ANNO 1 • NUMERO 2 • Autunno 2010 Year 1 • Number 2 • Autumn 2010
COLOPHON n.2 - Autunno, Autumn 2010 Redazione: Gian Carlo Torre, Marco Picasso, Priamo Pedrazzoli Grafica: Giovanni Daprà, Ester Crisanti (lares@iol.it) • Web: Renato Gelforte Traduzione: Barbara Raineri (inglese), Tamara Osler-Schweers (tedesco) Organizzazione: Bruno Zani, Elio Osler, Luigi Lanfossi Chi intende riprodurre le parti del presente fascicolo deve citare la fonte o chiedere l’autorizzazione alla redazione. La responsabilità dei testi e dei termini è dei singoli autori. Tutti i marchi e le aziende citate su inPRESSIONI, sono proprietà dei loro detentori. Qualsiasi forma di collaborazione con inPRESSIONI è su invito e a titolo gratuito. Il materiale inviato alla redazione se non preventivamente concordato per iscritto, non sarà restituito. Informazioni: www.graficainsieme.ning.com - g.insieme@gmail.com
Sommario - Contents Bruno Marsili da Osimo Josep Triadó Mayol "Inutile phare de la nuit" L'Ex Libris moderno Il viaggio e gli Ex Libris Gli Ex Libris di Enzo Maiolino Il Museo Gutenberg Nippon Ex Libris Association
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SUSSIDIO DIDATTICO
Associazione C.F.P. "Eugenio Fassicomo" - Scuola Grafica Genovese Via Imperiale, 41 - 16141 Genova (Italia) Telefono (+39) 010 518651 - Fax (+39) 010 51865288 - scuola.grafica@tiscali.il I sussidi didattici sono distribuiti a titolo gratuito. È gradito un contributo a sostegno delle attività dell'Associazione C.F.P. Eugenio Fassicomo - Scuola Grafica Genovese, da versare sul conto dell'Associazione. Scrivere in modo leggibile: nome, cognome e indirizzo di chi invia il contributo. IBAN - IT26 H061 7501 4030 0000 1478 620 - Causale: Contributo per Associazione C.F.P. Eugenio Fassicomo. This educational publication is being distributed on a complimetary basis, free of any charge. The sponsoring association (Associazione C.F.P. Eugenio Fassicomo) will gratefully acknowledge independent grants in support to this editorial initiative, to be paid to: Associazione C.F.P. Eugenio Fassicomo - Scuola Grafica Genovese - BIC: CR GE IT GG 103 -- IBAN: IT26 H061 7501 4030 0000 1478 620 - Contributo per Ass. C.F.P. Eugenio Fassicomo - Indicating clearly the name and address of the sponsor. Esta publicación cultural es distribuida de forma gratuíta. Se agradecerá la ayuda para el sostenimiento de la actividad de la Associazione C.F.P. Eugenio Fassicomo - Scuola Grafica Genovese, para lo que se detalla la cuenta. Indicar claramente el nombre y apellidos de quien realiza la contribución. Associazione C.F.P. Eugenio Fassicomo - Scuola Grafica Genovese BIC: CR GE IT GG 103 -- IBAN: IT26 H061 7501 4030 0000 1478 620 - Contributo per Ass. C.F.P. Eugenio Fassicomo. Die Unterrichtsmaterialien werden kostenlos verteilt. Es ist ein willkommener Beitrag zu den Tätigkeiten der C.F.P. - Unterstützung Eugenio Fassicomo - Schule Graphics Genovese, zahlbar im Namen des Vereins. Schreiben Sie gut leserlich: Name und vollständige Anschrift des Beitrags des Absenders. BIC: CR GE IT GG 103 -- IBAN: IT26 H061 7501 4030 0000 1478 620 - Beitrag für Ass. C.F.P. Eugenio Fassicomo
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nPRESSIONI presenta il suo secondo numero, decisamente contenti dell’accoglienza riservataci e dell’interesse suscitato in ambito italiano ed internazionale. Ringraziamo tutti coloro che hanno richiesto inPRESSIONI alla Associazione C.F.P. “Eugenio Fassicomo” - Scuola Grafica Genovese. Proseguendo nel percorso indicato nell’introduzione al primo numero i riferimenti alle radici sono affidati a maestri quali Bruno Marsili da Osimo e Josep Triadó Mayol mentre il contemporaneo è affidato a Vincenzo Piazza e Zoltán Vén, quest'ultimo analizzando l’ex libris moderno, affronta il tema della composizione grafica mediante computer. Nei prossimi numeri potremo leggere l’intervento di Martin R. Baeyens e quindi confrontarci con questo aspetto tecnico collegato all’ex libris. Con Pierlorenzo Gianella entriamo nell’affascinante mondo del viaggio, mentre con Enzo Maiolino mostriamo un maestro dell’astratto geometrico, non insensibile al fascino dell’ex libris che ci fa dono del suo ex libris originale inserito in questo numero. Elke Schutt-Kehm e Ichigoro Uchida sono gli ambasciatori internazionali che ci presentano rispettivamente il Museo Gutenberg di Magonza e la Nippon Ex Libris Association. Il cammino prosegue fino alla quarta di copertina ove vengono indicati gli argomenti del primo numero del 2011.
Gian Carlo Torre
inPRESSIONI presents its second issue since we are undoubtedly pleased for the warm welcome we have received and for the interest we have arisen either at Italian and International level. We thank all those who have requested inPRESSIONI to the C.F.P. Association “Eugenio Fassicomo” - Genoan Graphic School. By proceeding through the path indicated in the introduction on the first issue, references to origins are entrusted to masters such as Bruno Marsili da Osimo and Josep Triadó Mayol, while the contemporary is entrusted to Vincenzo Piazza and Zoltán Vén who, by analysing the modern ex libris, he faces the topic of graphic composition through a computer. In the following issues, we will be able to read the speech by Martin R. Baeyens and so to examine this technical aspect connected to the ex libris. With Pierlorenzo Gianella, we enter the fascinating world of voyage, while Enzo Maiolino's presentation shows us a master of geometrical abstractism who is not indifferent to the charm of exlibrism and gives us a gift, that is his original ex libris included in this issue. Elke Schutt-Kehm and Ighigoro Uchida are the International messengers that present to us respectively the Gutenberg Museum in Mainz and the Nippon Ex Libris Association. The route proceeds in the back cover which indicates the topics that will be dealt with in the first issue of the year 2011.
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Xilografia su legno di testa (X2) - s.d., mm 156 x 71
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Bruno Marsili da Osimo Gli ex libris capolavori di poesia e di contemplazione.
Stefano Trojani
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runo Marsili, nato ad Osimo nel 1888, seguendo il risveglio per la xilografia promosso da Adolfo De Carolis, si dedicò a quella tecnica che fu il mezzo più congeniale per esprimere la sua inclinazione all’illustrazione. “Prima di entrare nel mondo di De Carolis, si dedicava quasi completamente all’arte xilografica servendosene come mezzo d’illustrazione, ma anche con opere autonome e infine realizzando molti ex libris”. In quegli anni fu chiamato ad insegnare in Urbino alla Scuola del Libro, istituita nel 1925, che aveva come scopo principale quello dell’insegnamento dell’illustrazione dei libri. Quella Scuola, unica in Italia, in seguito si chiamò “Istituto d’Arte per la Decorazione ed Illustrazione del Libro”. Durante il periodo d’insegnamento in Urbino lavorò intorno allo straordinario volume “Le Aquile Feltresche nel Palazzo Ducale d’Urbino” con cui Marsili “costruì la propria opera d’incisore ormai tutto chiuso nel suo mondo mistico e rarefatto, un po’ dannunziano e un po’ francescano fino al 1962 anno della sua scomparsa” 1. Intensissima è stata la sua attività creativa. Dai piccoli fregi, dalle decorazioni di cartoncini commemorativi e augurali, alle composizioni di grande mole; dalla alluminatura e dalla illustrazione del libro all’interpretazione dei massimi capolavori mistici e letterari, antichi e recenti, in poco più di trent’anni, Bruno ha accumulato una produzione imponente. Signore della rinata xilografia, che egli tratta da par suo, incidendo di preferenza col bulino il legno di testa, assai più faticoso ma di ben maggiore efficacia e rendimento del più facile e tenero legno di filo, non c’è manifestazione della natura o dello spirito che non abbia attratta la sua attenzione e non lo abbia tentato. Come ci indica il Fanti realizza «grandi legni di paesaggio o di figura (felicissimi quelli del ciclo francescano, tutti spiranti mistico ardore); minori illustrazioni sempre d’ambiente francescano, che si compendiano nelle silografie del “Cantico delle Creature”, delle “Laudi di Santo Francesco”, della “Lauda in onore di Santa Chiara”, dalle quali discendono i preziosi libretti delle “Litanie Lauretane” e dello “Stabat Mater”, illustrazioni di carattere profano». Bellissime quelle raccolte nel volume “Le Aquile Feltresche”, interpretazioni pittoriche di capolavori letterari, come “La Canzone delle sei visioni” del Petrarca; giù fino alla grande fatica della decorazione della edizione monumentale degli “Evangeli” curata da Padre Semeria; tutto tocca e tratta il bulino di Bruno da Osimo, e tutto ravviva, rallegra, impreziosisce. Nei momenti di otium, riposa incidendo deliziosi ex libris, per i quali sa creare spunti felicissimi, partecipazioni di nozze, cartoncini augurali, testatine per carta da lettere, oppure ornando di legni incisi preziosissime scatole o decorando pergamene, di cui suol fare dono regale agli amici, come per rendere partecipi le persone che ama della sua “inesauribile ricchezza”. 1 Giuseppe Cucco “Bruno da Osimo”. Catalogo mostra Osimo 27.05 - 11.06.1989. Grafiche Scarponi, Osimo, 1989.
