Luglio 2014

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Ue, la semplificazione e formalità nei porti. Per l’ECSA ”è in ritardo e fuori rotta”

Si avvicina il termine per un possibile nuovo default

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Roma: Assoporti, Monti riconfermato presidente Roma, 17 luglio 2014 – Ascoltata la relazione dei saggi a seguito delle consultazioni effettuate nei giorni scorsi con tutti i presidenti associati, il Direttivo di Assoporti ha deciso all’unanimità di indicare all’assemblea che si svolgerà il 31 luglio prossimo la conferma per due anni di Pasqualino Monti alla presidenza dell’Associazione. I saggi hanno rilevato come le consultazioni svolte abbiano messo in risalto una rinnovata compattezza dell’associazione, manifestatasi in un confronto sereno sulle scelte compiute, confermando altresì la volontà dei presidenti a impegnarsi con decisione nel complesso momento di cambiamento in atto. “La fiducia che mi è stata rinnovata dai presidenti dei porti italiani – ha affermato Monti – mi onora, ma mi rende al tempo stesso ancora più consapevole della grande responsabilità, che in un momento così complesso per la portualità nazionale e per il sistema logistico del paese, mi viene attribuita. In questo momento mi sento di rinnovare l’invito alla politica e alle istituzioni a imprimere un’accelerazione ai processi di riforma perché la portualità, oggi più che mai, non può fermarsi ed è chiamata a svolgere un ruolo importantissimo al servizio del paese. Assoporti è pronta a impegnarsi in ogni sede affinchè le risposte efficaci per il rilancio del settore si concretizzino al più presto”.

“Seven Seas Explorer”

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Napoli: Assegnati i premi della VII edizione Mare Nostrum Award della Grimaldi Magazine

Napoli, 29 luglio 2014 – Si è riunita a Napoli la giuria del Premio giornalistico internazionale Mare Nostrum Awards al fine di assegnare i sei premi destinati ai vincitori della VII edizione del concorso, bandito dalla rivista Grimaldi Magazine Mare

Nostrum. Dopo un’attenta e scrupolosa valutazione dei numerosi elaborati pervenuti, la Giuria internazionale, presieduta dal regista e scrittore Folco Quilici e composta da personalità del mondo della cultura e del giornalismo, ha assegnato i

sei premi per un totale di € 50.000 a: - Massimo Minella per l’articolo “Ingorgo Mediterraneo – Si restringe il Mare Nostrum” pubblicato sul quotidiano “Repubblica”; - Giovanni Capozzoli per il servizio televisivo “Autostrade del Mare, autostrade d’amare” andato in onda sull’emittente SeiTV; - Marco Molino per la mostra fotografica “L’onda di pietra” svoltasi a Procida (Na) presso la Scuola per l’Alta Formazione dell’Università “L’Orientale”; - Danilo Mainardi per l’articolo “Guizzo tra le onde” pubblicato sul settimanale “Sette-Corriere della Sera”; - Claudia Bonasi e Antonio Dura per la mostra fotografica “Salerno-Tunisi, viaggio

sulle rotte della ceramica mediterranea”, tenutasi presso l’Arco catalano di Palazzo Pinto, Salerno; - Kostas Syligardos per il reportage televisivo dal titolo “Autostrade del Mare” andato in onda sul portale greco flashnews.gr. Il Premio Giornalistico Internazionale Mare Nostrum Awards, giunto quest’anno alla settima edizione, si propone di valorizzare i vantaggi delle Autostrade del Mare, che costituiscono una valida alternativa ad altre modalità di trasporto, in particolare quella terrestre. Le Autostrade del Mare per merci e passeggeri sono infatti uno straordinario strumento di coesione sociale ed economica per i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.

Esbjerg (Dan.): con la Grimaldi Lines aumenta Napoli: l’ammiraglio Luciano la domanda per il trasporto di container Dassatti ex Commissario dell’A.P. rinviato a giudizio Nella foto: Simon Helsing, Sales Manager della Niels Winther.

sbjerg (Danimarca), 7 luglio 2014 – La Niels Winther ha registrato più richieste di trasporto marittimo di container, spediti con il servizio di linea Grimaldi Lines che scala regolarmente il porto più grande a Occidente della Danimarca. La Niels Winther e la Grimaldi Lines, tra i primi vettori principali a livello internazionale nel settore RoRo, accolgono lo sviluppo positivo del trasporto di container che si sta sviluppando nel porto danese. “Negli ultimi due mesi le richieste di trasporto via mare si sono moltiplicati. Sembra che molti dei nostri clienti stanno anche vivendo un momento positivo, con un aumento delle loro esportazioni”, spiega Simon Helsing, Sales Manager di Niels Winther, agente della Grimaldi Lines nel porto di Esbjerg. “Sono così diventati più frequenti le partenze dalla Danimarca verso altre destinazioni nel Mediterraneo come la Grecia e Israele, forse in relazione al recupero complessivo nell’economia globale. Ma abbiamo anche visto aumentare la domanda di trasporto merci dall’Europa all’America Latina”, dice Simon Helsing e continua: “Grimaldi Lines ha rotte regolari per il Me-

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diterraneo, Sud America e Africa Occidentale, i problemi economici dell’ Europa meridionale, inevitabilmente influenzano le importazioni e le esportazioni in quei paesi». Gli indicatori macroeconomici sembrano confermare queste fluttuazioni commerciali. Secondo le statistiche delle Nazioni Unite sul commercio, le economie sviluppate in Europa hanno subito una diminuzione nel commercio 2007-2009, passando da 1.127 milioni di tonnellate di merci caricate nel 2007 ad appena un tonnellate nel 2009. La quantità delle merci ha poi registrato un leggero aumento fino al 2011, raggiungendo i 1.110 milioni di tonnellate di merci movimentate nei porti europei. La Danimarca ha attraversato una situazione simile, con un crollo dei container nel 2009 e aumentando lentamente negli anni.Le statistiche delle Nazioni Unite ‘sui container nel mondo, dimostrano che i TEU (Twenty Unità piede Equivalente) in Danimarca sono passati da 740.682 nel 2008 a 621.546 nel 2009. Le cifre per il 2011 mostrano un miglioramento fino a 783.156 TEU, che sono stati movimentati porti danesi.

apoli, 25 luglio 2014 – Rinvio a giudizio per undici persone. Si è conclusa così l’udienza preliminare sulle presunte irregolarità nella gestione dell’Autorità portuale di Napoli. Rinviato a giudizio anche l’ex commissario, l’ammiraglio Luciano Dassatti. La prima udienza del processo è stata fissata per il 30 dicembre prossimo.

