Tecnologie Alimentari n° 4 Settembre 2024

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Qualità e sicurezza negli emulsionanti vegetali

Qualità e sicurezza negli emulsionanti vegetali

Qualità e sicurezza negli emulsionanti vegetali

RIVISTA DELLE

RIVISTA DELLE

RIVISTA DELLE

Processo uniforme nella produzione di birra

Processo uniforme nella produzione di birra

Processo uniforme nella produzione di birra

Fatturato record per le tecnologie del packaging

Fatturato record per le tecnologie del packaging

Fatturato record per le tecnologie del packaging

SISTEMI PER PRODURRE

SISTEMI PER PRODURRE

SISTEMI PER PRODURRE

Processi sicuri e perfetti con i sensori di livello e pressione VEGA.

Processi sicuri e perfetti con i sensori di livello e pressione VEGA.

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FEELING THE VALUE

In Qores ci dedichiamo a garantire eccellenza e sicurezza nell’ambito alimentare. Forniamo quotidianamente soluzioni personalizzate per soddisfare ogni tua esigenza attraverso le nostre 4 divisioni specializzate:

BAKERY / SAVOURY / DAIRY / CONFECTIONERY

Esperienza, qualità, sicurezza. Scegli Qores, il partner con cui condividere un futuro di successi. qores.it

Il miglioramento dei processi

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è come la navigazione a vela.

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S S4 produzione in serenità al tuo fianco per ogni esigenza

Prima che il problema si presenti, il nostro controllo è già in azione.

Con il nostro sistema proattivo di controllo delle contaminazioni, garantiamo un ambiente sicuro e controllato, così potete dedicarvi al flusso produttivo senza pensieri. La prevenzione è la nostra promessa, la vostra produzione senza interruzioni è il nostro impegno.

CLEAN ROOM. LAMINAR FLOW HOODS. PASS BOX. PASS SHOWER. MATERIAL TRANSFER HATCHES. LAF. GLOVEBOX.

7 In copertina

Processi sicuri per alimenti perfetti grazie ai sensori

Con gli strumenti di misura di VEGA, i produttori alimentari possono soddisfare sia le esigenze di qualità sia di igiene, semplificando al contempo i processi.

34 Qualità e sicurezza nella produzione di emulsionanti vegetali

Le lecitine vegetali di Nateeo sono ottenute da materie prime vegetali: soia, colza e girasole. Dalla trasformazione del seme all’ingrediente finito, il ciclo produttivo avviene all’interno dei suoi stabilimenti produttivi, garantendo sicurezza alimentare, freschezza e tracciabilità.

42 I “guardiani” del cibo buono e sicuro

La presenza di contaminanti negli alimenti può comportare gravi rischi per la salute e costosi richiami di prodotto. Per affrontare questa sfida, i produttori possono utilizzare sistemi all’avanguardia di rilevazione dei metalli.

58 Processo uniforme nella produzione di birra

Le tecnologie avanzate di Endress+Hauser, tra cui sensori e misuratori di portata, consentono di ottimizzare i processi di produzione della birra, garantendo alta qualità, efficienza e ripetibilità.

60 Networking e obiettivi comuni per una catena del packaging trasparente

Formazione professionale, assistenza agli associati e un tavolo di confronto lungo la value chain sono solo alcuni degli obiettivi che Alessandra Fazio, presidente dell’Istituto Italiano Imballaggio, intende affrontare nel suo secondo mandato, insieme a una forte attenzione a nuove tecnologie e gender gap.

EDITORIALE

L’LCA per un‘industria alimentare etica ed efficiente (A. Bignami) 4

COPERTINA

alimenti perfetti grazie ai sensori

ATTUALITÀ Cambio generazionale alla guida di ICAM 8 Salumi:

BEHIND GREAT

RAW MATERIALS SATISFACTION ARE ALWAYS GREAT

#FARAcustomizedfunctionalsolutions

I sistemi funzionali FARA® ti offrono la soluzione ideale per ottenere la ricetta perfetta, proprio quella che stai cercando: stabile, bilanciata, personalizzata, sostenibile. La soluzione “smart” che rende ogni cliente soddisfatto e felice.

“Accompagniamo con competenza globale e sensibilità locale i nostri partner verso scelte innovative, per formulare il futuro con ingredienti e soluzioni affidabili e sostenibili”.

E editoriale

L’industria alimentare e del packaging sono state tra le prime ad adottare la metodologia LCA (Life Cycle Assessment) per analizzare il proprio impatto ambientale in modo completo e il più possibile oggettivo, anche al fine di contenere costi e sprechi, attraverso l’ottimizzazione produttiva. Oggi quindi il food ha già alle spalle numerosi anni di applicazione delle analisi LCA e si pone come un settore di riferimento per una transizione ecologica misurabile e trasparente, resa ancora più necessaria dalla notevole quota di emissioni che fa capo alle produzioni alimentari, dalle attività agrozooteniche fino al confezionamento.

L’efficacia dell’LCA sta soprattutto nel suo approccio olistico, che punta ad abbracciare ogni fase della produzione e di ciò che le sta attorno: dalla raccolta della materia prima ai trasporti, dalla trasformazione alla strategia energetica, dal confezionamento alla distribuzione e allo smaltimento dei materiali per il packaging, fino al consumo e allo spreco alimentare.

L’LCA PER UN’INDUSTRIA ALIMENTARE ETICA ED EFFICIENTE

Ma approccio olistico non si traduce in un taglio generale o soggettivo dell’analisi. Tanto che il primo punto di un piano LCA è definire il suo obiettivo e soprattutto delineare il perimetro fisico e temporale del sistema che si vuole analizzare. Lo step successivo è la raccolta dei dati forniti dall’azienda e da enti terzi su tutto ciò che entra ed esce dallo stabilimento e che è coinvolto nella realizzazione di un determinato prodotto. I dati vengono classificati a seconda del loro possibile effetto sull’ambiente e quantificati in specifiche unità di misura. I software LCA consentono di processare la mole dei dati e di calcolare per ogni fase produttiva le emissioni di CO 2 equivalenti, l’unità di misura convenzionale per la determinazione dell’impatto sull’ambiente e sul riscaldamento globale. La fase conclusiva concerne l’interpretazione dei dati alla luce degli obiettivi iniziali e l’eventuale decisione di interventi sul ciclo produttivo.

Oggi le tecnologie digitali, i sistemi di monitoraggio e di tracciabilità, oltre all’integrazione dei sistemi produttivi offrono una visione sempre più trasparente della produzione alimentare, mettendo in luce anche le criticità su sui cui intervenire per aumentare efficienza e sostenibilità. A spingere in questa direzione sono inoltre le normative stringenti e la domanda di consumatori sempre più attenti. Ma per ottenere davvero una drastica riduzione dell’impatto dell’industria alimentare sull’ambiente, evitando scivolamenti nel greenwashing e nella propaganda, non bastano tecnologie e regolamenti. Occorrono il rigore e l’impegno etico delle aziende, la capacità di investimento liberata anche dalle politiche industriali e fiscali del governo e la costruzione di competenze specifiche sui rapporti fra produzione e ambiente nella formazione delle giovani generazioni.

ALL THE COLORS OF OUR

INGREDIENTS

Lecitine vegetali , oli di semi, farine di soia, miscele funzionali, ingredienti ad alto valore aggiunto.

Matrici vegetali: da semi di soia, girasole e colza

Qualità prima di tutto: processo produttivo tracciato e certificato

Applicazioni: cioccolato, prodotti da forno dolci e salati, sughi e salse, prodotti surgelati, margarine e ghee, agenti staccanti, dietetici, cibi istantanei e per l’infanzia

L’arancione è il colore che associamo alle nostre lecitine vegetali, ingredienti che fanno la differenza, rendendo ancora più golosi tantissimi prodotti alimentari. I nostri emulsionanti “colorano” di bontà, qualità, sicurezza l’alimentazione di grandi e piccini, con la garanzia di un processo produttivo controllato in tutte le sue fasi. nateeo.it

scopri di più

PROCESSI SICURI PER ALIMENTI PERFETTI

Con gli strumenti di misura di VEGA, i produttori alimentari possono soddisfare sia le esigenze di qualità sia di igiene, semplificando al contempo i processi.

Oggigiorno disponiamo di una varietà di alimenti senza precedenti. Per i consumatori, la qualità affidabile e l’igiene ineccepibile sono requisiti fondamentali. Con la tecnica di misura di VEGA, i produttori possono soddisfare entrambi, semplificando allo stesso tempo

IGIENE FIN NEI MINIMI DETTAGLI

Il sistema di adattatori fornisce dunque la soluzione ad hoc per qualsiasi configurazione dell’installazione.

SENSORI PER LA MISURA DI LIVELLO

La produzione alimentare è considerata altamente sensibile e di conseguenza i suoi processi sono elaborati e impegnativi. Gli standard richiesti nella produzione si ripercuotono anche sui requisiti della tecnica di misura impiegata. I sensori di livello e pressione di VEGA sono pertanto certificati se-

con materiali resistenti alla corrosione e consentono una pulizia efficiente per la rimozione sicura dei microrganismi. Le superfici dei sensori che entrano a contatto con il prodotto soddisfano gli standard di progettazione per usi in ambiente igienico (hygienic design): hanno una rugosità superficiale ottimale inferiore a 0,8 µm e sono disponibili anche con lucidatura elettrochimica. Per quanto possibile i sensori sono privi di guarnizioni. Gli strumenti di misura di VEGA sono inoltre concepiti per gli aspetti più critici dei processi CIP.

VEGAPULS 42: idoneo all’impiego in presenza di rapidi cambiamenti di livello; interconnessione dei dati di processo grazie a IOLink; esercizio esente da manutenzione grazie alla tecnologia radar a 80 GHz; un anello luminoso assicura la leggibilità anche da lontano.

VEGASWING 61: impiegabile universalmente per tutti i liquidi; particolarmente idoneo all’impiego come protezione di troppopieno e contro il funzionamento a secco in serbatoi di stoccaggio dei detergenti grazie alla sicurezza di rilevamento e alla lunga durata utile.

UN ALLACCIAMENTO, MOLTEPLICI POSSIBILITÀ

Sono realizzati esclusivamente

I sensori VEGA sono facilmente integrabili in impianti preesistenti. Questo è reso possibile dagli attacchi standardizzati. Gli adattatori igienici disponibili aumentano la flessibilità e facilitano i processi. Inoltre, sono estremamente robusti e stagni alla diffusione.

VEGAPULS 6X: elevata precisione di misura; elevata focalizzazione; installazioni interne al serbatoio, come gli agitatori, non influenzano la precisione della misura; misura affidabile di prodotti con cattive caratteristiche di riflessione, come i prodotti contenenti olio; sensori per la misura di soglia di livello.

VEGAPOINT: l’attacco universale opzionale per adattatori igienici facilita l’installazione e riduce la tenuta a magazzino; un anello luminoso assicura la leggibilità anche da lontano; sensori per la misura di pressione.

VEGABAR 28: monitoraggio sicuro della pressione di gas, vapori e liquidi fino a 130°C; innovativa cella di misura in ceramica CERTEC®; l’attacco universale opzionale per adattatori igienici facilita l’installazione e riduce la tenuta a magazzino.

SOLUZIONI DIGITALI PER UN MONITORAGGIO SEMPLICE

Non tutti i punti di misura sono liberamente o comodamente accessibili. Per questo i sensori di VEGA dotati di Bluetooth possono essere calibrati comodamente tramite un terminale mobile come smartphone o tablet. L’app VEGA Tools assicura massima semplicità di messa in servizio e configurazione.

SINERGIA TECNOLOGICA E COMMERCIALE FRA COESIA E PWR

Coesia, leader globale in soluzioni industriali e di packaging avanzate, ha acquisito una partecipazione di minoranza in PWR (Packaging with Robots), leader nei sistemi di confezionamento automatico robotizzato per l’industria alimentare. Questa partnership strategica mira a creare nuove opportunità di business facendo leva su sinergie tecnologiche e geografiche. Con PWR, Coesia amplierà il suo portafoglio prodotti per

fornire una linea completa di soluzioni di packaging automatizzate basate su sistemi di visione e robotica, migliorando la produttività dei clienti e la flessibilità in processi produttivi complessi.

PWR serve diversi segmenti come bakery, confectionary, snacks e pet food collaborando con produttori del settore alimentare per sviluppare soluzioni di confezionamento automatiche, ed è specializzata nelle grandi linee multi-robot con sistemi di visione e tecnologia Pick & Place. PWR collaborerà prevalentemente con le aziende di Coesia ACMA, Volpak, R.A. Jones e FlexLink, condividendo conoscenze e competenze, creando un potenziale di espansione nei settori della cura personale e dell’e-commerce.

PWR, con sede a Bellshill (Regno Unito) e una sede operativa a Ede (Paesi Bassi), è tradizionalmente presente soprattutto in Europa e Australia: oggi punta a espandersi in Nord America, facendo leva

CAMBIO GENERAZIONALE ALLA GUIDA DI ICAM

Lo scorso giugno l’assemblea annuale dei soci di ICAM, azienda familiare protagonista nella produzione e commercializzazione di cioccolato e semilavorati del cacao, ha rivisto la composizione del Consiglio di amministrazione, che vede adesso alcuni degli esponenti della terza generazione della famiglia Agostoni inserirsi all’interno dell’organo direttivo per il triennio 2024/2026. Con l’obiettivo di mantenere la connotazione familiare che caratterizza la società, l’assemblea ha nominato come nuovi consiglieri Giovanni, Sara e Luca Agostoni, rappresentanti della terza generazione della famiglia

fondatrice dell’azienda.

A loro si affiancherà Adelio Crippa, che da anni ha sposato i valori dell’azienda come direttore generale e che rivestirà il ruolo di amministratore delegato con poteri di ordinaria e alcuni di straordinaria amministrazione della società. Completano il Consiglio d’amministrazione tre figure esterne riconfermate all’interno del Cda per le loro competenze in materia di economia, giurisprudenza e conoscenza approfondita del mercato del cacao e dell’imprenditoria a livello internazionale.

L’assemblea ha infine proposto Angelo Agostoni, presiden -

sull’esperienza e le infrastrutture di Coesia.

Nelle edizioni delle fiere Fachpack e PPMA che si tengono a settembre, PWR è presente nello stand di Coesia con il suo portafoglio di prodotti tecnologici.

“Siamo entusiasti della partnership con PWR e di lavorare con il suo team. Le competenze di PWR nella robotica e nelle applicazioni del settore alimentare arricchiranno sensibilmente il nostro portafoglio. Insieme, miriamo a fornire una linea completa di soluzioni di packaging innovative e integrate in vari settori”, dichiara Alessandro Parimbelli, Ceo di Coesia.

“La collaborazione con Coesia ci consente di espandere la nostra presenza e impronta sul mercato. Siamo convinti che questa sinergia possa avvantaggiare i nostri clienti, promuovere l’innovazione e migliorare ulteriormente la nostra capacità di integrazione tecnologica”, afferma Peter Mellon, managing director di PWR.

te uscente di ICAM, per il ruolo di presidente onorario.

Un’attribuzione che, oltre ad essere prevista dallo statuto dell’azienda, rappresenta la volontà da parte dei soci di esprimere la gratitudine per il significativo contribuito fornito da Angelo allo sviluppo dell’azienda. Il ruolo di presidente sarà infine affidato a Giovanni Agostoni, membro della terza generazione della famiglia fondatrice, che si è distinto negli anni per l’impegno e la dedizione con cui ha svolto il ruolo di global sales & marketing director. In veste di nuovo presi-

Giovanni Agostoni è il nuovo presidente dell’azienda

dente dell’azienda, a Giovanni è stata conferita la legale rappresentanza, ovvero la rappresentanza sostanziale e processuale della società.

“Il mio obiettivo sarà portare avanti lo straordinario lavoro compiuto fin qui da coloro che mi hanno preceduto”, commenta Giovanni Agostoni. “Penso ad Angelo Agostoni che, insieme a mio padre Plinio, sono stati il motore che ha alimentato la crescita di questa azienda e dei valori di etica e rispetto che la rappresentano”.

La sede di PWR a Bellshill, nel Regno Unito

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SENZA ZUCCHERI AGGIUNTI SENZA LATTOSIO
VEGANO

PARTNERSHIP STRATEGICA FRA ENDRESS+HAUSER E SICK

Mats Gökstorp (a sinistra), presidente del Cda di SICK AG, e Peter Selders, amministratore delegato di Endress+Hauser.

L’azienda tedesca produttrice di sensori SICK e la svizzera Endress+Hauser, specializzata in tecnologie di misura e automazione, hanno concordato una partnership strategica. Endress+Hauser si occuperà della vendita e dell’assistenza a livello mondiale degli analizzatori di processo e dei flussimetri per gas di SICK, mentre per la produzione e l’ulteriore sviluppo verrà costituita una joint venture.

L’obiettivo della partnership è fornire ai clienti un supporto ancora migliore per aumentare l’efficienza e la sostenibilità.

SICK e Endress+Hauser hanno firmato un memorandum d’intesa

congiunto per una partnership strategica nell’ottobre 2023. Da allora, il progetto è stato esaminato e sono stati elaborati i piani per l’attuazione della cooperazione. Dopo l’approvazione da parte dei rispettivi organi di controllo, i rappresentanti di entrambe le società hanno ora firmato un accordo specifico.

Endress+Hauser, che ha circa 800 dipendenti specializzati nelle vendite e nell’assistenza in 42 Paesi, si occuperà delle vendite e dell’assistenza tecnica per l’analisi di processo e la tecnologia di misura della portata di gas.

I clienti potranno beneficiare di un maggior numero di prodotti da un’unica fonte. La rete di vendita globale di Endress+Hauser consentirà di acquisire altri clienti, di raggiungere altri settori e di sviluppare nuove applicazioni.

A partire dal 2025, la produzione e l’ulteriore sviluppo di analizzatori di processo e flussometri per gas saranno di competenza di una joint venture in cui ciascun partner deterrà una quota del 50%. La joint venture impiegherà circa 730 persone in diverse sedi in Germania. La joint venture lavorerà a stretto contatto con i centri di competenza di Endress+Hauser per portare avanti le innovazioni di prodotto in modo efficiente.

Le offerte delle due aziende nel campo della tecnologia di processo si completano.

“Questa partnership strategica apre opportunità di crescita e sviluppo per SICK e Endress+Hauser. Abbiamo intrapreso questa strada perché collaborando e facendo rete possiamo ottenere insieme, in un tempo ragionevole, più di quanto una delle due parti potrebbe fare da sola, a beneficio dei nostri clienti, dei nostri dipendenti e di entrambe le aziende”, ha dichiarato Peter Selders, amministratore delegato del Gruppo Endress+Hauser.

“Attendiamo con ansia questa partnership strategica e di plasmare insieme il futuro dell’automazione di processo”, ha dichiarato Mats Gökstorp, presidente del Consiglio di amministrazione di SICK.

Entrambe le aziende considerano la trasformazione sostenibile come un’opportunità commerciale. Insieme, vogliono fornire un supporto ancora migliore ai clienti in aree importanti come l’efficienza energetica e delle risorse, la protezione del clima e dell’ambiente e l’assistenza alla decarbonizzazione dei loro processi produttivi. SICK ed Endress+Hauser hanno collaborato spesso su commesse e progetti.

ATLAS COPCO ACQUISISCE L’ITALIANA EASY FILTRATION

Easy Filtration Srl, azienda italiana che distribuisce filtri di processo e servizi per la filtrazione di aria, gas e liquidi di processo, entra a far parte di Atlas Copco Group.

Easy Filtration è un’ azienda con sede a Milano, fondata nel 2013, specializzata nella progettazione di sistemi e servizi di filtrazione per aria, gas e liquidi di processo. Fra i suoi principali clienti si annoverano industrie

dei settori alimentare e chimico-farmaceutico, oltre che imprese per il trattamento delle acque.

“Questa acquisizione amplierà le possibilità di soddisfare le esigenze dei nostri clienti in Italia, sia per quanto riguarda i filtri che i servizi ad essi associati “, ha affermato Philippe Ernens, presidente della business area Compressor Technique. Con questa operazione, che si

concluderà nei prossimi mesi, Atlas Copco Group amplierà il suo portafoglio d’offerta, proponendo sacchi filtranti, cartucce e contenitori per la filtrazione di liquidi e gas destinati alle linee di produzione delle aziende.

Il business entrerà a far parte della divisione Medical Gas Solutions all’interno della business area Compressor Technique.

PATTO PER VALORIZZARE IL POMODORO DA INDUSTRIA

Coldiretti, Filiera Italia e l’Associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali (Anicav), associazione di rappresentanza dell’industria italiana di trasformazione del pomodoro del sistema Confindustria, hanno firmato un accordo di collaborazione per la valorizzazione e la tutela della filiera italiana del pomodoro da industria. Tra i più rilevanti comparti dell’agroalimentare italiano, sia in termini di fatturato (oltre 5 miliardi di euro nel 2023) che di quantità prodotte (5,4 milioni di tonnellate nel 2023), grazie alla sua forte vocazione all’export, cui è destinato il 60% delle produzioni per una quota di circa 3 miliardi di euro, la filiera è riconosciuta nel mondo come uno dei simboli del Made in Italy e riveste un ruolo strategico nell’economia nazionale. L’Italia è leader mondiale nella produzione e nell’esportazione di derivati del pomodoro destinati direttamente al consumatore finale.

“Insieme ad Anicav vogliamo promuovere un modello di filiera più equo e trasparente”, dichiara il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini. “Per questo chiediamo all’Europa un passo in avanti

sull’origine in etichetta e di applicare il principio di reciprocità, combattendo lo sfruttamento ovunque in Italia così come nei prodotti importati. Collaboriamo in modo proficuo con le industrie che, come noi, vogliono dare valore al pomodoro 100% italiano”.

“Questa importante intesa – dichiara Marco Serafini, presidente di Anicav – vuole accendere i riflettori su una delle più importanti filiere italiane dell’agroindustria. Il Documento si inserisce in un quadro di alleanze tra parte agricola e industria indispensabile per promuovere lo sviluppo della filiera del pomodoro e dei suoi derivati”.

“L’intesa tra le nostre organizzazioni – afferma Giovanni De Angelis, direttore generale di Anicav – si propone di valorizzare e rafforzare il pomodoro italiano sia all’estero che sul mercato interno, anche attraverso il sostegno congiunto al riconoscimento del Pomodoro Pelato di Napoli, garantendo ai consumatori che le nostre produzioni sono di qualità e 100% italiane con l’impegno a contrastare i pur limitati casi di frode”.

