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BarCelloNa
Napoli
Il consumo di carburante per navi Finnlines è diminuito di oltre il 30 per cento
Asia-N. Europa: il trasporto container registra tassi di ribasso del 17%
Il CDA di Fincantieri approva i risultati
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al 30 Giugno 2016
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Sped. in A. P. - 45% - art. 2 comma 20/B, Legge 662/96 - Filiale di Napoli Imprimé a Taxe Reduite - Taxe Percue - Tassa Riscossa - Napoli Italy
ANNO 54° — N° 7 — Luglio 2016
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Collaborazione tra la Grimaldi Lines ”Atlantic Sea”, terza di cinque nuove navi G4 della ACL (Grimaldi Napoli), è stata consegnata ed i comuni sardi della Barbagia
Napoli, 31 Luglio 2016 – Sconto sul traghetto per chi decide di stare in un hotel della Barbagia. Questa mattina nel parco di San Basilio a Ollolai è formalmente iniziata la collaborazione fra la Grimaldi Lines e l’Unione dei Comuni composta da Oniferi, Sarule, Olzai, Tiana, Ovodda, Lodine, Gavoi e
Ollolai. Chi viaggerà con le navi Grimaldi lines e prenota in una struttura ricettiva aderente al circuito beneficia di uno sconto sui biglietti da e per la Sardegna del 15% in bassa stagione, del 10% in alta. “E’ una iniziativa – spiega Antonio Congiu, sindaco di Lodine e presidente dell’Unione dei Comuni Barbagia – che rien-
tra all’interno del nostro progetto per promuovere e rendere appetibile anche dal punto di vista della mobilità il nostro territorio”. Tutto il territorio è coinvolto. “Un lavoro di squadra che mette in rete mobilità, ricettività e tutti gli attrattori dei nostri Comuni – dice il primo cittadino di Oniferi, Stefania Piras -. Il primo tassello è creare il circuito di tutte le attività ricettive che entreranno a far parte del progetto alle quali verrà abbinata la scontistica”. Coinvolta anche Ollolai: “E’ un esempio – afferma il sindaco Efisio Arbau – di quella continuità territoriale contrattuale che da tempo proponiamo al posto del fallimento della continuità monopolistica con settanta milioni di euro di soldi pubblici che serve solo per tenere in piedi Tirrenia”.
È ONLINE IL NUOVO SITO WEB DI GRIMALDI LINES Napoli, 4 luglio 2016 – E’ online il nuovo sito web di Grimaldi Lines, nato da un’attenta operazione di restyling condotta dalla Compagnia di Navigazione, sia in termini di grafica sia in termini di contenuti. All’indirizzo www.grimaldi-lines.com è dunque disponibile uno strumento profondamente innovativo, totalmente responsive – fruibile e consultabile da ogni tipo di supporto – e in grado di garantire all’utenza modalità di navigazione immediate. Il nuovo sito web presenta infatti un menù semplificato, che facilita la ricerca e la consultazione, fornendo con estrema chiarezza tutte le informazioni sui collegamenti marittimi effettuati e sulle modalità di prenotazione. Già in home page sono stati infatti posizionati in evidenza il booking online, i social network e la sezione dedicata alle numerose offerte speciali che la Compagnia
propone in ogni periodo dell’anno. Sono state inoltre ideate e realizzate sei nuove sezioni, una per ogni destinazione servita dalla Compagnia: Sardegna, Sicilia, Spagna, Grecia, Tunisia e Marocco. In ognuna di queste sezioni, l’utenza potrà trovare tutte le informazioni utili per il viaggio, tra cui gli orari, le offerte, le modalità di imbarco, i dettagli sui porti di arrivo e partenza, le descrizioni e le curiosità sulla destinazione. E’ stata infine introdotta la nuova sezione Servizi, con il dettaglio e le immagini di tutti i servizi offerti da Grimaldi Lines, a bordo della sua flotta e a terra nei porti di riferimento. Il nuovo sito di Grimaldi Lines è multilingue e consultabile in italiano, inglese, spagnolo e francese. A breve sarà online anche la versione in catalano. Per ulteriori informazioni: www.grimaldilines.com
Le navi ACL G4 sono le prime nel loro genere e le più grandi multiuso RORO / Containerships mai costruite. Esse incorporano un design innovativo che aumenta la capacità senza modificare significativamente le dimensioni dello scafo. I G4 sono più grandi, più ecologici e più efficienti rispetto alle navi che le hanno precedute. La loro capacità di caricare i contenitori è più che raddoppiata a 3800 teu, con 28.900 metri quadrati di spazio RORO e una capacità di imbarcare oltre 1300 auto. Le rampe RORO sono più ampie e meno profonde rispetto a quelli delle navi G3 ed i ponti RORO sono più elevati (fino a 7,4 metri) con un minor numero di colonne, consentendo un carico più facile e lo scarico di merci di grandi dimensioni. Le emissioni per TEU sono ridotti del 65%. La flotta continua a im-
Scopri le offerte Grimaldi Lines sulla Sardegna Napoli, 19 luglio 2016 – Grimaldi Lines offre il passaggio ponte per due persone più il trasporto dell’auto da/per la Sardegna a partire da €59, diritti fissi inclusi, solo su alcune date in promozione per viaggi one way alle seguenti condizioni: La promozione è soggetta a disponibilità e limitazione posti e non ha effetto retroattivo La promozione è disponibile solo su alcune partenze, anche di alta stagione, ed è valida esclusivamente per viaggi one way su tutte le linee da/per la Sardegna per prenotazioni fino al 31 luglio 2016
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piegare cellule-guide sul ponte, una caratteristica che permetterà ad ACL di estendere il suo record invidiabile: le navi ACL non hanno mai perso un contenitore in mare nel corso degli ultimi 30 anni. L’ ”Atlantic Sea” sarà registrato nel Regno Unito. Le sue gemelle, ATLANTIC STAR e ATLANTIC SAIL battono anch’esse bandiera britannica.L’ attuale programma e la rotazione dei porti di ACL sarà mantenuto fino a quando tutte e cinque le navi G4 saranno in servizio. L’ ”Atlantic Sea” e le navi gemelle G4 migliorerà notevolmente la competitività di ACL sul Nord Atlantico. La flotta G4 dimostra chiaramente che la Capogruppo di ACL, il Gruppo Grimaldi, continuerà a investire nel futuro di ACL sul Nord Atlantico. ACL ha avuto successo durante la sua storia
Westfield, 20 luglio 2016 - ACL ha preso ufficialmente in consegna il 17 luglio scorso la terza nuova nave della flotta G4, la ”Atlantic Sea” in data 30 giugno 2016. La ”Atlantic Sea” e’ salpata dalla Cina il 4 luglio scorso e prenderà il suo posto nel calendario transatlantico della società entro lo stesso mese.
di 49 anni facendo le cose in modo diverso da tutti i suoi concorrenti. La Società opera con navi uniche che porta il carico che gli altri non possono trasportare. La nuova flotta G4 consentirà di migliorare notevolmente le sue capacità di flessibilità e di trasporto merci. In combinazione con la continua espansione della rete di assistenza del Gruppo Grimaldi, le cinque nuove G4 consentiranno ad ACL di continuare ad offrire ancora più servizi come un contenitore di alta qualità e restare l’operatore RORO affidabile per gli anni a venire.
