La Subfornitura N2 Marzo/Aprile 2024

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«Fanno tutto alla perfezione.»
Bimestrale - anno XV - n°2 marzo/aprile 2024 www.interprogettied.com la ubfornitura POSTE ITALIANE SPA • SPED. IN ABB. POSTALE • 70% • L0/MI • COSTO COPIA € 8,00 24 APPUNTAMENTI A Parma l’automazione intelligente e green 44 AUTOMAZIONE Le 6 tendenze che stanno cambiando l’automazione 16 ATTUALITÀ Un avamposto per la ricerca italiana sui materiali avanzati
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anno XV - n.2 Marzo/Aprile 2024

Un

Data center: in Italia un mercato dalle grandi potenzialità

Editoriale

Apprendimento continuo: l’ultima frontiera del digitale (E.

Storia di copertina

Prodotti tessili per l’industria da un unico fornitore 6

Attualità

Fincantieri riceve da RINA la Certificazione sulla parità di genere

Industria meccanica: calo della produzione ma 2024 in ripresa

Beni

Appuntamenti

A Parma l’automazione intelligente e green (A.Bignami)

IT-EX: la prima associazione delle fiere internazionali

Utensili

Materiali

Una

Automazione

Componenti

Transizione Digitale

Apprendimento continuo

Robotica

Rubriche

2 www.interprogettied.com La Subfornitura - n.2 2024 SOMMARIO
Vecchis) 4
De
8
..........................................................................10
strumentali: fatturato record grazie all’export 12 Notizie attualità 14
avamposto per la ricerca italiana sui materiali avanzati (E. De Vecchis) 16 Macchine utensili: le imprese italiane sono pronte al 5.0 20
attualità 22
Un
Notizie
24
27
italiane
Hoffmann Group porta le forniture di utensili a un livello superiore 28
Sistema di alimentazione per robot SCARA in camera bianca 30
per un’AI sostenibile 32 Notizie transizione digitale ..........................................33
center: in Italia un mercato dalle grandi potenzialità ..................................................................34 Prove di rivoluzione digitale nel manifatturiero 36 Notizie transizione digitale ..........................................37 Non basta l’informatica, occorre l’integrazione (M.Scola) 38
Data
nuova
tecnologia
.........................................................................40
sede ad alta
al servizio del die casting
Lo storytelling dell’automazione industriale 42 Le 6 tendenze che stanno cambiando l’automazione 44
Robot industriali: l’Italia è il secondo mercato europeo 46 Alte prestazioni di carico in uno spazio compatto 47
Elenco inserzionisti ......................................................48
10 16 34 28 24
6
A Parma l’automazione intelligente e green Un centro logistico per gli utensili nel cuore d’Europa
avamposto
Industria meccanica: calo della produzione ma 2024 in ripresa
per la ricerca italiana sui materiali avanzati
Prodotti tessili per l’industria da un unico fornitore

APPRENDIMENTO CONTINUO: L’ULTIMA FRONTIERA DEL DIGITALE

Nel 2023 l’industria italiana ci ha riservato alcuni dati in negativo, conseguenza della complessità dello scenario macroeconomico con cui ha dovuto confrontarsi negli ultimi dodici mesi e di un contesto dominato dall’incertezza. Il comparto meccanico, ad esempio, ha chiuso lo scorso anno con un calo della produzione dell’1% rispetto al 2022 e una stagnazione dell’occupazione. I dati, emersi dalla relazione annuale elaborata dall’Ufficio Studi di Anima Confindustria, testimoniano una produzione di 55.541 milioni di euro rispetto ai 56 miliardi del 2022. In particolare, le tensioni geopolitiche in paesi esportatori di materie prime e l’attuale conflitto israelo-palestinese stanno innalzando di nuovo il rischio di un aumento dei prezzi delle materie prime, mentre, le fluttuazioni economiche degli ultimi tre anni causano inflazione, incertezza e una crescita altalenante. Altro settore in calo è quello delle macchine utensili. Secondo i dati elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU-Sistemi per produrre, nel quarto trimestre 2023 l’indice degli ordini segna un -31,1% rispetto al periodo ottobre-dicembre 2022.

In questo caso, il risultato negativo è frutto della riduzione della raccolta ordinativi sul mercato interno che hanno evidenziato un arretramento del 69,1%, rispetto al quarto trimestre del 2022. Ma la riduzione della raccolta di nuove commesse rassicura Barbara Colombo, Presidente UCIMUSistemi per produrre, è innanzitutto fisiologica: conseguenza del generale ridimensionamento della domanda dopo il boom dell’ultimo periodo. Le imprese, infatti, “stanno lavorando intensamente grazie alla coda di ordini che ancora devono smaltire”.

Qual è allora il prossimo passo? I provvedimenti sul 5.0. Perché l’industria italiana è pronta a proseguire con la

transizione digitale che, in linea con le direttive UE, dovrà andare a braccetto anche con il tema della sostenibilità e della green manufacturing.

Già ora il nostro Paese gode di un’ottima posizione, almeno sul versante della robotica, dove rappresenta il secondo mercato europeo dopo la Germania: nel 2022 è stato installato un massimo storico di quasi 12.000 unità (+10%). Anche l’Intelligenza Artificiale sta facendo passi in avanti e non trascura la sostenibilità. C’è, ad esempio, un gruppo internazionale di ricercatori – coordinato dal Neuromorphic AI Lab (NUAI Lab) della UTSA (University of Texas at San Antonio) – che sta affrontando il tema della fallibilità dell’AI, causa di continui aggiornamenti che portano a un grande spreco di denaro e ad enormi emissioni di CO2. Da qui, l’idea alla base dell’Apprendimento Automatico Continuo che permette all’AI di assimilare tante conoscenze in sequenza, senza però dimenticare quelle già acquisite. Perché, è vero, il ruolo dell’Intelligenza Artificiale è fondamentale nell’industria. Permette infatti di “leggere” una situazione o un ambiente attraverso i dati rilevati e integrati tramite un software. Inoltre, può risolvere problemi e modificare situazioni per efficientare al meglio il processo e l’ambiente stesso.

Analizzando il Digital Economy and Society Index (DESI) della Commissione Europea possiamo quindi notare come l’Italia si stia muovendo nella giusta direzione anche se la strada da percorrere è lunga. Quello che ancora manca, prima degli strumenti adatti, è una nuova consapevolezza. Perché l’aspetto informatico rappresenta forse quello meno complesso da risolvere: ciò che conta è invece comprendere come funziona la tecnologia, come la si vuole applicare e quali risultati si vogliono ottenere.

4 www.interprogettied.com La Subfornitura - n.2 2024 EDITORIALE
di Eva De Vecchis
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Oltre all’ampia gamma di soluzioni sostenibili Mewa espone a Mecspe 2024 una piccola cabina per velocizzare il lavaggio dei pezzi e un sistema capace di rilevare, tramite App, le taglie degli indumenti grazie al supporto dell’AI.

Mewa, dal 1908 pioniera in Europa di un modello sostenibile di gestione di prodotti tessili che offre alle aziende con un servizio a 360 gradi, presenta a Mecspe 2024 a Bologna dal 6 all’8 marzo la sua ampia gamma di soluzioni e servizi per l’industria, in linea con la vocazione della fiera, orientata all’innovazione e alla sostenibilità.

Allo stand, in vetrina, tutti i prodotti Mewa studiati per soddisfare le esigenze dell’industria meccanica, metalmeccanica, della subfornitura e delle macchine utensili: abbigliamento da lavoro e protettivo, panni per la pulizia dei macchinari, tappeti assorbiolio, zerbini e lavapezzi, tutti forniti con un sistema di servizi a 360 gradi, affidabile e sostenibile. Mewa fornisce infatti i tessili alle aziende, li ritira dopo l’utilizzo, li lava

Prodotti tessili per l’industria da un unico fornitore

Con il servizio Mewa a 360 gradi le aziende hanno sempre a portata di mano il panno giusto e non devono preoccuparsi del riassortimento delle scorte e dello smaltimento

con procedimenti a ridotto impatto ambientale, li controlla, li restituisce puliti con una frequenza concordata e si occupa quindi dell’intera gestione, permettendo al cliente, sollevato da queste incombenze, di concentrarsi sul proprio core business. Con un ulteriore vantaggio: l’utilizzatore, a fronte di un servizio completo, ha un unico referente.

PANNI, ABBIGLIAMENTO DA LAVORO E TAPPETI ASSORBIOLIO

Il panno Mewa è la soluzione efficace e sostenibile per pulire le macchine industriali: molto assorbente e resistente, è lavabile e riutilizzabile fino a 50 volte. Con il servizio Mewa a 360 gradi, le aziende hanno sempre a portata di mano il panno giusto e non devono preoccuparsi del riassortimento delle scorte e dello smaltimento. Se non esistesse il sistema di panni Mewa e venissero

utilizzati solo panni usa e getta, verrebbe prodotta una gran quantità in più di rifiuti pericolosi. Anche l’abbigliamento da lavoro ha un ruolo centrale allo stand. Mewa offre infatti un’ampia gamma di collezioni per l’industria. In particolare, Mewa Dynamic Industry è realizzata con particolare attenzione all’ergonomia e ai dettagli: l’assenza di cuciture sugli avambracci della giacca facilita i movimenti e la cintura elastica migliora la vestibilità del pantalone. Lo stesso comfort è garantito dalla linea di abbigliamento ad alta visibilità Mewa Dynamic Reflect, studiata per chi lavora all’aperto.

MEWA BIO-CIRCLE CLEAN-KIT È una prima assoluta e viene presentata proprio al Mecspe: Mewa Bio-Circle Clean Kit è una piccola cabina di lavaggio da integrare nella

STORIA DI COPERTINA
www.interprogettied.com 6 La Subfornitura - n.2 2024

lavapezzi Mewa Bio-Circle: sfruttando l’aria compressa velocizza e rende ancora più efficace il lavaggio dei pezzi.

La cabina in acciaio presenta dimensioni contenute (740x600x600 mm) e pesa solo 12 kg. È sufficiente posizionarla sopra alla lavapezzi e, dopo aver collegato l’aria compressa e l’alimentazione, i componenti vengono puliti utilizzando una pistola a spruzzo ad aria compressa fino a 6 bar.

Tra gli highlight dello stand c’è anche il pratico e robusto tappeto assorbiolio Mewa Multitex: un altro prodotto molto adatto per l’industria, perché assorbe lo sporco più resistente e le tracce di olio e grasso che si depositano a terra e riduce così il rischio di scivolare.

IL SISTEMA DI RILEVAMENTO

DELLE TAGLIE BASATO SULL’AI

Un’altra importante novità Mewa riguarda l’abbigliamento da lavoro e precisamente la possibilità, tramite

una App basata sull’AI, di rilevare le taglie da remoto. Mewa ha infatti acquisito la quota di maggioranza di Esenca Digital Workwear S.R.L., una start-up rumena specializzata nello sviluppo di sistemi di scansione che consentono di determinare le taglie degli indumenti tramite app e con il supporto dell’intelligenza artificiale. Con l’acquisizione della quota di maggioranza di Esenca, il fornitore di servizi tessili Mewa amplia il proprio portafoglio e sceglie un partner affidabile per implementare i servizi digitali destinati al cliente. Utilizzando una comoda App collegata a un sistema in grado di rilevare le misure grazie all’intelligenza artificiale, Mewa, i suoi clienti e i suoi partner possono scegliere gli indumenti da lavoro, l’abbigliamento protettivo e gli articoli per la sicurezza sul lavoro nelle taglie più adatte. In un prossimo futuro grazie a questa tecnologia si potrebbero gestire con maggior flessibilità ed efficienza anche i rilevamenti manuali delle taglie effettuati presso il cliente. “Il nostro obiettivo è quello di rendere i processi e i servizi di assistenza al cliente ancora più semplici e userfriendly per chi indossa gli indumenti da lavoro Mewa, sfruttando le potenzialità offerte dall’intelligenza artificiale”, spiega Bernhard Niklewitz, CEO di Mewa. “In Esenca abbiamo incontrato un partner con un’eccezionale esperienza sia nell’ambito dell’intelligenza artifi -

Utilizzando un’applicazione collegata a un sistema in grado di rilevare le misure grazie all’AI, Mewa, i clienti e i partner possono scegliere gli indumenti da lavoro, l’abbigliamento protettivo e gli articoli per la sicurezza sul lavoro nelle taglie più adatte

ciale che nel settore tessile. Questo è il motivo che ci ha convinto a intraprendere l’investimento”.

LA TAGLIA GIUSTA IN 30 SECONDI

La procedura digitale può essere eseguita utilizzando uno smartphone o un dispositivo offline. È necessario inserire i dati relativi ad altezza e genere, aggiungendo due foto della persona dal capo ai piedi intera, una frontale e una laterale, scattate con la fotocamera del cellulare. Partendo dalle immagini l’intelligenza artificiale calcola le misure esatte e le trasferisce nella griglia delle taglie delle collezioni Mewa. Le foto non devono essere salvate, ma vengono utilizzate solo per identificare i punti di misurazione. Il rilevamento standard prevede oltre 100 punti di misurazione con una precisione di 0,5 centimetri. Entro 30 secondi l’utente riceve l’indicazione della taglia consigliata per la collezione che ha scelto.

“Indossare un indumento da lavoro o protettivo nella taglia giusta è un aspetto importante, sia per il comfort che per la sicurezza di chi lo indossa”, ha spiegato Philipp Lehmkuhl, amministratore delegato di Esenca. “Stiamo lavorando per rendere il procedimento di rilevamento delle misure una questione di pochi secondi”.

La tecnologia di scansione di Esenca sarà progressivamente integrata nei sistemi di gestione digitale dei clienti.

www.interprogettied.com 7 n.2 2024 - La Subfornitura

Fincantieri riceve da RINA la Certificazione sulla parità di genere

Fincantieri è il primo Gruppo del settore navalmeccanico in Italia ad aver ottenuto da RINA la Certificazione sulla Parità di Genere, UNI/PdR 125:2022 a testimonianza dell’impegno del Gruppo per l’equità lavorativa e l’inclusione all’interno dell’azienda. La Certificazione sulla parità di genere è stata assegnata dopo un processo di valutazione basato su 33 parametri che riguardano aspetti come la cultura e la strategia aziendale, le opportunità di formazione, crescita e inclusione delle donne, l’equità sul piano delle retribuzioni, oltre a iniziative a tutela della geni -

torialità e della conciliazione vita-lavoro.

Fincantieri è convinta che la diversità di genere sia un valore fondamentale per il successo del Gruppo e per la società.

“Questa certificazione è un importante riconoscimento del nostro impegno per la parità di genere”, ha dichiarato Luciano Sale, direttore Human Resources and Real Estate. “Un ambiente di lavoro inclusivo e sensibile alle diversità è fondamentale per la crescita del Gruppo secondo le direttive del nostro Piano di Sostenibilità 20232027. Gli ulteriori audit di veri-

fica, previsti nei prossimi anni, saranno per noi uno stimolo per promuovere ulteriormente la partecipazione dei nostri dipendenti: non si tratta di un punto di arrivo, ma di un’importante milestone che ci stimola a continuare a lavorare nella giusta direzione”. La certificazione della parità di genere rappresenta l’avvio di un percorso di miglioramento per le aziende sia dal punto di vista delle performance sia della reputazione”, ha commentato Paolo Moretti, CEO di RINA Services. “Non a caso, diversi studi dell’Università Bocconi e di McKinsey & Company

confermano un miglioramento delle prestazioni per le società maggiormente inclusive. La certificazione rilasciata a Fincantieri rappresenta una concreta dimostrazione dello sviluppo di politiche relative alla diversità, all’equità e all’inclusione che si è tradotto nella creazione di un clima inclusivo e paritario anche attraverso una continua attenzione e formazione. Come ogni percorso certificativo non è un punto di arrivo ma di partenza per un costante miglioramento, a beneficio delle persone: la principale risorsa di ogni organizzazione”.

Paessler avvia nuovi corsi di formazione OT

In quanto soluzione di monitoraggio avanzato, Paessler PRTG non monitora solo le infrastrutture IT tradizionali, bensì tutti i diversi segmenti dell’infrastruttura. Per il monitoraggio di questi ambienti e impianti IT, Paessler offre già corsi di formazione che spaziano dal livello base a quello enterprise.

Poiché anche la tecnologia operativa (OT) rappresenta un settore fondamentale, Paessler negli ultimi due anni ha introdotto i sensori OT e lo scorso aprile ha lanciato Paessler PRTG OPC UA Server. Per dare continuità a questo percorso, Paessler ha introdotto di nuovi corsi di formazione sul monitoraggio degli

ambienti OT nel 2024. I corsi sono pensati per i professionisti OT e IT che desiderano monitorare i dispositivi di rete nel loro ambiente OT utilizzando protocolli quali OPC UA, MQTT, Modbus, SNMP o attraverso API REST. Inoltre, sarà mostrato come integrare PRTG OPC UA Server e come ottenere una panoramica dei componenti di rete OT all’interno dei sistemi di controllo. Pur basandosi su un’indispensabile parte teorica, la formazione è prevalentemente pratica e prevede l’utilizzo di macchine virtuali che permetteranno di approfondire le svariate caratteristiche e funzionalità disponibili. La formazione sarà strutturata in cinque diversi moduli, a partire

da una panoramica dell’ambiente OT, che analizzerà le storie di successo nonché l’architettura, i dispositivi e i protocolli di PRTG. In seguito, sarà installato PRTG su una macchina ex-novo e si tratteranno argomenti quali l’individuazione automatica, i modelli e i gruppi dei dispositivi nonché i dispositivi stessi, ma anche i sensori e le numerose funzionalità contemplate. I corsi illustreranno come monitorare vari dispositivi target utilizzando questi protocolli e attivando le notifiche MQTT e OPC UA. L’erogazione dei corsi è prevista a partire da aprile 2024 e le date disponibili saranno indicate sulla pagina web di Paessler appositamente dedicata alla formazione.

