IL MaGazine DeL DesiGn N. 72– 12 SeTTemBre 2013 Numero speciale per i lettori di
DesIGn
AuToProDuzIone
ArreDI
PoLTrone Gran comForT
Cover sTorY
Una ceramIca Due ProTaGonIsTI
SPecIaLe
ArreDoBaGno
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indice
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un’ottima idea
12 TALENTI IN RINASCENTE A MILANO Al DESIGN SUPERMARKET IN VENDITA I PROGETTI DEL SALONE SATELLITE
14 SALON SUISSE AL CONSOLATO SVIZZERO DI VENEZIA UN CICLO DI CONFERENZE DEDICATE AL VALORE ECONOMICO E FILOSOFICO DELL’ARTE CONTEMPORANEA 16 EMPATHICITY DESIGNATE DALL’UNESCO, “LE CITTà CREATIVE DEL MONDO” SI INCONTRANO A BOLOGNA PER UNA TRE GIORNI DI CONFRONTO 18 L’ISOLA DAL CUORE CALDO LA CULTURA DEL PAESAGGIO NEL PREMIO CARLO SCARPA DELLA FONDAZIONE BENETTON
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positività
22 L’ARREDO AI TEMPI DELLA RETE START UP E NUOVE FORMULE DI PROMOZIONE, IL DESIGN SUL WEB SI REINVENTA
27 COLPITI DA… OTTO COLLABORATORI DI INTERNI PANORAMA 37
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RACCONTANO (E MOTIVANO) COSA HANNO APPREZZATO DURANTE LA SETTIMANA DEL DESIGN MILANESE L’ISOLA DEI VERI FAMOSI MARTHA’S VINEYARD, IL POSTO DI VACANZA PIù AMBITO DALL’ESTABLISHMENT USA BUONE NOTIZIE NUOVI MARCHI E NUOVe COLLEZIONI DI DESIGN. A DISPETTO DELLA CRISI Fiori in musica QUANDO MUSICA FA RIMA CON GREEN LA CHIMICA IN VOLATA GIORGIO SQUINZI PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA E AMMINISTRATORE UNICO DI MAPEI, RACCONTA A INTERNI PANORAMA LE PERFORMANCE DI UNA GRANDE IMPRESA ITALIANA
IdeeINterNIPANorama 55
gran comfort
panorama degli arredi
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56 UN ANGOLO DI PRIVACY RITORNA la zona LETTURA CON COMODE POLTRONE E LAMPADE DEDICATE
panorama degli interni
64 STILE LIBERO A COPENHAGEN UN DESIGNER E IL SUO LOFT, SOTTO IL SEGNO DELL’INFORMALITà
70 LIVING IN VERANDA LA CASA PARIGINA DI MARITHé + FRANçOIS GIRB AUD
cover story
76 UN TRENO CHIAMATO STARCK A UN ANNO DAL TERREMOTO IN EMILIA, FILIPPO MANUZZI DI CERAMICA SANT’AGOSTINO SPIEGA PERCHé A VOLTE SERVE PREMERE L’ACCELLERATORE
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gioco doppio
84 cantine ospit ali l oc ande , spazi per l o shopping e la de gus tazione le ga ti al la produzione
vitivinicola
88 ECLISSI DI LE D poe sia so t t o f orma di l uce 89 tre generazioni di l uce panzeri una piccola aziend
a con mol ta st oria d a ra ccont are 90 al l by design B&B Italia si ra ccont a at tra verso le sue nuo ve col lezioni 92 crea tive ma terial te cnol ogia e sol uzioni a vanza te in un proget t o inno vativ o
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nuove attitudini
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cers aie f a trentuno al la fiera di bol ogna d al 23 al 27 set tem bre un mondo dedic at o al bagno 99 operazione futuro vit t orio borel li ne opre sidente di confindus tria ceramic a delinea le future prospet tive di un comp ar t o s tra te gico per l ’economia it aliana 102 rétro contemporane o ve cchi dise gni e f orma ti vint age le pia strel le pia cciono old s tyle 105 componibilit à matema tic a superfici ceramiche di grandi dimensioni o di f orma ti inediti 108 ceramic future s in un concorso promosso d a confindus tria ceramic a, qu at tro scuole internazionali di de sign prospet tano nuo vi scenari per il mondo del la produzione del la ceramic a
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indirizzi 164
Diret t ore re spons abile GILDA BOJARDI boj ardi@mond adori.it Ar t-dire ct or C hristoph R adl christoph.radl@radl.it Capored at t ore centrale S imonetta F iorio simonetta.fiorio@mondadori.i A cura di Patrizia C atalano interniv@mondadori.it H anno col la bora t o Maria S ole Asperti Monica Baio Alessandro Bini O livia C remascoli Valentina C roci Ali F ilippini C laudia F oresti L una F umagalli Antonella G alli C ristina Morozzi Tea H illerau R omanello Danilo S ignorello H enry T horeau
IN COPERTINA PHILIPPE STARCK CON FILIPPO MANUZZI DI CERAMICA SANTAGOSTINO. DAL LORO SODALIZIO è NATA LA COLLEZIONE FLEXIBLE ARCHITECTURE, L ’INNOVATIVA COLLEZIONE DI MATERIALE CERAMICO CHE INGLO BA NEL PROGETTO DELLA PIASTRELLA ANCHE LA FUGA , TRASFORMANDOLA IN UN se gno cara t terizzante Del la col lezione .
G rafic a Elena Mariani internie@mondadori.it C hiara Maggioni imkt2@mondadori.it
Il prossimo
Interni Panorama uscirà il 3 OTToBre 2013
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NUMERO SPECIALE DI
per i let t ori di Anno 17° n. 72 al le ga t o a Panorama n. 39 del 18 set tem bre 2013
ARNOLDO MONDADORI EDITORE 20090 SEGRATE -MILANO INTERNI L a rivista dell’arredamento via D. Trentacoste 7 20134 Milano tel. 02.215631- 20 linee r.a. telefax 02.26410847 www.mondadori.com/interni www.internimagazine.com Pubblicità Mondadori Pubblicità 20090 S egrate - Milano Tel. +39 02 7542 2203 F ax +39 02 7542 3641 C oordinamento S ilvia Bianchi silvia.bianchi@mondadori.it www.mondadoripubblicita.com
S tampato da ELCOGRAF S.p.A. via Mondadori, 15 - Verona S egreteria di red azione S tabilimento di Melzo Alessandra F ossati - responsabile Adalisa Uboldi - assistente del direttore settembre 2013 © C opyright 2013 Arnoldo Mondadori Editore S.p.A.- Milano Tutti i diritti di proprietà letteraria e artistica riservati. Manoscritti e foto anche se non pubblicati non si restituiscono
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Un’ottima idea Mai come ora conta essere creativi. Comunicare un progetto, esplorare un nuovo mercato, condividere un obiettivo. Il tutto richiede un ingrediente fondamentale, la passione.
Det taglio di uno degli ogget ti d’arre do pre sent ati al s al one s atel lite di milano l o scorso aprile e seleziona ti da la rina scente : i pezzi s aranno in ven dit a fino a na tale al design supermarket del l o s t ore milane se .
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PROGETTI
Talenti in Rinascente Una selezione di giovani designer dal SaloneSatellite, andrà direttamente ai banchi del Design Supermarket. Da settembre a Natale.
Dalla vetrina dei progetti ai progetti in vetrina: per alcuni designer emergenti che hanno partecipato all’ultima edizione del Salone Satellite (da oltre quindici anni la piazza dei futuri talenti al Salone del Mobile milanese) la settimana di permanenza in fiera non sarà solo un ricordo. Quest’anno, infatti, come prosecuzione dell’attività comunque svolta da la Rinascente per la settimana del design, il Design Supermarket (basement del grande magazzino di piazza Duomo) ospiterà una selezione di prodotti messi in vendita dai primi di settembre a Natale. In questo modo alla molteplice offerta del reparto design, si aggiungono idee fresche e da sostenere, con i prodotti più originali presentati al SaloneSatellite 2013 e realizzati dalle nuove leve del design, il tutto in collaborazione con Cosmit, l’ente organizzatore del Salone. A ben vedere, un segno
di ripresa nella continuità di una tradizione, iniziata per il grande magazzino nel 1954 con l’istituzione del premio Compasso d’Oro ai migliori progetti di design. Gli oggetti messi in vendita appartengono a merceologie diverse come i loro autori, provenienti da scuole e tradizioni internazionali. Un panorama eterogeneo, quindi, che comprende pezzi che nascono solitamente per piccole serie e spesso accomunati da un flair artigianale. Servizi per la tavola in vetro e legno (della tedesca Karoline Fesser); lampade decorative in plastica dall’effetto origami (dell’italocileno Si Studio) o multimateriche (Raimondi); collezioni - come quella iconica dedicata alla città di Venezia e all’acqua alta (Daniele Bortotto & Giorgia Zanellato) - composte da tessuti e oggetti in vetro e marmo. (A.F.)
in al t o a sinist ra, l a l ampada di Marcant onio Raimondi Male rba è ispirata ai ch andel ier del l a t radizione ma protet ta da una st rut t ura in le gno a forma di cristal l o che consente di appoggiarl a o appe nderl a. sopra, serie di l ampade in acril ico del l a designer Vale ria Posada (Si St udio), una sorta di origami l uminoso dal le forme ispirate ai t rofei di caccia. A l at o, conte nit ori pe r l a tavol a di Karol ine Fesser, format i da part i in vet ro provenient i dal l o ste sso stampo, impil abil i con vassoi in le gno, con cope rch io a campana.
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ARTE
Presso il consolato svizzero di Venezia continua il ciclo di conferenze dedicate al senso dell’arte contemporanea in cui si rivalutano temi filosofici di adorniana memoria.
Salon Suisse Si è aperta a Venezia lo scorso giugno l’ultima edizione della Biennale Internazionale d’Arte, che finalmente affronta temi rigeneranti, vitali, per il mondo contemporaneo. In questo contesto si inserisce l’iniziativa del padiglione svizzero, generosamente sponsorizzata dalla Laufen Bathrooms, che prevede un intenso ciclo di conferenze, Salon Suisse, spalmate durante tutto l’arco del periodo biennalesco e che avranno come sede Palazzo Trevisan degli Ulivi, sede storica del consolato svizzero a Dorsoduro. Il ciclo, curato da Jorg Scheller metterà al centro del dibattito, in modo volutamente provocatorio, temi cari alla cultura illuminista del XVIII secolo, tornati, a giudizio del curatore, di attualità nell’arte d’oggi, quali il rapporto tra religione e politica, la libertà di parola e di critica, il ruolo dell’arte nella scienza e nella società. Manuale critico di riferimento quella Dialettica dell’Illuminismo di adorniana memoria, che non sempre metteva l’ideologia fondante del pensiero razionale e scientifico in una luce positiva. Pur consapevole dell’inattualità di questa scelta critica, Sheller ne difende i presupposti attraverso un impegno curatoriale che privilegia le ibridazioni tra i classici temi ‘illuminati’ e i principali ‘pruriti’ dell’arte globale contemporanea, quali un’estetica transumana(sic), l’economia della creatività, la ricerca artistica e il flusso digitale. A questo scopo una serie di tavole rotonde, Time Slices, dove
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critici e ricercatori provenienti da tutto il mondo spiegano perché la Biennale è nata, e perché, forse, deve continuare a vivere e a operare in un mondo globalizzato e trans-umano come quello attuale. Dal 12 settembre fino al 24 novembre, il focus su Potere e Economia, uno dei punti forti dell’arte d’oggi, Storia e Contemporaneità, e infine, less but not least, una serie di incontri dedicato alla Libertà e al Potere della Critica e del Dissenso, dove peraltro sono previsti speach di artisti e critici di area russa, chiamati a parlare della nuova arte sovietica. www. salonsuisse.laufen.com. (M. B.)
in alto, a sin istr a. palazz o tr evisan deg li ulivi a ven ez ia, sede di salon suisse e di f on daz ion e pro h elvetia. f oto della ber lin ese ir is çz ak . scatto di donn a r ealizz ato da mar ek go ldo w sk i. f oto di uo mo or so scattata in o ccasion e del book let di salon suisse, dallo svizz ero luk as lien ar d.
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eventi
EmPaThicity Le 34 Città creative designate dall’Unesco si danno appuntamento a Bologna per parlare di territorio e di senso di appartenenza.
Urbs e polis: la città intesa come circoscrizione di edifici e quella che identifica una comunità di abitanti. Molti progettisti tendono a occuparsi più della prima accezione, lasciando che i cittadini si adeguino al costruito. Tuttavia, la città racchiude memoria e futuro ed è il contenitore in cui più efficacemente esprimere e rilanciare la cultura di un territorio. Le trentaquattro Città creative del Mondo, designate dall’Unesco per l’impulso alla creatività locale negli ambiti della letteratura, cinema, musica, arte popolare, design, arti digitali e gastronomia, si incontrano dal 18 al 21 di settembre a Bologna (eletta nella categoria Musica) in un programma di dibattiti e incontri b2b. Le undici del design proseguiranno l’importante quesito posto nel precedente meeting a Saint-Étienne: come può la città diventare un laboratorio collettivo per la socialità? In parte vi ha risposto la mostra “EmpathiCity” curata da Laetitia Wolff e Josyane Franc, in cui ciascuna delle città ha messo in evidenza un progetto nel contesto pubblico che ha catalizzato la partecipazione e la conoscenza da parte dei cittadini. Dall’intervento a
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Seoul per rievocare il quartiere perduto di N angokdong, agli oggetti in PET riciclato per reinserire socialmente una comunità di donne a Buenos Aires, alla performance di cartografia partecipativa nella città di Graz. (V. C.)
Sopra . Di En Gar de In ter disciplinar y e Mar gar eth e Mak ov ec “Ou r Map o f th e Ann ev ier tel”, una mappa r ealizza ta con la par tecipaz ion e della co mun ità dell’o mon imo q uar tier e di Graz . A lato. Petbo l, pro mo sso da Alejan dro Sar mien to e LujÁn C ambar ier e per Marca Carcel X Sat orilab , fina lizza to al r ein ser imen to pro fessiona le di donn e disagiate di Bueno s Air es. Sotto. O n e Squar e meter H o use, un pro getto di o ccupaz ion e del suo lo con una str uttura “fai da te”, pro gettata da Van Bo Le-Men tz el per il BMW Gu ggenhei m L ab .
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premi Ghiacciai che cadono in mare dando forma a giganteschi iceberg, fiordi e canyon scavati in profondità, sorgenti d’acqua calda e geyser, vulcani in piena attività, immense e desolate lande di lava color della notte. L’Islanda è isola dal cuore caldo, terra carica di potente energia. Non per niente la Nasa mandò qui gli astronauti americani a simulare la futura passeggiata sulla Luna, in luoghi dove già Jules Verne aveva collocato l’accesso al suo fantastico viaggio al centro della Terra. Una terra estrema di ghiaccio e fuoco, che solo tre anni fa, nella primavera del 2010, vide risvegliarsi dopo 200 anni Eyjafjallajokull, vulcano dal nome impronunciabile che mise in crisi per un paio di mesi il traffico aereo europeo. In Islanda
Il premio internazionale carlo scarpa per il giardino 2013 è stato assegnato all’orto giardino di SkrÚour a Nùpur, in Islanda, terra dalle condizioni ambientali estreme
nell’isola dal cuore caldo
In alto, vista d ell’or to giard ino d i skr Úður: la por ta d’acc esso è s tata r ealizza ta nel 1909 co n due mandibo le di balena abb ando nate dai pesc ator i nor vegesi, pr esenti all’epoc a sull’iso la, dopo la lavoraz ione dei cetacei. qui sopra , due scorc i dell’or to giard ino. pietr e, alber i, or taggi, piante e f ior i or namentali so no la d imos traz io ne ch e, anch e in co ndiz io ni amb ientali estr eme, è r ealizzab ile una co nvivenza tra uomo e natura . A destra in alto, Sigtr yggur G uo laugsso n e il fra tello K r istinn; in basso , veduta d i Nùp ur (1986) dom inata d alla omo nima mo ntagna. ai mar gini della valle l’or to giard ino d i S kr Úður.