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Tangeri: traffico portuale, nel primo semestre 2014, con aumenti a due cifre Continua a pag. 2 ☛


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Tangeri: traffico portuale, nel primo semestre 2014, con aumenti a due cifre angeri, 10 luglio 2014 – Tangeri Med Port conquista 20 posti e si classifica 55° nel mondo per il traffico di container,che ammonta dopo la fine del primo semestre 2014,a 1,5 milioni di TEU(Twenty Feet Equivalent), con un incremento del 24% rispetto allo stesso periodo nel 2013. Grazie al buon andamento del 2013, il porto Tanger Med è stato classificato terzo porto africano dopo Port Said (Egitto) e Porto di Durban (Sud Africa), e 7 ° porto del Mediterraneo. Il Marocco accoglie questa bella prestazione che pone il porto marocchino al rango di grandi infrastrutture portuali a livello globale. Automobili: Attività di crescita ancora piu’ netta Il Traffico Valet Terminal Renault si attesta a 94.500 unità, con 79.500 prodotta nello stabilimento Renault di Mellousa con un incremento del 64% rispetto allo stesso periodo del 2013. Terminale utente comune ha registrato un traffico di 24.083 unità durante il primo semestre, con un incremento del 51% rispetto al primo semestre del 2013. Stesso discorso per il traffico di passeggeri passeggeri: Per il traffico passeggeri il Port Tanger Med si è posto un ambizioso programma di rinnovamento e adeguamento delle infrastrutture. Una prima azione di miglioramenti è entrata in attivita’ gia’ dal 2013 e ha dato i suoi frutti. Il secondo programma sara’ attivato durante l’estate 2014 con i miglioramenti che riguardano.: - Avvio di un nuovo terminal dei traghetti per passeggeri a piedi in Tanger Med Port Center, che vanta i più alti standard di qualità; collegato alla città di Tangeri con un treno e la stazione degli autobus; - Separazione fisica di traffico veicolare all’ingresso e uscita alle auto con una doppia di capacità di veicolare e ottimizzare gli utenti per il tempo di transito; - Lo spazio del biglietto all’interno del porto è stata ridisegnata per un maggiore comfort per i passeggeri e veicoli (spazi verdi ombreggiati, panchine, …). Nuove cabine delle compagnie di navigazione consentono ai viaggiatori che hanno già un biglietto per il check-in senza scendere

l’inFOrMAtOre nAVAle di napoli giornale Marittimo È un periodico edito dalla EDI.MAR. sas di Gennaro Scotto Pagliara Direttore Responsabile gennArO SCOttO PAgliArA Condirettore: SilViO SCOttO PAgliArA

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Sede: Stazione Marittima (Porto), 80133 Napoli Direzione, redazione e pubblicità: Calata Vitt. Veneto (ex manufatto USO) tel. e Fax: 081-203633 e-mail: gescotto@tin.it Registrazione presso il Tribunale di Napoli n° 1716 del 18/7/1964. Registro Nazionale della Stampa n° 9504 Spedizione in Abbonamento Postale

impaginazione e grafica eDiMAr sas.

dalla macchina; - Nella zona di imbarco,il porto passeggeri ha visto la creazione di uno spazio rilassante per migliorare il comfort dei passeggeri in transito. Gestito da professionisti con gli standard internazionali, che comprende bar, ristoranti, negozi duty free, pronto soccorso, terrazze con vista sul porto … Inoltre, sono state aumentate le fontanelle pubbliche ; - L’accesso principale alla rotatoria ai passeggeri in auto nel porto di Tangeri Med è stato ristrutturato e ampliato per una migliore visibilità e sicurezza dei passeggeri. Per meglio comunicare con i passeggeri, il sito www.tangermed-passagers.com è ora disponibile in arabo, oltre alla versione francese gia’ operativa dallo scorso anno. Porto di Tanger Med può anche essere scaricato da Apple Store e Play Store per informare i passeggeri in qualsiasi momento la situazione del traffico nel porto. Specifiche per ogni partenza e collegamento marittimo saranno visibili su tabelle elettroniche aziendali che mostrerà dove imbarcare ed i prezzi. Infine, una stazione radio di Tanger Med Port viene diffusa in tre lingue (arabo, francese e inglese) per dare informazioni ai passeggeri continuamente su meteo, gli orari delle navi, notizie. Fino al 6 luglio 2014, Tanger Med ha registrato in entrata il seguente flusso: 118.084 passeggeri, 38.463 veicoli e 517 autobus. In uscita invece: 64.604 passeggeri, 21.486 veicoli e 383 autobus.

Stampa: AlFA di Castaldo gaetano napoli ASSOCIATO ALL’USPI UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA Pubblicazione iscritta al Centro Nazionale ISDS (International Serials Data System) del Consiglio Nazionale Ricerche con il numero di codice ISSN 0393-9952. Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC) n° 5707 Responsabile del trattamento dei dati personali (D.Lgs.196/2003) gennaro Scotto Pagliara Direttore dell’Informatore Navale di Napoli


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Bruxelles: Ue, la semplificazione e formalità nei porti. Per l’ECSA ”è in ritardo e fuori rotta” timo per le navi in arrivo e in partenza da porti di paesi dell’Unione europea (UE). Ciascun paese UE deve adottare misure per assicurare che le formalità di dichiarazione nei propri porti siano richieste in modo armonizzato e coordinato. Il comandante o qualsiasi altra persona debitamente abilitata dall’armatore della nave deve notificare all’autorità nazionale competente, anteriormente all’ingresso in un porto UE, le informazioni previste dalle formalità di dichiarazione.

ruxelles, 10 luglio 2014 – UN PO’ DI STORIA

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La direttiva 2010/65 mira a semplificare e armonizzare le procedure amministrative applicate al trasporto marittimo, attraverso l’istituzione dell’uso generalizzato della trasmissione elettronica delle informazioni, nonché attraverso la razionalizzazione delle formalità di dichiarazione per le navi in arrivo e in partenza dai porti dell’Unione europea (UE).

