Interni In&Outdoors - marzo / march 2010

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INTerNI N째 3 MarzO 2010

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GLI SPAZI ESTERNI SI TRASFORMANO IN stanze en plein air.

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uove idee e progetti fuori programma. Abbiamo iniziato a gennaio-febbraio con Limited Edition ed ecco, immediatamente, In & Outdoor, per raccontare una tendenza che si fa sempre più strada: vivere e arredare il giardino e il terrazzo con un approccio di progetto come quello dedicato agli interni. Spazi esterni che si trasformano in vere e proprie stanze en plein air: nicchie riparate, strutture fisse e mobili, divani e poltrone (con tessuti waterproof) grandi, morbidi, con lo stesso comfort e design del living. Si recuperano zone di relax da vivere da soli o con gli amici: il barbecue e gli spazi lettura. L’elemento fondamentale? L’accoglienza. Gilda Bojardi

EDiToriaLe

TAVOLO DELLA COLLEZIONE INTRECCI CON BASE A RAGGIERA IN TONDINO E TUBOLARE DI ACCIAIO VERNICIATO, PIANO IN LAMIERA SMALTATA GOFFRATA, DI CARLO COLOMBO PER EMU.

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madame dakar diVANETTO della collezione M’afrique disegnato da Bibi Seck e Ayse Birsel per moroso, con struttura in tubolare metallico e seduta intrecciata in filo di polimero. viene realizzato a mano in senegal da artigiani locali.

INdice/content

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editoriale/ editorial di/by Gilda Bojardi

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garden tools di/by matteo vercelloni

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con il verde nel cuore 1 / Green hearts 1 di/by OLIVIA CREMASCOLI

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di/by Antonella Galli

Allegato a/supplement to

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caporedattore centrale/central editor-in-chief simonetta fiorio

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segreteria di redazione/editorial secretariat ADALISA UBOLDI

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© Copyright 2010 Arnoldo Mondadori Editore S.p.A. – Milano. Tutti i diritti di proprietà letteraria e artistica riservati.

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playful di/by cristina MOROZZI

ARNOLDO MONDADORI EDITORE spa

Stampato da/printed by Mondadori Printing S.p.A., via Luigi e Pietro Pozzoni 11 Cisano Bergamasco (Bergamo) Stabilimento di Verona febbraio/February 2010

fuochisti chef / Stoker chefs di/by LAURA traldi

traduzioni/translations transiting@mac.com

Pubblicità/advertising Mondadori Pubblicità 20090 Segrate - Milano Coordinamento/coordinator SILVIA BIANCHI Tel. +39 02 7542 3343-7542 2203 Fax +39 02 7542 3641 silvia.bianchi@mondadori.it www.mondadoripubblicità.com

quanto l’out è “in”/ How “in” is outdoor di/by LAURA traldi

grafica/layout stefania montecchi a cura di/by nadia lionello

esterni luminosi / Luminous exteriors di/by andrea pirruccio

direttore responsabile/editor gilda bojardi art director christoph radl

outing, il divano si dichiara / Outing: divans speak up di/by ROSA tessa

THe MaGazInE OF INTeRIors AND coNTeMPoraRY DesIGN N° 3 MARZO/MARCH 2010

con il verde nel cuore 2 / Green hearts 2

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outdoor a cinque stelle / Five-star outdoor di/by ROSA tessa

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che cento fiori fioriscano! / May 100 flowers bloom! di/by OLIVIA cremascoli

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indirizzi/ firms directory di/by ADALISA UBOLDI

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traduzioni/ translations

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IL giardino SI RIVELA NEL TEMPO UNO DEI TEMI PIÙ RICCHI DI sperimentazione progettuale E DI CONTRIBUTI INTERDISCIPLINARI NEL CAMPO DEL DISEGNO DELL’AMBIENTE. ANCHE GLI arredi, GLI oggetti E I manufatti CHE LO COMPONGONO rivelano, INSIEME ALLE SPECIFICHE RISPOSTE FUNZIONALI, UN valore sperimentale TESO VERSO dimensioni paesaggistiche A VOLTE VICINE ALLE espressioni DI land art. di Matteo Vercelloni

GarDen TooLS

“ALTARE DELLA BUONA FORTUNA“, DISEGNATO DA JOHANN WOLFGANG VON GOETHE PER IL PROPRIO GIARDINO DI WEIMAR NEL 1777 (RIPRODOTTO NELLA COLLEZIONE “IL PARADISO TERRESTRE” DA SIMON GAVINA NEL 1986). FOTO SANTI CALECA.

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Sotto, particolare della panca continua, rivestita in mosaico di frammenti di piastrelle, nel Parco Güell (1922) a Barcellona di Antoni Gaudì. Foto Matteo Vercelloni.

Sopra e a fianco, panche-scultura in pietra e mattoni nel parco “Fontana del Diavolo” (1977-78) a Paliano, di Massimiliano Fuksas con Anna Maria Sacconi. Il progetto del parco trasforma gli ‘arredi’ in figure esoteriche calate nel bosco. Foto courtesy archivio Fuksas.

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a storia dell’oggetto, dell’arredo e del manufatto per il giardino segue quella del disegno del suo spazio che dall’hortus conclusus medioevale, il chiostro monastico e il giardino segreto tra le mura del castello, ‘mondo nel mondo’, eden privato, luogo di delizia o di raccoglimento, si spinge poi verso la natura ‘rompendo il recinto’ e ‘scavalcando il muro’ confondendosi sempre più con la natura, assunta come valore simbolico e come paesaggio ‘infinito’. Il giardino pittoresco e poi quello paesaggistico inglese superano la pratica del giardino formale quale

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imitazione artificiosa della natura tradotta in motivi geometrici, in simmetrie e in lunghe prospettive, per concepire il ‘giardino come natura’. L’idea precede l’imitazione e la coincidenza tra paesaggio e giardino tende a sovrapporre l’atto progettuale e la scena naturale in una sommatoria senza soluzione di continuità. L’oggetto ‘da giardino’ evolve e si inserisce in tale complesso percorso progettuale, ricco di valori simbolici e compositivi dove, sin dalla seconda metà del XVII secolo, emerge una sensibilità interdisciplinare nello stretto rapporto che si instaura tra ruolo e disegno dei giardini ed evoluzione della pittura del paesaggio (Nicolas Poussin e Claude Lorrain, Salvator Rosa), dove quest’ultimo non è più ‘sfondo di una scena’, ma spettacolo da offrire come soggetto primario. Parte di un sistema più vasto del ‘semplice’ antico recinto, l’arredo da giardino in senso lato (dai piccoli padiglioni alle folies, dalle sedute ai vasi, dalle statue alle fontane) assume nella storia valori che superano la specifica dimensione funzionale, per arrivare a proporsi in chiave paesaggistica, come elemento che

concorre alla costruzione dell’immagine e del senso del giardino complessivo. Si tratta di un percorso affascinante e multilineare che porta il manufatto per il giardino a sviluppare valori e rimandi simbolici e figurativi a diverse scale, declinati nel tempo, nei diversi periodi storici sino alla scena del giardino contemporaneo, dove la sperimentazione anche tra diverse discipline (disegno dei giardini e arte, design e architettura, urbanistica e disegno dello spazio urbano) appare tra le più interessanti e vivaci. Così da identificare proprio nel mondo del giardino e del parco il vertice dell’innovazione del progetto globale, il territorio in continua evoluzione in cui convergono stimoli creativi e consapevolezza ambientale tradotti in ‘forma’ costruita. Molti sono gli esempi di riferimento che seguono tale vettorialità che trovano ad esempio nell’ “Altare della Buona Fortuna“, disegnato da Johann Wolfgang Goethe per il proprio giardino di Weimar nel 1777 (riprodotto nella collezione “Il Paradiso Terrestre” da Simon Gavina nel 1986) una sorta di

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‘archetipo atemporale’ da cui poter partire, per proseguire con la sterminata serie di folies, proprie del giardino romantico ottocentesco, o ad esempio con le tavole di arredi che l’architetto tedesco J.C. Grohmann proponeva nel 1796 in un album di tavole destinato ai dilettanti dei giardini, cultori e appassionati del tema. L’arredo ‘come paesaggio’ conosce poi nei primi decenni del XIX secolo, in sintonia con il clima delle avanguardie artistiche e con le istanze innovative proposte dalle espressioni architettoniche del Movimento Moderno, un forte sviluppo spinto sia dal mondo progettuale, sia artistico, che proprio nel giardino troveranno inusitate convergenze. Dalla sinuosa panca continua del parco Güell a Barcellona (1922), disegnata da Antoni Gaudì come coronamento in frammenti di ceramica policroma della grande terrazza sospesa, agli alberi in cemento armato di Robert Mallet Stevens per il Jardin Jean Goujon allestito a Parigi in occasione dell’Exposition Internationale des Arts Décoratifs et Industriels Modernes del 1925; dalle sperimentazioni cubiste

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GARDEN TOOLS / 13

Due interventi dello studio Topotek1 di Berlino; sopra la lunga panca arancione allestita in occasione del Garden Show di Eberswalde nei pressi di Brandeburgo (2002). A fianco la panca bifronte ubicata all’interno della riqualificazione della piazza prospiciente la stazione Berlin Südkreuz (2006). Foto di Hanns Joosten.

di Gabriel Guevrekian al “Tavolo del silenzio” (1935) di Constantin Brancusi, posizionato nel parco di Tirgu-Jiu in Romania, si assiste ad una serie di episodi fondativi di un percorso di ricerca dove l’oggetto da giardino diventa anzitutto elemento di costruzione del paesaggio. Un percorso che vedrà impegnati architetti, paesaggisti e artisti del moderno quali Roberto Burle Marx e Isamu Noguchi, lo stesso Le Corbusier, che nella sistemazione del tetto-terrazza dell’attico Beistegui a Parigi (1930) moltiplica nel tema del tetto-

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GARDEN TOOLS

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A fianco e sopra l’intervento di Martha Schwartz per la riqualificazione della Federal Plaza a Manhattan (1996). La tradizionale panchina newyorkese ‘estrusa’ in chiave figurativa diventa il segno del nuovo paesaggio, lo strumento di costruzione di un intervento di land art. Foto di Paul Warchol e di Matteo Vercelloni.

qui Sopra, la panca in cemento nel Parque Diagonal Mar a Barcellona dello studio EMTB, una forma scultorea declinata in chiave funzionale e paesaggistica. Foto Matteo Vercelloni.

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giardino il rapporto naturale/artificiale e quello tra interno/esterno caricando di valori scultorei e surrealistici elementi di arredo appartenenti al mondo domestico qui traslati magicamente en plen air. Arredi in bilico tra risposta funzionale, espressione scultorea e tensione paesaggistica, non mancano anche in realizzazioni più recenti; a Paliano, Massimiliano Fuksas con Anna Maria Sacconi, nel parco “Fontana del Diavolo” (1977-78) trasforma gli ‘arredi’ in figure esoteriche calate nel bosco, simboli di pietra pensati come archetipi primordiali capaci di costruire un ‘paesaggio nel paesaggio’. Ai simboli e ai segni del giardino contemporaneo si affianca anche una ricca sperimentazione intorno al tema della panchina da giardino, l’arredo basilare di ogni parco pubblico. Da quelle di Eduardo Arroyo per la Plaza del Desierto a Baraklado in Spagna (1999-2002) chiamate a costruire il sistema del paesaggio

collettivo, a quelle dello studio olandese West 8 per la sistemazione della piazza di Schowburgplein a Rotterdam (1991-96), alle più recenti sperimentazioni dello studio berlinese dei TOPOTEK1. Dalla seduta modulare Clizia di Angelo Mangiarotti alla panca per il Parque Diagonal Mar a Barcellona dello studio EMTB, entrambe forme scultoree in chiave funzionale e paesaggistica; dalle sedie di alluminio pensate da Jean Nouvel per il suo Parco Centrale Poblenou a Barcellona (2006) come elementi aggreganti e fissi al suolo, capaci di disegnare ombre che cambiano durante il giorno, sino all’estrusione concettuale della tipica panchina newyorkese compiuta da Martha Schwartz nella Federal Plaza a Manhattan (1996) dove l’arredo - in questo caso sedimentato nella memoria collettiva di ogni newyorkese - diventa il segno del nuovo paesaggio, lo strumento di costruzione di un intervento di land art.

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16 / IN&OUTdoor in questa pagina: presso l’esteso vivaio milanese di ingegnoli in via pasubio, uno dei sopraelevati ‘nidi d’Uomo’, eco-installazioni temporanee di Milano Green Project, articolato progetto, in occasione del fuorisalone 2008, firmato dagli architetti paesaggisti patrizia pozzi e angelo jelmini, con la collaborazione di duilio forte (atelier forte), alfonso montefusco (food designer), donna brown (floral designer). foto di sergio anelli.

