Tecnologie Alimentari N4 Settembre 2023

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sommario

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In copertina

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La freschezza in tavola Gli spinaci e il minestrone sono i prodotti più venduti tra quelli disponibili nel magazzino frigorifero di Orogel, il più grande d’Italia. Per offrire ai consumatori alimenti di qualità ineccepibile, ogni singola fase di lavorazione è soggetta a rigorosi controlli, eseguiti anche con l’impiego di sensori di pressione e livello di VEGA. Che mette così i suoi strumenti di misura al servizio della logistica delle verdure surgelate.

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Scenario complesso ma grandi obiettivi per il ritorno di BrauBeviale Dopo quattro anni è finalmente il momento della fiera dedicata alle soluzioni per l’industria della birra e delle bevande, di scena a Norimberga a fine novembre. A Milano annunciata anche la joint venture Yontex, che mettendo in sinergia BrauBeviale e Drinktec, crea un forte network espositivo nel settore beverage.

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Avena: un ingrediente polifunzionale ricco di sostanze nutritive Se integrata nella dieta quotidiana, l’avena contribuisce al benessere fisico e mentale, grazie alla ricchezza di sostanze nutritive. Una delle prime aziende a puntare sulle sue potenzialità è stata Meurens Natural, oggi ritenuta la più esperta in Europa nella produzione di sciroppi, alimenti in polvere e proteine a base di questo cereale.

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Contribuire all’eccellenza dell’alimentare made in Italy Gabriele Gherri, Amministratore unico della Gherri Meat Technology, spiega come le tecnologie dell’azienda aiutino a potenziare l’efficienza e la sicurezza dei processi alimentari.

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Tracciabilità: una questione di etichetta La soluzione intelligente di SATO contribuisce ad automatizzare le operazioni di preparazione, confezionamento e tracciamento dei cibi secondo i protocolli HACCP, stampando automaticamente etichette personalizzate.

EDITORIALE Serve la tracciabilità per superare il greenwashing (A. Bignami)

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IN COPERTINA La freschezza in tavola

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ATTUALITÀ Prove di resilienza per l’industria dei salumi Notizie

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APPUNTAMENTI Scenario complesso ma grandi obiettivi per il ritorno di BrauBeviale Notizie Iba 2023 fra panificazione artigianale e digitalizzazione

INGREDIENTI

Avena: un ingrediente polifunzionale ricco di sostanze nutritive Notizie

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Notizie Certificazione “Rifiuti zero” per Carapelli Firenze

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SICUREZZA Tracciabilità: una questione di etichetta

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PACKAGING Resiste l’imballaggio “made in vetro”

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RUBRICHE Elenco inserzionisti

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ANNO XI - NUMERO 3 - SETTEMBRE/OTTOBRE 2022

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ANNOXIII NUMERO5 NOVEMBRE/DICEMBRE2022 ATTUALITÀ Industria chimica: un motore essenziale per l’economia italiana

MACCHINE L’intelligenza del processo asettico

APPROFONDIMENTI La versione finale dell’Annex 1 alle GMP

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ATTUALITÀ La materia prima del rinnovamento

SICUREZZA L’abbigliamento che protegge anche chi non lo indossa

ROBOTICA Un anno da record per i robot

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le a i r to edi

| di Alessandro Bignami

Al di là delle polemiche che a volte contrappongono i produttori alimentari italiani alle istituzioni europee, c’è un punto di intersezione dove si incontrano gli interessi di tutti, compresi, anzitutto, quelli dei cittadini comunitari. È il tema della sostenibilità. Certamente inflazionata e ormai citata nei titoli di qualsiasi convegno o slogan pubblicitario, la sostenibilità è in realtà destinata a diventare ben più che un bel termine, generico quanto basta, che una volta sbandierato in ogni canale di comunicazione consente poi di continuare indisturbati il proprio tran tran e a produrre come si è sempre fatto. Il greenwashing, in realtà, ha le gambe corte. La sostenibilità è da tempo un perno delle politiche europee, nel bene e nel male: talvolta l’Ue viene criticata a causa dell’adozione di normative penalizzanti per la competitività internazionale delle sue industrie e obbedienti a un ecologismo estremista, ma talvolta viene criticata per l’esatto contrario, ovvero per il ritardo nella riduzione dell’approvvigionamento energetico da fonti fossili e nella attuazione della rivoluzione verde. A contribuire a prendere decisioni sempre più consapevoli, e speriamo più giuste, potranno essere l’innovazione tecnologica e la crescente disponibilità dei dati di processo. Come già avviene con i bilanci di sostenibilità presentati da diverse

SERVE LA TRACCIABILITÀ PER SUPERARE IL GREENWASHING aziende e certificati da enti terzi, non basterà più dirsi sostenibili, ma bisognerà dimostrarlo con numeri alla mano. Restando in ambito alimentare, a supporto di un concreto percorso sostenibile saranno in particolare le tecnologie dedicate alla tracciabilità del processo produttivo e della distribuzione. Come è emerso al Forum Food 2023, è proprio l’innovazione tecnologica sul fronte della tracciabilità che può aiutare le aziende nella raccolta di informazioni in ogni step della supply chain e nella gestione integrata dei dati di prodotto, di processo e di filiera, attuando strategie sostenibili e pratiche virtuose e insieme garantendo la sicurezza, la qualità e l’autenticità dei prodotti, oltre che l’efficienza nell’utilizzo delle risorse. Tracciabilità significa avere informazioni accessibili e affidabili che

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permettono di compiere scelte consapevoli. A favore di una sostenibilità non di facciata, ma autentica.

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in copertina

Gli spinaci e il minestrone sono i prodotti più venduti tra quelli disponibili nel magazzino frigorifero di Orogel, il più grande d’Italia. Per offrire ai consumatori alimenti di qualità ineccepibile, ogni singola fase di lavorazione è soggetta a rigorosi controlli, eseguiti anche con l’impiego di sensori di pressione e livello di VEGA. Che mette così i suoi strumenti di misura al servizio della logistica delle verdure surgelate.

LA FRESCHEZZA IN TAVOLA

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Il gruppo Orogel è il leader italiano nella produzione di vegetali freschi surgelati e conta undici siti produttivi. Tre di questi – Cesena, Ficarolo (in Veneto) e Policoro (in Basilicata) – sono specializzati nella surgelazione. I prodotti giungono negli stabilimenti subito dopo la raccolta e vengono preparati per la surgelazione entro poche ore, per garantire il mantenimento di tutte le proprietà nutrizionali. Il processo prevede diverse fasi: dopo la cernita, le verdure vengono lavate, tagliate, scottate e infine surgelate. Dopodiché vengono confezionate in buste e scatole e stoccate a una temperatura di -25°C fino al mo-

Nello stabilimento di Orogel, ogni singolo passaggio è rigorosamente monitorato per garantire la qualità ineccepibile dei prodotti surgelati nel corso del processo di lavorazione. Questo avviene in presenza di temperature di -30°C e di una depressione costante di -5 mbar

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mento in cui verranno distribuite. Lo stabilimento di Cesena svolge un ruolo centrale: qui, i prodotti surgelati provenienti da Ficarolo e Policoro vengono raccolti, confezionati, immagazzinati e infine distribuiti. Il tutto richiede superfici molto estese. Lo stabilimento di Cesena conta più di 300.000 metri quadrati e ha una capacità produttiva di 60.000 tonnellate di prodotti surgelati all’anno, dalle verdure a foglia ai vegetali grigliati o impanati, fino ai piatti pronti. Le sole celle di stoccaggio occupano una superficie di 14.000 metri quadrati e offrono spazio sufficiente per ospitare 50.000 europallet EPAL o, in altri termini, 40.000 tonnellate di verdura. Si tratta del magazzino frigorifero più grande d’Italia e di uno dei più grandi d’Europa.

CONDIZIONI DIFFICILI ALL’INTERNO DELLE CELLE FRIGORIFERE In fase di progettazione dello stabilimento, Orogel non ha lasciato nulla al caso. L’intero processo è stato ottimizzato nei minimi dettagli, dalle superfici coltiwww.interprogettied.com

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Sopra: sensore di livello radar a 80 GHz compatto con display

Lo stabilimento di Orogel a Cesena

Controllo totale della filiera Orogel è una cooperativa di agricoltori, soci e tecnici agronomi. Coltiva verdure in modo naturalmente sostenibile e le surgela a poche ore dalla raccolta. È leader in Italia nella produzione di vegetali freschi surgelati. Il legame con i soci agricoltori consente un controllo totale della filiera: dalla semina al raccolto, dal campo alla tavola.

vate alle linee di lavorazione e surgelazione, fino alle attività logistiche e di distribuzione. Ogni cosa deve funzionare alla perfezione. Per garantire la qualità ineccepibiwww.interprogettied.com

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A destra: trasmettitore di pressione con cella di misura in ceramica, uscita cavo assiale e custodia esterna

le dei prodotti surgelati nel corso del processo di lavorazione, ogni singolo passaggio è rigorosamente monitorato. Questo avviene in presenza di temperature di -30°C e di una depressione costante di -5 mbar. Anche in materia di igiene gli standard sono molto elevati. Tutti i sensori devono quindi essere resistenti ai detergenti e ai getti d’acqua calda in pressione. Inoltre, per assicurare il pieno controllo delle complesse procedure all’interno del magazzino frigorifero, sono necessari numerosi processi secondari. Per questa ragione, tra il 2019 e il 2020 è stata installata un’intera serie di nuovi strumenti, tra cui il sensore radar compatto VEGAPULS C11 e il VEGABAR 82. Molti sensori sono installati in punti di difficile accesso, per cui risulta particolarmente utile l’app

I sensori VEGAPULS C 11 sono stati installati direttamente dal team di automazione di Orogel. Si impiegano in numerosi punti in serbatoi interni ed esterni, per esempio nei serbatoi di lavaggio, dove lavorano in maniera affidabile indipendentemente dalla formazione di schiuma e condensa. Le prime fasi di lavaggio iniziano all’esterno, nei tunnel di lavaggio, e la frutta e/o la verdura vengono pulite con acqua nelle vasche. La misura precisa del livello nei serbatoi influisce direttamente sull’efficienza del processo. Grazie al rispetto della precisione di dosaggio nei serbatoi interni ed esterni, è possibile lavorare una maggiore quantità di prodotto. In passato si verificavano spesso misure errate dovute alle adesioni sullo strumento. Il VEGAPULS C 11 effettua la misura in maniera affidabile, anche in caso di forti oscillazioni della temperatura. Orogel apprezza molto la possibilità offerta dai sensori VEGAPULS C 11 di impiegare la tecnologia radar – sofisticata e finora troppo costosa o troppo complessa per molte applicazioni – anche nei processi “normali”. Il cuore del sensore è un nuovo microchip radar sviluppato da VEGA, ottimizzato specificamente per le esigenze della misura di livello. Grazie alle dimensioni ridotte, il sensore è molto compatto e può essere installato anche in spazi angusti, un vantaggio particolarmente apprezzato soprattutto negli impianti consolidati. La serie VEGAPULS è realizzata con grado di protezione IP66/IP68 ed è quindi insensibile all’acqua di lavag-

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UNA SOLUZIONE SEMPLICE PER PROCESSI STANDARD

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Negli anni scorsi è stata installata nel sito di Orogel a Cesena un’intera serie di nuovi strumenti VEGA, tra cui il sensore radar compatto VEGAPULS C11 e il VEGABAR 82

VEGABAR 82 con cella di misura in ceramica e connessione igienica

gio. Anche le condizioni ambientali e di processo non influenzano quasi per niente il VEGAPULS C 21. Oltre alla tecnologia radar a 80 GHz, a garantire valori di misura affidabili praticamente 24 ore su 24 è soprattutto l’elaborazione ottimizzata del segnale. L’ottima focalizzazione della tecnologia a 80 GHz fa sì che il raggio radar possa essere orientato esattamente sul prodotto da misurare. Le riflessioni di disturbo, causate per esempio da adesioni sul sistema di antenna, vengono semplicemente soppresse. Grazie a Bluetooth e alla struttura di calibrazione intuitiva, l’installazione del sensore è stata rapida. La tecnologia Bluetooth semplifica in maniera decisiva la parametrizzazione, la visualizzazione e la diagnostica, specialmente in ambienti difficili, aree a rischio di esplosione o punti di misura di difficile accesso come quelli presenti nelle celle frigorifere. Immettendo il

numero di serie è inoltre possibile richiamare tutte le informazioni riguardanti lo strumento VEGA. In questo modo si semplificano i successivi interventi di manutenzione.

MISURA DI PRESSIONE SICURA ED ESTREMAMENTE PRECISA Mentre il VEGAPULS C 11 è stato apprezzato per la semplicità d’impiego, il VEGABAR 82 ha richiesto un po’ più di attenzione. Questo è dovuto alle complesse condizioni nel magazzino. Qui è richiesto un costante equilibrio tra pressione interna e pressione ambiente. Ciò rende necessario un monitoraggio e un controllo continui per evitare che insorgano problemi nel sistema di refrigerazione del locale e si corra il rischio di perdere gran parte dei prodotti immagazzinati. Una misura di pressione costante consente di evitare questo tipo di problemi nel sistema di refrigerazione. La differenza di pressione è di pochi mbar, per cui per Orogel era importante impiegare uno strumento che avesse un’elevata precisione e una lunga stabilità nel tempo. La scelta è caduta sul VEGABAR 82, che effettua la misura

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Innovative tecniche di misura VEGA conta oltre 2.100 collaboratori sparsi in tutto il mondo, 1.000 dei quali lavorano nella sede principale di Schiltach, nella Foresta Nera in Germania. Da oltre 60 anni qui vengono messe a punto soluzioni per le esigenze di misura più complesse per l’industria alimentare, impianti chimici e farmaceutici, l’approvvigionamento idrico, gli impianti di depurazione e le discariche, l’industria mineraria, la produzione di energia, le piattaforme per trivellazioni sottomarine, le navi e gli aerei. VEGA Grieshaber KG fa parte del gruppo Grieshaber che include anche Grieshaber GmbH & Co. KG e Supfina Grieshaber GmbH & Co. KG.

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in millibar e garantisce un controllo costante della pressione nel locale. Precedentemente, il personale VEGA era stato coinvolto nello studio del progetto della pressione del locale magazzino. Dopo l’installazione, i sensori VEGABAR 82 sono stati sottoposti a un test di messa in servizio. Il sensore di pressione VEGABAR 82 è un robusto “multitalento” impiegato in molte applicazioni. Il suo tratto distintivo è la cella di misura in ceramica prodotta da VEGA stessa. L’azienda offre infatti soluzioni complete per la tecnica di misura di pressione. Prima dei VEGABAR 82 si impiegavano sensori compatti, che però erano soggetti a guasti dell’elettronica dovuti alle condizioni ambientali. Il VEGABAR 82 è stato fornito in esecuzione con compensazione climatica. Questo rende il trasduttore di pressione ideale per le difficili condizioni che vigono nelle celle frigorifere con i prodotti freddi e l’ambiente umido. L’elemento sensore è una cella di misura di pressione assoluta priva d’olio CERTEC®, incapsulata con una robusta membrana in ceramica. Oltre ad essere resistente agli shock termici, il sensore ha una resistenza al sovraccarico estremamente elevata (fattore 200). L’elettronica del sensore separata è collegata all’esterno tramite un cavo. Con questa soluzione si evita che le condizioni ambientali della cella frigorifero gravino su di essa. L’elettronica separata dei sensori VEGABAR 82 ha inoltre consentito di eliminare il problema dei ponti termici. Conclusioni: Orogel collabora con VEGA da oltre 20 anni e apprezza molto la cooperazione. Lo specialista di prodotti surgelati beneficia dell’esperienza pluriennale di VEGA nel campo delle applicazioni di nicchia. Questo consente di trovare sempre una soluzione anche per questioni complesse legate alla misura di livello e pressione, ad esempio in presenza di punti di misura di difficile accesso o necessità di rilevamento di minime differenze di pressione. www.interprogettied.com

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LA TRACCIABILITÀ COME DRIVER PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE Il co-fondatore di Antares Vision Group, Emidio Zorzella, al Forum Food: “La tracciabilità soddisfa molteplici obiettivi: sicurezza alimentare, qualità del prodotto, efficienza dei processi, gestione dei richiami, protezione del Made in Italy contro l’Italian Sounding e conformità alle normative”. Emidio Zorzella, presidente e Co-Ceo di Antares Vision Group, è intervenuto alla settima edizione del Forum Food 2023 che si è tenuto lo scorso giugno a Bormio (SO), evento dedicato a “Le Roadmap del futuro per il Food & Beverage: quali evoluzioni e quali sfide per i prossimi anni”, organizzato da Ambrosetti Club di The European House - Ambrosetti, piattaforma permanente per la discussione di alto livello e il networking tra i top executives, decisori politici e thought leader d’Europa, per riflettere sugli scenari futuri del Food&Beverage, con focus sulle evoluzioni e sulle sfide della filiera agroalimentare. Il Co-fondatore di Antares Vision Group – partner tecnologico nella digitalizzazione, leader nella tracciabilità, nel controllo qualità e nella gestione integrata dei dati di prodotto e di filiera – ha contribuito con un intervento dedicato a “Tracciabilità come driver per una sostenibilità consapevole”, con un focus tecnologico sulla sostenibilità, uno dei temi più

