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Concluso l’11^ edizione di Mare Forum Italy 2015: 200 delegati da 10 diverse nazioni
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Il sistema marittimo italiano fulcro per lo sviluppo economico dell’Italia e del Mediterraneo
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SACE e Interporto Campano accordo per l’internazionalizzazione delle imprese
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Napoli: Il Comitato Portuale conferma a Segretario Generale Emilio Squillante
Napoli, 28 maggio 2015 – Il Comitato Portuale ha prorogato l’incarico di Emilio Squillante a Segretario Generale dell’Autorità Portuale di Napoli ( l’incarico scadrà 30 giorni dopo la nomina del Presidente) In apertura dei lavori l’Ammiraglio Antonio Basile ha tenuto a informare i membri del Comitato che le situazioni debitorie di alcuni concessionari dovranno necessariamente essere considerate per i risvolti che avranno sulle concessioni delle ditte interessate per il recupero crediti da parte dell’Ente e con la giusta attenzione verso le con-
dizioni sociali e occupazionali ad esse collegate. “Sul fronte dei dragaggi- ha tenuto a precisare Antonio Basile- riusciremo a rispettare i tempi. Entro agosto si concluderanno le procedure di caratterizzazione e di indagine. Questo ci consentirà, una volta ottenuti i risultati delle prove, di approvare il progetto di dragaggio e di passare alla gara di appalto. L’impegno è ancora di concludere l’iter entro i primi mesi del 2016.” Il Comitato ha poi espresso parere favorevole su una serie di delibere demaniali e ha stabilito di rinviare ad una prossima seduta le delibere sulla cancellazione dei residui attivi e passivi. L’Ufficio Amministrativo si occuperà di predisporre una relazione sulle ragioni che hanno portato nel tempo ad accumulare una serie di somme mai riscosse o mai versate. Per quanto riguarda le condizioni lavorative in ambito portuale trattate durante la seduta, nei prossimi giorni l’Autorità Portuale adotterà le decisioni che le competono in modo da avviare a soluzione le problematiche.
Grimaldi Lines: nuova linea passeggeri, auto, van, camion e semirimorchi tra Savona e Barcellona
Savona, 19 maggio 2015 – Savona e Barcellona ancora più vicine con la Grimaldi che lunedì prossimo vara il nuovo servizio di collegamento dell’alto Mediterraneo garantito dalla “Florencia”. L’inserimento sulla linea della Florencia che partirà al lunedì, mercoledì e venerdì, sempre alle 23,59, con l’assistenza di Marittima Spedizioni, darà cadenza giornaliera ad un servizio che già oggi conta tre collegamenti settimanali (martedì, giovedì e sabato). Le partenze da Barcellona per Savona
saranno invece il martedì, giovedì e sabato, sempre alle 23,59, con arrivo il giorno successivo a Savona alle ore 18. La grande novità è che, oltre al potenziamento, con la nuova unità il servizio sarà esteso anche al trasporto dei passeggeri. Attualmente infatti il collegamento tra Savona e Barcellona è servito, con cadenza trisettimanale, da due moderne ro/ro della classe Eurocargo per il trasporto di auto, van, camion, semirimorchi.
Nuovo collegamento marittimo operativo da Giugno 2015 Monaco di Baviera, 6 Maggio 2015: Durante una conferenza stampa che si è svolta oggi alla fiera Transport Logistics di Monaco di Baviera, Paolo Costa, Presidente dell’Autorità Portuale di Venezia, insieme a Guido Grimaldi, Corporate Short Sea Shipping Commercial Director del Gruppo Grimaldi, hanno annunciato il lancio di una nuova Autostrada del
Mare tra i porti di Venezia e Patrasso. Dedicato al trasporto di carico rotabile, il nuovo collegamento diretto sarà operativo a partire dal mese di Giugno. La frequenza sarà di tre partenze settimanali ambo i lati, e saranno impiegate due moderne navi della categoria ro/ ro, ciascuna capace di trasportare 3.500 metri lineari di carico rotabile. Il servizio sarà riservato al trasporto di trailer (incluso mezzi refrigerati), van, auto e altra merce rotabile che
Gruppo Grimaldi e l’A.P. di Venezia annunciano il nuovo collegamento marittimo Venezia e Patrasso
