Tecnologie Alimentari n°4 Settembre 2022

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RIVISTA DELLE
Il mercato degli enzimi per l’industria alimentare
resa e qualità del grano con l’intelligenza artificiale
macchine per il packaging rallentano dopo
record
SISTEMI PER PRODURRE
Migliorare
Le
l’anno
W

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 SETTEMBRE 2022

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In copertina

Pazienza e amore per i dettagli

Una misura di livello affidabile per la perfetta miscela di caffè. Julius Meinl ha scelto gli strumenti radar senza contatto VEGAPULS per il monitoraggio continuo dei sili e i sensori VEGAPOINT per controllare lo svuotamento dei residui. L’installazione è avvenuta con l’ausilio dell’app VEGA Tools.

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Un centro per sviluppare le creme del futuro

Nutkao, tra i maggiori produttori europei di creme anidre, di semilavorati a base di cioccolato e di prodotti a base di pistacchio, inaugura il centro ricerca hi-tech “House of Dreamers”.

26 Un player europeo al servizio della trasformazione alimentare

Il Gruppo OQEMA è entrato in Italia nel 2019 con l’acquisizione di Elettrochimica Valle Staffora, affermandosi anche nella distribuzione di ingredienti e materie prime per tutti i settori industriali del food.

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Realtà aumentata: un valore aggiunto per lo smart packaging Cama Group ha reso disponibile il tool Augmented Reality Assistant per le sue tecnologie destinate all’imballaggio secondario. Lo strumento offre all’utilizzatore la possibilità di accedere in modo rapido e contestuale alle informazioni sull’utilizzo della macchina.

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Enzimi: il dairy è la prima destinazione alimentare

L’industria alimentare rappresenta circa il 19% dei consumi mondiali di enzimi, per un valore di 1,84 miliardi di dollari, con un tasso di crescita del 5,1% medio annuo nell’arco dell’ultimo decennio. Si usano molto nella produzione di formaggi, per idrolizzare le proteine del latte e favorire la coagulazione.

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EDITORIALE

Dialogo e competenze 4.0 per superare le emergenze (A. Bignami) 4

IN COPERTINA

Pazienza e amore per i dettagli 6

ATTUALITÀ

Notizie 12

Un centro per sviluppare le creme del futuro 12 La crescita dei salumi messa a rischio da inflazione e PSA 18

APPUNTAMENTI

In Germania torna in scena l’automazione (A. Bignami) 22 Notizie 23

INGREDIENTI

Un player europeo al servizio della trasformazione alimentare 26 Notizie 29

AMBIENTE

Il biometano agricolo al posto del gas russo 32 Notizie 33

ENERGIA

Autoproduzione di azoto per risparmiare fino a 5 ton di CO2/anno 34

SCIENZA E TECNOLOGIA

Proteine alternative: un segmento in crescita per i bioreattori 35

MACCHINE

Tecnologie per packaging: dopo l’anno record pesa lo shortage dei componenti 36 Notizie 38

SICUREZZA

Controllo qualità e gestione integrata dei dati 40

COMPONENTI

Proteggere il freddo dalla produzione allo stoccaggio 41

TRANSIZIONE DIGITALE

Migliorare resa e qualità del grano con l’intelligenza artificiale 42 Notizie 44

STRUMENTAZIONE

Controllo della sterilizzazione degli alimenti in scatola 45

PACKAGING

Realtà aumentata: un valore aggiunto per lo smart packaging 46 Notizie 48

INDAGINE DI MERCATO

Enzimi: il dairy è la prima destinazione alimentare (G. Tamburini) 50

RUBRICHE

Elenco inserzionisti 56

sommario
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pag. 6

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E editoriale

DIALOGO E COMPETENZE 4.0 PER SUPERARE LE EMERGENZE

La complessità delle sfide che si stanno ponendo per l’industria agroalimentare e la rapidità dei cambiamenti nel la supply chain globale possono essere affrontate solo a partire da una politica di formazione sempre più aggior nata e completa, e quindi sempre più dedicata alle competenze digitali. Se questo è un ragionamento scontato, lo è solo a livello teorico, perché anche e soprattutto nel contesto italiano l’agrifood è, nella prassi quotidiana, ancora in gran parte sostenuto da una rete di Pmi e aziende artigianali, spesso smart e innovative, ma in cui le tecnologie 4.0 stanno attecchendo ancora troppo lentamente e con qualche difficoltà. L’accelerazione sulla transizione digitale anche nell’alimentare è stata impressa in modo ancora più potente dall’impatto violento della pandemia, oltre che da quello delle successive crisi internazionali, dalla guerra nel “gra naio d’Europa” all’aumento dei prezzi di materie prime ed energia. Nello strumento finanziario nato come rispo sta alla prima di queste emergenze, il PNRR, sono riposte molte delle aspettative di rinnovamento del comparto. E proprio da qui dovrebbero provenire le risorse per un impulso importante alla digitalizzazione e alla diffusione delle competenze 4.0. È stato questo uno dei temi fondamentali discussi nell’evento organizzato vicino a Salerno dal Cluster Agrifood Nazionale (CLAN), che aggrega imprese, associazioni di categoria, università, organismi di ricerca e rappresentanze territoriali. Al centro del dibattito sono state non solo le belle intenzioni e i vicendevoli sproni a migliorare, ma anche alcune analisi su come nel concreto il digitale impatta sui processi, i prodotti, l’orga nizzazione, le strategie: un’espansione che richiede ormai in ogni reparto dell’azienda conoscenze adeguate, non sempre facili da reperire sul mercato. Il convegno del Cluster dà un segnale positivo sulla capacità di confronto e di dialogo del settore agroalimentare, che mai come in questa delicatissima fase deve mettere a sistema le proprie migliori pratiche, trovando soluzioni condivise e concrete per mantenere il ruolo primario del food nazionale e ri spondere alle criticità del presente.

4 www.interprogettied.com TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 2022

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in copertina

Una misura di livello affidabile per la perfetta miscela di caffè. Julius Meinl ha scelto gli strumenti radar senza contatto VEGAPULS per il monitoraggio continuo dei sili e i sensori VEGAPOINT per controllare lo svuotamento dei residui. L’installazione è avvenuta con l’ausilio dell’app VEGA Tools.

PAZIENZA E AMORE PER

I DETTAGLI

A Vicenza si sono incontrati due amanti dei dettagli: uno cerca l’aroma perfetto, l’altro la posizione ideale per l’in stallazione di un sensore su un silo. Da questa ossessio ne per i dettagli traggono giovamento gli amanti del caffè di tutto il mondo che possono contare sulle miglio ri miscele di caffè.

Sia che si tratti di caffè verde o di caffè tostato in grani o macinato, presso Julius Meinl gli standard qualitativi sono elevati. La multinazionale è considerata un amba sciatore globale della cultura delle caffetterie viennesi. Prima però che gli amanti del caffè possano gustarsi una tazza della deliziosa bevanda, sono necessarie numero se fasi di produzione. Una lavorazione che richiede un’e sperienza più che centenaria che non manca all’azienda: da oltre 150 anni Julius Meinl è sinonimo di caffè di al tissima qualità.

La centrale è ubicata a Vienna, nella Julius-Meinl-Gasse, ma Julius Meinl è presente anche a Vicenza, dove nel 2005 è stato inaugurato un impianto di torrefazione all’avanguardia. In entrambe le sedi confluisce un’espe

rienza pluriennale. Per un caffè perfetto, oltre ai sofisti cati processi di produzione sono essenziali le arti dei maestri della torrefazione, che sorvegliano ogni singola fase di lavorazione: dal ricevimento e stoccaggio del caf fè verde, al lavaggio, alla torrefazione, fino al confezio namento per il consumatore finale.

QUAL È IL MOMENTO GIUSTO PER UN CAMBIO DI MISCELA?

Chi pretende la perfezione dal prodotto finito si aspetta lo stesso anche dalla tecnologia impiegata. Il team dell’impianto di torrefazione italiano non era però sod disfatto della misura di livello. Si impiegavano sensori di livello rotativi e capacitivi che però erano meri sensori per il rilevamento di soglia di livello. Il sistema di moni toraggio delle scorte si basava inoltre sui calcoli delle materie prime in ingresso e del prodotto finito in uscita. La quantità di chicchi di caffè nei sili si stimava in base al peso del prodotto in ingresso, per cui le scorte effettive di prodotto nel silo non erano note. I sili non erano dun

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que dotati di sistemi di misura affi dabili e non si poteva contare su una misura continua di livello. Questo comportava notevoli imprecisioni. Pertanto, un’ulteriore ispezione visi va era sempre necessaria. Questo ostacolava sensibilmente la pianifi cazione di una nuova campagna, poiché non era nota la quantità esat ta di caffè ancora presente nei sili.

MONITORAGGIO CONTINUO DEL CONTENUTO DEI SILI

Per risolvere questo problema, nel novembre 2020 l’azienda ha instal lato diversi sensori di livello di VEGA a supporto dei sensori preesistenti e per ottenere valori di misura affida bili, per una pianificazione più accu rata.

La misura di livello dei chicchi di caf fè nei sili di stoccaggio di Vicenza poneva diverse sfide. Nelle tramog ge con un’altezza compresa tra 3 e 4 metri ci sono strutture interne di vario tipo. Anche la forma costrutti va dei sili non è ottimale per la misu ra di livello, i sili sono infatti quadra ti e hanno un fondo conico. Inoltre, nei sili di stoccaggio di caffè tostato sono presenti particelle in sospensio ne e depositi che causano l’imbrat tamento della lente radar. Per finire, l’area è classificata come zona ATEX

Fino ad ora, la pianificazione di una nuova campagna era stata molto più difficile perché nei silos erano installati solo dei sensori di livello. Con la misurazione continua del livello, Julius Meinl può pianificare in modo più affidabile

La frequenza di trasmissione di 80 GHz permette un raggio di misurazione molto preciso, in modo che i sensori possano essere utilizzati in modo sicuro anche nei silos con strutture interne

20. Pertanto sono stati valutati nu merosi punti di installazione per il sensore di livello, in modo da indivi duare l’ubicazione ottimale. La scelta dei responsabili di Julius Meinl è caduta sugli strumenti di mi sura di livello radar senza contatto di tipo VEGAPULS, che si contraddi stinguono per la straordinaria foca lizzazione e l’elevata dinamica. Complessivamente sono stati instal lati 23 strumenti di misura. La fre quenza di trasmissione di 80 GHz rende possibile un raggio di misura molto preciso: con un’antenna da 80 millimetri risulta un angolo di fo calizzazione di soli 3°. Inoltre i sen sori possono essere installati tran quillamente anche nei sili con strutture interne, poiché il raggio evita semplicemente questi ostacoli. Il sensore radar riceve solo determi nate riflessioni dalla superficie del prodotto e questo rende la misura più precisa e affidabile. La precisione del sensore radar a 80 GHz è stata apprezzata soprattutto nel corso del processo di riempimento. Grazie a una guarnizione a flangia regolabile,

l’antenna del sensore può essere orientata senza problemi sulla super ficie del prodotto e questo permette di ottimizzare ulteriormente la misu ra. Inoltre, le due parti cuneiformi della guarnizione possono essere ruotate senza attrezzi l’una contro l’altra fino a un angolo di 0 8°. L’impiego dello strumento di misura di livello VEGAPULS consente quindi di seguire in tempo reale il livello nel sistema e di conoscere l’ammontare effettivo delle scorte contenute nei sili. Oltre a migliorare i processi pro duttivi, questo semplifica la pianifi cazione di cambi di miscele. Inoltre, conoscendo esattamente la quantità di caffè presente nel silo e potendo contare sulla conferma dello svuota mento dei residui (scorte al di sotto del livello minimo previsto), si evita un possibile mescolamento di diver si prodotti.

SVUOTAMENTO AFFIDABILE DEI RESIDUI

Accanto ai sensori di misura continua per il contenuto dei sili sono stati in stallati anche nove VEGAPOINT 31

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nei singoli sili di transito dei lotti per controllarne l’effettivo svuotamento. Al termine della preparazione della miscela, si deve verificare se nei sili sono presenti residui di prodotto. Ogni anomalia, sia che si tratti di mancata lettura o di imprecisione, può determinare errori di misura con un impatto significativo. I sensori ca pacitivi impiegati in precedenza ri chiedevano inoltre frequenti calibra zioni a causa delle oscillazioni di temperatura. L’interruttore di livello VEGAPOINT 31 si contraddistingue invece per la sua semplicità e può essere impiega to senza taratura. Per questa ragione i sensori VEGAPOINT sono stati in stallati nelle tramogge e segnalano se sono presenti o meno materie prime. Con questi valori di misura si controllano i lotti di produzione. Nella pratica il sensore ha dato prova di grande robustezza. Il VEGAPOINT 31 lavora correttamente sin dalla sua installazione e rileva in maniera affi dabile una condizione di silo vuoto.

ASSISTENZA IMPECCABILE

Julius Meinl non ha apprezzato so lamente i sensori, ma anche il servi zio di assistenza di VEGA. I respon sabili hanno lodato in particolar

modo la ricerca paziente del miglior punto di installazione per il sensore di livello radar per evitare successivi problemi di messa in servizio. I tec nici di VEGA hanno inoltre seguito da vicino la messa in servizio, so prattutto per eliminare i disturbi causati dalle strutture interne ai sili. Qui è stata eseguita un’accurata li nearizzazione sulla base dei dati volumetrici dei sili. È dunque possi bile una misura molto precisa che consente di seguire con grande pre cisione anche le fasi di riempimento e svuotamento dei sili.

L’installazione e la messa in servizio dei sensori di livello VEGAPOINT sono state invece eseguite dal per sonale di Julius Meinl con l’ausilio dell’app VEGA Tools e tramite il col legamento Bluetooth. Questa tecno logia consente al team addetto alla manutenzione di eseguire wireless funzioni di messa in servizio, calibra zione e diagnostica da una distanza di massimo 25 metri utilizzando un qualsiasi smartphone o tablet. Tramite l’app VEGA Tools, l’utente può accedere a tutti i dati come va lori di misura, memoria degli eventi, stato del sensore, curva d’eco e in formazione sul raggio d’azione del Bluetooth. Dopo poche operazioni

Oltre ai sensori di misura continua del contenuto dei sili, sono stati installati anche diversi VEGAPOINT 31 per controllare il livello di vuoto nei bunker di transito dei lotti

di calibrazione il sensore VEGAPOINT era in grado di riconoscere lo svuo tamento completo delle tramogge, anche in caso di adesioni sul senso re. La correttezza della misura è inol tre visibile a colpo d’occhio: tutti gli stati d’intervento (silo pieno o vuoto, presenza di un’avaria) sono ricono scibili da qualsiasi punto di osserva zione grazie alla visualizzazione a 360° dello stato sul VEGAPOINT. Questo indicatore di processo sup plementare fa dei sensori VEGAPOINT un prezioso strumento ausiliario anche in aree di difficile accesso.

Per quanto riguarda la misurazione del livello dei chicchi di caffè, c’erano diverse sfide da superare nei silos di stoccaggio di Vicenza, come la forma della costruzione e la polvere sospesa aderente

Conclusioni: oltre all’affidabilità e all’ottima qualità dei sensori, Julius Meinl apprezza soprattutto l’approc cio scrupoloso, l’affidabilità e la competenza tecnica di VEGA. A la sciare il segno sono stati però senz’altro l’amore per i dettagli e la tenacia nella ricerca del punto di in stallazione ottimale dei sensori, qua lità che accomunano lo specialista della tecnica di misura di Schiltach e gli specialisti del caffè della sede ita liana di Julius Meinl.

www.interprogettied.com 8 TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 2022

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Il gruppo OQEMA è una società di distribuzione attiva a livello internazionale per la chimica di base e specialistica con sede in Germania fin dal 1922. Siamo un’azienda familiare per tradizione e per convinzione. Sempre affidabili. Sempre reattivi. Sempre presenti.

OQEMA in Italia ha sede ad Assago (MI) e Rivanazzano Terme (PV), da sempre conosciuta come Elettrochimica Valle Staffora. Continuiamo a essere un’azienda di distribuzione e commercializzazione di prodotti chimici con una forte impronta di affidabilità, attenzione alla sicurezza, alla qualità e alla sostenibilità.

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ANTARES VISION ACQUISISCE PACKITAL E INGG. VESCOVINI

Antares Vision Group ha acquisito, attra verso la propria controllata FT System, il 100% di Packital Srl e di Ingg. Vescovini Srl. Antares Vision è una multinazionale italiana leader nella tracciabilità e nel con trollo qualità, che garantisce la trasparenza di prodotti e filiere attraverso la gestione integrata dei dati.

Dal 1989 Packital, con sede a Fidenza (PR), sviluppa, progetta, produce e distribuisce sistemi di ispezione e controllo qualità come controlli peso, metal detector, raggi x e selezionatrici ponderali, con una specia lizzazione in ambienti umidi e difficili, an che in presenza di prodotti corrosivi. Inoltre Packital è certificato come Organismo di Ispezione per la verifica degli strumenti di pesatura.

Fondata nel 1984, Ingg. Vescovini Srl, con sede a Parma, sviluppa, progetta e produce schede elettroniche analogiche e digitali,

componenti essenziali per le macchine controllo peso, dosatori a peso, sistemi di ispezione nel settore beverage, macchine elettromedicali, sistemi di controllo nel set tore agricolo e industriale.

“Stiamo continuando il nostro percorso di crescita e di potenziamento tecnologico del nostro portafoglio, coerentemente con la nostra mission volta a garantire qualità e sicurezza, efficienza e sostenibilità di pro dotti e di filiere”, dice Emidio Zorzella, pre sidente e CO-CEO di Antares Vision Group. “Con Packital e Ingg.Vescovini, rafforziamo ulteriormente la nostra presenza nel Food & Beverage ampliando il nostro portafo glio di soluzioni di ispezione per il controllo qualità, complementari a quelle attuali. In questo modo potenziamo la nostra struttu ra con personale qualificato e specializzato nelle tecnologie di ispezione, aumentando la nostra capacità tecnica e produttiva,

nonché la nostra presenza sul mercato”, dichiara Fabio Forestelli, CEO di FT System e Board Member di Antares Vision Group. “Dopo oltre trent’anni di esperienza, pas sione e competenza nell’ambito dei con trolli di ispezione nel Food & Beverage, abbiamo scelto Antares Vision Group, per continuare a far crescere il valore che è stato creato sul mercato, grazie ad una condivisione di valori ed obiettivi”, affer ma Giacomo Vacca, CEO di Packital. “L’esperienza di oltre sessant’anni nel no stro settore è un valore fondamentale, che guarda il passato ma consente di vedere il futuro. Siamo riconoscenti a tutte le no stre persone per il contributo dato finora e siamo certi che l’ingresso in Antares Vision Group rappresenti un’opportunità impor tante per continuare a portare innovazio ne”, dichiara infine Paolo Vescovini, CEO di Ingg. Vescovini.

A settembre sono in piena stagione mele, pere, pesche, susine, mirtilli e uva da tavola, ma per i produttori la situazione è diventata insostenibile. “Si è innescata una miscela esplosiva tra costi di produzione triplicati, effetti delle calamità natura li, quotazioni all’origine insoddisfacenti, a cui ora si è aggiunta anche la richiesta di alcuni gestori di energia per avere pagamenti in anticipo o garanzie attraverso fideiussioni. Così diventa impossibile an dare avanti”. È la denuncia di Michele Ponso, pre sidente della Federazione nazionale frutticoltura di Confagricoltura.

Il mercato continua ad essere lento e a pagare gli ef fetti degli eventi eccezionali degli ultimi mesi: dalla guerra alle avversità. Al crollo del potere di acquisto dei consumatori, con la conseguente riduzione del le spese, si aggiungono i costi di produzione del la frutta, che continuano a crescere, mentre sono completamente annullati i margini di guadagno. “Rischiamo grosso e, nonostante la frutta italia na abbia un valore economico che, compresa la fase di trasformazione, supera abbondantemente i cinque miliardi di euro e vanti numerose Dop e Igp, è necessario agire ora – prosegue Ponso – per salvaguardare e valorizzare adeguatamente questo patrimonio tricolore”.

La situazione è già molto pesante e la richiesta dei distributori di elettricità e gas per anticipi e fi deiussioni la trasformerà in drammatica. “Siamo sbalorditi e increduli. Il nostro – ricorda il presi dente della Federazione nazionale frutticoltura di Confagricoltura – è un comparto energivoro: pro duciamo e stocchiamo i prodotti in attesa di riuscire a venderli, nella speranza, ormai disattesa, di com pensare almeno i costi di produzione. Una simile condizione non si è mai verificata e, senza azioni immediate, rischia di diventare insostenibile”. “Occorre intervenire subito sui costi per permettere alle aziende frutticole di superare la crisi di liquidità –conclude Ponso – mettendo in campo misure urgenti in questa direzione”.

I numeri della frutta italiana

Superficie 290 mila ettari circa

Produzione (quantità) 7,1 milioni di tonnellate

Valore della produzione 4,3 miliardi di euro (frutta fresca) 1 miliardo di euro (industria di trasformazione)

Importazioni (valori) 1,5 miliardi di euro Esportazioni (valori) 2,6 miliardi di euro Consumo pro capite 92 kg/pc (Fonte: Ismeamercati)

www.interprogettied.com news [ fatti, persone, aziende ] 10 TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 2022
CONFAGRICOLTURA: “BOLLETTE INSOSTENIBILI PER I FRUTTICOLTORI”

SILVIO FERRARI ALLA GUIDA

DI ASSALZOO

Silvio Ferrari è stato eletto, nel corso dell’Assemblea straordinaria dello scorso luglio, presidente di Assalzoo (Associazione nazionale tra i produt tori di alimenti zootecnici).

Piacentino, imprenditore e manager di lungo corso, attualmente vicepre sidente di Federalimentare con la delega ai rapporti sindacali, laurea to in scienze e tecnologie alimentari, master of Business Administration, è stato già presidente di Assalzoo dal 2005 al 2012. In ambito aziendale è stato presidente di Cargill Italia, amministratore delegato di Cargill Animal Nutrition e attualmente imprenditore e amministra tore di Sivam Spa, società produttrice di mangimi. Ferrari ha una lunga esperienza manageriale e una radicata abitudine nel confronto con le istituzioni e gli attori della filiera agroalimentare. Attento cono scitore delle dinamiche dei mercati internazionali e delle questioni che attengono il comparto mangi mistico e il settore agro-zootecnico-alimentare, sarà chiamato ad affrontare le sfide che caratterizzano la complessa congiuntura economica che stiamo attraversando.

