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L’imprenditore
Costa Crociere SpA n.1 in Europa: 2.15 milioni di ospiti è la flotta più numerosa
Paolo Scudieri, nuovo presidente di SRM
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Grimaldi lancia il nuovo collegamento GenovaLivorno-Palermo-Tunisi
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pag. 6 Sped. in A. P. - 45% - art. 2 comma 20/B, Legge 662/96 - Filiale di Napoli Imprimé a Taxe Reduite - Taxe Percue - Tassa Riscossa - Napoli Italy
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Monassi vara il piano industriale della AP di Trieste RIESTE – Marina Monassi da qualche mese è il nuovo Presidente della AP di Trieste. Per la seconda volta è la prima donna a ricoprire questa carica in Italia. Il suo background ha radici nella pubblica amministrazione del Ministero della Marina Mercantile, passando poi negli anni recenti alla Vicepresidenza di Corporate & Investment Banking di UniCredit e fino a pochi mesi fa, a scadenza naturale del contratto, Direttore generale della multiutility quotata AcegasAps, operante in Friuli-Venezia Giulia, Veneto e Balcani. Presidente Monassi, a pochi km da Trieste, Monfalcone e Capodistria hanno grandi progetti. Lei come delinea il futuro del porto di Trieste? Sono progetti e banchine a lunghissimo termine che guardo con grande simpatia ed interesse, ma i porti devono lavorare oggi e domani mattina. Il porto deve essere un luogo sicuro per la nave ma è solo una tappa per la merce e dobbiamo quindi garantire che in questa tappa si faccia tutto velocemente e bene, perché solo così riusciamo a dare quel valore aggiunto che stanno richiedendo i traffici. A Trieste abbiamo la competizione economica dei porti vicini che è ancora molto pesante, nonostante siamo tutti in Europa. Quindi vinciamo solo con l’efficienza dei servizi. Il NAPA in questo quanto vi aiuta? Queste associazioni secondo me sono utili principalmente per cominciare a conoscerci e parlare tra di noi. Da qui poi si vedrà se arriveremo ad obiettivi di interesse comune, che sono comunque progetti a lunghissima scadenza. L’AP di Trieste come sta affrontando la situazione dei traffici? L’esperienza che ho avuto nella quotata in questi ultimi cinque anni mi hanno fatto conoscere l’esigenza di unire spesa, guadagno e risultato. La legge 84/94, anche se oggi risulta datata, ha nell’Art. 18 un punto positivo che prevede ogni anno il controllo del piano delle imprese. Se, ad esempio, si sono dati 10 milioni di euro ad un’impresa dietro suo impegno a fare 10 mil di tonn di merce, bisogna poi controllare che l’abbia fatte perché sennò c’è qualcosa che non va. Siamo altrimenti di fronte a dei mercanti di terminal e non a dei terminalisti, con conseguenze devastanti perché la nave non arriva più. Quindi come vi siete organizzati? Ci siamo obbligati su mia iniziativa a provare anche noi a fare il piano industriale. Verificare il piano delle imprese e quello industriale del porto è diventato prendere i piani industriali reali delle singole imprese, i loro progetti e investimenti, e soprattutto verificare quante navi arrivano e cosa portano e di che cosa si ha bisogno. Quindi il porto investe, ma davanti ad un risultato di arrivi di navi, perché questo è ciò che dobbiamo fare. È un’operazione un po’ pesante perché completamente nuova per l’AP, ma ci stanno dando una mano i colleghi della mia ex società Agegas Aps. Pochi porti o molti porti in Italia, qual è la sua opinione? Intanto ci sono ed io ci penserei prima di eliminare un qualcosa che al limite funziona e garantisce sicurezza e occupazione ed in cui c’è lo Stato che è il solo che può investire in queste grandi infrastrutture. In tanti anni non ho ancora visto un privato che ci abbia mai messo un soldo. Va, invece, cambiata la norma. L’84/94 è stata positiva, ci ha fatto fare tanti passaggi dall’epoca degli enti, ma va migliorata andando più verso una SPA pubblica, dando al Comitato portuale un potere solo consultivo, cambiando quanto avviene oggi, dove tutti hanno interessi che non potrebbero sedere a quel tavolo e votano, ostacolando ciò che non rientra nei propri piani, rendendo l’assunzione di una delibera una cosa non facile. Occorre maggiore snellezza.
