Marzo 2015

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Roma

Roma

Assomarinas lancia Italian Marinas Tour pag. 4

Le operazioni SAR nel Mediterraneo tra la sicurezza ed emergeza umanitaria: una riflessione giuridica

Napoli

Napoli,il Comitato Portuale approva il piano triennale e l’elenco annuale delle opere

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Anno 53 - n° 03 - MARZO 2015

Fincantieri: consegnata a Marghera la ”Viking Star”

Trieste, 28 marzo 2015 – È stata consegnata oggi, presso lo stabilimento Fincantieri di Marghera, “Viking Star”, la prima di tre navi da crociera che Fincantieri ha attualmente in costruzione per la società armatrice Viking Ocean Cruises. Le altre due unità gemelle sono “Viking Sea” e “Viking Sky”. Alla cerimonia erano presenti, tra gli altri, Torstein Hagen, fondatore e Presidente di Viking Ocean Cruises, e Giuseppe Bono, Amministratore Delegato di Fincantieri. “Viking Star”, come le altre due unità gemelle, si posizionerà nel segmento

di mercato di unità di piccole dimensioni. Avrà infatti una stazza lorda di circa 47.800 tonnellate, sarà dotata di 465 cabine e potrà ospitare a bordo 930 passeggeri. L’unità è stata progettata da architetti ed ingegneri navali di grande esperienza, inclusi un team di interior design della Smc Design di Londra, e dello studio Rottet di Los Angeles. Dal 1990 ad oggi Fincantieri ha costruito 69 navi da crociera, altre 15 unità sono in costruzione o di prossima realizzazione negli stabilimenti del gruppo.

Il Gruppo Grimaldi ordinera’ altri 5 ro-ro per trasportare auto della FCA da Usa-Italia e Italia-USA

New York, 5 marzo – Il gruppo armatoriale italiano Grimaldi ha dato notizia che sarà deciso in questo mese di marzo l’ordine per far costruire 5 traghetti ro-ro car carrier per poter far fronte al

trasporto di automobili dall’Italia agli Stati Uniti e viceversa della casa automobilistica americana Chrysler Fiat Automobiles.Lo ha dichiarato Emanuele Grimaldi CEO della societa’ armatoriale Grimaldi Gruppo in un’intervista con il Wall Street Journal. L’operazione vale circa 300 milioni di dollari. Come cantiere costruttore dei traghetti Emanuele Grimaldi ha una rosa di candidati e alcuni cantieri cinesi,ribadendo che l’ordine potra’essere firmato anche entro questo mese di marzo. Ha aggiunto che le 5 nuove navi saranno in grado di trasportare 7.000 vetture dall’ Europa agli Stati Uniti e viceversa.

Il Gruppo Grimaldi scelto come Fornitore dell’Anno 2014 di General Motors

Detroit, 13 Marzo 2015 – Lo scorso 5 Marzo durante la 23a cerimonia di premiazione che si è svolta presso il Cobo Center di Detroit, Michigan, il Gruppo Grimaldi è stato di nuovo premiato come

Fornitore dell’Anno da General Motors. Quest’anno il premio Fornitore dell’Anno è stato assegnato a 78 aziende che hanno fornito alla GM servizi di altissima qualita’, anche attraverso l’uso di tecnosegue a pag. 4

Fincantieri: cinque navi di prossima generazione per Carnival Corporation

Il Gruppo annuncia accordo strategico senza precedenti che include ulteriori opzioni Trieste, 27 marzo 2015 – FINCANTIERI S.p.A. ha firmato uno storico accordo strategico con Carnival Corporation & plc per cinque navi da crociera innovative, da costruire nel periodo 2019-2022. Le intese tra le due società prevedono inoltre opzioni per ulteriori navi da realizzare nei prossimi anni. L’accordo è soggetto a diverse condizioni, tra

cui il finanziamento dell’armatore. Questo nuovo impulso alla cooperazione tra Fincantieri e Carnival Corporation, che per la prima volta in assoluto annunciano un programma di tale portata, ha una valenza strategica notevolissima non solo per la cantieristica ma per l’intera economia nazionale. L’accordo infatti delinea un piano di attività a lungo termine da parte di uno dei maggiori investitori stranieri in Italia, il gruppo statunitense segue a pag. 2