8 www.interprogettied.com La Subfornitura - n.2 2024
ATTUALITÀ INCLUSIONE FEMMINILE

DATI DI SETTORE

Nel 2023 i numeri dell’industria meccanica sono scesi dell’1% a causa dell’instabilità economica e delle questioni geopolitiche.

Ma le previsioni di Anima Confindustria per la produzione delle imprese legate al settore della componentistica parlano di un 2024 che supererà i livelli pre-pandemici.

L’industria meccanica italiana ha chiuso il 2023 con un calo della produzione del -1% rispetto al 2022 e una stagnazione dell’occupazione. Nella relazione annuale elaborata dall’Ufficio Studi di Anima Confindustria, infatti, si prevede che il comparto rappresentato dalla federazione abbia raggiunto a fine anno una produzione di 55.541 milioni di euro rispetto ai 56 miliardi del 2022, con la quota export/fatturato che si avvicina al 60% anche se in calo rispetto al 2022 dello 0,2%. Gli investimenti nel 2023 non decollano mantenendosi stabili a 1,2 miliardi, così come il numero di addetti: circa 222mila. Crolla la produzione di impianti, macchine e prodotti per l’edilizia -3,7%, così come la produzione di attrezzature e impianti petroliferi -1,8%, settore in cui crolla anche l’esportazione -2,2%.

Le previsioni riflettono le complessità dello scenario macroeconomico con cui l’industria italiana ha dovuto confrontarsi negli ultimi dodici mesi, un contesto dominato su tutto da una straordinaria incertezza. “A esclusione del crollo eccezionale dovuto alla crisi pandemica del

Industria meccanica: calo della produzione ma 2024 in ripresa

2020, l’industria meccanica è un settore che ha sempre mantenuto un trend di crescita, riuscendo a restare forte nonostante le difficoltà degli ultimi anni”, ha spiegato Marco Nocivelli, presidente di Anima Confindustria. “Per la prima volta, ora, ci troviamo di fronte a un’inver-

Gli investimenti nel 2023 non decollano mantenendosi stabili a 1,2 miliardi di euro, così come il numero di addetti: circa 222mila

sione di tendenza che sta mettendo a rischio un settore fondamentale per l’economia italiana, che rappresenta 222.000 posti di lavoro”.

L’IMPATTO DELLE TENSIONI GEOPOLITICHE

Il settore merceologico più colpito nel 2023 rimane quello degli impianti, macchine e prodotti per l’edilizia che vede un calo della produzione del -3,7%, un calo delle esportazioni dell’1,9% e una stagnazione dell’occupazione. Il fenomeno è da ricondurre a tre eventi globali difficilmente prevedibili e dall’impatto dirompente: la pandemia di Covid19, il conflitto russo-ucraino e la recente svolta nel conflitto israelopalestinese, tre eventi che hanno

10 www.interprogettied.com La Subfornitura - n.2 2024
ATTUALITÀ

causato grande instabilità economica e geopolitica, ingenerando effetti sia nel breve che nel lungo periodo. Le tensioni geopolitiche in paesi esportatori di materie prime e l’attuale conflitto israelo-palestinese innalzano nuovamente il rischio di un aumento dei prezzi delle materie prime. Inoltre, le fluttuazioni economiche eccezionali degli ultimi tre anni comportano inflazione e incertezza accompagnata da crescita altalenante, oltre a effetti persistenti dovuti a fenomeni nazionali e globali, quali il reshoring/friendshoring e il ripensamento delle catene del valore globali. In aggiunta, l’attuale irrigidimento delle condizioni finanziarie nei principali paesi avanzati in risposta all’elevata inflazione ha fatto riemergere delle instabilità del sistema finanziario.

“Così come ribadito nel Manifesto della Meccanica presentato da Anima Confindustria, a nome del comparto chiediamo a gran voce un intervento a tutela delle imprese, che consista in primo luogo nel fondamentale rafforzamento delle politiche industriali”, ha aggiunto Nocivelli.

IL MODELLO PREVISIONALE DI ANIMA CONFINDUSTRIA

L’Ufficio Studi di Anima Confindustria ha elaborato, in collaborazione con Daniele Siena del Politecnico di Mila-

no, un nuovo modello previsionale in grado di analizzare ed elaborare i dati di mercato relativi al comparto manifatturiero e costruire previsioni sempre più accurate, includendo le principali variabili macroeconomiche partendo dai valori espressi dalle aziende del settore.

Il modello previsionale si concentra su sei variabili macroeconomiche fondamentali a frequenza annuale: disoccupazione, occupazione, deflattore del PIL, tasso di inflazione, PIL e produzione totale. L’insieme di queste variabili permette una visione completa della componente sia nominale che reale dell’economia e permette di stimare l’andamento macroeconomico.

Il settore merceologico più colpito nel 2023 rimane quello degli impianti, macchine e prodotti per l’edilizia che vede un calo della produzione del 3,7%

Le previsioni vengono effettuate attraverso la stima di un modello econometrico sviluppato nel 2022 da due economisti della Banca Centrale Europea e della Northwestern University. Si tratta di un modello autoregressivo vettoriale (VAR – Vector Autoregressive) con varianza variabile al fine di analizzare serie storiche caratterizzate da grandi incrementi di volatilità. Questo approccio consente al modello di catturare la dinamica della transizione da stati normali a stati di crisi, il che è un aspetto chiave quando si hanno all’interno della serie storica eventi eccezionali come la pandemia del 2020.

Le previsioni elaborate tramite il modello indicano una leggera contrazione della produzione totale delle imprese legate al settore della componentistica meccanica nel 2023 per il forte aumentare dei tassi di interesse e il rischio di salita del prezzo delle materie prime, per poi riprendersi nel 2024 e superare i livelli prepandemici. I prezzi al consumo sono destinati a scendere, grazie anche alla politica monetaria restrittiva della Banca Centrale Europea nel 2023, per poi rialzarsi e stabilizzarsi intorno al 2,4% nel 2024. Il modello stima un possibile rimbalzo dell’inflazione nel 2024 per via del forte rischio di aumento dei prezzi dell’energia causato dal contesto geopolitico.

www.interprogettied.com 11 n.2 2024 - La Subfornitura

Nel 2023 l’industria italiana costruttrice di beni strumentali ha segnato un nuovo record di fatturato, trainato dall’export che raggiunge un livello mai toccato prima. Il 2024 si prospetta invece in lieve calo.

Secondo le rilevazioni effettuate dal Gruppo Statistiche Federmacchine, la federazione delle imprese costruttrici di beni strumentali, nel 2023, il fatturato dell’industria italiana di settore è cresciuto a 56.935 milioni di euro, il 2,8% in più rispetto al 2022. Il risultato complessivo è stato determinato dall’export cresciuto, del 5,1%, a 37.426 milioni di euro.

Le consegne sul mercato interno, si sono fermate a 19.509 milioni di euro, -1,5% rispetto all’anno precedente, risentendo della riduzione del consumo domestico di macchinari che, dopo anni di grande espansione, registra una leggera riduzione, scendendo a 31.496 milioni di euro (-0,8%).

LE PREVISIONI PER IL 2024

Il 2024 appare più incerto: il fatturato dovrebbe arretrare, del -1,2%, a 56.257 milioni di euro. Sul risultato finale peserà la riduzione delle consegne dei costruttori italiani, in calo del -4,6%, a 18.611 milioni di euro. Le esportazioni, invece, resteranno pressoché stazionarie a 37.646 milioni di euro (+0,6%).

“L’industria italiana del bene strumentale sembra aver perso lo slancio del post pandemia”, ha commentato Bruno Bettelli, presidente Federmacchine. “Dopo i risultati da record registrati fino all’anno scorso, il 2023, pur ancora positivo, mostra

Beni strumentalI: fatturato record grazie all’export

i primi segnali di debolezza del mercato italiano a fronte di una attività ancora vivace sui mercati esteri”.

“Il 2024 si apre per noi con incertezza sia sul mercato interno che su quello internazionale. Lo scenario geopolitico di grande instabilità, sia sul fronte europeo che su quello medio-orientale, non fa che complicare le cose, producendo un effetto di parziale congelamento della domanda di beni strumentali. Certo, il rallentamento non si presenta con le stesse tempistiche né con la medesima intensità per tutti i settori che fanno capo a Federmacchine ma questo trend è comune all’intero mondo del bene strumentale”.

“Per un comparto come quello dei macchinari, che più della metà del fatturato lo realizza con l’export,

Nel 2023, il fatturato dell’industria italiana del bene strumentale è cresciuto a 56.935 milioni di euro, il 2,8% in più rispetto al 2022

l’attività di internazionalizzazione è fondamentale. Al di là delle iniziative delle singole associazioni su mercati di specifico interesse, Federmacchine insieme a Confindustria e Sace, in collaborazione con ICE-Agenzia, ha in programma, per la fine di gennaio

12 www.interprogettied.com La Subfornitura - n.2 2024 ATTUALITÀ

a Ho Chi Minh City, un evento di presentazione delle peculiarità del comparto a cui interverranno istituzioni in rappresentanza dei due paesi, utilizzatori vietnamiti e italiani con filiali e sedi produttive in Vietnam”.

COME RENDERE COMPETITIVO IL MADE IN ITALY

“Guardando all’Italia – ha aggiunto il presidente di Federmacchine – è evidente che il dimezzamento dell’aliquota per il credito di imposta 4.0 per gli acquisti di nuovi macchinari, sceso nel 2023 al 20%, ha avuto impatto sulle nostre vendite ed è altrettanto evidente che in questi ultimi mesi dell’anno i clienti abbiano rallentato i loro investimenti in attesa di conoscere quali saranno i provvedimenti a disposizione nel 2024”.

“Sappiamo che le fabbriche italiane stanno aggiornando il proprio parco macchine ma negli stabilimenti produttivi del paese, soprattutto nelle PMI, sono ancora in funzione anche macchinari di 20-30 anni. Dobbiamo poter agevolare la sostituzione delle tecnologie obsolete da parte di tutte le aziende, anche di quelle più piccole, che hanno disponibilità economiche più contenute. Solo così potremo assicurare il miglioramento della competitività del Made in Italy”.

“Tutto ciò ci spinge a dire che probabilmente sarebbe utile prevedere una serie di misure strutturali, a partire proprio dal credito di imposta 4.0 per gli investimenti in nuovi macchinari. In questo modo le imprese manifatturiere potrebbero pianificare con più tranquillità, e su periodi più ampi, i loro acquisti in tecnologia di produzione, liberandosi dalle scadenze legate all’annualità della legge di bilancio. D’altra parte, auspichiamo che, a fronte dell’attuale (sostanziale) inerzia di Fed e Bce, i tassi di interesse sul denaro comincino a scendere già a partire dal primo trimestre dell’anno che verrà così da alleggerire gli utilizzatori che intenderanno investire in nuovi macchinari”.

“Attendiamo poi di capire come potranno essere utilizzate le risorse destinate al Piano Transizione 5.0 e finanziate dal fondo Re-power EU: bene l’idea di legare incentivi all’acquisto di nuovi macchinari al tema del green manufacturing e digitalizzazione e di prevedere misure per la formazione”.

INVESTIRE NEI GIOVANI PER ESSERE INNOVATIVI

“Il personale rappresenta per noi la chiave di volta con cui assicurare continuità alla nostra attività di impresa. Per questo misure di incentivo alla formazione sono

molto ben accolte dalle imprese che operano nel campo della tecnologia: occorre investire in formazione e aggiornamento dei dipendenti già impiegati in azienda, anche alla luce delle sfide di innovazione, non solo digitale, che ci attendono nel prossimo futuro”.

“E poi – ha concluso Bruno Bettelli – vi è il problema del reperimento di giovani risorse, un tema serio di cui discutiamo sempre più frequentemente. Dai giovani, preparati e motivati, possiamo trarre interessanti spunti per lo sviluppo della nostra attività sia sul piano strategico che su quello dell’innovazione. Il calo demografico insieme l’attrazione esercitata da paesi esteri verso i nostri ragazzi più brillanti può aggravare, già a partire dai prossimi anni, una situazione già complicata”.

“Le organizzazioni come Federmacchine e le singole associazioni, ciascuna per le proprie specificità, possono fare molto in questo senso sviluppando azioni di promozione del settore presso le università, gli ITS, gli istituti tecnici, nelle aree a maggior concentrazione di imprese del comparto e con iniziative puntuali per avvicinare il mondo dei giovani a questa industria che è uno dei fiori all’occhiello del Made in Italy nel mondo”.

Il 2024 appare incerto: il fatturato dell’industria italiana del bene strumentale dovrebbe arretrare del -1,2%, a 56.257 milioni di euro

www.interprogettied.com 13 n.2 2024 - La Subfornitura

Federico Costa è il nuovo presidente di ECTA

È italiana la presidenza di ECTA, l’associazione europea degli utensili da taglio che, per i prossimi quattro anni, sarà guidata da Federico Costa, manager director di Febametal Spa, azienda associata ad UCIMU-Sistemi per produrre da 20 anni e specializzata nella produzione e commercializzazione di utensili standard e speciali. L’imprenditore torinese, eletto nel novembre 2023, riceve il testimone da Marcus Horn, della tedesca Paul Horn GmbH. “Le imprese europee produttrici di utensili si trovano oggi ad operare in un contesto, determinato dalla incertezza geopolitica internazionale”, ha spiegato Federi-

co Costa. “A ciò si aggiunge la complessità introdotta dai nuovi requisiti normativi imposti dall’Unione Europea che rappresenta certamente una sfida per le nostre imprese. L’impegno di ECTA, per i prossimi anni, sarà dunque quello di fornire alle aziende spunti di riflessione e approfondimento, oltre che occasioni di confronto, per meglio orientarsi in questo scenario. Gli incontri e gli eventi annuali, che tradizionalmente accompagnano l’attività di ECTA, saranno incentrati proprio sui temi di maggior interesse per gli operatori europei di questo settore. Come presidente di ECTA lavorerò per incrementare l’im-

magine dell’industria europea di comparto proponendo iniziative che possano anche contribuire a rafforzarne in modo duraturo il posizionamento nello scenario internazionale. Dopo la partecipazione alla prossima conferenza mondiale sugli utensili da taglio, in programma quest’anno a Osaka, l’associazione sarà impegnata nell’organizzazione, con il supporto di UCIMU, della ECTA Conference che si svolgerà, nel 2025, in Italia”.

“UCIMU è orgogliosa che la presidenza di ECTA torni ad un imprenditore italiano”, ha commentato Alfredo Mariotti, direttore generale di UCIMU-

Sistemi per produrre. “Siamo certi che Federico Costa, direttore generale della nostra storica associata Febametal, saprà interpretare al meglio questo ruolo dando prova della capacità, che da sempre contraddistingue i costruttori italiani, di intercettare e interpretare l’evoluzione del mercato”.

TRATTAMENTI TERMICI

Carbotempra è una azienda di trattamenti termici, con impianti di ultima generazione, dotata di laboratorio per prove metallurgiche e tecnologiche. L’azienda è specializzata nella tempra di acciai per cuscinetti e speciali, nella cementazione gassosa e carbonitrurazione.

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14 www.interprogettied.com La Subfornitura - n.2 2024
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NOMINE
ATTUALITÀ

RIDUTTORI

Neugart rinnova la struttura dirigenziale

Neugart, azienda specializzata nella produzione di riduttori con sede principale a Kippenheim, nel Baden, risponde alle sfide che il settore internazionale delle costruzioni meccaniche si ritrova ad affrontare modificando la propria struttura dirigenziale: con Swen Herrmann e Holger Obergföll l’azienda sarà guidata, per la prima volta nella sua storia quasi centenaria, da due direttori generali che non fanno parte della cerchia familiare dei titolari.

La nuova configurazione della direzione aziendale di Neugart GmbH è diventata operativa a partire dal 2024. I nuovi direttori generali facevano già parte dell’azienda: in Neugart dal 2013, Swen Herrmann (44 anni) ha rivestito diversi ruoli,

l’ultimo dei quali quello di direttore Business Development. Holger Obergföll (50 anni) è entrato a far parte dell’azienda nel 2019 in qualità di direttore gestione della filiera.

“Ci rifacciamo agli ultimi, positivi sviluppi”, affermano i due nuovi direttori generali. “Non staremo a guardare ma imposteremo l’organizzazione in modo tale da consentirci, anche in futuro, di poter fornire ai nostri clienti e mercati in tutto il mondo i prodotti più adatti a loro, nei tempi adeguati e con l’alta qualità di sempre”.

Con la nuova Direzione Neugart GmbH ha configurato ex novo anche il primo livello dirigenziale:

prossimamente un “Leadership Team” composto di nove

membri si occuperà degli affari operativi sotto la guida della Direzione. La proprietà di Neugart e di tutti i rami dell’azienda continua a restare nelle mani delle famiglie dei titolari Neugart e Herr. In seguito alle modifiche alla struttura dirigenziale, gli ex direttori generali Bernd Neu -

gart e Matthias Herr continueranno in futuro a operare in azienda, ma rivestendo la funzione principale di titolari nonché soci amministratori di Neugart Holding. Ciò rafforzerà il ruolo di Neugart Holding, che ha già costituito finora l’ombrello strategico del Gruppo Neugart.

Emerson nominata per la sesta volta “Industrial IoT Company of the Year”

Emerson, azienda esperta nel settore di tecnologie e software, è stata nominata per il sesto anno “Industrial IoT Company of the Year” aggiudicandosi il premio IoT Breakthrough. Il premio 2024 è stato assegnato a Emerson per i progressi nelle tecnologie e nei software che promuovono la sostenibilità, gli sforzi per accelerare lo sviluppo e la somministrazione di farmaci salvavita e la visione Boundless Automation™ per un’architettura di automazione industriale di nuova generazione definita dal software.