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cogenti che coinvolge aziende, istituzioni, nonché consumatori finali. La sostenibilità è un principio fondamentale dell’Unione Europea e delle sue politiche, con obiettivi e modelli definiti, dal Green Deal al Farm to Fork. Quest’ultimo, ha ricordato Zorzella, tocca da vicino il settore agroalimentare: la Politica Agricola Comune incentiva gli accordi tra gli attori della filiera e spinge verso una comunicazione trasparente in etichetta, maggior attenzione allo spreco, accesso equo alle risorse e l’incentivo ad una sana alimentazione. “La strategia europea – ha spiegato Zorzella – si lega a doppio filo al Made in Italy e le sue sfide: contrastare l’Italian Sounding e la contraffazione, garantire la sicurezza e l’autenticità dei prodotti, promuovere una transizione sostenibile e una informazione trasparente verso i consumatori. L’innovazione tecnologica – ha aggiunto – è il percorso d’elezione verso la sostenibilità; oggi possiamo supportare 2

le aziende nella raccolta di dati, in ogni step della filiera e in una gestione integrata dei dati di prodotto, di processo e di filiera, abilitando percorsi sostenibili e pratiche virtuose (come la riduzione degli sprechi o i richiami prodotto), garantendo la sicurezza alimentare, la qualità e l’autenticità dei prodotti, l’efficienza nell’utilizzo delle risorse. Fondamentale è fare sistema ed ecosistema: a livello governativo, con una visione di Paese e un sistema normativo per proteggere il Made in Italy; a livello di filiera, garantendo trasparenza e sicurezza di prodotti e supply chain attraverso la tracciabilità; a livello di consumatore, con un’informazione accessibile e affidabile per una scelta consapevole”. Raccolta e gestione dei dati per una filiera sicura La raccolta e l’integrazione di dati e informazioni contribuiscono alla costruzione di una filiera “di qualità”, sicura e sostenibile, accessibile attraverso un’etichetta intelligente che vei-

cola le informazioni dell’identità digitale per garantire l’integrità e l’autenticità del prodotto durante il suo ciclo di vita. “In tal senso, la tracciabilità è lo strumento che soddisfa molteplici obiettivi: sicurezza alimentare, qualità del prodotto, efficienza dei processi produttivi, gestione dei richiami, protezione del Made in Italy e riduzione dell’Italian Sounding, conformità a normative e regolamentazioni, garanzia di un’esperienza di consumo basata su fiducia e trasparenza. La sostenibilità è il risultato di una integrazione di informazioni a livello di prodotto, processo e filiera”, ha concluso Zorzella. Antares Vision Group insieme a BF, Bluarancio e SDF hanno fondato Rurall, mettendo a fattor comune competenze, risorse ed esperienze, per offrire un’infrastruttura tecnologica completa per la digitalizzazione e la tracciabilità dei prodotti agroalimentari lungo tutta la filiera: dalle materie prime – utilizzando IoT (dispositivi e sensori di campo) – ai processi di trasformazione e di gestione di ogni step, attraverso soluzioni Big data e intelligenza artificiale, anche integrabili con Blockchain, sino al consumatore finale. 1, Un momento del Forum 2023 a Bormio (SO), organizzato da Ambrosetti Club di The European House - Ambrosetti 2, L’intervento di Emidio Zorzella, Co-Ceo di Antares Vision Group

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news [fatti, persone, aziende]

SIMONPIETRO FELICE NUOVO CEO DI AEB GROUP Ingegneria Elettronica ed Economia presso il MIT di Boston e un MBA presso l’Università Bocconi di Milano. Il suo percorso professionale è costellato di importanti traguardi, sin dagli esordi come consulente, ruolo ricoperto per sette anni tra Stati Uniti e Italia, cinque dei quali in Bain & Company. Questa nomina sottolinea l’impegno del Gruppo nel trasferire sempre più valore aggiunto ai propri clienti e nel far progredire i settori della produzione di vino, birra e di altri alimenti e bevande, attraverso la fornitura di soluzioni, biotecnologie e ingredienti naturali all’avanguardia. “La nomina di SimonPietro Felice a Ceo segna un nuovo entusiasmante ca-

pitolo per AEB Group”, afferma Bertrand Pivin, Managing Partner di Seven2 (il fondo precedentemente noto come Apax Partners, che detiene la proprietà di AEB dal 2018) e presidente del Consiglio di amministrazione di AEB Group. “Il suo impressionante track record nel settore del vino e la sua visione strategica lo rendono il leader ideale per guidare AEB Group”. SimonPietro ha espresso il suo entusiasmo per l’ingresso in AEB Group: “La ricca storia di innovazione e dedizione dell’azienda al servizio dei suoi clienti globali è stimolante, e non vedo l’ora di iniziare a lavorare con questo team di talento e di guidarlo nella costruzione di un nuovo capitolo di crescita”.

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AEB Group – azienda internazionale specializzata in biotecnologie e ingredienti naturali per la produzione di vino, birra e altri alimenti e bevande – ha nominato SimonPietro Felice come nuovo amministratore delegato e direttore generale, a partire da settembre 2023. SimonPietro ha un curriculum di spicco nel settore del vino e vanta 20 anni di esperienza come Ceo in tre diversi incarichi. La sua leadership è stata determinante per il successo di aziende vinicole, sia private che appartenenti a fondi di private equity, a conferma della sua expertise di dirigente fortemente orientato ai risultati. Prima di entrare in AEB e fino al 31 agosto 2023, SimonPietro Felice è stato per sei anni direttore generale di Caviro, una delle più grandi cooperative vitivinicole in Italia, guidando una notevole fase di crescita e aumentandone i ricavi del 40%. SimonPietro ha conseguito una laurea in

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attualità Aumento dei costi di produzione, inflazione e peste suina pesano sulle prospettive del settore, che comunque tiene. La proposta del neopresidente di Assica D’Angeli: “IVA su carni e salumi al 4%, come formaggi e ortofrutta”.

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PROVE DI RESILIENZA PER L’INDUSTRIA DEI SALUMI

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Nel 2022 del post pandemia e della crisi energetica, le aziende del comparto suinicolo sono state messe particolarmente alla prova. L’Assemblea annuale Assica, che si è svolta a Roma prima della pausa estiva, ha evidenziato una flessione sia nella produzione di salumi (in quantità, con un 2022 che ha chiuso a -2,2% rispetto al 2021) che nei consumi, con una flessione della domanda interna, cui si è aggiunta nell’ultimo trimestre del 2022 anche la forte contrazione di quella estera. E la situazione non sembra migliorare nel corso del 2023.

L’IMPENNATA DEI COSTI PRODUTTIVI “Il deciso e incessante aumento dei costi della materia prima, dei costi energetici e dei costi ‘correlati’ è innegabile: l’incremento dei costi produttivi supera il 25%. L’inflazione del primo trimestre 2023 al consumo è circa 8%. Altrettanto evidente è che le industrie del settore han-

no scaricato a valle solo parzialmente gli aumenti registrati, mantenendo calmierati i prezzi finali di vendita a tutela dei consumatori. Questo fenomeno ha determinato una sempre più marcata contrazione dei margini e della redditività delle aziende e ha contribuito a generare problemi di liquidità alle imprese e ad accentuare la tensione finanziaria, comprimendo la possibilità di generare flussi di cassa positivi. Il protrarsi di questa dinamica di sofferenza dei conti economici non potrà essere senza conseguenze sulle prospettive del tessuto produttivo”, ha commentato il nuovo presidente di Assica Pietro D’Angeli. “L’accesso al credito è l’altra grossa discriminante per la salute del settore, soprattutto per le piccole e medie imprese e per quelle aziende che non vantano rating estremamente positivi. A partire dalla seconda metà del 2022, il panorama dei tassi di interesse è completamente cambiato: i tassi estremamente bassi cui ci eravamo abituati negli ultimi anni www.interprogettied.com

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sono balzati rapidamente in alto nel giro di pochi mesi. L’aumento del costo del denaro contribuirà ad appesantire i conti economici delle imprese che hanno fatto e dovranno fare ricorso al sistema bancario per il proprio fabbisogno finanziario. A questo scenario già preoccupante si affianca la perdita di potere d’acquisto delle famiglie: il consumatore italiano è più in difficoltà e si sta rivolgendo a categorie di acquisto più basse. Il rischio di contrazione dei volumi di vendita dei nostri prodotti, per tutti noi, è evidente. Non da ultimo, la recente alluvione in Emilia-Romagna ha compromesso i raccolti del 2023 facendo prevedere un nuovo incremento dei costi di grano e mais con il rischio di nuovi aumenti dei costi di allevamento e gettando altre ombre sull’evoluzione dell’anno. Insieme dobbiamo individuare la via che possa portare il settore in un porto sicuro: senza redditività non c’è futuro”, ha concluso il presidente.

spesa, modificando tipologia di prodotti comprati e i quantitativi. Inoltre, soprattutto nella prima fase dell’anno, si è assistito ad un ridimensionamento dei formati di vendita che ha contribuito alla riduzione dei quantitativi venduti come anche la maggiore attenzione delle famiglie che, abbandonata la mentalità della scorta che aveva contraddistinto la fase del Covid, hanno effettuato acquisti sempre più consapevoli e in prossimità della occasione di consumo. Nel complesso dell’anno la disponibilità totale per il consumo nazionale di salumi (compresa la bresaola) è stata di 994,1 mila ton (-2,1%) contro 1,015 milioni di ton dell’anno prece-

L’assemblea di Assica a Roma

dente. Il consumo apparente pro-capite, considerato l’andamento della popolazione, si è attestato intorno ai 16,7 kg contro i 17,0 del 2021 (-2,1%). I consumi apparenti dei prosciutti crudi stagionati sono scesi a 219.700 ton (-1,2%); quelli di prosciutto cotto sono saliti a quota 276.100 ton (+0,5%). Sono risultati in aumento anche i consumi di mortadella e wurstel (+6,0% per 202.100 ton) e quelli di salame attestatisi a 84.900 ton (+4,2%). Hanno evidenziato un deciso ridimensionamento i consumi di bresaola scesi a 24.000 ton dalle 25.800 dell’anno precedente (-6,9%) e quelli degli “altri salumi”, attestatisi a 187.200 ton. (-14,8%). La struttura dei consumi interni vede quindi al primo posto sempre il prosciutto cotto, con una quota pari al 27,8% del totale dei salumi, seguito dal prosciutto crudo al 22,1%, da mortadella/wurstel al 20,3%, dal salame all’8,5% e dalla bresaola al 2,4%. Chiudono gli altri salumi al 18,8%. Considerando l’insieme dei salumi e delle carni suine fresche, il consumo apparente pro-capite è rimasto stabile a 28,4 kg (+0,2%) grazie all’incremento registrato dai consumi di carne suina fresca (+3,6%).

Nel 2022, il settore ha mostrato una certa resilienza testimoniata dai buoni risultati delle vendite in GDO, ma l’incremento dei costi di produzione ha penalizzato i volumi venduti negli altri canali, che hanno recepito prima gli aumenti. Proprio in questi canali, infatti, i consumatori sembrano aver variato prima le proprie abitudini di www.interprogettied.com

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CONSUMI IN ITALIA: PROSCIUTTO COTTO IL PIÙ VENDUTO

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attualità

PRODUZIONE IN LIEVE CALO Nel 2022 la produzione di conserve animali e quella di grassi lavorati è risultata in flessione rispetto a quella dell’anno precedente attestandosi a 1,393 milioni di ton da 1,433 milioni di ton del 2021 (-2,8%). L’insieme delle produzioni ha presentato un fatturato di 8.964 milioni di euro, superiore (+2,2%) a quello del 2021 (8.774 milioni di euro). La produzione di salumi nel 2022 ha evidenziato una flessione in quantità, dopo l’importante incremento registrato nel 2021 e ha chiuso i dodici mesi attestandosi a 1,143 milioni di tonnellate da 1,169 del 2021 (-2,2%). È risultato in leggero aumento, invece, il valore della produzione salito a 8.522 milioni di euro (+1,2%) da 8.420 milioni del 2021 spinto dagli aumenti dei costi di produzione. Anche in merito alla produzione (in volumi) il primo posto va al prosciutto

cotto, con una quota pari al 25,4% del totale dei salumi, seguito dal prosciutto crudo al 24,4%, dalla mortadella al 14,9%, dal salame all’11% e dai wurstel al 5,5%. Chiudono gli altri salumi al 19%.

EXPORT/IMPORT RESISTONO BENE A PSA E INFLAZIONE Discreto risultato per le esportazioni di salumi italiani nel 2022 nonostante le penalizzazioni dovute alla PSA (che ha determinato la chiusura di alcuni importanti mercati esteri come Giappone, Serbia e Taiwan e l’imposizione di restrizioni da parte di altri mercati) e all’inflazione che hanno pesato sugli scambi rallentandone il passo e limitando il potenziale del settore. Secondo i primi dati rilasciati da Istat, nel corso del 2022 le spedizioni dei salumi italiani si sono fermate a quota 197.800 ton per 1.990,9 milioni di

euro, registrando una lieve flessione a volume (-0,4%) ma una crescita a valore (+7,4%). Dati che nascondono però il forte peggioramento registrato dall’export nell’ultimo scorcio dell’anno, quando l’inflazione e l’aumento dei tassi di interesse hanno fatto rallentare anche la domanda dei nostri tradizionali partner commerciali, soprattutto quelli comunitari. Le importazioni hanno mostrato una contrazione in quantità ma una crescita in valore, fermandosi a quota 48.172 ton (-6,8%) per un valore di 255,2 milioni di euro (+3,5%). Il saldo commerciale del settore è salito a quota 1.735,6 milioni di euro, in aumento (+8,1%) rispetto al 2021. Le esportazioni del comparto in termini di fatturato hanno mostrato però un passo più lento rispetto a quello dell’industria alimentare (+18,5%) e a quello generale del Paese (+19,9%).

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Peste suina e IVA al 4% fra le priorità del nuovo presidente L’assemblea di Assica ha eletto all’unanimità Pietro D’Angeli come nuovo presidente. D’Angeli, già vicepresidente nell’ultimo biennio, raccoglie il testimone di Ruggero Lenti, che aveva ricoperto l’incarico dal 2021. “Voglio ringraziare tutti gli associati per la fiducia e desidero sottolineare che il mio mandato sarà in continuità con le presidenze precedenti di Ruggero Lenti e di Nicola Levoni, cui vanno la mia gratitudine e stima per il prezioso lavoro svolto”, ha affermato D’Angeli.“In particolare, vorrei che rimanesse intatto il clima di grande collaborazione, convinto che solo uno spirito e una visione comune da parte delle imprese, derivanti da un continuo e aperto confronto, possano essere il motore giusto affinché l’Associazione svolga al meglio la propria funzione, in rappresentanza di tutti gli associati, indipendentemente dalle dimensioni delle aziende”. Sul fronte del programma, le priorità annunciate sono in risposta alle altrettante sfide che il

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settore sta affrontando, dal forte incremento dei costi industriali e della materia prima (nazionale ed estera) alla Peste Suina Africana (PSA) con le già gravi ripercussioni sull’export. “Come reazione al deciso e incessante incremento dei costi di materia prima, energia, packaging e di molti altri correlati e la difficoltà di trasferire tali maggiori oneri sui prezzi finali di vendita, anche alla luce della perdita di potere d’acquisto delle famiglie italiane, ridurre l’Iva al 4%, equiparando quindi carni e salumi a formaggi e prodotti ortofrutticoli, contribuirebbe a

rasserenare il mercato”, ha annunciato D’Angeli. “Per contrastare la diffusione della PSA è di vitale importanza agire tempestivamente, con la condivisione e la messa in atto di azioni coordinate per l’eradicazione dell’infezione”. Per quanto riguarda le priorità interne, il presidente punta a un maggior coinvolgimento dei giovani, sia all’interno delle singole aziende che in associazione: “Il tema della continuità aziendale e del passaggio generazionale è cruciale, soprattutto per la nostra filiera, composta per la maggioranza da PMI di stampo familiare. In questo biennio intendo impegnarmi affinché venga favorito e facilitato l’ingresso o il maggior coinvolgimento dei giovani all’interno di Assica e delle nostre aziende associate: sono il futuro del nostro settore e del nostro Paese ed è necessario che acquistino sempre più voce anche all’interno della nostra organizzazione”. Pietro D’Angeli, presidente di Assica

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UN OSSERVATORIO PER MONITORARE E RACCONTARE IL SETTORE DEGLI AGROFARMACI

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L’Osservatorio Agrofarma raccoglierà, in maniera progressiva, dati e informazioni sulla situazione dell’agricoltura italiana e, in particolare, sul settore degli agrofarmaci. I primi dati mostrano un miglioramento in atto e un costante calo delle principali emissioni inquinanti e dell’impiego di energia.