Bruno Marsili da Osimo followed the reawakening of xylography promoted by Adolfo De Carolis; he taught in
Urbino at the School of Books, the only one in Italy, established in 1925, that had as his main aim that of teaching the illustration of the book consequently called “Institute of Arts for Decoration and Illustration of Books”. His creative activity has been very much intense. He created numerous ex libis, small masterpieces of poetry and contemplation that reach
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Xilografia su legno di testa (X2) - s.d., mm 66 x 42
Xilografia su legno di testa (X2) - s.d., mm 74 x 51
Gli ex libris sono una sua passione. Ne ha creati moltissimi dimostrando una grande capacità d’invenzione figurativa, di sentimento lirico, di appropriate interpretazioni simboliche. Le interpretazioni simboliche dell’indicazione culturale del libro sono assunte dal mondo naturalistico più quotidiano cielo, terra e mare. Le raffigurazioni degli ex libris, piccoli capolavori di poesia e di contemplazione raggiungono la perfezione del modulo compositivo. Bruno da Osimo sigla le sue opere con una stella sino al 1936, dal 1936, anno della morte della moglie Alma, le sigla con due stelle per arrivare alle tre stelle che compaiono a partire dal 1938, anno della scomparsa della sorella Anita. La tecnica incisoria è tenuta al massimo della precisione, affinché la figurazione grafica si esprima nell’equilibrio più rigoroso armonizzando la grafia dell’interno con quella dei particolari. La composizione figurativa è sempre studiata per interpretare materialmente o simbolicamente i soggetti titolari o le collezioni librarie con la più marcata corrispondenza allusiva, senza tuttavia scadere nel banale e nel comune. Il riporto letterario si rapporta studiatamente alla descrizione figurativa, per altro trasdotta in linguaggio simbolico ispirato al mondo naturalistico più quotidiano, cioè alla vita del cielo e della terra, del mare, ai fatti della storia o ai frammenti di vita raccolti nell’esperienza di ogni giorno. Questi ex libris nella loro pochezza di spazio figurativo sanno esprimere e testimoniare la sensibilità poetica e la capacità inventiva del Maestro osimano che, nella composizione allegorica sia perfection of composition form, demonstrating a great ability in figurative invention, in lyrical feeling, in appropriate symbolic interpretations acquired by the most ordinary naturalistic world: sky, earth and sea. Figurative composition has always been studied in order to materially or symbolically interpret owners or book collections through the most marked allusive correspondence, without nonetheless decreasing into banality and commonplace. Bruno da Osimo seals his works with a star until 1936; from 1936 on, year of the death of his wife Alma, he seals them with two stars in order to reach three stars that appear starting from 1938, year in which his sister Anita disappeared.
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religiosa sia civile, ha segnato il massimo del suo sapere artistico; “…a questa parte della sua produzione più durevole e sicura sarà affidata la sua fama”, aveva scritto nel 1957 il Tanzi. Bibliografia
Giuseppe Cucco “Bruno da Osimo”. Catalogo mostra Osimo 27.05 11.06.1989, Grafiche Scarponi, Osimo, 1989. Pietro Zampetti “Pittura nelle Marche. Dal Barocco all’Età Moderna”, Vol. IV, Nardini Editore, Firenze, 1991. Pio Carlo Barola “Bruno da Osimo: un mistico della natura”, Grafica ed Ex Libris, Casale Monferrato, 1995. Stefano Papetti “L’officina di Bruno da Osimo. Xilografie, maioliche, tessuti”. Catalogo Mostra Civitanova Marche, 8 luglio - 8 ottobre 2000, Federico Motta Editore, Milano, 2000. Luca Ceccarelli “Bruno da Osimo. La vita, la grafica, gli ex libris”, www. artifexlibris.com, 2007.
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Xilografia su legno di testa (X2) - s.d., mm 109 x 69 Xilografia su legno di testa (X2) - (X2) - s.d., mm 71 x 49 Xilografia su legno di testa (X2) - s.d., mm 70 x 50 Xilografia su legno di testa (X2) - s.d. mm 146 x 100
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Xilografia su legno di testa (X2) - s.d., - 1955, mm 85 x 60
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Josep Triadó Mayol un designer avant la lettre
Prof. Dr. Francesc ORENES
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osep Triadó Mayol (Barcellona, 1870-1929) costituisce, unitamente con Alexandre de Riquer Inglada (Calaf, 1856-1920) e Joaquim Renart García (Barcellona, 1879-1961), il trio di artisti che diede impulso all’exlibrismo catalano, nell’area di Barcellona, culla dell’exlibrismo spagnolo, che si manifestò alla fine del secolo XIX e al principio del XX nel contesto dell’arte modernista paneuropea. L’exlibrismo catalano, molto preparato, potenziato dalla febbre del collezionismo, grazie al lavoro dei tre artisti menzionati, seppe creare un suo proprio e meritato spazio riconosciuto nel contesto internazionale. In questo senso, l’apporto fornito da Triadó fu realmente importante. In ricordo di quest’artista e del suo lavoro esemplare come exlibrista, scriviamo queste righe. Se è certo che Alexandre de Riquer fu il padre dell’exlibrismo catalano e spagnolo moderno, Josep Triadó fu il suo figlio più prolifico con una produzione di 300 ex libris. É giusto riconoscere che Triadó, grazie al suo talento artistico, oltre a contribuire con un’opera copiosa di ex libris, fu pure un entusiasta stimolatore della causa exlibristica per il suo attivo inserimento nell’associazione catalana durante la prima parte del secolo XX, così come per la proiezione della sua privilegiata professione come professore d’arte. Profondo conoscitore di tutto quanto è collegato alle arti del libro e lavoratore instancabile nel campo dell’illustrazione grafica, Triadó iniziò i suoi primi passi nell’exlibrismo a fianco di Alexandre de Riquer, più anziano di lui di quattordici anni, che si era dissetato alle fonti dei preraffaelliti inglesi e da cui apprese la tecnica dell’incisione calcografica; sotto quest’aspetto è interessante ricordare che, nella abbondante opera di Triadó, si contano dodici ex libris incisi con la tecnica dell’acquaforte che meritano tutta la nostra attenzione per la eccellenza concettuale e tecnica. Triadó realizzò, inoltre, altre lastre calcografiche, come opere originali di grafica libera, tra le quali si distinguono le venti calcografie delle “Visions d’Espanya”. Seguendo criteri cronologici, l’estesa opera exlibristica di Triadó può essere osservata tenendo presenti due periodi chiari e concreti: la tappa modernista (1900-1906), con quasi un centinaio di ex libris, nella quale l’artista contribuì anche alla fondazione della “Asociación de Exlibristas Ibéricos”, nel 1902, - la prima delle quattro associazioni che sono comparse nel secolo XX in Catalogna - e alla pubblicazione della “Revista Ibérica de Ex-libris” (1903-1906). La pubblicazione del suo “Primer Llibre d’Exlibris d’En Triadó”, nel 1906, contiene i primi venticinque ex libris disegnati dall’ artista. Il secondo periodo corrisponde alla tappa novecentista (1914-1926), con quasi duecento ex libris che Triadó pubblicò sotto forma di collezione di ex libris raccolti in cartella. Questa tappa culminò con la fondazione della seconda associazione exlibristica, la “Unión de exlibristas ibéricos”, nel 1918, e con la pubblicazione della rivista “Pro Ex-libris” durante il biennio 19211922, con un’attiva partecipazione di Triadó. Lungo queste due tappe Triadó si mostrò sempre dotato di una forte personalità artistica, elegantemente espressa con un disegno creativo dal grafismo magistrale, dal tratto agile e sicuro, e da una gran correzione accademica. Fornito, inoltre, di un’abilità ornamentale, robusta ed esuberante, e di una gran versatilità di stili. É per questa ragione che alcuni critici hanno indicato come eclettica l’opera exlibrística di Triadó. Consideriamo pure questa valutazione per dire che l’eclettismo di Triadó, lungi da esser un difetto, costituisce un campionario della sua ricchezza culturaANNO 1 • NUMERO 2 • Autunno 2010
