ICF, Rivista dell'industria Chimica e Farmaceutica N° 4 Settembre/Ottobre 2022

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INTEGRATORI Italia primo mercato europeo

CONVALIDA Annex 1: verso il controllo totale dei processi

RIVISTA DELL’

SICUREZZA

La protezione dei filtri depolveratori dalle esplosioni

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2 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA Sommario Sommario ORIGINALbe buy INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf ANNOXIII NUMERO4 SETTEMBRE/OTTOBRE2022 www.interprogettied.com Italia primo mercato europeo Annex 1: verso controllo totale dei processi La protezione dei filtri depolveratori dalle esplosioni INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA RIVISTA DELL’ icf 4 Storia di copertina Sempre più avanti 10 Editoriale 12 Attualità 16 Attualità Integratori: l’Italia è il primo mercato europeo 22 Appuntamenti In Germania torna in scena l’automazione 26 Industria chimica Da un secolo la chimica che guarda al futuro 30 Industria farmaceutica Oltre 75 anni di impegno contro il dolore 34 Industria farmaceutica 36 Industria cosmetica Buste richiudibili in monomateriale riciclabile 38 Ricerca Molecole che colpiscono le proteine bersaglio di alcune malattie

“Sono davvero contento che la versione definitiva dell’Annex 1 sia stata ufficializzata, perché toglie dei dubbi, perché stimola le aziende farmaceutiche a fare un ulteriore passo in avanti, perché aumenterà l’attenzione ai prodotti destinati ai pazienti. Ma anche perché alla lunga, ne sono certo, si rivelerà un’opportunità di crescita economica per il settore”. Luca Sala, coordinatore del gruppo di lavoro di Ellab dedicato all’Annex 1 sulle GMP per la produzione di farmaci sterili, pagina 46

Sommario RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 3 SET/OTT 2022 NUMERO 4 42 Ambiente Itelyum rafforza la leadership nell’economia circolare 44 Energia 45 Transizione digitale 46 Convalida Annex 1: verso il controllo totale dei processi 50 Macchine 52 Componenti Un player globale nella filtrazione ad alta tecnologia 56 Componenti 60 Componenti Strategia espansiva nel settore tenute e guarnizioni 66 Sicurezza La protezione dei filtri depolveratori dalle esplosioni 70 Strumentazione 72 Lubrificanti Una corretta lubrificazione per pompe per vuoto affidabili 73 Robotica 74 Approfondimenti Farmacovigilanza: un’attività essenziale a tutela della salute pubblica 80 Elenco inserzionisti Colophon
Settembre/Ottobre 2022

Sempre più avanti

Di generazione in generazio ne, Pompetravaini ha con tinuato a rafforzare la pro pria struttura e la presenza internazionale sul mercato delle pompe per vuoto, centrifughe, multistadio e autoadescanti. Una crescita basata sugli investimenti nelle tecnologie e competenze inter ne, sulla gestione lungimirante dei magazzini, sulle infrastrutture digi tali ed energetiche, oltre che sulla valorizzazione del patrimonio azien dale. Così Pompetravaini si è mossa con agilità fra le emergenze degli ul timi due anni, durante i quali ha mi gliorato i record di produzione e fat turato. Ne abbiamo avuto conferma nell’incontro con l’ingegner Federi co Travaini, Vicepresidente e quarta generazione della famiglia proprieta ria. La conversazione non poteva che partire dalla dolorosa notizia di que sta estate, segnata dalla scomparsa dell’ingegner Mario Travaini, secon da generazione e per oltre 50 anni guida carismatica della società.

Federico Travaini, su Linkedin ha scritto un bellissimo ricordo di Suo nonno. Qual è l’eredità valoriale e imprenditoriale che Mario Travaini ha lasciato all’azienda di famiglia? Il nonno era una persona che: “o ci nasci così o non lo puoi diventare!”.

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Tecnologie all’avanguardia, gestione sapiente dei magazzini, digitalizzazione e sviluppo delle competenze interne. Così, nonostante le attuali criticità nelle catene di fornitura globali, Pompetravaini segna nuovi record.
di Alessandro Bignami L’ingegner Federico Travaini, Vicepresidente di Pompetravaini Spa

La sua visione, il suo intuito, la sua capacità imprenditoriale che hanno guidato l’azienda per decenni è qual cosa che non si trova sui libri, an che se la virtù che più di ogni altra spiccava era la sua generosità, testi moniata da tutti i ricordi di chi l’ha conosciuto, che sono stati condivisi con la nostra famiglia in questi gior ni difficili.

Un collega, entrato nel mio ufficio per farmi le condoglianze, ha allargato le braccia guardando intorno a sé e mi ha detto: “guarda che ricordo immenso ti ha lasciato e che rivivrai ogni mattina venendo in fabbrica”. È vero, il suo ricordo vivrà per sem pre nelle mura di questa azienda che lui amava chiamare la sua “Bottega”.

Ci può dare la fotografia di Pompetravaini oggi, anche a confronto di un 2021 che aveva già visto una vostra forte ripresa?

Il 2022 si sta rivelando persino mi gliore del 2021. I risultati attua li ci vedono avanti di un mese ab bondante rispetto all’anno scorso, quando facemmo meglio ovviamente del 2020, che ha avuto le note com plicazioni, ma persino dell’ottimo 2019. Se guardiamo agli ordini rac colti, posso dire che il nostro lavoro è notevolmente aumentato nel giro di pochi anni. La capacità reattiva della struttura non mi ha sorpreso, ma non era del tutto scontata in un contesto complicato come l’attuale, in cui ci troviamo esposti alle infor mazioni spesso imprecise e ai fee dback poco puntuali provenienti dal le catene di fornitura. Le incertezze contribuiscono a creare un clima te so e stressante. Tutto è diventato più difficile, anche operazioni banali co me procurarsi un pezzo di ricambio o richiedere un intervento di manuten zione. La situazione riguarda del re sto tutta l’industria europea, e non solo. Al netto di queste preoccupa

zioni quotidiane, ci sentiamo fieri dei numeri che stiamo generando di me se in mese. Il nostro focus resta fa re in modo che per il cliente risulti vincente la scelta di affidarsi a noi.

Su quali materiali e componenti state oggi riscontrando i maggiori problemi di approvvigionamento?

Uno riguarda l’acquisto dei motori, che ogni mese subiscono rincari, a fronte di tempi di consegna conti nuamente dilazionati. Abbiamo do vuto rivedere in parte il parco dei fornitori, cercando delle alternative a quei partner tradizionali che pur troppo non riescono a garantire le consegne. Il secondo grande proble

“La visione, l’intuito, la capacità imprenditoriale di mio nonno Mario Travaini hanno guidato l’azienda per decenni ed è qualcosa che non si trova sui libri. Ma la virtù che spiccava più di ogni altra era la sua generosità, testimoniata da tutti i ricordi di chi l’ha conosciuto”

ma sta colpendo le fonderie, con par ticolare riferimento alla filiera del la ghisa: assistiamo all’impossibilità, anche da parte di importanti forni tori italiani, di programmare le con segne, nemmeno con una visibilità a pochi mesi.

Come avete reagito a questa situazione?

Non è stato facile, ma come accen navo la nostra struttura ha saputo prendere le misure e trovare delle so luzioni. Per esempio, abbiamo rein ventato e riprogettato alcuni com ponenti in modo da produrli total

mente all’interno, grazie all’impiego di impianti di taglio laser, robot di saldatura e centri di lavoro all’avan guardia.

Ci può citare un componente che avete cominciato a realizzare in ternamente?

Il primo che mi viene in mente è la lanterna che consente l’accoppia mento di una vasta serie di nostre pompe con il motore. La fonderia non era in grado di indicarci una data di consegna. Così, in breve tempo ab biamo reingegnerizzato completamente la lanterna e l’abbiamo ripro dotta con le tecnologie strumentali che in questi anni abbiamo inserito e imparato a usare. Nell’arco di una settimana abbiamo ripreso a conse gnare le pompe ai clienti. Saldare o ricavare dal pieno un componente ri chiede sforzi ben superiori rispetto a procurarsi sul mercato un prodotto di fusione. Ma crediamo sia strategico portare al nostro interno diverse la vorazioni meccaniche che prima af fidavamo fuori, poiché ci consente di processare gli ordini rispettando i tempi. Una strategia che d’altronde è in linea con il Dna di Pompetravai

Seconda, quarta e quinta generazione: Mario Travaini, venuto a mancare lo scorso luglio, ritratto con il nipote Federico e il bisnipote Diego, nato a gennaio 2022

Settembre/Ottobre 2022 Storia di copertina RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 5

Storia di copertina

I pannelli solari montati sul tetto del nuovo capannone annesso alla sede centrale di Castano Primo (MI)

ni, che vuole esercitare un control lo più ampio possibile sullo sviluppo del proprio prodotto. Non è certo un caso se in questi due anni, nonostan te le strozzature della supply chain, non abbiamo interrotto la fornitura di nessuno dei nostri oltre 100 mo delli di pompa, raggruppati in più di 20 famiglie di prodotti.

Per garantire questa continuità avete dovuto investire molto?

Abbiamo proseguito il nostro corposo programma di investimenti. Di recen te si sono conclusi i lavori di amplia mento e ristrutturazione di una nuo va area di 2000 metri quadrati annes si al capannone principale, in cui ab biamo riorganizzato tutta la linea di produzione degli alberi in maniera to talmente automatizzata, partendo da un magazzino barre alto 13 metri, per proseguire poi con isole di tornitura e rettifica robotizzate. È in arrivo anche un nuovo impianto di verniciatura che entrerà in funzio ne l’anno prossimo all’interno di un nuovo capannone di oltre 4000 metri quadrati: dopo ben 16 anni di lun gaggini burocratiche, finalmente ab biamo ottenuto i permessi per poter lo realizzare.

Il programma di investimenti in clude l’attenzione alla transizione ecologica?

Riteniamo centrale la questione am bientale, che è direttamente con nessa a quella energetica. Stia mo investendo nell’installazione di pannelli solari, che oggi raggiun gono un picco di 200 kWp, copren do un quarto del nostro fabbisogno

mo valutando l’utilizzo di resistenze elettriche per il riscaldamento del forno, che ridurrebbero il consumo di gas. Abbiamo inoltre ridotto gli imballi per le consegne. Addirittu ra, per il trasporto degli skid verso clienti vicini utilizziamo sempre le stesse basi di legno e gabbie, ridu cendo al minimo lo spreco di ma teriale.

e cancellando 20.000 kg al mese di emissioni di CO2 che, per rendere l’i dea, sono pari alla piantumazione di 600 alberi. L’obiettivo è di arriva re a 1 MW entro il 2023 e diventare così del tutto autonomi. Ma il no stro impegno nei confronti del tema ecologico non si ferma qui. Lo stes so nuovo impianto di verniciatura è concepito per avere un basso impat to ambientale, a partire dall’impie go di solventi non inquinanti. Ol tre al tradizionale bruciatore, stia

Sul fronte della digitalizzazione avete portato avanti progetti nuovi?

Quella digitale è una sfida centra le per me. Alla base di un’azienda che funziona ci sono dei processi ben strutturati, oltre che strumenti e informazioni che permettono alle persone di lavorare meglio. Per que sto stiamo rinnovando radicalmen te le nostre infrastrutture informati che. Abbiamo rivisto lo sviluppo de gli applicativi di quasi tutti i reparti, partendo dalla produzione per arriva

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“Stiamo investendo nell’installazione di pannelli solari, che oggi raggiungono un picco di 200 kWp, coprendo un quarto del nostro fabbisogno e cancellando 20.000 kg al mese di emissioni di CO2. L’obiettivo è arrivare a 1 MW entro il 2023”

re agli uffici: tutto deve essere il più possibile interconnesso. In tal modo il cliente stesso potrà verificare di rettamente lo stato di avanzamen to del proprio ordine. Internamen te sarà importante rimuovere ogni ostacolo o lungaggine nel recupe ro di un’informazione. Ciascun ope ratore deve poter sapere a che pun to sia la lavorazione del prodotto a cui sta partecipando e quale sia l’a zione più utile o urgente da eseguire. Grazie alla visione di mio papà, il Presidente Carlo Travaini, la nostra azienda si avvantaggia da tempo di un forte orientamento verso l’infor matica, con il costante sviluppo in terno di software e applicazioni non reperibili sul mercato.

La condivisione delle informazioni continuerà quindi a essere una priorità?

Sì, recentemente abbiamo montato nei vari reparti dei display che con sentono di monitorare in tempo rea le la produttività dei centri di lavo ro. Chiunque cammini per l’azienda – che sia un operatore, un cliente o persino un fornitore – può osserva re sugli schermi l’andamento dei pro cessi produttivi. In questo modo si condividono dati oggettivi, sulla ba se dei quali si possono prendere deci sioni più aderenti alla realtà e quindi più efficaci di quanto non accadreb be limitandoci solo alle nostre per cezioni soggettive.

Un esempio?

Per esempio possiamo capire facil mente se sia più conveniente, alla luce dei costi e dei tempi, cambiare un certo pezzo della pompa oppure lavorarlo internamente. E soprattut to riusciamo a sfruttare al massimo il parco degli impianti a disposizione, che per altro cresce continuamente: solo nell’ultimo anno abbiamo in stallato cinque nuovi macchinari. Le

tecnologie a nostra disposizione so no ormai tutte di ultima generazio ne, nessuna supera i sei anni. E non smettiamo di innovare: stiamo per accogliere un’altra isola robotizzata per la produzione degli alberi e un magazzino automatico per il nuovo capannone, oltre a un impianto au tomatizzato per la bilanciatura delle giranti. Ecco, l’infrastruttura infor matica ci aiuta a gestire e a orienta re la crescente complessità dei repar ti produttivi. Contribuendo, insieme all’attenta manutenzione dei centri di lavoro, ad alzare il valore del no stro patrimonio aziendale, con rica dute positive sul bilancio.

L’attività della vostra sede in Polo nia sta subendo delle conseguenze dalla vicina guerra in Ucraina? In realtà no, l’industria polacca sta tenendo bene. Ci preoccupa di più l’inflazione, che sta colpendo però tutti i paesi. Credo che la crescita dei prezzi sia legata più ai problemi del le catene logistiche e dei trasporti che alla carenza dei materiali. E poi è innegabile che il Covid-19 abbia interrotto o rallentato le produzioni a macchia di leopardo, in momenti e luoghi diversi, creando squilibri ne gli scambi internazionali. L’instabili tà soffia sui prezzi delle commodity e dei materiali di base, a cui si ag giungono le speculazioni. Dal canto nostro stiamo riuscendo a contenere gli aumenti sul prezzo delle pompe.

Come vede i prossimi mesi per l’in dustria italiana, a fronte delle va rie emergenze che si vanno sovrap ponendo?

Qualsiasi previsione è impossibile. Anche quelle pessimistiche in mol ti casi si sono rivelate sbagliate.

Pensi che da due anni ci aspettava mo un calo, invece abbiamo vissuto una crescita importante. Ecco per ché siamo soliti attrezzarci in vista

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Storia di copertina
Il magazzino barre per la produzione degli alberi delle pompe Particolare di un gruppo autonomo per vuoto

Tre pompe per vuoto ad anello di liquido della serie TRVX, montate su un gruppo vuoto Triplex

degli scenari più svariati: una stra tegia che ci consentì di uscire bene anche dalla crisi finanziaria mondia le del 2009. Ora il punto fondamen tale è fronteggiare i tanti ordini che continuano ad arrivare.

Ci sono prodotti innovativi che state spingendo, adatti in particolare alle esigenze dell’industria chimico-farmaceutica?

I tempi straordinari che stiamo vivendo richiamano gran parte della nostra attenzione alla gestione del le ondate di ordini in ingresso. Tut

“In un contesto così incerto e difficile, la nostra struttura si è dimostrata molto reattiva: siamo fieri dei risultati che stiamo generando di mese in mese”

tavia è in dirittura d’arrivo lo svi luppo di diversi prodotti innovativi, che attendono solo di essere validati e industrializzati. Nell’industria chi mico-farmaceutica siamo fortemente

presenti, con un’ottima reputazione e prodotti affermati. L’aggiornamen to della gamma esistente è conti nuo, soprattutto nell’aumento delle taglie, nei materiali, nelle tecniche

di lavorazione e nel perfezionamento di alcune funzionalità, volte in parti colare ad alzare le prestazioni e a ri durre i consumi energetici. Cerchia mo, come recita il nostro motto, di essere sempre “avanti”.

Assett management: monitor di analisi in tempo reale di alcuni centri di lavoro

Abbiamo iniziato questa conversazione ricordando una fondamentale figura nella storia aziendale, Suo nonno Mario Travaini. Ci salutiamo parlando di un evento che invece guarda al futuro, ovvero la nascita nel gennaio scorso di suo figlio Diego, quinta generazione della famiglia Travaini… Sì, quest’anno sono diventato papà per la prima volta ed è un’immen sa gioia. Le dirò che qualche volta ho già portato Diego in stabilimen to. Sembra molto incuriosito dal ru more dei centri di lavoro. Non si ca pisce bene se ne abbia paura o se gli piace. Secondo me gli piace… l

Storia di copertina 8 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA

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Il gruppo OQEMA è una società di distribuzione attiva a livello internazionale per la chimica di base e specialistica con sede in Germania fin dal 1922. Siamo un’azienda familiare per tradizione e per convinzione. Sempre affidabili. Sempre reattivi. Sempre presenti. OQEMA in Italia ha sede ad Assago (MI) e Rivanazzano Terme (PV), da sempre conosciuta come Elettrochimica Valle Staffora. Continuiamo a essere un’azienda di distribuzione e commercializzazione di prodotti chimici con una forte impronta di affidabilità, attenzione alla sicurezza, alla qualità e alla sostenibilità.

ASSAGO (MI) ◆ RIVANAZZANO TERME (PV) WWW.OQEMA.IT

Il valore strategico della chimica L’

inflazione, la crisi energetica e il conflitto in Ucraina hanno cambiato le prospettive dell’e conomia europea che, dopo un anno e mezzo di ripresa seguita al lockdown, intravede lo spet tro della recessione. La stessa industria chimica potrebbe chiudere il 2022 con calo complessivo del 4%. Il presidente di Federchimica Paolo Lamberti ha lanciato l’allarme, soprattutto per le ripercussioni che le difficoltà di un settore chiave e trasversale come la chimica possono avere sull’industria manifatturiera italiana. L’industria chimica si trova infatti a monte di quasi tutte le filiere produttive ed è portatrice di alta tecnologia, competenze, oltre che di welfare e responsa bilità sociale. Lamberti chiede così alle istitu zioni e al nuovo governo di tenere conto del valore strategico di questo comparto se vuole sostenere l’economia e l’industria italiana. Tuttavia il clima che avvertiamo ascoltando la voce dei fornitori tecnologici, soprattutto per il settore chimico-farmaceutico, non è ripiegato sul pessimismo, ma anzi è ancora fortemente caratterizzato dalla spinta della domanda che dal 2021 ha continuato a cre scere e che è ancora lontana dall’esaurirsi. Per molte aziende i risultati di quest’anno sono destinati a superare persino quelli record dell’anno scorso. Chi ha saputo reagire, grazie

alla propria struttura e con un’organizzazio ne flessibile, all’incalzante aumento delle richieste, oggi si trova in una posizione di mercato persino superiore al pre-Covid, che potrà cercare di consolidare nei prossimi anni. È stata una crescita molto com plessa da governare, anzitutto per i ritardi e le incertezze sulle catene di fornitura, con la quasi impossibilità di prevedere la data della consegna di un ordi ne. Le aziende che hanno risposto portando al proprio interno alcune lavorazioni, gesten do il magazzino in modo accorto, spingendo sulla digitalizzazione dei processi, assorbendo almeno in parte i rincari grazie anche all’uso di proprie infrastrutture energetiche sono riu scite a soddisfare la domanda e accrescere la propria competitività. I prossimi mesi saranno certamente decisi vi, anche alla luce di come evolverà il con testo internazionale. Sarà fondamentale per l’industria chimica e farmaceutica rimanere ancorata ai temi dell’innovazione e della so stenibilità. Ecco perché, come ha rimarcato il presidente Lamberti, è importante che le istituzioni diano la massima considerazione all’industria e alla ricerca chimica, un motore fondamentale per la tenuta e il progresso del nostro sistema economico.

Editoriale 10 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Alessandro Bignami

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Infrastrutture per sviluppare la sanità del futuro

L’Università degli Studi di Brescia ha siglato un accordo con Antares Vision Group, mul tinazionale italiana leader nella tracciabili tà e nel controllo qualità di prodotti e filie re e con Dompè farmaceutici Spa, protagoni sta italiano nel settore biofarmaceutico, per lo sviluppo di un sistema integrato di infra strutture che andranno ad ampliare di cir ca 2000 metri quadrati il Centro Servizi Mul tisettoriale Tecnologico nel building di proprietà dell’Università all’interno del Campus universitario nord.

Il progetto, risultato di un partenariato pub blico e privato e che ha raccolto 19,5 milio ni di euro di fondi, chiamato L.I.G.H.T. – Li fescience Innovation Good Healthcare Tech nology – svilupperà tecnologie sanitarie se guendo tre grandi obiettivi: • AI and Big Data Main Hub: analisi su lar ga scala, immagazzinamento e costruzione di piattaforme per la condivisione dei dati rac colti, costruzione e aggiornamento di siti web.

• Digital Health Care Hub: sviluppo di un ospedale smart con stanze e letti georefe renziati dotati di sensori e sistemi di co municazione per un monitoraggio continuo, sviluppo di tecnologie digitali della teleme dicina e per un miglioramento del controllo a distanza del paziente, realizzazione di so luzioni di tracciatura del farmaco volti alla protezione della qualità e integrità del me dicinale stesso, e alla riduzione di errori di somministrazione o contraffazioni.

• AI Biopharma Hub: sviluppo di una strut tura completamente integrata basata su in telligenza artificiale in grado di progetta re, sintetizzare e definire l’attività di nuovi farmaci e biofarmaci in collaborazione con la piattaforma EXSCALATE di Dompé farma ceutici.

Il progetto infrastrutturale L.I.G.H.T. è coe rente con i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibi le dell’Agenda 2030 siglato dai Paesi membri dell’ONU e pone un focus sul Green New Deal:

• è in linea con l’obiettivo n. 3 “Salute e be nessere” poiché mira a sviluppare nuove so luzioni tecnologiche per il paziente sano e malato, e a progettare un prototipo di ospe dale intelligente.

• rispetta i principi dell’obiettivo n. 5 “Pa rità di genere” in quanto tutti gli organi di governo dell’infrastruttura saranno progetta ti nel rispetto dei principi di parità di genere.

• mira al raggiungimento dell’obiettivo n. 9 “Imprese, innovazione e infrastrutture” poi ché ha come scopo progettare un’infrastrut tura in cui pubblico e privato dialoghino per un nuovo sistema di innovazione aper ta, con tre obiettivi: a) aumentare i punti di contatto e incontro tra ricerca di base e ricerca industriale per creare nuove soluzio ni per la salute e il benessere; b) costitu ire nuove imprese innovative; c) rinnovare i curricula per la formazione di nuove figure professionali in campo medico e di nuo ve tecnologie per la salute.

Martin Brudermüller resta alla guida del Cefic

Martin Brudermüller, CEO di BA SF, è stato rieletto presidente del Cefic (il Consiglio Europeo dell’Industria Chimica) per un altro mandato di 2 anni, in oc casione della scorsa assemblea generale annuale.

“Sono grato ai membri del Ce fic per avermi affidato la guida e l’ispirazione del nostro setto re in questi tempi molto turbo lenti. Ho iniziato il mio primo mandato come presidente quan do la pandemia Covid-19 imper versava in tutto il mondo”, com menta Martin Brudermüller. “Og gi abbiamo una guerra alle porte dell’Europa e una crisi energeti ca senza precedenti che minac cia l’esistenza stessa della pro duzione industriale europea”. “Per la prima volta da decen

ni, l’Europa importa più prodot ti chimici di quanti ne espor ti. Molte delle nostre catene del valore si stanno spezzando. Non c’è più spazio per il business as usual. È necessaria un’azione politica adeguata e rapida per salvaguardare la nostra base in dustriale in Europa. Allo stesso tempo, l’industria chimica deve reinventare il modo in cui produ ciamo e ciò che produciamo tra meno di 30 anni per raggiunge re gli obiettivi europei del Gre en Deal, con una doppia transi zione che ci mette alla prova. I prossimi anni diventeranno uno “stress test” per la resilienza e l’ingegno della nostra industria. I progressi del percorso di tran sizione verso le sostanze chimi che, compresa un’appropriata

definizione delle priorità e delle sequenze delle misure normati ve, saranno cruciali non solo per il nostro settore, ma per l’intera economia dell’UE”.

“La leadership, la visione e la dedizione di Martin Brudermüll er ci hanno aiutato a compie re enormi progressi negli ultimi due anni: soprattutto, abbiamo ottenuto l’impegno della Com missione Europea a sviluppare un Percorso di Transizione per il settore chimico per sostene re la sua molteplice trasforma zione – climatica, circolare, di gitale e l’attuazione della Stra tegia Chimica per la Sostenibilità – verso gli obiettivi euro pei del Green Deal”, commenta Marco Mensink, direttore gene rale del Cefic.

Attualità 12 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
“È necessaria un’azione politica adeguata e rapida per salvaguardare la nostra base industriale in Europa”

Fondata nel 1993, Texpack® è diventata negli anni un’importante realtà industriale, volta alla diversificazione del prodotto. Investimenti tecnologici, cura e attenzione alle esigenze dei propri clienti, fanno di Texpack® un produttore attento al futuro. Dal 2001 Texpack® è impegnata in processi di gestione in linea con i più severi standard della certificazione ISO 9001.

