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GIORNALE MARITTIMO
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Fincantieri acquista STX OSV. Bono: ”Da oggi comincia nuova era”
Trieste, 21 dicembre 2012 – Fincantieri ha firmato un accordo per l’acquisizione da STX Europe del 50,75% di STX OSV, società quotata alla Borsa di Singapore, leader mondiale nella costruzione di mezzi di supporto alle attività di estrazione e produzione di petrolio e gas naturale (Offshore Support Vessel). Con 21 cantieri in 3 diversi continenti, quasi 20.000 dipendenti e ricavi per Euro 4 miliardi, il Gruppo raddoppia le sue dimensioni. Fincantieri diventa uno dei primi cinque costruttori navali di riferimento su scala mondiale e
unico produttore occidentale, anche per diversificazione, in grado di confrontarsi con i giganti asiatici. Rispetto ai primi 4 produttori, tutti coreani, il Gruppo Fincantieri si caratterizza per una posizione di leadership in tutti i settori navali high tech, arricchendo il proprio portafoglio prodotti attraverso l’ingresso nel settore dell’offshore oil&gas. I termini dell’accordo sono stati approvati dai Consigli di Amministrazione di Fincantieri e di STX Europe. L’operazione prevede che Fincantieri, attraverso la propria società controllata Fincantieri Oil & Gas S.p.A., acquisisca il 50,75% di STX OSV ad un prezzo di SGD 1,22 per azione, pari ad un controvalore di circa Euro 455 milioni (circa SGD 730 milioni). Il prezzo di offerta corrisponde ad uno sconto del 12,9% e del 17,5% rispetto al prezzo di chiusura al 20 dicembre pari a SGD 1,40 per azione e alla media ponderata degli ultimi 3 mesi pari a SGD 1,48 per azione. Il closing dell’acquisizione avverrà entro il primo quadrimestre 2013 al verificarsi di alcune condizioni sospensive. Solo allora, Fincantieri Oil & Gas S.p.A. promuoverà, in linea con i termini previsti dal regolamento della Borsa di Singapore,
un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria sulle rimanenti azioni. Il valore totale dell’operazione, includendo sia l’acquisizione del 50,75% che l’offerta pubblica di acquisto obbligatoria, sarà pari a circa Euro 900 milioni (circa SGD 1.450 milioni) e verrà finanziata prevalentemente tramite l’utilizzo di risorse interne di Fincantieri e facendo ricorso ad un finanziamento bancario concesso da un pool composto da Banca
Roma: il Consiglio Confitarma nomina tre saggi e coopta un consigliere oma – Il Consiglio della Confitarma riunitosi a Roma il 12 dicembre, presieduto da Paolo d’Amico, ha nominato Nello D’Alesio, Giuseppe D’Amato e Alcide Ezio Rosina, quali componenti della Commissione di designazione che procederà alle consultazioni in vista del rinnovo della presidenza di Confitarma del prossimo anno. Il Consiglio inoltre ha deliberato la cooptazione a consigliere di Paolo Cagnoni, armatore della società Mediterranea di Navigazione di Spa di Ravenna. Infine, il Presidente d’Amico, nel concludere la riunione con il tradizionale scambio di auguri natalizi, a nome dell’intero Consiglio, ha rivolto un pensiero particolare a Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due fucilieri del Battaglione San Marco ancora trattenuti in India, auspicando un loro rapido rientro in Patria.
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IMI, BNP Paribas (filiale italiana), Carige e Unicredit. L’operazione di finanziamento vedrà inoltre la partecipazione di Cassa Depositi e Prestiti nel ruolo di finanziatore garantita da SACE. STX OSV conta circa 9.200 dipendenti e 10 cantieri in tutto il mondo (5 in Norvegia, 2 in Romania, 1 in Vietnam e 1 in Brasile e un altro in corso di costruzione nello stesso paese). Continua a pag. 2
Confitarma: ”il rientro dei maro’ per le feste di Natale,ci riempie di gioia” Napoli – “Il ritorno in Italia di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone per le festività natalizie è veramente una bella notizia – afferma Paolo d’Amico, – e insieme a tutto il Consiglio della Confederazione Italiana Armatori mi unisco alla gioia dei loro familiari che a breve potranno riabbracciarli”. “Nell’inviare i più calorosi auguri di Buon Natale ai nostri marò – aggiunge il Presidente di Confitarma – auspico che l’intera vicenda possa risolversi definitivamente al più presto, nel pieno rispetto del diritto internazionale”. “Ribadisco – conclude Paolo d’Amico – la piena solidarietà di tutto l’armamento italiano ai due militari ingiustamente trattenuti in India. Secondo i principi fondamentali di diritto internazionale, infatti, le missioni di contrasto alla pirateria che si stanno portando avanti con successo grazie ai Nuclei Militari di Protezione imbarcati sulle navi mercantili italiane, come tutte le altre operazioni all’estero danno a questi militari lo status di agenti dello Stato di bandiera la cui sovranità nelle acque internazionali è esclusiva”
