InvestoMagazine - N.2 2013

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REGISTRAZIONE: Tribunale di Torino n. 40/2011 del 27/6/11 - N.9 Anno 2

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Dear Reader..

Caro Lettore...

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ompany, economy and finance: those three terms, strictly related to our magazine and of common use in the world of investments, in Italian are all Female gender (capital F intended, ed.) and right with these I wanted to draw your attention on the contents of our Magazine n.2, in which we decided to focus on the world of Female enterprising and markets. Although our Country is not famous for pink quotas and even if under this point of view it is still light years away from any other modern State, a certain change of direction is implementing. On January the 11th, Rome, our political Capital, has been for one day the “Capital for women”, rewarding the professional commitment and the success of 76 entrepreneurs, professionals, religious, militaries, teachers, devoted to social associations or the world of art and culture. Female entrepreneurship has been, until now, the most satisfying answer to the crisis, thanks to the ability of organization and construction of solid management relationships in which business, community and family coexist, talents belonging to the Female gender. We all know the difficulties in enterprising, but always more women believe in it and realize their dream, in spite of a heavy bureaucracy, the difficulties to access credit, most of all because of prejudices and skepticism still existing. So the male colleagues will ask: the secret of success? Simple: the unyielding mentality, the strong need for autonomy, the ability to appeal to family nets, the attitude in being at the client’s disposal and never being afraid of accepting the market challenges… all this supported by a 12 cm heel and perfect hair!

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zienda, economia e finanza: questi tre termini, molto attinenti alla nostra testata e di utilizzo comune nel mondo degli investimenti, sono tutti di genere Femminile (maiuscolo non a caso, ndr) e proprio con questi voglio attirare la vostra attenzione sui contenuti della nostra magazine n.2 nella quale abbiamo deciso di porre un ampio focus sul mondo delle aziende e dei mercati al Femminile. Benchè il nostro paese non sia noto per le famosissime quote rosa e nonostante sotto questo punto di vista sia ancora lontano anni luce da qualunque altro stato moderno, si sta attuando una certa inversione di rotta. L’11 gennaio la nostra capitale politica, Roma, è stata per un giorno la ‘Capitale delle donne’ premiando l’impegno professionale e il successo di 76 imprenditrici, professioniste, religiose, militari, docenti, impegnate nell’associazionismo sociale o nel mondo dell’arte e della cultura. L’imprenditoria femminile è stata finora sicuramente la risposta più soddisfacente alla crisi, grazie anche alla capacità di organizzazione e di costruzione di solide relazioni di management in cui convivono business, comunità e famiglia, tutte doti appartenenti al genere Femminile. Conosciamo tutti le difficoltà del fare impresa ma sempre più donne ci credono e riescono a realizzare il loro sogno, a dispetto di una burocrazia giudicata troppo pesante, delle difficoltà di accesso al credito, soprattutto a fronte di pregiudizi e scetticismo ancora diffusi. Dunque i colleghi uomini si chiederanno: il segreto del successo? Semplice: la mentalità mai arrendevole, il forte desiderio di autonomia, la capacità di ricorrere alle reti familiari, l’attitudine nel mettersi a disposizione del cliente e il non aver mai paura di accettare le sfide del mercato… il tutto supportato da un tacco 12 e una piega perfetta!

Patrizia Caridi


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15 | PSICO INVESTO Il denaro è una droga Alessandro Meluzzi

19 | INVESTO BANKING

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La ripresa... Questione di attesa Marco Sodano

23 | INVESTO BANKING Guardare al mercato norvegese Andrea Costa

29 | INVESTO BUILDING

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Il mattone in rosa Massimiliano Sciullo

37 | INVESTO ART Keith Haring Pietro Genuardi

43 | INVESTO ICE Carolina Kostner

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La principessa del ghiaccio

51 | STYLE TO WOMAN Una vita sulle punte Valentina Polidori

57 | INVESTO FASHION Kristina Ti Nadia Afragola

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65 | INVESTO SHOES Jimmy Choo vs Sergio Rossi Antonietta Confalonieri

73 | INVESTO TENDENCE Daniela Uras Vita Scolozzi

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79 | INVESTO TENDENCE Tom Rebl Nadia Afragola

85 | INVESTO LUXURY Noleggi di lusso Micaela Barisone

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91 | INVESTO PINK Imprese in rosa Pietro Diana

97 | investo show Daniela Satragno Elena Ferraro

105 | investo collection

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Il centesimo che vale Lodovico Poletto

109 | INVESTO FITNESS Sportiva... mente Andrea Scarpetta

115 | INVESTO SURGERY

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Bellezza: Lusso necessario Matteo Vigo

119 | INVESTO LAW Unione Bancaria Europea: chi era costei? Giorgio Tosetti

125 | INVESTO WOMAN Gamma donna

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Francesco Papa

128 | astro INVESTO L’oroscopo degli investimenti Medea

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buca 4, attorniato dalle rocce levigate dal vento, si intravedono oltre il Golfo del Pevero i rilievi della Corsica: una suggestiva emozione da portare nel cuore. L’unico rischio per i giocatori è di sbagliare un tiro perché la vista e il panorama circostante sono talmente belli e suggestivi da distrarre l’attenzione anche del giocatore più concentrato e preparato.

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cuore della Eterna, in Piazza Il Nel Pevero Golf Città Club, progettato della Repubblica, tra le Terme Dionel 1967, venne inauguratodinel cleziano e la Basilica di Santa Maria 1972 e per anni è stato un segreto degli Angeli disegnata dapoichè Michelangelosamente custodito è gelo, è nato nel 2003 il primo Hotel 5 uno dei più bei campi al mondo. Stelle Luxury di Roma. Grazie allo straèbiliante veramente un luogo magico; intervento di recupero e neocon i suoi stagni tra lepalazrocprogettazione dinaturali un sontuoso ce, un sottobosco profumato di zo di fine ottocento, il Boscolo Exedra ginepro, corbezzolo, il Pe-2 Roma è mirto senzaepari: 238 camere, vero è il percorso più pittoresco e scenografici ristoranti, una impareggiabile terrazza su Roma, un richiesti esclusivo sicuramente uno dei più uno spettacolare incentro cui si benessere possa maie avere il piacere di giocare. Come paesaggio ogni buca è diversa dall’altra.


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Il denaro è una droga

Il denaro è una droga

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pesso non riusciamo a resistere al desiderio di comprare qualcosa di cui in realtà non abbiamo alcun bisogno. Accade anche che quando ci aspettiamo qualcosa oppure pensiamo di meritarla o ancora desideriamo acquistarla ma alla fine non la otteniamo, siamo frustrati. Si potrebbe dire che il denaro ha una grande attrazione sul nostro cervello. Un effetto che può essere paragonato a quello di una droga. Infatti quando manipoliamo del denaro, compriamo o vendiamo qualcosa, il cervello presenta attività che sono collegate all’elaborazione neuronale del piacere e della dipendenza. Quando gli individui hanno la possibilità di guadagnare facilmente del denaro, il cervello rilascia la dopamina che è una sostanza chimica che interviene nei processi di motivazione. Nel caso in cui il circuito della dopamina si rompa, si parla di dipendenza. Infatti i meccanismi di rilascio e riassorbimento della dopamina sono chiamati in causa nei tossicodipendenti. Quindi si può dire che abbiamo con il denaro un rapporto di dipendenza. Indipendentemente da come un soggetto ottenga denaro, quando un soggetto se ne appropria, si attiva il circu-

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ften we cannot resist the impulse to buy something we don’t really need. It happens also when we are waiting for something or we think we deserve it or we want to buy it but in the end when we don’t get it we feel frustrated. We can say that money have a big appeal on our brain. An effect that can be compared to that of a drug. In fact when we handle some money, when we buy or sell something, our brain presents activities that are linked to the neuronal processing of pleasure and addiction. When people have the chance to easily earn money, the brain releases dopamine, which is a chemical substance intervening during the motivation processes. If the dopamine network breaks, we talk about addiction. In fact the dopamine release and reabsorption mechanisms are implicated in drug addicts. So we can say that we have an addictive relationship with money. Independently from how a person obtains money, when

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Il denaro ha una grande attrazione sul nostro cervello.. ito cerebrale della gratificazione. Ma solo quando un individuo ottiene il denaro perché ha compiuto un’azione, arrogandosi la responsabilità del guadagno, si attiva lo striato che è la zona del cervello legata al piacere. Quindi vogliamo il denaro ma per provare piacere vogliamo fare qualcosa per averlo. Questa affermazione sembra smentire il fatto che il denaro sia una droga perché un tossicodipendente non è interessato al modo in cui ottiene la propria dose. Per poter dimostrare che il denaro crea dipendenza bisogna tenere conto della motivazione ad ottenerlo e la frustrazione quando non lo si ottiene. Generalmente tendiamo a non impegnarci troppo in qualcosa che non ci consentirà di ottenere molto, mentre invece ci impegnamo a fondo se sappiamo di ricevere una buona ricompensa. La motivazione è direttamente proporzionale al guadagno. Ma la motivazione è discreta, se non addirittura inconscia. Quindi il denaro può essere alla base di motivazioni inconsce. Quando siamo motivati inconsciamente o consapevolmente, si attiva la stessa zona del cervello ma una motivazione inconscia è certamente più potente di una conscia. Infatti i tossicodipendenti sanno bene quali effetti hanno le droghe ma non riescono a smettere di abusarne. La stessa zona del cervello, che si attiva quando siamo motivati a compiere un’azione, viene chia-

a subject appropriates it, the brain circuit of gratification activates. But only when a person gets the money because he accomplished an action, claiming the earning responsibility, the striatum which is the part of the brain linked to pleasure, gets activated. This sentence seems to disprove the fact that money is a drug because drug addicts does not care about the way they can get their dose. To show that money creates an addiction, we need to consider of the motivation to obtain it and the frustration when it is not achieved. Generally we tend to not get too involved in something if it doesn’t give us back much, whereas we work hard if we know we will get a good reward. Motivation is directly proportional to the profit. But the motivation is discreet, if not subconscious. So money could be on the basis of subconscious motivations. When we are subconsciously or consciously motivated, the same part of the brain is activated, but a subconscious motivation is surely stronger. In fact, drug addicts, know what effects the drugs have but they cannot stop the abuse. The same part of the brain, activating when we are motivated to do something, is also involved in addictions. Also frustration and a sense of deprivation are consequences of the addiction. But they are two moods that can concern money too. When we don’t get the amount of money that we thought we

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mata in causa anche nelle dipendenze. Anche la frustrazione e il senso di privazione sono conseguenze della dipendenza. Ma sono anche due stati d’animo che possono riguardare il denaro. Quando non riceviamo una somma di denaro che pensavamo di meritare o che desideravamo, siamo frustrati. La frustrazione è una sofferenza emotiva e quando la proviamo, si attiva un’area del cervello legata al disgusto fisico e morale nonché all’ingiustizia sociale. Non importa per quale motivo non abbiamo ricevuto i soldi, siamo in uno stato di sofferenza emotiva. In passato si affermava tradizionalmente che il denaro era utile al fine di acquistare qualcosa di cui si aveva bisogno o che si desiderava. Si pensava che il denaro fosse solo un mezzo utile per ottenere qualcosa. Ma queste opinioni passatiste sono state largamente smentite dalla neuroeconomia attuale. Il denaro non è soltanto un mezzo ma è un fine in sé, vale per sé secondo il nostro cervello. Siccome il denaro è cruciale in molte interazioni umane, si attivano nel cervello le parti legate all’elaborazione delle gratificazioni primarie e si innescano gli stessi meccanismi che si incontrano nelle tossicodipendenze.

deserved or wanted, we get frustrated. Frustration is an emotional distress and when we feel it, it activates an area of the brain linked to physical and moral disgust as well as social injustice. It does not matter the reason why we didn’t get the money, we are in a state of emotional suffering. In the past we used to say that money was useful to buy something we really needed or wanted. We thought that money was the only way to get anything. But these antiquated opinions have been widely proved wrong by the current neuroeconomy. Money is not only a means but also an aim itself, according to our brain it has its value. Since money is crucial in many human interactions, it activates the areas in our brain linked to the elaboration of primary gratifications and that triggers the same mechanisms of drug addictions.

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La ripresa.. questione di attesa

LA RIPRESA... QUESTIONE DI ATTESA

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a ripresa, dice Mario Draghi, resta incerta. I rischi prevalgono ancora sulle certezze: la crescita si farà attendere ancora almeno fino a metà anno (più verosimilmente l’autunno) e sarà debole. In Italia sarà ancora più debole che nel resto d’Europa. Questo scenario, non nuovissimo, è aggravato dal risultato del voto: con un Parlamento sostanzialmente ingovernabile sarà difficile, se non impossibile, mettere mano alle riforme di cui l’economia del paese ha un bisogno sempre più pressante (ormai quasi disperato). Non si troverà un accordo, tanto per fare un esempio, per completare la riforma del lavoro: così i giovani continueranno a consumarsi nel limbo di un mondo produttivo che non ha le forze per proporre occasioni da cogliere. Sarà difficile dare una spinta all’aggiornamento tecnologico del paese: l’agenda digitale finirà in soffitta e con lei le opportunità di sviluppo e di creazione di ricchezza che si porta dietro. Altrettanto difficile, di conseguenza, sarà muoversi su un mercato finanziario che ha atteso le elezioni sperando in uno scossone che avrebbe potuto liberare energie positive. Vinceranno, insomma, le posizioni conservative. Sono stabili, per esempio, le quotazioni del-

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he recovery, Mario Draghi says, is still uncertain. The risks still prevail on certainties: growth will be expected to arrive at mid-year (more likely in autumn) and will be weak. In Italy even weaker than Europe. This scenario, not so new, is worsen by the vote result: with a Parliament essentially ungovernable will be difficult, if not impossible, to lay a hand on the reforms of which our country’s economy is in pressing need (almost desperately). There won’t be an agreement, just to give you an example, to complete the labor reform: like this young people will continue to consume themselves inside the limbo of a productive world which does not have the strength to offer opportunities to seize. It will be difficult to prompt the technologic update for the Country: the digital agenda will end up in the attic and with it all the following opportunities for development and wealth. Equally difficult, therefore, will be moving on a financial market that waited for the election hoping for a shake that could have set free

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le materie prime. I metalli preziosi attraversano una fase di recupero (sono pur sempre un buon bene rifugio nelle situazioni di incertezza). Per i metalli industriali le quotazioni sono in leggera discesa: le pressioni a vendere si devono al sentore che il manifatturiero cinese è pronto a riprendere lo slancio dei periodi migliori. Pechino insomma tornerà a rifornirsi in modo massiccio. Attenzione ai prezzi dell’oro, che continuano a galleggiare intorno a 1.600 dollari l’oncia. Gli investitori stanno alleggerendo le loro posizioni – sia in oro fisico sia in Etf -, gli analisti scommettono che il prezzo non si allontanerà tanto presto dai 1.600 dollari: il metallo giallo può essere un’ottima soluzione per completare un portafoglio (nella sua componente non aggressiva). Molta cautela, infine, con i titoli bancari: instabilità politica e debolezza della ripresa peseranno ancora per i prossimi mesi. Su questo scenario si colloca lo sforzo che le banche stanno portando a termine per aggiornare i loro coefficienti agli standard di sicurezza di Basilea. Con tutto il resto del Paese, anche i mercati finanziari attendono una fase di stabilità per liberare le loro energie migliori. Sotto questo punto di vista, la seconda metà dell’anno dovrebbe garantire i primi spiragli di un miglioramento vero.

positive energies. In short, the conservative position will win. The quotations of raw materials, for example, are stable. The precious metals will face a phase of recovery (as they are always a safe-good during situations of uncertainty). For industrial metals the prices are slightly going down: the pressure to sell is due to the feeling about the Chinese manufacturing that is ready to lose momentum of the best times. Beijing will go back to stock massively. Watch out for the price of gold which continues to float around 1.600 dollars per ounce. Investors are enlightening their positions – both in real gold and Etf – analysts are betting that the price wont’ be far from 1.600 dollars so soon: the yellow metal can be a perfect solution to complete a portfolio (in its non-aggressive component). Carefully, in the end, with bank stocks: political instability and weak recovery will burden again for the next few months. On this scenario fits the effort that the banks are carrying out in order to update their coefficients with the Basel safety standards. With the whole Country, also financial markets are waiting for a phase of stability to release their best energies. Under this point of view, the second half of the year should guarantee the first glimmers of a real improvement.

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Guardare al mercato norvegese

GUARDARE AL MERCATO NORVEGESE

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ccorre guardare ai Paesi del nord Europa se si vuole fare un investimento sicuro, o quanto meno al riparo dagli scossoni dei mercati. Secondo una ricerca degli analisti di Saxo Bank le divise di Norvegia, Danimarca e Svezia sono diventate le più ricercate per i rendimenti che oscillano tra 1,5% e 3,5% battendo i bund tedeschi ormai da mesi stabili al minimo sindacale intorno all’1,3%. Gli analisti considerano ormai le divise di questi Paesi, piattaforme sicure e vantaggiose per chi ha intenzione di investire dei capitali, perfino migliori del classico bene rifugio dell’oro che al netto della rendita soffre come ovvio le oscillazioni legate al petrolio. La Norvegia non ha adottato l’euro ma ha un debito pubblico bassissimo: anzi, è addirittura in attivo grazie alla vendita del greggio che serve per tenere sotto controllo la spesa pubblica, notoriamente molto alta in tutti i Paesi del grande Nord. Stando alle statistiche sciorinate dagli analisti neanche la Svizzera, ultimamente, riesce a stare al passo con le rendite scandinave. Vale lo stesso discorso per la Danimarca la quale pur non avendo scelto la strada dell’euro ha un andamento

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e need to look at the North European countries if we want to make a safe investment, or at least sheltered from the market shakes. According to a research from the analysts from Saxo Bank the shares of Norway, Denmark and Sweden became the most demanded because of their returns oscillate between 1,5% and 3,5% beating German bunds stable for months around the minimal wage of 1,3%. Analysts consider the shares of these countries as safe and convenient platforms for those who want to invest some assets, even better than the classic good-refuge in gold which at the net of the income it obviously suffers with the fluctuations related to petroleum. Norway never opted for the Euro coin but has an incredibly low public debt: in fact, it is even in credit due to the sale of crude oil that is used as a control for the public expense, known to be very high in all the Countries in the North. According to statistics shown

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Piattaforme sicure e vantaggiose per chi ha intenzione di investire dei capitali.. della valuta, la corona danese, dal 1998 saldamente agganciato all’euro, mediante un meccanismo che fa sì che non possa oscillare più del 2,5% attorno al livello di cambio stabilito. il debito pubblico nel 2010 si è attestato al 43,7% del Pil (quello della Germania si è attestato all’87% del Pil, in media quello della zona euro è stato del 93%), mentre il deficit pubblico dello Stato danese lo scorso anno si è attestato al 2,6% del Pil (per confronto, quello della Germania è stato del 3,3%, quello dell’intera zona euro del 6%). Il mantenimento di conti pubblici in ordine, pur garantendo l’alto livello dei servizi sociali e realizzando opere pubbliche già in programma, rimane un punto fondamentale per il nuovo Governo. Un investimento in corone danesi ha quindi un rischio di cambio estremamente limitato. Solidità finanziaria e conti in ordine sono i punti di forza della Danimarca. Secondo l’associazione Altroconsumo che ha analizzato oltre 60 bond in corone danesi, con affidabilità eccellente (AAA) o ottima (con rating compreso tra AA1 e AA2 per Moody), con scadenze tra 5 e 7 anni, è stato scelto Kingdom of Denmark 4% 15/06/2017 (Isin DK0009902728). Il titolo, se acquistato al prezzo di 109,4, offrirà un rendimento pari all’1,53% al netto delle tasse e di commissioni d’acquisto pari all’1%, circa lo 0,56%

by analysts, not even Switzerland, lately, can cope with the Scandinavian incomes. The same goes for Denmark which despite not choosing the Euro path, has a currency trend, the Danish Krone, well hooked to the Euro since 1998, through a mechanism that allows it not to oscillate for more than 2,5% around the established level of exchange. The public debt of 2010 stopped around the 43,7% of GNP (just to compare, that of Germany was about 3,3% and that of the whole Euro zone 6%). Maintaining public finances in order, always guaranteeing the high level of social services and realizing public works already planned, remain a key issue for the new Government. An investment in Danish Krone has therefor a change risk likely limited. Financial solidity and counts in order are the strengths of Denmark. According to Altroconsumo association which analyzed over 60 bonds in Danish Krone, with excellent reliability (AAA) or first-rate (with a rating between AA1 and AA2 according to Moody), with maturities between 5 and 7 years, has been chosen by Kingdom of Denmark 4% 15/06/2017 (Isin DK0009902728). The bond, if purchased at a price of 109,4 will offer an income of 1,53% at the net of taxes and buying commissions equal to 1%, around 0,56% more than what the German bund will give, and the 0,33% more than the Finnish bond. The investments guaranteeing a safe yield can be found also in Countries such as New Ze-

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Il vantaggio di investire in titoli neozelandesi è evidente.. in più di quanto darà il bund tedesco, e lo 0,33% in più di quanto darà il titolo finlandese. Gli investimenti che garantiscono un rendimento sicuro si possono cercare anche in Paesi come la Nuova Zelanda l’Australia e il Canada. In passato chi aveva investito nel dollaro neozelandese ha spuntato una percentuale anche del 5% ma recentemente questa divisa si è molto apprezzata rispetto all’euro. Il vantaggio di investire in titoli neozelandesi è evidente: basso debito pubblico (30% nel rapporto debito Pil) e stabilità politica invidiabile. Il governo dei “Kiwi” recentemente ha emesso 2,5 miliardi di dollari locali (poco più di due miliardi di dollari per la precisione) in titoli inflation-linked, un’offerta che prevede un rendimento pari a due punti percentuali, con la data di scadenza fissata per il 20 settembre del 2025, fra tredici anni esatti dunque. Come ha precisato il New Zealand Management Office, la vendita è la prima per la nazione che prevede lo sfruttamento dell’associazione in sindacato. Analisti ed economisti hanno parlato senza mezzi termini di un successo in relazione a questi strumenti finanziari, visto che per la Nuova Zelanda dovrebbero ora prospettarsi dei benefici interessanti, con un sensibile miglioramento del profilo debitorio.

aland, Australia and Canada. In the past, who invested in New Zealand dollar got a percentage up to 5% but recently this currency has been incredibly appreciated relatively to the Euro. The advantage of investing in New Zealand bonds is obvious: low public debt (30% in the relation debt-GDP) and an enviable political stability. The “Kiwis” government has recently emitted 2,5 billion of local dollars (a bit more of 2 billion dollars) in inflation-linked securities, an offer providing an income equal to two percentage points, with the time limit set for September the 20th, 2025, in exactly thirteen years. As the New Zealand Management Office underlined, the sale is the first for the Nation that expects the exploitation of the association in pool. Analysts and economists spoke in no uncertain terms about the success in relation to those financial instruments, as for New Zealand should now prospect interesting benefits, with a significant improvement of the debt profile.