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continua da pag. 1 viaggia tra il Nord Italia, Nord/Centro Europa e la Grecia oltre ad altri paesi balcanici. “Siamo lieti che Grimaldi abbia scelto il porto di Venezia per l’attivazione di una nuova linea diretta che collegherà i mercati europei con la Grecia – ha dichiarato Paolo Costa, Presidente dell’Autorità Portuale di Venezia. Il porto di Venezia in questi anni ha realizzato importanti investimenti ferroviari e stradali che gli consentono di mettere in valore le peculiarità che lo rendono una porta europea privilegiata da e per il Mediterraneo e l’Oriente. Il nuovo terminal di Fusina (Marghera), con quattro accosti dedicati alle Autostrade del Mare, quattro binari dedicati che possono servire giornalmente treni da 650 metri di lunghezza, collegamenti autostradali e ferroviari che garantiscono la piena intermodalità, è stato riconosciuto da numerosi operatori internazio-
nali come il più moderno porto italiano per il traffico ro-ro”. “Con questa azione, il Porto di Venezia entra nella rete di Autostrade del Mare del Gruppo Grimaldi “, ha dichiarato Guido Grimaldi. “Venezia è stata scelta per il ruolo strategico che svolge come piattaforma logistica grazie ai collegamenti diretti con la rete ferroviaria e stradale, permettendo al nostro Gruppo di offrire servizi di trasporto multimodale, e garantendo puntualità, velocità e una rotazione efficiente dei rimorchi”, ha concluso Grimaldi. Grazie al nuovo collegamento, il Gruppo Grimaldi, attraverso i marchi Grimaldi Lines e Minoan Lines, offrirà una vasta gamma di servizi di trasporto marittimo di merci e passeggeri tra le due sponde del mare Adriatico, collegando i porti italiani di Trieste, Venezia, Ravenna, Ancona e Brindisi con i porti greci di Igoumenitsa e Patrasso.
Maersk Italia annuncia il nuovo Sales Director: Antonio Ascari
Genova, 20 maggio 2015 – A partire dal 22 giugno Antonio Ascari sarà il nuovo Sales Director di Maersk Italia SpA. Forte di oltre 20 anni di esperienza nel settore della logistica e del supply chain management, Antonio Ascari è attualmente Vice President Business Development, Marketing and Real Estate in CEVA Logistics Italia. Fra le esperienze professionali precedenti, è stato Logistics Manager di DHL Italia e Commercial & Engineering Director in Norbert Dentressangle. Antonio Ascari sarà responsabile della forza vendita di Maersk Line in tutto il Central Mediterranean Cluster, che include Italia, Slovenia, Croazia, Grecia e Cipro.
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Concluso l’11^ edizione di Mare Forum Italy 2015: 200 delegati da 10 diverse nazioni
Roma, 22 maggio 2015 – Si sono tenuti ieri a Roma i lavori dell’undicesima edizione di Mare Forum Italy, ”Waiting for Godot”. Il titolo di quest’anno, ”Aspettando Godot”, è carico di significati: è stata presa in prestito da Samuel Beckett la condizione dell’attesa, perché è così che lo shipping mondiale si sente. Dell’opera del grande drammaturgo irlandese, noti critici letterari hanno scritto che “Apparentemente sembra tutto fermo, ma a guardare bene tutto è in movimento”. Qualcosa di simile sta accadendo anche al nostro settore, sia a livello mondiale che a livello nazionale. Nel suo discorso di apertura, il Presidente di Confitarma Emanuele Grimaldi ha espresso parole confortanti sottolineando che ”Abbiamo una sola certezza: nel corso dei secoli, il trasporto via mare ha continuato a crescere e, con una previsione di forte aumento della popolazione mondiale, la domanda per il trasporto marittimo può solo aumentare”. Parole – queste – accolte con entusiasmo dagli oltre 200 delegati provenienti da 10 differenti nazioni in rappresentanza di armatori, noleggiatori, brokers, istituti di credito, assicuratori e consulenti. La sessione di apertura – moderata da Ugo Salerno, Presidente & CEO del RINA – ha esaminato sfide, rischi ed opportunità che lo shipping affronta oggi: · Coco Vroon (Vroon B.V., Olanda) ha illustrato le conseguenze che il mercato off-shore subisce a causa della diminuzione di investimenti in trivellazioni. · Cesare D’Amico (D’Amico Società di Navigazione, Italia) e