Anno 53 - n° 03 - MARZO 2015 continua da pag. 1 Carnival Corporation, che ha investito nel Paese oltre 25 miliardi di dollari in virtù della partnership con Fincantieri. Dal 1990 ad oggi Fincantieri infatti ha costruito 59 navi per Carnival Corporation, e altre 7 unità per il gruppo sono attualmente nel portafoglio ordini della società. Sotto il profilo tecnologico questa collaborazione segna un punto di svolta nel segmento di mercato di riferimento, in quanto le unità oggetto dell’accordo si baseranno su progetti altamente innovativi, che porteranno nella flotta di Carnival Corporation le navi di prossima generazione, ciascuna realizzata secondo le peculiarità dei diversi brand del gruppo. Fincantieri, sulla base della propria esperienza maturata in 25 anni di attività nel settore, curerà lo sviluppo dei concept fino alla definizione dei progetti finali, dai quali prenderanno vita le più efficienti e avanzate navi al mondo nei cantieri di Monfalcone e di Marghera. Queste unità opereranno nei mercati consolidati di Carnival Corporation, Nord America ed Europa, ma anche in quelli nuovi, come la Cina. “Siamo entusiasti di compiere un passo in avanti nel piano di potenziamento della nostra flotta grazie a questo accordo con Fincantieri, che conferma la nostra strategia a lungo termine di una costante capacità di crescita nel tempo”, ha dichiarato Arnold Donald, Presidente e CEO di Carnival Corporation. “Il nostro obiettivo è quello di superare ogni giorno le aspettative dei nostri ospiti e queste nuove

unità ci permetteranno di riuscirci come mai prima. Queste saranno le navi più efficienti della nostra flotta, capaci di suscitare nuovo entusiasmo attorno al mondo delle crociere, consentendo ai passeggeri di vivere una vacanza unica e di apprezzare il valore delle crociere rispetto all’esperienza sulla terraferma”. L’Amministratore Delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, ha commentato: “Questo programma, che è in assoluto uno dei più importanti per l’industria italiana nel suo complesso, ci rende orgogliosi del lavoro svolto in tutti questi anni, che ha contribuito a fare di Fincantieri un’eccellenza mondiale. Queste 5 navi, che si aggiungono alle altre 16 che annoveriamo nel portafoglio ordini solo nel comparto crocieristico, potrebbero portare quindi a 21 il totale, assicurandoci il pieno sviluppo e una prospettiva strategica di lungo periodo. Per continuare a fronteggiare con successo i nostri competitor, è però necessario che al nostro interno le competenze di processo e di prodotto si arricchiscano ulteriormente di contenuti”. Bono ha poi concluso: “Ci aspettiamo quindi che tutti operino con il massimo impegno, perché questa è l’unica via per difendere le posizioni di leadership conquistate”. L’accordo tra Fincantieri e Carnival Corporation, leader crocieristico a livello globale che opera attraverso 101 navi, con altre 9 in consegna tra il 2015 e il 2018, consolida ulteriormente una collaborazione di successo che dura da oltre vent’anni.


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Napoli, ”Msc Sinfonia” riprende il mare dopo i lavori del programma Rinascimento

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logie innovative. “Queste aziende sono il meglio del meglio tra i nostri fornitori, e pertanto meritevoli di un riconoscimento speciale per il loro straordinario contributo”, ha detto Steve Kiefer, vicepresidente di GM, Global Purchasing & Supply Chain. “Contiamo su di loro affinché continuino a fornirci le loro tecnologie più innovative e servizi di alta qualità che saranno a beneficio dei nostri clienti”, ha concluso Kiefer. “Questo premio dimostra l’impegno costante del nostro Gruppo per soddisfare e superare le richieste di uno dei nostri clienti di lunga data”, ha dichiarato Gianluca Grimaldi, Presidente del Gruppo Grimaldi. “Il lancio continuo di nuovi servizi e il miglioramento qualitativo della nostra flotta sono una prova tangibile del nostro impegno a soddisfare le esigenze dei nostri clienti “, conclude

Emanuele Grimaldi, Amministratore Delegato del Gruppo. Con oltre 60 anni di esperienza nello shipping, il Gruppo Grimaldi è specializzato nelle operazioni di navi roll on/roll off, car carrier e traghetti passeggeri. E’ un vettore consolidato per i più grandi costruttori automobilistici ai quali offre servizi di logistica integrata basati sul trasporto marittimo. In particolare alla General Motors, il Gruppo Grimaldi offre servizi logistici per il trasporto di veicoli GM tra il Nord Europa, il Mediterraneo, l’Africa Occidentale, il Nord e Sud America. I vincitori del Premio Supplier of the Year vengono scelti da un team globale di dirigenti GM responsabili dei settori acquisti, tecnico, qualità, produzione e logistica. Il premio di quest’anno è il 14° riconoscimento di General Motors al Gruppo Grimaldi negli ultimi 15 anni.

Assomarinas lancia Italian Marinas Tour

Roma, 30 marzo 2015 – Assomarinas, in collaborazione con VIS S.r.l, che cura il sistema gestionale “Navis” installato presso la maggior parte dei porti turistici italiani, ha lanciato in questi giorni “Italian Marinas Tour”. Una convenzione, nata su suggerimento di alcuni porti associati, che prevede un accordo biennale di offerta di un pacchetto di 10 pernottamenti presso i porti turistici italiani da offrire su internet ad un numero limitato di clienti italiani e stranieri, con la finalità di stimolare la navigazione lungo le coste italiane.