Trasmissione elettronica dei dati I paesi UE accetteranno le dichiarazioni elettroniche attraverso un’interfaccia unica nei tempi più brevi e in ogni caso non oltre il 1° giugno 2015. L’interfaccia unica rappresenta il luogo dove tutte le informazioni vengono dichiarate un’unica volta e messe a disposizione delle varie autorità competenti e dei paesi UE. I paesi UE dovranno provvedere a che le informazioni ricevute secondo le formalità di dichiarazione siano rese disponibili nei loro sistemi nazionali SafeSeaNet (EN) e metteranno a disposizione degli altri paesi UE parti di tali informazioni attraverso il sistema SafeSeaNet. I paesi UE dovranno accettare i formulari FAL per l’adempimento delle formalità di dichiarazione, ma fino al 1° giugno 2015 potranno comunque accettare che le informazioni siano fornite in formato cartaceo.

ATTO Direttiva 2010/65/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 ottobre 2010, relativa alle formalità di dichiarazione delle navi in arrivo o in partenza da porti degli Stati membri e che abroga la direttiva 2002/6/CE. SINTESI Esenzioni La direttiva si applica alle formalità di di- Le navi che rientrano nell’ambito di applicachiarazione * applicabili al trasporto marit- zione della direttiva 2002/59/CE e che ope-

rano tra porti situati sul territorio doganale dell’UE, senza provenire, fare scalo o recarsi in un porto al di fuori dell’UE, sono esentate dal dovere di fornire le informazioni. La presente direttiva abroga la direttiva 2002/6/CE dal 19 maggio 2012. SEMPLIFICAZIONE DELLE FORMALITA’ NEI PORTI UE: L’ECSA,giustamente, segnala i ritardi nell’attuazione delle misure per semplificare le formalità amministrative per le navi che approdano nei porti dell’Ue, stabilite dalla direttiva 2010/65 relativa alle formalità di dichiarazione delle navi in arrivo o in partenza dai porti dell’Ue secondo la quale entro il 1° giugno 2015 le navi che fanno scal o nei porti di uno Stato Ue dovranno inviare i dati richiesti dalla nazione una sola volta e in formato elettronico, al fine di ridurre drasticamente le procedure burocratiche di cui si debbono occupare i marittimi. Secondo l’ECSA il problema è che gli Stati membri dell’UE hanno solamente l’obbligo di passare da un sistema cartaceo ad una interfaccia elettronica unica per tutte le informazioni, mentre il compito di garantire che i sistemi messi in atto sono compatibili e armonizzati è affidato alla Commissione Europea. Inoltre, dal rapporto sui progressi compiuti verso la semplificazione delle formalità amministrative per le navi che approdano nei porti dell’UE, pubblicato recentemente dalla Commissione, l’Ecsa deduce che l’attuazione della direttiva è in ritardo e, soprattutto, fuori rotta, in quanto non è stato ancora creato un sistema comune in tutta l’Ue per cui gli armatori, non solo potrebbero dover far fronte a tanti differenti sistemi di comunicazione elettronica, ma potrebbero anche dover investire in costose apparecchiature elettroniche senza ottenere in cambio alcuna semplificazione e snellimento delle procedure burocratiche.

Washington: a bordo della ”Cape Ray” si continua a neutralizzare armi chimiche siriane ashington, 25 luglio 2014 – Le squadre a bordo della nave statunitense MV ”Cape Ray” continuano a neutralizzare i materiali chimici della Siria ha dichiarato oggi il portavoce del Pentagono colonnello dell’esercito Steve Warren. Warren ha detto che le squadre avevano attrezzato il campo per il sistema di idrolisi installato per distruggere 411 tonnellate di sostanze chimiche a partire dal 21 luglio. “A partire da questa mattina, gli equipaggi hanno neutralizzato oltre il 25 per cento del DF [o methylphosphonyl difluoride], che è un precursore del sarin”, ha detto il colonnello, aggiungendo l’Organizzazione internazionale per la proibizione delle armi chimiche ha verificato la quantita’. Warren ha mostrato un grafico a torta dell’OCPW indicando due classificazioni chimiche: Categoria 1 prodotti chimici, che hanno poco o nessun uso pacifico e sono

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stati rimossi dalla Siria per la distruzione fuori dal paese, così come l’isoproponol e la categoria 2, che comprende altre sostanze chimiche tossiche e altri agenti chimici al di fuori della categoria 1. Il grafico ha dimostrato che a partire dal 21 luglio, il 36,6 per cento, o 380,1 di 1.038,5 tonnellate di dichiarate materiali di categoria 1 chimiche, sono stati distrutti, così come 12,4 per cento di 254,17 di tonnellate di categoria 2 materiali chimici. Squadre miste dell’ OPCW e le Nazioni Unite hanno cominciato

a mettere in sicurezza dei siti chimici siriani all’inizio di ottobre, e il governo siriano ha dato l’ultima delle sue scorte chimiche dichiarate 23 giugno. La ”Cape

Ray” è stata modificata e posizionata nel Mediterraneo orientale per lo smaltimento delle sostanze chimiche in conformità con i termini della Siria, concordato alla