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Faravelli per la terza volta fra le Best Managed Companies

Per la terza volta consecutiva, Faravelli è tra le vincitrici della quinta edizione del Best Mana ged Companies Award, il premio per le eccellenze imprenditoria li promosso da Deloitte Private, con la partecipazione di ALTIS Università Cattolica del Sacro Cuore, ELITE-Gruppo Euronext e Confindustria Piccola Industria. Nell’assegnare il premio sono stati valutati sette fattori di successo: “Strategia”, “Compe tenze e innovazione”, “Impegno e Cultura aziendale”, “Gover nance e misurazione delle per formance”, “Sostenibilità”, “Fi liera” e “Internazionalizzazio ne”. Il premio è stato assegnato da una giuria di esperti compo sta da: Fabio Antoldi, professore ordinario di Strategia aziendale

presso ALTIS Università Cattoli ca del Sacro Cuore; Renato Go retta, membro del Consiglio di Presidenza Nazionale di Piccola Industria di Confindustria; Mar ta Testi, CEO di Elite-Euronext. La cerimonia di premiazione si è svolta martedì 4 ottobre a Pa-

lazzo Mezzanotte, sede di Borsa Italiana-Euronext.“Saliamo sul palco per il terzo anno conse cutivo ed è per noi davvero una grande soddisfazione”, ha com mentato Luca Benati, ammi nistratore delegato di Faravel li. “Il premio che riceviamo ci fa particolarmente piacere per ché è il riconoscimento tangi bile del lavoro incessante che viene svolto in azienda a tutti i livelli, con perseveranza, en tusiasmo e convinzione, nono stante le difficoltà e il perdurare di una situazione mondiale a dir poco complessa. Grazie alla Giu ria e grazie a tutti i faravelliani!” “Anche questa edizione, come quella del 2021 – hanno dichia rato Ernesto Lanzillo, Partner Deloitte e Deloitte Private Le

ader, e Andrea Restelli, Partner Deloitte e responsabile BMC per l’Italia – si è svolta in un con testo difficile, contrassegnato non solo dal perdurare degli ef fetti della pandemia, ma anche dall’irruzione di uno scenario di guerra che ha avuto pesanti ri percussioni sulle aziende: dalle interruzioni della supply chain al caro materie prime, dalla cri si energetica a quella alimenta re, con tassi di inflazione arriva ti a livelli record. Anche in que sto contesto sfidante le azien de premiate hanno dimostrato capacità di adattamento, han no innovato e hanno continuato a essere bandiera di eccellenza, dimostrando la forza e il gran de potenziale dell’imprenditoria Made in Italy”.

“A rischio la fornitura di generici senza agevolazioni sull’energia”

Individuare con chiarezza i settori industria li critici che potranno beneficiare degli in terventi di fissazione dei prezzi per la for nitura di energia elettrica alle PMI da par te degli Stati membri; escludere l’industria farmaceutica dalla richiesta di riduzione dei consumi nell’ambito dei piani nazionali di emergenza per la sicurezza dell’approvvi gionamento del gas, che in linea con le in dicazioni della Commissione Ue dovrebbero essere aggiornati dal 31 ottobre; include re il settore dei medicinali senza brevetto nel quadro di crisi temporanea per gli aiuti di Stato a sostegno dell’economia a segui to del conflitto russo-ucraino. dell’aggres sione contro l’Ucraina da parte della Russia. Sono le tre richieste che il presidente di Medicines for Europe, Elisabeth Stampa, ha avanzato in una lettera aperta ai ministri europei dell’Energia e ai Commissari euro

pei responsabili sull’inflazione e sui costi energetici in vista dell’incontro dei ministri dell’Energia dell’UE-27 in programma il 30 settembre a Bruxelles.

“Nell’ultimo decennio i medicinali fuori bre vetto, che rappresentano il 70% dei medi cinali dispensati nell’Unione Europea, sono stati soggetti a una rigida regolamentazione dei prezzi, a misure di austerità di bilancio e a gare al massimo ribasso, causando una sostanziale erosione dei prezzi e una situa zione insostenibile per i produttori”, scrive Stampa. Questa situazione è stata esacerba ta dalla crisi del Covid-19 e dalla guerra in Ucraina, che hanno determinato un aumen to generale dell’inflazione (ora oltre il 9%), dei costi delle materie prime (aumentati tra il 50-160%), dei costi di trasporto (fino a 500%) e dei prezzi dell’energia. I prezzi del gas e dell’elettricità hanno raggiunto livelli

record e alcuni dei nostri produttori rischia no di avere le forniture di gas razionate o di non poter continuare attività manifatturiere a causa dei prezzi elevati. Qualsiasi arresto della produzione, anche temporaneo, avreb be effetti dannosi sulla fornitura di medicina li ai pazienti e richiederebbe uno sforzo signi ficativo e lunghi ritardi per riprendere attivi tà di produzione. Diversi farmaci (ad esem pio medicinali sterili, biologici e antibiotici) sono prodotti attraverso complessi proces si di riscaldamento e raffreddamento dedica ti per la loro produzione e consegna a ospe dali e cliniche o richiedono processi ad alta intensità energetica per la produzione di in gredienti attivi o formulazioni. Ciò richiede una fornitura continua di energia a prezzi ac cessibili che consenta ai produttori europei di competere con la Cina dove i prezzi dell’e nergia industriale sono controllati.

Attualità 14 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Luca Benati, AD di Faravelli

Alessandra Sinibaldi curerà le relazioni istituzionali di Galapagos

Alessandra Sinibaldi è la nuova Value, market ac cess & government affairs senior director di Ga lapagos, azienda biotech belga dedita allo svi luppo di farmaci innovativi Il suo compito sarà quello di ideare e sviluppare strategie di accesso e rappresentanza istituzionale mirate a supportare il business dell’azienda in Italia. Sinibaldi è laureata in Chimica e tecnologie farmaceuti che presso l’Università La Sapienza di Roma. Ha poi frequentato un master in Sviluppo dei far maci e discipline regolatorie all’Università di Pavia. La neo eletta ha un background che conta più di 20 anni di espe rienza in Hta, negoziazioni prezzi e rimborsi, oltre che rela zioni istituzionali. Nel 1997 inizia la sua carriera in Janssen assumendo ruoli di sempre maggiore responsabilità fino a raggiungere la carica di Regulatory Affairs e Hemar director.

Un progetto in Africa per Maire Tecnimont

Maire Tecnimont Spa, attraverso la controllata olandese Sta micarbon, la società di innovazione e licenze del Gruppo, si è aggiudicata un contratto di licensing per un progetto di urea nell’Africa subsahariana. Si tratterà del primo impianto di pro duzione di urea nell’Africa subsahariana. Stamicarbon fornirà il Process Design Package per il Front-End Engineering and Desi gn per un impianto di sintesi e granulazione urea da 4000 ton nellate al giorno.

L’impianto di sintesi dell’urea sarà dotato di un pool reactor e utilizzerà l’MP Flash Design di Stamicarbon, una delle varianti di sintesi urea di Stamicarbon con una superiore efficienza ener getica che comporta una significativa riduzione del consumo di vapore. L’impiego di equipment ridotto si traduce in una signi ficativa diminuzione dei costi generali dell’impianto oltre che ad una riduzione dei costi di manutenzione e di quelli operativi. “Siamo orgogliosi di partecipare a questo straordinario proget to”, ha dichiarato Alessandro Bernini, amministratore delegato di Maire Tecnimont: “Grazie a questo progetto, il nostro Gruppo ha aumentato la propria presenza nell’Africa subsahariana e si è posizionato come leader mondiale nella tecnologia e nelle so luzioni all’avanguardia per contribuire a ridurre l’impronta car bonica dell’industria dei fertilizzanti”.

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Integratori, è l’Italia il primo mercato europeo

Il mercato italiano degli in tegratori alimentari si dimo stra essere, pur in uno scena rio globale critico, dinamico e vivace, in grado di affronta re le numerose sfide dovute alla co stante evoluzione del contesto geo politico e sanitario. È quanto emerge dai risultati dell’indagine di setto re “Aggiornamenti sull’impatto del la pandemia da Covid-19 sul merca to” a cura del Centro Studi Integra tori & Salute, l’associazione naziona le che rappresenta il comparto degli integratori alimentari e che è par te di Unione Italiana Food, associa

zione aderente al sistema Confindu stria. L’evento di presentazione dei dati della ricerca ha visto la parte cipazione della Direzione Studi e Ri cerche di Intesa Sanpaolo e dell’Area Studi Mediobanca.

“Le imprese, dopo una buona tenuta nel 2020, hanno mostrato un’accele razione nel 2021, grazie a una cresci ta diffusa di tutte le classi dimensio nali e al traino delle imprese di più re cente costituzione”, spiega Giovanni Foresti, Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. “Le aziende fondate dopo il 2010 hanno, infatti, registra to un aumento del fatturato in termi

ni mediani pari al 26,6% tra il 2019 e il 2021. Al contempo la marginalità e la patrimonializzazione si sono ulte riormente rafforzate: nel 2021 la me diana dell’EBITDA margin ha toccato il 13,2%, mentre il patrimonio net to in percentuale del passivo è sali to al 45%; si tratta di livelli di asso luta eccellenza nel panorama econo mico italiano”.

“L’Italia vanta importanti primati, tra cui quello di avere il più grande mercato degli integratori alimentari in Europa, oltre un quarto del suo to tale, con attese di sfiorare i 5 miliar di di vendite nel 2025”, dichiara Ga

Attualità
16 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Il settore è in salute nonostante le sfide della pandemia e del contesto geopolitico: nel nostro paese si prevede una crescita fino a 5 miliardi di euro entro il 2025.

briele Barbaresco, Responsabile Area Studi Mediobanca. “In effetti, per gli integratori alimentari, le prospettive di crescita mondiale sono molto fa vorevoli: quasi l’8% di crescita media annua, per un mercato globale vici no ai 240 miliardi dollari nel 2027. La finanza è interessata a sostenere questo processo: il 2021 ha segna to negli Stati Uniti il record di ope razioni nel settore degli integratori, con i fondi di private equity che da soli hanno originato oltre il 30% dei deal. I multipli sono generosi: 11,5 volte l’ebitda, ma nel caso di eccel lenze ci si avvicina a 20 volte”. “Nel processo di sviluppo, le aziende sono consapevoli che dovranno te ner conto anche di nuove sfide de terminate da: emergenza ambientale, espansione dei processi di digitaliz zazione, e-commerce ed evoluzione della comunicazione sempre più pro iettata all’omnicanalità”, commen ta Germano Scarpa, presidente di In tegratori & Salute. “La nostra filiera si è mostrata resiliente e in salute, evidenziando dinamiche positive nel fatturato, nella produzione in gene rale, nell’occupazione e negli investi menti, in particolare in ambito digi tale. Tuttavia, il nuovo contesto ge opolitico legato alla guerra Russia-U craina continuerà ad avere fortissime ripercussioni su tutti i comparti industriali e produttivi. Per il nostro set tore quindi l’aumento di costi/tempi stiche legati alla produzione degli in tegratori, la logistica, la sostenibilità e la digitalizzazione rappresentano le principali sfide del futuro”.

L’indagine, a cui hanno risposto 84 aziende associate di prodotti a mar chio (69% delle rispondenti), in con to terzi (26%) o entrambi (5%), è nata con l’obiettivo di valutare l’im patto dovuto alla persistenza della pandemia da Covid-19 sul mercato degli integratori nel 2021, le esigen ze e le aspettative delle aziende per

il futuro tenendo conto del contesto geopolitico attuale.

La pandemia non compromette il fatturato delle aziende

Il mercato italiano degli integrato ri alimentari ha raggiunto ormai i 4 miliardi di euro e, peraltro, rappre senta un’eccellenza in termini di occupazione femminile ad alta profes sionalizzazione, know-how produtti vo e ricerca & sviluppo. Dall’indagi ne è emerso che nonostante il 70% del campione dichiari che la pande mia abbia ancora un impatto sulla propria azienda, il 52% ha riportato una dinamica positiva del fatturato.

I driver degli investimenti: digitalizzazione e innovazione

L’emergenza sanitaria ha accelerato i processi di digitalizzazione e innova zione di molte aziende italiane, tra le quali anche quelle operanti nel set tore degli integratori alimentari; ben il 61% infatti, ha dichiarato di aver investito a livello industriale. Tra gli ambiti di azione, al primo posto le aziende mettono l’integrazione e lo sviluppo digitale dei processi azien dali (43%), seguito dagli strumenti digitali per la gestione dell’informazioni medico-scientifica (28%), in ternet delle cose e delle macchine (20%), strumenti digitali per la ge stione della relazione con il farma

cista (8%). Risultati che confermano l’atteggiamento positivo delle aziende davanti alle sfide del futuro arri vano anche dalle assunzioni. Il 71% delle aziende dichiara, infatti, di aver ampliato il proprio organico nel 2021. Nonostante la pandemia abbia com portato ritardi (38%), riadattamen ti (23%) e in alcuni casi interruzio ni (6%) di lanci di prodotto, il 33% delle aziende non ha subito battute d’arresto, continuando a lavorare su nuove soluzioni.

All’e-commerce i consumatori preferiscono il consiglio del farmacista Il consumatore di integratori alimen tari è responsabile e attento. Il con sumo di questi prodotti è sostenuto, infatti, nella maggior parte dei ca si dal parere di esperti. Farmacista (45%) e medico (36%) rimangono le principali fonti informative a cui ci si

Settembre/Ottobre 2022 Attualità RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 17
Germano Scarpa, presidente di Integratori & Salute: “L’aumento di costi/tempistiche legati alla produzione degli integratori, la logistica, la sostenibilità e la digitalizzazione rappresentano le principali sfide del futuro”

Attualità

Nel 2021, le aziende del settore hanno investito soprattutto nel packaging (27%), sicurezza e salute dei dipendenti (24%), processo produttivo (16%), materie prime (16%) e welfare aziendale (15%)

rivolge (Ricerca Kantar 2021).

La ricerca di settore ha evidenziato infatti che il 51% delle aziende ri spondenti non utilizza l’e-commerce per la vendita dei propri prodotti e il 46% non prevede l’utilizzo di que sto canale neanche in futuro, men tre il restante 54% si dimostra aper to all’opportunità: attraverso il sito aziendale (22%), marketplace (16%) o portali specializzati (16%). Chi nel 2021 ha, invece, abbracciato il cana le online afferma di averlo utilizzato per la vendita di integratori su diver si mercati: italiano (30% dei rispon denti), estero (4%), entrambi (15%). “I nostri consumatori sono estrema mente attenti alle indicazioni e ai sug

gerimenti dati dagli esperti per cui, pur accogliendo la spinta alla digita lizzazione, il trend evidenziato è che il canale offline delle aziende rimane al primo posto, segno del ruolo incon trastato del canale farmacia e para farmacia”, spiega Scarpa. “La pande mia comunque ha certamente porta to a un’accelerazione digitale mante nendo costante il ruolo di primo piano della relazione tra il consumatore e il proprio farmacista o medico curante”.

Verso una maggiore sostenibilità ambientale e sociale Per l’84% delle aziende risponden ti, la sostenibilità è un tema crucia le e per il 52% avrà un ruolo sem

200 aziende su tutto il territorio italiano Integratori & Salute è l’associazione nazionale rappresentativa del settore de gli integratori alimentari, nata, ad inizio 2022, dalla fusione tra FederSalus e Integratori Italia ed è parte di Unione Italiana Food. Con circa 200 aziende na zionali e multinazionali rappresentate su tutto il territorio italiano, Integratori & Salute è la prima associazione a livello europeo in termini di fatturato e rile vanza di mercato, che in virtù delle sue dimensioni e della sua rappresentati vità si impegna a sostenere le istanze del comparto e, al contempo, tutelare la salute del consumatore promuovendo la corretta informazione sui prodot ti salutistici e la loro qualità e sicurezza.

pre più rilevante in futuro. Nel cor so del 2021, gli investimenti sono stati soprattutto a livello di packa ging (27%), sicurezza e salute dei dipendenti (24%), seguiti da inter venti in termini di processo produt tivo (16%), materie prime (16%) e welfare aziendale (15%). Questo evidenzia un generale impegno del le aziende del settore a perseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile, in particolare attraverso azioni di responsabilità sociale e di riduzione dell’impatto ambientale.

Prospettive e sfide per il futuro Il nuovo contesto geopolitico lega to al conflitto Russia-Ucraina, che si è aggiunto all’emergenza sanitaria, ha determinato nel corso dell’anno dei cambiamenti ormai strutturali. Le aziende dovranno far fronte a un aumento dei costi sia a livello ener getico di produzione, trasporti, ma terie prime e packaging che di ana lisi sulla qualità delle materie prime per garantire sicurezza e conformi tà alle normative. Allo stesso tempo, la crisi impatta anche le tempistiche di produzione e l’approvvigionamen to delle materie prime. l

18 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
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Un laboratorio permanente sulla transizione ecologica

In collaborazione con il Politecnico di Milano, Itelyum ha inaugurato un Laboratorio Dimostrativo Permanente per lo sviluppo congiunto di applicazioni inerenti alla circolarità delle risorse.

Itelyum e il Politecnico di Milano han no avviato il “Laboratorio Dimostrati vo Permanente (LDP)” presso lo sta bilimento di Itelyum Regeneration di Pieve Fissiraga (LO).

Con il taglio del nastro l’amministra tore e direttore generale Marco Codognola, il Direttore Operations France sco Gallo, insieme al Direttore CMIC MariaPia Pedeferri, al Direttore TTO Ivano Ciceri e al Prof. Ordinario di Im pianti Flavio Manenti hanno creato un luogo dove la ricerca accademica e lo sviluppo industriale si incontrano per fertilizzare l’innovazione tecnologica sviluppando applicazioni inerenti la circolarità delle risorse.

“Itelyum è proiettata sullo sviluppo di soluzioni che permetteranno la tran sizione energetica che includono la produzione sostenibile di biocarbu ranti avanzati, biochemicals e recu pero dell’anidride carbonica”, spiega l’amministratore e direttore generale Marco Codognola. “Con il Politecnico di Milano abbiamo attivato da diversi anni un percorso di ricerca e innova zione, per la creazione di nuove tec nologie, fattori determinanti per ga rantire un futuro sempre più circolare e sostenibile. La collaborazione, che ha già permesso lo sviluppo di solu zioni brevettate e realizzate nei no stri impianti, riceve un impulso de terminante con la creazione del labo ratorio congiunto, che ospiterà sia ri cercatori del Politecnico sia ingegne ri di Itelyum”.

Trasformare anidride carbonica e acido solfidrico in idrogeno e lubrificanti

La tecnologia Acid Gas to Syngas con sente la conversione di acido solfidri co e anidride carbonica in gas di sin

tesi. L’importanza di tale reazione ri siede nella valorizzazione di due com posti inquinanti e con scarso influsso economico, in autosufficienza ener getica e senza alcun ulteriore sfrut tamento di risorse (fossile e rinnova bili). La tecnologia trova applicazione sia in ambito fossile (campi gas, raffinerie, shale, gassificazione del carbone) sia rinnovabile (geotermia, biomasse, biogas), offrendo una nuo va via di utilizzo all’anidride carboni ca e dell’acido solfidrico. L’acido solfidrico e l’anidride carbonica assieme possono essere convertite sen za alcun utilizzo di risorse, fossili o rin novabili, per produrre una miscela ric ca di idrogeno e monossido di carbo nio (syngas) che rappresenta la base di partenza per la produzione di chemicals e di biocarburanti avanzati.

I nuovi laboratori del Politecnico di Milano e di Itelyum Regeneration presso Pieve Fissiraga (LO) permet tono di verificare ed ottimizzare le prestazioni della tecnologia diretta mente sul campo.

Nel nuovo laboratorio si studierà an che la tecnologia di Plastbreaking per la trasformazione con processi convenzionali delle plastiche non ricicla bili (plasmix) in idrogeno e lubrificanti. Inoltre l’utilizzo di avanzati softwa re di simulazione consentirà di creare il digital twin dell’impianto esistente utilizzando informazioni reali e svilup pando simulatori di processo ad eleva te performances per l’efficientamento energetico.

In un’era di transizione energetica ed ecologica, questa esperienza può esse re applicata per utilizzi più puliti delle fonti fossili, quali la gassificazione del carbone, il gas di cokeria, lo scisto, l’o lio di scisto, il gas di scisto, l’Oil & Gas

in generale e i campi gas, ma anche al le fonti rinnovabili come la biomassa, il biogas, la geotermia e la generazione di idrogeno green, oltre che agli ambiti della chimica di base come le sintesi a basso impatto di ammoniaca, combu stibili sintetici (e- e bio-fuels), meta nolo e dimetiletere in primis.

“Il Laboratorio Dimostrativo Perma nente – dichiara il professor Flavio Manenti – permetterà di studiare e comprendere nuovi fenomeni e rea zioni altrimenti non facilmente ope rabili presso le normali strutture ac cademiche, a meno di ingenti investi menti, lunghe tempistiche di allesti mento e di sistemi di sicurezza diffi cilmente attuabili oggigiorno”.

“Il laboratorio – aggiunge Manenti –inoltre è in grado di favorire la matura zione tecnologica di nuove idee e tec nologie grazie all’interazione diretta con il campo e l’impianto chimico cir colare di Itelyum, fornendo quindi un ulteriore strumento di avanzamento ed accelerazione tecnologica per l’intero sistema accademico nazionale”.

Attualità 20 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA

Biofarma acquisisce Nutraskills

Biofarma Group, player europeo nel settore CDMO per la nutraceu tica, ha acquisito da Eric Terré (azionista di maggioranza e presi dente), UI Investissement, Back to Basics e il management team, il 100% di Nutraskills, azienda francese in forte crescita specializ zata nello sviluppo, produzione e nel confezionamento di integra tori alimentari per conto terzi. Terré e il top management conti nueranno ad accompagnare Nutraskills in questa nuova fase di svi luppo e reinvestiranno nel Gruppo dopo la chiusura dell’operazione. Nutraskills nasce dall’unione di due aziende fortemente complementari: Codilab, produttore di nutraceutici solidi e Laboratoire Pier re Caron, specializzato nella ricerca e sviluppo, nella formulazione e nel confezionamento di integratori alimentari. Con un fatturato di 20 milioni di euro, Nutraskills rappresenta oggi una delle azien de di riferimento sul mercato francese CDMO per la nutraceutica e distribuisce i suoi prodotti ad una molteplicità di aziende farma ceutiche e commerciali del settore health care, presenti a loro vol ta su canali di distribuzione che includono farmacie, negozi di pro dotti biologici e online. Questa combinazione altamente sinergica rafforza il posizionamen to del Gruppo Biofarma come leader nel mercato europeo CDMO per

la nutraceutica, affermandosi grazie all’integrazione di Nutraskills, come leader player in Francia. Il Gruppo Biofarma, riconosciuto a li vello internazionale per la sua grande capacità di innovazione, ren derà possibili forti sinergie di gruppo offrendo ai clienti di Nutraskil ls l’accesso ad un ampio portafoglio di prodotti e tecnologie, tra cui probiotici, liquidi, multi-strato, dispositivi medici e cosmetici. Louis Jouffrault (Amministratore Delegato), Laurent Renner (CFO) e il top management di Nutraskills manterranno i loro ruoli attua li e guideranno l’azienda verso la prossima fase di crescita, bene ficiando delle tecnologie, del portafoglio prodotti e della forza di mensionale di Biofarma Group per rafforzare il proprio posiziona mento sul mercato francese.

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Attualità
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In Germania torna in scena l’automazione

Presentata a Milano l’edizione 2022 di SPS. Dopo le difficoltà dovute alla pandemia, si preannuncia una partecipazione da record, con una larga presenza di aziende italiane.

Sotto, l’intervento di Sylke SchulzMetzner, Vice Presidente

Mesago Messe Frankfurt, lo scorso luglio a Milano

È un torrido pomeriggio di luglio quan do, non lontano dalla Stazione Centra le di Milano, nello Spazio Copernico, Mesago Messe Frankfurt presenta alla stampa italiana i vicini appuntamenti con due fiere chiave per il settore ma nifatturiero, in programma questo no vembre in Germania: SPS a Norimber ga dall’8 al 10 novembre, Formnext a Francoforte dal 15 al 18.

Sylke Schulz – Metzner, Vice President Mesago Messe Frankfurt, siede guar dando finalmente negli occhi i propri interlocutori ed esprime anzitutto il piacere di confrontarsi dal vivo, dopo due lunghi anni di chiusure, che han no costretto al rinvio di numerose fiere: “Sono felice di essere qui”, dice infatti prima di iniziare a presentare la 31esi ma edizione di SPS, il cui acronimo si gnifica Smart Production Solutions, la fiera per il settore dell’automazione in telligente e digitale. Durante il Covid, la manifestazione ha potenziato la pro pria piattaforma digitale che ora, con il ritorno dell’evento in presenza, diven ta un servizio che completa e amplifica l’evento dal vivo. La piattaforma digi tale integrativa “SPS on air” consente

L’Anie: “Automazione italiana già oltre i risultati del 2019”

L’industria manifatturiera sta generando numeri importanti nella fase di ripresa seguita ai mesi più bui della pandemia. Prendendo la parola alla conferenza di Messe Frankfurt a Milano, il segretario di Anie Automazione Marco Vecchio ha parlato di “un’automazione industriale italiana che ha persino superato i livelli del 2019”. Nel 2021 il mercato in terno, con un fatturato di 5.974 milioni di euro, è cresciu to del 20% di euro sul 2020 ed è andato meglio anche del 2019, quando si era fermato a 5.489 milioni. “L’andamen to è positivo per i principali settori merceologici – ha con tinuato Vecchio – in particolare per i software industria

infatti di preparare gli appuntamenti a partire dal 2 novembre e di proseguire i collegamenti e accedere ai program mi on demand fino al 15.

A Norimberga sono attesi circa 1.100 espositori da tutto il mondo, che mo streranno le tecnologie avveniristi che per l’automazione industriale. An che quest’anno i visitatori benefice ranno dell’ampia gamma di fornitori nazionali e internazionali di automa zione e digitalizzazione e avranno la possibilità, durante i tre giorni di fie ra a Norimberga e anche dopo il ter mine della manifestazione, di ottene re una visione completa del mercato. Con un vasto programma di conferenze SPS fornisce informazioni su argomenti attuali provenienti dal settore dell’auto mazione. Tale programma si svolge al fo ro VDMA/ ZVEI sul terreno fieristico nel padiglione 3 nonché nel Live Studio a Norimberga attraverso l’integrazione di gitale “SPS on air”. Gli argomenti princi pali delle tavole rotonde, delle presen tazioni di prodotti o delle conferenze saranno: trasformazione digitale/Indu stria 4.0; comunicazioni industriali; si curezza e protezione; nuovi metodi logi stici e integrazione di robot; modelli di controllo e visualizzazione intelligenti e basati sui dati; sensori intelligenti; dri ves; casi di utilizzo dell’intelligenza ar tificiale; sostenibilità nell’automazione.

li”. La Germania si conferma il primo paese di destinazio ne dell’automazione italiana, con una quota stabile intor no al 15%. “Il 2022 è partito bene, con una crescita continuativa nei primi sei mesi e una variazione attesa del 23% sull’anno scorso. Fra l’ordinato e il fatturato che poi si con cretizza c’è però ancora un ampio gap per i noti problemi di shortage dei componenti e di rallentamenti nei traspor ti e nella catena logistica. Si nota comunque il tentativo da parte delle aziende di programmare meglio e di più gli ac quisti al fine di prevenire la carenza dei materiali, favoren do una maggiore visibilità sugli ordini futuri. Per lo shorta ge dei materiali, si prevedono segnali di miglioramento a partire dal 2023”.

