le competenze trasversali e l’orientamento, dedicati agli Istituti di Istruzione Secondaria di II Grado, tra cui Licei, Istituti Nautici, Istituti Tecnici e Istituti Professionali (ad indirizzo alberghiero e turistico). Tutti modulabili in base alle esigenze del singolo Istituto Scolastico e dei suoi studenti, sono un esempio di Turismo Scolastico Inclusivo: vi possono infatti prendere parte anche i ragazzi diversamente abili. Ad ospitare i partecipanti sono le moderne navi della flotta Grimaldi Lines, tra cui spiccano le due ammiraglie gemelle Cruise Roma e Cruise Barcelona in servizio tra Civitavecchia, Porto Torres e Barcellona e Cruise Europa e Cruise Olympia, che collegano i porti di Venezia ed Ancona con Igoumenitsa e Patrasso. Di Grimaldi Educa fanno parte anche i progetti didattici in viag-
gio, organizzati a bordo delle ammiraglie Cruise Roma e Cruise Barcelona in servizio tra Civitavecchia e il porto della metropoli spagnola. Per l’anno scolastico 2018/2019 sono state riproposti AMare Leggere, a cura della testata Leggere:tutti, con incontri e laboratori di scrittura, giornalismo e fotografia e con proiezioni di film e spettacoli teatrali, l’esclusivo progetto con attività didattiche multimediali Travel Game on Board, il workshop con le simulazioni di gestione d’impresa, IFS -Impresa Formativa Simulata On Board, tutti per gli studenti degli Istituti Secondari di Secondo Grado. Chi frequenta ancora la scuola secondaria di primo grado ha potuto invece partecipare al viaggio evento Seamphony, con atelier creativi e scientifici. A completare l’offerta ci sono anche i viaggi di istruzione tradizionali in Spagna (con la formula hotel onboard), Grecia e Malta ed in regioni italiane di forti tradizioni culturali quali Sardegna, Sicilia, Lazio e Toscana (con la formula nave+hotel), nonché le partnership promosse da Grimaldi Lines per agevolare i giovani nei loro spostamenti a livello nazionale e internazionale, con sconti e prezzi particolarmente vantaggiosi su tutti i collegamenti via mare effettuati dalla Compagnia e sui pacchetti nave+hotel.
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Regione Campania destina servizio di battellaggio al servizio pubblico, ammalati ASL isole/terraferma Napoli, 21 giugno 2019 – La Regione Campania ha seguito fin dal primo momento la questione del divieto di imbarco delle ambulanze private coi pazienti allettati a bordo sui traghetti che collegano le isole del Golfo di Napoli alla terraferma. Questione che non ha mai riguardato la funzionalità della rete di emergenza 118, garantita con elicotteri e idroambulanze, e mai interrotta. In accordo con il Prefetto e con la Capitaneria di Porto, è stata comunque definita una procedura straordinaria per i pazienti che, per esigenze mediche, privatamente intendono raggiungere le strutture cliniche per le diverse terapie. In quest’ottica si è tenuto oggi presso la Prefettura di Napoli un incontro cui hanno partecipato il Prefetto di Napoli, dott.ssa Carmela Pagano, il Presidente della Commissione Trasporti della Regione Campania Luca Cascone, il Contrammiraglio della Capitaneria di Porto di Napoli Pietro Vella, Continua a pag. 4 ☛
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DALLA PRIMA PAGINA MED 2 miliardo e cento milioni di euro. Altri operatori del commercio globale hanno voluto insediarsi in modo consistente all’interno di Tanger Med come, ad esempio, Adidas, Bosch, Decathlon o Renault Nissan che già dal 2012 ha scelto il Marocco e Tangeri come sua base logistica. Tanger Med: nel cuore del commercio mondiale La fase Tanger Med 2 rafforza ulterior-
mente il ruolo e la posizione di Tangeri come hub globale della logistica a livello mondiale a servizio del commercio internazionale. Grazie alla capacità annua di 9 milioni di container Tanger Med rappresenta il primo porto del Mediterraneo e ha spinto Marocco fra le prime 20 nazioni al mondo in termini di traffico marittimo. Dal progetto Tanger Med sono derivati 75 mila nuovi posti di lavoro e un indotto di attività di servizio alla logistica (conservazione, magazzino, trattamento e conservazioni in condizioni speciali eccetera) che ne ampliano sia il valore sociale che quello
L’INFORMATORe NAVALe di Napoli Giornale Marittimo È un periodico edito dalla PUBLISHING & SERVICES srls Direttore Responsabile Antonio Scotto pagliara Sede legale: Viale Maria Bakunin 100, 80126 Napoli Tel.: 081-18096172 e-mail: : publishingeservicessrls@gmail.com Registrazione presso il Tribunale di Napoli n° 1716 del 18/7/1964. Registro Nazionale della Stampa n° 9504
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Siglato accordo tra Fincancantieri e la Francese Navaval a livello globale nel campo della difesa La Spezia, 14 giugno 2019 - Questa firma “è il punto d’arrivo di un’ambizione industriale condivisa, che è il posizionamento di lungo termine dell’industria navale europea in un mercato internazionale che si è profondamente trasformato”, ha detto il numero uno di Naval Group, Hervé Guillou. L’accordo, che riguarda il settore militare, è stato firmato a bordo della fregata Martinengo, ormeggiata all’interno dell’Arsenale militare della Spezia. Secondo quanto appreso, l’ad di Ficantieri Giuseppe Bono sarà il presidente dell’associazione tra le due realtà mentre il francese Centofanti sarà amministratore delegato. La sede sarà a Genova, mentre il centro di ricerca sarà a Ollioules vicino a Tolone. Nel cda ci saranno tre italiani e tre francesi. “L’obiettivo è il consolidamento dell’industria europea, per assicurare un futuro di sviluppo. Ci attendiamo molto da questa al-
leanza in termini di ricerca, sviluppo, acquisti e parte commerciale – ha detto Bono . La sede sarà a Genova mentre in Francia ci sarà la parte legata alla ricerca”. Questa joint venture è il punto di partenza di una visione europea di mercato navale mondiale, frutto della volontà delle due industrie, per proporre prodotti europei a livello mondiale – ha aggiunto Guillou -. Grazie a questa associazione continueremo un lavoro comune tra Marine e Paesi che ci permetterà di far fronte a concorrenza dei colossi su mercati mondiali e acquisire nuovo business. Il management si metterà al lavoro da stasera”. “Grande soddisfazione per la firma di oggi della joint venture tra la francese NavalGroup e la nostra Fincantieri, vero orgoglio nazionale. Una svolta epocale che dà vita a un campione industriale europeo che potrà competere a livello globale nel campo della difesa”.