Roma: Confindustria-SRM, checkup Mezzogiorno evidenzia effetti crisi durissimi oma, 25 luglio 2014 – È racchiusa in pochi dati la durezza degli effetti della crisi sull’economia del Mezzogiorno, che ha conosciuto nel 2013 il suo punto più basso. E i primi mesi del 2014 confermano purtroppo questa tendenza negativa: il saldo tra imprese iscritte e cessate è negativo per oltre 14mila unità. Dall’inizio dell’anno hanno infatti cessato la propria attività 573 imprese meridionali al giorno, con i fallimenti in crescita del 5,7% rispetto allo stesso periodo del 2013. L’Indice Sintetico del Checkup elaborato da Confindustria e SRMStudi e Ricerche per il Mezzogiorno (centro studi collegato al gruppo Intesa Sanpaolo) è sceso nel 2013 al di sotto del minimo registrato nel 2009. A deprimere l’Indice è soprattutto il dato degli investimenti pubblici e privati, diminuiti di quasi 28 miliardi tra il 2007 e il 2013: un calo di oltre il 34%, con punte di quasi il 47% nell’industria in senso stretto e del 34% nell’agricoltura e nella pesca, che pure sono settori in cui è forte la specificità del Mezzogiorno. In particolare, frenano gli investimenti pubblici: tra il 2009 e il 2013, infatti, la spesa in conto capitale nel Mezzogiorno si è ridotta di oltre 5 miliardi di euro, tornando ai valori del 1996, contribuendo alla riduzione del numero e del valore degli appalti pubblici. In calo di numero, ma soprattutto di valore (da 8,6 miliardi a poco più di 5) sono anche le gare di partenariato pubblico-private bandite nel Mezzogiorno. Si realizzano, dunque, sempre meno investimenti pubblici, sia che lo Stato li finanzi direttamente sia che li promuova indirettamente. E ciò è paradossale, se si considerano le difficoltà economiche che suggerirebbero l’opportunità di un’azione pubblica decisamente anticiclica. Segnali parzialmente in controtendenza vengono dalle esportazioni meridionali: l’export è, infatti, l’unica variabile il cui valore al 2013 è superiore (+2,4%) a quello del 2007. Tuttavia, tale recupero sembra essersi fermato nel 2013 e nei primi mesi del 2014, o meglio differenziato: scende l’export di idrocarburi, oscilla l’export di acciaio, si rafforzano settori come l’aeronautico/automotive, la meccanica, la gomma/plastica, l’agroalimentare. Così come si rafforza l’export dei principali poli produttivi e dei distretti meridionali. Non sono i soli segnali timidamente positivi: cresce il numero delle società di capitali (+3,2% rispetto a un anno fa), delle imprese aderenti a contratti di rete (oltre 1.600), delle nuove imprese condotte da giovani (50mila nel solo 2012); tornano a crescere, in alcune regioni meridionali, i turisti stranieri. Segnali contradditori vengono dalle dinamiche creditizie. Gli impieghi nel Mezzogiorno continuano a scendere (8,4 miliardi di euro in meno rispetto al 2012), mentre i crediti in sofferenza hanno ormai raggiunto i 35 miliardi di euro. Tuttavia, nei sondaggi più recenti le imprese segnalano una lieve attenuazione della restrizione nelle condizioni di accesso al credito. Non si è ancora verificata un’inversione di tendenza nella dinamica dei prestiti, ma la riduzione sembra accennare a frenare. Sono alcuni timidi segnali di vitalità dell’economia meridionale (che trovano riscontro in un clima di fiducia che torna lentamente a crescere), che tuttavia non sono ancora sufficienti a compensare l’onda lunga degli effetti della crisi. È necessario e urgente un robusto intervento per amplificare al massimo questi segnali positivi attraverso due azioni convergenti. È necessaria la decisa attuazione delle riforme istituzionali e strutturali (fisco, energia, semplificazione, riduzione strutturale dei tempi di pagamento della PA) di cui l’Italia, in particolare il Mezzogiorno ha estremo bisogno, non solo per i benefici effetti sulla competitività, ma anche perché la loro effettiva definizione è la strada obbligata per dimostrare l’affidabilità del nostro Paese a livello europeo. A queste riforme deve accompagnarsi una politica economica chiaramente orientata allo sviluppo. Se è vero che la spesa corrente ha ripreso la sua corsa (+5,7% nel Centro-Nord; +3,2% nel Mezzogiorno nel 2012), notevole è stata soprattutto la compressione della spesa in conto capitale (-9,5% al Sud). Di fronte a una caduta degli investimenti come quella osservata, la partita decisiva per il Sud si gioca perciò attorno a un pieno ed efficace impiego delle risorse della politica di coesione. L’esclusione dal Patto di Stabilità europeo delle spese cofinanziate e, di conseguenza, l’allentamento del Patto di Stabilità interno, rappresentano un nodo decisivo, per sciogliere il quale la credibilità del Paese è condizione fondamentale. Nel recente Consiglio europeo di Ypres l’Italia ha posto con forza il tema della flessibilità nell’attuazione del Patto, ma entro l’autunno i meccanismi concreti con cui la flessibilità può essere applicata devono essere definiti, per non lasciare che questo primo risultato resti solo una petizione di principio. È obbligatorio, per gli stessi obiettivi di credibilità del Paese, non perdere nemmeno un euro delle risorse già a disposizione, e ancora di più far sì che ogni euro speso costituisca un effettivo volano di sviluppo. Secondo una stima di massima, utilizzando a pieno tutte le risorse per la coesione, comunitarie e nazionali, si potrebbero mobilitare nel Mezzogiorno oltre 14 miliardi di euro l’anno per i prossimi 9 anni, per favorire la competitività del tessuto produttivo e la propensione a investire, la sua apertura internazionale e la sua capacità di innovare, per migliorare la dotazione infrastrutturale e di servizi, per sostenere l’istruzione e le competenze dei cittadini meridionali; per recuperare e valorizzare un patrimonio naturale e culturale che costituisce insieme la maggiore risorsa inutilizzata e una delle migliori carte da giocare.

