Maggio 2011

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Due nuove navi per RBD Armatori spa

Brasile-Italia cooperazione portuale e integrazione logistica

Stelle a bordo di Costa Favolosa,

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Per i porti italiani è meglio morire che vivere È dall’inizio dell’anno che i porti nordeuropei, tra cui Amsterdam, Rotterdam e Oslo, stanno man mano dando operatività all’indice ESI (Environmental Ship Index) (vedi Informatore Navale di Novembre 2010 – I porti del Nord Europa promuovono tasse portuali green) e pochi giorni fa anche il porto di Anversa ne ha annunciato l’applicazione imminente, riconoscendo uno sconto del 10% sulle tasse di ancoraggio alle navi a limitato impatto ambientale. Brevemente, è forse opportuno ricordare che l’ESI è un certificato volontario di punteggio da 0 a 100 (il massimo della virtuosità) ricavato da un insieme di variabili per indicare la performance ambientale della nave riguardo le emissioni di NOx (azoto), di SOx (zolfo) e di CO2 (Anidride carbonica). L’obiettivo dei porti è di incentivare le navi ad essere più pulite con uno strumento adatto a tutti i tipi di naviglio di qualsiasi dimensione e di facile implementazione nel sistema di routine dei controlli, ma l’indice può essere adottato anche indipendentemente da armatori, fornitori di servizi e caricatori per operare in modo ambientalmente sostenibile. L’ESI nasce dalla piattaforma volontaria WPCI (World Ports Climate Iniziative) per l’individuazione di misure di contenimento delle emissioni dei gas serra, animata da 55 porti, di cui 25 europei ma nessuno italiano. Se poi si guarda al Mediterraneo si scopre che i nostri competitor vicini, Algesiras, Barcellona, Marsiglia e Valencia, ne fanno invece parte. Nell’aggiornamento del Libro Bianco della Commissione Europea del 28.3.2011, si ribadisce che la mobilità sostenibile ha una dimensione mondiale ed è tassativo ridurre drasticamente le emissioni serra, impedendo contemporaneamente il declino europeo dell’industria e delle costruzioni dei trasporti attraverso la definizione chiara dei futuri scenari strategici ed il sostegno all’innovazione. Per le percorrenze stradali dai 300 km in su, insieme alla ferrovia, il trasporto su acqua rappresenta l’unica soluzione per ridurne l’impatto ambientale, che in una logica multimodale l’UE intende promuovere per tagliare il 50% del trasporto su gomma entro il 2050 con obiettivo intermedio del 30% entro il 2030, grazie a corridoi merci efficienti ed ecologici. La Commissione Europea ribadisce che nel trasporto marittimo occorre intervenire sul miglioramento dei combustibili, dei sistemi di propulsione e delle operazioni, per arrivare entro il 2015 ad una riduzione di CO2 dal 40% (soglia minima) al 50% (obiettivo auspicato) rispetto ai livelli del 2005. È chiaro che a breve seguiranno i provvedimenti necessari a proteggere l’ambiente dal devastamento dei gas serra, su cui peseranno ragionamenti e misure già adottate dei porti nordeuropei. L’economia portuale italiana non potrà fare altro che subirne le conseguenze, o al massimo protestare e confrontarsi in scenari già definiti da altri. Questo sarà il prezzo della distrazione verso temi così strategicamente essenziali dei porti italiani, che sembrano sempre più autoconvinti che la competizione infrastrutturale all’interno del

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il 2 Luglio a Trieste

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Grimaldi punta a potenziare la sua presenza a Civitavecchia Parte la nuova linea passeggeri e merci Civitavecchia Catania - Malta apoli - In un recente incontro a Civitavecchia tra il nuovo Presidente dei Porti di Roma e del Lazio, dott. Pasqualino Monti, e i vertici del Gruppo Grimaldi è stato definito un nuovo accordo di collaborazione tra il Gruppo partenopeo e l'Autorità Portuale. In occasione di tale incontro, il Gruppo Grimaldi ha ribadito l’importanza del porto di Civitavecchia quale scalo principale per i collegamenti marittimi offerti nel Mediterraneo, annunciando inoltre il lancio del nuovo servizio dedicato a passeggeri e merci rotabili, che collega il porto di Roma con Catania e Malta. La nuova linea, finora riservata al solo trasporto di merci, è operata dalla moderna ro/pax Catania, dotata di 92 cabine e 62 comode poltrone, in grado di viaggiare ad una velocità di 22,5 nodi. Il porto di Civitavecchia è collegato al porto di Catania con frequenza trisettimanale, con partenze il martedì, giovedì e sabato alle ore 22.30 ed arrivo alle ore 17.00 del giorno successivo. I collegamenti con La Valletta hanno, invece, frequenza settimanale con partenza il sabato alle ore 22.30 ed arrivo il lunedì alle ore 7.00. Il Gruppo Grimaldi collega regolarmente, attraverso la fitta rete di Autostrade del Mare, il porto di Civitavecchia con Barcellona, Porto Torres, Tunisi e Trapani; inoltre, per il servizio Euro-Aegean, dedicato al trasporto di auto nuove e merci rotabili,

