ICF, Rivista dell'industria Chimica e Farmaceutica N2 Aprile/Maggio 2023

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ATTUALITÀ

La proposta Ue per la riforma della legislazione farmaceutica

MACCHINE Linea di riempimento basata sugli isolatori

MANUTENZIONE Supportare le aziende chimiche nella gestione degli asset

INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA

RIVISTA
ANNOXIV NUMERO2 APRILE/MAGGIO2023 www.interprogettied.com POSTE ITALIANE SPA - SPED. IN ABB. POSTALE 70% - LO/MI - COSTO COPIA €10,00 HPTFE + SiC Scambiatori di calore www.guastallo.com
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4 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA Sommario Sommario INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf HPTFE + SiC Scambiatori di calore INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA RIVISTA DELL’ icf 6 Editoriale Due riforme per ridisegnare il mercato farmaceutico 8 Storia di copertina Scambiatore di calore HPTFE + Carburo di Silicio per applicazioni gravose 12 Attualità Farmaci più accessibili e innovativi: ecco la riforma proposta dall’Ue 16 Attualità 26 Appuntamenti 30 Ricerca 32 Ambiente 34 Qualità Risk Management: un nuovo approccio decisionale Risk-Based 38 Ingegneria e impiantistica Impianti per una industria attenta all’ambiente 42 Macchine 44 Macchine Linea di riempimento basata sugli isolatori

APR/MAG 2023 NUMERO 2

50 Macchine Soluzione per il confezionamento pharma, con gemello digitale

52 Macchine

54 Macchine Tecnologie per l’intera catena di processo dei solidi

58 Componenti Sistemi avanzati per la regolazione dei fluidi

61 Componenti

62 Software Tank Clean: il software di simulazione della procedura di spruzzatura

64

Manutenzione Supportare le aziende chimiche nella gestione degli asset

74

Transizione digitale Così l’industria farmaceutica può diventare una smart factory

72

Sicurezza Valvole di isolamento compatibili con tutte le polveri

79

Automazione/strumentazione Un cambiamento nella comunicazione industriale

80

Elenco inserzionisti Colophon

“Il futuro della farmaceutica dipenderà dallo sviluppo delle biotecnologie: la ricerca e il rapido ed ampio accesso a questi farmaci sono fattori chiave, oltre che per generare salute, anche per lo sviluppo del Paese”.

Fabrizio Greco, presidente di Assobiotec (Federchimica), pagina 18

Sommario RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 5
Aprile/Maggio 2023

Due riforme per ridisegnare il mercato farmaceutico

Due fondamentali riforme proposte dalla Commissione Ue potrebbero, in caso di approvazione, ridisegnare lo scenario dello sviluppo, della produzione e della vendita di farmaci in Europa. La prima riguarda la revisione della legislazione farmaceutica e una raccomandazione del Consiglio europeo sulla resistenza antimicrobica. La seconda interessa la proprietà intellettuale, in particolare l’unitarietà dell’SPC (i certificati di protezione complementare) e l’attivazione delle licenze obbligatorie in caso di emergenze di sanità pubblica.

Le due riforme hanno diverse interconnessioni e devono comunque essere sottoposte il vaglio del Parlamento (che verrà rinnovato nel 2024) e del Consiglio europeo. Ma il dibattito è già in corso, soprattutto tra gli addetti ai lavori, che attraverso le principali associazioni industriali hanno già espresso commenti e non poche critiche, seppure con posizioni diverse sui singoli punti.

Uno dei principali obiettivi della bozza di riforma del regolamento è quello di incentivare un mercato farmaceutico davvero unico, premiando per esempio le aziende che lanciano un nuovo prodotto contemporaneamente in tutti gli stati membri, superando così l’attuale frammentazione, dovuta in gran parte alla scelta dei produttori di puntare sui mercati più redditizi o dove vigono migliori condizioni a livel-

lo di prezzi e rimborsi. Le nuove misure, che cercano anche di dare delle risposte alle esi genze sorte in tempi di pandemia, punteran no a velocizzare l’arrivo sul mercato di nuovi farmaci, riducendo i tempi di valutazione dell’EMA dalla media attuale di 400 gior ni a 180 e a 150 in caso di emergenze sanitarie. Viene inoltre spinto il moni toraggio delle possibili carenze di me dicinali critici e delle vulnerabilità nelle catene di approvvigionamento.

L’esperienza della pandemia ha inciso anche sul le proposte in materia di proprietà intellettuale, con l’introduzione delle licenze obbligatorie in caso di emergenze per la salute pubblica, che entrerebbero in gioco come estrema risorsa e in modo centralizzato a livello europeo, sempre nell’ottica di una minore frammentazione rego latoria.

Alcune associazioni industriali, pur rilevando delle positività, sottolineano i rischi per il futu ro della ricerca e sviluppo continentale a causa della riduzione del periodo di protezione regola toria, oltre che la difficoltà del lancio contem poraneo dei prodotti in tutti i paesi Ue. Sotto la lente anche le licenze obbligatorie, che secondo Efpia non permetterebbero alle aziende di sce gliere i partner ritenuti più affidabili.

Il percorso delle riforme è dunque iniziato, ma si prospetta non certo privo di insidie.

Editoriale 6 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Aprile/Maggio 2023

Scambiatore di calore HPTFE + Carburo Silicio per applicazioni gravose

La mission di Fluortecno è quella di comprendere e risolvere le problematiche dei propri clienti in campo industriale. Ciò ha permesso all’azienda di mettere a punto soluzioni innovative, tra cui spicca la famiglia di scambiatori GuardianTM.

Storia di copertina 8 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA

Il gruppo che fa capo alla famiglia Guastallo nasce come azienda trasformatrice del PTFE e dei suoi derivati. A tale originaria produzione si è poi affiancata quella relativa alla fabbricazione di una vasta gamma di materie plastiche industriali mediante processo di stampaggio, e quindi la capacità di realizzare processi di finitura secondo le specifiche formulate dai clienti. Significativi, a tale proposito, gli investimenti fatti in macchinari di tornitura e fresatura. In virtù di queste sinergie oggi il gruppo è certamente in grado di dare un’efficace risposta ai committenti in termini di gamma dei materiali e dei lotti di produzione, ma anche in termini di servizi di consulenza e di confronto tecnologico, arrivando finanche alla realizzazione di prototipi.

Lo scambiatore GuardianTM

Forte di un know-how specialistico acquisito nella veste di “fornitore di pezzi stampati e lavorati su misura” per clienti industriali del chimico e del farmaceutico, nel 2002 il gruppo della famiglia Guastallo è arrivato a mettere a punto una sua originale tecnologia finalizzata alla fabbricazione di una famiglia di scambiatori, denominata GuardianTM. Sempre nel 2002 è stato depositato un brevetto a livello comunitario riguardante questo tipo di piastra, tuttora unica sul mercato europeo.

Tre le versioni di questa famiglia di scambiatori:

• GuardianTM 1.0, indicato per applicazioni che prevedono temperature fino a 200°C e 6 bar di pressione. La tenuta tubi/piastra è garantita da un sistema formato da o-ring in perfluoroelastomero KaflonTM e da boccole in GuaflonTM;

• GuardianTM 3.0, in cui sono presenti più punti di tenuta su ogni singolo tubo, con interposta camera di si-

curezza che può essere pressurizzata o lasciata a pressione atmosferica. Questa soluzione prevede tre tenute ai fluidi; due di queste sono collocate sulle piastre di separazione ausiliarie in acciaio inossidabile o PTFE CaF2.

È anche disponibile una versione MultiPurpose con entrambe le piastre in PTFE armato, denominata Guardian™ 3MP. Tale versione costituisce il massimo grado di versatilità e sicurezza raggiungibile degli scambiatori di calore attualmente in commercio, grazie alla doppia ridondanza dei sistemi di tenuta e alla particolare configurazione delle piastre in PTFE armato. Gli scambiatori Guardian™ hanno avuto un’ottima affermazione nel settore chimico-farmaceutico, essendo stati scelti da molte società produttrici di principi attivi. Tuttora questa linea produttiva è oggetto di importanti investimenti anche perché, mentre il settore del piping rivestito in PTFE ha risentito dei rallentamenti della chimica di base, il piping di specialità sta moltiplicando le sue applicazioni. Il progetto GuardianTM combina l’esperienza maturata dall’azienda nella trasformazione del PTFE con la conoscenza dei processi produttivi per la realizzazione

dell’armatura interna in acciaio. Gli scambiatori sono equipaggiati con il migliore materiale per guarnizioni, il Kaflon 725™, mentre le boccole filettate sono realizzate in Guaflon™, un PTFE caricato/modificato con un alto modulo elastico.

Storia di copertina RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 9
Aprile/Maggio 2023
In apertura e a fianco, scambiatori di calore GuardianTM

L’evoluzione continua

Grazie all’esperienza in campo maturata negli anni, Fluortecno ha potuto sviluppare una serie di nuovi progetti, che prevedono l’utilizzo combinato di materiali costruiti con le più recenti tecnologie a tecnologie di sistema ben consolidate come ad esempio il materiale brevettato e registrato Kaflon™, il perfluoroelastomero morbido e chimico resistente. Sviluppato nel reparto R&D del gruppo Guastallo grazie al supporto di una ricerca che ha coinvolto alcune industrie chimiche e il dipartimento di Fisica Chimica dell’Università di Milano e Alessandria, è una mescola che unisce l’inerzia chimica del PTFE alla morbidezza ed elasticità della gomma.

Successivamente e fino a pochi mesi fa sono state formulate altre mescole speciali con performance molto

elevate come per esempio il Kaflon™ 760N nero, il 620W Kaflon™ white FDA USP VI, fino al 700N idoneo e speciale per ammine 1050.

Il Kaflon™ resiste a temperature d’esercizio fino a 321°C e all’aggressione chimica di acidi e basi forti quali l’acido nitrico, l’acido solforico, l’idrossido di sodio e di potassio, nonché a solventi, eteri ed esteri, a idrocarburi aromatici, a olii minerali e sintetici utilizzati in modo spinto anche nelle sanificazioni in ambienti medicali. Non ultimo, il Kaflon™, rispetto agli altri perfluoroelastomeri attualmente in com-

mercio, è disponibile a condizioni di consegna e di prezzo nettamente vantaggiose.

Approvato FDA e 3A, il Kaflon™ costituisce l’alternativa ideale al FEP o al PTFE per applicazioni chimiche e farmaceutiche negli attacchi clampati e Kamlock e nei connettori per il trasporto di fluidi pericolosi ad alta contaminazione.

Il Kaflon è prodotto orgogliosamente da Fluortecno nei propri stabilimenti in provincia di Bergamo e nel nuovo R&D Center di Cividate (BG), in futuro anche in clean room. Per ulteriori informazioni: www.guastallo.com. l

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Farmaci più accessibili e innovativi: ecco la riforma proposta dall’Ue

Una legislazione più semplice, in grado di migliorare la disponibilità dei medicinali e contenerne i prezzi, oltre che di rafforzare la competitività dell’industria farmaceutica europea e la lotta alla resistenza antimicrobica. Questi gli scopi principali della maggiore riforma da oltre 20 anni.

La Commissione propone la riforma più ampia in oltre 20 anni della legislazione farmaceutica dell’UE per renderla più agile, flessibile e adeguata alle esigenze dei cittadini e del-

le imprese dell’UE. La revisione punta a migliorare la disponibilità e l’accessibilità, anche in termini di prezzi, dei medicinali. L’intento è quello di sostenere l’innovazione e di dare slancio alla competitività e all’at-

trattiva dell’industria farmaceutica dell’UE, promuovendo al contempo i parametri ambientali più elevati. Oltre alla riforma la Commissione presenta anche una proposta di raccomandazione del Consiglio. per inten-

12 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Attualità

sificare la lotta contro la resistenza antimicrobica.

I medicinali autorizzati nell’UE non giungono ancora ai pazienti con sufficiente rapidità e non sono accessibili in egual misura in tutti gli stati membri. Vi sono notevoli lacune in termini di risposta a esigenze mediche non soddisfatte, malattie rare e resistenza antimicrobica. I prezzi elevati dei trattamenti innovativi e le carenze di medicinali rimangono causa di forte preoccupazione per i pazienti e i sistemi sanitari. Inoltre, per conservare la propria attrattiva come luogo per gli investimenti e mantenere il proprio ruolo di leader mondiale nello sviluppo di medicinali, l’UE deve adattare il proprio sistema normativo alla trasformazione digitale e alle nuove tecnologie, pur riducendo la burocrazia e semplificando le procedure. Da ultimo, le nuove norme devono mitigare l’impatto ambientale della produzione di medicinali in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo.

La revisione comprende proposte di una nuova direttiva e di un nuovo regolamento che rivedono e sostituiscono la legislazione farmaceutica esistente, anche per quanto riguarda i medicinali per uso pediatrico e

per le malattie rare. La revisione mira a conseguire i seguenti obiettivi principali:

• creare un robusto mercato unico dei medicinali tale da garantire che tutti i pazienti nell’intera UE dispongano di un accesso tempestivo ed equo a medicinali sicuri, efficaci e a prezzi accessibili;

• continuare a offrire un quadro attraente e favorevole all’innovazione per la ricerca, lo sviluppo e la produzione di medicinali in Europa;

• ridurre drasticamente gli oneri amministrativi accelerando fortemente le procedure, velocizzando il rilascio delle autorizzazioni per i medicinali in modo che queste giungano più rapidamente ai pazienti;

• migliorare la disponibilità e garantire che i medicinali possano essere forniti sempre ai pazienti, indipendentemente dal luogo in cui vivono nell’UE;

• contrastare la resistenza antimicrobica e la presenza di farmaci nell’ambiente seguendo un approccio “One Health”;

• migliorare la sostenibilità dal punto di vista ambientale dei medicinali.

Per conseguire questi obiettivi la riforma interessa l’intero ciclo di vita dei medicinali.

I punti fondamentali della proposta

1) Migliore accesso a medicinali innovativi e a prezzi accessibili per i pazienti e i sistemi sanitari nazionali: nuovi incentivi incoraggeranno le aziende a mettere i propri medicinali a disposizione dei pazienti in tutti i paesi dell’UE e a sviluppare prodotti che rispondano a esigenze mediche non soddisfatte. Sarà anche facilitata la messa a disposizione più rapida dei medicinali generici e biosimilari e saranno semplificate le procedure di autorizzazione all’immissione in commercio. Saranno introdotte misure di maggiore trasparenza dei finanziamenti pubblici per lo sviluppo farmaceutico e sarà incentivata la produzione di dati clinici comparativi.

2) Promozione dell’innovazione e della competitività grazie a un quadro normativo efficiente e semplificato: la riforma creerà un contesto normativo favorevole all’innovazione per lo sviluppo di nuovi medicinali e il riposizionamento di quelli esistenti. L’Agenzia europea per i medicinali (EMA) fornirà fin dalle fasi iniziali un migliore sostegno normativo e scientifico agli sviluppatori di medicinali promettenti in modo da facilitarne l’approvazione rapida e aiutare le PMI e gli sviluppatori senza scopo di lucro. Saranno accelerate la valutazione scientifica e l’autorizzazione dei medicinali (ad esempio, le procedure di autorizzazione dell’EMA richiederanno 180 giorni, meno della media attuale di circa 400 giorni) e gli oneri amministrativi saranno ridotti grazie a procedure semplificate (ad esempio, abolendo in moltissimi casi il rinnovo dell’autorizzazione all’immissione in commercio e introducendo procedure più semplici per i medicinali generici) e alla digitalizzazione (ad esempio, presentazione delle domande e informazione sul prodotto in formato elettronico). Saranno mantenuti in vigore i più elevati parametri di qualità, sicurezza ed efficacia per l’autorizzazione dei medicinali.

La riforma creerà un contesto normativo favorevole all’innovazione per lo sviluppo di nuovi medicinali e il riposizionamento di quelli esistenti

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Attualità

Saranno più facilmente e rapidamente disponibili i medicinali generici e biosimilari e saranno semplificate le procedure di autorizzazione all’immissione in commercio

3) Incentivi efficaci all’innovazione: la protezione normativa fino a un massimo di 12 anni per i medicinali innovativi, associata ai diritti di proprietà intellettuale esistenti, garantirà che l’Europa si mantenga un polo attraente per gli investimenti e l’innovazione. Per creare un mercato unico dei medicinali, con la riforma il sistema di protezione normativa passerà dall’attuale approccio universale a un quadro più efficace di incentivi all’innovazione che promuova anche gli interessi della sanità pubblica. A tal fine, la riforma propone un periodo minimo di protezione normativa di 8 anni prorogabile nei casi seguenti: se i medicinali sono immessi sul mercato in tutti gli Stati membri, se rispondono a esigenze mediche non soddisfatte, se sono effettuate sperimentazioni cliniche controllate, o se viene sviluppata una nuova indicazione terapeutica. La combinazione dei diritti di proprietà intellettuale esistenti e dei nuovi periodi di protezione normativa manterrà inoltre il vantaggio competitivo nello sviluppo farmaceutico dell’UE, che offre una protezione tra le più ampie a livello mondiale. Grazie alla riforma, la ricerca e lo sviluppo si concentreranno sul-

le esigenze principali dei pazienti, che godranno di un accesso più tempestivo ed equo ai medicinali in tutta l’UE.

4) Affrontare le carenze di medicinali e garantire la sicurezza dell’approvvigionamento: la riforma introduce nuovi obblighi di monitoraggio delle carenze di medicinali in capo alle autorità nazionali e attribuisce all’EMA un ruolo di coordinamento più incisivo. Saranno rafforzati gli obblighi in capo alle imprese, tra cui la comunicazione anticipata di informazioni sulle carenze e sui ritiri di medicinali, oltre all’elaborazione e all’aggiornamento di piani di prevenzione delle carenze. Sarà stabilito un elenco UE dei medicinali critici e saranno valutate le vulnerabilità delle relative catene di approvvigionamento, con raccomandazioni specifiche sulle misure richieste alle imprese e agli altri portatori di interessi delle catene di approvvigionamento. Inoltre la Commissione potrà adottare misure giuridicamente vincolanti per rafforzare la sicurezza dell’approvvigionamento di specifici medicinali critici.

5) Una migliore tutela dell’ambiente: grazie a una migliore applicazione delle attuali prescrizioni sarà possibile limitare le eventuali conseguenze negative dei medicinali sull’ambiente e sulla salute pubblica.

6) Lotta alla resistenza antimicrobica: la resistenza antimicrobica è considerata una delle tre principali minacce per la salute nell’UE. La riforma prevede incentivi mediante voucher trasferibili alle imprese che investono in nuovi antimicrobici capaci di far fronte ai patogeni resistenti, rimediando in tal modo all’attuale fallimento del

mercato. Per preservare l’efficacia degli antimicrobici, saranno inoltre introdotte misure volte all’uso prudente di tali preparati, tra cui prescrizioni modificate in materia di confezionamento e ricette.

Un approccio “One Health” contro la resistenza antimicrobica

Gli antimicrobici sono medicinali di importanza cruciale. Nel corso degli anni, però, il loro uso eccessivo e improprio ha portato a un aumento della resistenza antimicrobica, il che significa che gli antimicrobici perdono efficacia e il trattamento delle infezioni è sempre più difficile quando non impossibile. Per questo motivo il pacchetto proposto oggi comprende anche una proposta di raccomandazione del Consiglio che contiene misure complementari per contrastare la resistenza antimicrobica nei settori della sanità umana, della salute animale e dell’ambiente, grazie al cosiddetto approccio “One Health”.

La proposta sostiene l’uso prudente degli antimicrobici raccomandando obiettivi concreti e misurabili per ridurne l’uso e promuovere livelli elevati di prevenzione delle infezioni, in particolare in ambiente ospedaliero, e di controllo nel campo della sanità umana. La proposta migliora inoltre la consapevolezza del pubblico, l’istruzione e la formazione dei professionisti pertinenti e promuove la cooperazione tra i portatori di interessi di tutti i settori pertinenti.

Gli obiettivi raccomandati, elaborati con il sostegno del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), tengono conto delle situazioni nazionali (diversità di livelli di consumo di antimicrobici e di diffusione dei principali patogeni resistenti nei vari Stati membri). Consentono inoltre di monitorare meglio i progressi che saranno realizzati nei prossimi anni. l

14 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Attualità

Antares Vision Group investe in Isinnova con una quota del 15%

Antares Vision Group, multinazionale italiana protagonista nel settore della tracciabilità e del controllo qualità che garantisce la trasparenza di prodotti e filiere attraverso la gestione integrata dei dati, ha rilevato una quota pari al 15% del capitale sociale di Isinnova Srl, la start-up tecnologica bresciana di Cristian Fracassi che abilita e rende accessibile l’innovazione tecnologica con progetti come le maschere ossigeno salvavita durante l’emergenza Covid-19 o le protesi low-cost per l’Ucraina. L’ammontare complessivo pagato per la quota è di 1,5 milioni euro.

Nata nel 2014, Isinnova si propone come centro di ricerca e sviluppo, oltre che fornitore di servizi di innovazione, e si definisce come “Knowledge-Intensive Business Service”. Svolge, inoltre, il ruolo di intermediario, per trasferire idee

e tecnologie da un settore in cui sono pensate ad un altro che ha un fabbisogno tecnico o un problema da risolvere.

“L’innovazione tecnologica ha sempre rappresentato un driver importante per la nostra crescita: su base annua, il 7-8% dei ricavi viene investito in Ricerca e Sviluppo, a cui vanno aggiunti gli investimenti in start-up tecnologiche. Con Isinnova, quindi, società con cui stiamo già collaborando per alcuni progetti, continuiamo a investire in innovazione, confidando di sviluppare congiuntamente soluzioni innovative soprattutto nell’ambito del controllo qualità dei prodotti e puntando sull’evoluzione futura dei settori in cui operiamo”, commenta Massimo Bonardi, Co-CEO di Antares Vision Group.

La collaborazione tra Antares Vision Group e Isinnova è già attiva con l’in-

gegnerizzazione del carrello intelligente (Medication Management Platform) e con il cosiddetto drone di Pen Tec (società che dal 2021 fa parte di AV Group), una unità che analizza i gas del packaging.

L’intesa prevede la nomina da parte di AV Group di un membro (su tre) o di due (su cinque) del Consiglio di amministrazione di Isinnova; la partecipazione di Antares Vision Group al Comitato Scientifico di Isinnova; accordi di ricerca e sviluppo per l’impegno, da parte di Isinnova, nelle attività individuate da AV Group; la titolarità dei diritti economici e di sfruttamento delle invenzioni sviluppate e il diritto di prelazione da parte di Antares Vision per l’analisi e lo sfruttamento (tramite acquisto di licenze esclusive, con relativo pagamento di royalties), delle ulteriori invenzioni e sviluppi di Isinnova.

Chimici e fisici in prima linea per la salute della collettività

La FNCF (Federazione nazionale degli ordini dei chimici e fisici) ha ricevuto la medaglia d’oro al merito della Sanità pubblica. La consegna è avvenuta lo scorso 27 aprile dal Presidente della Repubblica Ser-gio Mattarella, coadiuvato dal Ministro della Salute Orazio Schillaci. Un gesto che riconosce il valore del lavoro svolto da chimici e fisici di tutta Italia, in particolare durante l’emergenza Covid-19, ma che può essere esteso alla quotidiana attività di tutela della salute svolta non soltanto nelle strutture del servizio sanitario nazionale, negli enti di ricerca e controllo, ma su tutti i fronti pubblici e privati.

Come più volte ricordato dalla presidente della FNCF, Nausicaa Orlandi, la tutela della salute collettiva è parte integrante del DNA di chimici e di fisici in tutti gli aspetti, proprio per le loro specifiche competenze su settori ad alto impatto e ricadute sulla salute, sull’alimentazione e sull’ambiente.

“I chimici e fisici rappresentano un imprescindibile supporto nel campo della salute e dell’ambiente nello specifico della nostra professione, attraverso attività analitiche e di monitoraggio, ricerca, perizie e referti, indagini chimiche, fisiche e di diagnostica strumentale, attività complessa di preven-

zione e valutazione dei rischi, formulazione di prodotti, attività di controllo di processi, prodotti ed alimenti”, ha detto la presidente Orlandi.

Il ruolo dei professionisti chimici e fisici durante l’emergenza è stato fondamentale nella gestione della salute e sicurezza sul lavoro in fase di ripresa, nella ricerca applicata nell’ISS, nella stesura dei protocolli, nella validazione dei dispositivi di protezione individuale, nella formulazione di sanificanti e nell’attivazione di piani di sanificazione e disinfezione e nella verifica dello loro efficacia, nella valutazione degli impatti ambientali correlati all’impiego di trattamenti sanificati, nelle attività di monitoraggio ed analisi, oltre che nella gestione di acque e rifiuti in ambito civile, sanitario e produttivo.