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le condizioni ambientali sono estreme, per questo motivo Skrúður rappresenta un vero e proprio miracolo. Questo piccolo orto giardino, recente vincitore del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino (assegnato ogni anno dalla F ondazione Benetton Studi R icerche per salvaguardare e valorizzare i patrimoni di natura e memoria), nasce a Nùpur nei fiordi occidentali islandesi nel 1909 per volere del reverendo Sigtryggur Guolaugsson, che qui aveva avviato una scuola e un programma educativo per riscattare le condizioni agricole arretrate dell’isola. Dopo i primi 40 anni densi di vita, curato e accudito dal reverendo e dalla moglie H jaltlina, diventò un giardino. Una lunga fase di abbandono e incuria ne aveva cancellato quasi completamente il ricordo, quando nel 1996 ha ripreso a vivere grazie alle cure di un gruppo di persone che lo ha restituito alle visite e alla coltivazione. Alberi, ortaggi, piante, fiori ornamentali sono oggi i materiali di un laboratorio a cielo aperto che sperimenta, in condizioni ambientali estreme, il difficile rapporto tra uomo e natura. Un presidio che ricorda al mondo come questa convivenza sia, nonostante tutto, ancora possibile. (D. S.)
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Positività Nelle proposte d’arredo, nelle idee imprenditoriali e di comunicazione, nelle nuove associazioni, nall’arte di inventarsi e di proporsi.
Sopra , la sedut a Wok , disegna ta d a R ober t o Paoli per il suo marchio di a ut oproduzione Semina t o Mercad ante . A la t o, un det taglio del mobile contenit ore proget tat o da JoeVel l ut o per Design Mood . A de stra , l ’appendiabiti Aper ta Parente si, di Sara Verlicchi per Yout ool , prodo t t o d a Cur ti Met al l o .
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L’arreDo aI TemPI DeLLa reTe di Valentina Croci
Start up nell’ambito del digitale stravolgono la tradizionale filiera designerimpresa-rivenditore. Coinvolgono il consumatore finale sin dalla fase di progettazione. E il mobile si acquista online anche prima di essere realizzato.
In vend ita nel la p iat taf orma Sl owd.it l ’append iab it i Jo in hanger, de s ign Mar io Palm ier i e Ant on io Bat t il oro ( in al t o) e l o sgabel l o Woodrope , proget tat o d a Ni cola Dal la C os ta (a la t o). Entramb i assemblab il i senza col le né v it i.
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Semina t omercad ante .it è l ’e-commerce del proget tis ta R ober t o Paoli che vende le sue a ut oproduzioni. S ono ogget ti ironici, speriment ali e d al f or te val ore narra tiv o come la sedut a H anging.
I
l digitale ha trasformato il modo con cui ci relazioniamo agli oggetti. Complice il commercio online che gradualmente ha abbattuto l’iniziale scetticismo e conquistato le generazioni più giovani ponendosi in costante crescita. Le vendite attraverso il canale digitale hanno infatti segnato un aumento a doppia cifra: +32,1% nel 2011 e +25,5% nel 2012. L’e-commerce sta prendendo piede anche nell’arredo, la categoria casa-arredamento-bricolage risulta quella con il tasso di crescita maggiore e la seconda per numero di vendite, dopo la tecnologia e prima dell’abbigliamento (Report eBay, 2012). In Italia vi ha scommesso per primo Yoox.com. Nel settore del design questo tipo di commercio è contraddistinto da piattaforme “curatoriali” che scelgono le merci secondo una serie di regole e rivolgendosi a un mercato selezionato. Il modello indistinto alla Amazon.com, appunto, non funziona. Si evidenziano casi quali Zanoby.com, rivolto alla piazza statunitense che, nel sottotitolo “crafted with soul”, sottolinea la scelta di prodotti di alto artigianato, ecosostenibili e provenienti da una filiera equa. Oppure, il recentissimo Design-Apart.com seleziona piccole serie, realizzabili anche su misura e capaci di esprimere il saper fare italiano. I prodotti venduti in internet sono anche in mostra in alcuni appartamenti, per adesso a New York. C’è anche chi reitera la formula dell’outlet nell’e-commerce dell’arredo: il sito Lovli.it propone quotidianamente, o quasi, una selezione di offerte uniche su prodotti di design.
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La pervasività dei social media nel nostro quotidiano ha trasformato le relazioni tra le persone. La comunicazione diventa multimodale e si diffonde tra gli utenti della rete in maniera virale. Perché quindi non utilizzare questo aspetto già nella fase di realizzazione degli oggetti? Si chiamano “contest”, ovvero concorsi lanciati online da alcune piattaforme che realizzano prodotti di arredo, in cui si chiede ai designer di proporre un progetto su un determinato tema, rifacendosi alla modalità del “crowdsourcing” tipica di internet. La comunità online dei potenziali utenti vota quindi i progetti più meritevoli che passano alla fase di sviluppo. Quest’ultima è seguita dal team della piattaforma insieme ad aziende partner che si accollano le fasi di prototipazione e ingegnerizzazione del prodotto. Gli oggetti sono infine venduti nella stessa piattaforma o appoggiandosi ad altri siti di e-commerce. Lavorano in questo modo Formabilio.com e Recraftdesign.it. La prima è una start up di Cison di Valmarino (Treviso) che, lanciata da pochi mesi, ha già 61 mila iscritti alla community, mille designer che hanno partecipato agli otto contest, sette prodotti in vendita e venti in arrivo. Re-Craft Design è invece il format promosso da Fondo Plastico e Desall con sede negli incubatori di impresa La Fornace dell’Innovazione di Asolo e H-Farm di Roncade. Ha lanciato il primo contest al Salone del Mobile 2013 e i progetti votati dalla community saranno realizzati dalle Vetrerie Dal Pian.
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Realizza ti d a Design Moo d e venduti online sul l ’omonimo sit o, la col lezione di a rredi pe r bambini Animalia , proget tata d a ASPS Design Studio , e il mobilet t o mul tifunzionale a configu razione mul tipla T ene ssee , dise gna t o d a Joe V el l ut o.
L a col lezione complet a de gli a rredi realizza ti d al brand Cur ti Met al l o e seleziona ti a t t rave rso Yout ool .it . Tr a i de signe r, Mr L ess & Mrs. Mo re (lib reria C ity Book) , En rico Maria Past o rel l o (po rta s al viet te C C ol le ction) , Studio 06 (sedut a Ics) e S ara V erlicchi (appendiabiti Ape rta Parente si).
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l’arredo ai tempi della rete / 25
12 Settembre 2013
Divano F acile , design Marco G re gori, s vil upp at o grazie a Formabilio .com . L a b ase in le gno è c ava e consente uno sp azio di conteni ment o, mentre i cuscini possono essere ancora ti in differenti posizioni con un sis te ma di perni.
Anche la piattaforma bolognese Youtool.it raccoglie i progetti attraverso i contest online. Ma, rispetto alle suddette realtà, è il team interno che sceglie gli oggetti da realizzare, ponendosi in una posizione di mediazione nei confronti dell’azienda partner. Per una di esse, la terzista Curti Lamiere, il contest ha consentito di dare vita al marchio Curti Metallo che realizza prodotti finiti a partire dalle tecnologie produttive dell’azienda. Parte dal know-how aziendale anche Designmood.it, il marchio della mantovana Cesare Roversi arredamenti, specializzata nella lavorazione del multistrato di betulla laminato. I designer possono proporre sul sito il proprio progetto, realizzarlo in un rapporto diretto con l’azienda e infine averlo in vendita online presso lo stesso sito. Queste modalità di fare impresa consentono di coinvolgere in modo diverso le piccole e medie imprese italiane e di far emergere realtà artigianali che soffrono la crisi o l’isolamento territoriale. Le piattaforme diventano quindi dei mediatori tra designer e artigiani, abilitando nuove collaborazioni e reti di impresa. È il caso di Open Design Italia Factory, nata dall’omonima mostra-mercato sul design autoprodotto e di piccola serie. La piattaforma sta seguendo un progetto pilota con CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato) di Vicenza e i designer vincitori delle tre edizioni della manifestazione, finalizzato alla realizzazione di una collezione inedita
da vendersi online a partire dal prossimo novembre. Open Design Italia Factory utilizza, da un lato, la filiera corta e la produzione on-demand, dall’altro, la vendita online per stabilire nuove gerarchie e una differente compartecipazione tra artigiani e designer. Sulla filiera corta anche Slowd.it che, attraverso la sua piattaforma online, consente al designer di progettare un oggetto, trovare l’artigiano che glielo prototipa e infine l’acquirente finale, che fa realizzare il prodotto dall’impresa più vicina a sé. Slowd è di fatto una fabbrica diffusa sul territorio italiano (potenzialmente anche all’estero), i cui attori – artigiani, designer e consumatori – sono letteralmente messi in rete. Ci sono infine i designer che sfruttano le potenzialità dell’e-commerce per vendere direttamente i propri auto-prodotti saltando i passaggi della tradizionale rete commerciale. Da gennaio, Roberto Paoli ha aperto Seminatomercadante.it per vendere i suoi progetti più particolari che diventeranno prodotti non appena raggiunto nel sito il numero sufficiente di “promesse d’acquisto”. L’utente pagherà il 50% dell’importo al conseguimento dell’ordine e avrà il prodotto recapitato entro quattro mesi. Seminatomercadante.it è per Roberto Paoli un’occasione per indagare le potenzialità del mercato online e per dare libero sfogo alle idee.
V incit ori del conte st pro mosso da R ecra ftde sign.it , i designer O sc ar K o e Yun duan G u hanno i deat o il tavolino Mount ain an d Water che richia ma rilievi orogra fici. In pro duzione per Vetrerie Dal Pian .
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ColpITI Da... Ogni anno la redazione di interni, oltre a organizzare un proprio evento nell’ambito del FuoriSalone, si scapicolla tra gli oltre quattrocento eventi della kermesse milanese: Ognuno sceglie un fil rouge, ognuno trova interesse per questo o quell’evento. In otto mosse, otto collaboratori raccontano ‘cosa’ e ‘perché’.
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“La meraviglia generata dall’insolito. Per esempio, Bambù e cristallo, un mix poco convenzionale”. (Patrizia Catalano)
nel L a col lezione pre sent ata a palazz o morando da baccara t la s ala al le stit a con proget ti dei fra tel li c ampana . due anni di la voro tra la maison france se e i due de signer in cui sono s tate coinv ol ti anche ar tigiani bra siliani. ne è na t o un proget t o di l uci, so t t o il se gno del l ’ibrid azione felice .
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COLPITI DA ... / 29
“La Poesia, il candore, la tenerezza che sono valori di ritorno: espressi attraverso tinte chiare, materiali naturali, linee tonde, disegni romantici�. (Antonella Galli)
Le s os pens ioni in c eramica Juuy o Koi Carp Tattoo e Juuy o Peach F low ers d i Lorenz a Bozz oli per Moooi : su lla parete interna s ono riprodotte figu re tradiz ionali g iappones i. Compatta e acc og liente, la poltronc ina Peg di Nendo per Cappel lini h a le g ambe posteriori in mass ello di frass ino ch e trapass ano i lati dello sch ienale per au mentare il s osteg no. La cu lla mus ic oterapica Womby di Anna Vals ecch i per Val se cchi 1918 : riproduc e il battito cardiac o materno mediante tambu ri e il vibrato della voc e mediante c orde s onore.
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“La capacità evocativa e scenografica unita alla semplicità. La qualità delle installazioni ha mostrato la differenza”. (Claudia Foresti)
l ’ev oc ativ o e scenografico al le stiment o di ingo ma urer , ispira t o al l ’ul tima cena le onarde sc a, con il nuo vo sis tema di il l uminazione fle ssibile a sospensione , il F l ying F lame s , che unisce le c andele a led pre sent ate d a Moritz Waldemeyer e Ingo Maurer nel 2012 con un semplice e funzionale element o che viene fiss at o al soffit t o.
l ’event o di Moooi in via T or t ona 56 : 1700 mq di ambient azioni e percorsi che mixano prodo t ti mus t e no vit à, al le stiti d a Marcel Wanders e incornicia ti dal le f ot ografie di Er win O laf come f ond ali (pho t o Valentina Z anobel li) .
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“Una visione raffinata che abbina menti fresche a materiali della tradizione”.
(Valentina Croci)
LA CHANCE È UN PICCOLO EDITORE FRANCESE CHE COLLABORA CON GIOVANI DESIGNER INTERNAZIONALI CHE RINNOVANO MATERIALI E TIPOLOGIE DELLA TRADIZIONE. SOPRA. IL TAVOLO DI NOÉ DUCHAUFOUR LAWRANCE SI ISPIRA AI TRONCHI E alLE FRONDE DEI PINI DI VILLA BORGHESE. A LATO. LO SGABELLO TEMBO È COMPOSTO DA PIÙ ELEMENTI ASSEMBLATI E UNA SEDUTA IN SUGHERO, DESIGN NOTE DESIGN STUDIO. SOTTO, LA PANCA ROSSA IN ALLUMINIO EARHART DI LUCA NICHETTO.
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“Attraverso oggetti in via di definizione! ripensare in modo sensibile il nostro ambiente”. (Ali Filippini)
CELLULAE di Dane se Light è un sis t ema mod ular e int er at tiv o p er LA prod uzion e di en ergi a pulit a; un con cept dello s t udio O BR , Pao lo Br es cia e T omm aso Prin cipi: ogni cellula, dalla f orm a cubica d’asp et t o rif let t ent e o tr aspar ent e, pro v v ede a un a f unzion e e int er agis ce con g li altri mod uli at tr av erso un’ apposit a int erf accia.
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“Materiali locali e tecniche di una volta. Capaci di creare Oggetti che Sembrano usciti dalla bottega di un sarto e di un impagliatore piuttosto che dallo studio di un designer”. (Monica Baio)
Il Gran Tou r dei giovani des igner di Fabrica attrav ers o l ocal ità e beni tu tel ati dal Fai h a is pirato gl i oggetti del l a c ol l ez ione Bel v edere: poetic i e s imbol ic i, u til izz ano material i l ocal i e tec nich e di u na vol ta. La baia di Ieranto, v ic ino a Napol i, c on l a su a v egetaz ione e l a su a storia di terra e di mare, h a is pirato i c entrotavol a ideati da Sam Baron. Il divano Oas is , dei des igners s v izz eri di Atel ier Oi per Moroso , può c ambiare facc ia, c ome l a moda, ad ogni stagione e ogni vol ta ch e l a cas a rich iede u n nu ovo tocc o di c ol ore, u na trama o u n tessu to dis egnato: il riv estimento infatti è s ol amente appoggiato al l a s edu ta imbottita e trattenu to da u n tub ol are in metal l o ch e, cu rvato, div enta poi l o sch ienal e arricch ito da cusc ini vol anti.
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“la via della semplicità perché Ci vuole tantissimo lavoro per raggiungerla”. (Rosa Tessa)
La tec nolog ia s i nasc onde per f ar posto alla poes ia. Daniel Ryb akk en reinv enta per Lucep lan la luc e da tavolo, c on u n mov imento v erticale. Simple , di Ph ilippe Malou in è u na c ollez ione interamente artig ianale, anch e s e la perf ez ione delle f orme lasc ia pens are l’es atto opposto.
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“Spericolate ibridazioni e impreviste leggerezze sono alcune delle note originali del Salone del Mobile 2013, nel suo complesso saggiamente product oriented”. (Cristina Morozzi)
Lampad ario crea t o d a Nacho Carbo nell per l’inter ve nt o di Rossana Or landi che , co n estro e rara perizia , ha co ntaminat o le a ntiche s ale de l palazz o Baga t ti Valse cchi co n creazio ni cora ggiose di de sig ner/ ar tis ti co ntempora nei. T ra nsubs tantia Paga nus , al Padig lio neit aliaFoodmade ( V ia O s lavia 3) c ’era Un a tavo la imb andit a co n suppe llet ti li comme stibi li rea lizza ti i n os tia , palpit anti e de lic ate a l pari de lle più fini porce llane, crea ta d a CTRL ZAK: nella fot o, u n det tag lio co n la lampad a.