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Il mattone in rosa

IL MATTONE IN ROSA

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lla faccia dei luoghi comuni (e delle superstizioni). Ce la vedreste, voi, una distinta signora con calce e secchio in mano e un cappello di carta a forma di barchetta calato sulla testa? Ecco, forse no. E invece, in tutta Italia, ci sono quasi 67mila aziende che lavorano nell’edilizia che hanno una donna al comando. Ok, forse non è proprio lei la prima a mettere mano alle operazioni in cantiere, ma non è neanche detto. E comunque, il genere femminile si trova talmente a suo agio a ragionare di mattoni, impianti e ristrutturazioni che nel corso del 2012 – stagione falcidiata dalla crisi e dai suoi effetti negativi – nel Paese non solo le aziende edili in rosa non sono diminuite, ma sono addirittura aumentate. Con tanto di sberleffo a recessione e pessimismo. Nel giro di 12 mesi, infatti, hanno aperto i battenti oltre 700 attività in più rispetto all’anno prima. Un saldo positivo, ma soprattutto in netta controtendenza con quello che è l’andamento generale del settore, che ha visto invece l’edilizia nel suo complesso dover rinunciare a qualcosa come 12mila aziende nel Paese. Attualmente, dunque, operano sul nostro territorio nazionale 899mila

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alk about commonplaces (and superstitions). Can you imagine a fine lady with lime and bucket in her hands and a paper-cap on her head? Maybe not. And instead, all over Italy, there are almost 67 thousand enterprises working in the construction sector leaded by a woman. Ok, maybe she doesn’t actually do the building site work, but one can never know. And anyway, female gender is so comfortable working with bricks, implants and renovations that during 2012 – a season decimated by the crisis and its negative effects – in Italy not only the enterprises in pink did not diminish, but they actually increased. A grimace against recession and pessimism. In about 12 months, in fact, compared to last year more than 700 new enterprises started their activities. A positive balance, but most of all in countertrend with the general pace of the sector, that instead saw the whole construction industry having to give up something like 12 thou-

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. .Un tempo si pensava che le donne in cantiere non ci dovessero stare.. e 352 imprese edili. Di queste, quasi il 7.5% sono rosa. E uno sberleffo va anche a quelle credenze senza alcun fondamento, ma che puntualmente riemergono nel sentire comune: un tempo, infatti, si pensava che le donne, in cantiere, non ci dovessero stare. O meglio, non dovevano entrare in una galleria in lavorazione. Perché portava male. Il motivo? Vai a dissotterrarlo da secoli di passaparola e scarsa razionalità. Ma tant’è che, in un mondo già scarsamente femminista e paritario, le donne in edilizia dovevano pure affrontare e superare questo tipo di impedimenti. E non parliamo certo di secoli fa: “Ho cominciato ad andare in cantiere che avevo tre mesi, visto che il mio bisnonno lavorava in questo settore, così come mio nonno e mio padre. Per me è stato naturale, ci passavo anche alcune vacanze, in giro per cantieri. Ed è così che ho iniziato ad amare questo lavoro, che per me è diventato una vera e propria malattia”, confida Patrizia Mattioda, vicepresidente del Collegio Costruttori del suo territorio, ma soprattutto titolare, insieme ai suoi fratelli, dell’azienda di famiglia. Proprio lei si è dovuta scontrare con le superstizioni della donna in galleria: “Quando ho iniziato era un pensiero ancora molto diffuso. Chissà perché, le donne non dovevano entrare in una galleria durante le lavorazioni. Ma io ci sono sempre entrata e non è mai successo nulla”. E ci mancherebbe pure, ci sarebbe da aggiungere. “Ora non esiste più questa credenza – aggiunge Mattioda – ma, in realtà (ride) non esistono nemmeno più tante gallerie da costruire”. L’ingresso nel mondo dell’edilizia, dal punto di vista lavorativo, è avvenuto dopo la laurea: “Avevo circa 25 anni, ma nel frattempo ho fatto

sands companies in the country. So at the moment are operating, on our national territory, 899.352 construction companies. Of which, almost the 7,5% are pink. And a grimace goes also to those beliefs without any foundation, but that as usual re-emerge in the common feeling: once, in fact, it was thought that women could not be allowed to stay in a construction site. Or better, they were not allowed in a gallery under construction. Because it was bad luck. Why? We should dig it out from centuries of word of mouth and lack of rationality. But in an already poorly feminist and equal world, women of the building sector had to face and win these kind of obstacles. And we are not talking about centuries ago: “I started to go to the construction site when I was three months old, since my great-grandfather worked in this field, just like my grandfather and my father. For me it was natural, I used to spend even some vacations going around the building sites. And this is how I started to love this job that for me became a true obsession”, confides Patrizia Mattioda, vice-president of the Constructors Constituency of her territory, but most of all owner, together with her brothers, of the family company. Precisely, she had to confront the superstitions about a woman in a gallery: “When I started it was a quite common thought. Who knows why, women could not enter in a gallery during the construction. But I’ve always entered and nothing ever happened”. And god forbid it even, one might say. “Now this belief is no longer existing – Mattioda adds – but, to tell you the truth (she laughs) there are not so many galleries to build anymore”. Her entry in the construction world, from a working point of view, came after her degree: “I

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. .Non dovevano entrare in una galleria in lavorazione! was around 25 years old, but in the meantime I had other experiences, I taught and also practiced for an accountant. I have to say that I have never met any resistance in the field. And also now with the crisis, even though existing for all the professions, I’m happy to do at least what I love”. Same feelings and same experiences for Chiara Borio, also vice-president of her Constructors Constituency, as well as Managing Director of the company that has her surname. “I think that right now, the only way of access for a woman in the construction world is by inheritance. Starting from zero is much more difficult. Whereas I am following my father and my grandfather’s steps. My grandfather opened the company in 1932 and I came after my father, as soon as I got my graduation. I had other projects, but how can you say no to the family business?” The current situation is tough (“But in the end passion wins”), but most of all, the impact with this sector, masculine and chauvinist, was rude. “It was tough, at the beginning. I arrived with a little experience and the label of the boss’s daughter. So I choose to arrive on tiptoe and, for a lot of time, speak a little and listen a lot. Just after a few years, in which one acquires a certain competence and is known, consideration can be obtained. It is fundamental the respect for roles, without overcoming anyone”. The same recipe that is useful outside the company, in the associative world: “At the beginning of my experience in the Constructors Constituency there were few women and for this reason it was interesting to work in a reality with a pretty “masculine” image and historical background. Today the situation is different, most of all, thanks to the new generations of businessmen and businesswomen that are taking over their fathers”. At home, Chiara Borio has a 3 years old daughter. Does the tradition have a new descendant? “Right now I don’t think so. But who knows what will happen in 20 years”.

anche altre esperienze, ho insegnato e ho fatto anche pratica presso un commercialista. Devo dire che non ho mai incontrato resistenze, nell’ambiente. E anche adesso che c’è crisi, ma esiste un po’ per tutte le professioni, sono felice di fare almeno il lavoro che amo”. Stesse sensazioni e stesse esperienze per Chiara Borio, anche lei vicepresidente del suo Collegio costruttori, nonché amministratore Unico dell’azienda che porta il suo cognome. “Credo che al momento, l’unica via d’accesso per una donna al mondo dell’edilizia sia quella per linea ereditaria. Partendo da zero, è molto più difficile. Mentre io sono figlia e nipote d’arte. Mio nonno aprì l’azienda nel 1932 e dopo mio padre sono arrivata io, appena laureata. Avevo anche altri progetti, ma come si fa a dire di no all’azienda di famiglia?”. Dura la situazione attuale (“Ma alla fine vince la passione”), ma ruvido soprattutto l’impatto con questo settore, molto maschile e un po’ maschilista. “E’ stata dura, all’inizio. Sono arrivata con poca esperienza e con l’etichetta della figlia del titolare. Quindi ho scelto di presentarmi in punta di piedi e, per molto tempo, parlare poco e ascoltare molto. Solo dopo anni, in cui si acquisisce una certa competenza e ci si fa conoscere per davvero, si ottiene anche la considerazione. E’ fondamentale il rispetto dei ruoli, senza prevaricare nessuno”. La stessa ricetta che vale anche al di fuori dell’azienda, nel mondo associativo: “All’inizio della mia esperienza nel Collegio Costruttori c’erano poche donne e proprio per questo è stato stimolante lavorare in una realtà dall’immagine e dal trascorso storico piuttosto ‘maschile’. Oggi la situazione è un po’ cambiata soprattutto grazie alle nuove generazioni di imprenditori e imprenditrici che subentrano ai padri”. A casa Chiara Borio ha una bimba di 3 anni. La tradizione ha una nuova discendente? “Al momento credo di no. Ma chissà tra 20 anni cosa accadrà”.

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ichail Gorbaciov dal 1985 al 1991 è propugnatore dei processi di riforma legati alla Perestrojka e alla Glasnost e protagonista della catena di eventi che hanno portato alla dissoluzione dell’Urss e alla riunificazione della Germania. Nel 1982 un giovane di 22 anni (nato a Reading, Usa il 4 maggio) si divertiva ad “imbrattare” lo zoccolo del Palazzo delle Esposizioni di Roma a via Nazionale e in seguito le pareti trasparenti della metropolitana linea A tratto FlaminioLepanto della capitale. Nel 1992 a due anni dalla scomparsa di Keith Haring un folle, a quel tempo sindaco di Roma decideva che quegli “scarabocchi” dovevano essere eliminati in occasione della visita in Italia dello statista che aveva cancellato la guerra fredda. Un uomo è passato alla storia per aver contribuito a “cancellare” anni di tensione tra USA e URSS e un personaggio della politica italiana per aver impedito alle nuove generazioni di ammirare i graffiti, capolavori di uno dei più grandi artisti contemporanei. Keith Haring aveva dipinto anche l’interno del negozio Fiorucci di Milano e i suoi disegni sono stati strappati e rivenduti a un asta in Francia. E pensa-

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ichail Gorbaciov from 1985 to 1991 was the proponent of the reform processes linked to the Perestroika and the Glasnost, and the protagonist of the chain of events that led to the dissolution of URSS and the reunification of Germany. In 1982 a 22 years old man (born in Reading, USA, on May the 4th) was enjoying to “daub” the base of the Exhibition Palace of Rome in via Nazionale, and after that the transparent walls of the underground line A between FlaminioLepanto. In 1992, after two years of Keith Haring’s death, an insane person, the Mayor of Rome at that period, decided that those “doodles” had to be deleted before the Italian visit of the statist that canceled the cold war. A man went down in history for his contribution to “delete” years of tension between USA and URSS and an Italian politician for preventing the new generations to admire the graffiti, masterpieces of one of the greatest contemporary ar-

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re che il ragazzo che attraverso “gli omini”, attraverso l’amicizia di Warhol (come sempre pigmalione dei più grandi e innovativi esponenti dell’arte di fine XX secolo) era riuscito in un impresa come ottenere il riconoscimento mondiale partendo dalla strada, in Italia perdeva proprio la sua identità di partenza: giocare in libertà sui muri anonimi delle città! Solo Pisa conserva ancora il suo ultimo grande murales del 1989 dedicato alla pace universale e intitolato “Tuttomondo”. Ma torniamo all’uomo - gay dichiarato - che nel 1988, dopo che gli fu diagnosticato l’Aids decise di creare una fondazione per aiutare le persone sieropositive e che morì per complicazioni legate alla malattia il 16 febbraio 1990. Era nato artisticamente a Pittsburg da un padre fumettista e dopo essersi trasferito a 19 anni a New York per studiare alla School of Visual Arts iniziò a farsi conoscere con i suoi murales e dipingendo i suoi omini essenziali con contorni spessi e colori vivi sulla metropolitana della Grande Mela. Esporre al CLUB 57, noto night club dell’East Village frequentato da artisti e musicisti fu il giusto trampolino di lancio e l’idea di aprire a Soho un negozietto dove vendere le riproduzioni delle sue opere d’arte e dove vedere l’ar-

tists. Keith Haring also painted the inside of the Fiorucci shop in Milan and his drawings have been ripped off and sold during an auction in France. Just think that this young man through the “little men”, thanks to his friendship with Warhol (as always the Pygmalion of one of the greatest and most innovative exponent of art at the end of the 20th century) was able to accomplish a deed such as obtaining a worldwide fame starting from the street, in Italy was losing his identity from the start: freely play on the anonymous walls of the cities! Only Pisa still has his big mural from 1989 dedicated to the universal peace and entitled “All-world”. But let’s go back to the man – openly gay – that in 1988, after he was diagnosed with AIDS decided to open a foundation to help HIV positive people and that died for complications of this disease in February, the 16th 1990. He was artistically born in Pittsburg from a cartoonist father, and after he moved in New York at the age of 19 to study at the School of Visual Arts he started to be known in the subway with his murals and painting his basic little men with thick outlines and vivid colors on the metro trains of the Big Apple. Exhibiting at the CLUB 57, a well known night club in the

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tista al lavoro gratuitamente, fece sì che la sua popolarità diventasse planetaria. Il concetto di Haring sull’arte era che rivendicando la commercializzazione a basso costo delle sue opere era come se non tradisse l’origine del suo lavoro e ne desse una continuità fruibile a tutti. La Swatch decise di affidargli la creazione di alcuni orologi a basso costo e qui “L’Omino” di Haring divenne il Gigante iconografico del suo stile. E’ naturale che un artista come Haring, esposto nelle gallerie più importanti di cinque continenti non sia di facile accesso. Un amico possiede uno skate originale disegnato da Haring e vi assicuro che è un pezzo unico e meraviglioso ma, mantenendo vivo il concetto dell’artista per cui le sue copie sono comunque la sua arte è bello avere una tazza, un piatto, una stampa, qualcosa di significativo di Keith Haring anche solo per sorridere pensando a quello che dai “Subway Drawings” il ragazzo della Pennsylvania era riuscito a raggiungere. Se vi capita di andare al Convento di Sant’Antonio resterete ammaliati da cosa sia stato capace di far diventare un incontro casuale con uno studente pisano. Il risultato, tema l’egemonia e la pace nel mondo attraverso incastri simbolici di tren-

East Village, very popular amongst artists and musicians, was the right starting point and the idea to open in Soho a small shop where he could sell the copies of his works of art and where one could observe the artist at work for free, made his popularity global.The concept that Haring had on art was that claiming the low-cost commercialization of his works was like he didn’t betrayed the origin of his work and gave a continuity accessible to everyone. Swatch decided to assign him the creation of some low-cost watches, and here Haring’s “little man” became the iconographic Giant of his style. It is natural for an artist like Haring, exhibited in the most important galleries of the five continents, not being easy-access. A friend of mine has an original skateboard drew by Haring and I assure you that is a wonderful unique piece but, keeping alive the artist’s concept for whom his copies are anyhow his art, it is good to have a mug, a plate, a print something significant of Keith Haring, even just to smile thinking about what the “Subway Drawings” guy from Pennsylvania was able to achieve. If you will ever go see the Saint Anthony Convent you will be amazed by what was able to create a random meeting with a student

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L’arte, come la politica, non è per tutti! ta personaggi su una superficie di 180 metri quadrati, oltre al piacere della vista soddisferà anche la vostra ricerca continua e istintiva sul linguaggio come forma comunicativa attraverso il segno. Questo è quello che l’arte di Keith Haring ha significato e significa per i molti che lo apprezzano, che desiderano vedere dal vivo una sua opera (esposte tra l’altro in tutte le gallerie di arte contemporanea più famose al mondo): il semplice ragazzo stempiato e occhialuto che con un pennello tracciava un segno continuo nero, senza bozzetto, senza titubare nel tratto ma perseguendo una logica dettata dalla ragione di essere un artista e non di farlo. Oggi non parliamo di come investire il vostro denaro, di come sia banale acquistare - avendone i mezzi - un’opera di Haring, oggi vogliamo perpetrare quello che era il desiderio dell’artista di divulgare ai più la conoscenza delle sue opere. Quindi se vi capita di andare a New York, Londra a Tokyo acquistate un magnete da frigorifero, una tazza, una cartolina che di solito si trovano nei negozi di souvenir per turisti, al prezzo di 1,50 dollari: sarete universalmente riconosciuti come dei cultori dell’arte di Haring anche dopo 23 anni dalla sua morte e il già dimenticato sindaco di Roma del 1992… (beh, visto che non vi ricordate chi fosse evito di rammentarvelo io) avrà perso l’occasione di poter dire ai suoi nipoti: “vedete ragazzi qualche idiota avrebbe voluto cancellare questi capolavori ma io mi sono imposto e ho evitato che questo accadesse”. Keith Haring per fortuna è rappresentato ovunque e ogni volta che girerà per il mondo dovrà dire a se stesso: “Ecco un’altra delle sciocchezze che ho fatto in politica”. E’ vero caro ex sindaco, l’arte come la politica non è per tutti!

from Pisa. The result, hegemony and world peace themed through symbolic joints of thirty character on a surface of 180 square meters, other than the pleasure of the sight, it will also satisfy you continuous and instinctive research on the language as communication form through the sings. This is what Keith Haring’s art meant and means for the numerous people appreciating him, that wanted to see his works live (exposed in all the most famous contemporary art galleries in the world): the simple going-bald-bespectacled guy who drew with a brush a continuous black line, without a sketch, without doubting about his stroke but pursuing a logic dictated by the reason of being an artist and not to do it. Today we don’t talk about how to invest your money, of how common it is to buy – with the right means – a Haring’s work, today we want to perpetrate what was his desire to popularize the knowledge about his works. So if you are in New York, London or Tokyo just buy a fridge magnet, a mug, a postcard that usually are found in the tourist gift shops for 1,50 dollars: you will be universally recognized as Haring’s art lovers, even after 23 years from his death and the already forgotten Rome mayor from 1992… (well, since you don’t remember who he was I’m not going to remind you) He lost is chance to say to his grandchildren: “You see guys, some idiot wanted to delete those pieces of art but I stepped in and avoided this to happen”. Keith Haring, luckily enough, is represented everywhere and every time that he will go around the world he will be forced to say to himself: “Here is another stupid things that I did”. It is true, dear ex-mayor, art like politics is not for everyone!

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“La principessa del ghiaccio.. ” Dopo aver vinto il suo quinto titolo europeo a Zagabria il 25 Gennaio 2013, ci ha gentilmente concesso un’intervista nella quale racconta la passione per la sua professione... 43

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arolina Kostner qual’é il ricordo più bello legato ai suoi esordi? Ho tanti bei ricordi legati sia allo sport che alla mia vita privata. Il mio ricordo più bello è quello legato alle Olimpiadi invernali di Torino 2006 per le quali ho portato la bandiera italiana nello stadio. E’ stato per me un momento davvero fantastico. La mia giovane età probabilmente non mi ha permesso in quel momento di riconoscere davvero il valore di ciò che accadeva; ripensandoci è stata davvero un’esperienza bellissima. Quanto i suoi genitori hanno influenzato la sua scelta professionale? In realtà non mi sono resa subito conto di quanto i miei genitori abbiano fatto realmente per me. Solo ora che gestisco gli aspetti finanziari che mi riguardano, l’organizzazione dei viaggi e la gestione del materiale utile al mio sport, riconosco tutto il lavoro che c’era dietro e che loro hanno fatto per me. Comunque mi hanno sempre lasciato libertà di scelta, spronandomi a far bene ma senza pressioni o obblighi.