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DALLA PRIMA PAGINA Grimaldi punta a potenziare la sua presenza a Civitavecchia Civitavecchia è un importante hub tra i porti di Amburgo, Anversa, Port bury, Setubal, Valencia, Livorno ed i porti di Salerno, Palermo, Pireo, Alessan dria, Beirut, Tripoli, Tartous, Lattakia, Mersin, Gemlik, Yenikoy, Southampton e Flushing. Il Gruppo Grimaldi ha colto positivamente l’invito del neo presidente dell’Autorità Portuale dei Porti di Roma e del Lazio e nei prossimi giorni firmerà un protocollo d’intesa con la stessa Autorità Portuale, impegnandosi al lancio di nuove linee nell’ambito della sua politica di rafforzamento del ruolo di Civitavecchia nella rete di collegamenti marittimi per merci e passeggeri nel Mediterraneo.

sistema paese sia quella di riuscire a mettere alcuni vettori marittimi nella gestione delle attività che sono terrestri. L’impressione è che a molti porti italiani sembrerebbe un danno piuttosto che un’opportunità di sviluppo l’esercizio di una governance che riconosca e premi le scelte dei vettori marittimi che, trasportino merci, passeggeri o croceristi, riducono il rilascio nell’atmosfera dei gas serra in prossimità dei porti. E se in Europa si pratica una portualità abbastanza lungimirante, la Nuova Zelanda favorisce e sostiene l’innovazione marittima nei porti a tal punto da spingere la Maersk Line ad implementare nei 9 porti di scalo un programma di utilizzo del carburante-switch a basso tenore di zolfo riducendone il rilascio nell'aria dell’ 80 95%. L’Italia invece si distingue in primitività, e pare

che ancora non capisca che la salvaguardia ambientale è la più grande opportunità di sviluppo economico strutturale di questo nuovo millennio. Un’ultima riflessione. Per de con gestionare il porto russo di Novorossiysk sul Mar Nero, un gruppo di compagnie russe ha pianificato un investimento di $3,6 miliardi per la creazione di un nuovo porto a Taman, a cui si aggiungeranno $1,7 miliardi di denaro pubblico. I lavori inizieranno nel 2013 e saranno ultimati nel 2018. La capacità iniziale sarà di 66 milioni di tonnellate all’anno ma arriverà a 100 milioni. Ci sono, quindi, posti nel mondo che cominciano a pensare che avere molti porti potrebbe essere una ricchezza, per limitare il congestionamento che compromette l’accessibilità e la velocità del passaggio delle merci e per razionalizzare il trasporto conseguente su gomma delle partite, come del resto traspare anche in alcuni passaggi del Libro Bianco. Le previsioni future sono di aumento considerevole dei volumi delle merci trasportate, sulla base del mercato interno europeo dei trasporti ha un’estensione continen-

Il presidente Gallanti riceve l’ambasciatore d’Algeria in Italia

Rachid Marif: «Vi aspetto ad Algeri per firmare un accordo di sviluppo strategico»

tale di 500 mil di abitanti. In Italia invece si discute di chiudere i porti, salvandone poco più che un paio. Logiche affaristiche e lobbistiche esterne cercano di prevalere sulla complessità dei porti e degli scambi commerciali determinati dalle produzioni e dai consumi, imbavagliando ragionamenti in termini di economia, lavoro e sviluppo sostenibile, i tre fattori principali che danno dignità e futuro ai porti. Giovanna Visco

LʼINFORMATORE NAVALE di Napoli Giornale Marittimo È un periodico edito dalla EDI.MAR. sas di Gennaro Scotto Pagliara Direttore Responsabile GENNARO SCOTTO PAGLIARA Condirettore: SILVIO SCOTTO PAGLIARA Sede: Stazione Marittima (Porto), 80133 Napoli Direzione, Redazione e pubblicità: Calata Vitt. Veneto (ex manufatto USO) ☎ 081-203633 - Fax 081-289854 E-mail: gescotto@tin.it Registrazione presso il Tribunale di Napoli n° 1716 del 18/7/1964. Registro Nazionale della Stampa n° 9504 Spedizione in Abbonamento Postale