Attualità 16 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
La presidente della FNCF Nausicaa Orlandi accanto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Faravelli trionfa ai Communicator Awards

I vincitori del 29° Annual Communicator Awards sono stati annunciati dall’Academy of Interactive and Visual Arts (AIVA) il 2 maggio 2023. Tra i vincitori di questa manifestazione internazionale, anche l’italiana Faravelli, distributore internazionale di materie prime chimiche. L’azienda milanese è stata infatti premiata con due Awards of Excellence – il massimo riconoscimento – per le campagne FARAemotions (categoria Design Features-Overall Design) e “Behind a great group are always great women” (categoria General-Corporate Social Responsibility). Inoltre, ha ricevuto un Award of Distinction per The Great Satisfaction Campaign (categoria Campagne pubblicitarie B2B - categoria Film e Video). Gli Award of Excellence, che rappresentano il più alto riconoscimento, sono assegnati ai progetti giudicati come i migliori del settore. L’Award of Distinction viene

assegnato ai progetti che superano gli standard del settore in termini di qualità e risultati.

“Siamo davvero felici di ricevere questi riconoscimenti da un’organizzazione così prestigiosa come l’AIVA e siamo grati alla giuria per il suo apprezzamento”, afferma Silvia Di Tommaso, responsabile della comunicazione di Faravelli. “Vincere ai Communicator Awards è per noi una grande soddisfazione e una conferma del nostro lavoro. I complimenti per l’importante risultato vanno anche al team creativo di Puzzle per il supporto nello sviluppo dei nostri progetti di comunicazione”.

Fondati quasi tre decenni fa, nel 2023 i Communicator Awards hanno ricevuto circa 3.000 candidature da parte di aziende, agenzie, studi di comunicazione di tutte le dimensioni, il che lo rende, a livel-

lo globale, uno dei più grandi premi del suo genere.

I Communicator Awards sono giudicati e curati da AIVA - the Academy of Interactive & Visual Arts, l’Accademia delle Arti Interattive e Visive, attraverso un gruppo su invito composto da professionisti di alto livello provenienti da rinomate aziende del settore dei media, della comunicazione, della pubblicità, della creatività e del marketing.

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Assobiotec (Federchimica): “Serve sviluppare l’innovazione biofarmaceutica, attraendo più sperimentazione clinica in Italia e introducendo nuovi modelli farmacoeconomici per un rapido accesso alle cure migliori”.

Farmaci e terapie straordinarie, per lo più biotech, hanno cambiato e stanno cambiando la storia naturale di tante gravi malattie curandone le cause, prevenendo complicazioni, evitandone la progressione. Agli importanti vantaggi per i pazienti in termini di salute e qualità di vita, si associano anche maggiori costi per l’accesso alle terapie, un elemento che viene visto dai sistemi sanitari pubblici come minaccia alla sostenibilità del sistema.

Come garantire e conciliare lo sviluppo di importanti innovazioni farmaceutiche, tra cui quelle raggiunte grazie alle terapie biotech, con un accesso rapido e sostenibile?

A Roma, lo scorso aprile, in occasione dell’evento “Innovazione Farmaceutica. Valore, nodi e modelli di sviluppo dalla ricerca all’accesso” promosso da Assobiotec (Associazione nazionale di Federchimica per lo sviluppo

delle biotecnologie) in collaborazione con Osservatorio Sanità e Salute, si è cercato di dare risposta a questa domanda di stringente attualità, che sempre più richiederà una risposta urgente se si considera che nel 2030, secondo le stime dell’OCSE, saranno biotech l’80% dei farmaci.

Mondo della ricerca, comparto industriale, responsabili politici e decisori istituzionali si sono così confrontati su alcune aree critiche che riguardano l’innovazione farmaceutica con particolare riferimento alla sperimentazione clinica e al valore dei farmaci innovativi, cercando di trovare il difficile punto di equilibrio tra il progresso scientifico che i pazienti e la società in generale chiedono e un accesso sostenibile necessario per i sistemi sanitari pubblici.

“L’innovazione farmaceutica è un processo globale che porta valore ai pazienti e alla Società

e viene generato ad ogni passo del percorso che porta un’idea a diventare soluzione”, ha dichiarato Fabrizio Greco, presidente di Assobiotec. “Il nostro Paese ha bisogno di crescere nella ricerca di base e nel suo passaggio alle realtà produttive, ma già oggi può sfruttare le grandi competenze esistenti nel SSN per diventare più attrattivo per la ricerca clinica, un importante volano che permette ai pazienti di accedere anticipatamente a terapie innovative, offre opportunità di crescita professionale a medici e ricercatori e consente al SSN benefici, tra investimenti e costi evitati, stimati in 2,77 euro per ogni euro investito. Ma per ottenere questo – prosegue Greco – è necessario riconoscere il valore delle terapie innovative con modelli farmacoeconomici che valutino adeguatamente i benefici e i costi evitati nel lungo periodo. Il futuro della farmaceutica dipenderà dallo sviluppo delle biotecnologie: la ricerca e il rapido ed ampio accesso a questi farmaci sono fattori chiave, oltre che per generare salute, anche per lo sviluppo del Paese”.

La trilogia: “Il valore dell’innovazione farmaceutica”

L’evento è stato anche la cornice per la presentazione della pubblicazione “Il valore dell’Innovazione farmaceutica” di Stefano Vella, Professore di Metodologia della ricerca cli-

nica dell’Università Tor Vergata di Roma. Si tratta di un’opera in tre volumi che partendo dalla descrizione delle aree terapeutiche ad alta innovatività affronta aspetti normativi e regolatori, anche a livello europeo, fino all’analisi di nuovi modelli di valutazione dell’innovazione, per il paziente e per la società, e alla tematica cruciale rappresentata dall’accesso ai medicinali.

“Nell’ultimo capitolo di questa trilogia – commenta Vella – toccherò anche l’essenziale aspetto dell’accesso all’innovazione, nei Paesi più ricchi ma anche in quelli più poveri. Perché l’innovazione è un valore solo se arriva a tutti coloro che ne hanno bisogno. E toccherò il problema globale dell’accesso all’innovazione per i Paesi più poveri: è un aspetto che mi tocca da vicino, avendo lavorato per tanti anni sulla pandemia HIV/AIDS, che rappresenta un modello virtuoso di accesso ai farmaci, ad esempio attraverso il voluntary licensing che, pur garantendo il diritto di proprietà intellettuale nei Paesi più ricchi, la rimodula per i Paesi poveri”.

Attualità 18 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
“Investire nella ricerca e nell’accessibilità dei biofarmaci”
Fabrizio Greco, presidente di Assobiotec (Federchimica)

Egualia: “Servono politiche industriali per la filiera del farmaco”

L’associazione dei produttori di generici ha partecipato al primo tavolo della farmaceutica e del biomedicale, voluto dal governo: “Confidiamo nell’agevolazione degli investimenti locali che garantiscano una maggiore indipendenza strategica nell’approvvigionamento di medicinali e principi attivi per l’Italia”.

Il tavolo della farmaceutica e del biomedicale, voluto dai Ministri Adolfo Urso e Orazio Schillaci, riunitosi al ministero delle Imprese e del made in Italy alla fine dello scorso marzo, rappresenta il primo nucleo della cabina di regia chiesta dalle aziende in vista di un co-

ordinamento nazionale delle politiche di settore che coinvolga tutti gli interlocutori della filiera del farmaco. Il percorso avviato accende i riflettori sulle prospettive di una filiera produttiva strategicamente importante non solo per la salute pubblica ma anche per la competitività e la sfida geopolitica globale.

Per Egualia – l’assocazione che rappresenta l’industria dei farmaci generici equivalenti, dei biosimilari e delle Value Added Medicines – la prima vera sfida da vincere è quella della sostenibilità industriale, che per il comparto si declina in tre nodi:

• costi totali di produzione dei medicinali equivalenti: aumentati nel 2022 del 21% rispetto al 2021 (quasi un miliardo di euro di extra costi);

• prezzi di rimborso dei farmaci SSN: per oltre il 25% dei farmaci in lista di trasparenza (circa 2mila prodotti utilizzati da migliaia di persone) inferiori ai 5 euro;

• payback: i nuovi farmaci determinano il 76% della crescita complessiva della spesa per acquisti diretti e nel 2023 farmaci innovativi per una spesa pari a 300 milioni usciranno dal fondo dedicato, incrementando il ripiano a carico di tutti. Oggi il ripiano delle aziende di equivalenti e biosimilari quota oltre il 10% del fatturato: un onere giudicato dall’associazione non più sostenibile che mette a rischio la continuità delle forniture. I dati sulle revoche e cessate commercializzazioni di AIC degli ultimi tre anni documentano l’aggravarsi della situazione: le AIC revocate nel primo trimestre 2023 sono già il 66% di quelle notificate nell’anno 2022 (957, contro le 1.460 registrate l’anno prima); su un totale di circa 300 cessate commercializ-

zazioni registrate da AIFA nel 2022 circa 120 riguardano famaci equivalenti.

“È divenuto improcrastinabile programmare un adeguamento dei livelli di rimborso delle fasce di farmaci a più alto rischio di indisponibilità”, comunica la delegazione di Egualia che ha partecipato al tavolo: “Prima di tutto quelli in lista di trasparenza entro i 5 euro di rimborso e quelli sterili iniettabili fuori brevetto venduti in ospedale. È necessario poi eliminare o sospendere almeno l’onere dell’1,83% sui farmaci della convenzionata, che da temporaneo è diventa tassa strutturale. È infine importante aprire un confronto sulle risorse disponibili per la spesa per acquisti diretti: per le imprese off patent che vendono in gara il payback è diventato insostenibile, mentre ci sono risorse non utilizzate che potrebbero servire a ridurre l’impatto per le imprese. È poi urgente mettere mano al sistema di preavviso delle carenze, riportando i termini, le procedure e le sanzioni a meccanismi più efficaci sulle reali carenze, più sostenibili e gestibili per le imprese e la PA. Guardando ai meccanismi di acquisto pubblici, è necessario invece virare verso modelli multi-aggiudicatari anche per le gare ospedaliere di farmaci fuori brevetto di sintesi chimica, come recentemente suggerito dalla Commissione Ue e come sta già avvenendo in alcuni paesi europei. Infine la produzione industriale: stanno mancando adeguati strumenti di sostegno pubblico a causa degli ostacoli della politica Ue sugli aiuti di Stato, che rischia di tagliare fuori l’Europa e l’Italia dalla competizione globale del settore pharma. In Italia si producono il 46% dei medicinali equivalenti distribuiti nel nostro Paese. Siamo fiduciosi – concludono i rappresentanti di Egualia – che il Governo vorrà sostenere le imprese con solide politiche industriali che agevolino investimenti produttivi locali”.

Attualità
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Oltre 9 milioni di euro per studiare la chimica 4.0

Il Dipartimento di Chimica dell’Università di Torino è stato riconosciuto Dipartimento di Eccellenza dal Ministero dell’Università e della Ricerca per il quinquennio 2023-2027, ottenendo un finanziamento di 9.350.000 euro, il massimo possibile. A questi fondi il Dipartimento e l’Ateneo hanno aggiunto un cofinanziamento di ulteriori 6 milioni di euro. Intitola-

to “Chimica 4.0: Molecole e Materiali per la Società di Domani (CH4.0)”, il progetto consentirà di valorizzare l’eccellenza della ricerca, con investimenti in capitale umano, infrastrutture e attività didattiche di alta qualificazione. Il Dipartimento costituisce un’eccellenza nella ricerca su Ambiente, Energia e Salute.

CH4.0 permetterà di potenziare e mettere a sistema questi ambiti di ricerca, orientati alla realizzazione della transizione ecologica ed energetica, grazie a nuove metodologie di ricerca connesse alla transizione digitale in atto.

Nello specifico, per il quinquennio 2023-2027 il progetto prevede l’introduzione di strumenti di Data Science, Machine Learning e Deep Learning in ambiti innovativi e funzionali al potenziamento della ricerca, in partico-

lare per le applicazioni ai sistemi chimici di elevata complessità; l’ampliamento dell’offerta formativa delle 5 lauree magistrali e dei corsi di dottorato, con la creazione di un nuovo indirizzo e l’organizzazione di scuole tematiche a carattere internazionale; l’implementazione di politiche attente ai processi di divulgazione; la condivisione di strumentazione avanzata per la ricerca (Open Lab CH4.0) e il trasferimento dei risultati conseguiti, per fornire al sistema socio-economico specialisti e know-how adeguati alle sfide del futuro. Per raggiungere gli ambiziosi obiettivi scientifici e di sviluppo dipartimentale CH4.0 intende introdurre personale docente e tecnico-amministrativo a tempo indeterminato, potenziando la formazione degli studenti magistrali e dei dottori di ricerca sui principali temi legati al Data Science applicato alla chimica.

IGB prima in Italia nella produzione di astucci farmaceutici

IGB è stata premiata come azienda che, tra le realtà produttive italiane, si sono distinte per il maggior tasso di export nel 2021. La conferma arriva da Campioni dell’Export 2023, iniziativa realizzata da Il Sole 24 Ore e Statista, società internazionale di ricerca e analisi. Lo studio evidenzia le prime 250 imprese italiane con un fatturato tra 1,5 e 500 milioni di euro che esportano a livello mondiale, considerando solo i poli produttivi e i magazzini nazionali. IGB, con sede commerciale a Milano e due stabilimenti in provincia di Varese, ha superato i confini nazionali portando i propri packaging innovativi in tutto il mondo. Con una quota export del 66,92%, l’azienda varesina si posiziona al 141° posto e al primo posto come azienda produttrice di astucci farmaceutici in Italia. Un successo che dà ragione alla scelta fatta dalla famiglia Bressan di investire importanti risorse finanziare in Ricerca e Sviluppo, con l’obiettivo di studiare ed industrializzare packaging a basso impatto ambientale in grado di ottimizzare i processi di confezionamento delle industrie farmaceutiche e di garantire la più alta protezione per i pazienti. Questa affermazione internazionale nasce quindi dalla reattività ed efficacia di IGB nel rispondere alle esigenze del proprio comparto. In particolare, il problema della contraffazione dei medicinali, che oltre a coinvolgere un enorme giro d’affari illegale ed

essere un fenomeno estremamente pericoloso per la salute dei cittadini, ha spinto l’Unione Europea a deliberare una normativa in materia di sicurezza del packaging alla quale IGB ha immediatamente risposto con il suo prodotto Tamper Evident Folding Box. Si tratta di uno speciale astuccio con sigillo integrato nella propria struttura che garantisce l’autenticità senza il bisogno di applicare nessun altro materiale plastico (etichette o colla), mantenendo l’efficienza del tradizionale processo produttivo. Il meccanismo è molto semplice: una volta confezionato il prodotto, la chiusura si innesca e, alla prima apertura, il sigillo in cartoncino si rompe irreversibilmente mostrando una linguetta di forma e colore differenti, garantendo così l’originalità del prodotto. Un packaging all’avanguardia, in grado di salvaguardare la salute dei pazienti e anche dell’ambiente, grazie alla sua natura completamente di cartoncino che consente il riciclo e lo smaltimento totale del prodotto, assecondando appieno gli importanti principi di un’economia di tipo circolare e, dunque, sostenibile.

In attesa che nel 2025 il Tamper Evident diventi obbligatorio anche in Italia, IGB ha aperto il suo ufficio commerciale a New York e si appresta ad avviare le produzioni anche oltre oceano.

Attualità 22 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA

Angelini Pharma e JCR collaborano per sviluppare terapie biologiche contro l’epilessia

celerare lo sviluppo di ulteriori opzioni terapeutiche di cui le persone con epilessia hanno bisogno”.

Angelini Pharma, parte del gruppo italiano multi-business Angelini Industries, e JCR Pharmaceuticals hanno stipulato un accordo esclusivo di sviluppo e commercializzazione a livello internazionale per lo sviluppo di nuove terapie biologiche volte al trattamento dell’epilessia, capaci di penetrare la barriera emato-encefalica. Questa tecnologia – chiamata J-Brain Cargo® – consente di veicolare i bioterapici nel sistema nervoso centrale attraverso un meccanismo chiamato transcitosi mediata dal recettore. Secondo i termini dell’accordo, JCR riceverà il rimborso delle spese sostenute per la ricer-

ca, un pagamento anticipato e avrà diritto a ricevere ulteriori milestone di sviluppo e commerciali fino a 505,5 milioni di dollari, oltre a royalties graduali sulle vendite nette post-approvazione. Dopo la fase di sviluppo preclinico, Angelini Pharma avrà il diritto di licenza esclusiva per candidare i farmaci terapeutici identificati nell’ambito della collaborazione, per lo sviluppo clinico e la commercializzazione al di fuori del Giappone. “L’epilessia è una delle patologie neurologiche croniche più diffuse. Nell’ultimo decennio è stata riconosciuta come una malattia sociale con un alto livello di disabilità e di mortalità e sono urgenti e necessarie ulteriori ricerche per identificare soluzioni mirate per questa comunità di pazienti poco trattata”, ha dichiarato Jacopo Andreose, amministratore delegato di Angelini Pharma. “Grazie a questa collaborazione strategica con JCR, un’azienda con grandi competenze biotecnologiche, uniremo i nostri rispettivi punti di forza per esplorare l’uso dei biologici in questo segmento e per ac-

Chiesi completa l’acquisizione di Amryt

Chiesi Farmaceutici Spa ha completato l’acquisizione di Amryt Pharma Plc, azienda biofarmaceutica globale con prodotti in fase commerciale, che si dedica all’acquisizione, allo sviluppo e alla commercializzazione di trattamenti innovativi per le malattie rare.

“L’acquisizione dimostra il nostro impegno nei confronti delle malattie rare, in linea con la strategia di crescita attraverso partnership, che vanno oltre la ricerca e lo sviluppo interni”, ha dichiarato Giacomo Chiesi, Head of Chiesi Global Rare Diseases. “Amryt conta su una pipeline di prodotti unici e clinicamente differenziati e altri farmaci promettenti e Chiesi, in qualità di società benefit certificata B Corp, di-

“La barriera emato-encefalica è rimasta una zona d’ombra nella ricerca clinica per le malattie neurologiche e siamo entusiasti di collaborare con Angelini Pharma per proporre nuove terapie per questi pazienti”, ha dichiarato Shin Ashida, presidente di JCR. “Credo che la nostra tecnologia proprietaria J-Brain Cargo® sia una chiave importante per il trattamento dei disturbi del sistema nervoso centrale. Combinando le nostre tecnologie con la competenza terapeutica di Angelini Pharma nelle malattie neurologiche, potremo offrire nuove opzioni terapeutiche per le persone affette da epilessia”. Si stima che l’epilessia colpisca più di 50 milioni di persone in tutto il mondo, rappresentando una delle condizioni neurologiche più comuni, gravi, croniche e debilitanti che esistano. Si manifesta in persone di tutte le età e ha numerose conseguenze neurobiologiche, cognitive e psicosociali. In molte di queste persone le crisi non possono essere controllate con i farmaci attualmente disponibili e questo aumenta la necessità di nuove terapie.

spone di un modello sostenibile e incentrato sul paziente per rendere questi trattamenti disponibili a un numero ancora maggiore di pazienti che ne hanno bisogno. Da oggi, uniamo le nostre forze per portare speranza alle persone che ne hanno bisogno e guardiamo con fiducia a questo nuovo capitolo del nostro percorso comune”.

“Questa acquisizione rispecchia l’im-

pegno del Gruppo Chiesi nei confronti dei pazienti”, ha commentato Giuseppe Accogli, CEO del Gruppo Chiesi. “La nostra azienda si adopera per creare un mondo in cui sia normale avere una terapia per tutte le malattie e agisce come una forza positiva per la società e il pianeta. Il team di Amryt Pharma ha fornito trattamenti innovativi a pazienti affetti da malattie rare con importanti esigenze mediche insoddisfatte”.

Attualità 24 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
La sede di Chiesi Farmaceutici a Parma

A Parma il futuro delle tecnologie dei granuli, polveri e solidi sfusi

Dal 14 al 15 giugno il debutto italiano di Solids, la fiera dedicata all’industria della lavorazione dei solidi sfusi: tavole rotonde, un talk show dal vivo e tanto business.

Si avvicina il primo ed atteso appuntamento italiano con Solids Parma, che registra un sold-out degli spazi espositivi e si prepara ad accogliere circa 2.500 operatori professionali, provenienti dall’Italia e dall’estero: decision-maker del settore delle tecnologie dei processi industriali, figure con potere d’acquisto e d’investimento che definiscono la domanda concreta del mercato, in cerca di nuove soluzioni per la lavorazione delle materie sfuse.

Ad esporre saranno circa 150 aziende produttrici di macchine

Alcuni dati sulle macchine per la lavorazione dei materiali Secondo gli ultimi dati forniti da Euromap, in Europa l’industria dei macchinari per la produzione e la lavorazione dei materiali è leader nelle esportazioni mondiali, grazie ad una domanda che cresce costantemente (previsto un +21% nel periodo 2021-2026).

per la movimentazione, lo stoccaggio, l’analisi e la trasformazione dei materiali a grana fine e grossa, che mostreranno le soluzioni più innovative e anticiperanno le nuove tendenze nei settori gomma e plastica, alimentare, agricoltura e mangimi, chimica e farmaceutica, lavorazione dei metalli, minerario, carta e vetro.

Come sottolinea l’analisi svolta dal Centro Studi MECS, aggiornata a febbraio del 2023, nel corso del 2022 il giro d’affari complessivo delle aziende italiane costruttrici di macchinari per la ceramica (settore in cui la manifattura italiana è leader mondiale), plastica e packaging (Italia e Germania leader mondiali) ha raggiunto i 14 miliardi e 220 milioni di euro. Si tratta di tre comparti che anno dopo anno confermano il primato tecnologico nel mercato, grazie a vari fattori, tra i quali i consistenti investimenti nella ricerca e nello sviluppo e alla lunga storia di una filiera che vede raccolte nelle regioni del nord Italia, e in particolare in Emilia-Romagna, la maggior parte delle imprese attive nell’industria di processo.

In particolare, nell’analisi di MECS si stima che il mercato globale delle macchine packaging raggiungerà nel giro di quattro anni poco meno di 60 miliardi di eu-

ro, con una crescita media annua del 3,8% stimolata in primis dal settore del food (+3,9% all’anno per un totale di circa 20 miliardi di euro), poi della cosmesi e dalle macchine del secondario e del fine linea. Per chi crea, costruisce ed esporta tecnologie per il packaging il mercato di riferimento sarà quello americano (+2,4 miliardi di euro nei prossimi quattro anni), seguito da quello cinese e giapponese. A rimetterci qualcosa sarà il made in Italy che vedrà un rallentamento nella crescita delle esportazioni (ad eccezione del settore “chiuditrici”, +4% annuo).

I convegni

Tre le tavole rotonde previste, che affronteranno i temi più caldi dedicati al settore delle macchine strumentali:

1. L’innovazione al servizio della manifattura 4.0: approcci, tecnologie e agevolazioni a supporto degli investimenti (14 giugno, 11:30-13:00);

2. Nella filiera alimentare due problematiche quasi sconosciute: M.O.C.A. e ATEX. (14 giugno, 14:00-15:30);

3. Tracciabilità dei prodotti in polvere e segregazione dei lotti (agrario) (15 giugno, 11:3013:00).

Organizzato anche un talk show dal vivo sui temi dell’economia circolare, recycling e sostenibilità: “Search & Tech live: a Solids Talk Show” (14 e 15 giugno, 11:00-16:00).

Il tema del riciclo, in particola-

re, è di importanza cruciale nel settore delle industrie che trattano materie plastiche. In Europa, infatti, ogni anno si raccolgono circa 30 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica, di cui solo il 16% trova nuova vita nel riciclo: il restante 84% finisce in discarica, esportato o incenerito, e contribuisce all’aumento delle emissioni di CO2 e allo spreco di risorse potenzialmente utilizzabili come materie prime secondarie al posto delle materie prime fossili. Per raggiungere gli obiettivi indicati dall’UE in materia di neutralità climatica e circolarità entro il 2050 e quelli in materia di contenuto riciclato per il 2030 diventa dunque necessario sviluppare soluzioni di riciclaggio chimico come soluzione complementare a quello meccanico.