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arolina Kostner what is the best memory you have about the beginning of your career? I have so many good memories both about sport and my private life. My best memory is the one at the winter Olympics in Turin 2006 for which I was the bearer of the Italian Flag inside the stadium. For me it was a wonderful moment. My young age didn’t allow me, in that moment, to recognize the value of what was happening; if I think about it again, I know that it was a beautiful experience.

Tante ore di allenamento e tante rinunce… se potesse tornare indietro nel tempo cosa non rifarebbe? E’ sempre difficile guardarsi indietro e chiedersi “se avessi fatto”… Da giovane ho avuto il coraggio, ovviamente appoggiata dai miei genitori, di fare scelte importanti che fortunatamente sono andate a buon fine. Se guardo al mio passato per molte situazioni, oggi mi sento molto più matura e molto più esperta. In fin dei conti si impara sbagliando, cadendo e rialzandosi… anche se è stato difficile, sono grata delle lezioni che ho imparato.

How much did your parents influence your professional choice? To tell you the truth I suddenly recognized how much my parents did for me. Just now that I’m in charge with the financial aspects of my life, the travels organization and management of the equipment for my sport, I recognize all the work that was behind it and that they did for me. Anyway, they always gave me the freedom to choose, encouraging me to do my best but without any pressure or obligation.

Grazie a lei il pattinaggio sul ghiaccio è diventato una disciplina amata e seguita…è cosciente di aver avuto questo ruolo? All’inizio sentivo nascere per questa disciplina un interesse di cui mi rendevo conto ma non ne ero del tutto consapevole. Ho

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iniziato quasi al buio e il resto si è sviluppato strada facendo. Chiaramente ho avuto delle difficoltà poiché arrivavo da un paese piccolino ed, essendo una ragazza timida e riservata, è stata dura ma la passione per questo sport mi ha dato sempre il coraggio e la forza di rimettermi in piedi. Oggi sento la possibilità di restituire qualcosa al mio pubblico, facendo loro dimenticare per un po’ i problemi quotidiani in una serata di spettacolo.

So many hours of training and so many sacrifices… If you could go back in time what wouldn’t you do? It is always difficult to look behind and say to ourselves “if I had done”… As a young girl I had the courage, obviously supported by my parents, to make important choices that luckily went through pretty well. If I look at my past for many situation, today I feel more mature and much more experienced. At the end of the day we learn by making mistakes, falling and rising again… even if it was hard, I’m grateful for the lessons I’ve learned.

Rigore, disciplina e dieta sono un mix fondamentale per chi pratica sport a livelli agonistici come lei. E’ stato difficile adeguarsi a questo stile di vita? Sono una persona molto disciplinata, è la mia natura. Anche a scuola mi piaceva impegnarmi, ero molto ordinata, infatti non ho mai avuto grandi difficoltà. In adolescenza ho vissuto in ritardo le esperienze dei miei coetanei perché vivevo in collegio e non ne avevo le opportunità. In realtà ho avuto la possibilità di viaggiare per il mondo e conoscere tanti paesi e questa è un’esperienza per la quale lo sport ti costringe a crescere più velocemente. In ogni caso qualsiasi cosa avessi deciso di fare, ho sempre avuto l’ambizione di farla bene.

Thanks to you ice-skating became a loved and followed sport. Are you aware of your role in this? At the beginning I felt growing an interest for this discipline of which I was aware of but I was not completely conscious about it. I started almost in the dark and the rest developed along the way. Clearly I had some difficulties because I come from a small town and, being a shy and discreet girl, it was hard but the passion for this sport constantly gave me the courage and the strength to go back on my feet. Today I feel the opportunity to give something back to my audience, helping them to forget for a while about everyday problems during a night of the show.

Quali sono ora i suoi obiettivi più immediati legati ad un sogno ancora non realizzato? Prima o poi arriverà il momento in cui dovrò pensare a cosa farò dopo e quale sarà il mio futuro. Intanto mi sento come se stessi vivendo il mio sogno e cerco di godermelo perché mi rendo conto di essere molto fortunata; d’altra parte il mio più grande desiderio è quello di partecipare ancora alle Olimpiadi… anche non vincendo una medaglia ma tornando a casa con un sorriso, qualunque sia il risultato, poiché è sempre un’esperienza positiva.

Severity, discipline and dieting are the essential mix for athletes of competitive levels as you are. Was it difficult to adapt to this lifestyle? I’m a very disciplined person, it is my nature. Also at school I liked to work hard, I was very neat, and in fact I’ve never had big difficulties. During my adolescence I’ve lived the experiences delayed compared to my peers because I used to live in a boarding school and I didn’t have the opportunities. Actually I had the chance to travel around the world and get to know different countries and this is an experience for which the sport forces you to grow up faster. In any case whatever I decided to do, I’ve always had the ambition to do it well.

Parliamo anche un po’ di fashion…i suoi abiti di scena sono splendidi, quanto ritiene possano influenzare la sua performance? Sono una persona molto creativa e pratico solo sport. La mia mente ha anche neces-

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E sità di essere impegnata in altri settori, così disegno i miei costumi insieme al mio sarto, unendo le nostre idee e la nostra creatività. Sappiamo che ha anche collaborato con un brand di moda disegnando abiti per bambini decorati con Swarovski Elements. Quanto l’ha gratificata questa sua vena talentuosa? Non posso definirmi una vera designer. Ho avuto questa possibilità di collaborazione ed è stata per me un’esperienza fantastica. Ho visto le bimbe felici di avere sulla loro maglietta la mia immagine. Ci sarebbero ancora molte idee da poter realizzare ma ho difficoltà con la gestione del tempo poiché gli allenamenti mi occupano tutta la giornata.

What are now your most immediate goals about a dream not yet realized? Sooner or later the moment in which I’ll have to think about what I will do later and what my future will be will arrive. In the meantime I feel like I am living my dream and I try to enjoy it because I know that I’m very lucky; on the other hand my biggest wish is to participate again at the Olympic games… even not winning a medal but coming back home with a smile, whatever may be the result, because it is always a positive experience.

...E per concludere ci racconti come occupa il suo tempo libero: le piace viaggiare e quali mete preferisce? Per me è già difficile viaggiare tra la Germania e l’Italia, così molto spesso preferisco restare in un unico posto. Durante l’anno viaggio molto e, se posso, resto volentieri a casa tra le mie amate montagne. A volte vado fuori per il weekend con le mie amiche o con i miei genitori, principalmente in luoghi estivi visto che pratico uno sport invernale. Amo tanto andare al cinema e leggere libri di letteratura classica. Il mondo dello sport è legato al fare ma è anche bello poter impegnare i pensieri e la propria fantasia.

Let’s talk a bit about fashion… your stage costumes are wonderful, in your opinion how much do they affect your performance? I’m a very creative person and I just practice sport. My mind has the need to be involved in other fields, so I design my own costumes with my tailor, joining together our ideas and creativity. We know that you also collaborated with a fashion brand designing children clothes decorated with Swaroski Elements. How much were you satisfied with this talent of yours? I cannot define myself as a designer. I’ve had this opportunity to collaborate and it was an amazing experience for me. I’ve seen the girls happy to have my image on their t-shirt. There are still many more ideas to realize but I have difficulties managing my time because the training takes the whole day. …And finally, please tell us how you spend your free time: do you like to travel and what are your favorite destinations? For me it is already difficult to travel between Germany and Italy, so pretty often I prefer to stay in one place. During the year I travel a lot and, if I can, I enjoy staying at home among my beloved mountains. Sometimes I go out for the weekend with my friends or my parents, most of all in summer places, given the fact that I practice a winter sport. I love to go to the cinema and read books of classical literature. The sport world is about doing but it is also nice to be able to engage my thoughts and my imagination.

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o stile è una forma costante d’arte e chi meglio di Lapo Elkann poteva pensare di pubblicare un libro sullo stile, il suo, quello tanto blasonato e sdoganato oltre che importato fuori dai confini italiani. All’auditorium del Museo dell’Automobile di Torino assieme all’architetto Benedetto Camerana, alla stilista Kristina Ti, al vicepresidente della Sirp Fabrizio Giugiaro e al sarto globetrotter Alessandro Martorana, il quattro volte best dressed man, Lapo Edvard Elkann, presenta il suo primo libro e lo fa cavalcando l’onda di uno stile che lo ha reso internazionale. Con loro una platea stracolma di colleghi, amici, la famiglia Agnelli, gli addetti ai lavori che lo guardano sotto i baffi, gli sportivi che ne rintracciano nelle sue scelte le tendenze che saranno, le ex veline, le Iene “ridens” non accolti dal favore del pubblico dopo il rompete le righe. Lapo si difende un po’ per il suo passato, un po’ perché in Italia funziona così e lo fa con un laconico “L’imprenditore che lavora sul bello e’ giudicato sempre su ciò’ che fa”. E dargli torto sarebbe quanto mai ipocrita. Non vuole insegnare nulla ma solo raccontare i suoi pezzi di cielo, la vita vissuta, i brand scelti, i dictat da rispettare per essere Lapo più che Elkann, quelli che lo portano sin da bambino dentro un’autovettura a fare il “grande”. Lui che ama definirsi un “Italiano internazionale” e che al posto dei piedi vorrebbe le ruote. Un libro che parla ad immagini, come quelle che scorrono lente durante la conferenza stampa. Si dà un compito “non essere contento ma rendere contenti gli altri”, fa un ritratto dell’Italia che non passa mai di moda con la curiosità, a divenire l’arma migliore, anche più del conto in banca. Su questo abbiamo qualche dubbio ma la frase che chiude la conferenza stampa è emblematica del talento creativo che si cela dietro questo ragazzo così legato al made in italy: “I prototipi li guardavo come un bambino guarda le caramelle”. A noi basta per puntare su di lui, per credere che certi cervelli in fuga magari andranno ma solo per dare respiro a quel tricolore così tanto stropicciato. Buona lettura.

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ulla di nuovo, sotto questo timido sole che annuncia la primavera, lasciando presagire una stagione calda ed avvolgente. Le donne hanno una passione insostitubile, inevitabile, ineliminabile. Anzi, due: le scarpe. Non esiste essere umano di genere femminile che non abbia mai ceduto ad acquistare l’ennesimo paio di décolleté, che non si sia fatta convincere a prendere un nuovo paio di stivali, che non sia uscita di casa per fare la spesa, per rientrarvi con dei sandali fiammanti. Potrebbe definirsi quasi una patologia (incurabile, naturalmente) il desiderio continuo e spasmodico di noi donne di possedere scarpe su scarpe. Fatto sta che un abito cambia radicalmente, con la scarpa giusta, e una mise si tinge di un’allure nuova e frizzante, con una calzatura nuova al piede. Trascorso un inverno dallo stile decisamente classico, con stivali declinati in più versioni, dal tipico scamosciato con tacco alto, al borchiato in pelle con rialzo cubano, ci apprestiamo ad affrontare l’entrante primavera con scarpe decisamente più leggere e sfiziose. Le sfilate milanesi dello scorso autunno ci hanno regalato degli spunti tanto interessanti,

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othing new under this shy sun, that announces spring, fortelling a warm and enveloping, season. Women have a irreplaceable, inevitable, insuppressible passion. Indeed,two,: shoes. There is no human female being that has never succumbed to buy another pair of decollètè, which has not been convinced to take a new pair of boots, that while out on shopping, has not returned with blazing sandals. It may almost be a pathology (without a cure, of course) the continuous and spasmodic desire of us women to buy more and more shoes. The fact is that, with the right shoes, an outfit changes radically, and the dress is tinged with a new and sparkling allure, with new shoes. Passed a winter with very classic style, boots declined in several versions, from the typical high-heeled suede to leather studded with cuban rise, we are preparing to face the coming spring with shoes definitely lighter and delicious. The fashion shows in Milan last fall gave us

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La primavera alle porte ci riporterà ad un must di un paio di anni fa.. quanto sorprendenti. Se, infatti, l’inverno ha visto protagonisti tacchi vertiginosi e plateau da capogiro (Lady Gaga insegna, con le sue Armadillo da 30 cm, firmate dal compianto Alexander Mc Queen), la primavera alle porte ci riporterà ad un must di un paio di anni fa: i sandali flat, completamente rasoterra, proposti da Armani, Dolce & Gabbana e Salvatore Ferragamo. Incredibile come anche le firme più prestigiose riscoprano e ripropongano calzature, che, seppur minimal, ben declinate, possano regalare eleganza e grazia ad un piede ben curato. Torna, poi, alla ribalta, inatteso quanto leggermente dimenticato, il tacco di media altezza, quello comodo e pratico, da tutti i giorni, da ufficio, così come da passeggiata domenicale, magari rinnovato e proposto nei colori delicatamente metallizzati e lievemente lamè che tanto andranno in questa stagione calda in arrivo. O nei toni accessi dell’arancio e del lime, magari accostati in una variazione multicolor, che ha avuto un enorme successo nel 2012. Come quelle di Pierre Hardy, designer

some interesting, as well as surprising, ideas. If, in fact, heels and dizzying plateau have been protagonists during the winter (Lady Gaga teaches with her Armadillo of 30 cm, signed by the late Alexander Mc Queen), the coming spring will take us back to a couple of years ago must: flat sandals, completely low shot, proposed by Armani, Dolce & Gabbana and Salvatore Ferragamo. It’s amazing how even the most prestigious brands rediscover and propose footwear, which, although minimal, if well adapted, can give elegance and grace to one foot well cared for. It’s back then, in the limelight, unexpected and slightly forgotten, the medium height heel, comfortable and practical, for every day, at the office, as well for a sunday walk, perhaps renewed and proposed in the metallic colours and lightly lame, that will be hot this season. Or in shades of orange and lime, maybe combined in a multicolor variation, which had a huge success in 2012. Like those from Pierre Hardy, an American designer, that offers a trio of classic primary colors: blue, yellow and red. Those in love with the Roman Gla-

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diator sandal, fastened slave-style, will certainly be pleased, with an incredible variety of this model, also marketed with studs and spikes, an habit we will be dragging along, certainly without regret, from the just over winter. Very original the ones designed by Sergio Rossi, tall, stunning wedge in neutral rope color, which will allow a simple and easy coupling effect. The wedge will be the master, as every summer since many years. Comfortable and essentials, exceptional for who is looking for practicality, to combine with the constant desire to gain some inches, they will be increasingly extravagant and extremely original shaped and sculpted, true works of art at our feet. They will be dizzy and soaring narrow, to avoid the annoying and anti- aesthetic effect of sandalwood buskin from the Greek tragedy of ancient times. They will be perforated, notched, practically a must-see alaboration.Curious, detailed and brand new the shoes brought on by Ermanno Scervino: carved into the back, lightening the heel and giving impetus and elegance to the whole figure. Unicolor, multicolor and in classic black and white, they seem destined to dominate the next sunny and

americano di grido, che le propone nel tris dei classici colori primari: blu, giallo e rosso. Anche la patite del sandalo da gladiatore romano, con allacciatura alla schiava, saranno certamente accontentate, con una varietà incredibile di questo modello, realizzato anche con borchie e spuntoni, vezzi imprescindibili che ci trascineremo dietro, certamente senza rammarico, dall’inverno appena trascorso. Originalissime quelle ideate da Sergio Rossi, altissime, con zeppa sbalorditiva, nel neutro color corda, che ne permette un abbinamento semplice e di sicuro effetto. La faranno da padrone, come ogni estate da svariati anni, le zeppe. Comode, irriunciabili, eccezionali per chi è alla ricerca di praticità, da coniugare col costante desiderio di guadagnare centimetri in più, esse saranno sempre più originali e stravaganti, estremamente sagomate e scolpite, delle vere e proprie opere d’arte ai nostri piedi. Saranno vertiginose e dal rialzo stretto, per evitare il fastidiosissimo ed anti-estetico effetto sandalo coturno della tragedia greca dei tempi antichi. Saranno traforate, intagliate, elborate, praticamente imperdibili. Curiose, particolari e nuovissime quelle portate sulle passerelle

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da Ermanno Scervino: scavate nella parte posteriore, alleggeriscono il tacco e donano slancio ed eleganza alla figura. Monocolore, multicolor e nel classico bianco e nero, sembrano destinate a dominare le giornate di questa estate soleggiata e frizzante. Deliziose quelle a stampa pitone di Tory Burch, rigorosamente spuntate e comodamente allacciate alla caviglia. Chiaramente altissime, regalano un tocco animalier anche all’outfit più classico. Meritevoli di nota, sono gli innovativi sandali firmati Donna Karan: realizzati come un ibrido tra zeppa, modello alla schiava e calzatura flat, slanciano la gamba, rendendola lunga ed affusolata. Rasoterra sul davanti, infatti, assicurano l’effetto tacco a spillo, eliminandone la scomodità e cingendo con gusto e delicatezza la caviglia. Regalano al piede la sensazione di un nude look molto sensuale, specie se le si sceglie nei colori tenui del verde menta o del giallo tenue. Inutile affermare, dunque, che, anche per questa estate in arrivo, le opzioni per essere avere sempre il top ai propri piedi non mancheranno di certo. Che voi siate alte o minute, formose o mingherline, le scarpe saranno certamente delle valide ed affidabili alleate per sentirsi sempre a proprio agio, in qualunque occasione, dalla riunione mattutina, all’aperitivo pomeridiano, dalla cena elegante, alla nottata in discoteca. Basterà saper scegliere l’occasione giusta e sfoggiare la propria calzatura preferita, per entrare nella stagione estiva trionfanti e – è proprio il caso di dirlo – col piede giusto.

fizzy days of summer. Delicious ones those python printed style from Tory Burch, rigorously check and comfortably fastened at the ankle. Clearly high, they give an animalier touch even to the most classic outfit. Worthy of note are the innovative sandals designed by Donna Karan: made as a hybrid between slave-style model, wedge and flat footwear, that extend the leg, making it long and tapering. Low on the front, in fact, they ensure the stiletto heels effect, eliminating its inconvenience, and tastefully and delicately curving around the ankle. They give feet the sensation of a nude look very sensual, especially if you choose those in soft colors, mint green or pale yellow. Needless to say, therefore, that even for this summer, the options to always have the top to our feet won’t be missing, of course. You can be tall or short, curvaceous or petite, the shoes will certainly be a valid and reliable ally to feel at ease, in any occasion, from the morning meeting, to the afternoon aperitif, from an elegant dinner, to night clubbing. It will be enough to choose the right opportunity and show off your favorite shoes, to enter triumphant in the summer and – it is appropriate to say – on the right foot.

Basterà saper scegliere l’occasione giusta! 54


Il mondo visto da Torino, Torino vista dal mondo ogni due mesi nelle edicole della cittĂ

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ristina Tardito, ti colpisce per la semplicità, l’eleganza che riversa nelle sue creazioni, e per quella sobrietà tutta sabauda che ritroviamo in ogni suo capo. La cura per i dettagli, associata a tocchi eccentrici con chiare contaminazioni bohemienne fanno della maison Kristina Ti uno dei brand, total made in Italy, di maggior successo. La incontriamo, a Torino, in occasione del lancio del libro “Le regole del mio Stile” dell’amico Lapo Elkann. Cristina presenta, interviene, dopo essersi improvvisata anche giornalista. Poi cala il sipario, svirgola l’inseguimento della Iena, Lucci e si concede alla più “grunge” delle chiacchierate.

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ristina Tardito, strikes you for her spontaneity, the elegance that flows into her creations, and for that simplicity typically “Savoyish” that we can find in her items. The care for details, together with the eccentric touch with obvious bohemian contaminations make the maison Kristina Ti one of the major total made in Italy successful brand. We meet her, in Turin, during the launch of the book “Le regole del mio Stile” (“The rules of my Style”) by her friend Lapo Elkann. Cristina presents, participates, also after improvising as journalist. Then the show is over, she avoids the chase by the “Reservoir Dog” Lucci and gives the most “grunge” of the chat.

Mancano poco più di due settimane e tutte le nuove tendenze per la prossima stagione invernale verranno svelate nella settimana della moda donna che vede milano rivoluzionata per ospitare la fashion week. come sarà la donna Kristina Ti che sfilerà in passerella? “Il mio lavoro non è stato del tutto completato. Invariato il nostro stile e la nostra filosofia che puntano i riflettori su una donna che segua la moda ma che lo faccia con una forte personalità, curando in modo quasi maniacale i dettagli”.