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La Grande Costa d’Avorio potenzia ulteriormente il servizio MEX Con la consegna della nuova unità all’inizio di luglio il Gruppo Grimaldi migliora la qualità del servizio offerto tra il Mediterraneo ed il West Africa APOLI - A partire dal prossimo mese di luglio, il servizio Mediterranean Express (MEX) del Gruppo Grimaldi che collega il Mediterraneo con l’Africa Occidentale sarà ulteriormente potenziato. Il potenziamento avverrà il 4 luglio prossimo con la consegna della nave con/ro-multipurpose Grande Costa d’Avorio dai cantieri Uljanik di Pola (Croazia) che verrà impiegata, per il suo viaggio inaugurale, sul servizio MEX in sostituzione dell’attuale Eurocargo Istanbul. Questa nuova costruzione ha una lunghezza di 214 metri, una larghezza di 32,25 metri, una stazza lorda di 50.000 ed una velocità di servizio di 20 nodi. La sua capacità di carico ideale è di 1.500 auto/van a cui si aggiungono 2.500 metri lineari di carico rotabile e 800 TEU. L’inserimento successivo della Grande Costa d’Avorio sulle linee Grimaldi tra il Nord Europa e il West Africa consentirà al Gruppo di posizionare, già da fine luglio, la m/n Repubblica del Brasile sul servizio Mediterranean Express, mentre la sua gemella
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Nella foto: Grande Costa d’Avorio Repubblica di Argentina la affiancherà dalla fine di settembre. Con una stazza lorda di circa 52.000 tonnellate e una lunghezza di 206 metri, ciascuna di queste navi con/ro-multipurpose può trasportare idealmente 2.400 metri lineari di merce rotabile, 700 auto/van e 600 TEU. Grazie all’impiego di queste due unità, il servizio MEX aumenterà del 40% la propria capacità di carico, sia per container che per rotabili, mentre la frequenza migliorerà dagli attuali 18 giorni a circa 16. Il servizio MEX, dedicato al trasporto di merce rotabile, container e project cargo, attualmente collega direttamente i porti di Salerno, Genova, Marsiglia e Valencia con Casablanca
(Marocco), Dakar (Senegal), Lome (Togo), Lagos (Nigeria), Cotonou (Benin) e Tema (Ghana). Inoltre, il Gruppo Grimaldi collega regolarmente il Nord Europa con l’Africa Occiden-
tale con tre servizi regolari impiegando oltre 20 navi con/ro-multipurpose per il trasporto di rotabili, container e project cargo. a pag. 2 ☛
Italia, il paese dei controlli punitivi Giorni fa in una trasmissione televisiva di RAI News si è parlato del sequestro di un contenitore di merce contraffatta nel porto di Napoli, commentando “savianamente” l’accaduto come ennesima prova della corruzione di questo porto. Tra le tante orecchie e occhi che avranno seguito la trasmissione, a poche teste purtroppo sarà stato chiaro che l’unica prova reale di quel servizio giornalistico era di quanto siano lontane informazione, cultura e conoscenza dai porti e dalle merci. Con un po’ di buon senso, anche un non addetto ai lavori arriva a capire semplicemente - tralasciando persino dati e percentuali di movimentazione, verifiche ed esiti - che solo laddove si fanno i controlli la merce contraffatta viene scoperta e Napoli da anni è il porto più controllato in Italia e in Europa.
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DALLA PRIMA PAGINA Mare Mosso Partendo da questa premessa logica, anche un non addetto ai lavori, purchè scevro da interessi di parte e da preconcetti, avrebbe potuto apprezzare l’operato di un porto che contrasta davvero la contraffazione. Chi conosce la dinamica degli scambi commerciali sa bene che il percorso della merce disonesta, contraffatta, fuorilegge o sottodichiarata non solo passa ovunque per ovvia ripartizione del rischio, ma soprattutto predilige percorsi dove i controlli sono a maglia piuttosto larga, come ad esempio nei porti del Nord Europa. Ma ciò che suscita preoccupante perplessità è riscontrare la persistenza di una medesima superficialità anche nei decisori politici. Non è un caso che dopo ben 7 anni di attesa si sia dato attuazione allo Sportello Unico doganale, fiore all’occhiello del Piano della Logistica varato pochi mesi fa, ma sotto un profilo meramente fiscale e assai poco logistico e portuale. Infatti il decreto della Presidenza del Consiglio di regolamento dello Sportello favorisce la svariata raccolta documentale delle merci internazionali, in uscita o in entrata nel nostro paese, in un unico sportello telematico, dotando le autorità competenti di una maggiore capacità di controllo sulle incongruenze che possono far trasparire eventuali frodi fiscali. Ma sull’altra faccia della stessa medaglia, il biso-