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L’isola dei veri famosi
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di Olivia Cremascoli
a storia pare quasi una fiaba: un’isoletta (160 km quadrati) sull’Atlantico, battezzata i “vigneti di Marta” da un babbo agricoltore che l’aveva all’epoca dedicata alla propria figlia, d’estate fa il pieno di celebrità e, addirittura, di presidenti degli Stati Uniti. D’altronde, già dai tempi di Franklin D. Roosevelt, ai democratici piaceva mettere piede in questo estremo fazzoletto di terra del Massachusetts, e da John F. Kennedy (che risiedeva di fronte, ad Hyannis Port/ Cape Cod) a Bill Clinton, che ci va tutte le estati, a Barack Obama, che da quando è stato eletto s’è perso solo l’estate scorsa causa campagna elettorale, agli uomini che guidano il Pease più potente del mondo piace soggiornare lì. A molti italiani la ragione risulterà incomprensibile: l’isola è graziosa, verdeggiante, ricca di lagune e di fari, ma non è certo Capri o la Costa Smeralda, in più ha l’acqua un po’ freddina dove non attraccano mega-yacht e, oltretutto, non ha mezzo negozio griffato: né Prada, né Dior, e nemmeno l’americano Marc Jacobs, né Cartier né Tiffany e neppure Manolo Blahnik. Come se non bastasse, non ci sono
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L’isola di Martha’s Vineyard, qualche decennio fa anche un po’ bohemienne, oggi passa su tutti i telegiornali del mondo come buen rEtiro estivo dei presidenti democratici degli Stati Uniti. e del loro seguito di cultura & spettacolo.
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N el la p agina a cc ant o, da sinis tra: la marina di O ak Bl u ffs , il più bat tut o dei sei vil la ggi di Mar t ha’s V iney ard ( Mass ac husset t s), dove a t tra cc a anc he la ma ggi or p ar te dei tra g het ti. i c oniugi Maria Elena e No rman F oster c he hann o acquis tat o, per 22 mili oni di d ol lari, la Bl ue Her on Farm di Mar t ha’s V iney ard , c he per due set timane d’ag ost o era s olit o affit tare il pre sidente obama .
Bara ck O bama mentre tiene un disc ors o estiv o al la Bl ue Her on F arm di Ch ilmark; il pre sidente si c oncede ogni ann o due set timane di vacanze a Mar t ha’s V iney ard al l ’inse gna del relax e del l o sp or t (g ol f, pal la cane str o e biciclet ta). in bass o: un appena ina ugura t o ec o-l uxur y-boutique re s or t a Edgard t own, il vil la ggi o più c hic di Mar t ha’s V iney ard: è l ’Hob K n ob, poc he c amere in pur o stile w asp e due grandi vil le sep ara te .
neanche le catene internazionali di hôtellerie, né uno Sheraton, né un Mandarin; oltretutto, l’unico night club che esisteva, l’Hot Tin Roof, un tempo frequentato da James Taylor, Carly Simon, John Belushi e Dan Aykroyd, ha chiuso. Dei quattro citati, tre sono rimasti sull’isola: John Belushi vi è sepolto; Dan Aykroyd ha una seconda casa; Carly Simon ci vive, prima scrivendo favole per la casa editrice dove negli ultimi vent’anni ha lavorato Jackie Kennedy e ora con il suo Midnight Farm, emporio chic di Vineyard Heaven. In compenso, si dice che sull’isola ci sia molto denaro, ciò non toglie che preveda anche un ostello, un campeggio e la comunità indiana dei Wampanoag, da sempre insediata nel punto più scenografico, Aquinnah, dove non a caso nel ’78 aveva acquistato la Red Gate Farm (336 acri) Jackie Kennedy Onassis, dopo essere rimasta vedova due volte. Dopo l’incidente del figlio John-John, che si è schiantato con il suo Piper al largo di Martha’s Vineyard, la proprietà appartiene alla sorella Caroline, che l’anno scorso ne ha messi in vendita due ampi lotti per 45 milioni di dollari. Malgrado i sopracitati nomi, sull’isola il concetto di mondanità, nella sua accezione contemporanea, è lontano mille miglia: a Ferragosto il picco mondano consiste nell’Agricultural Fair, una bucolica manifestazione, indirizzata alle famiglie, che coinvolge ortaggi, frutta, animali (cavalli, mucche, ecc.) e mini-gare, per non parlare del Sand Sculpture Contest, il torneo dei castelli di sabbia; poi c’è l’Illumination Night, vale a dire il villaggio dei Gingerbread cottages di Oak Bluffs, che pare uscito da Alice nel Paese delle Meraviglie, che nottetempo s’illumina nei suoi porticati di legno grazie a filari di colorate lanterne di carta cinesi, mentre i residenti socializzano con i vacanzieri. E il giorno
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dopo, se per caso è domenica, tutti nello stesso posto, al Tabernacle (tendone all’aperto sito al centro delle ‘casette di marzapane’), per la messa mattutina, a volte frequentata dai presidenti. In questo posto di perdizione si potrà ben immaginare che le giornate trascorrono tra spiaggia (libera), attività sportive (surf solo in certi punti, bicicletta e golf, ci sono due campi), tea time pomeridiano e aragoste a cena, visto che nel New England (www.massvacation.it) ce ne sono in quantità. Ma il ristorantino più famoso dell’isola è la Black Dog Tavern di Vineyard Heaven, che non ha cuochi stellati e neppure la licenza per gli alcolici, ma per entrarci si fa la fila. Dato il suo costante successo dal 1972, il Black Dog ha pure inaugurato una sua linea d’abbigliamento e, è il caso di dirlo, non c’è un cane sull’isola che non ne abbia almeno un capo. Galeotta fu la T-shirt con cui il presidente Clinton omaggiò la stagista Monica Levinsky. Ma le scarse vicende un po’ agitate dell’isola forse si consumano a Chappadiquick, familiarmente detta Chappy, minuscolo lembo di terra solo residenziale, un’isola nell’isola, raggiungibile con un ferry-zattera, reso in primis famoso da Ted Kennedy quando una notte del 1969 ci ha fatto inabissare la sua auto con a bordo la giovane segretaria che è annegata. Da pochi anni a Chappy c’è la casa di Meg Ryan e, da quest’anno, anche quella di Lady Gaga che in loco opera la sua trasformazione:
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dal l’al to: un vel a-party anni Ottanta, al l arg o di Martha’s Vineyard: f rontal mente si riconosc ono (da sinistra) Ted Kennedy, Bil l Cl inton, Jackie Kennedy, Hil l ary Cl inton. Robert F. Kennedy Jr. con il f igl io, Robert Fran cis III, rientra dal l a pesc a a Menensh a, vil l ag Gio di pesc atori a martha’s vineyard. Una f oto del l’ag osto 1954: da sinistra, El eonor Roosevel t, mogl ie di f rankl in del ano Roosevel t (32° presidente degl i stati uniti), Hel l en Kel l er e Pol l y Thomson con amici a Martha’s Vineyard. È stato a Martha’s Vineyard il matrimonio di Chel sea Cl inton con Marc Mezv insky. unica su perstite del l a su a f amigl ia, Carol ine Kennedy ha ereditato da mamma Jackie l a Red Gate Farm di Aqu innah, di cu i ha mess o in vendita du e g randi l otti a 45 mil ioni di dol l ari.
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un piccolo mondo, antico e moderno al contempo, in cui i valori della buona società americana non sono di certo andati perduti, pur rimanendo ancorati a un irriducibile progresso.
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le c alza ture pe culiari di Mar tha ’s Viney ard: le infradit Jack R ogers e le K eds .
o
U n cuscino , ric amat o a mano , che raffigura le tipicit à del l ’isola Mar tha ’s Viney ard e i suoi ho t spo t s. L a Bla ck Dog Tavern di Viney ard H eaven, ris t orantino sul l ’acqu a poco cos t oso e se mpre aff ol la t o, che ne gli anni è di vent at o uno dei si mboli del l ’isola e si è ‘mol tiplic at o’ sia co me l oc ale che co me linea d ’abbiglia ment o spor t-casu al .
Al cuni dei 300 G inger bread co t tage s , in pra tic a una pere grina col onia a bit ati va di cui non c ’è e gu ali, che nel l ’Ot t ocent o è na ta, mode stamente , co me “camp meeting a ssocia tion” di Oak Bl uff S. oggi le c aset te , ricerc atissi me per l ’estate , por tano no mi qu ali ‘T he Pink H ouse ’, ‘Angel C ot tage ’, ‘Wooden Valentine ’, e paiono let tera mente uscite d a un ra ccont o di f ate . nel la no t te di ferra gos t o è qui che si cele bra la socializzante ‘il l u mina tion night’ , cui a ccorre buona p ar te dei vacanzieri.
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La sc og liera di aqu innah, la lagu na di edg ardtow n, la s piagg ia di Vineyard Heaven e i s imboli distintivi di Marth a’s Vineyard, i f ari, ch e su ll’is ola s ono c inqu e.
Midnigh t Farm, l’artic olatiss imo emporio di Vineyard Heaven dell’exstruccata, sciapa, irriconoscibile. A proposito di case, merita una menzione speciale quella che il presidente Obama era uso affittare cantau tric e Carly Simon , ch e vive su ll’is ola tu tto l’anno, e la tomba del su o amic o Joh n Belush i al c imitero di Abel Hill di marth a’s vineyard. d’agosto, cioè la Blue Heron Farm di Chilmark, un’ampia fattoria di un repubblicano, che d’estate godeva di momenti di gloria passando su tutti i telegiornali del mondo. Probabilmente è così che l’ha conosciuta Maria Elena Lopez de Ochoa, terza moglie dell’architetto Norman Foster, che l’ha acquistata per 22 milioni di dollari, lasciando senza tetto l’affittuario presidenziale, che quest’estate ha dovuto traslocare altrove. Certo che per i coniugi Foster non dev’essere così comodo, pur nel caso di un aereo privato, muoversi da Londra per farsi un weekend a Martha’s Vineyard. E poi chissà se alla signora, una volta sull’isola, aggrada approvviggionarsi da Alley’s General Store di West Tisbury, emporio vecchio stile dove s’acquista di tutto, dalle sdraio agli ortaggi; chissà se le piacerà rinunciare all’auto per girare in bici o con le corriere pubbliche; chissà se le piaceranno gli infradito Jack Rogers, dal design indiano-americano, che spesso indossava Jackie (e che venivano scambiati per i sandali di Capri). La vita understated di Martha’s Vineyard mette a dura prova quei pochi che ci vanno pensando di mostrare la loro possenza: soprattutto d’estate, l’isola vive infatti di old money; di fragrante cibo organico coltivato soprattutto alla Morning Glory Farm; e di cultura: non a caso, esiste da 31 anni The Vineyard Playhouse, teatro e relativa compagnia; il Martha’s Vineyard international Film Festival dal 5 all’8 settembre; la Vineyard Stories, locale casa editrice che pubblica libri solo sull’isola; ben due settimanali dedicati, The Vineyard Gazette e il Martha’s Vineyard Times.
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Buone notizie di Monica Baio
Attente alle evoluzioni del gusto, capaci di indirizzare nuovi consumi, con la furbizia di pescare dal passato e dall’esistente ciò che può avere una nuova vita di successo, ecco le imprese che amano il rischio e la positività del cambiamento, con tanti auguri di una buona riuscita.
Natevo
Nato come costola di Flou, il marchio Natevo che si è fatto conoscere al pubblico con l’ultimo Salone del Mobile, sintetizza la propria visione nell’espressione ‘Il design con la luce al centro’. Quelli proposti, infatti, sono arredi che contengono nella propria struttura un corpo illuminante e quindi destinati ad essere protagonisti di inaspettate scenografie domestiche. Ma la novità sta anche nel modo in cui la collezione viene raccontata: il sito Natevo.com è una vera piattaforma di croudsourcing su cui addetti ai lavori ma non solo, sono chiamati ad esprimere proposte per altri oggetti “con la luce dentro”. In base al gradimento riscosso, l’azienda, forte di una singolare capacità di adattamento dei processi produttivi, sceglierà i prodotti che andranno ad ampliare l’offerta iniziale. A destra la poltrona Nuvola di luce.
Arper Capita che le aziende, solitamente animate dal meccanismo automatico di produzione di progetti/oggetti nuovi che il mercato quasi non ha il tempo di metabolizzare, si concedano il lusso di fermarsi a riflettere sui propri valori e trovarne conferma in qualche maestro del passato. È successo ad Arper con il progetto di riedizione della Bowl Chair dell’ architetto italo-brasiliano Lina Bo Bardi, poltrona che negli anni ‘50 rivoluzionò il modo di stare seduti: più informale, rilassato e secondo natura perché implicava un’interazione dell’uomo con l’oggetto, una semisfera concava retta da un anello all’interno del quale può essere posizionata in diversi modi. Una forma universale, funzionale ed organica, industrializzata dall’azienda in una preziosa serie limitata di 500 esemplari, come a sottolineare il lusso della semplicità.
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VEry wood Il nome del giovane marchio (del Gruppo Gervasoni), sottolinea il valore del legno, materiale nobile e contemporaneo, lavorato con l’esperienza delle imprese del ‘Triangolo della sedia’, in provincia di Udine. Sono in legno gli arredi, disegnati tra gli altri da Patricia Urquiola, Sebastian Herkner e Sergio Brioschi, destinati al contract ma con un insolito gusto da collezione per la casa, nato dall’ idea che unire l’estetica e la pratica in oggetti di uso quotidiano belli e utili contribuisce alla felicità della nostra esistenza come sostiene il direttore creativo del marchio.Da sinistra sedia ZentilOm e poltroncina Gazelle.
Bentley Home Collection
In attesa del debutto parigino all’inizio del 2014 dell’intera collezione, durante il Salone del Mobile di Milano, gli amanti del genere “gentleman inglese al volante” contaminato dal design moderno hanno potuto ammirare un’anteprima della Bentley Home Collection, nata da una partnership tra il brand produttore delle leggendarie vetture e Luxury Living Group, azienda che con i suoi marchi arreda case, yacht e jet privati, ma anche prestigiosi alberghi ed uffici. Il comune “ approccio al lusso” conquista clienti internazionali amanti di uno stile di vita raffinato, di arredi dallo stile elegante, fatto di dettagli, materiali pregiati e lavorazioni artigianali di qualità, perché accomodarsi sul divano sia un’esperienza tanto esclusiva quanto guidare una Bentley. Nell’immagine il sofà Kensington, con il logo della casa automobilistica ricamato sui cuscini ed il motivo a rombi ripreso nell’esterno della struttura.
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AL2698 Per chi non si intende di chimica, 2698 è la massa atomica dell’alluminio, sintesi della filosofia di un marchio che su questo materiale ha impostato tutta la produzione: ecologico, riciclabile, duttile e perfetto per assumere le forme pure del design, lavorato in stabilimenti tecnologicamente all’avanguardia e dotati delle più rigorose certificazioni ambientali. Estetica indissolubilmente legata al rispetto dell’ambiente, per vivere in armonia la casa con gesti semplici come allungare il tavolo 900 per ospitare due posti in più: il piano, una scatola di metallo, si apre in due parti che scorrono sulla superficie in legno sottostante.
Maserati & Zanotta La velocità è nel pensiero in movimento. Non è un motto futurista ma l’idea condivisa dalle due aziende all’ uscita sul mercato della Lounge Chair Maserati by Zanotta, progetto affidato a Ludovica e Roberto Palomba. Forse dopo aver testato la nuova Maserati Quattroporte, vero salotto in movimento, lussuoso e sportivo, tecnologico ma altamente artigianale, i designers hanno creato una seduta dedicata al viaggio, quello del pensiero e dell’immaginazione mentre il corpo si rilassa avvolto nelle forme di un oggetto simbolo d’eccellenza made in Italy.
Nero 3 Dall’esperienza accumulata in anni di lavoro e importanti forniture nel settore contract alla produzione per il privato: questa la sfida intrapresa da Essequattro con il marchio Nero3. Un gamma di prodotti molto differenziata nelle tipologie, dagli arredi agli accessori per la casa, il viaggio ed il lavoro, e negli stili che vanno da una Tailor’s Collection artigianale all’High Tech, passando per una bellissima City Bike. Qualità made in Italy garantita in ogni fase della produzione per conquistare il cliente attraverso proposte di lifestyle complete. Ad esempio il divano +1 gioca con il concetto di componibilità di moduli tenuti insieme da un cordone colorato.
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Budri Per l’azienda emiliana, l’abilità artigianale supportata da una continua innovazione tecnologica nell’arte dell’intarsio di marmi e pietre semi-preziose ha portato a prestigiose collaborazioni internazionali, sia di preservazione di patrimoni artistici esistenti sia nelle realizzazioni più moderne. Fino a quando, nel maggio 2012, il terremoto ha mandato in frantumi la ricca materioteca. Earthquake 5.9, la collezione di pavimenti e arredi disegnati da Patricia Urquiola e realizzati con le lastre “terremotate”, è stata la risposta piena di positività e spirito costruttivo, per far tornare a rivivere la bellezza di tanto prezioso materiale. Nell’immagine librerie Bookcase e Origami vase.