Giuseppe Mauro Rizzo (RBD Armatori, Italia) hanno analizzato il mutevole peso della Cina. · Suheyl Demirtas (Associazione Cantieri Turchi, Turchia) ha illustrato il ruolo crescente svolto in Europa dai cantieri del suo Paese. · Khamis Juma Buamin (Drydocks World, Dubai) ha avuto l’onere di chiarire quanto ancora l’OPEC è pronta a resistere in un mercato che vede i prezzi del petrolio a livelli dimezzati rispetto ad un anno fa. · Stefano Messina (Gruppo Messina, Italia) ha innescato un vivace dibattito sul tema dello eco-ships. · Umberto Masucci (Federazione del Mare, Italia) ha ricevuto un caldo applauso quando ha vivacemente auspicato una omogeneità di regolamenti nei porti della medesima nazione. La sessione ”Waiting for Godot” è entrata nel vivo del tema dei noli, analizzati da Giuseppe Bottiglieri, Presidente & CEO della Giuseppe Bottiglieri Shipping Co. spa, il quale ha preso una ferma posizione contro coloro che convertono navi da carico secco (il cui mercato è saturo) in petroliere, danneggiando così anche il settore liquido che
sta performando comunque a livelli soddisfacenti. Speakers e panelists si sono confrontati sull’impatto che nuove leggi e regolamenti in materia di protezione ambientale hanno sulla operatività quotidiana. Unanime è stata l’opinione degli armatori presenti: nessuno è contrario all’introduzione di nuove norme, ma la loro attuazione non deve comportare ulteriori costi che ne minino inevitabilmente la competitività. Anche Ralph Leszczynski (Banchero Costa & Co spa, Italia) ha esaminato i settori petrolifero e secco, mentre Vagelis Chatzigiannis (GMS, Dubai) ha illustrato i benefici di demolizione e “ship-recycling”. Un’altra piacevole novità di questa edizione è stata una maggiore presenza rosa in sala: Liu Ya, in rappresentanza della Export-Import Bank of China, ha confermato il proprio immutato sostegno a favore della cantieristica cinese, tanto a gestione privata quanto statale, essendo questo un settore che nel Paese di Mao incide sensibilmente sul PIL. Durante il pomeriggio l’audience ha discusso con Maurizio Maugeri (Porto Petroli di Genova, Italia), Dario Bocchetti (Grimaldi, Italia), Maurizio d’Amico (D’Amico Società di Navigazione spa, Italia) e Mario Dogliani (RINA, Italia) di nuove fonti energetiche. Ancora una volta l’audience è stato il protagonista: interrogato, il 78% del pubblico ha ritenuto che l’ LNG possa davvero essere il combustibile del futuro, ma – quando gli è stato chiesto entro quando le navi realmente navigheranno usando LNG – ben il 98% ha risposto “Non prima del 2020!”. Proprio su questo tema – durante la sessione dal significativo titolo ”Miti, sogni, necessità e realtà” moderata da Roberto Giorgi (V. Ships, Montecarlo) – due donne hanno catturato l’attenzione dei presenti: Carolyn Comer, (Shell, Olanda), che ha illustrato i benefici e la fattibilità di un carburante eco-friendly, e Randee Day (Day&Partners, Stati Uniti d’America), la quale – in risposta alla forte provocazione lanciata da Fabrizio Vettosi (Venice Shipping and Logistics, Italia) che sostiene che “Godot sia morto” – ha ribadito che i private equities non sono affatto usciti di scena, ma sono ”vivi e vegeti”. Mariella Bottiglieri, Amministratore Delegato & Chartering Manager della Giuseppe Bottiglieri Shipping Co. spa, ha supportato le varie sessioni fungendo da link fra relatori e platea, pur non mancando di sottolineare la propria posizione ferma durante alcuni vivaci dibattiti, come quello in materia di navi eco e di private equity. Come ogni anno, il contributo dei relatori, dei panelists, ma soprattutto dell’audience, consistente in brokers, consulenti, media, autorità portuali ed armatori, si è rivelato essenziale. “Aspettando Godot” termina con i protagonisti che – pur restando fermi – si domandano “Allora? Andiamo via?” Al contrario, oggi il cluster marittimo è stato assolutamente unanime nel volere reagire con determinazione e senza indugi: Godot è vivo e sta arrivando. In chiusura, Emanuele Grimaldi, Giuseppe Bottiglieri e Jannis Kostoulas hanno ringraziato gli intervenuti tutti, dando appuntamento al 2016.