151° Anniversario dall’istituzione del Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera Napoli, 21 luglio 2016 – In occasione dell’anno giubilare e nella ricorrenza del 151° anniversario dall’istituzione del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera è stata celebrata, all’interno della basilica di San Pietro in Vaticano, una S.Messa officiata dall’Ordinario Militare per l’Italia, S.E. Mon. Santo Marcianò. La cerimonia, rivolta a tutto il personale del Corpo ed ai propri familiari, ha rappresentato un momento di forte aggregazione e un passaggio significativo nella storia del Corpo, unendo spiritualmente gli 11.000 uomini e donne della Guardia Costiera in un unico grande equipaggio per rinsaldarne i valori di coesione e umanità, nella sempre più forte consapevolezza dell’importanza della propria missione principale: salvaguardare il bene primario della vita umana in mare. Alla funzione hanno preso parte il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, il Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia costiera, Ammiraglio Ispettore Vincenzo Melone e, con le più alte cariche istituzionali, hanno presenziato il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano, e il Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio di Squadra Valter Girardelli.
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DALLA PRIMA PAGINA OFFERTE GRIMALDI LINES SULLA SARDEGNA La promozione di €59 si riferisce ad un viaggio one way in passaggio ponte per 2 passeggeri con auto al seguito, diritti fissi inclusi. La promozione non si applica ai pasti a bordo ed altri supplementi facoltativi In caso di viaggi con sistemazioni diverse dal passaggio ponte, ovvero poltrona o cabina di qualsiasi tipologia, o veicoli diversi dall’auto, a tali sistemazioni/veicoli saranno applicate le tariffe standard
La promozione non è cumulabile con altre tariffe speciali né promozioni a tempo, se non diversamente specificato La promozione è cumulabile con tutte le convenzioni attualmente in vigore Il biglietto emesso con la promozione Sardegna59 non è rimborsabile Possono essere effettuate solo le seguenti modifiche, pagando le spese di variazione più eventuale adeguamento tariffario: aggiunta passeggero, sistemazione, animale, pasti a bordo, aggiunta e modifica del veicolo (anagrafica e di categoria) Non è possibile effettuare modifiche di data partenza e nominativo passeggeri
CaleNDario Delle DaTe iN proMoZioNe LIVORNO – OLBIA 13/07 – 19/07 – 20/07 – 21/07 – 22/07 – 26/07 – 28/07 12/08 -17/08 – 18/08 – 19/08 – 22/08 – 23/08 – 24/08 – 25/08 – 26/08 – 28/08 – 29/08 – 30/08 – 31/08 OLBIA – LIVORNO 13/07 – 14/07 – 18/07 – 19/07 – 20/07 – 21/07 – 25/07 – 26/07 01/08 – 02/08 – 03/08 – 04/08 – 05/08 – 07/08 – 08/08 – 10/08 - 12/08 – 16/08 – 17/08 – 31/08 CIVITAVECCHIA – PORTO TORRES 19/07 – 29/07 – 22/08 – 23/08 – 25/08 – 26/08 – 27/08 – 29/08 – 30/08 PORTO TORRES – CIVITAVECCHIA 13/07 – 19/07 – 20/07 – 26/07 – 03/08 – 05/08 – 09/08 – 12/08 – 13/08
Una nave ha pagato 829.464 $ per attraversare i 77 km del Canale di Panama Panama City, 3 luglio 2016 – Il 1 ° luglio scorso una nave fullcontainer ha pagato la somma piu’ alta per transitare il Canale di Panama nella sua lunga storia di 102 anni di esistenza. La nave battente bandiera di Hong Kong si chiama ”MOL Benefactor” sborsando 829.468 $ per percorrere i 77 km di traversata interoceanica, battendo il record $ 575.545 pagata dalla ”Cosco Shipping Panama” pagato come la prima nave di transito del canale ampliato, domenica scorsa. La ”MOL Benefactor” è una nave di proprieta’ della Seaspan e data in noleggio alla societa’ MOLe capace di trasportare 10mila contenitori con i suoi 337 metri di lunghezza e 48 metri di larghezza. Poiche’ il canale e’ stato recentemente ampliato, può accettare navi fino a 12.000 teu, con un costo di una tassa di transito 1 milione di dollari Usa. Forse una piccola parte di quei $ 5,25 miliardi di dollari che le autorità panamensi hanno pagato per ottenere l’ampliamento del corso d’acqua negli ultimi dieci anni. Per la cronaca,attraversare il Canale di Suez, costa leggermente in meno.
l’iNForMaTore NaVale di Napoli Giornale Marittimo È un periodico edito dalla EDI.MAR. sas di Gennaro Scotto Pagliara Direttore Responsabile GeNNaro sCoTTo paGliara Condirettore: silVio sCoTTo paGliara sede: Stazione Marittima (Porto), 80133 Napoli Direzione, redazione e pubblicità: Calata Vitt. Veneto (ex manufatto USO) Tel. e Fax: 081-203633 e-mail: gescotto@tin.it Registrazione presso il Tribunale di Napoli n° 1716 del 18/7/1964. Registro Nazionale della Stampa n° 9504 spedizione in abbonamento postale
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Il consumo di carburante delle navi Finnlines è diminuito di oltre il 30 per cento degne di nota, tranne per iniziare ad utilizzare combustibili a basso tenore di zolfo. I fornitori di scrubber di zolfo presenti sul mercato e selezionato tre fornitori che erano i più adatti, dice capo di Ship Management in Finnlines Mikael Lindholm. 2355_6517__mag Nelle navi Ro-Ro, i depuratori sono stati installati accanto al camino.
Helsinky, 26 luglio 2016 – La prossima estate, depuratori saranno rimuovere lo zolfo su 20 navi Finnlines. I depuratori sono una parte del programma ambientale Finnlines ‘che ha tagliato il consumo di carburante di oltre il 30 per cento del tonnellaggio trasportato. Il prezzo degli investimenti ambientali Finnlines, tra cui impianti di lavaggio, nuove eliche e vernice silicio è di circa 100 milioni di euro. La direttiva di zolfo che è entrata in vigore all’inizio dell’anno scorso è costato alle compagnie di navigazione un sacco di euro e ha chiesto soluzioni e lavoro mentale su come raggiungere la riduzione delle emissioni. Questo riguarda le circa 30 compagnie di navigazione che
operano sul Mar Baltico. Il volume delle merci trasportate in questo settore non è piccolo perché circa l’otto per cento del commercio mondiale si svolge qui e la maggior parte dei trasporti via mare. A Finnlines, i requisiti ambientali più rigorosi utilizzati da grande parte del personale per anni quando stavano cercando di vagliare la migliore soluzione possibile per la compagnia di navigazione. C’erano quattro opzioni: evitare l’area ECA sul Mar Baltico del tutto, iniziare a utilizzare GNL che non ha lo zolfo, per usare MGO basso tenore di zolfo o per installare depuratori di zolfo. La Società decise di installare gli impianti di lavaggio perché non c’erano altre opzioni
Marina Militare: recuperato il relitto del peschereccio inabissatosi il 18 aprile 2015 Mediterraneo, 1 luglio 2016 – Ha fatto il suo ingresso nella rada di Augusta, poco prima di mezzogiorno, il relitto del peschereccio inabissatosi il 18 aprile 2015, con a bordo centinaia di migranti. Il relitto è stato riportato a galla lunedì scorso dopo essere stato sollevato dal fondale marino attraverso il modulo di recupero installato a bordo della nave Ievoli Ivory Ci sono voluti poco meno di due mesi per recuperare il peschereccio inabissatosi nello Stretto di Sicilia il 18 aprile 2015 e sul quale si stima potessero esserci circa 700 persone. Le operazioni di recupero avevano preso il via lo scorso 27 aprile su indicazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, a cura del Ministero della Difesa. Il relitto del peschereccio adagiato a 370 metri di profondità è stato agganciato e portato in superficie lunedì scorso e successivamente trasportato nella rada di Augusta dove è giunto oggi, poco prima di mezzogiorno. A coordinare l’intera operazione è stata la Marina Militare che ha fornito supporto logistico alla Società “I.D.MC. Impresub – Diving and Marine Contractor S.r.l.” di Trento incaricata del recupero. L’operazione è stata condotta dalla nave specializzata Ievoli Ivory, che ha sollevato il barcone dal fondale tramite un sistema di recupero robotizzato progettato ad hoc e controllato dalla superficie. Il relitto sarà collocato all’interno di una tensostruttura refrigerata, lunga 30 metri, larga 20 e alta 10 realizzata nell’area militare del porto. Inizieranno, quindi, le operazioni di recupero delle salme dal relitto da parte del personale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana. Le salme rinvenute a bordo saranno poi esaminate da esperti sanitari di varie università coordinati dal Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense (Labanof) – attiva nel dipartimento di Morfologia Umana e Scienze Biomediche di Medicina legale dell’Università di Milano – allo scopo di acquisire informazioni utili a creare un network a livello europeo che permetta di risalire all’identità dei corpi attraverso l’ incrocio dei dati. Su nave San Giorgio della Marina Militare, che ha fornito la protezione a tutto il dispositivo navale oltre al personale del Gruppo Operativo Subacquei della Marina, c’era una squadra di Vigili del Fuoco che oltre ad effettuare i primi rilievi sul relitto anticipava le informazioni utili alle squadre pronte a terra. L’attività – disposta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – è stata realizzata grazie alla sinergia tra i Ministero della Difesa, dell’Interno, della Salute, dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, il Commissario Straordinario per le persone scomparse, la Prefettura di Siracusa e la Procura della Repubblica di Catania. L’operazione ha visto il coinvolgimento a terra di circa 150 persone al giorno tra cui personale della Marina Militare, dei Vigili del Fuoco, del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana, dell’Ufficio di Sanità Marittima, Area e di Frontiera (USMAF), dell’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP), Agenzia della Dogana, oltre alle Autorità ed Enti Locali insistenti sul territorio.