GENOVA: COSTA CROCIERA, AL VIA LA COSTRUZIONE A MARGHERA DI ”COSTA DIADEMA” enova – E’ iniziata oggi nello stabilimento Fincantieri di Marghera la costruzione in bacino di Costa Diadema, G la futura ammiraglia di Costa Crociere e della flotta passeggeri battente bandiera italiana. Alla cerimonia di inizio dei lavori erano presenti il CEO di Costa Crociere S.p.A., Michael Thamm, il Direttore Generale di Costa Crociere S.p.A., Gianni Onorato, e per Fincantieri l’Amministratore Delegato, Giuseppe Bono. Michael Thamm, CEO di Costa Crociere S.p.A. ha dichiarato: “La costruzione di Costa Diadema è un impegno concreto per la crescita futura della nostra compagnia. Ha un significato positivo non solo per noi, ma anche per l’Italia, e in particolare per Venezia. Grazie a Costa Diadema, infatti, si consolida la nostra collaborazione con Fincantieri, che dal 2000 ha già portato alla costruzione di 10 nuove navi per un valore totale di quasi 5 miliardi di euro, creando ricchezza e lavoro per il Paese”. Giuseppe Bono, Amministratore delegato di Fincantieri, ha dichiarato: “La fine dell’anno si avvicina ed è tempo di bilanci anche per noi. Il 2012 è stato un anno estremamente difficile anche e soprattutto per la cantieristica. Gli investimenti globali complessivi sono stati pari a poco più di un quarto rispetto a quelli del 2007, che si sono tradotti in un sostanziale dimezzamento degli ordini per navi crociera.
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Genova: Pappalardo nuovo presidente Federagenti enova – L’Assemblea dei Soci di Federagenti, la Federazione degli Agenti Marittimi, ha eletto oggi all’ unanimità Michele Pappalardo quale nuovo Presidente per il biennio 2013-2014. Pappalardo, 63 anni, dal 2008 ha ricoperto la carica di vicepresidente della Federagenti. La sua candidatura era stata proposta dal presidente, Filippo Gallo, e accolta all’unanimita’ dal Consiglio Direttivo. ”Oggi piu’ che mai e’ necessaria unita’ di intenti e portare all’ esterno di Federagenti le nostre istanze” ha detto. All’Assemblea di Fe-
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deragenti hanno partecipato il segretario Generale di Confcommercio, Francesco Rivolta, il presidente di Assoporti Luigi Merlo, il direttore del Ministero delle Infrastrutture, Cosimo Caliendo e il Comandante Generale delle Capitanerie di Porto, Pier Luigi Cacioppo. ”Il mio auspicio – ha detto Pappalardo – e’ di vedere durante la prossima legislatura un Cluster marittimo sempre più coeso e determinato, capace di intervenire con sempre maggiore decisione e frequenza durante la discussione politica sui temi relativi a logistica,
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ANNO 50° - N°12 - DICEMBRE 2012
DALLA PRIMA PAGINA FINCANTIERI N ell’ul ti mo tr i e n n i o ha generato mediamente ricavi pari a circa Euro 1,6 miliardi, EBITDA per circa Euro 190 milioni e al terzo trimestre 2012 vantava un carico di lavoro pari a Euro 2,1 miliardi. Questa operazione segna l’ingresso di Fincantieri in un se gme n to d i me r ca t o complementare rispetto a quelli fino a oggi presidiati e, attraverso lo sviluppo di sinergie con i business in cui già opera, consentirà un incremento dei volumi produttivi i cui benefici avranno un impatto positivo non su l l ’o cc u p azi o n e solo dell’ inte r o g r u p p o , m a anche sull’intero sistema produttivo italiano. “ Da og gi c o mi n c i a u na nuova era per Fincantieri”, ha d ic h i ar ato G i u s e p p e B ono, Ammi n i s tra t o r e Delegato d i F i n c ant i e ri . “Infatti l’acquisizione di STX OSV migliorerà ulteriormente la nostra posizione di competitor internaziona le di p r i mo l i v e l l o e ra fforze r à l ’ i mp e g no d i Fincantieri nel perseguire una strategia di sviluppo e diversificazione per mantenere la competitività nel lungo periodo, permettendo di generare importanti ricadute p o s i ti v e su i no st r i asset italiani”. Bono ha poi concluso: “Sono certo che
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questo sia il percorso giusto per ottimizzare la nostra posizione di leadership globale nella cantieristica ad alto valore aggiunto e per affermarci come campioni del mondo occidentale. È motivo di orgoglio per tutti i dipendenti e collaboratori
di Fincantieri che una delle più antiche e nobili industrie nella storia sia un fattore strategico di sviluppo per l ’I t al i a e c r edi am o anc he m ot i vo di fi duc i a nella capacità della nostra economia di guardare con più ottimismo al futuro”.