ASSOCIATO ALL’USPI UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA Pubblicazione iscritta al Centro Nazionale ISDS (International Serials Data System) del Consiglio Nazionale Ricerche con il numero di codice ISSN 0393-9952. Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC) n° 5707 Responsabile del trattamento dei dati personali (D.Lgs.196/2003) Antonio Scotto pagliara Direttore dell’Informatore Navale di Napoli
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Errigo (ALIS): “Non c’è sviluppo senza sinergia DALLA PRIMA PAGINA tra pubblico e privato. Intermodalità è volano per il Sud: occupazione del settore in crescita” REGIONE CAMPANIA
Napoli, 3 giugno 2019 – Si è svolto presso la Stazione Marittima del Porto di Napoli il workshop tecnico su “PORTO- CITTA’/INTERMODALITA’-ECONOMIA DEI TRASPORTI” coordinato da ALIS nell’ambito del Seminario internazionale “Una governance collaborativa per la relazione porto-città”, organizzato da RETE, che ha visto la presenza di numerosi delegati provenienti da Italia, Spagna, Olanda, Argentina e Cile. “ALIS, che riunisce imprese leader nel settore del trasporto intermodale e della logistica, – ha dichiarato il Vice Direttore Generale Antonio Errigo nel suo intervento introduttivo – garantisce e garantirà sempre maggiore impegno per favorire la competitività delle città portuali nello scenario internazionale, e per farlo riteniamo necessaria una profonda sinergia tra pubblico e privato. Lo sviluppo del Sud, e la conseguente riduzione del divario esistente con il Nord del Paese, è uno dei nostri macro-obiettivi programmatici: ci crediamo e lo dimostra il fatto che molte nostre importanti aziende hanno i propri quartier generali nelle città campane”. Al tavolo tecnico tenuto da ALIS all’interno del progetto del Nodo Avanzato di Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia hanno preso parte autorevoli esponenti del mondo imprenditoriale ed: Domenico De Rosa, Amministratore Delegato di SMET SpA, Elena Mari, Tender Team Member di Trans Italia Srl, Francesco Mattozzi, account Manager di Chemical Express Srl, Fabio Carlucci, Direttore del Master in Economia del Mare, Logistica e Turismo dell’Università di Salerno e Mauro Menicucci, titolare della cattedra di Diritto della Navigazione presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Salerno. “L’intento di ALIS – ha aggiunto Antonio Errigo – è quello di proseguire nel proprio ruolo di collettore di istanze imprenditoriali e laboratorio strategico per lo sviluppo dell’economia trasportistica e della sostenibilità ambientale. Con le nostre iniziative intendiamo favorire concretamente lo sviluppo economico anche attraverso una correlazione sempre più stretta e costante tra le imprese, ITS, università, porti e interporti del comprensorio. La compattezza del nostro cluster è un volano per l’economia dell’intero Mezzogiorno e lo dimostrano anche le politiche sul territorio delle aziende associate, volte ad incrementare forza lavoro e a combattere concretamente la disoccupazione”. Prima degli interventi delle tre aziende associate ad ALIS in qualità di Soci fondatori – SMET, Trans Italia e Chemical Express – l’incontro è proseguito con Prof. Mauro Menicucci, titolare della cattedra di Diritto della Navigazione presso il dipartimento di
Scienze giuridiche dell’Università diSalerno ed il Prof. Fabio Carlucci, Direttore del Master in Economia del Mare, Logistica e Turismo dell’Università di Salerno, che hanno relazionato sulle tematiche correlate all’applicazione delle normative previste dall’entrata in vigore della ZES in Campania ed allo sviluppo delle infrastrutture logistiche, sia sotto il profilo economico che della sostenibilità ambientale. Elena Mari, Tender Team Member di Trans Italia s.r.l, ha illustrato le performance della propria azienda che ha sede a Fisciano (Salerno) e che conta 400 dipendenti ed un indotto aggiunto di 350 persone. “La nostra – ha detto Elena Mari – è una realtà del Mezzogiorno fortemente impegnata nell’intermodalità e che nel solo 2018 ha effettuato oltre 100.000 spedizioni. La nostra azienda, grazie all’utilizzo dell’intermodalità, ha fatto registrare nel solo 2018 la riduzione di ben 100 milioni di km percorsi su strada ai propri mezzi, di cui un terzo in Campania. In prospettiva contiamo di registrare risultati ottimali per la sostenibilità ambientale con l’utilizzo di carburanti alternativi quali il GNL”. Per Chemical Express Srl ha parlato Francesco Mattozzi, account Manager dell’azienda che movimenta 450.800 tonnellate di merce all’anno mediante l’intermodalità marittima e ferroviaria ed impiega 150 risorse umane. “La nostra scelta strategica – ha dichiarato Mattozzi – è stata di impegnarci fortemente per l’intermodalità: oggi i nostri mezzi viaggiano per oltre il 54% in modalità multimodale, percentuale che entro il 2022 contiamo di portare al 65%, con benefici soprattutto per la sostenibilità ambientale. Sotto il profilo dell’avviamento al lavoro siamo fortemente impegnati nel processo di formazione professionale di giovani del Mezzogiorno: nell’ultimo anno abbiamo offerto la possibilità di effettuare 3 stage a decine diragazzi degli ITS, e per otto di loro questa esperienza si è tradotta in un’assunzione a tempo indeterminato presso la nostra azienda”. Il workshop di ALIS si è chiuso con l’intervento di Domenico De Rosa, Amministratore Delegato di SMET SpA, azienda che movimenta 500.000 tonnellate di merce all’anno e garantisce occupazione a più di 2000 persone tra diretti ed indiretti, di cui oltre 250 risorse solo a Salerno. “In qualità di Coordinatore della Commissione Trasporto Intermodale di ALIS – ha esordito Domenico De Rosa – sono profondamente convinto del ruolo di sintesi che stiamo rivestendo tra politica, impresa e mondo della ricerca. In tal senso siamo contenti che altre associazioni, con diversa anzianità rispetto alla nostra, abbiano ritenuto opportuno convergere sulle linee programmatiche ed ideali di ALIS”. “La nostra mission aziendale – ha proseguito l’AD di SMET – punta decisamente ad una mobilità sempre più green, come anche l’Associazione ha testimoniato nell’ultimo evento del 20 maggio a Piazza di Siena: dal 2014