Fotocomposizione e grafica Stampa Generale S.r.l. ☎ 081.568.78.84 Stampa: ALFA di Castaldo Gaetano Napoli ASSOCIATO ALLʼUSPI UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA Pubblicazione iscritta al Centro Nazionale ISDS (International Serials Data System) del Consiglio Nazionale Ricerche con il numero di codice ISSN 0393-9952. Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC) n° 5707 Responsabile del trattamento dei dati personali (D.Lgs.196/2003) Gennaro Scotto Pagliara Direttore dellʼInformatore Navale di Napoli

Sul tavolo la prospettiva di nuovi scambi commerciali e iniziative comuni su formazione, logistica integrata e semplificazione doganale

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ollevata già diversi mesi fa dai vertici dell’Autorità Portuale, poco prima che scadesse il mandato del presidente uscente, la questione dell’intensificazione dei rapporti diplomatici e commerciali con la Repubblica Popolare Democratica d’Algeria è tornata di attualità ieri pomeriggio durante un summit a Palazzo Rosciano tra l’ambasciatore di Algeri in Italia, Rachid Marif, e il nuovo numero uno della Port Authority, Giuliano Gallanti. L’ambasciatore algerino, per la prima volta nella storia della città, è venuto a Livorno per una breve visita ufficiale e per conoscere da vicino i principali stakeholder dello scalo marittimo. Ad accoglierlo i rappresentanti delle categorie imprenditoriali, le Dogane, la Guardia di Finanza, l’Ad dell’Interporto Vespucci, Luciano Pannocchia, il responsabile porti della Regione Toscana, Fabrizio Morelli, e il presidente della Provincia di Livorno, Giorgio Kutufà. Il faccia a faccia tra Gallanti e Marif è stato proficuo e ha preso le mosse da concrete

ipotesi di collaborazione sinergica tra i due paesi. Al centro del tavolo un protocollo d’Intesa su formazione, semplificazione doganale e logistica portuale, già presentato il 30 settembre scorso a Roma, in occasione di un incontro fissato per tempo tra l’ambasciatore algerino e una delegazione toscana guidata dall’allora presidente dell’Autorità Portuale, Roberto Piccini, e composta dall’assessore provinciale ai trasporti, Piero Nocchi, dall’assessore comunale alla promozione dei saperi, Gio vanna Colombini, e dal presidente dell’Interporto Amerigo Vespucci, Marco Susini. L’accordo è stato ora sottoposto all’attenzione della nuova amministrazione del Porto. L’obiettivo è sottoscriverlo tra qualche mese nella capitale algerina, alla presenza delle più alte istituzioni dello Stato sahariano. Una volta firmato il cooperation agreement, lo scalo labronico potrebbe diventare il ponte di collegamento principale con l’Europa, sia per il Porto di Bejaja, che ha una vocazione per il traffico Ro-

Ro, che per lo scalo d’Oran, in cui sono previsti forti investimenti di potenziamento sull’asse dei contenitori. Ampio spazio, nel corso del colloquio, è stato inoltre dato all’esame dei rapporti di cooperazione nel campo della formazione e della ricerca, con la prospettiva di opportune forme di gemellaggio da istituirsi all’uopo tra il Polo Universitario della Logistica a Livorno e le università algerine; altri temi toccati: la possibilità di una gestione integrata delle piattaforme distributive e logistiche nell’area del Mediterraneo e la definizione di procedure comuni per la semplificazione e la telematizzazione dei controlli doganali e amministrativi. Rachid Marif si è detto soddisfatto della visita e ha rinnovato l’interesse a cooperare per il rilancio di prospettive comuni di sviluppo: «L’Algeria è condannata a crescere – ha dichiarato – e oggi ha più che mai bisogno di imprenditori che investano sul suo territorio, ha bisogno di consolidare la propria struttura logistica. Per questo crediamo molto nell’accordo che ci proponete e saremmo felici di invitarvi ad Algeri per sottoscriverlo quanto prima possibile» L’invito è stato accolto con favore da Gallanti, che ha aggiunto: «L’Algeria potrebbe diventare la Cina della Sponda Sud del Mediterraneo. In un contesto segnato sempre di più dalla crescita dei paesi del Maghreb diventa fondamentale rafforzare l’asse italo-algerino nell’ottica di una strategia di sviluppo competitivo dello scalo labronico. In questa partita verrà premiato chi sarà effettivamente in grado di attrarre crescenti quote di mercato».