gno competitivo del nostro sistema economico logistico-portuale di migliorare i tempi e la qualità dei controlli, accorciandone la durata, e sincronizzando le diverse procedure e visite coinvolte su una stessa partita di merce, resta totalmente insoddisfatto. In altri termini, il decreto guarda soprattutto all’efficacia del controllo per combattere l’evasione di dazi e diritti doganali, tralasciando qualsiasi strumento che possa consentire quantomeno l’avvio del “momento doganale”, o one stop shop come si definisce in UE. Da una nota Confetra si legge che la durata dei controlli prodromici, per il Ministero dello Sviluppo Economico variano dai 2 giorni della certificazione di qualità ai 90 giorni per quella di rispondenza degli apparecchi radiotelevisivi, arrivando a 180 giorni del Ministero della Salute per l’autorizzazione delle acque minerali. Per i procedimenti contestuali la variazione, invece, da un’ora per lo svincolo doganale per il solo controllo documentale, passa a 12 ore per il nulla osta per i fiori recisi ed alle 72 ore per l’autorizzazione USMAF per indumenti usati in caso di visita, arrivando a 120 ore anche per il solo controllo documentale per l’autorizzazione del Ministero dell’Agricoltura per sementi sperimentali. Morale: la merce cattiva, che nessuno vuole, se ne va al Nord Europa e la merce buona, che tutti vogliamo, anche quella destina-
ta o originata in Italia, lo stesso, perché qui perde troppo tempo, facendo perdere ai nostri porti lavoro e reddito. C’è poi un ultimo aspetto. In Italia gli spedizionieri doganali, dai dati pubblicati da una ricerca del CRESME, ammontano a 2250. Un universo che opera individualmente o in forma associata animando, secondo fonti CNSD (Consiglio Na zionale Spedizionieri Doga nalisti) un comparto che impiega circa 10 mila lavoratori, che la rivoluzione copernicana telematica sta mettendo sotto fortissima pressione. Mesi fa si era sbandierata l’avvio della riforma degli Albo professionali, caduta poi nell’oblio. La stessa riforma della L. 84/94 dei porti richiede ulteriori passaggi nelle professioni che tradizionalmente abitano l’attività portuale, che tra l’altro presenta delle caratteristiche e delle esigenze uniche rispetto ad altri comparti industriali. Eppure su questo c’è un assordante silenzio, che invece richiederebbe un dibattito ed un confronto serrato, perché nessuna riforma ha mai funzionato senza il consenso di chi anima l’attività oggetto stesso di riforma, un consenso che può accettare anche trasformazioni strutturali, purchè necessariamente accompagnate, perché le professioni così come le persone che a vario titolo le esercitano, vivendoci e dando da vivere, non sono auto da rottamare. Giovanna Visco
Nella foto: Il porto di Trieste
Monassi Ad esempio, nel porto di New York credo che siano in 5 in tutto a prendere decisioni, dovremmo cominciare a guardare un po’ di diritto comparato e fare un salto più in là. Ma lo faranno.
A proposito di snellezza, come vede i servizi tecnico nautici? La grande tradizione marittima italiana ci ha dato dei servizi tecnico nautici di livello altissimo che espletano con grande perizia un compito molto peri-
coloso. Il mare non è la tavola piatta con il pattino, ma può essere una brutta bestia per chi lo conosce, con condizioni veramente difficili per navi, porti e piattaforme ed i servizi tecnico nautici sono sempre pronti in H24 ad intervenire. Penso che in Italia come a Trieste tutto questo è stato ampliamente soddisfatto e la sicurezza in un porto non credo che possa avere prezzo. I nostri servizi tecnico nautici sono sicurezza insieme ad efficienza e innovazione tecnologica, che costa. Ne dobbiamo essere felici ed orgogliosi. Giovanna Visco
l’inForMatore naVale di napoli Giornale Marittimo È un periodico edito dalla EDI.MAR. sas di Gennaro Scotto Pagliara Direttore Responsabile Gennaro SCotto paGliara Condirettore: SilVio SCotto paGliara Sede: Stazione Marittima (Porto), 80133 Napoli Direzione, redazione e pubblicità: Calata Vitt. Veneto (ex manufatto USO) ☎ 081-203633 - Fax 081-289854 e-mail: gescotto@tin.it Registrazione presso il Tribunale di Napoli n° 1716 del 18/7/1964. Registro Nazionale della Stampa n° 9504 Spedizione in abbonamento postale