Il Porto di Salerno, anche nell’anno 2014, ha raggiunto performance da record
Salerno, 25 maggio 2015 – Questa mattina, il Comitato Portuale ha approvato la relazione annuale sull’attività promozionale, organizzativa ed operativa del Porto di Salerno. Il documento ufficiale, redatto ai sensi della Legge 84/94, dimostra ancora una volta come l’elevata capacità di movimentazione delle merci, la perfetta organizzazione del lavoro e la grande affidabilità e professionalità degli operatori portuali, hanno contribuito a creare un’industria portuale con elevati standard operativi e qualitativi. Nonostante i numerosi lavori di ammodernamento in corso di realizzazione, il Porto di Salerno continua a crescere, con significativi trend positivi sia per il traffico merci che passeggeri. Dopo un 2013 straordinario, il 2014 è stato l’anno dei record, caratterizzato da notevoli incrementi dei volumi di merce movimentata, che hanno superato complessivamente i 12,2 milioni di tonnellate, con +23% per i container, +6% per i Ro-Ro e +9% per le merci varie. Un’ottima performance produttiva che viaggia di pari passo con il pieno inserimento del Porto di Salerno nei circuiti mondiali della logistica integrata. Anche il traffico passeggeri ha fatto registrare nel 2014 trend positivi con un incremento del +12%. Il Porto di Salerno, che da alcuni anni accoglie alcune tra le più belle navi da crociera che solcano il Mediterraneo, grazie al nuovo Polo crocieristico, già operativo da qualche settimana, sarà in grado di offrire ai passeggeri tutti i servizi ed i comfort necessari, con eccellenti standard qualitativi. In pochi anni si stima di raggiungere il milione di crocieristi, con ulteriori potenzialità di crescita dei flussi turistici e, in generale, dell’economia non solo della Provincia. Continua, quindi, in modo incessante l’impegno del Presidente dell’Autorità Portuale, Andrea Annunziata, che vede, nella realizzazione degli importanti interventi infrastrutturali in corso di realizzazione, un input decisivo per la crescita dei traffici e dell’economica del territorio. “I risultati positivi raggiunti – afferma Annunziata – sono destinati a crescere ancora nei prossimi anni. Per la fine del 2015, grazie al completamento dei lavori di ammodernamento infrastrutturale, che consentiranno la realizzazione di nuovi ormeggi dedicati alle varie tipologie di traffico, l’ingresso di navi di ultima generazione e l’attivazione di nuove linee regolari, il Porto di Salerno sarà ancora più competitivo nel mercato globale e sarà in grado di rispondere alle nuove esigenze del trasporto marittimo internazionale, puntando sempre più su efficienza, sicurezza e tutela dell’ambiente. Tutto ciò, Ndr: Molti autori si sono ispirati all’opera di Beckett, cre- unitamente agli investimenti che saranno effettuati in sinergia con le ando addirittura sequel non ufficiali del dramma, come ad aree interne, consentirà, senza alcun dubbio, enormi benefici per lo esempio Godot è arrivato (1966) di Miodrag Bulatovic sviluppo dell’occupazione e dell’economia regionale”.
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RINA Services al via il nuovo pacchetto di norme volontarie per traghetti sempre più sicuri
Genova, 28 maggio 2015 – “Safety First” è un concetto fondamentale nel mondo della navigazione di cui ogni professionista del mare fa tesoro. RINA Services, la società del Gruppo RINA specializzata in servizi di verifica, ispezione e certificazione, ben conosce l’importanza di questo motto e lancerà nei prossimi giorni un nuovo pacchetto di norme volontarie sulla sicurezza dei traghetti. L’Asset Integrity Management Scheme, così si chiama lo schema a disposizione degli armatori, include la valutazione e la riduzione del rischio di incendio, un sistema avanzato di gestione della manutenzione, il monitoraggio delle condizioni di funzionamento, la gestione dei rischi batteriologici (fondamentale sulle navi passeggeri) e la
riduzione dei rischi legati all’avaria di un singolo componente capace di inficiare la funzionalità della nave. Data l’importanza del fattore umano per la prevenzione del rischio e per la buona gestione delle situazioni di emergenza, il pacchetto propone inoltre molteplici attività di formazione specifiche per il personale di bordo e di terra. RINA Services è oggi, con una flotta in classe di 300 traghetti, leader mondiale della classificazione in questo segmento e, grazie al lavoro fatto con i principali operatori del settore tra cui Carnival, MSC Cruises e Moby Lines, ha potuto estendere allo shipping una metodologia già diffusa nell’industria oil & gas. Paolo Moretti, General Manager Marine di RINA Services, ha commentato: -“Il primato che abbiamo ci offre l’opportunità di approfondire le nostre conoscenze e di aggiornarci costantemente dando origine ad un ciclo virtuoso che si traduce in un servizio sempre migliore per i nostri clienti. Essere la classe d’elezione per i mezzi ropax ci ha portato a sviluppare un senso di responsabilità che ci spinge al continuo miglioramento degli standard e l’Asset Integrity Management Scheme ne è la prova.”La prima compagnia ad utilizzare il nuovo pacchetto sarà Grimaldi Lines, sul traghetto Florencia, costruito nel 2003, capace di raggiungere una velocità di 22.5 nodi e di trasportare circa 1000 persone. Poiché i nuovi standard eccedono i requisiti imposti dalla normativa di sicurezza vigente, è possibile adattarli alle esigenze del cliente tenendo in considerazione elementi come il tipo di nave e le rotte percorse.