“Sono sorpreso e, ancor più, onorato nell’assumere la carica di presidente Assalzoo. Poter rappresen tare nuovamente il settore mangimistico nazionale è un compito di grande prestigio che avrà da par te mia una dedizione e un impegno completo”, dichiara Ferrari. “Ringrazio in particolare Michele Liverini e Marcello Veronesi che mi hanno precedu to nella carica. Le sfide sono tante e molto comples se. Lo scenario internazionale, il tema della soste nibilità e la situazione generale dell’agroalimentare italiano sono questioni che vanno affrontate con impegno e lungimiranza. Portare Assalzoo e l’in dustria mangimistica nel futuro è la sfida e finalità principale che desidero perseguire ponendo anche, la giusta attenzione alla formazione delle nostre risorse. In questo mandato sarò affiancato da una qualificata squadra di vicepresidenti: Michele Carra, Antonio Galtieri, Michele Liverini, Roberto Pavesi ed Alexander Rieper. Il futuro dell’associazione si costruisce nel dialogo aperto con le istituzioni, con il mondo scientifico e con l’intera filiera agroali mentare; nella capacità di dialogo e di confronto garantisco l’impegno mio e di tutta la struttura associativa”.

news [ fatti, persone, aziende ] www.interprogettied.com TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 2022 11

Nutkao, tra i maggiori produttori europei di creme anidre, di semilavorati a base di cioccolato e di prodotti a base di pistacchio, inaugura il centro ricerca hi-tech “House of Dreamers”.

Il nuovo centro di ricerca “House of Dreamers” è dedicato alla creazione di formulazioni tailor made, applicabili ai processi di produzione di ciascun cliente, controllando e monitorando ogni singola fase

UN CENTRO PER SVILUPPARE LE CREME DEL FUTURO

Il centro di ricerca e sviluppo “House of Dreamers” è stato inaugurato lo scorso giugno da Nutkao – società italiana leader internazionale nel contract manufacturing che da 40 anni produce creme e cioccolati conto terzi – nel suo headquarter a Canove di Govone, in provincia di Cuneo.

Il progetto, pensato nel 2020, ha richiesto all’azienda un investimento iniziale pari a 3 milioni di euro e si inserisce in un piano di ampliamento innovativo, produttivo e di stributivo lanciato nel 2015 con l’apertura del primo sta bilimento in Nord Carolina, Usa, per la produzione di creme per retail e industria, seguito poi da quello ad Accra nel 2018 – dove si lavorano fave di cacao esclusivamente ghanesi di prima scelta – e continuato con le ultime ac quisizioni, nel 2021, della belga Boerinneke e della sicilia na Antichi Sapori dell’Etna.

SIMULATA L’INTERA CATENA DI PRODUZIONE E LOGISTICA

“House of Dreamers”, questo il nome evocativo voluto dall’azienda, è stato concepito come il centro nevralgico della ricerca, dello sviluppo e dell’applicazione dei pro dotti del gruppo, che potrà offrire così un servizio sem pre più completo e “on time” ai propri clienti: creazione

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 2022 12 attualità www.interprogettied.com

di formulazioni “tailor made”, appli cabili tempestivamente ai processi di produzione di ciascun cliente, con trollando e monitorando ogni singo la fase.

All’interno del laboratorio sono state installate soluzioni tecnologiche ed evolute di analisi, in grado di simulare l’intera catena di produzione e logi stica, dalla creazione della soluzione “su misura” fino al confezionamento e all’analisi della shelf-life.

Altra novità destinata a migliorare le performance delle soluzioni offerte è una nuova linea produttiva “Bean to Bar” studiata dall’azienda, letteral mente “dalla fava alla tavoletta”: 7 impianti strettamente collegati tra loro che, partendo dalle fave di ca cao, permettono di creare profili di tostature personalizzati per poter massimizzare la qualità della fava ghanese, ottenendo così diversi pro fili aromatici.

Il Centro di Applicazione sarà dotato, inoltre, di un’innovativa linea di raffi nazione a cilindri, precisa replica in scala degli impianti produttivi di Nutkao, per simulare esattamente il risultato dei test, come se questi fos sero effettuati sulle proprie linee di produzione.

“Investire in ricerca e sviluppo signifi ca per noi credere nella crescita e nel futuro”, dichiara la Direttrice R&D del Gruppo, Barbara Dellapiana. “Grazie a questo investimento Nutkao fa un ulteriore passo deciso verso l’innova zione tecnologica applicata al food, al fine di offrire ai clienti un’esperien za di collaborazione e dialogo tecni co ad oggi assenti nel mercato. La nostra ambizione è permettere ai nostri partner di arrivare la mattina con il problema ed uscire alla sera con la soluzione. Questo consentirà ai nostri clienti un time-to-market che non ha eguali”.

Con una superficie di 1.000 metri quadrati, nella nuova struttura R&D e laboratori, gli esperti di Nutkao avranno nuovi ed evoluti strumenti per seguire attivamente il processo di

Dalla tostatura delle nocciole crude alla produzione di crema

Nutkao, società fondata nel 1982 da Giuseppe Braida e con sede centrale in Piemonte, è oggi un Contract Manufacturer Internazionale con una posizione di leadership nel mercato della produzione di creme spalmabili conto terzi, dal progetto al prodotto a scaffale.

Con oltre il 50% del fatturato del Gruppo generato su mercati internazionali, sono circa 80 i Paesi forniti che sostengono la tipicità italiana delle creme Nutkao e oltre 400 i clienti ai quali l’azienda fornisce prodotti esclusivi e unici, nel rispetto delle loro esigenze e dei gusti dei consumatori locali.

La crescita negli Stati Uniti con il polo produttivo di Battleboro nel Nord Carolina e la decisione nel 2018 di acquisire uno stabilimento in Ghana per la lavorazione della fava di cacao rappresentano un caso di eccellenza di controllo della filiera: dalle materie prime naturali controllate a un processo di produzione “gentile”, privo di additivazioni e sicuro da un punto di vista industriale, che mantiene inalterate le qualità organolettiche e, al contempo, assicura un prodotto alimentare igienicamente perfetto.

Oggi il gruppo Nutkao, con l’ingresso delle neo-acquisite Boerinneke e Antichi Sapori dell’Etna, può contare su un fatturato complessivo che supera i 250 milioni di euro e una rete distributiva sempre più capillare e radicata in ciascun paese dove è presente.

sviluppo, personalizzazione e creazio ne dei prodotti.

“La decisione di investire è arrivata 2 anni fa, in pieno periodo di pandemia e di fortissime turbolenze dei merca ti, quindi una scelta molto coraggiosa e visionaria. Non ci siamo limitati a un normale approccio nell’aggiungere alcuni impianti più evoluti, abbiamo capito che ciò che facciamo richiede va ben altro, e cioè tre investimenti in

Il Centro di Applicazione sarà dotato anche di una linea di raffinazione a cilindri, replica in scala degli impianti di Nutkao, per simulare esattamente il risultato dei test, come fossero effettuati sulle proprie linee di produzione

uno: il centro ricerche, il centro appli cativo e i laboratori di analisi avanza ti. Ogni ingrediente, ogni prodotto, ogni cliente deve avere da Nutkao la massima attenzione nel rispetto della qualità che forniamo: solo la giusta combinazione di questi fattori, unita alla sostenibilità e alla tracciabilità, produce un risultato unico ed eccel lente”, conclude Federico Fulgoni, Ceo di Nutkao.

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attualità
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“L’AGROALIMENTARE HA BISOGNO DI COMPETENZE DIGITALI

A Pontecagnano Faiano, provincia di Salerno, si è svolto lo scorso giugno l’e vento “Competenze digitali per il setto re Agrifood”, organizzato dal Cl.uster A.grifood N.azionale CL.A.N., associa zione multistakeholder del settore agroa limentare che, sotto il coordinamento di Federalimentare e ART-ER, aggrega impre se, associazioni di categoria, università, or ganismi di ricerca e rappresentanze territo riali. L’iniziativa è stata ospitata nell’Hub di FMTS Group, co-organizzatore dell’evento.

La lunga emergenza generata dalla pan demia ha evidenziato la necessità di acce lerare il processo di digitalizzazione anche in un settore tradizionale come quello del food & beverage, nel quale le tecnologie 4.0 tendono a penetrare più lentamente che in altri comparti, proprio per via delle caratteristiche spesso ancora artigianali delle produzioni. Il settore agroalimenta

re italiano è un contesto imprenditoriale estremamente diffuso, con una prevalenza significativa di PMI, in cui la tradizione e il forte legame con il territorio convivono con una costante innovazione dei processi di produzione e dei prodotti. Il lockdown de

gli scorsi anni ha favorito la crescita dell’ecommerce e del food delivery nel settore agroalimentare e ha comportato il ricorso forzato a strumenti quali lo smart working e lo smart learning, dando centralità alla ricerca, all’innovazione, ma soprattutto alla formazione del capitale umano, indispen sabile per colmare il divario di professio nalità altamente specializzate e difficili da reperire.

“Il Cluster Agrifood, con i suoi oltre cento soci è pronto a giocare un ruolo in prima linea al fianco delle Istituzioni del Paese per rispondere alle sfide del PNRR e rilanciare la competitività del Made in Italy alimen tare sui mercati internazionali, ponendo al centro della sua strategia di sviluppo la valorizzazione del capitale umano, al fine di favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro qualificato”, afferma il presidente del Cluster Mauro Fontana.

IL MONDO AGRICOLO CONTRO LA PROPOSTA UE SUI FITOSANITARI

Secondo Compag – la federazione nazionale delle rivendite agrarie e dei commercianti per l’agricoltura – La proposta di re golamento sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari presentata dalla Commissione UE, che dovrà abrogare la direttiva 2009/128/ CE (SUD), rischia di compromettere in maniera significativa le più importanti produzioni agroalimentari italiane. Compag accoglie dunque con favore l’alzata di scudi del mondo agricolo e delle co operative, nonché le perplessità espresse dagli europarlamentari italiani Paolo De Castro e Herbert Dorfmann “La proposta della Commissione – sottolinea il presidente di Compag Fabio Manara – si rivelerà una vera e propria manna ia per le imprese e per l’intero sistema agroalimentare italiano. Pur apprezzando lo sforzo della Commissione per individuare una metodologia equa di calcolo per il raggiungimento dell’obiettivo di riduzione dei prodot ti per la difesa, sarebbe tuttavia necessario rivedere i parametri per ottimizzare tale metodologia e l’intero sistema, ed evitare che le nuove regole siano ingiusta mente penalizzanti per il nostro Paese”. Per l’Italia, in fatti, si prospetta una riduzione del 62% dell’utilizzo dei prodotti fitosanitari entro il 2030. “La Commissione – continua Manara – dovrebbe invece considerare i no tevoli sforzi già compiuti dall’Italia per ridurre l’utilizzo di prodotti fitosanitari, la cui vendite negli ultimi dieci anni sono diminuite del 35%. I parametri andrebbero rivisti, così come l’eccessiva rigidità delle modalità proposte per recepire gli obiettivi di riduzione dei

prodotti di protezione delle piante. Inoltre, di fronte all’attuale crisi alimentare e con la forte incognita della disponibilità dei fertilizzanti, non si può chiedere agli agricoltori di produrre di più senza i mezzi tecnici neces sari a produrre prodotti sicuri. Considerate, dunque, la mutata situazione del mercato mondiale e la necessità di garantire la sicurezza alimentare, la Commissione UE dovrebbe garantire che il rispetto degli obiettivi fissati dalla strategia Farm to Fork non comprometta la competitività e la sostenibilità economica del sistema agro-alimentare aumentando, invece, la dipendenza dalle importazioni da Paesi terzi”.

www.interprogettied.com news [ fatti, persone, aziende ] 14 TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 2022
Il presidente di Compag Fabio Manara
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COCA COLA HBC ITALIA INVESTE 20 MILIONI NEL SITO DI ORICOLA

La società installerà nello stabilimento abruzzese la prima linea dedicata alle lattine, che si aggiungerà alle 4 dedicate ai prodotti in PET, rPET e bag in box.

Coca-Cola HBC Italia, principale imbotti gliatore dei prodotti a marchio The CocaCola Company sul territorio nazionale, investe oltre 20 milioni di euro nel suo sito produttivo di Oricola, in provincia dell’A quila, confermando l’impegno dell’a zienda nei confronti dello stabilimento e del territorio abruzzese. L’investimento ha l’obbiettivo di dotare il sito produtti vo di una nuova linea di produzione di lattine, la prima nella storia dello stabili mento che fino a oggi ha focalizzato le 4 linee attuali sulla produzione di referenze in PET, rPET e bag in box. L’innovazione riguarda anche la costruzione di una nuova sala per la preparazione dei con centrati e di un nuovo magazzino di oltre 3.000 m2 dedicato allo stoccaggio delle materie prime.

I consumi energetici diminuiranno di oltre il 25%

Oltre a rafforzare e differenziare la capaci tà produttiva dello stabilimento, l’investi mento, che si aggiunge agli oltre 130 mi lioni di euro investiti nel Paese negli ultimi anni, darà anche un contributo alla stra tegia di sostenibilità di Coca-Cola HBC Italia. Le nuove macchine avranno infatti la miglior tecnologia disponibile per mini mizzare i consumi: è prevista ad esempio la diminuzione di oltre il 25% dell’inten sità energetica necessaria a imbottigliare un litro di bevanda. Non solo sostenibi lità ambientale, ma anche economica e sociale: una volta a pieno regime lo sta bilimento sarà in grado di raddoppiare i volumi prodotti e garantirà oltre 50 nuovi posti di lavoro, escluso l’indotto. “Nonostante le difficoltà del nostro settore, dovute all’aumento dei costi delle materie prime e al rischio di sugar e plastic tax, continuiamo ad investire nei territori in cui operiamo, al fine di rendere più competitivi e performanti i nostri stabilimenti, con il conseguen te impatto socio-economico positivo su una regione alla quale siamo par

ticolarmente legati”, dichiara Frank O’Donnell, General Manager di CocaCola HBC Italia. “Oricola è storicamen te uno stabilimento all’avanguardia, è stato tra i primi siti produttivi in Italia ad utilizzare PET 100% riciclato. Oggi, con l’annuncio di questo ammoderna mento, confermiamo lo stabilimento di Oricola come polo d’eccellenza tecno logica e di sostenibilità”.

“La notizia del nuovo investimen to di Coca-Cola HBC Italia sullo sta bilimento abruzzese di Oricola non può che far piacere”, afferma Marco Marsilio, presidente della Regione Abruzzo. “L’investimento programma to rafforza la presenza di Coca-Cola in Abruzzo e dà un forte impulso sia all’oc cupazione diretta sia a tutti i benefici che ne deriveranno per l’economia del terri torio. La diversificazione industriale, con nuove linee di produzione, mette in luce la lungimiranza manageriale e la volontà di puntare sempre più sul sito produttivo di Oricola. La Regione Abruzzo continue rà a valorizzare l’area industriale marsi cana, consapevole che l’investimento milionario di Coca-Cola rappresenta la conferma del valore strategico di quell’a rea, capace di rispondere alle esigenze di

multinazionali importanti ma anche di piccole e medie imprese che possono ul teriormente crescere proprio grazie alla presenza di questi colossi industriali”. “La notizia di questo grande investimen to di Coca-Cola HBC Italia ad Oricola ci rende felici”, rende noto Antonio Paraninfi, sindaco di Oricola. “In un pe riodo di difficoltà per tutti noi, sapere che un’azienda investe nel nostro terri torio in maniera importante ci riempie di orgoglio e ottimismo. Da oltre 30 anni

Coca-Cola HBC opera da noi. I nuovi am pliamenti e diversificazioni di produzione contribuiranno ad una lunga e fattiva col laborazione nel segno del rispetto”. Il sito, che dopo l’ammodernamento si estenderà su una superficie complessiva di quasi 45.000 m2, già negli ultimi anni si era arricchito di nuovi macchinari e im pianti tecnologicamente avanzati, come i compressori ad alta efficienza per il sof fiaggio delle bottiglie e un impianto di trigenerazione in grado di produrre allo stesso tempo energia elettrica ed ener gia termica calda e fredda. Una volta a pieno regime, lo stabilimento di Oricola impiegherà oltre 100 dipendenti diretti e la conclusione dei lavori è prevista per l’i nizio del 2024.

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 2022 www.interprogettied.com news [ fatti, persone, aziende ] 16

L’OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA È L’ALIMENTO PIÙ STUDIATO

Secondo il professor Francesco Visioli, l’olio extravergine di oliva si conferma l’unico alimento con comprovate proprietà salutari nella pre venzione primaria (studio Predimed) e in quella secon daria (studio Cardioprev), per il quale la ricerca sugli effetti benefici sull’organismo è la più avanzata tra tutti i cibi. Visioli, professore di nutrizio ne umana presso l’Università degli studi di Padova, lo ha affermato in occasione della 3a edizione dell’Interna tional Conference on Food Bioactive & Health (FBHC), focalizzata sulla relazione tra bioattivi alimentari e sa lute. Carapelli, che attraverso l’istituzione dell’Istituto Nutrizionale Carapelli è da sempre fortemente impe gnata a indagare la correlazione tra benessere e ali mentazione, non poteva mancare questa importante occasione di approfondimento scientifico, promossa dalla Scuola di Studi Superiori in Alimenti e Nutrizione dell’Università di Parma e da Maestri del Gusto, spin-off dell’ateneo parmense.

“Dopo centinaia di ricerche di base, almeno due gran di clinical trial hanno dimostrato le proprietà dell’olio extravergine di oliva, l’alimento più studiato al mon do quando si parla di indagini condotte nell’uomo, seguito solo dal cacao”, spiega Visioli. “Studiare i componenti degli alimenti è molto complesso per ché non sono molecole farmacologiche e i loro effetti sulla fisiologia sono difficili da rilevare. L’olio d’oliva invece, per le certezze già comprovate, fa eccezione, anche se la ricerca deve continuare per poter final mente affermare con certezza farmaceutica i suoi effetti sulla salute”.

Nel suo intervento il professor Visioli ha cercato di sviluppare nuovi paradigmi per promuovere la ricerca farmaco-nutrizionale sui bioattivi alimentari, tra cui (poli)fenoli, carotenoidi, glucosinolati e altri composti, acidi grassi e steroli, polisaccaridi, peptidi e proteine. Una sessione è stata dedicata agli elementi tossici, un argomento spesso trascurato, ma importante in una prospettiva olistica del ruolo dei bioattivi alimentari e del loro impatto sulla salute umana. Particolare at tenzione è stata poi dedicata ad argomenti trasversali come la nutrizione personalizzata, il microbiota inte stinale, l’apporto dietetico e la politica nutrizionale.

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Francesco Visioli, professore di nutrizione umana presso l’Università degli studi di Padova

Nel 2021 bene produzione e consumi, ma l’aumento dei costi, la crisi energetica e i casi in Italia di Peste suina africana pesano sulle aziende del settore. Il presidente di Assica Lenti: “Tanti i cambiamenti in atto da gestire, ma il settore resta reattivo”

Il presidente di Assica

Ruggero Lenti

LA CRESCITA DEI SALUMI MESSA A RISCHIO DA INFLAZIONE E PSA

I salumi si confermano un comfort food in questo periodo di incertezza. Ma se il 2021 ha visto una a ripresa dei consu mi, sia in Italia (+5,4% in volume) che all’estero (export +15,2% a volume, +12,0% a valore) oltre che della produ zione (+7,0% in volumi e + 6,2% in valore), rispetto al 2020 sono cresciuti anche esponenzialmente i costi di produzione e le difficoltà del settore. Le aziende del comparto sono oggi allo stremo: risultano fra le più colpite dai rincari, perché l’utilizzo di energia nei processi di lavorazione e con servazione è altamente impattante e a peggiorare le prospettive si sono aggiunti i casi di PSA fra i cinghiali in Italia. Un fatto, questo, che sta danneggiando gravemen te le esportazioni, sia in Europa che nei Paesi terzi, che durante il 2021 hanno rap presentato un traino fondamentale.

“LAVORARE INSIEME PER FRONTEGGIARE UNO SCENARIO INCERTO”

“Lo scorso anno abbiamo avuto ottimi segnali di crescita, come testimoniano le vendite in GDO e quelle on line; nono stante le mancate occasioni di consumo fuori casa abbiano ancora penalizzato la domanda interna rispetto ai livelli prepandemia, la disponibilità al consumo dei salumi si è attestata a 17 kg, corrisponden te a un consumo medio reale pro capite di circa 11,3 kg/anno.

In forte aumento è risultata la domanda estera, “che ha beneficiato della ripresa delle attività e delle minori restrizioni, ri spetto al nostro Paese, adottate in diversi Stati partner sia all’interno della Ue sia fra i Paesi terzi, trainati dal boom degli invii verso gli USA, che hanno registrato uno

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 2022 18 www.interprogettied.com
attualità

straordinario +53% in quantità e +43,3% a valore”, ha commentato Ruggero Lenti, presidente di Assica, du rante la conferenza stampa che a Roma presentava l’Assemblea Annuale nell’ambito del Progetto “Trust Your Taste, Choose European Quality”, cofinanziato dall’Unione Europea. “Con l’incremento dei costi di produzione, la guerra in corso, i casi di Peste Suina Africana sul territorio nazionale e i timo ri per nuove ondate del Covid-19 in autunno, lo scenario attuale desta serie preoccupazioni. Le aziende hanno fino ra retto, riducendo progressivamente i propri margini. È importante sottoline are infatti come l’incremento dei costi dei fattori produttivi e dei servizi non si sia tradotto in un incremento dei prezzi unitari dei salumi, che anzi hanno evi denziato nel 2021 un rientro rispetto all’anno precedente. L’incremento dei prezzi delle commodity e di tutti i costi di produzione è stato dunque assorbito dalle aziende del settore, ma l’aumento anche dei costi della materia prima ha determinato una situazione non più sostenibile. La crisi determinata dall’in cremento delle commodity ci spinge ad accelerare sul fronte della sostenibilità energetica, ma i cambiamenti in atto sono tanti e vanno tutti governati. Il set tore, come dimostrano i dati 2021, è vivo e reattivo: la qualità dei nostri pro dotti è riconosciuta in Italia e sempre più apprezzata all’estero: dobbiamo quindi lavorare tutti insieme – ha concluso il presidente Lenti – per difendere questo grande patrimonio del Made in Italy”.

