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Il futuro è una questione di valori

Ha appena compiuto 100 anni di storia ma con il suo motto “Planting Seeds”, OQEMA porta con sé lo spirito dell’avvenire e quindi della sostenibilità. Così continua a essere un grande player europeo nella distribuzione di prodotti chimici e ingredienti, con una crescente presenza nel settore alimentare italiano.

IL FUTURO È UNA

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QUESTIONE DI VALORI

In alto, il magazzino dei prodotti per il settore alimentare nello stabilimento di OQEMA Italia a Rivanazzano Terme (PV) Crescere rimanendo fedeli ai propri principi e alla propria storia, lunga ormai un secolo: OQEMA pone le basi per il proprio futuro. I valori del Gruppo sono le basi che guidano le azioni: servire al meglio i clienti del mercato, espandere la quota di mercato dei fornitori e anche migliorare il luogo di lavoro; tutto questo rimanendo una delle aziende leader nella distribuzione di prodotti chimici in Europa. “We go the extra mile” è uno dei valori aziendali che rappresenta l’impegno e la dedizione per costruire il successo. A guidare le azioni di chi lavora per questo Gruppo internazionale ci sono anche il “Coraggio di essere differenti” e l’ambizione di “Giocare per vincere” sia come squadra sia come individui. E anche le battute d’arresto sono viste come un’opportunità, per imparare e crescere. Mai come questi anni e in questo contesto mutevole di mercato all’interno del Gruppo hanno avuto la conferma che per andare avanti è necessario innovare e migliorare i processi “Collaborando come un’unica OQEMA”, con l’attenzione l’uno all’altro, come gruppo paneuropeo, seguendo un obiettivo comune, “Includendo le diversità” e utilizzando un “Approccio trasparente”.

“FACCIAMO CIÒ CHE DICIAMO E DICIAMO CIÒ CHE PENSIAMO” Quest’anno il Gruppo ha celebrato un importante anniversario, i 100 anni di attività; un motivo di orgoglio per guardare indietro al percorso fatto, ma soprattutto per volgere la propria attenzione al futuro. Pensare a domani vuole dire anche guardare alla sostenibilità, ed è proprio il motto “Planting Seeds” quello che accompagnerà il Gruppo OQEMA in questo processo. Uno slogan che si realizza in sei aree fondamen-

tali: People, Presence, Product, Planet, Performance e Planting. Tutto inizia con un’ispirazione, un pensiero che porta con sé lo spirito del futuro. “I semi che piantiamo”: il significato è un autentico messaggio di positività. Anche in un’epoca difficile come quella che stiamo vivendo, sono molte le opportunità che aspettano solo di essere colte.

LE 6 AREE FONDAMENTALI L’aspetto People è l’attenzione alle proprie persone, da sempre un fattore di successo di OQEMA. I dipendenti impegnati e motivati sono sempre stati una chiave determinante e un importante fattore di successo per il Gruppo, da sostenere per realizzare attivamente il loro potenziale con programmi di sviluppo, concentrandosi sulla diversità e promuovendo la salute mentale e fisica di ogni singola persona. “Investire nei nostri dipendenti è un investimento nel successo dell’azienda: è questa la strategia del nostro dipartimento delle risorse umane”, commenta Alessandra Boccardi, responsabile Marketing e Comunicazione. “Dal momento che miglioriamo costantemente i processi aziendali, dovrebbe essere ovvio sviluppare anche le potenzialità dei nostri dipendenti. Da un lato, di solito ci si concentra nell’affrontare i punti deboli, ma anche i punti di forza di un dipendente devono essere messi a fuoco. Solo se la persona è in grado di utilizzare i propri punti di forza potrà apprezzare il lavoro e avere successo”. Presence è la presenza capillare in Europa, con uffici e magazzini attenti all’ambiente. L’obiettivo è quello di ridurre le emissioni di CO2 usando energie rinnovabili e mettendo in pratica comportamenti virtuosi. Le sedi del Gruppo nei vari paesi europei devono oggi ottemperare a un modello in grado di essere il più possibile rispettose del clima.

Renato Quinto: “Ho intrapreso questa nuova avventura spinto dalla potenzialità del gruppo. Ho trovato un ambiente stimolante in un contesto multinazionale, ma di dimensione umana”

Nell’area Prodotto, sono in atto da tempo la revisione e ottimizzazione del portafoglio prodotti in direzione di materie prime più verdi, più ecologiche e a base biologica. Nel Gruppo, esiste già un solido portafoglio a base biologica nella divisione Flavour and Fragrance. Attraverso impianti di riciclaggio, OQEMA si preoccupa del pianeta (Planet) con il recupero e il riutilizzo di un’ampia gamma di prodotti chimici. Attento a ottimizzare le catene di fornitura e i magazzini. Redditività e Perfomance sono aspetti fondamentali per avere una