Appuntamenti 22 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA

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Pharmintech e Ipack-ima di nuovo insieme nel 2025

Un pubblico numeroso e la qualità dell’offerta tecnologi ca proposta da aziende dal re spiro internazionale con le più innovative soluzioni per le li fe sciences: l’ultima edizione di Pharmintech, svoltasi dal 3 al 6 maggio 2022 a Fiera Milano – affermano gli organizza tori in una nota – ha superato le aspettative di espositori ed operatori e il Gruppo Bologna Fiere e Ipack Ima Srl annuncia no il rinnovo dell’accordo per le prossime due edizioni.

L’AGENDA

Prosegue dunque la proficua collaborazione che ripropor rà lo svolgimento di Pharmin tech nell’ambito di Ipack-Ima in programma a Milano dal 27 al 30 maggio 2025. Conferma to anche l’incarico in favore di Ipack Ima Srl per la gestione della segreteria organizzati va della manifestazione, gra zie all’accordo che ha segna to un’innovazione nel panora ma fieristico Europeo. “Siamo soddisfatti di questa edizione test che ha dato ri sultati interessanti in prospet tiva e siamo entusiasti di poter dare continuità a questa siner gia”, dichiara Antonio Bruzzo ne, direttore generale di Bo

lognaFiere. “Pharmintech si è confermata come importante opportunità di confronto tra fornitori di tecnologie ed ope ratori del mondo chimico-far maceutico, oltre che un hub per l’innovazione di un com parto che ben si inserisce nel contesto di Ipack-Ima”. A conferma del successo, i dati dell’ultima edizione: 287 espo sitori, di cui il 31% esteri da 27 paesi, hanno presentato tecnologie avanzate in ambi to packaging e processing per il settore chimico-farmaceuti co a una platea di 8.733 ope ratori specializzati da 47 paesi esteri, in crescita del 37% rispetto all’edizione precedente. “Ringrazio Bologna Fiere per la fiducia accordata ad Ipack Ima con il rinnovo di questa collaborazione”, afferma Vale rio Soli, presidente di Ipack Ima Srl. “Potremo dare conti nuità ad un progetto fieristico innovativo, che coglie la ne cessità degli espositori e vi sitatori di settori industriali adiacenti di realizzare siner gie e creare opportunità per tutto il comparto, in un uni co momento espositivo di ri levanza internazionale”. Innovazione tecnologica, di gitalizzazione e sostenibilità si danno dunque nuovamente appuntamento a Ipack-Ima e Pharmintech, in programma a Fiera Milano dal 27 al 30 mag gio 2025, in un contesto unico dedicato all’industria mani fatturiera e vocato alla specia lizzazione ed al trasferimento tecnologico.

ISPE Annual Meeting & Expo 30 ottobre - 2 novembre 2022 Orlando, Usa ww.ispe.org

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SPS 8-10 novembre 2022 Norimberga, Germania www.sps.mesago.com

Analytica China 14-16 novembre 2022 Shanghai, Cina www.analyticachina.com

Pharmtech & Ingredients 22-25 novembre 2022 Mosca, Russia www.pharmtech-expo.ru

Making Cosmetics 23-24 novembre 2022 Milano www.making-cosmetics.it

mcT Petrolchimico 24 novembre 2022 Milano www.mctpetrolchimico.com

Chemtech Eurasia 24-26 novembre 2022 Instanbul, Turchia www.chemtecheurasia.com

Pharmexpo 25-27 novembre 2022 Napoli www.pharmexpo.it

CPhI India & P-Mec 29 novembre - 1 dicembre 2022 Delhi, India www.cphi.com/india/en/home.html

Pharma Microbiology Congress 30 novembre 2022 Milano

ISPE Pharma 4.0 and Annex 1 Conference 7-8 dicembre 2022 Vienna, Austria www.ispe.org

BIOHK 14-17 dicembre 2022 Hong Kong, Cina www-bio-hk.com

Maghreb Pharma 7-9 febbraio 2023 Algeri, Algeria www.maghrebpharma.com.

Egyps Petroleum Show 13-15 febbraio 2023 Il Cairo, Egitto www.egyps.com

Interpack 4-10 maggio 2023 Duesseldorf, Germania www.interpack.com

OMC 23-25 maggio 2023 Ravenna www.omc.it

SPS Italia 23-25 maggio 2023 Parma www.spsitalia.it

IVS 15-16 maggio 2024 Bergamo www.industrialvalvesummit.com

Achema 4-10 giugno 2024 Francoforte, Germania www.achema.de

Appuntamenti 24 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
piller.com Nothing protects quite like Piller UFFICI: AUSTRALIA | CINA | FRANCIA | GERMANIA | INDIA | ITALIA | SINGAPORE | SPAGNA | GRAN BRETAGNA | STATI UNITI SALES PARTNERS, SALES AND SERVICE: WORLDWIDE 12:00 24:00 | UB-V ad accoppiamento elettrico disponibile fino a 3.24 MW singolo modulo | Molto più ecologico, maggiore potenza, minor numero di unità necessarie | Autodiagnostica per la manutenzione predittiva | Disponibile in media tensione | Meno unità significa meno complessità, maggiore efficienza operativa e CapEx ridotto | Accumulo di energia a volano o con batterie VRLA/Li-Ion UPS ACCOPPIATI ELETTRICAMENTE | UPS CONTAINERIZZATI | STABILIZZATORI | STATIC TRANSFER SWITCHES | ACCUMULATORI CINETICI DI ENERGIA AIRCRAFT GROUND POWER SYSTEMS | CONVERTITORI DI FREQUENZA | NAVAL POWER SUPPLIES | SYSTEM INTEGRATION NUOVA SERIE PILLER UB-V UPS AD ELEVATE PRESTAZIONI. PROTEZIONE DEL CARICO CRITICO NELLE APPLICAZIONI INDUSTRIALI.

Da un secolo la chimica che guarda al futuro

OQEMA è un Gruppo da più di 1,3 miliardi di euro di fat turato, con 29mila clien ti, che distribuisce 14mila prodotti in tutta Europa e che dà lavoro a 1.300 persone nelle 45 sedi presenti in 23 paesi. In Italia ha sede ad Assago (MI) e Rivanazza no Terme (PV), dove è da sempre co

nosciuta come Elettrochimica Valle Staffora (EVS). Arrivata al 100° an niversario, rivolge lo sguardo al fu turo e continua ad essere un'azien da di distribuzione e commercializ zazione di prodotti chimici con una forte impronta di affidabilità, atten zione alla sicurezza, alla qualità e al la sostenibilità.

Nuovo Board e strategia manageriale OQEMA è sempre stata una media azienda a guida familiare, ma con l’uscita di Peter Overlack per la pri ma volta nella sua storia non è rima sto più alcun componente della fami glia proprietaria all’interno dell’Exe cutive Board. Il 2022 è infatti per il Gruppo OQEMA l’anno di un impor tante passaggio: dal primo luglio Pa trick Barthels, già membro del Bo ard dal 2016, è diventato Ammini stratore Delegato subentrando a Pe ter Overlack. Al suo fianco, Hartmut Kunz resta responsabile delle finan ze, dell'amministrazione, del marke ting, del settore legale, dell'IT, del la conformità e della digitalizzazio ne. Philipp Junge, dal primo giugno 2022 ha assunto la carica di Chief Operating Officer (COO).

Che sia a breve o a lungo termine, il successo dipende da una combi nazione di beni, finanziari e non fi nanziari, tangibili e intangibili, e dipende anche, naturalmente, dalle persone che lavorano per il successo dell'azienda e si impegnano giorno dopo giorno per raggiungerlo. Come azienda, OQEMA è orientata al le esigenze degli stakeholder – clien ti, fornitori, dipendenti e azionisti –ma d'altra parte, il Gruppo è sempre stato guidato da:

Industria chimica
26 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Il Gruppo OQEMA ha 100 anni di storia nella distribuzione di prodotti chimici. Nel tempo ha continuato a diversificare il proprio portafoglio e anche in Italia punta sulle filiere trainanti, come la farmaceutica.
Lo stabilimento di Rivanazzano Terme (PV)

• spirito imprenditoriale: la capaci tà di identificare e soddisfare le esi genze del mercato; • coraggio di fare sempre il passo successivo;

• la capacità di adattarsi ai cambia menti: questa flessibilità ha permes so all’azienda di rimanere sul merca to negli ultimi 100 anni.

Gli obiettivi per l’Italia e l’importanza di questo mercato Il mercato italiano è sempre stato una priorità per OQEMA e tale si mantie ne dato il posizionamento dell’econo mia italiana manifatturiera e di servi zi all’interno del panorama europeo.

La vasta gamma di prodotti offerti og gi dal Gruppo permette di ampliare il catalogo con un’offerta sempre più diversificata e specializzata.

OQEMA in Italia guarda alle filiere più vivaci e trainanti dell’economia, tra queste hanno sicuramente un posto di rilievo il farmaceutico, l’alimenta re e il CASE.

Il Gruppo oggi è suddiviso in HUB. L’Italia fa parte di quello Southern Europe insieme alla Spagna, Porto gallo, Francia e Nord Africa. Le ac quisizioni del Gruppo sono mirate per costruire sinergie tra i vari Paesi.

Il contributo della storica Elettrochimica Valle Staffora e gli asset che restano in OQEMA

Dal 1930, Elettrochimica Valle Staf fora ha operato nel settore della di stribuzione di materie prime chimi che. Una lunga esperienza che ha permesso all’azienda di conoscere e crescere con il mercato: dal settore alimentare e zootecnico ai prodot ti farmaceutici e cosmetici, dall'arti gianato alla chimica industriale e fi ne, dalle vernici alla gomma e resine al trattamento delle acque. La forte rete commerciale, la cultu ra del servizio al cliente, durature re lazioni con i produttori: queste so

no sicuramente solide basi sulle quali l’azienda ha costruito il proprio lavo ro e che l’hanno portata a consolidar si come realtà distributiva sul mer cato italiano. Dal 2020 la denomi nazione sociale ufficiale dell’azienda italiana è OQEMA Spa.

Oggi ci sono nuove sfide da affronta re e OQEMA lo fa in un contesto eu ropeo, sempre pronta a migliorarsi e a mettersi in gioco. Le difficoltà del le catene di fornitura e dei traspor ti avute in questi anni sono state si curamente un condensato di espe rienza che hanno richiesto all’orga nizzazione di adattarsi velocemente con una logistica sempre più dinami ca, reattiva e flessibile. Tra gli obiet tivi di OQEMA c’è anche quello non solo di mantenere l’attuale livello di servizio, ma di poterlo incrementare.

Gli investimenti per aumentare l’ecosostenibilità di prodotti e processi aziendali

OQEMA vuole modellare attivamen te il settore attraverso aspetti so stenibili. La sostenibilità giocherà un ruolo decisivo nell'industria chi mica. Per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e rendere il futuro più verde, il Gruppo OQEMA pone l'eco nomia circolare al centro delle sue attività: si concentra in modo specifico sugli impianti di lavorazione e distribuzione per il riciclo di prodot ti chimici, per il recupero e il riuti lizzo di tali prodotti. Un mondo più

verde e sostenibile può essere realiz zato non solo adattando i prodotti e ottimizzando le catene di fornitura e i magazzini, ma anche con la sempli ce gioia di piantare alberi: • nel 2021, la famiglia Overlack ha acquisito il vivaio Lappen, rilancian dolo con il nome di Baum & Bonheur; • in occasione del 100° anniversa rio del Gruppo OQEMA, in ogni sede vengono piantati alberi, che contri buiscono in modo significativo alla protezione del clima. Si tratta di investimenti sinceri nell’am biente che ci circonda. OQEMA è orgo gliosa di essere rappresentata da una rete integrata di uffici e magazzini in tutta Europa. Il Gruppo lavora per ren dere queste sedi il più possibile rispet tose del clima, ad esempio costruen do un magazzino completamente a ze ro emissioni di CO2 in Austria, instal lando impianti fotovoltaici, passando all'elettricità verde, installando stazio ni di ricarica per le auto elettriche dei dipendenti o semplicemente separan do ed evitando attivamente i rifiuti, come nel caso dell'ufficio senza carta. OQEMA contribuisce alla protezione del clima anche con la graduale di gitalizzazione dei processi aziendali. Il motto del Gruppo “Planting Seeds” (piantare i semi) aiuta a colorare que sta visione: “piantare semi che pos sono crescere e fiorire”. OQEMA si sta concentrando sempre di più sulla so stenibilità e sull’essere il miglior da tore di lavoro possibile, vuole aggiun gere prodotti verdi al suo portafoglio, costruire un'economia circolare e con centrarsi sul riciclaggio. l

Settembre/Ottobre 2022 Industria chimica RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 27
Il Gruppo OQEMA pone l’economia circolare al centro delle sue attività, in particolare nell’ambito degli impianti di lavorazione e distribuzione per il recupero e il riutilizzo dei prodotti chimici

Teglutik approvato anche per la Cina

Teglutik™ (riluzolo), l’unica sospensione ora le per il trattamento della Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), sviluppato e brevettato da Italfarmaco, è stato approvato, per il mercato cinese, dalla Drug Administration Law of the People’s Republic of China. Nei pazienti con disturbi di deglutizione (di sfagici) o in nutrizione enterale, come quel li affetti da SLA, l’adesione al trattamento è spesso compromessa a causa dell’aggrava mento della malattia, per questo Teglutik, il primo e unico riluzolo liquido addensato per la SLA, facile da deglutire, è particolarmen te indicato per risolvere questa problematica. L’approvazione segna un importante pas so avanti nel trattamento della SLA e segue quella europea e dall’FDA americana. Teglutik

è un’opzione terapeutica progettata per supe rare le sfide della disfagia legata alla malat tia ed è un deciso passo in avanti per i mol ti medici, assistenti e persone affette da SLA che da 20 anni si affidano al riluzolo come standard terapeutico di riferimento per ral lentare la progressione di questa malattia de vastante.

Teglutik, sospensione orale, evita infatti la necessità di manipolare le compresse da par te dei pazienti o di chi se ne prende cura, fa cilitando la somministrazione, in questo mo do è inoltre possibile un dosaggio più accu rato e una maggiore compliance dei pazienti. Sviluppato e brevettato da Italfarmaco, frut to di anni di ricerche da parte della Ricerca &Sviluppo, rappresenta un progresso molto

significativo per la cura di questa malattia. Italfarmaco offre così questa nuova opzione terapeutica ai pazienti affetti da SLA in Cina, che si aggiunge ai numerosi paesi in cui il farmaco è già presente: venduto direttamen te in Italia, Germania, Spagna, Francia, Gre cia, Svizzera, Benelux, Nordics e distribuito in USA, UK, Australia, Argentina, Slovenia, Hong Kong, Bangladesh.

Pratiche appropriate per un uso corretto degli oppioidi

La gestione del dolore sia nel setting di pronto soccorso che nel post-operatorio rappresenta spesso una sfida importante, soprattutto per quei pazienti già in trat tamento con oppioidi per dolore croni co o in terapia di mantenimento. La loro gestione richiede da un lato un’adegua ta capacità ed esperienza del medico nei confronti del dolore acuto, dall’altro una competenza specifica nel rivedere la te rapia a base di oppioidi. Sono stati considerati alcuni elementi: l’equianalgesia – che indica la quantità di differenti for mulazioni di oppioidi che producono lo stesso effetto analgesico; la rotazione –definita come il processo di passaggio da un oppioide all’altro al fine di ottenere un equilibrio clinico soddisfacente tra anal gesia ed effetti avversi e l’associazione di oppioidi in contesti clinici differenti. Un autorevole e ampio gruppo di medici e ricercatori con consolidate esperien ze nei campi dell’anestesia, della tera

pia del dolore, della terapia intensiva, della farmacologia, della medicina d’ur genza e della medicina delle dipenden ze, si è di recente riunito, con il suppor to incondizionato di Molteni Farmaceu tici. Il board, coordinato dal dott. Fabio De Iaco (ASL Città di Torino) e dal prof. Franco Marinangeli (Università de L’Aqui la), è composto dal prof. Guido Mannaioni (Università di Firenze), dal dott. Sos sio Serra (Ospedale M. Bufalini di Cese na), dal prof. Gabriele Finco (Universi tà di Cagliari), dal dott. Simone Sartori (Università di Firenze), dal dott. Enrico Gandolfo (ASL Città di Torino), e dal dott. Pasquale Sansone (Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, Napoli). Il tavolo di esperti ha avuto come obiettivo quello di facilitare l’uso corretto degli op pioidi, nei diversi scenari clinici in cui sono indicati, attraverso pratiche appropriate. L’approfondito lavoro di ricerca ha preso in esame sia gruppi di popolazione spe

ciale – come le donne in gravidanza e du rante l’allattamento, anziani, bambini e adulti con insufficienza epatica e rena le – sia situazioni critiche per la gestio ne degli oppioidi, come i casi di rapido peggioramento del dolore cronico, di do lore acuto durante la terapia di manteni mento con oppioidi o di gestione del do lore in pazienti complicati in emergenza. Da qui è emersa l’esigenza, a partire dal la consapevolezza di una letteratura esi stente non sempre soddisfacente per nu mero e qualità degli studi, di rivedere e integrare le tabelle di equianalgesia. Tali tabelle combinano i tassi di conversione estrapolati dalla letteratura con consigli e raccomandazioni di esperti per superare i limiti intrinseci delle tabelle, da un lato valorizzandone l’applicabilità e dall’altro ponendo attenzione alla sicurezza, con lo scopo di semplificare la pratica clinica di qualsiasi medico nell’ambito del dolo re d’emergenza o postoperatorio.

Industria farmaceutica 28 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
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Oltre 75 anni di impegno contro il dolore

a cura di Alessandro Bignami

“U

n mondo libero dal dolore” è l’ambi ziosa vision di Grünenthal, grup po internaziona le che da oltre 75 anni è attivo in ricerca, sviluppo, produzione e com mercializzazione di farmaci nell’ambi to del trattamento del dolore e delle malattie correlate. In Italia, a Orig gio, si trova uno dei cinque stabili menti produttivi dell’azienda. Grazie a un investimento di oltre 12 milioni di euro il sito è stato ampliato e inno vato per l’avvio della produzione del la formulazione Spray Nasale del farmaco Grünenthal Zomig®.

Abbiamo avuto l’opportunità di rivol gere alcune domande a Giovanni Ma rangoni, Site Director di Farmaceuti ca Formenti, Gruppo Grünenthal, che ci ha aiutato a conoscere meglio l’at tività di Grünenthal nel nostro paese e il suo approccio produttivo.

Ci può presentare brevemente e con qualche numero la realtà di Grünenthal a livello internazionale, le aree di impegno e la sua presen za in Italia?

Grünenthal è un'azienda farmaceutica globale, leader nell’area del dolore e delle malattie correlate che copre l'in tera catena del valore: dalla ricerca e sviluppo fino ai servizi di produzione e alla commercializzazione di marchi consolidati. La vision è quella di “un mondo libero dal dolore”. Con oltre 75 anni di ineguagliabile esperienza nell’area, rispondiamo al la domanda di salute nell’area dolo re grazie a farmaci ampiamente con solidati per importanti bisogni medi ci insoddisfatti.

Riguardo ai nostri numeri, ad oggi, vantiamo una presenza commerciale in 28 Paesi, in Europa, America Lati na e Nord America; un ampio portfo lio di prodotti venduti in oltre 100 pa esi e una squadra altamente specia

lizzata di circa 4.500 colleghi in tut to il mondo.

A livello nazionale impieghiamo ol tre 520 persone nella filiale Grünent hal Italia e nello stabilimento produt tivo di Origgio, in provincia di Vare se, uno dei 5 siti produttivi del grup po assieme a Cile, Ecuador, Germania e Svizzera.

Qual è l’importanza dello stabili mento di Origgio per il gruppo? Ci può fornire qualche dato sulla pro duzione e sui farmaci che vi ven gono realizzati? I prodotti vengono poi distribuiti sui mercati internazionali?

Costruito dalla famiglia Formenti nel ’74 su un’area di 50.000 m2, lo sta bilimento è stato rilevato da Grün enthal nel 1996. In questi 26 anni, grazie all’integrazione all’interno di un contesto multinazionale, abbiamo aggiornato le tecnologie, i modelli or ganizzativi, le competenze ed abbia mo investito per migliorare la forma zione delle risorse e l’efficienza degli impianti, al fine di portare il sito a livelli di eccellenza. I servizi di pro duzione e confezionamento sono ora indirizzati sia al portfolio Grünenthal sia, per un 50%, ad altre aziende far maceutiche globali.

Industria farmaceutica
30 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Grünenthal, leader nella produzione di farmaci per il trattamento del dolore, investe sullo stabilimento italiano con un nuovo reparto che produrrà più di 4 milioni di dosi di spray nasale per tutto il mondo. Il direttore del sito Marangoni: “Abbiamo portato la produzione a livelli di eccellenza”.
Giovanni Marangoni, Site Director di Farmaceutica Formenti, Gruppo Grünenthal

Recentemente avete fatto investimenti sul sito di Origgio?

Dal contesto delle catene di fornitura internazionali sono nate diverse nuo ve opportunità di sviluppo. Tra que ste la principale è relativa alla co struzione di un nuovo reparto che ha permesso l’ampliamento della capaci tà produttiva di Origgio.

Per questa importante innovazio ne ed estensione abbiamo investito complessivamente più di 12 milioni euro includendo lo sviluppo di una tecnologia dedicata appositamente al prodotto.

Il nuovo edificio produttivo si esten de su una superficie di 1.000 m2. Dopo l’esecuzione delle attività di convali da e approvazione da parte degli en ti regolatori, avvieremo la produzione della formulazione Spray Nasale del farmaco Grünenthal Zomig® (zolmi triptan). Produrremo e confezionere mo il farmaco nello stabilimento ita liano per i pazienti di tutto il mon do con positive ricadute occupazio nali pari a circa 30 nuove assunzio ni complessive. Stimiamo di arrivare a produrre oltre 4 milioni di dosi di Spray Nasale all’anno.

Qual è il livello di innovazione tecnologica dello stabilimento? Ci può fare qualche esempio di soluzione innovativa implementata negli ultimi tempi?

A livello internazionale implemen tiamo innovazioni intelligenti ispi rate all’Industria 4.0 per migliora re produttività, modalità di lavoro e di reazione alle mutevoli condizioni di mercato, rendendo più resilienti i processi produttivi. Queste innova zioni includono acquisizione ed ana lisi avanzata dei dati di produzione e l’automazione dei processi produttivi. In Italia, in particolare, utilizziamo ro bot e veicoli a guida autonoma per mi gliorare l'efficienza e la sicurezza. Inol tre, lo stabilimento è orientato sempre

più ad innovare la gestione dell’effi cienza energetica e della sostenibili tà ambientale e ad introdurre processi totalmente informatizzati nell’ambito del sistema di gestione della qualità.

Qual è l’andamento della vostra at tività e quali sono le tendenze dei vostri mercati?

La nostra è una produzione che genera valore aggiunto sul Sistema Paese ita liano, alla luce del livello occupazio nale, dell’indotto generato e dei va lori di export che raggiungono il 98% dei volumi prodotti raggiungendo 35 diversi paesi di destinazione. Attual mente i volumi della nostra attività sono pari a circa 4.000 lotti prodot ti, oltre 2 miliardi di unità e più di 10 milioni di dispositivi medici.

La capacità produttiva del sito è in grado di produrre più di 3 miliardi di singole unità all'anno e la recen te costruzione dedicata al Nasal Spray comporterà un’estensione complessi va della capacità già dal 2023. Inol

tre, aprirà le porte verso nuovi mercati extra europei, anche in nord America. Riguardo alla tendenza generale, i nostri mercati ci portano sempre più verso l’integrazione di servizi dedica ti ai prodotti tradizionali con quelli orientati ai biosimilari, in forte cre scita. In questo scenario, i nostri ap procci orientati all’innovazione e al miglioramento continuo, così come il recente ampliamento rientrano nel piano strategico globale volto ad au mentare nei prossimi cinque anni l’ef ficienza dei costi e la redditività, ga rantendo nel contempo il massimo li vello di sicurezza e qualità, in ogni fase della catena del valore.

Settembre/Ottobre 2022 Industria farmaceutica RIVISTA
CHIMICA E FARMACEUTICA icf 31
DELL’INDUSTRIA
“Dal rilevamento del sito, 26 anni fa, abbiamo aggiornato le tecnologie, i modelli organizzativi, le competenze ed abbiamo investito per migliorare la formazione delle risorse e l’efficienza degli impianti”
Lo stabilimento del Gruppo a Origgio (VA)

Industria farmaceutica

Nella filiale Grünenthal

Italia e nello stabilimento di Origgio operano oltre 520 persone.

Gli altri quattro siti produttivi del gruppo sono in Cile, Ecuador, Germania e Svizzera

Qual è il valore aggiunto per chi la vora nella vostra realtà, anche alla luce delle sfide portate da due an ni di pandemia?

La pandemia Covid-19 ha messo a dura prova in particolare i flussi di approvvigionamento a livello glo bale. Tuttavia siamo stati in grado di garantire la produzione ed assi curare la fornitura ininterrotta dei nostri farmaci ai pazienti di tut to il mondo, confermando ancor di più la forza dei nostri valori: spi rito imprenditoriale, elevata fles sibilità, capacità di trovare rapida mente soluzioni innovative e la col-

laborazione tra diverse funzioni. Per tutti i colleghi la nostra è una realtà a valore aggiunto, certifica ta Great Place to Work in Italia, con una leadership al femminile ed una mentalità orientata al risultato e al miglioramento continuo. Il nostro è un ambiente lavorativo che promuo ve la salute (aderiamo ad iniziative

WHP); sempre più aperto ed inclu sivo, che rispetta la diversità nella concezione più ampia.

È quindi una realtà attrattiva per diverse professionalità?

Il sito industriale italiano rappresen ta una piattaforma per intense colla borazioni con il network internazio

nale di Grünenthal e con una molti tudine di clienti internazionali. Alcu ne funzioni globali operano da Orig gio per il resto del mondo mentre sono numerose le opportunità di ri collocazione internazionale offerte da Grünenthal Careers per professio nisti senior.

I talenti più giovani possono svilup pare un’esperienza basata su menta lità e processi internazionali, anche grazie al nostro Global Graduate Pro gramme, un percorso personalizzato di 24 mesi con una possibile rotazio ne in diversi ruoli e contesti inter nazionali. l

32 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
“Ad Origgio siamo in grado di produrre più di 3 miliardi di singole unità all’anno e la recente costruzione dedicata al Nasal Spray comporterà un’estensione complessiva della capacità già dal 2023”

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Integratore per bambini anche intolleranti o allergici

SynterActTM BIMBI nasce dal concetto di Synteraction che sta per sinergia e interazione un neologismo registrato da Ofmom come marchio per la propria li nea di prodotti. L’interazione tra probiotici e la matrice alimenta re consente ai primi di esprimere al meglio le proprie caratteristi che donando benessere al corpo e alla mente.