abbiamo iniziato ad attuare in SMET una decisa politica sull’utilizzo dei carburanti alternativi e poi, con ALIS, abbiamo anche istituito la scuola di eco driver per gli autisti. Siamo per un’impresa protagonista che propone più che chiede, che lavora per operare e non per cercare assistenza, convinti più che mai che l’economia del trasporto multimodale convenga innanzitutto al Paese”.
il Direttore Generale dell’ASL Napoli 2 Nord Antonio d’Amore, il Commissario Straordinario dell’ASL Napoli 1 Centro Ciro Verdoliva, i Sindaci dei Comuni delle isole di Ischia, Capri e Procida, i rappresentanti delle compagnie di navigazione che operano nel golfo di Napoli, il rappresentante del Comando Provinciale VV.F.. Nel corso della riunione è stato stabilito che le ambulanze coi pazienti allettati a bordo potranno viaggiare – senza lasciare l’ambulanza – sulla base di una certificazione rilasciata da una struttura pubblica (postazione Servizio 118 su Isole e su Napoli), documentazione che attesti la necessità del trasporto in posizione “allettato” del paziente sulla terraferma e viceversa. Questa procedura verrà adottata da lunedì p.v., e varrà per tutti i trasporti effettuati da ambulanze private, e per i trasporti effettuati dal pubblico sarà in uso in caso di disservizio delle idroambulanze; nelle more e limitatamente per i casi di pazienti certificati “allettati” si provvederà a mezzo servizio 118. Nei prossimi giorni si terranno ulteriori incontri organizzativi tra armatori e Capitaneria, Sindaci e Aziende Sanitarie, al fine di mettere a punto le procedure concordate. I vertici delle Aziende Sanitarie hanno ribadito che il blocco degli imbarchi delle ambulanze non ha determinato alcun problema alla gestione dell’emergenza. Infatti, il servizio di eliambulanza del 118 regionale, i traghetti scoperti e le idroambulanze hanno sempre garantito la sicurezza delle cure e dei trasferimenti. Inoltre, in base a quanto comunicato dalla Capitaneria di Porto, già dalle 14.00 di oggi è rientrata in attività la idroambulanza in servizio a Capri.
Salone Nautico Venezia: con il registro telematico una svolta per il comparto delle nautica da diporto Un risultato fondamentale, dopo un lungo iter burocratico, in termini di semplificazione e trasparenza per il comparto oltre che un’attività fondamentale per dare certezza e nuovo slancio alle vendite delle imbarcazioni. Se ne è parlato oggi, venerdì 21 giugno 2019, al Salone Nautico di Venezia nell’incontro:“Nuovo registro telematico della nautica da diporto. Evoluzione del rapporto stato – utente e riflessi sul mercato”. Alla tavola rotonda sono intervenuti: Sandro Trevisanato, già Sottosegretario alle Finanze, Presidente Sogei e VTP ; Giovanni Spalletta, Direttore della Direzione Legislazione Tributaria e Federalismo Fiscale – Ministero dell’Economia e delle Finanze-MEF, Roberto Perocchio, Presidente Assomarinas, Ten. Vascello, Amalia Alberico, Capitaneria di Porto. “Una settimana fa è stato presentato al MIT questa nuova realizzazione dello Stato che è il registro telematico delle imbarcazioni da diporto. La nautica lo aspettava da sei anni – sottolinea Trevisanato - Abbiamo approfondito dunque un tema innovativo che sarà capace di rivoluzionare il rapporto stato/ fisco con utente che negli ultimi anni come è noto è stato molto tempestoso. Le misure statali sono state molto penalizzanti per la
nautica, pensiamo al decreto Soru, al decreto Monti e alla finanziaria 2012. Successivamente c’è stata una inversione di tendenza con questa misura innovativa che agevolerà la certezza non solo delle transazioni nel mondo della nautica ma contiamo sia utile a rivoluzionare anche il tema dei controlli che se effettuati in modo ossessivo possono essere un grave nocumento per lo sviluppo della nautica in Italia”. Sulla stessa linea d’onda Perocchio: “Anche Assomarinas ha fortemente voluto con l’associazione nazionale di categoria questo strumento perché ha una triplice valenza. Statistica perché consente di aver dati sempre aggiornati sul comparto e per l’industria. Trasparenza per l’iscrizione dei leasing nautici sui registri che sono
consultabili sempre online ed infine rassicurazione della clientela perché è uno strumento sia di certificazione che di consultazione. Ma anche evita la duplicazione dei controlli in mare che ha scoraggiato nell’acquisto della barca tanti nostri clienti infastiditi dalle ispezioni che spesso vi sono state determinate”. Per Spalletta: “Dalla realizzazione di questo provvedimento ci aspettiamo oltre allo snellimento delle pratiche amministrative una maggiore facilità di controlli sulle transazioni e un ulteriore tassello nella politica che finalmente il Governo e il Parlamento hanno iniziato a perseguire di supporto serio a un comparto come quello della nautica da diporto. Un segmento che costituisce un importante volano all’intera economia”.