In occasione del Food&Science Festival, Riccardo Vanelli, presidente di Agrofarma, l’Associazione nazionale delle imprese agrofarmaci che fa parte di Federchimica, ha presentato l’Osservatorio Agrofarma: un report che raccoglierà informazioni sullo stato dell’arte dell’agricoltura italiana e sul ruolo strategico che l’industria degli agrofarmaci svolge ai fini della tutela e dello sviluppo della produzione agricola italiana. “Come Agrofarma abbiamo ragionato a lungo per individuare uno strumento che potesse aiutarci a costruire una narrazione corretta del nostro comparto agroalimentare e del ruolo che le Imprese che producono agrofarmaci svolgono a supporto della filiera e dei prodotti Made

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in Italy”, ha dichiarato Riccardo Vanelli. “Spesso ci siamo trovati di fronte ad un’informazione parziale o inattendibile, costruita su falsi miti e fake news. Per questo motivo abbiamo voluto costruire un contenitore al cui interno reperire informazioni che consentano di avere dati certi sui temi strategici del settore”. “Ad Agrofarma va il nostro plauso all’iniziativa che si inserisce nella scia di programmi di investimento dell’industria chimica per la sostenibilità e l’innovazione, con prodotti sempre meno impattanti e a salvaguardia delle produzioni”, spiega il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. “I più recenti dati di Eurostat, tra l’altro, dicono che nella Ue sono calate le emissioni di anidride

carbonica, nonostante la ripresa, grazie all’apporto delle energie rinnovabili”. Per la creazione dell’Osservatorio, Agrofarma si è avvalsa delle competenze e dell’esperienza di Areté, società indipendente di ricerca, analisi e consulenza economica interamente specializzata sui settori agricoltura e food. “Il progetto dell’Osservatorio lanciato da Agrofarma è coerente con il bisogno di informazioni e di monitoraggio che interessa tutto il settore. I dati ci aiutano a guardare con lucidità a ciò che sta accadendo davvero alla nostra agricoltura ed al contesto in cui essa si muove, dal clima all’ambiente, al fabbisogno produttivo, fino alla competitività delle aziende e

all’indotto che esse generano per il nostro Paese”, commenta Enrica Gentile, CEO & Founder Areté Srl. Nell’ambito del primo report dell’Osservatorio verranno trattate alcune delle tematiche individuate, tra le quali rientrano l’analisi dei principali indicatori agroambientali e l’utilizzo di agrofarmaci in Italia. Per quanto concerne l’evoluzione dello stato di salute ambientale dell’agricoltura italiana dai primi anni 2000, i dati mostrano un chiaro percorso di miglioramento in atto. Al crescere del valore aggiunto dell’agricoltura, si è accompagnato, infatti, un costante calo delle principali emissioni inquinanti e dell’impiego di energia, a conferma di una aumentata efficienza produttiva. Le emissioni di ammoniaca, uno dei principali inquinanti derivanti dall’attività agricola in Italia, si sono ridotte in maniera costante a partire dal 1990 (-24% al 2020), così come le emissioni di monossido di carbonio da parte dei macchinari agricoli, diminuite del 17% circa tra il 2011 ed il 2020. Le emissioni di gas ad effetto serra (principali responsabili del cambiamento climatico) da parte del settore agricolo italiano sono rimaste pressoché costanti negli ultimi 10 anni. Le vendite di agrofarmaci in Italia (misurate in quantità di principio attivo, che è la componente efficace dei prodotti commercializzati) si sono ridotte complessivamente del 17% tra il triennio 2010-12 e quello 2019-21, passando da circa 140.000 a circa 115.000 tonnellate. La riduzione dei quantitativi commercializzati è stata più marcata per i fungicidi e per gli insetticidi/acaricidi (-21% per entrambe le tipologie). www.interprogettied.com

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Così Anicav, Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali, in una nota sulla questione delle importazioni di prodotto dall’estero. “Al fine di salvaguardare e valorizzare un settore che rappresenta un’eccellenza italiana nel mondo, insieme con le due OI (Organizzazioni interprofessionali e interregionali, ndr) del pomodoro da Industria (quella del Nord e quella del Centro Sud Italia), con una lettera congiunta, abbiamo evidenziato al Ministro dell’Agricoltura Lollobrigida la necessità di una maggiore attenzione del MASAF alle dinamiche commerciali 2023 del pomodoro e dei suoi derivati. In particolare, abbiamo sottolineato l’esigenza che l’ICQRF validi in tempi brevi, al fine di renderla operativa, la verifica della zona d’origine attraverso la caratterizzazione dei macro e microelementi minerali presenti nel pomodoro, sulla base del lavoro messo a punto dalla Stazione Sperimentale delle Conserve Alimentari, alla quale, come Anicav, abbiamo dato fin dall’inizio il nostro pieno appoggio. Il comparto della trasformazione del pomodoro è continuamente oggetto di attacchi e di una ‘certa’ comu-

nicazione, il più delle volte strumentale, che si ripete ormai da anni con una precisa cadenza. Questo tipo di azione mette in discussione l’origine e la qualità dei prodotti confondendo i consumatori e inducendo a credere che non ci siano differenze tra i derivati del pomodoro e che tutto ciò che arriva sulle nostre tavole è di dubbia origine, danneggiando così l’immagine di un intero settore. In realtà, in Italia le importazioni di concentrato di pomodoro provenienti da paesi terzi avvengono in regime di TPA (Traffico di Perfezionamento Attivo) o temporanea importazione, per cui il concentrato entra temporaneamente nel territorio nazionale a scopo di perfezionamento (lavorazione, trasformazione o riparazione) per poi essere riesportato verso paesi extracomunitari, quindi verso un mercato di sbocco molto diverso da quello dei derivati prodotti in Italia da pomodoro 100% italiano. Ribadiamo ancora una volta che il contrasto a ogni possibile pratica fraudolenta è da sempre uno dei principali obiettivi di tutte le nostre azioni, a tutela della nostra reputazione e, soprattutto, di tutti i consumatori”.

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ANICAV: “INDUSTRIA IN PRIMA LINEA A DIFESA DEL POMODORO ITALIANO”

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PAOLO BARILLA ALLA GUIDA DI UNIONE ITALIANA FOOD L’Assemblea di Unione Italiana Food ha ratificato la nomina della nuova squadra di presidenza, che guiderà l’associazione nel prossimo quadriennio e avrà il compito di valorizzare e tutelare i prodotti simbolo dell’alimentare italiano. A succedere a Marco Lavazza (Luigi Lavazza Spa) nel ruolo di presidente è Paolo Barilla (Barilla G. e R. Fratelli Spa). La squadra di vicepresidenza è stata quasi in toto riconfermata con Antonio

Casana (Solana Spa), Paolo Casoni (Perfetti Van Melle Spa), Riccardo Felicetti (Pastificio Felicetti Spa) a cui si è aggiunta una nuova nomina, quella di Michele Bauli, dell’omonima azienda. “Il Made in Italy ha sempre più successo sui mercati internazionali”, afferma Paolo Barilla, neo Presidente di Unione Italiana Food. “Come associati di Unionfood ne siamo molto orgogliosi sia per la qualità dei nostri prodotti

che per il messaggio che divulghiamo dello stile di vita italiano, sempre più apprezzato e inimitabile. Per continuare a sviluppare il Made in Italy nel mondo, abbiamo bisogno di collaborare con le istituzioni per essere sempre più efficaci nell’utilizzo delle risorse disponibili, creare valore per tutta la filiera italiana e sgombrare il campo da posizioni ideologiche che mortificano l’innovazione e il futuro di tante imprese e territori”.

MANGIMISTICA: CALA LA PRODUZIONE MA L’INFLAZIONE SPINGE IL FATTURATO Consistente riduzione della produzione, crescita del fatturato nominale per via dell’inflazione, esplosione dei costi produttivi. Sono gli elementi principali di un 2022 che ha visto la mangimistica italiana soffrire le conseguenze della guerra in Ucraina e della spinta incontrollata dei prezzi. I dati sono stati presentati da Assalzoo Associazione nazionale tra i produttori

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PRINCIPALI INDICATORI ECONOMICI 2022 DELL’INDUSTRIA MANGIMISTICA ITALIANA Variabili Unità di misura Anno Anno 2021 2022 (stime) 000. di tonn. 15.635 14.967 Produzione Fatturato totale Mio di €uro 9.682 11.917 di cui: - Mangimi Mio di €uro 6.510 8.202 Mio di €uro 1.112 1.405 - Premiscele - Pet-food Mio di €uro 2.060 2.310 Var. % +42% +43,0% Costi di produzione Costo del lavoro Var. % +1,8% +1,2% Mio di €uro 90 80 Investimenti fissi lordi Utilizzo impianti In % 65% 65% Unità 8.300 8.300 Occupati Commercio estero: - Esportazioni Mio di €uro 957 1.194 - Importazioni Mio di €uro 1.033 1.326 Mio di €uro -76 -132 - Saldo commerciale Fonte: Assalzoo

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di alimenti zootecnici (ConfindustriaFederalimentare) in occasione dell’assemblea annuale tenutasi all’Università Bocconi di Milano. Nel 2022 si è bruscamente interrotta la tendenza al rialzo dei livelli produttivi rilevata negli anni precedenti: si è nuovamente scesi appena sotto la soglia dei 15 milioni di tonnellate di mangimi prodotti. Dagli stabilimenti sono usciti 14 milioni 967 mila tonnellate di alimenti per animali, con una contrazione del 4,3% rispetto al 2021, anno che aveva fatto segnare un record produttivo con un picco di 15,6 milioni di tonnellate. In direzione opposta il fatturato complessivo che ha fatto registrare un balzo, sfiorando la soglia dei 12 miliardi di euro e un aumento medio di oltre il 23% sull’anno precedente. Articolando le singole voci, i mangimi hanno prodotto ricavi per 8 miliardi e 200 milioni di euro, le premiscele per 1,4 miliardi e il pet-food per 2,3 miliardi. Questo aumento del fatturato rappresenta un elemento positivo solo a livello numerico, perché la mangimistica ha dovuto affrontare un aumento dei costi di produzione complessivi nettamente superiore rispetto a quanto evidenziato dal fatturato. In primo luogo c’è da evidenziare un ulteriore aumento del costo delle ma-

terie prime, che già nel 2021 era schizzato verso l’alto. Per il 2022, sebbene si sia rimasti sotto la soglia del 42% del 2021 sul 2020, si è arrivati tuttavia in media al 35% in più sull’anno precedente. Quindi sul biennio si deve ragionare su un aggravio intorno all’80%. A ciò nel 2022 si è aggiunta la crisi sull’approvvigionamento energetico. L’esplosione dei prezzi di importazione dell’energia (gas, petrolio e di riflesso l’elettricità) ha generato un’esplosione dei costi di produzione industriale e dei costi del trasporto. Questo determina uno scenario tutt’altro che rassicurante per un settore fortemente dipendente dall’importazione di materie prime e ad alto consumo energetico. L’aumento del fatturato rappresenta dunque un falso positivo, perché nel corso dell’anno la marginalità delle aziende si è spesso praticamente azzerata per sostenere gli allevatori in grave crisi a causa dei prezzi dei prodotti zootecnici al di sotto dei costi di produzione. Credo siano maturi i tempi per affrontare alcune questioni generali come la produzione agricola interna, l’applicazione in agricoltura della ricerca scientifica in campo e la valorizzazione delle filiere di prodotto interamente italiano”, sottolinea Silvio Ferrari, presidente di Assalzoo. www.interprogettied.com

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OQEMA: ACCORDO PER DISTRIBUIRE FLAVORCHEM IN ITALIA OQEMA Italia ha siglato una nuova partnership con Flavorchem Europe, fornitore globale di aromi e ingredienti certificato BRC. OQEMA amplierà il proprio portafoglio esistente con un’ampia gamma di aromi, estratti, ingredienti e coloranti alimentari. “Siamo entusiasti di questa collaborazione che amplia il nostro portafoglio prodotti”, commenta Alessandra Boccardi, ufficio marketing e comunicazione di OQEMA. “Il mercato alimentare è molto importante per noi e vogliamo crescere e arricchire la nostra offerta con prodotti di qualità, siamo felici di poterlo fare con la collaborazione di Flavorchem”. OQEMA Italia fa parte del Gruppo OQEMA, società

internazionale con sede in Germania che lo scorso anno ha festeggiato il suo centesimo anniversario. Fondata come piccolo produttore chimico a conduzione familiare, l’azienda è oggi uno dei primi 10 distributori chimici in Europa. OQEMA Italia offre prodotti chimici e servizi attraverso i suoi uffici di Milano e Rivanazzano, con magazzini strategicamente posizionati nel Nord Italia. È certificata ISO 9001:2015, ISO 14001:2015 e Fami-QS. Flavorchem offre soluzioni per aromi, ingredienti e colori, compresa un’ampia selezione di aromi ed estratti certificati biologici. Fondata in Illinois, Stati Uniti, nel 1971, vanta tra i suoi clienti marchi di prima classe riconosciuti in tutto il mondo. “La nostra collabora-

zione con OQEMA Italia apre molte opportunità di crescita per entrambe le aziende”, afferma Fanni Pógyor, marketing specialist Flavorchem. “Potremo espandere la nostra attività in tutta Europa e promuovere le nostre soluzioni di aromi a molti potenziali partner nel settore alimentare e delle bevande. Siamo lieti di collaborare con un’azienda in crescita e dinamica come OQEMA”. Flavorchem si impegna a fornire ai propri clienti prodotti innovativi di alta qualità, oltre a un servizio e a un’assistenza di riconosciuta efficienza. Lo stabilimento di produzione per l’Europa si trova a Kerepes, in Ungheria, da cui serve il mercato europeo da decenni. Combinando le risorse di ri-

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CRESCE LA FIDUCIA NELLE BIOTECNOLOGIE Cresce la fiducia dei consumatori nelle biotecnologie nel settore agroalimentare. Lo dimostra uno studio Enea che parte da un sondaggio, dal quale emerge che il 65% degli intervistati assaggerebbe prodotti senza glutine ottenuti attraverso un approccio biotecnologico e il 57% li acquisterebbe a un prezzo superiore a quello attuale di mercato. Inoltre, l’accettazione delle biotecnologie aumenta se vengono riconosciuti i benefici per la salute e l’ambiente. La ricerca è nata dal progetto POC Enea “Bioglusafe”, realizzato per lo sviluppo, con un approccio biotecnologico, di proteine del glutine detossificate al fine di ottenere prodotti simili a quelli con glutine ‘naturale’ ma fruibili dai celiaci. “Con il nostro studio abbiamo

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indagato la consapevolezza e l’accettazione dell’uso delle biotecnologie avanzate da parte dei consumatori e abbiamo valutato il loro grado di conoscenza della celiachia e la propensione all’acquisto di prodotti innovativi con glutine detossificato. Abbiamo poi confrontato i nostri risultati con i dati di studi simili in lette-

ratura come quello di Bucchi and Neresini del 2004”, spiega la responsabile dello studio, Paola Sangiorgio, ricercatrice del Laboratorio Enea di Bioprodotti e bioprocessi. “I nostri risultati mostrano che in vent’anni l’opinione dei consumatori è effettivamente cambiata. Il 52% degli intervistati

Alessandra Boccardi, marketing e comunicazione di OQEMA

cerca e sviluppo di Flavorchem Europe e l’esperienza di mercato di OQEMA Italia, le due aziende continueranno a impegnarsi nella collaborazione con i clienti e ad offrire soluzioni aromatiche in risposta a ogni necessità.

all’epoca dichiarò questi usi moralmente inaccettabili, mentre oggi sono considerati accettabili e utili. Tuttavia, la percezione del rischio associato alle biotecnologie rimane la stessa nel 2020, anno del nostro studio, come nel 2003”, aggiunge la ricercatrice. L’indagine del 2003 riconosceva un’elevata affidabilità della comunità scientifica nelle tecnologie genetiche ma non una grande fiducia nelle autorità pubbliche. Invece adesso, come osserva Sangiorgio, “i nostri ultimi risultati testimoniano che i consumatori nel 2020 si fidano sia di scienziati che di autorità, fenomeno quest’ultimo legato allo specifico periodo di emergenza sanitaria caratterizzato da forte cooperazione tra scienza e politica”, conclude la ricercatrice. www.interprogettied.com

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appuntamenti

FI EUROPE: LA GRANDE VETRINA INTERNAZIONALE DEGLI INGREDIENTI

Produttori di ingredienti provenienti da tutto il mondo si incontreranno in occasione di Fi Europe, che ritorna a Francoforte dal 28 al 30 novembre. Saranno 135 i paesi rappresentati, più di 25.000 visitatori e 1.200 espositori sotto lo stesso tetto: sarà un’opportunità ricca e coinvolgente per conoscere le innovazioni per il settore e creare contatti proficui. L’evento di quest’anno miscela interazioni nel mondo reale e digitale tramite la piattaforma

di eventi di Fi Europe, che sarà aperta online prima e dopo l’evento e incrementerà così le possibilità di espositori e visitatori di cogliere opportunità di business, creare contatti e lasciarsi ispirare dalle ultime tendenze e innovazioni dell’industria. Permette anche ai partecipanti di sfruttare al meglio il tempo che trascorrono a Francoforte e di prepararsi all’evento in loco pianificando la loro agenda personalizzata, scegliendo le sessioni a cui partecipare e mettendosi in contatto con i fornitori per programmare gli incontri. La formula vincente di Fi Europe combina un’area espositiva movimentata con un interessante programma di conferenze. Nel padiglione espositivo i partecipanti hanno accesso a una varietà di prodotti che spazia in tutta la catena di fornitura del food & beverage. La lista di espositori provenienti da tutto il mondo include molti nomi di alto profilo come Cargill, ABF Ingredients, Prinova, Brenntag e Lesaffre.

La Fi Europe Conference (28-29 novembre) e il Future of Nutrition Summit (27 novembre) forniranno contenuti esclusivi a pagamento a cui non è possibile avere accesso altrove. Il focus è su come affrontare le sfide attuali e sull’identificazione di opportunità immediate nell’industria F&B. La lista dei relatori include Kalina Doykova, Senior Research Analyst presso Euromonitor International, e Cyrille Filott, Global Strategist presso Rabobank. Il Future of Nutrition Summit offre l’opportunità di immergersi in tecnologie innovative ed è in grado di orientare l’industria. I delegati avranno l’occasione di ascoltare presentazioni tenute da Floor Buitelaar, Managing Partner presso Bright Green Partners, Mario Ubiali, fondatore & CEO di Thimus, e Christine Gould, fondatrice & CEO di Thought For Food. Il contenuto ad accesso libero sarà messo a disposizione presso l’Innovation Hub e il Sustainability Hub.

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appuntamenti Dopo quattro anni è finalmente il momento della fiera dedicata alle soluzioni per l’industria della birra e delle bevande, di scena a Norimberga a fine novembre. A Milano annunciata anche la joint venture Yontex, che mettendo in sinergia BrauBeviale e Drinktec, crea un forte network espositivo nel settore beverage.

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SCENARIO COMPLESSO MA GRANDI OBIETTIVI PER IL RITORNO DI BRAUBEVIALE

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BrauBeviale di Norimberga riprende il via: dopo una pausa di quattro anni, l’evento fieristico sarà nuovamente in scena dal 28 al 30 novembre 2023. Grazie a un’ampia offerta di espositori, ad aree speciali concepite in modo mirato e ad un ricco programma collaterale, i visitatori dell‘industria della birra, degli analcolici, delle acque minerali e del mondo dell’enologia, nonché del segmento dello spumante e degli alcolici, potranno visionare soluzioni pratiche per le loro esigenze operative, in merito alle tecnologie di processo, di imbottigliamento, oltre che nel campo della logistica e degli imballaggi. Nel corso di una conferenza stampa a Milano, gli organizzatori della fiera hanno presentato il programma relativo all’edizione 2023, stabilendo una profonda sinergia tra il difficile contesto economico e le chiare risposte offerte dall’evento fieristico. Inoltre, gli organizzatori hanno illustrato le attuali esigenze del mondo del beverage attraverso tre argomenti chiave: fino alla fine del 2022, per esempio, in molti segmen-

ti non sono state raggiunte le cifre di consumo pre-pandemia, e ciò si riflette, di conseguenza, sulla produzione di molte bevande.