Appuntamenti 26 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA

L’AGENDA

Expoquimia

30 maggio - 2 giugno 2023

Barcellona, Spagna

www.expoquimia.com

The 15th Mediterranean Chemical Engineering Congress

30 maggio - 2 giugno 2023

Barcellona, Spagna

www.firabarcelona.com

Simposio Afi

7-9 giugno 2023

Rimini

www.simposio.afiscientifica.it

Pharmap (The Pharmaceutical Manufacturing and Packaging Congress)

12-13 giugno 2023

Ginevra, Svizzera

www.pharmap-congress.com

Solids

14-15 giugno 2023

Parma

www.solids-parma.de/it

CPhI China

19-21 giugno 2023

Shanghai, Cina

www.cphi-china.cn/en

Interphex Japan

5-7 luglio 2023

Tokyo, Giappone

www.interphex.jp/hub/en-gb/about/ipj.html

Analytica China

11-13 luglio 2023

Shanghai, Cina

www.analyticachina.com

Plast

5-8 settembre 2023

Milano

www.plastonline.org

Pack Expo

11-13 settembre, 2023

Las Vegas, Usa

www.packexpolasvegas.com

Pharma Pro&Pack Expo 2023

14-16 settembre 2023

Hyderabad, India

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Ilmac

26-28 settembre 2023

Basilea, Svizzera

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Powtech

26-28 settembre 2023

Norimberga, Germania www.powtech.de

CPhI Barcelona

24-26 ottobre 2023

Barcellona, Spagna cphibarcelona.bnetwork.com

mcT Petrolchimico

23 novembre 2023

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In Franciacorta l’Innovation Day di Emerson

Agli Emerson Innovation Days è prevista una serie di eventi in presenza pensati per illustrare come le tecnologie di automazione e i software più recenti dell’azienda possono aiutare le organizzazioni industriali a raggiungere i principali obiettivi di sostenibilità operativa e ambientale. Gli eventi Innovation Days, che si svolgeranno in tutta Europa nel corso del 2023, saranno interattivi e personalizzabili: i delegati potranno scegliere il programma più adatto al proprio settore e alle specifiche sfide che l’azienda deve affrontare. I delegati potranno scoprire

come le soluzioni di Emerson più recenti contribuiscono a ridurre le emissioni, aumentare l’efficienza energetica, passare alle energie rinnovabili, ottimizzare le prestazioni dei processi, ridurre i tempi di inattività, gestire la corrosione, monitorare da remoto lo stato delle apparecchiature, aumentare la sicurezza operativa, eseguire l’analisi dei dati edge della rete e ottimizzare le prestazioni del sistema di controllo.

In Italia l’Innovation Day si terrà l’8 giugno alla Cantina Bersi Serlini, in Franciacorta. Fra i temi in agenda anche quello delle soluzioni di sicurezza per l’esaurimento dell’ossigeno nelle applicazioni farmaceutiche.

A Ginevra gli ultimi trend tecnologici del pharma

Trasformazione digitale, intelligenza artificiale, Big Data e analisi, produzione continua, produzione additiva, robotica avanzata e altre tendenze del settore saranno discusse al Pharmaceutical Manufacturing and Packaging Congress 2023, che si terrà dal 12 al 13 giugno a Ginevra, in Svizzera.

“Negli ultimi anni la trasformazione digitale nell’industria farmaceutica è stata protagonista di un’accelerazione, sbloccando il potenziale dei dati, grazie soprattutto ai nuovi prodotti lanciati sul mercato”, ha affermato Kiefer Eaton, responsabile del marketing di Basetwo.

Anche il settore farmaceutico sta innovando i propri processi con l’utilizzo di nuove tecnologie. In tale contesto si terrà Pharmap 2023, un evento creato per discutere ed esaminare le nuove tendenze che stanno rimodellando l’industria farmaceutica.

Il Covid-19 ha spinto la trasfor-

mazione digitale e ha forzato le aziende farmaceutiche a ripensare molti aspetti della loro attività. Ciò sta portando alla crescita del settore e allo sviluppo di innovazioni.

Il tema della produzione continua è al centro dell’attenzione di Pharmap 2023. “La produzione continua rappresenta un terreno di innovazione in questo settore ed è qualcosa su cui bisogna lavorare insieme per estenderla a sempre più prodotti”, ha dichiarato Domenico Annese, Technical Operations Sr Lead Janssen (Johnson & Johnson).

L’industria farmaceutica si distingue da molti altri settori manifatturieri che utilizzano da decenni la tecnica della produzione continua. Nonostante il fatto che l’uso di tecniche di produzione continua sia stato lento, sempre più strutture scelgono processi di questo tipo quando rilasciano un nuovo prodotto. La produzione continua è il futuro

per l’industria farmaceutica. La biotecnologia farmaceutica è un campo in rapida espansione incentrato su prodotti che potrebbero portare a delle cure per molte malattie. “I prodotti biologici e la biotecnologia in generale appaiono sempre più importanti”, ha dichiarato Piotr Lipiński, Global Qualidety Auditor di Novartis. “La biotecnologia farmaceutica è un campo in crescita e aiuta l’industria a sviluppare nuovi prodotti, processi, metodi e servizi, oltre a migliorare quelli esistenti”.

Prendersi cura della salute e del benessere dei pazienti è la massima priorità per l’industria farmaceutica, ma ci sono misure che dovrebbero essere prese per ridurre l’impatto am-

bientale, senza compromettere la sicurezza dei pazienti.

A Pharmap 2023 i relatori parleranno del futuro sostenibile del packaging farmaceutico e presenteranno argomenti riguardanti soluzioni riciclabili e biodegradabili negli imballaggi e soluzioni di packaging per la sicurezza e la protezione del marchio. “La ricerca della sostenibilità sta portando molti cambiamenti negli imballaggi. Oltre a essere ecologiche, le nuove confezioni richiedono anche un’ottima tenuta all’aria ed è qui che entra in gioco il rilevamento delle perdite”, ha dichiarato Serge Smit, amministratore delegato di Oxipack BV.

Appuntamenti 28 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
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“Scopriremo come la struttura del Dna influenza le malattie cardiache”

Lo European Research Council (ERC), organismo dell’Unione Europea che attraverso finanziamenti competitivi sostiene l’eccellenza scientifica, ha deciso di premiare il progetto “TRANS-3 - Beyond the chromosome: unravelling the interplay between inter-chromosomal genome architecture and mRNA biogenesis”, guidato dal professor Alessandro Bertero, docente di Biologia applicata al Dipartimento di Biotecnologie molecolari e scienze per la salute dell’Università di Torino. Sono solo sette i ricercatori italiani, uno di questi è appunto Bertero, che in questa tornata hanno vinto l’ERC nel settore delle Scienze della vita. Il progetto studierà come le varie molecole di DNA, i cromosomi, siano ripiegati in maniera tale da permetterne un funzionamento coordinato. Il DNA di una singola cellula umana è lungo quasi due metri, ma deve essere impacchetta-

to in un nucleo largo circa un centesimo di un millimetro. Questa ricerca permetterà di comprendere come errori in questo processo causino gravi malattie cardiache e potrebbe portare a nuovi tipi di terapie in grado di ripristinare la corretta struttura del DNA.

TRANS-3 ha un budget di 1.700.000 euro su cinque anni e partirà ufficialmente il primo settembre; i 270mila euro sopra il tetto “standard” dell’ERC Starting Grant sono stati aggiudicati per l’acquisto di un microscopio a super risoluzione, il primo di questo tipo ad UniTo. In base ai dati ERC, per lo Starting Grant 2022 ci sono state 2.932 domande di cui solo 408 selezionate (13,9%). Questo progetto porta a sette quelli che si svolgeranno in Italia nel settore delle Scienze della vita, area in cui UniTo è uno dei poli d’eccellenza.

Alessandro Bertero dirige il Laboratorio Harvard-Armenise di Genomica ed ingegneria dello sviluppo cardiaco dell’Università di Torino. Laureato in Biotecnologie mediche a Torino nel 2011, ha conseguito il Dottorato all’Università di

HIV: da nemico invincibile a farmaco di precisione

L’HIV è stato per molti anni un nemico invincibile. Adesso invece, non solo esiste una cura che permette alle persone sieropositive di vivere una vita normale, ma i ricercatori sono anche riusciti a sfruttare le caratteristiche di questo virus per trasformarlo in un farmaco di precisione. A raccontarlo in prima persona nel libro “La cura inaspettata”, edito da Mondadori e da poco in libreria, è Alessandro Aiuti, vicedirettore dell’Istituto San Raffaele-Telethon per la terapia genica (SR-Tiget) di Milano, insieme ad Annamaria Zaccheddu, divulgatrice scientifica della Fonda-

zione Telethon. Il padre di Aiuti, Fernando (1935-2019), è stato uno dei primi in Italia a occuparsi di AIDS, sia dal punto di vista medico che scientifico quanto nella lotta allo stigma che circondava i malati. Suo figlio Alessandro ne ha poi raccolto il testimone, diventando un ricercatore di frontiera nel campo della terapia genica. Attraverso i loro punti di vista, “La cura inaspettata” ricostruisce quarant’anni di ricerca sull’HIV: dalla sua identificazione alla scoperta dei farmaci antiretrovirali, dall’utilizzo di una versione “innocua” del virus nella terapia genica alle questio-

Cambridge nel 2016. Dopo un’ulteriore specializzazione all’Università di Washington negli Stati Uniti, nel 2021 il professor Bertero è giunto a Torino grazie al finanziamento per lo sviluppo della carriera offerto dalla Fondazione Armenise-Harvard.

“Lo scopo di TRANS-3 – sottolinea il professor Bertero – è lanciare una spedizione esplorativa oltre frontiera dei singoli cromosomi, per mapparne le connessioni e comprenderne la funzione. Queste informazioni permetteranno una miglior comprensione di come la struttura del nucleo sia alterata da varie malattie, e potrebbero portare a nuovi farmaci in grado di curarle. Per esempio, abbiamo identificato un tipo di ripiegamento del DNA che coinvolge dieci cromosomi e che si verifica solo in cellule muscolari come quelle del cuore. Questa struttura porta vicini tra loro una serie di geni essenziali per la funzione cardiaca e che sono tutti regolati da una proteina chiamata RBM20, mutata in pazienti con una grave patologia cardiaca”.

ni ancora aperte in termini scientifici e di accesso alle terapie.

Il tutto attraverso le storie di personaggi famosi che hanno segnato l’immaginario collettivo e le testimonianze originali di ricercatori, medici, pazienti, organizzazioni e associazioni.

Un racconto che mette in risalto il potere della ricerca scientifica nell’offrire soluzioni sorprendenti, il ruolo di personaggi famosi e mezzi di informazione nell’influenzare l’opinione pubblica anche in ambito sanitario, la diffusione di fake news, l’emergere di terapie alternative, il negazionismo, l’importanza della relazione umana tra medici e pazienti.

30 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA Ricerca
Alessandro Bertero, docente di Biologia applicata al Dipartimento di Biotecnologie molecolari e scienze per la salute dell’Università di Torino

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Una carta da scarti di lavorazione per il packaging

Grafiche Paciotti, azienda che opera nel settore print & packaging innovativo e sostenibile, presenta Prima, una carta completamente riciclata e prodotta esclusivamente a partire dagli scarti di lavorazione dell’azienda stessa. Prima è riciclata al 100% e a km zero, poiché lavorazione e distribuzione avvengono entrambe in Umbria, abbattendo le emissioni dovute al trasporto.

Grazie a una partnership con Cartiere di Trevi, l’unica cartiera dell’Umbria attiva

dal 1960, Grafiche Paciotti lancia sul mercato una carta a bassissimo impatto ambientale, prodotta interamente dalla lavorazione del 100% degli scarti di lavorazione. Per produrre 1 kg di carta si produce un impatto di emissioni di CO2 ridotto del 70% rispetto alla carta di pura cellulosa e del 40% rispetto alla carta riciclata comune, riducendo anche del 90% le emissioni dovute ai trasporti grazie all’adozione di una filiera corta di produzione e distribuzione che collabora esclusivamente con realtà del territorio.

Con il lancio sul mercato di Prima vogliamo proporci come esempio replicabile per tutte le aziende italiane del settore, sostenendo la crescita di una filiera corta e sostenibile”, commenta Marco Bracalente, socio e partner di Grafiche Paciotti. “Quello che auspichiamo è anche un cambio culturale. La nostra carta, interamente prodotta da scarti, non subisce processi di sbiancamen-

to chimici e questa la rende “imperfetta”, ma la sua imperfezione è sostituita da un valore ambientale e morale molto più potente e che rende la scelta di Prima non solo ecologica ma anche culturale”.

La prima azienda ad aver adottato la carta Prima è Allegrini Spa, specializzata dal 1945 nella produzione di detergenti professionali e, da oltre 30 anni, di cosmetici per l’hotellerie. L’azienda ha scelto di utilizzare la carta Prima a impatto zero per tutto il packaging secondario della sua linea lifestyle Hemp Care, prodotti cosmetici realizzati con Olio di Canapa Italiana e Bio, destinati al canale retail, interamente formulati, prodotti e confezionati in Italia, nello stabilimento di Grassobbio (BG).

Il lancio di Prima si inserisce nel più ampio progetto di transizione ecologica Earthback, che si propone come modello esemplare per le aziende del settore, sostenendo che l’adozione di una filiera corta e sostenibile è l’unica strada percorribile per un’impresa che si definisce innovativa e al passo con i tempi.

Unifarco – attiva in Italia nello sviluppo, nella produzione e nella distribuzione alle farmacie di prodotti cosmetici, nutraceutici, dermatologici, dispositivi medici e make-up – comunica di aver raggiunto nel corso del 2022 risultati importanti in termini di sostenibilità.

Tutti i prodotti dell’azienda vengono concepiti nella loro formulazione attraverso un processo esclusivo, messo a punto dall’area R&D denominato “Eco-design formulativo”, in grado di mappare tutti gli indicatori di impatto di ogni singola materia prima. Nel corso del 2022 sono state mappate complessivamente circa 600 materie prime. L’analisi ha comportato un minor impatto ambientale di tutti prodotti.

A ciò si aggiunge l’impegno alla compensazione di CO2 dei prodotti Dolomia certifi-

cati EPD, derivante dall’acquisto di crediti di carbonio legati a progetti internazionali di riforestazione in Brasile e di produzione di energia idroelettrica in India, e l’utilizzo sempre più diffuso di plastica riciclata nel packaging, che nel 2022 ha visto un incremento del 170%.

A livello di impatto ambientale degli stabilimenti, Unifarco ha portato a termine la sostituzione di tutti i corpi luminanti a incandescenza con circa 200 nuovi corpi a Led.

Con ciò, la potenza installata è stata ridotta del 50% pur incrementando significativamente l’intensità luminosa disponibile per il maggiore comfort del personale impiegato negli

ambienti di lavoro. La progressiva attuazione degli interventi sulle fonti luminose ha consentito di ottenere una riduzione dei consumi di energia elettrica pari al 12%. Unifarco ha infine incrementato al 95% (dall’85% del 2021) l’incidenza degli acquisti di energia elettrica da fonti rinnovabili certificate rispetto all’approvvigionamento totale e abbattuto i prelievi complessivi di acqua dalla rete idrica pubblica pari al -25,6% rispetto all’anno precedente.

32 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA Ambiente
Unifarco abbassa l’impatto ambientale di tutti i prodotti
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Risk Management: un nuovo approccio decisionale Risk-Based

Il 18 gennaio 2023 è stata approvata dai membri dell’assemblea dell’International Council for Harmonisation l’ultima versione della ICH Q9, la linea guida sulla gestione del Quality risk management, che entrerà in vigore il 23 luglio 2023. Il processo di revisione era partito a dicembre 2020.

Cosa cambia dalla versione precedente approvata il 9 novembre 2005?

Nella nuova e più recente edizione viene proposto un approccio decisionale basato sul rischio o in termini tecnici: Risk Based, dove il rischio è definito come la combinazione tra la probabilità di verificarsi di un danno, la rilevabilità di questo e la severità direttamente collegata al danno stesso.

La nuova revisione della ICH (Q9) identifica nel processo decisionale Risk-Based il metodo migliore per assicurare il livello di qualità necessario in prodotti medicinali, biologici e biotecnologici lungo tutto il loro ciclo vitale.

Risulta, quindi, di fondamentale importanza avere una piena conoscen-

34 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
È stata approvata la recente revisione della ICH Q9, che propone un nuovo approccio per la gestione del rischio, al fine di assicurare i livelli di qualità necessari nella produzione di medicinali.
di Andrea Villa* e Nicolas Livraghi**
Qualità

za di tutto il processo che porta alla fabbricazione di un medicinale, in un range che va dalla costruzione dell’impianto di produzione fino al confezionamento del prodotto. In questo ampio range si evidenzia la necessità di andare a identificare quali sono i rischi associati alla produzione di un prodotto medicinale sia nella produzione di API, sia nella produzione di quello che sarà considerato il prodotto finito.

Il processo di gestione del rischio è composto principalmente da tre macroaree principali:

- la prima, identificata come “Risk Assessment”, che comprende l’identificazione dei pericoli, l’analisi del rischio e quindi la sua valutazione;

- la seconda, identificata come “Risk Control”, che comprende la ridu-

zione e la valutazione dell’accettabilità del rischio. Infatti, difficilmente è possibile annullare un rischio, ma è possibile ridurlo a tal punto da ritenerlo accettabile. Tramite la corretta esecuzione di processi di qualifica e convalida, la buona organizzazione della review qualitativa e l’impiego di sempre più avanzati sistemi di controllo è infatti possibile ridurre i fattori di probabilità, severità e rilevabilità che determinano il rischio residuo;

- la terza ed ultima, identificata come “Risk Review”, che comprende la revisione degli eventi, col fine di poter valutare, con una visione ampia e generale, se la fase di “Risk Control” sia stata eseguita efficientemente.

Inoltre, rimane imprescindibile che la gestione del rischio si debba basare su principi scientifici col fine ultimo di garantire la sicurezza del paziente.

Come è possibile, quindi, svolgere un accurato processo decisionale Risk-Based?

In primo luogo, è necessario capire il livello di formalità che il processo richiede.

Per formalità si intende la capacità di documentare, in modo più o meno esaustivo, un determinato processo decisionale per sostenere e dare forza a una determinata tesi.

Il livello di formalità è direttamente correlato al grado di incertezza del processo. Lo stesso grado di incertezza è relativo a quanto si conosce in termini di pericolo e danno, quindi il loro rischio associato, al grado di importanza e alla complessità del processo in analisi.

Infatti, più sono alti i livelli di incertezza, importanza e complessità del processo in esame, più deve essere alto il livello di formalità del Risk Management, dettagliando al meglio l’approccio scelto al fine di migliora-

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 35
Aprile/Maggio 2023
Qualità
Figura 1 - Overview di un tipico Quality Risk Management Process - “ICH Q9(R1)”

re la gestione del rischio e dare spessore al processo decisionale Risk-Based. In secondo luogo, è necessario scegliere il corretto approccio decisionale Risk-Based. Non tutti i processi decisionali sono caratterizzati da elevati livelli di struttura, e non tutti necessitano di analisi altamente formali. Infatti, qualora il processo in esame presentasse un basso livello di incertezza e di complessità e non necessitasse quindi di un completo Risk Assessment, è possibile gestire il rischio mediante, ad esempio, l’applicazione di Procedure Operative Standard (SOP) esaurienti e ben strutturate, che ovviamente siano in accordo con le relative linee guida di riferimento, oppure mediante Risk Assessment non eccessivamente strutturati.

D’altro canto, invece, qualora il pro-

Minimizzare la soggettività nel processo decisionale rende possibile la valutazione effettiva dei pericoli, della probabilità che un evento accada e della severità del danno prodotto

cesso in esame fosse particolarmente complesso e con livelli di incertezza elevati è necessario, prima di tutto, adottare un elevato grado di formalità e svolgere il processo decisionale cercando di strutturarlo in maniera adeguata e difficilmente fraintendibile.

In terzo luogo, ma non assolutamente di minore importanza, è la capacità di andare a minimizzare la soggettività nel processo decisionale. Questo rende possibile la valutazione effettiva dei pericoli, della probabilità che un evento accada e della severità del danno prodotto dall’evento.

Ad ogni modo non è possibile eliminare completamente la soggettività all’interno di un processo decisionale, ma può essere ridotta ai minimi termini avvalendosi di un team multidisciplinare, basando le proprie tesi su principi scientifici e applicando, qualora fosse necessario, gli strumenti che l’Annex I alla ICH Q9 propone.

La nuova ICH Q9 individua quindi tre nuovi fattori di egual importanza da affrontare in processi decisionali Risk-Based, per assicurare il giusto livello di qualità nella produzione di medicinali. O forse è più corretto parlare di tre nuovi strumenti consegnati da questa nuova ICH Q9 per garantire la sicurezza dei pazienti: formalità, un corretto approccio decisionale Risk-Based e gestione della soggettività. l

36 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Qualità C M Y CM MY CY CMY K

Valves and systems to control and dose powder and granule flow in Pharmaceutical and Chemical industry

Ingegneria e impiantistica

Impianti per una industria attenta all’ambiente

Fives ITAS gestisce progetti in tutto il mondo e rappresenta il centro tecnologico d’eccellenza del Gruppo Fives. Fra le sue maggiori competenze spicca la realizzazione di packages di combustione e recupero termico, accoppiati a sistemi di abbattimento gas esausti.

38 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA

Con l’ingresso nel 2014 in Fives – Gruppo internazionale di ingegneria industriale, con sede centrale a Parigi, oltre 200 anni di storia e 100 sedi in 30 paesi – ITAS Spa è diventata Fives ITAS Spa.

Fives ITAS è presente sul mercato da circa 45 anni nei settori dell’Oil & Gas, dell’Industria e delle Soluzioni Ambientali. Può vantare oltre 10.000 installazioni a livello globale e definirsi società da sempre volta alla salvaguardia dell’ambiente e alla riduzione delle emissioni, con uno sguardo attento ai recenti aumenti del prezzo del gas per l’attuale contesto geopolitico internazionale e alla conseguente necessità di massimizzare l’efficienza energetica degli impianti industriali.

L’azienda, qualificata per la gestione di progetti in tutto il mondo, rappresenta il centro tecnologico di eccellenza del Gruppo Fives e include nel suo campo di competenza:

• Sistemi di combustione, quali ossidatori termici (TO) e rigenerativi (RTO), generatori di aria calda, bruciatori per applicazioni di essiccazione e riscaldamento, torce di svariata tipologia.

• Recuperatori di calore e sistemi di trattamento gas esausti di processo.

• Analisi CFD e studi di fattibilità.

• Dipartimento aftermarket.

Fives ITAS supporta i propri clienti durante l’intero ciclo di vita degli impianti, sia nuovi che oggetto di revamping, incluse le fasi di progettazione di dettaglio, fabbricazione e fornitura, assistenza post-vendita e servizi di manutenzione delle apparecchiature gestite dagli end-users. Con le sue Business Lines Oil & Gas, Combustion ed Ecology, Fives ITAS spazia dal settore petrolchimico,

energetico e ambientale a quello chimico e farmaceutico.

Grazie alla pluriennale esperienza e al costante incremento delle referenze nel tempo, Fives ITAS offre un’ampia gamma di prodotti idonei al trattamento di off-gas e waste streams di processo (reflui liquidi e gassosi di varia origine e composizione) e mira a rinnovare la sua costante presenza

packages di combustione e recupero termico – quali ad esempio TO Recuperativi ovvero RTO di medio-grande taglia accoppiati a sistemi di abbattimento gas esausti di varia tipologia – sia per le competenze maturate nell’ambito della gestione di contratti EPC su progetti turnkey al servizio di importanti operatori industriali.

TO e RTO sono specificamente testati per garantire elevate efficienze, sensibile riduzione degli OPEX e rispetto dei limiti emissivi più stringenti

e competitività sul mercato in veste di importante player globale.

Packages di combustione e recupero termico

L’azienda interpreta un ruolo di riferimento sia per quanto concerne la realizzazione e l’assiemaggio di numerosi

TO e RTO sono infatti specificamente testati per garantire elevate efficienze, sensibile riduzione degli OPEX e rispetto dei limiti emissivi più stringenti, oltre che per consentire la piena funzionalità complessiva delle varie configurazioni impiantistiche in cui possono essere agevolmente inseriti al fine di realizzare savings significativi.

Ogni fase di progetto è sviluppata insieme ai clienti, dall’ordine di acquisto alla spedizione dei prodotti gestiti nella sede di Monza, così come la fase di testing realizzata nel

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 39
Aprile/Maggio 2023 Ingegneria e impiantistica

Ingegneria e impiantistica

Centro Internazionale di Combustione (FECC-Fives European Combustion Centre), ubicato a Piacenza. Disponibilità, flessibilità, supply chain sicura, operazione end-to-end interamente funzionale, un processo standardizzato di assortimento di prodotti, resilienza e creatività sono i valori chiave dell’azienda, così come esperienza, conoscenza, professionalità, organizzazione e qualità complementari, che concorrono a formare il “know-how” aziendale.