Il programma, nel dettaglio, consente ad un massimo di 100 utenti di acquistare anticipatamente via internet un pacchetto di 10 notti a prezzo speciale, che il diportista può utilizzare in dieci porti diversi tra quelli aderenti al circuito. Il porto turistico aderente potrà, inoltre, garantire anticipatamente al cliente in transito che acquista il pacchetto alcuni benefici speciali, quali gadgets o prodotti locali, che risulteranno evidenziati nel sito internet dedicato. Questa iniziativa, dichiara il Presidente di Assomarinas Roberto Perocchio, coincide perfettamente con le raccomandazioni di recente espresse dalla Commissione Europea agli Stati membri per favorire la crescita del turismo costiero nel nostro continente e rappresenta l’impegno concreto del mondo imprenditoriale e degli operatori verso lo sviluppo di prodotti innovativi per fare sistema nel comparto turistico.

È la seconda unità ad essere stata sottoposta ai lavori di allungamento e restyling negli stabilimenti Fincantieri di Palermo.La nave è stata presentata a Napoli a 1.000 agenti di viaggio, saliti a bordo per l’occasione. Napoli, 26 marzo 2015 – MSC Sinfonia è tornata in mare, sfilando col suo nuovo look nel Golfo di Napoli per attraccare in porto, dove rimarrà prima di ripartire alla volta di Genova. A bordo della nuova unità sono saliti circa 1.000 agenti di viaggio provenienti da tutta Italia per partecipare all’evento di presentazione della nave e delle sue principali novità, illustrate dal Country Manager Leonardo Massa prima della serata di gala. In arrivo dagli stabilimenti di Palermo, dove per 10 settimane è stata sottoposta al “Programma Rinascimento” ad opera di Fincantieri, MSC Sinfonia è la seconda nave della Compagnia ad essere stata sottoposta ai lavori di restyling e allungamento, dopo MSC Armonia. Il progetto complessivo, che ha un valore di 200 milioni di euro, riguarda in tutto 4 navi della flotta e consiste nell’inserimento di un nuovo troncone lungo 24 metri nel corpo centrale delle rispettive strutture. A questo link le immagini della nave in porto.

Entrata nei cantieri lo scorso gennaio, MSC Sinfonia è ora quindi pronta a tornare in servizio nella sua nuova veste, arricchita negli spazi a disposizione dei crocieristi e rinnovata nei servizi. Tra le novità di bordo vi sono un numero maggiore di cabine con balcone, aree comuni più spaziose, maggiore scelta di ristoranti e nuovi club dedicati agli ospiti più piccoli, tra cui il colorato parco acquatico esterno Spray Park, con divertenti spruzzi, cascate e scivoli d’acqua. Grazie alle recenti partnership di MSC Crociere con brand prestigiosi legati al mondo dell’infanzia e dei giochi, anche su MSC Sinfonia sono state allestite nuove aree per bambini e ragazzi equipaggiate con prodotti Chicco® e LEGO®. Prossimo appuntamento ufficiale in mare per la “nuova” MSC Sinfonia sarà il 27 marzo, quando la nave partirà da Genova per una serie di crociere nel Mediterraneo occidentale alcune delle quali arriveranno fino alle Isole Canarie e Lisbona. Il 6 maggio, sempre da Genova, la nave salperà per una crociera di posizionamento verso i mari del Nord Europa dove sarà impegnata per tutta l’estate in itinerari alla scoperta dei fiordi e delle capitali baltiche.

La Commissione UE sollecita la Germania a migliorare la sicurezza nei porti Bruxelles, 28 marzo 2015 – La Commissione europea ha sollecitato la Germania ad applicare correttamente nel Land Renania settentrionale-Vestfalia le norme dell’UE relative al miglioramento della sicurezza dei porti (direttiva 2005/65/CE). Il parere motivato odierno fa seguito a

un’ispezione della Commissione dalla quale è emersa un’applicazione inadeguata di alcune delle prescrizioni, in particolare riguardo alle valutazioni di sicurezza dei porti. Tali norme costituiscono uno dei capisaldi della politica della sicurezza marittima, diretta a garantire un elevato livello di sicurezza in tutti i porti europei. La Germania ha ora due mesi di tempo per notificare alla Commissione le misure adottate per applicare pienamente le norme. In caso contrario la Commissione potrebbe decidere di adire la Corte di giustizia dell’Unione europea.