Con il verde nel cuore/1 “Coltivate l’amore per la natura perché è l’unico modo per comprendere l’arte”, Vincent van Gogh di Olivia Cremascoli

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a Fratelli Ingegnoli è il primo stabilimento agrario-botanico italiano, fondato a Milano nel 1817, per la produzione, selezione e commercio di sementi e piante. Azienda a conduzione familiare, milanese ma diffusa anche oltre il territorio nazionale (fornisce sementi anche in Inghilterra, Usa, Canada, Giappone), al suo fascinoso showroom-vivaio in zona Garibaldi (dal 1997, in via Pasubio 13-23), affiancherà entro pochi mesi un’ulteriore area ‘garden’ nella periferia meneghina, accanto a tutti gli uffici dell’azienda (in via

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Salomone 65, in zona Mecenate, vicino al Mercato dei fiori di Milano). Se fosse ancora vivo, quale indirizzo preferirebbe Antonio Gramsci (1891-1937), che nelle sue Lettere dal Carcere scriveva alla sorella Tania: “Su un quarto di metro quadrato voglio mettere quattro o cinque semi per qualità e vedere come vengono. Li puoi trovare da Ingegnoli, che ha negozi in piazza del Duomo e in corso Buenos Aires; così ti farai dare anche il catalogo, dove è indicato il mese più propizio per la semina”? E Francesco Ingegnoli, patron dell’azienda, puntualizza ulteriormente: “Stiamo anche cercando un punto-vendita nel centro di Milano; in ogni caso, espandendoci in via Salomone avremo più spazio anche per riprendere la nostra vecchia tradizione dei corsi – organizzati in passato con la Fondazione Minoprio – di

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in questa pagina: alcune artistiche copertine dei primi del novecento del catalogo ingegnoli, che si rinnova di anno in anno da 130 anni. oltre che per corrispondenza, da una dozzina d’anni è possibile acquistare i prodotti anche sul sito www.ingegnoli.it

orticoltura e giardinaggio, che oggi sono molto richiesti, dato l’incremento dei miniorti cittadini, quelli sul balcone di casa, dove ormai in molti coltivano erbe aromatiche, fragole, pomodori cherry e insalatine”. Dunque, l’orto-mania è sempre più dilagante in città? “Sì – risponde Ingegnoli – infatti sono molto richieste le nostre cassette bianche e verdi, sovrapponibili e con tasche esterne, per gli orti verticali domestici”. Come si documentano sulle novità i vostri clienti sparsi per tutta la Penisola? “A raggiunge i nostri clienti c’è il glorioso catalogo Ingegnoli, che si rinnova ogni anno da 130 anni, e che costituisce anche una sorta di barometro del costume italiano; inoltre, da una dozzina d’anni, abbiamo un sito, www.ingegnoli.it, che viene

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regolarmente implementato. Per non parlare dei negozi su tutto il territorio nazionale”. Qual è la tipologia dei vostri clienti, storici e non? “Ce n’è di tutti i tipi, anche molti giovani, non solo signore o persone âgée. Oltre a Gramsci, di storici abbiamo Giuseppe Verdi, le famiglie Moratti e Crespi. Oggi, la scrittrice Susanna Tamaro, il regista Franco Zeffirelli, le attrici Carole Bouquet e Ilaria D’Amico, il cantautore Roberto Vecchioni, il comico Enrico Bertolino, il calciatore Francesco Toldo, il cantante Albano e i suoi fratelli, Giovanni del trio Aldo-Giovanni-Giacomo. Anni fa, è passata persino la ritiratissima Mina. L’orto-florofrutticoltura, il verde nella sua accezione più ampia, è qualcosa di rilassante e terapeutico per tutti”.

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Con il verde nel cuore/2 ilaria buitoni borletti, alla guida del FAI, HA, come mission, la difesa dell’ambiente. Perché il paesaggio italiano è il miglior progetto e la sua salvaguardia una questione di sopravvivenza. A partire da Milano e dall’Expo 2015.

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laria Buitoni Borletti, presidente del FAI dal primo gennaio 2010, milanese, 54 anni, vanta un legame forte con Milano (il nonno fondò la Rinascente) e con quell’alta borghesia operosa e responsabile che, nella città meneghina, ha tanto operato per il bene pubblico e la crescita della società civile. Si divide tra l’Umbria, dove vive, Milano e Londra, per seguire da imprenditrice le sue aziende di high tech. Il verde, la natura e il paesaggio entrano nelle azioni di tutela del FAI tanto quanto il patrimonio monumentale e architettonico? Sì, questa linea di azione sostenuta con forza da Giulia Maria Crespi – al timone del FAI per 34 anni e ora presidente onorario – mi vede totalmente in sintonia. È in atto un’aggressione al patrimonio verde italiano che definirei, senza esitazione, un’emergenza nazionale. Un decreto legislativo sul cosiddetto “federalismo demaniale” prevede

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che il demanio possa cedere a enti locali terreno pubblico senza i necessari vincoli che ne impediscano la cementificazione selvaggia. Il FAI ritiene che la tutela si debba realizzare prima di tutto con azioni politiche e lo Stato deve essere il primo interlocutore. Lo sviluppo sostenibile è possibile: è solo una questione di scelte. Ci segnala un caso in cui questi principi sono stati applicati? Il modo con cui Assisi ha saputo tutelare non solo i beni storici e architettonici, ma anche il paesaggio in cui questi gioielli sono inseriti è esemplare. In questo processo ci siamo inseriti anche noi con l’operazione legata al bosco di San Francesco, 60 ettari donati al FAI nel 2008. Come sta lavorando Milano in vista dell’Expo 2015, rispetto ai numerosi progetti che riguardano il verde urbano? Per un evento che farà dell’ambiente

di Antonella Galli Alcuni giardini di proprietà del Fai: da sinistra, il Giardino Pantesco a Pantelleria (ph Hamilton), Villa Balbianello a Lenno (ph G. Majno), la Kolymbetra nella Valle dei Templi ad Agrigento (ph L. Rizzo), la Carpinata di Villa Panza a Varese (ph M. Galli).

e dello sviluppo sostenibile il suo tema guida, ci sembra che le questioni ambientali non siano realmente in primo piano. In particolare, teniamo alla tutela del Parco Agricolo Sud Milano, che in quanto ad estensione e ‘protezione’ ambientale della metropoli, ha una valenza decisiva. Vediamo incombere su quest’area interessi che ci preoccupano, che mirano a renderne edificabile una parte. Valorizzare il Parco Sud significa mettere in primo piano altre vocazioni, come quella primaria dell’agricoltura. Nella preparazione dell’Expo avverto, almeno sino ad ora, incertezze. L’Expo sarà un’occasione straordinaria se gli interventi saranno pensati a lungo termine, per incidere seriamente sullo sviluppo della città; ma se il tutto si trasformasse in un’operazione effimera e ‘di vetrina’, significherebbe solamente un enorme spreco di energie e risorse.

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Dehors, progettata da De lucchi e Nigro per Alias rappresenta un “salotto da giardino”. Si ispira coerentemente alla natura e all’irregolarità delle forme vegetali.

Outing, il divano si dichiara di Rosa Tessa

Dieci protagonisti del mercato. Dieci punti di vista sul mondo dell’outdoor. Dieci modi diversi di raccontare i nuovi lifestyle della vita all’aperto. Dieci famiglie di prodotti che popolano terrazze, balconi e verde domestico.

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oltrone, mobili, sedie e tavoli confessano la loro doppia natura. Nascono per il giardino, ma possono sentirsi perfettamente a loro agio tra le pareti domestiche. Sono realizzati per la casa, ma con qualche variante tecnologica che li preservi dalle intemperie, possono uscire all’aria aperta. Importante è che siano caratterizzati da un segno forte, da una creatività inconfondibile.

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Esterno sì, ma comodo L’idea è portare il salotto in giardino, con divani e poltrone che creino una zona living nel verde. La parola chiave è comodità: l’aspetto delle poltrone è soffice. Il divano Dehors, ideato da Michele De Lucchi e Philippe Nigro per Alias, in struttura metallica con grandi e morbidi cuscini, trasmette la stessa sensazione di accoglienza di un sofà domestico. La ricerca si sposta sui materiali che a dispetto del loro look naturale devono convivere anche con il freddo e l’acqua Renato Stauffacher, amministratore delegato Alias

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2. 1. Gazebo, strutture fisse e mobili creano in esterno delle vere e proprie stanze, come Koinè di Unopiù. 2. Poltrona Sweet di Paola Navone per Gervasoni con struttura in tubo di metallo verniciato a polveri nero opaco e scocca intrecciata in Pvc nero. 3. Afra con un rivestimento rimovibile costituito da un cesto rovesciato sottolinea la sua ispirazione africana, disinvolta ed informale. Disegnata da Francesco Rota per Paola Lenti.

LA CASA CONTINUA ALL’APERTO Gli spazi esterni vengono addomesticati e diventano il naturale proseguimento della casa: gazebo, strutture fisse e mobili, creano nicchie riparate e vere e proprie stanze all’aperto che possono diventare studi e zone relax. E’ universale il bisogno di non spendere ore in manutenzione e cura dei mobili da giardino. La ricerca oggi è sui materiali e su una maggiore funzionalità che garantisca durabilità. Altrettanto importante il ruolo del design che, negli esterni, riflette lo stesso stile degli interiors. Maurizio Makovec, responsabile ufficio stampa Unopiù

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VINCE L’INTRECCIO LEGGERO E MODERNO Proporzioni generose: tavoli enormi, divani immensi con morbidi cuscini. Il futuro dell’outdoor è nella ricerca di comfort e di design. Paola Navone introducendo il metallo intrecciato ha elaborato uno stile internazionale, più leggero e più moderno rispetto all’aspetto tradizionale del classico midollino. E al prossimo Salone del mobile l’intreccio sfiderà l’effetto ‘trasparenza’. Giovanni Gervasoni, amministratore delegato Gervasoni

MATERIALI INDISTRUTTIBILI, MANUTENZIONE ZERO La fibra tessile diventa protagonista dell’outdoor di ultima generazione. Il filo giusto è fondamentale: innovativo, che resista alle abrasioni, agli ambienti salini, all’acqua clorata. Così, sia d’estate che d’inverno, divani e poltrone in tessuto possono migrare dall’interno all’esterno dell’appartamento. Tutta la parte tecnologica, molto presente, è invisibile. L’aspetto degli arredi è amichevole, si integra con la natura e non prevarica l’ambiente. E’ uno stile di vita che viene interpretato dal progetto di rigenerare i vecchi oggetti, di riportarli in vita. Obiettivo finale: grande appeal, manutenzione zero. Paola Lenti, amministratore delegato e art director dell’azienda omonima

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1. posate in plastica di Alessi disegnate dai Future System per mangiare all’aria aperta. Sono accompagnate da colorate ciottole. 2. “Canasta” che in spagnolo significa “cestino” è una poltrona con parasole mobile, staccando il quale può vivere anche in un ambiente interno. Disegnata da PatriCia Urquiola per B&B Italia. 3. Appartiene alla collezione “Intrecci” il divano componibile, disegnato da Carlo Colombo per Emu.

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BARBECUE E GOURMET GIRAMONDO Cucinare all’aria aperta: tradizione, insieme di piccoli rituali, molto tipica del nord Europa e dei Paesi anglosassoni è in progressivo allargamento in tutto il mondo. È uno stile da cuochi campestri, esploratori del gusto, gourmet giramondo, dandy bucolici e amanti della vita all’aria aperta. Anche i piccoli utensili domestici si mettono una veste molto particolare ed escono dalla cucina. Un barbecue diventa una valigia più che un utensile domestico. Una struttura essenziale e multiforme, ideale per cucinare su isole deserte, caicchi, terrazze, ma anche vecchi cortili, parchi secolari, altane, rive di canali. Alberto Alessi, amministratore delegato Alessi

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IL DESIGN SCONFINA L’architettura che elimina i confini tra interno ed esterno (vetri, muri vegetali e terrazze che diventano verande) ha aiutato a portare il design fuori dalle pareti domestiche, e a contaminare i due mondi. Patricia Urquiola ha trasferito fuori casa i contenuti di comfort e di qualità con il segno forte del design. Materiali: la plastica imita la paglia di vienna ma con macro intrecci. Tutto è molto leggero e fortemente connotato. Sedie, tavoli, divani componibili, accessori, vasi, pouf e candele: il soggiorno è al completo, ma è all’aria aperta. Fiorella Villa, direttore comunicazione B&B Italia

NESSUN LIMITE ALLA VITA OUTDOOR Gli spagnoli lo chiamano ‘exteriorismo’, gli inglesi ‘exterior decoration’ entrambi, però, indicano una tendenza che si fa sempre più strada: vivere e arredare il giardino e il terrazzo con la medesima cura e attenzione dedicata all’interno. Ogni azione che si svolge nella propria abitazione può essere trasferita, anche con maggiore qualità e vivibilità, fuori: cucinare (barbecue e cucine da esterno di alto design), riposare (lettini, amache, lounger e relax), ovviamente mangiare ed intrattenere gli ospiti (sedie e tavoli per il pranzo e la cena, con i relativi accessori, illuminazione e decorazione), ma anche fare il bagno (vasche idromassaggio da esterno sono offerte in modo sempre più ampio). In teoria non esistono limiti alle applicazioni outdoor dei comportamenti domestici dei consumatori. La domanda alla quale il mercato dovrà, però, rispondere nei prossimi anni è se questa tendenza sia espressione di una reale trasformazione degli stili di vita dei consumatori, oppure sia una ‘creazione’ delle aziende per cercare nuovi spazi di crescita. Roberto Ambroso, export manager di Emu

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IL DIVANO SI DICHIARA / 25

1. Sedia impilabile in acciaio verniciato di Dimensione Disegno. Appartiene alla Collezione Target disegnata da Mauro Fadel e si ispira ai tralicci dell’alta tensione. 2. Squadrata ed essenziale la composizione di divani e poltrone in teak e cuscini tessili di Meridiani. 3. Gli spazi esterni diventano sempre più ampi e di conseguenza più complessa la loro gestione. Divani modulari della collezione Basket disegnata da Rodolfo Dordoni per Roda.