UN CONTESTO ECONOMICO DIFFICILE La carenza di manodopera nel comparto della ristorazione, in particolare, contribuisce al mancato recupero del segmento dei consumi fuori casa. Si tratta di un settore tuttora dinamico; il numero dei birrifici in Europa, che ha registrato un incremento pari a 614 unità nel 2022, ha dimostrato che gli imprenditori più lungimiranti continuano a valutare molto positivamente il potenziale del mercato europeo del beverage. Inoltre, l’ingente aumento dei costi richiede un elevato grado di flessibilità nella politica di approvvigionamento dei produttori di bevande e dei birrifici. Secondo un’analisi dell’Associazione tedesca dei produttori di birra, ad esempio, si è registrato un incremento pari al 140% sul prezzo del vetro nuovo, al 135% www.interprogettied.com

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DALLE MATERIE PRIME AI MACCHINARI, FINO A PRODUZIONE E LOGISTICA I produttori di bevande, i produttori di birra e i viticoltori sono quindi chiamati a creare una base per la pianificazione degli investimenti, con informazioni dettagliate su materie prime, nuovi macchinari, soluzioni di produzione e concetti logistici. BrauBeviale garantisce un’offerta completa di prodotti e servizi per l’intera catena di processo, grazie a circa 900 espositori posizionati all’interno di nove padiglioni, su una superficie espositiva pari a circa 40.000 m². 130 fornitori di imballaggi, sistemi di chiusura, etichettatura e imballaggi secondari presenteranno le loro proposte con l’obiettivo di ottenere un packaging efficiente e conforme al prodotto. L’importante questione dell’approvvigionamento di anidride carbonica, ad

esempio, verrà affrontata da 17 fornitori e sarà gestita attraverso una serie di soluzioni mirate. Per quanto riguarda, invece, l’argomento delle materie prime, con particolare riferimento al tema della sicurezza, sarà possibile confrontarsi con un totale di 88 fornitori. Il database relativo ai prodotti è già online e potrà essere consultato da tutti gli utenti del settore del beverage, al fine di ottenere le informazioni più complete possibili sui fornitori ancora prima della visita in fiera.

GLI EVENTI E I TEMI DEL PROGRAMMA COLLATERALE Una novità nel portafoglio fieristico: circa il 70% dei fornitori potrà usufruire di un’offerta riservata ai gruppi di clienti dei viticoltori, relativa a uno show speciale sulla lavorazione dell’uva e sulla gestione della cantina, all’interno del padiglione 4A. In questo modo la fiera si propone di offrire spunti interessanti anche agli utenti della produzione vinicola. “Stiamo investendo in questa area speciale per dimostrare che l’offerta di BrauBeviale è molto ampia e che, pertanto, merita una visita anche da parte degli utenti dell’industria vinicola”, spiega Andrea Kalrait, direttrice esecutiva di BrauBeviale. Il programma collaterale

Yontex: il know-how delle fiere del beverage in un unico pacchetto Durante la conferenza stampa di Milano è stata comunicata la notizia relativa alla nascita di Yontex la joint venture tra NürnbergMesse e Messe München che riunisce ora sotto lo stesso tetto le due rinomate fiere del beverage BrauBeviale e drinktec. Le fiere continueranno ad essere gestite secondo il contesto tradizionale – con cadenza annuale per BrauBeviale, ad eccezione degli anni in cui si svolge drinktec – e con cadenza quadriennale per drinktec. Gli effetti sinergici attesi sono stati sottolineati da Petra Westphal, vicepresidente esecutivo: grazie alle nuove offerte di assistenza ai visitatori e ad uno sviluppo coerente del programma fieristico in base alle esigenze del settore, questa nuova realtà societaria sarà in grado di sviluppare entrambe le fiere in modo da poter delineare il futuro del settore con la massima efficacia. Un momento della presentazione della joint venture Yontex lo scorso luglio a Milano

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Foto di gruppo alla conferenza stampa di Milano dello scorso luglio: al centro Andrea Karlait, direttrice escutiva di BrauBeviale; la seconda da destra è Petra Westphal, vicepresidente esecutivo di Yontex

coprirà ancora una volta un ampio spettro: temi quali “La sostenibilità alla luce dei cambiamenti climatici e dell’evoluzione del mercato”, i futuri hotspot del settore in merito alla “Segmentazione aziendale in relazione alla sostenibilità”, ai “Contenitori e sistemi sotto pressione” e alle “Materie prime” illustreranno come i produttori di birra e bevande, ma anche i viticoltori potranno affrontare insieme le attuali sfide di settore. Il Forum BrauBeviale nel padiglione 1 rappresenterà il punto di riferimento per i visitatori desiderosi di ricevere nuovi stimoli. I temi di attualità riservati agli operatori di marketing, invece, saranno “Branding the Brain” e la sostenibilità relativa alla comunicazione del marchio. Anche le aree speciali come l’Expert Forum – una piattaforma per gli espositori nel padiglione 4, oppure la Logistics Lounge, sempre nel padiglione 4 – garantiscono un arricchimento delle conoscenze nonché uno scambio stimolante. L’area Craft Drinks situata nel padiglione 6 consentirà alla fiera di rivolgersi, ancora una volta, a un vasto numero di produttori, concentrandosi sulle varie tipologie di birra e sui relativi ingredienti. Un luogo ideale per gli intenditori di birra e per coloro che desiderano intraprendere questa professione è la European Beer Star, giunta quest’anno alla sua 20ª edizione.

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sull’acido carbonico e al 150% sul malto da birra. Inoltre, i requisiti attualmente pubblicati nel progetto di direttiva UE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio (Packaging and Packaging Waste Directive, PPWR) introducono nuove incertezze, in particolare per quanto riguarda l’elaborazione di strategie riutilizzabili in Europa.

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UNA PIATTAFORMA PER L’ECCELLENZA TECNOLOGICA MADE IN ITALY Per l’edizione del 2025 a Milano, Ipack Ima punterà a essere una manifestazione di sistema integrata e sinergica dedicata alle innovazioni nel campo delle tecnologie e dei materiali, attorno a quattro grandi ambiti: Grain Based food, Liquid food & Beverage, Pharma e Chemicals.

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Innovazione tecnologica, scenario competitivo internazionale, una forte presenza nei più importanti mercati di destinazione su scala mondiale, modelli di business, sostenibilità, una proposta fieristica innovativa per organizzazione e formula. Questi i temi approfonditi nel corso della conferenza stampa organizzata da Ipack-Ima Milano (in programma dal 27 al 30 maggio 2025) e Ucima (Associazione italiana costruttori macchine per il packaging) a Düsseldorf, in occasione di Interpack 2023. “Abbiamo voluto porre l’attenzione su temi che riguardano il settore a 360 gradi con l’obiettivo di aiutare le aziende ad avere una visione completa di quali siano i trend di mercato”, ha dichiarato Riccardo Cavanna, presidente di Ucima. A questo si è aggiunto il lancio del brand We Make Packaging, che racchiude tutte le attività promozionali che Ucima sviluppa relative all’industria italiana per il packaging, sia in Italia che all’estero. Un primo passo per continuare a promuovere un settore che rappresenta l’eccellenza del Made in Italy nel mondo”. L’appuntamento è stato inoltre dedicato alla strategia di sviluppo della piattaforma Ipack-Ima, pensata per essere una fiera di sistema integrata e sinergica per le proposte più innovative e di impatto in termini di tecnologie e materiali, calati in quattro grandi filoni specializzati: Grain Based food, Liquid food & Beverage, Pharma e Chemicals, e uno dei pilastri della manifestazione, il settore che racchiude tecnologie e soluzioni per il packaging secondario e terziario, il fine linea, l’automazione e la robotica, oltre a tutti i sistemi di codifica e tracciabilità. “In fiera aziende di rilevanza mondiale per capacità di innovazione” “Potenziamento e innovazione dell’offerta sulla piattaforma integrata di Ipack Ima: ecco la base della nostra azione da qui ai prossimi anni”, ha affermato Valerio Soli, presidente di Ipack Ima. “Vogliamo guardare al mercato e alle sue evoluzioni nell’ottica

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di una sempre maggiore efficacia nell’anticipare i bisogni di espositori e visitatori provenienti da tutto il mondo con parole chiave come digitalizzazione, innovazione tecnologica e sostenibilità, temi sempre più significativi e di impatto per il nostro comparto. Con Ipack-Ima Milano 2025 miriamo quindi a far sì che espositori e visitatori trovino una panoramica delle risposte specializzate che servono per individuare, rafforzare, ampliare, espandere le traiettorie di business delle straordinarie imprese presenti in fiera, espressione della migliore capacità di innovazione su scala mondiale”. La manifestazione mette in campo strategia e governance uniche, guidate da un’interpretazione flessibile del mercato, letto nelle su continue evoluzioni, in modo da osservare l’industria in dettaglio, offrendo al contempo un’ampia visione della tecnologia e dei suoi percorsi di sviluppo”. “Nell’Ipack-Ima del futuro vediamo il consolidamento di una piattaforma integrata di fiere specializzate e complementari capace di favorire contaminazioni che svolgano il

ruolo di acceleratore di business”, ha detto Simone Castelli, Cdi Ipack Ima srl. “Le colonne portanti della nostra nuova strategia guardano alle tecnologie e ai materiali di confezionamento per i mercati di destinazione dei settori che ospitiamo quali il grain based, il mondo delle bevande e del liquid food, il farmaceutico, oltre ad aggregare i settori trasversali che ci hanno sempre contraddistinto, il packaging secondario e terziario, il fine-linea, il mondo della tracciabilità e codifica, della digitalizzazione e della robotica. Il nostro obiettivo è coniugare intensità di contenuti e multidisciplinarità, favorendo una partecipazione ampia, efficace e funzionale in termini di numeri, mercati e incoming internazionale. Il nostro claim, The Art of Innovation, richiama il talento inventivo che ha creato nel tempo le migliori soluzioni tecniche e tecnologiche al mondo e vuole delineare Ipack-Ima Milano come luogo ideale per dare spazio a queste abilità attraverso l’eccellenza tecnologica mondiale”. “Il settore del packaging è un fiore all’occhiello del Made in Italy”, ha concluso Valentino Valentini, Viceministro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. “La qualità delle nostre macchine è riconosciuta in tutto il mondo e immagine della capacità italiana di saper continuamente andare avanti nello sviluppo tecnologico mantenendo intatti i valori del nostro tessuto produttivo”. www.interprogettied.com

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A VERONA L’AUTOMAZIONE E LA SOSTENIBILITÀ DEI PROCESSI INDUSTRIALI Il 18 e il 19 ottobre alla fiera di Verona torna in scena Save, Mostra Convegno delle soluzioni e applicazioni verticali di automazione, strumentazione, sensori e 4.0, l’importante mostra convegno dedicata alle soluzioni per l’industria, manifatturiera e di processo. Save è dal 2007 un momento fondamentale di aggiornamento professionale e confronto diretto, aperto a esperti, aziende, enti, istituzioni, capace di offrire una completa rassegna di tecnologie, strumentazione e soluzioni per l’industria, oltre che ideale punto d’incontro per sviluppare business. La sedicesima edizione di Save conferma la vocazione all’aggiornamento professionale di alto profilo: accanto alle soluzioni più innovative per l’industria, saranno numerosi gli approfondimenti, convegni, seminari (oltre 20 sono le sessioni previste nelle due intense giornate), grazie anche

alle “Smart Conference” e alle sessioni verticali con focus specifici. Molti i temi che saranno sotto i riflettori, strutturati attorno alle soluzioni 4.0, automazione e controllo, sensoristica, strumentazione, condition monitoring, manutenzione e asset management, efficienza energetica, meccatronica, raccolta dati e analisi, robotica: per comprendere le sfide e le opportunità per l’innovazione e la competitività dei differenti mercati industriali. Adottare politiche sostenibili è oggi prerogativa di ogni impresa: per migliorare la produttività ed essere più competitivi è necessario investire in innovazione digitale, automazione avanzata e sostenibilità. A Veronafiere durante il SAVE si parlerà tra l’altro di “sostenibilità dei processi industriali: soluzioni di automazione e controllo” nel corso del convegno organizzato da ANIE Automazione. Contrastare il

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cambiamento climatico è un’esigenza che richiede l’impegno su più fronti: tra questi, quello delle industrie, chiamate a ridurre il proprio impatto ambientale. L’automazione industriale può essere una risorsa molto preziosa non solo per aumentare la competitività delle aziende in mercati complessi, ma anche per raggiungere nuovi traguardi in termini di sostenibilità, rendendo meno impattanti i cicli produttivi: l’automazione dei processi permette di ridurre gli errori umani, ottimizzare i tempi di produzione e minimizzare gli sprechi di risorse. I sistemi di controllo automatizzati consentono di monitorare e gestire in modo puntuale l’intero processo produttivo, riducendo al minimo gli scarti e l’utilizzo eccessivo di energia e materie prime, oltre a permettere di raccogliere dati in tempo reale sull’uso delle risorse e sull’impatto ambientale.

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IBA 2023 TRA PANIFICAZIONE ARTIGIANALE E DIGITALIZZAZIONE L’industria e l’artigianato del bakery si riuniscono a Monaco attorno a quattro temi chiave: la tradizione, l’innovazione digitale, le tendenze di consumo e la sostenibilità.

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Manca poco all’apertura di iba, l’evento internazionale dedicato alla panificazione, che si terrà dal 22 al 26 ottobre alla fiera di Monaco, in Germania. Oltre al networking e allo scambio, quattro sono i temi principali che costituiscono i pilastri dell’evento: panificazione artigianale, digitalizzazione, tendenze alimentari e sostenibilità. Un’arte dalla lunga tradizione Allo stand 230 nel padiglione A4, la Confederazione tedesca dei panificatori (Zentralverband des Deutschen Bäckerhandwerks) presenterà uno spaccato della cultura tedesca del pane e della sua tradizione. “Il mestiere della panificazione è popolare e ha una lunga storia. “Viene sempre più apprezzato l’artigianato tradizionale, abbinato alle innovazioni e alle materie prime regionali”, sottolinea Michael Wippler, presidente della Confederazione tedesca dei panificatori. “All’iba i panettieri artigiani trovano ispirazione e opportunità di scambio con l’industria della panificazione globale. La Giornata dei panettieri e dei pasticceri, che si terrà il mercoledì della fiera, il 25 ottobre, è particolarmente adatta a questo scopo”, afferma Michael Wippler. Inoltre presso il proprio stand la Confederazione tedesca dei panificatori fornirà informazioni sui servizi forniti e sui vantaggi dell’appartenenza ad una associazione. Inoltre la Confederazione offrirà ogni giorno

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due visite guidate alla fiera, della durata di circa due ore, sul tema della panificazione artigianale. I visitatori potranno informarsi sugli ultimi corsi di formazione professionale e perfezionamento presso l’Associazione delle Accademie dell’Arte Panificatrice Tedesca (ADB). L’offerta spazia dagli attuali corsi di perfezionamento fino al perfezionamento internazionale come il Sommelier del Pane Certificato o il Diploma di Panificazione Tedesca. Alla theiba.ACADEMY (padiglione A4, stand 430), gli interessati possono approfondire le proprie conoscenze e addirittura applicarle direttamente: sotto la guida di insegnanti specializzati della National Bakers Academy di Weinheim, i visitatori possono partecipare a corsi pratici in inglese. Robotica, intelligenza artificiale, cioccolato e startup Nei due padiglioni contigui della panetteria artigianale, A3 e A4, gli espositori presenteranno una varietà di prodotti. Wolf ButterBack (padiglione A3, stand 371), ad esempio, esporrà varietà di croissant e pasticcini danesi, nonché idee innovative per snack e inviterà i visitatori ad assaggiarli. Delta Bäckerei-Maschinen Wilhelm Hölscher presenterà la sua nuova attrezzatura per la miscelazione e il dosaggio dell’acqua Deltamatic presso lo stand 521 nel padiglione A3. BÄKO (padiglione A3, stand 350) presenterà una combinazione di prodotti

digitali e supportati dall’intelligenza artificiale per l’ottimizzazione dei processi operativi, nonché nuove tecnologie e attrezzature. Anche lo stand Boyens Backservice nel padiglione A3, stand 110, si concentrerà sulla digitalizzazione nella panetteria artigianale: “Colleague Robot” potrà essere visto dal vivo in azione e dimostrerà come esegue routine ripetitive come impreziosire i dolci con gelatina o marmellata. Trasparenza e sostenibilità Trasparenza e sostenibilità sono due parole d’ordine che hanno acquisito importanza per l’industria della panificazione. Da un lato, la riduzione del consumo energetico gioca un ruolo chiave. La Confederazione tedesca dei panificatori rileva un potenziale di risparmio dal 15 al 30% per i forni da cucina e addirittura dal 15 al 40% per gli apparecchi di raffreddamento. D’altro canto, la sostenibilità è anche un valido argomento di acquisto per i clienti, come dimostrato in un recente studio dell’IFH KÖLN (Istituto di ricerca sul commercio al dettaglio di Colonia). I consumatori cercano prodotti regionali e stagionali e prestano attenzione a imballaggi innovativi che siano quanto più riciclabili o riutilizzabili possibile. Oltre alla panificazione artigianale, alle tendenze alimentari e alla digitalizzazione, iba 2023 offre un palcoscenico per scambi e soluzioni con focus sulla sostenibilità. www.interprogettied.com

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appuntamenti

L’agenda SAVE Verona 18-19 ottobre 2023 Verona www.exposave.com

Sigep 20-24 gennaio 2024 Rimini www.sigep.it

Sigep China 24-26 aprile 2024 Shenzhen, Cina www.sigepcn.com/en/

Solids 6-7 giugno 2024 Parma www.solids-parma.de

Cibus Tec 24-27 ottobre 2023 Parma www.cibustec.it

Fieragricola 31 gennaio - 3 febbraio 2024 Verona www.fieragricola.it

Cibus 7-10 maggio 2024 Parma www.cibus.it

Fachpack 24-26 settembre 2024 Norimberga, Germania www.fachpack.de

FI Europe - HI Europe 28-30 novembre 2023 Francoforte, Germania www.figlobal.com

BBTech Expo 18-20 febbraio 2024 Rimini www.bbtechexpo.com

Vitafood Europe 14-16 maggio 2024 Ginevra, Svizzera www.vitafoods.eu.com

Foodtech 1-3 ottobre 2024 Herning, Danimarca uk.foodtech.dk

Marca by Bolognafiere 16-17 gennaio 2024 Bologna www.marca.bolognafiere.it

Anugafoodtec 19-22 marzo 2024 Colonia, Germania www.anugafoodtec.com

Meat-Tech 28-30 maggio 2024 Milano www.meat-tech.it

Ipack-Ima 27-30 maggio 2025 Milano www.ipackima.com

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ingredienti Se integrata nella dieta quotidiana, l’avena contribuisce al benessere fisico e mentale, grazie alla ricchezza di sostanze nutritive. Una delle prime aziende a puntare sulle sue potenzalità è stata Meurens Natural, oggi ritenuta la più esperta in Europa nella produzione di sciroppi, alimenti in polvere e proteine a base di questo cereale.