Fotocomposizione e grafica Stampa Generale S.r.l. ☎ 081.568.78.84 Stampa: alFa di Castaldo Gaetano napoli ASSOCIATO ALL’USPI UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA Pubblicazione iscritta al Centro Nazionale ISDS (International Serials Data System) del Consiglio Nazionale Ricerche con il numero di codice ISSN 0393-9952. Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC) n° 5707 Responsabile del trattamento dei dati personali (D.Lgs.196/2003) Gennaro Scotto pagliara Direttore dell’Informatore Navale di Napoli
Grande Costa d’Avorio Grazie a questi collegamenti, la merce in provenienza dal Mediterraneo e trasportata tramite il servizio MEX può raggiungere, con dei tempi di resa e dei noli estremamente competitivi, vari altri scali africani indirettamente serviti trasbordando al porto di Dakar. Queste destinazioni sono: Banjul (Gambia), Conakry (Guinea), Freetown (Sierra Leone), Monrovia (Liberia), Abidjan (Costa D’Avorio), Douala (Came roun), Libreville (Gabon), Boma (Rep. Dem. del Congo), Pointe Noire (Congo- Brazzaville) e Luanda (Angola). Infine, attraverso i suoi vari servizi regolari infra-mediterranei che approdano allo scalo hub di Salerno, il Gruppo permette anche di collegare il West Africa con altri porti italiani quali Catania, Palermo e Cagliari così come vari scali del Mediterraneo come Malta,
Nella foto: Grande Argentina Tunisi, Il Pireo, Izmir, Mer sin, Yenikoy, Gemlik, Ales sandria, Limassol, Ashdod, Beirut e Lattakia. I futuri piani del Gruppo Grimaldi prevedono di impiegare una terza unità sul servizio MEX, appena le condizioni del mercato lo permetteranno.
Sigarette di contrabbando, Regione Marche al primo posto NCONA - Le Marche sono al primo posto fra le Regioni in Italia per sequestri di sigarette di contrabbando, con 50 tonnellate sequestrate nei primi cinque mesi del 2011, e 61 da giugno 2010. Lo rivela la Guardia di Finanza, che ha svolto un'intensa attività' di contrasto ai traffici illeciti incentrati specialmente nel porto di Ancona, come il traffico di clandestini e di prodotti con marchio falso. Per contrabbando di tabacchi lavorati esteri, ha ricordato il gen. di brigata Francesco Petraroli celebrando il 237/o anniversario della fondazione del Corpo, solo nei primi cinque mesi di quest'anno sono stati accertati tributi evasi per sette milioni di euro. Dieci le persone arrestate, 19 i denunciati. In materia di contraffazione, nel 2011 le Fiamme gialle hanno sequestrato 24 mila prodotti con marchio falsificato e denunciato 56 persone all'autorità giudiziaria. I controlli in tema di immigrazione clandestina, invece, hanno portato all'individuazione di 250 cittadini extracomunitari, poi respinti alla frontiera. Sul fronte della lotta agli stupefacenti, la Guardia di Finanza ha già raggiunto quota 19 arresti nei primi cinque mesi dell'anno, e 15 kg a livello di sequestri tra droghe pesanti e 'leggere'. Nell'ultimo anno, invece, sono stati scovati 8 kg tra eroina e cocaina e 14 kg tra marijuana e hascisc. Per droga la Gdf ha arrestato in un anno 73 persone e ne ha denunciate 734
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L’imprenditore Paolo Scudieri nuovo Presidente di SRM APOLI - L’Assemblea dei soci di SRM – Studi e Ricerche Mezzogiorno - ha eletto oggi Paolo Scudieri nuovo Presidente di SRM. Paolo Scudieri, ingegnere, 51 anni, già Vice Presidente dell’Unione Industriali di Napoli è componente della Giunta nazionale di Con findustria. Noto imprenditore napoletano, è Presidente dell’azienda di famiglia Adler Group (poliuretani espansi, rivestimenti insonorizzanti per nautica e particolarmente per autovetture) azienda cresciuta in modo significativo negli ultimi anni, anche grazie ad importanti acquisizioni fatte all’estero e in Italia. "La nomina quale Presidente di SRM è per me motivo di grande soddisfazione e orgoglio - ha dichiarato Paolo Scudieri. Spero di poter dare un contributo significativo al lavoro di analisi e di sostegno che SRM porta avanti da anni. L'impegno che sento di assumere è quello di incentivare, facilitare e sostenere tutte le occasioni di analisi, studio e confronto per alimentare il dibattito e lo scambio di informazione tra mondo dell'impresa, istituzioni, settore creditizio. Sono convinto, infatti, che solo attraverso il contributo di tutti e il confronto costante su temi importanti possano aprirsi nuove strade di crescita economica, imprenditoriale, di sistema". SRM è un Centro Studi che opera con