Emerson mette a frutto la sua esperienza decennale nel campo dell’automazione per aiutare alcune delle più grandi aziende del mondo a raggiungere i propri obiettivi di sostenibilità. I recenti progressi dell’azienda in questo settore si concretizzano nel portafoglio di soluzioni Ovation™ Green per le energie rinnovabili e la decarbonizzazione, la riduzione delle emissioni e l’aggiunta costante di più energia rinnovabile alle reti elettriche e nelle soluzioni Floor to Cloud™ che consentono di monitorare e visualizzare in continuo i dati

di produzione fondamentali, per migliorare l’efficienza energetica degli impianti di produzione. Il premio inoltre riconosce la leadership di Emerson nello sviluppo di tecnologie digitali volte ad accelerare lo sviluppo dei farmaci. L’azienda ha di recente annunciato il software One-Click Technology Transfer™ che convertirà l’odierno processo di trasferimento delle ricette per la produzione in ambito biotecnologico in una piattaforma di produzione digitalizzata, che consentirà di far arrivare più velocemente le nuove terapie farmacologiche ai

pazienti.

Quest’anno Emerson ha annunciato la prima di una serie di nuove versioni di soluzioni tecnologiche basate sulla sua visione di Boundless Automation che costituiscono le fondamenta della sua piattaforma di automazione basata su software di nuova generazione. Il nuovo DeltaV™ Edge Environment fa circolare i dati in modo sicuro e costante tra il campo intelligente, l’edge e il cloud senza mai perdere il contesto operativo, consentendo un accesso ai dati più continuo e un processo decisionale più rapido.

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PREMIO IOT BREAKTROUGH
ATTUALITÀ
Da sinistra: Holger Obergföll, Bernd Neugart, Matthias Herr, Swen Herrmann. (Fonte: Neugart GmbH)

INTERVISTA

Sono molti gli obiettivi del consorzio INSTM per il prossimo quadriennio, tra questi: rafforzare le partnership con le istituzioni accademiche, gli enti di ricerca e il settore privato e favorire l’interazione tra università e realtà industriali, senza però scordare il benessere dei propri dipendenti.

INSTM è un consorzio di 52 Università italiane, ovvero tutte quelle in cui viene condotta attività di ricerca sui materiali avanzati e relative tecnologie. Il numero di afferenti, oltre 3.000 tra professori di ruolo, ricercatori universitari, titolari di assegni di ricerca e di borse di studio e dottorandi di ricerca, è in costante aumento. INSTM promuove l’attività di ricerca che viene svolta nelle Università consorziate fornendo ad esse il supporto organizzativo, tecnico e finanziario adeguato. Si tratta di un vero e proprio punto di riferimento, ci spiega Federica Bondioli, professore ordinario di Scienza e tecnologia dei materiali del Politecnico di Torino che, lo scorso novembre, è stata rieletta alla presidenza del consorzio per il quadriennio 2023/2027. Una nomina che conferma l’attenzione da parte di INSTM anche al tema della parità di genere che il consorzio sta promuovendo attraverso strumenti come il GEP (Piano di Uguaglianza di Genere), con la consapevolezza che ciascuno debba fare la sua parte per

Un avamposto per la ricerca italiana sui materiali avanzati

superare questi stereotipi.

Presidente Bondioli, come ha accolto la rinnovata nomina alla guida di INSTM e quali saranno i suoi obiettivi a breve termine?

“Sono particolarmente onorata per la fiducia che per altri 4 anni, dal 2023 al 2027, è stata riposta in me dai rappresentanti dalle università consorziate. Punto sicuramente a portare avanti il lavoro iniziato nel 2020 con entusiasmo, impegno e un grande senso di responsabi -

Poliammide 12. Polimero termoplastico di origine fossile. I campioni in foto sono stati ottenuti attraverso la tecnica di stampa 3D nota come SLS (Selective Laser Sintering) a partire da polveri di dimensioni e forma tali da poter essere usati per ottenere campioni definiti di diversa geometria, anche piuttosto complessa

lità che voglio rinnovare e di cui sento l’importanza. Tra gli obiettivi a breve temine c’è senz’altro quello di rappresentare INSTM a livello istituzionale, in modo tale che possa essere sempre più riconosciuta come punto di riferimento per la ricerca e l’avanzamento tecnologico e per far sì che il consorzio possa rimanere all’avanguardia nell’ambito della conoscenza scientifica. A conferma di questo è l’ultimo processo di valutazione di ANVUR sulla qualità della ricerca, dove il consorzio

16 www.interprogettied.com La Subfornitura - n.2 2024 ATTUALITÀ

ha ottenuto ottimi risultati. Un altro obiettivo sarà per me quello di rafforzare le partnership con le istituzioni accademiche, gli enti di ricerca e il settore privato. L’ultimo agreement da noi stipulato è stato quello con l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) ma anche con il CNR o con aziende importanti come ENI: attraverso queste collaborazioni è possibile dimostrare come il consorzio sia un punto di riferimento perché capace di prendersi carico dei problemi che le aziende possono avere inerenti ai materiali e alle tecnologie, fornendo risposte concrete attraverso team che diventano multidisciplinari e interuniversitari.

Per i suoi afferenti, infine, voglio che INSTM continui a rappresentare un punto di riferimento organizzativo e tecnico efficiente e veloce, in grado di dare risposte ai colleghi universitari nel più breve tempo possibile”.

Qual è il ruolo del consorzio e quale la situazione generale della ricerca sui materiali avanzati e relative tecnologie in Italia?

“INSTM concentra gli sforzi dei singoli ricercatori in modo tale da renderli competitivi nella richiesta di fondi e finanzia -

“Si parla ormai di metal replacement, soprattutto nei settori industriali in cui la plastica inizia a prendere il posto del metallo contribuendo a una riduzione dei costi, alla facilità di produzione dei pezzi e alla possibilità di integrare funzioni e componenti in un unico prodotto”

menti, sia a livello nazionale che internazionale, con la partecipazione a bandi ministeriali e a bandi per il finanziamento dell’attività di ricerca indetti dalla Commissione Europea. Come consorzio riusciamo quindi a coordinare una massa critica di competenze capaci di dare risposte a progetti di ricerca innovativi, non solo in riferimento ai bandi, ma anche in merito al trasferimento tecnologico e quindi all’interazione tra modo accademico e realtà industriali. Per quanto riguarda la situazione della ricerca sui materiali avanzati e relative tecnologie in Italia, mi sento di dire che questa continua a rappresentare un campo strategico in rapida evoluzione. Lo dimostra il fatto che molti dei bandi indetti dal MIUR e dal MIMIT del PNRR sono incentrati proprio sui materiali; fondi che possono concorrere a dare impulso alla ricerca

scientifica e tecnologica in questo campo. I materiali innovativi possono infatti essere utilizzati in svariati comparti industriali (elettronica, energia, aerospaziale) e sono anche in grado di portarci verso le transizioni gemelle, quella energetica e quella digitale”.

La sua attività di ricerca è rivolta anche della progettazione, lo sviluppo e la caratterizzazione di nuovi materiali per tecnologie di additive manufacturing basate su polimeri. I materiali plastici hanno quindi ancora grandi potenziali, almeno nelle applicazioni ad alte perfomance?

“La ricerca in questo campo è molto avanti e i suoi sviluppi hanno portato alla sperimentazione di materiali polimerici dalle proprietà meccaniche migliorate che vanno ad ampliare i loro campi di applicazione. Nell’au -

3D nota come FFF (Fused Filament Fabrication) a partire da un filamento di materiale polimerico

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Federica Bondioli, Presidente INSTM e professore ordinario di Scienza e tecnologia dei materiali del Politecnico di Torino Acido polilattico. Polimero termoplastico di derivazione naturale, biodegradabile. I campioni in foto sono stati ottenuti attraverso la tecnica di stampa

tomotive, ad esempio, il ricorso alla plastica è stato necessario per alleggerire il peso delle vetture, centrando così gli obiettivi di abbattimento delle emissioni inquinanti che ci si è imposti a livello europeo. Le auto, quindi, faranno sempre più uso di materiali polimerici o materiali compositi con fibra di carbonio che permettono anche una maggiore libertà dal punto di vista del design rispetto alla controparte metallica. Si parla ormai di “metal replacement”, soprattutto in quei settori industriali in cui la plastica inizia a prendere il posto del metallo contribuendo a una riduzione dei costi, alla facilità di produzione dei pezzi e alla possibilità di integrare funzioni e componenti in un unico prodotto. Oggi, inoltre, si stanno studiando molto le proprietà funzionali dei materiali plastici, si migliorano così le caratteristiche termiche, le capacità di auto riparazione, la capacità di reagire agli stimoli: funzioni che possono essere sviluppate nei materiali polimerici e che vanno ad ampliare la gamma delle possibili applicazioni di polimeri ad alte prestazioni. Oltre a questo, c’è poi la spinta verso la riduzione dell’impat -

to ambientale nel campo della ricerca che vuole valutare tutti i possibili biopolimeri in grado di sostituire quelli derivanti invece da combustibili fossili. Non bisogna poi dimenticare la stampa 3D che sta aprendo le porte ad altri settori grazie alla libertà di design che queste tecnologie di manifattura additiva garantiscono. Per concludere direi proprio di sì, i materiali plastici hanno davvero grandi potenziali, soprattutto nelle applicazioni dove sono richieste alte performance”.

Olio di Soia

Epossidato Acrilato. Polimero termoindurente biodegradabile ottenuto da fonti rinnovabili. I campioni in foto sono stati ottenuti attraverso la tecnica di stampa

3D nota come LCD (Liquid Crystal Display), che sfrutta i principi della fotopolimerizzazione per ottenere campioni solidi a partire da formulazioni liquide, attraverso l’azione di luce LED

Cosa significa essere donna e presidente nei settori scientifico e tecnologico che, ancora troppo spesso, vengono associati più agli uomini; pensa ci siano ancora dei passi da fare in merito al “gender gap”?

“La ringrazio per questa domanda perché tra gli obiettivi della mia rinnovata presidenza c’è anche la volontà di sensibilizzare i nostri afferenti sul tema della parità di genere. Essere donna nei settori STEM comporta sfide uniche perché ancora oggi il “gender gap” persiste. Certo, sono stati compiuti dei progressi ma esistono ancora troppi stereotipi culturali che associano, erroneamente, alcune competenze più agli uomini che alle donne e questo influisce sull’accesso di queste ultime a molti campi e posizioni. È quindi fondamentale che tutte le istituzioni si impegnino per compiere ulteriori passi in avanti necessari per superare questo divario. Deve essere creata una maggiore consapevolezza sui pregiudizi di genere, biso -

Il team di INSTM

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gna promuovere l’accesso per le ragazze all’istruzione STEM, incentivare la creazione di un ambiente di lavoro che valorizzi la diversità, e portare avanti tutte quelle attività che, nel consorzio INSTM, abbiamo cercato di introdurre attraverso l’adozione di un piano per la parità di genere lanciato nel 2022. Il GEP (Piano di Uguaglianza di Genere) è uno strumento previsto dalla normativa europea e nazionale nel quale crediamo molto. Tra le azioni introdotte: l’agevolazione della partecipazione di afferenti con figli a tutte le attività INSTM (il che vuol dire, ad esempio, organizzare un babysitting durante le riunioni) o incoraggiare la partecipazione femminile alla ricerca e alla disseminazione attraverso borse di studio dedicate alle giova -

ni ricercatrici. Come consorzio siamo quindi molto impegnati, sia internamente che esternamente, per promuovere il tema della disparità di genere consapevoli del fatto che ciascuno debba fare la sua parte per poter progredire”.

Pensa che i giovani oggi siano interessati al tema della tecnologia dei materiali e che ne comprendano l’importanza per il loro futuro?

“In effetti la scienza e la tecnologia dei materiali viene studiata poco nelle scuole, che dovrebbero invece fare un passo in avanti per promuovere maggiormente, nel percorso di istruzione, l’importanza della scienza dei materiali. D’altra parte, è anche vero che i giovani sono sempre più consapevoli delle

tecnologie che li circondano e delle possibili applicazioni nella vita di tutti i giorni. Nei giovani cresce poi sempre di più la consapevolezza ambientale che, di conseguenza, ha portato a un aumento di interesse proprio verso i materiali sostenibili e le tecnologie che possono contribuire a ridurre l’impatto sull’ambiente.

INSTM ha, di fatto, anche obiettivi di public engagement e cerca di incentivare la conoscenza dei giovani sui materiali e le tecnologie. Lo scorso anno, ad esempio, abbiamo esposto alla fiera Futura Expo a Brescia e il nostro, grazie alla presenza dei colleghi delle Università lombarde, è stato uno degli stand più partecipati perché sono stati proposti molti esperimenti che hanno attirato i ragazzi. Questo è solo un piccolo esempio che però vorremmo riproporre in tutte le regioni dei nostri afferenti perché lo riteniamo fondamentale per sviluppare tecnologie attente all’ambiente, oltre che per sensibilizzare di più gli studenti”.

Polibutilene adipato tereftalato. Polimero poliestere termoplastico biodegradabile. I campioni in foto sono ottenuti, come i precedenti, attraverso la tecnica di stampa 3D nota come SLS

www.interprogettied.com 19 n.2 2024 - La Subfornitura

Nel quarto trimestre 2023, l’indice degli ordini di macchine utensili ha segnato un calo del 31,1% ma le industrie italiane stanno lavorando intensamente e sono in attesa dei nuovi incentivi

5.0 per poter proseguire con la transizione digitale.

Nel quarto trimestre 2023, l’indice degli ordini di macchine utensili elaborato dal Centro Studi & Cultura di Impresa di UCIMU-Sistemi per produrre segna un calo del 31,1% rispetto al periodo ottobredicembre 2022. In valore assoluto l’indice si è attestato a 92,1 (base 100 nel 2015).

Il risultato negativo è frutto della riduzione della raccolta ordinativi sul mercato interno; l’estero invece mostra capacità di tenuta. In particolare, gli ordinativi raccolti oltreconfine risultano in calo del 2,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il valore assoluto dell’indice si attesta a 100,9.

Sul fronte interno, gli ordini hanno segnato un arretramento del 69,1%, rispetto al quarto trimestre del 2022, per un valore assoluto di 79,4. In ragione d’anno, l’indice ha segnato un calo del 24,7% rispetto alla media del 2022 (90,5 indice assoluto); - 48,4% l’indice interno (74,6 indice assoluto); -11,3% l’indice estero (102,8 indice assoluto). “I dati elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa confermano le nostre attese: il 2023 segna una evidente riduzione della raccolta ordinativi da parte dei costruttori italiani sul mercato domestico a cui si contrappone una generale

Macchine utensili: le imprese italiane sono pronte al 5.0

tenuta dell’attività sui mercati esteri”, ha spiegato Barbara Colombo, presidente UCIMU-Sistemi per produrre. “Nel complesso, nonostante il segno negativo, le nostre aziende stanno lavorando intensamente grazie alla coda di ordini che ancora devono smaltire”.

“Con riferimento particolare al mercato interno, la riduzione della raccolta di nuove commesse sull’intero anno è anzitutto fisiologica e corrisponde ad un generale ridimensionamento della domanda dopo il boom dell’ultimo periodo. Se invece stringiamo lo sguardo all’ultimo trimestre, il calo risente anche e soprattutto dell’effetto di attesa per le nuove misure di incentivo che si aspettavano, e tuttora si aspettano, per il 2024”.

“La discussione – ha aggiunto la

presidente di UCIMU – aperta negli ultimi mesi dell’anno da Governo e Parlamento in merito alla possibilità di introdurre nuovi incentivi 5.0 ha certamente spinto le aziende a sospendere le decisioni di acquisto in attesa di chiarezza”.

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Barbara Colombo, presidente UCIMU-Sistemi per produrre
MERCATI
ATTUALITÀ

“Al momento siamo in attesa dei decreti attuativi relativi ai provvedimenti 5.0 che dovrebbero tramutarsi in un credito di imposta per la formazione e per gli investimenti in progetti di innovazione finalizzati alla twin transition ovvero alla sostenibilità digitale”, ha spiegato la presidente. “In questo modo le aziende manifatturiere italiane potrebbero così disporre di un sistema modulare di incentivi fiscali, combinabili e cumulabili, maggiormente premianti per chi investe in nuove macchine ove la digitalizzazione è anche abilitatore di sostenibilità. Tutto ciò in risposta alla necessità dell’industria del paese di proseguire con la transizione digitale che, anche in linea con le nuove direttive europee, deve considerare rispetto dei criteri legati al tema della sostenibilità e della green manufacturing”.

“Nel frattempo, un indicatore ulteriore della ancora buona predisposizione del mercato italiano ad investire è data dall’andamento di adesioni alla BI-MU, la biennale della macchina utensile, robotica e automazione, in programma il prossimo ottobre a fieramilano Rho che, al momento, ha raccolto un numero di adesioni decisamente superiore a quello che aveva ottenuto, pari periodo, per l’edizione 2022”.

“In ogni caso – ha aggiunto

Barbara Colombo – alla luce di quanto sta accadendo, probabilmente, sarebbe utile sganciare alcuni provvedimenti dalla temporaneità delle Leggi di Bilancio così da garantire alle aziende un set di strumenti fiscali strutturali che possano permettere loro di pianificare gli investimenti nel lungo periodo”.

I RAPPORTI CON LA GERMANIA

“Sul fronte estero – ha concluso Barbara Colombo – la raccolta ordinativi è risultata sostanzialmente stazionaria confermando il trend di lungo periodo che evidenzia un andamento più regolare delle commesse ottenute dai costruttori oltreconfine rispetto a quelle conseguite sul mercato domestico ove gli incentivi disponibili nel corso degli anni hanno dato luogo a marcate oscillazioni della domanda”.