Laura Cellerino, amministratore e CFO, e Renato Quinto, amministratore con delega alle vendite, acquisti e logistica di OQEMA Italia visione di lungo periodo: l’azienda cerca sempre di cogliere le opportunità offerte da un mercato altamente competitivo per potersi garantire gli investimenti necessari alla continua crescita. Piantare: il cuore delle “6 P” ed elemento dinamico, che mostra appunto la dinamicità del Gruppo e che, oltre agli aspetti di business, rivela la semplice gioia di piantare fisicamente degli alberi in ogni sede OQEMA, per dare un contributo diretto e significativo alla protezione del clima. Poiché l’anniversario è un evento a sé stante e che riveste particolare importanza, è stato creato anche un logo “ad hoc” per la ricorrenza, da usare per scopi di marketing e comunicazione. Semplice e lineare nel suo design: nel “100” uno degli zeri è sostituito con la “O” di OQEMA, per un collegamento ideale e visivo tra il numero di anni e il nome del Gruppo.

LE FIGURE DI RIFERIMENTO IN OQEMA ITALIA Il Board di OQEMA EVS ha da qualche mese dato il benvenuto a Renato Quinto, amministratore con delega alle vendite, acquisti e logistica. Quinto è molto conosciuto nel settore, ha una lunga esperienza in ambito chimico e plastico in gruppi come Arkema e Solvay. “Ho intrapreso questa nuova avventura spinto dalla potenzialità del gruppo. Ho trovato un ambiente stimolante in un contesto multinazionale, ma di dimensione umana, dove l’attenzione per il cliente e la passione per il proprio lavoro rappresentano un assoluto punto di forza”. Oltre a Renato Quinto, il Board include il Presidente Matthias Mirbach e

Laura Cellerino, amministratore e CFO. “Ho iniziato a collaborare con Elettrochimica Valle Staffora e ho potuto contribuire all’integrazione dell’azienda nel gruppo OQEMA, a partire dal rebranding di fine 2020 fino all’implementazione delle politiche e della strategia”, commenta Laura Cellerino. “La combinazione con i talenti e le competenze storicamente presenti ha portato agli eccellenti risultati del biennio passato e sono convinta che abbiamo posto delle solide basi per la nostra crescita”. Entro il 2027 OQEMA vuole consolidare sempre di più la sua posizione nel settore della distribuzione e crescere, per arrivare a 2 miliardi euro di fatturato e a 2.000-3.000 dipendenti, con una copertura capillare in tutta Europa. A lungo termine, il Gruppo punta a presidiare il mercato, occupando stabilmente un ruolo tra le prime cinque-dieci aziende della distribuzione chimica mondiale. Come sarà possibile raggiungere questi obiettivi? Innovazione, flessibilità e un servizio di eccellenza per aumentare costantemente il grado di soddisfazione dei clienti. Flessibilità, focalizzazione sul servizio, prontezza e velocità: nel puntare alla crescita, si vogliono creare o mantenere consapevolmente tutte quelle strutture che consentano di sviluppare soluzioni per i clienti in modo rapido e adattativo. “Come evidenziato dal nostro board – ricorda Alessandra Boccardi, responsabile Marketing e Comunicazione, OQEMA Italia – faremo attenzione che il crescente sviluppo della nostra attività in espansione non porti i nostri processi lavorativi a diventare troppo rigidi o regolamentati. Crediamo che i dipendenti debbano sempre essere in grado di prendere decisioni sul posto nei confronti dei nostri clienti. Abbiamo un ‘guardiano della flessibilità’ invisibile che ci guarda le spalle e ci dice se stiamo diventando troppo lenti o troppo complicati”. Appuntamento quindi tra altri cento anni, per festeggiare un altro secolo di crescita OQEMA.

Lo stabilimento a Rivanazzano Terme

Laura Cellerino: “Ho potuto contribuire all’integrazione di Elettrochimica Valle Staffora nel gruppo OQEMA, a partire dal rebranding di fine 2020 fino all’implementazione delle politiche e della strategia”