L’azienda rimane a disposizione per ulteriori informazioni e per illustrare le proprie tecnologie e gli specifici prodotti anche attraverso incontri dedicati, di persona oppure online. A tal proposito è possibile scrivere a: davide.fossi@fivesgroup.com stefano.zannier@fivesgroup.com l

Ogni fase di progetto di Fives ITAS

è sviluppata insieme ai clienti, dall’ordine di acquisto alla spedizione dei prodotti gestiti nella sede di Monza, così come la fase di testing realizzata nel Centro Internazionale di Combustione (FECC-Fives European Combustion Centre), a Piacenza

40 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA

Opercolatrice ad elevati standard e facile da usare

Essentia è un’opercolatrice con velocità scalabile fino a 100.000 capsule/ora con un unico gruppo di dosaggio, che sintetizza e ottimizza le qualità della tecnologia di MG2.

“Essentia risolve l’equazione che mette a confronto sofisticazione della macchina e facilità di utilizzo”, dice Sergio Cicognani, direttore dell’innovazione strategica di MG2. “Pulizia e cambio formato sono processi sempre più semplificati, grazie a un paradigma progettuale non più solo incentrato attorno alla tecnologia, ma anche e soprattutto attorno a chi usa la macchina. Essentia ha quindi tutto quello che serve per produrre secondo gli elevati standard MG2, ma con un approccio che mette la semplicità al centro e la tecnologia al servizio dell’operatore”.

Tra gli elementi di spicco di Es-

sentia c’è l’ulteriore rafforzamento di uno dei plus che caratterizzano MG2 fin dalla sua fondazione, quando, con l’introduzione del movimento continuo, rivoluzionò il mercato in un contesto produttivo dove lo standard era invece il movimento alternato. Essentia è il primo risultato di una piattaforma costruttiva condivisa da una famiglia di macchine che, partendo da un impianto comune, vengono poi declinate nelle funzionalità più diverse in base ai contesti in cui devono operare. Essentia, infatti, introduce un miglioramento costruttivo che permette la riduzione degli elementi di dosaggio, con un conseguente ridimensionamento fino al 25% in meno delle parti a formato. Ne consegue un cambio formato più veloce, riduzione dei tempi di pulizia e un allungamen-

to della vita della macchina, senza intaccare le prestazioni e l’accuratezza di dosaggio che solo il movimento continuo può garantire. Essentia è caratterizzata anche da un design moderno, a tor re di controllo, e dall’uso di materiali innovativi, per mi gliorare l’esperienza dell’o peratore e facilitarne il la voro sotto ogni aspetto. L’esperienza dell’operato re è ulteriormente miglio rata grazie alla rinnovata HMI, frutto dello sviluppo del Reparto R&D interno di MG2 e di uno studio sull’usabilità condotto con i propri clienti: l’operatore viene guidato nelle operazioni più complesse e messo in grado di agire rapidamente su un’interfaccia rinnovata per uniformità di colore, ergonomia

dell’accesso ai comandi, gestione del flusso operativo.

Con Essentia l’azienda mira anche a facilitare la gestione della ricambistica, grazie a un cuore comune alla piattaforma costruttiva che è capace di semplificare le attività dell’post-vendita, aspetto su cui MG2 lavora costantemente per rafforzare il rapporto di fiducia con i propri clienti.

Contenimento e controllo della contaminazione

Secondo S4S – specializzata nella progettazione e realizzazione di soluzioni di contenimento e controllo della contaminazione per l’industria chimica e farmaceutica – la qualità è l’essenza di qualsiasi aspetto formale e concretamente determinato di una data realtà. È per questo che da sempre costruisce macchine di alta qualità nei minimi dettagli, per fare la differenza e garantire prodotti farmaceutici sicuri.

S4S è un partner capace di supportare il cliente in ogni fase della produzione: dalla progettazione alla validazione degli impianti, con soluzioni e servizi personalizzati che soddisfa-

no i requisiti di sicurezza e qualità richiesti dalla normativa cGMP e PICs. L’azienda offre dunque soluzioni personalizzate e di alta qualità per l’industria chimica, farmaceutica, elettronica, medical devices, meccanica ed alimentare, durante ogni fase del processo produttivo.

Le macchine S4S sono costruite con la massima attenzione ai dettagli per garantire efficienza e sicurezza per il prodotto dei propri clienti. Il controllo della contaminazione è il punto fermo dell’azienda, senza dimenticare l’importanza della qualità, ovvero la chiave per il successo a lungo termine.

Macchine 42 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA

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Linea di riempimento

basata sugli isolatori

In collaborazione con altre quattro aziende, Steriline ha installato per Berkshire Sterile Manufacturing una linea automatizzata sotto isolatori con liofilizzatore, in grado di processare contenitori in vetro sia sfusi sia in vaschette pronte all’uso.

Steriline, produttore italiano di linee di riempimento standard e robotiche per la lavorazione asettica di farmaci iniettabili, ha consegnato di recente una linea in grado di processare siringhe, carpulle e flaconi sia sfusi che in vaschette pronte all’uso a Berkshire Sterile Manufacturing (BSM).

Con sede a Lee, in Massachusetts, BSM è un’azienda terzista che si occupa del riempimento e del confezionamento di farmaci iniettabili per l’industria farmaceutica e biotecnologica

con particolare attenzione alla produzione clinica e su piccola scala. Con la missione di fornire prodotti farmaceutici sterili ad uso clinico anche su lotti ridotti, BSM è cresciuta notevolmente grazie alla visione lungimirante dei suoi fondatori, due esperti nel settore. Oggi BSM impiega oltre 200 dipendenti e fornisce servizi per lo sviluppo e il riempimento di prodotti sterili in flaconi, carpulle e siringhe in lotti fino a 60.000 unità.

Attualmente l’impianto produttivo presenta una gamma di riempimento

che va da 2 ml a 100 ml nei flaconi in vetro (sfusi o pronti all’uso), da 0,5 ml a 10 ml nelle siringhe in vetro o in plastica e fino a 3 ml nelle carpulle in vetro o in plastica. Il prodotto nei flaconi può essere sotto forma liquida o liofilizzata.

Nel 2021 BSM ha investito altri 20 milioni di dollari per ampliare le proprie capacità e competenze produttive. L’investimento ha previsto spazi aggiuntivi per laboratori e magazzini e ha raddoppiato le strutture destinate alle camere bianche per la preparazio-

44 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Macchine
In alto: la linea di riempimento sterile consegnata a BSM

ne di una nuova linea di riempimento flessibile e sterile, completamente automatizzata, basata sugli isolatori, con l’inserimento anche di un liofilizzatore. Secondo quanto richiesto da BSM, la linea di riempimento dovrà disporre di una capacità produttiva per lotti da 60.000 unità di flaconi (sfusi e pronti all’uso), siringhe e carpulle con capacità di liofilizzazione di lotti composti fino a 35.000 unità di flaconi 10R e dovrà includere un sistema di decontaminazione attiva delle vaschette pronte all’uso. Inizialmente BSM ha valutato i partner locali, commissionando una macchina riempitrice a Colanar, una ghieratrice a Genesis e un liofilizzatore a IMA. Infine, per completare la linea e inglobare tutte le apparecchiature in un design unico chiavi in mano, a Steriline è stato chiesto di fornire macchinari complementari e gli isolatori, oltre che un sistema di decontaminazione vaschette robotizzato (RTDS2) provvisto di lampade UV fornite da Claranor. In qualità di principale fornitore del progetto, Steriline ha messo a disposizione le seguenti macchine:

• RA-V4 - Macchina lavatrice

• VP300 - Sistema di caricamento flaconi a spinta

• ST0-CCS - Tunnel di depirogenazione

• RT600 - Tavolo rotante (collegata a un nastro trasportatore lineare, LBT)

• SDB - Macchina semiautomatica per la rimozione dal sacchetto sotto oRABS

• RTDS2 - Sistema di decontaminazione vaschette robotizzato

• ADE - Macchina robotica automatizzata sotto isolatore per la rimozione del coperchio e della pellicola esterna delle vaschette

• ISO - Isolatore della macchina riempitrice

• PDS - Sistema di deviazione

• LAF - Sistema a flusso d’aria laminare per la parte di carico/scarico del liofilizzatore

• oRABS - Sistema di contenimento ad accesso aperto per la ghieratrice.

Alla loro prima collaborazione, i cinque fornitori hanno unito le forze per consegnare la soluzione entro la fine del 2022. Poiché la linea deve gestire contenitori in vetro sia sfusi che in vaschette pronte all’uso, la flessibilità è una delle principali caratteristiche della soluzione finale, in quanto per le due tipologie di presentazione dei prodotti si prevedono passaggi diversi per il processo di confezionamento primario.

Lavorazione del materiale in vetro nelle vaschette pronte all’uso I contenitori in vetro (flaconi, siringhe o carpulle) nel formato pronto all’uso arrivano in vaschette in plastica termoformata sigillati da una pellicola e un coperchio in tyvek. Le vaschette sono confezionate in busta doppia, inserite nei cartoni e quindi pallettizzate. Un tecnico procede con il disimballaggio manuale e rimuove la seconda busta, quindi carica la vaschetta imbustata su un nastro che scorre verso la stazione semiautomatica per

la rimozione del sacchetto (SDB), dove viene rimossa la prima busta sotto un sistema di contenimento ad accesso limitato (RABs).

Le vaschette vengono quindi collocate presso la stazione di ingresso dell’RTDS2. Questo sistema di decontaminazione a 3 camere è il primo ad aver adottato la tecnologia a luce pulsata (PLT) per le vaschette pronte all’uso. Le vaschette entrano nella camera di ingresso, dove un braccio robotico sostiene la vaschetta in modo che ognuno dei suoi lati sia esposto alle quattro lampade allo xeno (di Claranor), le quali emettono una serie di intensi lampi di luce bianca da 0,3 ms a 1 MW, fornendo una potenza sufficiente a decontaminarne completamente le superfici. Il sistema dispone di un generatore che immagazzina l’energia in un condensatore e, quando viene attivato, un impulso di 20 kV e 300 J accende le lampade allo xeno che emettono lampi di luce UV pulsata ad ampio spettro, 50.000 volte più intensi della luce che il Sole irradia sulla Terra in una superficie simile. In questo modo, prima che la vaschetta pronta all’uso entri nella linea di riempimen-

Linea per la lavorazione dei contenitori in vetro nelle vaschette pronte all’uso

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 45
Aprile/Maggio 2023
Macchine

to, viene distrutto qualsiasi microrganismo presente sulle sue superfici. La PLT offre una sanificazione altamente efficiente, efficace e sicura, senza danneggiare l’imballaggio.

Poiché la PLT non è efficace nelle zone di ombra, il braccio robotico dell’RTDS2 ruota la vaschetta per esporne tutte le superfici alle lampade, garantendone la corretta esposizione e la decontaminazione.

Passando attraverso la camera di uscita, la vaschetta è espulsa nell’ADE sotto un flusso d’aria unidirezionale, un braccio robotico ne rimuove il coperchio in tyvek e la trasferisce nella macchina riempitrice. Una volta riempiti e tappati tutti i contenitori, è possibile trasferire i flaconi nel liofilizzatore (nel caso in cui i prodotti lo richiedano) o direttamente nella ghieratrice per completare il processo di confezionamento primario, mentre le siringhe e le carpulle escono dalla macchina riempitrice direttamente nella loro vaschetta.

Lavorazione dei flaconi sfusi

I flaconi sfusi seguono un percorso diverso, vengono infatti rimossi manualmente dal loro involucro e caricati sulla tavola della macchina lavatrice (RA-V4), dove delle pinze prendono automaticamente un flacone alla volta e lo posizionano così da garantirne una pulizia a spruzzo e un’asciugatura ottimali durante il passaggio nelle varie stazioni di lavaggio e asciugatura. Queste stazioni sono dotate di aghi che spruzzano all’interno dei flaconi l’acqua (WFI) e quindi l’aria compressa. Dopo il lavaggio e l’asciugatura, i flaconi vengono automaticamente scaricati sul nastro trasportatore verso il tunnel di depirogenazione. Il sistema di controllo integrato della macchina lavatrice, con controllore logico programmabile (PLC) e interfaccia uomo-macchina (HMI), controlla automaticamente tutti i para-

metri funzionali della macchina, in base alle diverse dimensioni e tipologie di flaconi. I dati dei parametri sono memorizzati in diverse ricette, protette mediante password e accessibili esclusivamente al supervisore o a personale autorizzato. RA-V4 ha un ingombro di 1.500 mm x 1.476 mm ed è progettata per processare fino a 7.200 flaconi all’ora. Le parti che entrano in contatto con l’interno dei flaconi e i fluidi di processo sono realizzate in acciaio inossidabile AISI 316L, mentre le altre parti sono in acciaio inossidabile AISI 304. RA-V4 è conforme alle attuali buone prassi di fabbricazione (cGMP), alle buone prassi di fabbrica-

zione automatizzata (GAMP) e ai requisiti di cui al titolo 21 del Code of Federal Regulations, Parte 11 (21CFR Part11).

Una volta lavati i flaconi, il sistema di caricamento flaconi a spinta (VP300) sotto flusso d’aria laminare (LAF) spinge i flaconi nel tunnel di depirogenazione (ST0-CCS) che presenta un ingombro di 1.670 mm di lunghezza, 1.260 mm di spessore e 2.400 mm di altezza.

ST0-CCS è composto da tre camere: la camera di ingresso, la camera calda e la camera di raffreddamento. La camera di ingresso, con la sua unità di flusso laminare, asciuga e preriscalda

A Düsseldorf, dal 4 al 10 maggio, in occasione di Interpack 2023, Steriline ha esposto la macchina riempitrice di flaconi robotizzata (RVFM5) e due sistemi sviluppati internamente dalla propria R&D. “L’industria farmaceutica si evolve con grande rapidità”, commenta il direttore commerciale Federico Fumagalli. “La pandemia ha accentuato l’attenzione sull’ecosistema sanitario, incidendo anche sugli investimenti, sia pubblici che privati, che consentono alle azien-

46 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
A Interpack esposti i fiori all’occhiello della ricerca e sviluppo
Macchine
Macchina riempitrice Steriline di flaconi robotizzata (RVFM5), vista dal tunnel e, a destra, vista dalla ghieratrice

i contenitori in vetro, proteggendo i flaconi dall’aria calda di ritorno proveniente dalla camera calda. La camera calda sottopone i contenitori in vetro al ciclo termico per la depirogenazione. Per ottenere la riduzione di 6 log, il trattamento viene effettuato a una temperatura che va da 250 a 340°C. “Riduzione di log” è un’espressione matematica utilizzata per indicare il numero relativo di microbi vivi che vengono eliminati con la decontaminazione. La durata di questo processo varia in base alle esigenze di velocità di produzione. La macchina segue ricette validate che sono state impostate in termini di tempo e tem-

peratura in base alle dimensioni specifiche dei diversi flaconi.

La camera di raffreddamento elimina il calore dal materiale in vetro mediante un processo controllato per ridurre lo shock termico dei flaconi. Una porta stagna isolata situata all’uscita del tunnel, dotata di guarnizioni gonfiabili resistenti alle alte temperature, protegge l’isolatore presente nell’area di riempimento durante la sterilizzazione della camera di raffreddamento, la quale è sterilizzata mediante aria calda filtrata attraverso sistemi di filtrazione antiparticolati ad alta efficienza (HEPA) a una temperatura di 160°C. La larghezza del nastro trasportatore

de di rinnovare i propri stabilimenti produttivi. Di conseguenza, quelle stesse aziende guardano con molta attenzione alle soluzioni in grado di ottimizzare i processi e garantire flessibilità per la differenziazione dei propri cicli produttivi”.

La RVFM5 è stata progettata per riempire flaconi sfusi. È dotata di cinque teste di riempimento e tappatura e di un braccio robotico per movimentare i flaconi offrendo alla soluzione diversi vantaggi, tra cui una migliore flessibilità nella gestione dei contenitori, una maggiore sicurezza nel trattamento dei prodotti proteggendo sia il farmaco che il personale, una qualità superiore del processo che non risente di errori umani e contaminazioni. Gli investimenti di Steriline in attività di ricerca e sviluppo mirano a intercettare le esigenze del mercato ottimizzando i processi di confezionamento. Presso lo stand, un sistema di assemblaggio robotizzato per pompe volumetriche ha dimostrato come ridurre i tempi di inattività della macchina durante la sostituzione delle pompe volumetriche tra due cicli produttivi che richiedono differenti dosaggi. In quanto predisposte per elaborare una determinata dose, le pompe volumetriche devono essere sostituite ogni volta che questo parametro cambia e, quando le operazioni sono eseguite in un ambiente sterile o controllato, l’accesso dell’operatore alle pompe provoca un’interruzione di sterilità e la contaminazione dell’ambiente, costringendo la macchina all’arresto. Il sistema di Steriline consente il montaggio e lo smontaggio delle pompe senza interruzioni di sterilità: i componenti sono inseriti e rimossi attraverso una porta di trasferimento rapido (RTP) che preserva le caratteristiche dell’ambiente interno, mentre un braccio robotico costruisce autonomamente le pompe.

Oltre al sistema di assemblaggio robotizzato per pompe volumetriche, Steriline ha presentato in esclusiva una macchina riempitrice con piattaforma servo-assistita, progettata specificamente per il riempimento di piccoli lotti di prodotti ad alto valore, ideale per il mercato delle terapie geniche e cellulari.

di ST0-CCS è di 300 mm e la depirogenazione viene effettuata con aria in ingresso a 242 m3/h. Quando i contenitori in vetro raggiungono la temperatura corretta, i flaconi vengono scaricati su un LBT, in modo che raggiungano la tavola rotante (RT600). I flaconi vengono caricati su un nastro trasportatore che entra nell’isolatore a protezione del processo di riempimento. Un braccio robotico afferra una linea di flaconi alla volta e li inserisce in un nest vuoto. Una volta riempito il nest, il robot lo colloca nella stazione di riempimento della macchina riempitrice e tappatrice Colanar, dove i flaconi vengono riempiti e tappati come previsto. Un secondo robot rimuove i flaconi riempiti e tappati e li trasferisce su un nastro trasportatore che esce dall’isolatore attraverso un sistema di uscita a scatto. I flaconi vengono quindi scaricati o nel liofilizzatore IMA, quando il prodotto necessita la liofilizzazione, oppure direttamente nella ghieratrice Genesis per il processo di ghieratura.

Una linea basata sugli isolatori per il confezionamento sterile Oltre alle macchine, Steriline ha fornito a BSM gli isolatori (ISO) necessari per la macchina riempitrice Colanar e il sistema ORABS per la ghieratrice. Gli ISO Steriline sono progettati per la realizzazione di prodotti sterili, sia tossici che non, mantenendone la separazione interna continua e inalterata rispetto all’ambiente esterno. L’ambiente ISO 5 si ottiene con aria unidirezionale, filtrata mediante filtro HEPA, che fluisce in senso verticale sopra l’area di processo. La differenza di pressione tra l’interno e l’esterno viene mantenuta costante dalla ventola di scarico. L’aria espulsa viene filtrata attraverso il sistema HEPA, con filtri BIBO (“bag-in bag-out”).

Le superfici degli ISO Steriline che entrano in contatto con il prodotto sono

Macchine RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 47 Aprile/Maggio 2023

realizzate in acciaio inossidabile AISI316L mentre le parti non in contatto con il prodotto e la soluzione igienizzante sono in acciaio inossidabile AISI304L. I tubi della soluzione detergente con raccordi “tri-clamp” sono in acciaio inossidabile AISI316L. Gli ISO sono inoltre dotati di guanti per gli interventi dei tecnici e la manipolazione dei componenti per il monitoraggio ambientale. È previsto infatti il monitoraggio ambientale continuo di particelle vive e non vive. Il sistema di controllo integrato degli ISO si compone infine di un PLC e del pannello HMI touch screen.

Integrazione delle soluzioni di cinque fornitori

Poiché BSM necessitava di una soluzione per processare diversi formati di contenitori in vetro, è stata avviata una collaborazione tra cinque fornitori per l’elaborazione di una linea che possa processare fino a 3.000 unità/ ora: flaconi da 2R a 100R in vaschette pronte all’uso, siringhe da 0,5 ml a 5 ml e carpulle da 3 ml. Inoltre, la soluzione può trattare flaconi sfusi da 2R a 100 ml-VI53 con una capacità produttiva tra le 3.000 unità/ora e le 900 unità/ora. La soluzione può effettuare un ciclo di produzione alla volta.

Peraltro, il liofilizzatore, che può richiedere fino a diversi giorni per liofilizzare i prodotti, è progettato per lavorare in maniera indipendente, lasciando che il resto della linea gestisca il lotto di produzione che non necessita di liofilizzazione, e che pertanto lo bypassa.

Questa linea ha aumentato la capacità produttiva dell’azienda, consentendo a BSM di continuare ad assistere i clienti nei loro studi clinici e di attirarne di nuovi grazie alla flessibilità e alle apparecchiature all’avanguardia. Una peculiarità del progetto riguarda il coinvolgimento appunto di cinque diversi fornitori che hanno collaborato al fine di realizzare la linea completa. Dopo l’invio degli ordini a Claranor, Colanar, Genesis e a IMA, Steriline, in qualità di fornitore principale, ha svolto un ruolo di coordinamento primario per l’integrazione di tutte le apparecchiature, offrendo una soluzione economica e completamente automatizzata che ha risposto a tutte le richieste e le esigenze di BSM, che si è trovata d’accordo anche con la tempistica proposta da Steriline.

“Abbiamo scelto Steriline – ha dichiarato Shawn Kinney, CEO di BSM – per lavorare con altri produttori di apparecchiature nell’ottica di una completa

integrazione e creazione di una linea di riempimento sterile sotto isolatori, poiché si tratta di un’azienda affidabile con una solida esperienza nella fornitura di prodotti di alta qualità. Questa linea di riempimento prevede l’impiego di tecnologie innovative mai utilizzate prima nel campo delle riempitrici asettiche di piccoli volumi. La linea, operativa dal novembre 2022, definisce infatti un nuovo standard di garanzia in materia di sterilità e tecnologia nella produzione asettica”.

Fin dal settembre 2020, quando il progetto è stato avviato presso gli stabilimenti Steriline, la necessità di condividere informazioni tra gli attori coinvolti è risultata fondamentale. Steriline, fornendo alla soluzione il maggior numero di macchine, ha coordinato le attività di allineamento tra i team dei cinque fornitori e BSM. Eleonora Rizzi, Project Manager di Steriline: “Gli incontri bisettimanali sono stati un appuntamento fisso per oltre un anno e hanno richiesto un impegno costante anche dal punto di vista della gestione, perché dovevamo aggiornare tutti gli attori. BSM ha condiviso un’agenda di argomenti in preparazione di ogni incontro e, in base alle problematiche, abbiamo coinvolto i nostri tecnici per garantire una condivisione adeguata delle informazioni con gli altri team”. Inoltre, per affrontare nel dettaglio le questioni relative all’integrazione delle diverse macchine, tra i fornitori è nato un rapporto diretto individuale. Steriline ha effettuato una serie di incontri sia con Colanar che con Genesis per risolvere le incongruenze tecniche, dalle dimensioni alla velocità e capacità produttiva, e per integrare i sistemi di monitoraggio e raccolta dei dati (SCADA) delle macchine. Durante lo sviluppo del progetto, i fornitori si sono trovati di fronte anche alle problematiche legate alla catena di fornitura dei componenti elettrici causate dalla pandemia da Co-

Macchine 48 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Gli isolatori Steriline garantiscono un ambiente sterile per la sicurezza del confezionamento

vid-19, che in tutto il mondo ha comportato una carenza di materie prime. La consegna degli schermi HMI ha infine subito ritardi, mettendo a dura prova il completamento del progetto nei tempi previsti. In accordo con BSM, Steriline ha suddiviso le prove di collaudo in fabbrica (FAT) delle macchine che gestiscono il materiale sfuso da quelle delle macchine che si occupano delle vaschette pronte all’uso. A causa delle restrizioni ai viaggi tra Stati Uniti ed Europa, nell’agosto 2021 si è proceduto con i test da remoto per RA-V4, VP300 e ST0-CCS. Steriline si è dotata a riguardo di una serie di telecamere per filmare e trasmettere in live streaming le procedure che BSM ha potuto supervisionare quindi dalla propria sede. Nel novembre 2021, con la cancellazione delle restrizioni ai viaggi, presso Steriline è stata poi collaudata la

sezione della linea dedicata ai contenitori pronti all’uso e dei rispettivi isolatori (RT600, LBT, SDB, RTDS2 e ADE) in presenza del team BSM, a cui nel febbraio 2022 è stato consegnato il resto della linea. Nei mesi seguenti, Steriline ha installato e avviato le sue macchine ed eseguito infine le prove di accettazione in fabbrica.

