ICF - Rivista dell'industria Chimica e Farmaceutica N°3 Giugno/Luglio 2024

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APPUNTAMENTI

A CPhI Milano i trend della farmaceutica

SICUREZZA Rilevatori e analizzatori di gas portatili

ROBOTICA Handling flessibile di flaconi

RIVISTA DELL’

INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA

PVS_230_190.pdf

24/06/2024 14:20:07

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RIVISTA

INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA

Editoriale 6

Storia di copertina

La gestione del dato nel pharma: una sfida cruciale per l’industria

10

Attualità 12

Attualità I trend emergenti nell’industria farmaceutica

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Attualità Achema da record

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Appuntamenti Networking e scambio di competenze per affrontare il futuro delle camere bianche

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Ricerca 34

Macchine

In Italia un sito di eccellenza per gli impianti di liofilizzazione

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Sicurezza

Industria farmaceutica 32

Produzione farmaceutica: orientarsi fra nuove regole e sostenibilità

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Sicurezza

Rivelatori di gas per la sicurezza degli operatori

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Software Digitalizzazione su misura per il process design

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Componenti

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Componenti Il valore della competenza nella filtrazione e purificazione

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Automazione Automazione avanzata nella produzione di contenitori in vetro per il pharma

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Strumentazione Il ruolo chiave degli strumenti di portata nei processi chimici

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Strumentazione

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Robotica Handling flessibile di flaconi di profumo

“Durante le elezioni europee, i partiti politici si sono impegnati a migliorare l’accesso ai farmaci, a sostenere l’innovazione a prezzi accessibili e a rafforzare la sicurezza della produzione di farmaci e principi attivi (API). Incoraggiamo la nuova leadership dell’UE a dare priorità a una legge sui farmaci critici (Critical medicines Act) e all’adozione della nuova legislazione farmaceutica nei primi 100 giorni in carica”.

Elisabeth Stampa, presidente di Medicines for Europe, pagina 22

Giugno/Luglio 2024

68

Consulenza

M&A: una società di consulenza strategica che dialoga con gli imprenditori

74

Approfondimenti

Perché l’accessibilità delle terapie geniche sarà un tema cruciale

80

Elenco inserzionisti Colophon

L’alleanza fra crescita, salute e ambiente

Anche fra le Pmi della filiera chimico-farmaceutica gli investimenti nella riduzione dell’impatto ambientale e nel welfare aziendale sono sempre meno visti come dei costi inevitabili e sempre più come una leva per la propria crescita. Tanti e ben noti i fattori che stanno spingendo in questa direzione: tra questi, la centralità dei criteri ESG nella valutazione di un’impresa da parte del mercato, la legislazione sempre più restrittiva, la pressione delle opinioni pubbliche e la richiesta da parte di un numero crescente di committenti, per ora soprattutto di grandi dimensioni, che chiedono ai propri fornitori di certificare il proprio impegno verso la sostenibilità ambientale e sociale.

Una richiesta, quest’ultima, dovuta anche all’obbligo, per gli enti di interesse pubblico e le aziende quotate con almeno 500 dipendenti, di presentare il bilancio di sostenibilità, che include le emissioni Scope 3 del protocollo GHG, quelle cioè derivanti dall’intera catena del valore in cui è inserita l’attività dell’azienda dichiarante. Ciò significa che, con l’allargamento dei requisiti, saranno oltre 6mila Pmi in Italia e oltre

50mila aziende in Europa a dover presentare il report. Avranno d’altronde un effetto importante la direttiva Ue CSRD, che aumenterà gradualmente la platea di imprese che dovrà rendicontare il proprio impatto ambientale e sociale, e la CSDDD, che punta a migliorare le pratiche di governance aziendale, mitigando i rischi e gli impatti sui diritti umani e sull’ambiente e monitorando lavoro minorile, sfruttamento, degrado ambientale e perdita di biodiversità. Da tempo, insomma, la sostenibilità non appartiene più alla categoria delle buone intenzioni o della sola costruzione del brand, ma è ormai un valore imprescindibile dell’economia e dell’industria moderna, non solo nell’ottica di contenere gli effetti devastanti delle emissioni sul clima e sulla salute dell’uomo e dell’ambiente, ma anche in quella di creare nuove opportunità di espansione e benessere economico. Una sfida certamente complessa e tutt’altro che indolore, che verrà persa da chi non saprà capirne l’urgenza e riorientare gli investimenti e che scommette sull’alleanza – non più sulla contrapposizione – fra crescita economico-industriale, ambiente e qualità di vita.

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La Gestione del Dato nel pharma: una sfida cruciale per l’industria

Il settore farmaceutico, altamente regolamentato, richiede che ogni fase del processo di sviluppo, produzione e distribuzione dei prodotti sia documentata e monitorata con grande precisione. Ecco perché alla gestione del dato, PVS e alcuni partner dedicano il Compliance Day, una giornata di approfondimento tecnico densa di interventi e di opportunità di networking.

Attribuibile, leggibile, contemporaneo, originale e accurato. Queste sono le caratteristiche, riassunte nell’acronimo “ALCOA”, che definiscono il “Dato” come ri-

spondente alle esigenze di qualità e sicurezza: proprietà fondamentali, non solo per garantire la conformità alle normative, ma anche per salvaguardare la salute dei pazienti.

Al di là delle definizioni (ALCOA, ALCOA+, ecc.) la gestione del dato è uno degli aspetti più critici e com-

plessi nell’industria farmaceutica. Questo settore, altamente regolamentato, richiede che ogni fase del processo di sviluppo, produzione e distribuzione dei farmaci sia documentata e monitorata con estrema precisione.

L’importanza dell’integrità del dato L’integrità del dato è forse il termine che riassume più efficacemente tutte le caratteristiche sopra menzionate, in quanto riesce a contenere in sé i concetti di completezza e precisione richiesti a dati raccolti. Nel settore farmaceutico, qualsiasi errore o discrepanza può avere conseguenze gravi, compromettendo la sicurezza dei farmaci e, di conseguenza, la salute dei pazienti. Pertanto, le aziende devono predisporre sistemi robusti per garantire che i dati siano accurati e inalterabili.

Monitoraggio dei dati critici Il monitoraggio dei dati critici riveste di conseguenza un’importanza essenziale per prevenire errori e garantire che tutti i processi siano sotto controllo. Il controllo dei da-

*Sales & Business Development di PVS

ti non può quindi prescindere da una loro metodica e regolare acquisizione, così da permettere un’analisi sistematica dei dati relativi alla produzione, alla qualità e alla distribuzione dei farmaci.

MKT, Mean Kinetic Temperature

Andando nello specifico, uno dei criteri più utili da utilizzare per l’analisi dei dati è rappresentato dal calcolo dell’MKT. Si tratta di un metodo utilizzato principalmente nell’industria farmaceutica e chimica per valutare l’effetto delle variazioni di temperatura nel tempo sulla qualità dei prodotti durante la loro conservazione e trasporto. L’MKT fornisce un dato unico che rappresenta l’effetto cumulativo delle fluttuazioni di temperatura, permettendo di capire meglio l’impatto termico complessivo su un prodotto sensibile alla temperatura. L’MKT viene utilizzato per:

• Valutazione della stabilità: determinare se le condizioni di conservazione di un prodotto rientrano nei limiti accettabili per la sua stabilità.

• Conformità normativa: soddisfare i requisiti delle linee guida regolatorie, come quelle stabilite dalla ICH (International Council for Harmonisation) e dalla FDA (Food and Drug

Administration).

• Ottimizzazione della logistica: migliorare i processi di stoccaggio e trasporto, garantendo che i prodotti non siano esposti a temperature dannose.

L’MKT è importante perché considera le fluttuazioni di temperatura in modo più realistico rispetto alla semplice media aritmetica delle temperature. Questo è cruciale per garantire che i prodotti, specialmente quelli sensibili come i farmaci, mantengano la loro efficacia e sicurezza durante tutto il ciclo di vita.

In sintesi, il calcolo dell’MKT è un dato, uno strumento essenziale per garantire la qualità dei prodotti farmaceutici in condizioni di temperatura variabile.

Digitalizzazione e Compliance

La digitalizzazione dei processi di gestione del dato è un altro elemento chiave per migliorarne l’efficienza e la conformità. Le soluzioni digitali consentono una gestione più agile e integrata dei dati, riducendo il rischio di errori umani e migliorando la trasparenza e la tracciabilità. La transizione dal cartaceo al digitale facilita anche l’adempimento del-

le normative, che richiedono documentazione dettagliata e Audit Trail completi.

Innovazioni nel monitoraggio e nella Qualità

La realizzazione di sistemi di monitoraggio in compliance, avanzati tecnologicamente e completi delle funzionalità anche più complesse, ma semplici nella loro installazione e modulari in previsione di una loro espansione, rappresenta un’innovazione significativa nel settore. Questi sistemi permettono una gestione più flessibile e scalabile dei parametri ambientali e dei dati di produzione, adattandosi alle esigenze specifiche di ogni azienda. Inoltre, l’uso di tecniche di misurazione quantitative e qualitative avanzate consente di ottenere dati più accurati e dettagliati, migliorando la qualità dei prodotti finali.

Pertanto, la gestione del dato in am-

Uno dei criteri più utili da utilizzare per l’analisi dei dati è il calcolo dell’MKT, che serve per valutare l’effetto delle variazioni di temperatura nel tempo sulla qualità dei prodotti durante la conservazione e il trasporto

al Compliance Day 2024

“La

scienza è fatta di dati come una casa è fatta di pietre. Ma un ammasso di dati non è scienza così come un mucchio di pietre non è una vera casa”. Henri Poincaré - Matematico, Fisico e Filosofo

Iscriviti

L’edizione 2024 del Compliance Day si terrà il 3 ottobre all’Hotel Enea di Aprilia (LT). L’evento è organizzato da PVS, SolTech Endress+Hauser e Qualiware by Analysis, con la partecipazione di Materia Medica Processing e Merck Serono

bito farmaceutico è una sfida complessa ma fondamentale per garantire la sicurezza e l’efficacia dei farmaci. L’adozione di tecnologie avanzate e la digitalizzazione dei processi sono passi cruciali per affrontare questa sfida.

Investire nella gestione del dato non solo migliora la qualità e la sicurezza dei prodotti, ma rafforza anche la fiducia dei pazienti e degli enti regolatori, assicurando che i farmaci siano sempre all’altezza degli standard più elevati.

Compliance Day: parlano gli esperti È in questo contesto che si inserisce l’edizione 2024 del Compliance Day, che si terrà ad Aprilia (LT) il prossi-

mo 3 ottobre. Sarà una giornata interamente dedicata all’approfondimento delle tematiche relative alla gestione del dato nell’industria farmaceutica. L’evento è organizzato da PVS, SolTech, Endress+Hauser e Qualiware by Analysis, con la partecipazione di Materia Medica Processing e Merck Serono. Il “Compliance Day” promette di essere una giornata ricca di contenuti preziosi e un’opportunità di networking per i professionisti del settore.

L’agenda della giornata prevede una mattinata con interventi tenuti da esperti sul campo in materia di:

• Gestione del dato: assicurare l’integrità e la qualità.

• MKT: Monitoraggio dei dati critici di Temperatura.

• Added Value Services a supporto dell’Industria Farmaceutica.

• Digitalizzare la compliance nel mondo pharma oltre il documentale.

• Implementazione di un sistema di monitoraggio e allarmistica smart e modulare da applicare su sistemi complessi di gestione di parametri ambientali.

• Misure quantitative e qualitative per l’industria Life Science.

Nel pomeriggio, l’open session permetterà ai partecipanti di interagire tra loro e rivolgersi direttamente agli esperti per porre domande sui temi trattati e discutere in dettaglio le problematiche specifiche della propria azienda. L’obiettivo è quello di creare un momento di confronto e scambio di idee.

L’evento è gratuito, ma i posti sono limitati. È quindi fondamentale iscriversi il prima possibile per garantire la propria partecipazione. Le iscrizioni possono essere effettuate tramite il sito ufficiale dell’evento pubblicato sulle pagine LinkedIn delle aziende coinvolte nell’ideazione e organizzazione del Compliance Day 2024. l

VEGA si espande in Svezia e Danimarca

La domanda di tecnica di misura innovativa cresce anche in Scandinavia. Con le nuove società affiliate in Danimarca e Svezia, operative dalla primavera 2024, VEGA risponde attivamente a questa tendenza, rafforzando la presenza locale, per essere più vicina ai clienti con la sua moderna tecnica di misura di livello e pressione.

La Scandinavia non è una nuova frontiera per VEGA. Nel 2015 l’azienda ha infatti aperto un’affiliata in Norvegia, mentre in Svezia e Danimarca si appoggiava a distributori locali. Con la fondazione delle due succursali, la presenza nei due Paesi con mercati molto promettenti viene ora rafforzata. Attualmente a capo dell’espansione verso Nord c’è Jürgen Schuijren, amministratore di VEGA Paesi Bassi: “Vogliamo offrire anche a questi mercati il livello di servizio che VEGA è solita offrire”, ovvero con collaboratori che conoscono alla perfezione gli strumenti di misura della società, catene logistiche brevi e un linguaggio comu-

ne con i clienti. “Il nostro obiettivo –continua Schuijren – è servire i clienti in Svezia e Danimarca esattamente come facciamo in altri Paesi: offrendo il nostro know-how, un’assistenza eccellente e naturalmente i nostri strumenti di elevato livello qualitativo, che insieme ai nostri collaboratori garantiscono che ogni cliente riceva la migliore soluzione per l’applicazione desiderata“. Corsi di formazione mirati per i clienti completano l’offerta anche in Scandinavia. In entrambi i Paesi ci sono numerose possibilità applicative per i sensori di VEGA, tra cui il settore chimico-farmaceutico.

Già alcuni mesi fa sono state individuate ubicazioni adeguate. “Abbiamo cercato un luogo che fosse più di un semplice ufficio. Un luogo che offrisse ispirazione e anche la possibilità di rilassarsi tra un impegno e l’altro”, sottolinea Schuijren. In Danimarca la sede di VEGA è ubicata a Copenhagen, nel Carlsberg City District, uno dei quartieri più di tendenza, in cui si

Giorgio Bruno riconfermato alla guida di AFI

Sono state elette le nuove cariche societarie di AFI (Associazione Farmaceutici Industria) per il triennio 2024-2027. Il consi-

glio direttivo ha approvato all’unanimità le seguenti cariche: Giorgio Bruno presidente, Paola Minghetti e Alessandro Regola vicepresidenti, Piero Iamartino segretario, Giovanni Boccardi, segretario supplente, Massimiliano Del Frate tesoriere. “È per me un onore essere stato riconfermato alla presidenza dell’associazione: un ruolo che spero di ricoprire con la professionalità e la lungimiranza che hanno caratterizzato la vita dell’associazione fondata dal professor Alessandro Rigamonti più di sessant’anni fa”, commenta Giorgio Bruno. “Ringrazio tutti i soci e i componenti del comitato direttivo che mi hanno eletto e a loro assicuro il mio massimo impegno nella vita associativa. Anche per il secondo triennio che

fondono tradizione e moderno lifestyle. In Svezia VEGA è ubicata nell’innovativo quartiere Hagastaden nel cuore di Stoccolma, e contribuisce a plasmare il futuro nel nuovo complesso edilizio “Life City”.

Ciascuna delle due succursali inizia la propria attività con cinque collaboratori del servizio esterno, due collaboratori in sede, due tecnici addetti all’assistenza, due assistenti alle vendite e un responsabile marketing. VEGA Danimarca e VEGA Svezia hanno aperto i battenti rispettivamente a marzo e ad aprile 2024.

mi vedrà presidente garantirò continuità alle attività dell’associazione, sia in termini di aggiornamento professionale, attraverso eventi sempre più in presenza, sia in termini gestionali, promuovendo processi innovativi che assicureranno prosperità e successi equiparabili a quanto fatto fino ad ora”.

I nuovi consiglieri sono Marco Adami, Alberto Bartolini, Laura Bisi, Rita Brusa, Carla Caramella, Massimo Cavalieri, Lorenzo Cottini, Andrea Gazzaniga, Ilaria Maruti, Alessandra Molin Zan, Maria Luisa Nolli, Andrea Oliva, Lino Pontello, Mauro Rainoni, Giancarlo Rugginenti. Il nuovo collegio dei revisori dei conti è formato da Marina Figini, Luciano Gambini, Ivo Caldera e Pierluigi Agazzi. A comporre il nuovo collegio dei probiviri Guido Fedele, Cesare Armetti, Antonio Danese e Giuseppe Messina.

Michele Albero eletto presidente di Assosalute

L’assemblea di Assosalute, l’associazione nazionale farmaci di automedicazione, che fa parte di Federchimica, ha eletto alla presidenza Michele Albero (Perrigo Italia). Le imprese aderenti ad Assosalute rappresentano oltre il 70% del mercato dei farmaci da banco – specialità medicinali acquistabili senza obbligo di ricetta medica e riconoscibili grazie al bollino rosso posto sulle confezioni – per un giro d’affari di oltre 3 miliardi di euro nel 2023. Michele Albero succede a Salvatore Butti. “Sono onorato di essere stato eletto come presidente di Assosalute, un soggetto autorevole nel settore del farmaco, che rappresenta anche un importante interlocutore delle istituzioni su dirimenti temi di politica sanitaria e farmaceutica. Intendo proseguire l’attività dell’associazione anzitutto valorizzando, in tutte le sedi opportune, il ruolo dei medicinali da banco quale presidio quotidiano della salute delle persone e risorsa da valorizzare per la sostenibilità ed equità del Servizio Sanitario Nazionale”, afferma Albero. Tra le linee guida tracciate dal presidente sono centrali il dialogo anzitutto con i farmacisti e poi con i medici di famiglia, primi interlocutori del cittadino in tema di salute, la sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale e il rinnovo della governance farmaceutica. Uno dei temi chiave dell’agenda del presidente sarà l’ampliamento dell’offerta dei farmaci di automedicazione attraverso lo switch farmaceutico, obiettivo perseguibile grazie alle competenze che, secondo Michele Albero, “le persone hanno acquisito nell’uso responsabile dei farmaci, anche grazie al supporto del farmacista e del medico di famiglia. Oggi i tempi sono maturi per rivedere i prodotti disponibili sul mercato italiano e confrontarli con quelli di altri Paesi, non solo esaminando l’offerta terapeutica e i principi attivi disponibili senza prescrizione medica, ma anche valutando i dosaggi e le formulazioni dei farmaci da banco presenti altrove in Europa”. Michele Albero ha iniziato la sua carriera professionale in Colgate Palmolive. Da oltre 18 anni opera nel mondo dell’healthcare dove ha ricoperto ruoli di responsabilità crescente all’interno delle divisioni marketing prima in Johnson&Johnson - Kenvue e poi in Perrigo Italia approdando a fine 2015 come direttore marketing. Dopo un’esperienza internazionale in Spagna, dal 2021 è general manager&amministratore delegato di Perrigo Italia.

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I trend emergenti nell’industria farmaceutica

Il Cphi Pharma Trends affronta le novità dell’industria

farmaceutica, che evidenziano lo spostamento del settore verso la trasformazione digitale, gli approcci incentrati sul paziente, la gestione della qualità, l’outsourcing strategico e le iniziative di sostenibilità.

Il rapporto Cphi Online Pharma Trends 2023 ha approfondito temi critici che vanno dal reshoring della produzione di farmaci fino alla re-immaginazione della produzione attraverso il Pharma 4.0, esplorando come il settore si sia confrontato con sfide quali l’interruzione della catena di approvvigionamento, la sicurezza e

l’aumento dei costi di produzione dei farmaci. Lo conferma Klaus Fetzer, Managing Director Health & Public di Arvato Systems. Eppure, in mezzo a questi ostacoli, il 2023 ha offerto alla filiera farmaceutica la possibilità di affrontare in modo proattivo i problemi segnando un cambiamento verso la resilienza e la gestione della qualità. Imparando dal

passato, il settore sta abbracciando una mentalità che lo spinge verso una nuova era di solidità della catena di fornitura. La collaborazione intersettoriale per le iniziative di sostenibilità, il programma Quality Management Maturity della FDA statunitense e i progetti di packaging incentrati sul paziente stanno guidando l’industria farmaceutica verso il futuro. Alla base di queste strategie c’è anche la crescente digitalizzazione della catena di fornitura con tecnologie generative di intelligenza artificiale e apprendimento automatico. Arvato CSDB ne è un esempio: si tratta infatti di un software che fornisce soluzioni di serializzazione comprovate a più di 80 aziende farmaceutiche, assicurando l’implementazione dei requisiti legali contro la contraffazione dei farmaci. Le previsioni parlano di un cambiamento positivo che si potrà estendere per tutto il 2024 con iniziative e orientamenti che promuoveranno gli investimenti e la collaborazione del settore. L’obiettivo è chiaro: migliorare l’efficienza nella consegna dei farmaci ai pazienti in modo sicuro e puntuale. Il Cphi Online 2024 Pharma Trends Report, sponsorizza-

to da Arvato Systems, punta quindi ad analizzare le tendenze emergenti. Dall’impatto dell’IA generativa sulla catena di fornitura ai piani di gestione della qualità per i produttori di biomateriali, dalla crescita del mercato degli eccipienti all’outsourcing dei biologici e molto altro ancora.

IA generativa e digitalizzazione della supply chain

Il 2024 vedrà l’evoluzione delle tecnologie digitali per la gestione della supply chain. “Uno dei due temi è la Big Data Analytics nell’industria farmaceutica”, afferma Stefan Moch, VP Health di Arvato Systems. “I Big Data Analytics stanno rivoluzionando la produzione farmaceutica, con un impatto significativo sul controllo della qualità e sulla conformità alle normative. I produttori utilizzano l’analisi dei dati provenienti da vari sensori e apparecchiature per monitorare e controllare la qualità dei prodotti. Inoltre, i processi produttivi vengono ottimizzati attraverso l’identificazione dei colli di bottiglia, la riduzione degli sprechi e il miglioramento dell’efficienza. L’analisi dei dati è parte integrante della gestione della catena di approvvigionamento e consen-

te una migliore gestione delle scorte, riducendone al minimo i rischi di carenza o eccesso”.

“Vorrei che l’intelligenza artificiale venisse sfruttata per accelerare il flusso di informazioni lungo la catena di approvvigionamento: la trasparenza è un elemento critico per la sostenibilità e la resilienza e, francamente, non ci stiamo muovendo abbastanza”, commenta Nicola Coles, direttore di Bio Phorum.

“L’applicazione dell’apprendimento automatico e dell’intelligenza artificiale può ottimizzare e accelerare tutti gli aspetti del bioprocesso, dalla coltura cellulare e dal processo a monte fino a quello a valle con la cromatografia e la filtrazione”, aggiunge Bikash Chatterjee, Presidente e Chief Scientific Officer di Pharmatech Associates.

Ma la digitalizzazione non si limita alla produzione del farmaco stesso: il packaging farmaceutico sta registrando un aumento della progettazione attiva e intelligente con un tasso di crescita annuo composto (CAGR) del 9% entro il 2025. Il packaging farmaceutico attivo si riferisce alla progettazione di imballaggi progettati per rispondere ai cambiamenti delle condi-

zioni atmosferiche all’interno e all’esterno della confezione stessa. Ciò è in contrasto con le soluzioni standard di imballaggio inerte ben note al settore. Con l’ingresso sul mercato di terapie sempre più complesse, il packaging farmaceutico deve inoltre tenere il passo con le mutevoli esigenze del settore. “L’uso di imballaggi intelligenti, come etichette intelligenti e tag RFID, consente di monitorare in tempo reale l’uso dei farmaci, il controllo della temperatura e le date di scadenza”, afferma Peter Schmitt, cofondatore e amministratore delegato di Montesino.

Packaging intelligente per migliorare l’esperienza dell’utente

Il 2023 ha visto l’ascesa delle organizzazioni di confezionamento a contratto (CPO) e l’aumento delle attività di outsourcing nel settore del confezionamento; si prevede che le dimensioni del mercato globale del confezionamento a contratto farmaceutico cresceranno del 7,43% dal 2023 al 2030. I progressi tecnologici e le mutevoli esigenze dell’industria spingono il settore del confezionamento farmaceutico a evolversi costantemente. A livello globale, si prevede che il mercato del packaging farmaceutico raggiungerà un valore di 90 miliardi di dollari entro il 2030, con alcune stime che prevedono un valore di 1.000 miliardi di dollari.

“Molte aziende farmaceutiche si sono impegnate a migliorare il proprio packaging farmaceutico e ad analizzare quali parti delle loro operazioni sono legate al packaging per comprendere meglio l’entità di questi processi”, afferma Berta Mota, Direttore Economia Circolare del Gruppo Anthesis.

“Anche se i cambiamenti del packaging nel settore farmaceutico possono essere più complicati e limitati rispetto ad altri settori, c’è spazio per i miglioramenti: si tratta di identificare

La digitalizzazione non si limita alla produzione del farmaco stesso: il packaging farmaceutico sta registrando un aumento della progettazione attiva e intelligente, con un mercato che si prevede crescerà a un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 9% entro il 2025

dove è possibile creare cambiamenti a breve o a lungo termine. Questo aiuta anche l’intera azienda e tutti i dipartimenti coinvolti a capire quale direzione seguire e a definire politiche interne per rendere le operazioni di confezionamento farmaceutico più sostenibili e circolari”.