“Oggi realizziamo concretamente un vero patto di filiera esclusivo

tra la produzione agricola nazionale e le imprese di trasformazione italiane, in una delle filiere più importanti del Paese”, dichiara l’amministratore delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia. “Insieme incentiveremo contratti a lungo termine, equi e trasparenti, in cui tutte le parti si impegneranno a generare e condividere equamente il massimo valore aggiunto. Lavoreremo sull’indicazione di origine in etichetta, rendendola obbligatoria in tutta Europa, e combatteremo senza compromessi l’Italian Sounding. Insieme investiremo in ricerca, innovazione e promozione, offrendo una risposta di sistema vera e unitaria per il rilancio di uno dei prodotti cardine della dieta mediterranea”.

UNAITALIA: “TAVOLO DI FILIERA, UN PASSO STRATEGICO PER L’AVICOLO”

Il presidente Antonio Forlini

“L’istituzione di un tavolo di filiera per il settore avicolo è un passo strategico per costruire soluzioni e percorsi per il futuro di un comparto di eccellenza della zootecnia italiana come quello che rappresentiamo”, dichiara Antonio Forlini, presidente di Unaitalia, associazione di rappresentanza del settore avicolo, a seguito di una riunione tenutasi al Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, presieduta dal Sottosegretario Patrizio La Pietra, durante la quale è stata annunciata l’intenzione di voler formalmente istituire il Tavolo di filiera avicolo.

Il presidente di Anicav

Marco Serafini (a sinistra) e il direttore generale Giovanni De Angelis

“Ringraziamo il Sottosegretario La Pietra per aver voluto dar impulso all’iniziativa e apprezziamo la volontà di un sempre maggiore coordinamento anche con il Ministero della Salute che sarà parte del tavolo”, continua Forlini. “Lavoreremo con impegno per definire le priorità e contribuire a migliorare le prospettive delle imprese e di tutti gli operatori della filiera che ogni giorno lavorano per far arrivare sulle tavole degli italiani prodotti di qualità, di alto valore proteico ed essenziali per una dieta equilibrata e accessibile a tutti”.

Scarsa reddittività, aumento dei costi e peste suina africana rendono incerto il futuro del settore. Il neopresidente di Assica Beretta: “Stiamo uniti per fare apprezzare il reale valore delle nostre produzioni”.

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SALUMI: LE OMBRE DI PSA E COSTI, MA L’EXPORT RESISTE

Durante l’assemblea annuale di Assica (Associazione industriali delle carni e dei salumi aderente a Confindustria), che si è svolta a Bologna lo scorso giugno, sono stati presentati i dati economici del settore per l’anno 2023: anno con una contenuta crescita dello 0,7% in quantità nella produzione dei salumi, dopo la flessione registrata nel 2022, attestandosi a 1,151 milioni di tonnellate da 1,143 dell’anno precedente 2022.

In crescita del 7,2% il valore della produzione, salito a circa 9.168 milioni di euro da 8.553 milioni del 2022, spinto dall’alta inflazione e dagli ingenti aumenti dei costi aziendali, in particolare della materia prima carne.

L’insieme delle produzioni del settore (comprese le lavorazioni dei grassi e delle carni bovine in scatola) ha presentato un fatturato di 9.498 milioni di euro, superiore (+6,6%) a quello del 2022 (8.907 milioni di euro).

“Il settore, non ancora ripresosi dai forti rincari delle com-

modity agricole e dagli alti prezzi dell’energia che avevano caratterizzato gran parte del 2022, nel 2023 ha dovuto affrontare i forti aumenti della materia prima, sia nazionale sia estera, e la diffusione della PSA sul territorio nazionale”, ha affermato il presidente Lorenzo Beretta. “Purtroppo, l’aumento dei casi riscontrati nel nostro Paese durante il 2023 non solo ha pesato sull’export verso i Paesi Terzi, causando ulteriori chiusure e forti limitazioni adottate da alcuni Stati extra UE, ma ha anche ostacolato la ripresa della produzione suinicola nazionale, comprimendo l’offerta di carne disponibile e spingendo verso l’alto i prezzi. I prezzi della materia prima, infatti, sono rimasti molto alti, e per alcuni tagli si sono raggiunti i valori più elevati mai registrati nella storia del nostro settore. E questo per tutto il 2023, a causa della bassa offerta di carni suine in Italia e in Europa. In conseguenza di ciò, oltre ad altri aumenti quali ad esempio i tassi di interesse, sono fortemente au-

Foto Prosciutto San Daniele

mentati i costi di produzione, nonostante il ridimensionamento della bolletta energetica”.

CRESCONO ANCORA LE ESPORTAZIONI

Ciononostante, il 2023 ha registrato anche un’importante crescita nell’export dei salumi italiani. Secondo i dati rilasciati da ISTAT, le spedizioni dei salumi italiani sono salite a quota 206.859 ton (+6,2%), raggiungendo l’importante traguardo dei 2.157,6 milioni di euro (+8,7%). Nel corso del 2023 hanno mostrato una crescita

anche le importazioni di salumi, salite a 49.922 ton (+8,8%) per un valore di 296,3 milioni di euro (+16,4%). Il saldo commerciale del settore è così salito a quota 1.861 milioni di euro, in aumento (+7,6%) rispetto al 2022. Le esportazioni del comparto, in termini di fatturato, hanno mostrato un passo più veloce sia rispetto a quello dell’in dustria alimentare (+6,6%) sia, soprattutto, a quello generale del Paese (+0,1%).

“In un contesto caratterizzato da un elevato grado di incertezza e da oggettive difficoltà burocratiche, il settore ha dato grande prova di resilienza, cercando nuovi mercati di sbocco e adeguando le produzioni alle necessarie procedure imposte dai Paesi che hanno subordinato la possibilità di importare i salumi italiani a specifiche condizioni. Grande rispetto e grande plauso vanno dati a tutte le aziende che nonostante queste ulteriori difficoltà hanno continuato ad ottenere successi e traguardi nei diversi mercati esteri e hanno permesso di ottenere questi risultati. Un grande lavoro, questo, che è proseguito con successo anche nel primo trimestre del 2024, ma che rischia di essere vanificato dall’avanzamento della PSA. Il ritrovamento di un cinghiale infetto nei territori delle colli-

Foto Consorzio
Salumi Piacentini
Dop
“PSA, serve un nuovo approccio per evitare gravi

ripercussioni”

L’assemblea di Assica ha eletto all’unanimità Lorenzo Beretta come nuovo presidente. Beretta, già più volte vicepresidente dell’associazione, raccoglie il testimone da Francesco Pizzagalli.

“Vorrei ringraziare tutti i nostri associati per la fiducia accordatami e i presidenti che mi hanno preceduto: Francesco Pizzagalli, in primis, Pietro D’Angeli e Ruggero Lenti, per citare solo gli ultimi. L’attuale contesto economico-sociale italiano ed internazionale in cui il nostro settore si sta muovendo richiede il massimo impegno ed il coinvolgimento di tutte le aziende, impegno che proprio all’interno di Assica può dare i frutti ed i risultati maggiori. Oggi più che mai abbiamo bisogno di avere una voce comune, unica e forte, per poter avere dalle istituzioni risposte, certezze, interventi tempestivi di sostegno e, naturalmente, programmi definiti per il futuro”, ha affermato Beretta.

Tanti i temi caldi sui quali il neopresidente si dovrà confrontare e sui quali il settore è chia-

ne non lontane da Parma a fine aprile, infatti, ha fatto scattare enormi limitazioni all’export verso Canada ed USA, Paesi extra UE di grandi dimensioni, dove stavamo registrando le migliori performance di crescita degli ultimi anni per i prodotti a breve stagionatura”, ha proseguito il presidente Beretta.

Nel complesso del 2023, la disponibilità totale al consumo nazionale di salumi è stata di 996,5 mila ton (+0,2%). Il consumo apparente procapite si è attestato intorno ai 16,7 kg, in linea con il 2022 (+0,2%).

Considerando l’insieme dei salumi e delle carni suine fresche, il consumo apparente pro-capite è sceso a 28,1 kg (-1,2%), penalizzato dalla flessione dei consumi di carne suina fresca (-3,3% per 11,3 kg).

“Per quanto riguarda i consumi interni, le famiglie italiane hanno dovuto fare i conti con un calo del po-

mato a rispondere: il forte incremento dei costi industriali e della materia prima (nazionale ed estera) – che perdurano dal 2022 – e la PSA (peste suina africana), problematica iniziata a gennaio 2022, che non accenna ad essere risolta, con gravissime ripercussioni sull’export dei nostri prodotti verso i Paesi terzi. “La lotta alla PSA necessita un fondamentale cambiamento nell’approccio, visti i risultati insufficienti ottenuti fino ad ora”, ha proseguito Beretta.“Servono ingenti risorse, stanziamenti e programmi concreti; chiediamo certezze operative, non proclami. È impensabile che, dopo tanti anni di investimenti e impegni per lo sviluppo dei mercati esteri, da parte di tutti gli attori della filiera, aziende ed istituzioni in primis, siamo costretti ad osservare inermi alla perdita di interi mercati in Paesi asiatici e centro e nord-americani, che amano i nostri salumi e ne apprezzano la grande qualità”.

I costi industriali crescenti, la perdita del potere di acquisto di buona parte delle famiglie italia-

ne hanno portato i consumatori a rivolgersi a categorie di prodotti più economici. “Dobbiamo avere la forza di essere uniti per permettere ai consumatori di apprezzare il reale valore delle nostre produzioni: non dobbiamo essere noi stessi ad avallare fenomeni speculativi al ribasso”, ha concluso il presidente.

tere d’acquisto, eroso dall’aumento dei prezzi, soprattutto di energia e generi alimentari, e dalla crescita del costo del denaro. Per far fronte quindi alla minor disponibilità di spesa, i consumatori sono stati particolarmente attenti al risparmio, modificando tipologia di prodotti comprati e canali di acquisto e prestando attenzione anche allo spreco. Purtroppo, il 2024 si è aperto con un calo dei consumi in quantità e con un modesto incremento a valore, segno evidente che l’attuale situazione di alti costi non è sostenibile né per le imprese, né per i consumatori”, ha concluso Beretta.

Con riferimento alle singole categorie di prodotti per il 2023, i consumi apparenti dei prosciutti crudi stagionati sono scesi a 212.300 ton (-3,4%); quelli di prosciutto cotto sono saliti a quota 278.300 ton (+0,8%). Sono risultati in aumento

anche i consumi di salame, attestatisi a 85.500 ton (+0,8%), mentre sono risultati in calo quelli di mortadella e wurstel (-1,7% per 198.700 ton) penalizzati dal forte calo dei wurstel. La mortadella, infatti, ha registrato un aumento della disponibilità al consumo di circa il 2%.

Hanno evidenziato un ridimensionamento anche i consumi di bresaola scesi a 23.500 ton dalle 24.000 dell’anno precedente (-2,0%), mentre sono aumentati quelli degli “altri salumi”, attestatisi a 198.100 ton (+5,8%).

La struttura dei consumi interni ha così visto al primo posto sempre il prosciutto cotto, con una quota pari al 27,9% del totale dei salumi, seguito dal prosciutto crudo al 21,3%, da mortadella/wurstel al 19,9%, dal salame all’8,6% e dalla bresaola al 2,4. Chiudono gli altri salumi al 19,9%.

Il presidente di Assica Lorenzo Beretta

CRISTIANO LUDOVICI NUOVO PRESIDENTE DI ISIT

Cristiano Ludovici è il nuovo presidente dell’Istituto salumi italiani tutelati, l’Associazione dei consorzi dei salumi DOP e IGP, per il triennio 2024-2027, in rappresentanza di 19 consorzi di tutela e di 23 prodotti tutelati.

Ludovici, amministratore delegato del Gruppo Alimentare Valtiberino, raccoglie il testimone da Lorenzo Beretta (F.lli Beretta Spa), alla guida di Isit per due

MORTADELLA

BOLOGNA IGP:

Nei primi sei mesi del 2024 sono stati prodotti 19 milioni di kg di Mortadella Bologna IGP e venduti quasi 16 milioni di kg. Rispetto allo stesso periodo del 2023 la produzione è cresciuta dello 0,6% e le vendite del 2,2% (dati forniti dall’organismo di controllo IFCQ certificazioni). L’affettato in vaschetta conferma il suo trend di crescita, con un aumento del 7,0%, a riprova del gradimento della comodità del formato da parte del consumatore finale.

Sul fronte export, che rappresenta il 22% circa delle vendite totali, si segnala una crescita di ben l’8,7% che vede Francia e Germania ai primi due posti come mercati di destinazione, con quote rispettivamente del 29,8% e 23,6%, con la Francia che registra anche il maggior incremento percentuale pari a + 4,6%, seguita da Spagna + 7,6% e Germania + 2,1%.

“Considerato il quadro congiun -

mandati e ora nominato nuovo presidente dell’Associazione industriali delle carni e dei salumi (Assica). La nomina all’unanimità di Ludovici, che fino ad oggi ha ricoperto la carica di vicepresidente, premia e assicura la continuità strategica e politica dell’operato dell’Istituto sia per quanto concerne la rappresentanza istituzionale, sia nel coordinamento interno dei Consorziati.

“Raccolgo con determinazione e riconoscenza il testimone dal Presidente uscente Lorenzo Beretta, poiché da sempre considero Isit il luogo deputato ad aggregare i consorzi di tutela con l’obiettivo di far crescere i nostri salumi DOP e IGP, sempre più asset strategico dell’agroalimentare di qualità”, afferma Cristiano Ludovici. “Riporrò particolare attenzione al ruolo di Isit nel favorire una ancora maggiore vicinanza dei consorzi ai propri territori, perché l’Indicazione

Geografica nasce e si rafforza grazie a quel legame indissolubile che unisce prodotto, qualità e territorio d’origine: sulla base di questa consapevolezza i consorzi possono contribuire, anche con il nuovo regolamento IG, alla crescita del tessuto economico e sociale delle economie locali”.

“Altro importante obiettivo – conclude il neopresidente – sarà quello di rafforzare l’operato dell’Istituto, incrementando i servizi a favore dei consorzi e fornendo strumenti strategici comuni per la valorizzazione delle produzioni. Ciò in continuità con la strada segnata dal presidente Beretta, alla luce della quale deve essere letta, da ultimo, la nomina come nuovo direttore di Isit dell’avvocato Cristiano Costantino Loddo, nel segno di un’intensificazione delle sinergie fra i consorzi nonché di un costante coordinamento con Assica e IVSI”.

IN CRESCITA VENDITE ED EXPORT

turale che registra una crescita rallentata, stando all’ultimo Bollettino Economico di Bankitalia, possiamo ritenerci soddisfatti dei dati raggiunti nel primo semestre di quest’anno dove registriamo, in ogni caso, valori in aumento, trainati dall’export e, sul mercato interno, dai tranci e dall’affettato”, afferma Guido Veroni, presidente del Consorzio italiano tutela Mortadella Bologna.

In Italia, la GDO si conferma il principale canale di vendita con una quota del 55,4%, seguita dal normal trade col 27,3% e dal discount col 17,3%.

La comunicazione dei dati di produzione e vendita è un’iniziativa che rientra nel programma di “DELI M.E.A.T. Delicious Moments European Authentic Taste”, il progetto promozionale e informativo che unisce tre consorzi agroalimentari per la tutela dei salumi DOP e IGP, cofinanziato dall’Unione Europea e

rivolto al mercato italiano e francese. La campagna prevede la promozione delle seguenti eccellenze alimentari: Mortadella Bologna IGP, Salamini Italiani alla Cacciatora DOP, Zampone Modena IGP e Cotechino Modena IGP, con l’obiettivo di contribuire ad aumentarne il livello di conoscenza, riconoscimento, competitività, consumo consapevole in Italia e in Francia.

SCHENCK PROCESS FPM CAMBIA NOME IN COPERION

Lo scorso agosto l’ex gruppo di aziende Schenck Process Food and Performance Materials (FPM) ha ufficialmente cambiato nome in Coperion. La transizione segue l’acquisizione da parte di Hillenbrand, la società madre di Coperion, avvenuta a settembre 2023.

Le aziende integrate in Coperion uniscono le forze di diversi leader di settori di processo sotto un unico marchio, offrendo ai produttori un portafoglio più ampio di soluzioni, tecnologie e servizi nei mercati dell’alimentazione, della salute e della nutrizione, come la panificazione, il dolciario, il cibo per animali domestici, i prodotti farmaceutici e cosmetici, oltre alle industrie dei polimeri/materiali performanti come la plastica, il riciclaggio della plastica, la chimica, le batterie e i minerali.

Coperion riunisce marchi di punta sotto un unico tetto, tra cui ora quelli precedentemente appartenenti a Schenck Process (FPM): Raymond Bartlett Snow, Stock, Baker Perkins, Kemutec e Mucon. Ciò consente a Coperion di offrire soluzioni ai clienti in modo più efficiente, con un team ancora più ampio di esperti di processo. I clienti continueranno a ricevere assistenza e supporto pratici, con accesso ai centri di test e innovazione in tutto il mondo.

“I nostri dipendenti sono motivati dalle possibilità offerte dalla nuova Coperion e dall’impatto positivo che crediamo la sua espansione stia già avendo sulla nostra azienda e sui nostri clienti”, ha dichiarato Matthew Craig, direttore generale di FPM.

“Riunire tutte le tecnologie sotto

il nome Coperion segnala un’integrazione più profonda, che ci rende ancora più attrezzati per offrire le soluzioni, le tecnologie e i servizi di alta qualità per cui siamo sempre stati conosciuti”.

“Abbiamo preso la decisione strategica di poteziare le nostre capacità”, ha detto Ulrich Bartel, presidente di Coperion. “Lo abbiamo fatto unendo persone e tecnologie che i clienti conoscono e di cui si fidano, creando un portafoglio più ampio che risponde a ogni fase del processo e rafforza i nostri oltre 140 anni di comprovate prestazioni e leadership”.

La migrazione dell’ex Schenck Process FPM è iniziata a maggio 2023, quando si è separata dal gruppo tedesco Schenck Process, da allora ribattezzato Qlar in un processo parallelo ma non correlato.

FORMAGGI DOP ITALIANI LEADER NEGLI USA

Corre l’export dei nostri formaggi DOP verso gli USA: con oltre 30mila tonnellate esportate nel 2023 (+3% sul 2022), i prodotti caseari a indicazione geografica certificata hanno messo a segno un +7% a valore per un fatturato pari a 390 milioni di euro, trainati da Grana Padano, Parmigiano Reggiano e pecorini. Dati che attestano l’importanza dei formaggi DOP e IGP sull’export caseario nazionale verso gli Stati Uniti, rispetto al quale rappresentano quasi l’80% dei volumi e il 90% del valore. Nei primi tre mesi 2024 si registrano nuovi importanti

incrementi: Grana Padano, Parmigiano Reggiano crescono a volume del 28% mentre il Pecorino Romano di oltre il 20%.

A dare i numeri è stata Afidop, Associazione formaggi italiani DOP e IGP, alla vigilia del Summer Fancy Food del giugno scorso a New York, dove l’associazione era presente con vari consorzi di tutela per promuovere i propri formaggi negli USA, dove l’Italia detiene il primato mondiale per l’export caseario.

Per Antonio Auricchio, presidente di Afidop “quello a stelle e strisce è

un mercato dinamico che assorbe quasi il 12% delle esportazioni complessive di formaggi DOP e IGP italiani. Un mercato strategico su cui però occorre continuare a lavorare per combattere l’italian sounding, facendo più cultura sui prodotti made in Italy. I formaggi sono il prodotto italiano più utilizzato nei ristoranti esteri (94,7%) dopo il vino, seguiti da olio e pasta e infine i salumi”. Le linee guida messe a punto da Afidop in collaborazione con Fipe puntano anche a contrastare il falso Made in Italy dell’italian sounding, che genera un giro d’affari stimato in oltre 90 miliardi di euro (dati Ismea-Masaf). I formaggi certificati sono tra le vittime preferite di questo fenomeno.

ANTARES VISION GROUP PUBBLICA IL TERZO BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ

Antares Vision Group, multinazionale italiana specializzata nella tracciabilità e nel controllo qualità, che garantisce la trasparenza di prodotti e filiere attraverso la gestione integrata dei dati, ha pubblicato il suo terzo Bilancio di Sostenibilità (Dichiarazione consolidata non finanziaria ai sensi del D.Lgs. n. 254/2016) relativo all’anno 2023, indicando valori, obiettivi, impatti e risultati dell’attività del Gruppo, basati sugli indicatori stabiliti dal Global Reporting Initiative. Redatta al termine di un periodo di significative trasformazioni, la Dichiarazione non finanziaria dimostra come Antares Vision Group abbia integrato progressivamente le tematiche ESG (Environmental, Social and Governance) in tutte le sue attività. Questo include politiche a favore delle persone, iniziative per la sostenibilità ambientale, nuove politiche di diversità, equità e inclusione (DEI), e il coinvolgimento attivo

di personale, collaboratori e partner della catena di valore.

“Le tematiche di sostenibilità sono parte fondante del DNA aziendale da sempre, ben prima che l’attenzione di mercati finanziari e opinione pubblica divenisse sensibile come oggi”, spiega il presidente di Antares Vision Group, Emidio Zorzella. “Nella nostra esperienza, questo approccio si è sempre rivelato fondamentale non solo nella sua accezione più ‘umanistica’ di attenzione all’ambiente e alle persone, ma soprattutto nella sua capacità di sostenere il business sul lungo periodo. Parlare di sostenibilità non è più sufficiente se non c’è il supporto dei dati. La tecnologia è al servizio e abilita una maggiore trasparenza e sostenibilità di un prodotto e della filiera”. Il modello di business di Antares Vision Group, centrato sui fattori ESG, è progettato per generare un impatto positivo, riducendo l’impronta carbonica di ogni unità di

prodotto lungo tutto il suo ciclo di vita. Questo grazie all’assegnazione di un’identità digitale unica a ciascun prodotto tramite un codice seriale, che ne permette la tracciabilità lun go tutta la filiera fino al consumatore finale. Questa trasparenza non solo garantisce la sostenibilità e la sicu rezza dei prodotti, ma porta anche vantaggi concreti a varie parti inte ressate: dalle Autorità Governative ai produttori, fino ai consumatori finali, che beneficiano di maggiore sicurez za e qualità del prodotto. Altro esempio è la strategia “From Farm to Fork” che grazie alla raccolta e l’integrazione di dati e informazioni contribuisce alla costruzione di una filiera “di qualità”, sicura e sosteni bile e accessibile. Attraverso un’eti chetta intelligente, infatti, veicola le informazioni dell’identità digitale per garantire l’integrità e l’autenticità del prodotto durante il suo ciclo di vita, accelerando così la transizione verso un sistema alimentare sostenibile.