Ron Trefzger, direttore associato del team di ingegneria di BSM, ricorda la complessità ma anche l’efficienza di questo progetto: “L’integrazione delle apparecchiature di cinque diverse aziende in un’unica linea ha rappresentato un progetto enorme. Cercavamo un design e un flusso di processo totalmente unici che fossero in grado di processare diverse tipologie e dimensioni di contenitori. Steriline è stata fondamentale nell’ideare una soluzione che soddisfacesse tutte le

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nostre esigenze e potesse integrare le apparecchiature di altri fornitori, creando una linea innovativa, flessibile e di alta qualità. La comunicazione è stata costante e i progressi sono stati continui”.

“Il rapporto tra noi e i nostri clienti è viscerale”, conferma Federico Fumagalli, direttore commerciale di Steriline. “Ascoltarli è fondamentale per comprenderne le esigenze, sviluppare soluzioni personalizzate e insegnare loro come poter massimizzare il valore della nostra soluzione. La soddisfazione dei clienti è un incentivo per ulteriori eventuali ambiziose collaborazioni in futuro e per lo sviluppo di nuove tecnologie e di prodotti all’avanguardia”.

Dopo l’installazione della soluzione, Steriline ha anche programmato un corso di formazione per BSM sul nuovo sistema di isolatori. l

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Soluzione per il confezionamento pharma con gemello digitale

In occasione di Interpack 2023, Universal Pack ha presentato una linea di confezionamento in ambito pharma innovativa e performante, accompagnata dal suo gemello digitale, realizzato con il software EcoStruxure Machine Expert Twin di Schneider Electric: un modello 3D completo e animato della soluzione reale, su cui operare e interagire direttamente in tutte le fasi del ciclo di vita, dalla progettazione al post vendita. Universal Pack, azienda fondata nel 1965 che ha sede a San Giovanni in Marignano (Rimini), è specializzata nella progettazione e costruzione di macchine confezionatrici verticali per il confezionamento monodose nei settori farmaceutico e food, sia per polveri sia per liquidi. Con i suoi 160 dipendenti, opera per il 90% con clienti esteri presenti

in 150 paesi del mondo, fornendo loro soluzioni personalizzate.

Universal Pack opera in un settore molto competitivo, per il quale spesso realizza progetti completamente nuovi, che richiedono una estesa fase di confronto e di analisi delle esigenze del cliente. Nel digital twin il costruttore di macchine trova una opportunità importante per creare dei modelli che consentono di presentare e realizzare simulazioni reali di dinamiche, logiche, movimenti, immaginare delle configurazioni, modificare parametri; è anche uno strumento di vendita importante, perché rende concreta agli occhi del cliente la proposta, in un modo che prima non era possibile.

Sono numerosi i vantaggi di un software digital twin evoluto come Machine Expert Twin, che è pienamente integra-

to con la piattaforma e architettura di automazione di macchina aperta e basata su standard EcoStruxure Machine. Le simulazioni e l’ottimizzazione della fase di progettazione portano anche a ridurre il time-to-market accelerando la fase di design review, la produzione, il collaudo. Non solo: unendo alla proposta di macchinari e linee performanti e innovativi anche la disponibilità dei digital twin, Universal Pack offre un modello su cui i tecnici possono studiare e iniziare a formarsi ben prima della consegna della linea: questo permette di iniziare a utilizzare i macchinari in meno tempo, e incide anche sui costi di formazione. In fiera è stato possibile vedere una dimostrazione del digital twin Machine Expert Twin relativo alla linea produttiva presente, per comprenderne tutte le potenzialità.

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Universal Pack ha presentato una linea completa per il confezionamento di gel farmaceutico, composta da cinque macchine e due elementi robotici, che viene replicata come modello digitale grazie al digital twin Machine Expert Twin di Schneider Electric.
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“La collaborazione con Schneider, consolidata nei decenni, ci permette di avere un partner affidabile nelle sfide quotidiane che ci troviamo ad affrontare: dalla realizzazione di nuovi propotipi al reperimento dei componenti, dalla consulenza all’assistenza”, ha commentato l’amministratore delegato di Universal Pack Pietro Donati.

Gestiti in totale 50 assi di movimento

Quella presentata da Universal Pack è una linea completa per il confezionamento in bustine stickpack di gel farmaceutico composta, oltre che dall’imbustatrice e dalla sigillatrice, da una postazione di impilamento, conteggio e controllo del peso della singola bustina, e da una macchina formatrice che forma le scatole da fustellati stesi e le richiude dopo il riempimento. Sono presenti due elementi robotici e vengono gestiti in totale 50 assi di movimento.

I componenti chiave dell’automazione sono forniti da Schneider Electric, a partire dal sistema di controllo con la CPU LMX 802 Pro 2. Schneider anche i due robot della serie P4; gli elementi di motion con i Lexium 62 e i motori brushless ad elevata efficienza SH3, il variatore di velocità Altivar 320; i sistemi safety SLC. Le migliori tecnologie, unite alla grande esperienza di Universal Pack, permettono di realizzare soluzioni di automazione che presentano caratteristiche altamente innovative.

Oltre naturalmente a rispettare tutte le specifiche richieste da un mercato regolato come quello del pharma, la linea in mostra a Interpack – sia nella sua versione fisica che nel suo modello digitale – permette di offrire vantaggi ulteriori in termini di sostenibilità.

Ad esempio, una interessante novità presente su questa linea è la possibilità di stampare il film in tempo reale (a partire da una base bianca neutra). Que-

Nel digital twin il costruttore di macchine può creare dei modelli che consentono di presentare simulazioni reali di dinamiche, logiche e movimenti, oltre che di immaginare configurazioni e modificare parametri

sta caratteristica permette, senza rinunciare alla velocità di macchina in termini di bustine prodotte, di avere grande flessibilità in termini di gestione dei lotti di produzione e dello stoccaggio delle bobine, con relativa riduzione dei costi. La linea, inoltre, può utilizzare film laminati riciclati e riciclabili, presenta soluzioni per lo stampaggio “in tempo reale” su bobine di piccoli lotti di confezioni, e adotta un innovativo sistema di “buffering” che riduce drasticamente lo spreco di prodotto. Infatti, tramite il movimento di un elemento robotico Schneider Electric, è possibile eliminare singolarmente le bustine di prodotto fuori peso senza dover scartare tutta la fila di bustine presente sul carrello e ricollocare una bustina dal peso cor-

Pietro Donati (Universal Pack): “Schneider Electric è da tempo un nostro partner affidabile nelle sfide quotidiane: dalla realizzazione di nuovi propotipi al reperimento dei componenti, fino alla consulenza e all’assistenza”

retto, proseguendo nel ciclo produttivo senza interruzioni.

Ulteriore elemento nella direzione della sostenibilità è dato dall’adozione di sistemi di misurazione dell’energia e della sua qualità, di componentistica come i motori brushless, che possono ridurre i consumi energetici fino al 50%, e dall’ utilizzo di componenti con etichetta Green Premium™, con cui Schneider identifica i suoi prodotti che hanno minore impatto, maggiore efficienza e sono dotati di tutte le certificazioni e istruzioni per la corretta gestione del fine vita. l

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Aprile/Maggio 2023

Focus su linee e materiali ecocompatibili

A Interpack, Marchesini Group ha dedicato un’area espositiva alle soluzioni sostenibili sviluppate per il confezionamento di prodotti farmaceutici e cosmetici.

Tra le principali novità che il Gruppo Marchesini ha presentato a Interpack è stata un’ampia area dedicata alla sostenibilità e alle soluzioni per il confezionamento di prodotti farmaceutici o cosmetici con materiali ecocompatibili.

Un approccio che comprende l’intero ciclo di vita del packaging

Nello stand di oltre 1500 metri quadri è stato possibile osservare da vicino diverse macchine e linee in grado di confezionare i prodotti con tipologie di materiali differenti tra cui carta, monomateriali plastici riciclati e riciclabili e alluminio. Ciascuna di queste soluzioni è il risultato di un lavoro di ricerca e sviluppo che mira a soddisfare le richieste del mercato: “Sempre più i nostri clienti ci coinvolgono in progetti legati alla sostenibilità dei materiali per il confezionamento”, racconta Pietro Cassani, AD del Gruppo. Per raggiungere dei buoni risultati in questo ambito è necessaria una grande collaborazione tra noi, costruttori di macchine automatiche, e chi fornisce i materiali di confezionamento: del resto il tema va affrontato con un approccio olistico che tenga conto di tutte le esigenze in gioco, pensando sempre più all’intero ciclo di vita del packaging”.

È stata esposta una macchina disegnata per l’astuccia-

mento di flaconi in tray di carta. Questa soluzione viene presentata insieme ad un nuovo design di paperboard tray che è stato interamente studiato e sviluppato dal Gruppo per consentire un risparmio – dichiara l’azienda – di circa il 50% di carta e di circa il 50% di colla rispetto ai modelli presenti sul mercato.

Inoltre, il nuovo tray in carta è caratterizzato da uno spessore ridotto che consente di risparmiare il 30% di spazio in fase di raggruppamento dei prodotti all’interno del cartone con conseguenti vantaggi in fase di spedizione in termini di capienza e relativi consumi di CO2.

Il Gruppo, che sviluppa da oltre 10 anni delle soluzioni basate sui tray in carta come alternativa valida e sicura alla termoformatura in plastica, ha ideato questo nuovo prototipo con l’intento di garantire un utilizzo ancora più responsabile del materiale di imballaggio, abbattendo ulteriormente i costi di produzione ed evitando gli sprechi.

Nell’area dedicata alla sostenibilità era in mostra anche una linea completa per prodotti in blister, composta innanzitutto da una soluzione integrata e robotizzata che inserisce le compresse in un packaging composto per il 75% da alluminio PVC free, un materiale interamente riciclabile e riutilizzabile all’infinito, e successivamente all’interno di un astuccio in cartone. Completa la linea una monoblocco composta da cartonatrice e pallettizzatore con a bordo un innovativo robot a cavi.

Oltre che dal packaging primario interamente in alluminio, la linea è caratterizzata dalla presenza a bordo macchina di una tecnologia Track & Trace targata SEA Vision: dalla serializzazione dei blister fino all’aggregazione dei pallet, un’unica soluzione per tutelare il brand e salvaguardare il prodotto dai tentativi di contraffazione. Esposti allo stand anche una termoformatrice per formare cassonetti monomateriale in R-PET, PET riciclato, adatti a contenere flaconi e una linea composta da una macchina confezionatrice sticks a 12 piste targata Schmucker, da un sistema per il controllo peso degli sticks e da un’astucciatrice. Questa linea è stata predisposta per lavorare materiali di confezionamento a base PP (con e senza PE) quali monomateriali plastici riciclabili al 100% come l’OPP o il BOPP con strato intermedio metallizzato.

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Tecnologie per l’intera catena di processo dei solidi

Con attenzione crescente a risparmio energetico e ottimizzazione dei costi.

Romaco ha presentato a Interpack le sue ultime tecnologie relative a granulazione, comprimitura, filmatura, riempimento e confezionamento di prodotti solidi, polveri e liquidi. Nei suoi nuovi sviluppi, il fornitore di soluzioni di processo e confezionamento si concentra su un design efficiente dal punto di vista energetico e sull’ottimizzazione dei costi.

Con le sue innovative soluzioni complete per l’industria farmaceutica, nutraceutica, alimentare, cosmetica e chimica, Romaco copre l’intera catena di processo dei solidi: dalla lavorazione delle polveri al pallet finito. I concetti alla base della progettazione di macchine sostenibili impiegati dal produttore si distinguono per come viene raggiunto il miglior risultato di salvaguardia del-

la CO2 emessa, che va di pari passo con una riduzione dei costi di produzione. Tutti gli impianti sono disponibili anche in versione a impatto neutro ambientale e sono dotati di monitor energetici per la visualizzazione e la documentazione del consumo energetico. Il fornitore presenta il suo ampio portfolio comprensivo di servizi digitali, come la “service app”, che riunisce molteplici informazioni in un unico strumento e offre numerose opzioni di interazione. Infine, strumenti di e-learning e la piattaforma web Blister Magic, un programma liberamente accessibile dagli utenti per la progettazione di blister e astucci, completano l’ampia offerta. Romaco gestisce inoltre un totale di sei laboratori dedica-

ti a granulazione, comprimitura, filmatura, riempimento e confezionamento, al fine di fornire ai propri clienti consulenze specialistiche, analisi di prodotti, ottimizzazione dei processi e attività di sviluppo.

Microdosatrice

per prodotti esigenti

Con la microdosatrice MicroRobot 50, Romaco Macofar offre una soluzione high-tech flessibile per il riempimento di polveri e liquidi ad elevata potenza e citostatici. Il sistema di trasferimento robotizzato dei flaconi all’interno dell’impianto compatto, di lunghezza inferiore a quattro metri, garantisce processi sicuri sotto la protezione dell’isolatore (fino al livello OEB 5). Tre robot antropomorfi trasportano i flaconi alle stazioni di dosaggio, tappatura e ghieratura, evitando così la diffusione di particelle causata dall’utilizzo di diverse tecnologie di trasporto. I tre robot funzionano completamente senza parti a formato, riducendo in modo significativo i tempi di allestimento tra un prodotto e l’altro. Tutti i componenti a contatto con il prodotto sono molto piccoli e leggeri, quindi facili da smontare e assemblare. Grazie ai numerosi sistemi di controllo e alla flessibilità dei tre robot che operano in modo indipendente, il tasso di scarto dei farmaci ad alto va-

Comprimitura, filmatura, riempimento e confezionamento di prodotti solidi, polveri e liquidi. L’offerta di Romaco copre l’intero ciclo di produzione e packaging dei farmaci, dalla lavorazione delle polveri al pallet finale.
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Macchine
La macchina per rivestimento di compresse TP R Optima di Romaco Tecpharm

lore è prossimo allo zero. La tecnologia di riempimento è adatta per il dosaggio asettico di polveri farmaceutiche a basso scorrimento, igroscopiche o in generale difficili da trattare. Poiché il contenuto di ossigeno nei flaconi può essere ridotto a meno del 3%, anche i prodotti sensibili all’ossigeno possono essere lavorati con un’alta qualità. Installando un sistema di riempimento adeguato, è possibile riempire anche liquidi sterili. La MicroRobot 50 raggiunge una produzione massima di 3.000 flaconi all’ora, con 100% di controllo del peso durante il processo e, se necessario, la regolazione automatica del volume di riempimento. Grazie ai processi ad alta precisione, la quantità minima di dosaggio della MicroRobot 50 di Romaco Macofar è di 20 mg o 0,5 ml.

Linea blister con risparmio energetico fino al 45% La linea blister Unity 600 di Romaco Noack combina alte prestazioni con un concetto di impianto sostenibile. La linea ad alta velocità a due file raggiunge una produzione massima di 600 blister e 350 astucci al minuto e lavora prodotti fino a 145 mm di lunghezza e 90 mm di larghezza. Un innovativo sistema di trasferimento elimina l’utilizzo del vuoto convenzionale e migliora in modo decisivo l’efficienza energetica del monoblocco, costituito da una blisteratrice con saldatura a rullo e da un’astucciatrice a moto continuo. Il vuoto per trasferire i blister all’astucciatrice e per rimuovere le scatole pieghevoli e i foglietti illustrativi viene generato utilizzando il sistema Venturi, in linea con l’impegno dell’azienda nei confronti dell’ambiente. I sistemi Venturi, di dimensioni ridotte e a bassa manutenzione, provocano emissioni di calore nettamente inferiori, riducendo notevolmente i requisiti di raffreddamento della camera bianca. Il trasferimento dei blister all’astucciatrice avviene tramite una giostra con unità di trasferi-

mento pile comandata da encoder, che trasferisce solo pile di blister complete all’astucciatrice.

Per la prima volta su questo sistema, gli spazi vuoti vengono mappati e compensati via software. In questo modo si può fare a meno del caricatore blister manuale. Inoltre, la soluzione di trasferimento automatizzata consente la completa tracciabilità dei blister fin dall’alimentazione dei prodotti.

Linea di granulazione integrata

Le linee di granulazione della serie IGL di Romaco Innojet vengono utilizzate per produrre granuli di alta qualità per la comprimitura. La linea è costituita da un essicatore a letto fluido con mulini integrati e da un “high shear” mixer, fino al bin di raccolta finale. Il miscelatore “high shear” si distingue per la granulazione estremamente omogenea, anche di prodotti con una percentuale molto ridotta di principi attivi farmaceutici (API). I suoi brevi tempi di processo sono dovuti, tra l’altro, alle elevate velocità dell’agitatore a girante, che raggiunge circa 10 m/s. La distanza ridotta tra l’agitatore a girante e il fondo del contenitore riduce al minimo la perdita di prodotto, aumentando la resa del mescolatore e riducendo i tempi di pulizia. In aggiunta, la parte superiore conica del contenitore consente di utilizzare le capacità di carico dal 25% all’80%, offrendo una grande flessibilità. La geometria lineare del contenitore facilita gli studi di scalabilità. Le diverse versioni degli ugelli di spruzzo assicurano una distribuzione molto fine e un’applicazione uniforme dei leganti, riducendo lo spray rate e migliorando la qualità del granulato. Il trasferimento del prodotto del granulato nel processore a letto fluido avviene per scarico gravimetrico e può essere supportato dall’alimentazione di aria di processo. La distribuzione dell’aria di processo con sistema di distribuzione Orbiter® controlla con precisione il

movimento del prodotto nel letto fluido Ventilus®, riducendo in modo significativo i tempi di essiccazione. Un sistema WIP controllato centralmente si occupa della pulizia conforme GMP di tutti i componenti della linea. Complessivamente, le linee di granulazione IGL di Romaco Innojet possono elaborare un volume di riempimento da 1 a 1.500 litri a seconda del modello.

Comprimitrice rotativa doppia

Per la prima volta, la comprimitrice rotativa doppia KTP 720X di Romaco Kilian è disponibile anche con un concetto di rotore a segmenti, che può aumentare la produzione fino a un 30% in più. L’equipaggiamento, con cinque segmenti e fino a 115 punzoni in funzione delle dimensioni dei prodotti, consente una produzione massima di 1.380.000 compresse all’ora. Inoltre, il rotore a segmenti riduce notevolmente i tempi di allestimento e pulizia. Per la pulizia vengono semplicemente rimossi i singoli segmenti; la rimozione delle singole matrici, che richiedeva molto tempo, non è più necessaria. Grazie alla separazione ermetica delle camere di pressatura, durante la produzione la polvere non entra nell’area tecnica della macchina, riducendo così in modo significativo le operazioni di pulizia necessarie. È stato anche diminuito il numero di componenti a contatto con il prodotto. I soffietti brevetta-

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Macchine
Microdosatrice MicroRobot 50 di Romaco Macofar

Comprimitrice

rotativa doppia

KTP 720X di Romaco Kilian

ti proteggono le compresse dalla contaminazione con i lubrificanti. La pressa ad alta velocità viene utilizzata per produrre compresse a uno e due strati, mantenendo la temperatura nella camera di pressatura costantemente al di sotto dei 30°C. Ciò si ottiene grazie a componenti a basso attrito, nonché a un raffreddamento mirato degli azionamenti. La tecnologia è quindi adatta alla lavorazione di farmaci sensibili alla temperatura, come l’ibuprofene e la metformina. Nel complesso, la comprimitrice rotativa doppia ha migliorato sensibilmente i parametri di costo totale di proprietà (TCO) e l’efficienza generale dell’impianto (OEE).

Comprimitrice per la ricerca e sviluppo

Con la KTP 1X, Romaco Kilian presenta l’ultima generazione delle sue comprimitrici R&D destinata ad uso in laboratorio. Questa comprimitrice è stata concepita come uno strumento completo per attività di ricerca e sviluppo.

Può essere utilizzata per la pressatura di compresse a singolo, doppio e triplo strato e per compresse tab-in-tab. Raggiunge una produzione massima di 1.800 compresse all’ora, a seconda del modello, con pressioni fino a 80 kN. Con la versatile pressa R&D, è possibile determinare automaticamente i vari parametri di confezionamento, come la forza di pressatura e l’eventuale velocità di confezionamento. A tale scopo il sistema di misurazione analizza velocemen-

te grandi quantità di dati. Inoltre, la KTP 1X è in grado di simulare ogni comprimitrice rotativa disponibili in commercio, facilitando l’esecuzione di prove di scalabilità. Oltre alla produzione di campioni per studi clinici, la tecnologia è adatta anche per analisi dettagliate degli errori e quindi per l’ottimizzazione dei processi. Grazie alle caratteristiche della macchina, è stato possibile migliorare la misurazione della corsa dei punzoni. L’elevata precisione di misurazione va di pari passo con un consumo di prodotto molto ridotto, motivo per cui la KTP 1X è anche economica e sostenibile. Dotata di una camera di pressatura molto piccola, la macchina dal design salvaspazio è anche facile e veloce da pulire, con un ulteriore risparmio di tempo ed energia. Inoltre, la KTP 1X integra un modulo che consente all’utente di accedere ai dati di misurazione della comprimitrice in qualsiasi momento.

Rivestimento compresse completamente automatico

La macchina per rivestimento di compresse TP R Optima di Romaco Tecpharm processa lotti dal 10 al 100% con un unico tamburo e raggiunge i miglio ri risultati di rivestimento anche con i volumi di riempimento più piccoli, in modo completamente automatico, sen za alcun intervento manuale. L’ampia gamma di applicazioni della macchina di rivestimento a tamburo perforato, con design in-wall conforme alle nor me GMP, è dovuta alla completa auto mazione di tutte le fasi del processo. Un braccio di nebulizzazione autorego lante con ugelli nebulizzatori mobili as sicura non solo la giusta distanza, ma anche l’angolo di nebulizzazione idea le. Il volume del lotto e l’angolo di in clinazione del letto di compresse, che dipende dalla velocità di rotazione del tamburo, vengono registrati continua mente utilizzando la tecnologia sonar. In questo modo, il sistema di nebuliz zazione brevettato è in grado di regola re automaticamente la propria distan za dal letto delle compresse e l’ango lazione degli ugelli durante il processo. Inoltre, le condizioni del flusso all’in terno del tamburo sono controllate con precisione da valvole di sfiato regolabi li e apribili senza alcuna interruzione. Il controllo preciso del percorso dell’a ria consente un’applicazione senza per dite della sospensione di rivestimento e un’asciugatura efficiente del letto delle compresse. Questo accorcia i tempi di processo, riduce il consumo energetico e la quantità di liquido di nebulizzazione necessario fino al 50%. In questo mo do, la TP R Optima promuove una pro duzione sostenibile di prodotti farmaceutici e nutraceutici. In fine, la tecnologia di filmatura intelligente di Romaco Tecpharm è dotata di un sistema di rileva mento delle otturazioni che individua in modo univoco l’ugello di nebulizzazio ne otturato.

56 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Macchine Linea di granulazione della serie IGL di Romaco Innojet

Sistemi avanzati per la regolazione dei fluidi

Intervista a Vincenzo Corciulo, tornato in Samson Italia con il ruolo di Managing Director: “Il Gruppo sta vivendo una forte evoluzione grazie a digitalizzazione, acquisizioni, nuove tecnologie e sistemi avanzati. Nostro il compito di portare questi cambiamenti su un mercato strategico come quello italiano”.

Vincenzo Corciulo è dal febbraio scorso il nuovo Managing Director di Samson Italia, la filiale del gruppo tedesco protagonista nelle tecnologie per la regolazione dei fluidi in ambito industriale e non. Il suo è in realtà un ritorno, dato che, proprio in Samson, Corciulo ha vissuto gran parte della sua crescita professionale. Lo abbiamo incontrato nella sede di Pero, alle porte di Milano,

per farci raccontare le innovazioni del Gruppo, in particolare per l’industria alimentare e di processo, e i suoi progetti per la filiale.

Vincenzo Corciulo, qual è stato il primo impatto del suo ritorno in Samson con il nuovo incarico di Managing Director?

“Molto positivo. È una realtà che conosco bene, dato che mi ha formato per 20 anni, con esperienze entusiamanti, facendomi crescere professionalmente, prima come area manager e poi come business development manager. Dopo una parentesi di circa quattro anni come direttore com-

merciale in un’altra azienda del settore, sono felice di essere tornato a far parte del Gruppo Samson, che nel frattempo ha continuato ad evolversi e migliorare. Tanti cambiamenti sono in corso grazie alle iniziative della casa madre, che la filiale italiana farà proprie”.