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L’ ECG ha esortato a far sentire la propria voce sulla portata e sulle dimensioni Cena annuale con dibattito dell’ECG Bruxelles, 25 marzo 2015 – Rivolgendosi l’altra sera ai quasi 100 partecipanti alla cena annuale con dibattito dell’ECG, il membro del Parlamento Europeo Wim van de Camp, EPP Coordinatore per la commissione per i trasporti e relatore dell’iniziativa del Comitato in merito all’attuazione del Libro bianco del 2011, ha esortato i membri dell’ECG a mantenere costantemente il proprio impegno in merito alla Direttiva sulla portata e sulle dimensioni. Da oltre 15 anni, ECG richiede incessantemente un’armonizzazione della lunghezza di carico massimo delle bisarche in Europa ad almeno 20,75 m. Armonizzazione significa una differenza di carico fino a 3 automobili, che porterebbe maggiore efficienza, meno mezzi pesanti sulle strade, costi inferiori per i consumatori e riduzione delle emissioni di CO2. Van de Camp ha elogiato l’impegno dell’ECG che finora ha fatto sentire la propria voce e ha chiesto a ECG stessa di non attendere che la clausola di revisione della Direttiva rivista 96/53 avanzi a livello di lobby, ma di anticipare le opportunità che si presentano, come il pacchetto in materia stradale atteso nella primavera 2016. Ha inoltre ammonito i membri dell’ECG affinché “inizino le proprie attività di lobbismo nelle rispettive capitali”, evidenziando l’importanza di affrontare la questione a livello nazionale. “Dobbiamo trovare un nuovo equilibrio tra gli approcci regionali e i 28 Stati membri” afferma, dichiarando che l’attuale frammentazione conduce a un eccesso di compromessi e ostacola le decisioni del Consiglio. Jon Kuiper, CEO di Koopman Logistics Group ha invocato un terreno comune nel settore dei trasporti, citando i problemi di dumping sociale e carenza di armonizzazione delle normative nazionali come effettivo impedimento all’attività logistica. “Operiamo attualmente a livello europeo in un contesto di leggi nazionali” ha dichiarato e chiesto una legislazione europea armonizzata con attuazione equa e coerente volta a prevenire iniziative nazionali farraginose. Ha sottolineato che il settore necessita di standard sociali, qualità professionale e attuazione a livello giuridico. Mike Sturgeon, direttore esecutivo di ECG, ha affermato che

“operiamo sempre meno in un mercato unico e sempre più in un gruppo di 28 singoli Stati membri”. I partecipanti hanno concordato che la logistica dei trasporti richiede un approccio integrato alle politiche, attraverso modalità e settori e con un’armonizzazione a livello europeo. Kuiper ha inoltre affrontato la questione degli oneri amministrativi e chiesto una riduzione della burocrazia attraverso la digitalizzazione, concetto ripreso da Sandro Santamato, capo unità Maritime Transport & Logistics al DG MOVE, secondo il quale il “settore dei trasporti può trarre il massimo beneficio dalla digitalizzazione”. Ha inoltre chiarito che “potremo eliminare il lavoro di ufficio se saremo in grado di passare alla documentazione elettronica accettata dalle amministrazioni nazionali”. Ha inoltre segnalato al pubblico l’imminente organizzazione del Digital Transport and Logistics Forum, che riunirà gli operatori del settore in vista di un utilizzo ottimale delle infrastrutture esistenti e di una maggiore efficienza in ambito logistico. Nella sua relazione, il Dr. Jörg Mosolf, CEO di Horst Mosolf GmbH & Co. KG, ha fatto riferimento alla Direttiva sui trasporti combinati (TC) e chiesto l’inserimento della Logistica dei veicoli finiti nell’attuale definizione di TC quale categoria di unità di carico. Ha inoltre affrontato l’attuale questione del salario minimo tedesco e le sue sfide nel settore dei trasporti europeo, chiedendo come possano le aziende soddisfare i requisiti di legge a fronte di una notevole mancanza di chiarezza sulla sua applicazione e attuazione persino in Germania. MEP van de Camp ha ricordato al pubblico, che annovera Membri di rilievo del Parlamento europeo, nonché funzionari della Commissione e del Consiglio e dirigenti di aziende di logistica, “il salario minimo tedesco è un progresso sociale,” pur ammettendo che il suo impatto sul trasporto stradale sia stato impegnativo e che la questione dovesse essere gestita. Prendendo la parola, Michael Nielsen, delegato generale dell’IRU si è detto concorde, affermando che l’applicazione a “lavoratori a mobilità elevata come gli autotrasportatori è discutibile”. MEP van de Camp ha sempre espresso l’esigenza di concretezza e soluzioni pratiche affermando che, in quest’“epoca di pragmatismo”, il settore e il legislatore devono collaborare per ottimizzare regolamentazioni e implementazioni. “L’ottimizzazione può essere in contrasto con il massimo” ha dichiarato. “Talvolta ottimizzare richiede troppo tempo, dobbiamo essere concreti e procedere più rapidamente”. Il Presidente di ECG Costantino Baldissara si è detto concorde, esprimendo la propria fiducia in una maggiore comprensione delle esigenze del settore della logistica da parte dei legislatori e la convinzione di “essere in buone mani”.