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le, artistica e della sua libertà creatrice, che si manifesta nelle sue opere considerate nel loro complesso e singolarmente. Se è certo che nel lavoro exlibristico di Triadó si percepiscono le più diverse fonti d’ispirazione - medievali, rinascimentali, barocche, moderniste o novecentiste -, in una prima tappa si notano, soprattutto, le influenze dell’incisione tedesca e della corrente neogotica della fine del secolo XIX così come del Modern Style che prosegui, con una gran profusione di arabeschi e motivi floreali, propri delle sinuosità della “Art Nouveau”. Fu durante il nostro Novecentismo catalano che l’artista, sicuro della sua opera, poté mostrare con maggior coerenza la sua personalità artistica al servizio del progetto di paese che spuntava. Valutati nel suo complesso, gli ex libris di Triadó ci appaiono come l’opera di un architetto, architetto grafico, nel nostro caso, che non perde di vista le leggi della Opus 65 - Clichè (P1) - 1903-1904, mm 92 x 60 gravità e dell’equilibrio delle forme in base a una composizione centrifuga dinamica, generalmente simmetrica ed elegante, con una chiara e progressiva tendenza alla semplicità, e arricchita sovente, con l’incorporazione del colore inteso però come un elemento d’espressione. Triadó inoltre, buon conoscitore dei simboli e delle allegorie, seppe dotare le sue creazioni exlibrístiche di un ricco repertorio d’immagini che si adegua perfettamente alla funzione degli ex libris come segni di proprietà e, soprattutto, come segni d’identità. Abile disegnatore ed eccellente grafico, Triadó si manifesta nel corso del suo percorso artistico sempre coerente e dotato di una gran ricchezza di abilità nei settori grafici, formali, tecnici, cromatici, tipografici, araldici, simbolici, retorici e anche letterari. Avanzandosi la sua epoca, Triadó seppe imprimere in ciascuno dei suoi ex libris il segno chiaro e inconfondibile del suo stile, perfettamente disegnato. Per questo non dubitiamo di situarlo a fianco, se non al disopra, di alcuni artisti europei suoi contemporanei come Bastanier, Doepler, Mock, Ade, Moser, Klimt, Orlik, Bell, Tielemans, Rels, Rassenfosse o Soder per citarne alcuni. In questo senso, lo studio in profondità comparato del repertorio grafico-stilistico di Triadó è ancora da fare. Da queste righe lanciamo l’invito affinché qualche studioso, amante degli ex libris, vi si dedichi. Triadó se lo merita.
The content of this article illustrates the character of Josep Triadó Mayol who, together with Alexandre de Riquer and Joaquim Renart, built up a trio of artists which gave an impulse to Catalan exlibrism in the area of Barcelona - cradle of Spanish exlibrism - really in the moment when, modern exlibrism, stimulated by collectors, artists and associations in all Europe eventually came to the world. From 1900 to 1926, Triadó's exlibristic production, with almost 300 works, includes two different periods. The first (19001906) coincides with the Paneuropean modernist explosion of sinuosities of Modern Style. The second (1914-1926) con-
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Opus 1 - Clichè (P1) - 1900, mm 73 x 49 Opus 255 - Clichè (P1) - 1920, mm 73 x 50 Opus 255 - Clichè (P1) - 1920, mm 111 x 80 Opus 257 - Clichè (P1) - 1920/1921, mm 140 x 108 forms itself to Catalan Noucentisme, that is more sober and stylized. During these two periods, and thanks to his artistic talent, Triadó appears to us gifted with a masterly graphism, that shows a quick and sure stroke, an ornamental ability, powerful and exuberant, and a great versatility of styles, that show the richness of his artistic training. Balance, order and elegance are qualities that let us consider Triadó as a genuine designer "avant la lettre". ANNO 1 • NUMERO 2 • Autunno 2010
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Opus 141 - Clichè (P1) - 1916 , mm 120 x 120
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«INUTILE PHARE DE LA NUIT» Vincenzo Piazza
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ato a Catania il 30 marzo 1959… è questo l’inizio della nota biografica che di solito accompagna la pubblicazione dei miei lavori, direbbe George Perec: «È un bell’inizio che esige precisazioni, molte precisazioni, tutta una storia». Il fatto è che non sarei propenso a dare ulteriori precisazioni, mi trattiene il sospetto di un’operazione di bassa lussuria, perché sono ancora di quelli che credono, con Croce, che di un autore contano solo le opere (quando contano, naturalmente). «È solo col “mestiere”, e secondo il mestiere - scrive Paul Valery - che l’artista deve sviluppare il proprio desiderio e il proprio pensiero. La relazione di un uomo con la sua arte contiene implicitamente tutto quanto serve ad accrescere l’uomo e l’arte. Tutto il resto è perdizione». Credo che un incisore di oggi non possa dire dell’essenza della sua arte cose diverse da quelle di un incisore del passato anche di tempi remoti, perché attraverso i secoli lo spirito di quest’arte o tecnica (che ho capito essere la stessa cosa) è rimasto immutato, rinnovando una tradizione che il tempo non ha ancora smentito. Nel mio modo di incidere non ho particolari virtuosismi da far valere e la retorica degli alchemici e segreti sperimentalismi mi è estranea ritenendo la raggiunta sapienza tecnica una sicurezza della quale è sempre bene diffidare. Ogni nuova acquaforte inizio a covarmela dentro, sono interessato soprattutto alla ripetizione, possibilmente cercando di non commettere lo stesso errore di sempre ma commetterne di nuovi e più vitali. Non credo all’ispirazione
Acquaforte (C3) - 2008, mm 105 x 160 ANNO 1 • NUMERO 2 • Autunno 2010
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come atto involontario, credo nel lavoro costante, procedere in modo metodico dà il conforto della continuità, costringe a dimenticanze oblique che quando si verificano risultano sempre interessanti. Mi lascio suggestionare dalle circostanze, dalle persone e dalle emozioni, mi conduce la curiosità che è sempre un’ottima guida. Coltivo la disciplina applicata al sogno e faccio la posta alle mie fantasie in attesa che commettano l’imprudenza di uscire allo scoperto per finire in una lastra. Generalmente si ritiene che fantasticare voglia dire immaginare mondi inesistenti, si può fantasticare anche su ciò che esiste e le visioni che ne derivano, per precisione e densità, non sono meno sorprendenti. È l’atteggiamento nei confronti della realtà ad essere scettico e critico. Il fantastico, come estremizzazione delle contraddizioni del reale, ha un valore conoscitivo insospettato, non d’introspezione psicologica e di evocazione di fantasmi dell’io, ma proprio di indagine delle strutture del reale. Non in opposizione alla rappresentazione realista nasce dunque il fantastico, ma come incremento del paradosso, della freddura, del gioco di parole, possedendo la virtù di offrire al nostro dove imprescindibile anche un altrove teorico e plausibile. Come destinatario del mio lavoro ipotizzo me stesso, quindi tutto si complica perché io non posso sperare di convincermi completamente, ma durante il lavoro prevale il sottile piacere che sempre procura il coltivare la felicità del fare e perde molto chi non conosce quel senso di rasserenamento, quel riposo dello spirito, quel decantare dell’anima, che alla fine ce la restituisce sempre più serena. Cerco di fare del mio meglio, quel che mi pare sia il mio meglio, nella fiducia che in qualche modo si può sempre migliorare. Se poi mi si chiede in cosa consista questo “miglioramento” devo sinceramente rispondere: non lo so. Le mie acqueforti, una volta stampate, non m’interessano più. Forse è comprensibile che il già fatto, per chi vuole continuare a fare, perda d’interesse, tuttavia in me c’è anche il timore che ripensando nasca la tentazione di rifare. Per temperamento sarei portato a passare la vita su una sola lastra ma non essendo sicuro che riu-
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Acquaforte (C3) - 2008, mm 150 x 100
Acquaforte (C3) - 1999, mm 110 x 76 YEAR 1 • NUMBER 2 • Autumn 2010
scirei comunque a migliorarla, temendo anzi di peggiorarla, la porto a compimento nel più breve tempo possibile. Avere la memoria labile, se tanti problemi mi crea, mi dà almeno il vantaggio di dimenticare presto i difetti che sempre rilevo in una lastra finita, salvo poi a trovarne di nuovi perché se prendo a caso una mia acquaforte mi trovo nella condizione di qualsiasi altro osservatore: la vedo con lo stato d’animo, le impressioni e i pensieri di ora, non di quando l’ho incisa. A volte ne resto in certo modo soddisfatto, dentro la mia più generale e continua insoddisfazione. Giunto a un’età in cui mi pare più dignitoso coltivare illusioni che velleità, mi sono rassegnato al destino di incidere secondo la mia indole. «Inutile phare de la nuit», il titolo che ho scelto per queste righe, è una frase di Chateaubriand alla quale ho sempre attribuito un potere di disincantato conforto. Si segue un qualcosa che si rivela un inutile faro nella notte, eppure ci ha consentito di procedere solo perché credevamo nella sua luce: è questa la forza dell’illusione che incidere sia un modo di esprimere la mia ricerca della felicità e desidero soltanto continuare così.