CON VALCOM E SPRIANO, TERRANOVA FA LA STORIA DELLA STRUMENTAZIONE ITALIANA

Dall’alto: trasmettitori digitali serie

T7 di Valcom e trasmettitori di pressione differenziale serie

SST57B di Spriano

Il 2024 è un anno speciale per Terranova, che festeggia gli anniversari dei propri marchi Valcom e Spriano, rispettivamente 50 e 100 anni.

Nel corso del suo mezzo secolo di attività, Valcom ha elaborato soluzioni, componenti e prodotti pronti all’utilizzo sugli impianti industriali.

Una storia iniziata nel periodo in cui quasi tutti i trasmettitori, regolatori e registratori delle principali variabili di processo erano di tipo pneumatico. Valcom ha approfondito la conoscenza e migliorato la produzione di trasmettitori di livello, pressione, temperatura, densità, consistenza ecc., che da pneumatici sono prima stati affiancati da quelli elettronici analogici e poi da quelli elettronici digitali, per approfondire e sviluppare le parti meccaniche, rendendoli sempre meglio adeguati alle più estreme condizioni di processo. E infine ha migliorato e realizzato i sistemi interni di produzione, condizionato le varie parti e messo a punto un razionale processo di assemblaggio. Spriano, invece, nata nel 1923, ha iniziato la propria avventura pionieristica producendo manometri e termometri. Nel 1936 introduceva, unica in Italia, il primo regolatore pneumatico con unità modulante, contribuendo al progresso tecnico nel settore dell’automazione e

controllo per le industrie alimentari, della gomma e delle aziende petrolchimiche. Nel 1970, Spriano, progettava e realizzava una nuova linea completa di valvole di regolazione a marchio Mec-Rela, fornendo così soluzioni complete per l’automazione industriale. Nei primi anni ‘80 l’azienda ampliava le proprie competenze e avviava la produzione della strumentazione elettronica di misura, sviluppando una linea completa di strumenti analogici a due fili. Qualche anno dopo, utilizzando l’allora innovativa tecnologia a microprocessore, realizzava i primi strumenti elettronici con capacità di trasmissione e regolazione integrata fornendo così all’automazione industriale nuovi strumenti di controllo dei processi. Il progresso tecnologico rappresenta tutt’oggi il punto di forza dei due marchi di Terranova, a cui si aggiunge Tecnomatic, per un’offerta completa e made in Italy nel settore della strumentazione.

BAULI SI REINVENTA E PUNTA AL MILIARDO ENTRO IL 2030

Il Gruppo Bauli intraprende una nuova fase del proprio percorso di crescita e mira a raggiungere l’ambizioso obiettivo di 1 miliardo di fatturato entro il 2030, attraverso una strategia basata su tre direttrici: la diversificazione e l’innovazione delle categorie di prodotto, dei canali di vendita e il rafforzamento della presenza nei mercati esteri chiave. Per far fronte alle sfide del mercato bakery, caratterizzato da frammentazione e polarizzazione dei prezzi, il Gruppo Bauli, con un investimento nel biennio 2024-25 di circa 82 milioni di euro, lancia la nuova brand architecture. Al centro di questa rivoluzione i due brand iconici del Gruppo, Bauli e Motta, che saranno oggetto di una profonda trasformazione e di un riposizionamento.

Bauli, forte di un alto livello di awareness e apprezzamento da parte dei consumatori, diventerà la “capogruppo”, ottimizzando la propria offerta e andando a includere anche alcuni prodotti iconici come Buondì e Girella. Il Dna del marchio sarà ricostruito attorno al concetto del lievito madre, un ingrediente che l’azienda custodisce da più di 100 anni

e che è alla base di tutti i suoi prodotti. Motta subirà un vero e proprio riposizionamento: con la sua expertise pasticcera su alcuni dei prodotti più noti in Italia, a partire dal Panettone di Milano, diventerà il brand premium del Gruppo.

“Crediamo che attraverso la differenziazione e la creazione di valore per il consumatore, ci sia ancora spazio per crescere sia in Italia che all’estero. Forti della nostra expertise centenaria nel mondo del bakery, guardiamo con entusiasmo agli obiettivi futuri, facendo dell’innovazione a 360° la nostra principale leva strategica per raggiungere nuovi target di consumatori”, spiega Fabio Di Giammarco, amministratore delegato del Gruppo Bauli.

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FI EUROPE PUNTA ALLA MIGLIORE EDIZIONE DI SEMPRE

Attesi oltre 25.000 visitatori da tutto il mondo a Francoforte per l’evento che presenterà i più innovativi ingredienti alimentari e per le bevande. Focus su salute, sostenibilità e cibo per animali domestici.

Fi Europe sta preparando un’edizione da record. Dal 19 al 21 novembre 2024, Messe Frankfurt ospiterà l’evento globale di punta per gli ingredienti alimentari e delle bevande. Più di 1.500 espositori e un programma di presentazioni di esperti metteranno in mostra l’innovazione, condivideranno approfondimenti e favoriranno relazioni commerciali. Sono attesi oltre 25.000 visitatori provenienti da 135 paesi, e tra gli espositori ci saranno ABF Ingredients Group, Azelis, Brenntag Holding GmbH, Cargill, Fonterra e Prinova.

L’area principale ospiterà espositori da tutto lo spettro degli ingredienti alimentari e per le bevande,

compreso, per la prima volta, uno spazio dedicato ai fornitori di cibo per animali domestici, dove i visitatori potranno esplorare i più recenti ingredienti e le tecnologie per la nutrizione degli animali. L’area degli ingredienti salutistici è dedicata ai prodotti per alimenti e bevande funzionali con comprovati benefici per la salute. E l’area ampliata “Tecnologie e soluzioni per la produzione alimentare” è un contesto esclusivo per coloro che cercano modi pratici e innovativi di ottimizzare la catena di approvvigionamento.

UN VIVACE PROGRAMMA DI PRESENTAZIONI

FI Europe ha una solida storia di facilitazione di partnership commerciali. I pass per i visitatori includono l’accesso gratuito all’Innovation Hub, che si svolgerà durante tutta la fiera con un vivace programma di presentazioni e dibattiti su una vasta gamma di contenuti. L’accesso gratuito alla conferenza di FI Europe di due giorni (19-20 novembre) è incluso in tutti i pass. Nel corso delle varie sessioni guidate da esperti, i relatori si concentreranno sulle soluzioni dedicate alle sfide attuali dell’industria e sulle opportunità per la ricerca e lo sviluppo. “Siamo entusiasti di tornare a Francoforte per FI Europe 2024”, afferma Yannick Verry, direttore del brand Food Ingredients Europe & Americas. “L’evento è in continua evoluzione insieme alle esigenze dell’industria degli ingredienti alimentari e per le bevande, e stiamo costantemente cercando nuovi modi per offrire una piattaforma più grande e migliore al fine di far connettere espositori e visitatori. Quest’anno abbiamo alcune grandi novità che si affiancano alle nostre iniziative già collaudate”. Approfondimenti esclusivi saranno

condivisi al The Future of Nutrition Summit. Questo evento speciale si terrà presso il Mövenpick Hotel Frankfurt City il 18 novembre, il giorno prima dell’apertura di FI Europe. I partecipanti potranno accedere al summit con un pass per i delegati e ascolteranno leader e visionari dell’industria che terranno presentazioni e animeranno dibattiti sulle tendenze future e gli sviluppi nel campo della salute e della nutrizione. Gli argomenti trattati includeranno il cibo come medicina e il rapporto fra cibo, intelligenza artificiale e sostenibilità. Quest’ultima sarà un tema chiave che attraverserà tutta FI Europe 2024. “Attraverso le caratteristiche e i contenuti di FI Europe, metteremo in evidenza approvvigionamenti sostenibili, trasparenza, conformità normativa e altro ancora”, dice Yannick Verry.

UNA PIATTAFORMA PER PROGRAMMARE GLI INCONTRI

Con il matchmaking basato sui dati e la colazione di networking per le donne, FI Europe offre grandi opportunità di relazione e scambio. Per aiutare i partecipanti a pianificare le loro giornate, prenotare incontri e ottimizzare il loro tempo, è già disponibile online la piattaforma eventi di FI Europe. “I visitatori e gli espositori possono accedere alla piattaforma eventi in qualsiasi momento”, aggiunge Verry. “Possono esplorare prodotti e fornitori e utilizzare il nostro strumento di matchmaking basato sull’intelligenza artificiale per connettersi con potenziali partner commerciali. L’abbiamo progettata per rendere più facile la pianificazione per tutti prima dell’evento e non vediamo l’ora che la nostra comunità degli operatori di ingredienti alimentari e per le bevande possa sperimentarla di persona”.

L’agenda

Fachpack

24-26 settembre 2024

Norimberga, Germania www.fachpack.de

Food Contact Compliance 24-26 settembre 2024

Baveno (VB) www.packagingmeeting.it/ shop/food-contact-compliance

Foodtech

1-3 ottobre 2024

Herning, Danimarca uk.foodtech.dk

mcTER Expo 16-17 ottobre 2024 Verona www.mcter.com/expo2024

Save Verona 16-17 ottobre 2024

Verona www.exposave.com/verona/ evento.asp

Italian Machine Vision Forum 17 ottobre 2024

Alzano Lombardo (BG) machinevisionforum.it

Sial

19-23 ottobre 2024

Parigi, Francia www.event.sialparis.com/2024/en

Salon du Chocolat

30 ottobre – 3 novembre 2024

Parigi, Francia www.salon-du-chocolat.com

Pack Expo

3-6 novembre 2024 Chicago, Usa www.packexpointernational. com

All4Pack Emballage Paris

4-7 novembre 2024

Parigi, Francia www.all4pack.com/en

Gulfood Manufacturing 5-7 novembre 2024

Dubai, EAU www.gulfoodmanufacturing.com

Ecomondo 5-8 novembre 2024 Rimini www.ecomondo.com

Food Ingredients Europe 19-21 novembre 2024

Francoforte, Germania www.figlobal.com/fieurope/ en/home.html

Brau Beviale

26-28 novembre 2024

Norimberga, Germania www.braubeviale.de

Frutech

28-30 novembre 2024

Misterbianco (CT) www.frutech.it

Fiere Zootecniche Internazionali

28-30 novembre 2024 Cremona fierezootecnichecr.it

Dairy Expo Tech 5-6 dicembre 2024

Piacenza www.dairyexpotech.it

Sigep

18-22 gennaio 2025 Rimini www.sigep.it

BBTech Expo 16-18 febbraio 2025 Rimini www.bbtechexpo.com

FRUTECH: AGRICOLTURA E TECNOLOGIA NEL CUORE DEL MEDITERRANEO

Dal 28 al 30 novembre 2024, nel polo fieristico SiciliaFiera, a Misterbianco (CT), si terrà Frutech, il grande evento fieristico del Mediterraneo dedicato al tema dell’agricoltura e alle innovazioni tecnologiche del settore.

L’obiettivo è quello di valorizzare eccellenze agroalimentari che vengono prodotte su tutto il territorio nazionale, strizzando l’occhio ai prodotti regionali, con la valorizzazione delle produzioni biologiche, dall’agricoltura alle innovazioni tecnologiche. Tre giorni intensi tra networking, incontri, tavole rotonde all’interno della più grande area espositiva del Sud, nel cuore del Mediterraneo.

“La Sicilia ha tanto da esprimere nel

campo dell’agricoltura e alle tecnologie ad esse connesse”, dichiara Il direttore commerciale di Frutech, Rosario Sallemi. Grazie al polo fieristico di SiciliaFiera abbiamo la possibilità di organizzare una fiera dedicata all’agricoltura che spazi dalle sementi alla produzione dei frutti, e alle macchine utilizzate per la coltivazione. Abbiamo voluto dare uno spazio alla frutta secca: dal pistacchio alle mandorle, dal carrubo alle nocciole. Un’attenzione particolare sarà rivolta all’orticoltura protetta che forniscono primizie in qualsiasi periodo dell’anno. A tal proposito ci saranno dei convegni organizzati insieme al presidente del comitato tecnico scientifico, la pro-

A CREMONA L’AVANGUARDIA ZOOTECNICA

Nutrire la popolazione mondiale resta un problema di enorme portata: i dati che emergono dal rapporto “Lo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo” (SOFI), pubblicato da 5 agenzie specializzate delle Nazioni Unite (tra cui la FAO) dipingono un quadro drammatico, con circa 733 milioni di persone che nel 2023 hanno sofferto la fame; mentre le stime relative all’obesità nella popolazione adulta evidenziano un costante incremento nel corso dell’ultimo decennio, dal 12,1% del 2012 al 15,8% del 2022. Il rapporto lancia anche un allarme circa il fatto che nel 2022, oltre 2,8 miliardi di persone non hanno potuto permettersi un’alimentazione sana.

In questo quadro, l’agricoltura e la sua capacità produttiva assumono un ruolo cruciale, che può essere sostenuto solo grazie alla

fessoressa ordinaria di Arboricoltura generale e coltivazioni arboree, Alessandra Gentile, dell’Università di Catania”.

“Il nostro hub è il luogo ideale dove proporre e organizzare le fiere che esprimono il meglio del nostro territorio, non dimenticandoci che siamo nel centro del Mediterraneo, dunque terra fertile e ricca delle più famose, prelibatezze nostrane”, sostiene Nino Di Cavolo, presidente del polo fieristico SiciliaFiera. “È nostro dovere promuoverle: la Sicilia merita le più moderne e aggiornate macchine agricole e tecniche per poter sviluppare sempre di più le proprie filiere e le aziende all’interno del settore”.

tecnologia, alleata necessaria per costruire sistemi alimentari più sostenibili e migliorare la sicurezza alimentare. Le tecnologie risultano così tra i contenuti più significativi che saranno presentati a CremonaFiere, in occasione di Fiere Zootecniche Internazionali, che si svolgeranno dal 28 al 30 novembre 2024.

Tra le tecnologie emergenti, le blockchain sono utilizzate in agricoltura per tracciare le informazioni sulle piante dalle fattorie allo scaffale. La blockchain può essere utilizzata per risolvere problemi urgenti come le frodi alimentari, i richiami per motivi di sicurezza, l’inefficienza della catena di approvvigionamento e la tracciabilità degli alimenti.

Un altro ambito di grande interesse è quello relativo all’IoT, che viene utilizzato come soluzione di smart farming per monitorare il campo coltivato da qualsiasi luogo. Comporta l’uso di sensori per tracciare l’umidità del suolo, la salute delle colture, le condizioni del bestiame, la temperatura.

Di impiego già molto diffuso, i Sistemi Informativi Geografici (GIS) in agricoltura si basano su tecnologie come droni e satelliti per comprendere la posizione e i tipi di colture, il livello di fertilizzazione, lo stato del suolo e informazioni correlate.

“Fiere Zootecniche Internazionali – dice il presidente di CremonaFiere, Roberto Biloni – ha fra le sue vocazioni quella di rappresentare il settore e dare una visione sul suo futuro. I temi dell’innovazione e della ricerca sono certamente determinanti. Per questo motivo nel palcoscenico internazionale di Cremona sono trattate, presentate e lanciate le maggiori novità in ambito agro-zootecnico. L’edizione 2024 si muove in questa scia e si prepara ad affrontare le tematiche d’avanguardia per il comparto”.

“LE NOSTRE REALIZZAZIONI SONO LA NOSTRA MIGLIORE PUBBLICITÀ”

DA OLTRE 100 ANNI, grazie a innovazione tecnologica e a una struttura organizzativa orientata alla piena soddisfazione del cliente, siamo un punto di riferimento nella progettazione e realizzazione di impianti di macinazione e mescola per il settore alimentare.

Pronti a ogni nuova sfida, affrontiamo il futuro su basi solide, mettendo a disposizione KNOW HOW, AFFIDABILITÀ ed EFFICIENZA, maturate nel corso della nostra lunga storia aziendale.

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New Flavours combina materie prime di qualità, ricerca e passione per sviluppare aromi biologici e naturali, che vengono personalizzati sulla base delle specifiche richieste del trasformatore alimentare.

a cura di ??

|di Simone Ghioldi e Alessandro Bignami

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L’ESSENZA DELL’INNOVAZIONE

Il forte background tecnico-industriale, la passione per il legame fra aromi ed emozioni, una squadra che integra competenze, nazionalità e generazioni diverse: New Flavours interpreta in modo speciale la propria mission nel complesso panorama degli ingredienti alimentari, concentrandosi su progetti unici e personalizzati.

L’azienda umbra produce e commercializza aromi naturali, aromi biologici, estratti, essenze e semilavorati utilizzati nel mondo food, con uno spiccato orientamento alla ricerca. Ogni prodotto è creato ad hoc in base alle richieste del cliente e alla specifica finalità.

“La nostra gamma di prodotti è molto ampia ed è suddivisa fra naturale e biologica”, spiega la CEO Monia Floridi a Tecnologie Alimentari. “Siamo leader negli aromi bio-

logici al tartufo e alla frutta e ci rivolgiamo alle più svariate applicazioni: bevande, ghiaccioli, gelati, barrette e tante altre. Sta assumendo una certa rilevanza anche la nostra produzione di agenti mascheranti proteici”.

Quale gamma prevale fra naturale e biologica?

“È leggermente superiore la gamma di ingredienti naturali. Ma ciò si deve in gran parte al fatto che il mercato degli aromi biologici è ancora piccolo ed è un po’ più difficile farsi notare”.

Forse anche perché il mercato del cibo biologico ha subito una contrazione negli ultimi anni?

“No, non abbiamo avvertito una contrazione

Monia Floridi, CEO
New Flavours

del settore, che semmai è legata a un rallentamento più generale dell’economia. In ogni caso lavoriamo su diversi mercati internazionali, soprattutto in Europa, Nordamerica e Asia, quindi riusciamo a compensare le eventuali frenate locali. Tanto che la richiesta verso i nostri prodotti è in continuo aumento”.

Da dove provengono le materie prime alimentari che lavorate e come è organizzato il vostro ciclo produttivo?

“Le origini possono essere diverse, a seconda del prodotto. Per esempio, agrumi, agli, basilici sono italiani, mentre il pepe sichuan proviene chiaramente dalla Cina. Alcune spezie risultano migliori se acquisite dai loro principali paesi produttori invece che in Italia, come la cannella che viene dall’Asia. Non ragioniamo per categorie fisse: certe materie prime è meglio prenderle in Italia, altre no. Dipende anche dal tipo di prodotto, di aroma e di cliente che si vuole raggiungere. La lavorazione avviene invece interamente nella nostra sede nella frazione Gioiello a Santa Maria Tiberina, in provincia di Perugia. Tengo a precisare che non siamo dei semplici blender: siamo noi a progettare l’aroma e a creare le formulazioni, partendo dalla materia prima fino a trovare la soluzione per il singolo cliente. Capita spesso di ricevere delegazioni da diverse parti del mondo – recentemente da Egitto, India, Usa, Canada – che vengono qui per sviluppare con noi il flavour di cui hanno bisogno. Per noi è importante aprire le porte ai committenti, dare loro tutte le informazioni, essere il più trasparenti possibile, costruire sistemi di tracciabilità: in un settore delicato come quello degli ingredienti alimentari è fondamentale che i dati vengano trasmessi dall’inizio alla fine della filiera.

La strategia che ci distingue è dunque quella della totale apertura”.

L’aroma finale cambia molto a seconda del territorio di provenienza della materia prima?

“Certo. Pensi alle differenze fra un’arancia spagnola, siciliana o turca. Ma ripeto, non ne faccio una questione di maggiore o minore bontà. Sono diverse l’intensità e le caratteristiche dei profumi, che inevitabilmente danno luogo a flavour diversi. Il nostro sforzo di rivolgerci a un numero altissimo di fornitori ci dà maggiori possibilità di trovare il terreno più adatto a raggiungere un certo aroma. Per

L’azienda umbra produce e commercializza aromi naturali, aromi biologici, estratti, essenze e semilavorati per il food

esempio, se si vuole produrre un pepe profumato, bisogna procurarsi la materia prima in un paese più caldo dell’Italia”.

Avete fatto nuovi investimenti recenti nel laboratorio e nella ricerca?

“Il settore e il modo in cui lavoriamo ci richiedono costanti investimenti nella ricerca. Ogni progetto che portiamo avanti è di fatto unico e può riguardare un singolo segmento di mercato: una volta le caramelle gommose, una volta i ghiaccioli, un’altra le barrette, oppure olio d’oliva, prodotti vegani, formaggi, bevande, baby food… Di routine, ovvero senza l’acquisto di nuovi macchinari, spendiamo in attività di ricerca e sviluppo circa 200mila euro all’anno, che possono più che raddoppiare in caso di importanti investimenti tecnologici. Abbiamo una squadra di circa cinque persone dedicata esclusivamente alla ricerca”.

Come si sviluppa un nuovo aroma?

“Abbiamo tecnologie di estrazione e separazione che rispettano le bouquettature e consentono al contempo di selezionare una molecola al fine di concentrarsi su uno specifico complesso aromatico. Controlliamo il prodotto in ogni sua fase: dalla ricerca delle migliori materie prime alla shelf life, fino a eventuali reazioni con contenitori classici. Grazie a un monitoraggio costante studiamo altre caratteristiche funzionali quali termoresistenza e proprietà ossidanti. È un lavoro non semplice ma che mi affascina profondamente. Se consideriamo ad esempio un limone, ognuno di noi avrà un’aspettativa di percezione diversa: c’è chi ha più bisogno di sentire l’essenza floreale, chi il gusto della buccia, quasi come se lo mordesse. Gli aromi risvegliano ed esplorano le emozioni e i ricordi. Ed è questo aspetto che mi piace di più: riuscire a toccare la sfera emotiva delle persone”.

Ci può fare un esempio concreto?