La sinergia tra ceppi probioti ci promuove la loro relazione all’interno del prodotto, favo rendo quindi la loro interazio ne e riducendo i rischi di anta gonismo. Inoltre, si deve ricor dare che quando si parla di pro biotici l’interazione è doppia: la prima si ha con l’alimento con cui vengono ingeriti, la secon

da invece con l’intestino umano. I prodotti Ofmom si basano pro prio su questo binomio: sinergia tra probiotici e loro interazione con il cibo e la flora intestinale. SynterAct BIMBI è una composi zione sinergica di tre ceppi pro biotici (Bfidobacterium lactis, Bi fidobactrium breve e Lactobacil lus rhamnosus) che, assunti quo tidianamente insieme alla pappa favorisce l’equilibrio della flora intestinale, con conseguenti ri flessi positivi sul funzionamento del sistema digestivo. La ricerca scientifica da tempo infatti ha confermato che l’in testino è il nostro secondo cer vello e che il suo equilibrio por ta benefici e benessere a tut to il corpo già dai primi gior

ni di vita. Una sua alterazione dovuta alla disbiosi del micro biota intestinale, sin dalla pri ma età, può essere associata al rischio di sviluppo di allergie o patologie a breve e lungo ter mine. I probiotici risultano così elementi alleati per riequilibra re la flora batterica. Utilizzati comunemente in am bito pediatrico i probiotici ap partengono ai generi dei Lacto bacillus e Bifidobacterium. I fermenti lattici vivi di Ofmom sono incolore e inodore e que sto fa sì che possano essere uni ti agli alimenti senza alterare il gusto dei cibi ma sviluppando le proprietà sinergiche dei fermen ti. La miscela sinterattiva, infat ti, contenuta negli integratori

Trattamento della sclerosi tuberosa

Jazz Pharmaceuticals plc annuncia che Epidyolex® (cannabidiolo), sviluppato da GW Pharmaceuticals (“GW”; ora parte di Jazz Pharmaceuticals plc), player internazionale nella ricerca, nello sviluppo e nella distribuzione di farmaci a base di cannabis approvati dalle autorità regola torie, è stato approvato per il rimborso dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) come trattamento aggiuntivo delle crisi epilettiche associate al Complesso della Sclerosi Tuberosa (TSC), per i pazienti di età pari o superiore ai due anni. “L’approvazione da parte dell’AIFA per l’u tilizzo di Epidyolex nel Complesso del la Sclerosi Tuberosa (TSC) rappresenta un momento significativo per molti pazienti e le loro famiglie, che potranno ora be neficiare di una alternativa per il tratta

mento di questa rara e complessa pato logia”, dichiara Laura Tassi, presidente della Lega Italiana Contro L’Epilessia. “Si tratta di una nuova opzione a disposizio ne degli epilettologi che trattano le crisi associate alla TSC e che ha il potenziale di aiutare i pazienti che non rispondono agli attuali standard di cura”. La TSC è generalmente diagnosticata in età infantile ed è una malattia che cau sa l’insorgenza di tumori prevalentemen te benigni in organi vitali del corpo, co me il cervello, la pelle, il cuore, gli occhi, i reni e i polmoni, e in cui l’epilessia è la caratteristica neurologica più comune. “La TSC può spesso essere una condizio ne difficile da gestire e che causa epiles sia in otto pazienti su dieci, di cui fino al 60% non rispondono ai farmaci antie

agisce e si attiva con le pietan ze quali ad esempio latte, liqui di come succhi, frullati o pappe in base all’età.

Da sempre attenta alla cura e all’attenzione del benessere di mamma e bambino SynterAct BIMBI può essere assunto an che da intolleranti o allergici in quanto prodotto senza glutine e senza lattosio.

pilettici standard”, aggiungono il presi dente dell’Associazione Sclerosi Tubero sa, Francesca Macari, e la copresidente Carla Maria Fladrowski. “Abbiamo asso lutamente bisogno di nuove alternative terapeutiche per questa malattia e siamo quindi lieti che questo farmaco sia ora di sponibile in Italia per i pazienti che ne potranno beneficiare per poter potenzial mente migliorare anche la qualità di vita loro e delle loro famiglie”.

Epidyolex è ora approvato per il rimborso per tutte e tre le condizioni per cui è au torizzato in Italia. Il cannabidiolo di Ja zz è stato già approvato nel 2021 da AI FA per l’uso come terapia aggiuntiva delle crisi epilettiche associate alla sindrome di Lennox-Gastaut (LGS) o alla sindrome di Dravet (DS), in associazione con clo bazam, in pazienti a partire dai due anni di età, sulla base dei risultati di quattro studi di Fase 3 randomizzati e controllati.

Industria farmaceutica 34 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA

Napo Therapeutics richiede il riconoscimento di Crofelemer come farmaco orfano

Napo Therapeutics ha presentato all’Agenzia europea dei medicinali (EMA) una richiesta per il riconoscimento dello status di farma co orfano al Crofelemer per una rara forma di diarrea cronica (CDD) chiamata malattia da inclusioni microvillari (MVID). Si tratta di una patologia genetica intestinale molto rara e grave, che colpisce i bambini sin dalla na scita condannandoli ad alimentarsi per tutta la vita attraverso terapia parenterale. I farmaci orfani sono medicinali destinati alla cura di malattie così rare da rendere compli cata la realizzazione di un piano di sviluppo e registrativo di un farmaco. Per tale ragione sono state definiti dall’Unione europea incen tivi per la ricerca, lo sviluppo e l’immissione in commercio di queste molecole.

La presentazione all’EMA è la prima fase del processo di riconoscimento di tale status. Do po la convalida della presentazione, si avvierà il processo di valutazione che richiede circa 90 giorni dall’accettazione. Napo Therapeu tics è un’azienda farmaceutica indipendente, nata del 2021 con sede a Milano, il cui obiet tivo è sviluppare in Europa terapie che facciano la differenza nella qualità della vita dei pazienti affetti da malattie rare e con un for te unmet medical need, per cui cioè non esi stono al momento soddisfacenti strumenti di diagnosi, prevenzione o trattamento. “Siamo molto soddisfatti di essere arrivati alla presentazione della domanda di designazione di farmaco orfano per il Crofelemer per la ma lattia da inclusioni microvillari”, ha dichiara

to Massimo Mineo, CEO di Napo Therapeuti cs. “Se, come auspichiamo, verrà dato parere positivo, il Crofelemer potrà beneficiare di in centivi regolatori per avviare uno sviluppo al fine di rispondere ad un’esigenza significati va che non ha ancora trovato risposte in que sta grave malattia rara”.

“I disturbi diarroici congeniti (CDD) sono un gruppo di malattie intestinali ereditarie cro niche con cause eterogenee. Ogni tipo di CDD è quindi una malattia differente e con un mec canismo patogenetico diverso”, ha sottoline ato Martire Particco, Chief Medical Officer di Napo Therapeutics. “La malattia da inclusio ni microvillari (MVID) è parte di questo grup po di patologie. Si tratta di una malattia ge netica rara che mette a rischio la vita dei ne onati e dei bambini affetti da questa pato logia, con grave ritardo dello sviluppo e nei casi più gravi alla morte causata da una gra ve diarrea secretoria”.

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Buste richiudibili in monomateriale riciclabile

Mondi, protagonista internaziona le nel settore imballaggi e carta, ha collaborato con Kao, produtto re giapponese di bene di consu mo, per dare vita a una soluzione di imballaggio leggera e riciclabi le per il suo marchio di prodotti schiarenti per capelli, Goldwell. La nuova busta stand-up riduce l’impiego di plastica senza alcun com promesso in termini di forza e du rata, supportando così Kao e i suoi saloni nell’impegno alla riduzione dell’impatto ambientale e quindi nella gestione più sostenibile. Goldwell è il marchio per saloni della casa madre Kao Salon Divi sion, la quarta azienda mondiale nel settore della cura dei capelli professionale. La sua vasta gam ma di prodotti per la cura dei ca pelli, lo styling e la colorazione comprende anche tutta una serie di articoli schiarenti pensati per l’uso nei saloni. Proprio questi, in passato, si trovavano all’inter no di contenitori di plastica; col laborando con Mondi e adottan

do il suo approccio EcoSolutions, Kao sta riducendo la quantità to tale di plastica dei singoli imbal laggi dell’80%.

Con l’innovativa soluzione di Mon di, i prodotti in polvere sono cu stoditi all’interno di buste standup flessibili e richiudibili, realizza te in mono-materiale, ovvero rici clabili. La busta viene fornita all’u tilizzatore insieme alle istruzioni in carta all’interno di una box in cartone; in questo modo, per la conservazione, la busta può esse re impilata, generando così un’im pronta di carbonio inferiore rispet to alla precedente soluzione di im ballaggio.

Le buste vuote possono essere pie gate e appiattite, a garantire l’effi-

cienza del trasporto fino alla fab brica. Una volta riempite, garanti scono una protezione ottimale al prodotto, poiché impediscono il contatto con l’umidità o il vapore che potrebbero penetrare, renden dolo inutilizzabile. L’imballaggio è anche completamente sicuro, poi ché, data la sigillatura, le sostan ze chimiche non possono penetra re. Per comodità, l’imballaggio è anche semplice da richiudere, con un cursore superiore riciclabile e una membrana antimanomissione. “La soluzione che abbiamo svilup pato con Kao contiene un prodot to a base chimica particolarmen te sensibile, quindi non abbiamo trascurato nemmeno un attimo la questione della sicurezza e del

la qualità”, afferma Iris Ross, Re gional Sales Consumer Flexibles di Mondi. “I nuovi imballaggi sono completamente sicuri per la spe dizione, una volta riempiti, e faci li da trasportare. Kao persegue da tempo la strada dei giusti cambia menti per un mondo più sosteni bile, mentre continua a garantire l’elevata qualità e la semplicità di utilizzo dei suoi prodotti, al fine di consentire ai clienti un’esperienza eccellente. È stato un piacere la vorare con il team di Kao per dare vita a questo prodotto”.

“Avere imballaggi sostenibili – ag giunge Elmar Mussenbrock, Direc tor Sustainability, Kao Salon Divi sion – è uno degli elementi chiave della nostra strategia ESG e ridur re la plastica è il primo punto: ciò che non produciamo, non danneg gia l’ambiente. Grazie alla sua va sta esperienza e all’approccio pro fessionale, Mondi ci ha consentito di avere a disposizione un imbal laggio all’avanguardia per la no stra gamma Goldwell LightDimen sions SilkLift, riducendo l’impron ta di carbonio del 65% rispetto al la box precedente”.

Materiali per il packaging di prodotti

Nel settore degli imballaggi per la cosme tica l’isododecano e sostanze simili rappre sentano una sfida per gli elastomeri termo plastici (TPE). Se un materiale non è stato sviluppato appositamente per il settore co smetico corre il rischio di alterazioni come il rigonfiamento o la degradazione. Questo fenomeno riguarda soprattutto prodotti a contatto con cosmetici basati su formula zioni resistenti all’acqua (waterproof). Con High Resistance TPE for Cosmetics, Kraiburg TPE presenta un’ottimizzazione del le gomme termoplastiche per far fronte a

waterproof

tali requisiti in modo sicuro e duraturo. Nel settore della cosmetica è richiesto gran de impegno ai produttori poiché l’affidabi lità di un prodotto deve essere garantita in qualsiasi momento. Sono però essenzia li anche i fattori estetici e tattili che con tribuiscono direttamente alla decisione di acquisto. Oltre a questi criteri l’industria richiede anche caratteristiche meccaniche ottimali. Con High Resistance TPE for Co smetics, Kraiburg TPE è riuscita ad amplia re il proprio portafoglio con una serie di compound resistenti al contatto con ingre

dienti particolarmente aggressivi come l’i sododecano. Da questo momento, quindi, l’azienda è in grado di proporre nuove so luzioni per il beauty market tra cui appli cazioni per mascara waterproof, tappi per pipette, applicatori per lucidalabbra o im ballaggi per cosmetici. La nuova proposta per le applicazioni beau ty si basa su un noto prodotto di Kraiburg TPE: il COPEC®, sviluppato per soddisfare le esigenze di forte resistenza al sebo cutaneo. Grazie alla superficie vellutata risulta inoltre particolarmente pregiato al tatto.

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Molecole che colpiscono le proteine bersaglio di alcune malattie

Team di ricercatori internazionale ha aperto la via allo sviluppo di farmaci innovativi per la cura di patologie gravi. Il risultato è stato ottenuto utilizzando una tecnologia ad onde acustiche.

Alessandro Angelini, professore presso il Dipartimento di Scienze Molecolari e Nanosistemi dell’Università Ca’ Foscari Venezia e membro dell’European Centre for Living Technology (ECLT)

Ricercatori dell’Ecole Polyte chnique Fédérale de Lausanne (EPFL), dell’Università Ca’ Fo scari Venezia e dell’Università di Padova hanno messo a pun to un metodo per produrre e identificare in modo rapido e sostenibile migliaia di compo sti macrociclici, una famiglia di mole cole farmaceutiche emergenti e di gran de interesse per la cura di gravi malat tie quali i tumori. Il risultato è stato ottenuto utilizzando una tecnologia ad onde acustiche che ha permesso la sin tesi in parallelo di molteplici composti chimici diversi in minuscole gocce di reazione. Lo studio Synthesis and di rect assay of large macrocycle diversi ties by combinatorial late-stage modi fication at picomole scale è stato pub blicato sulla rivista Nature Communi cations.

La maggior parte dei programmi di ri cerca volti alla scoperta di nuovi farma ci inizia con un processo combinatoria le in cui un gran numero di composti

chimici strutturalmente diversi raccol ti nel corso di molti anni viene testato contro una determinata proteina ber saglio. Questi esperimenti vengono so litamente eseguiti in piastre che con tengono centinaia di micro pozzetti ciascuna, in cui ogni pozzetto contiene un com posto chimico da analizzare, ottenendo alla fine migliaia di piastre da studiare. Una procedura che richiede quin di molti giorni, costi ingenti e consumi elevati di sostanze chimiche e che spesso non porta all’individuazio ne di molecole promettenti.

Onde acustiche per mescolare i reagenti

Per ovviare a questo processo laborio so e costoso è stato messo a punto un nuovo metodo per sintetizzare grandi collezioni di composti in volumi estre mamente piccoli mescolando in mo do rapido i reagenti mediante l’utiliz zo di onde acustiche. Grazie alla mi niaturizzazione e all’elevata velocità, è stato possibile generare in modo so stenibile una raccolta di più di decine di miglia di diversi composti in appe na mezza giornata.

La tecnologia è stata appli cata per sintetizzare picco li composti macrociclici, una classe di molecole emergen ti in grado di colpire in mo do mirato proteine bersaglio specifiche di alcune malattie. Tali composti mimano alcu ne molecole presenti in natu ra, quali l’immunosoppressi vo ciclosporina, l’antibiotico vancomicina e l’antitumorale dactinomicina, e possiedo no numerose qualità alle quali l’industria farmaceutica è par ticolarmente interessata. Per

esempio, hanno un basso peso moleco lare, proprietà che permette loro di ol trepassare la membrana cellulare e rag giungere bersagli interni alla cellula. Inoltre, la loro struttura compatta e ri gida favorisce un’elevata affinità di le game con la proteina bersaglio consen tendo quindi l’utilizzo di una quantità inferiore di molecola per ottenere l’ef fetto desiderato.

“Il nostro contributo è stato fonda mentale per comprendere la modali tà di legame di questi nuovi compo sti macrociclici al bersaglio proteico ed ha contributo alla validazione dell’ap proccio di screening di grandi libre rie macrocicliche funzionalizzate con gruppi molto diversificati”, spiega Alessandro Angelini, professore pres so il Dipartimento di Scienze Moleco lari e Nanosistemi dell’Università Ca’ Foscari Venezia e membro dell’Europe an Centre for Living Technology (ECLT)

“La risoluzione della struttura tridimen sionale ai raggi X di un inibitore legato ad una proteina bersaglio modello ha rivelato che entrambe le componenti, i gruppi chimici introdotti ma anche lo scheletro del macrociclo stesso, contri buiscono in modo fondamentale al le game”, dice la professoressa Laura Cen dron, docente presso il Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova.

“Date le loro piccole dimensioni e la limitata superficie polare, i composti macrociclici concepiti con questo ap proccio innovativo hanno un’elevata probabilità di attraversare le membra ne cellulari, il che significa che posso no essere utilizzati per sviluppare far maci per bersagli che si trovano all’in terno della cellula o anche farmaci che vengono assunti per via orale”, con clude Christian Heinis, professore pres so l’Istituto di Scienze Chimiche e In gegneria dell’Ecole Polytechnique Féd érale de Lausanne.

Ricerca 38 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA

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Nuova luce su uno dei meccanismi alla base della SLA

Pubblicata una ricerca internazionale guidata dall’Università di Firenze, cofinanziata dalle fondazioni AriSLA e CR Firenze, che ha riprodotto in laboratorio il meccanismo patogenetico dei motoneuroni.

Nuovi risultati dagli studi in laboratorio su uno dei meccanismi alla base della Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA). Si è giunti alla classificazione e quantifi cazione esatta dei depositi di una pre cisa proteina (TDP-43) che, in modo anomalo, si sposta fuori del nucleo dei motoneuroni, le cellule nervose che dal cervello trasmettono lo stimolo ai mu scoli per la loro attivazione. È il risultato della ricerca pubblicata su Science Advances e guidata da un te am di biochimici dell’Università di Fi renze, in collaborazione con un gruppo dell’Università di Genova [“A quantita tive biology approach correlates neuro nal toxicity with the largest inclusions of TDP-43” - DOI: http://www.science. org/doi/10.1126/sciadv.abm6376]. La ricerca è stata cofinanziata da Fonda zione AriSLA, ente non profit che finan zia gli studi su questa patologia, e con fondi del Bando Fondazione CR Firen ze - Università di Firenze sulle malat tie neurodegenerative.

Il ruolo della proteina TDP-43 “Abbiamo riprodotto in laboratorio il meccanismo patogenetico che riguarda i motoneuroni: le ricerche sulla SLA –spiega il coordinatore dello studio Fa brizio Chiti, ordinario di Biochimica presso il Dipartimento di Scienze Bio mediche, Sperimentali e Cliniche dell’A teneo fiorentino – ci dicono che nella grande maggioranza dei casi la protei na TDP-43, che svolge la propria fun zione nei nuclei delle cellule, si deposita in forma di inclusioni al di fuori del nucleo dei motoneuroni, nel cito plasma delle loro cellule. Ciò compor

ta due conseguenze negative: viene a mancare la proteina funzionale nel nu cleo e queste inclusioni proteiche si accumulano nel citoplasma con azio ne nociva. La conseguenza è che il pa ziente con SLA non riesce a muovere i propri muscoli a causa del malfunzio namento dei motoneuroni”. Spiegano le ricercatrici Roberta Cascel la e Alessandra Bigi, entrambe prime autrici del lavoro: “Riproducendo que sto meccanismo in cellule in coltura simili ai motoneuroni, grazie alla mi croscopia confocale STED (Stimulated emission depletion) e alla sua alta ri soluzione, abbiamo isolato e conta to nel tempo una per una le inclusioni di TDP-43 attribuendole a classi in ba se alla dimensione. Attraverso un mo dello matematico e un’analisi di global fitting che include tutti gli andamenti temporali osservati per le varie classi, è stata descritta la formazione nel tempo di tutte le classi di inclusioni, identi ficando le inclusioni maggiormente re sponsabili della malattia”. “E queste –sottolinea Cristina Cecchi, componente del team fiorentino – sono risultate es sere quelle di grandi dimensioni, a dif ferenza di quanto succede nella mag gior parte delle malattie neurodegene rative”.

“Si è scoperto anche che per la degenerazione dei motoneuroni giocano un ruolo la perdita di proteina nel nu cleo per il 60% circa e per il 40% cir

ca l’accumulo nel citoplasma di TDP43”, continua Fabrizio Chiti. Lo studio ha permesso inoltre di capire che le inclusioni più grandi sono “at taccate” dai sistemi protettivi di con trollo di qualità presenti all’interno del le nostre cellule (proteasoma e autofa gia), che tuttavia non riescono a elimi narle del tutto e a risolvere completa mente il problema.

Il lavoro è stato eseguito con la colla borazione del gruppo di Katia Cortese all’Università di Genova. Vi hanno par tecipato anche gli studenti in tiroci nio a Firenze Dylan Giorgino Riffert ed Emilio Ermini.

La ricerca apre interessanti prospetti ve su possibili bersagli farmacologici per combattere la SLA, malattia alta mente debilitante di cui si stimano af fetti 6000 pazienti all’anno solo in Ita lia, soprattutto fra i 40 e i 70 anni di età (fonte AISLA).

Siamo molto felici degli esiti di que sto studio da noi supportato – com menta il presidente di Fondazione Ari SLA Mario Melazzini – perché ci con fermano quanto sia importante inve stire in ricerca di base per comprende re al meglio i meccanismi scatenanti la malattia e per potere costruire risposte mirate alle manifestazioni cliniche del la SLA. Il nostro impegno è continuare a sostenere il prezioso lavoro dei ri cercatori e contribuire insieme a loro a compiere nuovi passi in avanti”.

Un’immagine tridimensionale di motoneurone in cui è visibile la membrana (rosso), le inclusioni di TDP-43 (verde) ed il nucleo impoverito di TDP-43 funzionale (freccia celeste)

40 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA Ricerca
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Itelyum rafforza la leadership

Il Gruppo, che gestisce un milione e ottocentomila tonnellate di rifiuti speciali all’anno ottenendo indici di circolarità superiori all’85%, ha evitato nel 2021 l’emissione di oltre 470.000 tonnellate di CO2.

Dal Report di sostenibilità 2021 pre sentato da Itelyum a Ecoforum 2022, emerge che, in coerenza con il proprio ruolo di riferimento nell’economia cir colare dei rifiuti speciali, Itelyum è im pegnata nel trainare le proprie filiere verso modelli di produzione e consu mo più sostenibili.

“Il 2021 è stato un anno importante per il nostro Gruppo, che ha rafforzato la propria strategia di sostenibilità ba sata su un business model circolare”, ha spiegato Marco Codognola, ammi nistratore delegato di Itelyum. “Con la nuova compagine azionaria, intendia mo proseguire nel percorso di cresci ta, attraverso un piano industriale che prevede ambiziosi progetti di crescita organica e per linee esterne, incentra to sull’innovazione tecnologica volta al consolidamento delle filiere in cui ope riamo e all’esportazione del nostro mo dello in nuove filiere, offrendo al merca to one stop shop di eccellenza. La situa zione geopolitica attuale, oltre ad esse re causa di grandi sofferenze, pone tut ti noi di fronte a nuove e impegnative sfide sulla strada della transizione eco logica. Riteniamo di poter dare il nostro contributo, a partire dalla promozione delle migliori tecnologie per il riciclo e la rigenerazione dei materiali”.

Player protagonista a livello naziona le e continentale per la rigenerazione degli oli usati, la produzione e purifi cazione dei solventi e i servizi ambien tali per l’industria, Itelyum gestisce un milione e ottocentomila tonnellate di rifiuti speciali all’anno, compresi i ri fiuti speciali intermediati e trasporta ti, ottenendo indici di circolarità su periori all’85%.

In base all’approccio LCA (Life Cycle As sessment), l’impatto di Itelyum è clima te positive. Grazie a questa “eccellen za”, nel solo 2021 il Gruppo ha evita to l’emissione di circa 270.000 tonnel late di CO2, al netto dei propri impianti (oltre 470.000 se considerate al lordo). Nel 2021 la strategia di sostenibilità di Itelyum è stata ancor più rafforzata dall’emissione di un Sustainability - lin ked Bond che sancisce l’impegno dell’a zienda anche verso la comunità degli investitori. Il Bond è costruito infatti sulla base di due target di sostenibili tà, due impegni vincolanti collegati alla cedola: aumentare del 25% rispetto al 2020 le emissioni evitate grazie ai pro dotti venduti entro il 2025 e aumenta re del 25% i rifiuti inviati a destinazioni circolari (rigenerazione, riciclo, tratta mento acque e recupero) entro il 2025, rispetto al 2020.

Già a fine 2021 il primo indicatore, che riguarda le emissioni evitate, è aumen tato del 10%, passando da 430.450 tonnellate a 473.783 mentre il secon do del 14%, passando da 574.184 ton nellate a 653.919.

Entrambi gli indicatori superano, e quindi confermano, il raggiungimento degli obiettivi – non vincolanti – del 2021 e confermano il trend per il rag giungimento dei target che Itelyum si è prefissata per il 2025.

In coerenza col proprio ruolo di leader dell’economia circolare e, quindi, della sostenibilità ambientale, Itelyum ha la vorato per rafforzare il proprio impegno sociale verso i territori in cui opera, at traverso l’avvio del progetto “Obiettivo Sostenibilità Scuole”: un percorso par tecipato con docenti e studenti, volto a trasmettere i valori del Green Deal e gli obiettivi dell’Agenda 2030, attraver so un portale web e un ciclo di incon tri che mettono in relazione le scuole, le Istituzioni e i professionisti della so stenibilità con focus sull’economia cir colare, l’innovazione digitale, la parità di genere e la formazione STEM.

“Innovare i sistemi di raccolta differen ziata, la rete impiantistica di riciclo e portare avanti progetti faro: queste so no le linee guida che riteniamo debba no essere seguite nel nostro Paese per i primi cantieri dell’economia circolare dopo la chiusura dei bandi e degli av visi pubblici sul PNRR da parte del Mi nistero della Transizione Ecologica”, ha dichiarato il presidente di Legambiente Stefano Ciafani. “Fortunatamente l’Ita lia parte da una situazione positiva sot to determinati aspetti, grazie a soggetti che rappresentano best practice a livel lo europeo. Tra questi sicuramente c’è Itelyum: i numeri che raccontano quan to è stato fatto nel 2021 e le proiezio ni future ci dicono che gli investimenti in innovazione portano a risultati am bientali di assoluto rilievo, che contri buiscono ad un’evoluzione dell’econo mia sempre più circolare e sostenibile”.

Ambiente 42 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
nell’economia circolare

Un intervento sulle utenze per portare al top il cogeneratore

Nella partnership fra E.ON e Finchimica, l’efficientamento delle utenze di processo ha permesso un raddoppio di energia termica (acqua calda) recuperata e una riduzione dei consumi di gas.