Quanto è importante il mercato italiano per il Gruppo?

“È fortemente strategico, dato che, insieme alla Germania, rappresenta il cuore dell’industria meccanica e dell’impiantistica europea. Ricordo inoltre che in Italia sono situate alcune delle più importanti società di ingegneria del mondo. Il nostro paese quindi non può che essere centrale nello sviluppo strategico del Gruppo”.

La produzione avviene anche fuori dalla Germania?

“Sì, gli stabilimenti produttivi di Samson si trovano anche in Spagna, Turchia, Texas, Cina e India. In Italia non produciamo, ma oltre a svolgere l’attività commerciale e di assistenza tecnica post-vendita, la filiale di Pero si occupa dell’ingegnerizzazione di valvole e sistemi, dell’assem-

58 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
di Alessandro Bignami
Componenti
Multiport aspetic

blaggio, della messa a punto dell’automazione, del completamento e della personalizzazione del pacchetto di soluzioni richiesto dal cliente. Un ampio magazzino, dove confluiscono i prodotti del gruppo, ci consente di gestire con serenità le consegne day-by-day. Le nostre attività, soprattutto quando legate a commesse rilevanti, avvengono in osmosi con la sede centrale di Francoforte, con cui condividiamo informazioni e competenze, come nella fase finale di un progetto o nel caso di applicazioni nuove o speciali, come sempre più spesso ci capita nei settori delle energie alternative, geotermia, soluzioni green, H2, LNG, dove registriamo una domanda molto dinamica”.

Qual è il vostro principale interlocutore lungo la filiera industriale?

“Possiamo interagire con tutti gli attori della filiera, dall’EPC alla raffineria, dal costruttore di macchine al piccolo produttore alimentare. Portiamo le nostre soluzioni in qualsiasi settore industriale o punto della catena di produzione dove ci siano da regolare dei fluidi o monitorare il comportamento dell’impianto e dei suoi componenti. Le nostre competenze in questi campi ci consentono di dare consulenza su tutti gli aspetti legati alle dinamiche dei fluidi e alle necessità dei diversi impianti, confrontandoci sia con le richieste della piccola azienda sia con quelle della società di ingegneria più grande di noi e impegnata in progetti di respiro internazionale”.

State avendo riscontri positivi anche nell’alimentare e nel chimico farmaceutico?

“Restano i settori primari per Samson, che è riconosciuta come leader globale nelle tecnologie per la regolazione dei fluidi. Oggi questi processi, che osservano i più alti stan-

dard igienico sanitari, ci vedono giocare un ruolo ancora più rilevante, grazie a Samson SED, che produce valvole a membrana e multiport per applicazioni sanitarie ad asettiche. SED è frutto di una acquisizione degli ultimi anni, l’espansione del Gruppo a cui accennavo si muove infatti anche sull’asse delle acquisizioni”.

Come quella dell’israeliana Precognize…

“Sì, l’integrazione della tecnologia Precognize nelle soluzioni Samson, avvenuta alcuni anni fa, è una tappa importante nel percorso di transizione digitale che da tempo il Gruppo sta affrontando. Oggi siamo in grado di mettere a disposizione tools e servizi per la manutenzione predittiva e sistemi per il controllo da remoto dell’intero impianto e dei suoi componenti 24/24 ore. Il sistema predice e segnala gli eventuali malfunzionamenti e informa il cliente sulle

cause del problema, individuando gli interventi da compiere e gli eventuali pezzi da sostituire per prevenire guasti e costosi fermi impianto”.

Le tensioni sui mercati internazionali, che oggi sfociano nell’inflazione, nella crisi energetica e nel rallentamento delle catene di fornitura, stanno avendo un impatto sulla vostra attività?

“Tutti inevitabilmente risentono di questi periodi turbolenti, ma per fortuna la situazione sta lentamente migliorando. Al di là di qualche adeguamento di listino o disagio su alcune consegne da parte dei fornitori, possiamo comunque affermare di esserci mossi in modo brillante anche tra queste difficoltà. Ci siamo avvantaggiati della collaborazione e dell’interscambio di prodotti e soluzioni con la casa madre e con le altre filiali del gruppo, che ci hanno consentito di non dilazionare i tempi di consegna”.

State lanciando qualche prodotto innovativo per l’industria di processo?

“Con le nostre valvole, che sono sempre curate per essere all’avanguardia, cerchiamo di guidare il mercato. I cavalli di battaglia non cambiano, ma vengono aggiornati continuamente e potenziati con le tecnologie più innovative, sia nella meccanica, sia nell’elettronica e nella digitalizzazione, rafforzando i servi-

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 59
Aprile/Maggio 2023
Componenti
Multiport aseptic valve Vincenzo Corciulo, Managing Director di Samson Italia

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zi e l’assistenza da remoto. Inoltre abbiamo messo a punto prodotti di nuova concezione tecnologica, del tutto inediti sul mercato, che crediamo verranno molto apprezzati nel tempo, ad esempio la valvola intelligente Focus-On con la sua funzione di controllo adattivo, sviluppata in collaborazione con Krohne”.

Su cosa focalizzerà la filiale italiana in questi Suoi primi mesi da Managing Director?

Multiport block washer

“Manterremo anzitutto la filosofia dello sviluppo continuo e in più cercheremo di coprire altri segmenti di mercato, spingendo in particolare sui sistemi modulari, sui quali la fi-

liale italiana vanta forti competenze. Si tratta quindi di non limitarsi alla fornitura del singolo prodotto, ma di mettere a punto sistemi completi medio-piccoli che assemblano, insieme alla valvola, altre apparecchiature e accessori necessari, anche provenienti da altri fornitori. La digitalizzazione continuerà ad essere l’altro tema clou. Teniamo molto a far comprendere al mercato gli innumerevoli vantaggi concreti portati dall’evoluzione digitale delle nostre soluzioni: penso in particolare, oltre all’avanzata tecnologia dell’acquisita Precognize, alla soluzione Sam Valve Management, che permette un’analisi di dati accurata, la dovuta reportistica e la relativa manutenzione predittiva”.

Come vede i prossimi mesi?

“In questi anni di sfide così critiche, abbiamo visto che anche le gran-

di difficoltà possono essere affrontate e gestite. Questa consapevolezza, oltre alla smentita della paventata recessione, mi fanno sentire ancora fiducioso per il prossimo futuro. E poi i primi mesi dell’anno sono stati buoni per noi, ci siamo misurati con una richiesta interessante e con un mercato vivace. La nostra forza sta infine nella presenza su scenari sempre diversi, tanto da poter compensare settori momentaneamente in crisi con altri in crescita”.

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15 giugno 2023

Fiere di Parma

INDUSTRIA DI PROCESSO: ARRIVA IN ITALIA L’EVENTO

EASYFAIRS ORGANIZZA, PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA, L’EVENTO SOLIDS A PARMA. IN DUE GIORNI, IL 14 E IL 15 GIUGNO 2023, SARANNO MOSTRATE LE SOLUZIONI PER LA MOVIMENTAZIONE, LA LAVORAZIONE, LO STOCCAGGIO E IL TRASPORTO DI MATERIALI GRANULARI FINI E GROSSOLANI.

Un evento che per la prima volta sbarca in Italia e porta al cospetto di una filiera che abbraccia il Sud Europa le soluzioni per la movimentazione, la lavorazione, lo stoccaggio e il trasporto di materiali granulari fini e grossolani. SOLIDS Parma sarà l’evento di riferimento che avrà luogo per la prima volta presso Fiere di Parma, dal 14 al 15 giugno 2023. Organizzata da Easyfairs, già presente e consolidata in Germania, Belgio, Paesi Bassi e Polonia, la fiera farà il suo debutto in Emilia Romagna, regione strategica, sede di oltre 35.000 imprese attive nell’industria di processo.

Le anticipazioni al mercato

Saranno presenti circa 150 aziende produttrici di macchine per la movimentazione, lo stoccaggio, l’analisi e la trasformazione dei materiali a grana fine e grossolana, che mostreranno le soluzioni più innovative e anticiperanno le nuove tendenze nei seguenti settori: gomma e plastica, alimentare, agricoltura e mangimi, chimica e farmaceutica, costruzione macchinari, lavorazione dei metalli, minerario, carta e vetro, recycling.

Al momento della redazione di questo articolo, gli espositori che hanno già confermato la loro presenza sono WAM Group, Cuccolini Virto Group, Hecht Technologie, Ergomec, Steinhaus, Piovan, Agierre, Mix.

I visitatori (operatori professionali delle industrie di trasformazione) potranno toccare con mano queste tecnologie e scoprire le tendenze che guideranno l’evoluzione del settore, anche grazie a un programma di conferenze e tavole rotonde (in via di definizione).

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SOLIDS Parma, Fiere di Parma (Pad 8), dal 14 al 15 giugno 2023!

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“L’ Italia è un mercato fortemente strategico per Samson, dato che, insieme alla Germania, rappresenta il cuore dell’industria meccanica e dell’impiantistica europea”
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Componenti

Cartuccia trim per la riparazione semplificata delle valvole

La cartuccia trim easy-e™ di Emerson è una soluzione completa per la riparazione trim delle valvole a globo easy-e Fisher™. Questa cartuccia di riparazione assemblata in fabbrica riunisce tutte le parti di ricambio della valvola, oltre al cappello, in una soluzione semplice e pronta per l’installazione, per semplificare le procedure di riparazione e garantire un risparmio di tempo e denaro durante il processo di manutenzione. Prima dell’introduzione di questa soluzione, in caso di possibile malfunzionamento di una valvola a globo, come perdite o blocchi, era richiesto in genere lo smontaggio della valvola per l’individuazione delle parti di ricambio necessarie. Una volta individuate, le parti dovevano essere ordinate e, una volta ricevute, installate. Nel migliore dei casi, queste attività venivano eseguite in campo da un tecnico esperto, anche se con le ovvie difficoltà causate dalla precisione richiesta per le operazioni di installazione e dalla molteplicità delle parti da installare. Nel peggiore dei casi, si rendeva necessaria la rimozione della valvola dal servizio, con conseguente aumen-

to dei costi di riparazione e manodopera e dei tempi di inattività aggiuntivi.

La cartuccia trim risolve questi problemi correlati alle parti soggette a usura e contribuisce a ridurre le emissioni fuggitive grazie all’imballaggio Enviro-Seal™ standardizzato. Per le valvole meno recenti, prive di questo tipo di baderna, la cartuccia trim rappresenta un aggiornamento rapido, semplice ed economico che consente di ridurre le emissioni.

Con questa nuova soluzione, la riparazione delle valvole in linea è in genere possibile non appena i fluidi di processo e la pressione sono stati rimossi dalla valvola e può essere eseguita da qualsiasi tecnico, senza la necessità di una formazione approfondita o di costose apparecchiature. I livelli di sicurezza si alzano grazie alla riduzione dei tempi di intervento dei tecnici in campo, poiché il tipico processo di riparazione, che in alcuni casi richiede l’assemblaggio anche di 20 parti, è stato semplificato in un’unica soluzione di riparazione pronta per l’installazione.

Encoder ad albero cavo per una compatibilità universale

Sick ha presentato la sua nuova generazione di encoder incrementali ad albero cavo a largo diametro, Sick DGS80. Il design innovativo permette numerose possibilità di integrazione per il DGS80 in un’ampia gamma di applicazioni di automazione industriale, grazie a specifiche tecniche concrete e da una facile installazione. L’encoder incrementale Sick DGS80 copre un’ampia gamma di diametri dell’albero fino a 42 mm, il tutto all’interno di un corpo dal diametro di 81 mm molto compatto e robusto certificato IP65. Partendo da fori standard di 30 mm o 42 mm di diametro, le dimensioni dell’albero possono essere ridot-

te con un’ampia gamma di inserti di adattamento isolati appositamente progettati per garantire un collegamento sicuro all’applicazione.

La nuova famiglia di encoder ad albero cavo di grande diametro di Sick offre quindi agli utenti finali e ai costruttori di macchine la certezza di una compatibilità universale delle macchine, pur mantenendo scorte minime.

Il DGS80 è ideale anche per applicazioni di feedback motore asincrono AC, in grado di misurare velocità fino a 3.600 giri al minuto, con una risoluzione fino a 8.192 impulsi per giro.

I serraggi plastici offrono anche il vantaggio di isolare i cuscinetti dalle correnti parassite provenienti dagli avvolgimenti del motore, garantendo una lunga durata dell’encoder.

“Il Sick DGS80 apre molteplici opzioni per la misurazione della velocità nella progettazione di macchine, e nastri trasportatori, mentre il design compatto lo rende ideale per l’uso in sostituzione degli encoder

esistenti”, spiega Daniel Schmit, product manager dell’encoder di Sick.

“I clienti non devono più progettare una connessione ingombrante a un albero dell’encoder più piccolo; lo stesso encoder può essere adattato a molti design di macchine nonché per alleviare il ben noto disagio di dover specificare da una vasta gamma di opzioni encoder. Sick ha ridotto radicalmente le potenziali combinazioni a un elenco minimo di codici articolo dell’encoder, quindi sia che specifichino il DGS80 con l’aiuto del team tecnico di vendita di Sick sia direttamente sul sito web, i clienti possono essere operativi in pochissimo tempo”.

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Tank Clean: il software di simulazione della procedura di spruzzatura

Spesso la scelta della soluzione di pulizia di un serbatoio più corretta e sostenibile può rivelarsi un problema non facile. Il software di simulazione TankClean di Lechler imita realisticamente il processo di pulizia, mostrando come funzionano i singoli ugelli e creando una rappresentazione visiva della procedura di spruzzatura.

Come trovare il miglior ugello spruzzatore per lo specifico lavoro di pulizia richiesto? Si può sempre operare per tentativi oppure evitare il problema utilizzando strumenti di simulazione all’avanguardia.

È la disposizione ottimale degli

li punti deboli durante la fase di sviluppo e valuta quali sono le variabili in gioco per l’ottimizzazione dei sistemi esistenti, evitando così errori di pianificazione, riduzione dei tempi di inattività e garantendo maggiore efficienza del processo.

to in questione. Ed è chiaro che le testine statiche non possono essere considerate come l’unica soluzione possibile.

Il software di simulazione TankClean di Lechler imita realisticamente il processo di pulizia, mostrando come funzionano i singoli ugelli e creando una rappresentazione visiva della procedura di spruzzatura. Il software illustra come e con quale grado di copertura il liquido detergente incide sul serbatoio, rivelando così eventuali aree problematiche o zone d’ombra. Lechler utilizza il proprio software, che non è in vendi-

TankClean è uno strumento estremamente utile quando si tratta di offrire consigli: Lechler è in grado di dimostrare in modo convincente ai suoi clienti come ottenere risultati di pulizia migliori con la giusta tecnologia degli ugelli e piccole modifiche al serbatoio, oltre a evitare errori e risparmiare denaro.

Uno strumento versatile per la pulizia dei serbatoi Come software di simulazione e supporto TankClean fornisce assistenza per l’intero ciclo di vita dell’impianto e oltre. È vantaggioso avere a bordo gli specialisti degli ugelli di Lechler nella fase di pianificazione. In questa fase, i fattori rilevanti relativi alla tecnologia degli ugelli possono essere coordinati strettamente con altri interessi.

La geometria del serbatoio e i dettagli di progettazione come la disposizione dei collegamenti del serbatoio, delle flange e degli agitatori sono relativamente semplici da modificare al fine di ottenere risultati di pulizia efficienti.

ugelli all’interno del serbatoio che pone le basi per un risultato affidabile nella sua pulizia. Esiste a portata di click un nuovo software di simulazione che può essere di grande aiuto per selezionare il sistema di ugelli più adatto per ottenere il grado di pulizia voluto. Questo strumento, inoltre, identifica i potenzia-

Ottimizzare i processi di pulizia

Ormai i processi di pulizia funzionano generalmente in modo automatico. Per garantire risultati affidabili di altissima qualità rispettando i requisiti di efficienza ed ecologia, le soluzioni di lavaggio devono essere adattate in modo preciso al compi-

ta, come strumento per fornire consigli e visualizzazioni: produttori e utenti finali possono confrontare a video diverse testine rotanti e sono in grado di utilizzare i risultati per identificare quale sistema fornisce il miglior risultato di pulizia, rendendo la scelta del sistema di ugelli ottimale.

• È necessario tener conto del processo di pulizia quando si progetta un serbatoio.

• Nella simulazione di un processo di pulizia di un serbatoio si considera la presenza di agitatori, pale e altri componenti interni presenti.

• La simulazione mostra il potenziale degli elementi dinamici rotanti con ugelli ad hoc.

62 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA Software

TESTINE DI LAVAGGIO A ROTAZIONE LIBERA

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• Finitura superficiale elettrolucida Ra < 0,4 µm

• Distribuzione uniforme e moderata forza d’impatto

• Interamente in 316L, resistente fino a 250°C in operatività

• Utilizzabile con vapore (SIP)

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Supportare le aziende chimiche nella gestione degli asset

Attraverso processi intelligenti e automatizzati, Hexagon Enterprise Asset Management (HxGN EAM) aiuta le industrie del settore ad affrontare le loro peculiari sfide in modo efficiente e meno costoso, aumentando al contempo la sicurezza, la sostenibilità e l’affidabilità delle operazioni.

L’industria chimica deve far fronte a requisiti infrastrutturali e di sicurezza estremamente peculiari e in grado di rispettare normative ambientali sempre più stringenti. Essa gestisce impianti complessi che utilizzano beni che richiedono una cura precisa. Una forza lavoro altamente qualificata e costi di manutenzione elevati sono considerati inevitabili al fine di evitare rischi per la sicurezza e arresti non programmati.

Il mantenimento dell’OEE (Overall Equipment Effectiveness) e del tempo di attività è fondamentale, ma molte grandi aziende chimiche hanno una visione imperfetta sia del parco macchine sia degli asset. Le soluzioni digitali vengono spesso messe insieme da diversi fornitori di software e integrate in un sistema già complesso. Questo processo è costoso da mantenere al passo con i continui progressi della tecnologia.

Sebbene la sostenibilità sia una priorità per molte società chimiche, può sembrare costoso, anche in termini di tempo, mantenere gli impianti obsoleti in conformità con i requisiti EHS

64 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Manutenzione

e al contempo perseguire gli obiettivi verdi. La questione diventa come incrementare la sostenibilità in modo efficiente, a vantaggio del processo produttivo e del ROI.

Contemporaneamente, le società chimiche raccolgono volumi crescenti di dati preziosi che potrebbero non essere accessibili quando e dove servono. I potenziali benefici per le operazioni vanno persi. I KPI potrebbero non corrispondere esattamente ai risultati desiderati, inoltre, i dati necessari per monitorare le prestazioni, la sicurezza, la conformità e l’affidabilità vengono registrati, ma non sempre consegnati in modo utilizzabile e nelle mani giuste.

Hexagon Enterprise Asset Management (HxGN EAM) aiuta le aziende chimiche ad affrontare tutte queste sfide in modo conveniente, aumentando al contempo la sicurezza, la sostenibilità e l’affidabilità in tutti i settori. HxGN EAM contribuisce a raggiungere questi obiettivi in diversi modi. Tra questi:

• soddisfare in modo efficiente gli standard di conformità e sicurezza;

• sfruttare i dati e l’intelligenza artificiale per ridurre al minimo i tempi di inattività;

• soddisfare più facilmente i requisiti normativi;

• accesso a una soluzione basata sul cloud;

• adattamento agli standard, alle sfide e ai requisiti dei dati del cliente;

• sistemi che supportano la sostenibilità win-win;

• favorire la leadership nella sostenibilità;

• visibilità delle risorse e del parco macchine;

• riduzione dei costi di inventario;

• riduzione delle inefficienze e dei costi di manutenzione degli impianti;

• migliorare i tempi di attività e ridurre le perdite di tempo;

• tracciare gli ordini di lavoro e le risoluzioni in tempo reale.

Soddisfare in modo efficiente gli standard di conformità e sicurezza

La prima preoccupazione di ogni azienda chimica è la sicurezza. Lavorare con le sostanze chimiche e sviluppare nuovi materiali e processi chimici comporta inevitabilmente un certo grado di rischio. L’impegno di una società chimica per la sicurezza protegge la salute dei lavoratori, dei consumatori e dell’ambiente.

La massimizzazione dei tempi di attività e il funzionamento a pieno regime sono priorità per qualsiasi impianto ad alta intensità di risorse. Le interruzioni non programmate sono costose, riducono la produttività e danneggiano i rapporti con i clienti.

I tempi di fermo non pianificati in un impianto chimico possono anche contribuire ad alcune delle condizioni più pericolose dell’impianto. Potrebbero essere necessari interventi di bonifica e rischi per la sicurezza. Il riavvio delle operazioni richiede tempo e fatica. La tecnologia digitale che elimina i tempi di fermo non programmati consente alle aziende chimiche di migliorare le prestazioni in termini di sicurezza e di ridurre i costi fino al 30%.

Sfruttare i dati e l’intelligenza artificiale per ridurre al minimo i tempi di inattività

Le moderne soluzioni EAM guidano processi intelligenti, efficienti e automatizzati sfruttando i big data e l’apprendimento automatico. La digitalizzazione della manutenzione degli impianti offre a gestori, operatori e personale un maggior controllo sui costi e sulla pianificazione della manutenzione.

I sensori e i dati consentono al personale di identificare i potenziali problemi ben prima che si verifichino arresti e fermi macchina. Gli utenti possono assegnare i pericoli e i corrispondenti protocolli di riduzione del rischio a specifiche apparecchiature.

Raccogliendo i dati pertinenti, compresi gli ordini di lavoro e i dati sulle condizioni, le analisi incorporate nelle soluzioni EAM possono prevedere la finestra di affidabilità di un asset in diverse circostanze. Un punteggio di affidabilità può essere associato a qualifiche e certificazioni chiaramente specificate per evitare problemi di sicurezza.

Inoltre, la soluzione EAM può modellare cosa accadrà se i dati cambiano, consentendo alle aziende di confrontare le prestazioni di un asset in diversi scenari per massimizzare la produzione e prolungare la vita degli asset invecchiati. Le informazioni finanziarie sulle riparazioni di manutenzione possono essere utilizzate per creare report e previsioni finanziarie aggiornate.

Con dati più dettagliati e accessibili, le aziende chimiche possono adot-

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 65
Aprile/Maggio 2023 Manutenzione

tare un approccio alla manutenzione preventiva e predittiva ed evitare la costosa manutenzione reattiva. Nella manutenzione industriale, la maggior parte delle aziende dichiara che la manutenzione predittiva è la strategia migliore per ridurre i tempi di fermo e la probabilità di guasti. La manutenzione predittiva ha il vantaggio aggiuntivo della flessibilità. Con un periodo di preavviso anticipato, le aziende possono programmare la manutenzione necessaria quando questa causerà il minor numero di interruzioni e di impatti sui profitti. Invece di scoprire i costi dopo che si è verificato un problema, le aziende possono creare piani ottimizzati.

Rispettare più facilmente i requisiti normativi

Le aziende chimiche possono ottenere un ambiente di lavoro più sicuro e sostenibile grazie a una maggiore visibilità degli asset e al controllo della manutenzione. Grazie alla tecnologia digitale integrata, possono passare da un approccio reattivo a uno predittivo. La manutenzione predittiva offre il vantaggio di affrontare gli effettivi problemi di manutenzione ben prima che questi portino a fermi macchina. La mobilità moderna e i lavoratori connessi supportano una cultura positiva e un’efficace sicurezza chimica che sono parte integrante della sicurezza. Grazie al facile accesso alle informazioni critiche, il personale dell’impianto ha a disposizione gli approfondimenti necessari per soddisfare in modo prescrittivo i requisiti di conformità e normativi.

Accesso a una soluzione basata sul cloud

Le masse di dati non elaborati o archiviati in diversi registri manuali e disponibili solo in luoghi specifici hanno un’utilità limitata. Anche se un’azienda raccoglie dati, ha bisogno di una capacità di elaborazione intelligente per for-

nire informazioni utili e pertinenti alle persone giuste al momento giusto. La trasformazione digitale ha il potenziale per cambiare il processo decisionale grazie all’accesso alle informazioni in tempo reale. L’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico stanno portando la potenza di calcolo e le soluzioni basate sul cloud a un nuovo livello, che sta trasformando l’efficacia e l’efficienza con cui le società chimiche possono operare in diverse sedi e linee di prodotto. Le soluzioni EAM forniscono informazioni più solide su tutto. Tra queste: le vendite, i costi, la manutenzione e le scorte. Utilizzando un dispositivo mobile, i membri del team possono accedere ai dati degli asset, come gli ordini di acquisto, i cataloghi delle parti, lo storico delle riparazioni, lo stato di salute, i costi del ciclo di vita, gli ordini di lavoro e le misure di sicurezza. Le aziende chimiche possono utilizzare le soluzioni EAM per monitorare

l’intera portata del loro processo produttivo utilizzando un unico sistema integrato basato su cloud. Hanno a disposizione i dati e la capacità di elaborazione per monitorare le operazioni del parco macchine, i flussi di lavoro dell’officina, l’ottimizzazione operativa e la soddisfazione dei clienti. Questa visione olistica fornisce informazioni sulle prestazioni e sul modo in cui i diversi reparti e sistemi influiscono sul risultato finale. Quando queste informazioni vengono ricevute prima di altre aziende e applicate in modo intelligente, possono costituire vantaggi competitivi. Le aziende chimiche che hanno iniziato a fare gli investimenti necessari stanno beneficiando di aumenti di produttività.