“Il proprietario di una azienda alimentare tempo fa ci commissionò un aroma al tonno. Il primo tentativo in realtà non andò a buon fine perché l’aroma si avvicinava più a quello della sardina. Eppure questa persona ci ringraziò commosso, perché quel profumo richiamava alla sua memoria il piatto di sardine che, quando era piccolo, la mamma gli preparava al ritorno da scuola. Siamo riusciti a risvegliare un ricordo chissà da quanto tempo sepolto nella sua memoria. È stato un grande piacere per me. Dal punto di vista produttivo, concentrarsi su progetti unici costa più tempo, risorse e fatica, richiede la gestione di oltre mille fornitori diversi e di un ampio magazzino, ma dà molto più senso al nostro lavoro. Quello che facciamo è d’altronde molto più di un prodotto industriale”.

Come è organizzata la vostra struttura commerciale?

“Abbiamo tre agenti esterni, di cui uno in Nordamerica, ma il nostro staff commerciale si trova quasi interamente in sede. Coordino un team composto prevalentemente da giovani di nazionalità e origini diverse: francesi, spagnoli, cinesi, russi. Ma i clienti non vengono affidati solo in

Il team aziendale è composto da persone di nazionalità, culture, generazioni e competenze diverse

La lavorazione avviene interamente nella sede, che si trova nella frazione

Gioiello a Santa Maria Tiberina, in provincia di Perugia

funzione della lingua. Guardo soprattutto alla predisposizione dei miei collaboratori: chi è più adatto a rapportarsi con interlocutori forti e volitivi, chi con quelli più calmi e perseveranti, chi con quelli che amano scendere nei dettagli tecnici. Siamo un’azienda medio-piccola situata in un paesino, ma abbiamo tante etnie e sensibilità al nostro interno, come una piccola multinazionale con una mentalità aperta, dove culture, generazioni e formazioni diverse si confrontano e si completano”.

Nel settore degli aromi, pur richiedendo una robusta formazione scientifica e chimica, gioca dunque un ruolo essenziale anche la componente psicologica ed emozionale…

“Sì, infatti vorrei staccarmi un po’ dalla gestione tecnico-commerciale, per dedicare più tempo alla strategia, allo studio dei nuovi flavour e di

come possano incontrare le aspettative e i gusti, che sono in continuo cambiamento: non solo da una generazione all’altra, ma anche in funzione delle attività, della cultura e del vissuto emotivo dei consumatori. L’aroma di fragola destinato alle bevande per sportivi non sarà mai lo stesso di quello per un alimento per bambini. E non dimentichiamo che anche gli aromi ‘invecchiano’. Ciò che piace oggi, domani può non funzionare più”.

Quali sono le maggiori richieste che state ricevendo dalle industrie alimentari?

“In realtà sono molto diversificate. La nostra forza è che non siamo partiti da un singolo prodotto o settore e non siamo fuoriusciti da una grande azienda per dedicarci a un focus particolare. Siamo partiti da soli, quindi con uno sguardo vergine e aperto a tutto. Abbiamo cominciato prendendoci in carico i progetti scartati da altri competitor perché troppo complessi o dispendiosi in termini di tempo e risorse. Progetti che invece noi abbiamo trasformato in leve di crescita per i nostri clienti, che hanno moltiplicato il loro fatturato. Oltre che dallo stimolo del lavoro sulle emozioni, siamo guidati da un grande know how tecnico-industriale, che ci consente di affiancare il cliente dalla ricerca iniziale fino alla ricetta del prodotto finito”.

UNA PIATTAFORMA DI EVENTI PER L’INNOVAZIONE ALIMENTARE

Riunendo esperti attraverso una serie di appuntamenti unici di alto livello, Food Matters

Live si è affermato come un forum di primo piano per l’industria alimentare e delle bevande.

Per esplorare, innovare e integrare nuove soluzioni volte a garantire il futuro del cibo.

Più di 750 rappresentanti di alto livello dell’industria alimentare e delle bevande – tra cui produzione, vendita al dettaglio, servizi alimentari, QSR e marchi emergenti – insieme a 150 esperti del settore, hanno partecipato alla serie di eventi di Food Matters Live, che si sono svolti per un totale di 5 giornate nella prima metà del 2024. Tenuti a Manchester, Ascot e presto anche a Dublino, gli eventi Food Matters Live sono una piattaforma di networking distintiva per le parti interessate dell’industria alimentare e delle bevande.

Con oltre 10 anni di esperienza, Food Matters Live ospita eventi intersettoriali che comprendono panel innovativi e stimolanti, conferenze e tavole rotonde, guidati da esperti, affrontando le principali questioni che interessano il settore.

Inoltre, gli eventi sono progettati per dare opportunità agli ingredientisti alimentari di presentare le proprie soluzioni riunendo, discutendo, esponendo e degustando le ultime innovazioni che il settore ha da offrire.

“Poiché molte aziende alimentari oggi affrontano sfide attuali ed emergenti, Food Matters Live

Direttore dello sviluppo aziendale di Oritain, che ha partecipato all’evento di Ascot.

selezione di dibattiti di esperti, hanno presentato prospettive olistiche e soluzioni alle tendenze emergenti e alle sfide nell’innovazione alimentare, nelle nuove tecnologie e nell’approvvigionamento sostenibile.

Durante il suo programma “Approvvigionamento Sostenibile” ad Ascot in aprile,

fornisce un forum mirato e di nicchia per centinaia di professionisti dell’innovazione alimentare di alto livello per connettersi, esplorare soluzioni e creare formule vincenti in tutte le categorie alimentari e delle bevande”, ha dichiarato Briony MansellLewis, Direttore Generale di Food Matters Live. “In particolare, i nostri eventi danno voce al settore degli ingredienti alimentari per presentare le proprie idee e esperienze gustative come prova di concetto, nel plasmare il futuro del settore”.

Una piattaforma unica per l’integrazione del settore di fronte a sfide emergenti

Gli eventi Food Matters Live di quest’anno, attraverso un’ampia

Food Matters Live ha tenuto un briefing dedicato sulla legge UE sulla deforestazione, che entrerà in vigore il 30 dicembre di quest’anno. Questi seminari dedicati hanno esaminato le migliori pratiche in materia di approvvigionamento sostenibile e hanno offerto approfondimenti di esperti sulle tendenze dei consumatori e sulle previsioni di vendita al dettaglio, insieme a competenze tecniche e workshop di degustazione esclusivi.

“È stato un ottimo evento che ha superato le nostre aspettative. La qualità dei relatori era eccellente con contenuti pertinenti e approfonditi. Il pubblico era di dimensioni gestibili per il networking con un alto calibro di partecipanti”, ha dichiarato Henry Ryan,

“L’evento, in particolare il seminario sulla deforestazione del primo giorno, è stato fantastico. Una sessione davvero mirata che ha riunito l’industria su un problema davvero complesso”, ha dichiarato Martina Dell, Responsabile dei Progetti e della Consulenza della Sustainable Restaurant Association, che ha anche partecipato all’evento di Ascot.

L’evento di maggio a Manchester, pensato su misura per servire le imprese alimentari locali della zona, ha esplorato l’innovazione alimentare e le nuove tecnologie: dall’olio di palma coltivato etnicamente alle nuove soluzioni vegane, a base di piante e ibride, fino agli ultimi sviluppi in materia di nutrizione migliore per la salute, nuovi sapori e tendenze alimentari oltre il 2030.

“Il formato reale e il modo in cui è gestito Food Matters Live sono eccellenti per noi”, ha dichiarato Matthew Stokes, Direttore del design per il Nord Europa di International Flavours & Fragrances (iFF), un partner di ingredienti della serie di eventi Food Matters Live 2024.

In autunno, Food Matters Live –insieme ai principali innovatori di ingredienti tra cui Griffith Foods, AAK, IFF, Azelis, Beneo, Millbo e oltre 300 esperti del settore – salirà sul palco ad Ascot, Manchester e per la prima volta a Dublino. Per spingere l’innovazione alimentare nel 2025, gli eventi offriranno le ultime indicazioni degli esperti sull’EUDR (legge europea sulla deforestazione) e sulle strategie di approvvigionamento sostenibile, insieme a un focus sull’innovazione alimentare e sulla nutrizione positiva.

LE QUALITÀ DEL TREALOSIO, UNO ZUCCHERO NON-RIDUCENTE

Il trealosio è uno zucchero nonriducente, simile al saccarosio; è formato da due molecole di glucosio legate tra loro da legame glucosidico α,α-1,1. Molto comune in natura, dove si trova principalmente in muffe e lieviti come il Saccharomices cerevisiae, si estrae industrialmente mediante idrolisi enzimatica dell’amido, a dare una polvere cristallina bianca con un alto grado di purezza, inodore e dal sapore leggermente dolce.

TREHA® è il trealosio originale e protetto da brevetto di Nagase Viita, azienda che ha messo a punto il processo di estrazione che, ancora oggi, attraverso severi controlli di qualità, produce il trealosio con grado purezza min. 99%.

È uno zucchero naturale con dol

cezza pari al 38% rispetto a quella del saccarosio, non igroscopico e non riducente; risulta particolarmente stabile a pH acidi e alle alte temperature e non partecipa alla reazione di Maillard.

Tra le numerose proprietà di TREHA vi è anche quella di essere in grado di impedire la formazione dei cristalli di ghiaccio di grosse dimensioni, proprietà particolar

È molto efficace nel prevenire la retrogradazione degli amidi e la denaturazione delle proteine così come l’ossidazione/degradazione degli acidi grassi, preservando quindi la qualità dei cibi.

Le principali categorie di applicazione includono:

• prodotti da forno: migliora la texture e mantiene la morbidezza;

gli zuccheri;

• gelato: migliora la struttura del prodotto e il gusto;

• piatti pronti e gastronomia: prolunga la freschezza e la stabilità;

• carni e prodotti salati: mantiene l’umidità e migliora la consistenza;

• preparazioni plant-based: assicura texture morbide e sapori autentici senza l’impiego di additivi;

• il dosaggio tipico è del 3-5%.

TREHA di Nagase Viita è un ingrediente alimentare Novel Food, certificato Kosher e Halal, nonOGM.

Per scoprire tutti i vantaggi e come può migliorare le ricette, è possibile contattare la divisione

s

PhenOlives trasforma gli scarti del processo di produzione dell'olio d'oliva in una farina senza glutine, ricca di fibre e polifenoli, creando così un ingrediente versatile e salutare che promuove la circolarità nell'industria olivicola.

TITOLO TITOLO ITITOLO TITOLO

DAGLI SCARTI DELL'OLIO DI OLIVA

NASCE UNA FARINA NUTRIENTE

Con PhenOlives siamo riusciti a riutilizzare gli scarti della spremitura e della produzione dell'olio d'oliva per creare la farina d'oliva, una farina senza glutine con tutti i benefici dell'olio d'oliva. La farina d'oliva ha un profilo nutrizionale eccellente, con un contenuto di fibre dell'82%, un basso contenuto calorico e un alto contenuto di polifenoli, componenti essenziali della famosa dieta mediterranea. Inoltre, il suo gusto neutro e il suo prezzo competitivo la rendono un ingrediente versatile e accessibile per gli appassionati di cucina e per i consumatori attenti alla salute.

OGNI INNOVAZIONE

INIZIA

CON UNA DOMANDA

Siamo partiti da questa domanda: se l'85% del processo di produzione dell'olio d'oliva diventa un rifiuto, possiamo evitare questo spreco e utilizzar-

lo per una fonte di cibo sostenibile? In tutto il mondo si producono più di 3 milioni di tonnellate di olio d'oliva all'anno e, dato che circa il 15% delle olive diventa olio d'oliva, il restante 85%, che si ossida e diventa olio di scarto, costituisce un'enorme opportunità, con circa 15-20 milioni di tonnellate di materia disponibile. Ma questa potenziale opportunità è ancora oggi vissuta come un problema dai frantoi, dagli agricoltori e soprattutto dall'ambiente. Così, diversi anni fa, insieme al Frantoio Assi, un'azienda consociata di Innovalley in Israele, ci siamo trovati di fronte alla questione degli scarti della spremitura dell'olio d'oliva e alle ripercussioni ambientali dei metodi di smaltimento convenzionali, come la contaminazione del suolo e le emissioni maleodoranti.

BLOCCARE L'OSSIDAZIONE DEGLI SCARTI DELL'OLIO D'OLIVA Sapevamo fin dall'inizio che fermare l'ossidazione sarebbe stato fondamentale per utilizzare gli scarti del processo dell'o-

La farina d'oliva può essere utilizzata insieme ad altri ingredienti tradizionali per realizzare diversi tipi di prodotti da forno

lio d'oliva. In tre anni siamo riusciti a sviluppare un sistema di meccanizzazione avanzato che è naturale, nel senso che non richiede l'uso di sostanze chimiche. Integra un processo brevettato che arresta efficacemente l'ossidazione e trasforma la sansa di oliva in prodotti alimentari innovativi e salutari. Questo processo di produzione meccanizzato coinvolge macchinari e attrezzature all'avanguardia, progettati per gestire ogni fase della produzione con precisione ed efficienza. Dalla lavorazione iniziale della sansa al confezionamento finale dei prodotti, ogni fase di questo processo naturale è meticolosamente automatizzata per preservare l'integrità degli ingredienti e ottimizzare la conservazione dei preziosi composti fenolici. Questa innovazione non solo riduce gli sprechi, ma migliora anche l'efficienza e la sostenibilità del processo di produzione dell'olio d'oliva, segnando una tappa significativa nell'innovazione agricola. Ad oggi, ci è stato rilasciato un brevetto in Israele e siamo nelle fasi finali dell'approvazione del brevetto anche in Europa.

LA FARINA: IL PRIMO PRODOTTO

La farina d'oliva è alla base di filiere alimentari sostenibili perché è prodotta

Un prodotto che esalta

i piatti tradizionali: la prova del cuoco

Lo chef Stelios Skarvelakis, rinomato esperto culinario con riconoscimenti quali il Cooking Award 2008 e il Restaurant Historic Hotel Greece Award 2019, è attualmente il capo chef del prestigioso Aigialos Hotel di Santorini. Noto per il suo approccio innovativo alla cucina tradizionale greca, lo chef Stelios ha recentemente incorporato l'esclusiva farina di olive PhenOlives nelle sue creazioni culinarie. Skarvelakis si è immediatamente incuriosito delle sue qualità leggere e profumate, simili a quelle della farina di carruba ma decisamente più raffinate. Nella sua cucina, dove tutti i prodotti da forno sono realizzati a mano, lo chef Stelios ha integrato senza problemi questa farina di olive nelle sue ricette.

"Il sapore e l'aroma di questa farina di olive sono unici; non ho mai visto nulla di simile prima d'ora, ed è fatta dal nostro amato ulivo", ha osservato lo chef. Le sue creazioni, dagli involtini dolci di Salonicco impreziositi da sesamo e zucchero ai pani salati conditi con aneto, cipolla e sale grosso, dimostrano la capacità della farina di elevare i piatti tradizionali. La testimonianza dello chef Stelios sottolinea la versatilità e la particolarità della farina PhenOlives, che la rende un ingrediente prezioso nella sua celebre cucina.

con gli scarti dell'olio d'oliva, che altrimenti verrebbero smaltiti e non utilizzati. Per produrre la farina d'oliva non è dunque necessario coltivare una sola nuova oliva, poiché utilizziamo gli scarti del processo di produzione dell'olio.

I vantaggi della farina di olive in termini di nutrizione e benessere sono molteplici. Alternativa senza glutine, la farina d'oliva eredita le proprietà salutari dell'olio d'oliva, pietra miliare della rinomata dieta mediterranea, sempre apprezzata per i suoi benefici sulla salute.

Le caratteristiche principali della farina d'oliva includono:

• elevato contenuto di fibre (82%);

• profilo a basso contenuto calorico;

• abbondanti polifenoli noti per le loro proprietà antiossidanti;

• profilo gustativo neutro, che la rende un ingrediente versatile per una varietà di applicazioni culinarie.

La farina d'oliva può essere utilizzata insieme ad altri ingredienti tradizionali per realizzare diversi tipi di prodotti da forno. In ogni prodotto utilizziamo una percentuale diversa di farina di olive sul

totale della farina utilizzata, tra cui: pasta (30-50%), pane (20%), cracker (100%), biscotti (30%), brownies (30%); muffin (50%), crosta di pizza (50%).

LE PROSSIME TAPPE

Ad oggi abbiamo ricevuto circa 700.000 euro (2,8 milioni di nuovi shekel israeliani) in sovvenzioni dall'Israel Innovation Authority. Inoltre, stiamo attualmente raccogliendo un round di investimenti per sostenere l'installazione dei primi sistemi PhenOlives in Europa e iniziare le vendite della farina di olive.

UNA SVOLTA CIRCOLARE PER L'INDUSTRIA OLIVICOLA

Il nostro approccio promuove la circolarità all'interno dell'industria, riducendo gli sprechi e i danni ambientali e producendo una fonte alimentare aggiuntiva e ricca di sostanze nutritive senza aumentare la produzione agricola, poiché non è necessario coltivare nuove colture. Ciò comporta un aumento del valore lungo l'intera filiera, dagli agricoltori ai frantoi, fino ai consumatori e all'ambiente.

Lo chef Stelios Skarvelakis

Le lecitine vegetali di Nateeo sono ottenute da materie prime vegetali: soia, colza e girasole. Dalla trasformazione del seme all'ingrediente finito, il ciclo produttivo avviene all'interno dei suoi stabilimenti produttivi, assicurando sicurezza alimentare, freschezza e tracciabilità.

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QUALITÀ E SICUREZZA NELLA PRODUZIONE DI EMULSIONANTI VEGETALI

Nateeo, società del Gruppo Cereal Docks con sede a Camisano Vicentino, è tra i player di riferimento in Europa nel settore degli ingredienti per l’industria alimentare, con una consolidata expertise negli emulsionanti vegetali. Il suo portfolio prodotti include lecitine vegetali standardizzate, miscele funzionali e soluzioni ingredientistiche personalizzate. Si contraddistingue da elevati standard qualitativi e da certificazioni rigorose sia a livello di prodotto che di processo.

Le lecitine vegetali di Nateeo – ottenute da materie prime non OGM, soia, colza e girasole - sono il risultato di una filiera interamente tracciata e sicura. La forza di Nateeo risiede nel suo ciclo produttivo completo: la trasformazione del seme al prodotto finito viene realizzata internamente negli stabilimenti produttivi, garantendo sicurezza, tracciabilità e freschezza.

Con più di 250 clienti e 33 distributori in 27 Paesi europei,

Nateeo ha costruito una solida presenza sul mercato, grazie a un modello di business flessibile e orientato al cliente, capace di adattarsi continuamente alle crescenti e mutevoli esigenze dello mercato globale.

LE LECITINE NEL SETTORE ALIMENTARE: TIPOLOGIE, FUNZIONALITÀ E APPLICAZIONI

Le lecitine sono una classe di fosfolipidi che svolgono un ruolo cruciale nel settore alimentare grazie alle loro pro-

Il portfolio prodotti di Nateeo include lecitine vegetali standardizzate, miscele funzionali e ingredienti personalizzati contraddistinti da elevati standard qualitativi e da certificazioni di prodotto e di processo

prietà emulsionanti, stabilizzanti e lubrificanti. Sono presenti in molte fonti naturali, tra cui soia, girasole, colza e addirittura uova. Le lecitine sono ampiamente utilizzate in numerosi prodotti alimentari per migliorare la texture, la stabilità e la qualità complessiva degli alimenti. Qui di seguito, esamineremo le varie tipologie di lecitine disponibili e le loro applicazioni specifiche nell'industria alimentare.

LECITINA DI SOIA

La lecitina di soia è la più comune e largamente utilizzata nell'industria alimentare. Estratta dai semi di soia, è un emulsionante naturale che aiuta a mescolare ingredienti immiscibili come acqua e grassi. Viene spesso utilizzata in prodotti da forno, cioccolato, margarina e latticini per migliorare la consistenza e prevenire la separazione degli ingredienti. La lecitina di soia è anche impiegata come ingrediente per ridurre il contenuto di grassi nelle formulazioni, rendendo i prodotti più salutari senza comprometterne il gusto o la qualità.

LECITINA DI GIRASOLE

Negli ultimi anni, la lecitina di girasole ha guadagnato popolarità come alternativa alla lecitina di soia, particolarmente apprezzata dai consumatori che preferiscono prodotti non OGM e allergen-free. Estratta dai semi di girasole, questa lecitina offre caratteristiche simili a quelle della soia, come proprietà emulsionanti e stabilizzanti, ed è utilizzata in prodotti come salse, condimenti e prodotti da forno e cioccolato bianco.

La lecitina di girasole è anche preferita in prodotti biologici e in quelli destinati a mercati più regolamentati dal punto di vista allergenico.

LECITINA DI COLZA

La lecitina di colza, derivata dai semi di colza, è un'altra opzione nel campo delle lecitine vegetali. Grazie al suo alto contenuto di acidi grassi omega-3, la lecitina di colza è particolarmente apprezzata nelle formulazioni alimentari che mirano a promuovere la salute cardiovascolare. Oltre alle sue proprietà emulsionanti, la lecitina di colza è utilizzata in alimenti funzionali e integratori alimentari per migliorare il profilo nutrizionale.

LECITINA D’UOVO

Prima dell'avvento delle alternative vegetali, la lecitina d’uovo era ampiamente utilizzata nell'industria alimentare. Derivata dal tuorlo d'uovo, è un potente emulsionante utilizzato soprattutto in salse, prodotti lattiero-caseari, ma soprattutto nel settore degli aromi e nutraceutico. Anche se meno comune oggi a causa del costo e delle preoccupazioni allergeniche, la lecitina d'uovo rimane una scelta in alcune applicazioni premium dove è richiesta una qualità superiore e una texture molto raffinata.

Controllo senza lecitina

Migliore sviluppo del volume ed omogenea distribuzione dell’alveolatura. Nell'immagine, il confronto fra controllo senza lecitina e con lecitina disoleata

LECITINA DISOLEATA

Le lecitine disoleate vegetali (soia, girasole e colza) sono prive di olio per cui molto ricche di fosfolipidi. Il colore e sapore sono piuttosto neutri e sono disponibili sia nella versione polvere che granulare. Le lecitine disoleate offrono una serie di proprietà funzionali, tra cui quelle di emulsionante, stabilizzante e disperdente. Nel settore della panificazione, per esempio, le lecitine disoleate svolgono un ruolo cruciale nel migliorare la struttura dell’impasto, favorendo una maggiore omogeneità e aumentando la sofficità e la freschezza del prodotto finito.