Solo un piccolo spazio di carico è stato perso Secondo Lindholm, le installazioni e implementazioni chiedevano, ma sono andate bene. A seconda del tipo di imbarcazione, le navi dovevano rimanere sul ”banco degli imputati” per circa quattro settimane. Si tratta di una installazione molto impegnativo ed esteso e questi hanno sempre i loro piccoli problemi. Tuttavia, si può dire che sia per installazioni e implementazioni sono andati bene. Installazioni su alcuni vasi hanno preso un po ‘più tempo del previsto, ma, tutto sommato, siamo stati ripagati del risultato. Attualmente, Finnlines ha 17 navi con depuratori di zolfo. In estate ci saranno venti. Dopo l’estate ci saranno solo due navi senza depuratori di zolfo.’ ”Quando abbiamo iniziato a parlare di depuratori, avevamo paura che avrebbero occupato molto spazio e che l’aumento di peso avrebbe ridotto la capacità di carico. Grazie alla pianificazione meticolosa, le perdite sono state mantenute al minimo.Nelle nostre navi RoPax, abbiamo utilizzato la tecnica cosiddetta scrubber linea in cui lo scrubber è installato all’interno del camino. Questo assicura che nessuno spazio è perso sul ponte di carico. Nelle navi Ro-Ro, i depuratori sono stati installati vicino alla canna fumaria, che occupa solo un po ‘di spazio di carico. Tuttavia, stiamo parlando solo circa una decina di metri circa, vale a dire un rimorchio o di slot contenitore. L’aumento di peso non ha influenzato in modo significativo la capacità di carico”, Lindholm chiarisce. Il consumo di carburante è ridotto di oltre il 30 per cento I depuratori sono solo una parte del programma ambien-
tale di Finnlines che è iniziato dopo la crisi finanziaria nel 2008. Grazie al programma, il consumo di carburante di Finnlines sulle navi è diminuito di oltre il 30 per cento del tonnellaggio trasportato. Una parte della riduzione risulta dal fatto che la capacità media di carico delle navi è aumentato da 2.000 metri lineari a 3.200. Un altro fattore importante nella riduzione delle emissioni è la transizione Finnlines da navi noleggiate a proprie navi. Pertanto, la decisione di investire in impianti di lavaggio di zolfo è stato un una scelta saggia ed oculata. propeller_olli_leino Migliore e più efficienti eliche saranno installatie su nove navi entro l’estate. A seconda del tipo di imbarcazione, il risparmio di carburante sarà circa il 10 per cento. Il lavoro per ridurre le emissioni di carburante continuerà. Questo significa ottimizzazione meticolosa per quanto riguarda la nave adatta per il percorso e nella scelta della velocità di marcia. Cosa accade sotto la carena della nave è anche importante. Il nuovo tipo di vernici siliconiche che impediscono contaminanti di attaccarsi allo scafo e, in questo modo, a non aumentare la resistenza poiché lo scafo è sporco. La nuova vernice è stata applicata alle navi per il percorso di Malmö-Travemünde. Grazie alle nuove eliche, il consumo di carburante diminuisce significativamente. A seconda del tipo di imbarcazione, il risparmio di carburante sarà circa il 10 per cento. Il prezzo degli investimenti ambientali Finnlines ‘, tra cui impianti di lavaggio, nuove eliche e vernice al silicio è di circa 100 milioni di euro. Il programma viene fornito con un notevole impatto sull’occupazione in Europa. Tutti i produttori sono europei. Le installazioni sono state effettuate in quattro cantieri navali nella regione del Mar Baltico. Inoltre, la Commissione europea ha riconosciuto questo e assegnato un sostegno finanziario attraverso il programma TEN-T per gli investimenti ambientali che Finnlines ha effettuato. Il porto di Helsinki è anche un partner in uno dei progetti TEN-T.
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Equipaggi: lo spettro del passato. Rischio ridimensionamento della flotta con bandiera italiana Roma, 5 luglio 2016 - Supera anche l’esame della Camera l’emendamento Cociancich, che ha portato in Parlamento lo scontro fra Emanuele Grimaldi, presidente di Confitarma (la confederazione degli armatori italiani) e Ad del gruppo Grimaldi, e Vincenzo Onorato, numero uno di Moby e Tirrenia. E’ passato il testo licenziato dal Senato sulle “disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia alla Ue”, in cui sostanzialmente all’articolo 24 è scritto che possono essere concessi benefici fiscali e sgravi contributivi solo alle imprese che sui traghetti merci e passeggeri, adibiti a traffici commerciali fra porti nazionali, continentali e insulari, “anche a seguito o in precedenza di un viaggio proveniente o diretto in un altro Stato”, imbarcano esclusivamente personale italiano o comunitario. Un’impostazione che era già il cavallo di battaglia di Onorato. “Se questa legge (si tratta di una legge delega) venisse approvata, ridurrebbe la flotta italiana, ridurrebbe i marittimi italiani e non verrebbe probabilmente accettata dall’Unione Europea”, dice Grimaldi. Oggi è previsto un primo confronto al ministero delle Infrastrutture e Trasporti. “L’iter non è finito, confido molto nel ministero che ha convocato le parti sociali. Oggi la questione passa a chi è competente della materia. Credo che essendosi espressi in maniera negativa sia la Confederazione degli armatori sia i sindacati si possa discutere”, aggiunge. “I buoni risultati raggiunti oggi nel settore del cabotaggio internazionale si devono al fatto di avere applicato la legge europea che dà flessibilità all’internazionale che ha fatto crescere la flotta. E questa normativa va nella direzione opposta. La legge serve per uniformarsi, non per andare nella direzione opposta rispetto alle regole e leggi europee. Vogliamo fare qualcosa che renderebbe la bandiera italiana meno competitiva rispetto all’Europa?”, conclude Grimaldi.