AUMENTANO I CONSUMI PER TUTTE LE PRINCIPALI CATEGORIE

Il consumo apparente pro capite, con siderato l’andamento della popolazio ne e la minore presenza dei turisti, si è attestato intorno ai 17 kg contro i 16,2 del 2020 (+5,4%) corrispondente a un consumo medio reale pro capite di cir ca 11,3 kg/anno. Nel 2021 tutte le prin cipali categorie di salumi hanno eviden ziato una crescita. I consumi apparenti dei prosciutti crudi stagionati, favoriti dal rimbalzo della domanda interna e

dalla ripresa di quella estera, sono saliti a 222.400 ton (+6,1%); quelli di pro sciutto cotto sono tornati a quota 274.800 ton (+4,8%). Sono risultati in aumento anche i consumi di mortadel la e wurstel (+4,2% per 190.800 ton) e quelli di salame attestatisi a 81.500 ton (+4,4%). Hanno evidenziato un deciso recupero anche i consumi di bre saola saliti a 25.800 ton dalle 24.200 dell’anno precedente (+6,7%) e quelli degli “altri salumi”, attestatisi a 219.800 ton (+7,0%).

La struttura dei consumi interni ha così visto al primo posto sempre il prosciut to cotto, con una quota pari al 27,1% del totale dei salumi, seguito dal pro sciutto crudo al 21,9% da mortadella/ wurstel al 18,8%, dal salame all’8,0% e dalla bresaola al 2,5%. Chiudono gli altri salumi al 21,7%.

Considerando l’insieme dei salumi e delle carni suine fresche, il consumo apparente pro-capite è salito a 28,4 kg da 27,2 kg dell’anno precedente (+4,4%), corrispondenti a circa 18,8 kg/anno di consumo reale.

LA PRODUZIONE TORNA A CRESCERE

Nel 2021, la produzione di salumi è tor nata a crescere, dopo l’importante fles sione registrata nel 2020 a causa della pandemia, e ha chiuso i dodici mesi at testandosi a 1,169 milioni di tonnellate da 1,093 del 2020 (+7%). In aumento è risultato anche il valore della produzio ne salito a 8.420 milioni di euro (+6,2%) da 7.927 milioni del 2020.

In merito ai singoli salumi, nel 2021, la produzione di prosciutti crudi stagiona ti, dopo la profonda flessione del 2020, ha evidenziato un robusto +8,2% atte standosi a 282.500 ton e un +7% in valore per 2.263 milioni di euro. Il rim balzo dei prosciutti crudi è stato soste nuto da vari fattori: il ritorno della do manda interna su un sentiero di crescita, la forte ripresa della domanda estera per la categoria e la necessità di ricosti tuire le scorte dopo il difficile 2020 in cui la pandemia ne aveva determinato una forte contrazione. Deciso aumento an che per la produzione di prosciutto cot to, salita a 288.200 ton (+6,3%) per 2.026 milioni di euro (+4,8%). La quota di prosciutti crudi e cotti, prodotti leader del settore, ha evidenziato un lieve mi glioramento in quantità rispetto all’an no precedente, attestandosi a 48,8% da 48,7% del 2020, ma ha evidenziato una lieve flessione a valore, fermandosi a quota 50,9% da 51,1% dell’anno precedente.

Trend positivo anche per la produzione di mortadella, salita a 163.800 ton (+4,3%) per 710,2 milioni di euro (+4,2%) e per quella dei wurstel, arriva ti a quota 60.800 ton (+3,2%) per un valore di 188,5 milioni di euro (+0,6%).

Nel 2021, la produzione di speck si è attestata a quota 33.600 ton (+2,8%) per un valore di 352 milioni di euro (+1,6%). In forte aumento è risultata anche la produzione di salame, attesta tasi a 120.200 ton (+10,3%) per un valore di 1.077 milioni di euro (+8,6%).

Un contributo molto positivo alla cresci ta della categoria è arrivato dalla do manda estera cresciuta in modo signifi cativo sia a volume sia a valore.

Ha registrato, invece, un andamento cedente la pancetta che nel complesso dei dodici mesi ha visto la produzione fermarsi a quota 45.800 ton (-4,0%) per un valore di 230,8 milioni di euro (-5,1%). In calo anche la produzione di coppa con 39.000 ton. (-1,0%) per 309 milioni di euro (-2,0%). Molto bene, infine, la bresaola che ha chiuso l’anno con un +8,9% in quantità per 29.500 ton e un +7,1% in valore per 473,9.

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attualità
Un momento della conferenza stampa di Assica a Roma

CERTIFICAZIONE ISCC

PLUS PER GLI STABILIMENTI EUROPEI DI GOGLIO

Tra i principali player internazionali nel packaging flessibile, Goglio ha ottenuto per i suoi stabilimenti produttivi europei, in Italia (Daverio, Cadorago e Milano) e in Olanda (Zaandam), la certificazione ISCC Plus dell’International Sustainability Carbon Certification, organizzazione multi-stakeholder nata per sostenere il passaggio all’economia circolare e alla bioeconomia. Ottenuta questa certificazione, rilasciata da DNV – uno dei principali enti di terza parte che fornisce servizi di assurance, certificazione, verifica e gestione del rischio – Goglio potrà produrre d’ora in poi la sua vasta gamma di imballaggi flessibili e valvole di degasazione anche utilizzando bio-feedstock derivante da fonti rinnovabili alternative a quelle fossili perché creato a partire da olii di scarto, residui delle aziende alimentari e dell’industria cartaria. Questo materiale cer tificato ISCC Plus può essere impiegato anche per la produzione di imballi di tipo alimentare, settore rigidamente regolamentato per il quale non tutte le materie produttive possono essere utilizzate. Grazie alla certificazione ISCC Plus l’informazione relativa alla quo ta di materie prime non fossili impiegata per produrre packaging e valvole li accompagnerà nel loro intero ciclo di vita, dalla produ zione sino allo smaltimento.

“Riteniamo che sia fondamentale continuare a guardare al futuro imboccando nuove strade possibili per essere sempre più green”, commenta Rosi Barrale, Regulatory Affairs di Goglio. “Poter utiliz zare fonti rinnovabili per produrre imballaggi e valvole anche per il contatto alimentare rappresenta un passo molto importante che va nella direzione giusta per un mondo più sostenibile”. “Attraverso la certificazione ISCC Plus – aggiunge Alessandro Gerlotti, Sales Manager, Italy, Business Assurance di DNV – Goglio consolida il suo impegno verso un approccio circolare alla produ zione, dimostrando di credere nello strumento della certificazione volontaria, sia per dare concretezza al proprio impegno sostenibile, sia come garanzia di trasparenza verso la filiera e il consumatore”. Prosegue così l’impegno nel segno della sostenibilità che Goglio da sempre porta avanti con numerose iniziative volte a limitare il proprio impatto sull’ambiente.

MANAGER PER KONICA MINOLTA SENSING ITALIA

NUOVO

A partire da maggio 2022 Simone Viscomi è entrato in Konica Minolta Sensing Europe B.V. per l’Italy Branch Office con la qualifica di Area Manager Italy, Turkey & Middle East.

Konica Minolta Sensing Europe fa parte della società giapponese Konica Minolta Inc., fornitore leader di so luzioni di misura per appli cazioni nel campo del colore & apparenza e misurazioni della luce, con importanti applicazioni anche nell’in dustria alimentare. Di origine fiorentina e con un’esperienza più che ven tennale in diverse posizioni dirigenziali, Viscomi prende il posto di Renato Figini – andato in pensione – in forza di un solido bagaglio di competenze sul mondo del colore. L’ingresso di Viscomi coincide con un’accelerazio ne delle strategie di investimenti di Konica Minolta Sensing, che si caratterizza per il focus sull’innova zione e la differenziazione tecnologica all’insegna del “Giving shape to ideas”, il claim che definisce i valori di fondo di Konica Minolta.

Abituato a lavorare in team, gestendo gruppi di lavoro e reti commerciali, Viscomi intende perseguire la strategia in essere improntata alla costruzione di un dialogo aper to e costruttivo sia all’interno dell’azienda sia tramite un’attenzione speciale verso i clienti che restano sempre al centro dei valori fondanti di Konica Minolta.

“Assumo questo incarico con entusiasmo e grande cu riosità. Konica Minolta Sensing è un importante brand leader a livello mondiale e, oltre a ringraziare chi mi ha preceduto e i colleghi per l’accoglienza, il passaggio di consegne e il supporto, desidero da subito confermare il mio impegno volto a mantenere i punti di forza del no stro servizio di assistenza tecnica e vicinanza ai clienti”, ha infatti dichiarato da subito Viscomi. In linea con la costante evoluzione che caratterizza la visione più attuale dell’azienda giapponese, Viscomi ha tenuto a precisare inoltre l’intenzione di rafforzare l’at tività di pianificazione allo scopo di raggiungere nuovi mercati e target, creando elementi valoriali specifici ac canto ad esperienze nuove, “in linea con l’attuale filo sofia che Konica Minolta ha intrapreso negli ultimi anni per rispondere e assecondare le mutevoli esigenze dei diversi campi applicativi”, ha concluso Viscomi.

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Simone Viscomi
Nuova Guseo Srl - Via Dante 8 Cap 29010 Villanova sull’ Arda (PC) Italia - Tel : 0523 837149 Per informazioni contattaci via Mail : ufficio.commerciale@nuovaguseo.eu www.nuovaguseo.eu “LE NOSTRE REALIZZAZIONI SONO LA NOSTRA MIGLIORE PUBBLICITÀ” DA OLTRE 100 ANNI, grazie a innovazione tecnologica e a una struttura organizzativa orientata alla piena soddisfazione del cliente, siamo un punto di riferimento nella progettazione e realizzazione di impianti di macinazione e mescola per il settore alimentare. Pronti a ogni nuova sfida, affrontiamo il futuro su basi solide, mettendo a disposizione KNOW HOW, AFFIDABILITÀ ed EFFICIENZA, maturate nel corso della nostra lunga storia aziendale. MISCELATORI VERTICALI MISCELATORI ORIZZONTALI MULINI CONICI MULINI A MARTELLI

IN GERMANIA TORNA IN SCENA L’AUTOMAZIONE

Presentata a Milano l’edizione 2022 di SPS. Dopo le difficoltà dovute alla pandemia, si preannuncia una partecipazione da record, con una larga presenza di aziende italiane. di Alessandro Bignami

È un torrido pomeriggio di lu glio quando, non lontano dalla Stazione Centrale di Milano, nello Spazio Copernico, Mesago Messe Frankfurt pre senta alla stampa italiana i vici ni appuntamenti con due fiere chiave per il settore manifat turiero, in programma questo novembre in Germania: SPS a Norimberga dall’8 al 10 novembre, Formnext a Francoforte dal 15 al 18. Sylke Schulz – Metzner, Vice President Mesago Messe Frankfurt, siede guardando finalmente negli occhi i propri interlocutori ed esprime anzi tutto il piacere di confrontarsi dal vivo, dopo due lunghi anni di chiusure, che hanno costret to al rinvio di numerose fiere: “Sono felice di essere qui”, dice infatti prima di iniziare a presentare la 31esima edizione di SPS, il cui acronimo significa

Smart Production Solutions, la fiera per il settore dell’automa zione intelligente e digitale. Durante il Covid, la manifesta zione ha potenziato la propria piattaforma digitale che ora, con il ritorno dell’evento in pre senza, diventa un servizio che completa e amplifica l’evento dal vivo. La piattaforma digi tale integrativa “SPS on air” consente infatti di preparare gli appuntamenti a partire dal 2 novembre e di proseguire i collegamenti e accedere ai pro grammi on demand fino al 15. A Norimberga sono attesi cir ca 1.100 espositori da tutto il mondo, che mostreranno le tecnologie avveniristiche per l’automazione industriale. Anche quest’anno i visitato ri beneficeranno dell’ampia gamma di fornitori nazionali e internazionali di automazione e digitalizzazione e avranno la

possibilità, durante i tre giorni di fiera a Norimberga e anche dopo il termine della manife stazione, di ottenere una vi

L’Anie: “Automazione italiana già oltre i risultati del 2019”

L’industria manifatturiera sta generando numeri importanti nella fase di ripresa seguita ai mesi più bui della pandemia. Prendendo la parola alla conferenza di Messe Frankfurt a Milano, il segretario di Anie Automazione Marco Vecchio ha parlato di “un’automazione industriale italiana che ha persino superato i livelli del 2019”. Nel 2021 il mercato interno, con un fatturato di 5.974 milioni di euro, è cresciuto del 20% di euro sul 2020 ed è andato meglio anche del 2019, quando si era fermato a 5.489 milioni. “L’andamento è positivo per i principali settori merceologici – ha continuato Vecchio – in particolare per i software industriali”. La Germania si conferma il primo paese di destinazione dell’automazione italiana, con una quota stabile intorno al 15%. “Il 2022 è partito bene, con una crescita continuativa nei primi sei mesi e una variazione attesa del 23% sull’anno scorso. Fra l’ordinato e il fatturato che poi si concretizza c’è però ancora un ampio gap per i noti problemi di shortage dei componenti e di rallentamenti nei tra sporti e nella catena logistica. Si nota comunque il tentativo da parte delle aziende di programmare meglio e di più gli acquisti al fine di prevenire la carenza dei materiali, favorendo una maggiore visibilità sugli ordini futuri. Per lo shortage dei materiali, si prevedono segnali di miglioramento a partire dal 2023”.

sione completa del mercato. Con un vasto programma di conferenze SPS fornisce infor mazioni su argomenti attuali provenienti dal settore dell’au tomazione. Tale programma si svolge al foro VDMA/ ZVEI sul terreno fieristico nel padiglio ne 3 nonché nel Live Studio a Norimberga attraverso l’inte grazione digitale “SPS on air”. Gli argomenti principali delle ta vole rotonde, delle presentazio ni di prodotti o delle conferenze saranno: trasformazione digita le/Industria 4.0; comunicazioni industriali; sicurezza e prote zione; nuovi metodi logistici e integrazione di robot; modelli di controllo e visualizzazione intel ligenti e basati sui dati; sensori intelligenti; drives; casi di utiliz zo dell’intelligenza artificiale; sostenibilità nell’automazione.

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A fianco, l’intervento di Sylke SchulzMetzner, Vice Presidente Mesago Messe Frankfurt, lo scorso luglio a Milano

L’agenda

FI Asia Thailandia

5-7 ottobre 2022 Bankok, Thailandia www.figlobal.com

B/Open 13-14 ottobre 2022 Verona www.b-opentrade.com

Cibus Tec Forum 25-26 ottobre 2022 Parma www.cibustecforum.it

Cosmofood 6-9 novembre 2022 Vicenza www.cosmofood.it

BrauBeviale

8-10 novembre 2022 Norimberga, Germania www.braubeviale.de

SPS - Smary Production Solutions

8-10 novembre 2022 Norimberga, Germania sps.mesago.com

Simei 15-18 novembre 2022 Milano www.simei.it

FI Europe 6-8 dicembre 2022 Parigi, Francia www.figlobal.com

Marca by Bologna fiere

18-19 gennaio 2023 Bologna www.marca.bolognafiere.it

A.B. Tech Expo 21-25 gennaio 2023 Rmini www.abtechexpo.it

Sigep 21-25 gennaio 2023 Rimini www.sigep.it

IPPE 24-26 gennaio 2023 Atlanta, Usa www.ippexpo.org

ISM e Prosweets

29 gennaio - 1 febbraio 2023 Colonia, Germania www.prosweets.com www.ism-cologne.com

Cibus Connecting Italy 29-30 marzo 2023 Parma www.cibus.it

Foodex 24-26 aprile 2023 Birmingham, Regno Unito www.foodex.co.uk

Interpack 4-10 maggio 2023 Düsseldorf, Germania www.interpack.de

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 2022 www.interprogettied.com appuntamenti 23

CIBUS TEC FORUM: LA MOSTRA CONVEGNO SULL’INNOVAZIONE ALIMENTARE

Il nuovo evento di Koeln Parma Exhibitions anticipa di un anno la tradizionale fiera triennale. È un format ibrido, con convegni e talk anche in streaming, che metterà in contatto imprese, centri di ricerca e istituzioni per gestire al meglio la trasformazione in corso.

Creare il mix ideale fra imprese tecnologi che avanzate, campioni dell’innovazione alimentare, ricerca e le voci più autorevoli della scena nazionale ed internazionale per offrire un momento di confronto e costruire una nuova strategia globale del settore food & beverage. È questo l’obiettivo di Cibus Tec Forum, la nuova Mostra-Convegno ideata da Koeln Parma Exhibitions, dal 2016 joint venture tra Fiere di Parma e Koelnmesse, che si terrà a Parma il 25 e 26 ottobre 2022.

Cibus Tec Forum, la nuova Mostra-Convegno, intende rispondere all’esigenza di un setto re attraversato da forti cambiamenti, in cui tecnologia, innovazione e la capacità di fare sistema diventano fattori strategici per affron tare le sfide future e perseguire l’obiettivo del la sostenibilità.

“L’idea – afferma Antonio Cellie, ammini stratore delegato di Fiere di Parma e Koeln Parma Exhibitions – è quella di progettare co ralmente, industria da una parte e istituzioni e ricerca dall’altra, la trasformazione che sta

sidente di Koeln Parma Exhibitions. È per noi motivo di grande soddisfazione essere parte di questa piattaforma, voluta sia dai visitatori che dagli espositori, dove domanda e offerta possono incontrarsi in tempo reale, dando immediata visibilità ai prodotti e ai trend più attuali dell’industria alimentare. Un format semplice, rapido ed efficace; un amplificatore di opportunità per le imprese italiane attraver so modalità diverse – esposizioni, convegni, seminari, talk show, match-making on line –ma che hanno e avranno lo stesso obiettivo”. Al centro della due giorni contenuti di grande attualità quali digitalizzazione, sostenibilità, innovazione, transizione ecologica, packa ging e sicurezza alimentare. A parlarne le principali organizzazioni internazionali, tra cui la Commissione Europea FDA (Food and Drug Administration statunitense) e GFSI (Global Food Safety Initiative).

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità una alimentazione sana e sicura è la miglior forma di medicina preventiva men tre secondo l’Osservatorio GS1 Italy la quota dei pack riciclabili al 100% al momento è solo del 6,2%.

Il Forum, anticipa di un anno il tradizionale appuntamento triennale Cibus Tec (24-27 ot tobre 2023) che a 15 mesi dall’evento, e per la prima volta con così tanto anticipo, registra già il 60% di occupazione dell’area disponi bile con una massiccia presenza di aziende provenienti da Italia, Germania, Turchia, Danimarca e Cina.

La Cina, grande assente dalla scena fieristica europea dedicata alle tecnologie alimentari, ha infatti scelto Cibus Tec 2023 per tornare a presidiare l’innovazione tecnologica. Un se gnale che conferma come il salone sia ormai un appuntamento consolidato nelle agende degli operatori internazionali.

vivendo il settore delle tecnologie alimen tari con la partecipazione attiva dialogante di tutta la filiera. Lo faremo all’interno di un format ibrido, dove convegni e talk saranno offerti anche in streaming e soprattutto dove gli operatori esteri potranno fare business sia in presenza sia a distanza grazie a tecnolo gie innovative come la nuova piattaforma MyBusinessCibusTec”

“Koelnmesse è da sempre impegnata a cre are nuove, concrete occasioni di business che vengono poi calate nelle diverse realtà nazionali nelle quali ci troviamo a operare”, ha commentato Thomas Rosolia, ammini stratore delegato di Koelnmesse Italia e pre

Il Forum si articolerà come Mostra-Convegno presentando una parte espositiva e una con vegnistica. Nel complesso 25 appuntamenti tra seminari tematici e talk e quattro confe renze a carattere internazionale: “Processing e packaging tra sostenibilità e digitalizzazio ne”, (25 ottobre / 10.00-13.00); “Innovazioni e tendenze della sicurezza alimentare” (25 ottobre / 14.30-16.30); “Globalizzazione e transizione ecologica: dove vanno le politi che europee?” (26 ottobre / 10.00-13.00); “Materiali innovativi per un’economia circo lare” (26 ottobre / 14.30-16.30).

A Cibus Tec Forum i visitatori potranno in contrare oltre 500 innovatori, tra partner tecnologici del settore food & beverage, startup, acceleratori, istituzioni e centri di ricerca. Saranno inoltre presenti diverse aree dimostrative che permetteranno ai visitatori di immergersi nello stabilimento più smart del futuro.

www.interprogettied.com 24 appuntamenti TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 2022
POSTE ITALIANE SPA•SPED. IN ABB. POSTALE•70%•LO/MI•COSTO COPIA € 8,00 ANNO XXXII N.2 MARZO/APRILE 2021 robot aumentano la flessibilità e gli utili della produzione www.interprogettied.com RIVISTA DELLE SISTEMI PER PRODURRE La trigenerazione nell’industria alimentare In uno studio tutte le conoscenze scientifiche sul lievito madre 00_00_COVER_TA_02-2021.indd INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA RIVISTA DELL’ icf ANNOXII NUMERO4 SETTEMBRE/OTTOBRE2021 www.interprogettied.com POSTE ITALIANE SPA - SPED. IN ABB. POSTALE 70% LO/MI - COSTO COPIA €10,00 THETREEOF PHARMACEUTICALKNOWLEDGE BEARSJUICYFRUITS ATTUALITÀ La cosmetica italiana pronta a ripartire MACCHINE Una soluzione all-in-one per lotti R&D COMPONENTI Guarnizioni per applicazioni a valore aggiunto _I_IV_COVER 4-2021.indd 1 ANNO X - NUMERO 4 - NOVEMBRE/DICEMBRE 2021 www.interprogettied.com AMBIENTE E RICICLO Dal riciclo benefici per 1,2 miliardi di euro STAMPAGGIO A INIEZIONE Una pressa intelligente APPARECCHIATURE AUSILIARIE Focus su smart factory ed economia circolare plastic a la OGGI DOMANI e POSTE ITALIANE SPA•SPED. IN ABB. POSTALE•70%•LO/MI•COSTO COPIA € 8,00 00_00_COVER 04-2021.qxp_Layout 1 22/12/21 09:29 Pagina I Bimestrale anno XII - n°4 settembre 2021 www.interprogettied.com la ubfornitura POSTE ITALIANE SPA • SPED. IN ABB. POSTALE 70% • L0/MI COSTO COPIA € 8,00 00_00 COVER SUB_4-2021.indd 1 29/09/21 15:34 Abbonati alle nostre riviste Visita la pagina web: www.interprogettied.com/abbonamenti L’informazione tecnica per crescere nel tuo business. Via Statale 39 - 23888 La Valletta Brianza (LC) Tel./fax +39 039 5153705 vendite@interprogettied.com - www.interprogettied.com

Il Gruppo OQEMA

è entrato in Italia nel 2019 con l’acquisizione di Elettrochimica

Valle Staffora, affermandosi anche nella distribuzione di ingredienti e materie prime per tutti i settori industriali del food.