LECITINA IDROLIZZATA

La lecitina idrolizzata è una forma modificata di lecitina che ha subito un processo di idrolisi, migliorando le sue proprietà emulsionanti. Questo tipo di lecitina è particolarmente utile in applicazioni alimentari dove è necessaria una maggiore stabilità dell'emulsione, come nelle bevande pronte all'uso, nei dessert a base di latte e nelle salse. Inoltre, la lecitina idrolizzata è spesso utilizzata nelle formulazioni a basso contenuto di grassi, poiché aiuta a migliorare la percezione sensoriale del prodotto senza aggiungere grassi aggiuntivi e nelle applicazioni “frozen” dove la lecitina riveste un ruolo cruciale per la protezione della maglia glutinica messa a dura prova dagli shock termici del congelamento e dello scongelamento.

LECITINA FLUIDA O LECITINA IN POLVERE?

Le lecitine sono disponibili sia in for-

Con lecitina disoleata

ma liquida che in polvere, e la scelta tra le due dipende dall'applicazione specifica. La lecitina fluida è comunemente utilizzata in processi di produzione su larga scala, come nella preparazione di cioccolato e margarina, grazie alla sua facilità di miscelazione. La lecitina in polvere, invece, è preferita nelle formulazioni a secco, come nei prodotti da forno e negli snack, dove è necessario un dosaggio preciso e una facile incorporazione negli ingredienti secchi. Meglio se premiscelata ad altre polveri come lo zucchero o le farine.

BENEFICI NUTRIZIONALI

Oltre alle sue proprietà tecniche, la lecitina offre anche benefici nutrizionali. Ricca di fosfatidilcolina, un componente essenziale delle membrane cellulari, la lecitina supporta la salute del cervello e del sistema nervoso. Inoltre, alcune ricerche suggeriscono che l'integrazione con lecitina possa aiutare a migliorare il profilo lipidico nel sangue, contribuendo alla riduzione del colesterolo, e per questa

All’IFT First di Chicago, tra scienza e innovazione alimentare

Ricercatori, scienziati e imprenditori dell’intera filiera alimentare globale si sono riuniti a Chicago per la grande fiera mondiale della scienza e dell’innovazione alimentare, l’IFT First, organizzata dall’Institute of FoodTechnologists (IFT).

La CEO di Nateeo, Silvia Santarelli, ha avuto l’opportunità di esplorare il mercato food Usa e di interagire con i suoi principali protagonisti, osservando da vicino le ultime soluzioni, le tecnologie innovative, le novità su prodotti, servizi, ingredienti.

Il tema di quest’anno – “Collaborazione e innovazione: come possono la scienza e la tecnologia trasformare il sistema alimentare?” – ha permesso di affrontare tematiche di grande attualità, come: l’interazione uomo-macchine; le filiere Climate-Friendly, capaci di integrare pratiche sostenibili in ogni aspetto della produzione e della distribuzione alimentare; la sicurezza alimentare e nutrizionale; prodotti e servizi innovativi all'interno di un padiglione di quasi 100 startup, tutte con il potenziale di trasformare il sistema alimentare.

La collaborazione e l’integrazione di prospettive, discipline e contesti diversificati sono fondamentali per rendere il sistema alimentare più sicuro, equo e sostenibile.

IFT First ha rappresentato per l’azienda un’esperienza preziosa di networking e condivisione con il mercato statunitense, arricchita da una costruttiva panoramica sulle sfide, opportunità e prospettive del settore alimentare globale.

Le lecitine sono utilizzate in numerosi prodotti alimentari per migliorare la texture, la stabilità e la qualità complessiva degli alimenti

funzione l’ingrediente principe è senz’altro la lecitina granulare che troviamo comunemente sugli scaffali delle principali farmacie e supermercati.

In conclusione, le lecitine sono ingredienti molto versatili e preziosi nel settore alimentare e non solo, con

diverse tipologie che soddisfano esigenze specifiche in termini di funzionalità, applicazione, processi produttivi e anche preferenze dei consumatori. La scelta del tipo di lecitina dipende da molteplici fattori, tra cui la tipologia del prodotto, le esigenze di produzione e le considerazioni nutrizionali. Con l'aumento della domanda di prodotti più sani e naturali, vedremo un ulteriore sviluppo e innovazione nell'uso delle lecitine nei prossimi anni come, ad esempio, lecitine estratte da altre matrici vegetali.

Lo stabilimento di Nateeo a Camisano Vicentino (VI)

UN’AMPIA GAMMA VEGANA PER GELATERIA E PASTICCERIA

Comprital - azienda innovativa nel mercato degli ingredienti per gelateria e pasticceria - ha presentato la linea Pure Vegan che include tre basi vegane, clean label e naturalmente senza lattosio.

Con questa nuova linea, Comprital offre all’operatore della gelateria e della pasticceria una più ampia gamma di prodotti per soddisfare la richiesta dei sempre più numerosi consumatori vegani e intolleranti al lattosio. Secondo una ricerca

dell’istituto Renub Research, si prevede, infatti, che il mercato del gelato vegano globale raggiungerà 1.056,71 milioni di dollari nel 2032, con un tasso di crescita annuale del 4,60% dal 2024 al 2032.

La linea Pure Vegan - sviluppata partendo da ingredienti naturali, quali zucchero di canna e fibre come cicoria, agrumi e bamboo e priva di aromi artificiali - è stata sviluppata dal Team di ricerca & sviluppo di Comprital partendo da un pre-

supposto fondamentale: sia i consumatori che seguono una linea vegana, sia coloro che soffrono di intolleranza al lattosio non devono rinunciare al gusto. Pure Vegan comprende: la “Pure Vegan P.Z.”, una base vegana completa senza aromi artificiali, ideata per essere aromatizzata con sole paste zuccherine; la “Pure Vegan P.G.”, una base vegana completa, priva di aromi e bilanciata per essere aromatizzata con sole paste grasse; e la “Pure Vegan Cioccolato”, una base vegana completa priva di aromi, con alte percentuali di cioccolato in polvere e cacao magro in polvere.

“Abbiamo sempre riconosciuto l’importanza di questo segmento di mercato e per questa ragione il nostro team di ricerca e sviluppo è costantemente impegnato su alternative vegetali e prodotti clean label”, ha di-

chiarato Adriano Bert, direttore generale di Comprital. Comprital – azienda parte dell’Ingredient-Tech Platform che mira a sostenere l’evoluzione dell’ecosistema alimentare – ha una linea di oltre 160 prodotti per preparare un gelato privo di ogni elemento d’origine animale, facendo di questa fetta di mercato un proprio importante core business.

GOODMILLS COSTRUISCE LA TERZA TORRE PER LA PRODUZIONE A BASE VEGETALE

Il progetto più recente di GoodMills

Innovation è ora realtà, dopo il completamento di una nuova torre di produzione. Con un investimento milionario, l’azienda rafforza il suo impegno nel settore degli ingredienti a base vegetale: con “Tower III”, GoodMills Innovation mira ad affermarsi come centro internazionale di eccellenza per la testurizzazione delle proteine vegetali da utilizzare in prodotti vegetariani e vegani.

Nella nuova torre sarà operativa una produzione completamente automatizzata, che

combina estrusione, testurizzazione, defibrazione a umido e raffinamento idrotermico del prodotto, contribuendo così in modo significativo all’espansione del portafoglio di prodotti a base vegetale di GoodMills Innovation. Da diversi anni, l’azienda investe nell’espansione delle capacità e della sua competenza negli ingredienti a base vegetale. “La nutrizione a base vegetale è un pilastro per un futuro più sostenibile”, afferma Katharina Haack, responsabile comunicazione e marketing di GoodMills Innovation. “Ed è qui che vogliamo dare un grande contributo. Le nostre materie prime permettono ai produttori di realizzare alternative alla carne e al pesce di alta qualità su scala industriale, tutte convincenti in termini di gusto, proprietà sensoriali e fisiologia nutrizionale”.

Dopo tre anni di costruzione, le nuove strutture su 2.500 m2 di spazio produttivo, distribuite su sette livelli, hanno ottenuto il via libera. Grazie alla posizione centrale di “Tower III” su un ramo navigabile del fiume Elba, GoodMills Innovation ha accesso diretto ai prodotti macinati e di mulino speciali della società consociata del gruppo, Aurora Mühle Hamburg, nonché accesso al porto marittimo. Con un’altezza di 42 metri, la torre è chiaramente visibile da lontano e offre una vista sul porto “Reihersteig” e sulla sala concerti Elbphilharmonie dai piani superiori. “Siamo orgogliosi e lieti di ampliare le nostre capacità produttive con la messa in funzione di Tower III”, afferma Katharina Haack. “È una rappresentazione visiva imponente della nostra competenza”.

LE PRIME DUE LAUREATE IN DESIGN SOSTENIBILE PER L’ALIMENTARE

Durante la sessione estiva hanno discusso la loro tesi anche le prime due laureate del corso di laurea in Design sostenibile per il sistema alimentare, interateneo tra l’Università di Parma e il Politecnico di Torino. Avviato nel 2021, il percorso formativo conta a oggi un totale di oltre 180 studenti e studentesse e mette a frutto le specifiche competenze dei due Atenei con l’obiettivo di formare designer con competenze multidisciplinari, capaci di rispondere alle sfide della sostenibilità ambientale, economica e sociale legate al sistema alimentare. Ne sono esempio le due tesi di laurea discusse a Parma, al Campus Scienze e Tecnologie. Ludovica Deriu, in collaborazione con Lavazza, ha focalizzato la sua ricerca sul settore del caffè in Kenya, applicando i principi del design sistemico e dell’agricoltura rigenerativa per migliorare la produttività e la soste-

nibilità del prodotto, supportata da tecniche di machine learning decentralizzate. Claudia Lorenza Iannetti ha invece affrontato, attraverso la progettazione di strumenti innovativi, il tema della segregazione di genere nelle materie STEM come nel settore alimentare, analizzando gli ostacoli che le donne affrontano e proponendo un progetto capace di innescare un cambiamento culturale. “Le nostre laureate hanno dimostrato una straordinaria dedizione e creatività”, ha dichiarato Paolo Tamborrini, presidente del corso di studi. “Siamo fieri di vedere come queste giovani menti siano pronte a contribuire concretamente alla costruzione di un sistema alimentare più sostenibile e innovativo attraverso la progettualità nell’ambito del design”.

L’organizzazione del corso vede il coinvolgimento dei due Atenei attraverso una logistica sperimentale. Gli studenti e le studentesse, infatti, seguono il primo anno a Parma, il secondo si trasferiscono a Torino e il terzo scelgono la città in relazione all’offerta di due indirizzi diversi ma paralleli: Designer per l’industria e il prodotto alimentare a Parma, Designer per la sostenibilità sociale e ambientale del sistema alimentare a Torino.

Il corso forma designer per l’industria, il prodotto e il sistema alimentare, immaginando un impegno, prevalentemente come parte di team multidisciplinari, nelle diverse fasi del processo di definizione e realizzazione di prodotti finali o di artefatti correlati alla produzione alimentare.

ALLA SCOPERTA DELLE PERE NATE DALLA RICERCA DELL’ALMA MATER

Protagoniste dell’estate sono state le varietà di pere nate dal programma di miglioramento genetico del

Dipartimento di Scienze e Tecnologie

Agro-Alimentari - DistaL dell’Università di Bologna. Complice il periodo ottimale di maturazione, i breeder del Distal e il KTO (Knowledge Transfer Office) hanno organizzato diversi incontri per promuovere e valorizzare le pere, frutto della ricerca Unibo. Sono state organizzate alcune giornate di visita presso i campi sperimentali di Cadriano dell’Alma Mater, dove le quattro varietà PE2UNIBO Early Giulia™, PE1UNIBO Lucy Sweet™, PE3UNIBO Debby Green™ e PE4UNIBO Lucy Red™ hanno mostrato una produzione 2024 ottimale, raggiungendo gli obiettivi ricercati in termini di produzione, qualità della frutta e pezzatura. Anche le cinque selezioni rosse, che matureranno da fine agosto e settembre, confermano una

buona stagione produttiva, in particolare le più promettenti UNIBO15/1, UNIBO15/2 e UNIBO15/3.

I partner ospitati hanno avuto la possibilità di incontrare uno dei breeder, Vincenzo Ancarani, e le Knowledge Transfer Manager del KTO, in un’occasione di confronto sulle caratteristiche delle singole varietà, sulle tecniche di gestione della pianta e sulla possibile valorizzazione della frutta sul mercato. Un’occasione unica di crescita reciproca, che ha permesso anche all’Ateneo di confrontarsi sul comportamento delle varietà e selezioni in diversi territori del mondo. Hanno partecipato partner di lunga data dal Sud Africa e partner da Paesi Bassi, Francia, UK e Spagna con progetti di test a diversi livelli, dai più avanzati alle prime osservazioni.

Al centro, Ludovica Deriu e Claudia Lorenza Iannetti

LE TECNOLOGIE PER IL PACKAGING SUPERANO I 9 MILIARDI DI FATTURATO

Secondo i dati di Ucima, il settore dei costruttori di macchine per l’imballaggio continua a crescere, grazie soprattutto alle esportazioni, che valgono 7,2 miliardi di euro.

Il presidente di

Ucima Riccardo

Cavanna

Il settore dei costruttori di macchine automatiche per il confezionamento e l’imballaggio continua a migliorarsi, crescendo esponenzialmente di anno in anno e arrivando a registrare nel 2023 un fatturato totale pari a 9 miliardi e 229 milioni di euro, con un rialzo dell’8% sull’anno precedente. Si tratta del terzo record consecutivo, dopo quello del 2021 e 2022. Un risultato importante, realizzato per il 78,7% sui mercati internazionali per un totale di 7 miliardi e 262 milioni di euro e per il 21,3%, 1 miliardo e 967 milioni di euro, su quello nazionale. I dati sono stati resi noti dal Centro Studi Mecs - Ucima nella 12esima Indagine Statistica Nazionale, che ogni anno fotografa l’andamento del comparto: 594 le aziende censite che contano 38.219 addetti.

LA VOCAZIONE ALL’EXPORT

La spiccata vocazione all’export dei produttori italiani di tecnologie e soluzioni per il packaging si conferma anche nel 2023, con il fatturato estero che incide per il 78,7% su quello totale, per una cifra pari a 7,2 miliardi (+10,5% sul 2022).

Il podio delle aree geografiche è rimasto immutato: con 2,71 miliardi di ricavi l’Unione Europea si conferma la principale area di destinazione delle macchine made in Italy e assorbe il 37,3% dell’intero export. Segue l’Asia con 1,47 miliardi di euro di giro d’affari, pari al 20,3% del totale delle performance internazionali del settore. Terzo gradino del podio per il Nord America, con 1,25 miliardi. Seguono Europa Extra-UE (651 milioni di euro), Sud America (583 milioni di euro), Africa e Oceania rispettivamente con 456 e 135,8 milioni di euro.

Le vendite sul mercato italiano sono rimaste sostanzialmente stabili, rappresentando il 22,6% del fatturato e una chiusura d’anno a 1,9 miliardi.

RESTA PREDOMINANTE

IL FOOD&BEVERAGE

Nella suddivisione del fatturato tra i vari settori clienti, il 2023 conferma una predominanza dell’industria alimentare (food e beverage), che incide per il 57,1% sul volume d’affari complessivo. I due sottosettori si confermano anche singolarmente in testa alla classifica: il food risulta nel 2023 il primo settore cliente, assorbendo il 30,9% (2.856 milioni di euro) del fatturato totale, con una propensione all’export del 74,5%. Il beverage si colloca al secondo posto, con il 26,2% del fatturato totale. Le vendite in questo settore sono destinate ai mercati esteri per l’83,3%.

La famiglia delle macchine per il packaging primario resta preponderante con il 52,4% della distribuzione

del fatturato, seguita dal segmento del fine linea, labelling e attrezzature ausiliarie (27,2%) e dal packaging secondario (che assorbe il rimanente 20,4%).

L’ASSE DELLA VIA EMILIA

Le aziende che producono macchinari per il confezionamento e l’imballaggio si concentrano principalmente lungo l’asse della via Emilia – la cosiddetta Packaging Valley – con distretti produttivi anche in Lombardia, Piemonte, Veneto e Toscana. La dislocazione geografica delle imprese conferma quindi una prevalenza della regione Emilia-Romagna in termini di numerosità di aziende, addetti e fatturato. In Emilia-Romagna risiedono 205 aziende (34,5% del totale) che occupano 21.881 addetti (57,3% del totale) e generano il 62,6% del fatturato totale pari a 5 miliardi e 781 milioni di euro. Seguono, in ordine, Lombardia, Veneto e Piemonte.

CAVANNA: “L’OBIETTIVO È CONFERMARCI LEADER ANCHE NEL 2024” Nel 2023 il numero degli occupati del settore è cresciuto del 1,2%, passando da 37.753 (2022) a 38.219 (2023). “Sostanzialmente i dati consolidati hanno affermato l’idea dei preconsuntivi: siamo di fronte a conferme di come il nostro settore e tutta la filiera italiana abbia costituito un metodo che garantisce affidabilità e innovazione”, dichiara il presidente di Ucima Riccardo Cavanna. “Le nostre aziende continuano a crescere, a sfidarsi implementando soluzioni sempre più all’avanguardia che permettono di mantenere la leadership a livello mondiale. Per quanto riguarda il mercato interno, il decreto attuativo su industria 5.0 darà impulso a nuovi investimenti e permetterà al mercato italiano di crescere L’obiettivo 2024 è di riconfermare i dati 2023”.

PESATURA E ISPEZIONE PER L‘IMBALLAGGIO

Minebea Intec, produttore di tecnologie di pesatura e ispezione industriale, presenterà le sue ultime innovazioni alla FachPack di quest’anno: la fiera europea per l’imballaggio, la tecnologia e i processi si terrà dal 24 al 26 settembre a Norimberga. Nel padiglione 3C, stand 266, l’azienda mostrerà come le sue tecnologie possano aumentare l’efficienza e la precisione dei processi di imballaggio. Le soluzioni di pesatura e ispezione svolgono un ruolo cruciale nell’industria dell’imballaggio, garantendo la qualità del prodotto, riducendo al minimo gli errori di produzione e assicurando la conformità alle normative di legge.

Un punto di forza particolare della presentazione in fiera è il nuovo Blue HMI per le selezionatrici ponderali. Questa interfaccia utente avanzata, che può essere visualizzata dal vivo sull’affermata selezionatrice ponderale Flexus, offre numerose funzioni intelligenti per aumentare l’efficienza. “La nostra Blue HMI è

Listello passacavo per l‘industria alimentare

Listello passacavo per cavi con connettore per l‘industria alimentare con grado di protezione IP65, compatibile con le aperture dei connettori industriali.

caratteriz-zata da una guida intuitiva ed è quindi estremamente facile da usare”, afferma Lars-Henrik Bierwirth, Global Product Manager di Minebea Intec.

“L’unità operativa visualizza l’efficacia complessiva del sistema e altre statistiche basate sui risultati di pesatura attuali. Dispone inoltre di varie funzioni di registrazione che la rendono ideale per gli audit”. Poiché le selezionatrici ponderali si trovano spesso alla fine di una linea di produzione, l’efficacia complessiva integrata dell’apparecchiatura fornisce una chiara panoramica dell’efficienza della linea di produzione nel suo complesso.

le selezionatrici ponderali di interfacce flessibili come bus di campo industriali, Ethernet/ IP, Profinet o SPC@Enterprise.

La nuova Blue HMI offre una flessibilità ancora maggiore grazie a un’ampia gamma di interfacce. La nuova interfaccia utente consente di migliorare la connettività dotando

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La presenza di contaminanti

negli alimenti può comportare gravi rischi per la salute e costosi richiami di prodotto. Per affrontare questa sfida, i produttori possono utilizzare sistemi all’avanguardia di rilevazione dei metalli.

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I “GUARDIANI” DEL CIBO BUONO E SICURO

Parliamo di qualcosa che ci sta molto a cuore: la sicurezza alimentare. Tutti noi vogliamo che gli snack e i pasti che consumiamo siano non solo deliziosi ma anche sicuri, giusto? Ecco quindi i dettagli su come i nostri “supereroi” del settore alimentare, ovvero le tecnologie di ispezione prodotti, stiano facendo passi avanti per garantire la massima sicurezza di spuntini e pasti.

SICUREZZA AL PRIMO POSTO

Ebbene, non è un segreto che nel settore alimentare sia fondamentale mettere la sicurezza al primo posto. Mentre mangiano prelibatezze, i consumatori probabilmente

non si fermano a pensare alle meticolose misure che i produttori adottano per garantire che ogni boccone sia un’esperienza squisita e sicura.

La presenza di contaminanti negli alimenti può comportare gravi rischi per la salute e costosi richiami di prodotto. Per affrontare questa sfida al meglio, i produttori possono utilizzare sistemi all’avanguardia di rilevazione di metalli. Questi sistemi sfruttano i campi elettromagnetici per identificare ed eliminare i contaminanti metallici presenti in un’ampia gamma di prodotti alimentari, che si trovino in una tubazione, in caduta libera o su un nastro trasportatore. Che si tratti di cioccolatini compatti o di prodotti lattiero-caseari cremosi, i sistemi per la rile-

di Simone
Ghioldi
ed Emanuela
Tenconi
Kati Hope

vazione di metalli possono integrarsi pienamente nel processo produttivo, fungendo da punto di controllo fondamentale per la rilevazione di contaminanti.

FILTRAGGIO DEGLI ELEMENTI INDESIDERATI

I sistemi per la rilevazione dei metalli sono specializzati nell’identificazione dei contaminanti metallici. Tuttavia, se un produttore deve identificare altri corpi estranei, come ossa calcificate, plastica densa e vetro, la tecnologia di ispezione a raggi-X è l’unico modo.

I sistemi a raggi-X rappresentano una soluzione versatile per la rilevazione

di un ampio spettro di corpi estranei, che vanno da vetro e pietre a plastica dura e densa, fino ai frammenti di ossa. Posizionata nei punti critici di controllo lungo la linea di produzione, l’ispezione a raggi-X offre un elevato livello di sicurezza alimentare. La tecnologia a raggi-X è sicura per i prodotti alimentari, poiché non emette radiazioni nocive.

GARANZIA DI QUALITÀ MIGLIORATA

Oltre alla sua capacità di rilevare diversi contaminanti, la tecnologia di ispezione a raggi-X svolge un ruolo cruciale nell’esecuzione di controlli qualità accurati, migliorando la sicurezza alimentare complessiva. Grazie

all’ispezione a raggi-X, i produttori possono convalidare l’integrità del prodotto, eseguire correttamente il riempimento, identificare gli articoli mancanti o rotti e verificare la presenza di inserti o sigilli. Questi controlli supplementari aggiungono un ulteriore livello di garanzia, portando alla consegna di prodotti alimentari sicuri e di alta qualità ai consumatori.