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Corea del Sud: ritrovato il proprietario del traghetto dove morirono 300 persone. In un frutteto decomposto da mesi

uncheon (Corea del Sud), 22 luglio 2014 – Il corpo del più ricercato uomo della Corea del Sud, legata al naufragio di un traghetto nel mese di aprile scorso e dove morirono 300 passeggeri, è stato identificato più di un mese dopo essere

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stato trovato in un frutteto, ha detto la polizia, con il suo libro e bottiglie vuote di alcolici nelle vicinanze. Il capo della polizia incaricato del caso in una piccola città nel sud del paese, è stato licenziato su due piedi per non aver riconosciuto il libro, o mettere insieme due più due, e per non aver identificato il cadavere in precedenza. La polizia ha detto che il DNA e le impronte digitali dal corpo fortemente decomposto trovato il 12 giugno hanno dimostrato di essere quella di Yoo Byung-un, 73 anni,obiettivo principale per più di due mesi della più grande caccia all’uomo della Corea del Sud. Accanto al corpo è stato trovato un libro scritto da Yoo, insieme ad una bottiglia vuota di

un tonico per la salute ricavato da olio di fegato di squalo, prodotto da una società di famiglia Yoo, e tre bottiglie vuote di alcolici, ha detto la polizia. Il libro e’ stato intitolato “Greater Love Has No One Than This” ed è stato scritto nel 1995, mentre Yoo stava scontando quattro anni di carcere per frode. Yoo era un ricco uomo d’affari che ha guidato la famiglia che possedeva la societa’ armatoriale che gestiva un traghetto che si è capovolto causando il peggior disastro marittimo del Paese in 20 anni. La polizia ha detto di non aver determinato la causa della morte del ricco uomo d’affari, ma ha detto che non sembra essere un omicidio. Prove tossicologiche sono in corso.

Il traghetto Sewol, viaggiando troppo veloce in una traversata, affondò il 16 aprile per un viaggio di routine dalla terraferma all’ isola-vacanza di Jeju. Dei 476 passeggeri e membri dell’equipaggio a bordo, 339 erano bambini e gli insegnanti della stessa scuola alla periferia di Seoul. Solo 172 persone sono state salvate e il resto sono tutti presumumibilmente annegati. In mancanza della capacita’ di trovare Yoo,il personaggio era diventato un mal di testa politico per il President Park Geun-hye, il cui governo è stato preso di mira da pesanti critiche per la sua gestione del disastro. I 15 membri dell’equipaggio del Sewol superstiti, tra cui il capitano, sono sotto processo per accuse che vanno dall’omicidio alla negligenza. Il disastro ha causato uno sfogo di dolore e di rabbia dopo si e’ saputo da qualche membro dell’ equipaggio è trovato anche un video che dimostrava l’abbandono nave da parte dei marinai mentre i bambini, seguendo le errate istruzioni,sono rimasti nelle loro cabine. L’imprenditore-armatore Yoo, era stato accusato di appropriazione indebita, di negligenza ed evasione fiscale. Le autorità avevano offerto una ricompensa equivalente a quasi mezzo milione di dollari per informazioni che portassero al suo arresto, mentre diversi membri della famiglia erano gia’ sono rinchiusi in carcere.

Roma: Confitarma ”apprezzamento e soddisfazione per il provvedimento antipirateria adottato dal Governo”

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oma, 24 luglio 2014 – Ieri,su proposta del Presidente del Consiglio e dei Ministri degli Affari Esteri, della Difesa e dell’Interno, il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge che proroga le missioni italiane all’estero, all’interno del quale è stata inserita la proroga per poter imbarcare fino al 31 dicembre 2014, in funzione antipirateria, guardie giurate, ex appartenenti alle Forze Armate, in assenza dei corsi di formazione previsti dalla Legge 130 del 2011 ed ancora non attivati.

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“L’armamento italiano esprime apprezzamento e soddisfazione per il provvedimento adottato dal Governo – afferma Emanuele Grimaldi, Presidente della Confederazione Italiana Armatori – perché in tal modo è possibile continuare a garantire la difesa delle nostre navi mercantili dagli attacchi di pirateria nel Golfo di Aden e nelle acque antistanti le coste della Somalia, laddove non siano disponibili i Nuclei Militari di Protezione (NMP), che intanto proseguono la loro attività che oggi conta circa 400 viaggi messi in sicurezza”.


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Argentina: si avvicina il termine per un possibile nuovo default

uenos Aires, 22 luglio 2014 – Con l’avvicinarsi del termine fissato (in deroga) a fine luglio per il pagamento del flusso cedolare del debito ristrutturato, si intensificano le negoziazioni tra il Governo argentino e gli holdout, ossia quei creditori che hanno deciso di non aderire alle precedenti ristrutturazioni del debito pubblico di Buenos Aires. Dopo mesi e settimane di confronto serrato ma non risolutivo, sembra possibile una soluzione di compromesso nella gestione dei pagamenti. Secondo fonti di stampa (ad esempio il Financial Times), infatti, il Governo argentino sarebbe pronto a offrire agli hedge funds coinvolti il rimborso dei 1,6 miliardi di titoli in loro possesso attraverso un’operazione di scambio che prevede l’emissione di due bond Bonar 24 del tipo d i quelli già usati per ripagare Repsol della nazionalizzazione della controllata YPF. Lo swap in questione però dovrebbe forzatamente avvenire nel gennaio 2015 in modo da garantire il rispetto della clausola RUFO (Right upon future offer) che prevede che l’Argentina non possa volontariamente riservare una miglior proposta di ristrutturazione rispetto a quelle già compiute senza estendere questa offerta anche a coloro che hanno precedentemente aderito. Con gennaio però la validità di questa clausola giungerebbe a scadenza, lasciando così al Governo di Buenos Aires la facoltà di rimborsare gli holdout senza incorrere in un’altra serie di azioni legali. Questo consentirebbe all’Argentina di evitare un altro default in poco più di dieci anni,anche se non è ancora scontata l’approvazione di una soluzione di questo tipo da parte del giudice statunitense Griesa che ha convocato una nuova udienza per il prossimo 22 luglio. dati a cura Servizio Studi di Intesa San Paolo