ECSA: ”preoccupa l’aumento del protezionismo nel commercio mondiale” Bruxelles, 14 luglio 2016 - Allarme protezionismo degli armatori europei: a seguito di un recente studio della Commissione da cui emerge una panoramica delle tendenze protezionistiche e barriere commerciali in alcuni dei partner economici fondamentali dell’Ue, gli armatori europei osservano con preoccupazione che il protezionismo nel commercio mondiale è in aumento. Lo studio mostra che 200 nuove misure protezionistiche sono state adottate nei 31 paesi monitorati, mentre nello stesso periodo non è stata eliminata quasi nessuna delle misure protezionistiche che ostacolano il commercio. Secondo l’Ecsa questa situazione è molto preoccupante per lo shipping, principale vettore internazionale ,e quindi chiede alla Commissione di fissare una forte agenda marittima esterna dell’Ue, nell’ambito del prossimo pacchetto di trasporto marittimo nel 2017 che dovrebbe comprendere accordi di libero scambio così come, dialoghi marittimi strutturali e bilaterali con i principali paesi terzi. Inoltre l’Ecsa auspica che le trattative di libero scambio in corso e concluse, come CETA, TTIP, TiSA e l’accordo di libero scambio UE-Giappone, siano accelerate e ratificate non appena possibile, ritenendo che tali accordi hanno dimostrato la loro validità nel creare un ambiente migliore e più stabile per le compagnie di navigazione e per gli altri partner economici, in quanto creano maggiori opportunità in termini di commercio, di crescita e di posti di lavoro sia per l’Ue che per i Paesi terzi interessati.
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Eni: prosegue la trasformazione green della raffineria di Gela Gela, 14 luglio 2016 – Presentato l’ 8 giugno scorso l’aggiornamento sulla riconversione della Raffineria a ciclo tradizionale di Gela in Green Refinery, i cui lavori sono stati avviati già lo scorso mese di aprile. Con l’inizio delle attività di costruzione, immediatamente a valle della conclusione dell’iter autorizzativo della fase 1, il progetto di trasformazione della Raffineria di Gela entra così in una fase fondamentale. Il progetto della Green Refinery, contenuto nel Protocollo di Intesa siglato il 6 novembre 2014 al Ministero dello Sviluppo Economico tra Eni, le organizzazioni sindacali, le istituzioni e Confindustria, prevede attraverso la valorizzazione degli impianti esistenti e l’applicazione di tecnologie proprietarie, di convertire materie prime non convenzionali di prima (olio di palma) e seconda generazione (grassi animali, olii di frittura) in green diesel, green GPL e green nafta. A soli due mesi dal rilascio delle autorizzazioni e in continuità con i cantieri propedeutici dello scorso Febbraio, ad oggi sono impiegate nei lavori di costruzione della Green Refinery circa 130 risorse locali, di cui 100 per attività di cantiere e 30 per la fase di ingegneria. Nel corso del 2016, è previsto un picco di risorse dell’indotto locale superiore alle 200 unità a cui si andranno ad aggiungere ulteriori 50 risorse esterne. In anticipo di circa un anno, inoltre, a Giugno sarà emesso l’ordine per l’approvvigionamento dell’impianto per la produzione di idrogeno Steam Reforming, uno dei sistemi principali del progetto. L’evento è stato anche l’occasione per fare il punto sulle iniziative previste nel Protocollo di Intesa, confermando come le attività proseguano in linea con gli impegni assunti. Particolarmente rilevante è stato l’impegno economico: dalla firma del Protocollo ad oggi Eni ha investito circa 310 milioni di euro, con una proiezione a fine anno che si prevede possa superare i 400 milioni, fatto salvo il rilascio delle autorizzazioni. Sul fronte dell’occupazione nel periodo di attività, sono stati avviati 70 cantieri di cui 35 già completati; nella restante parte dell’anno se ne prevede di avviarne ulteriori 32. Per quanto concerne l’impiego di-
retto, l’impegno assunto con il Protocollo prevede di mantenere a regime 400 risorse in Raffineria e a oggi ne sono presenti 455. Delle oltre 500 ricollocate, 276 sono state trasferite in attività Eni con sede di lavoro a Gela e altre 26 presso altre realtà Eni in Sicilia. Il ricollocamento è stato realizzato senza far uso di cassa integrazione, attraverso un programma di riqualifica e riposizionamento in altre realtà Eni. Nell’ambito delle attività upstream, sino ad oggi l’impegno economico sostenuto è pari al 70% del totale speso per le attività di valorizzazione dei campi maturi. Relativamente al progetto di sviluppo offshore dei campi a gas di Argo e Cassiopea sono state completate la fase di ingegneria e si resta in attesa dell’esito del ricorso al Consiglio di Stato contro il rilascio del decreto VIA/AIA e della concessione promosso da associazioni ambientaliste e da 4 Comuni della Sicilia, previsto nei prossimi mesi. Per quanto concerne il risanamento ambientale, tutte le attività autorizzate sono concluse o in corso di realizzazione. Dalla firma del Protocollo sono stati spesi circa 82 milioni di euro e avviati 24 cantieri, nonostante le difficolta incontrate e i ritardi nel rilascio delle autorizzazioni. Per la restante parte dell’anno si prevede l’avvio di ulteriori 11 cantieri, tra i quali quello più importante è relativo alla dismissione dell’impianto ISAF, che dovrebbe finalmente iniziare nei prossimi mesi dopo un lungo iter autorizzativo, una volta ottenuta l’autorizzazione finale da parte della Regione. Eni è impegnata, inoltre, in una importante attività che ha come obiettivo quello di garantire l’affidabilità, l’integrità tecnica e l’operabilità dei propri assets, che prevede la realizzazione di interventi periodici di verifica, controllo ed eventuale sostituzione di parti di impianti e di condotte in modo da prevenire potenziali situazioni di criticità. I costi sostenuti sino al 2015 per questa attività hanno superato gli 80 milioni di euro e nei prossimi 4 anni la proiezione di spesa dovrebbe eccedere i 50 milioni. Procedono con successo le attività legate al Centro di Formazione della Sicurezza (SCC) che, inaugurato nel Gennaio 2015, ad oggi
ha riqualificato e formato 137 risorse della Raffineria di Gela, facendone degli esperti della sicurezza. Eni, inoltre, è andata oltre l’impegno indicato nel Protocollo, realizzando il Safety Training Center: un nuovo centro per erogare corsi di formazione e aggiornamento in relazione allo svolgimento delle operazioni in cantiere. Il Safety Training Center diverrà operativo a partire da giugno 2016 e sarà in grado di accogliere sino a 1.400 risorse all’anno, offrendo importanti opportunità per il territorio. A testimonianza della centralità delle tematiche legate alla sostenibilità ambientale e “green economy”, all’interno del Protocollo, sono stati realizzati studi di fattibilità legati alla Chimica Verde e mobilità green. Nel campo della Chimica Verde, in linea con quanto previsto nel Protocollo, è stato completato da Versalis lo studio di fattibilità industriale e avviata la filiera agricola sperimentale del progetto. Al riguardo a inizio giugno è stato concluso il trapianto di 100.000 piantine di guayule presso 2 aziende agricole appartenenti all’Ente di Sviluppo Agricolo (ESA) della Regione Sicilia. I primi risultati saranno disponibili a partire dalla seconda metà del 2017. Per quanto concerne la Mobilità Green, i risultati preliminari dello studio di una base logistica a Gela per la distribuzione di GNL/CNG è stato completato nel 2015. La valutazione indica due soluzioni meritevoli di approfondimenti, riguardanti impianti GNL di piccola taglia focalizzati su un mercato regionale. Il 31 maggio si è tenuto il primo tavolo tecnico con MiSE, Regione Sicilia e l’Amministrazione Comunale di Gela per l’avvio di una fase di approfondimento della durata di circa 6 mesi per verificare la sussistenza delle condizioni tecniche e commerciali per sviluppare una iniziativa a livello industriale. Per quanto riguarda le opere di compensazione, a oggi sono stati sottoscritti 3 Accordi Attuativi con Regione e l’Amministrazione Comunale di Gela, di cui l’ultimo siglato il 30 marzo 2016 per la realizzazione di uno spazio di co-working. L’impegno economico complessivo legato alla realizzazione dei 3 Accordi è stimato in 1.175.000 euro circa.