ACCURATEZZA NEL PESO

Una pesatura accurata è fondamentale per la sicurezza alimentare, in particolare per i consumatori vulnerabili, come i bambini, che dipendono da porzioni specifiche di latte, alimenti o polvere. Integrati nella linea di produzione, i sistemi di controllo peso svolgono un ruolo chiave nella validazione del peso dei singoli prodotti. Misurando attentamente ed espellendo gli articoli di peso superiore e inferiore a quello richiesto, i sistemi di controllo peso contribuiscono a mitigare i potenziali rischi associati alle dimensioni errate delle porzioni. L’integrazione di tecnologie innovative delle celle di carico come FlashCell™ migliora le prestazioni del sistema di controllo peso, offrendo capacità di pesatura rapide e accurate, anche in ambienti di produzione ad alta velocità.

ProdX™ di Mettler

Toledo è un sistema completo di gestione dei dati di ispezione della qualità che offre un controllo digitale completo delle apparecchiature di ispezione dei prodotti per il monitoraggio in tempo reale e la conformità alla sicurezza alimentare

Inoltre, i miglioramenti del design pensati per gli ambienti sottoposti a lavaggi intensivi consentono ai sistemi di ispezione prodotti di resistere a procedure di pulizia rigorose, riducendo le potenziali fonti di contaminazione. Questa combinazione di funzionalità avanzate offre una rilevazione completa dei contaminanti e controlli accurati del peso, anche in ambienti di produzione difficili, rendendo così ancora più efficaci le iniziative in materia di sicurezza alimentare.

ETICHETTATURA EFFICACE

Un’etichettatura accurata è fondamentale per la sicurezza dei consumatori e il rispetto delle normative. La

tecnologia di ispezione visiva costituisce una soluzione affidabile per identificare i prodotti con etichette errate. Sono ora disponibili sistemi di ispezione delle etichette completamente automatici, che coprono tutte le problematiche legate all’etichettatura e all’orientamento, ispezionando prodotti di varie forme con un’accuratezza straordinaria.

Grazie all’integrazione di videocamere ad alta risoluzione e algoritmi avanzati di analisi delle immagini, i sistemi di ispezione visiva sono in grado di esaminare le informazioni sulle etichette, tra cui testo, grafici, codici a barre e date di scadenza. Eventuali incongruenze o errori vengono tempestivamente segnalati,

offrendo ai produttori la certezza che solo i prodotti etichettati in modo accurato possano essere commercializzati.

PROTEZIONE DELL’ATTIVITÀ

Prendersi cura della propria attività va ben oltre la semplice tutela dei consumatori: per i produttori è un aspetto che fa la differenza. Ogni sistema di ispezione prodotti tiene costantemente sotto controllo le ispezioni, raccogliendo tutti i dati preziosi.

Per aggiungere un ulteriore livello di trasparenza, un software intuitivo come ProdX™ dà una marcia in più. Acquisisce tutti i dati di ispezione, li combina digitalmente e offre ai pro-

duttori informazioni complete in caso di problemi. È come avere un aiutante per la conformità normativa, con cui gli audit diventano semplicissimi.

MAGGIORE PRODUTTIVITÀ

Integrare queste tecnologie di ispezione prodotti non significa solo garantire la sicurezza degli alimenti, ma anche promuovere la produttività.

L’automazione degli elementi essenziali riduce gli errori umani, aumenta l’efficienza produttiva e riduce i rischi di richiamo.

Semplificando i processi e mantenendo il funzionamento ottimale, i produttori possono soddisfare le richieste dei consumatori senza rinunciare alla massima sicurezza alimentare. Un modo per semplificare i processi e risparmiare spazio nei punti critici di controllo è l’integrazione di un sistema di ispezione combinato nella linea di produzione. Sulla base dei requisiti di garanzia di qualità di un produttore, le aziende possono trarre vantaggio da un sistema che combina la rilevazione di metalli o l’ispezione a raggi-X con la tecnologia di controllo peso e/o ispezione visiva. I produttori possono risparmiare spazio, tempo e denaro con un unico sistema e un’unica formazione.

IL

CONTRIBUTO

INDISPENSABILE DELL’ISPEZIONE

Le soluzioni di ispezione prodotti fungono da eroi indispensabili nella sicurezza alimentare e proteggono sia i consumatori che le aziende. Grazie alla capacità di rilevare ed eliminare i contaminanti da corpi estranei, mantenere un peso accurato, evitare prodotti con etichette errate e sfruttare soluzioni digitali per il monitoraggio e la tracciabilità in tempo reale, queste soluzioni tecnologiche consentono ai produttori di migliorare le pratiche di sicurezza alimentare, soddisfare normative rigorose e fornire prodotti della massima qualità. Per ulteriori informazioni, visitate www.mt.com/pi-guides-pr

Rilevatore di metalli della serie M30 R
Cella di carico FlashCell

vendite@interprogettied.com www.interprogettied.com

Il grande panificatore tedesco HarryBrot ha introdotto i sistemi di climatizzazione di Rittal per ridurre i guasti dovuti al calore, ottenere continuità produttiva, abbattere i consumi energetici e ridurre il proprio impatto ambientale.

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AL SICURO ANCHE QUANDO IL CALORE AUMENTA

Un meraviglioso aroma di pane riempie l’aria. Ogni giorno, i forni di Harry-Brot a Soltau producono circa 180.000 filoni di pane per sandwich. Appena sfornati, attraversano la zona di produzione per poi essere confezionati e caricati sui camion diretti ai supermercati di tutta la Germania. Si tratta del più grande produttore di prodotti da forno del Paese, un brand conosciuto con una gamma che include tutto, dal pane integrale ai filoni tagliati per fare toast e sandwich. Per garantire che tutto funzioni come un orologio, i sistemi devono essere in continuo funzionamento. Tuttavia, non è sempre stato così. I guasti conseguenti al calore erano un evento frequente nello stabilimento. Questi erano principalmente causati dal malfunzionamento della tecnologia di controllo installata negli armadi, e avevano conseguenze enormi. “Quando i nostri sistemi si fermano, si fermano anche i nostri camion, e non possiamo consegnare il nostro pane. È un grosso problema, perché i nostri clienti si aspettano di trovare il pane fresco sugli scaffali

dei supermercati ogni giorno”, spiega Björn von Frieling, il workshop Manager del sito produttivo. Se le temperature all’esterno degli armadi possono spesso raggiungere i 45 gradi, le temperature all’interno sono molto, molto più alte. In passato sono stati misurati tra i 60 e i 70 gradi, condizioni decisamente non ideali per l’elettronica sensibile, soprattutto quando installata in armadi relativamente piccoli e compatti. Al posto di soluzioni di climatizzazione, Harry-Brot utilizzava semplicemente unità ventilatore e filtro per questi armadi.

Il motivo era semplice. “I condizionatori all’avanguardia e a basso consumo energetico Blue e+ Rittal erano precedentemente disponibili solo con capacità di raffreddamento di almeno 1,6 kW, decisamente troppo alte per i nostri scopi”, spiega von Frieling. Fu quindi contento quando Rittal lanciò le nuove unità Blue e+ S con potenze più basse. “Queste sono ideali per i livelli di calore generati dalla nostra applicazione. Insieme al team di vendita Rittal, abbiamo concordato un test

di Simone Ghioldi
ed Emanuela
Tenconi

La tecnologia heat pipe e il controllo tramite inverter

Le unità Blue e+ S possono ridurre il consumo energetico medio fino al 75%. Questo è reso possibile dalla tecnologia innovativa installata nelle unità, che combina un heat pipe con un compressore controllato a inverter. L’heat pipe funziona senza un proprio compressore, valvole di espansione o altri elementi di regolazione, quindi non consuma energia. In situazioni che comportano quantità limitate di calore da dissipare o una temperatura ambiente regolare, l’heat pipe può occuparsi del raffreddamento in modo molto efficiente dal punto di vista energetico. Il supporto del compressore per il raffreddamento è necessario solo se la quantità di calore da dissipare o la temperatura ambiente sono molto alte. Il controllo tramite inverter del compressore permette di adattare la velocità alle esigenze. Questo si traduce in una minore isteresi di raffreddamento, una migliore efficienza energetica e una riduzione dell’impronta di carbonio per l’azienda.

nello stabilimento, per mettere alla prova le unità nella nostra operatività”.

RISULTATI SORPRENDENTI

Oltre a garantire un’alta disponibilità del sistema, Harry-Brot considera anche la riduzione dell’impronta di carbonio dell’azienda una priorità assoluta e quindi preferisce investire in tecnologie a basso consumo energetico. Di conseguenza, ha utilizzato la prova per confrontare un nuovo condizionatore Blue e+ S a basso consumo energetico con un’unità Blue e precedentemente disponibile con una potenza inferiore. Per entrambe le unità (500 W), il consumo energetico è stato misurato continuamente durante la prova. Il risultato dei primi cinque mesi ha sorpreso von Frieling. “Non mi sarei aspettato un risultato del genere”, rivela. L’unità Blue e+ S ha consumato solo 248 kWh di energia elettrica, rispetto ai 626 kWh dell’unità Blue e. Questo corrisponde a un risparmio del 60% sull’intero periodo di prova e 884 kWh per l’anno intero. Inoltre, le unità Blue e+ S sono dotate di evaporazione di condensa integrata. Escludendo la quota di consumo energetico dovuta a questa funzione, il risparmio per unità risulta molto più elevato.

ARMADI CLIMATIZZATI PER RIDURRE LE INTERRUZIONI

Ancora più importante per von Frieling è la continuità produttiva che può essere raggiunta con la climatizzazione degli armadi. Un’efficace climatizzazione degli armadi significa che i sistemi di produzione si guastano meno di frequente. “Questo ci permette di garantire la consegna di pane fresco”, insiste. I fermi di produzione dovuti a temperature eccessive degli armadi sono anche dannosi per la sostenibilità. I componenti devono essere sostituiti o riparati, il che richiede manodopera e materiali. Il nuovo sistema di climatizzazione degli armadi signi-

Da oltre tre secoli rivolti al futuro

ficherà in ultima istanza che queste risorse non saranno necessarie. Decine di armadi di Harry-Brot sono stati equipaggiati con condizionatori Blue e+ S.

ELEVATA EFFICIENZA ENERGETICA

L’elevata efficienza energetica della climatizzazione degli armadi contribuisce a una strategia aziendale a lungo termine già avviata per tutte le operazioni di produzione. Tra il 1999 e il 2018, il consumo energetico per tonnellata di farina è sceso da circa 1200 kWh a poco più di 800 kWh. Le unità Blue e+ S stanno aiutando a ridurre ulteriormente questa cifra. Di conseguenza, von Frieling può immaginare che il sistema sia destinato ad essere utilizzato anche in altri siti aziendali in futuro.

Harry-Brot è stata fondata nel 1688 come piccola panetteria artigianale nel distretto di Altona ad Amburgo. Nei 336 anni successivi, è diventata uno dei più grandi attori del mercato tedesco, grazie a una filosofia aziendale che si concentra sull’uso sistematico di nuove tecnologie e su pratiche commerciali sostenibili.“L’efficienza è la parola d’ordine in Harry-Brot. Nuove tecnologie come i sistemi di climatizzazione Rittal Blue e+ S aiutano a garantire un miglioramento continuo delle quantità prodotte e delle nostre credenziali ecologiche”, afferma Norbert Lötz, Managing Director for Production and Technology.

SISTEMA DI TUBAZIONI PER LO STOCCAGGIO NATURALE DELLA FRUTTA

Le tubazioni preisolate in plastica per acqua refrigerata di GF Piping Systems consentono di conservare i prodotti ortofrutticoli a lungo e in modo sostenibile.

Hungerbühler Fruit Farming è un’azienda agricola che a Neukirch, in Svizzera, possiede un grande meleto. L’esigenza di prolungare in modo naturale, dunque in atmosfera controllata, la durata di conservazione della frutta ha fatto sì che la società, prevedendo la realizzazione di un nuovo impianto di stoccaggio dei suoi prodotti, si sia data come scopo la riduzione al minimo dei requisiti necessari alla manutenzione del suo

cliente. Fiorese è riuscito nel suo intento interfacciandosi a lungo e fattivamente con il team di Isolcell, gruppo riconosciuto a livello globale come leader di mercato nello studio, nella progettazione e nella realizzazione di soluzioni in ambito di conservazione dei prodotti ortofrutticoli ad atmosfera controllata, al quale l’azienda svizzera si era rivolta per progettare il suo nuovo impianto.

sistema di raffreddamento.

L’obiettivo è stato raggiunto grazie all’utilizzo di COOL-FIT di GF Piping Systems (divisione del Gruppo Georg Fischer focalizzata nella fornitura di soluzioni per il trasporto sicuro e sostenibile dei fluidi), il sistema di tubazioni preisolate in plastica per acqua refrigerata che non si corrode, che impedisce la formazione di condensa e dalle spiccate doti di sostenibilità, ambientale ed economica.

Un ruolo fondamentale affinché Hungerbühler Fruit Farming optasse per questa soluzione l’ha giocato Francesco Fiorese, Area Sales Manager di GF Piping Systems, forte della certezza che COOL-FIT rappresentasse la risposta più appropriata rispetto alle necessità del

Piping Systems, assemblate grazie a 100 raccordi per consentire altrettanti cambi di direzione, le quali forniscono acqua fredda a 15 celle di stoccaggio a temperatura controllata (per circa 130 tonnellate di frutta) come circuito di raffreddamento indiretto (parte a CO2 e parte, al 33%, a glicole propilenico) di una soluzione di raffreddamento industriale con potenza frigorifera intorno ai 300 kW.

“La collaborazione instauratasi con GF Piping Systems è stata fondamentale per noi – dichiara Marco Gobetti, Project Manager di Isolcell – abbiamo usufruito di un puntuale supporto tecnico fornito a partire dalla fase preparatoria di ingegnerizzazione dell’impianto, passando per la formazione dei nostri addetti all’installazione, alle prese con un prodotto per loro inedito, e fino alla valutazione effettuata successivamente alla posa”.

INSTALLAZIONE PRATICA E SEMPLICE

Spiega Fiorese: “Le chiavi di volta per convincere Isolcell che il nostro prodotto fosse la risposta più idonea alle aspettative espresse da Hungerbühler in termini di prestazioni e di sostenibilità, ambientale ed economica, sono state innanzitutto la praticità e la semplicità di installazione, caratteristiche insite nel nostro sistema COOL-FIT e tali da rendere l’avanzamento dei lavori facile da seguire anche da remoto, e successivamente, ma non secondariamente, il risparmio energetico che ne sarebbe conseguito”. Il risultato di questo sforzo comune si è tradotto nell’installazione di 600 metri di tubazioni lineari in plastica preisolate COOL-FIT di GF

I principali vantaggi per il cliente finale si registreranno durante l’arco di vita della soluzione adottata, decisamente lungo in considerazione della longevità che contraddistingue le tubazioni COOL-FIT: grazie all’eliminazione della dispersione termica e libero al 100% dalla corrosione, il sistema, oltre a vantare pratiche di manutenzione pressoché nulle, è estremamente efficiente da un punto di vista energetico, il che consentirà a Hungerbühler Fruit Farming un risparmio annuo di 1.000 euro alla voce “costi operativi” rispetto all’uso di tradizionali tubazioni metalliche post-isolate.

Il progetto ha permesso al cliente finale di rappresentare sé stesso agli occhi del mercato come leader nel canale dello stoccaggio della frutta e come pioniere di una soluzione altamente innovativa, e ad Isolcell di consolidare la sua fama di società all’avanguardia nel campo delle soluzioni per la conservazione ad atmosfera controllata dei prodotti agricoli.

FILTRAZIONE PER UNA PRODUZIONE VINICOLA DI QUALITÀ

La Filtration Division della società di gestione dell’energia Eaton presenta, alla fiera SIMEI di Milano, dal 12 al 15 novembre (stand D30, padiglione 1), una ricca gamma di prodotti per la filtrazione. Essa comprende vari mezzi di filtrazione BECO® and BECOPAD® per la rimozione affidabile di colloidi, solidi sospesi, lieviti e batteri, per esaltare il sapore di vini pregiati. Abbinati in modo ottimale, evitano l’intasamento precoce dei filtri finali e aumentano così l‘efficienza della vinificazione.

Uno dei punti salienti della gamma estesa di soluzioni di filtrazione di Eaton è l’offerta di cartucce filtranti BECO®, che comprende cartucce filtranti create appositamente per i requisiti specifici della filtrazione del vino. A seconda dell’obiettivo, che siano le prestazioni, la sicurezza, l’economia, la flessibilità o la qualità del vino, gli esperti applicativi di Eaton saranno a disposizione presso lo stand per discutere le combinazioni ottimali del pre-filtro BECO PROTECT™, e le cartucce filtranti a membrana BECO MEMBRAN PS™, per un’efficace filtra-

zione preliminare e finale.

In mostra sono anche gli ultimi tre sviluppi di moduli lenticolari di Eaton. Le cartucce della gamma BECODISC® R+ hanno una lunga durata di servizio, sono straordinariamente resistenti e lavabili in controcorrente. Sono progettate per un minimo di 20 cicli di rigenerazione e possono essere riutilizzate in modo flessibile nella filtrazione di vini svariati. Nei moduli lenticolari di profondità BECODISC BXS e BX3 di Eaton sono integrati due strati filtranti diversi per effettuare la filtrazione preliminare e la microfiltrazione a tassi di ritenzione differenti, specificamente abbinati in un unico housing. La gamma di moduli lenticolari di profondità sarà completata dalla nuova serie di moduli lenticolari con carbone attivo BECODISC BC con una forte capacità di decolorazione e di rimozione adsorbente dei sottoprodotti indesiderati, oltre alla correzione di sapore, odore e colore. Tutti i moduli lenticolari di profondità BECODISC e le cartucce filtranti BECO possono essere utilizzati in un’ampia gamma di housing

> estrusori > dosatori > componenti > trasporto pneumatico > sistemi completi

e di sistemi di filtrazione, compresi gli housing BECO INTEGRA® DISC e BECO INTEGRA CART, nonché i sistemi di filtrazione StepFlow manuali o completamente automatici di Eaton. Il progetto ha permesso al cliente finale di rappresentare sé stesso agli occhi del mercato come leader nel canale dello stoccaggio della frutta e come pioniere di una soluzione altamente innovativa, e ad Isolcell di consolidare la sua fama di società all’avanguardia nel campo delle soluzioni per la conservazione ad atmosfera controllata dei prodotti agricoli.

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UNA TRANSIZIONE EFFERVESCENTE

Con SAP, Ferrarelle accelera la trasformazione digitale: dalla modernizzazione del sistema gestionale alla pianificazione integrata della supply chain.

Ferrarelle Società Benefit è il quarto gruppo italiano a volume nel settore delle acque minerali ed è proprietaria dei marchi Ferrarelle, Vitasnella, Fonte Essenziale, Boario, Natía, Santagata, Roccafina, che imbottiglia presso i suoi due stabilimenti di Darfo Boario Terme (BS) e Riardo (CE), oltre che distributore esclusivo del brand Evian per il nostro paese. Con circa 450 dipendenti e un fatturato superiore ai 200 milioni di euro, la società è in forte espansione anche all’estero e con il brand Ferrarelle è in distribuzione in USA, Regno Unito, Francia, Spagna, Germania, Danimarca, Russia, Israele, Giappone, Hong Kong, Taiwan. Da agosto 2017 è inoltre proprietaria di Amedei, azienda italiana di produzione di cioccolato d’alta gamma nello stabilimento di Pontedera (PI).

UN’INFRASTRUTTURA FLESSIBILE E SCALABILE

Con un sistema gestionale datato e fermo a circa 15 anni fa, appesantito da diverse customizzazioni e che non permetteva più alcuna evoluzione migliorativa sia tecnologica che di processo, Ferrarelle ha impostato un progetto di modernizzazione che la sostenesse in una crescita sostenibile del business e a espandersi sui mercati internazionali. L’obiettivo del progetto era la creazione di una infrastruttura innovativa, flessibile e scalabile.

Al centro della nuova infrastruttura Ferrarelle ha scelto RISE with SAP e, con il supporto della divisione Servizi di SAP Italia, ha implementato il nuovo sistema gestionale SAP S/4HANA Cloud che ha portato da subito all’organizzazione una serie di vantaggi importanti, come la possibilità di accedere all’innovazione in modo costante, sia in termini di rilasci di funzionalità sia di sicurezza, e di essere liberati dalle onerose attività interne di gestione del sistema.

L’adozione di RISE with SAP ha cambiato il modo di lavorare di Ferrarelle e grazie alla funzionalità Flexible Workflow di SAP sono stati rivisti i processi, come ad esempio quelli di approvazione delle richieste e degli ordini di acquisto, alleggerendo molto i passaggi che riguardavano l’autorizzazione degli ordini.

Inoltre, RISE with SAP ha permesso un’integrazione fluida e veloce delle soluzioni SAP per la Customer Experience, dal CRM a SAP Sales Cloud, che automatizza i processi di vendita consentendo ai responsabili vendite di Ferrarelle di concentrarsi sulla creazione del valore per i clienti, a SAP Service Cloud, per la gestione del servizio clienti volto a creare connessioni significative lungo l’intero customer journey dell’azienda. In questo ambito il progetto è stato svolto dal partner NTT DATA. Uno dei primi benefici riscontrati da Ferrarelle dalla nuova piattaforma è

stata la possibilità di sfruttare appieno l’integrazione tra le soluzioni SAP e rendere più performanti i processi vendite, facilitando e velocizzando le prese d’ordine, ottimizzando le attività di rilevazione sul campo, ottenendo al contempo una miglior integrazione e visibilità dei dati attraverso tutta l’organizzazione.