COSTA CROCIERE Noi abbiamo fatto la nostra parte, assicurandoci la quasi totalità di queste commesse, a conferma della duplice scommessa che ci prefiggiamo: da un lato puntare sui settori che offrono positive opportunità di sviluppo, e dall’altro di conservare la leadership nei settori di tradizionale presenza. Oggi, con l’inizio dei lavori per questa che sarà un’altra splendida nave per gli amici di Costa, guardiamo al futuro con qualche conferma in più.” Durante la cerimonia, il primo blocco della nave – del peso di 504 tonnellate, largo 15,7 metri e lungo 29 metri, che costituirà la parte centrale della nave – è stato sollevato da una gru e depositato sul fondo del bacino, dove la nave sarà costruita. I lavori di costruzione e allestimento dureranno sino al 30 ottobre 2014, data prevista di consegna della nave. Il progetto Costa Diadema coinvolgerà complessivamente circa 1.000 addetti diretti del cantiere e altri 2.500 dell’indotto. I benefici per l’occupazione non riguarderanno solo il cantiere ma, soprattutto per l’allestimento degli interni, anche circa 400 imprese esterne, la maggior parte della quali sono italiane. Costa Crociere ha investito complessivamente circa 550 milioni di euro per la sua nuova ammiraglia. Sarà la più grande nave da crociera battente bandiera italiana: 132.500 tonnellate di stazza, 306 metri di lunghezza, 37,2 di larghezza, 4.947 Ospiti totali, 1.253 membri d’equipaggio, 1.854 cabine totali per gli Ospiti. Costa Diadema sarà una nave ancora più fruibile e accogliente per gli Ospiti, sia nelle aree interne che in quelle esterne, e proporrà novità esclusive per ciò che riguarda l’offerta gastronomica, il divertimento e la tecnologia. La costruzione di navi è solo una delle attività legate a Costa Crociere che producono ricchezza sul territorio italiano. Secondo uno studio del MIP, la Business School del Politecnico di Milano, nel 2010 Costa Crociere S.p.A. ha generato un impatto economico totale di oltre 2,2 miliardi di euro sull’economia italiana, distribuito in tutte le regioni della penisola. L’impatto economico del Gruppo Costa ha determinato un impatto occupazionale di grande importanza, stimato dallo studio MIP in 12.300 unità, di cui 3.600 impiegate direttamente dal gruppo e 8.700 generate lungo le catene di fornitura e per gli operatori di servizi turistici (calcolate in base alle “unità di lavoro FTE” – full time equivalent – tempo pieno equivalente), per un totale retributivo superiore ai 373 milioni di euro lordi
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Cagliari: positivi i primi cinque mesi di Tirrenia-Cin agliari - Tirrenia-Cin taglia il traguardo dei suoi primi 150 giorni centrando gli obiettivi del nuovo corso indicati a luglio dal management della compagnia di navigazione. La flotta, attualmente 16 navi, è stata completamente rinnovata e ora i traghetti hanno una anzianità inferiore ai 10 anni. Tre le nuove navi già operative – l’ultimo accordo è stato perfezionato stamattina
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– che a regime diventeranno cinque per sostituire completamente il vecchio parco mezzi con un investimento complessivo di 4 milioni di euro. Il bilancio di cinque mesi di attività della nuova Tirrenia é stato tracciato dal presidente e amministratore delegato Ettore Morace a bordo della nave Amsicora, ormeggiata al porto di Cagliari. Un’occasione per uno scambio di auguri
tra i vertici della società e le istituzioni regionali e locali, più il patron del Cagliari calcio, Massimo Cellino, il cui club è sponsorizzato da Tirrenia. “In questi 150 giorni abbiamo fatto molto – ha esordito Morace – Dal cambio della squadra, ora giovane e motivata, al rinnovamento totale della flotta, dall’ingresso di due nuovi operatori nella ristorazione al miglioramento
Livorno: Piano operativo triennale, c’è il via libera del Comitato Portuale
ivorno – È arrivato il via libera definitivo. Il Comitato portuale ha approvato a larghissima maggioranza il nuovo Piano Operativo triennale, che orienterà lo sviluppo del porto per il prossimo triennio. Tra i presenti solo Enzo Raugei, in rappresentanza delle imprese art. 16 e 18, ha votato contro. «Con oggi – ha detto il presidente dell’AP di Livorno, Giuliano Gallanti – abbiamo fatto un passo in avanti sulla strada della coesione sociale. Il documento che è stato approvato è infatti il frutto di un lavoro di squadra che ha coinvolto tutti ma proprio tutti i componenti del Comitato». Nei giorni scorsi, il Pot era stato modificato e integrato con molte delle osservazioni fatte pervenire dai rappresentanti della comunità portuale. «Molte di esse – ha detto il segretario generale Massimo Provinciali – erano ragionevoli e costruttive e le abbiamo recepite». Due sono le novità principali messe nero su bianco nell’ultima versione del Pot. La prima: è stata inserita una clausola di salvaguardia che consentirà alle navi della Cilp che dovessero eccezionalmente attraccare al lato sud del Molo Italia di essere operate da Scotto ad una tariffa che copra il puro costo. Allo stesso modo, anche le navi della Scotto che dovessero approdare necessariamente alla radice dell’Alto fondale, potranno essere operate dalla Cilp. Su questa ipotesi, solo parzialmente condivisa dagli operatori coinvolti, si è di fatto consumato lo strappo con la Compagnia impresa Lavoratori Portuali, rappresentata da Raugei. Quel che è certo, però, è che la soluzione consentirà di risolvere tutti i casi eccezionali di congestione delle aree dedicate alla movimentazione della cellulosa e di altre