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DUE NUOVE NAVI PER RBD ARMATORI SPA

Da sinistra: Giuseppe Mauro Rizzo – Amministratore Delegato e Direttore Generale della Rizzo-Bottiglieri-De Carlini Armatori Spa; Chen Yuan – Chairman della China Development Bank Corporation.

enerdì 3 giugno a Roma il Vice Presidente e prossimo Presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping e il Presidente del Consiglio della Repubblica Italiana Silvio Berlusconi hanno suggellato con la propria presenza i protocolli di intesa bilaterali firmati da quattordici grandi aziende Italiane con i rispettivi partner Cinesi. Tali accordi, per un ammontare complessivo di circa 3.3 miliardi di dollari, rappresentano i pilastri portanti dell’intensa collaborazione industriale e commerciale intrapresa tra Italia e Cina. In questo scenario economico ha assunto un’ importanza strategica rilevante il protocollo di intesa per 90 milioni di dollari firmato tra la China Development Bank Corporation, una delle maggiori banche cinesi, e la società italiana RizzoBottiglieri-De Carlini Armatori SPA, leader europea nel trasporto di rinfuse solide e liquide. L’accordo è stato firmato da Chen Yuan,

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Chairman della China Development Bank Corporation e da Giuseppe Mauro Rizzo, Amministratore Delegato e Direttore Generale della RBD Armatori SPA. Tale accordo ha messo in risalto il clima di grande fiducia e di reciproca stima instaurato dalla Compagnia armatoriale di Torre del Greco con uno dei colossi finanziari Cinesi, che finanzierà la costruzione di due grosse unità navali di 180/210.000 MT DWT. “Queste due navi – spiega Giuseppe Mauro Rizzo - si aggiungeranno alle 12 unità già varate in Cina tra il 2009 e il 2011 per la flotta RBD Armatori. Questo piano industriale da noi avviato, entra in un più ampio progetto di sviluppo mirato a costruire assets innovativi e, al tempo stesso, durature e affidabili relazioni commerciali tra Italia e Cina realizzando sinergie positive indispensabili per affrontare i mercati internazionali”. Il Vice Presidente Cinese Xi Jinping e il Presidente Silvio Berlusconi, con le

rispettive delegazioni, si sono complimentati personalmente con l’Ing. Giuseppe Mauro Rizzo ed hanno espresso la loro piena soddisfazione per un accordo strategico che vede protagonista un’ azienda italiana molto reputata a livello internazionale che ha sede a Napoli da oltre 160 anni. Insieme con la RBD Armatori hanno firmato accordi bilaterali anche altre aziende italiane di grandissima tradizione note per la loro dimensione e, parimenti, per la loro affidabilità, capacità organizzativa e di ricerca avanzata. Tra queste Telecom, Fiat, Wind. Con gli accordi siglati il 3 giugno l’Italia si tiene validamente e con orgoglio al passo degli altri paesi avanzati nella difficile competizione globalizzata. La suggestiva cerimonia, che si è svolta nella splendida Villa Doria Pamphili in Roma, si è conclusa con un cordiale scambio di auguri e un sincero arrivederci tra le Aziende Italiane e Cinesi.


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Brasile - Italia Cooperazione Portuale e Integrazione Logistica

Roma. E’ stata una forte azione di marketing territoriale sulle opportunità di investimento nella logistica il seminario, presso Palazzo Pamphili sede romana dell’ambasciata guidata da José Viegas Filho, “Brasile – Italia. Cooperazione portuale e integrazione logistica” organizzato con il Ministero delle Relazioni Estere ed il Governo Federale brasiliani e la collaborazione di ANTAQ, SEP e di Confitarma, Assonave ed Assoporti. I massimi vertici politici e amministrativi della portualità brasiliana, tra cui il Ministro dei porti Leonidas Cristino, hanno fornito ad una platea molto folta, dati e riferimenti normativi sui 27 Stati che compongono il Brasile, un’estensione geografica di oltre 8.500.000 di km2 e 8500 km di costa attraver-

so cui passa il 95% commercio internazionale dell’intero paese. Nel 2010 la portualità brasiliana è cresciuta del 14% rispetto al 2009, movimentando oltre 830 milioni di tonnellate di merci del valore complessivo di $ 300 mil. La capacità e l’efficienza delle infrastrutture portuali vincolano fortemente il processo di sviluppo economico del paese, soprattutto delle esportazioni, ed il governo federale del Presidente Lula da Silva entro il 2022 si è dato l’obiettivo di portare la movimentazione portuale delle merci a 1,7 miliardi di tonnellate. In quest’ottica, nel 2007 il dipartimento è stato trasformato in Ministero dei porti - SEP Secretaria de Portos - ed annesso direttamente alla struttura della Presidenza della Repubblica.