“È stato davvero tutto molto semplice, grazie anche al supporto di NTT DATA, che ha saputo indirizzarci nel modo migliore nel nuovo scenario della cloud integration, mettendo in luce in maniera molto evidente i vantaggi della tecnologia SAP”, ha evidenziato Sandro Puzelli, IT & Digital Transformation Director di Ferrarelle. Tutto quello che era affrontabile durante il progetto, con degli impatti non trascurabili sull’intera cultura organizzativa, l’abbiamo fatto nel corso della sua implementazione. Una volta chiuso il progetto e consolidato l’intero ambiente tecnologico, nello stesso anno in cui abbiamo rilasciato il nuovo sistema, siamo partiti con il programma sulle soluzioni di SAP Customer Experience. Questo fa capire la volontà e la propensione di Ferrarelle di approcciare con determinazione il cambiamento tecnologico, consapevoli dei benefici che ne derivano in termini di business e sostenibilità”. Il prossimo passo che vedrà Ferrarelle puntare su un ulteriore sviluppo del proprio programma di trasformazione digitale riguarderà il demand planning con l’adozione di SAP Integrated Business Planning (IBP). Demand and supply chain planning è un ambito di grande impatto e valore per l’azienda per poter impostare un’ossatura di processo che parte dalla domanda e arriva fino alla distribuzione; quindi, con tutto il controllo e l’ottimizzazione del network logistico e il supporto che la piattaforma SAP IBP può offrire in termini di integrazione e utilizzo dell’intelligenza artificiale.

GESTIONE INTELLIGENTE DELL’ENERGIA

Con soluzioni come SmartWire-DT, Eaton innova profondamente il cablaggio, ottimizzando costi e prestazioni nei sistemi di automazione.

Eaton è un’azienda specializzata nella gestione intelligente dell’energia, che offre soluzioni per distribuzione energetica, protezione dei circuiti, protezione dell’alimentazione di emergenza, controllo e automazione, illuminazione e sicurezza, soluzioni strutturali e dispositivi di cablaggio, soluzioni per ambienti difficili e pericolosi e servizi di ingegnerizzazione. L’azienda offre un ventaglio di soluzioni avanzate che consentono ai costruttori di macchine di realizzare macchine sempre più intelligenti, compatte, affidabili, economicamente vantaggiose ed efficienti, che assecondano le esigenze del mercato odierno.

Per il settore, attualmente una sfida importante è l’esportazione di macchinari nel Nord America, che richiede di conformarsi a normative specifiche per le parti elettriche. “Noi di Eaton abbiamo non solo prodotti certificati UL-CSA, ma possediamo anche il know-how e, quindi, facciamo formazione su tutto il territorio presso i clienti che vogliono essere formati su come dimensionare le macchine perché vengano esportate in Nord America”, ha spiegato Massimo Bartolotta, Commercial Operations Manager per Eaton Italia. “In generale, cerchiamo sempre di partire a monte per evitare il più possibile qualsiasi tipo di guasto, se però dovesse verificarsi lo gestiamo attraverso un’assistenza di tipo capillare, estesa a tutto il mondo e anche da remoto se si tratta, ad esempio, di problemi di service”. All’ultima edizione di SPS Italia, Eaton ha portato il sistema di cablaggio intelligente, SmartWire-DT, che può essere utilizzato per collegare vari componenti all’interno e all’esterno

del pannello di controllo in modo semplice e rapido. Questo comporta un notevole risparmio di tempo e di costi nella progettazione di macchine e sistemi. La soluzione SmartWire-DT sostituisce il cablaggio punto a punto più soggetto ad errori, supportando una comunicazione uniforme tra tutti i componenti del sistema. Inoltre, funge da sistema di cablaggio intelligente e fornisce informazioni raccolte all’interno dell’intera rete.

“SmartWire-DT è un cavo piatto a 8 poli che raggiunge tutti i dispositivi all’interno del quadro elettrico e che porta sia alimentazione che il segnale”, spiega Bartolotta. “Ad esempio, fornisce l’input per gestire la potenza. Oltre al cavo ci sono delle testine SmartWire montate sul dispositivo standard permettendo, ad esempio, di eseguire una diagnostica dello stato della macchina o dei singoli componenti”. Tra le caratteristiche principali troviamo: la riduzione dei costi di progettazione fino al 70%; la possibilità di espandere il sistema all’interno e all’esterno del quadro di comando; la possibilità di utilizzo anche in sistemi di grandi dimensioni, fino a 600 metri di distanza; un sistema di collegamento intelligente in grado di fornire dati dettagliati sull’intera rete; manutenzione flessibile da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento grazie all’accesso ai dati da remoto; la possibilità di utilizzare il sistema a temperature comprese tra 0°C e +55°C (IP20) e tra -20°C e +70°C (IP65).

Massimo Bartolotta: “SmartWire-DT sostituisce il cablaggio punto a punto, più soggetto ad errori, supportando una comunicazione uniforme tra tutti i componenti del sistema”

Il sistema di cablaggio intelligente SmartWire-DT

Danone si è affidata alle soluzioni di ifm per modernizzare un sito in Francia, che dalla produzione di latticini è stato riconvertito a quella di bevande a base di avena.

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DAL LATTE ALL’AVENA: UNO STABILIMENTO TRASFORMATO NEL

SEGNO DELLA DIGITALIZZAZIONE

Danone è uno dei principali fornitori di prodotti lattierocaseari al mondo. La costante crescita della domanda dei consumatori di bevande a base vegetale, che Danone offre anche sul mercato globale, ha spinto l’azienda a convertire uno dei suoi più grandi stabilimenti in Francia dalla produzione di latticini a quella di bevande a base di avena. Thierry Pasquet è direttore dello stabilimento Danone di Villecomtal-sur-Arros e spiega le ragioni della riconversione di questo stabilimento: “L’80% dei nostri clienti dichiara di voler passare da una dieta con proteine animali ad una con proteine vegetali. Desideriamo tenerne conto aumentando la nostra capacità di produzione di bevande a base di avena. La decisione contribuisce inoltre agli obiettivi globali di Danone di ridurre le emissioni di CO2 e il consumo di acqua dell’80%”. L’azienda ha investito circa 50 milioni di euro nello stabilimento della Francia sudoccidentale. “Nell’ammodernare gli im-

pianti di produzione, abbiamo optato per le migliori tecnologie disponibili sul mercato al fine di garantire che questo investimento, e lo stabilimento stesso, possano durare per i prossimi decenni”, afferma Pasquet.

COMPONENTI E AUTOMAZIONE

RICOSTRUITI PER IL CAMBIO DI PRODUZIONE

Dai serbatoi di stoccaggio alle tubazioni, dai gruppi di valvole agli impianti CIP: tutto è stato convertito dal latte all’avena, in dodici mesi. “In questo periodo è stato necessario smontare tutti i vecchi impianti per installarli di nuovo in altre sedi”, spiega Sébastien Peres, responsabile dell’automazione nello stabilimento.

“Contemporaneamente sono stati ricostruiti, passo dopo passo, i nuovi componenti dell’impianto per la produzione di bevande a base di avena, compresa la tecnologia di automazione”. Non è un caso che ifm, come partner per

di Simone Ghioldi
ed Emanuela
Tenconi

l’automazione, sia stata scelta per la modernizzazione dello stabilimento.

Danone di Villecomtal-sur-Arros collabora con ifm ormai da circa vent’anni. “È stato logico per noi lavorare di nuovo insieme su questo progetto”. Il team di Peres, supportato dal fornitore Boccard, si è affidato a due tecnologie di automazione per la digitalizzazione: AS-i e IO-Link. “AS-i e IO-Link offrono un cablaggio semplice rispetto ad un sistema cablato in modo classico. Con AS-i, possiamo installare il cavo su lunghe distanze e collegare i sensori in modo flessibile laddove ne abbiamo bisogno”, afferma Peres. Danone utilizza inoltre AS-i Safety per l’intera gestione dei sensori di sicurezza che monitorano ad esempio la corretta chiusura di portelli o altri punti di accesso al processo.

TRASMISSIONE DIGITALE SU LUNGHE DISTANZE

AS-i si contraddistingue con il suo cavo piatto bipolare giallo, che può

essere installato su distanze fino a 1.000 metri con topologia lineare o a stella. Aggiungendo cavi in fibra ottica è possibile coprire distanze fino a 3.000 metri. I sensori e gli attuatori possono essere facilmente collegati con i moduli AS-i perforando il cavo piatto in un punto qualsiasi. Gli attuatori con un consumo di corrente più elevato possono essere alimentati opzionalmente con ulteriore energia tramite un cavo piatto a 24 volt aggiuntivo, che viene installato parallelamente al cavo dati e attraversa i moduli. Un ulteriore vantaggio della tecnologia AS-i può essere ottenuto grazie alla connettività IO-Link. Speciali master IO-Link da campo raggruppano i segnali digitali provenienti dai sensori IO-Link e li inoltrano al livello AS-i.

TRASPARENZA E PIÙ DATI PER OGNI

PUNTO DI MISURA

“La tecnologia IO-Link era nuova per noi. Ma siamo felici di essere passati

Sébastien Peres, responsabile dell’automazione nello stabilimento: “I sensori IO-Link ci offrono molte più opzioni diagnostiche rispetto ai sistemi di automazione convenzionali e ci consentono di raggiungere un elevato livello di trasparenza del processo”

ad una trasmissione digitale dei dati in modo da essere anche pronti per il futuro e per gestire l’impianto nel modo più efficiente possibile”, afferma Peres. “I sensori IO-Link ci offrono molte più opzioni diagnostiche rispetto ai sistemi di automazione convenzionali e ci consentono di raggiungere un elevato livello di trasparenza del processo. Inoltre, il cablaggio è anche in questo caso molto semplice grazie a connettori M12 standard”.

Lo stabilimento di Danone a Villecomtal-surArros, in Francia

Molti sensori IO-Link trasmettono dati e informazioni supplementari oltre al valore di misura effettivo. Ad esempio, un sensore di pressione può rilevare anche la temperatura nel punto di misura. I flussimetri trasmettono la portata attuale, la pressione, la temperatura del fluido e la portata totale come valori di misura digitali

Nel quadro elettrico sono stati installati l’alimentatore AS-i, i moduli di uscita AS-i sicuri e i gateway AS-i Ethernet/IP

tramite IO-Link. Un’altra utile funzione di IO-Link è la possibilità di salvare i parametri di un sensore sul master IO-Link a cui il sensore è collegato. “In questo modo è molto semplice per noi sostituire il sensore in caso di difetto. Grazie al trasferimento automatico dei parametri memorizzati al nuovo sensore, un’eventuale sostituzione può essere eseguita anche da colleghi non specializzati”. In altre parole, la semplice procedura di sostituzione alleggerisce l’onere del personale specializzato, che può con-

“Insieme al nostro fornitore Boccard e con ifm come specialista dell’automazione, abbiamo standard per tutti i sensori necessari per il rilevamento di pressione, temperatura, flusso e conducibilità”

centrarsi maggiormente sulle proprie mansioni principali.

Per la selezione primaria dei sensori necessari, i responsabili di Danone hanno coinvolto anche esperti esterni: “Insieme al nostro fornitore Boccard e con ifm come specialista dell’automazione, abbiamo standard per tutti i sensori necessari per il rilevamento di pressione, temperatura, flusso e conducibilità”, afferma Peres.

“La stretta collaborazione con ifm e la sua vasta gamma di varianti di prodotto ci hanno sempre garantito l’utilizzo del sensore giusto per la nostra applicazione”.

Grazie alla pluriennale stretta collaborazione tra Definox e ifm, è stato possibile garantire anche una totale integrazione delle teste delle valvole

Sorio di Definox tramite AS-i e IOLink, utilizzate anche nell’impianto rimodernato.

In alto: il sensore di conducibilità LDL200 garantisce uno svolgimento corretto ed efficiente del processo CIP

MONITORAGGIO IN TEMPO REALE

A fianco: il caratteristico cavo piatto giallo AS-i attraversa l’intera catena di processo

La produzione delle bevande a base di avena è stata già avviata. Tutte le informazioni possono essere monitorate in tempo reale da una postazione centrale. “Grazie alla digitalizzazione, abbiamo informazioni relative a tutti i processi e i parametri. Questo ci permette di reagire rapidamente in caso di scostamenti”, afferma Peres. “La produzione risulta efficiente, sicura e con l’alta qualità richiesta. Nel complesso, siamo molto soddisfatti della realizzazione del progetto di digitalizzazione. L’eccellente collaborazione ha soddisfatto tutte le nostre aspettative e i nostri requisiti per un progetto di queste dimensioni”.

UNA PARTNERSHIP DI LUNGA DATA

Grazie alla comunicazione digitale tramite AS-i e IO-Link, è possibile monitorare centralmente l’intero processo

In qualità di partner di lunga data per l’automazione dello stabilimento di Villemcomtal-sur-Arros, ifm è stata in grado di supportare Danone con la sua esperienza nella produzione alimentare anche durante la modernizzazione e la transizione dalla produzione lattiero-casearia a quella di bevande a base di avena. La vicinanza al cliente enfatizzata nello slogan “ifm - close to you” si riflette anche in questo progetto.

SOLUZIONI INTEGRATE PER L’INDUSTRIA 5.0

Dai motoriduttori ai sistemi IoT, Bonfiglioli amplia l’offerta di componenti per l’automazione industriale, il packaging e la robotica mobile, rispondendo alle sfide della transizione verso un’industria più connessa e sostenibile.

Bonfiglioli produce e distribuisce un’ampia gamma di motoriduttori, motori elettrici, riduttori epicicloidali e inverter, in grado di soddisfare le esigenze più complesse nei settori dell’automazione industriale, delle macchine mobili e delle energie rinnovabili.

“Bonfiglioli sta cercando di passare da una vendita solo di componenti a una vendita di sistemi e soluzioni, produttori, motori, inverter fino a servizi IoT”, spiega Alessio Venturelli, Global Segment Manager Material Handling & Logistics Automation dell’azienda. “Possiamo dire che non esista più il fornitore di un solo componente e che, invece, tutte le aziende cerchino di ridurre il numero di fornitori: è il mercato che lo chiede. Spesso si attivano anche delle partnership proprio per colmare questi gap. È qualcosa che noi facciamo sia internamente che verso l’esterno. In quest’ultimo caso, attraverso l’acquisizione di aziende specializzate in robotica o nell’elettronica custom: il tutto per vitalizzare la

produzione e per poter lavorare a quattro mani con i nostri clienti”.

A SPS Italia 2024, Bonfiglioli ha esposto alcune soluzioni meccatroniche complete dedicate alle applicazioni di intralogistica, packaging, lavorazione del legno e robotica industriale. Trasversale a tutte queste applicazioni è la piattaforma IoT, cui è stato dedicato un focus speciale. Per l’imballaggio primario e secondario, Bonfiglioli ha presentato un’ampia scelta di soluzioni compatte, modulari e dinamiche per sistemi di azionamento e controllo di macchine sia Horizontal Fill Form Seal (HFFS) che Vertical Fill Form Seal (VFFS), capaci di trasferire il materiale tramite nastro a uno svolgitore per sigillarlo con un singolo strato di pellicola. Per il processo di confezionamento flow pack, Bonfiglioli ha proposto una soluzione che incorpora un servomotore sincrono BMD, un motoriduttore ad assi ortogonali della Serie A e l’inverter AxiaVert. Il suo design modulare e l’elevata versatilità applicativa rendono questo azionamento ideale per ogni esigenza e compatibile con una vasta gamma di motori (asincrono, sincrono e sincrono a riluttanza). Inoltre, AxiaVert integra numerose funzionalità avanzate di

Alessio Venturelli: “Bonfiglioli propone tecnologie che possono comunicare dati sia con algoritmi sia con la parte sensorizzata”

sicurezza funzionale e protocolli di comunicazione flessibili, conformi agli standard di automazione e Industria 4.0.

Nell’ambito delle applicazioni di robotica mobile, l’azienda ha invece presentato BlueRoll: la piattaforma di motoriduttori su ruote ad alte prestazioni per AGV e AMR, caratterizzata dal design ultracompatto e ad alta efficienza energetica per un lungo ciclo operativo. Questo sistema di azionamento modulare è disponibile in tre configurazioni Basic, Advance e Compact, per supportare un carico per singolo riduttore da 360 a 1020 kg, con una velocità massima fino a 2 m/s, personalizzabile.

La robotica, ci riporta al concetto di Industria 5.0, un tema che si è affacciato sempre di più nell’ultimo anno, soprattutto in seguito al Piano Transizione 5.0. “Quello che fa Bonfiglioli, in questo senso, è proporre al mercato delle soluzioni integrate che possono comunicare dati sia con algoritmi e senza sensori, ma anche con la parte sensorizzata”, commenta Alessio Venturelli. “Per quanto riguarda

l’interno invece, e quindi la produzione, è tutta un’altra storia. Sono anni che sperimentiamo su noi stessi soluzioni integrate (nostre o di terze parti) con sistemi di intelligenza artificiale per poter snellire al massimo tutte le operazioni manuali”.

Tempi di fermo macchina, guasti improvvisi, elevati costi di manutenzione e durata di vita ridotta sono tra le principali criticità per i costruttori e gli operatori di macchinari industriali. In qualità di partner tecnologico, Bonfiglioli assolve a queste sfide con soluzioni complete per l’IoT che includono i servizi di Condition Monitoring e Predictive Maintenance, nonché l’assistenza post-vendita. Attraverso la piattaforma IoT Bonfiglioli utilizza i sensori Z e W per monitorare motori e riduttori, raccogliere dati su prestazioni, consumi e tempi di ciclo. I sensori, abbinati a un motore elettrico IE3 (o IE4) asincrono a bassa tensione MXN e a un riduttore coassiale lineare CP della piattaforma EVOX, sono garanzia di alta efficienza, bassa rumorosità, flessibilità e modularità.

LE 3 “I” DELLA MECCATRONICA:

INTEGRAZIONE, INTELLIGENZA E INNOVAZIONE

A SPS Italia 2024, Yaskawa ha messo in luce la sinergia fra le divisioni del Gruppo e i sales partner, offrendo una panoramica completa fra Drives, Motion, Control e Robot e delle loro possibili combinazioni.

“Anche quest’anno, a SPS Italia, abbiamo messo in luce l’importanza della collaborazione tra le varie divisioni del Gruppo Yaskawa e non solo”, spiega Italo Holguin, Manager Application Engineering di Yaskawa. “Presso il nostro stand, infatti, i visitatori hanno avuto modo di trovare anche Vipa e per la prima volta alcuni dei nostri sales partner.

L’obiettivo è infatti quello di fornire una panoramica completa che comprende Drives, Motion, Control e Robot, tutti ottimizzati per funzionare al meglio in combinazione tra loro”.

“Inoltre abbiamo acceso i riflettori sulla piattaforma di automazione iCube Control”, continua Holguin. “Si tratta di una soluzione tecnicamente coordinata per i controller specifici del settore, dal software di ingegneria e dall’hardware del controller fino alla tecnologia dei chip integrati. È infatti attraverso la sua tecnologia abilitante i3-Mechatronics (dove le 3 i stanno per

integrato, intelligente e innovativo) che Yaskawa vuole offrire all’industria soluzioni smart, digitali, flessibili e sostenibili per rispondere anche alle richieste dell’industria 5.0. i³-Mechatronics è la risposta al concetto della fabbrica intelligente e dell’Industria 4.0 a cui il nostro Gruppo aveva già iniziato a lavorare da tempo fornendo soluzioni in grado di migliorare la produttività e la flessibilità. Pertanto, quello che vogliamo sottoli-

lità molto lunga”, aggiunge Holguin. Tra le altre proposte in mostra a SPS Italia, anche il nuovo CR700, l’inverter che migliora la produttività, riduce i costi energetici e quelli complessivi, consente misure di manutenzione preventiva e aumenta la sostenibilità ambientale, per il funzionamento sicuro ed efficiente della gru.

“Il master follower dell’azionamento CR700 è il controllo della velocità e della posizione che monitorano e confrontano il valore target e quello effettivo della posizione dell’albero motore e garantiscono un funzionamento in tandem super pre-

neare sono la sua integrazione, intelligenza e innovazione”.

i3-Mechatronics è integrato in quanto i prodotti smart di Yaskawa consentono ai clienti di raccogliere e analizzare dati in tempo reale. Il sistema è aperto per ulteriori analisi dei dati come analisi di Big Data specifiche e apprendimento con Intelligenza Artificiale. È intelligente perché queste analisi dei dati raccolti nel sito di produzione offrono innovative soluzioni per ottimizzare il processo di produzione a tutti i livelli. Infine, è innovativo perché le informazioni acquisite dall’analisi approfondita del processo di produzione vengono utilizzate per innescare migliorie e creare un livello superiore di produzione e qualità.

“Tra i valori aggiunti di Yaskawa ci sono l’affidabilità, le prestazioni elevate e la compatibilità. Yaskawa lavora nel mercato dei semiconduttori e fornisce soluzioni che durano almeno 20 anni, con una garanzia di compatibi-

Italo Holguin: “i³-Mechatronics è la risposta al concetto della fabbrica intelligente a cui il nostro Gruppo aveva già iniziato a lavorare da tempo con soluzioni in grado di migliorare produttività e flessibilità”

ciso. La riduzione al minimo dell’oscillazione orizzontale del carico permette un posizionamento più rapido e facile del carico. C’è inoltre la funzione di bilanciamento del carico senza encoder e quella di carico leggero: quando viene rilevato un carico leggero, CR700 calibra automaticamente la velocità di funzionamento al massimo. Questo riduce al minimo il tempo di funzionamento del paranco e aumenta la produttività”. Infine, CR700 può anche monitorare la lunghezza della corda, monitorare la manutenzione, impedire il superamento e il sovraccarico al di fuori dell’area di lavoro definita attraverso il sensore di limite di corsa collegato all’azionamento e, infine, monitorare il comando del freno. Presso lo stand erano poi presenti gli inverter per applicazioni industriali GA500 e GA700, caratterizzati da grande flessibilità, dimensioni ridotte e funzionalità che consentono un’integrazione senza sforzo in quasi tutte le applicazioni.

di Simone Ghioldi ed Eva De Vecchis
Inverter LA500

SENSORI E SISTEMI DI VISIONE SEMPRE PIÙ SMART

Nuovi sensori induttivi ad anello, sensori di distanza a triangolazione laser e smart camera: a SPS Italia le ultime soluzioni intelligenti di wenglor sensoric per settori come packaging e robotica, con focus su precisione, semplicità di utilizzo e riduzione dei downtime.

di Simone Ghioldi ed Eva De Vecchis

Wenglor sensoric, azienda tedesca che sviluppa e produce sensori intelligenti, dispositivi di sicurezza e sistemi avanzati di elaborazione di immagini, ha portato a SPS Italia 2024 le tecnologie più avanzate che trovano applicazione nei settori più svariati, quali il food & beverage, il packaging, la logistica, la meccanica, il tessile, l’automotive e tanti altri.