Dalla storica produzione di erba sintetica e pavimenti in pvc ad uso sportivo e civile alla conquista del cliente privato che da oggi può scegliere tra i 12 nuovi pavimenti della collezione Twelve, in polivinile stampato in digitale con decori dal micro al macro declinati in vari colori. La possibilità di personalizzare anche quantitativi minimi rende questo materiale, insolito per un interno domestico, una soluzione creativa ideale e a prezzi contenuti.
Mamàdesign Quanto incide sul prezzo finale di un prodotto il costo legato alla distribuzione? Riflettendo su questo punto e sul margine di risparmio che si può ottenere con una soluzione alternativa, Alberto Basaglia e Natalia Rota Nodari hanno creato una collezione di arredi da acquistare esclusivamente on-line, su una piattaforma dotata di configuratore per scegliere tessuti e colori. Gli irriducibili del “toccare con mano” possono provare i prodotti presso una serie di negozi partner, dopo di che l’acquisto con un click, è dinamico e veloce. Nell’immagine la poltrona Torino.
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FIorI In musIca
di Cristina Morozzi
Rosalba Piccinni, cantante jazz autodidatta, fa la fioraia con estro e passione, ormai da 28 anni, creando composizioni floreali che hanno il dono della spontaneità.
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ome le piante che sbocciano nelle crepe dei vecchi muri, Rosalba Piccinni è spontanea e confida nell’istinto. Il suo è speciale e cristallino, come l’acqua di un torrente montano. Racconta la sua storia e pare che il destino le venga incontro sempre benevolo – nonostante le avversità affrontate da giovanissima – e che tutto accada naturalmente. Nasce in una famiglia numerosa: 8 figli, padre operaio. Non ha studiato e ha iniziato a lavorare a 13 anni nei bar. Ha avuto in dono tenacia, coraggio, una rara sensibilità artistica e una bella voce. Rosalba fa la fioraia in un modo molto speciale, raffinato e nel contempo quasi selvaggio, lasciando che piante e fiori esprimano la propria natura. Ha cominciato a 16 anni come commessa in un negozio di Bergamo, che poi ha rilevato. E canta, musica jazz. Si divide tra i concerti, il negozio milanese di via Broggi e quello di Bergamo, la sua città. Non paga, a settembre, aprirà un nuovo spazio in viale Bligny, dedicato ai fiori, al cibo e al design, per portare
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a de stra , R os alb a tra i fiori e gli a t trezzi del mestiere nel ne go zio di Via Broggi a Milano . In b asso . Una composizione di fiori spont
anei nei t oni del viola .
nel la p agina a cc ant o, Immagine del l ’al le stiment o fl oreale per “R evol ving R oom” la spe ciale ins tal lazione di Patricia Urq uiola per Kvadra t e Moroso nel l o l o sho wroom Moroso in via Pont accio d urante il f uori S al one del mobile 2013. S ot t o, Uno scorcio del
ne go zio di Via Broggi a Milano .
un po’ della sua magia in un’altra zona della città e un altro negozio a Bergamo alta. Sin dall’età di sei anni sapeva che avrebbe fatto la cantante. “I miei genitori – racconta – ascoltavano musica melodica. Il festival di Sanremo per me era un mito. Sono un’autodidatta, dotata di naturale musicalità. Solo da poco tempo ho un vocal coach per educare le corde vocali”. E un agente Anna Rita Masullo. “Il jazz e i fiori sono complementari” – dichiara – “Il jazz è improvvisazione, le creazioni floreali chiedono improvvisazione e tecnica, cioè la conoscenza della provenienza delle piante. Le composizioni floreali sono da inventare, ma anche nel jazz live si possono modificare le basi”. “Ci vuole estro come in tutte le cose” – prosegue – “anche nella musica, non basta padroneggiare uno strumento, bisogna dare emozioni. Il mio modo di essere” – conclude – “è la passione. L’istinto va sempre assecondato. Sono avida di consigli, ma poi faccio sempre di testa mia”. Anche il nuovo negozio, 300 metri quadri a livello strada e 200 interrati per il magazzino e
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per lo spazio dei corsi, sarà a sua immagine e somiglianza, in ogni dettaglio. Lo vorrebbe mutevole, modificandolo periodicamente, quasi sia stagionale come i fiori. Ogni tanto si chiede come farà a gestire tutto, ma subito si rincuora, pensando sia da stupidi non rischiare. L’architettura della sua casa con piscina a Bergamo e dei suoi negozi è stata realizzata da Angelo Bianco e Mara Gotti. “Sono spazi basici e invisibili” dichiara Rosalba, “e rappresentano la base che mi serve per creare”. È attratta dal design e dall’arte, e talvolta acquista opere che la intrigano. L’incontro con Moroso, per cui ha realizzato al Salone del mobile 2013, l’allestimento “Revolving room” nello showroom di Via Pontaccio a Milano, è avvenuto per caso. Patrizia Moroso è entrata nel negozio di Via Broggi ed è scoccata la scintilla. E Rosalba, digiuna di design, ma appassionata del bello “che piace a lei” ha creato un capolavoro.
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Una pedalata continua, senza fermarsi mai. Con questo spirito Mapei è cresciuta anno dopo anno, affermandosi in Italia e nel mondo.
La cHimica in voLaTa
di Alessandro Bini
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ettant’anni fa, Mapei, dalle porte di Milano e con appena tre dipendenti, produceva intonaci e pitture. Oggi è il maggior produttore mondiale di adesivi e prodotti chimici per l’edilizia. Oltre 1400 formulati escono tutti i giorni dai portoni dei 60 stabilimenti dell’azienda sparsi in tutto il globo; oltre 20 mila tonnellate di materiale partono verso 55 mila clienti nel mondo ed entrano nelle case di ognuno di noi, migliorando la qualità della vita, la durata e il valore delle costruzioni. Ma quegli stessi materiali vengono utilizzati per realizzare dighe, tunnel di metropolitane, viadotti, linee ferroviarie, restauri di opere d’arte. Come si arriva a tanto? Grazie a una strategia portata avanti con decisione prima da Rodolfo Squinzi, fondatore dell’azienda nel 1937, poi
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dal figlio Giorgio e imperniata su tre punti: innovazione, innanzitutto, internazionalizzazione e capacità di fare squadra. “Da una strada semiperiferica della mia città – ricorda Giorgio Squinzi – ho imparato che costruire un futuro migliore è nelle nostre possibilità e capacità. Occorre lavorare moltissimo. Avere sempre l’ossessione verso la crescita. È giusto chiedere aiuto a chi te lo può dare, ma alla fine sai che devi contare sulle tue forze. Senza arrenderti mai. È con questo spirito che Mapei è cresciuta anno dopo anno, affermandosi in Italia e nel mondo”. Che sembrano parole semplici, ma vanno interpretate secondo una chiave di lettura precisa per non rischiare di passare dalla semplicità alla banalità, laddove di banale non c’è proprio nulla.
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Ant . Igendel ips am nulp a al itat iur, off ic iis mol ore , eum idus e os t dol ore st, cum al ita s imusc ia vol upt ae. Adi diore , officid elic tus pro v itas dol orupt a vol orum qu id eum qu am non con Ant . Igendel ips am nulp a al itat iur, off ic iis mol ore , eum idus e os t dol ore st, cum al ita s imusc ia vol upt ae. Adi diore , officid elic tus pro v itas dol orupt a vol orum qu id eum qu am non con
Qu i sopr a, Gi org io S qu inz i, Ammin istr at ore U n ico del G ruppo Mapei e, dal marz o scorso , pre s idente di C onf indus tr ia. In que ste p ag ine , al cune re al izz az ion i do ve l ’az iend a è inter venut a con l a f orn itur a di prodo t t i e mater ial i f ond ament al i per l a r iusc ita de i proget t i. In al t o a s in istr a, il G re at Bel t Br idge , ponte m aest oso in Dan imarc a, l ungo 6800 metr i. a l at o, l a banc a Fi t ogenet ica G l ob al S eed Vaul t, cos tru ita al l ’interno d i un a mont agn a gh iacc iata.
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Dal l ’al t o e in senso orario . L ’unic a metropolit ana del la Bul garia , a S ofia . L a trente sima e dizione dei giochi olimpici di L on dra . Qui Mapei ha contri buit o con i suoi pro dot ti al la realizzazione di mol te s trut ture spor tive . Il canale di Panama , l ungo 81 ,1 km, compre si i prol ungamenti in mare .
Il chiodo fisso della crescita, ad esempio, non si esprime solo nei bilanci, lo si identifica meglio, invece, nella ricerca continua e spasmodica verso la perfezione del risultato. Problemi apparentemente insolubili di grandi cantieri e progettisti rappresentano il primo step in cui l’azienda si impegna. “Non per affermare un risultato fine a se stesso – spiega Squinzi – ma con la piena consapevolezza che gli esiti ottenuti determineranno innovazioni sulle produzioni seriali, in grado di apportare ricadute positive sulla quotidianità di ognuno di noi”. Solo due esempi: per il salvataggio della basilica di San Francesco ad Assisi, colpita dal sisma, Mapei ha studiato e approntato tecnologie specifiche, inesistenti fino a quel momento, che hanno poi dato vita a due linee di prodotto oggi utilizzate e apprezzate comunemente ovunque sia
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necessario effettuare il ripristino di edifici storici, ma anche di normali manufatti edilizi. Allo stesso modo, l’azienda si è impegnata nella realizzazione della diga delle Tre Gole, sul Fiume Yangtze, in Cina. La soluzione proposta, per la realizzazione di calcestruzzi dotati di particolare resistenza trova oggi applicazione negli edifici di tutte le città, quando vi siano da eseguire riparazioni di ordinaria amministrazione. E la ricerca è il settore in cui Mapei continua, ancora oggi, a fare il maggior numero di assunzioni, scegliendo soprattutto giovani neolaureati e neo diplomati in discipline scientifiche diverse. Sessanta stabilimenti su cinque continenti: “La necessità di uscire dai confini nazionali è frutto dell’intuito di mio padre Rodolfo, che iniziò con le esportazioni di prodotti in Paesi di confine, come Svizzera e Francia. Un
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processo che che ha avuto un punto di svolta dopo le Olimpiadi di Montreal del 1976, quando con i nostri adesivi venne posata la pista olimpica”. Un’esperienza nei grandi impianti sportivi che da allora continua, tanto che le recenti Olimpiadi di Londra hanno visto l’azienda ancora protagonista. “Sul modello tracciato da mio padre – prosegue Squinzi – ho continuato a implementare l’espansione in Europa con nuovi stabilimenti in Francia e in Austria. Poi, all’inizio degli anni Novanta in Asia con uno stabilimento a Singapore, in un processo che continua con la copertura di nuovi mercati. Una corsa che da allora è proseguita e ci vede ancora oggi impegnati a crescere nel mondo, attraverso nuove acquisizioni, ma soprattutto creando nuove società produttrici. L’esigenza di essere globali attraverso l’internazionalizzazione è strettamente collegata all’incremento della
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In al t o, Mar ina B ay Sand s Inte gra ted R esor t a Singapore . Qu i sopra , a sin istra , la d iga del le T re G ole , co stru ita sul f iu me Azzurro , in Ci na . U n’ accura ta r icerc a condo t ta ne i la bora t or i Mape i ha por tat o al l ’ind iv idu az ione del la f or mula di cal ce struzz o p iù ad at ta al la co struz ione de gl i sf iora t or i del la d iga . sopra , F errar i World d i Abu Dha bi, proget t o massimo io sa gh in i.
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capacità produttiva grazie alla creazione di stabilimenti nei maggiori mercati, per fornire soluzioni coerenti con le esigenze locali tenendo sempre sotto controllo i costi”. Il turnover in Mapei è bassissimo a indicazione del fatto che chi vi entra e – solitamente – se lo fa ne ha le motivazioni e le caratteristiche adatte, non è portato a cercare altro. Evidentemente le gratificazioni professionali e umane sono sufficienti: “Amo molto il ciclismo – dice – e i momenti magici e coraggiosi del corridore che si stacca dal gruppo e da solo si invola verso il traguardo. Ma proprio perché amo il ciclismo, conosco bene il valore della squadra. Così come accade nel calcio. Un valore che è stato così efficacemente dimostrato pochi mesi fa dal Sassuolo (di cui Squinzi è presidente, ndr), che ha traguardato la serie A. Ed è proprio grazie alla squadra, fatta da tutti i miei dipendenti e collaboratori,che oggi il nostro gruppo prosegue con determinazione il suo cammino per avere la leadership globale della chimica per edilizia”.
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sopra , l ’ho tel B4, del gruppo Boscol o, a Milano . acc ant o, il nuo vo sp azio scenico del tea tro Al la S cala e la c ar tel la col ore del le finiture murali del l ’aziend a. a la t o, per la pri ma vol ta nei suoi 91 anni di s t oria il S assuol o – di cui G iorgio S quinzi è pre sidente – conquis ta la serie A. Pagina a cc ant o, In al t o, la linea del l ’Al ta V el ocit à cui Mapei ha contri buit o con la f ornitura di prodo t ti per la realizzazione di gal lerie , ponti e viado t ti. a la t o, la nuo va linea C del la metropolit di R o ma, un tra ccia t o co mple ssiv o di 25,5 k m.
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ana
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Poltrone da lettura, loft open space, verande da abitare. La casa è di nuovo protagonista nelle accoglienti atmosfere d’autunno.
Nuovi comfort
Gioco di tavolini. in al t o d a sinis tra . Tavolino in met al l o a cilindro di Entra ta Lib era , in le gno di Mino t ti , in bianco e nero con effet t o cucitura di Cappellini , rosso di Bona ldo , nero op aco di Cappellini . (f ot o henr y thorea u).
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Un angolo di privacy
di Patrizia Catalano foto di Henry Thoreau
Il divano extra large è funzionale per i grandi meeting di fronte alla tv (calcio, soap opera?). Ma per chi ama concentrarsi in lettura o meditazione, meglio un angolo dedicato, con una confortevole poltrona.
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Ha uno sc hienale d a met tere in bel la vis ta la c haise s haman di visionnaire in nabuk grigio . L uce d a terra c hapea u fl oor lamp di S lamp . Tavolini puddle in met al l o s atina t o di G iorgio V igna per Zeus . Vasi in cris tal l o s atina t o Armani Ca sa . pagina a la t o. Bo hemien di Patricia U rquiola per Moroso , è U n ibrido tra cla ssico e contemporane o. Acc ant o, lamp ad a d a tavol o con b ase in cris tal l o la vora t o e p aral ume in te ssut o di Italamp e tavolino U kik o, sempre di moroso . S ul tavolino Pirouet te , tro t t ola s vuo tatasc he di Ale ssi .
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In pel l e morbidiss ima l a pol trona ju piter di arketipo c on l ampade da terra cl och e in v ers ione rame e metal l o di Leucos . Tavol ino g rig io antrac ite di Bona ldo . Portacandel e in metal l o di Discip line . PAG INA A L ATO. La cl ass ica pol trona di gus to angl os ass one c ol or testa di moro. è C h armine di Baxter , c on l ampada Ral ph terra di Panzeri e tavol ino c on piani in l eg no Bil l y Wood d a 60c m di diametro di Cat te lan . Vas o e temperamatite in acc iaio c romo di Alessi .
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UN ANGOLO DI PRIVACY / 59
Sala lettura, una tradizione da vecchio club inglese per soli uomini, ma si può trasferire anche all’interno delle mura domestiche. Con stile.
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Tessuti importanti, Forme avvolgenti e design protettivo. La casa vuole un nuovo carattere. Mai noioso.
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UN ANGOLO DI PRIVACY / 61
Stru ttu ra in metal l o, riv estimento in tessu to c ol or v iol a e c ingh ie in bel l a v ista c ol or aranc io mattone. È j .j . di B&B Ital ia, desig n Antonio Citterio. Tavol ino bianc o bottl e di cappel l in i, desig n barber osg erby, l ampada El eu th era di massimo mariani per dane se . si ch iama “Intanto u n f iore”, il vaso di mario trimarch i per Ale ss i. pag ina a l ato. Tessu to masch il e mac ro mel ang e per l a pol trona Denny di Rodolf o dordoni per mino t t i. Abat-j ou r a stel o sottil e c on paral u me tessil e a motiv i fl oreal i, italamp . Tavol ini in c ristal l o h arold and maud d i carl o tamborini per gla ss de s ign e scatol e di arman i ca sa .