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DESIGN UNICO, FUNZIONI DIVERSE Si recuperano spazi di leisure e relax, da vivere da soli o con gli amici. Nascono nuove funzioni d’uso, quali ad esempio il barbecue, tipico delle aree anglosassoni, o gli spazi relax-lettura. Così il confine tra outdoor e indoor si è molto ridotto. L’elemento fondamentale è il design: le forme, i colori, i materiali utilizzati sono simili per entrambe le funzioni, per cui alcuni pezzi d’arredo possono transitare perfettamente dentro e fuori casa. Roberto Bergamin, presidente Dimensione Disegno

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NUOVI TERRITORI, PIÙ DISINVOLTURA I mobili si liberano da vocazioni rigide per abitare gli spazi all’aperto con grande disinvoltura. Divani, tavoli e poltrone sono pensati per l’outdoor, ma possono diventare fruibili anche all’interno della casa. Renato Crosti, titolare di Meridiani

ARREDI VISSUTI PER RISPETTARE LA NATURA La spinta a trascorrere sempre più tempo all’aria aperta è molto forte. C’è una ragione economica: gli spazi esterni, un terrazzo o un giardino costano meno di quelli interni. Quindi moltiplicandosi i metri quadrati da vivere all’aria aperta, l’outdoor diventa sempre più complesso. Come si gestisce la complessità degli spazi esterni? Non prevaricando la natura con contenuti ipertecnologici, ma sintonizzandosi con lei con arredi dall’aspetto vissuto e vintage. Roberto Pompa, presidente Roda

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WALL FLOWER, DI MARCEL WANDERS PER FLOS, LAMPADA DA PARETE O DA SOFFITTO CON FIORE IN VETRO STAMPATO E FINITURA IN CRISTALLO LUCIDO O OPACO.

di Andrea Pirruccio foto di Maurizio Marcato

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EsTernI LUmINosI

CHE SIANO resistenti agli agenti atmosferici È UNA CONDICIO SINE QUA NON. MA CHI HA DETTO CHE LE LAMPADE DA ESTERNO DEBBANO PER FORZA ESSERE ANONIME? ECCONE ALCUNE CHE, ALLA NECESSARIA ‘solidità’, AGGIUNGONO valori progettuali E SOLUZIONI ESTETICHE MAI BANALI.

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a sinistra, Gilippo, insieme di elementi LED realizzati in materiale termoplastico stampato a iniezione, design Michele De Lucchi per Artemide. Ispirata alle lanterne di carta colorata e ideata da Emmanuel Gallina per Rotaliana, Lampion, lampada con corpo in silicone e lente in policarbonato.

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Disegnata da Carlo Colombo per Penta, Bag Outdoor, lampada in espanso termoplastico in differenti colori lucidi. Di Theo e Silvia Sogni per Antonangeli, Nottambula, lampada in fibra di vetro trasparente e pizzo Valencienne bianco, con struttura in rame naturale non trattato.

Ono, lampada in cemento e metallo creata da Marco Merendi per Davide Groppi. progettata da Lorenzo Palmieri per Valenti, Ferrosette è una lampada con struttura in acciaio verniciato, diffusore con vetro di protezione incorporato e sorgente luminosa a LED.

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ESTERNI LUMINOSI / 31

DI LUC RAMAEL PER PRANDINA, EQUILIBRE, LAMPADA A LUCE DIFFUSA VERSO L’ALTO E VERSO IL BASSO, CON STRUTTURA IN POLIPROPILENE BIANCO OPACO E DIFFUSORE IN PLEXIGLAS OPALINO BIANCO TERMOFORATO.

Da Ares, Greta, lampada con basamento in cemento vibrato, colonna snodabile in acciaio inox e vano lampade in polipropilene disponibile in diversi colori.

Amax, lampada con montatura in metallo cromato e diffusore in polietilene bianco, design Chales Williams per FontanaArte.

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1.

EtnicO firmatO

di Laura Traldi

Quanto l’out è “in” LussuosO o etnicO, con un tocco rétro. Glamour o finto poverO (ma più chic che radical). ColoratissimO o in bianco e nero. Uno sguardo in quattro tempi suL ritmO e iL saporE degli esterni di oggi: sempre più articolati, sofisticati, progettati. Tutti da vivere.

2.

3.

4.

1. Stile kilim con un tocco high tech. È il tappeto da esterni di Patricia Urquiola per Kettal in Chenilletex e strato di PVC antiscivolo, qui nella versione Kernel Red. 2. Stile coloniale: l’ombrellone Sunbird di Tectona con palo in alluminio anodizzato e tela acrilica trattata al Teflon.

5.

4. Ecologica: la doccia a riscaldamento solare in alluminio e teak con soffione ultrapiatto di Uno Più. 5. Allegra e ondeggiante la seduta cocoon Tropicalia di Patricia Urquiola per Moroso in tubolare d’acciaio e intreccio di fili in polimero tecno plastico colorati. Per un giardino a tutto swing.

3. Il vassoio da fuoco trasportabile Zephyrum di Nautinox Living con vasca in acciaio corten e struttura portante in acciaio inox al titanio.

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IN&OUTdoor / 33

Raw-chic

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1. Poltroncina in tondino di ferro cromato curvato rivestita con corde con finitura motivo chevron in poliestere annodate a mano. Si chiama Cordula ed è di Missoni Home. 2. Attinge a piene mani dall’immaginario rustico la lampada cilindrica d’appoggio in rame Copenhagen di Atmos. 3. Il lavabo da esterno freestanding Graal in terracotta con uno speciale trattamento contro le infiltrazioni d’acqua, di Angeletti Ruzza Design per Azzurra.

3.

6.

4. Ruggine in edizione limitata: il barbecue in acciaio corten di Joost van Bleiswijk. 5. Vasetti Garden in terracotta con cestino in metallo di SIA Home Fashion. 6. Sembra di legno ma è in realtà realizzata in plastica riciclata. È l’ultima nata dalla collezione Ordinary Furniture, dalla Ineke Hans Collection. 7. divano Argine di Studio Libidarch per Busnelli con struttura in poliuretano indeformabile schiumato a freddo.

7.

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34 / IN&OUTdoor 1. Porta la firma di Fabio Casiraghi - Studio Nava il tavolino DJ con base e stelo in metallo e piano d’appoggio in plastica decorata con motivi grafici. Di Con&Con.

Relax colorato

2. Una scocca irregolare, ispirata dalla crescita in divenire delle piante: è la poltroncina Vegetal in poliammide e fibra di vetro dei Fratelli Bouroullec per Vitra.

1.

3. Leaf chaise longue, design studio Lievore Altherr Molina per Arper in acciaio verniciato con cuscino in poliuretano per esterni. 4. Linee di ispirazione organica ma anche ergonomiche per Tatami, la collezione di sedute (qui la poltroncina) in polipropilene di Pocci & Dondoli per Pedrali: leggera, impilabile e resistente ai raggi UV.

2.

5. Non solo vasi. Perfetti per le piante ma anche come piani d’appoggio o sedute i coloratissimi contenitori Moma in resina polietilinica di Javier Mariscal per Vondom. 6. Punto fiamma Fire Hight di Arik Levy per Planika con struttura in acciaio coloratoto,bruciatore e cilindro in vetro.

3.

4.

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QUANTO L’OUT è “IN” / 35 1. Stile impero (a partire dal nome). Con Giuseppina per Bonaldo, Pocci e Dondoli rivisitano la seduta classica e la riattualizzano grazie all’uso del policarbonato e ad una palette a tutto colore.

4. Effetto unghia smaltata con il tavolino Cute Cut di Cédric Ragot per Roche Bobois in resina poliestere laccata, nella versione colorata metallizzata.

5. Preziosa ma anche superresistente alle intemperie nella versione “heavy rain”: è Arco, il Loveseat di Kenzo Maison con telaio in alluminio e fibra di polietilene intrecciata avorio o antracite. 3. Toccare per credere. La sedia Alfa di Hannes 6. Vasi Sahara di Pablo Gironés Wettstein per Molteni & C. per Gandia Blasco, in composito caricato in polietilene stampato con fibra di vetroe finitura a rotazione, disponibile anche Soft Touch a base poliuretanica con illuminazione interna. che rende la superficie gradevole al tatto. 7. Galloni colorati, soutaches, frange e cordoncini: lo stile Dedar invade l’ outdoor, con i cuscini realizzati con tessuti e passamanerie resistenti all’acqua marina, cloro, muffe e alla luce del sole. 2. Struttura in metallo cromato e sedile in rete metallica colorata. È la Pod di Lucci & Orlandini per Calligaris.

1.

2.

8. Il glam targato Domodinamica lo propone Brodie Neill con il divanetto a due posti in vetroresina laccata lucida a specchio.

3.

4.

CRomIa GLaMouR

5.

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8. 7.

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1.

Effetto naTura

2. 3.

4. 1. Numero Uno, di Enrico Tonucci Design per Manifesto, è il redesign di una sedia allungabile e pieghevole in legno di acero con viti, giunti e tiranti in acciaio inox e seduta in tessuto tecnico per outdoor.

5.

4. Freestanding e versatile: è la cucina Libero di Terry Dwan per Riva 1920, in legno massello di teak e acciaio inox con elettrodomestici d’appoggio intercambiabili della linea Libero di Dito Electrolux professional.

2. Effetto cocoon per la seduta Illu di Bleu Nature, 5. Scocca in alluminio e seduta in fibre high tech ricoperta da una struttura in acciaio inox e lastre lavorate però ad intreccio come per le antiche in rovere non trattato. sedie in paglia. È la collezione Maia di Patricia Urquiola per Kettal. 3. Metallo e cinghie intrecciate per la chaise longue Trenza di Lievore Altherr Molina 6. Porta la firma di Arik Levy il tavolo rettangolare per Andreu World. Wedge per Living Divani, in alluminio nella versione per esterni.

6.

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1.

Effetto naTura

2. 3.

4. 1. NUMERO UNO, DI ENRICO TONUCCI DESIGN PER MANIFESTO, È IL REDESIGN DI UNA SEDIA ALLUNGABILE E PIEGHEVOLE IN LEGNO DI ACERO CON VITI, GIUNTI E TIRANTI IN ACCIAIO INOX E SEDUTA IN TESSUTO TECNICO PER OUTDOOR.

5.

4. FREESTANDING E VERSATILE: È LA CUCINA LIBERO DI TERRY DWAN PER RIVA 1920, IN LEGNO MASSELLO DI TEAK E ACCIAIO INOX CON ELETTRODOMESTICI D’APPOGGIO INTERCAMBIABILI DELLA LINEA LIBERO DI DITO ELECTROLUX PROFESSIONAL.

2. EFFETTO COCOON PER LA SEDUTA ILLU DI BLEU NATURE, 5. SCOCCA IN ALLUMINIO E SEDUTA IN FIBRE HIGH TECH RICOPERTA DA UNA STRUTTURA IN ACCIAIO INOX E LASTRE LAVORATE PERÒ AD INTRECCIO COME PER LE ANTICHE IN ROVERE NON TRATTATO. SEDIE IN PAGLIA. È LA COLLEZIONE MAIA DI PATRICIA URQUIOLA PER KETTAL. 3. METALLO E CINGHIE INTRECCIATE PER LA CHAISE LONGUE TRENZA DI LIEVORE ALTHERR MOLINA 6. PORTA LA FIRMA DI ARIK LEVY IL TAVOLO RETTANGOLARE PER ANDREU WORLD. WEDGE PER LIVING DIVANI, IN ALLUMINIO NELLA VERSIONE PER ESTERNI.

6.

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QUANTO L’OUT è “IN” / 37

1.

2. 3.

4. 1. Carrello pieghevole Creek dalla collezione Oltre il Giardino di Talocci Design per FoppaPedretti Atelier con struttura in acciaio inox, liste in Staron o frassino. 2. poltrona della collezione phorma realizzata in midollino sintetico intrecciato a mano con finitura spazzolata e cuscino rivestito in tessuto di Ethimo.

5.

4. Divano Ladybug di Luca Trazzi dalla collezione Leisure Living Furnishings di SchoenhuberFranchi con struttura intrecciata a mano in Jalan, una fibra sintetica studiata per resistere alle intemperie. 5. Tessuto panama irregolare Pupparin, con sottili nervature, particolarmente adatto per imbottiti leggeri da esterno. Di Rubelli.

3. Velaria, struttura in legno trattato in autoclave, 6. Si chiama Spinnaker perché il suo piano con copertura velica in Dacron® oppure in doghe di teak massello “respira” come una vela: in Acrilico. Di Pircher. si allunga infatti fino ad accomodare 12 persone grazie ad una chiusura a ribalta. Design Gordon Guillaumier per Roda.

6.

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38 / IN&OUTdoor 1. Una seduta “diversa” per proporzioni e forme che non a caso si chiama Alieno. Alta e stretta, in tondino di metallo verniciato, l’ha progettata il duo italo-danese GamFratesi per Casamania. 2. Componibile: il tavolino zerO di Enzo Calabrese + Fabio Meliota per L’Abbate, con basamento in acciaio verniciato e piano in lamiera o marmo bianco di Carrara.

BianCo e nerO

3. Si snoda elegante nello spazio il sistema di sedute componibili Ellipses di Giuseppe Viganò per Bonacina Pierantonio con moduli concavi, convessi o dritti ripetuti in acciaio verniciato. 4. Fa parte della collezione Loop Out questa fioriera in tondino di acciaio con intreccio realizzato a mano in fibra sintetica di Nigel Coates per Varaschin.

1.

5. Leggera come ali di farfalla. È Phalène di Marc Sadler per Robots, una seduta in tondino di acciaio di 10 mm curvato e saldato e nervature elettrosaldate.

2.

5.