UN PLAYER EUROPEO

AL SERVIZIO DELLA TRASFORMAZIONE ALIMENTARE

OQEMA è una società tedesca di distribuzione per la chimi ca di base e specialistica che opera a livello internazionale, ed è attiva anche in ambito alimentare. È da sempre un’a zienda di famiglia di medie dimensioni (il “Mittelstand tede sco”), una caratteristica quest’ultima che in OQEMA sono convinti possa portare vantaggi anche ai clienti più grandi, grazie a percorsi decisionali più brevi che supportano meglio l’attività commerciale.

OQEMA, che in Germania ha sede a Mönchengladbach, è arrivata anche in Italia, acquisendo nel 2019 una storica azienda molto conosciuta su tutto il territorio nazionale.

DA ELETTROCHIMICA VALLE STAFFORA A GRUPPO OQEMA

Dal 1930, Elettrochimica Valle Staffora ha operato nel set tore della distribuzione di materie prime chimiche. Una lunga esperienza che ha permesso all’azienda di conosce re e crescere con il mercato: dal settore alimentare e zoo

tecnico ai prodotti farmaceutici e cosmetici, dall’artigiana to alla chimica industriale e fine, dalle vernici alla gomma e resine al trattamento delle acque.

Da allora l’azienda è cresciuta notevolmente, focalizzandosi sulla distribuzione di materie chimiche di base su tutto il territorio italiano. Dal 1978, a Rivanazzano si trovano la lo gistica, il magazzino e gli uffici direzionali. A questo si integra l’ufficio commerciale di Assago aperto successivamente. Dal mese di aprile del 2019, Elettrochimica Valle Staffora fa parte del Gruppo OQEMA uno dei principali distributori di prodotti chimici in Europa, con quasi 1.300 dipendenti che lavorano attualmente in 45 sedi in 23 Paesi. Il Gruppo è sud diviso in HUB, l’Italia fa parte di quello Southern Europe insie me a Spagna, Portogallo, Francia e Nord Africa.

Approvvigionamento, sviluppo dei prodotti, miscelazione in dividuale, logistica e riciclaggio: OQEMA fornisce servizi pa neuropei lungo le catene di fornitura, agendo così da collega

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mento tra i fornitori di prodotti chimici e le industrie di trasformazione chimica. Il Gruppo ha una competenza specifica nel supporto tecnico e normativo dei suoi clienti. OQEMA è anche il partner esclusivo per la distribuzione di diversi rinomati produttori, offrendo un por tafoglio prodotti altamente dinamico e in continua espansione, composto da oltre 14.000 prodotti. Dal 2020 la de nominazione sociale ufficiale dell’a zienda italiana è OQEMA Spa.

IL SIGNIFICATO DEL NOME

Il nome OQEMA è sinonimo di eredità, tradizione e cultura familiare. La “O” infatti richiama Overlack, il cognome della famiglia fondatrice, quindi è rima sto come fattore di riconoscimento. OQEMA sta per chimica: “QEM”. L’ortografia con la “Q” rappresenta il “Qaracter”, una caratteristica che pia ce ritrovare nei propri dipendenti, clien ti e partner. OQEMA significa anche “All over Europe”, questa caratteristica geografica si riflette nella “A”. Il logo è un cerchio, che può essere utilizzato come logo autonomo o in combinazione con il nome OQEMA. Il cerchio deriva sempre dalla “O” di Overlack e segna l’eredità di una cul tura aziendale familiare.

I PRODOTTI E I SERVIZI

DELLA DIVISIONE ALIMENTARE

OQEMA offre e vende ingredienti e ma terie prime per tutta l’industria alimenta re. Ricerca ingredienti, materiali ausiliari e additivi di alta qualità e provenienza garantita. Seleziona i fornitori con la massima cura al fine di garantire una fi liera che segua le normative vigenti in materia di sicurezza alimentare. All’interno del Gruppo, OQEMA può contare su importanti sinergie con le aziende di recente acquisizione.

Nel 2021 il Gruppo ha acquisito CB Nutrition GmbH, azienda che si carat terizza per la sua specializzazione in materie prime naturali. Dopo aver com pletato con successo l’audit BIO, l’a zienda è ora autorizzata a commercia lizzare materie prime biologiche. Si

tratta di un’aggiunta ottimale alle atti vità di vendita esistenti. Queste materie hanno applicazioni versatili, come nei prodotti da forno (migliorando il gusto e aumentando la resa), nella produzio ne di barrette proteiche, ma anche di prodotti a base di carne e salsicce e delle loro controparti senza carne. La tendenza verso i prodotti vegetaria ni e vegani continua ed è quindi im portante offrire subito i prodotti giusti per contrastare il consumo di carne in costante aumento e seguire la tenden za nutrizionale. Grazie all’acquisizione di un partner strategico, CB Nutrition offre ora anche un’ampia gamma di oli essenziali e vanillina.

A gennaio 2022 il Gruppo OQEMA ha inoltre acquisito l’azienda Tecnufar Iberia S.L., con sede principale a Madrid. Con questa acquisizione, il Gruppo accresce

Il Gruppo ha una competenza specifica nel supporto tecnico e normativo dei suoi clienti.

È anche il partner esclusivo per la distribuzione di diversi rinomati produttori, offrendo un portafoglio in continua espansione, composto da oltre 14.000 prodotti

ILVALORE AGGIUNTO PER I CLIENTI

Anche oggi che la società Italiana EVS (Elettrochimica Valle Staffora) fa parte di un grande Gruppo, mantiene le pro prie origini di azienda familiare per tra dizione e convinzione: sempre affida bili, sempre reattivi, sempre presenti. L’ufficio commerciale offre alti standard di servizio e attenzione al cliente, cer cando di rispondere tempestivamente a tutte le richieste che riceve, aiutando i clienti nello sviluppo di nuovi progetti ed andando incontro a esigenze parti colari. Tutto questo privilegiando la comunicazione e il rapporto umano.

L’IMPEGNO PER LA SOSTENIBILITÀ

il proprio business alimentare aggiun gendo ingredienti e additivi alimentari innovativi, sostenibili e di alta qualità al proprio portafoglio esistente e rafforza la posizione sul mercato iberico in que sto settore.

Matthias Mirbach, Direttore HUB per l’Europa meridionale, è impaziente di espandere e sviluppare l’attività nella penisola iberica: “Siamo felici che sia stata possibile l’acquisizione di questa azienda familiare di medie dimensioni con una forte somiglianza culturale con quella di OQEMA e desideriamo darle il benvenuto nel nostro Gruppo. Inoltre, siamo soddisfatti delle ulterio ri sinergie nel mercato europeo”.

Modellare attivamente il settore attra verso aspetti sostenibili: la sostenibilità giocherà un ruolo decisivo nell’indu stria chimica. Per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e rendere il futuro più verde, il Gruppo OQEMA pone l’economia circolare al centro delle sue attività. Per farlo, si concentra in modo specifico sugli impianti di la vorazione e distribuzione per il riciclo di prodotti chimici, per il recupero e il riutilizzo di tali prodotti.

Un mondo più verde e sostenibile può essere realizzato non solo adattando i prodotti e ottimizzando le catene di fornitura e i magazzini, ma anche con la semplice gioia di piantare alberi. Nel 2021, la famiglia Overlack ha acquisito il vivaio Lappen, rilanciandolo con il nome di Baum & Bonheur. In occasione del 100° anniversario del Gruppo OQEMA, che cade proprio nel 2022, in ogni sede OQEMA vengono piantati alberi, che contribuiscono in modo si gnificativo alla protezione del clima.

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OQEMA è rappresentata da una rete integrata di uffici e magazzini in tutta Europa. Il Gruppo lavora per rendere queste sedi il più possibile rispettose del clima, ad esempio costruendo un ma gazzino completamente a zero emis sioni di CO2 in Austria, installando im pianti fotovoltaici, passando all’elettricità verde, installando stazioni di ricarica per le auto elettriche dei di pendenti o semplicemente separando ed evitando attivamente i rifiuti, come nel caso dell’ufficio senza carta. Il Gruppo contribuisce alla protezione

del clima anche con la graduale digita lizzazione dei processi aziendali. “Il motto Planting Seeds (piantare i semi) colora questa visione: piantiamo semi che possono crescere e fiorire. Vogliamo concentrarci maggiormente sulla sostenibilità ed essere il miglior datore di lavoro possibile. Vogliamo aggiungere prodotti verdi al nostro por tafoglio, costruire un’economia circo lare e concentrarci sul riciclaggio”.

IL NUOVO BOARD DIRIGENZIALE E I PROGETTI PER IL FUTURO

Il 2022 è per il Gruppo OQEMA l’anno di un importante passaggio: dal primo luglio Patrick Barthels, già membro del Board OQEMA dal 2016, è diventato Amministratore Delegato subentrando a Peter Overlack. Già al suo fianco, Hartmut Kunz resta responsabile delle finanze, dell’amministrazione, del mar keting, del settore legale, dell’IT, della conformità e della digitalizzazione.

Philipp Junge, dal primo giugno 2022 ha assunto la carica di Chief Operating Officer (COO).

Come azienda, OQEMA è orientata alle esigenze degli stakeholder – clien ti, fornitori, dipendenti e azionisti – ma d’altra parte anche da:

• spirito imprenditoriale: la capacità di identificare e soddisfare le esigenze del mercato;

• il coraggio di fare sempre il passo successivo;

• la capacità di adattarsi ai cambia menti: questa flessibilità ha permesso di rimanere sul mercato negli ultimi 100 anni.

Che sia a breve o a lungo termine, il successo del Gruppo dipende da una combinazione di beni, finanziari e non finanziari, tangibili e intangibili, e di pende anche, naturalmente, dalle per sone che lavorano per il successo dell’a zienda e si impegnano giorno dopo giorno per raggiungerlo.

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PROTEINE ISOLATE CON ODORE E SAPORI NEUTRI

La gamma di proteine isolate di ABS Food conti nua a crescere. Alle già presenti referenze a base soia, pisello, frumento, fava e riso, l’azienda ha recentemente introdotto anche la matrice cece. Gran parte di queste referenze sono presenti anche nella versione gluten free. Le proteine isolate di ABS Food presentano un contenuto proteico variabile, che va dall’80% al 90%.

Legumi e cereali sono alimenti complementari, ricchi di proprietà nutritive. Sono ricchi di fibre, vitamine, proteine e sali minerali. Contribuiscono a regolare la glicemia e il livello di zuccheri nel sangue. Aiutano inoltre a ridurre il colesterolo e facilitano il benessere intestinale. Generando un senso di sazietà, contribuiscono a regolare il peso corporeo e grazie all’alto contenuto di proteine favoriscono la conservazione e l’aumento della massa muscolare. Le proteine isolate di ABS Food sono caratterizzate da odore e sapore neutri. Si distinguono per le ottime proprietà emulsionanti, leganti e gelificanti. Le proteine isolate consentono le più svariate applicazioni. In generale, trovano impiego ovunque si richieda un rafforzamento delle proteine. Sono ideali per prodotti da forno, pasta, snack, barrette energetiche, bevande e alimenti per sportivi. Grazie alle loro proprietà leganti e gelificanti possono essere utilizzate per creme, salse e zuppe. Sono infine una base ottimale per polpette vegetali, burger vegani, meat analogue, chicken analogue e fish analogue.

CRESCITA A 2 CIFRE PER CFS EUROPE

L’anno finanziario di Spa si è concluso con ottimi risultati. Ammonta infatti a oltre 51.000.000 di euro il fatturato con una cre scita complessiva del 17% rispetto all’anno precedente. Nonostante l’incremento dei costi del 25% la redditività aziendale e l’E BITDA si attestano sostanzialmente ai livelli dell’anno precedente, ovvero rispettivamente sui 3 e 6 milioni di euro. Anche la riduzione dei debiti del 35% testimonia la crescita della solidità aziendale. Le impennate dei prezzi di gas ed energia e il peggioramento del cambio dollaro/euro da aprile 2021 hanno colpito gli esportatori che operano in mercati dove la valuta di riferimento è il dollaro statunitense. Tuttavia in questa difficile situazione CFS Europe è riuscita a tenere sotto controllo tale incremento modulando di conseguenza i prezzi dei propri pro dotti e potenziando il mercato europeo rispetto ai mercati asiatici. Inoltre, l’impresa ha investito grandi risorse in termini di ricerca e sviluppo per il comparto antiossidanti tradizionali e naturali. Quest’ultimo è arricchito dalla presenza di un laboratorio di analisi attrezzato per testare soluzioni utili ad allungare la shelf life dei prodotti per l’alimentazione umana ed animale. Ciò testimonia un’attenzione nei confronti delle richieste dei mercati e, soprat tutto, una visione di “buona chimica”. La company si dimostra anche sostenibile grazie alla progettazione di attività utili ad otte

nere un’ulteriore riduzione degli sprechi e il riutilizzo di sottoprodotti come le peci al fine di ottimizzare i costi industriali.

“La crescita aziendale è questione di moni toraggio, analisi e innovazione: questo è il senso che può essere attribuito allo sviluppo della nostra azienda, dovuto anche alla ca pacità di gestione e di previsione in mercati sempre più esposti a molte variabili econo miche e geopolitiche; l’ausilio di sistemi di monitoraggio e previsione economico/fi nanziaria, oltre all’esperienza dei nostri col laboratori e all’ottimizzazione dell’efficacia e dell’efficienza di tutte le funzioni aziendali ci hanno dimostrato che stiamo percorrendo la strada giusta”, ha commentato Massimo Cupello Castagna, amministratore delega to di CFS Europe. “Da segnalare, inoltre, che per il quarto anno consecutivo la nostra azienda è in grado di garantire un bonus di due mensilità a tutti i dipendenti, mantenendo alto il livello di attenzione al welfare aziendale. Lo scenario riferibile all’anno a venire presenta molte incertezze con variabili esogene che ren dono difficile qualsiasi previsione affidabile. Nonostante questo – conclude Cupello Castagna – la rilevanza di CFS Europe nei diversi mercati internazionali mi rende ancora una volta ottimista, poiché rappresenta un punto di forza che ci permetterà di cogliere qualsiasi nuova opportunità”.

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Massimo Cupello Castagna, ad di CFS Europe

A FARAVELLI LA MEDAGLIA DI BRONZO ECOVADIS 2022

Faravelli ha ricevuto la Medaglia di Bronzo EcoVadis 2022. EcoVadis è l’organizzazione che analizza e premia annualmente le prestazioni delle imprese rispetto agli standard internazionali di soste nibilità. Consapevole dell’impatto che ogni impresa può avere sulla società e il pianeta e come parte di un percorso già intrapreso, Faravelli ha aderito al programma di valutazione, ottenendo la Medaglia di Bronzo 2022. Nome di riferimento internazionale per la distribuzione di materie prime per l’industria alimen tare, farmaceutica, chimica, cosmetica e nutraceutica, Faravelli ha intrapreso da diverso tempo un percorso impegnativo ma fondamentale verso la sostenibilità, che vede coinvolti tutti i livelli e tutte le sedi del gruppo.

“La Medaglia di Bronzo – commenta Guido Rovati, Sales & Marketing Director della casa madre italiana del Gruppo – ci indica che siamo sulla buona strada e ci guida a proseguire con consape volezza e volontà per consolidare e migliorare i risultati ottenuti”.

IRCA ACQUISISCE ANASTASI

Nell’ambito del progetto di investimento di Advent International nel settore degli ingre dienti alimentari, la controllata IRCA – società internazionale che opera nel settore cioccolato, creme e ingredienti di alta qualità – ha siglato un accordo per l’acquisizione del Gruppo Anastasi. La famiglia Anastasi continuerà a guidare l’azienda e sarà inoltre un importante investitore del nuovo Gruppo combinato.

Fondata nel 1972 e con sede a Bronte (Catania), Anastasi è un’azienda italiana leader nel settore degli ingredienti semilavorati a base di pistacchio.

Sotto la guida di Andrea, Antonio e della famiglia Anastasi, il gruppo ha realizzato negli scorsi anni una forte crescita, rappresentando oggi il leader europeo negli ingredienti a base di pistacchio. Il successo di Anastasi si fonda sulla particolare at tenzione alla qualità e alla personalizzazione dei prodotti, favorita da un patrimonio organizzativo e tecnologico distintivo con oltre 50 anni di espe rienza nel mercato.

Oggi Anastasi è presente in oltre 30 paesi nel mondo con un portafoglio prodotti che rappre senta a pieno la tradizione dell’eccellenza italiana e comprende pistacchio sgusciato, pistacchio pe lato, granella di pistacchio, farina di pistacchio e pasta di pistacchio.

I prodotti Anastasi sono altamente complementari al portafoglio di IRCA e la combinazione rafforza l’offerta “one-stop-shop”, espandendo il vasto assortimento di ingredienti ad alto valore aggiun to in interessanti segmenti di mercato.

“Grazie al supporto di uno dei maggiori ope

ratori di private equity a livello globale, Advent International, svilupperemo i nostri progetti con una visione sempre più internazionale e con l’inte grazione nel gruppo IRCA potremo attuare grandi sinergie industriali”, commenta Andrea Anastasi, amministratore delegato di Anastasi. “Siamo ono rati di far parte di questo gruppo. Sono molto contento di poter continuare a guidare Anastasi, allargando gli orizzonti dell’azienda e lavorando con partners di alto livello per rafforzare la nostra posizione a livello mondiale”.

“Siamo orgogliosi di collaborare con Anastasi e diamo loro il benvenuto all’interno del nostro Gruppo”, spiega Massimo Garavaglia, ammini stratore delegato di IRCA. “Riteniamo ci sia forte potenziale di crescita nel mercato degli ingre dienti a base di pistacchio. Anastasi rappresenta un’eccellenza del settore per qualità, know-how e professionalità. Sono certo che rafforzerà note volmente il portafoglio prodotti di IRCA, posizio nandoci al meglio in un segmento di mercato in forte espansione”.

“Da tempo ammiriamo il lavoro svolto con passione dalla famiglia Anastasi, portando l’a zienda a diventare il leader europeo negli ingre dienti a base di pistacchio”, aggiunge Francesco Casiraghi, Managing Director di Advent International. “L’acquisizione di Anastasi rap presenta un tassello importante all’interno del nostro progetto volto a sviluppare una piatta forma internazionale nel settore degli ingredienti alimentari”. La transazione dovrebbe chiudersi nel quarto trimestre del 2022.

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AL CENTRO DELL’EVOLUZIONE SOSTENIBILE DEL FOOD

Pubblicando il suo primo bilancio di sostenibilità, CSM Ingredients avvia il percorso per diventare una piattaforma “ingredient tech” dall’impatto positivo sulla trasformazione dell’industria alimentare.

“Nel corso dell’ultimo anno abbiamo lavorato instancabil mente per valutare, pianificare e articolare il nostro percorso di sostenibilità, ponendo al centro di tutto ciò che facciamo un ap proccio a impatto positivo sup portato dalla strategia Thrive for Impact. Per questa ragione, CSM Ingredients comunica di aver compiuto i suoi primi pas si per divenire una piattaforma ingredient-tech a impatto posi tivo,” ha dichiarato Aldo Uva, CEO di CSM Ingredients. “Forti della nostra eredità, ci troviamo in una fase di concreta trasfor mazione. È ovvio che se la food industry vuole evolversi, l’in dustria degli ingredienti deve rappresentare il primo passo di questa evoluzione attraverso un approccio di tipo collaborativo”. Il primo Bilancio di Sostenibilità pubblicato da CSM Ingredients testimonia l‘impegno dell‘a zienda nello sviluppo e nell’e voluzione delle storiche e varie gate Business Units del Gruppo attraverso uno spiccato e con creto approccio alla sostenibi lità. All’interno del documen to, sono illustrati i risultati e le azioni intraprese dal Gruppo, parallelamente alla strategia finalizzata a porre le basi per azioni concrete incrementa li, trasparenti e misurabili già nei prossimi anni. Tra queste, eventuali complessità connesse al settore industriale saranno

affrontate dai team global di CSM Ingredients, anche grazie alle strette collaborazioni con clienti e i principali partner.

In qualità di membro del lo United Nations Global Compact, CSM Ingredients ha focalizzato la propria strategia di sostenibilità Thrive for Impact su tre pilastri fondamentali: People, Planet, e Product.

Di seguito, alcuni dei punti salienti inclusi nel Bilancio di Sostenibilità e identificabili nelle tre P.

People: azioni concrete per l’inclusione e la salute Dai dipendenti ai partner, dai fornitori fino alle comunità che ruotano attorno all’ecosistema aziendale, CSM Ingredients la vora per creare valore a beneficio delle persone attraverso azioni concrete che includono iniziative di sensibilizzazione della comu nità, di diversity, di uguaglianza e inclusione e infine di salute e si curezza. Per raggiungere questo obiettivo, sono state realizzate numerose iniziative ad impatto sia interno che esterno, grazie allo sviluppo di politiche best-inclass promosse in collaborazione con partner commerciali dai va lori condivisi, come ad esempio

progetti di volontariato, partner ships locali, e molto altro. Inoltre, entro il 2025, l’azienda prevede di diventare pienamente confor me alle normative ISO45001 in tutti i suoi impianti, stabilendo uno standard per i sistemi di ge stione della salute e della sicurez za sul lavoro.

Planet: 100% di energia rinnovabile entro il 2025 Grazie al suo approccio azien dale a lungo termine, CSM Ingredients garantisce la cura e la salvaguardia delle risorse na turali del pianeta per le genera zioni attuali e future. Gli ambiti strategici a supporto di questo pilastro sono riciclo dell’acqua e dei rifiuti, l’approvvigionamen to responsabile e la riduzione delle emissioni di CO 2 . Tra le azioni condotte in questo sen so, CSM Ingredients ha iniziato a sostituire, nei suoi siti, le fonti tradizionali di elettricità con quelle generate da fonti rinno vabili. In particolare, sono stati installati pannelli solari nella maggior parte dei siti produtti vi, con l’obiettivo di raggiungere il 100% di energia rinnovabile entro il 2025. Inoltre, l’azienda sta collaborando con Climate

Partner per misurare la propria Corporate Carbon Footprint (23,961.28 di tonnellate di CO2 emesse nel 2021), al fine di mo nitorare al meglio i progressi.

Product: più plant-based, meno sale e zucchero Quale leader di settore, CSM Ingredients garantisce che tut te le attività di innovazione dei propri prodotti abbiano la soste nibilità quale punto di ingresso obbligatorio, con particolare at tenzione ad alcuni aspetti chiave: packaging, aumento del plantbased, riduzione del contenu to di sale e zucchero, nonché favorire la biodiversità. Oggi la sostenibilità in azienda è intrin seca in quanto responsabilità condivisa ed è quindi alla base di tutti i nuovi sviluppi di prodotto, le riformulazioni ed innovazioni. Inoltre, gli sforzi dell’azienda in termini di Ricerca & Sviluppo saranno finalizzati ad ampliare ulteriormente il portfolio delle categorie di prodotto attraverso due novità strettamente legate al futuro del cibo: carne e latticini di origine vegetale e ingredien ti funzionali di origine naturale con prestazioni tecnologiche superiori.