Is now less than two weeks and all the new trends for the next winter season will be revealed during the week of Woman Fashion that sees Milano completely changed to host the Fashion Week. How will be the Kristina Ti woman that will walk the runway? “My work is not complete yet. Our style and philosophy are unvaried, pointing the spotlight on a woman that follows fashion but

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Kristina Ti sfilerà fuori calendario, il primo giorno, presso il Museo della Permanente. Perché? “Sono felice di questa scelta semplicemente perché non era possibile sottostare a orari e restrizioni che non rispettavano il lavoro di un equipe, la mia, che magari è durato un anno intero. Una decisione forte per la motivazione che c’è dietro. La Camera della Moda non sostiene le aziende che producono in Italia, come la nostra, lasciandole in disparte in angoli bui nei quali ho deciso di non essere relegata, parlo di posizionamento nel calendario, di orari, di visibilità da dare nei rapporti con la stampa straniera”.

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with a strong personality, taking care of details almost maniacally.” Kristina Ti will show out of the time table, the first day, at the Museo della Permanente. Why? “I am happy about this choice because it wasn’t possible to undergo schedules and restrictions that were not respectful towards the work of my team, that lasted for one entire year. A strong decision for the motivation behind. The Chamber of Fashion does not sustain the enterprises that produce in Italy, like ours, leaving them aside in dark corners in where I decided not to be relegated, I am speaking of a placement inside the calendar of timetables, of visibility to give in the relationship with foreign press”.

Una scelta forte che pare però premiarla dal momento che è tra gli appuntamenti più attesi di questa settimana della moda. “Siamo al terzo anno, la sesta stagione per così dire “fuori dagli schemi”. Ho la fortuna di essere amata dalla stampa. La nostra sfilata è in programma per il 20 Febbraio alle ore 11.00: un giorno che funziona, il primo, in cui sfileranno altri brand tipicamente femminili e vicini a noi… e poi sono scaramantica”.

A strong choice that seems to reward you since you are amongst the most awaited events of this Fashion Week. “This is the third year, the sixth season “out of the box”. I am lucky enough to be loved by the press. Our fashion show is scheduled for February the 20th, at 11 AM: a day that works well, the first, in which other typically female brands and quite close to us will show… and then I am superstitious”.

Qual è il segreto della sua maison, tale da riuscire ad accontentare donne così diverse come Naomi Campbell, Alessia Marcuzzi, Nicoletta Braschi, Laura Morante, passando per Penelope Cruz, Vanessa Incontrada, fino ad arrivare alla piemontesissima Luciana Littizzietto? “Semplice: tutto ruota intorno alla personalità delle donne, parliamo di personaggi forti, donne che sanno cosa vogliono essere e come farlo “arrivare” agli altri. Chi indossa un capo come un altro mi mette in difficoltà, chi mi “veste” apprezza in primis oltre al mio stile, le forme della donna Kristina Ti e i tessuti utilizzati. Kristina Ti non va usata ma indossata”.

What is the secret of your maison, able to satisfy so many different women such as Naomi Campbell, Alessia Marcuzzi, Nicoletta Braschi, Laura Morante, then Penelope Cruz, Vanessa Incontrada, and even the super-Piedmontese Luciana Litizzetto? “It is simply: everything is about the women’s personality, we are talking about strong characters, women that know what they want to be and how to “reach” other people. Whoever puts clothes as they are all the same really puts me in trouble, who “wears” me appreciates, first of all, other than my style, the forms of the Kristina Ti Woman and the fabrics. Kristina Ti is not to be used but to be worn”.

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Una domanda tutt’altro che politically correct: qual’è stata la donna, la testimonial che meglio ha interpretato la femminilità, la ricercata innocenza che ritroviamo in ogni sua creazione? “Luciana Littizzetto: nonostante una fisicità non facile ha una personalità spiccata proprio come la donna che si avvicina alla maison Kristina Ti Parliamo di donne che vincono su tutto. Ho vestito Luciana allo scorso Festival di Sanremo per una delle serate. Ha deciso di dedicare ogni giornata del festival ad altrettanti stilisti emergenti”. Recente il binomio Kristina Ti/Chiara Galiazzo. Lei è a Torino per registrare il suo prossimo album. “Chiara la vestirò per tutte le serate che farà, per la copertina del suo nuovo album ma non per il Festival di Sanremo. Amo i dettagli nelle mie creazioni ma per realizzare qualcosa di estremamente personale, come in questo caso, serve il giusto tempo che noi non abbiamo avuto”. Frances Bean Cobain ha ispirato la sua collezione invernale 2013, mescolando gli abiti sottoveste della madre e i maglioni di lana del padre-icona. Cosa dobbiamo aspettarci. “Parlavamo di stili rubati e di contaminazioni. Per l’inverno che verrà è ancora troppo presto per le rivelazioni”. Facile fare il raffronto con la passata stagione in cui si presentò una collezione povera di accessori. “Ancora meno accessori ma delle scarpe molto particolari. Niente borse. Ritorno agli inizi, elaboro il mio passato: pochi particolari, rubati al mondo della lingerie di ispirazione francese e tanti dettagli”.

A not politically correct question: which one was the best testimonial to interpret the femininity, the refined innocence that we find in all your creations? “Luciana Littizzetto: in spite of an uneasy physic has a strong personality exactly like the woman who approaches the Kristina T. Maison. We are talking about winning women. I will dress Luciana for the next Sanremo Festival during one of the shows. She decided to dedicate each day of the Festival to different emerging stylists”

Per l’amico Lapo Elkann e per il suo libro “Le regole del mio stile” si inventa giornalista. Vuole rubarmi il mestiere? “E’ stato divertente e mi son chiesta come facciate a scrivere sempre così tanto e su così tanti temi poi ho pensato che infondo era tutto molto simile al mio lavoro. Quante volte mi son sentita dire: Cristina ma come fai a creare così tanti capi! E’ venuto tutto molto spontaneo, mi è piaciuto il libro, ho ritrovato pagina dopo pagina quell’e-

It is pretty recent the Kristina Ti/Chiara Galiazzo duo. She is in Turin to record her next album. “I will dress Chiara for all her future shows, for the cover of her incoming album but not for the Sanremo Festival. I love the details in

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my creation but to make something specifically personal, like in this case, I need the right amount of time that we don’t have”. Frances Bean Cobain inspired your winter collection 2013, mixing her mother’s petticoats with her icon-father’s wool sweaters. What do we have to expect? “We were talking about stolen styles and contaminations. It is still too soon for revelations about next winter”. It is easy to compare the last season when there was a collection poor in accessories. “Less and less accessories but very peculiar shoes. No bags. I go back to the start, working out my past: few particulars, stolen from the French-inspired lingerie world and other details”. For your friend Lapo Elkann and for his book “Le regole del mio Stile” (The rules of my Style) you become a journalist. Are you trying to steal my job? “It was fun and I asked myself how you could write so much and on so many different topics and then I realized that it was like my job. People always say to me: Cristina how can you create so many clothes! Everything was very spontaneous, I liked the book, I’ve found page after page that energy that we all need to achieve our maximum potential. There is more than just style, there is fashion, color and everything that one would not be expecting to find”. nergia che serve a tutti per fare il salto di qualità. C’è dell’altro al di la dello stile, c’è la moda, il colore e tutto ciò che non ci si aspetterebbe di trovare”.

Lapo Elkann has declared that creativity, the one that leads to the change, doesn’t allow to sleep. Never. Kristina T. has a restless sleep like her friend Lapo? “If one is creative then he is creative 24/7 at 360°, in every moment. I’m in crisis when a deadline is getting closer because for those who create a deadline does not have the same value commonly attributed to it. I find in elements of detachment like water or air travels my greatest source of inspiration”.

Lapo Elkann ha dichiarato che la creatività, quella che porta al cambiamento non fa dormire. Mai. Kristina T. ha il sonno irrequieto come l’amico Lapo? “Chi è creativo lo è a 360° tutti i giorni, in ogni momento. Vado in crisi quando si avvicinano delle scadenze perché per chi crea una scadenza non ha il valore che comunemente le viene attribuito. Trovo negli elementi di distacco come l’acqua o i viaggi in aereo la mia massima fonte di ispirazione”.

There are four single brand stores, Forte dei Marmi, Milan, Porto Cervo and Turin. Expanding abroad would be the next natural step. Do we have to wait for a long time? “In April I’ll be in Tokio for a pop-up store. The next single branded store will be abro-

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Quattro gli store monomarca, Forte dei Marmi, Milano, Porto Cervo e Torino. Espandersi all’estero sarebbe il passo naturale da fare. C’è da aspettare ancora tanto? “Ad aprile sarò a Tokio per un pop up store. Il prossimo monomarca si farà e sarà all’estero, avete fatto centro”.

ad, you got it completely”. The Pitti Fashion in Florence, the White, the Fashion Week and the Super in Milan, all containers under one common denominator: where is the fashion going today? “It goes toward beauty and the quality that we have to find again. The French have the maximum creativity, the poetry, the show. Italians should work on their origins, mixed with technology and innovations, reclaiming the quality of the clothes and the beauty of the fabrics typical of the made in Italy”.

Il Pitti a Firenze, il White, la Fashion Week e il Super a Milano, tutti contenitori sotto un unico denominatore: dove va la moda oggi? “Va verso il bello, verso la qualità da ritrovare. Ai francesi rimane la massima creatività, la poesia, lo show. Gli italiani è bene lavorino sulle origini, mescolate alla tecnologia e alle innovazioni, riappropriandosi della qualità dei capi e della bellezza dei tessuti tipicamente made in Italy”.

We end talking about her roots, the same that Cristina Tardito loves to keep deeprooted in the city that gave her birth, Turin. A tribute to her creations, a look to the future that probably will have almond-shaped eyes without forgetting that typical Italian style that makes us unique.

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Chiudiamo parlando delle radici, le stesse che Cristina Tardito ama tenere ben radicate nella città che le diede di natali, Torino. Un tributo alle sue creazioni, uno sguardo al futuro che probabilmente avrà gli occhi a mandorla senza però mai tralasciare quello stile tipicamente italiano che ci rende da sempre unici.

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Jimmy Choo vs Sergio Rossi

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così difficile stare dentro le scarpe di una donna sola. Per questo ne servono di veramente speciali. Per camminare un po’ più allegramente” a dirlo era la bella Carrie, protagonista e voce narrante di Sex and the City, ma il tutto calza magicamente a pennello addosso ad ogni donna che si rispetti. Sono i migliori investimenti, credetemi, quelli fatti dalle donne con le idee chiare e la voglia di cambiare il mondo. Cambiamento che di solito parte dalle scarpe. Classiche o eccentriche l’importante è che si intonino con la personalità. Sono capi senza tempo, divertenti e versatili insieme, perfetti spesso per il giorno come per la sera. Un mix di passione e determinazione, volere e potere. Sono le mamme, di solito, il primo riferimento per ogni bambina che prova a fare la donna, poi con l’evoluzione del gusto spuntano le prime icone ad appassionare ed ispirare, fondendosi nella memoria fino a creare un’ideale di donna. Abbiamo scelto due brand luxury, Sergio Rossi e Jimmy Choo, capaci di esaltare la sensualità di ogni donna, abbiamo preso sei donne, di età compresa tra i 25 e i 45 anni, gli abbiamo chiesto di scegliere, di motivare il loro investimento per indicare un percorso, una direzione per lo meno in cui pare si muovano i gusti, le tendenze e le scelte delle donne di oggi.

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t’s so hard to stand inside the shoes of a single woman. This is why we need them to be very special. To walk a bit more happily.” That’s what the beautiful Carrie used to say, the main character and narrator of Sex and the City, but all this perfectly fits to every respectful woman. The best investments, believe me, are those done by women with clear ideas and the will to change the world. A change that usually starts from the shoes. Classic or fancy, the important is matching with the personality. They are timeless items, pleasant and versatile together, perfect often for the daytime as much as the nighttime. A mix of passion and determination, will and power. Usually mothers are the first example for little girls trying to be a woman, then with the evolution of taste, the first icons comes out to fascinate and to inspire, mixing with the memories until an ideal woman forms. We chose two luxury brands, Sergio Rossi and Jimmy Choo, able to glorify every woman’s sensuality, then we took six women between 25 and 45 years old, we asked them to choose and explain their investment to underline a path, at least a direction in which the taste, tendencies and the choice of today’s women seems to move.

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Di Jimmy Choo, uno che ti realizza il primo paio di scarpe all’età di 11 anni, tutti conoscono il lato glamour pochi sanno che per realizzare le sue prime creazioni, fresco di laurea, dovette ristrutturare prima un vecchio ospedale, era il 1986. Passarono meno di due anni e avvenne l’incontro che gli cambiò la vita, quello con Tamara Mellon. L’editrice di Vogue gli dedicò un redazione di 8 pagine, Lady D non si fece scappare la griffe del momento e così il marchio prese il volo. Sarà proprio l’editrice che aveva creduto nello stile del designer malaysiano nel 2001 ad acquistarne il 50% delle quote. Il pubblicitario statunitense, di fama mondiale, Leo Burnett sentenziò durante un seminario universitario: “Ciò che fa bene alle persone, fa bene agli affari”. Credete non sia questo il caso di uno tra i brand di scarpe tra le più desiderate, indossate e fotografate al mondo? L’azienda italiana di proprietà del gruppo francese PPR

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About Jimmy Choo, a guy that realizes his first pair of shoes at 11 years old, everybody knows his glamour side but few knows that to realize his first creation, just graduated, he had to renovate an old hospital, it was 1986. Less than two years passed and the meeting that changed his life happened: he met Tamara Mellon. The Vogue publisher dedicated an 8 pages article to him, Lady D didn’t miss the label of the moment and the brand took off. The publisher that believed in the style of the Malaysian designer in 2001 bought the 50% of the shares. The worldwide famous American advertiser Leo Burnett, said during a university seminary: “What is good for people is good for business”. Don’t you think that this is the case of one of the most desired, worn and photographed shoes brand in the


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È così difficile stare dentro le scarpe di una donna sola.. (noto come Gruppo Gucci), nasce nel ’66 a San Mauro Pascoli ad opera dell’omonimo specialista in calzature da donna. Siamo in piena Romagna e qui è stata mantenuta la produzione, complice quell’amore verso il vero artigianato che ne hanno da sempre contraddistinto la casa di moda. Parliamo di un brand che già negli anni ’70 vantava collaborazioni con gli stilisti più importanti al mondo: Dolce&Gabbana, Versace e Azzedine Alaïa meritano un plauso. Le creazioni Sergio Rossi diventano il punto di forza delle sfilate moda a Milano facendo passare sempre più il dictat che a definire le tendenze non sia solo ciò che si indossa ma anche ciò che si calza. Nel 2008 la svolta con la nomina di Francesco Russo come direttore creativo. Francesco arriva alla corte di Sergio Rossi dopo l’esperienze maturate accanto a Miuccia Prada, come direttore degli accessori Ysl. Si ridefinisce un marchio capace ancora oggi di esaltare la donna rendendola sublime, coniugando tecnica e visione, precisione della linea e spericolatezza dell’invenzione.

world? The Italian company, property of the French group PPR (also known as Gucci Group), was born in 1966 in San Mauro Pascoli, by the homonym specialist in shoes for women. We are in the core of Romagna and here was kept the production, thanks to that love towards the true craftsmanship that have always characterized the fashion house. We are talking about a brand that already in the 70’s could be proud of collaborating with the most important stylists in the world: Dolce&Gabbana, Versace and Azzedine Alaïa deserve a praise. The Sergio Rossi creations become the strong point of the fashion shows in Milan, showing the diktat that to define a tendency is not only what you wear but also what you have at your feet. In 2008 the turning point with the designation of Francesco Russo as Creative Director. Francesco comes at the court of Sergio Rossi after the experiences gained with Miuccia Prada, as director of the accessories Ysl. So a brand is redefined, a brand still able to glorify a woman making her sublime, combining technique and vision, the precision of the line and the recklessness of invention.

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PATRIZIA CARIDI – Manager director Anouk - Jimmy Choo 395,00 euro L’intramontabile. Elegante, estremamente audace, per la scelta dei colori in vernice, per la punta stretta, lo stiletto da 12cm e per quella linea ultrachic che rilegge in chiave moderna un classico che merita sempre un ruolo da protagonista. Permette ad ogni donna di fare un cambio d’abito senza troppi problemi di abbinamento.

PATRIZIA CARIDI – Manager Director Anouk - Jimmy Choo 395,00 euros The Timeless. Elegant, extremely impudent, for the choice of paint color, for the fine tip, the 12 cm stiletto and that ultrachic line that reread in a modern take a classic that deserves always the role as protagonist. It allows every woman to make a change of clothes without too much matching problems.

MARIA MALDARIZZI - Executive Assistant Lola - Pre Order Now. Jimmy Choo 1.150,00 euro Esotici sandali in pitone stampati multicolor ad accentuare il tema romantico. Una scarpa dotata di un taglio a “cucù” su plateau e cinturino alla caviglia.

MARIA MALDARIZZI - Executive Assistant Lola - Pre Order Now. Jimmy Choo 1.150,00 euros Exotic sandals in python skin, multicolorprinted to accentuate the romantic theme. A shoe with a “cuckoo” cut on plateau and ankle strap.

ILARIA CHIESA – Art director Wander - Sergio Rossi 450,00 euro Delicato sandalo in pelle intrecciata, integrato con cristalli e collegato al cinturino alla caviglia da una lucida targa Jimmy Choo. Altamente versatile, pratico ma non per questo meno elegante.

ILARIA CHIESA – Art director Wander - Sergio Rossi 450,00 euros Delicate woven leather sandal, filled with crystals and linked with the ankle strap with a Jimmy Choo polished plate. Highly versatile, practical but not for this less elegant.

Intramontabile, elegante audace, delicata.. 68


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NADIA AFRAGOLA – Journalist/Copywriter Resort - Sergio Rossi 1.150,00 euros Eccentric, fancy. An ode to the mix&match. Sandals, but with a décolleté soul, at the edge of the open toe. The heel is closed and the shoe stands with an ankle strap. The high and thin heel (made of hammered brass) is almost absorbed by the wedge, from which it differs only by the diversity of colors and materials. Optical, glitter, fringes and color block meet unusually.

NADIA AFRAGOLA – Giornalista/Copywriter Resort - Sergio Rossi 1.150,00 euro Eccentriche, estrose. Un inno al mix&match. Sandali, ma con un’anima da décolleté, al limite da open toe. Il tallone è chiuso e la scarpa si regge con un cinturino alla caviglia. Il tacco alto (in ottone martellato) e sottile è quasi inglobato all’interno di una zeppa, da cui si differenzia solo per la diversità cromatica e materica. Optical, glitter, frange e colorblock si incontrano in maniera inconsueta.

RITA AYENI – International Comunication Manager Callie - Jimmy Choo 995,00 euros An incredibly high sandal, black with a romantic ribbon on the ankle. Equipped with soft suede, glossy surface and shiny finishes. Very peculiar and suitable for the woman who wants people to talk about her from head to toe.

RITA AYENI – International Comunication Manager Callie - Jimmy Choo 995,00 euro Un sandalo altissimo, nero, con fiocco romantico alla caviglia. Dotato di morbido camoscio, superficie lucida e scintillante nelle rifiniture. Molto caratteristico e adatto alla donna che vuole far parlare di se dalla testa ai piedi.

FRANCESCA LEONE – Public Relation Manager Cachet - Sergio Rossi 530,00 euros Cachet pumps with high heels from 12 cm and internal plateau (3,5 cm). Varnished effect for the must-have most loved by the stars. A classic, the kind that never goes out of fashion, like the best trends always in vogue.

FRANCESCA LEONE – Public Relation Manager Cachet - Sergio Rossi 530,00 euro Cachet pumps con tacco vertiginoso da 12,0 cm e plateau interno (3,5 cm). Effetto verniciato per il must have più amato dalle star. Un classico, di quelli che non passano mai di moda, come le migliori tendenze da sempre in voga.

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Un classico, di quelli che non passano mai di moda.. 70


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“ C’

est le temps que tu as perdu pour ta rose qui fait ta rose si importante” lo diceva Antoine de Saint-Exupéry nel suo Piccolo Principe, in quel capolavoro di racconto che fece il giro del mondo. Potremmo partire da qui per parlare di Daniela Uras, delle sue scelte, delle sue ricerche, dei suoi investimenti, del suo “atelier di bellezza” fatto di creme e di cosmesi che nulla ha a che vedere con la commercializzazione di un must have che resterà sempre lassù in cima alla classifica di ogni donna che si rispetti. Nasce proprietaria di un centro benessere ma stanca di un sistema che badava troppo al business si inventa imprenditrice/produttrice e dà vita nel 2008 alla Uras Cosmetics. Il marchio però ha nel suo dna le idee e la spinta creativa della figlia Micol Comi, titolare, creativa e già imprenditrice di successo, oggi poco più che diciannovenne. La determinazione pare sia un fattore genetico da queste parti. Daniela nel nome della sua “creatura” mette tutta se stessa e quel cognome trasmessole da quello che lei ama definire “un uomo meraviglioso” (quale padre non lo è per la propria figlia, ndr): portarlo in tutto il mondo, il nome, la grandezza dell’uomo, qui risiede la missione di Daniela. Non produce direttamente ma si avvale della fedele collaborazione di un cosmetologo, Angelo, un chimico che come tutti i geni da laboratorio non ama apparire. “La sua vita è in laboratorio – ci racconta Daniela - il suo fine è la qualità del prodotto, il business lo lascia fare agli altri se proprio va fatto”.