Acquaforte (C3) - 2007, mm 104 x 130 Acquaforte (C3) - 2000, mm 141 x 130
Bibliografia essenziale M. R. Alessi, C. Leone, “Vincenzo Piazza - incisioni”, Ed. La Ginestra, Catania, 1993. - A. Gerbino, N.A. Manfredi, V. Scorsone, “Controvento”, Ed. Corrao, Trapani, 1997. - E. Bragaglia, “Encyclopaedia bio-bibliographical of the art of the contemporary ex libris”, vol. 22, Ed. Da Mota Miranda, Celorico de Basto, 1998. - A. Randisi, “Paesaggi mediterranei”, Ed. Misuraca, Cefalù, 2000. - G. C. Torre, “Els ex libris de Vincenzo Piazza: viatge entorn de l’home”, Ex libris n. 23, Associació Catalana d’Exlibristes, Barcelona, 2000. - R. Palmirani, A. Randisi, “Stanze”, Ed. AltroQuando, Palermo 2002. - M.T. Mascari, “Fiori”. Ed. C.R.F., Palermo 2005. - A. La Ciura, “Verità e inganno nelle acqueforti di Vincenzo Piazza”, Grafica d’Arte n. 63, Milano, 2005.
Born in Catania on the 30th of March 1959… this is the opening of the biographical note that usually accompanies the publication of my works, George Perec would say: «It is a nice opening that requires more precise information, many specifications, a whole story». I would be inclined to give further specifications, because I am still one of those who believe, together with Croce, that concerning an author only his works count (when they count, obviously). I do not believe in inspiration as an involuntary act, I believe in constant working, every new etching lies inside me and I let myself be influenced by circumstances, by people and by emotions. I cultivate discipline applied to dream and I waylay my fantasies waiting for them to make the imprudence to come out openly in order to land on a plate. «Inutile phare de la nuit» is a sentence by Chateaubriand to which I have always given the power of a disenchanted solace. It is like following something that comes out as an useless lighthouse in the night and it has even allowed us to proceed because we believed in its light: this is the power of illusion that engraving is a way of expressing my research of freedom and I only wish to go on like that. ANNO 1 • NUMERO 2 • Autunno 2010
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"IN VINO VERITAS" - Acquaforte (C3) - 2005, mm 250 x 155
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L’ex libris moderno Zoltán Vén
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rima di tutto va chiarito che con il termine “moderno” intendo parlare dell’ex libris contemporaneo. Non credo che si possa dare un’immagine complessiva dell’arte moderna poiché il suo sviluppo è stato ed è tuttora, in continua evoluzione. Non è quindi sicuro che un nuovo stile, una nuova tendenza ecc. portino qualcosa di qualitativamente pregevole, sarà solamente un’altra cosa, ma non si sviluppa niente. Ben a ragione possiamo porci la domanda: “quando un’opera può essere considerata moderna?” La risposta è difficile in quanto ancora oggi gli stessi storici dell’arte si contraddicono, anzi gli stili hanno diverse spiegazioni e numerose ipotesi razionali. C’è una versione che dice che l’arte moderna non ha lo scopo di riflettere la realtà ma di creare e fornire una buona e piacevole visione individuale. Un’altra versione invece sostiene la descrizione obiettiva della realtà pur attraverso il filtro dell’interpretazione soggettiva dell’artista. Esistono differenti e numerosi stili e altrettante visioni della forma, che si susseguono dall’iperrealtà all’astrattismo, considerando anche le varie mescoIncisione su rame (C2) - s.d., mm 115 x 68 lanze e commistioni tra essi. L’ex libris, come parte della “Grande Arte”, segue i percorsi artistici nel suo modo intero della forma filtrata e nell’osservanza delle proprie possibilità, anzi dobbiamo considerare anche gli aspetti dell’arte applicata. Naturalmente l’ex libris non può permettersi tale oscillazione che vediamo nell’arte in generale. L’ex libris barocco, rococò o liberty, che segue i segni di sigla o firma, di timbro e delle imprese araldiche, ecc., si modifica molto nel senso formale e semantico. In queste fasi, i motti, il lettering e le composizioni ornamentali seguono lo stile dell’epoca che, rispetto ai precedenti, rappresenta e porta sempre qualcosa di nuovo. Era molto difficile disegnare degli ex libris senza raffigurazioni e chi l’ha fatto, ben lo sa, perciò non è sufficiente avere le conoscenze ma è necessario avere la pazienza. Sappiamo che l’ornamento cambiava sempre, ma possiamo anche sostenere che si modernizzava? Le composizioni di lettere sono rimaste anche negli ex libris tipografici moderni, ma trascurando la decorazione ornamentale che però contribuiva alla resa complessiva dell’immagine. Ma questo fare decorativo è per l’artista molto difficile, anche se, secondo me, forse questo è il più vicino all’idea dell’ex libris. Progettare e disegnare un bel lettering è uno dei compiti più difficili di questo mestiere, anche ANNO 1 • NUMERO 2 • Autunno 2010
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se oggi si prova a sciogliere questo problema con l’aiuto del computer. Noto però che non si mettono a profitto le potenzialità del colore usandone poco. I tipografi sanno che creare una composizione esteticamente corretta, che abbia oltre a ritmo e bellezza, anzi che “dica - esprima – segni”, è molto difficile anche con il computer. Quando la borghesia si formò e poi si arricchì, costrinse l’ex libris, da decorativo e illustrativo quale era, a volgere verso i simboli, poiché già erano presenti i possidenti con lo stemma. In quello stesso tempo la classe intellettuale ebbe le biblioteche private e conseguentemente i propri ex libris, che mutarono da elemento di moda a “status symbol”. Nel campo del lavoro, le funzioni del capo di una corporazione erano indicate dalla posizione sociale, dal rapporto con lo Stato, dagli interessi e dal gusto comune ed individuale, ma senza l’utilizzo delle imprese dell’araldica classica. Il gusto comune si considera sempre moderno in relazione al gusto prossimo futuro, così cambia la moda e il sistema dei simboli. Essere al passo con i tempi si esprime nei cambiamenti di vestito, strumento, oggetto e anche nella relazione artistica. Per esempio, una sega a mano che si vede in un dipinto del maestro E. S. ha una forma diversa da una in mano ad un falegname di oggi, ma quest’ultima è ancora moderna? Ma allora qualcosa, come e quando diventa moderno? La modernità non significa solamente il risultato di una sperimentazione formale bensì la costruzione del nuovo impatto meccanico dell’ideologia, che si basa sulla spiritualità dell’epoca coeva. In questo concetto possiamo includere: pluralità di visione tra presente e passato, l’aspetto evolutivo di uno stile precedente o una tendenza che è strana per l’artista, un nuovo aspetto popolare o volgare che per l’artista diventa paradossale e grottesco. In questo modo, personalizzando, l’ex libris diventa piccola grafica, con i suoi motti e contemporaneamente opera descrittiva e creatura contagiata. Ebbene
Incisione su rame (C2) - s.d., mm 144 x 94
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By the term “modern”, I mean speaking about the contemporary ex libris. Modern art is in constant evolution. “When can a work of art be considered modern”? When it reflects reality but it offers a good personal view for some people, when it gives the objective description of reality interpreted by the artist for others. The ex libris follows artistic routes and applied arts. Does the conforming of lettering and of ornamental compositions to the style of an epoch indicate its modernization? When the middle class took shape, also the ex libris changed from fashion element to “status symbol”. Being up-to-date is expressed through changes of clothes, instruments, objects even in the artistic relationships. Then, how and when something becomes modern? At present, the ex libris is rarely stuck to the book and it has become main subject of collection exchanges. Its dimension is generally 15 x 15 centimeters, but I do not understand why dimensions are not given in squared centimeters. The style and the way of representing though influence the area of ex libris too much; less influenced is that of the small graphics. I do not know whether computer graphics is more modern than copper engraving or whether abstract work of arts are more modern than the figurative one. Computer graphics, used by many artists, is considered by many people more modern, faster and handier than YEAR 1 • NUMBER 2 • Autumn 2010