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IL BIOMETANO AGRICOLO AL POSTO DEL GAS RUSSO

La confederazione dei bieticoltori CGBI ha coinvolto prestigiosi partner dell’alimentare made in Italy nel progetto Agri.Bio.Metano, che ha l’obiettivo di produrre energia da sottoprodotti agricoli e agroindustriali, in sostituzione di una quota importante di metano fossile.

Sostituire (in fretta) il gas rus so con il biometano agricolo è l’obiettivo della filiera Agri.Bio. Metano presentata a Bologna dalla Confederazione dei bieti coltori-CGBI, gruppo al vertice del comparto italiano dell’ener gia rinnovabile con 23 impianti biogas realizzati e oltre 200 ge stiti in service.

“Agri.Bio.Metano diventa una realtà grazie agli accordi sigla

sostenibile e certificato in grado di generare valore economico e ambientale per tutta la filiera”. La produzione di biometano della filiera agroenergetica, concludo no i vertici della Confederazione dei bieticoltori, potrà sostituire una quota importante dei con sumi interni di metano fossile. Inoltre, il digestato risultante dal processo produttivo verrà usato come fertilizzante dalle aziende

una bieticoltura sostenibile nel mutato contesto ambientale grazie a nuove genetiche, nuove tecniche colturali e alle semine autunnali per produrre di più e in modo più semplice, sviluppando al contempo sempre più sinergie per un’economia circolare che consenta un miglior equilibrio tra produzione agroindustriale, energetica e fertilità dei suoli”. Così il presidente di Granarolo,

a creare un’economia circolare su larga scala, come suggerito anche dagli SDGs-Sustainable Development Goals”.

ti oggi con partner di rilievo del made in Italy alimentare quali Coprob-Italia Zuccheri, Granarolo e Fruttagel, per produrre insieme biometano sfruttando i sotto prodotti agricoli e agroindustria li”, hanno annunciato Gabriele Lanfredi e Guglielmo Garagnani, rispettivamente presidente e vi cepresidente del gruppo CGBI, unione di ANB e CNB, con una base associativa di 5.200 aziende agricole e zootecniche. “I proget ti si sviluppano con la costituzione di società consortili partecipate dai soggetti promotori, nell’in tento comune di realizzare un modello di economia circolare,

agricole conferenti in sostituzione ai concimi chimici, con una parti colare collocazione e valorizzazio ne in agricoltura biologica. CGBI metterà a disposizione dei progetti l’intera quota di spet tanza polpe dei propri associati, ossia il residuo della lavorazione della barbabietola da zucchero ora utilizzato negli impianti bio gas per la produzione di energia elettrica. “La filiera dello zucche ro italiano è da sempre attenta alla sostenibilità economica, so ciale ed ambientale”, afferma Claudio Gallerani, presidente COPROB-Italia Zuccheri. “Negli ultimi anni stiamo puntando ad

Gianpiero Calzolari: “Il mondo agricolo, quello zootecnico in particolare, è chiamato a gioca re un ruolo rilevante nella tran sizione sostenibile. Con questo accordo la filiera dei 600 alleva tori di Granlatte trova partner solidi che hanno maturato una grande esperienza nella produ zione di biogas e biometano. Insieme potremo lavorare per un progetto che avrà ricadute positive sul comparto agroalimentare, promuovendo un modello economico fondato su sostenibilità e circolarità nell’uti lizzo delle risorse. Si tratta di un accordo intersettoriale, orientato

Anche l’impianto di biometa no in fase di realizzazione ad Alfonsine, nel Ravennate, entra a far parte della filiera Agri.Bio. Metano. Come osserva il pre sidente di Fruttagel, Stanislao Fabbrino, “i residui della tra sformazione dell’ortofrutta non sarebbero mai bastati per l’ali mentazione del digestore, risul tato che è stato invece raggiunto aggiungendo le sottoproduzioni agricole e la pollina avicola delle imprese riunite nella società con sortile. In questo modo – sotto linea soddisfatto – verrà avviato un processo produttivo circola re all’interno degli stabilimenti Fruttagel per soppiantare il fossile con il biometano autoprodotto”. In conclusione le parole del presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti: “Gli agricoltori de vono continuare ad aumentare produttività e competitività – è nel loro DNA – e devono soddi sfare le necessità di una popola zione in crescita. Ma non solo, il conflitto russo/ucraino ha messo in evidenza numerose criticità: prime fra tutte l’autosufficienza alimentare e la necessità di pro durre energia a livello nazionale. Già oggi il settore agricolo contri buisce all’8,5% della produzione elettrica. Non è ancora abbastan za e come sempre agricoltori e allevatori faranno la loro parte. Siamo qui oggi proprio per pre sentare questo progetto innova tivo, in cui crediamo, che permet terà di fare sistema per produrre energia rinnovabile da sottopro duzioni agricole, riducendo, in tempi brevi, la dipendenza dalle importazioni di energia”.

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EVIOSYS ACCELERA SULLA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI

Nel 2021 il grande produttore europeo di imballaggi in metallo ha diminuito l’impatto ambientale del 5,6%, quasi il doppio dell’obiettivo originale. La riciclabilità infinita dei suoi prodotti e gli investimenti tecnologici sono le leve per una crescita sostenibile.

L’imballaggio in metallo, il tipo di conteni tore più riciclabile, ottiene oggi una spinta sostenibile: il principale produttore europeo Eviosys ha superato l’obiettivo di emissioni per la produzione nel 2021, riducendolo del 5,6%, quasi il doppio del target originale del 3% fissato dalla sua ambiziosa tabella di marcia verso il raggiungimento di zero emissioni.

Poiché lattine e coperchi sono riciclabili all’in finito e godono dei più alti tassi di riciclaggio per gli imballaggi alimentari, la capacità di intervenire sull’impatto ambientale promette di inaugurare una nuova era nella sostenibili tà. Il nuovo rapporto ESG di Eviosys, Preserve Together, rivela che l’azienda sta accelerando sulla decarbonizzazione, con importanti piani per ridurre l’impronta di carbonio delle sue lattine e dei suoi coperchi del 20% entro il 2027 (rispetto al 2020) sulla strada per ar rivare a zero emissioni nette entro il 2050. Eviosys ha anche rivelato che punta a inve stire in tecnologie all’avanguardia per l’ef ficienza energetica, inclusi nuovi ossidanti, compressori e refrigeratori più efficienti. Inoltre, grazie al passaggio all’energia rin novabile, Eviosys sta compiendo rapidi pro gressi nella riduzione delle emissioni Scope 1 e 2 (cioè quelle dirette, generate dall’a zienda e indirette, generate dall’energia acquistata per le sue attività).

44 stabilimenti fra Europa e Africa

La posizione strategica dei 44 stabilimenti di produzione di Eviosys in Europa e in Africa le

permette di essere vicina ai suoi clienti, con tribuendo a ridurre le emissioni di carbonio legate ai trasporti. In questo modo, Eviosys investe nelle stesse regioni dei suoi clienti, so stenendo l’occupazione e le comunità locali. “Gli imballaggi in metallo offrono un reale vantaggio dovuto alla riciclabilità infinita: è uno dei metodi di confezionamento più sostenibili poiché si tratta di un materiale riciclabile all’infinito”, commenta Tomás Lopez, CEO di Eviosys. “Siamo orgogliosi dei rapidi progressi compiuti rispetto ai no stri ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione. Riducendo l’impronta di carbonio dei nostri prodotti, stiamo creando un’economia cir colare e a basse emissioni di carbonio per gli imballaggi”.

L’acciaio e l’alluminio sono riciclabili al 100% e sono i tipi di imballaggio più diffusi e fa cilmente riutilizzabili al mondo. In Europa, circa l’84% dell’acciaio viene riciclato, se guito dal 76% dell’alluminio, ed entrambi possono essere riciclati senza alcuna perdita di integrità, creando un efficiente circuito circolare per gli imballaggi metallici. Poiché anche il vetro ha un alto tasso di riciclaggio, le chiusure in metallo realizzate da Eviosys contribuiscono anche a un confezionamento più circolare. I contenitori e i cartoni in PET hanno un tasso di riciclo di appena il 48% e

Nei 10 anni fino al 2019, la quota di mer cato degli imballaggi in metallo è cresciuta dell’8% (Statista) e si prevede che il seg mento crescerà del 4% dal 2021 al 2026 (Mordor) poiché il 70% dei consumatori eu ropei (Dollard) evita la plastica e le aziende di beni di largo consumo cercano alternative di imballaggio più sostenibili. Storicamente, uno dei principali ostacoli all’adozione di queste alternative è stato il vincolo a cui le aziende sono state sottoposte di produrre, riempire e riciclare materiali in volumi ele vati, mentre gli imballaggi in metallo sono ampiamente ed economicamente riciclabili con una forte diffusione nelle catene di di stribuzione esistenti.

Eviosys punta anche ad aree di miglioramento in termini dell’inclusività, sia per la sua attività che per i suoi prodotti. Il rapporto ESG mette in evidenza anche OrbitTM, una chiusura rivo luzionaria brevettata e pluripremiata che ridu ce la coppia di apertura fino al 50% rispetto a una chiusura convenzionale, migliorando così la praticità dei loro prodotti per le per sone con problemi di mobilità. Un ulteriore avanzamento nell’inclusione dovrebbe essere presto annunciato.

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 2022 33 www.interprogettied.com ambiente
il 41% rispettivamente, ed entrambi possono disperdersi nell’ambiente e nei corsi d’acqua (APEAL 2019).

AUTOPRODUZIONE

DI

AZOTO PER RISPARMIARE FINO A 5 TON DI CO2/ANNO

Da Atlas Copco sistemi plug & play per l’autoproduzione del gas inerte per molte attività industriali, tra cui il confezionamento alimentare in atmosfera modificata.

L’azoto, presente nell’aria con una percen tuale del 78%, insieme al 21% di ossigeno, allo 0,9% di argon e allo 0,1% di altri gas, è indispensabile in numerosi settori industriali. A differenza dell’ossigeno, è un gas inerte che non consente la vita, quindi utilizzato per prevenire fenomeni di ossidazione e corro sione, o il rischio di incendi nei processi di lavorazione di materiali combustibili. Nel settore alimentare è utilizzato per il confezionamento in atmosfera modificata (MAP- Modified Atmosphere Packaging), tecnologia che mescola insieme ossigeno, anidride carbonica e azoto in forma gassosa. Il controllo della composizione di questa mi scela riduce al minimo la degradazione degli alimenti e permette di mantenere inalterate le caratteristiche organolettiche. Anche per il confezionamento di caffè, in cialde o in bu sta, si utilizza l’azoto, con un punto di regola zione della purezza consigliato di 99-99,9%. Un secondo esempio interessante di utilizzo dell’azoto è rappresentato dagli impianti di ri ciclo di componenti elettronici, che hanno un rischio intrinseco di incendi ed esplosioni in quanto i componenti non espressamente pe ricolosi e non rimovibili manualmente sono inseriti in un frantumatore di grandi dimen sioni che deve mantenere una percentuale di ossigeno bassa per eliminare il rischio di esplosioni. In questo caso il range di purezza varia dal 95 al 98%.

L’azoto è anche utilizzato nel taglio della la miera con tecnologia laser per allontanare il metallo fuso dalla zona di taglio evitando

sbavature e garantendo la protezione del cammino ottico del raggio, riducendo i ri schi di intrusione di impurità e allungando la durata delle ottiche stesse.

Atlas Copco, multinazionale svedese che inve ste da anni nell’innovazione dei sistemi di ge nerazione di aria compressa e gas industriali, ha ingegnerizzato e reso disponibile sul mer cato sistemi plug&play per l’autoproduzione di azoto. Si tratta di impianti completi e pre configurati grazie ai quali le aziende posso no produrre questo gas in autonomia, senza ricorrere all’acquisto di bombole. Numerosi i vantaggi di questa soluzione, fra cui la possi bilità di controllare con precisione la quantità di azoto utilizzato, la sua qualità in termini di purezza, e la pressione di esercizio. A questi benefici si aggiungono la stabilità del prezzo, la riduzione degli sprechi dovuti alle perdite di evaporazione o alla restituzione di bombole non completamente vuote, e i benefici eco nomici e ambientali conseguenti alla riduzione dei trasporti stradali.

I sistemi preconfigurati per l’autoproduzio ne di azoto ad alta pressione Atlas Copco, ovvero gli “skid per azoto”, sono disponibili in due configurazioni: una da 40 bar per l’alimentazione diretta continua e costante degli impianti industriali, e una da 300 bar che consente anche il riempimento delle bombole. Gli elementi che compongono il sistema sono: un compressore d’aria a vite GA a iniezione d’olio dotato di tecnologia VSD, un generatore di azoto NGP+ dotato di tecnologia Pressure Swing Adsorption

(PSA) basata su setacci molecolari al carbo nio, un booster di azoto, sistemi di stoccag gio, un essiccatore e dei filtri. Tutti i compo nenti sono progettati secondo gli standard di qualità ed efficienza energetica di Atlas Copco e sono testati per funzionare in per fetta sinergia garantendo massima affida bilità e prestazioni ottimali.

Il generatore d’azoto NGP+ è il cuore dell’im pianto. È dotato del controller Elektronikon® Touch che ottimizza le prestazioni e misura continuamente la purezza del gas e dell’al goritmo VCS (Variable Cycle Saver) che offre ai clienti fino al 40% di risparmio energetico aggiuntivo.

“Una scelta strategica in questa fase” “In questa fase di attenzione per il clima, sempre più aziende sceglieranno l’autopro duzione di azoto”, afferma Guido Caponi, Product Marketing Manager di Atlas Copco Italia - Divisione Compressori. “Basti pensare che il contributo alla riduzione dell’inquina mento dovuto al trasporto merci può arrivare a 5 tonnellate di CO2 all’anno. Sono calcoli fatti considerando una consegna per setti mana con un percorso di 100 km, e emissio ni di carburante del camion di 98 kg di CO2 ogni 100 km, secondo la fonte CEN Europe. Gli skid per azoto Atlas Copco, inoltre, per mettono di ripasparmiare fino al 50% sui costi rispetto ad impianti progettati in loco”.

energia TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 2022 34 www.interprogettied.com

PROTEINE ALTERNATIVE: UN SEGMENTO IN CRESCITA PER I BIOREATTORI

La partecipazione di Solaris Biotech al Future Food Tech di New York ha coinciso con la fase di espansione dell’azienda mantovana negli Stati Uniti.

Solaris Biotech, azienda innovativa nella produzione di bio reattori, fermentatori e sistemi di filtrazione a flusso tan genziale che consentono di utilizzare la tecnologia per una varietà di applicazioni nel settore alimentare, delle bevande e biofarmaceutico, ha partecipato all’Alternative Proteins Summit dal 21 al 22 giugno in qualità di partner ufficiale. “Ci stiamo espandendo ulteriormente negli Stati Uniti per ché sono all’avanguardia nell’innovazione alimentare e noi siamo in una posizione unica per svolgere un ruolo signi ficativo nel progresso delle nuove tecnologie per alimenti coltivati”, ha commentato Matteo Brognoli, amministrato re delegato di Solaris Biotech, in qualità di partner ufficiale del summit Future Food Tech di New York. Possiamo far conoscere la nostra gamma completa di prodotti e capacità che aiutano le aziende produttrici di proteine alimentari col tivate a sviluppare e scalare le loro attività. Inoltre, abbiamo recentemente aperto un secondo showroom a Cambridge, nel Massachusetts, a complemento della nostra presenza già esistente a Berkeley, in California”. Il nuovo showroom Solaris di Cambridge si trova nel Cambridge Innovation Center (CIC), situato in Kendall Square. La scelta di questa sede è do vuta in parte ai tre anni di fornitura di attrezza ture tecniche da parte di Solaris al Massachusetts Institute of Technology (MIT), che si trova a pochi passi dal nuovo showroom. Con l’aumento dei livelli di reddito e la moltiplica zione della popolazione mondiale, la domanda di cibo è in aumento. Fortunatamente, siamo diven tati più bravi a produrre grandi quantità di alimenti per soddisfare la crescente domanda di nutrienti, comprese le proteine. Purtroppo, però, questo non è senza conseguenze. Poiché i cambiamenti climatici minacciano il pianeta, insieme alla crescente consapevolezza degli effetti sulla salute e sul benessere degli animali, soprattutto tra le generazioni più giovani, dobbiamo trovare altri modi per soddisfare la nostra domanda di cibo – e di proteine – in modo più sostenibile. I consumatori si sono dimostrati disposti ad accogliere ra pidamente nuovi alimenti. Anche il mercato delle proteine alternative ha quindi registrato una rapida crescita, soste nuta da una forte e crescente domanda dei consumatori. Questa crescente domanda va oltre quella di vegetariani e vegani ed è guidata da un gruppo di consumatori più am pio, i “flexitariani”, che comprendono anche i mangiatori di carne. Questa tendenza si sta diffondendo rapidamente negli Stati Uniti e nel Nord Europa. Soprattutto le genera zioni più giovani, i Millennials e la Gen Z, sono una forza predominante che sta plasmando questo settore.

Biotecnologie per applicazioni cGMP Solaris Biotechnology, una società del grup po Donaldson, è stata fondata nel 2002 ed è leader nella creazione di soluzioni biotecnolo giche per applicazioni cGMP nei settori food & beverage e biofarmaceutico. È specializzata nella costruzione di fermentatori, bioreatto ri e sistemi di filtrazione a flusso tangenziale (TFF). I migliori team di sviluppo prodotto e di progettazione consentono a Solaris di creare soluzioni su tutte le scale, dai sistemi di ricerca e sviluppo da banco alle soluzioni complete ingegnerizzate su misura per le esigenze dei singoli clienti.

Solaris ha la sua sede amministrativa e produttiva in provin cia di Mantova. Ha due uffici di vendita e assistenza nella Baia di San Francisco, in California, e a Kuala Lumpur, in Malesia, oltre a una rete di rappresentanti locali in più di 40 Paesi nel mondo. Solaris assiste i propri clienti passo dopo passo nella progettazione e nell’implementazione di impianti di processo completi, dallo studio di fattibilità all’avviamento.

Nel novembre 2021, Solaris è entrata a far parte della Donaldson Company con sede a Bloomington, negli Stati Uniti. L’azienda esporta bioreattori e fermentatori in tutto il mondo ed è tra i leader del settore. La biotecnologia è un settore in costante crescita le cui applicazioni hanno un impatto su tutti gli aspetti della vita quotidiana, dai farmaci ai cosmetici, dai vini all’agricoltura.

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Matteo Brognoli, amministratore delegato di Solaris Biotech

Il settore delle macchine automatiche per il confezionamento e l’imballaggio festeggia il record di tutti i tempi: nel 2021 in fatti, il comparto ha registrato un fatturato totale pari a 8,24 miliardi di euro, infrangendo il precedente primato del 2019 di 8,04 miliardi. Un risultato ancora più eclatante se si tiene conto delle restrizioni dovute alla pandemia che hanno carat terizzato l’intero 2021 e lo shortage mondiale di materie prime e componentistica che ha messo un freno a produzione e consegne negli ultimi mesi dell’anno. L’incremento rispetto al 2020 è stato pari al 5,5%. I dati sono stati resi noti nell’ambi to dell’Assemblea annuale dei Soci dal Centro Studi MecsUcima nella Indagine Statistica Nazionale, che ogni anno fo tografa l’andamento del comparto. 633 le aziende censite, che contano 36.351 addetti, cresciuti del 2%.

I MERCATI INTERNAZIONALI

La spiccata vocazione all’export dei produttori italiani di tec

nologie e soluzioni per il packaging si conferma anche nel 2021, con il fatturato estero che incide per il 78,4% su quel lo totale, per una cifra pari a 6,46 miliardi di euro. Dopo il calo del 4% del 2020, le esportazioni tornano quindi

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TECNOLOGIE PER PACKAGING: DOPO L’ANNO RECORD PESA LO SHORTAGE DEI COMPONENTI Con un fatturato di 8,24 miliardi di euro, nel 2021 il settore ha infranto il precedente record del 2019. Il neopresidente Cavanna: “Risultato straordinario, ma 2022 meno brillante per le tante criticità”.
in

territorio positivo, registrando un +6,2%. Con 2,15 miliardi di ricavi l’U nione Europea si conferma la principa le area di destinazione delle macchine made in Italy e assorbe il 40,8% dell’in tero export, con un +3,4% rispetto al 2020. Perde terreno l’Asia (-4,4%), ma resta comunque la seconda area più importante per l’export delle aziende italiane, con 942 milioni di euro di giro d’affari, pari al 17,8% del totale delle performance internazionali del settore. Terzo gradino del podio per il Nord America, che si distingue con una cre scita significativa del 13% rispetto al 2020, che si aggiunge al +6% dell’an no precedente. Stati Uniti e Canada portano in dote 828 milioni di euro. Con il 9% del fatturato totale dell’ex port seguono Africa e Oceania (fattu rato di 473 milioni), che scavalcano al quarto posto l’Europa extra-UE. Chiude la graduatoria il Centro e Sud America. La graduatoria dei singoli paesi vede gli Stati Uniti al primo posto, con 756 mi lioni di euro di macchine vendute e in viate oltreoceano. Per gli USA si registra una crescita del 3,1% rispetto al 2020, un incremento che si aggiunge a quelli degli ultimi anni. Seguono Francia e Germania, che dopo essere calate nel 2020, tornano a crescere, rispettiva mente del 9,6% e del 10,1%. Il fattura to nel paese transalpino è stato pari a 364 milioni, mentre le aziende tedesche hanno acquistato per 316 milioni. La Cina resta al quarto posto, davanti al Regno Unito, che nel corso del 2021 ha superato la Spagna.

LA CRESCITA INTERNA

Cresce anche il mercato italiano, con 1,77 miliardi di giro d’affari e una cre scita pari al 3,2% rispetto al 2020. La percentuale sul fatturato totale è pari al 21,6%. Un trend positivo che pro segue.