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AVENA: UN INGREDIENTE POLIFUNZIONALE RICCO DI SOSTANZE NUTRITIVE

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L’avena, il cui nome scientifico è Avena sativa, costituisce da secoli un alimento base della dieta, e continua tuttora a mietere consensi per i suoi straordinari benefici per la salute. L’avena e gli ingredienti alimentari a base di avena, versatili e appaganti, sono diffusi dalla colazione agli snack, fino ai prodotti da forno. Oltre al sapore squisito e alla praticità, l’avena racchiude un ventaglio di sostanze nutritive che favoriscono la salute e il benessere complessivi. Elenchiamo di seguito i numerosi benefici per la salute apportati da questo ingrediente, svelando come può migliorare il benessere fisico e mentale se integrato nell’alimentazione quotidiana.

I BENEFICI PER LA SALUTE Profilo nutrizionale - L’avena vanta un profilo nutrizionale eccellente, dimostrandosi un’aggiunta preziosa a qualsiasi dieta. L’avena infatti è un’ottima fonte di carboidrati com-

plessi e di proteine: tipicamente, contiene il 60% di carboidrati, l’11-15% di proteine e il 5-9% di grassi, nonché β-glucani e diversi micronutrienti, tra cui zinco, magnesio, ferro e vitamine B, come illustrato nella tabella 1 (1). La sua composizione nutrizionale si contraddistingue da quella di altri cereali poiché ha un maggiore contenuto proteico e una quantità superiore di amminoacidi essenziali e grassi insaturi. Il suo elevato valore nutrizionale è anche riconducibile alla forte presenza di β-glucani, una fibra solubile che sortisce effetti positivi su molteplici funzioni importanti per la salute. Inoltre, l’avena tipicamente contiene oltre 20 antiossidanti polifenolici unici e molto efficaci, noti anche con il nome di avenantramidi (2). Salute cardiaca - Uno dei benefici più rinomati dell’avena è l’impatto positivo sulla salute cardiaca. L’alto contenuto di fibre solubili, in particolare beta-glucani, contribuisce a ridurre i livelli di colesterolo LDL (3,4). L’abbassamento di www.interprogettied.com

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ingredienti

Tabella 1 - Elementi principali dell’avena

questo tipo di colesterolo aiuta ad attenuare il rischio di malattie cardiovascolari, tra cui arresti cardiaci e infarti (4). Come menzionato in precedenza, l’avena contiene potenti antiossidanti, come gli avenantramidi, che contribuiscono a ridurre l’infiammazione promuovendo la salute del cuore. Gestione del peso - Per le persone che desiderano mantenere un determinato peso o dimagrire, l’avena rappresenta un’ottima aggiunta alla dieta. La sua fibra solubile favorisce la sensazione di sazietà, aiutando così a placare l’appetito e a ridurre l’apporto complessivo di calorie (5). Questo alimento ha anche un basso indice glicemico, ossia rilascia l’energia gradualmente, contribuendo così a stabilizzare i livelli di glucosio nel sangue. In questo modo previene improvvisi cali e picchi che possono tradursi in un desiderio irrefrenabile di alimenti poco salutari. Sono diversi i fattori che rendono l’avena www.interprogettied.com

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un alimento a basso indice glicemico: la presenza di carboidrati complessi come l’amilosio (che si scompongono più lentamente), un maggiore contenuto di grassi e proteine e un elevato contenuto di fibre che, combinandosi con l’acqua, creano una matrice simile a un gel, rallentando la digestione. Salute digestiva - La fibra presente nell’avena non agevola solo la gestione del peso, ma sostiene anche la salute dell’apparato digerente. Migliora infatti l’attività intestinale, prevenendo la costipazione e promuovendo un ambiente intestinale sano. Regolazione del glucosio nel sangue - Per le persone affette da diabete o che corrono il rischio di svilupparlo, l’avena ha effetti positivi sulla regolazione del glucosio nel sangue. Grazie al suo basso indice glicemico e all’elevato contenuto di fibre, contribuisce a rallentare l’assorbimento del glucosio, evitandone inoltre i

PRESENZA IN % 60% Totale: 11-15% Globuline: 80% del totale Prolamine: 15% Glutelina: 5-66% Albumina: 1-12% Lipidi 5-9% Beta-glucano: 2,3-8,5% Fibre dietetiche Fitochimici a-Tocotrienoli e tocoferoli: 86-91% del totale tocoli Composti fenolici: 5,7% Protocatecuico Acido p-idrossibenzoico Vanillico Syringico Ferulico Caffeico p-cumarico Sinapico Flavonoidi (tracce): apigenina, glicosil vitexina, isovitexina, tricina, vitexina Avenantramide: AVA1: 2,1-4,3% AVA3: 2,8-6,2% AVA4: 2,5-4,7% Tracce minerali Calcio: 0,4% Ferro: 0,047% Magnesio: 0,00061% Tiamina: 0,002% Vitamine Riboflavina: 0,001% Niacina: 0,032% Tabella elaborata da Rasane et al. (2013) (1)

picchi repentini. L’assunzione regolare di avena può migliorare il controllo della glicemia, riducendo il rischio di insorgenza del diabete di tipo 2 (5). Miglioramento della salute della pelle - I vantaggi offerti dall’avena non riguardano solo la salute interna: se applicata esternamente, infatti, migliora anche l’aspetto della pelle. L’avena è diffusamente utilizzata nei prodotti di cura della pelle per le sue proprietà antinfiammatorie e la capacità di lenire la pelle irritata (6). Un bagno o una maschera per il viso a base di avena possono alleviare il prurito, il rossore e l’infiammazione associati, ad esempio, all’eczema e alla psoriasi.

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Rafforzamento della funzione immunitaria - L’avena annovera una pletora di sostanze nutritive, tra cui betaglucani, magnesio, zinco e selenio, che contribuiscono a rafforzare la funzione immunitaria (7). Queste sostanze sostengono le difese dell’organismo contro le infezioni e aiutano a mantenere in salute il sistema immunitario. Energia e resistenza - In quanto carboidrato complesso, l’avena è un’ottima fonte di energia prolungata. Rilasciando l’energia lentamente, fornisce carburante per il corpo in modo stabile e a lungo: ecco perché è una soluzione ideale per la colazione o gli spuntini di chi segue uno stile di vita attivo o ha un’agenda piena di impegni. Salute delle ossa - L’avena contiene diversi minerali, tra cui calcio, magnesio e fosforo, fondamentali per mantenere le ossa forti e in salute. Integrare l’avena nella propria dieta può contribuire a una migliore densità ossea, riducendo così il rischio di osteoporosi. Benessere mentale - Le sostanze nutritive presenti nell’avena, come le vitamine B e il magnesio, svolgono un ruolo determinante per la salute mentale. Le vitamine B sono cofattori necessari per la sintesi dei neurotrasmettitori, mentre il magnesio contribuisce a regolare i livelli di stress e ansia (8). L’assunzione dell’avena può concorrere a una migliore funzione cognitiva e al benessere emotivo. Incorporare l’avena o ingredienti derivati da essa nell’alimentazione quotidiana offre una serie di benefici per la salute, promuovendo così il benessere generale. Questo alimento polifunzionale e ricco di sostanze nutritive merita di essere incluso in una dieta sana ed equilibrata, poiché favorisce la salute cardiaca, la gestione del peso, una migliore digestione e una pelle dall’aspetto più sano. Da gustare a colazione, nei prodotti da forno, nei frullati o nelle bevande, l’avena rappresenta un modo versa-

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tile e delizioso di sostenere corpo e mente nel percorso verso una salute ottimale. Perché aspettare? È giunto il momento di concedersi i tanti benefici per la salute dell’avena e assistere al suo impatto positivo sulla propria vita.

MEURENS NATURAL: UNA PIONIERA DELL’ALIMENTAZIONE A BASE DI AVENA Meurens Natural è un’apripista del settore biologico, attiva da oltre trent’anni nella produzione di estratti di cereali biologici e naturali a etichetta pulita. Il suo processo di produzione unico e innovativo, interamente in linea con la filosofia del biologico, permette di offrire ai clienti ingredienti 100% naturali e biologici. In veste di specialista europea dell’idrolisi dei cereali, Meurens Natural è in grado di idrolizzare una vasta gamma di cereali utilizzando la farina e non solo l’amido, come invece avviene nel settore tradizionale del glucosio.

Meurens Natural è un’azienda apripista che si è guadagnata la reputazione di maggiore esperta europea di sciroppi, prodotti in polvere e proteine a base di avena. Il tenace impegno profuso nei confronti della qualità, dell’innovazione e delle pratiche sostenibili ha reso Meurens Natural un punto di riferimento del settore in materia di idrolisi dei cereali. Una tradizione all’insegna dell’eccellenza nell’idrolisi - Meurens Natural ha alle spalle una ricca tradizione nel settore degli ingredienti alimentari, con competenze tramandate di generazione in generazione. L’azienda fu fondata da un gruppo di visionari pionieri, che aveva riconosciuto lo straordinario potenziale degli ingredienti alimentari a base di cereali biologici e naturali: per questo, i suoi principi fondanti non potevano che ruotare attorno all’applicazione dei cereali per la salute. Nel corso degli anni, Meurens Natural ha affinato le proprie competenze, dando vita a soluzioni all’avanguardia capaci di soddisfare le esigenze in continua evoluzione dei consumatori di tutto il mondo attenti alla salute. Dedizione alla qualità - Per Meurens Natural, la ricerca dell’eccellenza è uno stile di vita. Ogni singola fase del processo, dall’approvvigionamento degli ingredienti alla produzione, si basa www.interprogettied.com

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sull’impegno a conseguire i massimi standard di qualità. Per questo motivo, vengono accuratamente selezionati solo i cereali migliori e non OGM provenienti da partner di fiducia, cosicché ogni prodotto esprima l’autentica bontà del cereale naturale. Rigorose misure di controllo della qualità e stabilimenti all’avanguardia garantiscono ai clienti solo i migliori ingredienti alimentari a base di cereali. Innovazione rivoluzionaria - Grazie allo slancio verso l’innovazione, Meurens Natural ha conquistato la sua posizione come leader europea del settore. L’azienda investe fortemente in ricerca e sviluppo, vagliando continuamente nuovi metodi per migliorare il profilo nutrizionale e la versatilità dei cereali, tra cui l’avena. Meurens Natural si conferma al timone delle innovazioni sui prodotti di origine vegetale, proponendo sciroppi di avena a basso contenuto di zuccheri (ad esempio la base OAT DE 17), che è possibile utilizzare per produrre bevande all’avena senza zucchero, e riutilizzando i sottoprodotti degli sciroppi all’avena per realizzare proteine di avena.

Pratiche sostenibili - La tutela dell’ambiente è il cuore pulsante della filosofia aziendale. Grazie agli investimenti nell’approvvigionamento responsabile, nell’efficienza energetica e nella riduzione dei rifiuti, così come alle iniziative per azzerare le emissioni di carbonio, è possibile rendere più sostenibili i propri prodotti scegliendo uno d e g l i i n g re d i e n t i d i M e u re n s Natural.

La sede centrale di Meurens Natural a Herve, in Belgio

Una filosofia orientata ai consumatori - Per Meurens Natural, i clienti sono sempre al centro. Ascoltando attivamente i loro riscontri e spunti, l’azienda riesce ad adeguare e ridefinire costantemente i propri prodotti, per soddisfare esigenze in continua evoluzione. Meurens Natural apprezza la trasparenza e promuove un forte senso di comunità, incentivando un dialogo aperto con i consumatori per consolidarne la fiducia.

(1) Rasane, P., Jha, A., Sabikhi, L., Kumar, A., & Unnikrishnan,V. (2013). Nutritional advantages of oats and opportunities for its processing as value added foods - a review. Journal of Food Science andTechnology, 52(2), 662–675. https://doi.org/10.1007/s13197-013-1072-1. (2) Alemayehu GF, Forsido SF, Tola YB, Amare E. Nutritional and Phytochemical Composition and Associated Health Benefits of Oat (Avena sativa) Grains and Oat-Based Fermented Food Products. ScientificWorldJournal. 2023 Jul 17;2023:2730175. doi: 10.1155/2023/2730175. PMID: 37492342; PMCID: PMC10365923. (3) Products, E. P. O. D. (2010). Scientific Opinion on the substantiation of a health claim related to oat beta glucan and lowering blood cholesterol and reduced risk of (coronary) heart disease pursuant to Article 14 of Regulation (EC) No 1924/2006. EFSA Journal, 8(12). https:// doi.org/10.2903/j.efsa.2010.1885. (4) : Wolever et al.: Bioactive oat b-glucan reduces LDL cholesterol in Caucasians and non-Caucasians. Nutrition Journal 201110:130.

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(5) Li, X., Cai, X., Ma, X., Jing, L., Gu, J., Bao, L., Li, J., Xu, M., Zhang, Z., & Li,Y. (2016). Short- and Long-Term Effects of Wholegrain oat intake on weight management and glucolipid metabolism in overweight type-2 diabetics: a randomized control trial. Nutrients, 8(9), 549. https://doi.org/10.3390/nu8090549 (6) Assessment of skin microbiome diversity and skin health in dry skin and dry, itchy skin: A bilateral, controlled clinical trial using oat-containing lotions and wash, Journal of the American Academy of Dermatology,Volume 81, Issue 4, Supplement 1, 2019, Page AB23, ISSN 0190-9622, https://doi.org/10.1016/j.jaad.2019.06.121. (7) Haase, H., & Rink, L. (2013). Zinc signals and immune function. BIOFACTORS, 40(1), 27–40. https://doi.org/10.1002/biof.1114. (8) Noah, L., Dye, L., De Fer, B. B., Mazur, A., Pickering, G., & Pouteau, E. (2021). Effect of magnesium and vitamin B6 supplementation on mental health and quality of life in stressed healthy adults: Post-hoc analysis of a randomised controlled trial. Stress and Health, 37(5), 1000–1009. https://doi.org/10.1002/smi.3051.

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Bibliografia

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ingredienti

LIEVITI CON PROPRIETÀ IMMUNITARIE E ANTIOSSIDANTI Proteine ad alta digeribilità, fibre e vitamine: sono tutti gli elementi indispensabili per il nostro benessere, contenuti in natura e in ottime quantità nei lieviti. Partner consolidato di Faravelli Nutra Division, Lallemand BIO Ingredients è un riferimento internazionale nella produzione di lieviti e propone diverse specialità. Lalmin® Selenium è una fonte naturalmente fermentata di selenio, elemento molto apprezzato grazie ai benefici per la salute umana (antiossidante, potenziamento della fertilità, ottimizzazione della risposta immunitaria, protezione dalle malattie virali). In Lalmin Selenium il lievito trasforma il selenio inorganico aggiunto in selenometionina e selenocisteina, le forme organiche più biodisponibili. Lalmin B complex contiene tutte le vitamine del gruppo B, con diverse referenze più o meno concentrate, che forniscono con 200 mg o 500 mg il 100% dei VNR di tutte le vitamine. Il processo di lavorazione è estremamente delicato per preservare tutti i nutrienti benefici naturali del lievito, come minerali, ß-glucani, peptidi, nucleotidi, ecc, Lalmin Immune è un ingrediente unico nel suo genere, formulato per proteggere l’organismo grazie alle proprie-

tà immunitarie e antiossidanti complementari dei suoi componenti. È una miscela pronta all’uso contenente β-glucani, vitamina D e Selenio. 350 mg di Lalmin Immune forniscono 60 µg di Selenio, 400 UI vitamina D2 e circa 80 mg di β-1,3/1,6 glucani. I betaglucani da lievito M-Gard – Glucans 30 sono utili per supportare il sistema immunitario. Sono prodotti sicuri ed equilibrati, senza effetti negativi, non modificati chimicamente e caratterizzati da elevata purezza. Per ottenere benefici ottimali i betaglucani da lievito dovrebbero essere consumati ogni giorno sotto forma di capsule o compresse o miscelato negli alimenti. Tutti i prodotti Lallemand BIO Ingredients sono distribuiti in Italia da Faravelli Nutra Division.