In totale il Brasile conta 37 porti pubblici, di cui 18 dei 34 marittimi, direttamente controllati dal governo federale, attraverso società miste di cui è azionista di maggioranza, e 129 terminal di uso privato - che nel 2010 hanno movimentato oltre i 2/3 del totale delle merci dei porti - ad uso esclusivo della produzione verticalizzata degli impianti produttivi o estrattivi di singole imprese o di consorzi. L’insieme di questo sistema è regolato ed armonizzato dall’Agenzia nazionale dei Trasporti Acquaviari (ANTAQ), che sovrintende al PND (National Ports and Waterway Dredging Program), un programma di $730 mil di opere pubbliche per l’approfondimento e l’allargamento dei canali di accesso dei 18 porti principali. L’agenzia ha anche elaborato un Piano generale delle concessioni (PGO), che identifica 45 aree destinate a specifiche tipologie di merce in 19 porti su cui attrarre gli investimenti privati. Il Ministero sta anche approntando il Piano Nazionale Logistico dei Porti (PNLP - National Port Logistics Plan) con un orizzonte temporale di 5, 10 e 20 anni, per l’incremento di movimentazione e stoccaggio merci, per il miglioramento dell’efficienza del management portuale e per la definizione di responsabilità e ruoli istituzionali dei diversi soggetti. Obiettivo sia delle politiche centrali che dei singoli porti è l’abbattimento dei principali colli di bottiglia all’espansione del flusso com-

Brasile e crociere

Nel 2010 i porti brasiliani hanno registrato 1.100.000 crocieristi. È un mercato in netta crescita ed in prospettiva della Coppa del Mondo che si disputerà in Brasile nel 2014, sono stati avviati lavori per $481 mil di investimenti in 7 porti (Rio de Janero, Santos, Recife, Salvador, Natal, Fortaleza, Manaus), sia nuove costruzioni che per lavori di ampliamento ed ammodernamento dei terminal passeggeri, che saranno completati entro il 2013. merciale, che nel 2010 è cresciuto del 37%, promuovendo misure che, oltre a migliorare ed adeguare le infrastrutture, riducano il congestionamento delle banchine e i tempi e i costi complessivi di scalo delle navi, integrate da pianificazioni ambientalmente sostenibili mirate allo sviluppo del trasporto interno delle merci attraverso la rete ferroviaria, il cabotaggio marittimo a corto raggio e l’utilizzo dei 44.000 km di vie fluviali brasiliane potenzialmente navigabili, per abbassare entro il 2025 la quota del trasporto su gomma al 30%, attualmente intorno al 60%. Il grande attivismo brasiliano è stato ripreso anche dal Presidente di Confitarma Paolo D’amico, che intervenendo al seminario, ha sottolineato che “il porto è il punto di interconnessione tra produzione e consumo” e l’attenzione che il Brasile dedica al proprio sistema portuale dovrebbe essere di esem-

pio all’Italia, dove da anni che si sta lavorando ad una riforma amministrativa e finanziaria, ma “i porti sanno più di chiunque altro di quello di cui hanno bisogno”. Il Brasile è il 4° partner commerciale italiano, ma è ancora irrisolta la questione sulle tasse del faro (tasse di ancoraggio) che le navi di bandiera italiana devono versare ai porti brasiliani. D’Amico si è auspicato che gli incontri attualmente in corso arrivino ad una soluzione a breve che equipari agli altri paesi europei il trattamento riservato alle navi italiane. A seguire l’intervento del Segretario Generale di Assoporti, Paolo Ferrandino, che ha sottolineato come la prossimità geografica dei porti italiani ai mercati dell’Europa orientale sia di interesse commerciale anche del Brasile, con il quale l’Italia attualmente ha 11 linee regolari di collegamento. Giovanna Visco

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RAM FA ‘’SCUOLA’’ IN EUROPA MENTRE L’ITALIA DIMEZZA I FONDI oma. Secondo Tommaso Affinita recentemente riconfermato per i prox tre anni AD di RAM SpA (Rete Autostrade Mediterraneee), la società, di proprietà del Ministero dell’Economia e delle Finanze finalizzata allo sviluppo delle Autostrade del Mare (AdM) e dell’intermodalità sostenibile - l’estensione normativa dell’ecobonus dall’Italia a tutta l’EU non solo dovrebbe essere auspicabilmente strutturale per la sua neu-

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tralità rispetto alla concorrenza di mercato tra le linee marittime, ma essa dovrebbe promuovere anche le AdM verso i paesi non comunitari del Mediterraneo, perché insieme all’essere veicoli di sostenibilità ambientale esse sono “strumenti di prosperità e pace per la gente”. Intanto, RAM, che in Italia di concerto con il Ministero dei Trasporti è il gestore operativo dell’ecobonus, è già pronta a partecipare al bando comunitario, previsto a breve, di assegnazione per