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38 / IN&OUTdoor 1. UNA SEDUTA “DIVERSA” PER PROPORZIONI E FORME CHE NON A CASO SI CHIAMA ALIENO. ALTA E STRETTA, IN TONDINO DI METALLO VERNICIATO, L’HA PROGETTATA IL DUO ITALO-DANESE GAMFRATESI PER CASAMANIA. 2. COMPONIBILE: IL TAVOLINO ZERO DI ENZO CALABRESE + FABIO MELIOTA PER L’ABBATE, CON BASAMENTO IN ACCIAIO VERNICIATO E PIANO IN LAMIERA O MARMO BIANCO DI CARRARA.

BianCo e nerO

3. SI SNODA ELEGANTE NELLO SPAZIO IL SISTEMA DI SEDUTE COMPONIBILI ELLIPSES DI GIUSEPPE VIGANÒ PER BONACINA PIERANTONIO CON MODULI CONCAVI, CONVESSI O DRITTI RIPETUTI IN ACCIAIO VERNICIATO. 4. FA PARTE DELLA COLLEZIONE LOOP OUT QUESTA FIORIERA IN TONDINO DI ACCIAIO CON INTRECCIO REALIZZATO A MANO IN FIBRA SINTETICA DI NIGEL COATES PER VARASCHIN.

1.

5. LEGGERA COME ALI DI FARFALLA. È PHALÈNE DI MARC SADLER PER ROBOTS, UNA SEDUTA IN TONDINO DI ACCIAIO DI 10 MM CURVATO E SALDATO E NERVATURE ELETTROSALDATE.

2.

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QUANTO L’OUT è “IN” / 39 1. Casetta per uccelli Atmos in metallo e legno. 2. Tessuto in fibra di banano e ananas appositamente pensato per tendaggi da esterno a pacchetto o rullo. Si chiama Natural Collection Abaca ed è di SoFar /SoNear.

1.

3. Un altissimo guscio laccato lucido, una struttura monoblocco in polietilene con piccoli tocchi di alluminio anodizzato color argento: regale. È la poltrona Out/In di Philippe Starck e Eugeni Quitllet per Driade Store. 4. Poetici a partire dal nome. Si fondono l’uno nell’altro come fiori sull’ acqua i tavolini Loto e Ninfea di Ludovica e Roberto Palomba per Zanotta in Cristalplant outdoor®, UN materiale composito a base di resine.

2.

5. Tavolo con struttura in alluminio e piano in Corian di Kris Van Puyvelde per Royal Botania, dalla nuova collezione D-lux design.

3.

6. Impilabile: è Gardenia, la sedia da giardino di Raffaello Gagliotto per Nardi, realizzata in polipropilene.

4.

7. leggera e impilabile la sedia stil è realizzata in acciaIo con finitura in diversi colori. Di Patrick norguet per lapalma. 8. Poltrona Re Sole con struttura in ferro finitura bianco Ischia. Di Cantori. 5.

6.

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7.

8.

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2.

1.

3.

Basta carni bruciate e fredde, stop alle fumate nere. Arrivano i nuovi barbecue – vere e proprie cucine da esterno – e gli accessori intelligenti. Ed è subito gourmeT!

di Laura Traldi

Fuochisti chef

4.

1. La padella “Cooking Show” di Baldassare Agnelli con rivestimento antiaderente a tre mani in B-cristal che offre altissima antiaderenza unita e resistenza all’abrasione. 2. Granghisa Lagostina, casseruola quadrata con coperchio in ghisa smaltata e acciaio inox: grazie all’impiego di particolari punte a struttura circolare nel coperchio, il vapore della cottura si condensa e ricade sugli alimenti in modo uniforme mantenendoli teneri e valorizzandone il gusto. 3. Collezione tessile per la tavola Culti Crù in garza di lino purissimo al 100% (qui nella tonalità sabbia) con un naturale effetto “stropicciato”. 4. Otto ciotole l’una nell’altra: per ottimizzare lo spazio nell’armadio e avere più contenitori a disposizione: perfetto per le tavolate all’aperto. Di Liliana Bonomi per Serafino Zani.

5.

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5. Portatile, ma anche da giardino. Con bracieri a gas o a carbonella. Superaccessoriato, con carrelli di servizio utilizzabili in orizzontale o verticale. È Barbicù di Piero Lissoni per A di Alessi by Fochista.

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1.

2.

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5.

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1. Abbina pentole, casseruole e padelle in acciaio inox con coppe con coperchio in porcellana per servire direttamente a tavola. È Genio di Stefan Diez per Thomas. 2. Romantico-retro: un posto tavola della collezione Vintage Vichy in bone china di Bitossi Home. 3. Perfette per il picnic informale o la serata ad alto tasso di design. Sono Stamp, le posate in alluminio di Thomas Alonso per Italesse: impilabili, riciclabili e leggerissime. 4. Tre in uno. Claudio Bellini fa l’en plein di funzionalità e stile per Barazzoni con le padelle Silicon Pro Ceramico: esterno in alluminio, interno in ceramica e manico in silicone. 5. Più che un barbecue, una cucina outdoor: ripiani in teak, perfetta gestione di fumi e odori, funzionamento a gas e vani termici isolati. È il nuovo modello EGL9000X di Electrolux.

6.

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6. Da Viking, il nuovo barbecue DVGBQ412 da esterni in acciaio: con bruciatore posteriore a infrarossi, motore per girarrosto, comparto grill, coperchio per affumicatura, cassetto raccogli sporco.

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L’abitare ha mutato la sua archetipica essenza. Non è solo un riparo, o una tana per escludere, è diventato uno spazio di fusione con il paesaggio. non più separazione tra interno ed esterno, ma proiezione oltre la soglia, verso dimensioni immaginarie e giocose. di Cristina Morozzi

PLaYFuL

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Davy Grosemans ha firmato per Sywawa, divisione di Symo, un nuovo concept di parasole, Breeze, che gioca con il vento. Come i panni stesi attraverso i vicoli, i rettangoli di stoffa bianca ondeggiano con la brezza, creando giochi mobili di luci e ombre.

pagina a lato. arik levy ha creato per flora, azienda tedesca specializzata nell’outdoor, un sistema componibile in metallo, elevation, costituito da poligoni regolari con cui disegnare sulle pareti interne ed esterne diverse figurazioni per rampicanti.

Poltrona modulare Modi, di forma squadrata, ispirata al classico capitonné, rivisitato in versione pop. è un progetto di Alessandro Morello di Moredesign per Myyour, azienda di arredi per esterno realizzati con tecnica rotazionale, nata nel 2007. Costituita da una serie di moduli base in poliuretano da inserire su una base in politilene, Modì può essere modificata a piacimento, come un puzzle, dando vita a poltroncine, divani, pouf.

sotto. tavolo-orto in legno di robinia e metallo creato da gaetan coulaud e ludovic avenel per lao, un collettivo francese posizionato tra design e artigianato, che ha per obiettivo la creazione di nuove tipologie di arredi in materiali naturali, realizzati con processi sostenibili.

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tutrix, supporto per piante a forma di ramoscello, da piantare in terra come una radice. è realizzato in una nuova composizione di lino e canapa coltivate in europa e imbevute di resina (solo il 35%). è prodotto da az&mut.

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Sedia Astra in polietilene, stampata con metodo rotazionale, creata da Luca Somaini per Slide. Si tratta di una stella–seduta a due posti, costituita da elementi triangolari simmetrici. Gli schienali che si toccano creano legami simbolici. Sotto. Serie di sedute in cemento. Lo schienale è un vaso dove coltivare le piante, compreso il classico bosso da spalliera. è un progetto dei 5.5, giovanissimi designer francesi in rapida ascesa, caratterizzati da un approccio anticonvenzionale e ironico. Saving space, grande vaso realizzato con metodo rotazionale, caratterizzato da una voluta distorsione ottenuta per compressione. La casualità diventa elemento distintivo del progetto. Design Joe Velluto per Plust. è intagliata nella lamiera di zinco, verniciata color antracite la sagoma di Freddy, il nano che fuma la pipa, da piantare per terra per rendere fiabesco il giardino. Una produzione Flora.

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è un’idea di Danilo Premoli O–nest-o per De Castelli, il vaso nido provvisto di fori che consentono agli uccellini di raggiungere le cavità dove è possibile disporre il mangime. La parte superiore è prevista per alloggiare una pianta. Sotto. è un’oasi ombrosa la proposta di Fendi casa per l’outdoor. Il vis à vis, accogliente come un abbraccio, riparato da un parasole, è in vimini intrecciato, sostenuto da una leggera intelaiatura in metallo. Il rivestimento è in tessuto fantasia. Assomigliano a grandi foglie di Ginko i parasoli Nenufar, orientabili e variabili in altezza, disegnati da Yonoh per Samoa. Il sostegno è in alluminio laccato e acciaio, il parasole in tessuto tecnico di Batyline.

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PLAYFUL / 45

è un’idea di Danilo Premoli O–nest-o per De Castelli, il vaso nido provvisto di fori che consentono agli uccellini di raggiungere le cavità dove è possibile disporre il mangime. La parte superiore è prevista per alloggiare una pianta. Sotto. è un’oasi ombrosa la proposta di Fendi casa per l’outdoor. Il vis à vis, accogliente come un abbraccio, riparato da un parasole, è in vimini intrecciato, sostenuto da una leggera intelaiatura in metallo. Il rivestimento è in tessuto fantasia. Assomigliano a grandi foglie di Ginko i parasoli Nenufar, orientabili e variabili in altezza, disegnati da Yonoh per Samoa. Il sostegno è in alluminio laccato e acciaio, il parasole in tessuto tecnico di Batyline.

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IN&OUTdoor / 47

outdoor a cInque stelle di Rosa Tessa

I

l design italiano da esterni viaggia in prima classe e si spinge oltreconfine. Per le sue vacanze sceglie resort, ville, alberghi a cinque stelle nelle aree geografiche che ambiscono a diventare le mecche del turismo internazionale dei prossimi anni. Il Nord africa per esempio, con Marocco e Tunisia in testa, seguite dall’Algeria e dalla Libia che è agli inizi.

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Nuove geografie per il design da esterni. In Marocco, Algeria, Tunisia, Medioriente e Centramerica stanno nascendo resort e alberghi sempre più sensibili ad arredare secondo un gusto italiano e nei minimi dettagli.

“L’hospitality di lusso marocchina si sta aprendo al design italiano perché i turisti al fascino delle strutture locali vogliono abbinare anche comfort e funzionalità” spiega Mauro Parmesani fotografo e giornalista che, per lavoro e per passione ha aperto un riad a Marrakech arredato, in interni ed esterni, con oggetti e mobili esclusivamente made in Italy.

Vieques (nella foto) con Marrakech, Libia e Città del Capo, sono alcune delle nuove destinazioni turistiche internazionali che l’outdoor made in Italy sta cominciando a colonizzare.

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3.

1.

2.

1. Colori vitaminici per le chaise longue di Missoni Home, prodotte e distribuite da T&J Vestor. 2. Capri Sofa di Fendi, prodotto e distribuito da Club House Italia. La collezione è composta da poltrona ed elementi seduta modulari, sofa con tenda parasole e coffee table. Una selezione di accessori completano la proposta: vasi, vassoi ed accessori tessili. 3. Palazzo Versace Gold Coast in Australia che, inaugurato nel 2000, è stato il primo albergo a parlare il linguaggio di un total look nell’arredo che man mano dall’interno si spinge verso l’esterno.

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Che queste possano essere aree geografiche di grande sviluppo turistico e che possano promettere sempre più spazio all’outdoor di qualità ne sono convinti i protagonisti dell’arredo italiano. La notizia è duplice: queste aree stanno crescendo grazie ad iniziative immobiliari molto importanti e sono sempre più sensibili ad un arredo da esterni, nato sotto il segno del design. “L’arredamento per le aree all’aperto avrà un grande sviluppo” sostiene Alberto Vignatelli, a capo di Club House Italia, azienda che produce mobili per alcune note griffe internazionali tra cui Fendi. E rientra, infatti, nei più importanti progetti di Fendi, tra la fine del 2010 e l’inizio del 2011, un’importante fornitura a Marrakech, in un complesso alberghiero di sei chilometri e mezzo per tre e a Tangeri, in una nuova Porto Cervo che nascerà di fronte a Gibilterra, con

un complesso di almeno 1.500 edifici. L’outdoor delle griffe fa spesso da apripista. Anche il ‘giardino’ di Missoni, prodotto da T&J Vestor, conquista mete esotiche. Nei progetti: un grande albergo in Kuwait, dove sarà soprattutto l’outdoor ad avere grande visibilità, mentre a Cape Town dovrebbe aprire quest’anno il terzo hotel della maison. A marzo aprirà il primo Armani Hotel Dubai che, situato all’interno del Burj Dubai, è il primo di una serie di resort e residenze progettati dallo stilista che sorgeranno in tutto il mondo. Altri progetti in via di realizzazione, oltre al lancio dell’hotel Armani a Milano, includono il primo Armani Resort previsto a Marrakech, in Marocco, le Armani Residences a Marassi, in Egitto, le prime ville realizzate da Armani Hotels & Resorts,

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OUTDOOR A CINQUE STELLE / 49

1.

2.

1. Il Mondrian hotel progettato da Marcel Wanders che ha aperto i battenti lo scorso anno a Miami è un esempio dell’evoluzione del design nell’outdoor, curato in modo maniacale. 2. Un esterno del Mandarin Oriental di Barcellona, arredato da B&B ITALIA su progetto dell’architetto Patricia Urquiola. 3. Prodotti Coro in una villa privata a Città del Capo, capitale del Sud Africa.