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CSM INGREDIENTS FESTEGGIA I 100 ANNI AVVIANDO UN NUOVO IMPIANTO

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Si è tenuto lo scorso 9 settembre nello stabilimento di Crema di CSM Ingredients, player globale nella ricerca, innovazione e produzione di ingredienti alimentari, l’evento di celebrazione dei cento anni della fabbrica, sede operativa del gruppo in Italia e sito all’avanguardia nella produzione di margarina, panne vegetali e prodotti da forno surgelati. “Festeggiare oggi i cento anni di una delle fabbriche più importanti a livello europeo del nostro gruppo è un’enorme soddisfazione“, ha spiegato

Aldo Uva, CEO di CSM Ingredients. “Crediamo che ogni traguardo raggiunto rappresenti un punto di partenza per fare ancora di più e ancora meglio. Proprio per questo abbiamo scelto di inaugurare nel giorno del centenario la nuova linea di produzione della margarina, un ingrediente chiave particolarmente apprezzato dall’industria alimentare sia per le sue prestazioni che per la maggiore sostenibilità rispetto alle alternative di origine animale. La nostra volontà, infatti, è quella di investire in tecnologie e prodotti per continuare ad avere ricadute economiche e sociali importanti nei territori dove operiamo e, soprattutto, per tracciare un percorso sempre più sostenibile e positivo per il futuro di tutto il comparto alimentare”. Fondato nel 1923 come margarinificio ed oleificio, lo stabilimento di Crema si sviluppa oggi su una superficie complessiva di 32.600 m² ed è organizzato in tre reparti produttivi, i cui prodotti

sono indirizzati sia al canale artigiani, soprattutto panettieri e pasticceri, dove CSM Ingredients si attesta come leader grazie ai suoi marchi storici e riconoscibili, sia al canale industriale. Il reparto NDC (Non Dairy Creams) produce fino a 16.000 tonnellate annue di panne con 27 ricette differenti (dolci e non dolci, da montare e non), destinate alle varie esigenze del mercato e distribuite in più formati. La divisione Grassi e Oli, fulcro delle attività della fabbrica, è dedicata invece alla produzione di margarine e mélange ottenute grazie a numerose ricette e diverse combinazioni adatte alle necessità del singolo cliente e altamente personalizzabili. Lo stoccaggio delle materie prime del reparto è garantito da 29 tank mantenuti in atmosfera controllata, che consentono di gestire 40 tipi di oli, con una capacità fino a 1.300 tonnellate. Il terzo reparto produttivo è destinato a prodotti da forno frozen a base di pasta sfoglia, come croissant, salatini e pizzette. www.interprogettied.com

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ambiente

CAVIRO RIUTILIZZA IL 40% DELLE ACQUE DI PROCESSO “Dare evidenza alle nostre azioni di sostenibilità non è solo un dovere nei confronti dei soci e dei consumatori. Crediamo che il nostro approccio possa essere un esempio diffuso per adottare comportamenti il più possibile virtuosi nei confronti delle generazioni future e del Pianeta. I recenti fenomeni che hanno colpito l’Emilia-Romagna ne sono una testimonianza e la responsabilità ad affrontarli deve essere di tutti”. Con queste parole il presidente

Carlo Dalmonte ha introdotto la presentazione della quarta edizione del Bilancio di Sostenibilità del Gruppo Caviro. Copertina del Bilancio relativo all’anno 2022 è il nuovo Manifesto del Gruppo “Il cerchio della vite”, che sintetizza il modello di totale circolarità della cooperativa, in cui l’uva che nasce in vigna viene trasformata in vino, con un processo in cui gli scarti di lavorazione anziché esser gettati ritrovano valore, e tornano alla vigna, come fertilizzante. Il Gruppo processa ogni anno 624.000 tonnellate di scarti: oltre il 99% di questi trova nuova vita e solo lo 0,1% va a smaltimento. Caviro – che rappresenta la più grande cantina vitivinicola d’Italia, con 11.650 soci, 27 cantine in 7 regioni d’Italia, 37.300 ettari vitati, 600 mila tonnellate di uva prodotta (l’8,5% dell’uva italiana) – ha avviato un percorso di pianificazione e progettazione di iniziative in am-

bito ESG, incluse nel nuovo Piano Industriale, in linea con gli obiettivi di lungo periodo previsti dall’Agenda 2030 dell’ONU per lo sviluppo sostenibile. “Esercitiamo un’azione concreta e tangibile su ben 9 dei SDGs (Sustainable Development Goals), attraverso iniziative e progetti di ampio respiro”, comunica il Gruppo. “Siamo particolarmente orgogliosi dell’impegno sull’obiettivo numero 6 (Acqua pulita e servizi igienico-sanitari), a cui rispondiamo con il riutilizzo del 40% delle acque di processo (con 470 milioni di litri di acqua recuperata), e sul numero 15 (Vita sulla Terra) grazie ai molteplici progetti di ricerca e sviluppo, alcuni dei quali messi in atto in collaborazione con l’Università di Bologna”. La quarta edizione del Bilancio di Sostenibilità è certificato da un ente esterno ed è redatto secondo i criteri ambientali (Environmental), sociali (Social) ed economici (Governance).

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EVIOSYS RIDUCE ULTERIORMENTE LE EMISSIONI Eviosys, gigante nel settore degli imballaggi sostenibili a livello globale, ha battuto i propri record e superato gli obiettivi annuali in termini di emissioni di CO2 e di composti organici volatili (COV), come dettagliato nel rapporto ESG recentemente pubblicato. Nel 2022 l’azienda ha ottenuto la certificazione EcoVadis Gold per le sue credenziali di sostenibilità. Questo riconoscimento permette ad Eviosys di rientrare nel primo 2% su oltre 100.000 fornitori valutati da EcoVadis. Eviosys, nuova firmataria dell’UN Global Compact, intende adesso occuparsi delle emissioni scope 3 introducendo un nuovo codice di condotta per i fornitori che, per la prima volta, richiede ai suoi partner di rispettare i principi di sostenibilità del programma e allinearsi agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development

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Goals) (OSS-SDG) dell’UN Global Compact. Essendo riuscita a ridurre le emissioni di gas a effetto serra (Green House Gas - GHG) scope 1 e 2 di oltre il 10% nel 2022, Eviosys ha ampiamente superato il proprio obiettivo di riduzione annuale del 3,1% per produzione di milioni di lattine normalizzate. Con una riduzione cumulativa del 15% dal 2020, l’azienda è già in anticipo rispetto al piano di riduzione del 20% entro il 2027. Tale progresso, conseguito nel 2022, rappresenta quasi il doppio della riduzione delle emissioni già ottenuta e descritta nel rapporto 2021 e mette Eviosys sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo Net Zero (Zero Emissioni) entro il 2050, come stabilito nell’Accordo di Parigi. Eviosys ha registrato una riduzione delle emissioni di COV del 10% in un solo anno, grazie all’implementazione di inceneritori

intelligenti, un’attività e un monitoraggio meglio controllati per risparmiare risorse nelle attività, e la realizzazione di prodotti a base d’acqua. Gli investimenti dell’azienda includono nuove attrezzature come ossidanti intelligenti ad alta economia per ridurre le emissioni di CO2 e nuovi pannelli solari, arrivando a un risparmio energetico del 19% in impianti specifici. L’installazione di pannelli solari nello stabilimento di Eviosys di Murcia, in Spagna, sarà una delle più grandi del suo genere in Europa con 8.411 moduli solari. Inoltre, l’azienda continua ad aprire nuove strutture posizionate vicino ai clienti, come ad esempio in Thailandia con una nuova fabbrica complessiva, riducendo le emissioni di carbonio legate al trasporto ed eliminando la necessità di imballaggi secondari. www.interprogettied.com

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ambiente

GLI OMEGA 3 CHE RISPETTANO L’OCEANO Rendere accessibili a tutti gli integratori a base di Omega-3 di elevata purezza. Dopo aver raggiunto questo obiettivo, U.G.A Nutraceuticals, azienda italiana leader nella formulazione e vendita di integratori a base di Omega-3, si è impegnata in un’altra sfida: fornire prodotti non solo di qualità ed eccellenza, ma che soddisfino elevati criteri etici e di sostenibilità. E per Friend of the Sea®, U.G.A Nutraceuticals è risultata vincente anche in questa sfida. Fondato nel 2008 da Paolo Bray, Friend of the Sea è tra i principali standard di certificazione per prodotti e servizi che rispettano l’ambiente marino. Recetemente, ha rinnovato la certificazione per i prodotti nutraceutici di U.G.A

Nutraceuticals. Attribuendo il proprio logo, Friend of the Sea premia le pratiche sostenibili nei settori della pesca e dell’acquacoltura. In questo modo i consumatori possono riconoscere i prodotti Friend of the Sea e compiere scelte alimentari consapevoli. E per i prodotti nutraceutici è stata pensata una certificazione specifica: tra i criteri che un integratore di Omega 3 deve rispettare per esibire il logo di Friend of the Sea ci sono ad esempio la gestione controllata e sicura delle fonti di olio di pesce e degli ingredienti della farina di pesce, tracciabilità e responsabilità sociale. Quanto agli Omega 3, questi integratori sono noti per i loro benefici sulla salute, in partico-

lare sul sistema cardiovascolare, lo sviluppo cognitivo, la vista e i processi antinfiammatori. Fondata nel 2005, U.G.A. Nutraceuticals offre diverse linee di prodotto per rispondere alle esigenze specifiche dei consumatori. Queste includono, ad esempio, integratori per bambini (Omegor Kids), per contrastare lo stress e la stanchezza mentale (Omegor Krill), per supportare una dieta vegana carente di Omega-3 (Omegor Veg). Operativa principalmente sul mercato italiano, U.G.A. Nutraceuticals commercia anche con Paesi europei, Asia, Medio Oriente, alcune regioni dell’Africa e Stati Uniti.

“U.G.A. Nutraceuticals è entusiasta della collaborazione con Friend of the Sea e si impegna a lavorare insieme per promuovere la conservazione marina, fornendo ai consumatori una scelta responsabile per la loro salute e il pianeta. Continueremo ad investire nella ricerca e sviluppo di prodotti basati su materie prime sostenibili e processi produttivi che rispettano l’oceano”, ha dichiarato Giovanni Zenoni, coCEO di U.G.A. Nutraceuticals.

Nella sede di Barberino Tavarnelle (FI), Carapelli Firenze Spa ha ricevuto la certificazione “Rifiuti Zero” di Aenor. Si tratta della prima assegnazione italiana in questa categoria, motivo pertanto di grande soddisfazione per l’azienda olearia toscana. Il tema al centro del riconoscimento è tra i più dibattuti, ovvero l’enorme creazione di rifiuti. A livello globale, la produzione di scarti sta crescendo costantemente a causa della crescita demografica. Lo smaltimento improprio o l’abbandono dei residui ha un impatto notevole su ambiente, acqua, suolo e aria poiché può causare contaminazione, contribuendo al cambiamento climatico e danneggiando gli ecosistemi e la salute umana. Aenor ha istituito così la certificazione “Rifiuti Zero” per riconoscere le organizzazioni che dispongono di un sistema di tracciabilità della gestione www.interprogettied.com

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dei rifiuti, finalizzato al recupero del 90%-100%. L’analisi effettuata su Carapelli da agosto 2022 a gennaio 2023 ha riguardato tutto lo stabilimento, di conseguenza sono stati presi in considerazione i rifiuti derivanti dal confezionamento, magazzini, taglio oli, uffici e dalle attività di facility (manutenzione, pulizie, revamping ecc.). È stata fatta una analisi preliminare divisa per semestri distinti. Secondo tale calcolo, l’azienda è passata dal 31,36% di rifiuti valorizzabili per il primo semestre del 2021 al 91,4% per il semestre di riferimento per la certificazione. Il 91,4% corrisponde a 244,89 tonnellate di rifiuti valorizzati che vengono recuperati. Al fine di migliorare il risultato ottenuto, il calcolo della percentuale di rifiuti valorizzabili è stato analizzato mensilmente e presentato in fase di discussione dei KPI. Ad esempio, nel

mese di aprile 2023 è stata raggiunta una percentuale del 94.22%. “Il prestigioso riconoscimento di Aenor è strettamente legato all’obiettivo del Gruppo Deoleo, di cui facciamo parte, di azzerare i rifiuti in tutti i suoi stabilimenti entro il 2030 e di ridurre pertanto la propria impronta di carbonio”, commenta Bruno Seabra, direttore generale di Carapelli Firenze.

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CERTIFICAZIONE “RIFIUTI ZERO” PER CARAPELLI FIRENZE

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scienza e tecnologia

SENSORI HI-TECH PER MONITORARE PIANTE E FRUTTI Università Campus Bio-Medico di Roma (UCBM) ed Enea, in collaborazione con Università di Napoli Federico II, hanno sviluppato e testato sensori in fibra ottica su misura da applicare direttamente su piante e frutti per monitorarne in modo non invasivo crescita e stato di salute. Dai risultati, pubblicati su diverse riviste scientifiche, emergono soluzioni per un’agricoltura sostenibile e smart che utilizza la tecnologia per incrementare qualità e quantità dei raccolti, in uno scenario globale sempre più caratterizzato da cambiamenti climatici e crescita demografica. “Questo progetto di ricerca nasce da una collaborazione tra tre unità di ricerca dell’Università Campus Bio-Medico di Roma – ‘Misure e strumentazione biomedica’, ‘Scienze degli alimenti e nutrizione’ e ‘Fisica non lineare e modelli matematici’ – e il Centro Ricerche Enea di Frascati”, sottolinea Emiliano Schena, professore ordinario di Misure meccaniche e termiche di UBCM. “L’obiettivo – aggiunge – è quello di sviluppare tecnologie ‘indossabili’ finalizzate al monitoraggio di parametri microambientali e fisiologici della pianta che trovano applicazione nell’ambito dell’agricoltura di precisione. Attraverso queste tecnologie vogliamo estrarre informazioni che consentano di migliorare la gestione della pianta, dall’ottimizzazione della produzione agricola fino al monitoraggio di piante, anche ornamentali”. I sensori realizzati dal gruppo di ricerca hanno caratteristiche

diverse in base alle parti delle piante dove raccogliere dati (stelo, foglie o frutti). Gli scienziati hanno lavorato su colture molto diffuse, quali il pomodoro, il melone e la zucchina e altre piante particolarmente utilizzate dall’industria, ad esempio il tabacco. “Per questo studio abbiamo realizzato due diversi sensori in fibra ottica: il primo dalla forma allungata è stato posizionato sugli steli di una pianta di tabacco e di una di pomodoro coltivate in laboratorio, mentre il secondo dispositivo a forma di anello è stato applicato intorno a un melone e a una zucchina cresciute all’aperto”, spiega Michele Caponero, ricercatore del Laboratorio ENEA di Micro e nanostrutture per la fotonica e coautore dello studio.

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PURINA SUPPORTA LA RICERCA PER L’IMPIEGO DI ALGHE IN AGRICOLTURA

Purina, azienda di Nestlé e leader in Europa nella cura dei pet, supporta uno studio accademico condotto da un comitato di esperti della durata di tre anni sul possibile ruolo dei biostimolanti a base di alghe nell’agricoltura rigenerativa. La ricerca avrà lo scopo di valutare il potenziale impatto dei biostimolanti a base di alghe marine sulle prestazioni e sul nutrimento

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delle piante, nonché sulla sicurezza e sulla qualità del raccolto. L’analisi sarà supportata da prove in campo volte ad analizzare come, se applicati alle colture, gli estratti di alga possano migliorare la salute del suolo e mitigare gli effetti degli stress abiotici sulle coltivazioni, come siccità oppure gelo e caldo eccessivo. Inoltre, permetteranno di valutare quanto è possibile diminuire l’uso di fertilizzanti sintetici mantenendo invariata la produttività. Sostenuto da Purina, lo studio riunisce un consorzio di esperti guidato da Fera Science Ltd. Wageningen University & Research (WUR), il Gruppo Plant Science e la Fondazione Kelp Forest condurranno la parte di ricerca, mentre Agricarbon UK e NatureMetrics sosterranno le prove in campo con l’analisi del carbonio nel suolo e il test della biodiversità del suolo. Due

aziende produttrici di alghe, infine, forniranno questi specifici biostimolanti. Nell’ambito dell’impegno di Nestlé a reperire il 50% dei suoi ingredienti chiave da agricoltura rigenerativa entro il 2030, Purina sta esplorando approcci innovativi all’agricoltura. In molte regioni del mondo, infatti, la produzione alimentare si basa su fertilizzanti sintetici, il cui uso eccessivo può avere un impatto negativo sulla salute del suolo, sulla biodiversità, sull’acqua e sull’aria, oltre che sul clima. “Il forte impegno di Purina in materia di sostenibilità comprende la transizione verso pratiche agricole rigenerative per l’approvvigionamento dei nostri ingredienti”, dichiara Juli Plassmeyer, vicepresidente Global Marketing and Sustainability di Nestlé Purina Petcare. “Dobbiamo esplorare soluzioni innovative come queste per contribuire ad accelerare la transizione”.

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macchine

SELEZIONATRICE PONDERALE CON RILEVATORE DI METALLI

La forte domanda di mercato richiede una soluzione adeguata: Minebea Intec, importante produttore di tecnologie industriali di pesatura e ispezione, amplia il suo assortimento di selezionatrici ponderali con la Essentus® Performance L Combi. Il sistema combina la selezionatrice ponderale Essentus Performance L con il rilevatore di metalli Vistus® in un’unica soluzione. Due terminali operatore (HMI), uno per la pesatura e l’altro per il rilevamento metalli, consentono ai clienti di verificare il peso dei propri prodotti, eseguire controlli d’integrità, monitorare i sistemi di riempimento a monte e verificare la presenza di corpi estranei. Con questo nuovo prodotto, Minebea Intec accoglie in modo mirato le richieste della sua clientela. La selezionatrice ponderale Essentus Performance L Combi è una soluzione altamente compatta e omologabile, dotata anche di trasportatori in acciaio inox in opzione per soddisfare i requisiti igienici più rigorosi. La selezionatrice ponderale garantisce un controllo preciso del peso e dell’integrità grazie alla tecnologia a ponte estensimetrico di ultima generazione. Rientrano tra le sue funzioni più smart il controllo degli impianti di riempimento, nonché svariate statistiche che soddisfano i requisiti di monitoraggio della produzione e le analisi dei dati ai sensi del controllo dei prodotti preconfezionati. Le analisi dettagliate sono consultabili direttamente dal terminale operatore con un solo sguardo. La bilancia può essere facilmente inserita nelle linee di produzione esistenti grazie alla regolazione automatica della velocità. Anche l’utilizzo è semplice: con la modalità di apprendimento, anche il personale non qualifi-cato www.interprogettied.com

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potrà accedervi facilmente ed essere guidato, passo dopo passo, durante tutto il processo. La clientela di Minebea Intec può scegliere tra diverse lunghezze di nastri trasportatori, per questo la selezionatrice ponderale Essentus Performance L Combi si può utilizzare per svariate applicazioni. Con la versione L i prodotti fino a 6 kg si possono pesare in modo ottimale. Inoltre l’Essentus è disponibile nella versione H per i prodotti più pesanti fino a 60 kg. Con la selezionatrice ponderale Essentus Efficiency, Minebea Intec offre anche una variante entry-level con funzioni di base per la pesatura. Soluzione compatta ed efficiente Combinando la selezionatrice ponderale Essentus con il rilevatore di metalli Vistus i clienti di Minebea Intec disporranno di una soluzione compatta ed efficiente per la propria linea di produzione. Il metal detector Vistus raggiunge una sensibilità di rilevazione ottimale in tutte le condizioni operative. In questo modo è possibile individuare persino le più piccole particelle di metallo, come acciaio inox e metalli non ferrosi (rame, ottone, alluminio, piom-bo ecc.). Il Vistus si basa su componenti di alta qualità e su un ampio spettro di frequenze per prestazioni di rilevamento e affidabilità massime. Terminali operatori progettati ad hoc per gruppi di utenti diversi garantiscono la facilità d’uso. Anche la serie di prodotti Vistus mette a disposizione numerose varianti e dimensioni per le singole esigenze e applicazioni. Ad esempio, la tecnologia di Vistus di Minebea Intec ottiene risultati di controllo eccezionali anche nei prodotti Vistus Pipeline, Vistus RS e Vistus Free-fall.