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merci. «È chiaro – ha spiegato Provinciali – che si tratta di un compromesso transitorio, ma l’inversione dell’ordine di priorità degli accosti 46 e 47, e la possibilità di far accostare le crociere al lato sud del Molo Italia, avrebbe potuto creare una insufficienza di accosti per il traffico dei forestali». Dal 2013, pertanto, e sino alla completa delocalizzazione della Concessione Cilp al lato nord del Molo Italia (che deve essere dragato), le navi da crociera potranno contare sull’accosto prioritario agli ormeggi 46 e 47 dell’Alto Fondale e potranno anche utilizzare, in via eccezionale, il lato sud del Molo Italia. Il settore crocieristico potrà quindi contare su una rinnovata disponibilità di aree e banchine e sviluppare le proprie potenzialità, con ricadute economiche sulla città di Livorno nell’ordine di 11 milioni di euro annui. E a proposito di crociere, il presidente Gallanti ha tenuto a specificare che è ormai improcrastinabile la cessione di una frazione delle quote della Porto di Livorno 2000, controllata al 72% dalla Port Authority e al 28% dalla Camera di Commercio. La partecipazione dell’Ap dovrà scendere ben al di sotto del 50%: «Presenteremo la delibera di autorizzazione alla vendita delle quote durante il prossimo comitato portuale – ha annunciato il numero uno dello scalo labronico – Abbiamo già definito un percorso chiaro: presto sceglieremo un advisor per e ffe t tuar e una s t i m a s ul val or e del l a società, dopo di che organizzeremo una gara internazionale cui, mi auguro, partecipino società private e pubbliche». Non è ancora stato stabilito quale sarà la quota compless i v a c he l ’A P m et t er à s ul m er cat o : «Valuteremo il da farsi con il presidente della Camera di Commercio».
dei servizi di bordo con l’apertura di aree riservate ai bambini e il rinnovo degli allestimenti”. Parlando del mercato sardo, che assorbe buona parte degli impegni di TirreniaCin, Morace ha rilanciato i piani della compagnia. “Sentiamo la responsabilità di garantire pienamente la continuità territoriale – ha chiarito il numero uno della società marittima – Abbiamo sottoscritto una convenzione con lo Stato di otto anni che ci impone 44 partenze settimanali verso la Sardegna. Con le nuove navi il servizio è migliorato e i tempi di percorrenza sono stati abbattuti: 10 ore da Cagliari a Civitavecchia contro le 16 del recente passato. E il cambio di rotta ci ha dato ragione – ha aggiunto Morace – Nonostante il traffico passeggeri abbia subito in Sardegna un calo di un milione di unità, Tirrenia-Cin ha aumentato il fatturato del 10% con un incremento del numero di viaggiatori pari al 60% sulle prime due nuove navi entrate in servizio in questi mesi”. Novità in vista anche per fronteggiare il caro-combustile con una serie di accordi diretti tra la compagnia, tour operator e agenzie di viaggio. La società sta inoltre perfezionando una convenzione con le banche per dare la possibilità ai clienti di pagare a rate biglietti superiori ai 300 euro: il servizio sarà operativo da febbraio. E da marzo debutta il nuovo Portale con un sistema dinamico di prenotazioni.
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Massa Carrara:Nuovi Cantieri Apuania passano alla Tecnomar Carrara (Massa)), 21 dicembre 2012 – Invitalia ha ceduto a Tecnomar la totalità delle azioni dei Nuovi Cantieri Apuania (Nca) di Marina di Carrara. L’accordo, approvato dal ministero dello Sviluppo Economico e che ha già ottenuto il consenso dei sindacati, è stato firmato oggi, nella sede di Invitalia, alla presenza del sottosegretario allo Sviluppo Economico Claudio De Vincenti, dall’amministratore delegato dell’Agenzia, Domenico Arcuri e da Giovanni Costantino, presidente di Tyg, che controlla Tecnomar. La società si è impegnata a un contestuale aumento di capitale di 3,75 milioni di euro e a garantire l’occupazione degli attuali 146 dipendenti per i prossimi 5 anni. Inoltre, con un impegno economico di 8 milioni di euro in due anni per ristrutturare e ammodernare il sito industriale, la Tecnomar intende trasformare i Nuovi Cantieri Apuania in un centro di eccellenza della navalmeccanica, specializzato nella costruzione e nel refitting di grandi imbarcazioni a motore, di yacht a vela e di navi mercantili hi-tech. Si conclude così positivamente una vicenda quinquennale di crisi per i cantieri di Marina di Carrara, per i quali era stata anche ipotizzata la liquidazione. “La nostra piena soddisfazione – ha sottolineato Domenico Arcuri, ad di Invitalia – è di aver garantito per intero il mantenimento dei livelli occupazionali, di aver salvaguardato e assicurato il rilancio di un’azienda leader nella cantieristica e di aver trovato, come nuovo proprietario, un gruppo italiano, operante nello stesso settore”.