3.

a cui seguiranno altre aperture a New York, Tokyo, Shanghai e Londra. Versace non è da meno. Anzi, è stato un antesignano nel 2000, con il Palazzo Versace sulla Gold Coast australiana. L’anno prossimo aprirà il nuovo hotel resort al Creek di Dubai, con l’outdoor che si snoda tra giardini e piscine. Mentre procede il progetto su Panama con il grattacielo Vita Tower arredato in interno ed esterno.“L’outdoor è un’area sempre più importante da presidiare, anche per definire l’interior design nella sua completezza e trasmettere contenuti e valori dei marchi – spiega Roberto Selva, direttore della home division di Versace –. Il Mondrian hotel progettato da Marcel Wanders e l’Icon di Philippe Starck, entrambi a Miami, sono un chiaro esempio dell’evoluzione del design nell’outdoor, curato in modo maniacale in termini di dettagli e forme”.

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Anche gli specialisti dell’outdoor incominciano a battere mete esotiche. Coro, con la sua collezione da esterni ha recentemente arredato una Spa a Dubai e nella stessa città la terrazza di una torre. “Le prospettive sono interessanti – commenta Walter Sbalchiero, alla guida dell’azienda Coro –. Stanno nascendo resort a cinque stelle in Siria, Giordania e Libano. Il bacino mediterraneo sta esplodendo, con l’Egitto, la Libia e il Marocco dove noi abbiamo arredato tre ville importanti. E stiamo cominciando a lavorare con l’india”. B&B Italia che, tra le aziende del design d’interni, è una pioniera sul fronte outdoor, ha un bel daffare sulle mete internazionali. Ha realizzato gli interni e gli esterni del Mandarin Oriental Barcelona, un cinque stelle che si affaccia sul Paseo de Gracia, progettato da Patricia Urquiola. Sempre su

suo progetto B&B Italia sta arredando un W Reatreat & Spa all’isola di Vieques, di fronte a Portorico che inaugura il prossimo aprile, mentre nel Jumeirah Golf Estates rifornisce di arredi, nell’interno ed esterni, un certo numero di ville. Non mancano le mete più classiche: un resort a Pilos della catena Starwood che aprirà il prossimo luglio. Il trend si sta consolidando: “ L’hotellerie e le strutture ricettive di lusso dopo aver arredato i loro giardini per anni con il rattan e il teak – spiega Roberto Barbazza, responsabile della divisione contract di B&B Italia – finalmente cercano arredi da esterno molto più connotati dal design”.

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di Olivia Cremascoli

Che cento fiori fioriscano! ditelo con i fiori: la giunchiglia È Desiderio, il gelsomino bianco amabilità, il giglio purezza. E le rassegne floreali un divertimento ormai globale. ecco una piccola guida a quelle nazionali e internazionali.

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D

alla notte dei tempi, il nostro è un Paese di “poeti, santi e navigatori”: in circolazione ora di santi ce ne sono pochi – come ci ha aggiornato il nostro premier – di poeti pure, mentre i navigatori, soprattutto quelli a vista, aumentano. Ma ciò che lascia di stucco è la tendenza che sempre più colora di verde i pollici italici, che paiono ormai trarre notevoli soddisfazioni da sementi, pistilli e zolle. Di anno in anno, nel Belpaese si moltiplicano infatti le rassegne a tema floro-vivaistico, tra cui quelle nazionali più conosciute (ma che non hanno ancora precisato le date

del 2010) sono la Primavera alla Landriana (a fine aprile, a 40 km da Roma, nel parco creato dal paesaggista Russel Page con Lavinia Taverna Gallarati Scotti); Nel segno del giglio, all’imponente reggia di Colorno, in provincia di Parma (fine aprile); Fiori e colori di primavera a Minoprio (Co), tra fine aprile e l’inizio di maggio; i Tre giorni per il Giardino nel piemontese castello di Masino (fine aprile-inizio maggio), organizzati dal Fondo per l’ambiente italiano; intorno al 10 maggio, a San Casciano in Val di Pesa (Fi), c’è Rose, pane e vino, che sostiene la rosa chinensis semper fiorens, detta rosa del Chianti; durante il terzo fine-settimana di maggio, ecco Riso & rose, ampio contenitore organizzato da Mondo, consorzio per la promozione turistica del Monferrato; infine, Orticola ai Giardini pubblici di Milano

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immagini tratte dall’ultima edizione (2009) del nantucket daffoldis festival, weekend organizzato ogni fine aprile sull’isola di nantucket per la fioritura di 30mila giunchiglie. al largo di cape cod (massachussett) e di fronte a martha’s vineyard – frequentatissima dai presidenti democratici degli stati uniti (kennedy, clinton, obama) – la minuscola e sciccosa nantucket è famosa sia per moby dick, la balena bianca, che per i nantucket lighship basket, deliziosi cestini intrecciati a mano con fanoni di balena. in un celebre scatto, jackie kennedy ne aveva adottato uno come borsa. nella pagina accanto: immagini scattate all’ex-royal hospital di londra, durante l’ultima edizione (2009) del chelsea flower show, organizzato ogni maggio dalla royal horticultural society, presieduta da elisabetta ii. al di lÀ del brillante mercato della floricultura e del giardinaggio, il chelsea flower show È un evento di notevole importanza sia a livello mediatico che mondano.

(intorno al 10 maggio), che vanta un ampio parterre che va da Alba Parietti alle sciure bene milanesi. Pur non possedendo il dna nordico – e in particolare anglosassone, che del greenery più che un hobby ne ha fatto una missione esistenziale – gli italiani, per tardiva vocazione o per mondano vezzo, si stanno sempre più interessando a tutto quanto fa verde, fiorito, ecologico, al punto che anche da noi esistono ormai agenzie viaggi che offrono pacchetti turistici per visitare le rassegne europee di maggior richiamo. Per ciò che riguarda l’estero, le rassegne sono numerose e alcune veramente gloriose: si comincia con l’Holland Flowers Festival (www.hollandflowersfestival.nl), dal 24 al 28 febbraio a Zwaagdijk, villaggio di pescatori dall’atmosfera fiabesca, dove 4.500 mq vengono trasformati in una cromatica ode soprattutto al tulipano, supervisionata dall’architetto paesaggista Robert Broekema, manifestazione che scalda i cuori in attesa del 2012 e della fuoriclasse Floriade, organizzata ogni dieci anni ad Amsterdam; in primis c’è poi da citare la ‘madre di tutte le rassegne’, l’annuale e mitico Chelsea Flower Show (www.rhs.org. uk), dal 25 al 29 maggio al Royal Hospital di Londra, organizzato dai primissimi del Novecento dalla Royal Horticultural Society, presieduta dalla regina Elisabetta, che lo inaugura ogni anno con Carlo e Camilla al

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seguito e un codazzo aristo-spettacolare (Paul Smith, Hellen Mirren, Ringo Starr, Sienna Miller); a 30 km a sud di Parigi vengono invece organizzate Les journées des plantes (www.domaine-de-courson. fr), dal 14 al 16 maggio, presso il magnifico castello di Courson, appuntamento semestrale très chic, frequentato tra gli altri da Catherine Deneuve e Fanny Ardant; presso i Giardini delle Tuileries di Parigi, già orto botanico nel cuore cittadino, c’è poi Jardins, Jardin (www.jardinsjardin. com), rassegna di floro-vivaistica, outdoor design e giardini effimeri, quest’anno improntata allo slogan Inventon les natures urbaines. Più impegnativo, in quanto concorso progettuale a inviti, è il Festival international des jardins de Chaumont-sur-

Loire (www.domaine-chaumont.fr), quello che ha tra gli altri lanciato Patrick Blanc, che dal 30 aprile al 19 ottobre presenterà presso il suggestivo castello di Chaumont (185 km da Parigi), che affaccia sulla Loira, giardini ispirati al tema 2010, cioè Corps et Âmes, cimento per architetti-paesaggisti, designer, scenografi, vivaisti. Nel francofono Québec (Canada), dal 26 giugno al 3 ottobre c’è l’altrettanto intellettuale e spettacolare Festival international des jardins de Métis (www.jardinsmetis.com), a Grand-Métis, pittoresco villaggio della Gaspesie, che affaccia sull’estuario del San Lorenzo prima che si butti nell’Atlantico, vale a dire 18 giardini paesaggistici, realizzati negli storici Redford Gardens. Infine, in quel minuscolo e inarrivabile paradiso d’oltreoceano che è Nantucket, l’isola della balena bianca Moby Dick, al largo del Massachusetts, ogni anno – dal 1974 – viene organizzato l’ormai leggendario fine-settimana (23-25 aprile) del Daffodil Festival (www.nantucketchamber. org, ), cioè più di tre milioni di giunchiglie (daffodils) in fiore, con cui vengono decorate facciate domestiche, cappelli delle signore, guinzagli dei cani, auto d’epoca, cestini dei pic-nic sulla sabbia, in un ambiente bostoniano di reminiscenza kennediana, vale a dire un binomio di upper class e understatement. In sostanza, l’esatto contrario della smeraldina Sardegna.

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marzo 2010 Interni

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Informazione pubblicitaria Qui, la storica poltrona pensile disegnata nel 1957 da Nanna Jørgen Ditzel. Sotto, Ellipses, il sistema di sedute componibili progettato per Bonacina Pierantonio da Giuseppe Viganò. In basso, ideale per esterni e interni, la poltrona Marine P.1, design Tito Agnoli.

Bonacina Pierantonio Soluzioni per l’outdoor È stato un passaggio naturale quello che ha portato uno storico marchio del design italiano come Bonacina Pierantonio a entrare a far parte del gruppo matteograssi. Naturale perché le due aziende condividono valori fatti di passione per il proprio lavoro, di ricerca maniacale della qualità e di certosina attenzione al dettaglio: tutte peculiarità sviluppate a partire dalla selezione prima, e dalla lavorazione poi, di materiali di elevatissima qualità. Azienda moderna, pur con radici storiche nel settore dell’arredamento, Bonacina Pierantonio realizza elementi di arredo a 360°: dalle sedute ai tavoli, dai letti agli accessori, fino a una serie di prodotti da utilizzare in ambito outdoor. Esemplari esponenti di quest’ultima categoria sono la celebre poltrona pensile Egg, la poltrona Marine P.1 e il sistema di sedute Ellipses. Iconica, originale, ancora magnificamente attuale pur essendo stata disegnata da Nanna Jørgen Ditzel nel 1957, Egg è una poltrona sospesa a forma di uovo dalla struttura ad anello in tubolare di acciaio verniciato. La centralità della ricerca sui materiali e della sperimentazione che ha sempre rappresentato un tratto distintivo dell’azienda, è già manifesta in Egg, il cui intreccio è realizzato in midollino, mentre il cuscino sagomato è in espanso e fibra di poliestere. Il medesimo livello di ricerca sui materiali si riscontra in Marine P.1, la poltrona sviluppata da Tito Agnoli e idonea per l’uso sia in interni sia in

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esterni. La particolare lavorazione ‘spina pesce’ che connota la poltrona, viene eseguita a mano su struttura in alluminio verniciato a polveri. L’intreccio, realizzato in Polypeel, è disponibile in diversi colori, il cuscino di seduta è in espanso ‘filtren’. Progettato da Giuseppe Viganò, il sistema di sedute componibili Ellipses è un segno che, reiterato, diventa forma e oggetto. I moduli del sistema, con i quali è possibile dare vita a diverse configurazioni, sono proposti nelle versioni concava, convessa e dritta. La particolare forma ellittica ripropone lavorazioni manuali della tradizione, applicate a un materiale nuovo come il BoPiFil. La struttura è in acciaio verniciato per esterno, i cuscini di seduta sono in polietilene espanso a cellula chiusa, mentre quelli di schienale (con interno in fiocco di fibra poliestere cava), sono fissati allo schienale mediante un prezioso dettaglio ad alamaro. Bonacina Pierantonio via Montegrappa 20034 Giussano (Mb) tel. +39 031 699225 info@bonacinapierantonio.it www.bonacinapierantonio.it