Facilmente integrabile in produzione Essentus Performance L Combi unisce i vantaggi della tecnologia della selezionatrice ponderale e di rilevazione dei metalli in un unico sistema. In questo modo il sistema può essere facilmente integrato negli ambienti di produzione già esistenti. Modifiche alle configurazioni delle linee e veloci cambi prodotti possono essere gestiti con grande facilità. L’impianto combinato vanta un grado di protezione IP54, o in opzione IP65, che soddisfa in modo ottimale i requisiti igienici soprattutto per le applicazioni in ambianti umidi o per i prodotti non confezionati. Con la soluzione combinata i clienti risparmiano non solo in termini di spazio, ma anche di costi. Ecco perché la selezionatrice ponderale Essentus Performance L Combi è un punto di forza negli impianti di produzione. Costituisce infatti la soluzione ideale per i clienti che puntano sul rilevamento metalli e la pesatura combinate in un’unica soluzione.

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Nel sistema di Minebea Intec, i due terminali operatore consentono di verificare il peso dei prodotti, eseguire controlli d’integrità, monitorare i sistemi di riempimento a monte e verificare la presenza di corpi estranei.

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macchine Gabriele Gherri, Amministratore unico della Gherri Meat Technology, spiega come le tecnologie dell’azienda aiutino a potenziare l’efficienza e la sicurezza dei processi alimentari.

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 2023

CONTRIBUIRE ALL’ECCELLENZA DELL’ALIMENTARE MADE IN ITALY

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Dagli albori, quasi cent’anni fa, Gherri Meat Technology si è trasformata in una realtà con 23 dipendenti e 8 milioni di euro di fatturato, certificata UNI EN ISO 9001:2015 e riconosciuta per la qualità delle sue tecnologie e per il servizio tecnico. Le soluzioni Gherri Meat Technology hanno contribuito a portare al successo molte importanti aziende alimentari: l’impegno nella ricerca ha permesso a questa realtà di fornire risposte puntuali e concrete ai produttori, riuscendo nel difficile compito di portare aziende già evolute ad un livello ancora superiore. Ne abbiamo parlato con Gabriele Gherri, Amministratore unico dell’azienda. Gabriele Gherri, ci descrive in breve l’azienda? Gherri Meat Technology ha una storia di quasi un secolo nel settore delle tecnologie per l’industria alimentare italiana. Siamo oggi riconosciuti come uno dei principali

referenti nella proposta di soluzioni innovative per migliorare la performance delle aziende alimentari italiane. La nostra missione è garantire l’eccellenza di processo, offrendo una vasta gamma di macchinari e tecnologie di altissima qualità, ma anche un servizio pre e post vendita dedicato al cliente grazie al nostro Ufficio Tecnico specializzato e la competenza del nostro team di lavoro. Riuscite a seguire i vostri clienti in ogni fase del processo, dalla progettazione alla piena operatività? Assolutamente sì. Per chi ci sceglie siamo un interlocutore unico e completo. Collaboriamo con grandi produttori italiani e mondiali nel settore alimentare, fornendo loro il giusto servizio in ogni fase del processo: dalla consulenza pre-vendita, dove comprendiamo le esigenze specifiche del cliente e offriamo soluzioni su misura, alla proposta della macchina o linea produttiva, fino all’assistenza www.interprogettied.com

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macchine

Qualche dettaglio in merito? Durante la fase di consulenza prevendita, il nostro team di esperti collabora strettamente con i clienti per comprendere le loro esigenze specifiche e consigliare le soluzioni più adatte. La progettazione è realizzata tenendo conto di fattori quali spazio, flusso di produzione, e requisiti tecnici e di prodotto. Presso il nostro laboratorio-showroom completamente attrezzato, i clienti hanno l’opportunità di testare e mettere a punto il processo utilizzando le nostre tecnologie. Ciò consente loro di valutare le performance delle macchine e assicurarsi che siano in linea con le loro aspettative. Dopo l’acquisto, offriamo un’assistenza post-vendita completa che

include l’installazione delle macchine, la formazione del personale sull’utilizzo corretto e la manutenzione preventiva per garantire il corretto funzionamento delle attrezzature nel lungo termine. Cosa differenzia l’offerta Gherri rispetto alle soluzioni proposte dalla concorrenza? Diversi fattori chiave rendono unica la nostra offerta. In primo luogo, la lunga esperienza nel settore ci ha permesso di sviluppare una profonda conoscenza delle esigenze specifiche dell’industria alimentare italiana. Per di più, la nostra vicinanza territoriale al cliente ci rende più tempestivi e presenti rispetto alle grandi multinazionali che non hanno sede in Italia. In secondo luogo, la qualità delle nostre tecnologie è un elemento distintivo. Selezioniamo solo macchinari di alta qualità e proponiamo

L’Amministratore unico Gabriele Gherri (a sinistra) con il fratello Guido Gherri, direttore commerciale

Sala prove presso lo stabilimento di Gherri Meat Technology a Parma

linee complete per i principali processi produttivi e settori alimentari. Non è un caso se ci hanno scelto aziende multinazionali leader di settore per essere da noi rappresentate nel mercato italiano. Infine, ma non meno importante, il nostro impegno per un servizio tecnico specializzato e la relazione di lungo termine con i clienti ci rendono un partner affidabile. Seguiamo i nostri clienti in ogni fase, offrendo un supporto completo e un’attenzione personalizzata per garantire il successo delle loro operazioni. In quali segmenti operate principalmente e quali caratteristiche della vostra offerta sono più apprezzate in ciascuno di essi? Il nostro core business, come si evince dal nostro nome, è storicamente legato al settore della carne e dei salumi. Da ormai tanti anni siamo però in prima linea nel settore dei piatti pronti e più recentemente anche nei segmenti di prodotti alterna-

“La nostra missione è garantire l’eccellenza di processo, offrendo una vasta gamma di macchinari e tecnologie di altissima qualità, ma anche un servizio pre e post vendita” www.interprogettied.com

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TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 2023

post-vendita che comprende installazione, formazione, manutenzione e supporto continuativo.

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macchine

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“Presso il nostro laboratorioshowroom completamente attrezzato, i clienti hanno l’opportunità di testare e mettere a punto il processo utilizzando le nostre tecnologie”

tivi alla carne come i prodotti a base di proteine vegetali. La nostra proposta è comunque molto trasversale e si rivolge anche ai produttori di pesce e formaggi; più recentemente, stiamo ricevendo un ottimo riscontro circa una tecnologia innovativa rivolta al settore dolciario per le creme dolci spalmabili. La nostra offerta si caratterizza per essere completa da un punto di vista dei principali processi industriali (scongelare, tagliare, miscelare, formare, panare, cuocere, confezionare…) e del controllo qualità alimentare (rilevamento di contaminanti, controllo peso…), oltre che per l’innovazione continua, la qualità delle tecnologie proposte, e il supporto costante che forniamo ai clienti lungo tutto il processo. Quali vantaggi hanno i produttori che si rivolgono a Gherri? Trovano anzitutto un interlocutore completo e competente in grado di

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ascoltare le loro esigenze specifiche, aiutandoli a migliorare l’efficienza produttiva, la qualità dei prodotti e la competitività nel mercato. In secondo luogo, garantiamo una qualità comprovata delle nostre tecnologie alimentari, che si traduce in una maggiore affidabilità, sicurezza alimentare e conformità alle normative. Infine, il nostro servizio di assistenza completo in ogni fase, dall’installazione all’assistenza post-vendita, assicura che i nostri clienti siano supportati in modo continuativo, permettendo loro di concentrarsi sul successo del loro business. Come contribuiscono le scelte da voi suggerite per garantire la sicurezza alimentare? La sicurezza alimentare è una priorità fondamentale per noi e per i nostri clienti. Ci impegniamo a garantire che le attrezzature e le tecnologie fornite rispettino gli standard più elevati di igiene e sicurezza. Per di più proponiamo tecnologie di controllo qualità (sistemi di ispezione a raggi-x, metal detector, selezionatrici ponderali…) affinché il cliente possa miglio-

rare la sicurezza alimentare, sia per quanto riguarda le materie prime in fase di accettazione sia il prodotto finito da mandare sul mercato, oltre che ridurre i rischi e rimanere conforme alle normative. Quali obiettivi vi ponete per il prossimo futuro e come intendete perseguirli? I nostri obiettivi per il prossimo futuro sono molteplici. Vogliamo continuare a consolidare la nostra posizione di riferimento nel settore, fornendo soluzioni all’avanguardia e un servizio sempre più completo e preciso ai nostri clienti. Inoltre, ci concentriamo sull’innovazione continua, investendo nello studio di nuove tecnologie e soluzioni. Per perseguire questi obiettivi, continueremo a migliorare le risorse e competenze interne, a rafforzare la nostra rete di partnership e ad essere all’avanguardia. Quali occasioni di incontro con i clienti sono previste nei prossimi mesi? Sicuramente il prossimo grande evento sarà Cibus Tec che si svolgerà ad ottobre 2023 nella nostra città, Parma. Sarà l’occasione per mostrare numerose tecnologie alimentari trasversali ai principali settori alimentari e presentarle a clienti attuali e potenziali. Nel 2024 parteciperemo ad importanti fiere di settore anche a livello internazionale, come Anuga FoodTec e SeaFood, dove avremo l’opportunità di supportare i nostri partner nei loro stand ed incontrare i clienti italiani all’estero. Inoltre, molto probabilmente organizzeremo per la seconda metà del prossimo anno la nostra ormai consueta Open House, portando nel nostro Showroom il top delle tecnologie dei nostri partner ed organizzando degli incontri di qualità one-to-one con i clienti. Ad ogni modo la nostra sede è sempre aperta, il nostro showroom è ricco di tecnologie e la Sala Prove è sempre a disposizione dei produttori alimentari italiani. www.interprogettied.com

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Verona si conferma l’evento verticale di riferimento In concomitanza con

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LA TERZA DIMENSIONE DELLA TECNOLOGIA DI SICUREZZA Con la safeVisionary2, SICK presenta la prima camera con Tempo di volo (ToF) 3D a livello internazionale con certificazione di sicurezza Performance Level c in conformità con EN13849. SICK definisce così un nuovo standard nella tecnologia di sicurezza e apre la strada a processi di produzione e logistica. La camera di visione 3D consente un rilevamento ambiente tridimensionale sicuro e, quindi, un approccio alla sicurezza che aumenta la produttività, ad esempio per l’automazione di robot mobili e nell’ambito della collaborazione uomo-robot. Finora i sensori Lidar 2D sono stati utilizzati per la protezione di zone pericolose bidimensionali. La tecnologia 3D-ToF di safeVisonary2 monitora invece uno spazio tridimensionale. In questo modo i robot mobili aumentano la loro disponibilità, perché la scansione in tre dimensioni riduce i

pericoli di collisione anche al di sopra del piano di scansione di un laser scanner di sicurezza e, in molti casi, consente un riavvio automatico. Inoltre, durante le manovre di rotazione e di svolta del veicolo, la protezione laterale assicura una maggiore protezione personale, per esempio dopo le procedure di carico e scarico. Nel caso di applicazioni di robot collaborativi, il rilevamento ambiente 3D può ridurre le distanze di sicurezza necessarie, in quanto è in grado di rilevare in modo affidabile il busto di persone e quindi i rischi derivanti dal passare sopra o sotto alle zone di pericolo. Inoltre, safeVisionary2 consente ora una protezione ampliata dell’intervallo operativo dei robot ad altezza testa dell’uomo. Finora, di norma, un arresto del robot si è sempre reso necessario in prossimità delle persone. La protezione supplementare, in particolare della testa,

permette, invece, in molti casi una vera e propria collaborazione tra uomini e robot, in quanto consente di continuare a lavorare a forza e velocità ridotta. Anche utilizzando i robot mobili, safeVisionary2 assicura maggiore sicurezza. Oltre a campi di protezione e di allarme per la protezione dei percorsi, la telecamera offre un campo di rilevamento del profilo, che rileva in sicurezza pericoli di caduta, per esempio mediante scale o rampe.

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 2023

SMART CAMERA PER ELABORARE IMMAGINI COMPLESSE Prestazioni “best-in-class” per l’innovativa serie di Smart Camera B60 lanciata recentemente sul mercato da wenglor sensoric group, azienda tedesca che sviluppa, produce e fornisce sensori intelligenti, dispositivi di sicurezza e sistemi avanzati di elaborazione di immagini. Le Smart Camera B60 portano la machine vision ad un altro livello. Grazie a un’efficace integrazione tra un hardware rinnovato e un software altamente performante è possibile realizzare soluzioni complete e scalabili per applicazioni di elaborazione immagini di qualsiasi genere, anche le più complesse. Un’ulteriore novità è rappresentata dalla possibilità di integrare all’interno del potente software uniVision 3 le librerie Halcon, al fine di favorire una parametrizzazione intuitiva e un settaggio semplice. “Questo innovativo prodotto per la visione artificiale permette di risolvere molti dei problemi che possono insorgere nell’elaborazione delle immagini”, commenta Elio Bolsi, general manager di wenglor sensoric italiana. “Grazie alle loro caratteristiche le nuove Smart Camera B60 permettono, senza compromettere flessibilità e prestazioni, di superare tutte le limitazioni che, in generale, accompagnano i sistemi di visione costosi

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e software complessi”. Basate su un hardware ad alte prestazioni e combinate a una struttura modulare, le Smart Camera B60 permettono di realizzare ciò che finora era fattibile solo con sistemi di visione basati su PC, grazie alle nuove potenti prestazioni di calcolo. Che si tratti di applicazioni di rilevamento della posizione, di pattern matching, di rilevamento dell’oggetto, di misurazione o di lettura di codici, questi nuovi dispositivi, insieme al software universale di wenglor, uniVision 3, sono in grado di svolgere compiti di elaborazione di immagine complessi, in modo preciso e affidabile. Il montaggio rapido e senza attrezzi di moduli di illuminazione, filtri, obiettivi e altri componenti complementari consente di configurare le Smart Camera in modo semplice, permettendo così di ottimizzare di volta in volta l’acquisizione delle immagini. www.interprogettied.com

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Torna a Verona l’evento verticale di riferimento

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sicurezza

La soluzione intelligente di SATO contribuisce ad automatizzare le operazioni di preparazione, confezionamento e tracciamento dei cibi secondo i protocolli HACCP, stampando automaticamente etichette personalizzate.

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TRACCIABILITÀ: UNA QUESTIONE DI ETICHETTA

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Gli operatori del settore alimentare – inclusi quelli che si occupano di produzione, del packaging dei prodotti e della ristorazione – sono responsabili della sicurezza degli alimenti nei confronti del consumatore. Pertanto, sono chiamati a adottare tecnologie in grado di tracciare il processo di produzione alimentare su tutta la filiera, dall’origine fino al momento del consumo. In pratica, si tratta di adottare le procedure previste dalle normative HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Point) e automatizzare le operazioni di preparazione e confezionamento dei cibi per garantire, ad esempio, che un dolce non sia preparato con latte scaduto, che la carne sia mantenuta alla corretta temperatura di conservazione, che la presenza di eventuali allergeni sia correttamente registrata e stampata sulle etichette. La stampante intelligente SATO ha tutte le caratteristiche per poterlo fare autonomamente, può essere infatti programmata in

base alle esigenze di tracciamento e stampare automaticamente etichette personalizzate.

L’ETICHETTA È IL PUNTO FOCALE DEL TRACCIAMENTO Punto focale del processo di tracciamento è l’etichetta, che deve riportare le informazioni essenziali per testimoniare la qualità dei prodotti destinati alle nostre tavole. Dall’etichetta, infatti, si deve potere risalire a tutta la filiera, ad esempio, al luogo di provenienza dei prodotti, al metodo di conservazione e agli ingredienti delle pietanze che finiscono sulle nostre tavole. La piattaforma software AEP (Application Enabled Printing), proprietaria SATO e integrata nelle sue stampanti intelligenti, permette di semplificare le operazioni di impostazione e di preparazione delle etichette evitando la possibilità di errori umani. Il processo di creazione è infatti completamente automatico e consente la programmazione dei contenuti dei www.interprogettied.com

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sicurezza

esempio cambiamenti delle descrizioni dei prodotti o l’aggiunta di ingredienti ad una ricetta, possono essere fatti agevolmente aggiornando il database remoto.