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Le operazioni SAR nel Mediterraneo tra la sicurezza ed emergeza umanitaria: una riflessione giuridica

Roma, 23 marzo 2015 – L’assenza di una politica europea di cooperazione e di assistenza a seguito delle c.d. “primavere arabe”, l’incapacità di gestire gli effetti del dopo Gheddafi in Libia, riguardo al blocco delle partenze dei migranti via mare, attualmente gestite in gran parte dall’ISIS e dalla criminalità organizzata transnazionale, il dramma del genocidio in Iraq ed in Siria da parte dell’ISIS, stanno avviando nel nostro Paese un numero sempre crescente di persone in fuga da guerre e povertà. Nel 2008 sono arrivati sulle coste italiane 36.951 migranti. Successivamente nel 2011, anno delle c.d. “primavere arabe” sono sbarcati 65.000 clandestini. L’Operazione Mare Nostrum nel 2014 ha registato 170.000 arrivi. Quest’anno al 18 marzo sono arrivati oltre 9.277 migranti, quasi il doppio rispetto allo stesso periodo del 2014. L’emergenza migratoria, quindi, sta assumendo dimensioni di straordinaria portata: l’Italia non è più in grado da sola di sostenere i costi (9 milioni al mese) dell’Operazione Mare Nostrum che ha soccorso le imbarcazioni fin nelle acque territoriali libiche. L’operarazione Triton (sotto l’egida della Agenzia europea Frontex) avrà una missione di semplice sorveglianza delle frontiere e non si spingerà oltre le 30 miglia marine. Rimane l’obbligo di soccorso nelle ipotesi di pericolo di vite umane, come sancito dalla normativa vigente. L’arrivo via mare in Italia di clandestini non costituisce solo una minaccia all’ordine pubblico, nei casi di rifiuto di farsi identificare, ma costituisce anche una concreta possibilità che possano infiltrarsi terroristi addestrati a compiere attentati, i c.d. foreign fighters. Al fine di analizzare tali aspetti dal punto di vista giuridico, la Prof. Elda Turco Bulgherini, Ordinario di Diritto della Navigazione Università di Roma Tor Vergata nonché presidente della Sezione romana dell’AIDIM, Associazione Italiana di Diritto Marittimo, ha organizzato un incontro svoltosi il 20 marzo presso la sede Confitarma, tra rappresentanti di enti pubblici e privati che sono coinvolti a vario titolo nelle cosiddette Operazioni SAR (Search and Rescue) nel Mediterraneo. La prof. Turco Bulgherini ha illustrato il quadro normativo facendo riferimento alle norme di diritto interno: il codice della navigazione che prevede l’obbligo del soccorso nei limiti in cui non si metta a repentaglio la sicurezza della nave soccorritrice; le convenzioni internazionali: la Solas di Londra del 1974 sulla salvaguardia della vita umana in mare, la Sar di Amburgo del 1979 sulla ricerca ed il salvataggio, la Convenzione di Montego Bay del 1982 sul diritto internazionale del mare, la Salvage di Londra del 1989, nonché, per ultimo, il reg. (UE) 656/2014 che stabilisce le norme per la sorveglianza delle frontiere marittime esterne. Viene ricordato il contenzioso con Malta che rivendica una zona SAR che si sovrappone in parte a quella italiana e lambisce quella tunisina. Il Prof. Umberto Leanza, consulente per il servizio del Contenzioso del Ministero degli Affari Esteri, ha svolto un breve excursus

sulle normative internazionali che regolano la salvaguardia della vita umana in mare, codificate in 4 Convenzioni internazionali, che fissano per gli Stati due obblighi fondamentali: prestare assistenza in mare e ricerca e salvataggio. Sono obblighi di diligenza e non di risultato. In ogni caso, occorre utilizzare sempre risorse pubbliche e ricorrere a quelle private in casi di evidente carenza di mezzi dello Stato. L’Amm. Giuseppe De Giorgi, Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, ha ricordato che i compiti istituzionali della Marina Militare sono quelli della vigilanza in mare e in alto mare assieme a quelli della prevenzione. La realtà operativa ha dimostrato che l’efficace risposta alle emergenze contingenti deve essere ricercata in un approccio trasversaleintersettoriale (il c.d. cross sectoral approach) basato sulla suddivisione degli spazi marittimi in un’ottica di coordinamento e sinergia di tutti gli assetti operanti in mare. Di fatto, oggi il soccorso in mare è diventato un soccorso di massa a cui si aggiungono i gravi pericoli rappresentati dalle organizzazioni criminali che gestiscono questi viaggi della disperazione. L’Amm. (CP) Felicio Angrisano, Comandante Ispettore Capo del Corpo delle Capitanerie di Porto, ha ricordato che dal 1991 ad oggi, la Guardia costiera ha soccorso e tratto in salvo oltre 470.000 migranti in fuga da condizioni di vita inaccettabili, tanto da essere disposte ad affrontare il mare su imbarcazioni fatiscenti, mettendo a rischio la propria vita e quella dei propri familiari. Tale funzione viene assolta in ossequio agli obblighi internazionali che pone in capo all’Autorità nazionale SAR la responsabilità della salvaguardia della vita umana in mare in un’aerea estesa per oltre 500.000 km/q, all’interno della quale il Corpo delle Capitanerie di Porto assolve alla funzione di coordinamento tecnico-operativo dell’organizzazione nazionale preposta alla ricerca ed al soccorso. Tale funzione può anche essere esercitata in aree geografiche lontane attraverso la Centrale operativa di Roma del Comando Generale delle Capitanerie di Porto. Il Gen. B. Stefano Screpanti, Capo III Reparto Operazioni Comando Generale della Guardia di Finanza, ha ricordato che la tutela della vita umana in mare è la priorità anche nelle azioni di contrasto ai traffici illeciti svolte nel mare territoriale, nella zona contigua e nelle acque internazionali dalla Guardia di Finanza. In presenza di pericolo per il natante e per le persone a bordo, l’attività di polizia cessa e partono immediatamente le operazioni di soccorso. Anche nelle operazioni di contrasto all’immigrazione clandestina la salvaguardia della vita è un obiettivo centrale, come prescritto dal Regolamento europeo 656 del 15 maggio 2014 che disciplina la cooperazione per la sorveglianza della frontiera marittima svolta sotto l’egida