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l’obiettivo di offrire ai soci e all’insieme della comunità degli operatori economici e imprenditoriali analisi e approfondimenti che migliorino la conoscenza del territorio sotto il profilo infrastrutturale, produttivo e sociale e contribuiscano allo sviluppo economico del Mezzogiorno in una visione europea e mediterranea. In linea quindi con la volontà di no minare alla presidenza di SRM un esponente del mondo imprenditoriale del Mezzogiorno che garantisca un valido collegamento con il sistema delle imprese e rafforzi il nuovo approccio finalizzato a dare un taglio operativo e concreto e non meramente teorico dell’attività di ricerca, i soci di SRM, hanno eletto l'Ing. Paolo Scudieri. Il Consiglio Direttivo di SRM, unitamente al direttore generale, ha sottoli-
neato come tale nomina rappresenti una Presidenza di alto profilo, con un elevato grado di conoscenza del sistema imprenditoriale, capace di consolidare SRM quale Centro Studi vicino alle problematiche delle imprese del Mezzogiorno e parallelamente assicurare un valido contributo alle attività di studio e ricerca. SRM vuole infatti svolgere un servizio sempre più vicino alle esigenze degli imprenditori e delle istituzioni del Mezzogiorno per accelerarne le occasioni di crescita e di sviluppo con particolare riguardo al contesto Europeo e del Mediterraneo. L’ing. Paolo Scudieri succede al prof. Federico Pepe che ha lasciato l’incarico lo scorso 28 aprile e al quale i soci, il Consiglio Direttivo e il direttore di SRM hanno espresso i più sentiti ringraziamenti per l’importante lavoro svolto in questi anni.
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CRESCE L’INDUSTRIA DELLE CROCIERE IN EUROPA: 5,5 MILIONI DI CROCIERISTI NEL 2010, IL 30% DEL MERCATO MONDIALE
Costa Crociere S.p.A. si conferma n.1 in Europa: 2,15 milioni di ospiti è la flotta più numerosa GENOVA - Secondo i dati diffusi oggi a Bruxelles dall’European Cruise Council, in occasione della presentazione della 6° edizione del rapporto annuale "European Cruise Contribution", nel 2010 l’industria delle crociere l’Europa ha offerto un contributo importate all’economica europea. Il settore delle crociere è stato l’unico nel panorama del turismo a crescere in maniera significativa: nel 2010 il crocieristi europei sono saliti a 5,5 milioni (+10% rispetto al 2009), e rappresentano circa il 30% del mercato mondiale delle crociere (18,8 milioni). I paesi con il maggior numero di crocieristi sono stati Regno Unito (1,6 milioni), Germania (1,2 milioni), Italia (circa 890.000) e Spagna (645.000). Nel 2010 l’Europa è cresciuta anche come punto di imbarco per le crociere, con 5,2 milioni di passeggeri imbarcati da porti europei (+7,2%). L’impatto economico complessivo, diretto e indiretto, dell’industria delle crociere sul territorio è stato di 35,2 miliardi di euro, di cui oltre 14 miliardi di euro di spesa diretta. I paesi più beneficiati dalla spesa diretta sono Italia (4,5 miliardi di euro), Regno Unito (circa 2,6 miliardi) e Germania (2,3 miliardi). Importante il contributo alla cantieristica: dal 2011 al 2014 i cantieri europei costruiranno 23 nuove navi da crociera, per un investimento complessivo di quasi 11 miliardi di euro. L’impatto economico delle crociere determina un impatto occupazionale di grande importanza, con circa 300.000 impegnate direttamente nel settore in Europa. “Nonostante lo scenario economico non sia dei più favorevoli, l’industria delle crociere europea continua a crescere e ad offrire un contributo importante in termini di ricchezza prodotta e occupazione. Essendo la compagnia n.1 in Europa, Costa Crociere S.p.A. ha un ruolo di traino per l’intero settore: nel 2010 abbiamo portato in vacanza oltre 2 milioni di Ospiti, e generato un impatto economico diretto e indiretto che, nella sola Italia, è pari a 2,2 miliardi di euro” – ha commentato Gianni Onorato, Direttore Generale di Costa