In particolare, le confezioni intelligenti possono migliorare l’esperienza dell’utente: una maggiore alfabetizzazione sanitaria con le confezioni abilitate al QR, i tag RFID per identificare e monitorare gli effetti collaterali in tempo reale e i dispositivi indossabili per la somministrazione dei farmaci esemplificano il potenziale delle confezioni intelligenti, per migliorare i risultati sanitari e le interazioni di fiducia tra i pazienti e l’industria farmaceutica in generale. Entro il 2025, si prevede che il mercato degli imballaggi attivi e intelligenti crescerà con un CAGR del 9%. Il potenziale del packaging intelligente non si limita al paziente, ma anche la logistica della catena di approvvigionamento che ne sta beneficiando in prima persona.

Nel prossimo futuro, le pratiche di produzione sostenibili e un cambiamento totale di mentalità saranno al centro delle iniziative ESG, con particolare attenzione al packaging farmaceutico.

Gestione e controllo maturo della qualità

Lo scorso anno sono aumentate le richieste di sforzi di nearshoring e re-shoring per costruire la resilienza della catena di fornitura. L’instabilità globale in corso, compresi i conflitti in Ucraina e a Gaza, continua a perturbare le delicate catene di approvvigionamento. La FDA statunitense ha riferito che il numero di carenze di nuovi farmaci è diminuito in modo significativo passando da un massimo di 250 nel 2011 a soli 49 nel 2022 ma, sottolinea, il perdurare delle carenze rap-

presenta una minaccia reale per la salute pubblica. Anche l’EMA ha pubblicato una guida sulla preparazione alle carenze per l’autunno/inverno 20232024, citando le carenze di trattamenti critici come l’amoxicillina. Nel 2019, la Federal Drug Shortage Task Force ha riferito che il 62% dei farmaci che sono andati in carenza tra il 2013 e il 2017 erano legati a problemi di produzione o di qualità del prodotto, come impianti di produzione al di sotto degli standard e difetti di qualità nei prodotti finiti.

“La manutenzione predittiva è un’altra applicazione da prendere in seria considerazione, in grado di consentire una manutenzione proattiva delle apparecchiature e una riduzione dei tempi di fermo”, afferma Stefan Moch. Il monitoraggio in tempo reale, il supporto allo sviluppo dei farmaci e il mantenimento di registri dettagliati per la conformità alle normative sono tutti aspetti di come i Big Data Analytics migliorano la produzione farmaceutica.

La continua digitalizzazione della catena di fornitura farmaceutica può benissimo estendersi al controllo di qualità attivo per i produttori e le aziende farmaceutiche. Tuttavia, in un settore altamente regolamentato, è importante porre la precisione e la prevedibilità al centro delle decisioni aziendali e operative. Ciò rende l’implementazione dell’IA generativa nella catena di fornitura farmaceutica una sfida a causa della “natura probabilistica intrinseca dei risultati dell’IA”, come afferma Moch.

Per incoraggiare le aziende farmaceutiche a investire in una politica di produzione affidabile, la FDA sta lavorando a un nuovo protocollo di gestione della qualità (QMM). Attraverso questo strumento, le aziende farmaceutiche e biotecnologiche dovranno sviluppare sistemi di produzione e misure che indichino le prestazioni qua-

litative dei sistemi di produzione e commercializzazione, con l’obiettivo finale di evitare carenze di farmaci.

Le pratiche di outsourcing di biotecnologie e R&S

Il Rapporto annuale Cphi 2023 prevede un aumento dei finanziamenti alle biotecnologie e una crescita del settore dei servizi farmaceutici a contratto. Inoltre, un’indagine condotta da Scorpius Biomanufacturing ha rivelato che, su 100 intervistati, più della metà ritiene che le attività di outsourcing delle proprie aziende aumenteranno nel periodo 2024-2026. Un altro 37% prevede che i livelli di attività di outsourcing rimarranno invariati. Con il passaggio di terapie sempre più complesse dalla R&S agli studi clinici e infine al mercato commerciale, le aziende farmaceutiche e biotecnologiche stanno ripensando i loro studi di biomanifattura per il 2024 e oltre. Il mercato dei biologici è cresciuto rapidamente, nonostante il rallentamento delle biotecnologie degli ultimi anni. Con un CAGR stimato tra il 4% e il 9,24% entro il 2030, si stima che il mercato raggiungerà i 500 miliardi di dollari. Si stima che entro il 2027 i biologici rappresenteranno il 55% di tutte le vendite di farmaci innovativi. Poiché diversi farmaci biologici perdono l’esclusività a causa della scadenza dei brevetti, il mercato è pronto per lo sviluppo e la commercializzazione dei biosimilari.

“Negli ultimi anni, il settore delle organizzazioni di sviluppo e produzione a contratto (CDMO) ha visto l’ingresso di decine di nuovi operatori, spinti dalla complessità e dalle esigenze tecnologiche delle terapie cellulari e geniche e dalla corsa all’oro guidata dal Covid-19”, afferma Dan Stanton, Managing Editor di BioProcess Interna-

tional. “Ma le terapie avanzate si sono un po’ arenate nel raggiungere il loro potenziale commerciale e il panorama post-pandemia ha portato a una sovraccapacità”. La domanda di ricerca e sviluppo nell’ambito dei farmaci biologici richiederà alle aziende di prendere decisioni critiche in merito alla gestione delle risorse e alle attività di outsourcing per garantire il successo e la tempestività delle terapie.

Sostenibilità collaborativa per tutti Le tematiche ambientali, sociali e di corporate governance (ESG) sono un punto di discussione costante per l’industria farmaceutica nel 2024. Il Rapporto di Sostenibilità Cphi 2023 ha evidenziato come l’industria farmaceutica produca il 55% di emissioni in più rispetto all’industria automobilistica. Ciò la rende uno dei maggiori contribuenti globali alle emissioni di gas serra.

Eric Bosch Radó, Global Third-Party Chemicals Manager/Human Pharma Supply Chain di Boehringer Ingelheim, afferma: “Una delle questioni più problematiche per l’industria farmaceutica, al momento, sono le emissioni Scope 3 e la decarbonizzazione complessiva della catena di fornitura: emissioni difficili da quantificare da parte di terzi che contribuiscono indirettamente”.

“Le aziende farmaceutiche, rendendosi conto dell’urgenza della gestione ambientale, stanno riportando nei loro report ESG gli impegni a ridurre le emissioni di gas serra”, suggerisce Aurelio Arias, Director, Thought Leadership di IQVIA. “Aggregando i risultati delle aziende con audit approfonditi si evince che l’ambito 3 (emissioni indirette lungo la catena di fornitura) costituisce il 95% delle emissioni medie di un’azienda (figura 1). La comples-

sità delle emissioni dell’ambito 3 rende difficile una rendicontazione precisa, ma sappiamo che l’estrazione delle materie prime, la produzione e l’uso dei farmaci sono le componenti più importanti delle emissioni dell’ambito 3”. Nel 2022 si sono registrati forti aumenti nell’ambito 3 per le principali aziende (figura 2).

“La maggior parte del settore non ha ancora sviluppato piani chiari per ridurre le emissioni di carbonio, cosa che considero un campo base in termini di transizione verso un’industria più sostenibile”, afferma Nicola Coles, che è meno ottimista sul futuro della sostenibilità, ma sottolinea comunque l’importanza della collaborazione. “Per essere schietti, nonostante un’industria piena di scienziati non abbiamo ancora vissuto appieno il nostro periodo illuministico. Se lo facessimo, potremmo anche considerare la farmaceutica sostenibile nel contesto della società sostenibile, affrontando davvero le disuguaglianze sanitarie”.

Il boom degli eccipienti Entro il 2029, si prevede che il mercato globale degli eccipienti farmaceuti-

ci raggiungerà i 12 miliardi di dollari. Con un mercato relativamente stabile che si prevede aumenterà il suo tasso di crescita fino al 2027, non c’è da stupirsi che il Cphi di Barcellona abbia visto un’esplosione di sviluppatori di eccipienti e fornitori di servizi in fiera lo scorso anno. Il boom della ricerca e sviluppo e della produzione di eccipienti è guidato da diversi fattori. Nel 2023, l’aumento della domanda di farmaci generici negli Stati Uniti ha portato a una maggiore necessità di eccipienti. Con i governi dei Paesi in via di sviluppo che incentivano

Scope 1 - Emissioni dirette

Scope 2 - Emissioni da energia acquistata

Scope 3 - Emissioni indirette

Figura 1: Emissioni medie dichiarate (n = 15, CO2e, 2022)

Entro il 2029 si prevede che il mercato globale degli eccipienti farmaceutici

raggiungerà i 12

miliardi di dollari

la produzione locale di farmaci generici per migliorare i sistemi sanitari e i costi, l’aumento dei farmaci generici sta spingendo la domanda globale di eccipienti. I progressi della medicina personalizzata, degli ingredienti multifunzionali e delle nanotecnologie stanno inoltre migliorando le soluzioni di somministrazione dei farmaci, portando alla ricerca di altre forme e applicazioni di eccipienti.

Il marketing farmaceutico B2B abbraccia il digitale

Il settore degli eventi si sta lentamente riprendendo dai danni della pandemia Covid-19 con un appetito per un ritorno agli incontri ed eventi in presenza ancora più grande di quello precedente alla pandemia. Eppure, il marketing digitale B2B per l’industria farmaceutica sembra ancora preferire canali di comunicazione da remoto.

Oltre il 60% degli operatori sanitari dichiara di utilizzare i media digitali per scopi professionali e quasi il 70% dei pazienti utilizza soluzioni digitali per il monitoraggio dell’assistenza sanitaria. I fornitori di servizi farmaceutici si orienteranno sempre di più verso soluzioni digitali per coinvolgere la propria azienda e la propria base di clienti, così come i responsabili del marketing sanitario si stanno orientando verso una mentalità digitale per continuare a soddisfare i propri consumatori. Inoltre, l’ascesa delle terapie digitali, della medicina di precisione e delle sperimentazioni cliniche e terapeutiche personalizzate stanno rivoluzionando il marketing digitale attraverso un’offerta di esperienze personalizzate ai clienti.

Il Medio Oriente in ascesa: un mercato emergente in primo piano Nel dicembre 2024, il Cphi Middle East sarà lanciato a Riyadh, in Arabia Saudita, un paese responsabile del 60% del mercato farmaceutico del Golfo.

Un evento strategico per i produttori di farmaci regionali e per i fornitori globali che si riuniranno in Arabia Saudita, e che riflette l’aumento esponenziale dell’interesse per il mercato farmaceutico e la catena di approvvigionamento del Medio Oriente e dell’Africa (MEA). Secondo una ricerca di IQVIA nel 2019 il mercato farmaceutico nei MEA ha superato i 25 miliardi di dollari di valore e ha registrato un CAGR dell’8%, superando il CAGR globale del 5,27%.

“Il settore sanitario nella regione del Golfo sta vivendo una crescita significativa, che presenta notevoli opportunità per le aziende sanitarie globali”, commenta Manel Chikh,

CEO di Zaphyr Pharmaceuticals. “L’annuncio dell’evento inaugurale della CphI in Arabia Saudita nel 2024 non solo segna una pietra miliare si gnificativa per i settori farmaceutico e biotecnologico in crescita del Paese, ma si allinea anche con le aspirazio ni stabilite nella Saudi Vision 2030”, afferma Muased Alkholief, professo re e consulente di gestione presso la King Saud University. “Radicato ne gli obiettivi strategici di diversifica zione economica della Vision, l’evento è pronto ad attrarre investimenti stra nieri e a promuovere la crescita dell’in dustria farmaceutica locale, contri buendo a un’economia più resiliente e diversificata”. l

Riduzione media delle emissioni del settore farmaceutico (percen tuale della linea di base dichiarata dall’azienda, CO2e)

AM Instruments Srl, azienda di riferimento nel controllo della contaminazione per il settore Life Sciences, nel contesto dell’evento “Ride The Future – annual stakeholder meeting” ha presentato il Report Integrato 2023 che, oltre al bilancio di esercizio, include il primo report di sostenibilità. L’evento, tenutosi a luglio presso l’headquarter di Limbiate, ha visto la partecipazione dei principali stakeholder dell’azienda: clienti, fornitori, dipendenti, associazioni di settore, istituzioni e comunità locali. Un’agenda densa di contenuti, quin-

Investimenti in produzione e sostenibilità: la crescita integrata di AM Instruments

dici relatori che hanno affrontato temi di grande attualità: etici, economici e finanziari, ESG, investimenti, innovazione e futuro sostenibile. La pubblicazione del Report Integrato rappresenta il culmine di un percorso iniziato nel marzo 2023 con l’istituzione del Comitato Etico che ha lavorato con il contributo di consulenti esterni, clienti e fornitori. Un percorso che rappresenta la propensione di AM Instruments a dedicare le proprie risorse per fornire prodotti e servizi innovativi al mercato Life Sciences, senza perdere di vista che i processi produttivi e la catena di fornitura rispettino pienamente le esigenze di sostenibilità in termini ambientali, sociali e di governance. Questi sono solo alcuni dei risultati positivi registrati nel 2023: organico +17%; ricavi: oltre 41,5 milioni di euro; incremento dei ricavi +15%; variazione ricavi nel quinquennio: più di 16 milioni di euro; rappresentanza parita-

ria di genere tra tutti i dipendenti e nelle posizioni dirigenziali.

È intervenuto anche Rocco Nardulli, Vice Questore Lombardia del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale e delle Comunicazioni, che ha sottolineato l’importanza della cybersecurity, ambito in cui AM Instruments investe risorse significative.

Con l’annuncio dell’ampliamento degli spazi dedicati alla produzione Pharmaclean® e una panoramica sugli investimenti dell’azienda, Roberto Fossati, CEO di AM Instruments, ha concluso delineando la visione futura dell’azienda: “Abbiamo ancora molte sfide da affrontare e siamo pronti a farlo con determinazione e passione. Continueremo a lavorare per migliorare continuamente le nostre performance economiche e il nostro impatto ambientale e sociale, convinti che la sostenibilità e la crescita economica possano andare di pari passo”.

Asco Pompe rileva la maggioranza di Mencarelli Pompe e Valvole

ASCO Pompe, storica azienda attiva nella distribuzione e produzione di pompe volumetriche e sistemi ingegnerizzati per il fluid handling, con sede a Rozzano (MI) ed un fatturato di 20 milioni di euro, ha acquisito la maggioranza delle quote della Mencarelli Pompe e Valvole Srl, altra affermata azienda del settore con ben 70 anni di attività, specializzata nella produzione e commercializzazione, in tutto il mondo, di elettropompe centrifughe e volumetriche in acciaio inox.

Guido Mencarelli, figura chiave dell’omonima azienda, rimarrà con il ruolo di presidente e manterrà parte delle quote.

Guido Mencarelli, rappresentante della terza generazione della famiglia fondatrice, ha avuto come obiettivo quello di assicurare

continuità sia in termini di risorse umane che di filosofia produttiva, scegliendo un partner come Asco Pompe che rappresenta una potente leva per migliorare il posizionamento dell’azienda sul mercato italiano ed estero.

L’ingresso di Asco Pompe nell’azienda Mencarelli, il cui attuale fatturato si attesta a oltre 2,3 milioni di euro e che manterrà la sua sede operativa a Bresso (MI) con un sito produttivo di circa 4000 m2, costituisce un’operazione strategica non solo finalizzata alla ridefinizione della politica commerciale, ma anche all’arricchimento del portafoglio prodotti delle due aziende, offrendo così una gamma completa di soluzioni ai clienti nazionali ed internazionali.

L’operazione di acquisizione è stata seguita da SHC Advisor per la parte venditrice e da Studio IUXTA di Turati e Bernardinello per la parte acquirente, che hanno curato le fasi della trattativa individuando un accordo non solo ragionevole per entrambe le parti ma del tutto “win win”. Entrambi gli Advisor hanno seguito le fasi della due diligence e la fase contrattuale.

“Siamo estremamente soddisfatti di questa acquisizione, in quanto rappresenta un esempio di eccellenza e continuità nell’imprenditoria italiana: due aziende nazionali che operano in sinergia con l’obiettivo comune di espandere la propria presenza sul mercato globale”, dichiara Matteo Alaimo, partner di SHC Advisor.

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Achema da record

Numeri più alti che mai per internazionalità, presenze al congresso ed espositori soddisfatti: questi i risultati che hanno confermato il ruolo chiave della fiera per l’industria di processo.

Ma l’attenzione è già rivolta all’edizione 2027.

ALa Germania (1.042 espositori), la Cina (438 espositori) e l’Italia (250 espositori) hanno registrato il maggior numero di espositori

ll’Achema 2024, la fiera mondiale per le industrie di processo, 2.842 espositori provenienti da 56 nazioni hanno mostrato a 106.001 partecipanti di 141 Paesi le attrezzature più recenti e i processi innovativi per l’industria chimica, farmaceutica, alimentare e affini presso il quartiere fieristico di Francoforte.

Dopo la Germania (1.042 espositori), sono state la Cina (438 espositori) e l’Italia (250 espositori) a far registrare il maggior numero di espositori. Con il 63%, la percentuale di espositori stranieri è stata più alta che mai. Oltre alla partecipazione

record di espositori cinesi, l’Achema 2024 ha registrato anche la più alta partecipazione di espositori dall’India fino ad oggi (185 espositori).

“Gli espositori con cui abbiamo parlato e noi stessi siamo molto soddi-

sfatti, in alcuni casi c’era così tanto da fare negli stand che il personale non riusciva a tenere il passo. Molte delle discussioni erano direttamente collegate a progetti o investimenti”, conferma Jürgen Nowicki, Presidente del Comitato Achema e CEO di Linde Engineering.

“Siamo felici di aver partecipato alla fiera”, commenta Thomas Manzeck, Regional Sales Manager di KSB. “Per noi l’Achema è una piattaforma importante per presentare e dimostrare ai clienti i nostri nuovi temi, come la produzione additiva con stampa 3D e la scansione 3D. L’Achema è un’ottima piattaforma per i visitatori professionali”.

“La fiera è importante per noi come GEA per presentare le nostre innovazioni sulla via del Net Zero e per avviare un dialogo con clienti, fornitori e concorrenti, da cui tutti traiamo vantaggio”, dichiara Frank Börner, Amministratore delegato di GEA Wiegand. “Siamo tornati alla fiera più amata

Nel programma del congresso, i temi dell’idrogeno e le conferenze sull’elettrificazione e la flessibilizzazione hanno riscosso un interesse particolarmente elevato

dal Gruppo IMA Pharma”, aggiunge Thomas Fricke, Direttore Commerciale Pharma del Gruppo IMA. “Abbiamo clienti qualificati che ci hanno visitato e abbiamo affrontato le nuove esigenze dell’industria in materia di digitale. Mentre esponevamo le nostre nuove macchine all’Achema 2024, iniziavamo già a pensare alla prossima edizione, perché per l’industria farmaceutica l’Achema è il posto giusto”. Anche i sei temi di innovazione dell’Achema 2024 - Process, Pharma, Green, Lab, Digital e Hydrogen - hanno riscosso grande interesse. Essi si concentrano sulle sfide principali che interessano l’industria di processo oggi e nei prossimi anni e presentano casi aziendali concreti per risolverli, in particolare nelle fasi di innovazione. I temi dell’innovazione hanno un carattere più generale e sono stati or-

Tessuti riciclati chimicamente per ridurre l’impronta di carbonio

Il vincitore del Premio Achema Startup 2024 è re.solution. La start-up ricicla tessuti contenenti poliestere utilizzando un processo chimico a energia rinnovabile e a basso consumo di acqua e sostanze chimiche. Con la loro innovazione e il loro business plan, i fondatori di Aquisgrana hanno prevalso su altri nove finalisti.

Per la quarta volta, Dechema, High-Tech Gründerfonds e Business Angels FrankfurtRheinMain erano alla ricerca di scienziati e fondatori imprenditoriali con un’affinità con la tecnologia. Il fatto che le start-up siano ormai parte integrante dell’industria di processo è stato dimostrato non solo dal numero e dalla qualità delle candidature, ma anche dalla gamma di innovazioni su cui si basano le startup. Ciò riflette chiaramente le tendenze generali del settore in materia di

ganizzati insieme a partner dell’industria, delle PMI, delle associazioni e delle istituzioni.

I temi del Congresso

Il Congresso Achema ha coperto l’intero spettro della tecnologia dei processi chimici e della biotecnologia. Le conferenze hanno fornito approfondimenti sugli attuali progetti di ricerca e sviluppo e sugli ultimi risultati scientifici.

Ogni giorno della fiera è stata organizzata una sessione di spicco:

- Pharma Innovation: Produzione farmaceutica di nuova generazione, gli attuali progressi nella terapia cellulare e genica.

- Innovazione dell’idrogeno: Hyperscaling hydrogen, trasformare la strategia in realtà.

- Innovazione digitale: Intelligenza artificiale e sistemi autonomi nell’industria di processo.

sostenibilità e digitalizzazione. Questo vale anche per la start-up vincitrice: re.solution è stata fondata presso l’Università RWTH di Aquisgrana nel 2023 e mira ad affrontare le crescenti montagne di tessuti usati con il riciclaggio chimico. Il processo brevettato funziona con energia rinnovabile e consente di ottenere una minore impronta di carbonio, consumando meno sostanze chimiche e acqua rispetto a tecnologie simili. È stato inoltre progettato per superare le sfide del riciclaggio specifiche del settore tessile, come il riciclaggio di miscele di fibre e la rimozione delle impurità. Grazie alla sua robustezza e all’elevata qualità del prodotto, il processo è economicamente competitivo rispetto alla via fossile del poliestere. L’ambizione a lungo termine è quella di sviluppare e gestire impianti su scala industriale.

- Innovazione verde: Oltre i combustibili fossili, esplorare fonti di carbonio alternative per un’industria chimica sostenibile.

- Innovazione di processo: La natura come modello, massima efficienza delle risorse nell’industria chimica. Nel programma del congresso, i temi dell’idrogeno e le conferenze sull’elettrificazione e la flessibilizzazione hanno riscosso un interesse particolarmente elevato. Inoltre, le conferenze sulle scienze farmaceutiche e biologiche e sulla digitalizzazione (ad esempio AI, MTP, APL) sono state tra le più seguite. La prossima edizione dell’Achema si terrà a Francoforte dal 14 al 18 giugno 2027. Process Innovation Asia Pacific - Powered by Achema si terrà per la prima volta a Singapore dal 19 al 21 novembre 2024 e AchemAsia si terrà a Shanghai dal 14 al 16 ottobre 2025. l

Medicines for Europe: “L’Ue dia priorità alla legge sui farmaci critici”

“Durante le elezioni europee, i partiti politici si sono impegnati a migliorare l’accesso ai farmaci, a sostenere l’innovazione a prezzi accessibili e a rafforzare la sicurezza della produzione di farmaci e principi attivi (API). Incoraggiamo la nuova leadership dell’UE a dare priorità a una legge sui farmaci critici (Critical medicines Act) e all’adozione della nuova legislazione farmaceutica nei primi 100 giorni in carica”.

Questo l’auspicio di Elisabeth Stampa, presidente di Medicines for Europe – l’associazione europea delle industrie dei farmaci generici, biosimilari e delle Value Added Medicines – espresso nel corso della conferenza annuale a Dublino, che festeggia-

va anche i 30 anni dalla fondazione. Le aziende riunite in Irlanda – che contano 190mila addetti in oltre 400 siti produttivi e 126 siti di ricerca in Europa e investono in ricerca e sviluppo fino al 17% del loro fatturato – forniscono il 70% dei farmaci essenziali in Europa, compresi i trattamenti per il cancro, le malattie autoimmuni, il diabete, le malattie cardiovascolari e molti altri. I farmaci equivalenti rappresentano oltre il 90% dell’elenco dei farmaci considerati dall’UE come critici in caso di carenze e pertanto da salvaguardare. La revisione della legislazione farmaceutica europea dovrebbe fornire soluzioni comuni per affrontare la carenza di farmaci, leggi più chiare per consentire ai pazienti di accedere ai farmaci equivalenti e biosimilari dopo la scadenza del brevetto e tangibili incentivi per l’innovazione accessibile offerta dalle value added medicines (VAM) e dal repurposing di molecole consolidate nella pratica clinica. Per garantire l’approvvigionamento sicuro di medicinali, una futura legge europea sui farmaci critici dovrebbe incoraggiare maggiori investimenti nella produzione di medicinali essenziali e di principi attivi farmaceutici (API) e implementare criteri che

Federchimica ha un nuovo direttore generale

Dal primo giugno Andrea Lavagnini è il direttore generale di Federchimica. 59 anni, in Federchimica dal 1986, Lavagnini ha rivestito ruoli di crescente responsabilità all’interno della Federazione, fino ad assumere la carica di vicedirettore generale. Nelle società controllate di Federchimica mantiene le cariche di presidente di SC Sviluppo Chi-

mica Spa, di vicepresidente di Accademia Spa, di Certiquality Srl, di Unichim, nonché di consigliere di amministrazione di Centro Reach Srl. Lavagnini subentra a Claudio Benedetti che, per sua scelta, lascia Federchimica dopo 51 anni, di cui 22 come direttore generale. Il presidente di Federchimica Francesco Buzzella e gli Organi

privilegino la sicurezza dell’approvvigionamento.