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Luca Sisto, Direttore Generale Confitarma a Procida – Qualificazione e Specializzazione per creare Occupazione Marittima “L’unica strada per far crescere l’occupazione marittima italiana è elevare il suo livello di qualificazione e specializzazione affinché i nostri marittimi possiedano le competenze richieste dal mercato del lavoro nazionale e internazionale”. Questa la conclusione dell’intervento di Luca Sisto, Direttore generale di Confitarma al Convegno organizzato a Procida dall’Associazione Nazionale Lavoro Marittimo – ALAMARI dedicato al tema delle nuove figure professionali marittime, ai programmi scolastici da ammodernare, all’innovazione e alla formazione. Una formazione rispondente alla costante evoluzione tecnologica e operativa delle navi, unitamente agli interventi di ammodernamento della normativa superata e all’attuazione della fondamentale riforma del collocamento della gente di mare, che attende da troppo tempo di essere compiuta, possono certamente avere effetti molto positivi sull’occupazione dei marittimi italiani e, quindi, dare ulteriori opportunità di carriera marittima alle nuove generazioni. Per esempio, ha affermato
il Direttore di Confitarma, è sempre più avvertita l’esigenza dell’armamento di alcune figure professionali (ad esempio, operai meccanici, tankisti, gasisti, comuni di macchina, elettricisti/comuni elettrotecnici, cuochi equipaggio) caratterizzate da un’elevata specializzazione, che non può essere totalmente soddisfatta dall’attuale offerta di lavoratori marittimi italiani, per non parlare della ormai strutturale carenza, non solo in Italia, di Ufficiali e Direttori di macchina in possesso delle competenze richieste dalle più moderne tecnologie presenti a bordo. Tuttavia, si deve essere tutti consapevoli che, se l’obiettivo comune è quello della salvaguardia e della crescita dell’occupazione marittima italiana, condizione imprescindibile per raggiungere tale risultato è lo sviluppo equilibrato e duraturo della flotta nazionale. In proposito,
Luca Sisto ha ribadito “l’imprescindibilità del Registro internazionale italiano, grazie al quale la nostra flotta – che prima del 1998 era destinata a sparire – è raddoppiata, diventando una delle più importanti al mondo e con un aumento del 140% dell’occupazione di marittimi italiani e comunitari nei traffici internazionali e in quelli del grande cabotaggio”. “Oggi la bandiera italiana è la prima al mondo per numero di marittimi comunitari (di cui la grande maggioranza italiani) occupati”. L’armamento italiano da anni sta investendo molto nella formazione dei professionisti del futuro, offrendo posti di lavoro e percorsi di carriera promettenti a bordo, a terra e dando opportunità di occupazione anche negli altri comparti del cluster marittimo, in linea con le esigenze dell’industria. Peraltro, “l’intero Sistema Paese – Pubblica Amministrazione, Scuola, Armatori, Lavoratori Marittimi – ha margini di crescita notevolissimi, soprattutto sul piano della mentalità. La Pubblica Amministrazione e la Scuola devono adeguatamente valorizzare un settore che le ultime riforme hanno colpevolmente emarginato aprendo le proprie porte al
mondo del lavoro e dell’impresa. Noi – armatori e lavoratori marittimi – dobbiamo superare l’atavica concezione della formazione come un inutile costo e/o una perdita di tempo. Soltanto una formazione di qualità può migliorare l’occupabilità
dei giovani che vogliono intraprendere la carriera marittima e fornire alle imprese armatoriali un capitale umano in grado di fronteggiare le sfide che il panorama economico mondiale ci impone”. In conclusione, quindi, lo sviluppo dell’economia del
mare e il miglioramento quantitativo e qualitativo dell’occupazione marittima non possono prescindere l’uno dall’altro e il fondamento di tutto non può che essere rappresentato da un sistema educativo e formativo in linea con i più alti standard internazionali
Erosione costiera con progetto e utilizzazione di droni da fine giugno, su voli da 10 km di costa Un drone sorvolerà nei prossimi giorni il litorale di Anzio. La sua missione sarà quella di effettuare dei rilievi per monitorare l’evoluzione dell’erosione costiera causata dalle forti mareggiate dello scorso inverno. Oltre a fornire dati sullo stato delle spiagge, il drone potrà anche raccogliere dati sulle aree a rischio idrogeologico e sulla presenza di amianto nelle coperture degli edifici. Questo progetto è previsto dal protocollo “Utilizzo sperimentale di sistemi aeromobili a pilotaggio remoto (SAPR) per il monitoraggio e la tutela del territorio della Regione Lazio”, che è stato sottoscritto tra il Consiglio regionale del Lazio e la società specializzata romana U-Avitalia. E’ stato presentato oggi in Sala Consiliare a Anzio dal sindaco Candido De Angelis e dal presidente della XII Commissione del Consiglio regionale, Sergio Pirozzi. “Salutiamo con soddisfazione l’avvio di questo importante