IL FOOD AUMENTA GLI INVESTIMENTI INTECNOLOGIE

Dal punto di vista dei settori clienti la suddivisione tra food & beverage e industrie non food è rispettivamente

Riccardo Cavanna, presidente di Ucima: “Costi delle materie prime, rincari dei trasporti, difficoltà di reperire alcuni componenti e quindi di consegnare macchine pronte: tante le difficoltà ma restiamo fiduciosi, anche grazie agli ottimi riscontri di Ipack-Ima”

del 57,1% e del 42,9%. Nel dettaglio: il food incrementa l’acquisto di tecno logie rispetto al 2020 dell’8,8%, men tre il beverage ha visto calare il giro di affari del 3,4%. Accorpati insieme la variazione rispetto al 2021 è stata del +3,4% con un fatturato di 4,7 miliar di. Prima posizione tra i settori non food è occupata dalle macchine per il tissue, il tabacco e altro che scalza il pharma con 1,5 miliardi, una fetta di fatturato pari al 18,2% e una crescita poderosa sul 2020 pari al +16,8%. Segue il settore farmaceutico con 1,4 miliardi e un peso del 17,1% sui ricavi totali. Terzo posto per il settore cosme tico, in fase di assestamento dopo l’importante crescita del 2020: l’anno passato le tecnologie per il confezio namento di prodotti cosmetici hanno portato in dote 341 milioni. Infine, il reparto Chemicals & Home Care con 286 milioni.

IL FATTURATO PER TIPOLOGIA

DI IMPIANTI

La famiglia delle macchine per il packa ging primario resta preponderante con il 52,2% della distribuzione del fatturato (4,29 i miliardi derivanti dalla vendita di tali macchine), seguita dal packaging secondario (20,7%) e dalle macchine per il fine linea (13,0%). Le tecnologie per il labelling valgono il 6,2% del totale dei ricavi.

BOLOGNA CAPITALE DEL SETTORE

Le 633 aziende che producono mac chinari per il confezionamento e l’im ballaggio si concentrano principalmen te lungo l’asse della via Emilia – la cosiddetta Packaging Valley – con di

stretti produttivi anche in Lombardia, Piemonte, Veneto e Toscana. La provin cia che conta più aziende è Bologna, con 73 imprese, seguita da Parma (55) e Milano (54). L’analisi per classe di fat turato evidenzia la netta prevalenza di aziende di piccola dimensione (quelle sotto i 10 milioni di fatturato costitui scono l’81% delle imprese), che pesa no però circa il 16% sul fatturato com plessivo. Mentre le realtà industriali più strutturate con un fatturato superiore ai 25 milioni di euro (in tutto sono 55, l’8,6% del totale delle aziende del comparto) realizzano il 72% dell’intero indotto del 2021.

ASPETTATIVE MENO BRILLANTI

“Considerando l’anno difficilissimo che è stato il 2021 – commenta Riccardo Cavanna, neopresidente di Ucima – tra forti limitazioni nel lavoro quotidiano, l’assenza di fiere e i rallen tamenti nella supply chain, assistiamo a un risultato davvero straordinario. Merito di un lavoro incessante che è stato fatto dalle nostre aziende in in novazione, ricerca di soluzioni smart e nella promozione delle tecnologie made in Italy. Il primo trimestre 2022 ha segnato un leggero calo del 4,4% rispetto allo stesso periodo del 2021, ma gli ordini (saliti dell’8%) e i mesi di produzione garantita (6,7), fanno spe rare per il proseguo dell’anno. Un anno che – prosegue il presidente –rischia di essere meno brillante di quel lo passato a causa di molte criticità: dai costi delle materie prime agli incre menti dei prezzi dei trasporti fino alla difficoltà di reperire determinati com ponenti che impediscono la consegna di macchine pronte. Senza contare le difficoltà dovute alle sanzioni alla Russia. Vogliamo però restare fiducio si – conclude Cavanna – anche sulla base degli ottimi riscontri della nostra fiera Ipack-Ima, che ha dimostrato grande dinamismo del mercato, voglia di ripartire e interessanti prospettive tecnologiche per l’immediato futuro, sempre più digitali e integrate con una servitization ancora più efficiente”.

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TECNOLOGIA PER IL CONFEZIONAMENTO DI CIOCCOLATINI

A PackExpo ACMA esporrà CW 800, unità dedicata all’imballaggio di cioccolatini sferici, nella versione dedicata allo stile doppio fiocco.

ACMA parteciperà alla fiera PackExpo di Chicago, dal 23 al 26 ottobre, come parte di Coesia, gruppo specializzato in soluzio ni industriali e di imballaggio innovative. In questa occasione, Coesia presenterà mac chine e prodotti pensati per aumentare af fidabilità ed efficienza dei processi produt tivi in tre aree dedicate a Food & Beverage, Pharma & Personal Care, Cross Industry Automation. Coesia lancerà inoltre il proget to Re-commerce proponendosi come solido interlocutore per quelle aziende in cerca di soluzioni automatiche per la gestione degli ordini provenienti da canali online. Poche aziende possono vantare una piattafor ma di macchine installate nel mondo amplia quanto quella di ACMA. L’azienda italiana, attiva da quasi cent’anni, è da sempre ai ver tici in quanto ad innovazione tecnologica e strategie di approccio al mercato. ACMA con sidera centrale l’area del Nord America, dove risulta particolarmente sviluppato il settore Confectionery, uno dei core business dell’a zienda. Si tratta di un mercato florido con un tasso di crescita composto del 3,8% nel pe riodo 2020-2025, anno in cui si prevede rag giunga a i 1.944 miliardi di dollari di valore. Per

questo, nel corso degli anni sono state svilup pate soluzioni in grado di coprire a 360° le esigenze del settore: dalla bassa all’alta velo cità in diverse tecnologie, dal fold wrapping al flowpacking, dal tray & sleeve packing al cartoning & box filling. Caratteristiche comuni a tutte le macchine ingegnerizzate dall’azien da bolognese sono la grande flessibilità, un elevato livello di automazione e un’estrema semplicità d’utilizzo.

A Chicago CW 800, unità dedicata al con fezionamento di cioccolatini sferici, verrà mostrata nella versione dedicata allo stile doppio fiocco. Particolarità dell’esemplare in mostra a Pack Expo sarà quella di esse re equipaggiata con OptiMate su pannello proprietario. Coesia. OptiMate consente di agevolare le operazioni di cambio formato e manutenzione della macchina, grazie all’in terfaccia intuitiva e alle procedure guidate. La versione in mostra a Chicago sarà allestita in modalità premium e presenterà funzioni ulteriormente avanzate rispetto alla versio ne standard, tra cui la possibilità di operare un’analisi della produzione attraverso una

dettagliata reportistica ed eseguire avanzate opera zioni di diagnostica per la manutenzione predittiva. OptiMate risulta un asset fondamentale non soltan to per governare la mac china in maniera semplice e intuitiva, conoscendone ogni suo dettaglio durante il funzionamento, ma per ottimiz zare la produzione e, conseguentemente, il consumo di materiale ed energia.

Un laboratorio sui materiali sostenibili Da anni, uno degli ambiti in cui si concentra no gli sforzi di ACMA è quello della ricerca di soluzioni sostenibili. Tutto questo ha portato a risultati tangibili, tra cui la creazione del Sustainability Lab, un laboratorio all’interno del quale è possibile testare il comportamen to e la macchinabilità dei nuovi materiali so stenibili, attirando l’interesse dei produttori dei materiali e dei player di settore. Questo è possibile sia per incarti di tipo flowpack sia per il wrapping con twist. Gli studi compiuti all’interno del Sustainability Lab hanno por tato all’inizio del 2021 all‘inaugurazione del Material Gate, un sistema brevettato per svolgere test su materiali di incarto con twist, tra cui il doppio fiocco per CW 800. In ambito Confectionery, le confezioni da un lato devono avere caratteristiche che le rendano facili sia nell’apertura che nella chiusura, garantendo contemporaneamente un’elevata shelf life e adeguate doti di robu stezza. Dall’altro, sono fondamentali per vei colare l’immagine del brand, tenendo in con siderazione lo stile tipicamente appariscente e colorato del settore. La risposta di ACMA a queste esigenze sono diverse soluzioni paper based, presenti in fiera all’interno del Coesia Shelf. Ecoshell è una famiglia di confezioni pluripremiata, caratterizzata da un design innovativo che consente, attraverso una soluzione esteticamente ricercata, di poter godere di un dosaggio ottimale del prodotto e di una grande praticità di utilizzo. Ecoshell è scalabile in dimensioni e proporzioni e si adatta a diversi scopi commerciali, a seconda della tipologia di prodotto che deve essere confezionato.

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SISTEMI DI MOVIMENTAZIONE PER IL BAKERY

Trasferta negli States per il Gruppo LM, che è volato a Las Vegas per l’International Baking Industry Exposition. Si tratta di uno degli eventi di riferimento a livello mondiale per l’industria degli alimenti a base di cereali. L’intera filiera della panificazione è stata rappre sentata, con ampio spazio alle più ingegnose tecnologie industriali per la movimentazione e l’imballaggio. LM era presente in fiera insieme a Storcan, storico partner e distribu tore fidelizzato di LM in Nord America. Presso il proprio stand LM ha portato un nastro distribuzione ranghi (sistema di trasporto a tappe to con la funzione di trasferire a 90° le file regolari di prodotto che arrivano dai forni verso una o più confezionatrici orizzontali) e una curva Hygenic Design, sistema studiato appositamente per rispondere alle esigenze di quei settori nei quali è fondamentale la sanificazione completa e totale, come richiesto per i prodotti della panificazione. “Abbiamo potuto alimentare la crescente attenzione che avevamo già riscontrato negli ultimi mesi nei confronti dei sistemi destinati alla panificazione”, dichiara il direttore generale del Gruppo LM Michele

Franzoni. “È poi stato un immenso piacere condividere lo stand con Storcan, gruppo che lavora con alcune delle più importanti multina zionali al mondo nel bakery, nel beverage e nel food, nostro partner da anni sia per la distribuzione che per la composizione di linee”.

UNA GAMMA COMPLETA PER IL FINE LINEA DEL BEVERAGE

A Drinktec, l’evento fieristico di risonanza mondiale per l’indu stria delle bevande e dei liquidi alimentari, svoltasi recente mente a Monaco di Baviera (a 5 anni dalla precedente edizione), Aetna Group si è presentato per la prima volta dopo il merge con OCME, storica azienda di Parma: un’operazione che ne ha rad doppiato il peso sul mercato, rendendolo punto di riferimento assoluto del fine linea.

A metà giugno è stata annun ciata un’altra grande novità, che va a rafforzare ulteriormen te la sua offerta tecnologica e la presenza sui mercati di lingua tedesca. Si tratta dell’acquisi zione di Meypack, marchio sto rico dell’industria germanica, leader nel confezionamento di fine linea prevalentemente per i settori food, spirits, home & personal care, che porta in dote un importante presidio produtti vo nella Renania settentrionale. Con l’acquisizione di Meypack, sale a 4 il numero di impianti produttivi detenuti all’estero da

Aetna Group: Usa, Brasile, Cina e ora Germania; altri 6 sono in Italia, nella Packaging Valley. In occasione di Drinktec, il grup po ha messo in campo le sue migliori tecnologie in uno stand di poco meno di 1.000 me tri quadrati di superficie, il più

della linea grazie ad una sorta di pannello di controllo che rileva l’efficienza della linea e sugge risce le attività di manutenzione da svolgere in ottica di preven zione dei problemi. L’offerta a media velocità è data da una linea estremamente com

grande mai realizzato: qui era no in mostra un impianto di fine linea ad altissima velocità con incartonatrice che arriva a 100 cartoni al minuto, palettizzatore robotizzato, fasciatrice e logistica interna. C’è stato spazio anche per la dimostrazione di sistemi di monitoraggio in tempo reale

patta che unisce fardellatrice con film termoretraibile e palettizza zione con fasciatura combinata. Tra le semi-automatiche, invece, le due proposte sono il robot S7 e il compattatore Recycle, mac china pensata in ottica di soste nibilità, che compatta i materiali di consumo – come le scatole di

cartone vuote e non riutilizzabi li – e ne riduce il volume fino al 70%, facilitandone anche il tra sporto. C’è un’altra novità nel campo dell’economia circolare e cioè la realizzazione di un carrello di prestiro modificato per gestire le bobine di film senza anima di cartone. In fiera sugli avvolgitori è stato usato il film estensibile PCR (riciclato post-consumo) al 30%. Sempre dedicata al beverage, era in mostra anche una fasciatri ce stand alone modello Genesis Thunder ad altissima velocità, in grado di garantire una pro duzione superiore ai 200 pallet all’ora, ad oggi lo standard più elevato al mondo. Grazie anche alla tecnologia brevettata Cube TechnologyTM, Genesis Thunder è un concentrato di tecnologia, capace di alte performance, sia in termini di velocità sia di ri sparmio di materiale, oltre che di stabilizzazione del carico, fondamentale per prevenire i danneggiamenti che influiscono sulla qualità del prodotto finale e sullo scarto che ne deriva.

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 2022 39 www.interprogettied.com macchine

CONTROLLO QUALITÀ E GESTIONE INTEGRATA DEI DATI

All’edizione 2022 di Drinktec, FT System si è presentata sotto le inse gne di Antares Vision Group, part ner tecnologico d’eccellenza nella digitalizzazione e nella gestione integrata dei dati, leader globale nelle soluzioni di tracciabilità, e tra i principali player nei sistemi di ispezione per il controllo qualità. Mantenendo e rafforzando il posi zionamento nel settore Beverage, FT System continua a sviluppare innovazione per il controllo quali tà, ampliando l’offerta con un eco sistema integrato di soluzioni per la tracciabilità dei prodotti, l’effi cienza dei processi di produzione e una gestione integrata dei dati per garantire sicurezza, efficienza e so stenibilità all’interno di un nuovo paradigma di fiducia del consuma tore finale.

Durante la manifestazione sono state presentate soluzioni innova tive per il controllo qualità, come l’applicazione della spettroscopia laser per il controllo di eventuali perdite e il controllo della concen

trazione dei gas nello spazio di testa della bottiglia, l’ispezione di tappi tethered e di etichette, fino a sistemi robotizzati per ispezioni non distruttive in linea.

Sono state inoltre esposte le tec nologie per la tracciabilità, la digi talizzazione e l’utilizzo intelligente dei dati, parte dell’ecosistema del Gruppo, per garantire la protezio ne del brand da contraffazioni e

mercati paralleli, la conformità alle normative di tracciabilità, la ge stione dei richiami, la trasparenza della filiera, dalla materia prima al consumatore finale, creando anche un’esperienza personalizzata. Nei giorni dell’evento, Antares Vision Group ha proposto ogni giorno incontri di approfondimento dedicati alle tecnologie e ai trend di innovazione.

TEMPERATURA DEI LIEVITATI SOTTO CONTROLLO CON LA NEVE CARBONICA

La termoregolazione permette di ottenere uno standard qualitativo nella lavorazione degli impa sti. Grazie all’utilizzo della neve carbonica, che su blima senza lasciare residui, si riesce a controllare la temperatura dei lievitati con notevoli vantaggi, insieme ad una riduzione degli sprechi. Nel settore bakery ogni fase di lavorazione è particolarmen te delicata e ogni variabile, seppur minima, può giocare un ruolo significativo nel determinare il risultato finale. Basta un lieve innalzamento del la temperatura durante i processi di mescolatura e miscelazione per causare la proliferazione dei batteri, la perdita di aroma e una minore shelf life. A tutela della qualità delle lavorazioni artigianali, Siad è in grado di proporre soluzioni innovative. È il caso, appunto, della neve carbonica, capace di ottimizzare i processi produttivi. In caso di lievita

zione anticipata, la maglia glutinica tende infatti a sfaldarsi, compromettendo la qualità del prodotto finale. Una problematica che si verifica anche nei non lievitati e che si dimostra ancor più critica nel corso dei mesi più caldi dell’anno.

sicurezza TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 2022 40 www.interprogettied.com

PROTEGGERE IL FREDDO DALLA PRODUZIONE ALLO STOCCAGGIO

COOL-FIT è una tecnologia all’a vanguardia progettata per un utilizzo versatile negli impianti di refrigerazione. Unisce compo nenti non soggetti a corrosione e a manutenzione zero con un pre-isolamento di fabbrica, per un sistema efficiente ed affidabi le. Sicuro, facile e veloce da in stallare, questo sistema è ideale per i settori della produzione e stoccaggio di alimenti e bevande, nonché per le applicazioni HVAC. Il materiale del tubo interno in PE100 adibito al trasporto del flu ido garantisce l’assenza di corro sioni e incrostazioni nell’impian to. Il sistema è disponibile nelle dimensioni da d32 fino a d450

e può resistere a pressioni fino a 16 bar (ad una temperatura del fluido di 20°C).

A seconda delle dimensioni del tubo e delle temperature di esercizio, lo spessore della schiuma isolante GF HE varia tra 22 mm e 40 mm. L’isolante garantisce una regolazione af fidabile della temperatura da -50°C fino a +60°C.

Il rivestimento esterno in HDPE dei tubi COOL-FIT rende il sistema di tubazione molto robusto, pro teggendo la schiuma isolante GF HE e fornendo un ulteriore strato di isolamento. È anche disponibi le un’opzione con rivestimento a bassa propagazione di fiamma.

L’installazione di tubi, raccordi e valvole COOL-FIT è rapida e semplice grazie ai componen ti del sistema pre-isolato e alla tecnologia di saldatura per elet trofusione. Il processo di installa zione richiede solo pochi minuti e le saldatrici MSA di GF Piping Systems garantiscono una con nessione sicura.

Progettato per un’installazione facile e veloce e una vita utile, senza interruzioni, di almeno 25 anni, COOL-FIT è l’alternativa af fidabile ed efficiente ai sistemi di tubazione metallici post-isolati: massima efficienza, isolamento sicuro, affidabilità garantita e in stallazione sicura.

SISTEMI DI AZIONAMENTO PER L’INDUSTRIA DELLE BEVANDE

I sistemi di azionamento NORD hanno le caratteristiche adatte al settore Beverage: facilità di pulizia, funzionamento a rispar mio energetico, alta precisione di posizio namento, bassi costi operativi. NORD fornisce soluzioni personalizzate con tecnologia plug & play di lunga durata con

superfici lisce. L’innovativo motoriduttore brevettato DuoDrive integra un motore sincrono IE5+ ad alta efficienza e un ridut tore ad ingranaggi elicoidali monostadio e con un’efficienza di sistema fino al 92%, offre una delle più alte efficienze sul mer cato per prodotti di questa classe di poten za. L’efficienza del sistema è molto elevata anche a carico parziale. L’erogazione di una coppia costante del motore su un’ampia gamma di velocità consente di ottenere una riduzione dei costi operativi e del nu mero di varianti di prodotto necessarie. La semplicissima modalità di messa in servizio plug-and-play si traduce in una significativa riduzione del costo totale di proprietà (TCO) rispetto ai sistemi di azionamento esistenti. Il design non ventilato e lavabile con super fici lisce soddisfa i più severi requisiti igienici e garantisce una pulizia ottimale. Nel settore beverage è in aumento la ri chiesta di soluzioni decentralizzate. NORD offre una soluzione ottimale con l’inverter intelligente NORDAC ON/ON+. Il modello NORDAC ON/ON+ copre gamme di poten za fino a 2,2 kW ed è caratterizzato da un’interfaccia Ethernet integrata (la co municazione via ProfiNET, EtherNET IP ed

EtherCAT può essere impostata per ogni parametro), da una completa capacità di installazione plug-in e da un design molto compatto. Gli inverter decentralizzati sono ideali per l’integrazione nei sistemi di im bottigliamento e di trasporto e consento no di risparmiare spazio prezioso e il lungo cablaggio dei cavi motore richiesto dagli inverter centralizzati. Il trattamento superficiale nsd tupH è dispo nibile per i motoriduttori DuoDrive e per gli inverter NORDAC ON/ON+. Grazie alle sue speciali caratteristiche, la superficie viene resa resistente alla corrosione e più dura, facendo sì che l’alluminio si comporti come l’acciaio inossidabile per quanto riguarda la protezio ne dalla corrosione. Non si tratta di un rivesti mento, ma di un trattamento superficiale che crea uno strato protettivo permanentemente legato al materiale del substrato. In questo modo nulla può staccarsi o sfaldarsi. Gli inverter sono facili da pulire e molto re sistenti agli acidi e agli alcali. È persino pos sibile utilizzare detergenti ad alta pressione o applicare mezzi aggressivi. Il trattamento nsd tupH è disponibile per la maggior parte dei sistemi di azionamento modulari NORD in alluminio.

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La piattaforma digitale, sviluppata dallo storico pastificio Sgambaro in collaborazione con Cybeletech, metterà a disposizione degli agricoltori dati e analisi per ottenere il miglior grano sul mercato.

MIGLIORARE RESA E QUALITÀ

DEL GRANO CON L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Aumentare la resa e la qualità del raccolto del grano, as sicurando al contempo un’agricoltura sostenibile in un contesto di cambiamenti climatici. Analizzare le principa li regioni di produzione agricola, anticipando i dati sulla produzione attesa, quantità e qualità della produzione. Calibrare i fertilizzanti nell’ottica di ridurre l’impatto am bientale. Sono questi gli obiettivi che animano il progetto “I Field Good. Tutto filiera liscio”, realizzato per la prima volta in Italia da Sgambaro, lo storico pastificio trevigiano conosciuto nel mondo per la sua pasta d’eccellenza pro dotta con grano duro 100% italiano. Creato in collaborazione con Cybeletech, azienda fran cese specializzata nello sviluppo di tecnologie digitali applicate al mondo agricolo e vegetale, il progetto pilo ta, che ha preso il via con la semina del 2021 nell’ottobre scorso, si articolerà lungo un arco temporale di due anni fino al raccolto del 2023, andando a monitorare per ben

due volte il ciclo completo di produzione del grano. “Da anni siamo al fianco degli agricoltori che conside riamo veri e propri partner”, racconta Pierantonio Sgambaro, presidente del pastificio. “Metteremo a di sposizione una delle tecnologie più avanzate nel setto re, in grado di raccogliere un patrimonio di dati impor tantissimi per dare un supporto concreto agli agricoltori e alle cooperative con cui lavoriamo, in un momento di grandi sfide determinate dall’esigenza di avere colture sempre più sostenibili e dall’emergenza climatica di questi ultimi mesi, che ha ridotto i raccolti per via della siccità. Non ultimo, la crisi internazionale del settore e il rincaro delle materie prime. La possibilità per l’azienda e per i nostri fornitori di monitorare la resa media e la qualità della produzione ci consente di otte nere i migliori chicchi per produrre una pasta ottima sotto ogni punto di vista”.

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 2022 42 transizione digitale www.interprogettied.com

Una schermata della piattaforma sviluppata da Sgambaro e Cybeletech: vengono riportati l’area totale e il tenore proteico nel confronto 20202021 e la stima attesa per il 2022

e carbonio recepito dal grano. Si tratta di variabili importanti in termi ni di resa e proteine, che permettono di raggiungere la migliore qualità nutrizionale del grano, presupposto indispensabile per avere la migliore consistenza nella pasta.