La Spezia: il porto con il vento in poppa La Spezia – Il rilancio del business crocieristico, anche grazie alla realizzazione di un molo provvisorio in grado di permettere alle navi di attraccare anziche’ ancorarsi in rada, ed il rilancio della ”Pontremolese” come snodo ferroviario fondamentale per la crescita del porto, passando per il miglioramento dei rapporti ‘citta’-porto’ per la crescita dello scalo spezzino, ora riconosciuto anche a livello internazionale. Non mancano gli spunti nella conferenza organizzata dal presidente dell’Autorita’ della Spezia Portuale Lorenzo Forcieri per fare il punto di quanto e’ stato fatto nell’ultimo anno ma anche per tirare le somme del proprio mandato, in
scadenza a maggio 2013 ed in odore di rinnovo. Tra i numeri del porto, Forcieri ha ricordato che nel 2012 i Teus movimentati sono stati 1.250.000, in
linea con l’anno precedente, nonostante la crisi econimica, e che uno degli obiettivi per il 2018 e’ arrivare a 1.800.000 teus. ”In quattro anni siamo stati capaci di
investire 160 milioni di euro per lo sviluppo del porto – sottolinea Forcieri . Un impegno premiato anche dal riconoscimento come Core port della rete Ten T. Abbiamo avviato, e per certi versi sistemato, la questione legata alla parte mercantile, ora punteremo al settore crocieristico. La nostra sfida e’ di far diventare la Liguria la principale regione crocieristica d’Italia – spiega Forcieri -. Per questo, gia’ ad aprile sara’ pronto un molo provvisorio in cui attraccheranno le navi da crociera, in attesa della realizzazione della stazione crocieristica”. Le offerte? ”Ci sono stati molti contatti interessanti, soprattutto con la Royal Caribbean”. Il cruccio? ”La mancata realizzazione della ferrovia Pontremolese, ferma da anni. Non credo che questa infrastruttura sia in contrasto con il terzo valico genovese, anzi credo che sia complementare ma purtroppo mancano i soldi. Il Governo ha mostrato poca attenzione al tema, ma credo che se davvero ci daranno l’autonomia finanziaria saremmo anche pronti a partecipare economicamente alla sua realizzazione”.
Check-Up Mezzogiorno; Confindustria – Srm: con la crisi persi 24 miliardi di Pil Napoli – L’economia del Mezzogiorno è ancora nel mezzo della “tempesta perfetta” e i principali indicatori sono ancora ben al di sotto dei livelli precrisi. Secondo i dati del Check-up Mezzogiorno pubblicato da Confindustria e SRM-Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, tra il 2007 e il 2011 il PIL del Mezzogiorno, in termini reali, ha subito una riduzione di quasi 24 miliardi di euro (-6,8%); più di 16 mila imprese hanno cessato di esistere (0,9 % del totale imprese del Sud) sebbene siano aumentate le società di capitali (+7.400 solo nell’ultimo anno). l numero di occupati si è ridotto di circa 330 mila unità (quasi la metà della riduzione ha interessato la sola Campania) e il tasso medio di disoccupazione dei primi due trimestri nel 2012 è salito al 17,4% rispetto al 13,6% registrato nello stesso periodo del 2011, anche per effetto dell’aumento delle persone in cerca di lavoro. Il principale segnale positivo viene dall’export, l’unica variabile che è tornata al di sopra dei valori pre-crisi: dal primo semestre 2011 al secondo semestre 2012 le esportazioni nel Mezzogiorno sono aumentate del 7%, il doppio del CentroNord. Il persistere della crisi è causa e effetto del forte calo degli investimenti pubblici e privati. La spesa in conto capitale si è ridotta, dal 2007 al 2011 di circa 7 miliardi di euro. Nello stesso peri-
odo, gli Investimenti Fissi Lordi nel 2011 sono diminuiti di 8 miliardi di euro (-11,5%) e particolarmente rilevante è stata la caduta degli investimenti nelle costruzioni (- 42,5%) e nell’industria in senso stretto (- 27,8%). La quota di imprese manifatturiere che hanno investito è andata progressivamente calando, dal 37,4% nel 2008 al 23,6% nel 2011. Il calo dell’occupazione e le crescenti difficoltà economiche delle famiglie stanno determinando una vera “emorragia di capitale umano”. Sono sempre di più, infatti, quelli che decidono di lasciare il Mezzogiorno per andare a vivere nel Centro-Nord o all’estero (110 mila nel solo 2010). Peraltro il Mezzogiorno non utilizza gran parte del capitale umano che resta sul territorio: i giovani con età compresa tra 15 e 24 anni che non studiano o non lavorano nel Mezzogiorno rappresentano il 33% del totale, contro il 25% registrato in Italia. Questi dati indicano che è necessario non disperdere risorse e concentrare gli interventi per il Sud su tre direttrici: in primo luogo l’impresa, per favorire la ripresa degli investimenti, il superamento del limite dimensionale, l’export, e l’innovazione; in secondo luogo il lavoro, con l’adozione di misure urgenti per frenare l’emorragia di capitale umano; e in terzo luogo, le condizioni di vita dei cittadini del Mezzogiorno.