ANTIOSSIDANTI NATURALI PER PETFOOD E MANGIMI

Per il settore delle produzioni di mangimi la proiezione per il mercato dell’Unione Europea, pubblicata dalla FEFAC (European Feed Manufacturers’ Federation) vede un calo del 2,9% (4,3 milioni di tonnellate) della domanda di mangimi composti rispetto al 2021, con indici diversi nei vari Paesi. Mentre lo scorso anno la produzione è rimasta stabile, quest’anno è previsto un -4,2% per i mangimi per suini e -3% per i mangimi per gli avicoli e si stima che la produzione di mangimi per bovini diminuisca dell’1,6%. L’acquacoltura invece, contrariamente agli altri comparti sta continuando a crescere in molti mercati: spicca tra tutti l’India, che ha visto il più significativo aumento del tonnellaggio dei mangimi per l’acquacoltura. In questo scenario, CFS Europe, in controcorrente con le stime più prudenti, si pone in una posizione di guida del mercato, con una visione di lungo periodo. L’azienda da tempo sta investendo in ricerca e sviluppo in ottica sostenibile e questo sarà il trend dei prossimi anni: non solo per attraversare il necessario processo di transizione ecologica, ma anche per dare vita a prodotti sempre più naturali e rispettosi dell’ambiente grazie a tecnologie di ultima generazione, che l’azienda sviluppa in-house. “La produzione di antiossidanti Xtendra® e NaSure® di CFS Europe copre l’intero mercato dei mangimi e la nostra rilevanza a livello internazionale rappresenta un punto di forza rispetto a molti competitor”, dichiara Massimo Cupello Castagna, amministratore delegato di CFS Europe. “Il mercato dei mangimi nel 2021 ha registrato, nonostante le criticità degli ultimi due anni, una crescita positiva dei tonnellaggi prodotti a livello globale, con interessanti picchi in particolare nel settore del Pet Food (con un aumento della produzione dell’8,2%). L’inizio del 2022 lasciava presupporre un trend dello stesso tipo, ma diversi fattori potrebbero cambiare significativamente gli scenari; infatti l’aumento delle materie prime e la crisi avranno un impatto sulla crescita. Riponiamo in ogni caso fiducia nella ripresa del settore, anche in virtù dei dati diffusi dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) che stima che entro il 2050 la domanda di cibo segnerà un +60% e che tra il 2010 e il 2050 la produzione di proteine animali dovrebbe crescere di circa l’1,7% all’anno, con una produzione di carne destinata ad aumentare di quasi il 70%, di acquacoltura del 90% e di latticini del 55%. Ciò comporterà necessariamente un’espansione della domanda di mangimi per soddisfare la richiesta e quindi di antiossidanti per una migliore e più sana conservazione. Per questo motivo – continua Cupello Castagna – stiamo investendo molto per lo sviluppo di soluzioni, come l’antiossidante naturale NaSure, che sono in grado di coniugare i vantaggi dell’ecosostenibilità a risultati ottimali sia in termini di shelf life che di palatabilità. Gli antiossidanti sono componenti essenziali per la conservazione di tutti i tipi di mangimi e NaSure contiene una combinazione di tocoferoli misti naturali ed estratto di rosmarino che, insieme, prolungano molto la vita dell’alimento, mantenendone inalterati gli aromi e i sapori originali”.

Massimo Cupello Castagna, ad di CFS Europe

GELATINA DI PESCE CERTIFICATA FRIEND OF THE SEA

Utilizzata in ambito alimentare e farmaceutico, sia come ingrediente, sia per la preparazione di capsule dure e molli, compresse e dispositivi medici, è fondamentale che la gelatina di pesce sia prodotta in modo sicuro e secondo i più alti standard. Per questo motivo Friend of the Sea® ha certificato Lapi Gelatine premiando l’impegno dell’azienda per la produzione di una gelatina di pesce di alta qualità e sostenibile. Friend of the Sea, standard di certificazione globale per prodotti e servizi che rispettano e tutelano l’ambiente marino e le sue risorse, si adopera per incentivare un mercato sostenibile, premiando col proprio logo i migliori prodotti derivanti dal pesce, tra cui anche mangime per pesci, farina e olio di pesce e integratori di Omega 3. In questo ambito, Friend of the Sea ha riconosciuto le garanzie sulla tracciabilità e la massima sicurezza della materia prima di Lapi Gelatine e, pertanto, del suo prodotto finito. Tra i requisiti perché un’azienda sia certificata Friend of the Sea ci sono, ad esempio, l’identificazione precisa dell’origine dei prodotti, inclusi il nome del peschereccio, la zona di pesca, il metodo di pesca utilizzato, oppure dello stabilimento di acquacoltura e del luogo. L’obbligatorietà di corsi di aggiornamento per i dipendenti, ma anche requisiti legati alla responsabilità sociale, come la garanzia di stipendi adeguati e accesso a cure mediche per i lavoratori. “Sicurezza per noi non vuol dire solo garanzia di qualità, ma anche di etica e sostenibilità. Siamo orgogliosi che la nostra gelatina di pesce sia certificata Friend of the Sea”, dichiara Tommaso Lapi, direttore generale di Lapi Gelatine. “Il logo sulla confezione farà da garante per tutta la filiera di produzione”.