Adattarsi facilmente agli standard, alle sfide e ai requisiti dei dati Ogni organizzazione dispone di standard e sistemi esistenti per supporta-

66 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Manutenzione

re gli obiettivi e le sfide uniche della propria attività. HxGN EAM ha la flessibilità necessaria per supportare i sistemi aziendali esistenti. È leader nel settore con standard di dati e configurazioni riconosciuti che le aziende possono configurare per integrarsi con i processi esistenti.

La configurazione di HxGN EAM per adattarsi alle esigenze e alle specifiche di qualsiasi organizzazione non richiede un team di programmatori. Il lavoro digitale di EAM è di livello audit e facile da usare fin dall’inizio. Non si tratta semplicemente di un framework che le aziende devono creare da sé. Le applicazioni mobili di HxGN EAM digital work sono costruite per funzionare senza problemi, senza alcuna codifica esterna.

Le aziende che hanno già implementato una strategia basata su un sistema ERP possono continuare a trarne vantaggio, perché HxGN EAM può coesistere. È anche un modo efficace per

proteggere le operazioni eliminando i sistemi duplicati o disparati.

Laddove le applicazioni mobili di terze parti spesso presentano tempi di ritardo durante la sincronizzazione, il lavoro digitale di EAM offre un’esperienza d’uso continua e reattiva. Il risultato è un aumento dell’adozione, una minore interruzione della produzione e un impatto positivo sulle prestazioni.

Oltre a soddisfare gli standard normativi, molti requisiti di conformità provengono dai clienti. Quando un’azienda chimica è tenuta per contratto a segnalare qualsiasi modifica ai processi, agli asset e alle apparecchiature correlate, il monitoraggio delle modifiche al processo o alla linea di asset è fondamentale per il successo del progetto e la soddisfazione del cliente. Un sistema EAM può tracciare queste modifiche. Può anche ottenere l’approvazione delle modifiche di manutenzione o delle sostituzioni di

parti da parte del cliente, assicurando registrazioni e firme elettroniche. Il costo e la complessità dell’integrazione di una soluzione EAM dedicata con una piattaforma di pianificazione delle risorse aziendali (ERP) erano in passato proibitivi, ma ora non è più così. HxGN EAM è il miglior software di gestione degli asset che aiuta a spostare la strategia di manutenzione da reattiva a prescrittiva, aumentando l’efficienza e garantendo la conformità, prolungando la vita degli asset e consentendo una migliore pianificazione del capitale.

Sistemi che supportano la sostenibilità win-win

Essere prescrittivi e preventivi invece che reattivi aumenta l’efficienza organizzativa e aiuta le aziende a garantire che i prodotti siano sicuri e affidabili. Inoltre, apre la strada a un approccio moderno e olistico alla gestione degli asset, che supporta il tipo di sostenibilità a vantaggio di aziende, clienti e azionisti.

La chimica moderna è la spina dorsale della nostra società ed è essenziale per soddisfare le esigenze critiche in quasi tutti i settori della vita. Inoltre, contribuisce in modo significativo alle sfide della crisi climatica in atto e dell’inquinamento ambientale globale.

La tecnologia AI, l’apprendimento automatico e le innovazioni sono ora in grado di fornire dati pertinenti e utili a tutti i team e le organizzazioni. Ciò supporta le aziende nei loro continui sforzi per realizzare in modo economicamente vantaggioso la trasformazione radicale verso un futuro sostenibile. L’industria chimica si trova ad affrontare due sfide significative nell’approccio a una maggiore sostenibilità.

La prima è rappresentata dai significativi blocchi tecnologici e dalle elevate barriere all’ingresso per le innovazioni radicali. In secondo luogo, poiché

Manutenzione RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 67 Aprile/Maggio 2023

la transizione verde non è una strada ben tracciata, vi sono notevoli difficoltà nel comprendere e misurare ciò che è sostenibile.

Leader nel mercato EAM secondo il Magic Quadrant di Gartner e il Green Quadrant di Verdantix, HxGN EAM consente di migliorare sistematicamente l’efficienza operativa. Contribuisce ad aumentare i tempi di attività e l’OEE e a mantenere i requisiti di sicurezza e normativi per sostenere un progresso costante e incrementale nella sostenibilità. Inoltre, grazie al facile accesso ai dati giusti, le iniziative di sosteni bilità possono allinearsi alla redditivi tà e all’efficienza operativa.

Favorire la leadership nella sostenibilità

Negli ultimi decenni, sia il settore pubblico che quello privato si sono sempre più interessati alle pratiche sostenibili. Secondo un rapporto di Deloitte del 2022, questa tendenza è aumentata solo dopo la pandemia. I consumatori vogliono fare scelte intelligenti e si rivolgono alle aziende che pos sono aiutarli a farlo.

Secondo il rapporto, i consumatori continuano ad apprezzare la soste nibilità e a trovare modi creativi per risparmiare, tra cui l’utilizzo di beni più durevoli e riutilizzabili. Le aziende chimiche devono affrontare ulteriori sfide per le pratiche di sostenibilità, tra cui l’inflazione e le interruzioni della catena di approvvigionamento, ma i consumatori continuano a cercare opzioni più sostenibili.

Uno studio del 2021 indica che un terzo dei consumatori globali è disposto a pagare di più per opzioni rispettose dell’ambiente, attestando una forte e crescente domanda green, a sua volta destinata a sollecitare gli sforzi di aziende e istituzio-

ni verso la sostenibilità. Per i consumatori, la trasparenza è una componente fondamentale della sostenibilità. Le aziende che dispongono di una tecnologia digitale in grado di fornire informazioni precise e trasparenti sulle emissioni di anidride carbonica, sull’utilizzo dell’acqua, sull’inquinamento delle acque reflue, sul consumo di energia e su altri aspetti possono utilizzare questi dati per creare fiducia nei consumatori e per fornire più fa-

naro alle aziende chimiche. Una sfida per ridurre in modo efficiente i consumi energetici è stata quella di ottenere dati accurati, in tempo reale e comparabili per apportare miglioramenti costanti e incrementali. La tecnologia EAM fornisce la visibilità per confrontare i fabbisogni energetici di specifiche apparecchiature, che spesso non sono uniformi tra gli impianti o al loro interno, poiché dipendono da una miriade di fattori meccanici e di altro tipo. Questo tipo di dati può portare a soluzioni di manutenzione che riducono il consumo energetico non necessario e aumentano l’efficienza di tutti gli asset, ora e in futuro.

Attraverso la progettazione, la creazione, il trattamento e lo smaltimento di sostanze innovative, l’industria chimica può svolgere un ruolo fondamentale nel promuovere la sostenibilità. Innovazioni come la riduzione delle emissioni di gas serra e dei rifiuti plastici e l’utilizzo di materie prime più rinnovabili sono solo l’inizio. Dato l’uso capillare di prodotti chimici in tutto il mondo, ogni progresso nella sostenibilità dell’industria chimica ha un impatto notevole.

cilmente informazioni agli enti normativi. Gli strumenti EAM aiutano a snellire e applicare le procedure e ad acquisire le informazioni richieste in modo coerente.

Gli impianti ad alta intensità di risorse consumano molta energia. Ridurre il consumo energetico non è solo uno sforzo verso la sostenibilità, ma aiuta anche a ridurre i costi. Se i prezzi dell’energia dovessero aumentare a causa dell’elettrificazione globale o di qualsiasi altro fattore, le politiche di efficienza energetica potrebbero far risparmiare molto de-

Ottenere visibilità su asset e flotta I sistemi EAM producono informazioni di business che danno al management la visibilità necessaria per prendere decisioni efficaci. Offrono l’opportunità di gestire in modo olistico più siti e progetti. Allineando l’infrastruttura alle strategie di gestione degli asset incentrate sull’affidabilità e sulla sostenibilità, garantiscono il rispetto degli standard organizzativi. HxGN EAM aiuta a migliorare l’affidabilità e le prestazioni di apparecchiature, flotte e infrastrutture critiche. Le aziende possono raccogliere

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i dati corretti direttamente dal luogo di lavoro e creare ordini di lavoro successivi, se necessario. Il software può acquisire i dati delle apparecchiature e le immagini dei beni danneggiati (e successivamente riparati). Le procedure di chiusura degli ordini di lavoro dal campo sono disponibili in tempo reale.

Questo livello di visibilità aiuta a gestire con precisione i dati di manutenzione che possono essere utilizzati per le verifiche, la conformità e le richieste di garanzia. Semplifica i percorsi di ispezione, le liste di controllo e i punti di misura specifici.

Ridurre i costi di inventario

Gli impianti ad alta intensità di risorse, come le aziende chimiche, di solito tengono a portata di mano una buona selezione di pezzi di ricambio. Se un macchinario della catena di montaggio deve essere riparato, avere a disposizione i pezzi di ricambio riduce al minimo l’interruzione del lavoro e consente di ripararlo rapidamente. Sebbene i pezzi di ricambio siano essenziali per la produttività, il mantenimento di una scorta comporta spese nascoste. I materiali non utilizzati possono degradarsi o scadere nel tempo. Le aziende potrebbero acquistare pezzi che non utilizzano mai, aggiungendo spese inutili.

Un altro aspetto negativo di molti sistemi esistenti è che i pezzi possono essere rimossi dall’area di stoccaggio senza un’adeguata documentazione, lasciando il team che li ordina all’oscuro della necessità di sostituirli. In particolare, se alcuni pezzi sono richiesti più frequentemente, potrebbero non essere disponibili quando servono, causando costosi fermi macchina.

Un sistema EAM consente alle aziende chimiche di identificare in modo più accurato ed efficiente i componenti di cui hanno bisogno a portata di mano

rispetto a quelli che non sono essenziali. Ciò comporta due vantaggi immediati: aiuta a ridurre il costo complessivo delle scorte e minimizza il rischio che i componenti scadano prima di essere utilizzati.

I calcoli e la capacità di tracciamento di un sistema EAM guidato dall’intelligenza artificiale consentono agli stabilimenti di avere un piano di inventario efficace e meno dipendente da individui specifici. Il sistema tiene conto della natura, del funzionamento, della stagionalità, delle specifiche del produttore di apparecchiature originali (OEM) e di altri fattori importanti.

Un sistema EAM elimina le congetture dai piani di manutenzione e può sviluppare elenchi di parti di ricambio per ogni asset. L’elenco dei pezzi di ricambio può essere ordinato in base al costo, ai tempi di consegna, alla distanza dall’asset e allo stato di emergenza. Questa analisi dettagliata permette di capire facilmente se ogni pezzo deve essere conservato in una posizione centrale o se deve essere prontamente disponibile a livello di singolo impianto.

I tempi di attività e la produttività si basano su un conteggio accurato dei pezzi, sulla disponibilità dei ricambi e su riparazioni rapide ed efficienti in caso di necessità. Il ritorno sull’investimento offerto da un sistema di inventario efficace giustifica qualsiasi costo aggiuntivo delle risorse per la gestione di questi sistemi.

Diminuire le inefficienze e ridurre i costi di manutenzione degli impianti

HxGN EAM comprende un’ampia gamma di sistemi che migliorano il lavoro di manutenzione. La gestione digitale della forza lavoro può migliorare l’efficienza, garantire la conformità e ridurre i tempi di inattività e i costi, sostenendo la produttività.

Fino a -50% dei costi per i lavori straordinari di manutenzione

+20% di produttività del lavoro

-5% dei costi relativi a nuove attrezzature

-20% dei costi dei materiali MRO (Manteinance, Repair and Operations)

-30% dei livelli di inventario MRO

+50% nel recupero dei costi di garanzia

-20% dei fermi di produzione

-20% del consumo energetico

Senza dati chiari e accessibili sugli asset, una forza lavoro qualificata e ben retribuita che dovrebbe occuparsi di riparazioni e manutenzione spreca una quantità considerevole di tempo a cercare informazioni rilevanti, a fare ricerche sullo storico degli ordini di lavoro e a cercare di ottenere dettagli critici sugli asset da riparare.

Sul campo, questi lavoratori spendono tempo prezioso in attesa degli ordini o dei permessi giusti. Se la causa del problema si rivela diversa da quella prevista, la squadra potrebbe non essere pronta a completare la riparazione, perdendo altro tempo e denaro. Un analista finanziario, estraneo alle procedure quotidiane di manutenzione dell’impianto, potrebbe notare l’elevato costo della manodopera e iniziare a ridurre i costi sostituendo la manodopera qualificata con lavoratori meno esperti o riducendo le dimen-

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I vantaggi di HxGN EAM

sioni della squadra. Ridurre semplicemente la manodopera senza migliorare i sistemi che la supportano e la informano, espone l’impianto a maggiori spese in termini di tempi di inattività imprevisti o di riparazioni e manutenzioni mal eseguite.

Sebbene la manutenzione preventiva rimanga una fase critica del processo, essa avviene anche se è necessaria o meno, il che comporta potenziali perdite di tempo e costi.

La manutenzione reattiva, all’altro estremo dello spettro, avviene solo quando si verifica un guasto o un malfunzionamento, con conseguente inattività delle apparecchiature, corsa alla riparazione e perdita di tempo e di profitto nella produzione.

HxGN EAM è in grado di eliminare le supposizioni dai piani di manutenzione, grazie a una maggiore visibilità, arrivando a prevedere quando gli asset si guasteranno e indirizzando automaticamente i processi di riparazione. In questo modo si riduce la necessità di effettuare costosi ordini di manutenzione e riparazioni di emergenza. Mantenendo le apparecchiature più vicine all’operatività ottimale, le soluzioni digitalizzate per la manutenzione degli impianti producono:

• maggiore qualità della produzione;

• maggiore ripetibilità;

• meno difetti e scarti dei pezzi;

• ridotta necessità di rilavorazioni o processi secondari correttivi;

• un miglioramento complessivo dei processi produttivi e dell’efficienza.

Migliorare i tempi di attività e ridurre le perdite di tempo

I tempi di inattività sono una delle inefficienze più significative per le

aziende chimiche. I tempi di inattività non pianificati possono creare rallentamenti della produzione e aumentare i costi delle apparecchiature inattive. Le soluzioni per la manutenzione degli impianti aiutano a identificare chiaramente le cause dei tempi di fermo imprevisti, riducendo spesso questi eventi quasi a zero. Le aziende che abbracciano questi progressi tecnologici sperimentano notevoli miglioramenti nella manutenzione.

Una moderna soluzione EAM elimina molti dei ritardi e delle perdite di tempo avviando la manutenzione predittiva. I dati dei sensori vengono archiviati in un repository data lake. Vengono applicati algoritmi e analisi per prevedere meglio quando un particolare asset si guasterà e indicare come correggere il problema.

Invece di reagire ai problemi che si presentano, le attività di manutenzione essenziali possono essere integrate nelle operazioni quotidiane. Gli approcci proattivi alla manutenzione migliorano la sicurezza, ottimizzano la gestione della manodopera e dei materiali e migliorano la pianificazione del budget di capitale.

Utilizzando HxGN EAM, il personale segue liste di controllo complete che includono immagini e documenti progettati per aiutare la manutenzione sul campo a eseguire in modo efficiente le riparazioni o la manutenzione. Le guide visive individuano le apparecchiature e le parti giuste ed eseguono ispezioni accurate e approfondite. Gli utenti possono definire un indice di classificazione delle apparecchiature che consente alle aziende di dare priorità alle attività di manutenzione in modo efficiente e di identificare la prescrizione di manutenzione più corretta dal punto di vista economico.

L’analisi integrata fornisce la visibilità necessaria per identificare le priorità operative e i rischi per guidare le decisioni di investimento.

Tracciare gli ordini di lavoro e le risoluzioni in tempo reale Acquisire in tempo reale gli ordini di lavoro e le relative risoluzioni per ogni asset rappresenta un notevole risparmio di tempo. Le aziende dispongono di uno storico accessibile e accurato di ciò che è accaduto a ciascun asset. Con le giuste analisi, questa cronologia aiuta le aziende a prevenire i guasti e a mantenere in modo proattivo i propri asset. Le aziende ottengono un maggiore controllo sui costi e sul personale, eliminando la manutenzione puramente reattiva.

I dati critici tracciati dalla cronologia di lavoro comprendono: codici di chiusura o guasto che consentono ai lavoratori di sapere cosa è successo al pezzo; codici di soluzione che specificano esattamente come il pezzo è stato riparato; dettagli su chi ha eseguito il lavoro, quali strumenti e materiali sono stati utilizzati e quanto tempo è stato necessario per la riparazione. Con il tempo, questa diventa una ricca fonte di dati che può aumentare l’efficacia complessiva dell’apparecchiatura, prevedere i guasti, monitorare costantemente le condizioni e scoprire la causa principale dei problemi di affidabilità. Le attività di manutenzione correttiva programmata hanno un impatto minimo sulla produzione. L’informazione è potere. In un settore come quello chimico, ad alta intensità di risorse, dati migliori forniti alle persone giuste al momento giusto si traducono in una maggiore sicurezza, sostenibilità ed efficienza della manutenzione dell’impianto, aumentando al contempo la produttività e i profitti.

L’aumento della qualità della produzione migliora l’efficienza dell’impianto, e questo è un vantaggio imprescindibile. Ma anche i clienti sono più felici e soddisfatti, soprattutto quando i loro ordini vengono consegnati in tempo e nel rispetto del budget. l

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Manutenzione

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Valvole di isolamento compatibili con tutte le polveri

Le valvole di isolamento passive bloccano la propagazione di un’esplosione in un filtro depolveratore. La nuova generazione di valvole NOVEx di Stuvex è compatibile con tutte le polveri –siano esse organiche, inorganiche o metalliche – e ora può essere montata in ogni posizione: orizzontale, verticale ed inclinata.

Le valvole di isolamento passive sono certificate ATEX e vengono utilizzate per bloccare la propagazione di un’esplosione in un filtro depolveratore sull’ingresso dell’aria sporca e/o sull’uscita dell’aria pulita. Sono installate sulla maggior parte dei filtri e depolveratori dove esiste un comprovato rischio di esplosio -

ne con polveri combustibili ma possono essere utilizzati su qualunque processo che soddisfi le caratteristiche di lavoro della valvola. La prima generazione di valvole NOVEx di Stuvex era infatti compatibile con tutti i tipi di polvere, ma era necessario rispettare alcuni vincoli di posizione ed altre regolazioni che ne limitavano le possibilità di utilizzo. La NOVEx II è attualmente in aggiunta alla gamma esistente ma presto sostituirà la prima versione (NOVEX I). Questo perché la nuova valvola è compatibile con tutte le polveri, siano esse organiche, inorganiche o metalliche ed ora può essere montata in tutte le posizioni: orizzontale, verticale ed inclinata, offrendo inoltre una delle gamme più ampie sul mercato, da DN100 a DN1250 ed una versatilità d’installazione am -

pia e flessibile. Con il nuovo design è stato inoltre possibile ridurne l’ingombro, soprattutto per i grandi diametri. Ad esempio, con una valvola in DN800, una volta installata sulla tubazione, avrà un ingombro inferiore a 800 mm; un vantaggio importante che rende questo dispositivo di più semplice integrazione nel processo. La gamma standard è disponibile in acciaio verniciato e in acciaio inox 304/316L, ma anche in Hardox, un materiale adatto ad essere utilizzato con quei processi che presentano una problematica di abrasione rilevante.

Le certificazioni

La valvola NOVEx II è un dispositivo di isolamento contro le esplosioni certificato come sistema di protezione secondo la Direttiva 2014/34/UE e secondo EN16447:2014 e EN15089:2009. È stata testata in condizioni che vanno oltre quanto richiesto dall’attuale norma EN16447, attualmente in fase di revisione. In altre parole, è stata testata con l’installazione di una tubazione prolungata a monte dell’impianto presso il sito di test del partner Adix in Spagna. L’instal -

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Sicurezza

Pensata principalmente per la protezione di filtri e depolveratori, NOVEx II è adatta potenzialmente a qualsiasi applicazione inerente all’isolamento passivo di tubazioni per il trasporto di prodotti a rischio esplosione

lazione di una tubazione sul lato dell’area protetta modifica notevolmente il comportamento dell’apparecchiatura in caso di vera e propria esplosione. I risultati sono stati ottenuti con un numero adeguato di test in condizioni reali e sono certificati da enti terzi.

La manutenzione ordinaria, programmata/non programmata Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, le valvole a paratia non sono dispositivi esenti da manutenzione preventiva e regolare. Questa dovrebbe essere sempre eseguita con una periodicità in linea con i regolamenti e le normative vigenti. È importante quindi ricordare che qualsiasi dispositivo di sicurezza necessita di controlli periodici anche solo visivi in un primo momento; la periodicità di queste verifiche può variare a seconda dell’utilizzo, ma soprattutto della severità del processo in cui vengono installate le valvole. La gestione da parte dell’utilizzatore finale ha poi un’importanza rilevante perché le verifiche possono essere fatte con ampia frequenza, in modo programmato e puntuale, identificando più facilmente le eventuali criticità e la giusta frequenza di controllo tra una manutenzione programmata e l’altra da ef -

fettuare ad opera di un tecnico certificato. La valvola NOVEx II è dotata di un portello di ispezione incernierato per una facile ispezione e per verificarne il corretto funzionamento; può essere infatti facilmente testata anche dagli operatori dell’utilizzatore finale con le dovute attenzioni. Il profilo del piatto interno è stato completamente ridisegnato insieme al corpo valvola per limitare il rischio di accumulo di polvere e facilitare il flusso del processo.

Un sistema di blocco del piatto della valvola garantisce che questa non si possa riaprire in caso di attivazione reale (a seguito di un’esplosione).

Dai test effettuati, si è visto che nelle tubazioni si possono verificare delle condizioni di pressione/depressione dovute a vari fattori come la presenza di un venting sul volume protetto, ad esempio. Questa condizione è potenzialmente pericolosa se il piattello della valvola non fosse correttamente serrato e bloccato, perché potrebbe causare la riapertura parziale della valvola creando le condizioni per consentire la propagazione dell’esplosione oltre il sistema di sicurezza. Con la valvola NOVEx II, se correttamente ispezionata e manutenzionata nel tempo, questo non può succedere.

La sensoristica

L’ampia scelta di sensori è rimasta essenzialmente la stessa della prima versione già adeguata ad incontrare tutte le esigenze delle applicazioni anche meno comuni, ma è

stata aggiornata per fornire la migliore gamma disponibile sul mercato:

- sensore di blocco: dà un segnale di allarme in caso di completa chiusura del piattello quando si verifica un’esplosione;

- sensore di posizione: dà un segnale di allarme qualora il piattello della valvola si sganci dalla sua posizione di lavoro costituendo potenziale ostacolo al corretto flusso del processo;

- sensore di accumulo polvere: in caso di accumulo di prodotto alla base del corpo valvola, questa funzionalità invia un segnale di allarme da utilizzare secondo esigenze dell’utilizzatore per attivare una verifica straordinaria del dispositivo od individuare la corretta periodicità della stessa;

- rilevatore antiusura: sensore utile con quei processi potenzialmente abrasivi a rilevare preventivamente eventuali danni alla valvola;

- sistema automatico di pulizia: è un dispositivo che può essere collegato alla sensoristica descritta sopra, attivandosi in caso di un deposito eccessivo rilevato dal sensore di accumulo polvere od in modo sistematico con un timer, tarato sulla base dell’esperienza acquisita. In conclusione la valvola NOVEx II rappresenta uno dei prodotti maggiormente sviluppati e testati, è pensata principalmente per la protezione di filtri e depolveratori, ma è adatta a coprire potenzialmente qualsiasi applicazione inerente all’isolamento passivo di tubazioni per il trasporto di prodotti a rischio esplosione.