La proposta di riforma della Pharma Legislation – la più ampia degli ultimi 20 anni – dovrà andare ora all’esame del Consiglio, dopo aver passato il vaglio del precedente Parlamento Europeo lo scorso 10 aprile.

“Le associazioni nazionali aderenti a Medicines for Europe rimangono concentrate per garantire che ogni paziente abbia accesso ai medicinali di cui ha bisogno quando ne ha bisogno”, ha commentato il presidente di Egualia, Stefano Collatina, partecipando alla conferenza di Dublino. “È incoraggiante vedere una crescente penetrazione dei farmaci equivalenti in Europa. Tuttavia diversi fattori stanno causando un ritardo del nostro Paese rispetto ai nostri omologhi europei. Alcuni di questi risiedono nella normativa UE e nella sua applicazione. Per questo ci aspettiamo che le nuove istituzioni europee – promuovendo la concorrenza, riformando il quadro normativo nel farmaceutico e indirizzando gli stati membri verso politiche di acquisto sostenibili – contribuiscano rapidamente all’obiettivo di assicurare accesso e disponibilità dei medicinali essenziali”.

della Federazione, interpretando il sentimento di tutte le imprese associate, esprimono la massima riconoscenza a Claudio Benedetti per l’impegno, la competenza e la dedizione che ha assicurato nel suo lungo percorso professionale, determinanti per il conseguimento degli obiettivi raggiunti da Federchimica negli anni.

Andrea Lavagnini

Il Tech Lane Science Park è il primo impianto europeo per cellule CAR-T e immunoterapia che un attore globale nel settore farmaceutico sta realizzando a Gand, in Belgio. Il sito è essenziale per consentire la produzione e la fornitura di questo trattamento specifico per vari tipi di cancro in Europa. Le CAR-T (acronimo dall’inglese “Chimeric Antigen Receptor T cell therapies” ovvero “Terapie a base di cellule T esprimenti un recettore chimerico per antigene”) sono nuove terapie personalizzate contro il cancro che agiscono direttamente sul sistema immunitario del paziente per renderlo in grado di riconoscere e distruggere le cellule tumorali (immunoterapie).

Progetto all’avanguardia, il sito in costruzione è anche un esempio di attenzione alla sostenibilità al quale Derbigum ha dato un contributo importante. “Il nostro apporto al progetto non si è limitato solo alla fornitura del materiale impermeabilizzante necessario”, sottolinea Franco Villa, country manager di Derbigum Italia. “Abbiamo infatti supportato con successo l’appaltatore generale Vanhout di Geel nell’ottenimento della certificazione LEED e fornito il supporto tecnico e la consulenza necessarie per la costruzione e i calco-

li del carico del vento. Attraverso la collaborazione attiva, la competenza tecnica e l’attenzione all’innovazione, abbiamo contribuito a uno straordinario progetto di costruzione che conferma il nostro impegno verso pratiche di bioedilizia e soluzioni efficienti dal punto di vista energetico”.

Nello specifico, per la copertura del tetto è stata utilizzata la membrana Derbicolor White FM, nata da ricerche approfondite sulla compatibilità delle materie prime. Altamente resistente, la membrana ha una durabilità provata di 50 anni e ha lo strato superiore in scaglie di ardesia, trattate per ottenere elevata riflettività e contribuire quindi ad abbassare la temperatura interna degli edifici e ad aumentare al contempo l’efficienza degli impianti fotovoltaici.

“I roofer approvati Derbigum hanno ricevuto una formazione aggiuntiva nel nostro centro di formazione, per prepararli alle sfide di questo progetto specifico”, spiega Franco Villa. “Con visite di controllo regolari, abbiamo collaborato per garantire che l’installazione risponda appieno ai nostri rigorosi standard e superi le aspettative dei clienti”.

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La costruzione del Tech Lane Science Park a Gand, in Belgio

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Dispositivi medici e dispositivi non medici: termini che comprendono strumenti utilizzati da tempo per la salute e il benessere delle persone, e che oggi si concretizzano in sistemi di cura innovativi, in grado di consentire nuovi e migliori percorsi di assistenza sanitaria. E Rome Technopole – il polo di innovazione del Lazio che mette insieme università, enti di

innovazione per i dispositivi e i farmaci del futuro

ricerca e imprese – ha un settore che si concentra proprio su questi dispositivi, promettendo metodi di cura sempre migliori. Rome Technopole ha in progetto la creazione di un laboratorio congiunto di innovazione aperta, incentrato sullo sviluppo accelerato di soluzioni bio-farmaceutiche. Lo scopo è quello di promuovere l’innovazione e la produ-

zione su larga scala di anticorpi monoclonali ad alta-affinità, per applicazioni diagnostiche e terapeutiche, e altre soluzioni emergenti per patologie rilevanti. La Fondazione Rome Technopole rappresenta l’Ecosistema di Innovazione della Regione Lazio, aggregando tutte le università pubbliche e private, i centri di ricerca nazionali, la Regione Lazio, il Co-

Un grande gruppo europeo nelle tecnologie di separazione ed essiccazione

De Dietrich Process Systems ha annunciato l’acquisizione del gruppo di essiccazione e separazione Heinkel con i suoi marchi Heinkel, Comber, Bolz-Summix e Jongia. Questa fusione strategica consente

Atlas

a De Dietrich di arricchire e ampliare il suo portafoglio di soluzioni, offrendo una gamma premium completa. Grazie all’acquisizione, il gruppo assume una posizione primaria a livello internazionale nei settori della separazione solido-liquido e dell’essiccazione dei principi attivi. Avrà quattro ulteriori siti di produzione in Europa e potrà estendere la propria presenza sui mercati internazionali, consolidare la propria presenza in Asia e negli Stati Uniti. Attraverso i suoi marchi, il gruppo Heinkel si è affermato come fornitore premium di soluzioni di separazione solido-liquido, sistemi di es-

Copco acquisisce Easy Filtration

Easy Filtration – azienda italiana che distribuisce filtri di processo e servizi per la filtrazione di aria, gas e liquidi di processo – entra a far parte di Atlas Copco Group.

Easy Filtration, fondata a Milano nel 2013, è specializzata nella progettazione di sistemi e servizi di filtrazione per aria, gas e liquidi di processo. Fra i suoi principali clienti sono presenti industrie dei settori alimentare e chimico-farmaceutico, oltre imprese per il trattamento delle acque.

“Questa acquisizione amplierà le possibilità di soddisfare

mune di Roma, le Camere di commercio regionali, Unindustria e decine di imprese innovative.

Il progetto Rome Technopole è volto a generare un salto di qualità nella Regione Lazio in tutti i processi di innovazione orientati allo sviluppo sostenibile, alla “smart specialization”, alla riqualificazione e al rilancio del settore industriale.

siccazione e miscelazione, principalmente per l’industria farmaceutica, chimica e alimentare.

De Dietrich Process Systems si pone così su una traiettoria di crescita continua con prospettive di fatturato superiori a 300 milioni di euro e solide prestazioni operative. Si tratta della prima grande operazione di crescita esterna condotta dopo l’acquisizione del 100% dell’azienda da parte della holding di famiglia (Financière Jaergerthal) nel gennaio 2023.

“Le tecnologie fornite dal gruppo appena costituito sono essenziali per la produzione di principi attivi e sostanze chimiche vitali in Europa”, commenta Jacques Moulin, presidente di De Dietrich Process Systems.

le esigenze dei nostri clienti in Italia, sia per quanto riguarda i filtri che i servizi ad essi associati”, ha affermato Philippe Ernens, presidente della Business Area Compressor Technique di Atlas Copco Group.

Con questa operazione, che si concluderà nei prossimi mesi, il Gruppo amplierà il suo portafoglio d’offerta, proponendo sacchi filtranti, cartucce e contenitori per la filtrazione di liquidi e gas destinati alle linee di produzione. Il business farà parte della divisione Medical Gas Solutions all’interno della Business Area Compressor Technique.

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Networking e scambio di competenze per affrontare il futuro delle camere bianche

Cleanzone 2024 riunirà l’industria mondiale delle camere bianche a Francoforte sul Meno il 25 e 26 settembre. I temi chiave dell’innovazione tecnica, dell’efficienza energetica e della formazione continua saranno al centro dell’evento e daranno nuovo slancio al mercato.

Èmolta l’attesa per Cleanzone, la fiera internazionale delle tecnologie per le camere bianche e la pulizia, l’igiene e il controllo della contaminazione, che si terrà il 25 e 26 settembre a Francoforte. La fiera darà spazio a espositori provenienti circa 15 Paesi che presenteranno le loro innovazioni a un pubblico internazionale. Oltre ai fornitori affermati, durante questa edizione saranno presenti anche numerose start-up, ad esempio nei settori della misurazione delle particelle, della digitalizzazione e della qualificazione. Circa un terzo degli espositori sarà nuovo.

Cleanzone collega i settori più diversi. Offre una panoramica completa del mercato delle più recenti soluzioni per la produzione e la ricerca. Le aziende espositrici e i visitatori provenienti da tutti i settori applicativi rilevanti, come l’industria farmaceutica, la biotecnologia, l’industria chimica, la sanità, la tecnologia alimentare, la tecnologia delle superfici e delle materie plastiche, la microelettronica, l’ottica e la tecnologia laser, la tecnologia aerospaziale e l’in-

dustria automobilistica, si incontreranno a Francoforte per fare rete. Anche quest’anno la Conferenza Cleanzone presenterà le visioni per il futuro e le tendenze attuali del settore. Efficienza energetica, nuovi concetti di camera bianca e digitalizzazione: sono questi i temi attualmente alla base degli sviluppi del settore. Verrà inoltre affrontato l’attuale contesto normativo, come il nuovo Allegato 1.

L’innovazione come fattore di successo: il Cleanzone Award Le innovazioni nella digitalizzazione e nel campo dell’intelligenza artificiale fanno progredire il settore delle camere bianche e contribuiscono al contempo alla sostenibilità e alla redditività delle aziende. Con il Cleanzone Award, presentato in collaborazione con la casa editrice Wiley e la sua pubblicazione “ReinRaumTechnik”, Cleanzone so-

stiene le aziende nel loro tentativo di introdurre innovazioni sul mercato. È possibile presentare prodotti, idee e innovazioni che contribuiscono a rendere i processi produttivi più efficienti e sostenibili. Una giuria di alto livello nominerà fino a cinque temi eccellenti ma il vincitore sarà scelto dal pubblico durante la fiera. Il premio sarà consegnato il 26 settembre 2024 alla Cleanzone di Francoforte sul Meno. Il vincitore riceverà un assegno di 3.000,00 euro dal media partner di Cleanzone “ReinRaumTechnik”.

I temi principali del settore Cleanzone 2024 riflette gli argomenti che influenzano in modo significativo l’attività delle aziende espositrici e dei visitatori della fiera. Al centro ci sono quindi i temi principali della tecnologia e dell’innovazione, dell’efficienza energetica e della sostenibilità, nonché della formazione, dell’apprendimento permanente e delle qualifiche.

Nel dettaglio, i temi principali saranno:

• Tecnologia e innovazioni per un’ampia gamma di applicazioni. In quasi tutti i settori, i prodotti vengono fabbricati in condizioni di pulizia e i dettagli tecnici sono quindi

fondamentali. L’ambito di questo tema spazia dalla produzione automobilistica fino alle biotecnologie e ai prodotti farmaceutici. La tecnologia delle camere bianche viene utilizzata, ad esempio, anche nello smantellamento delle centrali nucleari o nella produzione di semiconduttori, batterie e componenti per l’elettromobilità. In questo caso, è essenziale soddisfare particolari requisiti di qualità e standard specifici e garantire una produzione efficiente. Per questo la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale si dimostrano fondamentali per far progredire l’industria e contribuire alla sostenibilità e alla redditività delle aziende.

• Efficienza energetica e sostenibilità nelle camere bianche. Come risparmiare energia nella camera bianca? Nuove energie, ottimizzazione, impronta di CO 2, nuove normative e certificazioni sono le parole d’ordine. Il Green Deal dell’UE pone gli specialisti delle camere bianche di fronte a nuove sfide. Le qualità ecologiche e sostenibili devono ora essere rese misurabili, ciò comporta sì, nuovi campi d’azione e obiettivi, ma crea anche opportunità poiché i contributi alla sostenibilità favoriscono una reputa -

zione positiva. Le soluzioni per il risparmio energetico comprendono una pianificazione flessibile dei progetti, nuovi metodi di produzione come la “fabbrica che respira” e innovazioni di prodotto, ad esempio nel campo della deumidificazione delle camere bianche.

• Formazione, apprendimento permanente e qualificazione professionale. Un elemento importante che consente alle aziende di camere bianche di crescere e raggiungere i propri obiettivi di sostenibilità è il personale qualificato. In particolare, il knowhow richiesto per la progettazio-

ne e la gestione delle camere bianche non può essere acquisito attraverso un singolo corso di formazione. Le conoscenze specialistiche si acquisiscono invece attraverso l’esperienza, la formazione continua e l’apprendimento permanente. Il settore risente anche di una generale carenza di personale. Uno dei modi per trattenere e attrarre personale qualificato è quello di migliorare l’immagine delle aziende di camere bianche. Cleanzone non solo favorisce la condivisione e lo scambio di competenze e know-how, ma funge anche da piattaforma per l’assunzione di personale. l

Le innovazioni nella digitalizzazione e nel campo dell’intelligenza artificiale fanno progredire il settore delle camere bianche e contribuiscono al contempo alla sostenibilità e alla redditività delle aziende

Il contributo del simposio AFI alle linee guida di Pharmintech 2025

Il 63° Simposio AFI, il convegno che da oltre 60 anni coinvolge gli interlocutori del settore farmaceutico a livello internazionale, è stato un appuntamento importante per definire le linee guida su cui proseguire la costruzione della nuova edizione di Pharmintech powered by Ipack Ima, in programma dal 27 al 30 maggio 2025 a Fiera Milano - Rho, in concomitanza con Ipack-Ima. Nel corso dello steering committee, si sono condivise le traiettorie strategiche di Pharmintech, per delineare un percorso sempre più vocato all’internazionalità e all’alta specializzazione per offerta espositiva e incoming di visitatori e buyer.

La sinergia tra Pharmintech e il mercato farmaceutico è testimoniata dal patrocinio dell’Associazione farmaceutici industria, che ha assunto il coordinamento tecnico-scientifico dei convegni di manifestazione. “La collaborazione con Pharmintech è ormai più che decennale – afferma Giorgio Bruno, presidente di AFI – con interscambio e condivisione costanti tra AFI, Simposio e l’organizzazione della fiera. Tra i focus strategici da qui ai prossimi anni spiccano la legislazione europea sul mondo farmaceutico, la digitalizzazione e la serializzazione, temi di forte attualità che proporremo tra i contenuti della fiera”.

“Il packaging e il processing far-

maceutico vantano numeri importanti a livello mondiale che da qui al 2027 si stima raggiungeranno nella loro totalità i 17,6 miliardi di euro di giro d’affari”, afferma Simone Castelli, CEO di Ipack Ima. “Performance che si riflettono nell’ottimo andamento dell’attività di incoming: a un anno data dall’inizio della manifestazione, abbiamo ad oggi oltre il 60% della superficie espositiva già occupata e il 35% di nuovi brand presenti in fiera. E le novità non sono finite, con un ricco calendario di incontri scientifici di straordinaria quali-

tà garantiti da partner qualificati come AFI capaci di rendere l’avvicinamento all’edizione 2025 di Pharmintech un percorso di sempre maggiore successo”. “Oggi possiamo dire che Pharmintech rappresenterà l’intera filiera Life Science, dal processing al packaging, dalla componentistica alle camere sterili, dalle applicazioni per la gestione dell’impianto alle tecnologie digitali per la governance dei dati, ai materiali di confezionamento”, conclude Domenico Lunghi, direttore manifestazioni Food & Beverage di BolognaFiere.

Nuova Guseo da oltre 100 anni, grazie a innovazione tecnologica e a una struttura organizzativa orientata alla piena soddisfazione del cliente, è un punto di riferimento nella progettazione e realizzazione di impianti di macinazione, micronizzazione e contenimento per il settore chimico farmaceutico.

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L’AGENDA

PharmaTech Expo & LabTech Expo 8-10 agosto 2024 Gandhinagar, India pharmatechexpo.com

Cleanzone 25-26 settembre 2024 Francoforte, Germania cleanzone.messefrankfurt.com/frankfurt/en.html

Farmaforum 25-26 settembre 2024 Madrid, Spagna www.farmaforum.es

CPhI Milano 8-10 ottobre 2024 Milano europe.cphi.com

Cosmetic 360 16-17 ottobre 2024 Parigi, Francia www.cosmetic-360.com/en

Pharmexpo 25-27 ottobre 2024 Napoli www.pharmexpo.it

Analytica China 18-20 novembre 2024 Shanghai, Cina www.analyticachina.com.cn/en-us

mcT Petrolchimico 28 novembre 2024 Milano www.mctpetrolchimico.com

CPhI Middle East 10-12 dicembre 2024 Riad, Arabia Saudita www.cphi.com/middle-east/en/home.html

Pharmapack Europe 22-23 gennaio 2025 Parigi, Francia www.pharmapackeurope.com

OMC MED Energy 8-10 aprile 2025 Ravenna www.omc.it

Pharmintech 27-30 maggio 2025 Milano www.pharmintech.it

PCI Days 11-13 giugno 2025 Varsavia, Polonia www.pcidays.pl

Annex 1 - One year after 18-19 settembre 2025 Firenze www.newaurameeting.it

Powtech Technopharm 23-25 settembre 2025 Norimberga, Germania www.powtech.de/en

AchemAsia 14-16 ottobre 2025 Shanghai, Cina www.achemasia.de/en

CPhI Frankfurt 28-30 ottobre 2025 Francoforte, Germania www.cphi.com

Analytica 24-26 marzo 2026 Monaco, Germania www.analytica.de

IVS - Industrial Valve Summit 19-21 maggio 2026 Bergamo www.industrialvalvesummit.com

Achema 14-18 giugno 2027 Francoforte, Germania www.achema.de

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Linea di confezionamento per compresse

Tre anni di lavoro, tre milioni di investimento complessivo, uno studio di fattibilità che ha previsto il rientro dell’investimento in tre, quattro anni. Sono alcune delle cifre che accompagnano la nuova linea di confezionamento di Valpharma International, azienda di Valpharma Group, autorizzata recentemente a confezionare e rilasciare il prodotto sul mercato da parte di AIFA, l’Agenzia italiana del farmaco.

Dallo scorso 6 giugno nello stabilimento di Pennabilli, in provincia di Rimini, è quindi possibile fornire ai clienti di Valpharma un full service, dalla manifattura alla confezione pronta per i banchi delle farmacie. Il nuovo impianto permette infatti di accorciare la catena distributiva (fino a due mesi), rendendo il processo produttivo efficiente e sostenibile. Valpharma produce farmaci solidi orali in conto terzi, ma prima di oggi non si occupava del loro confezionamento. Si tratta quindi di una piccola rivoluzione per tutto il gruppo.

“Al progetto l’azienda lavora dal 2021, quando ha deciso, con coraggio, di creare un proprio know how, con uno sforzo di innovazione e studio che sta procedendo ancora oggi e che andrà avanti nei prossimi anni: continueremo infatti ad investire nel futuro”, dichiara Alessia Valducci, Chairwoman di Valpharma Group.

La linea blister installata è dell’azienda Marchesini, è completa delle fasi di confeziona-

mento primario e secondario. Attraverso i sistemi track and trace, sviluppati dal gruppo Sea Vision, può fare anche i processi di serializzazione ed aggregazione. Valpharma Group calcola di ammortizzare la spesa nel giro di tre, quattro anni.

“Si tratta di un vero e proprio cambio di paradigma”, sottolinea il direttore generale di Valpharma Group Alberto Vitez. “L’impianto infatti ci offrirà ulteriori opportunità commerciali, ci aprirà a nuovi progetti e, quando sarà a pieno regime, porterà a un miglioramento delle performance economiche del Gruppo Valpharma”.

“È stato un lavoro lungo e complesso, in quanto ha rappresentato l’inizio di un nuovo percorso manifatturiero”, evidenzia Roberto Reali, direttore generale di Valpharma International. “Abbiamo svolto più studi di approfondimento, la formazione del personale sulle nuove competenze e, grazie al supporto dei fornitori e soprattutto attraverso la tenacia delle persone di Valpharma International, siamo riusciti a perseguire questo importante obiettivo”.

Disponibile il gel topico per l’epidermolisi bollosa distrofica

È disponibile anche in Italia la prima opzione terapeutica approvata per i pazienti che convivono con epidermolisi bollosa distrofica recessiva (RDEB). Si tratta di un farmaco in forma di gel topico per il trattamento delle ferite a spessore parziale, a partire dai 6 mesi di età, a base di una miscela di triterpeni estratti dalla corteccia di betulla.

Il farmaco, completamente rimborsabile, è stato recentemente approvato dalla FDA dopo il via libera ottenuto da EMA nel 2022. L’autorizzazione all’immissione in commercio centralizzata è valida in tutta la UE.

Il farmaco è entrato a far parte del portafoglio del Gruppo Chiesi con la recente acquisizione di Amryt Pharma, azienda biofarmaceutica dedita allo sviluppo di trattamenti innovativi per le malattie rare. Il farmaco una volta prescritto dal medico in centri specialistici dedicati, consente la somministrazione a casa, integrabile ai trattamenti convenzionali. L’epidermolisi bollosa (EB) è una patologia rara, ereditaria e de-

bilitante, che colpisce entrambi i sessi, caratterizzata da un’estrema fragilità epidermica con bolle ed ulcerazioni generate anche con lievi frizioni e traumi minori, dolorosi e diffusi sul corpo, che evidenzia una riduzione delle aspettative di vita. Ricevere un abbraccio intenso può causare bolle epidermiche che possono ulcerarsi e infettarsi, oppure cronicizzarsi, con il rischio di sviluppare tumori.

“Per Chiesi, ma soprattutto per le famiglie delle persone che convivono con questa malattia, il via libera di EMA e FDA al gel topico è un traguardo importante”, commenta Nicola Gianfelice, direttore della business unit Rare Disease di Chiesi Italia.

“Il farmaco, appena approvato anche da AIFA, è ora prescrivibile nel nostro Paese ed è rimborsato per le forme di epidermolisi bollosa distrofica recessiva (RDEB); portando così un aiuto concreto immediato per tutte le persone, nella maggior parte dei casi bambini, per lenire gli effetti di una patologia devastante sia sul piano fisico sia su quello psicologico”.

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Luisa De Cola premiata dalla

Royal Society of Chemistry

Luisa De Cola, professoressa di Chimica generale e Nanoparticelle inorganiche nelle scienze della vita presso il dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell’Università Statale di Milano, è stata insignita del Centenary Prize della Royal Society of Chemistry, società scientifica britannica, per il suo contributo nell’ambito della ricerca e dell’innovazione.

Un prestigioso riconoscimento che fa riferimento, in particolare, agli studi innovativi condotti dalla professoressa De Cola e dal suo team sulla creazione di materiali e nanostrutture luminescenti che possono essere impiegate all’interno di sistemi biologici attivi per lo sviluppo futuro di soluzioni in campo sanitario, oltre che per l’eccellenza dimostrata nella comunicazione. Le ricerche della professoressa De Cola – come evidenzia la Society of Chemistry nelle motivazioni del premio

– si collocano all’intersezione tra la chimica, la biologia e la medicina, e mirano a individuare nuove terapie, a identificare rapidamente i patogeni e a indagare i processi attivati dall’aggregazione di molecole di piccole dimensioni.

“Il mio gruppo di ricerca – commenta la scienziata – ha sempre svolto ricerche di frontiera e all’interfaccia con altre discipline. Il nostro lavoro su sistemi luminescenti e sulla comprensione di come piccole molecole possano interagire per formare strutture complesse capaci di svolgere funzioni e di avere proprietà diverse dal singolo componente hanno certamente se-

gnato l’inizio della mia carriera e gettato le basi per molti sviluppi recenti. Negli ultimi dieci anni infatti – prosegue la professoressa De Cola – abbiamo utilizzato molecole luminescenti come marcatori e per rilevare molecole di importanza biomedica, in altre parole per la diagnostica. Inoltre, abbiamo dedicato molti sforzi alla creazione di nanomateriali che potessero essere utilizzati come piccolissimi contenitori per intrappolare farmaci e biomolecole e trasportarli e rilasciarli ‘on demand’ in organi desiderati e in qualche modo solo in cellule tumorali. I nanocontenitori, a base di organo silica, sono stati testati in vivo e la loro caratteristica importante è la possibilità di essere distrutti all’interno delle cellule rilasciando il loro contenuto e frammentandosi in pezzetti talmente piccoli da essere eliminati dal corpo degli animali, nelle urine, senza lasciare traccia. Ovviamente questa ricerca multidisciplinare richiede la collaborazione con farmacologi, biologi e medici”.