MOLINI PIVETTI PRESENTA IL PRIMO REPORT DI SOSTENIBILITÀ

Molini Pivetti presenta il Report di Sostenibilità 2021. Il primo report sintetizza i risultati e le azioni intraprese da Molini Pivetti nell’ottica di una crescita sostenibile, fondate su quattro pilastri fondamentali: Agricoltura, Territorio, Responsabilità e Squadra. Quattro elementi imprescindibili e concatenati l’un l’altro: l’Agricoltura, attraverso un continuo e proficuo legame con chi coltiva ogni giorno la terra; il Territorio, con un incessante impegno nella sensibilizzazione e una forte presenza locale di siti produttivi e di stoccaggio; la Responsabilità, presente in ogni aspetto imprenditoriale: dalla produzione all’innovazione tecnologica, ma anche nei confronti dei professionisti, con la formazione erogata dai corsi firmati Pivetti Lab. Infine, il concetto di Squadra permea ogni iniziativa targata Molini Pivetti, sia essa interna o rivolta all’esterno, con esperti agronomi impegnati a collaborare a stretto contatto con gli agricoltori. Non a caso, è proprio una “squadra”, o meglio una famiglia solida e affiatata, a guidare l’azienda fondata da Valente Pivetti nel 1875, con la costruzione di un molino a vapore per la macinazione del grano tenero. Di generazione in generazione, Molini Pivetti è diventata oggi un’azienda italiana specializzata nella produzione di farine di alta qualità per uso professionale e per uso domestico, una realtà con un fatturato di 62 milioni di euro nel 2021 e una capacità produttiva pari a 240.000 tonnellate di sfarinati e semilavorati l’anno, che impiega 75 dipendenti. Una risorsa importante per il territorio in cui è situata, cresciuta grazie alla passione per la tecnologia, che ha saputo rinnovarsi trasformando il piccolo mulino iniziale in un mulino industriale capace di macinare grano per tutte le tipologie di utilizzatori. L’azienda conta tre stabilimenti produttivi, sei centri di stoccaggio, due laboratori di ricerca dotati di strumentazioni avanzate, un nuovo magazzino automatizzato, oltre a otto tecnici esperti per garantire i più elevati standard qualitativi in ogni fase produttiva, con i marchi Molini Pivetti e Molino San Giovanni. “Questo report è particolarmente significativo per noi, perché racchiude non solo i risultati ottenuti ma anche i valori alla base di ogni nostra decisione”, dichiara Gianluca Pivetti, membro del Board Molini Pivetti Spa. Insieme agli agricoltori, la società sviluppa da anni programmi di crescita sostenibile e ha deciso di misurare l’impatto ambientale dei suoi prodotti con l’analisi LCA (Life Cycle Assessment - Analisi Ciclo di Vita). Un processo che inizia con la raccolta di tutti i dati di produzione inerenti ogni singola fase: per mezzo di specifici software di calcolo si ottengono le informazioni necessarie per valutare, di volta in volta, eventuali azioni di miglioramento. In questo modo è emerso con evidenza come il “carbon footprint” dei prodotti Molini Pivetti è pari a circa 0,5 kg di CO2 equivalente per kg di farina.

LA PUGLIA SPERIMENTA L’AGROFOTOVOLTAICO

Artigianfer, player internazionale nella progettazione e costruzione di serre industriali, Signify, protagonista globale nell’illuminazione, e Vespera Power, società emergente nel mercato italiano dell’energia solare, hanno siglato un accordo per lo sviluppo di soluzioni integrate all’avanguardia per il settore dell’agrofotovoltaico. Nella sua fase iniziale, la collaborazione interesserà alcuni primi siti in Puglia per poi estendersi anche in altre regioni d’Italia. Tra le fonti rinnovabili, infatti, l’agrofotovoltaico è quella che più è in grado di massimizzare la sinergia tra il settore agricolo e quello energetico producendo energia elettrica pulita, supportando il processo di decarbonizzazione e permettendo la valorizzazione del territorio grazie al duplice utilizzo dello stesso, il tutto senza ridurre la superficie coltivabile. L’attenzione su questi nuovi sistemi in Italia è, oggi, molto alta, tanto che nel PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) sono stati previsti ingenti fondi per la realizzazione di impianti fotovoltaici con sfidanti obiettivi da raggiungere entro il 2030. Da qui è nata la collaborazione delle tre aziende con l’obiettivo di proiettare il settore dell’agricoltura verso un futuro più sostenibile e, al tempo stesso, profittevole.

A CUNEO UN CENTRO DI RICERCA SU CIBO E ANTIFRODE

Frutto della collaborazione di diversi dipartimenti dell’Università di Torino, il CIBAN risponde alle necessità multidisciplinari del settore alimentare. Tra gli obiettivi: rafforzare ricerca applicata e trasferimento tecnologico, promuovere processi di l’incubazione di start up e monitorare le proposte di normazione europea in materia.