La cogenerazione è destinata a rimane re una delle tecnologie chiave per la so stenibilità, in particolare nei settori che richiedono ingente quantità di energia elettrica e termica. Per spingere l’effi cienza al massimo, comunque, è importante analizzare il processo produttivo e la sua integrazione con il cogenera tore. È quanto è accaduto nella part nership fra E.ON, fra i principali opera tori del settore energetico, e Finchimi ca, dove un intervento sulle utenze de finito in fase di progetto ha permesso un raddoppio di energia termica (acqua calda) recuperata. Finchimica è una società indipenden te, a capitale interamente italiano che opera dal 1976 in tutti i mercati del mondo nella ricerca, nello sviluppo, nella produzione, nella registrazione e nella vendita di principi attivi e inter medi chimici e agrofarmaci per la pro tezione delle colture agricole. L’azien da è impegnata oggi in un importante progetto di innovazione volto ad inte grare prodotti e soluzioni a minor im patto ambientale, per rispondere al le istanze di una difesa agricola sem pre più sostenibile. La sede principale è a Manerbio, in provincia di Brescia, dove è situato lo stabilimento produt tivo. Il principale know-how tecnolo

gico dell’impianto è costituito da fluo rurazioni, nitrazioni e amminazioni. Un’interessante nicchia di produzione riguarda le circa 30.000 tonnellate/an no di co-prodotti, in particolare solu zioni acquose di acido cloridrico, acido fluoridrico e acido solforico, un merca to che Finchimica ha saputo valorizza re negli anni grazie all’ottimizzazione responsabile dei suoi processi. La partnership fra le aziende è iniziata nel luglio 2020, quando Finchimica ha siglato con E.ON un accordo decenna le (PPA - Power Purchase Agreement) per la fornitura dell’energia elettrica e termica generati da un impianto di cogenerazione da 1,2 MWe progettato, installato e gestito dalla stessa E.ON in base alle esigenze energetiche del lo stabilimento. Si tratta del Servizio Energia, in base al quale l’operatore energetico, proprietario dell’impianto, si occupa di tutto, dall’ingegnerizza zione dell’impianto alla fase realizza tiva, incluse le procedure di autorizza zione, fino alla gestione dell’impianto per tutta la durata del periodo contrat tuale. L’energia elettrica e termica pro dotta dal cogeneratore viene fornita al cliente a tariffe indicizzate ai prez zi di mercato. È una centrale E.ON col locata presso gli stabilimenti produt tivi del cliente il quale, non dovendosi occupare direttamente del sistema di cogenerazione né da un punto di vista economico né da un punto di vista ge stionale, può concentrare le proprie ri sorse tecnico-economiche sul proprio core business, azzerando totalmente i rischi derivanti dalla proprietà e dal la gestione dell’impianto, come minori prestazioni, minor produzione, mino ri rendimenti ed eventuale pagamen to di quote CO2.

Collaborazione per spingere l’efficienza al massimo

La forte interfaccia di ingegneria tra Finchimica ed E.ON ha permesso di tro vare ulteriori margini di efficientamen to, spingendo i benefici della cogene razione al di là della produzione combi nata di energia elettrica e calore. L’effi cientamento delle utenze di processo, convertite da alimentazione a vapore ad alimentazione ad acqua calda per sfruttare quella in uscita dal cogene ratore, ha permesso infatti una riduzio ne ulteriore dei consumi di gas di circa 150.000 metricubi/anno e un recupero di energia termica di 1.500 MWht/an no, per un recupero totale di acqua cal da pari a c.a. 2.700 MWht/anno. Per ga rantire la continuità di esercizio è sta to comunque previsto uno scambiato re di calore di emergenza che intervie ne quando il cogeneratore non è attivo. Interessante anche l’aspetto logistico: l’impianto è stato infatti sviluppato con un layout in verticale ottimizzando l’utilizzo del poco spazio a disposizione e riducendo l’impronta a terra del 40% circa. Nonostante l’apertura del can tiere in periodo di limitazioni operati ve legato all’emergenza Covid-19, l’im pianto di cogenerazione è stato messo in esercizio in soli nove mesi.

Le caratteristiche tecniche dell’impianto

L’impianto è basato su un motore di cogenerazione ad alto rendimento da 1,2 MWe che produrrà circa 8.225 MWhe/anno, coprendo l’89,7% delle esigenze elettriche dello stabilimento. Da un punto di vista termico la produ zione complessiva prevista è di 7.600 MWht/anno che copre il 31,6 % delle esigenze di calore. Il progetto nel suo insieme permette di ridurre le emis sioni CO2 di 1.574 tonnellate all’anno, pari a quanto assorbito da 554,8 etta ri di foresta.

Energia 44 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
L’impianto di cogenerazione E.ON presso lo stabilimento di Finchimica a Manerbio (BS)

Le tecnologie di Antares

Antares Vision Group, partner tecnolo gico d’eccellenza nella digitalizzazione e nell’innovazione per imprese, istitu zioni e autorità governative, ha debut tato a inizio ottobre nel Metaverso a Futura Expo 2022 con AVGroupVERSE. AVGroupVERSE ha offerto uno spazio dove è stato possibile esplorare “l’eco sistema di tecnologie” di Antares Vision Group, unico e completo per il controllo di qualità dei prodot ti (sistemi e macchine di ispezione) e la tracciabilità dei pro dotti lungo la filiera (dalle materie prime alla produzione, dal la distribuzione fino al consumatore), con una gestione inte grata dei dati di produzione e di filiera, anche tramite l’appli cazione dell’intelligenza artificiale e l’utilizzo di blockchain. Entrando in AVGroupVERSE [spatial.io] è stato possibile vive re ciascuno degli “ambienti” della supply chain, dalle materie prime alla produzione, dal confezionamento alla logistica e alla distribuzione, fino al consumatore finale; erano presenti le soluzioni tecnologiche per garantire la qualità, l’integrità e l’autenticità del prodotto (e delle materie prime), per trac ciare la singola unità lungo la filiera, in ogni passaggio e in tempo reale, affinché arrivi al consumatore finale in modo sicuro e garantito, come scelta consapevole di sostenibilità. “L’ingresso nel Metaverso rappresenta una nuova opportu nità di dialogo: la tecnologia può garantire una sostenibi lità consapevole, basata sulla conoscenza e sulla trasparen za delle informazioni per generare fiducia. Ringrazio tutto il team di lavoro che ha reso possibile iniziare questo viag gio, il nostro progetto è partito maggio ed oggi siamo ad un primo step, ancora tanto il potenziale da scoprire”, di chiara Micaela Orizio, Marketing Communications Director Antares Vision Group.

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Annex 1: verso il controllo totale dei processi

La versione finale dell’Annex 1 sulle GMP per la produzione di farmaci sterili era molto attesa. Con il team di Ellab, player di riferimento nella convalida e consulenza, abbiamo messo in luce alcuni aspetti positivi per il settore, non solo in termini di etica e sicurezza della produzione, ma anche di crescita economica.

“S

ono davvero conten to che la versione de finitiva dell’Annex 1 sia stata ufficializza ta, perché toglie dei dubbi, perché stimola le aziende far maceutiche a fare un ulteriore pas so in avanti, perché aumenterà l’at tenzione ai prodotti destinati ai pa zienti. Ma anche perché alla lunga, ne sono certo, si rivelerà un’opportunità

di crescita economica per il settore”. Luca Sala è il principale consulente di Ellab per l’Annex 1 sulla produzione di medicinali sterili e per la Contami nation Control Strategy (CCS). Dopo un’esperienza trentennale alle dipen denze di importanti aziende farma ceutiche, Sala ha scelto di intrapren dere la via della consulenza, metten do a disposizione del settore le forti competenze maturate nel tempo. Negli ultimi anni ha collaborato con Clover Life Science, che dalla scorsa

primavera è confluita in Ellab, player internazionale nell’attività di conva lida, qualifica, monitoraggio, taratu ra e, in modo crescente, anche con sulenza, formazione e audit. Poco dopo la pubblicazione, lo scor so 25 agosto, della versione defini tiva dell’Annex 1, ci siamo rivolti ad Ellab per capire quale sarà il suo im patto sulla produzione di medicinali sterili e sulle relative attività di con valida. Marco Venturi, Training & Con sulting Service Manager dell’azienda

Convalida
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di Alessandro Bignami

e anch’egli proveniente dallo staff di Clover, ha risposto con immedia ta disponibilità al nostro invito, ac cogliendoci nella bella sede italiana di Ellab a Pero e mettendoci in colle gamento con Sala, il coordinatore del gruppo di lavoro dedicato all’Annex 1.

Luca Sala, come risponderanno le aziende all’attesa pubblicazione della versione finale delle linee guida UE sulle buone pratiche per la produzione dei farmaci sterili? Ritengo che il settore sia generalmen te pronto ad adeguarsi. Alcune azien de hanno persino precorso i tempi, mentre altre ovviamente sono più in dietro. Non sono un sostenitore del le linee guida troppo severe, ma in questo caso credo che siamo di fron te alla chiarificazione di molti dubbi e che, se sarà interpretato bene, l’Annex 1 sarà di grande aiuto alle aziende.

Come si deve interpretare? Mettendo anzitutto al centro il tema della Contamination Control Strategy, di cui si parla già a partire dal pri mo paragrafo. In pratica si tratta di estendere l’analisi del rischio all’inte ro processo dell’azienda. La revisione dell’Annex 1 non fa altro che defini re e migliorare i controlli e i proces si di farmaci sterili al fine di ridurre il rischio relativo alla contaminazione particellare e microbiologica del pro dotto, dato che tale contaminazione è quella potenzialmente più rischio sa per il paziente, considerando anche le condizioni debilitate in cui il mala to già si trova.

Le aziende dovranno sostenere costi importanti?

È chiaro che molte sono preoccupate per questa ragione. Ma chi ha sempre lavorato considerando priorita ria la sicurezza del prodotto, e quindi del paziente, scoprirà probabilmente di essere già adeguato, almeno in par

te, alla linea guida. Non è detto che, per evitare le contaminazioni micro biologiche, l’azienda debba per for za ricorrere da subito all’installazione di isolatori per proteggere il prodot to. Solo nel caso l’analisi del proces so evidenzi rischi non accettabili di venta necessario intervenire in tem pi brevi, altrimenti si può “difende re” il proprio processo programmando gli interventi in un periodo di tempo più ampio.

Per affrontare questa analisi è importante che il produttore si rivol ga a esperti esterni?

La competenza media dei produtto ri è piuttosto elevata, ma un team di consulenza offre il vantaggio di una visione più olistica del processo. Ciò consente di collegare, per esempio, un problema di cleaning con il mal funzionamento di una specifica ap parecchiatura. Chi ha una vasta espe rienza e ha analizzato negli anni mol ti impianti diversi può dare un contri buito essenziale nell’andare a fondo delle criticità e nel risolverle. Il do cumento che sancisce l‘adesione al le richieste dell’Annex 1 non è sem plice da produrre. Per individuare un effettivo rischio di contaminazione, occorre valutare il processo step per step, dall’ingresso del camion con le materie prime nello stabilimento fi no all’uscita del prodotto trasforma to. È un’attività che può durare parec chi mesi e che coinvolge tante aree di competenza, tra cui ingegneria, qua lità, produzione, manutenzione.

A chi viene affidata questa attività? A un gruppo di lavoro coordina to dall’esterno, ma che comprende tutti i necessari referenti dentro l’a zienda. Sono questi ultimi, del re sto, che conoscono le caratteristi che e le procedure specifiche del pro cesso che avviene nel singolo stabi limento. È fondamentale determina

re a che punto si trova l’azienda e definire gli eventuali interventi cor rettivi da apportare, oltre che il loro grado di urgenza. È possibile che si tratti solo di dover migliorare alcuni aspetti secondari, per esempio ridu cendo gli interventi umani in una li nea. In tal caso, sono miglioramen ti che possono essere svolti nel cor so dei mesi, senza fermare la pro duzione. L’obiettivo di una vera Gap Analysis è proprio quella di tutela re la salute del paziente consenten do al contempo all’azienda di conti nuare la propria attività.

Si tratta in ogni caso di un lavoro lungo e impegnativo… È uno sforzo notevole, non c’è dub bio. Esso però non va inteso solo con l’obiettivo di esibire un documen to all’ispettore AIFA che si presenta alla porta, ma soprattutto con quel lo di migliorare profondamente il pro prio processo produttivo, riducendo il più possibile i fattori di rischio, le inefficienze e le deviazioni. Il risul tato è un salto di livello sia sul piano etico, grazie all’immissione sul mer cato di un prodotto ancora più sicu ro senza ridurne l’efficacia e la dispo nibilità, sia economico. Quasi sempre questi aspetti vanno di pari passo.

Settembre/Ottobre 2022 Convalida RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 47
Luca Sala, coordinatore del gruppo di lavoro di Ellab dedicato all’Annex 1 Un interno della sede di Ellab Italia a Pero (MI)

Convalida

Con deviazione esattamente cosa intende?

A volte si può incappare in un pro blema che non è di natura procedu rale, ma un errore specifico, maga ri apparentemente banale, come un operatore che dimentica di indos sare la maschera protettiva durante la vestizione per l’ingresso in area classificata (estremizzo). Se in una certa fase del processo si riscon

trano 10 deviazioni dello stesso ti po, significa che è stato trovato un punto debole sul quale bisogna in tervenire. Occorre bloccare subito la possibile fonte di contaminazio ne, perché una volta a valle del la produzione è molto più diffici le risalirvi.

a mettere a disposizione le nostre competenze”

La versione definitiva dell’Annex 1 – Manufacture of Sterile Medicinal Products ha reso ufficiale la bozza e messa nel febbraio 2020. Le guidelines GMP che re golano la produzione dei medicinali sterili richiamano i principi di Quality Risk Management e la necessità di costruire un documento olistico che indichi il livello di compliance delle produzioni. Particolare attenzione è riservata ai requisiti che i sistemi monouso devono rispettare per garantire produzioni che mantengano sotto controllo il rischio di contaminazione del finito. I cambiamenti che vengono richiesti sono importanti e significativi. Fra i più im pattanti per l’economia aziendale e i processi produttivi, troviamo: l’integrazione del Sistema di Qualità (PQS) con la CCS (Contamination Control Strategy); l’im plementazione del QRM (Quality Risk Management); la definizione mandatoria alle ISO 14644 per la qualifica e il monitoraggio delle camere a contaminazione controllata; la necessità di eseguire il test di integrità dei filtri sterilizzanti prima del loro utilizzo (dopo sterilizzazione - (PUPSIT)

La deadline per adeguarsi ai cambiamenti è il 25 agosto 2023, cioè 1 anno dalla data di pubblicazione in Eudralex Volume 4. Per liofilizzatori e aree di trasferimen to e carico/scarico del prodotto (vedi 8.123 della guideline) è il 25 agosto 2024. In questo scenario, l’attività di convalida e consulenza gioca un ruolo chiave. Ec co perché Ellab si aspetta un rapido aumento nella richiesta dei suoi servizi. “An cora non è facile quantificarla, ma ci aspettiamo una crescita della domanda nei prossimi mesi”, commenta Marco Venturi, Training & Consulting Service Mana ger di Ellab Italia. “Noi siamo pronti a offrire le nostre competenze, mettendo a disposizione un gruppo di lavoro formato da tecnici di convalida specializzati e da Senior Consultant di grande spessore ed esperienza. La produzione in area sterile – continua Venturi – è d’altronde un contesto in cui da tempo siamo forte mente presenti con i nostri servizi, presso clienti consolidati. Siamo comunque preparati anche per rispondere alla richiesta di nuovi interlocutori, grazie agli in vestimenti nella struttura e nel personale che Ellab ha portato avanti in questi an ni, accrescendo le proprie competenze in ogni fase del processo. La pubblica zione di una nuova normativa per noi rappresenta sempre una sfida stimolante, che non vediamo l’ora di affrontare”.

L’Annex 1 farà solo bene, dunque. Io sono convinto di sì. Per i produt tori è un’opportunità per costruire metodologie e strumenti che con sentano loro di tenere sotto control lo costante il proprio processo. Per rendersi conto della centralità data all’analisi del rischio, basta verifica re che la parola “risk” viene ripetu ta nell’Annex 1 più di 100 volte. È il momento giusto, per le aziende, di rivalutare i razionali e le analisi del rischio prodotte nel tempo allo sco po di comporre un documento unico e ordinato che dia una visione glo bale del processo.

In una fase successiva la linea gui da riguarderà anche i prodotti non sterili?

Non si può escludere. In ogni ca so io consiglio di mettere a punto un documento simile anche a chi non produce in ambiente sterile, appunto perché il primo vantag gio che dà, oltre alla sostenibilità del processo in sede ispettiva, è la possibilità di un controllo profon do e consapevole del proprio flus so produttivo.

Certo è un lavoro lungo e complesso, che costringe a interrogarsi su tan ti aspetti, ma sempre con l’obiettivo primario di rendere più sicura la pro duzione e quindi l’utilizzatore finale, cioè il paziente. Ovviamente, il Focus del rischio in questo caso andrà definito su altri aspetti del prodotto, ma il concetto resta il medesimo: ridur re la possibilità di produrre un finito non adeguato. l

48 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
“Pronti
Sistema E-Val Pro per la convalida termica Marco Venturi, Training & Consulting Service Manager di Ellab Italia

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Compressori per la riduzione dei consumi nello stabilimento di Sanofi

Da 14 anni Atlas Copco supporta il gruppo farmaceutico nella gestione dell’aria compresso nel sito di Scoppito, contribuendo a vincere le sfide economiche e ambientali

Sopra: compressore con azionamento a velocità variabile ZR VSD+ A destra: sistema di controllo Optimizer 4.0

La sfida per ridurre i consumi delle sale compressori è sempre aperta, a causa dell’evoluzione tecnologica costante. Del resto, in ambito industriale il pro blema della corretta gestione del vet tore aria compressa è molto rilevan te: si pensi che circa l’11% dei consu mi elettrici è ascrivibile ad essa, con un’incidenza che può arrivare a rappre sentare più del 30% dell’energia elet trica consumata da un’impresa. A que sto si aggiunge che il 70% del costo del funzionamento di un compressore durante il suo ciclo di vita è dovuto al consumo di energia. È in questo senso interessante il per corso da tempo intrapreso dallo stabi limento Sanofi di Scoppito (AQ), do ve il primo compressore con aziona mento a velocità variabile – che ha permesso all’azienda di ridurre i con sumi energetici dovuti all’uso dell’aria compressa del 10% – è stato inserito già quattordici anni fa. Da allora, pas so dopo passo, grazie alla partnership con Atlas Copco e al costante aggior namento tecnologico, i consumi spe cifici dello stabilimento sono diminu iti di un ulteriore 30%.

Lo stabilimento Sanofi di Scoppito, uno dei tre stabilimenti che il Gruppo far maceutico conta in Italia, è una realtà d’eccellenza. È un sito altamente au tomatizzato nel quale l’aria compressa rappresenta una componente essenzia le della produttività. L’aria compressa è infatti utilizzata come vettore energe tico per il funzionamento delle macchi ne, soprattutto nel reparto di confezio namento. Inoltre, dove l’aria può venire a contatto con il prodotto farmaceuti co è richiesto un livello di qualità mol to spinto. Come in tutte le aziende del settore, non solo è necessario utilizza re compressori oil-free con certificazio ne ISO 8573-1 per garantire aria pura di classe 0 e assenza di contaminazione da oli, ma è anche molto importante il controllo dell’umidità dell’aria. Nello stabilimento ci sono quattro compressori Atlas Copco, due dei qua li con azionamento a velocità variabi le e sempre attivi. Il primo di questi, lo ZR 160 VSD ha permesso la modula zione del carico in funzione delle ne cessità produttive. Il secondo, dota to della tecnologia a velocità variabi le VSD+ con azionamenti indipendenti

per i due stadi di compressione, è sta to inserito nel 2020 e ha determinato un ulteriore risparmio energetico del 20%. Inoltre, considerando l’esistenza di due sistemi con azionamento a velo cità variabile, il sequenziatore esisten te, ovvero il sistema di controllo che attiva i diversi compressori sulla base di una programmazione oraria, è stato sostituito con un sistema di controllo intelligente di Atlas Copco che attiva i compressori in funzione delle richie ste di aria e di pressione per garanti re in ogni momento la massima effi cienza energetica. Si tratta di Optimi zer 4.0, che, grazie a un algoritmo pro prietario, valuta la richiesta di aria in termini di portata e pressione e fa in tervenire in ogni momento la macchi na più conveniente per avere il mini mo consumo energetico qualunque sia la richiesta di aria compressa. Si trat ta di uno strumento essenziale, soprat tutto in presenza di più compressori ad azionamento varabile, e in questo ca so ha permesso un risparmio sui con sumi di un ulteriore 10%.

Per quanto riguarda i consumi energe tici nel 2021, grazie al compressore ZR 160 VSD+ in abbinamento all’Optimi zer 4.0, è stato ottenuto un risparmio di circa 80mila euro l’anno.

“Per migliorare l’efficienza energetica degli impianti ad aria compressa sono necessari compressori con azionamento a velocità variabile e strumenti di monitoraggio e controllo intelligente. Le innovazioni di Atlas Copco includo no compressori VSD+, che nel loro in tero ciclo di vita riducono le emissio ni CO2 dell’11%, il sistema di monito raggio SMARTLINK 2.0, che mostra do ve è possibile ottimizzare e risparmiare energia, e il sistema di controllo Opti mizer 4.0, che si fa carico dell’ottimiz zazione dei consumi. Le tre tecnolo gie insieme permettono di ottimizzare i consumi e vincere le sfide ambienta li”, afferma Emiliano Farnesi, Product Marketing Manager di Atlas Copco.

Macchine 50 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA

Un unico partner per l’industria farmaceutica

Sono sei le aziende del Gruppo Coesia – FlexLink, GF, HAPA, MGS, Norden e Volpak – che ad Achema 2022 a Francoforte hanno presentato le loro ultime novi tà in termini di macchine per il packaging, stampa e automazione di fabbrica, volte a migliorare l’efficien za della produzione, la digitalizzazione delle opera zioni e l’impronta ecologica dei packaging per il set tore farmaceutico. Coesia offre un portfolio completo di soluzioni e servizi per i clienti che affrontano le nuove sfide del merca to, volte sempre di più ad una maggiore sostenibilità e alla digitalizzazione dei processi nel settore Pharma. In particolare, il Gruppo punta sempre di più su stru menti e servizi digitali – pilastri fondamentali del la propria strategia aziendale – per ottimizzare l’effi cienza di macchine, linee, intere fabbriche e fornire un supporto completo ai clienti. Le ultime innovazioni di Coesia Digital sono: • OptiMate, il nuovo HMI smart di Coesia sviluppato per accelerare operazioni come il cambio del forma

to, la risoluzione dei problemi, la manutenzione o la formazione dei tecnici e per agevolare l’accesso alle procedure guidate e alla documentazione digitale di rettamente sulla macchina. OptiMate è installato e vi sibile nello stand Coesia sulle soluzioni di Hapa e En flex, brand di Volpak.

• PerforMate, la piattaforma IIoT di Coesia per il mo nitoraggio delle macchine in tempo reale. Punto di accesso a numerosi servizi innovativi, PerforMate con sente di migliorare il controllo, aumentare la collabo razione e incrementare le prestazioni dell’intero parco macchine dei clienti.

La sostenibilità si conferma uno dei pilastri fonda mentali della strategia di Coesia. La maggior parte delle macchine esposte sono infatti in grado di ge stire materiali sostenibili, come pellicole cartacee o monomateriali. Il Coesia Shelf of Sustainable Solu tions è dedicato alla sostenibilità e agli imballaggi eco-sostenibili offerti dalle aziende di Coesia nel set tore farmaceutico.

Il Gruppo Coesia punta sempre di più su strumenti e servizi digitali per ottimizzare l’efficienza di macchine, linee e intere fabbriche

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Un player globale nella filtrazione ad alta tecnologia

Nel gennaio 2022 Mott Cor poration, specializzata nella filtrazione ad alta tecnologia e nel controllo dei fluidi, ha acquisito l’italiana Asco Fil tri, da tempo suo partner strategico in Europa e produttore di sistemi per la filtrazione di processo in diversi set tori industriali. L’operazione porta ad ampliare i mercati e le gamme produt

tive del gruppo, che includono filtri in metalli porosi, ceramica e polime ri, oltre a un’ampia offerta di prodot ti complementari come sparger, coale scenti e skid. Dopo il ritiro di Lambert H. Mott, che la fondò alla fine degli anni Cinquan ta, Mott è diventata di proprietà dei suoi dipendenti, secondo la formu la Esop (Employee Stock Ownership Plan). La società continua a spinge re molto sull’innovazione, che porta

avanti con investimenti in start up, ricerca su prodotti e materiali avan zati, collaborazioni con le università e acquisizioni strategiche. Con il passaggio in Mott, Asco Filtri diventa l’avamposto globale del grup po nell’ambito della filtrazione di pro cesso. Per sapere qualcosa di più sul le strategie della società e sull’evo luzione della sua offerta tecnologica, abbiamo incontrato nella sede di Bi nasco, a sud di Milano, Fulvio Meni

Componenti
52 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Con l’acquisizione di Asco Filtri, Mott Corporation ha creato un gruppo di riferimento nella produzione di sistemi e materiali hi-tech per la filtrazione, con una estesa presenza internazionale. Presto nella sede italiana un laboratorio con le apparecchiature più avanzate per i test con i clienti.
La sede di Mott Corporation a Farmington, nel Connecticut (Usa)

ni e Massimo Mascheroni, rispettiva mente CEO e General Manager di Asco Filtri Spa.

Con questa operazione nasce un player internazionale ancora più forte nel campo della filtrazione in dustriale…

Fulvio Menini: Nella fase attuale del la sua crescita, Mott aveva bisogno di un polo produttivo profondamente ra dicato nell’industria di processo. Per questo ha puntato su Asco Filtri, che ha saputo sviluppare in due decenni grandi competenze nella filtrazione di processo, oltre che stretti rapporti con industrie di primo piano in diversi set tori, come petrolchimica, chimica fi ne, alimentare, farmaceutica, energia.

Con l’ingresso in Mott, Asco Filtri di venta l’avamposto produttivo e com merciale del gruppo in Europa e Medio Oriente, ma soprattutto il fulcro della Business Unit Process Systems, di cui sono presidente.

Massimo Mascheroni: Prima dell’ac quisizione, Mott aveva già una lun ga e consolidata partnership con Asco Filtri, che ha consentito a entrambe le aziende di conoscere le rispettive mentalità e gamme produttive. I no stri tradizionali mercati di riferimen to coincidevano solo in piccola parte con i loro e sono dunque complemen tari. Mott nacque con le applicazioni in ambito aerospaziale, dove tuttora è molto presente, per poi entrare in altri settori ad alta tecnologia, in partico lare nella microelettronica e nel medi cale. Asco Filtri si è sempre focalizzata sull’industria di processo. A livello ge ografico il baricentro europeo di Asco

e quello americano di Mott si integre ranno. In questi mesi abbiamo lavo rato molto per concentrare nella sede italiana la Business Unit dedicata al Process Systems, che coordinerà quin di tutte le attività globali del gruppo dedicate alla filtrazione di processo.