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est le temps que tu as perdu pour ta rose qui fait ta rose si importante” said Antoine de Saint-Exupéry in his Little Prince, the masterpiece known all over the world. We could start from here to talk about Daniela Uras, of her choices, of her quests, of her investments, of her “beauty atelier” made of creams and cosmetics that nothing has to do with the mass production of a must have that will always be at the top of the chart for every woman. Born as the owner of a spa, but tired of a system that cared exclusively about the business, she rediscovers herself as entrepreneur/producer and starts in 2008 the Uras Cosmetics. The brand, though, has in its DNA the ideas and the creative drive of her daughter Micol Comi, owner, creative and already successful businesswoman, now a bit more than nineteen years old. Apparently around here determination is a genetic factor. Daniela in the name of her “creature” puts all of herself and that surname transmitted by who she loves to describe as “a wonderful man” (which father is not like that for his daughter, Ed.): to bring

Dopo cinque anni di vita, la Uras Cosmetics è diventato un brand completo capace di puntare ad una “bellezza che non conosce tempo”. “Non ero soddisfatta della qualità dei prodotti di cui disponevo nel mio centro benessere – continua Daniela - e così ho puntato a creare una linea di bellezza diversa dalle altre, capace di dare risultati nell’immediatezza, che fosse facile da usare e soprattutto accessibile a tutte le donne. Sono una madre di quattro figli, ma prima di tutto sono una donna ed è ad ogni donna che voglio rivolgermi quando creo un nuovo prodotto, quando faccio si che lo stesso sia alla portata di tutti”.

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all around the world the name, the greatness of the man, this is Daniela’s mission. She doesn’t produce directly but relies on the loyal collaboration of a cosmetologist, Angelo, a chemist that just like all the laboratory geniuses doesn’t like to show off. “His life is in the laboratory – Daniela tells us – his goal is the product quality, he lets others do the business, if it has to be done”. After five years of life, Uras Cosmetics has become a complete brand able to aim at “a timeless beauty”. “I didn’t feel satisfied about the quality of the products that I had in my spa – Daniela continues – and so I decided to create a line of beauty products different from the others, able to give immediate results, easy to use and most of all accessible to all women. I’m a mother of four, but first of all I am a woman and I want to address every woman when I create a new product, when I make it possible to be affordable for everybody”. Ha raggiunto l’eccellenza, ora punta a mantenerla. “Certo e seguendo sempre dei principi che sono alla base della mia azienda. Mai messi a budget costi per pubblicità, banner, espositori e la scelta di puntare su un packaging quanto mai minimal ne è la ovvia conseguenza. Preferisco un albero in più da qualche parte del mondo alle tante scatole e scatoline che avrebbero potuto abbellire i miei prodotti. Quando scegli la Uras Cosmetics scegli la qualità di un prodotto, capace di vincere grazie al passaparola. Ci metto la faccia in tutto e non serve che io paghi per far parlare di me, se così facessi i costi ricadrebbero sull’utente finale e la trovo una dinamica ingiusta, per quanto di largo uso”.

You reached the excellence, now you want to maintain it. “Of course, and always following the principles that are at the basis of my Company. I’ve never made budget costs for advertising, banners, displays, and the decision to create an incredibly minimal packaging is the obvious consequence. I prefer one more tree somewhere in the world than all those boxes and tiny boxes that could have adorn my products. When you choose Uras Cosmetics you choose the quality of the product, able to win by the word of mouth. I am involved in first person in everything and it is not necessary to pay to talk about me, if so all the costs would be charged on the final buyer and I find it an unfair dynamic, even if it is widely used”.

Simulare la giovinezza: è questo il vero scopo della cosmesi? “Anche ma ci aggiungerei prevenire, coccolare, sapersi amare. Una crema è una carezza che una donna decide di concedere a se stessa e quando sono incondizionate, le carezze, come in questo caso, non possono che far bene”.

Simulating youth: is this the true purpose of cosmetics? “Also, but I would add to prevent, cuddle, learn to love oneself. A cream is a caress that a woman decides to allow to herself and when they are unconditional, the caresses, like in this case, they can only be good”.

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Tutto sta nel creare le giuste sinergie..

Scienza & natura, un connubio vincente in casa Uras. “Da sempre. Non testo i miei prodotti sugli animali. Serve solo più tempo per raggiungere il fine ma quando mi guardo allo specchio vedo qualcosa di cui andar fieri e poi ai miei figli devo consegnare un mondo che sia all’altezza delle mie aspettative”.

Science & nature, a winning union at Uras. “Always. I do not test my products on animals. We need more time to reach the end of the production but when I look at myself in the mirror I see someone to be proud of, and then I have to hand to my children a world worth of my expectations”.

Materie prime innovative, anche in questo campo si vince facile. “Di nuovo nessuno crea nulla. La chimica, da che mondo è mondo, si limita ad essere pura alchimia, tutto sta a creare le giuste sinergie tra i vari principi attivi”.

Innovative raw materials, also in this you win easily. Again, no one creates anything. Chemistry, since it was invented, is just pure alchemy, we just need to create the right synergies among the different active ingredients”.

La sua creatura cresce, stringe collaborazioni con brand e società italiane legato al mondo dello sport, della moda, per un confine da spostare sempre un po’ più in la. “Per lo stilista tedesco di fama internazionale, Tom Rebl è appena stato lanciato sul mercato il profumo Bordelò: si è tornati alle origini, niente fragranze cotte in stufa ma macerate con una profumazione che cambia nel tempo, fresco al mattino, dalle note calde al calar del sole. A breve un’altra capsula sempre per Tom verrà messa sul mercato. Ho creato in collaborazione con la società licenziataria della profumazione della persona la linea profumo donna e e body care e profumo uomo e dopobarba per i brand SS LAZIO e AS ROMA. Le due squadre della capitale. Per il resto incrociamo le dita, dei progetti ad ampio raggio potrebbero presto fare grande un piccolo sogno di nome Uras. Parliamo di un souvenir profumato da esportare in tutto il mondo: non posso dire altro ”.

Your creature grows, collaborates with brands and societies of the sports world, the fashion world, for a border to move little by little. “For the worldwide famous German stylist Tom Rebl, we just launched on the market the new perfume Bordelò: we went back to the origins, zero fragrances cooked in the stove but macerated with a scent that changes along time, fresh in the morning, and with a warm note at the sunset. In the short-term we will put on the market, always for Tom, another capsule. I created in partnership with the licensee society for the people’s perfume, a line of scents for women and men, body care and aftershave for the SS LAZIO and AS ROMA brands. The two soccer teams of the Capital. For all the rest let’s keep finger crossed, a few large-scale projects may soon make bigger a small dream, a dream called Uras. I am talking about a perfumed souvenir to export worldwide: I can’t say anything more”.

E noi che ai sogni e alle storie a lieto fine crediamo ancora, incrociamo le dita e facciamo un grosso in bocca al lupo a questa mamma, imprenditrice ma soprattutto Donna, di quelle per le quali la maiuscola è quanto mai d’obbligo.

And we that still believe in dreams and happy-endings, we keep our fingers crossed and say a great good luck to this mother, entrepreneur but most of all Woman, one of those for which the capital W is indispensable.

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om Rebl, stilista tedesco di fama internazionale, sceglie l’Italia contrariamente a chi parla di cervelli in fuga e una mattina decide di lasciare Londra e trasferirsi in provincia. “Un sagittario dalla testa ai piedi” così ama definirsi Tom, sorridendo sotto i baffi, sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, senza alcun limite o confine. I suoi sono tutti abiti ricchi di decorazioni e dettagli glamour perché i vestiti non sono per lui solo una semplice divisa. Non è una questione di creare qualcosa di “glamour” o “semplice”. A lui piace così. Da qui il “suo” uomo sempre più attento al vestire, al pari della donna: lo troviamo sulle passerelle e per le strade in questo 2013 così affollato. Anche se bada bene a non paragonare le due realtà. La passerella è il suo show, dove mostra l’essenza della collezione, dove prova a stimolare e risvegliare emozioni in pochi minuti. Un artista a 360° che ama la musica ma che decide ad un certo punto della sua vita di mollare la presa per dedicarsi appieno alle sue creazioni. Si supera, lui che posa la chitarra perché “troppo lontano dalla perfezione, nonostante anni di studio e tentativi”. Salutiamo il musicista triste e tormentato per lasciar posto al designer felice e completo.

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om Rebl, worldwide famous German stylist, chooses Italy contrary to those who talk about brain drain and one morning decides to leave London and move to the province. “A Sagittarius from head to toe” as Tom loves to describe himself, sniggering, always searching for something new, without any limit or border. His creations are all rich in decorations and glamorous details because for him, clothes are not just a simple uniform. It is not just a matter of creating something “glamorous” or “simple”. He likes it like that. From here comes “his” man, always more accurate about what to wear, as much as women do: we find him on the catwalk and on the streets during this crowded 2013. Even if he is careful about not comparing the two realities. The runway is his show, where he shows the essence of the collection, where he tries to stimulate and awake emotions in few minutes. A 360° artist who loves music but which decided at a certain point of his life to let go of it and fully dedicate himself to his creations.

I vestiti non sono al centro del suo universo ma sono un’estensione della personalità. Quando questa presa di posizione forte? “Vestirsi è uno stato d’animo, vestirsi è mostrare al mondo chi si è nel profondo. Per avere successo, bisogna essere in contatto con noi stessi e non gira tutto intorno alle mode ed ai must have, basta solo ricordarselo”. Era il direttore creativo di Andrew MacKenzie poi ha deciso di camminare con le sue gambe. Cosa le è rimasto di quell’esperienza? “Tutto il lavoro e gli studi che ho fatto in passato mi hanno aiutato a diventare la persona che sono ora. E’ difficile, se non impossibile, dire cosa mi sia rimasto di ogni esperienza. Tutto quello che posso dire è che sono stato molto fortunato in passato nel poter scegliere sempre i lavori che mi interessavano o mi stimolavano. Non appena ho smesso di imparare cose nuove o non mi sentivo più ispirato ho cambiato

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He goes beyond his limits, puts down the guitar because “too far from perfection, in spite of years of studies and attempts”. We say goodbye to the sad and tormented musician to make space for the happy and complete designer. Clothes are not the center of your universe but they are an extension of the personality. When this strong stance? “Dressing is a state of mind. Dressing is making your inner self visible on the outside. In order to succeed, you have to be in touch with yourself and it is not all about trends and must-haves, we just have to remember it.” You were the Creative Director for Andrew MacKenzie then you decided to stand on your feet. What is left about that experience? “All the work and studies I´ve done in the past helped me to become the person I am today. It is difficult if not impossible to say what remains from each experience. All I can say is, that in the past I was lucky being able to choose always the jobs that interested and challenged me. And as soon as I stopped learning new things or didn´t get inspired anymore, I changed position, city or even country. Here I am today with my own label based in Italy. And who knows, what I will be doing in 3 years time?”.

posizione lavorativa, città o addirittura il Paese. Ed eccomi oggi con il mio marchio con sede in Italia. E chi lo sa cosa farò fra tre anni?”. Veste personalità forti come la sua, parliamo di Justin Timberlake, Justin Bieber e i Green Day per citarne solo alcuni, però sfila fuori calendario durante le giornate milanesi. Perché? “Perché dovrei sfilare durante il calendario ufficiale della settimana della moda? Sto preparando i miei orari ed il mio calendario, per come penso sia meglio per me ed il mio marchio. Non vedo il motivo di seguire quello che fanno tutti solo perché lo fanno ogni stagione. Forse ci sono alcune strutture che non sono più all’avanguardia? Il mondo della moda è cambiato così tanto negli ultimi anni, in meglio o in peggio. Non pensa che anche alcune strutture dovrebbero cambiare allo stesso modo?”

You dress strong personalities like yours, we are talking about Justin Timberlake, Justin Bieber and the Green Day to list a few names, but your exhibitions are off-schedule during the Milan Fashion Week. Why? “Why should I show in the official fashion week calendar? I am working out my own schedule and calendar, how I think it is best for me and my brand. I don´t see the reason to follow everybody else only because everybody just does so every season. Maybe there are some structures that are not up-to-date anymore? The fashion business has changes so much over the last years, for the better or worse. Don´t you think also certain structures need to change as well?”

Vestibilità. Cosa significa questa parola per Tom Rebl? “Il modo in cui veste un indumento è un elemento molto importante del mio lavoro.

Wearability. What does this word mean to Tom Rebl? “The fit of a garment is a very important

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Ho sentito il bisogno di lasciare Londra.. Passo molto tempo e faccio molti sforzi perché vesta in maniera perfetta. Ecco perché i miei modellisti mi amano e mi odiano allo stesso tempo. A volte li faccio impazzire, perché li faccio lavorare su dei pezzi ancora e poi ancora finché non sono perfetti. Ma alla fine mi amano perché i vestiti che facciamo sono semplicemente bellissimi. Un uomo che indossa un capo TOM REBL ha bisogno di sentirsi bene. E puoi essere sicuro di te se ti senti magnificamente in ciò che indossi”.

element of my work. I spend a lot of time and effort to get the fit absolutely right. And that´s why my pattern cutters love and hate me at the same time. Sometimes I drive them crazy, as I let them make pieces over and over again until they are perfect. But in the end they love me as the garments we created are just beautiful. A man who is putting on a TOM REBL garment needs to feel good. You can only be self-confident, if you feel great in what you wear”.

Sette anni di intensa Londra poi la scelta di vivere e creare nella provincia, italiana. Come mai una simile scelta? “Come dicevo poco fa, ho sentito il bisogno di lasciare Londra e dare una svolta alla mia vita. Vivere e lavorare a Londra è molto frenetico e vibrante. Dopo tutti quegli anni ero solo esausto e volevo una vita diversa. E l’Italia mi è sembrata il luogo perfetto dove trovare lo stile di vita mediterraneo insieme all’eccellenza ed alla tradizione della moda”.

Seven years of an intense London and then the decision to live and create in the Italian province. Why such a choice? “As I already mentioned earlier, I just felt to leave London and to turn around my life. Living and working in London is very vibrant and hectic. Over those years, I just was exhausted and wanted a different lifestyle. And Italy seemed to be the perfect place, where you find the Mediterranean lifestyle combined with excellence and tradition in fashion”.

Ha conosciuto HR Giger, creatore di Alien. Disse che a livello creativo le servì. Oggi, domani chi la ispira? “Io adoro HR Giger! Mi è stato così di ispirazione, e lo è tutt’ora. Ha una cura per i dettagli incredibile nei suoi lavori. E adoro anche l’HR GigerMuseum Bar in Svizzera. Decisamente un posto da visitare. Sono molto affascinato dal surrealismo e dal movimento surrealista degli anni ’20. E’ incredibilmente ricco di metafore, significati e simboli.Un’altra risorsa per l’ispirazione è la musica. Ho vissuto la mia adolescenza ascoltando i Radiohead. E anche adesso, Thom Yorke è il mio musicista preferito, sempre impegnato a spostare i confini nel suo modo di esprimersi”.

You met HR Giger, the creator of Alien. You said that on a creative level it was very useful. Who inspires you for today and tomorrow? “I absolutely adore HR Giger! He has been and still is so inspiring. He is incredibly detailed in his work. I also love the HR Giger Museum Bar in Switzerland. Definitely a place to visit. In general, I am very fond of surrealism and the surrealist art movement of the 20s. It is extremely rich of metaphors, meanings and symbols. Another source of inspiration is music. I´ve lived my teenage years listening to Radiohead. And even now, Thom Yorke is my favorite musician always pushing boundries in his way of expression”.

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Lei veste l’uomo, ma a quando il “salto creativo” verso una donna che non fa che aspettare il suo lascia passare? Non le bastò ricevere anni fa (ai tempi della Central Saint Martins) il consenso di Kate Moss su un outfit che le cucì praticamente addosso? “Ho deciso da poco di iniziare con gli abiti da uomo, siccome lo trovo più stimolante e soddisfacente per me. Ma dopo cinque anni di moda uomo, sento già un po’ di solletico verso la moda donna”.

You design men clothes, when will happen your “creative leap” towards a woman that just waits for your permission? Wasn’t enough for you to receive years ago (at the time of the Central Saint Martins) the approval of Kate Moss on an outfit that you practically sewed on her? “I just decided to start with menswear, as I find it more challenging and satisfying for myself. But after five years in menswear now, I already feel some tickling towards womenswear…”.

Un talento, il suo, che non è mai domo al punto da spingere il suo processo creativo oltre, arrivando fino ad una fragranza: Bordellò Un nome forte, come la scelta di provare ad andare sempre un passo oltre il limite. Com’è nata l’idea e cosa ci riserva il futuro? “L’intero progetto del profumo è partito da una mia amica, Daniela Uras, che lavora nel mondo della cosmesi e dei profumi. L’idea era quella di creare una fragranza che omaggiasse il mondo TOM REBL e per aggiungere una nuova dimensione. E’ stato molto emozionante ed intenso trovare gli ingredienti giusti per la fragranza. C’è stato il bisogno di parlare ed analizzare molto alcuni aspetti personali, prima ancora di arrivare in laboratorio. Alla fine è stata un’esperienza molto liberatoria e siamo molto orgogliosi del nostro Bordellò. Qualche settimana fa, ho organizzato un party per il lancio del profumo in collaborazione con Campomarzio70 durante l’Alta Moda a Roma, che è stato un gran successo. Ora Daniela, Gianni di Liello (il proprietario di Campomarzio70) ed io stiamo già parlando di nuovi progetti”.

Yours is a talent that is never quiet, reaching the point of pushing your creative process far, up to a perfume: Bordellò. A strong name, such as the choice to try to always go a step beyond the limit. What gave you this idea and what does the future hold for us? “The whole perfume thing got initiated by a good friend of mine, Daniela Uras, who is working in the cosmetic and perfume business. The ideas was to create a fragrance to compliment the world of TOM REBL and to add a new dimension. It didn´t have any commercial aspect to it at all. It was very emotional and intense to find the right ingredients for the fragrance. A lot of talking and analyzing of very personal aspects needed to be done, before we even went to the laboratory. In the end, it was a extremely liberating experience and we are really proud of our Bordellò. Just some weeks ago, I organized a perfume launch party in collaboration with Campomarzio70 during Alta Moda in Rome, which was a great success. Now Daniela, Gianni di Liello (the owner of Campomarzio70) and I are already talking about new projects”.

. .e dare una svolta alla mia vita! 83


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Noleggi di lusso!