A Cuneo è stato inaugurato la scorsa estate il Centro Interdipartimentale di Ricerca sul Cibo ed Antifrode (CIBAN). Il centro – frutto della collaborazione dei Dipartimenti di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari, di Giurisprudenza, di Management e di Veterinaria dell’Università di Torino – risponde alle attuali necessità di superare le sfide che il sistema del cibo deve affrontare con un approccio di tipo multidisciplinare. Tra queste l’aumento della popolazione mondiale, malnutrizione e malattie non trasmissibili rispettivamente nei paesi sottosviluppati e industrializzati, cambiamento climatico, scarsità d’acqua e desertificazione del suolo sono solo alcune delle principali sfide che l’essere umano dovrà affrontare nel prossimo futuro. La sostenibilità è diventata un must e i moderni sistemi di produzione alimentare devono essere progettati per tenere in considerazione questo aspetto. A livello di policy internazionale, diversi sono gli esempi di azioni volte ad affrontare questi aspetti, come per esempio i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il programma Food2013 della Commissione Europea, e il Green Deal europeo, che mira a ridurre l’emissione di carbonio, senza ridurre la prosperità e migliorando la qualità della vita delle persone, attraverso aria e acqua più pulite, una salute migliore e un mondo naturale fiorente. Queste linee strategiche e programmatiche sono state recepite anche dal Ministero dell’Università e della Ricerca nella definizione delle priorità del Programma Nazionale delle Ricerche (PNR) per il periodo 2021-2017.

Tutte le competenze per affrontare uno scenario sempre più complesso

In questo contesto nasce il CIBAN, struttura che racchiude tutte le competenze tecnico-scientifiche, socio-politiche e giuridiche in grado di affrontare correttamente la complessità dello scenario sopra descritto e tali da promuovere ricerca ed innovazione in ambito alimentare. In particolare, il CIBAN si propone di: 1) creare un ecosistema territoriale, comprendente grandi gruppi, piccole e medie imprese e start up legate alla trasformazione industriale, ed altri attori rilevanti nel sistema del cibo e delle filiere collegate, al fine di sviluppare partnership capaci di condurre progetti strategici e attrarre finanziamenti pubblici e privati; 2) rafforzare le azioni di ricerca applicata e di trasferimento tecnologico dell’Università di Torino verso le imprese del settore agroalimentare, del sistema del cibo e antifrodi; 3) favorire l’accesso alle attrezzature scientifiche delle Infrastrutture di Ricerca funzionali allo sviluppo di attività di ricerca per applicazioni rilevanti nell’industria, di interesse per il sistema delle imprese e finalizzate, in particolare, alla ricerca collaborativa; 4) promuovere processi di incubazione ed accelerazione di start up innovative; 5) sviluppare percorsi di formazione curriculare, professionalizzante e continua, volta al potenziamento delle competenze strategiche per il settore agro-alimentare anche in cooperazione con le aziende; 6) aumentare la visibilità del comparto agro-alimentare attraverso la comunicazione e gestione di eventi di promozione; 7) monitorare le proposte di normazione europea in materia agroalimentare e antifrodi al fine di elaborare e proporre le norme che tengano conto delle peculiarità dell’agricoltura italiana e dei prodotti agricoli italiani. Il CIBAN ha sede in Cuneo, Piazza Torino 3, presso l’Università di Torino, scelta che sottolinea l’importanza strategica di una provincia che, dal punto di vista agroalimentare, conferma la sua dinamicità e la sua capacità in termini di creazione di business. Inoltre, il CIBAN è espressione della nuova convenzione dell’Università di Torino con la Provincia di Cuneo, in cui si ribadisce, ancora una volta, la stretta collaborazione tra le due istituzioni per aumentare la competitività di questi territori a livello nazionale ed internazionale.

L’inaugurazione, avvenuta lo scorso luglio, del Centro Interdipartimentale di Ricerca sul Cibo ed Antifrode (CIBAN)