Asia-N. Europa: Il trasporto container registra tassi di ribasso del 17% Mumbai, 18 luglio 2016 - Il nolo per il trasporto dei container dai porti dell’ Asia per il Nord Europa è sceso del 17 per cento a 776 $ per container da 20 piedi (TEU) nella settimana appena conclusa il venerdì, Shanghai Containerized Freight Index lo ha rilevato una fonte con accesso ai dati. Nella settimana fino a venerdì, i noli container sono scesi del 20,3 per cento dall’Asia per porti del Mediterraneo, ed è aumentato del 21,9 per cento per i porti verso gli Stati Uniti West Coast e sono aumentate del 8,3 per cento per i porti sulla costa orientale degli Stati Uniti. Maersk Line, leader mondiale con una quota di mercato di circa il 15 per cento e parte della della societa’ di trasporto e petrolifera del gruppo danese AP Moller-Maersk, ha detto che a maggio il suo utile nel primo trimestre è sceso del 95 per cento rispetto all’anno precedente a $ 37 milioni per effetto della debolezza della domanda e prezzi record in negativo nel rasporto. Maersk trasporta circa un quinto di tutti i container spediti dall’Asia all’Europa.
Blohm + Voss riapre impianto refit per megayacht nel Mediterraneo a La Ciotat (Francia) Amburgo/La Ciotat, 1 luglio 2016 – Blohm + Voss ha annunciato di aver vinto la gara per la messa a punto di un nuovo impianto di manutenzione e refitting per megayacht a La Ciotat, nel sud della Francia. L’azienda partner con »La Ciotat Cantieri« (gestito da SEMIDEP-Ciotat), responsabile dello sviluppo del sito che sta fornendo un grande bacino e officina vicina incorporati all’interno del cantiere navale esistente. Blohm + Voss utilizzerà questa nuova struttura nel cuore del Mediterraneo per manutenzione di megayacht di servizio di oltre 80 metri di lunghezza. L’avvio dell’attività è previsto per inizio novembre del 2016. Fred van Beers Amministratore Delegato della Blohm ha commentato: ”La creazione di un centro di manutenzione per i megayacht a La Ciotat è un passo importante nella nostra strategia di crescita in corso. Con la nostra nuova sede a Monaco e questa posizione centrale nel Mediterraneo stiamo portando il nostro core business più vicini ai nostri clienti; ora stiamo offrendo una maggiore flessibilità e services su misura. Il dock a La Ciotat è lungo 200 metri e largo 60 metri. I nostri clienti hanno ora la scelta di utilizzare le grandi strutture per i cantieri navali di Amburgo o la nostra nuova base a La Ciotat per i grandi yacht in manutenzione, riparazioni o conversioni. Qualunque siano le richieste dei nostri clienti: forniremo i nostri elevati standard di qualità Blohm + Voss e la puntualità dei servizi in entrambi i siti”. Jean-Yves Saussol, amministratore delegato dei Cantieri La Ciotat spiega: »Abbiamo scelto Blohm + Voss come nostro partner di fiducia per la qualità del loro business plan, la forza finanziaria della società e del suo forte desiderio di lavorare a stretto contatto con la comunità locale. «I servizi che Blohm + Voss porterà a la Ciotat per integrare i servizi attualmente offerti da altre aziende sul cantiere. Blohm + Voss si propone di utilizzare il potenziale delle sinergie esistente e inizierà a parlare con i futuri partner e intorno al cantiere entro il prossimo mese. “I Cantieri di Ciotat e Blohm + Voss sono la soluzione perfetta”, ha spiegato van Beers. “La posizione è ideale per noi perché offre ottimi servizi, altamente qualificati con artigiani locali e una vasta rete di fornitori locali per il settore megayacht. In cambio, ci porterà business aggiuntivo al cantiere con la nostra attenzione sul settore degli yacht di 80 metri e la nostra reputazione per intraprendere refit complesse su tempi e budget. Siamo ansiosi di collaborare a stretto contatto con I Cantier di La Ciotato e la comunità locale di sostenerli nello sviluppo di un forte punto d’appoggio locale a La Ciotat, nonché una reputazione in tutto il mondo per la manutenzione e refitting di megayacht.” Blohm + Voss sta assumendo i prossimi passi per impostare l’operazione. L’azienda nominerà una persona esperta, gestione di lingua francese nelle prossime settimane per la gestione del roll-out, e assumere personale locale, socio con i fornitori e preparare le strutture per i prossimi progetti. L’attività operativa è prevista per la fine del 2016.
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DALLA PRIMA PAGINA 151° ANNIVERSARIO “La celebrazione odierna in questa Basilica – ha affermato l’Ordinario Militare – assume grande significato, poiché conclude l’anno delle celebrazioni del 150° Anniversario della fondazione del Corpo e rende grazie del dono di voi stessi (uomini e donne del Corpo) che fate all’Italia e al Mondo. Soprattutto nei momenti di terrore, guerre, violenze e dispersione – ha continuato Mons. Marcianò – Dio chiama a sé profeti che, lavorando controcorrente, non si stancano di seminare la Sua Parola pure nel terreno ostile. La missione della Guardia Costiera – ha concluso – è destinata, ieri come oggi, a contrastare conflitti, violenze e ingiustizie, seminando vita laddove altri portino morte.” I COMPITI SVOLTI DALLE CAPITANERIE DI PORTO Per conto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: Coordinamento dell’organizzazione nazionale di ricerca e soccorso della vita umana in mare e sui laghi maggiori(SAR) Comando dei porti ed esercizio delle funzioni di Autorità marittima Funzioni certificative e ispettive in materia di sicurezza della navigazione sul naviglio nazionale ( flag state) nonché su quello straniero che tocca i porti dello Stato ( port state control) Autorità di sicurezza per il trasporto marittimo (maritime security), in materia di prevenzione da minacce a navi e ad infrastrutture portuali Esercizio delle funzioni di Polizia marittima Disciplina degli accosti delle navi e interfaccia unica nazionale per le formalità amministrative in arrivo e partenza Disciplina e regolamentazione dei servizi tecnico-nautici Disciplina, monitoraggio e controllo del traffico navale Indagini e inchieste sui sinistri marittimi al fine di individuarne cause, circostanze e responsabilità Amministrazione attiva in materia di personale marittimo, regime amministrativo della nave, diporto nautico e demanio marittimo Sicurezza degli stabilimenti e depositi costieri di sostanze infiammabili o esplosive nei porti Sicurezza e salute dei lavoratori a bordo delle navi e nell’espletamento di operazioni portuali Per conto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare: Tutela dell’ambiente marino e marino-costiero per la prevenzione e repressione di tutti i tipi di inquinamento marino Coordinamento degli interventi antiinquinamento Vigilanza specialistica nelle aree marine protette Adozione ed attività ispettive sui piani di raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi Funzioni ispettive, di certificazione e vigilanza ambientale sul naviglio nazionale e straniero Sorveglianza e accertamento illeciti in materia di scarichi e gestione del ciclo dei rifiuti Polizia e vigilanza negli ambiti demaniali marittimi e portuali Per conto del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali: Direzione delle attività di vigilanza e controllo sulle attività di pesca e acquacoltura, sul commercio e la somministrazione Funzioni tecnico-amministrative di Centro di Controllo Nazionale della Pesca Funzioni di amministrazione attiva per flotta e ceto peschereccio, gestione del pescato e sua tracciabilità