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Interni marzo 2010 CONTENT - pag. 6 - Caption On the cover: Madame Dakar divan from the M’Afrique collection designed by Bibi Seck and Ayse Birsel for Moroso, with tubular metal structure and woven polymer seat. Made by hand in Senegal by local artisans. editorial by Gilda Bojardi - pag. 8 New ideas and unforeseen projects. We began the year, in January-February, with Limited Edition, and here we are, immediately, with another new initiative, In & Outdoor, to narrate a trend on the rise: living and furnishing the garden and the terrace with an approach similar to that of interior design. Outdoor spaces are transformed into veritable living areas en plein air: sheltered niches, fixed and mobile structures, large, soft divans and chairs (with waterproof fabrics), offering the same comfort and good looks found in the living room. A way of creating relaxation zones, for private time or entertaining, for quiet reading or a barbecue. The fundamental feature? A warm welcome. Garden Tools by Matteo Vercelloni - pag. 11 Over time the garden continues to be one of the richest themes for design experimentation and interdisciplinary contributions on the shaping of our environment. And its furnishings, the objects and artifacts used to make it, also have an experimental side, while performing specific functions, at times moving toward landscape dimensions closer to the expressive world of Land Art. The history of these objects for gardens follows that of the design of their spaces, which from the medieval hortus conclusus, the monastic cloister and the secret garden behind castle walls, a ‘world within the world’, a private Eden of delights or contemplation, moves toward a situation in which nature ‘breaks down the barriers’ to mingle with the world outside, taking on symbolic value as ‘infinite’ landscape. The picturesque garden, and then the garden of English landscaping, go beyond the practice of the formal garden as artificial imitation of nature translated into geometric motifs, symmetries and long perspectives, to imagine the ‘garden as nature’. The idea is one of being prior to imitation, and the coincidence between landscape and garden tends to overlap the design act and the natural setting in a seamless solution. The ‘garden object’ evolves and is inserted in this complex design orientation, full of symbolic and compositional values in which, from the second half of the 17th century, a interdisciplinary sensibility emerges on the close relationship between the role and design of gardens and the evolution of landscape painting (Nicolas Poussin and Claude Lorrain, Salvator Rosa), where the latter is no longer the ‘background of a scene’, but a spectacle to be offered as the primary subject. Part of a bigger system than the ancient enclosure, garden furnishings (from small pavilions to folies, seating to urns, statues to fountains) take on values that go beyond their specific functions, becoming landscape, contributing to construct the image and meaning of the garden as a whole. A fascinating, multilinear path that leads to symbolic and figurative connections on different scales, in different historical periods, all the way to the contemporary garden, where experimentation among the various disciplines (garden design and art, product design and architecture, urban planning and the design of urban space) becomes vividly interesting. So much so that the world of the garden and the park reaches the heights of global innovation, as a territory in continuous evolution in which creative stimuli and environmental awareness converge in constructed form. There are many examples along these lines, for which the “Altar of Good Fortune” designed by Johann Wolfgang Goethe for his own garden in Weimar in 1777 represents a sort of ‘timeless archetype’, along with the endless series of folies of the 19th-century romantic garden, or the plates on furnishings proposed by the German architect J.C. Grohmann in 1796 in an album for garden lovers. Furnishings as landscape, in the early decades of the 20th century, in tune with the artistic avant-gardes and the innovative drive of Modern architecture, developed rapidly, with unprecedented situations of interdisciplinary interaction. From the sinuous benches of Parc Güell in Barcelona (1922), designed by Antoni Gaudì as the crowning touch, in fragments of multicolored pottery, for the large terrace, to the reinforced concrete trees of Robert Mallet Stevens for the Jardin Jean Goujon set up in Paris for the Exposition Internationale des Arts Décoratifs et Industriels Modernes in 1925; the Cubist experimentations of Gabriel Guevrekian to the “Table of Silence” (1935) of Constantin Brancusi, positioned in the Tirgu-Jiu Park in Romania, we can retrace a series of fundamental episodes of research where objects in gardens become factors in the construction of the landscape. A path followed by architects, landscape designers and artists like Roberto Burle Marx and Isamu Noguchi, and Le Corbusier himself, who in the design for the roof-terrace of the Beistegui Attic in Paris (1930) addressed the theme of indoor-outdoor relationships, adding sculptural, surreal value to furnishing elements magically shifted from the domestic world into the great outdoors. Furnishings balanced between functional performance, sculptural expression and landscape image can also be found in more recent works; in Paliano, Massimiliano Fuksas with Anna Maria Sacconi, in the “Fontana del Diavolo” park (1977-78), transform the furnishings into esoteric figures set down in the forest, stone symbols conceived as primordial archetypes capable of constructing a ‘landscape in the landscape’. The symbols and signs of the contemporary garden are also joined by a wealth of experimentation on the theme of the park bench, the basic furnishing element of any public garden. From those of Eduardo Arroyo for the Plaza del Desierto at Baraklado, Spain (19992002), to those of the Dutch studio West 8 for the Schowburgplein square in Rotterdam (1991-96), or the more recent experiments of the Berlin-based TOPOTEK1 studio. From the modular Clizia seating by Angelo Mangiarotti to the bench for the Parque Diagonal Mar in Barcelona by the studio EMTB, both sculptural forms with functional and landscape roles; the aluminium chairs created by Jean Nouvel for his Parc Central Poblenou in Barcelona (2006) as gathering places, attached to the ground, casting changing shadows throughout the day, to the conceptual extrusion of the typical New York bench done by Martha Schwartz at Federal Plaza in Manhattan (1996), where the furniture – in this case an element rooted in the collective memory of all New Yorkers – becomes the sign of the new landscape, the tool of construction of a work of Land Art. - Caption pag. 11 “Altar of Good Fortune”, designed by Johann Wolfgang von Goethe for his own garden in Weimar in 1777 (reproduced in the collection “Il Paradiso Terrestre” by Simon Gavina in 1986). Photo Santi Caleca. - Caption pag. 12 Above and to the side, sculpture-benches in stone and brick in the “Fontana del Diavolo” park (1977-78) at Paliano by Massimiliano Fuksas with Anna Maria Sacconi. The project of the park transforms the ‘furnishings’ into esoteric figures inserted in the forest. Photo courtesy Fuksas archives. Below, detail of the continuous bench covered with mosaics made with tile fragments in Parc Güell (1922) in Barcelona, by Antoni Gaudì. Photo Matteo Vercelloni. - Caption pag. 13 Two projects by the studio Topotek1 of Berlin; above, the long orange bench installed for the Garden Show of Eberswalde near Brandenburg (2002). To the side, the double-face bench inside the renovation project of the square in front of the Berlin Südkreuz station (2006). Photos by Hanns Joosten. - Caption pag. 14 To the side and above,

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TRANSLATIONS / 55 the project by Martha Schwartz for the renovation of Federal Plaza in Manhattan (1996). The traditional New York bench, ‘extruded’ in a figurative interpretation, becomes the sign of the new landscape, for the construction of a work of Land Art. Photos by Paul Warchol and Matteo Vercelloni. Above, the concrete bench of Parque Diagonal Mar in Barcelona by the studio EMTB, a sculptural form applied in a functional-landscape context. Photo Matteo Vercelloni. Green hearts/1 by by Olivia Cremascoli - pag. 16 “Keep your love of nature, for that is the true way to understand art.” Vincent van Gogh Fratelli Ingegnoli was the first Italian nursery, founded in Milan in 1817 to produce, select and market seeds and plants. A family firm, Milanese, but also operating beyond the boundaries of Italy (supplying seeds to England, the US, Canada, Japan). The charming retail outlet in the Garibaldi area (since 1997 at Via Pasubio 13-23) will soon be joined by another ‘garden’ area on the outskirts of town, next to the company offices (Via Salomone 65, in the Mecenate area, near the Milan flower market). Were he still alive, which address would Antonio Gramsci (18911937) prefer, who in his Prison Letters wrote to his sister Tania: “On one-quarter of one square meter I would like to put four or five seeds per variety, and see how they grow. You can find them at Ingegnoli, which has shops on Piazza del Duomo and Corso Buenos Aires; would you also ask for the catalogue, which indicates the best month for sowing the seeds?” Francesco Ingegnoli, owner of the firm, comments: “We are also looking for a retail space in the center of Milan; in any case, by expanding with the new facility on Via Salomone, we will have more space to continue our old tradition of courses – organized in the past with Fondazione Minoprio – on horticulture and gardening, which are very much in demand today, given the increase in urban mini-gardens, on balconies, where people grow herbs, strawberries, cherry tomatoes, lettuce”. So is a garden craze really spreading in the city? “Yes – Ingegnoli says – and in fact there are many requests for our white and green planters, which can be stacked, with external pockets, for vertical domestic gardens”. How do your clients scattered all over the country keep up to date with new developments? “They all receive the famous Ingegnoli catalogue, published every year for 130 years, which is now a sort of barometer of Italian lifestyles; and for over a dozen years now there is also the website, www.ingegnoli. it, which is regularly revised. Not to mention our shops all over the country”. What type of people are your clients, in the past and the present? “All types, also many young people, not just your typical retired folks who love gardening. Besides Gramsci, our famous clients have included Giuseppe Verdi, and the Moratti and Crespi families. Today we supply things to the writer Susanna Tamaro, the director Franco Zeffirelli, the actresses Carole Bouquet and Ilaria D’Amico, the singer-songwriter Roberto Vecchioni, the commedian Enrico Bertolino, the soccer player Francesco Toldo, the singer Albano and his brothers, and Giovanni of the trio Aldo-Giovanni-Giacomo. A few years ago even Mina (who is usually very reclusive) dropped by. Gardening, in all its forms, is something relaxing and therapeutic for everyone” - Caption pag. 16 On this page: at the large Ingegnoli nursery on Via Pasubio in Milan, one of the raised ‘Human Nests’, temporary eco-installations by Milano Green Project, a detailed initiative created for Fuorisalone 2008 by the landscape architects Patrizia Pozzi and Angelo Jelmini, with the collaboration of Duilio Forte (Atelier Forte), Alfonso Montefusco (food designer), Donna Brown (floral designer). Photos by Sergio Anelli. - Caption pag. 17 On this page: artistic covers from the early 1900s of the Ingegnoli catalogue, updated every years for 130 years. Products can be ordered by mail, or purchased at www.ingegnoli.it Green hearts/2 by Antonella Galli - pag. 19 Ilaria Buitoni Borletti, at the helm of FAI, has the mission of defending the environment. Because the Italian landscape is the finest design of all, and its protection is a question of survival. Starting with Milan and Expo 2015. Ilaria Buitoni Borletti, president of FAI since 1 Jan 2010, Milanese, 54 years old, has a strong connection with the city (her grandfather founded La Rinascente) and its industrious, responsible upper crust that has always concentrated its efforts on public welfare and civic causes. She splits her time between her home in Umbria, Milan and London, as an entrepreneur running high-tech companies. Are greenery, nature and the landscape covered by FAI’s actions to the same extent as monuments and architectural heritage? Yes, I am totally in tune with this line of action forcefully launched by Giulia Maria Crespi, head of FAI for 34 years and now its honorary president. At present, an attack is underway on the green heritage of Italy that can only be defined as a national emergency. A legislative decree on so-called “domanial federalism” stipulates that state property can be ceded to local agencies without the necessary regulations to prevent its destruction for speculation. FAI believes that protection must first of all come from political action, and that the State has to be the first party involved. Sustainable development is possible: it’s simply a matter of choice. Can you tell us about a case in which these principles have been applied? The way in which Assisi has managed to protect not only its historical and architectural heritage, but also the landscape in which those gems are inserted, is a good example. We have also become a part of this process, with the operation connected with the forest of St. Francis, 60 hectares donated to FAI in 2008. How is Milan proceeding, heading for Expo 2015, with respect to the many projects involving urban greenery? For an event whose guiding theme will be the environment and sustainable evelopment, it seems to us that environmental issues are not really being addressed. In particular, we are concerned about the protection of the Parco Agricolo Sud Milano, which as an extension and environmental buffer of the metropolis has a decisive role. This area is being threatened by interests that worry us, interest that aim to make part of it subject to construction. Enhancing the Parco Sud would mean a focus on other purposes, primarily that of agriculture. In the preparation for the Expo see uncertainty, at least until now. The Expo will be an extraordinary opportunity if the projects are planned for the long term, to make a serious contribution to the growth of the city; but if everything is transformed into a temporary operation, a ‘showcase’, it will just be an enormous waste of energy and resources. - Caption pag. 19 Gardens owned by FAI: from left, Giardino Pantesco at Pantelleria (ph. Hamilton), Villa Balbianello at Lenno (ph. G. Majno), the Kolymbetra in the Valley of the Temples of Agrigento (ph. L. Rizzo), the Carpinata of Villa Panza in Varese (ph. M. Galli). Outing: divans speak up by Rosa Tessa - pag. 22 Ten market protagonists. Ten viewpoints on the world of outdoor. Ten different ways of narrating the new lifestyles of the open air. Ten families of products that inhabit terraces, balconies and green zones. Armchairs, cabinets, chairs and tables confess their double lives. Though born for the garden, they feel quite at ease inside the home as well. Created for the house, but ready for technological variations that protect them from the elements, so they can go outside. What counts is a strong sign, a clear touch of creativity. Outdoors, but comfortable The idea of taking the living room into the garden, with divans and armchairs that create a