ROBOT CERTIFICATO PER IL CONTATTO CON ALIMENTI

ICIM Spa, l’ente di certificazione di ICIM Group, ha consegnato a Comau il certificato MOCA-Materiali e Oggetti a Contatto con gli Alimenti per il robot industriale Racer-5 SE (Sensitive Environments). La consegna del certificato MOCA, che attesta l’idoneità del braccio robotico Racer-5 SE a essere inserito nelle filiere dell’industria alimentare, è avvenuta presso lo stand Comau a BI-MU, la biennale internazionale dedicata all’industria costruttrice di macchine utensili che si è svolta recentemente a FieraMilano Rho. Il robot industriale ad alta velocità Racer-5 SE è espressamente progettato per sopportare condizioni speciali e ambienti sensibili, con alto rischio di contaminazione, come quelli dei settori elettronico, farmaceutico, sanitario e cosmetico, alimentare e delle bevande. Con una lubrificazione per uso alimentare NSF H1 e un rivestimento protettivo resistente all’acqua, al calore e al grasso, il robusto robot articolato a 6 assi risponde pienamente alle esigenze di certificazione IP67, di classificazione ISO per camere bianche di alto livello, di protezione dagli agenti chimici e alla necessità imprescindibile di ridurre il rischio di contaminazione. “Grazie alla rispondenza dello schema e alle numerose prove effettuate, siamo orgogliosi di aver rilasciato la certificazione MOCA per un’apparecchiatura ad alta tecnologia come il Racer-5 SE di Comau che, integrato con altre macchine e strumenti già in uso, è ora conforme a essere inserito in tutta sicurezza nelle filiere di produzione e trasformazione degli alimenti”, dice Flavia Lepore, Product Sales Manager Food Contact di ICIM.

TECNOLOGIE PER IL FINE LINEA

Dal 21 al 24 novembre a Parigi si tiene ALL4PACK Emballage Paris, un vero e proprio riferimento per la filiera del packaging, del processing e della logistica. L’edizione 2022 prevede, infatti, la sinergia delle due principali anime del settore – Emballage e Manutention – portando il numero di espositori provenienti da tutto il mondo a oltre 1300 e una stima di visitatori che si aggira intorno alle 65 mila persone. Robopac e OCME saranno tra i principali player della kermesse, rispondendo all’appello di innovazione che guarda sempre di più all’integrazione di tecnologie all’avanguardia capaci di garantire non solo prestazioni eccellenti, ma anche il massimo risparmio energetico e il migliore rispetto dell’ambiente. In uno spazio di 200 metri quadrati allestito presso lo Stand 5/A F029, i main brand di Aetna Group porteranno alcune tra le ultime e significative soluzioni per il fine linea del packaging, offrendo una dimostrazione diretta del loro funzionamento. Tra i successi degli ultimi tempi, il Robot S7: stretch wrapper semovente con tecnologia R-Connect, elevata autonomia di confezionamento e funzione Stop&Go per un arresto immediato in presenza di ostacoli e ripartenza in automatico. Viene qui presentato con il carrello PVS di prestiro a doppia motorizzazione indipendente, con regolazione da quadro del rapporto di prestiro da 0% a 500% e si integra ai canoni di automazione e digitalizzazione richiesti dall’Industria 4.0, dimostrandosi una scelta ottimale per gestire prodotti di qualsiasi dimensione, forma e peso. Altra macchina di punta presente a Parigi è Orbit R, avvolgitrice estensibile orizzontale ad anello rotante da associare a celle di lavoro o linee integrate, offrendo la possibilità di coniugare alta velocità a prestazioni elevate. La dimostrazione di un fine linea compatto e automatizzato viene affidata a Dimac Nova, la fardellatrice per il confezionamento di vassoi qui proposta nella versione adatta a produzioni medio/alte, e all’incartonatrice stand alone compatta WA 20-Wrap Around 20 a marchio Sotemapack, con dimensioni compatte per velocità fino a 20 colpi/minuto e funzionamento in alternato, disponibile in varie configurazioni inclusa la versione combinata (tray and film oppure tray and lid). A completamento del fine linea viene esposto Integra, il veicolo automatico a guida laser con sistema Natural Navigation della BU Robopac Machinery: piccole dimensioni ma in grado di movimentare prodotti per carichi fino a 1500 kg. Ad All4Pack i visitatori dello stand Aetna Group lo vedranno interagire con l’avvolgitrice automatica Technoplat TP, dotata di tecnologia R-Connect e gruppo pinza e taglio film con spalmatore che assicurano l’aggancio, il taglio e la spalmatura della coda del film.