SPRECHI ALIMENTARI RIDOTTI

La piattaforma software AEP (Application Enabled Printing), di proprietà SATO e integrata nelle sue stampanti intelligenti, semplifica le operazioni di impostazione e di preparazione delle etichette, evitando errori umani

Il menù a tendina e le funzioni di ricerca permettono di individuare facilmente l’etichetta corretta da stampare, anche da personale non madrelingua. Inoltre, eventuali modifiche e aggiornamenti dei dati, ad

Potenziata l’attività in Italia Con più di 80 anni di esperienza e una forza lavoro globale di oltre di 5.400 persone in 26 paesi, la multinazionale giapponese SATO offre prodotti per i settori alimentare, manifatturiero, sanitario oltre che GDO, Ho.Re.Ca. e logistica. Nel 2019 la società, il cui brand era presente in Italia già dal 2006, decide di investire maggiormente nel nostro paese trasformando l’ufficio di rappresentanza in provincia di Como in una vera e propria filiale nazionale. La strategia si focalizza da subito sui servizi post-vendita per i partner con supporto tecnico gratuito, corsi di formazione in lingua italiana e interventi di riparazione effettuati sul territorio in tempi brevi. Nel 2022 inizia la fase di consolidamento grazie all’ampliamento del team italiano con figure dedicate al supporto prevendita e all’apertura di una nuova sede a Bologna. Per ulteriori informazioni: www.sato-global.com; www.satoeurope.com/it.

www.interprogettied.com

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“Grazie alla stampante SATO abbiamo ridotto gli sprechi di cibo: le etichette scritte a mano spesso non erano leggibili e a volte mancavano dati importanti, ad esempio la data di scadenza, costringendo allo scarto di parte di cibo”, afferma Sofie Lemmens, responsabile delle attività nella cucina del Van der Valk a Ghent. “Grazie all’automazione delle procedure di stampa, i dati dei prodotti conservati in frigorifero sono sempre leggibili ed è possibile identificare facilmente i prodotti in scadenza e utilizzarli per tempo. Anche le attività di manutenzione della stampante sono molto semplici ed è molto facile sostituire il nastro delle etichette”. “In Italia – spiega Domenico Cianferri, branch manager di SATO Italia – abbiamo notato una forte sensibilizzazione da parte delle aziende dell’industria alimentare e della ristorazione, sollecitate anche dal rischio di multe salate in caso di interventi di NAS (Nuclei Antisofisticazione e Sanità) che riscontrino mancata applicazione delle procedure preventive di autocontrollo e tracciabilità degli alimenti. La gestione automatica delle etichette garantisce maggior efficienza dei processi, riduzione degli errori umani e ottimizzazione dei tempi a tutto il settore alimentare, incluse le aziende che producono cibi pronti”.

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 2023

diversi campi delle etichette, indicando le regole di base a cui riferirsi per identificare il dato corretto da impostare. Di seguito un caso interessante per comprendere l’importanza di un sistema di gestione automatica delle etichette: si tratta di un’importante struttura ricettiva olandese, la catena di alberghi Van der Valk, che ha scelto la stampante SATO FX3-LX per etichettare gli alimenti che transitano nella cucina dell’albergo aperto di recente a Ghent (Gand), in Belgio. Tutti i prodotti che arrivano surgelati e tutti i pasti preparati in loco devono riportare in modo leggibile i dati sensibili, ad esempio la data di preparazione, la data di scadenza e la temperatura alla quale sono stati conservati. Per i ristoranti e le cucine dei grandi alberghi, che gestiscono grandi quantità di cibo cucinato e conservato, è infatti fondamentale monitorare con attenzione la freschezza dei prodotti, attività che, se fatta a mano, può portare a errori. La stampante SATO FX3 LX è particolarmente adatta all’utilizzo nei luoghi di preparazione di cibo in quanto è semplice e intuitiva da utilizzare, può essere pulita facilmente e lo schermo touch screen funziona in modo ottimale anche con guanti bagnati, senza dover ricorrere a puntatori particolari.

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packaging

RESISTE L’IMBALLAGGIO “MADE IN VETRO”

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 2023

Cresce dell’1,5% la produzione di bottiglie e del 2,5% quella di vasetti. Ma il forte aumento del costo del rottame di vetro mette a rischio la circolarità del settore.

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Salute, gusto e sostenibilità sono i tre driver che spingono il “made in vetro”. Nel 2022, nonostante la crisi energetica e l’onda lunga del Covid, la produzione di bottiglie e vasi è aumentata per rispondere ai bisogni di sicurezza e di sostenibilità ambientale richieste dai consumatori, ma anche per accompagnare il successo dei prodotti a marchio Italia che ha visto sempre più bottiglie di vino, e soprattutto spumante, prendere la via dell’estero. La produzione di bottiglie è aumentata dell’1,5% immettendo sul mercato oltre 2 miliardi di “pezzi”, e quella di vasetti del 2,5%. Ma per riportare il settore sulla strada della normalità ci sono ancora alcuni fattori critici: la volatilità dei prezzi energetici e l’aumento del prezzo del rottame a livelli mai raggiunti in precedenza, passando da circa 25 euro/ton a 200 euro/ton. Questo aumento, oltre ad incidere sul costo dei contenitori (esso rappresenta nella media circa la metà delle materie prime usate per la produzione di vetro e 1/3 del costo di produzione), pone un rischio in termini di manteni-

mento degli obiettivi di riciclo e di circolarità del settore: il costo di utilizzo del rottame ha ormai superato, infatti, quello della materia prima. L’aggiornamento dei dati di produzione del packaging in vetro e il check up sullo stato di salute del settore è stato fornito da Assovetro, l’Associazione nazionale dei produttori di vetro aderente a Confindustria. “Nonostante il perdurare di fattori critici, l’industria del packaging in vetro – ha dichiarato Roberto Cardini, Presidente della sezione contenitori di Assovetro – ha continuato a crescere. Il 2023 dovrebbe essere un anno di assestamento per permetterci di affrontare le sfide del futuro dell’industria del packaging in vetro, come quella della decarbonizzazione con la ricerca di nuovi vettori energetici”.

RICICLO E RIUSO, UNA CONVIVENZA SOSTENIBILE Riciclo e riuso possono convivere per perseguire fino in fondo la circolarità nel settore del packaging alimentare in vetro. La bozza di Regolamento Ue sugli imballaggi si focalizza sul riuso, una sfida, questa, che deve rimodulare le abitudini dei consumatori, la logistica e la creazione di nuovi modelli di business. Nel 2021 il riuso ha interessato 186.000 tonnellate di contenitori in vetro. Proprio le caratteristiche del vetro – sicuro, lavabile e chimicamente resistente – lo rendono un ottimo packaging per il riuso, soprattutto in filiere come quelle dell’acqua e del latte. Bisogna tener presente che il riutilizzo comunque genera un vantaggio ambientale solo per le distanze limitate (100 chilometri) e si adatta poco alla personalizzazione commerciale. In fatto di riciclo il vetro resta un’eccellenza italiana, il riciclo dei rifiuti di imballaggi in vetro provenienti dalle raccolte differenziate ha raggiunto

2,2 Mt ed ha un tasso di riciclo pari al 76,6%, al di sopra del target europeo del 75% al 2030. L’industria del vetro si è impegnata ad arrivare al 90% nel 2030.

UN MATERIALE CHE RISCUOTE FIDUCIA Per le sue caratteristiche di sicurezza alimentare, sostenibilità e riciclabilità, il vetro oggi è un materiale che guarda al futuro per 8 consumatori europei su 10 (Fonte: Indagine InSites 2022). Per questi motivi è stato l’unico materiale da imballaggio ad aver registrato in Europa negli ultimi tre anni una crescita media dell’8% rispetto agli altri materiali da imballaggio, che hanno invece risentito di un calo tra il 24 e il 41%. Tre quarti dei consumatori europei raccomandano di acquistare prodotti confezionati in vetro, addirittura l’85% gli italiani, che sono anche, nel panorama europeo, i più “ricicloni”, con 9 su 10 che dichiarano di fare la raccolta differenziata. Un prodotto confezionato in vetro riscuote più fiducia per il 70% degli italiani.

RIDUZIONE DEL PESO E RISPARMIO ENERGETICO Il risparmio energetico è da sempre un obiettivo primario per l’industria del vetro che nel suo complesso consuma ogni anno circa 1,1 miliardi di metri cubi di gas (circa l’1,5% del consumo nazionale). Per questo, anno dopo anno, è diminuito il peso delle bottiglie. Le bottiglie di vino hanno ridotto il loro peso del 12% e quelle di spumante del 18%, così da richiedere minor consumo di materie prime, di energia e, di conseguenza, producendo minori emissioni di CO2. Anche un sempre maggiore utilizzo del rottame di vetro per la produzione di bottiglie, che in molti casi oggi raggiunge il 90%, fa la differenza: ogni 10% di rottame utilizzato in sostituzione delle materie prime permette un risparmio del 2,5% di energia e una riduzione delle missioni di CO2 del 5%. www.interprogettied.com

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packaging

RICICLO ALLUMINIO: ITALIA UN MODELLO PER L’EUROPA tisce un rapporto costo-risultato tra i più efficienti d’Europa. L’efficienza e l’efficacia del sistema italiano di raccolta differenziata e riciclo è ancor più evidente se consideriamo lo spaccato del tasso di riciclo per le lattine in alluminio per bevande che per il 2022 è pari al 91,6%, in linea con quello dei paesi i cui sistemi sono basati sul deposito cauzionale e di gran lunga superiore al tasso medio di riciclo europeo del 73%. “L’alluminio è facile da raccogliere e da riciclare e noi in Italia lo facciamo molto bene. I risultati lo dimostrano – dichiara Carmine Bruno Rea, presidente di CIAL (recentemente nominato consigliere di amministrazione di Conai - Consorzio Nazionale Imballaggi, in rappresentanza della filiera alluminio, categoria produttori) – ma è anche utile sottolineare quanto l’alluminio sia il materiale ideale per la produzione di imballaggi (lattine per bevande, scatolette per alimenti, bombolette aerosol, tubetti, vaschette, foglio sottile in rotoli e per involucri, tappi, chiusure e capsule per

GOGLIO SI ESPANDE IN AMERICA LATINA Goglio Spa, attraverso la sua società controllata brasiliana, ha finalizzato l’acquisizione della quota di maggioranza (51%) di Mega Embalagens, azienda brasiliana che fornisce a livello nazionale e internazionale imballaggi flessibili destinati a diversi campi di applicazione, tra cui l’alimentare, l’igiene e, in particolare, il pet food. Le famiglie Wallauer e Gräf, attualmente unici azionisti di Mega Embalagens, rimarranno soci con una quota pari al 49% del capitale. Roberto Gräf, Gerson Luiz Wallauer e Gracielle Wallauer Gräf sono confermati rispettivamente nel ruolo di amministratore delegato e manager della società al fine di assicurare la continuità gestionale. Fondata nel 1993, Mega Embalagens ha sede a Salvador do Sul, impiega circa 400 dipendenti e commercializza i propri prodotti in oltre 15 Paesi. La società, che registra un fatturato di circa 50 milioni di euro, è riconosciuta per la qualità del packaging offerto ai propri La sede di Mega Embalagens in Brasile

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il caffè, ecc.) perché è leggero, malleabile, resistente agli urti e alla corrosione ed è in grado di garantire un effetto barriera che protegge dalla luce, dall’aria, dall’umidità e dai batteri, in linea quindi con gli altissimi standard richiesti nei settori food e beverage per una lunga e sicura conservazione, a tutela della salute umana e con un contributo imprescindibile alla prevenzione della formazione del rifiuto organico e alla riduzione dello spreco alimentare e degli scarti”.

clienti e per il suo approccio imprenditoriale rivolto ad un costante miglioramento tecnologico. L’operazione genererà importanti sinergie per entrambe le realtà, grazie all’integrazione delle rispettive competenze: la leadership di Goglio nel settore del caffè potrà consolidarsi ulteriormente grazie all’ingresso in un mercato fondamentale come quello brasiliano, il secondo al mondo per consumi di caffè con oltre 200 milioni di consumatori e primo al mondo per la produzione di caffè verde. Al contempo, Mega Embalagens – uno dei leader nel settore del pet food – potrà beneficiare dell’ingresso in una realtà consolidata a livello mondiale come quella di Goglio, già presente con impianti produttivi in Cina, Olanda e Stati Uniti e con società commerciali in Nord Europa, Giappone e India, traendone importanti opportunità di mercato.

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 2023

In linea con i principi del nuovo Piano d’azione per l’economia circolare del Green Deal europeo, il modello italiano di gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggi in alluminio si afferma come un’eccellenza nel panorama europeo. È quanto emerge dai risultati dell’assemblea annuale di CIAL-Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio, a Milano. Nel 2022 è stato avviato a riciclo il 73,6% degli imballaggi in alluminio immessi sul mercato (ovvero 60.200 tonnellate) e, con il recupero energetico, il totale di quelli complessivamente recuperati cresce e si avvicina al 78%. Il tasso di riciclo degli imballaggi in alluminio in Italia ha quindi già superato abbondantemente gli obiettivi al 2025 (50%) e al 2030 (60%). Numeri che hanno consentito di evitare emissioni serra pari a 423mila tonnellate di CO2 e di risparmiare energia per oltre 185mila tonnellate equivalenti di petrolio. La scelta dei criteri di gestione della filiera del packaging in alluminio garan-

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N.4 - SETTEMBRE 2023

Le copertine di TECNOLOGIE ALIMENTARI www.interprogettied.com

ANNOXXXIV N.4 SETTEMBRE 2023

Resiste l’imballaggio “made in vetro”

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In questo numero abbiamo parlato di... In nero sono indicate le inserzioni pubblicitarie ABS FOOD

17

GOGLIO

AEB GROUP

11

GRUPPO CONSOLI -

AGROFARMA

16

PULITORI E AFFINI

ANICAV

17

IBA

26

ANTARES VISION

10

ICOTEK

25

ASSALZOO

18

IPACK-IMA

24

ASSICA

12

LR INDUSTRIES

11

ASSOVETRO

46

MEGA EMBALAGENS

47

BRAUBEVIALE

22

MEURENS NATURAL

3, 28

BRUNO WOLHFARTH

4A COP.

BATT. 1A COP.

MINEBEA INTEC

37

CARAPELLI FIRENZE

35

MONTENEGRO

27

CAVIRO

34

OQEMA

15, 20

CIAL

47

OROGEL

6

PRECISION POLYMER ENGINEERING

1

32

PURINA (NESTLÉ)

36

CIBUS TEC CSM INGREDIENTS EFA AUTOMAZIONE

TECNOLOGIE ALIMENTARI N.4 2023

47

3A COP.

19

S4S

2A COP.

EIOM

25, 41, 43

SATO

21, 44

ENEA

20, 36

SICK

42

EVYOSIS

34

U.G.A. NUTRACEUTICALS

35

FARAVELLI

9, 32

UNIONE ITALIANA FOOD

18

FI EUROPE

21

UNIVERSITÀ CAMPUS

FLAVORCHEM

20

BIO-MEDICO DI ROMA

FRIEND OF THE SEA

35

VEGA

GHERRI MEAT TECHNOLOGY

38

WENGLOR SENSORIC

36 1A COP., 6

“La strategia europea si lega a doppio filo al Made in Italy e le sue sfide: contrastare l’Italian Sounding e la contraffazione, garantire la sicurezza e l’autenticità dei prodotti, promuovere una transizione sostenibile e una informazione trasparente verso i consumatori. L’innovazione tecnologica è il percorso d’elezione verso la sostenibilità”.

42

INTERPROGETTI EDITORI S.R.L. Via Roggia Borromea, 16 - 22060 Carugo (CO) Redazione, vendite e abbonamenti Tel.: +39 031 3665163 www.interprogettied.com DIRETTORE COMMERCIALE: Marika Poltresi Tel. +39 039 5153705 - e-mail vendite@interprogettied.com AMMINISTRAZIONE: amministrazione@interprogettied.com VENDITE: Simone Ghioldi (vendite@interprogettied.com) SEGRETERIA COMMERCIALE: Raffaella Sepe (raffaella@interprogettied.com) © Copyright Interprogetti Editori Srl Le rubriche e le notizie sono a cura della redazione. É vietata la riproduzione, anche parziale, di articoli, fotografie e disegni senza autorizzazione scritta. TARIFFE ABBONAMENTI Italia: spedizione ordinaria € 61,00, contrassegno € 65,00 Estero: spedizione ordinaria € 89,50, spedizione prioritaria Europa € 101,00 spedizione prioritaria Africa, America, Asia € 125,00 spedizione prioritaria Oceania € 140,00 Una copia € 8,00 L’Iva sugli abbonamenti possono essere sottoscritti, nonché sulla vendita dei fascicoli separati, è assolta dall’editore ai sensi dell’art. 74 primo comma lettera C del 26/10/72 n.633 e successive modificazioni e integrazioni. Pertanto non può essere rilasciata fattura. Registrazione Tribunale di Milano n. 30 in data 23/01/1987 - Iscrizione al ROC nr. 19882 Direttore responsabile: Simone Ghioldi Finito di stampare il 28/9/2023 presso Aziende Grafiche Printing S.r.l. Via Milano, 5 - 20068 Peschiera Borromeo (MI) Informativa ai sensi dell’art. 13 d. lgs. 196/2003. I dati sono trattati, con modalità anche informatiche, per l’invio della rivista e per svolgere le attività a ciò connesse. Titolare del trattamento è Interprogetti Editori S.r.l. - Via Maggiolino 34 F - 23849 Rogeno (LC). Le categorie di soggetti incaricati del trattamento dei dati per le finalità suddette sono gli addetti alla registrazione, modifica, elaborazione dati e loro stampa, al confezionamento e spedizione delle riviste, al call center, alla gestione amministrativa e contabile. Ai sensi dell’art. 7 d. lgs. 196/2003 è possibile esercitare i relativi diritti tra cui consultare, modificare, aggiornare e controllare i dati, nonché richiedere elenco completo ed aggiornato, rivolgendosi al titolare al succitato indirizzo. Informativa dell’editore al pubblico ai sensi del decreto legislativo 30 giugno 2003, n° 196 e dell’art. 2 comma 2 del Codice deontologia relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica. Interprogetti Editori - titolare del trattamento - rende noto che presso i propri locali siti in Via Maggiolino 34 F - 23849 Rogeno (LC), vengono conservati gli archivi personali e di immagini fotografiche cui i giornalisti, praticanti, pubblicisti e altri soggetti (che occasionalmente redigono articoli o saggi) che collaborano con il predetto titolare attingono nello svolgimento della propria attività giornalistica per le finalità di informazione connesse allo svolgimento della stessa. I soggetti che possono conoscere i predetti fati sono esclusivamente i predetti professionisti, nonché gli addetti preposti alla stampa ed alla realizzazione editoriale della testata. Ai sensi dell’art.7 d. lgs. 196/2003 si possono esercitare i relativi diritti, tra cui consultare, modificare, cancellare i dati od opporsi al loro utilizzo, rivolgendosi al predetto titolare. Si ricorda che, ai sensi dell’art. 138 d. lgs. 196/2003, non è esercitabile il diritto di conoscere l’origine dei dati personali ai sensi dell’art. 7, comma 2, lettera a), d. lgs 196/2003, in virtù delle norme sul segreto professionale, limitatamente alla fonte della notizia.

Emidio Zorzella, Co-Ceo di Antares Vision Group, pagina 10

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