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Beirut: equipaggio su nave sequestrata da 10 mesi. Il cargo è una bomba galleggiante eirut, 23 luglio 2014 – La nave da carico generale ”Rhosus” era diretta a Beirut, Libano, nel mese di ottobre dello scorso anno. Il cargo con un carico di nitrato di ammonio (il nitrato d’ammonio è un composto chimico che viene utilizzato come fertilizzante, ma anche per produrre l’ammonal e l’ANFO, due esplosivi) era destinato ad un altro paese, e la ragione ha cambiato rotta Beirut non è chiaro, forse per fare forniture oppure a causa di qualche problema meccanico.Molti sostengono che invece rappresenta l’ennesima triangolazione per il trasporto di armi,destinazione finale annullata per portare le armi in un’altro porto. La ”Rhosus” è stata sequestrata dopo l’ispezione PSC (Port State Control), che ha trovato una serie di carenze a bordo dello scafo. Da allora la nave è rimasta bloccata a Beirut. Ora a bordo soggiornano solo quattro membri dell’equipaggio a bordo,il comandante (di nazionalità russa), il primo ufficiale,direttore di macchina e il nostromo,sono tutti di nazionalita’ ucraina. La nave era di proprietà e gestito da Grechushkin Igor, cittadino russo residente ora a Cipro. ”Rhosus” in realtà, è abbandonato, il proprietario non comunica, non paga gli stipendi, non fornisce rifornimenti per l’equipaggio.Il proprietario del carico ha dichiarato furbescamente l’abbandono. Le autorità di Beirut non consentono all’equipaggio sopravissutp di lasciare la nave e volare a casa. La ragione è ovvia, le autorità portuali non vogliono essere lasciati con la nave abbandonata nelle loro mani, caricato con merce pericolosa, esplosivi, in effetti.Il perché non vogliono arrestare nave con il carico, per liberare l’equipaggio e sostituirlo con equipaggio locale temporaneo, non è chiaro. Le autorità russe e ucraine non fanno nulla, mentre a quanto pare, non hanno preso nessun accordo al fine di ottenere qualche tipo di accordo con le autorità di Beirut La nave da carico generale ”Rhosus”, IMO 8630344, con una stazza di 3.226, costruita nel 1986,con bandiera Moldova, società armatrice era la Teto Shipping, Cipro.

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ANNO 52° - N°7- LUGLIO 2014

Roma: RINA e CRN firmano l’accordo a sostegno della ricerca e dell’innovazione Roma, 18 luglio 2014 – Il Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, prof. Luigi Nicolais e il Presidente e Amministratore Delegato del RINA, ing. Ugo Salerno, hanno firmato oggi nella sede del CNR un accordo quadro per favorire la valorizzazione dei risultati dei progetti di ricerca, il trasferimento tecnologico, la progettazione di servizi, prodotti e processi innovativi. Le aree di intervento riguarderanno i settori scientifici e produttivi a più alto potenziale di crescita e di discontinuità tecnologica come le nanotecnologie e i materiali compositi; l’edilizia sostenibile; l’energia e l’utilizzo di fonti rinnovabili; l’additive manufacturing; la sicurezza alimentare; la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale e le biotecnologie avanzate. Inoltre, attraverso lo sviluppo di progetti e multidisciplinari e intersettoriali, verrà favorita la attivazione di reti e partenariati, nazionali e internazionali, per la partecipazione ai programmi di ricerca e innovazione comunitari e sostenuto il rafforzamento della rete dei laboratori pubblico-privati, dei distretti produttivi e tecnologici. In particolare, CNR e RINA, attraverso la controllata D’Appolonia integreranno, potenzieranno e valorizzeranno le attività di ricerca, progettazione e intervento del Distretto Tecnologico STRESS – Sviluppo Tecnologie e Ricerca per l’Edilizia sismicamente Sicura ed ecoSostenibile – di cui sono entrambi soci fondatori. «Quest’accordo consolida una rete di eccellenze, di cui il RINA e il CNR sono animatori e apre a nuove opportunità per la ricerca e il trasferimento di risultativi e metodi scientifici al tessuto produttivo e imprenditoriale. – così il Presidente del CNR, prof. Luigi Nicolais, che ha proseguito – La scelta di valorizzare, integrando e potenziando le attività, del distretto tecnologico STRESS va, poi, nella direzione di alimentare e potenziare le iniziative di innovazione territoriale proiettandole in una dimensione internazionale. Difatti i progetti ad alto impatto sociale, come quelli sulla sicurezza del patrimonio edilizio piuttosto che quelli sui compositi, o quelli a elevata complessità tecnico-scientifica, come nel caso dei nanomateriali o delle biologie avanzate piuttosto che dei beni culturali, consentono di integrare conoscenze e tecnologie sviluppate in più ambiti scientifici e al

tempo stesso di concentrarne i benefici su specifici ambiti produttivi, favorendo l’innovazione e la crescita competitiva dei sistemi produttivi locali.» “La finalità principale delle politiche di ricerca e sviluppo tecnologico è strutturare, partendo dal sistema paese, un’economia della conoscenza a livello mondiale.” – ha dichiarato Ugo Salerno, Amministratore Delegato del RINA – “In quest’ottica, l’obiettivo è arrivare ad ottimizzare la cooperazione tra le diverse fasi di azione e progetto, coordinare al meglio le politiche internazionali, rafforzare le potenzialità strutturali e

ingapore, 20 luglio 2014 – La Repubblica islamica attraverso la societa’ di navigazione di bandiera,la Iran Shipping Lines (IRISL), sta acquistando 10 portarinfuse da un costruttore navale di Singapore. L’IRISL ha fatto un ordine-300 milioni di dollari per Yangzijiang Shipbuilding Holdings Ltd. per le navi 82.000 tonnellate, ha ripreso il Wall Street Journal da voci che giravano nella citta’ asiatica,da tempo. Le navi dovrebbero essere consegnate a quest’ultima entro i primi mesi del 2017, riferisce una fonte informata, ha scritto il WSJ. “Le banche che saranno coinvolte nel finanziamento stanno cercando un modo sicuro per non violare le sanzioni … ma è probabile che se c’è accordo sul prezzo, il finanziamento passerà attraverso altre strade” , ha detto una fonte anonima. IRISL e le sue controllate non hanno ricevuto nessuna nuova consegna di navi

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solidata esperienza del RINA saranno in grado di supportare la creazione di un eco-sistema integrato dell’innovazione e ricerca: il nostro Paese deve imparare a lavorare in squadra, a cooperare e competere”.