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lo studio di fattibilità dell’ecobonus europeo ed una sua definizione operativa entro fine anno. La possibilità che sia proprio RAM ad aggiudicarsela è molto alta per Affinita, essendo “l’unico soggetto in Europa ad averne esperienza” e di conseguenza un’alta capacità progettuale. Per ricordare brevemente, l’ecobonus è il rimborso, variabile dal 28 al 30%, del costo esterno al tutto gomma pagato dalle imprese di autotrasporto che effettuano almeno 80 viaggi su tratte marittime riconosciute dall’incentivo in alternativa a quelle stradali. Nel triennio 2007-2009 sul nostro territorio nazionale questo meccanismo ha generato il trasferimento dalla strada al mare di circa 1.500.000 di camion, attestandosi best practice europea per la riduzione di CO2, di congestionamento stradale e di tasso di incidentalità, che come diffuso da Ania Federtrasporto su fonte ACI Istat, per il solo 2009 ha riguardato per il 6% dei casi

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mezzi pesanti in circolazione sulle nostre strade (circa 13.000), coinvolgendo oltre 25.000 veicoli e provocando il 6% delle vittime (254 morti) ed oltre il 3% dei feriti (10.453 persone). Il trend di crescita della quota di imprese di autotrasporto che adottano l’intermodalità mare-terra ha sostenuto la crescita delle Autostrade del Mare, in termini di capacità di stiva, di frequenza e di varietà degli itinerari marittimi cabotieri riconosciuti dall’Ecobonus, che oggi ammontano a 35, che RAM sta riscontrando tangibilmente nella crescita dell’entità degli importi delle pratiche gestite, che singolarmente raggiungono Ecobonus fino a 3 milioni di euro calcolati su volumi di affari spostati al mare da singole imprese di autotrasporto anche di €10 milioni. Per il 2010 le istruttorie sono in via di conclusione, ma il finanziamento, rispetto al 2009, è stato dimezzato a 30 milioni (nel triennio 20072009 complessivamente è stato di €170 milioni). Per Affinita è ancora possibile l’auspicio che “si possa aumentarne le disponibilità nel corso dell’anno”. La riduzione si rifletterà sugli importi riconosciuti (non sul numero delle pratiche), determinando il rischio di aumentare il numero di mezzi pesanti in circolazione su autostrade e strade, soprattutto di quelle imprese già utenti delle AdM ma non ancora organizzate per fruirne strutturalmente, e di quelle in procinto di un approccio. Considerando quanto indicato dal Governatore Draghi sulla necessità di operare tagli pubblici non orizzontali, l’ecobonus, (che peraltro necessita di risorse piuttosto modeste se paragonate a quanto finora è stato riconosciuto all’autotrasporto dai vari Governo a fondo perduto) incide non solo in superficie, sulla riduzione dei costi sociali per le esternalità inquinamento atmosferico e acustico, congestione, incidenti stradali – ma anche sulla cultura di impresa e sulla percezione delle proprie responsabilità sociali, aumentando le capacità di autoriduzione dell’impatto ambientale delle singole imprese di autotrasporto, che alla luce delle attuali prospettive eco-ambientali, sono alla base della salvaguardia non solo dei nostri territori ma di tutto il pianeta. Giovanna Visco


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A BORDO DI MSC SPLENDIDA IL CONCORSO

“MISS BELLA D’ITALIA E MISTER BELLO D’ITALIA 2011” apoli - Presentato il 6 Giugno scorso a bordo di MSC Splendida, ormeggiata a Napoli, la decima edizione di “Miss Bella D’Italia e Mister Bello d’Italia”, concorso di bellezza ideato dal patron Franco Buccinà. Le selezioni (circa 200/300) che coinvolgeranno per tutta l’estate le più belle località italiane con la collaborazione di una rete di agenti regionali. Per partecipare al concorso gli aspiranti miss e mister, devono aver compiuto i 14 anni e non avere superato i 28. Il vincitore e la vincitrice verranno incoronati durante la crociera “Bellezze a bordo” su MSC Splendida con partenza prevista dal porto di Napoli il 1° ottobre. Durante la setti-

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Partono le selezioni del concorso. L’incoronazione a ottobre durante la crociera “Bellezze a bordo”. Madrina dell’evento, Loredana Lecciso. mana a bordo saranno presenti anche giornalisti e personaggi del mondo dello spettacolo, in programma shooting fotografi e riprese che verranno trasmesse sul canale 909 di SKY. Durante la crociera saranno assegnate alcune fasce prestigiose e contratti di lavoro con importanti agenzie. I 20 finalisti uomini e le 20 finaliste donne si sfideranno per contendersi le fasce, ma solo i 2 che arriveranno in finale saranno incoronati “Miss