Vessel TRIAGE, un nuovo sistema per valutare i soccorsi per le navi in difficoltà
Helsinki, 21 maggio 2015 – È stato lanciato un nuovo sistema per facilitare la valutazione dei rischi delle navi
in difficoltà e per migliorare la comunicazione in caso di emergenze marittime. Il nuovo sistema, noto come Vessel TRIAGE, è un modo di facile catalogazione dello stato di sicurezza di una nave, al fine di valutare la gravità della situazione della nave e per facilitare tutto il processo decisionale in materia di ricerca e soccorso. Il sistema esprime,come abbiamo gia’ spiegato, lo stato di sicurezza della nave, in termini di colori del Vessel TRIAGE e facilmente classificabili da nave in sicurezza oppure a forte rischio, utilizzando i codici di colore: verde, giallo, rosso e nero.
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Il sistema marittimo italiano fulcro per lo sviluppo economico dell’Italia e del Mediterraneo
Milano, 25 maggio 2015 – “L’Italia deve operare ormai una scelta e trarne motivo per azioni conseguenti. La scelta è tra limitarsi ad un lento declino industriale e logistico, che faccia del nostro Paese soltanto la destinazione preferita del turismo internazionale o se mantenere invece, accanto a questo ruolo pur importante, anche quello di grande centro di manifattura e di esportazione: un ruolo che l’Italia si è guadagnato con l’abilità, la dedizione, e il coraggio della nostra gente e che sarebbe davvero un peccato perdere”. Questo l’appello lanciato da Paolo d’Amico, presidente della Federazione del Mare e past President della Confederazione Italiana Armatori, nel corso del convegno “Geopolitica ed economia del mare” organizzato dal CERTeT – MEMIT Università Bocconi e dallo Stato Maggiore della Marina a Milano il 25 maggio.“Per mantenere una posizione industriale di avanguardia – ha proseguito d’Amico – è sempre più necessario un adeguato sviluppo delle infrastrutture e della logistica, in modo da assicurare trasporti celeri, efficaci ed economici tra le aree produttive nazionali od europee e quella grande porta sul mondo che è il mare. Ciò deve essere fatto con velocità, per cogliere quei segnali positivi che vi sono, come l’interesse all’integrazione di Europa e Mediterraneo. Sono infatti le navi e i porti che danno sostanza allo sviluppo e all’interscambio che lega i paesi del Mediterraneo: solo i trasporti marittimi di linea che legano l’Italia ad altri Paesi del bacino (le cosiddette “autostrade del mare” internazionali), tra arrivi e partenze, in un anno sono saliti a 130 a settimana (+ 20%), che si aggiungono ai 260 esistenti tra i porti del paese”. Paolo d’Amico ha ricordato che il cluster marittimo italiano produce in un anno beni e ser-
vizi per 40 miliardi di euro, pari al 2,6% del prodotto interno lordo nazionale, e dà lavoro a circa 500mila addetti complessivi, di cui 215mila direttamente. A ciò si aggiunge un valore aggiunto elevato, superiore a 59mila euro per unità di lavoro (cioè maggiore di quello di altri comparti strategici del Made in Italy come l’alimentare, o il tessile), con punte tra 70mila e 95mila euro per addetto nella maggioranza delle attività. Il fulcro dell’economia marittima è la navigazione mercantile, con l’insieme delle attività ad essa dedicate: l’industria armatoriale, quella portuale con tutte le funzioni ad essa legate e quella cantieristica. La produzione annua della navigazione mercantile è oggi superiore a 22 miliardi di euro, con un’occupazione diretta di 86mila addetti e di altri 160mila nell’indotto.