FILTRAZIONE PER UNA PRODUZIONE VINICOLA DI QUALITÀ

La Filtration Division della società di gestione dell’energia Eaton presenta, alla fiera Simei di Milano dal 15 al 18 novembre 2022 (stand E29, padiglione 1), una ricca gamma di prodotti per la filtrazione e prodotti biotecnologici. La gamma dei prodotti esposti comprende vari mezzi di filtrazione per la rimozione affidabile di colloidi, tannini, lieviti e batteri, per esaltare il sapore di vini pregiati. Abbinati in modo ottimale, evitano l’intasamento precoce dei filtri finali e aumentano così l‘efficienza della vinificazione. Uno dei punti salienti della gamma di soluzioni di filtrazione di Eaton è l’offerta di cartucce filtranti BECO®, che comprende cartucce filtranti create appositamente per i requisiti specifici della filtrazione del vino. A seconda dell’obiettivo, che siano le prestazioni, la sicurezza, l’economia, la flessibilità o la conservazione del sapore e del colore individuale, gli esperti applicativi di Eaton saranno a disposizione presso lo stand per discutere le combinazioni ottimali del pre-filtro BECO Protect FS FineStream™, del pre-filtro BECO Protect PP Pure™ e delle nuove cartucce filtranti a membrana BECO Membran PSplus™, per un’efficace filtrazione preliminare e finale per un vino corposo, brillante e stabile. In mostra sono anche gli ultimi tre sviluppi di moduli lenticolari di Eaton. La gamma BECODISC® R+ comprende otto varianti extra resistenti lavabili in controcorrente. Sono progettate per un minimo di 20 cicli di rigenerazione e possono essere riutilizzate in modo flessibile nella filtrazione sgrossante, brillantante e la microfiltrazione, nonché nella ritenzione microbiologica parziale e totale. Nei moduli lenticolari di profondità Becodisc BXS di Eaton sono integrati due strati filtranti diversi per effettuare la filtrazione preliminare e la microfiltrazione a tassi di ritenzione differenti, specificamente abbinati in un unico housing. Il suo design contribuisce a garantire una filtrazione economica, tempi di processo più brevi e una gestione semplice, pur mantenendo le massime prestazioni. La gamma di moduli lenticolari di profondità sarà completata dalla nuova serie di moduli lenticolari con carbone attivo Becodisc BC. Grazie alla loro forte capacità di decolorazione e alla rimozione adsorbente dei sottoprodotti indesiderati, oltre alla correzione di sapore, odore e colore, questi filtri sono ideali per i prodotti vinicoli da taglio a basso contenuto alcolico. Oltre al portafoglio di mezzi e sistemi filtranti, Eaton esporrà anche la sua vasta gamma di prodotti per il trattamento delle bevande. Saranno esposte soluzioni per una fermentazione alcolica completa e pura, compresi i lieviti selezionati e le relative sostanze nutritive. Per migliorare la liberazione degli aromi e la filtrabilità, si presentano enzimi per l’estrazione dei precursori dal pigiato e la chiarifica preliminare del mosto.

GOMMINI DI TENUTA DAL DESIGN MODULARE

IMAS-CONNECT™ di icotek è un sistema di gommini di tenuta dal design modulare per il montaggio di connettori circolari, moduli Keystone, connettori PushPull, raccordi per tubi flessibili, elementi di compensazione della pressione e molto altro. Utilizzando il sistema adattatore modulare, il telaio passacavo icotek divisibile diventa un sistema ibrido. I moduli keystone per connettori USB 3.0, HDMI e CAT6 sono disponibili anche singolarmente per l’uso con i gommini adattatori AT-KS e QT-AT-KS. Utilizzando i gommini adattatori icotek AT-KS o QT-AT-KS, i connettori vengono integrati direttamente nell’ingresso cavi. Non è necessario un foro separato nella parete del quadro elettrico. L’installazione avviene tramite snap-in (a scatto). Per approfondire: www.icotek. com/it/prodotti/imas-connect/keystone. I nuovi raccordi passaparete pneumatici M12 × 1.0 e M14 × 1.0 vengono avvitati nei gommini adattatori e quindi integrati direttamente nel passacavo. I raccordi passaparete per tubi pneumatici sono disponibili anche singolarmente, ad esempio da utilizzare con gli adattatori AT-K-M e QT-ATK-M di icotek. I raccordi passaparete sono realizzati in ottone nichelato. I moduli Keystone e i raccordi passaparete per tubi pneumatici hanno classe di infiammabilità UL94-V0, autoestinguente. L’intervallo di temperatura approvato è compreso tra -40°C e 100°C. I nuovi componenti salvaspazio sono privi di alogeni e silicone. Campioni, certificati e ulteriori informazioni sono disponibili direttamente dal produttore su www.icotek.com.

La gamma di prodotti standard Hygienic Design di Norelem rispetta i più elevati livelli di igiene e aumenta al contempo l’efficienza della produzione.

|di Marcus Schneck*

COMPONENTI STANDARD DAL DESIGN IGIENICO

Negli ultimi due anni è stata posta ancora una maggiore attenzione alla salute delle persone e uno degli effetti è stato l’inasprimento delle normative nel settore della produzione di alimenti e bevande. A causa di queste normative più severe, ogni elemento della produzione di alimenti e bevande viene esaminato con una lente molto più attenta, a partire da tutto ciò che include le migliori pratiche in materia di salute e sicurezza fino all’utilizzo di materiali di qualità superiore. Se da un lato queste normative garantiscono una protezione ancora maggiore ai consumatori, dall’altro per i produttori l’adeguamento alle linee guida può rappresentare un problema, sia dal punto di vista esecutivo che economico. Per alcuni, sostituire molti elementi di un sistema di produzione in un colpo solo è come scalare una montagna, poiché i componenti su misura necessari sono costosi e possono richiedere molto tempo nel processo di ordinazione e consegna. È qui che i componenti standard di Hygienic Design di Norelem offrono una soluzione vantaggiosa.