Tra le novità presentate a Parma ci sono i nuovi sensori induttivi ad anello. Ideali per rilevare piccoli componenti metallici nei tubi di alimentazione, a partire da dimensioni di 2 mm, dispongono di una bobina divisibile che, a differenza di analoghi modelli in commercio, offre un’ergonomia di montaggio, manipolazione e sostituzione senza eguali. Grazie a questa caratteristica, il montaggio del sensore avviene ad “aggancio” e la comoda fascetta di cui dispone ne consente il fissaggio a tubi di varie dimensioni. Inoltre, il cablaggio segue la direzione del tubo, permettendo così di ottimizzare i montaggi anche in spazi ristretti. Particolarmente adatti ad essere impiegati a bordo

di macchine di assemblaggio ad alta velocità, i sensori dispongono di comunicazione IO-Link e illuminazione a LED per il monitoraggio dello stato.

“Grazie alla custodia divisibile, il sensore ad anello può essere, in caso di guasto, smontato facilmente senza necessità di intervento sulla macchina, evitando così downtime indesiderati”, spiega Elio

Bolsi, General Manager di wenglor sensoric italiana. “Inoltre, grazie a IO-Link, questi dispositivi possono essere configurati in modo semplice e veloce”.

Quando si misurano oggetti con forme complesse, superfici particolari e colori diversi è richiesta la massima precisione nell’ordine dei micron. Ed è proprio ciò che garantisce la famiglia di sensori di distanza a triangolazione laser serie P3 di wenglor, che ha arricchito la gamma dei sensori fotoelettronici di ultima generazione PNG//smart. Utili per misurare oggetti di forma complessa indipendentemente da materiale, forma e colore, la serie P3 si compone di 32 modelli differenziati in base al diverso campo di lavoro, che va da 30 mm a 1.000 mm. I sensori P3 operano con un

Elio Bolsi: “La nostra nuova smart camera ha portato la machine vision ad un altro livello, grazie a una risoluzione e una velocità che non ha precedenti”

errore di linearità contenuto entro lo 0,08 % e con una ripetibilità di misura fino a 0,8 µm. Queste prestazioni sono frutto dell’innovativa tecnologia TripleA (tre in uno). “Questi prodotti sono particolarmente innovativi e, con le loro prestazioni, hanno posto una milestone per il reparto di ricerca e sviluppo di wenglor. In particolare, mi piace sottolineare che la serie P3 si caratterizza per la semplicità di utilizzo e configurazione, grazie alla possibilità di impostare i parametri tramite comunicazione Bluetooth, semplificando per gli utenti le attività di settaggio”, aggiunge Bolsi. “Disponibili in differenti modelli, questi sensori permettono di svolgere diverse funzioni, come ad esempio, la misurazione dello spessore, il riconoscimento dinamico dei salti e il riconoscimento delle differenze di contrasto”.

In ambito di machine vision, l’azienda ha completato l’innovativa Smart Camera B60 con l’opzione Autofocus e l’opzione C-Mount. Grazie a un’efficace integrazione tra un hardware rinnovato e un software performante è possibile realizzare soluzioni complete e scalabili per applicazioni di elaborazione immagini di qualsiasi genere, anche le più complesse. È inoltre possibile integrare all’interno del potente software uniVision 3 le librerie Halcon, al fine di favorire una parametrizzazione intuitiva e un settaggio semplice.

“Questa smart camera può essere utilizzata con un semplice software, a telecamera aperta e programmabile, e può essere integrata nel sistema di illuminazione”, spiega Bolsi. “Questa soluzione ha portato la machine vision ad un altro livello, grazie a una risoluzione e una velocità che non ha precedenti. Le Smart Camera B60 sono in grado di risolvere molti generi di applicazione, ma è stata pensata in modo particolare per la robotica”.

Smart Camera B60

Le tecnologie avanzate di Endress+Hauser, tra cui sensori e misuratori di portata, consentono di ottimizzare i processi di produzione della birra, garantendo alta qualità, efficienza e ripetibilità.

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PROCESSO UNIFORME NELLA PRODUZIONE DI BIRRA

La birra si produce con ingredienti provenienti da coltivazioni naturali, che variano da un anno all’altro. Il mastro birraio deve saper reagire a questi cambiamenti per produrre una birra di qualità stabile, che deve avere lo stesso gusto anno dopo anno allo scopo di soddisfare le aspettative del consumatore. Per riuscire a centrare questo obiettivo, ci vogliono molta esperienza, arte birraria, ma anche tecnologie avanzate.

Endress+Hauser aiuta i produttori di birra a gestire i processi in modo uniforme, assicurando sempre una qualità elevata. La tecnologia all’avanguardia dei sensori, con un’accuratezza sempre migliore e un’elevata ripetibilità, assicurano l’efficienza del processo. I tratti distintivi dell’offerta tecnologica dell’azienda sono qualità della birra stabile, strumentazione di processo affidabile, uso efficiente della materia prima e disponibilità ottimale del birrificio.

STRUMENTI DI MISURA ACCURATI E INNOVATIVI

L’efficienza di conversione degli amidi in zuccheri fermentabili ad opera degli enzimi prodotti dal malto è fondamentale, e per individuare il momento giusto in determinati processi occorre puntare su tecnologie di misura accurate e innovative. Endress+Hauser offre il più vasto portfolio di prodotti per ottimizzare ogni singolo processo della birrificazione. Garantisce la massima affidabilità e precisione grazie a sensori di pH non in vetro come CPS77E con tecnologia Memosens, e portasensori retrattili. Per misurare la resa effettiva suggerisce il misuratore di portata massica Coriolis multi-frequenza Promass Q, che indica la portata con compensazione della temperatura, il valore totalizzato e i valori Brix o Plato totalizzati in applicazioni con presenza di gas aspirato. Per le misure di livello nei tini di ammostamento propone Deltapilot, un sensore di livello idrostatico estremamente affidabile con

di Simone Ghioldi
ed Emanuela
Tenconi

compensazione della temperatura. L’accesso è semplice con l’elettronica separata. Garantisce inoltre l’ottimizzazione dell’impiego delle materie prime dosando accuratamente le fonti secondarie liquide di amido e destrosio. Il misuratore di portata massica Promass F100 consente una stabilità ottimale della temperatura e misure precise.

FERMENTAZIONE OTTIMIZZATA

L’obiettivo della fermentazione è convertire lo zucchero del malto in alcol.

La misura affidabile della temperatura, dell’estratto e dell’alcol e il monitoraggio del processo di fermentazione sono fondamentali per garantire una qualità costante, lotto dopo lotto.

Le termoresistenze con design igienico, combinati con un tempo di risposta ultra-rapido, garantiscono un controllo ottimale della temperatura. La misura continua di tutti i parametri rilevanti nel processo di fermentazione fornisce informazioni accurate e affidabili in tempo reale, consentendo un controllo preciso del processo. Per migliorare il controllo della temperatura si può contare su sensori di temperatura iTHERM TM411. Per ottimizzare il processo di fermentazione Endress+Hauser ha brevettato un innovativo dispositivo specifico per le fasi di fermentazione, il Fermentation Monitor QWX43, che

misura continuamente tutti i parametri rilevanti del processo di fermentazione, per esempio della birra.

Lo strumento viene installato direttamente nel serbatoio di fermentazione e misura la densità, la temperatura e la velocità acustica. Inoltre, il QWX43 calcola tutti i parametri di fermentazione rilevanti, come il grado di fermentazione, l’estratto residuo e il contenuto alcolico, gli zuccheri del mosto o la velocità di fermentazione.

Tutti i valori misurati possono essere integrati direttamente nel sistema di controllo. Il sistema multisensore fornisce misure precise e ripetibili in tempo reale e i dati possono essere elaborati in Netilion, l’ecosistema IIoT di Endress+Hauser. Grazie all’applicazione Netilion, gli utenti possono monitorare i loro processi di fermentazione tramite qualsiasi dispositivo abilitato a Internet. Il processo può essere monitorato in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo.

Nei birrifici spesso si producono vari tipi di birra, ed è difficile mantenere una visione chiara della produzione per assicurare un processo di riempimento corretto.

Per assicurare che la birrificazione avvenga correttamente e ridurre le perdite di birra, i produttori devono, se possibile, distinguere i singoli tipi di birra in modo automatico e diretta-

mente in linea. Per la misura si utilizzano fotometri a doppio canale, che permettono di analizzare l’assorbimento dei colori in conformità alle linee guida EBC. Eseguendo contemporaneamente una misura della conducibilità, è possibile identificare i vari tipi di birra.

Per questa soluzione Endress+Hauser propone il sensore ottico OUSAF22 per una misura colorimetrica precisa in linea e il sensore di conducibilità digitale Indumax CLS54D.

www.it.endress.com

Sopra: fermentation monitor QWX43
A fianco: strumentazione CIP

packaging

Formazione professionale, assistenza agli associati e un tavolo di confronto lungo la value chain sono solo alcuni degli obiettivi che Alessandra Fazio, presidente dell’Istituto Italiano Imballaggio, intende affrontare nel suo secondo mandato, insieme a una forte attenzione a nuove tecnologie e gender gap.

a cura di ??

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NETWORKING E OBIETTIVI

COMUNI PER UNA CATENA DEL PACKAGING TRASPARENTE

L’Assemblea degli associati di Istituto Italiano Imballaggio ha riconfermato Alessandra Fazio alla guida dell’associazione per il biennio 2024-2026. Dopo un primo mandato ricco di obiettivi raggiunti e risultati ottenuti – compreso il versante della comunicazione con il digital marketing –Alessandra Fazio pensa già al futuro. Tra i primi impegni l’assistenza agli associati; l’adesione a Europen, che va ad aggiungersi al WPO - World packaging Organisation, di cui l’Istituto è board member; il tavolo di confronto lungo la filiera che rappresenta un momento di dibattito su tematiche specifiche che coinvolgono la value chain. Il programma di presidenza per questo biennio vedrà inoltre la presidente Fazio impegnata, con il supporto del Consiglio, su nuove tematiche quali il supporto scientifico alle attività di advocacy, standard di qualità e sostenibilità, monitoraggio e analisi delle nuove tendenze del mercato ed espansione della base associativa, in particolare nei

settori meno rappresentati, ma estremamente dinamici, quali l’area cosmetica e la filiera del lusso.

In questa intervista, Alessandra Fazio approfondisce queste e altre tematiche perché, conferma, “già tanto è stato fatto, con l’aiuto prezioso di tutto il team, ma c’è ancora tanto da fare”.

Alessandra Fazio, come ha accolto la rinnovata nomina a presidente dell’Istituto Italiano Imballaggio? “Con uguale entusiasmo rispetto all’elezione di due anni fa, ma con un diverso spirito. I due anni trascorsi sono stati intensi, necessari per entrare nel ruolo. La nuova elezione mi trova in una posizione consolidata e per questo sento adesso di dover dimostrare di più, sento la necessità di mettere a terra progetti e programmi e di concretizzare prima della fine del mandato quanto presentato come programma. Già tanto è stato fatto, con

l’aiuto prezioso di tutto il team, ma ancora tanto c’è da fare. Il programma è ambizioso, innovativo e per questo sfidante. Ho trovato però l’accordo della base associativa rispetto alla mia visione per il prossimo biennio e questo mi dà grande forza e fiducia per andare avanti”.

Quali sono i primi obiettivi che vorrà raggiungere e quali, invece, quelli iniziati con il suo primo mandato a cui vorrà dare seguito?

“Due anni di mandato non sono molti per mettere a terra dei progetti di portata nazionale, è necessario darsi delle priorità. Il rafforzamento costante dell’Istituto, in termini di aumento del numero e della qualità degli associati, la cura delle buone relazioni con gli Stakeholders e superare i confini nazionali sono i punti cardine del mio programma di presidenza. Lavorerò nel prossimo biennio, con tutto il team, sul tema dell’advocacy, come è nel nostro stile, offrendo le nostre competenze al settore per il raggiungimento di obiettivi comuni”.

Da poco l’Istituto Italiano Imballaggio si è unito a Europen per promuovere una gestione sostenibile del packaging in Europa. Quanto si sta muovendo il vostro

Istituto verso i temi della sostenibilità e quanto pensa ci sia ancora da fare in Italia a riguardo?

“Aderire a Europen è l’ultimo passo, in ordine cronologico, di un lungo percorso compiuto negli anni. Il tema della sostenibilità ambientale non è nuovo, ma è sempre in evoluzione e come Istituto ce ne siamo da sempre occupati, attraverso i lavori di commissioni e gruppi di lavoro, attraverso la realizzazione di linee guida e monitorando i temi più attuali quali etichettatura ambientale, green claims, EPR, plastic tax. Per essere sempre aggiornati abbiamo anche potenziato la collaborazione con alcuni advisor con l’obiettivo di rispondere in

Alessandra Fazio, Presidente dell’Istituto Italiano Imballaggio

maniera veloce ed efficace alle problematiche delle aziende. Entrando nel network di Europen pensiamo di poter fare un salto di qualità, di avere un canale più diretto con la politica e con il legislatore, con l’ambizione di poter mettere a disposizione la nostra competenza scientifica sul packaging anche a livello dei decisori: tutto ciò in linea con gli obiettivi che ho fissato per il mio secondo biennio di presidenza ovvero essere presenti nelle attività di advocacy e puntare sull’internazionalizzazione dell’Istituto”.

Un’ulteriore novità introdotta è il tavolo di confronto lungo la filiera, un momento di dibattito su tematiche che coinvolgono la value chain. Può spiegarci meglio come funziona?

“Abbiamo tratto spunto dall’attività delle nostre commissioni tecniche, che raccolgono i diversi attori della filiera su un tema attuale, con lo scopo di creare delle linee guida condivise, utili al mercato, che tengano conto delle esigenze di tutta la value chain del packaging dai fornitori fino ai consumatori. Il tavolo di confronto replica le attività delle commissioni tecniche ma su temi più circoscritti, ambendo ad essere più immediato nelle tempistiche e senza avere l’obiettivo di produrre linee guida. Ritorna in questa attività il tema del network a me molto caro: possiamo considerare i tavoli di lavoro momenti di networking finalizzati a trovare risposte, benchmark e confronto su problemi concreti e quotidiani che gli operatori del settore si trovano ad affrontare”.

Un tema del quale si parla molto, spesso senza arrivare a risultati concreti, è quello della parità di genere: a che punto è la situazione del gender gap nel settore imballaggio? La vostra Associazione sta facendo qualcosa per sensibilizzare il settore?

“Non abbiamo un dato preciso rispet-

Tecnologie quali RFID, NFC, sensori incorporati, QRcode avanzati renderanno il packaging più intelligente, monitorando la freschezza del prodotto e l’integrità dell’imballaggio,oltre a mettere a disposizione una quantità enorme di dati”

to al gender balance all’interno della intera value chain del settore packaging. Ciò che però possiamo affermare, sulla base della nostra esperienza, è che vent’anni fa ai corsi dell’Istituto Italiano Imballaggio, le donne erano mosche bianche. Oggi sono in crescente aumento. Il gender gap è uno dei temi che ho a cuore: non escludo che – se non con Istituto Italiano Imballaggio ma con Fondazione carta Etica del Packaging – sia uno dei prossimi temi su cui lavorare per sensibilizzare la filiera”.

Qual è la posizione dell’Istituto Italiano Imballaggio in merito al Regolamento imballaggi UE?

Quali pensa potranno essere i benefici per il nostro Paese?

“La descrivo con una parola: neutrale. Come ente super partes, di esperti di scienza e tecnologie del packaging è doveroso non assumere posizioni preconcette. La nostra mission è supportare le aziende nella

transizione e nell’essere sempre conformi alla legislazione. Non c’è dubbio che alcuni settori soffriranno più di altri nella fase di adeguamento, ma i benefici sono evidenti: regole uguali per tutti. Nell’ottica del mercato unico, avere regole certe e uguali per tutti non può che portare vantaggi al sistema paese. Il tema advocacy è anch’esso un punto di innovazione del mio prossimo mandato: la volontà è quella di mettere a disposizione la nostra riconosciuta competenza tecnica super partes a stekeholders e organi competenti a favore di normative eque per gli operatori della filiera con rispetto della sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Sempre rimanendo fermi sulla neutralità scientifica e nel rispetto di tutte le categorie che rappresentiamo”.

Il focus dell’edizione 2024 del contest Best Packaging è stata l’accessibilità, ispirata al valore n. 4 della Carta Etica del Packaging, che parla di: “imballaggio capace di proporsi in modo ‘facile’ a chi lo utilizza”. Quanto è importante questa caratteristica per il packaging di oggi e quali tecnologie verranno sviluppate maggiormente per rendere il packaging sempre più avanzato?

“Il packaging esiste per degli scopi ben precisi che hanno a che fare con la conservazione, la protezione, l’igiene e la veicolazione nello spazio, ma hanno anche tanto a che fare con le funzioni d’uso e il servizio che offre al consumatore o anche all’operatore economico. Essere facilmente fruibile è una conditio sine qua non. Ed esserlo per tutte le categorie, anche le più fragili o le meno rappresentate tra i consumatori, lo è altrettanto. Quanto alle tecnologie, nell’immediato futuro, non potranno che avere l’obiettivo di migliorare la sostenibilità, la funzionalità e l’interattività. Tecnologie quali RFID, NFC, sensori incorporati, QRcode avanzati renderanno il packaging sempre più intelligente, monitorando la freschezza del prodotto o l’integrità dell’imballaggio e mettendo a disposizione una quantità enorme di informazioni utili. A questo aggiungerei la stampa con inchiostri intelligenti e la digitalizzazione, a partire dalla realtà aumentata, la stampa 3D, l’IoT, fino alla blockchain, che potrà garantire la tracciabilità e l’autenticità del prodotto. Non dimentichiamo la sperimentazione sui materiali, da fonti rinnovabili, bio based, o da scarti alimentari”.

SACCHETTI RICICLABILI CON PROPRIETÀ MECCANICHE MIGLIORATE

Mondi, player globale per imballaggi e carta sostenibili, lancia l’ultima aggiunta al suo portfolio di sacchetti in plastica prefabbricati sostenibili, FlexiBag Reinforced: una gamma di soluzioni innovative di imballaggio riciclabile in base PE monomateriale con proprietà meccaniche migliorate. Contribuendo all’economia circolare, la gamma FlexiBag Reinforced è riciclabile presso qualsiasi struttura di raccolta e sistema di riciclaggio per i film in PE. I sacchetti sono stati realizzati internamente da Mondi, che ha sfruttato la sua catena del valore integrata. Ciò significa che le soluzioni possono essere adattate alle esigenze specifiche dei diversi clienti e in modo più economico.

Le proprietà meccaniche miglio -

rate rendono questo sacchetto superiore alle versioni precedenti, poiché garantiscono una migliore resistenza alle forature, rigidità e sigillabilità. Il livello di protezione effetto barriera può essere regolato, fornendo barriere da medio ad alte contro grassi, ossigeno e umidità, mantenendo il contenuto fresco e rendendolo ideale per l’industria degli alimenti per animali domestici.

Con FlexiBag Reinforced, Mondi soddisfa in modo proattivo i futuri requisiti normativi: è possibile aggiungere una percentuale personalizzata di contenuto riciclato postconsumo (PCR) (in base al bilancio di massa), riducendo significativamente l’uso di materie plastiche vergini e promuovendo l’efficienza dei materiali mentre si mantengono i materiali in circolazione.

“Stiamo compiendo ogni sforzo per garantire una fornitura sufficiente di materiale PCR a monte, a beneficio dei nostri clienti”, afferma Dirk

Gabriel, COO Consumer Flexibles di Mondi. “Lavorando a stretto contatto con i nostri partner lungo la catena del valore possiamo comprendere le esigenze uniche di ogni cliente e allinearci di conseguenza all’efficienza dei materiali e alla riciclabilità. Con FlexiBag Reinforced, offriamo una soluzione che si avvicina ai costi dei materiali dei laminati multi-materiale convenzionali per determinate strutture e allo stesso tempo offriamo imballaggi riciclabili che garantiscono un vantaggio competitivo sul mercato”. Mera, azienda tedesca di alimenti per animali domestici a conduzione familiare, ha introdotto con successo FlexiBag Reinforced contenente il 35% di contenuto di PCR, che attualmente utilizza per sue confezioni da 10 kg di alimenti secchi vegani per cani. Il processo di implementazione è stato semplice da gestire poiché FlexiBag Reinforced era già adatto ai macchinari in dotazione a mera.

POLIMERI POST-CONSUMO PER IMBALLAGGI A CONTATTO CON ALIMENTI

Dalla collaborazione di Versalis, società chimica di Eni, e Forever Plast, società italiana affermata nel settore del riciclo della plastica post consumo, nasce

REFENCE™, l’innovativa gamma di polimeri da riciclo per imballaggi a contatto con gli alimenti, già disponibile sul mercato per applicazioni in polistirene quali vasetti per lo yogurt, vassoietti per carne e pesce e altre tipologie di packaging rigidi ed espansi.

I nuovi prodotti andranno ad arricchire il portafoglio Versalis Revive® da riciclo meccanico ridefinendone i limiti applicativi e consentendo l’utilizzo a diretto contatto con gli alimenti.

REFENCE è prodotta grazie alla nuova

tecnologia NEWER™, nata nei laboratori di ricerca Versalis di Mantova e sviluppata a livello industriale negli impianti Forever Plast di Lograto (BS) sulla base di un accordo di co-sviluppo tra Versalis e Forever Plast. NEWER consente la purificazione dei polimeri riciclati conformemente al Regolamento sul riciclo UE/1616/2022; la tecnologia ha ottenuto il NOL (Non-objection Letter) dall’americana FDA.

“Siamo impegnati nello sviluppo di processi complementari di riciclo per valorizzare le plastiche a fine vita, integrandoci nella filiera di raccolta a livello nazionale”, commenta Adriano Alfani, amministratore delegato di Versalis . “A Porto

Marghera stiamo ultimando i lavori del nostro primo polo di riciclo meccanico avanzato delle plastiche post-consumo, in particolare dei polimeri stirenici. La collaborazione con Forever Plast ha l’obiettivo di raggiungere settori applicativi, come nel caso del packaging alimentare, per i quali i requisiti di sostenibilità e di qualità sono essenziali, rafforzando la nostra leadership europea nel riciclo meccanico”.

“Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto, se pensiamo che fino a pochi anni fa non esisteva a livello europeo la filiera del riciclo del polistirolo da raccolta differenziata”, dice Piersandro Arrighini, amministratore delegato di Forever Plast.

In questo numero abbiamo parlato di...

In

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