Oncoematologia: nuovi risultati dal programma di AOP Health

AOP Orphan Pharmaceuticals GmbH prosegue il programma di ricerca clinica in oncoematologia relativamente al quale sono stati presentati due abstract al Congresso 2024 dell’European Hematology Association (EHA), che si è svolto a Madrid. Il professor Jean-Jacques Kiladjian ha presentato gli ultimi risultati degli studi Proud-PV/ Continuation-PV, che mostrano una correlazione tra risposta molecolare e sopravvivenza libera da eventi (come eventi trombotici, progressione della malattia) (EFS) tra i pazienti con Policitemia Vera (PV) che hanno ricevuto Ropeginterferone alfa-2b o il miglior trattamento disponibile. Un secondo abstract accettato riporta lo studio clinico di fase III recentemente avviato da AOP Health che ha l’obiettivo di analizza-

re l’utilizzo di Ropeginterferone alfa-2b nei pazienti affetti da Trombocitemia Essenziale (TE).

Ropeginterferone alfa-2b ha determinato tassi elevati di risposta molecolare (MR) a lungo termine rispetto al gruppo di controllo. L’analisi dell’intera coorte ha mostrato che per almeno 6 anni la sopravvivenza libera da eventi è stata significativamente prolungata tra i pazienti che avevano avuto una risposta molecolare all’ultima valutazione disponibile (p=0,01). Gli eventi di rischio si sono verificati nel 3,8% dei pazienti con risposta molecolare all’ultimo timepoint rispetto al 15,7% in quelli senza risposta molecolare (p=0,02). Una tendenza corrispondente è stata osservata all’interno di ciascun braccio di trattamen-

to. Per quanto riguarda il carico allelico della mutazione JAK2V617F nel tempo, l’hazard ratio per gli eventi di rischio è stato 1,042 (p=0,0001), traducendosi in un aumento del 4,2% per una differenza dell’1% nel carico allelico; dunque, un carico allelico superiore del 10% aumenterebbe il rischio di sviluppare eventi di circa il 50% (1,04210=1,509).

Il professor Jean-Jacques Kiladjian dell’Università di Parigi (Francia) e primo autore dell’articolo, ha sottolineato: “Queste nuove evidenze supportano la rilevanza clinica della riduzione del carico allelico della mutazione JAK2V617F per migliorare gli esiti a lungo termine nei pazienti con PV, che dovrebbero essere considerati l’obiettivo del trattamento”.

In Italia un sito di eccellenza per gli impianti di liofilizzazione

Inaugurato vicino a Novara lo stabilimento di Tofflonit, frutto della joint venture fra il gruppo asiatico Tofflon e Itema. La struttura, che ospita attività produttive e di ricerca, sarà un punto di riferimento per l’industria biofarmaceutica di Europa e Nordamerica.

Tofflon ha scelto l’Italia per la creazione di una joint venture che ha l’obiettivo di diventare un polo di eccellenza per la produzione e la ricerca nel settore della liofilizzazione, al servizio del mercato biofarmaceutico europeo e nordamericano. Un investimento che, in partnership con l’italiana Itema, ha già dato luogo alla creazione della società Tofflon Itema Srl (Tofflonit) e all’inaugurazione, lo scorso 16 maggio, di un nuovo stabilimento dagli elevati standard produttivi a

Nibbia, nel Comune di San Pietro Mosezzo, in provincia di Novara.

“L’inaugurazione dello stabilimento di Tofflonit a Nibbia è stato il secondo passaggio di questo progetto, dopo la costituzione della joint venture fra Itema e la società cinese Tofflon Science and Technology Group, che era stata annunciata alla fine del 2023”, spiega a ICF Ugo Ghilardi, CEO di Itema Group. “Con l’apertura delle porte a tutti gli stakeholder a maggio, abbiamo mantenuto l’impegno di concludere i lavori entro la primavera del 2024”.

Ugo Ghilardi, quando e da quali premesse è partito il progetto?

“Ha preso il via nel 2021, ancora in piena pandemia, quando il Gruppo asiatico Tofflon individuò in RadiciGroup il forte partner industriale che stava cercando in Europa. Il Gruppo italiano ha a sua volta coinvolto Itema: i fratelli Angelo, Maurizio e Paolo Radici, ai vertici di RadiciGroup, fanno parte infatti anche dell’azionariato di maggioranza di Itema. Itemalab, la società di engineering del Gruppo, ha preso in carico la progettazione dello stabilimento. Il progetto è stato

pensato fin dall’inizio per rispondere a due esigenze primarie: una di Tofflon, intenzionata ad espandere la propria attività oltre i mercati asiatici e a rafforzarsi in Europa e Nordamerica; l’altra di Itema, che voleva diversificare il proprio core business, rappresentato dalle tecnologie per l’industria tessile, in particolare macchine e soluzioni per la tessitura, e ampliare lo sguardo verso il settore biofarmaceutico, fortemente innovativo e in veloce espansione in Italia. Attualmente la joint venture vede la partecipazione di Tofflon con il 75% e di Itema con il 25% con l’opzione di salire al 40% entro la fine del 2025. L’investimento nel sito è stato di circa 10 milioni di euro, a cui se ne aggiungeranno almeno altrettanti per i trasferimenti tecnologici”.

Uno stabilimento concepito secondo i principi del lean manufacturing

La cerimonia di inaugurazione dello stabilimento di Tofflonit, il 16 maggio scorso a Nibbia, ha visto la presenza di più di 100 delegati di industrie bio-farmaceutiche provenienti da 13 paesi europei: Italia, Finlandia, Francia, Grecia, Germania, Lettonia, Marocco, Olanda, Serbia, Slovacchia, Spagna, Svizzera e Ungheria. Alle presentazioni è seguito un tour tecnico dettagliato di un sistema di liofilizzazione completo. La cerimonia è iniziata con il messaggio del sindaco di San Pietro Mosezzo (NO), Giuseppe Brognoli, che ha rimarcato l’importanza di nuove iniziative industriali per la crescita del territorio, sia dal punto di vista tecnologico che da quello occupazionale. Sul palco è poi intervenuto Anthony Zheng, CEO di Tofflon Group, che ha ringraziato Itema per il prezioso contributo nello sviluppo della nuova sede in Italia del Gruppo cinese. “Come uno dei fondatori, sono orgoglioso del nostro viaggio, ricco di innumerevoli sfide e di grandi risultati”, ha commentato Zheng. “Ora, nell’anno del nostro trentunesimo anniversario, poniamo una nuova pietra miliare stabilendo la prima base produttiva di Tofflon in Europa, a testimonianza del nostro impegno nel fornire servizi ancora più efficienti e convenienti per i nostri clienti in Europa e in America. Nel viaggio che ci aspetta, non vediamo l’ora di collaborare strettamente con aziende, università e istituti di ricerca a Novara, in Italia e in tutta Europa.”

Ugo Ghilardi, CEO di Itema Group, ha ripercorso gli ultimi tre anni di collaborazione con Tofflon, che ha dato vita alla nuova sede produttiva, progettata e industrializzata secondo i più moderni principi di lean manufacturing da Itemalab, la società di engineering di Itema.

Una testimonianza chiave è stata portata durante l’evento da un’invitata speciale, Margherita Verga, proprietaria di Sacco System Group, azienda di Cadorago (CO), che dal 1934 offre una vasta gamma di prodotti innovativi, incluse colture starter per la fermentazione degli alimenti (in particolare latticini) e integratori nutrizionali (colture probiotiche), nonché strumenti per il miglioramento degli alimenti. Margherita Verga ha portato sul palco l’esperienza della sua azienda con Tofflon, che da più di dieci anni fornisce macchinari al Gruppo Sacco, mettendo l’accento sulla qualità e tempestività del servizio offerto.

In chiusura, la cronistoria della fondazione dell’azienda e i suoi obiettivi sono stati riassunti da Ted Dai, direttore generale di Tofflon Itema.

L’evento si è chiuso nel modo più benaugurante, ovvero con la firma di un contratto di vendita tra Tofflon Itema e l’azienda slovacca HelgeHeim.

Quindi Itema si è occupata di mettere a terra il progetto dello stabilimento, mentre Tofflon fornisce il know how per la produzione dei liofiolizzatori?

“Itema ha messo a disposizione la grande competenza nel lean manufacturing di Itemalab, che ha adattato l’ambiente produttivo alle esigenze dei mercati europeo e nordamericano. Tra queste, c’era la necessità di pro-

durre impianti di liofiolizzazione e di riempimento farmaceutico e alimentare in spazi limitati, minimizzando gli sprechi di tempo e risorse. Con un approccio del tutto nuovo per Tofflon, Itemalab ha così applicato il metodo lean nello sviluppo del layout interno ed esterno, nella logistica e nel coinvolgimento di fornitori italiani per alcuni importanti componenti del sistema di liofilizzazione”.

Giugno/Luglio 2024
Ugo Ghilardi, CEO di Itema Group

Un momento dell’inaugurazione

dello stabilimento di Tofflonit a Nibbia (NO), lo

Cosa viene prodotto all’interno dello stabilimento piemontese?

Anthony Zheng, CEO di Tofflon, e Ugo Ghilardi, CEO di Itema Group

“Si può dire che la produzione destinata ai nostri mercati avvenga per il 50% in Cina e per il 50% in Italia. Qui le macchine e le parti di macchina provenienti da Tofflon, penso in particolare alle camere di liofilizzazione, vengono adattate o assemblate per essere conformi alla normativa CE. Si tratta spesso di impianti di taglia notevole con esigenze logistiche complesse, che hanno contribuito alla scelta di costruire a Nibbia, località certamente meglio collegata ai porti, in particolare a quello di Genova, rispetto alle valli bergamasche dove si trovano le sedi centrali di Itema e RadiciGroup”.

E il personale come è stato ricercato e coinvolto?

“È stato in larga parte reclutato in Italia, pescando dal bacino di competenze presenti nelle regioni del Nordovest. Per i primi due anni avranno però un ruolo importante anche gli operatori cinesi, che forniranno il know how per l’avvio e il follow up dell’attività produttiva. Va considerato che Tofflon era già presente in Italia da diversi anni con proprio personale per assicura-

re i servizi di installazione, FAT, SAT e assistenza tecnica per gli impianti di liofilizzazione venduti nel nostro paese. In sintesi, a Nibbia sono impegnati attualmente circa 30 italiani e 20 cinesi, un organico che contiamo di raddoppiare già entro il 2025, per poi crescere ancora”.

Gli impianti di liofilizzazione in uscita da Nibbia verranno distribuiti in tutta Europa e Nordamerica?

“Sì, queste sono le aree target, in cui per altro l’Italia spicca per le sue eccellenze produttive nel biofarmaceutico, circostanza che chiaramente ha

influito sulla scelta del nostro paese per la joint venture. È evidente che ci rivolgiamo ai mercati più avanzati, sia per gli standard produttivi sia per il livello della normativa: dunque alla Ue, Italia e Germania in primis, a Usa e Canada”.

Per soddisfare un target così esigente la joint venture investirà anche in innovazione e ricerca oltre che in produzione?

“La ricerca è proprio una delle ragioni esistenziali di Tofflonit, che non si limiterà a produrre macchine e documentazione per la compliance. Inten-

scorso maggio

diamo dar vita a un polo di eccellenza tecnologica per la liofilizzazione: l’attività di ricerca sarà inizialmente collocata al Kilometro Rosso, l’Innovation District di Bergamo. Un obiettivo a cui teniamo molto è inoltre la creazione, all’interno dello stabilimento di Nibbia, di un Competence Center tutto dedicato alla liofilizzazione, che fornirà servizi a 360 gradi sul tema, mettendo a disposizione la grande esperienza di Tofflon. Il centro si aggiungerà agli altri due centri di competenza che la società asiatica ha nel mondo: uno a Milwaukee negli Usa e uno in Cina. Infine, instaureremo forti collaborazioni con le università italiane”.

Tofflon ha creato altre joint venture di questo tipo?

“Ne ha una simile in Giappone, una negli Stati Uniti, seppure dedicata più alla ricerca che alla produzione, e ora ne sta costituendo una in Messico con un partner locale. Certamente l’apertura di Nibbia rappresenta per Tofflon una tappa strategica nella conquista di nuove quote nei mercati occidentali più avanzati, dopo una storia finora prevalentemente legata all’Asia”.

Che strategia avete per i prossimi anni in Italia?

“Stiamo cercando anzitutto di analizzare gli obiettivi verso cui si orienterà l’industria biofarmaceutica europea e

in particolare italiana. L’alta qualità tecnologica è necessaria ma non sufficiente per soddisfare le richieste di un settore del genere. Nel nostro paese dobbiamo confrontarci per esempio con uno scenario caratterizzato dalla presenza di molte CDMO, quindi dalla lavorazione conto terzi con le sue peculiarità: accentuata competitività, richiesta di ottimizzazione dei costi energetici e produttivi, dipendenza dall’importazione di principi attivi, spinta sulla digitalizzazione e sulla riduzione delle emissioni. È importante conoscere bene queste dinamiche per

poter proporre le soluzioni giuste nel campo della liofilizzazione”.

State partecipando ad eventi di settore in Europa?

“A giugno siamo stati a Francoforte per Achema 2024, dove abbiamo esposto impianti già realizzati a Nibbia. E a ottobre l’appuntamento clou sarà CPhI Milano: in concomitanza con la fiera apriremo le porte della sede di Nibbia ai clienti, che avranno così l’opportunità di visitare il nuovo stabilimento e gli impianti che non è possibile trasferire nei padiglioni di Rho”. l

Sistema di liofilizzazione
Veduta esterna del nuovo stabilimento

Produzione farmaceutica: orientarsi tra nuove regole e sostenibilità

I continui aggiornamenti regolatori nel controllo della contaminazione rendono necessario l’utilizzo di tecnologie avanzate come flussi laminari e isolatori, oltre al mantenimento di rigorosi protocolli di monitoraggio e manutenzione. Ecco perché il contributo delle soluzioni di S4S è cruciale.

S4S, che grazie alle sue soluzioni si è affermata come una realtà di riferimento nel settore della contaminazione controllata, gioca un ruolo cruciale nella produzione farmaceutica. Le tecnologie sono

progettate per garantire l’ambiente asettico necessario nella produzione di farmaci, riducendo al minimo il rischio di contaminazione durante le fasi di produzione, confezionamento e distribuzione.

Il contributo di S4S alla produzione

farmaceutica avviene attraverso una serie di tecnologie:

• Isolatori per creare ambienti sterili chiusi dove le operazioni critiche vengono eseguite senza rischi di contaminazione esterna. Sono essenziali per la produzione di prodotti sterili come vaccini e medicinali iniettabili.

• Cabine a flusso laminare che garantiscono un flusso d’aria unidirezionale per mantenere la zona di lavoro priva di particelle contaminanti, condizione essenziale per operazioni come la miscelazione e il riempimento di soluzioni farmaceutiche.

• Sistemi di filtrazione dell’aria (HEPA): i filtri HEPA installati nei dispositivi S4S rimuovono particelle e microrganismi dall’aria, garantendo un ambiente conforme agli standard di sterilità richiesti dall’industria farmaceutica.

• Monitoraggio e validazione: le macchine sono dotate di sistemi di monitoraggio che rilevano continuamente i livelli di contaminazione e assicurano che gli ambienti rimangano conformi

alle normative GMP (Good Manufacturing Practices).

L’importanza del controllo della contaminazione per la sostenibilità Il controllo della contaminazione non è solo cruciale per la sicurezza e l’efficacia dei prodotti farmaceutici, ma ha anche un impatto significativo sulla sostenibilità.

1. Riduzione degli sprechi: controllare la contaminazione riduce la probabilità di lotti di produzione difettosi che devono essere scartati, riducendo così lo spreco di risorse e materie prime.

2. Efficienza energetica: le tecnologie avanzate di controllo della contaminazione delle sue macchine sono progettate per essere energeticamente efficienti, riducendo l’energia necessaria per mantenere ambienti sterili.

3. Protezione dell’ambiente: minimizzando gli sprechi e migliorando l’ef-

ficienza dei processi, le soluzioni di S4S contribuiscono a ridurre l’impatto ambientale della produzione farmaceutica.

4. Lungimiranza e innovazione: le aziende che investono in tecnologie avanzate per il controllo della contaminazione sono spesso all’avanguardia nell’innovazione sostenibile, cercando costantemente modi per migliorare i processi e ridurre l’impatto ambientale.

Le macchine di S4S sono essenziali per mantenere gli standard di sterilità nella produzione farmaceutica, garantendo la qualità e la sicurezza dei prodotti. Al contempo, il controllo rigoroso della contaminazione favorisce pratiche più sostenibili, riducendo sprechi e consumi energetici, e contribuendo alla protezione dell’ambiente. In un’industria dove la preci-

sione e la pulizia sono cruciali, le soluzioni di S4S rappresentano un ponte tra l’eccellenza operativa e la sostenibilità.

Linee guida e aggiornamenti della FDA

Le regole e le linee guida della FDA (Food and Drug Administration) per il controllo della contaminazione nella produzione farmaceutica vengono periodicamente aggiornate per riflettere i progressi tecnologici e le migliori pratiche

In alto a sinistra e nella pagina precedente: camera bianca

del settore. Alcuni degli aggiornamenti più recenti riguardano l’uso di macchine e flussi laminari per garantire ambienti asettici. Ecco i punti chiave:

1. Revisione delle Linee Guida GMP (Good Manufacturing Practices)

Le GMP sono fondamentali per la produzione farmaceutica e includono requisiti specifici per il controllo della contaminazione. Le recenti revisioni delle GMP dalla FDA includono:

• Il controllo della contaminazione incrociata con maggiore enfasi sulla prevenzione della contaminazione incrociata tra diversi lotti e prodotti. Questo include l’uso di isolatori e barriere fisiche durante la produzione.

• La validazione e qualifica con procedure più rigorose per la validazione e qualifica delle apparecchiature, inclusi i flussi laminari e gli isolatori. Le aziende devono dimostrare che le loro apparecchiature funzionano come previsto per prevenire la contaminazione.

2. Aggiornamenti specifici per i flussi laminari

• La progettazione e manutenzione: le apparecchiature a flusso laminare devono essere progettate per facilitare la pulizia e la manutenzione, riducendo al minimo le aree difficili da raggiungere dove potrebbero accumularsi contaminanti, questo è uno dei fiori all’occhiello delle macchine di S4S.

• Monitoraggio dell’aria: è richiesto un monitoraggio continuo della qualità dell’aria nelle aree a flusso laminare, utilizzando sensori per particelle e microrganismi. I dati devono essere registrati e analizzati regolarmente per garantire che l’ambiente rimanga conforme agli standard.

• Filtrazione e flusso dell’aria: i sistemi di flusso laminare devono utilizzare filtri HEPA (High-Efficiency Particulate Air) per garantire la rimozione di particelle contaminanti. Il flusso dell’aria deve essere unidirezionale e costante per evitare turbolenze che potrebbero introdurre contaminanti.

3. Linee guida sull’uso di isolatori

• Isolatori aperti vs. isolatori chiusi: la FDA fornisce indicazioni sull’uso appropriato di isolatori aperti e chiusi, sottolineando l’importanza degli isolatori chiusi per operazioni critiche ad alto rischio di contaminazione.

• Sanitizzazione e sterilizzazione: gli isolatori devono essere soggetti a protocolli rigorosi di pulizia e sterilizzazione, con verifiche periodiche per assicurare che non vi siano accumuli di contaminanti.

4. Tecnologie avanzate e automazione

• L’implementazione di tecnologie avanzate: la FDA incoraggia l’adozione di tecnologie avanzate come sistemi di monitoraggio in tempo reale e automazione per migliorare il controllo della contaminazione.

• Il Data Integrity è cruciale per garantire l’integrità dei dati raccolti dai sistemi di monitoraggio, con misure di sicurezza informatica per pre-

Le soluzioni tecnologiche di S4S sono essenziali per mantenere gli standard di sterilità nella produzione farmaceutica, garantendo la qualità e la sicurezza dei prodotti

venire alterazioni e accessi non autorizzati.

5. Formazione e consapevolezza del personale

• Formazione continua: il personale deve ricevere formazione continua sui nuovi regolamenti e sulle migliori pratiche per il controllo della contaminazione. Questo include la formazione sull’uso e la manutenzione delle apparecchiature a flusso laminare e degli isolatori.

• La cultura della qualità: promuovere una cultura della qualità all’interno dell’azienda, dove ogni dipendente comprende l’importanza del controllo della contaminazione e la propria responsabilità nel mantenere un ambiente sterile.

Su quest’ultimo punto, essere un partner per i propri clienti permette a S4S di operare sempre al loro fianco, sia per la produzione giornaliera che con servizi di controllo e manutenzione, per preparare al meglio anche le verifiche FDA e di tutti gli enti di controllo. Gli aggiornamenti delle regole della FDA per il controllo della contaminazione nella produzione farmaceutica riflettono l’importanza di utilizzare tecnologie avanzate come flussi laminari e isolatori, nonché di mantenere rigorosi protocolli di monitoraggio e manutenzione. Questi aggiornamenti mirano a garantire la sicurezza e l’efficacia dei prodotti farmaceutici, riducendo al minimo il rischio di contaminazione e promuovendo pratiche sostenibili e responsabili. l

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- LEGANTI - DILUENTI - OPACIZZANTI - AMIDI E DERIVATIPOLIALCOLI - ZUCCHERI - DOLCIFICANTI - VISCOSIZZANTICONSERVANTI - CORRETTORI DI PH - ANTIAGGLOMERANTI - PRINCIPI ATTIVI - PLASTICIZZANTI

Gli eccipienti e le materie prime distribuite da Faravelli ti aiutano a raggiungere la formulazione farmaceutica perfetta, proprio quella che stai cercando: funzionale, sicura, efficace, performante. La formula che rende ogni cliente soddisfatto e felice.

“Accompagniamo con competenza globale e sensibilità locale i nostri partner verso scelte innovative, per formulare il futuro con ingredienti e soluzioni affidabili e sostenibili”.

Rilevatori di gas per la sicurezza degli operatori

I rilevatori e gli analizzatori portatili sono essenziali per monitorare la presenza di gas nell’ambiente, in particolare se tossici o combustibili. Dräger propone una gamma di dispositivi mono e multi-gas affidabili, robusti e semplici da utilizzare.

In molti ambienti industriali, i lavoratori devono essere pienamente consapevoli dell’esposizione a gas e vapori tossici o combustibili, o ancora del non corretto tenore di ossigeno. In questo senso,

i rilevatori di gas porta tili sono essenziali, poi ché consentono di rileva re, misurare, monitorare i gas nell’area immediata mente circostante. Dräger propone rilevatori di gas

mono e multi-gas che misurano in modo affidabile un’ampia gamma di gas. Tutti i rilevatori di gas portatili e il software sono progettati dall’azienda per rendere il loro utilizzo il più intuitivo possibile, in modo da garantire la sicurezza in ogni strumento.

Rilevatore fino a 6 gas resistente agli urti

Il rivelatore multigas X-am® 5800 misura fino a sei gas ed è dotato di un sensore CatEx particolarmente resistente agli urti. Con il software Dräger Gas Detection Connect, consente di trasmettere i dati in tempo reale e gestire in modo ottimale le risorse. Progettato per il monitoraggio personale, X-am 5800 offre il più alto livello di sicurezza ad un basso costo di gestione. La sicurezza e l’efficien -

Rilevatore multigas X-am 5800

Copyright: Drägerwerk AG & Co. KGaA

za sono supportate dalla funzione di collegamento in rete: le misure possono essere trasferite direttamente e comodamente via Bluetooth® a uno smartphone e quindi al backend del software Gas Detection Connect. In alternativa, è anche possibile trasferire i dati direttamente sul cloud tramite la stazione di calibrazione X-dock. In questo modo, l’utilizzatore può accedere in modo sicuro ai propri dati e alla loro analisi in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo, semplicemente tramite un browser Internet.