progetto, fortemente voluto dal presidente Pirozzi, per il monitoraggio della nostra costa”, ha dichiarato il sindaco De Angelis. “Siamo l’unica Città di mare della Provincia di Roma ad aver ottenuto la Bandiera Blu e la Bandiera Verde 2019, che confermano l’attenzione dell’Amministrazione per politiche ambientali e territoriali. La nostra costa, in diversi tratti, necessita di urgenti interventi di messa in sicurezza, a cominciare dall’area della Villa di Nerone e dei tratti tra Anzio Colonia e Marechiaro. Auspichiamo che, questo innovativo progetto di monitoraggio, sia la base di partenza per la ripresa degli interventi a tutela della nostra Costa”. “Per la prima volta in una regione italiana vengono utilizzatele più innovative tecnologie, quali appunto i sistemi aeromobili a pilotaggio remoto, nel monitoraggio dell’erosione costiera, del dissesto idrogeologico e della rilevazione termica e mappatura delle coperture in amianto in Zona Sismica 1”, ha dichiarato a sua volta il presidente Pirozzi. “Un’innovazione importante per la prevenzione dei grandi rischi che può essere un modello per le altre regioni”. I voli saranno effettuati tramite droni inoffensivi, multirotori e ad ala fissa, dagli esperti di Aerodron, società di Parma specializzata nell’acquisizione di informazioni per la tutela e la valorizzazione del territorio. Naturalmente,
saranno informate le autorità aeronautiche e tutto si svolgerà in coordinamento con la torre di controllo del vicino aeroporto militare di Pratica di Mare. Da una quota operativa tra i 70 ed i 100 metri, la sofisticata fotocamera a bordo del drone riprenderà una serie di immagini su circa 10 km di litorale di competenza comunale. Queste immagini saranno confrontate con altre riprese in precedenza da velivoli per aerofotografia dotati di camere multispettrali e con altre che potranno essere realizzate in future campagne di volo con droni. “Aerodron è costantemente impegnata nell’accompagnare l’evoluzione delle città e del territorio per rendere la vita di ciascuno di noi più semplice, sicura ed aperta alle esigenze sia delle persone anziane che delle nuove generazioni”, ha spiegato Massimiliano Zuco, amministratore delegato di Aerodron. “In questo senso, l’utilizzo delle nuove tecnologie del volo a bassa quota è uno strumento indispensabile per conoscere finalmente nel dettaglio il nostro territorio, vera risorsa del Paese. Nello specifico lavoreremo per ricostruire un modello tridimensionale dell’evoluzione della costa nel tempo e per fornire una serie di informazioni utili ai soggetti pubblici e privati interessati alla salvaguardia del litorale”. Queste attività di monitoraggio con droni rientrano nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla tutela del territorio e la mappatura del rischio approvata dalla XII Commissione del Consiglio regionale del Lazio. La società U-Avitalia si è resa disponibile ad effettuarle a titolo gratuito, avvalendosi dell’apporto tecnico della società Aerodron. Oltre al monitoraggio dell’erosione costiera, questi droni consentiranno anche di acquisire dati e immagini su fenomeni franosi e a rischio idrogeologico, oltre alla mappatura e alla classificazione dello stato di conservazione delle coperture in amianto degli edifici costieri. “Questa iniziativa avrà uno scopo dimostrativo, al fine di proporre successive attività che vedano l’impiego di droni a favore di altri Comuni della Regione”, ha sottolineato Donatello Gianni, presidente di U-Avitalia. “I dati raccolti consentiranno alle Autorità locali di pianificare gli interventi a tutela del territorio in modo tempestivo e con maggiori economie”.
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UCINA CONFINDUSTRIA NAUTICA: SAVERIO CECCHI ELETTO CON IL 99% DEI VOTI NUOVO PRESIDENTE DI UCINA PER IL QUADRIENNIO 2019 – 2023 NOMINATI ANCHE I VICE PRESIDENTI, I MEMBRI DEL CONSIGLIO GENERALE DI DIRETTA DESIGNAZIONE DEL PRESIDENTE E IL PRESIDENTE DEI PROBIVIRI.
Saverio Cecchi nuovo presidente di UCINA per il quadriennio 2019 – 2023
Roma, 21 giugno, 2019 – Saverio Cecchi, 69 anni, toscano da Limite sull’Arno, membro del Cda di GP Yachts srl, è il nuovo Presidente di UCINA Confindustria Nautica, eletto con il 99% dei voti, per il quadriennio 2019-2023. Questo il risultato della votazione avvenuta nel corso dell’Assemblea dei Soci, svoltasi quest’oggi a Santa Margherita Ligure nell’ambito del SATEC, la convention annuale delle aziende associate a UCINA Confindustria Nautica. L’Assemblea dei Soci ha, inoltre, nominato Vicepresidenti Maurizio Balducci (Overmarine spa), Piero Formenti (ZAR Formenti srl), Alessandro Gianneschi (Gianneschi Pumps and Blowers srl), Andrea Razeto (F.lli Razeto&Casareto spa). Il Consiglio Generale di UCINA Confindustria Nautica, che accompagnerà la squadra del Presidente, è stato nominato lo scorso 19 dicembre a Roma. Il Consiglio sarà completato da due membri di diretta nomina del Presidente: Marco Donà (In.co.fin. srl) e Alberto Osculati(Osculati srl).