arriviamo all’ex libris monogrammatico, dove le seguenti quattro lettere – E. L. e X. Y. - esprimono che: “io sono un ex libris invece che una piccola grafica”. Secondo me in questa tipologia, la versione semplificata con il cambiamento di lettering è più moderna. Sia ringraziato Iddio che negli ultimi tempi si è anche ampliato il campo delle bella grafia. Attualmente l’ex libris raramente viene incollato nel libro ma è diventato oggetto di collezione o di baratto. La sua misura è generalmente di 15 x 15 centimetri, ma non capisco perché non si dà la misura in centimetri quadrati. Per esempio, l’ex libris di formato amorfo o stretto, con misura di 5 x 20 cm. è minore rispetto ad un altro con misura 15 x 15 cm. Ma lo stile e il modo di rappresentazione condizionano troppo l’area dell’ex libris, meno condizionata è quella della piccola grafica. Non so se la grafica di computer sia più moderna dell’incisione su rame e se l’opera astratta sia più moderna di quella figurativa. Ma è opinione generale che la grafica di computer è più moderna, più rapida e più comoda della calcografia o della xilografia e viene usata da un largo numero di artisti. Non conosciamo il suo futuro, ma ha già il suo posto al sole. Anche gli artisti discutono se la composizione è il risultato di una progettazione consapevole o se è dovuta alla pressione sbagliata di un bottone. Se qualcuno graffia una lastra di rame con un bulino da incisione posso giudicare se è un dilettante o un professionista. Ma non posso giudicare una creazione computerizzata. PossiaIncisione su rame (C2) - s.d., mm 146 x 73 mo noi dire che l’ode è più moderna quando preferiamo l’aneddoto? O che la creazione poetica sia più moderna dell’epica? Esistono genti che sono curiose di conoscere la storia, la cultura, la scrittura di un popolo che hanno civilizzato? Panta Rei! Dico addio con un motto che è molto più antico dell’ex libris.
chalcography. It is a moot point if this is the result of a conscious project or if it is due to a wrong pressure of a button. If someone scratches a copper plate with a graver, I can judge if he is an amateur or a professional man. But I cannot judge a creation carried out through a computer. Can we say that an ode is more modern when we prefer the anecdote? Or that poetry creation is more modern that epics? Panta Rei says a witticism that is older than the ex libris! ANNO 1 • NUMERO 2 • Autunno 2010
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Incisione su rame (C2) - s.d., mm 157 x 119
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Il viaggio e gli Ex Libris Pierlorenzo Gianella
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’amico Gian Carlo Torre mi ha invitato a scrivere un articolo sull’argomento “Il viaggio e gli ex libris”. Premetto che non mi ritengo un vero collezionista di ex libris, intendendo per “veri collezionisti” quelli italiani che conosco e frequento abitualmente, e quelli stranieri che conosciuti occasionalmente partecipando a mostre e congressi, nei quali, pur amanti e conoscitori dell’arte incisa, prevale la volontà di collezionare foglietti. Personalmente amo tutti i prodotti delle arti grafiche; fin da ragazzo passavo parte del mio tempo in un laboratorio di tipografia situato nel seminterrato del condominio in cui abitavo, restando incantato a osservare le diverse operazioni per la riproduzione di testi e di immagini: i caratteri mobili che abilmente disposti servivano a compilare i testi e i clichés (lastre foto-incise) che, opportunamente inseriti, servivano per la riproduzione delle immagini; l’operazione successiva, la stampa, eseguita utilizzando macchine dotate di complicati meccanismi, ben diverse dalle stampanti laser di oggi, o tramite torchi, era la fase più affascinante; la carta e l’inchiostro sono due elementi che presi singolarmente non ispirano granché, ma quando s’incontrano e si uniscono danno origine allo stampato, manufatto che osservato, toccato e annusato, suscita piaceri ed emozioni intense scatenando piacevoli fatiche della mente e della fantasia. La passione mi ha spinto a leggere e approfondire la storia (che non è poi molto longeva) e l’evoluzione delle tecniche di incisione di riproduzione delle immagini, e ad acquistare libri, libri illustrati, libri con grafiche d’artista e fogli di grafica realizzati con le più svariate tecniche. Per passare poi al “viaggio”, preciso subito che non limito tale termine alla definizione del trasferimento fisico per una vacanza, per ragioni di lavoro o per altri motivi, bensì un’attività più complessa, motivata dalla curiosità e dal desiderio di conoscere luoghi,
"The travel and the ex libris". Two passions, one for graphics and
the other one for travelling (intended in the broadest sense of love for experiences, researches, discoveries and knowledge, and not referring to the trivial sense that it is offered nowadays by travel agencies), perfectly combine in the ex libris when the purchaser shows his own feeling and his own desires to the artist, and he tells them through images; in this way that “slip of paper” can become itself a tale of a journey.
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Giovannini Umberto (I) - Xilografia su legno di filo ( X1/3) - 2000, mm 114 x 40
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WOLF REMO (I) - Xilografia su legno di filo (X1-2) - 1998, mm 142 x 65
DE DENARO FURIO (I) - Xilografia su legno di testa (X2) - 1998, mm 75 x 70
cose e persone, e che, pur non comportando necessariamente il trasferimento materiale, richiede una totale immersione “viaggiando” nel tempo e nei luoghi (pure irreali o immaginari) per apprendere anche con l’ausilio degli occhi e del pensiero di altri, intendendo per “occhi” le relazioni e i rapporti di chi di personalmente ha visitato i luoghi, e per “pensiero” gli scritti e i commenti di altri viaggiatori. Il viaggio a volte, può essere frutto unicamente della propria fantasia per immaginare e sognare fantastici luoghi e situazioni. A tale proposito amo ricordare due personaggi: il primo Giovanni Battista Ramusio, nobile veneziano del XVI secolo autore di precisissime mappe e descrizioni delle nuove terre americane fino allora sconosciute, luoghi che non visitò mai, e che eseguì stando comodamente seduto alla scrivania; il secondo Fra' Mauro da Venezia, frate camaldolese vissuto nella prima metà del XV secolo, che, pur non avendo mai viaggiato e risiedendo nel convento di San Michele su un’isola della laguna veneta, realizzò mappamondi accuratissimi con tutte le terre (allora) conosciute basando i propri studi sulle notizie che gli pervenivano da navigatori, mercanti, pellegrini e monaci che transitavano da Venezia, all’epoca centro nodale del mondo conosciuto. Premesso l’amore per la grafica e per i viaggi, è per me stata una gran gioia conoscere gli ex libris, con la loro funzione nei tempi correnti, e diversi artisti, prevalentemente italiani, che ideano e realizzano tali opere, facendo sorgere in me il desiderio di commissionare qualche opera sul tema “viaggio”, coniugando in tal modo le mie due passioni. Non nascondo che in me, come ritengo sia per tutti coloro che commissionano ex libris personali, si è palesata una seppur velata e lieve e non velleitaria, vena elitaria di piacevole narcisismo. Non entrando in un processo di valutazione della singola opera o del singolo artista, è stata per me, in ogni occasione, una piacevole esperienza per diverse ragioni; la prima per analizzare a posteriori quanto io sia stato capace di trasmettere descrivendo i miei desiderata all’artista, la seconda per la
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VELICOV PETER (BG) - Acquaforte (C3) - 2005, mm 184 x 132
BECCALETTO CRISTIANO (I) - Linoleumgrafia (X3) - 1998, mm 190 x 175
sorpresa nell’apprezzare l’estro dell’artista che fissa in immagini il mio pensiero, e infine seguendo la realizzazione della grafica dal bozzetto, alla prova di stampa, all’opera finita, pronta per la raccolta, da regalare agli amici, da scambiare e, ormai raramente, da applicare nei libri per assolvere in tal modo alla sua originaria funzione. Senza che la scelta degli artisti sotto indicati costituisca una graduatoria, ricordo alcune opere commissionate e realizzate: nel 1997-1998 contemporaneamente per formare con altre una cartella di sette opere ispirate al viaggio, quasi un personale libro di viaggi, che pur non composto di parole, vuole essere una personale narrazione, e data agli amici più cari: Ettore Antonini – il cartografo che scruta paesi lontani percorsi da cavalieri; Cristiano Beccaletto – il viaggiatore alla ricerca di nuove esperienze aiutandosi con un lume; Furio De Denaro – il viaggio in una stanza; Remo Wolf – il maestro, rispondendo immediatamente alla mia richiesta m’inviò sei bozzetti, ed io, dopo una breve conversazione telefonica, operai la mia scelta per un gallo che, carta alla mano, solcava i mari. L’artista, non condividendo la mia preferenza ancorché di una sua opera proposta, eseguì, e me ne fece omaggio, un altro ex libris raffigurante il sole e un’alta onda sulla cresta della quale è posta una piccola barca; e altre successive, quali: Ettore Antonini – 2009 – in occasione della mostra della Fondazione Casa America; Vasyl Fenchak – 2003 - pensando all’odissea del più celebre viaggiatore e ricercatore esistito, Ulisse; Umberto Giovannini – 2000 – le orme, il sole, la luna; Vincenzo Piazza – 2000 – lo studio del viaggiatore; Peter Velicov – 2005 – viaggiando dolcemente cullato. ANNO 1 • NUMERO 2 • Autunno 2010