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pparire, dimostrare a tutti di avercela fatta anche se la realtà è tutta un’altra cosa. In una sola parola: ostentare. Come fare? Se il portafogli piange non c’è problema. Basta affidarsi al noleggio, quello di lusso si intende. E non solo per pezzi di un certo valore, ma pure per gli accessori, quelli che in più di un’occasione fanno la differenza. L’abbigliamento, le borse, gli orologi e molto altro ancora. Questo tipo di noleggio sta diventando una vera e propria tendenza della rete e non solo. Sono sempre di più le persone, che stanche di spendere una fortuna per oggetti da mettere solo in rare occasioni, decidono di prenderli a noleggio, così come crescente è la richiesta di accessori a noleggio da parte di chi altrimenti non potrebbe permetterseli. E allora basta solo far galoppare la fantasia e soddisfare il proprio gusto. Cinture, orologi, orecchini Chanel, scarpe, foulard, guanti, ma anche portafogli, spille e occhiali tutto rigorosamente autentico. Chi vuole strabiliare, far rimanere amici e familiari a bocca aperta può sempre optare per un Rolex modello esclusivo o un telefonino firmato da stilisti di fama internazionale. E se accanto a questi

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tand out, show to everybody that you made it even if reality is a whole other thing. In one word: flaunt. How? If the wallet cries there is no problem. All you have to do is to entrust the rental, the luxury one I mean. And not only for the pieces of a certain value, but also for accessories, which in more than one occasion can do the difference. Clothing, bags, watches and much more. This kind of rental is becoming a true online trend and not only that. There are always more people tired of spending a fortune for object worn in rare occasions, and they decide to rent them, as well as it is growing the request for rented accessories from who, otherwise, could never afford them. And so just set free your imagination and satisfy your taste. Belts, watches, Chanel earrings, shoes, foulards, gloves but also wallets, brooches and glasses, all rigorously authentic. Whoever wants to amaze, let their friends and family open-mouthed can always choose

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Se il portafogli piange non c’è problema.. “piccoli gioielli” ci mettiamo anche un’auto di lusso, di sicuro il risultato sarà quello di non passare inosservati. Già perché chi potrebbe mai immaginare di presentarsi a un appuntamento al volante di una rombante Lamborghini o una Ferrari ultimo modello. Per questo sfizio - da togliersi almeno una volta nella vita - il denaro da sborsare può essere alla portata di molti. Bastano infatti solo 600 euro per potersi sedere su comodissimi sedili Frau di una Maserati con rifiniture realizzate secondo la più esclusiva tradizione artigianale oppure 1.400 euro per regalarsi un giro su una Ferrari F430 coupé dal nuovo design ricercato. Una vacanza da Kashoggi a bordo di uno yacht superequipaggiato? Anche quello che poteva sembrare un sogno ad occhi aperti, visto solo sulle pagine patinate dei giornali che riportano le vacanze di vip e attori del momento può diventare realtà. Un capitano e un aiuto saranno a disposizione degli ospiti per rendere il loro viaggio indimenticabile. Prezzo di una settimana in bassa stagione? Poco più di diecimila euro, tredicimila in alta stagione. Il tutto per sei persone alle quali viene data la possibilità di godersi uno yacht in modo esclusivo. Tra le donne, poi, c’è un accessorio in cima alla classifica del noleggio: le borse che vengono scelte tra gli ultimi modelli della stagione, spesso in edizione limitata. Quelle più richieste in assoluto? Al primo posto la Louis Vuitton lockit monogram miroir seguita dalla Prada fringe bag e la Chanel Brooklyn flap bag. Insomma, accessori per intenditrici. Il tutto per sessanta euro a settimana. E allora perché non provare a dare una svolta cool alla propria vita? Con una possbilità in più: restituire la merce quando ci si è annoiati senza dover rimpiangere di aver fatto un acquisto non troppo azzeccato, magari dopo aver sborsato un bel gruzzolo.

an exclusive Rolex or a mobile phone designed by a worldwide famous stylists. And if together with those “small jewel” we also consider a luxury car, surely the result will not go unnoticed. Yes, because who can ever imagine to show on a date driving a rumbling Lamborghini or the last Ferrari. For this whim – to indulge at least once in a lifetime – the price range may be affordable for many. You just need 600 euros to sit on the comfortable Frau seats of a Maserati with finishing realized following the most exclusive artisan tradition or 1400 to enjoy a ride on a Ferrari F430 coupe with the new refined design. A Kashoggi vacancy on board of a super-equipped yacht? Even what seemed a daydream, seen only on the pages of the magazines reporting the vacancies of famous actors and VIP can become true. A captain and an help will always be available for the guests to make their journey unforgettable. The price for one week during low-season? A bit more than ten thousand euros, thirteen thousands in high-season. Everything for six people to which is given the opportunity to enjoy an exclusive yacht. Among women there is an accessory at the top of the renting charts: the bags that are chosen along with the latest trend of the season, often in limited edition. The most requested? The first place goes to the Louis Vuitton lockit monogam miroir followed by the Prada fringe bag and the Chanel Brooklyn flap bag. In short, accessories for connoisseurs. Everything for sixty euros per week. So why not try to make a cool change in your life? With one more opportunity: give back the good when it gets boring without the regret of a purchase not too well chosen, maybe after spending lots of money.

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e la crisi non conosce cavalleria (e colpisce indistintamente tutte le aziende, sia quelle guidate da uomini che quelle che hanno al timone una donna), è ben diversa la risposta che riceve, a seconda di chi la deve affrontare: proprio le imprese “rosa”, infatti, sono quelle che in questi ultimi anni stanno dimostrando di reagire e resistere meglio alle avversità e agli ostacoli con cui devono misurarsi ogni giorno. Parola dell’Osservatorio dell’imprenditoria femminile di Unioncamere, che attraverso le sue ricerche più recenti ha regalato un’istantanea a suo modo sorprendente del tessuto produttivo nostrano ai quattro angoli della Penisola. E così, se nel corso dell’anno passato le imprese nel loro complesso sono diminuite in tutta Italia di quasi 30mila unità (più precisamente 29.911), le attività guidate da donne hanno saputo tenere molto meglio, lasciando “sul campo” soltanto 593 di loro. Un dato in cui incide, ovviamente, anche il naturale passaggio al mondo non lavorativo di chi decide di andare in pensione, chiudendo i battenti della propria attività. Numeri alla mano, dunque, in tutto il Bel Paese operano ancora (e reagiscono con grinta ai mor-

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f the crysis does not know any kind of chivalry (and it affects indiscriminately all the companies, both leaded by men and helmed by women), it receives a quite different response, based on who has to deal with it: “pink” enterprises, in fact, are showing during these last few years a better reaction and resistance to difficulties and obstacles with which they have to cope every day. Words of Unioncamere, the Observatory for Women’s Enterprise, that through its most recent researches gave us a shot, surprising in its own way, of the local productive network at the four corners of the Peninsula. And so, if during the last year enterprises in their complex have diminished all over Italy of almost 30 thousands unity (more precisely 29.911) the businesses leaded by women were able to hold much better, leaving “on the battlefield” only 593 of them. A factor in which influences, obviously, also the natural crossing towards the non-working world for who

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si della crisi) quasi un milione e mezzo di aziende che fanno capo a una rappresentante de “l’altra metà del cielo”. Praticamente, poco meno di una su quattro dello stock italiano complessivo, maschietti compresi. E nel sistema che complessivamente valorizza le qualità femminili e fornisce una risposta alle difficoltà di questi anni, ci sono alcune regioni che tirano la fila, facendo da vere e proprie locomotive all’intero movimento. Aree del Paese, dunque, in cui le donne stanno scoprendo (o riscoprendo) le proprie capacità imprenditoriali, puntando su se stesse. Chissà, magari proprio come risposta a una recessione che può aver fatto perdere loro un’occupazione da lavoro dipendente. In particolare, è nel Centro-Sud che si mette in luce questa tendenza, smentendo (almeno parzialmente) lo stereotipo che vede nelle regioni del Nord la maggiore operosità. Prima tra tutte è infatti il Lazio, che ha festeggiato l’apertura di 1.149 nuove imprese. Dopo la regione della Capitale c’è quindi la Sicilia (qui sono 873 le imprese che hanno aperto i battenti nel corso del 2012. Poi la Toscana (+512) e finalmente la prima rappresentante delle zone del Nord, la Lombardia, che nel corso dell’anno passato ha accolto 342 nuove imprese. Allo stesso tempo, tuttavia, così come ci sono i primi della classe, alcune regioni stanno invece registrando alcune difficoltà, trovandosi così a chiudere in negativo il conto delle aziende femminili che hanno aperto e quelle che hanno chiuso l’anno scorso. La zona più in difficoltà è il Piemonte, con 909 imprese che hanno gettato la spugna. Quindi il Veneto – altra area tradizionalmente vocata all’imprenditoria – con 697 unità mancanti. Arrivano poi aree meno più meridionali come l’Abruzzo (-444), la Sardegna (-240) e la Basilicata (-239). In termini percentuali, la performance migliore tra i territori spetta ancora al Lazio (+0,80%), mentre quella meno brillante tocca al piccolo Molise (-1,67%). Una regione, tuttavia, che continua a detenere un record di cui andare

decides to retire, shutting the doors of their company. With numbers in our hands, so, we can see that in Italy are still operating (and strongly reacting to the crisis) almost one million and an half companies depending on a representative of “the other half of the sky”. Basically, a little less than one out of four of the Italian complete panorama, “boys” included. And inside the system that underlines feminine qualities and gives a response to the difficulties of these years, there are some regions summing up, being the true engine to the entire movement. Areas of the Country in which women are discovering (or rediscovering) their business skills, relying on themselves. Who knows, maybe just like the answer to a recession that took away their jobs as employees. In particular, this tendency is taking place in the South-central Italy, denying (at least partially) the stereotype seeing the North regions as more hard-working. First of all we find Lazio, celebrating the opening of 1.149 new industries. After the Capital region there is Sicily (with 873 enterprises opening during 2012). Then Tuscany (+512) and finally the first representative of the North, Lombardy, that during last year welcomed 342 new enterprises. At the same time, however, as much as there are the firsts of the class, some regions are registering several difficulties, having to close in negative the female enterprises accounts that opened and closed last year. The most difficult area is Piedmont, with 909 enterprises that gave up. Veneto follows – another area traditionally devoted to business – with 697 missing unities. Then we find more southern areas like Abruzzi (- 444), Sardinia (-240) and Basilicata (-239). In percentage, the best performance among the territories is still from Lazio (+0,80%), while the less brilliant is from the small Molise (-1,67%). A region, nevertheless, that keeps on holding a record to be proud of, given the fact that is still the territory with the major feminization rate (29,9%). But what is that Italian women decide to do when they aim at entrepre-

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. .che in questi ultimi anni stanno dimostrando di reagire! 93


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orgogliosa, visto che è ancora il territorio caratterizzato dal maggior tasso di femminilizzazione (il 29,9%). Ma cosa scelgono di fare, le donne italiane che puntano sull’imprenditoria? La stragrande maggioranza di coloro che hanno aperto una nuova attività ha scelto il settore del terziario, inteso sia come alloggio e ristorazione (+2877), sia come altre attività dei servizi (+1081). Calano invece le imprese in rosa nel mondo del commercio (2587 in meno) e della manifattura (1521 hanno chiuso). Un dato che non deve stupire, ma che è riflesso di una tendenza ben più ampia, che va al di là della crisi attuale e che investe altre logiche legate al mondo dei consumi e della distribuzione e alla diversificazione economica che sta conoscendo il nostro territorio nel suo complesso. “Le imprese in rosa - commenta Ferruccio Dardanello, presidente nazionale di Unioncamere - rappresentano una componente estremamente vitale, innovativa ed originale dell’imprenditoria italiana. Un mondo che il sistema camerale sostiene da anni attraverso la rete dei comitati presenti in tutte le camere di commercio e che, in questa crisi, si sta rivelando fattore importante di tenuta sociale. Oggi bisogna investire ancora di più su chi aspira a mettersi in proprio, sostenendo le donne nel loro percorso imprenditoriale, dall’idea alla nascita dell’impresa. Anche partendo dal mondo della scuola, per scoprire e orientare in anticipo le giovani vocazioni imprenditoriali”.

neurship? The great majority of who opened a new activity chooses the third sector, such as both accommodation and catering services (+2877), and service activities (+1081). Instead the pink enterprises that works in commerce (- 2587) and manufacture (1521 had to close) are decreasing. An element that is not surprising, but that is the reflection to a much more wide tendency, g o i n g beyond the current crisis and that involves other logics related to the world of consuming and distribution and economic diversification that our territory is experiencing on its whole. “The businesses in pink – comments Ferruccio Dardanello, national president of Unioncamere – represent an extremely vital, innovative and original element of Italian entrepreneurship. A world that the Chamber system supported for years through a network of committees inside all the Chambers of Commerce and that, during this crisis, is revealing as an important factor of social strength. Today we need to invest even more in those who aspire to start their business, sustaining women in their entrepreneurial journey, from the idea to the birth of the company. Also starting from the school world, to discover and orientate the young business vocations in advance.”

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universo femminile si costella di fortune meravigliose. Conoscendo Danila Satragno, vocal coach e cantante jazz, quello che colpisce e mi rimane addosso è un incontro umano di grande spessore. Una donna dall’indole appassionata e una grinta da fuoriclasse. Un incontro umano, appunto. Una donna, declinata dall’immagine dedita alla famiglia nel senso più tradizionale del termine e devota ad una grande famiglia allargata e con un senso forte di compagnia. Appartenenza che comprende il suo mestiere per poi superarlo ed entrare nella sua vita fino nelle viscere. Ci racconti il lavoro del Vocal Coach? “È un lavoro nuovo ed insolito, soprattutto in Italia e per una donna. Sono tra le poche donne che ha creato una metodologia, Vocal Care, che si basa su una serie di tecniche fisiche e psicologiche. Tutto il corpo contribuisce alla sonorità e per questo deve essere curato dal punto di vista posturale, della respirazione e dell’alimentazione. Accanto ad esercizi di facile comprensione e dai risultati rapidi, si associa una precisa fase di wellness fisico utile anche per la quotidianità, nonché una parte dedicata alla comprensione di se stessi e degli altri per migliorare al massimo le proprie capacità di comunicazione. Tutto ciò, oltre a garantire il raggiungimento di una perfetta intonazione e di una maggiore estensione vocale, consente anche di imparare ad esprimersi al meglio, affascinando i propri interlocutori attraverso il modo in cui si parla”.

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he female universe is studded with wonderful treasures. Knowing Danila Satragno, vocal coach and jazz singer, what amazes me and what stays with me is a human encounter of great significance. A woman with a passionate nature and the determination of a champion. A human encounter, indeed. A woman, detached from the image devoted to the family in the most traditional sense and devoted to an extended family and with a strong sense of company. A belonging that includes her job then to overtake it and entering in her life up to the guts.

Una vera e propria filosofia di vita, quindi? “Esattamente. Mi avvalgo di uno staff completo di professionisti che segue l’artista nella sua condotta di vita, prendendosene carico, seguendolo in generale”.

Can you explain to us the Vocal Coach job? “It’s a new and unusual job, most of all in Italy and for a woman. I’m one of the few women that created a method, Vocal Care, based on a series of physical and psychological techniques. The whole body contributes to the sonority and for this it has to be taken care of by the point of view of the posture, breathing and diet. Together with exercises of easy comprehension and quick results, it is associated a precise phase of physical wellness also useful for everyday life, as well as a part dedicated

Lei segue artisti del calibro di Ornella Vanoni e Giuliano Sangiorgi dei negramaro, solo per citarne alcuni. Ci spieghi, nello specifico, la sua presa in carico in cosa consiste? “Innanzitutto seguo gli artisti sul campo e me ne prendo cura in quanto strumento. Parto insieme a loro per le tournée e li seguo con esercizi prima e dopo l’esibizione sul palco. È un impegno faticoso, perché ho una persona tra le mani sia a livello fisico che psicologico, ma ricco di soddisfazioni”.

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to the understanding of self and others to improve one’s own communication skills. All this, in addition to ensuring the achievement of a perfect pitch and a greater vocal range, allows also to learn how to express at our best, fascinating our interlocutors through the way we speak”. So, a true philosophy of life? “Exactly. I have a complete staff made of professionals following the artists in their lifestyle, supporting them and assisting them in general”. You follow big artists like Ornella Vanoni and Giuliano Sangiorgi of Negramaro, just to say a couple of names. Can you explain specifically how do you work with them? “First of all I follow artists right on the field and I take care of them as an instrument. I leave with them for the tour and I follow them with exercises right before and right after the show. It’s an hard task, because I have a person in my hands both on a physical and a psychological level, but it is incredibly satisfying”. But also of big responsibilities. “It is a mission, as Ornella Vanoni often says. The beauty of the confrontation makes me think and reason, always keeping me downto-earth”.

Ma anche di grande responsabilità. “É una missione, come mi dice spesso Ornella Vanoni. La bellezza del confronto mi fa riflettere e ragionare, tenendomi sempre coi piedi per terra”.

Taking in charge other people’s lives affected your life? “Let’s just say that I don’t have a house, my house is my car and it moves together with my dog, my partner of travels and gipsy life. I have a studio in Milan and one in Rome, that are my logistical bases for work and for the training school. Also I am a jazz singer, I have always travelled, especially abroad. This choice of life doesn’t allow me to have a family, in the most traditional sense; I don’t live the sacrifice, though, but the resources that these strong bonds create giving life to a big and generous extended family”.

Prendersi carico di vite altrui ha penalizzato la sua vita privata? “Diciamo che non ho una casa, anzi la casa è la mia macchina e si muove insieme al mio cane, compagno di viaggi e vita gitana. Ho uno studio a Milano e uno a Roma, che diventano basi logistiche per il lavoro e per la mia scuola di formazione. Inoltre sono una cantante jazz e ho sempre viaggiato, soprattutto all’estero. Questa scelta di vita mi impedisce di avere una mia famiglia, nel senso più tradizionale; non ne vivo però il sacrificio, ma le risorse che questi legami forti creano dando vita ad una grande e generosa famiglia allargata”.

What can be expressed with the voice? “The voice is your ID card. A lot of the success of what you are communicating derives from your voice. The voice and the body are fundamental. If you think that the charm is mainly measured by how you present yourself, therefore by what you wear and by your voice, and only a small percentage is related to the topics of which you speak, you can un-

Cosa si esprime con la voce? “La voce è la tua carta d’identità. Molto del successo di quello che stai comunicando, è frutto della tua voce. La voce e il fisico hanno un’importanza fondamentale. Se pensi che il fascino si misura soprattutto

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per come ti poni, quindi per come ti vesti e per la voce, e solo una sua piccola percentuale è riconducibile agli argomenti di cui parli, puoi intenderne l’importanza”.

derstand its importance. Have you ever been speechless? “Countless times! As if a part of my voice was missing. With contained emotions I remain silent as if they were blocked. Body, voice and soul are a three-dimensional union”.

Lei si è mai trovata senza parole? “Tante volte! Come se mancasse una parte di voce. Con le emozioni frenate rimango zitta come se si bloccassero le emozione. Corpo, voce, anima sono un’unione tridimensionale”.

Irreverent question: after such an investment toward the other person, how do you shake off their life? “My job goes inevitably through important moments of analysis. Time, experience and maturity helped me, of course. But in fact I cannot not get involved because I’ve been there and I live it. I am cut out for these psychological load: I feel joy in being able to do this for other people and it doesn’t take away my energy, even if this job involves the heart. I have learned techniques for my well-being, such as, for example, reading that helps me to recharge. I need to feed most of all on a cognitive level: learn new stuff to start again. Because of my nature I am always willing to renew myself. I have a daily turnover of energy and working every day with young people, I keep pace with time”.

Domanda irriverente: in un investimento verso l’altro così totalizzante, come si scrolla di dosso la sua vita? “Il mio lavoro passa inevitabilmente attraverso importanti momenti di analisi. Il tempo, l’esperienza e la maturità mi hanno anche aiutato ovviamente. Di fatto non riesco a non farmi coinvolgere perché ci sono passata come cantante e perché ci vivo. Sono tagliata per questi carichi psicologici: provo gioia nel poter fare questo per gli altri e questo non mi fa perdere energia, anche se è un lavoro che prende il cuore. Ho imparato tecniche di benessere mio, come per esempio la lettura che aiuta molto a ricaricarmi. Ho bisogno di alimentarmi soprattutto a livello cognitivo: imparare cose nuove per ripartire. Per indole sono sempre disposta a rinnovarmi. Ho un ricambio di energia quotidiano e lavorando tutti i giorni con i giovani, rimango al passo anche

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Singer and vocal coach. What’s the difference between when you prepare yourself to jump onstage and when instead you prepare somebody else? “I absolutely have to “wear two kind of clothes”, I am well separate as vocal coach and singer. They are two huge loves, but fortunately I don’t mix them, or otherwise I would be incredibly passionate with other people and too critic about myself”.

coi tempi”. Cantante e vocal coach. Cosa cambia quando si prepara a salire sul palco e quando invece prepara qualcun altro? “Assolutamente devo mettere doppi panni, sono ben divisa come vocal coach e cantante. Sono due amori enormi e fortunatamente non li confondo altrimenti sarei molto passionale con gli altri e molto critica verso me stessa”.

You just released your new album, Sanremo in Jazz, containing ten tracks that made the history of the Sanremo Festival, rearranged as jazz. Which songs were reluctantly left out of this compilation? “Uomini Soli by The Pooh, had to be left out, a song which I love a lot and then for example Raphael Gualazzi, because in spite of the beauty of his song, I thought it was an homage, let’s say, too young. I wish this could become an appointment with Italian music rearranged in Jazz. I have to thank De Andrè because he made me discover the beauty of Italian music, because my genre and my experiences have always brought me abroad”.

È uscito il suo nuovo album, Sanremo in Jazz, che contiene dieci brani che hanno fatto la storia del Festival di Sanremo, riadattati in chiave jazz. Quali brani sono rimasti a malincuore fuori da questa raccolta? “Rimane fuori a malincuore la canzone Uomini Soli dei Pooh, canzone che amo molto e poi per esempio Raphael Gualazzi perché, nonostante la bellezza del suo brano, mi sembrava un omaggio per così dire, giovane. Vorrei che questo diventasse un appuntamento con la musica italiana riadattata in chiave jazz. Devo ringraziare De Andrè che mi ha fatto scoprire la meraviglia della musica italiana, perché il mio genere e le mie esperienze mi hanno sempre portato molto all’estero.”

What music do you listen to? “I often listen to non-vocal music, less emotional. Lots of classical music that cleans in my brain and ethnic music because it gives me back sounds I’ve never heard.

Che musica ascolta? “Ascolto spesso musica non vocale, meno emotiva. Tanta musica classica che fa pulizia nel mio cervello e musica etnica perché mi restituisce suoni mai sentiti”.