L’Assemblea ha inoltre nominato Anton Francesco Albertoni quale Presidente del Collegio dei Probiviri. Saverio Cecchi subentra a Carla Demaria, giunta alla naturale scadenza del proprio mandato dopo 4 anni alla guida dell’Associazione, dal 2015 al 2019. “É stata un’Assemblea importante, un momento alto di vita associativa – ha commentato Carla Demaria -. Oggi abbiamo eletto Saverio Cecchi nostro nuovo Presidente e, nello stesso tempo, abbiamo condiviso un percorso di inarrestabili successi fatto dall’Associazione nell’ultimo quadriennio a livello istituzionale, in Italia e all’estero. Per quanto mi riguarda, si conclude un periodo certamente molto più impegnativo di quanto avessi immaginato, ma che mi ha dato molte soddisfazioni. Il bilancio dunque è positivo e ne esco arricchita personalmente e professionalmente. Il mestiere di Presidente di un’Associazione è diverso da quello di un’azienda, occorre mettere insieme segmenti, cioè anime, anche molto diversi
tra di loro, e far prevalere sempre l’interesse generale. In ultimo, un sentito ringraziamento a tutta la struttura UCINA, talentuosa e altamente professionale, in primis al Direttore Marina Stella, alla quale si deve in gran misura il successo e la reputazione dell’Associazione.” Il neopresidente Saverio Cecchi, ringraziando i Soci per la fiducia accordatagli, ha dichiarato:“Sono in Associazione da trent’anni e metterò a disposizione di tutti la mia esperienza e il mio spirito di servizio. Con la mia squadra perseguirò i seguenti obiettivi: l’attuazione del Codice della Nautica, l’adozione da parte dell’Italia del Passenger Code per i superyacht, la promozione della piccola nautica, anche attraverso progetti specifici per la Giornata del Mare (11 aprile), la formazione, l’ampliamento delle attività di supporto all’internazionalizzazione, il sostegno alle imprese, la promozione del Made in Italy e della nautica a Expo Dubai 2020, lo sviluppo del leasing nautico. Senza dimenticare che nel mio programma mi sono impegnato per la riunificazione dell’associazione, cosa nella quale credo fortemente perché l’unione fa la forza”. Saverio Cecchi è entrato a far parte del Consiglio Direttivo di UCINA Confindustria Nautica nel 1990, Cecchi è stato Presidente di Settore, Vicepresidente e, dal 2013, Presidente dei Proboviri dell’Associazione. Presidente di BCS srl prima e dal 2006 al 2012 amministratore delegato di Twin Disc Italia. Attualmente è membro del Cda di GP Yachts srl.
1989 – 2019: la Guardia Costiera celebra 30 anni
Roma, 8 giugno 2019 Oggi, ricorre il trentesimo anniversario della nascita della Guardia Costiera, istituita nel 1989 quale articolazione tecnico operativa del Corpo delle Capitanerie di porto. Il Corpo nasce ufficialmente con un Regio Decreto del 20 luglio 1865. La Guardia Costiera, così come noi la intendiamo, tuttavia, appartiene a un’epoca più recente. Sarà solo con un Decreto interministeriale dell’8 giugno 1989 che verrà attribuita ufficialmente la denominazione di “Guardia Costiera” ai reparti tecnico-operativi del Corpo, attribuzione alla quale negli anni successivi farà seguito l’adozione della tradizionale livrea bianca e del logo, ormai noto, raffigurante una fascia tricolore con al centro un’àncora nera su campo circolare bianco. Per celebrare questa ricorrenza, a Catania, lo scorso 5 giugno si è tenuta, una esercitazione di soccorso in mare, che ha visto l’im-
piego di mezzi aerei e navali nonché la presenza di figure specialistiche come gli aerosoccorritori e soccorri0tori marittimi della Guardia Costiera. Il 6 giugno è stato dedicato, invece, ad una giornata di studio nella quale è stata ripercorsa la storia della Guardia Costiera: un’istituzione moderna, che fonda le proprie radici nelle attività di carattere amministrativo connesse con gli usi civili e produttivi del mare, organizzata oggi con mezzi aeronavali e tecnologie all’avanguardia, con uomini e donne che operano ogni giorno in favore della collettività. L’evento, al quale ha partecipato il Comandante Generale delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, Ammiraglio Ispettore Capo Giovanni Pettorino, si è svolto alla presenza degli ex Comandanti e Vice Comandanti Generali, dei Comandanti Regionali e del personale del Corpo insignito della Medaglia d’oro. Grazie anche alla preziosa testi-
monianza dei decani del Corpo, è stato tracciato un breve quadro delle condizioni storiche che hanno portato alla creazione della attuale Guardia Costiera italiana e degli eventi più importanti che hanno contraddistinto il suo percorso operativo: dalla missione in Albania (1991), la prima compiuta fuori dai confini nazionali, allo sventato disastro ambientale della nave “Rhodanus” sulle coste della Sardegna (2010), passando per i soccorsi effettuati nel Mediterraneo centrale, alle navi Costa Concordia (2012) e Norman Atlantic (2014). Particolare commozione, ha suscitato tra tutti i presenti, il ricordo del Comandante Natale De Grazia, medaglia d’Oro alla memoria, morto il 12 dicembre 1995 mentre indagava, con la Procura della Repubblica di Reggio Calabria, su una complessa attività ambientale legata a traffici illeciti operati da navi mercantili nel Mediterraneo.