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Il v intag e è s empre più d i moda. ecc o u n pezz o pass partou t cas a-uff ic io: l a ch ais e di Os vald o Bors ani per te cno acc ompag nata dal tavol ino nastro s empre di Tec no. La l uc e è bibl iotequ e national e, des ig n ph il ippe starck per fl os . profu matori per ambiente di forna set ti .
pag ina a l ato. Stru ttu ra in l eg no e imbottitu ra c on riv estimento in pel l e. è h emingw ay di F endi ca sa , tavol ino th in di nendo per cappel lini , l ampada c on bas e in marmo e stru ttu ra in metal l o nich el ato jul iette, di pent a. Portacandel e in metal l o di ale ssi .
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UN ANGOLO DI PRIVACY / 63
Come ci si orienta nella scelta della poltrona ideale? Meglio una chaise se si preferisce allungare le gambe. Per una corretta postura, ottima una poltrona non troppo alta.
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Stile libero
Anticonformiste, con spazi aperti e poco amanti della privacy. Le giovani generazioni preferiscono le case informali e molto vissute. Ce lo racconta – vis-à-vis – Morten Bo Jensen designer a capo del team di VIPP.
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di Patrizia Catalano foto di Henry Thoreau
C
openhagen, il cui nome significa ‘città dei mercanti’, antico porto danese, estrema propaggine europea nel mar Baltico, affacciata alla Svezia, ha l’ambizioso obiettivo di diventare la prima città al mondo a emissione zero. Al numero 10 di Sturlasgade, nel quartiere di Islands Brygge, il quartiere più moderno della città, dominato dalla presenza del lungo canale che taglia in due Copenhagen, da una parte la città vecchia e i quartieri a nord, dall’altra Orestadt e la città nuova che si conclude con il ponte che congiunge la Danimarca alla Svezia, si trova l’appartamento di Morten Bo Jensen, e della sua giovane famiglia. Secondo piano, un edificio industriale un po’ anonimo, senza ascensore , con le scale in metallo tipo loft. Un lungo balcone inquadra un paesaggio urbano perfetto, che sembra costruito con il Lego. Grandi strade ordinate, edifici industriali perfettamente squadrati, di una qualità neo-razionalista che da sola basterebbe a farci vergognare dei modesti capannoni
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zona cucina e s ala d a pranz o. sul l o sf ondo cucina Vipp, lamp ade Perroquet (iguzzini) . In primo piano , tavol o d a pranz o sempre vipp, con piano in teak ricicla t o. L e lamp ade sono un pezz o vint age . pagina a la t o. A parete una biciclet ta di Mark N ewson per Biome ga . sul l o sf ondo , un’opera ispira ta al le matite Viking , un tempo f abbric ate in que st o sp azio . Più di due cent o pezzi compongono que st o ‘ar t-piece ’. acc ant o, un ritra t t o di Mor ten Bo Jensen.
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che impestano le nostre periferie. Sullo sfondo il canale, e qualcosa che assomiglia alle zattere veneziane (con l’unica differenza che nella capitale nordica tutti nelle belle giornate estive possono tuffarsi nel canale e prendere il sole in costume da bagno). La casa di Morten, che ci accoglie con un grande e giovane sorriso assieme alla bella moglie, è l’appartamento di un designer, anzi, del responsabile dell’area design di un’illustre azienda danese, la Vipp, specializzata in accessori per la cucina e per il bagno, e che di recente, grazie al suo lavoro, ha infilato un nuovo prodotto, un’intera cucina disegnata da lui. Nera o bianca, risplende, come tutti i prodotti Vipp, per qualità e solidità dei materiali. La disposizione degli spazi nella casa, non segue particolari gerarchie, se non quella di garantire, attraverso grandi porte scorrevoli, un minimo di privacy alle camere da letto degli adulti e delle figlie, due bambine bionde in formato scandinavo. Spazi semplici, dominati da tre aree funzionali, la cucina, il
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l a z ona g iorno è d ominata da c ol ori neu tri: s of à in tessu to g rig io di Eng el l , l ampada di Fl os in primo piano e, acc anto al l a l ibreria, s edia a dondol o l ow pad ch air di marc news on. Nel l a z ona stud io, in primo piano tavol o in cartone press ato e v etro, u n prog etto del l o stud io di Morten, aff iancato dal l a poub el l e, g ettacarte l .e. di Damien Hir st, sul l o sf ondo, l a camera dei bambini, s emich ius a da u na sl iding d oor a tu tta parete. s otto. il l iv ing, c on il mu ro di l eg na e l a stuf a in gh is a. A s inistra, u no sc orc io del l a s al a da bag no. acc anto, Un dettagl io del ph oto w al l c on candel iere di La ss en.
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Uno spazio industriale trasformato in appartamento ad uso di famiglia con tanto di bambini. Molto comfort e naturalezza. Il colore dominante è il non-colore, nei toni grigio, beige, bianco e nero.
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grande tavolo da pranzo, e un divano big size ( grigio, naturalmente), per i momenti di relax. A chiudere la prospettiva, un’area di lavoro con una libreria a tutta parete e un tavolo-scrivania in cartone pressato. Entrando, subito a sinistra, c’è il guardaroba, semplice anche questo, e che parla immediatamente delle scelte cromatiche del padrone di casa: solo giacche e spolverini neri, di varie gradazioni e materiali. Dominano la scena i due mezzi di trasporto preferiti dai danesi, i pattini a rotelle – usati principalmente dalle piccole – e la bicicletta, appesa con apparente negligenza, o come un’opera d’arte povera. Un unico bagno-lavanderia, abbastanza grande da potersi concedere il lusso di una bella vasca da bagno, profonda quanto basta, di forme tondeggianti e insolite per la media produzione industriale. Ma i danesi amano i bambini, come dimostra la loro storia letteraria (non dimentichiamoci che Copenhagen è la patria del grande Andersen, le cui storie hanno fatto sognare generazioni di bambini di tutto il mondo). La stanza delle bimbe, a differenza della calvinista sobrietà della camera dei genitori, concede spazio alla fantasia e alla storia, con un vecchio armadio, costumi colorati e giochi disposti in buon ordine sui tavoli e sulle mensole. Infine, il tocco che fa la differenza: la bella stufa a legna, che troneggia, assieme ad un dovizioso rifornimento di legna, disposto con cura meticolosa lungo la parete, nel centro della grande stanza, strategicamente disposta per riscaldare tutto l’appartamento durante le lunghe e fredde notti invernali della penisola scandinava.
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Un dettagl io del l a stanza da bag no, con bonsai ch e acc entua l ’atmosf era made in j apan del l a stanza. I pattini di una del l e f igl ie del desig ner. A f ianco l a Ch air One diseg nata da Kostantin Gr cic per magis . pag ina a l ato. stil e monacal e per l a camera da l etto dei padroni di casa, dominata da una l ampada di Birgit Østerga ard . Nel l a stanza dei bambini, armadio vintag e di tradizione danese, g iocattol i e una l ampada di Muut o.
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Living in veranda di Tea Hillerau Romanello foto di Henry Thoreau
Marithé Bachellerie e François GIRBAUD, instancabili stilisti francesi innamorati del jeans, aprono le porte della loro casa situata in uno dei quartieri più chic e residenziali della banlieue est di Parigi. La mitica coppia d’alchimisti che da 40 anni si dedica alla confezione del « blu eterno », nel suo cocoon ricerca l’equilibrio perfetto tra la materia e la luce. Un’ intrusione nel tempio della quiete in cui regnano eleganza e sobrietà.
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La verand a s alot t o de lla c as a di marithÊ e françois girb aud: pareti con boiserie in legno co lor vina ccia , div ani in legno co lor eb ano ale. e te ssuti f ant asia , di ispirazione orient U na chit arra rive la la passione de l padrone di c as a per la music a rock americ ana de g li anni se ss ant a.
di Olivier Renau foto di Henry Thoreau
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ra il 1965 e il 1970, Marithé et François Girbaud danno vita allo “stone washed”, metodo artigianale industrializzato dagli italiani. Precursori dello streetwear dal 1964, creano una moda comoda e chic. Creano opinione, perché impegnati nelle cause dell’ecologia e della lotta per la pace assumendo pubblicamente le conseguenze inquinatrici dello “stone washed”. Oltre alle loro campagne pubblicitarie, la loro arma è l’instancabile ricerca della materia. Per M&FG, la ricerca volta al bene dell’uomo e della natura passa prima del business e alla trovata del délavage ne seguono altre: il BE, il laser per il denim, ma non solo, perché oggi scoprono la ceramica (non per fare dei jeans...). Sempre pronti a sperimentare nella loro vita professionale dallo stile piuttosto urbano, Marithé e François Girbaud si rivelano più moderati nel privato e contrariamente a quello che ci si potrebbe aspettare, nella scelta del loro arredamento preferiscono l’oggetto classico. I colori delle pareti e delle cornici nei toni dei bordeaux si armonizzano, in un sapiente mix, con la luminosità naturale esterna e con l’atmosfera zen del giardino che separa il loro nido accogliente dalla strada. Al piano terra, il salone veranda che gode della vista di piante e fiori, è
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il s al otto dedicato al l e proiez ioni c inematog raf ich e, s ituato al primo piano, s i c ompone di du e divani ch ais e l ongu e riv estiti in c otone bianc o c on du e c operte in v el l u to cang iante bordeaux is pirate al l a cul tu ra c omu nista del l ’u nione s ov ietica l eninista. nel l a pag ina acc anto, al piano terra l ’ing ress o c on u na c ons ol l e di is piraz ione g iappones e in nero e bordeaux s ormontata da u no s pecch io dorato e da du e appl iqu es in v etro e metal l o dorato e u n dettagl io del l o stud io.
arredato con dei mobili della maison Jansen: le poltrone, dall’ossatura di legno, sono tappezzate con un tessuto giapponesizzante e ornate da cuscini imponenti. In maniera molto studiata, come per rompere l’atmosfera rigorosa, dei pezzi originali della scuderia van der Straeten fanno irruzione: dei tavoli neri e rossi, una consolle tutta curve e un’incredibile specchio della strega. Si tratta di veri oggetti da collezione in bronzo ed ebano che il designer francese fa fabbricare nei suoi ateliers parigini. E per completare questo insieme senza volerne rompere la linea direttrice, un buffet di Christofle dai deliziosi motivi di vetro.
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Lorem ipsu m dolor s it amet, c ons ectetu er adipisc ing elit, s ed d iam nonu mmy nibh eu is mod tinc idu nt u t laoreet dolore magna aliqu am erat volu tpat. Lorem ipsu m dolor s it amet, c ons ectetu er adipisc ing elit, s ed d iam nonu mmy nibh eu is mod tinc idu nt u t laoreet dolore magna aliqu am erat volu tpat.
il bianco, filo conduttore di tutto l’appartamento, viene spezzato da colori più scuri, come il rosso bordeaux, il grigio e il marrone testa di moro dei legni.
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Uno stile classico, tipicamente francese che non esclude alcuni dettagli di ispirazione orientale: sete cangianti, lacche e pareti paravento in legni pregiati.
al l ’ul timo piano l a z ona notte c on l a camera da l etto padronal e e qu el l e degl i os piti. c iascu na camera prev ede u na stanz a pass ante ch e introduc e nel l a z ona beness ere, c on bag no e s edu te rel ax. Nel l a pag ina acc anto l a sc al a orig inal e degl i anni trenta, in marmo bianc o caratterizz ata da u na ringh iera in f erro battu to.
Marithé e François ci fanno penetrare nel loro regno: man mano che si procede nei tre piani del loro sontuoso palazzetto, si scopre un arredamento moderno nel suo insieme ma assolutamente impregnato di tocchi tradizionali. Il bianco domina ed è sempre mescolato al rossobordeaux. Agnès Comar, l’arredatrice, e Marithé Girbaud ne hanno fatto il filo conduttore. Così è la camera da letto: il baldacchino di ferro battuto ne costituisce il pezzo principale. La stanza attigua a una specie di salottino anticamera, accoglie qualche quadro con immagini che si riferiscono alla passione per la musica rock americana di François Girbaud. Probabilmente la sola traccia dell’atmosfera delle mitiche boutiques Halles Capone o Western House di questi due avventurieri, la cui storia è legata inesorabilmente all’universo del jeans con i suoi personaggi: soprattutto agli italiani Elio Fiorucci e Roberto Cavalli.
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Un accordo strategico, tra il designer francese e Ceramica Sant’Agostino, firmato all’indomani del sisma che aveva danneggiato gravemente l’azienda ceramica. Per segnare l’inizio di una grande ripresa. Filippo Manuzzi ce ne racconta i dettagli.
Un treno chiamato Starck
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di Alessandro Bini
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Filippo Manuzzi, brand mana ger di Cerami ca Sant ’Ago stino e Philippe S tarck a ut ore del proget t o Flexible Archiet cture , la col lezione di pia strel le riprodo t ta nel le i mmagini di que ste p agine .
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hilippe e Filippo, com’è andata? “Un attimo – risponde Filippo Manuzzi, brand manager di Ceramica Sant’Agostino – è meglio inquadrare bene le cose. io, Filippo, nel contesto aziendale svolgo un ruolo, ma non sono il performer stile One man show della situazione e ci tengo a sottolineare che agisco e rispondo in nome di un’intera famiglia”. Giusto, partiamo da capo: Ceramica Sant’agostino inizia la sua attività nel 1964, nei pressi di Ferrara, un po’ al di fuori del distretto produttivo di comparto. Attualmente l’azienda è guidata dalla seconda generazione della famiglia Manuzzi, con, alla presidenza, Ennio Manuzzi e, nel ruolo di amministratore delegato, Mauro Manuzzi. Lo stato maggiore della società vede oggi presente e orgogliosamente operativa anche la terza leva, composta da Filippo, Tommaso ed Eugenio. Dunque, a quattro mesi dal sisma che colpiva con brutalità proprio i vostri impianti (due decessi tra i dipendenti, ndr), Sant’Agostino presentava Flexible, la collezione firmata Starck. “È stato uno scatto d’orgoglio e di rabbia – spiega Filippo Manuzzi – una rabbia positiva di chi decide di voler continuare a esserci, con forza, oltre al terremoto”. E in questo Starck vi ha seguito senza batter ciglio? “Si è dimostrato uomo di sensibilità eccezionale. In realtà avevamo colloqui in corso da diverso tempo e tutto, come accade per questi accordi, procedeva con calma e tempi lunghi. Poco dopo l’accaduto, ci siamo rivisti, quasi casualmente, erano i primi di giugno; gli ho chiesto se voleva darci una mano, con un segno forte, per questa sorta di rinascita. Mi ha riposto, che si sarebbe messo subito al lavoro e di lì a breve ci avrebbe consegnato il progetto.
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s opra, a s inistra, Ennio e Mau ro Manuzz i, pres idente e amministratore del eg ato di Ceramica Sant’Ag ostino. Nel l e al tre immag ini, Fl ex ibl e. La col l ez ione è composta da div ers e stru ttu re bas e caratterizz ate da variaz ioni di s pess ore, in g rado di creare modul i di pos a ad al to contenu to di des ig n.
A fine agosto Flexible vedeva la luce. Un atto di grande generosità e comprensione, per un personaggio di quel calibro”. Qual è la forza di questa nuova collezione? “Essenzialmente due aspetti, uno intrinseco lo si trova nella qualità del progetto, l’altro quasi metaprogettuale ed è la forza comunicativa. Flexible trasforma il concetto di ceramica; da mera finitura si approda all’architettura. Abbandona la bidimensionalità per offrire un’infinità di nuove possibilità e dimensioni. Di più, la fuga tra una piastrella e l’altra, che era stata fino a ieri un
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Sopra a sini stra . Serie di la vabi in ceramic a t ondi/ ovali e ret tangolari, Formo sa ev oc a la goccia liquid a che si stacc a in modo pla stico d al piano sospeso. Designer Marcel l o Ziliani per Ol ympia . In al t o a de stra . Sesamo na sce d al de siderio di eliminare tut t o ciò che è e stetic amente super fl uo per la sciare sol o la fun zionalit à. Così, scopini o a cce ssori per il bagno e scono da nicchie in l ’acciaio ino x, rive stite con l ’int ona co del la p arete . Design Arkimera per Ant oni ol upi . A la t o. Istà, de sign JVLT (Joe Vel l ut o Studio ) per L ineabet a, è una col onna doccia per e sterni con la b ase in pla stic a e l ’asta vernicia ta a pol veri in diver si col ori. Può e ssere col le ga ta a un tubo per anna ffiare ed e ssere poi ripo sta durante l ’inverno .