UN PO’ DI STORIA 1865 – 1890 Il 20 Luglio 1865 Re Vittorio Emanuele II firmò, nella Firenze capitale d’Italia, il decreto n. 2438 istitutivo del Corpo delle capitanerie di porto del Regno d’Italia. Il nuovo Corpo, costituito dal personale già appartenente allo Stato Maggiore dei Porti e all’Amministrazione della Marina, si componeva di Capitani di Porto di 1ª, 2ª e 3ª classe; Ufficiali di Porto di 1ª, 2ª e 3ª classe ed Applicati di Porto. Il personale di bassa forza era composto da Guardiani di porto di 1ª e 2ª classe, Marinai di porto (del luogo) di 1ª e 2ª classe, Inservienti fissi e Inservienti del luogo. Le riforme al Codice della Marina nel 1877 e nel 1886 attribuirono ai Capitani e, secondo i casi, agli Ufficiali di Porto le funzioni di pubblico ufficiale. Il personale del Corpo era, dunque, costituito da civili dipendenti dalla Direzione Generale della Marina Mercantile, all’epoca costola del Ministero della Marina, reclutato per concorso o transitato dallo Stato Maggiore della Marina. Venivano anche affidate al Corpo attribuzioni di carattere militare quali, ad esempio, la formazione del contingente di leva marittima, l’arruolamento di giovani idonei a prestare il servizio militare nella Marina ed il loro avviamento alle armi. 1891 – 1914 L’evoluzione della navigazione, sia dal punto di vista tecnico che economico, determinò un continuo ampliamento delle funzioni ed un maggiore impegno del Corpo delle capitanerie. Questo ampliamento portò alla necessità di costituire un organo direttivo per coordinare le varie attività ed i servizi affidati alle capitanerie di porto. Si arrivò alla costituzione, nel dicembre del 1910, dell’Ispettorato del Corpo delle capitanerie di porto (il cui primo Ispettore fu il Generale di Porto Carlo Francesco Mazzinghi), posto alle dirette dipendenze del Ministro e del Sottosegretario alla Marina. L’Ispettorato aveva compiti di vigilanza, di coordinamento e di controllo su tutti i comandi e gli uffici dipendenti e gli venne affidata inoltre l’esecuzione del testo unico del Codice per la Marina Mercantile. 1915 – 1923 Alla vigilia dell’entrata in guerra dell’Italia, con un provvedimento del maggio del 1915, si riconobbe il servizio prestato presso le capitanerie di porto come compiuto sotto le insegne militari ed il personale fu autorizzato a portare le stellette. Successivamente alla memorabile impresa compiuta dalle capitanerie di porto nel 1916 per coordinare il salvataggio dell’esercito serbo – 260.895 militari, 10.153 cavalli, 68 cannoni e una notevole quantità di materiale bellico – nel febbraio del 1918 il Ministro della Marina affidò al Corpo delle capitanerie alcuni servizi che interessavano la difesa militare; di conseguenza tutti gli appartenenti al Corpo furono militarizzati per la durata della guerra. La militarizzazione venne definitivamente mantenuta dal novembre del 1919. Nel settembre del 1923 il Corpo delle capitanerie, dopo essere stato trasferito, nel frattempo, dal Ministero della Marina a quello dei Trasporti e quindi al Ministero per l’Industria, il Commercio ed il Lavoro (presso il quale fu istituito un apposito Sottosegretariato per la Marina mercantile), venne incluso tra gli altri Corpi militari della Regia Marina. Questo provvedimento sancì l’attuale fisionomia del Corpo. 1924 – 1939 Nel 1924, il Corpo delle capita-
nerie fu posto alle dipendenze del neocostituito Ministero delle Comunicazioni per i relativi servizi d’istituto e dal Ministero Marina per lo stato giuridico, il reclutamento, l’avanzamento e la disciplina militare. La Direzione Generale della Marina Mercantile stessa, dalla quale dipendeva il Corpo, fu retta dal 1925 al 1944, con continuità, da un Ufficiale delle Capitanerie, il Generale Giulio Ingianni, già Ispettore Generale del Corpo. Il Generale Ingianni aveva partecipato alla Commissione per le Riparazioni di Guerra di Parigi nel 1919, adoperandosi attivamente affinché il patrimonio navale della Venezia Giulia, in particolare triestino, non fosse diviso tra i vincitori della guerra e rimanesse all’Italia. Tra la fine degli anni venti e gli anni trenta le capitanerie di porto compirono un vero miracolo organizzativo nella gestione dei traffici da e per le Colonie, enormemente incrementati. Un significativo esempio fu il porto di Massaua che vide passare i suoi traffici merci, dalle 2.000 tonnellate mensili nei primi anni trenta alle 60.000 nel 1936, con oltre 50 piroscafi al giorno presenti in porto ed una riduzione sostanziale – da sei a due giorni – della sosta media necessaria per le operazioni di carico e scarico. Nel 1938, in sostituzione dell’Ispettorato Generale delle capitanerie di porto, con Regio Decreto dell’11 novembre, fu istituito il Comando generale delle capitanerie di porto, con a capo un Ammiraglio di Squadra proveniente dallo Stato Maggiore della Marina. Furono attribuiti alle Capitanerie di porto i servizi riguardanti la Gente di mare, il naviglio e i porti mercantili. 1940 – 1945 Nel 1940 l’Italia entrò in guerra e i porti, data la loro importanza strategica, sin dall’inizio delle ostilità, risultarono tra gli obiettivi principali dei bombardamenti nemici. Per far fronte alla difficile situazione, Ufficiali, Sottufficiali, Marinai e tutti i dipendenti civili delle capitanerie di porto furono chiamati a svolgere un rischioso ed imponente lavoro per assicurare, via mare, i rifornimenti alle truppe ed alla popolazione. Venne poi l’otto settembre 1943. La sera di quel giorno, nei porti italiani dove fu materialmente realizzabile, le Autorità marittime impartirono ordini alle navi nazionali ed alle persone al momento presenti a bordo di esse, di provvedere all’autoaffondamento delle stesse o all’immediata partenza o ad atti di sabotaggio. Gli ordini furono eseguiti dove ciò fu possibile. Molti Ufficiali, Sottufficiali, personale di bassa forza delle capitanerie conobbero il calvario dell’internamento in Germania. La tragica frattura che si venne a creare a seguito dell’armistizio portò al nord, nella Repubblica Sociale Italiana, all’istituzione di una Direzione Generale della Marina Mercantile e di un Comando Generale delle capitanerie di Porto, con sede prima a Verona e poi a Milano con il trasferimento di parte del personale ministeriale di Roma. La Direzione Generale e il Comando delle capitanerie di porto del nord, nonostante i loro compiti ridotti e la loro giurisdizione limitata date le circostanze, si adoperarono per la salvaguardia del patrimonio navale mercantile e degli impianti portuali, nonché per la tutela degli interessi della gente di mare e degli armatori. Nel 1945, alla data della Liberazione, le strutture amministrative della RSI confluirono nel Commissariato per la Marina Mercantile dell’Alta Italia, per poi essere nuovamente fuse con il personale e le strutture rimaste a Roma. Al sud, sotto il governo Badoglio, fu ricostituito un Comando Generale, fino alla liberazione di
Roma dislocato presso la base di Taranto. Per gestire il funzionamento degli Uffici del Sud fu richiamato in servizio l’ammiraglio Aldo Ascoli, primo Comandante Generale dell’Italia liberata, discriminato nel 1938 a causa delle leggi razziali, perché ebreo. 1946 – 1965 Il 2 giugno 1946 l’Italia sancì la fine della monarchia e nel luglio dello stesso anno venne costituito il Ministero della Marina Mercantile. Nel 1948 il Comando generale tornò ad essere denominato “Ispettorato generale” con dipendenza dai Ministeri della Marina Mercantile e della Difesa. Contemporaneamente ebbe inizio la difficile ricostruzione dei porti italiani, gravemente colpiti e resi impraticabili dai relitti e dalle mine magnetiche. Con la firma del Trattato di Pace del 1947, oltre alla chiusura di tutti gli Uffici coloniali e di occupazione, in seguito alla cessione di parte del Territorio Nazionale alla Iugoslavia, la Direzione marittima di Trieste (comunque ritornata all’Italia solo nel 1954) perse il Compartimento di Pola ed altri Uffici minori, quella di Ancona il Compartimento di Zara. La Direzione marittima del Carnaro (di Fiume) passò integralmente allo stato balcanico. Nel novembre del 1951 la spaventosa alluvione del Polesine vide gli uomini delle capitanerie di porto prodigarsi nell’opera di salvataggio della popolazione. Nel maggio del 1964 venne dato un definitivo assetto ai servizi dell’amministrazione centrale del Ministero della Marina Mercantile. Anche nel nuovo ordinamento del dicastero l’Ispettorato generale delle capitanerie di porto rappresentò sempre l’indispensabile organo di collegamento tra le due Marine, quella militare e quella mercantile.