Singapore: IRISL ordina dieci bulk carrier da 82mila tdw al cantiere Yangzijiang

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il collegamento in rete dei gruppi di ricerca, valorizzando la messa a punto di soluzioni replicabili sui contesti locali dove il maggior impatto in termini di ricadute economiche e sul mondo del lavoro è atteso. La forza del CNR e la con-

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non petrolifere dal 2010, due anni dopo che la società iraniana è stato punita dalle sanzioni degli Stati Uniti. All’inizio del 2012, gli Stati Uniti e la UE ha imposto sanzioni a settori petrolifero e finanziario dell’Iran, con l’obiettivo di prevenire altri paesi di acquistare petrolio iraniano e condurre transazioni con la Banca centrale dell’Iran. Il 15 ottobre 2012, i ministri degli esteri dell’Unione europea hanno raggiunto un accordo su un altro round di sanzioni contro l’Iran. Sei potenze mondiali impegnate in colloqui con l’Iran hanno attenuate alcune delle sanzioni contro la Repubblica islamica a gennaio, quando un accordo provvisorio raggiunto lo scorso anno ha avuto effetto. Iran ed i sei paesi – Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Russia, Cina e Germania – hanno fissato una scadenza a novembre per un accordo nucleare permanente.


ANNO 52° - N°7- LUGLIO 2014

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Sestri: via ai lavori per la ”Seven Seas Explorer”

estri, 15 luglio 2014 – Si è svolta oggi presso lo stabilimento di Sestri Ponente (Genova) la cerimonia del taglio della prima lamiera di “Seven Seas Explorer”, la prima nave da crociera extra lusso che Fincantieri realizzerà per la società armatrice Regent Seven Seas Cruises, brand del gruppo Prestige Cruise Holdings. La consegna è prevista per l’estate del 2016. Per la società armatrice tra

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gli altri, erano presenti Kunal S. Kamlani, Presidente di Regent Seven Seas Cruises, mentre per Fincantieri Gabriele Cocco, Direttore Navi Mercantili e Raffaele Davassi, Direttore dello stabilimento. Ha benedetto la lamiera Sua Eminenza Reverendissima Cardinale Angelo Bagnasco. Con le sue 54.000 tonnellate di stazza lorda, “Seven Seas Explorer” sarà l’ammiraglia della flotta, avrà una lun-

ghezza di 223 metri e potrà ospitare a bordo 738 passeggeri in 369 ampie suite. La nuova unità sarà costruita adottando le più avanzate tecnologie in tema di protezione ambientale. L’allestimento sarà particolarmente ricercato e sarà prestata molta attenzione al comfort per i passeggeri. Il cantiere di Sestri Ponente ha consegnato con successo nel recente passato due unità extra lusso per Oceania Crui-

ses, brand del gruppo Prestige Cruise Holdings: “Oceania Marina” nel 2011 e “Oceania Riviera” nel 2012. Entrambe le navi hanno una stazza lorda di 66.000 tonnellate, 238 metri di lunghezza, 32 di larghezza e 11 ponti passeggeri. Regent Seven Seas Cruises è il più esclusivo operatore crocieristico al mondo. Le tre unità che oggi compongono la flotta, Seven Seas Navigator, Seven Seas Mariner and Seven Seas Voyager, si sono aggiudicate diversi premi di settore e toccano più di 250 destinazioni in tutto il mondo. Prestige Cruise Holdings è la compagnia che controlla Regent Seven Seas Cruises insieme a Oceania Cruises. PHC gestisce alcuni asset selezionati del portafoglio di investimenti nel settore cruise di Apollo Management ed è guidata da Frank J. Del Rio, Amministratore delegato. PHC è leader nei settori premium e di lusso del mercato crocieristico con oltre 6.400 letti bassi distribuiti tra i brand Regent Seven Seas Cruises e Oceania Cruises.

Nicaragua: la Cina investirà 50 Mld di dollari Usa per un canale più grande di Panama

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anagua, 8 luglio 2014 – Una crescita del Prodotto interno lordo (Pil), oggi attorno al 45%, fino al 10,8% nel 2014 e al 15% nel 2015, in vista, addirittura, di un “raddoppio” dell’economia nel 2018: a ciò, secondo le stime del segretario per le politiche pubbliche del governo, Paul Oquist, il Nicaragua arriverà grazie al Grande Canale Interoceanico

tra l’Atlantico e il Pacifico, un progetto antico quasi due secoli, che sembra sul punto di concretizzarsi attraverso due disegni di legge all’esame del Congresso. In attesa dell’assemblea plenaria di giovedì – il parlamento è dominato dai sandinisti del presidente Daniel Ortega – le proiezioni ufficiali prevedono che il Canale triplicherà il numero di posti

di lavoro al livello nazionale. Si stima che per la realizzazione del Canale occorreranno 10 anni e saranno necessari stanziamenti, iniziali, di 40 miliardi di dollari. Panamá, per costruire una nuova serie delle gigantesche chiuse del Canale, complete nel 2015, sta pagando circa 5,2 miliardi di dollari. Fa discutere alcuni settori la decisione di assegnare la concessione del mega-progetto all’azienda cinese HK Nicaragua Canal Development Investment Co. Limited, con sede a Hong Kong. La proposta di Ortega prevede inoltre che la concessione durerà 50 anni e potrà essere prorogata per altri 50 da parte della stessa azienda: quest’ultima è guidata da un imprenditore, Wang Jing, che l’opposizione definisce “un avvocato e non un uomo d’affari” senza esperienza di progetti di tale portata. Ripercorrendo le tappe storiche del progetto, il presidente del Congresso, il sandinista René Núñez, ha ricordato che risale al 1826, cinque anni dopo l’indipendenza del Centroamerica dalla corona spagnola. Nel 1830 il Nicaragua cominicò a promuoverne la