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grosso problema, ora diventa un’opportunità e un elemento attivo nella progettazione. Pensiamo che tutto questo è stato ottenuto con un formato semplice, quel 30x30 che oggi viene snobbato da quasi tutti i produttori per dimensioni ben diverse”. Ci parlava di potere comunicazionale. “È il secondo elemento ed è certamente legato alla figura, o meglio, al sistema Starck, un treno in corsa, in termini di forza dell’immagine. Questa collezione rappresenta una sorta di passepartout che dà certamente lustro anche alla nostra azienda. Una grande operazione d’immagine prima che un’operazione commerciale, ma che poggia su un grande prodotto. Ed è stata una strategia di marketing lungamente studiata e perseguita con forza che ci ha portato, infine, a scegliere Starck”. Voi avete scelto Starck, ma lui ha privilegiato Ceramica Sant’Agostino, per entrare in un mondo che fino a ieri gli era estraneo. Come mai? “ Posso dire che lo abbiamo inseguito per qualche anno e altrettanto, non dubito, abbiano fatto altre aziende con una potenza di fuoco ben superiore alla nostra. Il fatto è che siamo sempre stati un produttore anomalo: abbiamo sempre puntato sull’altissima qualità e sulla diversificazione di gamma, sulla trasversalità dell’offerta e con moltissime referenze; questo, probabilmente, rispondeva alle esigenze del designer francese, che cercava alta qualità e disponibilità a seguirlo su una strada costellata non da elevatissime produzioni, dove certamente altri avrebbero potuto aver la meglio, ma di estrema qualità produttiva e distributiva”. Difficile lavorare con Starck? “Devo confessare che, all’inizio della nostra collaborazione, eravamo un po’ preoccupati. Ci siamo chiesti se fossimo sufficientemente adeguati per lanciarci in questa avventura. In realtà tutto si sta svolgendo per il meglio. La cosa che ci ha rassicurato da subito è stato il fatto che non ci ha richiesto altro se non di impegnarci al massimo delle nostre potenzialità tecnologiche, ma non certamente nuovi investimenti”.
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In al to a SINISTRA, partic ol are di u na l inea produ ttiva di Cerami ca Sant’Ag ostino. Nel l e al tre immag ini ambientaz ioni real izz ate c on Fl exibl e. La piastrel l a abb andona il ru ol o meramente dec orativo per div entare parte integ rante del l ’arch itettu ra. Un v ero e proprio sistema ch e, g raz ie al l ’ampia c ombinaz ione di spessori, finitu re e c ol ori div ersi, offre al prog ettista infinite possibil ità di c ombinaz ione.
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rubriINterNIPANorama un de sign ardit o per la c antina la brunel la , situ ata nel cuore del le terre di b arol o: appar tiene al la f amiglia boroli, che affianc a al l ’at tivit à vitivinicola ospit alit à e ris t orazione di al ta qu alit à.
Gioco doppio
Un tempo bastava un’idea, monolitica e verticistica. Oggi si lavora su più fronti, si creano sinergie. Dalle cantine creative agli imprenditori di luce al gran design.
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CanTIne osPITaLI
I In al t o, una na vata del le c ant ine Fl or io, r is alent i al 1833, con le bo t t i di Mars ala col l oc ate tra le arc ate a se st o acut o che sos tengono il tet t o in le gno . Qu i sopra , la p arete ross a del la nuo va Eno te ca Fl or io con il mos aico F ol let t o (del mos aic ista Gi osué Cange mi di Monreale) , che r iproduce un man ifest o s t or ico .
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In Sicilia, in Veneto e in Piemonte tre prestigiosi produttori di vino aprono nuovi spazi per l’ospitalità, nel cuore di splendide tenute. di Antonella Galli
l vino non è (solo) una bevanda, ma una grande storia fatta di terra e di volti, che in certi casi sono diventati leggenda. Seguire il suo viaggio dai filari di vite alla bottiglia è un modo piacevole di fare turismo nel nostro Paese. Dove, sempre più, il vino è l’ottimo pretesto per soggiornare, degustare e scoprire. Da Nord a Sud, ecco tre nuovi spazi per l’ospitalità, tra cantine e vigneti. Marsala: Cantine Florio. Abbracciato dalle terre assolate di Sicilia e con il mare di fronte, il baglio in cui Vincenzo Florio nel 1883 iniziò a produrre il Marsala è un monumento all’enologia e all’imprenditorialità italiana. Il complesso oggi appartiene al Gruppo Duca di Salaparuta Spa, società vitivinicola che produce, insieme a Florio, i brand Corvo e Duca di Salaparuta, e che negli ultimi anni ha rilanciato il baglio grazie a un accurato recupero. L’intervento, in cui la proprietà ha investito tredici milioni di euro, è stato completato in questi mesi con la realizzazione di nuovi spazi per l’accoglienza, finalizzati alla promozione dell’intera produzione Florio (Marsala, Passiti, vini liquorosi). Gli interventi più
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In al t o, l o sp az io del l ’Eno t eca Fl orio , che propone , ol tre a i prodo t t i del la c ant ina , una selez ione del le m igl ior i real tà ga stronom iche e ar t ig ianal i del la Si c il ia. A s in istra , la nuo va s ala d i de gus taz ione Donna Franc a Fl or io, r icavata da una del le na vate del la c ant ina , con un tavol o in ro vere l ungo 14 metr i. Al centro e so t t o, gl i arred i per il displa y de i prodo t t i Fl or io idea t i dal l ’arch itet t o Franco Marabel l i per la nuo va Eno te ca.
consistenti hanno riguardato le cantine in pietra di tufo per la lavorazione e l’affinamento, al livello del mare: nelle navate delle cantine, lunghe 165 metri e sostenute da 104 arcate a sesto acuto in cui riposano centinaia di botti antiche, è stato ripristinato l’originario pavimento ‘traspirante’ in battuto di tufo (era stato ricoperto di cemento), che garantisce il microclima per la maturazione del vino. Nelle cantine è stato anche ricavato un nuovo spazio degustazione dedicato a Donna Franca Florio, moglie di Vincenzo Florio e gran dama della Belle Époque siciliana: qui, su un lungo tavolo in rovere illuminato da sospensioni in acciaio satinato, i visitatori (oltre 30.000 l’anno) assaggiano i Marsala e i Passiti in insoliti abbinamenti, come quello con i formaggi erborinati. Accanto allo spazio degustazione è stata completata anche un’enoteca, in cui sono in vendita i prodotti Florio, insieme alla miglior produzione gastronomica e artigianale siciliana. Lo spazio, ambientato tra gli archi maestosi delle cantine e ispirato alle tradizioni isolane, è stato curato dall’architetto Franco Marabelli, autore anche degli arredi e degli originali espositori.
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Casa Maffei, dimora padronale del Seicento tra i vigneti delLA Valpolicella, è stata trasformata dalla famiglia Cottini in accogliente country house.
In al to, i v ig neti del l a tenut a Maffei , di qu aranta ettari, ch e c irc ondano l a c ou ntry h ous e Cas a Maff ei a Treg nag o, nel v erones e. A destra, l ’edif ic io s eic entesc o di Cas a Maff ei, ogg i c onv ertito al l ’os pital ità per iniz iativa del l a f amigl ia Cottini, proprietaria del l a tenu ta. Qu i s opra, l e cantine Monte Zovo, nel l a tenu ta di Caprino Verone s e, s empre del l a f amigl ia.
Verona: Casa Maffei e Cantine Monte Zovo. I Cottini producono vino da quasi un secolo: le zone sono quelle del Bardolino e del Valpolicella, in territorio veronese; la famiglia è arrivata oggi alla quarta generazione, con risultati economici e di prodotto di grande prestigio (100 ettari di vigneto di proprietà e 240 ettari in gestione diretta, una produzione di circa 3 milioni di bottiglie l’anno per i tre brand Monte Zovo, Palazzo Maffei e Villa Annaberta). Una realtà consolidata e desiderosa di ampliare le opportunità di contatto diretto con estimatori e appassionati: per i quali è stata recuperata e convertita all’ospitalità l’antica dimora seicentesca di Casa Maffei, posta al centro della tenuta omonima nella zona del Valpolicella, presso Tregnago. Aperta nel 2013, è una struttura dal fascino antico e agreste, appartenuta alla nobile famiglia veronese dei Maffei: vi sono state ricavate quattro camere doppie, mantenendo dettagli ed elementi originari,
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come i muri in sasso e le travi a vista; nella cucina, con il camino in pietra, vengono preparate e servite succulente colazioni, con crostate e pane appena sfornati. Ma il pregio di Casa Maffei Country House è soprattutto nella posizione, attorniata da 45 ettari di splendidi vigneti da cui si ricavano i grandi vini della famiglia Cottini che portano il nome della tenuta. Sempre di quest’anno è l’apertura della Monte Zovo Wine Boutique a Bardolino, un punto vendita in cui è possibile degustare e acquistare i vini del brand Monte Zovo della famiglia Cottini, che ha riservato alle visite anche la storica cantina dell’azienda agricola Monte Zovo, al centro della loro tenuta di Caprino Veronese.
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Nella cantina La Brunella, rivestita con il legno delle barrique in massello di rovere, si affinano Nebbiolo e Barolo della famiglia Boroli.
In al to, u na del l e f acc iate del nu ovo edif ic io di v inif icaz ione, inv ecch iamento e aff inamento del l a cantina La Brune lla, nel l ’area piemontes e del barol o, a Castigl ione Fal l etto. La cantina è aperta al l e v is ite e per l e degus taz ioni. il c ompl ess o del l a cantina La Bru nel l a, c on l ’antic o edif ic io s eic entesc o aff iancato dal l a nu ova cantina, prog ettata dal l ’arch itetto G u ido Borol i. Qu i a destra, l o ch ef Mas ayuk i Kondo, al l a gu ida del l a cuc ina del l a Locanda del Pil one, ad Alb a; il ristorante è s tato ins ig nito di u na stel l a Mich el in.
Cuneo: Locanda del Pilone e Cantina La Brunella. Se nel mondo del vino esistono dei regni, uno dei più blasonati e antichi è quello piemontese: un territorio vocato da secoli alla coltivazione della vite, un’élite di vini nobili, una cucina di alto lignaggio, che invitano a conoscere questo straordinario patrimonio italiano. Per gustarlo entrando dalla porta principale si può soggiornare alla Locanda del Pilone, un’antica cascina piemontese vicino ad Alba, che affaccia sulle vigne di barbera e dolcetto, che la famiglia proprietaria Boroli, produttrice di vini, ha riconvertito all’ospitalità. Ricavando sei stanze (tre camere e tre suite) dal fascino antico, spazi comuni accoglienti in cui ritrovare calma e tempo, e un ristorante stellato, alla cui guida c’è oggi Masayuki Kondo, talentuoso chef giapponese: Kondo è a capo della ‘Scuola’ di Antonino Cannavacciuolo, il team degli allievi dello chef napoletano riuniti alla Locanda del Pilone. Nei menu proposti
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alla Locanda del Pilone si fondono con equilibrio e freschezza la tradizione napoletana e quella delle Langhe; l’esperienza culinaria degli ospiti è sostenuta da una cantina che vanta 1200 etichette, con i vini piemontesi a fare da capofila. Gli ospiti della Locanda devono percorrere solo una manciata di chilometri per raggiungere la seconda tenuta della famiglia Boroli, La Brunella, a Castiglione Falletto, nel cuore delle terre del barolo. La tenuta è dominata dalle cantine, composte da un edificio seicentesco e da una nuova e suggestiva costruzione, rivestita dalle doghe di legno di rovere massello delle barriques non più riutilizzabili, progettata dall’architetto Guido Boroli. Nelle cantine La Brunella si vinificano, si invecchiano e si affinano i grandi vini piemontesi dei Boroli: una visita e la degustazione ne sveleranno (quasi) tutti i segreti.
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eclissi di Led
utilizzando il minuscolo microchip, Enzo Catellani è riuscito ad ottenere lo stesso effetto, anche emozionale, della luce lunare.
di Maria Sole Asperti
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la col lezione lederam di catel lani & SM IT H comprende tre lamp ade a parete , due a sospensione e due d a terra .
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erfetto connubio tra tecnologia e poesia Lederam, la collezione sviluppata da Enzo Catellani per Catellani & Smith, restituisce l’impatto visivo di un’eclissi lunare attraverso l’utilizzo di un minuscolo microchip: un led. Progettata all’insegna del risparmio energetico, la linea impiega infatti un led a tensione di rete che, oltre a non avere bisogno di un trasformatore, è anche dimmerabile. Composta da tre lampade a parete, due a sospensione e due da terra, Lederam impiega un modulo led da 17 W con un’emissione di 1300 lumen e, utilizzando più moduli, si può ottenere una resa luminosa di 250 w delle vecchie alogene, pari a 5000 lumen. I led garantiscono una durata di circa 30.000 ore e sono sostituibili, così da garantire, oltre alla lunga durata e al risparmio energetico, anche un costo inferiore a livello di manutenzione. Tecnologica e minimale a un tempo, la collezione è completata da sottili dischi in foglie di rame dal colore morbido e caldo, la cui sovrapposizione ricorda, appunto, l’effetto emozionale di un’eclissi di luna.
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Tre generazioni di luce di Alessandro Bini
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Producono apparecchi per illuminazione investendo in ricerca e in qualità. Una strategia di lungo termine che non conosce crisi.
scoltando Simonetta Panzeri – seconda generazione in due l uci di panzeri .in al t o, a sinis tra , Carmen dise gna ta forze in azienda – mentre parla della nuova apparecchiatura taglio laser, con il da Carmen Ferrara , una lamp ad a d a so ffit t o realizza ta luccichio tipico degli occhi di una signora che ha appena acquistato una Kelly in met al l o con possibilit à di finitura nera o bianc a. di Hermès, ti vien da pensare che questo strano Paese vive di paradossi ben strani. Non basta l’Istat a fotografare l’Italia e non bastano le teorie sulla soft sopra , Blanc a, di Federico C hurb a, una sospensione economy, che tra le pareti di questa fabbrica (per una volta chiamiamola così, a l uce L ed con di ffusore e sterno in al l uminio t ornit o e vernicia t o in finitura bianco l ucido o marrone nel senso etimologico del termine) si perseguono da sessanta e passa anni. met al lizza t o. Non bastano nemmeno alcune parti del modello di Baumol oppure “la favola bella che ieri m’illuse che oggi t’illude”, quella che noi italiani, tutti fantasia e creatività, siamo più forti di qualsiasi crisi. Panzeri Srl la fonda nel 1947 Carlo, un uomo appassionato di biciclette e rigidino, dicono gli eredi, ma che aveva in testa due cose: l’innovazione ingegnerizzazione e innovazione. Le spalle erano abbastanza forti per il salto e tecnologica e l’attenzione per il cliente. Per quale motivo si sia dedicato agli anche il “rigido” Carlo cede (non proprio a cuor leggero) alle istanze dei figli: si apparecchi luminosi e non ad altro, è un mistero, forse molte persone, a quei inizia a produrre col proprio marchio. Nasce così il catalogo Panzeri. tempi, volevano dar luce ad anni bui. Fatto sta che crea un’azienda specializzata Oggi quelle basi solide sviluppano un fatturato di 6 milioni di euro all’anno, nella produzione di componentistica per lampadari e il compito che si assegna attraverso il lavoro di trenta addetti. Non è la Fiat, ma considerando che nel è quello di garantire la soluzione migliore a ogni specifica esigenza dei clienti, settore le aziende hanno una media di nove dipendenti, la si può considerare lavorando su materiali e tecnologie. Customizzazione, si dice oggi. Non una delle realtà nazionali più grandi. Produce lampade da tavolo, parete, solo, inventa la Soft economy, adattandosi alle necessità di chi gli fa ordini, sospensioni, da soffitto ed esporta parecchio: Germania, Austria, Russia, Usa modulando la sua azione in rapporto alla situazione. È capace di generare gli sbocchi principali, ma non è la sola ragione di un decremento praticamente un rapporto di servizio: a ogni nuova commessa intraprende, con il cliente, inesistente degli indici di crescita, in un momento in cui tutti calano al ritmo un viaggio di esplorazione che ha come coordinate la reciproca attenzione, la di due cifre percentuali. Il combinato disposto di un successo parla di una creazione di significati condivisi e la disponibilità a interagire e farsi carico di struttura aziendale ancora oggi diretta dalla famiglia Panzeri – Enzo in testa, problemi produttivi. Così, sbaraglia la concorrenza, continuando a produrre autore di gran parte degli apparecchi, assieme alla sorella Simonetta – che, per altri, che poi firmeranno con il proprio nome e va avanti fino agli inizi con un gruppo di manager continuano a investire in ricerca e in qualità, degli anni Novanta. L’azienda, mentre nel settore tutti erano cresciuti a colpi di coniugando un grande patrimonio di tradizione e artigianalità ereditato con brand e firme di grandi design, si era fatta largo a forza di capacità tecnologica, un contenuto tecnologico di altissimo livello.