Bruxelles: nuova direttiva europea per navi sempre meno inquinanti +.0 %% , 2 + .+ '-# %% ' /# " /# !!# '( ' # & +# .+() # , + ''( , &)+ & '( #'*.#' '-# / '- !!#( %% , %.%%4 & # '( )+ / % '.(/ #+ --#/ '-+ - (!!# #' /#!(+ " +# . )+(!+ ,,#/ & '- #% - '(+ & ,,#&( # 1(% ( # (& .,-# #%# ) + .,( & +#--# &( %%4 --. % %%( '-+( ! '' #( ' % .'# (,#,- &# &(%-( + !#%# (& #% + %-# ( #% + % (+ (&)+ ,( #% ' % %% '# #% - '(+ & ,,#&( # 1(% ( , + 4 +# (-( %%( !# 4 ' % 3 % &#!%#(+ & '-( %% *. %#- 4 %%4 +# 2 ,)# ! ' 1 (-( '#$ (& &#,, +#( %%4 & # '- 2 (,-#-.#, .' , # & # '- % %.'!( - +&#' 4 4 /(%.-( % - &)( & (+ 4 (#'/(%-( ' " #% , --(+ & +#--#&( -+ +' #% & !!#(+ / '- !!#( , + ''( # #- #'# .+() # " )(-+ ''( + ,)#+ + .'4 +# )#.4 ).%#!( + # .' /#- )#.4 , ' % #' ., -+# " (+'#, ('( - '(%(!# (& .,-# #%# (%(!# #3 ' %- +' -#/ # (& .,-# #%# ,,( - '(+ # 1(% ( % ' /# ' %%4 )(,,('( +# (++ + ,#,- &# # ).+ 1#(' # ! , # , +# ( ( ' /# ! , ' -.+ % %#*. --( '% +(! --# (%(!# # ) + #% -+ ,)(+-( & +#--#&( )(,,('( "# + #' '1# & '-# # )+(!+ &&# .+() # + ( (%( (%-+ " %% ' .+() ) + !%# #'/ ,-#& '-# & '-+ % (&&#,,#(' " #' (+ !!# -( %4.,( # '% %# ,- -# & & +# ,('( - '.-# &( # # + % % !#,% 1#(' #' /#!(+ ,.%% *. %#- 4 # + .+ '-# ) + .,( & +#--#&( '-+( #% )+#% % )#.4 - + # ) + %%#' +% (' % '.(/ #+ --#/
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Grecia: sono 14 gli armatori ellenici tra la ”TOP 100 mondiale 2012” elaborata dai Lloyd’s di Londra Londra, 21 dicembre 2012 – L’inclusione di 14 armatori greci nella lista dei ‘Top 100 mondiali compilata dalla compagnia britannica di assicurazioni Lloyd’s per il 2012 conferma che il settore dei trasporti marittimi ellenico rimane al timone del mercato globale. Tra le prime cinque persone più influenti del settore, il greco John Angelicoussis è al quarto posto e il connazionale George Economou al quinto. Nell’elenco, come scrive il quotidiano Kathimerini, seguono Angeliki Frangou (al 18.mo posto), Peter Livanos (26.mo), Giorgos Prokopiou (28.mo), Victor Restis (56.mo), Constantinos Constantakopoulos (60.mo), Simeone Palii (63.mo), Nikos Tsakos Theodore (72.mo), Veniamis, il capo dell’Associazione ellenica degli armatori (75.mo), il prof. Costas Grammenos della City University di Londra (81.mo), Dimitris Melissanidis (82.mo), Evangelos Marinakis (84.mo) e Peter Georgiopoulos (90.mo). Secondo i dati forniti dalla stampa specializzata, gli armatori greci hanno speso quest’anno 3,8 miliardi di dollari per l’acquisto di nuove navi: sfruttando le grandi opportunità che stanno emergendo nel settore del trasporto mercanti-
le a causa del calo dei prezzi delle navi, le compagnie elleniche hanno acquisito infatti 211 imbarcazioni di vario tipo. Stando i dati elaborati dalla compagnia ateniese Allied ShipBroking, da gennaio a novembre di quest’anno gli armatori greci hanno speso 3.7 miliardi di dollari per l’acquisto di navi rispetto ai 4.1 miliardi spesi nel corrispondente periodo dell’anno scorso. Tuttavia, i dati mostrano che nei primi 11 mesi di quest’anno, gli armatori greci hanno acquistato quasi lo stesso numero di navi (solo 14 in meno rispetto al 2011) con una spesa di circa 400 milioni di dollari in meno rispetto all’anno scorso. Da parte loro, sono stati quest’anno gli armatori cinesi a dimostrare un maggiore interesse nei progetti di nuove costruzioni rispetto ai loro colleghi greci, con un totale di 125 nuovi ordini piazzati (in netto calo rispetto ai 244 dello scorso anno), pari al 23,5% di tutti gli ordini contro il 13,5% degli ordinativi dei greci. Inoltre, gli investimenti greci in nuove navi hanno registrato un calo del 32% nel periodo gennaio-settembre 2012 rispetto ai primi nove mesi dello scorso anno, con i mercantili portarinfuse che hanno fatto la parte del leone con 48 nuovi ordinativi nonostante que-
sto numero sia del 26% inferiore a quelli piazzati l’anno scorso. Nei primi 11 mesi del 2012, i greci sono rimasti i primi fra tutte le nazioni dotate
di flotta mercantile assorbendo il 22% delle vendite di navi portarinfuse (rispetto al 15% dello scorso anno), il 20% delle navi cisterna (dal 15% nel 2011)
e il 23% di porta-container, l’unico settore che ha registrato un calo degli investimenti, sia nel numero delle navi acquistate sia dell’ammontare dei fondi impiega-