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Il CDA di Fincantieri approva i risultati al 30 Giugno 2016 RISULTATO NETTO POSITIVO PARI A EURO 5 MILIONI, CONSUNTIVI IN LINEA CON GLI OBIETTIVI DEL PIANO INDUSTRIALE, CARICO DI LAVORO COMPLESSIVO PARI A EURO 21,8 MILIARDI Risultati del primo semestre 20161 Guidance 2016 e a medio termine confermate: i risultati positivi del primo semestre 2016 segnano una svolta rispetto al secondo semestre del 2015 (EBITDA margin pari al 5,0% rispetto al -7,8% del secondo semestre 2015) e sono in linea con gli obiettivi del Piano Industriale 20162020 Record carico di lavoro complessivo2 pari a euro 21,8 miliardi e pari a circa 5,2 anni di lavoro se rapportato ai ricavi del 2015. Il Gruppo conferma la propria capacità di convertire costantemente importanti trattative commerciali in contratti: il backlog al 30 giugno 2016 è pari a euro19.290 milioni (euro 12.044 milioni al 30 giugno 2015) con 103 navi in portafoglio e il soft backlog è pari a circa euro 2,5 miliardi (circa euro 7,2 miliardi al 30 giugno 2015) Confermata la capacità del Gruppo di completare progetti ad alta complessità nei tempi previsti: consegnate quattro navi da crociera per quattro clienti diversi e in quattro cantieri diversi, tra cui tre prototipi “Koningsdam”, “Carnival Vista” e “Seven Seas Explorer” Implementazione accelerata del Piano Industriale di VARD: completata la chiusura del cantiere di Vard Niterói in Brasile, sviluppate significative sinergie con business Cruise e raggiunto rilevanti successi commerciali nell’ambito della strategia di diversificazione Firmato importante contratto con il Ministero della Difesa del Qatar che rappresenta il più rilevante traguardo commerciale degli ultimi 30 anni nel settore navale militare. Il Ministero della Difesa del Qatar ha scelto Fincantieri per il suo programma di acquisizione navale nazionale. L’accordo, che vale quasi 4 miliardi di euro, prevede la costruzione di 7 unità e la fornitura di servizi di supporto in Qatar per ulteriori 15 anni dopo la consegna Successivamente alla chiusura del semestre, firmato accordo strategico di JV con China State Shipbuilding Corporation
Nave ”Benita”: non riuscito il recupero. A rimorchio, è affondata in una fossa oceanica profonda 4.400 metri
(CSSC). L’accordo, che fa seguito alle intese di Novembre 2014 con CSSC e Carnival Corporation, consentirà a Fincantieri di presidiare la crescita dell’industria crocieristica cinese Ordini acquisiti: euro 5.851 milioni (euro 4.170 milioni al 30 giugno 2015)
disposta in conformità ai principi contabili internazionali (IAS/IFRS).
Ricavi e proventi: euro 2.266 milioni (euro 2.220 milioni al 30 giugno 2015)
A margine della riunione del Consiglio Giuseppe Bono, Amministratore Delegato di Fincantieri, ha commentato: “Come sottolineato in occasione della presentazione del Piano Industriale e largamente anticipato durante l’IPO, Fincantieri ha gestito negli ultimi anni la più lunga crisi della cantieristica per navi da crociera, attraverso una attenta ristrutturazione che, pur avendo inciso sul personale, ha tuttavia conservato il know-how ingegneristico e produttivo del Gruppo. Tale strategia si è rivelata vincente e ha permesso a Fincantieri di cogliere le enormi opportunità del settore crociere, la cui domanda è ripartita, tumultuosa, nel corso del 2015, nonché di raggiungere accordi fondamentali come quello recentemente annunciato con il ministero della Difesa del Qatar, che ha consentito a Fincantieri di raggiungere la leadership mondiale anche nel settore della cantieristica militare, oltre a quelli delle crociere e offshore.
Risultato del periodo ante proventi ed oneri estranei alla gestione ordinaria e non ricorrenti:positivo per euro 19 milioni (negativo per euro 7 milioni al 30 giugno 2015). Il risultato di pertinenza del Gruppo è positivo per euro 19 milioni rispetto al risultato positivo per euro 23 milioni al 30 giugno 2015 Risultato del periodo:positivo per euro 5 milioni (negativo per euro 19 milioni al 30 giugno 2015). Il Risultato di pertinenza del Gruppo è positivo per euro 7 milioni (positivo per euro 12 milioni al 30 giugno 2015) EBITDA: euro 113 milioni (euro 128 milioni al 30 giugno 2015) con un EBITDA margin consolidato pari al 5,0% (5,8% al 30 giugno 2015) Posizione finanziaria netta3: negativa per euro 408 milioni (negativa per euro 438 milioni al 31 dicembre 2015). Il miglioramento è principalmente riconducibile alla liquidità generata dalle consegne del semestre, il cui effetto è stato parzialmente compensato dall’assorbimento di cassa derivante dall’attività di investimento e dal rimborso di alcuni finanziamenti relativi alla gestione corrente Flusso di cassa delle attività operative: positivo per euro 131 milioni nel primo semestre 2016 (negativo per euro 177 milioni al 30 giugno 2015), grazie alle consegne effettuate nel semestre e nonostante significativi rimborsi di construction loans che hanno assorbito cassa per euro 227 milioni, a conferma della peculiarità del ciclo degli incassi del settore crociere che genera un effetto positivo rilevante sulla situazione finanziaria a breve al momento della consegna delle navi. Roma, 20 luglio 2016 – Il Consiglio di Amministrazione di FINCANTIERI S.p.A. (“Fincantieri” o laSocietà”), riunitosi sotto la presidenza di Giampiero Massolo, ha esaminato e approvato la Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 20164, pre-
Nel primo semestre del 2016 il Gruppo ha inoltre confermato la propria capacità di consegnare progetti ad alta complessità nei tempi contrattuali, lasciandosi alle spalle le difficoltà operative del 2015 nonostante l’azienda si trovi attualmente a gestire il sostanziale raddoppio dei volumi produttivi, e consegnando quattro navi da crociera, tra cui ben tre prototipi, in quattro cantieri diversi e per quattro clienti diversi. Infine, pochi giorni fa abbiamo concluso uno storico accordo di joint venture con China State Shipbuilding Corporation, che ci consentirà di presidiare lo sviluppo della nascente ed estremamente promettente industria crocieristica cinese e asiatica.” Bono ha poi concluso: “Gli importanti successi commerciali conseguiti nei primo semestre del 2016 ci portano a un livello di carico di lavoro senza precedenti e insieme agli ottimi risultati gestionali ed economici ci consentono di confermare gli obiettivi del Piano Industriale, in termini di sviluppo dei ricavi, aumento della redditività, generazione di cassa e remunerazione degli azionisti.