Crociere S.p.A. In questo scenario, il Gruppo Costa Crociere S.p.A. - che comprende lo storico marchio Costa Crociere (www.costacrociere.it), Aida Cruises (www.aida.de), leader nei mercati di lingua tedesca, Iberocruceros (www.iberocruceros. com), presente nei mercati di lingua spagnola e portoghese conferma la sua posizione di operatore n.1 in Europa. Nel 2010 il fatturato consolidato del gruppo Costa Crociere S.p.A. è cresciuto complessivamente del 12% circa, arrivando a poco meno di 3 miliardi di euro, mentre gli Ospiti totali sono stati 2,15 milioni (+18% rispetto allo scorso esercizio). L’incremento del fatturato conferma Costa Crociere come la società turistica più grande in Italia. Costa Crociere S.p.A. è risultata tra le prime 10 aziende per redditività e al 49° posto per fatturato nella classifica 2010 di Mediobanca, che prende in considerazione oltre 3.700 società italiane con almeno 50 milioni di euro di fatturato. Considerevole la ricchezza prodotta in Italia, sede del gruppo Costa, che infatti risulta essere il Paese che secondo l’European Cruise Council riceve il maggior beneficio economico dall’industria della crociere. Nel 2010 Costa Crociere S.p.A. ha generato un impatto economico di oltre 2,2 miliardi di euro sull’economia italiana (fonte: MIP, Business School del Politecnico di Milano). Questa cifra deriva da 3 fonti principali. La prima è la spesa diretta (ovvero le spese sostenute direttamente dal gruppo, come ad esempio: le spese generali per gli approvvigionamenti; le spese per la costruzione e manutenzione delle navi della flotta; le commissioni alle agenzie di viaggi; i servizi portuali). La seconda fonte sono le retribuzioni del personale italiano o residente in Italia - tanto di terra e operante negli uffici quanto di bordo – equivalenti a un totale di oltre 3.600 unità di lavoro a tempo pieno (calcolata in base alle “unità di lavoro FTE” - full time equivalent – tempo pieno equivalente). La terza fonte sono le spese indirette, ovvero i costi sostenuti sul territorio
nazionale dagli Ospiti (italiani e stranieri) in vacanza sulle navi Costa Crociere (spese di viaggio o per acquisto di beni per la crociera come valige, costumi da bagno, ecc.). Le spese dirette, le retribuzioni dirette e le spese indirette generano a loro volta ricadute sulle catena di fornitura dei prodotti/servizi (occupazione presso i fornitori, che a sua volta genera domanda di mercato, commesse ai fornitori dei fornitori, ecc.) che, sommate alla spesa diretta e alle retribuzioni, portano ad un totale di 2,2 miliardi di euro. L’impatto economico del Gruppo Costa determina un impatto occupazionale di grande importanza, stimato dallo studio MIP in 12.300 unità, di cui 3.600 impiegate direttamente dal gruppo e 8.700 generate lungo le catene di fornitura e per gli operatori di servizi turistici (calcolate in base alle “unità di lavoro FTE” - full time equivalent – tempo pieno equivalente). I dipendenti totali effettivi di Costa Crociere S.p.A., sia italiani che esteri, sono in tutto circa 24.000. La flotta del Gruppo Costa, composta da 26 navi in servizio (14 Costa Crociere, 8 Aida Cruises, 4 Iberocruceros) e 4 in consegna entro il 2013 (2 Costa Crociere e 2 Aida Cruises), è la più grande d’Europa. La prossima nave in consegna, il 30 giugno 2011, è la nuova ammiraglia Costa Favolosa (www.costafavolosa.com), la 15ma della flotta Costa e la 27ma del Gruppo. Con un investimento di circa 510 milioni di euro, 114.500 tonnellate di stazza e 3.800 Ospiti totali, Costa Favolosa sarà la nuova ammiraglia dell’unica flotta di navi da crociera battente bandiera italiana. Il battesimo di Costa Favolosa si terrà a Trieste, sabato 2 luglio 2011. L’evento che celebrerà il battesimo della nuova ammiraglia sarà un tributo all’Italia, ed è stato inserito nelle celebrazioni ufficiali del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Costa Crociere (www.costacrociere.it) è la compagnia N.1 di crociere in Europa, e da oltre 60 anni porta in tutti i mari del mondo il meglio dell’ospitalità, della gastronomia e dell’intrattenimento italiani,
per una vacanza da sogno all’insegna del relax e del divertimento. Le 14 navi della sua flotta, tutte battenti bandiera italiana, ognuna con caratteristiche uniche e uno stile inconfondibile, offrono la possibilità di visitare ogni anno ben 250 destinazioni diverse nel Mediterraneo, Nord Europa, Mar Baltico, Caraibi, Sud America, Emirati Arabi, Lontano Oriente, Oceano Indiano e Mar Rosso. Altre 2 nuove navi sono in ordine presso Fincantieri e saranno consegnate entro il 2012. Costa Crociere è certificata dal RINA con il BEST4, sistema articolato di certificazioni volontarie in materia di responsabilità sociale (SA 8000, del 2001), ambiente (UNI EN ISO 14001, del 2004), sicurezza (OHSAS 18001, del 2007) e qualità (UNI EN ISO 9001, del 2008) (www.costacrociere.it/best4); dal 2005 è al fianco del WWF Italia (www.costacrociere.it/ B2C/I/Corporate/wwf) per la tutela del Mar Mediterraneo. Tutte le navi della flotta Costa hanno inoltre ricevuto la notazione “Green Star” del RINA che attesta il rispetto dei più alti standard in materia di protezione ambientale. Nel 2009 Costa Crociere è risultata la 1° azienda di servizi italiana per affidabilità e reputazione nella ricerca internazionale “Global Reputation Pulse” che prende in considerazione le 600 maggiori imprese in 32 paesi del mondo. Costa Crociere ha ricevuto dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il “Premio Leonardo Qualità Italia 2010” per la valorizzazione dell’eccellenza italiana nel mondo. Costa Crociere S.p.A., con circa 2,9 miliardi di euro di fatturato e 2,15 milioni di Ospiti totali nel 2010, è il più grande gruppo turistico italiano, a cui appartengono i marchi Costa Crociere, AIDA Cruises e Iberocruceros. E’ risultata tra le prime 10 aziende per redditività e al 49° posto per fatturato nella classifica 2010 di Mediobanca, che prende in considerazione oltre 3.700 società italiane con almeno 50 milioni di euro di fatturato. Costa Crociere S.p.A. fa parte del gruppo Carnival Corporation & plc (NYSE/LSE: CCL; NYSE: CUK), leader mondiale delle crociere.
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Nella foto: Eurocargo Genova
Nella foto: Emanuele Grimaldi, AD del Gruppo Grimaldi.
Grimaldi lancia il nuovo collegamento Genova-Livorno- Palermo-Tunisi
Dal 2 luglio la nuova linea è̀ operata dalle due unità Eurocargo Genova ed Eurocargo Alexandria APOLI - Nell’ambito della strategia di ulteriore rafforzamento ed espansione della propria presenza nel Mediterraneo Occidentale, il Gruppo Grimaldi annuncia un’importante novità: a partire dal prossimo 2 luglio, è stata inaugurata una nuova autostrada del mare tra i porti di Genova, Livorno, Palermo e Tunisi. A servire tale collegamento, dedicato al trasporto di TIR, semirimorchi, automobili ed altra merce rotabile, saranno le due gemelle Eurocargo Genova ed Eurocargo Alexandria, concepite e costruite presso i cantieri coreani di Hyundai Mipo per soddisfare le esigenze specifiche di questa linea. Le altre due gemelle Eurocargo Malta ed Eurocargo Venezia, impiegate sulla linea Genova- Catania-Malta, sono già state particolarmente apprezzate dalla clientela del Gruppo. Le navi Eurocargo Genova ed Eurocargo Alexandria hanno una lunghezza di 200 metri, una stazza di 32.700 tonnellate, e
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sono in grado di trasportare ciascuna circa 4.000 metri lineari di merce rotabile, pari a 280 semirimorchi, e 200 auto, ad una velocità di servizio di 23 nodi. I loro sei ampi ponti, di cui due mobili dedicati al trasporto di autovetture, sono stati concepiti in modo tale da ridurre al minimo qualsiasi eventuale dannosità al carico trasportato. Inoltre, grazie alla loro rampa in grado di caricare unità con peso fino a 120 tonnellate, queste navi sono adatte anche al trasporto di carichi eccezionali. “Questa iniziativa dimostra ancora una volta l’impegno del Gruppo Grimaldi a potenziare ulteriormente i collegamenti marittimi tra il Nord Italia, la Sicilia e la Tunisia” afferma Emanuele Grimaldi, amministratore delegato del Gruppo. "Col lancio di questa nuova autostrada del mare tra le due sponde del Mediterraneo il Gruppo offrirà un servizio ancora più affidabile e rispondente alle esigenze del autotrasporto impiegando due navi altamente efficienti, sia dal punto di vista economico che ambientale: a beneficiarne saranno non solo gli operatori logistici italiani ed esteri, ma anche gli esportatori siciliani i quali vedono ulteriormente potenziati i propri canali d’accesso verso il Continente Europeo e la Tunisia.” conclude Emanuele Grimaldi. La nuova autostrada del mare avrà frequenza trisettimanale da e per tutti i porti servi-
ti. Le partenze da nord verso sud saranno ogni: - lunedì, mercoledì e sabato da Genova per Palermo e Tunisi; - lunedì̀, mercoledì̀ e venerdì da Livorno per Palermo e Tunisi; - martedì̀, giovedì̀ e domenica da Palermo per Tunisi. Le partenze da sud verso nord saranno previste ogni: - lunedì, mercoledì e sabato da Tunisi per Palermo, Livorno e Genova; martedì̀, giovedì e domenica da Palermo per Livorno e Genova. Grazie al nuovo collegamento, il Gruppo Grimaldi offrirà un servizio giornaliero tra Genova, Livorno e la Sicilia, sia occidentale che orientale, alternando gli scali di Catania e Palermo.