Con X-am 5800 è possibile gestire quotidianamente il parco dispositivi in modo comodo ed efficiente. Tempi e costi operativi sono ridotti grazie alla possibilità di effettuare test rapidi utilizzando la stazione di prova automatica X-dock a limitato uso di gas o una stazione bump test meccanica. Ulteriori vantaggi sono l’efficiente gestione del parco dispositivi tramite

A protezione della vita

Dräger è una realtà internazionale che produce apparecchiature tecnologiche medicali e di sicurezza. I suoi prodotti proteggono, sostengono e salvano vite. L’azienda, a conduzione familiare, è stata fondata nel 1889 a Lubecca, in Germania. Nel corso delle ultime cinque generazioni, Dräger è cresciuta fino a diventare un gruppo globale quotato in borsa, che oggi dà lavoro a più di 16.000 persone in tutto il mondo ed è presente in oltre 190 paesi. Nel 2023 ha realizzato un fatturato netto di 3,4 miliardi di euro.

la soluzione software intelligente di Dräger, i comodi aggiornamenti del firmware nella stazione X-dock, un transponder RFID opzionale e la marcatura individuale a colori dei dispositivi. Pochi pezzi di ricambio facili da sostituire – compreso l’alimentatore – e i sensori assicurano che i dispositivi rimangano operativi per molti anni. È possibile anche continuare a utilizzare gli accessori compatibili esistenti per i modelli precedenti X-am 2500/5000/5600. Essendo piccolo e leggero, X-am

5800 è molto comodo da trasportare ed è dotato di grandi pulsanti facili da azionare anche quando si indossano i guanti. Il display mostra in modo chiaro le informazioni importanti come le letture del gas, gli allarmi e l’ora. L’apposito led di stato verde si illumina per indicare che il rilevatore è pronto all’uso. Tutto questo, più l’interfaccia utente basata esclusivamente su icone, ne facilita l’utilizzo e la comprensione del funzionamento. Per una maggiore sicurezza, il canale per l’ossigeno ha quattro soglie di allarme: veri e propri preallarmi e allarmi principali per concentrazioni in calo e in aumento. Il dispositivo è approvato per l’uso nelle aree classificate come Ex zona 0 e omologato secondo la classe di protezione IP 68. Il nuovo sensore Ex combina molti vantaggi: calibrazione in pochi secondi, estrema robustezza con -

Caricatore con opzione di ricarica a bordo veicolo

Copyright: Drägerwerk AG & Co. KGaA

Dräger X-Dock per bump test e calibrazioni

Copyright: Drägerwerk AG & Co. KGaA

Rilevatore monogas X-am 5100

Copyright: Drägerwerk AG & Co. KGaA

tro gli urti e misurazione di vapori infiammabili come benzina, diesel e nonano. È inoltre possibile impostare il gas di misurazione su metano, propano, idrogeno e molti altri gas. Le prestazioni sono completate dal semplice concetto di calibrazione incrociata Dräger, in cui il gas di misurazione, il gas di calibrazione e il gas di bump test possono essere personalizzati. Dopo il test, X-am 5800 si fa carico delle conversioni necessarie. Il sensore è destinato a soddisfare gli esigenti requisiti del nuovo standard IEC 60079-29-1 (Commissione elettrotecnica internazionale).

Allo stesso tempo, il sensore CatEx è resistente ai veleni, come i siliconi e altre sostanze nocive. Con anni di esperienza in questo settore tecnologico, Dräger sviluppa e produce i sensori che utilizza nei suoi dispositivi, compresi i potenti e resistenti sensori elettrochimici nel formato XXS. Il vantaggio che ne risulta è che i sensori e il dispositivo sono perfettamente abbinati l’uno all’altro, offrendo così un maggiore risparmio sui costi di gestione. Dräger sta attualmente sviluppando un sensore a infrarossi, durevole e a risparmio energetico, per la misurazione di gas e vapori infiammabili e/o anidride carbonica, e un sensore rilevatore a fotoionizzazione per la misurazione di composti organici volatili (COV). Questi possono essere usati in alternativa al sensore CatEx. Durante lo sviluppo di X-am 5800, l’azienda ha dato grande importanza alla sostenibilità. I sensori ottimizzati DrägerSensors e la batteria ricaricabile, che può essere facilmente sostituita rimuovendo una sola vite, garantiscono una lunga durata. Quasi tutte le parti di ricambio possono essere sostituite direttamente dagli utenti, mentre

Dräger X-am 5100 può essere applicato sia nell’ambito della fabbricazione di prodotti petrolchimici, farmaceutici, aziende di bonifica e molti altri ancora

Copyright: Drägerwerk AG & Co. KGaA

le parti rimanenti vengono eventualmente riparate dal servizio assistenza Dräger. Inoltre, è possibile riutilizzare gli accessori della serie precedente. La protezione dell’ambiente è stata presa in considerazione anche nella documentazione tecnica e nell’imballaggio: per risparmiare carta, quando si ordinano due o più unità è possibile ridurre il numero di manuali di istruzioni forniti scegliendo la versione modulare.

Rilevatore monogas per una misura continua e precisa

Con il rilevatore monogas portatile Dräger X-am® 5100 non si corre alcun rischio, anche trattando sostanze quali HF, HCl, H 2O 2 o idrazina, grazie alla comprovata tecnologia dei sensori Dräger e alla concezione del dispositivo realizzato appositamente per questi gas reattivi. Queste sostanze possono essere presenti in ambienti quali siti petrolchimici, farmaceutici, aziende di bonifica e molti altri ancora. Tanti sono i vantaggi apportati da X-am 5100. La misurazione è continua, precisa e affidabile. La speciale concezione del dispositivo, con entrata diretta del gas, assicura una rapida risposta dei sensori e dati di misurazione precisi, evitando l’assorbimento del gas da parte della struttura del dispositivo. Lo strumento è estremamente leggero e robusto, di ridotte dimensioni ed è caratterizzato da un triplo allarme: visivo (360°), acustico (multitono) e a vibrazione. È molto semplice da utilizzare grazie ai due soli pulsanti per il funzionamento e al menu intuitivo. È resistente a colpi, urti e radiazioni elettromagnetiche. Il funzionamento è con batteria T4-NiMH ricaricabile direttamente all’interno del dispositivo. l

Lo stato dell’arte della robotica per una produzione sicura

Nei contesti in cui è necessario un grado estremo di igiene, come gli ambienti sterili o di classe B, i robot Stäubli garantiscono le massime performance rispetto alle normative, alla pulizia e alla sanificazione. Sia che si tratti di operazioni complesse o di routine, contribuiscono ad aumentare l’efficienza operativa del manufacturing farmaceutico.

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Digitalizzazione su misura per il process design

Ad Achema 2024 Aseptconn era presente anche presso il Digital Hub con uno stand interamente dedicato al sistema informatico AseptSoft, una soluzione flessibile dedicata alla digitalizzazione dei P&IDs.

a cura di Simone Ghioldi

Ad Achema 2024 la società svizzera Aseptconn – specialista nel settore dei liquidi sterili con la fornitura di un’ampia gamma di componenti, sistemi e software – ha allestito un ulteriore stand, all’interno del Digital Hub, interamente dedicato al proprio brand AseptSoft®, il flessibile sistema informatico sviluppato dall’azienda per la digitalizzazione dei P&IDs. Una strategia espositiva che ha destato l’attenzione dei visitatori provenienti da diversi settori industriali e che ha sollecitato anche noi a saperne di più sulle caratteristiche di questa

soluzione informatica. Così, nel corso della manifestazione internazionale di Francoforte abbiamo rivolto alcune domande a Wessel Bastiaansen, Area Sales Manager di AseptSoft, con il supporto di Laura Musacchio, Sales Manager per il Nord Italia di Aseptconn.

Quali novità avete presentato ad Achema 2024?

“Abbiamo organizzato la nostra presenza in fiera su due stand, uno complessivo per Aseptconn e uno dedicato specificamente alla soluzione digitale AseptSoft. Presso lo stand Aseptconn, oltre a presentare i no-

stri prodotti più tradizionali, ci siamo focalizzati su alcune novità importanti relative agli aghi di riempimento, alle soluzioni single use e alle componenti ASME BPE. La scelta del doppio stand ci ha però consentito di essere presenti direttamente con AseptSoft nel Digital Hub presso il padiglione 11.0, dove il software ha ottenuto ampia visibilità nei confronti di tutti i settori a cui si rivolge, tra cui biofarmaceutico, farmaceutico, food&beverage, chimico, semiconduttori e oil&gas”.

Quali sono i vantaggi di AseptSoft per il settore farmaceutico?

“Nel pharma AseptSoft offre diversi vantaggi: il software riduce il tempo dedicato al Process Design e rende possibile superare la gestione manuale di documenti e disegni, riducendo significativamente l’utilizzo della carta. Il software si integra come plug-in con AutoCAD o Microsoft Visio, ed è quindi possibile continuare ad utilizzare lo strumento di

progettazione preferito. AseptSoft riduce la possibilità di errore, mappando i componenti che agiscono sul percorso dei fluidi ed offrendo agli ingegneri di processo la possibilità di gestire eventuali modifiche e revisioni facilmente, con efficienza e tracciabilità”.

A questo software è possibile integrare altre opzioni se il cliente lo richiede?

“AseptSoft è diverso da altri software, anche molto potenti, ma difficili da modificare o adeguare. Il nostro sistema si adatta facilmente alle specifiche esigenze del cliente con la consapevolezza che un P&ID ha caratteristiche sempre diverse, funzionali ai progetti. AseptSoft viene costruito di volta in volta insieme al cliente, con il risultato di ottenere una soluzione unica e totalmente customizzata. Il software ha inoltre il vantaggio di poter essere applicato a tutti i processi, siano essi relativi a P&ID nuovi o a P&ID che devono solo essere aggiornati”.

Massima flessibilità nella modifica dei P&IDs

Il sistema informatico AseptSoft fa parte del portafoglio di soluzioni della società svizzera Aseptconn AG. Il suo scopo principale è la digitalizzazione dei P&IDs e delle relative modifiche, accompagnata dalla possibilità di visualizzare il flusso del fluido coinvolto e di generare dati esportabili necessari ai documenti di qualifica. L’utilizzo di P&IDs digitalizzati consente di essere molto flessibili e veloci in caso di modifiche e, di conseguenza, di essere più efficienti nelle procedure di validazione. Il P&IDs digitalizzato diventa, così, un documento “intelligente” che può essere sviluppato ed interrogato nel tempo per lo sviluppo continuo dei progetti.

È possibile utilizzare AseptSoft per la documentazione IQ e OQ?

“Si tratta di una delle sue funzioni centrali. Con AseptSoft è possibile attivare l’opzione di esportazione dati per le specifiche funzionali, il che è cruciale per le operazioni di installazione e qualifica IQ/OQ, anche nell’ottica del risparmio di tempo e risorse: gli ingegneri dell’automazione possono accedere rapidamente alle tabelle IQ/OQ con lo stato dei componenti in tempo reale. Per i reparti purchasing, AseptSoft genera un elenco completo dei componenti con i relativi tag per le richieste di acquisto, snellendo i processi di approvvigionamento”.

Si parla sempre più di sicurezza in relazione ai software. Come gestite il problema degli attacchi informatici e la protezione dei dati?

“AseptSoft non è nel Cloud ma è installato all’interno dei sistemi locali dei clienti. A essere presente nel Cloud è solo la licenza e, di conseguenza, noi non abbiamo accesso ai dati dei clienti, a garanzia di privacy dei dati stessi”.

Come viene commercializzato il software?

“Ci sono due opzioni: AseptSoft può essere acquistato come licenza, oppure come supporto al Process Design. Ogni nuovo cliente può fare un test della du-

rata di un mese per provare il softwa re e, successivamente, può decidere se attivarlo o meno. Per quanto riguarda invece la manutenzione, una volta che il cliente acquisisce la licenza può ac cedere a tutti i futuri aggiornamenti. È utile aggiungere che i continui svi luppi apportati al software vanno a beneficio di tutti: quelli custo mizzati per un determinato caso applicativo, se possono risulta re utili anche per altre applica zioni, vengono poi estesi a vantaggio di tutti gli utenti”.

Come sta rispondendo il mercato italiano ad AseptSoft?

“In Italia abbiamo cominciato a proporre il software nel 2023, sollecitando molta curiosità, anche se un’effettiva penetrazione richiede del tempo.

Al momento, il target migliore è in prevalenza quello delle società di ingegnerizzazione dei processi, con cui stiamo cercando di allacciare i contatti. Un’altra iniziativa che stiamo portando avanti anche in Italia è quella di proporre i concetti legati al Process Design in ambito universitario, soprattutto nelle facoltà di ingegneria chimica e biochimica, che sembrano mostrare un interesse maggiore verso questo argomento. Pensiamo per esempio al Politecnico di Milano”. l

Wessel Bastiaansen, Area Sales Manager di AseptSoft

Laura Musacchio, Sales Manager per il Nord Italia di Aseptconn

Un momento dell’intervista presso lo stand di ICF ad Achema 2024

O-Ring incapsulati per condizioni estreme

La linea FluorCap prodotta da FluorTecno combina l’elasticità di un nucleo interno elastomerico con un guscio esterno rigido in FEP/PFA, che offre una resistenza chimica totale.

FluorTecno produce la propria linea di O-Ring incapsulati FluorCap™, caratterizzati da materiali di alta qualità e lunga durata. Questi O-Ring vengono prodotti in conformità con le norme AS/BS e su specifica richiesta del cliente, utilizzando un’innovativa tecnologia di vulcanizzazione che supporta diametri da 1,78 mm fino a 31,5 mm senza limiti dimensionali.

Le proprietà

Gli O-Ring incapsulati in FEP/PFA di FluorCap™ combinano l’elasticità di un nucleo interno elastomerico, come Viton® nero, Silicone Bianco FDA o EPDM, con un guscio esterno rigido in FEP/PFA che offre una resistenza chimica totale. Questa configurazione permette loro di operare in condizioni estreme, con temperature da -80°C a +230°C, resistendo efficacemente a sostanze chimiche aggressive come carburanti, solventi, acidi e vapore. Le principali proprietà degli O-Ring FluorCap™ includono:

• Resistenza chimica totale ad acidi, basi, solventi e ossidanti forti.

• Capacità di operare fino a 100 MPa di pressione.

• Ampio range di temperature operative da -80°C a +230°C.

• Bassi coefficienti di attrito (0.1 - 0.2) e alta resistenza ai gas.

• Ritorno elastico superiore al 90% do-

po la compressione.

• Approvazioni FDA e UE10/2011 per applicazioni alimentari e farmaceutiche, garantendo la sicurezza e l’inerzia chimica del prodotto.

Con semplici accorgimenti tecnici, è possibile sostituire gli O-Ring tradizionali in elastomeri o gomma con gli O-Ring incapsulati, migliorando così le prestazioni delle tenute statiche. È essenziale preparare accuratamente le superfici di montaggio degli O-Ring per garantire una lunga durata e una tenuta ottimale. Recenti test applicativi hanno dimostrato che dimensionare correttamente gli O-Ring incapsulati in FEP e PFA riduce l’usura e ottimizza le performance in variabili condizioni di esercizio.

Accorgimenti tecnici

Per massimizzare le prestazioni degli O-Ring incapsulati FluorCap™, è essenziale seguire una serie di accorgimenti tecnici durante la progettazione e l’installazione:

• Preparazione delle superfici di montaggio - Le superfici delle sedi degli O-Ring per tenute statiche devono essere pulite e lavorate con una finitura adeguata per garantire una tenuta ottimale e prolungare la durata dell’ORing. È cruciale evitare contaminazioni o irregolarità che potrebbero com-

promettere la performance dell’O-Ring.

• Dimensionamento e tolleranze delle sedute - È fondamentale dimensionare correttamente le sedi degli O-Ring per evitare problemi di estrusione o compressione insufficiente durante il funzionamento. Le sedi di alloggiamento devono essere progettate con tolleranze adeguate per consentire il giusto grado di schiacciamento dell’ORing senza comprometterne l’efficacia.

• Finitura superficiale - Le tenute dinamiche richiedono una finitura superficiale superiore rispetto alle tenute statiche per ridurre l’attrito e minimizzare l’usura dell’O-Ring durante il movimento relativo delle parti. Gli spigoli delle sedi devono essere raccordati per evitare danni all’O-Ring durante l’installazione e l’uso.

• Applicazioni Dinamiche e StaticheGli O-Ring incapsulati FluorCap™ sono ideali per applicazioni statiche grazie alla loro struttura composita. Tuttavia, possono essere utilizzati anche in applicazioni dinamiche con accorgimenti adeguati per gestire piccoli spostamenti assiali e assicurare una tenuta affidabile nel tempo.

• Materiali e Certificazioni - FluorTecno utilizza materiali di alta qualità per garantire prestazioni superiori degli O-Ring incapsulati. Gli elastomeri interni sono selezionabili in varie durezze e spessori per adattarsi alle specifiche esigenze dell’applicazione, mentre FEP e PFA offrono una combinazione di resistenza chimica e elasticità necessaria per le condizioni critiche di utilizzo.

Per prestazioni estreme

Per applicazioni che richiedono prestazioni estreme, fino a 325°C, FluorTecno produce anche O-Ring in perfluoroelastomero Kaflon®. Questa linea di materiali offre una resistenza chimica superiore e può essere utilizzata per applicazioni ad alta e bassa temperatura e con sostanze chimiche estreme, garantendo una maggiore durata e affidabilità.

Guarnizioni tranciate e fustellate

Nella realizzazione delle guarnizioni in giunto è necessario tener conto di alcuni criteri fondamentali, senza i quali sarebbe impossibile ottenere una perfetta tenuta fra due flange. In particolare, la guarnizione deve rispondere ai seguenti requisiti: adattabilità alle superfici delle flange e alla loro eventuale irregolarità; impermeabilità agli agenti a contatto; resistenza alla pressione specifica, realizzata dai bulloni di serraggio delle flange.

Valvola a farfalla economica e resistente

A IVS, il salone internazionale delle valvole industriali che si è svolto in maggio a Bergamo, GF Piping Systems ha mostrato 565 Lug-Style, prodotto che completa la sua gamma di valvole a farfalla in plastica. In questo modo la divisione del gruppo Georg Fischer specializzata nelle soluzioni destinate al trasporto sicuro e sostenibile dei fluidi propone una soluzione che affianca la “sorella” 565 Wafer-Style.

Una scelta rivelatasi doppiamente vincente, sia sul versante delle performance, sia su quello della sostenibilità ambientale. Sul primo perché rispetto alle metalliche tradizionali che le hanno precedute le valvole a farfalla in plastica presentano un costo significativamente inferiore, garantiscono maggiore durata nel tempo, sono più leggere, semplici e veloci da installare, sono esenti dal rischio di corrosione e abrasione e non prevedono

praticamente forme di manutenzione. Sull’altro perché la valvola a farfalla in plastica, se confrontata con una in metallo equivalente nella stessa configurazione, la supera in una serie di settori chiave. Uno in particolare: produce meno emissioni di gas serra se si confrontano i rispettivi cicli di vita. Questo divario aumenta se si considera che la valvola in metallo dovrebbe essere sostituita circa tre volte durante i 23 anni di vita previsti per la 565. Grazie alla 565 Lug-Style, GF Piping Systems completa il suo catalogo di valvole a farfalla in plastica di elevata qualità con una soluzione versatile per le applicazioni di trattamento e di distribuzione dell’acqua, realizzando un prodotto caratterizzato da un design ad “alette” che gli consente di svolgere la funzione di valvola di chiusura, semplificando lo smontaggio da un solo lato per la manutenzione di filtri, serbatoi e impianti. Gli inserti ad innesto di cui la valvola è fornita garantiscono inoltre numerosi vantaggi: aumentano infatti la flessibilità e la personaliz-

Gommino adattatore per connettori Keystone

Il gommino AT-KS-AK è stato sviluppato per connettori Keystone ed è equipaggiato di uno sportello di chiusura per garantire il grado di protezione IP54.

AT-KS-AK è basato sul collaudato sistema di gommini passacavo KT e permette il montaggio di tutti i connettori Keystone disponibili sul mercato. Il corpo in poliammide garantisce un’elevata stabilità al connettore utilizzato. Uno sportello integrato nel gommino garantisce la protezione e la chiusura all’interfaccia utilizzata per evitare manomissioni e aumentare così la sicurezza e le performance.

La funzione di montaggio a scatto permette al connettore Keystone di essere inte-

grato velocemente e facilmente all’interno del gommino; in caso di necessità può essere rimosso con un semplice cacciavite. Il gommino AT-KS-AK offre una soluzione versatile per instradare cavi con connettore e fornire un’interfaccia di comunicazione verso l’esterno del quadro elettrico. Utilizzando il gommino adattatore AT-KS-AK, non è necessario realizzare una nuova apertura riducendo così i costi e i tempi di lavorazione. Il grado di protezione IP54 può essere raggiunto, con un qualsiasi connettore Keystone, chiudendo lo sportello integrato nel gommino.

Il gommino adattatore AT-KS-AK offre dunque i seguenti vantaggi: integrazione dei connet-

zazione durante il funzionamento e migliorano la separazione dei materiali al termine della vita utile della valvola, la quale, essendo dotata di un alloggiamento brevettato con lati aperti, offre anche un più facile accesso agli inserti filettati.

La nuova valvola a farfalla in plastica 565 Lug-Style di GF Piping Systems è dotata di un codice a matrice di dati per la tracciabilità e di un sensore di feedback di posizione a LED opzionale.

A seconda dell’applicazione, la 565 Lug-Style può essere azionata manualmente con una leva bloccabile o con un volantino, ma dispone anche di un’interfaccia digitale di serie per l’automazione di processo plugand-play. L’equipaggiamento opzionale comprende attuatori e posizionatori pneumatici, elettrici o intelligenti, nonché la compatibilità con sensori induttivi doppi e un anello di commutazione per un feedback preciso su posizione e prestazioni. Di conseguenza, anche la valvola 565 Lug-Style può essere integrata nei circuiti di automazione, che possono essere controllati a distanza.

tori nel sistema passacavo divisibile; non è necessario eseguire altre aperture; compatibile con oltre 70 tipologie di connettore Keystone; grado di protezione IP54 garantito con il coperchio chiuso; protezione del connettore da polvere e acqua; soluzione salvaspazio; montaggio a scatto.

Attuatori per applicazioni critiche

La quinta edizione di IVS - Industrial Valve Summit, lo scorso maggio, ha registrato un successo di pubblico per la manifestazione e per Auma italiana, tra i promotori della fiera fin dalla prima edizione. Allo stand dell’azienda i visitatori hanno manifestato interesse per i due attuatori Profox-X e Tigron.

Profox-X è progettato per garantire sicurezza nelle operazioni anche in ambienti potenzialmente esplosivi. Tigron è un attuatore multi-giro per le operazioni più impegnative e le condizioni più gravose.

Ma non solo: la vasta gamma di prodotti offerti include sei diverse serie di riduttori per valvole. Questi riduttori rappresentano

il complemento ideale per l’attuatore Tigron, consentendo di estenderne le possibilità di impiego per adattarsi a una varietà di valvole, tra cui quelle a farfalla ed a sfera comunemente utilizzate nel settore petrolifero e del gas.

“Il successo della manifestazione di quest’anno è la conferma che questo settore meritava una fiera dedicata, come avevamo intuito anni fa quando abbiamo sostenuto la sua prima edizione”, commenta Andrea Villa, managing director di AUMA italiana.

“Così Bergamo, e l’Italia tutta, sono diventati un punto di riferimento del settore a livello europeo e internazionale”.

La stessa fiera nel suo complesso

si è chiusa con numeri positivi: sono stati 15mila i visitatori da 69 Paesi. Il pubblico ha segnato una partecipazione del 25% maggiore rispetto al quarto appuntamento del Summit, quando la città di Bergamo ha richiamato 12mila ospiti. Protagonisti di IVS 2024 sono stati i 325

espositori (+13% rispetto all’edizione 2022) provenienti da 14 Paesi: oltre all’Italia, le aziende hanno rappresentato le filiere di Germania, Gran Bretagna, Stati Uniti d’America, Francia, Danimarca, Spagna, Paesi Bassi, Norvegia, Emirati Arabi Uniti, Sudafrica, Turchia, Niger e Repubblica Ceca.

A spingere i numeri di IVS 2024 è stato anche il contesto: l’Osservatorio IVS-Prometeia “The Oil&Gas Valve Industry in Italy” 2024 ha confermato il primato del comparto italiano delle valvole industriali nel contesto competitivo europeo. Nel 2022, quasi 4 valvole per l’Oil&Gas su 10 prodotte in Europa sono state realizzate in Italia, dove il settore ha sfiorato i 3 miliardi di euro di valore della produzione.

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Il valore della competenza nella filtrazione e purificazione

BEA Technologies realizza tecnologie per la filtrazione e purificazione di acqua, liquidi, aria compressa e gas. Da tempo ha incrementato la presenza nei settori chimico e farmaceutico, dove sa risolvere problemi di processo con soluzioni mirate.

BEA Technologies ha costruito, in oltre 60 anni di attività sui mercati internazionali, una grande competenza nell’ambito delle tecnologie per la filtrazione e la purificazione, grazie a una speciale attenzione non solo alla qualità della soluzione, ma

nomica e alla sua capacità di generare un ritorno dell’investimento. È ampia e in costante evoluzione la gamma di prodotti offerta alle industrie chimiche e farmaceutiche. Per conoscere meglio le caratteristiche di queste tecnologie, abbiamo rivolto qualche domanda a Roberta Bea, presidente

Roberto Bea, può presentarci brevemente l’azienda e la sua attività?

Impianto di filtrazione con rigenerazione in automatico Magnexflo

“BEA Technologies è stata fondata nel 1961 ed è focalizzata nella filtrazione e purificazione di acqua, liquidi, aria compressa e gas. Nel corso di oltre 60 anni di fornitura di prodotti e servizi ai nostri clienti, abbiamo elaborato un modello di business basato su linee di prodotti e soluzioni innovative per risolvere il problema della filtrazione e della purificazione. Uno dei punti più importanti a cui teniamo è ridurre i costi di filtrazione su impianti e attrezzature per creare valore reale e ritorno sull’investimento per i clienti. Il nostro obiettivo è diventare il partner su cui contare per risolvere le esigenze di processo, perchè abbiamo persone competenti nel nostro team che possono fornire assistenza e knowhow di grande valore nella filtrazione e purificazione”.