Oltre che della filtrazione di processo vi occuperete anche dei prodotti ad alta tecnologia di Mott?

Menini: Mott realizza prodotti e ma teriali che si possono definire unici al mondo e continuerà a realizzarli esclusivamente negli Stati Uniti, do ve concentra il know how e l’ambien te produttivo adatto, per esempio, al la sinterizzazione delle piastre di ti tanio destinate alle membrane PEM (Polymer-electrolyte-membrane, ndr) che vengono poi utilizzate nella pro duzione di idrogeno. La purezza dei materiali sinterizzati da Mott li ren de ad oggi sostanzialmente inimita bili. Un’altra loro applicazione riguar da l’implantologia, per esempio con la creazione di un cristallino da im piantare nel bulbo oculare allo scopo di consentire al personale sanitario la somministrazione di medicinali nella cura di patologie oculari. La sinteriz zazione, anche per via degli impianti e delle fasi produttive specifiche che richiede, continuerà dunque a essere svolta nella sede centrale di Farmin gton, nel Connecticut. In Italia ci oc cuperemo delle lavora zioni a valle dei mate riali sinterizzati, come la tranciatura, la salda tura e la configurazio

Prevedete quindi una crescita produttiva e di personale?

Mascheroni: Sì, siamo alla ricerca di nuovi spazi e strutture nelle vicinan ze e stiamo assumendo personale, so prattutto giovani da formare. A breve diventeremo Mott Europa, ma è ov vio che il brand Asco Filtri verrà gelo samente conservato, vista l’autorevo lezza acquisita in tanti anni di attivi tà, la presenza nelle vendor list delle grandi multinazionali e le tante cer tificazioni di prodotto. Inoltre, se noi allargheremo la via europea e medio rientale ai prodotti Mott, viceversa per la gamma di Asco Filtri emergono op portunità eccezionali nelle Americhe e soprattutto negli Usa, dove erava mo poco presenti, grazie alla possibi lità di gestire la rete vendita del grup po in quei mercati.

Le sanzioni alla Russia e la crisi energetica stanno intaccando i vostri numeri in Europa?

Menini: Per Asco Filtri il mercato russo è sem pre stato importante, sia per le esportazio ni dirette, sia indiret te tramite contractor di ingegneria e impian tistica. Eppure i risulta ti di quest’anno sono in linea con quelli ottimi del 2021. Senza la crisi internaziona le avremmo potuto fare ancora me glio, ma siamo soddisfatti. Quanto al la questione energetica, il bisogno di

Settembre/Ottobre 2022 Componenti RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 53
ne finale del prodotto. Fulvio Menini, CEO di Asco Filtri: “Mott aveva bisogno di un polo produttivo radicato nel processo. Per questo ha puntato su Asco Filtri, che ha sviluppato grandi competenze nella filtrazione di processo, oltre che stretti rapporti con industrie di primo piano
in diversi settori”
Massimo Mascheroni, General Manager di Asco Filtri: “Creeremo nella sede di Binasco un laboratorio identico a quello di Mott: il Filter Feasibility Testing è fra i più avanzati al mondo per sperimentare dal vivo le performance dei filtri”

intensificare le produzioni e di diversi ficare le fonti di approvvigionamento hanno semmai aumentato la domanda verso i nostri filtri e ricambi, in par ticolare per gli impianti di trattamen to gas, raffinerie e siti petrolchimici.

Su quali gamme e settori punterete nel 2023?

Menini: Intendiamo spingere i pro dotti standard di Asco Filtri nel foo d&beverage, nella chimica, nella far maceutica. In quest’ultimo settore serviamo soprattutto la parte alta del processo, cioè la preparazione del pro dotto precedente alla fase che richie de certificazioni molto specifiche. Il pharma ci interessa molto, anche per ché vede già l’applicazione dei filtri Mott con setti porosi, che sono sta

ti largamente impiegati, per esempio, nella produzione di sistemi di drug de livery per i trattamenti oncologici lo calizzati.

Mascheroni: La chimica-farmaceutica è nata in Europa ed è un mercato fon damentale per noi, ricco di competen ze e produzioni ad alto valore aggiun to. Nonostante ciò, esistono ancora molte realtà che gestiscono la filtra zione con tecnologie obsolete, come filtri a sacco o a pressa, dove l’opera tore viene a contatto con il prodotto, che spesso contiene solventi perico losi e tossici. Noi proponiamo invece sistemi filtranti automatici, quindi si curi per l’operatore e con un’altissima efficienza di separazione, nell’ordine degli 0,4 micron.

Anche la sede italiana punterà molto sulla ricerca?

Mascheroni: È stato stanziato un investimento per la creazione nella se de di Binasco di un laboratorio iden tico a quello attivo nell’headquarter di Mott in Usa: il Filter Feasibility Te sting è uno dei laboratori più avanza ti al mondo per analizzare le perfor mance del prodotto del cliente con i nostri filtri. Il nuovo FFT ci consen tirà di portare i clienti europei in la boratorio per assistere di persona al le prove sperimentali, un plus decisi vo per le applicazioni critiche. Ci sa ranno impianti pilota per simulare la

filtrazione di processo e soprattutto una strumentazione molto avanzata, tra cui il microscopio elettronico, l’a nalisi EDAX, il contatore di particel le laser, oltre a una serie di strumen ti automatici per la caratterizzazione del prodotto.

Menini: La messa a punto di un filtro richiede un approccio anche empiri co, perché le caratteristiche dei fluidi possono cambiare rapidamente. È fon damentale quindi sperimentare dal vi vo gli studi fatti sulla carta: serve sia per migliorare i nostri prodotti sia per trovare la giusta soluzione per lo spe cifico processo del cliente. L’apertura del laboratorio ci consentirà anche di intensificare i rapporti con le univer sità, coinvolgendo gli studenti anche in vista di un eventuale inserimento in azienda, in modo simile alla con solidata collaborazione di Mott con il MIT di Boston. Siamo già in contat to con l’Università degli Studi di Pa via e vorremmo coinvolgere il Politec nico di Milano.

È giusto dire che Asco Filtri è desti nata a rafforzare l’attività di Mott su impianti e processi?

Menini: Sì, fondamentalmente sia mo ingegneri di processo che studia no a fondo l’esigenza del cliente, con lo scopo di risolvere il suo “big pain”. Non ci sono ricette fisse e non basta no gli algoritmi. Bisogna scendere sul campo, condurre prove di laboratorio, affiancare il cliente e infine trovare la soluzione. Per farlo occorre un grande bagaglio di esperienza e competenze tecniche elevate, che sempre più spes so gli utilizzatori demandano a noi. In questo modo diventiamo i deposita ri di conoscenze sul processo che og gi il mercato tende a disperdere con il passare delle generazioni. Inoltre le nostre forti relazioni con le industrie di processo europee renderà più sem plice trasmettere il grande know how contenuto nei prodotti di Mott. l

54 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA Componenti
I soci fondatori di Asco Filtri: il presidente Ennio Michelini con il General Manager Massimo Mascheroni La sede di Asco Filtri a Binasco (MI)

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Compensatori per processi chimici in PTFE bianco o antistatico nero

La gamma produttiva di Fluortecno di Calcio (BG) comprende anche i compensatori-soffietti torni ti fino a ø1600 mm in PTFE secondo standard DIN 2848 oppure secondo disegno o richiesta del cliente. Possono essere forniti con diverse geo metrie delle onde: tipo KL con onda a V (tipo fi sarmonica), tipo KM con onda a M (morbida e re sistente) oppure KO con onda ad U (tipo arrotondato). Le principali applicazioni si tro vano nel settore del collegamento pompe mandata, aspirazione nel campo del riempimento dei flui di corrosivi, pericolosi o alimen tari, su tubazioni che necessita no di compensatori per assorbire le dilatazioni longitudinali dovu te alle variazioni di temperatura o svincolo per celle di carico. Sono possibili connessioni stan dard flangiate oppure con clamp, din o speciali con convogliatore antideposito interno.

Passacavi con nuove dimensioni e opzioni di montaggio

Con il KEL-S CDP-TR, icotek introduce nuove dimensioni e op zioni di montaggio per i conosciuti passacavi KEL-SCDP. Con la piastra passacavo per foratura metrica KEL-SCDP-TR è pos sibile posare e sigillare singoli cavi senza connettori fino a un grado di protezione IP65 e secondo DIN EN 60529. La nuova variante KEL-SCDP-TR 63|5+1 consente invece il passaggio di un massimo di cinque cavi. Il vantaggio unico della serie KELSCDP-TR è la gamma di sigillatura molto ampia.

A seconda del diametro del cavo o del tubo flessibile, la sin gola membrana circolare può essere facilmente staccata nell’a rea di sigillatura richiesta. Tutto quello che è necessario fare è praticare un piccolo foro tra gli anelli. Quindi, l’anello corri spondente può essere rimosso. Il vantaggio di questo “princi pio di sfogliamento” è che la zona sfogliata è sempre rotonda e quindi garantisce una sigillatura ottimale.

Il KEL-SCDP-TR ha un filetto metrico integrato da M25 a M63. Di conseguenza, le forature standard dei pressacavi conven zionali sono riutilizzabili. Il campo di sigillatura massimo del KEL-SCDP-TR è compreso tra 5 e 52 mm. La piastra passaca vi KEL-SCDP-TR viene fissata avvitando un controdado. Il con trodado esagonale è compreso nella fornitura del prodotto.

Attuatori elettrici per applicazioni di precisione

Emerson ha lanciato recentemen te gli attuatori elettrici AVENTI CSTM Serie Servo Profile Advanced (SPRA), una linea di cilindri a ste lo precisi e ad alti livelli di ripeti bilità. Quando sul mercato è ge neralmente disponibile un solo tipo di vite per gli attuatori elet trici, la serie SPRA offre tre tec nologie a vite. Queste includono una vite a sfera di precisione, che garantisce una durata e una pre cisione eccezionali per le appli cazioni che richiedono qualità o produttività ottimali, un’opzione con vite di trasmissione conve niente e viti a rullo per precisio ne, velocità e carichi pesanti.

Questa versatile gamma di cilin dri a stelo consente agli uten ti dei settori automobilistico, alimentare e delle bevande, del packaging e delle biotecnologie di configurare gli attuatori elet trici per soddisfare i requisiti del le applicazioni più esigenti, come una maggiore sostenibilità o ef ficienza, invece di accontentarsi delle approssimazioni standard. “Con quattro diverse misure e più opzioni di montaggio, gli attua tori elettrici AVENTICS Serie SPRA sono soluzioni convenienti e ad alte prestazioni che coprono la maggior parte delle applicazio ni di automazione delle macchi

ne”, ha dichiarato Linda Schwar tzen, Product Marketing Manager presso il business degli attuatori AVENTICS di Emer son. “La conformi tà allo standard ISO-15552 of fre un’ampia gamma di accessori e il nostro strumento di calcolo e configurazione online garanti sce l’implementazione appropria ta per soddisfare i requisiti delle applicazioni più esigenti”.

Gli strumenti online intercon nessi consentono agli utenti di dimensionare e personalizza re istantaneamente gli attuato ri elettrici, senza necessità di in

stallazione o registrazione del software. La configurazione com prende il download diretto di file CAD, con tutti gli elementi della soluzione configurata, come ci lindro elettrico, accessori, opzio ni di montaggio e adattatore del motore.

Componenti 56 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA

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In anticipo sui tempi di tran sizione, LVF Spa, azienda lea der nella produzione di valvole, ottiene la certificazione UKCA in ambito PED con TÜV Italia. Con l’uscita della Gran Bretagna dall’UE, la marcatura CE non ha più valore cogente per i pro dotti esportati in UK (Gran Bre tagna, Scozia e Galles): essa è sostituita dalla marcatura bri tannica UKCA (ossia UK Confor

mity Assessed) e i prodotti non potranno esserne privi se com mercializzati nel Paese.

Il 2022 è stato definito l’an no di transizione, quello in cui fabbricanti e produtto ri dovranno adeguarsi a que sto cambiamento e redigere di chiarazioni di conformità valide per il mercato britannico. Sebbene solo dal primo gennaio 2023 la marcatura CE non sarà più riconosciuta in Gran Breta gna, alcune aziende hanno già iniziato a prepararsi. Tra que ste, la bergamasca LVF Valve Solutions ha avuto particolare lungimiranza, ottenendo il pri mo certificato UKCA per l’am bito PED emesso da TÜV Italia.

LVF Spa opera a livello inter nazionale nella produzione di valvole a saracinesca, a globo,

di ritegno, a sfera e DB&B for giate e fuse per le industrie del petrolio, gas, chimica, petrol chimica, produzione di energia e offshore.

La forza di LVF si basa su un ampio stock di materie prime, ingegneria di alta qualità e tecnologia all’avanguardia che, combinati con prezzi competi tivi e consegne puntuali, han no reso il marchio rinomato e apprezzato a livello mondiale. La puntualità non è manca ta nemmeno in questa occa sione, raggiungendo tra i pri mi un traguardo fondamentale per continuare a commercializ zare in Gran Bretagna. “Nell’ottica del continuo miglioramento e della soddisfa zione del cliente abbiamo rite nuto fondamentale aggiorna

Soluzioni per sistemi di miscelazione e agitazione

Nord ha sviluppato l’adattatore SAFO MI-IEC (SAFOMI = Sealless Adapter For Mixers), un prodotto specifico per il mercato degli agitatori. Ha un design compat to e semplice e integra un vaso di espan sione dell’olio. Non occorrono serbatoi o flessibili, né paraoli soggetti a perdite e usura, tra riduttore e cilindro IEC. L’adattatore Safomi-Iec sostituisce il tra dizionale adattatore IEC sull’azionamento dell’agitatore, con conseguente aumento dell’affidabilità operativa e riduzione del le necessità di manutenzione. Rispetto al sistema standard, non solo il volume d’o lio richiesto è inferiore, ma anche lo spa zio di installazione è ridotto, grazie all’as senza di componenti complementari. Nord offre i riduttori paralleli Safomi per MAXXDRIVE® nelle taglie da 7 a 11, con

coppie di uscita massime da 25 a 75 kNm. La combinazione compatta di adattatore Safomi-Iec, riduttore industriale Maxxdri ve e azionamento del motore è la scelta ideale per i sistemi di miscelazione e agi tazione ed elimina in larga misura la ne cessità di collegare componenti esterni soggetti a usura.

I riduttori industriali Maxxdrive fanno par te della gamma di prodotti Nord da oltre dieci anni e da allora hanno dato prova di affidabilità in innumerevoli applicazioni. Offrono coppie di uscita elevate da 15 a 250 kNm e garantiscono un funzionamento regolare anche in condizioni operati ve difficili.

Nord ha presentato l’adattatore Safomi-Iec e altre soluzioni per l’industria di processo lo scorso agosto ad Achema 2022.

re il nostro sistema di gestio ne qualità in accordo ai nuovi requisiti del mercato inglese”, afferma Enzo Mangili, Quality Manager di LVF.

Oltre a complimentarsi per il traguardo raggiunto, Simo ne Belli, Sales Manager della Divisione Industrie Service di TÜV Italia, tiene a sottolinea re “l’importanza della continu ità in ambito certificativo cre ato con la società LVF: la con tinua evoluzione delle norma tive internazionali ci ha porta to a consolidare la partnership, portandola a un livello supe riore. Non è facile trovare real tà italiane così attente e pre disposte a gestire un cambia mento che talvolta può rive larsi sin troppo invasivo per la propria realtà”.

58 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA C
Componenti
M Y CM MY CY CMY K
A LVF Valve Solutions il primo certificato UKCA PED

Strategia espansiva nel settore tenute e guarnizioni

Siamo nella sala riunioni di Ca ast Spa, Pmi specializzata nel settore dei sistemi di tenuta e delle guarnizioni industriali e ubicata nella zona industriale di Mariano Comense. Le slide scor rono di fronte alla platea formata dai giornalisti della stampa tecnica. I nu meri commentati dai manager alla gui da della società descrivono una real tà non solo in crescita, ma in fermen

to. Negli ultimi anni – durante i quali è avvenuta la transizione da Srl a So cietà per Azioni e il fatturato è passa to dai 5,3 milioni di euro del 2018 ai 6,4 del 2020 – Caast ha cambiato mar cia e ha alzato l’asticella degli obiet tivi. Lo sottolinea più volte, nel cor so della conferenza, il Managing Direc tor Pierluigi Fucito, che ci accoglie in sieme a Lorenzo De Lorenzi (Sales and Marketing Director), Maurilio Benas si (Senior Advisor), Andrea Lostaglio (Purchase Manager) e Flaviano Provi

tali (Quality and Production Manager). “Vengo da una lunga esperienza ai ver tici di grandi multinazionali – esordi sce Fucito – tra cui Saint Gobain, ma ho accettato la sfida di accompagna re Caast in un percorso di intensa tra sformazione, perché ne ho intuito e apprezzato le eccezionali potenzialità. È un’azienda che, al netto dei giganti internazionali del settore, può compe tere con tutti ed emergere nitidamente da un contesto italiano ancora troppo frammentato e a guida familiare. Lo fa remo con una strategia che si muoverà su più fronti: le acquisizioni, il coin volgimento di nuovi azionisti (non so lo industrie ma anche fondi di private equity), l’espansione sul mercato eu ropeo, gli investimenti in R&D. Trat tiamo un prodotto che ritengo sia an cora sottovalutato dall’end user. Ecco perché è importante renderci visibili e creare un centro di ricerca che diven ti un fulcro tecnologico del comparto. L’ambizione – non si nasconde Fucito – è diventare un campione nazionale nel campo delle tenute e guarnizioni, arrivando a superare in pochi anni i 10 milioni di fatturato”. Il potenziamento è già stato avviato ed è trasversale. Interessa la tecnolo gia, la gamma produttiva, il marketing (che con il brand “sealing technology”

Componenti
60 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Caast cambia passo con l’obiettivo di diventare un campione nazionale nelle produzioni di sistemi di tenuta e guarnizioni industriali. Acquisizioni, ricerca e sviluppo, diversificazione dei mercati saranno le principali leve per continuare a crescere velocemente.
Da sinistra: il Sales and Marketing Director Lorenzo de Lorenzi, il Managing Director Pierluigi Fucito e il Quality and Production Manager Flaviano Provitali nell’area produttiva di Caast Spa a Mariano Comense (CO)

Caast produce soluzioni di tenuta in grado di soddisfare una vasta gam ma di applicazioni. Grazie alla possi bilità di lavorare materiali elastici, ter moplastici, plastici e alla possibilità di coprire una gamma dimensiona le che parte dai diametri più piccoli (anche sotto i 10 mm) fino a supera re i 2,5 metri, Caast si propone come partner ideale per qualsiasi necessi tà applicativa richiesta dal mercato. Per il settore industriale Caast pro pone una vasta gamma di elastome ri (NBR, FKM, E PDM, H-NBR, VM Q, AFLAS, TFE), termoplastici (più di 10 tipologie di poliuretani differenti), plastici (PA6, PA66, POM, UHMWPE, HYTREL) e PTFE (vergini, caricati, modificati). Per o gnuno di questi materiali può realizzare soluzioni di tenuta comple tamente customizzati.

Per il settore industriale Caast pro pone una vasta gamma di elastome ri (NBR, FKM, EPDM, H-NBR, VMQ, AFLAS, TFE), termoplastici (più di 10 tipologie di poliuretani differenti), pla stici (PA6, PA66, POM, UHMWPE, HYTREL) e PTFE (vergini, caricati, modificati). Per ognuno di questi ma teriali può realizzare soluzioni di tenu ta completamente customizzati.

ha reso più semplice e diretta la rico noscibilità dell’azienda), la nuova se de che sarà presto individuata. “Siamo nati nel 1998 come rivendito ri”, aggiunge Lorenzo De Lorenzi, di rettore commerciale, figura storica di Caast e ora tra i fautori della nuova fase espansiva. “Oggi siamo molto di più. Rivendiamo ancora, ma soprat tutto progettiamo e realizziamo in ternamente il cuore della gamma, come i sistemi di tenuta, le guarnizioni da lavorazione meccanica, gli O-Ring per applicazioni specifiche. Si tratta

I sistemi di tenuta in materiali plastici ener gizzati sono caratteriz zati da un jacket in ma teriale plastico esterno (PTFE, UHMWPE, PFA, TFM) ed un elemen to interno elastico (mol la o inserto elastomeri co) in grado di attivare/ energizzare i labbri del la guarnizione garanten do così la continua op posizione al passaggio del fluido di sistema sia a bassa che ad alte pressioni. I componenti vengo no selezionati a seconda dei fluidi di contatto e del le condizioni d’impiego per garantirne compatibilità e durata nel tempo. Queste soluzioni di tenuta trovano un’ampia gamma di soluzioni tenuta negli ambien ti più gravosi dove fluidi più aggressivi o temperature particolarmente critiche (-196°C/+260°C). I settori do ve trovano maggiore applicazione sono food&phar ma e chimica. Nell’immagine si possono vedere di verse soluzioni di tenuta: dalle classiche guarnizioni di tenuta per pistoni dosatori o sistemi di riempimen to per i settori alimentare, cosmesi, farmaceutica, fino ai pistoni integrali monoblocco con o senza inserti di protezione delle gole per proteggere le cave di allog giamento dell’elemento di energizzazione dal deposi to di prodotti di processo possibile causa di pericolo se fermentazioni durante i fermi macchina.

Caast ha sviluppato una vasta gamma di soluzioni di tenuta per le più di sparate e critiche applicazioni del settore Oil &Gas. Partendo dalla solu zione base costituita da un jacket a C in materiale PTFE o derivati ener gizzati da una molla a spirale o a V. La soluzione di tenuta può, a secon da delle necessità, essere a singolo elemento o abbinato ad una serie di elementi (back-up anti-estrusore, Spacer anti-back pressure) in funzione dell’applicazione e delle condizioni di lavoro. Soluzioni di tenuta a d ele menti multipli ti multipli (V-pack) sono state sviluppate in alternativa ai clas sici pacchi chevron. Queste soluzioni di tenuta trovano largo impiego su tutte le valvole degli impianti petroliferi, valvole a sfera, a saracinesca, a farfalla, e le diverse tipologie di valvole di controllo. I campi di applicazione sono impianti di distribuzione, subsea, criogenia, low fuggitive emission.

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di componenti critici per ogni proces so industriale. Il nostro settore si sta evolvendo in modo più veloce che in passato”, spiega De Lorenzi. “Penso ai cambiamenti dell’industria energetica, a partire dalle opportunità che si apri ranno nell’idrogeno. Riusciamo a pro durre guarnizioni dal diametro di ol tre 3 metri, particolarmente utili ne gli impianti di energia rinnovabile co me eolico e idroelettrico. Vogliamo al

zare sempre di più il livello del nostro servizio tecnico, che già oggi impegna cinque delle circa 30 persone in orga nico e conta su un avanzato laborato rio metrologico”.

Oltre che nell’energia, le soluzioni di Caast sono destinate a Oil&Gas, Fo od&Pharma, industria, aerospaziale, movimento terra. “Siamo stati molto legati a petrolio e gas, ora stiamo cre scendo nell’industria alimentare e far

Caast ha sviluppa to una vasta gam ma di materiali e lastomerici in gra do di soddisfare un ampio range di ap plicazioni. Sono di sponibili mesco le H-NBR, FKM, F VMQ, FFKM, TFE/P, specifiche per i settori oil&gas risponden ti ai più severi standard normativi impo sti dal settore. L’azienda fornisce tutta la gamma di O-Ring stampati con la pos sibilità di coprire una gamma dimensio nale decisamente di rilievo che arriva fino ai 3,5 m di diametro. Per la maggior par te delle mescole elastomeriche, Caast è in grado di produrre anche soluzioni cu stomizzate con geometrie particolari per fornire soluzioni innovative con garanzie di tenuta eccezionali.

Le guarnizioni metalliche resi lienti sono delle tenute prevalen te per applicazioni statiche fronta li o, in alcune versioni, per picco li movimenti. Questa tipologia di tenute trovano il loro impiego ove le tenute in PTFE non risultano più utilizzabili per resistenza chimica, temperature particolarmente gra vose (valori elevatissimi o bas sissimi), valori di perdita ammes

maceutica e in altri ambiti. Certamen te continueremo sulla strada della di versificazione”, dice De Lorenzi. Alle certificazioni già in casa, come la ISO 9001/2015 e la 9100/2018, l’a zienda intende aggiungere presto la ISO 14001/2015 sul sistema di gestio ne ambientale, la conformità MOCA per i materiali a contatto con alimenti e la ISO 45001 sui sistemi di gestione per la salute e sicurezza sul lavoro. l

I sistemi di tenuta per alberi rotanti sono realizzati da Caast in materiali de dicati ai specifici campi di impiego. In particolare nei settori chimico, farma ceutico e alimentare la scelta del più corretto materiale e della giusta geo metria risultano essere le uniche stra tegie vincenti per garantire la giusta prestazione dei sistemi di tenuta.

Le guarnizioni gonfiabili rappresentano la miglior soluzione di tenuta per specifiche applicazioni nelle quali si richieda una sicu ra opposizione al passaggio dei fluidi di si stema. Caast offre una vasta gamma di so luzioni a copertura di svariate applicazioni dei vari settori nei quali questa tipologia di guarnizioni vengono utilizzate quali farma ceutico, chimico, alimentare, power gene ration, aerospaziale, industriale.

si. Le guarnizioni metalliche pos sono essere O-Ring cavi, C-ring, C-ring energizzati, a sezione to roidale, ovali o esagonali. I mate riali a disposizione sono acciaio i nox o materiali ad alta resisten za alla corrosione. A seconda del livello di tenuta richiesto, del flu ido di sistema, della temperatu ra, sono disponibili placcature a deguate che ovviano ad eventuali

imprecisioni superficiali e conferi scono alla tenuta maggiori garan zie di durata in applicazione. Le principali caratteristiche sono: il ritorno elastico dopo il serraggio, temperatura di esercizio da crio geniche fino a 1100°C, pressioni da applicazioni di ultra vuoto fi no a 5000 bar, alta resistenza alla corrosione, nessun limite al tem po di stoccaggio.