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FENCHAK VASYL (UA) - Acquaforte (C3) 2003, mm 64 x 85 ANTONINI ETTORE (I) - Puntasecca (C4) 2009, mm 135 x 130
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Gli ex libris di Enzo Maiolino Gian Carlo Torre
Perché l’astratto geometrico? Perché mi è congeniale e risponde al mio desiderio di chiarezza, di rigore formale, all’amore per le forme nitide, al senso dell’ordine. (Enzo Maiolino - 15. 11. 1980)
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nzo Maiolino (Santa Domenica Talao - CS - 1926), vive e lavora a Bordighera. Autodidatta per formazione, con riferimenti a Cézanne, Mondrian, Morandi, al Cubismo ed al Costruttivismo, nella scia rigorosa del Bauhaus, mediato dai valori luminosi di Antonio Calderara, ha iniziato a dipingere nel 1945, nel 1950 incide i primi linoleum e nel 1956 le prime acqueforti. “Concepisco la pittura come ricerca d’armonia, di ordine, di equilibrio, come risposta a una insopprimibile necessità espressiva”, “l’attività incisoria non è subordinata alla pittura: procede parallelamente. Nella realizzazione di un’acquaforte, eseguo personalmente tutte le varie operazioni (quale fascino nella componente artigianale!): dalla pulizia e preparazione delle lastre (zinco) sino alla tiratura “a braccio”, con il mio piccolo torchio, di poche prove d’autore”. Nel 1976 scopre l’antico puzzle cinese il tangram, il gioco “delle sette tavolette” o “delle sette furbizie”, con le sue forme elementari che risultano dalla ripartizione di un quadrato: si tratta di un parallelogramma, un quadrato e cinque triangoli. Due di questi triangoli corrispondono ognuno ad un quarto della superficie del quadrato risultante, uno è grande la metà di questi due triangoli mentre ognuno dei due rimanenti triangoli corrisponde ad un quarto della superficie di un triangolo grande. Nel 1982 aggiunge alla sua ricerca anche le forme geometriche del sistema dei polimini (pentamini ed esamini, costituiti da 5 e 6 quadrati ciascuno, che consentono di ottenere rispettivamente 12 e 35 differenti combinazioni), “sistema ludico di forme geometriche realizzato dal matematico Solomon W. Golomb” 1 Il Tangram, è caratteristica base di molti suoi lavori, cinque triangoli, un parallelogrammo, un quadrato, sono sovrapposti e ricomposti; “i colori non corrispondono alle forme geometriche originarie sono differenziati dalle sovrapposizioni”. “In essi percepii, anzitutto, <un repertorio> di forme geometriche a me congeniali per la loro semplicità, delle quali intuii le innumerevoli possibilità combinatorie: accostamenti, intrecci, incastri, sovrapposizioni, con effetti di trasparenza”. “Maiolino non utilizza le forme predefinite del tamgram e del sistema polimini con una limitata sistematicità, bensì 1 Leo Lecci “Geometrie in gioco. Enzo Maiolino, opere 2000 – 2007”, De Ferrari editore, Genova, 2007.
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in grande libertà” 2. Il critico e storico dell’arte tedesco Walter Vitt, più di ogni altro ha sondato le intrinseche dinamiche dell’opera di Enzo Maiolino, dedicandovi un impegno costante attraverso una serie di ampie antologiche in differenti sedi museali germaniche dedicate all’arte concreta: Museum für Konkrete Kunst, Ingolstadt (1996), Josef Albers Museum Quadrat, Bottrop (1997), Gesellschaft für Kunst und gestaltung, Bonn (2000), Städtischen Galerie Villa Zanders, Bergisch Gladbach (2003), Istituto italiano di Cultura di Colonia (1999-2005). Indimenticabile la mostra “Josef Albers und Enzo Maiolino - Positionen konkreter Druckgraphik” presso il Westfälisches Landesmuseum für Kunst und Kulturgeschischte di Munster (2001). “L’attività artistica e didattica si intrecciano con quella di studioso: tra le sue indagini più importanti si ricorda il volume <Modigliani vivo> dato alle stampe nel 1981 dall’editore Fogola a Torino” 3 con prefazione di Vanni Scheiwiller. La Fondazione Mario Novaro di Genova nel 2001 gli assegna il “Premio Mario 2 Walter Vitt “Enzo Maiolino 1950-2000 Das druckgrafische Werk/Opera incisa e serigrafica”, Steinmeier Verlag, Nördlingen, 2000. 3 Vanni Scheiwiller, “Enzo Maiolino. Acqueforti 1975-1994”, Milano, Palazzo Sormani, 6 - 29 aprile 1995.
Ex Libris Marina Moretti Acquaforte su zinco (C3) - Opus 291 A - 1997, mm 44 x 44 a) stampa calcografica - b) stampa xilografica
Ex Libris Walter Vitt Linoleumgrafia (X3) - Opus 313 - 1999 a) mm 56 x 43) - b) mm 61 x 43
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“I conceive painting as a research of harmony, order, balance, as an answer to an irrepressible expressive necessity”, “engraving activity is not subordinated to painting: it proceeds parallel. In the realization of an etching, I personally perform all the various operations until printing”. In 1976 he discovers tangram, a characteristic basis in his works, “an inventory” of geometrical forms - congenial to me for their simplicity - of which I acquired the countless combinatorial possibilities: combinations, plots, interlaces, overlappings, with effects of transparency”, and in 1982 he also adds to his research geometrical forms of the system of polymins (pentamins and esamins) after the ex libris in “1974, realized (typographically) through the use of the letters E.L.M. (E=Enzo; L=Lina, my wife; M=Maiolino) (Picture. 1) “for the ex libris of Marina Moretti (1997) and Walter Vitt (1999) I preferred to concentrate on the monogram (intended as tradition, symbol of belonging, of property) in both I have used Tangram. These two proposals (linoleumgraphies) for the exlibris of Walter Vitt were realized by using freely (drawing close and overlapping) YEAR 1 • NUMBER 2 • Autumn 2010
Cliché (P1) - 1974, mm 30 x 25
Si ringrazia Enzo Maiolino per l’omaggio Thanks to Enzo Maiolino for the gift
Novaro per la cultura ligure” e gli dedica il numero della rivista “La Riviera Ligure” curato da Leo Lecci. Enzo Maiolino, pittore ed incisore, amante dei libri, non ha trascurato l’ex libris; grazie alla sua cortese collaborazione presentiamo questa serie di ex libris che ha eseguito negli anni e che sono inseriti e documentati a pieno titolo nel catalogo “Enzo Maiolino 1950-2000. Das druckgrafische Werk / Opera incisa e serigrafica“ curato da Walter Vitt (2). “Nel 1974 ho realizzato (tipograficamente) un piccolo adesivo da applicare ai miei libri – come contrassegno di proprietà – servendomi delle lettere E.L.M. (E= Enzo; L= Lina, mia moglie; M= Maiolino). Di questo mi servo tuttora, specialmente se mi accade di prestare un libro di particolare importanza (fig. 1) Per gli ex libris dedicati a Marina Moretti e a Walter Vitt ho preferito concentrarmi sul monogramma, inteso come tradizione simbolo d’appartenenza, di proprietà, in entrambi i casi, mi sono servito del Tangram. La “M”, che nel caso di Marina Moretti era l’iniziale sia del nome, sia del cognome, è stata ottenuta così come si vede nella fig. 2”. In fase di prova di stampa, la piccola acquaforte (lineare) fu stampata sia in modo tradizionale (Vitt, 291 A), sia col procedimento tipografico (come matrice xilografica, segno bianco su nero o stampa alta). Fu adottata la seconda soluzione. Le due proposte (linoleumgrafie) per l’ex libris di Walter Vitt furono realizzate usando liberamente (accostando e sovrapponendo) la sola “V” (ancora ottenuta con il Tangram). Vitt scelse la proposta A (fig. 3). Delle due soluzioni, Vitt ha scelto la prima. La mia piccola acquaforte “COMPOSIZIONE E.M./1 (Vitt, 230)” sarebbe un progetto per un mio eventuale ex libris: tre barre parallele suggeriscono una E se poste orizzontalmente; una M se poste verticalmente (figura a pag. 28)”. the only “V” (still obtained through the Tangram). “My little etching “COMPOSITION E.M./1 (Vitt, 230)” would be a project for a possible ex libris of mine: three parallel strokes suggest an E if placed horizontally; a M if placed vertically (Picture 4)”. ANNO 1 • NUMERO 2 • Autunno 2010
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Composizione Enzo Maiolino 1 - Acquaforte (C3) - Opus 230 - 1987, mm 99 x 99
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Il Museo Gutenberg (Magonza / Germania) La casa dell’arte della stampa e sede di una straordinaria collezione di ex libris.