Chi sono i vostri principali clienti? “Offriamo le nostre soluzioni di filtrazione a molti settori industriali, come società chimiche, farmaceutiche, mediche, meccaniche e produttrici di energia. Nello specifico, negli ultimi 20 anni abbiamo incrementato la nostra presenza come fornitore qualificato di numerose aziende chimiche e farmaceutiche puntando a sviluppare le nostre Linee di elementi filtranti e alla flessibilità necessaria per ideare e progettare soluzioni dedicate per risolvere alcune specifiche esigenze dei clienti”.

Ci può parlare della gamma di prodotti che offrite all’industria farmaceutica?

“Produciamo diverse linee di elementi filtranti che incorporano differenti materiali polimerici e membrane (Nylon, PES, PVDF, PTFE) da installare in molti tipi di contenitori diversi e una serie di sistemi di filtrazione Magnexflo ad alte prestazioni che hanno la caratteristica di installare elementi filtranti polimerici rigenerabili e pulibili per ridurre i costi di filtrazione e soddisfare la richiesta di processi più sostenibili.

Nelle linee di prodotti BEA Technologies sono presenti filtri a membrana in Nylon 66 con carica positiva specificatamente dedicati alla ritenzione di endotossine provenienti da diversi prodotti e presenti nelle soluzioni acquose. Inoltre disponiamo di elementi filtranti con membrana in PES per la filtrazione sterile di soluzioni compresi i filtri con capacità nominale di 0,1 micron in grado di trattenere il micoplasma. Abbiamo una linea di cartucce filtranti con membrana in PVDF per trattare liquidi e soluzioni dove è richiesto il livello minimo di adsorbimento di sostanze specifiche e stabilizzanti.

Stiamo implementando la nostra gamma di capsule filtranti, compre-

Sistemi di filtrazione all’avanguardia dal 1961

BEA Technologies è un’azienda italiana, con una rete di distribuzione mondiale, specializzata nella progettazione e costruzione di filtri e sistemi di filtrazione automatica.

La costante ricerca nel campo delle tecnologie e dei materiali ha consentito all’azienda di fornire soluzioni all’avanguardia dal 1961. Progettazione, produzione, distribuzione e servizi post-vendita soddisfano i requisiti ISO-9001. I recipienti a pressione sono prodotti in conformità alla norma ASME e certificati per la marcatura europea PED.

se capsule per prefiltrazione e filtrazione finale sterile, al fine di soddisfare la crescente richiesta di sistemi monouso per i nuovi processi produttivi delle società biofarmaceutiche.

Inoltre, possiamo fornire un’ampia gamma di elementi filtranti metallici che incorporano fibre sinterizzate, polvere sinterizzata e rete metallica pieghettata per i processi che richiedono resistenza a solventi aggressivi, alle alte temperature, al vuoto o alta pressione come alcune applicazioni nei processi di fermentazione”.

Ci sono delle soluzioni che avete sviluppato specificamente per il processo farmaceutico?

“Abbiamo sviluppato due soluzioni specifiche per l’industria farmaceutica. La prima è la linea di elementi fil-

tranti serie Animal-Free, che abbiamo studiato e realizzato per soddisfare la richiesta di un cliente che doveva rispettare un capitolato di produzione che impone di utilizzare tutti i materiali privi di materiali di origine anima-

Elementi filtranti e capsule per uso chimicofarmaceutico

Roberto Bea, presidente di BEA Technologies

Elementi filtranti a membrana

le, compresi gli elementi filtranti che devono entrare in contatto con il prodotto da filtrare. La realizzazione dei filtri Animal-Free ha richiesto una ricerca approfondita sui vari componenti e stabilizzanti utilizzati nella produzione dei polimeri poiché nella composizione dei polimeri vengono aggiunti alcuni grassi animali come agenti fluidificanti per facilitare il successivo stampaggio dei polimeri. Finalmente è stato possibile selezionare alcuni polimeri Animal-Free per la realizzazione della linea Beapure di filtri Animal-Free. Gli elementi filtranti Beapure si sono rivelati di piena soddisfazione del cliente, che esporta i suoi prodotti in tutto il mondo. Con la stessa lo-

“Il sistema di filtrazione Magnexflo utilizza elementi filtranti polimerici rigenerabili e pulibili per ridurre i costi di filtrazione e soddisfare la richiesta di processi più sostenibili”

gica, abbiamo anche certificato HALAL alcuni filtri dove questa certificazione viene richiesta per l’utilizzo”.

Avete prodotti ad hoc anche per l’industria chimica?

“Il secondo prodotto che ha richiesto lo studio e la lavorazione di elementi filtranti di grande superficie altamente rigenerabili è stato il sistema di filtrazione automatica Magnexflo utilizzato per la purificazione di prodotti chimici, gelatine e prodotti e soluzioni in generale viscosi. La caratteristica di installare elementi filtranti altamente rigenerabili ha fatto sì che Magnexflo sia considerato un prodotto innovativo. Magnexflo è un sistema di filtrazione modulare in grado di assemblare diversi stadi di filtrazione in un unico pacchetto completamente montato e controllato da PLC o DCS. Il software installato controlla le varie fasi della filtrazione e decide quando avviare il ciclo di rigenerazione utilizzando l’unità CIP collegata”.

Che tipo di sfide deve affrontare ogni giorno la vostra e quali sono i fattori decisivi per il suo successo?

“Il costo della filtrazione è uno dei fattori più importanti valutati dai gestori delle catene di fornitura e affermiamo di essere in grado di essere molto concorrenziali, mantenendo sempre un livello elevato di caratteristiche e prestazioni perché ci impegniamo a raggiungere e mantenere la massima soddisfazione del cliente”.

Oggi si parla molto di Industria 4.0 come fattore strategico: per Lei quali sono gli aspetti più importanti di questa rivoluzione tecnologica?

“In BEA Technologies stiamo implementando la digitalizzazione e l’Industria 4.0, infatti abbiamo acquistato una nuova generazione di macchine e attrezzature di produzione collegabili digitalmente al nostro software per trasmettere dati in tempo reale sulla velocità di produzione e la tracciabilità. Inoltre abbiamo recentemente installato due magazzini automatici, uno dedicato ai semilavorati pronti per l’assemblaggio finale e l’altro dove gli elementi filtranti imballati finiti, contrassegnati con etichetta e codice a barre, vengono infine caricati per essere completamente tracciabili e collegati ai documenti di trasporto diretti ai clienti”.

Qual è l’approccio di BEA Technologies verso la sostenibilità ambientale e l’economia circolare?

“La nostra organizzazione e il team di ricerca e sviluppo stanno studiando le soluzioni possibili da incorporare nei prodotti di filtrazione per abbinarli ad alcune delle esigenze di sostenibilità e di economia circolare. In realtà il focus è sulla rigenerabilità e l’utilizzo ripetuto dei nostri elementi filtranti per ridurre la quantità di materiali esausti da mandare in discarica o eventualmente parzialmente riciclabili dopo la filtrazione”. l

Produzione di elementi filtranti in camera bianca Componenti
La sede di BEA Technologies a Pero (MI)

Automazione avanzata nella produzione di contenitori in vetro per il pharma

Euromatic si affida a Telmotor e Siemens per integrare soluzioni innovative nei propri impianti per la per la conversione del tubo di vetro neutro in contenitori per uso farmaceutico.

Fondata nel 1983, Euromatic è una delle maggiori realtà italiane che progetta, assembla e mette in funzione impianti per la conversione del tubo di vetro neutro in contenitori in vetro per uso farmaceutico, con una clientela internazionale. Gli impianti coprono l’intero

processo: dalla trasformazione dei tubi di vetro in contenitori, fino al confezionamento e la messa nei vassoi.

A guidare la crescita di quella che oggi è un’azienda organizzata – con 150 collaboratori, uffici e area produttiva e stabilimenti che si estendono per più di 10.000 metri quadrati – è la visio-

ne innovativa che ha portato Euromatic a introdurre movimentazioni automatizzate e a garantire la totale copertura del processo produttivo di conversione del tubo di vetro. Tra i passi più recenti, la scelta di rivolgersi a nuovi mercati, implementando nuove tecniche di produzione grazie ai prodotti di automazione di Siemens. Il progetto è stato sviluppato dalla business unit Industry Automation di Telmotor, big player nazionale che offre soluzioni altamente specializzate per i settori illuminazione, automazione industriale ed energia, fornitore di consulenza integrata per il mondo dell’industria, infrastrutture e terziario, unico distributore Solution Partner Siemens Digital Industries per l’Italia nonché Approved Partner Value Added Reseller.

“Una delle caratteristiche che contraddistingue Telmotor è seguire le aziende in un processo continuo e collaborativo. Il nostro approccio si concretizza nell’accompagnare il cliente verso le scelte più appropriate, perseguendo gli obiettivi specifici del singolo progetto”, dichiara Gabriele Facchinetti, sales account di Telmotor. “Si instaurano così rapporti di stretta sinergia, come nel caso di Euromatic, società con cui abbiamo collaborato anche in passato coadiuvandola nel reperimento urgente di componenti in un periodo di stasi dei mercati, e con cui lavoriamo oggi in modo sinergico. Euromatic utilizzava da sempre differenti tecnologie di automazione; la scelta di affacciar-

si a nuovi mercati ha reso necessario implementare innovative tecniche di produzione per cui risultava strategico affidarsi ai prodotti di automazione Siemens. Un nuovo approccio, dunque, che ci ha visto coinvolti in un percorso di assistenza tecnica pre e post-vendita, che ha agevolato la migrazione di alcune macchine e linee costruite con componenti di altri brand”. Euromatic è uno dei primi clienti Telmotor a integrare le soluzioni 1500T e Sinamics S210 di Siemens. Grazie alle funzionalità di queste nuove CPU, la soluzione 1500T permette di gestire la molteplicità di assi presenti sulle macchine con un prodotto supportato da una programmazione facilitata da innumerevoli librerie disponibili. Per Euromatic significa poter restare nell’ambiente di programmazione PLC semplificando – pur gestendo architetture complesse – l’integrazione, il controllo e il monitoraggio delle funzioni di motion, con il vantaggio di potersi avvalere del know how di programmazione già presente in azienda. La soluzione Sinamics S210, seconda implementazione per Euromatic, è l’innovativo sistema di servo-azionamento compatto introdotto da Siemens per garantire elevata dinamica a bassi carichi e al contempo un movimento preciso su tutta la curva di coppia, mantenendo performance elevate e costi accessibili anche per grandi numeri. La pratici-

Sistemi integrati per l’industria, da oltre 50 anni

Telmotor Spa nasce a Bergamo nel 1973 come azienda specializzata nelle forniture elettriche e nella distribuzione di prodotti e marchi di qualità per l’automazione industriale. Negli anni l’azienda ha progressivamente ampliato le proprie competenze al settore della distribuzione di energia, all’illuminazione, alla building & home technology e alle energie rinnovabili, gestendo soluzioni integrate ad ampio raggio per il mondo dell’industria, delle infrastrutture e del terziario. Costituita da due grandi business unit – Industry Automation ed Energy & Lighting Solutions – Telmotor oggi conta ben dodici diverse sedi aziendali e 350 collaboratori, raggiungendo un volume di affari superiore ai 220 milioni di euro. L’alto profilo tecnico dell’azienda, il personale qualificato e in costante aggiornamento, l’attitudine al problem solving, l’accurata e attenta selezione dei marchi e dei prodotti gestiti, la rapidità del servizio, la consulenza al cliente e l’attenzione alle evoluzioni del settore sono i tratti distintivi della filosofia aziendale che hanno reso Telmotor un punto di riferimento del settore a livello internazionale. Nel 2021, per proseguire nel percorso di crescita e valorizzazione del proprio tratto distintivo votato all’innovazione, Telmotor ha costruito un network di imprese chiamato Diginnova per proporre soluzioni innovative digitali tra le quali reti e cybersecurity, building solutions, robotica, virtual commissioning, intelligenza artificiale ecc. Si tratta di una holding, partecipata al 100% da Telmotor, costituita con l’obiettivo di creare relazioni e partnership in grado di ampliare competenze e servizi da mettere a disposizione del cliente sempre più alla ricerca di soluzioni integrate.

Telmotor è l’unico distributore Solution Partner Siemens per le divisioni Digital Factory e Process Industries sul mercato italiano ed internazionale.

tà della connessione con un solo cavo e le dimensioni ridotte degli azionamenti hanno consentito a Euromatic di ergonomizzare la parte elettrica delle macchine e linee. L’ambiente di programmazione Euromatic è adesso aperto a tutte le nuove tecnologie in sviluppo del brand Siemens: assicura soluzioni innovative oggi e la possibili-

Euromatic ha integrato, tramite la business unit Industry Automation di Telmotor, le soluzioni 1500T e Sinamics S210 di Siemens

tà di minimizzare in futuro i tempi di integrazione, garantendo all’azienda la durata nel tempo del progetto appena implementato.

“Il gruppo tecnico di Telmotor è formato per sostenere i progetti di Euromatic; è sempre presente anche con la formazione, erogata attraverso la nostra Academy, e permette al cliente di non essere esposto alle incognite di risultato”, conclude Facchinetti. l

La sede di Euromatic a Treviglio (BG)

Encoder per una trasmissione veloce e sicura dei dati

A SPS Italia 2024, lo scorso maggio a Parma, Elap ha esposto alcune novità della sua offerta di strumentazione elettronica per la misurazione e il controllo di processo. La presenza dell’azienda presso lo stand del Consorzio Profibus e Profinet Italia ha attratto numerosi visitatori qualificati, dai clienti storici a volti nuovi, tutti alla ricerca di innovative soluzioni per l’automazione: in particolare, i visitatori hanno dimostrato interesse per i componenti in grado di comunicare con il campo e di trasmettere serie di dati, come gli encoder ELAP sviluppati sulla base della tecnologia Ethernet industriale. La gamma ELAP include encoder compatibili con i protocolli EtherNet/IP, EtherCAT e Profinet, apprezzati dai produttori di macchinari per la loro flessibilità, sicurezza, precisione e velocità nella trasmissione dati. Grazie alle loro caratteristiche di interconnettività so-

no componenti ideali per l’integrazione in sistemi IIoT.

I componenti ELAP sono adatti alla costruzione di sistemi di supervisione da remoto dei processi produttivi che caratterizzano le odierne fabbriche smart.

La loro funzione diagnostica sempre attiva permette di monitorare costantemente lo stato dei dispositivi, semplificando le operazioni di manutenzione. Provvisti della possibilità di impostare i parametri di funzionamento e abilitati al controllo e assistenza da remoto, gli encoder ELAP si inseriscono tra dispositivi collegati ai bus di campo attraverso i principali protocolli di comunicazione. Questo permette di progettare sistemi di automazione delle macchine industriali complessi, limitando al tempo stesso il cablaggio.

Gli encoder MEM-Bus di ELAP supportano Profinet, Ethercat ed Ethernet/IP, protocolli di comunicazione industriali

La fabbrica del futuro nel life science

Rockwell Automation, tra le maggiori aziende internazionali di automazione industriale e trasformazione digitale, ha partecipato al 63esimo Simposio AFI, l’appuntamento annuale a cura dell’Associazione Farmaceutici dell’Industria, che si è svolto lo scorso giugno a Rimini.

Per supportare le aziende del settore life science a fronteggiare le problematiche derivanti dall’aumento della domanda di produzione, Rockwell Automation propone una

nuova realtà produttiva: la fabbrica del futuro, con stabilimenti intelligenti, sicuri, connessi, flessibili e conformi, nei quali le intuizioni basate sui dati potenziano il processo decisionale, migliorano le performance e garantiscono la conformità. Lavorando quotidianamente a stretto contatto con i leader del settore life science Rockwell Automation ha fatto proprie le loro sfide, sviluppando strategie di trasformazione digitale caratterizzate da un’im-

basati su Ethernet industriale che permettono di collegare un gran numero di dispositivi a un unico bus di campo, semplificando la progettazione e la gestione di sistemi di automazione complessi per macchine industriali.

Tutte e tre le soluzioni offrono vantaggi significativi come la riduzione dei cablaggi, la flessibilità nell’adozione di diverse configurazioni di rete, prestazioni eccellenti in termini di velocità, precisione e affidabilità nella trasmissione dei dati e massima compatibilità con disposiivi e software di automazione.

L’ampia diffusione del protocollo, ma soprattutto le caratteristiche del prodotto, hanno fatto sì che gli encoder Profinet fossero fra le soluzioni ELAP che hanno suscitato il maggior interesse fra i visitatori allo stand. In particolare, sono stati al centro dell’attenzione gli encoder MEM-Bus, forniti in versione multigiro con risoluzione 29 bit (8192 posizioni al giro per 65536 giri). Gli encoder MEM-Bus sono forniti del marchio di sicurezza UL Listed, che attesta la conformità dei prodotti alle stringenti normative di sicurezza in vigore in Canada e negli Stati Uniti: un valido aiuto ai numerosi clienti di ELAP che utilizzano questi componenti per macchinari che andranno esportati in questi Paesi.

plementazione graduale e da una stretta sinergia con i clienti. L’obiettivo è creare aziende connesse e agili, capaci di garantire un vantaggio competitivo. I benefici che ne derivano includono il miglioramento del time-to-market, il superamento degli standard di qualità, l’ottimizzazione della produttività, una conformità ottimizzata e la protezione contro le minacce alla sicurezza. Per l’azienda la partecipazione al simposio è stata un’opportunità straordinaria per condividere la visione della fabbrica del futuro.

Il ruolo chiave degli strumenti di portata nei processi chimici

Le tecnologie per la misura della portata contribuiscono in modo determinante ad assicurare che il processo, sia continuo che discontinuo, si svolga senza intoppi e che il prodotto finale soddisfi le specifiche desiderate.

In qualità di product manager di strumenti a bassa portata, ho potuto constatare in pri ma persona l’importanza de gli strumenti di portata nei processi chimici, sia continui che discontinui. Essi svolgono un ruo lo fondamentale nell’assicurare che il processo si svolga senza intoppi e

no progettati per misurare e regolare con precisione il flusso di liquidi a basse portate. Gli strumenti di portata (chiamati anche misuratori o regolatori di portata) possono essere utilizzati nei processi chimici, dove il controllo accurato della portata è essenziale per garantire la qualità costante del prodotto e l’efficienza del processo.

Mantenere costante la portata nei processi continui

Nei processi chimici continui, è possibile utilizzare strumenti di portata per mantenere costante la portata dei fluidi di processo. Ciò è necessario quando occorre che le reazioni chimiche in atto siano uniformi e che il prodotto finale soddisfi le specifiche richieste. Ad esempio, nella produzione di prodotti farmaceutici, si possono usare i misuratori di portata per controllare la portata dei reagenti. In questo modo si garantisce che la reazione proceda a una frequenza conforme e che il prodotto finale sia di

Controllo preciso nei processi batch

Se avete un processo batch, potete trarre vantaggio dall’uso di strumenti di portata, soprattutto quando è necessario un controllo preciso della portata durante le varie fasi del processo. Ad esempio, nella produzione di polimeri, è possibile utilizzare i regolatori di portata per controllare la portata dei monomeri durante il processo di polimerizzazione. Questo è essenziale per garantire che la reazione di polimerizzazione proceda al ritmo corretto e che il prodotto finale abbia le proprietà desiderate.

In che modo si può trarre vantaggio dai regolatori di portata?

Uno dei vantaggi principali dell’utilizzo dei misuratori di portata nei processi chimici è che offrono un elevato grado di precisione e ripetibilità. Ciò è essenziale per garantire che il prodotto finale sia conforme alle specifiche e che il processo funzioni in modo efficiente. Inoltre, gli strumenti di portata sono progettati per operare in un’ampia gamma di condizioni di processo, comprese le alte temperature e pressioni, rendendoli idonei all’uso in una varietà di processi chimici. Un altro vantaggio dell’uso di strumenti di portata è la possibilità di monitorare il processo con estrema facilità. Molti dispositivi sono progettati con funzioni di autodiagnosi che segnalano agli operatori i potenziali problemi prima che essi causino un’interruzione del processo. Questi strumenti di portata sono incredibilmente facili da installare e da mantenere. I moderni strumenti di portata sono dotati di interfacce di facile utilizzo che consentono di effettuare le configurazioni con facilità.

Cosa considerare nella scelta di un misuratore di portata?

Quando si iniziano a selezionare gli strumenti di portata per l’uso in un

Partner di importanti produttori di strumenti e componentistica

Con sede centrale a Milano, Precision Fluid Controls è oggi partner di riferimento e fornitore principale di centinaia di aziende che operano nei settori chimico, farmaceutico, energetico e alimentare. Grazie ad investimenti costanti e alla grande attenzione verso professionalità e aggiornamento tecnologico, garantisce efficienza e rapidità nell’assistenza ai clienti.

Nel catalogo prodotti di Precision Fluid Controls si trovano migliaia di referenze di strumenti e componentistica per la creazione e gestione di impianti industriali nei principali settori. Grazie a oltre 30 anni di esperienza sul campo, l’azienda ha stretto rapporti di partnership con importanti aziende produttrici, riuscendo a fornire ai clienti le soluzioni più adeguate in tempi brevi.

processo chimico, ci sono diversi fattori da considerare. I più importanti sono l’accuratezza e la ripetibilità dello strumento. Questi fattori sono essenziali per garantire che il prodotto finale soddisfi le specifiche desiderate e che il processo funzioni in modo efficiente. Inoltre, è necessario considerare il range di portate che lo strumento è in grado di misurare e regolare. È importante sapere se lo strumento è adatto all’applicazione specifica e se può funzionare nelle condizioni di processo presenti.

Un altro fattore chiave da considerare è la compatibilità dello strumento con i fluidi di processo. Molti strumenti a bassa portata sono progettati per funzionare con specifici tipi di fluidi ed è importante verificare se lo strumento è compatibile con i fluidi utilizzati nel processo.

Infine, è necessario considerare la facilità di installazione e manutenzione dello strumento. Verificate se lo strumento di portata può essere installato rapidamente e sottoposto a facile manutenzione. In questo modo si ridurranno al minimo i tempi di inattività e si otterrà un processo più regolare.

Accuratezza e ripetibilità per un processo efficiente e costante

In conclusione, gli strumenti di por-

tata svolgono un ruolo fondamentale per un funzionamento efficiente e costante dei processi chimici. Anche negli impianti di ricerca. Questi strumenti di portata, in particolare quelli progettati per portate inferiori a 1000 kg/h, sono studiati per misurare e regolare con precisione la portata di liquidi e gas a bassa portata e offrono un elevato grado di accuratezza e ripetibilità.

Quando si scelgono strumenti a bassa portata da utilizzare nei processi chimici, è necessario considerare fattori quali l’accuratezza, il range di portate, la compatibilità con i fluidi di processo e la facilità di installazione e manutenzione. Selezionando e implementando con cura gli strumenti di portata, il processo sarà più efficiente e la qualità del prodotto migliorerà. l

Tra i vantaggi principali dell’utilizzo dei misuratori di portata nei processi chimici sono l’elevato grado di precisione e ripetibilità e la possibilità di monitorare il processo con facilità

Endress+Hauser premia i dipendenti innovatori

Endress+Hauser ha dimostrato ancora una volta il suo impegno nell’innovazione. Nel 2023, l’azienda ha lanciato 20 nuovi prodotti e introdotto oltre 1.100 nuove opzioni di dispositivi. Anche i clienti dello specialista in tecnologie di misura e automazione hanno beneficiato di nuovi strumenti e processi migliorati. Le persone che hanno contribuito a questi progressi sono state premiate in occasione dell’incontro annuale degli innovatori alla Messe Basel.

Endress+Hauser continua a proteggere intensamente le proprie innovazioni. Nel 2023, l’azienda ha depositato per la prima volta 257 domande di brevetto per nuove invenzioni; sono stati concessi 723 nuovi brevetti. Il portfolio dei diritti di proprietà comprende quindi circa 8.900 brevetti e domande di brevetto che proteggono la proprietà intellettuale alla base dei prodotti, delle soluzioni e dei servizi dell’azienda.

All’Endress+Hauser Innovators’ Meeting vengono premiati i cervelli dietro le invenzioni commercialmente significative e gli innovatori particolarmente attivi. Per la prima volta, oltre 400 dipendenti dell’azienda hanno partecipato alle domande di brevetto.

I team sono stati premiati per sviluppi quali nuovi metodi per un funzionamento più semplice e sicuro dei dispositivi, una funzione per il rilevamento della formazione di schiuma nei serbatoi, una migliore generazione del segnale per la misura di portata a ultrasuoni nei gas e nuove funzioni diagnostiche ancora più complete che utilizzano la tecnologia Endress+Hauser Heartbeat.