Ma il contributo della navigazione mercantile non è solo economico. E’ ormai noto a tutti il grande impegno profuso dalle navi mercantili nel soccorso dei profughi nelle acque del Mediterraneo. Nel 2014 oltre 170mila persone sono state soccorse in mare, di cui oltre la metà nell’ambito della specifica missione della nostra Marina Militare. Le restanti 80mila persone sono state invece soccorse grazie all’attività del centro nazionale di coordinamento del soccorso in mare gestito dalla nostra Guardia Costiera. Per mezzo di tale attività, 40mila persone sono state salvate direttamente dalle unità militari, e altre 42mila grazie al concorso dei mercantili in navigazione, chiamati al soccorso secondo le disposizioni internazionali in vigore. Sono state coinvolte nelle attività di ricerca e soccorso quasi 882 navi e, di queste,
circa 254 sono state impiegate direttamente per l’effettivo recupero dei profughi in mare. Più della metà delle navi impegnate nei soccorsi, anche a seguito di importanti deviazioni, sono unità battenti bandiera italiana. Lo shipping ha visto enormi cambiamenti negli ultimi anni, e molti altri sono all’orizzonte: ro-ro cargo, ro-ro pax e portacontainer sempre più grandi, nuovi tipi di navi cisterna, navi da crociera in grado di trasportare un numero crescente di passeggeri, nuovi sistemi di propulsione che potrebbero modificare radicalmente l’operatività di alcune navi, e molti altri sviluppi all’orizzonte rappresenteranno sfide emozionanti. “Abbiamo solo una certezza – ha affermato Paolo d’Amico – nel corso dei secoli, il trasporto via mare ha continuato a crescere e, con una previsione di forte aumento della popolazione del Pianeta e nell’attuale processo di mondializzazione, la domanda per il trasporto marittimo può solo aumentare. In tempi buoni o cattivi, milioni di persone in tutto il mondo affidano alle navi il trasporto della maggior parte di merci, combustibili, prodotti agricoli e alimentari necessari per la vita quotidiana delle persone e delle industrie. Sulla base di tali considerazioni, Paolo d’Amico ha ribadito l’esigenza di un efficace coordinamento amministrativo in materia marittima, quanto mai sentito da quando le competenze marittime sono state progressivamente disperse tra più amministrazioni. “L’auspicio è che una catena di comando ben funzionante si faccia carico dei problemi e porti la soluzione individuata dal referente politico alla sua attuazione legislativa e amministrativa in tempi conformi agli standard internazionali, caratteristici del mondo marittimo”.
Napoli: Comitato Portuale si insedia il Commissario Antonio Basile. Approvato il bilancio
Napoli, 7 maggio 2015 – “Il mio impegno è fuori discussione. Sarò qui a lavorare per il porto di Napoli 24 ore su 24” .Il Commissario Straordinario, Antonio Basile ha presentato al Comitato Portuale la sua personale ricetta per sbloccare “le priorità” dello scalo: il dragaggio, la risistemazione del molo Beverello e di Calata Porta Massa, la viabilità, i collegamenti ferroviari. L’ipotetica durata del suo mandato è fissata dal decreto di nomina in sei mesi, ma, comunque, quelli effettivi saranno intensi e tutti saranno chiamati a collaborare, dagli operatori, alle Istituzioni, ai lavoratori, per rimettere in careggiata il porto di Napoli. Già dalle prossima settimana una serie di commissioni e di gruppi di lavoro saranno all’opera per affrontare e risolvere le questioni spinose come le procedure per avviare il piano dragaggi, o per rivedere i costi delle concessioni e le tariffe dei servizi tecnico nautici che influiscono sulla competitività dello scalo partenopeo. Considero il porto di Napoli importante e siccome conosco le potenzialità e il valore per l’economia della città e della regione, lavorerò per superare gli ostacoli che hanno determinato in questi anni perdite di traffici, disordine, ritardi nella realizzazione delle nuove infrastrutture” Un plauso all’impostazione concreta e operativa data dal Commissario, è venuto da Danilo del Gaizo, rappresentante
della Regione Campania, dall’Assessore Mario Calabrese, rappresentante del Comune di Napoli, dalla Camera di Commercio e dall’Unione degli Industriali. I rappresentanti dei lavoratori hanno richiamato l’attenzione sul rischio che 500 lavoratori perdano a breve ogni forma di ammortizzatore sociale. “le esigenze dei lavoratori- ha dichiarato Vita Convertino, rappresentante lavoratori dell’Autorità Portuale- devono rappresentare la priorità. Per questo è fondamentale far ripartire i lavori, realizzare le infrastrutture.” Su questo, come sulle diverse questioni sollevate dai membri del Comitato Portuale, il Commissario Antonio Basile ha confermato la volontà di individuare rapidamente percorsi e modalità di risoluzione e di essere disponibile ad esaminare le problematiche che verranno sottoposte. “La mia porta- ha
detto- sarà sempre aperta” Il Comitato, dopo aver ampiamente discusso gli argomenti proposti dal Commissario Straordinario, ha deliberato all’’unanimità l’approvazione del bilancio consuntivo 2014. Che risulta così composto: l’avanzo di cassa ammonta euro 165.095.000,00, il disavanzo finanziario a euro 5.601.000,00, l’avanzo economico a euro 4.992.000,00. “Il disavanzo- ha spiegato nella sua relazione il Dirigente della Ragioneria e Personale- è dovuto agli investimenti che l’Ente ha effettuato con fondi propri.” In chiusura sono state approvate delle delibere riguardanti il rilascio di autorizzazioni all’esercizio di impresa ex art. 16 della legge n.84/94. Le delibere all’autorizzazione hanno, cosa rilevante, previsto che l’attività debba prevedere l’applicazione ai lavoratori del contratto collettivo dei Porti.