Dr. Elke Schutt-Kehm
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metà di Magonza, all’ombra della famosa cattedrale, incontrate il museo Gutenberg. Worldwide è uno dei più vecchi musei specializzati in ogni aspetto della scrittura, della stampa e dell’arte libraria. Con la fondazione del Museo nel 1900, gli abitanti di Magonza resero omaggio a Giovanni Gutenberg (1400 ca. – 1469) il figlio più famoso della città e odierno “Uomo del Millennio” che cambiò il mondo con l’invenzione della stampa con i caratteri mobili. Nel 1962 una moderna ala espositiva ampliò il Museo. Nel 2000 Magonza celebrò il sesto centenario della nascita di Gutenberg ed il museo inaugurò una nuova costruzione. Su cinque piani ci sono importanti esempi della early printing, due preziose Bibbie di Gutenberg. La ricostruzione del laboratorio di un tipografo con dimostrazioni giornaliere di composizione e di stampa. Potrete ammirare le arti grafiche, rilegature, libri miniati, illustrazioni e molte altre cose. Potrete apprendere com’è prodotta la carta, la storia dei giornali e i progressi nel campo della stampa. Una sezione del museo tratta la “Storia della scrittura Extra Europea“ che copre alcuni millenni. Gli uffici amministrativi, la biblioteca, e la collezione di ex libris sono nella parte più antica del complesso, un edificio rinascimentale affrescato, noto come “The Roman Emperor House”. Gli ex libris sono un derivato dell’arte della stampa. La collezione del Museo Gutenberg con i suoi
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Xilografia colorata a mano 1490 ca., mm 68 x 65 L'ex libris più antico conservato nella collezione del Museo Gutenberg di Magonza The oldest bookplate in the collection, made for Hilprandus Brandenburg, hand coloured woodcut, mm 68 x 65 around 1490 ITALO ZETTI (I) Xilografia su legno di testa (X2) - 1932-38, mm 92 x 64 MICHEL FINGESTEN (Butzkowitz, Slesia Morava) Acquaforte (C3) - 1936, mm 130 x 91
circa 100.000 ex libris è una delle più importanti del mondo. Ne fanno parte ex libris nati per essere posti nei libri e anche sontuosi ex libris realizzati a scopi di collezione e di scambio. La storia della collezione ebbe inizio nell’anno 1955 quando Richard Doetsch-Benziger (1877– 1958), un farmacista bibliofilo e collezionista d’arte di Basilea, donò alcune dozzine di ex libris al museo, inoltre nello stesso anno ebbe luogo una mostra speciale intitolata “Ex Libris. 500 Anni di Stampa e Piccola Grafica”. Il 1963 fu un anno significativo: Willy Tropp (1884–1972) farmacista di Francoforte e primo presidente della Società Tedesca di Ex Libris che dopo la guerra era stata rifondata nel 1949, donò la sua collezione di oltre 50.000 ex libris al museo. Cosi alla fine dell’anno fu possibile mostrare in un’esposizione molti eccellenti ex libris. Al giorno d’oggi la collezione include circa 2.000 ex libris antichi (realizzati tra il 1480 e il 1850). Nel 1989 il Museo venne in possesso di una collezione di circa 6.000 ex libris scandinavi e nel 1984, circa 1500 ex libris con il tema degli scacchi furono inviati da un collezionista tedesco. Un anno dopo un altro collezionista donò al museo circa 11.000 ex libris del XX secolo. La collezione è in continua crescita grazie alle donazioni e agli scambi con gli artisti e i collezionisti. Attualmente la collezione del Museo Gutenberg consiste di oltre 100.000 ex libris. Nel 1980 la collezione è stata organizzata, catalogata e alcune parti di essa sono state pubblicate e presentate in esposizioni. Il progetto su larga scala “Exlibris – Katalog des Gutenberg Museums“ fu pubblicato in tre volumi negli anni 1985,1998 e 2003 e tratta e descrive 48.00 ex libris realizzati nel periodo di anni compreso tra il 1880 ed il 1950.
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Gli ex libris di notevole importanza sono quelli eseguiti da famosi artisti quali Albrecht Dürer, Thomas Bewick, Daniel Chodowiecki, Wilhelm Busch, Fernand Rops, Aubrey Beardsley, Heinrich Vogeler, Gustav Klimt, Max Klinger, Alfons Mucha, Olaf Gulbransson, Otto Ubbelohde, Alfred Kubin, Marcus Behmer, Emil Orlik, Oskar Kokoschka, Frans Masereel, Willi Geiger, Lovis Corinth, Max Liebermann, Max Slevogt, Jean Cocteau, Claes Oldenbourg or Janosch. Tra gli artisti italiani Italo Zetti e Tranquillo Marangoni sono presenti in gran quantità. Motivo d’interesse sono gli ex libris eseguiti per noti titolari quali l’Imperatore di Germania Guglielmo II, l’Imperatore del Messico Massimiliano I, il Re di Spagna Alfonso XIII, la Regina Olga del Württemberg, la Regina Elisabetta di Romania, il Presidente Americano Franklin D. Roosevelt, il Cancelliere Imperiale di Germania Otto von Bismarck, il Cancelliere Federale di Germania Helmut Kohl, il Presidente della Repubblica Ceca Vaclav Havel, il Presidente della Polonia Lech Walesa, scrittori quali Thomas Carlyle, Charles Dickens, Maxim Gorki, Thomas Mann, Luigi Pirandello, Rainer Maria Rilke, Gabriele D´Annunzio e Heinrich Böll. Anche l’aviatore Charles Lindbergh, il compositore Antonin Dvorák, le stelle cinematografiche Gloria Swanson e Doris Day, il genio Albert Einstein e il Papa Giovanni Paolo II sono rappresentati. Straordinari sono un certo numero di ex libris con i caratteri in Braille per persone cieche o quelli curiosamente stampati su seta, sughero, impiallacciature. una mano ricamata unico esemplare, alcuni ex libris in miniatura o un ex libris stampato da un osso buco. ANNO 1 • NUMERO 2 • Autunno 2010
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The Gutenberg-Museum in Mainz it is one of the oldest muse-
ums specialized in all about writing, printing and book art was founded in 1900. In 1962, a modern exhibition wing enlarged the museum, in 2000, Mainz celebrated the 600th anniversary of Gutenberg´s birth and the museum opened a new extension building. On five floors, there are important examples of early printing, two precious Gutenberg Bibles, a reconstructed printer´s workshop with daily demonstrations, type-setting and printing machines. You can admire graphic arts, book covers, miniature books, illustrations and much more. You can learn about paper making, the history of newspapers and the changes in the field of printing. Administration offices, the library and the bookplate collection are in the oldest part of the building complex, a picturesque Renaissance building known as “The Roman Emperor House”. The collection in ELLA IRANYI (A) - Xilografia su legno di filo (X1) - 1905 ca., mm 151 x 87 the Gutenberg Museum with about 100,000 bookplates is one of the most important world-wide. There are bookplates made for use into books and also luxury bookplates only made for collecting and exchange. The history of the collection began around 1955, when Richard Doetsch-Benziger (1877-1958), a pharmacist and collector of books and arts at Basel/Switzerland, gave several dozen bookplates as a present to the museum. In 1963, Willy Tropp first chairman German Exlibris Society gave his collection of about 50,000 bookplates to the museum. Today the collection includes about 2,000 old bookplates (made between 1480 and 1850). Since 1980, the collection has been organized and catalogued. Several parts of it were published and presented in exhibitions. A large-scale project was the “Exlibris-Katalog des Gutenberg-Museums” published in three volumes in 1985, 1998 and 2003, which describe about 48,000 bookplates produced from around 1880 to 1950. The bookplates most worth mentioning are those made by famous artists, interesting are bookplates made for wellknown owners world wide, especially remarkable are also a number of bookplates in Braille for blind persons or some curios like prints on silk, cork or veneer, a hand embroidered unique specimen, some miniature bookplates or an ex libris printed from a marrowbone.