“Stiamo promuovendo l’innovazione in tutti i settori della nostra azienda”, sottolinea Andreas Mayr, Chief Operating Officer di Endress+Hauser. Le domande di brevetto riguardano tutte le

aree di prodotto. Con il progredire della tecnologia di misura, cresce l’importanza delle soluzioni e dei servizi basati sul software, nonché del firmware, della connettività e dell’integrazione dei dispositivi. Anche le applicazioni cloud e l’intelligenza artificiale sono sempre più utilizzate. Un altro aspetto importante è l’analisi e la valutazione delle proprietà dei materiali. Nel 2023, Endress+Hauser spenderà oltre 267 milioni di euro in ricerca e sviluppo, pari al 7,2% del fatturato e al 10,4% in più rispetto all’anno precedente. Più di 1.300 dipendenti lavorano allo sviluppo di nuovi prodotti, soluzioni e servizi. Inoltre, i miglioramenti dei processi nella produzione, nella logistica, nell’IT e nell’amministrazione giocano un ruolo decisivo nel successo dell’azienda. “Un fattore importante per il

successo delle nostre innovazioni l’anno scorso è stato il fatto che molti team di inventori erano composti da dipendenti di diverse divisioni e sedi”, afferma Christine Koslowski, direttore dei diritti di proprietà intellettuale di Endress+Hauser.

“Il fatto che un numero maggiore di innovazioni stia emergendo al di là dei confini aziendali è evidente anche nei premi per il miglioramento dei processi e per il trasferimento di soluzioni già sviluppate ad applicazioni corrispondenti in altri settori”, continua Koslowski.

Sensori di contrasto per prodotti in rapido movimento

Wenglor – azienda tedesca che sviluppa, produce e commercializza sensori intelligenti, dispositivi di sicurezza e sistemi avanzati di elaborazione di immagini – amplia la propria gamma di sensori di contrasto con la nuova serie P1PW. I sensori di contrasto sono dispositivi utili a rilevare le differenze di luminosità o colore tra un oggetto e il suo sfondo. Sono dunque impiegati in applicazioni industriali dove è necessario identificare marcature, etichette, tacche o altri elementi visivi distintivi su prodotti o materiali in movimento rapido. Grazie alla luce bianca emessa e all’analisi della luce riflessa dall’ogget-

to nei colori rosso, verde e blu, la nuova serie P1PW è in grado di rilevare anche le più piccole differenze di contrasto in modo estremamente affidabile su qualsiasi tipo di superficie, materiale e colore (dai più intensi a quelli più tenui), indipendentemente dallo sfondo.

Grazie a tre modalità operative integrate, i sensori di contrasto serie P1PW offrono la massima flessibilità per essere impiegati in modo variabile come lettori di tacca, sensori di contrasto e per il rilevamento delle differenze di colore. Il principio di funzionamento è vincente: mentre in modalità lettore di tacca è possibile distinguere in modo affidabile tra marchio e sfondo utilizzando la maggiore differenza di contrasto di un canale cromatico, in modalità contrasto l’analisi dell’intensità luminosa media di tutti i canali cromatici consente di riconoscere le più piccole differenze di contrasto.

Handling flessibile di flaconi di profumo

Il sistema di alimentazione sviluppato da Teknics si adatta a diverse dimensioni, forme e superfici traslucide di bottigliette o tappi. E raggiunge alti livelli di velocità e precisione grazie ai robot SCARA di Stäubli Robotics.

Bottigliette di vetro presenti all’interno di vassoi di cartone con separatori a forma irregolare possono essere riempite con tempi ciclo inferiori a due secondi

Con la gamma GlassFeeder®, il fornitore spagnolo di soluzioni di automazione Teknics ha sviluppato un sistema di alimentazione unico nella sua flessibilità: grazie al deep learning, la macchina si adatta a diverse dimensioni, forme e superfici traslucide di bottigliette (o tappi) di profumo dai severi requisiti estetici, consentendo una gestione ottimizzata e senza sforzo di lotti di svariate dimensioni. La rapidità e la precisione di questa movimentazione sono ottenute grazie all’utilizzo di due robot SCARA sviluppati dall’azienda part-

ner Stäubli Robotics. Quadrato, rotondo, ottagonale, bombato, cilindrico... Quando si parla di profumi, non è solo la fragranza a fare la differenza, ma anche il contenitore. I designer dei packaging impiegano di fatto un’abile maestria nella creazione di bottigliette che siano all’altezza del profumo, in grado di dare un aspetto raffinato e generare, nella migliore delle ipotesi, un effetto “wow”.

Alimentazione automatizzata e flessibile di bottigliette di profumo La progettazione di qualsiasi macchi-

na per l’alimentazione di bottigliette di profumo richiede grande esperienza e impegno per riuscire a garantire un’automazione altamente flessibile e compatta. Altro carattere da considerare è che profumi e altri prodotti cosmetici generalmente non vengono prodotti in volumi di milioni di unità. Il design di ogni bottiglietta inoltre è unico nella forma e nella finitura superficiale (satinato, cromato, lucido), per non parlare del design e dei requisiti richiesti dal tappo di chiusura. La flessibilità è d’obbligo.

In questo campo, lo specialista dell’automazione Teknics, con sede a Barberá del Vallès, nei pressi di Barcellona, possiede un alto livello di competenza. Nel corso di 30 anni l’azienda, che oggi impiega circa 150 persone, si è guadagnata un’ottima reputazione per la progettazione e fornitura di soluzioni di automazione flessibili rivolte a clienti internazionali nei settori cosmetico, medicale, alimentare e dell’imballaggio.

Un sistema per bottigliette in vetro intelligente e modulare Una dimostrazione del know-how di Teknics è l’attuale gamma di soluzioni GlassFeeder. Questo sistema compatto presenta un design modulare e può essere facilmente integrato nelle linee di produzione dei clienti.

Al fine di garantire il massimo livello di flessibilità, il team di ingegneri di Teknics applica una tecnologia all’avanguardia: grazie a una modalità di deep learning (software basato sull’intelligenza artificiale), è possibile gestire in modo semplice e sicuro più dimensioni e forme di bottiglie. Come descrive Aleix Morera, direttore vendite di Teknics, “si tratta di un ottimo tandem: la flessibilità delle soluzioni AI e dei robot SCARA Stäubli consente alle nostre macchine di localizzare con precisione il prodotto in un breve tempo di ciclo, indipendentemente dalle dimensioni, dai colori, dalla luminosità, dalla finitura superficiale e dalle diverse altezze, anche con superfici cromate. Inoltre, offre la possibilità di una configurazione user-friendly, rapida e senza complicazioni, di un nuovo prodotto da parte di chiunque, anche dopo un semplice addestramento di base.

Tutto questo in meno di quattro ore”. Per quanto riguarda i vassoi il sistema di alimentazione si adatta in modo rapido e automatico a diversi formati e dimensioni, siano essi in cartone o in plastica, con o senza separatori, incorporati o termoformati. GlassFeeder offre la massima flessibilità e una soluzione ottimale per la manipolazione e l’alimentazione di bottigliette di profumo e altri prodotti cosmetici.

“Con queste caratteristiche, la gamma di soluzioni GlassFeeder è ideale per linee multi-riferimento con lotti sia grandi che piccoli, dove i cambi frequenti devono essere rapidi. Ciò consente all’utente di migliorare l’OEE e quindi ridurre il costo finale del prodotto. L’introduzione di nuovi codici articolo è molto intuitiva ed offre ai nostri clienti l’autonomia e la flessibilità necessarie all’interno della loro organizzazione”, afferma Morera.

Tutte le soluzioni GlassFeeder hanno un controllo qualità integrato che impiega un sistema di visione ad alta precisione che assicura il corretto orientamento delle bottigliette. Possono inoltre essere equipaggiati con diversi moduli opzionali in base alle esigenze del cliente, come ad esempio un sistema di marcatura laser o depallettizzazione, oppure un sistema di carico e scarico vaschette da pallet con robot collaborativo.

Due robot SCARA con fissaggio a soffitto

Le principali attività di movimentazione e alimentazione sono eseguite da

una coppia di robot compatti SCARA TS2-60 Stäubli. Ci sono diversi motivi per cui Teknics ha optato per il TS260 come migliore opzione per GlassFeeder. Aleix Morera: “I robot Stäubli sono molto resistenti e precisi e possono essere facilmente programmati. Sono anche la scelta migliore per molti dei nostri clienti che operano nei settori farmaceutico, medicale e alimentare, dove l’ambiente di utilizzo richiede un alto standard igienico. Un altro vantaggio è la facile integrazione del controllore CS9 del robot nell’intero sistema di automazione”.

In ogni soluzione GlassFeeder, il PLC è il padrone delle comunicazioni, filtrando le coordinate che il sistema di visione invia ai robot.

Un ciclo di due secondi con una precisione di 1,0 mm I due robot in ogni cella GlassFeeder sono fissati a soffitto per garantire il miglior sbraccio senza richiedere spazio aggiuntivo. Gli SCARA di Stäubli possono essere montati a soffitto senza alcuna restrizione. I sistemi di visione li guidano nel riempimento di vassoi di cartone con separatori di forma irregolare. Tutto questo avviene in tempi ristretti e con la massima accuratezza e ripetibilità: “Abbiamo bisogno di un tempo ciclo inferiore a due secondi con un’accuratezza di 1 mm, considerando il sistema di visione, l’errore della pinza e l’errore del robot. Le nostre pinze consentono l’autocentraggio del prodotto e cambi rapidi”, spiega Morera.

Grazie a queste funzioni e qualità uniche, le soluzioni GlassFeeder di Teknics sono diventate rapidamente un successo nell’industria cosmetica e nel portfolio macchine per l’automazione flessibile dell’azienda: la domanda ha superato le aspettative di Teknics fin dall’inizio, dimostrando che con questa macchina l’azienda è riuscita a realizzare pienamente i desideri degli utenti. l

Due robot SCARA Stäubli riempono le bottigliette presenti nei vassoi

Uno dei vantaggi dei robot Stäubli è la facilità di programmazione

Una soluzione a supporto dell’intralogistica

Già diversi anni fa VEGA ha avviato la modernizzazione dell’intera logistica aziendale, istituendo un’apposita divisione nel 2019, l’intralogistica. Un importante elemento nel nuovo sistemail robot a guida autonoma SOTO - da alcuni mesi supporta i processi produttivi presso il costruttore di tecnica di misura di livello, soglia di livello e pressione. “Nel quadro del progetto di modernizzazione, tra l’altro è stato riorganizzato il flusso di materiale all’interno di VEGA e il robot a guida autonoma ha

assunto un ruolo importante“, spiega Manuel Ernst, responsabile Intralogistica. È stato sviluppato in collaborazione con la start-up tecnologica Magazino, acquisita nel frattempo dallo specialista di intralogistica Jungheinrich. SOTO trasporta i contenitori con i singoli componenti dei sensori dal magazzino a scaffalature alte alla relativa linea di produzione. È in grado di “caricare” contemporaneamente fino a 16 contenitori del materiale, svolgendo un’ampia parte del lavoro dei collaboratori addetti al magazzino. “Si tratta soprattutto di lavori che richiedono ad esempio il sollevamento di carichi pesanti”, spiega Brigitte Sum, vice responsabile Intralogistica. Accanto alle postazioni di lavoro nella produzione, modernizzate prestando particolare attenzione all’ergonomia, anche SOTO contribuisce a preservare la salute dei collaboratori. “Sono stati necessari alcuni lavori preliminari per rendere possibile l’impiego di SOTO”, spiega Nelson da Costa Mira, assistente tecnico-logistico. Si sono

Yaskawa investe in Slovenia in un centro di assemblaggio e distribuzione

Yaskawa continua a rafforzare la propria capacità di produzione e distribuzione di robot in Europa con un investimento di 31,5 milioni di euro in Slovenia. Lo scorso 24 aprile, la cerimonia di posa della prima pietra a Kočevje, nel sud della Slovenia, ha segnato l’inizio della costruzione di un nuovo centro europeo di distribuzione e di assemblaggio per sistemi di saldatura robotizzata. Il nuovo centro di distribuzione sarà a tutti gli effetti un unico punto per la ricezione e l’evasione degli ordini di robot in Europa, Medio Oriente e Africa. Con l’avvio del FY 2025, si prevede un aumento della capacità di produzione e entro l’an-

no fiscale 2027 Kočevje gestirà almeno l’80% degli ordini della regione EMEA. Recentemente è stato messo in funzione un altro nuovo stabilimento di produzione presso la sede della Divisione Europea di Robotica ad Allershausen vicino a Monaco di circa 10.000 m². Ulteriori spazi produttivi e uffici sono stati creati anche a Nantes in Francia e a Torsås in Svezia.

A Kočevje Yaskawa creerà anche un nuovo stabilimento di assemblaggio per la costruzione di grandi impianti di saldatura robotizzata. La società del gruppo Yaskawa Ristro, fondata nel 1996, trasferirà le sue attività a Kočevje dalla sua attuale base a Ribnica.

dovuti creare percorsi larghi a sufficienza per consentire il transito senza problemi del robot. Era necessario anche scegliere una grandezza dei contenitori adeguata sia a SOTO, sia ai processi produttivi. Inoltre, è stata sviluppata ex novo la comunicazione tra il sistema operativo interno di VEGA e il robot.  Nel frattempo, i processi sono ben rodati. La richiesta digitale di materiali dal magazzino a scaffalature alte, che poi SOTO porta alla linea di produzione, funziona in maniera affidabile. Il robot si muove con destrezza all’interno dei capannoni di produzione, lungo i percorsi che condivide con i collaboratori e i carrelli di trasporto e sollevamento. È dotato di un gran numero di sensori con cui rileva l’ambiente circostante, in modo da poter reagire di conseguenza. Se la situazione lo richiede, SOTO frena oppure si ferma. Entro la metà del 2025 è previsto un ampliamento della flotta con altri due robot dello stesso modello, in modo da migliorare ulteriormente i processi nella produzione.

IL FUTURO A PORTATA DI UN CLICK

LA PIATTAFORMA MODULARE HMI ORCA CON IL NUOVO SISTEMA

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Con la nuova stazione operatore modulare ORCA, R. STAHL indica la direzione per la moderna visualizzazione ed operatività in area pericolosa. Gli HMI ORCA offrono funzionalità molto apprezzate per tenersi al passo con il progresso tecnologico proteggendo i propri investimenti per i prossimi 15 anni e oltre. Per saperne di più visita r-stahl.com/it/orca

M&A: una società di consulenza strategica che dialoga con gli imprenditori

Specializzata nelle operazioni di Merging & Acquisitions, SHC Advisor offre servizi in ambito gestionale, legale, amministrativo e fiscale, con diverse esperienze nel farmaceutico e nutraceutico. Come quella del supporto alla recente fondazione di ADL UNILAB, per iniziativa di ADL Farmaceutici e USP Group.

a cura di Alessandro Bignami

Un pool interdisciplinare formato da figure altamente competenti che fornisce un supporto professionale a 360 gradi sia per le acquisizioni sia per le cessioni di azienda: SHC Advisor offre servizi integrati di consulenza in ambito strategico, gestionale, legale, amministrativo e fiscale. Specializzata nella gestione di operazioni di acquisto e vendita di aziende (M&A), coadiuva e supporta il cliente nel raggiungimento degli obiettivi strategici prefissati. Ha all’attivo diverse esperienze nei settori farmaceutico e nutraceutico, l’ultima delle quali riguarda la fondazione di ADL UNILAB, frutto della partnership fra ADL Farmaceutici, supportata proprio da SHC, e USP Group.

Per saperne di più sia su quest’ultima operazione, sia su SHC Advisor e le acquisizioni e cessioni effettuate con industrie dei settori farmaceutico e nutraceutico, abbiamo incontrato i soci

fondatori Franco Ponsone, Filippo Ponsone e Marco Fanti, nonché il Ceo di ADL UNILAB Antonio de Laurentiis.

Franco Ponsone, quando e da quali premesse è nata SHC Advisor?

Franco Ponsone: “SHC è stata fondata all’inizio del 2018. Operativamente le attività hanno decollato in piena pandemia quando, dalla volontà mia e di alcuni partner, si è consolidata come una boutique esclusivamente rivolta all’M&A, coinvolgendo, come attori delle operazioni, sia investitori istituzionali sia altri imprenditori principalmente appartenenti al tessuto delle PMI italiane. SHC Advisor rappresenta l’unione di diversi professionisti, ex dirigenti e imprenditori che hanno messo a disposizione della neonata boutique le competenze, le conoscenze e le professionalità maturate in tanti anni di lavoro in vari ambiti industriali. Possiamo dire che è stato fatto un melting pot, un’integrazione e collaborazione interdisciplinare tra figure altamente competenti per offri-

re ai clienti un supporto professionale a 360 gradi sia per le acquisizioni sia per le cessioni di azienda. Tengo a precisare che io sono stato uno dei fondatori della società, ma dal 2021 sono presidente onorario. Prima di allora ho potuto portare alla società le mie competenze e conoscenze personali acquisite negli anni come top manager di varie aziende italiane e multinazionali, appartenenti a diversi settori tra cui alcune industrie farmaceutiche e nutraceutiche. A titolo di esempio cito solo gli anni in cui sono stato vice-presidente international di Bristol Myers Squibb. Infine, per 17 anni, prima di fondare SHC Advisor, sono stato socio e ammnistratore delegato di un gruppo industriale dedicato alla produzione di macchinari per il mondo della ceramica e ho seguito operazioni di acquisizione/vendita di azien-

de come imprenditore. Questo è il motivo per cui comprendo le dinamiche e i sentimenti dei miei clienti imprenditori. Insieme a me l’altro socio fondatore di SHC Advisor è Marco Fanti”.

Marco Fanti, socio fondatore di SHC Advisor:

“Operiamo in diversi mercati verticali, ma con un focus nel settore, molto complesso, della farmaceutica e nutraceutica: abbiamo acquisito da poco un mandato lato acquirente da parte di un importante gruppo farmaceutico”

Marco Fanti, ci racconta qualcosa di Lei e delle attività di SHC Advisor?

Marco Fanti: “Sono avvocato e ho lavorato per tanti anni in Mediaset con un ruolo manageriale strategico dove, tra l’altro, mi sono occupato di legal operations management nei settori del M&A, outsourcing activities e contratti commerciali per quanto riguarda la parte legale e organizzativa di tutte le attività del Gruppo. Come Partner

di SHC Advisor seguo personalmente gli aspetti legali iniziali delle prime fasi delle operazioni in cui definiamo i nostri rapporti con il cliente, mentre nelle fasi successive, legate al progetto, SHC collabora con studi legali specializzati in M&A. Oltre a questo, presidio l’altro ramo di SHC Advisor: la nostra divisione che si occupa delle cessioni ed acquisizioni delle farmacie. Questo settore è diventato particolarmente dinamico a seguito delle novità introdotte dalla ‘Legge annuale per il mercato e la concorrenza’ (L. n. 124 del 4 agosto 2017 entrata in vigore il 24 agosto 2017) che ha esteso anche alle società di capitali la possibilità di essere titolari dell’esercizio delle Farmacie private in misura non superiore, a livello regionale, al 20% del totale degli esercizi esistenti.

Tornando alla parte M&A mi preme precisare che SHC Advisor opera in diversi mercati verticali, ma ha un focus nel settore, molto complesso, della farmaceutica e nutraceutica. Ad esempio, abbiamo acquisito da poco un mandato buy side – lato acquirente – da parte di un importante gruppo farmaceutico, mentre dal 2021 abbiamo già concluso diverse

operazioni con altre aziende ed investitori di questi mercati. A seconda dei casi seguiamo il compratore o il venditore”.

Filippo Ponsone, partner e business analist di SHC Advisor, come si svolgono nel dettaglio le operazioni del processo di vendita di un’azienda?

Filippo Ponsone: “La vendita di un’azienda è un processo complesso e può variare a seconda delle circostanze specifiche dell’azienda e del mercato. SHC Advisor offre sempre un servizio su misura. I clienti ci arrivano principalmente dai passa parola e da un network di conoscenze, ci cercano. Nel primo contatto con il potenziale cliente chiariamo i reciproci ruoli ed il fatto che noi operiamo con mandato a success fee in esclusiva; questo vuol dire che se decidiamo di seguire un progetto siamo noi i primi a credere nel successo dell’operazione. Per attuare una vendita di azienda sono necessari una serie di passaggi cruciali. Prima di tutto quando si acquisisce un cliente, che vuole vendere la sua azienda, è indispensabile fare uno studio approfondito del mercato di riferimento, attraverso degli strumenti particolari e software. Viene poi preparata da SHC una prima valutazione dell’impresa, completa di analisi di bilancio, da condividere con il proprio cliente, proprietario dell’azienda stessa, per determinare il suo valore sul mer-

Filippo Ponsone, socio fondatore di SHC Advisor: “Avendo molto chiaro il quadro dei desiderata del cliente, nei primi incontri filtriamo il più possibile le richieste del compratore o del venditore, ed individuiamo degli accordi non solo ragionevoli per entrambe le parti ma in una logica win win”

cato. Successivamente, viene preparato un quadro completo di presentazione dell’azienda denominato Information Memorandum, che viene utilizzato come base di presentazione ai potenziali acquirenti. Viene poi sviluppata una strategia di vendita su misura, che include il targeting di specifici acquirenti i quali vengono sempre pre-approvati dal venditore. Una volta individuato il potenziale acquirente, si passa alla fase di negoziazione, ossia la parte pre LOI (lettera d’intenti - manifestazione d’interesse)”.

Cosa succede quando un investitore o un imprenditore vi incarica di individuare un’azienda da comprare? Filippo Ponsone: “L’approccio con il cliente che desidera acquisire un’azienda rimane invariato rispetto al precedente caso ed ovviamente anche lo studio del mercato di riferimento. SHC

svolgerà una ricerca per individuare l’azienda o le aziende da acquisire che risponderanno ai parametri target definiti dal nostro cliente potenziale acquirente. In questo caso siamo quindi in posizione ‘buy side’ che ha caratteristiche differenti e più limitanti rispetto alla precedente posizione, sell side, in quanto può capitare che non ci siano aziende disponibili alla vendita o che siano in un numero limitato. In altri casi invece individuiamo più di un’azienda target e procediamo prima di tutto con una fase di screening, poi guidiamo il potenziale acquirente, nostro cliente, nella scelta dell’azienda desiderata o, se è capiente, nell’acquisizione di più società. Chi acquista sceglie i professionisti che si occuperanno della due diligence e in questa fase SHC Advisor sarà la loro principale interfaccia e continuerà a fornire supporto e verifica alle operazioni per conto del proprio cliente”.

E come si svolge la fase di negoziazione?

Filippo Ponsone: “La fase di negoziazione, che è simile sia nel caso sell side sia in quello buy side, viene sempre portata avanti da noi insieme ai nostri clienti. SHC Advisor conosce i deside-

rata economici e contrattuali dei propri clienti siano esse aziende in vendita o investitori, pertanto portiamo avanti una fase di pre-trattativa prima della due diligence. In particolare, le aspettative dei nostri clienti non sono solo economiche ma anche contrattuali come ad esempio: la scelta di rimanere in azienda dopo la vendita e a quali condizioni, o la richiesta di far rimanere un familiare dell’imprenditore, o le scelte relative alla parte immobiliare da affittare o cedere. Lato buy side, le esigenze sono ovviamente il valore dell’investimento che l’acquirente si sente di mettere in campo e le caratteristiche precise dell’azienda che desidera acquisire. Avendo molto chiaro il quadro dei desiderata del cliente, nei primi incontri filtriamo il più possibile le richieste del compratore o del venditore ed individuiamo degli accordi non solo ragionevoli per entrambe le parti ma in una logica win win”.

Diceva che i settori farmaceutico e nutraceutico sono fra quelli in cui operate di più ed avete maggior esperienza: può citarmi qualche caso che avete seguito?

Filippo Ponsone: Certo. Tra gli esempi di società del settore che abbia-

mo seguito c’è Named (crasi di NAtural MEDicine), società produttrice di un’ampia gamma di prodotti nutraceutici, fitoterapici e dispositivi medici, con sede a Lesmo, in Brianza. Rappresentava una delle più importanti proprietà familiari del settore e nel 2021 SHC Advisor ha seguito la cessione del 100% delle quote individuando il compratore: il fondo White Bridge Investments. Un altro caso è stato quello di AQUA VIVA, società di produzione di integratori a marchio proprio per la linea sportiva e linea benessere con sede in San Marino, che SHC ha supportato ed accompagnato al raggiungimento degli obiettivi strategici prefissati. AQUA VIVA è stata, infatti, acquisita al 100% da Siberian Health s.r.o., importante gruppo nutraceutico internazionale con base a Praga. Il closing tra le due aziende, unite da importanti sinergie commerciali e produttive, è avvenuto nei primi mesi del 2023”.

Altro esempio è quello della nascita di ADL UNILAB. Ne parliamo direttamente con il CEO dell’azienda. Antonio de Laurentiis, come è nata la collaborazione con SHC Advisor? Antonio de Laurentiis: “La conoscenza è nata da un’amicizia in comune qualche tempo prima. Il mio staff ed io ci siamo resi conto che le persone di SHC sono di uno standing elevato ed abbiamo instaurato sin da subito un ottimo dialogo: pertanto, quando, dopo diversi mesi, abbiamo deciso di iniziare la nostra operazione ci siamo rivolti al loro team”.