ANALISI PREDITTIVA PER VALORIZ ZARE LA PRODUZIONE: I VANTAGGI DELLA PIATTAFORMA

La piattaforma messa a disposizione da Sgambaro analizza le principali regioni di produzione agricola, rico noscendo automaticamente gli ap pezzamenti seminati a grano duro, quando è in fase di crescita (levata). Grazie all’utilizzo di tecnologie di ge olocalizzazione e modelli meccanici stici di analisi che sfruttano l’intelli genza artificiale e i big data, emersi dai rilevamenti satellitari e meteoro logici, si riesce a ottenere un’analisi predittiva, o meglio una stima accu rata dell’andamento produttivo atte so, anticipando valori importanti per il settore, come la resa per ettaro e il contenuto proteico del grano. I vantaggi sono molteplici: la piattafor ma consente di valorizzare al meglio la produzione dei terreni in stretto col

legamento con il pastificio veneto, di dosare con maggior precisione i ferti lizzanti per potenziarne la resa, ridu cendo al minimo gli input che non vengono sfruttati dalle piante, con un impatto positivo sull’ambiente e sui costi. Inoltre, permette di comprende re e anticipare le quantità e la qualità della produzione permette di garanti re al meglio l’approvvigionamento di grano “locale” e di organizzare nel modo più funzionale la logistica di rac colta e lavorazione, preservando le proprietà organolettiche del grano ri cavato da ogni appezzamento. Facendo un esempio concreto, co noscere le evoluzioni dell’appezza mento monitorato e del grano nelle diverse fasi chiave di crescita della pianta, con riferimento particolare alla quantità di pioggia e sole, ga rantisce informazioni preziose sull’assimilazione di acqua, nutrienti

Mulino interno e solo grano duro italiano

Fondato daTullio Sgambaro nel 1947, Sgambaro è uno storico pastificio veneto che produce pasta di al tissima qualità, frutto del sapere trasmesso all’interno della famiglia e delle intuizioni degli attuali membri alla guida dell’azienda. L’obiettivo di Sgambaro è da sempre portare sulla tavola degli italiani una pasta buona, sana e sicura. Una delle poche realtà medio-grandi del settore ad avere un mulino interno, utilizza dal 2001 esclusivamente grano duro prodotto in Italia: una scelta che da un lato assicura il controllo della filiera e, dall’altro, si traduce in un rapporto diretto e stretto con i fornitori. Sempre alla ricerca del grano perfetto, proprio la collaborazione con gli agricoltori ha portato Sgambaro alla selezione del grano duro Marco Aurelio, dopo di 15 anni di studi e prove sul campo, e all’introduzione del farro monococco per produrre pasta a livello industriale con uno dei grani più antichi e dalle elevate proprietà nutrizionali. L’azienda ha sede e produzione a Castello di Godego in provincia di Treviso.

“Grazie ai dati forniti, gli agricoltori potranno adattare le varietà delle piante, ricevere le migliori indicazioni riguardo densità e data di semina, il tasso di concimazione, il tipo e la fre quenza delle rotazioni in relazione alle condizioni climatiche, in modo tale da produrre nel rispetto della qualità del prodotto e dell’ecosistema”, conclude il presidente Sgambaro.

Sarà inoltre possibile calibrare, minimiz zandole, le applicazioni di fertilizzanti e fitofarmaci strettamente necessari, ma anche anticipare e limitare la pressione dei parassiti mediante migliori rotazioni delle colture riducendo l’uso di pestici di e le emissioni di CO2. D’altra parte, sarà anche possibile misurare la capa cità di impatto che l’anidride carbonica ha sul suolo in fase di fotosintesi (se questro di carbonio) e quindi migliora re i livelli di CO2 nel terreno.

DALLA PUGLIA I PRIMI RISULTATI

Il primo partner con cui Sgambaro ha messo a punto il progetto “I Field Good” è la Cooperativa La Pineta, che ha sede a Cerignola, in Puglia, nel cuore della migliore e maggiore area produttiva di grano duro italia no, e dove sono stati raccolti i primi chicchi. Qui Sgambaro ha un silos in cui riposa il grano, in vista della pro duzione della pasta. La cooperativa fornisce grano duro prodotto su 4.500 ettari di terreno coltivato con le migliori pratiche e tecnologie oggi disponibili.

Grazie a una stretta collaborazione con la cooperativa, la piattaforma di Sgambaro è già in grado di fornire il calcolo e l’identificazione delle su perfici a grano duro, la previsione della resa e l’andamento del tasso proteico nel bacino produttivo per la stagione in corso.

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UNA PIATTAFORMA PER OTTIMIZZARE LA FILIERA DEL GRANO TENERO

Promuovere filiere sostenibili per migliorare costantemente l’offer ta di prodotti e favorire un cibo di qualità. Questa la sfida che vuole vincere Barilla con il brand Mulino Bianco, marchio leader per il mercato italiano nella pro duzione di prodotti da forno, in sieme a xFarm Technologies. La tech company, in collaborazione con Life Cycling Engineering, il CNR-Agrosat e Perfect Food, ha sviluppato per la multinazionale italiana del settore alimentare Barilla Farming, una nuova piat taforma digitale per aiutare in modo semplice gli agricoltori e tutti gli operatori della filiera in ogni fase della produzione, dalla gestione delle aziende agricole, al monitoraggio dei dati degli agricoltori, con specifiche allerte di rischio insorgenza malattie del frumento fino alla gestione degli ordini lungo la filiera.

Un progetto che pone le sue fon damenta in una visione che acco muna le due realtà, ovvero pro muovere e favorire la sostenibilità delle produzioni. Barilla Farming diventa così lo strumento digitale che semplifica la comunicazione

dei dati della filiera della Carta del Mulino, il disciplinare del gruppo Barilla per la coltivazione sostenibi le del grano tenero nato dalla col laborazione con decine di Molini, centinaia di centri di stoccaggio e migliaia di aziende agricole.

La sostenibilità racchiusa in una applicazione

Il progetto pilota con Barilla, ini ziato nel 2020 con un primo coin volgimento di 10 aziende agricole (diventate 150 nel 2021), andrà a regime nell’arco della prossima stagione colturale per arrivare ad essere completamente operativo entro aprile 2023 quando saranno coinvolte ben 2.600 aziende agri cole, italiane e europee, che forni scono grano tenero a Barilla. Dalla stagione 2022-2023, inoltre, l’u tilizzo di Barilla Farming diventerà una regola della Carta del Mulino. La piattaforma, disponibile sia su mobile che su desktop, permette una gestione completa della filie ra perché aiuta sia gli agricoltori a monitorare e a migliorare ciò che avviene in campo, sia i responsa bili di filiera e i tecnici dei Molini ad avere sotto controllo i dati ag

gregati delle aziende agricole e a confrontare i principali parametri e indicatori aziendali.

La piattaforma consente anche di avere un pieno controllo della so stenibilità grazie al monitoraggio di quattro parametri ambientali (impronta carbonica, impronta idrica, eutrofizzazione e acidifi cazione) calcolati sulla base delle attività agronomiche svolte dagli agricoltori e visualizzabili diretta mente dall’app Barilla Farming. Inoltre, grazie a sensori IoT in stallati nei campi e all’utilizzo dei satelliti per il controllo da remoto degli appezzamenti, vengono forniti suggerimenti agli agricol tori per ridurre l’impiego di acqua, fertilizzanti e prodotti fitosanitari, in un’ottica di sostenibilità dell’in tera produzione.

Per la realizzazione completa del progetto è previsto un coinvol gimento diretto di tutti gli attori della filiera, in primis gli agricol tori, che seguiranno un percor so di formazione ad hoc tenuto da xFarm per introdurre Barilla Farming e tutte le varie funzioni. “La tecnologia ci ha permesso di innovare e velocizzare la risposta

ad alcune esigenze di Barilla sulla base di quelli che sono i bisogni degli agricoltori e degli operatori di filiera”, spiega Matteo Vanotti, CEO di xFarm. ”L’obiettivo è far arrivare questo progetto su larga scala ed estenderlo ad altre filiere che vogliono promuovere la so stenibilità, la digitalizzazione e la tracciabilità”.

“Il percorso di sostenibilità in trapreso da Carta del Mulino nel 2018 ha visto una prima parte di progetto dedicata alla Biodiversità”, aggiunge Michele Zerbini, Purchasing Manager Soft Wheat&Flours di Barilla. “Ora, dopo aver raggiunto risultati rile vanti in tal senso, abbiamo scelto di concentrarci sulla riduzione dell’impatto ambientale della col tivazione in filiera del grano tene ro destinato a Mulino Bianco. Nel farlo riteniamo fondamentale il ri corso alla tecnologia, mettendo la a disposizione di tutti gli attori della filiera, creando un sistema innovativo con partner di assoluto valore, che possa dare un aiuto concreto all’agricoltore ma anche raccogliere tutti i dati di impatto ambientale e di filiera”.

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Lo strumento digitale ideato da xFarm Technologies consentirà alle 2.600 aziende europee che forniscono grano tenero a Barilla per la filiera Carta del Mulino di seguire entro il 2023 un processo di efficientamento e di promozione della sostenibilità.

CONTROLLO DELLA STERILIZZAZIONE DEGLI ALIMENTI IN SCATOLA

Nell’automazione di processo del settore agroalimentare e, in particolar modo, nella sterilizzazione degli alimenti in scatola, il controllo accurato di temperatura e pres sione delle autoclavi è un requisito indispensabile per soddisfare gli standard di conformità alimentare. Al fine di rispondere a tali esigenze, Gefran – multinazionale ita liana specializzata nella progettazione e produzione di sensori, strumentazione per il controllo di processi indu striali, azionamenti elettrici e sistemi per l’automazione – propone una soluzione completa, che comprende il controllore Multifunction 3850T, ideale per applicazio ni che richiedono funzioni di regolazione, datalogger e profili di setpoint, il controllore di potenza GTF, il sensore di pressione TK, l’indicatore di sicurezza 650L, ideato per intercettare sovratemperature nei processi industriali e il software di configurazione GF_eXpress, comune a tutti i componenti.

In dettaglio, il processo di sterilizzazione alimentare indi vidua il Punto di Controllo Critico (Critical Control Point - CCP) come valore che garantisce la sicurezza. Questo parametro richiede un accurato rapporto tra tempo e temperatura, al fine di acquisire la sterilità commerciale della confezione. Considerando, infatti, che i prodotti in scatola potrebbero avere profili diversi di sterilizza zione rispetto al valore tipico di 121°C, di particolare rilievo è la capacità del regolatore multifunzione 3850T di calcolare automaticamente il coefficiente F0. Si tratta della misura della letalità di un processo di sterilizzazione termica in funzione del tempo, utile per valutare la bontà dell’operazione.

MONITORAGGIO DELLA TEMPERATURA NELLE MACELLERIE

I macelli e le macellerie sono luoghi in cui il costante rispetto delle norme igienico sanitarie è di primaria importanza per via della materia che vi viene lavorata: la carne fresca.

La carne cruda, per via del suo processo di lavorazione, è una matrice sensibile che può essere facilmente contaminata da microrganismi e bat teri che trovano “terreno fertile” in cui moltiplicarsi in breve tempo. Oltre al rispetto delle norme igieniche è importante gestire correttamente le tempistiche, le modalità e le temperature di gestione della carne.

La temperatura deve essere monitorata attentamente, subito dopo la macellazione, in modo da non lasciare scampo a germi e batteri e in ogni ambiente refrigerato (nel macello, nel locale di lavorazione refrigerato, nella cella di congelamento, nella cella frigorifera del punto vendita e nel banco di vendita) si deve mantenere una tem peratura specifica.

L’Art. 4, paragrafo 3, del Reg. CE n. 852/2004 prescrive, tra i requisiti specifici obbligatori per tutte le attività del settore alimentare, alla lettera c) il “rispetto dei requisiti in materia di controllo delle temperature degli alimenti”, e alla lettera d) il “mantenimento della catena del freddo”. Inoltre, il paragrafo 2 dello stesso articolo richiama al rispetto dei requi siti specifici previsti dal Reg. (CE) n. 853/2004. E proprio quest’ultimo regolamento enuncia, nell’allegato III, le temperature alle quali è pos sibile fare riferimento, sebbene non riguardino esplicitamente la fase di esposizione per la vendita al dettaglio: • carni fresche di ungulati (carni “rosse”, compresa selvaggina d’alle vamento): +7°C; • frattaglie fresche di ungulati: +3°C; • carni di pollame, di lagomorfi (conigli), di ratiti (struzzi): +4°C; • carni di selvaggina selvatica grossa: +7°C; • carni di selvaggina selvatica piccola: +4°C; • carni macinate: +2°C; • preparazioni di carni: +4°C.

Per i prodotti preconfezionati la temperatura da rispettare è quella indicata in etichetta dal produttore. Per essere sicuri che non siano mai superati i corretti valori di tempera tura, è importante scegliere un datalogger affidabile: con le soluzioni fornite da Ellab è possibile monitorare le temperature in modo sicuro, automatico e con uno sforzo minimo.

I sistemi automatici di monitoraggio della temperatura forniti da Ellab permettono di registrare e archiviare i dati di misurazione oltre che di generare report dettagliati sui valori misurati. Permettono di ottenere un considerevole risparmio di tempo: gli allarmi (via SMS, email, tele fonata, sirena, lampeggiante) che si attivano nel caso vi siano supera menti della soglia di temperatura impostata avvisano il personale della macelleria, che potrà così intervenire prontamente. Per il personale addetto non vi è più dunque la necessità di effettuare diverse misura zioni manuali della temperatura.

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Cama Group ha reso disponibile il tool Augmented Reality Assistant per le sue tecnologie destinate all’imballaggio secondario. Lo strumento offre all’utilizzatore la possibilità di accedere in modo rapido e contestuale alle informazioni sull’utilizzo della macchina.

REALTÀ AUMENTATA:

UN VALORE AGGIUNTO PER LO SMART PACKAGING

Le applicazioni di Realtà Aumentata (AR) stanno deci samente irrompendo nel mondo industriale, grazie ai benefici tangibili per la forza lavoro sul fronte dell’effi cacia e per l’impresa che guadagna in efficienza, con fermando al tempo stesso la centralità del fattore uma no nella trasformazione digitale delle imprese manifatturiere.

È in questa direzione che Cama Group, sul mercato da oltre quarant’anni come costruttore di macchine e siste mi integrati ad alta tecnologia per il packaging secon

Massimo Monguzzi, R&D manager di Cama: “Un tema dei prossimi anni sarà avere a bordo macchina una logica intelligente sull’analisi dei dati”

dario, ha deciso di orientare la propria offerta di servizi a valore aggiunto.

All’interno di Generazione 4.0, il progetto globale del Gruppo che dà vita a tutte le attività digitali e ai servizi innovativi dell’Industria 4.0 per il mondo manifatturie ro, Cama ha reso disponibile il tool Augmented Reality Assistant.

Si tratta di un’applicazione di realtà aumentata che offre all’utilizzatore della macchina, che può essere un operato re, un manutentore, un trainer o un capoturno, la possibi lità di accedere in modo rapido e contestuale alle informa zioni sull’utilizzo della macchina stessa, semplificando l’accesso alle informazioni per renderlo più efficace.

VERSO UN MODO MIGLIORE DI LAVORARE

Lo scenario che si sta presentando è un modo migliore di lavorare. “Il nostro obiettivo è raggiungere la massima

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 2022 46 packaging www.interprogettied.com

efficienza e lo facciamo intervenendo sia sulla macchina, sia fornendo stru menti agli operatori che lavorano sulla macchina”, spiega Massimo Monguzzi, R&D manager di Cama. “Le informazioni riguardano due ambiti principali: la manutenzione e il cambio formato. In questo se condo ambito, fornire indicazioni precise relative alle operazioni da svolgere consente di ottimizzare i tempi evitando errori, il che si tra duce in efficienza di produzione”. Con l’AR è possibile accedere im mediatamente, in modo visuale, alle informazioni relative alla mac china, che altrimenti si devono ri cercare attraverso la consultazione di un manuale tradizionale.

Augmented Reality Assistant è nata nel 2020 come piattaforma digitale espandibile, con l’obiettivo, nel tempo, di arricchirla di ulteriori ser vizi digitali. Uno di questi riguarda le parti di ricambio: l’applicazione propone la lista delle parti di ricam bio in base alle ore lavorate, gene rando direttamente una mail con numero di serie dell’impianto, ma tricola e altri dati necessari per ordi nare i pezzi.

IL “MOTORE” DI AUGMENTED REALITY ASSISTANT

Augmented Reality Assistant è un’ap plicazione digitale basata su Vuforia Studio, la piattaforma di realtà au mentata di Ptc che trasforma dati Cad e IoT esistenti in esperienze di AR per fornire informazioni strategiche ai lavoratori sul campo.

“La nostra scelta è stata di affidarci a una piattaforma riconosciuta a livello mondiale con tanto di referenze qua lificate, applicazioni attive e program mi di sviluppo, che ci consentono di assicurare servizi certi ai nostri clienti – che sono le multinazionali struttu rate del food&beverage principal mente, ma anche del petfood e dell’health care – nel medio e lungo periodo” afferma Monguzzi. Vuforia è una piattaforma trasversale

Augmented Reality Assistant

è un’applicazione digitale basata su Vuforia Studio, la piattaforma di realtà aumentata di Ptc che trasforma dati Cad e IoT

che abilita l’Industrial IoT congiunta mente alla realtà aumentata ed è calzata per il mondo della produzio ne. Sulla piattaforma, il team R&D di Cama ha sviluppato un layer di sof tware personalizzato per le esigenze del settore con l’obiettivo di fornire un valore aggiunto all’offerta di mac chine per il confezionamento di im ballaggi secondari.

DATI IN TEMPO REALE

Un secondo servizio a cui gli ingegne ri di Cama stanno lavorando è gestire i dati raccolti dalla macchina in tempo reale. È un discorso ampio e delicato perché coinvolge aspetti come la si curezza e la proprietà dei dati stessi. “Il primo step prevede che i dati ri marranno a bordo macchina, restan do, quindi, di proprietà dell’utilizza tore”, spiega Monguzzi. “Questo richiederà strumenti di gestione e analisi più avanzati per trarre valore dai dati acquisiti, senza inoltrarli al cloud. Per questo stiamo adottando una soluzione di edge computing a bordo macchina, in collaborazione con Bosch Rexroth con la sua piatta forma CtrlX. In questo modo – conti nua l’R&D Manager – si mantiene l’aspetto della proprietà dei dati e, parallelamente, la segregazione tra l’automazione e il mondo IT, garan tendo requisiti di sicurezza”.

Il passo iniziale è prendere consape volezza dei dati e del loro potenziale, il secondo step è visualizzarli attraver so interfacce. Sembrerebbe banale, ma non lo è, perché i dati devono essere aggregati in funzione delle at

tività ed esigenze della produzione, per esempio relativamente ai turni di lavoro o ai prodotti. Il passo successi vo sarà lo sviluppo di algoritmi, con l’impiego di intelligenza artificiale e machine learning.

“Oggi le nostre macchine non han no a bordo una logica intelligente sull’analisi dei dati, ma sarà sicura mente il tema dei prossimi anni. E anche in questo ambito cercheremo un partner qualificato e riconosciuto sul mercato”.

LA REALTÀ AUMENTATA PER LA FORMAZIONE

In questa visione sull’evoluzione dei sistemi di produzione, tecnologie come la realtà aumentata e l’intelli genza artificiale puntano a valorizza re la risorsa umana.

E proprio la formazione è un altro im portante aspetto che trarrà un forte beneficio da strumenti come la realtà aumentata. “In alcuni mercati come quello statunitense dove c’è un ele vato tournover del personale di pro duzione, disporre di strumenti effica ci per la formazione è un grade valore aggiunto, con effetti positivi sul fronte della produttività”.

IL CONCETTO DEL SERVIZIO PRENDE FORMA

“Noi siano costruttori di macchine, ai nostri clienti forniamo una soluzione a un progetto di confezionamento secondario, quindi un sistema che par te con la progettazione del pack, la scelta della macchina migliore e del sistema di manipolazione più idoneo e nel prossimo futuro punteremo sem pre di più i servizi”, conclude Monguzzi. Cama lo fa già da anni con i servizi più tradizionali ma la direzione è sviluppare servizi a maggior valore aggiunto basati sui dati, con benefici sia per l’utilizzatore della macchina, relativamente all’ottimizzazione della produzione, sia per il costruttore che potrà ottenere indicazioni e spunti per migliorare la macchina fin dalla fase di progettazione.

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ACCORDO PER LA SOSTENIBILITÀ DELL’IMBALLAGGIO FLESSIBILE

Acimga, Associazione dei Costruttori Italiani di Macchine per il Printing e il Converting, e Giflex, Gruppo Imballaggio Flessibile, hanno raggiunto un accordo per la creazione di un tavolo di lavoro dedicato alla sostenibilità della produzione del packaging flessibile. La prospettiva che guiderà i lavori dell’ac cordo è il focus dedicato a sostenibilità ed economia circolare nelle fasi produtti ve dell’imballaggio flessibile. Primo passo dell’intesa l’elaborazione di un documento che prenderà in esame l’intero scenario del la produzione: dalle tecnologie ai materiali, in relazione all’attuale quadro normativo. In fase due si procederà ad analizzare e map pare punti di forza e punti di debolezza della produzione in chiave di sostenibilità. Questi i temi che daranno il via ai lavori in base all’accordo raggiunto tra le associazio ni confindustriali Acimga, in rappresentan

za dei costruttori italiani di macchine per il printing e il converting, e Giflex, produttori imballaggi flessibili.

“L’innovazione oggi è fare tutti qualcosa di diverso rispetto al passato”, commen ta Alberto Palaveri, presidente di Giflex. “Le opportunità e le sfide per una reale econo mia circolare passano da processi di analisi integrati e da approcci fuori dagli schemi. Il percorso intrapreso da Giflex è quello di fare sistema, a monte e a valle, con tutti gli attori della filiera. Il nuovo accordo ci permette di aggiungere un tassello importante a quanto da noi già avviato con la sigla del protocollo di filiera tra Ucima e Unione Italiana Food per la riciclabilità degli imballaggi flessibili”. “Uno degli obiettivi di Acimga è quello di studiare e sviluppare soluzioni tecnologiche che permettano di lavorare lungo tutte le linee del printing e del converting con mate

IMBALLO VERSATILE PER LIQUIDI ALIMENTARI

Goglio, uno dei principali pla yer mondiali nel packaging flessibile, ha partecipato per la prima volta a Drinktec, fiera di riferimento a livello mondiale per l’industria delle bevande e degli alimenti liquidi, che si è recentemente svolta a Monaco di Baviera. Fondato nel 1850, il Gruppo progetta, sviluppa e realizza sistemi per l’imballaggio fornendo soluzioni di packaging per diversi campi di applicazione in molteplici settori industriali: ol tre a food&beverage, anche per detergenza, chimica, cosmetica, pet food.