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Nippon Ex Libris Association Ichigoro Uchida
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a Nippon Exlibris Association fu fondata da Taro Shimo nel 1943. Egli iniziò a distribuire ai membri, dodici ex libris originali incollati alle pagine di un calendario in modo tale da facilitare la familiarità con gli ex libris. Il calendario rimane tuttora la principale pubblicazione delle attuali attività della NEA. È composta di circa 600 associati, dei quali i Soci [A] sono approssimativamente 400, mentre i soci stranieri sono 14. La quota di associazione per gli stranieri è 8.000 yen, per i Soci [B] di 4.000 e per i Soci [A] di 12.000 yen per anno. I Soci [A] ricevono annualmente 12 ex libris originali e 4 Newsletter Bulletins. Un’ex libris originale xilografico, principalmente colorato eseguito da un valente artista, è su ogni pagina mensile del calendario. I Soci [B] ricevono 4 Newsletter Bulletin all’anno. L’attività si sviluppa con mostre (spesso con conferenze), che si allestiscono in librerie, musei e gallerie e con gli scambi di ex libris che si svolgono ogni anno a Yokohama sotto gli auspici della Shonosuke Ezoe. L’assemblea generale degli Associati si tiene a Tokyo ogni due anni. Negli anni in cui non si tiene l’Assemblea Generale a Tokyo gli incontri giapponesi di ex libris si tengono in altre città. Le principali pubblicazioni sono: la NEA newsletter, quadrimestrale di 16 pagine, il calendario con dodici ex libris originali e i cataloghi ragionati di rappresentativi artisti giapponesi. Staff della NEA. Presidente: Ichigoro Uchida, Tesoriere: Akira Wachi, Editor in chief: Yoshinari Suheiro, Overseas Correspondent: Yasuhiko Aoki, Catalogue Editor: Hisao Haneda, Directors at large: Mikio Koyama, Calendar Editor: George Sekine, Adviser Nobuyuki Yamamoto, Secretaries: Mrs. Shizue Kirigaya & Mrs. Sumiko Uchiyam
Newsletter della Nippon Exlibris Association ANNO 1 • NUMERO 2 • Autunno 2010
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The Nippon Exlibris Association was founded by Taro Shimo in 1943. He started to deliver to the members
12 original ex libris attached to a calendar so that they may become familiar with ex libris. The calendar is still the main publication of the present NEA activities. About 600, of which A Members* are approx. 400. Overseas members are 14. The overseas membership fee is 8,000 a year ([A] Member) 4,000 a year ([B] Member). Members will receive 12 original ex libris and 4 Newsletter Bulletins a year. An original ex libris, mainly multi-coloured wood cut by a leading artist, is tipped on each monthly calendar. Members will receive four Newsletter Bulletins a year. Exhibitions (often with talks) are held at libraries, museums, and galleries. Exchange of ex libris takes place at Yokohama under the auspices of Shonosuke Ezoe every year. General Assembly takes place in Tokyo every two year. All Nippon Exlibris Festa is held at other cities in the years when General Assembly does not take place in Tokyo. The NEA newsletter (quarterly) of 16 pages. The 12 monthly calendars with hand-printed ex libris attached. Catalogues raisonnè of representative Japanese ex libris artists.
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YEAR 1 • NUMBER 2 • Autumn 2010
Concorsi ed Eventi Culturali - Competition and Cultural Events Concorso "Premio Città di Sint-Niklaas" - (Belgio) -Le opere devono pervenire entro il 1 novembre 2010 all'indirizzo: Internationaal Exlibriscentrum Stedelijke Musea Sint-Niklaas - 2011 Zwijgershoek 14 B-9100 Sint-Niklaas België - http://www.sint-niklaas.be/ - http://exlibris.sint-niklaas.be. Mostre AEM - Dalla sua nascita a oggi: l'energia, i suoi luoghi e il progresso industriale. Gli ex libris narrano e illustrano - Milano (Italia) - inaugurazione 22 ottobre 2010 Informazioni: www.fondazioneaem.it - www.inpressioni.ning.com - www.craem.it Parole e immagini per ricordare Ennio Flaiano Museo Ex Libris Mediterraneo Ortona -11.09.2010 - 31.12.2010 - Inaugurazione 11 settembre, ore 18.00 La montagna filo sottile con l’infinito - Ex libris di montagna della prima metà del Novecento europeo Il paesaggio alpino negli ex libris di Remo Wolf Biblioteca Civica “G. Tartarotti” Corso A. Bettini, 43 Rovereto - 24 settembre -15 ottobre 2010 Presentazione dei volumi: La Montagna inCartata, Remo Wolf xilografia a legno perso “Autori e motivi della Russia negli ex libris” a cura di Gian Carlo Torre In occasione del 45° festival delle Nazioni con la Russia come nazione ospite si terrà a Città di Castello, Palazzo del Podestà - Città di Castello (PG). “Storia della stampa e del libri negli ex libris” a cura di Gian Carlo Torre In occasione della X° edizione della Mostra mercato della Stampa Antica e del Libro Antico Città di Castello presso la Tipografia Grifani - Donati, Corso Cavour 4. Dal 28.08.2010 al 26.09.2010 “La vite e l’uva” Mostra internazionale di ex libris a tema enologico a cura di Gian Carlo Torre Associazione Culturale di Gattinara “Cardinal Mercurino” Via C.Mercurino, 14 Gattinara (VC). Per informazioni 0163 833275 - Inaugurazione 3 settembre 2010 - ore 17.00. Aperta tutto il mese Riunione della Società Tedesca di Ex Libris (DEG ) 15 - 17 aprile 2011 - Herdecke. Per informazioni Gregor Dahmen, Hellnerstr.40 - D 47906 KEMPEN tel. 0049 (0) 162 /20 88 666 gregordahmen@web.de VUOI ESSERE AGGIORNATO SULLE VARIE INIZIATIVE? http://graficainsieme.ning.com/
Indirizzi - Address Francesc Orenes: francescorenes@hotmail.com • Gian Carlo Torre: giancarlotorre@alice.it • Priamo Pedrazzoli: p.pedrazzoli@tin.it • Pierlorenzo Gianella: gianella@aladata.it • Renato Gelforte: renato@gelforte.it • Stefano Trojani: Corso Don Minzoni, 40 - 60041 Sassoferrato (AN) • Zoltan Ven: zoltan@ven.hu Nippon Exlibris Association - 301 Central Otemachi Bldg. 1-5-11 Uchikanda Chiyoda - Ku TOKYO 101 - 0047 JAPAN - Telephone & Fax 03-3291 - 5519 - exlibris@livedoor.com • Landeshauptstadt Mainz Gutenberg Museum Liebfrauenplatz, 5 - 55116 MAINZ (D) - www.gutenberg-museum.de
ANNO 1 • NUMERO 2 • Autunno 2010
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Sergio Tarquinio (I) - "Vecchio Pescatore" - Linoleografia (X3) - 1955, mm 118 x 91 Stampa inedita
...nel prossimo numero - Primavera 2011 ...in the next number - Spring 2011 • • • • • • • •
Bruno Bramanti - Gabriella Gentilini Michel Fingesten - Cristiano Beccaletto Giovanni Turria Sergey Hrapov Don Chisciotte - George Sekine Sergio Tarquinio - Priamo Pedrazzoli Il Museo di Fredrichshaven - Klaus Rödel Asociación Andaluza Exlibristas (AAE) - José Miguel Valderrama Esparza
2 APRILE 2011 - Secondo incontro a Genova sulle Tecniche Grafiche
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