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SACE e Interporto Campano accordo per l’internazionalizzazione delle imprese
Napoli, 26 maggio 2015 – SACE e Interporto Campano hanno presentato oggi un importante accordo di collaborazione per sostenere le esigenze di internazionalizzazione delle imprese appartenenti al Distretto CIS-Interporto CampanoVulcano Buono di Nola attraverso un miglior accesso ai prodotti assicurativofinanziari messi a disposizione da SACE e le sue società prodotto. Con l’accordo le imprese del Distretto potranno accedere a condizioni vantaggiose all’offerta dei servizi assicurativo-finanziari sviluppati da SACE per rispondere alle diverse esigenze delle imprese che competono dentro e fuori dall’Italia: accesso a finanziamenti per l’internazionalizzazione, anche attraverso fonti aggiuntive al sistema bancario (Fondo Sviluppo Export), assicurazione delle vendite dal rischio di mancato pagamento, protezione degli investimenti esteri dai rischi politici, garanzie fideiussorie per gare e commesse, liquidazione dei crediti vantati con le controparti italiane o estere grazie a un’ampia gamma di servizi di factoring, servizi di recupero del credito e di advisory. Il CIS (Centro Ingrosso Sviluppo), il polo distributivo di merci più importante d’Italia, insieme all’Interporto di Nola, realtà unica in Italia nel settore della logistica per la sua capacità di connettersi con tutti i quattro vettori di trasporto (stradale, ferroviario, marittimo e aereo), e al cen-
tro polifunzionale Vulcano Buono, rappresentano tre realtà complementari che riuniscono circa 1000 aziende campane e operano in stretta sinergia, ciascuna con una propria specifica funzione: il CIS per la distribuzione, l’Interporto per l’intermodalità e la logistica e il Vulcano per il commercio al dettaglio e i servizi. “Il distretto CIS -Interporto CampanoVulcano Buono rappresenta un modello vincente di collaborazione sinergica tra imprese che insieme hanno saputo trovare le risorse, le competenze e la forza per crescere in Italia e all’estero – ha spiegato Simonetta Acri, Direttore della Rete Domestica di SACE – . L’accordo di oggi si inserisce in questa logica e, valorizzando il potenziale del network
dell’Interporto Campano, punta a rafforzare la competitività delle imprese del territorio nei mercati internazionali, offrendo gli “utensili” necessari a valutare a pieno la coerenza dell’approccio commerciale ai singoli mercati e i diversi profili di rischio, e a scegliere quelle strutture finanziarie-assicurative efficaci affinché opportunità commerciali e di investimento si trasformino in storie di successo”. “Questo accordo dimostra che il Distretto CIS-Interporto è sempre al passo con i tempi e conferma che le imprese presenti hanno una forte vocazione all’internazionalizzazione e ad intraprendere ulteriori percorsi di innovazione – ha dichiarato Gianni Punzo, presidente CIS-Interporto Campano –. Plaudiamo a
questa intesa perché non solo rivela l’interessamento della SACE verso una concentrazione di tante aziende presenti al Sud, ma anche perché riteniamo sia uno strumento unico per sostenere efficacemente l’espansione internazionale delle imprese del Distretto. Nel nostro recente road show nelle principali aree portuali dal Far East, all’Arabia al bacino del Mediterraneo e del Nord Europa, abbiamo constatato che al Distretto CIS Interporto viene riconosciuto nel commercio e nella logistica un ruolo ed una credibilità di livello internazionale. Oggi, con la sigla di questo protocollo di intesa, le 1000 aziende del Distretto CIS-Interporto possono disporre dei migliori strumenti a supporto dell’export per poter competere sui mercati internazionali”. L’accordo di collaborazione prevede, inoltre, il rafforzamento dei canali di comunicazione e dello scambio di informazioni tra SACE e le aziende del Distretto, oltre all’organizzazione di giornate formative ed iniziative commerciali mirate grazie al ruolo di facilitatore svolto dall’Interporto a beneficio delle realtà che ne fanno parte. Le imprese campane possono contare sull’ufficio di SACE a Napoli che, grazie anche all’azione delle sue società prodotto, ha servito circa 1000 imprese clienti e ha assicurato nell’ultimo anno oltre 600 milioni di euro di operazioni di export e internazionalizzazione.