di Frontex, sia dal piano operativo dell’operazione “Triton”, che ha, nella sede della Guardia di Finanza di Pratica di Mare, il proprio Centro di Coordinamento Internazionale. In questo scenario, è necessario mettere in atto ogni soluzione operativa che, durante le azioni in mare, possa supportare, senza interferire sulle prioritarie attività di recupero e soccorso dei migranti, l’acquisizione di elementi utili per avviare tempestivi approfondimenti investigativi e d’intelligence, per risalire ai sostenitori del traffico, alle basi logistiche, ai canali di approvvigionamento dei mezzi strumentali impiegati dai trafficanti di esseri umani. Per queste finalità, la Guardia di Finanza fonda la propria azione sulla massima integrazione fra dispositivo aeronavale e organizzazione operativa ed investigativa sul territorio, che consente il tempestivo raccordo con le Autorità Giudiziarie competenti ed il rapido avvio delle indagini necessarie, nonché la celere attivazione dei canali di cooperazione internazionale di polizia. Il Ministro Plenipotenziario Marco Del Panta, Direttore Centrale per le Politiche Migratorie Ministero degli Affari Esteri, ha sottolineato che il Ministero svolge un ruolo politico e diplomatico con accordi internazionali o bilaterali anche nel campo della migrazione. A proposito della Libia, ha ricordato che purtroppo oggi è impossibile intavolare qualsiasi dialogo sui problemi della migrazione, perché manca un reale interlocutore. In questo contesto e nell’impossibilità di operare respingimenti sulla sponda libica, il Governo italiano, durante il semestre di presidenza dell’UE, ha lanciato con la Commissione UE e in sinergia con l’Unione Africana, una conferenza regionale che mira a rafforzare le relazioni tra Stati UE e gli Stati del Corno d’Africa, nonché i principali Stati di transito del Mediterraneo (Libia ed Egitto) in tema di traffico di esseri umani. Questa iniziativa denominata “Processo di Khartoum”, che riguarda l’area dell’Africa Orientale, si completa con il “Processo di Rabat” avviato con i paesi dell’Africa Occidentale e finalizzato alla gestione del flussi migratori nel rispetto dei diritti umani. Scopo primario è potenziare i partenariati con i paesi africani di origine e di transito e su questo c’è il pieno consenso degli Stati dell’UE e di quelli africani, pur nella consapevolezza della fragilità dei sistemi politici di tali paesi. Tali strumenti di relazioni diplomatiche, condivisi con il Ministero

dell’Interno, hanno segnato una svolta nelle politiche migratorie della UE. Il Dott. Giovanni Pinto, Direttore reggente della Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere – Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, ha sottolineato che la missione Triton ha rappresentato il tentativo riuscito di coinvolgere l’UE nel grave problema del soccorso dei migranti e che tale operazione, a differenza del precedente dispositivo Mare Nostrum (di esclusiva competenza ed a totale carico dell’Italia), si esplica nell’ambito Frontex e persegue principalmente il compito del controllo delle frontiere, ampliandosi allo svolgimento delle operazioni SAR in caso di obbligo di soccorso. Purtroppo, l’Europa è ancora troppo disattenta e stiamo affrontando un fenomeno epocale con strumenti ordinari del tutto inidonei. Anche il Prefetto Carmine Valente, Direttore centrale dei servizi civili per l’immigrazione e l’asilo, ha sottolineato le gravi difficoltà che il nostro Paese deve affrontare per gestire l’accoglienza di così tanti profughi, molti dei quali richiedono il riconoscimento del diritto d’asilo attraverso procedure che risentono di lentezze di tipo burocratico e giudiziario, con la conseguenza che si allungano molto i tempi della loro permanenza in Italia, a carico delle strutture di accoglienza. Mario Mattioli, membro del Consiglio di Confitarma, ha ricordato che la Confederazione ha fatto presente ai più alti livelli istituzionali (Presidenza del Consiglio dei Ministri, tutti i Ministeri interessati, COCIIST e CISM) che, in assenza di un chiaro coordinamento istituzionale, l’emergenza Libia non può essere gestita attraverso la continua e, quindi, non straordinaria, chiamata delle navi mercantili presenti nell’area: nel corso del 2014, quasi 900 navi mercantili sono state chiamate in soccorso dei migranti. Di queste, più di 250 unità hanno imbarcato circa 42.000 migranti su un totale di 170.000 salvati. A testimonianza della difficile situazione degli armatori che operano nelle acque del Mediterraneo, Mario Mattioli ha messo in evidenza come la sua compagnia nel solo anno 2014 è stata chiamata a compiere 59 viaggi di salvataggio di migranti con evidenti ripercussioni sulle condizioni igienico-sanitarie ed evidenti problemi di stress degli equipaggi. Basti pensare agli oltre 1.050 profughi imbarcati su un unico supply vessel, dotato di un equipaggio di sole 10 persone.