“Ora l’auspicio è che l’Europa e soprattutto la Germania tornino a lavorare come in passato o anche di più, considerato che il fenomeno del reshoring può avvantaggiare i costruttori italiani già presenti nelle catene del valore tedesche. Questo auspicio diviene oggi ancora più accalorato, se si considera la grande incertezza che grava sul mercato internazionale

ove le numerose crisi geopolitiche aperte rendono l’attività economica sempre più complicata”. Con riferimento alla Germania, nel periodo gennaio-settembre 2023 (ultimo dato disponibile) le vendite di made in Italy di settore sono risultate pari a 244 milioni di euro, il 10% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nonostante ciò, occorre considerare che il valore dell’export italiano lì destinato risulta decisamente più contenuto rispetto al periodo precedente al 2018 e rispetto al record segnato nel 2008 quando raggiunse la cifra di 465 milioni di euro.

“Questi dati ci dicono che possiamo e dobbiamo fare di più. Per tale ragione - ha concluso la presidente di UCIMU- l’associazione ha presentato al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale una proposta di azione e collaborazione per il biennio 2024-2025, dedicata agli operatori del settore, costruttori italiani e costruttori e utilizzatori tedeschi, con l’obiettivo di avviare, insieme a loro, un dialogo su un possibile piano di azioni comuni volte a rafforzare e valorizzare le peculiarità delle due industrie e le possibili partnership in mercati di interesse condiviso”.

Sul fronte interno, gli ordini di macchine utensili hanno segnato un arretramento del 69,1%, rispetto al quarto trimestre del 2022

www.interprogettied.com 21 n.2 2024 - La Subfornitura

MATERIALI

CPC Inox riduce l’utilizzo di plastica nel packaging

CPC Inox, centro servizi per l’acciaio Inox, con due stabilimenti produttivi a Gessate e Basiano (MI) e un fatturato che nel 2022 ha superato i 260 milioni di euro, lancia progetto di revisione degli imballaggi per tutti i prodotti.

Lo sforzo compiuto da CPC

Inox in questa direzione – oltre che in linea con la propria mission, che vede la sostenibilità come un asset trasversale ai tre pilastri aziendali qualità, rapidità, puntualità – parte da una specifica e accurata attività di ascolto e di analisi delle richieste da parte dei clienti. È infatti partito proprio dalle richieste dei clienti il progetto di revisione degli imballaggi, una chiara dimostrazione di come la tematica ambientale di anno in anno stia sensibilizzando sempre più aziende. Dopo un anno di studio dei nuovi materiali e delle soluzioni migliori,

VERNICIATURA AUTOMATIZZATA

oggi l’attività è diventata realtà e già i primi clienti di CPC Inox stanno ricevendo la merce in una nuova veste. In virtù di questo progetto, CPC Inox stima una riduzione dell’utilizzo della plastica nell’ordine di oltre 5 tonnellate (-20% rispetto all’ammontare prodotto nel 2022) e un aumento sostanziale dell’utilizzo della plastica riciclata, che da un 20% circa passa a una media dell’80%, a seconda del tipo di imballaggio.

Dalle buste e dai nastri adesivi al cannettato, dal cellophane al film estensibile fino alla foglia larga,

al monopiega e al pluriball, l’ampio processo di revisione degli imballi utilizzati da CPC INOX comporta per alcune categorie anche una riduzione del costo complessivo, dovuta all’utilizzo di materiali “seconda vita” o rigenerati.

Infine, i nuovi imballi recheranno in sovraimpressione tutte le informazioni relative al tipo di materiale utilizzato e al risparmio di risorse ottenuto, per comunicare ai clienti e all’esterno lo sforzo del Gruppo nella direzione della sostenibilità e della drastica riduzione dell’utilizzo di materiali non riciclabili.

Farina Verniciature Industriali aumenta la produzione

Farina Verniciatura Industriale, azienda specializzata nella verniciatura per cataforesi e a polveri termoindurenti, inizia il nuovo anno all’insegna dell’aumento della produzione e di una maggior efficienza operativa. Il nuovo management, insediatosi a seguito della recente acquisizione da parte della ditta Bartoli Luca srl, specializzata nella sabbiatura e verniciatura industriale a liquido, ha infatti investito nell’inserimento di nuove risorse. Nel corso dell’anno sono inoltre previsti un miglioramento della logistica interna e l’acquisizione di nuovi clienti in particolare per i servizi di verniciatura a polvere, che ha già dato buoni esiti alla fine del 2023.

La verniciatura per cataforesi e quella a polvere sono basate sulla presenza di un campo elettrico che favorisce il deposito della vernice sui pezzi da trattare, che devono prima essere sottoposti a un accurato processo di pulizia per rimuovere completamente oli e grassi che ostacolerebbero il deposito della vernice. Nella cataforesi i pezzi da trattare sono collegati al polo negativo di un generatore elettrico e immersi in una vasca ove sono presenti alcuni elettrodi collegati al polo positivo. Il campo elettrico ed i fenomeni elettrochimici che si sviluppano determinano la deposizione della vernice sul pezzo. Nella verniciatura a polvere, invece, all’interno

di una cabina di verniciatura pressurizzata si crea un campo elettromagnetico che favorisce lo spostamento e l’attaccamento della polvere di vernice al pezzo da trattare. Sono sistemi di verniciatura automatizzati adatti per la verniciatura di molti pezzi di ridotta dimensione. Fra gli oggetti trattati da Farina Verniciature nell’impianto a cataforesi si trovano, ad esempio, scocche dei freni e portacandele di importanti case automobilistiche.

“I sistemi di verniciatura Farina sono automatizzati: l’efficienza operativa è quindi fondamentale per il successo dell’azienda”, afferma Roberto Bartoli che guida oggi l’azienda. “Su questo punto abbiamo già avuto i

primi risultati positivi: grazie a un’attività commerciale focalizzata sui servizi di verniciatura a polvere abbiamo migliorato la resa economica di questa linea il cui contributo al fatturato aziendale è passato negli ultimi mesi del 2023 dal 30% al 45%”.

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ATTUALITÀ
Lo stabilimento produttivo di CPC Inox a Basiano (MI) Pezzi trattati con verniciatura a cataforesi

SOFTWARE PER L’INDUSTRIA

SDProjet raggiunge quota

6.680 clienti

Il 2023 è stato caratterizzato da successi importanti che sottolineano il costante impegno di SDProget nel fornire soluzioni all’avanguardia. Il numero totale di clienti ha raggiunto la cifra di 6.680 evidenziando una marcata fiducia nella qualità e nell’innovazione dei servizi offerti.

SPAC Automazione, con la vendita di 500 nuove licenze, si conferma come uno dei software più apprezzati dai clienti. Le nuove funzionalità introdotte nella release 2024 migliorano l’usabilità e la produttività. Le principali novità riguardano: la gestione dei conduttori che semplifica il lavoro del progettista e migliora la precisione nelle tabelle di cablaggio; i legami diretti tra morsetti dello schema, output disegnati ed editing che agevola le modifiche; la simbologia NEMA e la conversione degli schemi con un clic; la generazione automatica degli schemi di foratura e fresatura piastre per contenitori, quadri elettrici e armadi, che interagiscono in maniera diretta con le stazioni di foratura automatiche tra cui DrillingTech. Infine, è presente la nuova Web App Spac

Wiring per il cablaggio manuale assistito del quadro elettrico.

SPAC Start Impianti 24, con 400 licenze vendute, è stata la soluzione più richiesta durante lo scorso anno per la progettazione di impianti elettrici civili, industriali e per il terziario.

Le novità riguardano sia l’ambiente planimetrico, con un ricco database di componenti e il sistema Project Center per una composizione rapida del progetto, sia l’ambiente unifilare, con l’aggiunta di simboli legati alle green technology e un aggiornamento della lista dei fili utilizzati.

SPAC Data Web è il servizio di aggiornamento, mediante sincronizzazione online, del database dei componenti che SDProget mette a disposizione dei professionisti che utilizzano

SPAC Automazione e SPAC Start Impianti. Nel 2023 ha visto la distribuzione di 31 pacchetti dati di materiali provenienti da 14 costruttori, con aggiornamenti dei database dei cavi Tekima e Berica Cavi disponibili sul sito. Complessivamente, sono stati inseriti 6.130 codici materiali con blocchi DWG associati.

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ATTUALITÀ

AI, sostenibilità e formazione saranno al centro della dodicesima edizione di SPS Italia, che continua a interpretare le tendenze più innovative che attraversano le industrie manifatturiere.

a cura di Alessandro Bignami

SPS Italia si appresta a vivere la sua dodicesima volta, consapevole di essere ormai il punto di incontro e confronto fra le aziende e le tendenze più innovative che stanno attraversando il settore dell’automazione industriale. Ecco perché non potranno che essere intelligenza artificiale, green manufacturing e nuove competenze i temi chiave dell’edizione 2024. Nell’avveniristica sala del MEET Digital Culture Center di Milano, a gennaio è stato dato il via al rush finale del percorso che nei prossimi mesi – fra tavole rotonde e ultime adesioni all’esposizione –porterà all’apertura dei padiglioni di Parma, dove si svolgerà, dal 28 al 30 maggio, la fiera dell’automazione e del digitale per l’industria intelligente e sostenibile.

Avviando la conferenza di presentazione, l’amministratore delegato di Messe Frankfurt Italia Donald Wich, pur consapevole dei complessi scenari globali, non ha mostrato dubbi: “Crediamo che quella del 2024 sarà una bellissima edizione, anche perché il settore viene da un anno positivo nonostante i conflitti internazionali e la recessione della Germania. La formazione sarà uno dei temi dei più interessanti che SPS intende affrontare, proponendosi come un punto d’incontro fra aziende

A Parma l’automazione intelligente e green

e giovani. E ovviamente l’intelligenza artificiale sarà una grande protagonista della manifestazione. Siamo felici del progetto – ha aggiunto Wich – che trova slancio innanzitutto nell’offerta tecnologica degli espositori e nelle collaborazioni con i partner, per una dodicesima edizione che, in continuità con le precedenti, sarà punto di riferimento e confronto sui risvolti della trasformazione ecologica e digitale delle imprese”.

Tutti gli esponenti delle aziende coinvolte nella tavola rotonda di Milano hanno condiviso una certa preoccupazione per la prima parte del 2024 e la necessità di adeguarsi a cambiamenti sempre più veloci. Un’altra questione emersa durante il dibattito è stata quella femminile che, al di là di slogan e buone intenzioni, non è così facile da affrontare, soprattutto in un set-

tore a prevalenza maschile come quello dell’automazione industriale. C’è anche un gap generazionale da colmare, per la difficoltà di trovare e inserire giovani preparati, ma anche per la convivenza non priva di incomprensioni fra le diverse generazioni.

ANIE AUTOMAZIONE: “CONTINUA LA CRESCITA POST-PANDEMICA, ANCHE SE PIÙ LENTAMENTE”

Andrea Bianchi, presidente di Anie Automazione, ha ricordato come nel 2023 export e inflazione abbiano sostenuto i ricavi delle industrie italiane, pur nella consapevolezza di essere di fronte a un lungo periodo di incertezze: “Abbiamo confermato il nostro spazio istituzionale nel District 4.0; stiamo ora lavorando per definire i contenuti della collaborazione con OPC UA Founda -

24 www.interprogettied.com La Subfornitura - n.2 2024
APPUNTAMENTI

tion che sarà estesa quest’anno anche all’Associazione VDMA Automation, e alle novità editoriali che presenteremo in fiera tra cui una Guida sull’evoluzione delle tecnologie per interconnessione e controllo e la nuova edizione dell’Osservatorio 2023 con i dati del comparto. Secondo le ultime stime, prosegue il trend di crescita post pandemia del comparto, seppure con un aumento più contenuto del fatturato legato ad un andamento più frenato dell’ordinato nella seconda metà dell’anno. In generale, nonostante il permanere delle tensioni geopolitiche, i soci si esprimono con toni positivi per il 2024 grazie anche ad auspicati incrementi della domanda conseguente al nuovo piano di incentivi 5.0”.

IN TOUR NEI DISTRETTI ITALIANI È già partita intanto SPS Italia On Tour, la rassegna di incontri sul territorio di avvicinamento alla fiera, per parlare di trasformazione digitale, attraverso i distretti produttivi: la prima tappa è stata Ancona, a cui seguiranno quella di Padova (27 marzo, Competence Center Smact) e Torino (17 aprile, Competence Center CIM4.0).

Un momento della tavola rotonda nel corso della presentazione di SPS Italia 2024 lo scorso gennaio a Milano. Hanno partecipato: Giorgio Ferrandino, managing director di SEW-Eurodrive; Stefano Gandolfi, regional marketing manager di Omron; Costantino Ghigliotti, amministratore delegato di Sick; Marcello Perini, ammnistratore delegato di Gefran

TECNOLOGIE, PERCORSI ED EVENTI IN SEI PADIGLIONI

A fine maggio nel quartiere espositivo di Fiere di Parma sei padiglioni presenteranno le soluzioni all’avanguardia per il comparto manifatturiero. A guidare il visitatore nel panorama delle nuove tecnologie ci sarà District 4.0, il percorso con demo funzionanti di robotica e meccatronica, Industrial IT & AI, Additive Manufacturing. Sustainable Innovation, all’ingresso del padiglione 4, aprirà l’itinerario con un’area dedicata alle soluzioni per la transizione green e l’energy efficiency. Sarà adiacente alla stampa 3D industriale, due ambiti con ampie potenzialità nella riduzione degli sprechi e la salvaguardia del pianeta.

Al centro degli eventi, nelle arene Industry, Tech e Next, i principali trend del sistema industriale: intelligenza artificiale, Industry 5.0, sostenibilità, per citarne alcuni. Focus sul settore dell’additive manufacturing nel seminario Discover 3D Printing, secondo il format ideato da ACAM - Aachen Center for Additive Manufacturing e Formnext.

IL SECONDO VOLUME DEL POSITION PAPER

Tra le novità di SPS Italia 2024 c’è la pubblicazione della seconda edizio -

ne del Position Paper. Un progetto a cui lavora il Comitato Scientifico della manifestazione, composto da oltre 150 realtà produttive italiane, per offrire linee guida utili alla comprensione dell’evoluzione tecnologica e digitale. In risposta al grande interesse espresso dal settore, il secondo volume completa con nuovi approfondimenti il precedente documento. Verrà presentato in fiera, insieme ai risultati di una survey condotta sul tema dell’AI. “La seconda edizione si prefigge, dando seguito a quanto dichiarato nella prima, di integrare, modificare ed espandere i contenuti della sua prima uscita, ma anche e soprattutto di aggiungere nuove parti relative a tecnologie e loro modelli applicativi che, per motivi di spazio, la prima edizione del Position Paper non aveva affrontato o perché nel frattempo queste si sono molto sviluppate e/o consolidate e quindi hanno assunto un’importanza molto maggiore rispetto ad un anno fa”, ha commentato Oronzo Lucia, Scientific Coordinator Comitato Scientifico SPS Italia. “Nella seconda edizione del Position Paper verranno anche riportati i risultati della Survey sulla AI. Anche questa volta è stata mantenuta la regola per cui la bussola che guida il documento deve indicare tutti gli aspetti che circondano gli argomenti trattati, cercando di analizzare sia gli aspetti potenzialmente positivi che quelli che vanno ad aggiungere complessi -

www.interprogettied.com 25 n.2 2024 - La Subfornitura

APPUNTAMENTI

tà e/o criticità. Nella frenesia del business è facile dare priorità alla velocità, ma non sempre questo è ciò che veramente può portare benefici all’organizzazione, la chiave del successo starebbe invece nell’avere una chiara direzione. Andare molto veloci, ma nella direzione sbagliata non può aiutare. Essere guidati da una visione strategica porta molti più frutti perché presuppone un percorso studiato e condiviso. Lo sviluppo della tecnologia e il business reale viaggiano in modo indipendente e solo con una visione chiara si possono trovare le connessioni per far convergere necessità e benefici ottenibili. Non possiamo immaginare completamente il futuro, ma il Position Paper può dare una guida per identificare le tecnologie e la loro maturità valutandone gli impatti e prevedendo la loro capacità di generare valore”.

EDUCATION: SCUOLA E INDUSTRIA SI INCONTRANO AL PADIGLIONE 8

Nell’ambito di District 4.0, con accesso dedicato nel padiglione 8, la nuova area “Education” si rivolge alle generazioni che nei prossimi anni entreranno nella fabbrica digitalizzata. Uno spazio in continuità con l’impegno di SPS

Italia nell’accorciare le distanze tra scuola e industria. L’Arena Next sarà palcoscenico di incontri e laboratori organizzati da espositori e partner rivolti ai ragazzi di università e istituti tecnici. Prosegue l’iniziativa “Lezioni in fiera” come risposta concreta al mismatch delle competenze. Sempre attivo il Live Streaming per le scuole in occasione degli incontri di SPS Italia On Tour.

DALLE START-UP TANTE IDEE PER IL MANIFATTURIERO

Al mondo delle Start-Up e delle PMI innovative, presenti con un’area espositiva nel padiglione 7, è dedicata SPS Italia Up Challenge, una nuova competizione che premia con uno stand in fiera le cinque realtà con i progetti più interessanti in ambito manifatturiero. In questo contesto si inserisce anche Access2Tech South. L’Arena Next ospiterà l’iniziativa sviluppata da EIT Manufacturing con il supporto di SPS Italia per mettere in contatto le principali aziende presenti in fiera con le startup manifatturiere europee più performanti e innovative.

SHE SPS ITALIA

Con She SPS Italia, la fiera affronta la questione del gender gap, che nel mondo industriale risulta ancora ampio da colmare. Un progetto per diffondere storie di

mentorship al femminile ed evidenziare le opportunità legate alle figure professionali emergenti. SPS Italia ha istituito un premio e creato sinergie con associazioni, docenti universitarie e community di riferimento, con la comune volontà di promuovere il cambiamento. Il primo appuntamento di networking di She SPS Italia ha preceduto la conferenza stampa della manifestazione il 16 gennaio a Milano.