ti. Delle 211 navi acquistate dagli armatori greci nei primi 11 mesi di quest’anno, 106 sono portarinfuse, 75 petroliere e 30 portacontainer.
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Trieste: il porto è primo scalo per il trasporto del greggio dal Mediterraneo al centro Europa riest – Diventerà nel 2013 il primo porto d’Italia per traffici complessivi e il 10.o in Europa. Con l’incremento del 20% dei traffici petroliferi lo scalo giuliano farà un ulteriore salto in avanti. Autorità Portuale e Siot, infatti, sono unite per far crescere il terminal petrolifero. In questi mesi è stata intensa la collaborazione che ha portato all’ufficializzazione degli incrementi di traffico di grande rilevanza previsti per il 2013. Percentuali a due cifre che fanno ben sperare per il futuro, ma che soprattutto, sono delle rarità in questa difficile fase economica. Nel 2013 la SIOT – società del Gruppo TAL che gestisce il tratto italiano dell’oleodotto transalpino – ha infatti previsto un incremento del trasporto di greggio dalla SIOT alle raffinerie del centro Europa che potrebbe superare i 40 milioni di tonnellate, con più di 500 petroliere attese nel Golfo di Trieste. Posto che l’aspettativa di trasportato in chiusura del 2012 è di 35 milioni di tonnellate, l’incremento stimato per il 2013 è di circa il 20% in più rispetto all’anno in corso. Complessivamente ogni anno l’impatto economico sul territorio del Friuli Venezia Giulia è di ben 70 milioni di euro. La prospettiva di crescita è dovuta principalmente all’aumento del l’approvvigionamento della raffineria di nel Baden Karlsruhe Württemberg in Germania. Il porto di Trieste assumerà un ruolo essenziale non solo per l’economia cittadina ma anche per quella europea. Per far fronte alla previsione di crescita dei traffici la SIOT ha deciso di provvedere ad un aumento occupazionale. L’azienda sta assumendo nuove risorse da destinare oltre alle attività del Terminale Marino anche alle operazioni del Parco Serbatoi di San Dorligo della Valle al fine di adeguarsi alle nuove opportunità. Ricordiamo inoltre che ogni petroliera sbarcata al Terminale Marino genera, fra diritti portuali e di ancoraggio, rimorchio, ormeggio, pilotaggio ed esborsi tramite agenzie marittime, un flusso di circa 75 mila euro. Con l’incremento dei traffici di greggio SIOT garantisce così una netta inversione di rotta rispetto al trend negativo che aveva segnato l’avvio del 2012. Tra gennaio ed agosto, infatti, i traffici di petrolio greggio avevano subito un calo di circa il 9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente a causa della crisi del Gruppo Petroplus, che aveva portato
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al fermo dell’attività della raffineria di Ingolstadt in Baviera. Questa situazione era stata superata a fine agosto grazie all’accordo tra il gruppo TAL e la Gunvor, uno dei maggiori trader mondiali di prodotti petroliferi, salvando così oltre i 400 posti di lavoro. Inoltre, grazie a questo accordo le attese di chiusura del 2012 sono in linea con le previsioni di inizio anno (35 milioni di tonnellate di greggio trasportato). A consolidare questo risultato anche la firma dell’acquisizione da parte del Gruppo Gunvor del 10% delle azioni in ciascuna delle tre società del Gruppo TAL, avvenuta il 4 dicembre scorso a seguito del rilevamento del pacchetto azionario prima detenuto dal Gruppo Petroplus. L’ingresso della Gunvor tra gli azionisti garantisce la solidità della struttura azionaria del Gruppo TAL oltre che una prospettiva di maggior stabilità per i traffici petroliferi del porto di Trieste. “Sappiamo bene – ha affermato Marina Monassi, Presidente dell’Autorità Portuale – che la movimentazione delle rinfuse liquide rappresenta il 70% dei traffici del nostro scalo. La SIOT è la linfa vitale per il nostro porto. L’Autorità Portuale di Trieste e la Società Italiana per l’Oleodotto Transalpino collaborano per rafforzare il ruolo strategico del porto di Trieste quale scalo petrolifero più importante del Mediterraneo. I numeri e le previsioni di sviluppo presentati oggi dal gruppo TAL sono incoraggianti, specie se teniamo conto della crisi economica mondiale che sta mettendo a dura prova tutti i porti europei. Siamo un Porto che ha la forza di crescere anche in una fase economica di grande recessione e anche la chiusura stimata per il traffico contenitori 2012 sarà del +3% su un 2011 che è stato un anno eccezionale” “Si parla molto di Punti franchi in questi mesi e a volte senza cognizione di causa. Infatti, in questo caso risulta
