Luglio 2011

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GenovA

nAPoli

Osservatorio SPEDIPORTO 1 semestre 2011

Consegnata decima nave per GBS

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nAPoli Ferport: variazione di bilancio di 200.000 euro a favore dei treni del porto

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pag. 6 Sped. in A. P. - 45% - art. 2 comma 20/B, Legge 662/96 - Filiale di Napoli Imprimé a Taxe Reduite - Taxe Percue - Tassa Riscossa - Napoli Italy

ANNO 49° — N° 7 — LUGLIO 2011

Una copia ia

0,51 — iSSn0393/9952

L’Autorità Portuale di Barcellona ha assegnato al Gruppo la concessione per la gestione del nuovo terminal traghetti

Eppur si muove onostante l’incedere delle ferie estive, al lettore volenteroso di Mare Mosso lascio uno spunto di riflessione sullo studio presentato recentemente a Roma presso il CNEL dal provocatorio titolo “Far West Italia, il futuro dei porti e del lavoro portuale”. Svolto dall’ISFORT dietro richiesta dei sindacati confederali, una volta tanto un’analisi innovativa dei porti italiani, focalizzata sul valore aggiunto garantito da un porto al territorio che lo ospita e ai grandi player che lo scalano: le imprese e il know how dei lavoratori. La ricerca, condotta nell’arco temporale 2010/primi mesi 2011, incamera i concetti di corridoio e di sistema, concependo il porto come tappa di un percorso logistico integrato che inizia e finisce lontano dal mare, evidenziando che il vantaggio competitivo non si gioca tanto sul singolo porto, ma sul valore medio del risparmio di tempo e costo che l’intero percorso totalizza lungo tutto il tragitto. L’insieme di tali percorsi disegna lo scheletro portante delle economie globalizzate, che hanno concorso alla trasformazione mondiale delle operazioni portuali contraendone gli organici ed accrescendone la specializzazione in risposta alla standardizzazione dei carichi. In Italia, mentre la teoria delineava e progettava sulla carta strategie e modelli per una piattaforma logistica nazionale intercontinentale, il sistema reale dei porti italiani sceglieva un’altra direzione, forse per la frantumazione dell’offerta portuale nazionale che risponde funzionalmente al modello produttivo italiano diffuso.

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Grimaldi si aggiudica il nuovo terminal del Porto di Barcellona

Nella foto: sede Autorità Portuale di Barcellona

APOLI – Il Gruppo Grimaldi si è aggiudicato la concessione pluriennale del nuovo terminal del porto di Barcellona “Muelle Costa”, dedicato al trasporto di merci e passeggeri. Il Consiglio di Amministrazione dell’Autorità Portuale della capitale

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catalana ha infatti deliberato ieri la concessione del nuovo terminal al Gruppo partenopeo, a seguito del bando di gara pubblicato lo scorso anno. Al Gruppo è stata affidata la concessione di 15 anni, rinnovabile per altri 7,5 anni, di un’area di circa 60.000 metri quadrati,

sulla quale saranno costruiti una stazione marittima, infrastrutture, aree di stoccaggio per merci, finger e passerelle per l'accesso dei passeggeri ai traghetti direttamente dal terminal. L’investimento previsto per tale progetto è di circa 20 milioni di euro. “La realizzazione del nuovo terminal a Barcellona dimostra la volontà, da parte del nostro Gruppo, di offrire standard di servizi sempre più alti e rispondenti alle esigenze dei nostri clienti” commenta Emanuele Grimaldi, amministratore delegato del Gruppo “Il nostro obiettivo è di espandere e potenziare ulteriormente la vasta rete di Autostrade del Mare e di terminal portuali nel Mediterraneo Occidentale, rafforzando il ruolo di Barcellona come scalo strategico per i servizi merci e passeggeri offerti dal Gruppo”. Il porto di Barcellona è servito da una vasta rete di servizi operati dal Gruppo Grimaldi. Al momento tre sono i collegamenti dedicati al trasporto passeggeri e merci: il servizio giornaliero con partenza da Civitavecchia, operato dalle due ammiraglie del Gruppo “Cruise Roma” e “Cruise Barcelona”, con scalo a Porto Torres, in Sardegna, nei mesi primaverili e estivi; il collegamento quadrisettimanale con partenza da Livorno, ed infine quello settimanale che collega Barcellona con il porto marocchino di Tangeri.

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Tirrenia ad Aponte, Grimaldi e Onorato APOLI – Cin acquisisce Tirrenia. E’ stato, infatti, firmato il contratto di acquisizione del ramo d’azienda di Tirrenia da parte di Compagnia Italiana di navigazione. I soci di Cin (Marinvest, Grimaldi Group e il gruppo Moby) hanno deciso di procedere con l’acquisto della compagnia statale salvaguardando per il futuro la continuita territoriale e i livelli occupazionali. Lo rende noto un comunicato. Il contratto è stato firmato dal commissario straordinario di Tirrenia Giancarlo D Andrea e dall’amministratore delegato di Cin Ettore Morace presso gli uffici di Legance, i consulenti legali dell’acquirente. In una nota, Tirrenia conferma che il con-

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tratto è stato stipulato nel rispetto delle previsioni procedurali e secondo le previste tempistiche, con Cin risultata aggiudicataria della procedura di evidenza pubblica a suo tempo conclusa. Il contratto, si legge nella nota di Cin, prevede l’acquisto del marchio Tirrenia, di 18 navi e delle linee attraverso la convenzione che verrà stipulata con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti; sono esclusi dall’acquisizione la Siremar, i fast ferries, le proprietà immobiliari e le opere d arte. Il piano industriale di Cin prevede il mantenimento dell’intero organico, la sostituzione immediata del naviglio obsoleto, il potenziamen-

to della rete commerciale, l’adeguamento degli standard di bordo ai livelli internazionali e il miglioramento immediato dei servizi e delle condizioni di viaggio dei passeggeri. Il passaggio di

Tirrenia a Cin conclude la nota rimane ancora condizionato all ottenimento del via libera antitrust da parte della Commissione Europea e interverrà definitivamente solo in tale data.


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