NOPLASTICINTHEOCEAN

SPS Italia si impegna a favore della sostenibilità in collaborazione con One Ocean Foundation, fondazione senza scopo di lucro nata con l’obiettivo di accelerare soluzioni per le problematiche dell’oceano e di promuovere una blue economy sostenibile. La fiera supporta attivamente il progetto “NoPlasticIntheOcean” per contrastare l’inquinamento marino derivante da plastica e microplastica in paesi in via di sviluppo. L’impegno è di raccogliere cinque tonnellate di plastica nel 2024. Sempre in collaborazione con One Ocean Foundation, SPS Italia condurrà una survey volta a raccogliere dati e sensibilizzare la comunità dell’automazione e del digitale per l’industria riguardo alle questioni legate all’economia circolare e alla tutela dell’ambiente marino.

La nuova area “Education” punta l’attenzione sulla sfida della formazione e si rivolge alle generazioni che nei prossimi anni entreranno nella fabbrica digitalizzata

26 www.interprogettied.com La Subfornitura - n.2 2024

IT-EX: la prima associazione delle fiere internazionali italiane

È stato firmato l’atto costitutivo che decreta la nascita di IT-EX, la nuova associazione delle fiere internazionali italiane che si pone come rappresentante autorevole per supportare gli interessi e le esigenze del settore, favorendo l’internazionalizzazione. Nata dalla volontà di Fondazione Fiera Milano, socio fondatore, e dei soci costituenti e costituendi –Aimpes Servizi S.r.l., A.N.C.I. Servizi S.r.l., Assomac Servizi S.r.l, CEU - Centro Esposizioni UCIMU S.p.A., EICMA S.p.A., Federlegno Arredo Eventi

S.p.A., Fiera Milano S.p.A., GE.FI S.p.A., IES S.r.l., Lineapelle S.r.l., Mifur S.r.l., Proposte Srl RX Italy S.r.l., S.I.TEX S.p.A. – per riunire e dare voce agli organizzatori e ai quartieri espositivi esclusivamente di livello internazionale, l’Associazione si occuperà

L’agenda

Mecspe

6 - 8 marzo 2024

Bologna

mecspe.com/it/

Global Industrie

25 - 28 marzo 2024

Parigi, Francia global-industrie.com/ en/home-visitors

Hannover Messe

22 - 26 aprile 2024

Hannover, Germania www.hannovermesse. de/en

della politica industriale per il settore, attraverso l’interlocuzione unitaria con istituzioni e agenzie che definiscono la strategia nazionale della promozione dell’export e con le principali organizzazioni associative fieristiche europee e mondiali.

Ad oggi, tali soggetti attirano il 67% di espositori e il 53% visitatori dall’estero; dati che potrebbero raggiungere percentuali ben più alte con il coinvolgimento dei restanti player italiani di livello internazionale.

IT-EX vuole rispondere concretamente alla vocazione internazionale dell’industria italiana che va tutelata con una politica industriale che favorisca l’export e che richiede una presenza fieristica altrettanto internazionale, che deve svilupparsi su tre direttrici: strategie per attrarre

sempre più espositori e visitatori dall’estero; organizzazione diretta di fiere italiane all’estero; offerta, di quartieri fieristici e servizi, di standard qualitativi elevati.

“I mesi di lavoro che hanno preceduto la nascita di IT-EX ci hanno permesso di raggiungere una maggiore consapevolezza di quanto le fiere

internazionali, non siano solo organizzazione di eventi e vendita di spazi per promuovere delle attività, ma siano momenti molto più articolati e complessi perché determinanti per la crescita del nostro Paese e per lo sviluppo del Made in Italy”, ha commentato Antonio Intiglietta, primo presidente di IT-EX.

Interiors

7 - 8 maggio 2024

Bologna interiors.global

SPS Italia

28 - 30 maggio 2024

Parma

www.mecforparma.it

Lasys

4 - 6 giugno 2024

Stoccarda, Germania messe-stuttgart.de/ lasys

AMB

10 - 14 settembre 2024

Stoccarda, Germania messe-stuttgart.de/amb

EuroMaintenance

16 - 18 settembre 2024

Rimini

www.euromaintenance24.com

Micronora

24 - 27 settembre 2024

Besançon, Francia micronora.com

BI.MU

9 - 12 ottobre 2024

Milano

www.bimu.it

EuroBLECH

22 - 25 ottobre 2024

Hanover, Germania

www.euroblech.com

Autopromotec

21 - 24 maggio 2025

Bologna

www.autopromotec.com

www.interprogettied.com 27 n.2 2024 - La Subfornitura
APPUNTAMENTI
PROMOZIONE DELL’EXPORT

Il Gruppo presenta LogisticCity, il nuovo centro logistico per utensili che raggiunge un’accuratezza di consegna del 99,9% lungo l’intera catena di fornitura end-to-end.

Hoffmann Group ha rivoluzionato la fornitura di utensili e attrezzature industriali alle grandi industrie e piccole e medie officine meccaniche. Con un investimento di ben duecento milioni di euro, ha realizzato a Norimberga, nel cuore dell’Europa, LogisticCity, un nuovo centro logistico all’avanguardia, che incorpora le tecnologie più innovative e garantisce agli oltre centotrentacinque clienti in tutto il mondo, ottomila in Italia, forniture ancora più veloci, precise e sicure. Pochi dati sono sufficienti per descrivere l’enorme impatto di LogisticCity sull’efficienza e l’affidabilità delle forniture di Hoffmann Group. In un’area di oltre duecento mila metri quadrati, equivalente a trenta campi da calcio, sorge la struttura logistica su centomila metri quadrati, per la cui costruzione sono stati utilizzati dodicimila tonnellate di acciaio, posati ottocento chilometri di cavi e movimentati trentamila camion di terra. All’interno di questa vasta area sono stoccati circa ottantamila articoli, tra utensili da taglio, sistemi di fissaggio, strumenti di misura, utensili manuali e dispositivi di protezione individuale. Prodotti pronti a essere consegnati in tempi rapidi grazie a un team di quattrocento persone e a un

Hoffmann Group porta le forniture di utensili a un livello superiore

elevato livello di automazione in grado di gestire fino a centomila posizioni e quarantamila pacchi al giorno.

UN MAGAZZINO 4.0

Il fulcro di LogisticCity è rappresentato dall’innovativo magazzino a navette, che si estende fino a trenta metri di altezza. Più di quattrocento veicoli navetta viaggiano su sessantasei livelli, servendo cinquecentomila posizioni di stoccaggio dei contenitori. Secondo Andreas Meissner, direttore di LogisticCity, qui è possibile movimentare tecnicamente fino a quindicimila contenitori all’ora. La preparazione degli ordini è affidata ai dipendenti, aiutati da due robot. Secondo Meissner, in ognuna delle

LogisticCity di Hoffmann Group a Norimberga, in Germania, il centro logistico per utensili più moderno d’Europa

Il magazzino automatizzato a scaffalature alte conta 30.000 postazioni di stoccaggio pallet

28 www.interprogettied.com La Subfornitura - n.2 2024
FORNITURE
UTENSILI

trentadue postazioni di lavoro è possibile prelevare fino a trecentocinquanta articoli all’ora. I pacchi da spedire passano quindi a una delle ottanta stazioni di imballaggio, vengono trasportati attraverso uno dei cinque etichettatori automatici e infine smistati automaticamente verso la corretta uscita merci.

Grazie alla combinazione tra tecnologia di scansione delle merci in entrata, controllo della pesatura sul sistema di trasporto, movimentazione completamente automatizzata delle merci e goods-to-man tramite contenitori di stoccaggio non miscelati, LogisticCity raggiunge un’accuratezza di consegna del 99,9% lungo l’intera catena di fornitura end-to-end.

All’interno di LogisticCity vi è anche un Service Center dove Hoffmann Group fornisce una serie di servizi che includono la taratura degli strumenti di misura nel laboratorio accreditato DAkkS, la riaffilatura degli utensili, la creazione di set personalizzati di utensili e la personalizzazione dell’abbigliamento da lavoro. Qui vengono eseguiti circa trecento -

mila interventi di rettifica e realizzati centoventimila assortimenti personalizzati all’anno. Inoltre, nel Technology Center, Hoffmann Group replica i tipici processi produttivi per testare in modo più efficiente prodotti e soluzioni.

Hoffamann Group, certificato secondo la norma ISO 14001:2015 e ISO 50001:2018 per i sistemi di gestione ambientale ed energetica nella

32 postazioni di lavoro è possibile prelevare fino a 350 articoli all’ora

Il sistema di trasporto di container e pallet di LogisticCity si estende per ben 14 chilometri

maggior parte delle proprie filiali, inclusa quella italiana, è consapevole che la logistica rappresenta una leva importante per ridurre rifiuti ed emissioni di CO 2 . Per questo, in LogisticCity sono stati adottati dei primi miglioramenti, come l’aumento della percentuale di confezioni che non necessitano di materiale di riempimento o, in alternativa, l’utilizzo di carta riciclata.

I principali numeri del sito

• 215.000 metri quadrati area del sito, equivalente a circa 30 campi da calcio

• 100.000 metri quadrati area logistica

• 40.000 pacchi gestiti al giorno

• 500.000 posizioni di stoccaggio contenitori completamente automatizzate

• 30.000 posizioni di stoccaggio pallet completamente automatizzate

• 14 chilometri di trasportatori di contenitori e pallet

www.interprogettied.com 29 n.2 2024 - La Subfornitura

Sistema di alimentazione per robot SCARA in camera bianca

Nella produzione di dispositivi elettronici la presenza di particelle - anche minuscole e invisibili a occhio nudo - può compromettere l’integrità di componenti, semiconduttori e display causando danni importanti. È essenziale, dunque, che le macchine e i sistemi impiegati nei processi produttivi generino il minor attrito possibile e non contaminino l’aria circostante. Tuttavia, nelle applicazioni ad alta velocità il rischio di distacco di particelle dai tubi corrugati è sempre presente, specialmente con l’impiego di robot industriali SCARA, che si muovono molto rapidamente su quattro assi con tempi di ciclo inferiori al secondo. “La velocità nelle sequenze dei movimenti è sinonimo di elevata sollecitazione per il materiale, che rilascia particelle da abrasione”, spiega Matthias Meyer, responsabile della Business Unit robotica presso igus GmbH. “Per questo motivo abbiamo sviluppato una versione CLEAN del sistema di

CONTROLLO DELLA VELOCITÀ

alimentazione SCARA Cable Solution, progettata per guidare cavi e tubi nelle applicazioni in cleanroom ad alta velocità. È un sistema affidabile, compatto, facile da usare e rapido da adattare”.

Il cuore del nuovo sistema di alimentazione per camere bianche è e-skin soft, una catena portacavi modulare che guida i cavi e i tubi flessibili in un percorso che va dal braccio verticale del robot all’effettore finale. I gusci superiore e inferiore della catena, separabili, possono essere combinati in modo da formare un tubo chiuso, resistente alla polvere e all’acqua. In questo modo si garantisce che eventuali particelle provenienti da cavi e tubi flessibili non passino dall’interno della catena nell’aria circostante, anche durante i movimenti più veloci.

punti fissi e mobili che riduce le sollecitazioni sui cavi aumentandone la durata “, aggiunge Meyer.

La catena portacavi, inoltre, è resistente all’usura poiché è realizzata in plastica ad alte prestazioni tribologicamente ottimizzata. La certificazione ISO Classe 2 rilasciata dall’Istituto Fraunhofer assicura che la soluzione igus per la guida di cavi e tubi su robot SCARA in camera bianca sia talmen-

te resistente all’abrasione che, durante il funzionamento, in un metro cubo d’aria si possono trovare al massimo 100 particelle di dimensioni fino a 0,1 micron. Come termine di paragone, un foglio di carta ha uno spessore di 80 micron, ossia è 800 volte più spesso di una di queste particelle. Con questo nuovo sistema di alimentazione, igus offre una valida alternativa ai classici tubi flessibili corrugati.

Convertitore di frequenza per sistemi di movimentazione materiali orizzontali

Il convertitore di frequenza Movitrac® basic di SEW-Eurodrive rappresenta la soluzione ideale per rispondere alle esigenze di flessibilità e versatilità tipiche del material handling. Questo convertitore di frequenza trova applicazione, in particolare, nei sistemi di movimentazione materiali orizzontali, come trasportatori a catena o nastri

“La particolarità del nuovo sistema di alimentazione igus è la presenza di un supporto rotante per i collegamenti nei trasportatori.

L’inverter Movitrac basic è stato sviluppato per controllare la velocità di motori asincroni in corrente alternata senza encoder fino a una potenza massima di 1,5 kW. Movitrac basic offre il vantaggio di poter essere comandato direttamente tramite terminali e in futuro la comunicazione avverrà tramite gateway collegabili per

Profinet, EtherCAT®, EtherNet/ IPTM o Modbus TCP. Movitrac basic può essere messo in funzione in pochissimo tempo: quando viene fornito, è già configurato per pilotare motori asincroni con la medesima potenza. Inoltre, i pannelli operatore consentono di sostituire le unità in modo semplice e rapido. del convertitore di frequenza.

30 www.interprogettied.com La Subfornitura - n.2 2024
COMPONENTI
PLASTICA AD ALTE PRESTAZIONI

Materiali Lavorati:

• Acciaio Inox 304/316/303/307

• Inconel628, Alloy, Monel

• Acciai comuni da costruzione;

• Acciai speciali;

• Acciai automatici e leghe leggere;

• Materiali plastici.

Lavorazioni eseguite:

• Tornitura da barra fino a Ф65

• Tornitura di ripresa fino a Ф 180

• Fresatura 4/5 assi fino a 800x400x300

• Produzione ingranaggi e dentatura

• Piccoli assemblaggi di precisione

F.lli Locatelli s.r.l.

meccanica di precisione dal 1967

Settori di sbocco:

• Aeronautico e navale

• Costruttori di macchine/impianti

• Elettromeccanico

• Illuminotecnica

• Raccorderia speciale o ad alta pressione

• Settore Petrolchimico

• Valvole e piccoli gruppi premontati

• Ruote dentate e ingranaggi

• Medicale

• Settore alimentare

31 n.2 2024 - La Subfornitura COMPONENTI F.lli locatelli s.r.l. Via ghiaie n°25 Paladina (BG) Info e contatti: Tel: 035637913 - Fax: 035637917 E-mail: info@locatelli.bg.it - Sito: www.locatelli.bg.it

LA RICERCA DELL’UNIVERSITÀ DI PISA

Apprendimento continuo per un’AI sostenibile

Aggiornare un sistema di AI ha un costo elevato in termini di denaro e sostenibilità. Una soluzione in fase di sviluppo è l’Apprendimento Automatico Continuo che permette di assimilare un gran numero di conoscenze in sequenza, senza dimenticare quelle già acquisite.

Creare dei microprocessori in grado di replicare i sistemi di apprendimento biologico, così da rendere l’Intelligenza Artificiale più flessibile, efficiente e sostenibile anche dal punto di vista ambientale. È questa la sfida lanciata da un gruppo internazionale di ricercatori - coordinato dal Neuromorphic AI Lab (NUAI Lab) della UTSA (University of Texas at San Antonio) - di cui fa parte anche Vincenzo Lomonaco, tra i massimi esperti italiani di Continual Learning, ricercatore presso il Dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa e tra gli autori dell’articolo “Design principles for lifelong learning AI accelerators”, da poco uscito sulla rivista scientifica Nature Electronics.

“La fallibilità dell’Intelligenza Artificiale è ancora troppo alta e questo perché l’AI, così come la conosciamo oggi, si basa su sistemi di apprendimento automatico troppo rigidi, che la rendono

incapace di affrontare condizioni nuove, non precedentemente incontrate durante il processo di addestramento”, spiega Vincenzo Lomonaco. “Di fatto, le facciamo apprendere una grande quantità di informazioni tutte insieme, ma ogni volta che emerge una novità su un determinato tema dobbiamo aggiornare il sistema da zero. Tutto ciò, oltre ad essere poco efficiente, ha anche dei costi altissimi, sia in termini economici che ambientali, visto l’elevato consumo di energia e le conseguenti emissioni di CO2 di questi processi”.

Aggiornare un sistema di AI, d’altronde, può arrivare a costare fino a diversi milioni euro. Mentre per avere un’idea dell’impronta ambientale dell’AI basta pensare che, secondo un recente studio dell’Università del Massachusetts, l’addestramento di diversi modelli di Intelligenza Artificiale di grandi dimensioni può emettere una quantità di anidride carbonica

Da sinistra: Vincenzo Lomonaco assieme ai colleghi del Dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa, Antonio Carta e Andrea Cossu, con cui collabora attivamente sull’apprendimento automatico continuo

equivalente a cinque volte quella emessa da un’auto americana media durante il suo ciclo di vita, compreso il processo di produzione.

UN LIFELONG LEARNING

ROBUSTO E AUTONOMO

Una soluzione a tutto ciò, secondo Lomonaco e gli altri ricercatori del Neuromorphic AI Lab - coordinato dalla professoressa Dhireesha Kudithipudi -, è rappresentata dall’Apprendimento Automatico Continuo (noto anche come Continual Learning o Lifelong Learning), che permetterebbe all’AI di assimilare un gran numero di conoscenze in sequenza, senza dimenticare quelle acquisite in precedenza. “Per realizzare un sistema di apprendimento di questo genere è necessario modificare gli attuali paradigmi computazionali ed eliminare i vincoli infrastrutturali esistenti – aggiunge Lomonaco – Per questo, con i colleghi del NUAI Lab di San Antonio, abbiamo gettato le basi di un nuovo sistema di apprendimento incrementale, basato sul co-design hardwaresoftware. Ossia sulla progettazione simultanea di componenti hardware e software, così da dar vita ad un sistema di lifelong learning per l’AI che sia robusto e autonomo. Il tutto basato su algoritmi di nuova generazione che, lavorando in modo più simile all’intelligenza umana, permettono all’Intelligenza Artificiale di accrescere le proprie conoscenze in modo progressivo, più rapido ed efficiente, con consumi che si avvicinano a quelli di una lampadina”.