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Napoli,il Comitato Portuale approva il piano triennale e l’elenco annuale delle opere

Napoli, 30 marzo 2015 – E’ stato approvato dal Comitato Portuale il Piano triennale 2015-2017 e l’Elenco annuale 2015 delle opere. Importo 171 milioni di euro. Tra questi rientrano i lavori di completamento della rete fognaria, i collegamenti ferroviari all’interno dell’ambito portuale, l’allestimento degli spazi espositivi all’ Immacoletalla, l’escavo dei fondali il cui solo importo è di 57 milioni di euro, ecc.. “L’approvazione odierna- ha tenuto a precisare il Commissario Straordinario, Francesco Karrer- consente l’avvio o il completamento di lavori fondamentali per il futuro assetto dello scalo. “ In apertura di seduta, infatti, il Commissario ha informa-

to i membri del Comitato che stanno procedendo speditamente le attività propedeutiche ai lavori di dragaggio. Si tratta, in particolare, delle indagini sulla permeabilità del sottofondo tufaceo in corrispondenza della cassa di colmata del nuovo terminal di levante attualmente in costruzione, delle attività di caratterizzazione dei fondali che termineranno per la fine del mese di luglio, dopo l’avvio, già avvenuto, delle gare per il reperimento dei reperti archeologici e dei residui bellici. “Se le indagini sulla permeabilità dovessero, come ci auguriamo, dare esito positivo, non dovrebbero esserci più ostacoli all’avvio dell’escavo dei fondali- ha detto Karrer” Prima di chiudere la riunione, il Prof. Francesco Karrer ha ricordato che la prossima seduta, fissata per il 23 aprile, avrà all’ordine del giorno l’esame dei costi complessivi dello scalo per gli utenti e l’andamento della concessione “Porto Fiorito”e la conseguente situazione dei lavoratori.

K Lines: un dirigente va in prigione negli Usa, per la fissazione dei prezzi per trasporto auto

Baltimora, 28 marzo 2015 – Un dirigente di una compagnia di navigazione con sede in Giappone è stato condannato a una prigione federale degli Stati Uniti in materia di oneri per aver cospirato per fissare i prezzi per quanto riguarda le spedizioni di veicoli. L’ex direttore divisionale della K Line (Kawasaki Kisen Kaisha Ltd.), Toru Otoda, ha ricevuto una condanna a 18 mesi di reclusione a Baltimora l’altro ieri dopo essere stato dichiarato colpevole di una violazione antitrust, come riportato dal Dipartimento di Giustizia. Si ritiene che il complotto andava avanti

da almeno il febbraio del 1997 al settembre del 2012. Secondo i pubblici ministeri, sono stati manipolati i costi di trasporto relativi a camion e auto nei porti degli Stati Uniti, tra cui quella di Baltimora. Toru Otoda è il terzo dirigente della società e la quarta persona con una condanna, in relazione alla violazione sopra menzionato reato. Già nel mese di settembre scorso, la società ”Linea K” ha accettato di pagare una multa penale per un importo di 67,7 milioni dollari. Altre due società hanno ricevuto multe per un totale di 68,3 milioni dollari per quanto riguarda il loro coinvolgimento nel regime di fissazione dei prezzi.