Nella foto: Eurocargo Alexandria
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RINA S.p.A e Mediocrecito Italiano: una partnership per la sostenibilità ambientale servizi di sempre maggiore utilità e interesse. In tale occasione, è stato presentato il nuovo finanziamento, denominato Green Ship, conappositacepito mente per il mondo armatoriale italiano che ricorre a RINA per servizi di classificazione e destinato a sostenere le spese di miglioramento delle performance navali dal punto di vista dell’impatto ambientale. In particolare, nell’ambito di opeNella foto: Ugo Salerno, CEO di RINA razioni su nuove S.p.A. costruzioni, può esENOVA, MILANO – sere finanziato sino al 100% RINA S.p.A. - una delle dell’investimento relativo ai più antiche società di costi di progettazione e di classificazione e certificazione dotazioni che migliorano la al mondo - e Mediocredito sostenibilità ambientale della Italiano, la banca del Gruppo nave. In questo caso, sono comIntesa Sanpaolo specializzata presi nel finanziamento anche i nello sviluppo delle imprese - costi della “Green Plus”, il hanno siglato oggi un accordo massimo riconoscimento di finalizzato a integrare le reci- tutela ambientale che il RINA proche competenze e promuo- oggi può attribuire ad una vere sul territorio italiano nave. Nell’ambito delle spese
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Domenico Ievoli “cittadino onorario dell’ isola di Lampedusa” Il giorno 10 giugno scorso il sindaco Bernardino de Rubeis e la senatrice Angela Maraventano hanno consegnato la cittadinanza onoraria all’armatore napoletano Domenico Ievoli “per l’apporto dato in tanti anni all’isola di Lampedusa lavorando con serietà e professionalità”. Alla cena offerta dal dott. Domenico Ievoli, hanno partecipato tutte le più alte maestranze dell’isola.
sostenute per migliorare l’ecocompatibilità delle navi esistenti, invece, il sostegno finanziario di Mediocredito Italiano copre fino al 100% degli investimenti che RINA, a fronte di verifiche tecniche, certificherà come efficaci a tale scopo. La durata del finanziamento Green Ship va da un minimo di tre anni a un massimo di dodici e l’erogazione può avvenire in un’unica soluzione, a completamento degli investimenti oggetto dell’intervento, oppure a Stato Avanzamento Lavori. “Questo accordo rappresenta un passo importante per fornire supporto a chi, come noi, sta contribuendo allo sviluppo di tecnologie innovative. Siamo lieti di poter mettere a servizio
Nella foto: Carlo Stocchetti, direttore generale di Mediocredito Italiano
di un partner c o m e Mediocredito Italiano, con cui condividiamo l’attenzione alla sostenibilità ambientale, tutta la nostra competenza tecnica nell’intento di interpretare al meglio le moderne esigenze del mercato e s i a m o fiduciosi che questa collaborazione possa estendersi anche a nuovi ambiti strate-
gici” – ha affermato Ugo Salerno, CEO di RINA S.p.A. “Con questo accordo Intesa Sanpaolo, attraverso Mediocredito Italiano, conferma la sua grande attenzione per la sostenibilità ambientale che ormai, anche nel mondo delle imprese, riveste un ruolo fondamentale – dichiara Carlo Stocchetti, direttore gene rale di Mediocredito Italiano – Siamo lieti di questa partnership con Rina, insieme condividiamo l’attenzione per il settore navale e delle energie rinnovabili, entrambi strategici per il nostro Paese, che Mediocredito Italiano presidia con desk esclusivamente dedicati in grado di offrire prodotti ad hoc e consulenza specialistica agli imprenditori”.
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