32 www.interprogettied.com La Subfornitura - n.2 2024
TRANSIZIONE
DIGITALE

DIGITALE

RICERCHE

Se l’AI migliora la sicurezza sul lavoro

Enea ha sviluppato una metodologia e strumenti software basati sull’intelligenza artificiale per misurare e migliorare la sicurezza e l’efficienza nei luoghi di lavoro.

Enea ha sviluppato nuovi strumenti basati sull’intelligenza artificiale per misurare e migliorare sicurezza ed efficienza nei luoghi di lavoro. I primi test sono stati condotti con risultati positivi in due contesti lavorativi diversi, una multinazionale farmaceutica e un’azienda italiana di lavorazione dei metalli. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista internazionale Journal of Industrial Information Integration e rientra nel progetto internazionale “Human-Centred Safety Crowd-Sensitive Indicators”, al quale hanno partecipato Enea (coordinamento), Sapienza Università di Roma, Middlesex University di Londra, l’azienda Human Factors Everywhere e Inail che ha finanziato la quota italiana.

PER AMBIENTI PRODUTTIVI AD ALTA INTERAZIONE TRA

PERSONE E TECNOLOGIE

“La metodologia e gli strumenti software che abbiamo sviluppato sono pensati per garantire l’efficienza e la sicurezza nelle imprese moderne dove i processi produttivi prevedono l’interazione tra persone, strumentazione fisica e componenti tecnologiche, tra cui robot, droni, software e sensori. In gergo tecnico, ci riferiamo a sistemi cybersocio-tecnici”, spiega Antonio De Nicola, ricercatore del Laboratorio Enea di Analisi e protezione delle infrastrutture critiche e coautore dello

studio insieme alla collega Maria Luisa Villani, Francesco Costantino, Andrea Falegnami e Riccardo Patriarca di Sapienza Università di Roma, Mark Sujan di Human Factors Everywhere e John Watt della Middlesex University. Il team di esperti ha definito un nuovo indicatore di resilienza per cogliere il disallineamento tra procedure formali (WorkAs-Imagined) e lavoro concretamente svolto dagli operatori in fabbrica e nei cantieri (WorkAs-Done). “Spesso efficienza e sicurezza sono messi a rischio da questo disallineamento, in quanto nella realtà esistono più modi di ‘vedere’ lo stesso processo lavorativo e può succedere che i lavoratori possano cambiare, per necessità, quanto stabilito dal protocol-

lo”, sottolinea De Nicola. “Ma molti di questi cambiamenti possono essere potenzialmente pericolosi se si è, ad esempio, in una centrale elettrica o in un cantiere edile”.

Per stimare questo indicatore, è stata sviluppata una metodologia parzialmente automatizzata basata su questionari dinamici, per cogliere le differenze tra Work-As-Imagined e Work-As-Done, e sull’intelligenza artificiale, per analizzare e quantificare il gap tra queste due modalità lavorative. Nell’azienda di produzione di semilavorati in alluminio, l’indicatore ha permesso di individuare la tipologia di funzioni da monitorare con più attenzione per garantire ai lavoratori una maggiore sicurezza. Nell’impianto di produzione

farmaceutica, invece, sono state evidenziate anche le principali azioni da intraprendere per migliorare l’efficienza delle operazioni.

“A volte il disallineamento tra procedure lavorative formali e il lavoro concreto sono ‘deprecabili’ per il mancato rispetto delle procedure di sicurezza, mentre altre volte il completamento di un processo lavorativo richiede effettivamente che i lavoratori si discostino dai protocolli formali” conclude il ricercatore Enea. “In ogni caso questa diversità di prospettive può causare tensioni organizzative nell’intero sistema e portare a un basso livello di prestazione o, addirittura, a incidenti legati al mancato rispetto delle procedure di sicurezza”.

www.interprogettied.com 33 n.2 2024 - La Subfornitura ATTUALITÀ
TRANSIZIONE

OSSERVATORIO DIGITAL INNOVATION

Previsti nel nostro paese

15 miliardi di euro di investimenti fino al 2025. Ma la mancanza di normative specifiche sul settore rischia di rallentare la crescita.

In Italia il mercato della colocation dei Data Center, ossia la compravendita o l’affitto di infrastrutture abilitanti per il posizionamento di server e patrimonio informativo delle organizzazioni, ha raggiunto nel 2023 il valore di 654 milioni di euro (+10% rispetto al 2022). Se le condizioni saranno favorevoli, si stima possa crescere fino a più che raddoppiare nel 2025. A questo valore specifico si aggiunge poi un indotto ancor più rilevante legato ai mercati digitali che sono abilitati da queste infrastrutture.

Le nuove aperture nel 2023 hanno portato la potenza energetica nominale attiva sul territorio nazionale a un totale di 430 MW (+23% rispetto al 2022). Milano rappresenta il primo polo infrastrutturale del Paese (184 MW) e, anche se ancora lontana da un polo di rife -

Data center: in Italia un mercato dalle grandi potenzialità

rimento come Francoforte (791 MW), si sta proponendo come uno dei centri di maggior interesse rispetto ad altri Paesi considerati emergenti nell’ecosistema Data Center europeo, come Madrid (136 MW) e Varsavia (86 MW). Queste alcune delle evidenze emerse dalla prima edizione dell’Osservatorio Data Center, promosso

dalla School of Management del Politecnico di Milano e presentate all’evento “Data Center Economy: l’Italia a un punto di svolta”.

UNA GRANDE OCCASIONE

Nel 2023 lo scenario Data Center italiano ha vissuto un momento di accelerazione senza precedenti: 23 organizzazioni (di cui 8 società nuove entranti sul mercato italiano) hanno annunciato l’apertura di 83 nuove infrastrutture nel periodo 2023-2025, la cui messa in produzione potrà portare sul territorio, potenzialmente, fino a 15 miliardi di euro di investimento complessivo.

“La Data Center Economy italiana è di fronte a un’opportunità senza precedenti: fino a 15 miliardi di euro di potenziali investimenti in nuove infrastrutture attesi entro fine 2025”, dichiara Alessandro Piva, Direttore dell’Osservatorio

34 www.interprogettied.com La Subfornitura - n.2 2024
TRANSIZIONE DIGITALE

Data Center. “Questi fondi ingenti avranno un impatto rilevante sul territorio: dalle filiere locali che si occuperanno dei cantieri, fino ai comuni che ne beneficeranno per potenziare i servizi ai cittadini. Allo stesso modo, queste infrastrutture critiche rappresentano le fondamenta per lo sviluppo dei mercati digitali nazionali e posizionano il Paese come un polo di riferimento all’interno della rete di calcolo europea, in un momento di massima attenzione alla gestione del dato e alla Cloud sovereignty”. Le nuove aperture hanno portato a una crescita della potenza energetica nominale attiva sul territorio di 80 MW, portando la potenza totale dei Data Center italiani a 430 MW (+23% rispetto al 2022). L’interesse degli investitori si è quindi spostato su mercati Data Center emergenti, tra cui l’Italia, la Polonia, la Spagna e la Svizzera, considerate aree con interessanti opportunità di sviluppo per i prossimi anni.

Dal punto di vista dimensionale, la maggior parte dei Data Center italiani è oggi di media (2-10MW) e piccola potenza (<2MW), mentre meno diffusi sono gli edifici con alta potenza (>10MW), più complessi dal punto di vista costruttivo e vincolati alla presenza di punti di collegamento all’alta tensione. La ricerca prevede però una maggiore concentrazione di aperture

nel cluster dell’alta potenza nei prossimi anni.

Dal punto di vista geografico, la Lombardia, in particolare Milano, si conferma il primo polo infrastrutturale per il Paese.

“Siamo oggi di fronte ad un punto di svolta del mercato colocation italiano, se il sistema Paese sarà in grado di confermarsi un’area attrattiva potrà più che raddoppiare le sue dimensioni entro il 2025 e toccare 1,4 miliardi di euro”, dichiara Luca Dozio, direttore dell’Osservatorio Data Center. “Fermarsi a questi numeri potrebbe però essere riduttivo, infatti l’indotto generato da queste infrastrutture è ancor più rilevante se guardiamo ai mercati digitali italiani che potranno svilupparsi ulteriormente grazie agli investimenti in arrivo, riportando nel nostro Paese parte del valore che ad oggi è veicolato su ecosistemi esteri più sviluppati”.

LE SFIDE

In questo momento l’attrattività del mercato italiano si scontra con la mancanza di alcune condizioni di sistema, su cui sarà necessario lavorare nei prossimi anni. Innanzitutto, il settore Data Center risulta a oggi non riconosciuto a livello regolatorio. Il Data Center viene identificato come un generico edificio industriale e questo porta a una scarsa chiarezza normativa, che conduce all’assenza di un pro -

cedimento specifico per l’apertura di nuovi Data Center sul territorio da parte degli enti preposti. Conseguentemente, i tempi sono lunghi e l’interazione con le istituzioni complessa, passando dagli enti comunali a quelli centrali e ministeriali, con procedure che cambiano a seconda del luogo di apertura dell’infrastruttura. I rallentamenti generati da questi impedimenti burocratici rendono incerti i tempi con cui gli investitori saranno in grado di mettere in produzione i Data Center e rientrare dei fondi stanziati. È quindi cruciale definire a livello normativo l’“oggetto” Data Center come infrastruttura peculiare, identificandone le caratteristiche differenziali rispetto ad altri edifici già normati e, allo stesso tempo, individuare una chiara procedura che espliciti i passi da seguire e gli enti da coinvolgere e che garantisca velocità di attuazione. Infine, i Data Center di potenza superiore ai 10MW, previsti in grande crescita per i prossimi anni, richiedono l’allacciamento all’alta tensione, non sempre disponibile sul territorio. Saranno necessari investimenti di potenziamento della rete elettrica nazionale per garantire la fattibilità degli scenari di sviluppo infrastrutturali previsti. Questo richiederà una collaborazione stretta tra gli attori del mercato e gli enti preposti con il fine di allineare aspettative e obiettivi di crescita.“Nel corso degli ultimi anni, l’Italia ha iniziato a colmare il proprio gap infrastrutturale nell’ambito dei Data Center. Da una parte, Milano e Roma si stanno consolidando come polo primario e secondario del Paese. Dall’altra, zone del territorio, storicamente poco o per nulla servite, si stanno popolando di infrastrutture, anche di più piccola dimensione, in grado di rispondere a specifiche esigenze funzionali”, conclude Marina Natalucci, direttrice dell’Osservatorio Data Center.

www.interprogettied.com 35 n.2 2024 - La Subfornitura

TRANSIZIONE DIGITALE

L’EVENTO

Prove di rivoluzione digitale nel manifatturiero

In un convegno organizzato da Acimac, Amaplast e Ucima, docenti ed esperti hanno riflettuto sugli strumenti e le trasformazioni digitali che regoleranno la meccanica strumentale, anche dal punto di vista organizzativo e di business model.

Grande partecipazione da parte di aziende ed operatori del comparto dell’industria manifatturiera al convegno “La rivoluzione digitale necessaria al manifatturiero”, organizzato dalle tre associazioni confindustriali Acimac (Associazione costruttori italiani macchine e attrezzature per ceramica), Amaplast (Associazione nazionale costruttori di macchine e stampi per plastica e gomma) e Ucima (Unione costruttori italiani macchine automatiche per il confezionamento e l’imballaggio). Oltre 100 persone tra manager e professionisti hanno preso parte all’evento ospitato presso l’Hotel Raffaello di Modena.

Attraverso tavole rotonde, focus e case history, la giornata è stata l’occasione per le aziende presenti per approfondire i temi legati ai mega trend di settore: docenti ed esperti hanno infatti aperto una finestra di riflessione sugli asset, gli strumenti e le evoluzioni digitali che regoleranno il futuro della meccanica strumentale e che rivoluzioneranno il modello organizzativo, di offerta al mercato e di business model.

Rita Cucchiara, Dip. Ingegneria

Enzo Ferrari: “La cosa più complicata non è sviluppare un modello di AI, ma gestirne i dati. Per questo il ruolo dell’essere umano in questi processi resta centrale”

Ad aprire i lavori il presidente di Ucima Riccardo Cavanna: “Acimac, Amaplast e Ucima dimostrano come il percorso intrapreso di condivisione sia la chiave vincente per essere interlocutori attendibili per le aziende e gli stakeholders. Vogliamo dare una visione sul futuro del comparto per continuare ad essere pionieri e proteggere il nostro know-how fatto di macchine, persone e tecnologie”. Il convegno è cominciato con una presentazione dei macro-trend della digital transformation ad opera del professor Andrea Venegoni della LIUC Business School di Castellanza (VA). Venegoni si è soffermato non solo sugli scenari tecnologici, ma anche sugli impatti che tali evoluzioni avranno sull’organizzazione aziendale.

Successivamente ha preso la parola la professoressa Rita Cucchiara, ordinario presso il dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari di Modena e massima esperta a livello nazionale di intelligenza artificiale. Il suo intervento ha riguardato in particolare l’AI generativa e le conseguenti opportunità (ma anche le sfide) per l’industria manifatturiera italiana. “La cosa più complicata non è sviluppare un modello di AI ma gestirne i dati”, ha detto Cucchiara. “L’essere umano è fondamentale in questi processi, la generazione di dati da parte dell’intelligenza artificiale va infatti valutata e comprendere quali siano i dati veritieri e quali no è compito dell’intelligenza umana”.

Cuore della giornata è stata la tavola rotonda intitolata “Dalla vendita al servizio: il nuovo modello di business per i Beni Strumentali”. Gli ospiti si

sono confrontati sul grande tema della servitizzazione, affrontandone tutti gli aspetti: tipologie, meccanismi, vantaggi, ostacoli e gestione del dato. Il confronto ha offerto degli approfondimenti sulla sostenibilità, per via delle best practice dal saldo ambientale positivo legate alla servitizzazione, e su come cambiano le relazioni di filiera, indagando cioè i rapporti tra fornitori di tecnologie, costruttori di macchine ed end user. Un ulteriore focus ha coinvolto il lato della finanza agevolata, con interventi di esperti di Sace e Unicredit, tra digitalizzazione e transizione sostenibile delle aziende.

Nella fase finale della giornata le aziende Miraitek, Applied e Expert. ai hanno portato esempi concreti della loro attività, essendo impegnati quotidianamente a implementare nelle aziende servizi di digitalizzazione, servitizzazione e intelligenza artificiale. A chiudere il convegno il collegamento con l’azienda SCM per case history finale.

UNA COLLABORAZIONE A TRE

A partire dal 2020 Acimac, Amaplast e Ucima hanno intrapreso un percorso sempre più integrato, che porta a un rafforzamento reciproco in termini di efficienza, radicamento e sviluppo dei servizi associativi comuni ed iniziative congiunte. I tre settori rappresentanti contano 1.170 aziende che occupano 57.500 addetti e generano un fatturato di oltre 15 miliardi di euro, pari al 38% del settore dei beni strumentali italiani e l’1,4% dell’intero settore manifatturiero italiano, che vale circa 1.000 miliardi.

36 www.interprogettied.com La Subfornitura - n.2 2024

TRANSIZIONE DIGITALE

MACCHINE PER IL PACKAGING

Ucima aderisce a Digital Industries World

Un nuovo, prestigioso socio aderisce ufficialmente a Digital Industries World, l’associazione che dal 2018 si impegna a promuovere la trasformazione digitale nell’industria,

attraverso iniziative e progetti concreti: si tratta di Ucima, l’Unione dei costruttori italiani di macchine automatiche per il confezionamento e l’imballaggio. L’associazione di settore, che aderisce a Confindustria, riunisce circa 180 brand e rappresenta un settore che ha chiuso il 2023, secondo i dati preconsuntivi, con un fatturato record di 9 miliardi di euro, di cui l’81% proveniente dall’export. Nel mondo infatti sono migliaia le linee per il packaging di food and beverage, per il pharma, per la cosmesi e l’home care e per il tissue che “parlano” italiano.

L’ingresso in Digital Industries World da parte di Ucima

INTELLIGENZA ARTIFICIALE GENERATIVA

arriva a coronamento di un percorso di collaborazione inaugurato nel 2022 con la partecipazione all’evento Macchine Connesse e proseguito nel 2023, ancora con la presenza e il patrocinio a Macchine Protette e Macchine Connesse, e poi con l’adesione a “Digital Servitization nel settore machinery”: il primo Osservatorio per l’Industry 4.0 di Digital Industries World mira a rilevare il grado di maturità digitale dell’industria nel nostro Paese e coinvolge numerose rappresentanti di settore, tra cui anche le associazioni partner di Ucima Acimac e Amaplast. Digital Industries World e Ucima d’altronde condividono

nella loro attività quotidiana, pur partendo da ambiti di intervento diversi, gli obiettivi della promozione della digitalizzazione e della valorizzazione delle innovazioni che le aziende italiane sono in grado di esprimere. “Il settore che rappresenta Ucima è una delle eccellenze del made in Italy”, dichiara il presidente di Digital Industries World, Giuliano Busetto. “In questi due anni di collaborazione abbiamo organizzato molte iniziative a favore dei nostri associati e fin da subito abbiamo condiviso una ‘vision’ orientata alla promozione delle eccellenze nel campo dell’automazione e dell’industria digitale”.

Il copilota che migliora l’efficienza delle fabbriche

Zero è il Copilota di Zerynth che grazie all’Intelligenza Artificiale generativa aiuta le aziende a semplificare la produzione, sconfiggere il caro energia e gestire la manutenzione, per un’efficienza senza pari. Zerynth, specialista nelle soluzioni Industrial IoT per le aziende manifatturiere, ha lanciato Zero, il nuovo copilota di Zerynth, che sarà una presenza fondamentale in tutte le parti della piattaforma, dalle app per il monitoraggio dei macchinari e l’efficientamento della produzione, al configuratore nocode per connettere nuovi asset industriali.