In occasione della fiera, Goglio ha presentato una delle ultime novità sviluppate dal team di ri cerca e sviluppo del Gruppo: la confezione Pillow UP®, innova tivo imballo nato in risposta alle esigenze dei clienti del settore alimentare, specialmente per il confezionamento di polpe e concentrati di pomodoro, frutta

tradizionale e tropicale. Pillow UP rappresenta la sintesi delle carat teristiche di due tipologie di con fezioni molto diffuse sul mercato, la busta piatta “pillow pouch” e la busta “stand up”. Grazie alla speciale sagomatura brevettata, Pillow UP con un unico gesto può adattarsi ed essere adagiato piat to all’interno di una scatola o su uno scaffale, oppure appoggiato

riali e processi che favoriscono la riciclabilità degli imballaggi”, afferma Daniele Barbui, presidente di Acimga. “Siamo lieti di questo accordo con Giflex che conferma come per fare innovazione oggi i percorsi di filiera e di sistema si debbano spostare da una logi ca di linearità ad una circolarizzazione della catena del valore.

su una superficie piana presen tandosi perfettamente in piedi. La versatilità data da questa in novativa conformazione rappre senta il punto di forza di Pillow UP. L’imballo, infatti, consente di dare risposta con un’unica solu zione ai diversi bisogni dei pro duttori, agevolando lo stoccag gio e il trasporto del prodotto, dei distributori, permettendo il posi

zionamento delle confezioni in orizzontale in magazzino e in ver ticale sugli scaffali in negozio, e dei clienti finali, che possono co modamente utilizzare il prodot to in più intervalli. Rispetto alle confezioni rigide, Pillow UP offre numerosi benefici: è più leggero ed è meno ingombrante perché occupa pochissimo spazio sia pri ma del riempimento che dopo il consumo, in quanto la busta vuota diventa sottile come un foglio. Il beccuccio, richiudibile dopo ogni utilizzo, e la maniglia, comoda per il trasporto, assicura no la massima maneggevolezza della confezione, mentre la lac catura esterna protettiva con sente la stampa sulla sua intera superficie. Le confezioni vengo no riempite dalle linee GNova, partendo da nastri di buste pre formate in laminato multistrato ad alta barriera con alluminio o in monomateriale PE/PP. Il pro cesso produttivo all’avanguardia garantisce elevati standard qua litativi e igienici.

packaging TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 2022 48 www.interprogettied.com
Il presidente di Acimga Daniele Barbui e il presidente di Giflex Alberto Palaveri
Informazione - Advertising - Servizi digitali Da oltre 30 anni le riviste di riferimento nel B2B Via Statale 39 - 23888 La Valletta Brianza (LC) Tel./fax +39 039 5153705 vendite@interprogettied.com - www.interprogettied.com POSTE ITALIANE SPA•SPED. IN ABB. POSTALE•70%•LO/MI•COSTO COPIA € 8,00 ANNO XXX N.4 MAGGIO 2019 Impianti di trattamento della frutta fresca www.interprogettied.com RIVISTA DELLE SISTEMI PER PRODURRE I vantaggi della visione per il packaging Innovazioni per valorizzare le qualità nutrizionali 00_00_COVER_TA_04-2019.indd 1 10/06/19 09:51 ANNO VIII NUMERO 4 NOVEMBRE/DICEMBRE 2019 www interprogettied com ARCOPLEX GROUP "La transizione ecologica preservi le eccellenze taliane" NEGRI BOSSI La s nergia con Nissei per crescere ancora GIMATIC Tracciabilità globa e di stampi e mani di presa plastic a la OGGI DOMANI e 00_00_COVER 04-2019.qxp_Layout 1 16/12/19 15:54 Pagina I Lavorazioni conto terzi la ubfornitura INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA RIVISTA DELL’ icf ANNOX NUMERO3 GIUGNO/LUGLIO2019 www.interprogettied.com POSTE ITALIANE SPA - SPED. IN ABB. POSTALE 70% - LO/MI - COSTO COPIA €10,00 INDUSTRIA CHIMICA Tornare a crescere, oltre le incertezze INDUSTRIA FARMACEUTICA Il mercato italiano dei generici ROBOTICA Automatizzare il trasporto nella zona di produzione _I_IV_COVER 3-2019.indd 1 05/09/19 14:17

L’industria alimentare rappresenta circa il 19% dei consumi mondiali di enzimi, per un valore di 1,84 miliardi di dollari, con un tasso di crescita del 5,1% medio annuo nell’arco dell’ultimo decennio. Si usano molto nella produzione di formaggi, per idrolizzare le proteine del latte e favorire la coagulazione.

ENZIMI: IL DAIRY È LA PRIMA DESTINAZIONE ALIMENTARE

Gli enzimi sono derivati da organi animali, microrganismi, stomaco di vitello; i microrganismi rappresentano all’in circa l’85% delle fonti di derivazione degli enzimi. Un altro 10% è ottenuto dagli animali e un 5% dalle piante: fra i principali enzimi ottenuti da animali si citano quelli ottenuti dal pancreas e dallo stomaco di armenti e suini; fra i principali enzimi ottenuti dalle piante si citano prote ase, lipase, cellulase e amilase. Con l’avvento di differen ti tecnologie, compresa l’ingegneria genetica, i produt tori di enzimi possono produrre i quantitativi necessari in host di produzione selezionati; essi usano opportuni mi crorganismi quali lieviti, batteri, funghi, per la produzione di enzimi su scala commerciale.

A livello mondiale il mercato degli enzimi ha raggiunto nel 2021 il valore di 11,2 miliardi di dollari; tale cifra è comprensiva delle applicazioni in una vasta gamma di settori industriali:

• industria della detergenza: è il settore di impiego più consistente (tabella 1): gli enzimi vengono utilizzati per la rimozione di grassi o macchie oleose, o come ammorbi denti;

• impieghi tecnici: comprendono, a loro volta, l’industria tessile, industria della carta (si usano cellulase, lipasi, os sido-riduttase), industria del pellame (si usano lipasi, col lagenasi ecc.), l’industria fotografica, l’industria della gomma, la produzione di biocarburanti: si tratta di un mercato di ridotte dimensioni, ma che ha registrato ele vati tassi di crescita negli ultimi anni, in linea con le nuove tendenze ambientalistiche: l’enzima utilizzato è la cellu lase che serve per scindere la cellulosa e ottenere zucche ri, dai quali poi, tramite fermentazione con speciali mi crorganismi, si ottiene l’etanolo; • industria alimentare e delle bevande: in questo impiego la precipua funzione degli enzimi è quella di attivare o ac

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mercato

Figura 1 - Mercato mondiale degli enzimi per l’industria alimentare: 2011 - 2021

Fonte: analisi incrociata industrie utilizzatrici – produttrici di enzimi

Tabella 1 - Mercato mondiale degli enzimi per principali settori di impiego: anno 2021

Settore di impiego Milioni $

Industria della detergenza 3.590

Produzione di bioetanolo, biocarburanti 790

Altri impieghi tecnici 2.740

Industria alimentare e delle bevande 2.130

Alimentazione animale 820

Biologia molecolare 550 Altri impieghi 580

Totale 11.200

Fonte: analisi incrociata industrie utilizzatrici - produttrici di enzimi

Figura 2 - Mercato mondiale degli enzimi per settore di applicazione (in %): anno 2021

Nel settore lattiero caseario, oltre che nella produzione di formaggi, gli enzimi sono impiegati nella produzione di latte ad alta digeribilità (enzima beta-galattosidasi) e nella produzione di latte per neonati (si usa la proteasi, che scinde le proteine presenti nel latte, evitando reazioni allergiche)

celerare la velocità di determinati pro cessi, con la formazione di prodotti finali; l’enzima però interviene solo in fase di processo, e non è presente nel prodotto finito. Sostanzialmente quindi l’enzima nell’industria alimen tare ha la funzione di “coadiuvante di processo”; nei rari casi in cui l’enzima sia presente nel prodotto alimentare finito come vero e proprio additivo, c’è l’obbligo di dichiararne la presenza in etichetta. L’industria alimentare rappresenta circa il 19% dei consumi mondiali di enzimi, cioè 1,84 miliardi di dollari, con un tasso di crescita del 5,1% medio annuo nell’arco dell’ulti mo decennio (figura 1).

In tabella 1 sono elencate le principa li applicazioni degli enzimi, compresa l’industria alimentare.

Gli enzimi trovano applicazione in diversi settori del food: oltre alla fun zione primaria di consentire processi di idrolisi e scissione enzimatica, pos sono anche svolgere altre funzioni, come di seguito descritto:

• industria lattiero casearia: è il setto re di impiego più consistente nel set tore alimentare, in particolare nella produzione di formaggi (tabella 2), dove si fa uso di rennina: questo tipo di enzima, ottenuto dallo stomaco

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Tabella 2 - Mercato mondiale degli enzimi per impieghi nell’industria alimentare e delle bevande: anno 2021

Settore di impiego Milioni $

Produzione di formaggi 690

Altre industrie lattiero-casearie 60

Industria dei prodotti da forno 495

Industria della birra 195

Produzione di succhi di frutta 140

Coadiuvanti della digestione 130

Altri impieghi alimentari 130

Totale 1.840

Fonte: analisi incrociata industrie utilizzatriciproduttrici di enzimi

Figura 3 - Mercato mondiale degli enzimi nell’industria alimentare per principali industrie utilizzatrici (in %): anno 2021

dei ruminanti, serve per idrolizzare le proteine del latte (caseina), e favorire la coagulazione. Sempre nell’indu stria lattiero casearia altri enzimi mol to usati sono la lipasi, utilizzata per produrre formaggi di colore blu-muf fa, e la lattasi, utilizzata per catalizza re l’idrolisi del lattosio in destrosio e galattosio. Altri impieghi degli enzimi nel settore lattiero caseario sono nel la produzione di latte ad alta digeri bilità (si usa la beta-galattosidasi per idrolizzare il lattosio), e nella produ zione di latte per neonati (si utilizza la proteasi, che ha la funzione speci fica di scindere le proteine presenti nel latte, evitando così reazioni di tipo allergico);

• industria dei succhi di frutta: gli en zimi più utilizzati sono la cellulasi e la pectinasi, aventi la funzione di rende re stabili e limpidi i succhi (tramite scissione della pectina). Gli enzimi vengono utilizzati nella produzione di succhi di frutta per aumentare la resa in succo e per migliorare la qua lità della frutta;

• industria degli sciroppi: si ottengono principalmente sciroppi di glucosio e fruttosio, per scissione degli amidi;

• industria della birra: la funzione dell’enzima amilasi, aggiunto alla mi scela di malto d’orzo e acqua, è quella di favorire il processo di fermentazione;

• coadiuvante delle funzioni gastrointestinali; gli enzimi trovano impiego in combi nazione con fibre e prodotti probiotici nella formulazione di prodotti che facilitano la digestione;

• altri impieghi alimentari: per esempio estrazione di olio dai semi di colza e girasole; am morbidimento della carne che deve essere cotta (si usa la papai na), recupero della gelatina anima le; trattamento enzimatico della frutta fresca; industria delle salse; industria enologica (gli enzimi ven gono utilizzati in fase di macerazione per favorire il rilascio dell’aroma, per mantenere il colore, nonché in fase di chiarificazione e invecchiamento del vino);

- alimentazione animale, per facilita re il metabolismo;

- biologia molecolare: l’enzima viene utilizzato per manipolare il DNA in ingegneria genetica, agricoltura, me dicina: gli enzimi più utilizzati sono DNA lignasi e proteasi. La biologia molecolare ha assunto una notevole importanza nella medicina legale;

• altri vari tra cui:

- risanamento ambientale da interfe renti endocrini, mediante ingegneria dei processi enzimatici;

- industria farmaceutica: si usano ca talizzatori a base enzimatica, anziché di prodotti chimici di sintesi, per pro durre principi attivi base per farmaci. Gli enzimi utilizzati sono ad esempio la penicillasi, l’urochinasi, gli enzimi proteolitici pancreatici;

- biotrasformazione: in diversi pro cessi chimici e farmaceutici gli enzimi trovano crescente impiego come ca talizzatori biologici, vengono cioè utilizzati per trasformare un reagente di partenza (substrato) nel prodotto desiderato, in maniera simile a come vengono utilizzate le cellule nella fer mentazione industriale;

- trattamento acque: gli enzimi ser vono per liquefare le feci nella fossa settica o nell’impianto di trattamento di acque reflue. Non sono però in

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Tabella 3 - Mercato mondiale degli enzimi per usi alimentari per area geografica: anno 2021

Area geografica

Milioni $

Nord America, di cui: 560

. USA 480

. Canada 80

America Latina 70

Europa Occidentale 350 Europa dell’ Est 35

CSI (1) 40

Asia – Pacifico 760

Africa 10

Medio Oriente, di cui: 15

.Turchia 2

. altri paesi 13

Totale 1.840

(1)

Mercato potenziale

Fonte: analisi incrociata industrie utilizzatrici – produttrici di enzimi

Tabella 4 - Il mercato degli enzimi per impieghi alimentari in America Latina: anno 2021

Paese

Milioni $

Brasile 26

Messico 15 Argentina 12 Venezuela 4 Cile 5 Colombia 2 Bolivia 1

Perù 1

Altri paesi 4

Totale America Latina 70

Fonte: analisi incrociata industrie utilizzatrici - produttrici di enzimi

grado di decomporre le feci in acqua e CO2, né di rimuovere gli odori sgra devoli dalla fossa settica o dall’im pianto di trattamento.

L’area asiatica rappresenta il maggior mercato degli enzimi per impieghi alimentari a livello mondiale (tabella 3). Per contro, considerando tutti gli utilizzi degli enzimi oltre a quelli nell’industria alimentare, il Nord America resta il mercato di maggiori dimensioni, con una quota del 35% sull’intero mercato mondiale, data la forte presenza in quest’area geogra

Figura 4 - Mercato mondiale degli enzimi per usi alimentari per area geografica (in %): anno 2021

Figura 5 - Mercato degli enzimi per usi alimentari in America Latina per paese (in %)

fica di numerose industrie, oltre che agroalimentari, anche farmaceuti che, della detergenza, della cosmesi e della cura della persona; elevati in USA anche gli utilizzi degli enzimi nel settore delle Ricerca & Sviluppo.

Il mercato nord americano è uno dei mercati meglio impostati, sia sotto l’aspetto della domanda, sostanzial mente in costate ascesa, sia sotto il profilo delle tecnologie di produzione.

In America Latina i tre mercati di maggiori dimensioni sono, in ordine decrescente, Brasile, Messico e Argentina, che insieme rappresenta

no circa il 76% della domanda totale in quest’area geografica (tabella 4).

In generale tutto il mercato latinoamericano da alcuni anni si trova in una situazione di semi-stagnazione della domanda; tra i paesi meglio im postati figura il Messico.

In Europa Occidentale circa i due ter zi della domanda di enzimi per impie ghi alimentari sono concentrati in tre paesi: Germania, Francia e Italia.

Seguono Spagna e Regno Unito, mercati comunque di dimensioni de cisamente minori rispetto ai primi tre. Nell’Europa dell’Est Polonia e

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Tabella 5 - Il mercato degli enzimi per impieghi alimentari nell’Europa dell’Est: anno 2021

Paese

Milioni $

Polonia 17,0

Repubblica Ceca 5,0

Slovacchia 1,8

Romania 2,5

Bulgaria 1,8

Ungheria 3,1

Slovenia 1,1

Croazia 1,1

Serbia - Montenegro 1,0

Altri paesi della ex - Jugoslavia + Albania 0,6

Totale 35

Fonte: analisi incrociata industrie utilizzatrici – produttrici di enzimi

Figura 6 - Mercato degli enzimi per uso alimentare nell’Europa dell’Est per paese (in %): anno 2021

Repubblica Ceca insieme rappresen tano circa il 63% dell’intero mercato in quest’area geografica (tabella 5). Nella CSI il mercato di maggiori di mensioni, almeno potenzialmente, è quello russo. Risulta comunque diffi cile attualmente una identificazione di questo mercato, data la nota situa zione in essere.

In Asia - Pacifico il mercato decisa mente di maggiori dimensioni è quel lo cinese (tabella 6). In Cina la do manda di enzimi è cresciuta a ritmi esponenziali nel corso dell’ultimo decennio fino a circa 3-4 anni fa, per poi subire un forte rallentamento ne gli ultimi anni. In particolare è cre sciuta la domanda di carboidrasi e proteasi (enzima proteolitico), molto utilizzati nell’industria alimentare e

delle bevande, oltre che nell’industria farmaceutica.

In India la domanda, pur avendo re gistrato un rallentamento, si mantie ne su ritmi di crescita più sostenuti che in Cina. Più statico per contro il mercato giapponese. In generale co munque tutta l’area asiatica resta un mercato promettente, caratterizzato da ritmi di crescita che difficilmente presentano rallentamenti particolar mente consistenti.

Nell’area africana-mediorientale il mercato più significativo è quello tur co, attualmente comunque in note voli difficoltà finanziarie.

UN MERCATO DOMINATO DA UNA DECINA DI MULTINAZIONALI

Il mercato mondiale degli enzimi è

Gli enzimi, in particolare la papaina, vengono usati per l’ammorbidimento della carne che deve essere cotta

dominato da poco più di una decina di grosse società multinazionali, per la stragrande maggioranza europee e nord americane, che dedicano no tevoli risorse finanziarie sull’innova zione e sullo sviluppo di nuove tipo logie di enzimi da poter essere impiegati in un crescente numero di applicazioni. Questo comporta come conseguenza numerose joint ventu res e acquisizioni. Per esempio, nell’aprile 2021, BASF SE ha deciso di collaborare con Sandoz GmbH, una sussidiaria di Novartis AG, per inve stire nel Kundl / Schaftenau Technology Campus in Austria. L’obiettivo è quello di potenziare lo sviluppo di un polo produttivo dedi cato a enzimi batterici e prodotti bio tecnologici su scala mondiale.

PREVISIONI DI CRESCITA

Si prevede che il mercato mondiale de gli enzimi per impieghi alimentari con tinuerà anche nei prossimi anni a regi strare tassi di crescita positivi, in relazione ad una serie di considerazioni: • è in costate crescita il consumo di alimenti ottenuti e trattati con pro cessi industriali, che quindi richiedo no l’utilizzo di enzimi, rispetto ai tra dizionali cibi “fatti in casa”, in relazione al crescente fenomeno

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Tabella 6 - Il mercato degli enzimi per impieghi alimentari in Asia – Pacifico: anno 2021

Paese

Milioni $

Cina 410

Giappone 95

India 50

Corea del Sud 18

Australia 34

Nuova Zelanda 25

Indonesia 25 Malaysia 8

Thailandia 15

Vietnam 10 Pakistan 10

Altri paesi 60

Totale Asia - Pacifico 760

Fonte: analisi incrociata industrie utilizzatrici – produttrici di enzimi

dell’urbanizzazione, particolarmente evidente nei paesi in via di sviluppo; • è in costante crescita la domanda di alimenti a contenuto “salutistico” da parte dei consumatori: trattando si di prodotti di origine biologica gli enzimi hanno un’immagine “saluti stica” rispetto ai tradizionali tratta menti chimici; • lo stesso evolvere delle tecnologie di produzione fungerà da fattore di traino per il mercato; • elevata selettività dell’azione enzi matica, il che significa che l’enzima agisce solo ed esclusivamente sullo specifico gruppo funzionale interessa to alla reazione, cosa che non si veri fica generalmente utilizzando i tradi zionali processi chimici: ciò si traduce

La funzione dell’enzima amilasi, aggiunto alla miscela di malto d’orzo e acqua, è quella di favorire il processo di fermentazione della birra

Nell’industria dei succhi di frutta, gli enzimi più utilizzati sono la cellulasi e la pectinasi, aventi la funzione di rendere stabili e limpidi i succhi (tramite scissione della pectina)

7 - Mercato degli enzimi per usi alimentari in Asia – Pacifico per paese (in percentuali): anno 2021

Figura

in una minor quantità di sotto prodot ti di reazione e, pertanto, in una mag gior resa produttiva del processo; • possibilità dell’enzima di esplicare le sue funzioni anche in condizioni operative blande (per esempio basse temperature, pH neutro), con eviden ti vantaggi sull’intera ingegneria di processo;

• minor impatto ambientale (per esempio ridotte o nulle emissioni di CO2) con processi operanti per via enzimatica anziché per via chimica.

A livello mondiale il mercato degli enzimi per impieghi nell’industria ali mentare e delle bevande è previsto

crescere ad un tasso medio annuo del 4,9%, non dissimile da quello registrato nel corso dell’ultimo de cennio, per arrivare ad attestarsi a 2,23 miliardi di dollari nel 2025. I pa esi a tasso di crescita più elevato sa ranno ancora quelli asiatici, in parti colare Cina e India (tabella 7).

Tra i settori più in crescita figurano l’industria dei prodotti da forno e l’in dustria della birra.

Tra gli enzimi a maggior tasso di cre scita si segnalano la pectinase e l’ami lase nella produzione di succhi di frut ta per la chiarificazione, la liquefazione e la macerazione, per accrescere la quantità e la qualità del prodotto.

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indagine di mercato 55 TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 2022

Le copertine di TECNOLOGIE ALIMENTARI

RIVISTA DELLE

SISTEMI PER PRODURRE

DIRETTORE RESPONSABILE: Simone Ghioldi REDAZIONE: Alessandro Bignami (a.bignami@interprogettied.com), Eva De Vecchis (e.devecchis@interprogettied.com)

In questo numero abbiamo parlato di...

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HA COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Giuseppe Tamburini IMPAGINAZIONE: Vincenzo De Rosa, Simona Viapiana, Rossella Rossi (www.studiograficopage.it)

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N.4 - SETTEMBRE 2022
56 TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 2022 www.interprogettied.com
ANNO XXXIII N.4 SETTEMBRE 2022 RIVISTA DELLE SISTEMI PER PRODURRE mercato degli enzimi per l’industria alimentare Migliorare resa qualità del grano con l’intelligenza artificiale macchine per packaging rallentano dopo l’anno record www.mecforparma.it Fiere di Parma 23-25 Maggio 2023 Specialisti nelle Pulizie Agroalimentari CONSOLI Fiere di Parma 23-25 Maggio 2023

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