Bella d’Italia e Mister Bello d’Italia 2011”. Alla conferenza stampa di presentazione del concorso “Miss Bella d’Italia e Mister Bello d’Italia”, sono intervenuti la madrina dell’evento Loredana Lecciso, la responsabile del concorso Anna Patania, il direttore di Star TV Nello di Martino, l’area manager Sud Italia MSC Crociere Francesco Manco. Hanno inoltre partecipato Federica Leocata, Miss Bella d’Italia 2010, Beppe

Convertini, attore lanciato dal concorso nel 1993, e Rajae Bezzaz, concorrente dell’ultima edizione del Grande Fratello. “L’Italia è un paese di grande fascino e bellezza, aspetti del nostro territorio su cui puntiamo e che promuoviamo attraverso le nostre crociere” dichiara Francesco Manco, Area Manager Sud Italia MSC Crociere. “Per questa ragione sosteniamo iniziative che, come in questo caso li mettono in evidenza, offrendo visibilità non solo ai concorrenti, ma anche alle suggestive località italiane coinvolte dal concorso”. Per questa edizione, l’official jingle del concorso è stato realizzato dalla band JXJ, lanciata dal programma televisivo X-Factor.

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Rina: fatturato ok, 205 milioni di euro nel 2010 Ente certificazione compie 150 anni, 120 uffici in 42 Paesi perdite ed avarie delle navi a vela. Nel tempo, ha ampliato i propri campi di attività e oggi e' una società multinazionale con un fatturato di 205 milioni di euro, composta da 55 società, con 120 uffici dislocati in 42 diversi Paesi del mondo, in cui operano oltre 1.400 dipendenti nei settori dell'ambiente, dell'en''Siamo soddisfatti del 2010 che ci ha visto ergia, dei trasporti, della logistica, della ancora una volta crescere nonostante il diffi- sicurezza e della responsabilità sociale. cile momento economico mondiale . Noi, però, eravamo abituati a crescite a due cifre e abbiamo voglia di continuare. Nel 2011 ci aspettiamo di avere un po' più di attività nelle aree industriali quali l'energia, le energie rinnovabili e il gas dove siamo in forte sviluppo. Ci aspettiamo anche che la certificazione di prodotto e di sistema cresca. C'è comunque un mondo che cresce a due cifre: cerchiamo di agganciare quello''. ENOVA - Crescerà del 5-6% nel 2011 il fatturato del Rina, una delle più antiche società di classificazione e di certificazione al mondo che celebra quest'anno il 150/mo anniversario. La previsione e' dell'amministratore delegato, Ugo Salerno.

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Il Rina nasce a Genova nel 1861, su iniziativa della Associazione della Mutua Assicurazione Marittima, come ente nazionale di classificazione navale per coprire i rischi relativi a

Ugo Salerno


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STELLE A BORDO DI COSTA FAVOLOSA IL 2 LUGLIO A TRIESTE Massimo Bottura e Carlo Cracco saranno gli chef della cena di gala del Battesimo di Costa Favolosa, nave simbolo dell’italianità nel mondo che celebra i 150 anni dell’unità d’Italia

enova, 6 giugno 2011 Fervono i preparativi per il Battesimo di Costa Favolosa (www.costafavolosa.com), il prossimo 2 luglio a Trieste, e l’evento non può che prevedere il coinvolgimento di due dei massimi esponenti della cultura gastronomica italiana nel mondo: Massimo Bottura e Carlo Cracco. La nuova ammiraglia di Costa Crociere, simbolo dell’italianità nel mondo, celebrerà il suo debutto con una cena di gala a base di prodotti e ricette tutti italiani, firmata due ospiti d’eccezione, pluristellati Michelin. Il ristorante Osteria Francescana di Massimo Bottura, a Modena (www.osteriafrancescana.it), e il ristorante Cracco, a Milano (www.ristorantecracco.it), brillano entrambi con due stelle Michelin. Tra i tanti riconoscimenti ricevuti, l’Osteria Francescana è al 4° posto e “chef ’s choice” della classifica S.Pellegrino 50 World's Best Restaurants, mentre il Ristorante Cracco ha 3 forchette nella guida del Gambero Rosso. Le guest star dei fornelli sono entusiaste di collaborare a un evento di maestosa portata come quello che