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La colleziOne 2013 di B&B Italia ha un solo protagonista: il design. per tutti gli ambienti domestici.
All by design
dal l ’al t o, pouf con tavolini H IV E di at eli er oï. Il pouf ha la b as e in t ondino d ’acciaio croma t o n ero con mont anti riv estiti in p el l e, mentr e i tavolini na scono d a un f oglio ripi ega t o di metal l o v ernicia t o nic hela t o bronza t o op aco . A dis tanza di di eci anni d el la su a id eazion e, IL DIVANO And y ‘13, è disponibil e in nuo v e misur e c he non modific ano la su a disponibilit à a tra sf ormarsi IN c hais e-l ongu e. tavol o TOBI -IS HI, prog et tat o d a Ed w ard Barb er & Jay O sg erb y, n el la nuo va v ersion e la cc ata Cand y Re d. l et t o in cuoio ALYS , design G abri el e e O sc ar Bura t ti, dal la f orma a ccogli ent e e pro t et tiv a, compl etat o d agli el ementi di s er vizio Dado di Studio Kairos .
di Claudia Foresti
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Creative material
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staron® è UN materiale all’avanguardia di Samsung Chemical Europe. è solido,resistente E duttile. di Luna Fumagalli
a tecnologia Samsung Chemical Europe ha realizzato un nuovo materiale composto da idrossido di alluminio e polimetilmetacrilato arricchiti da pigmenti colorati. Presentato, grazie alle installazioni Staron® Office and Lounge Interior, in occasione del FuoriSalone di Milano 2013 – nel press office di Interni Hybrid e in via Tortona 37 – questo materiale solido è stato utilizzato per la scrivania Odyssey dal designer polacco Przemyslaw “Mac” Stopa, architetto, designer e fondatore di Massive Design, studio pluripremiato con sede a Varsavia specializzato nella progettazione d’interni corporate di grandi aziende multinazionali. Stopa ha anche creato una chitarra in Staron®, legno e metallo, uno strumento dove suono e materiale trovano armonia nell’insieme. Noce scuro e Staron® bianco sono i materiali utilizzati nei mobili del designer svizzero Guy Lafranchi. Resistente e allo stesso tempo setoso al tatto, Staron® si adatta a molteplici forme e può essere associato ad altri materiali per realizzare vari tipi di oggetti e arredi. nel le imma gini in al t o, la chit arra S TARON ® di “Mac” St opa che si distingue per il de sign originale e le sonorit à uniche , dimo strando co sì la riu scit a combinazione di ma teriali diver si. a de stra , scriv ania Odyssey, parzialmente tra sparente di “Mac” St opa, realizza ta in S TARON ® e acrilico . sopra , L a strut tura bianc a in S TARON ® e i c asset ti di noce scura di GL 1A di G uy L afranchi si coniugano , dando origine a una f orma originale .
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Nuove attitudini La tecnologia, il pensiero progettuale, la capacità di aggiornare i linguaggi, l’internazionalità. E una fiera dedicata che racconta al mondo l’evoluzione di rivestimenti ceramici, sanitari, rubinetti e accessori bagno.
Un’imma gine sc at tata al l ’ul timo Cersaie . Quest’ anno il S al one Internazionale del la C eramic a per l ’Architet t ura e del l ’Arredob agno si terrà a Bol ogna dal 23 al 27 set tembre .
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Tante sono le edizioni del Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e l’Arredo Bagno, che dal 23 al 27 settembre, alla Fiera di Bologna, richiama centinaia di aziende e professionisti da tutto il mondo.
CErsaIE Fa TRenTUNO di Antonella Galli
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na piastrella verde, una bianca e una rossa appese a un filo come panni stesi: è questa l’interpretazione grafica del tema ‘Elogio della normalità’ di Cersaie 2013, ideata da Luigi Capraro, studente bolognese, e scelta come manifesto della più importante fiera mondiale della ceramica e dell’arredo bagno. L’immagine sottolinea l’aspetto domestico della ceramica, elemento che accompagna e migliora la vita quotidiana: una prospettiva che Cersaie, nella sua XXXI edizione, in apertura il 23 settembre al quartiere fieristico di Bologna, ha scelto di valorizzare, in sintonia con i tempi difficili della crisi economica mondiale. Il Salone Internazionale della Ceramica per l’Archiettura e l’Arredo Bagno rilancia, allora, a partire dalle relazioni internazionali: quasi novecento espositori, di cui un terzo proveniente dall’estero (35 diversi Paesi), portano a Bologna le novità di prodotto - dalle piastrelle ai sanitari, alla rubinetteria, ai settori più tecnici della posa - e incontrano progettisti, buyer, stampa specializzata di tutto il mondo. Alta qualità e performance della ceramica, nuove interpretazioni dell’area bagno, applicazioni e tecnologie inedite sono i temi su cui si confrontano le aziende,
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Nel le imma gi ni, al le stime nti, prodo t ti e proget ti pre se ntati dura nte l ’edizio ne di Cers aie 2012, a cui ha nno par te cipat o ol tre set tantacinquemila visit at ori, di cui u n terz o s tra nieri, pro ve nienti d a 154 nazio ni diverse . T ra le te nde nze domi nanti, la ri nascita del mos aico, il rit or no del col ore , l ’at te nzio ne al la sos te nibilit à dei prodo t ti, con par ti colare rigu ardo al consumo del l ’acqu a.
scandagliati anche attraverso mostre e seminari, come la rassegna di incontri ‘Costruire, abitare, pensare’, che quest’anno nella giornata di venerdì 27 vede la partecipazione del designer francese Ora-Ïto e degli architetti Carla Juaçaba, brasiliana, Izaskun Chinchilla, spagnola, e Sarah Robinson, statunitense, chiamate a raccontare la loro esperienza di donne in architettura. Si replica anche l’appuntamento ‘Cersaie disegna la tua casa’ rivolto ai privati, dopo il successo dell’edizione scorsa: gli esperti di 22 testate specializzate presteranno una consulenza gratuita a tutti coloro che vorranno sottoporre progetti e quesiti, opportunità offerta anche da alcuni tra gli espositori. Ad arricchire l’evento fieristico contribuisce anche ‘Bologna Water Design’, la kermesse fuori-fiera dedicata al design dell’acqua, con la partecipazione di noti architetti, ma anche di studenti e giovani designer, in mostre, incontri e installazioni allestiti nel cuore della città.
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Operazione futuro di Gilda Bojardi
Punti critici e nuove prospettive del distretto ceramico. Vittorio Borelli, appena eletto presidente di Confindustria Ceramica, fa con noi il punto di uno dei comparti produttivi più importanti dell’economia nazionale.
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a 42 anni, si è laureato nel 1995 in Scienze Politiche con indirizzo storico-politico presso l’università di Bologna e, dopo un’esperienza a Chicago, presso l’American International, azienda attiva nella commercializzazione di prodotti ceramici, Vittorio Borelli, è entrato (aprile 1996) in Fincibec, con il ruolo di area manager per i mercati d’oltremare. Dal 2000 ha ricoperto l’incarico di direttore generale del marchio Century e, dal 2008, è amministratore delegato di Fincibec (100 milioni di euro, fatturato 2012). Il neopresidente vanta un lungo curriculum associativo che lo vede membro della commissione Attività promozionali e fiere, dal 1999, di cui diventa Presidente nel 2007. Dal giugno 2005 fino a maggio 2011 è membro del Consiglio direttivo di Confindustria Ceramica, di cui a giugno ha assunto la presidenza. Cambio di generazione alla presidenza di Confindustria Ceramica, quali novità dobbiamo aspettarci? Viviamo una situazione molto bella perché oltre al passaggio di testimone tra me e Franco Manfredini (presidente uscente, ndr), con il rinnovamento del Consiglio, troviamo almeno tre generazioni convivere e confrontarsi tra di loro. Tutto questo è molto interessante perché riusciamo a contaminare forza propulsiva, entusiasmo, visioni avveniristiche delle nuove generazioni (in talune aziende si arriva alla terza) con l’enorme esperienza e concretezza dei ceramisti della prima ora. Dunque ottime prospettive.
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Vit t orio Borel li, ne opre sidente di Confindus tr Ia Cerami ca, f ot ograf at o d avanti al la sede del l ’associazione a Sassuol o, in pro vincia di Modena , cuore del dis tret t o cera mico it aliano . SULLO SFONDO , DREA M FORREST, DI TORD BOONT JIE PER CERAMI CA BARDE LLI, DECORO DA RI VESTI MENTO IN BICOTTURA . dal l ’al t o. al cune produzioni di Lea Cerami che , Mosai co+ e R efin . WAL K COLLECTION DI GARDENIA OR CHIDEA , BRILLIANT CHAMPAGNE DAMASQUE DI AT LAS CON CORDE ; HAND MADE DI RA GNO , PANNELLO CO MPOSTO DI PIASTRELLE MONOCOTTURA ; DOT-TO-DOT DI TAGINA , ELE MENTI CERA MICI PER LA CO MPOSIZIONE DI FACCIATE VENTILATE O COPERTURE ARC HITETTONIC HE DI VARIA NATURA .
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La sua nomina è recentissima, qual è il primo impatto? Vivo il mondo della nostra associazione da molti anni, ma ne avevo una visione parziale e limitata ai miei incarichi. Ora devo affrontare ogni aspetto, compresa la rappresentanza verso il mondo politico e mi sto rendendo conto di quanto questa attività di lobbying sia importante, qualche volta anche frustrante perchè può capitare di incontrare dei muri di gomma. Ma se ci si impegna, si mostrano le proprie ragioni, i risultati arrivano. In questo ho molto da imparare dal mio predecessore che ha fatto moltissimo su temi come l’antidumping piuttosto che su quello degli incentivi per il sistema casa. Poi ci sono mille altre sfide che ci aspettano, gli scenari cambiano molto in fretta, ci sono nuove problematiche e tante opportunità. Oggi quali sono le criticità e le prospettive del comparto ceramico? Una premessa: in linea generale, la nostra produzione viene avviata per l’80 per cento verso l’estero, mentre solo il 20 resta nel mercato domestico. Oltreconfine riusciamo a intercettare la ripresa di alcuni mercati che hanno superato la crisi edilizia e sono ripartiti prima del nostro, penso a Stati Uniti, Russia, Australia. Vediamo molto fermento anche in tutta l’area mediorientale e del nord Africa, dove, negli ultimi due anni, abbiamo incrementato le vendite. Di contro, purtroppo, il mercato nazionale, che rappresenta pur sempre una quota del 20 per cento, è in crollo dal 2008, come tutto il settore dell’edilizia, che continua a vedere ridimensionati i propri volumi. A questo si aggiunge il problema del credito, un aspetto su cui credo sia necessario lavorare intensamente a livello di sistema del prossimo futuro. Da questo quadro ne discende che la nostra priorità, visto che l’export produce cifre positive è quella di mantenere alta la competitività con i concorrenti esteri,
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che hanno costi produttivi di gran lunga inferiori. Questa è una nostra criticità: i costi dell’energia sono troppo alti; e non solo rispetto ai Paesi emergenti, ma anche se ci raffrontiamo con i vicini di casa come la Germania. Parlo di costi diretti superiori del 40 per cento, ma se aggiungiamo tutti gli oneri, ci avviciniamo al 70 per cento. L’incremento di esportazione compensa le perdite del mercato interno? Diciamo che ha stabilizzato la situazione ma ci è mancato lo sviluppo. D’altra parte, esportare ci fa piacere però è davvero brutto restare orfani di un mercato domestico che è consumatore e produttore di ceramica per antonomasia. Ed è per questo che le nostre aziende continuano a investire in innovazione e ricerca (più 5,5 per cento del fatturato, ndr); non c’è nessun altro settore così tanto esperto in nuove tecnologie. L’innovazione è sempre italiana, sia a livello estetico che di applicazione. Il nostro distretto è ancora l’eccellenza nel mondo. Sono gli altri, anno dopo anno a inseguirci, noi siamo sempre in testa. Le produzioni ceramiche provenienti da altri Paesi fanno leva su politiche di basso prezzo. Come difendersi da questa concorrenza? Innanzitutto facendo rispettare le regole, come quelle dell’antidumping. Da un punto di vista produttivo, occorre essere capaci di sviluppare innovazione in tutti i segmenti: media e alta gamma; poi con l’attività delle aziende e dell’Associazione bisogna promuovere un prodotto che, di per sé, già rappresenta un’eccellenza. Vediamo casi recenti di gruppi stranieri che acquistano partecipazioni o intere aziende ceramiche italiane. Si tratta di un impoverimento o un riconoscimento del valore dell’industria italiana?
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immagini tra t te d al le MOSTRE EVENT O ORGANI ZZATE DA INTERNI PRE SSO L ’UNI VER SITà STATALE DI MILAN O durante il f uori sal one . pagina a la t o, a sini stra . 2011 PER INTERNI MUTANT AR CHITE CHT URE & DE SIGN , T WIRL DI ZAHA HADID CON lea ceramiche . a la t o. 2010 PER INTERNI T HIN K T HAN K, CCWALL DI KENG O KUMA CON CA sa L GRA NDE PADANA; a de stra in al t o. 2012 PER INTERNI L ega cy, 3D X1 MULTI SLI CE VIEW di ODILE DE CQ per Gra nitiF IANDRE ; a la t o. 2013 PER HYBRID ar chite ct ure & de sign, Aria P ura , di Mari o Cucinel la con Marazzi Grou p;
Innanzitutto, se una multinazionale, già proprietaria di impianti produttivi di complementi e finiture, investe in ceramica italiana significa due cose: la prima, in generale, è che il prodotto viene ancora considerato appetibile e attuale, e questo è confortante; la seconda è che scegliere noi, anziché un altro Paese significa riconoscerci uno status di eccellenza. In generale, ci si lamenta spesso di non riuscire ad attirare investimenti esteri; se arrivano non possiamo lamentarci e anzi guardiamolo come un arricchimento. Quindi un riconoscimento di valore tout court. Direi proprio di sì. Se un investitore va a fare acquisti a Istanbul sarei più preoccupato: se vengono a Sassuolo significa che hanno bisogno di noi. A fronte di questo, quale panorama prevede per anni a venire? Ben vengano altre forme di investimento di questo tipo. E voglio sottolineare che, contemporaneamente, assistiamo a un fenomeno inverso: non siamo territorio di conquista, perché a cospetto di investimenti stranieri nel nostro mercato domestico ci sono molte aziende italiane che stanno investendo all’estero andando verso mercati di sbocco e quindi internazionalizzando non delocalizzando. Mi riferisco a operazioni fatte su mercati dove è aumentato molto il consumo della ceramica; anni fa furono Spagna e Francia, in un secondo momento gli Stati Uniti e ora la Russia. Su mercati che crescono a due cifre vi è una forma di globalizzazione che rafforza in generale le aziende. Queste riescono a recuperare risorse su altri territori in forte sviluppo e consolidano il loro asset complessivo. Se questa globalizzazione è ben governata può essere positiva e può mantenere importante il distretto. Deve essere controllata tanto dalle aziende quanto dall’Associazione che deve cercare sempre di avere la presente situazione.
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Qual è la classifica dei Paesi più interessanti per il vostro comparto? Gli Stati Uniti sicuramente perché contano molti milioni di abitanti, sono consumatori dal gusto piuttosto evoluto, con una capacità di spesa notevole. Poi la Russia per gli stessi motivi e per una disponibilità di spesa – in certi casi – davvero illimitata. Infine, se dovessi indicare un’area molto attraente, citerei i paesi del Golfo, perché presentano margini di crescita del prodotto ceramico veramente elevati, alla luce del grande sviluppo del settore turistico di alto profilo. La richiesta, sarà sempre più forte e grande è l’apprezzamento per i rivestimenti ceramici italiani.