There is a severe crisis also in the recording industry. You that experience more the live world, what do you think? “I think that live music, the concerts, are actually the possibility to express and gather energies. They represent the truth. I think that the decline of the recording industry could feed the live dimension, that is brainstorming and flowing of currents. It is the union that makes the minds work. The live is full of beating living souls and emotional exchange”.

C’è una grande crisi anche nel mondo della discografia. Lei che vive più il mondo live, cosa ne pensa? “Penso che la musica dal vivo, i concerti, siano la possibilità di esprimere e convogliare energie. Rappresentano la verità. Penso che il decadimento delle case discografiche in questo senso possa alimentare il live, che è brainstorming e fluire di correnti. È aggregazione che fa lavorare le menti. Il live è carico di anime vive che palpitano e di scambio emotivo”.

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Il centesimo che vale!

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on fatevi prendere dall’affanno, tanto sarebbe inutile e sarebbe una enorme perdita di tempo. Perché non c’è nessuno al mondo che possa davvero sperare di trovare, per caso, quelle monetine da un centesimo di euro. Coniate qualche mese prima dell’entrata in vigore della Divisa unica europea e sbagliate. Sì. Sbagliate. Comunque annotatevi questa data: 23 maggio, un giovedì, a Torino, c’è la più originale asta pubblica per appassionati di numismatica. Per la prima volta e dopo anni di traversie giudiziarie, perizie e controperizie, vanno all’asta due delle sei monete da un centesimo di euro - fino ad oggi ritrovate - che riportano sul retro l’immagine della Mole Antonelliana, ovvero il retro della moneta da due centesimi. Un errore clamoroso. Che, quando venne scoperto, scatenò la più grossa caccia alle monetine in questione che mai si sia registrata nel mondo del collezionismo. Caccia ovviamente infruttuosa, a quanto pare se su cento esemplari in circolazione almeno questa è la stima di Bolaffi - ne sono state trovate neanche il 10 per cento. Che sono tutte ben custodite nelle cassaforti di casa Bolaffi. Che, ovviamente, ben si guar-

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on’t worry too much, it is useless and a huge loss of time. Because nobody in the world can really hope to find, perchance, those one cent euro coins. Coined a few months before starting of the Single European Currency and wrong. Yes, wrong. Anyway write down this day: May the 23rd, Thursday, in Turin, takes place the most original public auction for numismatics enthusiasts. For the first time and after years of legal troubles, reports and controls, will go up for auction two of the six one cent coins –found so far – showing the image of the Mole Antonelliana on their back, that is to say the back of the two cents coins. A clamorous mistake. That, when it was discovered, provoked the biggest hunt for those coins that has ever been registered in the collecting world. An obviously fruitless hunt, apparently if on one hundred pieces circulating – at least this is the number according to Bolaffi – not even the 10% of them was found. That are

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all well-safe inside the Bollaffi’s safe. Which of course will avoid to input immediately on the market. Now, what happened was clamorous: the National Mint should not make wrong coinage. I say that it shouldn’t because it happened now and in a recent past and the comparison that comes into mind is with the stamp emitted on the 3rd of April, 1961 to accompany the journey of the then President of the Republic Giovanni Gronchi in South America. The course of legal validity should have start on April the 6th, the departure date for the President. But the validity was suspended and the stamp was replaced with a similar one, but of a different color: the Grey Gronchi. Obviously it is not the color to give a value to the stamp. But the fact that during its realization the Peruvian borders were mistaken, designed without the basin of the Amazon River. Sensational. And just because the cartographers took the wrong map as reference. The incredible thing is that the stamp also provoked diplomatic tensions, with telephone calls of – we can guess – infinite apologies between our Foreign Ministry and the Peruvian diploma-

da dall’immetterle tutte, e subito, sul mercato. Ora il fatto è clamoroso: la Zecca non dovrebbe sbagliare il conio. Dico non dovrebbe perché è accaduto in questo caso e in un passato recente E il paragone che viene in mente è con il francobollo emesso il 3 aprile 1961 per accompagnare il viaggio dell’allora presidente della Repubblica, Giovanni Gronchi, in Sudamerica. Il corso di validità legale sarebbe dovuto iniziare il 6 aprile, data di partenza del Capo dello Stato. Ma la validità fu sospesa e il francobollo fu sostituito con un altro analogo, ma di colore differente: il Gronchi grigio. Ovviamente non è il colore a rendere prezioso il francobollo. Ma il fatto che in fase di progettazione siano stati sbagliati i confini del Perù, raffigurato senza il bacino del Rio delle Amazzoni. Clamoroso. E tutto perché i cartografi avevano sbagliato piantina di riferiferimento. Il fatto incredibile è che quel francobollo provocò anche tensioni diplomatiche, con scambi di telefonate si può immaginare scuse infinite tra il nostro ministero degli Esteri e la sede diplomatica peruviana. Il territorio annesso, che estendeva in modo sensibile i confini del Perù, apparteneva all’Ecuador: qualcuno all’epoca pensò ad una precisa scelta politica italiana. Ma erano fantasie. Per dimostrare che si era trattato davvero di un inciampo venne immediatamente ordinato il ritiro del Gronchi rosa dal mercato. Queste cose, però, si sa come vanno. Quando l’ordine arrivò ne erano giù stati venduti oltre 70mila esemplari. E chi ce l’aveva s’è ovviamente ben guardato dall’andare alle Poste a riconsegnarlo. A cinquantadue anni di distanza da quel fattaccio un Gronchi Rosa può convincere un collezionista ad aprire il portafoglio e tirare fuori circa mille euro per entrarne in possesso. Non serve dirlo: deve essere nuovo e ben tenuto. E con la gomma integra. La metà - su per giù - se è utilizzato. In mezzo ci sono mille variabili. Adesso qualcuno già tenta il paragone tra Gronchi Rosa e moneta da un centesimo. Sempre errore. Sempre lo Stato che sbaglia. Verrebbe da pensare male. Ma si farebbe pecca-

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to. Per i collezionisti, invece, è una manna, specialmente per chi ha soldi da investire e poi lasciare lì il bene. Goderselo di tanto in tanto e, se si vuole, mostrarlo agli amici, senza mai toglierlo da dietro una teca. E siamo alla domanda chiave: ma quanto vale sto benedetto centesimo con la Mole Antonelliana? Bolaffi ha fatto il prezzo: 2mila e 500 euro. Ma se è vero che ne sono rimasti soltanto sei in circolazione c’è da scommetterci che i due che andranno all’asta a maggio, saranno pagati anche tre o quattro volte tanto. Nel frattempo frugate nella tasche di giacche, cappotti e pantaloni che portavate nel 2002. Magari lì c’è una monetina insignificante che vale la metà di un viaggio da 10 giorni alle Maldive.

Per i collezionisti, invece, è una manna..

tic headquarters. The attached territory, which extended significantly the borders of Peru, belonged to Ecuador: someone at that time thought about a precise political choice for Italy. But those were fantasies. To show that it was just an honest mistake the immediate withdraw of the Gronchi from the market was commanded. But we know how these things go. When the order arrived over 70 thousand pieces were already sold. And who had it didn’t think twice about going to the post office and give it back. 52 years after that bad mistake, a Pink Gronchi can convince a collector to open his wallet and pay almost 1000 euros to get it. No need to say it: it has to be like new and perfect. And with the intact rubber. Half of the price – more or less – if it is used. There are thousands of variables in the middle. Now someone is already trying to compare the Pink Gronchi and the one cent coin. Always a mistake, always the State gets it wrong. We could think bad about it. But we would sin. For the collects, this is a gift, especially for those who have money to invest and then leave there the object. Enjoying it from time to time and, if they want, show it to their friends without taking it out of its theca. And now we have the main question: how much is the value of this one cent with the Mole Antonelliana? Bolaffi made the price: 2 thousand and 500 euros. But if it’s true that there are only six of them around we can easily bet that those two that will be auctioned in May will be paid up to three or four times their value. In the meantime look in the pockets of your jackets, coats and pants that you used to wear in 2002. Maybe there is a small insignificant coin that is valued half of a 10 days journey to Maldives.

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L’azione dello sport sulla mente è stata studiata di recente dal neurobiologo Bernard Winter, e i risultati delle sue ricerche sono stati pubblicati nel 2006 sulla rivista specializzata Neurobiology of learning and memory. Lo studio avanza l’ipotesi che l’esercizio fisico abbia delle ripercussioni positive sulle performance di tipo intellettuale grazie alla maggiore produzione, in seguito all’attività sportiva, di catecolamine, ovvero dei neurotrasmettitori capaci di incrementare le performance cognitive.

hysical exercise like mental exercise

The activity of the sport on the brain has been recently studied by the neurobiologist Bernard Winter and the results of his research have been published in 2006 on the specialized magazine Neurobiology of learning and memory. The study put forward the hypothesis that exercising could have positive repercussion on the intellectual performances thanks to the greater production, after the physical exercise, of catecholamine, that is to say neurotransmitters able to increase the cognitive performances.

Esercizio fisico e ansia

Siamo genericamente portati a identificare l’ansia come una malattia, invece non è così. L’ansia è una risorsa preziosa per il nostro organismo, perchè ci permette di raccogliere l’energia e la prontezza necessaria a far fronte a un problema contingente che richiede sforzo fisico o intellettuale. Tuttavia quando lo stato di ansia è eccessivo o costante, iniziano i problemi e le patologie legate alla sfera ansiosa. Il disagio ansioso viene oggi più precisamente indicato come GAD: disturbo da ansia gene-

Physical exercise and anxiety

We are generically used to identify anxiety like a disease, but it is not so. Anxiety is a precious resource for our organism, because allows us to gather our energy and our promptness necessary to cope with a temporary problem that requires physical or mental effort. However when the anxiety is excessive or constant, there start pro-

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ralizzata, che provoca un senso di costante malessere dovuto a una preoccupazione eccessiva nei confronti degli eventi della vita. A questo disagio psichico si aggiungono poi diversi disturbi somatici, quali sudorazione abbondante, tensione muscolare, mal di testa, disturbi del tratto gastrointestinale e vertigini. Le cure più comuni consistono in farmaci ansiolitici che possono creare dipendenza e assuefazione, oppure altri farmaci come antidepressivi, che regolano la sintesi dell’ormone del buon umore: la serotonina.

blems and pathologies linked to the anxiety sphere. Anxiety is called more precisely GAD: Generalized Anxiety Disorder, causing a constant feeling of unease given by an excessive concern about the events of life. Other than this psychological difficulty, there are several somatic disorders, such as sweating, muscle tension, headache, gastrointestinal disturbance and dizziness. The most common treatments consist in anxiolytic medicines that can create an addiction and a habit, or other drugs such as antidepressant, regulating the synthesis of the good mood hormone: serotonin.

Che tipo di attivita’ devo prediligere?

What kind of sport do i have to prefer?

Uno studio portato a termine dal prof. Larry Leith, ha messo in evidenza come l’esercizio fisico di tipo aerobico, condotto in modo da non superare il 60% della frequenza cardiaca massima, ha degli effetti straordinari sullo stato di ansia; il massimo del benessere si ottiene correndo per almeno 20 minuti (fino a 45 minuti) almeno 3 volte a settimana per 10 settimane. Gli effetti a breve termine sul corpo sono paragonabili a quelli di una dose di ALPRAZOLAM (princi-

A study completed by Professor Larry Leith, showed how the aerobic exercise, without exceeding the 60% of the maximum heart rate, has extraordinary effects on anxiety; the maximum of the well-being is achieved running for at least 20 minutes (up to 45 minutes) 3 times a week for 10 weeks. The short-term effects on the body are comparable to those an ALPRAZOLAM dose (the active ingredient of an anxiolytic drugs)

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L’attività fisica è in grado di cambiare la chimica del cervello.. pio attivo di un farmaco ansiolitico) anche a distanza di 90 minuti dalla fine dell’esercizio. Secondo Herbert de vries, prof. in scienze dello sport presso l’università della California, 30 minuti di corsa non troppo veloce (con una frequenza cardiaca non oltre i 100 battiti al minuto) non solo hanno un effetto sovrapponibile a quello del farmaco, ma esplicano un’azione benefica anche a livello della tensione muscolare, uno dei sintomi più frequenti manifestati dalle persone ansiose. Secondo il ricercatore tedesco Andreas Strohle, del dipartimento di psichiatria dell’università di Berlino, l’esercizio fisico sarebbe in grado di aumentare i livelli dell’ANP, una sostanza dall’effetto rilassante sia per la mente che per la muscolatura. Si tratta di un ormone secreto dal muscolo cardiaco, la cui funzione è controllare la pressione sanguigna e diminuire la risposta dell’organismo nei confronti di un altro ormone, l’adrenalina, che invece ha un effetto stimolante. L’attività fisica è quindi in grado di cambiare la chimica del cervello, andando a stimolare quelle sostanze che favoriscono la nostra sensazione di benessere. La sensazione a sua volta, si muta in pensiero razionale positivo e in comportamenti che aumentano la nostra capacità di socializzare.

even 90 minutes after the end of the exercise. According to Herbert de Bries, professor in Sciences of Sports at California University, 30 minutes of slow-pace run (a heart rate not above the 100 beats per minute) not only have an effect similar to the drugs, but also have a beneficial effect on the muscle tension, one of the most frequent symptoms manifested by anxious people. According to the German researcher Andreas Strohle, from the psychiatric department in Berlin University, physical exercise is able to raise the levels of ANP, a substance with a relaxing effect both for the mind and the muscles. It is a hormone secreted by the heart muscle, and its function is to control blood pressure and diminish the body’s response over another hormone, adrenaline, that instead has a stimulating effect. So exercising is able to change the brain chemistry, stimulating those substances able to produce our well-being feeling. The feeling, on its part, transforms into positive rational thinking and in behaviors that increase our ability to socialize.

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Ovvero portate il cervello in palestra!

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esercizio fisico agisce sul cervello attraverso numerosi meccanismi migliorando il funzionamento cognitivo, migliorando il tono dell’umore e determinando il rilascio di endorfine. E’ stato dimostrato, mediante studi condotti con Risonanza Magnetica, che l’esercizio muscolare stimola la neurogenesi nel giro dentato dell’ippocampo, area cerebrale deputata all’apprendimento e alla memoria. In particolare l’esercizio fisico attiva la produzione di un fattore neurotrofico che si chiama BDNF (Brain-Derived Neurotrophic Factor) e che stimola appunto la neurogenesi a livello ippocampale. Il BDNF infatti, ha un effetto neuroprotettivo, neuroriparativo e neurotrofico, cioè, in laboratorio, aumenta la capacità di sopravvivenza dei neuroni e promuove la crescita dei prolungamenti cellulari neuronali (dendriti). L’effetto neuroprotettivo è particolarmente rilevante negli esseri umani dal momento che il cervello incomincia ad andare incontro ad un depauperamento neuronale già intorno ai 30 anni. L’esercizio fisico svolge questo ruolo protettivo nei confronti del tessuto encefalico rinforzando le connessioni neurali, incrementando il numero di connessioni dendritiche tra gli assoni creando quindi una rete neurale più densa, capace di migliorare le capacità individuali di elaborare e immagazzinare le informazioni. Il BDNF aumenta quindi la cosiddetta plasticità cerebrale e cioè la capacità di creare nuove

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hysical exercise acts on the brain through several mechanisms improving the cognitive function, the mood and determining an endorphins release. It’s been proved by studies conducted with MRI, that muscular exercise stimulates neurogenesis in the dentate gyrus of the hippocampus, the cerebral area designated for learning and memory. In particular physical exercise activates the production of a neurotrophic factor called BDNF (Brain-Derived Neurotrophic Factor) that precisely stimulates the neurogenesis on a hippocampal level. The BDNF, in fact, has a neuroprotective, neurotrophic and neuroreparative effect, that is to say in the laboratory it increases the possibility of the neurons survival and promotes the growth of neuronal cell extensions (dendrites). The neuroprotective effect is particularly relevant in human beings since the brain starts to suffer a neuronal depletion already around 30 years old. Physical exercise have this protective role toward the encephalic tissue strengthening neural connections, increasing the number of dendritic connec-

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Effetti dell’esercizio fisico sul cervello

connessioni (plasticità sinaptica) soprattutto nell’area ippocampale. E’ inoltre stato dimostrato che l’attività fisica sia fortemente correlata al buon umore e all’equilibrio mentale. Tra i meccanismi che causano la depressione sono stati rilevati bassi livelli di alcuni neurotrasmettitori quali la serotonina la cui produzione è stimolata dall’esercizio fisico. Ma non solo, si è anche visto che la serotonina ha una relazione reciproca con il BDNF: il BDNF stimola la produzione di serotonina la quale a sua volta incrementa l’espressione di BDNF, ed entrambi sono stimolati dall’attività fisica. Quindi questa rete chiamata “serotonin-BDNF loop” eccitata dall’esercizio fisico ha delle ripercussioni sia protettive sul cervello promuovendo la plasticità sinaptica, sia protettiva sul nostro tono dell’umore.

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tions between axons creating therefore a more dense neural net, able to improve personal skills to elaborate and accumulate information. The BDNF increases the so-called brain plasticity, that is the ability to create new connections (synaptic plasticity) most of all in the hippocampal area. It has been also demonstrated that exercising is strongly related to good mood and mental balance. Among the mechanisms causing depression were detected low levels of some neurotransmitters, such as serotonin, whose production is stimulated by physical exercise. But not only that, it was also seen that serotonin has a reciprocal relationship with BDNF: the BDNF stimulates serotonin production, which increases the BDNF expression, and both are stimulated by physical exercise. Therefore this net is called “serotonin-BDNF loop” excited by exercise has protective repercussions of the brain, helping the synaptic plasticity, and protective of our mood.

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Dr.ssa Giovanna Carrara Medico Specialista in Neuroradiologia

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Bellezza: Lusso necessario

BELLEZZA: LUSSO NECESSARIO

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uesto è il dilemma. Nell’era in cui non ci sono più punti fermi, dove tutto muta a velocità difficilmente controllabili, anche il lavoro del chirurgo plastico, spesso troppo indaffarato a “portare a termine” il lavoro e meno attento alla reale richiesta del paziente, deve evolversi e passare dalla tecnica chirurgica fine a se stessa alla centralità del paziente. Cosa sta chiedendo la persona che mi siede di fronte? Cambiano le prospettive, cambiano i modelli, ma rimane sempre la richiesta di un aspetto migliore. Nessuno vuole più la trasformazione della propria immagine, tutti ricercano un’armonia esteriore che possa dare sollievo all’equilibrio interiore. E’ vero, alcune pazienti hanno come unico scopo il “togliersi uno sfizio” magari aumentando il seno di una taglia, altre si recano nello studio del chirurgo plastico chiedendo “oggi cosa mi fa, dottore?”, ma la maggioranza dei casi ha come scopo un benessere globale che non può più prescindere dall’avere un bell’aspetto. Ma avere un’immagine migliore per piacere agli altri o per piacersi? In genere la domanda di interventi di chirurgia plastica è mossa da entrambe

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his is the dilemma. In the era during which there are no more firm points, where everything changes at uncontrollable speed, also the job for a plastic surgeon, often too busy “carrying out” a work and less attentive about the real request of the patient, must evolve and go from the surgery technique alone to the central importance of the patient. What is asking me the person sit in front of me? Perspectives change, models change, but the request is always to have a better appearance. Nobody wants the transformation in their image, everybody wants an exterior harmony that could give relief to inner balance. It is true, some patients have the only goal “to satisfy a whim” maybe enlarging their breast of one size, others go to the plastic surgeon office asking “so what are you going to do to me today, doctor?”, but the majority of the cases have, as purpose, a whole well-being apart from having a good look. But do we want a better appearance to like ourselves or to get other people to like us? Usually the

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. .Cosa sta chiedendo la persona che mi siede di fronte?

le motivazioni in quanto esse si rafforzano in un gioco di sinergie senza fine. Se una persona si piace di più, è più propenso alle relazioni interpersonali che possono a loro volta rafforzare il suo piacersi. La richiesta si è quindi tramutata sempre più dalla trasformazione ad ogni costo, al “rinfrescare” il proprio aspetto e “portare bene” la propria età più che tentare di dimostrare 20 anni di meno”. Anche per questo vengono commercializzate quotidianamente metodologie sempre meno invasive, minimizzando i rischi e velocizzando il più possibile il ritorno alla vita sociale. Nonostante una donna su 5 sia fiera di dichiarare il proprio “ritocchino”, esiste ancora il tabù del trattamento di medicina estetica: “dottore, mi raccomando, non si deve vedere niente”. Ma anche questo andrà cambiando. Come dice il chirurgo Pitanguy, padre brasiliano della chirurgia plastica, “essere belli oggi è un lusso necessario”, e il lusso, si sa, deve essere esibito e sfoggiato. Di conseguenza cambierà anche l’approccio alle procedure di ringiovanimento, considerate parte del budget di spesa familiare alla stregua del dentista per esempio. Secondo un’indagine Doxa condotta su 1000 donne, infatti, il 22% di loro rinuncerebbe alle ferie per ritoccarsi. Non si tratta quindi di una perdita dei valori reali, semplicemente di una diversa prospettiva nella visione delle priorità che la società moderna ci tramette con i suoi messaggi non più tanto subliminali. E come tutti le rivoluzioni della storia bisogna essere in grado di capirlo e adattarsi per sopravvivere alla dura legge della selezione naturale. Come nel passato sono sopravvissute le giraffe con il collo più lungo, altrettanto nel presente viene selezionato chi ha l’aspetto migliore, così nel futuro saranno più forti coloro i quali avranno raggiunto questo benessere psicofisico grazie all’aiuto del chirurgo plastico.

request for plastic surgery is moved by both sides since they strengthen each other in a game of endless synergies. If a person likes herself more, is more inclined for interpersonal relationship which in turn can strengthen her liking herself. The request is then turned more from the transformation at all costs, to “refresh” our appearance and to “look better” in our age more than trying to show 20 years less. Also for this reason every day are sold always less invasive methods, minimizing the risks and speeding up as much as possible the comeback to social life. Even though one woman over five is proud to declare her “refreshment”, there is still a strong taboo around cosmetic surgery: “Doctor, I beg you, nothing has to be seen”. But also this will change. As the Brazilian surgeon Pitanguy says, as the father of plastic surgery, “being beautiful today is a necessary luxury”, and luxury, as we know, must be showed off and flaunted. Consequently, will also change the approach to the rejuvenation procedures, considered as part of the family budget as much as the dentist for example. According to a Doxa survey conducted on 1000 women, in fact, the 22% of them would renounce to their vacation for a rejuvenation. It is not a loss of real values, simply of a different perspective in the vision for priorities that modern society is giving us with its not so subliminal messages. And just like every historical revolution we need to be able to understand it and to adapt to survive the hard law of natural selection. Just like in the past the giraffes with the longest neck were able to survive, in the present it is selected who has the best look, so in the future the stronger will be those who will have reached this psychophysical well-being thanks to the help of a plastic surgeon.