Sicurezza, condizioni di ingresso per le navi che approdano nei porti degli Stati Uniti

Washington,30 marzo 2015 – La Guardia Costiera degli Stati Uniti d’America ha annunciato che, con effetto 8 Aprile 2015, si imporranno particolari condizioni di ingresso su navi che arrivano negli Stati Uniti (US) da qualsiasi porto dello Yemen, diversa da quello di Balhalf LNG Terminal, durante gli ultime cinque (5) scali. Le navi in ​​arrivo negli Stati Uniti, che hanno ormeggiato in uno dei paesi elenca-

ti (con eccezioni annotate) durante le loro precedenti cinque (5) scali, devono adottare le regole da 1 a 5 di seguito elencati: Attuare le misure per la nave con un piano di sicurezza equivalente al livello di sicurezza 2, mentre sosta in uno dei porti di un paese elencato. Come definito nel Codice ISPS e incorporato qui, ” Livello di sicurezza 2 ” si riferisce al ” livello per cui vanno mantenute adeguate misure di sicurezza supplementari per un periodo di tempo a causa del rischio di incidente di sicurezza. ‘ ‘ Assicurarsi che ogni punto di accesso alla nave sia custodito e che le guardie abbiano una visibilità totale degli esterni della nave. Guardie possono essere: fornite dal personale della nave, tuttavia, i membri dell’equipaggio supplementare dovrebbero essere messi a riposo, se necessario, per garantire che il limite massimo delle ore di lavoro non siano superati; fornitura dalle forze di sicurezza esterne approvate dal Delegato Comandante e dalla società di sicurezza della nave. Come definito nel Codice ISPS e incorporato qui, ” Company Security Officer ” si riferisce alla ” persona designata dalla società per garantire che la valutazione della sicurezza della nave sia effettuata; che un piano di sicurezza della nave è stato sviluppato, presentato per approvazione, e successivamente attuata e mantenuta e con collegamento con gli agenti di sicurezza dell’impianto portuale e l’ufficiale di sicurezza della nave. ” Tentativo di eseguire una dichiarazione di sicurezza, mentre in un porto di un

paese quotato; Tutte le azioni di protezione nei record di sicurezza della nave; segnalare le azioni intraprese per la consapevole USCG Capitano del Porto (COTP) prima dell’arrivo negli Stati Uniti. I paesi colpiti dalla imposizione della USCG di ingresso negli USA sono: Cambogia Camerun (con l’eccezione del Ebome Marine Terminal – CM394-0001; Quai GETMA (LAMNALCO Base) Facility – CMDLA-0005, la Société Nationale de Raffinage (Sonara) Terminal – IMO numero non quotate e il Kome-Kribi 1-CM234- 0001) Comoros Costa d’Avorio Cuba Guinea Equatoriale (con l’eccezione dei porti di Ceiba – GQ362-0001 / 0002; K-5 Oil Center – IMO numero non elencato; Luba – GQLUB-0001; Punta Europa Terminal – GQ368-0001 e Zafiro Marine Terminal – GQ370- 0001) Guinea-Bissau Iran Liberia (con l’eccezione del Fondo Firestone – numero IMO non quotati, e Porto di Monrovia – Numero IMO LRMLW-0001) Libia Madagascar (con l’eccezione di Toamasina (noto anche come Tamatave) – MGTMM- 0001) Nigeria (con l’eccezione di APP Apapa Bulk Terminal, APP AP Moller Terminal, APP Greenview Terminal, BON Bonny Terminal, BON NLGN Bonny Terminal e BON SPDC Bonny Offshore Terminal) Sao Tome e Principe, Repubblica Democratica del Siria Timor Est, Repubblica Democratica del Venezuela Yemen, Repubblica (con l’eccezione del Terminale Balhalf LNG)

I comandanti delle navi che arrivano in un porto degli Stati Uniti e il cui ​​ ultimo approdo cinque (5) degli scali sia avvenuto in un porto di un paese indicato (con eccezioni indicate) devono aspettarsi che la USCG sarà a bordo delle rispettive navi in ​​mare, al fine di garantire che le azioni richieste sono state rispettate . La mancata corretta applicazione delle suddette condizioni di ingresso, mentre in un porto di uno dei paesi elencati, molto probabilmente il risultato sara’ quello che verra’ negato alla nave l’ingresso negli Stati Uniti. Sulla base dei risultati del collegio USCG, le navi soggette alle condizioni di ingresso riportate,possono essere necessarie per garantire che ogni punto di accesso alla nave è sorvegliata da guardie di sicurezza armate e che hanno una visibilità totale degli esterni della nave. Il numero e la posizione delle guardie devono essere accettabili per la consapevole USCG del Capitano del Porto. Per le navi che hanno dimostrato una buona compliance di sicurezza e può documentare che hanno preso le misure richieste ai punti da 1 a 4 di cui sopra, il requisito della guardia di sicurezza armata normalmente puo’ essere abolita. Tuttavia, le navi che hanno visitato Monrovia, Liberia (Firestone Fondo e Port of Liberia) durante il loro ultimo dei cinque approdi, prima di entrare negli Stati Uniti non vengono di norma fermati in mare dalla USCG a meno che applicano altri fattori di targeting, e queste navi non sono tenuti a fornire guardie di sicurezza armate, mentre sostano nei porti degli Stati Uniti. I proprietari e operatori di navi che sono in arrivo in un porto degli Stati Uniti dopo la chiamata in un porto di uno dei paesi sopra elencati sono fortemente invitati a rivedere le condizioni di ingresso prima che la loro nave che arrivi in un porto in uno di questi paesi.


Anno 53 - n째 02 - Febbraio 2015


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