La valvola NOVEx II è un dispositivo di isolamento contro le esplosioni certificato come sistema di protezione secondo la Direttiva 2014/34/UE e secondo

EN16447:2014 e EN15089:2009

È possibile visitare lo stand di Stuvex alla prima edizione di SOLIDS Parma (1415 giugno 2023), dove per l’occasione sarà esposta una NOVEx II. l

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 73
Aprile/Maggio 2023
Sicurezza

Così l’industria farmaceutica può diventare una smart factory

In una tavola rotonda che ha preceduto la fiera SPS, si è discusso di innovazione e sostenibilità nel pharma. Dove crescono digital transformation e tecnologie abilitanti 4.0. Resta però ancora molto da fare sulle resistenze culturali e sullo sviluppo di adeguate competenze digitali.

“Come trasformare una fabbrica farmaceutica in una Smart Factory”, questo il titolo e il tema della seconda tappa di SPS On Tour, la rassegna di incontri per parlare di automazione e digitale per l’industria nei distret-

ti produttivi, che ha toccato Roma, precedendo di alcuni mesi la fiera SPS Italia, tenutasi poi a maggio a Parma. La tappa romana è nata con l’intento di delineare lo stato dell’arte sul tema della digitalizzazione nel Pharma e nel Life Science in generale, sulla sua maturità, sull’effettivo uso delle tecnologie abilitanti, sui benefici, sulle difficoltà che le aziende incontrano e su esperienze concrete.

Tecnologia e sostenibilità: due punti di forza

“Nel corso della seconda tappa di SPS On Tour abbiamo voluto parlare di pharma con il supporto di ISPE”, ha commentato Donald Wich, amministratore delegato di Messe Frankfurt Italia. “La produzione italiana del pharma è numero uno in Europa e nel 2022 ha raggiunto circa il valore di 37 miliardi di euro con una crescita del 10% rispet-

Transizione digitale

to all’anno scorso. Si tratta quindi di un settore molto dinamico e innovativo sia dal punto di vista dei prodotti che dei processi: una competitività dovuta anche all’adozione di tecnologie 4.0”. “Digitalizzazione e sostenibilità sono due macrotrend che devono indirizzare l’industria italiana”, ha spiegato nel suo intervento Fabio Massimo Marchetti, vicepresidente di Anie Automazione. “Io mi sento ottimista: l’Italia oggi è la seconda manifattura europea e siamo stati i migliori a reagire alle difficoltà del periodo: anche per questo, l’outlook del 2023 rimane positivo. Oggi però le aziende si stanno confrontando con una situazione resa complicata da più fattori: elevati costi dell’energia, mancanza di materie prime e componentistica di base, costi elevati dei trasporti, cambio delle modalità di scelta dei prodotti da parte dei consumatori, tendenza inflattiva dei prezzi. In questo contesto la digitalizzazione ha un ruolo importantissimo perché gli obiettivi sono sempre più quelli di riportare le persone al centro e di creare un ambiente di lavoro favorevole, in grado di attirare competenze. In sintesi, le necessità delle imprese industriali per affrontare le evoluzioni in essere sono: efficacia, efficienza, flessibilità, resilienza e risorse umane”.

“Nel 2021 – aggiunge Marchetti – la Comunità Europea è uscita con una promulgazione dal titolo ‘Verso un’industria europea sostenibile, umanocentrica e resiliente’ sul tema del 5.0 che ha esteso il paradigma del 4.0 e ha incluso al suo interno temi come la sostenibilità e la resilienza, da sempre trattati come marginali. Un esempio ne è il fatto che il percorso di digitalizzazione, che dovrebbe trovare pieno supporto, è sparito dalla legge di bilancio insieme alla sostenibilità: elementi fondamentali che necessiterebbero invece di essere affrontati attraverso un percorso strutturale. L’industria deve proporre una trasformazione in grado di cam-

biare radicalmente le prospettive stesse della sostenibilità: da costo a nuovo vantaggio competitivo”. Digitalizzazione e sostenibilità sono quindi due percorsi convergenti come lo sono i ritorni di investimento che consentono di ottenere. Nello specifico:

· Internet of Things: consente alle organizzazioni di raccogliere nuovi tipi di dati da diverse fasi della catena di approvvigionamento e di produzione delle materie prime;

· Blockchain: permette di creare trasparenza e di dare vita a piattaforme ed ecosistemi in grado di garantire un approvvigionamento ed una distribuzione sostenibile;

· Analytics evolute: grazie a queste analisi i dati, organizzati e condivisi, permettono di portare efficienze, ridurre gli sprechi, migliorare la redditività ottimizzando i ritorni economici non solo per la singola azienda, ma per tutta la filiera;

· Artificial Intelligence per la generazione di modelli predittivi: utilizzando modelli predittivi generati attraverso la creazione di specifici data set è possibile anticipare fenomeni, gestire i fattori di rischio o le minacce, individuare errori o vulnerabilità e mitigare l’effetto di variazioni al contesto complessivo;

· Manufacturing operations manage-

ment: grazie alla ottimizzazione dei flussi di produzione, alla riduzione degli scarti e dei consumi e alla ottimizzazione dell’utilizzo delle materie prime si possono aprire grandi opportunità a livello di innovazione nella produzione;

· Efficienza energetica: il monitoraggio e la gestione dei dati di utilizzo delle fonti energetiche nei vari stadi della catena consentono di ottimizzare i consumi e di sfruttare in modo esteso l’utilizzo di fonti rinnovabili;

· Supply chain management: permette di sincronizzare i flussi della supply chain creando la possibilità di ottimizzare i trasporti, di ridurre anche in questo caso gli sprechi e di creare un’integrazione effettiva dei vari attori che partecipano alla catena del valore.

I trend del settore

“Dagli anni ‘90 mi occupo di farmaceutico, quando iniziai a lavorare in ISPE – la più grande associazione globale no profit dedicata ai professionisti del Life Science a livello globale – perché ho capito che c’era un mondo da cui imparare; al tempo non sapevo nulla del settore ma ho deciso di seguire questa strada e di fare ‘gift back’: ovvero, ho cercato di restituire tutte le possibilità che mi erano state date fino a quel momento”. Si introduce così Teresa Mi-

“Come trasformare una fabbrica farmaceutica in una Smart Factory” era il titolo della tavola rotonda che si è tenuta a Roma, come seconda tappa di SPS On Tour, la rassegna di incontri su automazione e digitale per l’industria che ha coinvolto alcuni distretti produttivi italiani

RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 75
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Transizione digitale

Transizione digitale

L’intervento di Teresa Minero, CEO e fondatrice di LifeBee, membro del Comitato direttivo di Pharma 4.0 e del Consiglio di amministrazione internazionale di ISPE

nero, CEO e fondatrice di LifeBee, membro del Comitato direttivo di Pharma 4.0 e del Consiglio di amministrazione internazionale di ISPE. “Il pharma è un comparto che mostra trend importanti. Ad esempio, oggi siamo in grado di curare malattie che ritenevamo incurabili e abbiamo grandi aziende portatrici di soluzioni. Sono cambiate molte cose all’interno di questo settore, è arrivato lo tsunami del biofarmaceutico, del biologico e delle nuove terapie; abbiamo la medicina personalizzata che rappresenta una promessa enorme. Ma ci sono anche delle difficoltà. In primis, i prezzi troppo elevati dei farmaci e il bisogno di migliorare la fiducia dei pazienti che si aspettano prodotti il più possibile sani, efficaci e che non abbiano troppi effetti collaterali. C’è poi il grande incremento della contraffazione, che toglie marginalità alle aziende e procura danni importanti sui pazienti. Quello di cui abbiamo bisogno sono i giovani, le persone competenti che siano in grado di ‘vestire’ le nuove tecnologie. A un certo punto – prosegue Minero – in ISPE abbiamo capito che dovevamo aiutare il farmaceutico a muovere verso un 4.0 che fosse il più possibile sostenibile anche dal punto di vi-

sta ispettivo e, per farlo, volevamo dare delle linee guida pratiche. Da un lavoro di discussioni, articoli, ricerche, presentazioni e use case è nata quindi la Community of Practice (CoP) ISPE Pharma 4.0™, una linea guida sulla digital transformational pharma che raccoglie anche tutti gli use case selezionati da ISPE in grado di mostrare, a una platea mondiale, come si fa la digital transformation e quali vantaggi porta”.

L’indagine di ISPE

Dalla sesta edizione della survey Pharma 4.0 di ISPE arrivano invece gli ultimi risultati e i trend. La survey, che nasce in Italia nel 2017 con il primo convegno sul farmaceutico di Verona, è costruita sulle risposte di un questionario di dieci domande poste a un campione di circa 400 società, principalmente soci. L’apertura della survey riguarda la demografia e la provenienza delle risposte per aree geografiche e il primo dato che emerge è l’adesione da parte di molti Paesi da tutto il mondo: gli Stati Uniti sono al primo posto seguiti da Germania, Europa in generale e Italia. Tra le aziende che hanno aderito, più della metà sono end user mentre il restante 43% sono i non end user (soprattutto l’accademia, i fornitori e il mondo regolatorio). Tra gli end user, il 10% sono corporate, ma figurano anche realtà medio-piccole.

La seconda domanda riguarda il livello di maturità del 4.0 nel Pharma. “In questo caso abbiamo fatto una comparazione rispetto all’anno scorso”, ha spiegato Teresa Minero. “C’è un trend in crescita verso la digital transformation, eppure siamo ancora troppo fermi alle isole di automazione o digitalizzazione.

La necessità è quella di collegare queste isole e non fermarci sui piloti. Questo è il panorama mondiale e credo che quello italiano non sia così diverso”.

“Quali tecnologie abilitanti 4.0 sono le più adottate nella vostra azienda?”. In questo caso le risposte so-

no state clusterizzate in tre compar ti: il primo raggruppa quelle tecnolo gie per le quali evidentemente la no stra industria è più matura, ovvero: Cloud and Edge Computing, SmartEnd User Devices, Collaboration Pla tforms, Big Data & Advanced Analyti cs, IoT. Poi abbiamo quelle che sono state sì adottate, ma sono ancora su piccola scala: AI&ML, Digital Twins, Advanced Robotics, Augmented Re ality, Virtual Reality, Additive Manu facturing/3D Printing. Infine, tro viamo quelle tecnologie sotto ana lisi ma con poche implementazioni: Blockchain, Speech and Gesture Re cognition, Quantum Computing. “La buona notizia è che tutte le imple mentazioni sono in fase di valutazione da parte del settore e questo è un be ne, perché le tecnologie sono abilitan ti ed è importante testarle e capire do ve funzionano meglio”, ha continuato la fondatrice di LifeBee. “Quanto alle sfide principali dei programmi Pharma 4.0, la survey ci dice che sempre di più non è la tecnologia a non essere pron ta, ma è il tema culturale e della co noscenza a mancare: il mondo farma ceutico aspetta i giovani per poter cre scere in questo senso. C’è bisogno di competenze”.

76 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
POSTE ITALIANE SPA•SPED. IN ABB. POSTALE•70%•LO/MI•COSTO COPIA € 8,00 ANNO XXXIII N.4 SETTEMBRE 2022 www.interprogettied.com RIVISTA DELLE SISTEMI PER PRODURRE Il mercato degli enzimi per l’industria alimentare Migliorare resa e qualità del grano con l’intelligenza artificiale Le macchine per il packaging rallentano dopo l’anno record 00_00_COVER_TA_04-2022.indd 1 17/10/22 08:57 “Accompagniamo con competenza globale e sensibilità locale nostri partner verso scelte innovative, per formulare il futuro con ingredienti e soluzioni affidabili e sostenibili”. VIA MEDARDO ROSSO, 8 - 20159 MILANO WWW.FARAVELLI.IT PHARMA@FARAVELLI.IT #FaravelliPharmaDivision BEHIND GREAT RAW MATERIALS SATISFACTION ARE ALWAYS GREAT ICF 230x192.indd 1 INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA RIVISTA DELL’ icf ANNOXIII NUMERO5 NOVEMBRE/DICEMBRE2022 www.interprogettied.com POSTE ITALIANE SPA SPED. IN ABB. POSTALE 70% - LO/MI COSTO COPIA €10,00 ATTUALITÀ Industria chimica: un motore essenziale per l’economia italiana MACCHINE L’intelligenza del processo asettico APPROFONDIMENTI La versione finale dell’Annex 1 alle GMP _I_IV_COVER 5-2022.indd 1 ANNO XI - NUMERO 3 SETTEMBRE/OTTOBRE 2022 www.interprogettied.com ATTUALITÀ La plastica USA cavalca le onde dell’incertezza APPUNTAMENTI In Germania vanno in scena automazione e stampa 3D RICICLO Le miniere urbane dell’Italia plastic a la OGGI DOMANI e Costruiamo insieme una nuova storia di sostenibilità. www.radicigroup.com POSTE ITALIANE SPA•SPED. IN ABB. POSTALE•70%•LO/MI•COSTO COPIA € 8,00 00_00_COVER 03-2022.qxp_Layout 1 27/09/22 15:16 Pagina Bimestrale anno XIII - n°6 novembre/dicembre 2022 www.interprogettied.com la ubfornitura POSTE ITALIANE SPA SPED. IN ABB. POSTALE 70% L0/MI • COSTO COPIA € 8,00 44 ROBOTICA Un anno da record per robot 34 SICUREZZA L’abbigliamento che protegge anche chi non lo indossa 18 ATTUALITÀ La materia prima del rinnovamento 00_00 COVER SUB_6-2022.indd 1 19/12/22 16:40 Abbonati alle nostre riviste Visita la pagina web: www.interprogettied.com/abbonamenti L’informazione tecnica per crescere nel tuo business. Via Statale 39 - 23888 La Valletta Brianza (LC) Tel./fax +39 039 5153705 vendite@interprogettied.com - www.interprogettied.com

Sensori di distanza a triangolazione laser

Queste prestazioni sono frutto dell’innovativa tecnologia TripleA, una sorta di tre in uno, che consentono di elevare le performance di questi dispositivi a un nuovo livello:

Wenglor sensoric – azienda tedesca che sviluppa e produce sensori intelligenti, dispositivi di sicurezza e sistemi avanzati di elaborazione di immagini – presenta a SPS Italia l’innovativa famiglia di sensori di distanza a triangolazione laser della serie P3, che va ad arricchire la gamma dei sensori fotoelettronici di ultima generazione PNG//smart (Photoelectronic Next Generation).

Utili per misurare oggetti di forma complessa indipendentemente da materiale e colore, la serie P3 si compone di 32 modelli differenziati in base al diverso campo di lavoro, che va da 30 mm a 1.000 mm. Le prestazioni sono notevoli: i nuovi sensori operano con un errore di linearità contenuto entro lo 0,08% e una ripetibilità di misura fino a 0,8 µm.

• Aspheric Dual Lens: due lenti asferiche in vetro integrate all’interno del sensore permettono di migliorare l’immagine del punto luce laser, aumentando così la precisione ottica;

• Adaptive autoexposure: è la tecnologia che permette di regolare automaticamente l’illuminazione, in modo da ottenere ottimi risultati con oggetti chiari o scuri, indipendentemente dal materiale;

• Active Temperature Control: assicura la stabilità delle misurazioni monitorando in modo costante la temperatura interna del dispositivo e compensando le derive termiche fino a 2,5 µm/K nel range delle temperature di esercizio che va da -30°C a +60°C.

I nuovi sensori serie P3 sono disponibili con luce laser rossa o blu, nelle varianti digitali o analogiche e si caratterizzano anche per la semplici-

Fotomicrosensore trasmissivo ultra compatto

Omron Electronic Components Europe ha ampliato il portafoglio di Photo IC SMD con l’introduzione di una variante ultracompatta con slot da 3 mm. Il fotomicrosensore (PMS)

EE-SX4330 garantisce un montaggio stabile su PCB grazie al design ottimizzato del terminale da 3 mm.

Disponibile in bobine a nastro o in confezione tape-out, l’innovativo sensore ottico compatto fornisce funzioni di rilevamento trasmissivo con uscita digitale. Offrendo il rilevamento sia della posizione che della rotazione, il PMS da 3 mm permette di agevolare la miniaturizzazione in un’ampia gamma di funzioni e applicazioni. Il design a terminale piatto del pad laterale consente di contenere le dimensioni in 5 x 6 x 4 mm e garantisce stabilità durante la fase di montaggio superficiale, ottimizzando la saldatura a rifusione. Estendendo il portafoglio di Photo IC (con uscita digitale) Omron, il nuovo fotomicrosensore SMD contribuisce ulte-

tà di utilizzo e configurazione, grazie alla possibilità di impostare i parametri tramite comunicazione Bluetooth. La disponibilità IO-Link 1.1 supportata dalla velocità di trasmissione COM3 consente la lettura dei dati di misurazione in tempo reale (scan rate fino a 2,5kHz).

Per le loro caratteristiche, i nuovi sensori serie P3 trovano impiego in una vasta gamma di applicazioni in molti settori industriali.

“Siamo orgogliosi di presentare questi innovativi sensori di distanza che, con le loro eccezionali prestazioni, stabiliscono una nuova milestone per il reparto di ricerca e sviluppo dell’azienda”, dichiara Elio Bolsi, general manager di wenglor sensoric italiana. “Oltre a questa novità, presso il nostro stand a SPS non mancano anche le altre gamme di prodotti wenglor, come i sensori a ultrasuoni, di luminescenza, di processo e i sistemi di sicurezza. Particolare enfasi viene data anche al tema della visione con i nuovi ShapeDrive G4, presentati in anteprima alla fine dello scorso anno e disponibili sul mercato da questa primavera”.

riormente a ottimizzare i processi di montaggio e saldatura PCB previsti dai clienti. L’ampia gamma di applicazioni che beneficiano di questa miniaturizzazione si estende dalle apparecchiature per il montaggio dei chip, all’automazione di fabbrica, alle macchine da taglio, fino agli analizzatori e ai plotter. Un notevole esempio di successo riguarda l’applicazione dei fotosensori negli analizzatori biochimici. In questo caso, il fotosensore Omron fornisce un rilevamento a encoder per controllare in modo accurato e affidabile la rotazione del disco e il funzionamento del braccio all’interno dell’analizzatore.

I nuovi fotomicrosensori sono ora disponibili attraverso la rete di distributori Omron in tutta Europa.

78 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA Automazione/Strumentazione

Un cambiamento nella comunicazione industriale

Il test di carico di Endress+Hauser, basato su una configurazione realistica con componenti di vari produttori, conferma le prestazioni della nuova tecnologia Ethernet-APL.

Ethernet-APL ha dimostrato di poter soddisfare le grandi aspettative che vi ripone l’industria di processo. Il produttore di strumentazione Endress+Hauser ha condotto infatti con successo due prove di carico di una configurazione realistica di Ethernet-APL con componenti di vari produttori. I risultati confermano la reputazione di questa nuova tecnologia come un cambiamento nella comunicazione industriale. I test di carico sono stati progettati in base alle specifiche del cliente per dimostrare che i componenti di diversi produttori possono essere combinati per creare un sistema affidabile e robusto basato su Ethernet-APL. L’azienda chimica Basf ha definito i requisiti dal punto di vista del cliente. Per quanto riguarda i fornitori di hardware, Endress+Hauser era accanto a Pepperl+Fuchs, Honeywell e ABB. I loro componenti sono stati confermati per lavorare insieme in armonia. Il primo test è stato realizzato con quasi 240 dispositivi di misura Endress+Hauser, tra cui sensori di portata, pressione, temperatura e livello. Sono stati integrati in un sistema con interruttori Pepperl+Fuchs e un sistema di controllo Honeywell, il tutto utilizzando Ethernet-APL e Profinet. Per il secondo test, ABB ha fornito il sistema di controllo, che è stato testato insieme agli interruttori di campo e ai dispositivi di misura precedenti. I risultati dei test sono stati conclusivi: Ethernet-APL può essere utilizzato in circostanze realistiche. I casi di test sono stati eseguiti con il massimo layout di rete e la modularità e la tolleranza ai guasti sono state verificate con successo. Tutti i requisiti rilevanti, come il carico netto totale o i tempi di commutazione della ridondanza, sono stati soddisfatti o superati.

Test abilitati e supportati dal programma

Open Integration

Il programma di partnership Endress+Hauser Open Integration riunisce più di una dozzina di produttori che desiderano garantire l’interazione semplificata dei loro prodotti complementari. I partner testano e documentano l’integrazione delle loro offerte e il modo in cui la digitalizzazione può essere pienamente utilizzata all’interno delle tipiche applicazioni di automazione di processo.

Secondo Jörg Reinkensmeier, responsabile del program-

ma Open Integration di Endress+Hauser, “i test di carico hanno dimostrato che Ethernet-APL può essere utilizzato davvero. I componenti di diversi produttori lavorano insieme senza problemi e i sistemi funzionano in modo affidabile. Siamo orgogliosi che la stretta collaborazione con i nostri partner di Open Integration abbia reso possibile la validazione di questa tecnologia. Abbiamo raggiunto una pietra miliare per portare Ethernet sul campo dell’automazione di processo”.

Nuove possibilità per l’utilizzo dei dati Ethernet-APL consente l’utilizzo di Ethernet a livello di campo degli impianti di processo. La tecnologia a 2 fili con alimentazione e comunicazione sullo stesso doppino soddisfa i requisiti degli ambienti di processo più difficili. La trasmissione di dati veloce e digitale con un’elevata larghezza di banda è ora possibile su lunghe distanze e in atmosfere esplosive. Il facile accesso ai dati degli strumenti di campo può portare l’automazione di processo a un nuovo livello di efficienza e professionalità.

Con il successo del test di carico, Basf, Endress+Hauser, Pepperl+Fuchs, Honeywell e ABB hanno compiuto un passo significativo verso un’infrastruttura tecnologica aperta, a prova di futuro e pronta per l’Industrial Internet of Things (IIoT). Ciò consentirà ai clienti di creare sistemi industriali più flessibili, efficienti ed economici e maggiori vantaggi per l’industria. Endress+Hauser lancerà presto un portfolio completo di dispositivi di misura Ethernet-APL che trasmettono dati tramite il protocollo Profinet.

238 dispositivi di campo Endress+Hauser sono stati integrati in un sistema Ethernet-APL utilizzando gli interruttori di campo Pepperl+Fuchs e i controlli Honeywell

Automazione/Strumentazione RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 79 Aprile/Maggio 2023

In questo numero abbiamo parlato di…

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80 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA INDUSTRIA CHIMICA
FARMACEUTICA RIVISTA DELL’ icfANNOXIV NUMERO2 APR/MAG2023
E
In nero sono indicate le inserzioni pubblicitarie: AFI - ASSOCIAZIONE FARMACEUTICI DELL’INDUSTRIA ..... 3A COP. AMRYT 24 ANGELINI PHARMA 24 ANTARES VISION ...................................................... 2A COP., 16 ASSOBIOTEC (FEDERCHIMICA) 18 BEA TECHNOLOGIES .............................................................. 25 BERKSHIRE STERILE MANUFACTURING 44 BRUNO WOLHFARTH..............................................................29 CHIESI FARMACEUTICI 24 CO.RA ................................................................................... 37 CSV LIFE SCIENCE.................................................................2-3 EFFEBI.................................................................................... 7 EGUALIA 20 EIOM .................................................................................... 71 ELLAB .................................................................................. 19 EMERSON 28, 61 ENDRESS+HAUSER 79 FARAVELLI...................................................................... 17, 31 FIVES GROUP .................................................................. 15, 38 FLUORTECNO .............................................................1A COP., 8 FNCF 16 GRAFICHE PACIOTTI 32 HEXAGON ....................................................................... 21, 64 ICOTEK ................................................................................. 49 IGB 22 ITELYUM ............................................................................... 11 JCR PHARMACEUTICALS...........................................................24 LECHLER......................................................................... 62, 63 MARCHESINI GROUP 52 MG2 42 MONTENEGRO ....................................................................... 27 OMRON EUROPE 78 OQEMA ................................................................................. 23 PHARMAP 2023...................................................................... 28 PRECISION FLUID CONTROLS ................................................. 57 PVS GROUP .............................................................. 34, 4A COP. R. STAHL .............................................................................. 43 ROMACO ................................................................................ 54 S4S .................................................................................. 1, 42 SAMSON ......................................................................... 53, 58 SCHNEIDER ELECTRIC .............................................................. 50 SICK ..................................................................................... 61 SOLIDS ........................................................................... 26, 60 SPS ITALIA ............................................................................ 74 STERILINE ............................................................................. 44 STUVEX .......................................................................... 41, 72 SWAN ANALITICA.................................................................. 17 TEXPACK ........................................................ BATTENTE 1A COP. UNIFARCO ............................................................................. 32 UNIVERSAL PACK .................................................................... 50 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO ...................................22, 30 VTU ...................................................................................... 33 WENGLOR SENSORIC ............................................................... 78

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