fondamentale – ha aggiunto Marina Monassi – la particolare rilevanza che per la SIOT riveste il regime dei punti franchi. E’ infatti la loro esistenza che consente agli operatori del porto di Trieste di godere di importanti benefici, quali ad esempio il pagamento dei diritti doganali dilazionato fino a 6 mesi ad un tasso d’interesse ridotto. Vantaggi competitivi che dobbiamo prendere in grande considerazione e che, come in questo caso, sono la ragione degli incrementi dei traffici ”. “A 45 anni dall’entrata in funzione dell’oleodotto (era il 1967, ndr) – ha concluso Ulrike Andres, presidente del Gruppo TAL – la Siot sta consolidando la sua posizione di primato sul mercato quale il più importante oleodotto d’Europa e si appresta a raggiungere il prossimo anno il record storico di petrolio trasportato. Siamo molto soddisfatti di questa nuova prospettiva sia per le ricadute economiche sulla città che per il ruolo strategico che la SIOT rivestirà sul piano portuale e nel contesto energetico europeo, operando sempre nel rispetto dell’ambiente e garantendo i massimi livelli di sicurezza. Tutto ciò è possibile grazie alla lunga esperienza e stretta collaborazione con tutti gli operatori ed in particolare con l’Autorità Portuale.” La Società Italiana per l’Oleodotto Transalpino S.p.a. (S.I.O.T.) viene costituita nel 1964 allo scopo di gestire il tratto italiano dell’oleodotto transalpino che collega il Porto di Trieste con il centro Europa, trasportando il petrolio greggio alle raffinerie di Austria, Germania e Repubblica Ceca al fine di provvedere al fabbisogno energetico di questi paesi. S.I.O.T. è parte del Gruppo TAL, un consorzio transfrontaliero i cui azionisti sono alcune delle majors del settore petrolifero a livello mondiale: OMV, Shell, Ruhr Oel, ENI, BP, Exxon Mobil, CBLUE LIMITED/Gunvor Group, Phillips 66/Jet Tankstellen e Total. Il ruolo che da quarantacinque anni il
Gruppo TAL svolge nell’approvvigionamento energetico è di primaria importanza per l’economia europea: il petrolio che viaggia nell’oleodotto, decongestionando in tal modo il traffico stradale, ricopre infatti il 100% del fabbisogno energetico della Baviera, oltre 50% del Badenil il 90% Württemberg, dell’Austria e oltre il 30% della Repubblica Ceca. Per trasportare su strada la stessa quantità di prodotto che il Gruppo TAL movimenta tramite l’oleodotto, sarebbero necessari più di 8.000 camion cisterna al giorno. L’oleodotto transalpino, partendo dal golfo di Trieste attraversa il territorio regionale e, dopo aver valicato le Alpi, prosegue il suo percorso in Austria per raggiungere Ingolstadt in Germania da dove si snoda in due direzioni terminando ad ovest nei pressi di Karlsruhe e ad est con l’impianto di Neustadt, per una lunghezza complessiva di 753 chilometri. L’oleodotto è collegato ad altri impianti analoghi: attraverso una sua diramazione in Austria rifornisce l’oleodotto AWP (Adria Wien Pipeline) che alimenta la raffineria di Schwechat nei pressi di Vienna mentre una seconda diramazione in Germania permette di raggiungere le raffinerie ceche di Kralupy e Litvinov a nord di Praga. Operare nel rispetto dell’ambiente, con responsabilità e con attenzione per la sicurezza rappresenta da sempre una priorità assoluta per la società che investe continuamente nell’innovazione e nell’ammodernamento dei propri impianti al fine di garantirne massimi livelli tecnologici. Dal 1967, anno in cui la prima petroliera attraccò a Trieste, ad oggi al terminale marino sono state scaricate complessivamente 16.880 navi per un totale di 1.241.630.000 tonnellate. Nel 2011 SIOT ha chiuso con un fatturato di 53,4 milioni di euro a fronte di un fatturato dell’intero Gruppo TAL di 94,2 milioni.
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