realizzazione cedendo a una società a capitali olandesi la concessione per cominciare i lavori, ma senza successo. Nel 1849, durante la ‘febbre dell’oro’ negli Stati Uniti la concessione passò all’imprenditore Cornelio Vanderbilt, con l’incarico di utilizzare il tratto tra il fiume San Juan, il Lago de Nicaragua e l’Istmo de Rivas, nel sud del paese. Nel 1850, il Trattato ClaytonBulwer cambiò le carte in tavola, cancellando la concessione precedente per disporre inoltre che né gli Usa né l’Inghilterra potessero costruire un canale attraverso il Nicaragua, a meno di un accordo bilaterale. Nel Nel 1904 il Congresso statunitense scartò infine l’ipotesi di un canale in Nicaragua sembra a causa di un sigillo che ritraeva nel Grande Lago un vulcano in eruzione, optando così per Panamá. Dal 1914 al 1971 è in ogni caso rimasto in vigore un patto bilaterale per la realizzazione di una via interoceanica analoga a Panamá. Il progetto del ‘Gran Canal Interoceánico de Nicaragua’ prevede un passaggio oceanico più largo di quello del nuovo Panamá ampliato e un ‘corridoio secco’ con una ferrovia, oleodotti, porti e scali aerei, sia dal lato Atlantico che da quello Pacifico. La proposta del governo è sostenuta dal settore imprenditoriale che, tuttavia, chiede come condizione priorità ai lavoratori nicaraguensi e alle imprese nazionali, trasparenza e tutela dell’ambiente. Ma l’impatto ambientale è proprio l’aspetto su cui il mega-progetto incontra le più strenue resistenze: sebbene il tracciato della via interoceanica non sia stato ancora definito, tutti e quattro quelli al vaglio delle autorità attraversano almeno in parte il Gran Lago che la legislazione vigente classifica come una “riserva naturale di acqua potabile”.

Savannah: si insabbia il casino’ galleggiante ”Escapade”. I passeggeri ancora a bordo avannah, 16 luglio 2014 – Il portavoce Chief Petty Officer Ryan Doss, della US COAST GUARD, ha annunciato di aver ricevuto con una telefonata mella giornata di ieri, che casino’-nave ”Escapade” di 200 piedi di lunghezza si è incagliata la scorsa notte fuori Tybee Island, nei pressi del porto di Savannah, in Georgia. I media locali indicano che la nave era sul suo viaggio inaugurale. Il Capo Doss fa presente che un gruppo per garantire la necessaria sicurezza marittima è stato inviato sul posto e sembra che non vi sia alcun rischio di inquinamento o l’indicazione di danni strutturali allo scafo a seguito del fermo, avvenuto su una lingua di sabbia. L’equipaggio di 27 membri ed i 96 passeggeri sono ancora a bordo della nave che, a causa delle basse profondità d’acqua intorno ad esso, non può essere sbarcato al momento. Ryan Doss osserva che si è in attesa dell’ alta marea alle 01:00 con la speranza che possa essere in grado di essere tirato in mare. Ci Sulla scena pullulano societa’ spezializzate in salvataggi navali.

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Madras: l’India rilascia i 35 security seamen dopo otto mesi di battaglia legale

adras, 11 luglio 2014 – L’Alta Corte dell’India ha lasciato cadere le accuse contro l’equipaggio e le guardie di una nave privata statunitense adibita alla sicurezza contro i pirati,dopo otto mesi dall’inizio della battaglia legale. La società di sicurezza Advanfort con sede a Washington DC,riferisce che l’Alta Corte di Madras ha annullato le accuse contro l’equipaggio di 35 membri della sicurezza della nave ”MV Seaman Guardia Ohio” dopo che il giudice non aveva prove da giustificare una qualsiasi delle rivendicazioni contro di loro. Il procuratore generale indiano ha presentato un “First Information Report” contro l’equipaggio e le guardie della nave per l’ingresso non autorizzato in acque indiane pur essendo in possesso di armi da fuoco il 13 ottobre del 2013. A seguito della loro detenzione, la societa’ ”AdvanFort” comunica all’Alta Corte indiana, nel tentativo di far cadere le accuse, sostenendo che la nave è stato bloccata mentre era al di fuori delle acque territoriali indiane e che la nave aveva il solo scopo di rifornirsi di carburante dopo il forte ciclone Phailin che ha ridotto il serbatoio della nave quasi a zero. La ”Advantfort” ha inoltre sostenuto che tutte le armi a bordo sono state legalmente acquistate e documentate correttamente. Secondo il consiglio della Seaman Guardia Ohio,dopo il fermo della nave ed il successivo arresto di tutti i 35 membri a bordo è stato annullato dal Tribunale dopo aver scoperto che le affermazioni non erano vere. Nel marzo scorso, 33 delle 35 guardie furono rilasciati dal carcere dopo avere pagato una cauzione e l’ordine di non lasciare la citta’ di Chennai, India, con l’obbligo di firma presso il comando di polizia Mylapore, ogni giorno. Il capitano ed il primo ufficiale della nave erano rimasti in carcere per tutto il tempo perche’ l’applicazioni della cauzione furino respinte dall’ Alta Corte e di un tribunale di grado inferiore. “Questa è stata una lunga e desiderata decisione e vorremmo ringraziare tutti coloro che hanno avuto fiducia in noi, ed a chi ci ha offerto sostegno e ci ha aiutato a superare questa sfida”, ha detto AdvanFort CEO Sam Farajallah.

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