CONFITARMA: manca l’unità d’intenti in ”mezzo” al MAR
Roma, 14 giugno 2019 – Troppi decaloghi e poca unitarietà il 14 giugno, a Portonovo, Mario Mattioli, presidente di Confitarma, nel commentare il “Decalogo per lo Sbloccamare”, presentato da Gian Enzo Duci, presidente di Federagenti, ha affermati che “Certamente vi sono molti punti condivisibili ma, di fatto esistono tanti decaloghi fatti negli anni in tema di sburocratizzazione, a cominciare dalla grande mole di documentazione in materia prodotta da
Confitarma”. “Il problema è a monte, cioè il cluster marittimo italiano non è ancora riuscito ad esprimere una effettiva compattezza di intenti: ogni componente elabora proposte, tutte in gran parte condivisibili ma spesso caratterizzate da un individualismo che inevitabilmente tende a svalutare l’interesse comune. In questo delicato momento per il nostro Paese e in particolare per il nostro settore, è quindi importante essere uniti e solidali. In quest’ottica, come Presidente della Federazione del Mare sarei più che felice di poter accogliere in quella sede tutti coloro che sono disponibili a condividere gli obiettivi per formulare finalmente proposte che veramente possano restituire forza al cluster marittimo italiano. Occorre una vera e concreta volontà a lavorare insieme per un obiettivo comune, prima di chiedere alla politica di essere efficace come regolatore”.
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Una nuova figura professionale per la NAVALMECCANICA in Liguria Nasce dall’accordo tra la Regione e il Gruppo Fincantieri il corso ITS per Tecnico superiore per la produzione Trieste/Genova, 26 giugno 2019 – Nell’ambito dell’accordo tra Fincantieri, Regione Liguria e le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil firmato lo scorso anno e volto a realizzare una serie di iniziative finalizzate a favorire i processi di collocazione lavorativa, si allarga ora l’offerta di corsi ITS per il prossimo autunno: partirà infatti in Liguria, presso l’Accademia della Marina mercantile, un nuovo percorso per venire incontro alle esigenze occupazionali del settore della cantieristica. La giunta regionale ha approvato, su proposta dell’ assessore Cavo, la programmazione del corso “Tecnico superiore per la produzione e manutenzione di mezzi di trasporto e/o relative infrastrutture”, nato sulla spinta propositiva di Fincantieri con il coordinamento dell’assessorato regionale alla formazione. Si tratta di un corso ITS, ovvero di un corso di specializzazione post diploma. “L’obiettivo – spiega il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – è rispondere ai fabbisogni professionali che il comparto della cantieristica sta esprimendo, soprattutto in considerazione di un significativo carico di lavoro attuale e futuro e della necessità di presidiare lo sviluppo di tecnologie e sistemi innovativi per il prodotto nave. In questo modo – conclude – si incrociano in modo efficace
domanda e offerta, con la prospettiva di determinare positive ricadute occupazionali per i giovani sul nostro territorio, potendo contare su una previsione di assunzioni per la quasi totalità dei partecipanti al corso”. Nello specifico la figura professionale formata sarà quella di un tecnico specializzato nella supervisione delle fasi di realizzazione degli impianti di bordo nel rispetto dei programmi di produzione, delle regole sulla sicurezza, degli standard qualitativi e delle previsioni di budget. In particolare il Tecnico superiore per la produzione sovrintenderà le fasi di sistemazione, montaggio e messa in funzione degli impianti e apparati elettrici, di automazione, condizionamento necessari alla vita della nave. Si tratta di una figura di raccordo tra la progettazione e la produzione, che deve conoscere approfonditamente il “sistema nave”. La richiesta è stata formulata da Fincantieri che ha sottolineato apertamente l’esigenza di attivare i corsi per formare questa figura specifica. Un’esigenza rilanciata anche da altre aziende del settore che hanno evidenziato la stessa urgenza: il corso prevede infatti un partenariato operativo con Fincantieri, San Giorgio al Porto, Amico e Co Srl, T. Mariotti S.p.a. e Tecnomarine, aziende che hanno manifestato la
Eni lancia Joule, scuola di management per laureati, manager e giovani imprenditori
forte necessità di reperire questa figura professionale e hanno prospettato una previsione di assunzione come minimo del 70% degli allievi, senza escludere la possibilità di arrivare alla piena occupazione. “Manteniamo e proseguiamo l’impegno di questa giunta, quello di formare per occupare, rafforzando l’offerta di formazione superiore proposta dagli ITS. Gli Istituti di Istruzione Superiore sono corsi di specializzazione per diplomati già attivati come formula con successo nella nostra regione, tanto da ottenere una premialità a livello nazionale” ha dichiarato Ilaria Cavo, assessore all’Istruzione e alla Formazione di Regione Liguria. “Dopo un confronto costruttivo con le aziende del comparto riteniamo che l’attivazione di questo ulteriore percorso che va ad aggiungersi ad altri 17 corsi attivi rappresenti un’occasione strategica per offrire un impianto formativo di filiera stabile e di qualità, utile a soddisfare il fabbisogno delle aziende e a garantire l’occupazione”. Cavo ha concluso: “Crediamo molto nei corsi ITS, ora spetta ai ragazzi diplomati e alle loro famiglie fare altrettanto: abbiamo percorsi chiari, accordi con le aziende e prospettive elevatissime per future assunzioni. Nel mese di luglio partirà una campagna di comunicazione su tutti i corsi attivi tramite il Fondo Sociale Europeo, per spiegare e incentivare la scelta di questi percorsi. Chi si è diplomato e desidera specializzarsi con un corso biennale per trovare occupazione non potrà non cogliere questa opportunità”. Giuseppe Bono, Amministratore delegato di Fincantieri, ha commentato: “L’attivazione di questo corso costituisce un passaggio importante della nostra strategia di reclu-
tamento di personale specializzato. Siamo convinti che la navalmeccanica, come ogni altro comparto ad alto contenuto tecnologico, abbia bisogno di figure giovani ed estremamente qualificate, capaci di entrare presto nel mondo del lavoro e con un bagaglio di competenze già conforme alle esigenze del comparto. È il mercato che lo richiede con forza, e in una fase di enorme espansione del settore navale questa necessità appare ancora più impellente”. Bono ha concluso: “Ricordo inoltre con grande convinzione che in passato sono stati proprio gli Istituti Tecnici a plasmare l’ossatura della moderna industria nazionale, contribuendo in maniera determinante alla formazione dei quadri intermedi, consentendo quindi che l’apparato produttivo si sviluppasse. È un’esigenza, questa, ancora attualissima, motivo per cui salutiamo con favore la rinnovata collaborazione con la regione Liguria”. La partenza del corso a seguito dell’iter amministrativo attivato dalla delibera è prevista in autunno. Tale iniziativa formativa si inserisce in una serie più ampia di collaborazioni tra Regione e Fincantieri a sostegno dell’occupazione sul territorio ligure. Sono infatti stati attivati nel recente passato tre corsi di preassunzione per tecnici e supervisori di produzione (“capi barca”) e altri tre saranno avviati nei prossimi mesi tra Riva Trigoso, Genova e La Spezia. Inoltre, sono stati presentati ulteriori tre progetti, sviluppati con la collaborazione di primarie aziende dell’indotto Fincantieri finalizzati alla formazione di operai specializzati, quali saldatori, tubisti e carpentieri, al fine di rispondere alla crescente esigenza di manodopera specializzata dell’intera filiera produttiva del settore navale.