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56 / LimiTeD EDITIon lounge area in the greenery. The key word is comfort: the image is soft. The Dehors divan created by Michele De Lucchi and Philippe Nigro for Alias, with a metal structure and large, soft cushions, transmits the same sensation of welcome as a sofa in the home. The research shifts to materials that in spite of their natural look can stand up to cold and water. Renato Stauffacher, CEO, Alias. The home continues, outdoors Outdoor spaces are tamed and become the natural extension of the home: gazebos, fixed and mobile structures create sheltered niches and true outdoor rooms for studying, working, relaxing. The need to avoid spending hours on the maintenance and care of outdoor furnishings is universal. Today’s research focuses on materials and functional quality, to guarantee durability. The role of design is equally important in outdoor settings, reflecting the same style of the interiors. Maurizio Makovec, press office director, Unopiù. Lightness combined with modernity Ample sizing: enormous tables, immense divans with soft cushions. The future of outdoor is in the pursuit of comfort and design. Paola Navone, by introducing woven metal, has developed an international style, lighter and more modern than the traditional look of classic wicker. At the upcoming Salone del Mobile the woven look will challenge the ‘transparent’ effect. Giovanni Gervasoni, CEO, Gervasoni. Indestructible materials, zero maintenance Textile fiber becomes the protagonist of the latest generation of outdoor. The right fiber is fundamental: innovative, resistant to abrasion, seaside environments, chlorine. In both summer and winter, divans and armchairs covered with fabric can migrate outside. The whole technological part, in spite of its importance, is invisible. The furnishings look friendly, blending with nature, not threatening the environment. It is a lifestyle that can be interpreted by regenerating old objects, bringing them back to life. The goal: great appeal, zero maintenance. Paola Lenti, CEO and art director of the company of the same name Globetrotting barbecues and gourmets Outdoor cooking: a tradition, a set of little rituals, common in northern Europe and the English-speaking countries, but gradually spreading all over the world. A style of roving chefs, explorers of taste, globetrotting gourmets, bucolic dandies, lovers of the great outdoors. Even small domestic utensils dress up in new ways and leave the kitchen. A barbecue becomes a suitcase, an essential, multiform structure, ideal for cooking on desert islands, caiques, terraces, but also in old courtyards, parks, or on a barge moored in the canal. Alberto Alessi, CEO, Alessi. Design breaks out Architecture that eliminates the borders between inside and outside (glazings, botanical walls, terraces that become verandahs) has helped to bring design outside the walls of the home, contaminating both worlds. Patricia Urquiola has transferred the contents of comfort and quality, with a strong design image, outside the home. Materials: plastic that imitates straw, but with macroweaves. All very light and very striking. Chairs, tables, divan components, accessories, vases, hassocks and candles: a complete living area, but outdoors. Fiorella Villa, communications director, B&B Italia. No limit to outdoor living The Spanish call it ‘exteriorismo’, the English ‘exterior decoration’. Both indicate a growing trend: experiencing and furnishing the garden and the terrace with the same care as the inside of the home. Every action that takes place indoors can be shifted outside, even gaining something in terms of quality: cooking (barbecues and outdoor kitchens with good design), resting (cots, hammocks, lounge furniture), eating and entertaining (chairs and tables for lunch or dinner, with accessories, lighting, decoration), even taking a bath (outdoor hydromassage tubs). In theory, there are no limits to outdoor versions of the domestic behaviors of consumers. The question the market will have to answer in the next few years is whether this trend is an expression of a real transformation of lifestyles, or just a ‘creation’ of the companies to find new directions for growth. Roberto Ambroso, export manager, Emu. Unique design, different functions There is a return to spaces for leisure and relaxation, for private life or entertaining. New functions appear, like that of the barbecue, typical of the English-speaking countries, or spaces for relaxation and reading. The borderline between outdoor and indoor starts to vanish. The fundamental element is design: the forms, colors, materials used are similar in both realms, so certain furnishings can move with ease from inside to outside and back again. Roberto Bergamin, president, Dimensione Disegno. New territories, more nonchalance Furniture is getting free of rigid roles and entering outdoor spaces with great nonchalance. Divans, tables and chairs may be designed for outdoor use, but they work perfectly inside the home too. Renato Crosti, owner, Meridiani. Furnishings for living and respecting nature The urge to spend more time in the open air is very strong. There’s an economic reason behind it: outdoor spaces, a terrace or a garden, cost less than interiors. Multiplying the square meters for use in the open air, the field of outdoor furnishings becomes more complex. How can we approach this new complexity? Not by taming nature with hypertechnology, but by getting in tune with it, with furnishings that have a lived-in, vintage look. Roberto Pompa, president, Roda - Caption pag. 22 Dehors, designed by De Lucchi and Nigro for Alias, represents a “garden living room”. It is coherently based on the forms of nature, the irregularity of botanical shapes. - Caption pag. 23 1. Gazebos, fixed and mobile structures create veritable outdoor rooms, like Koinè by Unopiù. 2. Ample forms for the Sweet divan by Gervasoni; outdoors or indoors, it is designed for comfort and durability. 3. Afra, with a removable cover composed of an overturned basket, underlines its nonchalant, informal approach. Designed by Francesco Rota for Paola Lenti. - Caption pag. 24 1. Alessi plastic flatware designed by Future System for outdoor dining. Accompanied by colored bowls. 2. “Canasta”, which in Spanish means “basket”, is a chair with a mobile parasol; with the parasol removed, it can also be used indoors. Designed by Patrizia Urquiola for B&B Italia. 3. From the “Intrecci” collection, the component divan designed by Carlo Colombo for Emu. - Caption pag. 25 1. Stackable chair in painted steel by Dimensione Disegno. From the Target collection designed by Mauro Fadel, inspired by high-tension pylons. 2. Squared and essential, the composition of divans and armchairs in teak with fabric cushions by Meridiani. 3. Outdoor spaces become larger, and as a result their furnishings call for greater complexity. Modular divans from the Basket collection designed by Rodolfo Dordoni for Roda. Luminous exteriors by Andrea Pirruccio photos Maurizio Marcato - pag. 28 Resistance to atmospheric agents is, of course, a must. But who says outdoor lighting fixtures have to be anonymous? Here are some that combine the necessary ‘solidity’ with design values and aesthetic solutions that are far from banal. - Caption pag. 28 Wall flower, by Marcel Wanders for Flos, wall or ceiling lamp with moulded glass flower, shiny or matte crystal finish. - Caption pag. 29 Left, Gilippo, LED grouping in injection-moulded thermoplastic, design Michele De Lucchi for Artemide. Inspired by colored paper lanterns and designed by Emmanuel Gallina for Rotaliana, the Lampion lamp with silicon body and polycarbonate lens. - Caption pag. 30 Designed by Carlo Colombo for Penta, Bag Outdoor lamp in expanded thermoplastic, with different glossy colors. By Theo & Silvia Sogni for Antonangeli, Nottambula lamp in transparent fiberglass and white Valencienne lace, structure in natural copper. - Caption pag. 31 By Luc Ramael for Prandina, Equilibre lamp

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marzo 2010 Interni for upward and downward diffused light, with structure in matte white polypropylene and white thermo-perforated opaline plexiglas shade. From Ares, Greta lamp with vibrated cement base, jointed stainless steel column and polypropylene housing in a range of different colors. Amax lamp with chromium-plated metal attachment and white polyethylene shade, design Charles Williams for FontanaArte. How “in” is outdoor? by Laura Traldi - pag. 32 Luxurious or ethnic, with a touch of retro. Glamour or fake roots (more chic than radical). Colorful or black and white. A look at the rhythm and flavor of today’s outdoor settings: increasingly detailed, sophisticated, designed. Ready to be lived in. - Caption pag. 32 Signature ethnic 1. Kilim style with a touch of high-tech. It’s the outdoor carpet by Patricia Urquiola for Kettal, in Chenilletex with a non-skid layer of PVC, seen here in the Kernel Red version. 2. Colonial style: the Sunbird umbrella by Tectona with anodized aluminium pole and Teflon-treated acrylic canvas. 3. The portable Zephyrum fire tray by Nautinox Living, with Cor-ten steel basin and support structure in titanium stainless steel. 4. Ecological: the Uno Più solar-heated shower in aluminium and teak with ultra-flat shower head. 5. Cheerful swinging Tropicalia nest seat by Patricia Urquiola for Moroso, in steel tubing with weave of colored technoplastic polymer threads. - Caption pag. 33 Raw-chic 1. Chair in curved chromium-plated iron rod, covered with cords with chevron motif in hand-knotted polyester: the Cordula model by Missoni Home. 2. A rustic image for the Copenhagen cylindrical copper lamp by Atmos. 3. Graal freestanding outdoor sink in terracotta with special waterproofing treatment, by Angeletti Ruzza Design for Azzurra. 4. Limited-edition rust: the Cor-ten steel barbecue by Joost van Bleiswijk. 5. Garden pots in terracotta with metal basket from SIA Home Fashion. 6. It looks like wood, but it’s actually recycled plastic. The latest entry in the Ordinary Furniture collection, from Ineke Hans Collection. 7. Argine divan by Studio Libidarch for Busnelli, with form-fast cold-process polyurethane foam structure. - Caption pag. 34 - Colorful relaxation 1. By Fabio Casiraghi - Studio Nava, the DJ table with base and stem in metal, top in plastic decorated with graphic motifs. From Con&Con. 2. An irregular chassis based on the growth process of plants: the Vegetal chair in polyamide and fiberglass by the Bouroullec brothers for Vitra. 3. Leaf chaise longue, designed by the studio Lievore Altherr Molina for Arper, in painted steel with polyurethane cushion for outdoor use. 4. Organic, ergonomic lines for Tatami, the seating collection (including the chair shown here) in polypropylene by Pocci & Dondoli for Pedrali: light, stackable, resistant to UV rays. 5. Not just pots. Perfect for plants, but also as tables or seats. The very colorful Moma containers in polyethylene resin by Javier Mariscal for Vondom. 6. Fire High by Arik Levy for Planika, with structure in colored steel, burner and cylinder in glass. - Caption pag. 35 Glamour tones 1. Empire style (starting with the name). With Giuseppina for Bonaldo, Pocci & Dondoli reinterpret the classic seat and update it thanks to the use of polycarbonate and a wide range of colors. 2. Structure in chromium-plated metal, seat in colored metal screen. It’s the Pod by Lucci & Orlandini for Calligaris. 3. Touching is believing. The Alfa chair by Hannes Wettstein for Molteni & C. in composite laden with fiberglass, with Soft Touch polyurethane finish. 4. Polished nail effect for the Cute Cut table by Cédric Ragot for Roche Bobois in lacquered polyester resin, in the metallized version. 5. Precious but also highly resistant to weather in the “heavy rain” version: Arco is the Loveseat by Kenzo Maison, with aluminium frame and woven ivory or anthracite polyethylene fiber. 6. Sahara vases by Pablo Gironés for Gandia Blasco, in rotomoulded polyethylene, also available with internal lighting. 7. Colored braids, soutaches, fringes, ropes: the Dedar style invades the outdoors with cushions made with fabrics and trim resistant to sea water, chlorine, mildew and sunlight. 8. Domodinamica glamour created by Brodie Neill, with a two-seater divanette in mirror-finish fiberglass. - Caption pag. 36 - Nature effect 1. Numero Uno by Enrico Tonucci Design for Manifesto is the redesign of an extensible folding chair in maple with bolts, joints and ties in stainless steel, seat in outdoor technical fabric. 2. Cocoon effect for the Illu seat by Bleu Nature, covered by a stainless steel structure and sheets of untreated oak. 3. Metal and woven belting for the Trenza chaise longue by Lievore Altherr Molina for Andreu World. 4. Freestanding and versatile: the Libero kitchen by Terry Dwan for Riva 1920, in solid teak and stainless steel, with interchangeable appliances from the Libero line by Dito Electrolux professional. 5. Aluminium chassis and high-tech fiber seat woven like antique straw. It’s the Maia collection by Patricia Urquiola for Kettal. 6. By Arik Levy, the rectangular Wedge table for Living Divani, in aluminium in the outdoor version. Caption pag. 37 1. Creek folding trolley from the Oltre il Giardino collection by Talocci Design for FoppaPedretti Atelier, with structure in stainless steel, slats in Staron or ash. 2. Chair from the Phorma collection made in hand-woven synthetic wicker with brushed finish, cushion with fabric cover, by Ethimo. 3. Velaria, structure in steam-treated wood, covered in Dacron® or acrylic. From Pircher. 4. Ladybug divan by Luca Trazzi, from the Leisure Living Furnishings collection by Schoenhuber-Franchi, with hand-woven structure in Jalan, a synthetic fiber developed for outdoor applications. 5. Pupparin irregular Panama fabric, with slender ribbing, ideal for light outdoor upholstered furnishings. By Rubelli. 6. It’s called Spinnaker because its top in solid teak slats “breathes” like a sail: it can be extended to accommodate 12 persons. Design by Gordon Guillaumier for Roda. - Caption pag. 38 Black and white 1. A seat that “differs” in terms of proportions and forms, earning it the name Alieno. High and narrow, in painted metal rod, by the Italo-Danish duo GamFratesi for Casamania. 2. Components: the zerO table by Enzo Calabrese + Fabio Meliota for L’Abbate, with base in painted steel, top in sheet metal or white Carrara marble. 3. Elegantly winding through space, the seating component system Ellipses by Giuseppe Viganò for Bonacina Pierantonio has concave, convex or straight modules in painted steel. 4. Part of the Loop Out collection, this planter in steel rod with hand-woven synthetic fiber is by Nigel Coates for Varaschin. 5. Light as the wings of a butterfly. Phalène by Marc Sadler for Robots is a seat in 10 mm curved and welded steel rod, with electrowelded ribbing. - Caption pag. 39 1. Atmos birdhouse in metal and wood. 2. Fabric in banana and pineapple fibers, designed for outdoor roller blinds. The Natural Collection Abaca from SoFar/SoNear. 3. A very high glossy lacquered shell, a monoblock structure with small silver-tone anodized aluminium parts: regal. The Out/In chair by Philippe Starck and Eugeni Quitllet for Driade Store. 4. Poetic, starting with the name. Merging like flowers on water, the Loto and Ninfea tables by Ludovica & Roberto Palomba for Zanotta in Cristalplant outdoor®, a resin-base composite material. 5. Table with aluminium structure and Corian top by Kris Van Puyvelde for Royal Botania, from the new D-lux design collection. 6. Stackable: Gardenia, the garden chair by Raffaello Gagliotto for Nardi, in polypropylene. 7. Light and stackable, the Stil chair is made in steel and finished in a range of different colors. By Patrick Norguet for Lapalma. 8. Re Sole chair with structure in white Ischia iron. From Cantori. Stoker chefs by Laura Traldi - pag. 40 Enough burnt or cold meat. Let’s put an end to black clouds of smoke. The new barbecues are here – veritable outdoor kitchens – with intelligent accessories. It’s gourmet time! - Caption