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atteso per la notte del 2 luglio, quando oltre 2.000 Ospiti illustri parteciperanno a bordo di Costa Favolosa alla principesca cena di Gala, degna di essere ricordata. Da veri artisti quali sono, Bottura e Cracco non hanno potuto fare a meno di ‘vivere’ la nave per trarre l’ispirazione per il menu del battesimo di Costa Favolosa, inno all’italianità e al Made in Italy. Bottura dichiara: “Vedo Costa Favolosa come un padiglione sull’Italia alla biennale di Venezia, ma, in movimento; come l’Ambasciatore mobile dell’Italia nel mondo e la guardo con gli occhi di un bambino o anche quelli di Fellini e mi sembra un sogno, come in Amarcord…”. A tal proposito la scelta di Bottura è caduta su alcuni piatti che ricordano la sua infanzia modenese, come gli Anolini al Parmigiano Reggiano; in questo caso una variante di Anolini senza carne di maiale, adagiati su una crema pura di Parmigiano Reggiano. Inoltre Bottura ha scelto un piatto a base di merluzzo accompagnato da una varietà d’ingredienti

tipici e rappresentativi di alcune regioni italiane, come ad esempio la purea con le nocciole del Piemonte e l’impiego di limoni di Sorrento. Vitello Tonnato, Caprese e Asparagi con le Uova, sono i piatti scelti da Carlo Cracco per interpretare il menu/capolavoro dedicato all’unità d’Italia, “Voler legare il menu a dei piatti così tradizionali, anche se hanno solo 150 anni, credo sia un omaggio alle nostre radici e alla cultura culinaria del nostro territorio, fatta di diverse sfaccettature.

Cultura che quando si porta in una nave come questa diventa il vanto e la storia della nostra terra.”, afferma Cracco. La stretta collaborazione tra Cracco e Bottura è supervisionata da Stefano Fontanesi, Corporate Executive Chef di Costa Crociere “E’ un onore per me collaborare con Cracco e Bottura, il mio ruolo è mediare tra una cucina per poche decine di persone, cui loro sono abituati e quella di una grande Cena di Gala; i due chef si stanno esercitando anche ad usare le nostre cucine super-tecnologiche. E’ una cooperazione a tutto tondo che sta valorizzando ognuno di noi”. Infatti, sia Bottura sia Cracco non nascondono che questa cena di gala sarà una vera sfida, in cui dovranno trasmettere tutta la loro abilità a ben più di qualche decina di tavoli. Ma la sfida non finisce qui! Come ricorda Fontanesi in relazione allo stile culinario di Costa Crociere “Abbiamo clienti internazionali e per mantenere il nostro segno distintivo, ossia, lo stile italiano, si parte da ingredienti prettamente italiani, come ad esempio l’olio d’oliva e il parmigiano; ovviamente abbiamo un occhio per la cucina internazionale, basata sulle esigenze dei nostri Ospiti provenienti da tutto il mondo, a cui andiamo ad aggiungere i nostri piatti italiani. Perché noi di Costa Crociere siamo italiani al 100%.” L’eccellente qualità degli ingredienti scelti e impiegati in ogni crociera, nella preparazione dei cibi, unita all’esperienza e l’estro dei preparatissimi chef, trasformerà i pasti a bordo in appuntamenti speciali, non solo su Costa Favolosa ma all’interno di

ognuna delle 15 navi di Costa Crociere. I vini che accompagneranno la cena di gala di Costa Favolosa sono stati selezionati con estrema cura, la stessa che Costa Crociere ha per la carta dei vini a bordo di tutte le navi della flotta. Infatti, oltre a una selezionata scelta di champagne, spumanti italiani e vini doc, Costa Favolosa e le altre navi del gruppo ospitano a bordo le annate 2003 e 2004, dell’Amarone Aneri riserva Stella, vino dalle nobili origini e dall’aroma inconfondibile, conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo, con etichetta personalizzata che riporta il nome della nave.

CENA DI GALA DI COSTA FAVOLOSA – 2 LUGLIO 2011 TRIESTE Caprese Polpa di pomodoro fresco, mozzarella di bufala e olio al basilico Tuorlo d’uovo marinato con asparagi verdi Gli anolini in crema pura di Parmigiano Reggiano Vitello tonnato Medaglioni di vitello con salsa tonnata tradizionale, capperi e sedano Merluzzo nero in crosta nera con purea di patate, nocciole e tartufi Cassata siciliana Meringa all’italiana con ricotta, pistacchio e ciliegie candite Vini Prosecco Aneri N°1 Leda Aneri 2009 Brunello Montalcino Mastrojanni 2006 Moscato d'Asti Bosc d'la rei Batasiolo 2010.


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