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RÉtro contemporaneo
di Valentina Croci
Fuori dal tempo e aggrappati alla memoria collettiva. Sono i decori di aziende della ceramica made in Italy che rileggono marmette, palladiane, azulejos e motivi anni Settanta giocando su liberi accostamenti e fuori scala.
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Un p at chw ork del la linea K re o di Ir is Ceram iche , compos ta d a o t t o de cori s u quat tro t onalit à di col ore che consent ono di creare s uperfici componibili con un f orma t o d a 30x30 cm. Pagina a fianco a sinis tra . L a la stra so t tile S limte ch viene de clina ta nel de coro L ibe ccio di Diego G randi per Lea Ceram iche , gioc ando s ul l ’accos tament o croma tico di elementi a b ase triangolare d a 8,6 cm. A de stra . L a linea Absol ute Pal ladiana in gre s porcel lana t o di Garden ia Or ch idea si ispira al l ’accio t t ola t o in pietra del le vil le venete del C inq uecent o, riprendendone l ’accos tament o di frammenti.
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Colori tenui e disegni come lavati dal tempo. Le superfici innescano un viaggio nella tradizione per riscoprire soluzioni sempre attuali, capaci di far riaffiorare i ricordi. Da sinis tra , in senso orario . Amarcor d è la col lezione di Cerami ca Faet ano (Gruppo Del Con ca) che cit a le cementine in graniglia degli anni ’50 e ’60 in f orma t o 20 x20 cm. L a col lezione O rion di Cerami che Keope è declina ta nel decoro C la ssic (f orma ti 60x 60 e 30 x 60 cm), disponibile nel le finiture na turale e lapp ata. Il decoro Maiolic a del la linea Base di Fap Cerami che è un gre s porcel lana t o da 75x75 cm che riev oc a le a tmosfere del le dimore antiche . L a col lezione Anni 70 di Sereni ssima Cir richiama decori tipici del l ’epoc a in f orma t o 48x48 cm. V int age col le ction di Cerim (Gruppo Fl orim) pre sent a o t t o col ori su f orma ti da 25x75 e 48,15x48,15 cm per creare p at tern varie ga ti.
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DOSSIER BAGNO / 105
8 aprile 2011
Componibilità matematica Multipli dimensionali e formati inediti consentono di disegnare le pareti come una tela bianca. E di movimentare in modo inaspettato anche le superfici.
Dal l ’al to, in s ens o orario. Concept di Naxos recu pera s eg ni g raf ici e s calf ittu re in el ementi es ag onal i combinabil i con i f ormati 60x 60cm. La rivol uz ionaria F l ex ibl e Arch itectu re di Ph il ippe Starck per Cerami ca S ant ’Agos ti no u til izz a l a fug a tridimens ional e da 8 e 12mm, div ers amente orientabil e, come el emento decorativo modul are (f ormato 30x30 cm). La col l ez ione Eden, di La Fabbri ca pres enta tre l astre da 32,1x 96,3 cm con striatu re dal diff erente orientamento ch e orig inano pattern g raf ici al l e pareti.
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COMPONIBILITà MATEMATICA/ 107
Sopra. Gate, di Cerami che Cae sar si distingu e per l a v ersatil ità d ei f ormati su i mul tipl i di 75 c m e di 30 c m, c on f ormati rettangol ari e qu adrati. (75x150, 75x75, 50x75, 25x75, 15x75, 5x75 c m; 60x120, 60x 60, 30x 60, 11,7x 60 c m). A l ato. Atla s Con corde presenta Seastone, u na c ol l ez ione ch e rich iama l a materic ità del l a pietra in f ormati qu adrati da 45x45 c m, rettangol ari da 45x 90 c m tipic i del l a pietra, e il Pl ank d a 22,5x 90 c m. Pagina a f ianc o. Compie 50 anni l a piastrel l a “Quattro vol te cu rva” disegnata da Gio Ponti e presentata da Marazzi nel 1960 presso l a Triennal e di Mil ano. l ’az ienda l a riedita giocando c on nu ov i c ol ori e f ormati, a partire da 18,5x29 c m.
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/ dossierINterNIPANorama / BAGNO
CeramIc FuTures di Valentina Croci
Il primo workshop, tra quattro scuole internazionali svolto sui social media. Promosso da Confindustria Ceramica per condividere idee sugli scenari futuri del settore.
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er le nuove generazioni di studenti i social media non sono soltanto uno strumento di relazione ma una modalità con cui strutturare il proprio pensiero. Si comunica su Facebook o su Twitter ancor prima di aver sedimentato una riflessione. Perché dunque non rendere questo assunto una modalità di lavoro? “Ceramic futures: from poetry to science fiction” è il workshop tra quattro scuole (IED Roma, Abadir Catania, Glasgow School of Art, Politecnico di Milano), promosso da Confindustria Ceramica e organizzato da Edi.Cer. Spa in collaborazione con IdLab, che sfida gli studenti sul tema della ceramica. Human Body, New Nature, Work e Food sono i quattro argomenti di indagine, elaborati da Elio Caccavale e Stefano Mirti per gli studenti, ai quali non è stato chiesto di sviluppare nuovi prodotti ceramici, quanto scenari del vivere a partire dall’analisi degli utenti e dei rituali del quotidiano. Il progetto è volto a un’esplorazione etnografica che può avere ripercussioni sul prodotto del futuro – da cui il sottotitolo “dalla poesia alla fantascienza”. I quattro gruppi di giovani progettisti hanno lavorato tra giugno e luglio in maniera interattiva e collaborativa, sfruttando non solo le modalità di comunicazione tipiche dei social media Facebook, Twitter e Instagram, ma anche la contaminazione che nasce dalle loro diverse provenienze culturali. Ciascuno, dunque, ha osservato, “postato” idee e commentato quelle altrui. E, sfruttando così quell’importante meccanismo di comunicazione virale intrinseco alla rete, è stato eletto nelle classifiche di gradimento non solo per la performance accademica ma anche per la partecipazione nella community.
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110 / in service / indirizzi
AL2698 Tel. 0495979111 Fax 0499402438 www.al2698.com ALESSI Tel. 0323868611 Fax 0323868804 www.alessi.com info@alessi.com ANTONIO LUPI DESIGN Tel. 0571586881 Fax 0571586885 www.antoniolupi.it lupi@antoniolupi.it ANTRAX IT Tel. 04237174 Fax 0423717474 www.antrax.it antrax@antrax.it ARKETIPO Tel. 0558876248 Fax 0558873429 www.arketipo.com info@arketipo.com Distr. in Italia: BRUNA BIAGIONI COMUNICAZIONE Tel. 3470084810 www.brunabiagioni.it press@brunabiagioni.it ARMANI CASA Tel. 0276260230 Fax 0276281203 www.armanicasa.it armani.stan.store@giorgioarmani.it ARPER Tel. 04227918 Fax 0422791800 www.arper.com info@arper.com ART CERAM Tel. 0761599499 Fax 0761514232 www.artceram.it info@artceram.it ATLAS CONCORDE Tel. 0536867811 Fax 0536867985 www.atlasconcorde.it info@atlasconcorde.it B&B ITALIA Tel. 031795111 Fax 031791592 www.bebitalia.com info@bebitalia.com BAXTER Tel. 03135999 Fax 0313599999 www.baxter.it info@baxter.it BENTLEY HOME COLLECTION CLUB HOUSE ITALIA Tel. 0543791911 www.luxuryliving.it www.clubhouseitalia.com segreteria@clubhouseitalia.com BONALDO Tel. 0499299011 Fax 0499299000 www.bonaldo.it bonaldo@bonaldo.it BUDRI Tel. 053521967 Fax 053526713 www.budri.com info@budri.com CALEIDO by CO.GE.FIN. Tel. 0302530054 Fax 0302530533 www.caleido.it caleido@caleido.it CANTINA LA BRUNELLA Tel. 0173365477 Fax 017335865 www.boroli.com achilleboroli@boroli.it CANTINE FLORIO Tel. 0923781111 Fax 0923982380 www.duca.it info@duca.it CAPPELLINI CAP DESIGN Tel. 03623721 Fax 031763322 www.cappellini.it cappellini@cappellini.it CATELLANI & SMITH Tel. 035656088 Fax 035655605 www.catellanismith.com info@catellanismith.com CATTELAN ITALIA Tel. 0445318711 Fax 0445314289 www.cattelanitalia.com info@cattelanitalia.com CERAMICA CIELO Tel. 076156701 Fax 0761540363 www.ceramicacielo.it info@ceramicacielo.it
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CERAMICA FAETANO Tel. 0549996037 Fax 0549996038 www.delconca.com info@delconca.com CERAMICA FLAMINIA Tel. 0761542030 Fax 0761540069 www.ceramicaflaminia.it ceramicaflaminia@ceramicaflaminia.it CERAMICA SANT’AGOSTINO Tel. 0532844111 Fax 0532844613 www.ceramicasantagostino.it info@ceramicasantagostino.it CERAMICHE CAESAR Tel. 0536817111 Fax 0536817300 www.caesar.it info@caesar.it CERAMICHE GARDENIA ORCHIDEA Tel. 0536849611 Fax 0536849856 www.gardenia.it info@gardenia.it CERAMICHE KEOPE Tel. 0522997511 Fax 0522997544 www.keope.com info@keope.com CERIM FLORIM CERAMICHE Tel. 0536840111 Fax 0536844750 www.cerim.it customarcare@cerim.it CIRCOLO MARRAS Tel. 0289075001 Fax 0289075909 www.antoniomarras.it press@antoniomarras.it CONFINDUSTRIA CERAMICA Tel. 0536818111 Fax 0536806510 www.confindustriaceramica.it info@confindustriaceramica.it CTRLZAK Art & Design Studio www.ctrlzak.com info@ctrlzak.com CURTI METALLO Tel. 051727174 Fax 051727759 www.curtilamiere.it curti@curtilamiere.it Distr. in Italia: YOUTOOL Tel. 051524909 www.youtool.it DANESE Tel. 02349611 Fax 0258433350 www.danesemilano.com info@danesemilano.com DESIGN MOOD www.designmood.it info@studiolabo.com DISCIPLINE Tel. 0289280542 Fax 0289280546 www.discipline.eu info@discipline.eu FABRICA Tel. 0422516111 Fax 0422516347 www.fabrica.it fabrica@fabrica.it FAP CERAMICHE CERAMICHE CAESAR Tel. 0536837511 n.verde 800272248 Fax 0536837532 www.fapceramiche.com info@fapceramiche.com FENDI CASA CLUB HOUSE ITALIA Tel. 0543791911 Fax 0543725244 www.clubhouseitalia.com info@fendicasa.it clubhouse@clubhouseitalia.com FLOS Tel. 03024381 Fax 0302438250 www.flos.com info@flos.com FORMABILIO Tel. 0438975053 Fax 04381732115 www.formabilio.com info@formabilio.com FORNASETTI Tel. 0289658040 Fax 026592244 www.fornasetti.comgallery@fornasetti.com GLASS DESIGN Tel. 0571902311 Fax 0571902312 www.glassdesign.it glassdesign@glassdesign.it GLASS IDROMASSAGGIO Tel. 04227146 Fax 0422816839 www.glassidromassaggio.it info@glassidromassaggio.it
I-RADIUM EUROWOOD Tel. 0432733253 Fax 0432733417 www.i-radium.com info@i-radium.com INGO MAURER GMBH Tel. +49 89 3816060 Fax +49 89 38160620 www.ingo-maurer.com info@ingo-maurer.com IPE srl - VISIONNAIRE Tel. 0516186311 Fax 0516186310 www.ipe.it ipe@ipe.it IRIS CERAMICA Tel. 0536862111 Fax 0536804602 www.irisceramica.com centralinoiris@iris-group.it ITALAMP Tel. 0498870442 Fax 0498870418 www.italamp.com info@italamp.com KVADRAT A/S Tel. +4589531866 Fax +4589531800 www.kvadrat.dk kvadrat@kvadrat.dk LA FABBRICA Tel. 0546659911 Fax 0546656223 www.lafabbrica.it info@lafabbrica.it LA RINASCENTE Tel. 02467711 www.rinascente.it www.designsupermarket.it LEA CERAMICHE Tel. 0536837811 Fax 053605360326 www.ceramichelea.com info@ceramichelea.it LEUCOS FDV GROUP Tel. 0415859111 Fax 041447598 www.leucos.it info@leucos.it LIMONTA SOCIETY Tel. 0318587111 Fax 031857204 www.limonta.com www.societylimonta.com society@limonta.com LINEABETA Tel. 0444644644 Fax 0444644600 www.lineabeta.com info@lineabeta.com LUCEPLAN Tel. 02662421 nr verde 800800169 Fax 0266203400 www.luceplan.com info@luceplan.com MAISON BACCARAT Tel. +33 1 40221100 www.baccarat.fr cristalroom@baccarat.fr MAKRO Tel. 0499910951 Fax 0499910976 www.makro.it info@makro.it MAMA DESIGN LAB www.mamadesignlab.com MAPEI Tel. 02376731 Fax 0237673214 www.mapei.com mapei@mapei.it MARAZZI GROUP Tel. 059384111 Fax 059384303 www.marazzi.it info@marazzi.it MASERATI & ZANOTTA www.maseratibyzanotta.com www.maserati.com www.zanotta.it MINOTTI Tel. 0362343499 Fax 0362340319 www.minotti.com info@minotti.it MOOOI Tel. +31 765784444 Fax +31 765710621 www.moooi.com info@moooi.com MOROSO Tel. 0432577111 nr. verde 800016811 Fax 0432570761 www.moroso.it info@moroso.it NATEVO FLOU Tel. 03623731 www.natevo.com info@natevo.com NAXOS FINCIBEC Tel. 05974881 Fax 059797376 www.naxos-ceramica.it info@naxos-ceramica.it
NERO3 Tel. 0444616333 Fax 0444616399 www.nero3.com info@nero3.com NOÈ DUCHAUFOUR-LAWRENCE Tel. +33 1 43 14 99 59 www.noeduchaufourlawrence.com OLYMPIA CERAMICA Tel. 0761573392 Fax 0761573390 www.olympiaceramica.it info@olympiaceramica.it OMNIDECOR Tel. 031633701 Fax 031610331 www.omnidecor.net comunicazione.marketing@omnidecor.net PANZERI CARLO Tel. 0392497483 Fax 0392497396 www.panzeri.it panzeri@panzeri.it PENTA Tel. 031766100 Fax 031756102 www.pentalight.it info@pentalight.it RE-CRAFT DESIGN www.recraftdesign.it REGIA Tel. 0392782510 Fax 0392782571 www.regia.it info@regia.it RIDEA Tel. 0354191198 Fax 035883631 www.ridea.it info@ridea.it RUNTAL ITALIA Tel. 0354551511 Fax 0354551512 www.runtal.com info@runtalitalia.it SAMSUNG CHEMICAL EUROPE www.samsungchemical.com www.staron.com SEMINATO MERCADANTE Tel. 0292889281 http://seminatomercadante.blogspot.it/ info@seminato.it SERENISSIMA CIR INDUSTRIE CERAMICHE Tel. 0522998411 Fax 0522998910 www.serenissimacir.com SLAMP Tel. 069162391 Fax 0691623933 www.slamp.com info@slamp.it SLOWD Tel. 0597880051 www.slowd.it SPAZIO ROSSANA ORLANDI Tel. 024674471 Fax 0248008387 www.rossanaorlandi.com info@rossanaorlandi.com TECNO Tel. 03175381 Fax 0317538220 www.tecnospa.com info@tecnospa.com TENUTA MAFFEI Tel. 0457281301 Fax 0456283259 www.casamaffei.it casamaffeicountryhouse@gmail.com VALSECCHI Tel. 035796156 www.valsecchi1918.com info@valsecchispa.it VERY WOOD IFA - GERVASONI GROUP www.verywood.it info@verywood.it VETRERIE DAL PIAN Tel. 0423543411 Fax 0423543192 www.vetreriedalpian.it info@vetreriedalpian.it YOUTOOL Tel. 051524909 www.youtool.it ZEUS Tel. 0289401198 Fax 0289401142 www.zeusnoto.com zeusnoto@tin.it
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