Secondo il rapporto di McKin-

sey* del 12 gennaio 2024, le aziende con alta maturità digitale e AI superano i concorrenti, massimizzando i profitti e ottenendo un aumento fino al 10-20% dell EBIT in due o tre anni dalla digitalizzazione. Infatti, in un contesto sempre più digitalizzato, le aziende con alto grado di maturità digitale e che sfruttano l’intelligenza artificiale non solo superano i concorrenti, ma riescono anche a creare nuove opportunità di business. L’intelligenza artificiale generativa è un importante alleato per la gestione di elevate quantità di dati. Infatti, i macchinari interconnessi estraggono molti dati che vanno analizzati e interpretati

e da cui nasce una sfida cruciale: la quantità e la complessità dei dati generati da macchine interconnesse hanno superato le capacità di analisi e interpretazione degli operatori umani.

“Attualmente le imprese manifatturiere affrontano importanti sfide, come il sovraccarico di dati, le inefficienze nella presa di decisioni e la mancanza di scalabilità. Per questo motivo abbiamo ideato Zero, un copilota che supporterà gli utenti nel sito web di Zerynth, nelle App Machine Monitoring e Production Insights della Zerynth Platform e nel configuratore di Zerynth”. Afferma Daniele Mazzei, chief product officer e

co-founder di Zerynth. Zero è stato sviluppato utilizzando la tecnologia Microsoft Azure OpenAI, in collaborazione con l’Università di Pisa, ed è di fatto un prodotto AI che va oltre l’intelligenza artificiale generativa e che si basa sul nuovo paradigma della RAG (Retrieval Augmented Generation) che unisce le capacità dei LLM (Large Language Models) con la possibilità e capacità di reperire informazioni da fonti esterne, in questo modo la RAG restituisce testi più ricchi, corretti e rilevanti, basati su dati aggiornati e specifici aumentando la qualità e l’affidabilità delle risposte.

www.interprogettied.com 37 n.2 2024 - La Subfornitura ATTUALITÀ
Il presidente di Digital Industries World Giuliano Busetto

Sulla strada per la digital transformation un ruolo chiave è svolto dall’integrazione tra i sistemi IT e OT, finalizzata a comprendere come funziona la tecnologia, come la si intende adattare all’interno di un sistema informatico e quali sono i suoi obiettivi. di Matteo Scola, FasThink

La trasformazione digitale è da alcuni anni in cima ai trend per l’industria, manifatturiera e non solo, dove un ruolo chiave è svolto dalla digitalizzazione della supply chain e dei processi produttivi. Analizzando il Digital Economy and Society Index (DESI) della Commissione Europea possiamo notare come l’Italia si stia muovendo nella giusta direzione anche se la strada da percorrere è ancora lunga. Nel corso dell’ultimo anno le PMI con un livello base di digitalizzazione sono aumentate di quasi il 9% superando la media Europea, mentre, a livello entreprise, siamo ancora molto indietro su big data e intelligenza artificiale. L’Italia si posiziona meglio nell’ambito Cloud dove raggiunge un 51% di adozione, di molto superiore alla media europea.

Benché la strada sia ancora lunga, grazie all’esperienza vissuta tutti i giorni al fianco dei nostri clienti, con cui abbiamo la fortuna di confrontarci scambiando idee e affiancandoli nella ricerca delle soluzioni più idonee non solo verso i problemi più attuali, ma anche in prospettiva, stiamo assistendo in prima linea a questa trasformazione in corso. Un cambiamento straordinario che

Non basta l’informatica, occorre l’integrazione

vede le aziende impegnate “culturalmente” verso la digitalizzazione, l’automazione e l’analisi dei dati ed abbiamo l’opportunità di vedere il costruttivo percorso del comparto industriale italiano che, passando per la trasformazione tecnologica, sta effettivamente ottenendo un miglioramento dei processi e delle performance.

FasThink è una moderna realtà “nativa digitale” che affianca le aziende in questo percorso, mettendo a disposizione un forte know-how progettuale che è ispirazione di soluzioni altamente innovative nelle aree dell’identificazione automatica, della tracciabilità e dell’automazione industriale. Analizzando il percorso della trasformazione digitale negli ultimi anni, possiamo intercettare quali saranno i trend e le tecnologie a cui le aziende manifatturiere e non solo devono guardare per intraprendere o proseguire la strada della digitalizzazione.

FRA INFORMATION TECHNOLOGY E OPERATION TECHNOLOGY

Possiamo senza dubbio affermare che sulla strada per la digital transformation un ruolo chiave è svolto dall’integrazione tra i sistemi di Information Technology (IT) e Operation Technology (OT). Al giorno d’oggi disponiamo già di tecnologie che agevolano questa convergenza, come il cloud computing per acquisire e analizzare grandi quantità di dati, l’edge control per ridurre la latenza dei dati consentendo decisioni locali più precise e rapide e i dispositivi intelligenti e connessi (IIoT). Ne conseguono impensabili efficienze produttive e riduzione dei tempi di lavoro rispetto ai “vecchi” schemi, tuttora in uso in molte imprese produttive. Il mercato odierno è affollato da una offerta tecnologica che può essere ritenuta invitante ma che è alquanto complessa da mettere in campo e richiede conoscenze

38 www.interprogettied.com La Subfornitura - n.2 2024 TRANSIZIONE DIGITALE BIG DATA E AI

tecniche specifiche. Un esempio è la tecnologia RFID che per molto tempo è stata accostata, un po’ troppo frettolosamente, alla tecnologia barcode, senza distinzione del fatto che la tecnologia RFID si basa sulla radiofrequenza e che la radiofrequenza stessa è influenzata da più eventi esterni (tra cui, ricordiamo, la presenza di ferro, delle frequenze di altri dispositivi, di pioggia, del corpo umano… ) tutti fattori indiretti che occorre, necessariamente, considerare a differenza di una lama laser, come nel caso del barcode, che viene semplicemente puntata e riconosciuta su un codice a barre. Le aziende devono acquisire la consapevolezza che dovranno, anche solo in minima parte, modificare l’attuale processo per meglio capitalizzare l’apporto prestazionale delle nuove tecnologie e procedere nella direzione di un miglioramento; è molto raro,

infatti, il caso in cui una tecnologia possa essere adattata completamente ad un processo, a causa della sua complessità intrinseca. Gli obiettivi e le criticità dell’integrazione non possono e non devono essere riconducibili unicamente all’aspetto informatico che è, tra le altre cose, quello meno complesso, ma dovranno essere indirizzate a un concetto più ampio: l’integrazione di come funziona la tecnologia, di come la si intende applicare, quali risultati si vogliono ottenere e quindi come poterla integrare all’interno di un sistema informatico; tutto questo senza rivoluzionare i processi e i sistemi già presenti e in uso, semplicemente “armonizzandoli”.

UN PONTE PER LA COMUNICAZIONE INDUSTRIALE

Oggi dobbiamo considerare come molte soluzioni di integrazione siano strutturalmente spezzettate e articolate. Spesso, infatti, le macchine e gli impianti non si parlano e non sono collegati direttamente ai server aziendali ma viene loro interposto il cosiddetto Edge, un hardware fisico che può essere una macchina, un pc industriale, che a sua volta viene posizionato in una sottorete aziendale perché non è rispondente alle policy/ compliance aziendali.

L’edge deve poi essere manutenuto, aggiornato e gestito; soprattutto ci saranno edge dedicati a singole macchine oppure piccoli gruppi, tutto questo non fa che proliferare e “spezzettare” l’architettura di rete aziendale. Proviamo, invece, a immaginare di avere un’unica piattaforma software di connessione, quindi un Edge virtuale, un “bridge” come lo definiamo noi di FasThink che può essere installato direttamente sui server dei clienti, non richiede un server specifico e ad oggi è già certificato per rispettare le policy/ compliance aziendali dei gruppi

industriali più importanti in Italia e all’estero.

Questo consente al reparto IT aziendale, già oberato da tante attività, da un lato, di disporre di una soluzione scalabile, pienamente integrata nell’ecosistema aziendale che non necessita di essere manutenuta o di avere hardware dedicato a valle, e dall’altro lato, di poter connettere tutte le soluzioni, le macchine e gli impianti, direttamente, senza dover creare reti, ridisegnare architetture e interporre hardware fisici.

LEGGERE E RISOLVERE PROBLEMI CON L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

L’Intelligenza artificiale in ambito industriale permette di “leggere” una situazione o un ambiente attraverso i dati, rilevati e integrati tramite un software. Grazie a questi l’AI sarà in grado di risolvere problemi e modificare situazioni per efficientare al meglio il processo e/o l’ambiente stesso. Si potranno, per esempio, effettuare controlli di qualità in tempo reale ed in tempo reale reagire o meno a una difettosità, modificando la configurazione dell’impianto, adattando il processo di assemblaggio, il tutto per il periodo necessario per poi, in autonomia, tornare alla situazione standard.

Un altro ambito applicativo è rappresentato dalla manutenzione predittiva: grazie all’integrazione tra macchine ed impianti e grazie alla sensoristica IoT, è possibile, e sempre più lo sarà, analizzare le diverse situazioni per prevedere rotture e/o fermi ed intervenire preventivamente.

Per quanto ci riguarda l’AI è uno strumento già oggi performante nelle applicazioni che ci vengono richieste e lo sarà sempre di più in futuro, in quanto tecnologia in grado di adattarsi e di lavorare in concerto con gli altri nostri dispositivi.

www.interprogettied.com 39 n.2 2024 - La Subfornitura
Matteo Scola, Operations Manager e Partner FasThink

INDUSTRIA DELLA PRESSOCOLATA

Una nuova sede ad alta tecnologia al servizio del die casting

CS Metal Europe, distributore esclusivo degli acciai speciali della giapponese Proterial, ha ristrutturato completamente il proprio headquarter, puntando su qualità del servizio e relazione con la filiera.

Si consolida la realtà di CS Metal Europe che, forte della specializzazione nell’industria dell’HPDC (High Pressure Die Casting), con gli acciai esclusivi giapponesi Proterial (già Hitachi Metals) vuole rappresentare un modello di approccio innovativo al mercato, improntato sulla cura della qualità, dal prodotto al rapporto con il cliente step by step, al servizio (dall’offerta, alla consulenza alla consegna delle merci), all’etica deontologica. Una missione che ha ispirato la ristrutturazione della sede a Bedizzole (BS), dove sono riuniti locali amministrativi e magazzino, il più ampio in Italia in questo ambito di mercato.

CS Metal Europe è nata del 2018 come investimento in una materia prima di valore dell’imprenditore Cristoforo Spina, titolare di imprese operanti in ambiti affini; il 14 luglio 2021, con la guida del Sales Manager Corrado Patriarchi, membro del Comitato Tecnico della Pressocolata in AIM e primo a introdurre in Italia Hitachi Metals, CS Metal Europe diventa distributore unico per l’Italia dell’acciaio del colosso giapponese per le applicazioni a caldo, in particolare per il die casting HPDC e LPDC. In breve, il business decolla e si rende necessario adeguare gli uffici

alla nuova dimensione dell’azienda. I vecchi ambienti dedicati a commerciali e impiegati, situati in prossimità del magazzino, non rispecchiavano neppure l’upgrading continuo del prodotto giapponese, che dal 4 gennaio 2023 si chiama Proterial, a sottolineare proprio le sue massime prestazioni (Pro X Material).

Il Ceo Cristoforo Spina ha quindi acquistato lo stabile a fianco della prima sede per farne il quartier generale del suo business complessivo e ha affidato il progetto al figlio Kevin Spina, interior designer di 24 anni.

UN MAGAZZINO DI OLTRE 6MILA METRI QUADRATI

Adiacente allo stabile degli uffici, il magazzino copre oggi 6.400 metri quadrati: qui è sempre disponibile materiale ready to stock proveniente direttamente dal produttore giapponese Proterial. Si tratta di uno dei più importanti e grandi magazzini di acciaio per lavorazioni a caldo sul territorio nazionale, con equipaggia-

menti di alto livello sia per le attività di taglio che per la movimentazione dei blocchi, fino ad un massimo di 20 ton.; è dotato di 8 carriponte e 35 macchine di taglio con capacità di lavorazione per le sezioni tonde fino al diametro di 1000 mm e per le sezioni piatte 2300x6000x1000 mm di spessore. Il sito è suddiviso in due campate, ognuna con 5 postazioni dotate di 4/5 macchine con capacità di taglio diversificato, per una maggiore autonomia di lavoro, e guidate da una postazione digitale su cui si caricano righe d’ordine direttamente dall’ufficio programmazione tagli, in collaborazione con l’ufficio commerciale. Inoltre, ogni postazione usufruisce di una scorta di materiali codificati per area di locazione e qualità prodotto. CS Metal Europe esprime è distributore esclusivo degli acciai speciali e innovativi della giapponese Proterial quali, DAC Magic, DAC I, DAC X, YXR33, SLD Magic, HAP72, tutte qualità “original grade” brevettate e classificate con il marchio Isotropy (speciale metodo produttivo metallurgico avanzato brevettato da Proterial che garantisce proprietà meccaniche e fisiche omogenee su tutta la sezione del materiale eliminando anche il fenomeno della bandosità di struttura pronunciata). Sono qualità sviluppate appositamente per rispondere alle logiche applicative del mercato di oggi e di domani senza alcun limite. Questi materiali sono il risultato di studi metallurgici avanzati e di nuova concezione che consentono all’utilizzatore di aumentare le performance in esercizio e ridurre i costi operativi delle attrezzature e di mantenimento delle stesse. Obiettivo: produrre e distribuire un valore e non un costo.

40 www.interprogettied.com La Subfornitura - n.2 2024
MATERIALI
L’ingresso della nuova sede a Bedizzole (BS) Il CEO Cristoforo Spina
www.interprogettied.com 41 n.2 2024 - La Subfornitura AGAZZI GIANCARLO S.R.L. Via dei Crederi, 336 - 24045 Fara Gera d’Adda (BG) Tel. +39 0363 399922 - Fax: +39 0363 398720 - info@agazzi.bg.it www.agazzi.bg.it

Lo storytelling dell’automazione industriale

Mitsubishi Electric ha avviato una campagna di sensibilizzazione a livello globale utilizzando una serie di narrazioni illustrate, ciascuna accompagnata da un’immagine di grande impatto, rivolta a un pubblico vasto, non solo al mondo dell’automazione industriale. L’obiettivo è trasmettere ai lettori l’importanza dell’automazione

industriale nella loro quotidianità, oltre a fornire ai produttori una visione di come sarà il loro futuro. Il soggetto principale ha come titolo “Realizziamo ciò che conta per te”. Attraverso l’utilizzo di un razzo, la campagna mostra come, in futuro, la progettazione, la produzione e la logistica saranno personalizzate in base alle esigenze di

STAZIONI DI LAVORO

ciascun individuo.

Il secondo soggetto è incentrato sul modo in cui le tecnologie digitali guideranno la produzione avanzata in futuro ed è intitolato “La digitalizzazione per moltiplicare il potenziale della tua produzione”. Spiega come la tecnologia digitale e l’utilizzo dei dati favoriscano la creazione di un mondo senza vincoli, in cui la produttività e la qualità aumentano, eliminando sprechi ed errori.

Il terzo e ultimo soggetto, intitolato “Rendere sostenibile la produzione”, si concentra su come la produzione sostenibile supporterà la creazione di un mondo più green. Spiega che, ad esempio, l’efficienza non è solo un modo per incre-

Piattaforma HMI con tante configurazioni

Pepperl+Fuchs ha ampliato la sua gamma di stazioni di lavoro per operatori e monitoraggio dei processi della serie VisuNet FLX con una nuova versione per uso esterno utilizzabile in un intervallo di temperature esteso da -20°C a +50°C. Il nuovo involucro in alluminio non solo garantisce una dissipazione di calore ottimale, ma offre anche un’eccezionale resistenza alle condizioni esterne più difficili. Il peso ridotto garantisce una facile installazione grazie a un’ampia gamma di opzioni di montaggio.

Le stazioni di lavoro della serie VisuNet FLX sono dotate di un display otticamente saldato per consentire un’ottimale leggibilità alla luce diretta del sole. Inoltre, è possibile selezionare diversi elementi di ombreggiatura a secon-

da delle esigenze dell’utilizzatore. L’integrazione di un lettore RFID opzionale semplifica l’autenticazione degli utenti e contribuisce alla sicurezza negli ambienti industriali.

La piattaforma HMI VisuNet FLX offre una grande varietà di opzioni di configurazione. La serie di terminali è disponibile come sistema HMI completo con involucro in alluminio o acciaio inox adatto al montaggio a pannello o come box PC, ciascuno con dimensioni del display di 15,6, 19 o 21,5 pollici (39,6 cm, 48,3 cm o 54,6 cm). A seconda delle esigenze, l’unità di calcolo può essere configurata come monitor remoto, un potente PC con unità di elaborazione interna di classe i5 e fino a 16 GB di RAM, oppure

mentare il proprio business, ma permette anche di avere un minore impatto sull’ambiente.

I tre soggetti, le loro spiegazioni e le immagini chiave, sono tutti volti a rendere il tema dell’automazione industriale “comprensibile” a tutti gli individui della società. Ad esempio, la ripetizione in tutti i visual della “bambina con il vestito rosso” e del braccio robotico evidenziano come l’automazione sia in grado di supportare e aiutare gli esseri umani nel raggiungimento dei loro obiettivi, aiutando a creare il prodotto o il servizio desiderato, personalizzandolo in base alle singole esigenze e garantendo che il processo abbia un impatto minimo sull’ambiente.

come monitor diretto. I monitor remoti sono dotati dell’ultima generazione di firmware VisuNet RM Shell 6 per soluzioni thin client, e sono basati su Windows® 10 IoT Enterprise LTSC 2021. Consentono l’accesso al sistema di controllo dei processi virtualizzato e al sistema di gestione MES. Il firmware supporta tutti i protocolli remoti più comu-

ni, tra cui Microsoft RDP e VNC, e browser web come Google Chrome e Microsoft Edge. Con il software aggiuntivo VisuNet Control Center, tutti i dispositivi thin client basati su RM Shell possono essere gestiti, aggiornati e controllati a livello centrale. In questo modo si risparmiano lunghe corse e spostamenti per raggiungere i singoli dispositivi.