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Componenti
ttt segue a pagina 64

Energia

Purification Control Technology www.bea-italy.com info@bea-italy.com Soluzioni per la purificazione di liquidi e aria/gas compressi per ogni settore industriale
Trattamento Aria e Gas compressi Filtrazione applicazioni industriali Purificazione dei prodotti per uso farmaceutico
Oil & Gas Sistemi automatici di filtrazione per prodotti chimico-farmaceutici, gelatine e soluzioni viscose

Il direttore commerciale Lorenzo De Lorenzi è da molto tempo in Caast e ha vissuto in prima linea sia i primi passi dell’azienda, sia la recente accelera zione, che ha contribuito ad imprimere. Con lui abbiamo parlato di prodotti e applicazioni, con particolare riferimen to all’industria chimico-farmaceutica.

Lorenzo De Lorenzi, ci può presentare brevemente Caast e la sua organizzazione nel mercato italiano ed estero?

Dal 1998 Caast offre una vasta gamma di prodotti e materiali appositamente progettati e testati per svariate appli cazioni. Produce e fornisce compo nenti secondo gli standard più restrit tivi per garantire le migliori esigenze di sicurezza. La sua passione e la sua e sperienza si concentrano sulla ricerca tecnica e sullo sviluppo di nuove ap plicazioni per far avanzare il limite di ciò che oggi è considerato “standard” nel mercato. Le tecnologie di produ zione Caast si concentrano sulla consegna rapida e su prodotti completa mente personalizzati, da piccoli volumi a serie medio-grandi. Caast può lavo rare o all’occorrenza progettare in un unico pezzo guarnizioni di grande dia metro fino a 3 metri o anche senza li miti di dimensioni con talune tipologie produttive. In contesti applicativi spe cifici, la tornitura, grazie all’assenza del costo di produzione dello stampo, of fre costi estremamente competitivi su tirature limitate.

Il 23 dicembre 2020 Caast ha compiu to la trasformazione da Srl a Società per Azioni e ha contemporaneamente aumentato il capitale sociale.

Quali sono oggi i settori in cui siete più presenti, oltre all’oil&gas? Qual è in particolare la percentuale di produzione che viene applicata nell’industria chimico-farmaceuti-

ca e quale nell’industria alimentare?

La nostra esperienza spazia a 360° in molti settori quali aerospace, power generation, steel industry, iron, fo od, cosmetics e pharma. Per quan to riguarda gli specifici settori chimi co-farmaceutico e alimentare la no stra azienda offre una vasta gamma di soluzioni e materiali disponibili ri spondenti agli standard dei mercati di riferimento. Percentualmente i due settori occupano una percentuale di produzione intorno al 20% delle nostre capacità.

Quali sono le richieste tipiche dei settori food e pharma nella scelta di tenute e guarnizioni?

Prevalentemente i settori di riferimen to richiedono specifiche conformità al le certificazioni di riferimento quali ad esempio 10/2011 EC, 1935/2004, F DA, WRAS, KTW, 3A Sanitary, unita mente all’idoneità ai parametri di utilizzo dei vari settori per compatibilità con i vari media presenti e con le condizio ni d’impiego presenti nei vari settori di applicazione. Ogni applicazione è so litamente customizzata sugli specifici parametri forniti dagli utilizzatori finali.

Chi è il vostro cliente tipico? Il costruttore di impianti? O anche l’end user?

Caast è in grado di fornire sia il primo impiego che i servizi di manutenzione dove le richieste a livello di servi zio possono essere sostanzialmente differenti. Grazie alla nostra partico lare versatilità siamo in grado di for nire dal singolo pezzo fin alle serie medio grandi.

Lo scorso maggio avete partecipato a IVS - Industrial Valve Summit alla Fiera di Bergamo, una delle prime manifestazioni che hanno visto un allentamento delle re-

strizioni anti-Covid. Che impressioni ha raccolto?

IVS ha dato un nuovo slancio positi vo al futuro del settore di riferimento. Il summit costituiva un importante pun to di verifica per il mercato Oil & Gas. Da essa ripartiamo nuovamente con vinti che gli sviluppi per i prossimi anni tornino ad essere davvero interessanti. Saranno da seguire con particola re attenzione i nuovi requisiti ai quali le ultime evoluzioni applicative ci impor ranno di adeguarci. Questo per Ca ast ha sempre costituito un importan te stimolo per la ricerca e lo sviluppo di nuove soluzioni di tenuta in grado di rispondere adeguatamente.

Quali sono i vostri prossimi progetti sul mercato italiano?

Sul mercato italiano intendiamo tornare a presidiare i settori storicamen te molto presenti come l’alimentare, il chimico farmaceutico, e quello del la produzione e manutenzione di im pianti siderurgici. Allo stesso tempo ci preme proseguire la penetrazione di settori che ci ingaggino in ricerca e sviluppi particolari. Per questo vo gliamo proseguire il nostro percorso di crescita e di coinvolgimento nei settori delle energie rinnovabili ed alternative ed in quello aerospaziale e della difesa.

64 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
Componenti segue da pag 62
“Chimico-farmaceutico, un mercato esigente che continueremo a presidiare”

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La protezione dei filtri depolveratori dalle esplosioni

StuvEx International NV ri ceve regolarmente richieste per proteggere i filtri depol veratori contro il rischio di esplosioni. Studi e statisti che internazionali mostrano infatti che i filtri depolveratori sono spes so oggetto di incendi o esplosioni di processo. Nel periodo dal 2017 al 2021, questa tipologia d’incidenti ha riguardato il 17,5% degli eventi regi strati. Va da sé che in molte situazio ni è necessaria una protezione anti deflagrante adeguata e specifica per l’applicazione presa in esame.

La zonizzazione

Quando l'aria (miscelata con il pro dotto in polvere, in concentrazione più o meno alta) entra nel filtro, al cune particelle di prodotto fine si de positano sulle maniche filtranti. La pulizia degli elementi filtranti vie ne solitamente effettuata mediante impulsi d'aria compressa che, scuo tendoli violentemente, creano una nuvola densa di polvere molto fine ad ogni ciclo di pulizia. Questa con dizione consente di prevedere una nuvola di polvere potenzialmente esplosiva su base regolare, almeno

Tabella per la classificazione delle zone ATEX Zona Descrizione Presenza Gas

0 Volume in cui è presente in permanenza, per lunghi periodi o spesso, una miscela di aria e gas, vapori o nebbie, potenzialmente infiammabili. > 1000 h/anno

1 Volume in cui durante le normali attività è probabile la formazione di un’atmosfera esplosiva consistente in una miscela di aria e gas, vapori o nebbia, Da 10 a 1000 h/anno potenzialmente infiammabili

2 Volume in cui durante le normali attività non è probabile la formazione di un’atmosfera esplosiva consisitente in una miscela di aria e gas, vapore o nebbia < 10 h/anno se non di breve durata

Zona Descrizione Presenza Polvere

20 Volume in cui è presente in permanenza, per lunghi periodi o spesso, una miscela di aria e polvere, potenzialmente infiammabile. > 1000 h/anno

21 Volume in cui durante le normali attività è probabile la formazione di un’atmosfera esplosiva consistente in una miscela di aria e polvere, potenzialmente infiammabili Da 10 a 1000 h/anno

22 Volume in cui durante le normali attività non è probabile la formazine di un’atmosfera esplosiva consisitente in una miscela di aria e polvere se non di breve durata < 10 h/anno

in una parte del volume del filtro. Se condo le definizioni di zona della di rettiva ATEX 1999/92/CE (ATEX153), la condizione sopra descritta è com patibile con una zona 20.

Di conseguenza il volume (general mente definito sporco), della mag gior parte dei filtri depolveratori, deve essere considerato come zona 20. Naturalmente, esistono delle ec cezioni a questa regola generale, ad esempio nel caso di filtri depolvera tori puliti meccanicamente che po trebbero avere caratteristiche di fun zionamento che non rientrano com pletamente nelle considerazioni so pra descritte.

Nella zona dell'aria pulita del filtro depolveratore (il volume dietro gli elementi filtranti), di solito non c'è polvere o ce n'è pochissima, quindi raramente o mai si creerà una nube di prodotto potenzialmente esplosi va e la condotta dell'aria pulita può essere considerata come un volume in condizione di zona 22.

Ottenere un livello di rischio accettabile

Secondo ATEX153, le apparecchiatu re in zona 20 devono essere certifica te come cat 1D, in base alla direttiva

Sicurezza
66 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
StuvEx International offre il proprio supporto nella selezione del metodo più efficace per prevenire le fonti di innesco e mitigare le esplosioni che si possono generare nei filtri depolveratori.

ATEX 2014/34/UE (ATEX114). Secon do ATEX114, i requisiti per le appa recchiature di cat 1D sono che le fon ti di accensione non possano inne scare un incendio/esplosione anche in caso di due situazioni di guasto indipendenti. Questo requisito de ve essere utilizzato anche nell'ana lisi del rischio per ottenere una ba se di sicurezza accettabile; per una condizione di zona 20 in un filtro depolveratore, la prevenzione è sufficiente solo se non si possono iden tificare fonti di innesco anche in ca so di due situazioni di guasto indi pendenti. Esempio: se un elemento filtrante (conduttivo) non è collegato alla terra, potrebbe caricarsi elettrosta ticamente e causare scintille da sca rica, verso l'alloggiamento del filtro. Per evitare tali condizioni, tutti gli elementi filtranti devono essere mes si a terra. Anche in questo caso però, il rischio di scariche elettrostatiche deve essere tenuto in considerazio ne; un elemento filtrante potrebbe non essere collegato correttamente o la connessione potrebbe allentar si nel tempo fino a non essere più collegato a terra. A fronte di que ste condizioni potenziali, una sca rica elettrostatica dovrebbe essere considerata almeno come rara situa zione di guasto e anche una situa zione del genere non è accettabile in una zona 20!

fiamme, interne ed esterne alla mac china, e se le condizioni dell’impianto lo consentono, è preferibile posizio nare il filtro depolveratore all'esterno, in un’area possibilmente poco acces sibile o adeguatamente segnalata, in modo da poter sfogare la pressione, le fiamme e il prodotto combusto/in combusto in modo sicuro. Se il filtro depolveratore si trova invece all'in terno dello stabilimento, è possibi le installare davanti al disco di rottu ra, un dispositivo antifiamma in gra do di trattenere la fiamma evitando la proiezione di particelle combuste/ incombuste, ma sfogando la pressio ne in eccesso, evitando così la propa Valvola

Diversamente, le apparecchiature in zona 22 devono essere certificate co me categoria 3D. Secondo ATEX114, ciò significa che le fonti di innesco non possono generarsi durante il nor male funzionamento della macchina e deve essere chiaramente descritto ciò che può essere considerato come fun zionamento normale.

La protezione preventiva Il semplice acquisto di un filtro cer tificato ATEX non è sufficiente. Il cer tificato garantisce che il filtro stesso non produca fonti di innesco ma non esclude che altre fonti esterne le pos sano generare. Considerando la con dizione della zona 20, solo la prote zione preventiva, ad esempio trami te il rilevamento di scintille e lo spe gnimento con acqua, aumenta il li vello di scurezza complessivo, ma è insufficiente. Il corpo del filtro de polveratore può essere dotato di di schi di rottura, dimensionati in modo da sfogare la pressione generata da un’eventuale esplosione, rimanendo al di sotto della pressione di proget to del filtro. Sapendo poi che, in caso di esplosione, si svilupperanno delle

Studi internazionali mostrano che i filtri depolveratori sono spesso oggetto di incendi o esplosioni di processo. Dal 2017 al 2021, questa tipologia ha riguardato il 17,5% degli incidenti registrati

Settembre/Ottobre 2022 Sicurezza RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 67
sez. meccanico RSV Isolamento chimico su più punti Flash MP

Sicurezza

gazione dell’incendio/esplosione alle aree circostanti e preservando l’inte grità della macchina.

La necessità di compartimentazione La necessità di compartimentazione o di isolamento dalle esplosioni vie ne ancora troppo spesso trascurata. I filtri depolveratori certificati ATEX sono spesso dotati di dischi di rot tura, senza dispositivi di comparti mentazione in entrata od in uscita. Come noto, la pressione e le fiamme generate da un'esplosione possono muoversi liberamente attraverso tut te le connessioni presenti e causare esplosioni secondarie o danni dovu ti ai picchi di presione, in altre se zioni dell’impianto.

In molti casi, la tubazione di aspira zione di un filtro è sezionabile tra mite una valvola di non ritorno cer tificata ATEX. La NOVEX II (valvola a serranda di nuova concezione) è una valvola di non ritorno che si chiu de da sola, sezionando la tubazio

StuvEx International supporta il cliente nella selezione del metodo più efficace per prevenire le fonti di innesco e mitigare le esplosioni che si possono generare nei filtri depolveratori

ne per effetto dell'onda di pressione dell'esplosione che precede il fronte di fiamma. Questa valvola può esse re posizionata sia in orizzontale che in verticale ed è disponibile fino ad un diametro della tubazione pari a 1250 mm. A volte un filtro depolve ratore ha diversi ingressi, in questo caso può essere vantaggioso posizio nare una barriera chimica (Flash MP) con una bombola di varia capacità ed un numero adeguato di connessioni con cui è possibile compartimentare più ingressi contemporaneamente. Qualora la tubazione in ingresso sia una sola o l’applicazione lo richieda, è possibile installare un isolamen to meccanico in alternativa a quello chimico o passivo, rappresentato da una valvola a ghigliottina (RSV) at tivata tramite un sensore e una cen tralina di controllo come avviene an che per la barriera chimica. Lo scarico di un filtro depolverato re è solitamente dotato di una roto cella certificata ATEX e, se certifica ta anche ExProof, in funzione del li vello di rischio presente, può essere considerata un elemento passivo di isolamento.

Poiché la linea dell'aria pulita di un filtro depolveratore è generalmen te considerata zona 22, la compar timentazione non è sempre richie sta quando il prodotto eventualmen te presente, anche se sollevato dal la pressione di esplosione, non è in grado di generare una deflagrazione o una propagazione della fiamma ol tre agli elementi filtranti che forni scono un effetto ritardante alla pro pagazione della stessa. A causa della mancanza di prodotto nella tubazione

dell'aria pulita, un'accelerazione della fiamma d'esplosione e di conseguen za un aumento della pressione nella tubazione è improbabile, ma non de ve essere esclusa in assenza di una valutazione adeguata. Se il condotto dell'aria pulita e il ventilatore condu cono in una zona sicura (non acces sibile) e sono resistenti alla pressione eventualmente prodotta, si potrebbe evitare la compartimentazione. Se il condotto dell'aria pulita termina in un capannone – ad esempio nel caso del recupero di calore – o in una zona accessibile al personale, il condotto deve comunque essere compartimen tato, ed in questo caso si potrebbe utilizzare una valvola VENTEX. La val vola VENTEX certificata ATEX è costi tuita da una “palla” flottante definita “Poppet” che si chiude, bloccandosi, per effetto della pressione di esplo sione anche se la direzione del flus so di processo è la stessa della dire zione di propagazione della fiamma.

Conclusione

Un filtro depolveratore può esse re considerato a prova di esplosio ne solo se sono stati studiati sia il rischio di esplosione che la propa gazione della fiamma attraverso tut te le tubazioni ad esso connesse. In molti casi, ciò significa fornire uno scarico di pressione combinato con un sistema di compartimentazio ne (chimico/meccanico) certificato ATEX. StuvEx International N.V. è in grado di supportare il cliente nella selezione del metodo più efficace per prevenire le fonti di innesco e mi tigare le esplosioni che si possono generare nei filtri depolveratori.

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Valvola Novex II Valvola Ventex Tipo 7
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DryMASTER: un unico prodotto, centinaia di applicazioni

Lechler presenta la nuova ed avanzata gamma di ugelli per essiccazione a spruz zo “DryMASTER”. Gli ugelli “DryMASTER” so no disegnati con tecnologia modulare ga rantendo così molteplici applicazioni in di versi settori industriali.

L’attenzione si concentra sulla camera del vortice e sui dischi che caratterizzano lo spruzzo. Sono disponibili oltre 900 combinazioni, tra cui quella che si adatta perfettamente al processo del singolo cliente. Utilizzando i più recenti progressi tecnologici e le tecniche di produzio ne del carburo di tungsteno, la serie DryMASTER

li per essiccazione a spruzzo sul mercato ha una durata superiore all’usura e ciò porta vantag gi in termini di resa di produzione al cliente e ha un design tale da facilitare la pulizia e la manutenzione così da risparmiare ore di ma nodopera aggiuntive e fermi di produzione. Gli ugelli sono stati testati fino a 690 bar e sono completamente intercambiabili con gli attuali ugelli sul mercato.

La serie Lechler DryMASTER ha dimostrato il suo valore negli essiccatori in co-corrente, contro corrente e a flusso misto per produrre polve ri come siero di latte, latte intero, latte scre mato, concentrato di proteine, latte artificiale,

non solo è leader del mercato per la preci sione, ma anche per la durata dell’usura, mantenendo più a lungo le dimensioni critiche delle prestazioni. Gli ugelli “DryMASTER”, oltre a ga rantire la migliore atomizza zione possibile per il tipo di processo richiesto, sono costruiti con materiali di alta qualità che assicu rano elevata resistenza ad abrasione e ad attacchi chimici.

Progettata pensando all’industria alimentare e farmaceutica, la serie DryMASTER di Lechler ha ottenu to la certificazione EU1935/2004 ed è conforme alle norme FDA e GB4806. Scegliere Lechler si gnifica scegliere un prodotto sicuro e igienico. La serie “DryMASTER” rispetto agli attuali ugel

prodotti chimici, ceramiche, prodotti farmaceu tici e cosmetici. È disponibile inoltre la versione dell’ugello “DryMASTER” con valvola di controllo per evitare il gocciolamento, dovuto all’immedia ta chiusura dell’orifizio in mancanza di pressione. Ciò garantisce un livello di precisione ancora più elevato rimuovendo eventuali sprechi di prodotto e complicazioni dovute al gocciolamento. La val vola lavora grazie alla pressione di atomizzazione aprendola o chiudendola completamente. Tutta la gamma completa di ugelli è disponibile sia in versione filettata che a saldare a 0° e a 45°. Per la versione standard senza valvola di controllo è disponibile il corpo conico con angoli d’apertura pari al getto per una maggiore stabilità. Infine, per venire in contro alle necessità del cliente la maggior parte delle taglie sono dispo nibili a magazzino con consegna in pochi giorni.

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Una corretta lubrificazione per pompe per vuoto affidabili

Klüber Lubrication propone una linea di prodotti ad alte prestazioni interamente dedicata alle pompe per vuoto e alla loro applicazione nell’industria chimica.

Klüber

Lubrication ha creato la linea oli lubrificanti Klüber Tyreno Fluid dedicata alle pompe per vuoto, che comprende anche prodotti ad alte prestazioni che possono essere utilizzati nelle applicazioni ad alto vuoto o quando è necessario il pompaggio di agenti aggressivi come l’ossigeno (©Klüber Lubrication)

Oggigiorno l’industria chimica, com presa quella petrolchimica, richiede un enorme quantitativo di energia per sod disfare le richieste del mercato, costi tuendo così uno dei più grandi consu matori di energia a livello globale. Per questo motivo, le aziende chimiche so no costantemente alla ricerca di solu zioni innovative in grado di garantire un effettivo risparmio energetico e un ridotto impatto ambientale. Tra le applicazioni più adoperate nel set tore – quali compressori, riduttori e si stemi di trasferimento di calore – è pos sibile trovare le pompe che vengono uti lizzate soprattutto per aspirare l’aria e creare il vuoto. Quest’ultimo svolge un ruolo essenziale nell’industria chimica poiché rende i processi maggiormente sicuri, veloci ed economici, inoltre evi

ta che avvengano esplosioni e perdite grazie all’eliminazione dell’aria presente all’interno dell’impianto. Il vuoto, infat ti, oltre ad essere utile per gli imballag gi, le filtrazioni e il trasporto pneuma tico, riduce l’ossidazione dei composti di valore diminuendo il calore richiesto e la degradazione dei composti duran te la vaporizzazione delle applicazioni. Attualmente le pompe più efficienti e utilizzate nell’industria chimica per cre are il vuoto sono quelle a vite a secco, le quali non necessitano di alcun fluido operativo per comprimere il gas di pro cesso, a differenza delle pompe per vuo to ad anello liquido. Le pompe per vuoto a vite a secco costituiscono un ulteriore vantaggio rispetto a quelle precedente mente utilizzate poiché permettono di ridurre notevolmente i consumi energe tici. A differenza degli eiettori di vapo re, invece, consentono non solo di ri sparmiare energia (che possono arrivare fino al 20%) ma anche di ridurre il volu me di acqua contaminata. Dunque, co stituiscono una delle soluzioni più effi caci per il settore chimico in termini di risparmio energetico, riduzione dei con sumi e gestione dei rifiuti. Tuttavia, per funzionare al meglio que sta tipologia di pompe richiede l’utiliz zo di lubrificanti speciali. A tale sco po, Klüber Lubrication ha creato la li nea di prodotti Klüber Tyreno Fluid de dicata alle pompe per vuoto. Tra i suoi vari prodotti, come Klüber Tyreno Fluid M-100 V e Klüber Tyreno Fluid E-90 V, è importante menzionare la serie di oli lubrificanti ad alte prestazioni Klüber Tyreno Fluid 3-6 V, 6-14 V e 12-25 V. Si tratta di prodotti che possono essere utilizzati nelle applicazio ni ad alto vuoto o quando è necessario il pompaggio

di agenti aggressivi come l’ossigeno. Nello specifico, sono lubrificanti a ba se PFPE con una stabilità chimica mol to elevata, una bassa evaporazione an che ad elevate temperature, differendo tra di loro per indice di viscosità. Inol tre, sono molto resistenti a un’ampia varietà di agenti chimici e, per soddi sfare questo elevato standard qualitativo, vengono prodotti in piccole serie soggette a rigorosi requisiti igienici di cui ogni lotto viene sottoposto ad un controllo per accertarne l’effettiva re sistenza all’ossigeno gassoso.

Per quanto riguarda la loro applicazio ne, questi oli lubrificanti possono essere utilizzati come fluidi di trasmissione re sistenti al vapore e chimicamente inerti nelle pompe a vite a secco. Inoltre, pos sono essere usati per il pompaggio di ossigeno gassoso e come fluidi di riem pimento per pompe meccaniche, pompe a diffusione e pompe turbomolecolari. Questa tipologia di prodotti garan tisce quindi diversi benefici, assicu rando un corretto funzionamento del le pompe per vuoto nonché l’affidabi lità degli impianti e dei componen ti che utilizzano ossigeno gassoso.

Questo avviene grazie a diversi fat tori quali una bassa pressione del va pore dell’olio, una minore tendenza all’invecchiamento termico, una buo na stabilità chimica e una resistenza agli agenti aggressivi e alla sovrap pressione dell’ossigeno.

Inoltre, i Klüber Tyreno Fluid 3-6 V, 6-14 V e 12-25 V possono svolgere anche la funzione di agente di scorri mento per la lubrificazione di valvole, raccordi, sistemi che trasportano ossi geno gassoso e per tutti gli impianti chimici che richiedono una buona re sistenza ai diversi gas. È inoltre ga rantita anche la manutenzione e la cu ra degli apparecchi per la respirazione artificiale a bassa pressione.

Per approfondire: www.klueber.it.

Lubrificanti 72 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
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Cella per pulire e manipolare flaconi

Comau ha collaborato con Sisco data per sviluppare una cella ro botica innovativa progettata per pulire e manipolare flaconi di co smetici di fascia alta, prestampa ti, senza lasciare alcun graffio. Nell’ottica di aumentare la capa cità di produzione di Cosmint –un produttore di cosmetici pre mium che lavora con alcuni dei più grandi marchi mondiali del settore – il System Integrator ha utilizzato due robot Comau NJ40 all’interno di una soluzione di depalettizzazione ad alta veloci tà in grado di prelevare, ruota re e pulire flaconi di plastica con stampe personalizzate a un ritmo accelerato di 150 pezzi al minu to. La nuova cella sostituisce tre macchinari standard precedente

mente installati presso gli stabi limenti Cosmint.

Il sistema completamente inte grato protegge la qualità esteti ca e la purezza del prodotto fina le, raggiunge il tasso di produzio ne desiderato di 0,45 secondi per flacone. Inoltre permette a Co smint di garantire la consegna al cliente finale di un prodotto privo di contaminazione e pienamente conforme ai loro rigorosi standard.

La soluzione di depalettizzazio ne automatizzata presenta due robot articolati a 6 assi Comau NJ-40 che garantiscono la velo cità, la precisione e la ripetibi lità che l’applicazione richiede.

Con l’aiuto di pinze speciali e di una telecamera 2D ad alta risolu zione, ogni robot preleva una se

rie di flaconi dai fragi li contenitori di carto ne alveolati utilizzati per la spedizione. La vorando in tandem a velocità molto eleva te, i robot ruotano i flaconi prima di spo starli in una stazione di pulizia per rimuo vere oltre il 99% delle particel le residue o dei contaminanti ri masti dai processi di produzione, spedizione e depallettizzazione. Questa parte della soluzione è piuttosto complessa e richiede

“I robot Comau ci hanno permes so di raggiungere il nostro obiet tivo di creare un sistema affida bile al 100% dal punto di vista delle prestazioni, della qualità e dell’elettromeccanica, in grado di

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Farmacovigilanza: un’attività essenziale a tutela della salute pubblica

Dieci domande e risposte con cui l’Istituto Mario Negri ci aiuta a riflettere sul fondamentale ruolo della farmacovigilanza, definita dall’OMS come la scienza e le attività finalizzate all’identificazione, valutazione, comprensione e prevenzione degli effetti avversi correlati all’uso dei medicinali.

1. Cos'è la farmacovigilanza?

La farmacovigilanza è l’insieme delle attività che contribuiscono alla tu tela della salute pubblica ed è sta ta definita dall’Organizzazione Mon diale della Sanità come la scienza e le attività finalizzate all'identifica zione, valutazione, comprensione e prevenzione degli effetti avversi o di qualsiasi altro problema correlato all'uso dei medicinali, per assicurare che un farmaco venga utilizzato per indicazioni in cui i benefici sono su periori ai rischi.