FINCANTIERI: AL VIA I LAVORI IN BACINO PER L’UNITÀ DI SUPPORTO LOGISTICO PER LA MARINA MILITARE comando e controllo in scenari tattici, alle comunicazioni e ai sistemi di difesa dissuasivi non letali. L’unità è predisposta per imbarcare anche sistemi di difesa più complessi e diventare una piattaforma per sistemi di intelligence e guerra elettronica. 165 metri di lunghezza 20 nodi di velocità Trieste, 12 luglio 2016 – Si è svolta oggi, presso lo stabilimento Fincantieri di Riva Trigoso (Sestri Levante, Genova), la cerimonia di impostazione dell’unità di supporto logistico LSS. Prosegue la costruzione della prima unità prevista nell’ambito del piano di rinnovamento della flotta della Marina Militare commissionato a Fincantieri, che verrà consegnata nel 2019. La LSS è una unità di supporto logistico alla flotta dotata anche di capacità ospedaliera e sanitaria grazie alla presenza di un ospedale completamente attrezzato, con sale chirurgiche, radiologia e analisi, gabinetto dentistico, e zona degenza in grado di ricevere fino a 12 ricoverati gravi. La nave è in grado di coniugare capacità di trasporto e trasferimento ad altre unità navali di carichi liquidi (gasolio, combustibile avio, acqua dolce) e solidi (parti di rispetto, viveri e munizioni) e di effettuare in mare operazioni di riparazione e manutenzione a favore di altre unità. I sistemi di difesa sono ad oggi limitati alla capacità di
200 posti letto per equipaggio e specialisti (degenti inclusi) 4 stazioni di rifornimento laterali e 1 poppiera capacità di fornire acqua potabile a terra capacità di fornire corrente elettrica a terra per una potenza di 2500 kw possibilità di imbarcare fino a 8 moduli abitativi/sanitari capacità di soccorso in mare, tramite operazioni di recupero e sul fondo (la nave è dotata di una gru offshore stabilizzata da 30 tonnellate) base per operazioni di soccorso tramite elicotteri ed imbarcazioni speciali
Mahebourg (Mauritius), 30 luglio 2016 – La società di salvataggio marittimo “Five Ocean Salvage” incaricata dalla societa’ armatrice di cercare di recuperare la nave ”Bonita” da una scogliera a pelo d’acqua in prossimita’ della terraferma dell’isola di Mahebourg,stracciando parte della carena. Dopo aver recuperato il combustibile di bordo per evitare di inquinare le acque dell’isola con l’ausilio di un elicottero che faceva la spola tra la terraferna e la nave trasbportando il bunker in speciali contenitori di plastica consegnati ad un imprenditore locale. La nave e’ stata completamente saldata ai portelloni per renderla galleggiante. Successivamente due potenti rimorchiatori l’hanno recuperata agganciandola di poppa e dirigersi verso le coste indiane. La “Benita”, che era sotto rimorchio in rotta dalle Mauritius all’India, è affondata a circa 93,5 miglia nautiche da Mauritius a 1730 LT oggi 30 luglio 2016, ad una profondità segnata sulle carte nautiche di 4.400 metri. La dinamica dell’affondamento, è scritto nel documento pervenutoci, afferma che la nave si era ”girata di poppa a circa 1.335 ora locale di oggi, dopo aver precedentemente preso un grave assetto, che ha richiesto la rimorhiatore “Mar Ionio FOS” di attivare subito il sistema di sgancio rapido del cavo d’aciaio in traino in previsione del naufragio imminente di Benita”. Nessuno era a bordo della nave al momento dell’incidente erano presenti a bordo lella nave in traino, l’equipaggio del rimorchiatore sono al sicuro e senza danni. Nessun detrito o tracce di inquinamento è stata osservata attorno alla nave e del rimorchiatore “Mare Ionico FOS” che rimarranno sul posto per monitorare ulteriormente i segni di eventuale inquinamento per domani, alla luce del sole.
Prysmian Group: riceve la nuova nave posacavi ”Ulisse”, pronta ad eseguire primo progetto nelle Filippine Milano, 29 Luglio 2016 – Prysmian Group, leader mondiale nel settore dei sistemi di cavi di energia e per le telecomunicazioni, ha annunciato oggi la disponibilità della sua nuova nave posacavi, di nome ”Ulissse” per le operazioni di installazione dei cavi in mare aperto, a seguito di un investimento di oltre 20 milioni di euro. Il gruppo può ora contare su una flotta di tre navi di classe mondiale: La ”Giulio Verne”,l’ ”Enterprise” e l’ ”Ulisse” – così come la sua vasta gamma di un ben collaudato dispositivo di protezione del cavo in-house per fornire un esteso e rafforzata capacità di installazione di cavi sottomarini. “Il nostro obiettivo è quello di avere un controllo più completo della nostra catena di fornitura da parte di insourcing un maggior parte del lavoro di installazione per aumentare ulteriormente le capacità di esecuzione del progetto sottomarino del Gruppo con una capacità flessibile che può entrambi trasportare i cavi e svolgere l’installazione di sepoltura con operazioni in acque poco profonde “, spiega Massimo Battaini, Energia Progetti senior Vice President di Prysmian Group. “Grazie a questa nuova nave siamo in grado di offrire una gamma sempre più ampia e versatile di servizi di installazione, rafforzando in tal modo la nostra posizione in un settore altamente strategico per il Gruppo”, ha aggiunto. Dopo l’acquisto dalla EOS armatore, la chiatta piatta è stata trasformata in una di 120 metri per 33 metri in nave posacavi presso il cantiere PaxOcean a Singapore. Ribattezzato ”Ulisse” (ex CC Pacifique), ora ha un sistema di diffusione di ormeggio su otto punti, consentendole di soddisfare i requisiti di funzionamento anche in condizioni ambientali difficili. La nave sarà in grado di trasportare 7.000 tonnellate di cavi su una ” ruota”30 di metri di diametro, e può essere dotata di un braccio di carico carousel ferroviario e con la poppa montato a scivolo per il cavo per il carico e scarico. Un nuovo blocco alloggio per 57 persone che incorporano una stanza generazione di energia e una sala di controllo. Il primo progetto che deve essere eseguito dalla ”Ulisse” sarà il collegamento Negros-Panay nelle Filippine – assegnato nel dicembre 2014 e con un valore complessivo di circa 90 milioni di euro – che comprende la progettazione, fornitura, installazione e messa in servizio di un HVAC (High Voltage corrente alternata)di 230 kV con un sistema di cavi sottomarini, con isolamento XLPE, lungo un percorso di 22 km sottomarino attraverso lo Stretto di Guimaras.
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