42 www.interprogettied.com La Subfornitura - n.2 2024
AUTOMAZIONE
CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE
POSTE ITALIANE SPA•SPED. IN ABB. POSTALE•70%•LO/MI•COSTO COPIA € 8,00 ANNO XXXIII N.4 SETTEMBRE 2022 www.interprogettied.com RIVISTA DELLE SISTEMI PER PRODURRE Il mercato degli enzimi per l’industria alimentare Migliorare resa e qualità del grano con l’intelligenza artificiale Le macchine per il packaging rallentano dopo l’anno record 00_00_COVER_TA_04-2022.indd 1 17/10/22 08:57 “Accompagniamo con competenza globale e sensibilità locale nostri partner verso scelte innovative, per formulare il futuro con ingredienti e soluzioni affidabili e sostenibili”. VIA MEDARDO ROSSO, 8 - 20159 MILANO WWW.FARAVELLI.IT PHARMA@FARAVELLI.IT #FaravelliPharmaDivision BEHIND GREAT RAW MATERIALS SATISFACTION ARE ALWAYS GREAT INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA RIVISTA DELL’ icf ANNOXIII NUMERO5 NOVEMBRE/DICEMBRE2022 www.interprogettied.com POSTE ITALIANE SPA SPED. IN ABB. POSTALE 70% - LO/MI COSTO COPIA €10,00 ATTUALITÀ Industria chimica: un motore essenziale per l’economia italiana MACCHINE L’intelligenza del processo asettico APPROFONDIMENTI La versione finale dell’Annex 1 alle GMP _I_IV_COVER 5-2022.indd 1 ANNO XI - NUMERO 3 - SETTEMBRE/OTTOBRE 2022 www.interprogettied.com ATTUALITÀ La plastica USA cavalca le onde dell’incertezza APPUNTAMENTI In Germania vanno in scena automazione e stampa 3D RICICLO Le miniere urbane dell’Italia plastic a la OGGI DOMANI e Costruiamo insieme una nuova storia di sostenibilità. www.radicigroup.com POSTE ITALIANE SPA•SPED. IN ABB. POSTALE•70%•LO/MI•COSTO COPIA € 8,00 00_00_COVER 03-2022.qxp_Layout 1 27/09/22 15:16 Pagina Bimestrale anno XIII - n°6 novembre/dicembre 2022 www.interprogettied.com la ubfornitura POSTE ITALIANE SPA SPED. IN ABB. POSTALE 70% • L0/MI COSTO COPIA 8,00 44 ROBOTICA Un anno da record per i robot 34 SICUREZZA L’abbigliamento che protegge anche chi non lo indossa 18 ATTUALITÀ La materia prima del rinnovamento 00_00 COVER SUB_6-2022.indd 1 19/12/22 16:40 Abbonati alle nostre riviste Visita la pagina web: www.interprogettied.com/abbonamenti L’informazione tecnica per crescere nel tuo business. via Roggia Borromea, 16 - 22060 Carugo (CO) Tel.: +39 031 3665163 vendite@interprogettied.com - www.interprogettied.com

Fra i trend principali del 2024, Omron indica il collegamento fra IT e OT, i gemelli digitali e l’intelligenza artificiale applicata all’ambiente produttivo.

Gli sconvolgimenti degli ultimi anni ci hanno portati in una nuova era caratterizzata da forti rischi di natura geopolitica ed economica. Ciò ha spinto le aziende produttrici a ripensare i propri modelli di business in un’ottica di resilienza e flessibilità, oltre che a rivedere le proprie supply chain e relazioni globali. Parallelamente, la pressione per integrare i principi ESG nei processi decisionali sta aumentando rapidamente. Allo stesso tempo, intelligenza artificiale, data science, digital twin e tecnologie di rilevamento, monitoraggio e visione si confermano sempre più come elementi essenziali per lo sviluppo di soluzioni di controllo e automazione in grado di aiutare il comparto manifatturiero ad affrontare questa nuova realtà. Secondo Omron, saranno sei le principali tendenze che influenzeranno e plasmeranno l’automazione industriale nel 2024 e oltre.

#1: LA PRODUZIONE ABBRACCIA

IL MODELLO LOCAL-FOR-LOCAL

Le recenti carenze di approvvigionamenti hanno evidenziato la fragilità delle supply chain globali, spingendo molti produttori a mettere in discussione il senso di catene di fornitura lunghe e complesse, così come quello di una produzione delocalizzata. Di conseguenza, molte aziende

Le 6 tendenze che stanno cambiando l’automazione

stanno trasferendo e localizzando le proprie capacità produttive, in modo da proteggerle da eventuali crisi future e da ridurre la distanza dai clienti.

I produttori stanno cercando di attuare questo cambiamento di strategia con il supporto internazionale dei loro partner di automazione: richiedono soluzioni trasversali e versatili che possano essere replicate in diverse aree geografiche, ambendo a una produzione standardizzata che garantisca ai loro clienti lo stesso prodotto, indipendentemente dal luogo in cui viene realizzato.

#2: LA CX AL PRIMO POSTO

Le crisi di approvvigionamento hanno reso meno rilevante il

ruolo del prodotto e del prezzo nella decisione di acquisto, amplificando l’importanza della prossimità e dell’esperienza per il cliente. Ciò sta cambiando il modo in cui i produttori si relazionano con i propri partner nel settore dell’automazione. Le aziende non vogliono più acquistare un sistema, ma una soluzione dove l’assistenza e il supporto hanno un valore maggiore rispetto al passato.

#3: CONNETTERE OT E IT PER UNA PRODUZIONE FLESSIBILE E CONVENIENTE

Il concetto di produzione flessibile, in atto da alcuni anni, sta acquisendo sempre più importanza e consenso, e si sta evolvendo per permettere ai

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INDUSTRIA

produttori di cambiare rapidamente rotta in caso di necessità. In quest’ottica, l’High-Mix Low-Volume (HMLV) Manufacturing ha raggiunto nuovi livelli di personalizzazione. Tuttavia, la sfida principale della produzione flessibile è quella di diventare economicamente vantaggiosa. Il collegamento sempre più forte tra il mondo OT ed IT sarà quindi una chiave indispensabile per ottimizzare i costi di progettazione e, nel 2024 e oltre, il digital twinning sarà ampiamente adottato proprio con questo scopo. Grazie alla tecnologia dei gemelli digitali, le aziende possono infatti riprogettare la produzione e testare le modifiche in un ambiente virtuale, riducendo non solo i tempi di sviluppo, ma anche i rischi, e allo stesso tempo ottimizzando i costi dei progetti.

“La tecnologia dei digital twin rappresenta una svolta per la produzione flessibile e ci aspettiamo che decolli davvero nel 2024”, afferma Fernando Colás, Ceo di Omron Industrial Automation. “In previsione di ciò, stiamo arricchendo le nostre capacità di software e simulazione e stiamo stringendo collaborazioni per sfruttare le sinergie OT-IT”.

#4: ANALISI DEI DATI PER UN PROCESSO DECISIONALE SOSTENIBILE

Oltre a utilizzare la realtà virtuale per ottimizzare i costi, i produttori si affideranno sempre di più al monitoraggio delle macchine nel mondo reale per semplificare e rendere più sostenibili le attività produttive flessibili e localizzate. I produttori di tutti i settori sono alla ricerca di una riduzione del consumo di materie prime e di energia, rivolgendosi agli automation provider per ottenere risposte. In fabbrica, l’acquisizione e l’analisi dei dati, insieme a sistemi di controllo ad alte prestazioni, potranno favorire notevoli miglioramenti in questo segmento, migliorando l’efficienza dei sistemi automatizzati.

#5: L’ATTENZIONE ALLA SICUREZZA STIMOLA L’ISPEZIONE AUTOMATIZZATA

Un’altra sfida che accompagna la produzione flessibile è il mantenimento degli standard di sicurezza e qualità. Infatti, più variabili ci sono nel mix di produzione, maggiore è la possibilità di errori e problemi. Sperimentando sempre maggiore attenzione da parte dell’opinione pubblica e avendo maturato la consapevolezza di

come la propria brand reputation possa essere distrutta in un istante, le aziende considerano oggi la sicurezza più importante che mai. Ciò sta portando allo sviluppo di sistemi di ispezione automatizzati basati sull’intelligenza artificiale che garantiscono la sicurezza, l’integrità e la qualità di ogni singolo prodotto, anche in operazioni di dimensioni di un solo lotto.

#6: IA: UN’OPPORTUNITÀ DECISIVA

Anche se, nella vita di tutti i giorni, il potere dell’intelligenza artificiale potrebbe essere percepito come una minaccia, nel settore dell’automazione industriale rappresenta un’enorme opportunità, in gran parte ancora non sfruttata, per migliorare continuamente le prestazioni dei sistemi. “Omron sta applicando l’IA nell’edge, nella robotica, nei controllori e nei sistemi di visione. La stiamo utilizzando per identificare difetti molto piccoli nelle superfici a specchio e per rilevare eventuali inceppamenti all’interno delle macchine per imballaggio”, riprende Colás. “Il nostro campo di applicazione dell’IA è l’ambiente di produzione e continueremo a esplorare e far progredire il suo utilizzo in questo campo. La prossima frontiera dell’IA consisterà nel raggiungere una maggiore connettività tra questi e altri sistemi di fabbrica e nel rilevare insight e schemi che non sono visibili all’uomo, aumentando così la produttività. Nei prossimi anni, si realizzerà la transizione verso un nuovo paradigma di produzione completamente flessibile, oltre che autonoma e focalizzata su qualità, sicurezza e sostenibilità, che guiderà gli sviluppi dell’automazione. Ciò consentirà alle aziende di affrontare le sfide future della supply chain e di soddisfare le richieste dei clienti”.

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Fernando Colás, Ceo di Omron Industrial Automation

Robot industriali: l’Italia è il secondo mercato europeo

Nel 2022 nel nostro Paese è stato installato un massimo storico di quasi 12.000 robot impiegati sia nel comparto metallurgico e meccanico, sia nell’industria plastica e dei prodotti chimici.

I robot industriali in Europa sono in aumento: i 27 Stati membri dell’Unione Europea hanno installato quasi 72.000 unità nel 2022, con un aumento del 6% rispetto all’anno precedente. Si tratta di risultati preliminari, presentati dalla Federazione Internazionale di Robotica (IFR).

“I primi cinque Paesi che adottano i robot all’interno dell’UE sono Germania, Italia, Francia, Spagna e Polonia”, afferma Marina Bill, presidente della Federazione Internazionale di Robotica (IFR). “Rappresentano circa il 70% di tutti i robot industriali installati nell’UE nel 2022”.

La Germania è di gran lunga il più grande mercato dei robot in Europa: circa 26.000 unità (+3%) sono state installate nel 2022. Si tratta di una quota del 37% delle installazioni totali dell’UE. A livello mondiale, il Paese è al quarto posto per densità di robot, dopo Giappone, Singapore e Repubblica di Corea. L’industria automobilistica è tradizionalmente il principale cliente dei robot industriali in Germania. Il 27% dei robot di nuova installazione è stato installato in questo settore nel 2022, si tratta di 7.100 unità, in calo del 22% rispetto all’anno precedente: un comportamento ciclico di investimento ben noto in

questo segmento. Nell’industria generale il cliente principale è stato l’industria metallurgica, che ha installato 4.200 unità (+20%) nel 2022. Si tratta di un livello superiore a quello pre-pandemia, che oscillava intorno alle 3.500 unità all’anno con un picco di 3.700 unità nel 2019. Le installazioni nell’industria della plastica e dei prodotti chimici sono tornate al livello pre-pandemico, con un aumento del 7% fino a 2.200 unità nel 2022.

I NUMERI DELL’ITALIA

L’Italia è il secondo mercato europeo dei robot dopo la Germania. Nel 2022 è stato installato un massimo storico di quasi 12.000 unità (+10%). Si tratta di una quota del 16% delle installazioni totali dell’UE.

Il Paese ha una forte industria metal-

Installazioni annuali di robot industriali nell’Unione Europea

lurgica e meccanica: le vendite hanno raggiunto 3.700 unità - nel 2022 - con un aumento del 18% rispetto all’anno precedente. Le vendite di robot nell’industria della plastica e dei prodotti chimici sono cresciute del 42%, con 1.400 unità installate. L’Italia, inoltre, vanta una potente industria alimentare e delle bevande. Le installazioni sono aumentate del 9%, raggiungendo le 1.400 unità nel 2022. La domanda dell’industria automobilistica è scesa del 22% a 900 unità. Questo segmento è dominato dal Gruppo Stellantis, nato dalla fusione tra FIAT-Chrysler e la francese PSA. Il mercato dei robot in Francia si è classificato al terzo posto in Europa nel 2022. Le installazioni annuali sono aumentate del 15% per un totale di 7.400 unità, anche se si tratta di una cifra inferiore a un terzo di quello della vicina Germania. Il cliente principale è l’industria metallurgica, con una quota di mercato del 22%. Il segmento ha installato 1.600 unità, con un incremento del 23%. L’industria automobilistica è cresciuta del 19% e ha raggiunto 1.600 unità, ovvero una quota di mercato del 21%. Il pacchetto di stimolo del governo francese da 100 miliardi di euro per gli investimenti in attrezzature per fabbriche intelligenti, entrato in vigore a metà del 2021, creerà una nuova domanda di robot industriali nei prossimi anni.

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PAESI UE
ROBOTICA

ROBOTICA

Alte prestazioni di carico in uno spazio compatto

Il robot collaborativo UR30 è adatto a diverse applicazioni, tra cui asservimento macchine, movimentazione materiali e avvitatura a coppia elevata.

Universal Robots, il produttore danese di robot collaborativi (cobot), espanderà il suo portfolio di prodotti con un cobot dalla capacità di carico di 30 kg. UR30 è il secondo della serie di cobot innovativi di ultima generazione di Universal Robot ed è costruito sulla stessa architettura del premiato UR20. Nonostante le sue dimensioni compatte, UR30 offre una capacità di sollevamento straordinaria e il suo controllo del movimento superiore permette il posizionamento ottimale anche di carichi ingenti, consentendogli di lavorare a velocità più elevate e sollevare carichi più pesanti. Ciò rende UR30 adatto a diverse applicazioni, tra cui asservimento macchine, movimentazione materiali e avvitatura a coppia elevata.

Per l’asservimento macchine, l’e-

levato carico utile offre nuove possibilità poiché consente al cobot di utilizzare più pinze contemporaneamente. Ciò significa che può rimuovere parti finite e caricare più materiale in un unico passaggio, riducendo i tempi di cambio formato e massimizzando la produttività.

UR30 supporterà efficacemente anche l’avvitatura a coppia elevata in quanto è in grado di gestire utensili dinamometrici più grandi e con potenza più elevata e, grazie alla modalità stabile, UR30 offre un’avvitatura diretta e coerente. Ciò sarà vantaggioso, ad esempio, nel settore automobilistico.

Oltre a ciò, la capacità di carico di 30 kg rende l’UR30 una soluzione per la movimentazione dei materiali e la pallettizzazione di prodotti pesanti in tutti i settori.

Inoltre, l’ingombro ridotto gli consente di adattarsi a quasi tutti gli spazi di lavoro, liberando gli esseri umani dal sollevamento di carichi pesanti. Con un peso di soli 63,5 kg, può anche essere facilmente spostato tra le celle di lavoro

FINO A 30 KG DI CARICO

“Il carico utile più elevato e la maggiore flessibilità sono alla base di una nuova era nell’auto mazione”, afferma il presidente dell’azienda Kim Povlsen. “Le industrie di tutto il mondo stan no abbracciando una produzio ne più agile e una modularità nella produzione: parte del rag giungimento di tale modularità e agilità riguarda la mobilità e questo cobot garantisce tutto ciò nonostante un elevata capacità di carico. Mentre le industrie si evol vono, l’UR30 non solo soddisfa,

ma anticipa le mutevoli richieste, consentendo alle aziende di adattarsi e rispondere in modo efficace alle mutevoli esigenze. Mentre continuiamo a innovare, l’UR30 rappresenta un altro passo nel viaggio di UR volto ad ampliare i confini di ciò che è possibile nel mondo dell’automazione”. Alla presentazione alla fiera iREX di Tokyo, in Giappone, sono state dimostrate le capacità di movimentazione dei materiali di UR30. Nel suo stand, UR30 ha dimostrato le proprie capacità di carico sollevando insieme uno pneumatico e un cerchione. Poiché l’UR30 è in grado di gestire fino a 30 kg di carico alla sua massima estensione, indipendentemente dalla posizione del braccio, può non soltanto sollevare lo pneumatico, ma anche cambiare il suo orientamento durante il sollevamento per dimostrare le sue prestazioni uniche in termini di capacità di sollevamento.

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COBOT

IN QUESTO NUMERO ABBIAMO PARLATO DI...

In nero sono indicate le inserzioni pubblicitarie

N. 2 MECNOVA 3 MEWA 1A COP., 6 MITSUBISHI ELECTRIC 42 MOLLIFICIO GARDESANO 1 MOLLIFICIO LOMBARDO 5 MORETTI 23 NEUGART 15 NUAI LAB 32 OMRON 44 OSSERVATORI DIGITAL INNOVATION 34 PAESSLER 8 PEPPERL+FUCHS 42 PROTERIAL 40 RINA 8 SD PROGET 23 SEW EURODRIVE 30 SIA 9 SPS ITALIA 24 UCIMA 36, 37 UCIMU 14 UNIVERSAL ROBOTS 47 UTSA 32 ZERYNTH 37

MARZO/APRILE 2024

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