I VANTAGGI DEI COMPONENTI STANDARD Con una crescente necessità di produzione di alimenti e bevande, la capacità di facilitare e guidare l’innovazione negli standard di sicurezza di questo settore è uno dei vantaggi chiave dei componenti standard Hygienic Design. La gamma di componenti standard Hygienic Design di norelem, come i prodotti in acciaio inox A4, è in grado di garantire i più elevati standard igienici, aumentando al contempo l’efficienza della produzione. I materiali utilizzati per la realizzazione dei componenti ne aumentano la durata. Inoltre, i prodotti sono progettati con speciali arrotondamenti, transizioni, smussi e su-

La crescente severità delle linee guida per la produzione di alimenti ha determinato un aumento della domanda dei prodotti Hygienic Design da parte dei produttori

perfici che impediscono l’accumulo di umidità: sono quindi facili da pulire, se mai debbano essere puliti. Grazie alla riduzione dei tempi di inattività e di manutenzione che i prodotti standard offrono, l’industria della produzione di alimenti e bevande potrà in futuro operare in modo più efficiente. Inoltre, i componenti standard della famiglia Hygienic Design garantiscono una contaminazione minima da microrganismi nocivi che causano malattie o degradano la qualità del prodotto, nonché da allergeni, sull’intera linea di produzione; e ora più che mai è fondamentale che gli standard di sicurezza siano rispettati, soprattutto con la necessità di una maggiore produzione di alimenti e la nuova attenzione mondiale alla salute e alla sicurezza. Tutte queste specifiche di prodotto mirano a ridurre i tempi di manutenzione e a rendere l’ambiente di produzione più pulito e sicuro, garantendo in generale una maggiore durata dei macchinari. Oltre alla riduzione della manutenzione e dei tempi di inattività, che rende la produzione più economica, l’effetto di queste normative permette di rendere ancora più sicuro il settore della produzione di alimenti e bevande. Ad esempio, grazie alla plastica rilevabile visivamente è possibile identificare più rapidamente gli alimenti contaminati. Ma si può anche evitare che la contaminazione degli alimenti avvenga alla fonte. DOVE SI DEVONO UTILIZZARE I PRODOTTI HYGIENIC DESIGN Le linee guida più severe per la produzione di alimenti e i loro innati vantaggi hanno determinato un aumento della domanda dei prodotti Hygienic Design da parte dei produttori. Oltre a utilizzare i classici componenti standard come le leve di bloccaggio o i pressori filettati, i produttori già utilizzano i prodotti della famiglia Hygienic Design come viti, dadi e piedini di livellamento, per collegare tra loro le parti della macchina. Con la progressiva introduzione di normative più stringenti, saranno necessarie modifiche alla tecnologia, ed è per questo che norelem lavora costantemente per ampliare la gamma Hygienic Design negli anni a venire.

RIDUZIONE DI COSTI E TEMPI DI PROGETTAZIONE I vantaggi dell’utilizzo di componenti standard anziché di componenti su misura nella produzione di alimenti e bevande sono numerosi. L’aspetto più interessante per i produttori è probabilmente la riduzione dei costi e dei tempi di progettazione. Un sistema su misura è ovviamente realizzato su ordinazione e ha un costo elevato, mentre i componenti standard sono disponibili a magazzino e hanno tempi di consegna brevi. Inoltre, i componenti standard hanno funzioni garantite e un numero limitato di proprietà speciali di progettazione, come raggi e superfici. Ma il vantaggio maggiore è che i componenti standard possono essere sostituiti rapidamente e facilmente in caso di necessità di riparazione, mentre un sistema su misura dovrebbe essere riordinato e la produzione dovrebbe nel frattempo essere sospesa. Quando si tratta di progettare e scegliere i prodotti Hygienic Design, progettisti e produttori devono tenere conto delle linee guida attuali e di eventuali influenze esterne, come il contatto con sostanze aggressive o lo sbalzo termico che i prodotti possono sopportare. I componenti standard Hygienic Design di norelem svolgono un ruolo essenziale nel rispetto degli standard di sicurezza dell’industria alimentare e delle bevande. È la riduzione dei tempi di inattività e di manutenzione a rendere il settore più efficiente ed è la maggiore durata dei prodotti a renderlo più sostenibile. Con una pressione sul settore manifatturiero mai vista prima, il ruolo di pioniere e di facilitatore del futuro dell’industria alimentare e delle bevande attraverso l’innovazione dei prodotti è un ruolo che norelem è estremamente orgogliosa di svolgere. L’intera gamma di prodotti Hygienic Design è disponibile nell’edizione 2022 del catalogo Big Green Book di norelem.

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