Roma, 24 giugno 2019 – Nasce Joule, la nuova scuola di management di Eni rivolta a laureati, manager e giovani imprenditori. Una iniziativa formativa per condividere, con i principali attori del prossimo futuro, gli obiettivi che l’azienda ha fatto propri negli ultimi anni: il taglio delle emissioni per affrontare la sfida del contenimento ben entro i 2°C di aumento della temperatura terrestre, l’accesso all’energia, il contributo allo sfruttamento di risorse energetiche per lo sviluppo locale dei Paesi attraverso investimenti, competenze e tecnologia, l’impegno per la ricerca di soluzioni che garantiscano la transizione verso un modello energetico a basso impatto carbonico. Joule, che si affianca alla prestigiosa tradizione di formazione manageriale della Scuola Mattei e del suo Master MEDEA – il più antico corso post universitario dal 1957 con più di 3000 studenti formati provenienti da 110 nazionalità - punta a offrire un valido complemento formativo alle iniziative delle principali università e scuole di management. I contenuti dell’offerta didattica – che si avvarrà di un forte contributo di docenza interna Eni ma anche di partner esterni qualificati – saranno ampi: dagli scenari di lungo termine (decarbonizzazione ed economia circolare), alle tecnologie per la mobilità sostenibile e l’efficienza energetica, dai temi della globalizzazione, della competitività e dei gap socio-economici, alla comunicazione interculturale, alla leadership inclusiva e al digital mindset. La nuova Scuola Eni si articolerà su due direttrici che puntano a favorire la crescita di nuove imprese e nuovi imprenditori con una vocazione di lungo termine e interessate a intraprendere un percorso di sviluppo fondato sui valori: Human Knowledge Program: un laboratorio di formazione per laureati, manager e imprenditori con l’obiettivo di promuovere una leadership globale inclusiva che metta al centro le persone e l’ambiente. StartUp Initiative: un programma di accelerazione e consolidamento per startup, scale-up e PMI in grado di contribuire al percorso di transizione energetica, con attenzione rivolta all’Italia.I n particolare, a ulteriore valorizzazione del programma StartUp Initiative, Eni ne ha affidato la guida e lo sviluppo a Riccardo Luna, riferimento nel campo dell’innovazione digitale, protagonista di eventi e iniziative legati al mondo delle start-up tecnologiche e direttore di AGI, agenzia di stampa a cui ha saputo dare una forte impronta distintiva centrata sulla digitalizzazione, sugli approfondimenti di attualità e sulla divulgazione di argomenti complessi, spiegati sempre in modo chiaro e comprensibile al grande pubblico. La Scuola entrerà nel pieno regime delle proprie attività in concomitanza con l’inizio dell’anno accademico 20202021. Già dal prossimo autunno saranno tuttavia organizzate iniziative di sperimentazione per testare i programmi di formazione e accelerazione. Joule avrà inoltre una delle sue sedi, dedicate alla formazione e all’avvio e chiusura dei programmi dedicati alle startup, nella ristrutturata sede di Villa Montecucco a Castel Gandolfo, luogo storico della formazione manageriale Eni, nato nel 1973 come Istituto di Aggiornamento e Formazione Eni (IAFE) all’interno di una storica residenza di fine ‘800. Dotata di supporti formativi e multimediali di ultima generazione (aule di VR training, ledwall, sistemi di videoconferenza avanzata, dispositivi di proiezione a 4K) e di una foresteria con tutte le facilities (camere, ristorante, auditorium), la Villa ospiterà le principali iniziative formative di corporate identity per le persone Eni e sarà anche la nuova sede dell’archivio storico Eni, il cui patrimonio, 5 chilometri di documenti, 500 mila immagini fotografiche e 5 mila audiovisivi, è stato recentemente digitalizzato e reso accessibile su eni.com, con una previsione di circa 2.8 milioni di documenti digitalizzati al 2021 pari a circa 100 terabyte di memoria. Come l’unità di misura dell’energia da cui prende il nome, Joule si propone come denominatore formativo comune dei manager e delle imprese del presente e del futuro.
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