I farmaci svolgono, infatti, un ruo lo essenziale nel trattamento e nel la prevenzione di molte patologie, ma non sono privi di effetti collate rali a volte anche gravi, che non so no rilevabili prima della commercia lizzazione. Nonostante la sperimen tazione di un farmaco sia un percor so complesso condotto su migliaia di pazienti e che dura diversi anni, i dati epidemiologici mostrano che le

informazioni derivanti dagli studi ef fettuati prima dell’approvazione non sono sufficienti a delineare comple tamente il suo profilo di rischio. Le cause sono molteplici: • le sperimentazioni cliniche, ad esem pio, sono disegnate per dimostra re l’efficacia di un medicinale su una popolazione selezionata, non sempre rappresentativa della popolazione ge nerale che sarà esposta al trattamen to dopo la sua commercializzazione. I criteri di esclusione riguardano ad esempio: l’età dei pazienti (le speri mentazioni cliniche tendono ad esclu dere bambini ed anziani), il sesso (le donne in età fertile non vengono ge neralmente arruolate), la presenza di malattie diverse da quella oggetto del trattamento sperimentale e di terapie concomitanti, limitando così la trasfe ribilità dei risultati nella pratica clini ca a persone con polimorbidità o che seguono politerapie;

• il numero di persone arruolate nel le sperimentazioni non è sufficiente a rilevare reazioni avverse rare, che

potranno essere identificate solo do po l’approvazione, quando il farmaco verrà utilizzato da un numero di pa zienti molto più ampio;

• la durata delle sperimentazioni cli niche potrebbe non essere sufficien te ad evidenziare reazioni avverse tardive e/o legate ad un’assunzione cronica del medicinale.

Per queste ragioni la definizione del rapporto tra rischi e benefici di un far maco è un processo continuo che si estende per tutto il periodo durante il quale un farmaco rimane in commer cio e richiede un costante monitorag gio dei dati relativi alla sicurezza del medicinale stesso. Questi dati posso no essere ricavati da differenti fonti e con metodiche di analisi differente: segnalazioni di sospette reazioni av verse (spontanee e non), studi clinici, letteratura scientifica, rapporti invia ti dalle industrie farmaceutiche ecc.

2. La farmacovigilanza di una nuova medicina inizia dal primo studio clinico?

Approfondimenti
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a cura di Luca Pasina* *Capo

In realtà, l’attività di farmacovigi lanza inizia subito dopo l’immissio ne in commercio di un medicinale. La maggior parte degli studi clini ci per l’immissione in commercio di un nuovo farmaco vengono di norma condotti su di una popolazione rela tivamente piccola e per una durata di osservazione limitata. Queste cir costanze tendono a limitare la pos sibilità che eventi avversi gravi ed inattesi possano essere identificati nel corso degli studi di approvazio ne, in particolare quando tali even ti avversi si verificano con una bas sa frequenza. I rischi sulla sicurezza dei farmaci diventano pertanto più evidenti nel periodo post-marketing quando il medicinale viene impiega to in popolazioni più numerose, me no rappresentative di quelle inclu se negli studi clinici e per periodi di utilizzo superiori.

3. A cosa serve la farmacovigilanza?

La farmacovigilanza si prefigge gli obiettivi fondamentali di:

• individuare il più velocemente pos sibile nuove reazioni avverse da far maci e vaccini;

• ampliare le informazioni su reazio ni avverse sospette o già note;

• identificare i fattori di rischio pre disponenti la comparsa di reazioni avverse in reazione ad età, sesso, do saggio, patologie concomitanti e in terazioni farmacologiche;

• confrontare i profili di sicurezza di farmaci appartenenti alla stessa ca

tegoria terapeutica e valutare i van taggi di un farmaco rispetto ad altri trattamenti disponibili per la stes sa patologia; • trasmettere diffusamente tali in formazioni di sicurezza a tutti gli operatori sanitari per migliorare la pratica clinica.

4. Qual è l’attività dell’Istituto Mario Negri nell’ambito del monitoraggio e della farmacovigilanza? L’Istituto Mario Negri svolge diffe

renti attività nell’ambito della far macovigilanza, in particolare nell’i dentificazione di possibili eventi av versi da farmaco attraverso studi di farmacoepidemiologia, nella valuta zione dell’efficacia comparativa di differenti trattamenti farmacologi ci e dei trattamenti che presentano il miglior rapporto beneficio/rischio e costo/beneficio per una medesima indicazione. L’Istituto svolge anche un importante ruolo nella formazio

La normativa sulla farmacovigilanza prevede che ciascuna azienda titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio di un medicinale svolga attività di farmacovigilanza

Settembre/Ottobre 2022 Approfondimenti RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 75

ne del personale sanitario con il fi ne di migliorare l’appropriatezza del le prescrizioni e ridurre il rischio ia trogeno. È noto, ad esempio, che i soggetti anziani politrattati rappre sentano la popolazione a maggior ri schio di sviluppare reazioni avverse da farmaco e che due processi con siderati di fondamentale importan za per limitare il rischio di eventi avversi in presenza di terapie com plesse sono la revisione della terapia (utile per l’identificazione di poten ziali problemi farmaco-correlati) e la successiva de-prescrizione (ovve

larmente adatto a valutare le tera pie complesse che spesso troviamo nei soggetti anziani.

5. Come fare farmacovigilanza?

Tra tutte le fonti disponibili per rica vare nuovi dati relativi alla sicurezza di farmaci, certamente la segnalazio ne spontanea è quella più diffusa e semplice da attuare. La segnalazio ne spontanea è un sistema istituito dall’OMS nei primi anni ’60 che consente a tutti gli operatori sanitari e ai cittadini di segnalare le sospette reazioni avverse. Questo strumento

rie competenti ma può anche essere scaricata dal sito dell’Agenzia Italia na del farmaco. Cittadini e operato ri sanitari possono inoltre segnalare direttamente on-line sul sito www. vigifarmaco.it.

È possibile anche segnalare le so spette reazioni avverse che si veri ficano dopo l’assunzione di integra tori alimentari, prodotti erboristici, preparazioni magistrali (per esempio a base di cannabis per uso medico), medicinali omeopatici (non registra ti come medicinali) e altri prodotti di origine naturale. In questo caso

ro la sospensione ragionata dei far maci non più utili o potenzialmente dannosi) seguita da un attento mo nitoraggio dei possibili effetti da so spensione. Per effettuare questo la voro l’Istituto ha sviluppato e met te gratuitamente a disposizione del personale sanitario uno strumento, INTERCheck (www.intercheckweb. it), che consente di valutare rischi e benefici di una terapia farmacolo gica, attraverso un'analisi di diversi aspetti della farmacologia geriatri ca e risultando per questo partico

ha il vantaggio di essere poco co stoso e di consentire la sorveglianza di tutti i medicinali, inclusi i vacci ni, disponibili in commercio. La se gnalazione spontanea consiste nel la compilazione di una scheda ogni qualvolta viene osservato un evento indesiderato e/o nocivo che si so spetta essere correlato alla terapia con un farmaco o alla profilassi con un vaccino. L’obiettivo principale è l’identificazione precoce di nuove re azioni avverse. La scheda di segnala zione è fornita dalle autorità sanita

le segnalazioni devono essere inol trate tramite il sito www.vigierbe.it. La compilazione della scheda richie de informazioni utili per stabilire il nesso di causalità tra l’evento avver so descritto ed il farmaco sospetta to di aver causato la reazione avver sa: tra queste vi sono l'età ed il sesso della persona, la descrizione della re azione avversa e la terapia farmaco logica completa (inclusi gli altri far maci assunti e di cui non si sospetta) utilizzata al momento dell’insorgen za dell’evento indesiderato. È impor

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Approfondimenti

tante sottolineare che non è neces saria la certezza assoluta della rela zione di causalità fra evento avverso e farmaco per effettuare la segnala zione. Il solo sospetto è sufficien te per giustificare la segnalazione, poiché l’obiettivo della segnalazio ne spontanea è quello di fornire nel più rapido tempo possibile l'allarme di un potenziale rischio. Per questo motivo si parla di segnalazione di “sospetta” reazione avversa, ben sapendo che il sospetto non è certez za. Ad operatori sanitari competenti verrà poi dato il compito di valutare

ne al commercio del farmaco. Nel la maggior parte dei casi, la reazio ne avversa viene inclusa nella scheda tecnica e viene data comunicazione di avvertimento a tutti gli operato ri sanitari.

6. Quali sono i passaggi che seguo no alla segnalazione di una sospetta reazione avversa e quali sono le autorità competenti per accertare il rapporto rischio/beneficio?

Le informazioni raccolte tramite la segnalazione spontanea vengono inserite dai responsabili locali nel

se tale rischio è correlato al tratta mento. Il principale limite della se gnalazione spontanea è rappresen tato dalla sotto-segnalazione, cioè dalla mancata segnalazione di un numero più o meno elevato di even ti avversi, che rende impossibile ot tenere una stima della reale inciden za di un determinato evento avverso. Nel caso in cui la Farmacovigilanza metta in evidenza un grave problema di sicurezza, le autorità regolatorie o l’azienda produttrice possono de cidere di sospendere l’autorizzazio

la Rete Nazionale di Farmacovigilan za dell’AIFA. Questa rete è collega ta alla banca dati europea (Eudra vigilance), coordinata dall’Europea dei Medicinali (EMA), e al centro di farmacovigilanza dell'Organizzazio ne Mondiale della Sanità, che si tro va in Svezia (Uppsala), dove ha sede un archivio mondiale delle segnala zioni delle sospette reazioni avverse. A livello europeo eventuali segnali di farmacovigilanza sono valutati con il coinvolgimento del Comitato di Va lutazione dei Rischi per la Farmaco

vigilanza dell'EMA responsabile della valutazione e del monitoraggio del la sicurezza dei medicinali per uso umano. A livello nazionale l’AIFA si avvale della collaborazione dei Cen tri Regionali di Farmacovigilanza. Ogni segnalazione rappresenta un sospetto che richiede ulteriori ap profondimenti, attraverso un pro cesso che porta, via via, a ricono scere se la reazione che è stata de scritta possa avere una relazione con la somministrazione di un determi nato farmaco o vaccino. Il processo di analisi del segnale segue moda lità standardizzate in modo che sia sempre possibile confrontarle con al tri segnali e altri processi analoghi. Oltre alla relazione temporale fra la somministrazione del medicinale e l’insorgenza della reazione segnala ta, viene sempre tenuta in conside razione la presenza di possibili spiegazioni alternative; precedenti evi denze di letteratura; plausibilità bio logica e prove oggettive a supporto della possibile relazione di causali tà. Qualora dalle valutazioni effet tuate dai centri di farmacovigilanza emergessero segnali di allarme per una possibile reazione avversa non nota, tutte le autorità regolatorie e le aziende farmaceutiche sono auto rizzate ad avviare studi formali (ca so-controllo, osservazionali retro spettivi e/o prospettici) di valuta zione del rapporto rischio/beneficio di un farmaco.

7. Sulla base dei dati disponibili a livello comunitario è possibile da re una valutazione dell’andamento delle reazioni avverse e del profilo di sicurezza dei farmaci immessi in commercio nell’Unione Europea? Gli studi per l’immissione in commercio di un qualunque medicinale sono condotti proprio con la finali tà di garantire efficacia e sicurezza del prodotto. Anche la prescrizio

Le informazioni raccolte tramite la segnalazione spontanea vengono inserite dai responsabili locali nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza dell’AIFA. Questa rete è collegata alla banca dati europea (Eudravigilance), coordinata dall’EMA, e al centro di farmacovigilanza dell’OMS, che si trova in Svezia (Uppsala), dove ha sede un archivio mondiale delle segnalazioni delle sospette reazioni avverse

Settembre/Ottobre 2022 Approfondimenti RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA icf 77

ne deve però essere attenta ed ap propriata. È stato calcolato che il 5% di tut ti gli accessi in ospedale è dovuto a reazioni avverse da farmaco e che il 5% di tutti i pazienti già ricoverati in ospedale presenta una reazione av versa. La metà delle reazioni avver se che richiedono l’ospedalizzazione si manifesta in soggetti anziani sot toposti a politerapie (almeno 5 far maci) ed è stato stimato che circa il 70% di queste reazioni avverse sa rebbe stato prevenibile o evitabile con un monitoraggio più attento o con l'utilizzo di farmaci alternativi e più sicuri per il paziente. Globalmen te, a livello internazionale, le reazio ni avversa da farmaco sono al quinto

posto tra le cause di morte in ospe dale. Da un punto di vista generale è pertanto essenziale una prescrizio ne appropriata ed attenta, riservan do il trattamento farmacologico a chi ne ha realmente bisogno e monito rando, soprattutto nei soggetti più fragili, il manifestarsi di qualunque evento avverso.

8. Che differenze comporta il mo nitoraggio addizionale di un far maco?

I medicinali sotto stretto monito raggio sono nella maggior parte dei casi i farmaci che contengono nuove sostanze attive; i medicinali biolo gici (tra cui vaccini e biosimilari); o i medicinali per i quali sono richiesti

Al servizio della ricerca biomedica indipendente

L’Istituto Mario Negri, ente morale senza scopo di lucro na to nel 1961, opera nel campo della ricerca biomedica al ser vizio della salute pubblica. Indipendente rispetto a interes si commerciali, partiti politici, credo religiosi, sceglie di non brevettare le proprie scoperte. Tre i suoi obiettivi principali: la realizzazione di progetti di ricerca scientifica, la formazione di giovani e la diffusio ne dei risultati della ricerca a tutti i livelli.

da EMA o AIFA ulteriori dati di sicu rezza dopo l’immissione in commer cio, magari come conseguenza di re azioni avverse rare riscontrate nel corso della sperimentazione. I me dicinali a monitoraggio addizionale continuano ad essere “sorvegliati” per un periodo di cinque anni o fi no a quando le condizioni che han no portato a richiedere il monito raggio addizionale non si ritengo no raggiunte. Tutte le segnalazio ni pervenute su questa categoria di medicinali sono inoltre valutate in sieme ai dati già disponibili, allo scopo di garantire che i loro bene fici siano sempre superiori ai rischi. Solo in questo modo, quando neces sario, sarà possibile intraprendere adeguate azioni regolatorie.

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9. Qual è stato finora il ruolo della farmacovigilanza nella campagna di vaccinazione anti-Covid? Il ruolo della farmacovigilanza è stato fondamentale durante la cam pagna vaccinale per definire in ma niera chiara il rapporto beneficio/ rischio dei vaccini disponibili. Fra gli eventi avversi gravi non emersi negli studi clinici ed osservati so lo dopo la commercializzazione dei vaccini a vettore virale, ad esempio, sono stati riscontrati alcuni ca si di trombosi venosa associata a trombocitopenia in sedi inusuali co me i seni venosi cerebrali e le ve ne splancniche. La maggior parte di questi casi si è verificata nelle prime tre settimane successive alla prima dose e prevalentemente in persone

di età inferiore ai 60 anni e nelle donne. Pertanto, il Ministero della Salute ha raccomandato un uso pre ferenziale nelle persone di età su periore ai 60 anni. Sono stati se gnalati molto raramente anche casi di sindrome da perdita capillare, un disturbo raro caratterizzato da ede ma, ipotensione e ipoalbuminemia. Poiché alcuni casi si sono presenta ti in persone che avevano avuto in passato una diagnosi di sindrome da perdita capillare, è stato raccoman dato di non somministrare questo vaccino in persone con storia clini ca di questa sindrome.

10. Qual è oggi l’atteggiamento del le industrie farmaceutiche nei con fronti della farmacovigilanza dal vo-

stro punto di vista? C’è una sensibilità crescente verso questo tema? È difficile giudicare l’atteggiamento delle industrie farmaceutiche sen za avere un accesso diretto ai da ti di segnalazione. Sicuramente in materia di sicurezza dei medicinali è importante un atteggiamento re sponsabile. La normativa sulla farmacovigilan za prevede che ciascuna azienda titolare dell'autorizzazione all'im missione in commercio di un me dicinale svolga attività di farma covigilanza. Le aziende farmaceu tiche sono quindi tenute per leg ge a raccogliere costantemente da ti di sicurezza dei propri medicinali e a svolgere attività di farmacovigi lanza. I dati devono essere trasmes si alle autorità entro scadenze pre definite e qualsiasi timore relativo al rapporto beneficio/rischio deve essere immediatamente notificato. Se necessario, le Agenzie regolato rie possono richiedere ulteriori in dagini. Esistono varie procedure uf ficiali per aggiornare le informazio ni sul prodotto e per mettere in at to altre misure di sicurezza, con va ri livelli di urgenza. Alcune pubblicazioni scientifiche hanno tuttavia evidenziato un pos sibile ritardo nella segnalazione di nuove reazioni avverse gravi da par te del produttore all’agenzia regola toria di riferimento e che gli even ti avversi associati a morte del pa ziente avevano maggiori probabilità di essere ritardati. Queste ricerche suggeriscono che il ritardo potrebbe essere dovuto ad una maggior atten zione per la verifica delle segnala zioni, anche se questa discrezionali tà esula dall'ambito dell'attuale regi me normativo. Sono quindi necessa rie ulteriori ricerche per comprendere meglio i meccanismi alla base della segnalazione ritardata da parte dei produttori. l

Nonostante la sperimentazione di un farmaco sia un percorso complesso condotto su migliaia di pazienti e che dura diversi anni, i dati epidemiologici mostrano che le informazioni derivanti dagli studi effettuati prima dell’approvazione non sono sufficienti a delineare completamente il suo profilo di rischio

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DIRETTORE RESPONSABILE: Simone Ghioldi REDAZIONE: Alessandro Bignami (a.bignami@interprogettied.com), Eva De Vecchis (e.devecchis@interprogettied.com)

GRAFICA: Studio Grafico Page Vincenzo De Rosa, Simona Viapiana - www.studiopage.it HA COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Luca Pasina

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80 icf RIVISTA DELL’INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
RIVISTA DELL’ icfANNOXIII NUMERO4 SET/OTT2022
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COMAU..................................................................................70
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CSV LIFE SCIENCE....................................................................
EFFEBI..................................................................................
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POWTECH..............................................................................73 PVS ......................................................................................
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SWAN ANALITICA.................................................................. 21 TEXPACK ............................................................................... 13
CA’
VENEZIA 38
DI
12
....................................... 38 VEGA ............................................................................ 2A COP. VTU 41
INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA
In questo numero abbiamo parlato di… In nero sono indicate le inserzioni pubblicitarie: ANIE AUTOMAZIONE 22 ANTARES VISION
12, 33, 45 ASCO FILTRI.................................................................... 23, 52 ATLAS COPCO 50 BASF.....................................................................................12 BEA TECHNOLOGIES
63 BIOFARMA GROUP
20 BRUNO WOLHFARTH..............................................................37 CAAST 60 CLEANZONE
15 CO.RA.
4A COP. COESIA 51
COSMINT
70
1 DOMPÈ FARMACEUTICI 12 E.ON 44
43 ELLAB
46 EMERSON 56 FARAVELLI 14, 39 FF.GI.
19 FINCHIMICA
44 FLUORTECNO 56, INSERTO GALAPAGOS 15 GRÜNENTHAL......................................................................... 30 ICOTEK
45 INTEGRATORI & SALUTE 16 IPACK-IMA.............................................................................24 ISTITUTO MARIO NEGRI........................................................... 74 ITALFARMACO
28 ITELYUM 20, 42, 55 JAZZ PHARMACEUTICALS 34 KLÜBER LUBRICATION
49, 72 KRAIBURG
36 LECHLER 71 MAIRE TECNIMONT 15 MECFOR
3A COP. MEDICINES FOR EUROPE
14 MOLTENI FARMACEUTICI 28 MONDI 36 MONTENEGRO
51 MOTT CORPORATION
23 OFMOM 34 OQEMA
9, 26 PHARMINTECH
24 PILLER
25 POLITECNICO DI MILANO 20 POMPETRAVAINI.........................................................1A COP., 4
11 R. STAHL 65 S4S
29 SALVATORE ROBUSCHI
59 SPS.......................................................................................22 STERILINE 35 STUVEX .......................................................................... 57, 66
UNIVERSITÀ
FOSCARI
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI
BRESCIA
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA

23-25 Maggio 2023

23-25 Maggio 2023

Fiere di Parma

Fiere di Parma

Tre saloni distinti ma integrati, indipendenti e perfettamente sincroni con la domanda di flessibilità produttiva.

Macchinari innovativi rispondenti ai criteri di sostenibilità ambientale.

Tre saloni distinti ma integrati, indipendenti e perfettamente sincroni con la domanda di flessibilità produttiva. Macchinari innovativi rispondenti ai criteri di sostenibilità ambientale.

Dalla meccanica alla plastica fino all’elettronica - salone dedicato agli operatori interessati ad acquisire prestazioni, esternalizzando parte della propria attività, sia nei settori tradizionali che in quelli più innovativi.

Dalla meccanica alla plastica fino all’elettronica - salone dedicato agli operatori interessati ad acquisire prestazioni, esternalizzando parte della propria attività, sia nei settori tradizionali che in quelli più innovativi.

L’unico salone in italia dedicato a revamping e retroftitting di macchine utensili. Grazie a questo tipo di intervento i sistemi di produzione possono avere una seconda vita, rispondendo inoltre ai criteri di economia circolare.

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www.mecforparma.it

Salone dedicato al tornio e alle tecnologie ad esso collegate. Il tornio, macchina utensile per eccellenza, è tra i più diffusi sistemi di produzione presente sia nelle piccole e medie imprese, che nei grandi gruppi internazionali.

Salone dedicato al tornio e alle tecnologie ad esso collegate.

Il tornio, macchina utensile per eccellenza, è tra i più diffusi sistemi di produzione presente sia nelle piccole e medie imprese, che nei grandi gruppi internazionali.

www.mecforparma.it
Valves and systems to control and dose powder and granule flow in Pharmaceutical and Chemical industry

GUAFLON

ULTRA
4.0 sealing materials

Guarnizione che rappresenta la nuova soluzione certificata per la tenuta e per la conducibilità elettrica degli accoppiamenti flangiati.

Benefits

L’unica matrice di PTFE (politetra fluoro etilene) rende possibile la migrazione della carica elettrostatica dalla parte interna bianca GUAFLON SB TM alla parte esterna nera GUAFLON EXD TM senza la formazione di scintille di dissipazione.

GUAFLON ULTRA TM permette quindi di eliminare noiosi e costosi collegamenti di messa a terra tra i capi della tubazione, evitando possibili contaminazioni accidentali del fluido confinato da parte di particelle nere.

Caratteristiche

• Nucleo interno bianco in GUAFLON SBTM (PTFE caricato Solfato di Bario in formula modificata e stabilizzata) omologato FDA 177.1550 e UE 10/2011.

Eccellente compatibilità chimica:

GUAFLON SB TM garantisce resistenza chimica a tutti i prodotti chimici nello spettro PH 0 – 14 e per l’uso negli ambienti Food&Pharma.

• Rinforzo esterno in GUAFLON EXDTM nero conduttivo e antistatico

GUAFLON™ ULTRA
V

• Industrie chimiche, alimentari, farmaceutiche.

• Trattamento acque.

• Trasporto solventi, gas e fluidi ad alta velocità.

• Prodotti chimici permeanti quali acido cloridrico, bromo e simili.

INDUSTRIE ALIMENTARI RISCALDAMENTO E REFRIGERAZIONE

INDUSTRIE CHIMICHE CALDAIE VAPORE VALVOLE IMPIANTI ACQUA POTABILE

IMPIANTI DELLA CARTA INDUSTRIE FARMACEUTICHE DISTRIBUZIONE GAS INDUSTRIE PETROLCHIMICHE POMPE E COMPRESSORI ACIDI E BASI FORTI

Impieghi
4.0 sealing materials
CFR 21 part. 177. 1550 Electrostatic charges
Materials Science and Technology Empa 28091 - 3 TF CZ OO TA LUFT 2440
IEC 60093

Colore

Bianco nero

-200°C +250°C (205°C) 11 > 40 34,7 Non supporta la fiamma Non supportata 30 ÷ 130

(PSI) 2 2,5 80

La tenuta è realizzata in tutte le circostanze.

La tenuta è possibile in dipendenza del tipo di fuido, tipo di flangia e spessore.

Contattare ufficio tecnico Fluortecno

PROPRIETÀ

Warning

I dati mostrati in questa brochure sono ricavati da test effettuati in laboratorio. Le proprietà e le applicazioni mostrate in questa brochure sono standardizzate. Le specifiche applicazioni non possono essere ricavate senza un’analisi e valutazioni specifiche. In presenza di fluidi particolarmente aggressivi e vapore, le temperature massime dovranno essere ridotte di circa un 25% Vi raccomandiamo quindi di contattare gli uffici Fluortecno per maggiori informazioni.

Proprietà
GUAFLON™
fisiche
ULTRA
SEALABILITY PERFORMANCE THERMAL RESISTANCE CHEMICAL RESISTANCE
CONDUCTIVITY
ELECTRICAL
SUPERIOR
EXCELENT VERY GOOD GOOD MODERATE MECHANICAL RESISTANCE
Composizione Temperature Mix-Max continuos Maximum pressure bar Creep relaxation % Recovery % Tensile strength N/ mm2 Infiammabilità Crescita batterica Resistività superficiale Ω
M Y
PTFE with Barium sulfate & special conductive filler Cod. JBED

Proprietà meccaniche

L’esclusivo stampaggio isostatico e contemporaneo dei due materiali conferisce alla guarnizione una naturale fibrillazione multidirezionale garantendo un eccellente comportamento alle sollecitazioni dei cicli termici e una superiore resistenza alla permeazione dovuta all’effetto barriera della doppia sinterizzazione.

I test

Test a trazione

L’immagine “A1” mostra la perfetta sinterizzazione isostatica multidirezionale tra i due materiali. Come mostrato nell’immagine “A2” in tutti i test a trazione effettuati, la rottura non avviene nel punto di sinterizzazione.

Test a compressione

GUAFLONTM ULTRA PRIMA DOPO CONVENTIONAL MULTIDIRECTIONAL GASKET
PRIMA DOPO
Immagine“A1” 4.0 sealing materials Immagine“A2”
( 200 Nm per 1h a 250°C)

Proprietà elettriche

Le prove eseguite in laboratorio specializzato evidenziano che la guarnizione GUAFLON ULTRATM compressa tra due flange isolate con serraggio variabile possiede una resistività superficiale 30-130 Ohm garantendo l’equipotenzialità tra i capi.

Electric resistance (applied load between flanges 5 kN)

Electric resistance (applied load between flanges 10 kN)

Electric resistance (applied load between flanges 15 kN)

Electric resistance (applied load between flanges 20 kN)

Condizioni di fornitura

Guarnizioni per flange dal DN 15 al DN 300 (1/2 “ - 12” ANSI) e oltre. Spessore 2 mm (standard) / 3 mm (opzionale) Altre dimensioni sono producibili a richiesta

Contact us:
4.0 sealing materials V
Ω Ω Ω Ω 130 60 40 30 im 606/2016 im 606/2016 im 606/2016 im 606/2016 SAMPLE GUALFON ULTRATM Cod. JBED DN50 TEST METHODS TEST REPORT SUBJECT: determination of electrical resistance on a gasket closed between a couple of flange locked at growing loads
www.guaflon.com

FLUORTECNO srl

Via delle Nazioni 1 - 24054 Calcio (BG) - Tel. 035 48.74.077 www.guastallo.com - E-mail: FT@guastallo.com Info line ATEX - Cell. +39 335 8014471

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