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Dr. Matteo Vigo Specialista in chirurgia plastica e ricostruttiva

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Unione bancaria europea: chi era costei?

Unione bancaria europea: chi era costei?

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e pagine dei nostri giornali, all’epoca già quasi monopolizzate dalla campagna elettorale, hanno dato relativamente scarso rilievo alla notizia. Eppure il 13 dicembre 2012 si può considerare una data epocale nella storia della regolamentazione bancaria e finanziaria europea. Quel giorno è stata infatti raggiunta in seno al Consiglio dell’UE (formazione Ecofin), un’intesa sull’unione bancaria. E non si tratta di un fatto che riguardi solo gli addetti ai lavori o gli amanti del diritto europeo o i burocrati dei 27 paesi dell’Unione, anzi. Per capire l’importanza del nuovo assetto della vigilanza bancaria occorre partire da un concetto di assoluta semplicità. La situazione economica e finanziaria di uno stato, di una città, di un’impresa, di una famiglia o del singolo è legata in modo indissolubile alla fiducia dei quali godono. Fiducia che si traduce nella volontà di fare affari con qualcuno, nel concedergli credito (non solo nel senso di affidamenti bancari) o addirittura nell’affidargli i propri risparmi. Ecco perché per la UE ricostruire la fiducia degli investitori (europei e non) e dei suoi stessi cittadini nelle banche e nell’euro è un obiettivo cruciale.

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he pages of our newspapers, at that time already monopolized by the election campaign, gave little importance to the news. And yet December the 13th, 2012 can be considered as an historic day for the history of the European banking and financial regulation. During that day has in fact being reached during the UE Council (Ecofin composition), an agreement about union bank. And it is not a fact concerning only the experts or enthusiasts of European law or bureaucrats from the 27 countries of the UE. To understand the importance of the new structure of banking supervision it is necessary to start from a concept of total simplicity. The economic and financial situation of a State, a city, an enterprise, a family or a single person is indissolubly bonded to the trust that they benefit. Trust that translates into the will of doing business with someone, giving them credit (not only credit line) or even entrusting them with savings. This

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La supervisione sugli istituti creditizi, rimasta fino ad oggi in larga parte all’interno dei confini nazionali, ha dimostrato di non aver tenuto il passo con l’integrazione dei mercati globali e le disastrose situazioni verificatesi nel mondo bancario dal 2007 in poi hanno minato moltissimo la credibilità del sistema. Per queste ragioni nel maggio 2012 la Commissione europea ha espresso l’esigenza di giungere ad una vera e propria unione bancaria UE, con l’introduzione di un meccanismo unico di supervisione per prevenire le crisi bancarie e, laddove non sia possibile evitarle, per intervenire in modo che le crisi non si propaghino fino a divenire sistemiche. I pilastri sui quali il nuovo sistema si fonda sono quattro: le regole, la supervisione, la garanzia dei depositi e il meccanismo di risoluzione delle crisi. Poiché l’armonizzazione delle regole dovrebbe essere già raggiunta attraverso l’emanazione di direttive su specifiche materie (sulle quali ormai gli interventi dell’UE in materia bancaria e finanziaria sono innumerevoli), la proposta di unione bancaria si focalizza sulla centralizzazione della vigilanza, su un meccanismo di risoluzione delle crisi e su un sistema di garanzia dei depositi. Con particolare riferimento alla centralizzazione della vigilanza bancaria, la proposta della Commissione europea del giugno 2012 (poi significativamente modificata dal Consiglio dell’UE dello scorso dicembre) è quella di unificare e centralizzare in capo alla Banca Centrale Europea (BCE) la vigilanza bancaria dei Paesi dell’eurozona. Ma dal punto di vista pratico, questo vuol dire che a vegliare sui nostri risparmi sarà direttamente Francoforte e non più Roma (o la sede territoriale di Banca d’Italia)? La risposta è sì e no allo stesso tempo. La BCE di Francoforte, infatti, sarà dotata di penetranti poteri ispettivi, investigativi e sanzionatori ed autorizzerà, dopo un primo vaglio delle autorità nazionali, tutte le banche dell’eurozona (e di alcuni altri Stati Membri che aderiscano spontaneamente al sistema di vigilanza unico, pur non avendo l’eu-

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is why for the UE to rebuild investor’s trust (not only European) and the trust of its citizens in banking and euro is a crucial goal. The supervision of banks, until today being within our national borders, has been showed not to have kept the pace with global markets integration and the disastrous situations happened inside the bank world from 2007that undermined the system credibility. For these reasons, in May 2012, the European Commission expressed the need to achieve at a proper UE bank union, introducing a unique supervision mechanism to prevent bank crisis and, where is not possible to avoid them, to intervene so that the crisis does not spread until they become systemic. The cornerstones on which the new system has its foundation are four: rules, supervision, guaranteeing the deposits and the mechanism of crisis resolution. The harmonization of the rules should be already reached through the emanation of directives on specific topics (on which now the intervention of the UE in banking and financial matters are endless), the proposition of Union Bank focuses on centralizing the supervision, on a crisis resolution mechanism and a system of deposit guarantees scheme. With particular reference to the centralization of banking supervision, the proposition of the European Commission from June 2012 (then significantly modified by the UE Council in last December) is that of unify and centralize at the European Central Bank (ECB) the bank supervision of the countries from the Eurozone. But from a practical point of view, does this mean that Frankfurt will watch over our savings directly, and not Rome anymore (or the territorial base of Bank of Italy)? The answer is yes and no at the same time. The CEB in Frankfurt, in fact, will be provided with strong inspective, investigative and sanction powers and it will authorize, after a first examination by the National Authorities, all the banks in the Eurozone (and of some others States that will spontaneously join to the one-surveillance system, even if

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La situazione economica e finanziaria di uno stato, di una città, di un’impresa.. ro come loro valuta). Inoltre, tutte le istanze di acquisizione di partecipazioni rilevanti nelle banche dell’eurozona dovranno passare il vaglio della BCE. Ma c’è di più. Per gli istituti di credito di “rilevanza sistemica” (in Italia Unicredit e, forse, Intesa Sanpaolo) la BCE avrà competenze davvero molto estese: stabilirà anche limiti all’indebitamento, livelli di liquidità, requisiti in materia di controlli interna e corporate governance, ecc. Alle autorità di vigilanza nazionale (nel nostro caso, Banca d’Italia e Consob) rimarrà una competenza ampia sulle banche di minori dimensioni (quelle non “a rilevanza sistemica”), oltre ad una supervisione del “day-by-day” anche di queste ultime. E allora…noi correntisti, risparmiatori e investitori europei possiamo dormire sonni più tranquilli? Probabilmente sì, non solo perché 4 occhi (quelli europei e quelli nazionali) vedono meglio di 2, ma soprattutto perché centralizzazione dovrebbe significare maggiore coordinamento, maggiore trasparenza e controlli più efficaci. Dovremo attendere ancora almeno un annetto perché il nuovo sistema entri in vigore, ma è importante entrare da subito nella nuova ottica di banca come realtà di rilevanza prima di tutto europea. Abbiate fiducia!

they don’t have the Euro as currency). Moreover, all the instances of acquisition of substantial holdings in the Eurozone banks will have to pass the scrutiny of the ECB. But there is more. For the banks with “systemic importance” (Unicredit in Italy and, maybe Intesa Sanpaolo) the ECB will have very extended competences: it will establish also limits to the debts, cash levels, requirements for internal controls and corporate governance, etc.. To the authorities of national supervision (in our case Bank of Italy and Consob) will still have a vast competence over the banks of minor entity (those not of “systemic importance”), in addition to a supervision of the “day-by-day” also of these latest. And so… can we account holders, savers and European investors sleep tight at night? Probably yes, not only because 4 eyes (Europeans and Nationals) see better than 2, but most of all because centralization should mean a better coordination, more transparency and more effective controls. We should wait at least almost a year for the new system to start working, but it is important to begin using the new perspective of a bank as a reality of European importance first of all. Just trust!

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. .è legata in modo indissolubile alla fiducia dei quali godono. 122


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n Premio con cinque edizioni di storia alle spalle, emanazione diretta e naturale di un Salone che ormai si ripete dal 2004 e cinquanta candidature provenienti da tutta Italia, pronte a contendersi il riconoscimento 2012. Tutto questo è “GammaDonna” (www.gammadonna.it), un vero e proprio universo di comunicazione creato per sostenere e valorizzare il mondo dell’imprenditoria femminile. Quindi raccontare storie di donne che si mettono in gioco, investono su un’idea di business e centrano il bersaglio, vincendo la propria scommessa. Una capacità che, soprattutto in tempi difficili come questi, non è certo da sottovalutare. Anzi. E per l’anno che ci siamo appena lasciati alle spalle, sono state cinque le vincitrici a meritare la ribalta per la loro capacità, il loro intuito e il loro coraggio nel fare impresa. Cinque realtà legate a un tema specifico, scelto dagli organizzatori di Valentina Communication: quello dell’agroalimentare. Non per nulla, uno di quelli anticiclici per eccellenza, in grado anche in questi anni di congiuntura negativa di regalare segni “più” e performance in controtendenza. I riflettori sono andati quindi a

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Prize with already five editions, the natural and direct emanation of a Fair that keeps happening since 2004 and fifty candidatures coming from all around Italy, ready to compete for the 2013 award. All this is “GammaDonna” (www.gammadonna.it), a true communication universe created to sustain and endorse the world of female entrepreneurship. So to tell stories of women who put themselves in the front line, invest on an idea of business and hit the center, winning their bet. A skill that, most of all during these difficult times, must not be underestimated. Indeed. And for the year we have just left behind, five have been the winners to deserve the front stage for their skills, their intuition and their courage in enterprising. Five realities bonded to a specific topic, chosen by the organizers of Valentina Communication: the agribusiness. Not out of nothing, one of those anti-cyclical par excellence, able even in those years

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Storie di donne che si mettono in gioco investono su un’idea di business..

illuminare Carla Ceriotti, della Riseria Ceriotti di Novara, quindi Francesca Nadalini, dell’Azienda Ortofrutticola Nadalini di Sermide, in provincia di Mantova, Maria Cristina Oddero, di Poderi e Cantine Oddero di La Morra (nel Cuneese), Paola Polce, della Cooperativa Agricola Le Erbe di Brillor di Alice Superiore, in provincia di Torino e Chiara Soldati, in rappresentanza de La Scolca di Gavi, nell’Alessandrino. Insomma, un vero e proprio dominio piemontese. Ma questo non inganni: la prospettiva del premio è addirittura nazionale. Il risultato, evidentemente, è andato a valorizzare gli sforzi di un territorio che, più di tanti altri, negli ultimi anni sta cercando un rilancio economico e una diversificazione delle proprie vocazioni, andando appunto a riscoprire quelle che sono le sue potenzialità legate alla terra, ai sapori e alle eccellenze. Ma la ricerca del rosa che fa girare l’economia non è finita qui: GammaDonna, infatti, ha conferito anche un premio speciale e due menzioni a persone ed enti che hanno contribuito a riaffermare quei valori del fare impresa che l’associazione intende promuovere per il rilancio competitivo del Paese. Il premio speciale per l’imprenditoria sociale è andato così a Maura Biancotto, presidente del cda dell’Albergo Agenzia di Pollenzo, terra dove ha sede proprio l’Università di Scienze Gastonomiche. Le due menzioni speciali, invece, hanno riguardato Elena Bazzini, allevatrice dell’Appennino parmense e premiata per la categoria “Donne eroiche nell’agricoltura” e Coldiretti. L’associazione che rappresenta le imprese agricole, infatti, ha da poco attivato, riscuotendo un immediato successo,

of negative circumstances to give a “plus” sign and countertrend performances. The spotlights were all on Carla Ceriotti, from the rice mill Ceriotti in Novara, then Francesca Nadalini, from the fruit and vegetable Company Nadalini in Sermide, Mantova province, Maria Cristina Oddero from Oddero Farm and Cantina in La Morra (near Cuneo), Paola Polce, from the Agricultural Cooperative Company Le Erbe di Brillor in Alice Superiore, Turin province, and Chiara Soldati, representing La Scolca di Gavi, in the Alessandria area. In short, a true Piedmontese monopoly. But don’t trick yourself: the range of the prize is National. The result, clearly, valued the efforts of a territory that, more than others, during the last years searched for an economic re-launch and a diversification of its vocation, trying to rediscover its potentialities with the land, tastes and excellences. But the research for the Pink that helps the economy does not end here: GammaDonna, in fact, conferred a special prize and two special mentions to people and authorities that contributed to reaffirm those values of enterprising that the Association intends to promote for a competitive re-launch of our Country. The special award for entrepreneurship was won by Maura Biancotto, Board of Director’s President of the Hotel Agenzia from Pollenzo, land of the University of Gastronomical Science headquarters. The two special mentions, instead, went to Elena Bazzini, farmer from the Parma Apennines and awarded for the category “Heroic women in agriculture” and Coldiretti. The association representing farming enterprises, in fact, has recently activated, with an immediate success, the “Agritata Project”, which combines the education of children

. .e centrano il bersaglio! 126


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with the values and the ancient knowledge of countryside and the soil. “The Prize, born in 2004 for the National Exhibition of Young and Female Entrepreneurship GammaDonna – coordinators explain – aims at valuing the female entrepreneurship skills as an expression of innovative creativity when giving life to new companies or introducing product or process solutions, able to contribute significantly for the territory and business development, also opening job opportunities for young people. The edition that just ended was focused on the agricultural and food sector, an important branch for Italian economy, in which women perform a position of increasing importance and where development and success are strongly related to the ability of innovating and preserving the territory traditions and peculiarity.” And now the Fair raises the challenge: the new edition is expected for the end of May at the Fiat Industrial Village in Turin and the work for the organization are currently ongoing. It will be about big surprises and big news, compared to the last years. For now expectation and curiosity are growing.

il “Progetto Agritata”, che abbina l’educazione dei più piccoli ai valori e gli antichi saperi della campagna e della terra. “Il Premio, nato nel 2004 nell’ambito del Salone Nazionale dell’Imprenditoria Femminile e Giovanile GammaDonna – spiegano gli organizzatori - ha l’obiettivo di valorizzare la capacità imprenditoriale femminile come espressione di creatività innovativa nel dar vita a nuove imprese o nell’introdurre soluzioni di prodotto e di processo, tali da contribuire in maniera significativa allo sviluppo del business e del territorio, aprendo anche opportunità di lavoro ai giovani. L’edizione appena conclusa è stata focalizzata sulla filiera agro-alimentare, un settore significativo per l’economia italiana, nel quale le donne occupano una posizione di crescente rilievo e dove sviluppo e successo sono fortemente legati alla capacità di innovare, preservando tradizioni e specificità del territorio”. E proprio il Salone adesso rilancia la sfida: la nuova edizione è prevista per fine maggio al Fiat Industrial Village di Torino e i lavori di organizzazione sono in pieno corso. Si parla di grandi sorprese e grandi novità, rispetto agli anni scorsi. Per ora cresce l’attesa e la curiosità.

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Quando il Nodo Nord attraversa la tua casa delle risorse materiali, come nel tuo caso, i conti solitamente si trovano in situazioni un po’ precarie. Può darsi anche che non ti importi molto avere questo genere di difficoltà. Ma questo atteggiamento potrebbe risultare ulteriormente negativo. Sentirai la spinta ad incrementare il tuo capitale, ma non sarà sufficiente guadagnare di più.

In questo periodo Saturno ti farà rivedere la tua visione dell’economia. Ma mano che i mesi passeranno, riconoscerai meglio quali sono i tuoi interessi personali e saprai dove indirizzare prevalentemente il tuo impegno. Tanto che ti preoccuperai maggiormente di incrementare sia il tuo capitale che i tuoi mezzi di produzione.

A prima vista stai attraversando un periodo astrale in cui ti sentirai decisamente influenzato dal denaro. È normale, quindi, che le tue faccende finanziarie occupino una buona parte dei tuoi pensieri e che tu trascorra le giornate meditando su come incrementare il conto in banca. In questo periodo, probabilmente troverai una formula per migliorare la tua economia.

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I colleghi potranno influire più del solito sulla tua economia. Soci innovatori, capricciosi e dal comportamento intempestivo saranno assolutamente in linea con il transito di Urano. Così ci potranno essere anche cambiamenti sensibili e sostanziali nelle tue entrate. Ma Giove e Saturno positivi ti promettono più stabilità, benessere e prosperità familiare.

Con Saturno signore dei beni materiali, la sola cosa che si può dire è che la tua economia non mancherà della stabilità di cui hai bisogno. Dato che è un pianeta lento, è molto probabile che ti aiuti a vivere un po’ meno alla giornata perché così metteresti a rischio la tua stabilità personale.

Avrai la fortuna di potere contare sulla protezione del sempre benefico Saturno, ragione per cui è probabile che la tua economia sarà significativamente migliore in questo periodo. Sarà importante che tu faccia il gioco pulito quando cercherai di far soldi e non pretendere di essere l’unica persona ad arricchirsi con le tue manovre.

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La tua situazione economica non sarà rosea in questo periodo o, per lo meno, non susciterà il tuo interesse. Sarà possibile che nella prima metà dell’anno, ti succeda di essere più generoso e splendido del solito. Poi ti verrà la voglia di tentare qualche operazione economica che ti andrà molto bene grazie alla protezione di Giove.

Le tue finanze godranno di situazioni astrologiche abbastanza favorevoli. La prima di queste sarà l’influenza positiva di Saturno, fatto che ti permetterà di uscire dal tunnel in cui ti eri infilato. La presenza di Giove ti farà comodo nel momento in cui dovrai ottenere alcuni benefici senza troppa fatica.

Ti converrà tirare la cinghia dal momento che le tue spese si espanderanno inevitabilmente. Dovrai cercare di mantenere un certo equilibrio tra le entrate e le uscite o ti toccherà chiedere di farti credito con troppa frequenza. Questa volta ti verranno a mancare serenità e chiaroveggenza nei tuoi affari finanziari.

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Ti accorgerai che i frutti del tuo lavoro ti permetteranno semplicemente di realizzare un’economia di sussistenza. Il che potrebbe spingerti ad elaborare una strategia a lungo termine che, con il passare del tempo, potrà aumentare il tuo potere di acquisto. La fortuna sarà dalla tua parte nel momento in cui ti offrirà i contatti giusti per indirizzarti all’arte del denaro.

L’esperienza del passato è stata intensa, ma la prima metà dell’anno tornerà a metterti sotto esame per vedere se hai imparato la lezione. Se sarai capace di trarre profitto da operazioni finanziarie congiunte, i benefici saranno maggiori di quelli che otterresti operando a tuo libero giudizio.

Dovrai affrontare problemi finanziari, tuttavia non molto gravi. A parte la necessità di fare qualche debito, potresti rammaricarti per non essere riuscito a tirar fuori tutto ciò che era possibile dal tuo impegno. Questa volta saranno le spese familiari, quelle che incideranno sul tuo bilancio.

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