Vuole descriverci l’operazione? Cosa avete richiesto a SHC advisor? Antonio de Laurentiis: “Premessa: nel corso del triennio 2021-2024, così come fortemente raccomandato dal Presidente del nostro Cda Giorgio Basile, abbiamo consolidato un nuovo modello di business e un nuovo approccio

Gli uffici di SHC Advisor a Milano

al mercato che riguarda lo sviluppo di nutraceutici, cosmetici e medical devices innovativi, con l’obiettivo di continuare ad investire in ricerca e sviluppo e consolidare la proprietà intellettuale dell’azienda. L’impatto di que-

sto modello sulla politica commerciale è quello di rendere necessaria l’individuazione di partner distributivi per la realizzazione di alleanze strategiche. SHC Advisor ci ha seguito in diverse fasi, la prima è stata quella di aiutarci ad individuare un partner, disposto a investire e realizzare con noi l’operazione. È stato scelto USP Group, gruppo mondiale dedicato alla salute del consumatore operante in 12 paesi europei; con loro abbiamo costituito la nuova azienda ADL UNILAB, che ha come missione quella di sviluppare e commercializzare prodotti nutraceutici, cosmetici e dispositivi medici in ambito woman healthcare. Il primo obiettivo che ci siamo posti è quello di migliorare la presenza sul mercato e le performance di vendita di alcune linee di prodotti uro-ginecologici selezionati per i mercati italiano ed internazionale. Adesso siamo a tre mesi di attività congiunta con USP Group e siamo estremamente soddisfatti dei risultati finora ottenuti. Abbiamo potuto constatare come SHC Advisor sia stata in grado di individuare questa opportunità che è tutt’altro che banale in quanto USP è un’azienda con un fatturato significativo e una presenza geografica world wide oltre che con una cultura aziendale al-

Antonio de Laurentiis, fondatore di ADL Farmaceutici e CEO di ADL UNILAB: “SHC Advisor ci ha seguito in diverse fasi, a partire dall’individuazione del partner in USP Group, gruppo mondiale dedicato alla salute, con cui abbiamo costituito ADL UNILAB, che sviluppa e commercializza nutraceutici, cosmetici e dispositivi medici in ambito woman healthcare”

lineata alla nostra visione, con valori e competenze complementari alle nostre, il che ci aiuta notevolmente ad ottimizzare le operazioni commerciali e a garantire una partnership strategi ca di lunga durata”.

Quali sono i principali obiettivi del la neonata ADL UNILAB?

Antonio de Laurentiis: come dicevo, ha in primis lo scopo di sviluppare il business del portafoglio prodotti uro-ginecologici in tutta Ita lia ed in vari paesi europei, coeren temente con la presenza di USP. L’o biettivo è quello, per quanto riguar da il mercato nazionale, di diventare uno dei principali player, perseguen do il modello dell’informazione medi co scientifica in modo da illustrare al la classe medica il vantaggio compe titivo dei prodotti per la soluzione di problematiche legate alla uro-gineco logia. ADL UNILAB ha inoltre già inca ricato una società di recruiting del per sonale, specializzata nella individua zione di figure professionali in questo settore, in modo da inserire in ADL UNILAB, entro la fine dell’anno, non meno di 20 informatori medico-scien tifici operanti nel nord Italia. In con clusione, adesso che le attività opera tive sono state avviate da qualche me se mi sento di affermare che per me è motivo di orgoglio il fatto che ADL Farmaceutici, azienda campana fon data dal sottoscritto 12 anni fa, sia riuscita a concludere un’operazione con un partner dello standing di USP Group. Inoltre, ci tengo a sottolinea re che SHC Advisor ha svolto brillan temente il suo compito nella fase due che è stato quello di supportarci e far dialogare la nostra realtà, una PMI, da un lato, e una azienda multinaziona le come UPS Group dall’altro. La prin cipale criticità dell’operazione è stata, infatti, la capacità di parlarsi, di com prendersi e di allinearsi sui diversi pia ni strategici”.

Un interno della sede di ADL Farmaceutici

Perché l’accessibilità delle terapie geniche sarà un tema cruciale

Le terapie geniche rappresentano l’approccio più innovativo che promette di curare in modo definitivo molte malattie derivanti da mutazioni di un singolo gene. La disponibilità sul mercato e l’accesso a tali trattamenti è tuttavia ancora molto limitato, in conseguenza dei prezzi molto elevati dei prodotti. Analizziamo i fattori principali alla base di questo problema e alcune possibili soluzioni avanzate per superarli.

Le terapie geniche (box 1) rappresentano attualmente la frontiera più avanzata per la cura di malattie che erano rimaste finora orfane di trattamenti efficaci. Una frontiera che potrebbe aprire, per la prima volta nella storia, la possibilità di curare definitivamente con un solo intervento molte patologie derivanti da mutazioni di un singolo gene (box 2). Questo approccio presenta, tuttavia, ancora molti aspetti che richiedono ulteriori approfondimenti e valutazioni. Le terapie basate su tecnologia CRISPR-Cas9 sono un particolare sottogruppo delle terapie geniche (box 3).

Ultime ad aver ottenuto approvazione regolatoria, il primo prodotto di questa categoria ad essere stato autorizzato nel gennaio 2024 da parte della statunitense FDA e a febbraio 2024

da parte della Commissione europea è Casgevy (exagamglogene autotemcel [exa-cel]) per il trattamento della beta-talassemia dipendente da trasfusioni e dell’anemia falciforme in pazienti di più di 12 anni d’età. Secondo Vertex Therapeutics, l’azienda che commercializza il prodotto in Europa, sarebbero più di 8 mila i pazienti talassemici eleggibili al nuovo trattamento nel Vecchio Continente. Per quanto riguarda l’anemia falciforme, significativo è che non si tratti di una malattia poi così rara, con circa 300 mila nuovi nati ogni anno che ne sono affetti (dati IQVIA [1]). Nonostante il potenziale offerto dal nuovo trattamento approvato, quanti di essi potranno effettivamente accedervi dipenderà dalle negoziazioni con le varie autorità nazionali responsabili per le politiche di prezzo e rim-

borso. Per il momento, dal sito dell’azienda produttrice si apprende l’obiettivo di attivare circa 25 centri specializzati in Europa (la somministrazione richiede, infatti, procedure e cautele particolari, tipiche dei centri ospedalieri specializzati nel trapianto di cellule staminali).

Quello dell’accesso e della sostenibilità delle terapie geniche (e di quelle cellulari) è un tema chiave che, negli anni a venire, determinerà l’effettiva fruibilità dei nuovi interventi terapeutici. Facciamo un punto sulla situazione attuale del settore e sulle possibili prospettive per il futuro.

Interventi mirati in aree terapeutiche chiave

Secondo i dati IQVIA [1], oltre i tre quarti dei prodotti di terapia genica attualmente in sviluppo sarebbero basati sulla tecnologia CRISPR-Cas9; di questi, la maggior parte è ancora in uno stadio precoce, spesso pre-clinico, del percorso verso l’approvazione. Le malattie ematologiche rappresentano il target principale per gli inter-

venti di editing genomico (27%), seguiti dalle malattie tumorali (18%) e da quelle del sistema nervoso centrale (figura 1). Sempre più spesso, però, l’attenzione degli sviluppatori si va estendendo a patologie caratterizzate da una prevalenza più vasta (tabella 1) [2].

L’approccio terapeutico basato su tecniche di editing genomico non manca di molti punti ancora aperti. Da un lato, la sostenibilità delle produzioni deve confrontarsi con processi particolarmente complessi, anche dal punto di vista della scalabilità e soprattutto ove s’impieghino vettori virali [1]. A livello geografico, i costi elevati potrebbero rendere particolarmente difficile, ad esempio, l’accesso al trattamento contro l’anemia falciforme da parte dei pazienti dell’Africa sub-Sahariana, zona endemica della malattia.

Il prezzo di questo tipo di terapie sarebbe in linea, secondo IQVIA, con quello di altri tipi d’interventi una tantum potenzialmente curativi di ultima generazione. Vertex riporta un

costo per il trattamento dell’anemia falciforme con Exa-cel lungo tutto l’arco di vita pari a 4-6 milioni di dollari. In questo caso, però non si avrebbe a che fare unicamente con malattie rare, e quindi con pochi pazienti eleggibili: le platee di persone che potrebbero beneficiare di questi trattamenti potrebbero essere in realtà più ampie, con i conseguenti problemi di accesso

che ne potrebbero derivare. Come già avvenuto per le terapie CAR-T, inoltre, il fatto che il trattamento debba essere somministrato in centri specializzati e autorizzati potrebbe indurre molti pazienti a rinunciare, a seguito alla necessità di onerosi spostamenti. Sarebbe quindi importante, secondo IQVIA, che tutti gli attori coinvolti, dalle aziende produttrici ai sistemi sanitari e ai centri ospedalieri, s’impegnassero per mettere a punto nuovi modelli in grado di ridurre le attuali barriere a livello infrastrutturale.

Non mancano preoccupazioni anche in tema di sicurezza ed eticità di questo tipo di trattamenti, in quanto si potrebbero avere effetti anche in regioni diverse del DNA del paziente rispetto al target terapeutico, che potrebbero portare a effetti indesiderati. Nel caso, inoltre, che le modifiche indotte dall’editing genomico avvenissero a livello delle cellule germinali, esse verrebbero ereditate anche dalla progenie del paziente.

La sostenibilità economica delle terapie geniche

Disporre di terapie in grado di curare definitivamente una certa malattia potrebbe anche voler dire per le azien-

Box 1 - Cosa sono le terapie geniche

Le terapie geniche fanno parte della grande famiglia delle cosiddette “terapie avanzate”, che comprende al suo interno anche le terapie cellulari e quelle di rigenerazione tissutale. Le terapie geniche, a loro volta, possono assumere forma diversa a seconda che il “principio attivo” somministrato al paziente sia rappresentato da frammenti di DNA, da varie tipologie di RNA (ne abbiamo parlato sul numero di aprile-maggio), ovvero che venga effettuato direttamente un intervento sul materiale genetico del paziente grazie al ricorso alle tecniche CRISPR-Cas9. Molte malattie, spesso rare, dipendono da difetti genetici. Si può trattare di una mutazione di una singo-

la base della sequenza di DNA, da cui può derivare la produzione di una proteina che ha perso, in tutto o in parte, la sua normale funzionalità. In altri casi può venire a mancare un intero tratto di sequenza codificante, con formazione di una proteina troncata. Molte malattie rare si trasmettono su base ereditaria, ma non mancano anche quelle derivanti da esposizione ad agenti ambientali tossici e mutageni.

Le terapie geniche possono dar luogo a diversi tipi d’intervento, come ad esempio rimpiazzare il gene mancante o difettoso, inserire un gene utile al trattamento delle malattie o silenziare i geni che ne sono causa.

A tal fine, il nuovo materiale gene-

de la perdita di importanti guadagni derivanti dalle trattamenti a lungo termine tipici delle malattie croniche. Quest’arma a doppio taglio che caratterizza le terapie geniche (non solo le CRISPR) era stata evidenziata già nel 2018 da un report di Goldman Sachs [3] e da uno studio dell’I-

tico viene inserito nelle cellule dei pazienti mediante il ricorso ad appositi vettori ingegnerizzati per veicolarlo al sito d’azione desiderato. Esempi tipici sono i vettori virali, in cui i virus utilizzati sono modificati per evitare il rischio di trasmissione di malattie infettive. Tali vettori possono essere iniettati direttamente al paziente, con produzione in situ delle cellule modificate, oppure vengono prelevate cellule del paziente (del midollo osseo o di altri tessuti), che vengono quindi ingegnerizzate in laboratorio e nuovamente infuse per somministrare il trattamento. Sempre più spesso vengono utilizzate come vettori anche particelle nanolipidiche. (fonte: FDA)

CER (Institute for Clinical and Economic Review) [4].

Quest’ultimo aveva evidenziato come, per risultare economicamente sostenibile secondo gli attuali criteri di valutazione costo-efficacia, il prezzo del farmaco genico di terapia singola Luxturna (voretigene neparvovec) per il

trattamento di una forma di distrofia retinica ereditaria sarebbe dovuto essere minore del 75-82% rispetto agli 850 mila dollari del prezzo fissato negli USA. In Italia, voretigene neparvovec è stato ammesso al rimborso da parte del Sistema sanitario nazionale a gennaio 2021; la singola terapia ha un costo di 594 mila euro e può essere somministrata unicamente in ospedale (classe H) a pazienti che presentano tutti i requisiti definiti dall’Agenzia italiana del farmaco. [5] Uno studio pubblicato nel 2022 [6] ha utilizzato modelli di prezzi basati sui costi affrontati per le attività R&D, insieme alle popolazioni di pazienti eleggibili e ai costi di produzione, per calcolare il possibile costo effettivo di due terapie avanzate di recente approvazione: Libmeldy (OTL-200, terapia genica per la leucodistrofia metacromatica) e Zolgensma (AVXS-101, terapia genica per l’atrofia muscolare spinale). I prezzi di listino dei due prodotti ammonterebbe-

Figura 1 - Principali aree terapeutiche per le terapie geniche (fonte: IQVIA, [1])

ro, secondo l’articolo, rispettivamente a 3 milioni di euro e a 1,9 milioni di euro per trattamento. I risultati ottenuti dallo studio indicano un prezzo per trattamento pari a 1,048 milioni di euro per OTL-200 e di 380 mila euro per AVXS-101; un dato comunque da interpretare con cautela, sottolineano gli autori, in seguito alle incertezze nei parametri di input utilizzati, a loro volta derivanti dalla poca trasparenza sui costi di sviluppo e produzione da parte delle aziende farmaceutiche.

L’Italia ha fatto un po’ la storia nello sviluppo delle nuove terapie geniche e cellulari e la sta facendo anche nelle modalità per favorirne l’accesso, almeno nel campo delle malattie ultra-rare. Strimvelis, la terapia genica per l’immunodeficienza ADA-SCID sviluppata dall’Istituto San Raffaele-Telethon per la terapia genica (SR-TIGET), a partire da settembre 2023 è prodotta e distribuita da Fondazione

Tabella 1 - Principali indicazioni in aree terapeutiche rare vs prevalenti

(fonte: adattato da Pharmaphorum Deep Dive, [2])

Malattie rare

Anemia falciforme

Emofilia

Retinite pigmentosa

Sclerosi laterale amiotrofica

Talassemia

Mucopolisaccaridosi

Sclerosi multipla

Telethon [7]. Il trasferimento dell’autorizzazione AIC alla Fondazione da parte della Commissione europea fa seguito alla decisione di disinvestire nel prodotto da parte di Orchard Therapeutics, società anglo-statunitense che a sua volta era subentrata al primo licenziatario Glaxo SmithKline. L’Ospedale San Raffaele di Milano è l’unico centro europeo autorizzato per questa terapia genica, che è stata somministrata in totale a 45 pazienti di venti diversi paesi nel periodo 2016-2023.

Molte malattie, spesso rare, dipendono da difetti genetici. Si può trattare di una mutazione di una singola base della sequenza di DNA, da cui può derivare la produzione di una proteina che ha perso la sua normale funzionalità. In altri casi può venire a mancare un intero tratto di sequenza codificante, con formazione di una proteina troncata

Malattie prevalenti

Osteoartrite

Diabete e complicazioni correlate

Malattia di Parkinson

Ischemia critica degli arti

Degenerazione maculare

Infarto

HIV

Malattia di Alzheimer

Le proposte per favorire accesso e sostenibilità I pericoli per la sostenibilità dei sistemi sanitari derivanti dall’entrata in scena delle terapie geniche e cellulari sono stato ribaditi anche da un report dell’Office for Health Economics (OHE) [8]. Se i benefici per il paziente sono chiaramente individuabili, sottolinea il documento, quelli per i sistemi sanitari richiedono una valutazione più complessa, che tenga conto della malattia in questione e delle terapie già disponibili per curarla. Il valore delle terapie geniche, inoltre, dipenderebbe anche dal fatto che il guadagno in salute derivi soprattutto da un allungamento della vita del paziente piuttosto che da una migliore qualità della vita. In quest’ultimo caso, infatti, potrebbero generarsi importanti risparmi per i sistemi sanitari a causa dei minori accessi alle strutture ospe-

Box 2 - Alcuni target per le terapie geniche e cellulari

• Malattie croniche - ulcere croniche e diabetiche, ulcere da pressione e venose;

• Difetti ossei - difetti della cartilagine del ginocchio e dell’anca;

• Tumori - della pelle, del sangue, della prostata, del fegato, dei reni;

• Malattie genetiche rare, malattie oculari e cardiovascolari.

(fonte: IQVIA [9])

Box 3 - La prima terapia CRISPR-Cas9 approvata

Casgelvy (exa-cel), la prima terapia cellulare di editing genetico basata su tecnologia CRISPR-Cas9 ad essere stata approvata, può essere somministrata solo in centri specializzati nel trapianto di cellule, che devono venire debitamente autorizzati. La somministrazione delle cellule staminali modificate permette di eliminare o ridurre fortemente la necessità di trasfusioni per i pazienti affetti da beta-talassemia o anemia falciforme eleggibili al trattamento. La beta-talassemia ha finora comportato un importante impatto per la vita dei pazienti che ne sono affetti, a seguito della necessità di ricorrere a trasfusioni periodiche di sangue e a terapia chelante del ferro durante l’intero arco di vita. Il ricorso a trapianti di cellule staminali da donatori compatibili si è rilevato poco praticabile, a causa della scarsità di donatori.

L’approccio sviluppato da CRISPR Therapeutics, in collaborazione con Vertex Therapeutics, prevede che le cellule ematopoietiche e progenitrici del paziente stesso siano sottoposte a editing genomico a livello della specifica regione eritroide enhancer del gene BLC11A, grazie a una doppia scissione mirata del doppio filamento di DNA.

L’intervento porta alla produzione di alti livelli di emoglobina fetale (HbF) nei globuli rossi; si tratta della forma di emoglobina che traporta l’ossigeno, naturalmente presente durante lo sviluppo del feto e che si trasforma dopo la nascita nella forma adulta della proteina.

(fonte: CRISPR Ther., Vertex Ther., EMA)

Tabella 2 - Alcune possibili opzioni per il pricing delle terapie geniche e cellulari

(fonte: IQVIA, [9])

Pagamento Pagamento

Pagamento in Ribasso in

filo di rischio dei nuovi prodotti. Produttori e autorità, inoltre, dovrebbero concordare strategie di prezzi responsabili, che permettano ai sistemi sanitari di condividere il valore economico delle terapie geniche. Sul lungo periodo, infine, la possibile entrata in scena delle versioni generiche di questi prodotti potrebbe favorire la competizione, con una conseguente riduzione dei prezzi.

Attualmente il problema del rimborso delle terapie geniche (e di quelle cellulari) è spesso affrontato in mo-

Annualità in una tantum su base annuale base agli esiti base agli esiti base agli esiti Il pagatore paga Il pagatore concorda Il pagatore paga in Il pagatore paga in Il pagatore paga un prezzi prefissati di pagare un prezzo fisso anticipo solo una parte anticipo il prezzo pieno prezzo fisso, con pagamenti in anticipo, senza per la terapia, ma in rate del prezzo prefissato. del farmaco, ma riceve distribuiti su varie rate, transazioni successive. periodiche, spalmando Se la terapia raggiunge uno sconto se il medicinale ma solo se il trattamento il costo nel tempo. gli esiti prespecificati, non raggiunge gli esiti continua a raggiungere il pagatore paga prespecificati. gli esiti prespecificati. interamente la parte restante.

daliere. Altri elementi da considerare nella valutazione dovrebbero includere, secondo l’OHE, la numerosità dei prodotti di terapia genica che arrivano al mercato e quella delle relative popolazioni di pazienti, sistemi di prezzi basati sul valore che il singolo prodotto è in grado di apportare e considerazioni sul basso tasso di competizione per questo segmento di mercato, conseguente al fatto che il numero

di pazienti potenzialmente eleggibili si andrebbe riducendo via via in parallelo all’aumento alle persone che vi hanno avuto accesso.

Tra i possibili strumenti suggeriti dal report di OHE per favorire l’entrata sul mercato di un numero sempre maggiore di terapie geniche figurano, sul breve periodo, il ricorso a Managed Entry Agreements (MEA), pensati per ridurre il possibile impatto derivante dal pro-

do diverso dai diversi paesi. Gli Stati Uniti, ad esempio, non prevedono alcun meccanismo formale di rimborso, al pari di Singapore e Corea del Sud; nel Regno Unito il rimborso avviene in base a considerazioni sul singolo caso, mentre in Australia il programma governativo Life Saving Drugs Program (LDSP) fornisce sussidi per le terapie trasformative ad alto costo per le malattie rare che non rispondono alle

abituali aspettative dello schema costo-efficacia PBS (Pharmaceutical Benefits Scheme)[9]. Sulla base di questi dati, IQVIA ha preso in esame i fattori che possono contribuire a rendere riluttanti le autorità nello sviluppo di schemi formali di rimborso per le terapie geniche e cellulari.

Tra i punti individuati vi è il fatto che spesso questi trattamenti vengono utilizzati solo come ultima linea di terapia, quindi su coorti di pazienti eleggibili ridotte rispetto al numero teorico. Le valutazioni di health technology assessment sul valore attribuito al singolo prodotto al fine di determinarne il prezzo sono attualmen-

L’Ospedale San Raffaele di Milano è l’unico centro europeo

autorizzato per la terapia genica

Strimvelis per l’immunodeficienza

ADA-SCID, che è stata sviluppata

dall’Istituto San Raffaele-Telethon e che, a partire da settembre 2023, è prodotta e distribuita da Fondazione Telethon

te basate anche su considerazioni di efficacia clinica e sicurezza, elementi che spesso risultano difficili da stimare per questi prodotti, sovente autorizzati tramite percorsi regolatori accelerati e sulla base di evidenze ancora limitate e di solito basate su endpoint surrogati. Gli studi clinici pilota, aggiunge il documento, si basano spesso su un unico braccio di sperimentazione, senza comparazione con una terapia di riferimento. Sul piano delle valutazioni di costo, potrebbe risultare complesso ottenere dati di costo relativi alle spese mediche dirette, alle spese non mediche (per esempio caregiver, servizi sociali ecc.) e ai co-

Riferimenti bibliografici

[1] S. Lutzmayer, A. Wright, Rewriting the Code: Gene-editing Therapeutics, IQVIA Blog, 06 July, 2023, https://www.iqvia.com/ blogs/2023/07/rewriting-the-code-gene-editing-therapeutics

[2] Gene therapies for prevalent diseases in Europe – the perfect storm of economic sustainability?, Pharmaphorum Deep Dive, https://deep-dive.pharmaphorum.com/magazine/communications-and-commercialisation-2/ gene-therapies-europe-economic-sustainability/

[3] T. Kim, Goldman Sachs asks in biotech research report: ‘Is cu-

sti indiretti rapportati agli aspetti di produttività. Il rapporto di IQVIA sottolinea anche la mancanza di un approccio standardizzato alla valutazione di questi prodotti da parte delle varie autorità di HTA dei diversi paesi. A livello politico, inoltre, in molti casi verrebbe data priorità al contenimento dei costi per i sistemi sanitari, che può portare a richieste di co-pagamento più elevate, come in Giappone. IQVIA suggerisce quindi di utilizzare modelli alternativi di pagamento, ad esempio affrontando le incertezze mediante contratti basati su milestone al raggiungimento di specifici obiettivi clinici (tabella 2). l

ring patients a sustainable business model?’, CNBC, https:// www.cnbc.com/2018/04/11/goldman-asks-is-curing-patients-a-sustainable-business-model.html

[4] Retinal Disease. An assessment of voretigene neparvovec, ICER; January 2018, https://icer.org/assessment/inherited-retinal-disease-2018/

[5] AIFA concede la rimborsabilità a Luxturna, Osservatorio terapie avanzate, 21/1/2021, https://www. osservatorioterapieavanzate.it/ terapie-approvate/aifa-concede-la-rimborsabilita-a-luxturna

[6] F.W. Thielen, R.J.S.D. Heine, S. van den Berg, R.M.T. ten Ham, C.A. Uyl-de Groot, Towards sustaina-

bility and affordability of expensive cell and gene therapies? Applying a cost-based pricing model to estimate prices for Libmeldy and Zolgensma, Cytotherapy, https://doi. org/10.1016/j.jcyt.2022.09.002

[7] Il farmaco per la terapia genica dell’ADA-SCID sarà prodotto e distribuito da Telethon, IRCCS Ospedale San Raffaele blog, 12 settembre 2023, https://www. hsr.it/news/2023/settembre/telethon-farmaco-terapia-genica-malattia-ada-scid

[8] G. Hampson, A. Towse, Exploring the Financial Sustainability of Gene Therapies, OHE, https://www.ohe. org/publications/exploring-financial-sustainability-gene-therapies/

In questo numero abbiamo parlato di…

CHIMICA E FARMACEUTICA

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