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Interni marzo 2010 pag. 40 1. The “Cooking Show” pan by Baldassare Agnelli with triple non-stick finish in B-crystal, for maximum washing ease and abrasion resistance. 2. Granghisa Lagostina square casserole with cover, in enameled cast iron and stainless steel: thanks to the use of particular circular points on the cover, cooking steam condenses and returns to the food in a uniform way, keeping it tender and improving flavor. 3. Culti Crù textile collection for the kitchen in pure 100% linen (seen here in the sand color), with a natural “wrinkled” effect. 4. Eight bowls, one inside the next: to optimize cabinet space and have more vessels available: perfect for outdoor dining. By Liliana Bonomi for Serafino Zani. 5. Portable, also for use in the garden. With gas or charcoal braziers. Ultra-accessorized, with horizontal and vertical serving trolleys. It’s Barbicù by Piero Lissoni for “A di Alessi by Fochista”. - Caption pag. 41 1. Pots, casseroles and pans in stainless steel, combined with cups with covers in porcelain, for direct serving on the table. Genio by Stefan Diez for Thomas. 2. Romantic-retro: a table setting from the Vintage Vichy collection in bone china by Bitossi Home. 3. Perfect for informal picnics or haute design evenings. Stamp, the aluminium flatware by Thomas Alonso for Italesse: stackable, recyclable, and very light. 4. Three in one. Claudio Bellini provides a full dose of functional quality and style for Barazzoni, with the Silicon Pro Ceramico pans: aluminium on the outside, ceramic on the inside, with silicon grips. 5. More than a barbecue, an outdoor kitchen: teak shelves, perfect control of smoke and odors, gas cooking and insulated thermal compartments. It’s the new EGL9000X model by Electrolux. 6. From Viking, the new barbecue DVGBQ412 for outdoor use, in steel: with infrared back burner, motor for rotary roasting, grill area, cover for smoking meat and fish, drawer for easy cleaning. Playful by Cristina Morozzi - pag. 42 Living has changed its archetypal essence. Not just shelter, or a den from which to exclude the outside world, but a space of fusion with the landscape. No longer a separation between indoors and outdoors, but a projection beyond the threshold, toward imaginative, playful dimensions. - Caption pag. 43 Davy Grosemans has created for Sywawa, a division of Symo, a new parasol concept, Breeze, that plays with the wind. Like laundry hung out to dry, the rectangles of fabric flap in the breeze, creating a mobile play of light and shadow. Modi modular chair, with a squared form, based on the classic capitonné but revisited in a pop version made with the rotomoulding technique. A project by Alessandro Morello of Moredesign for Myyour, the outdoor furniture company founded in 2007. With a series of basic modules in polyurethane to insert on a polyethylene base, Modì can be modified, like a puzzle, to make chairs, divans and hassocks. Facing page: Arik Levy has created, for Flora, the German company specialized in outdoor furnishings, a component system in metal, Elevation, composed of regular polygons with which to organize different configurations for climbing plants on interior and exterior walls. Below: table-garden in robinia wood and metal, designed by Gaetan Coulaud and Ludovic Avenel for Lao, a French collective balanced between design and crafts, with the aim of creating new furnishing typologies in natural materials made with sustainable processes. Tutrix, support for plants in the form of a branch to insert in the ground like a root. Made with a new composition of linen and hemp cultivated in Europe and soaked in resin (just 35%). Produced by Az&mut. - Caption pag. 44 Astra chair in rotomoulded polyethylene by Luca Somaini for Slide. A star-seat for two persons, composed of symmetrical triangular parts. The backs that touch create symbolic connections. Below: seating series in cement. The back is a planter, also for classic boxwood. A project by 5.5, the very young French designers who are rapidly becoming stars, with an unconventional, ironic approach. Saving Space, a large pot made with rotomoulding, with intentional distortion caused by pressure. Randomness becomes a distinctive design feature. By Joe Velluto for Plust. The profile of Freddy, the pipe-smoking gnome, is cut from zinc sheet and painted anthracite gray, to add a touch of fable to the garden. Produced by Flora. - Caption pag. 45 An idea by Danilo Premoli, O–nest-o for De Castelli is a vase-nest with holes to let birds reach the cavities for birdseed. The upper part can contain a plant. Below: Fendi Casa proposes a shady oasis for outdoor living. The Vis à Vis, like a welcoming embrace, sheltered by a parasol, in woven wicker, is supported by a light metal frame. Patterned fabric cover. Like big Ginkgo leaves, the Nenufar parasols can be adjusted for direction and height; by Yonoh for Samoa. The support is in painted aluminium and steel, for the top in technical Batyline fabric. Five-star outdoor by Rosa Tessa - pag. 47 New geographies for outdoor design. In Morocco, Algeria, Tunisia, the Middle East, Central America, resorts and hotels are tuning in on Italian taste and refined details. Italian outdoor design travels in first class and heads for distant lands. For its vacations it chooses resorts, villas, 5-star hotels in geographical zones that want to become the international tourist meccas of the years to come. North Africa, for example, headed by Morocco and Tunisia, followed by Algeria and Libya, which is just getting started. “Moroccan luxury hospitality is opening its doors to Italian design because tourists want to combine the charm of local structures with comfort and functional quality”, says Mauro Parmesani, photographer and journalist, who for work and pleasure has opened a riad in Marrakech that is furnished, inside and out, with objects and furniture made exclusively in Italy. The protagonists of Italian furnishings are also convinced that these can be geographical areas of great tourism growth, offering more and more room for quality outdoor furnishings. There are two factors: these areas are growing thanks to major real estate initiatives, and they are increasingly interested in outdoor furnishings with a high level of design content. “Furnishings for outdoor use will have great opportunities”, says Alberto Vignatelli, at the helm of Club House Italia, a company that produces furniture for well-known international brands like Fendi. And in fact one of Fendi’s most important upcoming projects, in late 2010-early 2011, will be Marrakech, in a hotel complex measuring 6 x 3 km, and in Tangiers, at a new ‘Porto Cervo’ facing Gibraltar, for a complex of at least 1500 buildings. Signature outdoor often functions as a pioneer. The ‘garden’ line of Missoni, produced by TJ Vestor, is also moving into exotic places. The projects: a large hotel in Kuwait, with an accent on outdoor spaces, and the third hotel of the maison, slated to open this year in Cape Town. In March, the first Armani Hotel will open in Dubai, located in the Burj Dubai, as the first of a series of resorts and residences created by the stylist around the world. Other projects underway include the launch of the Armani Hotel in Milan, the first Armani Resort at Marrakech, in Morocco, the Armani Residences at Marassi, Egypt, the first villas created by Armani Hotels & Resorts, followed by other openings in New York, Tokyo, Shanghai and London. Versace is also on the move. Even ahead of the pack, in 2000, with the Palazzo Versace on the Australian Gold Coast. Next year a new hotel resort will be opened at the Creek of Dubai, with outdoor spaces in the gardens and by the pool. The project in Panama is proceeding, with the Vita Tower, supplying both indoor and outdoor furnishings. “Outdoor is an increasingly important area, also to define the interior design as a whole, and to communicate the content and value of brands – says Roberto Selva, director of the Versace Home division. – The Mondrian Hotel designed by Marcel Wanders, and the Icon by

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TRANSLATIONS / 57 Philippe Starck, both in Miami, are clear examples of the evolution of outdoor design, with maniacal attention to details and forms”. The outdoor specialists are also setting their sights on exotic climes. Coro recently supplied furnishings from its outdoor collection for a spa in Dubai, and for the terrace of a skyscraper in the same city. “The prospects are interesting – comments Walter Sbalchiero, the head of Coro . – Five-star resorts are springing up in Syria, Jordan and Lebanon. The Mediterranean basin is exploding, with Egypt, Libya and Morocco, where we have furnished three important villas. Now we are starting to work with India”. B&B, a pioneer on the outdoor front among the interior design companies, is busy on the international scene. The company has done the interiors and outdoor areas of the Mandarin Oriental Barcelona, a 5-star hotel facing Paseo de Gracia, designed by Patricia Urquiola. B&B is also furnishing a W Retreat & Spa, again by Urquiola, on the island of Vieques, facing Puerto Rico, to be opened in April, while at the Jumeirah Golf Estates the company supplies the indoor and outdoor furnishings for a certain number of villas. And then there are the more classic destinations: a resort at Pilos of the Starwood chain, due to open in July. The trend consolidates: “Hotellerie and luxury hospitality structures, after having furnished their gardens with rattan and teak for many years – Roberto Barbazza, head of contract division of B&B explains – are finally starting to look for good design in outdoor furnishings”. - Caption pag. 47 Vieques (in the photo), together with Marrakech, Libya and Cape Town, are some of the new international tourist haunts that are starting to be colonized by outdoor Made in Italy. - Caption pag. 48 1. Vitaminic colors for the chaise longue by Missoni Home, produced and distributed by T&J Vestor. 2. Capri Sofa by Fendi, produced and distributed by Club House Italia. The collection is composed of an armchair and modular seating elements, a sofa with parasol and a coffee table. It also includes a selection of accessories: vases, trays, textile products. 3. Palazzo Versace Gold Coast in Australia, opened in 2000, was the first hotel to have a total look in terms of furnishings, from the interiors to the outdoor zones. - Caption pag. 49 1. The Mondrian Hotel designed by Marcel Wanders, opened last year in Miami, is an example of the evolution of outdoor design, done with meticulous care. 2. Exterior view of the Mandarin Oriental in Barcelona, furnished by B&B and designed by the architect Patricia Urquiola. 3. Coro products in a private villa in Cape Town, the capital of South Africa. May 100 flowers bloom! by Olivia Cremascoli - pag. 50 Say it with flowers: jonquil is desire, white jasmine is sweetness, lilies mean purity. And flower shows, at this point, are a global form of entertainment. Here’s a short guide to national and international events. Since ancient times our country has been a place of “poets, saints and navigators”: but today the saints are few and far between – as our prime minister reminds us – as are the poets, while the navigators, especially those without instruments, are on the rise. One startling phenomenon, though, is the increasingly green color of Italian thumbs, as gardening becomes all the rage. Year after year our country hosts more and more flower shows. The most famous (though they haven’t announced their dates for 2010) are the Primavera alla Landriana (late April, 40 km from Rome, in the park created by the landscape designer Russell Page with Lavinia Taverna Gallarati Scotti); Nel segno del giglio, at the impressive Colorno estate, in the province of Parma (end of April); Fiori e colori di primavera at Minoprio (Como), late April-early May; the Three Days of the Garden in Piedmont, at the Castle of Masino (late April-early May), organized by the Fondo per l’ambiente italiano; around 10 May, at San Casciano in Val di Pesa (Florence), visitors flock to “Rose, pane e vino”, to admire the rosa chinensis semper fiorens, known as the rose of Chianti; during the third weekend in May, Riso & rose is a major event organized by Mondo, the consortium for the promotion of tourism in Monferrato; finally, Orticola at the Public Gardens in Milan (appx 10 May) boasts an illustrious audience, from Alba Parietti to the ladies of Milanese high society. Though without Nordic DNA – and in particular that of the English, who make greenery more than a hobby, a veritable existential mission – the Italians, by choice or by fashion, are increasingly interested in plants and ecology, so much so that our country now has travel agencies that offer tours to visit the most important European flower shows. Outside of Italy there are many truly glorious examples: starting with the Holland Flowers Festival (www.hollandflowersfestival. nl), from 24 to 28 February at Zwaagdijk, a fishing village with a fairytale atmosphere, where 4500 sq meters are transformed into a chromatic ode, above all, to the tulip, supervised by the landscape architect Robert Broekema, to keep things moving until the much-awaited event in 2012, Floriade, organized every ten years in Amsterdam. But first we should mention the ‘mother of all flower shows’, the legendary annual Chelsea Flower Show (www.rhs.org.uk), from 25 to 29 May at the Royal Hospital in London, organized since the early 1900s by the Royal Horticultural Society, headed by Queen Elizabeth, who opens it every year with Charles and Camilla, along with many celebrities (Paul Smith, Hellen Mirren, Ringo Starr, Sienna Miller). Thirty km south of Paris, Les journées des plantes (www.domaine-de-courson.fr) takes place from 14 to 16 May at the magnificent castle of Courson, for a très chic appointment frequented by the likes of Catherine Deneuve and Fanny Ardant. At the Tuileries Gardens in Paris visitors can enjoy Jardins, Jardin (www.jardinsjardin.com), a fair of flowers and nurseries, outdoor design and temporary installations, this year with the slogan “L’invention les natures urbaines”. An invitational competition is held for Festival international des jardins de Chaumont-sur-Loire (www.domaine-chaumont.fr), which among others has launched Patrick Blanc, from 30 April to 19 October at the evocative chateau of Chaumont (185 km from Paris), on the Loire, to create gardens based on the theme for 2010, Corps et Âmes, by architect-landscapers, designer, set designers, nurserymen. Quebec (Canada), from 26 June to 3 October, hosts the equally intellectual and spectacular Festival international des jardins de Métis (www.jardinsmetis.com), at Grand-Métis, the picturesque Gaspesie village facing the St. Lawrence estuary, with 18 landscape projects done in the historic Redford Gardens. Finally, in that tiny American paradise known as Nantucket, the island of the white whale Moby Dick, off the Massachusetts shore, every year – since 1974 – they hold the legendary weekend (2325 April) Daffodil Festival (www.nantucketchamber.org), with over three million blossoms used to decorate the facades of homes, ladies’ hats, dog leashes, vintage cars and picnic baskets; a Bostonian scene that reminds us of the Kennedy clan, in an atmosphere of upper class understatement. In substance, the exact opposite of the Costa Smeralda in Sardinia. On the facing page: images shot at the former Royal Hospital of London during the last edition (2009) of the Chelsea Flower Show, organized every May by the Royal Horticultural Society, chaired by Elizabeth II. Apart from the bright flower and garden market, the Chelsea Flower Show is an event of great importance for the media and the social scene. On this page: images from the latest edition (2009) of the Nantucket Daffodil Festival, the weekend organized at the end of April on the island of Nantucket. Off the coast of Cape Cod (Massachusetts), facing Martha’s Vineyard, favored vacation spot for Democratic presidents (Kennedy, Clinton, Obama), tiny but chic Nantucket is famous for Moby Dick, the white whale, and for the Nantucket Lightship Baskets, made by hand. In a famous photograph, Jackie Kennedy used one of them as a handbag.

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