Presentato il XIII Rapporto Ice-Prometeia evoluzione del commercio con l’estero per aree e settori
Roma, 29 maggio 2015 – Prospettive di rilancio per il commercio estero che torna a crescere del 5.6% nel 2015, arrivando a superare il 6% nel biennio 2016-2017. Questo è quanto è emerso il 21 maggio nel corso della Presentazione del XIII Rapporto ICE -Prometeia che
si è tenuta nella sede centrale dell’AgenziaICE ed alla quale hanno preso parte Roberto Luongoe Riccardo Monti, rispettivamente Direttore Generale e Presidente dell’Agenzia ICE, il Presidente della Rainbow, Iginio Straffi,e l’AD della Salini Impregilo,Pietro Salini.
Il Rapporto, che è stato presentato da Prometeia e da Gianpaolo Bruno dell’Agenzia ICE,intende fornire agli operatori italiani un punto di riferimento sull’evoluzione della domanda internazionale e sui possibili scenari futuri, per orientare correttamente le strategie d’internazionalizzazione delle imprese. In apertura dei lavori si è svolta la cerimonia di inaugurazione di“Assolo Italiano”,l’istallazione dedicata alle eccellenze del Made in Italy, ideata dall’Architetto Massimo Iosa Ghini,che arricchirà il piazzale dell’Agenzia. È finalmente un cambio di marcia per gli scambi internazional iconsiderando che per ritrovare una crescita oltre il 5% per tre anni consecutivi occorre tornare al periodo 2005-2007. Il cambiamento è ancor più evidente se rapportato alla dinamica attesa per il PIL mondiale; analogamente espansiva, ma su ritmi che sono la metà diquello degli scambi. Giàdal 2014 è tornato ad aumentare il contributo alla crescita deimercati maturi, con un traino particolarmente rilevante del Nord America.Gli Stati Uniti in particolare rappresentano il principale pivot del commercio internazionale anche nell’orizzonte di previsione (7.7%la crescita dell’import attesa per l’anno in corso), con una domanda di beni dall’estero sopra al dato medio del commercio estero nel periodo 2015-2016. Seppura un ritmo di sviluppo inferiore anche i mercati dell’Europa occidentale consolideranno la ripresa in corso (4.8% medio annuo nel prossimo triennio). Segnali contrastanti arrivano invece dal mondo emergente che ha scontato nel 2014 il rallentamento cinese e nel periodo di previsione vedrà penalizzati soprattutto i grandi esportatori di materie prime. L’America Latina in particolare e l’Europa emergente,dove pesa la chiusura del mercato russo, subiscono un abbassamento del
potenziale di crescita. Lo spostamento dell’attenzione tra emergenti e maturi sarà uno dei punti chiave per il prossimo triennio e si prospetta in linea con uno scenario di medio periodo dell’economia globale dove affinità culturali e alleanze strategiche (rilevante per l’Italia l’asse Europa-Stati Uniti) condizioneranno la direzione degli scambi. Le imprese italiane dovranno aggiornare i loro orizzonti mettendo in campo strumenti e strategie adatte al nuovo scenario. Un sostegno sarà dato dal beneficio dell’euro debole, da intendersi non tanto come sconto facile, ma come leva per costruire un posizionamento di lungo periodo. Dovranno poi confrontarsi con il fenomeno del“consumatore globale” una figura già immaginata e poi abbandonata nelle precedenti fasi della globalizzazione, ma che trovanell’attuale scenario un ambiente più promettente: meno di 10 anni fa una piazza virtuale come Facebook contava appena 5 milioni di utenti; oggi unlike sulweb può essere visto potenzialmente da oltre un miliardo di iscritti, letteralmente il più grande mercato mondiale. Nei comparti tecnologici, il riequilibrio geografico porta con sé un innalzamento del livello di innovazione richiesto, premiando soluzioni flessibili e personalizzate. È chiaro che l’Italia del Made in Italy (+5.8% le prospettive didomanda internazionale nel triennio 2015’17) e del “granaio meccanico”(+6.4%) può beneficiare di entrambi i cambiamenti e la riprova sta nella ripresa della quota di mercato sulle importazioni mondiali già sperimentata nell’ultimo biennio. Uno scenario complesso e di grande volatilità chiama però le imprese anche a un salto culturale, quello dell’attrazione di investimenti dall’estero, dell’insediamento diretto, dell’inserimento in catene del valore globali, dell’utilizzo della rete, dello sviluppo di una cultura finanziaria dentro le imprese. Sono tutti elementi che, una volta affiancati alla tradizionale competitività di prodotto, possono contribuire all’upgrading industriale del paese, trasformando uno scenario di opportunità, in un caso disuccesso.
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Anno 53 - n째 05 - MAGGIO 2015